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�Vuoi far ridere Bhagawan? Digli i tuoi piani!


E pronunciando quella parola, "immortalit�", fatta di una a privativa e di mrityo,
la morte, sentivo la bellezza del sanscrito, che - mi rendevo conto - ci ha dato
cos� la parola "a-more": ci� che non muore.
A forza di guardare il cielo e di respirare a pieni polmoni l' aria fresca della
notte, mi sembrava di riempirmi di stelle.
Questo � l'aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza � l� per
tutti. Nessuno pu� pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto.
"Come fai a stare da solo cos� tanto tempo?" chiesi a Tiziano Terzani quando
ripartiva per l'ultimo viaggio in Himalaya. "Dipende con chi sei solo", mi rispose.
- Stefano Mauri
�La memoria pu� essere uno splendido rifugio e, se mai diventer� vecchio, godr�
d'andarci a frugare come si fa in una cassapanca di famiglia�.
" Sento questa mia vita che fugge, ma che non sfugge, perch� � parte della stessa
vita di quegli alberi. Una cosa bellissima, il disfarsi della vita nel cosmo ed
essere parte di tutto. Questa mia vita non � la mia vita, � la vita dell'Essere, �
la vita cosmica di cui mi sento parte. Per cui non perdo niente, staccandomi dal
corpo io non perdo niente."

�L�economia con la sua pretesa scientificit�


si sta mangiando la nostra civilt� e creando intorno a noi un deserto
dal quale nessun sa come uscire. Meno di tutti gli economisti.
Ma il modo c��, dico io! Essendo fallite tutte le rivoluzioni,
l�unico modo per non farsi consumare dal consumismo
� quello di digiunare, digiunare da qualsiasi cosa che non sia assolutamente
indispensabile, digiunare dal comprare il superfluo! L�idea degli economisti che
solo consumando si progredisca � una pura follia. � cos� che si consuma il mondo,
perch� alla fine consumare vuol dire consumare le risorse della terra. Gi� oggi
usiamo il 120% di quel che il globo produce. Ci stiamo mangiando il capitale.
Cosa rester� ai nostri nipoti?�
Tiziano Terzani, 2002

Ogni posto � una miniera. Basta lasciarcisi andare, darsi tempo, stare seduti in
una casa da t� ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato,
andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che pu� cominciare
con una parola, con un incontro, con l'amico di un amico di una persona che si �
appena incontrata e il posto pi� scialbo, pi� insignificante della terra diventa
uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanit� dinanzi al
quale ci si potrebbe fermare senza pi� il bisogno di andare altrove. La miniera �
esattamente l� dove si �: basta scavare.

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Francesco Baldessari
Il fatto che Tiziano Terzani goda della fama di cui gode mi indigna.
La ragione � il suo libro In Asia. Purtroppo non ho pi� il libro e devo rimandarvi
alla recensione che ho scritto per Amazon.
Terzani viola in modo manifesto tre della cinque regole del buon giornalismo.
Nessuno che conosca il Giappone pu� prendere Terzani sul serio.
A quanti sono offesi dalla mia opinione posso solo dire: dimostrate che ho torto,
se potete.

