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Buddhismo Vajrayāna

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L'espressione Buddhismo Vajrayāna è traducibile in italiano come


Buddhismo del veicolo adamantino o Buddhismo del veicolo
del diamante.

Il termine "Vajrayāna" è reso in:

tibetano: rDo-rje theg-pa (rDo-rje, lett. "signore delle


pietre")
cinese:金剛乘 Jīngāng shèng
coreano: 금강승 Geumgang seung
giapponese: Kongō jō
vietnamita: Kim cương thừa.

Nelle lingue estremo orientali è più comunemente indicato con un


termine che ne sottolinea gli insegnamenti "segreti" ovvero come
Buddhismo esoterico quindi reso in: Vajra tibetano con campana. Il vajra
è un oggetto rituale che nel
cinese:密宗 Mìzōng Buddhismo Vajrayāna rappresenta i

coreano: 밀종 Miljong
"mezzi abili" (upāya); la campana
(ghaṇṭa) indica invece la saggezza
giapponese: Misshū, in Giappone è tuttavia preferito 密 ultima (prajñā) che corrisponde alla

教 (Mikkyō)
vacuità (śunyātā). Nel Buddhismo
tibetano viene consegnato all'iniziato
vietnamita: Mật tông. un vajra e una campana. Il vajra a
cinque punte (rdo-rje rtse-lnga-pa)
Altro modo di indicare questo tipo di buddhismo è il termine rappresenta il principio di
Mantrayāna ("Veicolo dei Mantra segreti", tib. sngags kyi theg pa,
cin.密咒乘 mìzhòu chéng, giapp. mitsuju jō) o anche Tantrayāna
trasformazione secondo lo
Yogatantra.
("Veicolo dei Tantra") con il suo recente corrispettivo di
Buddhismo tantrico.

Per Buddhismo Vajrayāna si intende quindi quell'insieme di scuole, dottrine e lignaggi propri del
Buddhismo Mahāyāna che accolgono ulteriori insegnamenti e mezzi abili (sanscrito upāya) che, a detta di
questo tipo di buddhismo, consentirebbero un rapido ingresso nella conoscenza o saggezza ultima
(sanscrito prajñā) e raggiungere l'"illuminazione" anche in questa stessa vita.

Il termine sanscrito vajra (lett. diamante o folgore) richiamato nel nome di questo buddhismo, indica
l'infrangibilità, l'immutabilità e l'autenticità della Verità ultima. Corrisponde anche alla vacuità e quindi alla
vera essenza di tutti gli esseri e dell'intera realtà. La trasparenza del diamante indica anche che la mente
illuminata è "chiara", "limpida" e vuota (trasparente).
La tradizione indiana e tibetana di questo buddhismo lo indica come terzo veicolo (yana ovvero ciò che
"conduce" verso l'"illuminazione") dopo l'Hīnayāna e il Mahāyāna, considerandolo come sviluppo del
Mahāyāna.

Il Buddhismo Vajrayāna è oggi presente in Bhutan, Mongolia, Giappone, India e Tibet, oltre che essere
presente in numerose nazioni occidentali.

