Sei sulla pagina 1di 2

Scaffale della critica Carlo Emilio Gadda

Italo Calvino
Il groviglio del mondo e la scrittura enciclopedica
Opera: Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Molteplicità
Punti chiave: L’«inestricabile complessità» del reale
L’incompiutezza gaddiana
Le «divagazioni infinite» e l’esplosione dei dettagli
La visione deformante

L e pagine su Gadda fanno parte dell’ultima con-


ferenza delle Lezioni americane (che Calvi-
no non fece in tempo a tenere), quella dedicata
Calvino sottolinea la rappresentazione della realtà
come «garbuglio», la fatale impossibilità di portare
a compimento un’opera, perché «i dettagli gli cre-
alla Molteplicità, in cui l’autore si sofferma sul scono fino a coprire tutto il quadro» e «il disegno
carattere enciclopedico di tanta letteratura, segna- si perde», il sistema di relazioni evocato intorno
tamente del romanzo novecentesco, come specchio a ogni oggetto e la visione deformante, grottesca,
del mondo e «metodo di conoscenza». Di Gadda, delle cose.

Carlo Emilio Gadda cercò per tutta la sua vita di rappresentare il mondo come un gar-
buglio, o groviglio, o gomitolo, di rappresentarlo senza attenuarne affatto l’inestricabile
complessità, o per meglio dire la presenza simultanea degli elementi più eterogenei che
concorrono a determinare ogni evento.
5 A questa visione Gadda era condotto dalla sua formazione intellettuale, dal suo tempe-
ramento di scrittore, e dalla sua nevrosi. Come formazione intellettuale Gadda era un
ingegnere, nutrito di cultura scientifica, di competenze tecniche e di una vera passione
filosofica. […] Come scrittore, Gadda – considerato come una sorta d’equivalente italia-
no di Joyce – ha elaborato uno stile che corrisponde alla sua complessa epistemologia, in
10 quanto sovrapposizione dei vari livelli linguistici alti e bassi e dei più vari lessici. Come
nevrotico, Gadda getta tutto se stesso nella pagina che scrive, con tutte le sue angosce e
ossessioni, cosicché spesso il disegno si perde, i dettagli crescono fino a coprire tutto il
quadro. Quello che doveva essere un romanzo poliziesco1 resta senza soluzione; si può
dire che tutti i suoi romanzi siano rimasti allo stato d’opere incompiute o di frammenti,
15 come rovine d’ambiziosi progetti, che conservano i segni dello sfarzo e della cura meti-
colosa con cui furono concepite.
Per valutare come l’enciclopedismo di Gadda può comporsi in una costruzione compiu-
ta, bisogna rivolgersi ai testi più brevi, come per esempio una ricetta per il «risotto alla
milanese»2, che è un capolavoro di prosa italiana e di sapienza pratica, per il modo in cui
20 egli descrive i chicchi di riso in parte rivestiti ancora del loro involucro («pericarpo»), le
casseruole più adatte, lo zafferano, le varie fasi della cottura. Un altro testo consimile è
dedicato alla tecnologia edilizia3 che dopo l’adozione del cemento armato e dei mattoni
vuoti non preserva più le case dal calore né dal rumore; ne segue una grottesca descri-
zione della sua vita in un edificio moderno e della sua ossessione per tutti i rumori dei
25 vicini che gli arrivano agli orecchi.
Nei testi brevi come in ogni episodio dei romanzi di Gadda, ogni minimo oggetto è
visto come il centro d’una rete di relazioni che lo scrittore non sa trattenersi dal seguire,

1. un romanzo poliziesco: ovvero Quer nell’ottobre del 1959; fu poi raccolta, col raccolto in Verso la Certosa, intitolato La
pasticciaccio brutto de via Merulana. titolo Risotto patrio. Rècipe, nel volume nostra casa si trasforma: e l’inquilino la
2. ricetta per il «risotto alla milanese»: Verso la Certosa, Ricciardi, Milano 1961. deve subire, già comparso nel “Radio-
la prosa Risotto alla milanese: ricetta di 3. Un altro… tecnologia edilizia: Calvino corriere TV” del 29 marzo-4 aprile 1959.
C.E. Gadda uscì nel “Gatto Selvatico”, si riferisce qui a un altro scritto di Gadda


1 Tutti i diritti riservati © Pearson Italia S.p.A.

GU042400680P_500-557Col.indd 515 26/08/14 12:44


Scaffale della critica Carlo Emilio Gadda Italo Calvino

moltiplicando i dettagli in modo che le sue descrizioni e divagazioni diventano infinite.


Da qualsiasi punto di partenza il discorso s’allarga a comprendere orizzonti sempre più
30 vasti, e se potesse continuare a svilupparsi in ogni direzione arriverebbe ad abbracciare
l’intero universo.
L’esempio migliore di questa rete che si propaga a partire da ogni oggetto è l’episodio
del ritrovamento dei gioielli rubati al capitolo 9 di Quer pasticciaccio brutto de via Meru-
lana. Relazioni di ogni pietra preziosa con la storia geologica, con la sua composizione
35 chimica, con i riferimenti storici e artistici e anche con tutte le destinazioni possibili, e
con le associazioni d’immagini che esse suscitano. Il saggio critico fondamentale sulla
epistemologia implicita nella scrittura di Gadda (Gian Carlo Roscioni, La disarmonia pre-
stabilita, Einaudi, Torino 1969) si apre con un’analisi di quelle cinque pagine sui gioielli.
Partendo di là, Roscioni spiega come per Gadda questa conoscenza delle cose in quanto
40 «infinite relazioni, passate e future, reali o possibili, che in esse convergono» esige che
tutto sia esattamente nominato, descritto, ubicato nello spazio e nel tempo. Ciò avviene
mediante lo sfruttamento del potenziale semantico delle parole, di tutta la varietà di for-
me verbali e sintattiche con le loro connotazioni e coloriture e gli effetti il più delle volte
comici che il loro accostamento comporta.
45 Una comicità grottesca con punte di disperazione smaniosa caratterizza la visione di
Gadda. Prima ancora che la scienza avesse ufficialmente riconosciuto il principio che
l’osservazione interviene a modificare in qualche modo il fenomeno osservato, Gadda
sapeva che «conoscere è inserire alcunché nel reale; è, quindi, deformare il reale». Da ciò
il suo tipico modo di rappresentare sempre deformante, e la tensione che sempre egli sta-
50 bilisce tra sé e le cose rappresentate, di modo che quanto più il mondo si deforma sotto
i suoi occhi, tanto più il self dell’autore viene coinvolto da questo processo, deformato,
sconvolto esso stesso.
I. Calvino, Molteplicità, in Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, in Saggi 1945-1985, I,
a cura di M. Barenghi, Mondadori, Milano 1995.


2 Tutti i diritti riservati © Pearson Italia S.p.A.

GU042400680P_500-557Col.indd 516 26/08/14 12:44

Potrebbero piacerti anche