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LA TOMBA DI RE RICCARDO III

Siamo a Leicester, in Inghilterra, una delle città più importanti della


Britannia in epoca romana. Nel Medioevo acquista maggior rilevanza e
a poca distanza da lì nel 1485 si svolge una delle ultime battaglie della
guerra delle Due Rose. In quello scontro muore Re Riccardo III, l’ultimo
sovrano degli York, e il suo cadavere viene sepolto nell’abbazia dei
francescani a Leicester. Nel corso del tempo la memoria della sua tomba
si perde nel nulla, soprattutto a causa della sua pessima fama. Nel 2010
un membro della Richard III Society contatta gli archeologi della città
per trovare la tomba del re, l’archeologo a cui si rivolge, Richard
Buckley, accetta, ma il suo intento primario è quello di ritrovare
l’abbazia. Partono dalle descrizioni del luogo dai testi antichi e alla
consultazione delle mappe storiche e da questa prima fase capiscono che
l’abbazia si trova nella zona meridionale della città, dove è presente una
forte urbanizzazione. Trovano in un’area compresa tra il cortile di una
scuola e un parcheggio il varco ideale per cominciare ma, prima di
scavare, organizzano una campagna geofisica e, utilizzando in radar,
viene fuori che, sì, lì sotto ci sono dei muri. Già dai primi scavi
cominciano ad apparire dei muri che sembrano ricordare il lato di un
chiostro e successivamente dal lato del parcheggio affiora una tomba,
assente di sarcofago e sudario. Ci si accorge che la colonna vertebrale ha
una forma ad S e che la tomba si trova nel coro dell’abbazia e capiscono
che si trattava della tomba del Re. Lo scheletro viene portano in
laboratorio e conferma la versione dei primi testimoni di coloro che lo
avevano conosciuto e la prova del DNA riconferma l’identità. L’indagine
ha creato molte polemiche tra gli archeologi, alcuni si sono mostrati
contrari a queste tipologie di indagini, sostenendo che l’archeologia non
dovrebbe concentrarsi su singoli individui, ma piuttosto a raccontare le
storie di società intere. Tuttavia, rimane il fatto che grazie a questo
scavo è stato possibile scrivere alcune nuove pagine della storia
medioevale d’Europa.

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