Indice
Origini e sviluppo
I testi
Le dottrine
Il Vajrayāna di tradizione cinese e il Vajrayāna di tradizione tibetana
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Origini e sviluppo
Secondo la storiografia
contemporanea il
Buddhismo Vajrayāna
compare in India nel VI-VII
secolo d.C. Esso
consisterebbe in un
sincretismo tra alcune
dottrine induiste denominate
tantrismo, fondate anche su
credenze popolari
sciamaniche, con il
Buddhismo Mahāyāna. I
suoi testi fondamentali,
denominati Tantra, sono
databili intorno a quel
Kālacakra, la forma assunta dal
periodo. Se questi testi si
fondano o meno su
Mahāvairocana (coreano: 대일여래
Buddha per esporre il Daeil Yeorae) in una statua coreana.
Kālacakratantra al re di Śambhala, tradizioni orali precedenti è Le mani sono poste nel "Gesto di
Sucandra. argomento ancora oggi somma illuminazione"
controverso e discusso. (bodhyagrimudrā): l'indice della mano
destra è avvolto dalle dita della
Secondo la tradizione Vajrayāna, invece, le proprie dottrine sono mano sinistra, il che indica che la
assolutamente ortodosse e hanno origine, tra gli altri, dallo stesso Realtà assoluta, l'Uno, e avvolto
Buddha Śākyamuni. Secondo tale tradizione il Buddhismo dalla Realtà fenomenica, il
Vajrayāna è la forma di Buddhismo sviluppatasi a partire da quello molteplice.
che è stato definito il "Quarto giro della ruota del Dharma" da parte,
tra gli altri, del Buddha Śakyamuni alla classe di discepoli aventi i requisiti necessari e comunque
spiritualmente più maturi. In accordo con tale tradizione, l'assemblea di coloro che apprendevano i Tantra
dal Buddha era composta in gran parte da esseri non umani come i Deva o i Bodhisattva trascendenti. Così
la "Storia" sacra del Vajrayāna narra che ad un anno dall'Illuminazione lo Śākyamuni espose sul
Gṛdhrakūṭaparvata (Picco dell'avvoltoio, montagna esistente in India situata nei pressi di Rajgir, nello stato
indiano del Bihar), lo Śatasāhasrikāprajñā-pāramitāsūtra (Sutra della perfezione della saggezza in
centomila stanze) mentre contemporaneamente assumeva la forma di Kālacakra a Dhānyakaṭaka
(nell'Andhra Pradesh, India meridionale) per insegnare dentro uno stupa apparso improvvisamente il
Kālacakratantra al re Sucandra (a sua volta emanazione di Vajrapāṇi) re di Śambhala. Peraltro è opinione
dei seguaci del Buddhismo Vajrayāna che sia impossibile comprendere la genesi di questo Buddhismo
partendo dalle ordinarie concezioni spazio-temporali.

Per gli storici contemporanei questa narrazione è puramente mitica essendo, a loro detta, il Kālacakratantra
uno dei testi più tardi del Buddhismo Vajrayāna, risalente non prima del X secolo. Nel parere degli studiosi
contemporanei il Buddhismo Vajrayana si formò sul tronco del Buddhismo Mahāyāna, anche se
insegnamenti tantrici possono essere ascritti ad alcuni secoli precedenti da quelli finora identificati[1].

Dal punto di vista storico possiamo affermare con certezza l'esistenza del Buddhismo Vajrayāna a partire
dal VII secolo quando è accertata la presenza in Cina di maestri tantrici come Śubhakarasiṁha (a Chang'an
nel 716) e Vajrabodhi (a Luoyang nel 720). La presenza di elementi tantrici possono essere comunque
riscontrate nelle parti, risalenti al IV secolo circa, di alcuni sutra mahāyāna (Sutra del Loto, Vimalakīrti
Nirdeśa sūtra); un primo testo tantrico potrebbe essere il Mahāmāyurī risalente al III secolo d.C. La
presenza di elementi tantrici può essere tuttavia riscontrata anche in testi appartenenti al Buddhismo dei
Nikāya. Le congetture storiche sulla nascita del Buddhismo Vajrayāna ci dicono della possibilità della
presenza di maestri itineranti detti siddha (ovvero detentori del potere sacro denominato siddhi), iconoclasti
e critici nei confronti del Buddhismo Mahāyāna tradizionale in quanto considerato troppo intellettuale - e
successivamente indicato come Pāramitayāna (Veicolo della Perfezione) -, i quali crearono circoli segreti
per trasmettere dottrine e pratiche esoteriche atte a far realizzare rapidamente l'Illuminazione. Il progressivo
sviluppo di questi circoli permise nei secoli successivi l'istituzionalizzazione di questo "nuovo" buddhismo
e il suo ingresso nei monasteri. Così, nel VII secolo, il monaco buddhista vajrayāna viveva insieme ai
confratelli appartenenti ad altri buddhismi, veniva ordinato seguendo il vinaya del Buddhismo dei Nikāya,
seguiva i precetti del Buddhismo Mahāyāna ma praticava le tecniche Vajrayāna.

