Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2. INDAGINI DINAMICHE
2.1 Caratterizzazione dinamica
2.2 Danni prodotti dalle vibrazioni
2.3 Collaudo dinamico
2.4 Disturbo ambientale causato dalle vibrazioni
2.5 Rilievo dello stato tensionale delle catene
173
6. INDAGINI SUGLI ACCIAI
6.1 Prove con microdurometro Vickers
6.2 Controllo delle saldature con liquidi penetranti PT
6.3 Analisi con spettrometro sulla composizione chimica
174
Indagini sperimentali
NOTE
L'installazione degli strumenti prevede che:
x siano posizionate nell'intradosso della struttu-
ra le aste telescopiche portasensori;
x la disposizione delle aste sia tale da poter rile-
vare le frecce in mezzeria della struttura stes-
sa, agli appoggi ed ad ¼ della luce;
x ogni sensore sia collegato sul proprio canale
verificando visivamente la corrispondenza;
175
Indagini sperimentali
PROCEDURA
x Vanno montati almeno quattro sensori per
ogni andamento regolare della deformata.
x I sensori vanno posizionati sul bordo con linea
di misura longitudinale.
x Per la deformata trasversale i sensori vanno
posti in mezzeria e la deformata sarà la som-
ma delle due deformate relative.
x Gli strumenti installati vanno protetti da inso- NOTE
lazione e pioggia. x Estrema attenzione a non urtare i sensori du-
x La calibrazione avviene poco prima dell’inizio rante le operazioni di carico.
delle prove posizionando la misura assoluta at- x L’eventuale prolungamento della misura oltre
torno allo zero. 30 minuti dovrà prevedere l’inserimento di
x La deformata ricavata in linea va stampata programmi di calibrazione degli effetti termici
immediatamente per il confronto con i dati (Quality Control).
teorici.
RIFERIMENTI
C. M. LL. PP. 25 febbraio 1991
D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 9.2.2 – 9.2.3)
176
Indagini sperimentali
PROCEDURA
x Scegliere uno o più punti, generalmente in x Effettuare un’altra lettura per ogni condizione
mezzeria impalcato, nel quale andrà posiziona- di carico e annotare i risultati.
ta la stadia e un punto fuori dall’impalcato, x Completare la prova sulle campate in misura i
non troppo lontano ma nemmeno soggetto a carichi saranno applicati anche sulle altre
movimenti del terreno, nel quale verrà posi- campate verificando visivamente l’eventuale
zionata il livello ottico. insorgere di anomalie.
x Eseguire un foro nella pavimentazione, inseri- x Sottrarre ai valori ottenuti nelle letture in fase
re un tassello metallico a punta arrotondata, di carico il valore a struttura scarica, in modo
per evitare posizionamenti errati della stadia. da passare dai riferimenti assoluti ai riferimen-
x Battere il tassello all’interno del foro e fissarlo ti relativi di misura.
con una chiave inglese.
x Posizionare il livello sull’apposito cavalletto e NOTE
metterlo in bolla. x La condizione di carico massimo è ripetuta al-
x Posizionare la stadia sul tassello e mantenerla meno una volta.
ferma e in bolla. x Durante l’acquisizione i motori degli autocarri
x Effettuare una prima lettura con la struttura devono essere spenti.
completamente scarica e annotare i risultati.
x Applicare una condizione di carico da mante- RIFERIMENTI
nere per almeno 15 minuti dopo la stabilizza- C. M. LL. PP. 25 febbraio 1991
zione delle frecce. D.M. del 14 gennaio 2008 (Parte II, art. 67)
177
Indagini sperimentali
INDAGINI DINAMICHE 2
Caratterizzazione dinamica 2.1
Lo scopo dell'indagine dinamica è quello di individuare sperimentalmente le frequenze libere di vi-
brazione ed i modi principali per poterli confrontare con quelli teorici ottenuti dalla modellazione
numerica. Dal confronto si potrà procedere alla calibrazione del modello variando i parametri di in-
put fino ad ottenere la corrispondenza dei parametri di risposta teorici con quelli sperimentali sia in
campo dinamico che statico. I risultati sperimentali ottenuti, essendo legati a tutti gli elementi geo-
metrici e meccanici della struttura, rappresentano un valido strumento di controllo nel tempo
dell’eventuale variazione della capacità portante e delle condizioni generali del materiale.
