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IL SOPRALLUOGO TECNICO 2
SULLA SCENA DEL DELITTO
SILIO BOZZI, ANDREA GRASSI
2.1 INTRODUZIONE Non c’è quindi investigazione che non sia na-
turalmente inserita in un sistema di controlli,
La concezione moderna dell’investigazione pesi e contrappesi.
scientifica affonda le proprie radici nel perio- Nell’ambito dell’investigazione giudiziaria,
do di massima fiducia nella scienza, nella tec- che presuppone il verificarsi di un evento de-
nologia, nella ragione, attraverso le quali ogni littuoso e prende avvio dalla notizia criminis,
cosa, si riteneva, poteva essere spiegata e la prima fondamentale distinzione è quella
quindi compresa. Dalla fine dell’800, i pro- fra indagini dirette e indagini indirette. Le in-
gressi tecnologici sono stati tanto dirompenti dagini dirette, che costituiscono le “indagini
e invasivi da sembrare quasi fuori controllo, e tecniche”, sono dette anche indagini di ac-
l’affascinante prospettiva di una scienza con- quisizione probatoria oggettiva, dal momen-
tro il crimine è stata più che mai in grado di to che si svolgono direttamente su cose, luo-
alimentare, a torto o a ragione, il mito della ghi o situazioni pertinenti al reato e compor-
certezza del giudizio, più che quello della pe- tano una analisi degli elementi ritrovati sulla
na, raccogliendo in questo senso le istanze cosiddetta scena del crimine, per esempio i
più sentite e vive espresse in tutti i tempi dal- rilievi planimetrici, fotografici, gli esami bali-
le comunità civili: la prova scientifica come stici, analisi di laboratorio sui reperti e così
prova certa. Eppure l’investigazione, pur rap- via. Le indagini indirette invece, o indagini di
presentando senz’altro il momento più alto acquisizione probatoria soggettiva, esplicate
del processo cognitivo umano, appare anco- successivamente e in parallelo con quelle di-
ra, per usare le parole di Marcello Pera, un rette, sono quelle che riguardano persone o
tentativo fallibile e precario di ridurre l’incer- atti che non promanano direttamente dalla
tezza, ovvero di passare da un livello più di- scena del crimine, si pensi all’acquisizione di
sordinato e rischioso di incertezza a un livel- informazioni, alle sommarie informazioni,
lo più studiato e controllato. Nella scienza agli accertamenti presso pubblici registri ecc.
quindi, così come nell’investigazione e nel Con la riforma del 1988, come accennato, che
processo, il metodo dovrebbe essere rivolto ha trasformato il processo da inquisitorio ad
principalmente, prima che a scoprire la ve- accusatorio, con l’introduzione cioè di un im-
rità, a scoprire l’errore. È il nobile tentativo pianto processuale che prevede la formazione
di trovare simmetrie tra questi concetti, solo della prova nel corso del dibattimento a se-
apparentemente in contrasto, a ispirare i guito del contraddittorio tra parte pubblica
principi del vigente sistema processuale pe- (accusa) e parte privata (difesa), le prove de-
nale. Mentre, infatti, il sistema inquisitorio sunte da indagini tecniche e da esami di labo-
procedeva dalla pretesa di conoscere già tut- ratorio hanno comprensibilmente acquisito
ta la verità “calandola” come dall’alto all’in- un rilievo sempre più determinante. L’impor-
terno del processo sotto forma di prove già tanza e il ruolo che nell’ambito del processo
accertate, il sistema accusatorio prende in penale italiano assumono le indagini tecniche
considerazione soltanto le prove regolarmen- si evincono dalla lettura degli artt. 348, 349 e
te formate (cioè rese meno incerte) nel con- 354, norme che disciplinano l’attività che de-
traddittorio tra le parti di fronte a un giudice ve essere svolta per garantire l’assicurazione
terzo, dunque l’investigazione condotta se- delle fonti di prova, per effettuare l’identifi-
condo precise regole costituisce una delle cazione delle persone e per eseguire gli accer-
idee fondanti del nuovo processo penale. tamenti urgenti e i rilievi sullo stato dei luo-
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sciuto, ma che l’esperienza dell’operatore è in Alla fase di rilevamento appartiene quello che
