ORGAnI PRIncIPALI
DEL MOTORE
Figura 3.1
Spaccato di un motore a ciclo
otto (Fiat 1800 cc 16 v).
54
organi principali del motore U3
Figura 3.2
monoblocco a canne sfilabili
(riportate in umido) di un motore
sei cilindri a V.
Figura 3.3
monoblocco a canne integrali di
un motore quattro cilindri in linea,
visto dal lato supporti di banco.
55
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.5
Uno dei tappi di sicurezza
nel monoblocco.
56
organi principali del motore U3
b)
Figura 3.6
a) Spaccato di una testata completa (Y 10 gt)
a) b) Visione di una testata a quattro valvole per cilindro
(maserati V6)
57
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.7
guarnizione della testata.
58
organi principali del motore U3
1 1
b 2
2
3
3
Figura 3.8 4
Valvola e punterie.
1 Valvola
a gole
b stelo
c testa
2 molla della valvola
3 Bicchiere punterie 5 c
4 Piattello punterie
5 Semicono di ritegno valvola 7 7
6 Scodellino valvola 4
7 Paraolio 6 6
59
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.9
zone di contatto tra valvole e sedi.
tando i diametri della testa delle valvole, anche se questo provoca l’au-
mento della quantità di calore assorbito e dell’inerzia termica (la valvola
rimane calda più a lungo) e meccanica (la valvola non segue più fedel-
mente il profilo della camme, specie in fase di chiusura): si preferisce
allora utilizzare più valvole con diametro limitato in modo da avere gli
stessi vantaggi di una valvola di grosso diametro evitandone gli svan-
taggi.
importante è anche il valore di taratura delle molle delle valvole:
infatti molle troppo morbide manderebbero facilmente in risonanza le
valvole non consentendo loro di seguire fedelmente il profilo delle cam-
me; viceversa, molle troppo dure renderebbero rumorosa la valvola e
favorirebbero anche l’usura degli organi di distribuzione.
la distanza tra le spire delle molle non è uniforme, ma quelle che si
trovano alle estremità sono più vicine, perché, a causa dell’inerzia, ten-
dono a comprimersi maggiormente.
molti motori utilizzano due molle di diversa taratura per ogni valvola:
in questo modo si eliminano molte aperture e chiusure fasulle dovute
ai fenomeni di risonanza e si evita che, in caso di rottura di una molla, la
valvola possa cadere nel cilindro.
60
organi principali del motore U3
Figura 3.10
albero a camme.
Figura 3.11 albero a camme composto: 1 ghiera della distribuzione; 2 tubo; 3 camme.
61
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.12
motore con cinghia di
distribuzione (a) e con catena (b). a) b)
o, come ormai nella maggior parte dei motori, attraverso una cinghia
dentata detta per questo cinghia della distribuzione (Figura 3.12 a),
che rispetto agli altri due sistemi ha il vantaggio di esser più silenziosa.
Naturalmente il moto dell’albero a camme deve essere fasato rispetto a
quello dell’albero motore.
tra gli eccentrici e lo stelo delle valvole si interpongono i bilancie-
ri o le punterie, le quali trasmettono alla valvola il moto dell’albero a
camme. le punterie, la cui funzione è quella di aumentare la superficie
di contatto tra l’eccentrico e lo stelo della valvola, e quindi di ridurre gli
attriti e il consumo che da questi può derivare, possono essere essen-
gioco
gioco
gioco
1 2
3
gioco
gioco
Figura 3.13 gioco
Schema di vari tipi di punterie.
1 a bilanciere
2 a pattino e bilanciere a dito
3 a piattello
5
4 a rullo 4
5 a bicchiere 6
6 ad asta e bilanciere
62
organi principali del motore U3
2 Punterie idrauliche
da anni sono in uso le punterie idrauliche (Figura 3.14), le quali rego-
lano automaticamente il gioco sfruttando la pressione dell’olio motore,
garantendo così, almeno in teoria, una minore rumorosità ed evitando
fenomeni di impuntamento delle valvole che tanti problemi possono
creare al motore (vedi appendici).
Queste punterie hanno però lo svantaggio di essere più pesanti ri-
spetto alle altre e non permettono quindi al motore di raggiungere ele-
Figura 3.14 vatissimi regimi di funzionamento; inoltre, sono più costose e danno in
Punteria idraulica. ogni caso maggiori problemi di affidabilità.
1 Condotto olio nella testata Nonostante tutto, le punterie idrauliche si sono comunque diffuse
2 Punteria
3 Stantuffo punteria
sui motori moderni, anche se qualche casa automobilistica in controten-
4 Valvole di non ritorno denza le ha di nuovo sostituite con quelle tradizionali, ritenendo ormai
5 Piattello superato (grazie all’impiego di buoni materiali) il problema delle varia-
6 Camme zioni nel tempo del gioco di queste ultime.
a Camera interna del dispositivo
descriviamo ora le fasi principali del funzionamento delle punterie
idrauliche.