0
0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 12,5 15,0 17,5
Hz
PROCEDURA NOTE
x Fissare le terne accelerometriche in corrispon- x L’alimentazione a 220V va stabilizzata attra-
denza dei punti che meglio individuano il I verso un gruppo di continuità.
modo di vibrare. x Gli strumenti installati vanno protetti da inso-
x Collegati i sensori all’unità di acquisizione veri- lazione e pioggia.
ficare la corrispondenza dei canali e la stabiliz- x Va verificato il perfetto fissaggio dei sensori
zazione del segnale. all’elemento strutturale in prova.
x Impostare uno scansionamento con frequenza x La sensibilità dei sensori impiegati deve essere
almeno 10 volte superiore alla frequenza a- almeno 1/1000 della massima misura effettua-
spettata. ta.
x Rilevare il segnale prima e dopo il passaggio x L’elaborazione dello spettro va effettuata e-
dei mezzi eccitanti per almeno un tempo di 20 sclusivamente nelle fasce di segnale con ecci-
secondi. tatore fuori dal ponte.
x Acquisire il segnale attraverso un passa basso
di almeno il doppio della frequenza più alta at- RIFERIMENTI
tesa. C. M. LL. PP. 25 febbraio 1991
x Ripetere l’acquisizione per almeno 5 eccitazio- D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 9.2.2 – 9.2.3)
ni della struttura.
178
Indagini sperimentali
INDAGINI DINAMICHE 2
Danni prodotti dalle vibrazioni 2.2
Questo tipo di prova ha lo scopo di verificare la risposta degli elementi strutturali sottoposti alle vi-
brazioni derivanti dal transito dei mezzi.
La metodologia di indagine si basa sul rilievo delle vibrazioni, con misura tridimensionale, nei punti
ove si sono riscontrate lesioni di probabile origine dinamica. I rilievi vengono eseguiti durante il nor-
male transito.
NOTE
x E’ assolutamente necessario, che
l’alimentazione a 220V sia stabilizzata, pertan-
to è indispensabile l’uso di un gruppo di conti-
nuità.
x Una volta collegati tutti gli strumenti si verifica
sul computer stesso che il segnale degli acce-
lerometri sia presente ed i canali perfettamen-
te corrispondenti alle direzioni prefissate.
179
Indagini sperimentali
INDAGINI DINAMICHE 2
Collaudo dinamico 2.3
Consiste nella verifica della corrispondenza dei parametri dinamici sperimentali rispetto a quelli teo-
rici. La procedura corrisponde a quella indicata nell’indagine 3.1 con risultati messi a confronto con
quelli derivanti dall’analisi agli elementi finiti. La prova dinamica funge quale sostituzione di quella
statica quando quest’ultima provoca eccessive difficoltà al transito del normale traffico. E’ possibile
eseguirla anche a strappo di provino calibrato.
PROCEDURA NOTE
x Fissare le terne accelerometriche in corrispon- x L’alimentazione a 220V va stabilizzata attra-
denza dei punti che meglio individuano il I verso un gruppo di continuità.
modo di vibrare. x Gli strumenti installati vanno protetti da inso-
x Collegati i sensori all’unità di acquisizione veri- lazione e pioggia.
ficare la corrispondenza dei canali e la stabiliz- x Va verificato il perfetto fissaggio dei sensori
zazione del segnale. all’elemento strutturale in prova.
x Impostare uno scansionamento con frequenza x La sensibilità dei sensori impiegati deve essere
almeno 10 volte superiore alla frequenza a- almeno 1/1000 della massima misura effettua-
spettata. ta.
x Rilevare il segnale prima e dopo il passaggio x L’elaborazione dello spettro va effettuata e-
dei mezzi eccitanti per almeno un tempo di 20 sclusivamente nelle fasce di segnale con ecci-
secondi. tatore fuori dal ponte.
x Acquisire il segnale attraverso un passa basso
di almeno il doppio della frequenza più alta at- RIFERIMENTI
tesa. Progetto di Norma U21000240
x Ripetere l’acquisizione per almeno 5 eccitazio- D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 9.2.2 – 9.2.3)
ni della struttura.
180
Indagini sperimentali
INDAGINI DINAMICHE 2
Disturbo ambientale causato dalle vibrazioni 2.4
Questo tipo di prova ha lo scopo di rilevare il livello del disturbo per le persone provocato dalle vibra-
zioni negli edifici legate all’attività quali traffico di veicoli su gomma e su rotaia. Vengono impiegati
dei sensori accelerometrici tridimensionali, posti nelle aree di disturbo, rilevando il fenomeno vibra-
torio sia in assenza della sorgente sia durante il passaggio dei veicoli.
181
Indagini sperimentali
INDAGINI DINAMICHE 2
Rilievo dello stato tensionale delle catene 2.5
Questo tipo di prova ha lo scopo di determinare la frequenza propria di vibrazione di una catena
strutturale per risalire allo stato tensionale. Viene fissato un accelerometro, in direzione orizzontale
trasversalmente alla catena, provocato un impulso in direzione orizzontale viene rilevato
l’andamento dell’oscillazione. La sequenza di dati viene elaborata attraverso la trasformata di Fou-
rier determinandone lo spettro e le frequenze fondamentali. Da queste si risale alla tensione
d’esercizio.
