potrebbe rivelarsi un intero universo intrecciato segretamente al nostro di Jonathan Feng e Mark Trodden Il LATO OSCURO delluniverso COSMOLOGIA Attraverso la forza di gravit, la materia oscura modella luniverso in una ragnatela di galassie. Oggi i teorici ritengono che possa esercitare anche altre forze. Questa immagine della Millennium Simulation, effettuata nel 2005, raffigura una regione dellampiezza di circa 1,6 miliardi di anni luce. 36 Le Scienze 509 gennaio 2011 www.lescienze.it Le Scienze 37 V o lk e r S p rin g e l,M a x - P la n c k - In s titu te f r A s tro p h y s ik e H e id e lb e rg In s titu te fo r T h e o re tic a l S tu d ie s (p a g in e p re c e d e n ti) I l 23 settembre 1846 Johann Gottfried Galle, diretto- re dellOsservatorio di Berlino, ricevette una lettera de- stinata a cambiare la storia dellastronomia. Il mittente era un francese, Urbain Le Verrier, il quale, studiando i moti di Urano, aveva concluso che non potessero es- sere spiegati dallazione delle forze gravitazionali note. Le Verrier proponeva lesistenza di un oggetto scono- sciuto la cui attrazione gravitazionale perturbava lorbita di Urano esattamente nella maniera necessaria per giustificare le osservazio- ni anomale. Seguendo le indicazioni di Le Verrier, quella notte stes- sa Galle punt il telescopio e scopr Nettuno. Una storia simile nella quale gli astronomi rilevano moti co- smici anomali, ne deducono la presenza di nuova materia e inizia- no a cercarla si sta ripetendo nella cosmologia moderna. Nella parte di Urano troviamo stelle e galassie che si muovono come non dovrebbero; al posto di Nettuno deduciamo lesistenza di compo- nenti del cosmo finora ignote, chiamate provvisoriamente mate- ria oscura ed energia oscura. Dai tipi di anomalie che osserviamo, possiamo dedurre alcune caratteristiche di base di queste compo- nenti. La materia oscura sembra essere un mare di particelle invi- sibili che riempiono lo spazio in maniera non uniforme; lenergia oscura diffusa uniformemente, e si comporta come se fosse in- trecciata alla struttura stessa dello spazio. Contrariamente a quan- to fece Galle, in questo caso non possibile puntare i telescopi verso il cielo e identificare con certezza gli attori finora invisibili; ma si vanno accumulando indizi preziosi, come la registrazione di eventi da parte degli acceleratori di particelle. Dopo la sua scoperta come forza che agiva nellombra su Ura- no, Nettuno si rivelato un mondo di per s affascinante. Sar lo stesso per la materia oscura e lenergia oscura? Gli scienziati stanno prendendo sempre pi sul serio la possibilit che la materia oscura in particolare, lungi dallessere un espediente per spiega- re i moti della materia visibile, costituisca invece un lato nascosto delluniverso, dotato di una vita propria ricca e interessante. Po- trebbe essere composta da un autentico serraglio di particelle che interagiscono tramite forze naturali nuove: un intero universo si- lenziosamente intrecciato al nostro. Queste ipotesi si distaccano nettamente dalle precedenti idee se- condo cui la materia oscura e lenergia oscura sarebbero le com- ponenti pi asociali del cosmo. Fin da quando venne ipotizzata lesistenza della materia oscura, negli anni trenta, gli astronomi considerarono linerzia come la sua propriet caratteristica. Le os- servazioni fanno pensare che la sua massa complessiva superi quel- la della materia ordinaria di un fattore 6:1. Le galassie e gli am- massi di galassie sono immersi in gigantesche sfere, o aloni, di materia oscura. Perch una simile quantit di materia possa sfuggi- re allindividuazione diretta si ritiene che debba essere costituita da particelle che interagiscono in misura molto scarsa sia con la ma- teria ordinaria sia reciprocamente. Il loro contributo consisterebbe nel dare sostegno gravitazionale alla materia luminosa. Gli astronomi ritengono che gli aloni si siano formati in una fase precoce della storia cosmica