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SCHEDA LIBRO – Grazia Ferrucci IA

TITOLO: La solitudine dei numeri primi


AUTORE: Paolo Giordano, uno scrittore che nasce a Torino nel 1982, laureato in fisica,
che tra il 2006 e il 2007 frequenta una scuola di scrittura della sua città per poi pubblicare nel
2008 il suo primo romanzo intitolato La solitudine dei numeri primi affermandosi come
scrittore e vincendo il Premio Strega. In seguito ha scritto diversi articoli e racconti su vari
giornali e riviste, ha conseguito il suo dottorato in Fisica ed ha pubblicato altri due romanzi:
Il corpo umano e Il nero e l’argento.

GENERE: Romanzo
PUBBLICAZIONE DELLA CASA EDITRICE: Questo romanzo viene pubblicato
dalla Mondadori nel 2008 e otterrà grande successo in Italia, vendendo più di un milione di
copie, e verrà presto tradotto in tutta Europa. Oltre al successo del pubblico, ha ottenuto
anche l’approvazione della critica, vincendo molti premi letterari tra cui spiccano il Premio
Campiello Opera prima e il Premio Strega. Paolo Giordano, grazie a questo romanzo, a soli
26 anni diventa così il più giovane scrittore ad aver vinto questi importanti premi.
STORIA DEL TITOLO: Il titolo del romanzo, La solitudine dei numeri primi, non fu scelto
dall’autore ma dall’editore della Mondadori Antonio Franchini; il titolo inizialmente scelto da
Giordano era Dentro e fuori dall’acqua. Bisogna poi sottolineare che, come lo stesso
Giordano ha ammesso, il titolo e la copertina, in cui è riportata la foto di una ragazza dallo
sguardo fisso e penetrante, hanno probabilmente contribuito ad attirare l’attenzione dei lettori
su questo romanzo.

LUOGO: Giordano non fa mai riferimento ad un luogo preciso dove si svolge la vicenda, si
limita a raccontare che si svolge in Italia. Parte della vicenda di Mattia si svolge nel nord
Europa, in una delle città più prestigiose che ospitano un’università molto importante. Gli
ambienti in cui si svolge il racconto sono inerenti alla storia infatti trasmettono i sentimenti
dei personaggi, sono descritti con veridicità e rivelano la conoscenza dei luoghi frequentati e
dei sentimenti che vengono provati.

TEMPO: Le indicazioni temporali sono più precise e presentano un ordine cronologico. Tra
una vicenda ed un'altra trascorrono molti anni e all'inizio di ognuna di essa viene trascritto
l'anno preciso. Le date più importanti sono:
- 1983: Alice cade nel burrone, diventando zoppa;
- 1984: scompare Michela, sorella gemella di Mattia;
- 1991: Mattia conosce Alice;
- 2007: Mattia rientra in Italia.