Recensione cliente Urashima Taro


1,0 su 5 stelle Da buttare
Recensito in Italia il 26 giugno 2015
So di aggiungere una nota stonata al coro di approvazioni che questo libro riceve,
ma questo libro � un esempio di pessimo giornalismo. Il signor Terzani � libero di
pensare quello che vuole del Giappone, ma i fatti non sono aperti a discussione.
Dovrebbe prendersi la briga di almeno controllare i pi� importanti.
In ogni caso, un giornalista dovrebbe almeno tentare di essere obiettivo. Nel caso
di Terzani il suo disprezzo per il Giappone ed i giapponesi � ovvio fino dalle
prime pagine.
I giapponesi si sono permessi, dice, di presentarsi come le vittime della seconda
guerra mondiale. Che il governo giapponese non abbia fatto quanto quello tedesco �
vero, ma che i giapponesi si credano vittime della seconda guerra mondiale
semplicemente a causa di Hiroshima � un'affermazione assurda. Al contrario. i
giapponesi come popolo accettano le loro responsabilit� pi� di quanto lo faccia il
governo e come conseguenza l'attaccamento alla costituzione pacifista del paese �
fortissimo..
A Hiroshima commenta che a poca distanza dai vari monumenti, in cabine telefoniche,
prostitute affiggono loro foto con il loro numero di telefono, come se questo
volesse dire qualcosa. Se un asiatico commentasse che vicino al Vaticano vendono
riviste porno, vorrebbe dire qualcosa?
Il signor Terzani sembra incapace di scrivere correttamente un qualsiasi cognome,
sostantivo o verbo giapponese. Un esempio: a pagina 80 Terzani cita Kioshi Sakuma,
ma il nome � Kiyoshi. Notare che non � solo una questione di grafia, ma di
pronuncia.
Quella che pi� tardi lui chiama "Tamara Matchi" � in realt� Tawara Matchi e,
sfortunatamente per Terzani, Tawara � il cognome, non il nome come lui crede. Prima
il cognome, poi il nome, come si usa qui. Una parola, due errori.
Un giornalista serio si prende la briga di controllare almeno i cognomi. Cosa
pensereste se un giornalista vi intervistasse e ci fossero due errori nel vostro
nome?
A volte, ad esempio quando parla di un gioco di parole che, dice, contiene solo la
lettera "o" ("oo o o o oo", che dovrebbe voler dire "Il re insegue la sua coda"),
si capisce che sta parlando di qualcosa di vero e che ha sentito, ma la descrizione
che ne fa � cos� lacunosa e confusa che non si capisce cosa voglia dire. Il gioco
di parole come lo descrive lui comunque impossibile. In ogni caso, non ho mai
trovato nessuno che lo conoscesse.
In un pezzo sui "sokaiya" li chiama "sogaya". Non ha in casa un dizionario?
I mafiosi della yakuza non usano come saluto "Osh" ma "osu", e "osu" non vuol dire
"evviva". Lo si usa fra uomini al primo incontro della giornata. Una specie di
ciao, ma pi� ruvido e solo maschile.
Di queste perle ce n'� una per pagina, ciononostante Terzani sembra credere di
parlare il giapponese.
Ancora pi� gravi e altrettanto numerosi gli errori intellettuali, pi� difficili da
perdonare per le gravissime critiche al paese che sembrano appoggiare. Un esempio:
Terzani dice che "yatoi" � una parola per operaio che letteralmente vuol dire
"macchina vivente" e che questo la dice lunga sul Giappone. Ma "yatoi" � la forma
sostantivata del verbo "yatou" (che vuol dire assumere nel senso di "dare lavoro
a") e vuol dire "lavoratore stagionale". Niente macchine viventi.
I giapponesi non tenevano in casa la lavatrice non per motivi di spazio, come dice,
ma perch� pensavano che le cose sporche vanno tenute separate da quelle pulite.
Analogamente, le case non hanno riscaldamento centrale per vari motivi, compresa la
tradizione, ma il reddito non c'entra.
Terzani dice che chi ha il bagno in casa � fortunato. Non direi. Gi� all'epoca in
cui scriveva era pi� normale averlo che non averlo. Io c'ero e mi ricordo.
Dice che un'intera famiglia si lava in vasca da bagno nella stessa acqua, sempre
come prova della povert� dei giapponesi. La vasca da bagno in Giappone non serve
per lavarsi, ma per rilassarsi. Ci si lava al di fuori, poi si entra nell'acqua
caldissima (44, 45 gradi e pi�), gi� puliti, per rilassarsi.
Un intellettuale viene intervistato ed esprime opinioni a dir poco nazionaliste, ma
Terzani non si premura di avvertire che si tratta di un estremista di destra, dando
invece l'impressione che le sue siano opinioni comuni.
Al karaoke i giapponesi guardano una donna che si spoglia con lo sfondo del monte
Fuji. Chi � stato ad un karaoke sa che c'� di tutto, compresi Bob Dylan, Tony
Dallara e Gigliola Cinquetti, ma che lui scelga proprio l'occasionale filmetto
soft-porno per illustrare la vita del giapponese medio � tendenzioso.
Queste sono le cose che ho trovato leggendo senza impegno per qualche minuto.
Potrei continuare.
La cosa che pi� colpisce � che, per evitare molti di questi refusi, sarebbe bastato
pochissimo, fare un po' pi� di attenzione o ad esempio chiedere all'intervistato di
scrivere il suo nome su una carta da visita. Terzani non lo ha fatto.
Chi vuole leggere una critica seria del Giappone, legga "The enigma of Japanese
power" di Karel van Wolferen, altrettanto feroce ma bene documentato, o una delle
tante opere di Ian Buruma sul Sol Levante.

Erika
Credo che non abbia colto il vero senso del libro. Solo chi conosce il vero Terzani
capisce a cosa mi riferisco, evidentemente Lei non lo conosce affatto. Il Tiziano
giornalista ha sempre affermato che � impossibile essere obiettivi, dubito
fortemente che Lei di giornalisti obiettivi ne abbia incontrati. Infatti � nella
natura di ogni uomo non essere obiettivi, non saremmo umani. Il Tiziano uomo
inoltre, ha sempre manifestato il suo amore per la Cina e non per il Giappone. Ha
vissuto una grande depressione in quest'ultimo paese infatti. Ha dichiarato anche
della gran fatica che ebbe a studiare il giapponese, non sostiene mai di saper
parlare il giapponese come Lei dice.
I nomi italiani sono tuttora storpiati (in forma scritta e/o parlata) da
innumerevoli giornalisti stranieri, questo non li rende di certo meno
professionali! Dei refusi non rendono una lettura come quella di un libro di
Terzani "pessima" come Lei dice.
Dire che Terzani era un pessimo giornalista � una bestemmia, significa non capire
niente di giornalismo, nonostante si parli il giapponese alla perfezione.
Era proprio questa freddezza ed incapacit� di comprendere che ha fatto cos� tanto
soffrire il nostro amato Terzani.
Urashima Taro
Evidentemente che Terzani sia un buon giornalista � per lei un articolo di fede non
passibile di smentite fattuali. Contenta lei ...
yellolong
Urashima Taro,
Apprezzo il suo giudizio.
Terzani � stato un buon giornalista ma �, sotto alcuni aspetti, un po'
sopravvalutato.
Uno dei suoi difetti � stato il procedere per "infatuazioni"(personaggi popoli,
movimenti politici ecc...).
Avevo notato anch'io un certo sentimento antigiapponese e mi fa piacere di non
essere il solo ad accorgermene.
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