e abbiano poi attratto la mate- ria ordinaria, la quale, essendo capace di una ricca variet di com- portamenti, si sarebbe sviluppata in strutture complesse, mentre la materia oscura, essendo inerte, rimaneva nel proprio stato inizia- le. Per quanto riguarda lenergia oscura, il suo unico ruolo sem- bra quello di accelerare lespansione cosmica, e le prove disponibi- li fanno pensare che sia rimasta totalmente immutata per tutta la storia delluniverso. La possibilit che la materia oscura sia pi interessante di quan- to appaia da questa descrizione suggerita non tanto dallastrono- mia, quanto da indagini approfondite sulla fisica degli atomi e sul mondo delle particelle subatomiche. ormai tradizione che i fisici delle particelle aprano spiragli su forme sconosciute della materia partendo dal comportamento della materia nota, e i risultati delle loro ricerche sono del tutto indipendenti dai moti cosmici. Nel caso della materia oscura, il concatenamento di ipotesi ini- zi con la scoperta del decadimento radioattivo beta agli inizi del Novecento. Enrico Fermi cerc di dare una spiegazione teorica del fenomeno postulando una nuova forza naturale e nuove particel- le mediatrici di questa forza che provocavano il decadimento dei nuclei atomici. La nuova forza era simile allelettromagnetismo, e le nuove particelle somigliavano ai fotoni, ma con una differenza fondamentale. Fermi propose che al contrario dei fotoni, che sono privi di massa e quindi molto mobili, le nuove particelle dovessero essere pesanti. La loro massa ne limita le possibilit di moto e spie- ga perch questa forza, pur essendo in grado di provocare il decadi- mento dei nuclei, non si eserciti al di l di un raggio estremamente T u tte le illu s tra z io n i s o n o d i B ry a n C h ris tie FATTI E I POTESI SULLA MATERI A OSCURA Che cosa si nasconde nellombra I moderni strumenti scientifici hanno rivelato lesistenza di massa ed energia invisibili nelluniverso, ma lidenti- ficazione dei tipi di materia che potrebbero costituirle appena agli inizi. Materia a specchio Ciascuna particella ordinaria potrebbe avere una sorta di doppio. Fredda Alcune forme di materia, quando vengono generate, si muovono assai lentamente. Auto-interagente Le particelle possono interagire reciprocamente in maniera pi intensa di quanto fanno con le particelle ordinarie. Materia non barionica 23% Questa materia esotica pu esercitare e avvertire solo una parte delle forze conosciute, oltre a forze del tutto peculiari. Forze nascoste (senza WIMP) Le particelle potrebbero interagire per mezzo di versioni oscure della forza elettromagnetica e della forza debole. Super-WIMP Le particelle generate dal decadimento delle WIMP potrebbero reagire alla gravit, ma non alla forza nucleare debole. WIMP Le particelle massicce debolmente interagenti reagiscono sia alla gravit sia alla forza nucleare debole. Assioni Particelle ancora pi leggere e debolmente interagenti dei neutrini, risolverebbero uno spinoso problema legato alla forza nucleare forte. Non auto-interagente Particelle estremamente poco reattive sono le candidate pi accreditate al ruolo di materia oscura. Energia del vuoto Lo spazio apparentemente vuoto pu essere pervaso di energia dovuta alle inevitabili fluttuazioni quantiche della materia. Quintessenza Una forma di energia dinamica potrebbe essere stata attivata da interazioni con la materia. Particelle supersimmetriche Il principio di supersimmetria comporta naturalmente lesistenza di nuove particelle. Calda Alcune forme di materia, come i neutrini, vengono generati a una velocit confrontabile con quella della luce. Materia barionica 4% La materia ordinaria, che costituisce gli atomi, pu esercitare tutte le forze conosciute della natura e reagire a esse. la materia che possiamo percepire direttamente. GRAVIT GRAVIT FORZA DEBOLE Energia oscura 73% Due ragioni inducono a ritenere che il cosmo sia pervaso da una forma di materia