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Don Dolindo Ruotolo
La vita e la missione del sacerdote napoletano don Dolindo Ruotolo (1882-1970) non
sono ancora molto conosciute, anche se, senza dubbio,
egli fa parte delle grandissime figure sacerdotali del XX secolo.
Per tutta la vita Dio lo ha condotto in una misteriosa Via Crucis per formarlo,
in uno spirito di fiducioso abbandono,
come autore illuminato di una ricchezza di scritti spirituali
e umile strumento di rinnovamento.
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“Recitavo con i condiscepoli di classe il s. compagni di classe! Ad ogni interrogazione
rosario ed avevo davanti a me un’immagine essi, gridando in coro, pretendevano il voto più
della Madonna, appoggiata ad un libro. basso: “Professore, zero a Ruotolo!”, e per
Le dissi: ‘O mia dolce mamma, se mi vuoi timore di perdere il posto l’insegnante cedeva
sacerdote, dammi l’intelligenza, perché al gioco crudele. Dolindo non si difendeva mai,
lo vedi che sono un cretino’. D’un tratto, nemmeno contro le umilianti angherie degli
genuflesso com’ero, mi assopii: l’immagine insegnanti e dei superiori. Non era vile, ma la
si mosse per il vento o altro, non so dirlo, mi sua silenziosa sopportazione aveva un motivo
toccò la fronte e mi svegliai dall’assopimento profondo: “Non mi ribellai pensando a
con la povera mia mente svelta e lucida”. Gesù”.
Subito dopo Dolindo recitò per intero l’atto di Questo periodo tormentato durò tre anni fino a
abbandono alla volontà di Dio di sant’Alfonso che Dolindo fu accolto felicemente nel novizia-
Maria de Liguori. “Questo atto di abbandono to dei Preti della Missione e iniziati gli studi
fu ed è stato il programma di tutta la mia di teologia a 18 anni poté prendere i desiderati
vita”. voti. Un giorno lo studente chiese di poter an-
Il Sacerdote e la Croce
D olindo Ruotolo venne ordinato sacerdote
nel giugno del 1905, a soli 22 anni. Iniziò subi-
loro la nostra fiducia. … Fu come un rinno-
vamento interiore”.
to un’intensa attività d’insegnamento a Napoli, Questa tempesta purificatrice significò veramen-
fu nominato maestro di canto gregoriano per il te per don Dolindo una pietra miliare spirituale:
clero diocesano ed insegnò diverse materie nel comprese con sempre maggior chiarezza che fin
ginnasio della Scuola Apostolica. Il suo impe- dalla sua infanzia la via estremamente dolorosa,
gno e le sue capacità erano enormi tanto che spesso sembrata così incomprensibile, era parte
godette presto della considerazione di essere un di un grande progetto divino d’amore: “Il Si-
eccellente missionario e, nonostante la giovane gnore voleva chiamarmi… voleva purificar-
età, perfino un possibile successore del vescovo. mi perché diventassi strumento… nelle sue
Orgoglio e sicurezza di sé si diffusero in don Do- mani”. Questa consapevolezza fu così impor-
lindo, diventò pronto di parola e non accettò più tante per lui, per abbandonarsi completamente
ogni cosa. Ma la sua anima diventava sempre all’azione di Dio; è tanto utile anche per noi
più fredda e arida. L’invidia di un collega, però, affinché non ci spaventiamo delle altre stazioni
mise velocemente fine a questa dubbia asce- della sua Via Crucis.
sa. Don Dolindo venne assurdamente accusato
presso il superiore solo perché aveva scritto un
brano musicale e fu bruscamente minacciato di
D apprima, nell’autunno del 1906, a 24
anni, venne inviato come guida spirituale nel
trasferimento per motivi disciplinari: “Mi sen- seminario della città portuale di Taranto. La
tii come per incanto raccolto novellamente situazione lì era caotica, i seminaristi accolsero
inDio e nel fervore della preghiera… sentii don Dolindo con disprezzo e il suo superiore,
la nullità delle cose umane, la vanità delle una persona estremamente autoritaria, lo trattava
creature, la vanità somma che è il riporre in come un novizio che doveva fare i servizi più
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umili. “Non può credersi quanta violenza va dove il Padre lo conduce per mano”. Il
dovevo farmi e quali atti di unione con Dio frutto di questa purificazione fu per Dolindo
per rimanere calmo e per tacere… Egli mi vivere inaspettati momenti di raccoglimento
tirava… Il Signore mi ha sempre trascinato in Dio. “Nulla io Gli dicevo, ma mi sentivo
con gli eventi, di modo che io l’ho seguito come un bimbo che riposa sul cuore della
sempre come un bambino piagnucoloso che propria mamma”.