182
Indagini sperimentali
183
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Dopo avere predisposto una planimetria del x La velocità di propagazione presunta dipen-
sito con la numerazione degli elementi eviden- dente sia dal mezzo che l'onda di compressio-
ziare i pali da indagare. ne deve attraversare sia dalla resistenza mec-
x Ripulire la testa del palo dalle parti terrose ed canica del cls dichiarato da parte della DL o dal
incoerenti mediante scapitozzatura fino al Committente.
raggiungimento di calcestruzzo rappresentati- x Ove possibile verificare la resistenza del calce-
vo che deve risultare accessibile e libero da struzzo mediante sclerometro o pull-out e di
acqua. conseguenza impostare una velocità sulla base
x Posizionato l’accelerometro, percuotere con delle tabelle di correlazione sperimentale.
l'apposito martello la testa dell'elemento il più x La lunghezza presunta dell'elemento varia in
possibile in prossimità del sensore e leggere base alla velocità impostata.
sull'elaboratore il segnale registrato. Quando x Il calcestruzzo deve avere almeno 10 gg di ma-
sono stati misurati tre segnali di buona qualità turazione al momento della prova.
e simili come andamento, memorizzarli nella x Ripetere la prova ove vengano individuate del-
libreria di lavoro. le anomalie significative.
RIFERIMENTI
D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 6.4.3.6)
184
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Preparazione della testa del palo in modo da pote- x Sulla testa del palo viene costruito un dado in cal-
re applicare il martinetto su una superficie di ap- cestruzzo armato sul quale, in posizione orizzonta-
poggio regolare. le, viene cementata una piastra in acciaio di spes-
x Posizionamento del martinetto/i oleodinamico cen- sore adatto a distribuire uniformemente il carico.
trato sulla testa del palo. Nel caso non fosse possibile costruire tale dado, si
x Posizionamento della cella di carico. procederà alla scapitozzatura della testa fino a
x Sul perimetro della testa del palo vengono fissati, spianare una superficie; successivamente si appli-
con angolazione di 120°, tre sensori collegati ad cherà la piastra con un appoggio formato da ce-
un'unità automatica di acquisizione, in grado di ri- mento opportunamente addittivato sul quale verrà
levare i cedimenti. appoggiato il martinetto/i.
x Il carico viene applicato in due distinte fasi: x I punti di appoggio della zavorra e i punti di rileva-
Iª raggiungimento del carico di esercizio Qe tra- zione dei sensori devono essere a non meno di 1,5
mite quattro incrementi di carico pari al 25% di m dal palo. E' raccomandata una zavorra almeno
Qe cadauno ed attesa della stabilizzazione dei 1,5 volte superiore al carico che si vuole raggiunge-
sensori al carico massimo. re.
IIª raggiungimento del carico di prova, che può x La centralina oleodinamica deve essere in grado di
essere 1,5 o 2 volte il carico di esercizio, trami- mantenere automaticamente il carico anche a fron-
te quattro incrementi di carico pari al 25% ed te di repentini cedimenti.
attesa della stabilizzazione dei sensori.
RIFERIMENTI
D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 6.4.3.7)
185
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
Le barre strumentate consistono in uno spezzo- x Il fissaggio delle barre strumentate sulla gab-
ne d’armatura, generalmente Ø 24 e lunghezza 1 bia è ottenuto tramite delle fascette.
m, che presentano nella sezione di mezzeria due x I cavi sono introdotti in un tubo a spirale por-
spianature rettificate diametralmente opposte. tato all’esterno per oltre 5 m dalla testa del
Sulle spianature sono incollati due estensimetri palo.
a mezzo ponte. x La lettura dei valori avviene durante la prova
Il circuito viene completato con dei cavi per ot- di carico, permettendo di conoscere
tenere in uscita un ponte intero. l’andamento del carico assorbito dal terreno, e
L’operazione di incollaggio consiste in: quello residuo sul palo o sul diaframma, lungo
x pulizia accurata della superficie di incollaggio la sua lunghezza.
con l’apposito solvente;
x pulizia dell’estensimetro tramite il solvente ed RIFERIMENTI
applicazione immediata della colla sullo stes- A.G.I. 1984 e A.S.T.M. - D 1143
so; D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 6.4.3.6)
x comprimere con forza l’estensimetro sulla su-
perficie di incollaggio per un paio di minuti;
x collegare il cavo, proteggere il tratto spianato
per l’intera circonferenza utilizzando
l’apposito adesivo.