grado di ricondurre al probabile oggetto di è considerato uno dei momenti fondamentali
provenienza, orientando così l’attività o per- di un’intera indagine, quello del sopralluogo
fino le modalità di ricerca di ulteriori tracce tecnico di polizia scientifica. Per sopralluogo
in una direzione o addirittura in uno spazio intendiamo quindi quel complesso di opera-
differente. Sovente è solo il quadro d’insieme zioni, eseguite con metodo scientifico, il cui
degli indizi a fornire informazioni significati- scopo è quello di individuare, raccogliere e fis-
ve, altre volte invece la presenza di un solo in- sare tutti quegli elementi utili alla ricostruzio-
dizio a fornire la chiave di lettura di tutti gli ne dell’evento e alla identificazione del reo
altri e del contesto nel suo complesso. Non (Paceri, Montanaro, 1991). La finalità del
dimentichiamo che è la relazione tra i vari in- sopralluogo è, in sintesi, quella di assicurare le
dizi a creare quel tessuto a volte sottile ma fonti di prova, fare luce sulla dinamica dell’ac-
più spesso resistente in grado di collegare vit- caduto per identificarne l’autore. L’intervento
tima, traccia e autore all’interno di una scena dell’operatore di polizia scientifica sulla scena
del delitto (linkage). Gli indizi sono solita- del crimine rappresenta forse il momento più
mente classificati in determinabili e indeter- delicato delle indagini, il cui buon esito dipen-
minabili. Per indizi “determinabili” vengono de sempre più spesso dalla accuratezza con
intesi quelli che, per la loro evidente natura cui le tracce reperite sul luogo o i luoghi in cui
fisica e struttura, possono essere identificati si è svolto il fatto reato sono state rilevate, con-
grazie a un “semplice” per quanto sempre at- servate e trasmesse. In questo senso appare
tento esame a “occhio nudo” o con l’ausilio evidente quale importanza rivesta la cosiddet-
di lenti d’ingrandimento. Essi in genere ta fissazione del quadro materiale, cioè la co-
esprimono una relazione con l’oggetto o la scienziosa fissazione dello stato dei luoghi in
persona che li hanno prodotti e il loro rileva- cui si è sviluppata la dinamica dell’evento.
mento permette di determinarne immediata- Ogni errore, in questa fase, anche il più picco-
mente la natura; si pensi alle impronte digita- lo, potrebbe compromettere il successo finale
li, ai bossoli, alle scritture e così via. Gli indi- dell’indagine. Non dimentichiamo che il so-
zi cosiddetti “indeterminabili”, invece, sono pralluogo non è solo una importante fase tec-
quelli la cui natura o struttura può essere ri- nica dell’indagine, ma rappresenta anche il
velata solo da analisi complete di laboratorio; primo momento di imprescindibile contatto,
si pensi a pillole sconosciute, a sostanze de- comunicazione e collaborazione tra autorità
positate sul fondo di bicchieri o a macchie di giudiziaria, polizia giudiziaria, medicina lega-
sostanze organiche o inorganiche (Donato, le e gli operatori di polizia scientifica interve-
2006). Ulteriori distinzioni tra indizi associa- nuti per primi sulla scena del delitto.
tivi o non associativi, basate sul collegamento Ma, tenendo per buono il quadro d’insieme
o meno con il fatto per cui si sta procedendo, appena delineato, procediamo proprio da que-
hanno un valore solamente didascalico, se st’ultima, la scena del delitto, provando a met-
non addirittura pleonastico, in quanto l’indi- terne a fuoco i contorni e le tipologie, e cercan-
zio è tale solo se e in quanto in qualche modo do di sviluppare, seguendo un ordine cronolo-
relazionabile con le finalità delle operazioni gico concettuale e operativo, le problematiche
tecniche che si stanno svolgendo (figura 2.3). legate al primo intervento, alla protezione dei
luoghi coinvolti, alla direzione delle operazio-
ni, nonché alle tematiche legate all’osservazio-
Fig. 2.3 Il sopralluogo: delimitazione di una scena del crimi-
ne outdoor. ne e alla descrizione nonché ai rilievi e alle va-
rie tecniche di ricerca di tracce e prelievi.