sconosciuta, la materia oscura. Non solo stelle, galassie e nubi di gas sembrano muoversi in risposta allinfluenza gravitazionale di materia invisibile, ma anche processi come la radioattivit presentano problemi che possono essere risolti ipotizzando lesistenza di particelle ancora ignote. Si ritiene che la materia oscura sia costituita dalle WIMP, particelle che interagiscono in misura quasi nulla con il mondo visibile. O, almeno, questa lopinione pi diffusa. Ma, in realt, la materia oscura potrebbe essere pi ricca e interessante? I fisici che cercano di capire quale sia la composizione della materia oscura sono convinti che possa interagire tramite un ventaglio di forze, tra le quali una forma di luce totalmente invisibile. I N BREVE Jonathan Feng un fisico teorico che lavora al confine tra fisica delle particelle e cosmologia, interessandosi in particolare alla materia oscura. Attualmente professore di fisica e astronomia allUniversit della California a Irvine. Mark Trodden si occupa di fisica delle particelle e cosmologia. condirettore del Center for Particle Cosmology dellUniversit della Pennsylvania. 38 Le Scienze 509 gennaio 2011 www.lescienze.it Le Scienze 39 piccolo. Per spiegare il tempo di dimezzamento osservato degli iso- topi radioattivi, le nuove particelle dovevano avere una massa dav- vero grande: circa 100 volte quella del protone, ossia circa 100 gi- gaelettronvolt, lunit standard della fisica delle particelle. Oggi la nuova forza detta forza nucleare debole, e le particelle che la trasmettono sono le particelle W e Z, scoperte negli anni ot- tanta. Esse non sono di per s materia oscura, ma le si avvicinano per alcune propriet. A priori, non dovrebbero essere cos pesanti. La loro massa molto elevata indica che sono sottoposte allinfluen- za di qualche altro fattore: nuove particelle che le inducono ad ac- quisire massa, un po come un amico che vi convince a cedere al- la tentazione di mangiare unaltra fetta di torta. Uno degli obiettivi del Large Hadron Collider la ricerca di queste particelle, che do- vrebbero avere masse confrontabili con quelle delle particelle W e Z. In effetti, i fisici sono convinti che siano in attesa di essere sco- perti decine di tipi di particelle, uno per ciascuna delle particelle note, alle quali sono accoppiati nella cosiddetta supersimmetria. Tra queste ipotetiche particelle ve ne sono alcune chiamate col- lettivamente particelle massicce debolmente interagenti, o WIMP (da weakly interacting massive particle). Il loro nome dovuto al fatto che interagiscono solo per mezzo della forza nucleare debole (oltre che della gravit). Essendo insensibili alle forze elettrica e ma- gnetica predominanti nel mondo che ci circonda, sono totalmente invisibili e pressoch prive di effetti sulle particelle normali. Pertan- to sono candidate ideali al ruolo di materia oscura cosmica. Che le WIMP spieghino davvero la materia oscura, tuttavia, di- pende dal loro numero. Ed qui che largomentazione fisica si fa valere. Come ogni altra specie di particelle, anche le WIMP devo- no essere state prodotte nel big bang. Venivano create e distrutte in collisioni tra particelle di alta energia, che consentivano in ogni dato momento lesistenza di un certo numero di WIMP. Questo nu- mero variato nel tempo in funzione di due effetti contrapposti determinati dallespansione delluniverso. Il primo il raffredda- mento del brodo primordiale, che ha ridotto la quantit di energia disponibile per la creazione delle WIMP, limitandone il numero. Il secondo effetto la diluizione delle particelle, che ha ridotto la fre- quenza delle collisioni fino al punto in cui sono cessate. In quel momento, circa 10 nanosecondi dopo il big bang, il numero delle WIMP si fissato per sempre. Luniverso non aveva pi n lener- gia necessaria per creare nuove WIMP n la densit di massa oc- corrente per distruggerle. Data la massa attesa delle WIMP e lintensit delle loro interazio- ni, che