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sebbene egli avesse una vivace avversione verso
tutto ciò che era straordinario. Iniziò soprattutto
A ll’inizio di agosto del 1910 giunse a don
Dolindo, allora 27enne, la liberatoria da Roma
il fenomeno soprannaturale delle locuzioni che gli consentiva di celebrare nuovamente la
interiori che saranno di grande importanza per Santa Messa! “Ero stato sospeso 2 anni, 6
la sua futura attività di sacerdote. Don Dolindo mesi e 11 giorni”, aveva contato ogni singolo
non vedeva nulla, ma percepiva interiormente, giorno. Durante un soggiorno in Calabria, dove
con chiarezza di mente, messaggi di Gesù e della poté aiutare come segretario ed apostolo della
Madonna che lui trascriveva obbedientemente gioventù un vescovo ben disposto, lo raggiun-
come in un dettato. Nell’agosto del 1910 Gesù sero tuttavia ben presto di nuovo i vecchi, infon-
spiegò al suo sacerdote: “Io sono in te e tu dati rimproveri: nell’autunno del 1911 venne di
in me. Perché tu vivi, ma non vivi e sono io nuovo citato in giudizio a Roma e dopo il Ca-
che vivo in te. Perché tu non scrivi e sono podanno dovette trascorrere perfino un mese nel
io che scrivo per te”. Nel corso degli anni carcere del Sant’Uffizio, che allora esisteva an-
questi messaggi, che lui distingueva sempre cora! Il duro trattamento, senza alcuna possibi-
chiaramente dai suoi pensieri, aumentarono lità di condurre lì una vita spirituale, segnò don
sempre di più per intensità e durata. Dappertutto Dolindo molto dolorosamente. Con il giudizio
nei suoi appunti, dove don Dolindo in seguito definitivo il Sant’Uffizio decise di rimandare il
appose la dicitura “Gesù all’anima:” oppure sacerdote a Napoli.
“Maria all’anima:”, lì voleva far capire in
modo chiaro che le parole che seguivano erano Gli fu consentito celebrare la Santa Messa per-
quelle di Gesù o di Maria ricevute in modo ché era stata riconosciuta la sua innocenza; così
soprannaturale attraverso locuzioni interiori! il giovane sacerdote poté finalmente operare di
Naturalmente dicendo ciò non vogliamo nuovo nella sua città natale. Sentiva chiaramente
anticipare nulla del giudizio definitivo della quanto Dio lo guidasse. Soprattutto attraverso le
Chiesa su ciò che riguarda il carisma del servo sue entusiasmanti prediche nelle diverse chiese
di Dio don Dolindo Ruotolo. Il processo di in cui veniva invitato, si verificarono numerose
beatificazione è ancora in corso. conversioni.
“Non c’è forza di lotta e di tribolazione che possa prevalere contro un’anima
che confida in Dio e in Maria.
Satana è sconcertato ed è vinto dalla fiducia,
perché essa è umile riconoscimento della propria insufficienza.
Il mondo non può nulla su chi si appoggia all’Onnipotente
e la vittoria è sempre sicura”.
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L’Opera di Dio
I n quegli anni don Dolindo comprese sempre
più profondamente la missione alla quale il Si-
A l centro dell’opera doveva esserci anche
un gruppo di donne che il Signore iniziò a con-
gnore già da lungo tempo lo preparava, cioè met- durre a don Dolindo dal 1915 affinché egli le
tersi a completa disposizione per un’opera che il formasse come apostoli ardenti in una profonda
Cielo chiamò semplicemente “l’opera di Dio”. vita interiore di raccoglimento e di semplicità
Si trattava e si tratta del rinnovamento della Chie- sull’esempio di Maria.
sa - e attraverso essa del mondo - nello spirito Oltre al loro apostolato attivo, esse dovevano
vero, mediante la Santa Eucarestia, il sacerdozio essere madri spirituali, anime sacerdotali
e la maternità spirituale secondo il modello della e “canali” attraverso i quali Dio voleva
Madonna. “L’Eucarestia sia in cima ai vostri nuovamente trasmettere ai cristiani la vita
desideri, sia l’unica meta d’ogni vostra azio- soprannaturale. All’inizio don Dolindo non capì
ne”, ha detto Gesù a don Dolindo. La vita e le perché, per il compimento della sua missione,
sofferenze da lui sopportate per amore come sa- Gesù volesse circondarlo proprio di donne:
cerdote dovevano essere simili ad una radice na- “Mi sembrava quasi una contraddizione;
scosta, il nucleo di quest’opera, così come i suoi eppure non lo era, giacché, come i fatti
scritti. Realmente nell’agosto del 1910 Gesù gli hanno dimostrato, la donna doveva e deve
disse le solenni parole: “Il tuo nome Dolindo… preparare il regno di Dio, con una missione
che composi io sulla bocca di tuo padre… ri- di riparazione interiore e con una missione
cordati che ti dissi che tu sei dolore e sul tuo di propaganda esteriore”.
dolore fonderò il mio nuovo regno di Amore”. Veramente il Signore desiderava un “sacerdozio
E nel marzo del 1918 la Madonna gli assicurò: mistico e verginale della donna” puramente
“Sono la tua mamma… affidati a me e non spirituale, che queste anime dovevano vivere.