zione icastica, che la sola coerenza delle scene la sua vittima all’interno di un appartamento
del crimine è rappresentata dalla loro incoe- e poi deposita il cadavere sulla riva di un fiu-
renza e dalla costante evanescenza dei suoi me: l’appartamento in cui l’omicidio è avve-
confini. Questo fa sì che molto spesso lo sfor- nuto è la scena primaria, l’auto impiegata per
zo di trovare classificazioni realmente utili in il trasporto del corpo e il greto del fiume so-
merito alle scene del delitto si risolva esclusi- no le scene secondarie. Come si vede la di-
vamente in un tentativo accademico di orga- stinzione non si basa più sul “come” un crimi-
nizzare concettualmente il bagaglio delle più ne è stato commesso ma sul “dove” e, conse-
svariate esperienze operative. Alcune classifi- guentemente, sul “quando”, dato che la scena
cazioni infatti si basano sul tipo di delitto primaria precede la secondaria (figura 2.4).
commesso (omicidio, rapina, violenza sessua- La distinzione non è priva di importanza, per
le ecc.); altre sulle condizioni di ritrovamento una serie di ragioni. Innanzitutto non è sem-
di un luogo teatro di un crimine (organizzata pre agevole rendersi conto se ci troviamo a
o disorganizzata); altre ancora sul sito in cui operare su una scena primaria o su una secon-
la scena del crimine si colloca (in esterno, un daria; pensiamo, tanto per rifarci all’esempio
campo per esempio, o in un interno, si pensi precedente, al cadavere ritrovato lungo il fiu-
a un appartamento o all’abitacolo di una au- me, o all’auto abbandonata dai rapinatori.
tovettura ecc.), altre infine al tipo di compor- Non sarà poi neanche facile stabilire l’esisten-
tamento criminale posto in essere (passivo o za o l’intensità del collegamento, anche nel
attivo) (James, Nordby, 2005). La verità è senso spazio-temporale tra i due tipi di scene,
che nessuna di queste classificazioni sarà mai specie nei casi di staging, cioè la cosiddetta
in grado di calzare perfettamente a una scena messa in scena posta in opera dal criminale o
particolare, e la situazione su cui staremo la- da suoi complici per depistare le indagini o di-
vorando sarà piuttosto una “variazione sul te- sorientare gli investigatori. Molto spesso il col-
ma”, per usare un termine musicale, oppure legamento tra le due scene è suggerito dalla
un insieme di combinazioni delle scene del presenza di alcune tracce tipiche, pensiamo al
delitto comunemente classificate sui manuali. disegno dei pneumatici dell’auto rilevati sulla
Appare molto più interessante la distinzione, scena secondaria vicino al fiume, in grado di
cara alla cultura investigativa anglosassone, orientare l’investigatore verso l’autore del rea-
tra scena del crimine primaria e secondaria. to o verso la scena primaria. In linea di prin-
Questa classificazione non deriva dall’ordine cipio la scena del delitto primaria è in grado
di importanza della scena ma connota sempli- di fornire gli indizi più significativi, ma non
cemente la sequenza dei siti coinvolti dal de- sempre. Basti pensare che, più frequentemen-
litto. La scena del delitto primaria infatti è te di quanto si immagini, gli investigatori si
quella relativa al luogo o ai luoghi in cui ha trovano a che fare esclusivamente con scene
avuto origine l’attività criminale. La scena se- del delitto secondarie, pensiamo alle scene del
condaria è invece in qualche modo semplice- delitto conseguenti all’attività dei serial killer.
