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WORMHOLES, UNIVERSO E STRINGHE

Ing. Pier Francesco Roggero, Dott. Michele Nardelli, Francesco Di Noto Abstract In this paper we show an interesting theory about the space-time concerning the wormhole.

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1. WORMHOLE DISTRUTTIVO FORMATO DA UN BUCO NERO CONNESSO AD UN BUCO BIANCO ..... 3 2. PROBLEMA DELLA VELOCIT DELLE STELLE IN UNA GALASSIA ..................................................... 9 3. FORMA DELLUNIVERSO .................................................................................................................. 10 4. TEMPO RELATIVISTICO IN UN WORMHOLE..................................................................................... 12 5. UNIVERSO FORMATO DAL TESSUTO SPAZIO-TEMPO: IL VUOTO CHE NON VUOTO.................. 14 6. LA LUCE ............................................................................................................................................. 17 7. MATERIA OSCURA NON NECESSARIA.............................................................................................. 19 8. DIMENSIONI DELLUNIVERSO.......................................................................................................... 22 9. UNIVERSO OLOGRAFICO, BUCHI NERI E STRINGHE23

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1. WORMHOLE DISTRUTTIVO FORMATO DA UN BUCO NERO CONNESSO AD UN BUCO BIANCO


Un buco nero supermassiccio un buco nero, con una massa milioni o miliardi di volte superiore a quella del nostro Sole. Si ritiene che quasi tutte le galassie, inclusa la nostra Via Lattea, contengano un buco nero supermassiccio al loro interno. Se immaginiamo che da una parte, al di fuori dell'orizzonte degli eventi del buco nero, ci sia una galassia A e dalla parte opposta ci sia un'altra galassia B, formata per da antimateria e situata fuori dall'orizzonte degli eventi del buco bianco, possiamo ipotizzare molte cose. In questo caso si tratta di un wormhole distruttivo a differenza dei wormhole formati invece da 2 buchi neri alle estremit oppure da wormhole formati da 2 buchi bianchi alle estremit. II punto all'interno del wormhole un punto di singolarit spazio-temporale. In questo punto tutta la materia della galassia A cadr all'interno del proprio buco nero. Come modellino in scala possiamo pensare ad una vasca gigante colma d'acqua e con un piccolissimo scarico dove fuoriesce pian pianino l'acqua, simile al buco nero che inghiotte tutto quello che entra: materia e luce. La stessa cosa si verifica per la galassia B dove la sua antimateria cadr all'interno del proprio buco bianco. All'impatto, ovvero, all'interno del wormhole dove situato il punto di singolarit materia e antimateria si annichiliscono emettendo fotoni ad alta energia corrispondenti ai raggi gamma, che si osservano anche nella nostra Via Lattea. Questo spiegherebbe anche come nella teoria del Big bang, nell'universo iniziale materia e antimateria dovevano essere presenti in proporzioni uguali e di conseguenza con la creazione dei wormhole non hanno dato luogo ad un immediato processo di annichilazione che avrebbe dovuto fare scomparire l'intero universo neoformato. Quindi materia e antimateria sarebbero di nuovo presenti in quantit uguali divise da un wormhole senza possibilit di autodistruzione. Un'altra conseguenza che concerne il buco nero supermassiccio o buco bianco supermassiccio per l'altra galassia, e che completamente irrilevante quale delle 2 galassie sia fatta di materia o di antimateria, sono 2 galassie legate tra di loro ma che non si possono MAI toccare. Questa configurazione galassia A wormhole galassia B un sistema stabile che sta in piedi da solo, ovvero le forze gravitazionali dell'intero sistema fanno s che il sistema non ha bisogno di un'altra galassia e quindi di altra massa per essere attratta. Le forze gravitazionali della galassia A si contrappongono alle forze gravitazionali della galassia B e il wormhole stabile.

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Sia la galassia A che la galassia B con i loro buchi supermassicci fanno anche da motore per tutte le stelle che sono contenute e che sono attratte dal centro della loro galassia, un po' come la vasca da bagno o come una cascata con la corrente che spinge l'acqua (la materia) all'interno del buco o del wormhole.

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Fig. 1: Wormhole generico

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Fig. 2: Wormhole formato da un buco nero e da un buco bianco

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La figura 2 nel nostro modello presenta delle modifiche sostanziali e significativamente diverse. Il buco disegnato a destra un buco bianco dove entra l'antimateria dell'altra galassia. Il buco bianco antitetico al buco nero, poich le leggi della fisica sono simmetriche rispetto al tempo, invece di catturare o inghiottire la materia che entra nel suo campo gravitazionale, il buco bianco emette materia e al suo interno niente pu entrare.. Ma se, come abbiamo ipotizzato, al di fuori del buco bianco si ha una galassia formata da antimateria questa costretta ad essere attratta nel suo buco bianco, cos come succede per l'altro capo del cunicolo spazio-temporale wormhole. L'impatto della materia e dell'antimateria all'interno del cunicolo tale che si ha una completa autodistruzione della materia e dell'antimateria. Le 2 galassie non sono quindi raggiungibili attraverso il wormhole. Si tratta di 2 universi-isola separati che non sono raggiungibili in nessun modo. La teoria secondo le quali entrando in un buco nero si uscirebbe da un buco bianco in una regione dell'universo diversa nello spazio e, forse, anche nel tempo, da quella del buco nero stesso con questo modello non possibile e non ha senso. Si eliminano anche i paradossi dei viaggi in un tempo passato. Con questo modello, siccome la materia che entra in un buco nero tende ad accumularsi in continuazione, ad addensarsi ed a creare una massa sempre pi grande, la forza di gravit aumenta a dismisura e di conseguenza aumenta anche l'energia che tiene uniti gli atomi, la pressione e la temperatura andrebbero a valori inusuali, ma questo ora non pi possibile in quanto la materia viene annichilita dall'antimateria e viceversa. Ricordiamoci che i raggi gamma nello spettro elettromagnetico sono fotoni con la massima energia, massima frequenza superiore ai 300 EHz (Exahertz) e lunghezza donda minore inferiore al pm (picometro) ovvero particelle dellordine dei nuclei atomici. Dalla formula E = hf abbiamo i valori massimi di energia e temperature superiori ai 10.000.000 C.

Sappiamo che nelle galassie buona parte dell'energia, viene emessa verso l'esterno lungo un doppio getto che si diparte dal nucleo galattico. In circa il 10% delle galassie attive presente un doppio getto che si estende in direzioni diametralmente opposte dal nucleo ad una velocit simile a quella della luce. Il meccanismo con cui si originano questi 2 getti potrebbe proprio essere spiegato dalla potentissima energia emessa dai raggi gamma dove un getto fuoriesce dal buco nero mentre laltro getto fuoriesce dal buco bianco.

