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Regolamenti per la Classificazione

delle Navi
In vigore dal 1 Gennaio 2008

Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

RINA S.p.A.
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Stampato da: Algraphy S.n.c.


Genova Italia

Autorizzazione del Tribunale di Genova


No. 25/73 dell' 11 aprile 1973

© RINA S.p.A. - Tutti i diritti riservati


PREAMBOLO AI REGOLAMENTI: CONDIZIONI GENERALI
Definizioni Articolo 3
“Regolamenti” significa i Regolamenti per la Classificazione 3.1. – La classe assegnata ad una nave riflette il parere
delle Navi sia contenuti in questo documento che in altri discrezionale della Società che la nave, dato l’uso previsto
documenti emessi dalla Società. ed entro i relativi limiti di tempo, soddisfa i Regolamenti
"Servizi" significa le attività descritte nel successivo Articolo applicabili all’epoca in cui il servizio è prestato. L’entrata in
1, rese dalla Società su richiesta fatta dalla, Parte Interessata vigore e l’applicazione di nuove norme sono disciplinate
o in nome e per conto di questa. nella Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 2 dei
“Società” significa RINA S.p.A. e tutte le Società Regolamenti.
appartenenti al Gruppo RINA che forniscono i Servizi. 3.2. – A nessun rapporto, dichiarazione, annotazione su
“Tecnico” significa personale tecnico operante per conto disegno, esame, Certificato di Classe o qualsiasi documento
della Società nell’esecuzione delle attività descritte nel o informazione emanati o rilasciati in esecuzione di servizi
seguente Articolo 1. prestati dalla Società possono essere attribuiti effetti o
“Parte Interessata” significa una parte, diversa dalla Società, implicazioni legali diversi da una attestazione che la nave,
che abbia responsabilità nella classificazione della nave, la struttura, i materiali, le apparecchiature, i macchinari o
quale l’Armatore della nave ed i suoi rappresentanti, o il qualsiasi altro elemento, cui tale documento o
costruttore della nave, o il costruttore delle macchine, o il informazione si riferiscono, sono conformi ai Regolamenti.
fornitore di parti da collaudare. Tale dichiarazione è rilasciata solamente per l’uso della
“Armatore” significa il Proprietario o l’Armatore Disponente Società, dei suoi comitati e dei suoi clienti o di altri
o il Gestore o qualsiasi altra parte tenuta a mantenere la organismi autorizzati e per nessun altro fine. La validità,
nave atta alla navigazione, con particolare riguardo alle l’applicazione, il significato e l’interpretazione di un
disposizioni relative al mantenimento della classe indicate Certificato di Classe, o qualsiasi analogo documento o
nella Parte A, Capitolo 2 dei Regolamenti. informazione forniti dalla Società in relazione a oppure a
“Amministrazione” significa il Governo dello Stato di cui la seguito della prestazione dei propri servizi, sono
nave è autorizzata a battere la bandiera o lo Stato sotto la disciplinati dai Regolamenti della Società che è l'unica
cui autorità la nave viene gestita nel caso specifico. competente a fornirne l'interpretazione ufficiale. Qualsiasi
Articolo 1 contrasto relativo a questioni tecniche tra la Parte
1.1. – L'oggetto della Società è, tra gli altri, la Interessata ed il Tecnico nell’esecuzione delle sue funzioni
classificazione e la certificazione di navi, unità marittime e deve essere portato il più presto possibile, per iscritto, a
fluviali, strutture offshore ed imbarcazioni di tutti i tipi, (nel conoscenza della Società la quale risolve ogni divergenza
seguito sono collettivamente definite “navi”), e la di opinione o vertenza.
certificazione di loro parti e componenti. 3.3. – La classificazione di una nave, o il rilascio di un
La Società: certificato in relazione alla oppure a seguito della
– stabilisce e sviluppa Regolamenti, Guide ed altri classificazione di una nave o della prestazione di servizi da
documenti; parte della Società ha la validità conferita dai Regolamenti
– pubblica il Libro Registro; della Società all’epoca dell’assegnazione della classe o del
– emette Certificati, Dichiarazioni e Rapporti sulla base dei rilascio del certificato ed in nessun caso equivale ad una
suoi interventi. attestazione o una garanzia di navigabilità, integrità
1.2. – La Società prende parte anche alla applicazione di strutturale, qualità o idoneità ad un particolare scopo o
Norme Nazionali come pure di Norme e Standard servizio di qualsiasi nave, struttura, materiale,
Internazionali, per delega di diversi Governi. apparecchiatura o macchinario visitati dalla Società.
1.3. – La Società svolge Assistenza Tecnica su richiesta e 3.4. – Qualsiasi documento rilasciato dalla Società in
fornisce servizi particolari al di fuori dell’ambito della relazione ai propri interventi rappresenta le condizioni
classificazione, che sono soggetti alle presenti condizioni della nave all’epoca della visita.
generali, tranne ove espressamente previsto in contrario. 3.5. – I Regolamenti, le visite effettuate, i rapporti, i
certificati e gli altri documenti rilasciati dalla Società non
Articolo 2 sono intesi a sostituire per nessuna ragione gli obblighi e le
2.1. – I Regolamenti sviluppati dalla Società mirano a responsabilità di altre parti quali Governi, progettisti,
riflettere lo stato della tecnica in uso al tempo della loro costruttori, fabbricanti, riparatori, fornitori, imprenditori,
pubblicazione. La Società non è responsabile di qualsiasi subcontraenti, Armatori, gestori, assicuratori, venditori o
carenza o imperfezione di questi Regolamenti o di acquirenti di una nave o altro bene sottoposto a ispezione.
qualunque altro documento ad esso correlati, nella misura Detti documenti non esimono tali parti da qualsiasi
in cui queste siano il risultato di futuri sviluppi della garanzia, dovere o obbligo contrattuale da essi
tecnica, che non potevano essere ragionevolmente previsti esplicitamente o implicitamente assunti o da qualunque
al tempo della pubblicazione. responsabilità, né conferiscono a tali parti alcun diritto,
2.2. – La Società esercita la dovuta diligenza e capacità: pretesa o titolo nei confronti della Società. In particolare, le
- nella scelta dei propri Tecnici suddette attività della Società non esimono l’Armatore dal
- nell’esecuzione dei propri servizi, considerando lo stato suo obbligo di assicurare un’adeguata manutenzione della
della tecnica in uso all’epoca in cui tali servizi sono nave in ogni momento. Parimenti, i Regolamenti, le visite
effettuati. effettuate, i rapporti, i certificati e gli altri documenti
2.3. – Le visite eseguite dalla Società comprendono esami rilasciati dalla Società non sono finalizzati a garantire gli
visivi e prove non distruttive, ma non sono limitate a detti eventuali acquirenti della nave, di suoi componenti o di
accertamenti. Tranne ove diversamente previsto, i controlli altro bene oggetto di verifica o certificazione o a manlevare
sono eseguiti con tecniche di campionamento e non il venditore degli stessi rispetto agli obblighi loro
consistono nell'esame o nel monitoraggio completo di ogni incombenti in base alla legge o al contratto quanto alla
singolo elemento della nave o dei beni oggetto di qualità, al valore commerciale o alle caratteristiche del
certificazione. La Società può anche affidare prove di bene oggetto di transazione. Pertanto, in nessun caso la
laboratorio, ispezioni subacquee ed altri accertamenti a Società si assumerà gli obblighi incombenti sui soggetti
qualificati fornitori di servizi che li eseguono sotto la loro sopra menzionati, anche quando è chiamata ad esprimere
responsabilità. Le prassi e le procedure di visita sono scelte pareri in relazione a domande riguardanti materie non
dalla Società a sua esclusiva ed assoluta discrezione sulla coperte dai propri Regolamenti o altri documenti. In quanto
base delle proprie esperienze e conoscenze ed in accordo non sono disciplinati nel Preambolo, i doveri e le
con gli standard tecnici generalmente accettati responsabilità dell’Armatore e delle Parti Interessate nei
nell’industria. riguardi dei servizi prestati dalla Società sono descritti nella
Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 3 dei Regolamenti.
Articolo 4 entro TRE MESI dalla data in cui i servizi sono stati
4.1. – Qualsiasi richiesta di servizi della Società deve essere inizialmente prestati o i danni inizialmente scoperti. La
sottoposta per iscritto e firmata dalla Parte Interessata o da mancanza di tale avviso entro i termini qui stabiliti
altri per suo conto. Tale richiesta sarà considerata comporta la decadenza da ogni diritto o azione contro la
irrevocabile appena sarà ricevuta dalla Società e Società.
comporterà l’accettazione da parte del richiedente delle Articolo 6
pertinenti prescrizioni dei Regolamenti, Preambolo 6.1. – Qualsiasi vertenza derivante da o connessa con i
compreso. Non appena la richiesta scritta è accettata dalla Regolamenti o con i servizi della Società, comprese
Società, si intenderà stipulato un contratto tra la Società e eventuali questioni riguardanti obblighi, responsabilità o
la Parte Interessata, regolato dalle presenti Condizioni limitazioni della responsabilità della Società, sarà soggetta
Generali. alla legge italiana ed ogni procedimento dovrà essere
4.2. – La Parte Interessata e il soggetto che ha richiesto il iniziato o riassunto innanzi il Tribunale di Genova, Italia,
servizio saranno congiuntamente e solidalmente che avrà competenza esclusiva nell’esaminare e risolvere
responsabili per il pagamento dei compensi e delle spese tali vertenze.
dovuti alla Società per i servizi resi, anche se non portati a 6.2. – Tuttavia, per le controversie relative al mancato
termine per cause non imputabili alla Società. Nel caso di pagamento dei compensi e delle spese dovuti alla Società
pagamento ritardato possono essere richiesti gli interessi per i Servizi, la stessa avrà la facoltà di adire l'Autorità
maturati nella misura del tasso di interesse legale vigente, Giudiziaria del Paese dove ha sede la Parte Interessata o il
aumentato di due punti percentuale. soggetto che ha richiesto il Servizio.
4.3. – Il contratto può essere risolto e gli eventuali certificati Articolo 7
revocati a richiesta di una o dell’altra parte a condizione
che venga dato un preavviso per iscritto di 30 giorni. Il 7.1. – Tutti i disegni, le specifiche, i documenti e le
mancato pagamento dei compensi richiesti per i servizi informazioni forniti o emessi dalla Società o di cui questa
prestati dalla Società in esecuzione del suddetto contratto può venire a conoscenza, in occasione dell'esecuzione dei
darà diritto alla Società di risolvere il contratto e sospendere propri servizi, saranno trattati come documenti riservati e
l'esecuzione dei servizi. non saranno divulgati a terzi senza previa autorizzazione
A meno che la Società non decida diversamente, la della Parte Interessata, salvo quanto previsto o richiesto
risoluzione del contratto implica che l’assegnazione della dalla normativa internazionale, europea o nazionale
classe alla nave viene rifiutata oppure, se la nave è già applicabile, dal Codice di Etica dell'IACS, dallo Statuto
classificata, che la classe è sospesa o ritirata. dell'IACS o altre normative IACS, ovvero da un ordine di
un'Autorità Giudiziaria competente. Informazioni sulla
Articolo 5 situazione dei certificati di classe e statuali, compresi i
5.1. – Nel prestare i servizi citati nel precedente Articolo 1, trasferimenti, i cambiamenti, le sospensioni, le revoche
come pure nel dare informazioni o pareri, né la Società né della classe, le raccomandazioni/condizioni di classe, le
alcuno dei suoi dipendenti o agenti garantisce la precisione condizioni o le restrizioni operative stabilite nei confronti
delle informazioni o dei pareri forniti. Inoltre, la Società delle navi classificate ed altre informazioni pertinenti,
non presta alcuna garanzia esplicita od implicita. secondo quanto richiesto, possono essere pubblicate sul
Salvo quanto previsto al seguente paragrafo 5.2, ed anche sito internet o divulgate con altri mezzi senza previa
nel caso di visite eseguite per delega di Governi, né la autorizzazione della Parte Interessata.
Società né alcuno dei suoi dipendenti o agenti sarà 7.2 – Indipendentemente dall'obbligo generale di
responsabile di qualsiasi perdita, danno o spesa di riservatezza dovuto dalla Società nei confronti dei propri
qualunque natura sostenuta da qualsiasi persona, sia in via clienti in accordo alla sopraindicata clausola 7.1, i clienti
contrattuale, sia in via extracontrattuale, a causa di della Società con la presente accettano che la Società
qualsiasi atto o omissione di qualunque natura, siano essi partecipi all'Early Warning System dell'IACS il quale
negligenti o meno, e comunque tali perdita, danno o spesa richiede che ogni Societa IACS fornisca alle altre Società
siano stati causati. membri dell'IACS informazioni relative a danni rilevanti,
5.2. – Ferme restando le disposizioni di cui al precedente riscontrati sia alle strutture dello scafo che all'apparato
paragrafo 5.1, qualora un utente dei servizi della Società motore di navi da essa classificate, in modo che tali utili
dimostri di aver subito una perdita o un danno a causa di informazioni possano essere condivise ed utilizzate per
qualche azione od omissione negligente da parte della facilitare il corretto funzionamento dell'Early Warning
Società, dei suoi dipendenti o agenti, la Società risarcirà il System.
danno dimostrato fino a concorrenza della somma non 7.3 – Nel caso di trasferimento di classe ed aggiunta di una
superiore a cinque volte l’ammontare degli eventuali seconda classe o revoca da una "Double/Dual class", la
compensi fatturati dalla Società per le specifiche Parte Interessata si impegna a fornire alla Società o a
prestazioni, informazioni o consigli o, se non sono fatturati permettere alla Società di fornire all'altra Società di
compensi, fino a un massimo di diecimila Euro. Qualora i Classificazione tutti i piani e i disegni costruttivi, i
compensi siano relativi a diversi servizi, al fine di calcolare certificati, i documenti e le informazioni relativi all'unità
il limite massimo risarcibile, l’ammontare dei compensi classificata, compreso il suo archivio storico, che l'altra
sarà determinato con riferimento alla stima del tempo Società di Classificazione può richiedere ai fini della
impiegato nell’esecuzione di ciascun singolo servizio. classificazione in conformità con la Procedura IACS PR 1A,
Qualsiasi responsabilità per perdite o danni indiretti o come emendata, e con la normativa applicabile. E' dovere
consequenziali e per le relative spese è comunque dell'Armatore assicurare, quando richiesto, il consenso del
espressamente esclusa. In ogni caso, indipendentemente costruttore alla fornitura di piani e disegni alla nuova
dall’ammontare dei compensi, l'ammontare massimo Società di Classificazione, per mezzo di opportune clausole
risarcibile dalla Società non sarà superiore a 1 milione di inserite nel contratto di costruzione o tramite altri accordi.
Euro. Il risarcimento previsto in questo paragrafo non
implica assunzione di obblighi e/o ammissione di Articolo 8
responsabilità da parte della Società e sarà eseguito fermo 8.1. – Se qualche parte di questo Preambolo dovesse essere
restando quanto previsto dalla clausola di esclusione della dichiarata invalida, ciò non avrà effetto sulla validità delle
responsabilità contenuta nel precedente paragrafo 5.1. restanti disposizioni.
5.3. – Qualsiasi reclamo per perdita o danni di qualunque 8.2. – Nell’eventualità di dubbi riguardanti l’interpretazione
natura in virtù delle disposizioni qui stabilite deve essere di questo Preambolo, prevarrà il testo italiano.
fatto per iscritto, e ne deve essere dato avviso alla Società
NOTE ALLA PARTE F

1. Edizione di riferimento Parte A: Classificazione e visite


Per edizione di riferimento della presente Parte F si Parte B: Scafo e stabilità
intende l'edizione 2000 dei regolamenti del RINA in Parte C: Macchinari, Impianti e protezione contro
vigore dal 1 giugno 2000. gli incendi
2. Aggiornamento delle norme Parte D: Materiali e saldature
2.1 Con la pubblicazione dell'edizione 2000 i regola- Parte E: Notazioni di servizio
menti sono stati completamente rielaborati e riorga- Parte F: Notazioni addizionali di classe
nizzati.
Ciascuna Parte è suddivisa in:
2.2 Salvo casi particolari, i regolamenti vengono
• Capitoli
aggiornati e pubblicati annualmente.
• Sezioni ed eventuali Appendici
3. Entrata in vigore delle norme • Articoli
3.1 In corrispondenza di tutti i punti nei quali sono • Sotto-articoli
state introdotte norme nuove o modificate rispetto a • Requisiti
quelle contenute nell'edizione di riferimento è indi- Le Figura (abbr. Fig) e le Tabelle (abbr. Tab) sono nume-
cata una data tra parentesi. rate, in ordine crescente, all’interno di ciascuna Sezione
Tale data è quella di entrata in vigore delle norme o Appendice.
del punto considerato così come emendate con 5.2 Riferimenti
l'ultimo aggiornamento relativo alle stesse. I punti Esempi: Parte A, Cap 1, Sez 1, [3.2.1]o Parte A, Cap 1,
in corrispondenza dei quali non è indicata alcuna App 1, [3.2.1]
data tra parentesi contengono norme la cui data di • Parte A significa Parte A dei regolamenti
entrata in vigore è quella dell'edizione di riferi-
mento. La Parte è indicata quando è diversa dalla Parte nella
quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
3.2 Il seguente punto 6 fornisce un elenco delle modifi- cato.
che di carattere tecnico apportate rispetto all'edi-
• Cap 1 significa Capitolo 1
zione precedente. In generale tale elenco non
contiene quei punti che hanno subito modifiche di Il Capitolo è indicato quando è diverso dal Capitolo nel
carattere essenzialmente redazionale, che non quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
danno luogo ad alcuna variazione della data di cato.
entrata in vigore delle norme in essi contenute. • Sez 1 significa Sezione 1 (o App 1 significa
Appendice 1 )
4. Varianti normative e Errata-corrige
La Sezione (o l’Appendice) è indicata quando è diversa
Fino alla pubblicazione della nuova edizione dei Rego-
dalla Sezione (o dall’Appendice) nel quale compare il
lamenti, eventuali varianti normative e/o errata-corrige,
riferimento. Altrimenti non viene indicato.
saranno pubblicate sul sito web del RINA
(www.rina.org). Pertanto, salvo casi particolari, le • [3.2.1] si riferisce al requisito [3.2.1] del sotto-arti-
varianti normative o le errata-corrige non saranno pub- colo [3.2] dell’articolo [3].
blicate in forma cartacea. I riferimenti ad un’intera Parte o ad un intero Capitolo
non vengono abbreviati, come indicato nei seguenti
5. Suddivisione delle norme e riferimenti esempi:
5.1 Suddivisione delle norme • Parte A - nel caso di riferimento alla Parte A
Le norme sono suddivise in sei parti, da A a F. • Parte A, Capitolo 1 - nel caso di riferimento al
Capitolo 1 della Parte A.
6. Modifiche introdotte nell'edizione in vigore dal Elenco dei punti contenenti norme nuove o moificate
1° gennaio 2008
CAPITOLO 1
Premessa Appendice 7: Revisione completa;

La presente edizione della Parte F contiene modifiche


alle norme già pubblicate in un fascicolo allegato alla CAPITOLO 2
Circolare 3529 del 27/6/2006, la cui data di entrata in Sezione 1: Revisione completa;
vigore è il 1° luglio 2007 o il 1° gennaio 2008 ad ecce- Sezione 2: Revisione completa;
zione di alcune modifiche già pubblicate con la Sezione 3: Revisione completa;
Variante Normativa FTC/2006/04, in vigore dal
1.1.2007. CAPITOLO 6
La data di entrata in vigore del nuovo Capitolo 10 è il 1°
Sezione 1: [1.1.1]; [5.3.1]; [5.4.1]; [5.5.2];
marzo 2007.
Sezione 2: [1.1.1]; [6.1.1];
La data di entrata in vigore di ciascun punto nuovo o
modificato è indicata tra parentesi in corrispondenza
del punto stesso. CAPITOLO 7
La data di entrata in vigore delle modifiche al "Pream- Sezione 1: [2.4.4]; [2.6.1]; [2.6.3];
bolo ai Regolamenti" è il 1° luglio 2007. Sezione 2: Tabella 4;
Modifiche al "Preambolo ai Regolamenti: condizioni Sezione 3: [2.2.3]; [2.2.5];
generali"
Nel punto 3.5 è stata aggiunta una clausola circa le CAPITOLO 9
responsabilità e la validità delle visite, dei certificati e Sezione 1: [1]; [2];
degli altri documenti rilasciati dal RINA nei confronti di
chi acquista la nave o suoi componenti oggetto di veri- CAPITOLO 10 (NUOVO)
fica o certificazione.
Sezione 1: Nuova Sezione;
Nel nuovo punto 7.2 sono stati introdotti requisiti stabi-
Sezione 2: Nuova Sezione;
liti dall'IACS allo scopo di precisare che, in attuazione
Sezione 3: Nuova Sezione;
dell' Early Warning System (PR2), il RINA fornirà alle
altre Società IACS informazioni su eventuali importanti
avarie riguardanti sia le strutture sia gli impianti di navi
classificate.
REGOLAMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE
DELLE NAVI

Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Capitolo 1 SISTEMA DI REPERIMENTO E ANALISI DELLE REGISTRAZIONI (STAR)

Capitolo 2 DISPONIBILITÀ DEI MACCHINARI (AVM)

Capitolo 3 IMPIANTI DI AUTOMAZIONE (AUT)

Capitolo 4 IMPIANTI INTEGRATI DELLA NAVE

Capitolo 5 APPARECCHIATURE DI CONTROLLO (MON)

Capitolo 6 COMFORT A BORDO (COMF)

Capitolo 7 PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO (CLEAN)

Capitolo 8 IMPIANTI FRIGORIFERI (REEFER)

Capitolo 9 CLASSE DEI GHIACCI (ICE)

Capitolo 10 CLASSE POLARE (POLAR)

Capitolo 11 ALTRE NOTAZIONI ADDIZIONALI DI CLASSE


C APITOLO 1
SISTEMA DI REPERIMENTO E ANALISI DELLE
REGISTRAZIONI (STAR)

Sezione 1 Star-Hull
1 Generalità 21
1.1 Principi
1.2 Condizioni per l’assegnazione e il mantenimento della notazione
1.3 "Database" della nave
2 Documentazione da inviare 22
2.1 Disegni e documentazione da inviare
2.2 Mappa degli "hot spots" (punti critici)
2.3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP)
3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP) 23
3.1 Prescrizioni minime
3.2 Campo di applicazione generale del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
(IMP)
3.3 Periodicità delle ispezioni
3.4 Estensione delle ispezioni
3.5 Rapporti di ispezione
3.6 Modifiche al Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (IMP)
4 Criteri di accettabilità 26
4.1 Valutazione della pitturazione
4.2 Stato degli anodi sacrificiali
4.3 Misurazioni di spessore
4.4 Pitting
4.5 Cricche
5 Mantenimento della notazione 28
5.1 Verifica ispettiva annuale presso l’ufficio dell’Armatore
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
5.3 Visita di rinnovo della classe
5.4 Sospensione e ritiro della notazione

Sezione 2 Star-Mach
1 Generalità 32
1.1 Principi
1.2 Condizioni per l’assegnazione ed il mantenimento della notazione
1.3 Database della nave
2 Documentazione da inviare 33
2.1 Piani, documenti e specifiche
2.2 Piano delle Ispezioni e delle Manutenzioni (IMP)

Regolamenti RINA 2008 3


3 Analisi di rischio 34
3.1 Analisi di rischio iniziale
3.2 Revisione dell’analisi di rischio
4 Piano delle Ispezioni e delle Manutenzioni 34
4.1 Generalità
4.2 Rapporti d’ispezione e manutenzione
4.3 Modifiche al Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
4.4 Persone responsabili
5 Mantenimento della notazione 35
5.1 Verifica ispettiva annuale presso gli uffici dell’Armatore
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
5.3 Verifiche e/o visite occasionali a bordo
5.4 Sospensione e ritiro della notazione

Appendice 1 Criteri di Accettabilità per Zone Isolate di Elementi


1 Generalità 37
1.1 Applicabilità

Appendice 2 Criteri di Accettabilità per Elementi


Isolati
1 Coefficienti di sicurezza parziali 40
1.1 Generalità
1.2 Coefficienti di sicurezza parziali basati sulla maggiore conoscenza della
struttura
2 Criteri di accettabilità per i fasciami 40
2.1 Applicabilità
2.2 Spessori di rinnovo
3 Criteri di accettabilità per i rinforzi ordinari 42
3.1 Applicabilità
3.2 Dimensionamenti di rinnovo
4 Criteri di accettabilità per le travi rinforzate 44
4.1 Applicabilità
4.2 Fattori di utilizzo
4.3 Dimensionamenti di rinnovo

Appendice 3 Criteri di Accettabilità per Zone


1 Generalità 47
1.1 Applicabilità

4 Regolamenti RINA 2008


Appendice 4 Diagrammi di Intensità del Pitting
1 Generalità 48
1.1 Diagrammi

Appendice 5 Rapporti dell’Armatore per Ispezioni dello Scafo


1 Generalità 49
1.1
2 Rapporti per ispezioni di compartimenti 49
2.1 Generalità
2.2 Dati generali di identificazione
2.3 Riepilogo di anomalie riscontrate e riparazioni
2.4 Particolari di anomalie e riparazioni
2.5 Documentazione allegata
3 Rapporti per ispezioni di dotazioni 51
3.1 Generalità
3.2 Dati generali di identificazione
3.3 Rapporto particolareggiato
3.4 Documentazione allegata

Appendice 6 Analisi di Rischio per la Star-Mach


1 Generalità 53
1.1 Applicabilità
1.2 Esecuzione dell’analisi di rischio
1.3 Procedure
2 Procedimento generale 53
2.1 Scelta degli impianti critici della nave
2.2 Analisi di rischio degli impianti
2.3 Individuazione dei componenti critici da controllare
2.4 Raccolta dei dati effettivi relativi alle avarie ed alla manutenzione

Appendice 7 Schema di Manutenzione Programmata


1 Generalità 55
1.1
2 Condizioni e procedure per l’approvazione del sistema 55
2.1 Generalità
2.2 Documentazione
2.3 Informazioni a bordo
2.4 Rapporto annuale
3 Messa in opera del sistema 56
3.1

Regolamenti RINA 2008 5


4 Mantenimento e ritiro del sistema 56
4.1
5 Visite 57
5.1 Visita di convalida
5.2 Verifica ispettiva annuale
5.3 Avarie e riparazioni
6 Macchinari visitati sulla base di un programma di Manutenzione
Basata sulle Condizioni 58
6.1 Generalità sulla Manutenzione Basata sulle Condizioni
6.2 Ruoli e responsabilità
6.3 Criteri del CBM per l'apparato motore
6.4 Impianti ed apparecchiature diverse

6 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 2
DISPONIBILITÀ DEI MACCHINARI (AVM)

Sezione 1 Impianti Alternativi di Propulsione


(AVM-APS)
1 Generalità 71
1.1 Applicabilità
1.2 Notazioni AVM-APS e AVM-APS-NS
1.3 Ridondanza
1.4 Documentazione da inviare
2 Sistemazioni speciali 72
2.1 Impianto di propulsione
2.2 Impianti di raffreddamento, lubrificazione, alimentazione di combustibile,
avviamento dell’impianto alternativo di propulsione
2.3 Impianti elettrici
2.4 Automazione
3 Prove a bordo 73
3.1 Prove di funzionamento
3.2 Prove in mare

Sezione 2 Impianti di Propulsione Duplicati


(AVM-DPS)
1 Generalità 74
1.1 Applicabilità
1.2 Significato delle notazioni AVM-DPS e AVM-DPS-NS
1.3 Ridondanza
1.4 Documentazione da inviare
2 Sistemazioni speciali 75
2.1 Impianti di raffreddamento, lubrificazione, alimentazione di combustibile, aria
di avviamento, comandi e controlli
2.2 Timoni e macchine di governo
2.3 Impianti elettrici
2.4 Automazione
3 Prove a bordo 76
3.1 Prove di funzionamento
3.2 Prove di navigazione

Regolamenti RINA 2008 7


Sezione 3 Impianti di Propulsione Indipendenti
(AVM-IPS)
1 Generalità 77
1.1 Applicabilità
1.2 Notazione AVM-IPS
1.3 Documentazione da inviare
2 Sistemazioni speciali 78
2.1 Impianti di raffreddamento, lubrificazione, alimentazione di combustibile,
avviamento
2.2 Timoni e macchine di governo
2.3 Impianti elettrici
2.4 Automazione
3 Prove a bordo 79
3.1 Prove di funzionamento
3.2 Prove di navigazione

Appendice 1 Procedure per l’Analisi dei Modi e degli Effetti delle Avarie
1 Generalità 80
1.1 Introduzione
1.2 Obiettivi
1.3 Navi gemelle
1.4 Principi di base per le FMEA
1.5 Analisi FMEA
2 Esecuzione di una FMEA 81
2.1 Procedure
2.2 Definizione dell’impianto
2.3 Sviluppo di un diagramma a blocchi dell’impianto
2.4 Identificazione dei modi, delle cause e degli effetti delle avarie
2.5 Effetti dell’avaria
2.6 Rivelazione delle avarie
2.7 Misure correttive
2.8 Applicazione del concetto di probabilità
2.9 Documentazione
3 Prove e rapportazione 84
3.1 Programmi di prova
3.2 Rapportazione
4 Concetto di probabilità 85
4.1 Generalità
4.2 Avvenimenti
4.3 Probabilità degli avvenimenti
4.4 Effetti
4.5 Livello di sicurezza
4.6 Valori numerici

8 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 3
IMPIANTI DI AUTOMAZIONE (AUT)

Sezione 1 Locali Macchine non Presidiati


(AUT- UMS)
1 Generalità 91
1.1 Applicabilità
1.2 Deroghe
1.3 Impianto di comunicazione
2 Documentazione 91
2.1 Documentazione da inviare
3 Precauzioni contro gli incendi e l’allagamento 92
3.1 Prevenzione degli incendi
3.2 Impianto di rivelazione di incendio
3.3 Protezione contro gli incendi
3.4 Protezione contro l’allagamento
4 Comando dei macchinari 93
4.1 Generalità
4.2 Impianti di propulsione diesel
4.3 Impianti di propulsione con turbine a vapore
4.4 Impianti di propulsione con turbine a gas
4.5 Impianto di propulsione elettrica
4.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale orientabili, ingranaggi
4.7 Impianti ausiliari
4.8 Impianto di comando degli impianti elettrici
5 Impianti di allarme 113
5.1 Generalità
5.2 Progettazione dell’impianto di allarme
5.3 Impianto di allarme del macchinario
5.4 Impianto di allarme in plancia
6 Impianti di sicurezza 113
6.1 Generalità
7 Prove 113
7.1 Generalità

Sezione 2 Postazione di Comando e Controllo


Centralizzati (AUT-CCS)
1 Generalità 115
1.1 Applicabilità
1.2 Deroghe
1.3 Impianto di comunicazione

Regolamenti RINA 2008 9


2 Documentazione 115
2.1 Documentazione da inviare
3 Precauzioni contro gli incendi e l’allagamento 115
3.1 Generalità
4 Comando dei macchinari 115
4.1 Funzionamento dell’impianto di propulsione
4.2 Ubicazione della postazione di comando e controllo centralizzati
5 Impianto di allarme 116
5.1 Generalità
6 Impianto di sicurezza 116
6.1 Generalità
7 Prove 116
7.1 Prove ad impianto terminato
7.2 Prove in navigazione

Sezione 3 Funzionamento Automatizzato in Porto (AUT-PORT)


1 Generalità 117
1.1 Applicabilità
1.2 Deroghe
1.3 Impianto di comunicazione
2 Documentazione 117
2.1 Documentazione da inviare
3 Precauzioni contro gli incendi e gli allagamenti 117
3.1 Generalità
4 Comando dei macchinari 117
4.1 Funzionamento dell’impianto
5 Impianto di allarme 118
5.1 Generalità
6 Prove 118
6.1 Prove ad impianto terminato

10 Regolamenti RINA 2008


Sezione 4 Locali Macchine Integrati (AUT-IMS)
1 Generalità 119
1.1 Applicabilità
2 Documentazione 119
2.1 Documentazione da inviare
3 Precauzioni contro gli incendi e l’allagamento 119
3.1 Prevenzione degli incendi
3.2 Impianti di rivelazione incendio
3.3 Estinzione incendi
3.4 Protezione contro l’allagamento
4 Norme per la progettazione 120
4.1 Generalità
4.2 Impianti integrati a computer
5 Norme per la costruzione 121
5.1 Apparecchiature elettriche ed elettroniche
5.2 Apparecchiature pneumatiche
5.3 Apparecchiature oleodinamiche
6 Comando dei macchinari 122
6.1 Generalità
6.2 Impianti di propulsione diesel
6.3 Impianti di propulsione con turbine a vapore
6.4 Impianti di propulsione con turbine a gas
6.5 Impianto di propulsione elettrica
6.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale orientabili, ingranaggi
6.7 Impianti ausiliari
6.8 Impianto di comando degli impianti
7 Prove 130
7.1 Prove addizionali
7.2 Apparecchiature per la manutenzione

Regolamenti RINA 2008 11


C APITOLO 4
IMPIANTI INTEGRATI DELLA NAVE

Sezione 1 Apparecchiature Centralizzate di Navigazione (SYS-NEQ)


1 Generalità 133
1.1 Applicabilità
1.2 Presupposti operativi
1.3 Norme, guide, standard
1.4 Definizioni
2 Documentazione 134
2.1 Documentazione da inviare
3 Sistemazione della plancia 135
3.1 Generalità
4 Strumentazione e comandi in plancia 135
4.1 Generalità
4.2 Sicurezza della navigazione: collisione-incaglio
4.3 Determinazione della posizione
4.4 Comandi-Comunicazioni
5 Progetto ed affidabilità 136
5.1 Generalità
5.2 Alimentazione
5.3 Condizioni ambientali
6 Prevenzione degli incidenti causati dalla inidoneità dell’operatore 137
6.1 Impianto di sicurezza della plancia
6.2 Campo di visione
6.3 Impianto di trasferimento degli allarmi/avvertimenti - Comunicazioni
6.4 Sistemazione del ponte di comando
7 Prescrizioni ergonomiche 138
7.1 Illuminazione
7.2 Livello di rumore
7.3 Livello di vibrazione
7.4 Riscaldamento/raffreddamento della timoneria
7.5 Sicurezza del navigatore
8 Procedure di prova 138
8.1 Prove

12 Regolamenti RINA 2008


Sezione 2 Impianti Integrati per la Plancia (SYS-IBS)
1 Generalità 139
1.1 Applicabilità
1.2 Riferimenti normativi
1.3 Definizioni
1.4 Abbreviazioni
2 Documentazione 140
2.1 Documentazione da inviare
3 Norme generali 141
3.1 Generalità
3.2 Integrazione
3.3 Scambio di dati
3.4 Analisi delle avarie
3.5 Garanzia della qualità
4 Norme operative 142
4.1 Fattori umani
4.2 Funzionalità
4.3 Addestramento
5 Norme tecniche 143
5.1 Sensori
5.2 Gestione degli allarmi
5.3 Fattori umani
5.4 Interruzioni di energia ed arresti
5.5 Alimentazione di energia
6 Prove 144
6.1 Introduzione
6.2 Norme generali
6.3 Norme di funzionamento
6.4 Norme tecniche

Sezione 3 Impianti di Comunicazione (SYS-COM)


1 Generalità 149
1.1 Generalità
2 Documentazione 149
2.1 Documentazione da inviare
3 Norme di progettazione 149
3.1 Generalità
3.2 Contenuto dei dati trasmessi
3.3 Sicurezza della trasmissione
4 Norme per la costruzione 150
4.1 Generalità
5 Prove 150
5.1 Validazione del progetto
5.2 Approvazione di tipo dei prodotti
5.3 Prove a bordo

Regolamenti RINA 2008 13


C APITOLO 5
APPARECCHIATURE DI CONTROLLO (MON)

Sezione 1 Controllo delle Tensioni e dei Movimenti dello Scafo (MON-HULL)


1 Generalità 155
1.1 Applicabilità
1.2 Documentazione
1.3 Limiti per i dati, livelli di allarme
2 Impianto di Controllo dello Scafo 155
2.1 Funzioni principali
2.2 Sensori
2.3 Specifiche
2.4 Elaborazione dei dati
2.5 Visualizzazione
2.6 Allarmi
2.7 Registrazione dei dati
2.8 Elaborazione e verifica dei dati registrati
2.9 Unità per l’alimentazione di energia
2.10 Taratura
2.11 Ispezioni periodiche

Sezione 2 Controllo della Linea d’Alberi


(MON-SHAFT)
1 Generalità 158
1.1 Applicabilita della notazione MON-SHAFT
2 Prescrizioni per il rilascio della notazione 158
2.1 Sistemazioni
2.2 Analisi dell’olio lubrificante

14 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 6
COMFORT A BORDO (COMF)

Sezione 1 Comfort Relativo al Rumore


1 Generalità 161
1.1 Applicabilità
1.2 Principi di base
2 Definizioni 161
2.1 Categorie di spazi
2.2 Rumore
2.3 Potenza operativa
2.4 Indice sonoro
2.5 Indice di isolamento al calpestio (L'n,w)
3 Prescrizioni generali 162
3.1 Prescrizioni di progetto
3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
3.3 Prescrizioni operative
4 Documentazione da sottoporre ad approvazione 164
4.1 Piano di isolamento acustico
4.2 Caratteristiche dell'abbattimento del rumore
4.3 Piano delle misurazioni
4.4 Risultati delle misurazioni del rumore
5 Livelli di rumore: condizioni e criteri di accettazione 164
5.1 Condizioni di prova
5.2 Punti di misurazione
5.3 Strumentazione
5.4 Procedura di misurazione
5.5 Livello di rumore accettabile alla condizione CSR
5.6 Livello di rumore a potenze diverse da CSR
6 Caratteristiche di isolamento acustico: condizioni di prova e
criteri di accettazione 168
6.1 Condizioni di prova
6.2 Criteri di accettazione
7 Livello di comfort globale della nave relativo al rumore 168
7.1 Generalità
8 Rapporto 169
8.1

Regolamenti RINA 2008 15


Sezione 2 Comfort Relativo alle Vibrazioni
1 Generalità 172
1.1 Applicabilità
1.2 Principi di base
2 Definizioni 172
2.1 Categorie di spazi
2.2 Vibrazione
2.3 Potenza operativa
3 Prescrizioni generali 173
3.1 Prescrizioni di progetto
3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
4 Documentazione da inviare 173
4.1 Piano delle misurazioni
4.2 Rapporto sui risultati delle misurazioni
5 Livelli di vibrazione: condizioni e criteri di accettazione 174
5.1 Condizioni di prova
5.2 Punti di misurazione
6 Strumentazione 174
6.1 Generalità
6.2 Procedura di misurazione
7 Criteri di accettazione 175
7.1 Livelli di vibrazione alla potenza operativa CSR
7.2 Livello di vibrazione in condizioni diverse diverse da CSR
7.3 Livelli di COMFORT
8 Rapporto 176
8.1

Sezione 3 Comfort Relativo alle Condizioni Climatiche (Norme Sperimentali)


1 Generalità 180
1.1 Applicabilità
1.2 Definizioni
1.3 Principi di base
1.4 Documentazione da inviare
1.5 Misurazioni a bordo
2 Prescrizioni di base relative al progetto 183
2.1 Criteri di progetto
2.2 Particolari di progettazione
2.3 Ventilazione
2.4 Calcolo dei guadagni e perdite di calore
2.5 Manutenzione
2.6 Ispezioni e prove durante la costruzione
2.7 Ispezioni e prove dopo il completamento

16 Regolamenti RINA 2008


3 Criteri di verifica sperimentale 185
3.1 Generalità
3.2 Livello di comfort
3.3 Notazione per navi da passeggeri
4 Metodologia di prova 188
4.1 Strumentazione
5 Appendice 1 - Moduli 189
5.1 Caratteristiche della nave
5.2 Caratteristiche delle macchine
5.3 Strumenti di misura
5.4 Condizioni durante le misure
5.5 Risultati delle misure
6 Misura dell’umidità 194
6.1 Misurazione dell’umidità assoluta con uno psicrometro
6.2 Umidità relativa

Regolamenti RINA 2008 17


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 1

SISTEMA DI REPERIMENTO E ANALISI DELLE


REGISTRAZIONI (STAR)

SEZIONE 1 STAR-HULL

SEZIONE 2 STAR-MACH

APPENDICE 1 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ZONE ISOLATE DI ELEMENTI

APPENDICE 2 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ELEMENTI ISOLATI

APPENDICE 3 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ZONE

APPENDICE 4 DIAGRAMMI DI INTENSITÀ DEL PITTING

APPENDICE 5 RAPPORTI DELL’ARMATORE PER ISPEZIONI DELLO SCAFO

APPENDICE 6 ANALISI DI RISCHIO PER LA STAR-MACH

APPENDICE 7 SCHEMA DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA

Regolamenti RINA 2008 19


Parte F, Cap 1, Sez 1

SEZIONE 1 STAR-HULL

1 Generalità • deve essere inviata alla Società una richiesta della nota-
zione:
1.1 Principi - firmata dalle parti che hanno richiesto la classifica,
nel caso di navi nuove
1.1.1 Applicabilità
- firmata dall’Armatore, nel caso di navi esistenti
La notazione addizionale di classe STAR-HULL è assegnata
• la documentazione seguente deve essere inviata alla
alle navi che soddisfano le prescrizioni della presente
Società dalla parti interessate:
Sezione in accordo con quanto indicato in Parte A, Cap 1,
Sez 2, [6.2.2]. - disegni e documentazione necessari ad effettuare
l’analisi strutturale e informazioni sulla pittarazione
1.1.2 Campo di applicazione e sulla protezione catodica (vedere [2.1])
La notazione addizionale di classe STAR-HULL è assegnata - la mappa degli "hot spots" (punti critici) della strut-
a navi allo scopo di riflettere il fatto che le procedure che tura (vedere [2.2])
includono sia manutenzioni periodiche e correttive, sia
- il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni che l’Arma-
ispezioni periodiche e occasionali delle strutture di scafo e
tore adotterà (vedere [2.3])
delle dotazioni della nave (nel seguito indicate come Piano
delle Ispezioni e Manutenzioni) siano considerate dall’equi- - informazioni relative al "database" della nave con il
paggio a bordo e dagli uffici dell’Armatore in accordo con relativo supporto elettronico che l’Armatore adope-
procedure approvate. rerà (vedere [1.3.1])
L’assegnazione della suddetta Notazione implica che sia • la Società esamina ed approva il Piano delle Ispezioni e
stata effettuta una analisi strutturale tridimensionale delle Manutenzioni tenendo conto dei risultati dell’analisi
strutture dello scafo, come specificata in Parte B, Cap 7, strutturale, nonchè delle le informazioni relative al
App 1 o in Parte B, Cap 7, App 2 o in Parte B, Cap 7, App 3, "database" della nave
come applicabili. • la Società esegue una verifica ispettiva iniziale a bordo
per verificare che gli impianti e le procedure a bordo
L’adozione effettiva del Piano delle Ispezioni e Manuten-
siano conformi alla documentazione inviata.
zioni è verificata dalla Società mediante:
• verifiche ispettive periodiche eseguite dalla Società 1.2.2 Mantenimento della notazione
presso l’ufficio dell’Armatore e a bordo Il mantenimento della notazione STAR-HULL è basato sulle
• esame periodico dei dati registrati dall’Armatore e resi seguenti ispezioni e verifiche da parte della Società,
disponibili alla Società mediante un "database" elettro- secondo le modalità e la frequenza indicate in [5]:
nico della nave adatto alla consultazione e alla analisi • verifiche ispettive annuali presso gli uffici dell’Armatore
• verifiche periodiche delle strutture della nave, di norma (vedere [5.1])
durante la visita di rinnovo della classe, condotte sulla • verifiche ispettive annuali a bordo della nave (vedere
base di criteri di accettabilità definiti e basate sui: [5.2])
- dati raccolti durante l’attuazione del Piano delle • visite di rinnovo della classe (vedere [5.3]).
Ispezioni e Manutenzioni
- risultati delle ispezioni, delle misurazioni di spes- 1.3 "Database" della nave
sore e di altre verifiche effettuate durante la visita di
1.3.1 Il "database" della nave deve essere disponibile a
rinnovo della classe (vedere [5]).
bordo e presso gli uffici dell’Armatore. Esso deve utilizzare
1.1.3 “Safety Management System” un supporto elettronico adatto alla consultazione ed alla
analisi e deve comprendere almeno le informazioni
Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni prescritto per la
seguenti:
notazione STAR-HULL può far parte del “Safety Manage-
ment System” che deve essere certificato secondo le pre- • la mappa degli "hot spots" (punti critici) della struttura,
scrizioni dell’ “ISM Code”. come specificato in [2.2]
• i documenti prescritti per il Piano delle Ispezioni e
1.2 Condizioni per l’assegnazione e il man- Manutenzioni, come indicato in [2.3] e i rapporti corri-
spondenti durante l’esercizio della nave, come indicato
tenimento della notazione
in [3.5].
1.2.1 Assegnazione della notazione Il "database" della nave deve comprendere un sistema di
La procedura per l’assegnazione della notazione STAR- riserva (“backup”) affinchè i dati possano essere pronta-
HULL è la seguente: mente recuperati, se necessario.

Regolamenti RINA 2008 21


Parte F, Cap 1, Sez 1

1.3.2 Il "database" della nave deve essere: 2.1.2 Pitturazione


• aggiornato dall’Armatore ogni volta che i nuovi dati Devono essere sottoposte le seguenti informazioni sulla pit-
provenienti dalle ispezioni e dalla manutenzione della turazione:
nave siano disponibili • elenco di tutti gli elementi strutturali che sono protetti in
modo efficace mediante pitturazione
• tenuto dall’Armatore.
• caratteristiche del sistema di pitturazione.
L’accesso al "database" deve essere registrato, controllato e 2.1.3 Protezione catodica
protetto.
Devono essere sottoposte le seguenti informazioni sugli
anodi sacrificali:
1.3.3 Il "database" della nave deve essere disponibile alla
Società. • posizione degli anodi negli spazi, sul fasciame del
fondo e sulle prese a mare
Il "database" della nave deve essere inviato alla Società • dimensioni e peso degli anodi considerati nuovi.
almeno ogni sei mesi. Quando concordato fra l’Armatore e
la Società, i dati richiesti possono essere scaricati automati-
2.2 Mappa degli "hot spots" (punti critici)
camente nel "database" della Società appena raccolti.
2.2.1 In generale, i seguenti elementi devono essere
2 Documentazione da inviare inclusi nella mappa degli "hot spots":
• elementi (quali pannelli di fasciame, rinforzi ordinari o
travi rinforzate) per i quali l’analisi strutturale, effettuata
2.1 Disegni e documentazione da inviare durante la fase di progetto, ha evidenziato rapporti tra
carichi applicati e limiti ammissibili maggiori di 0,975
2.1.1 Analisi strutturale • elementi identificati come “hot spots” a seguito del rie-
I disegni e la documentazione necessaria ad effettuare e a same delle strutture, in accordo con le prescrizioni spe-
convalidare l’analisi strutturale delle strutture dello scafo cificate in App 2
sono: • particolari strutturali soggetti a fatica, basati sulla lista
• quelle inviate ai fini della classe, specificate in Parte B, specificata in Parte B, Cap 12, App 1
Cap 1, Sez 3 per navi nuove, • altri elementi, in funzione dei risultati dell’analisi strut-
turale e/o dell’esperienza.
• quelle specificate in Tab 1, per navi esistenti. Comun-
que, in funzione del servizio e delle caratteristiche spe- 2.2.2 La mappa degli "hot spots" può specificare quali ele-
cifiche della nave, la Società può richiedere disegni e menti devono essere ispezionati periodicamente sotto la
documentazione addizionali rispetto a quelli specificati responsabilità dell’Armatore.
in Tab 1.
2.3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
Tabella 1 : Navi esistenti - Disegni e documentazione
(IMP)
da inviare per effettuare l’analisi strutturale 2.3.1 Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve essere
basato sulla esperienza dell’Armatore e sui risultati
Disegni e documentazione dell’analisi strutturale e deve contenere la mappa degli "hot
Sezione maestra spots".
Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve contenere:
Sezioni trasversali
• l’elenco delle zone, dei compartimenti e delle dotazioni
Sviluppo del fasciame della nave che devono essere soggette ad ispezione
Sezioni longitudinali e piano dei ponti • la periodicità delle ispezioni
• gli elementi che devono essere verificati durante le ispe-
Doppio fondo
zioni di ciascuna zona o spazio, come applicabile:
Linee di puntellatura - pitturazione
Piano delle ossature - anodi
Paratie di casse alte e paratie di casse zavorra
- spessori
- pitting
Paratie stagne di compartimentazione
- cricche
Gallerie stagne - deformazioni.
Paratie di sbattimento • gli elementi che devono essere verificati durante le ispe-
zioni delle dotazioni della nave.
Struttura della zona avanti
Struttura della zona addietro 2.3.2 Le seguenti informazioni devono essere specificate
nel piano di manutenzione:
Rapporto sull’ultimo rilievo degli spessori • estensione della manutenzione

22 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 1

• tipo della manutenzione (ispezione, ripristino) • eliche.


• frequenza della manutenzione (deve essere chiaramente
specificata l’unità di misura della periodicità, ad esem- 3.3 Periodicità delle ispezioni
pio ore, settimane, mesi, anni di funzionamento)
• località dove la manutenzione deve essere eseguita (ad 3.3.1 Le ispezioni devono essere effettuate almeno con la
esempio in porto, in mare aperto, ecc.) seguente periodicità:
• specifiche di manutenzione e di riparazione del costrut- • Tipo 1: due ispezioni ogni anno, con le seguenti prescri-
tore, come applicabili zioni:
• procedure previste per riparazioni o rinnovi di strutture - una ispezione deve essere effettuata al di fuori della
o dotazioni. finestra temporale prevista per l’esecuzione della
visita annuale di classe, in prossimità di metà peri-
odo compreso tra due date anniversario
3 Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
- la seconda ispezione deve essere effettuata preferi-
(IMP) bilmente non più di due mesi prima della visita
annuale di classe
3.1 Prescrizioni minime - l’intervallo minimo tra due ispezioni consecutive
dello stesso elemento deve essere non minore di
3.1.1 Il presente Articolo fornisce le prescrizioni minime
quattro mesi.
riguardanti l’estensione del Piano delle Ispezioni e Manu-
tenzioni (IMP), la periodicità delle ispezioni, l’estensione • Tipo 2: ispezione ad intervalli annuali, preferibilmente a
delle ispezioni e delle manutenzioni programmate per cia- non più di quattro mesi prima di effettuare la visita
scuna zona, compartimento o dotazione considerata e le annuale di classe.
informazioni minime contenute nel rapporto da sottoporre • Tipo 3:ispezione in occasione delle visite di carena.
alla Società dopo l’ispezione.
3.3.2 Le seguenti zone/elementi devono essere ispezio-
3.1.2 In seguito alla richiesta dell’Armatore, l’estensione e nate con una periodicità di Tipo 1:
la periodicità possono essere diversi da quelli specificati nel • struttura della zona del ponte
seguito, a condizione che questi siano concordati con la
• fasciame esterno sopra il galleggiamento
Società.
• coperture delle boccaporte e boccaportelli
3.1.3 Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni effettuato ad • sistemazioni sul ponte
intervalli periodici non esonera l’Armatore da effettuare
• sovrastrutture
ispezioni e manutenzioni occasionali a seguito di avarie
(quali avarie in seguito a cattive condizioni meteorologiche • casse e cisterne di zavorra, gavoni inclusi
o ad operazioni di caricazione/scaricazione) che possano • stive e compartimenti per il carico
influire sulle condizioni dello scafo e delle dotazioni della • altri compartimenti accessibili
nave.
• prese a mare e scarichi fuori bordo.
Si ricorda anche alle parti interessate che ogni avaria che
può influire sulla classe della nave deve essere comunicata Per navi aventi meno di 5 anni di età, il 25% del numero
alla Società. delle casse e cisterne di zavorra (con un minimo di 1) deve
essere ispezionato annualmente, a rotazione, in modo tale
3.2 Campo di applicazione generale del che tutte le casse e cisterne di zavorra siano ispezionate
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni almeno una volta durante i 5 anni di validità della classe.
(IMP) Per navi aventi 5 anni di età o più, tutte le casse e cisterne di
zavorra devono essere ispezionate annuamente.
3.2.1 Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve com-
prendere almeno le seguenti zone/elementi: 3.3.3 Le seguenti zone devono essere ispezionate con una
periodicità di Tipo 2:
• strutture della zona del ponte
• coperture delle boccaporte e boccaportelli • depositi del combustibile liquido e casse del combusti-
bile liquido del doppio fondo
• sistemazioni sul ponte
• casse e cisterne dell'acqua dolce
• macchine di governo
• cisterne del carico.
• sovrastrutture
• fasciame esterno 3.3.4 Ogni qualvolta la parte esterna della carena della
• casse e cisterne di zavorra, gavoni inclusi nave venga esaminata in bacino o su uno scalo di alaggio,
devono essere eseguite ispezioni ai seguenti elementi:
• stive, cisterne e spazi per il carico
• timoni
• altri compartimenti accessibili
• timoni • eliche
• prese a mare e scarichi fuori bordo • fasciame della carena
• cassette delle prese a mare • prese a mare e anodi.

Regolamenti RINA 2008 23


Parte F, Cap 1, Sez 1

Inoltre, deve essere soddisfatta la prescrizione di cui alla dispositivi di chiusura (valvole a farfalla, sfere), dei
Parte A, Cap 2, Sez 2, [5.4.2]. dispositivi di fissaggio e degli schermi.
Ogni difetto relativo agli elementi deve essere risolto.
3.4 Estensione delle ispezioni • Scale, ringhiere, parapetti, passerelle
Deve essere effettuato l’esame visivo, avendo partico-
3.4.1 Strutture delle zone del ponte
lare attenzione nei riguardi di pitturazione (come appli-
I fasciami del ponte, le strutture al di sopra del ponte e le
cabile), corrosione, deformazioni o elementi mancanti.
mastre delle boccaporte, come applicabile, devono essere
soggette ad esame visivo per valutare lo stato della pittura- Ogni difetto deve essere risolto.
zione e per accertare l’eventuale presenza di fratture, defor- • Dotazioni per l’ancoraggio e per l’ormeggio
mazioni e corrosioni. Deve essere effettuato l’esame visivo dell’apparecchio
Qualora siano rilevati difetti strutturali che possono interes- di salpamento, di verricelli, argani, ancore e della parte
sare la classe (quali fratture o deformazioni), la Società deve visibile delle catene per ancore. Deve essere effettuata
essere convocata allo scopo di effettuare una visita occasio- una prova di funzionalità mediante filamento, su cia-
nale. Se tali difetti strutturali si ripetono in zone simili del scun lato della nave, di un adeguato tratto di catena il
ponte, per le ispezioni successive possono essere program- quale deve essere successivamente ispezionato (mani-
mate, a discrezione della Società, visite particolareggiate glioni, traversini, consumi).
addizionali. Ogni difetto deve essere risolto. La Società deve essere
convocata per assistere alla sostituzione di catene o
In altri casi, quali pitturazione in cattivo stato, devono
ancore.
essere considerati riparazioni o rinnovi oppure deve essere
stabilito un programma di manutenzione, concordato con Devono essere soddisfatte le eventuali prescrizioni del
la Società, da effettuare in tempi opportuni, comunque non costruttore relative alla manutenzione.
più tardi della successiva visita intermedia o della visita di • Altre sistemazioni sul ponte
rinnovo della classe, qualora quest’ultima sia prevista Le altre sistemazioni sul ponte devono essere soggette
prima. ad esame visivo e devono essere considerate secondo le
stesse modalità di quelle specificate per le sistemazioni
3.4.2 Coperture delle boccaporte e boccaportelli
di cui sopra, in accordo col tipo di sistemazione.
Le boccaporte delle stive del carico e i relativi accessori
devono essere assoggettati ad esame visivo e deve esserne 3.4.4 Macchine di governo
verificata la funzionalità secondo le stesse modalità pre- L'ispezione dell'installazione deve comprendere:
scritte per la visita annuale di classe specificate in Parte A, • l'esame dell'installazione
Cap 3, Sez 3, [2.3]. Deve essere verificato lo stato della pit- • la prova con l'impianto principale e di emergenza
turazione.
• la prova di commutazione degli stantuffi attuatori
I boccaportelli devono essere assoggettati ad esame visivo.
In particolare, devono essere controllati i dispositivi di 3.4.5 Sovrastrutture
tenuta stagna, i dispositivi di bloccaggio e lo stato della pit- Le strutture delle sovrastrutture devono essere soggette ad
turazione, nonchè la presenza di segni di corrosione. esame visivo e verificate secondo le stesse modalità pre-
Ogni difetto relativo a dispositivo di tenuta stagna o disposi- scritte per la strutture del ponte.
tivi di fissaggio/bloccaggio deve essere risolto. I dispositivi I dispositivi di chiusura (porte, finestre, sistema di ventila-
previsti per il funzionamento delle coperture delle bocca- zione, osteriggi) devono essere soggetti ad esame visivo,
porte devono essere mantenuti in efficienza in accordo con con particolare attenzione al riguardo dei dispositivi di
le specifiche del costruttore e/o quando ritenuti difettosi. tenuta stagna, e ne deve essere verificata la corretta funzio-
Per difetti strutturali o per pitturazione ritenuta in cattivo nalità.
stato, si applicano le prescrizioni specificate in [3.4.1]. Ogni difetto deve essere risolto.
3.4.6 Fasciame esterno
3.4.3 Sistemazioni sul ponte
Il fasciame esterno, i fianchi e il fondo devono essere sotto-
Le ispezioni delle sistemazioni sul ponte devono riguardare
posti ad esame visivo per valutare lo stato della pitturazione
almeno i seguenti elementi:
e per riscontrare eventuali fratture, deformazioni e corro-
• Tubolature sul ponte sioni.
Deve essere effettuato l’esame visivo, avendo partico- Quando vengono riscontrati difetti strutturali interessanti la
lare attenzione nei riguardi di pitturazione, corrosione classe (quali fratture o deformazioni), la Società deve essere
esterna, tenuta stagna di tubolature e giunti (controlli in convocata per effettuare una visita occasionale. Se tali
pressione) valvole e supporti delle tubolature. Deve difetti strutturali si ripetono in zone simili del fasciame
essere verificata la funzionalità delle valvole. esterno, possono essere programmate per le prossime ispe-
Ogni difetto relativo a tenute stagne, supporti o valvole zioni, a discrezione della Società, visite particolareggiate
deve essere risolto. addizionali.
• Impianti di sfogo aria e gas Negli altri casi, quali pitturazione in cattivo stato, devono
Deve essere effettuato l’esame visivo degli impianti di essere considerati riparazioni o rinnovi oppure deve essere
sfogo aria e gas. Devono essere effettuati smontaggi, stabilito un programma di manutenzione, concordato con
secondo necessità, allo scopo di verificare lo stato dei la Società, da effettuare in tempi opportuni, comunque non

24 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 1

più tardi della successiva visita intermedia o della succes- opportuni, comunque non più tardi della successiva visita
siva visita di rinnovo della classe, qualora quest'ultima sia intermedia o della visita di rinnovo della classe, qualora
prevista prima. quest'ultima sia prevista prima.