I testi
I testi tantrici del Buddhismo Vajrayāna sono presenti nei canoni buddhisti cinese e tibetano.

Nel Canone cinese i testi tantrici sono prevalentemente raggruppati nella sezione Mìjiàobù
(密教部 , T.D. dal n. 848 al n. 1420).
Nel Canone tibetano questi testi sono inseriti nel Kangyur mentre i relativi commentari nel
Tengyur. I testi tantrici furono divisi nel Kangyur dal dotto tibetano Buston (Bu-ston Rin-chen
'Grub, 1290-1364) in quattro raggruppamenti[2].
1. Kriyā Tantra (tib. Bya-rgyud) che rappresenta una raccolta di sutra mahāyāna contenenti
elementi "tantrici" non ancora sviluppati autonomamente, tra questi testi:
Suvarṇaprabhāsauttamasūtra (inserito nel Canone cinese al T.D. n. 663, 664 e 665);
Bhaiṣajyaguruvaiḍūryapūrvapraṇidhāna (inserito nel Canone cinese al T.D. 450.14.404-
409);
Subāhuparipṛcchā-tantra (inserito nel Canone cinese al T.D. 895.18.719-746);
Susiddhikara-mahātantrasādhanopāyika-paṭala
(anche Susiddhitantra, tib. legs par grub par byed pai
rgyud chen po las sgrub pai thabs rim par phye ba,
conservato nel Canone cinese al T.D.893.18.603-
692);
Dhyānottara.
2. Caryā Tantra (tib. Spyod-rgyud) che rappresenta una
evoluzione "tantrica" rispetto alla precedente raccolta. Il
Caryā Tantra contiene, infatti, pochi testi, il principale dei
quali è
il Mahāvairocanābhisaṃbodhivikurvitādhiṣṭhāna (in
tib. rNam par snang mdzad chen po mngon par
rdzogs par byang chub pa rnam par sprul ba byin Immagine di Kūkai ( 空海 , 774-835,
gyis rlob pa shin tu rgyas pa mdo sd'i dbang po rgyal fondatore della scuola buddhista
po zhes bya ba'i chos gyi rnam grangs inserito nel giapponese vajrayāna Shingon. Con
Canone cinese al T.D. 848). Da notare che mentre un la mano destra regge un vajra
caratteristico sutra mahāyāna come l' (giapp. 金剛杵 kongō sho), mentre
Avataṃsakasūtra viene esposto dal buddha con la sinistra tiene uno juzu (数珠 ).
Vairocana, questo sutra è invece esposto dal buddha
Mahāvairocana ovvero dal buddha "Grande"
Vairocana, come per rimarcare una presentazione
della dottrina più profonda rispetto alle stesse
dottrine mahāyāna. Questo sutra è al fondamento del
Buddhismo Vajrāyana sino-giapponese, con
particolare riguardo alle scuole giapponesi Shingon
e Tendai.
Altro testo importante di questa sezione è il
Vajrapāṇyabhiṣeka.
3. Yoga Tantra (tib. rNal-'byor-gyi rgyud), dove il testo
esemplificativo è
il Sarvatathāgatatattvasaṃgraha (inserito nel
Canone cinese ai T.D. nn. 856, 866, 882). In questa
opera si descrivono i cinque stadi della realizzazione
Un dipinto tibetano del XIV secolo
della "buddhità" da parte del Buddha Mahāvairocana
raffigurante Buston (Bu-ston Rin-
e vuole essere una dimostrazione della superiorità
chen 'Grub, 1290-1364, a sinistra) e
del Vajrāyāna rispetto al Pāramitayāna. In questa