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In questo caso bisogna per supporre che le 2 galassie, una di materia e laltra di antimateria devono essere abbastanza vicine, ovvero che il cunicolo del wormhole sia breve. Siccome nel restante 90% delle galassie attive non presente questo fenomeno le 2 galassie sono molto lontane, in quanto il secondo getto non si vede da Terra. Un getto comunque sempre visibile e ci conferma la grandissima visibilit che si ha nel nucleo centrale della galassia tipico anche dei quasar e dei blazar.

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2. PROBLEMA DELLA VELOCIT DELLE STELLE IN UNA GALASSIA


Attualmente si crede che in molte galassie, la distribuzione della massa in una galassia fa s che la velocit orbitale della gran parte delle stelle attorno al centro galattico non dipenda necessariamente dalla loro distanza dal centro. Mentre fuori dalle regioni del buldge o core della galassia, la velocit tipica compresa fra 210 e 240 km/s. e pertanto, il tipico periodo orbitale di una stella direttamente proporzionale alla lunghezza della traiettoria percorsa e quindi valgono le leggi di Keplero. Nel core o nel nucleo si sono osservate stelle con velocit superiori a 10.000 km/s. Prendendo come modellino unenorme vasca piena di acqua con un minuscolo scarico, lacqua nelle vicinanze dello scarico gira in maniera vorticosa, secondo la forza di Coriolis per poi scivolare nello scarico. Questo esattamente ci che accade vicino al buco nero supermassiccio dove lenorme forza di gravit fa ruotare a velocit sempre maggiori le stelle nelle sue vicinanze fino a quando poi non cadono al suo interno per essere ingurgitate e successivamente annichilite. Vale quindi sempre la legge di gravitazione di Newton e in questo caso non il caso di scomodare la presenza di materia oscura. Anche il modello della vasca da bagno con scarico ben si adatta al "problema dell'attorcigliamento" delle galassie a spirale: se si suppone infatti che le parti pi interne dei bracci di spirale ruotino pi lentamente delle parti esterne, la Via Lattea si dovrebbe "attorcigliare" cos tanto che la struttura a spirale ne verrebbe staccata. Questo scenario in realt l'opposto di quanto si osserva nella galassie spirali; per questo motivo gli astronomi suppongono che i bracci di spirale si formino come risultato di un'onda emanata dal centro galattico e quindi dal buco nero supermassiccio che tutto ingurgita.

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3. FORMA DELLUNIVERSO

Se ora consideriamo che le galassie sono tutte unite dai wormhole possiamo affermare che le galassie dell'Universo sono legate gravitazionalmente in strutture gerarchiche di ammassi, che ricalcano un po la forma di un frattale (e qui entra in scena il rapporto aureo = 5 + 1 / 2 .)

Questi ammassi, che contengono diverse migliaia di galassie concentrate in un'area di pochi megaparsec (1Mpc = un milione di parsec), sono spesso dominati da una singola galassia ellittica gigante e pi brillante delle altre, che col tempo disgrega le sue galassie satelliti a causa della sua grande forza di marea, un effetto secondario della forza gravitazionale che segue la legge dell'inverso della distanza al cubo e perci sono di valori immensi vicino ai buchi neri dove la distanza piccolissima in rapporto. Se aumentiamo la scala, gli ammassi e le associazioni, spesso insieme ad alcune galassie singole, sono a loro volta raggruppati in superammassi di galassie, che contengono decine di migliaia di galassie. Al livello dei superammassi le galassie sono disposte all'interno di vaste superfici e filamenti, che sono circondati da vaste aree vuote. Questi filamenti che sono una delle strutture pi grandi dellUniverso, sono forme che somigliano a stringhe con una lunghezza tipica da 200 a 500 milioni di anni luce. Allora la maggior parte della materia visibile nell'universo si raccoglie in galassie, che a loro volta si aggregano in ammassi che possono contenere da 1013 a 1016 masse solari. Successivamente questi si associano per formare gruppi pi grandi, i superammassi, che risultano essere i maggiori elementi visibili dell'universo, fino a raggiungere grandezze dell'ordine di decine di milioni di parsec. Questi superammassi sono collegati da filamenti luminosi di galassie, che separano zone scure di spazi vuoti che hanno dimensioni di decine di milioni di parsec. Nel loro insieme, i superammassi e i filamenti che li collegano fanno parte di un'unica struttura filamentosa, cio di un unico filamento. Tutti questi elementi sono disposti in modo tale da disegnare una specie di forma a groviera o a spugna. Ma se tutte le galassie sono unite dai wormhole, si ha una rete cosmica costituita da galassie di materia ed antimateria. Nella figura 2 si hanno quindi pi buchi neri e bianchi legati rispettivamente ad altri corrispettivi buchi bianchi e neri con tanti cunicoli che sono legati tra di loro, ovvero non esiste solo un cunicolo come in

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figura ma diversi cunicoli che sfociano in altre galassie che sono quindi tutte legate gravitazionalmente tra di loro. Sono quindi possibili wormhole con le 2 estremit formate da 2 buchi neri con 2 galassie di materia, quelle formate da 2 buchi bianchi con 2 galassie di antimateria o quelli distruttivi formati da un buco nero e da un buco bianco e rispettivamente con una galassia di materia e laltra di antimateria. Possiamo per analogia e per semplicit considerare come modello lintero universo ad un immenso cervello, dove le cellule nervose dei neuroni sono le galassie, gli assoni i cunicoli uscenti dei wormhole e i dendriti le entrate dei buchi neri/bianchi che sono allestremit dei cunicoli. Questa rete neurale quindi simile alla rete cosmica a larga scala ed in continua evoluzione dinamica. Nelluniverso, ricordiamoci, come nella vita non c nulla di statico. Nell'universo osservabile sono presenti probabilmente pi di 100 miliardi di galassie; gran parte di esse ha un diametro compreso fra 1000 e 100.000 parsec e sono di solito separate da distanze dell'ordine di milioni di parsec (megaparsec, Mpc). Incredibilmente il numero di circa 100 miliardi di galassie si avvicina al numero di neuroni in un cervello umano! Se queste sono le distanze tra le galassie i cunicoli che li uniscono devono avere queste distanze di milioni di parsec. La maggior parte delle galassie sono quindi disposte nell'Universo organizzate secondo precise gerarchie associative, dalle pi piccole associazioni, formate da alcune galassie, agli ammassi, ai pi imponenti superammassi galattici. Queste grandi strutture sono di solito disposte all'interno di enormi filamenti, che circondano immensi vuoti dell'universo.

