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a guerra in Ucraina vista dal filosofo russo Alexandr Dugin

Scritto da Redazione ASI -Categoria: Politica Estera -Pubblicato: 04 Marzo 2022

(ASI) Riceviamo e pubblichiamo -  "Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il
globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e
ideologico.

La Russia rifiuta tutto nel globalismo – unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-
tradizione, tecnocrazia, Grande Reset in una parola, dall’altro. È chiaro che tutti i leader europei
fanno parte dell’élite liberale atlantista.

.E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene
ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire. La
Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato
fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una
civiltà-stato.

Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione. La Russia sta creando un campo
di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra
che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e
pericolosi. Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano. È così che deve essere. Stiamo creando i
presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad
approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche
questo si avvererà E ancora: “ Cosa significa per la Russia rompere con l’Occidente?

È la salvezza. L’Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e
Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo. Non è più l’Occidente della cultura
mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e
contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e
più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano,
greco-romano, mediterraneo – Europeo. Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici –
le loro! – l’Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia. Solo ora l’Eurasia sta
alzando la testa. Solo ora il liberalismo in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi.

La Russia non è l’Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo


orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi.
Ma si sta muovendo. La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo
moderno. È proprio quella “rivolta contro il mondo moderno”. Non hai imparato? E l’Europa deve
rompere con l’Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo.
E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina. Molte persone in Ucraina lo
capivano. Ma la terribile propaganda rabbiosa liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella
mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la
tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e
lo saranno. La rottura con l’Occidente non è una rottura con l’Europa. È una rottura con la morte, la
degenerazione e il suicidio.

È la chiave del recupero. E l’Europa stessa – i popoli europei – dovrebbero seguire il nostro
esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale. E costruire una vera casa europea, un palazzo
europeo, una cattedrale europea”.

Alexandr Dugin

Dugin, l’ideologo di Putin: “In Ucraina ristabiliremo l’ordine e costruiremo l’impero mondiale”

In un intervento sui social Aleksandr Dugin, considerato l’ideologo di Vladimir Putin, spiega gli obiettivi della
guerra: “La Russia in Ucraina ristabilirà ordine, giustizia, prosperità e standard di vita decenti”.

A cura di Annalisa Cangemi

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Torna a parlare sui social Aleksandr Dugin, l'ideologo di Vladimir Putin, che ha spiegato così le ragioni
dell'invasione dell'Ucraina: "La Russia in Ucraina ristabilirà ordine, giustizia, prosperità e standard di vita
decenti. La Russia porta con sé la libertà. La Russia è l'unico stato slavo che è stato capace di diventare un
impero mondiale, cioè una potenza assolutamente sovrana. Nessun altro degli slavi – né orientali, né
occidentali, né meridionali – ci è mai riuscito. Molti ci hanno provato – i bulgari e i serbi erano a portata di
mano. Ma solo i russi sono riusciti a raggiungere la linea finale".

"Non siamo i primi in tutto. E lo ammettiamo umilmente", ma "costruire l'impero mondiale, è nostro
compito, sappiamo come farlo. Ecco perché siamo Roma. E quelli che si oppongono a noi – sono Cartagine".
"Ora – proprio in questo momento, nel fuoco, nella polvere e nel sangue – la Terza Roma sta ponendo un
limite alla Nuova Cartagine", sottolinea. "Non potremo mai e poi mai abbandonare gli schemi della storia
sacra, ripetendola costantemente di era in era.. E di era in era l'oriente russo salva l'Occidente russo
dall'Occidente non russo. Perché noi siamo Roma. Perché Roma siamo noi".

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Pochi giorni fa, in collegamento a Dritto e Rovescio, programma condotto da Paolo Del Debbio, il filosofo e
politologo russo vicino al Cremlino aveva fatto delle sconcertanti dichiarazioni sulle motivazioni che hanno
spinto Mosca ad attaccare l'Ucraina: "Questa è una guerra dei valori, dei valori russi contro i valori
occidentali moderni e post-moderni. È una guerra spirituale", aveva detto. Dugin ha detto di riconoscere
l’esistenza delle comunità gay: "La comunità gay può esistere, ma è il problema è il peccato, la norma, la
norma della perversione, questo è un attacco ai nostri valori".

"Zelensky appoggia queste tendenze", e il riferimento è non solo ai valori occidentali ma anche al nazismo.
Per questo i russi avrebbero invaso il Donbass, per proteggerlo da attacchi che sarebbero stati programmati
dagli ucraini: "Perché l’Occidente appoggia l’Ucraina? Perché Zelensky appoggia i battaglioni nazisti? Per
creare un’identità artificiale ultranazionalista nell'Ucraina. L’Ucraina che non era nazione".

Nei giorni scorsi Dugin ha anche rilasciato un'intervista a Il Giornale, in cui ha negato le proteste anti Putin
che sono state raccontate dai media: "Vivo nel centro di Mosca. Non c’è nessuno che protesta, a parte
piccolissimi gruppi, o singoli individui, e neppure collegati tra loro. La percezione di una protesta interna è
frutto della disinformazione dei media occidentali. Si prendono immagini di manifestazioni del passato, in
contesti differenti, e si fanno passare per contestazioni".

Anche secondo lo studioso la guerra in corso non è un’invasione, ma "un’operazione militare". Gli obiettivi
di Putin sarebbero due: "denazificare" il Paese e "cambiare il regime politico a Kiev per fare ritornare
l’Ucraina nella sfera politica, militare e strategica russa. Attenzione: l’operazione militare in corso non è una
guerra contro la Nato. Ma una operazione per difendere una zona di interesse vitale per la Russia".

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