temere di nulla… e lascia che io ti trasformi Cento anni fa questo rappresentava certamente
completamente… Io ti volli chiamare con il una novità!
mio stesso nome (Addolorata). Il mio dolore Don Dolindo intuiva che la Chiesa non era an-
mi rese Corredentrice dell’umanità; il tuo do- cora pronta per questo. La comprensione di un
lore ti rende abbandonato a Dio… non cre- tale sacerdozio mistico e verginale della donna,
dere che è la tua fantasia che ti detta simili secondo il modello di Maria, non aveva e non
espressioni. Tu vedi già che l’opera di Dio ha naturalmente nulla a che fare con le attuali
si dilata ed avanza; nessuno la può arresta- pretese dei progressisti o di alcuni movimenti,
re più perché sono io che l’ho riposta nel tuo anche all’interno della Chiesa, di una ordina-
cuore e vi vigilo come madre”. zione sacerdotale delle donne!
Nel 1935, in una lettera fatta di ricchissima esperienza di preghiera, don Dolindo scriveva:
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E, illuminato, in un’altra scriveva:
“… Un’anima che prega, compie un’opera più grande di tutte le attività umane e concorre all’apostolato più di chi
opera esternamente; l’aiuto di una sola preghiera vale molto più che l’aiuto di tutte le potenze angeliche di Dio stes-
so Uno e Trino. Chi prega è veramente armato, è forte ed invincibile, perché la preghiera da sola sconcerta tutti i
piani umani e diabolici, e può persino indurre Dio a piani nuovi di amorosa misericordia. La preghiera è una forza
multipla, ammirabile, che ha efficacia sullo spirito e sulla materia, sulle creature e sul medesimo Creatore. Vale
più di tutti i mezzi, anche i più potenti, incatena le stesse leggi della natura, domina le forze più avverse ed è come
l’onnipotenza partecipata a noi”. Ed infine per nostra consolazione: “La preghiera vince sempre, anche quando
sembra inutile e sterile ai nostri poveri sguardi, così incapaci di penetrare nei disegni adorabili della divina bontà…
… Bisogna persuadersi che nessuna preghiera è vana, nessuna, e che invece di sfiduciarsi, bisogna insiste-
re, perché, mentre preghiamo, Dio con cura paterna prepara nel mondo gli eventi che debbono consolarci”.
Il Calvario
S ì, il 35enne sacerdote sentiva che si prepa-
rava un uragano su di lui e sull’opera. Non solo
Sant’Uffizio a causa delle gravi accuse contro di
lui. Dopo un mese, i giudici lo dichiararono paz-
si intensificarono gli attacchi esterni attraverso zo e gli sottrassero tutti i poteri sacerdotali, fino
incomprensioni e calunnie ostili, ma anche in a giudizio definitivo! Don Dolindo era giunto sul
alcune delle sue figlie spirituali aumentarono le Calvario. Da quel giorno con sua grande umilia-
riserve in riferimento alla sua guida e alle sue zione dovette di nuovo ricevere quotidianamente
locuzioni interiori. Il sacerdote lamentava solo la Comunione come un semplice laico. Durante
che: “Tutto questo non è novità, ed è sempre i tormentosi mesi del duro e accanito processo a
doloroso il constatare che a tanti cuori cri- Roma, il piccolo sacerdote nell’abito talare nero
stiani e sacerdotali possa apparire novità! visse in grande povertà. Nonostante la mortale
… Che Gesù possa comunicarsi a un sacer- pena interiore, incontrava tutti con la sua abituale,
dote suo, è strano? Ma se Egli ha dato la sua umile gentilezza finché in ottobre contro il 39enne
stessa potestà… se questo è colpa, ditelo voi sacerdote venne emessa una sentenza distruttiva:
con la vostra logica”. don Dolindo fu sospeso dal servizio sacerdotale -
Di nuovo fu “messo in allarme” il Sant’Uffizio, e questo durò per 16 anni fino al luglio del 1937
di fronte al quale il sacerdote fu accusato “di quando venne finalmente riabilitato! Un sacrificio
menzogna, di fantasie pericolose, di pazzia inaudito e straordinario che don Dolindo affrontò
sovversiva, di tentata costituzione di una setta eroicamente e consapevolmente per la Chiesa e i
eretica”. Come sarebbe risultato in seguito, sacerdoti, se pensiamo solo a quanto siano costati
dietro a queste tremende accuse, c’era una a padre Pio i due anni tra il 1931 e il 1933, durante
delle sue figlie spirituali diventata “Giuda”! Per i quali venne sospeso, potendo però almeno cele-
prima cosa nell’agosto del 1918 fu severamente brare la Santa Messa in forma privata nel conven-
proibito a don Dolindo tenere prediche nella to! L’unica, grande consolazione di don Dolindo
diocesi di Napoli. Oscurità e tentazioni contro fu che il giudizio riguardava solo la sua persona:
la fede angustiarono la sua anima. Ma egli “Non hanno condannato l’Opera del Signore,
si dedicò ancora di più alla preghiera e alla ma me: Deo gratias!”. Completamente a terra e
corrispondenza per guidare attraverso le lettere distrutto, il sacerdote ritornò a Napoli. Scrisse: “A
le anime a lui affidate. me pare mille anni di andarmi a seppellire”.
