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figura C.

1 Proprietà dei materiali per il tetto piano dell’esempio 1


Legenda
1 Aria esterna
2 Strato impermeabile 0,01 m
3 Isolante 0,01 m
4 Barriera al vapore
5 Rivestimento di finitura superficiale 0,012 m
6 Aria interna

prospetto C.2 Proprietà dei materiali per tetto piano

d R µ sd
m m2·K/W m
Resistenza esterna 0,04
Strato impermeabile 0,010 0,05 500 000 5 000
Isolante 0,100 3 150 15
Barriera al vapore 1 000
Finitura superficiale 0,012 0,075 10 0,12
Resistenza interna 0,13

Nota Le proprietà dei materiali indicate negli esempi si riferiscono a tipologie generiche e non a materiali specifici.
Vengono analizzate le tre interfacce corrispondenti alle intersezioni tra gli strati di
materiale riportati in figura C.1. All’inizio dei calcoli si assume che la quantità di umidità
accumulata Ma in tutte le tre interfacce sia nulla.
Utilizzando le condizioni climatiche interne ed esterne nel prospetto C.1, si determina che
Ottobre è il mese di partenza, come descritto in 6.4.3, 6.4.4 e 6.4.5, con la pressione di
vapore che supera la pressione di saturazione in corrispondenza dell’interfaccia 1, l’inter-
faccia tra l’isolante e lo strato impermeabile. Il flusso specifico di vapore condensazione gc
è valutato con l’equazione (22). Questo fornisce la massa di umidità per unità di superficie
accumulata Ma, alla fine di Ottobre, riportata nella parte sinistra del prospetto C.3.
Questa procedura viene quindi ripetuta utilizzando le condizioni ambientali per ogni mese
dal prospetto C.1. Non risulta condensazione nelle interfacce 2 e 3 in nessun mese. Come
mostrato nel prospetto C.3, la quantità di condensa nell'interfaccia 1 raggiunge il massimo
nel mese più freddo di Gennaio e diminuisce fino a zero in Marzo.

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prospetto C.3 Flusso specifico di vapore condensato mensilmente e quantità accumulata all'interfaccia 1

Mese Con barriera al vapore Senza barriera al vapore

gc Ma gc Ma
kg/m2 kg/m2 kg/m2 kg/m2
Ottobre 0,000 02 0,000 02 0,002 88 0,002 88
Novembre 0,000 21 0,000 23 0,014 90 0,017 78
Dicembre 0,000 36 0,000 58 0,024 70 0,042 48
Gennaio 0,000 38 0,000 96 0,026 21 0,068 69
Febbraio 0,000 33 0,001 29 0,023 04 0,091 73
Marzo 0,000 20 0,001 50 0,014 99 0,106 72
Aprile -0,000 03 0,001 47 0,000 68 0,107 40
Maggio -0,000 28 0,001 19 -0,015 04 0,092 36
Giugno -0,000 53 0,000 66 -0,030 97 0,061 39
Luglio -0,000 53 0,000 13 -0,031 64 0,029 75
Agosto -0,000 58 0 -0,034 94 0
Settembre 0 0 0 0

Da Aprile in poi la quantità di condensa diventa negativa, cioè si verifica l’evaporazione,


come specificato in 6.4.6 e l’accumulo di condensa diminuisce fino ad essere approssi-
mativamente zero in Luglio. Durante Agosto la condensa accumulata rimanente evapora
completamente e si porta a zero.
Se la barriera al vapore viene eliminata, vedere parte destra del prospetto C.3, la conden-
sazione comincia di nuovo in Ottobre e si rimane fino ad Agosto, ma la quantità di
condensa per ciascun mese e la quantità totale accumulata risultano molto maggiori
rispetto al caso in cui la barriera è presente.

C.3 Esempio 2: Componente edilizio con condensazione in due interfacce


In questo esempio è analizzato un muro di mattoni con isolante interno che presenta uno
strato esterno isolato, aggiunto per eliminare, per esempio, il problema della penetrazione
della pioggia, indicato in figura C.2, utilizzando le proprietà dei materiali riportate nel
prospetto C.4 e le condizioni climatiche esterne ed interne riportate nel prospetto C.1.