186
Indagini sperimentali
1500
5 105 ms
0
20 L/c
-1500
Carico (kN)
0 625 1250 1875 2500
0.0
1.0
Cedimenti (mm)
2.0
3.0
4.0
187
Indagini sperimentali
188
Indagini sperimentali
In iz io t a g lio
0,03 Inserimento martinetto
In iz io t a g li o
7,5
0,02
0,01
0,00 5,0
-0,01
-0,02
2,5
-0,03
Inizio ripristino
-0,04
-0,05 0,0
189
Indagini sperimentali
45 bar
35 bar
25 bar
190
Indagini sperimentali
PROCEDURA
x Contrassegnare con precisione i punti opposti Dalla velocità delle onde si ricava il modulo ela-
alla superficie da indagare o, nel caso di unica stico attraverso la relazione:
superficie, lungo una direttrice a distanze di
0,2 m tra 5 punti. Ed V p2 U
1 Q 1 2Q [MPa]
x Pulire e levigare i punti dove si pongono le g 1 Q
sonde. dove:
x Ubicare con precisione sulla faccia Ed = modulo elastico dinamico (MPa);
dell’elemento strutturale la sonda trasmitten- V = velocità rilevata (m/s);
te e ricevente interponendo l’apposito grasso v = densità (18,0 kN/m3 per mattoni);
di aderenza.
ʌ = coeff. di Poisson (0,3 per mattoni);
x Emettere l’impulso ultrasonico e rilevare il
g = accelerazione di gravità (9,81 m/s2).
tempo di transito.
La misurazione si ottiene rilevando il valore
NOTE
medio di tre passaggi consecutivi con valori
all’interno di una variabilità del ±5%. x Vanno eseguite almeno tre prove per ogni e-
Nel caso la rilevazione ultrasonica abbia una lemento strutturale ottenendo un valore me-
funzione di verifica dell’omogeneità della resi- dio di riferimento.
stenza, l’interpretazione dei risultati si ottiene
attraverso il confronto con i valori ottenuti dalla RIFERIMENTI
media delle prove di compressione su porzioni Norma UNI EN 12504-4
di muratura.
191
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
Il prelievo va eseguito nel maggiore rispetto x La porzione di muratura deve essere sufficien-
possibile dell’integrità del campione prelevato e temente grande per eseguire le prove richieste
della struttura. al Laboratorio.
x Selezionare una porzione di muratura, non
soggetta a fenomeni di percolazione o riprese RIFERIMENTI
successive, da estrarre e segnarla con un ges- Norma UNI EN 1052-1
setto colorato.
x Utilizzando un demolitore a percussione o se-
ga circolare a disco diamantato rimuovere una
parte della muratura attorno al campione da
esaminare, tale da permettere l’accesso con la
punta del demolitore al retro della stessa.
x Inserire un travetto in legno al di sotto del
campione da rimuovere per limitare gli urti.
x Indebolire il retro della muratura da estrarre
con il demolitore, facendo molta attenzione a
non danneggiarla.
x Rimuovere la parte di muratura utilizzando la
tavola o altri strumenti come leva.
192
Indagini sperimentali
elemento 5
strutturale sonda
4
ricevente
3
2
1
0
sonda
emittente
PROCEDURA
x Individuare le armature superficiali delle zone
2
E=V ͻʌͻ;ϭнɶd) (1 - Ϯɶd)] / (1 - ɶd)
da indagare tramite pacometro.
x Contrassegnare con precisione i punti opposti Rc = 10(E/22.000)1/0,3 [MPa]
alla superficie da indagare o, nel caso di unica
superficie, lungo una direttrice a distanze di dove:
0,2 m tra 5 punti. E = modulo di elasticità in Pascal;
x Pulire e levigare i punti dove si pongono le V = velocità di propagazione in m/s;
sonde. ʌсŵĂƐƐĂǀolumica in dN/m3;
x Ubicare con precisione sulla faccia ɶd = modulo di Poisson dinamico (0,15-0,25).
dell’elemento strutturale la sonda trasmitten-
te e ricevente interponendo l’apposito grasso NOTE
di aderenza. Vanno eseguite almeno tre prove per ogni ele-
x Emettere l’impulso ultrasonico e rilevare il mento strutturale.
tempo di transito.
x La misurazione si ottiene rilevando il valore RIFERIMENTI
medio di tre passaggi consecutivi con valori UNI EN 12504-4
all’interno di una variabilità del ±5%. TU 2008
x La stima della resistenza del calcestruzzo si
ottiene attraverso la correlazione indicata
dalle norme UNI
193
Indagini sperimentali
194
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Azionare lo strumento almeno tre volte prima x Gli impatti devono distare dai bordi almeno 25
di iniziare ad effettuare le letture. mm.
x Provvedere che la superficie di impatto sia li- x Lo sclerometro deve essere verificato prima e
scia e senza ferri in superficie. E’ consigliato dopo le prove sull’apposita incudine di con-
l’uso del pacometro per individuare la presen- fronto.
za delle armature. x L’indice sclerometrico, essendo in funzione
x Posizionarsi di fronte alla superficie in misura della durezza superficiale, è influenzato dal
facendo attenzione di tenere lo strumento tempo di maturazione. Tende pertanto a so-
perpendicolare rispetto alla superficie. vrastimare i calcestruzzi datati ed in particolar
x Aumentare gradualmente la pressione di con- modo se il processo di carbonatazione è pro-
tatto fino a provocare l’impatto meccanico. fondo.
x Devono essere prodotte 11 misure per singolo
punto di analisi.
x La distanza dei singoli impatti non deve essere RIFERIMENTI
inferiore a 25 mm. UNI EN 12504-2
x Il risultato della prova risulta quello mediano Linee Guida Calcestruzzo Strutturale CSLP 2008
ai valori rilevati, successivamente interpretati
in Resistenza stimata Rc in base
all’orientamento dello sclerometro ed alle
curve di correlazione.
