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delle Navi
In vigore dal 1 Gennaio 2008
Parte F
Notazioni Addizionali di Classe
RINA S.p.A.
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Direttore responsabile: Marcello Lucentini
Parte F
Notazioni Addizionali di Classe
Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Sezione 1 Star-Hull
1 Generalità 21
1.1 Principi
1.2 Condizioni per l’assegnazione e il mantenimento della notazione
1.3 "Database" della nave
2 Documentazione da inviare 22
2.1 Disegni e documentazione da inviare
2.2 Mappa degli "hot spots" (punti critici)
2.3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP)
3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP) 23
3.1 Prescrizioni minime
3.2 Campo di applicazione generale del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
(IMP)
3.3 Periodicità delle ispezioni
3.4 Estensione delle ispezioni
3.5 Rapporti di ispezione
3.6 Modifiche al Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP)
4 Criteri di accettabilità 26
4.1 Valutazione della pitturazione
4.2 Stato degli anodi sacrificiali
4.3 Misurazioni di spessore
4.4 Pitting
4.5 Cricche
5 Mantenimento della notazione 28
5.1 Verifica ispettiva annuale presso l’ufficio dell’Armatore
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
5.3 Visita di rinnovo della classe
5.4 Sospensione e ritiro della notazione
Sezione 2 Star-Mach
1 Generalità 32
1.1 Principi
1.2 Condizioni per l’assegnazione ed il mantenimento della notazione
1.3 Database della nave
2 Documentazione da inviare 33
2.1 Piani, documenti e specifiche
2.2 Piano delle Ispezioni e delle Manutenzioni (IMP)
Appendice 1 Procedure per l’Analisi dei Modi e degli Effetti delle Avarie
1 Generalità 80
1.1 Introduzione
1.2 Obiettivi
1.3 Navi gemelle
1.4 Principi di base per le FMEA
1.5 Analisi FMEA
2 Esecuzione di una FMEA 81
2.1 Procedure
2.2 Definizione dell’impianto
2.3 Sviluppo di un diagramma a blocchi dell’impianto
2.4 Identificazione dei modi, delle cause e degli effetti delle avarie
2.5 Effetti dell’avaria
2.6 Rivelazione delle avarie
2.7 Misure correttive
2.8 Applicazione del concetto di probabilità
2.9 Documentazione
3 Prove e rapportazione 84
3.1 Programmi di prova
3.2 Rapportazione
4 Concetto di probabilità 85
4.1 Generalità
4.2 Avvenimenti
4.3 Probabilità degli avvenimenti
4.4 Effetti
4.5 Livello di sicurezza
4.6 Valori numerici
Capitolo 1
SEZIONE 1 STAR-HULL
SEZIONE 2 STAR-MACH
SEZIONE 1 STAR-HULL
1 Generalità • deve essere inviata alla Società una richiesta della nota-
zione:
1.1 Principi - firmata dalle parti che hanno richiesto la classifica,
nel caso di navi nuove
1.1.1 Applicabilità
- firmata dall’Armatore, nel caso di navi esistenti
La notazione addizionale di classe STAR-HULL è assegnata
• la documentazione seguente deve essere inviata alla
alle navi che soddisfano le prescrizioni della presente
Società dalla parti interessate:
Sezione in accordo con quanto indicato in Parte A, Cap 1,
Sez 2, [6.2.2]. - disegni e documentazione necessari ad effettuare
l’analisi strutturale e informazioni sulla pittarazione
1.1.2 Campo di applicazione e sulla protezione catodica (vedere [2.1])
La notazione addizionale di classe STAR-HULL è assegnata - la mappa degli "hot spots" (punti critici) della strut-
a navi allo scopo di riflettere il fatto che le procedure che tura (vedere [2.2])
includono sia manutenzioni periodiche e correttive, sia
- il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni che l’Arma-
ispezioni periodiche e occasionali delle strutture di scafo e
tore adotterà (vedere [2.3])
delle dotazioni della nave (nel seguito indicate come Piano
delle Ispezioni e Manutenzioni) siano considerate dall’equi- - informazioni relative al "database" della nave con il
paggio a bordo e dagli uffici dell’Armatore in accordo con relativo supporto elettronico che l’Armatore adope-
procedure approvate. rerà (vedere [1.3.1])
L’assegnazione della suddetta Notazione implica che sia • la Società esamina ed approva il Piano delle Ispezioni e
stata effettuta una analisi strutturale tridimensionale delle Manutenzioni tenendo conto dei risultati dell’analisi
strutture dello scafo, come specificata in Parte B, Cap 7, strutturale, nonchè delle le informazioni relative al
App 1 o in Parte B, Cap 7, App 2 o in Parte B, Cap 7, App 3, "database" della nave
come applicabili. • la Società esegue una verifica ispettiva iniziale a bordo
per verificare che gli impianti e le procedure a bordo
L’adozione effettiva del Piano delle Ispezioni e Manuten-
siano conformi alla documentazione inviata.
zioni è verificata dalla Società mediante:
• verifiche ispettive periodiche eseguite dalla Società 1.2.2 Mantenimento della notazione
presso l’ufficio dell’Armatore e a bordo Il mantenimento della notazione STAR-HULL è basato sulle
• esame periodico dei dati registrati dall’Armatore e resi seguenti ispezioni e verifiche da parte della Società,
disponibili alla Società mediante un "database" elettro- secondo le modalità e la frequenza indicate in [5]:
nico della nave adatto alla consultazione e alla analisi • verifiche ispettive annuali presso gli uffici dell’Armatore
• verifiche periodiche delle strutture della nave, di norma (vedere [5.1])
durante la visita di rinnovo della classe, condotte sulla • verifiche ispettive annuali a bordo della nave (vedere
base di criteri di accettabilità definiti e basate sui: [5.2])
- dati raccolti durante l’attuazione del Piano delle • visite di rinnovo della classe (vedere [5.3]).
Ispezioni e Manutenzioni
- risultati delle ispezioni, delle misurazioni di spes- 1.3 "Database" della nave
sore e di altre verifiche effettuate durante la visita di
1.3.1 Il "database" della nave deve essere disponibile a
rinnovo della classe (vedere [5]).
bordo e presso gli uffici dell’Armatore. Esso deve utilizzare
1.1.3 “Safety Management System” un supporto elettronico adatto alla consultazione ed alla
analisi e deve comprendere almeno le informazioni
Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni prescritto per la
seguenti:
notazione STAR-HULL può far parte del “Safety Manage-
ment System” che deve essere certificato secondo le pre- • la mappa degli "hot spots" (punti critici) della struttura,
scrizioni dell’ “ISM Code”. come specificato in [2.2]
• i documenti prescritti per il Piano delle Ispezioni e
1.2 Condizioni per l’assegnazione e il man- Manutenzioni, come indicato in [2.3] e i rapporti corri-
spondenti durante l’esercizio della nave, come indicato
tenimento della notazione
in [3.5].
1.2.1 Assegnazione della notazione Il "database" della nave deve comprendere un sistema di
La procedura per l’assegnazione della notazione STAR- riserva (“backup”) affinchè i dati possano essere pronta-
HULL è la seguente: mente recuperati, se necessario.
Inoltre, deve essere soddisfatta la prescrizione di cui alla dispositivi di chiusura (valvole a farfalla, sfere), dei
Parte A, Cap 2, Sez 2, [5.4.2]. dispositivi di fissaggio e degli schermi.
Ogni difetto relativo agli elementi deve essere risolto.
3.4 Estensione delle ispezioni • Scale, ringhiere, parapetti, passerelle
Deve essere effettuato l’esame visivo, avendo partico-
3.4.1 Strutture delle zone del ponte
lare attenzione nei riguardi di pitturazione (come appli-
I fasciami del ponte, le strutture al di sopra del ponte e le
cabile), corrosione, deformazioni o elementi mancanti.
mastre delle boccaporte, come applicabile, devono essere
soggette ad esame visivo per valutare lo stato della pittura- Ogni difetto deve essere risolto.
zione e per accertare l’eventuale presenza di fratture, defor- • Dotazioni per l’ancoraggio e per l’ormeggio
mazioni e corrosioni. Deve essere effettuato l’esame visivo dell’apparecchio
Qualora siano rilevati difetti strutturali che possono interes- di salpamento, di verricelli, argani, ancore e della parte
sare la classe (quali fratture o deformazioni), la Società deve visibile delle catene per ancore. Deve essere effettuata
essere convocata allo scopo di effettuare una visita occasio- una prova di funzionalità mediante filamento, su cia-
nale. Se tali difetti strutturali si ripetono in zone simili del scun lato della nave, di un adeguato tratto di catena il
ponte, per le ispezioni successive possono essere program- quale deve essere successivamente ispezionato (mani-
mate, a discrezione della Società, visite particolareggiate glioni, traversini, consumi).
addizionali. Ogni difetto deve essere risolto. La Società deve essere
convocata per assistere alla sostituzione di catene o
In altri casi, quali pitturazione in cattivo stato, devono
ancore.
essere considerati riparazioni o rinnovi oppure deve essere
stabilito un programma di manutenzione, concordato con Devono essere soddisfatte le eventuali prescrizioni del
la Società, da effettuare in tempi opportuni, comunque non costruttore relative alla manutenzione.
più tardi della successiva visita intermedia o della visita di • Altre sistemazioni sul ponte
rinnovo della classe, qualora quest’ultima sia prevista Le altre sistemazioni sul ponte devono essere soggette
prima. ad esame visivo e devono essere considerate secondo le
stesse modalità di quelle specificate per le sistemazioni
3.4.2 Coperture delle boccaporte e boccaportelli
di cui sopra, in accordo col tipo di sistemazione.
Le boccaporte delle stive del carico e i relativi accessori
devono essere assoggettati ad esame visivo e deve esserne 3.4.4 Macchine di governo
verificata la funzionalità secondo le stesse modalità pre- L'ispezione dell'installazione deve comprendere:
scritte per la visita annuale di classe specificate in Parte A, • l'esame dell'installazione
Cap 3, Sez 3, [2.3]. Deve essere verificato lo stato della pit- • la prova con l'impianto principale e di emergenza
turazione.
• la prova di commutazione degli stantuffi attuatori
I boccaportelli devono essere assoggettati ad esame visivo.
In particolare, devono essere controllati i dispositivi di 3.4.5 Sovrastrutture
tenuta stagna, i dispositivi di bloccaggio e lo stato della pit- Le strutture delle sovrastrutture devono essere soggette ad
turazione, nonchè la presenza di segni di corrosione. esame visivo e verificate secondo le stesse modalità pre-
Ogni difetto relativo a dispositivo di tenuta stagna o disposi- scritte per la strutture del ponte.
tivi di fissaggio/bloccaggio deve essere risolto. I dispositivi I dispositivi di chiusura (porte, finestre, sistema di ventila-
previsti per il funzionamento delle coperture delle bocca- zione, osteriggi) devono essere soggetti ad esame visivo,
porte devono essere mantenuti in efficienza in accordo con con particolare attenzione al riguardo dei dispositivi di
le specifiche del costruttore e/o quando ritenuti difettosi. tenuta stagna, e ne deve essere verificata la corretta funzio-
Per difetti strutturali o per pitturazione ritenuta in cattivo nalità.
stato, si applicano le prescrizioni specificate in [3.4.1]. Ogni difetto deve essere risolto.
3.4.6 Fasciame esterno
3.4.3 Sistemazioni sul ponte
Il fasciame esterno, i fianchi e il fondo devono essere sotto-
Le ispezioni delle sistemazioni sul ponte devono riguardare
posti ad esame visivo per valutare lo stato della pitturazione
almeno i seguenti elementi:
e per riscontrare eventuali fratture, deformazioni e corro-
• Tubolature sul ponte sioni.
Deve essere effettuato l’esame visivo, avendo partico- Quando vengono riscontrati difetti strutturali interessanti la
lare attenzione nei riguardi di pitturazione, corrosione classe (quali fratture o deformazioni), la Società deve essere
esterna, tenuta stagna di tubolature e giunti (controlli in convocata per effettuare una visita occasionale. Se tali
pressione) valvole e supporti delle tubolature. Deve difetti strutturali si ripetono in zone simili del fasciame
essere verificata la funzionalità delle valvole. esterno, possono essere programmate per le prossime ispe-
Ogni difetto relativo a tenute stagne, supporti o valvole zioni, a discrezione della Società, visite particolareggiate
deve essere risolto. addizionali.
• Impianti di sfogo aria e gas Negli altri casi, quali pitturazione in cattivo stato, devono
Deve essere effettuato l’esame visivo degli impianti di essere considerati riparazioni o rinnovi oppure deve essere
sfogo aria e gas. Devono essere effettuati smontaggi, stabilito un programma di manutenzione, concordato con
secondo necessità, allo scopo di verificare lo stato dei la Società, da effettuare in tempi opportuni, comunque non
più tardi della successiva visita intermedia o della succes- opportuni, comunque non più tardi della successiva visita
siva visita di rinnovo della classe, qualora quest'ultima sia intermedia o della visita di rinnovo della classe, qualora
prevista prima. quest'ultima sia prevista prima.
3.4.14 Cisterne del carico, depositi del combustibile - difetti strutturali, quali fratture, corrosione (incluso il
liquido, casse del combustibile liquido del pitting), deformazioni, compresa la identificazione
doppio fondo, casse e cisterne dell'acqua della loro posizione, difetti ricorrenti
dolce
I depositi del combustibile liquido e le casse del combusti- - stato delle sistemazioni relative ai comparftimenti
bile liquido del doppio fondo devono essere interamente ispezionati, compresa la descrizione, secondo
ispezionati per quanto riguarda: necessità, di verifiche, prove di funzionamento,
smontaggi, revisioni.
• le condizioni strutturali (fratture, deformazioni, corro-
sione) • Ai fini della ispezione di dotazioni (sistemazioni sul
ponte, prese a mare e scarichi fuori bordo), il rapporto
• lo stato dell'eventuale pitturazione e degli eventuali
anodi deve specificare i risultati di esami visivi, prove di fun-
zionamento, smontaggi, riparazioni, rinnovi o revisioni
• gli accessori quali tubolature, valvole. effettuati.
Una copia di tali rapporti deve essere trasmessa agli uffici Qualora siano riscontrati più difetti del previsto, può essere
dell’Armatore, per suo archivio e per l’aggiornamento del necessario aumentare l’estensione e/o la frequenza del pro-
"database" della nave. gramma di manutenzione. Al contrario, l’estensione e/o la
frequenza della manutenzione può essere ridotta a seguito
3.5.2 I rapporti di ispezione devono comprendere: di una giustificazione documentata.
• Informazioni generali, quali data di ispezione/manuten-
zione, identificazione della persona che effettua l’ispe- 4 Criteri di accettabilità
zione e relativa firma, identificazione della
zona/compartimento/dotazione ispezionata(o).
• Ai fini della ispezione di elementi strutturali (zone del 4.1 Valutazione della pitturazione
ponte, coperture delle boccaporte e boccaportelli,
sovrastrutture, casse e cisterne di zavorra, stive o com- 4.1.1 Criterio
partimenti destinati al trasporto dei carichi secchi, altri
compartimenti) il rapporto deve specificare: Il criterio di accettabilità dello stato di pitturazione di cia-
scun compartimento pitturato è specificato in Tab 2.
- stato della pitturazione dei vari contorni e delle
varie strutture interne e di eventuali riparazioni della Quando il criterio di accettabilità non è soddisfatto, la pittu-
pitturazione razione deve essere riparata.
• App 1 per zone isolate di elementi (ad esempio, una Se il criterio di accettabilità di tale diminuzione non è sod-
zona isolata di una lamiera) disfatto per una zona, allora alcuni elementi appartenenti a
tale zona devono essere rinnovati (in generale, quelli aventi
• App 2 per elementi (ad esempio, un pannello di consumi maggiori) in modo da ottenere, dopo il loro rin-
fasciame o un rinforzo ordinario) novo, un’area incrementata della sezione della zona tale da
• App 3 per zone (ad esempio, la zona del fondo). soddisfare il criterio relativo.
Per zone aventi intensità di pitting maggiore del o uguale al 4.5 Cricche
50%, il consumo accettabile nei pits è il 13% dello spessore
medio residuo. 4.5.1 Generalità
Le fratture sono localizzate, in generale, in punti interessati
Per valori intermedi (tra pit localizzato e il 50% della zona da concentrazioni di tensione.
interessata), il consumo accettabile nei pits deve essere In particolare, le fratture sono localizzate nei seguenti
ottenuto mediante intepolazione tra il 23% e il 13% dello punti:
spessore medio residuo (vedere Tab 4). • inizio o fine di passate di saldatura
• spigoli arrotondati alle estremità di rinforzi ordinari
4.4.3 Riparazioni • resti di dispositivi per il sollevamento utilizzati durante
È raccomandata l’applicazione di materiale di riempimento le costruzione della nave
(plastica o composti epossidici) come mezzo per arre- • anomalie di saldatura
stare/ridurre il processo di corrosione ma ciò non costitui- • saldature al piede di squadre
sce una riparazione accettabile per pitting eccedenti i limiti • saldature in corrispondenza di fori
massimi di consumo ammissibili. • intersezioni di saldature
• saldature intermittenti, alle estremità di ciascuna lun-
Possono essere accettate riparazioni mediante saldatura
ghezza di saldatura.
quando queste sono effettuate in accordo con procedure
concordate. La struttura considerata deve essere pulita e provvista di
illuminazione e mezzi di accesso adeguati al fine di facili-
tare l’individuazione delle fratture.
Tabella 4 : Intensità del pitting e corrispondenti Se i punti di inizio delle fratture non sono evidenti, devono
consumi accettabili nei pits essere esaminate le strutture situate sul lato opposto del
fasciame.
tempo
0 1 2 3 4 (anni)
finestre di _
+ 3 mesi per le verifiche ispettive annuali a bordo
5.1.2 Il Tecnico controlla che il "database" della nave con- • dotazioni e metodi per accedere alle strutture
servato negli uffici dell’Armatore sia tenuto aggiornato, in • attrezzature per la visita
particolare con i rapporti d’ispezione e manutenzione del
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. • indicazione di compartimenti (stive, cisterne, ecc.) e
zone per esami interni, visite generali e visite particola-
Un esame preliminare di come è applicato il Piano delle reggiate
Ispezioni e Manutenzioni può essere eseguito con i dati
raccolti durante tale verifica ispettiva e con i dati ricevuti • indicazione di sezioni e zone che devono essere sotto-
dalla nave. poste a misurazioni di spessore
In funzioni di tale valutazione, la Società può richiedere: • indicazione delle cisterne che devono essere sottoposte
a prove
• di eseguire, quanto prima possibile, una visita occasio-
nale del Tecnico della Società a bordo della nave • indicazione delle zone che devono essere ispezionate
al fine di individuare frattura di fatica (vedere [5.3.3]).
• misure correttive da prendere da parte dall’Armatore
durante l’applicazione del Piano delle Ispezioni e Devono essere considerati:
Manutenzioni.
• i risultati sia del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
tenuto dall’Armatore durante il periodo di classe cor-
5.1.3 La verifica ispettiva annuale presso gli uffici
rente, sia delle visite di classe eseguite durante lo stesso
dell’Armatore eseguita prima dell’inizio della visita di rin-
periodo
novo di classe deve includere la programmazione di questa
visita (vedere [5.3.2]). • l’estensione della visita di rinnovo della classe, specifi-
cato in Parte A, Cap 3, Sez 5 e in Parte A, Capitolo 4,
come applicabile alla nave considerata.
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
• le prescrizioni addizionali relative alla notazione STAR-
5.2.1 La verifica ispettiva annuale a bordo deve essere ese- HULL specificate in [5.3.3].
guita in occasione della visita annuale.
5.3.3 In aggiunta all’estensione della visita di rinnovo
5.2.2 Durante questa verifica il Tecnico: della classe richiesta per la nave considerata, devono essere
• verifica che il "database" della nave sia tenuto aggior- eseguite:
nato e trasmesso agli uffici dell’Armatore • una verifica ispettiva annuale a bordo, specificata in
• verifica la consistenza e l’attuazione del Piano delle [5.2]
Ispezioni e Manutenzioni • la valutazione dello stato di pitturazione e dello stato
• esegue ulteriori controlli addizionali relativi allo scafo degli anodi
(strutture e dotazioni), se richiesto come un risultato • la visita particolareggiata e le misurazioni di spessore
delle verifiche presso l’ufficio dell’Armatore. specificati nella programmazione della visita in fun-
zione della valutazione strutturale precedente
5.3 Visita di rinnovo della classe • una visita specifica al fine di identificare fratture di
fatica in accordo con la programmazione ed in fun-
5.3.1 La visita per il rinnovo della notazione STAR-HULL
zione della mappa degli "hot spots" precedente.
deve essere eseguita in concomitanza con la visita di rin-
novo della classe. 5.3.4 Sulla base dei risultati delle visite, delle misurazioni
Nel diagramma di flusso specificato in Fig 2 sono riassunte di spessore e dell’identificazione delle fratture di fatica ese-
la documentazione che deve essere preparata, le visite che guite come specificato in [5.3.3], è stabilito lo “stato dopo
devono essere eseguite e le misure che devono essere prese ispezione” della nave. Un riesame strutturale dello “stato
ai fini del riesame delle strutture in concomitanza con la dopo ispezione” è eseguito in accordo con i criteri specifi-
visita di rinnovo della classe . cati in App 2. Tale stato può essere progressivamente
aggiornato sull base dei risultati di ispezioni addizionali e/o
5.3.2 Per navi ESP, deve essere utilizzata la programma- misurazioni di spessore richiesti in seguito alla prima
zione della visita di rinnovo della classe specificata in “corsa” dell’analisi.
Parte A, Capitolo 4.
Quando lo “stato dopo ispezione” finale è stabilito, deve
Per navi non ESP, la programmazione della visita di rinnovo essere definito un programma di azioni correttive, il quale
della classe deve essere effettuata dall’Armatore, in collabo- può consistere in:
razione con la Società, anteriormente alla visita. Tale pro-
grammazione deve essere preferibilmente concordata • rinnovi di strutture
durante la verifica ispettiva annuale presso l’ufficio • riparazioni di difetti strutturali (fratture, deformazioni,
dell’Armatore eseguita approssimativamente diciotto mesi ecc.)
prima la data di scadenza della visita di rinnovo della classe • riparazioni/rinnovi di pitturazioni e/o anodi
(vedere [5.1.3]).
in modo da assicurare che la nave continui a soddisfare i
La programmazione deve includere le seguenti informa- criteri di accettabilità specificati in [4]. Inoltre, il Piano
zioni: delle Ispezioni e Manutenzioni può essere modificato, se
• condizioni per la visita necessario.
- Visita generale
- Visita particolareggiata
- Verifica dello stato della pitturazione e degli anodi
- Misurazioni di spessore (da eseguire sempre in
occasione di una visita particolareggiata)
- Rilevazione di rotture e deformazioni
Aggiornamento dell'IMP
(come necessario)
5.3.5 Le misure correttive devono essere sorvegliate da un zione per la notazione STAR-HULL (senza
Tecnico della Società. In seguito a tali misure, si ottiene un raccomandazioni per la classe).
nuovo “stato dopo riparazione” della nave, comprendente • Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni non è rispettato
una mappa aggiornata degli "hot spots". (per esempio ritardi nell’eseguire le operazioni pro-
grammate secondo il piano o l’estensione dell’ispezione
5.4 Sospensione e ritiro della notazione e/o manutenzione non completamente finalizzata), e/o
manutenzione del "database" non finalizzata.
5.4.1 Il mantenimento della notazione STAR-HULL è sog-
La misura da prendere è:
getto agli stessi principi di quelli per il mantenimento della
classe: le visite devono essere condotte entro le loro date - o l’immediata conformità con le prescrizioni o
limite, le eventuali raccomandazioni (relative alla nota- l’imposizione di raccomandazioni, se la non confor-
zione) devono essere risolte entro le loro date limite. mità è di natura minore o è un caso eccezionale,
La sospensione della classe comporta la sospensione auto- - o la sospensione della notazione STAR-HULL, se la
matica della notazione STAR-HULL. non conformità è di natura primaria o una ricor-
renza dello stesso problema.
5.4.2 Differenti circostanze possono portare o all’imposi-
• Un difetto o una mancanza è rilevato applicando il
zione di una raccomandazione relativa alla notazione
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. Le misure da
STAR-HULL o alla sua sospensione. Alcuni casi sono elen-
prendere sono le stesse sopra stabilite per la riparazione
cati qui di seguito.
di strutture/pitturazioni/dotazioni (primi due casi sopra
• Le condizioni della nave sono al di sotto del livello citati) e per l’applicazione del Piano delle Ispezioni e
minimo richiesto per la classe (ad esempio, dimensiona- Manutenzioni (terzo caso sopra citato).
menti delle struture dello scafo al di sotto dei margini di
• Se viene riscontrato un difetto o una deficienza inaspet-
corrosione). La misura da prendere è o una riparazione
tata o capita un incidente, che non siano il risultato di
immediata o l’imposizione di una raccomandazione per
una mancanza di manutenzione o di applicazione del
la classe (se accettabile) e la sospensione della nota-
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni, le misure da
zione STAR-HULL. Tuttavia, nel caso in cui la racco-
prendere sono le stesse indicate per la riparazione di
mandazione sia di natura secondaria, la notazione può
strutture/pitturazioni/dotazioni (primi due casi sopra
non essere sospesa.
citati).
• Le condizioni della nave sono al di sotto del livello
minimo richiesto per la notazione STAR-HULL ma sono 5.4.3 Il ritiro della notazione STAR-HULL può essere
ancora al di sopra del livello minimo richiesto per la deciso in casi differenti, quali:
classe (ad esempio, dimensionamenti delle struture
• ricorrente sospensione della notazione STAR-HULL
dello scafo al di sotto dei margini di corrosione accetta-
bili per la notazione ma ancora al di sopra dei margini • sospensione della notazione STAR-HULL per più di un
di corrosione). La misura da prendere è o una ripara- dato periodo (per esempio 3 mesi)
zione immediata o l’imposizione di una raccomanda- • scadenza o ritiro della classe.
SEZIONE 2 STAR-MACH
- firmata dall'Armatore, nel caso di navi esistenti; 1.3.4 I dati forniti in accordo con [1.3.3] saranno adope-
b) la Società o l'Armatore eseguono una analisi di rischio rati per eseguire l’analisi di rischio.
per gli impianti scelti;
c) la Società esamina ed approva il Piano delle Ispezioni e
2 Documentazione da inviare
Manutenzioni tenendo conto dei risultati dell'analisi di
rischio sopra menzionata, nonché delle informazioni 2.1 Piani, documenti e specifiche
relative al database della nave (per le navi esistenti);
2.1.1 (1/7/2003)
d) la Società esegue una verifica ispettiva iniziale a bordo,
a) I piani e i documenti necessari per assegnare la nota-
per verificare che le procedure a bordo siano conformi
zione STAR-MACH devono contenere:
alla documentazione inviata.
• i macchinari e le apparecchiature di cui in [1.1.3],
La documentazione da sottoporre ad esame da parte della se l'analisi di rischio viene eseguita dalla Società,
Società è elencata in [2].
• il piano di manutenzione dei macchinari e delle
1.2.2 Mantenimento della notazione apparecchiature degli impianti scelti, e
Il mantenimento della notazione STAR-MACH è basato su • informazioni riguardanti il database della nave ed il
un esame dell’analisi di rischio (vedere [3.2]) e sulle relativo supporto elettronico che deve essere adot-
seguenti visite/verifiche da parte della Società, secondo le tato dall'Armatore nel corso della vita della nave
modalità e la frequenza indicate in [5]: (vedere [1.3.1]).
• verifica ispettiva annuale presso l'ufficio dell'Armatore b) Per una nave nuova non è necessario che i piani ed i
(vedere [5.1]); documenti relativi agli impianti scelti siano duplicati
rispetto a quelli richiesti per la classifica in Parte C,
• verifica ispettiva annuale a bordo (vedere [5.2]);
Capitoli 1, 2, 3 e 4.
• visite/verifiche ispettive occasionali a bordo (vedere
c) I piani devono essere integrati con le specifiche del
[5.3]) a seguito di:
Costruttore, compresi gli elenchi delle apparecchiature
- risultati di una nuova analisi di rischio, e degli accessori, nonché delle istruzioni per il loro uso,
- variazioni delle operazioni della nave, come prescritto.
- non-conformità. d) La Società si riserva il diritto di richiedere documenta-
zioni o informazioni aggiuntive, se ritenuto necessario.
1.3 Database della nave In aggiunta, se l'analisi di rischio è eseguita dall'Armatore,
quest'ultimo dovrà fornire alla Società, per l'approvazione,
1.3.1 Il database della nave deve essere disponibile a il relativo rapporto, includendo le assunzioni, le considera-
bordo e presso gli uffici dell'Armatore. Esso deve utilizzare zioni, i modelli di rischio, ecc., che hanno portato
un supporto elettronico adatto alla consultazione ed alla all'elenco dei macchinari e delle apparecchiature critiche
analisi e deve comprendere almeno le informazioni degli impianti scelti.
seguenti:
• i documenti prescritti per il Piano delle Ispezioni e 2.2 Piano delle Ispezioni e delle Manuten-
Manutenzioni, come indicato in [2.2], ed i rapporti cor- zioni (IMP)
rispondenti durante l'esercizio della nave, come indi- 2.2.1 (1/7/2003)
cato in [4.2], Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve comprendere
• i risultati dell’analisi di rischio. almeno le informazioni seguenti:
a) l'elenco di tutti i macchinari e le apparecchiature
1.3.2 Il database della nave deve essere:
coperti dal piano, che comprenda almeno quelli elen-
• conservato dall'Armatore, cati in [1.1.3];
• aggiornato dall'Armatore ogni volta che i nuovi dati b) per ciascun macchinario o apparecchiatura:
provenienti dalle ispezioni e dalla manutenzione della • manuale d'istruzioni per la manutenzione del
nave siano disponibili. Costruttore, con particolare considerazione per lo
L'accesso al database deve essere registrato, controllato, e schema raccomandato dal Costruttore (vedere
protetto. [1.1.5]);
• particolari relativi al tipo di manutenzione (per
Il database della nave deve comprendere un sistema di
esempio, ispezioni, ricondizionamenti, revisioni,
riserva ("back up"), affinché i dati possano essere pronta-
parti di rispetto);
mente ricuperati, se necessario.
• frequenza della manutenzione (per esempio, ore di
1.3.3 Il database della nave deve essere reso disponibile funzionamento, giorni di calendario, settimane,
alla Società. mesi, anni);
Il database della nave deve essere inviato alla Società • luogo dove la manutenzione deve essere eseguita
almeno ogni sei mesi. Quando concordato fra l'Armatore e (per esempio. in porto, in navigazione);
la Società, i dati richiesti possono essere scaricati automati- • rateo d'utilizzazione, ore di funzionamento e tipo di
camente nel database della Società. servizio (per esempio, pesante, leggero);
• procedure previste per riparazioni, revisioni o sosti- 4 Piano delle Ispezioni e delle Manu-
tuzioni;
tenzioni
c) nomi e qualifiche del personale autorizzato ad eseguire
i compiti previsti nel Piano delle Ispezioni e Manuten- 4.1 Generalità
zioni (vedere [4.4]);
4.1.1 Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (per esem-
d) procedure per la conservazione e la duplicazione (back pio, il tipo e la frequenza della manutenzione) è basato
up) delle registrazioni e di qualsiasi altra informazione sulle raccomandazioni del Costruttore, sull'esperienza
relativa (vedere [1.3]); documentata, sul controllo delle condizioni e sui risultati
e) procedure per la modifica e l'approvazione dei piani in dell'analisi di rischio (vedere [3]).
base ai dati provenienti dall'esperienza e dopo consul- 4.2 Rapporti d’ispezione e manutenzione
tazione con l'Armatore, se necessario.
4.2.1 I rapporti delle ispezioni e delle manutenzioni
devono essere fatti dalla persona responsabile dopo cia-
3 Analisi di rischio scuna operazione d'ispezione o manutenzione. Essi devono
essere tenuti a bordo e resi disponibile al Tecnico, a sua
3.1 Analisi di rischio iniziale richiesta. A tale scopo deve essere utilizzato un formato
elettronico (vedere [1.3]).
3.1.1 Estensione dell’analisi (1/7/2003) Una copia di tali rapporti deve essere trasmessa all'ufficio
dell'Armatore, per il suo archivio e per l'aggiornamento del
Lo scopo dell'analisi di rischio iniziale eseguita dalla database della nave.
Società per l'assegnazione della notazione STAR-MACH è:
4.2.2 I rapporti d’ispezione/manutenzione devono com-
• identificare gli impianti e/o componenti critici;
prendere:
• integrare il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni con a) ore di funzionamento e tipo di servizio, come applica-
procedure di manutenzione preventiva e correttiva per bile (pesante, leggero)
gli elementi critici identificati;
b) frequenza di manutenzione, tempistica, tempo impie-
• raccomandare misure per migliorare il tipo e/o la perio- gato per la manutenzione preventiva;
dicità delle ispezioni e delle manutenzioni, quando rite- c) particolari relativi alla manutenzione correttiva (ripri-
nuto necessario. stini, parti di rispetto, tempi morti, tempi fra due arresti
per la manutenzione, parti cambiate e parti ricondizio-
3.1.2 Procedimento nate);
Il procedimento generale dell’analisi di rischio è descritto in d) tendenza dei parametri di controllo delle condizioni,
App 6. quando applicate; o
e) in caso di avaria:
3.2 Revisione dell’analisi di rischio • informazioni sulle modalità e sulle ragioni dell'ava-
ria,
3.2.1 Estensione della revisione (1/7/2003)
• durata del fuori servizio,
L'analisi di rischio iniziale, eseguita secondo quanto indi- • tipo di riparazione eseguita.
cato in [3.1.1], sarà tenuta aggiornata dalla Società, o
dall'Armatore, previo accordo, in base alle informazioni e 4.3 Modifiche al Piano delle Ispezioni e
ai dati raccolti dal database della nave (vedere [1.3]), per Manutenzioni
esempio quelle relative alle ispezioni e manutenzioni effet-
tive, comprese eventuali avarie e riparazioni. 4.3.1 Modifiche del campo d'operazione della nave, del
controllo delle condizioni, dell'esame dell'analisi di rischio
I dati aggiornati possono essere utilizzati per una rivaluta- o di qualsiasi altra giustificazione documentata possono
zione degli impianti e dei componenti critici. dimostrare che il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
necessita di modifiche per migliorare la sua efficacia. Qua-
Quando i rischi esaminati presentano uno scostamento
lora siano riscontrati più difetti del previsto, può essere
significativo rispetto a quelli identificati con l'analisi di
necessario aumentare l'estensione e/o la frequenza del pro-
rischio iniziale, la Società raccomanderà opportune modifi-
gramma di manutenzione. In alternativa, l'estensione e/o la
che del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni, per esempio
frequenza della manutenzione può essere ridotta a seguito
in termini di tipo e periodicità della manutenzione.
di una giustificazione documentata e dopo consultazione
con l'Armatore.