opera vi è anche la descrizione del Vajrdhātu il suo successore (a destra). Buston,
maestro di scuola Sakya fu l'autore
Maṇḍala (tib. ro-rje'i dbyings-kyi dkyil-'khor, Maṇḍala
dello spazio di diamante) che aggiunge alle della suddivisione in quattro
trentasette divinità del Maṇḍala anche alcuni raggruppamenti dei Tantra nel
bodhisattva femminili, come a segnalare uno Canone tibetano.
sviluppo dottrinario rispetto al Caryā Tantra.
Altro testo fondamentale di questa sezione dei tantra
è il Prajñāpāramitā-naya-śatapañcaśatikā (inserito nel Canone cinese ai T.D. nn. 240,
241, 243). , esso rappresenta, con le sue immagini erotiche dell'energia sessuale (śakti),
il punto di passaggio verso la classe successiva degli Anuttarayoga Tantra.
Altro importante testo di questa sezione è il Vajraśekharasūtra (vi sono tre traduzioni nel
Canone cinese di questo testo, quella di Amoghavajra è la più diffusa in Estremo
Oriente).
4. Anuttarayoga Tantra (tib. rNal-'byor bla-med rgyud). Questo raggruppamento è quello più
recente e comprende testi ed insegnamenti che sviluppano l'utilizzo della śakti (energia
sessuale) nelle pratiche yogiche, peraltro già presente in alcuni Yoga Tantra. In questi testi
compaiono delle indicazioni anche sul consumo della carne e delle bevande alcoliche,
consumo proibito in tutti i vinaya e quindi bandito dai monasteri buddhisti. L'Anuttarayoga
Tantra (o "Yoga supremo") viene suddiviso in ulteriori due categorie:
Tantra padri (sanscrito Pitṛtantra, tibetano Pha-rgyud) in cui vengono raccolti i testi e gli
insegnamenti miranti a realizzare la vacuità dei mezzi abili (sanscrito upāya) e a
comprendere il modo in cui il Dharmakāya si presenta nel mondo fenomenico. Tra i
Tantra padri vengono raccolti:
Śrīguhyasamājatantra (o Guhyasamājatantra, tib. dPal gsang-ba'dus-pa' i rgyud,
conservato anche nel Canone cinese al T.D. 885). Esso rappresenta il testo
principale della raccolta.
Altro importante testo è il Vajramahābhairavatantra (tib. rDo-rje'jigs-byed chen-po'i
rgyud).
Tantra madri (sanscrito Mātṛtantra, tibetano Ma-rgyud) in cui vengono raccolti i testi e gli
insegnamenti in cui si mira a realizzare l'assorbimento dello stesso Dharmakāya. In
questa raccolta vengono inclusi i tantra di Vajrayogini e di Mahāmaya.
Una terza raccolta viene indicata come Tantra non duali (sanscrito Advayatā Tantra, tib.
Gnyis-med rgyud)
per la scuola Gelugpa tale indicazione inerisce a tutto l'Anuttarayogatantra;
per la scuola Kagyüpa questa raccolta comprende il solo Kālacakratantra (tib. Dus-
kyi 'khor-lo, Tantra di Kālacakra);
per la scuola Sakyapa a questo raggruppamento appartiene l'Hevajratantraraja (tib.
Kye' i rdo-rje zhes-bya-ba rgyud-kyi rgyal-po, Tantra del diamante di gioia, in altre
scuole questo testo è considerato un Tantra madre).