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figura C.2 Materiali della parete esterna dell’esempio 2
Legenda
1 Aria esterna
2 Rivestimento superficiale esterno 0,01 m
3 Isolante 0,08 m
4 Muratura 0,15 m
5 Isolante 0,08 m
6 Rivestimento superficiale interno 0,01 m
7 Aria interna

prospetto C.4 Proprietà dei materiali per parete isolata

d R µ sd
m m2·K/W m
Resistenza esterna 0,04
Rivestimento superficiale esterno 0,010 0,01 100 1,00
Isolante 0,080 2,5 2,0 0,16
Muratura 0,130 0,6 22,0 2,86
Isolante 0,080 2,5 2,0 0,16
Rivestimento superficiale interno 0,010 0,05 10 0,10
Resistenza interna 0,13

Sono analizzate le quattro interfacce alle intersezioni tra gli strati di materiale riportati in
figura C.2. All’inizio dei calcoli si assume che la quantità di condensa accumulata Ma nelle
quattro interfacce sia zero.
Sulla base delle condizioni climatiche nel prospetto C.1, si determina nel Novembre è il
mese di partenza come descritto in 6.4.3, 6.4.4 e 6.4.5, con la pressione parziale del
vapore che supera quella di saturazione nell’interfaccia 1 di separazione tra il rivestimento
superficiale esterno e lo strato isolante esterno. Il flusso specifico di vapore condensato gc
nel mese è valutato con l’equazione (22). Questo fornisce la massa di vapore per unità di
superficie accumulata Ma, alla fine di Novembre, riportata nel prospetto C.5.

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La situazione persiste in Dicembre, con accumulo ulteriore di condensa all’interfaccia 1.
In Gennaio, tuttavia, la condensazione inizia anche nell'interfaccia 3, tra muratura e lo
strato isolante più interno. Le quantità di vapore condensate per unità di superficie in
entrambe le interfacce sono valutate secondo le equazioni (23) e (24).
In corrispondenza dell’interfaccia 3 il fenomeno continua in Febbraio, ma in Marzo tutta
l’acqua condensata si asciuga. All’interfaccia 1 si accumula condensa fino a Marzo ma in
Aprile inizia l’evaporazione che termina in Maggio con una completa asciugatura.

prospetto C.5 Flusso specifico di vapore condensato mensilmente e quantità di condensa accumulata nella parete
isolata

Mese Interfaccia 1 Interfaccia 2

gc Ma gc Ma
kg/m2 kg/m2 kg/m2 kg/m2
Novembre 0,013 0,013 0 0
Dicembre 0,070 0,084 0 0
Gennaio 0,071 0,155 0,036 0,036
Febbraio 0,058 0,212 0,004 0,039
Marzo 0,014 0,226 -0,527 0
Aprile -0,164 0,062 0 0
Maggio -0,344 0 0 0
Giugno 0 0 0 0
Luglio 0 0 0 0
Agosto 0 0 0 0
Settembre 0 0 0 0
Ottobre 0 0 0 0

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APPENDICE D STIMA DEL RISCHIO DI CONDENSAZIONE SUI TELAI DELLE FINESTRE
(informativa)
La condensazione sulla superficie interna dei telai delle finestre può costituire un incon-
veniente se l’acqua scende fino alle zone adiacenti decorate, ma, soprattutto, questo
fenomeno può provocare corrosione in telai metallici o deterioramento di quelli in legno,
penetrando nelle fessure, per esempio tra il vetro e il telaio. La crescita di muffe rappre-
senta raramente un problema sui telai delle finestre, a causa della loro finitura superficiale
impermeabile. Perciò il valore massimo accettabile dell’umidità relativa in corrispondenza
della superficie del telaio è ϕs = 1. Questo valore viene utilizzato nella procedura di calcolo
della temperatura superficiale minima accettabile θsi,min del telaio, specificata in 5.4.
A causa della forma complessa e della varietà di materiali utilizzati per i telai delle finestre
e l’interazione tra vetro, telaio e muro circostante, i flussi termici e le temperature superfi-
ciali non possono essere in genere valutati secondo semplici metodi monodimensionali. È
necessario quindi porre attenzione a mettere in relazione la minima temperatura superfi-
ciale accettabile sul telaio con le temperature esterna e interna.
Calcoli con metodi agli elementi finiti in due o, se necessario, tre dimensioni per il sistema
finestra completo, compreso il vetro, forniscono temperature superficiali che possono
essere rapportate a qualsiasi combinazione di temperature intere ed esterne. I calcoli
effettuati con un isolante, come polistirene espanso, al posto del vetro, per ottenere una
trasmittanza equivalente del telaio, non forniscono temperature superficiali accurate.
Precisazioni sui metodi di calcolo appropriati sono fornite nella ISO 10077-22) "Thermal
performance of windows, doors and shutters - Calculation of thermal transmittance -
Numerical method for frames".
Sono stati sviluppati diversi metodi di calcolo semplificati per permettere il calcolo di valori
realistici della trasmittanza termica di finestre complete, considerando flussi termici multi-
dimensionali attraverso il telaio e lo spazio tra le lastre di vetri doppi.
Sebbene questi forniscano un valore accurato del flusso termico, le temperature superfi-
ciali sono affette da errori significativi e non dovrebbero essere utilizzate per stimare il
rischio di condensazione.

