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Intestino, flora intestinale e probiotici:

intestino sano... In corpo sano!


Intestino, un organo dalle molteplici funzionalità: se un tempo si riteneva che il suo ruolo
principale fosse relativo alla digestione del cibo, all'assorbimento delle sostanze
nutritive e all'eliminazione delle scorie, oggi scopriamo che questo organo lungo sette
metri nasconde altre peculiarità. L'intestino è, infatti, "depositario" del sistema
immunitario: basti pensare che il 70% delle cellule immunitarie del nostro corpo si trova
proprio lungo le sue pareti [1]. Al suo interno vivono più di 100.000 miliardi di batteri
che svolgono un ruolo di fondamentale importanza per la salute dell’organismo umano:
la flora batterica intestinale contribuisce alla protezione dai batteri patogeni, concorre a
completare i processi di digestione, assorbimento dei nutrienti e espulsione di tossine e
scorie, contribuendo allo stesso tempo il buon funzionamento del sistema immunitario,
la barriera verso le minacce esterne [2].

Ecco perché avere un intestino sano significa mantenere il nostro corpo in salute.
Salute e flora intestinale: L'importanza dell'equilibrio

Eppure la flora intestinale può compromettersi: cattiva alimentazione, uso prolungato di


medicinali o antibiotici, stress psico-fisico, vita sregolata sono alcuni dei fattori che
possono generare uno stato di disbiosi intestinal [3], ovvero un’alterazione della flora
batterica enterica. Si viene cioè a creare uno squilibrio tra i batteri che svolgono
un’azione benefica sull’organismo (e che abitano normalmente le pareti dell’intestino) e
i batteri patogeni. Uno stato di disbiosi può avere molteplici conseguenze sullo stato di
salute del corpo: gonfiore addominale, difficoltà digestive, stitichezza o diarrea, sono
solo alcuni dei sintomi che possono far supporre uno stato di disbiosi. Ma quali sono le
armi che abbiamo a disposizione per prenderci cura del nostro intestino e, di
conseguenza, della salute di tutto il nostro corpo?

Intestino in equilibrio: l'importanza dell'alimentazione

Quello che mangiamo si ripercuote sulla qualità della flora intestinale e, di conseguenza,
sulla salute dell'intestino e dell'intero organismo. L’alimentazione svolge quindi un ruolo
centrale sia nella salvaguardia che nella promozione della salute: mangiare in modo
consapevole diventa un importante mezzo attraverso il quale l’essere umano può non
solo migliorare la qualità della propria vita, ma renderla più lunga e appagante.

Variare quotidianamente la nostra dieta, per esempio, è un ottimo modo per fornire al
nostro organismo tutto ciò di cui ha bisogno: frutta e verdura (di tutti i tipi e di tutti i
colori) non devono mai mancare in tavola, così come legumi, cereali (preferibilmente
integrali) e tagli differenti di carne e pesce. Inoltre, idratarsi correttamente bevendo
almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno aiuta il nostro corpo a mantenersi in salute,
nonché a facilitare il transito intestinale, contribuendo così alla salute del nostro
organismo [4].

Quando si parla di intestino, poi, sentiamo spesso nominare i cosiddetti probiotici.

Scopriamo di che si tratta.

Probiotici e flora batterica: un po' di storia


La scoperta dei probiotici si deve al premio Nobel Metchnikoff [5], biologo e
immunologo russo che, analizzando la longevità delle popolazioni caucasiche (in
particolar modo dei contadini bulgari) mise in relazione il loro ottimale stato di salute
fisica e mentale alla loro dieta, ricca di acido lattico e fermenti lattici. Analizzando al
microscopio il latte acido consumato abitualmente da queste popolazioni, il premio
Nobel mise in relazione i suoi effetti per la flora batterica intestinale [6] con la presenza
di un bacillo che lo scienziato battezzò col nome di Lactobacillus bulgaricus.