mente collegata al delitto. Facciamo due sem- Ma le tracce rilevate sul secondo tipo di scena
plici esempi; in una rapina la banca rappre- in questo senso non saranno meno importanti
senta la scena del delitto primaria mentre ai fini dell’identificazione del criminale. Com’è
l’auto utilizzata dai malviventi e ritrovata lun- facile intuire questo tipo di classificazione, se
go la via di fuga costituisce quella secondaria. concettualmente assimilato, è in grado di for-
Fig. 2.4 Interazione tra
scena del delitto primaria Situazione simile avremo nel caso sicuramen- nire all’operatore di polizia, specie quello di
e secondaria. te più drammatico di un assassino che uccide primo intervento, importanti spunti investiga-
tivi e utili riferimenti operativi in grado di
orientare a volte anche nell’immediatezza le
strategie e le tecniche del proprio comporta-
Scene del delitto mento; basti pensare all’emergente necessità
secondarie di estendere la ricerca di un determinato tipo
di tracce a un luogo vicino a quello più diret-
Scena del delitto tamente interessato al delitto o ai posti di con-
primaria trollo o di blocco che potrebbero essere di-
sposti nell’immediatezza del ritrovamento di
un’auto sospetta, abbandonata e ritenuta col-
legata, dopo una attenta ispezione dell’abita-
colo, a una determinata banda di criminali. Le
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gestire situazioni di crisi e informare tempesti- gicamente connessi (se non proprio consu-
vamente i colleghi sull’andamento e allo svi- stanziali) delle operazioni di sopralluogo. I ri-
luppo delle operazioni al fine di coordinarne le sultati di queste due operazioni confluiranno
attività, ampiamente consolidatasi nell’espe- nella compilazione del verbale di sopralluogo,
rienza statunitense, appare ancora lontana dai determinandone la qualità e naturalmente an-
nostri modelli organizzativi e soprattutto cul- che l’estensione. È grazie al verbale di sopral-
turali. È opportuno sottolineare come la co- luogo, completo di tutti i suoi elementi de-
municazione, fin dai primi istanti dell’inter- scrittivi, fotografici, planimetrici ecc. che l’e-
vento e a tutti i livelli di comando, rappresen- vento è destinato, per così dire, a “rivivere” in
ti non solo un’esigenza sempre più avvertita altri ambiti di tempo, di spazio e di giudizio.
ma anche un valido strumento in grado di as- Il verbale di sopralluogo, allora, dovrà essere
sicurare l’omogeneità funzionale delle molte- redatto in modo da consentire, a chi ne pren-
plici e complesse attività esperite nel corso del da visione, di avere una rappresentazione
sopralluogo tecnico. L’esperienza americana quanto più fedele possibile dei luoghi e del-
potrebbe essere gradualmente introdotta e l’ambiente, nonché dei suoi contenuti. Attra-
prevista, con gli opportuni accorgimenti, ma verso la lettura del verbale, inoltre, il lettore
soprattutto con originali sviluppi, anche all’in- dovrà esser messo nelle condizioni di poter
terno dei nostri modelli organizzativi, forse an- rievocare l’insieme e le caratteristiche delle at-
cora troppo compartimentati e strutturalmen- tività tecnico-scientifiche adottate e svolte nel
te poco “predisposti” alla gestione del coordi- corso del sopralluogo. Da tutto ciò si evince
namento e della condivisione delle informazio- come la stesura di un buon verbale di sopral-
ni nel corso di tutte le fasi dell’investigazione. luogo rappresenti uno dei passaggi fonda-
Appare evidente come l’articolato modello mentali dell’indagine. Nei testi specialistici
operativo prospettato debba essere applicabi- classici, in linea di massima ci si limita alla ge-
le esclusivamente a situazioni di una certa gra- nerica raccomandazione affinché nella osser-
vità e complessità. Nella maggior parte degli vazione e nella descrizione si proceda con at-
eventi criminosi (per esempio furto in abitazio- tenzione e accuratezza, nonché usando la ter-
ne) per cui si procede, due operatori ben affia- minologia appropriata. Con saggezza ed espe-
tati ed esperti saranno in grado di eseguire una rienza si spiega che, “senza la volontà di scru-
buona attività di sopralluogo tecnico. Ma mi- tare l’occhio non vede”. Per tale ragione è sta-
nore complessità non vuol dire minore impor- to elaborato un rigoroso metodo di osserva-
tanza. La sfida dei nostri tempi, da raccogliere zione e descrizione che segue un preciso ordi-