Le dottrine
Il Buddhismo Vajrayāna è, secondo le proprie credenze, uno
sviluppo del Buddhismo Mahāyāna. Non si può entrare nel
Vajrayāna senza aver prima compreso profondamente le dottrine del
Mahāyāna come la dottrina dello śūnyatā, della compassione
(karuṇā), della bodhicitta e della natura di Buddha compresa in
ogni essere senziente. Secondo aspetto fondamentale del Vajrayāna
è che esso può essere appreso solo per mezzo di una guida, di un

maestro (sanscrito: guru, tibetano: bla-ma o lama, giapp. shi).
Ciò premesso questo "veicolo" buddhista si fonda sul termine
tantra che significa "continuità". Questo termine designa l'autentica
Vajra tibetano a nove punte (rdo-rje
natura che soggiace all'intera realtà sia essa relativa al saṃsāra o
rtse-dge-pa). Questo tipo di vajra
allo stesso nirvāṇa. Questa natura corrisponde alla vacuità. Quando
viene utilizzato per le pratiche delle
la vacuità si manifesta, si manifesta attraverso l'illusione dell'esistere
deità irate.
(māyājāla tib. sgyu-'phrul dra-ba). Quando si riconosce la vacuità
che soggiace ai fenomeni si diviene illuminati. Il tantra è la via che
conduce a questa consapevolezza. Il termine tantra non riguarda quindi solo i testi, ma anche le relative
dottrine. Il "veicolo"[3] buddhista che trasmette le dottrine dei tantra viene denominato Vajrayāna.
Il Vajrayāna, a detta dei suoi seguaci, si distingue dal Mahayāna perché a differenza di questo "veicolo"
persegue il principio del "Frutto" (sans. phala, tib. 'bras-bu, giapp. 果 ka) e non delle "Cause" (sans. hetu,
tib. rgyu, giapp. 因 in). Secondo il Vajrayāna, infatti, il Buddhismo Mahayāna (indicato anche come
Pāramitayāna, Veicolo delle Perfezioni, o Sūtrayāna, Veicolo dei Sūtra) persegue, per mezzo della
meditazione e dello studio dei sutra, un cammino di perfezionamento attraverso la rinuncia delle condotte
negative accumulando meriti e saggezza per realizzare il Frutto del corpo assoluto (Dharmakāya) e quello
dei corpi formali (rūpakāya). Per il Mahayāna, quindi, il cammino percorso è la "causa" dell'illuminazione.
Il Vajrayāna, invece, persegue il principio del "Frutto" ovvero per tramite dei "mezzi abili" rappresentati dai
tantra questo veicolo conduce alla purificazione del corpo e di ciò che lo circonda (Tantra inferiori o
esterni: Kriyā Tantra, Caryā Tantra e Yoga Tantra) e a trasformare la dimensione "impura" in "pura"
(Tantra superiori o interni: Anuttarayoga Tantra).
Questo percorso della Via del diamante può essere intrapreso, secondo questa tradizione buddhista, solo
attraverso delle iniziazioni (sans. abhiṣeka, tib. dbang bskur ba, giapp. 灌頂 kanjō) conferite da un maestro
di vajra (vajrācarya). A seguito di ciò il discepolo riceve degli insegnamenti orali (sans. āgama, tib. lung,
giapp. 阿含 agon) ovvero dei testi da studiare e delle istruzioni. Per realizzare la "pura visione" della
Realtà, il discepolo del Vajrayāna applica il metodo del sādhana (strumento per la realizzazione) che
raccoglie varie tecniche:

Iṣṭadevatā (tib. y-dam, giapp. 本尊 honzon): visualizzare la divinità scelta per la


meditazione;
Maṇḍala (tib. dkyl-'khor, giapp. 曼荼羅 mandara): visualizzare il sacro ambiente circostante
la divinità prescelta per la meditazione;
Mudrā (tib. phyag-rgya, giapp. 印相 insō): compiere gesti rituali e simbolici;
Pūja (tib. mchod-pa, giapp. 供養 kuyō): fare offerte alle divinità;
Mantra: recitare formule sacre;
Samudācāratā: svolgere azioni religiose.

Per tramite di questi "mezzi abili" uniti alla consapevolezza della vacuità e della purezza di tutto il Reale, il
discepolo consegue il "Frutto" che consiste nel completo stato di buddhità. Tale frutto può essere
conseguito in più rinascite (via dei Tantra inferiori) o in una sola vita (via dei Tantra superiori).

Il Vajrayāna di tradizione cinese e il Vajrayāna di tradizione


tibetana
Dalla fase di compilazione della classe di scritti dello Yogatantra (VIII secolo) si passò alla classe degli
Anuttarayogatantra (X secolo circa), o Tantra dello Yoga superiore.

Il Buddhismo Vajrayana fiorì principalmente in India, dove però si estinse insieme alle altre scuole
buddhiste attorno al XIII secolo, ma si diffuse a Giava come testimoniano i cicli scultorei di Borobudur, in
Cina, in Giappone nella scuola Shingon, in Asia Centrale e solo in seguito in Tibet.