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4. TEMPO RELATIVISTICO IN UN WORMHOLE

All'orizzonte degli eventi, per la relativit generale il tempo proprio di un osservatore in caduta libera appare pi lento all'aumentare del campo gravitazionale fino quasi ad arrestarsi completamente sull'orizzonte. Quindi un astronauta che stesse precipitando verso un buco nero percepirebbe di impiegare un tempo quasi infinito e, se potesse sopravvivere all'enorme gradiente, ovvero per descrivere le variazioni intensissime del campo gravitazionale, non percepirebbe nulla di strano all'avvicinarsi dell'orizzonte; al contrario un osservatore esterno vedrebbe i movimenti dello sfortunato astronauta rallentare progressivamente fino quasi ad arrestarsi del tutto quando raggiunge il raggio di Schwarzschild, che il raggio di apertura del buco nero fino allorizzonte degli eventi, e che direttamente proporzionale alla massa del buco nero. Al contrario degli oggetti dotati di massa, i fotoni privi di massa non vengono rallentati o accelerati dal campo gravitazionale del buco nero, ma subiscono un fortissimo spostamento verso il rosso se sono in uscita o verso il blu se sono in entrata al buco nero. Dalle formule relativistiche di Lorentz sappiamo che allaumentare della velocit di un oggetto o allaumentare del campo gravitazionale, come nel caso dei buchi neri o bianchi se consideriamo lantimateria abbiamo che, per un osservatore esterno si ha: la massa o equivalentemente lenergia delloggetto aumenta (E = m c 2 ) le dimensioni spaziali delloggetto si accorciano il tempo proprio delloggetto si allunga
Siccome a velocit della luce c non pu arrivare nessun oggetto dotato di massa, ad eccezione dei fotoni che sono per privi di massa e viaggiano proprio a velocit costante c, tutti e 3 i parametri di prima non danno mai valori infiniti. Questo vale anche per il campo gravitazionale dove si ha la deformazione o curvatura dello spaziotempo perch non esiste un campo gravitazionale infinito. Anche nella curvatura dello spazio-tempo non c mai una spaccatura che comporterebbe un valore infinito di gravit. Il buco nero solo una specie di imbuto del tessuto spazio-temporale e non d origine a nessuna spaccatura perch il cunicolo lo collega ad un altro buco nero/bianco. Il fatto che i 3 parametri considerati prima di massa, dimensione e tempo non diano valori infiniti ben si adatta a tutte le formule di fisica e quindi della natura. Non ci sono singolarit.

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Se per ipotesi esistessero valori infiniti ad esempio un oggetto con massa infinita, dimensioni spaziali zero e tempo proprio infinito questoggetto sarebbe immortale, senza corpo ovvero uno spirito, ma ci nel mondo reale con i nostri limiti e le nostre formule fisiche ma sempre finite assolutamente impossibile! Questa singolarit pu essere stata il Big Bang che ha originato tutto il nostro universo e il tessuto spazio-tempo. In questo modello col Big Bang ha origine lo spazio e contemporaneamente anche il tempo.

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5. UNIVERSO FORMATO DAL TESSUTO SPAZIO-TEMPO: IL VUOTO CHE NON VUOTO


Dobbiamo immaginarci che la curvatura dello spazio-tempo provocato dalle masse non solo un tessuto su un piano come disegnato nella figura seguente: Fig. 3

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Supponiamo di avere una sfera che si sta espandendo, da quando scoppiato il Big Bang, e dove le masse delle stelle, dei pianeti e di tutti i corpi celesti sono ovviamente allinterno e sono parte integrante dello spazio-tempo. La curvatura esiste perch tutto il tessuto spazio-temporale fa da sostegno per tutte le masse allinterno delluniverso o delluniverso tessuto spazio-temporale. Il tessuto spazio-temporale quindi il vuoto dove vale la legge di gravitazione universale, ma questo senza il sostegno dato dalla sfera o dal volume spazio-temporale che permea tutti gli oggetti, non permetterebbe di far ruotare su orbite ellittiche i pianeti, le stelle e tutti gli altri oggetti celesti. Il movimento stesso della Terra attorno al nostro Sole s governato dalla legge di gravitazione universale:

F = GMm r2
Ma le orbite quasi circolari e complanari dei pianeti attorno al Sole sono dovute proprio perch esiste questo sostegno dato dal tessuto spazio-tempo. Possiamo immaginare come dei solchi le traiettorie dei pianeti attorno al Sole. Questi solchi derivano dalle masse dei pianeti che incurvano sopra e sotto (il sopra nella fig. 3 non disegnato) il tessuto spazio-temporale e che banalmente non possono finire quindi fuori orbita! Se qualche solco non complanare, come lorbita di Plutone, semplicemente dovuto al fatto che la sua massa talmente piccola e la sua distanza dal Sole talmente elevata che lorbita risulta inclinata rispetto al piano delleclittica di 17 gradi. Ovviamente anche Plutone con il suo solco un po inclinato non pu finire fuori pista. Anche la precessione o avanzamento del perielio del pianeta Mercurio attorno al Sole, ben spiegato dalla relativit generale, semplicemente spiegato dal tessuto spazio-tempo che deforma un po il solco scavato dal pianeta essendo quello pi vicino al Sole che lo perturba un po. Questa configurazione di oggetti celesti con orbite quasi complanari si applica anche alla galassie, dove tutti i corpi orbitano al buco nero supermassiccio e la loro tipica forma dovuta al tessuto spaziotemporale in cui sono incastrate che le rende simili a dei dischi appiattiti con il nucleo al centro un po pi grande delle regioni periferiche. Si badi bene che il tessuto spazio-temporale in continua espansione dallo scoppio del Big Bang e che permea proprio tutto luniverso cos come lo vediamo.

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Questo tessuto spazio-temporale ovviamente il vuoto ma, secondo quanto descritto, pi giusto chiamarlo con il primo termine. Come modello di riferimento possiamo prendere lacqua dove loceano e il tessuto spazio-temporale e dove tutto galleggia molto bene e non sprofonda!

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6. LA LUCE
Nel nostro modello allo scoppio del Big Bang, che come abbiamo visto era lunico punto di singolarit, si originato il tessuto spazio-temporale che si sta espandendo e che luniverso stesso. Ma la luce o meglio le radiazioni elettromagnetiche come nascono? Se consideriamo la luce perch lunica radiazione per noi visibile che solo una piccolissima dellintero spettro elettromagnetico, questa si origina proprio dal Big Bang. Ma vediamo come. In principio allo scoppio del Big Bang questo punto di singolarit presenta massa e tempo infiniti e dimensione zero per la celeberrima equazioone di Einstein: E = m c2
E quindi anche lenergia in principio era infinita. Da questa energia infinita che il motore delluniverso si originano tutte le onde elettromagnetiche che si propagano allinterno del tessuto spazio-temporale e nasce cos la nostra beneamata luce! Ma perch le onde elettromagnetiche viaggiano nel vuoto o meglio nel tessuto spazio-temporale a velocit costante c = 300.000 km/s?

c=

o o

Dalla legge gi conosciuta abbiamo unulteriore validit di questa ipotesi. In questa formula 0 e 0 sono rispettivamente la permittivit elettrica del vuoto e la permeabilit magnetica del vuoto. Ricordiamoci che il vuoto il tessuto spazio-temporale. La permittivit elettrica del tessuto spazio-temporale una costante inversamente proporzionale alla forza elettrica tra 2 cariche elettriche (per gli isolanti la forza elettrica minore perch = 0 r maggiore e dove r un numero che dipende dallisolante). La permeabilit magnetica del tessuto spazio-temporale un parametro che esprime l'attitudine di una sostanza a lasciarsi magnetizzare. E lanalogo di prima ma per i campi magnetici.