3.2.2 Modifiche importanti
Nel caso di modifiche importanti ai macchinari e alle appa- 4.4 Persone responsabili
recchiature coperte dalla notazione STAR-MACH, il
modello logico-probabilistico definito in accordo con [3.1] 4.4.1 La persona responsabile della raccolta e del pro-
sarà aggiornato e messo in conformità con le nuove siste- cesso dei dati della manutenzione a bordo, secondo quanto
mazioni di bordo. indicato ne Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (vedere il
terzo punto di [2.2.1] deve essere autorizzata dalla Società 5.2.2 Durante questa verifica ispettiva, il Tecnico:
secondo le procedure stabilite per il riconoscimento delle
• verifica che il database della nave sia tenuto aggiornato
ispezioni di macchina eseguite dai Direttori di Macchina
e trasmesso all'ufficio dell'Armatore,
(vedere Parte A).
• verifica la consistenza e l'attuazione del Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni,
5 Mantenimento della notazione
• esegue ulteriori controlli e/o prove relativi ai macchi-
nari, se richiesto come un risultato delle verifiche presso
5.1 Verifica ispettiva annuale presso gli
l'ufficio dell'Armatore.
uffici dell’Armatore
5.1.1 La verifica deve essere eseguita annualmente, prefe- 5.3 Verifiche e/o visite occasionali a bordo
ribilmente entro la finestra di sei mesi indicata in Fig 1.
Se più navi appartenenti allo stesso Armatore hanno rice- 5.3.1 Verifiche occasionali possono essere richieste dopo
vuto la notazione STAR-MACH, tale verifica ispettiva che le verifiche ispettive eseguite presso gli uffici dell'Arma-
annuale può essere eseguita per tutte le navi allo stesso tore indichino che il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
tempo, in un periodo opportuno concordato fra l'Armatore non è stato applicato o non ha funzionato a dovere, o che
e la Società. una particolare apparecchiatura si è comportata in maniera
anormale.
5.1.2 Il Tecnico controlla che il database della nave con-
servato nell'ufficio dell'Armatore sia tenuto aggiornato, in 5.3.2 La Società deve essere informata quando un'appa-
particolare con i rapporti d'ispezione e manutenzione del recchiatura deve essere riparata, a causa di un'avaria, in un
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. momento non programmato. La notifica deve comprendere
il posto, il tempo, e la specifica dell'azione correttiva che
Un esame preliminare è eseguito con i dati raccolti durante deve essere eseguita. La Società deciderà se eseguire una
tale verifica ispettiva e con i dati ricevuti dalla nave. Tale visita occasionale a bordo.
esame potrebbe portare ad estendere l'estensione della
verifica e/o a richiedere una visita occasionale di macchina 5.3.3 Modifiche del servizio della nave e/o modifiche ai
a bordo della nave, specialmente per quel macchinario la macchinari e/o alle apparecchiature devono essere comuni-
cui funzionalità si stia deteriorando. La verifica comprende cate alla Società, in modo tale che:
l'esame di:
• sia condotta un'ispezione a bordo della nave, per verifi-
• rapporti di manutenzione preventiva,
care i cambiamenti e le modifiche,
• rapporti di manutenzione correttiva,
• siano presi in considerazione gli effetti dei cambiamenti
• rapporti di manutenzione predittiva, cioè rapporti di e delle modifiche, se ritenuto necessario, nell'analisi di
pianificazione relativi ad ispezioni dovute o ad altre rischio successiva,
operazioni per il periodo a venire.
• sia condotta una revisione immediata del Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni, se ritenuto necessario.
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
Gli effetti di qualsiasi cambiamento rispetto al Piano delle
5.2.1 La verifica ispettiva annuale a bordo deve essere ese- Ispezioni e Manutenzioni devono essere controllati durante
guita in occasione della visita annuale. la successiva verifica ispettiva a bordo.
Figura 1
tempo
0 1 2 3 4 (anni)
Tabella 1 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona del fondo
Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• chiglia, fondo e ginocchio
• cielo del doppio fondo
• corso di fasciame inferiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• casse basse laterali
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• chiglia, fondo e ginocchio Piattabanda 18% 15%
• cielo del doppio fondo
• corso di fasciame inferiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• casse basse laterali
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Tabella 2 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona delll’asse neutro
Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• fianco
• doppio fianco e paratie longitudinali
• interponti
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• fianco Piattabanda 18% 15%
• doppio fianco e paratie longitudinali
• interponti
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Tabella 3 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona del ponte
Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• ponte superiore, trincarino e cinta
• corso di fasciame superiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• fianco in corrispondenza di casse alte laterali
• casse alte laterali (parte orizzontale inferiore, scivolo e parte verticale superiore)
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• ponte superiore, trincarino e cinta Piattabanda 18% 15%
• corso di fasciame superiore di doppio fianco e paratie longitudi-
nali
• fianco in corrispondenza di casse alte
• tcasse alte (parte orizzontale inferiore, scivolo e parte verticale
superiore)
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Tabella 4 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che non contribu-
iscono alla robustezza longitudinale della trave nave
Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Mastre delle boccaporte non continue Fasciame 22% 18%
Squadre 26% 22%
Coperture delle boccaporte Fasciame superiore 22% 18%
Fasciame del fianco e di 22% 18%
estremità
Rinforzi ordinari 22% 18%
Fasciami di paratie trasversali 22% 18%
Rinforzi ordinari di paratie trasversali Anima 26% 22%
Piattabanda 22% 18%
Squadre 26% 22%
Travi rinforzate verticali e traverse rinforzate di Anima 22% 18%
paratie Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 22% 18%
Costole Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 22% 18%
Bagli e madieri rinforzati Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre 22% 18%
Travi rinforzate delle casse laterali alte e basse Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Fasciami delle paratie dei gavoni di prora e di poppa 22% 18%
Rinforzi ordinari delle paratie dei gavoni di prora e Anima 26% 22%
di poppa Piattabanda 22% 18%
“Cross ties” (cravatte trasversali) Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 18% 15%
Simboli
tA : Spessore originario dei fasciami, in mm wM : Modulo di resistenza, in cm3, dei rinforzi ordi-
tM : Spessore misurato dei fasciami, in mm nari, ottenuto sulla base degli spessori misurati
tC : Sovraspessore di corrosione, in mm, definito in di anima, piattabanda e fasciame associato
Parte B, Cap 4, Sez 2, [3] wR : Modulo di resistenza di rinnovo, in cm3, dei rin-
tC1, tC2 : Sovraspessori di corrosione, in mm, definiti in forzi ordinari, ossia il modulo di resistenza che i
Parte B, Cap 4, Sez 2, [3] per i due comparti- rinforzi ordinari di una nave in esercizio devono
menti separati dal fasciame considerato. Per avere al fine di soddisfare le verifiche a snerva-
fasciami interni ad un compartimento, tC1 = tC2 = mento
tC tR,W : Spessore di rinnovo, in mm, delle anime dei rin-
tR : Spessore totale di rinnovo dei fasciami, in mm, forzi ordinari, ossia lo spessore dell’anima che i
rinforzi ordinari di una nave in esercizio devono
definito in:
avere al fine di soddisfare le verifiche di instabi-
• [2.2.1] in generale lità. Tale spessore deve essere ottenuto in
• [4.3.1] per i fasciami che costituiscono travi accordo con le prescrizioni specificate in
rinforzate [3.2.2]
tR1 : Spessore minimo di rinnovo, dei fasciami, in tR,F : Spessore di rinnovo, in mm, delle piattabande
mm, specificato in [2.2.2] dei rinforzi ordinari, ossia lo spessore della piat-
tR2 : Spessore di rinnovo, in mm, dei fasciami sog- tabanda che i rinforzi ordinari di una nave in
getti alla pressione laterale o ai carichi su ruote, esercizio devono avere al fine di soddisfare le
ossia lo spessore che i fasciami di una nave in verifiche a instabilità. Tale spessore deve essere
esercizio devono avere al fine di soddisfare le ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi-
verifiche di resistenza. Tale spessore deve essere cate in [3.2.2]
ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi- wG : Modulo di resistenza lordo regolamentare, in
cate in [2.2.3] cm3, di rinforzi ordinari, specificato in [3.2.3]
tR3 : Spessore di rinnovo per instabilità a compres- WRR : Fattore di ultilizzo per il riesame strutturale, spe-
sione, in mm, ossia lo spessore che i fasciami di cificato in [4.2.1]
una nave in esercizio devono avere al fine di
soddisfare le verifiche di instabilità a compres- WRA : Fattore di ultilizzo per i dimensionamenti origi-
sione. Tale spessore deve essere ottenuto in nari, specificato in [4.2.2]
accordo con le prescrizioni specificate in tRY : Spessore di rinnovo per snervamento, in mm,
[2.2.4] delle travi rinforzate, ossia lo spessore che i
tR4 : Spessore di rinnovo per instabilità a taglio, in fasciami che formano travi rinforzate di una
mm, ossia lo spessore che i fasciami di una nave in esercizio devono avere al fine di soddi-
nave in esercizio devono avere al fine di soddi- sfare le verifiche a snervamento. Tale spessore
sfare le verifiche di instabilità a taglio. Tale spes- deve essere ottenuto in accordo con le prescri-
sore deve essere considerato solo per navi zioni specificate in [4.3.2]
aventi lunghezza maggiore di o uguale a 90 m e tRB : Spessore di rinnovo per instabilità, in mm, delle
deve essere ottenuto in accordo con le prescri- travi rinforzate, ossia lo spessore che i fasciami
zioni specificate in [2.2.5] che formano travi rinforzate di una nave in eser-
tG : Spessore lordo regolamentare dei fasciami, in cizio devono avere al fine di soddisfare le verifi-
mm, specificato in [2.2.6] che a instabilità. Tale spessore deve essere
ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi-
tA,W : Spessore originario delle anime dei rinforzi
cate in [4.3.3]
ordinari, in mm
E : Modulo di elasticità longitudinale, in N/mm2,
tA,F : Spessore originario delle piattabande dei rin-
da assumere uguale a:
forzi ordinari, in mm
• per gli acciai in genere:
tM,W : Spessore misurato delle anime dei rinforzi ordi-
nari, in mm E = 2,06.105 N/mm2
tM,F : Spessore misurato delle piattabande dei rinforzi • per gli acciai inossidabili:
ordinari, in mm E = 1,93.105 N/mm2
ν : Coefficiente di Poisson. Salvo ove diversamente • [2.2.3] per le verifiche di resistenza di panneli di
specificato, esso deve essere assunto uguale a fasciame soggetti alla pressione laterale o ai carichi su
0,3 ruote (γK2)
ReH : Tensione minima di snervamento, in N/mm2, • [2.2.4] per le verifiche di resistenza di instabilità a com-
del materiale, specificata in Parte B, Cap 4, pressione (γΚ3)
Sez 1, [2]
• [2.2.5] per le verifiche di resistenza di instabilità a
γm, γR, γK1, ... , γK9 : Coefficienti di sicurezza parziali, specifi-
taglio (γΚ4).
cati in [1].
1.2.3 Coefficienti di sicurezza parziali γK5 per i
1 Coefficienti di sicurezza parziali rinforzi ordinari
I coefficienti di sicurezza parziali per le verifiche a snerva-
1.1 Generalità mento di rinforzi ordinari (γΚ5) devono essere ottenuti in
accordo con le prescrizioni specificate in [3.2.1].
1.1.1 I coefficienti di sicurezza parziali γm e γR sono speci-
ficati in:
1.2.4 Coefficienti di sicurezza parziali γK6, γK7, γK8 e
• Parte B, Cap 7, Sez 1, [1.2] o Parte B, Cap 8, Sez 3, γK9 per le travi rinforzate
[1.3], come applicabile, per i fasciami
Questi coefficienti di sicurezza parziali devono essere otte-
• Parte B, Cap 7, Sez 2, [1.2] o Parte B, Cap 8, Sez 4, nuti in accordo con le prescrizioni specificate in:
[1.3], come applicabile, per i rinforzi ordinari
• Parte B, Cap 7, Sez 3, [1.3] o Parte B, Cap 8, Sez 5, • [4.2.1] per il riesame strutturale (γK6 e γK7)
[1.3], come applicabile, per le travi rinforzate. • [4.3.2] per le verifiche a snervamento (γK8)
• [4.3.3] per le verifiche a instabilità (γΚ9).
1.2 Coefficienti di sicurezza parziali basati
sulla maggiore conoscenza della strut-
tura 2 Criteri di accettabilità per i fasciami
1.2.1 Generalità
2.1 Applicabilità
I coefficienti parziali di sicurezza γK1, γK2, fino a γK9 permet-
tono di considerare la crescente conoscenza del comporta-
2.1.1 Generalità
mento della struttura ottenuta mediante le visite eseguite
sulla nave durante il suo esercizio. Pertanto, il loro valore è I criteri di accettabilità per gli spessori misurati dei fasciami
minore di o uguale a 1,0 e si applicano al fine di ridurre il e la procedura di applicazione che devono essere utilizzati
coefficiente di sicurezza parziale sulla resistenza, γR, utiliz- durante il riesame delle strutture dello scafo, sono specifi-
zato per le verifiche di resistenza di navi nuove (vedere cati in Fig 1.
Parte B, Capitolo 7 o Parte B, Capitolo 8, come applicabile).
2.1.2 Casi specifici
1.2.2 Coefficienti di sicurezza parziali γK1, γK2, γK3 e
Per i casi specifici indicati in Tab 1, devono essere applicati
γK4 per i fasciami
i criteri di accettabilità ai quali la stessa tabella fa riferi-
Questi coefficienti di sicurezza parziali devono essere otte- mento, al posto di quelli indicati in [2.1.1]. In questi casi,
nuti in accordo alle prescrizioni specificate in: deve essere assunta una percentuale massima di consumo
• [2.2.2] per gli spessori minimi (γK1) uguale a 0,75 volte i valori ivi specificati.
Figura 1 : Criteri di accettabilità per gli spessori misurati dei fasciami e procedura di applicazione
SI
Spessore misurato t M tM< t R Rinnovo richiesto
NO
SI
tM > t +0,5 (t - t )
R G R
Rinnovo non richiesto
NO
Tabella 2 : Coefficiente NP
Coefficiente NP
Fasciame
L < 90 m L ≥ 90 m
In generale, compresi i fasciami che formano l’anima di travi rinforzate 0,81 0,85
Fasciami che formano piattabande di travi rinforzate 0,85 0,89
Madiere e paramezzali di navi aventi una delle notazioni di servizio bulk carrier ESP, ore carrier 0,85 0,89
ESP e combination carrier ESP
Squadre delle mastre delle boccaporte 0,78 0,81
Puntoni di navi con notazione di servizio oil tanker ESP 0,85 0,89
dove: dove:
t1 : Spessore minimo netto, in mm, ottenuto in t2 : Spessore netto, in mm, ottenuto in base alle pre-
accordo alle prescrizioni specificate in Parte B, scrizioni specificate in:
Cap 7, Sez 1, [2.2] o Parte B, Cap 8, Sez 3, • Parte B, Cap 7, Sez 1, [3] o Parte B, Cap 8,
[2.2], come applicabile Sez 3, [3], come applicabile, per fasciami
γK1 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere soggetti alla pressione laterale
[1.2.2]):
• Parte B, Cap 7, Sez 1, [4] o Parte B, Cap 8,
γK1 = NP Ψ1 Sez 3, [4], come applicabile, per fasciami
da assumere non maggiore di 1,0 soggetti ai carichi su ruote
dove le tensioni di trave nave devono essere 2.2.5 Spessore di rinnovo per instabilità a taglio
calcolate considerando gli spessori misurati
Lo spessore di rinnovo per instabilità a taglio deve essere
degli elementi (fasciami, rinforzi ordinari, travi
ottenuto, in mm, dalla seguente formula:
rinforzate) costituenti la sezione trasversale
della trave nave. tR4 = t4 γK4
γK2 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere dove:
[1.2.2]):
t4 : Spessore netto ottenuto, in mm, dalle seguenti
γK2 = NP Ψ2 formule:
da assumere non maggiore di 1,0
2
b τ 1 γ R γ m 12 ( 1-ν ) 3 R eH
Np : Coefficiente specificato in Tab 2 t 4 = --- ---------------------------------------
- 10 per γ m γ R τ 1 ≤ ----------
-
π EK 2 2 3
t C1 + t C2 b 3 ( 1-ν )R eH
2 2
R eH
Ψ 2 = 1 + ------------------
- 3
- 10 per γ m γ R τ 1 > ----------
t 4 = --- ------------------------------------------------- -
t2 π EK 2 ( R eH - 3τ 1 γ γ m ) 2 3
R
2.2.4 Spessore di rinnovo per instabilità a b : Lunghezza, in m, del lato del pannello di
compressione fasciame, definito in Parte B, Cap 7, Sez 1,
[5.1.3]
Lo spessore di rinnovo per instabilità a compressione deve
essere ottenuto, in mm, dalla seguente formula: τ1 : Tensione tangenziale di trave nave nel piano, in
N/mm2, calcolata in accordo con le prescrizioni
tR3 = t3 γK3
specificate in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.2.3],
dove: considerando gli spessori misurati degli ele-
menti (fasciami, rinforzi ordinari, travi rinfor-
t3 : Spessore netto ottenuto, in mm, dalle seguenti zate) costituenti la sezione trasversale della
formule: trave nave
ε, Κ1 : Coefficienti definiti in Parte B, Cap 7, Sez 1, dove t1, t2, t3 e t4 sono gli spessori netti specificati rispettiva-
[5.3.1] o Parte B, Cap 8, Sez 3, [5.3.1], come mente in [2.2.2], [2.2.3], [2.2.4] e [2.2.5].
applicabile
Figura 2 : Criteri di accettabilità per i dimensionamenti misurati dei rinforzi ordinari e procedura di applicazione
WM< WR
Dimensionamenti misurati O SI
t M,W < tR,W Rinnovo richiesto
tM, t M,W , t M,F O
t M,F < tR,F
NO
WM ≥ WR + 0,25 (WG - WR )
E
t M,W ≥ tR,W + 0,25 (t -t ) SI
A,W R,W Rinnovo non richiesto
E
t ≥t + 0,25 (tA,F - tR,F )
M,F R,F
NO
βt dove:
1 + -------C-
w α, β : Coefficienti dipendenti dal tipo di rinforzo ordi-
Ψ 5 = -----------------Y
1 – αt C nario, specificati in Parte B, Cap 4, Sez 2, Tab 1
α, β : Coefficienti dipendenti dal tipo di rinforzo ordi- wY : Modulo di resistenza netto, in cm3, specificato
nario, specificati in Parte B, Cap 4, Sez 2, Tab 1 in [3.2.1].
Figura 3 : Criteri di accettabilità per i dimensionamenti misurati delle travi rinforzate e procedura di applicazione
Dimensionamenti
misurati
tM
ANALISI STRUTTURALE
NO WR R> 0,975
O
t M< 0,7t A
SI
Trovati t > tR
M
danni? SI
SI
NO Definizione
NO
dei rinforzi
t >t NO
M R
SI
AGGIORNAMENTO
DELL’ANALISI STRUTTURALE
NO
CW CF
Tipo di rinforzo ordinario ReH = 235 ReH = 315 ReH = 355 ReH = 235 ReH = 315 ReH = 355
N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2
Ferri piatti 20 18 17,5 Non applicabile
Profilati a bulbo 56 51 49 Non applicabile
Con piattabanda simmetrica 56 51 49 34 30 29
Con piattabanda non simmetrica 56 51 49 17 15 14,5
Le grandezze di cui sopra devono essere calcolate conside- Np : Coefficiente specificato in Tab 2
rando gli spessori misurati degli elementi (fasciami, rinforzi
0 ,25 ( tC1 + t C2 )
ordinari, travi rinforzate) costituenti la struttura della nave. Ψ Y = 1 + -----------------------------------
-
tY
1.1
2 Rapporti per ispezioni di comparti-
1.1.1 Applicabilità
menti
Come specificato in Sez 1, [3.5], i rapporti di ispezione
2.1 Generalità
devono essere redatti da una persona responsabile incari-
cata dall’Armatore per ciascuna operazione di ispezione
2.1.1 Il modello del rapporto dell’Armatore per l’ispezione
programmata nell’ambito del Piano delle Ispezioni e Manu-
di compartimenti è specificato in Tab 1.
tenzioni. A questo scopo, sono specificati due modelli di
rapporto di ispezione: 2.1.2 Il rapporto è suddiviso in quattro parti:
• un modello per l’ispezione di compartimenti (applica- • dati generali di identificazione
bile a ispezioni di strutture delle zone del ponte,
• riepilogo di anomalie e riparazioni relative alle varie
cisterne di zavorra, stive o compartimenti destinate al
zone e alle dotazioni del compartimento considerato
trasporto di carichi secchi, sovrastrutture e altri compar-
timenti accessibili) • particolari delle anomalie riscontrate e delle riparazioni,
come applicabili
• un modello per l’ispezione di dotazioni di scafo (appli-
cabile a coperture delle boccaporte e boccaportelli, • documentazione addizionale allegata al rapporto.
sistemazioni sul ponte, prese a mare e scarichi fuori
bordo). 2.2 Dati generali di identificazione
Per ciascun compartimento o dotazione ispezionato deve 2.2.1 I dati di identificazione devono fornire le informa-
essere emesso un rapporto di ispezione separato. zioni sul compartimento ispezionato, la data e il luogo di
ispezione e il nome della persona responsabile dell’esecu-
1.1.2 Utilizzo dei modelli zione dell’ispezione.
L’Armatore deve adattare i modelli, per quanto fattibile, pra- 2.2.2 L’identificazione del compartimento deve soddisfare
ticabile e appropriato, alla nave considerata, ai comparti- le seguenti prescizioni:
menti ispezionati e alle dotazioni esistenti. Comunque, il
• deve rendere agevole la reperibilità dei dati relativi al
contenuto generale e la disposizione del rapporto devono
compartimento considerato, in particolare nei casi in
essere conformi ai modelli.
cui esistano sulla nave vari compatrimenti identici fra
loro
1.1.3 Database della nave
• deve essere usata la stessa identificazione per i rapporti
Alle parti interessate deve essere ricordato che come speci- di visita successivi relativi allo stesso compartimento.
ficato in Sez 1, [1.3], i rapporti di ispezione devono essere
elaborati e registrati nel database della nave, il quale deve
2.3 Riepilogo di anomalie riscontrate e ripa-
essere disponibile sia a bordo, sia presso gli uffici
dell’Armatore. Pertanto, tali modelli devono essere utilizzati razioni
come guida per introdurre i dati raccolti nel database della
nave in un formato elettronico. 2.3.1 Ciascun compartimento ispezionato è diviso in zone
corrispondenti:
La registrazione nel database della nave deve essere fatta in • ai vari contorni del compartimento
modo tale da permettere la facile reperibilità dei rapporti
relativi allo stesso compartimento o dotazione durante la • alla struttura interna del compartimento
vita della nave, dei rapporti di ispezione eseguiti durante un • alle dotazioni del compartimento.
determinato periodo e dei rapporti relativi allo stesso tipo di
compartimento o dotazione. Ciò significa che la seconda colonna della tabella può
essere utilizzata per specificare quali elementi apparten-
La documentazione allegata specificata in [2.5] e in [3.4] gono a ciascuna zona o quale dotazione è stata conside-
può essere tenuta sia in archivi cartacei separati, sia regi- rata.
Persona responsabile:
Zona della Elementi Stato della Fratture Corrosione Pitting o Deforma- Riparazioni Altre
struttura, nella zona pittura- in generale corrosione zioni
Dotazioni zione/ degli localizzata
anodi a canaletta
(grooving)
Cielo
Fondo
Fianco sinistro
Fianco destro
Paratia prodiera
Paratia poppiera
Strutture interne
Dotazioni
Anomalie riscontrate durante l’ispezione: (posizione, tipo, Misure prese: riparazione richieste, riparazioni temporanee, ripara-
particolari) zioni permanenti (posizione, tipo, ed estensione)
Persona responsabile:
risultati devono essere chiaramente giustificati e documen- rischio, devono essere scaricati dal database della nave a
tati in un apposito rapporto. richiesta della Società. In particolare, possono essere richie-
sti i seguenti dati:
2.3 Individuazione dei componenti critici da • ore di funzionamento di ciascun componente,
controllare • modo, causa e tempo dell'avaria,
2.3.1 (1/7/2003) • perdite di tempo causate dall'avaria,
I componenti critici da controllare durante la vita della nave • programmazione, tempistica e risorse (uomini e mate-
sono quelli che, in base all'analisi di rischio, risultano avere riali d'uso) previsti per la manutenzione preventiva,
l'influsso maggiore sui rischi, con particolare attenzione
alle potenziali singole avarie che influenzano l'impianto in • particolari sulla manutenzione correttiva (parti di
studio. rispetto adoperate, compiti eseguiti, tempo medio fra
due azioni correttive),
L'impianto sarà assoggettato al processo descritto in Fig 1 e
le azioni risultanti saranno adottate nel Piano delle Ispe- • data in cui il componente è stato sostituito o ricondizio-
zioni e Manutenzioni (IMP). nato.
Quando possibile, le informazioni ed i dati effettivi sopra
2.4 Raccolta dei dati effettivi relativi alle menzionati possono essere trasformati in parametri stati-
avarie ed alla manutenzione stici, da aggiornare periodicamente, per paragonarli con
quelli di apparecchiature similari, tendenze delle analisi di
2.4.1 (1/7/2003) affidabilità, ottimizzazione degli intervalli tra le sostitu-
Le informazioni ed i dati effettivi relativi alla manutenzione zioni, ecc.; queste ulteriori analisi possono portare alla
preventiva e correttiva e alle ispezioni a bordo, per i com- variazione della periodicità del Piano delle Ispezioni e
ponenti che risultano essere critici in base all'analisi di Manutenzioni (IMP).
Figura 1 (1/7/2003)
NO
NO
NO
Prevedere procedure di
emergenza per far fronte
all'avaria o modificare l'impianto
1 Generalità non è richiesta alcuna revisione, a meno che non sia speci-
ficato dal Fabbricante.
1.1 1.1.5 A bordo della nave deve esserci una persona respon-
1.1.1 (1/1/2008) sabile della gestione del sistema PMS al cui fine deve posse-
La notazione addizionale di classe PMS viene assegnata, in dere le specifiche qualifiche professionali. Questa persona
accordo alla Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.11.1], alle navi è solitamente il direttore di macchina; tuttavia, può essere
munite di uno Schema di Manutenzione Programmata accettata dalla Società un’altra persona designata
(PMS) approvato che soddisfa i requisiti di questa Appen- dall’Armatore purchè le sue qualifiche siano considerate
dice. equivalenti a quelle del direttore di macchina.
Le visite dei macchinari e dei componenti coperti dal PMS
Uno Schema di Manutenzione Programmata (d'ora in poi
possono essere eseguite dal personale a bordo al quale sia
citato come PMS=Planned Maintenance Scheme) è un
stata rilasciata una dichiarazione di autorizzazione alle
sistema di visita per macchinari che può essere considerato
condizioni e nei limiti indicati in Parte A, Cap 2, App 1.
alternativo al sistema di visita continuativa macchine (d'ora
in poi riferito come CMS=Continuous Machinery Survey), Macchinari e componenti visitati dalla persona autorizzata
descritto in Parte A, Cap 2, Sez 2, [4.3] . sono soggetti ad una visita di conferma come specificato in
Parte A, Cap 2, App 1.
Detto schema è limitato a componenti ed impianti com-
presi nella Visita Continuativa Macchine (CMS). 1.1.6 Le condizioni e le procedure per l’approvazione di
Qualsiasi elemento non compreso nel PMS deve essere un PMS sono indicate in [2].
accreditato nella maniera usuale tradizionale.
2 Condizioni e procedure per l’appro-
1.1.2 Questo schema di visita deve essere approvato dalla
Società prima di essere messo in atto. Quando si applica il
vazione del sistema
PMS, l’entità e la periodicità della visita di rinnovo della
classe sono adattate a ciascun singolo macchinario e stabi- 2.1 Generalità
lite sulla base delle revisioni raccomandate dai Fabbricanti,
2.1.1 Il PMS deve essere approvato dalla Società. A tal fine
dell’esperienza documentata degli operatori e della monu-
l'Armatore deve fare richiesta formale alla Società e fornire
tenzione basata sulle condizioni (CBM), ove tale metodo sia
la documentazione e le informazioni specificate in [2.2],
applicabile ed adottato. Per esempio, nell’ambito di un
combinate in un manuale che descriva lo schema proposto
sistema PMS possono verificarsi i seguenti casi:
e comprenda copie campione dei diversi documenti da
• il quadro A è visitato sulla base della normale data di usarsi durante la messa in atto dello schema.
scadenza della visita di rinnovo della classe
2.1.2 (1/1/2002)
• la pompa per olio lubrificante B è visitata sulla base Il PMS deve essere programmato e mantenuto mediante un
della visita continuativa macchine
sistema computerizzato. Ciò può tuttavia non essere appli-
• il motore a combustione interna C è visitato sulla base cato a schemi in atto già approvati.
delle ore di moto
Quando si usano sistemi computerizzati, l'accesso al
• la turbopompa D è visitata sulla base dei risultati della sistema, al fine di aggiornare la documentazione per la
manutenzione basata sulle condizioni (CBM). manutenzione ed i programmi di manutenzione, è consen-
tito soltanto alla persona responsabile del PMS o ad un'altra
1.1.3 (1/1/2002)
persona da essa autorizzata.
In generale gli intervalli di visita previsti nel PMS non
devono essere superiori a quelli previsti per la Visita Conti- I sistemi computerizzati devono comprendere dispositivi di
nuativa Macchine (CMS). Tuttavia, per componenti la cui back-up, come dischi/nastri, Compact Discs, che devono
manutenzione sia basata su periodi di funzionamento in essere aggiornati ad intervalli regolari.
ore, possono essere accettati intervalli più lunghi come L'applicazione funzionale di questi sistemi deve essere
quelli raccomandati dal Costruttore. approvata dalla Società.
Tuttavia, qualora sia operante un sistema di monitoraggio
delle condizioni approvato, gli intervalli di visita basati sul 2.2 Documentazione
sistema CMS possono essere estesi.
2.2.1 La documentazione da sottoporre è il manuale sopra
1.1.4 Quando il CBM dei macchinari e dei componenti menzionato, il quale deve comprendere:
inseriti nel sistema PMS approvato indica che la loro condi- a) una descrizione dello schema e la sua applicazione a
zione e le loro prestazioni sono entro i limiti accettabili, bordo e il diagramma organizzativo proposto che iden-
g) il flusso dei documenti e la relativa procedura di archi- 3.1.1 Quando la documentazione presentata è stata
viazione. approvata ed il sistema PMS è stato messo in opera a bordo
ed usato per un sufficiente periodo (che non deve superare
2.2.2 (20/12/2005) un anno) in modo tale che tutto il personale familiarizzi con
esso, deve essere eseguita una visita al fine di avviare il
In alternativa alla versione cartacea del manuale, l'Arma-
sistema e renderlo operativo ufficialmente. L’entità di questa
tore deve consentire alla Società l'accesso a distanza al
visita, definita visita di convalida, è riportata in [5.1.1].
proprio sistema computerizzato (ved. [2.1.2]), che deve
comprendere le informazioni richieste in [2.2.1]. 3.1.2 A seguito dell’esito positivo della visita di convalida,
il PMS è considerato approvato. Il relativo allegato al Certi-
2.3 Informazioni a bordo ficato di Classe della nave è aggiornato e la notazione di
visita PMS è riportata sul Libro Registro.
mancata osservanza degli intervalli tra le manutenzioni che i macchinari abbiano funzionato in maniera soddisfa-
concordati. cente dopo la visita o la verifica ispettiva precedente, o
che, se necessario, siano stati presi i provvedimenti neces-
4.1.3 L’Armatore può interrompere il PMS in qualsiasi sari a seguito di segnalazione di superamento delle tolle-
momento dando comunicazione scritta alla Società. In tal ranze accettabili dei parametri di funzionamento dei
caso i macchinari o i componenti visitati sulla base del PMS macchinari, e che gli intervalli tra una revisione e l’altra
dall’ultima verifica ispettiva annuale saranno accreditati ai siano stati rispettati.
fini della classe a giudizio del Tecnico incaricato della
visita. 5.2.5 Devono essere disponibili rapporti scritti relativi ad
eventuali avarie o malfunzionamenti.
4.1.4 (1/1/2002)
Nel caso di vendita o di cambio di gestione della nave, 5.2.6 Deve essere esaminata la descrizione delle eventuali
l’approvazione del PMS sarà riconsiderata. riparazioni effettuate. Qualsiasi parte di macchinari o com-
ponente che siano stati sostituiti da corrispondenti rispetti a
5 Visite causa di un’avaria devono essere conservati a bordo,
quando possibile. In questa occasione tali parti sostituite
devovo essere sottoposte all’esame del Tecnico.