195
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Individuare la presenza di ferri di armatura con x Utilizzare la potenza standard per c.a. di resi-
pacometro e segnare la loro presenza con un stenza presunta superiore a 25 MPa e la po-
gesso. tenza ridotta per resistenze minori.
x Liberare le zone scelte dall’intonaco o x Vanno eseguite almeno tre prove per zona di
quant'altro non faccia parte integrante del controllo ottenendo un valore medio di riferi-
materiale in esame. mento ed evitare il verificarsi di fenomeni pun-
x Posizionare la sonda ed eseguire degli inseri- tuali.
menti. x Se le misura da mediare hanno un range supe-
x Misurare con i dovuti strumenti ed accorgi- riore a 0,5 cm si deve utilizzare per il calcolo
menti la lunghezza della parte di sonda rima- solamente i due valori più simili o in alternati-
sta all’esterno. va ripetere le tre prove in un’altra zona.
x Sfregare una serie precisa di inerti di diversa x L’uso della sonda va effettuato solo da perso-
durezza sino ad individuare quello che presen- nale qualificato e non da personale di assisten-
ta segni di abrasione. In tal modo si può sce- za.
gliere il relativo parametro su scala Mohs.
x In base al campione individuato leggere sulla RIFERIMENTI
relativa tabella il corrispondente valore della Norma ASTM C803 e BS1881:207
Rmc.
x Dopo l’uso la sonda va scaricata.
196
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Utilizzare una carota eseguendo la prova im- x Nel caso la carota rimanga all’aria un tempo
mediatamente dopo l’estrazione ad evitare superiore ai 30 minuti, prima di procedere alla
che si formi un film carbonatato superficiale. misura è necessario procedere carteggiando
x Pulire accuratamente con uno straccio asciutto profondamente la superficie cilindrica per a-
la superficie cilindrica. sportare il film di carbonatazione creatosi a
x Spalmare o nebulizzare la fenoftalina sulla su- contatto con l’aria o, preferibilmente, proce-
perficie, con soluzione all’1% di alcool etilico, dere a tagliare la carota a secco secondo un
utilizzando un pennello o un nebulizzatore. piano normale alla superficie esposta.
x Misurare lo spessore di carbonatazione che x In mancanza di carota la norma consente l’uso
risulta non reagente e di colore inalterato, fa- di frammenti, prelevati per distacco forzato,
cendo la media di almeno 4 punti. La parte re- tagliati a secco secondo un piano normale alla
agente, non carbonatata, assumerà una colo- superficie esposta.
razione rosso violetto. x La registrazione della misura va corredata di
x Nel caso di un andamento molto irregolare una foto dove sarà evidenziato l’adesivo con la
della linea di carbonatazione dovrà essere ri- scritta di provenienza della carota.
portato il valore minimo e massimo.
RIFERIMENTI
UNI EN 14630
197
Indagini sperimentali
198
Indagini sperimentali
199
Indagini sperimentali
PROCEDURA
x Prendere le opportune misure in modo da po- x Accendere lo strumento utilizzato per la lettu-
sizionare gli “strain-gauges" alla stessa altezza ra e selezionare il tipo di connessione a ponte
e cavallo della superficie da indagare e con- intero.
trollare che non vi siano. x Impostare il numero di gauge-factor in base al
x Pulire bene la superficie dove va attaccato lo valore che ha la confezione di “strain-gauges”.
"strain-gauges" con moletta e trapano, con- x Collegare i fili come segue:
trollare che non vi siano solchi e pulire con rosso-blu su P + boccola rossa
solvente. marrone-nero su P - boccola nera
x Mettere del nastro trasparente sopra gli bianco su S - boccola bianca
“strain-gauges” per proteggerli dalla colla. giallo su S + boccola verde
x Mettere sugli " strain-gauges" prima il solven- x Fare la differenza tra valore iniziale e letto.
te, subito dopo la colla e poi comprimere con x Dividere per 2,6 (valore per ponte intero).
forza un paio di minuti. x Moltiplicare per 0,21 ottenendo così i MPa.
x Spellare i fili ad una lunghezza tale da potere
avere una distanza adeguata su entrambi i lati RIFERIMENTI
della zona da indagare. Norma ASTM E 837-01
x Dopo l’installazione provare il funzionamento.