determinano la frequenza degli eventi di annichilazione re- ciproca, possibile calcolare facilmente quante WIMP dovrebbero essere rimaste oggi. Sorprendentemente, si trova che il numero cor- risponde a quello necessario per descrivere la materia oscura cosmi- ca, nei limiti di precisione delle stime di massa e di intensit delle interazioni. Questa notevole concordanza ha preso il nome di coin- cidenza delle WIMP: particelle la cui esistenza stata ipotizzata in relazione a un vecchio enigma di fisica delle particelle, finiscono per spiegare in maniera quasi perfetta le osservazioni cosmologiche. Questa argomentazione conferma che le WIMP sono inerti. Un rapido calcolo permette di prevedere che quasi un miliardo di que- ste particelle ha attraversato il vostro corpo da quando avete ini- ziato a leggere questo articolo e, a meno di una combinazione stra- ordinaria, nessuna ha prodotto effetti discernibili. Nel corso di un anno, ci si pu attendere che una sola WIMP sia deviata dai nuclei atomici delle vostre cellule e depositi unesigua quantit di ener- gia. Per avere qualche speranza di individuare eventi cos rari, in alcuni degli esperimenti in corso enormi volumi di liquidi o altre sostanze vengono monitorati con rivelatori di particelle per lunghi periodi. Un secondo metodo basato su osservazioni astronomiche consiste nel cercare lampi di radiazione nella galassia che segnali- no un raro evento di collisione e annichilazione di WIMP in orbita. Un terzo modo per rivelare queste particelle cercare di sintetiz- zarle in esperimenti condotti sulla Terra (si veda il box a p. 40). Oltre le WIMP Lo straordinario impegno attuale dedicato alla ricerca delle WIMP potrebbe dare limpressione che queste particelle siano le sole candidate teoricamente plausibili al ruolo di materia oscura. Ma davvero cos? In realt recenti sviluppi di fisica delle particel- le hanno messo in luce nuove possibilit, suggerendo che le WIMP siano solo la punta delliceberg. Al di sotto potrebbero celarsi mon- di segreti, con particelle di materia e forze del tutto peculiari. Una di queste recenti ipotesi prevede lesistenza di particelle che interagiscono ancora pi debolmente delle WIMP. In base a consi- derazioni teoriche, sembra che le WIMP formatesi nel primo nano- secondo della storia del cosmo fossero instabili. In un arco di tempo compreso tra alcuni secondi e alcuni giorni potrebbero essere deca- dute in particelle di massa confrontabile, ma che non interagiscono tramite la forza nucleare debole; la gravit la loro unica connes- sione al resto del mondo naturale. I fisici le chiamano super-WIMP. Lidea che siano queste particelle, e non le WIMP, a costituire la materia oscura delluniverso attuale. Le super-WIMP sfuggirebbe- ro a tutte le osservazioni dirette, ma si potrebbe dedurne lesisten- za da unimpronta caratteristica lasciata sulla conformazione delle galassie. Al momento della loro creazione, le super-WIMP dove- vano essere in moto a una frazione significativa della velocit del- la luce. Hanno quindi impiegato un certo tempo per fermarsi, ed presumibile che solo a quel punto sia potuta iniziare la formazione di galassie. Questo ritardo avrebbe lasciato meno tempo a disposi- zione per laccumulo di materia nel centro delle galassie prima che lespansione cosmica la diluisse. La densit nel centro degli aloni di materia oscura dovrebbe perci indicare se questi sono costituiti da WIMP o da super-WIMP; le verifiche sono in corso. Inoltre il deca- dimento da WIMP a super-WIMP dovrebbe aver generato fotoni o elettroni come sottoprodotti, e queste particelle possono collidere con i nuclei leggeri e distruggerli. Esistono alcune prove che luni- verso contenga meno litio del valore atteso, e lipotesi delle super- WIMP potrebbe essere un modo per spiegare la discrepanza. Lidea delle super-WIMP apre anche nuove possibilit osservati- ve per la fisica sperimentale. Per esempio, le WIMP primordiali non