5.1 Visita di convalida
5.2.7 Il Tecnico, inoltre, controlla che il personale a bordo
5.1.1 La visita di convalida deve essere eseguita da un Tec- che gestisce il PMS sia in possesso dell’apposita autorizza-
nico della Società, come indicato in [3.1.1], entro un anno zione in corso di validità (vedere Parte A, Cap 2, App 1).
dalla data di approvazione della documentazione.
5.2.8 (1/1/2002)
5.1.2 Lo scopo della visita è di verificare che:
Il Tecnico deve verificare il rapporto annuale o accertarsi
• il PMS venga applicato in conformità alla documenta- che esso sia stato verificato dalla Società.
zione approvata e sia adatto al tipo e alla complessità
dei componenti e degli impianti di bordo 5.2.9 Qualora il Tecnico non sia soddisfatto dei risultati
• il PMS fornisca la documentazione richiesta per la veri- raggiunti dal PMS, cioè del grado di precisione per quanto
fica ispettiva annuale concerne i dati di manutenzione registrati e/o delle condi-
zioni generali dei macchinari, dovrà inviare un rapporto
• le prescrizioni di visita e di prova per il mantenimento alla Società raccomandando le modifiche da apportare allo
della classe siano osservate schema di visita e giustificando le ragioni dei suoi suggeri-
• il personale di bordo abbia dimestichezza con le proce- menti.
dure del PMS.
5.2.10 A buon esito di questa verifica ispettiva, il Tecnico
A buon esito della visita che confermi l’applicazione appro- conferma la validità del PMS, vidimando il Certificato di
priata del PMS, il sistema viene considerato operativo, pre- Classe in conformità con Parte A, Cap 2, Sez 2, [3.3] e
vio invio alla Società di un rapporto che descriva il sistema decide quali elementi possono essere accreditati ai fini
stesso. della classe.
6 Macchinari visitati sulla base di un essere personale interno (di bordo o di terra) oppure perso-
nale esterno (studi professionali di ingegneria), e le relative
programma di Manutenzione Basata
qualifiche.
sulle Condizioni
La strategia CBM, comprensiva della descrizione delle
attrezzature da utilizzare, del personale addetto, dei rilievi
6.1 Generalità sulla Manutenzione Basata da eseguire ecc., deve far parte integrante del sistema di
sulle Condizioni visita PMS e deve essere inclusa in una sezione specifica
6.1.1 (1/1/2008) del manuale PMS.
La Manutenzione Basata sulle Condizioni (CBM) è una pro- 6.2.2 Società (1/1/2008)
cedura basata sulla possibilità di ricavare dai macchinari
Lo schema di manutenzione programmata deve essere esa-
informazioni previsionali che indichino il loro reale con-
minato per l'approvazione con particolare riguardo alle
sumo e degradazione e il relativo tasso di sostituzione (cioè
proposte relative al CBM. La Società si riserva il diritto di
l'andamento), sulla base del quale le operazioni di manu-
richiedere il controllo delle misure di riferimento per un
tenzione possono essere modificate via via in accordo allo
periodo di almeno sei mesi, tenendo conto dell'età e delle
stato effettivo di conservazione dei macchinari.
condizioni dei macchinari della nave.
La reddittività dell'approccio CBM è legata alla criticità
I Tecnici della Società hanno il diritto, se ritenuto necessa-
degli elementi controllati, alla affidabilità delle tecniche
rio, di provare o aprire i macchinari indipendentemente
CBM nel fornire informazioni utili ed alla facilità di iinter-
dall'esistenza della procedura CBM.
pretazione dei risultati e della loro tendenza. In ogni caso,
specialmente per tipi di macchinari complessi, non ci si 6.2.3 Direttore di macchina (1/1/2008)
può aspettare che il CBM possa prevedere il meccanismo di La presenza di un CBM non esenta il Direttore di macchina
avaria di ogni componente, pertanto per il controllo di dai suoi compiti, inclusa la responsabilità di intervenire su
alcuni elementi l'unica soluzione possible è quella di macchinari in base alla propria esperienza e valutazione. Il
aprirli. Direttore di macchina deve accertarsi che i parametri di
La scelta degli elementi da includere nel programma CBM monitoraggio delle condizioni del CBM vengano registrati
è una decisione dell'Armatore. agli intervalli concordati. Ciò comporta una serie di letture
Il minimo dei parametri da esaminare al fine di verificare le iniziali o "di riferimento", che saranno utilizzate come ter-
condizioni dei vari macchinari per i quali viene accettato mini di confronto per le letture successive.
questo tipo di manutenzione è indicato in [6.3] e [6.4]. La
6.2.4 Verifica ispettiva annuale (1/1/2008)
frequenza delle misurazioni può essere aumentata sulla
I requisiti per una verifica ispettiva annuale della documeta-
base della criticità dell'apparecchiatura. In generale, la stra-
zione realtiva alla manutenzione e monitoraggio dei mac-
tegia del CBM e la sua estensione, comprensiva dei limiti di
chinari sono gli stessi di quelli indicati in [5.2]. Durante tale
accettabilità, deve essere approvata dal Fabbricante. Le tec-
verifica il Direttore di macchina deve, in aggiunta a quanto
niche CBM non incluse in questa Sezione possono essere
richiesto in [5.2], mettere a disposizione la seguente docu-
accettate se vengono proposte o stabilite dal Fabbricante
mentazione di manutenzione e monitoraggio:
del macchinario.
• le registrazioni richieste dal CBM per ogni elemento che
Indicazioni sul CBM possono essere reperite nella "Guide
deve essere accreditato per la classe. Le registrazioni
for the Application of the Condition Based Maintenance in
devono indicare se sono stati superati i limiti accettabili
the Planned Maintenance Scheme" pubblicata dalla
e quali provvedimenti sono stati presi.
Società.
• I certificati di taratura della strumentazione usata per
eseguire le misurazioni, se applicabili.
6.2 Ruoli e responsabilità
Le responsabilità dei Tecnici della Società durante la veri-
6.2.1 Responsabile del sistema (1/1/2008) fica ispettiva annuale, in aggiunta a quelle indicate in [5.2],
Al momento della richiesta di approvazione dello schema sono:
di manutenzione programmata dei macchinari, il Responsa- a) esaminare i macchinari e le registrazioni di monitorag-
bile del sistema deve sottoporre i dettagli del CBM indicati gio in modo approfondito per accertare che lo schema è
in [6.3] e [6.4], le tecniche e le attrezzature che saranno stato gestito correttamente e che i macchinari hanno
impiegate; per gli strumenti installati a bordo, il relativo funzionato in maniera soddisfacente dopo la visita pre-
manuale di uso e manutenzione, con le relative istruzioni, cedente;
fornito dal Fabbricante deve far parte della documentazione
di manutenzione della nave. La strategia per gli elementi b) esaminare le registrazioni richieste dal CBM per verifi-
soggetti al CBM deve essere computerizzata ed un numero care che i parametri siano entro il limiti previsti (oppure
minimo di rilievi deve essere fatto nel periodo tra due visite controllare che, nel caso di un non corretto funziona-
ispettive annuali. Il CBM non esenta il personale di mac- mento del macchinario, immediatamente prima
china dall'eseguire ispezioni visive degli elementi. dell'avvenimento siano state effettuate le letture che
devono essere utilizzate come dati nella preparazione
I punti di lettura devono essere chiaramente marcati ed del relativo "rapporto di avaria"). I dati della condizione
individuati mediante una targhetta di identificazione. di riferimento devono essere confrontati con le letture
La documentazione deve anche comprendere il diagramma successive per accertare il loro andamento. Il Tecnico
di responsabilità del personale addetto al CBM, che può della Società può richiedere, su un macchinario funzio-
nante disponibile, delle letture di verifica da confrontare 6.3.2 Diesel generatore di emergenza (1/1/2008)
con le registrazioni di bordo; I parametri da controllare sono i seguenti:
c) controllare i certificati di taratura della strumentazione • Taratura e prova degli ugelli del combustibile
di monitoraggio ed accertare la capacità dell'equipag- • Determinazione della compressione dei cilindri
gio di utilizzare le attrezzature e le registrazioni del • Pulizia dei filtri dell'olio combustibile
CBM.
• Analisi dell'olio lubrificante.
6.3 Criteri del CBM per l'apparato motore I rilievi devono essere eseguiti al minimo ogni cinque anni.
Tabella 1 (1/1/2008)
Tabella 2 (1/1/2008)
Metodo Prescrizione
Controllo delle prestazioni Motore di propulsione:
Controllo mensile continuo o periodico di:
• fornitura di corrente al quadro principale (fasi ed avvolgimenti)
• corrente del convertitore (fasi ed avvolgimenti)
• temperatura più alta dell'avvolgimento dei trasformatori della corrente di ali-
mentazione
• temperatura più alta dell'avvolgimento del motore
• velocità di rotazione
• eventuale apparecchiatura di rilevazione della posizione del rotore
• temperatura del cuscinetto dal lato trasmissione (D.E.)
• temperatura del cuscinetto dal lato libero (N.D.E.)
• temperatura d'entrata dell'aria di raffreddamento
• temperatura d'uscita dell'aria di raffreddamento
• la temperatura più alta del cubicolo
• temperature del o degli scambiatori di calore del convertitore
• rilevazione perdite d'olio dei motori lato D.E. e N.D.E.
Resistenza di isolamento dell'impianto di propulsione: ogni 12 mesi.
Controllo vibrazioni Controllo periodico dei cuscinetti del motore. Non meno di una volta al mese.
Analisi dei lubrificanti Campionatura regolare, prove di laboratorio. Non meno di una campionatura
ogni 6 mesi.
Analisi dell'olio del trasformatore Campionature regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.
Tabella 3 (1/1/2008)
Metodo Prescrizione
Controllo delle prestazioni Motore di propulsione:
Controllo continuo o con periodicità mensile:
• fornitura di corrente al quadro principale (fasi ed avvolgimenti)
• corrente del convertitore (fasi ed avvolgimenti)
• temperatura più alta dell'avvolgimento dei trasformatori della corrente di ali-
mentazione
• temperatura più alta dell'avvolgimento del motore
• velocità di rotazione
• eventuale apparecchiatura di rilevazione della posizione del rotore
• temperatura del cuscinetto dell'elica del POD
• temperatura del cuscinetto reggispinta del POD
• temperatura d'entrata dell'aria di raffreddamento
• temperatura d'uscita dell'aria di raffreddamento
• temperatura più alta del cubicolo
• temperature del o degli scambiatori di calore del convertitore
• valori registrati della contaminazione con acqua dell'olio dei cuscinetti lato
elica e reggispinta
• valori registrati delle perdite di olio/grasso attraverso la tenuta rotante a scafo
del POD
• controllo della pressione/corrente di esercizio delle pompe di governo del
POD
• Resistenza di isolamento dell'impianto di propulsione (ogni 12 mesi).
Controllo delle vibrazioni Controllo continuo o periodico dei cuscinetti del motore. Non meno di una
volta al mese.
Analisi dei lubrificanti Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.
In alternativa può essere sistemato, nel tratto tra la linea di ritorno dell'olio ed il
filtro, un analizzatore fisso che consenta il controllo continuo della presenza di
particelle metalliche nell'olio, purchè tale sistemazione non modifichi in alcun
modo il flusso regolare dell'olio.
Analisi dell'olio del trasformatore Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.
Tabella 4 (1/1/2008)
Metodo Prescriizone
Ispezione visiva Ispezione periodica di:
• condotte di aspirazione e scarico
• palette statoriche sull'aspirazione
• compressore (primo stadio)
• casse
• ausiliari
• giochi (per quanto possible)
Con sonde a fibre ottiche Ispezione periodica di:
• statori del compressore
• palettatura
• camere di combustione
• ugelli della turbine e palette
Controllo delle vibrazioni Controllo continuo ed analisi dell'andamento delle vibrazioni del cuscinetto
del rotore della turbina a gas
Analisi dei lubrificanti Ispezione periodica di:
• rilevazione di particelle magnetiche
• filtri dell'olio.
Campionatura ad intervalli regolari dell'olio di lubrificazione, prove di labora-
torio.
In alternativa può essere sistemato, nel tratto tra la linea di ritorno dell'olio ed
il filtro, un analizzatore fisso che consenta il controllo continuo della presenza
di particelle metalliche nell'olio, purchè tale sistemazione non modifichi in
alcun modo il flusso regolare dell'olio.
Analisi del combustibile Campionatura ad intervalli regolamentari secondo la Norma ISO 8217: 2005
Controllo delle prestazioni (normalmente fornito Controllo continuo ed analisi dell'andamento di:
dall'impianto di automazione collegato al package) • compressore (temperatura di entrata e di uscita, pressione di scarico, velo-
cità)
• turbina (temperatura di entrata, velocità)
• temperatura dell'aria di ingresso del motore
• contatore dei cicli di fatica
6.3.6 Albero portaelica (1/1/2008) indicata nella Cap 5, Sez 2, [2.2.2], una ispezione visiva
Si applicano le prescrizioni previste per la notazione addi- dei giunti elastici per controllare i seguenti elementi:
zionale di classe MON-SHAFT ( Cap 5, Sez 2). In aggiunta • Deformazione statica
deve essere eseguita regolarmente, con la stessa periodicità • Ossidazione/invecchiamento degli elementi in gomma
• Distacco della giunzione tra metallo e gomma
• Cricche superficiali sugli elementi in gomma.
Tabella 5 (1/1/2008)
Metodo Prescrizione
Controllo delle condizioni Ruote dentate , pignoni, alberi, cuscinetti, giunti, frizione, pompe azionate
devono essere ispezionate ad ogni smontaggio.
Sono richiesti i seguenti controlli:
• gioco tra i denti degli ingranaggi e gioco diametrale tra pignone ed
albero
• tenuta stagna delle guarnizioni dell'albero
Si può accettare che gli ingranaggi ed i cuscinetti a rulli possano essere
ispezionati senza smontaggio, per quanto possibile, mediante tecniche
diagnostiche non invasive.
Inoltre, i seguenti parametri devono essere controllati settimanalmente:
• pressione dell'olio lubrificante dei cuscinetti
• velocità di rotazione.
Controllo delle vibrazioni Controllo periodico o continuativo dei cuscinetti. Non meno di una volta ogni
4 mesi.
Analisi dei lubrificanti Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.
6.3.8 Generatore asse (1/1/2008) • ispezione ad ogni smontaggio dei cuscinetti del rotore,
E' richiesto un controllo continuo o periodico dei cusci- dei cuscinetti reggispinta, degli accoppiatoi e delle
netti, non meno di una volta al mese. sistemazioni di espansione assiale della cassa
• ispezione ad ogni smontaggio della palettatura termi-
6.3.9 Turbine a vapore (1/1/2008) nale di bassa pressione e di quella di marcia indietro.
Per le turbine a vapore principali ed ausiliarie i parametri da
controllare sono i seguenti: 6.4 Impianti ed apparecchiature diverse
• vibrazioni dei cuscinetti della turbina (letture continua- 6.4.1 Generalità (1/1/2008)
tive o mensili) Questo sotto-articolo [6.4] riassume le richieste minime per
• potenza (mediante un torsiometro o altra apparecchia- i più comuni tipi di macchinari che possono essere siste-
tura equivalente, altrimenti, per poter valutare la mati a bordo. In aggiunta ai parametri elencati che devono
potenza, devono essere disponibili il numero di ugelli, essere controllati, devono essere previsti esami visivi perio-
la pressione del vapore all'ammissione e la pressione dici.
nella camera ugelli) (letture continuative o mensili)
6.4.2 Apparecchiature dell'impianto di
• velocità di rotazione (letture continuative o mensili) raffreddamento: pompe centrifughe, azionate
• misurazione periodica della posizione assiale del rotore da motori elettrici (1/1/2008)
utilizzando un rilevatore esterno (mensilmente) Controlli periodici di:
• controllo continuativo o con periodicità mensile delle • velocità di rotazione
vibrazioni dell'alloggiamento dei cuscinetti della tur- • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
bina • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• dati relativi alle prestazioni dell'impianto, cioè condi- • corrente assorbita dal motore elettrico.
zioni del vapore all'entrata e all’uscita di ciascuna tur- Nota 1: per le pompe azionate da un motore a combustione
bina, condizioni del vapore saturo, surriscaldato e interna, i rilievi delle vibrazioni devono essere fatti sempre alla
desurriscaldato all'uscita delle caldaie, vuoto al con- stessa velocità del motore (giri al minuto).
densatore, temperatura acqua mare. Frequenza minima dei controlli:
L'analisi dell'olio lubrificante è richiesta almeno una volta • mensilmente: pompe di raffreddamento dell'acqua di
ogni 6 mesi. mare, temperature massima e minima delle pompe di
raffreddamento dell'acqua dolce, temperatura minima
Sono richieste le seguenti ispezioni visive o controlli addi- delle pompe per servizi generali
zionali: • ogni quattro mesi: pompe di preriscaldamento del
• registri analisi acqua delle caldaie ogni sei mesi sistema di raffreddamento ad alta temperatura.
6.4.3 Impianto dell'olio lubrificante: pompe a viti o 6.4.7 Impianto di purificazione: purificatori del
ad ingranaggi, azionate da motore combustibile liquido e dell'olio lubrificante
elettrico (1/1/2008) (1/1/2008)
Controlli periodici di: Sono richiesti i seguenti controlli:
Frequenza minima dei controlli: ogni 3 mesi. 6.4.10 Impianto di sentina (1/1/2008)
Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
6.4.6 Impianto macchina di governo: pompe trici:
idrauliche, azionate da motori elettrici • pompe centrifughe
(1/1/2008)
• pompe alternative,
Sono richiesti, con periodicità minima mensile, i seguenti
controlli: sono richiesti, almeno con periodicità mensile e per
quanto possibile nelle identiche condizioni di lavoro, i
• velocità di rotazione seguenti controlli:
• controllo delle vibrazioni (rilievi periodici o continua- • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
tivi) • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• posizione di portata nulla • corrente assorbita dal motore elettrico
• controllo dei tubi flessibili. • velocità di rotazione.
6.4.11 Impianto di acqua potabile di navi passeggeri: 6.4.14 Generatore d'acqua dolce (1/1/2008)
pompe centrifughe, azionate da motori
elettrici (1/1/2008) Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
trici:
Sono richiesti, almeno ogni tre mesi e per quanto possibile
nelle identiche condizioni di lavoro, i seguenti controlli: • pompe centrifughe acqua mare per alimento, raffredda-
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi mento degli eiettori del vuoto
• pressione all'aspirazione ed alla mandata
sono richiesti, almeno con periodicità mensile, i seguenti
• corrente assorbita dal motore elettrico
controlli:
• velocità di rotazione.
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
6.4.12 Apparecchiature di manovra: thruster di prora
e di poppa azionati da motori elettrici • velocità di rotazione
(1/1/2008)
• corrente assorbita dal motore elettrico
Sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• letture di controllo delle vibrazioni del motore elettrico • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
• deve essere registrata la corrente assorbita dal motore
I controlli sopraindicati si applicano, almeno ogni tre mesi,
elettrico
anche alle pompe centrifughe del distillato e del conden-
• velocità di rotazione sato.
• letture di controllo delle vibrazioni ed esame visivo
delle pompe ausiliarie del thruster. 6.4.15 Impianti di condizionamento d'aria e di
refrigerazione (1/1/2008)
6.4.13 Impianto di vapore (1/1/2008)
Per le seguenti apparecchiature: Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
trici:
• pompe centrifughe a più stadi per l'acqua di alimento
della caldaia principale, azionate da una turbina a • compressore a vite, a pistoni o centrifugo per l'impianto
vapore, HVAC, azionato da motore elettrico, direttamente o
mediante trasmissione a cinghia,
sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• velocità di rotazione, sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• pressione e temperature del vapore all'ingresso ed
all'uscita della turbina, • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• pressione all'aspirazione ed alla mandata della pompa, • velocità di rotazione
• analisi dell'olio lubrificante,
• corrente assorbita dal motore elettrico
• controllo delle vibrazioni dei cuscinetti della pompa e
della turbina. • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
6.4.17 Impianto di ventilazione (1/1/2008) deve essere prevista una postazione fissa per consentire il
Per i ventilatori devono essere eseguiti, almeno ogni tre rilievo a distanza delle vibrazioni.
mesi, i seguenti controlli:
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi 6.4.19 Impianti di navi per trasporto di gas
liquefatti (1/1/2008)
• velocità di rotazione
• corrente assorbita dal motore elettrico. Per i compressori del ciclo di refrigerazione, azionati da
motori elettrici, sono richiesti i seguenti controlli, da ese-
Nota 1: Le seguenti apparecchiature possono risultare difficili da
guire almeno ogni tre mesi:
raggiungere e possono richiedere installazioni a distanza con cavi
sistemati esternamente: • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• unità HVAC per sistemazioni impianti di abilitabilità
• corrente assorbita dal motore elettrico
• ventilatori di vari tipi per locali macchine, locali pompe, locali
provviste, locali purificatori con ventilatore intubato o inscato- • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
lato
• ventilatori per l'esaurimento dei gas di scarico dei locali 6.4.20 Impianti di navi adibite al trasporto di carichi
destinati agli autoveicoli di navi ro-ro. refrigerati (1/1/2008)
6.4.18 Impianti di navi cisterne per trasporto prodotti Per i compressori a vite o a pistoni, azionati da motori elet-
chimici (1/1/2008) trici, sono richiesti i seguenti controlli, da eseguire almeno
Per i seguenti componenti dei gruppi idraulici di potenza: ogni tre mesi:
• pompe di alimento dei gruppi idraulici di potenza • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• pompe del carico idrauliche
• pompe idrauliche per gli ausiliari, • corrente assorbita dal motore elettrico
sono richiesti i seguenti controlli, da eseguire almeno ogni • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
tre mesi:
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi 6.4.21 Quadri elettrici (1/1/2008)
• corrente assorbita dal motore elettrico Per i quadri elettrici a bassa tensione e (se possibile) per
• pressione all'aspirazione ed alla mandata. quelli a media tensione è richiesta, almeno una volta
all'anno, un’analisi termografica nelle condizioni di mas-
Le condizioni di caricazione delle nave e le corrispondenti simo carico previsto. La stessa tecnica può essere applicata
immersioni devono essere registrate. ai cavi, alle tubolature o anche a parti dei macchinari per
Nota 1: gli strumenti devono essere a sicurezza intrinseca; ottenere dati aggiuntivi a quelli ricavati con altre tecniche
inoltre, se le pompe del carico sono di tipo ad immersione, CBM.
Capitolo 2
N. (1) Documento
1 A Descrizione dell’impianto di propulsione alternativo inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle con-
dizioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i
servizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA=failure mode and effect analysis), a
meno che la sistemazione effettiva dei macchinari e degli equipaggiamenti sia abbastanza semplice e possa essere dimostrata
una sufficiente esperienza operativa da rendere improbabile la possibilità di avarie conseguenti dovuti ad un’avaria singola. In
tale caso la Società può considerare l’accettazione di una descrizione funzionale degli impianti in luogo dell’analisi richiesta.
Essa è anche applicabile a navi equipaggiate con almeno 1.2.2 Servizi che non è richiesto siano disponibili in
due thrusters azimutali indipendenti o altre sistemazioni caso di avaria singola dell’impianto di
equivalenti. propulsione duplicato (1/7/2007)
Non è necessario che i servizi seguenti siano forniti durante
1.1.3 (1/7/2007) il funzionamento di uno (o più) apparati di propulsione,
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato per il quando uno degli apparati di propulsione non è disponibile
solo servizio di emergenza (ad es. nel caso di non disponi- ad es. a causa di un’avaria singola (come definito in [1.2.3])
bilità dell'impianto principale di propulsione), viene asse- di un qualsiasi componente dell’impianto di propulsione:
gnata la notazione addizionale di classe AVM-DPS. • Impianto di movimentazione del carico;
1.1.4 (1/7/2007) • Impianto di zavorra, se utilizzato esclusivamente per
operazioni relative alla movimentazione del carico;
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato per
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di • Eliche di manovra prodiere;
emergenza, sarà assegnata la notazione addizionale di • Condizionamento d’aria;
classe AVM-DPS-NS. • Altri servizi non essenziali (per esempio stabilizzatori,
illuminazione piena, apparecchiature di divertimento.
1.2 Significato delle notazioni AVM-DPS e
1.2.3 Definizione di avaria singola (1/7/2007)
AVM-DPS-NS
a) Devono essere considerate le seguenti avarie singole:
1.2.1 Applicabilità (1/7/2007) avarie singole di qualsiasi componente non statico degli
impianti di propulsione e governo. Devono essere
Le prescrizioni seguenti sono applicabili a navi con anche considerate le avarie conseguenti, cioè ogni ava-
impianto di propulsione duplicato che assicuri che in caso ria di un componente che sia direttamente causata da
di una qualsiasi avaria singola di uno qualsiasi delle appa- un’avaria singola di un altro componente.
recchiature e degli impianti indicati in [1.2.3] relativi alla
b) La perdita di un compartimento a causa d’incendio o
propulsione, possano ancora essere ottenute le condizioni
allagamento non deve essere considerata come avaria
operative seguenti:
singola. Pertanto gli apparati duplicati, come per esem-
• Almeno il 50% della potenza deve restare disponibile pio i macchinari di propulsione, quelli per la genera-
(nel caso di navi con due eliche tale condizione può zione di energia elettrica, sezioni differenti del quadro
essere ottenuta o considerando un’elica funzionante a principale, macchine di governo duplicate, ecc. pos-
piena potenza e l’altra elica trascinata, o entrambe le sono essere sistemate nello stesso locale.
1.3 Ridondanza interessati devono essere muniti di almeno due pompe, una
di riserva all'altra.
1.3.1 (1/7/2007)
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato esclu- 2.1.3 Impianto di raffreddamento (1/7/2007)
sivamente per il servizio di emergenza (ad es. nel caso di In genere devono essere previsti impianti di raffreddamento
avaria singola di qualsiasi dei componenti non statici separati per ciascun impianto di propulsione a meno che la
dell'impianto di propulsione e governo), per l'assegnazio- FMEA dell’impianto non dimostri che un impianto integrato
nedella notazione AVM-DPS si applica quanto segue: di raffreddamento che sia asservito a tutti gli impianti di
a) è accettabile che alcune delle ridondanze dei macchi- propulsione sia sistemato in modo tale che un qualsiasi
nari e dell'impianto generalmente richieste dal Regola- guasto singolo dell’impianto non renda inoperativi tutti gli
mento possano essere non più disponibili. impianti di propulsione allo stesso tempo.
b) se il Regolamento per gli impianti di propulsione multi- In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
pla prevede delle esenzioni, esse sono applicabili anche funzione della notazione richiesta.
a questo caso.
2.1.4 Impianto di lubrificazione (1/7/2007)
1.3.2 (1/7/2007)
Ciascun apparato di propulsione deve avere impianti di
Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato per lubrificazione separati.
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di
emergenza, per l'assegnazione della notazione AVM-DPS- In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
NS si applica quanto segue: funzione della notazione richiesta.
a) tutte le ridondanze dei macchinari e dell'impianto 2.1.5 Impianto del combustibile liquido (1/7/2007)
generalmente richieste dai Regolamenti devono essere
tenute disponibili; In generale devono essere previsti impianti del combustibile
liquido separati per ciascun impianto di propulsione, a
b) le esenzioni indicate al punto [1.3.1] b) non sono in meno che la FMEA dell'impianto non dimostri che un
questo caso applicabili; impianto integrato del combustibile liquido che sia asser-
vito a tutti gli impianti di propulsione sia sistemato in modo
c) nel caso di propulsione elettrica, possono essere accet-
tale che una qualsiasi avaria singola dell'impianto non
tati componenti di riserva non operativi dell'impianto di
renda inoperativi tutti gli impianti di propulsione allo stesso
comando della propulsione anzichè una completa
tempo.
ridondanza purchè essi siano permanentemente instal-
lati, pronti all'uso e possano facilmente essere messi in In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
servizio. funzione della notazione richiesta.
N. (1) Documento
1 A Descrizione dell'impianto di propulsione duplicato inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle condi-
zioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i ser-
vizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA, Failure Mode and Effect Analysis). L’
App 1 descrive una procedura accettabile per eseguire una FMEA.
Tuttavia, nel caso di non disponibilità di uno degli impianti 2.1.6 Sorpasso
di propulsione a causa di una avaria singola (esclusa la per- Devono essere previsti mezzi per sorpassare ed intercettare
dita di un compartimento), tutte le ridondanze dei macchi- ciascuno dei componenti che possono essere soggetti ad
nari e degli impianti normalmente prescritte dai un’avaria singola, come definito in [1.2.3], senza pregiudi-
Regolamenti devono essere disponibili. care il funzionamento dell’impianto stesso (comprese le
Nel caso di propulsione elettrica, possono essere accettati macchine e le apparecchiature) o degli altri impianti che
componenti di riserva non operativi dell'impianto di devono essere fatti funzionare durante la navigazione in
comando della propulsione anzichè una completa ridon- emergenza.
danza purchè essi siano permanentemente installati, pronti
all'uso e possano facilmente essere messi in servizio. 2.1.7 Separazione delle tubolature (1/7/2007)
Gli impianti di tubolature comuni agli impianti di propul-
1.3 Documentazione da inviare sione indipendenti sistemati in locali separati o gli impianti
di tubolature che sono asserviti ad un impianto di propul-
1.3.1 Devono essere inviati i documenti elencati nella sione, ma passano attraverso i locali nei quali è sistemato
Tab 1. l’altro impianto di propulsione indipendente devono essere
sistemati entro condotte stagne aventi una resistenza al
2 Sistemazioni speciali fuoco almeno equivalente allo Standard A60 ed ubicate
oltre B/5 dal fianco della nave. Le condotte devono essere
accessibili per ispezione e manutenzione.
2.1 Impianti di raffreddamento, lubrifica-
zione, alimentazione di combustibile,
avviamento 2.2 Timoni e macchine di governo
2.1.5 Impianto del combustibile liquido (1/7/2007) I cavi elettrici e le altre apparecchiature elettriche relative
ad un locale macchine e che passino attraverso i locali nei
In generale, devono essere previsti impianti del combusti-
quali è sistemato un altro impianto di propulsione indipen-
bile liquido separati per ciascun impianto di propulsione, a
dente devono essere sistemati entro condotte stagne aventi
meno che la FMEA non dimostri che un unico impianto del
una resistenza al fuoco almeno equivalente allo Standard
combustibile liquido che sia asservito a tutti gli impianti di
A60 ed ubicati oltre B/5 dal fianco della nave. Le condotte
propulsione sia sistemato ed ubicato in modo tale che un
devono essere accessibili per ispezione e manutenzione.
qualsiasi guasto singolo dell'impianto, inclusa la perdita di
un compartimento, non renda contemporaneamente ino- L'impiego di cavi resistenti al fuoco verrà valutato nei sin-
perativi tutti gli impianti di propulsione. goli casi.
3 Prove a bordo
N. (1) Documento
1 A Descrizione dell’impianto di propulsione indipendente inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle con-
dizioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i
servizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA, Failure Mode and Effect Analysis). L’
App 1 descrive una procedura accettabile per eseguire una FMEA.
delle contromisure a quel livello dell’impianto. In alcune a) ridondanze che permettano la continuità operativa in
circostanze il modo di avaria può non avere effetti locali. sicurezza;
b) ausili di sicurezza, strumenti di monitoraggio o allarme,
2.5.2 Effetti finali
che permettano un funzionamento limitato o la limita-
L’impatto dell’avaria di una apparecchiatura o di un sotto-
zione del danno;
impainto sulla risposta dell’impianto (funzione
dell’impianto) è chiamato “effetto finale”. Gli effetti finali c) modalità di funzionamento alternative.
devono essere valutati e la loro gravità classificata secondo
le seguenti categorie: 2.7.3 Provvedimenti correttivi manuali
Devono essere descritti tutti i provvedimenti che richiedono
a) catastrofici;
azioni dell’operatore per aggirare o ridurre gli effetti
b) rischiosi; dell’avaria ipotizzata. Se l’attivazione della contromisura o
c) di primaria importanza; dell’impianto ridondante richiede l’intervento dell’opera-
d) di secondaria importanza. tore, nel valutare i mezzi per eliminare gli effetti di avarie
locali devono essere presi in considerazione la possibilità e
Le suddette quattro categorie di effetti dell’avaria sono defi-
l’effetto di un errore da parte dell’operatore stesso.
nite in [4].
2.7.4 Accettabilità dei provvedimenti correttivi
2.5.3 Effetti catastrofici e rischiosi
Si fa notare che la contromisura accettabile in una condi-
Se l’effetto finale di un’avaria è classificato come rischioso
zione operativa può non essere accettabile in un’altra. Ad
o catastrofico, viene solitamente richiesto un impianto di
es. un elemento di un impianto ridondante che ha necessità
riserva per prevenire o minimizzare tale effetto. Per effetti di
di un certo intervallo di tempo per essere messo in linea
avarie rischiosi possono in generale essere accettate contro-
può essere adeguato per la condizione operativa "naviga-
misure operative.
zione normale alla massima velocità", ma può portare ad
effetti catastrofici, per esempio, nella condizione operativa
2.6 Rivelazione delle avarie "massima velocità operativa permessa in acque congestio-
nate".