2) Da pubblicare.

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APPENDICE E RELAZIONI TRA IL TRASPORTO DI UMIDITÀ E LA PRESSIONE PARZIALE
(informativa) DEL VAPORE

E.1 Trasporto del vapore


Le equazioni da (E.1) a (E.4) possono essere utilizzate per il calcolo della diffusione del
vapore, purché siano utilizzate le relative proprietà fisiche dei materiali:
∆p ∆p
g = δ p ------- = ------- (E.1)
d Zp

δ ∆p ∆p
g = ----0- ------- = δ 0 ------- (E.2)
µ d sd

∆ν ∆ν
g = δ v ------- = ------- (E.3)
d Zv

D ∆ν ∆ν
g = ------0- ------- = D 0 ------- (E.4)
µ d sd

E.2 Pressione parziale di vapore e umidità volumica


La pressione del vapore e l’umidità volumica sono legate dalla seguente equazione (E.5):
p = ν Rv T (E.5)
dove:
Rv è la costante dei gas per il vapore acqueo = 462 Pa·m3/(K·kg);
T è la temperatura assoluta in Kelvin.
La differenza tra pressione parziale del vapore interna ed esterna ∆p è calcolata come:
G
∆ p = ∆ νR v ( T i + T e )/2 = -------- R v ( T i + T e )/2 (E.6)
nV

E.3 Pressione di saturazione del vapore in funzione della temperatura


Le seguenti formule empiriche forniscono la pressione di saturazione del vapore in
funzione della temperatura:
17,269 θ
------------------------
237,3 + θ
p sat = 610,5 e per θ ≥ 0 °C (E.7)
21,875 θ
------------------------
265,5 + θ
p sat = 610,5 e per θ < 0 °C (E.8)
Queste possono essere invertite per permettere il calcolo della temperatura corrispon-
dente ad una data pressione di saturazione del vapore.
p sat
237,3 log e⎛ ---------------⎞
⎝ 610,5⎠
θ = -------------------------------------------------------- per psat ≥ 610,5 Pa (E.9)
p sat
17,269 – log e⎛ ---------------⎞
⎝ 610,5⎠

p sat
265,5 log e⎛ ---------------⎞
⎝ 610,5⎠
θ = -------------------------------------------------------- per psat < 610,5 Pa (E.10)
p sat
21,875 – log e⎛ ---------------⎞
⎝ 610,5⎠

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prospetto E.1 Pressione di saturazione del vapore e umidità volumica

θ psat vsat θ psat vsat


°C Pa kg/m3 °C Pa kg/m3
-20 103 0,000 88 11 1 312 0,009 99
-19 113 0,000 96 12 1 402 0,010 64
-18 124 0,001 05 13 1 497 0,011 32
-17 137 0,001 15 14 1 598 0,012 04
-16 150 0,001 26 15 1 704 0,012 80
-15 165 0,001 38 16 1 817 0,013 60
-14 181 0,001 51 17 1 937 0,014 44
-13 198 0,001 65 18 2 063 0,015 33
-12 217 0,001 80 19 2 196 0,016 26
-11 237 0,001 96 20 2 337 0,017 25
-10 259 0,002 13 21 2 486 0,018 28
-9 283 0,002 32 22 2 642 0,019 37
-8 309 0,002 52 23 2 808 0,020 51
-7 338 0,002 74 24 2 982 0,021 71
-6 368 0,002 98 25 3 166 0,022 97
-5 401 0,003 24 26 3 359 0,024 30
-4 437 0,003 51 27 3 563 0,025 68
-3 475 0,003 81 28 3 778 0,027 14
-2 517 0,004 13 29 4 003 0,028 66
-1 562 0,004 47 30 4 241 0,030 26
0 611 0,004 84 31 4 490 0,031 94
1 656 0,005 18 32 4 752 0,033 69
2 705 0,005 55 33 5 027 0,035 52
3 757 0,005 93 34 5 316 0,037 44
4 813 0,006 34 35 5 619 0,039 45
5 872 0,006 78 36 5 937 0,041 55
6 935 0,007 24 37 6 271 0,043 74
7 1 001 0,007 73 38 6 621 0,046 03
8 1 072 0,008 25 39 6 987 0,048 43
9 1 147 0,008 80 40 7 371 0,050 92
10 1 227 0,009 38