200
Indagini sperimentali
201
Indagini sperimentali
PROCEDURA
x Prelevare, mediante un trapano per murature, NOTE
della polvere di calcestruzzo alla profondità di Eseguire la prova su almeno 3 provini per otte-
1, 2 e 3 cm, a seconda che venga o meno ol- nere risultati statisticamente attendibili e non
trepassata la soglia limite. soggetti a fenomeni puntuali.
x Disciogliere una precisa quantità di acidi, fissa-
ta da normativa, in un contenitore in plastica RIFERIMENTI
contenente 20 ml di liquido di estrazione. UNI EN 206-1
x Versare la polvere di calcestruzzo nel conteni- Norma ASTM C114
tore.
x Collegare un elettrodo dotato di sensore di
temperatura incorporato ad un apparato dedi-
cato e compensato in temperatura che misura
il voltaggio generato dalla concentrazione di
ioni cloruro presenti in una soluzione.
x Inserire l’elettrodo nel liquido al fine di rileva-
re la reazione elettrochimica in atto.
202
Indagini sperimentali
INDAGINI SUI CALCESTRUZZI 5
Valutazioni con metodo SonReb 5.11
Lo scopo della prova è calcolare la resistenza media a compressione del calcestruzzo combinando la
velocità ultrasonica V, ottenuta con prove ultrasoniche, con l'indice di rimbalzo S ottenuto con prove
sclerometriche, compensando gli errori di entrambe le prove. Il contenuto di umidità e l’età del cal‐
cestruzzo infatti influenzano in modo opposto entrambe le prove. Si utilizzano curve di correlazioni
sperimentali o, in alternativa,di correlazioni analitiche.
Curve di isoresistenza (Rilem) Rc [N/mmq]
Velocità ultrasonica [m/s]
I valori dei coefficienti calcolati empirici sono: ti a fenomeni puntuali.
a = 9,27∙10‐11
b = 1,4 RIFERIMENTI
c = 2,6 Norma BS 1881‐204, DIN 1045, CP110
203
Indagini sperimentali
204
INDAGINI SUGLI ACCIAI 6
Prove con microdurometro Vickers 6.1
L’indagine ha lo scopo di ottenere una valutazione della resistenza meccanica a trazione
dell’acciaio, eseguendo un controllo della durezza mediante l’utilizzo di un microdurometro
portatile. La valutazione dell’impronta Vickers viene effettuata per via elettronica con il metodo UCI.
I valori di resistenza a trazione sono solo valori approssimati e non possono sostituire quelli ottenuti
con una prova di trazione in Laboratorio, che è bene abbinare sempre a queste indagini su almeno
un provino.
206
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Prelevare da un campione metallico un provi- Scegliere il tipo di analisi da eseguire in base al
no di forma regolare di almeno 9 cm2. campione da analizzare (Fe-Cr-Ni Steel o Fe-Low
x Pulire e rettificare la superficie da analizzare; Alloy Steel), solo in questo modo verranno ana-
x Inserire il provino all’interno dell’alloggia- lizzati tutti gli elementi chimici caratteristici di
mento. ogni materiale.
x Disporre il provino il più possibile aderente alla
superficie di contatto della sonda. RIFERIMENTI
x Eseguire l’analisi assicurandosi di aver blocca- ASTM E 415 99
to bene il provino e successivamente chiuso il D.M. del 14 gennaio 2008 (Art. 11.3.2.7)
coperchio di sicurezza.
x I dati sono inseriti automaticamente in tabelle
Excel.
x Il risultato è dato dalla media delle letture di
tre (3) analisi successive del campione.
207
Indagini sperimentali
208
Indagini sperimentali
209
Indagini sperimentali
210
Indagini sperimentali
211
Indagini sperimentali
b' dx
b' sx
b
Dimensioni smussi: a'sup [mm] = 190
RILIEVO IGROMETRICO E TEMPERATURA (in mezzeria) a'inf [mm] = 100
b'dx [mm] = 100
a' inf
Appoggio W Appoggio W b'sx [mm] = 125 a
21,7 7,1
Umidità Temperatura
[%]: [°C]: Presenza di deformazioni: No
Mezzeria Mezzeria Stato degrado: Elevato
PROCEDURA
x Ispezione su ciascun elemento ligneo facente x Classificazione secondo la resistenza
parte della struttura oggetto di indagine per la dell’elemento nel suo complesso e/o delle sin-
valutazione di integrità. gole zone critiche.
x Determinazione della specie legnosa, se ne-
cessario mediante il prelievo di una scheggia NOTE
da analizzare in Laboratorio. x Condizioni essenziali per l’ispezione sono
x Determinazione dell’umidità attraverso igro- l’accessibilità, la pulizia e l’illuminazione degli
metro e della temperatura ambiente. elementi lignei.
x Determinazione delle condizioni ambientali e x Possibilità del prelievo di campione con sonda
della classe di rischio biologico (come preven- incrementale (succhiello di Pressler) per la va-
zione a eventuali trattamenti). lutazione di età, salute, densità e penetrazione
x Descrizione generale e rilievo geometrico con agli agenti chimici.
ubicazione ed estensione dei principali difetti
e ubicazione di zone e sezioni critiche. RIFERIMENTI
x Esecuzione di indagini non distruttive di omo- UNI 11119; UNI EN 335-1 e 2
geneità con Ultrasuoni o Pylodin e indagini Re-
sistografiche per la valutazione di sezioni criti-
che.