4
3
A
1 4
63
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
che funge da valvola di non ritorno viene spinta verso l’entrata dei con-
dotti e, chiudendo la camera, impedisce ogni ulteriore fuoriuscita di olio
da essa (Figura 3.15). la punteria, ora, data l’incomprimibilità dell’olio, si
comporta come un corpo rigido.
1 2 3 4
Figura 3.18 4
Circuito delle punterie idrauliche:
punterie idrauliche smontate e
testata con punterie idrauliche.
1 Punteria completa 5 5
2 anello di ritegno
3 Bicchiere della punteria
4 Stantuffo
5 Valvole unidirezionali
64
organi principali del motore U3
65
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
1 1
5 5
4
3
2 2
66
organi principali del motore U3
site cave presenti in prossimità del cielo del pistone. la funzione di tali
anelli è anche quella di impedire che l’olio lubrificante entri nella camera
di combustione.
anello di tenuta
1
2 conico
normale cromato
raschiaolio
raccogliolio
Figura 3.21
Varie sezioni delle fasce elastiche.
1 anello di tenuta normale con molletta con molla a spirale cromato
2 anello raschiaolio
3 anello raccogliolio
67
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
fusto Nel piede si trova sempre una bussola piantata di forma cilindrica e a
volte, specie sui motori a due tempi, si trova un particolare cuscinetto a
rulli detto gabbietta; la parte più alta del piede può presentare un foro
per il passaggio del lubrificante.
anche nella testa è inserito un cuscinetto detto bronzina di biella o
testa
Figura 3.23
Bronzine.
Figura 3.24
Biella realizzata
per frantumazione.
68
organi principali del motore U3
alle loro estremità molte bronzine di biella (così come quelle di ban-
co) presentano particolari gancini, detti grani, che ne impediscono la
rotazione per attrito con l’albero motore. Nei motori a V, dove le bielle
devono articolarsi sulla stessa manovella, a volte (oggi sempre meno),
assumono particolari disposizioni come quelle in Figura 3.25.
Figura 3.25
Bielle e biellette per motori a V.
Nella scelta della lunghezza della biella si deve, come sempre, cerca-
re il miglior compromesso anche in funzione dell’utilizzo del propulsore:
i motori per autoveicoli di serie montano una biella lunga circa il doppio
della corsa del pistone (vedi Paragrafo 3.9), mentre i motori da compe-
tizione usano bielle più lunghe per cercare di ridurre gli attriti tra pisto-
ne e cilindro che, a elevati giri, si fanno sentire notevolmente. in que-
sto caso si cerca di alleggerirle il più possibile utilizzando leghe speciali
particolarmente leggere e costose, mentre i motori di serie utilizzano
69
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.26
albero motore con bronzina e anelli
di spallamento.
tra albero motore e supporti di banco, così come tra albero motore
e supporti di biella, sono inseriti i cuscinetti detti appunto cuscinetti o
bronzine di banco del tutto simili ai cuscinetti di biella; nel supporto
centrale si trova una particolare bronzina con spallamenti laterali inse-
* le spinte laterali dell’albero riti per reggere le spinte laterali dell’albero*.
motore si hanno soprattutto i perni di biella invece sono disallineati gli uni dagli altri con ango-
durante l’azione di innesto latura che varia a seconda del numero e della disposizione dei cilindri e
della frizione.
dell’ordine di scoppio: tali perni sono collegati a quelli di banco median-
te i bracci di manovella.
Praticamente tutti i motori per autoveicoli hanno l’albero motore
(detto anche albero a gomiti per la sua particolare forma) realizzato in
un unico pezzo forgiato o stampato in acciaio al carbonio o al nichel-cro-
mo, a volte anche in acciaio al cromo-molibdeno-vanadio o in ghisa no-
dulare; la superficie dei perni, essendo sottoposta a grandi attriti, deve
in genere essere appositamente indurita mediante processi di cementa-
70
organi principali del motore U3
Figura 3.27
motore con controalberi e loro
funzionamento.
71
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
π a2
V =n C
4
dove:
72
organi principali del motore U3
Figura 3.28
(a) Spaccato motore tre cilindri in
linea (PSa EB2 turbo); (b) spaccato
motore a quattro cilindri in linea
(opel/gm ecotech).
a) b)
73
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
anche i motori a otto cilindri, così come quelli a dodici, sono carat-
terizzati da assenza di vibrazioni e da un’ottima equilibratura.
oltre al loro numero incide sul costo e soprattutto sull’ingombro del
motore anche il modo in cui i cilindri vengono disposti; la disposizione più
comune è quella in linea (Figura 3.28 b) semplice ed economica ma che
ha l’inconveniente di rendere troppo lungo il motore e che, pertanto, viene
realizzata in genere solo fino a un numero di cilindri non superiore a sei.
la disposizione a V (Figura 3.29) ha il pregio di rendere molto com-
patto il motore, ma le difficoltà costruttive e quindi i costi sono notevoli,
basti pensare che occorrono per realizzarla due testate e due gruppi di-
stribuzione separati.
dagli angoli della V dipende anche il buon bilanciamento del moto-
re in funzione del numero di cilindri: si è dimostrato che gli angoli più
razionali a tal proposito sono 60° o 120° per il sei cilindri (e anche per il
dodici), 90° per l’otto.
tali angoli abbassano o innalzano anche il baricentro del motore e
questo può avere influenza sulla tenuta di strada della vettura.
