La mafia è un’organizzazione criminale con radici in Sicilia, Calabria e Campania e sviluppata
anche nel Nord Italia, in Europa e nel mondo. Ciò che interessa ai mafiosi è il potere economico: soldi che riescono a ottenere grazie al traffico di armi, di uomini, di droga e facendo affari con i politici per ottenere favori in cambio di voti, oppure attraverso il pizzo, una sorta di tassa che i mafiosi chiedono ai commercianti in cambio di protezione. Chi non paga rischia di vedersi incendiato il proprio negozio. La prima volta che compare il termine mafiusu è in un dramma teatrale messo in scena a Palermo nel 1863. Fin da allora la mafia viene chiamata in maniera diversa a seconda delle regioni. In Sicilia è Cosa Nostra e nasce agli inizi del 1800. Alla fine di quel secolo gli italiani emigrarono, a causa della povertà, verso l’America, dove svilupparono delle organizzazioni criminali con dei capimafia che sono rimasti famosi come Al Capone. Al contrario di Joe Petrosino, un eroico poliziotto campano trasferito a New York, che, con una squadra speciale di agenti riuscì a combattere la mafia italoamericana e a rispedire in Italia circa 500 criminali. In Sicilia, intanto, questi criminali si organizzarono e nel dopoguerra i gruppi mafiosi furono usati per fermare le rivolte dei contadini che chiedevano la proprietà delle terre che coltivavano. Il 1° maggio 1947, a Portella della Ginestra, vicino ad un paese che si chiama Piana degli Albanesi, avvenne la prima strage di mafia: furono uccisi giovani contadini, donne e persino bambini. In Italia ci sono vari tipi di mafia, analizziamoli:
Cosa Nostra è molto organizzata: ha dei “soldati” o “uomini d’onore” che si
occupano di compiere omicidi o di chiedere il pizzo e dei capi che fanno parte della “cupola”, una specie di commissione che regola tutti gli affari. La Camorra è nata in Campania e resta molto radicata, sviluppata in quella regione dove ha creato dei veri e propri sistemi criminali che sfruttano soprattutto la povertà delle persone nelle periferie della città più importanti come Napoli. In particolare si occupa dello spaccio della droga, del traffico d’armi e di rapine ma anche di traffico di rifiuti illeciti. La ‘Ndrangheta è calabrese anche se oggi è ormai diffusa anche in Emilia Romagna, Lombardia e all’estero. Si è organizzata in ‘ndrine che sono presenti in ogni comune e sono formate da famiglie che prevedono un vero e proprio rito per entrarne a far parte. Oggi è la più ricca delle mafie soprattutto grazie al traffico di droga ma anche alla conquista del potere in alcuni comuni. In Puglia, nel Salento, è nata la Sacra Corona Unita e per entrare a farne parte serve un “giuramento”. Uno dei mafiosi più pericolosi e ricercati al mondo è Matteo Messina Denaro, legato a Cosa Nostra, èè il numero uno tra i latitanti italiani, uno dei maggiori ricercati al mondo. L’ultima volta che qualcuno lo vide libero era in vacanza a Forte dei Marmi, nell’agosto del 1993, con suoi fidatissimi amici Filippo e Giuseppe Graviano, poi non si sa nulla. Come riporta il libro L’invisibile, scritto da Giacomo Di Girolamo, in una lettera recuperata dalla polizia nel 2015 Messina Denaro scriveva: «Io qualche rimpianto nella mia vita ce l’ho, il non avere studiato è uno di essi. È stato uno dei più grandi errori della mia vita, la mia rabbia maggiore è che ero un bravo studente solo che mi sono distratto con altro». Ciò che distrasse Messina Denaro fu seguire le orme del padre, Francesco, don Ciccio, boss mafioso di Castelvetrano legato da una stretta alleanza ai corleonesi di Totò Riina, il clan vincente degli anni Ottanta e Novanta. A vent’anni Messina Denaro partecipò attivamente, assieme ai corleonesi, alla guerra contro le famiglie ribelli di Marsala e del Belice. Divenne il pupillo di Totò Riina. Andava in giro con una Porsche, si vestiva Armani, al polso aveva un Rolex Daytona. Dopo l’arresto di Totò Riina, il 15 gennaio del 1993, Messina Denaro divenne il capo indiscusso di Cosa Nostra. Non c’erano altre possibilità, essendo lui il suo “delfino”. Messina Denaro riesce a essere latitante da 28 anni mantenendo intatto il suo potere. Di lui non ci sono impronte digitali, esiste solo una registrazione in cui si sente la sua voce e risale al 1993. Le fotografie sono vecchie, perché non è mai stato carcerato. Esistono solo le ricostruzioni di come potrebbe apparire oggi, a 59 anni. Le indagini hanno accertato inoltre che impartisce ordini attraverso una rete di messaggeri fidatissimi. Non usa telefoni, solo “pizzini”, biglietti. Sembra certo che all’inizio degli anni Duemila, sotto falso nome, sia stato curato a Barcellona per una malattia degenerativa della cornea. È stato, secondo le ricostruzioni, in Austria, Svizzera, Spagna, Tunisia, sicuramente in Grecia dove andò nel 1994 con Mesi facendosi chiamare Matteo Cracolici. Sembra anche abbia avuto legami con il Venezuela. Alcuni pentiti hanno testimoniato di sapere che avrebbe come base la Toscana, e che si sarebbe rifatto il volto in Bulgaria. Alcuni pentiti hanno testimoniato di sapere che avrebbe come base la Toscana, e che si sarebbe rifatto il volto in Bulgaria. Un altro tipo di organizzazione criminale è la Banda della Magliana con sede a Roma, particolarmente attiva dalla fine del 1970 fino ai primi anni ’90. Il nome si riferisce al quartiere originale della maggior parte dei suoi membri, la Magliana È stata anche coinvolta in attività criminali durante gli anni di piombo. La giustizia italiana ha ricollegato questa banda ad altre organizzazioni criminali come Cosa Nostra, la Camorra e l’Ndrangheta, ma soprattutto agli attivisti neofascisti come i Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), responsabili della strage di Bologna del 1980, ai servizi segreti (SISMI) e a personaggi politici come Licio Gelli. Questi legami sotterranei rispetto ai loro standard vale a dire attività di spaccio di droga, scommesse ippiche ed il riciclaggio di denaro, hanno portato la Banda a essere legata a avvenimenti politici e, in particolare, ad eventi come l’assassinio del giornalista Carmine Pecorelli nel 1979; l’assassinio dell’ex primo ministro Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana che stava negoziando il compromesso storico con il partito comunista italiano(PCI), il tentativo di assassinio contro Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano nel 1982, l’omicidio di Roberto Calvi e il massacro di Bologna del 1980. Ecco una lista dei membri della banda della Magliana:
Franco Giuseppucci: Er negro, colui che ha iniziato la Storia della Banda.
Nicolino Selis detto Er Sardo. Enrico de Pedis, chiamato Renatino Maurizio Abbatino, conosciuto come Er Crispino. Fonti: https://it.wikipedia.org/ https://www.notizie.it/ https://www.ilpost.it/ https://www.focusjunior.it/
Geometria del male: Una misteriosa pergamena templare, una setta sopravvissuta nel corso dei millenni, una cospirazione ordita nei confronti dell'umanità