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LEFFICIENZA ALLOCATIVA

Tutte le combinazioni di beni sulla frontiera sono efficienti dal punto di vista produttivo, ma soltanto una efficiente anche dal punto di vista allocativo. Lefficienza allocativa risponde al primo quesito fondamentale: che cosa produrre? Quante risorse bisognerebbe dedicare alla produzione di prestazioni sociali e sanitarie? gli individui hanno generalmente preferenze diverse: come metterli d'accordo?

servizi sociali sanit C


combinazione di beni preferita da Tizio

combinazione di beni preferita da Caio

altri beni

Produrre molte auto e poca sanit o viceversa (oppure molti ricoveri ospedalieri e poca prevenzione, oppure molti servizi per i disabili e pochi servizi per la famiglia....) indifferente dal punto di vista dell'efficienza produttiva: l'efficienza produttiva prescrive soltanto che non si sprechino risorse, qualunque sia la combinazione di beni che si producono. Ma produrre molte auto e poca sanit ha probabilmente effetti diversi sul benessere dei cittadini: non sarebbero piu' soddisfatti con un po' meno auto e un po' piu' di sanit? o forse meglio il contrario? quale la combinazione ideale di auto e di sanit?
La combinazione "ideale" quella dove massimo il benessere dei cittadini Il concetto chiave quello di ottimo allocativo paretiano richiamato in precedenza. Si i individua muovendosi sulla frontiera con il critterio costi-benefici criterio costi-benefici,cio confrontando benefici e costi marginali:

un'auto in pi significa un posto letto in meno il beneficio dell'auto in pi maggiore o minore del suo costo opportunit (= beneficio del posto letto cui si rinuncia)?
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Come possibile raggiungere la situazione di ottimo allocativo?

QUARTA DOMANDA: CHI DECIDE?


due modi: ciascuno decide per conto suo, in modo individuale
a seconda di quale la mia capacit di acquisto, di quali sono i miei gusti, di quale il mio reddito... scelgo quello che preferisco. Sul "mercato" la somma delle decisioni dei singoli concorre a decidere cosa si deve produrre nel sistema economico....magari non siamo proprio liberi del tutto (pubblicit, bisogni indotti...), ma in teoria ciascuno decide economia di mercato-sistema privato); facendo il proprio interesse ((economia di mercato-sistema privato);

il singolo individuo delega qualcuno a prendere decisioni per suo conto: decisioni collettive
riconosco che ci sono decisioni che da solo non potrei prendere, n avrei interesse a prendere. Devo necessariamente delegare qualcuno, qualche mio rappresentante a pensare alla difesa nazionale, alla giustizia, all'ordine pubblico.... a fare le leggi. Queste decisioni sono rimandate alla collettivit nel suo insieme, allo stato, alla regione, al intervento pubblico); comune, al direttore di distretto, di zona... ((intervento pubblico);

pubblico o privato?

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"modello di mercato" = "modello della domanda e dell'offerta"


per la maggioranza dei beni le decisioni sono prese individualmente e il mercato assicura non soltanto il coordinamento delle scelte individuali, ma anche che queste

scelte autointeressate dei singoli conducano al risultato migliore per la collettivit


La curva di domanda esprime quanto un compratore disposto a pagare (al massimo) ogni unit in pi di un certo bene/servizio. La curva di offerta esprime a quanto un produttore disposto a vendere (al minimo) ogni unit in pi di un certo bene/servizio

euro
offerta 100 prezzo minimo che i produttori vogliono ottenere

prezzo di equilibrio 80 domanda disponibilit massima a pagare

Q' (30)

Q* (50)

QUANTIT

Se il mercato funziona bene, si arriva automaticamente al meglio per tutti = ottimo allocativo = Q*