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Ci si adatta alle radiazioni elettromagnetiche dotate di un campo elettrico e di un campo magnetico ortogonali tra di loro e dal vettore di propagazione delle onde sempre ortogonale tra di loro a formare il cosiddetto vettore di Poynting. E per questo motivo che la velocit della luce INTRINSECA al tessuto spazio-temporale in cui immersa e vale proprio c. Nulla pu andare pi veloce della luce o delle onde elettromagnetiche (quindi della velocit c) perch sono costituite da fotoni privi di massa. Tutti i corpi o gli oggetti celesti fatti di materia non possono assolutamente superare questo limite perch come abbiamo visto potrebbero dare origine ad un altro Big Bang! E quindi la velocit c quella massima consentita dalle leggi fisiche.

In altre parole la velocit della luce quando passa attraverso una sostanza trasparente, come l'aria, l'acqua o il vetro, la sua velocit c si riduce a v=c/n (dove n il valore dell'indice di rifrazione del mezzo) ed sottoposta a rifrazione. Abbiamo n = 1 nel vuoto e n > 1 nella materia. L'indice di rifrazione dell'aria di fatto molto vicino a 1 e quindi sulla Terra la velocit di pochissimo inferiore a c.

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7. MATERIA OSCURA NON NECESSARIA


Se il tessuto spazio-temporale originatosi dal punto di singolarit del Big Bang rappresenta luniverso in espansione non il caso di scomodare la presenza di questa materia, che come dice il nome stesso, non si mai vista. Le galassie, oltre a formarsi, si mantengono integre anche se la materia visibile, composta da barioni che sono una famiglia di particelle composte da tre quark, non pu sviluppare abbastanza gravit per tale scopo. Questo per si spiega come avevamo gi visto nei paragrafi precedenti, con il tessuto spazio-temporale che sostiene e che tiene compatta e unita la galassia, incastrata al suo interno. Ricordiamoci che nel punto di singolarit la massa o equivalentemente lenergia era infinita. Questa energia stata espulsa al momento dello scoppio del Big Bang. Siccome la temperatura direttamente proporzionale alla quarta potenza della temperatura, si aveva in principio anche una temperatura infinita. La formula la seguente: E = T 4
dove lemissivit compresa fra i valori 0 (per i corpi idealmente bianchi) e 1 (per i corpi idealmente neri) e la costante di Stefan-Boltzmann. Si sono cos formati, nel tempo, tutti gli oggetti celesti che vediamo nel nostro universo. E quindi dallenergia che stata iniettata dal Big Bang che si sono originate dapprima le onde elettromagnetiche a temperatura altissima come i raggi gamma e raggi x con le loro tipiche frequenze f date dalla seguente formula:

E = hf In un tempo successivo, quando la temperatura iniziata a scendere si formata la massa. Questa massa da intendersi allinizio come massa elettromagnetica dove le onde elettromagnetiche a causa dellabbassamento di temperatura hanno dato origine a questa massa. Se diminuisce la temperatura le onde elettromagnetiche dotate di un campo elettrico E e di un campo magnetico B le cariche elettriche essendo in continuo moto con il campo da esse stesse generato, si genera cos uninterazione e la nascita di una massa inerziale.

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Vediamo come: Si ha anche in questo caso come per il vettore di Poynting la creazione di 3 vettori tutti perpendicolari tra di loro. Il 1 vettore la velocit di propagazione Il 2 vettore la massa elettromagnetica Il 3 vettore perpendicolare agli altri 2 ed quello che rappresenta la massa non-elettromagnetica. Il 3 vettore di massa non-elettromagnetica si riconduce alla massa inerziale se il corpo scarico. La massa inerziale di un corpo deriva perci dallabbassamento di temperatura con la creazione di cariche elettromagnetiche che interagiscono tra di loro attraverso i campi elettrici e magnetici da loro stesse generate. Si creano quindi 2 masse, una elettromagnetica, e laltra che la massa inerziale di Newton come la intendiamo noi. Una volta creata la massa inerziale si ha la creazione della materia con atomi, quark. Massa inerziale e materia sono perci concetti equivalenti, con la massa che si incastra nel tessuto spazio-temporale. E molto probabile che lo spazio dalla singolarit in cui aveva dimensione zero si espanda, insieme al tempo, in una sfera di raggio quasi infinito e che il tempo invece abbia iniziato dal valore infinito della singolarit un count-down verso il quasi zero. Anche la temperatura come lenergia dai valori infiniti stanno decrescendo verso valori di zero. Il temine quasi qui utilizzato perch nel nostro universo non possono esserci valori infiniti o raggiungimento dei limiti imposti dalla natura. Non sono MAI possibili valori estremi! Nella natura fisica delle leggi, in altre parole, non si ha mai una circonferenza perfetta e il numero trascendente lo dimostra. Non si raggiunge neanche il valore di temperatura assoluta dello zero gradi Kelvin (-273,16C) e quindi neanche i limiti sono raggiungibili. Insomma la perfezione non esiste! Tutte le leggi fisiche sono equazioni matematiche che sono solo approssimazioni della realt fisica della Natura di tutto ci che allinterno delluniverso e che a rigor di logica non dovrebbero avere il segno di uguale = ma solo di circa uguale Non esiste quindi massa mancante e non che questa materia non emetta alcuna radiazione elettromagnetica. Si tratta solo di formule di fisica che sono delle approssimazioni e ci che conta veramente proprio lespansione del tessuto spazio-tempo con cui costruito luniverso dalla sua nascita.

