Il sacramento costituisce la struttura tipica di ogni
gesto dell'uomo nuovo, la struttura ultima di ogni sua azione, con la dimensione del rapporto immediato con Cristo, l'uomo definitivo, con la dimensione dun- que della verità dell'uomo. Resta un uomo inetto, incapace, peccatore, ma vive la sua dimensione di identificazione comunionale. L'«io» non è più un «io» avulso da un contesto, ma un «noi»: su ogni azione grava la responsabilità di tutti e, anche sull'azione più recondita, il compito della edificazione della totalità. Così il sacramento è il divino che si rende sensibile nel segno, con una presenza che sfonda tutti i limiti di questo segno, presenza che agisce in noi in modo inef- fabile, che ci conferisce la nostra statura di uomo nuo- vo. Ed è una potenza unificante, perché non si dà sa- cramento se non nell'unità con tutti i cristiani. La potenza salvatrice di Cristo nel mondo, il suo «nome» nel senso biblico, la sua capacità di cambiare il mondo, la gente, coincide con la comunità cristiana, la Chiesa, come soggetto, sacramento della sua potenza.
c) Nella partecipazione libera dell'individuo
Il sacramento, lo abbiamo visto, indica la struttura
ideale dell'uomo, esprime l'uomo nuovo; quindi accostarsi