Figura 3.29
Spaccato motore 12 cilindri a V (audi).
74
organi principali del motore U3
Figura 3.30
Spaccato motore boxer
a sei cilindri (Porsche).
75
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.32
Camera a scatola di sardine (Figura 3.32)
Camera a scatola di sardine. È detta a volte anche camera a tetto singolo. Ha le valvole parallele
all’asse del cilindro e la candela può essere posta anche centralmente.
Questa configurazione genera una certa turbolenza, che facilita la com-
bustione della miscela; inoltre, è possibile ottenere rapporti di compres-
sione più elevati rispetto alla camera discoidale, senza che si generino
detonazione o autoaccensione.
76
organi principali del motore U3
Motore disassato
Poiché la spinta del pistone contro le pareti del cilindro dipende dalla
forza che su di esso agisce e dall’angolo che la biella forma con l’asse
del cilindro stesso, durante la fase di espansione la pressione contro la
parete sinistra (vista dal lato distribuzione) è notevole (in quanto la forza
dei gas che premono sul pistone dipende dalla pressione), mentre quel-
la che si ha sulla parete di destra, durante la fase di compressione, è di
entità assai minore (Figura 3.37).
tutto questo si traduce in una notevole ovalizzazione delle canne,
che, ovviamente, risulterà più pronunciata sul loro lato sinistro.
Per cercare di rendere più uniformi le due spinte, e in particolare per
77
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.37
Spinta laterale in fase di scoppio
e in fase di compressione. spinta laterale durante l’espansione spinta laterale durante la compressione
ridurre quella che si ha durante l’espansione, che più di ogni altra provo-
ca l’usura e l’ovalizzazione, si ricorre alla traslazione laterale dell’asse del
cilindro nel verso in cui avviene la rotazione della manovella durante la
fase di espansione (in questo caso verso destra). in questo modo dimi-
nuirà la spinta durante la fase di espansione, anche se aumenterà quella
durante la fase di compressione, che però rimarrà sempre inferiore alla
prima a causa delle minori pressioni in gioco.
il disassamento del cilindro (Figura 3.38) provoca diverse anoma-
lie: i punti morti dello stantuffo non corrispondono più angolarmente
ai punti morti del manovellismo, aumenta leggermente la corsa dello
stantuffo e le corse di andata e ritorno verso punto morto superiore di-
vengono asimmetriche, in quanto una avviene con una rotazione dell’al-
bero motore leggermente superiore a 180° e l’altra con una rotazione
leggermente inferiore ai 180°.
disassamento
Figura 3.38
disassamento asse cilindro.
78
organi principali del motore U3
asse dello stantuffo Col miglioramento dei materiali, il disassamento nei moderni motori
asse perno non sempre è indispensabile e comunque non offre più grandi vantaggi
circa il grado di diminuzione dell’usura nel tempo.
79
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Compressori volumetrici
abbiamo detto che i compressori volumetrici possono essere trainati
mediante un sistema di cinghie o ingranaggi e molte volte sono dotati
di appositi sistemi di frizione per non sovraccaricare il motore duran-
te le accelerazioni improvvise. il più diffuso è senz’altro il compressore
volumetrico a lobi di tipo Roots (Figura 3.40), il quale è composto da
due rotori a lobi aventi una forma di un otto, i quali sono collegati tra
loro attraverso due ingranaggi che permettono loro di ruotare in senso
contrario l’uno dall’altro: spesso i lobi possono essere tre.
la massima velocità periferica dei rotori ammessa è di circa 60/65 m/s
e la pressione massima è di 1,6/1,7 bar.
Figura 3.40
Schema di funzionamento del
compressore volumetrico a due lobi
di tipo Roots.
Turbocompressori
il turbocompressore è composto da una turbina e da un compressore
montati sullo stesso asse (Figura 3.41): la turbina viene mossa dai gas
esausti che vi giungono direttamente dal collettore di scarico (Figura
3.42) e alcune turbine possono raggiungere i 280.000 giri/minuto. il
compressore, anch’esso del tipo a turbina o centrifugo, comprime l’aria
inviandola al collettore di aspirazione.
80
organi principali del motore U3
aria compressa
del motore corpo del compressore
corpo centrale
corpo turbina
entrata
olio
compressore
turbina
valvola
di regolazione
uscita
olio
Figura 3.41
Spaccato di un turbocompressore.