2.6.1 Avarie rivelabili
In genere, poiché la FMEA considera solo gli effetti di sin-
gole avarie nell’impianto, la rivelazione delle avarie deve 2.8 Applicazione del concetto di probabilità
identificare strumenti di rilevamento dell’avaria, quali
2.8.1 Criteri di accettabilità
allarmi visivi o acustici, sensori ausiliari automatici, stru-
menti sensibili o altre mezzi che forniscano indicazioni uni- Se contromisure o ridondanze, come descritto nei prece-
voche. denti punti, non sono previste per ogni avaria, è possibile,
in alternativa alle stesse, la probabilità di avvenimento di
2.6.2 Avarie non rivelabili tali avarie deve soddisfare i seguenti criteri di accettabilità:
Se l’avaria di un elemento dell’impianto non è rivelabile a) un modo di avaria avente effetti catastrofici, deve risul-
(cioè difetti nascosti o avarie che non diano alcuna indica- tare estremamente improbabile;
zione acustica o visiva all’operatore) e il sistema può conti-
b) un modo di avaria che risulti estremamente remoto non
nuare a svolgere le sue specifiche funzioni, l’analisi deve
deve avere effetti più gravi di quelli rischiosi;
essere estesa fino a valutare gli effetti di una seconda avaria,
che in combinazione con la prima non rivelabile può pro- c) un modo di avaria che risulti frequente o ragionevol-
vocare effetti di avaria più gravi, per esempio effetti rischiosi mente probabile non deve avere effetti più gravi di
o catastrofici. quelli di secondaria importanza.
2.8.2 Dati
2.7 Misure correttive
Valori numerici per i vari livelli di probabilità sono elencati
2.7.1 Risposte degli impianti di riserva in [4]. Nelle aree dove non esistono informazioni da navi in
Devono essere identificate e valutate anche le risposte di esercizio, sufficienti per consentire la definizione dei livelli
ogni impianto di riserva o di ogni contromisura avviata ad di probabilità delle avarie, possono essere utilizzate altre
un certo livello dell’impianto al fine di prevenire o ridurre fonti di informazione, quali:
gli effetti di un modo di avaria di un elemento o di un’appa- a) prove in officina;
recchiatura dell’impianto. b) analisi storiche affidabilistiche utilizzate in altre aree
che si trovano in condizioni operative simili;
2.7.2 Provvedimenti corettivi di progetto
Devono essere descritti tutti i provvedimenti correttivi, quali c) modelli matematici, se applicabili.
controllo o disattivazione degli elementi dell’impianto,
assunti in sede di progetto a qualsiasi livello dell’impianto 2.9 Documentazione
per annullare gli effetti di un’avaria o di un cattivo funzio-
namento per arrestare l’insorgere o il propagarsi degli effetti 2.9.1 Fogli di lavoro
dell’avaria, attivando gli elementi o impianti di riserva o di È utile sviluppare la FMEA su fogli di lavoro del tipo illu-
rispetto. Tali provvedimenti comprendono: strato in Tab 2.
Nome dell’impianto:
Riferimenti:
Condizione operativa:
Diagramma a blocchi dell’impianto:
Foglio No.:
Data:
Disegni:
Nome dell’analista:
Effetto dell’avaria Probabilità
Nome o Modo Rileva- Gravità
Fun- No. Causa Contro- dell’avaria
numero di Effetto Effetto mento dell’effetto Note
zione Ident. dell’avaria misura (ove possi-
dell’impianto avaria locale finale dell’avaria dell’avaria
bile)
2.9.2 Impostazione dei fogli di lavoro interblocco per impedire interventi non desiderati per il
I fogli di lavoro devono essere organizzati in modo da evi- funzionamento di impianti importanti;
denziare per primi i più alti livelli dell’impianto e quindi
b) l’esistenza e la qualità della documentazione necessaria
scendere ai successivi livelli dell’impianto stesso.
per l’esercizio della nave, con particolare riguardo
all’elenco dei controlli da effettuarsi prima di ogni par-
3 Prove e rapportazione tenza. È essenziale che questi controlli tengano conto di
ogni modo di avaria risultato non rilevabile nella FMEA;
3.1 Programmi di prova c) gli effetti dei principali modi di avaria come indicato
nell’analisi teorica.
3.1.1 Prove di convalida della FMEA
Per verificare le conclusioni della FMEA deve essere prepa-
rato un programma di prova. Si raccomanda che il pro- 3.2 Rapportazione
gramma di prova comprenda tutti gli impianti o elementi di
impianto la cui avaria possa portare a: 3.2.1 Il rapporto della FMEA deve essere un documento a
sé stante, con una completa descrizione dell’unità, dei suoi
a) effetti di primaria importanza o più gravi; impianti, del loro funzionamento, delle condizioni opera-
b) limitazione dell’operatività, e tive ed ambientali considerate per i modi, le cause e gli
effetti di avarie; tali informazioni devono essere comprensi-
c) qualsiasi altra contromisura.
bili senza la necessità di riferirsi ad altri disegni o docu-
Per gli impianti la cui avaria non può essere facilmente menti non riportati nel rapporto. Se necessario, devono
simulata a bordo, ai fini di valutare gli effetti e le influenze essere anche inclusi le ipotesi in base alle quali è stata con-
sugli altri impianti della nave, possono essere utilizzati i dotta l’analisi ed i diagrammi a blocchi.
risultati di altre prove.
Per ogni impianto considerato nell’analisi delle avarie delle
3.1.2 Ulteriori indagini apparecchiature e degli impianti, il rapporto deve conte-
nere un riassunto delle conclusioni e delle raccomanda-
Le prove devono comprendere anche indagini su:
zioni. Per ogni impianto ed in ciascuna condizione
a) la disposizione delle stazioni di comando, con partico- operativa considerati, il rapporto deve anche riportare un
lare riguardo alle posizioni relative di interruttori e di elenco di tutte le possibili avarie e, per quanto applicabile,
altri dispositivi di comando in modo da assicurare una della loro probabilità e le contromisure o le limitazioni in
bassa possibilità di azioni non volute e errate dell’equi- esercizio. Il rapporto deve comprendere il programma delle
paggio, in particolar modo durante le emergenze, con prove, i riferimenti ad altre prove svolte e le prove della
particolare riguardo alla sistemazione di dispositivi di FMEA.
Tabella 3
Tabella 5
LIVELLO DI
1 1 1 2 3 4
SICUREZZA
EFFETTO SULLA Normale Fastidio Limitazioni Procedure di emer- Grande riduzione Casi di morte, di
NAVE E SUGLI operative genza; significa- dei margini di sicu- solito con perdita
OCCUPANTI tiva riduzione dei rezza; sovraccarico della nave
margini di sicu- dell’equipaggio a
rezza; difficoltà causa del carico di
per l’equipaggio lavoro extra o delle
nell’affrontare con- condizioni ambien-
dizioni avverse; tali; lesioni gravi ad
lasioni alle per- un piccolo numero
sone di persone
PROBABILITA’ Probabile Improbabile Estremamente
F.A.R. (1) improbabile
PROBABILITA’ Probabile Improbabile Estremamente
JAR-25 (2) improbabile
Frequente Ragionevole- Remoto Estremamente
mente proba- remoto
bile
Capitolo 3
3.1 Prevenzione degli incendi 3.2.5 Il centralino di segnalazione incendio deve essere
ubicato sul ponte di comando, nella postazione di
3.1.1 Per quanto riguarda le tubolature e le sistemazioni comando antincendio, o altro locale accessibile in cui un
degli impianti a combustibile liquido e dell’olio lubrificante incendio nel locale macchine non lo possa rendere inope-
sono applicabili le prescrizioni di cui in Parte C, Cap 1, rativo.
Sez 10.
3.2.6 Il centralino di segnalazione incendio deve indicare
3.1.2 I depuratori del combustibile liquido e dell’olio la posizione dell’incendio rivelato in accordo con le zone
lubrificante, le apparecchiature ausiliarie ed i loro acces- di incendio predisposte per mezzo di una indicazione
sori, che contengono il combustibile liquido caldo devono ottica. Le segnalazioni acustiche aventi un tono caratteri-
essere raggruppati in un locale speciale o in luoghi ventilati stico che le distingua chiaramente da quello di ogni altra
in estrazione, anche se le pompe di trasferimento possono segnalazione acustica di allarme devono essere udibili in
essere ubicate al di fuori di questo locale. tutta la plancia e nei locali alloggio del personale responsa-
3.1.3 Quando è necessario il riscaldamento, esso deve bile del funzionamento del locale macchine.
essere realizzato con un comando automatico. Deve essere
3.2.7 I rivelatori di incendio devono essere di un tipo ed
sistemato un allarme di alta temperatura e deve essere pre-
ubicati in modo tale che essi possano rivelare prontamente
vista la possibilità di regolare la sua soglia in relazione alla
l’insorgere di un incendio in condizioni normalmente pre-
qualità di combustibile. Tale allarme può essere omesso se
senti nei locali macchine. Devono essere prese precauzioni
si riesce a dimostrare che la temperatura nella cassa non
per evitare falsi allarmi. Il tipo e l’ubicazione dei rivelatori
può superare il punto di infiammabilità nelle seguenti con-
incendio devono essere approvati dalla Società ed è racco-
dizioni: volume di liquido corrispondente all’allarme di
mandato l’uso di una combinazione di diversi tipi di rivela-
basso livello e potenza massima continuativa di riscalda-
tori per permettere all’impianto di reagire a più di un tipo di
mento durante 24 ore.
sintomo di incendio.
3.2 Impianto di rivelazione di incendio 3.2.8 Non è permesso un impianto di rivelazione che uti-
lizza soltanto rivelatori termici, eccetto nei locali di altezza
3.2.1 Per l’impianto di rivelazione di incendio, sono appli- limitata e dove il loro uso è particolarmente appropriato.
cabili le prescrizioni di cui in Parte C, Capitolo 4. Possono essere installati rivelatori di fiamme, comunque
essi devono essere considerati come complementari e non
3.2.2 Devono essere previsti mezzi di rivelazione e di
devono sostituire l’installazione principale.
allarme in caso di principio di incendi:
• nelle condotte dell’aria di alimentazione e negli scarichi 3.2.9 Le zone di rivelazione di incendio devono essere
delle caldaie (condotte ai fumaioli); e sistemate in modo tale da consentire al personale incaricato
• nei collettori dell’aria di lavaggio delle macchine di pro- di localizzare il luogo in cui si è sviluppato l’incendio. La
pulsione sistemazione ed il numero degli anelli e l’ubicazione delle
a meno che la Società consideri ciò non necessario in casi testine di rivelazione deve essere approvato in ciascun sin-
particolari. golo caso. Le correnti d’aria create dal macchinario non
devono rendere inefficace l’impianto di rivelazione.
3.2.3 Deve essere sistemato un impianto automatico di
rivelazione incendio nei locali macchine di Categoria A 3.2.10 Quando i rivelatori di incendio sono provvisti di
come definiti in Parte C, Cap 1, Sez 1, [1.4.1], destinati a mezzi per regolare la loro sensibilità, devono essere previsti
rimanere non presidiati. dispositivi atti a fissare ed identificare il punto di taratura.
3.2.4 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere 3.2.11 Quando si prevede che un particolare circuito o
progettato in modo da avere proprietà di auto-controllo rivelatore debba essere temporaneamente escluso, questa
condizione deve essere chiaramente indicata. La riattiva- 3.4.3 Quando le pompe di sentina sono del tipo ad avvia-
zione del circuito o del rivelatore deve essere effettuata mento automatico, esse non devono essere avviate quando
automaticamente dopo un tempo prefissato. il livello dell’inquinamento da prodotti petroliferi è mag-
giore di quello accettato in Parte C, Cap 1, Sez 10.
3.2.12 Il centralino di segnalazione incendio deve essere
provvisto di mezzi per provare il funzionamento 3.4.4 I comandi di tutte le valvole di presa dal mare, di
dell’impianto. quelle di scarico sistemate al di sotto della linea di galleggia-
mento e di quelle relative ad impianti ad eiettore per esauri-
3.2.13 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere mento di sentina devono essere ubicate in maniera tale da
alimentato automaticamente dalla fonte di emergenza di consentire che, in caso di allagamento del locale macchine,
energia elettrica per mezzo di una alimentazione separata essi siano azionati entro un tempo adeguato, tenendo conto
in caso di avaria della fonte principale di energia elettrica. del tempo necessario per raggiungerli ed azionarli. Se
richiesto, in relazione al livello al quale il locale macchine
3.2.14 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere
può essere allagato con la nave in condizioni di pieno
provvisto di sistemazioni adeguate per l’attivazione
carico, devono esservi mezzi per far funzionare i comandi
manuale dell’allarme antincendio dai seguenti luoghi:
da una posizione al di sopra di tale livello.
• corridoi di accesso al locale apparato motore ed al
locale caldaie, 3.4.5 Gli allarmi di livello della sentina devono essere dati
• plancia alla postazione principale di comando, negli alloggi del
• postazione di comando nel locale apparato motore. personale di macchina e in plancia.
4.1.8 Intervalli di velocità critiche, se previsti, devono per prevenire qualsiasi sovraccarico anomalo su ciascuno
essere rapidamente sorpassati per mezzo di un appropriato di essi.
dispositivo automatico.
4.1.11 Quando sono richieste unità di riserva per macchi-
4.1.9 Il macchinario di propulsione si deve arrestare auto- nari ausiliari essenziali per la propulsione, devono essere
maticamente soltanto in circostanze eccezionali che previsti dispositivi di commutazione automatica.
potrebbero causare rapidamente un danno critico, dovuto
ad avarie interne al macchinario stesso. Il progetto degli
impianti le cui avarie possono portare ad inaspettati arresti 4.2 Impianti di propulsione diesel
della propulsione deve essere esaminato in modo partico-
lare. Deve essere considerato un dispositivo per eliminare il 4.2.1 Quando viene utilizzato un motore diesel per
blocco automatico. l’impianto di propulsione, il controllo e la regolazione auto-
matica delle apparecchiature devono essere realizzati in
4.1.10 Quando l’impianto di propulsione comprende accordo alla Tab 2 per i motori lenti o alla Tab 3 per i
diversi motori principali, deve essere previsto un dispositivo motori semiveloci o veloci:
Aria di lavaggio
• Pressione nel collettore aria di lavaggio R
• Temperatura camera per ciascun cilindro (per la rivelazione H locale X
di incendio nel collettore vedere [3.2.2])
• Livello acqua nel collettore aria di lavaggio H
Varie
• Velocità turbosoffiante R
• Velocità motore (e senso di rotazione quando reversibile) R
X
• Sovravelocità motore (3) H X
• Senso di rotazione errato X
Mancanza di alimentazione agli impianti di comando, allarme e X
sicurezza
(1) Non richiesto se il refrigerante è olio preso dall’impianto di raffreddamento principale del motore.
(2) Possono essere accettate sistemazioni alternative laddove non si riesca a controllare il flusso di uscita a causa del progetto del
motore.
(3) Per motori aventi potenza uguale o superiore a 220 kW.
(4) Deve esservi un allarme di livello individuale per ciascuna cassa se sono installate casse separate per l’olio lubrificante.
(5) Per motori aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindri superiore a 300 mm.
4.3 Impianti di propulsione con turbine a 4.3.5 Se è prevista una sequenza speciale di arresto da
vapore marcia avanti tutta a marcia addietro tutta (crash astern),
essa deve essere realizzata per mezzo di un dispositivo
4.3.1 Per gli impianti di propulsione a vapore, devono separato o posizionando il dispositivo di comando in una
essere previste le funzioni di comando e controllo per le posizione particolare; devono essere prese precauzioni per
turbine a vapore in accordo alla Tab 4. evitarne l’uso indesiderato.
4.3.2 Deve essere prevista la rotazione automatica a inter- In relazione al tipo di impianto tale comando può essere:
valli regolari quando la linea d’assi viene arrestata durante • eliminare il dispositivo di blocco per basso vuoto
la manovra. • bloccare il vapore alla turbina di marcia avanti
4.3.3 Non è concessa la rotazione fintantochè l’apparec- • aprire le valvole di spurgo dei cilindri della turbina, la
chiatura non è in una posizione sicura. valvole di arresto marcia addietro e la valvola di mano-
vra marcia addietro.
4.3.4 La lubrificazione degli ingranaggi e delle turbine
deve essere assicurata automaticamente fino a che 4.3.6 Per gli impianti di propulsione a vapore, devono
l’impianto viene arrestato (pompa dell’olio condotta o cassa essere previste le funzioni di comando e controllo per le
a gravità). caldaie principali in accordo con la Tab 5.
4.3.7 Possono essere richieste sistemazioni addizionali in 4.3.9 A meno che non siano previste sistemazioni partico-
relazione al tipo di caldaia considerata, in particolare nel lari, devono essere rivelati incendi nei condotte d’aria per le
caso di caldaie a circolazione forzata, riguardo ad un caldaie.
blocco non voluto della circolazione.
Le caldaie del tipo a ciclo a re-riscaldamento devono essere
soggette ad un esame particolare. 4.4 Impianti di propulsione con turbine a
gas
4.3.8 Quando l’impianto di propulsione comprende
numerose caldaie principali, il blocco automatico di una di
esse deve ridurre automaticamente la potenza delle turbine 4.4.1 Per gli impianti con turbine di propulsione a gas,
allo scopo di mantenere il massimo vapore disponibile per devono essere previsti gli elementi di comando e controllo
la produzione di energia elettrica. in accordo con la Tab 6.
4.5 Impianto di propulsione elettrica • I circuiti degli allarmi della propulsione elettrica devono
essere collegati all’impianto principale di allarme di
4.5.1 Documentazione da inviare bordo. In alternativa, il circuito relativo può essere col-
I seguenti documenti addizionali devono essere inviati alla legato ad una unità di allarme locale. In ogni caso, deve
Società: essere previsto un collegamento tra l’unità di allarme
• un elenco degli allarmi e degli arresti dell’impianto di locale e l’impianto principale di allarme.
propulsione elettrica • Gli allarmi possono essere sistemati in gruppi, e visibili
• quando il comando ed il controllo dell’impianto di pro- alla postazione di comando e controllo. Ciò è accetta-
pulsione elettrica vengono realizzati da un sistema a bile quando è possibile una discriminazione locale.
computer, un diagramma funzionale dell’interfaccia tra
il controller logico programmabile e la rete di computer. • Quando l’impianto di comando utilizza un impianto a
computer, sono applicabili le prescrizioni di cui in
4.5.2 Impianto di allarme Parte C, Cap 3, Sez 4, in particolare, per il collegamento
Le seguenti prescrizioni sono applicabili all’impianto di della trasmissione dati tra l’impianto di allarme e
allarme della propulsione elettrica: l’impianto di comando.
• Gli allarmi individuali sono considerati come critici e una bobina di emissione con un controllo di rottura
devono essere attivati singolarmente alla postazione di della linea.
comando e controllo, e riconosciuti singolarmente.
• Nel caso di un impianto con una linea di propulsione
• L’attivazione del blocco deve essere considerata come singola, deve essere duplicato l’ordine di limitazione di
un allarme singolo. potenza.
• Come regola generale, quando l’arresto di sicurezza è
4.5.3 Funzioni di sicurezza attivato, deve essere mantenuto fino a riconoscimento
locale avvenuto.
Le seguenti prescrizioni sono applicabili all’impianto di
sicurezza della propulsione elettrica: 4.5.4 Trasformatori
• Come regola generale, l’arresto di sicurezza che utilizza Per i trasformatori devono essere previsti i parametri di
sensori esterni come quelli per la temperatura, la pres- comando e controllo in accordo alla Tab 7.
sione, la sovravelocità, la mancanza del raffreddamento
principale, l’arresto dei convertitori che funzionano per 4.5.5 Convertitori
impulsi a blocchi deve essere confermato da un’aper- Per i convertitori devono essere previsti i parametri di
tura automatica del circuito principale che utilizza un comando e controllo in accordo con Tab 8, Tab 9 e Tab 10.
circuito separato.
• Per evitare un arresto accidentale della linea di propul- 4.5.6 Bobina di smorzamento
sione e limitare il rischio di mancanza totale di energia Per i reattori dei convertitori devono essere previsti i
elettrica dovuto alla rottura di cavi, lo sgancio dell’inter- seguenti parametri di comando e controllo in accordo con
ruttore automatico principale deve essere attivato da la Tab 11.
Tabella 7 : Trasformatori
4.5.7 Motori per la propulsione elettrica 4.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale
Per i motori per la propulsione elettrica devono essere pre- orientabili, ingranaggi
visti i parametri di comando e controllo in accordo con la
Tab 12. 4.6.1 Per le linee d’alberi e le frizioni devono essere previ-
sti i parametri di comando e controllo in accordo con la
4.5.8 Tutti i parametri elencati nella tabelle del presente Tab 13.
sotto-articolo sono considerati come prescrizioni minime
per i locali macchine non presidiati. 4.6.2 Per le eliche a pale orientabili devono essere previsti
i parametri di comando e controllo in accordo con la
Alcuni allarmi raggruppati possono essere dettagliati local- Tab 14.
mente sulle corrispondenti unità (per esempio la mancanza
alimentazione all’elettronica, avaria al comando elettronico 4.6.3 Per i riduttori e gli invertitori devono essere previsti i
dell’unità, ecc.) parametri di comando e controllo in accordo con la Tab 15.
Tabella 17 : Inceneritori
• Livello nella tenuta ad acqua dello sfogo aria della cassa olio H
di lubrificazione
Vedere Parte C, Cap 1, Sez 10, [9.1.7]
• Livello morchie nella cassa raccolta H
• Rigurgito del depuratore centrifugo dell’olio H
lubrificante
X
(arresto dell’alimentazione olio)
4.8 Impianto di comando degli impianti elet- mancanza di uno di questi gruppi elettrogeneratori, che i
trici rimanenti siano mantenuti in funzione senza sovraccarico,
per permettere la propulsione e il governo e garantire la
4.8.1 Quando l’energia elettrica può essere fornita in servi- sicurezza della nave.
zio ordinario da un solo generatore, devono esservi appro-
priati dispositivi di esclusione dei carichi per assicurare 4.8.5 In conseguenza di una mancanza totale di alimenta-
l’integrità delle alimentazioni ai servizi necessari per la pro- zione di energia elettrica (blackout), un collegamento auto-
pulsione e il governo ed a quelli necessari per la sicurezza matico del gruppo elettrogeneratore di riserva deve essere
della nave. seguito da un riavviamento automatico dei servizi elettrici
essenziali. Qualora necessario, devono essere previste fasi
4.8.2 Nel caso di perdita del generatore in esercizio, sequenziali convenientemente ritardate per assicurare un
devono esservi sistemazioni appropriate per l’avviamento funzionamento soddisfacente.
automatico e il collegamento automatico al quadro princi-
pale di un generatore di riserva di potenza sufficiente a per-
4.8.6 Tutti i parametri controllati per i quali sono richiesti
mettere la propulsione ed il governo ed a garantire la
gli allarmi che identifichino le avarie ai macchinari e alle
sicurezza della nave con riavviamento automatico degli
protezioni associate sono elencati in Tab 27 e Tab 28. Tutti
ausiliari essenziali, se necessario, con operazioni sequen-
questi allarmi devono essere indicati nella postazione di
ziali.
comando e controllo del macchinario come allarmi indivi-
4.8.3 La fonte di alimentazione elettrica di riserva deve duali; quando il pannello allarmi con tutti gli allarmi indivi-
essere disponibile entro 45 secondi. duali è installato sul motore od in sua prossimità, sono
richiesti gli allarmi comuni nella postazione di comando e
4.8.4 Quando l’energia elettrica viene fornita in servizio controllo del macchinario. Prescrizioni particolareggiate
ordinario da più generatori funzionanti contemporanea- per la ripetizione degli allarmi dai locali macchine alla
mente in parallelo, devono esservi dei dispositivi per assicu- zona plancia e agli alloggi per il personale di macchina
rare, per esempio mediante esclusione di carichi, in caso di sono contenute in [5].
Tabella 27 : Motori alternativi a combustione interna ausiliari che azionano i generatori (1/1/2001)
5 Impianti di allarme 5.3.2 Le avarie dei macchinari devono essere indicate alla
postazione di comando dei macchinari stessi.
5.1 Generalità
5.4 Impianto di allarme in plancia
5.1.1 Deve essere previsto un impianto di visualizzazione
5.4.1 Gli allarmi associati alle avarie che richiedono una
e comando dell’allarme che assicuri rapidamente l’identifi-
riduzione di velocità o un arresto automatico devono essere
cazione di avarie del macchinario e la supervisione in
identificati separatamente in plancia.
modo soddisfacente delle apparecchiature associate. Ciò
può essere realizzato alla postazione principale di 5.4.2 L’impianto di allarme deve attivare in plancia segna-
comando e controllo o, in alternativa, alle postazioni di lazioni ottiche ed acustiche degli allarmi per ogni situa-
comando secondarie. In quest’ultimo caso, deve essere pre- zione che richieda l’intervento o l’attenzione da parte
vista una visualizzazione principale degli allarmi alla posta- dell’ufficiale di guardia.
zione principale di comando e controllo che mostri quale
delle postazioni di comando e controllo secondarie stia 5.4.3 Devono essere previsti in plancia gli allarmi indivi-
indicando una condizione di avaria. duali indicanti qualsiasi avaria della fonte di alimentazione
elettrica dell’impianto di comando a distanza del macchi-
5.1.2 A meno che non sia altrimenti giustificato, deve nario di propulsione.
essere prevista la separazione dell’impianto di comando da
quello di controllo.
6 Impianti di sicurezza
5.1.3 L’impianto di allarme deve essere progettato per il
funzionamento indipendente degli impianti di comando e 6.1 Generalità
sicurezza, in modo tale che un’avaria od un malfunziona-
mento di tali impianti non impedisca il funzionamento 6.1.1 Gli impianti di sicurezza delle diverse unità che
dell’impianto di allarme. Sono accettati sensori comuni per compongono i macchinari devono essere indipendenti.
funzioni di allarme e di arresto automatico come specifi- L’avaria dell’impianto di sicurezza di una parte
cato in ciascuna tabella specifica. dell’impianto non deve interferire con il funzionamento
dell’impianto di sicurezza in un’altra parte dell’impianto.
5.1.4 L’impianto di allarme deve essere alimentato con
continuità e deve avere un commutatore automatico con 6.1.2 Per evitare indesiderabili interruzioni del funziona-
una fonte di energia di riserva in caso di mancanza della mento di macchinari o impianti, l’impianto di sicurezza
fonte di energia normale. deve intervenire dopo il funzionamento dell’impianto di
allarme con la seguente sequenza:
5.2 Progettazione dell’impianto di allarme • avviamento delle unità di riserva,
• riduzione del carico o blocco, intraprendendo per
5.2.1 L’impianto di allarme ed i sensori associati devono prima l’azione meno drastica.
essere in grado di essere sottoposti a prove durante il nor-
male funzionamento dei macchinari. 6.1.3 I dispositivi per escludere il blocco della macchina
di propulsione devono essere tali da impedire che siano
5.2.2 Quando viene utilizzato un sistema di distribuzione messi in funzione inavvertitamente.
isolato da massa, la perdita di isolamento su ciascun cir-
cuito dell’impianto di allarme deve generare un allarme. 6.1.4 Dopo l’arresto della macchina di propulsione per
mezzo di un dispositivo di blocco, il riavviamento deve
5.2.3 Deve essere attivato un allarme per il personale di essere realizzato, salvo particolari condizioni, soltanto
macchina quando l’allarme dei macchinari non viene dopo aver posizionato su «stop» la leva di comando in
accettato nei locali macchine o nella sala di comando entro plancia della propulsione.
2 minuti.
7 Prove
5.2.4 L’impianto di allarme deve avere un collegamento
con i locali di soggiorno del personale di macchina e con
ciascuna cabina del personale di macchina, tramite un 7.1 Generalità
selettore che assicuri la ripetizione dell’allarme almeno in
una di queste cabine. 7.1.1 Gli impianti di automazione devono essere sottopo-
sti alle prove di cui in Parte C, Cap 3, Sez 6 per determi-
nare le loro condizioni di funzionamento. I particolari di
5.3 Impianto di allarme del macchinario tali prove sono definiti, in ciascun caso particolare, dopo
aver studiato il concetto dell’impianto di automazione e
5.3.1 La tacitazione locale degli allarmi in plancia o nei della sua costruzione. Deve essere inviato alla Società un
locali alloggio non deve arrestare l’allarme udibile nei programma completo di prove che può essere come indi-
locali macchina. cato nel seguito.
7.1.2 Le prove delle apparecchiature da effettuarsi in ban- zionamento dei macchinari per una durata non infe-
china in condizioni di normale funzionamento sono per riore a 6 ore.
esempio: - può essere scelta, per esempio, la seguente proce-
• gruppo elettrogeneratore, dura: «alla via» per una durata di 3 ore, poi aumen-
• generatore di vapore ausiliario, tando a «avanti tutta». Restare in questa posizione
• impianto di drenaggio automatico sentina, per 5 minuti. Poi arrestarsi per 15 minuti. Poi, por-
tare la leva di comando nelle seguenti posizioni,
• separatori centrifughi automatici o simile apparecchia-
restando su ciascuna per 2 minuti: indietro piano,
ture di depurazione,
indietro mezza, indietro tutta, avanti tutta, indietro
• commutazione automatica degli ausiliari di servizio, mezza, arresto, indietro tutta, arresto, avanti piano,
• rivelazione delle perdite di alta pressione del combusti- avanti mezza, poi incrementare la potenza fino a
bile dei gruppi diesel elettrogeneratori o dalle tubola- «alla via».
ture flessibili dei bruciatori delle caldaie. • prova delle condizioni di funzionamento per la produ-
zione di energia elettrica:
7.1.3 Le prove in navigazione devono dimostrare il buon
funzionamento dei macchinari e degli impianti automatiz- - avviamento automatico del gruppo elettrogeneratore
zati. A tale scopo devono essere eseguite, per esempio, le in caso di mancanza totale di energia elettrica
seguenti prove: (blackout),
• prova dell’impianto di comando a distanza delle mac- - riavviamento automatico degli ausiliari in caso di
chine di propulsione: mancanza totale di energia elettrica (blackout),
- verifica del funzionamento dell’impianto di - esclusione automatica dei carichi in eccesso in caso
comando automatico: avviamento incremento di di sovraccarico del gruppo elettrogeneratore,
velocità, programmato o no, inversione, regolazione - avviamento automatico del gruppo elettrogeneratore
del passo dell’elica, mancanza fonti di alimenta- in caso di sovraccarico del gruppo elettrogeneratore
zione, ecc. • verifica degli impianti di rivelazione e segnalazione
- verifica della sequenza di arresto dei motori met- incendi e degli impianti contro gli allagamenti
tendo indietro tutta (crash astern), per essere sicuri - prova di normale funzionamento dell’impianto rive-
che la sequenza inversa sia fatta dalla posizione di lazione incendi (rivelazione, avarie dell’impianto)
avanti tutta, mentre la nave naviga alla sua normale
- prova di rivelazione nel collettore di lavaggio e nel
velocità. Lo scopo di questo controllo non è quello
condotto aria caldaia
di verificare le prestazioni marine della nave (come
distanza di arresto, ecc.), - prova dell’impianto allarme antincendio
- infine, deve essere effettuata la verifica del funziona- - prova della protezione contro l’allagamento
mento dell’intero impianto nelle condizioni di nor- • prova di funzionamento nelle condizioni operative,
male funzionamento, cioè come regola generale compresa la manovra, dell’intero macchinario non pre-
senza personale di guardia per il controllo e/o il fun- sidiato per 6 ore.
1.1 Applicabilità
2 Documentazione
1.1.1 La notazione addizionale di classe AUT-CCS viene
assegnata in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.3] alle 2.1 Documentazione da inviare
navi munite di un impianto di macchine fatto funzionare e
controllato da una postazione di comando e controllo cen- 2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
tralizzati, e che soddisfano le prescrizioni della presente Cap 3, Sez 1, Tab 1 sono richiesti i documenti prescritti in
Sezione. Tab 1.
Essa si applica alle navi che sono destinate ad essere fatte
funzionare con i locali macchine non presidiati, ma sotto 3 Precauzioni contro gli incendi e
una continua supervisione da una postazione in cui sono l’allagamento
centralizzati i dispositivi di comando e controllo macchi-
nari.
3.1 Generalità
Nota 1: I locali macchine sono definiti in Parte C, Cap 1, Sez 1,
[1.4.2]. 3.1.1 Sono applicabili le prescrizioni indicate in Sez 1,
[3], eccetto Sez 1, [3.4.5].
1.1.2 Le indicazioni a distanza per poter sorvegliare per-
manentemente i macchinari devono essere ubicati nella 3.1.2 Gli allarmi di allagamento devono essere trasmessi
postazione di comando e controllo centralizzati per con- alla postazione di comando e controllo centralizzati.
sentire un servizio di guardia del locale macchine.
4 Comando dei macchinari
1.2 Deroghe
4.1.3 Nella postazione di comando e controllo centraliz- dovuta attenzione localmente entro un periodo di tempo
zati, devono essere previsti mezzi per poter ripristinare la limitato, si deve generare un allarme chiaramente udibile
normale alimentazione di energia elettrica in caso di man- nei locali alloggio del personale di macchina.
canza di energia (p.e. mediante comando a distanza dei
gruppi elettrogeneratori), a meno che non sia previsto un
6 Impianto di sicurezza
riavviamento automatico.
4.1.6 In tutte le condizioni di navigazione, compresa la 6.1.2 Gli impianti di sicurezza dotati di funzionamento
manovra, la velocità, la direzione della spinta e, se applica- automatico possono essere sostituiti con azionamento a
bile, il passo dell’elica devono essere completamente distanza manuale dalla postazione di comando e controllo
comandabili anche dalla postazione di comando e con- centralizzati.
trollo centralizzati.
7 Prove
4.1.7 In aggiunta alle prescrizioni di cui in Sez 1,
[4.1.10], i dispositivi per prevenire il sovraccarico, quando
comandati automaticamente o a distanza dalla postazione 7.1 Prove ad impianto terminato
di comando e controllo centralizzati, devono essere dotati
di un allarme che indichi la necessità di riduzione di 7.1.1 Devono essere effettuate le prove su tutti gli impianti
potenza. che possono essere fatti funzionare in condizioni normali di
impiego con la nave alla banchina, quali gli impianti di
depurazione del combustibile liquido, quelli di produzione
4.2 Ubicazione della postazione di comando di energia elettrica, quelli di produzione di vapore con cal-
e controllo centralizzati derine ausiliarie, ecc.