A sanit A
Q*= ottimo allocativo

altri beni

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Se il mercato "funziona male"


si arriva a una posizione sbagliata (troppo in A, oppure troppo poco in B) In questo caso si parla di malfunzionamento o di "fallimento" del mercato. Il mercato esiste, gli individui fanno scambi, ma sbagliata la ripartizione delle risorse: si produce "troppo" oppure "troppo poco" di un bene rispetto agli altri "sbagliata" dal punto di vista dell'efficienza allocativa, cio non massimo il benessere della collettivit

Perch un mercato funzioni "bene", occorre che


I. II. nessuno (venditore o compratore) abbia potere di mercato; che siano "giuste" le curve di domanda e di offerta.

Nel caso delle prestazioni sociali molto probabile che il mercato non funzioni bene (fallimento del mercato) perch le condizioni che definiscono un mercato ideale non sono rispettate: I. molto probabile che gli operatori abbiano potere di mercato (elementi di monopolio e di monopsonio) II. per diversi motivi molto probabile che non si formi correttamente la domanda.

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I. I contraenti hanno potere di mercato


ELEMENTI MONOPOLISTICI

Per due motivi sul mercato delle prestazioni sanitarie sono presenti elementi monopolistici (potere di mercato dei venditori). 1. lentrata sul mercato non libera, ma regolamentata da diverse disposizioni legislative (BARRIERE ALLENTRATA) al fine di assicurare una adeguata competenza professionale a tutela del consumatore. 2. per molti servizi sanitari (per esempio i ricoveri ospedalieri) sono presenti rilevanti ECONOMIE DI SCALA: i costi unitari (o medi) di produzione diminuiscono allaumentare della quantit prodotta. In questo caso la grande dimensione di impresa pi conveniente della piccola e, anche con entrata completamente libera, si arriva a una situazione di monopolio (il cosiddetto monopolio naturale): sul mercato c posto soltanto per una grande impresa. Questa situazione molto probabile per le strutture che forniscono servizi sanitari, soprattutto per le strutture ospedaliere che diventano convenienti dopo una certa dimensione, dovendo predisporre, comunque, attrezzature di una certa dimensione che danno origine a un costo fisso piuttosto rilevante.
ELEMENTI MONOPSONISTICI

Questa una causa di fallimento del mercato che si verifica quando chi compra i servizi sul mercato unico (per esempio ASL per i servizi sanitari, o Comune per i servizi sociali). In questo caso si ha inefficienza perch il potere di mercato dell'acquirente consente di mantenere il prezzo al di sotto del segnale vero di scarsit (prezzo concorrenziale).

Molte riforme sanitarie e sociali in atto cercano di introdurre pi concorrenza sul mercato, dal lato dellofferta (produttori pubblici, privati, terzo settore) e anche dal punto di vista della domanda (pi assicuratori per i cittadini, ecc.)

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II. La domanda non si forma correttamente

due ragioni:
1.La curva di domanda serve per rivelare la disponibilit a pagare degli individui; dipende dal beneficio individuale (privato) che ci si attende dal bene scambiato; Molti beni, tuttavia, (e tra questi molti servizi sanitari), oltre ad avere benefici privati hanno benefici sociali (beni pubblici, esternalit). LA CURVA DI DOMANDA DEVE ESSERE INTEGRATA CON I BENEFICI "SOCIALI".

2.E' comunque difficile riuscire a capire quale debba essere la domanda privata "vera" degli individui NON SI SA NEMMENO DOVE POSIZIONARE ESATTAMENTE LA CURVA DI DOMANDA "PRIVATA"