3.4.7 Casse e cisterne di zavorra 3.4.9 Altri compartimenti accessibili


Le casse e cisterne di zavorra, gavoni inclusi, devono essere Gli altri compartimenti accessibili durante il normale eser-
interamente ispezionate nel riguardo di: cizio della nave in mare aperto o in porto, quali intercape-
• stato delle strutture (fratture, deformazioni, corrosione) dini, spazi vuoti, gallerie per tubolature e locali macchine
• stato degli eventuali anodi e della pitturazione devono essere ispezionati e considerati secondo le stesse
modalità prescritte per le stive o i compartimenti destinati al
• dispositivi quali tubolature e valvole.
trasporto dei carichi secchi.
Può essere richiesta anche la programmazione di una visita Deve essere considerata anche la pulizia di spazi ove esi-
particolareggiata, in funzione dei risultati delle analisi strut- stono macchinari e/o altre sistemazioni equivalenti che pos-
turali e della mappa degli "hot spots" (punti critici). sono dare luogo a perdite di olio, combustibile liquido o
Quando sono individuati difetti strutturali che possono altro (quali locali per apparato motore principale o macchi-
influire sulla classe, la Società deve essere convocata per nari ausiliari, locali per le pompe del carico, locali per i
effettuare una visita occasionale. Se tali difetti (quali fratture compressori del carico, locali per macchine per il dragag-
o deformazioni) si ripetono in strutture simili appartenenti gio, locali per le macchine di governo).
alla stessa cassa o cisterna di zavorra o in altre casse o 3.4.10 Timone(i)
cisterne di zavorra, per le ispezioni successive possono
Deve essere effettuato un esame visivo della(e) pala(e) del
essere programmate, a discrezione della Società, visite par-
(dei) timone(i) al fine di riscontrare eventuali fratture, defor-
ticolareggiate addizionali.
mazioni e corrosioni. Eventuali tappi devono essere rimossi
Negli altri casi, quali pitturazione in cattivo stato o anodi per verificare la tenuta stagna della(e) pala(e) del (dei)
consumati, devono essere considerati riparazioni o rinnovi timone(i). In caso di dubbio devono essere effettuate misu-
oppure deve essere stabilito un programma di manuten- razioni di spessore del fasciame. Devono essere rimossi
zione, concordato con la Società, da effettuare in tempi eventuali portelli di accesso agli agugliotti. Deve essere
opportuni, comunque non più tardi della successiva visita verificata la condizione dell' agugliotto (degli agugliotti).
intermedia o della visita di rinnovo della classe, qualora Devono essere presi i laschi.
quest’ultima sia prevista prima.
Devono essere verificate le condizioni del collegamento
3.4.8 Stive e spazi per il carico con l'asta del timone.
Le stive destinate al trasporto di carichi secchi e gli altri Deve essere controllato il serraggio sia degli agugliotti che
spazi, quali stive per contenitori, ponti adibiti al trasporto di dei bulloni di accoppiamento.
veicoli, devono essere interamente sottoposti ad ispezione e
considerati, nel caso in cui si riscontrino difetti, secondo le 3.4.11 Prese a mare e scarichi fuori bordo
stesse modalità prescritte per le casse e cisterne di zavorra. Deve essere effettuato un esame visivo esterno delle valvole
Deve essere prestata attenzione anche ad altre sistemazioni, delle prese a mare e degli scarichi fuori bordo e delle rela-
quali pozzi di sentina (prove di pulizia e di funzionalità) e tive tubolature allo scopo di verificare la loro tenuta stagna.
scale. Deve essere effettuata la prova di funzionalità delle valvole
e dei relativi dispositivi di manovra.
Le cisterne del carico devono essere interamente ispezio-
nate per quanto riguarda: Ogni difetto relativo a tenuta stagna e/o funzionalità deve
• le condizioni strutturali (fratture, deformazioni, corro- essere risolto.
sione) 3.4.12 Prese a mare
• lo stato dell'eventuale pitturazione e degli eventuali Le prese a mare devono essere esaminate per quanto
anodi riguarda:
• gli accessori quali tubolature, valvole. • le condizioni strutturali (fratture, deformazioni, corro-
sione)
Può essere richiesto anche un programma di visite partico-
lareggiate, in funzione dei risultati delle analisi strutturali e • le condizioni di pulizia e lo stato della pitturazione e
della mappa degli "hot spots" (punti critici). degli anodi
Quando vengono riscontrati difetti strutturali interessanti la • l'esame visivo della parte accessibile della tubolatura o
classe, la Società deve essere convocata per effettuare una della valvola.
visita occasionale. Se tali difetti strutturali (quali fratture o
deformazioni) si ripetono in strutture simili nelle stesse 3.4.13 Eliche
cisterne del carico o in altre cisterne del carico, possono Deve essere effettuato un esame visivo delle pale, del
essere programmate per le prossime ispezioni, a discre- mozzo e dell'ogiva dell'elica per quanto riguarda fratture,
zione della Società, visite particolareggiate addizionali. deformazioni e corrosioni. Per le eliche a pale orientabili,
Negli altri casi, quali pitturazione in cattivo stato o anodi deve essere accertata anche l'assenza di perdite in corri-
consumati, devono essere considerati riparazioni o rinnovi spondenza del collegamento tra pale e mozzo.
oppure deve essere stabilito un programma di manuten- Deve essere accertata l'assenza di perdite del dispositivo di
zione, concordato con la Società, da effettuare in tempi tenuta poppiero dell'albero portaelica.

Regolamenti RINA 2008 25


Parte F, Cap 1, Sez 1

3.4.14 Cisterne del carico, depositi del combustibile - difetti strutturali, quali fratture, corrosione (incluso il
liquido, casse del combustibile liquido del pitting), deformazioni, compresa la identificazione
doppio fondo, casse e cisterne dell'acqua della loro posizione, difetti ricorrenti
dolce
I depositi del combustibile liquido e le casse del combusti- - stato delle sistemazioni relative ai comparftimenti
bile liquido del doppio fondo devono essere interamente ispezionati, compresa la descrizione, secondo
ispezionati per quanto riguarda: necessità, di verifiche, prove di funzionamento,
smontaggi, revisioni.
• le condizioni strutturali (fratture, deformazioni, corro-
sione) • Ai fini della ispezione di dotazioni (sistemazioni sul
ponte, prese a mare e scarichi fuori bordo), il rapporto
• lo stato dell'eventuale pitturazione e degli eventuali
anodi deve specificare i risultati di esami visivi, prove di fun-
zionamento, smontaggi, riparazioni, rinnovi o revisioni
• gli accessori quali tubolature, valvole. effettuati.

Può essere richiesto anche un programma di visite partico-


3.5.3 Quando ritenuto necessario o appropriato, il rap-
lareggiate, in funzione dei risultati delle analisi strutturali e
della mappa degli "hot spots" (punti critici). porto deve essere integrato da documentazione, disegni o
fotografie illustranti per esempio:
Quando vengono riscontrati difetti strutturali interessanti la
classe, la Società deve essere convocata per effettuare una • posizione e dimensioni di fratture, pitting e deforma-
visita occasionale. Se tali difetti strutturali (quali fratture o zioni
deformazioni) si ripetono in strutture simili negli stessi
• stato delle dotazioni prima della riparazione
depositi/casse del doppio fondo per il combustibile liquido
o in altri depositi/casse del doppio fondo per il combusti- • misurazioni effettuate.
bile liquido, possono essere programmate per le prossime
ispezioni, a discrezione della Società, visite particolareg-
3.5.4 I modelli per i rapporti di ispezione di elementi strut-
giate addizionali.
turali e dotazioni sono specificati in App 5.
Negli altri casi, quali pitturazione in cattivo stato o anodi
consumati, devono essere considerati riparazioni o rinnovi Tali modelli devono essere utilizzati come guida per intro-
oppure deve essere stabilito un programma di manuten- durre i dati raccolti nel "database" della nave in un formato
zione, concordato con la Società, da effettuare in tempi elettronico.
opportuni, comunque non più tardi della successiva visita
intermedia o della visita di rinnovo della classe, qualora
quest'ultima sia prevista prima.
3.6 Modifiche al Piano delle Ispezioni e
Manutenzioni (IMP)
3.5 Rapporti di ispezione
3.6.1 Modifiche del campo d’operazione della nave, revi-
sioni dei rapporti di ispezione e manutenzione, eventuali
3.5.1 I rapporti di ispezione devono essere redatti dalla
modifiche successive alla mappa degli "hot spots" e velocità
persona responsabile dopo ciascuna operazione di visita.
Essi devono essere tenuti a bordo e resi disponibili al Tec- di corrosione differenti da quelli previsti possono dimo-
nico a sua richiesta. A tale scopo, deve essere utilizzato un strare che il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni necessita
formato elettronico (vedere [1.3]). di modifiche per migliorare la sua efficacia.

Una copia di tali rapporti deve essere trasmessa agli uffici Qualora siano riscontrati più difetti del previsto, può essere
dell’Armatore, per suo archivio e per l’aggiornamento del necessario aumentare l’estensione e/o la frequenza del pro-
"database" della nave. gramma di manutenzione. Al contrario, l’estensione e/o la
frequenza della manutenzione può essere ridotta a seguito
3.5.2 I rapporti di ispezione devono comprendere: di una giustificazione documentata.
• Informazioni generali, quali data di ispezione/manuten-
zione, identificazione della persona che effettua l’ispe- 4 Criteri di accettabilità
zione e relativa firma, identificazione della
zona/compartimento/dotazione ispezionata(o).
• Ai fini della ispezione di elementi strutturali (zone del 4.1 Valutazione della pitturazione
ponte, coperture delle boccaporte e boccaportelli,
sovrastrutture, casse e cisterne di zavorra, stive o com- 4.1.1 Criterio
partimenti destinati al trasporto dei carichi secchi, altri
compartimenti) il rapporto deve specificare: Il criterio di accettabilità dello stato di pitturazione di cia-
scun compartimento pitturato è specificato in Tab 2.
- stato della pitturazione dei vari contorni e delle
varie strutture interne e di eventuali riparazioni della Quando il criterio di accettabilità non è soddisfatto, la pittu-
pitturazione razione deve essere riparata.

26 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 1

Tabella 2 : Criterio di accettabilità per la pitturazione 4.3.2 Zone isolate


La diminuzione di spessore di una zona isolata di un ele-
Età della nave Criterio di accettabilità mento è la diminuzione localizzata dello spessore dello
stesso elemento quale, ad esempio, la corrosione localiz-
Navi aventi meno di 10 Pitturazione in stato GOOD
anni (BUONO)
zata a canaletta (grooving) di un pannello di fasciame o una
forte corrosione locale. Essa è espressa in termini di percen-
Navi aventi 10 anni o più Pitturazione in stato GOOD o tuale dello spessore originario relativo.
FAIR (BUONO o DISCRETO)
Essa non deve essere confusa con il pitting (vedere [4.4]).
Nota 1:
Se il criterio di accettabilità della diminuzione di spessore
GOOD (BUONO) : solo corrosioni localizzate di minore
non è soddisfatto per una zona isolata, allora tale zona iso-
importanza
lata deve essere riparata o rinnovata. In ogni caso, deve
FAIR (DISCRETO) : rotture localizzate alle estremità di rin-
essere considerato il criterio di diminuzione di spessore per
forzi ordinari e di collegamenti saldati
l’elemento corrispondente (vedere [4.3.3]).
e/o leggere corrosioni sul 20% o più
delle aree considerate, ma minori di
4.3.3 Elementi (1/1/2001)
quelle specificate per lo stato POOR
(SCADENTE) Per ciascun elemento, gli spessori devono essere misurati in
POOR (SCADENTE) :rotture generalizzate della pitturazione vari punti e il valore medio di tali spessori deve soddisfare il
sul 20% o più delle zone considerate o criterio di accettabilità per l’elemento corrispondente.
forte sfogliatura sul 10%. Se il criterio di misurazione degli spessori non è soddisfatto
per un elemento, allora tale elemento deve essere riparato o
4.1.2 Riparazioni rinnovato. Se tali criteri sono soddisfatti, ma viene riscon-
Le procedure per la riparazione della pitturazione devono trata corrosione accentuata come definita in Parte A, Cap 2,
essere in accordo con le relative specifiche del fabbricante, Sez 2, [2.2.7], il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve
sotto la responsabilità dell’Armatore. essere modificato nel senso di aumentare la frequenza e/o
l’estensione del programma di manutenzione. In ogni caso,
per elementi che contribuiscono alla robustezza longitudi-
4.2 Stato degli anodi sacrificiali nale della trave nave, devono essere considerati i criteri
specificati in [4.3.4].
4.2.1 Criterio
Il criterio di accettabilità dello stato degli anodi sacrificali di 4.3.4 Zone
ciascun compartimento pitturato dotato di anodi è specifi- Per quanto riguarda la robustezza longitudinale della trave
cato in Tab 3 in termini di percentuale di perdita di peso. nave, la sezione trasversale della nave è divisa in tre zone:
Quando il criterio di accettabilità non è soddisfatto, gli • zona del ponte
anodi sacrificali devono essere rinnovati. • zona dell’asse neutro
• zona del fondo.
4.3 Misurazioni di spessore
La diminuzione dell’area della sezione di una zona,
4.3.1 Generalità espressa in termini di percentuale della relativa area della
Il criterio di accettabilità per spessori misurati è specificato sezione originaria, deve soddisfare il criterio di accettabilità
in: per tale zona.

• App 1 per zone isolate di elementi (ad esempio, una Se il criterio di accettabilità di tale diminuzione non è sod-
zona isolata di una lamiera) disfatto per una zona, allora alcuni elementi appartenenti a
tale zona devono essere rinnovati (in generale, quelli aventi
• App 2 per elementi (ad esempio, un pannello di consumi maggiori) in modo da ottenere, dopo il loro rin-
fasciame o un rinforzo ordinario) novo, un’area incrementata della sezione della zona tale da
• App 3 per zone (ad esempio, la zona del fondo). soddisfare il criterio relativo.

Quando i criteri di accettabilità non sono soddisfatti,


4.4 Pitting
devono essere prese le misure specificate da [4.3.2] a
[4.3.4].
4.4.1 Intensità del pitting
L’intensità del pitting è definita in termini di percentuale
Tabella 3 : Criterio di accettabilità per anodi delle zone interessate dal pitting.
sacrificiali
I diagrammi specificati in App 4 devono essere usati al fine
di identificare la percentuale di zone interessate dal pitting
Percentuale di perdita di e di conseguenza l’intensità del pitting.
Età della nave
massa
Navi aventi meno di 10 anni Minore di 25 4.4.2 Consumo accettabile
Il consumo accettabile per un pit localizzato (intensità ≤
Navi aventi 10 anni o più Minore di 50 3%) è il 23% dello spessore medio residuo.

Regolamenti RINA 2008 27


Parte F, Cap 1, Sez 1

Per zone aventi intensità di pitting maggiore del o uguale al 4.5 Cricche
50%, il consumo accettabile nei pits è il 13% dello spessore
medio residuo. 4.5.1 Generalità
Le fratture sono localizzate, in generale, in punti interessati
Per valori intermedi (tra pit localizzato e il 50% della zona da concentrazioni di tensione.
interessata), il consumo accettabile nei pits deve essere In particolare, le fratture sono localizzate nei seguenti
ottenuto mediante intepolazione tra il 23% e il 13% dello punti:
spessore medio residuo (vedere Tab 4). • inizio o fine di passate di saldatura
• spigoli arrotondati alle estremità di rinforzi ordinari
4.4.3 Riparazioni • resti di dispositivi per il sollevamento utilizzati durante
È raccomandata l’applicazione di materiale di riempimento le costruzione della nave
(plastica o composti epossidici) come mezzo per arre- • anomalie di saldatura
stare/ridurre il processo di corrosione ma ciò non costitui- • saldature al piede di squadre
sce una riparazione accettabile per pitting eccedenti i limiti • saldature in corrispondenza di fori
massimi di consumo ammissibili. • intersezioni di saldature
• saldature intermittenti, alle estremità di ciascuna lun-
Possono essere accettate riparazioni mediante saldatura
ghezza di saldatura.
quando queste sono effettuate in accordo con procedure
concordate. La struttura considerata deve essere pulita e provvista di
illuminazione e mezzi di accesso adeguati al fine di facili-
tare l’individuazione delle fratture.
Tabella 4 : Intensità del pitting e corrispondenti Se i punti di inizio delle fratture non sono evidenti, devono
consumi accettabili nei pits essere esaminate le strutture situate sul lato opposto del
fasciame.

Consumo accettabile nei 4.5.2 Criteri


Intensità del pitting, in %
pits, in termini di percentuale Quando sono individuate delle fratture, deve sempre essere
(vedere App 4)
dello spessore medio residuo convocato a presenziare il Tecnico della Società.
≤3 23
5 Mantenimento della notazione
5 22
10 21 5.1 Verifica ispettiva annuale presso l’ufficio
15 20 dell’Armatore
20 19 5.1.1 La verifica deve essere eseguita annualmente, prefe-
25 18 ribilmente entro la finestra di sei mesi indicata in Fig 1.
Se più di una nave appartenenti allo stesso Armatore hanno
30 17 ricevuto la notazione STAR-HULL, tale verifica ispettiva
40 15 annuale può essere eseguita per tutte le navi allo stesso
tempo in un periodo opportuno concordato fra l’Armatore e
50 13 la Società.

Figura 1 : Frequenza delle visite ispettive

Verifica ispettiva annuale presso l’ufficio dell’Armatore

tempo
0 1 2 3 4 (anni)

finestre di _
+ 3 mesi per le verifiche ispettive annuali a bordo

Verifica ispettiva annuale a bordo

28 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 1

5.1.2 Il Tecnico controlla che il "database" della nave con- • dotazioni e metodi per accedere alle strutture
servato negli uffici dell’Armatore sia tenuto aggiornato, in • attrezzature per la visita
particolare con i rapporti d’ispezione e manutenzione del
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. • indicazione di compartimenti (stive, cisterne, ecc.) e
zone per esami interni, visite generali e visite particola-
Un esame preliminare di come è applicato il Piano delle reggiate
Ispezioni e Manutenzioni può essere eseguito con i dati
raccolti durante tale verifica ispettiva e con i dati ricevuti • indicazione di sezioni e zone che devono essere sotto-
dalla nave. poste a misurazioni di spessore

In funzioni di tale valutazione, la Società può richiedere: • indicazione delle cisterne che devono essere sottoposte
a prove
• di eseguire, quanto prima possibile, una visita occasio-
nale del Tecnico della Società a bordo della nave • indicazione delle zone che devono essere ispezionate
al fine di individuare frattura di fatica (vedere [5.3.3]).
• misure correttive da prendere da parte dall’Armatore
durante l’applicazione del Piano delle Ispezioni e Devono essere considerati:
Manutenzioni.
• i risultati sia del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
tenuto dall’Armatore durante il periodo di classe cor-
5.1.3 La verifica ispettiva annuale presso gli uffici
rente, sia delle visite di classe eseguite durante lo stesso
dell’Armatore eseguita prima dell’inizio della visita di rin-
periodo
novo di classe deve includere la programmazione di questa
visita (vedere [5.3.2]). • l’estensione della visita di rinnovo della classe, specifi-
cato in Parte A, Cap 3, Sez 5 e in Parte A, Capitolo 4,
come applicabile alla nave considerata.
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
• le prescrizioni addizionali relative alla notazione STAR-
5.2.1 La verifica ispettiva annuale a bordo deve essere ese- HULL specificate in [5.3.3].
guita in occasione della visita annuale.
5.3.3 In aggiunta all’estensione della visita di rinnovo
5.2.2 Durante questa verifica il Tecnico: della classe richiesta per la nave considerata, devono essere
• verifica che il "database" della nave sia tenuto aggior- eseguite:
nato e trasmesso agli uffici dell’Armatore • una verifica ispettiva annuale a bordo, specificata in
• verifica la consistenza e l’attuazione del Piano delle [5.2]
Ispezioni e Manutenzioni • la valutazione dello stato di pitturazione e dello stato
• esegue ulteriori controlli addizionali relativi allo scafo degli anodi
(strutture e dotazioni), se richiesto come un risultato • la visita particolareggiata e le misurazioni di spessore
delle verifiche presso l’ufficio dell’Armatore. specificati nella programmazione della visita in fun-
zione della valutazione strutturale precedente
5.3 Visita di rinnovo della classe • una visita specifica al fine di identificare fratture di
fatica in accordo con la programmazione ed in fun-
5.3.1 La visita per il rinnovo della notazione STAR-HULL
zione della mappa degli "hot spots" precedente.
deve essere eseguita in concomitanza con la visita di rin-
novo della classe. 5.3.4 Sulla base dei risultati delle visite, delle misurazioni
Nel diagramma di flusso specificato in Fig 2 sono riassunte di spessore e dell’identificazione delle fratture di fatica ese-
la documentazione che deve essere preparata, le visite che guite come specificato in [5.3.3], è stabilito lo “stato dopo
devono essere eseguite e le misure che devono essere prese ispezione” della nave. Un riesame strutturale dello “stato
ai fini del riesame delle strutture in concomitanza con la dopo ispezione” è eseguito in accordo con i criteri specifi-
visita di rinnovo della classe . cati in App 2. Tale stato può essere progressivamente
aggiornato sull base dei risultati di ispezioni addizionali e/o
5.3.2 Per navi ESP, deve essere utilizzata la programma- misurazioni di spessore richiesti in seguito alla prima
zione della visita di rinnovo della classe specificata in “corsa” dell’analisi.
Parte A, Capitolo 4.
Quando lo “stato dopo ispezione” finale è stabilito, deve
Per navi non ESP, la programmazione della visita di rinnovo essere definito un programma di azioni correttive, il quale
della classe deve essere effettuata dall’Armatore, in collabo- può consistere in:
razione con la Società, anteriormente alla visita. Tale pro-
grammazione deve essere preferibilmente concordata • rinnovi di strutture
durante la verifica ispettiva annuale presso l’ufficio • riparazioni di difetti strutturali (fratture, deformazioni,
dell’Armatore eseguita approssimativamente diciotto mesi ecc.)
prima la data di scadenza della visita di rinnovo della classe • riparazioni/rinnovi di pitturazioni e/o anodi
(vedere [5.1.3]).
in modo da assicurare che la nave continui a soddisfare i
La programmazione deve includere le seguenti informa- criteri di accettabilità specificati in [4]. Inoltre, il Piano
zioni: delle Ispezioni e Manutenzioni può essere modificato, se
• condizioni per la visita necessario.

Regolamenti RINA 2008 29


Parte F, Cap 1, Sez 1

Figura 2 : Misure da prendere in concomitanza con la visita di rinnovo della classe

Programmazione, documentazione Visite


riesame strutturale

Programmazione della visita di rinnovo


della classe sulla base della mappa degli
"hot spots", (punti critici) archiviata nel "database"
della nave, e della raccolta dei dati della
manutenzione

- Visita generale

 
 
- Visita particolareggiata
     
- Verifica dello stato della pitturazione e degli anodi
- Misurazioni di spessore (da eseguire sempre in
occasione di una visita particolareggiata)
- Rilevazione di rotture e deformazioni

Ri-esame strutturale dello STATO DOPO


ISPEZIONE sulla base dei dati raccolti (il
ri-esame è ripetuto, se necessario, sulla base
di ulteriori misure di spessore)

Aggiornamento del "database" della nave


(STATO DOPO ISPEZIONE)

Definizione di un programma di azioni correttive,


come necessario, utilizzando i risultati del
ri-esame strutturale condotto tenendo conto
delle riparazioni e dei rinnovi eseguiti

Completamento della visita di rinnovo della classe


con l'esecuzione di riparazioni / rinnovi

Aggiornamento del "database" della nave


(STATO DOPO RIPARAZIONE)

Aggiornamento dell'IMP
(come necessario)

30 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 1

5.3.5 Le misure correttive devono essere sorvegliate da un zione per la notazione STAR-HULL (senza
Tecnico della Società. In seguito a tali misure, si ottiene un raccomandazioni per la classe).
nuovo “stato dopo riparazione” della nave, comprendente • Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni non è rispettato
una mappa aggiornata degli "hot spots". (per esempio ritardi nell’eseguire le operazioni pro-
grammate secondo il piano o l’estensione dell’ispezione
5.4 Sospensione e ritiro della notazione e/o manutenzione non completamente finalizzata), e/o
manutenzione del "database" non finalizzata.
5.4.1 Il mantenimento della notazione STAR-HULL è sog-
La misura da prendere è:
getto agli stessi principi di quelli per il mantenimento della
classe: le visite devono essere condotte entro le loro date - o l’immediata conformità con le prescrizioni o
limite, le eventuali raccomandazioni (relative alla nota- l’imposizione di raccomandazioni, se la non confor-
zione) devono essere risolte entro le loro date limite. mità è di natura minore o è un caso eccezionale,
La sospensione della classe comporta la sospensione auto- - o la sospensione della notazione STAR-HULL, se la
matica della notazione STAR-HULL. non conformità è di natura primaria o una ricor-
renza dello stesso problema.
5.4.2 Differenti circostanze possono portare o all’imposi-
• Un difetto o una mancanza è rilevato applicando il
zione di una raccomandazione relativa alla notazione
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. Le misure da
STAR-HULL o alla sua sospensione. Alcuni casi sono elen-
prendere sono le stesse sopra stabilite per la riparazione
cati qui di seguito.
di strutture/pitturazioni/dotazioni (primi due casi sopra
• Le condizioni della nave sono al di sotto del livello citati) e per l’applicazione del Piano delle Ispezioni e
minimo richiesto per la classe (ad esempio, dimensiona- Manutenzioni (terzo caso sopra citato).
menti delle struture dello scafo al di sotto dei margini di
• Se viene riscontrato un difetto o una deficienza inaspet-
corrosione). La misura da prendere è o una riparazione
tata o capita un incidente, che non siano il risultato di
immediata o l’imposizione di una raccomandazione per
una mancanza di manutenzione o di applicazione del
la classe (se accettabile) e la sospensione della nota-
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni, le misure da
zione STAR-HULL. Tuttavia, nel caso in cui la racco-
prendere sono le stesse indicate per la riparazione di
mandazione sia di natura secondaria, la notazione può
strutture/pitturazioni/dotazioni (primi due casi sopra
non essere sospesa.
citati).
• Le condizioni della nave sono al di sotto del livello
minimo richiesto per la notazione STAR-HULL ma sono 5.4.3 Il ritiro della notazione STAR-HULL può essere
ancora al di sopra del livello minimo richiesto per la deciso in casi differenti, quali:
classe (ad esempio, dimensionamenti delle struture
• ricorrente sospensione della notazione STAR-HULL
dello scafo al di sotto dei margini di corrosione accetta-
bili per la notazione ma ancora al di sopra dei margini • sospensione della notazione STAR-HULL per più di un
di corrosione). La misura da prendere è o una ripara- dato periodo (per esempio 3 mesi)
zione immediata o l’imposizione di una raccomanda- • scadenza o ritiro della classe.

Regolamenti RINA 2008 31


Parte F, Cap 1, Sez 2

SEZIONE 2 STAR-MACH

1 Generalità • Produzione di energia elettrica


• Macchina del timone.
1.1 Principi La Società, d'accordo con l'Armatore, può estendere la
copertura dell'analisi di rischio ad altre apparecchiature o
1.1.1 Applicabilità (1/1/2001)
ad altri impianti che siano considerati critici in relazione al
Le notazioni addizionali di classe STAR-MACH e STAR- tipo ed al servizio della nave.
MACH-PMS sono assegnate alle navi che soddisfano le pre-
scrizioni della presente Sezione in accordo con quanto 1.1.4 Visita per il rinnovo della classe (1/1/2001)
indicato in Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.2.3]. L’assegnazione delle notazioni STAR-MACH e STAR-
MACH-PMS comporta che le visite di macchina per il rin-
1.1.2 Piano delle Ispezioni e delle
novo della classe siano eseguite applicando il piano di
Manutenzioni (1/7/2003)
manutenzione programmata (PMS) descritto in Parte A,
La notazione STAR-MACH riflette il fatto che a bordo il
Cap 2, Sez 2. Deve essere anche applicata la procedura per
Planned Maintenance Scheme (PMS) è integrato con detta-
il riconoscimento delle visite eseguite dal Direttore di Mac-
gli evidenziati da considerazioni di rischio e che è periodi-
china, come indicata Parte A, Cap 2, Sez 2, quando sono
camente aggiornato sulla base delle esperienze di bordo.
adottati gli schemi CMS o PMS.
Questa procedura (qui di seguito indicata come Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni o IMP) può comprendere istru- La combinazione del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
zioni per la manutenzione periodica e correttiva, per il con- adottato dall'Armatore e dell'analisi di rischio eseguita
trollo delle condizioni, nonché per le ispezioni periodiche dalla Società permette di migliorare il piano di manuten-
ed occasionali delle installazioni di macchina e delle appa- zione programmata (PMS).
recchiature e deve essere attuata, sia a bordo, sia presso gli
1.1.5 Garanzia del Costruttore
uffici dell'Armatore.
La notazione STAR-MACH in nessun modo può essere con-
L'adozione effettiva del Piano delle Ispezioni e Manuten- siderata come una riduzione o una variazione del tipo e
zioni è verificata dalla Società mediante: della frequenza delle manutenzioni raccomandate dal
• un'analisi di rischio iniziale, eseguita dalla Società Costruttore.
stessa o dall'Armatore, previa approvazione da parte Qualsiasi eventuale cambio od ottimizzazione dello
della Società, allo scopo d'identificare le parti che si schema di manutenzione originaria potrà essere conside-
ritengono più critiche dei macchinari e delle apparec- rato esclusivamente al termine del periodo di garanzia assi-
chiature coperte dal Piano delle Ispezioni e Manuten- curato dal Costruttore, una volta che tutti i macchinari e le
zioni apparecchiature in questione abbiano incominciato ad
• un periodico aggiornamento del Piano delle Ispezioni e essere utilizzate in esercizio e che tutte le informazioni rela-
Manutenzioni sulla base delle esperienze delle manu- tive alla manutenzione e comportamento dei vari macchi-
tenzioni preventive e correttive di bordo nari ed apparecchiature siano state raccolte ed elaborate,
• un esame periodico dei dati registrati dall'Armatore e come necessario, consultando il Costruttore su richiesta
resi disponibili alla Società, mediante un database elet- dell'Armatore.
tronico della nave adatto alla consultazione e all'ana-
lisi; allo scopo di analizzare l'efficacia dell'IMP sugli 1.1.6 “Safety Management System”
elementi selezionati, e Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni prescritto per la
• verifiche ispettive periodiche eseguite dalla Società notazione STAR-MACH può far parte del "Safety Manage-
presso gli uffici dell'Armatore e a bordo. ment System" certificato secondo le prescrizioni dell' "ISM
Code".
1.1.3 Analisi di rischio (1/7/2003)
Nell'ambito della notazione STAR-MACH, lo scopo 1.2 Condizioni per l’assegnazione ed il man-
dell'analisi di rischio è quello di verificare la procedura tenimento della notazione
d'ispezione e manutenzione preventiva e correttiva, sulla
base del rischio di avarie alle apparecchiature degli 1.2.1 Assegnazione della notazione (1/7/2003)
impianti della nave interessati, essendo il "rischio" di un La procedura per l’assegnazione della notazione STAR-
evento definito come la combinazione della sua probabilità MACH è la seguente:
e delle sue conseguenze. a) deve essere inviata alla Società una richiesta di assegna-
L'analisi di rischio deve comprendere almeno le apparec- zione della notazione:
chiature appartenenti ai seguenti impianti: - firmata dalle parti che hanno richiesto la classifica,
• Propulsione nel caso di navi nuove, oppure

32 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 2

- firmata dall'Armatore, nel caso di navi esistenti; 1.3.4 I dati forniti in accordo con [1.3.3] saranno adope-
b) la Società o l'Armatore eseguono una analisi di rischio rati per eseguire l’analisi di rischio.
per gli impianti scelti;
c) la Società esamina ed approva il Piano delle Ispezioni e
2 Documentazione da inviare
Manutenzioni tenendo conto dei risultati dell'analisi di
rischio sopra menzionata, nonché delle informazioni 2.1 Piani, documenti e specifiche
relative al database della nave (per le navi esistenti);
2.1.1 (1/7/2003)
d) la Società esegue una verifica ispettiva iniziale a bordo,
a) I piani e i documenti necessari per assegnare la nota-
per verificare che le procedure a bordo siano conformi
zione STAR-MACH devono contenere:
alla documentazione inviata.
• i macchinari e le apparecchiature di cui in [1.1.3],
La documentazione da sottoporre ad esame da parte della se l'analisi di rischio viene eseguita dalla Società,
Società è elencata in [2].
• il piano di manutenzione dei macchinari e delle
1.2.2 Mantenimento della notazione apparecchiature degli impianti scelti, e
Il mantenimento della notazione STAR-MACH è basato su • informazioni riguardanti il database della nave ed il
un esame dell’analisi di rischio (vedere [3.2]) e sulle relativo supporto elettronico che deve essere adot-
seguenti visite/verifiche da parte della Società, secondo le tato dall'Armatore nel corso della vita della nave
modalità e la frequenza indicate in [5]: (vedere [1.3.1]).
• verifica ispettiva annuale presso l'ufficio dell'Armatore b) Per una nave nuova non è necessario che i piani ed i
(vedere [5.1]); documenti relativi agli impianti scelti siano duplicati
rispetto a quelli richiesti per la classifica in Parte C,
• verifica ispettiva annuale a bordo (vedere [5.2]);
Capitoli 1, 2, 3 e 4.
• visite/verifiche ispettive occasionali a bordo (vedere
c) I piani devono essere integrati con le specifiche del
[5.3]) a seguito di:
Costruttore, compresi gli elenchi delle apparecchiature
- risultati di una nuova analisi di rischio, e degli accessori, nonché delle istruzioni per il loro uso,
- variazioni delle operazioni della nave, come prescritto.
- non-conformità. d) La Società si riserva il diritto di richiedere documenta-
zioni o informazioni aggiuntive, se ritenuto necessario.
1.3 Database della nave In aggiunta, se l'analisi di rischio è eseguita dall'Armatore,
quest'ultimo dovrà fornire alla Società, per l'approvazione,
1.3.1 Il database della nave deve essere disponibile a il relativo rapporto, includendo le assunzioni, le considera-
bordo e presso gli uffici dell'Armatore. Esso deve utilizzare zioni, i modelli di rischio, ecc., che hanno portato
un supporto elettronico adatto alla consultazione ed alla all'elenco dei macchinari e delle apparecchiature critiche
analisi e deve comprendere almeno le informazioni degli impianti scelti.
seguenti:
• i documenti prescritti per il Piano delle Ispezioni e 2.2 Piano delle Ispezioni e delle Manuten-
Manutenzioni, come indicato in [2.2], ed i rapporti cor- zioni (IMP)
rispondenti durante l'esercizio della nave, come indi- 2.2.1 (1/7/2003)
cato in [4.2], Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni deve comprendere
• i risultati dell’analisi di rischio. almeno le informazioni seguenti:
a) l'elenco di tutti i macchinari e le apparecchiature
1.3.2 Il database della nave deve essere:
coperti dal piano, che comprenda almeno quelli elen-
• conservato dall'Armatore, cati in [1.1.3];
• aggiornato dall'Armatore ogni volta che i nuovi dati b) per ciascun macchinario o apparecchiatura:
provenienti dalle ispezioni e dalla manutenzione della • manuale d'istruzioni per la manutenzione del
nave siano disponibili. Costruttore, con particolare considerazione per lo
L'accesso al database deve essere registrato, controllato, e schema raccomandato dal Costruttore (vedere
protetto. [1.1.5]);
• particolari relativi al tipo di manutenzione (per
Il database della nave deve comprendere un sistema di
esempio, ispezioni, ricondizionamenti, revisioni,
riserva ("back up"), affinché i dati possano essere pronta-
parti di rispetto);
mente ricuperati, se necessario.
• frequenza della manutenzione (per esempio, ore di
1.3.3 Il database della nave deve essere reso disponibile funzionamento, giorni di calendario, settimane,
alla Società. mesi, anni);
Il database della nave deve essere inviato alla Società • luogo dove la manutenzione deve essere eseguita
almeno ogni sei mesi. Quando concordato fra l'Armatore e (per esempio. in porto, in navigazione);
la Società, i dati richiesti possono essere scaricati automati- • rateo d'utilizzazione, ore di funzionamento e tipo di
camente nel database della Società. servizio (per esempio, pesante, leggero);

Regolamenti RINA 2008 33


Parte F, Cap 1, Sez 2

• procedure previste per riparazioni, revisioni o sosti- 4 Piano delle Ispezioni e delle Manu-
tuzioni;
tenzioni
c) nomi e qualifiche del personale autorizzato ad eseguire
i compiti previsti nel Piano delle Ispezioni e Manuten- 4.1 Generalità
zioni (vedere [4.4]);
4.1.1 Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (per esem-
d) procedure per la conservazione e la duplicazione (back pio, il tipo e la frequenza della manutenzione) è basato
up) delle registrazioni e di qualsiasi altra informazione sulle raccomandazioni del Costruttore, sull'esperienza
relativa (vedere [1.3]); documentata, sul controllo delle condizioni e sui risultati
e) procedure per la modifica e l'approvazione dei piani in dell'analisi di rischio (vedere [3]).
base ai dati provenienti dall'esperienza e dopo consul- 4.2 Rapporti d’ispezione e manutenzione
tazione con l'Armatore, se necessario.
4.2.1 I rapporti delle ispezioni e delle manutenzioni
devono essere fatti dalla persona responsabile dopo cia-
3 Analisi di rischio scuna operazione d'ispezione o manutenzione. Essi devono
essere tenuti a bordo e resi disponibile al Tecnico, a sua
3.1 Analisi di rischio iniziale richiesta. A tale scopo deve essere utilizzato un formato
elettronico (vedere [1.3]).
3.1.1 Estensione dell’analisi (1/7/2003) Una copia di tali rapporti deve essere trasmessa all'ufficio
dell'Armatore, per il suo archivio e per l'aggiornamento del
Lo scopo dell'analisi di rischio iniziale eseguita dalla database della nave.
Società per l'assegnazione della notazione STAR-MACH è:
4.2.2 I rapporti d’ispezione/manutenzione devono com-
• identificare gli impianti e/o componenti critici;
prendere:
• integrare il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni con a) ore di funzionamento e tipo di servizio, come applica-
procedure di manutenzione preventiva e correttiva per bile (pesante, leggero)
gli elementi critici identificati;
b) frequenza di manutenzione, tempistica, tempo impie-
• raccomandare misure per migliorare il tipo e/o la perio- gato per la manutenzione preventiva;
dicità delle ispezioni e delle manutenzioni, quando rite- c) particolari relativi alla manutenzione correttiva (ripri-
nuto necessario. stini, parti di rispetto, tempi morti, tempi fra due arresti
per la manutenzione, parti cambiate e parti ricondizio-
3.1.2 Procedimento nate);
Il procedimento generale dell’analisi di rischio è descritto in d) tendenza dei parametri di controllo delle condizioni,
App 6. quando applicate; o
e) in caso di avaria:
3.2 Revisione dell’analisi di rischio • informazioni sulle modalità e sulle ragioni dell'ava-
ria,
3.2.1 Estensione della revisione (1/7/2003)
• durata del fuori servizio,
L'analisi di rischio iniziale, eseguita secondo quanto indi- • tipo di riparazione eseguita.
cato in [3.1.1], sarà tenuta aggiornata dalla Società, o
dall'Armatore, previo accordo, in base alle informazioni e 4.3 Modifiche al Piano delle Ispezioni e
ai dati raccolti dal database della nave (vedere [1.3]), per Manutenzioni
esempio quelle relative alle ispezioni e manutenzioni effet-
tive, comprese eventuali avarie e riparazioni. 4.3.1 Modifiche del campo d'operazione della nave, del
controllo delle condizioni, dell'esame dell'analisi di rischio
I dati aggiornati possono essere utilizzati per una rivaluta- o di qualsiasi altra giustificazione documentata possono
zione degli impianti e dei componenti critici. dimostrare che il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
necessita di modifiche per migliorare la sua efficacia. Qua-
Quando i rischi esaminati presentano uno scostamento
lora siano riscontrati più difetti del previsto, può essere
significativo rispetto a quelli identificati con l'analisi di
necessario aumentare l'estensione e/o la frequenza del pro-
rischio iniziale, la Società raccomanderà opportune modifi-
gramma di manutenzione. In alternativa, l'estensione e/o la
che del Piano delle Ispezioni e Manutenzioni, per esempio
frequenza della manutenzione può essere ridotta a seguito
in termini di tipo e periodicità della manutenzione.
di una giustificazione documentata e dopo consultazione
con l'Armatore.
3.2.2 Modifiche importanti
Nel caso di modifiche importanti ai macchinari e alle appa- 4.4 Persone responsabili
recchiature coperte dalla notazione STAR-MACH, il
modello logico-probabilistico definito in accordo con [3.1] 4.4.1 La persona responsabile della raccolta e del pro-
sarà aggiornato e messo in conformità con le nuove siste- cesso dei dati della manutenzione a bordo, secondo quanto
mazioni di bordo. indicato ne Piano delle Ispezioni e Manutenzioni (vedere il

34 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, Sez 2

terzo punto di [2.2.1] deve essere autorizzata dalla Società 5.2.2 Durante questa verifica ispettiva, il Tecnico:
secondo le procedure stabilite per il riconoscimento delle
• verifica che il database della nave sia tenuto aggiornato
ispezioni di macchina eseguite dai Direttori di Macchina
e trasmesso all'ufficio dell'Armatore,
(vedere Parte A).
• verifica la consistenza e l'attuazione del Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni,
5 Mantenimento della notazione
• esegue ulteriori controlli e/o prove relativi ai macchi-
nari, se richiesto come un risultato delle verifiche presso
5.1 Verifica ispettiva annuale presso gli
l'ufficio dell'Armatore.
uffici dell’Armatore

5.1.1 La verifica deve essere eseguita annualmente, prefe- 5.3 Verifiche e/o visite occasionali a bordo
ribilmente entro la finestra di sei mesi indicata in Fig 1.
Se più navi appartenenti allo stesso Armatore hanno rice- 5.3.1 Verifiche occasionali possono essere richieste dopo
vuto la notazione STAR-MACH, tale verifica ispettiva che le verifiche ispettive eseguite presso gli uffici dell'Arma-
annuale può essere eseguita per tutte le navi allo stesso tore indichino che il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni
tempo, in un periodo opportuno concordato fra l'Armatore non è stato applicato o non ha funzionato a dovere, o che
e la Società. una particolare apparecchiatura si è comportata in maniera
anormale.
5.1.2 Il Tecnico controlla che il database della nave con-
servato nell'ufficio dell'Armatore sia tenuto aggiornato, in 5.3.2 La Società deve essere informata quando un'appa-
particolare con i rapporti d'ispezione e manutenzione del recchiatura deve essere riparata, a causa di un'avaria, in un
Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. momento non programmato. La notifica deve comprendere
il posto, il tempo, e la specifica dell'azione correttiva che
Un esame preliminare è eseguito con i dati raccolti durante deve essere eseguita. La Società deciderà se eseguire una
tale verifica ispettiva e con i dati ricevuti dalla nave. Tale visita occasionale a bordo.
esame potrebbe portare ad estendere l'estensione della
verifica e/o a richiedere una visita occasionale di macchina 5.3.3 Modifiche del servizio della nave e/o modifiche ai
a bordo della nave, specialmente per quel macchinario la macchinari e/o alle apparecchiature devono essere comuni-
cui funzionalità si stia deteriorando. La verifica comprende cate alla Società, in modo tale che:
l'esame di:
• sia condotta un'ispezione a bordo della nave, per verifi-
• rapporti di manutenzione preventiva,
care i cambiamenti e le modifiche,
• rapporti di manutenzione correttiva,
• siano presi in considerazione gli effetti dei cambiamenti
• rapporti di manutenzione predittiva, cioè rapporti di e delle modifiche, se ritenuto necessario, nell'analisi di
pianificazione relativi ad ispezioni dovute o ad altre rischio successiva,
operazioni per il periodo a venire.
• sia condotta una revisione immediata del Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni, se ritenuto necessario.
5.2 Verifica ispettiva annuale a bordo
Gli effetti di qualsiasi cambiamento rispetto al Piano delle
5.2.1 La verifica ispettiva annuale a bordo deve essere ese- Ispezioni e Manutenzioni devono essere controllati durante
guita in occasione della visita annuale. la successiva verifica ispettiva a bordo.

Figura 1

Verifica ispettiva annuale presso l'Ufficio dell'Armatore

tempo
0 1 2 3 4 (anni)

finestra di 3 mesi per la verifica ispettiva annuale a bordo

Verifica ispettiva annuale a bordo

Regolamenti RINA 2008 35


Parte F, Cap 1, Sez 2

5.4 Sospensione e ritiro della notazione L'azione da intraprendere è:


• l'immediata conformità con le prescrizioni, oppure,
5.4.1 Il mantenimento della notazione STAR-MACH è sog- • l'imposizione di raccomandazioni, se la non confor-
getto agli stessi principi adottati per il mantenimento della mità è di natura minore o è un caso eccezionale,
classe; le visite devono essere condotte entro le loro date oppure
limite, le eventuali raccomandazioni (relative alla nota-
• la sospensione della notazione STAR-MACH, se la
zione) devono essere risolte entro le loro date limite.
non conformità è di natura primaria o una ricor-
La sospensione della classe comporta la sospensione auto- renza dello stesso problema.
matica della notazione STAR-MACH. c) Un difetto o una mancanza può essere una possibile
conseguenza di una mancanza nell'applicazione del
5.4.2 Differenti circostanze possono portare o all'imposi- Piano delle Ispezioni e Manutenzioni. Le azioni da
zione di una raccomandazione relativa alla notazione intraprendere sono le stesse sopra stabilite per la ripara-
STAR-MACH o alla sua sospensione. Alcuni casi sono elen- zione delle installazioni di macchina (caso a) di cui
cati qui di seguito: sopra) e per l'applicazione del Piano delle Ispezioni e
a) Le condizioni dei macchinari sono al di sotto del livello Manutenzioni (caso b).
minimo richiesto per la classe. L'azione da intrapren- d) Viene riscontrato un difetto o una deficienza inaspettati
dere è una riparazione immediata o l'imposizione di o capita un incidente, che non siano il risultato di una
una raccomandazione per la classe (se accettabile) e la mancanza di manutenzione o di applicazione del Piano
sospensione della notazione STAR-MACH. Tuttavia, nel delle Ispezioni e Manutenzioni. Le azioni da intrapren-
caso in cui la raccomandazione sia di natura seconda- dere sono le stesse indicate nel caso a) di cui sopra.
ria, la notazione può non essere sospesa.
5.4.3 Il ritiro della notazione STAR-MACH può essere
b) Il Piano delle Ispezioni e Manutenzioni non è rispettato
deciso in casi differenti, quali:
(per esempio, nel caso di ritardi nell'eseguire le opera-
zioni programmate secondo il piano o l'estensione • ricorrente sospensione della notazione STAR-MACH,
dell'ispezione e/o di manutenzione non completamente • sospensione della notazione STAR-MACH per più di un
finalizzata), e/o la manutenzione del database non è dato periodo (cioè 3 mesi),
finalizzata. • scadenza o ritiro della classe.

36 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 1

APPENDICE 1 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ZONE ISOLATE


DI ELEMENTI

1 Generalità 1.1.2 I limiti accettabili per la diminuzione di spessore di


zone isolate di elementi che contribuiscono alla robustezza
longitudinale della trave nave sono specificati in:
1.1 Applicabilità
• Tab 1 per gli elementi della zona del fondo
1.1.1 Il criterio di accettabilità consiste nel verificare che
• Tab 2 per gli elementi della zona delll’asse neutro
la diminuzione di spessore di una zona isolata di un ele-
mento (misurata in accordo con le prescrizioni specificate • Tab 3 per gli elementi della zona del ponte.
in Sez 1, [4.3.2]) sia minore del limite accettabile specifi-
cato in [1.1.2]. Nel caso ciò non sia verificato, devono I limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone
essere prese misure in accordo con le prescrizioni specifi- isolate di elementi che non contribuiscono alla robustezza
cate in Sez 1, [4.3.2]. longitudinale della trave nave sono specificati in Tab 4.

Tabella 1 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona del fondo

Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• chiglia, fondo e ginocchio
• cielo del doppio fondo
• corso di fasciame inferiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• casse basse laterali
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• chiglia, fondo e ginocchio Piattabanda 18% 15%
• cielo del doppio fondo
• corso di fasciame inferiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• casse basse laterali
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%

Tabella 2 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona delll’asse neutro

Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• fianco
• doppio fianco e paratie longitudinali
• interponti
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• fianco Piattabanda 18% 15%
• doppio fianco e paratie longitudinali
• interponti
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%

Regolamenti RINA 2008 37


Parte F, Cap 1, App 1

Tabella 3 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che contribui-
scono alla robustezza longitudinale della trave nave ed appartenenti alla zona del ponte

Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Fasciami di: 22% 18%
• ponte superiore, trincarino e cinta
• corso di fasciame superiore di doppio fianco e paratie longitudinali
• fianco in corrispondenza di casse alte laterali
• casse alte laterali (parte orizzontale inferiore, scivolo e parte verticale superiore)
Rinforzi ordinari longitudinali di: Anima 22% 18%
• ponte superiore, trincarino e cinta Piattabanda 18% 15%
• corso di fasciame superiore di doppio fianco e paratie longitudi-
nali
• fianco in corrispondenza di casse alte
• tcasse alte (parte orizzontale inferiore, scivolo e parte verticale
superiore)
Travi rinforzate longitudinali Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%

Tabella 4 : Limiti accettabili per la diminuzione di spessore di zone isolate di elementi - Elementi che non contribu-
iscono alla robustezza longitudinale della trave nave

Limite accettabile
Elemento
L < 90 m L ≥ 90 m
Mastre delle boccaporte non continue Fasciame 22% 18%
Squadre 26% 22%
Coperture delle boccaporte Fasciame superiore 22% 18%
Fasciame del fianco e di 22% 18%
estremità
Rinforzi ordinari 22% 18%
Fasciami di paratie trasversali 22% 18%
Rinforzi ordinari di paratie trasversali Anima 26% 22%
Piattabanda 22% 18%
Squadre 26% 22%
Travi rinforzate verticali e traverse rinforzate di Anima 22% 18%
paratie Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 22% 18%
Costole Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 22% 18%
Bagli e madieri rinforzati Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre 22% 18%
Travi rinforzate delle casse laterali alte e basse Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Fasciami delle paratie dei gavoni di prora e di poppa 22% 18%
Rinforzi ordinari delle paratie dei gavoni di prora e Anima 26% 22%
di poppa Piattabanda 22% 18%
“Cross ties” (cravatte trasversali) Anima 22% 18%
Piattabanda 18% 15%
Squadre / rinforzi 18% 15%

38 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 2

APPENDICE 2 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ELEMENTI


ISOLATI

Simboli
tA : Spessore originario dei fasciami, in mm wM : Modulo di resistenza, in cm3, dei rinforzi ordi-
tM : Spessore misurato dei fasciami, in mm nari, ottenuto sulla base degli spessori misurati
tC : Sovraspessore di corrosione, in mm, definito in di anima, piattabanda e fasciame associato
Parte B, Cap 4, Sez 2, [3] wR : Modulo di resistenza di rinnovo, in cm3, dei rin-
tC1, tC2 : Sovraspessori di corrosione, in mm, definiti in forzi ordinari, ossia il modulo di resistenza che i
Parte B, Cap 4, Sez 2, [3] per i due comparti- rinforzi ordinari di una nave in esercizio devono
menti separati dal fasciame considerato. Per avere al fine di soddisfare le verifiche a snerva-
fasciami interni ad un compartimento, tC1 = tC2 = mento
tC tR,W : Spessore di rinnovo, in mm, delle anime dei rin-
tR : Spessore totale di rinnovo dei fasciami, in mm, forzi ordinari, ossia lo spessore dell’anima che i
rinforzi ordinari di una nave in esercizio devono
definito in:
avere al fine di soddisfare le verifiche di instabi-
• [2.2.1] in generale lità. Tale spessore deve essere ottenuto in
• [4.3.1] per i fasciami che costituiscono travi accordo con le prescrizioni specificate in
rinforzate [3.2.2]
tR1 : Spessore minimo di rinnovo, dei fasciami, in tR,F : Spessore di rinnovo, in mm, delle piattabande
mm, specificato in [2.2.2] dei rinforzi ordinari, ossia lo spessore della piat-
tR2 : Spessore di rinnovo, in mm, dei fasciami sog- tabanda che i rinforzi ordinari di una nave in
getti alla pressione laterale o ai carichi su ruote, esercizio devono avere al fine di soddisfare le
ossia lo spessore che i fasciami di una nave in verifiche a instabilità. Tale spessore deve essere
esercizio devono avere al fine di soddisfare le ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi-
verifiche di resistenza. Tale spessore deve essere cate in [3.2.2]
ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi- wG : Modulo di resistenza lordo regolamentare, in
cate in [2.2.3] cm3, di rinforzi ordinari, specificato in [3.2.3]
tR3 : Spessore di rinnovo per instabilità a compres- WRR : Fattore di ultilizzo per il riesame strutturale, spe-
sione, in mm, ossia lo spessore che i fasciami di cificato in [4.2.1]
una nave in esercizio devono avere al fine di
soddisfare le verifiche di instabilità a compres- WRA : Fattore di ultilizzo per i dimensionamenti origi-
sione. Tale spessore deve essere ottenuto in nari, specificato in [4.2.2]
accordo con le prescrizioni specificate in tRY : Spessore di rinnovo per snervamento, in mm,
[2.2.4] delle travi rinforzate, ossia lo spessore che i
tR4 : Spessore di rinnovo per instabilità a taglio, in fasciami che formano travi rinforzate di una
mm, ossia lo spessore che i fasciami di una nave in esercizio devono avere al fine di soddi-
nave in esercizio devono avere al fine di soddi- sfare le verifiche a snervamento. Tale spessore
sfare le verifiche di instabilità a taglio. Tale spes- deve essere ottenuto in accordo con le prescri-
sore deve essere considerato solo per navi zioni specificate in [4.3.2]
aventi lunghezza maggiore di o uguale a 90 m e tRB : Spessore di rinnovo per instabilità, in mm, delle
deve essere ottenuto in accordo con le prescri- travi rinforzate, ossia lo spessore che i fasciami
zioni specificate in [2.2.5] che formano travi rinforzate di una nave in eser-
tG : Spessore lordo regolamentare dei fasciami, in cizio devono avere al fine di soddisfare le verifi-
mm, specificato in [2.2.6] che a instabilità. Tale spessore deve essere
ottenuto in accordo con le prescrizioni specifi-
tA,W : Spessore originario delle anime dei rinforzi
cate in [4.3.3]
ordinari, in mm
E : Modulo di elasticità longitudinale, in N/mm2,
tA,F : Spessore originario delle piattabande dei rin-
da assumere uguale a:
forzi ordinari, in mm
• per gli acciai in genere:
tM,W : Spessore misurato delle anime dei rinforzi ordi-
nari, in mm E = 2,06.105 N/mm2
tM,F : Spessore misurato delle piattabande dei rinforzi • per gli acciai inossidabili:
ordinari, in mm E = 1,93.105 N/mm2

Regolamenti RINA 2008 39


Parte F, Cap 1, App 2

ν : Coefficiente di Poisson. Salvo ove diversamente • [2.2.3] per le verifiche di resistenza di panneli di
specificato, esso deve essere assunto uguale a fasciame soggetti alla pressione laterale o ai carichi su
0,3 ruote (γK2)
ReH : Tensione minima di snervamento, in N/mm2, • [2.2.4] per le verifiche di resistenza di instabilità a com-
del materiale, specificata in Parte B, Cap 4, pressione (γΚ3)
Sez 1, [2]
• [2.2.5] per le verifiche di resistenza di instabilità a
γm, γR, γK1, ... , γK9 : Coefficienti di sicurezza parziali, specifi-
taglio (γΚ4).
cati in [1].
1.2.3 Coefficienti di sicurezza parziali γK5 per i
1 Coefficienti di sicurezza parziali rinforzi ordinari
I coefficienti di sicurezza parziali per le verifiche a snerva-
1.1 Generalità mento di rinforzi ordinari (γΚ5) devono essere ottenuti in
accordo con le prescrizioni specificate in [3.2.1].
1.1.1 I coefficienti di sicurezza parziali γm e γR sono speci-
ficati in:
1.2.4 Coefficienti di sicurezza parziali γK6, γK7, γK8 e
• Parte B, Cap 7, Sez 1, [1.2] o Parte B, Cap 8, Sez 3, γK9 per le travi rinforzate
[1.3], come applicabile, per i fasciami
Questi coefficienti di sicurezza parziali devono essere otte-
• Parte B, Cap 7, Sez 2, [1.2] o Parte B, Cap 8, Sez 4, nuti in accordo con le prescrizioni specificate in:
[1.3], come applicabile, per i rinforzi ordinari
• Parte B, Cap 7, Sez 3, [1.3] o Parte B, Cap 8, Sez 5, • [4.2.1] per il riesame strutturale (γK6 e γK7)
[1.3], come applicabile, per le travi rinforzate. • [4.3.2] per le verifiche a snervamento (γK8)
• [4.3.3] per le verifiche a instabilità (γΚ9).
1.2 Coefficienti di sicurezza parziali basati
sulla maggiore conoscenza della strut-
tura 2 Criteri di accettabilità per i fasciami
1.2.1 Generalità
2.1 Applicabilità
I coefficienti parziali di sicurezza γK1, γK2, fino a γK9 permet-
tono di considerare la crescente conoscenza del comporta-
2.1.1 Generalità
mento della struttura ottenuta mediante le visite eseguite
sulla nave durante il suo esercizio. Pertanto, il loro valore è I criteri di accettabilità per gli spessori misurati dei fasciami
minore di o uguale a 1,0 e si applicano al fine di ridurre il e la procedura di applicazione che devono essere utilizzati
coefficiente di sicurezza parziale sulla resistenza, γR, utiliz- durante il riesame delle strutture dello scafo, sono specifi-
zato per le verifiche di resistenza di navi nuove (vedere cati in Fig 1.
Parte B, Capitolo 7 o Parte B, Capitolo 8, come applicabile).
2.1.2 Casi specifici
1.2.2 Coefficienti di sicurezza parziali γK1, γK2, γK3 e
Per i casi specifici indicati in Tab 1, devono essere applicati
γK4 per i fasciami
i criteri di accettabilità ai quali la stessa tabella fa riferi-
Questi coefficienti di sicurezza parziali devono essere otte- mento, al posto di quelli indicati in [2.1.1]. In questi casi,
nuti in accordo alle prescrizioni specificate in: deve essere assunta una percentuale massima di consumo
• [2.2.2] per gli spessori minimi (γK1) uguale a 0,75 volte i valori ivi specificati.

Tabella 1 : Criteri di accettabilità che devono essere applicati in casi specifici

Tipo di nave Elemento Prescrizioni da applicare


Navi con la notazione di servizio bulk carrier ESP, aventi costru- Fasciami di paratie corrugate trasver- Parte A
zione dei fianchi a fasciame singolo e L ≥ 150 m, che siano abili- sali stagne a corrugazioni verticali
tate a trasportare carichi solidi alla rinfusa aventi massa volumica
alla rinfusa del carico solido secco maggiore di o uguale a 1,0
t/m3, che abbiano un contratto di costruzione in data 1 Luglio
1998 o dopo tale data
Navi con la notazione di servizio bulk carrier ESP, che abbiano Fasciami delle coperture delle bocca- Parte A
un contratto di costruzione in data 1 Luglio 1998 o dopo tale data porte
Navi con la notazione di servizio bulk carrier ESP, aventi costru- Fasciami di paratie corrugate trasver- Parte A, Cap 6, App 1
zione dei fianchi a fasciame singolo e L ≥ 150 m, che siano abili- sali stagne a corrugazioni verticali
tate a trasportare carichi solidi alla rinfusa aventi massa volumica situate tra le stive del carico No. 1 e 2
alla rinfusa del carico solido secco maggiore di o uguale a 1,78
t/m3, che abbiano un contratto di costruzione prima del 1 Luglio
1998

40 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 2

Figura 1 : Criteri di accettabilità per gli spessori misurati dei fasciami e procedura di applicazione

SI
Spessore misurato t M tM< t R Rinnovo richiesto

NO

SI
tM > t +0,5 (t - t )
R G R
Rinnovo non richiesto

NO

ELEMENTO "HOT SPOT"


(PUNTO CRITICO)

Tabella 2 : Coefficiente NP

Coefficiente NP
Fasciame
L < 90 m L ≥ 90 m
In generale, compresi i fasciami che formano l’anima di travi rinforzate 0,81 0,85
Fasciami che formano piattabande di travi rinforzate 0,85 0,89
Madiere e paramezzali di navi aventi una delle notazioni di servizio bulk carrier ESP, ore carrier 0,85 0,89
ESP e combination carrier ESP
Squadre delle mastre delle boccaporte 0,78 0,81
Puntoni di navi con notazione di servizio oil tanker ESP 0,85 0,89

2.2 Spessori di rinnovo Np : Coefficiente specificato in Tab 2


t C1 + t C2
2.2.1 Spessore totale di rinnovo Ψ 1 = 1 + ------------------
-
t1
Lo spessore totale di rinnovo deve essere ottenuto, in mm,
dalla seguente formula:
2.2.3 Spessore di rinnovo di fasciami soggetti alla
tR = max (tR1, tR2, tR3, tR4) pressione laterale o ai carichi su ruote
Lo spessore di rinnovo di fasciami soggetti alla pressione
2.2.2 Spessore minimo di rinnovo
laterale o ai carichi su ruote deve essere ottenuto, in mm,
Lo spessore minimo di rinnovo deve essere ottenuto, in
dalla seguente formula:
mm, dalla seguente formula:
tR1 = t1 γK1 t R2 = t 2 γ K2

dove: dove:
t1 : Spessore minimo netto, in mm, ottenuto in t2 : Spessore netto, in mm, ottenuto in base alle pre-
accordo alle prescrizioni specificate in Parte B, scrizioni specificate in:
Cap 7, Sez 1, [2.2] o Parte B, Cap 8, Sez 3, • Parte B, Cap 7, Sez 1, [3] o Parte B, Cap 8,
[2.2], come applicabile Sez 3, [3], come applicabile, per fasciami
γK1 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere soggetti alla pressione laterale
[1.2.2]):
• Parte B, Cap 7, Sez 1, [4] o Parte B, Cap 8,
γK1 = NP Ψ1 Sez 3, [4], come applicabile, per fasciami
da assumere non maggiore di 1,0 soggetti ai carichi su ruote

Regolamenti RINA 2008 41


Parte F, Cap 1, App 2

dove le tensioni di trave nave devono essere 2.2.5 Spessore di rinnovo per instabilità a taglio
calcolate considerando gli spessori misurati
Lo spessore di rinnovo per instabilità a taglio deve essere
degli elementi (fasciami, rinforzi ordinari, travi
ottenuto, in mm, dalla seguente formula:
rinforzate) costituenti la sezione trasversale
della trave nave. tR4 = t4 γK4
γK2 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere dove:
[1.2.2]):
t4 : Spessore netto ottenuto, in mm, dalle seguenti
γK2 = NP Ψ2 formule:
da assumere non maggiore di 1,0
2
b τ 1 γ R γ m 12 ( 1-ν ) 3 R eH
Np : Coefficiente specificato in Tab 2 t 4 = --- ---------------------------------------
- 10 per γ m γ R τ 1 ≤ ----------
-
π EK 2 2 3
t C1 + t C2 b 3 ( 1-ν )R eH
2 2
R eH
Ψ 2 = 1 + ------------------
- 3
- 10 per γ m γ R τ 1 > ----------
t 4 = --- ------------------------------------------------- -
t2 π EK 2 ( R eH - 3τ 1 γ γ m ) 2 3
R

2.2.4 Spessore di rinnovo per instabilità a b : Lunghezza, in m, del lato del pannello di
compressione fasciame, definito in Parte B, Cap 7, Sez 1,
[5.1.3]
Lo spessore di rinnovo per instabilità a compressione deve
essere ottenuto, in mm, dalla seguente formula: τ1 : Tensione tangenziale di trave nave nel piano, in
N/mm2, calcolata in accordo con le prescrizioni
tR3 = t3 γK3
specificate in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.2.3],
dove: considerando gli spessori misurati degli ele-
menti (fasciami, rinforzi ordinari, travi rinfor-
t3 : Spessore netto ottenuto, in mm, dalle seguenti zate) costituenti la sezione trasversale della
formule: trave nave

Κ2 : Coefficiente definito in Parte B, Cap 7, Sez 1,


2
b σ x1 γ R γ m 12 ( 1-ν ) 3 R eH [5.3.2]
t 3 = --- ------------------------------------------
- 10 per γ m γ R σ x1 ≤ -------
-
π EK 1 ε 2
γK4 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere
2 2
b 3 ( 1-ν )R eH 3 R eH [1.2.2]):
-10 per γ m γ R σ x1 > -------
t 3 = --- ----------------------------------------------- -
π EK 1 ε ( R eH -σ x1 γ R γ m ) 2
γK4 = NP Ψ4
b : Lunghezza, in m, del lato del pannello di
da assumere non maggiore di 1,0
fasciame, definito in Parte B, Cap 7, Sez 1,
[5.1.2] o Parte B, Cap 8, Sez 3, [5.1.2], come Np : Coefficiente specificato in Tab 2
applicabile
t C1 + t C2
Ψ 4 = 1 + ------------------
-
σx1 : Tensione normale di trave nave nel piano, in t4
N/mm2, calcolata in accordo con le prescrizioni
specificate in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.2.2] o 2.2.6 Spessore lordo regolamentare
Parte B, Cap 8, Sez 3, [5.2.2], come applicabile,
considerando gli spessori misurati degli ele- Lo spessore lordo regolamentare deve essere ottenuto, in
menti (fasciami, rinforzi ordinari, travi rinfor- mm, dalla seguente formula:
zate) costituenti la sezione trasversale della
trave nave t G = max ( t 1 ,t 2 ,t 3 ,t 4 ) + t c1 + t c2

ε, Κ1 : Coefficienti definiti in Parte B, Cap 7, Sez 1, dove t1, t2, t3 e t4 sono gli spessori netti specificati rispettiva-
[5.3.1] o Parte B, Cap 8, Sez 3, [5.3.1], come mente in [2.2.2], [2.2.3], [2.2.4] e [2.2.5].
applicabile

γK3 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere 3 Criteri di accettabilità per i rinforzi


[1.2.2]): ordinari
γK3 = NP Ψ3
3.1 Applicabilità
da assumere non maggiore di 1,0

Np : Coefficiente specificato in Tab 2 3.1.1 I criteri di accettabilità per i dimensionamenti misu-


rati dei rinforzi ordinari e la procedura di applicazione che
t C1 + t C2 devono essere utilizzati durante il riesame delle strutture
Ψ 3 = 1 + ------------------
-
t3 dello scafo sono specificati in Fig 2.