Figura 3.42
turbocompressore montato
sul collettore di scarico.
81
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.43
Schema funzionamento valvola
waste-gate.
1 Valvola di regolazione (waste-gate)
2 attuatore per valvola di regolazione 4 3
3 gas di scarico
4 miscela compressa
5 intercooler
6 Compressione centrifugo 2
7 turbina 5
6
7
zione con conseguente aumento della portata dei gas di scarico e della
capacità del tubo di spingere aria nel collettore di aspirazione.
Se tutto questo, a prima vista, può sembrare un circolo virtuoso, in
quanto aumenta la potenza del motore, in realtà mette a rischio l’inte-
grità del propulsore stesso perché in breve tempo arriverà a regimi e
potenze generate insopportabili per la maggior parte dei suoi organi, in
particolare quelli rotanti.
Si utilizza allora la valvola waste-gate, la quale limita a un valore pre-
stabilito dal costruttore la pressione massima generabile dalla turbina.
Facendo riferimento allo schema della Figura 3.43, è possibile capire
bene come funziona tale dispositivo. la valvola è collegata, tramite un
Figura 3.44
turbocompressore a geometria variabile.
82
organi principali del motore U3
Figura 3.45
Scambiatore aria-aria.
83
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 3.46
Filtro aria e suo contenitore.
1 Filtro a secco
2 Contenitore
84
U3
Test di verifica
1. Che differenza c’è tra i monoblocchi a canne integrali e quelli a canne riportate?
2. Perché in genere le canne dei cilindri non vengono realizzate in alluminio?
3. a che cosa servono i tappi di sicurezza sul monoblocco?
4. Qual è la funzione della testata?
5. Quali sollecitazioni deve sopportare la testata?
85
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
86
organi principali del motore U3
1. la temperatura media di esercizio delle valvole 6. Quale sezione conferisce alla biella maggiore
è: robustezza?
a. compresa tra 1000 e 1500 °C a. a t
b. compresa tra 700 e 800 °C b. a U
c. compresa tra 400 e 500 °C c. a doppia t
3. i pistoni con migliori caratteristiche si ottengo- 8. il rapporto tra la lunghezza della manovella e
no: quella della biella, nei motori da strada varia in
a. col metodo della pressofusione genere:
b. col metodo della forgiatura a. tra 0,22 e 0,27
c. col metodo della fusione in terra b. tra 0,5 e 1
c. tra 0,1 e 0,2
4. Quali dei seguenti organi non appartiene alla
biella? 9. Quali tra le seguenti camere di combustione
a. il piede obbliga a utilizzare due alberi a camme per co-
mandare le valvole?
b. il cappellotto
a. camera a cuneo
c. lo spinotto
b. camera emisferica
5. in caso di mancata lubrificazione del motore, c. camera a scatola di sardine
quali tra i seguenti organi in genere si rovina
per primo? 10. Quale pressione raggiungono in genere i com-
a. il pistone pressori volumetrici?
b. la biella a. da 0,5 a 1 bar
c. le bronzine b. da 2 a 3 bar
c. da 1,6 a 1,7 bar
87
U4
cURVE cARATTERISTIcHE
E DInAMIcA DEL MOTORE
35÷70 bar
1,2 bar
Figura 4.1
Pressione nel cilindro in –0,8 bar
funzione dei gradi d’angolo aspirazione compressione scoppio scarico
motore.
88
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
Figura 4.2
Calcolo della coppia C in un P
motore a combustione interna S pistone
come prodotto della forza F´
agente sul pistone per il braccio cilindro
b della manovella.
F´
F = P ×S C = F´× b
manovella
b
F’
Figura 4.3
C (Nm)
andamento della coppia in un a
motore: (a) monocilindrico; (b) 250
quattro cilindri; (c) sei cilindri.
200
l’andamento della coppia diventa
più regolare all’aumentare del 150
numero di cilindri.
100
50 coppia media
gradi
0
540 720
720
180 360
–50 aspirazione compressione scoppio scarico
a)
C C
CM CM
89
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
C (Nm)
CM
100
90
80
70
Esempio
Supponiamo di prendere un motore avente sull’al- tore potrà sollevare al massimo 160 N, circa 16 kg.
bero una puleggia di diametro uguale a 20 cm e Se diminuissimo il diametro della puleggia a 10
che, a un determinato numero di giri, sviluppi una cm, il motore potrebbe sollevare 32 kg, mentre se
coppia di 80 Nm. Ciò significa che se attacchiamo lo raddoppiassimo (portandolo quindi a 40 cm), il
ai capi della puleggia una corda con un peso, il mo- motore riuscirebbe a sollevare solo 8 kg.
W = FS
dove:
lo spostamento S del peso per ogni giro di albero motore sarà pari
alla circonferenza della puleggia di raggio R, ossia
S = 2π R.
Quindi:
W = F(2π R)
90
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
W = 2π C
• Cilindrata
Maggiore sarà la cilindrata, maggiore sarà la quantità di miscela intro-
dotta e bruciata a ogni ciclo e, quindi, maggiore sarà la coppia.