senza esitare, è appunto quella che mira a tro- ne: dal generale al particolare, da destra verso
vare moderne risposte tecniche, metodologi- sinistra, dal basso verso l’alto ecc. Di ogni co-
che e organizzative volte a elevare costante- sa osservata poi si deve rilevare la sede, la po-
mente gli standard qualitativi dell’attività di sizione, la direzione, la forma, la dimensione,
raccolta delle prove su qualunque tipologia di la materia, il colore, l’odore e ogni altra even-
scena del crimine, rispondendo con efficacia tuale qualità che sarà in grado di rendere più
alle sempre più sentite aspettative di sicurezza completa la descrizione e definizione della co-
della società civile e alle nuove esigenze del sa stessa. Dopo lo sguardo d’insieme natural-
processo penale. mente il metodo prevede l’osservazione e la
descrizione dell’oggetto, in tutte le sue parti,
procedendo con ordine topografico, sempre
2.5 OPERAZIONI TECNICHE indicando la posizione di chi descrive, perché
DEL SOPRALLUOGO: a esso andranno riferite tutte le indicazioni di
OSSERVAZIONE destra, sinistra, anteriore, posteriore ecc. In
E DESCRIZIONE ogni sopralluogo poi formeranno oggetto di
osservazione i caratteri generali dell’ambien-
Le fasi dell’osservazione e quella della descri- te, le sue particolarità, i caratteri generali e
zione sono probabilmente le più importanti e particolari del contenuto. La descrizione do-
delicate del sopralluogo tecnico, di certo sono vrà indicare la data, il luogo e l’ora del sopral-
quelle in cui il fattore umano e quello del con- luogo e contenere le generalità degli operato-
testo assumono inevitabilmente maggior rilie- ri addetti al rilevamento e quella eventual-
vo. Tecnicamente possiamo dire che l’osser- mente del coordinatore responsabile, nonché
vazione e la descrizione della scena del delitto sarà data menzione del pubblico ministero e
rappresentano due momenti consecutivi e lo- del personale di polizia giudiziaria, se interve-
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nuti. Da quanto detto si evince come tale mo- cercare, di dove si debba cercare (per esem-
do di osservare e descrivere (dall’alto verso il pio estendendo la ricerca e la documentazio-
basso ecc.) tenda a elaborare un comune lin- ne a siti adiacenti o limitrofi) e, non è escluso,
guaggio, anzi una vera e propria condivisa di come si debba cercare. In questo senso l’at-
grammatica di lettura e rappresentazione del- tività di osservazione sarà anche un’attività di
l’evento, offerta a tutti coloro che nel corso ricerca, di selezione, di verifica di una o più
della vita dell’indagine, dovranno fruirne. Ma ipotesi che inevitabilmente precedono l’os-
il metodo in questione, a cui va riconosciuto servazione. L’osservazione, non a caso posta
l’indiscutibile merito di limitare fortemente le come primo passo della scienza, non può pre-
sciagurate conseguenze di un procedere di- cedere tutti i problemi per ragioni logiche,
sattento o peggio ancora arbitrario, e di offri- per quanto ne anticipi talvolta alcuni. L’osser-
re costantemente omogenei e condivisi stan- vazione viene quindi dopo l’ipotesi (Fisher,
dard qualitativi, certo non risolve né esaurisce 2004). A una mente, come incredibilmente in
le autentiche problematiche correlate all’os- alcuni testi specialistici ancora si legge, “pri-
servazione e alla descrizione della scena del va” di pregiudizi, è da preferire una mente
delitto. Vale la pena di spendere qualche pa- “piena” di ipotesi, una mente in grado di
rola sull’argomento. In effetti le cose sono ospitare il maggior numero di supposizioni
molto più complesse e i delicati meccanismi possibili e quindi in grado di osservare la
che presiedono il rapporto tra osservatore e realtà da molti punti di vista. Non si può par-
cosa osservata (Keeney, 1985) e le loro reci- tire dall’osservazione: è necessario innanzitut-
proche influenze rappresentano alcuni dei te- to sapere cosa osservare, cioè si deve partire
mi di speculazione epistemologica più inte- da un problema. In secondo luogo le osserva-
ressanti e sentiti all’interno della comunità zioni inevitabilmente interpretate, sono lette
scientifica e filosofica. Lo sviluppo di queste alla luce di teorie. “Un’osservazione, deve es-
tematiche esula dalla trattazione e dallo scopo sere interpretata” non a caso scriveva Popper.
