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Le PPV: gli strati funzionali

Durante l’analisi dei requisiti delle PPV si è introdotto il concetto di strato funzionale.
La necessità di scomporre la parete in strati funzionali, è frutto di una analisi che mira ad
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associare ad elementi specifici della parete la loro funzione. L’utilità risiede nel poter
effettuare una progettazione mirata a soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla UNI 7959,
semplicemente verificando la presenza e l’efficienza di ogni singolo strato.

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Il riferimento normativo è la UNI 8979. Questa individua quattordici strati, a cui ne aggiungeremo altri
due, ovvero quello di isolamento acustico e di rivestimento esterno. I sedici strati in analisi potranno
essere inoltre organizzati in otto famiglie funzionali nel seguente modo:
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1. Strati di tenuta 6 Strati resistenti


1.1 Strato di barriera al vapore 6.1 Strato di protezione
1.2 Strato di tenuta all’acqua 6.2 Elemento portante
1.3 Strato di tenuta all’aria 6.3 Strato di ripartizione dei carichi o di
irrigidimento
2 Strati di isolamento
2.1 strato di isolamento termico 7 Strati di collegamento
2.2 strato di isolamento acustico 7.1 Strato di collegamento
7.2 Strato di regolarizzazione
3 Strati di ventilazione
3.1 Strato di ventilazione 8 Strati di protezione al fuoco
8.1 Strato di protezione al fuoco
4 Strati di diffusione del vapore
4.1 Strato di diffusione del vapore 9 Strati di accumulazione termica
9.1 Strato di accumulazione termica
5 Strati di rivestimento
5.1 Strato di rivestimento esterno
5.2 Strato di rivestimento interno

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1.1 Strati di tenuta Strato di barriera al vapore

Lo strato di barriera al vapore è adottato al fine di evitare il formarsi di condensa dentro o sulla superficie
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della parete.
La sua presenza non è sempre necessaria, come lo è il caso in cui si riesca a garantire buone condizioni
igrometriche all’interno dell’ambiente con adeguata ventilazione o permeabilità della parete medesima.
Nei casi in cui invece l’umidità relativa nell’ambiente è molto elevata, sarà necessario bloccare la
migrazione del vapor d’acqua attraverso la parete.
Il rischio di condensa è anche strettamente legato alla posizione degli altri strati, in particolar modo di
quello di isolamento termico. È sempre consigliabile, quando possibile, utilizzare sistemi di parete isolate
esternamente.
In ogni caso la posizione dello strato di barriera al vapore sarà, scorrendo gli strati dall’esterno verso
l’interno, immediatamente dopo quello di isolamento termico. Tale posizione è motivata dalla direzione
prevalente dall’interno verso l’esterno del flusso di vapor d’acqua, ma in alcuni casi, come in presenza di
climi caldi ed umidi, potrebbe verificarsi il contrario quindi in tal caso sarà opportuno posizionare lo strato
dalla parte esterna.
Non è raro associare allo strato di barriera al vapore quello di tenuta all’aria.

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1.2 Strati di tenuta Strato di tenuta all’acqua

Lo strato di tenuta all’acqua permette di garantire l’omonimo requisito, quindi impedire che non si abbia
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umidità all’interno della parete conferendo una prefissata impermeabilità alle acque meteoriche.
Tale strato deve essere sempre presente, sia che si identifichi con un elemento specificatamente
dedicato o che coincida con un elemento che assolva anche altre funzioni.
Molto spesso la tenuta è garantita dallo strato di rivestimento esterno, ma talvolta il medesimo elemento
portante della parete, esposto alle precipitazioni e non ricoperto da alcun strato impermeabile, può
fungere da barriera semplicemente grazie al suo spessore che impedirà all’acqua, assorbita solitamente
per capillarità, di arrivare sino all’interno.
Ovviamente la localizzazione dello strato sarà immediatamente sotto lo strato di rivestimento esterno, se
non persino coincidente con questo, però sempre esternamente al sistema di chiusura.