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8. DIMENSIONI DELLUNIVERSO

Edwin Hubble dimostr che tutte le galassie e gli oggetti astronomici distanti si stanno allontanando l'uno dall'altro, come previsto dall'espansione cosmica. Calcolando lo spostamento verso il rosso dei loro spettri elettromagnetici per determinare la distanza e la velocit di tali oggetti, egli mostr che tutti gli oggetti si stanno allontanando tra loro e che la loro velocit proporzionale alla distanza, caratteristica di un'espansione metrica spaziale. Ulteriori studi hanno mostrato che l'espansione isotropa e omogenea, cio sembra non avere un punto privilegiato come "centro" dell'espansione, ma appare universale e indipendente da ogni punto "centrale" fissato. La distribuzione isotropa nel cosmo dei lampi o raggi gamma dei wormhole distruttivi e delle supernovae una conferma del principio cosmologico, ovvero l'universo appare uguale in tutte le direzioni (cio isotropo) e ha all'incirca le stesse propriet in ogni punto (cio omogeneo).. Il principio di Copernico ovvero nessuna posizione nell'universo privilegiata, cio l'universo non ha un "punto di partenza", non stato verificato direttamente su scala cosmologica finch non sono stati misurati gli effetti della radiazione cosmica di fondo sulla dinamica dei sistemi astronomici pi distanti. La radiazione di fondo la radiazione elettromagnetica residua prodotta dal Big Bang che permea l'universo. Nonostante lo spazio tra stelle e galassie appaia nero con un telescopio ottico tradizionale, tramite invece un radiotelescopio possibile rilevare una debole radiazione isotropa di fondo in tutte le direzioni che non associata ad alcuna stella, galassia, o altro corpo celeste. Tale radiazione cosmica ha intensit maggiore nella regione delle microonde dello spettro elettromagnetico. Se assumiamo come vera lipotesi del Big Bang la radiazione era pi calda in tempi passati. Il raffreddamento uniforme della radiazione di fondo avvenuto in miliardi di anni spiegabile se l'universo sta attraversando una fase di espansione metrica. Ad oggi non stata data una risposta definitiva sulla dimensione dell'universo, n sulla questione della sua finitezza o infinitezza. Le conoscenze ad oggi disponibili, derivate da osservazioni e analisi scientifica, postulano un universo finito ed in espansione.

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Se l'universo non fosse stato in continua espansione progressiva, il suo raggio misurerebbe esattamente la sua et, cio il suo orizzonte sarebbe a 13,7 miliardi di anni luce; la distanza effettiva di questo orizzonte pi grande, perch nel tempo trascorso affinch la luce possa arrivare fino all'osservatore, questa distanza ha continuato ad aumentare linearmente. Si potrebbe stimare che ipoteticamente se questa recessione fosse a velocit media costante, lo spazio si potrebbe essere espanso per circa 47 miliardi di anni luce (4,71023 km). Questo comporterebbe eventualmente un diametro, dall'osservatore, di 93 miliardi di anni luce, il volume di un tale spazio sarebbe di 51032 anni luce cubici (immaginando una regione sferica); queste dimensioni potrebbero contenere circa 71022 stelle, organizzate in circa 1011 galassie (cento miliardi), agglomerate, come abbiamo visto, in gruppi, ammassi di galassie e superammassi. Per quanto riguarda la parte osservabile delluniverso, va notato che per le zone pi distanti dall'osservazione la recessione avviene a velocit superluminali e la velocit di espansione, poich in costante accelerazione, non permette alla luce degli oggetti che si trovino oltre la distanza di Hubble di raggiungerci, poich lo spazio si dilata pi velocemente della luce, che non potr mai raggiungere l'osservatore, creando un orizzonte degli eventi di un buco nero; se si aggiunge la relazione tra spazio e tempo ad oggi considerata valida e la fenomenologia dei buchi neri, in tale orizzonte dell'universo, una stella o particella avvicinandosi al limite, apparir all'osservatore rallentare, fino ad arrestarsi dopo un tempo quasi infinito sull'orizzonte dove il tempo quasi zero. Attualmente si pone l'orizzonte dell'universo a circa 16 miliardi di anni luce, che comunque poco si discosta dallet presunta delluniverso di 13,7 miliardi di anni luce.

9. UNIVERSO OLOGRAFICO, BUCHI NERI E STRINGHE


(Contributo di Michele Nardelli) Riguardo alla tesi di un Universo inteso come una sorta di ologramma utile soffermarci sugli studi condotti da alcuni teorici di stringa sui buchi neri. Essendo la teoria delle stringhe una buona candidata a teoria del tutto, quello che viene descritto per i buchi neri pu essere benissimo usato per una maggiore comprensione dellUniverso olografico. Questo tenendo presente anche che lopposto di ogni buco nero (praticamente un buco bianco) pu benissimo rappresentare il seme di un nuovo Universo nellambito di una teoria che concerne un Multiverso Ciclico. Secondo la proposta del fisico teorico G. t Hooft: lo spettro di particelle non finisce alla massa di Planck. Continua con masse indefinitamente grandi che prendono la forma di buchi neri. I buchi neri, come accade per le particelle ordinarie, possono assumere solo valori discreti di massa. Questi valori permessi diventano tuttavia talmente densi e fitti, al di sopra della massa di Planck, da costituire praticamente una banda sfumata. Secondo la congettura di t Hooft, molto probabilmente lo spettro delle eccitazioni di stringa sfuma in quello dei buchi neri pi o meno in corrispondenza della massa di Planck, ma senza una separazione netta.