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L’atto di abbandono “Pensaci Tu”
C iononostante iniziarono per don Dolindo
anni di lavoro infaticabile. Si dedicò alla mu-
condannato dal Sant’Uffizio come erroneo. Ep-
pure l’arcivescovo di Napoli, che sosteneva
sica, allo studio, all’apostolato durante il quale molto don Dolindo, gli dette l’incarico di porta-
però non poté né amministrare i sacramenti né re a termine l’opera per poterla pubblicare in un
predicare. La corrispondenza che ci ha lasciato momento successivo. Proprio in questo periodo
in eredità comprende più di diecimila lettere, di nuovo e profondo dolore, pochi giorni dopo la
per lo più alle sue figlie spirituali per portare condanna, il 27 novembre 1940, il Signore dettò
avanti l’opera per il rinnovamento della Chiesa. a don Dolindo, che aveva allora 58 anni, l’atto di
Soprattutto diventò sempre più un gigante della abbandono: “Pensaci Tu”.
preghiera!
Nella sua Provvidenza Dio guidava Dolindo su
una strada nuova, completamente inattesa sulla
N el luglio del 1937 don Dolindo poté
finalmente esercitare di nuovo l’ufficio
quale l’illuminato sacerdote avrebbe spiegato la sacerdotale e da allora si consumò in un
Parola di Dio a innumerevoli persone. Nel 1925 instancabile zelo. La sua attività di predicatore
decise di commentare singoli capitoli della Sacra rifiorì e anche il servizio di confessore,
Scrittura per un sacerdote in crisi vocazionale. specialmente dei sacerdoti. Nelle sue autentiche
Queste interpretazioni scritte girarono ben pre- e amabili umiltà e semplicità, diceva: “Io sono
sto trovando sempre più lettori entusiasti. Tra gli tutto povero, un povero nulla, un povero
anni 1928 e 1964 ne nacque un commento com- stolto. La mia potenza è la preghiera, ma la
pleto alla Sacra Scrittura in 33 volumi! Sebbene mia guida è la volontà di Dio, dalla quale
quest’opera monumentale fosse sostenuta e assai mi lascio portare per mano; la mia dolce
apprezzata da molti vescovi e da Papa Pio XI, sicurezza nel cammino scabroso è la Mamma
nel 1939, dopo la morte del Pontefice, riprese- divina: Maria!”. Fino alla fine nessun sacrificio
ro nuovi violenti assalti di calunnie addirittura per le anime, chiesto dalla Divina Provvidenza o
pubbliche. Nel novembre del 1940 alcune perso- impostosi da se stesso, fu troppo grande per il
ne influenti ottennero che il commento venisse sacerdote.
Parole profetiche
I l 23 dicembre 1924 don Dolindo scrisse a
Papa Pio XI una lunga lettera nella quale, poco
Una grande battaglia si ingaggia tra il male
e il bene, tra l’ordine e il disordine, tra la
prima dell’apertura dell’Anno Santo del 1925, verità e l’errore, tra la Chiesa e l’apostasia.
con profetica chiarezza fin da allora faceva Questa battaglia troverà disarmati tanti cuo-
presente al Santo Padre la drammatica situazione ri. I sacerdoti sono gementi nello squallore
della Chiesa. L’inizio della lettera, che non ha di una vita inerte; le anime consacrate a Dio
perso la sua attualità, rivela: “I più gravi mali sono impoverite di vita santa; non vi è città,
minacciano la Chiesa e l’umanità. Questi non vi è paese dove non si lamentino scan-
mali non si scongiurano con espedienti dali. I pastori sono assonnati, tirano avanti,
umani, si scongiurano solo con la vita divina non hanno più forza di vivificare un gregge
di Gesù Cristo in noi. Il popolo cristiano è che loro sfugge, un clero che non vive più”.