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1.CURVA DI DOMANDA DEVE ESSERE INTEGRATA DA BENEFICI SOCIALI


1a.beni pubblici
Certi servizi sociali e sanitari (per esempio Pronto Soccorso, servizi di igiene pubblica, servizi per gli anziani) hanno la natura di bene pubblico: quando tale servizio esiste, a livello di collettivit, tutti ne possono usufruire, anche chi non ha pagato le imposte. Ricordiamo le due caratteristiche del bene pubblico:
non-rivalit: mentre nel caso di un bene privato, data una certa quantit totale a disposizione, il consumo da parte di un individuo (A) diminuisce la possibilit di consumo da parte degli altri individui (B): qtotale = q A + qB , nel caso di un bene pubblico, la stessa quantit totale pu essere consumata interamente da A e interamente da B: qtotale = q A = qB . Il consumo di A completamente non rivale, cio compatibile con il consumo da parte di B. non-escludibilit: nel caso dei beni privati possibile imporre un prezzo di fronte al quale il soggetto decide se consumare o no: chi non paga il prezzo escluso. Nel caso dei beni pubblici, invece, non possibile o troppo costoso escludere chi non paga dalla fruizione del bene. E difficile, ad esempio, poter escludere dalla fruizione del pronto soccorso chi non ha pagato le imposte. E evidente che in queste condizioni nessuna impresa privata avrebbe convenienza a produrre un bene pubblico

Il problema con i beni pubblici che i singoli non sono disposti a rivelare le proprie preferenze: in quanto se esiste un bene pubblico questo soddisfa tutti, tutti ne possono godere (il bene non appropriabile, come un bene privato)
Per un bene privato se un individuo non disposto a pagare un prezzo viene escluso. Certi beni di importanza fondamentale per la tutela della salute (controlli igienici, servizi veterinari, servizi di vaccinazione, ecc.) oppure per rispondere a bisogni sociali (residenze per anziani poveri, ecc.) sono beni che se fossero lasciati direttamente al mercato non sarebbero prodotti. Tutti traggono benefici dalla presenza di tali beni, ma nessuno disposto a rivelare le proprio preferenze attraverso l'offerta di un prezzo. Alcuni potrebbero beneficiarne pi di altri ma ciascuno sa che i suoi benefici sono indipendenti dal suo contributo.

La curva di domanda che si formerebbe sul mercato (somma verticale delle disponibilit individuali) sbagliata perch per effetto del free riding, ciascuno dichiara una disponibilit inferiore a pagare.

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INDIVIDUO A

INDIVIDUO B qA

qB curva di offerta= costo marginale per collettivita disponibilit a pagare disponibilit "vera" a pagare della collettivit = beneficio vero disponibilit dichiarata per effetto free riding = beneficio sottostimato Q' qtot*

COLLETTIVITA'

1b.esternalit. I beni privati e i beni pubblici sono due situazioni estreme. Nella realt
esiste tutto un intero arco di situazioni intermedie costituite da quei beni il cui consumo o la cui produzione d luogo a effetti esterni (o esternalit) presenti anche nell'ambito di attivit sanitarie. Si tratta per lo pi di beni con le caratteristiche dei beni privati (a domanda individuale, consumati dal singolo individuo) che tuttavia hanno anche effetti sugli altri individui. Il fatto che un individuo consumi prestazioni sanitarie che aumentano la sua salute, oppure che sia accudito in caso di disabilit implica un aumento di utilit anche per gli altri individui con i quali in contatto. Il problema con le esternalit che sono presenti benefici o costi che non passano per il mercato (che non sono incorporati nei prezzi di mercato) perch le scelte individuali tengono conto soltanto dei costi e dei benefici privati. Nel caso di molti servizi sociali, molto probabilmente la curva di domanda "troppo bassa" perch incorpora soltanto i benefici privati e non quelli esterni: a parit di costo marginale, ne risulta una sottoproduzione. Si confronta il proprio beneficio (privato) con il costo marginale (privato). Ma il beneficio per la collettivit maggiore di quello privato e dovrei acquistare di pi di quel servizio. Complessivamente la disponibilit a pagare risulta troppo bassa per la collettivit. 40

l'efficienza allocativa richiede che si tenga conto di tutti i benefici, anche di quelli sociali

disponibilit a pagare D1 D2 offerta

domanda integrata con benefici sociali (beni pubblici e esternalit) q q* domanda che tiene conto soltanto dei benefici privati quantit di servizi sociali

q = servizi sociali che si produrrebbero sul libero mercato q* = servizi sociali che assicurano l'ottimo allocativo
A sanit A
Q*= ottimo allocativo

q= soluzione di mercato

altri beni

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2.MOLTO DIFFICILE DETERMINARE LA VERA DOMANDA DEGLI INDIVIDUI


2a.gli individui non riescono spesso a scegliere in modo autonomo: non si sa nemmeno dove posizionare esattamente la curva di domanda privata ASIMMETRIA INFORMATIVA