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Supponiamo adesso che il fotone sia una cordicella e scuotiamolo o colpiamolo con altre stringhe. Proprio come un piccolo elastico, il fotone comincerebbe a vibrare, ruotare ed allungarsi. Se gli si fornisce abbastanza energia, comincer a somigliare ad un gigantesco garbuglio, un gomitolo di filo. In questo caso non si tratta di tremori quantistici, ma di tremori termici. Queste cordicelle aggrovigliate ed eccitate somigliano molto a buchi neri: questi, infatti, possono essere in realt nientaltro che giganteschi gomitoli di spago (stringa) casualmente intrecciati. La massa di una stringa lunga ed intricata pu diminuire per azione della gravit e non risultare pi proporzionale alla lunghezza, una volta che si tiene conto correttamente degli effetti gravitazionali. Il gigantesco gomitolo di corda pu contrarsi in una sfera sempre pi compatta: il gomitolo rimpicciolito avrebbe anche una massa pi piccola di quella di partenza. Quindi, la massa ed il raggio del gomitolo cambiano, ma che ne dellentropia? Lentropia precisamente ci che non varia. Se un sistema viene modificato lentamente, la sua energia pu cambiare (in genere cambia), ma la sua entropia rimane esattamente la stessa. Questo teorema, basilare tanto in meccanica classica quanto in meccanica quantistica, si chiama teorema adiabatico. Prendiamo un grosso garbuglio di stringhe e cominciamo con annullare la gravit. Senza gravit la stringa non somiglia ad un buco nero, ma ha unentropia ed una massa. Ora aumentiamo lentamente lintensit della forza di gravit. I vari segmenti di stringa iniziano ad attrarsi vicendevolmente, ed il gomitolo di stringa si comprime. Continuiamo ad aumentare la gravit finch la stringa diventa tanto compatta da formare un buco nero: la massa ed il raggio si sono ridotti, ma lentropia rimasta invariata. Contraendosi e trasformandosi in un buco nero il gomitolo di stringa cambia massa esattamente nel modo giusto, portando entropia e massa nella giusta relazione: lentropia proporzionale al quadrato della massa di un buco nero. Limmagine dellorizzonte degli eventi che emerge quindi un groviglio di stringa appiattito sullorizzonte della gravit. Ma le fluttuazioni quantiche fanno s che alcune porzioni di stringa sporgano un poco, e questi pezzettini rappresentano gli atomi dorizzonte. Un osservatore esterno vedrebbe pezzetti di stringa, ciascuno con le due estremit saldamente fissate allorizzonte. Nel linguaggio della teoria delle stringhe, gli atomi dorizzonte sono stringhe aperte (dotate di estremit) attaccate ad una sorta di membrana. Questi pezzetti di stringa possono sganciarsi dallorizzonte, e questo spiegherebbe lirraggiamento e levaporazione di un buco nero. Quindi John Wheeler si sbagliava: i buchi neri sono ricoperti di peli, cio caratteristiche osservabili come gobbe o altre irregolarit (in questo caso i pezzettini di stringa attaccati alla membrana). Le stringhe fondamentali possono attraversarsi a vicenda. Quando le stringhe si toccano pu anche accadere che, invece di attraversarsi, le due stringhe possono ricombinarsi. Quale delle due possibilit si verifica quando si incrociano le stringhe? A volte una, a volte laltra. Le stringhe potrebbero attraversarsi il 90% dei casi, e ricombinarsi il rimanente 10%. La probabilit di ricombinazione detta costante di accoppiamento delle stringhe. Adesso concentriamoci su una piccola porzione di stringa sporgente dallorizzonte di un buco nero. Il segmento di stringa ritorto, e due pezzi stanno per incrociarsi: il 90% delle volte si attraverseranno senza che accada nulla, ma nel 10% dei casi la stringa si ricombina. Quando questo accade, si verifica un fenomeno nuovo: si libera un piccolo anello di stringa. Quel pezzettino di stringa chiusa una particella (un fotone, un gravitone, o una qualunque altra particella). Essendo allesterno del buco nero, ha la possibilit di sfuggire; quando questo accade, il buco nero perde un po di energia. Ecco come la teoria delle stringhe spiega la radiazione di Hawking.

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La parola brana uninvenzione della teoria delle stringhe; tale termine deriva da membrana, parola di uso comune con cui si indica una superficie bidimensionale che si pu deformare e stirare. Una Dbrana (dove D sta per Dirichlet) non una brana qualsiasi, ma ha una propriet molto speciale, cio il fatto che su di essa possono giacere le estremit delle stringhe fondamentali. Prendiamo il caso di una D0-brana. La D significa che si tratta di una D-brana, lo zero significa che non ha dimensioni. Una D0brana quindi una particella su cui possono terminare le stringhe fondamentali. Le D1-brane sono spesso chiamate D-stringhe. Questo perch la D1-brana, essendo filiforme, essa stessa una specie di stringa, anche se non deve essere confusa con le stringhe fondamentali. Tipicamente le D-stringhe sono molto pi pesanti delle stringhe fondamentali. Esistono potenti simmetrie matematiche, chiamate dualit, che collegano le stringhe fondamentali alle D-stringhe. Queste dualit rivestono ruoli importanti in molti settori della matematica pura. Le D2-brane sono membrane simili a fogli di gomma, a parte il fatto che su di esse possono terminare le stringhe fondamentali. Nel 1996 i due teorici di stringa Cumrun Vafa ed Andrew Strominger, combinando stringhe e D-brane riuscirono a costruire un buco nero estremale con un orizzonte degli eventi di grandi dimensioni ed inequivocabilmente classico. In quanto oggetto macroscopico classico, lorizzonte avrebbe risentito in maniera trascurabile delle fluttuazioni quantistiche. La teoria delle stringhe avrebbe fatto bene a trovare la quantit di informazione nascosta implicata dalla formula di Hawking, senza ambigui fattori o segni di proporzionalit. Il punto di partenza era un certo numero di D5-brane espanse in cinque delle sei direzioni compatte dello spazio. Immerse in queste D5-brane i due fisici avvolsero un gran numero di D1-brane attorno ad una delle direzioni compatte. Quindi aggiunsero stringhe con entrambe le estremit attaccate alle D-brane. Ancora una volta, i pezzetti di stringa aperti rappresentavano gli atomi dorizzonte che contengono lentropia. Strominger a Vafa per prima cosa annullarono la gravit e le altre forze. Senza queste possibile calcolare esattamente quanta entropia immagazzinata nelle fluttuazioni delle stringhe aperte. Il passo successivo fu quello di risolvere le equazioni di campo di Einstein per questo tipo di buco nero estremale. Strominger e Vafa trovarono che larea dellorizzonte e lentropia non erano semplicemente proporzionali: linformazione nascosta nei fili guizzanti attaccati alle brane concordava esattamente con la formula di Hawking. Gli altri due teorici di stringa Callan e Maldacena, riuscirono ad usare la teoria delle stringhe per calcolare il tasso di evaporazione dei buchi neri quasi estremali. La spiegazione fornita dalla teoria delle stringhe al processo di evaporazione affascinante. Quando due increspature che si muovono in direzioni opposte si scontrano, formano una singola increspatura pi grande. Una volta che questa si formata, nulla le impedisce di staccarsi (ecco levaporazione in termini di stringhe). Callan e Maldacena avevano calcolato in dettaglio il tasso di evaporazione ed il loro risultato era perfettamente in accordo con il metodo di Hawking. Ma cera una differenza fondamentale: Callan e Maldacena avevano usato soltanto i metodi convenzionali della meccanica quantistica e, come noto, la meccanica quantistica ha un elemento di aleatoriet intrinseca, ma proibisce la perdita di informazione. Pertanto non vi era alcuna possibilit che si perdesse informazione durante il processo di evaporazione. Lentropia di un buco nero si poteva spiegare con linformazione immagazzinata in increspature di stringhe: i buchi neri potevano essere visti come contenitori in grado di immagazzinare informazione recuperabile. Lo spazio AdS (Anti de Sitter) curvo e la curvatura negativa. La famosa incisione di Escher Limite del cerchio IV una mappa di uno spazio a curvatura negativa che mostra esattamente come apparirebbe una fetta bidimensionale di uno spazio AdS. Nell'incisione, le figure si alternano senza