42 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 2

Figura 2 : Criteri di accettabilità per i dimensionamenti misurati dei rinforzi ordinari e procedura di applicazione

WM< WR

Dimensionamenti misurati O SI
t M,W < tR,W Rinnovo richiesto
tM, t M,W , t M,F O
t M,F < tR,F

NO

WM ≥ WR + 0,25 (WG - WR )
E
t M,W ≥ tR,W + 0,25 (t -t ) SI
A,W R,W Rinnovo non richiesto
E
t ≥t + 0,25 (tA,F - tR,F )
M,F R,F

NO

ELEMENTO "HOT SPOT"


(PUNTO CRITICO)

3.2 Dimensionamenti di rinnovo 3.2.2 Spessori di rinnovo di anime e piattabande


Gli spessori di rinnovo di anime e piattabande devono essre
3.2.1 Modulo di resistenza di rinnovo ottenuti, in mm, dalle seguenti formule:
Il modulo di resistenza di rinnovo deve essere ottenuto, in tR,W = hW / CW
cm3, dalla seguente formula:
tR,F = bF / CF
wR = wY γK5 dove:
dove: hw : Altezza dell’anima, in mm
wY 3
: Modulo di resistenza netto, in cm , ottenuto in bf : Larghezza dell piattabanda, in mm
accordo con le prescrizioni specificate in CW, CF : Coefficienti dipendenti dal tipo e dal materiale
Parte B, Cap 7, Sez 2, [3] o Parte B, Cap 8, del rinforzo ordinario, specificati in Tab 4.
Sez 4, [3], come applicabile, dove le tensioni di
trave nave devono essere calcolate conside- In ogni caso, gli spessori di rinnovo di anime e piattabande
rando gli spessori misurati degli elementi devono essere non minori dei valori ottenuti in accordo con
(fasciami, rinforzi ordinari, travi rinforzate) le prescrizioni specificate in Parte A, Cap 2, App 3, [4],
costituenti la sezione trasversale della nave considerando una percentuale massima di consumo uguale
a 0,75 volte i relativi valori ivi specificati.
γK5 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere
[1.2.3]): 3.2.3 Modulo di resistenza lordo regolamentare

γK5 = NS Ψ5 Il modulo di resistenza lordo regolamentare deve essere


ottenuto, in cm3, dalla seguente formula:
da assumere non maggiore di 1,0
w Y + βt C
w G = --------------------
-
NS : Coefficiente specificato in Tab 3 1 – αt C

βt dove:
1 + -------C-
w α, β : Coefficienti dipendenti dal tipo di rinforzo ordi-
Ψ 5 = -----------------Y
1 – αt C nario, specificati in Parte B, Cap 4, Sez 2, Tab 1
α, β : Coefficienti dipendenti dal tipo di rinforzo ordi- wY : Modulo di resistenza netto, in cm3, specificato
nario, specificati in Parte B, Cap 4, Sez 2, Tab 1 in [3.2.1].

Regolamenti RINA 2008 43


Parte F, Cap 1, App 2

4 Criteri di accettabilità per le travi rin-


Tabella 3 : Coefficiente NS
forzate
Coefficiente NS
4.1 Applicabilità Rinforzi ordinari
L < 90 m L ≥ 90 m
4.1.1 I criteri di accettabilità per i dimensionamenti misu-
rati delle travi rinforzate e la procedura di applicazione che Ferri piatti e profilati a bulbo 0,81 0,85
devono essere utilizzati durante il riesame delle strutture
dello scafo sono specificati in Fig 3. Profilati con flangia 0,81 0,81

Figura 3 : Criteri di accettabilità per i dimensionamenti misurati delle travi rinforzate e procedura di applicazione

Dimensionamenti
misurati
tM

ANALISI STRUTTURALE

NO WR R> 0,975
O
t M< 0,7t A

SI

Trovati t > tR
M
danni? SI
SI

NO Definizione
NO
dei rinforzi

t >t NO
M R
SI
AGGIORNAMENTO
DELL’ANALISI STRUTTURALE

SI WRA > 1,0


per l’elemento
interessato dal danno

NO

Rinnovo ELEMENTO Rinnovo Riparazione


non richiesto "HOT SPOT" richiesto con rinforzi
(PUNTO CRITICO)

44 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 2

Tabella 4 : Coefficienti CW and CF

CW CF
Tipo di rinforzo ordinario ReH = 235 ReH = 315 ReH = 355 ReH = 235 ReH = 315 ReH = 355
N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2
Ferri piatti 20 18 17,5 Non applicabile
Profilati a bulbo 56 51 49 Non applicabile
Con piattabanda simmetrica 56 51 49 34 30 29
Con piattabanda non simmetrica 56 51 49 17 15 14,5

4.2 Fattori di utilizzo 4.2.4 Fattore di utilizzo per instabilità


Il fattore di ultilizzo per instabilità deve essere ottenuto
4.2.1 Fattore di utilizzo per la riqualifica dalla seguente formula:
Il fattore di ultilizzo per il riesame strutturale deve essere WRB = max (WRB1, WRB2, WRB3, WRB4)
ottenuto dalla seguente formula:
dove:
WRR = max (γK6WRY, γK7WRB) WRB1 : Fattore di utilizzo per instabilità a compres-
dove: sione:
γK6 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedi [1.2.4]): γR γ m σ b
WR B1 = ----------------
-
γK6 = 0,85 σc
γK7 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedi [1.2.4]): WRB2 : Fattore di utilizzo per instabilità a taglio:
γK7 = 1,00 γR γ m τ b
WR B2 = ---------------
-
τc
WRY : Fattore di utilizzo per snervamento, specificato
in [4.2.3] WRB3 : Fattore di utilizzo per instabilità dovuta
WRB : Fattore di utilizzo per instabilità, specificato in all’effetto combinato di compressione, flessione
[4.2.4]. e taglio:
F
WR B3 = ----
4.2.2 Fattore di utilizzo per i dimensionamento Fc
originari
WRB4 : Fattore di utilizzo per instabilità dovuta
Il fattore di ultilizzo per i dimensionamenti originari deve all’effetto combinato di compressione bi-assiale
essere ottenuto dalla seguente formula: e taglio:
WRA = max (WRY, WRB) 1
---
σ a ⎞ n ⎛ σ b ⎞ n⎞ n
dove: WR B4 = γ R γ m ⎛ ⎛ -------------
- + ---------------
⎝ ⎝ R a σ c ,a⎠ ⎝ R b σ c ,b⎠ ⎠
WRY : Fattore di ultilizzo per snervamento, specificato
σa, σb, τb : Tensioni normali e tangenziali, in N/mm2, defi-
in [4.2.3]
nite in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.4]
WRB : Fattore di ultilizzo per instabilità, specificato in
σc,τc : Tensioni critiche di instabilità, in N/mm2, defi-
[4.2.4].
nite in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.3]
4.2.3 Fattore di utilizzo per snervamento F : Coefficiente definito in Parte B, Cap 7, Sez 1,
Il fattore di ultilizzo per snervamento deve essere ottenuto [5.4.4]
dalla seguente formula: Fc : Coefficiente ottenuto dalla seguente formula:
σ co mb R eH
γ R γ m σ VM - ≤ -------------
per ------------ -:
WR Y = --------------------
- F 2γ R γ m
Ry
Fc = 1
dove:
σ co mb R eH
σVM : Tensione ideale, in N/mm2, ottenuta in accordo - > -------------
per ------------ -:
F 2γ R γ m
con le prescrizioni specificate in Parte B, Cap 7,
App 1, [5.1.2], considerando gli spessori misu-
4σ comb ⎛ σ comb ⎞
F c = ----------------------
- 1 – ----------------------
-
R eH ⁄ γ R γ m ⎝ R eH ⁄ γ R γ m⎠
rati degli elementi (fasciami, rinforzi ordinari,
travi rinforzate) costituenti la struttura della nave σcomb : Tensione combinata, in N/mm2, definita in
Ry : Tensione minima di snervamento, in N/mm2, Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.4.4]
del materiale, da assumare uguale a 235/k σc,a, σc,b : Tensioni critiche di instabilità, in N/mm2, defi-
N/mm2 nite in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.4.5]
k : Coefficiente dipendente dal materiale, definito n, Ra, Rb : Coefficienti definiti in Parte B, Cap 7, Sez 1,
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3]. [5.4.5].

Regolamenti RINA 2008 45


Parte F, Cap 1, App 2

Le grandezze di cui sopra devono essere calcolate conside- Np : Coefficiente specificato in Tab 2
rando gli spessori misurati degli elementi (fasciami, rinforzi
0 ,25 ( tC1 + t C2 )
ordinari, travi rinforzate) costituenti la struttura della nave. Ψ Y = 1 + -----------------------------------
-
tY

4.3 Dimensionamenti di rinnovo


4.3.3 Spessore di rinnovo per instabilità
4.3.1 Spessore totale di rinnovo Lo spessore di rinnovo per instabilità deve essere ottenuto,
Lo spessore totale di rinnovo deve essere ottenuto, in mm, in mm, dalla seguente formula:
dalla seguente formula:
tRB = tB γK9
tR = max (tRY, tRB, 0,75tA)
dove:
4.3.2 Spessore di rinnovo per snervamento tB : Spessore netto ottenuto, in mm, dalla seguente
Lo spessore di rinnovo per snervamento deve essere otte- formula:
nuto, in mm, dalla seguente formula:
tRY = tY γK8 t B = [ t A – 0 ,5 ( t C1 + t C2 ) ] 3 WR B
dove: WRB : Fattore di ultilizzo per instabilità, definito in
tY : Spessore netto ottenuto, in mm, dalla seguente [4.2.4],
formula: γK9 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere
tY = [tA - 0,5 (tC1 + tC2)] WRY [1.2.4]):
WRY : Fattore di utilizzo per snervamento, definito in γK9 = NP ΨB
[4.2.3]
γK8 : Coefficiente di sicurezza parziale (vedere Np : Coefficiente definito in Tab 2
[1.2.4]): 0 ,25 ( tC1 + t C2 )
Ψ B = 1 + -----------------------------------
-
γK8 = NP ΨY tB

46 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 3

APPENDICE 3 CRITERI DI ACCETTABILITÀ PER ZONE

1 Generalità Tabella 1 : Limiti accettabili per la diminuzione di area


della sezione di una zona
1.1 Applicabilità Zona Limite accettabile
1.1.1 Il criterio di accettabilità consiste nel verificare che Zona del fondo 7%
la diminuzione di area della sezione di una zona (misurata
Zona Fianco 11%
in accordo con le prescrizioni specificate in Sez 1, [4.3.4])
dell’asse
sia minore dei limiti accettabili specificati in [1.1.2]. Nel Doppio fianco e paratie 11%
neutro
caso ciò non sia verificato, devono essere prese misure in longitudinali
accordo con le prescrizioni specificate in Sez 1, [4.3.4].
Zona del ponte 7%
1.1.2 I limiti accettabili per la diminuzione di area della
sezione di una zona sono specificati in Tab 1.

Regolamenti RINA 2008 47


Parte F, Cap 1, App 4

APPENDICE 4 DIAGRAMMI DI INTENSITÀ DEL PITTING

1 Generalità I diagrammi specificati in Fig 1 devono essere usati al fine


di identificare la percentuale di zone interessate dal pitting
1.1 Diagrammi e di conseguenza l’intensità del pitting.

1.1.1 Come specificato in Sez 1, [4.4.1], l’intensità del pit-


ting è definita in termini di percentuale delle zone interes-
sate dal pitting.

Figura 1 : Diagrammi di intensità del pitting (da intensità 1% a 50%)

48 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 5

APPENDICE 5 RAPPORTI DELL’ARMATORE PER ISPEZIONI


DELLO SCAFO

1 Generalità strata nel database della nave, mediante l’utilizzo di stru-


menti appropriati, mediante elaborazione elettronica.

1.1
2 Rapporti per ispezioni di comparti-
1.1.1 Applicabilità
menti
Come specificato in Sez 1, [3.5], i rapporti di ispezione
2.1 Generalità
devono essere redatti da una persona responsabile incari-
cata dall’Armatore per ciascuna operazione di ispezione
2.1.1 Il modello del rapporto dell’Armatore per l’ispezione
programmata nell’ambito del Piano delle Ispezioni e Manu-
di compartimenti è specificato in Tab 1.
tenzioni. A questo scopo, sono specificati due modelli di
rapporto di ispezione: 2.1.2 Il rapporto è suddiviso in quattro parti:
• un modello per l’ispezione di compartimenti (applica- • dati generali di identificazione
bile a ispezioni di strutture delle zone del ponte,
• riepilogo di anomalie e riparazioni relative alle varie
cisterne di zavorra, stive o compartimenti destinate al
zone e alle dotazioni del compartimento considerato
trasporto di carichi secchi, sovrastrutture e altri compar-
timenti accessibili) • particolari delle anomalie riscontrate e delle riparazioni,
come applicabili
• un modello per l’ispezione di dotazioni di scafo (appli-
cabile a coperture delle boccaporte e boccaportelli, • documentazione addizionale allegata al rapporto.
sistemazioni sul ponte, prese a mare e scarichi fuori
bordo). 2.2 Dati generali di identificazione

Per ciascun compartimento o dotazione ispezionato deve 2.2.1 I dati di identificazione devono fornire le informa-
essere emesso un rapporto di ispezione separato. zioni sul compartimento ispezionato, la data e il luogo di
ispezione e il nome della persona responsabile dell’esecu-
1.1.2 Utilizzo dei modelli zione dell’ispezione.

L’Armatore deve adattare i modelli, per quanto fattibile, pra- 2.2.2 L’identificazione del compartimento deve soddisfare
ticabile e appropriato, alla nave considerata, ai comparti- le seguenti prescizioni:
menti ispezionati e alle dotazioni esistenti. Comunque, il
• deve rendere agevole la reperibilità dei dati relativi al
contenuto generale e la disposizione del rapporto devono
compartimento considerato, in particolare nei casi in
essere conformi ai modelli.
cui esistano sulla nave vari compatrimenti identici fra
loro
1.1.3 Database della nave
• deve essere usata la stessa identificazione per i rapporti
Alle parti interessate deve essere ricordato che come speci- di visita successivi relativi allo stesso compartimento.
ficato in Sez 1, [1.3], i rapporti di ispezione devono essere
elaborati e registrati nel database della nave, il quale deve
2.3 Riepilogo di anomalie riscontrate e ripa-
essere disponibile sia a bordo, sia presso gli uffici
dell’Armatore. Pertanto, tali modelli devono essere utilizzati razioni
come guida per introdurre i dati raccolti nel database della
nave in un formato elettronico. 2.3.1 Ciascun compartimento ispezionato è diviso in zone
corrispondenti:
La registrazione nel database della nave deve essere fatta in • ai vari contorni del compartimento
modo tale da permettere la facile reperibilità dei rapporti
relativi allo stesso compartimento o dotazione durante la • alla struttura interna del compartimento
vita della nave, dei rapporti di ispezione eseguiti durante un • alle dotazioni del compartimento.
determinato periodo e dei rapporti relativi allo stesso tipo di
compartimento o dotazione. Ciò significa che la seconda colonna della tabella può
essere utilizzata per specificare quali elementi apparten-
La documentazione allegata specificata in [2.5] e in [3.4] gono a ciascuna zona o quale dotazione è stata conside-
può essere tenuta sia in archivi cartacei separati, sia regi- rata.

Regolamenti RINA 2008 49


Parte F, Cap 1, App 5

Tabella 1 : Rapporto dell’Armatore per l’ispezione di compartimenti

Persona responsabile:

Data dell’ispezione: Luogo dell’ispezione:

Nome della nave: Numero di Registro:

Nome e tipo di compartimento: Posizione (sinistra/dritta, dall’ordinata ... all’ordinata ...):

Zona della Elementi Stato della Fratture Corrosione Pitting o Deforma- Riparazioni Altre
struttura, nella zona pittura- in generale corrosione zioni
Dotazioni zione/ degli localizzata
anodi a canaletta
(grooving)
Cielo

Fondo

Fianco sinistro

Fianco destro

Paratia prodiera

Paratia poppiera

Strutture interne

Dotazioni

Anomalie riscontrate durante l’ispezione: (posizione, tipo, Misure prese: riparazione richieste, riparazioni temporanee, ripara-
particolari) zioni permanenti (posizione, tipo, ed estensione)

Altra documentazione allegata al rapporto:


disegni [ ] , fotografie [ ] , rapporti di misurazione di spessore [ ] , altre [ ]

50 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 5

2.3.2 Per ciascun elemento, come applicabile, la tabella Per esempio:


riepilogativa deve fornire indicazioni generali sulle anoma- • le fotografie possone essere utilizzate per illustrare lo
lie riscontrate e sulle riparazioni eventualmente effettuate. stato della pitturazione degli anodi, l’estensione della
• Per lo stato della pitturazione, l’indicazione deve essere corrosione generale, pitting, corrosione localizzata a
“no coating” (nessuna pitturazione), o “good” (buono), canaletta (grooving) o l’aspetto e l’estensione di fratture
o “fair” (discreto), o “poor” (scadente), in accordo con • gli schizzi possono essere utilizzati per illustrare frat-
le definizioni di tali stati di pitturazione specificati in ture, deformazioni e riparazioni, specialmente qualora
Parte A, Cap 2, Sez 2. le fotografie non riescano a inquadrarne l’intera imma-
• Per lo stato degli anodi, l’indicazione deve essere la gine e quindi a darne una rappresentazione completa.
stima della perdita media di massa in termini percen-
tuali, tenendo in opportuna considerazione i relativi cri-
teri di accettabilità specificati in Sez 1, [4].
3 Rapporti per ispezioni di dotazioni
• Per le altre colonne della tabella (fratture, corrosione
generale, pitting/corrosione localizzata a canaletta (gro-
3.1 Generalità
oving), deformazioni, riparazioni) l’indicazione deve
3.1.1 Il modello del rapporto dell’Armatore per l’ispezione
essere “sì” o “no”, a seconda che tali difetti/riparazioni
di dotazioni è specificato in Tab 2.
siano stati riscontrati/effettuate o meno.
• La colonna “altre” deve essere utilizzata per specificare 3.1.2 Il rapporto è suddiviso in tre parti:
eventuali altri tipi di ispezione eseguite, quali misura-
• dati generali di identificazione
zioni di spessore, pressature o prove di funzionamento.
• rapporto particolareggiato di anomalie riscontrate e
riparazioni
2.4 Particolari di anomalie e riparazioni
• documentazione addizionale allegata al rapporto.
2.4.1 Ogni volta che l’indicazione specificata nella tabella
riepilogativa è “poor” (scadente) per la pitturazione o “sì” 3.2 Dati generali di identificazione
per altre voci, tale parte del rapporto deve essere utilizzata
per specificare particolari sulle anomalie, difetti o ripara- 3.2.1 I dati di identificazione devono fornire le informa-
zioni considerate. zioni sulla dotazione ispezionata, la data e il luogo di ispe-
zione e il nome della persona responsabile dell’esecuzione
2.4.2 I seguenti particolari sono specificati come guida: dell’ispezione.
• per pitturazione riscontrata in stato “poor” (scadente):
elementi strutturali interessati, tipo di difetto della pittu- 3.2.2 L’identificazione della dotazione deve soddisfare le
razione (rotture, gravi sfogliature) seguenti prescizioni:
• per fratture: posizione e dimensione delle fratture, • deve rendere agevole la reperibilità dei dati relativi alla
numero di fratture identiche dotazione considerata, in particolare nei casi in cui esi-
stano sulla nave varie dotazioni identiche fra loro
• per corrosione generale: elementi strutturali interessati,
estensione della zona soggetta al consumo di tali ele- • deve essere usata la stessa identificazione per i rapporti
menti, stima del consumo (se sono state effettuate misu- di visita successivi relativi alla stessa dotazione.
razioni di spessore)
• per pitting/corrosione localizzata a canaletta (grooving): 3.3 Rapporto particolareggiato
elementi strutturali interessati e loro posizione, profon-
dità di pitting/corrosione localizzata a canaletta (groo- 3.3.1 Il rapporto di ispezione particolareggiato è suddiviso
ving), percentuale della superficie interessata in tre parti:
utilizzando i diagrammi specificati in App 4, lunghezza • ispezioni eseguite:
della corrosione localizzata a canaletta (grooving)
- il tipo di ispezione eseguita: esame visivo esterno,
• per deformazioni: tipo di deformazione (instabilità, esame interno dopo smontaggio, revisioni
causa esterna), posizione delle deformazioni e elementi
- misurazioni effettuate, quando applicabili: giochi,
strutturali interessati, stima delle dimensioni
misurazioni di spessore, pressioni di funzionamento
• per riparazioni (qualora non effettuate alla presenza di o altre parametri operativi della dotazione
un Tecnico, quando ciò è possibile o accettabile) : tipo
- anomalie riscontrate durante l’ispezione: corrosioni,
di riparazione, elementi o zone interessate.
fratture, parti di dotazione logorate, rotture o man-
canze.
2.5 Documentazione allegata
• manutenzioni eseguite, riparazioni effettuate e parti rin-
2.5.1 Si raccomanda di completare il rapporto con alle- novate
gati, quali schizzi, fotografie, rapporti di misurazioni di • risultati di prove eseguite dopo l’ispezione, quali prove
spessore o altra documentazione, qualora ciò sia ritenuto di funzionamento, prove di pressatura, prove a getto o
necessario al fine i chiarire le anomalie riscontrate e/o le equivalenti per coperture di boccaporte o altre sistema-
riparazioni indicate nelle voci di dettaglio. zioni stagne alle intemperie, prove in mare.

Regolamenti RINA 2008 51


Parte F, Cap 1, App 5

3.4 Documentazione allegata • le fotografie possone essere utilizzate per illustrare lo


stato delle dotazioni prima della loro revisione o rin-
3.4.1 Si raccomanda di completare il rapporto con alle- novo, lo stato della pitturazione delle tubolature o
gati, quali schizzi, fotografie, rapporti di misurazioni di l’estensione della corrosione
spessore o altra documentazione, qualora ciò sia ritenuto
necessario al fine di chiarire le anomalie riscontrate e/o le • gli schizzi possono essere utilizzati per illustrare fratture
riparazioni indicate nelle voci di dettaglio. e deformazioni, misurazioni di giochi o altre misura-
Per esempio: zioni eseguite

Tabella 2 : Rapporto dell’Armatore per l’ispezione di dotazioni

Persona responsabile:

Data dell’ispezione: Luogo di ispezione:

Nome della nave: Numero di Registro:

Nome e tipo di dotazione: Posizione (sinistra/dritta, all’ordinata ..., ...):

Tipo di ispezione, anomalie riscontrate, misurazioni:

Riparazioni, manutenzioni, elementi rinnovati:

Prove di funzionamento, prove di pressatura, collaudi ... :

Altra documentazione allegata al rapporto:


schizzi [ ] , fotografie [ ] , rapporti di misurazione di spessore [ ] , altre [ ]

52 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 6

APPENDICE 6 ANALISI DI RISCHIO PER LA STAR-MACH

1 Generalità zare i modelli e le conseguenze di una singola avaria di


un componente di un impianto. Gli effetti di ogni sin-
gola avaria sono analizzati per determinare la loro gra-
1.1 Applicabilità
vità e la loro possibile attenuazione rispetto alla perdita
1.1.1 Scopo (1/7/2003) dell'impianto come insieme.
Lo scopo della presente Appendice è quello di descrivere le
procedure previste al fine di eseguire l'analisi di rischio 2 Procedimento generale
necessaria per l'assegnazione ed il mantenimento della
notazione STAR-MACH, come indicato in Sez 2.
2.1 Scelta degli impianti critici della nave
Lo scopo dell'analisi di rischio è quello di identificare gli
2.1.1 (1/7/2003)
impianti e/o i componenti critici, da inserire nel Piano delle
Ispezioni e Manutenzioni, insieme con le misure per ridurre L'analisi di rischio (vedere Sez 2, [1.1.3]) deve compren-
il loro rischio di avaria. dere almeno i macchinari e le apparecchiature appartenenti
ai seguenti impianti:
1.2 Esecuzione dell’analisi di rischio • Propulsione

1.2.1 Analisi di rischio iniziale (1/7/2003) • Produzione di energia elettrica


Un'analisi di rischio iniziale deve essere eseguita dalla • Macchina del timone,
Società o dall'Armatore, in accordo con Sez 2, [3.1.1].
compresi i macchinari ausiliari essenziali per il funziona-
1.2.2 Esame dell’analisi di rischio mento dei suddetti impianti.
I risultati dell'analisi di rischio iniziale saranno aggiornati Previo accordo con l'Armatore, l'estensione dell'analisi di
dalla Società o dall'Armatore in base alle informazioni e ai rischio può essere allargata per includere altre apparecchia-
dati raccolti nel database della nave, in accordo con Sez 2, ture o altri impianti che sono considerati critici in relazione
[3.2.1]. al servizio al quale si intende adibire la nave.

1.3 Procedure 2.2 Analisi di rischio degli impianti


1.3.1 Definizioni (1/7/2003) 2.2.1 (1/7/2003)
a) Incidente: è definito come un avvenimento o una serie Gli impianti ed i componenti critici scelti sono analizzati in
d'avvenimenti la cui conseguenza sia la perdita della modo da identificare le funzioni svolte da ciascuno di loro,
vita, ferite, perdita o danneggiamento della nave o dan- durante le operazioni normali ed in caso d'emergenza.
neggiamento dell'ambiente.
Le funzioni e gli impianti sono scomposti fino ad un livello
b) Rischio: è definito come la combinazione della proba-
di dettaglio che sia appropriato ai risultati che si vogliono
bilità e delle conseguenze di un incidente.
ottenere con l'analisi di rischio. Aspetti relativi all'intera-
c) Critico è un impianto e/o un componente la cui avaria zione delle funzioni e degli impianti devono essere presi in
potrebbe portare alla perdita di una funzione essenziale particolare considerazione per identificare eventuali punti
della nave (per esempio, dell'impianto principale di deboli, per esempio, funzioni svolte da un componente sin-
propulsione). golo la cui avaria potrebbe compromettere la disponibilità
d) Albero delle avarie (FT): è un diagramma logico nel dell'intero impianto.
quale un avvenimento indesiderato (avvenimento prin- In linea di principio, può essere utilizzato uno qualsiasi dei
cipale) viene considerato, e le relative cause sviluppate. metodi standard per l'esecuzione di un'analisi di rischio
Le relazioni tra gli avvenimenti di minore importanza (per esempio: FMEA (Failure Mode and Effective Analisys),
(generalmente avarie) sono stabilite mediante porte logi- Analisi dell'Albero di Rischio (Fault Tree Analisys), ecc.); la
che (le principali sono: E e O). I risultati sono un scelta del metodo dipende dal grado di complessità
insieme di combinazioni di avvenimenti (generalmente dell'impianto. Per impianti caratterizzati da un alto livello
avarie), ciascuna delle quali è necessaria e sufficiente a di ridondanza, è raccomandata l'Analisi dell'Albero di
dare luogo ad un avvenimento principale. Lalbero delle Rischio (o qualsiasi altro metodo equivalente); impianti con
avarie (FT) può essere qualitativo o quantitativo, a componenti che operano in serie funzionali possono essere
seconda che vi siano o meno dati statistici associati a studianti mediante FMEA; impianti particolarmente sem-
ciascun avvenimento. plici possono necessitare solo di considerazioni qualitative
e) Analisi del Tipo e degli Effetti dell'Avaria (FMEA = Fai- mediante l'esame dei relativi disegni e del piano di installa-
lure Mode and Effect Analysis): è una tecnica per analiz- zione. In ogni caso, il processo utilizzato, le assunzioni ed i

Regolamenti RINA 2008 53


Parte F, Cap 1, App 6

risultati devono essere chiaramente giustificati e documen- rischio, devono essere scaricati dal database della nave a
tati in un apposito rapporto. richiesta della Società. In particolare, possono essere richie-
sti i seguenti dati:
2.3 Individuazione dei componenti critici da • ore di funzionamento di ciascun componente,
controllare • modo, causa e tempo dell'avaria,
2.3.1 (1/7/2003) • perdite di tempo causate dall'avaria,
I componenti critici da controllare durante la vita della nave • programmazione, tempistica e risorse (uomini e mate-
sono quelli che, in base all'analisi di rischio, risultano avere riali d'uso) previsti per la manutenzione preventiva,
l'influsso maggiore sui rischi, con particolare attenzione
alle potenziali singole avarie che influenzano l'impianto in • particolari sulla manutenzione correttiva (parti di
studio. rispetto adoperate, compiti eseguiti, tempo medio fra
due azioni correttive),
L'impianto sarà assoggettato al processo descritto in Fig 1 e
le azioni risultanti saranno adottate nel Piano delle Ispe- • data in cui il componente è stato sostituito o ricondizio-
zioni e Manutenzioni (IMP). nato.
Quando possibile, le informazioni ed i dati effettivi sopra
2.4 Raccolta dei dati effettivi relativi alle menzionati possono essere trasformati in parametri stati-
avarie ed alla manutenzione stici, da aggiornare periodicamente, per paragonarli con
quelli di apparecchiature similari, tendenze delle analisi di
2.4.1 (1/7/2003) affidabilità, ottimizzazione degli intervalli tra le sostitu-
Le informazioni ed i dati effettivi relativi alla manutenzione zioni, ecc.; queste ulteriori analisi possono portare alla
preventiva e correttiva e alle ispezioni a bordo, per i com- variazione della periodicità del Piano delle Ispezioni e
ponenti che risultano essere critici in base all'analisi di Manutenzioni (IMP).

Figura 1 (1/7/2003)

Il deperimento del componente SI Definire le prove con i


può essere individuato necessari requisiti,
mediante prove? strumenti e periodicità

NO

Il deperimento del componente


può essere individuato SI Monitoraggio delle condizioni
mediante misurazioni di (pressioni, temperature,
grandezze fisiche? vibrazioni, ecc.)

NO

Prevedere i pezzi di rispetto


Il componente può essere SI e gli strumenti disponibili a
facilmente riparato o bordo per il ripristino del
sostituito in caso di avaria? componente

NO

Prevedere procedure di
emergenza per far fronte
all'avaria o modificare l'impianto

54 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

APPENDICE 7 SCHEMA DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA

1 Generalità non è richiesta alcuna revisione, a meno che non sia speci-
ficato dal Fabbricante.
1.1 1.1.5 A bordo della nave deve esserci una persona respon-
1.1.1 (1/1/2008) sabile della gestione del sistema PMS al cui fine deve posse-
La notazione addizionale di classe PMS viene assegnata, in dere le specifiche qualifiche professionali. Questa persona
accordo alla Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.11.1], alle navi è solitamente il direttore di macchina; tuttavia, può essere
munite di uno Schema di Manutenzione Programmata accettata dalla Società un’altra persona designata
(PMS) approvato che soddisfa i requisiti di questa Appen- dall’Armatore purchè le sue qualifiche siano considerate
dice. equivalenti a quelle del direttore di macchina.
Le visite dei macchinari e dei componenti coperti dal PMS
Uno Schema di Manutenzione Programmata (d'ora in poi
possono essere eseguite dal personale a bordo al quale sia
citato come PMS=Planned Maintenance Scheme) è un
stata rilasciata una dichiarazione di autorizzazione alle
sistema di visita per macchinari che può essere considerato
condizioni e nei limiti indicati in Parte A, Cap 2, App 1.
alternativo al sistema di visita continuativa macchine (d'ora
in poi riferito come CMS=Continuous Machinery Survey), Macchinari e componenti visitati dalla persona autorizzata
descritto in Parte A, Cap 2, Sez 2, [4.3] . sono soggetti ad una visita di conferma come specificato in
Parte A, Cap 2, App 1.
Detto schema è limitato a componenti ed impianti com-
presi nella Visita Continuativa Macchine (CMS). 1.1.6 Le condizioni e le procedure per l’approvazione di
Qualsiasi elemento non compreso nel PMS deve essere un PMS sono indicate in [2].
accreditato nella maniera usuale tradizionale.
2 Condizioni e procedure per l’appro-
1.1.2 Questo schema di visita deve essere approvato dalla
Società prima di essere messo in atto. Quando si applica il
vazione del sistema
PMS, l’entità e la periodicità della visita di rinnovo della
classe sono adattate a ciascun singolo macchinario e stabi- 2.1 Generalità
lite sulla base delle revisioni raccomandate dai Fabbricanti,
2.1.1 Il PMS deve essere approvato dalla Società. A tal fine
dell’esperienza documentata degli operatori e della monu-
l'Armatore deve fare richiesta formale alla Società e fornire
tenzione basata sulle condizioni (CBM), ove tale metodo sia
la documentazione e le informazioni specificate in [2.2],
applicabile ed adottato. Per esempio, nell’ambito di un
combinate in un manuale che descriva lo schema proposto
sistema PMS possono verificarsi i seguenti casi:
e comprenda copie campione dei diversi documenti da
• il quadro A è visitato sulla base della normale data di usarsi durante la messa in atto dello schema.
scadenza della visita di rinnovo della classe
2.1.2 (1/1/2002)
• la pompa per olio lubrificante B è visitata sulla base Il PMS deve essere programmato e mantenuto mediante un
della visita continuativa macchine
sistema computerizzato. Ciò può tuttavia non essere appli-
• il motore a combustione interna C è visitato sulla base cato a schemi in atto già approvati.
delle ore di moto
Quando si usano sistemi computerizzati, l'accesso al
• la turbopompa D è visitata sulla base dei risultati della sistema, al fine di aggiornare la documentazione per la
manutenzione basata sulle condizioni (CBM). manutenzione ed i programmi di manutenzione, è consen-
tito soltanto alla persona responsabile del PMS o ad un'altra
1.1.3 (1/1/2002)
persona da essa autorizzata.
In generale gli intervalli di visita previsti nel PMS non
devono essere superiori a quelli previsti per la Visita Conti- I sistemi computerizzati devono comprendere dispositivi di
nuativa Macchine (CMS). Tuttavia, per componenti la cui back-up, come dischi/nastri, Compact Discs, che devono
manutenzione sia basata su periodi di funzionamento in essere aggiornati ad intervalli regolari.
ore, possono essere accettati intervalli più lunghi come L'applicazione funzionale di questi sistemi deve essere
quelli raccomandati dal Costruttore. approvata dalla Società.
Tuttavia, qualora sia operante un sistema di monitoraggio
delle condizioni approvato, gli intervalli di visita basati sul 2.2 Documentazione
sistema CMS possono essere estesi.
2.2.1 La documentazione da sottoporre è il manuale sopra
1.1.4 Quando il CBM dei macchinari e dei componenti menzionato, il quale deve comprendere:
inseriti nel sistema PMS approvato indica che la loro condi- a) una descrizione dello schema e la sua applicazione a
zione e le loro prestazioni sono entro i limiti accettabili, bordo e il diagramma organizzativo proposto che iden-

Regolamenti RINA 2008 55


Parte F, Cap 1, App 7

tifichi le aree di responsabilità e le persone responsabili 2.4 Rapporto annuale


del PMS a bordo
2.4.1 (1/1/2002)
b) l’elenco dei macchinari e dei componenti che devono Deve essere fornito alla Società un rapporto annuale a
essere considerati per l’inserimento nel PMS, distin- copertura dell'anno di servizio. Tale rapporto deve conte-
guendo per ciascuno di essi il principio della periodicità nere le seguenti informazioni:
di visita utilizzata, come indicato in [1.1.2] • l'elenco dei macchinari e dei componenti (comma b) di
[2.2.1]) e la procedura per la loro identificazione
c) la procedura per l’identificazione degli elementi elen-
cati in b) che deve essere compatibile con il sistema di • gli schemi per la manutenzione preventiva
identificazione usato dalla Società • i dati relativi al CBM di quei macchinari visitati con tale
metodo, compresi quelli dall'ultimo smontaggio ed i
d) l’entità ed il programma delle procedure manutentive dati originari di riferimento
per ciascun elemento elencato in b), comprese le condi-
zioni limite accettabili dei parametri da monitorare sulla • qualsiasi modifica all’altra documentazione indicata in
base delle raccomandazioni dei Fabbricanti o di stan- [2.2]
dard riconosciuti e inseriti in appositi schemi di manu- • analisi di completa tendenza (compresa l'analisi a spet-
tenzione preventiva tro per le vibrazioni) dei macchinari che mostrano para-
metri che eccedano i limiti ammissibili. In tali casi le
e) i dati originali di referimento, monitorati a bordo, per azioni da intraprendere per riportare i parametri entro
quei macchinari sottoposti a manutenzione sulla base limiti accettabili devono essere anch'esse rapportate.
del monitoraggio delle condizioni
Tutta la documentazione deve essere firmata dalla persona
f) l’elenco e le specifiche delle apparecchiature che effet- responsabile citata in [1.1.5].
tuano il monitoraggio delle condizioni, compresi i
metodi da usare per la manutenzione ed il monitoraggio
3 Messa in opera del sistema
stesso, gli intervalli di tempo per la manutenzione ed il
monitoraggio di ciascun elemento e le condizioni limite
accettabili 3.1

g) il flusso dei documenti e la relativa procedura di archi- 3.1.1 Quando la documentazione presentata è stata
viazione. approvata ed il sistema PMS è stato messo in opera a bordo
ed usato per un sufficiente periodo (che non deve superare
2.2.2 (20/12/2005) un anno) in modo tale che tutto il personale familiarizzi con
esso, deve essere eseguita una visita al fine di avviare il
In alternativa alla versione cartacea del manuale, l'Arma-
sistema e renderlo operativo ufficialmente. L’entità di questa
tore deve consentire alla Società l'accesso a distanza al
visita, definita visita di convalida, è riportata in [5.1.1].
proprio sistema computerizzato (ved. [2.1.2]), che deve
comprendere le informazioni richieste in [2.2.1]. 3.1.2 A seguito dell’esito positivo della visita di convalida,
il PMS è considerato approvato. Il relativo allegato al Certi-
2.3 Informazioni a bordo ficato di Classe della nave è aggiornato e la notazione di
visita PMS è riportata sul Libro Registro.

2.3.1 Le seguenti informazioni devono essere disponibili a


bordo: 4 Mantenimento e ritiro del sistema
a) tutta la documentazione elencata in [2.2], debitamente 4.1
aggiornata
4.1.1 Il sistema PMS è mantenuto per tutto il periodo di
b) le istruzioni per la manutenzione per ciascun macchi-
classe a condizione che:
nario, come pertinente (fornito dal Fabbricante o dal
Cantiere) • sia fornito alla Società un rapporto annuale a copertura
dell’anno di servizio, in accordo con quanto indicato in
c) i dati relativi al CBM dei macchinari, compresi quelli [2.4]
dall’ultimo smontaggio ed i dati originali di riferimento • sia eseguita con esito soddisfacente una verifica ispet-
tiva annuale, in accordo con quanto indicato in [5.2]
d) documentazione di riferimento (procedure di analisi di
tendenza, ecc.) • qualsiasi modifica al PMS approvato sia sottoposta alla
Società per consenso ed approvazione.
e) le registrazioni relative alla manutenzione eseguita,
comprese le condizioni riscontrate, le riparazioni ese- 4.1.2 Il sistema di visita dei macchinari secondo il PMS
guite, le parti di rispetto sistemate può essere ritirato dalla Società se tale sistema non viene
gestito in modo soddisfacente, sia per quanto riguarda la
f) l’elenco del personale di bordo addetto alla gestione del registrazione delle operazioni di manutenzione, sia per
PMS. quanto riguarda le condizioni generali dei macchinari o la

56 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

mancata osservanza degli intervalli tra le manutenzioni che i macchinari abbiano funzionato in maniera soddisfa-
concordati. cente dopo la visita o la verifica ispettiva precedente, o
che, se necessario, siano stati presi i provvedimenti neces-
4.1.3 L’Armatore può interrompere il PMS in qualsiasi sari a seguito di segnalazione di superamento delle tolle-
momento dando comunicazione scritta alla Società. In tal ranze accettabili dei parametri di funzionamento dei
caso i macchinari o i componenti visitati sulla base del PMS macchinari, e che gli intervalli tra una revisione e l’altra
dall’ultima verifica ispettiva annuale saranno accreditati ai siano stati rispettati.
fini della classe a giudizio del Tecnico incaricato della
visita. 5.2.5 Devono essere disponibili rapporti scritti relativi ad
eventuali avarie o malfunzionamenti.
4.1.4 (1/1/2002)
Nel caso di vendita o di cambio di gestione della nave, 5.2.6 Deve essere esaminata la descrizione delle eventuali
l’approvazione del PMS sarà riconsiderata. riparazioni effettuate. Qualsiasi parte di macchinari o com-
ponente che siano stati sostituiti da corrispondenti rispetti a
5 Visite causa di un’avaria devono essere conservati a bordo,
quando possibile. In questa occasione tali parti sostituite
devovo essere sottoposte all’esame del Tecnico.
5.1 Visita di convalida
5.2.7 Il Tecnico, inoltre, controlla che il personale a bordo
5.1.1 La visita di convalida deve essere eseguita da un Tec- che gestisce il PMS sia in possesso dell’apposita autorizza-
nico della Società, come indicato in [3.1.1], entro un anno zione in corso di validità (vedere Parte A, Cap 2, App 1).
dalla data di approvazione della documentazione.
5.2.8 (1/1/2002)
5.1.2 Lo scopo della visita è di verificare che:
Il Tecnico deve verificare il rapporto annuale o accertarsi
• il PMS venga applicato in conformità alla documenta- che esso sia stato verificato dalla Società.
zione approvata e sia adatto al tipo e alla complessità
dei componenti e degli impianti di bordo 5.2.9 Qualora il Tecnico non sia soddisfatto dei risultati
• il PMS fornisca la documentazione richiesta per la veri- raggiunti dal PMS, cioè del grado di precisione per quanto
fica ispettiva annuale concerne i dati di manutenzione registrati e/o delle condi-
zioni generali dei macchinari, dovrà inviare un rapporto
• le prescrizioni di visita e di prova per il mantenimento alla Società raccomandando le modifiche da apportare allo
della classe siano osservate schema di visita e giustificando le ragioni dei suoi suggeri-
• il personale di bordo abbia dimestichezza con le proce- menti.
dure del PMS.
5.2.10 A buon esito di questa verifica ispettiva, il Tecnico
A buon esito della visita che confermi l’applicazione appro- conferma la validità del PMS, vidimando il Certificato di
priata del PMS, il sistema viene considerato operativo, pre- Classe in conformità con Parte A, Cap 2, Sez 2, [3.3] e
vio invio alla Società di un rapporto che descriva il sistema decide quali elementi possono essere accreditati ai fini
stesso. della classe.

5.2 Verifica ispettiva annuale 5.3 Avarie e riparazioni


5.2.1 Quando il PMS è adottato, deve essere verificata la 5.3.1 (1/1/2002)
continua osservanza delle prescrizioni per i controlli, le
Le avarie di componenti o elementi di macchinari devono
revisioni e le riparazioni, ove necessarie, indicate in [2] per
essere rapportate alla Società. Le riparazioni di detti com-
mezzo di verifiche ispettive annuali al fine di confermare la
ponenti od elementi di macchina danneggiati devono
validità del sistema di visite approvato.
essere effettuate a soddisfazione del Tecnico della Società.
5.2.2 La verifica ispettiva annuale deve essere eseguita in 5.3.2 (1/1/2002)
concomitanza con la visita annuale di classe.
Qualsiasi riparazione od azione correttiva riguardante mac-
5.2.3 Lo scopo di questa verifica ispettiva è di verificare chinari inclusi nel PMS deve essere registrata nel libro gior-
che lo schema è correttamente gestito, in particolare che nale del PMS e la riparazione deve essere controllata dal
tutti gli elementi (che dovevano essere visitati nel relativo Tecnico della Società in occasione della verifica ispettiva
periodo) siano stati effettivamente visitati a tempo debito. annuale.
Viene eseguito un esame generale degli elementi interes-
sati. 5.3.3 Nel caso di prescrizioni scadute o di registrazioni di
danni non riparati che possano inficiare il PMS, i relativi
5.2.4 Vengono esaminate le registrazioni relative al fun- elementi devono essere tolti dal PMS fino a quando le pre-
zionamento ed alla manutenzione allo scopo di verificare scrizioni non siano state soddisfatte o i danni riparati.

Regolamenti RINA 2008 57


Parte F, Cap 1, App 7

6 Macchinari visitati sulla base di un essere personale interno (di bordo o di terra) oppure perso-
nale esterno (studi professionali di ingegneria), e le relative
programma di Manutenzione Basata
qualifiche.
sulle Condizioni
La strategia CBM, comprensiva della descrizione delle
attrezzature da utilizzare, del personale addetto, dei rilievi
6.1 Generalità sulla Manutenzione Basata da eseguire ecc., deve far parte integrante del sistema di
sulle Condizioni visita PMS e deve essere inclusa in una sezione specifica
6.1.1 (1/1/2008) del manuale PMS.
La Manutenzione Basata sulle Condizioni (CBM) è una pro- 6.2.2 Società (1/1/2008)
cedura basata sulla possibilità di ricavare dai macchinari
Lo schema di manutenzione programmata deve essere esa-
informazioni previsionali che indichino il loro reale con-
minato per l'approvazione con particolare riguardo alle
sumo e degradazione e il relativo tasso di sostituzione (cioè
proposte relative al CBM. La Società si riserva il diritto di
l'andamento), sulla base del quale le operazioni di manu-
richiedere il controllo delle misure di riferimento per un
tenzione possono essere modificate via via in accordo allo
periodo di almeno sei mesi, tenendo conto dell'età e delle
stato effettivo di conservazione dei macchinari.
condizioni dei macchinari della nave.
La reddittività dell'approccio CBM è legata alla criticità
I Tecnici della Società hanno il diritto, se ritenuto necessa-
degli elementi controllati, alla affidabilità delle tecniche
rio, di provare o aprire i macchinari indipendentemente
CBM nel fornire informazioni utili ed alla facilità di iinter-
dall'esistenza della procedura CBM.
pretazione dei risultati e della loro tendenza. In ogni caso,
specialmente per tipi di macchinari complessi, non ci si 6.2.3 Direttore di macchina (1/1/2008)
può aspettare che il CBM possa prevedere il meccanismo di La presenza di un CBM non esenta il Direttore di macchina
avaria di ogni componente, pertanto per il controllo di dai suoi compiti, inclusa la responsabilità di intervenire su
alcuni elementi l'unica soluzione possible è quella di macchinari in base alla propria esperienza e valutazione. Il
aprirli. Direttore di macchina deve accertarsi che i parametri di
La scelta degli elementi da includere nel programma CBM monitoraggio delle condizioni del CBM vengano registrati
è una decisione dell'Armatore. agli intervalli concordati. Ciò comporta una serie di letture
Il minimo dei parametri da esaminare al fine di verificare le iniziali o "di riferimento", che saranno utilizzate come ter-
condizioni dei vari macchinari per i quali viene accettato mini di confronto per le letture successive.
questo tipo di manutenzione è indicato in [6.3] e [6.4]. La
6.2.4 Verifica ispettiva annuale (1/1/2008)
frequenza delle misurazioni può essere aumentata sulla
I requisiti per una verifica ispettiva annuale della documeta-
base della criticità dell'apparecchiatura. In generale, la stra-
zione realtiva alla manutenzione e monitoraggio dei mac-
tegia del CBM e la sua estensione, comprensiva dei limiti di
chinari sono gli stessi di quelli indicati in [5.2]. Durante tale
accettabilità, deve essere approvata dal Fabbricante. Le tec-
verifica il Direttore di macchina deve, in aggiunta a quanto
niche CBM non incluse in questa Sezione possono essere
richiesto in [5.2], mettere a disposizione la seguente docu-
accettate se vengono proposte o stabilite dal Fabbricante
mentazione di manutenzione e monitoraggio:
del macchinario.
• le registrazioni richieste dal CBM per ogni elemento che
Indicazioni sul CBM possono essere reperite nella "Guide
deve essere accreditato per la classe. Le registrazioni
for the Application of the Condition Based Maintenance in
devono indicare se sono stati superati i limiti accettabili
the Planned Maintenance Scheme" pubblicata dalla
e quali provvedimenti sono stati presi.
Società.
• I certificati di taratura della strumentazione usata per
eseguire le misurazioni, se applicabili.
6.2 Ruoli e responsabilità
Le responsabilità dei Tecnici della Società durante la veri-
6.2.1 Responsabile del sistema (1/1/2008) fica ispettiva annuale, in aggiunta a quelle indicate in [5.2],
Al momento della richiesta di approvazione dello schema sono:
di manutenzione programmata dei macchinari, il Responsa- a) esaminare i macchinari e le registrazioni di monitorag-
bile del sistema deve sottoporre i dettagli del CBM indicati gio in modo approfondito per accertare che lo schema è
in [6.3] e [6.4], le tecniche e le attrezzature che saranno stato gestito correttamente e che i macchinari hanno
impiegate; per gli strumenti installati a bordo, il relativo funzionato in maniera soddisfacente dopo la visita pre-
manuale di uso e manutenzione, con le relative istruzioni, cedente;
fornito dal Fabbricante deve far parte della documentazione
di manutenzione della nave. La strategia per gli elementi b) esaminare le registrazioni richieste dal CBM per verifi-
soggetti al CBM deve essere computerizzata ed un numero care che i parametri siano entro il limiti previsti (oppure
minimo di rilievi deve essere fatto nel periodo tra due visite controllare che, nel caso di un non corretto funziona-
ispettive annuali. Il CBM non esenta il personale di mac- mento del macchinario, immediatamente prima
china dall'eseguire ispezioni visive degli elementi. dell'avvenimento siano state effettuate le letture che
devono essere utilizzate come dati nella preparazione
I punti di lettura devono essere chiaramente marcati ed del relativo "rapporto di avaria"). I dati della condizione
individuati mediante una targhetta di identificazione. di riferimento devono essere confrontati con le letture
La documentazione deve anche comprendere il diagramma successive per accertare il loro andamento. Il Tecnico
di responsabilità del personale addetto al CBM, che può della Società può richiedere, su un macchinario funzio-

58 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

nante disponibile, delle letture di verifica da confrontare 6.3.2 Diesel generatore di emergenza (1/1/2008)
con le registrazioni di bordo; I parametri da controllare sono i seguenti:
c) controllare i certificati di taratura della strumentazione • Taratura e prova degli ugelli del combustibile
di monitoraggio ed accertare la capacità dell'equipag- • Determinazione della compressione dei cilindri
gio di utilizzare le attrezzature e le registrazioni del • Pulizia dei filtri dell'olio combustibile
CBM.
• Analisi dell'olio lubrificante.

6.3 Criteri del CBM per l'apparato motore I rilievi devono essere eseguiti al minimo ogni cinque anni.

6.3.1 Motori diesel per la propulsione e la


produzione di energia elettrica (1/1/2008)
La Tab 1 elenca i controlli minimi che devono essere ese-
guiti in base al servizio del motore.

Tabella 1 (1/1/2008)

Motore diesel (ad alimentazione singola o Motore diesel per produzione di


Parametri da controllare
mista) per la propulsione diretta energia elettrica
Richiesto Periodicità minima Richiesto Periodicità minima
Potenza (1) Sì Settimanale Sì Settimanale
Ore di funzionamento Sì Settimanale Sì Settimanale
Velocità di rotazione Sì Settimanale Sì Settimanale
Diagramma della pressione indi- Sì Settimanale Sì Settimanale
cata (ove possibile) oppure curve
pressione/tempo
Temperatura e/o viscosità del Sì Settimanale Sì Settimanale
combustibile liquido
Pressione aria di sovralimenta- Sì Settimanale Sì Settimanale
zione e temperatura in corrispon-
denza dei serbatoi d'aria
recipienti
Temperatura gas di scarico di Sì Settimanale No -
ogni cilindro
Temperatura gas di scarico prima Sì Settimanale Sì Settimanale
e dopo le turbosoffianti
Temperatura e pressione dei cir- Sì Settimanale Sì Settimanale
cuiti di raffreddamento del
motore
Temperature e pressione del cir- Sì Settimanale Sì Settimanale
cuito olio lubrificante del motore
Velocità di rotazione delle turbo- Sì Settimanale Sì Settimanale
soffianti (2)
Vibrazioni dei cuscinetti delle Sì Mensile Sì Mensile
turbosoffianti (2)
(1) Deve essere letto mediante un torsiometro o con un'altra attrezzatura equivalente, oppure attraverso le uscite dei regolatori di
velocità, oppure con il rilevamento della cremagliera delle pompe di iniezione.
(2) I punti di lettura della velocità di rotazione delle turbosoffianti e delle vibrazioni dei relativi cuscinetti devono essere stabiliti
secondo le istruzioni del Fabbricante.
Nota 1: Se l'Armatore sceglie di controllare la turbosoffiante o le turbosoffianti separatamente rispetto al motore diesel, devono
essere effettuate settimanalmente almeno le seguenti misurazioni:
• Temperatura dei gas di scarico a monte e a valle delle turbosoffianti
• Pressione aria di sovralimentazione in corrispondenza dei serbatoi
• Velocità di rotazione e vibrazioni delle turbosoffianti
I punti di lettura devono essere stabiliti secondo le istruzioni del Fabbricante.

Regolamenti RINA 2008 59


Parte F, Cap 1, App 7

Motore diesel (ad alimentazione singola o Motore diesel per produzione di


Parametri da controllare
mista) per la propulsione diretta energia elettrica
Richiesto Periodicità minima Richiesto Periodicità minima
Risultati dell'analisi dell'olio Sì Trimestrale Sì Semestrale
lubrificante
Flessioni dell'albero a manovelle Sì Trimestrale Sì Semestrale
Smorzatore vibrazioni torsionali Sì Semestrale oppure Sì Semestrale oppure
dell'albero a manovelle secondo le istruzioni secondo le istruzioni
del Costruttore del Costruttore
Temperatura dei cuscinetti di Sì Settimanale Sì Settimanale
banco e pressione nel carter se disponibile se disponibile
Analisi del combustibile liquido Sì Ad ogni rifornimento Sì Ad ogni rifornimento
(ISO 8217:2005) di combustibile di combustibile
Carico sul motore (%) No - Sì Settimanale
Carico sull'alternatore (kW) No - Sì Settimanale
Ispezione delle strutture del basa- Sì Semestrale Sì Semestrale
mento/tacchetti/bulloni di fissag-
gio
Vibrazioni dei cuscinetti del die- No - Sì Quadrimestrale
sel generatore e dell'alternatore
(1) Deve essere letto mediante un torsiometro o con un'altra attrezzatura equivalente, oppure attraverso le uscite dei regolatori di
velocità, oppure con il rilevamento della cremagliera delle pompe di iniezione.
(2) I punti di lettura della velocità di rotazione delle turbosoffianti e delle vibrazioni dei relativi cuscinetti devono essere stabiliti
secondo le istruzioni del Fabbricante.
Nota 1: Se l'Armatore sceglie di controllare la turbosoffiante o le turbosoffianti separatamente rispetto al motore diesel, devono
essere effettuate settimanalmente almeno le seguenti misurazioni:
• Temperatura dei gas di scarico a monte e a valle delle turbosoffianti
• Pressione aria di sovralimentazione in corrispondenza dei serbatoi
• Velocità di rotazione e vibrazioni delle turbosoffianti
I punti di lettura devono essere stabiliti secondo le istruzioni del Fabbricante.

60 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

6.3.3 Motore elettrico di propulsione con un


convertitore di frequenza associato
(1/1/2008)
La Tab 2 elenca i controlli minimi che devono essere ese-
guiti.

Tabella 2 (1/1/2008)

Metodo Prescrizione
Controllo delle prestazioni Motore di propulsione:
Controllo mensile continuo o periodico di:
• fornitura di corrente al quadro principale (fasi ed avvolgimenti)
• corrente del convertitore (fasi ed avvolgimenti)
• temperatura più alta dell'avvolgimento dei trasformatori della corrente di ali-
mentazione
• temperatura più alta dell'avvolgimento del motore
• velocità di rotazione
• eventuale apparecchiatura di rilevazione della posizione del rotore
• temperatura del cuscinetto dal lato trasmissione (D.E.)
• temperatura del cuscinetto dal lato libero (N.D.E.)
• temperatura d'entrata dell'aria di raffreddamento
• temperatura d'uscita dell'aria di raffreddamento
• la temperatura più alta del cubicolo
• temperature del o degli scambiatori di calore del convertitore
• rilevazione perdite d'olio dei motori lato D.E. e N.D.E.
Resistenza di isolamento dell'impianto di propulsione: ogni 12 mesi.
Controllo vibrazioni Controllo periodico dei cuscinetti del motore. Non meno di una volta al mese.
Analisi dei lubrificanti Campionatura regolare, prove di laboratorio. Non meno di una campionatura
ogni 6 mesi.
Analisi dell'olio del trasformatore Campionature regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.

Regolamenti RINA 2008 61


Parte F, Cap 1, App 7

6.3.4 Pod con un convertitore di frequenza


associato (1/1/2008)
La Tab 3 elenca i controlli minimi che devono essere ese-
guiti

Tabella 3 (1/1/2008)

Metodo Prescrizione
Controllo delle prestazioni Motore di propulsione:
Controllo continuo o con periodicità mensile:
• fornitura di corrente al quadro principale (fasi ed avvolgimenti)
• corrente del convertitore (fasi ed avvolgimenti)
• temperatura più alta dell'avvolgimento dei trasformatori della corrente di ali-
mentazione
• temperatura più alta dell'avvolgimento del motore
• velocità di rotazione
• eventuale apparecchiatura di rilevazione della posizione del rotore
• temperatura del cuscinetto dell'elica del POD
• temperatura del cuscinetto reggispinta del POD
• temperatura d'entrata dell'aria di raffreddamento
• temperatura d'uscita dell'aria di raffreddamento
• temperatura più alta del cubicolo
• temperature del o degli scambiatori di calore del convertitore
• valori registrati della contaminazione con acqua dell'olio dei cuscinetti lato
elica e reggispinta
• valori registrati delle perdite di olio/grasso attraverso la tenuta rotante a scafo
del POD
• controllo della pressione/corrente di esercizio delle pompe di governo del
POD
• Resistenza di isolamento dell'impianto di propulsione (ogni 12 mesi).
Controllo delle vibrazioni Controllo continuo o periodico dei cuscinetti del motore. Non meno di una
volta al mese.
Analisi dei lubrificanti Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.
In alternativa può essere sistemato, nel tratto tra la linea di ritorno dell'olio ed il
filtro, un analizzatore fisso che consenta il controllo continuo della presenza di
particelle metalliche nell'olio, purchè tale sistemazione non modifichi in alcun
modo il flusso regolare dell'olio.
Analisi dell'olio del trasformatore Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.