2b.non detto che essere liberi di scegliere significhi scegliere il meglio. La collettivit ritiene di sostituirsi alle preferenze dei singoli: superamento del concetto di efficienza allocativa: meglio parlare di bisogno piuttosto che di domanda (welfare state) BENE MERITORIO

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2a.gli individui non riescono spesso a scegliere in modo autonomo


Per due motivi: ------non sono perfettamente informati sulla esistenza e sulla propriet dei beni oggetti di consumo. Questo accade soltanto per i cosiddetti search goods, ovvero a quel tipo di beni di cui il consumatore pu anche inizialmente ignorare lesistenza, ma che poi, una volta venutone a conoscenza, in grado di valutare perfettamente con riguarda alle sue caratteristiche qualitative prima di consumarli. Le prestazioni sociali e sanitarie, invece, appartengono per lo pi alla categoria dei cosidetti experience goods, ovvero di quei beni le cui caratteristiche possono essere conosciute dal consumatore soltanto ex post, dopo che il bene stato consumato. Le prestazioni sociali appartengono anche ai servizi alle persone di pubblica utilit (SPPU). Sono cio dei beni particolari tipicamente relazionali = servizi che per essere prodotti necessitano della collaborazione di chi eroga il servizio e di chi lo riceve, che rispondono a una esigenza di incremento di benessere o diminuzione di disagio ( importante loutcome) e per i quali pi importante la qualit di processo che di prodotto. -------non sono in grado di definire e ordinare le proprie opzioni di consumo sulla base delle proprie preferenze. Il consumatore anzi riconosce volontariamente che conviene rinunciare alla propria sovranit per affidarsi a qualcuno che agisca per conto suo, perch si rende conto di non avere tutte le informazioni o le abilit sufficienti per effettuare scelte razionali. Di conseguenza, DELEGA la propria scelta a un soggetto che possiede caratteristiche tali da scegliere meglio di lui, cio in grado di aiutarlo a massimizzare la propria utilit, obiettivo che da solo non riuscirebbe a raggiungere. Questa circostanza tipica di molti rapporti con operatori sanitari e operatori sociali. E caratteristica, in particolare, del rapporto medico-paziente ed con riferimento a questo rapporto che continueremo a parlarne.

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La delega d origine al cosiddetto RAPPORTO DI AGENZIA, in cui il medico agisce come "AGENTE" del paziente PRINCIPALE, mettendogli a disposizione la propria competenza professionale per tradurre il suo stato di bisogno (manifestato dai sintomi accusati) in diagnosi e quindi formulare la domanda di prestazioni. Il singolo, percepisce dei sintomi che gli permettono solo di rendersi conto che ha bisogno di cure, ma generalmente, non sa n il tipo, n la quantit di cure che sono in grado di risolvere il suo stato di malessere. E generalmente il medico stesso, cio colui che produce servizi sanitari a formulare la domanda, a tradurre la percezione di bisogno del paziente nella domanda di un determinato tipo e quantit di prestazione sanitaria (farmaco, analisi clinica, ricovero, ecc.).
MEDICO
agente (vantaggio informativo)

PAZIENTE
principale (meno informato)

DELEGA

obiettivo del paziente preferenze del paziente DOMANDA

obiettivo del medico preferenze del medico

il medico non un agente neutrale


L'esistenza di un vantaggio informativo consente al medico di scegliere massimizzando la propria funzione di utilit piuttosto che quella del paziente, con argomenti che restano, almeno in parte, separati e diversi da quelli del paziente consumatore. La domanda che esprime per conto del paziente riflette le proprie preferenze circa: 1) la percezione delletica medica, 2) lincertezza nella diagnosi, 3) la disponibilit di risorse sanitarie alternative, 4) motivazioni prestigio e di interesse culturale e clinico, 5) motivazioni finanziarie ed economiche. Il medico in quanto agente non neutrale probabilmente sceglie troppe prestazioni sanitarie. Si parla in generale per riferirsi a questa circostanza anche di SID (supplyinduced-demand). Esiste addirittura una regolarit empirica (legge di Roemer): a built bed is a filled bed. Applicazione: sulla base dei dati Oecd vera la legge di Roemer?