di questo breve lavoro ma è evidente che la fa- È altresì evidente che giungere affrettatamen-
se analitico-descrittiva di accertamento, volta te a conclusioni sul modus operandi criminale,
alla individuazione e alla ricerca dei dati, non o il privilegiare una sola ipotesi frutto di in-
può né deve esaurirsi in una ispezione solo consapevoli pregiudizi e stereotipi culturali o
passiva, ovvero limitata a ciò che balza agli oc- comportamentali può comportare una peri-
chi né a ciò che un astratto o teorico metodo colosa elisione nella documentazione delle
di osservazione impone. Questo può signifi- tracce: un giudizio interpretativo può farle ri-
care che non sempre seguire pedissequamen- tenere al momento insignificanti con il rischio
te la successione ordinata e progressiva delle di trascurare indizi essenziali che andranno
attività di osservazione e descrizione, prevista così per sempre perduti. Ma lo stesso rischio
dal metodo sopra descritto, sia in grado di as- corre chi, rinunciando a formulare ipotesi
sicurare un risultato soddisfacente. La fase di (ammesso che ciò sia possibile), sia mosso
ricerca, dovendosi oltre tutto estendersi a esclusivamente dalla volontà di documentare
tracce non apprezzabili a prima vista o addi- il maggior numero di ambienti e di cose. Per
rittura invisibili (es. frammenti di impronte comprendere meglio quanto sopra accennato
papillari latenti) prevede un comportamento basti pensare al fatto che sulla scena o sulle
“attivo” da parte dell’operatore che, nell’os- scene del delitto non è possibile osservare, ri-
servazione dell’ambiente, anche se in maniera levare, descrivere fotografare o repertare tut-
inconsapevole e pur rispettando la sequenza to, né sarà possibile ragionare in termini di
metodologica prevista, procederà elaborando “quanto più è possibile”. Per questo l’opera-
una serie di ipotesi (si spera il maggior nume- tore di polizia scientifica dovrà necessaria-
ro) che costantemente orienteranno il suo agi- mente essere selettivo nella sua azione. La se-
re. In fondo, a ben pensarci, anche il metodo lezione implica una scelta fra più opzioni. Un
sopra descritto (dal generale al particolare semplice esempio, basato sull’esperienza quo-
ecc.) non è che una ipotesi, anzi una sovra tidiana, sarà in grado di chiarire quanto ac-
ipotesi; l’ipotesi che quello sia il modo più cennato. Immaginate una scena del delitto,
prudente ed efficace di condurre l’osservazio- abbastanza complessa, pensiamo a un appar-
ne e la descrizione dei luoghi. È ovvio che nel tamento in apparente disordine cui siano pre-
corso del sopralluogo, in rapporto al tipo di senti un cadavere, un coltello insanguinato, i
reato e al contesto in cui questo è maturato, ci vetri di una finestra rotti ecc. Immaginiamo di
si andrà formando un’idea di cosa si debba inviare sulla stessa scena dieci team di opera-
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Fig. 2.11b La vittima. Im- pria di un’attività complessa come quella del
bustamento delle mani
per preservare eventuali
sopralluogo tecnico. Gli importanti rilievi pla-
tracce di un contatto con nimetrici rappresentano la prima forma di do-
l’aggressore. cumentazione del quadro d’insieme della sce-
na del crimine. Sono costituiti da disegni in
scala eseguiti secondo le regole della planime-
tria che, com’è noto, considera come postula-
to la terra piana entro un raggio di 30 km con
la conseguente possibilità di rappresentare in
piano ciò che si vuole disegnare servendosi
della semplice misurazione di angoli e distan-
Fig. 2.11c Scena del crimi- ze. È evidente che le misurazioni devono esse-