dovevano per forza essere oscure o debolmente interagenti; pote- vano anche avere una carica elettrica. Dal punto di vista dellevolu- zione del cosmo, questa carica non avrebbe prodotto conseguenze, dato che quelle particelle decaddero con estrema rapidit, ma se ne deduce che, se fosse possibile ricrearle sperimentalmente, le WIMP sarebbero molto vistose. Un rivelatore di particelle le registrereb- be come elettroni pompati: avendo la stessa carica dellelettrone e una massa 100.000 volte maggiore, simili particelle attraversereb- bero il rivelatore lasciando dietro di s scie spettacolari. Forze oscure e mondi nascosti La lezione principale dei modelli delle super-WIMP che non vi sono ragioni teoriche n sperimentali perch la materia oscura deb- ba essere insignificante. Una volta ammessa la possibile esistenza di particelle nascoste con propriet che vanno oltre lo scenario stan- dard delle WIMP, diventa naturale considerare tutte le possibilit. Potrebbe esistere unintera serie di queste sfuggenti particelle? Po- trebbe esserci un mondo nascosto che la copia esatta del nostro, contenente versioni ombra di elettroni e protoni, che si combinano a formare atomi e molecole ombra, che si uniscono a loro volta for- mando pianeti ombra, stelle ombra e persino esseri viventi ombra? Lipotesi di un mondo nascosto identico al nostro viene indaga- ta fin dagli anni cinquanta. Lidea affascinante. possibile che ci che vediamo come materia oscura sia in realt la prova di un mon- do segreto speculare al nostro? Dove in questo esatto momento fi- sici e astronomi si stanno interrogando sulla loro materia oscura, quando in effetti la loro materia oscura siamo noi? Purtroppo, semplici osservazioni indicano che i mondi nasco- sti non possono essere una copia esatta del nostro mondo visibi- PARTI CELLE I POTETI CHE Nuove protagoniste Le super-WIMP sono il primo tipo di particelle ipotetiche ad arricchire lo scenario standard della materia oscura basato sulle WIMP. Il termine intenzionalmente ironico: queste particelle sono super non perch sono pi potenti delle WIMP, ma perch sono pi deboli; infatti interagi- scono con la materia ordinaria solo per mezzo della forza di gravit. Nello scenario delle WIMP (colonna di sinistra), queste innescano diret- tamente la formazione di galassie. In quello delle super-WIMP (colonna di destra), le WIMP decadono in super-WIMP, che a loro volta avviano la formazione di galassie con un certo ritardo rispetto al primo scenario. Creazione primordiale delle WIMP nel big bang Creazione primordiale delle WIMP nel big bang Le WIMP rallentano e innescano la formazione di galassie Formazione di galassie Le WIMP decadono in super-WIMP veloci Le super-WIMP rallentano e innescano la formazione di galassie Formazione di galassie Gravit Forza elettromagnetica Forza nucleare debole Forza nucleare forte Possibili forze oscure Materia barionica WIMP Super-WIMP Continua evoluzione delle galassie DA DOVE VI ENE LA MATERI A OSCURA Il grande freddo Tempo Creazione e distruzione della particelle di materia oscura Big bang Distruzione della particelle di materia oscura Universo in espansione Dieci nanosecondi dopo il big bang Un nanosecondo dopo il big bang Nelluniverso primordiale caldo e denso, particel- le di materia oscura come le WIMP venivano cre- ate e distrutte in equilibrio dinamico. Espandendo- si, luniverso si raffredd, e a un certo punto non fu pi in grado di creare nuove particelle. Quelle rima- ste divennero cos rarefatte da cessare di distrug- gersi in collisioni reciproche. Nel caso delle WIMP, le teorie prevedono con buona certezza la quantit di materia che deve essere sopravvissuta, e questo risultato coerente con le osservazioni. 