62 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

6.3.5 Turbine a gas (1/1/2008)


La Tab 4 elenca i controlli minimi che devono essere ese-
guiti. La periodicità dei rilievi deve essere stabilita dal Fab-
bricante.
Inoltre, gli impianti di arresto ed i dispositivi di sicurezza
devono essere controllati alla Visita Annuale.

Tabella 4 (1/1/2008)

Metodo Prescriizone
Ispezione visiva Ispezione periodica di:
• condotte di aspirazione e scarico
• palette statoriche sull'aspirazione
• compressore (primo stadio)
• casse
• ausiliari
• giochi (per quanto possible)
Con sonde a fibre ottiche Ispezione periodica di:
• statori del compressore
• palettatura
• camere di combustione
• ugelli della turbine e palette
Controllo delle vibrazioni Controllo continuo ed analisi dell'andamento delle vibrazioni del cuscinetto
del rotore della turbina a gas
Analisi dei lubrificanti Ispezione periodica di:
• rilevazione di particelle magnetiche
• filtri dell'olio.
Campionatura ad intervalli regolari dell'olio di lubrificazione, prove di labora-
torio.
In alternativa può essere sistemato, nel tratto tra la linea di ritorno dell'olio ed
il filtro, un analizzatore fisso che consenta il controllo continuo della presenza
di particelle metalliche nell'olio, purchè tale sistemazione non modifichi in
alcun modo il flusso regolare dell'olio.
Analisi del combustibile Campionatura ad intervalli regolamentari secondo la Norma ISO 8217: 2005
Controllo delle prestazioni (normalmente fornito Controllo continuo ed analisi dell'andamento di:
dall'impianto di automazione collegato al package) • compressore (temperatura di entrata e di uscita, pressione di scarico, velo-
cità)
• turbina (temperatura di entrata, velocità)
• temperatura dell'aria di ingresso del motore
• contatore dei cicli di fatica

6.3.6 Albero portaelica (1/1/2008) indicata nella Cap 5, Sez 2, [2.2.2], una ispezione visiva
Si applicano le prescrizioni previste per la notazione addi- dei giunti elastici per controllare i seguenti elementi:
zionale di classe MON-SHAFT ( Cap 5, Sez 2). In aggiunta • Deformazione statica
deve essere eseguita regolarmente, con la stessa periodicità • Ossidazione/invecchiamento degli elementi in gomma
• Distacco della giunzione tra metallo e gomma
• Cricche superficiali sugli elementi in gomma.

Regolamenti RINA 2008 63


Parte F, Cap 1, App 7

6.3.7 Riduttori ed invertitori ad


ingranaggi (1/1/2008)
La Tab 5 elenca i controlli minimi che devono essere ese-
guiti.

Tabella 5 (1/1/2008)

Metodo Prescrizione
Controllo delle condizioni Ruote dentate , pignoni, alberi, cuscinetti, giunti, frizione, pompe azionate
devono essere ispezionate ad ogni smontaggio.
Sono richiesti i seguenti controlli:
• gioco tra i denti degli ingranaggi e gioco diametrale tra pignone ed
albero
• tenuta stagna delle guarnizioni dell'albero
Si può accettare che gli ingranaggi ed i cuscinetti a rulli possano essere
ispezionati senza smontaggio, per quanto possibile, mediante tecniche
diagnostiche non invasive.
Inoltre, i seguenti parametri devono essere controllati settimanalmente:
• pressione dell'olio lubrificante dei cuscinetti
• velocità di rotazione.
Controllo delle vibrazioni Controllo periodico o continuativo dei cuscinetti. Non meno di una volta ogni
4 mesi.
Analisi dei lubrificanti Campionatura ad intervalli regolari, prove di laboratorio.
Non meno di una campionatura ogni 6 mesi.

6.3.8 Generatore asse (1/1/2008) • ispezione ad ogni smontaggio dei cuscinetti del rotore,
E' richiesto un controllo continuo o periodico dei cusci- dei cuscinetti reggispinta, degli accoppiatoi e delle
netti, non meno di una volta al mese. sistemazioni di espansione assiale della cassa
• ispezione ad ogni smontaggio della palettatura termi-
6.3.9 Turbine a vapore (1/1/2008) nale di bassa pressione e di quella di marcia indietro.
Per le turbine a vapore principali ed ausiliarie i parametri da
controllare sono i seguenti: 6.4 Impianti ed apparecchiature diverse
• vibrazioni dei cuscinetti della turbina (letture continua- 6.4.1 Generalità (1/1/2008)
tive o mensili) Questo sotto-articolo [6.4] riassume le richieste minime per
• potenza (mediante un torsiometro o altra apparecchia- i più comuni tipi di macchinari che possono essere siste-
tura equivalente, altrimenti, per poter valutare la mati a bordo. In aggiunta ai parametri elencati che devono
potenza, devono essere disponibili il numero di ugelli, essere controllati, devono essere previsti esami visivi perio-
la pressione del vapore all'ammissione e la pressione dici.
nella camera ugelli) (letture continuative o mensili)
6.4.2 Apparecchiature dell'impianto di
• velocità di rotazione (letture continuative o mensili) raffreddamento: pompe centrifughe, azionate
• misurazione periodica della posizione assiale del rotore da motori elettrici (1/1/2008)
utilizzando un rilevatore esterno (mensilmente) Controlli periodici di:
• controllo continuativo o con periodicità mensile delle • velocità di rotazione
vibrazioni dell'alloggiamento dei cuscinetti della tur- • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
bina • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• dati relativi alle prestazioni dell'impianto, cioè condi- • corrente assorbita dal motore elettrico.
zioni del vapore all'entrata e all’uscita di ciascuna tur- Nota 1: per le pompe azionate da un motore a combustione
bina, condizioni del vapore saturo, surriscaldato e interna, i rilievi delle vibrazioni devono essere fatti sempre alla
desurriscaldato all'uscita delle caldaie, vuoto al con- stessa velocità del motore (giri al minuto).
densatore, temperatura acqua mare. Frequenza minima dei controlli:
L'analisi dell'olio lubrificante è richiesta almeno una volta • mensilmente: pompe di raffreddamento dell'acqua di
ogni 6 mesi. mare, temperature massima e minima delle pompe di
raffreddamento dell'acqua dolce, temperatura minima
Sono richieste le seguenti ispezioni visive o controlli addi- delle pompe per servizi generali
zionali: • ogni quattro mesi: pompe di preriscaldamento del
• registri analisi acqua delle caldaie ogni sei mesi sistema di raffreddamento ad alta temperatura.

64 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

6.4.3 Impianto dell'olio lubrificante: pompe a viti o 6.4.7 Impianto di purificazione: purificatori del
ad ingranaggi, azionate da motore combustibile liquido e dell'olio lubrificante
elettrico (1/1/2008) (1/1/2008)
Controlli periodici di: Sono richiesti i seguenti controlli:

• velocità di rotazione a) con periodicità minima mensile:


• controllo delle vibrazioni nei punti di rilevamento
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
stabiliti dal Fabbricante (vibrazioni ammissibili sug-
• pressione all'aspirazione ed alla mandata gerite dal Fabbricante, considerata l'elevata velo-
• corrente assorbita dal motore elettrico. cità)
• rilevamento della velocità di rotazione del tamburo
Nota 1: per le pompe azionate da un motore a combustione
b) almeno ogni tre mesi:
interna, i rilievi delle vibrazioni devono essere fatti sempre alla
stessa velocità del motore (giri al minuto). • letture periodiche dei controlli delle vibrazioni ed
esame visivo delle pompe ad ingranaggi di alimen-
Frequenza minima dei controlli: mensile.
tazione del combustibile liquido o dell'olio lubrifi-
cante.
6.4.4 Impianto del combustibile liquido: pompe ad
ingranaggi di alimento o spinta, azionate da 6.4.8 Pompe di travaso di liquidi vari (1/1/2008)
motore elettrico (1/1/2008)
Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
Controlli periodici di: trici:
• velocità di rotazione • pompe (a vite, ad ingranaggi) di travaso del combusti-
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi bile liquido
• pompe (centrifughe) di travaso acqua dolce
• pressione all'aspirazione ed alla mandata
• pompe (a vite, ad ingranaggi) di travaso olio lubrificante
• corrente assorbita dal motore elettrico.
sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
Nota 1: per le pompe azionate da un motore a combustione • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
interna, i rilievi delle vibrazioni devono essere fatti sempre alla
stessa velocità del motore (giri al minuto). • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• corrente assorbita dal motore elettrico
Frequenza minima dei controlli: mensile.
• velocità di rotazione.
6.4.5 Impianti d'aria compressa (1/1/2008)
6.4.9 Pompe per servizi zavorra, antincendio e
Per i seguenti tipi di macchinari: generali (1/1/2008)
• compressori d'aria di avviamento, di tipo alternativo, Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
azionati da motori elettrici trici:
• compressori d'aria per servizi generali, di tipo a pistone • pompe (centrifughe) di zavorra
o a vite, azionati da motore elettrico • pompe (centrifughe) antincendio
• soffianti ausiliarie azionate da motori elettrici, • pompe (centrifughe ) per servizi generali,
sono richiesti, almeno ogni tre mesi e per quanto possibile
sono richiesti controlli periodici di:
nelle identiche condizioni di lavoro, i seguenti controlli:
• velocità di rotazione • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• pressione alla mandata • corrente assorbita dal motore elettrico
• corrente assorbita dal motore elettrico. • velocità di rotazione.

Frequenza minima dei controlli: ogni 3 mesi. 6.4.10 Impianto di sentina (1/1/2008)
Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
6.4.6 Impianto macchina di governo: pompe trici:
idrauliche, azionate da motori elettrici • pompe centrifughe
(1/1/2008)
• pompe alternative,
Sono richiesti, con periodicità minima mensile, i seguenti
controlli: sono richiesti, almeno con periodicità mensile e per
quanto possibile nelle identiche condizioni di lavoro, i
• velocità di rotazione seguenti controlli:
• controllo delle vibrazioni (rilievi periodici o continua- • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
tivi) • pressione all'aspirazione ed alla mandata
• posizione di portata nulla • corrente assorbita dal motore elettrico
• controllo dei tubi flessibili. • velocità di rotazione.

Regolamenti RINA 2008 65


Parte F, Cap 1, App 7

6.4.11 Impianto di acqua potabile di navi passeggeri: 6.4.14 Generatore d'acqua dolce (1/1/2008)
pompe centrifughe, azionate da motori
elettrici (1/1/2008) Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
trici:
Sono richiesti, almeno ogni tre mesi e per quanto possibile
nelle identiche condizioni di lavoro, i seguenti controlli: • pompe centrifughe acqua mare per alimento, raffredda-
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi mento degli eiettori del vuoto
• pressione all'aspirazione ed alla mandata
sono richiesti, almeno con periodicità mensile, i seguenti
• corrente assorbita dal motore elettrico
controlli:
• velocità di rotazione.
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
6.4.12 Apparecchiature di manovra: thruster di prora
e di poppa azionati da motori elettrici • velocità di rotazione
(1/1/2008)
• corrente assorbita dal motore elettrico
Sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• letture di controllo delle vibrazioni del motore elettrico • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
• deve essere registrata la corrente assorbita dal motore
I controlli sopraindicati si applicano, almeno ogni tre mesi,
elettrico
anche alle pompe centrifughe del distillato e del conden-
• velocità di rotazione sato.
• letture di controllo delle vibrazioni ed esame visivo
delle pompe ausiliarie del thruster. 6.4.15 Impianti di condizionamento d'aria e di
refrigerazione (1/1/2008)
6.4.13 Impianto di vapore (1/1/2008)
Per le seguenti apparecchiature: Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
trici:
• pompe centrifughe a più stadi per l'acqua di alimento
della caldaia principale, azionate da una turbina a • compressore a vite, a pistoni o centrifugo per l'impianto
vapore, HVAC, azionato da motore elettrico, direttamente o
mediante trasmissione a cinghia,
sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• velocità di rotazione, sono richiesti, almeno ogni tre mesi, i seguenti controlli:
• pressione e temperature del vapore all'ingresso ed
all'uscita della turbina, • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• pressione all'aspirazione ed alla mandata della pompa, • velocità di rotazione
• analisi dell'olio lubrificante,
• corrente assorbita dal motore elettrico
• controllo delle vibrazioni dei cuscinetti della pompa e
della turbina. • pressione all'aspirazione ed alla mandata.

Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-


6.4.16 Impianti di navi petroliere (1/1/2008)
trici:
• pompe centrifughe, ad un singolo o a più stadi, Per le pompe centrifughe di grandi dimensioni, azionate da
dell'acqua di alimento di caldaie ausiliarie un motore elettrico o da una turbina a vapore, sono richiesti
i seguenti controlli da eseguire almeno ogni tre mesi:
• pompe centrifughe per caldaie a gas di scarico
• pompe del combustibile liquido di caldaie principali ed • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
ausiliarie
• velocità di rotazione
• bruciatori ad aria forzata, azionati da motori elettrici.
• corrente assorbita dal motore elettrico
sono richiesti almeno ogni tre mesi e per quanto possibile
nelle identiche condizioni di lavoro, i seguenti controlli: • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
Le condizioni di caricazione delle nave e le corrispondenti
• pressione all'aspirazione ed alla mandata
immersioni devono essere registrate.
• corrente assorbita dal motore elettrico
Nota 1: Gli strumenti utilizzati devono essere a sicurezza intrin-
• velocità di rotazione.
seca.
Per le seguenti apparecchiature, azionate da motori elet-
Per le soffianti di gas inerte (radiali, centrifughe o rotanti)
trici:
azionate da un motore elettrico, devono essere eseguiti,
• bruciatori ad aria forzata, azionati da motori elettrici almeno con periodicità mensile, i seguenti controlli:
sono richiesti, almeno ogni tre mesi e per quanto possibile • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
nelle identiche condizioni di lavoro, i seguenti controlli:
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi • velocità di rotazione
• corrente assorbita dal motore elettrico. • corrente assorbita dal motore elettrico.

66 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 1, App 7

6.4.17 Impianto di ventilazione (1/1/2008) deve essere prevista una postazione fissa per consentire il
Per i ventilatori devono essere eseguiti, almeno ogni tre rilievo a distanza delle vibrazioni.
mesi, i seguenti controlli:
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi 6.4.19 Impianti di navi per trasporto di gas
liquefatti (1/1/2008)
• velocità di rotazione
• corrente assorbita dal motore elettrico. Per i compressori del ciclo di refrigerazione, azionati da
motori elettrici, sono richiesti i seguenti controlli, da ese-
Nota 1: Le seguenti apparecchiature possono risultare difficili da
guire almeno ogni tre mesi:
raggiungere e possono richiedere installazioni a distanza con cavi
sistemati esternamente: • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• unità HVAC per sistemazioni impianti di abilitabilità
• corrente assorbita dal motore elettrico
• ventilatori di vari tipi per locali macchine, locali pompe, locali
provviste, locali purificatori con ventilatore intubato o inscato- • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
lato
• ventilatori per l'esaurimento dei gas di scarico dei locali 6.4.20 Impianti di navi adibite al trasporto di carichi
destinati agli autoveicoli di navi ro-ro. refrigerati (1/1/2008)
6.4.18 Impianti di navi cisterne per trasporto prodotti Per i compressori a vite o a pistoni, azionati da motori elet-
chimici (1/1/2008) trici, sono richiesti i seguenti controlli, da eseguire almeno
Per i seguenti componenti dei gruppi idraulici di potenza: ogni tre mesi:
• pompe di alimento dei gruppi idraulici di potenza • controllo delle vibrazioni e relativi rilievi
• pompe del carico idrauliche
• pompe idrauliche per gli ausiliari, • corrente assorbita dal motore elettrico

sono richiesti i seguenti controlli, da eseguire almeno ogni • pressione all'aspirazione ed alla mandata.
tre mesi:
• controllo delle vibrazioni e relativi rilievi 6.4.21 Quadri elettrici (1/1/2008)
• corrente assorbita dal motore elettrico Per i quadri elettrici a bassa tensione e (se possibile) per
• pressione all'aspirazione ed alla mandata. quelli a media tensione è richiesta, almeno una volta
all'anno, un’analisi termografica nelle condizioni di mas-
Le condizioni di caricazione delle nave e le corrispondenti simo carico previsto. La stessa tecnica può essere applicata
immersioni devono essere registrate. ai cavi, alle tubolature o anche a parti dei macchinari per
Nota 1: gli strumenti devono essere a sicurezza intrinseca; ottenere dati aggiuntivi a quelli ricavati con altre tecniche
inoltre, se le pompe del carico sono di tipo ad immersione, CBM.

Regolamenti RINA 2008 67


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 2

DISPONIBILITÀ DEI MACCHINARI (AVM)

SEZIONE 1 IMPIANTI ALTERNATIVI DI PROPULSIONE (AVM-APS)

SEZIONE 2 IMPIANTI DI PROPULSIONE DUPLICATI (AVM-DPS)

SEZIONE 3 IMPIANTI DI PROPULSIONE INDIPENDENTI (AVM-IPS)

APPENDICE 1 PROCEDURE PER L’ANALISI DEI MODI E DEGLI EFFETTI DELLE


AVARIE

Regolamenti RINA 2008 69


Parte F, Cap 2, Sez 1

SEZIONE 1 IMPIANTI ALTERNATIVI DI PROPULSIONE


(AVM-APS)

1 Generalità 1.2.2 Servizi che non è richiesto siano disponibili


durante il funzionamento dell’impianto
alternativo di propulsione
1.1 Applicabilità Non è necessario che i servizi seguenti siano forniti durante
il funzionamento del sistema di propulsione alternativo:
1.1.1 (1/7/2007)
• Impianto di movimentazione del carico;
Le notazioni addizionali di classe AVM-APS o AVM-APS- • Impianto di zavorra, se utilizzato esclusivamente per
NS sono assegnate, in accordo con quanto indicato in operazioni relative alla movimentazione del carico;
Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.3.2], alle navi auto-propulse
• Eliche di manovra prodiere;
munite di mezzi alternativi di propulsione che soddisfano le
prescrizioni del presente Capitolo. • Condizionamento dell’aria;
• Altri servizi non essenziali (per esempio stabilizzatori,
1.1.2 (1/7/2007) illuminazione piena, apparecchiature di divertimento).
Un impianto alternativo di propulsione è un impianto atto a 1.2.3 Definizione di avaria singola (1/7/2007)
mantenere la propulsione della nave in condizioni opera-
a) Viene considerata avaria singola ogni avaria che porta
tive, con le limitazioni come qui di seguito specificate.
alla non disponibilità del motore principale.
1.1.3 (1/7/2007) b) Ai fini dell’assegnazione delle notazioni addizionali di
Quando l’impianto di propulsione alternativo viene proget- classe AVM-APS o AVM-APS-NS, non è necessario con-
tato esclusivamente per il servizio di emergenza, nel caso di siderare avarie ai seguenti componenti:
non disponibilità del motore principale, viene assegnata la • Componenti della linea d’alberi direttamente accop-
notazione addizionale di classe AVM-APS. piati (cioè eliche, alberi portaelica, alberi intermedi,
cuscinetti, accoppiatoi, riduttori)
1.1.4 (1/7/2007) • Componenti statici degli impianti che sono neces-
Quando l’impianto alternativo di propulsione è progettato sari per il funzionamento dell’impianto di propul-
per essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di sione principale (cioè integrità di tubi, valvole,
emergenza, sarà assegnata la notazione addizionale di accessori di tubi, supporti per i tubi, casse)
classe AVM-APS-NS. • Perdita di un compartimento a causa di allagamento
o incendio.
1.2 Notazioni AVM-APS e AVM-APS-NS c) In principio devono essere considerate anche avarie
conseguenti, cioè ogni avaria a un qualsiasi compo-
1.2.1 Applicabilità (1/7/2007) nente che sia direttamente causata da un’avaria singola
a un altro componente.
Le seguenti condizioni operative devono essere ottenute Si assume tuttavia che la non disponibilità completa del
dalle navi munite di impianti alternativi di propulsione: motore principale di propulsione non pregiudichi il funzio-
• Velocità a pieno carico non inferiore a 7 nodi; namento appropriato degli altri macchinari ed apparecchia-
ture.
• Autonomia pari al minor valore fra 1000 miglia marine
e la metà della autonomia conseguibile con la massima 1.3 Ridondanza
quantità di combustibile che la nave può imbarcare;
1.3.1 (1/7/2007)
• Piena capacità degli organi di governo; Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato esclu-
• Disponibilità degli impianti di sicurezza (compresi gli sivamente per il servizio di emergenza (ad es. non disponi-
impianti antincendio, l’impianto di sentina, le luci di bilità del motore principale causata da un'avaria singola),
navigazione, gli apparati di comunicazione, i mezzi di per l'assegnazione della notazione AVM-APS si applica
salvataggio, ecc.). quanto segue:
a) è accettabile che alcune delle ridondanze dei macchi-
• Condizioni minime di abitabilità (comprese condizioni nari e dell'impianto generalmente richieste dei Regola-
minime di illuminazione, ventilazione, cucina, refrige- menti possano essere non più disponibili;
razione delle provviste, acqua potabile o evaporatori).
b) se i Regolamenti per gli impianti di propulsione multi-
• Preservazione del carico (quando viene assegnata la pla prevedono delle esenzioni, esse sono applicabili
notazione AVM-APS-NS). anche a questo caso.

Regolamenti RINA 2008 71


Parte F, Cap 2, Sez 1

1.3.2 (1/7/2007) 2.2 Impianti di raffreddamento, lubrifica-


Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato per zione, alimentazione di combustibile,
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di avviamento dell’impianto alternativo di
emergenza, per l'assegnazione della notazione AVM-APS- propulsione
NS si applica quanto segue:
2.2.1 Generalità
a) tutte le ridondanze dei macchinari e dell'impianto
Gli impianti devono essere costruiti in modo da soddisfare
generalmente richieste dai Regolamenti devono essere
le condizioni indicate in [1.2]. In aggiunta a quanto pre-
tenute disponibili, tranne le ridondanze delle eccitatrici,
scritto nelle altre parti del Regolamento si applicano le pre-
nel caso venga utilizzato come fonte di energia alterna-
scrizioni seguenti.
tiva di propulsione una macchina sincrona;
b) le esenzioni indicate al punto [1.3.1] b) non sono in 2.2.2 Pompe (1/7/2007)
questo caso applicabili. Per l’assegnazione della notazione AVM-APS gli impianti in
questione devono essere muniti di due pompe, una di
riserva all’altra. Le pompe indipendenti dal motore princi-
1.4 Documentazione da inviare pale possono essere usate se di caratteristiche adeguate
(vedere anche [3.1]).
1.4.1 Devono essere inviati i documenti elencati in Tab 1.
Per l'assegnazione della notazione AVM-APS-NS, gli
impianti in questione devono essere muniti di almeno due
2 Sistemazioni speciali pompe, una di riserva all'altra anche nel caso di non dispo-
nibilità del motore principale.

2.1 Impianto di propulsione 2.2.3 Impianto di raffreddamento (1/7/2007)


Può essere adoperato il circuito per il motore principale
2.1.1 Macchinari per la propulsione purché ne venga assicurato il corretto funzionamento
alternativa (1/7/2007) quando la parte relativa al motore principale è intercettata.
Per le navi che hanno un solo motore principale ed una sola
2.2.4 Impianto di lubrificazione (1/7/2007)
elica, la potenza per la propulsione alternativa può essere
fornita o da un motore diesel o elettrico alternativo o dal Il circuito o i circuiti dei componenti dell'impianto alterna-
generatore asse purché esso sia stato progettato in modo tivo di propulsione devono essere indipendenti da quello
tale da poter essere immediatamente utilizzato come del motore principale.
motore di propulsione nel caso di non disponibilità del 2.2.5 Impianto del combustibile liquido (1/7/2002)
motore principale.
Può essere utilizzato il circuito del motore principale pur-
ché sia assicurato un funzionamento appropriato quando la
2.1.2 Accoppiamento del motore
parte relativa al motore principale stesso è intercettata.
alternativo (1/7/2007)
Ciascun motore diesel o elettrico deve poter essere accop- 2.2.6 Impianto d’avviamento (1/7/2007)
piato o disaccoppiato (se necessario) dall’albero di propul- Il circuito del motore principale può essere utilizzato pur-
sione con un mezzo indipendente, efficace, facile da usare ché sia assicurato un funzionamento appropriato quando la
prontamente. parte relativa al motore principale è intercettata.

Tabella 1 : Documenti da inviare (1/7/2007)

N. (1) Documento
1 A Descrizione dell’impianto di propulsione alternativo inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle con-
dizioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i
servizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA=failure mode and effect analysis), a
meno che la sistemazione effettiva dei macchinari e degli equipaggiamenti sia abbastanza semplice e possa essere dimostrata
una sufficiente esperienza operativa da rendere improbabile la possibilità di avarie conseguenti dovuti ad un’avaria singola. In
tale caso la Società può considerare l’accettazione di una descrizione funzionale degli impianti in luogo dell’analisi richiesta.

72 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, Sez 1

2.3 Impianti elettrici avviare e far funzionare l'impianto alternativo di propul-


sione con qualsiasi gruppo generatore principale di riserva.
2.3.1 Impianto alternativo di propulsione progettato Pertanto è richiesto che la potenza disponibile sopraindi-
per il solo servizio di emergenza (notazione cata sia anche sufficiente per alimentare quei servizi neces-
AVM-APS) (1/7/2007) sari per la conservazione del carico ma non è più richiesto
Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato per il che la potenza disponibile sia sufficiente per alimentare
solo servizio di emergenza (notazione AVM-APS) ed è ali- quei servizi indicati in [1.2.2].
mentato dalla fonte principale d'energia elettrica, la capa-
cità dei gruppi generatori principali deve essere sufficiente 2.4 Automazione
per soddisfare quanto richiesto nella Parte C, Cap 2, Sez 3, 2.4.1 (1/7/2007)
[2.2] e per avviare e far funzionare l'impianto alternativo di a) L'impianto alternativo di propulsione deve essere inte-
propulsione tenendo conto delle seguenti modifiche: grato con ogni impianto di automazione sistemato a
bordo.
a) non è richiesto che la potenza disponibile sia sufficiente
per alimentare quei servizi necessari per la conserva- b) Nel caso che l'impianto alternativo di propulsione sia
zione del carico e quei servizi indicati in [1.2.2]; elettrico, l'impianto di automazione deve essere com-
patibile con la propulsione elettrica.
b) non è richiesto che la potenza per avviare e far funzio-
nare l'impianto alternativo di propulsione sia disponi-
3 Prove a bordo
bile con qualsiasi gruppo generatore principale di
riserva.
3.1 Prove di funzionamento
2.3.2 IImpianto alternativo di propulsione 3.1.1 L’impianto alternativo di propulsione è soggetto alle
progettato per essere utilizzato in condizioni prove di funzionamento prescritte per impianti similari dai
diverse dalle situazioni di emergenza
Regolamenti.
(notazione AVM-APS-NS) (1/7/2007)
Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato per 3.2 Prove in mare
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di
emergenza (notazione AVM-APS-NS) ed è alimentato dalla 3.2.1 Nel corso delle prove in mare devono essere simu-
fonte principale d'energia elettrica, la capacità dei gruppi late le avarie singole menzionate in [1.2.3] e devono essere
generatori principali deve essere sufficiente per soddisfare registrati i valori di potenza e di velocità sviluppati quando
quanto richiesto nella Parte C, Cap 2, Sez 3, [2.2] e per la nave naviga con l’impianto alternativo di propulsione.

Regolamenti RINA 2008 73


Parte F, Cap 2, Sez 2

SEZIONE 2 IMPIANTI DI PROPULSIONE DUPLICATI


(AVM-DPS)

1 Generalità eliche funzionanti al 50% della potenza, secondo il tipo


di avaria considerata).
• Velocità a pieno carico non inferiore a 7 nodi.
1.1 Applicabilità
• Autonomia pari al minor valore fra 1000 miglia marine
1.1.1 (1/7/2007) e la metà della autonomia conseguibile con la massima
Le notazioni addizionali di classe AVM-DPS o AVM-DPS- quantità di combustibile che la nave può imbarcare.
NS sono assegnate, in accordo con quanto indicato in • Timoni ed organi di governo duplicati o sistemazioni
Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.3.3], alle navi autopropulse equivalenti che assicurino la capacità di governo nel
munite di mezzi di propulsione duplicati che soddisfano le caso di un’avaria singola di un solo del timone o mac-
prescrizioni della presente Sezione. china di governo.
• Disponibilità degli impianti di sicurezza (compresi gli
1.1.2 (1/7/2007)
impianti antincendio, l’impianto di sentina, le luci di
La presente Sezione si applica a navi con almeno due eli- navigazione, gli apparati di comunicazione, i mezzi di
che con le relative linee d’alberi indipendenti, ciascuna salvataggio).
delle quali è azionata indipendentemente da macchinari di
• Condizioni di abitabilità (comprese condizioni minime
propulsione separati, in modo tale che almeno il 50% della
di illuminazione, ventilazione, cucina, refrigerazione
potenza resti disponibile quando qualsiasi apparato di pro-
delle provviste, acqua potabile o evaporatore).
pulsione la relativa linea d’alberi ed elica non sono disponi-
bili. • Conservazione del carico.

Essa è anche applicabile a navi equipaggiate con almeno 1.2.2 Servizi che non è richiesto siano disponibili in
due thrusters azimutali indipendenti o altre sistemazioni caso di avaria singola dell’impianto di
equivalenti. propulsione duplicato (1/7/2007)
Non è necessario che i servizi seguenti siano forniti durante
1.1.3 (1/7/2007) il funzionamento di uno (o più) apparati di propulsione,
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato per il quando uno degli apparati di propulsione non è disponibile
solo servizio di emergenza (ad es. nel caso di non disponi- ad es. a causa di un’avaria singola (come definito in [1.2.3])
bilità dell'impianto principale di propulsione), viene asse- di un qualsiasi componente dell’impianto di propulsione:
gnata la notazione addizionale di classe AVM-DPS. • Impianto di movimentazione del carico;
1.1.4 (1/7/2007) • Impianto di zavorra, se utilizzato esclusivamente per
operazioni relative alla movimentazione del carico;
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato per
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di • Eliche di manovra prodiere;
emergenza, sarà assegnata la notazione addizionale di • Condizionamento d’aria;
classe AVM-DPS-NS. • Altri servizi non essenziali (per esempio stabilizzatori,
illuminazione piena, apparecchiature di divertimento.
1.2 Significato delle notazioni AVM-DPS e
1.2.3 Definizione di avaria singola (1/7/2007)
AVM-DPS-NS
a) Devono essere considerate le seguenti avarie singole:
1.2.1 Applicabilità (1/7/2007) avarie singole di qualsiasi componente non statico degli
impianti di propulsione e governo. Devono essere
Le prescrizioni seguenti sono applicabili a navi con anche considerate le avarie conseguenti, cioè ogni ava-
impianto di propulsione duplicato che assicuri che in caso ria di un componente che sia direttamente causata da
di una qualsiasi avaria singola di uno qualsiasi delle appa- un’avaria singola di un altro componente.
recchiature e degli impianti indicati in [1.2.3] relativi alla
b) La perdita di un compartimento a causa d’incendio o
propulsione, possano ancora essere ottenute le condizioni
allagamento non deve essere considerata come avaria
operative seguenti:
singola. Pertanto gli apparati duplicati, come per esem-
• Almeno il 50% della potenza deve restare disponibile pio i macchinari di propulsione, quelli per la genera-
(nel caso di navi con due eliche tale condizione può zione di energia elettrica, sezioni differenti del quadro
essere ottenuta o considerando un’elica funzionante a principale, macchine di governo duplicate, ecc. pos-
piena potenza e l’altra elica trascinata, o entrambe le sono essere sistemate nello stesso locale.

74 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, Sez 2

1.3 Ridondanza interessati devono essere muniti di almeno due pompe, una
di riserva all'altra.
1.3.1 (1/7/2007)
Se l'impianto di propulsione duplicato è progettato esclu- 2.1.3 Impianto di raffreddamento (1/7/2007)
sivamente per il servizio di emergenza (ad es. nel caso di In genere devono essere previsti impianti di raffreddamento
avaria singola di qualsiasi dei componenti non statici separati per ciascun impianto di propulsione a meno che la
dell'impianto di propulsione e governo), per l'assegnazio- FMEA dell’impianto non dimostri che un impianto integrato
nedella notazione AVM-DPS si applica quanto segue: di raffreddamento che sia asservito a tutti gli impianti di
a) è accettabile che alcune delle ridondanze dei macchi- propulsione sia sistemato in modo tale che un qualsiasi
nari e dell'impianto generalmente richieste dal Regola- guasto singolo dell’impianto non renda inoperativi tutti gli
mento possano essere non più disponibili. impianti di propulsione allo stesso tempo.

b) se il Regolamento per gli impianti di propulsione multi- In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
pla prevede delle esenzioni, esse sono applicabili anche funzione della notazione richiesta.
a questo caso.
2.1.4 Impianto di lubrificazione (1/7/2007)
1.3.2 (1/7/2007)
Ciascun apparato di propulsione deve avere impianti di
Se l'impianto alternativo di propulsione è progettato per lubrificazione separati.
essere utilizzato in condizioni diverse dalle situazioni di
emergenza, per l'assegnazione della notazione AVM-DPS- In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
NS si applica quanto segue: funzione della notazione richiesta.

a) tutte le ridondanze dei macchinari e dell'impianto 2.1.5 Impianto del combustibile liquido (1/7/2007)
generalmente richieste dai Regolamenti devono essere
tenute disponibili; In generale devono essere previsti impianti del combustibile
liquido separati per ciascun impianto di propulsione, a
b) le esenzioni indicate al punto [1.3.1] b) non sono in meno che la FMEA dell'impianto non dimostri che un
questo caso applicabili; impianto integrato del combustibile liquido che sia asser-
vito a tutti gli impianti di propulsione sia sistemato in modo
c) nel caso di propulsione elettrica, possono essere accet-
tale che una qualsiasi avaria singola dell'impianto non
tati componenti di riserva non operativi dell'impianto di
renda inoperativi tutti gli impianti di propulsione allo stesso
comando della propulsione anzichè una completa
tempo.
ridondanza purchè essi siano permanentemente instal-
lati, pronti all'uso e possano facilmente essere messi in In aggiunta si applicano le prescrizioni previste in [1.3] in
servizio. funzione della notazione richiesta.

1.4 Documentazione da inviare 2.1.6 Sorpasso


Devono essere previsti mezzi per sorpassare ed intercettare
1.4.1 Devono essere inviati i documenti elencati in Tab 1. ciascuno dei componenti che possono essere soggetti ad
una avaria singola, come definita in [1.2.3], senza pregiudi-
care il funzionamento dell’impianto stesso (comprese le
2 Sistemazioni speciali macchine e le apparecchiature) o degli altri impianti che
devono essere fatti funzionare durante la navigazione in
2.1 Impianti di raffreddamento, lubrifica- emergenza.
zione, alimentazione di combustibile,
aria di avviamento, comandi e controlli 2.2 Timoni e macchine di governo

2.1.1 Generalità 2.2.1


Gli impianti devono essere costruiti in modo da soddisfare a) Deve essere sistemato un timone e una macchina di
le condizioni indicate in [1.2]. In aggiunta a quanto pre- governo duplicati, a meno che la sistemazione
scritto nelle altre parti dei Regolamenti si applicano le pre- dell’impianto di propulsione non sia tale da garantire la
scrizioni seguenti. stessa manovrabilità prescritta dal Regolamento nel
caso di un’avaria singola che impedisca l’uso
2.1.2 Pompe (1/7/2007) dell’impianto normale di governo, per esempio nel caso
Per l’assegnazione della notazione AVM-DPS gli impianti in di navi con due eliche indipendenti a pale orientabili,
questione devono essere muniti di almeno due pompe, una navi con thrusters azimutali o POD, navi con eliche di
di riserva all’altra. Una delle due pompe può essere azio- manovra prodiera e poppiera.
nata da una macchina di propulsione, mentre l’altra deve
b) Quando le navi non hanno timoni e macchine di
essere azionata indipendentemente.
governo tradizionali, poiché la capacità manovriera è
Per l'assegnazione della notazione AVM-DPS-NS, ognuno fornita da thrusters azimutali o sistemazioni equivalenti,
dei componenti non statici dell'impianto di propulsione e devono essere previsti mezzi atti a garantire la stessa
di governo viene considerato non disponibile, gli impianti ridondanza prescritta in a).

Regolamenti RINA 2008 75


Parte F, Cap 2, Sez 2

2.3 Impianti elettrici 3 Prove a bordo


2.3.1 (1/7/2007) 3.1 Prove di funzionamento
Qualora la potenza elettrica sia fornita, agli ausiliari neces-
sari per la propulsione, attraverso un unico quadro princi- 3.1.1 L’impianto di propulsione duplicato è soggetto alle
pale, il quadro stesso deve avere almeno due sezioni con prove di funzionamento richieste dal Regolamento per
tutti i circuiti appropriatamente distribuiti fra le sezioni. Nel impianti similari.
caso di cortocircuito in una delle sezioni, la sezione dan-
neggiata deve essere sconnessa automaticamente e l'altra 3.2 Prove di navigazione
sezione o sezioni devono poter alimentare gli ausiliari 3.2.1 (1/7/2007)
necessari per far funzionare la nave nelle condizioni stabi- Nel corso delle prove di navigazione devono essere simu-
lite in [1.2.1]. late le avarie singole menzionate in Sez 1, [1.2.3] e devono
essere registrati i valori di potenza e di velocità sviluppati
2.4 Automazione quando la nave naviga in tali condizioni.
Nel caso di propulsione elettrica, se sono previsti compo-
2.4.1 L’impianto d’automazione deve essere sistemato in nenti di riserva non operativi dell'impianto di comando
modo tale da impedire la possibilità che un guasto singolo della propulsione deve essere controllato che essi siano
di un impianto di controllo possa portare alla perdita di più permanentemente installati, pronti all'uso e possano facil-
di un impianto di propulsione. mente essere messi in servizio.

Tabella 1 : Documenti da inviare (1/7/2007)

N. (1) Documento
1 A Descrizione dell'impianto di propulsione duplicato inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle condi-
zioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i ser-
vizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA, Failure Mode and Effect Analysis). L’
App 1 descrive una procedura accettabile per eseguire una FMEA.

76 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, Sez 3

SEZIONE 3 IMPIANTI DI PROPULSIONE INDIPENDENTI


(AVM-IPS)

1 Generalità • Velocità a pieno carico non inferiore a 7 nodi.


• Autonomia pari al minor valore fra 1000 miglia marine
1.1 Applicabilità e la metà della autonomia conseguibile con la massima
quantità di combustibile che la nave può imbarcare.
1.1.1 La notazione addizionale di classe AVM-IPS è asse- • Timoni ed organi di governo duplicati o sistemazioni
gnata, in accordo con quanto indicato in Parte A, Cap 1, equivalenti che assicurino la piena capacità di governo
Sez 2, [6.3.4], alle navi autopropulse munite di mezzi di nel caso di un’avaria grave del timone o della macchina
propulsione indipendenti che soddisfano le prescrizioni di governo.
della presente Sezione. • Disponibilità degli impianti relativi alla sicurezza, com-
1.1.2 (1/7/2007) presi gli impianti antincendio, l’impianto di sentina, le
Tale notazione si applica a navi con le caratteristiche luci di navigazione, gli apparati di comunicazione, i
seguenti: mezzi di salvataggio.
• Condizioni di abitabilità, comprese condizioni minime
a) Navi con almeno due eliche con le relative linee
di illuminazione, ventilazione, cucine, refrigerazione
d’alberi indipendenti, ciascuna delle quali è azionata
delle provviste, acqua potabile o evaporatori.
indipendentemente da macchinari di propulsione sepa-
rati, in modo tale che almeno il 50% della potenza resti • Preservazione del carico.
disponibile quando qualsiasi apparato di propulsione
con la relativa linea d’alberi ed elica sono fuori servizio. 1.2.2 Servizi che non è richiesto siano disponibili
durante il funzionamento in emergenza degli
Essa è anche applicabile a navi equipaggiate con impianti di propulsione indipendenti
almeno due thrusters azimutali indipendenti o altre Non è necessario che i servizi seguenti siano forniti durante
sistemazioni equivalenti. il funzionamento in emergenza di uno (o più) apparati di
b) Impianti di propulsione sistemati in compartimenti dif- propulsione, quando uno degli apparati di propulsione non
ferenti in modo tale che almeno il 50% della potenza è disponibile a causa di un’avaria singola di un qualsiasi
installata a bordo sia ancora disponibile qualora i mac- componente dell’impianto di propulsione o di uno qualsiasi
chinari di propulsione ed ausiliari situati in un qualun- degli impianti ausiliari, o delle apparecchiature necessarie
que compartimento non sono funzionanti. per la propulsione:
c) Impianti di propulsione indipendenti sistemati in modo • Impianto di movimentazione del carico;
tale che, in caso di avaria singola, possa permettere alla • Impianto di zavorra, se necessario solo per la movimen-
nave di raggiungere il primo porto o posto di rifugio tazione del carico;
opportuno, o di allontanarsi da condizioni ambientali • Eliche di manovra prodiere;
severe, garantendo i servizi minimi necessari per la
• Condizionamento dell’aria;
navigazione, la preservazione del carico ed un minimo
d’abitabilità. • Altri servizi non essenziali (per esempio stabilizzatori,
illuminazione piena, apparecchiature di divertimento).
1.2 Notazione AVM-IPS 1.2.3 Definizione di avaria singola (1/7/2007)
Deve essere considerata come avaria singola anche la per-
1.2.1 Applicabilità (1/7/2007)
dita di un compartimento (in cui siano sistemati macchinari
Le prescrizioni seguenti sono applicabili a navi con di propulsione ed ausiliari, impianti di governo e la fonte
impianti di propulsione indipendenti che assicurino che in principale di energia elettrica) a causa d’incendio o di alla-
caso di una qualsiasi avaria singola di uno qualsiasi delle gamento. Tuttavia la collisione in corrispondenza di una
apparecchiature e degli impianti indicati in [1.2.3] relativi paratia e la perdita conseguente di due compartimenti adia-
alla propulsione o alla generazione di energia elettrica, pos- centi a causa dell’allagamento non è considerata un’avaria
sano ancora essere ottenute le condizioni operative singola ai fini delle norme della presente Sezione.
seguenti:
• Almeno il 50% della potenza deve restare disponibile 1.2.4 Ridondanza (1/7/2007)
(nel caso di navi con due eliche tale condizione può Nel caso in cui l’impianto di propulsione indipendente sia
essere ottenuta o considerando un’elica funzionante a utilizzato in un’emergenza causata dalla perdita di un com-
potenza piena e l’altra elica trascinata, o entrambe le partimento è accettabile che alcune delle ridondanze nor-
eliche funzionanti al 50% della rispettiva potenza, malmente prescritte dai Regolamenti non siano più
secondo il tipo di avaria considerata). disponibili.

Regolamenti RINA 2008 77


Parte F, Cap 2, Sez 3

Tuttavia, nel caso di non disponibilità di uno degli impianti 2.1.6 Sorpasso
di propulsione a causa di una avaria singola (esclusa la per- Devono essere previsti mezzi per sorpassare ed intercettare
dita di un compartimento), tutte le ridondanze dei macchi- ciascuno dei componenti che possono essere soggetti ad
nari e degli impianti normalmente prescritte dai un’avaria singola, come definito in [1.2.3], senza pregiudi-
Regolamenti devono essere disponibili. care il funzionamento dell’impianto stesso (comprese le
Nel caso di propulsione elettrica, possono essere accettati macchine e le apparecchiature) o degli altri impianti che
componenti di riserva non operativi dell'impianto di devono essere fatti funzionare durante la navigazione in
comando della propulsione anzichè una completa ridon- emergenza.
danza purchè essi siano permanentemente installati, pronti
all'uso e possano facilmente essere messi in servizio. 2.1.7 Separazione delle tubolature (1/7/2007)
Gli impianti di tubolature comuni agli impianti di propul-
1.3 Documentazione da inviare sione indipendenti sistemati in locali separati o gli impianti
di tubolature che sono asserviti ad un impianto di propul-
1.3.1 Devono essere inviati i documenti elencati nella sione, ma passano attraverso i locali nei quali è sistemato
Tab 1. l’altro impianto di propulsione indipendente devono essere
sistemati entro condotte stagne aventi una resistenza al
2 Sistemazioni speciali fuoco almeno equivalente allo Standard A60 ed ubicate
oltre B/5 dal fianco della nave. Le condotte devono essere
accessibili per ispezione e manutenzione.
2.1 Impianti di raffreddamento, lubrifica-
zione, alimentazione di combustibile,
avviamento 2.2 Timoni e macchine di governo

2.1.1 Generalità 2.2.1 (1/7/2007)


Gli impianti devono essere costruiti in modo da soddisfare a) Un timone e una macchina di governo duplicati devono
le condizioni indicate in Sez 1, [1.2]. In aggiunta a quanto essere sistemati in compartimenti separati, a meno che
prescritto nelle pertinenti parti del Regolamento ed in la sistemazione dell’impianto principale di propulsione
[1.2.4], si applicano le prescrizioni seguenti. non sia tale da garantire la stessa manovrabilità pre-
scritta dal Regolamento nel caso di un’avaria singola
2.1.2 Pompe (1/7/2007) che impedisca l’uso dell’impianto normale di governo,
Per l’assegnazione della notazione AVM-IPS gli impianti in per esempio nel caso di navi con due eliche indipen-
questione devono essere muniti di almeno due pompe, una denti a pale orientabili, navi con thrusters azimutali,
di riserva all’altra, opportunamente ubicate in modo che nel navi con eliche di manovra prodiera e poppiera.
caso di perdita di un compartimento almeno una di esse sia
ancora disponibile. Una delle due pompe può essere azio- b) Quando le navi non hanno timoni e macchine di
nata dalla macchina di propulsione mentre l’altra deve governo convenzionali, poiché la capacità manovriera è
essere azionata indipendentemente. fornita da thrusters azimutali o sistemazioni equivalenti,
devono essere previsti mezzi atti a garantire almeno la
2.1.3 Impianto di raffreddamento (1/7/2007) stessa ridondanza richiesta in a).
In genere devono essere previsti impianti di raffreddamento
separati per ciascun impianto di propulsione a meno che la 2.3 Impianti elettrici
FMEA non dimostri che un unico impianto di raffredda-
mento che sia asservito a tutti gli impianti di propulsione sia 2.3.1 (1/7/2007)
sistemato ed ubicato in modo tale che un qualsiasi guasto I generatori elettrici devono essere sistemati in modo tale
singolo dell’impianto, inclusa la perdita di un comparti- che in caso di perdita di un compartimento resti disponi-
mento, non renda inoperativi tutti gli impianti di propul- bile tanta potenza da consentire di far funzionare la nave
sione allo stesso tempo. nelle condizioni indicate in [1.2.1] senza un generatore di
riserva. In genere tale prescrizione è soddisfatta sistemando
2.1.4 Impianto dell’olio lubrificante due quadri elettrici principali ed i gruppi elettrogeni in due
Ciascun apparato di propulsione deve avere un impianto compartimenti separati.
dell’olio lubrificante separato ubicato in compartimenti
diversi. 2.3.2 (1/7/2007)

2.1.5 Impianto del combustibile liquido (1/7/2007) I cavi elettrici e le altre apparecchiature elettriche relative
ad un locale macchine e che passino attraverso i locali nei
In generale, devono essere previsti impianti del combusti-
quali è sistemato un altro impianto di propulsione indipen-
bile liquido separati per ciascun impianto di propulsione, a
dente devono essere sistemati entro condotte stagne aventi
meno che la FMEA non dimostri che un unico impianto del
una resistenza al fuoco almeno equivalente allo Standard
combustibile liquido che sia asservito a tutti gli impianti di
A60 ed ubicati oltre B/5 dal fianco della nave. Le condotte
propulsione sia sistemato ed ubicato in modo tale che un
devono essere accessibili per ispezione e manutenzione.
qualsiasi guasto singolo dell'impianto, inclusa la perdita di
un compartimento, non renda contemporaneamente ino- L'impiego di cavi resistenti al fuoco verrà valutato nei sin-
perativi tutti gli impianti di propulsione. goli casi.

78 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, Sez 3

2.4 Automazione 3.2 Prove di navigazione


2.4.1 (1/7/2007) 3.2.1 (1/7/2007)
L’impianto di automazione deve essere sistemato in modo Nel corso delle prove di navigazione devono essere simu-
tale da impedire la possibilità che un’avaria singola late le avarie singole menzionate in [1.2.3] e devono essere
dell’impianto di comando possa portare alla perdita di più registrati i valori di potenza e di velocità sviluppati quando
di un impianto di propulsione. la nave naviga in tali condizioni.
Nel caso di propulsione elettrica, possono essere accettati Nel caso di propulsione elettrica, se sono previsti compo-
componenti di riserva non operativi dell'impianto di nenti di riserva non operativi dell'impianto di comando
comando della propulsione anzichè una completa ridon- della propulsione, deve essere controllato che essi siano
danza purchè essi siano permanentemente installati, pronti permanentemente installati, pronti all'uso e possano facil-
all'uso e possano facilmente essere messi in servizio. mente essere messi in servizio.

3 Prove a bordo

3.1 Prove di funzionamento


3.1.1 Gli impianti di propulsione indipendenti sono sog-
getti alle prove di funzionamento richieste dal Regolamento
per impianti similari.

Tabella 1 : Documenti da inviare (1/7/2007)

N. (1) Documento
1 A Descrizione dell’impianto di propulsione indipendente inclusa un'analisi (2) che dimostri la disponibilità delle con-
dizioni operative previste in [1.2.1] ed una descrizione delle operazioni necessarie per riattivare la propulsione e i
servizi essenziali
(1) A: da inviare all’approvazione in quadruplice copia
(2) Tale analisi può essere nella forma di un’analisi dei modi e degli effetti delle avarie (FMEA, Failure Mode and Effect Analysis). L’
App 1 descrive una procedura accettabile per eseguire una FMEA.

Regolamenti RINA 2008 79


Parte F, Cap 2, App 1

APPENDICE 1 PROCEDURE PER L’ANALISI DEI MODI E DEGLI


EFFETTI DELLE AVARIE

1 Generalità che possono essere usati in particolari circostanze e che


possono offrire la stessa capacità di indagine delle partico-
lari caratteristiche delle avarie.
1.1 Introduzione
1.1.1 Prescrizioni per la FMEA 1.2 Obiettivi
Come specificato nelle Sezioni 1, 2 e 3 affinché possano
essere assegnate le notazioni AVM, è necessaria l’effettua- 1.2.1 Obiettivo primario
zione di una FMEA, con l’eccezione indicata nella Nota (2) L’obiettivo primario della FMEA è quello di fornire un’inda-
in Sez 1, Tab 1 al fine di accertare che in caso di avaria sin- gine completa, sistematica e documentata che stabilisca le
gola agli impianti di propulsione, di generazione elettrica e condizioni significative di avaria degli impianti di propul-
di governo, la nave possa ancora conseguire le prestazioni sione, governo e generazione di energia elettrica, nonché
prescritte nelle varie Sezioni come condizione per l’otteni- degli altri impianti richiesti dall’Armatore, e valuti le loro
mento della notazione. funzioni con riguardo alla sicurezza della nave stessa e dei
suoi occupanti.
1.1.2 Contenuto dell’Appendice
Questa Appendice descrive l’analisi dei modi e degli effetti 1.2.2 Scopo dell’analisi
delle avarie (FMEA, Failure Mode and Effect Analysis) e for- I principali obiettivi da prendere in considerazione con
nisce una guida su come essa possa essere applicata: l’analisi sono:
a) esponendo i principi base; a) fornire ai progettisti della nave e degli impianti le infor-
mazioni per verificare i loro obiettivi progettuali;
b) fornendo i passi procedurali necessari per svolgere
un’analisi; b) fornire all’Armatore i risultati di uno studio delle carat-
teristiche di avaria di alcuni impianti scelti della nave
c) identificando termini, ipotesi, misure e modi di avaria
che possano aiutare nella valutazione delle sistemazioni
appropriati;
e delle misure da prendere per contenere entro limiti
d) fornendo esempi dei fogli di lavoro necessari. ammissibili i danni conseguenti all’avaria;
1.1.3 Definizione dell’ FMEA c) fornire ai comandanti e all’equipaggio relativa docu-
Una valutazione pratica, realistica e documentata delle mentazione per preparare programmi completi di adde-
caratteristiche dell’avaria della nave e dei componenti degli stramento, conduzione e manutenzione della nave.
impianti deve essere intrapresa con l’obiettivo di definire e
studiare le condizioni di avaria più importanti che si pos- 1.3 Navi gemelle
sono verificare.
1.3.1 Nel caso di due o più navi realizzate in base allo
1.1.4 Principi dell’FMEA stesso progetto ed aventi gli stessi impianti, è sufficiente
La FMEA è basata sul concetto della singola avaria in conse- eseguire una FMEA per la prima unità, ma ogni unità deve
guenza della quale ogni sistema considerato, ai vari livelli essere soggetta alle stesse prove conclusive previste nella
di gerarchia funzionale di impianto, possa andare in avaria FMEA.
per una probabile causa alla volta. Gli effetti dell’avaria
ipotizzata sono analizzati e classificati in funzione della 1.4 Principi di base per le FMEA
loro gravità. Tali effetti possono comprendere avarie secon-
darie (o avarie multiple) ad un altro o ad altri livelli. Ogni 1.4.1 Prima di procedere, con una dettagliata FMEA, gli
modo di avaria che potrebbe avere effetti catastrofici effetti delle avarie dei componenti degli impianti sulla
dovrebbe essere evitata mediante ridondanza di apparec- risposta funzionale degli impianti stessi, è necessario svi-
chiature od impianti, a meno che tali avarie siano estrema- luppare un’analisi di avaria funzionale degli impianti consi-
mente improbabili. In alternativa, per i modi di avaria derati. In tale modo dovranno essere analizzati mediante
causanti effetti rischiosi, le ridondanze possono essere sosti- una FMEA più particolareggiata solo quegli impianti che
tuite da adeguate contromisure operative. Deve essere non soddisfano l’analisi di avaria funzionale.
redatto un programma di prove per confermare i risultati
della FMEA. 1.4.2 Modi operativi
Nel condurre una FMEA degli impianti, nell’ambito delle
1.1.5 Alternative normali condizioni ambientali di progetto devono essere
Anche se la FMEA si propone come una delle tecniche di considerate le seguenti condizioni operative tipiche della
analisi più flessibili, si fa notare che esistono altri metodi nave:

80 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, App 1

a) navigazione normale alla massima velocità; 1.5 Analisi FMEA


b) massima velocità operativa permessa in condizioni di
mare non favorevoli; 1.5.1 Gli impianti che a questo stadio devono essere sog-
getti ad una FMEA più particolareggiata devono compren-
c) manovrabilità in accosto; dere quelli che non hanno superato la FMEA di impianto e
d) condizioni di navigazione in emergenza come definite possono comprendere tutti quelli che hanno una influenza
nelle Sezioni 1, 2 e 3. molto importante sulla sicurezza della nave e dei suoi
occupanti e che richiedono un’indagine a un livello più
1.4.3 Interdipendenza funzionale accurato di quello adottato nell’analisi di avaria funzionale
L’interdipendenza funzionale di tali impianti deve essere di impianto. Tali impianti sono spesso quelli appositamente
anche rappresentata mediante diagrammi a blocchi o ad progettati o adattati alla nave, quali gli impianti elettrici od
alberi delle avarie, o in forma descrittiva per permettere la idraulici.
comprensione degli effetti delle avarie. Per quanto applica-
bile, si ipotizza che ogni impianto da analizzare possa
andare in avaria nei seguenti modi:
2 Esecuzione di una FMEA
a) perdita completa di funzionalità;
2.1 Procedure
b) rapido spostamento alla risposta massima o minima;
c) risposta incontrollata o variabile; 2.1.1 Per sviluppare una FMEA sono necessari i seguenti
passi:
d) operazione prematura;
a) definire il sistema da analizzare;
e) incapacità di operare in un momento stabilito;
b) illustrare le interconnessioni tra gli elementi funzionali
f) incapacità di smettere di operare in un momento stabi-
dell’impianto mediante diagrammi a blocchi;
lito.
c) identificare tutti i possibili modi di avaria e le loro
In base al tipo di impianto considerato, può essere necessa-
cause;
rio prendere in considerazione altri modi di avaria.
d) valutare gli effetti sull’impianto di ogni modo di avaria;
1.4.4 Impianti che possono andare in avaria senza e) identificare i metodi di rivelazione dell’avaria;
effetti catastrofici
Se l’avaria di un’impianto non ha effetti rischiosi o catastro- f) identificare le contromisure per i modi di avaria;
fici, non sussiste la necessità di svolgere una FMEA partico- g) valutare la probabilità di avarie che hanno effetti
lareggiata dell’architettura dell’impianto. Per gli impianti la rischiosi o catastrofici, dove applicabile;
cui avaria ha effetti rischiosi o catastrofici e qualora non sia h) documentare l’analisi;
prevista una ridondanza degli impianti, deve essere effet-
i) sviluppare un programma di prove;
tuata una FMEA particolareggiata come descritta nei para-
grafi seguenti. j) preparare un rapporto della FMEA.
I risultati di una analisi di avaria funzionale dell’impianto
devono essere documentati e confermati da un programma 2.2 Definizione dell’impianto
di prove redatto in base all’analisi stessa.
2.2.1 Il primo passo in una FMEA è uno studio particola-
1.4.5 Impianti ridondanti reggiato dell’impianto da analizzare, mediante l’utilizzo di
Per un impianto, la cui avaria abbia effetti rischiosi o cata- disegni e manuali relativi alle attrezzature. Deve essere
strofici, può non essere richiesta una FMEA particolareg- redatta una descrizione dell’impianto e delle sue caratteri-
giata qualora sia previsto un impianto ridondante, a stiche funzionali, includendo le seguenti informazioni:
condizione che: a) descrizione generale del funzionamento e della struttura
a) l’impianto ridondante possa intervenire o possa sostitu- dell’impianto;
ire l’impianto in avaria, senza rischio per la nave, nei b) relazioni funzionali tra gli elementi dell’impianto;
limiti di tempo dettati dalle più severe condizioni opera- c) limiti funzionali accettabili dell’impianto e dei suoi ele-
tive; menti costitutivi, in ciascuna delle condizioni operative
b) l’impianto ridondante sia completamente indipendente tipiche;
dall’impianto e non abbia alcuna parte in comune tale d) vincoli dell’impianto.
che una sua avaria possa causare l’avaria di entrambi gli
impianti. Possono essere accettati elementi di impianto
2.3 Sviluppo di un diagramma a blocchi
in comune se la probabilità di avaria è in accordo con le
prescrizioni di cui in (4);
dell’impianto
c) l’impianto ridondante possa utilizzare la stessa fonte di 2.3.1 Diagramma a blocchi
energia dell’impianto. In questi casi deve essere resa Il passo successivo è la preparazione di un diagramma (o
prontamente disponibile una fonte di energia alternativa più diagrammi) a blocchi nei quali si evidenzi la sequenza
nel rispetto di quanto previsto in a). di funzionamento del sistema, sia per consentire la cono-
Devono essere presi in considerazione anche la probabilità scenza tecnica del suo funzionamento, sia per poter svol-
e gli effetti di errori degli operatori nel mettere in funzione gere l’analisi successiva. Un diagramma a blocchi deve
l’impianto ridondante. contenere almeno:

Regolamenti RINA 2008 81


Parte F, Cap 2, App 1

a) la scomposizione dell’impianto nei suoi sottoimpianti o dell’operatore - inserimento dell’impianto di riserva -


apparecchiature; impianto di riserva in funzione" devono essere presi in con-
b) gli ingressi e le uscite adeguatamente etichettati ed i siderazione anche gli effetti dovuti ai ritardi di intervento.
numeri di identificazione mediante i quali i sottoim-
pianti sono coerentemente richiamati; Tabella 1 : Elenco dei modi di avaria
c) tutte le ridondanze, vie alternative e altre caratteristiche
tecniche che servono alle misure di sicurezza positiva in 1 Cedimento strutturale (rottura)
caso di avaria ("fail-safe" measures). 2 Grippaggio o incollamento
3 Vibrazione
2.3.2 Diagrammi a blocchi e modi di funzionamento
Può essere necessario disporre di diversi diagrammi a bloc- 4 Incapacità di mantenere la posizione
chi preparati per diversi modi di funzionamento 5 Incapacità di aprire
dell’impianto. 6 Incapacità di chiudere
7 Guasto aperto
2.4 Identificazione dei modi, delle cause e
degli effetti delle avarie 8 Guasto chiuso
9 Perdita interna
2.4.1 Modo di avaria
10 Perdita esterna
Il modo di avaria è la maniera attraverso la quale l’avaria si
manifesta. Esso generalmente descrive come avviene l’ava- 11 Fuori della tolleranza (in eccesso)
ria ed il suo impatto sulle apparecchiature o sull’impianto. 12 Fuori della tolleranza (in difetto)
A titolo di esempio, nella Tab 1 è riportato un elenco di 13 Operazione involontaria
modi di avaria. I modi di avaria elencati nella Tab 1 pos-
14 Operazione intermittente
sono descrivere l’avaria di qualsiasi elemento dell’impianto
in termini sufficientemente specifici. Tutti i potenziali modi 15 Operazione errata
di avaria possono quindi essere identificati e descritti, 16 Indicazione errata
quando utilizzati congiuntamente con le specifiche relative
17 Flusso limitato
alle prestazioni governanti gli ingressi e le uscite del dia-
gramma a blocchi dell’impianto. Quindi, per esempio, una 18 Falso azionamento
fonte di energia può subire un modo di avaria descritto 19 Incapacità di arresto
come "perdita di risposta" (29), ed una causa di avaria "cir-
20 Incapacità di avviamento
cuito aperto (elettrico)" (31).
21 Incapacità di commutazione
2.4.2 Avaria di impianto 22 Operazione prematura
Un modo di avaria in un elemento dell’impianto può essere
23 Operazione ritardata
anche la causa dell’avaria dell’impianto stesso. Per esempio
la tubolatura oleodinamica dell’impianto di governo può 24 Ingresso errato (in eccesso)
subire il modo di avaria "perdita esterna" (10). Tale modo di 25 Ingresso errato (in difetto)
avaria della tubolatura oleodinamica può divenire la causa
26 Risposta errata (in eccesso)
del modo di avaria dell’impianto di governo "perdita di
risposta" (29). 27 Risposta errata (in difetto)
28 Perdita d’ingresso
2.4.3 Approccio di tipo globale
29 Perdita di risposta
Ogni impianto deve essere considerato con un approccio di
tipo globale, partendo dalla risposta funzionale 30 Corto circuito (elettrico)
dell’impianto, ed ogni modo di avaria deve essere conside- 31 Circuito aperto (elettrico)
rato con una causa alla volta. Poiché un modo di avaria può
32 Perdita (elelettrica)
avere più di una causa, devono essere identificate tutte le
potenziali cause indipendenti per ogni modo di avaria. 33 Altre condizioni di avaria singola secondo le caratteristi-
che dell’impianto, le prescrizioni ed i suoi vincoli fun-
2.4.4 Effetto del ritardo quando si mette in funzione zionali
un impianto di riserva
Se gli impianti principali possono essere soggetti ad avaria 2.5 Effetti dell’avaria
senza effetti contrari al funzionamento degli impianti stessi,
non c’è necessità di prenderli in ulteriore considerazione a 2.5.1 Concetto
meno che l’avaria possa non essere rilevata dall’operatore. Gli “effetti di un’avaria” sono le conseguenze del modo di
La decisione che non esistono effetti contrari non può avaria sul funzionamento, sulla funzione o sullo stato di un
essere basata solo sull’identificazione della ridondanza impianto o di una apparecchiatura. Gli effetti di un’avaria
dell’impianto. Bisogna dimostrare che la ridondanza è su uno specifico sottoimpianto o apparecchiatura in que-
immediatamente efficace o entra in azione in un trascura- stione sono chiamati “effetti locali dell’avaria”. La valuta-
bile intervallo di tempo. Inoltre, se la sequenza di rileva- zione degli effetti locali dell’avaria può aiutare a
mento e di intervento è "avaria - allarme - intervento determinare l’efficacia delle apparecchiature ridondanti o

82 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, App 1

delle contromisure a quel livello dell’impianto. In alcune a) ridondanze che permettano la continuità operativa in
circostanze il modo di avaria può non avere effetti locali. sicurezza;
b) ausili di sicurezza, strumenti di monitoraggio o allarme,
2.5.2 Effetti finali
che permettano un funzionamento limitato o la limita-
L’impatto dell’avaria di una apparecchiatura o di un sotto-
zione del danno;
impainto sulla risposta dell’impianto (funzione
dell’impianto) è chiamato “effetto finale”. Gli effetti finali c) modalità di funzionamento alternative.
devono essere valutati e la loro gravità classificata secondo
le seguenti categorie: 2.7.3 Provvedimenti correttivi manuali
Devono essere descritti tutti i provvedimenti che richiedono
a) catastrofici;
azioni dell’operatore per aggirare o ridurre gli effetti
b) rischiosi; dell’avaria ipotizzata. Se l’attivazione della contromisura o
c) di primaria importanza; dell’impianto ridondante richiede l’intervento dell’opera-
d) di secondaria importanza. tore, nel valutare i mezzi per eliminare gli effetti di avarie
locali devono essere presi in considerazione la possibilità e
Le suddette quattro categorie di effetti dell’avaria sono defi-
l’effetto di un errore da parte dell’operatore stesso.
nite in [4].
2.7.4 Accettabilità dei provvedimenti correttivi
2.5.3 Effetti catastrofici e rischiosi
Si fa notare che la contromisura accettabile in una condi-
Se l’effetto finale di un’avaria è classificato come rischioso
zione operativa può non essere accettabile in un’altra. Ad
o catastrofico, viene solitamente richiesto un impianto di
es. un elemento di un impianto ridondante che ha necessità
riserva per prevenire o minimizzare tale effetto. Per effetti di
di un certo intervallo di tempo per essere messo in linea
avarie rischiosi possono in generale essere accettate contro-
può essere adeguato per la condizione operativa "naviga-
misure operative.
zione normale alla massima velocità", ma può portare ad
effetti catastrofici, per esempio, nella condizione operativa
2.6 Rivelazione delle avarie "massima velocità operativa permessa in acque congestio-
nate".
2.6.1 Avarie rivelabili
In genere, poiché la FMEA considera solo gli effetti di sin-
gole avarie nell’impianto, la rivelazione delle avarie deve 2.8 Applicazione del concetto di probabilità
identificare strumenti di rilevamento dell’avaria, quali
2.8.1 Criteri di accettabilità
allarmi visivi o acustici, sensori ausiliari automatici, stru-
menti sensibili o altre mezzi che forniscano indicazioni uni- Se contromisure o ridondanze, come descritto nei prece-
voche. denti punti, non sono previste per ogni avaria, è possibile,
in alternativa alle stesse, la probabilità di avvenimento di
2.6.2 Avarie non rivelabili tali avarie deve soddisfare i seguenti criteri di accettabilità:
Se l’avaria di un elemento dell’impianto non è rivelabile a) un modo di avaria avente effetti catastrofici, deve risul-
(cioè difetti nascosti o avarie che non diano alcuna indica- tare estremamente improbabile;
zione acustica o visiva all’operatore) e il sistema può conti-
b) un modo di avaria che risulti estremamente remoto non
nuare a svolgere le sue specifiche funzioni, l’analisi deve
deve avere effetti più gravi di quelli rischiosi;
essere estesa fino a valutare gli effetti di una seconda avaria,
che in combinazione con la prima non rivelabile può pro- c) un modo di avaria che risulti frequente o ragionevol-
vocare effetti di avaria più gravi, per esempio effetti rischiosi mente probabile non deve avere effetti più gravi di
o catastrofici. quelli di secondaria importanza.