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2b.non detto che essere liberi di scegliere significhi scegliere il meglio. domanda o bisogno?
Questa differenza fra percezione del bisogno sanitario da parte del medico e del paziente non da vedersi del tutto negativamente. Anzi secondo molti corretto che il medico si comporti in modo parzialmente diverso rispetto alle preferenze vere del paziente. Il medico dovrebbe, cio, tenere conto del bisogno del paziente piuttosto che della sua domanda, ovvero delle sue preferenze. Il problema con i servizi sanitari che non solo il venditore di servizi conosce meglio le caratteristiche di quello che fornisce (questo avviene per tutti i beni che si scambiano sul mercato), ma che il venditore di servizi conosce meglio anche il bisogno che il paziente intende soddisfare. Quale il bisogno rilevante, cio quello che deve portare a decidere quante risorse devono essere dedicate? Bisogna basarsi su quello che il paziente crede essere il proprio oppure su quello che il medico ritiene essere il meglio per lui? Bisogna basarsi su quello che il singolo ritiene essere il proprio bisogno di servizi sociali, oppure imporre il soddisfacimento di alcuni bisogni oggettivamente richiesti. OCCORRE DISTINGUERE FRA:

Want Domanda Need

-bisogno soggettivo, percepito di salute -bisogno espresso, ritenuto meritevole soddisfacimento -bisogno oggettivo, riconosciuto dal medico

di

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wanted demanded unneeded

unneeded

WANT

DEMAND

wanted demanded needed

undemanded
unwanted unwanted

wanted undemanded needed unwanted undemanded needed

NEED NEED

Paziente BISOGNO SOGGETTIVO

Medico BISOGNO OGGETT

Ragionare in questo modo significa uscire dalla logica della efficienza allocativa che richiede, comunque, che il singolo sia sovrano nel decidere quello che a lui serve. Significa, invece, ritenere che la collettivit possa decidere, tramite il medico, che esistano dei casi in cui la sovranit del singolo debba essere limitata e talvolta anche sostituita. Significa cio ammettere la meritoriet di certi beni. Significa ammettere che in certi casi giusto che il medico induca il consumo di prestazioni sanitarie: una specie di SID positiva. Esiste, tuttavia, anche il caso in cui il medico induce prestazioni non efficaci (SID negativa).

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SINTESI

EFFICACIA dei servizi


la prestazione ha contribuito al miglioramento dello stato di salute?

SI
EFFICIENZA
il paziente riuscito a esprimere le proprie preferenze?

NO "consumismo"
bisogno soggettivo diventa domanda, ma manca il bisogno oggettivo"

ok SI
bisogno soggettivo diventa domanda riconosciuta come bisogno oggettivo

soluzione di mercato

SID " buona"

SID "cattiva"
Manca il bisogno oggettivo

NO

si riconosce bisogno oggettivo anche senza domanda

fallimento del mercato

"bisogno oggettivo"
INTERVENTO PUBBLICO?

INAPPROPRIATEZZA

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quale il beneficio di cui tenere conto ? quante prestazioni bisognerebbe produrre?

benefici e costi

..CONSUMISMO... SID negativa (inappropriatezza)

benefici valutati dal medico SID positiva


benefici valutati dal paziente

costo unitario per la collett.

A'

B'

C PRESTAZION

soluzione di mercato?

OTTIMO ALLOCATIVO ?

