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ga delle due caiamite) sino a quando questa venga attratta dalla calamita in
modo da formare corpo unico con essa.
Porti poi la sbarretta di ferro dolce a contatto con la limatura di ferro:
questa, come può rilevare, viene attirata (fig. 15-a}.
Se però allontana la calamita dalla sbarretta di ferro dolce, le proprietà
magnetiche del ferro spariscono e la limatura cade nuovamente sul foglio di
carta (fig. 15-b) . Può verificarsi il caso che una piccola quantità di limatura re­
sti attaccata alla sbarretta di ferro; ciò è dovuto ad una leggera magnetizzazio­
ne residua della sbarretta stessa, che scomparirà dopo un certo tempo.
Da quanto osservato si può quindi affermare che H ferro dolce a contatto
con la calamita si comporta come un magnete temporaneo.

MAGNETE

FERRO
DOlCE

a)
limatura
DI FERRO

Fig. 15 - Magnetizzazione per contatto.

3.3 Poli di una calamita

Come già constatato sperimentalmente, i poli di una calamita hanno en


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trambi la proprietà di attirare la limatura di ferro, però essi non sono uguali tra
loro.
Infatti se si sospende per il suo centro una calamita rettilinea libera di
ruotare sul piano orizzontale, si può osservare che questa si orienta in modo
che una sua estremità, e sempre la stessa, si volge verso il polo nord terrestre e
conseguentemente l’altra estremità si volge verso il polo sud.
Possiamo anche noi realizzare questa interessante esperienza, dalla qua­
le ebbe origine un'importantissima scoperta: la bussola magnetica.
Liberi la cannuccia di plastica, usata per le esperienze di elettrostatica,
dallo spezzone di filo di seta.
Leghi un estremo del filo di seta, cosi ricuperato, al centro di uno dei
due magneti.
Fatto ciò, introduca l’estremità libera del filo di seta, per un tratto di
circa 10 cm, in mezzo alle pagine di un grosso libro, come già fatto in pre­
cedenza.
Disponga poi il libro come si vede nella fig. 16, in modo che il lato dal
quale fuoriesce il filo collegato al magnete sporga dal bordo del tavolo per
alcuni centimetri, consentendo cosi al magnete di ruotare su sé stesso.
Noterà che, dopo alcune oscillazioni, la calamita si dispone secondo u-
na direzione ben definita. Se sposta la calamita da questa posizione e la la­
scia fermare nuovamente, può rilevare che la nuova posizione di riposo è i-
dentica a quella precedente.
In particolare, la posizione in cui si dispone H magnete coincide aU'incirca con
la direzione del meridiano geografico de! luogo, cioè con la direzione nord-sud (purché
nelle immediate vicinanze del magnete non vi siano oggetti di ferro che in­
fluiscano sulla sua posizione definitiva).
Inoltre, fatto molto importante, è sempre lo stesso polo (corrisponden­
te all'estremità della calamita priva di contrassegno) che si dirige verso il
nord, mentre l'altro polo (corrispondente all’estremità della calamita con­
traddistinta da un punto colorato) si volge verso il sud.
Per questa ragione si è dato il nome di POLO NORD all'estremità del
magnete che si rivolge al nord della Terra e di POLO SUD all'estremità op­
posta del magnete.

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Fig. 16 - Poli di un magnete.

La forza che fa orientare tutte le caiamite, libere di ruotare attorno ad


un asse verticale, secondo la direzione nord sud della Terra, nasce dal magneti
smo terrestre ed è dovuta al fatto che la Terra stessa si comporta come un e-
norme magnete, avente i suoi poli magnetici in prossimità dei poli geografici

3.4 La bussola magnetica

Con l'esperienza testé terminata Lei ha praticamente realizzato una ru­


dimentale bussola magnetica, di tipo pressoché uguale a quella che gli anti
chi cinesi usavano già alcuni secoli prima della nascita di Cristo come mezzo
di orientamento per il movimento delle carovane.
Infatti, secondo alcuni storici, i cinesi impiegavano per il suddetto sco­
po una sbarra magnetica sospesa per il suo centro e libera di ruotare attorno
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ad un asse verticale.
La sbarra magnetica, montata sul carro che precedeva la carovana, di­
sponendosi sempre con il medesimo estremo verso il polo nord della Terra
consentiva di mantenere l’esatta direzione di marcia prestabilita.
Questo sistema di orientamento venne poi introdotto in Europa, verso
il XII secolo, ad opera dei Crociati che l'avrebbero appreso dagli arabi i qua­
li ne avevano applicato l'uso alla navigazione.
In quel tempo, la bussola consisteva in un ago calamitato galleggiante
sull’acqua mediante piccoli dischi di legno o fuscelli di paglia.
In seguito, secondo la tradizione, l'amalfitano Flavio Gioia, presumibil­
mente agli inizi del XIV secolo, perfezionò la bussola racchiudendo l'ago ma­
gnetico in una custodia di materiale non magnetico detta "bossolo” (da cui
derivò la parola "bussola") ed applicandovi la rosa dei venti.
Gli amalfitani apportarono poi altri perfezionamenti allo strumento, che
assunse praticamente l'aspetto attuale.
L'impiego della bussola iniziò una nuova era nella storia della naviga
zione, permettendo le grandi scoperte geografiche.

3.5 - Descrizione della bussola

Con la prima serie di materiali ha ricevuto anche una bussola, che verrà
impiegata per compiere esercitazioni sul magnetismo e sull'elettromagneti
smo (fig. 17).
Come può constatare, essa è costituita essenzialmente da un ago magne­
tico racchiuso in una scatola di protezione, di materiale plastico trasparente
a sezione cilindrica, al fondo della quale è riportata la rosa dei venti, con i
quattro punti cardinali e quelli intermedi.
Al centro della rosa dei venti vi è un sottile perno sul quale è posto in
equilibrio l'ago magnetico in modo che possa ruotare liberamente attorno al
perno stesso.
Appoggi ora la bussola sul tavolo ed allontani da essa ogni corpo metal-

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