In accordo a diversi Maestri si parla di due, tre o quattro classi di Tantra e questa ultima suddivisione è stata
portata avanti dal Maestro Nagarjuna il quale era un praticante nonché detentore del Tantra di Guhyasamaja
(un Tantra padre).

Le quattro classi di Tantra sono il Kriyatantra, il Caryatantra, lo Yogatantra e l'Anuttarayogatantra o


Yogatantra insorpassabile.

Nel sistema Nyingmapa le prime tre classi di Tantra vengono definite "esterne" e comprendono solo lo
"Stadio di Generazione", Utpattikrama in sanscrito e Kye Rim in tibetano mentre l'Anuttarayogatantra è
uno dei tre Tantra interni e in esso vi sono entrambi gli Stadi di Generazione (come Divinità) e
Completamento con la pratica di controllo e assorbimento dei Venti, dei Canali e delle Gocce, Prana, nadi e
Bindu, in tib. rTsa, Lung e Thigle.
Nel sistema Ningmapa del Buddhismo Tibetano vi sono due ulteriori classi di Tantra, l'Anuyoga e
l'Atiyoga; l'Anuyoga corrisponde unicamente allo Stadio di Completamento mentre l'Atiyoga corrisponde
al risultato stesso della pratica: il risultato, il Dharmakāya non-nato, è il principale oggetto di meditazione
per il praticante ed è esattamente la Natura di Buddha, la Tathagatagarbha.

Dimorando senza elaborazioni mentali dualistiche nello stato naturale della mante, Thamal Gyi Shepa in
tib., non vi è la necessità di purificare (le oscurazioni) né di accumulare (le positività); il risultato è il
sentiero stesso siccome viene presa come sentiero la stessa Tathagatagarbha; accumulazioni e purificazione
avvengono aumaticamente con il focalizzaarsi sulla Natura di Buddha ed è possibile "saltare" (ing.: skip)
Sentieri e Bhumi e ottenere il risultato definitivo ed irreversibile in un breve periodo di tempo.

Il Mahayoga, primo dei tantra Interni in accordo al Lignaggio che deriva dal Maestro Prahevajra (Tib.:
Garab Dorje) che per primo diffuse gli Insegnamenti del Maha Ati Yoga (Tib.: Dzok Chen) si suddivide in
Tantra Padre, Tantra Madre e Tantra Non-duale.

Nel Tantra Padre viene posta più attenzione alle Pratiche relative al Metodo e alle Pratiche di Nadi Prana e
Bindu mentre nei Tantra Madre si dà più attenzione alla Chiara Luce e nei Tantra non-duali enytrambi
questi aspetti vengono praticati simultaneamente. Yidam dei Tantra Padre sono per esempio Guhyasamaja e
Yamantaka, dei Tantra Madre Chakrasamvara e Vajrayogini, e dei Tantra non-duali Kalachakra e Hevajra.

Utpattikrama, lo Stadio di Generazione e Sampannakrama, lo Stadio di Completamento sono il cuore stesso


del Mantrayana ma vi sono pratiche che prescindono dai due Stadi come la Mahamudra essenziale e il
Maha Ati Yoga che, sebbene possano fare temporaneo uso dei due stadi in definitiva dono indipendenti e
non sono Veicoli graduali come i Tantra esterni e il Mahayoga che è l'equivalente dell'Anuttarayogatantra.

L'Anuyoga è caratterizzato da una visualizzazione istantanea del Mandala e delle Divinità e dai praticanti
dell'Anuttarayogatantra è spesso equiparato allo Stadio di Completamento, scr. Sampannakrama.

L'Atiyoga è caratterizzato dall'Autoliberazione nel Dharmadhatu, il riconoscimento immediato del


Dharmakāya e consiste nel dimorare nella propria Natura di Buddha, Sugatagarbha e, in questo modo il
risultato della Buddhità è realizzato nella maniera più rapida come nel caso della meditazione di
Mahamudra che discende dal Buddha Vajradhara e dai Mahasiddha dell'India come Saraha, Maitripa,
Kukkuripa, Tilopa, Naropa, Virupa.