• Rendimento volumetrico
il rendimento volumetrico (anche se la parola volumetrico può trarre
in inganno) è definito come
91
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Figura 4.5
diagramma della distribuzione.
a anticipo apertura della valvola
di aspirazione
B Posticipo chiusura della valvola
di aspirazione
C Posticipo chiusura della valvola
di scarico
d anticipo apertura della valvola
di scarico
92
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
è
stabilita la cilindrata del motore ed eventualmente il numero dei ci-
lindri, non è possibile incrementare indefinitamente il valore della
coppia massima;
è
non è praticamente possibile mantenere il valore della coppia eleva-
to per ampi regimi di funzionamento.
93
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
94
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
2U Rmgp = 2U CMT
dove:
C MT
p=
Rmg
Esempio
Una vettura di massa a pieno carico (compresa * Nel codice che contraddistingue il pneumatico la pri-
quindi anche quella del conducente e di eventuali ma cifra (in questo caso 165) indica la larghezza mas-
passeggeri) di 1300 kg, monta pneumatici del tipo sima del pneumatico in millimetri. la seconda cifra (in
165/65 R-14”; il raggio* di tali pneumatici, gonfiati questo caso 65) indica la percentuale rispetto alla prima
cifra della sporgenza dal cerchio del pneumatico (nell’e-
alla pressione corretta, è di 285 mm, il rapporto di
sempio, sporgerà – in altezza – del 65% di 165 mm ossia
trasmissione è pari 15,634 in prima marcia. il mo- 107,25 mm). la terza cifra (14) indica il diametro del cer-
tore di 1600 cc sviluppa una coppia massima pari chione interno espresso in pollici.
a 130 Nm (a circa 3500 giri/min). Si calcoli la massi- Ricordando che un pollice equivale a circa 25,4 mm il
ma pendenza superabile dalla vettura trascurando diametro interno del cerchione è di 355,6 mm e il raggio
gli attriti vari e la forza di inerzia. è quindi 177,8 mm.
aggiungendo a questa cifra la sporgenza del pneuma-
applicando la formula che fornisce il valore di p, tico (107,25 mm) si ottiene che il raggio della ruota è
si ricava: 285,05 mm.
130Nm × 15,634
p= = 0,56, ossia 56%
0,285m × 1300kg × 9,8m/s 2
dove:
• C è la coppia;
• n è il numero di giri al secondo del motore.
95
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Kw
60
55
50
potenza
45
40
potenza (Kw)
35
30
coppia Nm
100
Figura 4.7 25 90
Confronto tra gli andamenti della 80
coppia (Nm)
coppia e della potenza sviluppata 20 70
da un motore in funzione del numero
di giri.
la potenza aumenta fino a un valore 15
massimo anche quando la coppia 1000 2000 3000 4000 5000 6000
diminuisce.
giri/min
te a 1000 watt; si utilizza spesso anche il cavallo vapore (o, più sinteti-
camente “cavallo”), il cui simbolo è CV o Hp (dall’inglese horse power). il
cavallo vapore corrisponde a 735 watt.
96
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
Nn
680
Kw
640 600
potenza
600 560
560 520
520 480
480 440
440 360
400 coppia 320
360 280
320 240
280 200
240 160
200 120
160 80
120 giri/min x 1000
Figura 4.8 40
Coppia e potenza di un motore 3 5 7 9 11 13 15 17 19
40
da Formula 1. al di sotto di 8000
giri/min la coppia e la potenza sono
praticamente nulle. 0 4 6 8 10 12 14 16 18 20
97
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
98
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
elettrovalvola
1
pistoncini
2
4
3
6 7 5 pressione olio 6 7
bilanciere
flusso olio
Figura 4.10
il sistema VtECH della Honda.
a Posizione di riposo
1 Camme che comandano
l’apertura delle valvole di
il pistone che è dotato esternamente di denti elicoidali (8), spostan-
aspirazione dosi è costretto a ruotare su se stesso di circa 25° e la sua rotazione è
2 Camma centrale trasmessa al pignone (5) avente denti diritti (9); a sua volta il pignone
3, 5 Bilancieri delle valvole di trasmette la rotazione all’albero a camme che comanda le valvole di
aspirazione
4 Bilanciere non collegato alle aspirazione.
valvole con il sistema VtECH
non in funzione
6, 7 Pistoncini idraulici di Il sistema VTECH (Honda)
collegamento tra il bilanciere
centrale (4) e gli altri due (3, 5) Questo sistema di fasatura variabile è stato ideato dalla Honda e viene
B Posizione di funzionamento utilizzato su gran parte dei modelli della casa giapponese.
descriveremo qui il sistema utilizzato su motori monoalbero, sottoli-
neando che esiste anche un sistema per motori bialbero, la cui realizza-
zione, tra l’altro, è antecedente.