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1.3 Strati di tenuta Strato di tenuta all’aria

Lo strato di tenuta all’aria ha la funzione di garantire appunto una prefissata permeabilità all’aria e alla
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pressione del vento.


La sua presenza assume un ruolo fondamentale nel caso di facciate leggere ed in ogni caso per ridurre
la quota parte del consumo energetico dell’edificio dato dalle perdite per ventilazione.
La sua funzione può essere integrata a quella di isolamento termico, di barriera al vapore o all’elemento
portante, talvolta essere persino il risultato del sovrapporsi ed integrarsi di vari strati.
Questo sarà posto al di sotto di quello di protezione o di finitura, e nei punti, se presenti, di discontinuità
tra elementi portanti.
Maggiore sarà il livello di impermeabilità all’aria dell’edificio tanto più risulta essere necessario garantire
una corretta ventilazione dei locali con sistemi controllati di ricambio d’aria.

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2.1 Strati di isolamento Strato di isolamento termico

Lo strato di isolamento termico ha la funzione di ridurre la permeabilità ai flussi di calore che


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attraversano la parete.
Questo viene utilizzato ordinariamente per esigenze di benessere igrometrico e di riduzione dei consumi
energetici. Inoltre esso contribuisce in maniera determinante al controllo della condensazione
interstiziale, infatti il suo dimensionamento sarà valutato in modo da rendere efficace la barriera al
vapore.
Il posizionamento dello strato di isolamento è da scegliersi con accuratezza. Si dovrà far si che questo,
nella sequenza dall’esterno all’interno, sia successivo allo strato di tenuta e a quello di ventilazione ma
dall’altra è possibile disporlo sia sul lato interno che esterno della parete portante. In base a tale scelta si
perverrà a comportamenti assai diversi. In via del tutto generale, ma da verificarsi caso per caso, è
consigliabile un posizionamento sul lato esterno della parete, garantendo la riduzione dei ponti termici e
dei problemi legati alla condensazione del vapore acqueo, inoltre ciò permette una migliore protezione
dell’elemento portante e una maggiore inerzia termica.

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2.1 Strati di isolamento Strato di isolamento acustico

In base alle esigenze di isolamento acustico degli edifici, risulta sempre più frequente la necessità di
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introdurre all’interno della parete un elemento che consenta di aumentare il potere fonoisolante della
parete. In passato sia il minor numero di sorgenti sonore inquinanti, sia la maggior massa posseduta
dalle pareti erano condizioni sufficienti affinché fosse garantito il benessere acustico all’interno degli
edifici.
L’attuale tecnologia utilizza generalmente pannelli con funzione isolante. Le caratteristiche meccaniche
che questi dovranno possedere sono in dipendenza del contenuto in frequenza del rumore incidente
sulla parete. In genere si adotteranno pannelli ad elevata densità nei confronti delle basse frequenze, e
pannelli con buone caratteristiche elastiche nei confronti delle alte frequenze.
Non è inusuale che l’elemento con funzione di strato di isolamento acustico assolva anche quella di
isolamento termico, in particolar modo quando si è in presenza di rumore ad alta frequenza, quindi il suo
posizionamento sarà vincolato dalla seconda funzione assolta necessitando più attenzione rispetto alla
prima.
È auspicabile che la definizione del pacchetto di parete preveda un funzionamento del tipo massa-molla-
massa.

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3.1 Strato di ventilazione Strato di ventilazione

Lo strato di ventilazione ha lo scopo di controllare il comportamento termo-igrometrico della parete


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mediante una ventilazione, naturale o forzata, all’interno di questa. Appunto lo strato in analisi coinciderà
con una intercapedine d’aria in diretto contatto con l’aria esterna. In questa sarà presente un moto d’aria,
solitamente ascendente.
Il caso della ventilazione naturale è quello delle così dette facciate ventilate, nelle quali il flusso d’aria è
garantito dall’instaurarsi di un effetto camino.
I vantaggi a livello di benessere igrometrico sono dovuti alla capacità della parete di evacuare il vapore
acqueo prodotto all’interno degli ambienti, quindi senza la necessità di dover controllare la permeabilità
al vapore del rivestimento esterno, sennonché la possibilità di dissipare parte dell’energia assorbita dalla
parete per irraggiamento, quindi raffrescare la parete in periodo estivo.
Tale strato sarà posizionato quindi tra lo strato di rivestimento esterno, ma comunque interno allo strato
di tenuta all’acqua, ed esternamente allo strato di isolamento termico.