In accordo ad alcuni il Vajrayana è la forma di Buddhismo diffusa in Tibet tanto che spesso per Buddhismo
Vajrayana ci si riferisce al Buddhismo Tibetano, sebbene non si tratti dell'unica forma di Buddhismo
praticata in Tibet e che in passato si sia diffusa anche in altri paesi dell'Asia.

La forma di Buddhismo presente in Tibet racchiude puramente lo Śravakayana, il Bodhisattvayana e il


Tantrayana ma essi vengono insegnati separatamente a seconda delle necessità individuali di ogni praticante
quindi definire il Buddhismo Tibetano come essere unicamente Vajrayana è errato sebbene degli elementi
del Vajrayana siano presenti un po' in tutte le pratiche Buddhiste praticate in Tibet e in zone Himalayane
limitrofe.

Al di fuori dell'area culturale del Tibet (cioè nel Sikkim, Ladakh, Bhutan, Qinghai, Mongolia, Calmucchia,
Buriazia e aree del Nepal, dello Yunnan, del Gansu, del Sichuan), il buddhismo Vajrayana si è sviluppato in
Giappone (scuola Shingon) e sta avendo un notevole sviluppo nei paesi occidentali attraverso la diffusione
delle Quattro Tradizioni Principali, Kagyu, Nyingma, Sakya e Gelug del Buddhismo tibetano.

Note
1. ^ «I commenti singalesi al Canone pāli, la cui composizione terminò nel II secolo d.C.
menzionano testi segreti trasmessi da maestro a discepolo, che potrebbero aver incluso testi
tantrici» In: Richard H. Robinson e Williard L. Johnson. La religione buddhista. Roma,
Ubaldini, 1998, pagg. 156.
2. ^ Da tenere presente che la suddivisione dei Tantra in quattro classi è valida solo per le
scuole Kadamapa, Gelugpa, Sakyapa e Kagyüpa. Nella tradizione Nyingmapa questi testi
vengono invece suddivisi in tre Tantra esterni o inferiori (Kriyāyoga, Caryāyoga e
Yogatantra) e tre Tantra interni o superiori (Mahāyoga, AtiYoga, Anuyoga).
3. ^ Così denominato perché "conduce" gli esseri verso la Liberazione.

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Voci correlate
Buddhismo Mahāyāna
Buddhismo tibetano
Buddhismo cinese
Buddhismo giapponese
Buddhismo in Mongolia
Canone cinese
Canone tibetano
Tantra
Ngöndro

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Collegamenti esterni
Guru Rinpoche Padmasambhava (https://web.archive.org/web/20131101000932/http://padm
asambhavagururinpoche.com/) sito dedicato alla figura di Guru Rinpoche
Istituto Lama Tzong Khapa (http://www.iltk.org/) Monastero buddhista "Masters Program in
Studi Buddhisti di Sutra e Tantra"
Centro Ghepeling (https://web.archive.org/web/20150302165333/http://www.gpling.org/)
Istituto Studi di Buddhismo Tibetano
Centro kunpen (http://www.kunpen.it/Maestri_LamaGangchen.asp/) Archiviato (https://web.ar
chive.org/web/20130708122619/http://www.kunpen.it/Maestri_LamaGangchen.asp) l'8
luglio 2013 in Internet Archive. Centro Studi Lama Gancen Rimpoce
Kalachakra (http://www.kalachakra.it/) Centro Studi Kalachakra
Dzogchen (https://web.archive.org/web/20150207012618/http://www.dzogchen.it/chogyal-na
mkhai-norbu/) Centro Studi Merigar
Buddhismo della Via di Diamante, su buddhism.it.
Karma Kagyu Tradition, su karma-kagyu.org.
Thesaurus BNCF 73087 (https://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=73087) ·
LCCN (EN ) sh85132363 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh85132363) · GND
Controllo di (DE) 4128436-7 (https://d-nb.info/gnd/4128436-7) · J9U
autorità (EN, HE) 987007558426805171 (http://uli.nli.org.il/F/?func=find-b&local_base=NLX1
0&find_code=UID&request=987007558426805171) · NDL (EN, JA ) 00567647 (http
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