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LEQUITA
La meritoriet dei beni introduce un ulteriore motivo di intervento pubblico
In questo caso lintervento pubblico non giustificato da motivi di efficienza (sostituirsi a mercati che non funzionano bene), ma giustificato da motivi di equit: non si condivide il modo in cui il mercato distribuisce le risorse scarse della collettivit La meritoriet ha a che fare con il terzo quesito fondamentale: per chi produrre? meritorie Equit = ritenere che certe prestazioni sociali siano "meritorie", cio che tutti debbano usufruirne indipendentemente: 1. dalla loro capacit di acquisto e 2. dal fatto che desiderino usufruirne (esempio vaccinazioni obbligatorie)

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disponibilit a pagare D1 D2 D3 offerta

domanda integrata da considerazioni di meritoriet domanda integrata con benefici sociali q domanda che tiene conto soltanto dei benefici privati q* q** quantit di servizi sociali

q = servizi sociali che si produrrebbero sul libero mercato q* = servizi sociali che assicurano l'ottimo allocativo q** = servizi sociali che assicurano l'ottimo equitativo

prevenzione 100%

10% 3% 1%

B ottimo equitativo A ottimo allocativo D libero mercato

100% cura

l'equit "costa" in termini di efficienza allocativa: quale il costo in termini di efficienza che la societ disposta a pagare per un bene meritorio in pi?
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in conclusione: PUBBLICO O PRIVATO? = chi prende le decisioni?

dal punto di vista dell'efficienza tutti sono d'accordo ma non esiste una risposta univoca Tutti sono d'accordo nel ritenere che lo stato possa intervenire su mercati inefficienti. E sicuramente il mercato delle prestazioni sociali e sanitarie presenta molti elementi di inefficienza. L'intervento pubblico in questo caso funziona come correttivo al mercato. Su questa funzione tutti sono daccordo, anche se differiscono sulle modalit di intervento (vedi oltre).

dal punto di vista dell'equit la risposta univoca ma non tutti sono d'accordo Soltanto alcuni ritengono che si debba intervenire anche per integrare le preferenze dei singoli, in modo da consentire loro di usufruire di beni ritenuti meritori. Soltanto alcuni ritengono non sia socialmente desiderabile il razionamento che di questi beni fa il mercato attraverso il sistema dei prezzi e ritengono preferibile che tutti ne possano usufruire. In questo caso l'intervento dello stato non il correttivo al fallimento del mercato, anzi provoca un allontanamento dallottimo allocativo.

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Il fallimento del pubblico


Abbiamo visto come in caso di malfunzionamento del mercato, lintervento pubblico potrebbe riportare verso lottimo allocativo, per esempio integrando la domanda privata in modo da tenere conto della caratteristica di bene pubblico delle prestazioni sociali e delle forti esternalit positive derivanti dal loro consumo. Non detto, peraltro, che lintervento pubblico riesca a riportare lefficienza, cio a riposizionarsi sulla frontiera delle possibilit produttive nella posizione che assicura il massimo benessere per la collettivit. I motivi sono due:

1.

l'offerta pubblica risulta pi costosa (non ci sono incentivi a minimizzare i costi); ci significa che nellavvicinarsi alla posizione di efficienza allocativa si genera, molto probabilmente, inefficienza produttiva in assenza di prezzo, occorre un meccanismo alternativo per definire le priorit o per "razionare", altrimenti si ripropone un conflitto tra beneficio privato e beneficio sociale.

2.