Probiotici: quali sono i più comuni e in quali alimenti si


trovano

Ma quando parliamo di probiotici, di cosa stiamo parlando? La parola "probiotico" si


riferisce a quei microrganismi che, dopo essere stati introdotti all'interno dell'organismo
attraverso l'alimentazione, si dimostrano capaci di produrre funzioni benefiche per il
corpo [7]. Ma in che modo un probiotico si definisce tale? Scopriamo le caratteristiche
principali dei probiotici: resistenti ai succhi gastrici, alla bile e al succo pancreatico, i
microorganismi probiotici, dopo essere giunti nell'intestino, devono essere in grado non
solo di moltiplicarsi, ma di essere attivi e vitali, esercitando un'azione capace di
contribuire all'equilibrio della microflora intestinale attraverso una vera e propria
colonizzazione diretta. La quantità di microrganismi probiotici sufficiente per ottenere
tale colonizzazione deve essere di almeno 109 cellule vive per ceppo al giorno [8].

Scopriamo quali sono i probiotici più comuni e in quali cibi possiamo trovarli.

I probiotici sono una famiglia molto numerosa: per semplificare si possono nominare i
più studiati, che appartengono al genere lactobacillus (Lactobacillus acidophilus,
Lactobacillus reuteri, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus paracasei, Lactobacillus
delbrueckii subsp.

bulgaricus, Lactobacillus salivarius, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum) e


bifidusbacterium (Bifidobacterium longum, Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium
breve, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium animalis, Bifidobacterium lactis) [9].

Possiamo trovare i microrganismi probiotici nei cosiddetti cibi fermentati: yogurt,


formaggi fermentati ma anche miso, kefir, tè kombutcha, crauti e tempeh dovrebbero
far capolino sulle nostre tavole.

E se formaggi fermentati e yogurt sono alimenti che da sempre fanno parte della
classica dieta mediterranea e i crauti sono facilmente reperibili sugli scaffali dei
supermercati, andiamo a scoprire qualcosa in più su alimenti più "esotici" come tempeh,
miso e kombucha.

Il tempeh è un alimento fermentato, proveniente dalla lavorazione dai semi di soia gialla.
Molto utilizzato nel sud-est asiatico, il tempeh è ricco di fibre e vitamine.

Il miso, derivante anch'esso dai semi di soia gialla, è una pasta fermentata di origine
giapponese alla quale possono essere aggiunti altri cereali. Ricco di proteine, vitamine e
sali minerali, si tratta di un alimento largamente consumato nel Sol Levante.

Il tè kombucha, invece, è una bevanda fermentata proveniente dalla Cina, paese in cui è
consumata fin dai tempi più antichi, tanto che le testimonianze riguardanti il suo uso
risalgono addirittura al 250 a.C.

Fonti bibliografiche:

[1] Interactions Between the Microbiota and the Immune System, Lora V. Hooper,, Dan R. Littman, Andrew J.
Macpherson, Science, 2012 Jun 8, 336 (6086):1268-1273

[2] Guarner F, Malagelada JR (February 2003). "Gut flora in health and disease", Lancet

[3] Dysbiosis in inflammatory bowel disease, Tamboli, CP; Neut, C; Desreumaux, P; Colombel, JF BMJ Jurnals, Volume
53, Issue 1 (2004).

[4] Linee guida per una sana alimentazione italiana, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, 2003

[5] Probiotics—From Metchnikoff to bioactive, T.Vasiljevic, N.P.Shah in International Dairy Journal July 2008

[6] Recycling Metchnikoff: Probiotics, the Intestinal Microbiome and the Quest for Long Life

Philip A. Mackowiak1,2,

[7] Linee guida su probiotici e prebiotici, Ministero della Salute, Maggio 2013

[8] Integratori alimentari a base di probiotici: linee guida italiane, Alfonsina Fiore, Istituto Superiore di Sanità,
dicembre 2014

[9] Integratori alimentari a base di probiotici: linee guida italiane, Alfonsina Fiore, Istituto Superiore di Sanità,
[9] Integratori alimentari a base di probiotici: linee guida italiane, Alfonsina Fiore, Istituto Superiore di Sanità,
dicembre 2014

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