ne: mozziconi di sigaretta
da avviare al laboratorio
re eseguite tutte con uguale precisione, evitan-
per l’eventuale estrazione do valutazioni approssimative in grado di fal-
di un profilo genetico. sare completamente successive attività di rico-
struzione delle dinamiche (si pensi a come
l’imprecisione di alcune misure possa com-
promettere lo studio delle traiettorie balisti-
che o inficiare la cosiddetta Bloodstain Pattern
Analysis, cioè l’analisi dei quadri ematici ai fi-
ni della ricostruzione della dinamica dell’e-
vento). Il rilievo deve essere orientato in base
ai punti cardinali riportando l’esatta scala di
riduzione nonché l’indicazione del luogo, del-
la data, dell’ora dell’esecuzione e il nome del-
l’operatore che lo ha svolto. I rilievi planime-
Fig. 2.11d Scena del cri- trici, che devono essere sempre preceduti da
mine: l’ispezione della una attenta ricognizione, possono ovviamente
scena permette di rileva-
re, nascosta in un riposti- essere eseguiti tanto in luoghi aperti quanto in
glio, una busta in plastica luoghi chiusi. Non si tratta di una attività com-
rossa. plessa e non è sempre necessario che la plani-
metria venga portata a termine nel corso del
sopralluogo. Sarà infatti molto più comodo ed
efficace redigere la planimetria in laboratorio
lavorando su un apposito tavolo da disegno
professionale. L’operatore potrà limitarsi a fa-
re un semplice schizzo del luogo, l’importan-
te è che, si ribadisce, le misurazioni siano com-
plete ed effettuate in modo corretto e preciso.
Fig. 2.11e Scena del crimi-
ne: all’interno della busta Nel corso del sopralluogo primaria importan-
viene rinvenuto un coltel- za assumono le riprese fotografiche e con vi-
lo avvolto nella plastica, deocamera (figura 2.12). L’incomparabile ca-
con tracce di presumibile
natura ematica. pacità, aumentata a dismisura con l’introdu-
zione delle ultime tecnologie, di catturare con
fedeltà assoluta anche gli aspetti più imper-
cettibili della realtà, fa della “fotografia giudi-
ziaria” un mezzo decisivo per consentire la ri-
costruzione fedele della scena del crimine in
tutti i suoi aspetti, per diradare eventuali dub-
bi sulle dichiarazioni di testi o delle persone
indagate ed eventualmente per effettuare
confronti tra scene diverse. L’operatore ad-
mento, figura di cui abbiamo fatto cenno, do- detto al rilevamento fotografico deve mante-
vrebbe appunto essere quello di armonizzare nere, per le ragioni già accennate, lo stesso
le attività degli operatori in prospettiva di piano sistematico di lavoro seguito nel corso
quell’unità di funzione e di scopo che è pro- dei rilievi descrittivi, procedendo dal genera-
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e specialmente di agire con l’intensità richiesta creto dalle creste papillari, quando queste
dall’azione criminale senza lasciare una molte- vengono in contatto con gli oggetti. Nel corso
plicità di marchi del suo passaggio ». In defini- del sopralluogo le impronte latenti, quelle più
tiva, quando due entità fisiche entrano in con- comuni e frequenti, possono trovarsi su super-
tatto ciascuna lascia inevitabilmente qualcosa fici inamovibili o su superfici trasportabili. Le
di sé sull’altra (classico è l’esempio del fango impronte su superfici inamovibili sono esalta-
sulla scarpa) (Thorwald, 1965). Non è facile te grazie all’impiego di speciali polveri a base
comprendere oggigiorno la portata dell’intui- di alluminio, di diverso colore a seconda del
zione di Locard, fatto sta che sia pur viziato da sostrato in esame, asportate mediante adesivi
un certo determinismo il suo “principio” ven- speciali e successivamente trattate fotografica-