tanto povero di sangue divino, per questo non
vive più la vita della Chiesa e non ascolta Nell’ottobre del 1953 fu una gioia particolare
più la voce del Supremo Pastore. per don Dolindo, allora 71enne, poter incontrare
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a San Giovanni Rotondo Padre Pio, più giovane
di lui di quattro anni e mezzo. Sarebbe stato il
I l 2 luglio 1965, al collaboratore polacco del
vescovo Paolo Maria Hnilica, Vitold Laskowski,
loro unico incontro. Una profonda unione e don Dolindo inviò una cartolina di particolare
stima reciproca univano i due santi sacerdoti valore: con parole profetiche e consolanti la Ma-
nella sofferenza, addirittura una “parentela di donna stessa si rivolgeva alla Polonia e agli altri
ordine religioso”, dal momento che dal 1920 paesi che stavano soffrendo pesantemente sotto
Dolindo faceva parte dei terziari francescani. il comunismo. La Vergine faceva cenno anche
Un giorno Padre Pio rispedì a Napoli un gruppo alla famosa battaglia di Kahlenberg del 1683
di pellegrini con le parole: “Perché venite qui quando il re della Polonia, Giovanni Sobieski,
se avete don Dolindo a Napoli? Andate da con i suoi ventimila cavalieri venne in aiuto ai
lui, è un santo”. L’incontro fu estremamente difensori cristiani della città di Vienna assediata
cordiale, come tra due vecchi amici. Lo stesso dall’esercito turco molto più forte, salvando così
don Dolindo scrisse in seguito di essere andato l’Europa dall’occupazione musulmana.
da Padre Pio con il desiderio interiore “di La cartolina era caduta nell’oblio finché il testo
avere da lui luce sul mio cammino doloroso non venne “casualmente” riscoperto tredici anni
e sull’opera… nel licenziarmi dal padre più tardi, subito dopo che, il 16 ottobre 1978,
Pio… gli domandai la benedizione e mi era stato eletto Papa Giovanni Paolo II: “Maria
inginocchiai. Egli mi disse testualmente: all’anima: Il mondo va verso la rovina, ma
‘Ma tu non ti sazi mai di benedizioni: tu la Polonia, come ai tempi di Sobieski, per
ne vuoi sempre’. E curvandosi su di me mi la devozione che ha al mio cuore, sarà oggi
benedisse… Mi abbracciò e disse: ‘Tutto il come i 20.000 che salvarono l’Europa e il
Paradiso è nell’anima tua. C’è stato sempre, mondo dalla tirannia turca. Ora la Polonia
c’è e ci sarà per tutta l’eternità’. Rispose libererà il mondo dalla più tremenda tirannia
così al mio desiderio di avere da lui luce sul comunista. Sorge un nuovo Giovanni, che
periodo passato, presente e sulla conclusione con marcia eroica spezzerà le catene, oltre
eterna”. i confini imposti dalla tirannide comunista.
Una conferma immensamente consolante per Ricordalo. Benedico la Polonia”.
Dolindo che era stato sempre preoccupato di
ingannarsi su ciò che riguardava l’operare di Dio
in lui. No, quindi era stato sempre il Signore!
D al 1950 don Dolindo visse giornate di ven-
ti ore tra preghiera e apostolato della corrispon-
Padre Pio inoltre lo aveva messo in guardia: denza fino a quando, nell’autunno del 1960, fu
“Attento che il tuo cuore non venga confuso colpito da un colpo apoplettico che lo paralizzò
dal triste spettacolo dell’ingiustizia umana; a metà. Ma il flusso di persone in cerca di consi-
anche questo ha la sua importanza nell’ordi- glio non s’interruppe e sulla sua scrivania comin-
ne della salvezza”. ciò ad accumularsi posta che lui riusciva appena
Riguardo agli scritti di don Dolindo abbiamo ad espletare. Dalla sua bocca, però, non uscì mai
trovato un’importante testimonianza di Padre un lamento, solo lode e ringraziamento, perfino
Pio che, tramite il suo segretario padre Pelle- per i suoi persecutori. L’ultimo dei quasi 100 li-
grino, fece trasmettere a una figlia spirituale di bri che riuscì a finire trattava della Madonna. Fu
don Dolindo in una lettera del 13 marzo 1967: sempre l’“Ave Maria” a muovere incessantemen-
“Padre Pio ha detto che niente di quanto è te le labbra dell’88enne don Dolindo prima che,
scaturito dalla penna di don Dolindo deve il 19 novembre 1970, terminasse il suo cammino
andar perduto”. di privazioni dopo tre giorni di broncopolmonite.
La tomba di don Dolindo Ruotolo, sacerdote in odore di santità, si trova nella chiesa di San Giuseppe dei Vecchi, nella parte occi-
dentale della città vecchia di Napoli, dove dal 1942, come vice parroco, aveva aiutato il fratello Elio che lì era parroco. Tuttora molti
fedeli dall’Italia e dall’estero seguono l’invito di don Dolindo e bussano con filiale fiducia sulla lastra di pietra nera della sua tomba,
pregando per le loro intenzioni. In vita infatti don Dolindo aveva promesso: “Venite e bussate alla mia tomba, io vi risponderò”.
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All’altra riva
Karen Kabiling, nativa di New York, a causa del lavoro del marito,
giocatore professionista di baseball, ha vissuto con la sua famiglia in molte località
degli Stati Uniti. Oggi abita nella città “Ave Maria” in Florida. Conosciamo Karen
da molto tempo: nella sua vita la novena dell’abbandono è molto importante.