2.8.2 Dati
2.7 Misure correttive
Valori numerici per i vari livelli di probabilità sono elencati
2.7.1 Risposte degli impianti di riserva in [4]. Nelle aree dove non esistono informazioni da navi in
Devono essere identificate e valutate anche le risposte di esercizio, sufficienti per consentire la definizione dei livelli
ogni impianto di riserva o di ogni contromisura avviata ad di probabilità delle avarie, possono essere utilizzate altre
un certo livello dell’impianto al fine di prevenire o ridurre fonti di informazione, quali:
gli effetti di un modo di avaria di un elemento o di un’appa- a) prove in officina;
recchiatura dell’impianto. b) analisi storiche affidabilistiche utilizzate in altre aree
che si trovano in condizioni operative simili;
2.7.2 Provvedimenti corettivi di progetto
Devono essere descritti tutti i provvedimenti correttivi, quali c) modelli matematici, se applicabili.
controllo o disattivazione degli elementi dell’impianto,
assunti in sede di progetto a qualsiasi livello dell’impianto 2.9 Documentazione
per annullare gli effetti di un’avaria o di un cattivo funzio-
namento per arrestare l’insorgere o il propagarsi degli effetti 2.9.1 Fogli di lavoro
dell’avaria, attivando gli elementi o impianti di riserva o di È utile sviluppare la FMEA su fogli di lavoro del tipo illu-
rispetto. Tali provvedimenti comprendono: strato in Tab 2.

Regolamenti RINA 2008 83


Parte F, Cap 2, App 1

Tabella 2 : Foglio di lavoro per una FMEA

Nome dell’impianto:
Riferimenti:
Condizione operativa:
Diagramma a blocchi dell’impianto:
Foglio No.:
Data:
Disegni:
Nome dell’analista:
Effetto dell’avaria Probabilità
Nome o Modo Rileva- Gravità
Fun- No. Causa Contro- dell’avaria
numero di Effetto Effetto mento dell’effetto Note
zione Ident. dell’avaria misura (ove possi-
dell’impianto avaria locale finale dell’avaria dell’avaria
bile)

2.9.2 Impostazione dei fogli di lavoro interblocco per impedire interventi non desiderati per il
I fogli di lavoro devono essere organizzati in modo da evi- funzionamento di impianti importanti;
denziare per primi i più alti livelli dell’impianto e quindi
b) l’esistenza e la qualità della documentazione necessaria
scendere ai successivi livelli dell’impianto stesso.
per l’esercizio della nave, con particolare riguardo
all’elenco dei controlli da effettuarsi prima di ogni par-
3 Prove e rapportazione tenza. È essenziale che questi controlli tengano conto di
ogni modo di avaria risultato non rilevabile nella FMEA;
3.1 Programmi di prova c) gli effetti dei principali modi di avaria come indicato
nell’analisi teorica.
3.1.1 Prove di convalida della FMEA
Per verificare le conclusioni della FMEA deve essere prepa-
rato un programma di prova. Si raccomanda che il pro- 3.2 Rapportazione
gramma di prova comprenda tutti gli impianti o elementi di
impianto la cui avaria possa portare a: 3.2.1 Il rapporto della FMEA deve essere un documento a
sé stante, con una completa descrizione dell’unità, dei suoi
a) effetti di primaria importanza o più gravi; impianti, del loro funzionamento, delle condizioni opera-
b) limitazione dell’operatività, e tive ed ambientali considerate per i modi, le cause e gli
effetti di avarie; tali informazioni devono essere comprensi-
c) qualsiasi altra contromisura.
bili senza la necessità di riferirsi ad altri disegni o docu-
Per gli impianti la cui avaria non può essere facilmente menti non riportati nel rapporto. Se necessario, devono
simulata a bordo, ai fini di valutare gli effetti e le influenze essere anche inclusi le ipotesi in base alle quali è stata con-
sugli altri impianti della nave, possono essere utilizzati i dotta l’analisi ed i diagrammi a blocchi.
risultati di altre prove.
Per ogni impianto considerato nell’analisi delle avarie delle
3.1.2 Ulteriori indagini apparecchiature e degli impianti, il rapporto deve conte-
nere un riassunto delle conclusioni e delle raccomanda-
Le prove devono comprendere anche indagini su:
zioni. Per ogni impianto ed in ciascuna condizione
a) la disposizione delle stazioni di comando, con partico- operativa considerati, il rapporto deve anche riportare un
lare riguardo alle posizioni relative di interruttori e di elenco di tutte le possibili avarie e, per quanto applicabile,
altri dispositivi di comando in modo da assicurare una della loro probabilità e le contromisure o le limitazioni in
bassa possibilità di azioni non volute e errate dell’equi- esercizio. Il rapporto deve comprendere il programma delle
paggio, in particolar modo durante le emergenze, con prove, i riferimenti ad altre prove svolte e le prove della
particolare riguardo alla sistemazione di dispositivi di FMEA.

84 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, App 1

4 Concetto di probabilità 4.3.4 Remoto


Remoto è un avvenimento che è improbabile si verifichi per
4.1 Generalità tutte le navi, ma che può verificarsi per alcune navi di un
dato tipo nel corso della vita operativa di un certo numero
4.1.1 Vari eventi indesiderati possono avere differenti di navi dello stesso tipo.
livelli di probabilità accettabile. A tale riguardo, è oppor-
tuno che vengano concordate espressioni unificate da usare 4.3.5 Estremamente remoto
per dare un’idea delle probabilità accettabili associate ai Estremamente remoto è un avvenimento che è improbabile
vari avvenimenti, cioè di effettuare un processo di classifi- si verifichi qualora si consideri tutta la vita operativa di un
cazione qualitativa. certo numero di navi di un dato tipo, ma che tuttavia deve
essere considerato possibile.
4.2 Avvenimenti
4.3.6 Estremamente improbabile
4.2.1 Avvenimento Estremamente improbabile è un avvenimento così estrema-
Avvenimento è una condizione che implica una potenziale mente remoto da non dover essere considerato possibile.
diminuzione del livello di sicurezza.
4.4 Effetti
4.2.2 Avaria
Avaria è un avvenimento in cui un componente, o alcuni 4.4.1 Effetto
componenti, della nave si guastano o vengono a mancare. Effetto è una situazione che ha origine come risultato di un
Un’avaria comprende: avvenimento.
a) un’avaria singola;
4.4.2 Effetto di secondaria importanza
b) una combinazione di avarie indipendenti entro un
Effetto di secondaria importanza è un effetto che può avere
impianto;
origine da un’avaria, da un evento o da un errore cui possa
c) una combinazione di avarie indipendenti che interes- essere prontamente ovviato dall’opera dell’equipaggio; esso
sano più di un impianto, tenendo conto di: può implicare:
1) qualsiasi avaria non ancora rilevata, ma che sia pre- a) un piccolo aumento dei compiti operativi dell’equipag-
sente; gio o un aumento della difficoltà nel loro espletamento;
2) altre ulteriori avarie che ragionevolmente ci si debba oppure
attendere in conseguenza dell’avaria in questione; b) un moderato peggioramento delle caratteristiche di
d) un’avaria con causa comune (un’avaria di più di un manovra; oppure
componente o impianto dovuta alla stessa causa). c) una lieve modifica delle condizioni di funzionamento
Nota 1: Nella valutazione di tali ulteriori avarie consequenziali si ammissibili.
deve tener conto di tutte le più severe condizioni di esercizio, risul-
tanti per i componenti che fino a quel momento non hanno subito 4.4.3 Effetto di primaria importanza
avarie.
Effetto di primaria importanza è un effetto il quale dia
4.2.3 Evento luogo:
Evento è un avvenimento che si origina al di fuori dell’unità a) a un aumento significativo dei compiti operativi
(per esempio, onde). dell’equipaggio oppure a un aumento della difficoltà
nel loro espletamento che in sè e per sè non dovrebbe
4.2.4 Errore esulare dalla capacità di un equipaggio competente
Errore è un avvenimento che si ha come risultato di purchè non si verifichi contemporaneamente un altro
un’azione errata dell’equipaggio addetto all’esercizio della effetto di primaria importanza; oppure
nave o del personale addetto alla manutenzione. b) a un peggioramento significativo delle caratteristiche di
manovra; oppure
4.3 Probabilità degli avvenimenti c) a una modifica significativa delle condizioni di eserci-
4.3.1 Frequente zio ammissibili, ma che non elimini la capacità di com-
pletare un viaggio sicuro senza richiedere più della
Frequente è un avvenimento che è probabile si verifichi
normale diligenza da parte dell’equipaggio addetto.
spesso durante la vita operativa di una particolare nave.
4.4.4 Effetto rischioso
4.3.2 Ragionevolmente probabile
Effetto rischioso è un effetto il quale produca:
Raginevolmente probabile è un avvenimento che è impro-
babile si verifichi spesso, ma che può verificarsi parecchie a) un aumento pericoloso dei compiti operativi dell’equi-
volte durante tutta la vita operativa di una particolare nave. paggio o della difficoltà nel loro espletamento di entità
tale che non ci si possa ragionevolmente attendere che
4.3.3 Ricorrente l’equipaggio possa affrontare tale situazione e che
Ricorrente è un termine che abbraccia tutto il campo del quindi sia probabilmente necessario richiedere assi-
"frequente" e del "ragionevolmente probabile". stenza da parte dell’esterno; oppure

Regolamenti RINA 2008 85


Parte F, Cap 2, App 1

b) un peggioramento pericoloso delle caratteristiche di 4.5 Livello di sicurezza


manovra; oppure
c) un peggioramento pericoloso della resistenza strutturale 4.5.1 Il livello di sicurezza è un valore numerico caratte-
della nave; oppure rizzante la relazione tra il comportamento della nave rap-
d) condizioni limite per gli occupanti o lesioni agli stessi; presentato da una semplice ampiezza di accelerazione
oppure orizzontale (g) e di rateo di variazione dell’accelerazione
e) una sostanziale necessità di operazioni di soccorso da orizzontale (g/s) e la gravità degli effetti dovuti ai carichi
parte dell’esterno. legati all’accelerazione su persone in piedi e sedute. I livelli
4.4.5 Effetto catastrofico di sicurezza e la corrispondente gravità degli effetti sui pas-
Effetto catastrofico è un effetto il quale abbia come conse- seggeri e i criteri di sicurezza per le prestazioni della nave
guenza la perdita della nave e/o casi di morte. sono definiti nella Tab 3.

Tabella 3

Criteri relativi ai limiti da non


Effetto superare Valore (2) Commenti
Tipo di carico
LIVELLO 1 Massima accelerazione misu- 0,20 g 0,08 g e 0,20 g/s: (3)
EFFETTO DI SECONDARIA rata orizzontalmente (1) una persona anziana resta in equilibrio tenendosi ad
IMPORTANZA un appiglio
Moderato peggioramento 0,15 g e 0, 20 g/s:
della sicurezza una persona media resta in equilibrio tenendosi ad un
appiglio
0,15 g e 0,80 g/s:
una persona seduta comincia a tenersi ad un appiglio
LIVELLO 2 Massima accelerazione misu- 0,35 g 0,25 g e 2 g/s:
EFFETTO DI PRIMARIA rata orizzontalmente (1) carico massimo al quale una persona media resta in
IMPORTANZA equilibrio tenendosi ad un appiglio
Significativo peggioramento 0,45 g e 10 g/s:
della sicurezza una persona media cade dal sedile qualora non indossi
cinture di sicurezza
LIVELLO 3 Condizione di collisione di 1g Rischio di lesioni alle persone, operazioni di emer-
EFFETTO RISCHIOSO progetto calcolata genza sicura dopo la collisione
Grave peggioramento della Massimo carico strutturale di 1 g:
sicurezza progetto basato sull’accelera- Peggioramento della sicurezza delle persone
zione verticale in corrispon-
denza del centro di gravità
LIVELLO 4 1g Perdita della nave e/o casi di morte
EFFETTO CATASTROFICO
(1) Gli strumenti registratori impiegati devono essere tali che la precisione relativa all’accelerazione sia migliore del 5% del valore
reale e la risposta in frequenza sia come minimo 20 Hz. Devono essere impiegati filtri per l’eliminazione di frequenze estranee
(antialiasing filters) con una massima accelerazione passabanda 100 + 5%
(2) g = accelerazione di gravità (9,81 m/s2)
(3) il rateo di variazione di g, o scatto, si può valutare mediante le curve accelerazione/tempo

86 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 2, App 1

4.6 Valori numerici Tabella 4

Frequente Più di 10-3


4.6.1 Quando vengono usati valori numerici di probabilità
per stabilire la rispondenza alle prescrizioni adottando ter- Ragionevolmente probabile da 10-3 a 10-5
mini simili a quelli sopra esposti, si possono adottare, in via Remoto da 10-5 a 10-7
indicativa, i valori approssimati indicati in Tab 4, al fine di
contribuire a fornire un punto di riferimento comune. Le Estremamente remoto da 10-7 a 10-9
probabilità citate dovrebbero essere su base oraria o riferite Estremamente improbabile Per questo caso non viene
a un viaggio, a seconda che l’una o l’altra ipotesi sia più dato alcun valore numerico
appropriata alla valutazione in argomento. approssimato di probabilità,
tuttavia i valori adottati
Nota 1: Avvenimenti differenti possono avere differenti probabilità
dovrebbero essere sostan-
accettabili, a seconda della gravità delle relative conseguenze
(vedere Tab 5).
zialmente inferiori a 10-9

Tabella 5

LIVELLO DI
1 1 1 2 3 4
SICUREZZA
EFFETTO SULLA Normale Fastidio Limitazioni Procedure di emer- Grande riduzione Casi di morte, di
NAVE E SUGLI operative genza; significa- dei margini di sicu- solito con perdita
OCCUPANTI tiva riduzione dei rezza; sovraccarico della nave
margini di sicu- dell’equipaggio a
rezza; difficoltà causa del carico di
per l’equipaggio lavoro extra o delle
nell’affrontare con- condizioni ambien-
dizioni avverse; tali; lesioni gravi ad
lasioni alle per- un piccolo numero
sone di persone
PROBABILITA’ Probabile Improbabile Estremamente
F.A.R. (1) improbabile
PROBABILITA’ Probabile Improbabile Estremamente
JAR-25 (2) improbabile
Frequente Ragionevole- Remoto Estremamente
mente proba- remoto
bile

10-0 10-2 10-3 10-5 10-7 10-9


CATEGORIA Di secondaria importanza Di primaria impor- Rischioso Catastrofico
DELL’EFFETTO tanza
(1) The United States Federal Aviation Regulation
(2) European Joint Airworthiness Regulations

Regolamenti RINA 2008 87


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 3

IMPIANTI DI AUTOMAZIONE (AUT)

SEZIONE 1 LOCALI MACCHINE NON PRESIDIATI (AUT- UMS)

SEZIONE 2 POSTAZIONE DI COMANDO E CONTROLLO


CENTRALIZZATI (AUT- CCS)

SEZIONE 3 FUNZIONAMENTO AUTOMATIZZATO IN PORTO (AUT- PORT)

SEZIONE 4 LOCALI MACCHINE INTEGRATI (AUT- IMS)

Regolamenti RINA 2008 89


Parte F, Cap 3, Sez 1

SEZIONE 1 LOCALI MACCHINE NON PRESIDIATI


(AUT- UMS)

1 Generalità riduttori ad ingranaggi, delle frizioni e degli invertitori ad


ingranaggi. Una possibile esclusione di tale arresto automa-
tico deve essere disponibile alle postazioni di comando e
1.1 Applicabilità controllo, e deve essere prevista una indicazione in cia-
scuna postazione di comando e controllo quando l’esclu-
1.1.1 La notazione addizionale di Classe AUT-UMS viene sione viene attivata.
assegnata secondo la Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.2] quando
sono soddisfatte le prescrizioni della presente Sezione, alle 1.2.4 Le prescrizioni di cui in [3.3.1] non si applicano alle
navi destinate al funzionamento con i locali macchine, navi da carico di stazza lorda inferiore a 1600 ton, fintanto-
periodicamente non presidiati. ché le sistemazioni degli accessi dei locali macchine lo ren-
Nota 1: I locali macchine sono definiti in Parte C, Cap 1, Sez 1, dono non necessario.
[1.4.2].
1.2.5 Le navi da pesca di lunghezza inferiore a 45 m, sono
1.1.2 Le sistemazioni previste devono essere tali da garan- esentati dall’applicazione:
tire che la sicurezza della nave, in tutte le condizioni di
navigazione, comprese quelle di manovra, sia equivalente a • delle prescrizioni relative all’impianto di allarme di cui
quella di una nave avente i locali macchine presidiati. in [5.2.3] e [5.4.2]
• delle prescrizioni relative all’impianto di rivelazione di
1.2 Deroghe incendi di cui in [3.2] fintantoché l’ubicazione dei
locali considerati consente alle persone a bordo di rive-
1.2.1 Per le navi di stazza lorda inferiore a 500 ton e lare facilmente i focolai d’incendio
aventi una potenza di propulsione inferiore ad 1 MW, non • delle prescrizioni di cui in [3.4.4].
si applicano le prescrizioni di cui in [1.3] e [5.4.3].
1.2.6 Le navi da pesca di lunghezza inferiore a 75 m sono
1.2.2 Per le navi di stazza lorda inferiore a 500 ton e
esentati dalle prescrizioni di cui in [1.3.2], [3.1.3] e
aventi una potenza di propulsione inferiore ad 1 MW, non
[3.3.1].
si applicano le prescrizioni di cui in [4]. Deve essere atti-
vato un segnale di allarme nelle seguenti circostanze:
1.3 Impianto di comunicazione
a) per l’impianto di propulsione con motori diesel
• bassa pressione dell’impianto dell’olio lubrificante 1.3.1 Deve essere previsto un affidabile mezzo di comuni-
• alta temperatura del refrigerante dei cilindri cazione a voce tra la sala comando del macchinario princi-
pale o la posizione di comando del macchinario di
• bassa pressione o portata insufficiente del refrige- propulsione, la plancia e gli alloggi degli ufficiali di mac-
rante dei cilindri china, come appropriato.
• basso livello della cassa di preparazione del refrige- Tale mezzo di comunicazione deve essere previsto negli
rante dei cilindri alloggi personali o collettivi degli ufficiali di macchina.
• bassa pressione o portata insufficiente dell’acqua di
mare per il raffreddamento 1.3.2 I mezzi di comunicazione devono poter funzionare
anche in caso di mancanza della alimentazione dalla fonte
b) per i motori diesel ausiliari destinati alla produzione di
principale di energia elettrica.
energia elettrica di potenza superiore a 37 kW che ali-
mentano i servizi essenziali
• alta temperatura del refrigerante dei cilindri 2 Documentazione
• bassa pressione dell’impianto dell’olio lubrificante.
2.1 Documentazione da inviare
1.2.3 Per le navi di stazza lorda inferiore a 500 ton e
aventi una potenza di propulsione inferiore ad 1 MW, deve 2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
essere previsto un arresto automatico in caso di avaria Cap 3, Sez 1, Tab 1, sono richiesti i documenti prescritti in
dell’impianto dell’olio lubrificante dei motori diesel, dei Tab 1.

Regolamenti RINA 2008 91


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione da inviare


1 A Schema dei mezzi di comunicazione
2 A Descrizione tecnica degli impianti di intervento automatico dell’allarme per il personale di macchina e degli
impianti di ripetizione degli allarmi negli alloggi del personale di macchina e in plancia, se previsti
3 A Impianto di protezione contro l’allagamento
4 A Impianto di rivelazione di incendi: schemi, ubicazione e cablaggio
(1) A: da inviare all’approvazione
I: da inviare per conoscenza.

3 Precauzioni contro gli incendi e (self-monitoring). Un’avaria dell’alimentazione o


dell’impianto deve attivare un allarme acustico distinguibile
l’allagamento
dall’allarme incendio.

3.1 Prevenzione degli incendi 3.2.5 Il centralino di segnalazione incendio deve essere
ubicato sul ponte di comando, nella postazione di
3.1.1 Per quanto riguarda le tubolature e le sistemazioni comando antincendio, o altro locale accessibile in cui un
degli impianti a combustibile liquido e dell’olio lubrificante incendio nel locale macchine non lo possa rendere inope-
sono applicabili le prescrizioni di cui in Parte C, Cap 1, rativo.
Sez 10.
3.2.6 Il centralino di segnalazione incendio deve indicare
3.1.2 I depuratori del combustibile liquido e dell’olio la posizione dell’incendio rivelato in accordo con le zone
lubrificante, le apparecchiature ausiliarie ed i loro acces- di incendio predisposte per mezzo di una indicazione
sori, che contengono il combustibile liquido caldo devono ottica. Le segnalazioni acustiche aventi un tono caratteri-
essere raggruppati in un locale speciale o in luoghi ventilati stico che le distingua chiaramente da quello di ogni altra
in estrazione, anche se le pompe di trasferimento possono segnalazione acustica di allarme devono essere udibili in
essere ubicate al di fuori di questo locale. tutta la plancia e nei locali alloggio del personale responsa-
3.1.3 Quando è necessario il riscaldamento, esso deve bile del funzionamento del locale macchine.
essere realizzato con un comando automatico. Deve essere
3.2.7 I rivelatori di incendio devono essere di un tipo ed
sistemato un allarme di alta temperatura e deve essere pre-
ubicati in modo tale che essi possano rivelare prontamente
vista la possibilità di regolare la sua soglia in relazione alla
l’insorgere di un incendio in condizioni normalmente pre-
qualità di combustibile. Tale allarme può essere omesso se
senti nei locali macchine. Devono essere prese precauzioni
si riesce a dimostrare che la temperatura nella cassa non
per evitare falsi allarmi. Il tipo e l’ubicazione dei rivelatori
può superare il punto di infiammabilità nelle seguenti con-
incendio devono essere approvati dalla Società ed è racco-
dizioni: volume di liquido corrispondente all’allarme di
mandato l’uso di una combinazione di diversi tipi di rivela-
basso livello e potenza massima continuativa di riscalda-
tori per permettere all’impianto di reagire a più di un tipo di
mento durante 24 ore.
sintomo di incendio.

3.2 Impianto di rivelazione di incendio 3.2.8 Non è permesso un impianto di rivelazione che uti-
lizza soltanto rivelatori termici, eccetto nei locali di altezza
3.2.1 Per l’impianto di rivelazione di incendio, sono appli- limitata e dove il loro uso è particolarmente appropriato.
cabili le prescrizioni di cui in Parte C, Capitolo 4. Possono essere installati rivelatori di fiamme, comunque
essi devono essere considerati come complementari e non
3.2.2 Devono essere previsti mezzi di rivelazione e di
devono sostituire l’installazione principale.
allarme in caso di principio di incendi:
• nelle condotte dell’aria di alimentazione e negli scarichi 3.2.9 Le zone di rivelazione di incendio devono essere
delle caldaie (condotte ai fumaioli); e sistemate in modo tale da consentire al personale incaricato
• nei collettori dell’aria di lavaggio delle macchine di pro- di localizzare il luogo in cui si è sviluppato l’incendio. La
pulsione sistemazione ed il numero degli anelli e l’ubicazione delle
a meno che la Società consideri ciò non necessario in casi testine di rivelazione deve essere approvato in ciascun sin-
particolari. golo caso. Le correnti d’aria create dal macchinario non
devono rendere inefficace l’impianto di rivelazione.
3.2.3 Deve essere sistemato un impianto automatico di
rivelazione incendio nei locali macchine di Categoria A 3.2.10 Quando i rivelatori di incendio sono provvisti di
come definiti in Parte C, Cap 1, Sez 1, [1.4.1], destinati a mezzi per regolare la loro sensibilità, devono essere previsti
rimanere non presidiati. dispositivi atti a fissare ed identificare il punto di taratura.

3.2.4 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere 3.2.11 Quando si prevede che un particolare circuito o
progettato in modo da avere proprietà di auto-controllo rivelatore debba essere temporaneamente escluso, questa

92 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

condizione deve essere chiaramente indicata. La riattiva- 3.4.3 Quando le pompe di sentina sono del tipo ad avvia-
zione del circuito o del rivelatore deve essere effettuata mento automatico, esse non devono essere avviate quando
automaticamente dopo un tempo prefissato. il livello dell’inquinamento da prodotti petroliferi è mag-
giore di quello accettato in Parte C, Cap 1, Sez 10.
3.2.12 Il centralino di segnalazione incendio deve essere
provvisto di mezzi per provare il funzionamento 3.4.4 I comandi di tutte le valvole di presa dal mare, di
dell’impianto. quelle di scarico sistemate al di sotto della linea di galleggia-
mento e di quelle relative ad impianti ad eiettore per esauri-
3.2.13 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere mento di sentina devono essere ubicate in maniera tale da
alimentato automaticamente dalla fonte di emergenza di consentire che, in caso di allagamento del locale macchine,
energia elettrica per mezzo di una alimentazione separata essi siano azionati entro un tempo adeguato, tenendo conto
in caso di avaria della fonte principale di energia elettrica. del tempo necessario per raggiungerli ed azionarli. Se
richiesto, in relazione al livello al quale il locale macchine
3.2.14 L’impianto di rivelazione di incendio deve essere
può essere allagato con la nave in condizioni di pieno
provvisto di sistemazioni adeguate per l’attivazione
carico, devono esservi mezzi per far funzionare i comandi
manuale dell’allarme antincendio dai seguenti luoghi:
da una posizione al di sopra di tale livello.
• corridoi di accesso al locale apparato motore ed al
locale caldaie, 3.4.5 Gli allarmi di livello della sentina devono essere dati
• plancia alla postazione principale di comando, negli alloggi del
• postazione di comando nel locale apparato motore. personale di macchina e in plancia.

3.3 Protezione contro gli incendi 4 Comando dei macchinari


3.3.1 Salvo disposizioni contrarie, deve essere possibile 4.1 Generalità
effettuare dalla plancia la pressurizzazione del collettore
antincendio ad una pressione adeguata mediante l’avvia- 4.1.1 In tutte le condizioni di navigazione, compresa la
mento della pompa da incendio principale e lo svolgimento manovra, la velocità, la direzione della spinta e, se applica-
delle altre operazioni necessarie. In alternativa l’impianto bile, il passo dell’elica devono essere completamente
antincendio principale può essere pressurizzato permanen- comandabili dalla plancia.
temente.
4.1.2 Tutte le operazioni od i servizi manuali che devono
3.3.2 Le sistemazioni per una pronta disponibilità dell’ali- essere svolti con una periodicità inferiore a 24 ore devono
mentazione acqua devono essere: essere eliminati o automatizzati, in modo particolare quelli
• sulle navi da passeggeri di stazza lorda uguale o supe- per la lubrificazione, il rabbocco delle casse di prepara-
riore a 1000 ton tali che sia immediatamente disponi- zione e delle casse di riempimento, la pulizia dei filtri, la
bile almeno un getto efficace di acqua da qualsiasi pulizia dei depuratori centrifughi, i drenaggi, la ripartizione
idrante in un locale interno e tale da assicurare la conti- dei carichi sui motori principali e le varie regolazioni. Ciò
nuativa fuoriuscita di acqua per mezzo dell’avviamento nonostante, il trasferimento della modalità di funziona-
automatico di una pompa da incendio richiesta mento può essere effettuata manualmente.
• sulle navi da passeggeri di stazza lorda inferiore a 1000
4.1.3 Deve esservi una postazione di comando centraliz-
ton e sulle navi da carico a discrezione della Società.
zata, con i necessari pannelli di allarme e i necessari stru-
3.3.3 Oltre alle sistemazioni per l’estinzione dell’incendio menti indicatori di ogni allarme.
indicate in Parte C, Capitolo 4, i locali periodicamente non
4.1.4 I parametri per i servizi essenziali che necessitano di
presidiati che contengono turbine a vapore (aventi potenza
una regolazione ad un valore prefissato devono essere
di almeno 375 kW) devono essere provvisti di uno degli
comandati automaticamente.
impianti di estinzione incendio richiesti nello stesso capi-
tolo per i locali macchine di categoria A. 4.1.5 L’impianto di comando deve essere tale che siano
assicurati i servizi necessari per la condotta delle macchine
3.4 Protezione contro l’allagamento di propulsione principali e dei loro ausiliari, mediante le
sistemazioni automatiche necessarie.
3.4.1 I pozzetti di sentina o i livelli delle sentine nei locali
macchine devono essere provvisti di mezzi di segnalazione 4.1.6 Ogni macchinario essenziale per una condotta
in modo che l’accumulo di liquidi sia rivelato con la nave sicura della nave deve essere comandabile da un posto
inclinata degli angoli di inclinazione longitudinale e tra- locale, anche in caso di avaria a qualsiasi parte degli
sversale che possono verificarsi in condizioni normali di impianti di comando automatico o a distanza.
esercizio.
4.1.7 Il progetto dell’impianto di comando automatico a
3.4.2 Quando le pompe di sentina possono essere avviate distanza deve essere tale che, in caso di sua avaria, venga
automaticamente, devono esservi dei dispositivi atti a dato un allarme. A meno che ciò sia praticamente impossi-
segnalare quando l’effetto del liquido in sentina è maggiore bile, la velocità e la direzione della spinta dell’elica prestabi-
della portata della pompa o quando la pompa funziona con lite devono essere mantenute quali erano fino a che non
frequenza maggiore di quella normalmente prevista. entri in funzione il comando locale.

Regolamenti RINA 2008 93


Parte F, Cap 3, Sez 1

4.1.8 Intervalli di velocità critiche, se previsti, devono per prevenire qualsiasi sovraccarico anomalo su ciascuno
essere rapidamente sorpassati per mezzo di un appropriato di essi.
dispositivo automatico.
4.1.11 Quando sono richieste unità di riserva per macchi-
4.1.9 Il macchinario di propulsione si deve arrestare auto- nari ausiliari essenziali per la propulsione, devono essere
maticamente soltanto in circostanze eccezionali che previsti dispositivi di commutazione automatica.
potrebbero causare rapidamente un danno critico, dovuto
ad avarie interne al macchinario stesso. Il progetto degli
impianti le cui avarie possono portare ad inaspettati arresti 4.2 Impianti di propulsione diesel
della propulsione deve essere esaminato in modo partico-
lare. Deve essere considerato un dispositivo per eliminare il 4.2.1 Quando viene utilizzato un motore diesel per
blocco automatico. l’impianto di propulsione, il controllo e la regolazione auto-
matica delle apparecchiature devono essere realizzati in
4.1.10 Quando l’impianto di propulsione comprende accordo alla Tab 2 per i motori lenti o alla Tab 3 per i
diversi motori principali, deve essere previsto un dispositivo motori semiveloci o veloci:

Tabella 2 : Motori diesel di propulsione lenti

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Ridu- Blocc Comando Avvia- Arresto
Indica-
Parametro controllato Allame zione di o mento
zione
potenza riserva

Impianto del combustibile liquido


• Pressione del combustibile dopo il filtro (ingresso motore) L R
X
• Viscosità del combustibile prima delle pompe di iniezione o H+L
sua temperatura prima delle pompe di iniezione (per motori
X
a nafta pesante)
• Perdita dai tubi di iniezione dove richiesto H

Impianto oli lubrificante motore


• Pressione olio ai cuscinetti di banco/testa di biella e L R X
reggispinta
LL X
X
• Pressione olio ai cuscinetti di testa/croce quando separati L R X
LL X
X
• Pressione olio all’albero a camme quando separati L
LL X
X
• Temperatura olio all’albero a camme quando separato H
X
• Temperatura olio all’ingresso H
X
(1) Non richiesto se il refrigerante è olio preso dall’impianto di raffreddamento principale del motore.
(2) Possono essere accettate sistemazioni alternative laddove non si riesca a controllare il flusso di uscita a causa del progetto del
motore.
(3) Per motori aventi potenza uguale o superiore a 220 kW.
(4) Deve esservi un allarme di livello individuale per ciascuna cassa se sono installate casse separate per l’olio lubrificante.
(5) Per motori aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindri superiore a 300 mm.

94 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Ridu- Blocc Comando Avvia- Arresto
Indica-
Parametro controllato Allame zione di o mento
zione
potenza riserva

• Temperatura pattini cuscinetti reggispinta o temperatura olio H locale X


all’uscita
HH X
• Temperatura olio all’uscita di cuscinetti di banco, di testa di H X
biella, di testa/croce oppure concentrazione di vapori d’olio
nel carter (5)
• Portata di lubrificazione camicie (per ciascun cilindro) L X
• Livello nelle casse olio lubrificante, o nella coppa dell’olio, L
come appropriato (4)
• Pressione olio all’ingresso turbosoffianti L
• Temperatura olio all’uscita di ciascun cuscinetto delle turbo- H
soffianti

Impianto raffreddamento stantuffi


• Pressione fluido di raffreddamento all’ingresso L X (1)
stantuffi
X
• Temperatura fluido di raffreddamento all’uscita di ciascun H locale X
cilindro
• Flusso fluido di raffreddamento all’uscita per ciascun cilindro L locale X
(2)
• Livello fluido di raffreddamento nella cassa di espansione L

Impianto di raffreddamento ad acqua di mare


• Pressione acqua mare di raffreddamento L
X

Impianto acqua dolce raffreddamento cilindri


• Pressione all’entrata dell’impianto acqua dolce raffredda- L locale X
mento cilindri (3)
X
• Temperatura acqua dolce raffreddamento cilindri all’uscita, o H locale X
quando vi sono spazi comuni di raffreddamento senza val-
vole di intercettazione individuali, la temperatura comune
dell’acqua all’uscita dai cilindri
• Contaminazione con olio dell’impianto acqua raffredda- H
mento motore (quando l’acqua di raffreddamento del motore
principale è utilizzata negli scambiatori di calore del combu-
stibile e dell’olio lubrificante)
• Livello dell’acqua raffreddamento cilindri nella cassa di L
espansione
(1) Non richiesto se il refrigerante è olio preso dall’impianto di raffreddamento principale del motore.
(2) Possono essere accettate sistemazioni alternative laddove non si riesca a controllare il flusso di uscita a causa del progetto del
motore.
(3) Per motori aventi potenza uguale o superiore a 220 kW.
(4) Deve esservi un allarme di livello individuale per ciascuna cassa se sono installate casse separate per l’olio lubrificante.
(5) Per motori aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindri superiore a 300 mm.

Regolamenti RINA 2008 95


Parte F, Cap 3, Sez 1

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Ridu- Blocc Comando Avvia- Arresto
Indica-
Parametro controllato Allame zione di o mento
zione
potenza riserva

Impianto fluido raffreddamento


• Pressione fluido raffreddamento polverizzatori L
X
• Temperatura fluido raffreddamento H
• Livello fluido raffreddamento polverizzatori nella cassa di L
espansione

Aria di lavaggio
• Pressione nel collettore aria di lavaggio R
• Temperatura camera per ciascun cilindro (per la rivelazione H locale X
di incendio nel collettore vedere [3.2.2])
• Livello acqua nel collettore aria di lavaggio H

Impianto gas di scarico


• Temperatura gas di scarico all’uscita da ciascun cilindro H R X
• Temperatura gas di scarico da ciascun cilindro, scarto H
rispetto al valore medio
• Temperatura gas di scarico ingresso ciascuna turbosoffiante H R
• Temperatura gas di scarico uscita ciascuna turbosoffiante H R

Varie
• Velocità turbosoffiante R
• Velocità motore (e senso di rotazione quando reversibile) R
X
• Sovravelocità motore (3) H X
• Senso di rotazione errato X
Mancanza di alimentazione agli impianti di comando, allarme e X
sicurezza
(1) Non richiesto se il refrigerante è olio preso dall’impianto di raffreddamento principale del motore.
(2) Possono essere accettate sistemazioni alternative laddove non si riesca a controllare il flusso di uscita a causa del progetto del
motore.
(3) Per motori aventi potenza uguale o superiore a 220 kW.
(4) Deve esservi un allarme di livello individuale per ciascuna cassa se sono installate casse separate per l’olio lubrificante.
(5) Per motori aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindri superiore a 300 mm.

96 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 3 : Motori diesel di propulsione semiveloci o veloci

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Indica-
Parametro controllato Allarme zione di mento sto
zione
potenza riserva
Impianto combustibile liquido
• Pressione combustibile liquido dopo il filtro (ingresso motore) L R
X
• Viscosità combustibile liquido prima delle pompe di inie- H+L
zione o temperatura combustibile liquido prima delle pompe X
di iniezione (per motori a nafta pesante)
• Perdita dai tubi di iniezione quando richiesto H
Impianto olio lubrificante
• Pressione olio lubrificante ai cuscinetti principali e reggi- L R X
spinta LL X
X
• Pressione differenziale olio lubrificante filtri H R
• Temperatura olio lubrificante all’ingresso H R
X
• Concentrazione di vapori olio nel carter (1) H X
• Portata di lubrificazione camicie (per ciascun cilindro) L X
• Pressione di ingresso olio lubrificante turbosoffianti (2) L R
Impianto di raffreddamento ad acqua di mare
• Pressione acqua mare raffreddamento L R
X
Impianto acqua dolce raffreddamento cilindri
• Pressione acqua all’ingresso cilindri o portata L R X
X
• Temperatura acqua all’uscita cilindri H R
X
• Livello acqua raffreddamento cilindri nella cassa di espan- L
sione
Impianto aria di lavaggio
• Temperatura aria nel collettore di lavaggio H
Impianto gas di scarico
• Temperatura gas di scarico all’uscita di ciascun cilindro (3) H R X
• Temperatura gas di scarico all’uscita di ciascun cilindro (3), H
scarto rispetto al valore medio
Varie
• Velocità motore R
X
• Sovravelocità motore H X
• Mancanza di alimentazione agli impianti di comando, X
allarme e sicurezza
(1) Soltanto per i motori diesel semiveloci aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindri superiore a 300 mm. Un solo
rivelatore di concentrazione di vapori di olio nel carter per ciascun motore che abbia due uscite indipendenti per attivare
l’allarme e l’arresto automatico, soddisfa il requisito di indipendenza tra impianti di allarme e di arresto automatico.
(2) Se non esiste un impianto olio lubrificante autonomo integrato nelle turbosoffianti.
(3) Per motori aventi potenza superiore a 500 kW/cil.

Regolamenti RINA 2008 97


Parte F, Cap 3, Sez 1

4.3 Impianti di propulsione con turbine a 4.3.5 Se è prevista una sequenza speciale di arresto da
vapore marcia avanti tutta a marcia addietro tutta (crash astern),
essa deve essere realizzata per mezzo di un dispositivo
4.3.1 Per gli impianti di propulsione a vapore, devono separato o posizionando il dispositivo di comando in una
essere previste le funzioni di comando e controllo per le posizione particolare; devono essere prese precauzioni per
turbine a vapore in accordo alla Tab 4. evitarne l’uso indesiderato.

4.3.2 Deve essere prevista la rotazione automatica a inter- In relazione al tipo di impianto tale comando può essere:
valli regolari quando la linea d’assi viene arrestata durante • eliminare il dispositivo di blocco per basso vuoto
la manovra. • bloccare il vapore alla turbina di marcia avanti
4.3.3 Non è concessa la rotazione fintantochè l’apparec- • aprire le valvole di spurgo dei cilindri della turbina, la
chiatura non è in una posizione sicura. valvole di arresto marcia addietro e la valvola di mano-
vra marcia addietro.
4.3.4 La lubrificazione degli ingranaggi e delle turbine
deve essere assicurata automaticamente fino a che 4.3.6 Per gli impianti di propulsione a vapore, devono
l’impianto viene arrestato (pompa dell’olio condotta o cassa essere previste le funzioni di comando e controllo per le
a gravità). caldaie principali in accordo con la Tab 5.

Tabella 4 : Turbine di propulsione a vapore

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Turbina di propulsione Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
Varie
• Velocità turbina di propulsione R X
HH X
• Vibrazione turbina di propulsione H
HH X
• Spostamento assiale della turbina principale H
HH X
• Avaria dell’inserimento automatico del viratore X
• Avaria delle tenute dei ventilatori di estrazione X
• Pressione del vapore ai manicotti L+H
Impianto olio lubrificante
• Pressione di mandata X
L
LL X
• Temperatura all’ingresso del refrigerante H
• Temperatura dei cuscinetti del riduttore a ingranaggi H (1)
• Temperatura dei cuscinetti della turbina e reggispinta H (1)
• Livello nella cassa di ritorno L (2)
• Livello nella cassa a gravità L (2)
(1) In alternativa: allarmi raggruppati associati a mezzi per ricerca avarie
(2) Sensore da ubicare vicino al livello normale

98 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 5 : Caldaie principali

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Caldaia principale Ausiliare
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
Impianto combustibile liquido
• Pressione di mandata o portata del combustibile liquido L
• Temperatura del combustibile liquido dopo un’avaria al L+H
riscaldatore o al viscosimetro X
Combustione
• Mancanza fiamma di ciascun bruciatore X
• Mancanza del fluido di atomizzazione X
• Temperatura dell’involucro della caldaia e dei fumi di scarico H
dell’economizzatore (per rivelare possibili sviluppi di incen- HH X
dio)
• Portatad’aria al bruciatore o equivalente L
Impianto generale vapore
• Pressione del vapore surriscaldato L+H R
X
• Temperatura del vapore surriscaldato H
L X
• Pressione del vapore desurriscaldato (eccetto se la pressione L
è quella del vapore surriscaldato)
• Temperatura del vapore desurriscaldato H
• Apertura della valvola di sicurezza (o in maniera X
equivalente per esempio l’allarme di alta pressione)
• Livello dell’acqua nel collettore di ciascuna caldaia X
L R
H X (1)
HH X
LL X
(1) Arresto della pompa acqua alimento

4.3.7 Possono essere richieste sistemazioni addizionali in 4.3.9 A meno che non siano previste sistemazioni partico-
relazione al tipo di caldaia considerata, in particolare nel lari, devono essere rivelati incendi nei condotte d’aria per le
caso di caldaie a circolazione forzata, riguardo ad un caldaie.
blocco non voluto della circolazione.
Le caldaie del tipo a ciclo a re-riscaldamento devono essere
soggette ad un esame particolare. 4.4 Impianti di propulsione con turbine a
gas
4.3.8 Quando l’impianto di propulsione comprende
numerose caldaie principali, il blocco automatico di una di
esse deve ridurre automaticamente la potenza delle turbine 4.4.1 Per gli impianti con turbine di propulsione a gas,
allo scopo di mantenere il massimo vapore disponibile per devono essere previsti gli elementi di comando e controllo
la produzione di energia elettrica. in accordo con la Tab 6.

Regolamenti RINA 2008 99


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 6 : Turbine di propulsione a gas

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Turbina Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Arresto Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
Impianto olio lubrificante
L X X
• Pressione di alimento turbina
LL X
• Pressione differenziale attraverso il filtro dell’olio lubrificante H
• Temperature dei cuscinetti o dell’olio lubrificante (scarico) H
Controllo meccanico della turbina a gas
• Velocità R X
H X
• Vibrazioni H
HH X
• Spostamento assiale del rotore (non applicabile ai cuscinetti H
a sfere) HH X
• Numero di cicli realizzati dalle parti rotanti H
Controllo del generatore gas
• Spegnimento fiamma e mancanza ignizione X
• Pressione del combustibile liquido di alimento L
• Temperatura del combustibile liquido di alimento H+L
X
• Temperatura del fluido di raffreddamento H
• Temperatura del gas di scarico o temperatura del gas in spe- H
cifiche posizioni del passaggio del flusso di gas (allarme HH X
prima dell’arresto)
• Pressione all’ingresso del compressore (allarme prima L
dell’arresto)
Varie
• Avaria all’impianto di comando X
• Avaria all’avviamento automatico X

4.5 Impianto di propulsione elettrica • I circuiti degli allarmi della propulsione elettrica devono
essere collegati all’impianto principale di allarme di
4.5.1 Documentazione da inviare bordo. In alternativa, il circuito relativo può essere col-
I seguenti documenti addizionali devono essere inviati alla legato ad una unità di allarme locale. In ogni caso, deve
Società: essere previsto un collegamento tra l’unità di allarme
• un elenco degli allarmi e degli arresti dell’impianto di locale e l’impianto principale di allarme.
propulsione elettrica • Gli allarmi possono essere sistemati in gruppi, e visibili
• quando il comando ed il controllo dell’impianto di pro- alla postazione di comando e controllo. Ciò è accetta-
pulsione elettrica vengono realizzati da un sistema a bile quando è possibile una discriminazione locale.
computer, un diagramma funzionale dell’interfaccia tra
il controller logico programmabile e la rete di computer. • Quando l’impianto di comando utilizza un impianto a
computer, sono applicabili le prescrizioni di cui in
4.5.2 Impianto di allarme Parte C, Cap 3, Sez 4, in particolare, per il collegamento
Le seguenti prescrizioni sono applicabili all’impianto di della trasmissione dati tra l’impianto di allarme e
allarme della propulsione elettrica: l’impianto di comando.

100 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

• Gli allarmi individuali sono considerati come critici e una bobina di emissione con un controllo di rottura
devono essere attivati singolarmente alla postazione di della linea.
comando e controllo, e riconosciuti singolarmente.
• Nel caso di un impianto con una linea di propulsione
• L’attivazione del blocco deve essere considerata come singola, deve essere duplicato l’ordine di limitazione di
un allarme singolo. potenza.
• Come regola generale, quando l’arresto di sicurezza è
4.5.3 Funzioni di sicurezza attivato, deve essere mantenuto fino a riconoscimento
locale avvenuto.
Le seguenti prescrizioni sono applicabili all’impianto di
sicurezza della propulsione elettrica: 4.5.4 Trasformatori
• Come regola generale, l’arresto di sicurezza che utilizza Per i trasformatori devono essere previsti i parametri di
sensori esterni come quelli per la temperatura, la pres- comando e controllo in accordo alla Tab 7.
sione, la sovravelocità, la mancanza del raffreddamento
principale, l’arresto dei convertitori che funzionano per 4.5.5 Convertitori
impulsi a blocchi deve essere confermato da un’aper- Per i convertitori devono essere previsti i parametri di
tura automatica del circuito principale che utilizza un comando e controllo in accordo con Tab 8, Tab 9 e Tab 10.
circuito separato.

• Per evitare un arresto accidentale della linea di propul- 4.5.6 Bobina di smorzamento
sione e limitare il rischio di mancanza totale di energia Per i reattori dei convertitori devono essere previsti i
elettrica dovuto alla rottura di cavi, lo sgancio dell’inter- seguenti parametri di comando e controllo in accordo con
ruttore automatico principale deve essere attivato da la Tab 11.

Tabella 7 : Trasformatori

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Guasto a massa sui circuiti di propulsione I
• Interruttore automatico, corto circuito I (2) X
• Interruttore automatico, sovraccarico I (2) X
• Interruttore automatico, tensione inferiore al valore nominale I (2) X
• Temperatura dell’avvolgimento della fase 1, 2, 3 (1) G
I,H X (3)
I, HH X
• Avaria al sensore di temperatura (corto circuito, circuito G
aperto, mancanza di alimentazione)
• Pressione o portata della pompa del liquido di raffredda- G,L
mento X
X
• Temperatura del fluido di raffreddamento G, H X
• Perdite fluido di raffreddamento G
X
(1) Deve essere previsto un minimo di 6 sensori di temperatura:
• 3 sensori di temperatura da collegare all’impianto di allarme (possono essere utilizzati anche per lo sgancio ridondante
dell’interruttore automatico principale)
• 3 sensori di temperatura da collegare all’unità di comando
(2) Da tenere in memoria fino all’avvenuto riconoscimento locale
(3) Eventuale esclusione della riduzione di potenza da parte dell’operatore

Regolamenti RINA 2008 101


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 8 : Convertitori di rete

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione mento sto
ne potenza riserva
• Massima corrente di corto circuito I I X
• Sovratensione G X
• Tensione inferiore al valore nominale G
• Sbilanciamento di fase I (X) (1)
• Avaria limitazione di potenza I
• Protezione scatto dei circuiti dei filtri I
• Avaria apertura interruttore automatico I
• Circuito di comunicazione, circuiti di comando, G X
alimentazioni di energia, watchdog dell’impianto di
comando in accordo con il progetto del fornitore
(1) Questo parametro, quando indicato tra parentesi, è soltanto consigliabile in accordo con le prescrizioni del fornitore.

Tabella 9 : Convertitori per i motori

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Corrente massima di corto circuito I I X
• Sovratensione G X
• Tensione inferiore al valore nominale G X
• Sbilanciamento di fase I
• Protezione scatto dei circuiti dei filtri I
• Circuito di comunicazione, circuiti di comando, G X
alimentazioni di energia, watchdog dell’impianto di
comando in accordo con il progetto del fornitore
• Avaria impianto sensori di velocità G X (1)
• Sovravelocità I X
(1) Commutazione automatica all’impianto sensori di velocità ridondanti.

102 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 10 : Circuito di raffreddamento convertitori

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Alta temperatura aria di raffreddamento I R
• Avaria ventilatore G
X
• Bassa pressione o bassa portata delle pompe di G R
raffreddamento X
• Alta temperatura fluido di raffreddamento G
• Perdite fluido di raffreddamento G
X
• Avaria al sensore di temperatura (corto circuito, G
circuito aperto, mancanza di alimentazione)

Tabella 11 : Bobina di smorzamento

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione mento sto
ne potenza riserva
• Temperatura bobina I, H R
I, HH
• Temperatura aria di raffreddamento I, H
• Avaria ventilatore G
X
• Bassa pressione o bassa portata delle pompe di G R
raffreddamento X
• Alta temperatura fluido di raffreddamento G
• Perdite fluido di raffreddamento G
X
• Avaria al sensore di temperatura (corto circuito, G
circuito aperto, mancanza di alimentazione)

4.5.7 Motori per la propulsione elettrica 4.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale
Per i motori per la propulsione elettrica devono essere pre- orientabili, ingranaggi
visti i parametri di comando e controllo in accordo con la
Tab 12. 4.6.1 Per le linee d’alberi e le frizioni devono essere previ-
sti i parametri di comando e controllo in accordo con la
4.5.8 Tutti i parametri elencati nella tabelle del presente Tab 13.
sotto-articolo sono considerati come prescrizioni minime
per i locali macchine non presidiati. 4.6.2 Per le eliche a pale orientabili devono essere previsti
i parametri di comando e controllo in accordo con la
Alcuni allarmi raggruppati possono essere dettagliati local- Tab 14.
mente sulle corrispondenti unità (per esempio la mancanza
alimentazione all’elettronica, avaria al comando elettronico 4.6.3 Per i riduttori e gli invertitori devono essere previsti i
dell’unità, ecc.) parametri di comando e controllo in accordo con la Tab 15.

Regolamenti RINA 2008 103


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 12 : Motori per la propulsione elettrica

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Sgancio automatico della protezione di sovraccarico e corto G, H H
circuito sul circuito di eccitazione
• Perdita dell’eccitazione G X
• Sbilanciamento correnti di avvolgimento G
• Mancanza alimentazione filtri per le armoniche I
• Avaria interfaccia con l’impianto di gestione energia I X
• Guasto a massa sull’avvolgimento statorico e I R
sull’alimentazione statorica
• Temperatura degli avvolgimenti sulla fase 1, 2, 3 G R
I, H X
I, HH X
• Temperatura aria di raffreddamento motore I, H R
• Pressione o portata della pompa di raffreddamento G, L R
X
X
• Temperatura fluido di raffreddamento G, H
• Perdite del fluido di raffreddamento G
X
• Avaria sensore di temperatura (corto circuito, circuito aperto, G
mancanza alimentazione)
• Temperatura cuscinetti motore G, H R
• Pressione olio lubrificante cuscinetti (per motori auto-lubrifi- I, L R
canti, quando la velocità di rotazione è X
inferiore alla minima specificata dal costruttore, deve essere
attivato il blocco) X

• Pressione olio di lubrificazione cuscinetti G, L


• Viratore ingranato I
• Freno e chiave inseriti I
• Temperatura cuscinetti dei riduttori delle linee d’alberi I, H
• Temperatura olio lubrificante dei riduttori delle linee d’alberi I, H
• Pressione cuscinetti riduttori delle linee d’alberi I, L
X

104 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 13 : Linee d’alberi e frizioni dei macchinari di propulsione (1/7/2003)

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

Temperatura di ciascun cuscinetto reggispinta delle linee d'alberi H X


(non applicabile per cuscinetti a sfere o a rulli
Livello nella cassa di gravità dell'olio per la boccola dell'astuccio L
Temperatura dell’olio lubrificante delle frizioni H
Livello nella cassa di gravità dell'olio delle frizioni L
Pressione dell'olio di comando delle frizioni L
LL X

Tabella 14 : Eliche a pale orientabili (1/7/2003)

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

Temperatura olio di comando H


Livello nella cassa dell'olio L
Pressione dell'olio di comando L
LL X

Tabella 15 : Riduttori/invertitori (1/7/2003)

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

Temperatura dell'olio di lubrificazione H R (1)


Pressione dell'olio di lubrificazione L (1) R X
LL X
Livello nella cassa dell'olio L
Temperatura dell'olio dei cuscinetti a strisciamento H
HH X
(1) Può essere omesso in caso di notazione di navigazione limitata

Regolamenti RINA 2008 105


Parte F, Cap 3, Sez 1

4.7 Impianti ausiliari zione di energia, l’impianto di raffreddamento, l’impianto


di lubrificazione, ecc.
4.7.1 Devono essere previsti dispositivi di commutazione
Per ragioni economiche possono essere utilizzate solo
automatica quando sono richiesti macchinari di riserva per
alcune parti dell’impianto di propulsione (per esempio l’uti-
altri macchinari ausiliari essenziali per la propulsione.
lizzo di una linea d’alberi o di un motore di propulsione). In
Deve essere previsto un riavviamento della commutazione questo caso deve essere previsto un commutatore automa-
per i seguenti impianti: tico necessario per tale modalità di impiego.
• raffreddamento dei cilindri, stantuffi e valvole del com-
bustibile liquido, 4.7.4 Devono essere previsti mezzi per mantenere la pres-
• raffreddamento dei cilindri dei gruppi elettrogeneratori sione dell’aria di avviamento al livello richiesto quando
diesel (quando il circuito è comune a più gruppi), sono utilizzati motori a combustione interna per la propul-
• alimentazione di combustibile al motore principale, sione principale.
• alimentazione del combustibile dei gruppi elettrogene-
4.7.5 Quando le casse di servizio giornaliero del combusti-
ratori diesel (quando il circuito è comune a più gruppi),
bile liquido sono riempite automaticamente o mediante
• raffreddamento ad acqua mare per l’impianto di propul- comandi a distanza, devono essere previsti mezzi per evi-
sione, tare il rigurgito di combustibile.
• acqua mare al condensatore principale (turbine princi-
pali), 4.7.6 Devono essere previsti mezzi per impedire perdite
• comando idraulico delle frizioni, eliche a pale orienta- per rigurgiti da apparecchiature per il trattamento di liquidi
bili. o unità principali di spinta, infiammabili.
• impianti a fluido diatermico (riscaldatori del fluido dia-
4.7.7 Qualora sia previsto un riscaldamento elettrico delle
termico).
casse di servizio giornaliero o di decantazione del combu-
4.7.2 Deve essere attivato un allarme quando un macchi- stibile liquido, deve essere previsto un allarme di alta tem-
nario di riserva viene avviato automaticamente. peratura se il punto di infiammabilità del combustibile
liquido può essere superato.
4.7.3 Quando l’impianto di propulsione è diviso in due o
più unità separate, può essere omesso l’ausiliario automa- 4.7.8 Per gli impianti ausiliari, devono essere previsti i
tico di riserva a condizione che le relative sotto-unità siano seguenti parametri di comando e controllo in accordo con
completamente separate per quanto riguarda l’alimenta- le tabelle da Tab 16 a Tab 26.