4.1.3 Il funzionamento degli ausiliari, oltre a quelli asso- zati, nei locali di soggiorno ed in ciascuna cabina del per-
ciati alla propulsione, deve essere progettato in accordo sonale di macchina tramite un selettore. Soluzioni
con Sez 1. equivalenti possono essere accettate a giudizio della
Società.
5 Impianto di allarme
6 Prove
5.1 Generalità
5.1.1 L’impianto di allarme deve essere progettato tenendo 6.1 Prove ad impianto terminato
in considerazione le prescrizioni di cui in Sez 1, [5], salvo
esplicite disposizioni contrarie in questa Sezione.
6.1.1 Devono essere effettuate le prove su tutti gli impianti
5.1.2 L’impianto di allarme deve essere progettato in che devono essere fatti funzionare in condizioni normali di
modo da informare il personale di guardia di qualsiasi impiego in porto, quali gli impianti di depurazione del
situazione richieda la sua attenzione. combustibile liquido, quelli di produzione di energia elet-
A questo scopo, deve essere attivato un allarme ottico ed trica, quelli di produzione di vapore con calderine ausilia-
acustico nella postazione di comando e controllo centraliz- rie, ecc.
1.1.1 La notazione addizionale di classe AUT-IMS viene 3.1.2 L’altezza delle mastre stagne all’olio delle ghiotte
assegnata in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.5] alle della caldaia deve essere progettata in accordo con
navi munite di impianti automatizzati che consentono il Parte C, Cap 1, Sez 10. Le altre ghiotte devono avere una
funzionamento con locali macchine periodicamente non altezza della mastra non inferiore a 15 cm. Le loro aperture
presidiati e dotate inoltre di impianti integrati per la per il drenaggio devono essere dotate di protezioni ade-
gestione dei comandi, della sicurezza e del controllo dei guate come griglie o tondini saldate. Le tubolature di dre-
macchinari. naggio devono essere sufficientemente larghe, prive di
piegature brusche o parti orizzontali o montanti.
Ai fini dell’assegnazione della notazione AUT-IMS, oltre ai
requisiti della presente sezione, devono essere soddisfatti L’altezza delle mastre delle ghiotte attorno ai componenti
anche quelli per l’assegnazione della notazione AUT-UMS dell’impianto del combustibile liquido dei motori diesel
di cui alla Sez 1. (pompette d’iniezione, filtri, ecc.) possono, a causa delle
loro piccole dimensioni, essere ridotte a 8 cm.
1.1.2 Il progetto degli impianti di automazione, compresi Sui piccoli motori diesel, quando la costruzione di tali
gli impianti a computer se previsti, deve essere tale che, ghiotte attorno ai dispositivi summenzionati è difficile, è
anche in caso di singola avaria, è disponibile un secondo accettabile una ghiotta da 15 cm di altezza attorno al
mezzo indipendente in grado di ripristinare la funzionalità motore considerato.
del servizio.
3.1.3 L’impianto di drenaggio del locale in cui sono siste-
2 Documentazione mati i riscaldatori di fluido diatermico, così come i conteni-
tori di raccolta di quest’ultimo, non devono permettere
2.1 Documentazione da inviare all’incendio di estendersi al di fuori di tale locale.
2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C, 3.1.4 Gli inceneritori (eccetto quelli che bruciano esclusi-
Cap 3, Sez 1, Tab 1 e Sez 1, Tab 1, sono richiesti i docu- vamente residui oleosi) così come i riscaldatori del fluido
menti prescritti in Tab 1. diatermico devono essere ubicati in locali diversi dai
seguenti:
Tabella 1 : Documentazione da inviare • locale dell’impianto di propulsione e degli ausiliari,
• locale agghiaccio,
N. I/A (1) Documentazione da inviare
• locali contenenti i gruppi elettrogeneratori (compreso il
1 I Schema a blocchi degli impianti a computer gruppo elettrogeneratore di emergenza) o contenenti il
integrati
quadro principale o quello di emergenza,
2 I Descrizione del protocollo di trasmissione dati • locali contenenti apparecchiature oleodinamiche,
3 I Descrizione delle funzioni di auto-diagnosi • sala comando e controllo macchine,
(1) A: da inviare all’approvazione • officine meccaniche ed elettriche.
I: da inviare per conoscenza.
Le tubolature di olio per il trasferimento di calore non sono
ammesse in tali locali a meno che esse non siano ubicate in
3 Precauzioni contro gli incendi e
collettori stagni, provvisti di mezzi appropriati per l’ispe-
l’allagamento zione interna e con un impianto di raccolta delle perdite.
3.1 Prevenzione degli incendi 3.1.5 Devono essere ben serrati i fissaggi dei collegamenti
(dadi, viti, ecc.) delle tubolature per l’olio lubrificante o per
3.1.1 Devono essere prese tutte le precauzioni necessarie il combustibile liquido aventi pressione superiore a 1,8 bar.
per ridurre i rischi di incendio come ad esempio:
• stillicidi, 3.1.6 Le apparecchiature oleodinamiche che distribui-
scono pressioni superiori ai 25 bar ed ubicate nei locali
• perdite sotto pressione, macchine contenenti il motore principale o i suoi ausiliari
• rigurgiti, devono essere provviste di un impianto di protezione con-
• accumulo di idrocarburi in particolare sotto i piani infe- tro gli spruzzi o la condensa causata dalle perdite (doppio
riori, tubo, schermi, armadietti, ecc.).
Questo si applica in particolare alle seguenti apparecchia- 3.3.2 Deve essere possibile azionare l’arresto di emer-
ture: genza della ventilazione del locale macchine dalla plancia
• eliche a pale orientabili o unità principali di spinta tra- od in sua prossimità.
sversale,
• frizioni, 3.3.3 Nel caso in cui siano possibili alcune azioni di sicu-
rezza a distanza dalla plancia sui riscaldatori di fluido dia-
• valvole di immissione vapore turbina, termico o sugli inceneritori, il raggruppamento degli allarmi
• valvole dei gas di scarico dei motori diesel o impianti di deve poter permettere all’operatore di evitare qualsiasi con-
comando delle serrande del gas a gas. fusione quando inizializza la suddetta azione di sicurezza a
distanza.
L’allarme di basso livello richiesto per casse del fluido oleo-
dinamico di quei circuiti deve essere generato prima possi-
bile. 3.4 Protezione contro l’allagamento
Il blocco automatico delle pompe oleodinamiche deve
essere eseguito nelle stesse circostanze, eccetto quando tale 3.4.1 Deve essere attivato un allarme in plancia nel caso
blocco può portare all’arresto della propulsione. di allagamento nei locali macchine situati al di sotto della
linea di carico. Tale allarme deve essere separato dagli altri
3.1.7 Devono essere previsti mezzi appropriati per preve- e deve essere singolo per ciascun locale macchine ed atti-
nire aperture indesiderate (dovute alle vibrazioni) delle vato istantaneamente all’insorgere dell’allagamento.
chiusure degli sfoghi d’aria sistemati su apparecchiature o
tubolature contenenti liquidi infiammabili in pressione.
Tubolature di drenaggio dalle chiusure degli sfoghi d’aria e
4 Norme per la progettazione
dalle valvole di sicurezza devono portare il liquido in basso
verticalmente fino ai contenitori di ricupero adatti per l’uso. 4.1 Generalità
3.1.8 In aggiunta alle prescrizioni di cui in Sez 1, [3.1], le
casse dell’olio di lubrificazione e del combustibile liquido 4.1.1 Devono essere tenute in considerazione le conse-
devono essere provviste di un allarme di alto livello. guenze di una possibile avaria. Normalmente, non si consi-
dera la possibilità che avvengano più inconvenienti
simultaneamente, comunque in caso di inconvenienti che
3.2 Impianti di rivelazione incendio potrebbero rimanere non rivelati, potrebbe essere necessa-
rio prendere in considerazione la somma di più inconve-
3.2.1 In aggiunta a quanto richiesto in Sez 1, [3.2],
nienti indipendenti.
l’impianto di rivelazione dell’incendio deve essere previsto
anche nei locali contenenti apparecchiature oleodinamiche
funzionanti senza personale di guardia ed adiacenti a questi 4.1.2 Devono essere previste sistemazioni necessarie per
ultimi o a quelli elencati in Sez 1, [3.2]. evitare interazioni tra i vari circuiti di comando automatico
in caso di avaria di uno di loro (p.e. separazione galvanica
3.2.2 L’impianto di rivelazione incendio deve essere in dei circuiti elettrici di comando automatico o dispositivi per
grado di rivelare sia i fumi che i gas prodotti dalla combu- controllare la perdita di isolamento con la possibilità di
stione. scollegare i circuiti guasti, tenendo gli altri in funzione); ciò
si applica in particolare all’impianto di propulsione delle
3.2.3 Ciascun rivelatore deve essere provvisto di un indi- navi a vapore.
catore che mostri chiaramente che esso è attivato da un
incendio. E’ richiesto un ripetitore di tale indicatore per i 4.1.3 Devono essere previste sistemazioni per evitare
rivelatori situati nei locali non facilmente accessibili e che oscillazioni proprie dei dispositivi di comando automatico;
possono essere chiusi, come ad esempio i locali depuratori le loro frequenze naturali sufficientemente distanti da
olio lubrificante o combustibile liquido, officine, depositi, quelle degli impianti su cui si esercita il comando in modo
ecc. da evitare fenomeni di risonanza.
3.2.4 L’apparecchiatura di rivelazione dell’incendio deve
4.1.4 I comandi sequenziali devono assicurare la verifica
essere progettata in modo tale da segnalare in meno di
delle condizioni necessarie per l’avviamento automatico
3 minuti un incendio convenzionale che si ottiene dalla
del macchinario principale ed ausiliario. Se una di queste
combustione di 500 g stracci di stoffa impregnati di 25 cl di
condizioni non viene soddisfatta, il procedimento di avvia-
combustibile diesel in una ghiotta quadrata larga 30 cm e
mento deve essere arrestato. Può essere concesso un nuovo
alta 15 cm.
tentativo di avviamento soltanto dopo che si sia ritornati ad
una posizione sicura e di regime.
3.3 Estinzione incendi
4.1.5 Per determinare le condizioni di funzionamento
3.3.1 Alcuni degli estintori portatili e mobili richiesti,
delle sequenze, i trasduttori devono controllare i parametri
devono essere ubicati nei seguenti luoghi:
risultanti da ciascuna fase. L’utilizzo di semplici ritardi per il
• vicino alle entrate della sala macchine, comando delle sequenze deve essere limitato ad i casi in
• vicino alla sala comando e controllo macchine. cui essi possono essere chiaramente definiti in anticipo.
4.2 Impianti integrati a computer 5.2.2 Devono essere previsti uno o più recipienti d’aria
dotati di valvole di non ritorno dedicati per gli impianti di
4.2.1 Le seguenti prescrizioni si applicano in aggiunta a comando e controllo.
quelle menzionate in Parte C, Cap 3, Sez 3 e Sez 1.
5.2.3 Se l’aria compressa utilizzata per i circuiti di
4.2.2 La rete di computer per il macchinario deve permet- comando e controllo viene alimentata da valvole automati-
tere la comunicazione tra i sotto-sistemi in modo accetta- che di riduzione della pressione, queste ultime devono
bile per tale rete. I sotto-sistemi interconnessi su questa rete essere duplicate così come i loro filtri, a meno che non sia
sono i seguenti: prevista un’alimentazione d’aria di emergenza.
• impianti di automazione per il comando ed il controllo
dei macchinari in accordo con le prescrizioni di cui in 5.2.4 Devono essere presi i provvedimenti necessari per
Sez 1, [4] e Sez 1 assicurare in modo continuo ed automatico il raffredda-
mento, il filtraggio, la deumidificazione e la separazione
• impianti di automazione per il posizionamento dina- dell’olio dall’aria compressa a monte della sua introdu-
mico quando applicabile. zione nei circuiti di comando e controllo.
4.2.3 La rete di computer per il macchinario non deve
5.2.5 Quando sono necessarie particelle d’olio in aria per
essere utilizzata per funzioni non essenziali. Deve essere
la lubrificazione di alcuni componenti pneumatici, ciò
prevista una rete separata per tali funzioni non essenziali,
deve essere eseguito direttamente sul lato alimentazione di
quando necessario.
tali componenti.
4.2.4 La rete dei computer per il macchinario deve essere
ridondante e, in caso di avaria di una rete, deve essere pre- 5.3 Apparecchiature oleodinamiche
vista una commutazione automatica all’altra rete.
5.3.1 Devono essere previste almeno due pompe di ali-
4.2.5 L’impianto integrato di automazione deve essere mento in modo che la pressione possa essere mantenuta nei
progettato in modo tale che il sotto-sistema sia ancora in circuiti mentre una delle pompe è fuori servizio. Le tubola-
funzione in caso di mancanza di trasmissione della rete. ture e gli accessori devono essere sistemati in modo tale
che sia possibile effettuare la manutenzione e la riparazione
4.2.6 Quando viene realizzata una modifica della configu- su una pompa mentre l’altra rimane in funzione.
razione dell’impianto integrato, un documento stampato
deve essere automaticamente distribuito. 5.3.2 La capacità delle casse deve essere sufficiente da
assicurare:
4.2.7 In caso di avaria di una stazione di lavoro, devono
essere possibili le funzioni corrispondenti da qualsiasi altra • il mantenimento di un livello adeguato in condizioni di
stazione, senza arrestare l’impianto in funzione. Particolare normale funzionamento e durante i periodi di fuori ser-
attenzione deve essere posta alla configurazione delle sta- vizio,
zioni di lavoro. • la decantazione di impurità e la fuoriuscita di aria dal
liquido.
5 Norme per la costruzione
5.3.3 Le tubolature di riempimento e di svuotamento per
tali casse deve essere sistemata in modo tale da evitare
5.1 Apparecchiature elettriche ed elettroni- qualsiasi turbolenza anormale e una eccessiva aereazione
che del liquido. L’ubicazione delle cisterne e delle tubolature di
aspirazione deve assicurare una corretta alimentazione
5.1.1 I collegamenti devono essere effettuati con cura per delle pompe.
resistere alle vibrazioni; per esempio utilizzando i terminali
fissati a graffe sui conduttori isolati, o per mezzo di mani- 5.3.4 I fluidi oleodinamici devono possedere caratteristi-
cotti di calettamento a caldo, ecc. che costanti nel tempo ed appropriate per il loro impiego
ed in modo particolare una viscosità soddisfacente a tutte le
5.1.2 Devono essere evitati i collegamenti con le saldature temperature che si possono verificare in condizioni di nor-
dirette sulle schede stampate. Il fissaggio delle schede stam- male funzionamento; le loro temperature di infiammabilità
pate deve permettere ai loro collegamenti di essere liberi da e di auto-accensione o di distruzione per calore devono
sforzi meccanici. Deve essere tenuta in particolare conside- essere le più elevate possibile. I materiali utilizzati per le
razione la risposta alle vibrazioni delle schede stampate e varie parti dei circuiti devono essere adattate alla natura ed
dei loro componenti. alle caratteristiche dei liquidi utilizzati.
5.2 Apparecchiature pneumatiche 5.3.5 I trasduttori collegati alle tubolature devono essere
progettati in modo da evitare qualsiasi ritardo nella trasmis-
5.2.1 L’aria compressa deve essere alimentata da due fonti sione delle informazioni, in modo particolare quando ven-
aventi una portata sufficiente per consentire il normale fun- gono utilizzati fluidi viscosi.
zionamento mentre l’altra è fuori servizio. La pressione
deve essere mantenuta automaticamente ad un valore che 5.3.6 Devono essere previste mezzi di sfogo aria per i vari
consenta il funzionamento soddisfacente dell’installazione. circuiti.
6 Comando dei macchinari Non appena la propulsione può essere riavviata deve essere
data un’indicazione in plancia.
6.1 Generalità 6.1.8 Quando le operazioni di comando e controllo sono
6.1.1 Le operazioni necessarie per passare dalla «mano- sotto la supervisione di una sola persona di guardia, la indi-
vra» a «alla via», e viceversa, devono essere automatiche. sponibilità di quest’ultima deve generare un allarme in
Ciò si applica, per esempio, all’avviamento delle caldaie plancia.
ausiliarie o dei gruppi elettrogeneratori diesel così come
alla commutazione del combustibile liquido del motore di 6.2 Impianti di propulsione diesel
propulsione, quando tale commutazione è necessaria. 6.2.1 L’impianto di lubrificazione per le camicie dei cilin-
6.1.2 Quando si passa dalla condizione di «attesa» a dri, se previsto, deve essere equipaggiato con un dispositivo
quella di «alla via» e viceversa, il processo graduale di di allarme che intervenga in caso di avaria di una delle cas-
aumento o diminuzione della potenza, se ritenuto necessa- sette di distribuzione. Il controllo deve essere effettuato su
rio dal costruttore, deve essere automatico; ciò nonostante almeno due linee di alimentazione per ciascuna cassetta e
tale dispositivo, quando previsto, deve essere in grado di su almeno una linea per cilindro.
essere prontamente eliminato dal ponte, per effettuare 6.2.2 Il drenaggio degli spazi sottostanti i pistoni dei
manovre di emergenza. motori con testa-croce deve effettuata o in modo continuo
6.1.3 Le operazioni da effettuare dalle postazioni di o automaticamente ad intervalli regolari. La frequenza di
comando e controllo devono essere definite sulla base delle funzionamento deve essere regolabile manualmente per
considerazioni sul tipo degli impianti e dei loro livelli di tenere in considerazione le condizioni di funzionamento e
automazione. Devono essere anche considerate le condi- le condizioni del motore (regolazione della lubrificazione
zioni di funzionamento durante i periodi in cui è assicurata dei cilindri, condizione delle fasce elastiche dei pistoni,
la guardia dei macchinari e durante i periodi di avaria, ecc.); in questo caso, deve generarsi un allarme se il dre-
quando è prevista la riparazione, o persino la guardia. naggio non viene effettuato entro il periodo di tempo pre-
stabilito.
6.1.4 Quando i comandi centralizzati in numero suffi-
6.2.3 Un allarme deve indicare qualsiasi presenza anor-
ciente sono situati in prossimità di vari componenti
male di acqua nei collettori della sovralimentazione; in tal
dell’impianto per consentire un rapido intervento con per-
caso, deve essere previsto in aggiunta un blocco automa-
sonale ridotto, la summenzionata postazione di comando e
tico dell’avviamento del motore, eccetto quando vi siano
controllo può essere sostituita da una semplice postazione
particolari giustificazioni.
di controllo che fornisca le informazioni necessarie per un
intervento rapido e semplice. 6.2.4 In una condizione di manovra, il corretto funziona-
mento del motore deve rimanere assicurato automatica-
6.1.5 Quando alcune indicazioni sono trasmesse alla
mente:
postazione di comando e controllo per mezzo di fluidi,
devono essere previste sistemazioni necessarie per evitare • quando i motori principali sono alimentati con nafta
che una perdita dalle tubolature abbia un effetto negativo pesante riscaldata nella condizione di «manovra»,
sul funzionamento delle apparecchiature circostanti (cir- devono essere previste sistemazioni adeguate per con-
cuiti, terminali). In particolare, le tubolature dei fluidi sentire arresti di lunga durata,
liquidi devono essere separate dalle apparecchiature elettri- • se sono necessarie sistemazioni particolari come un
che e devono essere previste scanalature per drenare le per- cambio nel raffreddamento degli iniettori, esse devono
dite. essere automatizzate.
6.1.6 Gli strumenti di misura ubicati in plancia devono 6.2.5 Salvo disposizioni del costruttore, per i motori
essere illuminati o luminescenti; deve essere possibile rego- avviati a distanza, devono essere previsti mezzi sul ponte di
lare la loro intensità luminosa per proteggere l’operatore comando per far ruotare il motore principale con aria com-
dall’abbagliamento. Il numero di oscuratori graduali deve pressa dopo qualsiasi arresto intenzionale superiore a
essere ridotto per quanto possibile. Devono essere evitate le 10 min. A questo scopo può essere utilizzata una luce di
coperture parziali sulle lampade; sono preferibili impianti avvertimento, adeguatamente contrassegnata e ad accen-
di regolazione per mezzo di correttori. Non deve essere sione automatica o qualsiasi altra sistemazione equivalente.
possibile nascondere o estinguere totalmente i segnali lumi- Tale operazione deve essere possibile soltanto quando
nosi di allarme. siano contemplate le seguenti condizioni:
• freno della linea d’alberi non azionato,
6.1.7 Devono essere previste sistemazioni per consentire il
riavviamento dell’impianto di propulsione dalla plancia a • viratore non ingranato,
seguito di una mancanza totale di energia elettrica. Partico- • asta di regolazione della pompa del combustibile in
lare attenzione deve essere posta ad alcune operazioni posizione di riposo,
come ad esempio: • impianto di comando dal ponte in posizione «on».
• il ripristino dei dispositivi di arresto di sicurezza
In aggiunta, devono essere previsti mezzi in funzione alla
• il riavviamento dei motori principali disinnestabili o postazione di comando e controllo per verificare che la
• l’accensione automatica di una caldaia ausiliaria rotazione venga eseguita correttamente.
Il comando a distanza della rotazione con aria dal ponte 6.3.4 Devono essere previste sistemazioni particolari per
deve essere disinseribile dalla postazione di comando e evitare l’intervento accidentale del dispositivo di controllo
controllo o dalla sala macchine. di sicurezza del livello acqua, a causa per esempio del
movimento della nave. Se l’intervento di tale dispositivo è
6.2.6 Per ciascun motore principale la postazione di mar- stato ritardato, deve essere fornita alla Società una giustifi-
cia sul ponte deve essere dotata dei seguenti dispositivi cazione di tale valore.
addizionali:
• un contagiri per motori disinseribili, 6.3.5 Un dispositivo di controllo automatico deve arre-
• un indicatore di carico (asta di regolazione della pompa stare immediatamente l’alimentazione di combustibile in
del combustibile liquido) o un allarme di sovraccarico, caso di mancata rivelazione della fiamma corrispondente:
devono essere previste sistemazioni per prevenire che tale
• un segnale «valvola di avviamento automatico manual-
dispositivo possa essere influenzato dalla radiazione
mente chiusa».
emessa dagli altri bruciatori.
6.2.7 Devono essere previsti i seguenti allarmi addizionali: Dispositivi di controllo automatici della fiamma devono
• sovraccarico motori termici (temperatura gas di scarico), essere progettati e costruiti in modo da garantire una sicu-
rezza soddisfacente: qualsiasi inconveniente a tale disposi-
• bassa temperatura del refrigerante cilindri e/o stantuffi
tivo deve possedere un carattere attivo e portare ad un
(eccetto giustificazioni come ricircolo acqua mare).
allarme, così come lo spegnimento del bruciatore relativo.
Inoltre le valvole di ingresso e di uscita di ciascun cilin-
dro devono essere bloccate in posizione aperta, I sensori di comando fiamma devono essere adeguatamente
• pressione differenziale attraverso i filtri del combustibile protetti contro gli effetti termici che potrebbero essere dan-
liquido, nosi ed anche contro i depositi di fuliggine.
• alta temperatura dei cuscinetti di ciascun riduttore, L’arresto del combustibile al bruciatore attraverso un dispo-
invertitore o frizione. sitivo di controllo di sicurezza può essere seguito da un ten-
tativo automatico di accensione, a condizione che siano
6.3 Impianti di propulsione con turbine a prese tutte le precauzioni per assicurare la sicurezza del
vapore funzionamento. Non è consentito un secondo tentativo
senza un’azione manuale locale.
6.3.1 In aggiunta alle prescrizioni indicate in [6.1.7], deve Un impianto automatico di controllo della fiamma deve
essere posta particolare attenzione a certe operazioni quali: essere in funzione mentre i bruciatori stanno funzionando
• il ripristino dei dispositivi di arresto di sicurezza automaticamente. Comunque, il controllo della fiamma
• il riavviamento di motori principali disinnestabili, o può essere escluso per consentire l’accensione del brucia-
tore, la rimozione della fuliggine ed il comando manuale
• l’accensione automatica di una caldaia principale o
della combustione. Durante il periodo di accensione auto-
ausiliaria
matica l’esclusione del controllo deve essere automatico: la
A bordo delle navi a vapore, deve essere prevista la riaccen- durata dell’esclusione deve essere regolata ad un minimo
sione automatica di almeno una caldaia principale. compatibile con una accensione sicura ed in ogni caso
deve essere inferiore al periodo di tempo t, in secondi, dato
6.3.2 In aggiunta alle condizioni di cui in Sez 1, [4.2] la dalla formula:
riduzione di potenza deve essere eseguita anche in caso di
6
incendio dei gas di scarico della caldaia dotata di tubola- t = 151 × 10 ⁄ ( Pci ⋅ Q )
ture alettate. Pci : potere calorifico inferiore, in J,
6.3.3 La posizione di riposo dei componenti di comando Q : portata prevista per l’accensione del primo bru-
(valvole, attuatori, ecc.) nel caso di mancanza di alimenta- ciatore in modo automatico, in kg/h.
zione di energia deve portare ad una situazione più sicura Se necessario, possono essere utilizzati bruciatori ausiliari
possibile. Ciò riguarda in modo particolare i seguenti com- permanenti; tali bruciatori devono essere provvisti di dispo-
ponenti: sitivi di controllo della propria fiamma.
• valvola di comando del livello nel collettore vapore,
6.3.6 A seguito di una mancanza totale di energia elet-
• valvola di comando del desurriscaldatore per iniezione
trica, deve essere prevista la riaccensione automatica di
acqua,
almeno una caldaia principale. La riaccensione sequenziale
• valvola di comando dell’alimentazione combustibile deve essere possibile soltanto in situazione non pericolosa.
(posizione che riduca il flusso di combustione ad un L’accensione del primo bruciatore deve essere preparata
valore di sicurezza, qualsiasi sia la domanda di vapore. automaticamente per mezzo di una sequenza di pre-spurgo
Una tale avaria dovrebbe, come regola generale, non dell’aria della camera di combustione e dei condotti di sca-
originare un blocco completo del combustibile, princi- rico dei gas della combustione. Una sequenza di pre-
palmente in caso di navi aventi una sola caldaia princi- spurgo è ammessa soltanto quando la pressione del fluido
pale), prima dell’ultima valvola è annullata o molto ridotta. La
• prese d’aria dei ventilatori a tiraggio forzato (general- durata di tale sequenza deve permettere l’erogazione di un
mente aperte; in questo caso e conseguentemente, la volume di aria superiore a 3 volte il volume della camera di
regolazione del flusso d’aria deve seguire le fluttuazioni combustione e dei condotti di scarico. Durante tale
della portata di combustibile e non il contrario). sequenza i registri d’aria e le serrande dei bruciatori ubicati
possibilmente nel passaggio del gas devono essere comple- 6.3.12 Deve essere assicurato il mantenimento di un vuoto
tamente aperti ed i ventilatori a tiraggio forzato devono sufficiente persino in caso di manovra rapida di passaggio
essere regolati ad una velocità sufficiente per assicurare un da avanti tutta a indietro tutta o durante la manovra lenta ad
buon lavaggio. Il numero di bruciatori che si accendono indietro tutta.
automaticamente deve consentire le velocità normali ed in
particolare «l’indietro tutta». L’accensione dei bruciatori per 6.3.13 Per evitare il blocco in caso di perdita del vuoto in
prossimità può essere accettata a patto di prove giustifica- condizioni di indietro tutta durante un prolungato lasso di
tive e soddisfacenti. In caso di prove non soddisfacenti tempo, il valore di riferimento dell’allarme per mancanza
(fiamma in cattiva posizione, esplosione limitata, ecc.) può vuoto deve essere regolato per fornire un tempo sufficiente
essere richiesto un ignitore per ciascun bruciatore. per prendere le possibili precauzioni necessarie (riduzione
di potenza). Tale allarme deve implicare una riduzione
6.3.7 Devono essere previste sistemazioni in modo tale automatica di potenza o deve indicare chiaramente, in
che in caso di passaggio rapido a «indietro tutta da avanti plancia, la necessità di una riduzione di potenza.
tutta» la caldaia sia in grado di alimentare automaticamente
tutta la potenza necessaria; l’impianto di comando del bru- 6.3.14 Le funzioni e le apparecchiature elencate di seguito
ciatore deve essere considerato in modo particolare per sono oggetto di un esame particolare, per determinare le
questo scopo. sistemazioni, gli allarmi e le sicurezza da prevedere:
• esclusione automatizzata del vapore al condensatore,
6.3.8 Deve essere possibile comandare singolarmente cia-
scun bruciatore da una postazione di controllo ubicata in • circuiti di spillamento del vapore ad alta pressione (per
sala macchine. La regolazione dell’immissione del combu- evitare possibili rientri di acqua nella turbina di alta
stione deve essere eseguita automaticamente. L’accensione pressione in caso di malfunzionamenti),
o lo spegnimento di alcuni bruciatori, quando necessario, • scarichi d’acqua dove esiste il rischio di inquinamento
deve essere effettuata senza l’intervento di personale. In da acqua di mare.
base al loro tipo, può essere richiesto il drenaggio automa-
tico di alcuni bruciatori durante l’arresto. La chiusura di un 6.3.15 Durante la rotazione automatica, quando la pres-
registro d’aria di un bruciatore deve causare di regola il sione del vapore delle turbine raggiunge un valore prefis-
blocco della propria alimentazione di combustibile, eccetto sato stabilito dal costruttore senza aver fatto ruotare la linea
durante il suo periodo di accensione. Quando una caldaia d’alberi, un dispositivo di sicurezza deve bloccare il dispo-
viene arrestata (arresto di sicurezza, azione a distanza, sitivo di manovra. Ad ogni postazione di comando un
durante il pre-spurgo prima dell’accensione, dopo una segnale acustico ed ottico separato deve precedere la rota-
mancanza totale di energia elettrica, ecc.) la pressione del zione di un tempo sufficiente per consentire di arrestare il
combustibile liquido a monte del dispositivo di arresto ciclo se necessario.
del(i) bruciatore(i) deve essere annullata o molto ridotta con
mezzi appropriati. 6.3.16 Il dispositivo di comando dei giri dell’elica deve
regolare in modo appropriato e sicuro le variazioni della
6.3.9 Devono essere prese precauzioni per evitare e per pressione del vapore di ingresso, in relazione alla capacità
rivelare qualsiasi inquinamento da idrocarburi dell’acqua della turbina e della caldaia.
condensata di ritorno dai circuiti di vapore riscaldante. Per
esempio, gli idrocarburi possono essere controllati automa- 6.3.17 Durante la manovra, il corretto funzionamento
ticamente prima di entrare nella cassa spurghi. dell’impianto deve essere assicurato automaticamente. A
tale scopo, alcune operazioni devono essere automatizzate.
6.3.10 La soffiatura di fuliggine, quando eseguita da un Ciò si applica in particolare a:
dispositivo automatico, deve essere preceduta da un avver-
• manovra della valvola di intercettazione della marcia
timento ed un drenaggio della tubolatura. Se necessario,
indietro,
devono essere prese precauzioni per evitare l’introduzione
di condizioni che potrebbero risultare dannose per il fun- • apertura e chiusura delle valvole di drenaggio della tur-
zionamento della caldaia a seguito delle operazioni di puli- bina principale e del collettore,
zia. Tutte le soffianti devono poter essere azionate • funzionamento della sequenza automatica di rotazione.
localmente.
6.3.18 Le operazioni necessarie per passare dalla «mano-
6.3.11 Devono essere previste registrazioni continue dei vra» a «alla via» e viceversa devono essere automatizzate.
seguenti parametri: Ciò si applica in particolare a:
• livello acqua collettore (per ciascuna caldaia), • circuiti di spillamento del vapore,
• pressione alimentazione bruciatore, • valvole di sorpasso del vapore alle turbine,
• pressione o portata aria bruciatore, • valvole addizionali,
• pressione e temperatura vapore surriscaldato. • circolazione dell’acqua mare per mezzo di sassole o di
Inoltre, devono essere previste le sistemazioni elencate in pompe,
Tab 2. • sorpasso del vapore al condensatore principale.
6.3.19 Prescrizioni addizionali per gli impianti di propul- 6.4.2 Il funzionamento normale della turbina deve com-
sione con turbine a vapore si possono trovare in Tab 3 prendere un ricambio regolare nel circuito di aria combu-
rente.
6.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale notazione, e se essa dipende dalla potenza dell’impianto di
orientabili, ingranaggi propulsione, la sua continuità deve essere assicurata in caso
di cambiamento della potenza di propulsione.
6.6.1 Deve essere monitorata la temperatura di ciascun
cuscinetto della linea d’alberi sistemato tra il motore princi- 6.7.3 Le caldaie ausiliarie a nafta automatizzate necessarie
pale (o il riduttore) e l’astuccio (in alternativa, è accettabile per la propulsione (per esempio necessarie al riscaldamento
un allarme raggruppato associato a dispositivi per rilevare del combustibile per l’alimentazione del motore principale)
l’avaria). Tale monitoraggio non è richiesto per i cuscinetti a devono essere dotate di un comando della combustione
sfera o a rulli. automatico continuo o di tipo on/off. Inoltre, deve essere
prevista dopo una mancanza totale di energia elettrica
6.7 Impianti ausiliari l’accensione automatica di almeno una di queste caldaie.
6.7.1 La bassa pressione nei serbatoi d’aria deve generare
un allarme. 6.7.4 I bruciatori autonomi, che possono causare gravi
incendi nel caso in cui rompano i loro ancoraggi od in caso
6.7.2 Se la produzione del vapore ausiliario è necessaria di accidentale o incauta rimozione dalla caldaia, con la
per il buon funzionamento degli impianti coperti dalla possibilità di una accensione automatica in quella posi-
zione, devono essere provvisti di dispositivi di sicurezza 6.7.8 Qualsiasi rischio di introduzione di un prodotto
adeguati, come ad esempio: riscaldato in un circuito di olio chiuso deve essere preve-
nuto con mezzi appropriati (pressurizzazione con azoto,
• supporto meccanico aggiuntivo delle unità pesanti, aria compressa, ecc.). Devono essere previste le sistema-
• micro switch inclusi nella sequenza di accensione, o zioni addizionali elencate in Tab 6.
mezzi equivalenti.