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una tentazione” ci rafforzarono ad affrontare riva”, in Cielo. Ma in quei giorni della sua
senza timore il trasferimento. morte mi era chiaro che anche io sarei stata
Incoraggiati dalla nostra famiglia e dalla veloce portata “ad un’altra riva”. Nell’ottavo gior-
vendita della nostra abitazione a St. Louis, fir- no della novena c’è scritto: “Pregate sempre
mammo con gioia il contratto per la costruzione con questa disposizione dell’abbandono …
di una nuova casa ad Ave Maria. La gioia per dell’immolazione di riparazione e di amo-
l’attesa del nostro trasferimento non durò a lun- re, che comporta la sofferenza. Ti sembra
go. Nel 2014 la nostra casa era pronta appena a impossibile? Chiudi gli occhi e di’ con tutta
metà, quando ricevemmo la notizia traumatica l’anima: ‘Gesù pensaci Tu’.” O sì, è stato ve-
che Sonny aveva un cancro allo stadio finale e ramente difficile per me, per la mia famiglia e
non gli restavano che pochi mesi di vita. Dove- per i nostri molti amici dovere assistere ai forti
va essere deciso un altro trattamento medico e dolori fisici di Sonny e anche alle sue sofferen-
noi dovevamo valutare se interrompere i nostri ze d’ansia. Perché era così tanto preoccupato di
progetti di trasferimento. La situazione era così dovermi lasciare da sola in questo nuovo am-
seria che per nove sere consecutive, ogni giorno, biente.
abbiamo sempre pregato tutti i nove giorni della Nell’ultimo periodo della nostra novena se-
novena. Quando lessi a mio marito la parte del rale e del rosario, Sonny è riuscito tuttavia ad
primo giorno: avere fiducia che Gesù non mi avrebbe pianta-
“Perché vi confondete agitandovi? Lasciate ta in asso, come è scritto con parole così belle
a me la cura delle vostre cose e tutto si cal- il nono giorno della novena: “Non temere, ci
merà”, queste parole penetrarono nel suo e nel penserò… ricordatelo bene. Non c’è novena
mio cuore con un effetto benefico. Decidemmo più efficace di questa: o Gesù, mi abbando-
di andare avanti con rinnovata fiducia e di met- no in Te, pensaci Tu”. Per questo una delle
tere tutto nelle mani di Gesù. Cominciammo a ultime richieste che mi ha rivolto è stata: “Vivi
rallegrarci di potere ancora trascorrere insieme finché non muori”. Io ho capito: Sonny voleva
ad Ave Maria il tempo che ci restava. “E quan- che, dopo la sua dipartita, io continuassi a vive-
do devo portarvi in una via diversa da quel- re nella pace e anche nella gioia.
la che vedete voi, vi addestro, vi porto nelle Tuttora ogni giorno sono grata per l’amore e
mie braccia, vi faccio trovare, come bimbi l’abbandono con cui Sonny ha potuto affidare
addormentati nelle braccia materne, all’al- tutte le sue ansie a Gesù e gli ha permesso di
tra riva”, si legge nel terzo giorno della novena. “intervenire con tutta la sua potenza” (quar-
Veramente ci sentivamo portati dalla Madonna e to giorno), cosa che il Signore ha fatto in un
arrivammo sicuri in Florida, in questo paradiso modo del tutto inaspettato!
tropicale pieno della luce del sole, dove Sonny
visse ancora tre mesi e mezzo per prepararsi al
Paradiso celeste. Parenti e amici venivano a dar-
N on troppo tempo dopo la morte di Sonny,
nella chiesa di Ave Maria ho incontrato Andy
gli l’ultimo saluto, aveva una buona assistenza Kabiling, che era in lutto per la perdita della mo-
medica e la presenza di un sacerdote sensibile: glie. Siamo diventati amici e ci siamo raccontati
tutto questo ci ha aiutato molto. Quando Sonny a vicenda le nostre storie personali. Così facen-
è morto all’alba del 25 marzo, festa dell’Annun- do abbiamo scoperto quanto fosse simile il per-
ciazione e allo stesso tempo della santa patrona corso spirituale che avevamo fatto a distanza di
della nostra parrocchia di Ave Maria, è stato per appena pochi chilometri. Senza che ci fosse nes-
me un segno che Maria non solo lo aveva por- sun collegamento tra noi, Dio ci aveva guidati
tato in questa tranquilla oasi di pace in Florida, nel piccolo comune cattolico di Ave Maria, dove
ma anche da suo Figlio! ci siamo incontrati. Però solo dopo aver affidato
Sono certa che il mio tesoro, con cui sono stata tutto a Gesù con la novena dell’abbandono, ho
sposata per 50 anni, si è risvegliato “all’altra lasciato spazio a questo amore.
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Paura del COVID-19
Mentre la pandemia del coronavirus infuriava in modo particolarmente tremendo
nel Nord Italia, si è reso evidente anche lì quale grande potere Dio abbia conferito
alla novena dell’abbandono.