40 Le Scienze 509 gennaio 2011 www.lescienze.it Le Scienze 41 le. Anzitutto, la materia oscura sei volte pi abbondante di quel- la ordinaria. Inoltre, se la materia oscura si comportasse come la materia ordinaria, gli aloni si sarebbero appiattiti formando dischi come quello della Via Lattea, con enormi conseguenze gravitazio- nali che non sono mai state osservate. Infine, lesistenza di parti- celle nascoste identiche alle nostre avrebbe influito sullespansio- ne cosmica, alterando la sintesi di idrogeno ed elio nelluniverso primordiale, e le misurazioni della composizione cosmica lo esclu- dono. Queste considerazioni rendono poco plausibile lesistenza di unumanit ombra. Tuttavia, il mondo oscuro potrebbe essere davvero un compli- cato intrico di particelle e forze. Vari studiosi hanno rilevato che lo stesso quadro concettuale supersimmetrico che porta alle WIMP lascia spazio per scenari alternativi senza WIMP, ma con nume- rosi altri tipi di particelle. Per di pi, in molte di queste teorie sen- za WIMP le nuove particelle interagiscono reciprocamente trami- te forze oscure, appena ipotizzate, che cambierebbero la velocit di creazione e annichilazione di particelle nelluniverso primordiale. Per i conti non tornano di nuovo, perch il numero di particelle ri- manenti tale da descrivere adeguatamente la materia oscura. N A S A Questi modelli prevedono che la materia oscura possa essere accompagnata da una forza debole nascosta o addirittura da una versione nascosta dellelettromagnetismo: ci implicherebbe che la materia oscura possa emettere e riflettere luce segreta. Poich questa luce invisibile per noi, la materia oscura resta tale ai nostri occhi. Le nuove forze potrebbero per avere effetti molto si- gnificativi. Per esempio potrebbero far s che le nubi di particel- le oscure vengano distorte in caso di reciproco attraversamento. Gli astronomi hanno cercato prove di questo effetto nellAmmas- so del Proiettile, costituito da due ammassi di galassie che si sono attraversati a vicenda. Le osservazioni mostrano che il breve in- contro dei due ammassi ha turbato pochissimo la materia oscu- ra, indicando che le forze oscure, se esistono, non possono esse- re molto intense. Simili forze permetterebbero anche alle particelle oscure di scambiarsi reciprocamente energia e quantit di moto, in un pro- cesso che tenderebbe a uniformarle e a rendere sferici gli aloni ini- zialmente irregolari. Questo processo di uniformazione dovrebbe essere particolarmente pronunciato nelle piccole galassie, le co- siddette galassie nane, dove la materia oscura si muove lentamen- te, le particelle restano vicine per un tempo relativamente lungo e i piccoli effetti hanno il tempo di accumularsi. Losservazione che le piccole galassie sono sistematicamente pi tondeggianti rispetto a quelle grandi sarebbe un segno eloquente delle interazioni del- la materia oscura tramite nuove forze. Gli studi in questa direzione sono appena agli inizi. Una possibilit ugualmente attraente che la materia oscura interagisca con lenergia oscura. La maggior parte delle teorie le considera non connesse, ma non vi alcuna prova a conforto di questa ipotesi, e ora alcuni fisici stanno riflettendo su come ma- teria oscura ed energia oscura possono influenzarsi a vicenda. Si spera che lindividuazione di un legame renda meno ardui alcu- ni problemi cosmologici, come quello della coincidenza: perch materia oscura ed energia oscura hanno densit confrontabili? La densit dellenergia oscura circa tre volte superiore a quella della materia oscura, ma il rapporto avrebbe anche potuto essere 1000 o un milione. La coincidenza troverebbe una spiegazione logica se in qualche modo la materia oscura avesse indotto la comparsa dellenergia oscura. Laccoppiamento con lenergia oscura potrebbe inoltre consen- tire alle particelle di materia oscura di interagire in modi che non sono consentiti alle particelle ordinarie. I modelli pi recenti per- mettono, e a volte impongono, che lenergia oscura eserciti una forza differente sulla materia oscura e su quella ordinaria. Per ef- fetto di questa forza, la materia oscura tenderebbe ad allontanarsi dalla materia ordinaria