212
Indagini sperimentali
Lo scopo di questa prova è quello di caratterizzare l’omogeneità del materiale in esame, o, se esegui-
ta parallelamente alle fibre, dare un’indicazione sulla densità. Questa metodologia prevede di attra-
versare il materiale con treni di impulsi, mediante l’uso di apparecchi ad ultrasuoni che utilizzano
sonde con frequenze comprese tra i 15 ed i 20 kHz, e calcolare di conseguenza la velocità di trasmis-
sione, confrontandone i vari valori.
213
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Assicurarsi di rimanere fermi durante la misu- x Le misure non sono oggettive ma necessitano
razione e che non vi siano forze che agiscono comunque di un esperto per essere interpreta-
in direzione opposta. te correttamente.
x Aggiustare la sensibilità dello strumento per x I risultati non dipendono dall’orientamento del
garantire una velocità compresa all’interno del penetrometro.
range prestabilito per quel tipo di legno. x Sulla striscia di carta l’asse delle ascisse riporta
x Aprire il coperchio di plastica, rimuovere la posizione della punta lungo il suo avanza-
l’adesivo di sicurezza e allentare l’inserto me- mento mentre l’asse delle ordinate esprime la
diante chiavi a brugola a testa esagonale. resistenza alla penetrazione espressa in per-
x Inserire la punta nell’inserto e fissarla. centuale rispetto alla resistenza massima.
x Aprire il coperchio in plastica, rimuovere il
precedente foglio di carta chimica e inserirne
uno vuoto.
x Impostare senso di rotazione orario ed esegui-
re un foro all’interno dell’elemento da indaga-
re fino al raggiungimento della profondità sta-
bilita.
x Invertire senso di rotazione e rimuovere la
punta dall’elemento in esame.
214
Indagini sperimentali
PROCEDURA NOTE
x Azionare lo strumento almeno tre volte prima x Gli impatti devono distare dai bordi almeno 25
di iniziare ad effettuare le letture. mm.
x Assicurarsi che la superficie di impatto sia ben x Nel caso la superficie di impatto sia eccessi-
liscia. vamente scabrosa non potrà essere utilizzato il
x Posizionarsi di fronte alla superficie in misura penetrometro.
facendo attenzione di tenere lo strumento x L’indice del Pilodyn, essendo in funzione della
perpendicolare rispetto alla superficie stessa. durezza superficiale, è influenzato dal tempo,
x Per azionare il meccanismo a molla è necessa- dai fattori climatici, dall’esposizione agli agenti
rio aumentare gradualmente la pressione di atmosferici e da attacchi di funghi o insetti.
contatto fino a provocare l’impatto meccani- Tende pertanto a sottostimare gli elementi
co. con forti degradi superficiali.
x Devono essere prodotte almeno 9 misure per
singolo punto di analisi. RIFERIMENTI
x La distanza dei singoli impatti non deve essere UNI EN 14250
inferiore a 25 mm.
Il risultato della prova risulta dalla media dei va-
lori rilevati, successivamente interpretati in Re-
sistenza stimata Rs in base all’orientamento del-
lo sclerometro ed alle curve di taratura riporta-
te sullo strumento.
215
Indagini sperimentali
216
Indagini sperimentali
MONITORAGGI 10
Movimento delle fessurazioni con riscontri fissi 10.1
Tale sistema di rilevamento viene adottato quando devono essere misurati nel tempo movimenti in
evoluzione. In particolare quando non sono necessarie rilevazioni costanti per individuare l’esatto
momento in cui avvengono variazioni.
NOTE
Tutte le squadrette vanno coperte con delle sca-
tole di protezione.
217
Indagini sperimentali
MONITORAGGI 10
Movimento delle fessurazioni con sistema multicanale in linea 10.2
Lo scopo del monitoraggio è il controllo costante dell’andamento delle fessure nel tempo. Sono as-
sociabili sensori di rotazione (delle pile), di vibrazione, di spostamento relativo, di movimento verti-
cale assoluto, di forza, di livello della falda, di temperatura ambiente e di materiale.
Il monitoraggio vuole esercitare un’opera di prevenzione allo scopo di limitare gli interventi postumi
mantenendo intatto il grado di sicurezza dell'opera e la continuità del servizio.