Tabella 16 : Comando e controllo degli impianti elettrici ausiliari

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore principale Ausiliare
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Circuiti elettrici, mancanza totale di energia elettrica X
(blackout)
• Mancanza alimentazione dell’impianto di comando, allarme X
e sicurezza.

106 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 17 : Inceneritori

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Inceneritore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Pressione dell’aria comburente L X
• Mancanza fiamma X X
• Temperatura camera di combustione H X
• Temperatura gas di scarico H
• Pressione del combustibile liquido L
• Temperature o viscosità del combustibile liquido, quando è H+L
utilizzata nafta pesante

Tabella 18 : Caldaie ausiliarie

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Caldaia Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Livello acqua L+H X
• Temperatura combustibile liquido L+H X
• Mancanza fiamma X X
• Bassa pressione del ventilatore di mandata dell’aria combu- X
rente
• Temperatura nell’involucro caldaia (incendio) H
• Pressione vapore H (1) X
• Temperatura vapore X (2)
(1) Quando il comando automatico non copre l’intero campo da vuoto a carico nominale
(2) Per vapore surriscaldato sopra i 330°C

Regolamenti RINA 2008 107


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 19 : Impianto del combustibile liquido

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Livello della cassa rigurgiti del combustibile liquido H (1)


• Livello nella tenuta ad acqua dello sfogo aria sulle casse del H (2)
combustibile liquido
• Temperature di uscita del combustibile liquido H (4) X (5) X
• Livello morchie nella cassa raccolta H
• Livello cassa di decantazione del combustibile liquido H (1)
• Temperatura cassa di decantazione del combustibile liquido H (3)
• Rigurgito del depuratore centrifugo del combustibile liquido H X
• Livello del combustibile liquido nella cassa di servizio gior- L
naliero
• Temperatura della cassa di servizio giornaliero dell’olio H (3) X
lubrificante
• Livello del combustibile liquido nella cassa di servizio (da H (1)
prevedere se non vi sono sistemazioni adeguate per il rigur-
gito)
(1) O vetri spia sulle tubolature di rigurgito
(2) O sistemazioni alternative di cui in Parte C, Cap 1, Sez 10, [9.1.7]
(3) Applicabile quando sono previsti impianti di riscaldamento
(4) O allarme di bassa portata in aggiunta al comando di temperatura quando riscaldato dal vapore o altri mezzi
(5) Intercettazione dell’alimentazione di energia elettrica quando riscaldato elettricamente

Tabella 20 : Impianto dell’olio lubrificante

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Livello nella tenuta ad acqua dello sfogo aria della cassa olio H
di lubrificazione
Vedere Parte C, Cap 1, Sez 10, [9.1.7]
• Livello morchie nella cassa raccolta H
• Rigurgito del depuratore centrifugo dell’olio H
lubrificante
X
(arresto dell’alimentazione olio)

108 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 21 : Impianto con fluido diatermico

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Arresto ventilazione forzata X


• Temperatura del fluido diatermico H
X
• Pressione del fluido diatermico X
• Portata attraverso ciascun elemento L X
• Temperatura o viscosità della nafta pesante H+L X
• Mancanza fiamma del bruciatore X X
• Temperatura fumi (prodotti gassosi della combustione) H X
(quando riscaldatore a gas di scarico)
• Livello della cassa di espansione L X (1)
(1) Arresto del bruciatore e del flusso di fluido

Tabella 22 : Impianto dell’olio oleodinamico

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Pressione della pompa L+H


• Livello della cassa di servizio L (1)
(1) L’allarme di basso livello deve essere attivato prima che la quantità di olio perduto raggiunga 100 litri od il 50% del volume
totale del circuito se minore.

Regolamenti RINA 2008 109


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 23 : Impianto di alimento e dell’acqua di condensa della caldaia

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Portata acqua mare o equivalente L X
• Perdita del vuoto L
LL X
• Livello acqua nel condensatore principale (salvo H+L
giustificazioni) X
HH X
• Salinità del condensato H
• Pressione della pompa di mandata acqua di alimento L X
• Livello della cassa acqua di alimento L
• Temperatura o pressione interna del deaereatore L+ H
(1)
• Livello acqua nel deaereatore L+ H
• Pressione della pompa di estrazione L
• Livello della cassa di drenaggio L+ H
(1) Nel caso di caldaie a circolazione forzata

Tabella 24 : Impianto di aria compressa

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Temperatura dell’aria all’uscita del compressore H
• Pressione dell’olio lubrificante del compressore (salvo in LL X
caso di lubrificazione a sbattimento)
• Pressione dell’aria di comando dopo le valvole di L+H R
riduzione X
• Pressione dell’aria di avviamento prima della valvola princi- L (2) locale
pale di intercettazione +R
(1)
X
X X
• Pressione dell’aria di sicurezza L+H
X
(1) L’indicazione a distanza è richiesta se l’avviamento del compressore d’aria è comandato a distanza, per esempio dalla plancia
(2) Per l’aria di avviamento, il punto di riferimento per l’allarme di minima pressione deve essere regolato in modo tale da permet-
tere almeno quattro avviamenti per motori di propulsione reversibili e due avviamenti per motori di propulsione non reversibili.

110 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 25 : Impianti di raffreddamento

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arresto
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento
ne potenza riserva

• Pressione o portata della pompa acqua mare X X


L
• Pressione o portata della pompa acqua dolce X X
L
• Livello dell’acqua di raffreddamento nella cassa di espan- L
sione

Tabella 26 : Thrusters (1/7/2005)

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Thruster Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Pressione dell’olio di comando degli attuatori L L


(preferibilmente prima del refrigerante)
• Livello nella cassa olio lubrificante L

4.8 Impianto di comando degli impianti elet- mancanza di uno di questi gruppi elettrogeneratori, che i
trici rimanenti siano mantenuti in funzione senza sovraccarico,
per permettere la propulsione e il governo e garantire la
4.8.1 Quando l’energia elettrica può essere fornita in servi- sicurezza della nave.
zio ordinario da un solo generatore, devono esservi appro-
priati dispositivi di esclusione dei carichi per assicurare 4.8.5 In conseguenza di una mancanza totale di alimenta-
l’integrità delle alimentazioni ai servizi necessari per la pro- zione di energia elettrica (blackout), un collegamento auto-
pulsione e il governo ed a quelli necessari per la sicurezza matico del gruppo elettrogeneratore di riserva deve essere
della nave. seguito da un riavviamento automatico dei servizi elettrici
essenziali. Qualora necessario, devono essere previste fasi
4.8.2 Nel caso di perdita del generatore in esercizio, sequenziali convenientemente ritardate per assicurare un
devono esservi sistemazioni appropriate per l’avviamento funzionamento soddisfacente.
automatico e il collegamento automatico al quadro princi-
pale di un generatore di riserva di potenza sufficiente a per-
4.8.6 Tutti i parametri controllati per i quali sono richiesti
mettere la propulsione ed il governo ed a garantire la
gli allarmi che identifichino le avarie ai macchinari e alle
sicurezza della nave con riavviamento automatico degli
protezioni associate sono elencati in Tab 27 e Tab 28. Tutti
ausiliari essenziali, se necessario, con operazioni sequen-
questi allarmi devono essere indicati nella postazione di
ziali.
comando e controllo del macchinario come allarmi indivi-
4.8.3 La fonte di alimentazione elettrica di riserva deve duali; quando il pannello allarmi con tutti gli allarmi indivi-
essere disponibile entro 45 secondi. duali è installato sul motore od in sua prossimità, sono
richiesti gli allarmi comuni nella postazione di comando e
4.8.4 Quando l’energia elettrica viene fornita in servizio controllo del macchinario. Prescrizioni particolareggiate
ordinario da più generatori funzionanti contemporanea- per la ripetizione degli allarmi dai locali macchine alla
mente in parallelo, devono esservi dei dispositivi per assicu- zona plancia e agli alloggi per il personale di macchina
rare, per esempio mediante esclusione di carichi, in caso di sono contenute in [5].

Regolamenti RINA 2008 111


Parte F, Cap 3, Sez 1

Tabella 27 : Motori alternativi a combustione interna ausiliari che azionano i generatori (1/1/2001)

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo Motore ausi-
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore
liare
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Viscosità o temperatura del combustibile prima delle pompe L+H locale
di iniezione X
• Pressione del combustibile liquido locale
• Perdite combustibile liquido dalle tubolature in H
pressione
• Temperatura dell’olio lubrificante H
• Pressione dell’olio lubrificante L locale X
LL X (1)
• Concentrazione di vapori di olio nel carter (2) H X
• Pressione o portata dell’acqua di raffreddamento, se non col- L locale
legata all’impianto principale
• Temperatura dell’acqua o dell’aria di raffreddamento H locale
• Livello nella cassa di espansione dell’acqua di raffredda- L
mento, se non collegata all’impianto principale
• Velocità del motore locale
X
H X
• Guasto nell’impianto del regolatore di giri elettronico X
• Livello nella cassa di servizio giornaliero del combustibile L
liquido
• Pressione dell’aria d’avviamento L
• Temperatura dei gas di scarico dopo ciascun cilindro (3) H
(1) Non applicabile al gruppo elettrogeneratore di emergenza
(2) Per motori aventi potenza superiore a 2250 kW o diametro dei cilindro superiore a 300 mm
(3) Per potenza del motore superiore a 500 kW/cilindro.

Tabella 28 : Turbine a vapore ausiliarie

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Turbina Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Velocità turbina locale
X
HH X
• Pressione di alimentazione dell’olio lubrificante L X
LL X

112 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 1

5 Impianti di allarme 5.3.2 Le avarie dei macchinari devono essere indicate alla
postazione di comando dei macchinari stessi.

5.1 Generalità
5.4 Impianto di allarme in plancia
5.1.1 Deve essere previsto un impianto di visualizzazione
5.4.1 Gli allarmi associati alle avarie che richiedono una
e comando dell’allarme che assicuri rapidamente l’identifi-
riduzione di velocità o un arresto automatico devono essere
cazione di avarie del macchinario e la supervisione in
identificati separatamente in plancia.
modo soddisfacente delle apparecchiature associate. Ciò
può essere realizzato alla postazione principale di 5.4.2 L’impianto di allarme deve attivare in plancia segna-
comando e controllo o, in alternativa, alle postazioni di lazioni ottiche ed acustiche degli allarmi per ogni situa-
comando secondarie. In quest’ultimo caso, deve essere pre- zione che richieda l’intervento o l’attenzione da parte
vista una visualizzazione principale degli allarmi alla posta- dell’ufficiale di guardia.
zione principale di comando e controllo che mostri quale
delle postazioni di comando e controllo secondarie stia 5.4.3 Devono essere previsti in plancia gli allarmi indivi-
indicando una condizione di avaria. duali indicanti qualsiasi avaria della fonte di alimentazione
elettrica dell’impianto di comando a distanza del macchi-
5.1.2 A meno che non sia altrimenti giustificato, deve nario di propulsione.
essere prevista la separazione dell’impianto di comando da
quello di controllo.
6 Impianti di sicurezza
5.1.3 L’impianto di allarme deve essere progettato per il
funzionamento indipendente degli impianti di comando e 6.1 Generalità
sicurezza, in modo tale che un’avaria od un malfunziona-
mento di tali impianti non impedisca il funzionamento 6.1.1 Gli impianti di sicurezza delle diverse unità che
dell’impianto di allarme. Sono accettati sensori comuni per compongono i macchinari devono essere indipendenti.
funzioni di allarme e di arresto automatico come specifi- L’avaria dell’impianto di sicurezza di una parte
cato in ciascuna tabella specifica. dell’impianto non deve interferire con il funzionamento
dell’impianto di sicurezza in un’altra parte dell’impianto.
5.1.4 L’impianto di allarme deve essere alimentato con
continuità e deve avere un commutatore automatico con 6.1.2 Per evitare indesiderabili interruzioni del funziona-
una fonte di energia di riserva in caso di mancanza della mento di macchinari o impianti, l’impianto di sicurezza
fonte di energia normale. deve intervenire dopo il funzionamento dell’impianto di
allarme con la seguente sequenza:
5.2 Progettazione dell’impianto di allarme • avviamento delle unità di riserva,
• riduzione del carico o blocco, intraprendendo per
5.2.1 L’impianto di allarme ed i sensori associati devono prima l’azione meno drastica.
essere in grado di essere sottoposti a prove durante il nor-
male funzionamento dei macchinari. 6.1.3 I dispositivi per escludere il blocco della macchina
di propulsione devono essere tali da impedire che siano
5.2.2 Quando viene utilizzato un sistema di distribuzione messi in funzione inavvertitamente.
isolato da massa, la perdita di isolamento su ciascun cir-
cuito dell’impianto di allarme deve generare un allarme. 6.1.4 Dopo l’arresto della macchina di propulsione per
mezzo di un dispositivo di blocco, il riavviamento deve
5.2.3 Deve essere attivato un allarme per il personale di essere realizzato, salvo particolari condizioni, soltanto
macchina quando l’allarme dei macchinari non viene dopo aver posizionato su «stop» la leva di comando in
accettato nei locali macchine o nella sala di comando entro plancia della propulsione.
2 minuti.
7 Prove
5.2.4 L’impianto di allarme deve avere un collegamento
con i locali di soggiorno del personale di macchina e con
ciascuna cabina del personale di macchina, tramite un 7.1 Generalità
selettore che assicuri la ripetizione dell’allarme almeno in
una di queste cabine. 7.1.1 Gli impianti di automazione devono essere sottopo-
sti alle prove di cui in Parte C, Cap 3, Sez 6 per determi-
nare le loro condizioni di funzionamento. I particolari di
5.3 Impianto di allarme del macchinario tali prove sono definiti, in ciascun caso particolare, dopo
aver studiato il concetto dell’impianto di automazione e
5.3.1 La tacitazione locale degli allarmi in plancia o nei della sua costruzione. Deve essere inviato alla Società un
locali alloggio non deve arrestare l’allarme udibile nei programma completo di prove che può essere come indi-
locali macchina. cato nel seguito.

Regolamenti RINA 2008 113


Parte F, Cap 3, Sez 1

7.1.2 Le prove delle apparecchiature da effettuarsi in ban- zionamento dei macchinari per una durata non infe-
china in condizioni di normale funzionamento sono per riore a 6 ore.
esempio: - può essere scelta, per esempio, la seguente proce-
• gruppo elettrogeneratore, dura: «alla via» per una durata di 3 ore, poi aumen-
• generatore di vapore ausiliario, tando a «avanti tutta». Restare in questa posizione
• impianto di drenaggio automatico sentina, per 5 minuti. Poi arrestarsi per 15 minuti. Poi, por-
tare la leva di comando nelle seguenti posizioni,
• separatori centrifughi automatici o simile apparecchia-
restando su ciascuna per 2 minuti: indietro piano,
ture di depurazione,
indietro mezza, indietro tutta, avanti tutta, indietro
• commutazione automatica degli ausiliari di servizio, mezza, arresto, indietro tutta, arresto, avanti piano,
• rivelazione delle perdite di alta pressione del combusti- avanti mezza, poi incrementare la potenza fino a
bile dei gruppi diesel elettrogeneratori o dalle tubola- «alla via».
ture flessibili dei bruciatori delle caldaie. • prova delle condizioni di funzionamento per la produ-
zione di energia elettrica:
7.1.3 Le prove in navigazione devono dimostrare il buon
funzionamento dei macchinari e degli impianti automatiz- - avviamento automatico del gruppo elettrogeneratore
zati. A tale scopo devono essere eseguite, per esempio, le in caso di mancanza totale di energia elettrica
seguenti prove: (blackout),
• prova dell’impianto di comando a distanza delle mac- - riavviamento automatico degli ausiliari in caso di
chine di propulsione: mancanza totale di energia elettrica (blackout),
- verifica del funzionamento dell’impianto di - esclusione automatica dei carichi in eccesso in caso
comando automatico: avviamento incremento di di sovraccarico del gruppo elettrogeneratore,
velocità, programmato o no, inversione, regolazione - avviamento automatico del gruppo elettrogeneratore
del passo dell’elica, mancanza fonti di alimenta- in caso di sovraccarico del gruppo elettrogeneratore
zione, ecc. • verifica degli impianti di rivelazione e segnalazione
- verifica della sequenza di arresto dei motori met- incendi e degli impianti contro gli allagamenti
tendo indietro tutta (crash astern), per essere sicuri - prova di normale funzionamento dell’impianto rive-
che la sequenza inversa sia fatta dalla posizione di lazione incendi (rivelazione, avarie dell’impianto)
avanti tutta, mentre la nave naviga alla sua normale
- prova di rivelazione nel collettore di lavaggio e nel
velocità. Lo scopo di questo controllo non è quello
condotto aria caldaia
di verificare le prestazioni marine della nave (come
distanza di arresto, ecc.), - prova dell’impianto allarme antincendio
- infine, deve essere effettuata la verifica del funziona- - prova della protezione contro l’allagamento
mento dell’intero impianto nelle condizioni di nor- • prova di funzionamento nelle condizioni operative,
male funzionamento, cioè come regola generale compresa la manovra, dell’intero macchinario non pre-
senza personale di guardia per il controllo e/o il fun- sidiato per 6 ore.

114 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 2

SEZIONE 2 POSTAZIONE DI COMANDO E CONTROLLO


CENTRALIZZATI (AUT-CCS)

1 Generalità 1.3.3 Sono applicabili le prescrizioni indicate in Sez 1,


[1.3].

1.1 Applicabilità
2 Documentazione
1.1.1 La notazione addizionale di classe AUT-CCS viene
assegnata in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.3] alle 2.1 Documentazione da inviare
navi munite di un impianto di macchine fatto funzionare e
controllato da una postazione di comando e controllo cen- 2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
tralizzati, e che soddisfano le prescrizioni della presente Cap 3, Sez 1, Tab 1 sono richiesti i documenti prescritti in
Sezione. Tab 1.
Essa si applica alle navi che sono destinate ad essere fatte
funzionare con i locali macchine non presidiati, ma sotto 3 Precauzioni contro gli incendi e
una continua supervisione da una postazione in cui sono l’allagamento
centralizzati i dispositivi di comando e controllo macchi-
nari.
3.1 Generalità
Nota 1: I locali macchine sono definiti in Parte C, Cap 1, Sez 1,
[1.4.2]. 3.1.1 Sono applicabili le prescrizioni indicate in Sez 1,
[3], eccetto Sez 1, [3.4.5].
1.1.2 Le indicazioni a distanza per poter sorvegliare per-
manentemente i macchinari devono essere ubicati nella 3.1.2 Gli allarmi di allagamento devono essere trasmessi
postazione di comando e controllo centralizzati per con- alla postazione di comando e controllo centralizzati.
sentire un servizio di guardia del locale macchine.
4 Comando dei macchinari
1.2 Deroghe

1.2.1 Per la notazione AUT-CCS possono essere conside-


4.1 Funzionamento dell’impianto di propul-
rate le medesime deroghe indicate in Sez 1, [1.2]. sione

4.1.1 La postazione di comando e controllo centralizzati


1.3 Impianto di comunicazione deve essere progettata, realizzata ed installata in modo da
garantire che il funzionamento dei macchinari sia così
1.3.1 Devono essere previsti mezzi di comunicazione tra sicuro ed efficace come se essi fossero sotto controllo
la postazione di comando e controllo centralizzati, la plan- diretto.
cia, gli alloggi degli ufficiali di macchina e se necessario, i
locali macchine. 4.1.2 Il comando ed il controllo degli impianti principali
devono essere progettati in accordo con le prescrizioni di
1.3.2 I mezzi di comunicazione devono poter funzionare cui in Sez 1, [4]. Sono richieste indicazioni addizionali
anche in caso di mancanza della alimentazione dalla fonte nella postazione di comando e controllo centralizzati con-
di energia elettrica principale. traddistinte in tabella con il simbolo R.

Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione da inviare


1 A Schema dei mezzi di comunicazione
2 A Ubicazione e disposizione della postazione di comando e controllo centralizzati
3 A Schemi degli impianti di protezione contro l’allagamento
(1) A: da inviare all’approvazione
I: da inviare per conoscenza .

Regolamenti RINA 2008 115


Parte F, Cap 3, Sez 2

4.1.3 Nella postazione di comando e controllo centraliz- dovuta attenzione localmente entro un periodo di tempo
zati, devono essere previsti mezzi per poter ripristinare la limitato, si deve generare un allarme chiaramente udibile
normale alimentazione di energia elettrica in caso di man- nei locali alloggio del personale di macchina.
canza di energia (p.e. mediante comando a distanza dei
gruppi elettrogeneratori), a meno che non sia previsto un
6 Impianto di sicurezza
riavviamento automatico.

4.1.4 Il riavviamento automatico degli ausiliari essenziali 6.1 Generalità


per la propulsione ed il governo della nave può essere sosti-
tuito dall’avviamento a distanza dalla postazione di 6.1.1 La messa fuori servizio delle sicurezze, se prevista
comando e controllo centralizzati. alla postazione di comando e controllo centralizzati, deve
essere sistemata in modo tale da non poter essere attivata
4.1.5 La condizione dei macchinari (in servizio o di accidentalmente; l’indicazione «dispositivi di sicurezza
riserva), e tutti i parametri essenziali per la corretta e sicura fuori servizio» deve essere chiaramente visibile. Tale dispo-
conduzione dei macchinari essenziali devono essere indi- sitivo non deve mettere fuori servizio la protezione contro
cati nella postazione di comando e controllo centralizzati. le sovravelocità.

4.1.6 In tutte le condizioni di navigazione, compresa la 6.1.2 Gli impianti di sicurezza dotati di funzionamento
manovra, la velocità, la direzione della spinta e, se applica- automatico possono essere sostituiti con azionamento a
bile, il passo dell’elica devono essere completamente distanza manuale dalla postazione di comando e controllo
comandabili anche dalla postazione di comando e con- centralizzati.
trollo centralizzati.
7 Prove
4.1.7 In aggiunta alle prescrizioni di cui in Sez 1,
[4.1.10], i dispositivi per prevenire il sovraccarico, quando
comandati automaticamente o a distanza dalla postazione 7.1 Prove ad impianto terminato
di comando e controllo centralizzati, devono essere dotati
di un allarme che indichi la necessità di riduzione di 7.1.1 Devono essere effettuate le prove su tutti gli impianti
potenza. che possono essere fatti funzionare in condizioni normali di
impiego con la nave alla banchina, quali gli impianti di
depurazione del combustibile liquido, quelli di produzione
4.2 Ubicazione della postazione di comando di energia elettrica, quelli di produzione di vapore con cal-
e controllo centralizzati derine ausiliarie, ecc.

4.2.1 La postazione di comando e controllo centralizzati


deve essere ubicata in una posizione opportuna all’interno
7.2 Prove in navigazione
dei locali macchine o in un luogo adiacente agli stessi. Ubi-
cazioni diverse saranno oggetto di particolare considera- 7.2.1 Le prove in navigazione devono dimostrare il buon
zione da parte della Società. funzionamento degli impianti di automazione. Un pro-
gramma particolareggiato di prove deve essere inviato per
approvazione. Devono essere eseguite almeno le seguenti
4.2.2 Se la postazione di comando e controllo centraliz-
prove:
zati è un locale chiuso ubicato nei locali macchine, essa
deve essere dotata di due uscite che consentano la sfuggita • prova dell’impianto di comando a distanza delle mac-
sicura in caso di incendio. chine di propulsione

• prova degli impianti di automazione per la produzione


5 Impianto di allarme e la distribuzione di energia elettrica

• prova di efficienza dell’impianto di rivelazione e segna-


5.1 Generalità lazione incendi

• verifica degli impianti di protezione contro gli allaga-


5.1.1 L’impianto di allarme deve essere progettato tenendo
menti
in considerazione le prescrizioni di cui in Sez 1, [5].
• prova di funzionamento in tutte le condizioni di naviga-
5.1.2 Ciascun allarme deve essere indicato visivamente ed zione, compresa la manovra, per 6 ore con i locali mac-
acusticamente nella postazione di comando e controllo chine non presidiati, ed almeno una persona nella
centralizzati. Se una funzione di allarme non riceve la postazione di comando e controllo centralizzati.

116 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 3

SEZIONE 3 FUNZIONAMENTO AUTOMATIZZATO IN PORTO


(AUT-PORT)

1 Generalità 3 Precauzioni contro gli incendi e gli


allagamenti
1.1 Applicabilità
1.1.1 La notazione addizionale di classe AUT-PORT viene 3.1 Generalità
assegnata in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.4] alle
navi munite di impianti automatizzati che consentono il
3.1.1 Sono applicabili le prescrizioni indicate in Sez 1,
funzionamento della nave in porto o all’ancora senza per-
[3], salvo esplicite disposizioni contrarie nel seguito indi-
sonale particolarmente incaricato della guardia delle mac-
chine in esercizio, e che soddisfano le prescrizioni della cate.
presente Sezione.
3.1.2 Il comando a distanza della pompa da incendio
1.1.2 Le sistemazioni previste devono essere tali da assicu- principale per la pressurizzazione del collettore da incen-
rare che la sicurezza della nave in porto sia equivalente a dio può essere ubicato alla postazione di comando in plan-
quella di una nave con i locali macchine presidiati.
cia se la plancia stessa e le cabine degli ufficiali sono vicine
tra di loro. In caso contrario, il comando a distanza deve
1.2 Deroghe
essere previsto in prossimità delle cabine degli ufficiali o
1.2.1 Per tale notazione AUT-PORT possono essere consi- all’uscita della sala macchine. In alternativa il collettore da
derate le medesime deroghe indicate in Sez 1, [1.2]. incendio può essere pressurizzato permanentemente.

1.2.2 Le navi di stazza lorda inferiore a 1600 ton e le navi


3.1.3 Non è richiesta la trasmissione dell’allarme di incen-
da pesca di lunghezza inferiore a 75 m sono esentati dalle
dio e di allagamento alla plancia, ma tali allarmi devono far
prescrizioni di cui in [3.1.2].
intervenire il personale di guardia.
1.2.3 I pescherecci di lunghezza inferiore a 45 m sono
esentati dalle prescrizioni di cui in [3.1.2] fintantoché
l’ubicazione dei locali considerati consente alle persone a 4 Comando dei macchinari
bordo di rivelare facilmente i focolai d’incendio.
4.1 Funzionamento dell’impianto
1.3 Impianto di comunicazione
1.3.1 Sono applicabili le prescrizioni di cui in Sez 1, [1.3]. 4.1.1 I macchinari e gli impianti che devono essere in fun-
zionamento in porto, devono essere progettati in accordo a
2 Documentazione quanto stabilito in Sez 1, [4], salvo esplicite disposizioni
contrarie.
2.1 Documentazione da inviare
4.1.2 Non sono applicabili le prescrizioni riguardanti la
2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C, produzione di energia elettrica di cui in Sez 1.
Cap 3, Sez 1, Tab 1, Parte C, Cap 3, Sez 1, Tab 2 e Sez 1,
Tab 1 sono richiesti i documenti prescritti in Tab 1.
Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione da inviare


1 A Schema dei mezzi di comunicazione
2 A Descrizione tecnica degli impianti di intervento automatico dell’allarme per il personale di macchina e degli
impianti di ripetizione degli allarmi negli alloggi del personale di macchina e in plancia, se previsti
3 A Schemi degli impianti di protezione contro l’allagamento
4 I Elenco dei macchinari che devono essere azionati in porto
(1) A: da inviare all’approvazione;
I: da inviare per conoscenza.

Regolamenti RINA 2008 117


Parte F, Cap 3, Sez 3

4.1.3 Il funzionamento degli ausiliari, oltre a quelli asso- zati, nei locali di soggiorno ed in ciascuna cabina del per-
ciati alla propulsione, deve essere progettato in accordo sonale di macchina tramite un selettore. Soluzioni
con Sez 1. equivalenti possono essere accettate a giudizio della
Società.
5 Impianto di allarme
6 Prove
5.1 Generalità
5.1.1 L’impianto di allarme deve essere progettato tenendo 6.1 Prove ad impianto terminato
in considerazione le prescrizioni di cui in Sez 1, [5], salvo
esplicite disposizioni contrarie in questa Sezione.
6.1.1 Devono essere effettuate le prove su tutti gli impianti
5.1.2 L’impianto di allarme deve essere progettato in che devono essere fatti funzionare in condizioni normali di
modo da informare il personale di guardia di qualsiasi impiego in porto, quali gli impianti di depurazione del
situazione richieda la sua attenzione. combustibile liquido, quelli di produzione di energia elet-
A questo scopo, deve essere attivato un allarme ottico ed trica, quelli di produzione di vapore con calderine ausilia-
acustico nella postazione di comando e controllo centraliz- rie, ecc.

118 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

SEZIONE 4 LOCALI MACCHINE INTEGRATI (AUT-IMS)

1 Generalità • scariche di vapori d’olio durante il riscaldamento,


• fuliggine o residui incombusti nei camini o nelle tubola-
1.1 Applicabilità ture di estrazione del fumo.

1.1.1 La notazione addizionale di classe AUT-IMS viene 3.1.2 L’altezza delle mastre stagne all’olio delle ghiotte
assegnata in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.4.5] alle della caldaia deve essere progettata in accordo con
navi munite di impianti automatizzati che consentono il Parte C, Cap 1, Sez 10. Le altre ghiotte devono avere una
funzionamento con locali macchine periodicamente non altezza della mastra non inferiore a 15 cm. Le loro aperture
presidiati e dotate inoltre di impianti integrati per la per il drenaggio devono essere dotate di protezioni ade-
gestione dei comandi, della sicurezza e del controllo dei guate come griglie o tondini saldate. Le tubolature di dre-
macchinari. naggio devono essere sufficientemente larghe, prive di
piegature brusche o parti orizzontali o montanti.
Ai fini dell’assegnazione della notazione AUT-IMS, oltre ai
requisiti della presente sezione, devono essere soddisfatti L’altezza delle mastre delle ghiotte attorno ai componenti
anche quelli per l’assegnazione della notazione AUT-UMS dell’impianto del combustibile liquido dei motori diesel
di cui alla Sez 1. (pompette d’iniezione, filtri, ecc.) possono, a causa delle
loro piccole dimensioni, essere ridotte a 8 cm.
1.1.2 Il progetto degli impianti di automazione, compresi Sui piccoli motori diesel, quando la costruzione di tali
gli impianti a computer se previsti, deve essere tale che, ghiotte attorno ai dispositivi summenzionati è difficile, è
anche in caso di singola avaria, è disponibile un secondo accettabile una ghiotta da 15 cm di altezza attorno al
mezzo indipendente in grado di ripristinare la funzionalità motore considerato.
del servizio.
3.1.3 L’impianto di drenaggio del locale in cui sono siste-
2 Documentazione mati i riscaldatori di fluido diatermico, così come i conteni-
tori di raccolta di quest’ultimo, non devono permettere
2.1 Documentazione da inviare all’incendio di estendersi al di fuori di tale locale.

2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C, 3.1.4 Gli inceneritori (eccetto quelli che bruciano esclusi-
Cap 3, Sez 1, Tab 1 e Sez 1, Tab 1, sono richiesti i docu- vamente residui oleosi) così come i riscaldatori del fluido
menti prescritti in Tab 1. diatermico devono essere ubicati in locali diversi dai
seguenti:
Tabella 1 : Documentazione da inviare • locale dell’impianto di propulsione e degli ausiliari,
• locale agghiaccio,
N. I/A (1) Documentazione da inviare
• locali contenenti i gruppi elettrogeneratori (compreso il
1 I Schema a blocchi degli impianti a computer gruppo elettrogeneratore di emergenza) o contenenti il
integrati
quadro principale o quello di emergenza,
2 I Descrizione del protocollo di trasmissione dati • locali contenenti apparecchiature oleodinamiche,
3 I Descrizione delle funzioni di auto-diagnosi • sala comando e controllo macchine,
(1) A: da inviare all’approvazione • officine meccaniche ed elettriche.
I: da inviare per conoscenza.
Le tubolature di olio per il trasferimento di calore non sono
ammesse in tali locali a meno che esse non siano ubicate in
3 Precauzioni contro gli incendi e
collettori stagni, provvisti di mezzi appropriati per l’ispe-
l’allagamento zione interna e con un impianto di raccolta delle perdite.

3.1 Prevenzione degli incendi 3.1.5 Devono essere ben serrati i fissaggi dei collegamenti
(dadi, viti, ecc.) delle tubolature per l’olio lubrificante o per
3.1.1 Devono essere prese tutte le precauzioni necessarie il combustibile liquido aventi pressione superiore a 1,8 bar.
per ridurre i rischi di incendio come ad esempio:
• stillicidi, 3.1.6 Le apparecchiature oleodinamiche che distribui-
scono pressioni superiori ai 25 bar ed ubicate nei locali
• perdite sotto pressione, macchine contenenti il motore principale o i suoi ausiliari
• rigurgiti, devono essere provviste di un impianto di protezione con-
• accumulo di idrocarburi in particolare sotto i piani infe- tro gli spruzzi o la condensa causata dalle perdite (doppio
riori, tubo, schermi, armadietti, ecc.).

Regolamenti RINA 2008 119


Parte F, Cap 3, Sez 4

Questo si applica in particolare alle seguenti apparecchia- 3.3.2 Deve essere possibile azionare l’arresto di emer-
ture: genza della ventilazione del locale macchine dalla plancia
• eliche a pale orientabili o unità principali di spinta tra- od in sua prossimità.
sversale,
• frizioni, 3.3.3 Nel caso in cui siano possibili alcune azioni di sicu-
rezza a distanza dalla plancia sui riscaldatori di fluido dia-
• valvole di immissione vapore turbina, termico o sugli inceneritori, il raggruppamento degli allarmi
• valvole dei gas di scarico dei motori diesel o impianti di deve poter permettere all’operatore di evitare qualsiasi con-
comando delle serrande del gas a gas. fusione quando inizializza la suddetta azione di sicurezza a
distanza.
L’allarme di basso livello richiesto per casse del fluido oleo-
dinamico di quei circuiti deve essere generato prima possi-
bile. 3.4 Protezione contro l’allagamento
Il blocco automatico delle pompe oleodinamiche deve
essere eseguito nelle stesse circostanze, eccetto quando tale 3.4.1 Deve essere attivato un allarme in plancia nel caso
blocco può portare all’arresto della propulsione. di allagamento nei locali macchine situati al di sotto della
linea di carico. Tale allarme deve essere separato dagli altri
3.1.7 Devono essere previsti mezzi appropriati per preve- e deve essere singolo per ciascun locale macchine ed atti-
nire aperture indesiderate (dovute alle vibrazioni) delle vato istantaneamente all’insorgere dell’allagamento.
chiusure degli sfoghi d’aria sistemati su apparecchiature o
tubolature contenenti liquidi infiammabili in pressione.
Tubolature di drenaggio dalle chiusure degli sfoghi d’aria e
4 Norme per la progettazione
dalle valvole di sicurezza devono portare il liquido in basso
verticalmente fino ai contenitori di ricupero adatti per l’uso. 4.1 Generalità
3.1.8 In aggiunta alle prescrizioni di cui in Sez 1, [3.1], le
casse dell’olio di lubrificazione e del combustibile liquido 4.1.1 Devono essere tenute in considerazione le conse-
devono essere provviste di un allarme di alto livello. guenze di una possibile avaria. Normalmente, non si consi-
dera la possibilità che avvengano più inconvenienti
simultaneamente, comunque in caso di inconvenienti che
3.2 Impianti di rivelazione incendio potrebbero rimanere non rivelati, potrebbe essere necessa-
rio prendere in considerazione la somma di più inconve-
3.2.1 In aggiunta a quanto richiesto in Sez 1, [3.2],
nienti indipendenti.
l’impianto di rivelazione dell’incendio deve essere previsto
anche nei locali contenenti apparecchiature oleodinamiche
funzionanti senza personale di guardia ed adiacenti a questi 4.1.2 Devono essere previste sistemazioni necessarie per
ultimi o a quelli elencati in Sez 1, [3.2]. evitare interazioni tra i vari circuiti di comando automatico
in caso di avaria di uno di loro (p.e. separazione galvanica
3.2.2 L’impianto di rivelazione incendio deve essere in dei circuiti elettrici di comando automatico o dispositivi per
grado di rivelare sia i fumi che i gas prodotti dalla combu- controllare la perdita di isolamento con la possibilità di
stione. scollegare i circuiti guasti, tenendo gli altri in funzione); ciò
si applica in particolare all’impianto di propulsione delle
3.2.3 Ciascun rivelatore deve essere provvisto di un indi- navi a vapore.
catore che mostri chiaramente che esso è attivato da un
incendio. E’ richiesto un ripetitore di tale indicatore per i 4.1.3 Devono essere previste sistemazioni per evitare
rivelatori situati nei locali non facilmente accessibili e che oscillazioni proprie dei dispositivi di comando automatico;
possono essere chiusi, come ad esempio i locali depuratori le loro frequenze naturali sufficientemente distanti da
olio lubrificante o combustibile liquido, officine, depositi, quelle degli impianti su cui si esercita il comando in modo
ecc. da evitare fenomeni di risonanza.
3.2.4 L’apparecchiatura di rivelazione dell’incendio deve
4.1.4 I comandi sequenziali devono assicurare la verifica
essere progettata in modo tale da segnalare in meno di
delle condizioni necessarie per l’avviamento automatico
3 minuti un incendio convenzionale che si ottiene dalla
del macchinario principale ed ausiliario. Se una di queste
combustione di 500 g stracci di stoffa impregnati di 25 cl di
condizioni non viene soddisfatta, il procedimento di avvia-
combustibile diesel in una ghiotta quadrata larga 30 cm e
mento deve essere arrestato. Può essere concesso un nuovo
alta 15 cm.
tentativo di avviamento soltanto dopo che si sia ritornati ad
una posizione sicura e di regime.
3.3 Estinzione incendi
4.1.5 Per determinare le condizioni di funzionamento
3.3.1 Alcuni degli estintori portatili e mobili richiesti,
delle sequenze, i trasduttori devono controllare i parametri
devono essere ubicati nei seguenti luoghi:
risultanti da ciascuna fase. L’utilizzo di semplici ritardi per il
• vicino alle entrate della sala macchine, comando delle sequenze deve essere limitato ad i casi in
• vicino alla sala comando e controllo macchine. cui essi possono essere chiaramente definiti in anticipo.

120 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

4.2 Impianti integrati a computer 5.2.2 Devono essere previsti uno o più recipienti d’aria
dotati di valvole di non ritorno dedicati per gli impianti di
4.2.1 Le seguenti prescrizioni si applicano in aggiunta a comando e controllo.
quelle menzionate in Parte C, Cap 3, Sez 3 e Sez 1.
5.2.3 Se l’aria compressa utilizzata per i circuiti di
4.2.2 La rete di computer per il macchinario deve permet- comando e controllo viene alimentata da valvole automati-
tere la comunicazione tra i sotto-sistemi in modo accetta- che di riduzione della pressione, queste ultime devono
bile per tale rete. I sotto-sistemi interconnessi su questa rete essere duplicate così come i loro filtri, a meno che non sia
sono i seguenti: prevista un’alimentazione d’aria di emergenza.
• impianti di automazione per il comando ed il controllo
dei macchinari in accordo con le prescrizioni di cui in 5.2.4 Devono essere presi i provvedimenti necessari per
Sez 1, [4] e Sez 1 assicurare in modo continuo ed automatico il raffredda-
mento, il filtraggio, la deumidificazione e la separazione
• impianti di automazione per il posizionamento dina- dell’olio dall’aria compressa a monte della sua introdu-
mico quando applicabile. zione nei circuiti di comando e controllo.
4.2.3 La rete di computer per il macchinario non deve
5.2.5 Quando sono necessarie particelle d’olio in aria per
essere utilizzata per funzioni non essenziali. Deve essere
la lubrificazione di alcuni componenti pneumatici, ciò
prevista una rete separata per tali funzioni non essenziali,
deve essere eseguito direttamente sul lato alimentazione di
quando necessario.
tali componenti.
4.2.4 La rete dei computer per il macchinario deve essere
ridondante e, in caso di avaria di una rete, deve essere pre- 5.3 Apparecchiature oleodinamiche
vista una commutazione automatica all’altra rete.
5.3.1 Devono essere previste almeno due pompe di ali-
4.2.5 L’impianto integrato di automazione deve essere mento in modo che la pressione possa essere mantenuta nei
progettato in modo tale che il sotto-sistema sia ancora in circuiti mentre una delle pompe è fuori servizio. Le tubola-
funzione in caso di mancanza di trasmissione della rete. ture e gli accessori devono essere sistemati in modo tale
che sia possibile effettuare la manutenzione e la riparazione
4.2.6 Quando viene realizzata una modifica della configu- su una pompa mentre l’altra rimane in funzione.
razione dell’impianto integrato, un documento stampato
deve essere automaticamente distribuito. 5.3.2 La capacità delle casse deve essere sufficiente da
assicurare:
4.2.7 In caso di avaria di una stazione di lavoro, devono
essere possibili le funzioni corrispondenti da qualsiasi altra • il mantenimento di un livello adeguato in condizioni di
stazione, senza arrestare l’impianto in funzione. Particolare normale funzionamento e durante i periodi di fuori ser-
attenzione deve essere posta alla configurazione delle sta- vizio,
zioni di lavoro. • la decantazione di impurità e la fuoriuscita di aria dal
liquido.
5 Norme per la costruzione
5.3.3 Le tubolature di riempimento e di svuotamento per
tali casse deve essere sistemata in modo tale da evitare
5.1 Apparecchiature elettriche ed elettroni- qualsiasi turbolenza anormale e una eccessiva aereazione
che del liquido. L’ubicazione delle cisterne e delle tubolature di
aspirazione deve assicurare una corretta alimentazione
5.1.1 I collegamenti devono essere effettuati con cura per delle pompe.
resistere alle vibrazioni; per esempio utilizzando i terminali
fissati a graffe sui conduttori isolati, o per mezzo di mani- 5.3.4 I fluidi oleodinamici devono possedere caratteristi-
cotti di calettamento a caldo, ecc. che costanti nel tempo ed appropriate per il loro impiego
ed in modo particolare una viscosità soddisfacente a tutte le
5.1.2 Devono essere evitati i collegamenti con le saldature temperature che si possono verificare in condizioni di nor-
dirette sulle schede stampate. Il fissaggio delle schede stam- male funzionamento; le loro temperature di infiammabilità
pate deve permettere ai loro collegamenti di essere liberi da e di auto-accensione o di distruzione per calore devono
sforzi meccanici. Deve essere tenuta in particolare conside- essere le più elevate possibile. I materiali utilizzati per le
razione la risposta alle vibrazioni delle schede stampate e varie parti dei circuiti devono essere adattate alla natura ed
dei loro componenti. alle caratteristiche dei liquidi utilizzati.

5.2 Apparecchiature pneumatiche 5.3.5 I trasduttori collegati alle tubolature devono essere
progettati in modo da evitare qualsiasi ritardo nella trasmis-
5.2.1 L’aria compressa deve essere alimentata da due fonti sione delle informazioni, in modo particolare quando ven-
aventi una portata sufficiente per consentire il normale fun- gono utilizzati fluidi viscosi.
zionamento mentre l’altra è fuori servizio. La pressione
deve essere mantenuta automaticamente ad un valore che 5.3.6 Devono essere previste mezzi di sfogo aria per i vari
consenta il funzionamento soddisfacente dell’installazione. circuiti.

Regolamenti RINA 2008 121


Parte F, Cap 3, Sez 4

6 Comando dei macchinari Non appena la propulsione può essere riavviata deve essere
data un’indicazione in plancia.
6.1 Generalità 6.1.8 Quando le operazioni di comando e controllo sono
6.1.1 Le operazioni necessarie per passare dalla «mano- sotto la supervisione di una sola persona di guardia, la indi-
vra» a «alla via», e viceversa, devono essere automatiche. sponibilità di quest’ultima deve generare un allarme in
Ciò si applica, per esempio, all’avviamento delle caldaie plancia.
ausiliarie o dei gruppi elettrogeneratori diesel così come
alla commutazione del combustibile liquido del motore di 6.2 Impianti di propulsione diesel
propulsione, quando tale commutazione è necessaria. 6.2.1 L’impianto di lubrificazione per le camicie dei cilin-
6.1.2 Quando si passa dalla condizione di «attesa» a dri, se previsto, deve essere equipaggiato con un dispositivo
quella di «alla via» e viceversa, il processo graduale di di allarme che intervenga in caso di avaria di una delle cas-
aumento o diminuzione della potenza, se ritenuto necessa- sette di distribuzione. Il controllo deve essere effettuato su
rio dal costruttore, deve essere automatico; ciò nonostante almeno due linee di alimentazione per ciascuna cassetta e
tale dispositivo, quando previsto, deve essere in grado di su almeno una linea per cilindro.
essere prontamente eliminato dal ponte, per effettuare 6.2.2 Il drenaggio degli spazi sottostanti i pistoni dei
manovre di emergenza. motori con testa-croce deve effettuata o in modo continuo
6.1.3 Le operazioni da effettuare dalle postazioni di o automaticamente ad intervalli regolari. La frequenza di
comando e controllo devono essere definite sulla base delle funzionamento deve essere regolabile manualmente per
considerazioni sul tipo degli impianti e dei loro livelli di tenere in considerazione le condizioni di funzionamento e
automazione. Devono essere anche considerate le condi- le condizioni del motore (regolazione della lubrificazione
zioni di funzionamento durante i periodi in cui è assicurata dei cilindri, condizione delle fasce elastiche dei pistoni,
la guardia dei macchinari e durante i periodi di avaria, ecc.); in questo caso, deve generarsi un allarme se il dre-
quando è prevista la riparazione, o persino la guardia. naggio non viene effettuato entro il periodo di tempo pre-
stabilito.
6.1.4 Quando i comandi centralizzati in numero suffi-
6.2.3 Un allarme deve indicare qualsiasi presenza anor-
ciente sono situati in prossimità di vari componenti
male di acqua nei collettori della sovralimentazione; in tal
dell’impianto per consentire un rapido intervento con per-
caso, deve essere previsto in aggiunta un blocco automa-
sonale ridotto, la summenzionata postazione di comando e
tico dell’avviamento del motore, eccetto quando vi siano
controllo può essere sostituita da una semplice postazione
particolari giustificazioni.
di controllo che fornisca le informazioni necessarie per un
intervento rapido e semplice. 6.2.4 In una condizione di manovra, il corretto funziona-
mento del motore deve rimanere assicurato automatica-
6.1.5 Quando alcune indicazioni sono trasmesse alla
mente:
postazione di comando e controllo per mezzo di fluidi,
devono essere previste sistemazioni necessarie per evitare • quando i motori principali sono alimentati con nafta
che una perdita dalle tubolature abbia un effetto negativo pesante riscaldata nella condizione di «manovra»,
sul funzionamento delle apparecchiature circostanti (cir- devono essere previste sistemazioni adeguate per con-
cuiti, terminali). In particolare, le tubolature dei fluidi sentire arresti di lunga durata,
liquidi devono essere separate dalle apparecchiature elettri- • se sono necessarie sistemazioni particolari come un
che e devono essere previste scanalature per drenare le per- cambio nel raffreddamento degli iniettori, esse devono
dite. essere automatizzate.

6.1.6 Gli strumenti di misura ubicati in plancia devono 6.2.5 Salvo disposizioni del costruttore, per i motori
essere illuminati o luminescenti; deve essere possibile rego- avviati a distanza, devono essere previsti mezzi sul ponte di
lare la loro intensità luminosa per proteggere l’operatore comando per far ruotare il motore principale con aria com-
dall’abbagliamento. Il numero di oscuratori graduali deve pressa dopo qualsiasi arresto intenzionale superiore a
essere ridotto per quanto possibile. Devono essere evitate le 10 min. A questo scopo può essere utilizzata una luce di
coperture parziali sulle lampade; sono preferibili impianti avvertimento, adeguatamente contrassegnata e ad accen-
di regolazione per mezzo di correttori. Non deve essere sione automatica o qualsiasi altra sistemazione equivalente.
possibile nascondere o estinguere totalmente i segnali lumi- Tale operazione deve essere possibile soltanto quando
nosi di allarme. siano contemplate le seguenti condizioni:
• freno della linea d’alberi non azionato,
6.1.7 Devono essere previste sistemazioni per consentire il
riavviamento dell’impianto di propulsione dalla plancia a • viratore non ingranato,
seguito di una mancanza totale di energia elettrica. Partico- • asta di regolazione della pompa del combustibile in
lare attenzione deve essere posta ad alcune operazioni posizione di riposo,
come ad esempio: • impianto di comando dal ponte in posizione «on».
• il ripristino dei dispositivi di arresto di sicurezza
In aggiunta, devono essere previsti mezzi in funzione alla
• il riavviamento dei motori principali disinnestabili o postazione di comando e controllo per verificare che la
• l’accensione automatica di una caldaia ausiliaria rotazione venga eseguita correttamente.

122 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

Il comando a distanza della rotazione con aria dal ponte 6.3.4 Devono essere previste sistemazioni particolari per
deve essere disinseribile dalla postazione di comando e evitare l’intervento accidentale del dispositivo di controllo
controllo o dalla sala macchine. di sicurezza del livello acqua, a causa per esempio del
movimento della nave. Se l’intervento di tale dispositivo è
6.2.6 Per ciascun motore principale la postazione di mar- stato ritardato, deve essere fornita alla Società una giustifi-
cia sul ponte deve essere dotata dei seguenti dispositivi cazione di tale valore.
addizionali:
• un contagiri per motori disinseribili, 6.3.5 Un dispositivo di controllo automatico deve arre-
• un indicatore di carico (asta di regolazione della pompa stare immediatamente l’alimentazione di combustibile in
del combustibile liquido) o un allarme di sovraccarico, caso di mancata rivelazione della fiamma corrispondente:
devono essere previste sistemazioni per prevenire che tale
• un segnale «valvola di avviamento automatico manual-
dispositivo possa essere influenzato dalla radiazione
mente chiusa».
emessa dagli altri bruciatori.
6.2.7 Devono essere previsti i seguenti allarmi addizionali: Dispositivi di controllo automatici della fiamma devono
• sovraccarico motori termici (temperatura gas di scarico), essere progettati e costruiti in modo da garantire una sicu-
rezza soddisfacente: qualsiasi inconveniente a tale disposi-
• bassa temperatura del refrigerante cilindri e/o stantuffi
tivo deve possedere un carattere attivo e portare ad un
(eccetto giustificazioni come ricircolo acqua mare).
allarme, così come lo spegnimento del bruciatore relativo.
Inoltre le valvole di ingresso e di uscita di ciascun cilin-
dro devono essere bloccate in posizione aperta, I sensori di comando fiamma devono essere adeguatamente
• pressione differenziale attraverso i filtri del combustibile protetti contro gli effetti termici che potrebbero essere dan-
liquido, nosi ed anche contro i depositi di fuliggine.
• alta temperatura dei cuscinetti di ciascun riduttore, L’arresto del combustibile al bruciatore attraverso un dispo-
invertitore o frizione. sitivo di controllo di sicurezza può essere seguito da un ten-
tativo automatico di accensione, a condizione che siano
6.3 Impianti di propulsione con turbine a prese tutte le precauzioni per assicurare la sicurezza del
vapore funzionamento. Non è consentito un secondo tentativo
senza un’azione manuale locale.
6.3.1 In aggiunta alle prescrizioni indicate in [6.1.7], deve Un impianto automatico di controllo della fiamma deve
essere posta particolare attenzione a certe operazioni quali: essere in funzione mentre i bruciatori stanno funzionando
• il ripristino dei dispositivi di arresto di sicurezza automaticamente. Comunque, il controllo della fiamma
• il riavviamento di motori principali disinnestabili, o può essere escluso per consentire l’accensione del brucia-
tore, la rimozione della fuliggine ed il comando manuale
• l’accensione automatica di una caldaia principale o
della combustione. Durante il periodo di accensione auto-
ausiliaria
matica l’esclusione del controllo deve essere automatico: la
A bordo delle navi a vapore, deve essere prevista la riaccen- durata dell’esclusione deve essere regolata ad un minimo
sione automatica di almeno una caldaia principale. compatibile con una accensione sicura ed in ogni caso
deve essere inferiore al periodo di tempo t, in secondi, dato
6.3.2 In aggiunta alle condizioni di cui in Sez 1, [4.2] la dalla formula:
riduzione di potenza deve essere eseguita anche in caso di
6
incendio dei gas di scarico della caldaia dotata di tubola- t = 151 × 10 ⁄ ( Pci ⋅ Q )
ture alettate. Pci : potere calorifico inferiore, in J,
6.3.3 La posizione di riposo dei componenti di comando Q : portata prevista per l’accensione del primo bru-
(valvole, attuatori, ecc.) nel caso di mancanza di alimenta- ciatore in modo automatico, in kg/h.
zione di energia deve portare ad una situazione più sicura Se necessario, possono essere utilizzati bruciatori ausiliari
possibile. Ciò riguarda in modo particolare i seguenti com- permanenti; tali bruciatori devono essere provvisti di dispo-
ponenti: sitivi di controllo della propria fiamma.
• valvola di comando del livello nel collettore vapore,
6.3.6 A seguito di una mancanza totale di energia elet-
• valvola di comando del desurriscaldatore per iniezione
trica, deve essere prevista la riaccensione automatica di
acqua,
almeno una caldaia principale. La riaccensione sequenziale
• valvola di comando dell’alimentazione combustibile deve essere possibile soltanto in situazione non pericolosa.
(posizione che riduca il flusso di combustione ad un L’accensione del primo bruciatore deve essere preparata
valore di sicurezza, qualsiasi sia la domanda di vapore. automaticamente per mezzo di una sequenza di pre-spurgo
Una tale avaria dovrebbe, come regola generale, non dell’aria della camera di combustione e dei condotti di sca-
originare un blocco completo del combustibile, princi- rico dei gas della combustione. Una sequenza di pre-
palmente in caso di navi aventi una sola caldaia princi- spurgo è ammessa soltanto quando la pressione del fluido
pale), prima dell’ultima valvola è annullata o molto ridotta. La
• prese d’aria dei ventilatori a tiraggio forzato (general- durata di tale sequenza deve permettere l’erogazione di un
mente aperte; in questo caso e conseguentemente, la volume di aria superiore a 3 volte il volume della camera di
regolazione del flusso d’aria deve seguire le fluttuazioni combustione e dei condotti di scarico. Durante tale
della portata di combustibile e non il contrario). sequenza i registri d’aria e le serrande dei bruciatori ubicati

Regolamenti RINA 2008 123


Parte F, Cap 3, Sez 4

possibilmente nel passaggio del gas devono essere comple- 6.3.12 Deve essere assicurato il mantenimento di un vuoto
tamente aperti ed i ventilatori a tiraggio forzato devono sufficiente persino in caso di manovra rapida di passaggio
essere regolati ad una velocità sufficiente per assicurare un da avanti tutta a indietro tutta o durante la manovra lenta ad
buon lavaggio. Il numero di bruciatori che si accendono indietro tutta.
automaticamente deve consentire le velocità normali ed in
particolare «l’indietro tutta». L’accensione dei bruciatori per 6.3.13 Per evitare il blocco in caso di perdita del vuoto in
prossimità può essere accettata a patto di prove giustifica- condizioni di indietro tutta durante un prolungato lasso di
tive e soddisfacenti. In caso di prove non soddisfacenti tempo, il valore di riferimento dell’allarme per mancanza
(fiamma in cattiva posizione, esplosione limitata, ecc.) può vuoto deve essere regolato per fornire un tempo sufficiente
essere richiesto un ignitore per ciascun bruciatore. per prendere le possibili precauzioni necessarie (riduzione
di potenza). Tale allarme deve implicare una riduzione
6.3.7 Devono essere previste sistemazioni in modo tale automatica di potenza o deve indicare chiaramente, in
che in caso di passaggio rapido a «indietro tutta da avanti plancia, la necessità di una riduzione di potenza.
tutta» la caldaia sia in grado di alimentare automaticamente
tutta la potenza necessaria; l’impianto di comando del bru- 6.3.14 Le funzioni e le apparecchiature elencate di seguito
ciatore deve essere considerato in modo particolare per sono oggetto di un esame particolare, per determinare le
questo scopo. sistemazioni, gli allarmi e le sicurezza da prevedere:
• esclusione automatizzata del vapore al condensatore,
6.3.8 Deve essere possibile comandare singolarmente cia-
scun bruciatore da una postazione di controllo ubicata in • circuiti di spillamento del vapore ad alta pressione (per
sala macchine. La regolazione dell’immissione del combu- evitare possibili rientri di acqua nella turbina di alta
stione deve essere eseguita automaticamente. L’accensione pressione in caso di malfunzionamenti),
o lo spegnimento di alcuni bruciatori, quando necessario, • scarichi d’acqua dove esiste il rischio di inquinamento
deve essere effettuata senza l’intervento di personale. In da acqua di mare.
base al loro tipo, può essere richiesto il drenaggio automa-
tico di alcuni bruciatori durante l’arresto. La chiusura di un 6.3.15 Durante la rotazione automatica, quando la pres-
registro d’aria di un bruciatore deve causare di regola il sione del vapore delle turbine raggiunge un valore prefis-
blocco della propria alimentazione di combustibile, eccetto sato stabilito dal costruttore senza aver fatto ruotare la linea
durante il suo periodo di accensione. Quando una caldaia d’alberi, un dispositivo di sicurezza deve bloccare il dispo-
viene arrestata (arresto di sicurezza, azione a distanza, sitivo di manovra. Ad ogni postazione di comando un
durante il pre-spurgo prima dell’accensione, dopo una segnale acustico ed ottico separato deve precedere la rota-
mancanza totale di energia elettrica, ecc.) la pressione del zione di un tempo sufficiente per consentire di arrestare il
combustibile liquido a monte del dispositivo di arresto ciclo se necessario.
del(i) bruciatore(i) deve essere annullata o molto ridotta con
mezzi appropriati. 6.3.16 Il dispositivo di comando dei giri dell’elica deve
regolare in modo appropriato e sicuro le variazioni della
6.3.9 Devono essere prese precauzioni per evitare e per pressione del vapore di ingresso, in relazione alla capacità
rivelare qualsiasi inquinamento da idrocarburi dell’acqua della turbina e della caldaia.
condensata di ritorno dai circuiti di vapore riscaldante. Per
esempio, gli idrocarburi possono essere controllati automa- 6.3.17 Durante la manovra, il corretto funzionamento
ticamente prima di entrare nella cassa spurghi. dell’impianto deve essere assicurato automaticamente. A
tale scopo, alcune operazioni devono essere automatizzate.
6.3.10 La soffiatura di fuliggine, quando eseguita da un Ciò si applica in particolare a:
dispositivo automatico, deve essere preceduta da un avver-
• manovra della valvola di intercettazione della marcia
timento ed un drenaggio della tubolatura. Se necessario,
indietro,
devono essere prese precauzioni per evitare l’introduzione
di condizioni che potrebbero risultare dannose per il fun- • apertura e chiusura delle valvole di drenaggio della tur-
zionamento della caldaia a seguito delle operazioni di puli- bina principale e del collettore,
zia. Tutte le soffianti devono poter essere azionate • funzionamento della sequenza automatica di rotazione.
localmente.
6.3.18 Le operazioni necessarie per passare dalla «mano-
6.3.11 Devono essere previste registrazioni continue dei vra» a «alla via» e viceversa devono essere automatizzate.
seguenti parametri: Ciò si applica in particolare a:
• livello acqua collettore (per ciascuna caldaia), • circuiti di spillamento del vapore,
• pressione alimentazione bruciatore, • valvole di sorpasso del vapore alle turbine,
• pressione o portata aria bruciatore, • valvole addizionali,
• pressione e temperatura vapore surriscaldato. • circolazione dell’acqua mare per mezzo di sassole o di
Inoltre, devono essere previste le sistemazioni elencate in pompe,
Tab 2. • sorpasso del vapore al condensatore principale.

124 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

Tabella 2 : Caldaie principali

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Caldaia principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Blocco automatico della turbo pompa acqua alimento X
• Presenza di acqua nel combustibile liquido, eccetto dove le X
sistemazioni sono tali che il drenaggio una volta al giorno
fornisce sufficiente sicurezza (volume contenuto al di sotto
della tubolatura di aspirazione).
• Caduta di pressione attraverso i filtri L
• Pressione gas combusto H X (1)
• Temperatura gas combusto H+L X (1)
• Arresto ventilatore nel condotto gas combusto X X (1)
• Rivelazione gas nella condotta di scarico X X (1)
• Opacità dei fumi del gas combusto H
• Pressione vapore surriscaldato L X (2)
• Mancanza sequenza automatica soffiatore di fuliggine X
• Inquinamento del vapore di riscaldamento da drenaggi X
sostanze oleose
• Caduta di pressione attraverso il de-oliatore X
• Incendio nel riscaldatore aria (scambiatore di calore che uti- X locale
lizza gas combusti)
• Incendio del riscaldatore d’aria rotativo X
• Arresto della rotazione del riscaldatore d’aria rotativo X
• Temperature dei cuscinetti e del cuscinetto reggisppinta del H
riscaldatore d’aria rotativo
• Motore che trascina il riscaldatore d’aria rotativo X
• Pressione dell’olio di lubrificazione dei ventilatori a tiraggio L X
forzato
• Sovravelocità dei ventilatori a tiraggio forzato (solo turboven- X
tilatori)
• Temperatura dei cuscinetti a strisciamento dei ventilatori a H
tiraggio forzato
(1) Intercettazione automatica della tubolatura dei bruciatori
(2) Arresto delle utenze maggiori che non sono essenziali alla propulsione come la turbo pompa per il carico o per la zavorra, ecc.