6.7.9 L’impianto di rivelazione per eventuali perdite di
olio nel focolare della caldaia non deve introdurre nessun
6.7.5 Quando viene spento in bruciatore, la pressione del
rischio di estensione dell’incendio (in particolare in prossi-
combustibile a monte dell’ultima valvola deve essere auto-
mità dell’aria atmosferica). In aggiunta, deve essere raccolto
maticamente annullata o considerevolmente ridotta per
in maniera adeguata l’olio proveniente dallo scarico di una
mezzo di un dispositivo dedicato a tale scopo.
valvola di sicurezza.
6.7.6 Devono essere previste le sistemazioni addizionali 6.7.10 I riscaldatori di fluido diatermico riscaldati dai gas
elencate in Tab 5. Tali sistemazioni non sono ciò nono- di scarico del motore principale devono essere esaminati in
stante obbligatorie per le caldaie ausiliarie utilizzate sol- modo particolare dalla Società. Tenendo in considerazione
tanto per il riscaldamento del carico o degli alloggi. i rischi intrinseci a questi tipi di apparecchiature, possono
essere richieste sistemazioni o protezioni particolari.
6.7.7 Un incendio nei tubi alettati del gas di scarico della
caldaia (alta temperatura del collettore dei gas di scarico) 6.7.11 Gli inceneritori per prodotti chimici sono esaminati
deve generare un allarme. in modo particolare.
6.7.12 L’installazione delle unità di miscelazione del com- 6.8 Impianto di comando degli impianti
bustibile liquido deve essere sottoposta all’esame della
Società. 6.8.1 Quando l’energia elettrica è prodotta esclusivamente
dai gruppi elettrogeneratori diesel, la quantità di olio lubrifi-
6.7.13 Quando la portata in uscita dall’unità di miscela- cante nel carter (volume contenuto tra i livelli massimo e
minimo indicati dal costruttore del motore) deve permettere
zione è troppo bassa deve generarsi un allarme.
il servizio continuativo di 24 h a pieno carico con un con-
sumo di lubrificante di 2,5 g/kW/h. In alternativa, può
6.7.14 Modificazioni non volute del rapporto di miscela- essere accettato un riempimento automatico di olio lubrifi-
zione devono essere rivelate attraverso un dispositivo cante nel carter.
appropriato. Tale controllo, montato all’uscita del riscalda-
tore dell’unità di miscelazione, deve essere generalmente 6.8.2 Quando i generatori possono operare in parallelo,
costituito: l’impianto deve comprendere l’avviamento automatico, la
sincronizzazione, il collegamento e la ripartizione dei cari-
• dal monitoraggio delle alte e delle basse temperature chi.
quando la regolazione del riscaldamento è effettuata
attraverso un viscosimetro, 6.8.3 Quando il numero dei generatori in esercizio deve
variare in base alle condizioni di funzionamento, all’avvia-
• dal monitoraggio della viscosità, quando la regolazione mento e al collegamento dei generatori supplementari, che
del riscaldamento è effettuata attraverso un termostato. implicano l’uso di apparecchiature durante la manovra,
non deve richiedere l’intervento nei locali macchine.
6.7.15 Devono essere prese precauzioni per prevenire
malfunzionamenti dell’impianto di propulsione e di quello 6.8.4 Quando l’avviamento del gruppo elettrogeneratore
di energia elettrica in caso di avaria all’unità di miscela- di riserva menzionato in Parte C, Cap 2, Sez 3, [2.2]
zione (per esempio commutazione automatica da nafta dipende dal funzionamento del gruppo elettrogeneratore di
emergenza, devono essere prese precauzioni per rendere
pesante a combustibile liquido leggero).
sicuro il collegamento automatico di quest’ultimo. In parti-
colare, devono essere previsti i seguenti allarmi per il
6.7.16 Qualora necessario, devono essere presi provvedi- gruppo elettrogeneratore principale:
menti per ridurre od eliminare la miscelazione del riscalda-
• mancanza pre-riscaldamento e pre-lubrificazione
mento quando la portata di nafta pesante è troppo bassa.
(eccetto quando il costruttore del motore specifica che
tali operazioni non sono indispensabili),
6.7.17 In generale, deve essere assicurata l’omogeneità
della miscela; ciò può comportare sistemazioni particolari, • bassa pressione aria di avviamento (o equivalente),
in modo particolare quando le cisterne sono situate tra • basso livello cassa combustibile liquido.
l’unità di miscelazione e le pompe di sovralimentazione.
6.8.5 Devono essere previste le sistemazioni addizionali
6.7.18 Gli evaporatori devono essere provvisti dei disposi- per la produzione di energia elettrica elencate in Tab 8.
tivi elencati in Tab 7.
Tabella 7 : Evaporatori
Turbogeneratore
• Temperatura dei cuscinetti reggispinta e del riduttore H
Generatore
• Temperatura dei cuscinetti a strisciamento H
• Portata o pressione del refrigerante (in caso di L
raffreddamento a liquido)
• Temperatura ingresso refrigerante (in caso di H
raffreddamento a liquido)
Circuiti elettrici
• Resistenza di isolamento dell’alimentazione elettrica verso L
l’impianto di comando automatico essenziale e gli ausiliari
essenziali per la propulsione
• Sovraccarico generatore (110% della corrente X X (2)
nominale)
(1) Blocco di sicurezza dell’avviamento automatico
(2) Esclusione automatica dei carichi in eccesso
6.8.6 Le prescrizioni indicate in Parte C, Cap 3, Sez 2, • pompa del vuoto (quando sono previsti eiettori d’aria, le
[7.4.1] e Sez 1, [4.7.1] si applicano anche ai seguenti: valvole di alimentazione vapore devono essere fisica-
mente bloccate),
• turbo pompe alimento caldaie principali,
• pompa del condensato (condensatore ausiliare),
• pompa alimento combustibile liquido caldaie princi- • pompa acqua mare di raffreddamento degli ausiliari
pali, delle turbine e dei riduttori (quando gli ausiliari essen-
ziali sono raffreddati),
• riscaldatore d’aria rotativo azionato da motore,
• pompa idraulica per il comando a distanza.
• pompa dell’olio lubrificante del turbo generatore (se
necessario), 6.8.7 Il riavviamento automatico degli ausiliari elettrici
essenziali dopo una mancanza totale di energia elettrica
• pompa del condensato principale (condensatore princi- deve avvenire il più velocemente possibile e, in ogni caso,
pale), in un tempo inferiore ai 5 minuti.
Capitolo 4
• Documento IEC 18 (Ufficio Centrale) 534: Caratteristi- • Navigatore: ufficiale di rotta che provvede al funziona-
che particolari – Comandi e strumenti. mento delle apparecchiature della plancia ed alla
manovra della nave.
1.3.3 Norme addizionali possono essere imposte dalle
autorità nazionali dello stato nel quale la nave è registrata • NAVTEX: impianto marittimo internazionale radio telex
e/o dall’Amministrazione entro la cui giurisdizione territo- sponsorizzato dall’IMO e dall’IHO, che riceve automa-
riale si intende operare. ticamente le informazioni telex trasmesse come gli
avvisi per la navigazione, meteorologici e gli avvisi di
ricerca e salvataggio (SAR) 24 ore al giorno.
1.4 Definizioni
• Condizioni normali: quando tutti gli impianti e le appa-
1.4.1 Sono qui di seguito definiti i termini usati nelle pre- recchiature relativi alla navigazione funzionano nei
senti norme: limiti di progetto, e le condizioni ambientali quali il
tempo atmosferico ed il traffico non causano un ecces-
• Acquisizione: selezione di quelle navi obiettivo che
sivo carico di lavoro all’ufficiale di guardia.
richiedono una procedura di agganciamento e l’inizio
del loro agganciamento. • Ufficiale di guardia: persona responsabile della sicu-
• Allarme: segnale ottico ed acustico indicante una situa- rezza della navigazione, del funzionamento delle appa-
zione anormale. recchiature di plancia e della manovra della nave.
• ARPA: ausili al tracciamento automatico del radar. • Tracciamento radar: l’intero processo della rivelazione
dell’obiettivo, suo agganciamento, calcolo dei parame-
• Navigatore di supporto: ciascun individuo, general- tri e visualizzazione delle informazioni.
mente un ufficiale, che è stato designato dal coman-
dante per essere chiamato se necessitasse assistenza in • Nave d’alto mare: nave che naviga in mare aperto, cioè
plancia. lungo le coste e da costa a costa.
• Plancia: quella zona dalla quale si esercita la naviga- • TCPA (Time to Closest Point of Approach): tempo al più
zione ed il controllo della nave, comprendente la timo- prossimo punto di avvicinamento.
neria e le ali di plancia.
• Agganciamento: è il processo di osservazione delle
• Ali di plancia: quelle parti della plancia situate su ambo
variazioni sequenziali della posizione di un obiettivo,
i lati della timoneria e che, in generale, si estendono
fino alle murate della nave. per stabilirne il movimento.
• CPA: il più prossimo punto di avvicinamento, cioè la • Impianto di vigilanza: impianto teso a verificare lo stato
più breve distanza calcolata tra la propria nave e la nave di attenzione dell’ufficiale di guardia.
obiettivo che si verifica con velocità e rotta mantenute
• Allarme di guardia: allarme che è trasferito dalla plancia
invariate.
al comandante ed al navigatore di supporto in caso di
• Posizione di comando: postazione in plancia con una qualche deficienza dell’ufficiale di guardia (assenza,
visione predominante che viene utilizzata per la condu- mancanza di vigilanza, mancato riconoscimento di
zione della nave in navigazione ed in manovra. allarmi/avvertimenti, ecc.).
• Visualizzazione: apparecchiature atte a fornire informa- • Timoneria: area chiusa della plancia.
zioni visive al navigatore, compresa la strumentazione
convenzionale. • Posto di lavoro: posizione dove vengono effettuati uno o
più compiti costituenti una attività particolare.
• Ergonomia: applicazione del fattore umano nell’analisi
e progettazione delle apparecchiature, del lavoro e
dell’ambiente di lavoro. 2 Documentazione
• Campo di visione: dimensione angolare di una scena
che può essere osservata da una posizione in plancia. 2.1 Documentazione da inviare
• Vedetta: attività condotta per mezzo dell’osservazione e
dell’ascolto nonché con l’utilizzo di tutti i mezzi appro- 2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
priati in relazione alle prevalenti circostanze e condi- Cap 3, Sez 1, Tab 1, ed alle prescrizione di cui in Parte C,
zioni in modo da fare una valutazione completa della Cap 3, Sez 1, [2.1.1] devono essere inviati i documenti
situazione e del rischio di collisione. indicati in Tab 1.
• Navigazione: tutti i compiti relativi alla decisione, ese-
cuzione e mantenimento della rotta e velocità in rela- 2.1.2 Devono essere inviati all’approvazione disegni e
zione alle condizioni del mare e del traffico. specifiche addizionali, se richiesti dalla Società.
4.1 Generalità
3.1 Generalità
4.1.1 La strumentazione ed i comandi nel posto di lavoro
3.1.1 La configurazione della plancia, la disposizione di navigazione, sorveglianza del traffico e manovra, devono
delle consolles e la posizione delle apparecchiature deve essere sistemati in modo da consentire all’ufficiale di guar-
mettere in grado l’ufficiale di guardia di adempiere i com- dia di:
piti di navigazione e alle altre funzioni che devono essere a) determinare e tracciare la posizione, la rotta, la rotta
svolte sul ponte di comando, così come il mantenimento di percorsa e la velocità della nave
una adeguata vedetta, da una conveniente posizione della
b) analizzare la situazione del traffico
plancia, di seguito indicata come 'posto di lavoro'.
c) decidere sulle manovre per evitare le collisioni
3.1.2 Il posto di lavoro per la navigazione, la sorveglianza d) alterare la rotta
del traffico e la manovra deve essere sistemato in modo da e) variare la velocità
permettere ad una sola persona azioni efficienti in normali
f) effettuare comunicazioni interne ed esterne in relazione
condizioni operative. Tutta la relativa strumentazione ed i
alla navigazione ed alla manovra, comunicazioni radio
comandi devono essere facilmente visibili, udibili ed acces-
via VHF
sibili dal posto di lavoro.
g) dare segnali acustici
3.1.3 Il progetto della plancia e dei posti di lavoro deve h) udire segnali acustici
permettere la conduzione sicura della nave sia in naviga- i) controllare la rotta, la velocità, la rotta percorsa, i giri
zione sia in manovra con due navigatori in cooperazione. dell’elica (il passo), l’angolo di barra e la profondità
dell’acqua
3.1.4 (1/7/2002)
j) registrare i dati di navigazione (la registrazione di tutti i
Le prescrizioni e le direttive della ISO 8468 Standard dati disponibili al posto di lavoro può essere manuale).
devono essere considerate come un riferimento basilare per
il progetto della sistemazione della plancia. 4.1.2 Indipendentemente dalla loro dimensione, tonnel-
laggio e data di costruzione, tutte le navi con la notazione
L'applicazione del paragrafo 4.1.5 dell'ISO Standard sud- addizionale di classe SYS-NEQ devono essere in ogni caso
detta non è obbligatoria per l'assegnazione della notazione provviste della strumentazione dei comandi descritti nei
SYS-NEQ. seguenti paragrafi da [4.2] a [4.4].
4.3 Determinazione della posizione 5.2.2 A seguito di una mancanza di alimentazione della
durata di 30 secondi o meno, tutte le funzioni primarie
4.3.1 Le navi devono essere dotate dei seguenti impianti di devono essere prontamente ripristinate. A seguito della
determinazione della posizione: mancanza di alimentazione della durata di più di 30
a) impianti di determinazione della posizione appropriati secondi, devono essere ripristinate quante più possibili fun-
alle aree dove esse effettueranno il loro servizio. zioni primarie.
b) almeno due radar indipendenti, uno dei quali deve fun-
zionare in banda X. 5.3 Condizioni ambientali
c) un impianto di girobussola. 5.3.1 Le apparecchiature di navigazione specificate nella
d) impianto di indicazione della velocità e della distanza Pubblicazione IMO 978-88-04E “Standard per le presta-
percorsa. zioni delle apparecchiature di navigazione” devono essere
in grado di funzionare continuativamente nelle varie condi- con la guida sulla visibilità dalla plancia, come specificato
zioni di mare, vibrazioni, umidità, temperatura e interfe- nella risoluzione IMO A708 applicabile alle navi nuove.
renza elettromagnetica che è probabile si riscontrino sulle Per le altre funzioni, possono essere sistemati singolarmente
navi sulle quali sono installate. o in combinazione, altri posti di lavoro purché il campo di
visione sia in conformità a quanto sopra.
5.3.2 Le apparecchiature che sono state richieste in
aggiunta a quelle specificate per la presente notazione
devono soddisfare le condizioni ambientali prescritte in 6.3 Impianto di trasferimento degli
Parte C, Cap 2, Sez 2 per le apparecchiature di comando e allarmi/avvertimenti - Comunicazioni
controllo, computer e unità periferiche per impiego navale.
6.3.1 Ogni allarme/avvertimento che richiede il riconosci-
mento dell’operatore in plancia deve essere trasferito auto-
6 Prevenzione degli incidenti causati maticamente al comandante e, se ritenuto necessario, al
dalla inidoneità dell’operatore navigatore di supporto prescelto e nel locale saletta uffi-
ciali, se non riconosciuto in plancia entro 30 secondi.
6.1 Impianto di sicurezza della plancia Tale trasferimento deve essere effettuato, dove applicabile,
per mezzo degli impianti richiesti da [6.3.3] e [6.3.7].
6.1.1 Deve essere previsto un impianto di vigilanza per
indicare che un ufficiale di guardia attento è presente in 6.3.2 Il riconoscimento degli allarmi/avvertimenti deve
plancia. essere possibile soltanto dalla plancia.
6.1.2 Ogni impianto usato per la verifica della mancanza 6.3.3 Il trasferimento degli allarmi/avvertimenti deve
di attenzione dell’ufficiale di guardia non deve causare essere affettuato attraverso una installazione fissa.
interferenze indesiderate con l’esecuzione delle funzioni
della plancia. 6.3.4 Devono esservi in plancia mezzi per l’attivazione di
un allarme di chiamata di un ufficiale di navigazione che
6.1.3 Per quanto possibile, l’impianto deve essere proget- deve essere chiaramente udibile nei locali di cui in [6.3.1].
tato e realizzato in modo che non possa essere impiegato in
modo non autorizzato. 6.3.5 L’impianto di trasferimento degli allarmi deve essere
continuativamente alimentato e deve avere una commuta-
6.1.4 Qualsiasi impianto usato per la verifica periodica zione automatica ad una alimentazione di riserva in caso di
dello stato di attenzione dell’ufficiale di guardia deve essere mancanza dell’alimentazione normale.
regolabile fino ad intervalli di 12 minuti, e costruito, instal-
lato e sistemato in modo tale che solo il comandante della 6.3.6 In ogni momento, comprese le condizioni di black-
nave abbia l’accesso ai componenti per la taratura degli out, l’ufficiale di guardia deve avere accesso ai dispositivi
intervalli appropriati. che rendono possibile la comunicazione a voce a due vie
con un altro ufficiale qualificato.
6.1.5 L’impianto deve prevedere mezzi per il riconosci-
mento del segnale dell’impianto di vigilanza da parte La plancia deve avere la priorità su ogni altro impianto di
dell’ufficiale di guardia, nel posto di lavoro di navigazione, comunicazione.
sorveglianza del traffico e manovra, e negli altri appropriati Nota 1: La rete di telefoni automatici è accettabile per questo
posti in plancia da dove può essere effettuata una idonea scopo, purché sia automaticamente alimentata durante la condi-
vedetta. zione di black-out e sia disponibile nei posti specificati in [6.3.1].
6.1.6 Tale impianto deve essere collegato con il sistema di 6.3.7 Se, in relazione all’organizzazione del lavoro di
trasferimento degli allarmi descritto in [6.3]. bordo, il navigatore di supporto si trova in postazioni non
collegate alla installazione fissa descritta in [6.3.1], egli
6.1.7 Deve essere dato un allarme in plancia nel caso di deve essere dotato di un dispositivo portatile senza fili, che
un’avaria all’impianto di sicurezza della plancia. consenta la ricezione degli allarmi/avvertimenti e le comu-
nicazioni a voce a due vie con l’ufficiale di guardia.
6.1.8 Le prescrizioni di cui da [6.1.1] a [6.1.7] non impe-
discono alla Società di accettare ogni altro sistema tecnico 6.3.8 Segnali acustici esterni provenienti da altre navi e
che verifichi o aiuti adeguatamente a mantenere lo stato di segnali di nebbia che sono udibili sul ponte scoperto,
attenzione dell’ufficiale di guardia a intervalli fino a 12 devono essere udibili anche all’interno della timoneria;
minuti. deve essere previsto un dispositivo di trasmissione per ripro-
durre tali segnali all’interno della timoneria (frequenza rac-
6.2 Campo di visione comandata compresa nel campo da 70 a 700 Hertz.).
6.2.1 Allo scopo di eseguire i compiti relativi alla naviga- 6.4 Sistemazione del ponte di comando
zione, sorveglianza del traffico e manovra, il campo di
visione dal posto di lavoro deve essere tale da permettere 6.4.1 La configurazione del ponte di comando, la disposi-
l’osservazione di tutti gli oggetti che possono avere zione delle consolles e la posizione delle apparecchiature
influenza sulla sicurezza della conduzione della nave. Il deve mettere in grado l’ufficiale di guardia di mantenere
campo di visione dal posto di lavoro deve essere in accordo una adeguata vedetta da un conveniente posto di lavoro.
6.4.2 Il posto di lavoro di navigazione, sorveglianza del 7.5 Sicurezza del navigatore
traffico e manovra deve essere sistemato in modo da per-
mettere ad una sola persona azioni efficienti in normali 7.5.1 Non devono esservi spigoli affilati o protuberanze
condizioni operative. sulle superfici degli strumenti e degli apparecchi installati in
plancia che possano causare danni al navigatore.
7 Prescrizioni ergonomiche 7.5.2 Sufficienti corrimano o dispositivi equivalenti,
devono essere sistemati all’interno della timoneria o attorno
7.1 Illuminazione agli strumenti ed alle apparecchiature in timoneria per la
sicurezza in caso di cattivo tempo.
7.1.1 L’illuminazione richiesta in plancia deve essere pro-
7.5.3 Devono essere impiegati mezzi adeguati per rendere
gettata in modo tale da non ridurre la visione notturna
all’ufficiale di guardia. L’illuminazione usata in zone e su il pavimento non sdrucciolevole sia asciutto che bagnato.
unità di apparecchiature per le quali è richiesta l’illumina- 7.5.4 Le porte di accesso alle ali di plancia devono poter
zione mentre la nave è in navigazione deve essere tale da essere aperte e chiuse facilmente. Devono essere previsti
non influenzare l’adattamento alla visione notturna, p.e. mezzi per mantenere le porte aperte in ogni posizione.
luce rossa. Tale illuminazione deve essere sistemata in
modo che non possa essere confusa con le luci di naviga- 7.5.5 Qualora sia prevista la possibilità di stare seduti in
zione da un’altra nave. Deve essere preso nota che la luce timoneria, devono essere previsti mezzi per assicurarsi,
rossa non deve essere sistemata sopra la tavola carteggio tenendo presenti le condizioni di tempesta.
per evitare ogni possibile confusione nella discriminazione
dei colori. 8 Procedure di prova
7.2 Livello di rumore 8.1 Prove
7.2.1 Il livello di rumore in plancia non deve interferire 8.1.1 Devono essere inviati documenti di prova sotto
con le comunicazioni verbali nè mascherare gli allarmi forma di certificati e/o risultati di prove a discrezione della
acustici. Società. Quando non sono disponibili documenti di prova
accettabili, sono applicabili le prescrizioni di cui in
7.3 Livello di vibrazione Parte C, Cap 3, Sez 6.
7.3.1 Il livello di vibrazione in plancia non deve essere 8.1.2 Le prove a bordo e le prove in mare devono essere
maggiore di quello prescritto in Parte C, Cap 3, Sez 6, [2]. eseguite in accordo con le procedure di prova inviate in
anticipo per l’approvazione da parte della Società. Accerta-
menti e prove devono essere eseguiti sotto la supervisione
7.4 Riscaldamento/raffreddamento della dei Tecnici.
timoneria
8.1.3 Dopo la sistemazione a bordo, gli impianti devono
7.4.1 A meno di giustificati motivi, la timoneria deve essere sottoposti alle prove ritenute necessarie per dimo-
essere dotata di un impianto di riscaldamento e raffredda- strare il corretto funzionamento. Alcune prove possono
mento dell’aria. I comandi dell’impianto devono essere essere effettuate in banchina, mentre altre devono essere
prontamente disponibili all’ufficiale di guardia. effettuate durante le prove in mare.
1.3.5 Funzioni essenziali: funzioni correlate alla determi- della SOLAS V ma che forniscono almeno uno standard
nazione, all’esecuzione ed al mantenimento di una rotta equivalente di sicurezza.
sicura, velocità e posizione della nave in relazione alle con-
dizioni metereologiche, del mare e del traffico. 1.3.14 Parte: un sotto-sistema, una apparecchiatura od un
modulo singoli.
Tali funzioni comprendono ma non sono limitate a:
• pianificazione della rotta 1.3.15 Verifica delle prestazioni: una selezione rappresen-
tativa di brevi prove qualitative, per confermare il corretto
• navigazione
funzionamento o le funzioni essenziali del SYS-IBS
• prevenzione delle collisioni
• manovra 1.3.16 Sensore: dispositivo che fornisce informazioni a un
SYS-IBS o che è comandato o controllato da un SYS-IBS.
• attracco in banchina
• controllo degli impianti di sicurezza interni 1.4 Abbreviazioni
• comunicazioni interne ed esterne correlate alla sicu-
rezza del funzionamento della plancia e nelle situazioni 1.4.1 Abbreviazioni utilizzate in questa Sezione e/o nella
di pericolo normativa:
AIS : Impianto di identificazione automatica
1.3.6 Informazioni essenziali: quelle informazioni che ARPA : (Automatic radar plotting aids) aiuti al traccia-
sono necessarie per il comando ed il controllo delle fun- mento automatico del radar
zioni essenziali.
DSC : Chiamata selettiva digitale
1.3.7 Funzionalità: abilità ad eseguire le funzioni asse- EGC : Gruppo di chiamata aumentato
gnate. La prestazione di una funzione coinvolge normal- EPIRB : Radio faro di emergenza indicante la posizione
mente un impianto di visualizzazione, comandi e
GMT : Tempo medio di Greenwich
strumenti.
HF : Alta frequenza
1.3.8 Prescrizioni IMO: Convenzioni, Regole, Risoluzioni, INMARSAT: Organizzazione Internazionale Satelliti Mobili
Codici, Raccomandazioni, Guide, Circolari IMO e Norme ISO : Organizzazione Internazionale per l’Unifica-
ISO e IEC correlate. zione
ITU-R : Unione Internazionale Telecomunicazioni - set-
1.3.9 Impianto integrato per la plancia (SYS-IBS): qualsiasi
tore radio
combinazione di impianti che sono interconnessi per con-
sentire un accesso centralizzato alle informazioni fornite ITU-T : Unione Internazionale Telecomunicazioni - set-
dai sensori o il comando/controllo dalle stazioni di lavoro tore telecomunicazioni
per eseguire due o più tra le seguenti funzioni: MARPOL: Convenzione IMO per la prevenzione
• esecuzione della traversata dell’inquinamento prodotto dalle navi
• comunicazioni MEPC : Comitato per la protezione dell’ambiente
marino IMO
• comando del macchinario
MF : Media frequenza
• comando della caricazione, della scaricazione e del
MSC : Comitato IMO per la sicurezza marittima
carico, compreso l’impianto di ventilazione e di condi-
zionamento (HVAC) per navi da passeggeri. NAV : Sotto comitato IMO per la sicurezza della navi-
gazione
1.3.10 Integrità: abilità di un impianto a servire gli utenti NAVTEX: Impianto per la diffusione e la ricezione delle
con informazioni accurate, tempestive, complete e non informazioni per la sicurezza in mare
ambigue e con avvertimenti entro un tempo specifico OOW : Ufficiale di guardia
quando l’impianto non è in funzione.
r.p.m.(giri/min):giri al minuto
1.3.11 Latenza: intervallo di tempo tra un evento e l’infor- UTC : Tempo Universale co-ordinato
mazione risultante, compreso il tempo per il suo processo, VDU : Unità di rappresentazione video
la trasmissione e la ricezione. VHF : Altissima frequenza.
1.3.12 Visualizzazione multifunzionale: singola unità di
rappresentazione video capace di visualizzare informa- 2 Documentazione
zioni, sia simultaneamente che attraverso una serie di
pagine selezionabili, da più di una operazione di un SYS- 2.1 Documentazione da inviare
IBS.
2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
1.3.13 Impianti od apparecchiature di nuovo tipo: Cap 3, Sez 1, Tab 1 ed alle prescrizioni di cui in Parte C,
impianti od apparecchiature che incorporano nuove carat- Cap 3, Sez 1, [2.1.1] devono essere inviati i documenti
teristiche non completamente trattate dalle prescrizioni secondo la Tab 1.
intenzionale di una configurazione in uso deve, inoltre, atti- 3.4.4 Devono essere identificate le conseguenze delle ava-
vare un allarme ottico ed acustico. rie nei riguardi del funzionamento, delle funzioni o dello
stato del SYS-IBS.
3.2.7 Ciascuna parte che deve essere integrata deve for-
nire dettagli sul suo stato di funzionamento e sulla latenza e 3.4.5 Ciascuna avaria deve essere classificata in base
validità delle informazioni essenziali. Devono essere previ- all’impatto che ha sul SYS-IBS tenendo in considerazione le
sti mezzi entro il SYS-IBS per utilizzare tali informazioni. caratteristiche relative, come quella per l’individuazione, la
diagnostica, l’esaminabilità, la sostituibilità e le disposizioni
3.2.8 Per le funzioni essenziali deve essere previsto un per la compensazione ed il funzionamento.
mezzo alternativo di funzionamento.
3.4.6 I risultati dell’analisi delle avarie devono confermare
3.2.9 Per il comando del macchinario integrato, deve la possibilità per la continua conduzione sicura della nave.
essere possibile per tutto il macchinario essenziale alla con-
duzione sicura della nave essere comandato da una posta- 3.5 Garanzia della qualità
zione locale.
3.5.1 Quando applicabile, il SYS-IBS deve essere proget-
3.2.10 Deve essere prevista una fonte alternativa di infor- tato, sviluppato, prodotto, installato in accordo con ISO
mazioni essenziali. Il SYS-IBS deve identificare la perdita 9001 o ISO 9002 e l’assistenza deve essere eseguita da
dell’una o dell’altra fonte. società certificate secondo tali standard.
3.4.1 Deve essere realizzata e documentata una analisi 4.1.7 Una visualizzazione sintetica deve essere facilmente
delle avarie. disponibile per assistere l’operatore nell’uso di un sistema a
pagine multiple. Ciascuna pagina deve possedere un’identi-
3.4.2 Devono essere identificate le parti, le funzioni e la ficatore univoco.
connettività.
4.1.8 Quando vengono utilizzate visualizzazioni multifun-
3.4.3 Devono essere identificate eventuali avarie delle zioni, esse devono essere a colori. Le informazioni e le aree
parti e la connettività associata con le funzioni essenziali e funzionali visualizzate con continuità, p.e. i menu, devono
le informazioni. essere presentate in maniera coerente.
4.1.9 Per quelle azioni che possono causare risultati non • corsi di addestramento
voluti, il SYS-IBS deve richiedere una conferma da parte • filmati video
dell’operatore.
• programmi di apprendimento a computer
Nota 1: Esempi di tali azioni sono:
• simulazione di diverse situazioni o dati
• tentativo di cambiare la posizione del prossimo punto di acco-
stata mentre si è in modalità di manovra per rotta • spiegazioni registrate.
• tentativo di avviare uno spintore laterale quando è indisponi-
bile una sufficiente potenza elettrica. 5 Norme tecniche
4.1.10 Le funzioni richieste dall’operatore devono essere
riconosciute, o chiaramente indicate, dal SYS-IBS al loro 5.1 Sensori
completamento.
5.1.1 Per assicurare una adeguata funzionalità
4.1.11 I valori di inadempienza (“default”), quando appli- dell’impianto, i sensori impiegati devono soddisfare le
cabili, devono essere indicati dal SYS-IBS quando richie- seguenti prescrizioni, quando applicabili:
dono l’inserimento da parte dell’operatore. a) assicurare la compatibilità nella comunicazione in
accordo con le relative norme internazionali per l’inter-
4.1.12 Per il funzionamento dalla plancia con una sola
faccia marina Norma IEC 1162; e prevedere informa-
persona, devono essere date particolari considerazioni alle
zioni sullo stato di funzionamento e sulla latenza e
prescrizioni tecniche di cui in [1].
validità delle informazioni essenziali,
5.2.5 Gli allarmi devono avere la seguente priorità: 5.5.2 Le prescrizioni dell’alimentazione di energia che si
a) allarmi di emergenza: allarmi che indicano che esiste applicano alle parti del SYS-IBS come risultato delle prescri-
un pericolo immediato per la vita umana o per la nave zioni IMO rimangono applicabili.
ed il suo macchinario e che deve essere intrapresa una 5.5.3 Il SYS-IBS deve essere alimentato:
azione immediata
• dalle fonti principale e di emergenza di energia elettrica
b) allarmi di pericolo, di urgenza e di sicurezza: allarmi con commutazione automatica per mezzo di un quadro
che indicano che una unità mobile od una persona è in di distribuzione locale dotato di mezzi per impedire
pericolo, o la stazione trasmittente ha un messaggio mancanze di alimentazione indesiderate,
molto urgente riguardante la sicurezza di una unità • da una fonte temporanea di energia per una durata non
mobile o di una persona, o ha un avvertimento impor- inferiore a 1 minuto, e
tante da trasmettere
• quando richiesto in Tab 2, le parti del SYS-IBS devono
c) allarmi primari: allarmi che indicano una condizione essere alimentate anche da una fonte di energia di
che richiede una pronta attenzione per prevenire una riserva.
condizione di emergenza come specificato nelle norme
e nelle regole statutarie e di classificazione
6 Prove
d) allarmi secondari: allarmi che non sono inclusi sopra.
6.1 Introduzione
5.3 Fattori umani
6.1.1 Le prove proposte sono intese ad integrare e non a
5.3.1 Una visualizzazione di multifunzioni, se utilizzata, sostituire le prove sulle parti che sono richieste per soddi-
deve essere a colori. sfare le relative norme per le prestazioni IMO. Esse sono
intese a garantire che quando le parti sono integrate non
5.3.2 Le dimensioni, il colore e la densità delle informa- esiste alcun degrado delle loro singole funzionalità e che
zioni grafiche e di testo presentate sullo schermo deve l’impianto nel suo insieme soddisfa le prescrizioni di cui in
essere tale che possa essere letto facilmente dalla posta- Sez 1, [4] e Sez 1, [5].
zione normale dell’operatore in tutte le condizioni opera-
tive di illuminazione. 6.1.2 In ogni caso le norme per le prestazioni delle varie
parti formano le prescrizioni minime di prova per un
Nota 1: Vedere la Norma ISO 8468 - 6.2.3.
impianto integrato. Le parti con una approvazione di tipo
5.3.3 I simboli utilizzati negli schemi animati (“mimici”) precedentemente effettuata non richiedono ulteriori prove.
devono avere lo stesso standard in tutte le visualizzazioni Le parti montate in plancia per le quali non esiste alcuna
dell’impianto. norma per le prestazioni IMO devono essere provate in
accordo con le prescrizioni della Pubblicazione IEC 60945.