218
Indagini sperimentali
MONITORAGGI 10
Cedimenti assoluti con tazze livellometriche 10.3
Lo scopo del monitoraggio con livellometri è il controllo costante dell’eventuale cedimento-
movimento delle fondazioni. Sono associabili sensori di rotazione (delle pile), di vibrazione, di spo-
stamento relativo, di controllo delle fessure, di forza, del livello della falda, di temperatura ambiente
e del materiale. Il monitoraggio vuole esercitare un’opera di prevenzione allo scopo di limitare gli in-
terventi postumi mantenendo intatto il grado di sicurezza dell'opera e la continuità del servizio.
219
Indagini sperimentali
PROVE SPECIALI 11
Indagini tramite Georadar 11.1
Il sistema Georadar è uno strumento di indagine non invasiva. Attraverso l'utilizzo di onde elettro-
magnetiche, questo sistema è in grado di esaminare i materiali indagati senza interferire nelle loro
caratteristiche fisiche, meccaniche e chimiche.
PROCEDURA NOTE
x L’ acquisizione dei dati è effettuata spostando x E’ possibile anche utilizzare un sistema radar
su una linea retta l’antenna (adagiata sulla su- dotato di array di 4 antenne, che permette di
perficie da scansire). acquisire contemporaneamente fino a 8 sezio-
x Durante la scansione può essere collezionata ni radar, con un’unica scansione.
una serie di riflessioni da punti adiacenti, la
quale costituisce l’immagine della sezione ra-
dar; in presenza di un oggetto sepolto (es. un
tubo) si ottiene una immagine radar con una
tipica forma iperbolica.
x Per riconoscere il tipo di bersaglio, ovvero per
verificare se esso è un bersaglio:
- concentrato,
- lineare,
RIFERIMENTI
- distribuito,
Norma ASTM E 837-01
si ricorre a più scansioni parallele.
220
Indagini sperimentali
PROVE SPECIALI 11
Rilievo tramite Laser Scanner 11.2
Il Laser Scanner produce una nuvola di punti 3D (ad ogni pixel corrisponde una coordinata polare ed
una cartesiana) all‘interno della quale si possono eseguire analisi, misurazioni ed inoltre è possibile
generare degli oggetti 3D, che portano poi al modello CAD preciso e completo.
PROCEDURA NOTE
x L’acquisizione prevede il posizionamento dello x Con il Laser Scanner è possibile eseguire diver-
strumento sul treppiede telescopico la cui ba- se tipologie di indagini:
se è disposta orizzontalmente mediante un - Restituzione geometrica di particolari co-
controllo con bolla sferica. struttivi o di interi edifici;
- Rilievo dello stato di fatto (incidenti, luoghi
x Il rilievo tridimensionale avviene attraverso la
ove sono stati commessi dei crimini);
memorizzazione delle misure sul computer
- Monitoraggio topografico (frane, …);
collegato al laser scanner impostato con i pa- - Misura di volumetrie (cave, profili stradali,
rametri di acquisizione tra cui l’area e la risolu- …);
zione richiesta. - Documentazione reale, calcoli dimensionali.
x Il risultato è una nuvola di punti ad ognuno dei
quali sono associate le coordinate spaziali e le Riflettanza 360°
informazioni sul colore. Dalla nuvola di punti è
possibile ricavare sezioni o interi modelli tri-
dimensionali degli spazi analizzati.
221
Indagini sperimentali
PROVE SPECIALI 11
Prove su terreni – piastra dinamica 11.3
La prova su terreni eseguita con piastra dinamica consente una valutazione rapida dello stato com-
pattativo dei terreni da rullare. Il metodo non sostituisce la prova di carico statica prevista nella
normativa, ma ha il pregio di poter essere eseguita senza contrasto e rapidamente per consentire un
“monitoraggio” dell’operazione di compattamento garantendosi sulla qualità del risultato.
PROCEDURA NOTE
x Far aderire perfettamente la piastra alla super- x Le prove consentono di verificare rapidamente
ficie. i terreni non sufficientemente compattati. Se
x Applicare il meccanismo di carico e collegare il infatti le 3 prove determinano delle curve ce-
connettore posto sulla piastra con il cavo dimento-tempo molto distanziate tra di loro
significa che il terreno ha uno stato di compat-
dell’unità elettronica di controllo.
tazione insufficiente.
x Sollevare la massa di caduta (100 o 150 N) fino
x Dai risultati della prova dinamica, che deter-
al blocco automatico posto superiormente. minano un Evd, modulo elastico dinamico, è
x Attivare l’unità di acquisizione dati e stringere possibile ricavare il modulo statico Ev attraver-
la maniglia che provoca la caduta della massa. so le formule normate:
x Ripetere la prova 3 volte e procedere alla - terreni non coesivi
stampa dei risultati attraverso la stampante Ev = 1,25 (Evd-10) per Ev > 25 MPa
incorporata nell’unità di controllo. Ev = 0,83 Evd per Ev < 25 MPa
- terreni coesivi
Ev = 1,25 (Evd-10)
Ev è paragonabile al modulo Md della norma
italiana.
RIFERIMENTI
Norma RVS 08.03.04 (Austria)
222