descriviamo con l’aiuto della Figura 4.10 il funzionamento del dispo-
sitivo. le due valvole di aspirazione vengono premute da un bilanciere
doppio e comandato da due camme differenti: su molti motori, le due
Calettatura valvole hanno alzate e angoli di chiusura diversi, con lo scopo di aumen-
accoppiamento che fissa tra di tare la turbolenza nella camera di scoppio.
loro due o più organi meccanici. tra le due camme (1) che comandano le due valvole si trova una ter-
za camma (2), più grossa delle altre due, che quindi conferirebbe alle val-
vole angoli di apertura più ampi, ma essa, al disotto di un certo regime,
lavora su un bilanciere (4) che non è collegato né alle valvole né agli altri
due bilancieri (Figura 4.10 a).
Superato un certo regime, la centralina dell’iniezione invia un se-
gnale elettrico a un’elettrovalvola che, aprendosi, permette il passaggio
dell’olio in un apposito cilindretto interno al sistema bilanciere.
l’olio in pressione all’interno del cilindretto, sposta uno o due pi-
stoncini (6 e 7) (Figura 4.10 b), i quali calettano il bilanciere della cam-
99
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
100
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
C1
C2
1 2
1- 2
a)
2 b) c) 1
2- 1
Figura 4.12
Funzionamento del variatore di fase a palette.
101
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
a) b)
Figura 4.13
il sistema ValVEtRoNiC.
a) il motorino elettrico di azionamento
dell’albero eccentrico con vite senza
fine
b) Sezione albero/valvole i benefici che tale sistema apporta al motore che lo utilizza sono evi-
con motorino elettrico
denti e si possono riassumere in:
102
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
175
160
coppia (Nm)
120
80
40
Figura 4.14 0
Coppia motore con il sistema 0 2000 5000 giri/min
ValVEtRoNiC.
103
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
a) b)
104
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
in questo modo, la miscela entrerà nel cilindro con una maggiore ve-
locità grazie alla maggiore depressione formatasi nel cilindro stesso, au-
mentando così la turbolenza e migliorando la velocità di combustione.
abbiamo parlato di miscela ma potremo parlare anche di aria sola,
perché il sistema nasce su motori a iniezione indiretta causa difficoltà
a trovare sulla testata spazio per mettere gli iniettori (così come è per il
ValVEtRoNiC) ma è stato di recente applicato anche su motori a inie-
zione diretta ed è prevista l’applicazione futura anche su motori diesel.
Vediamo infine che cosa succede quando l’azione della camme sul
pistoncino idraulico cessa.
la molla di richiamo farà chiudere le valvole, che creeranno nella ca-
mera ad alta pressione una leggera contropressione che farà arretrare il
pistoncino idraulico e la contropressione che si crea viene sfruttata da
un apposito freno idraulico realizzato per rallentare la velocità di impat-
to tra valvola e sede, evitando l’usura precoce dei componenti.
Se le valvole invece erano già chiuse, sarà l’accumulatore di pressio-
ne che è dotato anch’esso di una molla di richiamo (tarata con meno
forza rispetto a quella delle valvole) che, premendo su un pistoncino,
crea una pressione tale da spingere l’olio accumulato verso il pompante
quando l’elettrovalvola solenoide è aperta, consentendo al pompante di
riprendere la sua posizione di inizio ciclo.
105
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
*in realtà varia con la velocità del soluzione, inoltre, come abbiamo già visto nel Paragrafo 4.1, si riesce a
veicolo, soprattutto a causa della ottenere una coppia più uniforme.
deformazione del pneumatico l’aumento del frazionamento però – ne abbiamo già accennato –
indotta dalla forza centrifuga. Una
formula empirica stabilisce che comporta, oltre che l’aumento dei costi e degli ingombri, anche l’au-
mento degli attriti interni al motore, maggiori dispersioni termiche, che
γ = γ0 + Cv2 fanno diminuire il rendimento del motore stesso, aumentandone i con-
sumi specifici.
dove C è una costante il cui valore
è dell’ordine di 10 –6. Stabilire
però come varia esattamente la
Come viene impiegata la potenza sviluppata dal motore
Fa in funzione della velocità del Se non esistessero gli attriti dell’aria e delle ruote sull’asfalto (oltre che
veicolo non è semplice, in quanto gli attriti interni degli organi in movimento sulla vettura) non sarebbe
intervengono anche fenomeni necessario spendere energia per mantenere in movimento l’automobi-
aerodinamici di portanza, che le. Però questi attriti esistono e il motore deve continuamente bruciare
fanno variare il carico della benzina per produrre il lavoro necessario a vincerli.
vettura sulle ruote. la portanza
è la spinta verticale (verso l’alto
l’attrito dell’aria è circa proporzionale al quadrato della velocità del
o verso il basso) che la vettura veicolo, mentre l’attrito tra asfalto e pneumatico non dipende dalla
riceve a causa della differenza di velocità* ma solo dalla natura del pneumatico, dal tipo di asfalto e dal
pressione che si instaura (quando peso della vettura.