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fine, sfumando in un bordo frattale infinito (anche qui, quindi, presente il numero aureo Phi). Ora aggiungiamo il tempo e mettiamo tutto insieme in una figura che rappresenta uno spazio anti de Sitter. Mettiamo il tempo lungo lasse verticale. Ciascuna sezione orizzontale rappresenta lo spazio ordinario ad un particolare istante. LAds si pu quindi pensare come uninfinita sequenza di sottili fettine di spazio che, impilate una sullaltra, formano un continuo spaziotemporale di forma cilindrica. Immaginiamo adesso di zoomare su una regione prossima al bordo della figura in alto e di farne un ingrandimento tale da far apparire il bordo quasi rettilineo. Se semplifichiamo limmagine sostituendo le figure scure con quadrati, limmagine diventa una specie di reticolo fatto di quadrati sempre pi piccoli man mano che ci si avvicina al bordo frattale infinito. Possiamo immaginare lAdS come un muro infinito di mattoni quadrati: scendendo lungo il muro, ad ogni nuovo strato la larghezza dei mattoni raddoppia. Nel 1997, il teorico delle stringhe Maldacena sostenne che due mondi matematici che sembrano del tutto diversi sono in realt esattamente uguali. Uno ha quattro dimensioni spaziali ed una temporale (4 + 1), mentre laltro (3 + 1)-dimensionale, come il mondo a cui siamo abituati. Maldacena afferm che la QCD (cromodinamica quantistica, una teoria dei campi) piatta duale ad un universo anti de Sitter (3 + 1)-dimensionale. Inoltre, in questo mondo tridimensionale materia ed energia esercitano forze gravitazionali: in altre parole, un mondo a (2 + 1) dimensioni che include la QCD ma non la gravit equivalente ad un universo a (3 + 1) dimensioni con gravit. Come pu essere? Tutto sta nella distorsione dello spazio anti de Sitter, che fa sembrare gli oggetti vicini al bordo pi piccoli di quelli nelle regioni pi interne dello spazio. Le descrizioni duali di Maldacena erano una realizzazione del principio olografico: tutto ci che accade allinterno dello spazio anti de Sitter un ologramma, unimmagine della realt codificata su una lontana superficie bidimensionale. Un mondo tridimensionale con gravit equivalente ad un ologramma quantistico situato sul bordo dello spazio stesso. Il fisico teorico Edward Witten colleg la scoperta di Maldacena al principio olografico scrivendo il suo articolo spazi anti de Sitter ed olografia. Lo spazio anti de Sitter come una lattina di minestrone. Le sezioni orizzontali della lattina rappresentano lo spazio, mentre lasse verticale rappresenta il tempo. Letichetta allesterno della lattina il bordo, mentre linterno rappresenta lo spazio-tempo vero e proprio. Lo spazio AdS puro una lattina vuota, che pu essere resa pi interessante riempiendola di minestrone ossia materia ed energia. Witten spieg che, ammassando abbastanza materia ed energia nella lattina, possibile creare un buco nero. Lesistenza di un buco nero nel minestrone deve avere un equivalente sullologramma al bordo, ma che cosa? Nella sua teoria di bordo Witten sostiene che il buco nero nel minestrone equivalente ad un fluido caldo di particelle elementari essenzialmente gluoni. Ora, la teoria dei campi un caso particolare di meccanica quantistica, ed in meccanica quantistica linformazione non viene mai distrutta. I teorici delle stringhe capirono immediatamente che Maldacena e Witten avevano dimostrato senza ombra di dubbio che non possibile far sparire informazione dietro lorizzonte di un buco nero. Maldacena aveva scoperto che due diverse teorie matematiche sono in realt la stessa sono teorie duali. Una la teoria delle stringhe, con tanto di gravitoni e buchi neri, seppure in uno spazio anti de Sitter (4 + 1)-dimensionale. Tutto ci che accade nello spazio AdS completamente descrivibile per mezzo di una teoria che ha una dimensione spaziale in meno. Dato che Maldacena partito da quattro dimensioni spaziali, la teoria olografica duale ne ha soltanto tre. Il duale olografico matematicamente molto simile alla cromodinamica quantistica (QCD), la teoria dei quark, degli adroni e dei nuclei.

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Quindi: Gravit quantistica in AdS = QCD. Linteresse maggiore del risultato di Maldacena era il fatto che confermasse il principio olografico e gettasse luce sul funzionamento della gravit quantistica.

Ora consideriamo lAdS, visto da un punto molto vicino al bordo: chiameremo questo bordo UVbrana. La UV-brana quindi una superficie vicina al bordo. (Ritorniamo nuovamente allimmagine dellAdS come un muro infinito di mattoni quadrati: scendendo lungo il muro, ad ogni nuovo strato la larghezza dei mattoni raddoppia. Ricordiamo, inoltre, che il bordo un bordo frattale infinito). Immaginiamo di allontanarci dalla UV-brana e dirigerci verso linterno dove i quadrati si allargano e gli orologi rallentano indefinitamente. Gli oggetti che in prossimit della UV-brana sono piccoli e veloci diventano grandi e lenti quando ci addentriamo nello spazio AdS. Ma lAdS non la cosa pi adatta per descrivere la QCD. Chiamiamo questo spazio anti de Sitter modificato Q-spazio. Come lAdS, il Q-spazio ha una UV-brana dove le cose rimpiccioliscono ed accelerano ma, diversamente dallAdS, possiede anche un secondo bordo, chiamato IR-brana. La IR-brana una specie di barriera impenetrabile dove i quadrati raggiungono la loro estensione massima. Immaginiamo di mettere una stringa quantistica in un Q-spazio, dapprima in prossimit della UV-brana. Essa apparir minuscola forse con diametro paragonabile alla lunghezza di Planck e rapidamente vibrante. Ma se la stessa particella (stringa) viene spostata verso la IR-brana sembrer ingrandirsi, come se fosse proiettata su uno schermo che si allontana. Ora prendiamo in considerazione le vibrazioni. Queste costituiscono una sorta di orologio che, accelerer avvicinandosi allUV-brana, e rallenter quando si muove verso la IR-brana. Una stringa in vicinanza della IR-brana non solo apparir come unenorme gigantografia della propria versione miniaturizzata UV, ma osciller anche molto pi lentamente di questultima. Se le particelle ultrapiccole (alla scala di Planck) della teoria delle stringhe vivono in prossimit della UV-brana e le loro versioni ingigantite gli adroni (particelle strettamente parenti del nucleo atomico: protoni, neutroni, mesoni e glueball. Gli adroni sono costituiti da quark e gluoni) vivono nei pressi della IR-brana, quanto distano esattamente le une dalle altre? Secondo la figura prima riportata, per andare dagli oggetti planckiani agli adroni bisogna scendere di circa 66 quadrati. Ma ricordando che ogni gradino alto il doppio del precedente, raddoppiare 66 volte corrisponde grosso modo ad unespansione di un fattore 1020. Il punto di vista pi eccitante, che le stringhe nucleari e quelle fondamentali sono davvero gli stessi oggetti, visti attraverso una lente che ne distorce limmagine e ne rallenta il moto. Secondo questo modo di vedere, quando una particella (o stringa) si trova in vicinanza della UV -brana appare piccola, energetica e rapidamente oscillante: ha laspetto di una stringa fondamentale, si comporta come una stringa fondamentale, dunque deve essere una stringa fondamentale. Una stringa chiusa situata in prossimit della UV-brana, ad esempio, sarebbe un gravitone. (Notiamo che una stringa chiusa ha grosso modo una forma circolare, quindi in essa insito phi che per la semplice relazione arccos(phi) = 0,2879 pigreco connesso con il numero aureo. Inoltre le vibrazioni emettono

