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Il giallo

Elementi fondamentali:

1. Il delitto: che cosa è accaduto? dove? quando?


23.57 del 9 agosto 2022 due uomini, uno in giacca e cravatta e un altro travestito da
donna per non farsi riconoscere, si intrufolano in una delle più grandi gioellierie di
Oslo e sottraggono dei diamanti forzando una cassetta di sicurezza.

2. Inizia l’indagine: da che cosa inizia l’indagine? perché? chi si occupa delle
indagini?
L’indagine viene avviata su denuncia del proprietario della gioellieria. Ad occuparsi
del caso è l’investigatore assieme a suo figlio (si ma come coinvolgi un minorenne
non appartenente al dipartimento di polizia nelle indagini)

Indizi e ipotesi: che indizi trovano e usano il detective e i suoi collaboratori?


quali ipotesi formulano?
3. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso che una donna è entrata nel negozio
poco prima che chiudesse. Anche un uomo è entrato dal negozio senza uscire.
L’uomo ha rinchiuso la donna nel negozio con l’idea di trarre in inganno la polizia
grazie alle riprese delle telecamere.
4. I sospettati e il movente: chi potrebbe essere il colpevole e perché?
La donna che è entrata; Una persona che era entrata prima e non era più uscita.
Il colpevole è l’uomo che non è più uscito.
5. Il delitto perfetto: ci sono alibi o particolari che ingannano l’investigatore?
L’uomo ha uno scontrino che testimonia che quella notte ha acquistato dei medicinali
in una farmacia notturna. Il farmacista testimonia che effettivamente l’uomo ha
comprato quei medicinali in quella data.
Lo smascheramento del colpevole: in che modo il colpevole viene
smascherato?
L’uomo perde un bottone all’interno della gioelleria; il bottone viene analizzato e
risultano dell’uomo. Queste sono rimaste impresse sul bottone per via del fatto che
l’uomo si è allacciato la giacca in casa.
Il fallimento dell’alibi: Un collega dell’investigatore si lamenta del fatto che la
farmacia notturna (la stessa che l’uomo ha dichiarato di aver visitato) era chiusa la
notte del furto.  l’uomo non era da solo il farmacista è un complice: non solo! Era la
donna delle telecamere, o meglio si era messo una parrucca per sembrare una donna
davanti alle telecamere. Lo tradisce un dettaglio che emerge da una più attenta analisi
delle telecamere.
6. La morale della favola: che cosa insegna questo episodio?

Lo schema del racconto giallo:


Introduzione
1. Il delitto:
Si verifica un delitto. L’investigatore viene chiamato per indagare sull’accaduto.

2. Inizia l’indagine:
L’investigatore raccoglie gli indizi, cerca di ricostruire la dinamica del delitto e ascolta
i testimoni, affrontando i problemi grazie al suo acume.

Delle volte, è proprio l’assassino a lasciare degli indizi a posta per far finire
l’investigatore in una falsa pista.

3. Gli indizi e le ipotesi:


L’investigatore batte tutte le piste, e ogni ostacolo che trova sul cammino gli
consente di mostrare tutte le sue abilità e le sue carenze.

Come evolve la storia


4. I sospettati:
Possono accadere altri delitti o altre vicende strane (magari nel tentativo
dell’assassino di creare altre false piste, o nel tentativo di un altro dei presenti di
nascondere qualcosa che non vuole che gli altri scoprano).

L’investigatori scopre e snocciola tutte le questioni in sospeso tra la vittima e tutti i


presenti (ogni indagato ha qualche correlazione). Ma alla fine, esclude tutti i
potenziali killer.

5. Il delitto perfetto:
Il delitto sembra perfetto, irrisolvibile. Quando, finalmente, all’investigatore avviene
una rivelazione (solitamente accade grazie alle parole di qualcuno).

Finale
6. Lo smascheramento del colpevole:
L’investigatore convoca tutti i testimoni e ricostruisce la dinamica del delitto, il
movente, di come il colpevole si sia assicurato un alibi, di come abbia poi depistato
le indagini, e per ultimo in cosa si sia sbagliato (che cosa abbia trascurato)
permettendo all’investigatore di stanarlo.

7. La morale della verità:


L’investigatore svela il nome del colpevole di fronte a tutti (in quanto questa è una
metafora, per dimostrare che la verità deve essere rivelata di fronte all’intera
società).

Sempre davanti a tutti, l’investigatore smaschera le colpe di tutti gli altri presenti,
collegandole all’azione del colpevole, dimostrando che sarebbe potuta essere evitata
se questi si fossero comportati con moralità e coscienza. La colpa, dunque, non è
solo di chi ha commesso il delitto, ma anche dell’ambiente pieno di ipocrisie e
contraddizioni che si è creato. L’investigatore, attraverso lo smascheramento
collettivo, invita a far sì che grazie a questa presa di coscienza generale sociale si
tragga un insegnamento che porti la società a cambiare atteggiamento, per evitare
che queste cose succedano ancora in futuro.

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