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4.1 Strato di diffusione del vapore Strato di diffusione del vapore

Lo strato di diffusione al vapore ha la funzione di impedire il formarsi di pressioni anomale all’interno


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della parete. Ciò è generalmente dovuto alla presenza di un flusso di vapore acqueo migrante
dall’edificio verso l’esterno e che potrebbe incontrare strati con un elevato grado di impermeabilità al
vapore.
Tale funzione viene in genere assolta da una intercapedine d’aria che, in base a ciò detto, è posizionata
sulla faccia calda della barriera al vapore.
Vista la natura dell’elemento, questo può coincidere con lo strato di ventilazione, quello di collegamento
o di regolarizzazione.

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5.1 Strati di rivestimento Strato di rivestimento esterno

Lo strato di rivestimento esterno ricopre una duplice funzione, sia di proteggere gli strati più interni dagli
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agenti atmosferici, sia di qualificare a livello formale la facciata.


La sua posizione è ovviamente quella più esterna rispetto agli altri strati, così che molto spesso assolve
anche la funzione di strato di tenuta all’acqua e all’aria.
E’ importante lo studio della compatibilità tra strato di supporto e quello in analisi, in quanto si può
verificare che le caratteristiche meccaniche dello strato di rivestimento non siano tali che possa
sopportare sforzi di taglio o di trazione nel piano di facciata, quindi molta attenzione va riposta nei
movimenti in tale piano.

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5.2 Strati di rivestimento Strato di rivestimento interno

Lo strato di rivestimento interno assolve il ruolo di interfaccia della parete con l’ambiente interno. Le sue
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caratteristiche saranno quindi conformate alle esigenze di aspetto, resistenza agli urti e di protezione
degli strati più interni da eventuali agenti di degrado prodotti dalle attività condotte all’interno degli
ambienti.
La sua posizione fa si che sia anche ottimale per assolvere la funzione di strato di barriera al vapore, nel
caso di parete isolata internamente, o di strato di regolarizzazione.
Si fa notare che a tale strato è affidato il compito di contribuire al soddisfacimento del requisito di
attrezzabilità della parete, garantendo, sotto le condizioni di prova descritte, la permanenza dell’integrità
di aspetto e di funzionalità della parete.

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6.1 Strati resistenti Strato di protezione

Lo strato di protezione, inteso nei termini di uno strato resistente portato, ha la funzione di raccogliere le
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sollecitazione date dai pesi propri degli strati ad esso vincolati, quelle date dal vento e quindi
trasmetterle allo strato resistente portante.
Molto spesso le funzioni sopra descritte e quelle di rivestimento esterno ed interno sono assolte dal
solito elemento, infatti la posizione che entrambi dovranno avere è quella più esterna o interna tra tutti gli
strati della parete, anche se i più periferici rimarranno quelli di rivestimento.
Dalle osservazioni fatte si desume che le altre funzioni integrative potrebbero essere quelle di tenuta
all’aria, di tenuta all’acqua, di ripartizione dei carichi e di regolarizzazione

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6.2 Strati resistenti Elemento portante

L’elemento portante ha la funzione di fornire la resistenza meccanica della parete, quindi dovrà
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sopportare le sollecitazioni date dal peso proprio, dal vento e da urti sull’esterno e sull’interno della
parete.
La presenza di tale elemento è necessaria affinché la parete assolva la sua funzione principale, ovvero
quella di protezione dell’ambiente interno da quello esterno relativamente alle azioni di tipo meccanico.
È possibile che alla funzione principale se ne associno quelle di molti altri strati, in quanto eventuali
caratteristiche proprie di uno strato funzionale che lo rendono idoneo alla sua funzione non precludono
la possibilità di possedere buone caratteristiche meccaniche, le uniche necessarie per poter fungere da
elemento portante.