ne inteso da molti epigoni come legge, ossia mente (figura 2.18). Dal momento che la pol-
come principio universalmente valido, andan- vere esaltatrice attecchisce all’essudato papil-
do in questo modo ad accreditare ulteriormen- lare prodotto dalle parti “vuote” dell’impron-
te la criminalistica come scienza, che sulle leg- ta, questa, una volta asportata, non è altro che
gi universali appunto si fonda, e il criminalista un “negativo”. Per la qual cosa si rende indi-
come scienziato. spensabile un trattamento fotografico d’inver-
La ricerca delle tracce è principalmente volta sione di posto e di colore (chiamato infatti
all’individuazione, alla documentazione e passaggio da “negativo” a “positivo”), al fine
asportazione dei frammenti di impronte papil- cioè di rendere omogeneo e quindi compara-
lari, che sulla scena del delitto possono essere bile il frammento con l’impronta assunta in
di due tipi: impronte visibili o impronte laten- occasione del fotosegnalamento. È invece
ti. Le impronte visibili sono quelle che si pro- preferibile effettuare la repertazione degli og-
ducono o per contatto delle superfici digitali getti trasportabili, al fine di adottare le tecni-
imbrattate di sostanze di varia natura (sangue, che più opportune in laboratorio. Qui la ricer-
inchiostro, vernici ecc.), le cosiddette “im- ca viene effettuata con diverse tecniche chimi-
pronte per sovrapposizione”; o quelle prodot- che selezionate, anche in questo caso, in fun-
te dalla pressione o affondamento delle creste zione del tipo di superficie da analizzare e del-
papillari su sostanze malleabili, come cera, la composizione dei reattivi chimici che con
plastilina e così via, “impronte per modella- tale materiale devono interagire. In particola-
mento”. In genere questi tipi di impronte ri- re l’evidenziazione dei frammenti latenti è
guardano superfici che possono essere aspor- possibile grazie all’impiego di nuovi sofistica-
tate con l’intero substrato su cui sono impres- ti strumenti di tecnici, quali il Crimescope CS-
se e debbono perciò essere fotografate con gli 16 che consente di esaltare impronte già trat-
opportuni accorgimenti tecnici, quali filtri, lu- tate chimicamente con composti fluorescenti
ce polarizzata, luce radente, al fine di esaltare come il DFO, grazie alla possibilità di sele-
il contrasto con la superficie stessa su cui si zionare le radiazioni elettromagnetiche emes-
trovano. Le impronte papillari latenti sono se da una lampada allo Xenon, nel campo Ul-
Fig. 2.18 La ricerca di im-
pronte latenti con l’uso di quelle che non si vedono a occhio nudo e si travioletto-Visibile-Infrarosso (figura 2.19).
polveri. producono per deposizione dell’essudato se- Strumento simile è il Scenescope UV Imager,
che permette all’operatore, dotato di masche-
ra ottica del tipo “realtà virtuale” con visione
diretta dell’oggetto in esame, di rinvenire
frammenti di impronte su superfici non poro-
se non pretrattate chimicamente. La selezione
dei reperti da sottoporre a successiva analisi di
laboratorio dovrà ricadere su oggetti traspor-
tabili fatti di plastica, vetro metallo e carta. La
cosa più importante è che il materiale sia con-
servato in singole buste di carta o di plastica
trasparente e catalogato, in relazione al luogo
di rinvenimento, con un numero progressivo
che trovi riscontro puntuale nel verbale dei ri-
lievi descrittivi e fotografici. Sempre più fre-
quenti sono le richieste di intervento volte a
esaltare frammenti di impronta sui cruscotti di
autoveicoli, costruiti in materiale plastico; la
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