TRAMA: Il romanzo racconta la storia di due bambini, Alice Della Rocca e Mattia
Balossino, le cui vite vengono gravemente segnate da fatti avvenuti nella loro infanzia.
Alice è una bambina di sette anni che viene costretta dal padre a frequentare una scuola di sci,
ma una mattina si separa dai sui compagni e, nel tentativo di tornare a valle, finisce in un
dirupo ferendosi gravemente la gamba per poi rimanere zoppa a vita.
Mattia è un bambino molto intelligente, al contrario della gemella Michela che invece è
affetta da una grave forma di autismo. A causa della malattia della sorella, Mattia viene
isolato da tutti i suoi compagni e vive la sua infanzia in solitudine. Un giorno, però, i due
fratelli vengono invitati ad una festa di compleanno e Mattia decide di lasciare la sorella in un
parco con l’intenzione di passare a riprenderla nel giro di un paio d’ore ma al suo ritorno
Michela è scomparsa.
Alice, invece, soffre di anoressia e invidia la sua compagna Viola Bai, che ogni lunedì
affascina la classe con i racconti dei suoi emozionanti weekend inventati, prendendo spunto
dai racconti della sorella ventenne aggiungendo molte fantasie; per questo motivo, quando la
ragazza propone ad Alice di superare una prova per poter diventare sua amica, lei accetta
senza nemmeno rifletterci. Mattia, invece, è un ragazzo autolesionista estremamente
intelligente e molto chiuso in se stesso e a causa del suo carattere molto riservato non ha
alcun amico, fino a quando non conosce Denis, il suo compagno di banco che è segretamente
innamorato di lui.
Alice e Mattia si incontrano ad una festa organizzata da Viola e stringono un'amicizia
particolare: ognuno vive la propria vita autonomamente ma ogni volta tornano a cercarsi.
Continuano a frequentarsi anche dopo il liceo, quando Mattia si iscrive a matematica e Alice
sviluppa la propria passione per la fotografia. Nel frattempo Fernanda, la madre di Alice, si
ammala di un tumore e viene fatta ricoverare in ospedale, dove Alice conosce il giovane
medico Fabio Rovelli. Mattia intanto consegue la laurea e riceve un'offerta per un prestigioso
posto di lavoro presso un'università dell'Europa del nord su cui è indeciso se accettare o
meno. In questo periodo della sua vita, Mattia racconta ad Alice la storia di Michela e per la
prima volta i due ragazzi si scambiano un bacio; ciò nonostante, un litigio fra Alice e Mattia
convince il ragazzo a partire. Dopo pochi giorni Fernanda muore per la sua grave malattia ed
Alice sposa Fabio, mentre Mattia vive in solitudine all'estero. Il matrimonio tra Fabio ed
Alice declina lentamente: Fabio infatti vuole un figlio da Alice ma lei, non avendo più le
mestruazioni da anni a causa dell'anoressia, non può restare incinta così la coppia si separa ed
Alice cade in depressione. Nel frattempo Mattia esercita con successo la professione di
insegnante presso l'università straniera dove conosce un collega, Alberto, anch'egli italiano. I
due fanno un'importante scoperta che riguarda l'algebra e decidono di festeggiare a casa di
Alberto; proprio in quell'occasione Mattia conosce una donna, Nadia, amica del collega, con
la quale passerà la notte. Alice, al contempo, decide di tornare in ospedale a chiarire il
rapporto con Fabio: lì, invece di incontrare il marito, si imbatte in una ragazza che somiglia
molto a Mattia e che le fa tornare in mente Michela, la gemella scomparsa ma nonostante non
sia sicura di quanto ha visto, Alice decide di chiamare Mattia senza però specificarne il
motivo, il quale, pur non sapendo di cosa si tratti, accetta l'invito di Alice e torna in Italia.
Alice non trova il coraggio di raccontare a Mattia ciò che crede di aver visto ma i due amici
passano un pomeriggio insieme durante il quale la ragazza lo bacia scoprendo così di essere
ancora innamorata di lui ma nonostante questo non riescono a superare il muro di solitudine
che li separa e Mattia ripartirà senza che il loro rapporto abbia avuto alcuno sviluppo.

PROTAGONISTI:
Alice Della Rocca: Orfana di madre morta di cancro quando lei era ancora giovane. A
seguito di un grave incidente in sci rimane zoppa a vita. Lei è una ragazza molto insicura,
soprattutto a causa della scarsissima presenza dei genitori, che ha sempre bisogno di un
modello da seguire per sentirsi accettata dalle coetanee, e per questo sviluppa un disturbo
dell’alimentazione.
Mattia Balossino: Mattia è un ragazzo estremamente sveglio e intelligente ma, essendo
molto più maturo della maggior parte dei suoi coetanei, è molto solitario. Profondamente
segnato dalla morte della sorella, cerca di punirsi attraverso l’autolesionismo.

PERSONAGGI SECONDARI:
Michela Bassolino: è la sorella gemella di Mattia, nata con un ritardo mentale e costituisce
per Mattia un impedimento nel relazionarsi a scuola con i suoi amici. Anche se nel corso del
racconto appare poche volte, ha un ruolo fondamentale; attorno a lei Mattia costruisce suoi
drammi interiori e lei influenzerà il suo stato mentale per tutta la vita.
Denis: è il compagno di banco di Mattia al liceo, nonché il suo primo amico. Si innamora di
mattia ma il suo amore non ricambiato sfumerà nella delusione.
Fabio: è il medico che prende in cura la madre di Alice ed attratto da lei, si innamora e i due
alla fine si sposano. Il loro matrimonio dura circa 8 anni ma alla fine fallisce quando Alice
non può realizzare il desiderio di Fabio di avere un figlio.
Soledad Gallienas: Badante della casa della famiglia Della Rocca, è stata come una
seconda madre per Alice. Anche se sembra avere un ruolo marginale, nella vita di Alice lei ha
avuto un ruolo molto importante.

