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Giorgio Gallo
La matematica e la guerra
Il rapporto fra matematica e guerra è stato sempre molto forte. Già Platone, nel settimo capitolo
della Repubblica, afferma come “la conoscenza del calcolo e dei numeri” sia necessaria al guerriero
“se egli vuole capire qualcosa di tattica, o piuttosto se vuole essere un uomo”. E poco dopo sostiene
che “sarebbe conveniente imporre questa disciplina per legge e persuadere coloro che devono
esercitare nella città le più alte cariche a indirizzarsi verso la scienza del calcolo e a studiarla non
superficialmente, ma fino a raggiungere col puro intelletto la contemplazione della natura dei
numeri, senza usarla per vendere e comprare, come fanno i mercanti e i bottegai, ma per la guerra e
per facilitare la conversione dell'anima stessa dal divenire alla verità e all'essere.”1
Il rapporto fra guerra e matematica è stato però abbastanza limitato, almeno fino al secolo XIX. È
in questo secolo che le esigenze dei calcoli balistici si incontrano con il nascente Calcolo
Numerico,2 ed è proprio la balistica una delle aree applicative che contribuiranno allo sviluppo del
Calcolo Numerico in Italia, soprattutto con l'Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo
(INAC) del CNR, fondato da Mauro Picone nel 1932. Come scriverà in seguito Mauro Picone, “La
collaborazione coi Ministeri dell'Aeronautica, dell'Esercito e della Marina, divenne un sistema,
governata da una speciale convenzione. Si deve all'INAC, per esempio, la compilazione degli
abachi per il tiro di bombardamento da aereo, che dettero, dal 1935 in poi, alla nostra Arma aerea
una ragguardevole potenza offensiva.”3 La data non è casuale: nell'ottobre 1935 inizia l'invasione
italiana dell'Etiopia, dove l'aviazione italiana ebbe un ruolo significativo, con l'utilizzo anche di
bombe a iprite (Rochat 2005), uno dei primi esempi di utilizzo da parte dell'aviazione di armi
chimiche.
La seconda guerra mondiale segnerà un punto di svolta nei rapporti fra la matematica e, più in
generale la scienza, e la guerra con la nascita della Ricerca Operativa (RO). Disciplina che si
caratterizza per l'uso di strumenti e modelli matematici per la soluzione di problemi decisionali
complessi,4 la Ricerca Operativa nasce dalle esigenze belliche, prima in Gran Bretagna e
successivamente negli USA. Un particolare ruolo ebbe il cosiddetto “Blackett's Circus”,5 un gruppo
di scienziati che, costituitosi nel 1940 sotto la guida del fisico Patrick Blackett6 con il nome di
“Anti-Aircraft Command Research Group”, aveva inizialmente come obiettivo quello di ottimizzare
il dispiegamento dei radar e delle batterie per migliorare la difesa aerea, e che successivamente ebbe
un ruolo cruciale nella lotta contro i sottomarini tedeschi nell'Atlantico. I risultati furono così
positivi che molto presto dalla Gran Bretagna la Ricerca Operativa venne importata anche negli
USA, dove coinvolse personalità scientifiche quali Kimball, Morse e von Neumann. Negli USA la
RO cambia anche caratteristiche rispetto alla sua origine inglese. “Quella che era iniziata in Gran
* Lavoro presentato al convegno “Matematica e democrazia”, Orvieto, 4- 6 aprile 2014, e in corso di pubblicazione
sugli atti del convegno.
1 Sull'importanza della matematica per Platone rimandiamo a (Toffalori e Leonesi, 2013).
2 Già nel settecento Eulero si era occupato di balistica (Ronald Calinger,
http://matematica.unibocconi.it/articoli/leonhard-euler-vita-e-pensiero, visitato il 20/05/2014).
3 M. Picone, La Mia Vita, 1972 (http://media.accademiaxl.it/pubblicazioni/Matematica/link/PICONE_vita.pdf,
visitato il 23/05/2014).
4 “La Ricerca Operativa studia, progetta ed impiega modelli matematici, metodi quantitativi, strumenti software
avanzati, simulazione ed altre tecniche analitiche per affrontare e risolvere problemi complessi ed identificarne le
soluzioni”. Questa è la definizione di Ricerca Operativa (RO) che troviamo nel sito dell'AIRO (Associazione
Italiana di ricerca Operativa). Simile è ciò che si può leggere nel sito di IMFORMS, l'associazione americana di RO:
“Employing techniques from other mathematical sciences, such as mathematical modeling, statistical analysis, and
mathematical optimization, operations research arrives at optimal or near-optimal solutions to complex decision-
making problems.” Nel mondo accademico italiano, la RO è inclusa fra i settori disciplinari in cui è suddivisa la
matematica, con la sigla MAT/09.
5 Si trattò di un gruppo interdisciplinare contenente, fra gli altri, due matematici e due fisici matematici.
6 Blackett nel 1948 fu insignito del Nobel per la fisica.
Bretagna come una attività empirica che metteva al centro il lavoro sul campo e la conoscenza
implicita ottenuta attraverso l'osservazione in tempo di guerra, presto si venne trasformando in una
disciplina più astratta, distante e teorica” (Mirowski 1999). Questa differenza di approccio è
evidente ancora oggi: mentre la Ricerca Operativa inglese tende a dare grande spazio a
considerazioni e valutazioni qualitative, quella americana è molto più quantitativa e formalizzata.
Il fatto interessante è che non abbiamo qui uno dei tanti casi di tecniche matematiche esistenti che
vengono utilizzate per la guerra, o anche di nuove tecniche sviluppate per rispondere a domande
specifiche che nascono da esigenze belliche. È una nuova disciplina, che Mirowski (1999) chiama
“una Scienza della Guerra”, quella che viene sviluppata.7 È certamente vero che “Il sistema di
interazioni che fu sviluppato dai gruppi di RO fra scienziati e militari negli Stati Uniti divenne il
modello per le commissioni che nel dopo guerra svolsero funzioni di consulenza per le forze armate
sullo sviluppo di armi e su questioni tattiche e strategiche” (Fortun & Schweber 1993), e da questo
sistema di interazioni ebbe origine la RAND Corporation, una importante società di consulenza che
operava in stretta collaborazione con l'aviazione militare USA, e dalla quale era generosamente
finanziata. Alla RAND hanno lavorato fra gli altri i premi nobel Kenneth Arrow e John Nash.8
Come scrive Chalmers Johnson (2008), “La RAND divenne una componente istituzionale chiave
nella costruzione dell'impero americano della Guerra Fredda. [… ed] ebbe un ruolo fondamentale
nel dare a questo impero la struttura militaristica che ha ancora oggi e nell'ampliare enormemente le
richieste ufficiali per bombe atomiche, sottomarini nucleari, missili balistici intercontinentali e
bombardieri di lungo raggio. […] Molto del lavoro della RAND era ideologico, mirato a sostenere i
valori americani dell'individualismo e della gratificazione personale e a contrastare il marxismo, ma
il suo orientamento ideologico era nascosto sotto statistiche ed equazioni, che facevano apparire le
sue analisi “razionali” e “scientifiche”.”
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