NTC 2008
7.2.3 CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI “SECONDARI” ED ELEMENTI
NON STRUTTURALI

Alcuni elementi strutturali possono venire considerati “secondari”. Sia la rigidezza che la resistenza di
tali elementi vengono ignorate nell’analisi della risposta e tali elementi vengono progettati per resistere ai
soli carichi verticali. Tali elementi tuttavia devono essere in grado di assorbire le deformazioni della
struttura soggetta all’azione sismica di progetto, mantenendo la capacità portante nei confronti dei
carichi verticali; pertanto, limitatamente al soddisfacimento di tale requisito, agli elementi “secondari” si
applicano i particolari costruttivi definiti per gli elementi strutturali.

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6.3 Strati resistenti Strato di ripartizione dei carichi o di irrigidimento

Lo strato di ripartizione dei carichi possiede appunto la funzione di sopportare e quindi distribuire carichi
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concentrati. L’adozione di tale strato risulta necessaria ogni qualvolta si sia in presenza di strati non
sufficientemente resistenti a eventuali urti o sollecitazioni, a cui gli strati più esterni potrebbero essere
soggetti.
Quindi la localizzazione di tale strato sarà ovviamente al di sotto degli strati di finitura, sia interna che
esterna, inoltre sarà tale da garantire la protezione dell’elemento di isolamento termico, generalmente
poco resistente.

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7.1 Strati di collegamento Strato di collegamento

Lo strato di collegamento possiede la funzione di assicurare il fissaggio di tutti gli strati all’elemento
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portante.
Il sistema di ancoraggio può essere di varia natura, dai sistemi meccanici a quelli per aderenza, in ogni
caso è essenziale che adempiano alla funzione di sopportare i carichi a cui è sottoposta la parete, sia
dovuti al peso proprio di questa che agli agenti esterni. E’ inoltre molto importante che tali sistemi non
trasmettano movimenti differenziali tra elementi della parete, ingenerando stati tensionali che potrebbero
portare alla crisi dell’elemento stesso.
La localizzazione di tale strato è vincolata sempre dalla possibilità di collegare i vari stati con l’elemento
portante.

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7.2 Strati di collegamento Strato di regolarizzazione

Lo strato di regolarizzazione ha la funzione di ridurre le irregolarità superficiali di uno strato quando ne


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venga sovrapposto un secondo. Il fine è quello di evitare che eventuali irregolarità ingenerino
sollecitazioni meccaniche anomale in fase di esercizio.
Solitamente tale strato è presente al di sopra di quelli che accoglieranno la barriera al vapore, e al di
sotto dell’elemento di tenuta all’acqua e all’aria.

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8.1 Strato di protezione al fuoco Strato di protezione al fuoco

Lo strato di protezione al fuoco ha la funzione di garantire la richiesta resistenza globale della chiusura
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al fuoco.
L’adozione di tale strato sarà necessaria ogni qualvolta siano richieste esplicitamente determinate
caratteristiche di resistenza al fuoco della parete o di eventuali elementi strutturali protetti da questa.

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9.1 Strati di accumulazione termica Strato di accumulazione termica

Lo strato avente la funzione di portare al valore richiesto le caratteristiche di inerzia termica globale della
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chiusura.
Tale elemento è generalmente costituito con uno strato massivo posto a diretto contatto termico con
l’ambiente interno. Esistono materiali denominati a cambiamento di fase (es. PCM) che consentono di
ottenere una buona inerzia termica della parte con strati di massa ridotta.
La funzione di strato di accumulazione termica porta spesso anche benefici in termini di attenuazione
termica della parete (la normativa richiede per certe condizioni di irraggiamento una massa superficiale
della parete di 230 kg/m2 o che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (YIE) sia
inferiore a 0.12 W/m2°K).

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