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a quella frase che recitavo continuamente: Conservo come un tesoro la preghiera dell’ab-
“Pensaci Tu! Pensaci Tu!”. Ho capito che bandono e la consiglio a tutti quelli che si
questa preghiera è una meravigliosa sintesi di quel trovano in difficoltà, sapendo per esperienza
che Dio può fare per noi se noi ci abbandoniamo personale quale medicina efficace sia stata per
a Lui tranquillamente e con fiducia. me.
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da una parte ha detto: ‘Mi è stato dato ogni Questo vi dà pace, vi dà serenità. Non siete
potere in cielo e in terra ’; dall’altra ha ag- soli. Penso all'associazione di Gesù Sommo
giunto: ‘Sono venuto per servire’ e ha lavato Sacerdote di cui fate parte, una famiglia. Penso
i piedi ai suoi apostoli”. a questa preghiera costante per voi. Penso alle
Tra poco invocheremo l’aiuto di tutti i santi e poi vostre famiglie. Maria Santissima vi accompa-
ci sarà questo gesto così solenne, l’imposizio- gni. Vi affido al suo cuore di Madre, e si possa
ne delle mani. Saranno imposte su di voi che vi dire di voi quello che un avvocato di Lione dis-
sentite fragili, deboli peccatori, ma questo gesto se al ritorno da Ars: “Cosa ho visto ad Ars?
vi dice che siete investiti con potenza dall’alto. Ho visto Dio in un uomo”.
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quindi all’Università Agostiniana e ho iniziato fosse possibile alloggiare nel suo monastero gli
a frequentare i corsi di filosofia. A lezione ho ospiti di Roma. Il mio padre spirituale è stato
conosciuto una studentessa con la quale, dopo disponibile e così ha potuto conoscere questi
alcuni mesi, mi sono fidanzato. In questa fase missionari. Mentre s’intratteneva con loro su
della mia vita ho dimenticato quasi del tutto la diversi argomenti, all’improvviso sono giunti a
chiamata che avevo sentito da bambino. Du- parlare di Marthe Robin, una mistica francese
rante la settimana non andavo più a Messa e di che padre Juan Francisco stimava molto. A suo
domenica ci andavo solo per l’insistenza di pa- tempo aveva perfino studiato il francese per
dre Juan Francisco! Come suo figlio spirituale poter parlare personalmente con questa donna
volevo essere obbediente, ma non è stato sem- straordinaria che purtroppo è andata in Cielo
plice. Per mantenermi agli studi lavoravo come prima che lui la potesse incontrare. Il mio padre
commesso in una piccola pelletteria, aperta an- spirituale ha capito così che quella comunità
che la domenica, così non potevo andare alla sarebbe stata certamente il posto ideale per
Messa del mattino. Alla fine ho chiesto al mio me! Mi ha organizzato un colloquio con padre
direttore se la domenica potevo andare al lavo- Paul Maria, il quale alla fine mi ha detto che,
ro un po’ più tardi e lui mi ha dato il permesso. se lo desideravo, potevo andare anche subito da
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spiegava molte cose e alcune sorelle colombiane a capire che Dio veramente mi chiamava e
traducevano per me perché capivo poco l’italiano. che mi avrebbe anche reso capace di questa
Ma quello che alla fine mi ha aiutato a decidere vocazione che Egli mi offriva. Quei momenti di
di rimanere è stato l’esempio dei sacerdoti, la adorazione nel silenzio sono stati determinanti
coerenza della loro vita e il fatto che fossero per donarmi a Dio completamente. Dopo alcuni
tra di loro veramente amici e fratelli. Per mesi ho deciso di rimanere definitivamente a
molti è sicuramente impossibile immaginare Roma e diventare sacerdote.
il rettore di un seminario che, con la massima
naturalezza, si mette a lavare i piatti, stendere il
bucato e cose simili, ma quando sono arrivato
R ingrazio tutti quelli che con le loro preghie-
re e le sofferenze offerte, con il loro esempio di
in questo seminario ho visto queste cose. Per vita e di preghiera, mi hanno aiutato a dire di sì.
me era incredibile! Vedere tutti pregare così Il mio ringraziamento particolare va infine alla
sinceramente, mi ha molto colpito. In particolare Madonna che mi ha guidato fino a qui su questo
durante l’Adorazione Eucaristica silenziosa, cammino e continuerà a condurmi fino alla Pa-
prevista per parecchie ore al giorno, ho iniziato tria celeste.