SIGNIFICATO DEL ROMANZO: Nel romanzo La solitudine dei numeri primi, così
come nel titolo, si fa riferimento ai numeri primi. In senso metaforico i numeri primi
rimandano alla solitudine, in quanto sono quei numeri che sono divisibili solo per se
stessi e per zero quindi non hanno relazioni con altri se non con se stessi.
Lo spazio tra l’io e il nulla è lo spazio della solitudine, quello che occupano i protagonisti di
questo romanzo. Nel corso della narrazione Alice e Mattia sono paragonati a due numeri
primi gemelli, ossia due numeri primi divisi da un solo numero, vicini ma che non si possono
congiungere.
La solitudine dei numeri primi è un romanzo atipico perché racconta la storia di due
personaggi che non riescono ad incontrarsi, due anime gemelle che si amano ma che non
riescono a stare insieme. Questo romanzo tocca in questo modo tematiche molto importanti,
come la solitudine insormontabile e le problematiche legate alla socialità ma anche le
difficoltà dei giovani moderni, dalla fuga all’estero per trovare lavoro all’anoressia e la
depressione. Il romanzo riflette in modo amaro sul mondo contemporaneo del benessere, in
cui i giovani hanno tutto ciò che è materiale ma sono abbandonati alla loro solitudine. I
protagonisti de La solitudine dei numeri primi, segnati da traumi che non riescono a superare,
si rifugiano in se stessi, autoescludendosi dal mondo e la solitudine è ciò che li accomuna ma
che, per definizione, li allontana anche l’uno dall’altra.
Lontano da essere una storia d’amore tradizionale, da lieto fine, La solitudine dei numeri
primi ci racconta invece un rapporto impossibile, la difficoltà di raggiungere quella felicità
che è a un passo, quel passo che diventa una distanza incolmabile se non si hanno gambe
adatte ad affrontarlo. Si tratta quindi di una riflessione profonda e di una discesa nella mente
dell’essere umano e dei suoi lati più inspiegabili.
Il romanzo di Giordano racconta un destino di dolore, che si spinge fino quasi
all’autolesionismo, e la negazione di una soluzione che per tutti gli altri sarebbe ovvia e facile
ma che per alcuni diventa impossibile.

FRASE SIGNIFICATIVA: “I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se


stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come
tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. ’’ Questa frase mi ha colpito
particolarmente perché fa capire che essere numeri primi, diversi dagli altri proprio come
Mattia e Alice, non è sempre un bene poiché a volte potrà creare un distacco e un disagio con
gli altri che non ti permetterà di relazionarti con loro, altre volte ti permette di spiccare grazie
alla diversità che si possiede non comune a tutti gli altri.

STILE LINGUISTICO: Il linguaggio utilizzato dallo scrittore è forte, incisivo in alcuni


passaggi e descrizioni mentre la forma lessicale è sempre molto chiara e lineare. I discorsi
diretti e indiretti sono presenti in un costante equilibrio e la loro alternanza serve a
sottolineare i momenti più rilevanti della storia. La scrittura, per quanto ripetitiva, è
scorrevole e ciò rende il libro piacevole e veloce da leggere, adatto a un pubblico molto vasto
(dai ragazzi agli adulti). Metafore e similitudini con il mondo fisico-matematico sono
molto affascinanti, evocative e di grande impatto inoltre numerose sono le ellissi, necessarie
in questo caso per narrare la vicenda dei protagonisti che si svolge nell’arco di anni.

GIUDIZIO: La solitudine dei numeri primi è un libro molto stimolante che fa riflettere sul
disagio di settori del mondo giovanile, simbolicamente rappresentato dai numeri primi
ovvero, come i protagonisti, strettamente uniti eppure invincibilmente divisi. La storia è
incentrata sul rapporto difficile tra i due ragazzi, segnati da traumi che li renderanno "due
numeri primi", incapaci di aprirsi agli altri ma anche a loro stessi. In tutto il libro si ha
l'illusione che possa succedere qualcosa che infine non accadrà mai infatti può sembrare
privo di un lieto fine ma quando Alice e Matteo si separano, sembra che ognuno trovi una
sorta di "pace" e anche un po' di speranza. È un romanzo dove al posto di adolescenti “belli e
perfetti”, che si trovano di solito nei romanzi contemporanei, emergono due protagonisti
imperfetti e marginali. Il messaggio che si vuole trasmettere è positivo proprio perché tutti
attraversiamo delle difficoltà, in particolare nell’adolescenza dove alcuni si lasciano
“abbattere” da questi ostacoli, ma l’autore ci incoraggia ad essere forti e rialzarci da soli
con le nostre forze, proprio come Alice e Mattia che, nonostante i loro gravi problemi, sono
riusciti a curare le loro ferite e a vivere in modo autonomo, senza appoggiarsi l’uno all'altro.

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