6.3.19 Prescrizioni addizionali per gli impianti di propul- 6.4.2 Il funzionamento normale della turbina deve com-
sione con turbine a vapore si possono trovare in Tab 3 prendere un ricambio regolare nel circuito di aria combu-
rente.

6.4 Impianti di propulsione con turbine a 6.5 Impianto di propulsione elettrica


gas
6.5.1 Prescrizioni addizionali per l’impianto di propul-
6.4.1 Prescrizioni addizionali per l’impianto di propul- sione elettrica si possono trovare in Sez 1, [4.5].
sione con turbine a gas si possono trovare in Tab 4.

Regolamenti RINA 2008 125


Parte F, Cap 3, Sez 4

Tabella 3 : Turbine principali

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Turbina principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Indi-
zione mento sto
Parametro controllato Allarme cazion
di riserva
e
potenza
• Caduta di pressione attraverso il filtro dell’olio lubrificante H
• Acqua nell’olio lubrificante della cassa di ritorno del ridut- H
tore, o H
livello dell’olio lubrificante della cassa di ritorno del riduttore
(quando è previsto un disidratatore)
• Allagamento condensatore principale X (1)
• Portata acqua mare condensatore ausiliario o equivalente L
• Pressione mandata condensatore ausiliario, o portata della L
pompa del condensato
• Collettore vapore di scarico in atmosfera o equivalente (alta X
pressione)
(1) Se il condensatore è assiale

Tabella 4 : Impianti di propulsione con turbine a gas

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Turbina principale Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arresto
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento
ne potenza riserva
• Rivelazione particelle metalliche nell’olio lubrificante X
• Temperatura olio lubrificante all’ingresso turbina H
• Livello cassa olio lubrificante L
• Rivelazione particelle metalliche nel combustibile liquido X
• Efficienza del deaereatore combustibile liquido X

6.6 Linee d’alberi, frizioni, eliche a pale notazione, e se essa dipende dalla potenza dell’impianto di
orientabili, ingranaggi propulsione, la sua continuità deve essere assicurata in caso
di cambiamento della potenza di propulsione.
6.6.1 Deve essere monitorata la temperatura di ciascun
cuscinetto della linea d’alberi sistemato tra il motore princi- 6.7.3 Le caldaie ausiliarie a nafta automatizzate necessarie
pale (o il riduttore) e l’astuccio (in alternativa, è accettabile per la propulsione (per esempio necessarie al riscaldamento
un allarme raggruppato associato a dispositivi per rilevare del combustibile per l’alimentazione del motore principale)
l’avaria). Tale monitoraggio non è richiesto per i cuscinetti a devono essere dotate di un comando della combustione
sfera o a rulli. automatico continuo o di tipo on/off. Inoltre, deve essere
prevista dopo una mancanza totale di energia elettrica
6.7 Impianti ausiliari l’accensione automatica di almeno una di queste caldaie.
6.7.1 La bassa pressione nei serbatoi d’aria deve generare
un allarme. 6.7.4 I bruciatori autonomi, che possono causare gravi
incendi nel caso in cui rompano i loro ancoraggi od in caso
6.7.2 Se la produzione del vapore ausiliario è necessaria di accidentale o incauta rimozione dalla caldaia, con la
per il buon funzionamento degli impianti coperti dalla possibilità di una accensione automatica in quella posi-

126 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

zione, devono essere provvisti di dispositivi di sicurezza 6.7.8 Qualsiasi rischio di introduzione di un prodotto
adeguati, come ad esempio: riscaldato in un circuito di olio chiuso deve essere preve-
nuto con mezzi appropriati (pressurizzazione con azoto,
• supporto meccanico aggiuntivo delle unità pesanti, aria compressa, ecc.). Devono essere previste le sistema-
• micro switch inclusi nella sequenza di accensione, o zioni addizionali elencate in Tab 6.
mezzi equivalenti.
6.7.9 L’impianto di rivelazione per eventuali perdite di
olio nel focolare della caldaia non deve introdurre nessun
6.7.5 Quando viene spento in bruciatore, la pressione del
rischio di estensione dell’incendio (in particolare in prossi-
combustibile a monte dell’ultima valvola deve essere auto-
mità dell’aria atmosferica). In aggiunta, deve essere raccolto
maticamente annullata o considerevolmente ridotta per
in maniera adeguata l’olio proveniente dallo scarico di una
mezzo di un dispositivo dedicato a tale scopo.
valvola di sicurezza.
6.7.6 Devono essere previste le sistemazioni addizionali 6.7.10 I riscaldatori di fluido diatermico riscaldati dai gas
elencate in Tab 5. Tali sistemazioni non sono ciò nono- di scarico del motore principale devono essere esaminati in
stante obbligatorie per le caldaie ausiliarie utilizzate sol- modo particolare dalla Società. Tenendo in considerazione
tanto per il riscaldamento del carico o degli alloggi. i rischi intrinseci a questi tipi di apparecchiature, possono
essere richieste sistemazioni o protezioni particolari.
6.7.7 Un incendio nei tubi alettati del gas di scarico della
caldaia (alta temperatura del collettore dei gas di scarico) 6.7.11 Gli inceneritori per prodotti chimici sono esaminati
deve generare un allarme. in modo particolare.

Tabella 5 : Caldaie ausiliarie

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Caldaia Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

• Livello acqua H X (1)


• Inquinamento da olio nei drenaggi vapore di riscaldamento X
• Pressione mandata o portata pompa di circolazione L X (1)
• Pressione vapore L
• Pressione combustibile liquido L
• Mancata accensione X
(1) Blocco automatico combustibile

Tabella 6 : Riscaldatori a fluido diatermico

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Impianto Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arresto
Parametro controllato Allarme cazio zione di mento
ne potenza riserva

• Perdita fluido diatermico nella camera di combustione X


X (1)
• Avaria all’impianto di pressurizzazione X
• Incendio critico in caldaia X X
(1) Blocco automatico combustibile ed arresto della circolazione

Regolamenti RINA 2008 127


Parte F, Cap 3, Sez 4

6.7.12 L’installazione delle unità di miscelazione del com- 6.8 Impianto di comando degli impianti
bustibile liquido deve essere sottoposta all’esame della
Società. 6.8.1 Quando l’energia elettrica è prodotta esclusivamente
dai gruppi elettrogeneratori diesel, la quantità di olio lubrifi-
6.7.13 Quando la portata in uscita dall’unità di miscela- cante nel carter (volume contenuto tra i livelli massimo e
minimo indicati dal costruttore del motore) deve permettere
zione è troppo bassa deve generarsi un allarme.
il servizio continuativo di 24 h a pieno carico con un con-
sumo di lubrificante di 2,5 g/kW/h. In alternativa, può
6.7.14 Modificazioni non volute del rapporto di miscela- essere accettato un riempimento automatico di olio lubrifi-
zione devono essere rivelate attraverso un dispositivo cante nel carter.
appropriato. Tale controllo, montato all’uscita del riscalda-
tore dell’unità di miscelazione, deve essere generalmente 6.8.2 Quando i generatori possono operare in parallelo,
costituito: l’impianto deve comprendere l’avviamento automatico, la
sincronizzazione, il collegamento e la ripartizione dei cari-
• dal monitoraggio delle alte e delle basse temperature chi.
quando la regolazione del riscaldamento è effettuata
attraverso un viscosimetro, 6.8.3 Quando il numero dei generatori in esercizio deve
variare in base alle condizioni di funzionamento, all’avvia-
• dal monitoraggio della viscosità, quando la regolazione mento e al collegamento dei generatori supplementari, che
del riscaldamento è effettuata attraverso un termostato. implicano l’uso di apparecchiature durante la manovra,
non deve richiedere l’intervento nei locali macchine.
6.7.15 Devono essere prese precauzioni per prevenire
malfunzionamenti dell’impianto di propulsione e di quello 6.8.4 Quando l’avviamento del gruppo elettrogeneratore
di energia elettrica in caso di avaria all’unità di miscela- di riserva menzionato in Parte C, Cap 2, Sez 3, [2.2]
zione (per esempio commutazione automatica da nafta dipende dal funzionamento del gruppo elettrogeneratore di
emergenza, devono essere prese precauzioni per rendere
pesante a combustibile liquido leggero).
sicuro il collegamento automatico di quest’ultimo. In parti-
colare, devono essere previsti i seguenti allarmi per il
6.7.16 Qualora necessario, devono essere presi provvedi- gruppo elettrogeneratore principale:
menti per ridurre od eliminare la miscelazione del riscalda-
• mancanza pre-riscaldamento e pre-lubrificazione
mento quando la portata di nafta pesante è troppo bassa.
(eccetto quando il costruttore del motore specifica che
tali operazioni non sono indispensabili),
6.7.17 In generale, deve essere assicurata l’omogeneità
della miscela; ciò può comportare sistemazioni particolari, • bassa pressione aria di avviamento (o equivalente),
in modo particolare quando le cisterne sono situate tra • basso livello cassa combustibile liquido.
l’unità di miscelazione e le pompe di sovralimentazione.
6.8.5 Devono essere previste le sistemazioni addizionali
6.7.18 Gli evaporatori devono essere provvisti dei disposi- per la produzione di energia elettrica elencate in Tab 8.
tivi elencati in Tab 7.

Tabella 7 : Evaporatori

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Evaporatore Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametri controllati Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva
• Avaria elettrica della pompa X
• Pressione o portata fluido di riscaldamento L
• Eccessiva salinità dell’acqua distillata prima della valvola di X (1)
drenaggio o di ricircolo
• Eccessiva salinità dell’acqua distillata dopo la valvola di dre- H
naggio o di ricircolo (ingresso cassa)
(1) Drenaggio automatico in sentina o ricircolo

128 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 3, Sez 4

Tabella 8 : Produzione di energia elettrica

Simbologia Regolazione automatica


H = Valore alto, HH = Valore molto alto, G = allarmi raggruppati
Controllo
L = Valore basso, LL = Valore molto basso, I = Allarmi singoli Motore primo Ausiliario
X = la funzione è richiesta, R = a distanza
Indi- Ridu- Blocco Comando Avvia- Arre-
Parametri controllati Allarme cazio zione di mento sto
ne potenza riserva

Diesel generatore principale


• Temperatura uscita generale raffreddamento cilindri (quando L
è previsto il pre-riscaldamento)
• Mancanza pre-lubrificazione, se applicabile X
• Livello carter o cassa di ritorno (quando la produzione elet- L
trica è fornita soltanto dai gruppi diesel generatori)
• Pressione combustibile liquido L
• Pressione differenziale attraverso i filtri (quando la tubolatura X
del combustibile liquido è comune a più generatori diesel)
• Viratori ingranati X (1)
• Avaria del raffreddamento primario (quando centralizzato) X

Turbogeneratore
• Temperatura dei cuscinetti reggispinta e del riduttore H

Generatore
• Temperatura dei cuscinetti a strisciamento H
• Portata o pressione del refrigerante (in caso di L
raffreddamento a liquido)
• Temperatura ingresso refrigerante (in caso di H
raffreddamento a liquido)

Circuiti elettrici
• Resistenza di isolamento dell’alimentazione elettrica verso L
l’impianto di comando automatico essenziale e gli ausiliari
essenziali per la propulsione
• Sovraccarico generatore (110% della corrente X X (2)
nominale)
(1) Blocco di sicurezza dell’avviamento automatico
(2) Esclusione automatica dei carichi in eccesso

6.8.6 Le prescrizioni indicate in Parte C, Cap 3, Sez 2, • pompa del vuoto (quando sono previsti eiettori d’aria, le
[7.4.1] e Sez 1, [4.7.1] si applicano anche ai seguenti: valvole di alimentazione vapore devono essere fisica-
mente bloccate),
• turbo pompe alimento caldaie principali,
• pompa del condensato (condensatore ausiliare),
• pompa alimento combustibile liquido caldaie princi- • pompa acqua mare di raffreddamento degli ausiliari
pali, delle turbine e dei riduttori (quando gli ausiliari essen-
ziali sono raffreddati),
• riscaldatore d’aria rotativo azionato da motore,
• pompa idraulica per il comando a distanza.
• pompa dell’olio lubrificante del turbo generatore (se
necessario), 6.8.7 Il riavviamento automatico degli ausiliari elettrici
essenziali dopo una mancanza totale di energia elettrica
• pompa del condensato principale (condensatore princi- deve avvenire il più velocemente possibile e, in ogni caso,
pale), in un tempo inferiore ai 5 minuti.

Regolamenti RINA 2008 129


Parte F, Cap 3, Sez 4

7 Prove • trasferimento dei comandi delle stazioni di lavoro,


• funzione di inibizione degli allarmi,
7.1 Prove addizionali • procedura di riconoscimento allarmi,
• simulazione delle avarie interne ed esterne
7.1.1 In aggiunta alle prove richieste in Sez 1 devono dell’impianto integrato, compresa la mancanza o la
essere eseguite le seguenti prove in mare addizionali: variazione di alimentazione di energia,
• verifica dell’impianto di rivelazione dell’incendio di cui • prova di inserimento di dati sbagliati.
in [3.2.4],
• verifica delle condizioni di buon funzionamento 7.2 Apparecchiature per la manutenzione
dell’impianto di rivelazione dell’incendio negli econo-
mizzatori, nelle caldaie a gas di scarico dotate di tubi 7.2.1 Per la manutenzione devono essere disponibili
alettati, ecc. almeno le seguenti apparecchiature:
• verifica delle condizioni di buon funzionamento degli • apparecchiature per provare i sensori di pressione
impianti integrati a computer utilizzati per il comando, • apparecchiature per provare i sensori di temperatura,
il controllo e la sicurezza dei macchinari ed in partico- • apparecchiatura di prova come descritto in [3.2.4] per
lare: la rivelazione incendi, comprese aste telescopiche per
• ispezione visiva, una prova facile e veloce,
• funzionamento operativo delle stazioni di lavoro, • un tachimetro portatile, se necessario.

130 Regolamenti RINA 2008


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 4

IMPIANTI INTEGRATI DELLA NAVE

SEZIONE 1 APPARECCHIATURE CENTRALIZZATE DI NAVIGAZIONE


(SYS- NEQ)

SEZIONE 2 IMPIANTI INTEGRATI PER LA PLANCIA (SYS- IBS)

SEZIONE 3 IMPIANTI DI COMUNICAZIONE (SYS- COM)

Regolamenti RINA 2008 131


Parte F, Cap 4, Sez 1

SEZIONE 1 APPARECCHIATURE CENTRALIZZATE DI NAVI-


GAZIONE (SYS-NEQ)

1 Generalità 1.3 Norme, guide, standard


1.3.1 Le prescrizioni sono basate sull’intesa che esse
1.1 Applicabilità devono soddisfare le prescrizioni e le guide applicabili pub-
blicate dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO)
1.1.1 La notazione addizionale di classe SYS-NEQ viene e, in particolare:
assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.5.2], a) la Regola 12, Capitolo V della “Convenzione Interna-
alle navi munite di un impianto di comando e controllo zionale per la Salvaguardia della Vita Umana in Mare”
della navigazione centralizzati progettato e realizzato in (SOLAS) 1974 e gli emendamenti applicabili;
modo da consentire il funzionamento in navigazione nor-
male e in manovra della nave con due navigatori in coope- b) le Regole Internazionali per la Prevenzione degli
razione. Abbordi in mare e tutte le altre pertinenti Regole relative
alla Radiotelegrafia, la Radiotelefonia e la Sicurezza
La presente notazione viene assegnata quando sono soddi- della Navigazione richiesta dai Capitoli IV e V della
sfatte le prescrizioni degli articoli da [1] a [5], nonchè [7] SOLAS 1974, come emendata;
e [8] della presente Sezione.
c) La Guida provvisoria per la Conduzione della Prove in
mare quando l’Ufficiale di Guardia in Navigazione è
1.1.2 La notazione addizionale di classe SYS-NEQ-1 viene
l’unica Vedetta durante i Periodi di Oscurità (Circolare
assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.5.2],
MSC 566 del 2 luglio 1991);
quando, in aggiunta a quanto prescritto nel suddetto para-
grafo [1.1.1], l'impianto è sistemato in modo tale che le d) gli standard IMO per le prestazioni delle apparecchia-
operazioni di navigazione e manovra della nave possano ture di navigazione applicabili a:
essere eseguite in condizioni normali da una sola persona • bussole magnetiche (Risoluzione A382)
per le guardie periodiche con un solo navigatore. La pre- • girobussole (Risoluzione A424)
sente notazione comprende prescrizioni specifiche per la • apparecchiature radar (Risoluzioni A222, A278,
prevenzione di incidenti causati dalla inidoneità dell'opera- A477)
tore.
• ARPA (Risoluzione A422)
La presente notazione viene assegnata quando sono soddi- • apparecchiature di misurazione della velocità e
sfatte le prescrizioni della presente Sezione. della distanza percorsa (Risoluzione A478)
• ecoscandagli (Risoluzione A224)
1.1.3 La composizione e la qualificazione del personale di
guardia rimane di responsabilità dell'Armatore e • radiogoniometri (Risoluzione A223)
dell'Amministrazione. L'autorizzazione al funzionamento • ausili elettronici alla navigazione – norme generali
della nave nelle suddette condizioni rimane di responsabi- (Risoluzione A574)
lità dell'Amministrazione. • installazione Radio VHF (Risoluzione A609)
• piloti automatici (Risoluzione A342)
1.2 Presupposti operativi • indicatori della velocità di accostata (Risoluzione
A526).
1.2.1 Le norme sono state concepite in base ai seguenti
presupposti: 1.3.2 Sono applicabili le prescrizioni e le guide dei
seguenti standard internazionali:
• Siano specificati piani per le situazioni di emergenza e • ISO 8468 “Sistemazione della plancia e delle apparec-
siano chiaramente definite in un manuale operativo, chiature associate – Prescrizioni e guide”;
che sia accettabile da parte dell’Amministrazione dello
• IEC 872: ARPA – Prescrizioni per il funzionamento e per
stato nel quale la nave è registrata, a quali condizioni
le prestazioni – Metodi di prova e risultati di prova
sia permessa la guardia con una sola persona.
richiesti;
• Il numero di persone di guardia sul ponte sia in accordo • IEC 936: Radar per uso marino – Prescrizioni per il fun-
con le norme nazionali dello stato nel quale la nave è zionamento e per le prestazioni – Metodi di prova e
registrata e idoneo alle acque nelle quali la nave opera. risultati di prova prescritti;
• Devono essere soddisfatte le norme della Convenzione • IEC 1023: Apparecchiature per la misura della velocità
Internazionale sugli Standard della Certificazione e delle distanza percorsa in mare (SDME) – Prescrizioni
dell’Addestramento e della Guardia per i naviganti per il funzionamento e per le prestazioni – Metodi di
(STCW) ed le altre norme statutarie applicabili. prova e risultati di prova richiesti;

Regolamenti RINA 2008 133


Parte F, Cap 4, Sez 1

• Documento IEC 18 (Ufficio Centrale) 534: Caratteristi- • Navigatore: ufficiale di rotta che provvede al funziona-
che particolari – Comandi e strumenti. mento delle apparecchiature della plancia ed alla
manovra della nave.
1.3.3 Norme addizionali possono essere imposte dalle
autorità nazionali dello stato nel quale la nave è registrata • NAVTEX: impianto marittimo internazionale radio telex
e/o dall’Amministrazione entro la cui giurisdizione territo- sponsorizzato dall’IMO e dall’IHO, che riceve automa-
riale si intende operare. ticamente le informazioni telex trasmesse come gli
avvisi per la navigazione, meteorologici e gli avvisi di
ricerca e salvataggio (SAR) 24 ore al giorno.
1.4 Definizioni
• Condizioni normali: quando tutti gli impianti e le appa-
1.4.1 Sono qui di seguito definiti i termini usati nelle pre- recchiature relativi alla navigazione funzionano nei
senti norme: limiti di progetto, e le condizioni ambientali quali il
tempo atmosferico ed il traffico non causano un ecces-
• Acquisizione: selezione di quelle navi obiettivo che
sivo carico di lavoro all’ufficiale di guardia.
richiedono una procedura di agganciamento e l’inizio
del loro agganciamento. • Ufficiale di guardia: persona responsabile della sicu-
• Allarme: segnale ottico ed acustico indicante una situa- rezza della navigazione, del funzionamento delle appa-
zione anormale. recchiature di plancia e della manovra della nave.

• ARPA: ausili al tracciamento automatico del radar. • Tracciamento radar: l’intero processo della rivelazione
dell’obiettivo, suo agganciamento, calcolo dei parame-
• Navigatore di supporto: ciascun individuo, general- tri e visualizzazione delle informazioni.
mente un ufficiale, che è stato designato dal coman-
dante per essere chiamato se necessitasse assistenza in • Nave d’alto mare: nave che naviga in mare aperto, cioè
plancia. lungo le coste e da costa a costa.
• Plancia: quella zona dalla quale si esercita la naviga- • TCPA (Time to Closest Point of Approach): tempo al più
zione ed il controllo della nave, comprendente la timo- prossimo punto di avvicinamento.
neria e le ali di plancia.
• Agganciamento: è il processo di osservazione delle
• Ali di plancia: quelle parti della plancia situate su ambo
variazioni sequenziali della posizione di un obiettivo,
i lati della timoneria e che, in generale, si estendono
fino alle murate della nave. per stabilirne il movimento.

• CPA: il più prossimo punto di avvicinamento, cioè la • Impianto di vigilanza: impianto teso a verificare lo stato
più breve distanza calcolata tra la propria nave e la nave di attenzione dell’ufficiale di guardia.
obiettivo che si verifica con velocità e rotta mantenute
• Allarme di guardia: allarme che è trasferito dalla plancia
invariate.
al comandante ed al navigatore di supporto in caso di
• Posizione di comando: postazione in plancia con una qualche deficienza dell’ufficiale di guardia (assenza,
visione predominante che viene utilizzata per la condu- mancanza di vigilanza, mancato riconoscimento di
zione della nave in navigazione ed in manovra. allarmi/avvertimenti, ecc.).
• Visualizzazione: apparecchiature atte a fornire informa- • Timoneria: area chiusa della plancia.
zioni visive al navigatore, compresa la strumentazione
convenzionale. • Posto di lavoro: posizione dove vengono effettuati uno o
più compiti costituenti una attività particolare.
• Ergonomia: applicazione del fattore umano nell’analisi
e progettazione delle apparecchiature, del lavoro e
dell’ambiente di lavoro. 2 Documentazione
• Campo di visione: dimensione angolare di una scena
che può essere osservata da una posizione in plancia. 2.1 Documentazione da inviare
• Vedetta: attività condotta per mezzo dell’osservazione e
dell’ascolto nonché con l’utilizzo di tutti i mezzi appro- 2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
priati in relazione alle prevalenti circostanze e condi- Cap 3, Sez 1, Tab 1, ed alle prescrizione di cui in Parte C,
zioni in modo da fare una valutazione completa della Cap 3, Sez 1, [2.1.1] devono essere inviati i documenti
situazione e del rischio di collisione. indicati in Tab 1.
• Navigazione: tutti i compiti relativi alla decisione, ese-
cuzione e mantenimento della rotta e velocità in rela- 2.1.2 Devono essere inviati all’approvazione disegni e
zione alle condizioni del mare e del traffico. specifiche addizionali, se richiesti dalla Società.

134 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 1

Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione da inviare


1 A Sistemazione generale della plancia e della timoneria che riporti la posizione delle consolles e dei pannelli di
comando e controllo.
2 A Piani che indichino il campo di visione da ciascun posto di lavoro.
3 A Elenco e specificazioni delle apparecchiature per la navigazione sistemate in plancia e riferimenti (Costruttore,
tipo, approvazione da parte di una Autorità nazionale...).
4 A Schemi funzionali a blocchi indicanti le interrelazioni tra le apparecchiature per la navigazione e tra di esse ed
altre apparecchiature.
5 A Elenco degli allarmi e della strumentazione sistemata in plancia.
6 A Schema dell’alimentazione elettrica alle apparecchiature di navigazione.
7 A Schema delle interconnessioni dell’impianto di allarme sul ponte di comando con le altre posizioni operative. (2)
8 A Schema dell’impianto di chiamata degli ufficiali di navigazione. (2)
9 A Schema degli impianti di comunicazione. (2)
10 A Schema degli impianti di vigilanza. (2)
11 A Programma di prova compreso il metodo di prova.
12 I Elenco delle aree destinate per il funzionamento della nave.
(1) A: da inviare all’approvazione;
I: da inviare per conoscenza.
(2) Documentazione da inviare soltanto quando viene richiesta la notazione SYS-NEQ-1

3 Sistemazione della plancia 4 Strumentazione e comandi in plancia

4.1 Generalità
3.1 Generalità
4.1.1 La strumentazione ed i comandi nel posto di lavoro
3.1.1 La configurazione della plancia, la disposizione di navigazione, sorveglianza del traffico e manovra, devono
delle consolles e la posizione delle apparecchiature deve essere sistemati in modo da consentire all’ufficiale di guar-
mettere in grado l’ufficiale di guardia di adempiere i com- dia di:
piti di navigazione e alle altre funzioni che devono essere a) determinare e tracciare la posizione, la rotta, la rotta
svolte sul ponte di comando, così come il mantenimento di percorsa e la velocità della nave
una adeguata vedetta, da una conveniente posizione della
b) analizzare la situazione del traffico
plancia, di seguito indicata come 'posto di lavoro'.
c) decidere sulle manovre per evitare le collisioni
3.1.2 Il posto di lavoro per la navigazione, la sorveglianza d) alterare la rotta
del traffico e la manovra deve essere sistemato in modo da e) variare la velocità
permettere ad una sola persona azioni efficienti in normali
f) effettuare comunicazioni interne ed esterne in relazione
condizioni operative. Tutta la relativa strumentazione ed i
alla navigazione ed alla manovra, comunicazioni radio
comandi devono essere facilmente visibili, udibili ed acces-
via VHF
sibili dal posto di lavoro.
g) dare segnali acustici
3.1.3 Il progetto della plancia e dei posti di lavoro deve h) udire segnali acustici
permettere la conduzione sicura della nave sia in naviga- i) controllare la rotta, la velocità, la rotta percorsa, i giri
zione sia in manovra con due navigatori in cooperazione. dell’elica (il passo), l’angolo di barra e la profondità
dell’acqua
3.1.4 (1/7/2002)
j) registrare i dati di navigazione (la registrazione di tutti i
Le prescrizioni e le direttive della ISO 8468 Standard dati disponibili al posto di lavoro può essere manuale).
devono essere considerate come un riferimento basilare per
il progetto della sistemazione della plancia. 4.1.2 Indipendentemente dalla loro dimensione, tonnel-
laggio e data di costruzione, tutte le navi con la notazione
L'applicazione del paragrafo 4.1.5 dell'ISO Standard sud- addizionale di classe SYS-NEQ devono essere in ogni caso
detta non è obbligatoria per l'assegnazione della notazione provviste della strumentazione dei comandi descritti nei
SYS-NEQ. seguenti paragrafi da [4.2] a [4.4].

Regolamenti RINA 2008 135


Parte F, Cap 4, Sez 1

4.2 Sicurezza della navigazione: collisione- e) un ecoscandaglio.


incaglio
4.4 Comandi-Comunicazioni
4.2.1 La nave deve essere equipaggiata con un impianto
ARPA comprendente od associato ad un impianto anticolli- 4.4.1 Le navi devono essere dotate dei seguenti comandi e
sione, in accordo con le regole della Risoluzione IMO comunicazioni:
A422 (XI). La funzione ARPA può essere indipendente o a) impianto di comando a distanza dell’impianto di pro-
facente parte dell’impianto radar. L’impianto deve essere pulsione in plancia
basato sull’assunzione che tutti gli oggetti galleggianti pos-
b) impianto di comando del fischio
sano venire in rotta di collisione con la prora della propria
nave con cambiamenti della rotta degli oggetti fino a 45° c) dispositivo di comando dei chiarovisori e per il lavaggio
mantenendone invariata la velocità. Deve essere data una d) dispositivo di comando dell’illuminazione delle consol-
segnalazione al navigatore in un tempo che deve essere les dal posto di lavoro principale
regolato in un campo da 6 a 30 minuti, tenendo conto del e) interruttori per il comando e la selezione delle pompe
tempo al più prossimo punto di avvicinamento (TCPA) dell’impianto di governo
dell’oggetto pericoloso.
f) impianto di comunicazione interno
L’intera apparecchiatura deve essere in grado di fornire le
seguenti prestazioni: g) installazione radiotelefonica VHF
• modo di moto vero e di moto relativo h) dispositivo di comando per il riscaldamento/raffredda-
• schermo visibile con luce diurna mento della timoneria
• acquisizione automatica ed agganciamento di 20 obiet- i) un ricevitore automatico NAVTEX con registrazione.
tivi radar Nota 1: Gli impianti od i comandi di cui da a) a g) devono essere
installati alla portata dell’ufficiale di guardia mentre sta seduto o in
• sistema nelle zone di guardia, configurato con parame-
piedi al posto di navigazione e manovra principale.
tri regolabili, in particolare un complesso di allarmi e
segnalazioni per il CPA ed il TCPA
• funzione di simulazione indicante gli effetti di un pro-
5 Progetto ed affidabilità
babile cambio di rotta o di velocità in relazione agli
obiettivi inseguiti 5.1 Generalità
• capacità di autodiagnosi incorporata. 5.1.1 Qualora apparecchiature a computer siano intercon-
4.2.2 Deve essere previsto un pilota automatico che deve nesse attraverso una rete, l’avaria della rete non deve impe-
essere tenuto sotto controllo per mezzo di un allarme di dire alle singole apparecchiature di continuare ad eseguire
fuori rotta indirizzato al navigatore, in caso di cattivo fun- le loro singole funzioni.
zionamento. Questo allarme deve essere derivato da un
impianto indipendente dall’impianto automatico di 5.2 Alimentazione
governo. Deve essere previsto un dispositivo di sorpasso nel
5.2.1 Quadretti di distribuzione locale devono essere
posto di lavoro di navigazione e manovra.
sistemati per ciascun componente delle apparecchiature di
In alternativa al pilota automatico, può essere considerata navigazione funzionante elettricamente. Questi quadretti
una apparecchiatura di pilotaggio a rotta preimpostata. devono essere alimentati da due circuiti riservati esclusiva-
Deve essere dato un allarme al navigatore in caso di devia- mente a tale scopo, uno alimentato dalla fonte di energia
zione dalla rotta prestabilita. Questo allarme deve essere elettrica principale ed uno alimentato dalla fonte di energia
regolabile in relazione al tempo all’oggetto pericoloso o elettrica di emergenza. Ciascun componente delle apparec-
all’incaglio. chiature di navigazione deve essere collegato singolar-
Deve essere dato un preallarme all’avvicinamento al punto mente al suo quadretto di distribuzione. Le alimentazioni ai
di accostata. quadretti di distribuzione devono essere dotate di un dispo-
sitivo di commutazione automatica fra le due fonti. L’avaria
Deve essere dato un allarme quando la distanza dal fondo è
dell’alimentazione principale ai quadretti di distribuzione
inferiore ad un valore predeterminato.
deve essere segnalata con un allarme ottico ed acustico.

4.3 Determinazione della posizione 5.2.2 A seguito di una mancanza di alimentazione della
durata di 30 secondi o meno, tutte le funzioni primarie
4.3.1 Le navi devono essere dotate dei seguenti impianti di devono essere prontamente ripristinate. A seguito della
determinazione della posizione: mancanza di alimentazione della durata di più di 30
a) impianti di determinazione della posizione appropriati secondi, devono essere ripristinate quante più possibili fun-
alle aree dove esse effettueranno il loro servizio. zioni primarie.
b) almeno due radar indipendenti, uno dei quali deve fun-
zionare in banda X. 5.3 Condizioni ambientali
c) un impianto di girobussola. 5.3.1 Le apparecchiature di navigazione specificate nella
d) impianto di indicazione della velocità e della distanza Pubblicazione IMO 978-88-04E “Standard per le presta-
percorsa. zioni delle apparecchiature di navigazione” devono essere

136 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 1

in grado di funzionare continuativamente nelle varie condi- con la guida sulla visibilità dalla plancia, come specificato
zioni di mare, vibrazioni, umidità, temperatura e interfe- nella risoluzione IMO A708 applicabile alle navi nuove.
renza elettromagnetica che è probabile si riscontrino sulle Per le altre funzioni, possono essere sistemati singolarmente
navi sulle quali sono installate. o in combinazione, altri posti di lavoro purché il campo di
visione sia in conformità a quanto sopra.
5.3.2 Le apparecchiature che sono state richieste in
aggiunta a quelle specificate per la presente notazione
devono soddisfare le condizioni ambientali prescritte in 6.3 Impianto di trasferimento degli
Parte C, Cap 2, Sez 2 per le apparecchiature di comando e allarmi/avvertimenti - Comunicazioni
controllo, computer e unità periferiche per impiego navale.
6.3.1 Ogni allarme/avvertimento che richiede il riconosci-
mento dell’operatore in plancia deve essere trasferito auto-
6 Prevenzione degli incidenti causati maticamente al comandante e, se ritenuto necessario, al
dalla inidoneità dell’operatore navigatore di supporto prescelto e nel locale saletta uffi-
ciali, se non riconosciuto in plancia entro 30 secondi.
6.1 Impianto di sicurezza della plancia Tale trasferimento deve essere effettuato, dove applicabile,
per mezzo degli impianti richiesti da [6.3.3] e [6.3.7].
6.1.1 Deve essere previsto un impianto di vigilanza per
indicare che un ufficiale di guardia attento è presente in 6.3.2 Il riconoscimento degli allarmi/avvertimenti deve
plancia. essere possibile soltanto dalla plancia.

6.1.2 Ogni impianto usato per la verifica della mancanza 6.3.3 Il trasferimento degli allarmi/avvertimenti deve
di attenzione dell’ufficiale di guardia non deve causare essere affettuato attraverso una installazione fissa.
interferenze indesiderate con l’esecuzione delle funzioni
della plancia. 6.3.4 Devono esservi in plancia mezzi per l’attivazione di
un allarme di chiamata di un ufficiale di navigazione che
6.1.3 Per quanto possibile, l’impianto deve essere proget- deve essere chiaramente udibile nei locali di cui in [6.3.1].
tato e realizzato in modo che non possa essere impiegato in
modo non autorizzato. 6.3.5 L’impianto di trasferimento degli allarmi deve essere
continuativamente alimentato e deve avere una commuta-
6.1.4 Qualsiasi impianto usato per la verifica periodica zione automatica ad una alimentazione di riserva in caso di
dello stato di attenzione dell’ufficiale di guardia deve essere mancanza dell’alimentazione normale.
regolabile fino ad intervalli di 12 minuti, e costruito, instal-
lato e sistemato in modo tale che solo il comandante della 6.3.6 In ogni momento, comprese le condizioni di black-
nave abbia l’accesso ai componenti per la taratura degli out, l’ufficiale di guardia deve avere accesso ai dispositivi
intervalli appropriati. che rendono possibile la comunicazione a voce a due vie
con un altro ufficiale qualificato.
6.1.5 L’impianto deve prevedere mezzi per il riconosci-
mento del segnale dell’impianto di vigilanza da parte La plancia deve avere la priorità su ogni altro impianto di
dell’ufficiale di guardia, nel posto di lavoro di navigazione, comunicazione.
sorveglianza del traffico e manovra, e negli altri appropriati Nota 1: La rete di telefoni automatici è accettabile per questo
posti in plancia da dove può essere effettuata una idonea scopo, purché sia automaticamente alimentata durante la condi-
vedetta. zione di black-out e sia disponibile nei posti specificati in [6.3.1].

6.1.6 Tale impianto deve essere collegato con il sistema di 6.3.7 Se, in relazione all’organizzazione del lavoro di
trasferimento degli allarmi descritto in [6.3]. bordo, il navigatore di supporto si trova in postazioni non
collegate alla installazione fissa descritta in [6.3.1], egli
6.1.7 Deve essere dato un allarme in plancia nel caso di deve essere dotato di un dispositivo portatile senza fili, che
un’avaria all’impianto di sicurezza della plancia. consenta la ricezione degli allarmi/avvertimenti e le comu-
nicazioni a voce a due vie con l’ufficiale di guardia.
6.1.8 Le prescrizioni di cui da [6.1.1] a [6.1.7] non impe-
discono alla Società di accettare ogni altro sistema tecnico 6.3.8 Segnali acustici esterni provenienti da altre navi e
che verifichi o aiuti adeguatamente a mantenere lo stato di segnali di nebbia che sono udibili sul ponte scoperto,
attenzione dell’ufficiale di guardia a intervalli fino a 12 devono essere udibili anche all’interno della timoneria;
minuti. deve essere previsto un dispositivo di trasmissione per ripro-
durre tali segnali all’interno della timoneria (frequenza rac-
6.2 Campo di visione comandata compresa nel campo da 70 a 700 Hertz.).

6.2.1 Allo scopo di eseguire i compiti relativi alla naviga- 6.4 Sistemazione del ponte di comando
zione, sorveglianza del traffico e manovra, il campo di
visione dal posto di lavoro deve essere tale da permettere 6.4.1 La configurazione del ponte di comando, la disposi-
l’osservazione di tutti gli oggetti che possono avere zione delle consolles e la posizione delle apparecchiature
influenza sulla sicurezza della conduzione della nave. Il deve mettere in grado l’ufficiale di guardia di mantenere
campo di visione dal posto di lavoro deve essere in accordo una adeguata vedetta da un conveniente posto di lavoro.

Regolamenti RINA 2008 137


Parte F, Cap 4, Sez 1

6.4.2 Il posto di lavoro di navigazione, sorveglianza del 7.5 Sicurezza del navigatore
traffico e manovra deve essere sistemato in modo da per-
mettere ad una sola persona azioni efficienti in normali 7.5.1 Non devono esservi spigoli affilati o protuberanze
condizioni operative. sulle superfici degli strumenti e degli apparecchi installati in
plancia che possano causare danni al navigatore.
7 Prescrizioni ergonomiche 7.5.2 Sufficienti corrimano o dispositivi equivalenti,
devono essere sistemati all’interno della timoneria o attorno
7.1 Illuminazione agli strumenti ed alle apparecchiature in timoneria per la
sicurezza in caso di cattivo tempo.
7.1.1 L’illuminazione richiesta in plancia deve essere pro-
7.5.3 Devono essere impiegati mezzi adeguati per rendere
gettata in modo tale da non ridurre la visione notturna
all’ufficiale di guardia. L’illuminazione usata in zone e su il pavimento non sdrucciolevole sia asciutto che bagnato.
unità di apparecchiature per le quali è richiesta l’illumina- 7.5.4 Le porte di accesso alle ali di plancia devono poter
zione mentre la nave è in navigazione deve essere tale da essere aperte e chiuse facilmente. Devono essere previsti
non influenzare l’adattamento alla visione notturna, p.e. mezzi per mantenere le porte aperte in ogni posizione.
luce rossa. Tale illuminazione deve essere sistemata in
modo che non possa essere confusa con le luci di naviga- 7.5.5 Qualora sia prevista la possibilità di stare seduti in
zione da un’altra nave. Deve essere preso nota che la luce timoneria, devono essere previsti mezzi per assicurarsi,
rossa non deve essere sistemata sopra la tavola carteggio tenendo presenti le condizioni di tempesta.
per evitare ogni possibile confusione nella discriminazione
dei colori. 8 Procedure di prova
7.2 Livello di rumore 8.1 Prove
7.2.1 Il livello di rumore in plancia non deve interferire 8.1.1 Devono essere inviati documenti di prova sotto
con le comunicazioni verbali nè mascherare gli allarmi forma di certificati e/o risultati di prove a discrezione della
acustici. Società. Quando non sono disponibili documenti di prova
accettabili, sono applicabili le prescrizioni di cui in
7.3 Livello di vibrazione Parte C, Cap 3, Sez 6.

7.3.1 Il livello di vibrazione in plancia non deve essere 8.1.2 Le prove a bordo e le prove in mare devono essere
maggiore di quello prescritto in Parte C, Cap 3, Sez 6, [2]. eseguite in accordo con le procedure di prova inviate in
anticipo per l’approvazione da parte della Società. Accerta-
menti e prove devono essere eseguiti sotto la supervisione
7.4 Riscaldamento/raffreddamento della dei Tecnici.
timoneria
8.1.3 Dopo la sistemazione a bordo, gli impianti devono
7.4.1 A meno di giustificati motivi, la timoneria deve essere sottoposti alle prove ritenute necessarie per dimo-
essere dotata di un impianto di riscaldamento e raffredda- strare il corretto funzionamento. Alcune prove possono
mento dell’aria. I comandi dell’impianto devono essere essere effettuate in banchina, mentre altre devono essere
prontamente disponibili all’ufficiale di guardia. effettuate durante le prove in mare.

138 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 2

SEZIONE 2 IMPIANTI INTEGRATI PER LA PLANCIA


(SYS-IBS)

1 Generalità 1.2 Riferimenti normativi


1.2.1 IEC 60945: 1996, Navigazione marittima ed appa-
1.1 Applicabilità recchiature ed impianti di radiocomunicazione - Norme
generali - Metodi di prova e risultati di prova richiesti
1.1.1 La notazione addizionale di classe SYS-IBS viene
IEC 61162 (tutte le parti), Navigazione marittima ed appa-
assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.5.3],
recchiature ed impianti di radiocomunicazione - Interfacce
alle navi munite di un impianto integrato per la plancia che
digitali
consenta il funzionamento con comando semplificato e
centralizzato in plancia delle funzioni principali di naviga- ISO 8468: 1990, Sistemazione della plancia ed apparec-
zione, manovra e comunicazione, come pure il controllo chiature associate - Prescrizioni e guide
dalla plancia di altre funzioni, come specificato in [1.1.2]. ISO 9001: 1991, Sistemi Qualità - Modelli per la garanzia
La presente notazione viene assegnata quando sono soddi- di qualità per il progetto, lo sviluppo, la produzione,
sfatte le prescrizioni della presente Sezione. l’installazione e l’assistenza
ISO 9002: 1991, Sistemi Qualità - Modelli per la garanzia
1.1.2 Le seguenti funzioni devono formare parte del SYS- di qualità per la produzione, l’installazione e l’assistenza
IBS: IMO Convenzione Internazionale per la salvaguardia della
a) esecuzione della traversata Vita Umana in Mare (SOLAS): 1997, Edizione Consolidata
• stato della navigazione (posizione della nave, indi- IMO SOLAS: 1997, Bozza di Revisione della SOLAS V,
cazioni metereologiche locali, rotta nave….) NAV 43/J/1 - Sicurezza della Navigazione
• comando della navigazione e della manovra (com- IMO A.823: 1995, Norme per le prestazioni degli aiuti al
prese le azioni per evitare le collisioni) tracciamento automatico dei radar (ARPA)
b) impianto di comunicazione: IMO A.830: 1995, Codice degli allarmi e degli indicatori
(emendamenti a Risoluzione IMO A.686: 1991)
• comunicazione esterna collegata alla sicurezza
della nave (apparecchiatura di soccorso) IMO A.694: 1991, Norme generali per le apparecchiature
radio a bordo delle navi che fanno parte del sistema marit-
• impianto di comunicazione interna timo globale di soccorso e sicurezza (GMDSS) e per gli aiuti
c) controllo di tutti i macchinari elettronici alla navigazione
d) controllo di tutte le operazioni di carico (caricazione e IMO MSC.64 (67): 1996, Annesso 1 - Norme per le presta-
scaricazione del carico, registrazione dei dati di carico, zioni degli impianti integrati per la plancia (SYS-IBS)
calcolo dei carichi) IMO MSC.64 (67): 1996, Annesso 4 - emendamenti alla
A.477: 1981, Norme per le prestazioni delle apparecchia-
e) controllo dell’inquinamento
ture radar
f) controllo del riscaldamento, della ventilazione e del IMO MSC/Circolare 566: 1991, Guida provvisoria sulla
condizionamento d’aria su navi da passeggeri. conduzione delle prove nelle quali l’ufficiale di guardia in
coperta è il solo in plancia nei periodi di oscurità
1.1.3 La presente Sezione specifica le prescrizioni minime
per il progetto, la costruzione, l’integrazione e le prove Prescrizioni dell’IMO addizionali possono essere applica-
degli impianti integrati della plancia (SYS-IBS). Questi bili al SYS-IBS.
ultimi devono soddisfare la Risoluzione IMO MSC 64(67)
annesso 1 dell’Organizzazione Marittima Internazionale 1.3 Definizioni
(IMO), ed gli altri relativi standard di prestazioni IMO, per
ottemperare alle prescrizioni funzionali contenute negli 1.3.1 Configurazione dell’impianto completo: tutte le fun-
strumenti applicabili IMO, non precludendo l’utilizzo mul- zioni operative del SYS-IBS come installato.
tiplo di apparecchiature e moduli o la necessità della dupli-
1.3.2 Configurazione disponibile: operazione(i) ubicate e
cazione.
disponibili a ciascuna stazione di lavoro.
1.1.4 La notazione si prefigge di incrementare l’efficienza 1.3.3 Configurazione in uso: operazione(i) e compito(i)
della conduzione della nave per mezzo di personale oppor- correntemente in uso a ciascuna stazione di lavoro.
tunamente qualificato prendendosi cura, tra l’altro, della
continua disponibilità funzionale degli impianti e dei fattori 1.3.4 Connettività: un collegamento completo dei dati e la
umani. presenza di dati validi.

Regolamenti RINA 2008 139


Parte F, Cap 4, Sez 2

1.3.5 Funzioni essenziali: funzioni correlate alla determi- della SOLAS V ma che forniscono almeno uno standard
nazione, all’esecuzione ed al mantenimento di una rotta equivalente di sicurezza.
sicura, velocità e posizione della nave in relazione alle con-
dizioni metereologiche, del mare e del traffico. 1.3.14 Parte: un sotto-sistema, una apparecchiatura od un
modulo singoli.
Tali funzioni comprendono ma non sono limitate a:
• pianificazione della rotta 1.3.15 Verifica delle prestazioni: una selezione rappresen-
tativa di brevi prove qualitative, per confermare il corretto
• navigazione
funzionamento o le funzioni essenziali del SYS-IBS
• prevenzione delle collisioni
• manovra 1.3.16 Sensore: dispositivo che fornisce informazioni a un
SYS-IBS o che è comandato o controllato da un SYS-IBS.
• attracco in banchina
• controllo degli impianti di sicurezza interni 1.4 Abbreviazioni
• comunicazioni interne ed esterne correlate alla sicu-
rezza del funzionamento della plancia e nelle situazioni 1.4.1 Abbreviazioni utilizzate in questa Sezione e/o nella
di pericolo normativa:
AIS : Impianto di identificazione automatica
1.3.6 Informazioni essenziali: quelle informazioni che ARPA : (Automatic radar plotting aids) aiuti al traccia-
sono necessarie per il comando ed il controllo delle fun- mento automatico del radar
zioni essenziali.
DSC : Chiamata selettiva digitale
1.3.7 Funzionalità: abilità ad eseguire le funzioni asse- EGC : Gruppo di chiamata aumentato
gnate. La prestazione di una funzione coinvolge normal- EPIRB : Radio faro di emergenza indicante la posizione
mente un impianto di visualizzazione, comandi e
GMT : Tempo medio di Greenwich
strumenti.
HF : Alta frequenza
1.3.8 Prescrizioni IMO: Convenzioni, Regole, Risoluzioni, INMARSAT: Organizzazione Internazionale Satelliti Mobili
Codici, Raccomandazioni, Guide, Circolari IMO e Norme ISO : Organizzazione Internazionale per l’Unifica-
ISO e IEC correlate. zione
ITU-R : Unione Internazionale Telecomunicazioni - set-
1.3.9 Impianto integrato per la plancia (SYS-IBS): qualsiasi
tore radio
combinazione di impianti che sono interconnessi per con-
sentire un accesso centralizzato alle informazioni fornite ITU-T : Unione Internazionale Telecomunicazioni - set-
dai sensori o il comando/controllo dalle stazioni di lavoro tore telecomunicazioni
per eseguire due o più tra le seguenti funzioni: MARPOL: Convenzione IMO per la prevenzione
• esecuzione della traversata dell’inquinamento prodotto dalle navi
• comunicazioni MEPC : Comitato per la protezione dell’ambiente
marino IMO
• comando del macchinario
MF : Media frequenza
• comando della caricazione, della scaricazione e del
MSC : Comitato IMO per la sicurezza marittima
carico, compreso l’impianto di ventilazione e di condi-
zionamento (HVAC) per navi da passeggeri. NAV : Sotto comitato IMO per la sicurezza della navi-
gazione
1.3.10 Integrità: abilità di un impianto a servire gli utenti NAVTEX: Impianto per la diffusione e la ricezione delle
con informazioni accurate, tempestive, complete e non informazioni per la sicurezza in mare
ambigue e con avvertimenti entro un tempo specifico OOW : Ufficiale di guardia
quando l’impianto non è in funzione.
r.p.m.(giri/min):giri al minuto
1.3.11 Latenza: intervallo di tempo tra un evento e l’infor- UTC : Tempo Universale co-ordinato
mazione risultante, compreso il tempo per il suo processo, VDU : Unità di rappresentazione video
la trasmissione e la ricezione. VHF : Altissima frequenza.
1.3.12 Visualizzazione multifunzionale: singola unità di
rappresentazione video capace di visualizzare informa- 2 Documentazione
zioni, sia simultaneamente che attraverso una serie di
pagine selezionabili, da più di una operazione di un SYS- 2.1 Documentazione da inviare
IBS.
2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C,
1.3.13 Impianti od apparecchiature di nuovo tipo: Cap 3, Sez 1, Tab 1 ed alle prescrizioni di cui in Parte C,
impianti od apparecchiature che incorporano nuove carat- Cap 3, Sez 1, [2.1.1] devono essere inviati i documenti
teristiche non completamente trattate dalle prescrizioni secondo la Tab 1.

140 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 2

Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione


1 A Sistemazione generale della plancia indicante la posizione delle consolles e dei pannelli di comando
2 A Schemi dei campi di visione da ciascuna stazione di lavoro
3 A Elenco e descrizione delle apparecchiature di navigazione montate in plancia (costruttore, tipo...)
4 A Elenco degli allarmi e della strumentazione montati in plancia
5 A Elenco e descrizione delle apparecchiature di automazione montate in plancia (costruttore, tipo...)
6 A Schema funzionale a blocchi indicante la relazione tra le varie apparecchiature di navigazione e tra esse e le
altre apparecchiature
7 A Schema funzionale a blocchi delle apparecchiature di automazione comandate a distanza dalla plancia
8 A Schema dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature di navigazione e di automazione montate in plan-
cia
9 A Schema dell’impianto di collegamento degli allarmi in plancia con le altre postazioni operative
10 A Schema dell’impianto di chiamata dell’ufficiale di coperta
11 A Schema degli impianti di comunicazione
12 A Schema degli impianti di vigilanza
13 A Programma di prova compreso il metodo di prova
(1) A: da inviare all’approvazione;
I: da inviare per conoscenza.

3 Norme generali 3.2 Integrazione


3.2.1 La funzionalità del SYS-IBS deve assicurare che le
3.1 Generalità operazioni siano almeno tanto efficaci quanto lo sono con
le apparecchiature funzionanti da sole.
3.1.1 Il SYS-IBS deve soddisfare tutte le prescrizioni IMO 3.2.2 Le informazioni visualizzate con continuità devono
applicabili come indicato nei riferimenti normativi di cui in essere ridotte ad un numero minimo necessario per una
[2.1] o nelle altre Norme IEC pertinenti. Le parti che ese- condotta sicura della nave. Le informazioni supplementari
guono operazioni multiple devono soddisfare le prescri- devono essere prontamente accessibili.
zioni specificate per ciascuna singola funzione esse sono in
grado di comandare, controllare od eseguire. Soddisfa- 3.2.3 La visualizzazione integrata e le funzioni di
comando devono adottare una filosofia ed un’applicazione
cendo queste prescrizioni, tutte le funzioni essenziali
in linea con i concetti dell’interfaccia uomo-macchina. Una
rimangono disponibili in caso di un singolo guasto. Perciò,
attenzione particolare deve essere posta:
non sono prescritti mezzi per il funzionamento indipen-
• ai simboli
dente del SYS-IBS.
• ai colori
3.1.2 Ciascuna parte di un SYS-IBS deve soddisfare le pre- • ai comandi
scrizioni relative della Risoluzione IMO A.694(17) come • alla priorità delle informazioni
fornito in dettaglio nella Pubblicazione IEC 60495. Di con- • alla sistemazione.
seguenza il SYS-IBS soddisfa tali prescrizioni senza ulteriori
3.2.4 Quando vengono utilizzate visualizzazioni e
prove ambientali secondo la Pubblicazione IEC 60945.
comandi multifunzioni per realizzare le funzioni necessarie
alla conduzione sicura della nave, esse devono essere
3.1.3 Quando applicato, non vi devono essere interfe- duplicate ed intercambiabili.
renze nell’esecuzione della traversata da parte di altre ope-
razioni. 3.2.5 Deve essere possibile visualizzare la configurazione
completa dell’impianto, la configurazione disponibile e la
configurazione in uso.
3.1.4 Un’avaria di una parte dell’impianto non deve
influenzare la funzionalità delle altri parti eccetto per quelle 3.2.6 Qualsiasi cambiamento non intenzionale di una
funzioni che dipendono direttamente dalle informazioni configurazione deve portare ad uno stato immediato di
provenienti dalla parte che è andata in avaria. attenzione da parte dell’utilizzatore. Un cambiamento non

Regolamenti RINA 2008 141


Parte F, Cap 4, Sez 2

intenzionale di una configurazione in uso deve, inoltre, atti- 3.4.4 Devono essere identificate le conseguenze delle ava-
vare un allarme ottico ed acustico. rie nei riguardi del funzionamento, delle funzioni o dello
stato del SYS-IBS.
3.2.7 Ciascuna parte che deve essere integrata deve for-
nire dettagli sul suo stato di funzionamento e sulla latenza e 3.4.5 Ciascuna avaria deve essere classificata in base
validità delle informazioni essenziali. Devono essere previ- all’impatto che ha sul SYS-IBS tenendo in considerazione le
sti mezzi entro il SYS-IBS per utilizzare tali informazioni. caratteristiche relative, come quella per l’individuazione, la
diagnostica, l’esaminabilità, la sostituibilità e le disposizioni
3.2.8 Per le funzioni essenziali deve essere previsto un per la compensazione ed il funzionamento.
mezzo alternativo di funzionamento.
3.4.6 I risultati dell’analisi delle avarie devono confermare
3.2.9 Per il comando del macchinario integrato, deve la possibilità per la continua conduzione sicura della nave.
essere possibile per tutto il macchinario essenziale alla con-
duzione sicura della nave essere comandato da una posta- 3.5 Garanzia della qualità
zione locale.
3.5.1 Quando applicabile, il SYS-IBS deve essere proget-
3.2.10 Deve essere prevista una fonte alternativa di infor- tato, sviluppato, prodotto, installato in accordo con ISO
mazioni essenziali. Il SYS-IBS deve identificare la perdita 9001 o ISO 9002 e l’assistenza deve essere eseguita da
dell’una o dell’altra fonte. società certificate secondo tali standard.

3.2.11 La fonte di informazioni (sensori, risultati di calcoli 4 Norme operative


o immissioni manuali) deve essere visualizzata con conti-
nuità o su richiesta.
4.1 Fattori umani
3.3 Scambio di dati 4.1.1 Il SYS-IBS deve essere in grado di essere fatto funzio-
nare da personale in possesso di certificati appropriati.
3.3.1 Dove applicabile, l’interfaccia entro il SYS-IBS e
verso un SYS-IBS deve essere in accordo con la IEC 61162. 4.1.2 L’interfaccia uomo-macchina (MMI) deve essere pro-
gettata per essere facilmente comprensibile in uno stile coe-
3.3.2 Lo scambio di dati deve coerente con la conduzione rente per tutte le funzioni integrate.
sicura della nave. Il costruttore deve specificare nel docu-
mento di descrizione dell’impianto (SSD) la latenza mas- 4.1.3 Le informazioni operative devono essere presentate
sima ammissibile per ciascuna funzione in considerazione in un formato facilmente intelligibile senza bisogno di tra-
dell’utilizzo dell’anello di comando rapido, dell’anello di sporle, elaborarle o tradurle.
comando normale, delle informazioni essenziali e delle 4.1.4 Le indicazioni, che possono essere accompagnate
altre informazioni. da un breve segnale acustico di bassa intensità, devono
verificarsi quando:
3.3.3 I dati danneggiati non devono essere accettati dal
SYS-IBS. I dati danneggiati o mancanti non devono influen- • si verifica un tentativo di eseguire una funzione non
zare le funzioni che non dipendono da tali dati. valida;
• si verifica un tentativo di utilizzare una informazione
3.3.4 Deve essere assicurata l’integrità del flusso dei dati non valida.
sulla rete.
4.1.5 Se viene rivelato dall’impianto un errore di inseri-
3.3.5 La rete deve essere tale che nel caso di una singola mento dati, si deve richiedere l’immediata correzione
avaria tra i nodi ci sia una indicazione ed i sensori e le dell’errore da parte dell’operatore. I messaggi attivati da un
visualizzazioni sulla rete stessa continuino a funzionare e errore di inserimento dati devono guidare alle risposte cor-
sia mantenuta la trasmissione dei dati tra di loro. rette, p.e.: non usare “Inserimento non valido” ma usare
“Inserimento non valido: re-inserimento con valore di riferi-
3.3.6 Un’avaria nella connettività non deve influenzare la mento compreso tra 0 e 10”.
funzionalità indipendente.
4.1.6 I menu a strati devono essere presentati in modo da
minimizzare il carico di lavoro aggiunto per trovare le e
3.4 Analisi delle avarie ritornare dalle funzioni desiderate.

3.4.1 Deve essere realizzata e documentata una analisi 4.1.7 Una visualizzazione sintetica deve essere facilmente
delle avarie. disponibile per assistere l’operatore nell’uso di un sistema a
pagine multiple. Ciascuna pagina deve possedere un’identi-
3.4.2 Devono essere identificate le parti, le funzioni e la ficatore univoco.
connettività.
4.1.8 Quando vengono utilizzate visualizzazioni multifun-
3.4.3 Devono essere identificate eventuali avarie delle zioni, esse devono essere a colori. Le informazioni e le aree
parti e la connettività associata con le funzioni essenziali e funzionali visualizzate con continuità, p.e. i menu, devono
le informazioni. essere presentate in maniera coerente.

142 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 2

4.1.9 Per quelle azioni che possono causare risultati non • corsi di addestramento
voluti, il SYS-IBS deve richiedere una conferma da parte • filmati video
dell’operatore.
• programmi di apprendimento a computer
Nota 1: Esempi di tali azioni sono:
• simulazione di diverse situazioni o dati
• tentativo di cambiare la posizione del prossimo punto di acco-
stata mentre si è in modalità di manovra per rotta • spiegazioni registrate.
• tentativo di avviare uno spintore laterale quando è indisponi-
bile una sufficiente potenza elettrica. 5 Norme tecniche
4.1.10 Le funzioni richieste dall’operatore devono essere
riconosciute, o chiaramente indicate, dal SYS-IBS al loro 5.1 Sensori
completamento.
5.1.1 Per assicurare una adeguata funzionalità
4.1.11 I valori di inadempienza (“default”), quando appli- dell’impianto, i sensori impiegati devono soddisfare le
cabili, devono essere indicati dal SYS-IBS quando richie- seguenti prescrizioni, quando applicabili:
dono l’inserimento da parte dell’operatore. a) assicurare la compatibilità nella comunicazione in
accordo con le relative norme internazionali per l’inter-
4.1.12 Per il funzionamento dalla plancia con una sola
faccia marina Norma IEC 1162; e prevedere informa-
persona, devono essere date particolari considerazioni alle
zioni sullo stato di funzionamento e sulla latenza e
prescrizioni tecniche di cui in [1].
validità delle informazioni essenziali,

4.2 Funzionalità b) rispondere a un comando con minima latenza ed indi-


care l’avvenuta ricezione di comandi non validi,
4.2.1 Deve essere sempre chiaro da dove sono realizzate quando vengono utilizzati comandi a distanza,
le funzioni essenziali. c) possedere la capacità di tacitare e ristabilire la parte
acustica dell’allarme locale,
4.2.2 La gestione dell’impianto deve assicurare che sol-
tanto un utilizzatore abbia il comando di un ingresso o di d) possedere informazioni documentate sugli errori deter-
una funzione allo stesso tempo. Se è così, tutti gli altri uti- ministici e stocastici e su come manipolarli, fintantoché
lizzatori devono essere informati di questo dal SYS-IBS. i segnali sono pre-processati localmente p.e. verifica di
verosimiglianza.
4.3 Addestramento
5.2 Gestione degli allarmi
4.3.1 I costruttori di impianti integrati per la plancia
devono provvedere all’addestramento dell’equipaggio della 5.2.1 La gestione degli allarmi del SYS-IBS deve soddisfare
nave. Tale addestramento deve svolgersi a terra o a bordo e come minimo le prescrizioni del Codice degli Allarmi e
deve essere effettuato per mezzo di metodi e materiale degli Indicatori, 1995 (Risoluzione IMO A.830(19)) (vedere
adatti a ricoprire i seguenti argomenti: anche IMO A.686: 1991).
a) Comprensione e funzionamento generale dell’impianto 5.2.2 Una gestione appropriata degli allarmi basata sui
• conoscenza e comprensione della configurazione e livelli di priorità (vedere [5.2.5]) ed il raggruppamento
applicazioni dell’impianto degli allarmi basato su operazioni e compiti devono essere
• lettura e comprensione del manuale operativo previste entro il SYS-IBS.
• uso e comprensione delle schematiche descrizioni Nota 1: Lo scopo di raggruppare gli allarmi è di realizzare quanto
ed istruzioni previste in plancia segue:
• uso e comprensione delle funzioni elettroniche di • ridurre la varietà di tipo e di numero degli allarmi ottici ed acu-
“AIUTO”, se previste nell’impianto stici e degli indicatori in modo da fornire informazioni rapide e
non ambigue al personale responsabile della condotta sicura
• familiarizzazione con l’impianto utilizzando le della nave
modalità di prova sicura.
• identificare prontamente qualsiasi situazione anormale che
b) Conoscenza a fondo delle condizioni inconsuete richieda un’azione per mantenere una conduzione sicura della
dell’impianto: nave
• rivelazione e localizzazione delle avarie • evitare distrazioni provocate da allarmi che richiedono atten-
• ripristino ai valori ed alle modalità di inadempienza zione ma non un’azione immediata per ripristinare o mante-
nere una conduzione sicura della nave.
di sicurezza dell’impianto
• funzionamento in sicurezza senza certi dati dai sen- 5.2.3 Il numero degli allarmi deve essere tenuto il più
sori o parti dell’impianto basso possibile prevedendo delle indicazioni per le infor-
• possibilità di una riparazione a bordo mazioni di minore importanza.
• identificazione degli effetti per risultati non voluti.
5.2.4 Gli allarmi devono essere visualizzati in modo tale
c) Metodi ed aiuti per fornire il sovramenzionato addestra- che le ragioni dell’allarme e le restrizioni funzionali risul-
mento possono essere p.e.: tanti possano essere facilmente comprese. Le indicazioni
• materiale stampato devono spiegarsi da sole.