alla quale fosse mescolata. Nel 2006 Marc Kamionkowski, del California Institute of Technology, e Mi chael Kesden, allora al Canadian Institute for Theoretical Astro physics di Toronto, hanno proposto di cercare questo effetto nelle galas- sie nane perturbate dallinfluenza gravitazionale di una vicina pi grande. La galassia nana del Sagittario, per esempio, in via di disfacimento per opera della Via Lattea, e gli astronomi ritengo- no che la sua materia, oscura e ordinaria, stia riversandosi nella nostra galassia. Nei calcoli di Kamionkowski e Kesden, se le for- ze che agiscono sulla materia oscura sono almeno del 4 per cento pi intense o pi deboli di quelle che agiscono sulla materia ordi- naria, allora le due componenti dovrebbero separarsi in misura ri- levabile. Attualmente, per, i dati non mostrano alcuna prova di questo effetto. Unaltra ipotesi che una connessione tra materia oscura ed energia oscura possa alterare lo sviluppo delle strutture cosmi- che, che dipende in maniera molto sensibile dalla composizione delluniverso, incluso il suo lato oscuro. Diversi ricercatori, tra cui uno di noi (Trodden), con i suoi collaboratori Rachel Bean, an- na Flanagan e Istvan Laszlo della Cornell University, hanno recen- temente sfruttato questo potente vincolo per confutare unampia classe di modelli. Nonostante i risultati siano ancora interlocutori, largomenta- zione teorica a favore di un mondo oscuro complesso appare ormai cos convincente che molti ricercatori troverebbero pi sorprenden- te se alla fine la materia oscura risultasse nulla pi di uno sciame indifferenziato di WIMP. Dopo tutto, la materia visibile compren- de un ricco spettro di particelle con molteplici interazioni determi- nate da eleganti principi di simmetria, e nulla fa pensare che la ma- teria oscura e lenergia oscura debbano essere differenti. Forse non incontreremo mai stelle, pianeti o esseri viventi oscuri, ma esat- tamente come non potremmo immaginare il sistema solare senza Nettuno, Plutone e lo sciame di piccoli oggetti in orbite ancora pi esterne un giorno potremmo non riuscire a concepire luniverso senza un complesso e affascinante mondo oscuro. n OSSERVAZI ONI DI FI SI CA Come vedere ci che non pu essere visto Tutto ci che si conosce finora della materia oscura deriva dagli effetti gravi- tazionali che esercita sulla materia visibile, ma per scoprire che cos biso- gna individuarla direttamente; compito non facile, perch la materia oscura elusiva per definizione. Tuttavia migliaia di studiosi sono impegnati in que- sta ricerca, spinti dalla promessa di scoprire che cosa costituisce un quarto delluniverso. La maggior parte dei programmi di ricerca si concentra sulle WIMP e le tre strategie pi comuni prevedono il rilevamento dellannichila- zione, dello scattering e della produzione di queste particelle. Annichilazione Quando due WIMP si incontrano, si cancellano a vicenda lasciando una scia di altre particelle quali elettroni, antielettroni (o positroni) e neutrini. Questi eventi di annichilazione non possono essere molto frequenti, altrimenti le WIMP sarebbero totalmente estinte. Per fortuna oggi gli esperimenti sono abbastanza sensibili da rilevare lannichilazione anche di una minuscola frazione delle WIMP. Elettroni e positroni sono stati cercati con rivelatori trasportati da palloni aerostatici. Nel corso del 2011, lAlpha Magnetic Spectrometer (AMS-02) verr portato sulla Stazione spaziale internazionale, dove rester come modulo esterno con il compito di rilevare lemissione di positroni. Altri osservatori, come il Super-Kamiokande in Giappone e IceCube in Antartide, cercano di individuare i neutrini prodotti dallannichilazione. Individuazione diretta La materia oscura in moto nella galassia dovrebbe fluire costantemente attraverso il nostro pianeta. In rari casi, la collisione di una WIMP con un nucleo atomico fa s che questo venga respinto come una palla da biliardo colpita da unaltra