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APPENDICE F METODI DI CALCOLO PIÙ AVANZATI
(informativa)

F.1 Modelli computerizzati


Recentemente sono stati sviluppati una serie di modelli di calcolo per l’elaborazione di
calcoli più avanzati. Ci si può attendere che tali modelli possano assicurare una maggiore
accuratezza rispetto a quelli descritti nella presente norma. Un problema tuttavia è costi-
tuito dal fatto che dati di ingresso, come le proprietà fisiche dei materiali e le condizioni
climatiche, spesso non sono sufficientemente noti.
I modelli computerizzati sono basati spesso sulle differenze finite con passi temporali
dell’ordine di minuti o di ore e con distanze tra i punti dell’ordine di centimetri. Essi
possono trattare in genere il trasporto del vapore sia in fase liquida sia in fase vapore e
l’assorbimento del vapore nei materiali non-igroscopici.
La maggior parte dei modelli permettono di considerare le proprietà dei materiali in
funzione, per esempio, del contenuto di umidità o della temperatura. I dati climatici esterni
e interni sono forniti come valori orari o funzioni matematiche. Alcuni modelli trattano
effetti accoppiati di trasmissione del calore e del vapore, altri calcolano indipendente-
mente il campo di temperatura e di umidità.

F.2 Metodi di tipo Glaser che considerano la redistribuzione dell’umidità in fase liquida
Il metodo indicato nella presente norma assume che la condensazione del vapore che si
verifica all’interfaccia tra strati di materiale rimanga in quell'interfaccia. Nella pratica la
condensa può migrare negli strati adiacenti all’interfaccia.
L’entità di tale migrazione dell’umidità può essere stimata sulla base del contenuto critico di
umidità del materiale wcr che rappresenta il contenuto di umidità oltre il quale ha inizio il
trasporto di acqua in fase liquida; sotto wcr si assume che avvenga trasporto di umidità solo
in fase vapore. Valori tipici di wcr per alcuni materiali edilizi sono riportati nel prospetto F.1.

prospetto F.1 Tipici valori del contenuto critico di umidità

Materiale Contenuto critico di umidità


wcr
kg/m3
Calcestruzzo autoclavato aerato 120
Mattone 60 - 130
Malta cementizia 180
Calcestruzzo 125
Mattone di sabbia calcarea 80 - 110

Quando una certa quantità di acqua Ma è aggiunta alla superficie di uno strato di
materiale, lo spessore dw interessato alla distribuzione di umidità è calcolato come:
M
d w = -------a-
w cr
La normale procedura di calcolo di Glaser viene quindi sviluppata con un valore
dell’umidità relativa pari a 1,0 (p = psat) nella zona di spessore dw.

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APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E
(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).1)

Pubblicazione Anno Titolo EN Anno Titolo


ISO 6946 - Building components and building EN ISO 6946 - Building components and building
elements - Thermal resistance and elements - Thermal resistance and
thermal transmittance - Calculation thermal transmittance - Calculation
method method
ISO 9346 - Thermal insulation - Mass transfer - EN ISO 9346 - Thermal insulation - Mass transfer -
Physical quantities and definitions Physical quantities and definitions
ISO 10211-1 - Thermal bridges in building construction EN ISO 10211-1 - Thermal bridges in building construction
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temperatures - General methods temperatures - General methods
ISO 10456 - Building materials and products - EN ISO 10456 - Building materials and products -
Procedures for determining declared Procedures for determining declared
and design thermal values and design thermal values
ISO 12572 - Hygrothermal performance of building EN ISO 12572 - Hygrothermal performance of building
materials and products - Determination materials and products - Determination
of water vapour transmission properties of water vapour transmission properties
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- Calculation and presentation of - Calculation and presentation of
climatic data - Monthly means of single climatic data - Monthly means of single
meteorological elements meteorological elements

1) Da pubblicare.

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