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PRIMO MOTIVO DI INEFFICIENZA DELL'INTERVENTO PUBBLICO

1. l'offerta pubblica risulta pi costosa


(non ci sono incentivi a minimizzare i costi - "sbagliata" la curva di offerta)

D2 D1

effetto negativo dell'intervento: aumento di costi INEFF.PRODUTTI effetto negativo dell'intervento: domanda inappropriata effetto positivo dell'intervento: benefici "sociali"

S3 S2

S1

B'

Q* ottimo allocativo

senza intervento

con intervento pubblico

A sanit

intervento "pubblico"

Q*= ottimo allocativo

A soluzione di "mercato"

altri beni

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Linefficienza produttiva deriva dalla presenza di INTERNALITA, ovvero di costi privati che sono impropriamente inseriti nella funzione di produzione pubblica (che dovrebbe tenere conto soltanto dei costi per la collettivit). Due motivi: 1.mancanza di incentivi; 2.mancanza di controllo 1) LA MANCANZA DI INCENTIVI.
I managers pubblici perseguono la massimizzazione della dotazione, del budget pi che la minimizzazione dei costi: se un'impresa privata riduce di un euro i costi, aumenta di un euro i profitti, mentre se l'operatore pubblico riduce di un euro i costi riduce di un euro il suo budget, cio la propria sfera di influenza. Le spiegazioni teoriche a questo comportamento sono fornite dalle cosiddette "teorie della burocrazia". Sono teorie che spiegano il comportamento di un ente burocratico (Ufficio), che l'unico produttore di un servizio con le caratteristiche di bene pubblico (e quindi non finanziabile tramite la vendita a singoli consumatori. LUfficio vende direttamente il servizio alla collettivit. In cambio la collettivit assegna allUfficio uno stanziamento, cio un BUDGET (B).

TEORIE DELLA BUROCRAZIA

COLLETTIVITA'

UFFICIO

MAX benessere collettivit beneficio marg=costo marg.

MAX Utilit del manager (max budget, dimensione ufficio, ecc.)

Ufficio agente "non neutrale" perch sfrutta il proprio vantaggio informativo per max la propria utilit piuttosto che quella della collettivit

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APPROFONDIMENTO: una semplice teoria della burocrazia (Migu-Belanger) -

Modello che spiega le scelte del manager pubblico con una certa funzione di utilit e sottoposto al un vincolo di bilancio. Il manager (Ufficio) essendo pi informato riesce a massimizzare la propria utilit invece di quella della collettivit. Il problema deriva dal fatto che nella funzione di utilit del manager non compare il benessere della collettivit ma due argomenti che possono indurre un comportamento inefficiente (dal punto di vista allocativo e anche produttivo). Lutilit del manager dipende positivamente sia dalla quantit prodotta Q (ossia dalla dimensione dellufficio), sia dalle spese discrezionali (Sd), ossia da tutte quelle spese quali arredi pi costosi, maggior numero di personale, possibilit di spese di rappresentanza, ecc. che il manager riesce a ottenere soltanto se riesce a ottenere un budget superiore ai costi di produzione effettivi.
funzione di utilit del manager vincolo di bilancio: : MAX U = f (Q, Sd) s.t. B(Q) >=C(Q) + Sd

dove: Q= quantit prodotta = dimensione dell'Ufficio; Sd= spese discrezionali, B(Q) la somma stanziata dalla collettivit (budget) che dipende dalla quantit prodotta; C(Q) il costo totale vero di produzione che dipende anch'esso dalla quantit prodotta. La curva di bilancio dapprima aumenta e poi diminuisce perch si suppone che i benefici marginali di Q per la collettivit siano decrescenti (dapprima positivi poi negativi); La curva del costo crescente nellipotesi di costo marginale crescente. La curva delle spese discrezionali si individua per differenza. Le curve di indifferenza (funzione di utilit del manager pubblico) hanno la forma usuale.

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C(Q) T'

euro

B(Q) T Z spese discrezionali H

Q*coll

uff

N Q max

Qmax la quantit massima consentita dal vincolo di bilancio In caso di produzione = Qmax, la spesadiscrezionale nulla L'ufficio sceglie Quff dove la sua utilit massima (in H si ha la tangenza con curva di indifferenza pi a destra possibile) L'ottimo allocativo (massimo benessere per la collettivit) si avrebbe, invece, producendo Q*coll, dove beneficio marginale uguale al costo marginale (pendenza della curva di bilancio e di costo, rispettivamente) TT'= H-Quff sono le spese discrezionali scelte (misura delle internalit) per effetto della asimmetria informativa, alla collettivit viene fatta scegliere la quantit Quff (eccessiva dimensione dell'Ufficio) a un costo T' maggiore del costo effettivo T (la collettivit paga il servizio di pi del dovuto).