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frequenze in ottimo accordo con gli esponenti del numero aureo). Ma la stessa stringa, se si avvicina alla IR-brana, rallenta e si espande. Da tutti i punti di vista si comporta come una glueball (adrone costitutito solo da gluoni). In questa interpretazione il gravitone e la glueball sono esattamente lo stesso oggetto, situato in punti diversi del fascio di brane. (Quindi, un bosone il gravitone ed un fermione la glueball sono in corrispondenza biunivoca, cio dalluno si ottiene laltro e viceversa, secondo la relazione fondamentale del modello Palumbo-Nardelli che lega le stringhe bosoniche a quelle fermioniche, ed inoltre esiste la connessione con pi greco, quindi con il numero aureo, insito in tale formula ). Immaginiamo una coppia di gravitoni (stringhe vicine alla UV-brana) in procinto di entrare in collisione. Se hanno energia sufficiente, quando si incontrano nei pressi della UV-brana si former un piccolo buco nero: un ammasso di energia incollato alla UV-brana. I bit di informazione che ne costituiscono lorizzonte degli eventi hanno dimensioni planckiane. Ma pensiamo ora di sostituire i due gravitoni con due nuclei (in prossimit della IR-brana) e di farli collidere. Qui si fa sentire la potenza della dualit. Da una parte possiamo immaginare la versione quadridimensionale del processo, in cui due oggetti collidono e formano un buco nero. Questa volta il buco nero sar vicino alla IRbrana e di dimensioni maggiori di quello che si era formato nei pressi della UV-brana. Ma possiamo vedere il processo anche dal punto di vista tridimensionale. In questo caso, due adroni o due nuclei collidono e formano un ammasso di quark e gluoni. Lenergia della collisione sta insieme e forma una specie di goccia di fluido definito brodo caldo di quark. Esso ha alcune propriet di fluidit molto sorprendenti che ricordano, guarda caso, lorizzonte degli eventi di un buco nero. Si scoperto che la viscosit del brodo caldo di quark incredibilmente bassa. (A rigore, ad essere piccola la viscosit divisa per lentropia del fluido). Il brodo di quark il fluido meno viscoso conosciuto dalla scienza. Ora, esiste in natura qualcosa di viscosit cos bassa da rivaleggiare con il brodo di quark? Esiste. Lorizzonte degli eventi di un buco nero, quando viene perturbato, si comporta come un fluido. Per esempio, se un buco nero piccolo cade in un buco nero pi grande, crea un rigonfiamento temporaneo sullorizzonte. Il rigonfiamento poi si espande sulla superficie proprio come accade nel caso di un fluido viscoso. Quando i teorici delle stringhe cominciarono a sospettare un legame tra i buchi neri e le collisioni nucleari (le implicazioni del principio olografico sulle propriet viscose del brodo di quark) si resero conto che il brodo di quark la cosa che pi somiglia allorizzonte degli eventi di un buco nero. Che ne alla fine della goccia di fluido? Come per un buco nero, anchessa finisce con levaporare in una variet di particelle tra cui nucleoni, mesoni, elettroni e neutrini. Ricordando che in meccanica quantistica linformazione non viene mai distrutta, non vi pi alcun dubbio che non possibile far sparire informazione dietro lorizzonte di un buco nero. Il buco nero, quindi, evapora in una variet di particelle, ma linformazione si conserva pur se in un'altra forma. La viscosit e levaporazione sono solo due delle tante propriet che il brodo di quark ha in comune con lorizzonte degli eventi. La gravit trova il suo pieno compimento nei buchi neri. I buchi neri non sono semplicemente stelle molto dense: sono piuttosto giganteschi serbatoi di informazione, in cui i bit sono fittamente stipati. di questo che si occupa in ultima analisi la gravit quantistica: informazione ed entropia fittamente stipate. Anche per i buchi neri e quindi per i loro opposti, i buchi bianchi, vale la formula del modello Palumbo-Nardelli:

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R 1 1 d 26 x g g g Tr (G G ) f ( ) g = 2 16G 8 2 1 1 ~ 2 2 1/ 2 = 2 d 10 x( G ) e 2 R + 4 H 3 10 Tr F2 , 2 2 10 2 g10 0

( )

Infatti i buchi neri sono pozzi gravitazionali che attraggono tutto verso il loro interno e dove nulla pu sfuggire neppure la luce, mentre i buchi bianchi sono una sorta di universi-baby, dei semi di universo, che emettono energia e massa, o, in termini di universo olografico, informazione . Lequazione del modello, quindi, pu essere interpretata in questi termini: nel membro di sinistra vi lazione di stringa bosonica (il quanto della gravit il gravitone che un bosone), quindi lenergia del buco nero, mentre nel membro di destra vi lazione di superstringa contenente i fermioni, quindi la materia, la massa, linformazione espulsa dal buco bianco.

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Contributo di Francesco Di Noto Quello della modellizzazione dei mergers (fusioni) dei buchi neri ( cio, mi sembra di capire, trovare un modello fisico-matematico per il funzionamento dei buchi neri, e precisamente le loro fusioni) un problema ancora irrisolto della matematica (vedi seguito), e questa proposta dellamico Piero Roggero mi sembra una possibile soluzione, un nostro primo tentativo in tal senso, beninteso da approfondire meglio in futuro, con nuove osservazioni sostenute dalla migliore letteratura scientifica in tal senso; per esempio, anche in qualche lavoro del coautore Dott. Michele Nardelli sui buchi neri potrebbe esserci qualcosa di inerente a tale problema , e possibilmente utile al nostro scopo.

Conclusioni Quindi, possibile concludere provvisoriamente che il nostro presente tentativo di modellizzazione di tali fusioni potrebbe essere, ancorch ancora parzialmente, fondato, e passibile di ulteriori e ben documentati approfondimenti. Il nostro modello riguarda tuttavia la fusione di un buco nero di materia con un buco bianco di antimateria, che potrebbe essersi verificato durante il big bang che dette origine al nostro Universo, ma potrebbe essere valido ed utile anche per la fusione di due buchi neri durante lesistenza del nostro universo, specialmente in un lontanissimo futuro, durante la cosiddetta era dei buchi neri, e cio dopo che tutte le stelle si saranno spente e le galassie inghiottite dai suddetti buchi neri, ormai unici abitanti delluniverso, divenuto freddo e buio.

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