5.3.4 Tutte le informazioni devono essere presentate su Gli aspetti dell’integrazione del SYS-IBS devono richiedere
uno sfondo che preveda un contrasto elevato ed emetta la prove per garantire la loro conformità con le prescrizioni di
minore luce possibile di notte. cui in Sez 1, [4] e Sez 1, [5].
• identificare le singole parti del SYS-IBS e le loro funzionamento e sulla latenza e validità delle informa-
interfacce, zioni essenziali. Conferma per mezzo una verifica delle
• identificare le parti che eseguono operazioni multi- prestazioni che i cambiamenti nello stato delle parti e
ple, della latenza e validità delle informazioni sia utilizzata
dal SYS-IBS in un modo sicuro e non ambiguo (vedere
• identificare le funzioni necessarie per realizzare le
[3.2.7]).
operazioni di cui in [6.2.1],
• identificare le prescrizioni relative all’alimentazione j) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che esiste un
di energia per le singole parti del SYS-IBS dalla mezzo alternativo per realizzare ciascuna funzione
Tab 2. essenziale applicabile (vedere [3.2.8]).
b) Verificare la validità degli appropriati certificati di k) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che per il
approvazione di tipo. comando integrato del macchinario, è possibile per
tutto il macchinario essenziale per la conduzione sicura
c) Verificare che tutte le funzioni identificate in a) siano essere comandato da una postazione locale.
eseguite.
l) Conferma per mezzo di un esame che esiste una fonte
6.2.3 Inoltre, deve essere eseguito quanto segue: alternativa di informazioni essenziali. Conferma per
mezzo di una verifica delle prestazioni che la perdita
a) Conferma della conformità con la Pubblicazione IEC
delle informazioni essenziali è riconosciuta dal SYS-IBS.
60945 per mezzo di uno dei seguenti:
m) Conferma per mezzo di un esame che la fonte delle
• un certificato valido di approvazione di tipo
informazioni è visualizzata con continuità o su richiesta
• un certificato di prova rilasciato da un’Ente appro- (vedere [3.2.11]).
priato
n) Conferma per mezzo di un esame dei certificati e delle
• buon esito delle prove appropriate.
documentazioni relative che l’interfacciamento soddisfa
b) Conferma dell’esame dei documenti contenenti le spe- la Pubblicazione IEC 61162, come applicabile (vedere
cifiche dell’impianto (SSD) che le funzioni operative in [3.3.1]).
aggiunta all’esecuzione del passaggio siano attuate
o) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che la
senza produrre interferenze (vedere [3.1.3]).
latenza stabilita è appropriata a tutti i funzionamenti
c) Disabilitazione indipendente di ciascuna parte identifi- voluti. Conferma per mezzo di un esame dei SSD del
cata in [6.2.2] a) e determinazione per mezzo di una Costruttore che le tempestività stabilite sono realizzate,
prova che soltanto quelle funzioni che dipendono dalla mentre la rete è caricata al suo massimo carico previsto
parte disabilitata siano influenzate (vedere [3.1.4]). (vedere [3.3.2]).
d) Conferma per mezzo di un esame che soltanto le infor- p) Conferma per mezzo di una verifica delle prestazioni
mazioni minime necessarie per la conduzione sicura che i dati rovinati non sono accettati dal SYS-IBS e che i
della nave e per quanto applicabile alla configurazione dati rovinati e mancanti non influenzano le funzioni che
in uso siano visualizzate con continuità e che le infor- non dipendono da tali dati.
mazioni supplementari siano prontamente accessibili q) Conferma per mezzo di un esame dei SSD del Costrut-
(vedere [3.2.2]). tore che come minimo i dati includano un controllo in
e) Quando esistono delle prescrizioni IMO sui simboli, sui accordo con la Pubblicazione IEC 1162-1, e che in
colori, sui comandi, sulle priorità delle informazioni e aggiunta, la verifica dei limiti sia applicabile ai dati
sulla configurazione delle visualizzazioni integrate e essenziali (vedere [3.3.4]).
delle funzioni di comando, conferma della conformità r) Creare un numero rappresentativo di singole avarie tra i
per mezzo di un esame. Quando non esistono tali pre- nodi della rete e confermare che esiste una indicazione
scrizioni, conferma per mezzo di un esame che l’uso di avaria e le visualizzazioni ed i sensori continuano a
dei simboli, dei colori, dei comandi, delle priorità delle funzionare e la trasmissione dei dati viene mantenuta.
informazioni e delle configurazioni sia coerente (vedere
[3.2.3]). s) Identificare la connettività del sistema per mezzo di un
esame dei SSD. Interrompere in modo indipendente cia-
f) Quando utilizzati, conferma per mezzo di un esame scuna connessione e determinare per mezzo di una
che esistono almeno due visualizzazioni e comandi verifica delle prestazioni che sono influenzate soltanto
multi-funzione identici ed intercambiabili (vedere le funzioni dipendenti dalle connessioni e che possono
[3.2.4]). essere ancora eseguite tutte le funzioni essenziali
g) Conferma per mezzo di un esame che sia possibile (vedere [3.3.6]).
visualizzare la configurazione dell’impianto completo, t) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che è stata
la configurazione disponibile e la configurazione in uso realizzata e documentata un’analisi delle avarie. I risul-
(vedere [3.2.5]). tati dell’analisi delle avarie e la possibilità per una con-
h) Disabilitazione di una parte della configurazione in uso duzione sicura continua della nave deve essere
e conferma che venga attivato un allarme ottico ed acu- verificata per mezzo di prove di una selezione rappre-
stico (vedere [3.2.6]). sentativa di avarie.
i) Conferma per mezzo di un esame della documenta- u) Conferma per mezzo di un esame dei relativi certificati
zione e dei certificati relativi che ciascuna parte inte- che il costruttore soddisfa le Norme ISO della Serie
grata nel SYS-IBS fornisce particolari sul suo stato di 9000.
giunto lo stato di inadempienza (“default”) specificato j) Il SYS-IBS deve portarsi nella configurazione in uso e
nei SSD (vedere [5.4.1]). continuare, per quanto possibile, le operazioni automa-
tizzate. Verificare che le funzioni automatiche che
i) Registrare la configurazione in uso ed i tempi di ristabi- riguardano la sicurezza siano continuative soltanto
limento di tutti i sotto-sistemi. Scollegare tutte le fonti dopo una conferma (vedere [5.4.3]).
esterne di energia ed attendere l’esaurimento della fonte k) Confermare per mezzo di un esame dei SSD che le
transitoria di energia del SYS-IBS. Ripristinare l’energia sistemazioni sono state effettuate per essere in accordo
ed attendere il ristabilimento di tutti i sotto-sistemi. I con le prescrizioni inerenti l’alimentazione di energia
tempi di ristabilimento di tutti i sotto-sistemi devono elencate in Tab 2 e nella matrice preparata come in
essere quelli registrati (vedere [5.4.2]). [6.2.2] a).
Tabella 2 : Prescrizioni per l’alimentazione di energia in aggiunta alla fonte principale di energia
3.2.3 I dati dei macchinari devono comprendere come 3.3.5 Deve essere eseguita una analisi di avaria per identi-
minimo: ficare l’affidabilità dell’impianto di trasmissione. Tale analisi
• gli allarmi ed i controlli dei macchinari completi della deve comprendere i componenti od i software duplicati.
nave (che lasciano la possibilità di eseguire la localizza-
zione avarie a distanza o di eseguire analisi specifiche 4 Norme per la costruzione
per migliorare l’efficienza globale della nave)
• necessità di parti di ricambio (consentire di ordinare le 4.1 Generalità
parti di ricambio necessarie in anticipo e di organizzare
la consegna a bordo) 4.1.1 Le apparecchiature di comunicazione devono soddi-
• la disponibilità di parti di ricambio o componenti a sfare le prescrizioni di cui in Parte C, Capitolo 3.
bordo e a terra.
4.1.2 Le apparecchiature di comunicazione per la nota-
3.2.4 I dati del carico devono comprendere, in base al ser- zione SYS-COM devono essere di tipo approvato.
vizio della nave, come minimo:
4.1.3 Le apparecchiature di comunicazione devono essere
• per le navi portacontenitori, l’identificazione e la “sto-
progettate e costruite in garanzia di qualità, con riferimento
ria” dei container a bordo
allo standard ISO 9000-1, e devono essere sorvegliate dalla
• per le gasiere, il livello ed il volume del carico rima- Società.
nente a bordo
• per le navi portacontenitori refrigerate, la “storia” del 5 Prove
carico nei contenitori
• per le navi cisterna, il livello ed il volume del carico a
5.1 Validazione del progetto
bordo
5.1.1 La validazione dei concetti dell’impianto di comuni-
3.2.5 I dati sulla navigazione devono comprendere come
cazione comprende:
minimo:
• comunicazioni interne (coerenza della rete interna,
• la situazione della navigazione (posizione della nave,
“INTRANET“, reti locali LAN) che vengono utilizzate
indicazioni meteorologiche locali, condizioni del mare)
per gli impianti di allarme, comando e sicurezza,
• il programma di navigazione (indicazione delle rotte
programmate) • comunicazioni interne di tutti i computer utilizzati per
operazioni manageriali (manutenzione, carico, con-
3.2.6 I dati dei costi devono comprendere come minimo: trollo dei costi), che devono essere gestite con reti
interne alla nave,
• Bilancio dei costi a bordo (situazione contabile)
• comunicazioni esterne (sicurezza della nave, ausili alla
• Situazione del combustibile (che consente di decidere
navigazione, relazione a distanza dello stato della nave
circa il luogo di rifornimento e la possibilità di nego-
per scopi di manutenzione ed operativi a terra), con
ziare il costo e la qualità del combustibile stesso)
SATCOM, radiotelefono, radio,
3.2.7 Deve essere disponibile l’accesso al database di • Compatibilità dei componenti e del software.
terra. I dati da trasmettere possono essere di notevole diver-
sità e devono essere dedicati unicamente allo sfruttamento 5.2 Approvazione di tipo dei prodotti
della nave.
5.2.1 Deve essere effettuata una approvazione di tipo dei
3.3 Sicurezza della trasmissione prodotti coinvolti nelle funzioni di comunicazione, hard-
ware e software, prima della loro installazione a bordo. Tale
3.3.1 I dati danneggiati non devono essere accettati. I dati approvazione deve coprire quanto segue:
danneggiati o mancanti non devono influenzare negativa-
• comunicazioni esterne utilizzando apparecchiature di
mente le funzioni che non dipendono da tali dati.
comunicazione satellitare, apparecchiature radio, radio
3.3.2 Tutti i dati devono essere identificati con un livello di telefoni, telefoni automatici,
priorità. La trasmissione software deve essere progettata in • comunicazioni interne utilizzando nodi di comunica-
modo tale da tenere in considerazione la priorità dei dati. zioni LAN ed il software associato, schede di comunica-
zione standard ed il software associato per applicazioni
3.3.3 Tutte le apparecchiature di trasmissione devono PC,
essere duplicate, o possedere un mezzo secondario che • cavi per le reti,
possegga la medesima capacità di trasmissione, con com-
mutazione automatica dall’uno all’altro, in caso di avaria di • antenne,
uno dei due. • associazione e compatibilità dei componenti sopra
menzionati.
3.3.4 Deve generarsi un allarme in caso di commutazione
automatica dovuta ad un’avaria, con l’indicazione 5.2.2 La procedura e le prove per l’approvazione di tipo
dell’apparecchiatura di trasmissione interessata dall’avaria devono essere eseguite in accordo con Parte C, Cap 3,
stessa. Sez 6.
Capitolo 5
• informazioni sulla accelerazione trasversale dovuta al La procedura deve produrre informazioni uniformi, le quali
rollio e all’angolo di sbandamento trasversale. non devono differenziarsi più del 10% da un ciclo al suc-
cessivo, quando in condizioni di navigazione regolari.
2.2.2 Deve essere prestata attenzione alla possibile esi-
La procedura deve essere tale che un cambiamento signifi-
stenza di deformazioni locali indotte nelle strutture dello
cativo nelle condizioni di navigazione appaia sullo
scafo da gradienti di temperatura.
schermo dopo non più di tre cicli.
I sensori di deformazione devono essere posizionati in zone
esenti da tali gradienti di temperatura. L’impianto deve commutarsi automaticamente dalla condi-
zione in porto alla condizione in mare aperto e viceversa.
Qualora sia utilizzato un dispositivo di compensazione
della temperatura, il Costruttore deve dimostrare in loco la 2.4.2 Si raccomanda di collegare l’Impianto di Controllo
sua efficacia. dello Scafo allo strumento per il controllo della caricazione,
per un sicuro trasferimento di informazioni tra lo strumento
2.2.3 I sensori devono essesere conformi alle prescrizioni e l’impianto.
applicabili riguardanti la protezione nei confronti delle
Tale sistemazione deve consentire il confronto tra le ten-
emissioni radioelettriche ed elettriche, sia condotte, sia irra-
sioni di trave nave in acqua tranquilla effettive, trasformate
diate.
dall’impianto in momenti flettenti longitudinali, e quelle
2.2.4 I sensori devono essere selezionati ed installati in ottenute dallo strumento per il controllo della caricazione.
modo tale che possa essere eseguita in loco, senza dota-
2.4.3 Deve essere previsto un collegamento con un Regi-
zioni supplementari, una ritaratura periodica.
stratore dei Dati di Viaggio, quando questo è sistemato a
Quando tale operazione non è possibile, il Costruttore deve bordo. Il Costruttore deve specificare una serie limitata di
dichiarare il periodo e la procedura per la prova di taratura parametri da trasferire al Registratore dei Dati di Viaggio.
al banco e deve dimostrare che la taratura iniziale rimanga
valida per il periodo indicato. 2.5 Visualizzazione
2.3 Specifiche 2.5.1 Deve essere sistemato un visualizzatore grafico
avente le seguenti caratteristiche:
2.3.1 Per ciascun tipo di misura, il Costruttore deve speci- • deve essere semplice, chiaro e non deve confondere
ficare i limiti dei domini relativi alla nave considerata. l’utilizzatore,
Tali limiti devono comprendere: • l’utilizzatore deve poter ottenere le informazioni richie-
• gli intervalli di deformazione, ste mediante una unica lettura,
• gli intervalli di accelerazione, • deve essere leggibile ad una distanza non minore di 0,5
• il corrispondente campo di frequenze, m,
• gli intervalli di temperatura: acqua di mare, aria aperta, • due informazioni principali (ad esempio tensioni e
strutture dello scafo, zone protette, locali di alloggio. accelerazione verticale a prora) sono specificate come
condizioni di inadempienza (“default”) e visualizzate,
2.3.2 La definizione globale dello strumento deve essere in assenza di richieste specifiche da tastiera dell’utiliz-
tale che l’incertezza sulle informazioni visualizzate sia zatore, quando l’impianto è in funzione,
minore del 7% del valore di fondo scala visualizzato. La • quando è emesso un allarme, deve essere visualizzata
risoluzione globale si applica al dominio intero; le specifi- l’informazione corrispondente, al posto delle condi-
che dei componenti dell’impianto devono essere definite di zioni di inadempienza (“default”) di cui sopra.
conseguenza.
2.5.2 Quando l’impianto individua un cattivo funziona-
2.3.3 L’impianto deve essere in grado di individuare e mento, lo stato corrispondente deve essere visualizzato
segnalare eventuali cattivi funzionamenti che possono infi- sullo schermo.
ciare la validità dei dati, ad esempio:
• i dati sono al di fuori dei limiti, 2.6 Allarmi
• i dati rimangono rigorosamente costanti,
2.6.1 Per ciascun limite specificato in [1.3.1], devono
• i dati contengono alti livelli di rumore di fondo,
essere sistemati in plancia allarmi ottici ed acustici al fine di
• l’impianto si arresta o rimane in sospeso. indicare quando un limite è avvicinato o superato.
Gli allarmi associati a ciascun limite devono essere distin-
2.4 Elaborazione dei dati guibili chiaramente da quelli relativi agli altri limiti.
2.4.1 I dati generati dalle onde devono essere elaborati 2.6.2 Quando è raggiunto un livello di allarme (vedere
mediante procedure statistiche cicliche; la procedura [1.3.2]), deve essere emesso un segnale, distinto da quelli
(valore massimo di picco, valore quadratico medio, valore emessi dagli allarmi per i limiti specificati in [2.6.1].
medio, spettro di frequenza, ecc.) deve essere scelta in
modo tale che le informazioni visualizzate siano significa- 2.6.3 Quando l’impianto individua un cattivo funziona-
tive, non confuse, immediatamente comprensibili e il più mento, gli allarmi e le segnalazioni associati ai dati devono
possibili vicine alla esperienza di navigazione dell’equipag- essere inibiti e un allarme di cattivo funzionamento deve
gio. essere emesso (vedere anche [2.5.2]).
Capitolo 6
di benessere, sale con poltrone pullman, piccole sale di Rating) ed è definita come potenza per servizio continua-
soggiorno e spazi similari, etc.). tivo (CSR = Continuous Service Rating).
Spazi nei quali non è normalmente previsto il soggiorno Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
prolungato dei passeggeri (per esempio: negozi, passeg- all'accordo con Armatore e Cantiere costruttore, si deve uti-
giate al coperto, atri, halls e spazi similari, etc.). lizzare una potenza operativa diversa all'85% di MCR, se
detta potenza corrisponde a quella di normale navigazione
g) Spazi di transito di Tipo E
della nave.
Spazi nei quali è normalmente previsto il soggiorno dei
passeggeri per breve tempo (per esempio: corridoi, 2.4 Indice sonoro
scale, piccole lavanderie per passeggeri, etc.).
Spazi di servizio (come cucine, spazi per personale di servi- In accordo con le Norme ISO 717 - 1: 1996 e ISO 140 - 4 :
zio, locali pitture, spazi tecnici, officine, zone di transito, 1998, R'w è il valore delle misurazioni sul campo dell'isola-
etc.) con occasionali significativi livelli di rumore o con alti mento acustico dei rumori, in aria, tra locali.
livelli potenziali di rumore superiori a 85 dBA.
2.5 Indice di isolamento al calpestio (L'n,w)
2.2 Rumore
2.5.1 (1/7/2003)
2.2.1 (1/7/2002) In accordo con le Norme ISO 717 - 1996 e ISO 140 - 7 :
Il rumore è un livello d'onde sonore udibili, generalmente 1998, L'n,w è il valore delle misurazioni sul campo
di natura casuale, nel campo di frequenze comprese tra 20 dell'indice di isolamento al calpestio dei pavimenti.
e 18.000 Hz.
Ai fini della conformità alle norme della presente Sezione, 3 Prescrizioni generali
il livello sonoro viene misurato soltanto nel campo di fre-
quenze compreso tra 31,5 e 8000 Hz, a meno che non sia 3.1 Prescrizioni di progetto
diversamente specificato dalla Società in casi particolari.
Tabella 1 : Caratteristiche di abbattimento del rumore 3.1.3 Piano di isolamento acustico (1/7/2003)
delle divisioni (1/7/2005) L'isolamento acustico è un piano di sistemazione generale
degli spazi considerati nella presente Sezione, nel quale
sono fornite le seguenti informazioni:
R'w (dB)
a) il tipo di spazio di cui trattasi, con riferimento alle cate-
Divisioni tra: Livello Livello Livello gorie di cui in [2.1];
A B C
b) il valore della caratteristica di abbattimento del rumore
• Suite e mini-suite / cabine 43 40 35 (Rw) dei pavimenti e dei soffitti delle cabine;
• Cabine standard / cabine 40 37 35 c) il valore dell'Indice di isolamento al calpestio dei pavi-
• Discoteche / cabine 65 60 55 menti al di sopra delle cabine (L'n,w).
• Spazi di Tipo A / cabine 60 55 50 d) qualsiasi tipo di isolamento acustico, anche se integrato
con un piano di isolamento al fuoco o termico.
• Spazi di Tipo B / cabine 55 50 45
• Spazi di Tipo C / cabine 50 45 40 3.1.4 Valutazione del rumore di progetto (1/7/2002)
• Spazi di Tipo D / cabine 50 45 40
Una valutazione del rumore di progetto è una previsione
basata su modelli di calcolo, eseguiti in fase di progetto, dei
• Corridoi (Spazi di Tipo E) / 40 35 33 livelli di rumore ritenuti probabili negli spazi della nave.
suite
Sebbene non sia richiesto di sottoporre ad approvazione
• Corridoi (Spazi di Tipo E) / 37 33 30 una valutazione del rumore di progetto, si raccomanda che
cabine essa sia eseguita da parte del Progettista, soprattutto per le
• Cabine per equipaggio / locali 50 47 45 navi da passeggeri, allo scopo di progettare correttamente il
da lavoro sistema di isolamento acustico e di determinare gli appro-
• Cabine per equipaggio / 37 35 30 priati valori di Rw di pavimenti, pareti e soffitti delle cabine.
cabine
• Cabine per equipaggio / corri- 33 30 27
3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
doi
3.2.1 Piano di misurazione del rumore (1/7/2003)
Deve essere predisposto un piano che descriva il pro-
3.1.2 Caratteristiche dell'Indice di isolamento al gramma di misurazioni proposto, sviluppato in conformità
calpestio di pavimenti e soffitti (1/7/2002) con le indicazioni di cui in [5.2]. Il piano deve compren-
dere l'estensione e la classificazione delle zone della nave
Ai fini dell'applicazione delle norme della presente con il limite di livello di rumore, con riferimento al livello
Sezione, la caratteristica di abbattimento del rumore di un di COMFORT atteso in conformità con le indicazioni di cui
pavimento o di un soffitto è rappresentata da L'n,w, che in [5.5], ed il numero minimo proposto di misurazioni da
viene misurato in dB. effettuare in ciascun spazio della nave.
Lo scopo è quello di ottenere una distribuzione razionale
In relazione ai tipi di spazi separati da un pavimento o da dei punti di misurazione sull'interna estensione della nave.
un soffitto, devono essere assicurati i valori minimi di L'n,w
indicati in Tab 2. 3.2.2 Rapporto relativo alle misurazioni del rumore
(1/7/2002)
Ai fini di quanto indicato in Tab 2: In accordo con quanto indicato in [8], il rapporto deve con-
tenere:
• pavimento morbido significa: tappeto, moquette e
• posizione dei punti di misurazione;
simili,
• livelli di rumore misurati, in accordo con le indicazioni
• pavimento duro significa: marmo, mattonelle, legno, di cui in [5];
resine e simili. • livello di comfort globale, in accordo con le indicazioni
di cui in [7].
Inoltre devono essere registrati e contenuti nel rapporto i
Tabella 2 : Caratteristiche dell'Indice di isolamento al seguenti dati generali:
calpestio di pavimenti (1/7/2003) • condizione di caricazione della nave;
• particolari delle macchine di propulsione;
Pavimento al di sopra di una cabina da passeggeri L'n,w (dB) • profondità stimata del fondale;
• condizioni ambientali stimate (vento e onde);
• Pavimento morbido 50
• presenza di sorgenti di rumore dovuto a fattori esterni
• Pavimento duro 55 come personale aggiuntivo, lavori di riparazione o di
• Pavimento di sala da ballo, palco scenico, 45 sistemazione in corso, etc;
palestra • valori delle misurazioni di R'w, e se appropriato, di L'n,w.
4.1.1 (1/7/2002)
4.4 Risultati delle misurazioni del rumore
Il piano di isolamento acustico deve essere inviato per
informazione non appena disponibile e molto prima di ese- 4.4.1 (1/7/2002)
guire il programma di misurazioni del rumore. Sebbene il Deve essere presentato per l'approvazione un rapporto det-
piano di isolamento acustico non sia soggetto ad approva- tagliato.
zione, la sua presentazione è un prerequisito necessario per Si raccomanda di seguire lo schema di compilazione indi-
la conformità con le prescrizioni della presente Sezione. cato in [8].
Il rapporto sulle misurazioni del rumore deve essere firmato
4.2 Caratteristiche dell'abbattimento del da un rappresentante dell'Armatore, da un rappresentante
rumore della ditta che ha eseguito le misurazioni e dal Tecnico
della Società sotto la cui sorveglianza sono state eseguite le
4.2.1 (1/7/2003)
misurazioni stesse.
Devono essere fornite le seguenti informazioni:
a) Per le pareti di delimitazione delle cabine: 5 Livelli di rumore: condizioni e criteri
• Certificato delle prove di laboratorio relative di accettazione
all'Indice di abbattimento del rumore Rw, per cia-
scun tipo di pareti di cabine installate a bordo 5.1 Condizioni di prova
• Dettagli relativi all'installazione di tutti pannelli e gli
allestimenti per le pareti ed i soffitti 5.1.1 Generalità (1/7/2005)
I livelli di rumore devono essere misurati in accordo allo
• La previsione dell'Indice di abbattimento apparente
ISO 2923 nelle condizioni di seguito descritte. Condizioni
del rumore R'w, oppure i valori misurati sul posto
diverse possono essere accettate come equivalenti a discre-
nei punti di misura indicati in [6.1].
zione della Società.
b) Per i pavimenti ed i soffitti delle cabine:
5.1.2 Apparecchiature funzionanti durante le prove
• La previsione dell'Indice di isolamento al calpestio (1/7/2002)
L'n,w , oppure i valori misurati sul posto nei punti di
Durante le misurazioni, tutti gli impianti ausiliari, gli
misura indicati in [6.1]. impianti di ventilazione forzata e di condizionamento
(impianti HVAC) e gli impianti per i servizi d'albergo
4.3 Piano delle misurazioni devono essere in funzione nelle normali condizioni di eser-
cizio; deve essere evitato qualsiasi rumore originato dallo
4.3.1 (1/7/2002) svolgimento di ogni genere di attività umana non necessaria
Il piano delle misurazioni proposto, sviluppato come indi- e pertanto deve essere presente solo il personale necessario
cato in [3.2.1], deve essere presentato, per informazione, per lo svolgimento di attività ai fini dell'esercizio della nave
con congruo anticipo rispetto all'inizio del programma di e quello addetto alle misurazioni.
misurazioni.
Durante le misurazioni tutte le apparecchiature per la ricre-
azione dei passeggeri devono essere spente.
Le porte e le finestre devono essere chiuse. Nella valutazione della distribuzione del rumore, per tutti i
tipi di locali chiusi, dovranno essere presi in considerazione
Le sale devono essere provviste di tutto il mobilio, gli arre-
solo i punti con il valore medio rappresentativo di un'area
damenti, i rivestimenti di ponte e di soffitti (per esempio:
superiore a 50 m2.
tappeti, etc.)
Se si verifica una differenza di livello di rumore superiore a
5.1.3 Condizioni di caricazione della nave 5 dB(A), nei medesimi locali chiusi, devono essere prese in
(1/7/2002) considerazione misurazioni addizionali in detti locali.
Per quanto possibile, le condizioni di caricazione della
nave devono essere le più prossime alle normali condizioni 5.2.2 Spazi per passeggeri (1/7/2005)
operative. a) Cabine, mini-suites e suites
Le misurazioni devono essere eseguite, sulla base del
5.1.4 Condizioni ambientali (1/7/2002) piano delle misurazioni, sul 30% più rappresentativo
La profondità dell'acqua deve essere almeno 10 volte supe- delle cabine ubicate tra la poppa e la paratia prodiera
riore al pescaggio della nave. del locale apparato motore e sul 10% più rappresenta-
tivo delle altre cabine. La posizione del microfono deve
In generale le condizioni meteorologiche devono essere
essere nel centro della cabina ad una altezza di 1,4 m
entro i seguenti limiti:
dal ponte. La distanza del microfono dalle pareti non
• Vento: non superiore a forza 3 Beaufort - forte brezza deve essere inferiore a 0,5 m.
(velocità: da 7 a 10 nodi); Ciascuna cabina sottoposta a misurazioni, di estensione
• onde: non superiori a forza 3 - mare mosso (altezza superiore a 25 m2, deve contenere almeno due punti di
significativa delle onde: da 0,5 a 1,25 metri). misurazione, con ciascun punto posto ad 1/3 della
dimensione principale. Misurazioni addizionali devono
5.1.5 Potenza propulsiva (1/7/2005) essere eseguite a discrezione della Società
a) Le misurazioni devono essere eseguite con l'impianto di b) Spazi chiusi per passeggeri ( Spazi di tipo A, B, C, D ed
propulsione funzionante alla potenza operativa CSR, di E)
cui in [2.3]. Devono essere eseguite misurazioni in tutti i detti spazi
b) Misurazioni addizionali devono essere eseguite al di estensione superiore a 150 m2.
100% MCR ed all'x% MCR, potenze propulsive diverse Un punto di misurazione deve essere posto (approssi-
rispetto alla potenza operativa CSR soggette all’approva- mativamente) ogni 100 m2 di superficie dello spazio sot-
zione della Società ed all’accordo fra armatore e can- toposto a misurazione.
tiere.
Spazi aventi una superficie inferiore a 150 m2 devono
essere presi in considerazione solo se sono vicini a
5.1.6 Altre apparecchiature (1/7/2003)
potenziali sorgenti di rumore.
Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
all'accordo con le Parti interessate, le apparecchiature c) Spazi aperti di tipo F
come i thrusters di prora, le pinne stabilizzatrici, etc. Devono essere eseguite misurazioni in tutti gli spazi
devono essere in funzione durante le misurazioni, se ciò è suddetti. Negli spazi ricreativi aperti, se progettati per
necessario affinché la nave proceda nelle normali condi- un soggiorno prolungato dei passeggeri (per esempio le
zioni di navigazione e nelle condizioni ambientali specifi- aree delle piscine), vi deve essere un punto di misura-
cate in [5.1.4]. zione ogni 100 m2 di superficie. Per gli altri tipi di spazi,
vi deve essere un punto di misurazione ogni 200 m2 di
Con le sopra citate altre apparecchiature funzionanti, il
superficie. Se lo spazio aperto può essere chiuso per
limite accettabile di rumore, in accordo con [5.5], sarà
mezzo di un elemento mobile, detto spazio può essere
oggetto di particolare considerazione da parte della
considerato come uno spazio chiuso e per esso si appli-
Società.
cano le disposizioni relative agli spazi chiusi.
⎜ 10
⎜ =1
∑ ⎟
⎟
• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA
L Aeq = 10 log ⎜ i-------------------------- -⎟ 2) Il livello di comfort è B se:
⎜ N ⎟
⎜ ⎟ • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB
⎝ ⎠
3) Il livello di comfort è C se:
• Spazi uguali o più ampi di 150 m2, LAeq è la media pon- • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB,
derale della serie di punti di misurazione, tenendo eccetto che per una quantità inferiore o uguale
conto dell'area effettiva coperta dal singolo valore misu- al 10% del numero complessivo di spazi di que-
rato: sti tipi a bordo, che devono avere valori di LAeq
inferiori o uguali a LB + 5dB(A).
N
⎛ 1
- ⎞⎞
⎛ -----
⎝ Lp i⎠ c) Livelli di rumore: spazi per equipaggio
⎜ ∑
⎜ S i 10 10 ⎟
⎟ 1) Il livello di comfort è A se:
L Aeq = 10 log ⎜⎜ i-------------------------------
=1 ⎟
⎟
N
• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
⎜ ⎟
⎜
⎝
∑ Si ⎟
⎠
oppure
i=1 • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
essendo: eccetto che per una quantità inferiore o uguale
al 10% del numero complessivo di spazi per
LPi : livello di rumore nel punto di misura i-esimo. equipaggio di questi tipi, che devono avere
Si : area associata con il livello di rumore nel punto valori di LAeq inferiori o uguali a LB
di misura i-esimo. 2) Il livello di comfort è B se:
N : numero di misurazioni. • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB
3) Il livello di comfort è C se: gli spazi per la navigazione, la sala radio, l'ospe-
• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB, dale che devono avere valori di LAeq inferiori o
eccetto che per le cabine degli ufficiali superiori, uguali a LB + 5dB(A).
Tipo di spazi LA LB
5.6 Livello di rumore a potenze diverse da MCR) e Lx%MCR (livello di rumore alla condizione pari all'x%
CSR di MCR) sono confrontati con il livello di rumore alla condi-
zione CSR, LA eq di cui in [5.1.5] a).
5.6.1 Punti di misurazione (1/7/2005)
a) Il livello del comfort è A se:
Lo scopo di queste misurazioni è quello di verificare che il
livello di rumore non cambi in modo eccessivo. Le misura- • tutte le differenze del livello di rumore con i corri-
zioni devono riguardare le aree critiche fino al 5 % delle spondenti valori alla potenza CSR sono inferiori od
misurazioni complessive su ciascun ponte eseguite alla uguali a 3 dB(A), oppure
condizione operativa CSR. Le aree critiche sono quelle in • i livelli di rumore sono inferiori od uguali a LA+ 5
cui sono stati misurati i più elevati livelli di rumore. dB(A).
Esclusi gli spazi per ricreazione esterni, per ogni ponte, le
b) Il livello del comfort è B se:
aree in corrispondenza della posizione longitudinale
dell'elica e vicine al cofano del motore devono essere con- • i livelli di rumore sono inferiori od uguali a LB+ 5
siderate critiche. dB(A).
8 Rapporto
8.1
8.1.1 (1/7/2003)
Il rapporto sulle misurazioni del rumore deve contenere
quanto indicato nelle seguenti tabelle.
