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La PPV può presentarsi in forme e soluzioni tipologiche assai differenti con una
notevole variabilità dovuta alla sempre più veloce produzione di nuove tecnologie,
sia da parte delle industrie, sia dalla sperimentazione di nuove soluzioni da parte dei
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progettisti.
Questo genera alcune difficoltà nell’orientarsi nel settore, quindi risulta evidente
l’utilità di stabilire uno o più criteri per poter definire una classificazione delle varie
soluzioni di PPV.
Tra le varie classificazioni che la letteratura sul settore propone ne esistono alcune
sufficientemente esaurienti e complete.
La classificazione proposta si articola in una serie di sub-classificazioni che
considerano separatamente gli aspetti più significativi di una PPV. Quindi si prenderà
in considerazione:
l’impiego strutturale
la complessità morfologica
le caratteristiche funzionali
la posizione in funzione della struttura portante
la morfologia degli elementi
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Le chiusure verticali: classificazione
Classificazione
Relativa Relativa alla Relativa alla
Elemento
all’impegno complessità Funzionale Relazionale morfologia degli
tecnico
strutturale morfologica elementi
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Pannelli
Opache
Integrate Cortina autoportanti
Non portanti
Pannelli a
Trasparenti struttura
ausiliaria
PPV Complesse Seminserite
Piccoli elementi
Ventilate
definiti
Portanti
Semplici Inserite
Isolate Pareti gettate
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Le chiusure verticali: classificazione
b) Pareti non portanti, quando la parete possiede solo la funzione di chiusura dell’edificio e quindi non
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La classificazione relativa alla complessità morfologica è inerente alla capacità delle pareti di
svolgere le loro funzioni mediante un elemento integrato. Si possono distinguere:
a) Pareti integrate, quando l’elemento tecnico prefabbricato racchiude tutti gli elementi necessari alla
funzionalità della parete. E’ possibile stabilire una sottoclassificazione in funzione del rapporto
dell’elemento tecnico con la struttura portante. Si avranno:
i. Pareti integrate servite quando è presente una struttura ausiliaria di supporto fissata sulla
struttura portante dell’edificio, quindi avremo pannelli e serramenti compatibili con la struttura di
supporto
ii. Pareti integrate autonome quando l’elemento prefabbricato si attacca direttamente alla struttura
portante dell’edificio, quindi la chiusura avverrà unendo direttamente tra loro i pannelli e i
serramenti;
b) Pareti complesse, quando la parete è formata da più elementi tecnici, in genere uniti in opera o
talvolta persino prodotti nel cantiere stesso. Tale tipo di struttura permette di ottenere, con i
medesimi elementi tecnici, diverse soluzioni tipologiche semplicemente in base alla logica con cui
vengono assemblati i vari elementi
c) Pareti semplici, quando l’elemento tecnico consta da uno strato principale costituito da un solo
materiale
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Le chiusure verticali: classificazione
La classificazione funzionale è relativa alla funzione caratteristica della parete, non escludendo
questa il soddisfacimento di tutti i rimanenti requisiti propri di una PPV. E’ possibile distinguere:
a) Parete opaca, quando la parete non consente la trasmissione diretta dell’energia radiante
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c) Parete ventilata, quando è presente all’interno della parete uno strato di ventilazione
d) Parete isolata, quando sono presenti strati specifici di isolamento termico o acustico
La classificazione relazionale è stabilita in base alla posizione che la parete ha in rapporto alla
struttura portante. Si possono individuare i seguenti casi:
a) Parete inserita, quando la parete è inserita all’interno del piano determinato dalle strutture di
elevazione verticale e orizzontale
b) Parete semiinserita, quando si avranno sia strati funzionali all’esterno del piano determinato dalle
strutture di elevazione verticali e orizzontali, sia all’interno di questo
c) Parete a cortina, quando la parete si trova completamente all’esterno del piano determinato dalle
strutture di elevazione verticali e orizzontali
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Corso di Architettura Tecnica 2 – Prof. Vincenzo Di Naso Le chiusure verticali: classificazione
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Le chiusure verticali: classificazione
La classificazione relativa alla morfologia degli elementi è costruita in base alla forma di quelli,
costituenti la parete, che maggiormente la caratterizzano. Quindi avremo:
a) Parete composta da piccoli elementi definiti, quando la parete viene realizzata mediante
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c) Parete gettata, quando la parete è ottenuta mediante un getto in opera, potendo ottenere sia un
manufatto omogeneo che a strati
d) Parete a struttura ausiliaria, quando la parete è ottenuta montando su una sottostruttura dedicata,
generalmente in metallo, gli elementi di tamponamento
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Le chiusure verticali: classificazione
Una classificazione così strutturata permette di tenere in considerazione caratteri propri della
parete tra loro indipendenti ed egualmente essenziali, senza doverne trascurare alcuno.
Si ritiene opportuno privilegiare una classificazione in funzione dei modelli funzionali.
Il modello funzionale è definito dalla particolare disposizione degli strati funzionali e quindi da
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Tale tipo di classificazione risulta non essere esaustiva. Ogni modello funzionale può
presentarsi con logiche differenti tali da poter definire una serie di alternative tecniche (inoltre
una medesima soluzione si potrebbe distinguere per il diverso impiego strutturale, per la
posizione, o altro aspetto caratterizzante)
Da ciò risulta evidente che oltre a stabilire una più ampia classificazione funzionale rispetto a
quella già riportata, è opportuno ampliarla introducendo le possibili alternative tecniche
ottenibili per ognuna, sennonché le possibilità d’uso.
ALTERNATIVA TECNICA 1
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Le chiusure verticali: classificazione