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CAPITOLO IV
Anche se le tradizioni tantriche presentano aspetti molto diversi,
utile notare invece gli elementi comuni, come ad esempio l'essere
Shaiva-Shakta. Alcune di questo sono il concetto di AtmanBrahman, samsara, moksa e maya,la teoria del karma etc.
Particolarmente importante il sistema dei tattva, ossia la
classificazione dei principi del cosmo che vanno dallo spirito alla
terra manifestandosi: essi sono 25 fondamentali e 11 superiori,
presenti solo nel tantra. Procedendo verso il basso questi 36 principi
rappresentano il movimento creatore della divinit mentre, percorsi
nel senso opposto, rappresentano la reintegrazione dell'universo del
Dio e la liberazione dell'essere umano che torna alla Fonte. Una
caratteristica peculiare che questa struttura include tratti del
corpo e della psiche, fondamentali nella concezione tantrica del
corpo.
CAPITOLO V
Il corpo tantrico un corpo in cui sono presenti energie divinie e
forze sovrannaturali, che ha una struttura divino-umana e che
inoltre un corpo yogico. Il corpo ha nel mondo hindu un ruolo
fondamentale, tanto che secondo alcuni testi solo un essere
incarnato pu liberarsi. Nelle tradizioni shivaite del ula, le divinit
abitano il corpo e animano i sensi, e tutta la geografia mistica
presente nell'uomo. Nel mondo hindu corpo e cosmo non sono
separati. Un tantrika sempre uno yogin, poich la sua ascesa
include pratiche somatopsichiche yogiche.
Lo yoga tantrico detto hatayoga, o kundaliniyoga, per via del ruolo
centrale che vi ricopre questa energia. La sua pratica su fonda su
una struttura immaginaria formata da centri energetici, detti chakra
e canali detti nadi, in cui scorre il prana. Questi canali sono 72mila,
di cui 3 sono i principali. Uno in particolare, la susumna, corre
verticalmente lungo la colonna vertebrale collegando tutti i chakra.
Questa struttura immaginaria totalmente immateriale e serve ad
elevare lo yogin. Viene detta anche corpo sottile, impropriamente
visto che il nome del corpo che trasmigra fra una vita e l'altra, ed
quindi pi corretto chiamarlo corpo yogico o immaginale. Questa
immagine interiorizzata fondamentale poich alla base di tutte le
pratiche meditative e rituali del tantra. Solo per un essere che ha il
corpo possibile raggiungere la salvezza, e l'ascesa si raggiunge
con tutto il corpo tramite l'ascensione della kundalini lungo i chakra
(che sono 7, di cui l'ultimo proiettato 12 dita sopra la testa;in alcune
tradizioni sono 9 o 11). Nel tantra esistono anche vie di liberazione
che non contemplano l'uso della kundalini, ma di fatto essa non
mai assente. Lo yoga stato di sicuro sempre utilizzato non solo per
scopi spirituali.
CAPITOLO VI
L'india ha sempre riservato uno spazio rilevante al sesso e alla
differenziazione sessuale, sia nella visione cosmogonica che nella
concezione dell'essere umano. Si tende a descrivere ogni creazione
come unione sessuale. Le tradizioni tantriche, che usano il kama per
trascendere l'io, non potevano che portare all'eccesso questa
tendenza. In occidente per stata attribuita un'importanza
eccessiva a questa concezione, che s centrale, ma che non
comunque tutto il mondo tantrico.
Gli utilizzi rituali del sesso infatti sono riservati a una stretta cerchia
di iniziati, ed atta al superamento del s. Per l'uomo vi anche
una rucerca della potenza rinforzata che viene attinta dalla donna,
detentrice della shakti. Questa visione, in cui l'uomo deve attingere
dalla forza della donna ma rischia di perderla eiaculando, in
generale indiana. In india il sesso non un peccato, ed
considerato una pratica ordinaria, che lega per l'uomo al mondo
CAPITOLO VII
Fin dall'epoca vedica l'India ha attribuito alla parola un valore
primario, e il tantrismo sviluppa ulteriormente il ruolo e i poteri della
parola. Le pratiche e speculazioni che riguardano la parola formano
il Mantrashatra,, l'insegnamento dei mantra. Solo la parola
parlata, per, divina ed efficace.
CAPITOLO VIII
L'universo tantrico quello dell'iper-ritualismo. I riti sono tanti e
complesi, si ripetono e si moltiplicano. L'essere umano concepito
come un ritualista, ed per il suo compiere riti che si differenzia
dagli altri esseri viventi.
I riti tantrici sono nati ai margini del vedismo e sono animati da un
principio diverso. In principio questi culti visionari e trasgressivi
dovevano essere abbastanza semplici, amplificandosi in seguito e
creando un mondo rituale completamente diverso che sembra
essersi stabilito gi intorno all'VIII secolo.
I tratti propriamente tantrici sono il posto essenziale occupato
dall'immaginazione, la tensione all'identificazione vissuta a livello
mentale e corporeo e il ruolo dei mantra. Questa la triade tantrica
parola, corpo, mente.
Poich mettono in moto la forza divina, i riti sono efficaci, e sono
accostati di frequente alla magia. Essi sono atti compiuti da esseri
umani eppure penetrati dalla shakti. Nel corso di riti tantrici si
assiste spesso a possessioni. La manipolazione della potenza ,
dunque, essenziale nei riti tantrici, la cui efficacia si basa sulla
precisione dell' esecuzione, che avviene secondo regole prescritte.
Qualsiasi errore pu causar conseguenze, e perci esistono riti di
espiazione.
Dal XII secolo si manifestata una tendenza alla semplificazione,
incoraggiata dallo sviluppo della devozione, per la quale contano
l'amore di Dio e lo spirito con cui si agisce.
I tantra sottolineano spesso il fatto che i riti devono essere eseguiti
senza badare a spese ( i riti possono richiedere molto denaro) e
quindi la salvezza non alla portata di tutti. Anche se pu sembrare
poi gli 8 petali del loto, poi diversi shakti e quindi tutti i tattva.
Infine, porr sul trono il corpo di coscienza del dio, che va onorato
con mantra, invocato e poi immaginato come mantra, che
assumer in fine la forma di un puntino luminoso (bindu) sulla sua
fronte. Da quel momento Shiva presente nel linga passando
attraverso l'officiante. La puja termina con un'oblazione nel fuoco, il
japa conclusivo e il congedo rituale al dio.
Capitolo IX
Abbiamo gi visto come i rituali concedano poteri sovrannaturali e
liberazioni a chi li esegua correttamente e costantemente, e
tuttavia essi sono inefficaci senza un'intelligenza dei riti e dalla
devozione verso la divinit, la bhakti.
La meditazione interiorizzata del tridente di shiva e il japa rientrano
in quella che si pu chiamare mistica rituale: in un momento
determinato, l'adepto giunge all'unione on la divinit. Va citata
anche la puja, nonostante non si possa definire propriamente
esperienza mistica.
Una delle quattro vie mostrate nel Tantraloka proprio quella
dell'azione rituale, e nella stessa opera si trovano diversi tipi di
esperienze mistiche a sfondo rituale-mantrico. Un aspetto
importante l'estetica dei riti: dalla loro bellezza infatti, pu