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incontri di preghiera mi hanno conosciuto già vocazione: dono ricevuto e donato. A casa mam-
dal suo pancione e hanno preso parte a tante ini- ma ci ha trasmesso la fede col metodo migliore,
ziative di beneficenza. Tanti sono i benefattori e cioè l’esempio; il nostro impegno era la Messa
per tutto quello che fanno per amore del Signore domenicale.
e del prossimo, Dio li ricolmi della sua Miseri- Nell’ultimo anno di liceo, con i compagni di clas-
cordia! Vi porto tutti nel cuore. se, ho fatto una gita a Berlino. Ricordo ancora di
Tra le conoscenze di sacerdoti spiccava, inoltre, aver portato con me un messalino. È stato d’aiu-
la presenza di alcuni frati francescani, tra cui to perché nel programma della domenica non era
un caro amico di mamma, padre Raffaele Caso, proprio prevista la Messa. Quando ho iniziato a
componente della GIFRA, che è stato proprio leggere in silenzio il vangelo, una ragazza che
uno zio per me. mi stava osservando mi ha detto: “Mica ti vuoi
Ci sono poi dei ricordi di cui non ho memoria, ma fare prete?”. L’idea di farmi sacerdote non mi
che i miei fratelli e mia madre custodiscono nel era mai balenata alla mente, nonostante la pre-
cuore. Uno tra i tanti rimanda al tempo in cui fre- senza a casa di molti amici sacerdoti. Da piccolo
quentavo la scuola materna. Avevo quattro anni. avevo 3 desideri: diventare l’uomo più ricco del
Un giorno, tornato da scuola, dico a mamma: mondo per costruire una villa gigantesca dove
“Mamma, la maestra ti vuole parlare” e lei: ospitare tanti bambini poveri; diventare paleon-
“Ti ha detto cosa vuole dirmi?”. Io: “No”. tologo per la passione che avevo per i dinosauri,
Siccome mia mamma era presa da molti impe- ma mio fratello me l’ha distrutta dicendomi che
gni, chiede a mio fratello Andrea, diciottenne, di ormai si era già scoperto tutto; diventare mis-
andare a scuola a chiedere spiegazioni. Arrivato sionario, ma non sacerdote, uno di quelli che va
nella piccola aula, Andrea chiede alla maestra di in Africa per aiutare a costruire le scuole per i
cosa si tratti. La maestra allora inizia dicendo: bambini, qualcosa del genere. Finito il liceo è
“Vostra madre parla troppo a questo bambi- iniziato il grande dilemma dell’università, ma
no della religione, di Gesù, di Maria. E poi, Qualcuno stava disponendo tutto affinché potes-
Gabriele quando vede un bicchiere coperto si prepararmi a seguirlo.
da un tovagliolo mi chiama e dice: maestra Era il 2011 quando ho iniziato a sentire la ne-
il calice, la Messa”. Mio fratello, allora, me- cessità di pregare di più e per questo, come re-
ravigliato più per lo sconcerto dell’insegnante galo per il mio compleanno, ho chiesto un li-
che per quello che dicevo, risponde: “Cosa c’è bro di preghiere in cui ho trovato le orazioni di
di male?”. Al che la maestra rincalza: “Que- santa Brigida che mi hanno spronato a dedicare
sto è un plagio. Vostra madre non deve più del tempo alla preghiera. In quello stesso anno
parlare al bambino di queste cose perché il Signore ha guidato una serie di eventi che mi
così facendo gli metterà in testa cosa farà da avrebbero fatto giungere alla chiamata. A marzo
grande”. Andrea risponde: “Signora, io non mia mamma è andata da un nostro caro sacer-
capisco dov’è il problema. Anzi, se io che ho dote benedettino, padre Gennaro Lo Schiavo, di
18 anni non so ancora cosa devo fare nella Cava de’ Tirreni e lì ha conosciuto per la prima
mia vita, sono felice di sapere che mio fratel- volta la comunità Famiglia di Maria. Quel gior-
lo ha già le idee chiare”. no avrebbe voluto acquistare un quadro della
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in pellegrinaggio a Medjugorje. Siccome avevo hai tutto il tempo davanti a te”. E un’altra che
i miei problemi all’università, l’ultima cosa che imperava e diceva: “Tu devi fare così!”. Sape-
avrei pensato di fare era un pellegrinaggio. Co- vo con convinzione che occorreva fare le valigie
munque ho acconsentito. Tutto sarebbe iniziato e partire. Il 20 settembre 2011 preparo tutto e
ad agosto. lascio Caserta.
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Tra le diverse gioie donate dal Signore in questa su questa terra, e continua ad essere in Cielo,
nostra sofferenza, papà ha potuto vedere e tenere benedizione. Come segno consolante della
fra le mani il calice, regalo suo e di mia madre, missione sacerdotale di papà, il Signore ha
con cui celebro il prezioso sacrificio della santa disposto che tornasse alla casa del Padre celeste
Messa. Negli ultimi giorni di vita su questa il 22 luglio 2020, il giorno in cui ricorre il ricordo
terra mi diceva: “Gabriele, anch’io posso della fondazione della nostra comunità.
benedire” ... “Sono diacono”. Sebbene non
fosse diacono ordinato, papà è stato trasformato Cari lettori e benefattori ricordatevi che, in
in una luce così limpida da Dio che, nella sua quanto figli di Dio, siete per vocazione benedi-
malattia, benediceva in un modo commovente. zione l’uno per l’altro. Vi ringrazio di cuore e vi
In Cristo, che regna in famiglia, papà è stato benedico.
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