Macchine di propulsione
Costruttore
Tipo
Numero di unità
Potenza massima continuativa kW
Velocità di rotazione dell’albero giri/min
Tipo di elica
Numero di eliche
Numero di pale
Velocità di rotazione alla massima potenza propulsiva MCR giri/min
Diametro dell'elica m
Passo dell'elica alla potenza propulsiva MCR
Elica a pale orientabili SI NO
Strumentazione / Fabbricante
Misuratore del livello di rumore
Microfono
Filtro
Calibro
Taratura del misuratore del livello di rumore
Data di taratura in laboratorio
Data di taratura prima delle misurazioni
Data
Inizio
Completamento
Posizione della nave
Tipo di viaggio
Condizioni durante le misurazioni
Immersione a prora m
Immersione a poppa m
Profondità dell'acqua sotto la chiglia m
Condizioni del tempo
Forza/velocità del vento Bf - m/s
Stato del mare/ altezza media d'onda SS - m
CSR MCR x%MCR
Velocità della nave Nodi
Velocità di rotazione dell'albero portaelica giri/min
Impostazione del passo
dell'elica
Velocità di rotazione delle macchine di propulsione giri/min
Potenza delle macchine di propulsione kW
Percentuale della massima potenza continuativa % 100
Numero di unità delle macchine di propulsione in
funzione
Numero di generatori elettrici in funzione
Numero di unità dei macchinari ausiliari in fun-
zione
Tabella 9 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa CSR - dettagli (1/7/2005)
Tabella 10 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa (CSR) - sommario (1/7/2003)
Tabella 11 : Risultati delle misurazioni: misurazioni a potenze diverse da CSR - sommario (1/7/2005)
Tabella 12 : Misurazioni eseguite agli ormeggi (isolamento acustico da rumore nell'aria) (1/7/2003)
Tipo di parete:
Spazi delimitati:
Punto di misurazione Numero R'W misurato R'W ammissibile Deviazione [dB]
1
2
...
Tabella 13 : Misurazioni eseguite agli ormeggi (isolamento acustico del rumore da calpestio) (1/7/2002)
Tipo di pavimento:
Spazio sovrastante:
Punto di misurazione Numero L'n,W misurato L'n,W ammissibile Deviazione [dB]
1
2
...
f) Spazi pubblici di Tipo D dell'intera nave (modelli a 3D), eseguiti nella prima fase di
Spazi nei quali non è normalmente previsto il soggiorno progetto.
prolungato dei passeggeri (per esempio: negozi, passeg- Sebbene non sia richiesto di sottoporre ad approvazione
giate al coperto, atri, halls e spazi similari, etc.). una valutazione della vibrazione di progetto, si racco-
g) Spazi di transito di Tipo E manda che essa sia eseguita da parte del Progettista, soprat-
tutto per le navi da passeggeri, allo scopo di progettare
Spazi nei quali è normalmente previsto il soggiorno dei correttamente le sistemazioni strutturali in modo da evitare
passeggeri per breve tempo (per esempio: corridoi, livelli elevati di vibrazione.
scale, piccole lavanderie per passeggeri, etc.).
h) Spazi aperti di Tipo F 3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
Spazi esterni per il soggiorno prolungato e/o ricreativo
dei passeggeri (per esempio: aree per piscine, per idro- 3.2.1 Piano di misurazione delle vibrazioni
(1/7/2002)
massaggi, passeggiate all'aperto, ponti per esposizione
al sole, etc.). Deve essere predisposto un piano che descriva il pro-
gramma di misurazioni proposto, sviluppato in conformità
2.1.4 Spazi da lavoro (1/7/2003) con le indicazioni di cui in [5.2]. Il piano deve compren-
Spazi di servizio (come cucine, spazi per personale di servi- dere l'estensione e la classificazione delle zone della nave
zio, locali pitture, spazi tecnici, officine, zone di transito, ed il numero minimo proposto di misurazioni da effettuare
etc.) con occasionali significativi livelli di rumore o con alti in ciascun spazio della nave. Lo scopo è quello di ottenere
livelli potenziali di rumore superiori a 85 dBA. una distribuzione razionale dei punti di misurazione
sull'intera estensione della nave.
2.2 Vibrazione 3.2.2 Rapporto relativo alle misurazioni delle
2.2.1 (1/7/2005) vibrazioni (1/7/2003)
Deve essere inviato un rapporto dettagliato delle misura-
Variazione con il tempo del valore di una grandezza fisica
zioni eseguite. A tale scopo, possono essere utilizzati i
descrittiva del moto o della posizione di un impianto mec-
moduli illustrati in [8]. Il rapporto deve contenere:
canico, quando tale valore sia alternativamente maggiore o
minore di un valore medio di riferimento. • posizione dei punti di misurazione
• livelli di vibrazione misurati
Per quanto concerne le presenti norme, si considera come
grandezza di riferimento: nel campo di frequenze tra 1 e 5 • per ogni punto di misurazione delle vibrazioni, lo spet-
Hz, l'accelerazione strutturale misurata in mm/s2 e, nel tro della velocità strutturale nella gamma di frequenze
campo di frequenze tra 5 e 100 Hz, la velocità strutturale di investigazione, come prodotto dai misuratori portatili
misurata in mm/s.. (vibrometri), insieme con una indicazione della fre-
quenza e dei principali valori di picco
2.3 Potenza operativa • livello di comfort risultante.
2.3.3 (1/7/2003)
4 Documentazione da inviare
Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
all'accordo con Armatore e Cantiere costruttore, si può
impiegare una potenza operativa superiore all'85% di 4.1 Piano delle misurazioni
MCR, se detta potenza corrisponde a quella di normale 4.1.1 (1/7/2002)
navigazione della nave. Il piano delle misurazioni proposto, sviluppato come indi-
cato in [3.2.1], deve essere presentato per approvazione
3 Prescrizioni generali con congruo anticipo rispetto all'inizio del programma di
misurazioni.
3.1 Prescrizioni di progetto
4.2 Rapporto sui risultati delle misurazioni
3.1.1 Valutazione della vibrazione di progetto 4.2.1 (1/7/2002)
(1/7/2002) Deve essere presentato per approvazione un rapporto, debi-
Una valutazione della vibrazione di progetto è una previ- tamente firmato. Si raccomanda di utilizzare lo schema sug-
sione delle velocità di vibrazione previste negli spazi della gerito in [8]. Il rapporto relativo alle misurazioni delle
nave, basata su modelli di calcolo ad elementi finiti (FEM) vibrazioni deve essere firmato per conferma da un rappre-
sentante dell'Armatore, da un rappresentante della ditta che zioni di navigazione e nelle condizioni ambientali specifi-
ha eseguito le misurazioni e dal Tecnico della Società sotto cate in [5.1.4].
la cui sorveglianza sono state eseguite le misurazioni stesse. Con le suddette altre apparecchiature in funzione, i livelli
accettabili di vibrazione di cui in [7] possono essere
5 Livelli di vibrazione: condizioni e cri- oggetto di particolare considerazione da parte della
teri di accettazione Società.
6.2 Procedura di misurazione Le aree critiche sono quelle in cui sono stati misurati i più
elevati livelli di vibrazione.
6.2.1 (1/7/2005)
Per ciascuna area critica, i valori misurati devono essere
Le misurazioni del livello di vibrazione devono essere ese-
confrontati con i seguenti limiti di vibrazione.
guite registrando il valore da zero al picco delle armoniche
della accelerazione strutturali, in mm/s2, nel campo di fre- Il livello di comfort è assegnato se almeno:
quenza tra 1 e 5 Hz e la velocità strutturale, in mm/s, nel
campo di frequenze tra 1 e 100 Hz, per mezzo di uno stru- • Vmis ≤ Vlim + 2,0 mm/s, per frequenza f: 5 ≤ f ≤ 100 Hz.
mento misuratore portatile (vibrometro) collegato ad un
accelerometro. • amis ≤ alim + 62,8 mm/s2, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.
7.1 Livelli di vibrazione alla potenza opera- • nella condizione CSR, tutti i valori Vmis ≤ VA, oppure
tiva CSR
• nella condizione CSR tutti i valori Vmis ≤ VB, e sono
7.1.1 (1/7/2005) soddisfatti i criteri di cui in [7.2.1], nelle condizioni
diverse da CSR
Per ciascun tipo di spazio, i limiti (Vlim) per la determina-
zione del livello di comfort relativo alle vibrazioni sono c) Il livello di comfort è C, se a CSR:
indicati in Tab 1, così come in Fig 1, che mostrano inoltre i
limiti numerici (curva dell'accelerazione costante) per fre- • Vmis ≤ VB + 1,5 mm/s, per frequenza f: 5 ≤ f ≤ 100 Hz
quenze inferiori 5 Hz.
• amis ≤ aB + 47,1 mm/s, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.
Valori dei livelli di vibrazione superiori a Vlim possono
essere trascurati, a condizione che: Figura 1 : Curve limite per i livelli di vibrazione, per
• non riguardino più del 10% della superficie totale del tutte le navi (1/7/2002)
ponte entro la zona verticale principale 100
Massimo Valore di Picco (mm/s)
e siano inferiori a:
17,64
• amis ≤ alim + 47,1 mm/s2, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.
12,60
10
7,56
7.2 Livello di vibrazione in condizioni
C5 5,0
diverse diverse da CSR C4 4,0
C3 3,5
8 Rapporto
8.1
8.1.1 (1/7/2002)
Il rapporto relativo alle misurazioni del livello di vibrazione
deve contenere le tabelle riportate nel seguito.
Tipo di spazio VA VB
Macchine di propulsione
Costruttore
Tipo
Numero di unità
Potenza massima continuativa kW
Velocità di rotazione dell’albero giri/min
Tipo di elica
Numero di eliche
Numero di pale
Velocità di rotazione alla potenza MCR giri/min
Diametro dell’elica m
Passo dell’elica alla potenza MCR
Elica a pale orientabili SI NO
Strumentazione / Fabbricante
Tipo
Data
Inizio
Completamento
Posizione della nave
Tipo di viaggio
Condizioni durante le misurazioni
Immersione a prora m
Immersione a poppa m
Profondità del lato sotto la chiglia m
Condizioni del tempo
Forza/velocità del vento Bf - m/s
Stato del mare/ altezza media d'onda SS - m
CSR MCR x%MCR
Velocità della nave Nodi
Velocità di rotazione dell'albero portaelica giri/min
Impostazione del passo
dell'elica
Velocità di rotazione delle macchine di propulsione giri/min
Potenza delle macchine di propulsione kW
Percentuale della massima potenza continuativa % 100
Numero di unità delle macchine di propulsione in
funzione
Numero di generatori elettrici in funzione
Numero di unità dei macchinari ausiliari in fun-
zione
Tabella 6 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa - dettagli (1/7/2005)
Punto di Tipo di spazio: Freq. Vmis [hz] Vmis 0 - peak Vmis 0 - peak Vmis 0 - peak
misura Cb: Cabina standard; S: Suite o [mm/s] CSR mm/s MCR mm/s x%MCR
Numero mini-suite;
A; B; C; D, E, F; Crew cab:
Cabina standard per l'equipag-
gio; Crew S.: Cabine per uffi-
ciali superiori; Uffici per
l'equipaggio; Spazio da lavoro
per equipaggio; Spazio per la
navigazione per equipaggio;
Spazio pubblico per equipaggio
1
2
...
Tabella 7 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa (CSR) - sommario (1/7/2005)
Tabella 8 : Risultati delle misurazioni: misurazioni a potenze diverse da CSR - sommario (1/7/2005)
(sale di lettura, biblioteche, sale per giochi a carte, 1.2.15 Centrale termofrigorifera
cappelle, ecc.)
La centrale termofrigorifera comprende le unità frigorifere e
4) Locali di tipo D: le unità termiche.
Zone dove di norma non e' previsto un soggiorno a) La centrale frigorifera comprende uno o più compres-
prolungato dei passeggeri (negozi, passeggiate sori di gas frigorigeno completi di condensatori ed eva-
interne, atrii, corridoi, ecc.) poratori, relative apparecchiature di regolazione e
controllo e impianto di pompaggio di acqua di mare per
1.2.5 Cabine, suites e mini-suites per i passeggeri il raffreddamento del condensatore.
Cabine, suites e mini-suites per i passeggeri sono locali adi-
Il raffreddamento dell’aria può realizzarsi con una delle
biti all’uso privato dei passeggeri.
seguenti modalità:
1.2.6 Clima • per espansione del gas frigorigeno;
Clima è l’insieme dei fattori fisici che influenzano la sensa-
• per scambio termico con un flusso d’aria raffred-
zione di benessere o di malessere delle persone in un certo
data. In tal caso l’unità frigorifera sarà dotata di un
ambiente.
impianto di pompe di circolazione del refrigerante
secondario.
1.2.7 Temperatura ambiente (interna)
Temperatura ambiente è la temperatura media dell’aria b) L’unità termica comprende uno o più scambiatori di
risultante da un certo numero di differenti misure di tempe- calore per la produzione dell’acqua calda per il riscal-
ratura prese in un certo tempo in uno certo locale. damento dell’aria, apparecchiature di regolazione e
controllo e un impianto di pompaggio per la circola-
1.2.8 Gradiente di temperatura zione dell’acqua calda.
Ai fini di queste norme, gradiente di temperatura è la diffe-
renza di temperatura presa in verticale in una certa posi- 1.2.16 Unità di trattamento dell’aria
zione fra un punto situato a 0,1 m di distanza dal L’unità di trattamento dell’aria è un cassone metallico
pavimento ed un punto situato ad una distanza di 1,7 m dal opportunamente strutturato e coibentato contenente tutte le
pavimento. apparecchiature (ventilatori, batterie di scambio termico
freddo e caldo, filtri umidificatori, bacinella di raccolta di
1.2.9 Temperatura dell’aria esterna acqua di condensa, ecc.) necessarie al trattamento dell’aria
Temperatura dell’aria esterna è la temperatura dell’aria esterna o di miscela da immettere nei vari ambienti.
misurata al di fuori dello spazio in considerazione in una
posizione non esposta al sole.
1.3 Principi di base
1.2.10 Temperatura del bulbo secco
1.3.1 Conformità alla normativa
Temperatura del bulbo secco è la temperatura indicata da
un elemento sensibile asciutto di un termometro che sia La conformità alla normativa è verificata sulla base
schermato dagli effetti delle radiazioni. dell’esame dei disegni e di misure da effettuarsi a bordo
nelle posizioni e condizioni indicate nella presente
1.2.11 Temperatura del bulbo umido Sezione.
Temperatura del bulbo umido è la temperatura misurata con
un termometro il cui bulbo sia coperto da una guaina 1.3.2 Misure
bagnata ed esposto ad una corrente d’aria che si muova Le misure richieste dalla presente Sezione devono essere
rapidamente. effetuate da un Tecnico della Società o da un tecnico di una
Società riconosciuta idonea dalla Società. In quest’ultimo
1.2.12 Umidità relativa caso le misure devono essere eseguite sotto la sorveglianza
Umidità relativa è il rapporto fra la massa di vapore conte- di un Tecnico della Società.
nuta in un volume d’aria e la massa di vapore richiesta per
saturare lo stesso volume d’aria. 1.3.3 Norme internazionali
1.2.13 Velocità dell’aria Le presenti norme sono basate sulle più recenti normative
internazionali relative alle condizioni climatiche. La Tab 1
Velocità dell’aria è la velocità media della massa d’aria. elenca queste normative. Tale elenco è dato a titolo infor-
mativo; qualora alcune delle normative riportate nella
1.2.14 Corrente d’aria tabella abbiano prescrizioni più restrittive di quelle della
Corrente d’aria è il raffreddamento localizzato del corpo presente Sezione, ai fini dell’assegnazione della notazione
dovuto ad un movimento d’aria. In genere esso dà luogo ad COMF-AIR, sarà sufficiente l’osservanza delle norme qui
una sensazione spiacevole. sotto indicate, salvo quando altrimenti indicato.
Ente
Numero Titolo
normativo
ISO 7726 Thermal environments - Instruments and methods for measuring physical quantities
ISO 7730 Moderate thermal environments - Determination of PMV and PPD indices
ISO 7547 Air conditioning and ventilation of accommodation spaces on board ships - Design
considerations and basis of calculations
ISO 8862 Air conditioning and ventilation of machinery control rooms on board ships - Design
conditions and basis for calculations
ISO 8864 Air conditioning and ventilation of wheelhouse on board ships - Design conditions
and basis for calculations
ANSI 55-1992 Thermal environmental conditions for human occupancy
/ASHRAE
ANSI 62-1989 Ventilation for acceptable indoor air quality
/ASHRAE
ANSI 1995 Handbook HVAC applications
/ASHRAE
ANSI 1997 Handbook Fundamentals
/ASHRAE
WHO (1) EURO reports and studies Indoor air pollutants -Exposure and health effects
78, 83
WHO (1) Series 23,1987 Air quality guidelines for Europe
(1) World Health Organization
b) Al completamento soddisfacente di una delle due cam- 2.1.3 Temperatura di progetto dell’acqua di mare
pagne di misura, verrà assegnata alla nave la notazione La temperatura di progetto dell’acqua di mare deve essere
COMF-AIR seguita dal suffisso appropriato W o S, in presa uguale a:
dipendenza delle effettive condizioni di prova (invernali • INVERNO
o estive). Al completamento soddisfacente della
non maggiore di - 2 °C,
seconda campagna di misura, se richiesto dall’Arma-
tore, verrà rilasciata la piena notazione COMF-AIR • ESTATE
(senza alcuna limitazione). In genere questa seconda non minore di 30 °C.
campagna di misure deve essere eseguita entro un anno
dal completamento della prima. 2.1.4 Umidità
a) L’umidità relativa di progetto esterna in Estate non deve
c) I risultati di questi due gruppi di misurazioni saranno
essere inferiore a 70%.
confrontati con i documenti menzionati in [1.4.1] e
[3.2.4]. Nel caso in cui i risultati non vengano trovati in b) L’umidità relativa di progetto all’interno in Estate ed
ragionevole conformità la Società si riserva il diritto di Inverno deve essere in accordo con [3.2.5], tuttavia in
richiedere ulteriori campagne di misurazioni. ogni caso non deve essere minore del 30% e non mag-
giore del 60%.
d) Nel caso di navi essenzialmente impiegate in rotte parti-
colari, prescrizioni alternative potranno essere conside-
2.2 Particolari di progettazione
rate caso per caso dalla Società.
2.2.1 Controllo della temperatura
1.5.2 Rapportazione dei risultati
a) Deve essere previsto un impianto adeguato per la rego-
a) A completamento delle misure di cui in [1.4.2], [1.5.1] lazione ed il controllo della temperatura.
[3.2] dovrà essere inviata una relazione particolareg-
b) Per navi da passeggeri i regolatori di cui sopra sistemati
giata. Possono essere utilizzati a tale scopo i moduli
nelle suites, minisuites e cabine dei passeggeri devono
indicati in [5].
avere un dispositivo per la regolazione automatica della
b) La relazione dovrà riportare: temperatura.
• la posizione dei punti di misura
2.2.2 Gradiente di temperatura
• i livelli misurati Il gradiente di temperatura come definito in [1.2.8], non
c) I dati generali e le condizioni seguenti devono essere deve essere maggiore di 3 °C.
rilevati e annotati nella relazione:
2.2.3 Differenza di temperatura
• condizioni di carico della nave In genere la differenza di temperatura in un locale fra due
• condizioni di funzionamento dell'impianto di pro- posizioni differenti allo stesso livello (altezza dal pavi-
pulsione, ausiliari principali, apparecchiature di mento) non deve essere maggiore di 2 °C.
assistenza alla navigazione, radio e radar
2.2.4 Temperatura del pavimento
• profondità del fondale
La temperatura della superficie del pavimento deve essere
• condizioni ambientali. non minore di 19 °C e non maggiore di 26 °C. Nel caso sia
adottato un impianto di riscaldamento a pavimento, pos-
2 Prescrizioni di base relative al pro- sono essere concordati valori diversi con la Società.
getto 2.2.5 Continuità del servizio
a) Per la parte frigorifera è ammessa una riduzione della
2.1 Criteri di progetto potenzialità dell’impianto in relazione ad eventuali ava-
rie dei macchinari.
2.1.1 Generalità b) Nel caso in cui si verifichi un’avaria in qualsiasi parte
Possono essere usate condizioni alternative di progetto, dell’impianto, l’impianto stesso dovrà essere in grado di
rispetto a quelle qui sotto indicate, purché sia fornita alla continuare a funzionare in quei locali che non sono
Società una giustificazione tecnica accettabile. interessati dall’avaria.
il volume lordo del locale considerato senza deduzioni per 2.6 Ispezioni e prove durante la costruzione
i mobili ed altre apparecchiature sistemate in modo perma-
nente. 2.6.1 I motori primi, i compressori, i recipienti in pres-
sione, gli scambiatori di calore, ecc. devono essere collau-
2.3.2 Ricircolo dell’aria dati presso il fabbricante in accordo con le prescrizioni
La mandata d’aria può consistere parzialmente di aria di delle parti applicabili del Regolamento.
ricircolo. Tuttavia l’aria fornita a ciascun locale deve avere
un flusso di aria proveniente dall’esterno non minore del Tabella 2 : Capacità filtrante
maggiore fra 0,008 m3/s per ciascuna persona per cui lo
spazio è progettato e il 40% dell’aria totale fornita.
Dimensioni minime del 90%
2.3.3 Temperatura dell’aria delle particelle intrappolate
La temperatura all’ingresso dell’aria inviata in un locale Zona dal filtro in micron
deve essere: Navi da pas- Navi per ser-
seggeri vizi pesanti
• non inferiore per più di 10 °C alla temperatura media
nel locale, quando è utilizzata per il raffreddamento; Suites o mini-suites 1 -
Cabine da passeggeri tipo 4 -
• non superiore per più di 23 °C alla temperatura media
nel locale, quando è utilizzata per il riscaldamento. Locale ricreativo di tipo A 4 -
Locale ricreativo di tipo B 4 -
2.3.4 Velocità dell’aria Locale ricreativo di tipo C 1 -
Per le prescrizioni di progetto relative alla velocità dell’aria Locale ricreativo di tipo D 9 -
vedere [3.2.10].
Timoneria 4 4
2.3.5 Qualità dell’aria Stazione radio 4 4
a) Le condotte di ventilazione devono essere costruite e Cabine dell’equipaggio 9 9
mantenute in modo tale da rendere minime le possibi- Uffici 4 9
lità di crescita e disseminazione di micro-organismi Locali mensa 9 9
attraverso l’impianto di ventilazione. Ospedali 1 4
b) Particelle contaminate trasportate dall’aria, quali micro- Centrali di comando delle 9 9
organismi, polveri, fumi ed altre sostanze pericolose macchine
devono essere catturate da filtri e/o collettori di polveri
adeguati. 2.7 Ispezioni e prove dopo il completamento
2.3.6 Filtri 2.7.1 Prove idrostatiche
a) I filtri devono essere di un tipo facile da pulire o da Dopo l’installazione a bordo e prima dell’avvio l’impianto
sostituire arrestando la ventilazione di un unico settore deve essere sottoposto ad una prova alla sua massima pres-
della nave solamente per periodi limitati di tempo. sione d’esercizio.
b) La Tab 2indica la minima capacità filtrante richiesta per
Tuttavia tutte le parti di tubolature in pressione che hanno
certe zone della nave.
giunti saldati a bordo devono essere sottoposte a una prova
2.3.7 Impianto alternativo di ventilazione di robustezza ad una pressione pari ad 1,5 volte la pres-
sione d’esercizio massima prima di essere coibentate.
Un impianto di ventilazione alternativa naturale o mecca-
nica deve essere previsto per le timonerie, le centrali di 2.7.2 Prove dell’impianto di ventilazione
comando e controllo e gli ospedali nel caso di un’avaria
grave all’impianto principale di HVAC. a) Dopo l’installazione l’impianto di ventilazione deve
essere provato e devono essere registrate la pressione, la
portata dell’aria in m3/min, la velocità massima di rota-
2.4 Calcolo dei guadagni e perdite di calore
zione e la potenza assorbita dai ventilatori.
2.4.1 Il calcolo dei guadagni e perdite di calore deve b) Deve essere controllata la distribuzione dell’aria nei
essere eseguito utilizzando una norma accettabile dalla vari locali.
Società, ed adoperando parametri ricavati dalla norma
stessa, esperienza, misure dirette o banche dati. c) Devono essere eseguite le prove di taratura dei vari
impianti.
3 Criteri di verifica sperimentale d) Il numero minimo di punti di misura deve essere come
segue:
• Cabine con una superficie del pavimento uguale a o
3.1 Generalità
minore di 25 m2, 1 punto di misura.
3.1.1 A giudizio della Società, possono essere accettate • Suites, minisuites ed ospedali con una superficie di
condizioni operative equivalenti ai fini delle presenti pavimento maggiore di 25 m2, 1 punto di misura per
norme. ogni ulteriori 25 m2 (o frazione) di superficie del
pavimento.
3.2 Livello di comfort • Altri locali con una superficie del pavimento uguale
a o minore di 60 m2, 1 punto di misura.
3.2.1 Parametri da misurare • Altri locali con una superficie del pavimento mag-
a) In ciascuno dei locali indicati in Tab 3 devono essere giore di 60 m2, 1 punto di misura per i primi 60 m2
misurati ed annotati i parametri seguenti: più 1 punto di misura per ogni ulteriori 80 m2 (o fra-
zione) di superficie del pavimento.
• Temperatura ambiente (interna)
e) Le misure di temperatura devono essere prese o in
• Velocità dell’aria media mezzo al locale considerato (quando è previsto solo un
• Umidità relativa media. punto di misura) o in posizioni che possono essere con-
siderate rappresentative dell’intero locale (quando sono
b) Ulteriori misure dei gradienti di temperatura e della
previsti più di un punto di misura), tuttavia la distanza
temperatura dei pavimenti in certe posizioni rappresen-
dei punti di misura dalle pareti e/o dalle prese e man-
tative saranno concordate di volta in volta con la
date dell’impianto HVAC non deve essere inferiore a
Società.
0,5 m. La distanza dei punti di misura dai pavimenti
deve essere compresa fra 1 m e 1,7 m.
3.2.2 Posizioni delle misure
a) Le misure devono essere prese in tutti gli spazi pubblici 3.2.3 Campi di temperatura dell’aria
e di lavoro ed in almeno una cabina per tipologia e per La Tab 3 indica i campi nominali della temperatura To di
zona di impianto, ma non più del 30% delle cabine, riferimento in condizioni invernali ed estive nei vari locali
suites e mini-suites. della nave. I valori ottenuti effettivamente durante le misure
b) Le cabine scelte per le misure devono essere uniforme- devono essere entro i limiti indicati nella Tab 3, come
mente distribuite fra i vari ponti e nelle varie zone modificati in [3.2.6] [3.2.7] [3.2.8] e [3.2.9].
tagliafuoco. 3.2.4 Valutazione e correzione dei dati misurati
c) Nelle navi da passeggeri piccole e nelle navi per carichi Qualora le prove vengano condotte ad una temperatura
pesanti, le misure devono essere prese in almeno 3 esterna diversa da quella di progetto, i valori misurati
cabine per ciascun ponte e/o per ciascuna zona relativa saranno confrontati con curve di correlazione preparate dal
alla protezione antincendio. cantiere ed accettate dalla Società.
d) La Fig 2 fornisce una rappresentazione grafica dei limiti 3.2.9 Limiti di temperatura per le navi per servizi
di temperatura per il comfort delle navi da passeggeri in pesanti in condizioni estive
condizioni invernali. Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis)
deve essere confrontato con la Tab 3.
3.2.7 Limiti di temperatura di comfort per le navi per
servizi pesanti in condizioni invernali a) Timonerie, stazioni di sicurezza, stazioni di comando e
controllo e ospedali
Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis)
deve essere confrontato con la Tab 3. Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
a) Timonerie, stazioni radio, stazioni di sicurezza e ospe- tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1 °C e Tmax +
dali 0,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori misu-
rati che non devono essere maggiori di Tmax + 1,5 °C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
b) Tutti gli altri locali
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 0,5 °C e Tmax
+ 1,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
misurati che non devono essere minori di Tmin - 1 °C.
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1,5 °C e Tmax
b) Tutti gli altri locali + 1 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori misu-
rati che non devono essere maggiori di Tmax +2 °C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
c) La Fig 3 fornisce una rappresentazione grafica dei
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 0,5 °C e Tmax limiti di temperatura per il comfort delle navi da carico
+ 1,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori in condizioni estive.
misurati che non devono essere minori di Tmin - 2 °C.
3.2.10 Campi di velocità dell’aria
c) La Fig 2 fornisce una rappresentazione grafica dei limiti
di temperatura per il comfort delle navi per servizi La Tab 4 indica i campi di velocità dell’aria in condizioni
pesanti in condizioni invernali. invernali ed estive.
3.3.1 La notazione può essere assegnata alle navi da pas- 4.1 Strumentazione
seggeri anche se il livello di comfort delle zone non comu-
nemente frequentate dai passeggeri non raggiunge i valori 4.1.1 Termometri
stabiliti per detti spazi, purché essi raggiungano almeno i La temperatura e l’umidità devono essere misurate con ter-
valori previsti per gli stessi spazi nelle navi per servizi mometri a bulbo secco e termometri a bulbo umido o con
pesanti. altre metodologia approvate.
5.4 Condizioni durante le misure 5.5.3 Le Tab 13, Tab 14, Tab 15 e Tab 16 sono i formati
suggeriti per la registrazione delle misure eseguite in cabine
5.4.1 La Tab 8 indica il formato suggerito per la registra- per passeggeri, locali di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di
zione dei dati relativi alle condizioni durante le misure. sicurezza, centrali di comando.
5.5 Risultati delle misure 5.5.4 Le Tab 17, Tab 18, Tab 19 e Tab 20 sono i formati
suggeriti per la registrazione delle misure eseguite in tutti gli
5.5.1 Le tabelle seguenti indicano lo schema generale per altri locali delle navi da passeggeri e delle navi per servizi
rapportare le posizioni di misura ed i livelli del clima. pesanti.
Tabella 9 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni invernali - Particolari
Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
AVmis≤ AVmin+0,05
AVmis≤ AVmin+0,10
Tabella 11 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni estive - Particolari
Tempera-
Tempera- tura Temperatu-
tura misurata radell’aria
Numero della
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria interna
posizione
esterna ambiente corretta
Ta (interna) To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
Tabella 12 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni estive - Riassunto
AVmis≤ AVmin+0,05
AVmis≤ AVmin+0,10
Tabella 13 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni invernali - Particolari
Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
Tabella 14 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni invernali - Riassunto
AVmis≤ AVmin+0,1
AVmis≤ AVmin+0,15
Tabella 15 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, plancia, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni estive - Particolari
Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
Tabella 16 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni estive - Riassunto
AVmis≤ AVmin+0,1
AVmis≤ AVmin+0,15
Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
AVmis≤ AVmin+0,15
AVmis≤ AVmin+0,2
Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis
1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]
AVmis≤ AVmin+0,15
AVmis≤ AVmin+0,2
una velocità che dipende dall’umidità dell’aria. Ciò essere protetto da uno o più schermi. Poiché la tempera-
comporta un maggior raffreddamento del termometro tura umida può essere differente dalla temperatura
quanto più secca è l’aria (tale raffreddamento è limitato radiante media, è importante che il termometro sia pro-
dal calore trasmesso per convezione dell’aria). La tem- tetto.
peratura indicata dal termometro circondato dalla
e) La guaina intorno al termometro umido deve essere
guaina bagnata è indicata come temperatura umida
(psicrometrica) tw. estesa oltre alla parte sensibile del sensore per evitare
errori dovuti alla conduzione termica nel termometro.
d) La temperatura secca e la temperatura umida osservate Se non si prende questa precauzione, la parte sensibile
sono usate nella determinazione dell’umidità assoluta del sensore raffreddata dall’evaporazione è alla tempe-
dell’aria. ratura umida, mentre la parte non sensibile, non
essendo raffreddata, è alla temperatura dell’aria. Ciò
6.1.2 Precauzioni da prendere per l’uso dello comporta un trasferimento di calore per conduzione fra
psicrometro le due parti ed un conseguente errore nella misura della
a) A meno che non siano prese precauzioni appropriate temperatura umida. La guaina bagnata deve pertanto
durante le misure, la semplicità del principio e l’uso essere estesa sufficientemente lungo il termometro da
dello psicrometro potrebbero portare ad errori di misura raffreddare il termometro stesso oltre alla parte sensi-
sensibili. bile. La Tab 21 indica la lunghezza della guaina racco-
mandata per differenti tipi di termometro.
b) La temperatura umida dello psicrometro non deve
essere confusa con la temperatura umida naturale che si f) L’acqua che bagna la guaina deve essere acqua distil-
misura usando un sensore con una guaina bagnata sot- lata, poiché la pressione del vapore d’acqua nel caso di
toposto a ventilazione naturale. soluzioni di sali è inferiore a quella dell’acqua pura.
c) Il termometro umido deve essere ventilato ad una velo- g) La guaina del termometro umido deve permettere
cità sufficiente, generalmente almeno fra 4 e 5 m/s. all’acqua di circolare facilmente per capillarità special-
L’aria può essere rinnovata muovendo rapidamente il mente quando l’umidità assoluta dell’aria è bassa. In
termometro umido manualmente nell’ambiente (psicro- queste condizioni, l’aumento d’evaporazione
metro a girandola), o aspirando aria con una microtur- dell’acqua sul termometro richiede che l’acqua salga
bina o un piccolo ventilatore azionati da un motore velocemente dal contenitore. La guaina deve essere
elettrico o meccanico. Normalmente piccoli sensori di sostituita se sporca.
temperatura richiedono velocità minime dell’aria più
h) E’ necessario misurare la pressione barometrica quando
basse.
essa varia sensibilmente (2 %) da 101,3 kPa. Poiché il
d) I termometri secco e umido devono essere protetti dalle fenomeno di evaporazione dipende dalla pressione
radiazioni con uno schermo. Quando la temperatura atmosferica (variabile in particolare in funzione dell’alti-
radiante media è maggiore o minore della temperatura tudine), è necessario adoperare diagrammi di corrispon-
dell’aria, il sensore della temperatura dell’aria deve denza con la pressione barometrica misurata.