palla. Lenergia di rinculo prevista piccolissima, ma potrebbe essere alla portata di rivelatori particolarmente sensibili. La tecnologia criogenica rallenta le vibrazioni naturali degli atomi e pu facilitare lindividuazione del rinculo. Lenergia depositata nel rivelatore cruciale per identificare le propriet fondamentali della materia oscura. Due esperimenti, DAMA e CoGeNT, hanno annunciato di aver individuato un segnale, ma altri, come XENON e CDMS, non hanno trovato nulla. Dato che la sensibilit dei nuovi esperimenti migliora rapidamente, questa linea di ricerca appare assai promettente. Produzione La materia oscura potrebbe essere generata in acceleratori di particelle come il Large Hadron Collider del CERN, in cui vengono fatti collidere protoni a energie estremamente elevate. La produzione della materia oscura linverso della sua annichilazione: se la materia oscura, annichilandosi, pu generare particelle normali, allora pu anche essere prodotta da collisioni di particelle normali. La firma della produzione di materia oscura sarebbe losservazione di collisioni nelle quali energia e quantit di moto appaiono mancanti, indicando che sono state generate particelle non reattive, sfuggite dal rivelatore senza lasciarvi alcuna traccia. Questi giganteschi esperimenti, progettati per violare i segreti del mondo subatomico, potrebbero finalmente individuare la forma di materia predominante nelluniverso. Esperimenti che hanno annunciato lindividuazione di particelle di materia oscura ESPERIMENTO CDMS DAMA CoGeNT PAMELA Che cosa significa Cryogenic Dark Matter Search DArk MAtter Coherent Germanium Neutrino Technology Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei Astrophysics Dove si trova Miniera di Soudan nel Minnesota Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso Miniera di Soudan A bordo di un satellite russo Che cosa ha visto Due eventi di rinculo Variazione annuale del numero di eventi di rinculo Eventi di rinculo Eccesso di positroni Perch il segnale potrebbe essere reale Segnale diretto e atteso della materia oscura Statisticamente significativo Sensibile ai rinculi a energie ultrabasse Segnale diretto e atteso dellannichilazione della materia oscura Perch potrebbe non esserlo Non statisticamente significativo Apparentemente escluso da altri risultati Potrebbero essere dovuti a eventi nucleari normali Potrebbe essere spiegato da sorgenti astrofisiche Quali esperimenti lo seguiranno SuperCDMS, XENON XENON, MAJORANA Demonstrator XENON, MAJORANA Demonstrator Alpha Magnetic Spectrometer (AMS-02) OSSERVAZI ONI ASTRONOMI CHE Ammasso rivelatore LAmmasso del Proiettile una delle prove astronomiche pi convincen- ti dellesistenza della materia oscura. Si tratta di una coppia di ammas- si di galassie che hanno subito una collisione. Levento non ha avuto al- cun effetto sulle stelle dei due sistemi (immagine ottica), che a queste scale sono bersagli molto piccoli, ma le nubi di gas interstellare si sono scontrate, emettendo raggi X (in rosa). La presenza della materia oscura (in blu) rivelata dalla sua gravit, che distorce la luce degli oggetti sullo sfondo. Essa rimasta allineata alle stelle, indicando che di qualunque natura siano le particelle che la compongono, sono assai poco reattive. Approaches to Understanding Cosmic Acceleration. Silvestri A. e Trodden M., in Reports on Progress in Physics, Vol. 72, n. 9, articolo n. 096901, settembre 2009. Whats the Matter? The Search for Clues in Our Cold, Dark Universe. Feng J.L., Pagels Memorial Public Lecture, 14 luglio 2010. vod.grassrootstv.org/ vodcontent/9251-1.wmv. Dark Matter Candidates fromParticle Physics and Methods of Detection. Feng J.L., in Annual Reviews of Astronomy and Astrophysics, 48, pp. 495-545, agosto 2010. LETTURE
Fisica Quantistica per Principianti: Semplice e alla Portata di Tutti. Scopri i Segreti sulla Teoria della Relatività, i Buchi Neri, le Particelle Elementari e lo Spazio-Tempo.