la vettura è in movimento) tra in fase di accelerazione compare anche la forza di inerzia, data dal
la sua parte superiore, che è prodotto della massa del veicolo per l’accelerazione; inoltre, se la strada
bombata, e la sua parte inferiore,
che è piatta. la vettura insomma è in salita, occorre vincere anche la gravità. Supponendo per ora che la
ha lo stesso profilo dell’ala di strada sia in piano, esprimiamo le descrizioni precedenti in formule:
un aeroplano e quindi tende a
sollevarsi da terra quando viaggia. Fp = Kv2 Fa = γ mg Fi = ma
i cosiddetti “alettoni” e “musetti”
adottati sulle vetture da Formula
1 sono in realtà ali rovesciate e
dove:
hanno la funzione di schiacciare
a terra il più possibile la vettura, • Fp è la forza di resistenza dell’aria alla penetrazione del veicolo;
impedendole praticamente di • K è una costante che dipende dalla superficie totale della vettura e
volare, vista l’elevata velocità alla dalla sua forma aerodinamica, nonché dalla densità dell’aria;
quale viaggia. • v è la velocità della vettura;
• Fa è la forza di attrito tra pneumatico e asfalto;
• γ è il coefficiente di attrito tra pneumatico e asfalto;
• m è la massa del veicolo;
• Fi è la forza di inerzia;
• a l’accelerazione del veicolo in fase di ripresa;
• g l’accelerazione di gravità.
P = Ftv
ossia:
è
la potenza P è uguale al prodotto tra forza totale Ft agente sulla vet-
tura per velocità v della vettura stessa.
la forza totale agente sulla vettura è la somma delle tre forze de-
scritte sopra: Fp, Fa, Fi; quindi:
P = Fp + Fa + Fi = (Kv2 + γ m + ma) v
106
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
P
P = Kv3 quindi v = 3
K
Esempio
Supponiamo che un motore sviluppi la potenza porto tra gli ingranaggi del cambio in quinta mar-
massima di 90 kW a 5500 giri/min e che la vettura cia e dal rapporto sul differenziale) dovrà essere
sulla quale esso è montato abbia un coefficiente di (5500/1702,3) = 3,23.
penetrazione aerodinamica pari a 1,4 × 10–5 kWh3/ a ogni giro del motore dovranno corrispondere
km3 (o kg/m). quindi 1/3,23 = 0,3 giri della ruota; tale rapporto,
in base alla formula introdotta, la velocità massima però, a volte può risultare eccessivamente lungo e
raggiungibile sarà di 185,9 km/h,se la vettura usa penalizzare la ripresa; inoltre, nei tratti autostradali
pneumatici tipo 175/70, la cui circonferenza corri- il conducente poco ravveduto potrebbe viaggiare
sponde a 1820 mm. a tale velocità la ruota dovrà per lunghi periodi col motore a piena potenza pe-
compiere 1702,3 giri/min. Pertanto il rapporto di nalizzando i consumi ed eventualmente, se il mo-
trasmissione tra il motore e la ruota (dato dal rap- tore è spinto, anche la sua durata.
107
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
è
il rapporto tra la quantità di carburante consumato dal motore e l’ener-
gia (che equivale al prodotto “potenza per tempo”) da esso erogata.
Kw
a
Figura 4.18
Curve caratteristiche di un motore.
a Curva della potenza Kg/Kwh
b Curva della coppia
c Curva del consumo specifico
nmin Regime del minimo b Nm
n1 Regime al quale corrisponde
la massima coppia erogata
dal motore c
n2 Regime al quale corrisponde
il minimo consumo specifico nmin n1 n2 nMax
nmax Regime del massimo
giri/min
108
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
pende fortemente dalle altre due: infatti, il consumo specifico del motore è
minimo in prossimità del numero di giri in cui il motore sviluppa la coppia
massima e, viceversa, sarà massimo in prossimità dei punti dove la coppia
sarà minima. avrà quindi un andamento come quello rappresentato in Fi-
gura 4.18 c, perché come abbiamo visto, la coppia è influenzata dal rendi-
mento volumetrico e termico esattamente come il consumo specifico. la
diminuzione del rendimento volumetrico, infatti, abbassa il rendimento del
motore poiché, diminuendo la quantità di miscela introdotta nei cilindri, le
perdite meccaniche – in pratica costanti con ogni carico – sono relativamen-
te maggiori se confrontate con la minore quantità d’energia sviluppata.
Non bisogna assolutamente confondere il consumo specifico (che
normalmente viene misurato in litri/cavallo ora oppure in kilogrammi/
kolowattora o litri/kilowattora e che non viene quasi mai indicato sui
manuali o riviste d’automobili) con il consumo per kilometro, ossia,
quello che normalmente viene indicato in km/l e che, interessando
direttamente l’automobilista (per ragioni economiche), viene general-
mente citato.
