Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
• viene riconfermato lo svolgimento preminente delle attività di vigilanza (art. 23) da parte
delle Unità Sanitarie Locali, ora ASL.
• è previsto che le attività di vigilanza siano svolte anche dall’Ispettorato del Lavoro,
previa comunicazione ai dipartimenti di prevenzione delle ASL competenti per territorio
• A supporto delle attività di vigilanza sono state previste sanzioni, di natura penale
(arresto) o amministrativa (ammenda) secondo la gravità della violazione, le sanzioni, le
più gravi di natura penale sono poste in capo al datore di lavoro e ai dirigenti mentre
quelle più elevate di natura amministrativa sono previste per progettisti , fabbricanti e
installatori
Il decreto legislativo n.81 del
2008
della paternità
Lavoratrici madri: compiti
del datore di lavoro.
• Il D.L.vo 151 "Testo unico delle disposizioni legislative
in materia di tutela e sostegno della maternita' e della
paternita' " prevede che il Datore di lavoro adotti le misure
adeguate per la tutela della sicurezza e della salute delle
Lavoratrici durante il periodo della gravidanza e fino a sette
mesi dopo il parto .
La tutela si applica, altresì, alle Lavoratrici che hanno
ricevuto bambini in adozione o in affidamento fino al
compimento dei sette mesi di età (art.6, comma i e 2).
Il Datore di lavoro, durante il processo di valutazione del
rischio deve verificare se nella sua azienda vi siano attività,
lavori e/o condizioni in cui si svolgono le attività, che
rientrino nella lista dei lavori vietati per legge per le
Lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento.
Elenco dei lavori faticosi, pericolosi e
insalubri
(Allegato A, D.L.vo 151/01)
1) È vietato il trasporto sia a braccia sia a spalle, sia con carretti a ruote
su strada o su guida, e il sollevamento dei pesi, compreso il carico e
scarico e ogni altra operazione connessa.
2) I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri vietati sono i seguenti:
Agenti
A) agenti fisici:
1) lavoro in atmosfera di sovra pressione elevata, ad esempio
in camere sotto pressione, immersione subacquea;
B) agenti biologici:
1) toxoplasma;
2) virus della rosolia, a meno che sussista la prova che la
Lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi
agenti dal suo stato di immunizzazione;
C) agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui
questi agenti possono essere assorbiti dall’organismo umano.
Elenco non esauriente di agenti, processi e
condizioni di lavoro
(Allegato C, D.L.vo 151/01)
Agenti
1) Agenti fisici che possono comportare lesioni al feto o rischio di distacco
placentare:
a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti;
b) movimentazione manuale di carichi pesanti,
c) rumore;
d) radiazioni ionizzanti;
e) radiazioni non ionizzanti;
f) sollecitazioni termiche;
g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, fatica mentale e fisica;
2) Agenti biologici
Comprende microrganismi patogeni che possono causare malattie nell’uomo e
costituire un serio rischio per i lavoratori (Enterovirus, Ebola etc)
3) Agenti chimici:
c) mercurio e suoi derivati;
d) medicamenti antimitotici;
e) monossido di carbonio;
f) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo
Condizioni di lavoro
Lavori sotterranei di carattere minerario
Lavoro notturno
(art.53, D.L.vo 151/01)
È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24
alle ore 6, dall’accertamento dello stato di
gravidanza fino al compimento di un anno di età
del bambino.
Non sono inoltre obbligati a prestare lavoro
notturno:
a) la Lavoratrice madre di un figlio di età
inferiore a tre anni;
b) la Lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico
genitore affidatario di un figlio convivente di età
inferiore a 12 anni
c) la Lavoratrice o il lavoratore che abbia a
proprio carico un soggetto disabile.
LAVORO MINORILE :
definizione
Le legislazioni nazionali, le dichiarazioni, le convenzioni e le
raccomandazioni internazionali applicano come criterio distintivo
nella definizione di “lavoro minorile” l’età.
• La Convenzione dell’OIL (Organizzazione Internazione del Lavoro)
stabilisce che l’età minima di ammissione al lavoro non può essere
inferiore a quella prevista per il completamento della scuola
dell’obbligo e, in ogni caso, non deve essere inferiore ai 15 anni.
• La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo del
1989 definisce fanciullo ogni essere umano di età inferiore ai
diciotto anni.
• Nella Convenzione 182 del 1999, lo stesso OIL ha stabilito che il
termine minore si riferisce a tutte le persone di età inferiore ai 18
anni.
LAVORO MINORILE :
La normativa italiana