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2. LA MANCANZA DI CONTROLLO Un secondo motivo che rende troppo alti i costo nel caso di produzione pubblica la mancanza di controllo. Cio' avviene perch la PROPRIET estremamente FRAZIONATA: tutti i cittadini sono proprietari di una piccola frazione della burocrazie pubbliche; in quelle private la propriet, invece, anche se pu essere abbastanza dispersa (come avviene, per esempio, fra gli azionisti di una grande societ), comunque frazionata tra un numero molto pi piccolo di individui. Nel caso delle strutture private, inoltre, oltre a essere pi facile un controllo interno (da parte dei proprietari), presente anche un meccanismo di controllo esterno, costituito dal mercato. A questo proposito si pu ricordare come la minaccia di scalate (takeover) costituisca, secondo le teorie manageriali dellimpresa, un incentivo al manager a non scostarsi troppo dalla massimizzazione del profitto per perseguire i propri obiettivi. Nelle imprese pubbliche, invece, il controllo pu essere affidato soltanto a NORME e a PROCEDURE. La regola di comportamento diventa attieniti alla norma prevista. Ci determina: un eccesso di burocratizzazione, che va a detrimento della discrezionalit e della flessibilit operativa ed accresce la probabilit di comportamenti deresponsabilizzati. Ci si attiene a procedure senza chiedersi se un comportamento diverso possa accrescere l'efficienza. La norma, inoltre, tende a cristallizzarsi nel tempo, a prevalere sulla valutazione discrezionale del singolo. Si privilegiano condizioni di lavoro routinario, non ci si chiede quale il modo migliore per arrivare all'obiettivo. a livello individuale una diminuzione dello sforzo lavorativo: poich difficile misurare quanto ognuno produce, si instaura un comportamento demotivato, diminuisce lo sforzo lavorativo del singolo e quindi la produzione complessiva. Le cose sono complicate in campo sociale, dove
il prodotto non direttamente osservabile (e bisogna ricorrere a misure indirette, per esempio, tenendo conto degli input utilizzati o del tempo necessario per compiere certe attivit) manca una relazione diretta fra sforzo del lavoratore e successo della sua azione (si pensi a un malato grave che ha richiesto molto lavoro e che migliora poco, o addirittura peggiora; a un disabile che comunque non pu migliorare, ecc.) 57

SECONDO MOTIVO DI INEFFICIENZA DELL'INTERVENTO PUBBLICO

2.non esiste un meccanismo automatico di razionamento


(manca il prezzo di mercato) Sul mercato il prezzo che ha la funzione di razionare: chi non disponibile a pagare il prezzo non entra = entrano soltanto coloro che hanno un beneficio maggiore o uguale al costo In assenza di prezzo domandano prestazioni tutti coloro che hanno un beneficio positivo, anche se piccolo (prestazioni appropriate per i singoli, ma non per la collettivit). Si verifica una situazione inefficiente dal punto di vista allocativo: si produce "troppo". L'area tratteggiata una PERDITA ECONOMICA per la collettivit (ci non significa che le singole aziende siano in "perdita" dal punto di vista contabile) Ci sono due possibili meccanismi di razionamento (sul prezzo o sulla quantit) ed entrambi possono essere espliciti oppure impliciti. Entrambi hanno lo scopo di "mimare" la soluzione di mercato.
razionamento sulla quantit

perdita economica per la collettivit = misura della ineffic.allocativa p*


razionamento sul prezzo

ticket, costo opportunit del tempo,...

q*
ottimo allocativo

q1

q o quantit prodotta Lea-liste di attesa

-domanda "propria" dal punto di vista del singolo (beneficio positivo) -domanda "impropria" dal punto di vista della collettivit (costo >beneficio)

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