PSt
Wc =
η
dove:
Kv 2 d
Wc =
η
d η
= 2
Wc Kv
109
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
rendimento del motore, il quale varia come abbiamo visto col nume-
ro di giri, seguendo cioè lo stesso andamento del consumo specifico.
Quest’ultimo parametro, quindi, influenza il consumo chilometrico in
modo meno decisivo rispetto alla velocità, anche quando questa è ab-
bastanza modesta.
massa perno
di biella
perni di bianco
(asse di rotazione)
contrappeso a) b) c)
Figura 4.19
Schema di equilibratura di un albero motore monocilindrico (a); bicilindrico in linea (b); bicilindrico contrapposto (c).
110
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
Figura 4.20
albero dinamicamente squilibrato (a)
e dinamicamente equilibrato (b).
111
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
Riportiamo nella tabella 4.1 i principali ordini di scoppio dei vari tipi
di motore.
112
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
F = ma
`
dove:
r
• F è la forza;
• m la massa dell’organo;
• a la sua accelerazione.
Figura 4.21 Queste forze si generano sempre, anche nel caso che il motore giri a
angolo di manovella G; r è il raggio
della manovella. regime costante, in quanto il moto di questi organi non può mai essere
uniforme a causa della sua inversione in prossimità dei punti morti; di
conseguenza, il pistone e il piede di biella subiranno punto per punto
accelerazioni calcolabili mediante la formula:
dove:
F’ = \2rm cosG
113
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
114
U4
Test di verifica
115
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
5. Che cosa è il diagramma della distribuzione e come vengono variati gli angoli di apertura e chiusura
delle valvole?
6. Perché è necessario ritardare la chiusura della valvola di aspirazione?
7. Che cosa si intende per incrocio?
8. Che cosa si intende per funzionamento stabile e instabile di un motore?
9. Una vettura avente peso (massa) a vuoto pari a 800 kg, ha un motore che eroga una coppia massima
pari a 85 Nm; in prima marcia ha un rapporto di trasmissione pari a 14,6 e monta pneumatici del tipo
175/70 R13 aventi raggio pari a 287,6 mm.
10. Considerando che la vettura deve superare una salita con una pendenza del 25%, calcolare il massimo
peso (compreso i passeggeri) che la vettura può caricare.
11. Che cosa determina il calo della potenza erogata dal motore a elevati regimi?
12. Che cos’è il variatore di fase e come funziona? Come funziona il variatore di fase a palette?
13. Che cos’è il sistema ValVEtRoNiC e quali caratteristiche ha?
14. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’aumento del numero dei cilindri in un motore?
15. Quali sono le forze che ostacolano il moto di una vettura?
16. Che cosa occorre conoscere per calcolare la velocità massima raggiungibile teoricamente da una vet-
tura?
17. Che cos’è il consumo specifico?
18. Che cosa significa equilibrare un motore?
19. Che differenza c’è tra equilibrio statico ed equilibrio dinamico?
20. Con quali criteri viene determinato l’ordine di scoppio dei cilindri?
21. Che cosa sono le forze di inerzia alternate?
1. Quali tra i seguenti fattori, più di ogni altro, fa sì 4. Nei diagrammi della distribuzione (qui di segui-
che la coppia a bassi regimi sia bassa? to), la fase di incrocio è pari a:
a. perdite meccaniche a. 13°
b. perdite di calore b. 4°
c. basso rendimento volumetrico c. 9°
116
Curve caratteristiche e dinamica del motore U4
117
M2 Principi di termodinamica, organi principali del motore, dinamica del motore
15. Quali tra le seguenti forze alterne di inerzia di- 19. la valvola a farfalla nei motori dotati di ValVE-
pendono dal rapporto tra raggio di manovella e tRoNiC:
lunghezza della biella? a. serve solo in caso di emergenza e nel funzio-
a. quelle del primo ordine namento normale rimane sempre comple-
b. quelle del secondo ordine tamente aperta
c. entrambe b. rimane parzialmente chiusa solo in avvia-
mento a freddo, poi si apre completamente
16. tra tutti i tipi di motore, quale presenta le mag- c. serve solo in caso di emergenza e nel fun-
giori vibrazioni dovute alle forze alterne di iner- zionamento normale si chiude di pochissimi
zia del secondo ordine? gradi
a. monocilindrico
20. Se stacchiamo l’elettrovalvola che manda l’olio
b. quattro cilindri in linea
in pressione al regolatore di fase a palette:
c. sei cilindri in linea
a. l’anticipo di apertura della valvola sarà mas-
simo
17. Come si possono equilibrare le forze alterne di
b. l’anticipo di apertura della valvola sarà mi-
inerzia del secondo ordine?
nimo
a. coi contrappesi sull’albero motore
c. l’anticipo di apertura della valvola sarà a
b. non si possono eliminare metà tra il minimo e il massimo
c. con i controalberi rotanti
118