Regolamenti RINA 2008 143


Parte F, Cap 4, Sez 2

5.2.5 Gli allarmi devono avere la seguente priorità: 5.5.2 Le prescrizioni dell’alimentazione di energia che si
a) allarmi di emergenza: allarmi che indicano che esiste applicano alle parti del SYS-IBS come risultato delle prescri-
un pericolo immediato per la vita umana o per la nave zioni IMO rimangono applicabili.
ed il suo macchinario e che deve essere intrapresa una 5.5.3 Il SYS-IBS deve essere alimentato:
azione immediata
• dalle fonti principale e di emergenza di energia elettrica
b) allarmi di pericolo, di urgenza e di sicurezza: allarmi con commutazione automatica per mezzo di un quadro
che indicano che una unità mobile od una persona è in di distribuzione locale dotato di mezzi per impedire
pericolo, o la stazione trasmittente ha un messaggio mancanze di alimentazione indesiderate,
molto urgente riguardante la sicurezza di una unità • da una fonte temporanea di energia per una durata non
mobile o di una persona, o ha un avvertimento impor- inferiore a 1 minuto, e
tante da trasmettere
• quando richiesto in Tab 2, le parti del SYS-IBS devono
c) allarmi primari: allarmi che indicano una condizione essere alimentate anche da una fonte di energia di
che richiede una pronta attenzione per prevenire una riserva.
condizione di emergenza come specificato nelle norme
e nelle regole statutarie e di classificazione
6 Prove
d) allarmi secondari: allarmi che non sono inclusi sopra.
6.1 Introduzione
5.3 Fattori umani
6.1.1 Le prove proposte sono intese ad integrare e non a
5.3.1 Una visualizzazione di multifunzioni, se utilizzata, sostituire le prove sulle parti che sono richieste per soddi-
deve essere a colori. sfare le relative norme per le prestazioni IMO. Esse sono
intese a garantire che quando le parti sono integrate non
5.3.2 Le dimensioni, il colore e la densità delle informa- esiste alcun degrado delle loro singole funzionalità e che
zioni grafiche e di testo presentate sullo schermo deve l’impianto nel suo insieme soddisfa le prescrizioni di cui in
essere tale che possa essere letto facilmente dalla posta- Sez 1, [4] e Sez 1, [5].
zione normale dell’operatore in tutte le condizioni opera-
tive di illuminazione. 6.1.2 In ogni caso le norme per le prestazioni delle varie
parti formano le prescrizioni minime di prova per un
Nota 1: Vedere la Norma ISO 8468 - 6.2.3.
impianto integrato. Le parti con una approvazione di tipo
5.3.3 I simboli utilizzati negli schemi animati (“mimici”) precedentemente effettuata non richiedono ulteriori prove.
devono avere lo stesso standard in tutte le visualizzazioni Le parti montate in plancia per le quali non esiste alcuna
dell’impianto. norma per le prestazioni IMO devono essere provate in
accordo con le prescrizioni della Pubblicazione IEC 60945.
5.3.4 Tutte le informazioni devono essere presentate su Gli aspetti dell’integrazione del SYS-IBS devono richiedere
uno sfondo che preveda un contrasto elevato ed emetta la prove per garantire la loro conformità con le prescrizioni di
minore luce possibile di notte. cui in Sez 1, [4] e Sez 1, [5].

6.1.3 Scopo delle prove è dimostrare che il SYS-IBS,


5.4 Interruzioni di energia ed arresti quando è attuato da personale convenientemente adde-
strato, deve aumentare la conduzione sicura ed efficiente
5.4.1 Se sottoposto ad un arresto metodico, il SYS-IBS,
della nave.
dopo il riavviamento, deve riposizionarsi ad una condi-
zione iniziale di inadempienza (“default”).
6.2 Norme generali
5.4.2 Dopo una interruzione di energia, deve essere
disponibile la totale funzionalità del SYS-IBS a seguito del 6.2.1 Il Costruttore deve indicare le operazioni che
ripristino di tutti i sotto sistemi. Il SYS-IBS non deve aumen- devono essere eseguite dal SYS-IBS.
tare il tempo di ristabilimento di un singolo sottosistema a 6.2.2 Dato che ciascun SYS-IBS può integrare un gruppo
seguito di un ripristino di energia. singolo di operazioni e di parti, non è possibile definire in
anticipo quale prescrizione IMO applicare. Perciò, devono
5.4.3 Se soggetto ad una interruzione di energia, il SYS-
essere eseguite le seguenti fasi per ciascun SYS-IBS conside-
IBS, dopo il ristabilimento di energia, deve mantenere la
rato:
configurazione in uso e continuare, per quanto possibile, il
funzionamento automatico. Le funzioni automatiche rela- a) Produrre una matrice delle prescrizioni IMO applica-
tive alla sicurezza, p.e. comando automatico degli organi di bili:
governo, devono essere ristabilite soltanto a seguito di una • raccogliere le prescrizioni IMO che si riferiscono al
conferma da parte dell’operatore. SYS-IBS (p.e. Capitolo V della SOLAS ed il Codice
degli Allarmi e degli Indicatori (A.686 e A.830),
5.5 Alimentazione di energia • raccogliere le prescrizioni IMO applicabili alle ope-
razioni di cui in [6.2.1] (p.e. se un radar/ARPA è
5.5.1 Le prescrizioni generali per l’alimentazione di ener- integrato, raccogliere IMO MSC.64 (67), annesso 4 e
gia sono riassunte in Tab 2. A.823),

144 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 2

• identificare le singole parti del SYS-IBS e le loro funzionamento e sulla latenza e validità delle informa-
interfacce, zioni essenziali. Conferma per mezzo una verifica delle
• identificare le parti che eseguono operazioni multi- prestazioni che i cambiamenti nello stato delle parti e
ple, della latenza e validità delle informazioni sia utilizzata
dal SYS-IBS in un modo sicuro e non ambiguo (vedere
• identificare le funzioni necessarie per realizzare le
[3.2.7]).
operazioni di cui in [6.2.1],
• identificare le prescrizioni relative all’alimentazione j) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che esiste un
di energia per le singole parti del SYS-IBS dalla mezzo alternativo per realizzare ciascuna funzione
Tab 2. essenziale applicabile (vedere [3.2.8]).

b) Verificare la validità degli appropriati certificati di k) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che per il
approvazione di tipo. comando integrato del macchinario, è possibile per
tutto il macchinario essenziale per la conduzione sicura
c) Verificare che tutte le funzioni identificate in a) siano essere comandato da una postazione locale.
eseguite.
l) Conferma per mezzo di un esame che esiste una fonte
6.2.3 Inoltre, deve essere eseguito quanto segue: alternativa di informazioni essenziali. Conferma per
mezzo di una verifica delle prestazioni che la perdita
a) Conferma della conformità con la Pubblicazione IEC
delle informazioni essenziali è riconosciuta dal SYS-IBS.
60945 per mezzo di uno dei seguenti:
m) Conferma per mezzo di un esame che la fonte delle
• un certificato valido di approvazione di tipo
informazioni è visualizzata con continuità o su richiesta
• un certificato di prova rilasciato da un’Ente appro- (vedere [3.2.11]).
priato
n) Conferma per mezzo di un esame dei certificati e delle
• buon esito delle prove appropriate.
documentazioni relative che l’interfacciamento soddisfa
b) Conferma dell’esame dei documenti contenenti le spe- la Pubblicazione IEC 61162, come applicabile (vedere
cifiche dell’impianto (SSD) che le funzioni operative in [3.3.1]).
aggiunta all’esecuzione del passaggio siano attuate
o) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che la
senza produrre interferenze (vedere [3.1.3]).
latenza stabilita è appropriata a tutti i funzionamenti
c) Disabilitazione indipendente di ciascuna parte identifi- voluti. Conferma per mezzo di un esame dei SSD del
cata in [6.2.2] a) e determinazione per mezzo di una Costruttore che le tempestività stabilite sono realizzate,
prova che soltanto quelle funzioni che dipendono dalla mentre la rete è caricata al suo massimo carico previsto
parte disabilitata siano influenzate (vedere [3.1.4]). (vedere [3.3.2]).
d) Conferma per mezzo di un esame che soltanto le infor- p) Conferma per mezzo di una verifica delle prestazioni
mazioni minime necessarie per la conduzione sicura che i dati rovinati non sono accettati dal SYS-IBS e che i
della nave e per quanto applicabile alla configurazione dati rovinati e mancanti non influenzano le funzioni che
in uso siano visualizzate con continuità e che le infor- non dipendono da tali dati.
mazioni supplementari siano prontamente accessibili q) Conferma per mezzo di un esame dei SSD del Costrut-
(vedere [3.2.2]). tore che come minimo i dati includano un controllo in
e) Quando esistono delle prescrizioni IMO sui simboli, sui accordo con la Pubblicazione IEC 1162-1, e che in
colori, sui comandi, sulle priorità delle informazioni e aggiunta, la verifica dei limiti sia applicabile ai dati
sulla configurazione delle visualizzazioni integrate e essenziali (vedere [3.3.4]).
delle funzioni di comando, conferma della conformità r) Creare un numero rappresentativo di singole avarie tra i
per mezzo di un esame. Quando non esistono tali pre- nodi della rete e confermare che esiste una indicazione
scrizioni, conferma per mezzo di un esame che l’uso di avaria e le visualizzazioni ed i sensori continuano a
dei simboli, dei colori, dei comandi, delle priorità delle funzionare e la trasmissione dei dati viene mantenuta.
informazioni e delle configurazioni sia coerente (vedere
[3.2.3]). s) Identificare la connettività del sistema per mezzo di un
esame dei SSD. Interrompere in modo indipendente cia-
f) Quando utilizzati, conferma per mezzo di un esame scuna connessione e determinare per mezzo di una
che esistono almeno due visualizzazioni e comandi verifica delle prestazioni che sono influenzate soltanto
multi-funzione identici ed intercambiabili (vedere le funzioni dipendenti dalle connessioni e che possono
[3.2.4]). essere ancora eseguite tutte le funzioni essenziali
g) Conferma per mezzo di un esame che sia possibile (vedere [3.3.6]).
visualizzare la configurazione dell’impianto completo, t) Conferma per mezzo di un esame dei SSD che è stata
la configurazione disponibile e la configurazione in uso realizzata e documentata un’analisi delle avarie. I risul-
(vedere [3.2.5]). tati dell’analisi delle avarie e la possibilità per una con-
h) Disabilitazione di una parte della configurazione in uso duzione sicura continua della nave deve essere
e conferma che venga attivato un allarme ottico ed acu- verificata per mezzo di prove di una selezione rappre-
stico (vedere [3.2.6]). sentativa di avarie.
i) Conferma per mezzo di un esame della documenta- u) Conferma per mezzo di un esame dei relativi certificati
zione e dei certificati relativi che ciascuna parte inte- che il costruttore soddisfa le Norme ISO della Serie
grata nel SYS-IBS fornisce particolari sul suo stato di 9000.

Regolamenti RINA 2008 145


Parte F, Cap 4, Sez 2

6.3 Norme di funzionamento dell’impianto e la conoscenza a fondo delle sue condizioni


inconsuete.
6.3.1 Devono essere eseguite le seguenti prove per:
• Confermare per mezzo di un esame che il SYS-IBS com- 6.4 Norme tecniche
prende le visualizzazioni, i comandi e le strumentazioni
necessarie a realizzare le funzioni identificate in [6.2.2] 6.4.1 Devono essere eseguite le seguenti prove per:
a). a) Confermare, se applicabile, per mezzo di un esame dei
• Confermare per mezzo di una verifica delle prestazioni, SSD che i sensori impiegati, in accordo con [5.1.1]:
eseguita da personale adeguatamente qualificato, che le • comunicano in accordo con la Pubblicazione IEC
informazioni presentate siano comprensibili senza biso- 61162,
gno di trasporle, elaborarle o tradurle e che il funziona-
mento delle funzioni integrate del SYS-IBS identificato • forniscono particolari sullo stato di funzionamento,
in [6.2.1] sia efficace come per le apparecchiature da la latenza e la validità delle informazioni essenziali
sole (vedere [3.2.1], [4.1.1] , [4.1.2]). • rispondono ai comandi con una latenza minima ed
• Confermare per mezzo di un esame dei SSD del indicano la ricevuta dei comandi non validi, quando
Costruttore che sono soddisfatte le prescrizioni specifi- è impiegato il comando a distanza;
che di cui in Circolare MSC 566, paragrafi da 10 a 32, • possiedono la capacità di far cessare e ristabilire la
se applicabili. porzione udibile dell’allarme locale,
• Confermare per mezzo di una verifica delle prestazioni • possiedono le informazioni documentate sugli errori
che la normale esecuzione delle funzioni e l’uso delle deterministici e stocastici e su come gestirli.
informazioni non sono accompagnate da segnali acu- b) Introdurre una situazione identificata nei SSD come
stici. Se previsto, assicurare che i segnali acustici che richiesta di una reazione immediata da parte di un ope-
accompagnano i tentativi di esecuzione di una funzione ratore e confermare che gli allarmi risultanti soddisfano
non valida oppure l’uso di informazioni non valide l’IMO A.686 e A.830 (vedere [5.2.1]).
siano di breve durata, di bassa intensità e siano chiara-
mente distinguibili dagli allarmi. c) Creare le condizioni necessarie per generare tutti i tipi
di allarme e di indicazioni elencate nella matrice di cui
• Creare un errore di inserimento ed assicurare che venga
in [6.2.2] a).
richiesta l’immediata correzione e che sia fornita la
guida relativa (vedere [4.1.5]). d) Confermare che sia prevista la gestione appropriata
• Confermare per mezzo di una verifica delle prestazioni, degli allarmi su livelli di priorità e gruppi funzionali e
eseguita da personale adeguatamente qualificato, che i che il numero dei tipi degli allarmi e la loro distribu-
menu a strati, se previsti, siano presentati in modo tale zione vengano tenuti più bassi possibile per fornire le
da minimizzare il carico di lavoro (vedere [4.1.6]). indicazioni delle informazioni di minore importanza
(vedere [5.2.2] e [5.2.3]).
• Se previsto, assicurare che le pagine multiple siano
identificate univocamente e che sia disponibile una e) Confermare che gli allarmi sono visualizzati in modo
visualizzazione sintetica (vedere [4.1.7]). tale che la causa dell’allarme e le restrizioni funzionali
conseguenti possano essere facilmente apprese e che le
• Assicurare che la visualizzazione continua delle infor-
indicazioni si spieghino da sole (vedere [5.2.4]).
mazioni e le aree funzionali, p.e. i menu, vengano pre-
sentati in modo coerente nelle visualizzazioni f) Confermare che gli allarmi abbiano una priorità come
multifunzionali (vedere [4.1.2], [4.1.8]). allarmi di emergenza, allarmi di pericolo, di urgenza e
• Introdurre una situazione che causi un risultato poten- di sicurezza, allarmi primari e secondari (vedere
zialmente non voluto ed assicuri che il risultato venga [5.2.5]).
identificato e che venga richiesta la conferma da parte g) Confermare per mezzo di un esame, eseguito da perso-
dell’operatore (vedere [4.1.9]). nale adeguatamente qualificato, che:
• Confermare per mezzo di una verifica delle prestazioni • la visualizzazione multi-funzione è a colori (vedere
che viene riconosciuto il completamento delle funzioni [5.3.1]),
(vedere [4.1.10]). • la dimensione, il colore e la densità delle informa-
• Confermare che esiste una indicazione della configura- zioni grafiche e di testo visualizzate su un VDU
zione disponibile a ciascuna stazione di lavoro (vedere siano facilmente leggibili dalla postazione normale
[4.2.1]). dell’operatore in tutte le condizioni operative di illu-
• Confermare che le funzioni essenziali non possono minazione (cedere [5.3.2]),
essere realizzate contemporaneamente in più di una • i simboli utilizzati negli schemi animati (“mimici”)
stazione di lavoro per volta e che esiste una indicazione possiedano lo stesso standard in tutte le visualizza-
della configurazione in uso a ciascuna stazione di zioni dell’impiant (vedere [5.3.3]),
lavoro (vedere [4.2.2]).
• tutte le informazioni siano presentate su uno sfondo
6.3.2 Il Costruttore deve produrre una dichiarazione scritta che fornisca un alto contrasto ed emetta la minore
in cui venga stabilita la fornitura di addestramento e confer- luce possibile di notte (vedere [5.3.4]).
mare per mezzo di un esame del materiale didattico che h) Eseguire l’arresto sistematico del SYS-IBS e confermare
esso copre la comprensione ed il funzionamento generale che quando l’alimentazione viene ristabilita, sia rag-

146 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 2

giunto lo stato di inadempienza (“default”) specificato j) Il SYS-IBS deve portarsi nella configurazione in uso e
nei SSD (vedere [5.4.1]). continuare, per quanto possibile, le operazioni automa-
tizzate. Verificare che le funzioni automatiche che
i) Registrare la configurazione in uso ed i tempi di ristabi- riguardano la sicurezza siano continuative soltanto
limento di tutti i sotto-sistemi. Scollegare tutte le fonti dopo una conferma (vedere [5.4.3]).
esterne di energia ed attendere l’esaurimento della fonte k) Confermare per mezzo di un esame dei SSD che le
transitoria di energia del SYS-IBS. Ripristinare l’energia sistemazioni sono state effettuate per essere in accordo
ed attendere il ristabilimento di tutti i sotto-sistemi. I con le prescrizioni inerenti l’alimentazione di energia
tempi di ristabilimento di tutti i sotto-sistemi devono elencate in Tab 2 e nella matrice preparata come in
essere quelli registrati (vedere [5.4.2]). [6.2.2] a).

Tabella 2 : Prescrizioni per l’alimentazione di energia in aggiunta alla fonte principale di energia

Fonte di Fonte Fonte di


energia di temporanea emergenza
riserva (2) (1) (1)
Impianto integrato per la plancia X (3) X
VHF audio e DSC X (4) X (5)
MF audio e DSC X (6) X (7)
MF/HF audio e DSC telex X (6) X (7)
Stazione terrestre di nave INMARSAT X (6) X (7)
Ricevitore NAVTEX
Ricevitore EGC
EPIRB X (8) X (8)
Impianti di identificazione automatica a risposta (AIS) X (9)
Ricetrasmettitore aereonautico voce VHF SAR X (10)
Illuminazione per l’installazione radio (11) X (12) X
Apparecchiatura che fornisce gli ingressi all’installazione radio X (13) X
Apparecchiature di comunicazione interna e segnali richiesti in condizioni di X (14) X
emergenza
Bussola magnetica e ripetitori X (9)
ECDIS o visualizzazione automatica posizione grafica X (9)
Impianto elettronico per fissare la posizione X (13) X (9)
Radar X (9)
Girobussola e ripetitori X (9)
Ecoscandaglio X (9)
Solcometro e misuratore della distanza percorsa X (9)
Indicatore dell’angolo di barra X (9)
Velocità di rotazione dell’elica (giri/min), direzione della spinta e passo, quando X (9)
applicabile,
Impianto di comando della rotta X (9)
Indicatore di velocità di virata X (9)
Registratore dei dati di viaggio X (9)
Impianto di navigazione integrato X (9)
Impianto di allarme e di rivelazione dell’incendio X (14) X
Tenuta e rilascio delle porte tagliafuoco X (15) X
Lampada di segnalazione diurna, fischio nave e punti di chiamata azionati X (14) X
manualmente
Illuminazione di emergenza e luci di navigazione X (14) X
Pompa da incendio X
Pompa da incendio automatica sprinkler X (15)

Regolamenti RINA 2008 147


Parte F, Cap 4, Sez 2

Fonte di Fonte Fonte di


energia di temporanea emergenza
riserva (2) (1) (1)
Pompa di sentina di emergenza e valvole di sentina comandate a distanza X (15)
Macchine di governo X
Porte stagne azionate meccanicamente e comandi associati, circuiti di indicazione X (15) X (15)
e di allarme
Montaveicoli X (15)
Impianto di allarme dei macchinari (16) X
Impianto di trasferimento degli allarmi per navi aventi la plancia predisposta in X
modo che le operazioni possano essere
eseguite da una persona sola (17)
(1) Le sorgenti transitoria e di emergenza sono definite in SOLAS II-1/42 e /43. Quando la fonte di emergenza è costituita da una
batteria di accumulatori, non è richiesta la fonte transitoria di emergenza di energia elettrica, salvo esplicite disposizioni contra-
rie.
(2) La fonte di riserva per le installazioni radio è definita nella SOLAS IV/13.
(3) E’ richiesta una fonte temporanea per le funzioni essenziali del SYS-IBS (5.5.3).
(4) La fonte di riserva è richiesta dalla SOLAS IV/13.2 per le installazioni di cui in SOLAS IV/7.1.1.
(5) La fonte di emergenza è richiesta dalla SOLAS II-1/42.2.2.2 e 43.2.3.2 per le installazioni di cui in SOLAS IV/7.1.1, 7.1.2 e
7.1.5.
(6) La fonte di riserva è richiesta dalla SOLAS IV/13.2 per le installazioni di cui in SOLAS IV/9.1.1, 10.1, 10.2.1 e 11.1 come appro-
priato per la(e) zona(e) di mare per cui la nave è equipaggiata.
(7) La fonte di emergenza è richiesta dalla SOLAS II/1/42.2.2.2.1, 42.2.2.2.2 e 42.2.2.2.3 e 43.2.3.2.1, 43.2.3.2.2 e 43.2.3.2.3 per
le installazioni di cui in SOLAS IV/9.1.1, 9.1.2, 10.1.1, 10.1.2, 10.1.3, 10.2.1, 10.2.2 e 11.1 quando applicabile.
(8) Se l’entrata della posizione è fornita da una apparecchiatura esterna.
(9) I quadri di distribuzione locali devono essere dotati di tutte le apparecchiature di navigazione alimentate elettricamente. Cia-
scuna apparecchiature deve essere collegata individualmente al suo quadro di distribuzione. L’alimentazione di energia ai qua-
dri di distribuzione devono essere dotati di una commutazione automatica tra la fonte principale e quella di emergenza (IACS
UR N1).
(10) Se non equipaggiata con batterie primarie.
(11) Richiesta dalla SOLAS IV/6.2.4.
(12) La fonte di riserva può essere utilizzata (SOLAS IV/13.5) come alimentazione indipendente dalle fonti principale e di emer-
genza.
(13) La fonte di riserva può essere utilizzata (SOLAS IV/13.8) per le apparecchiature di navigazione o le altre apparecchiature che
necessitano di alimentare ininterrottamente entrate di informazioni alle installazioni radio per garantire le proprie prestazioni
come richiesto dalla SOLAS IV.
(14) Per le navi da carico la fonte temporanea non è richiesta se la fonte di emergenza è un generatore che è in grado di avviarsi
automaticamente e di alimentare il carico richiesto entro 45 s (vedere anche (1)).
(15) Richiesto soltanto per navi da passeggeri (vedere anche (1)).
(16) Una alimentazione di energia di riserva con una commutazione automatica dalla alimentazione normale di energia è richiesta
dalla SOLAS II-1/51.2.1.
(17) Una alimentazione di energia di riserva con una commutazione automatica dalla alimentazione normale di energia è richiesta
da IACS UR N1.

148 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 3

SEZIONE 3 IMPIANTI DI COMUNICAZIONE (SYS-COM)

1 Generalità 3 Norme di progettazione

1.1 Generalità 3.1 Generalità


3.1.1 Deve essere disponibile una comunicazione perma-
1.1.1 La notazione addizionale di classe SYS-COM viene
nente e reversibile tra la nave e la terra.
assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.5.4],
alle navi munite di un impianto di comunicazione che sod- 3.1.2 Anche la raccolta di dati a bordo deve essere attivata
disfi le prescrizioni della presente Sezione. permanentemente, ad una velocità accettabile per l’appli-
cazione pianificata della trasmissione.
1.1.2 Tale notazione può essere concessa solo alle navi
cui venga assegnata anche la notazione addizionale di 3.1.3 Il protocollo di trasmissione deve essere in accordo
classe AUT-IMS, in accordo con le prescrizioni del Cap 3, con uno standard internazionale riconosciuto, come l’Asso-
Sez 4. ciazione Elettronica Marina Nazionale e lo standard inter-
nazionale sull’interfaccia marina IEC 1162.
1.1.3 Lo scopo di tale notazione è quello di ottenere uno
strumento sicuro di comunicazione che consenta: 3.2 Contenuto dei dati trasmessi
• all’operatore a terra di avere un quadro completo della 3.2.1 Lo standard N×ISO 10303, New Work Item (nuovo
situazione della nave (viaggio, carico e macchinari), argomento di lavoro) N684, ancora in fase di sviluppo, for-
• al personale a bordo di effettuare calcoli, di consultare i nisce la natura delle informazioni che potrebbero essere
database disponibili a terra, di usufruire l’assistenza di trasmesse. Tale notazione stabilisce un elenco minimo di
personale specializzato a terra per l’individuazione dati che devono essere trasmessi. Potrebbero essere richiesti
delle avarie. dall’Armatore dati complementari ricavati dallo standard.

3.2.2 Devono essere disponibili informazioni permanente-


2 Documentazione mente aggiornate, come minimo, su quanto segue:
• dati dei macchinari
2.1 Documentazione da inviare • dati del carico
• dati sulla navigazione
2.1.1 In aggiunta alla documentazione indicata in Parte C, • dati dei costi compreso il rifornimento di combustibile
Cap 3, Sez 1, Tab 1, e alle prescrizioni di cui in Parte C,
• accesso ai database
Cap 3, Sez 1, [2.1.1] devono essere inviati i documenti
elencati in Tab 1.
Tabella 1 : Documentazione da inviare

N. I/A (1) Documentazione da inviare


1 A Schema delle reti locali e caratteristiche dello hardware
2 A Schema della rete di computer e caratteristiche dello hardware
3 A Descrizione del software di comunicazione delle reti locali (caratteristiche di protocollo...)
4 A Elenco dei dati da trasmettere sulla rete interna e livello di priorità
5 I Specifiche degli impianti di comunicazione esterna
6 A Elenco dei dati da trasmettere sulla rete esterna e livello di priorità
7 A Descrizione del software di comunicazione delle reti esterne compreso il software nelle stazioni di ricezione a
terra (caratteristiche di protocollo...)
8 A Programma di prove delle apparecchiature di comunicazione compreso il metodo di prova per l’integrazione
dell’intera apparecchiatura di comunicazione (aggiuntiva alla procedura di prova per l’approvazione di tipo)
(1) A: da inviare all’approvazione;
I: da inviare per conoscenza.

Regolamenti RINA 2008 149


Parte F, Cap 4, Sez 3

3.2.3 I dati dei macchinari devono comprendere come 3.3.5 Deve essere eseguita una analisi di avaria per identi-
minimo: ficare l’affidabilità dell’impianto di trasmissione. Tale analisi
• gli allarmi ed i controlli dei macchinari completi della deve comprendere i componenti od i software duplicati.
nave (che lasciano la possibilità di eseguire la localizza-
zione avarie a distanza o di eseguire analisi specifiche 4 Norme per la costruzione
per migliorare l’efficienza globale della nave)
• necessità di parti di ricambio (consentire di ordinare le 4.1 Generalità
parti di ricambio necessarie in anticipo e di organizzare
la consegna a bordo) 4.1.1 Le apparecchiature di comunicazione devono soddi-
• la disponibilità di parti di ricambio o componenti a sfare le prescrizioni di cui in Parte C, Capitolo 3.
bordo e a terra.
4.1.2 Le apparecchiature di comunicazione per la nota-
3.2.4 I dati del carico devono comprendere, in base al ser- zione SYS-COM devono essere di tipo approvato.
vizio della nave, come minimo:
4.1.3 Le apparecchiature di comunicazione devono essere
• per le navi portacontenitori, l’identificazione e la “sto-
progettate e costruite in garanzia di qualità, con riferimento
ria” dei container a bordo
allo standard ISO 9000-1, e devono essere sorvegliate dalla
• per le gasiere, il livello ed il volume del carico rima- Società.
nente a bordo
• per le navi portacontenitori refrigerate, la “storia” del 5 Prove
carico nei contenitori
• per le navi cisterna, il livello ed il volume del carico a
5.1 Validazione del progetto
bordo
5.1.1 La validazione dei concetti dell’impianto di comuni-
3.2.5 I dati sulla navigazione devono comprendere come
cazione comprende:
minimo:
• comunicazioni interne (coerenza della rete interna,
• la situazione della navigazione (posizione della nave,
“INTRANET“, reti locali LAN) che vengono utilizzate
indicazioni meteorologiche locali, condizioni del mare)
per gli impianti di allarme, comando e sicurezza,
• il programma di navigazione (indicazione delle rotte
programmate) • comunicazioni interne di tutti i computer utilizzati per
operazioni manageriali (manutenzione, carico, con-
3.2.6 I dati dei costi devono comprendere come minimo: trollo dei costi), che devono essere gestite con reti
interne alla nave,
• Bilancio dei costi a bordo (situazione contabile)
• comunicazioni esterne (sicurezza della nave, ausili alla
• Situazione del combustibile (che consente di decidere
navigazione, relazione a distanza dello stato della nave
circa il luogo di rifornimento e la possibilità di nego-
per scopi di manutenzione ed operativi a terra), con
ziare il costo e la qualità del combustibile stesso)
SATCOM, radiotelefono, radio,
3.2.7 Deve essere disponibile l’accesso al database di • Compatibilità dei componenti e del software.
terra. I dati da trasmettere possono essere di notevole diver-
sità e devono essere dedicati unicamente allo sfruttamento 5.2 Approvazione di tipo dei prodotti
della nave.
5.2.1 Deve essere effettuata una approvazione di tipo dei
3.3 Sicurezza della trasmissione prodotti coinvolti nelle funzioni di comunicazione, hard-
ware e software, prima della loro installazione a bordo. Tale
3.3.1 I dati danneggiati non devono essere accettati. I dati approvazione deve coprire quanto segue:
danneggiati o mancanti non devono influenzare negativa-
• comunicazioni esterne utilizzando apparecchiature di
mente le funzioni che non dipendono da tali dati.
comunicazione satellitare, apparecchiature radio, radio
3.3.2 Tutti i dati devono essere identificati con un livello di telefoni, telefoni automatici,
priorità. La trasmissione software deve essere progettata in • comunicazioni interne utilizzando nodi di comunica-
modo tale da tenere in considerazione la priorità dei dati. zioni LAN ed il software associato, schede di comunica-
zione standard ed il software associato per applicazioni
3.3.3 Tutte le apparecchiature di trasmissione devono PC,
essere duplicate, o possedere un mezzo secondario che • cavi per le reti,
possegga la medesima capacità di trasmissione, con com-
mutazione automatica dall’uno all’altro, in caso di avaria di • antenne,
uno dei due. • associazione e compatibilità dei componenti sopra
menzionati.
3.3.4 Deve generarsi un allarme in caso di commutazione
automatica dovuta ad un’avaria, con l’indicazione 5.2.2 La procedura e le prove per l’approvazione di tipo
dell’apparecchiatura di trasmissione interessata dall’avaria devono essere eseguite in accordo con Parte C, Cap 3,
stessa. Sez 6.

150 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 4, Sez 3

5.3 Prove a bordo delle antenne, sistemazione delle consolles) ed il sof-


tware (compatibilità del software assemblato, l’interfac-
5.3.1 I mezzi di trasmissione (hardware e software) devono cia uomo-macchina)
essere controllati quando installati. Tale controllo prende in
considerazione: • il loro corretto funzionamento verificato con prove
• l’uso appropriato dei componenti approvati, appropriate. Le prove delle apparecchiature di trasmis-
• la loro corretta installazione a bordo della nave, che sione devono essere eseguite in accordo con l’ISO
prende in considerazione lo hardware (cavi, ubicazione 9646.

Regolamenti RINA 2008 151


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 5

APPARECCHIATURE DI CONTROLLO (MON)

SEZIONE 1 CONTROLLO DELLE TENSIONI E DEI MOVIMENTI DELLO SCAFO


(MON-HULL)

SEZIONE 2 CONTROLLO DELLA LINEA D’ALBERI


(MON-SHAFT)

Regolamenti RINA 2008 153


Parte F, Cap 5, Sez 1

SEZIONE 1 CONTROLLO DELLE TENSIONI E DEI MOVIMENTI


DELLO SCAFO (MON-HULL)

1 Generalità ottenuti applicando le prescrizioni utilizzate per l’approva-


zione delle strutture dello scafo.
1.1 Applicabilità Tali limiti non possono essere superati e l’avvicinamento ad
essi deve essere segnalato all’equipaggio in modo da pren-
1.1.1 La notazione addizionale di classe MON-HULL dere le relative azioni correttive.
viene assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2,
1.3.2 Le informazioni di cui sopra, compresi i relativi risul-
[6.6.2], alle navi munite di un impianto di controllo delle
tati statistici, possono essere confrontati anche con i livelli
tensioni e dei movimenti dello scafo (qui di seguito desi-
di allarme stabiliti dall’Armatore.
gnato per brevità come "impianto di controllo dello scafo"),
che soddisfi le prescrizioni della presente Sezione. Tali livelli di allarme devono sempre essere minori dei
valori massimi ottenuti applicando le prescrizioni utilizzate
1.1.2 Un Impianto di Controllo dell Scafo è un impianto per l’approvazione delle strutture dello scafo.
tale che: Quando è raggiunto un livello di allarme, deve essere
• fornisce al Comandante e agli ufficiali della nave dati in emesso un segnale, differente dai segnali emessi per il supe-
tempo reale sulle tensioni longitudinali di trave nave e ramento dei limiti specificati in [1.3.1].
sui movimenti della nave in navigazione e durante le
fasi di caricazione e scaricazione in porto, 2 Impianto di Controllo dello Scafo
• permette di condensare i dati di cui sopra in una serie di
dati statistici essenziali; tale serie di dati deve essere 2.1 Funzioni principali
aggiornata periodicamente, visualizzata e registrata su
un supporto rimovibile. 2.1.1 L’impianto di Controllo dello Scafo deve essere in
Le informazioni da registrare possono essere selezionate grado di eseguire le seguenti funzioni principali:
al fine di una futura utilizzazione da parte dell’Arma- • raccolta dei dati,
tore, ad esempio come dati per lo sfruttamento della • elaborazione dei dati: scalatura, verifica di coerenza,
nave o come dato addizionale per il suo giornale di elaborazione statistica,
bordo. • gestione delle funzioni di visualizzazione, gestione
Nota 1: Le informazioni fornite dall’Impianto di Controllo dello
degli allarmi e delle segnalazioni,
Scafo devono essere considerate come un aiuto al Comandante. • selezione, eventuale compressione e registrazione dei
Tali informazioni non sostituiscono le sue valutazioni o responsabi- risultati.
lità.
Nota 1: Le risorse necessarie al fine della successiva elaborazione a
terra dei risultati registrati possono non essere considerate parte
1.2 Documentazione dell’Impianto di Controllo dello Scafo, a condizione che esse non
abbiano accesso al sistema di immagazzinamento dei dati e non ne
1.2.1 La seguente documentazione deve essere inviata alla possano quindi modificare il contenuto.
Società per l’approvazione:
• specifiche dei componenti principali: sensori, unità di 2.2 Sensori
processo, unità di visualizzazione, unità di registra-
zione, unità per l’alimentazione di energia e cavi di col- 2.2.1 I sensori devono essere costituiti da una serie di
legamento, dispositivi in grado di fornire almeno:
• schema di funzionamento dell’impianto, • informazioni sulle tensioni longitudinali agenti sul
ponte principale, almeno in una posizione dove sono
• principi e algoritmi utilizzati per l’elaborazione dei dati, previste le massime tensioni normali di trave nave
• determinazione degli intervalli di misura, durante la navigazione, la caricazione e la scaricazione.
• determinazione dei limiti numerici dei dati, Per un efficace controllo delle operazioni di caricazione
• procedura di taratura, compresi i valori di taratura e le e scaricazione, devono essere raccolte per ogni stiva del
relative tolleranze. carico le informazioni sulle tensioni longitudinali in
acqua tranquilla,
1.3 Limiti per i dati, livelli di allarme • informazioni sulla accelerazione verticale a prora.
Per un efficace controllo della accelerazione verticale in
1.3.1 Le informazioni fornite dai trasduttori devono essere ogni punto dell trave nave, devono essere raccolte infor-
confrontate con i limiti corrispondenti ai valori massimi mazioni anche sulle accelerazioni a poppa,

Regolamenti RINA 2008 155


Parte F, Cap 5, Sez 1

• informazioni sulla accelerazione trasversale dovuta al La procedura deve produrre informazioni uniformi, le quali
rollio e all’angolo di sbandamento trasversale. non devono differenziarsi più del 10% da un ciclo al suc-
cessivo, quando in condizioni di navigazione regolari.
2.2.2 Deve essere prestata attenzione alla possibile esi-
La procedura deve essere tale che un cambiamento signifi-
stenza di deformazioni locali indotte nelle strutture dello
cativo nelle condizioni di navigazione appaia sullo
scafo da gradienti di temperatura.
schermo dopo non più di tre cicli.
I sensori di deformazione devono essere posizionati in zone
esenti da tali gradienti di temperatura. L’impianto deve commutarsi automaticamente dalla condi-
zione in porto alla condizione in mare aperto e viceversa.
Qualora sia utilizzato un dispositivo di compensazione
della temperatura, il Costruttore deve dimostrare in loco la 2.4.2 Si raccomanda di collegare l’Impianto di Controllo
sua efficacia. dello Scafo allo strumento per il controllo della caricazione,
per un sicuro trasferimento di informazioni tra lo strumento
2.2.3 I sensori devono essesere conformi alle prescrizioni e l’impianto.
applicabili riguardanti la protezione nei confronti delle
Tale sistemazione deve consentire il confronto tra le ten-
emissioni radioelettriche ed elettriche, sia condotte, sia irra-
sioni di trave nave in acqua tranquilla effettive, trasformate
diate.
dall’impianto in momenti flettenti longitudinali, e quelle
2.2.4 I sensori devono essere selezionati ed installati in ottenute dallo strumento per il controllo della caricazione.
modo tale che possa essere eseguita in loco, senza dota-
2.4.3 Deve essere previsto un collegamento con un Regi-
zioni supplementari, una ritaratura periodica.
stratore dei Dati di Viaggio, quando questo è sistemato a
Quando tale operazione non è possibile, il Costruttore deve bordo. Il Costruttore deve specificare una serie limitata di
dichiarare il periodo e la procedura per la prova di taratura parametri da trasferire al Registratore dei Dati di Viaggio.
al banco e deve dimostrare che la taratura iniziale rimanga
valida per il periodo indicato. 2.5 Visualizzazione
2.3 Specifiche 2.5.1 Deve essere sistemato un visualizzatore grafico
avente le seguenti caratteristiche:
2.3.1 Per ciascun tipo di misura, il Costruttore deve speci- • deve essere semplice, chiaro e non deve confondere
ficare i limiti dei domini relativi alla nave considerata. l’utilizzatore,
Tali limiti devono comprendere: • l’utilizzatore deve poter ottenere le informazioni richie-
• gli intervalli di deformazione, ste mediante una unica lettura,
• gli intervalli di accelerazione, • deve essere leggibile ad una distanza non minore di 0,5
• il corrispondente campo di frequenze, m,
• gli intervalli di temperatura: acqua di mare, aria aperta, • due informazioni principali (ad esempio tensioni e
strutture dello scafo, zone protette, locali di alloggio. accelerazione verticale a prora) sono specificate come
condizioni di inadempienza (“default”) e visualizzate,
2.3.2 La definizione globale dello strumento deve essere in assenza di richieste specifiche da tastiera dell’utiliz-
tale che l’incertezza sulle informazioni visualizzate sia zatore, quando l’impianto è in funzione,
minore del 7% del valore di fondo scala visualizzato. La • quando è emesso un allarme, deve essere visualizzata
risoluzione globale si applica al dominio intero; le specifi- l’informazione corrispondente, al posto delle condi-
che dei componenti dell’impianto devono essere definite di zioni di inadempienza (“default”) di cui sopra.
conseguenza.
2.5.2 Quando l’impianto individua un cattivo funziona-
2.3.3 L’impianto deve essere in grado di individuare e mento, lo stato corrispondente deve essere visualizzato
segnalare eventuali cattivi funzionamenti che possono infi- sullo schermo.
ciare la validità dei dati, ad esempio:
• i dati sono al di fuori dei limiti, 2.6 Allarmi
• i dati rimangono rigorosamente costanti,
2.6.1 Per ciascun limite specificato in [1.3.1], devono
• i dati contengono alti livelli di rumore di fondo,
essere sistemati in plancia allarmi ottici ed acustici al fine di
• l’impianto si arresta o rimane in sospeso. indicare quando un limite è avvicinato o superato.
Gli allarmi associati a ciascun limite devono essere distin-
2.4 Elaborazione dei dati guibili chiaramente da quelli relativi agli altri limiti.
2.4.1 I dati generati dalle onde devono essere elaborati 2.6.2 Quando è raggiunto un livello di allarme (vedere
mediante procedure statistiche cicliche; la procedura [1.3.2]), deve essere emesso un segnale, distinto da quelli
(valore massimo di picco, valore quadratico medio, valore emessi dagli allarmi per i limiti specificati in [2.6.1].
medio, spettro di frequenza, ecc.) deve essere scelta in
modo tale che le informazioni visualizzate siano significa- 2.6.3 Quando l’impianto individua un cattivo funziona-
tive, non confuse, immediatamente comprensibili e il più mento, gli allarmi e le segnalazioni associati ai dati devono
possibili vicine alla esperienza di navigazione dell’equipag- essere inibiti e un allarme di cattivo funzionamento deve
gio. essere emesso (vedere anche [2.5.2]).

156 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 5, Sez 1

2.7 Registrazione dei dati 2.9 Unità per l’alimentazione di energia


2.7.1 I dati devono essere registrati o su un dispositivo di 2.9.1 L’Impianto di Controllo dello Scafo deve essere ali-
registrazione facente parte dell’Impianto di Controllo dello mentato dalla fonte principale di energia elettrica della
Scafo, in accordo con le prescrizioni specificate da [2.7.2] nave e, in aggiunta, da una fonte di energia interna in grado
a [2.7.4], o da un eventuale impianto integrato in plancia. di alimentare l’impianto per 30 minuti ininterrotti.
2.7.2 Deve essere sistemato un dispositivo di registrazione
elettronico dei dati idoneo ad accumulare informazioni sta- 2.10 Taratura
tistiche per scopi di “feedback”.
2.10.1 La taratura iniziale dell’Impianto di Controllo dello
2.7.3 Il dispositivo di registrazione dei dati deve essere: Scafo deve essere basata su un caso di caricazione in acqua
• interamente automatico, ad esclusione delle operazioni tranquilla approvato.
di sostituzione del supporto di registrazione,
Le differenze tra i risultati ottenuti dall’Impianto di Con-
• tale che detta operazione di sostituzione del supporto di trollo dello Scafo e i valori approvati devono essere minori
registrazione non interrompa o ritardi il processo di rac- del 5%.
colta ed elaborazione dei dati.
2.10.2 La taratura iniziale dell’Impianto di Controllo dello
2.7.4 I dati devono essere registrati insieme alle informa-
Scafo deve essere eseguita alla presenza di un Tecnico inca-
zioni sulla data ed il tempo di registrazione.
ricato della Società.

2.8 Elaborazione e verifica dei dati registrati


2.11 Ispezioni periodiche
2.8.1 I dati registrati in accordo con le prescrizioni specifi-
cate in [2.7] devono essere elaborati dall’Armatore 2.11.1 Le verifiche delle funzioni principali dell’Impianto
mediante processi statistici. di Controllo dello Scafo devono essere eseguite ad intervalli
concordate con la Società e comunque non maggiori di un
2.8.2 La periodicità di sfruttamento dei dati deve essere anno.
specificata dall’Armatore in funzione delle operazioni della
nave. Lo strumento deve comprendere un sistema di autocon-
trollo delle funzioni, in modo tale che la verifica del funzio-
2.8.3 Devono essere previsti mezzi che permettano di namento dell’Impianto di Controllo dello Scafo possa
assicurare che l’integrità dei dati raccolti possa essere verifi- essere eseguita senza la necessità di strumenti non apparte-
cata durante la fase di sfruttamento dei dati stessi. nenti all’impianto stesso.

Regolamenti RINA 2008 157


Parte F, Cap 5, Sez 2

SEZIONE 2 CONTROLLO DELLA LINEA D’ALBERI


(MON-SHAFT)

1 Generalità deve essere analizzato come indicato nella presente


Sezione.
1.1 Applicabilita della notazione MON- 2.2.2 Tempi
SHAFT L’olio lubrificante del cuscinetto poppiero dell’astuccio
1.1.1 (1/7/2003) deve essere analizzato regolarmente, tuttavia l’intervallo fra
due analisi successive non deve superare sei mesi.
La notazione addizionale di classe MON-SHAFT viene
assegnata, in accordo con Parte A, Cap 1, Sez 2, [6.6.3], 2.2.3 Registrazioni
alle navi che soddisfino le prescrizioni della presente
La documentazione relativa alle analisi dell’olio lubrifi-
Sezione.
cante deve essere disponibile a bordo in modo da mostrare
1.1.2 Tale notazione è assegnata unicamente alle navi con il comportamento tendenziale dei parametri misurati
alberi portaelica con cuscinetto poppiero lubrificato ad olio secondo quanto indicato in [2.2.4].
e dotati di tenute approvate. 2.2.4 Contenuto dell’analisi
1.1.3 L’assegnazione di tale notazione permette la ridu- Ciascuna analisi deve comprendere come minimo i para-
zione dell’entità delle visite all’albero portaelica; vedi metri seguenti:
Parte A, Cap 2, Sez 2, [5.5.4]. • contenuto d’acqua,
• contenuto di cloruri,
2 Prescrizioni per il rilascio della nota- • metalli costituenti i cuscinetti dei supporti dell’albero e
contenuto di particelle di tali metalli,
zione
• invecchiamento dell’olio (resistenza all’ossidazione).
2.1 Sistemazioni I campioni d’olio devono essere prelevati in condizioni di
funzionamento e devono essere rappresentativi dell’olio
2.1.1 Affinché possa essere concessa la notazione MON- contenuto nell’astuccio.
SHAFT l’astuccio deve essere munito di dispositivi per la
misura dell’erosione del cuscinetto poppiero. 2.2.5 Ulteriori dati da registrare
Oltre ai risultati delle analisi dei campioni dell’olio lubrifi-
2.2 Analisi dell’olio lubrificante cante, devono essere regolarmente registrati i dati seguenti:
• consumo d’olio lubrificante,
2.2.1 Controlli da effettuare • le temperature dei cuscinetti (devono essere installati un
Affinché possa essere concessa la notazione MON-SHAFT, sensore di temperatura per ciascun cuscinetto o altri
l’olio lubrificante del cuscinetto poppiero dell’astuccio dispositivi approvati).

158 Regolamenti RINA 2008


Parte F
Notazioni Addizionali di Classe

Capitolo 6

COMFORT A BORDO (COMF)

SEZIONE 1 COMFORT RELATIVO AL RUMORE

SEZIONE 2 COMFORT RELATIVO ALLE VIBRAZIONI

SEZIONE 3 COMFORT RELATIVO ALLE CONDIZIONI CLIMATICHE (NORME


SPERIMENTALI)

Regolamenti RINA 2008 159


Parte F, Cap 6, Sez 1

SEZIONE 1 COMFORT RELATIVO AL RUMORE

1 Generalità 1.2.2 (1/7/2002)


La conformità con la normativa presente è verificata in base
1.1 Applicabilità alle misurazioni dei livelli di rumore negli spazi di bordo e
delle caratteristiche di isolamento acustico delle barriere,
1.1.1 (1/7/2007)
come precisato in [3.2].
La notazione COMF-NOISE, in accordo con Parte A, Cap 1,
Sez 2, [6.7.2] sarà assegnata alle navi che soddisfino le pre- Le misurazioni devono essere eseguite da un Tecnico della
scrizioni della presente Sezione. Società o da tecnici di un'altra Società riconosciuta idonea
dalla Società stessa. In quest'ultimo caso, le misurazioni
Qualora la nave sia sottoposta a lavori di modifica, di dovranno essere effettuate sotto la sorveglianza di un Tec-
ristrutturazione o di riparazione che possano influenzare il nico della Società.
livello di comfort, la conservazione della notazione è
subordinata alle risultanze di nuove misurazioni ritenute
appropriate dalla Società.
2 Definizioni
La notazione è completata dalle lettere A, B o C, che rap- 2.1 Categorie di spazi
presentano la classe di merito acquisita per l'assegnazione
della notazione, corrispondendo alla classe A il livello di 2.1.1 Generalità (1/7/2002)
rumore più basso. La notazione COMF-NOISE viene asse- Ai fini dell'applicazione delle norme della presente
gnata solo se si raggiunge almeno la classe di merito C. Sezione, viene utilizzata una specifica suddivisione in cate-
gorie degli spazi della nave, in relazione al loro comfort.
Se i livelli di merito acquisiti dagli eventuali spazi per pas-
seggeri e dagli spazi per l'equipaggio sono diversi, la nota- 2.1.2 Spazi per l'equipaggio (1/7/2002)
zione viene completata con il suffisso: Gli spazi per l'equipaggio sono quelli descritti nella Risolu-
• PAX, per gli spazi per i passeggeri, e zione IMO A.468(XII).
• CREW, per gli spazi per l'equipaggio. 2.1.3 Spazi per passeggeri (1/7/2003)
1.1.2 (1/7/2002) Con l'eccezione dei garage, delle lavanderie e delle toilet-
tes, a cui non si applicano le norme della presente Sezione,
Alle navi non classificate con la Società che soddisfino le
i locali per passeggeri comprendono:
prescrizioni della presente Sezione, viene rilasciato un Cer-
tificato di Conformità attestante la loro qualità di comfort. Il a) Cabine standard
detto Certificato ha una validità di 5 anni, che può essere Spazi per uso privato dei passeggeri, il cui utilizzo pri-
confermata, a richiesta dell'Armatore, per ulteriori 5 anni, mario è quello ai fini del riposo.
sulla base delle risultanze di una serie limitata di misura- b) Suites o mini-suites
zioni che rappresenti almeno il 5% delle misurazioni ese-
Cabine con livello di progettazione più elevato aventi
guite al tempo del primo rilascio del Certificato.
superficie maggiore di 15 m2 con zona soggiorno di
1.1.3 (1/7/2003) almeno il 30% della superficie totale.
Le disposizioni della presente Sezione si applicano alle navi c) Spazi di intrattenimento di Tipo A
convenzionali da passeggeri e da carico, indipendente- Spazi chiusi per la ricreazione e/o per il soggiorno pro-
mente dalla loro età, per quanto pratico e ragionevole a lungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore è
giudizio della Società. normalmente alto quando sono frequentati (per esem-
Le navi con lunghezza tra le perpendicolari inferiore a 65 pio: discoteche, teatri, cinema, casinò, sale di spetta-
metri saranno oggetto di particolare considerazione da colo, etc.).
parte della Società, soprattutto per quanto riguarda le pre- d) Spazi pubblici di Tipo B
scrizioni di cui in [5]. Spazi chiusi per la ricreazione dei e/o per il soggiorno
prolungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore
1.2 Principi di base non è normalmente alto quando sono frequentati (per
1.2.1 (1/7/2002) esempio: ristoranti, bar, palestre, sale con poltrone pull-
man, sale conferenze e spazi similari, etc.).
Le prescrizioni della presente Sezione definiscono i limiti
dei livelli di rumore a bordo delle navi, i metodi per la veri- e) Spazi pubblici di Tipo C
fica della conformità ed i criteri di accettabilità. Esse sono Spazi chiusi per la ricreazione dei e/o per il soggiorno
basate, come appropriato, sulle normative internazionali di prolungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore
riferimento e sono intese a conservarne i loro principi gene- è basso (per esempio: sale di lettura, biblioteche, sale
rali. per giochi a carte, cappelle, ristoranti alla carta, centri

Regolamenti RINA 2008 161


Parte F, Cap 6, Sez 1

di benessere, sale con poltrone pullman, piccole sale di Rating) ed è definita come potenza per servizio continua-
soggiorno e spazi similari, etc.). tivo (CSR = Continuous Service Rating).

f) Spazi pubblici di Tipo D 2.3.3 (1/7/2003)

Spazi nei quali non è normalmente previsto il soggiorno Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
prolungato dei passeggeri (per esempio: negozi, passeg- all'accordo con Armatore e Cantiere costruttore, si deve uti-
giate al coperto, atri, halls e spazi similari, etc.). lizzare una potenza operativa diversa all'85% di MCR, se
detta potenza corrisponde a quella di normale navigazione
g) Spazi di transito di Tipo E
della nave.
Spazi nei quali è normalmente previsto il soggiorno dei
passeggeri per breve tempo (per esempio: corridoi, 2.4 Indice sonoro
scale, piccole lavanderie per passeggeri, etc.).

h) Spazi aperti di Tipo F 2.4.1 Indice di riduzione sonora (Rw) (1/7/2003)

In accordo con le Norme ISO 717 - 1: 1996 e ISO 140 - 3:


Spazi esterni per il soggiorno prolungato e/o ricreativo
dei passeggeri (per esempio: aree per piscine, per idro- 1995, Rw è la misura di laboratorio dell'isolamento acustico
massaggi, passeggiate all'aperto, ponti per esposizione dei rumori, in aria, di elementi di costruzione.
al sole, etc.).
2.4.2 Indice di riduzione sonora apparente (R'w)
2.1.4 Spazi da lavoro (1/7/2003) (1/7/2003)

Spazi di servizio (come cucine, spazi per personale di servi- In accordo con le Norme ISO 717 - 1: 1996 e ISO 140 - 4 :
zio, locali pitture, spazi tecnici, officine, zone di transito, 1998, R'w è il valore delle misurazioni sul campo dell'isola-
etc.) con occasionali significativi livelli di rumore o con alti mento acustico dei rumori, in aria, tra locali.
livelli potenziali di rumore superiori a 85 dBA.
2.5 Indice di isolamento al calpestio (L'n,w)
2.2 Rumore
2.5.1 (1/7/2003)
2.2.1 (1/7/2002) In accordo con le Norme ISO 717 - 1996 e ISO 140 - 7 :
Il rumore è un livello d'onde sonore udibili, generalmente 1998, L'n,w è il valore delle misurazioni sul campo
di natura casuale, nel campo di frequenze comprese tra 20 dell'indice di isolamento al calpestio dei pavimenti.
e 18.000 Hz.

Ai fini della conformità alle norme della presente Sezione, 3 Prescrizioni generali
il livello sonoro viene misurato soltanto nel campo di fre-
quenze compreso tra 31,5 e 8000 Hz, a meno che non sia 3.1 Prescrizioni di progetto
diversamente specificato dalla Società in casi particolari.

2.2.2 (1/7/2003) 3.1.1 Caratteristiche di abbattimento del rumore


delle barriere (1/7/2003)
Ai fini delle norme della presente Sezione, il livello di
rumore o livello di pressione sonora ponderato A è misu- Ai fini dell'applicazione delle norme della presente
rato, in dB(A), mediante uno strumento di precisione per la Sezione, la caratteristica di abbattimento del rumore delle
rilevazione del rumore, con un grado di precisione di circa divisioni costituite da pareti, soffitti e pavimenti è rappre-
± 1 dB. sentata da R'w, che viene misurato in dB.

In relazione ai tipi di spazi separati dalle divisioni (verticali


2.3 Potenza operativa ed orizzontali), R'w deve essere almeno quello indicato in
Tab 1.
2.3.1 (1/7/2002)
La caratteristica individuale di abbattimento del rumore
La potenza operativa è la potenza, in kW, di normale eser-
(Rw) delle divisioni delle cabine deve essere scelta come
cizio della nave.
appropriato. Si raccomanda che l'R’w di tutte le superfici
2.3.2 (1/7/2003) sia preso in considerazione nel corso della progettazione,
per esempio quando si esegue la valutazione del rumore
La potenza operativa (CSR) che deve essere considerata, ai
[3.1.4].
fini delle presenti norme, è pari all'85% della massima
potenza continuativa (MCR = Maximum Continuous

162 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 1

Tabella 1 : Caratteristiche di abbattimento del rumore 3.1.3 Piano di isolamento acustico (1/7/2003)
delle divisioni (1/7/2005) L'isolamento acustico è un piano di sistemazione generale
degli spazi considerati nella presente Sezione, nel quale
sono fornite le seguenti informazioni:
R'w (dB)
a) il tipo di spazio di cui trattasi, con riferimento alle cate-
Divisioni tra: Livello Livello Livello gorie di cui in [2.1];
A B C
b) il valore della caratteristica di abbattimento del rumore
• Suite e mini-suite / cabine 43 40 35 (Rw) dei pavimenti e dei soffitti delle cabine;
• Cabine standard / cabine 40 37 35 c) il valore dell'Indice di isolamento al calpestio dei pavi-
• Discoteche / cabine 65 60 55 menti al di sopra delle cabine (L'n,w).
• Spazi di Tipo A / cabine 60 55 50 d) qualsiasi tipo di isolamento acustico, anche se integrato
con un piano di isolamento al fuoco o termico.
• Spazi di Tipo B / cabine 55 50 45
• Spazi di Tipo C / cabine 50 45 40 3.1.4 Valutazione del rumore di progetto (1/7/2002)
• Spazi di Tipo D / cabine 50 45 40
Una valutazione del rumore di progetto è una previsione
basata su modelli di calcolo, eseguiti in fase di progetto, dei
• Corridoi (Spazi di Tipo E) / 40 35 33 livelli di rumore ritenuti probabili negli spazi della nave.
suite
Sebbene non sia richiesto di sottoporre ad approvazione
• Corridoi (Spazi di Tipo E) / 37 33 30 una valutazione del rumore di progetto, si raccomanda che
cabine essa sia eseguita da parte del Progettista, soprattutto per le
• Cabine per equipaggio / locali 50 47 45 navi da passeggeri, allo scopo di progettare correttamente il
da lavoro sistema di isolamento acustico e di determinare gli appro-
• Cabine per equipaggio / 37 35 30 priati valori di Rw di pavimenti, pareti e soffitti delle cabine.
cabine
• Cabine per equipaggio / corri- 33 30 27
3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
doi
3.2.1 Piano di misurazione del rumore (1/7/2003)
Deve essere predisposto un piano che descriva il pro-
3.1.2 Caratteristiche dell'Indice di isolamento al gramma di misurazioni proposto, sviluppato in conformità
calpestio di pavimenti e soffitti (1/7/2002) con le indicazioni di cui in [5.2]. Il piano deve compren-
dere l'estensione e la classificazione delle zone della nave
Ai fini dell'applicazione delle norme della presente con il limite di livello di rumore, con riferimento al livello
Sezione, la caratteristica di abbattimento del rumore di un di COMFORT atteso in conformità con le indicazioni di cui
pavimento o di un soffitto è rappresentata da L'n,w, che in [5.5], ed il numero minimo proposto di misurazioni da
viene misurato in dB. effettuare in ciascun spazio della nave.
Lo scopo è quello di ottenere una distribuzione razionale
In relazione ai tipi di spazi separati da un pavimento o da dei punti di misurazione sull'interna estensione della nave.
un soffitto, devono essere assicurati i valori minimi di L'n,w
indicati in Tab 2. 3.2.2 Rapporto relativo alle misurazioni del rumore
(1/7/2002)
Ai fini di quanto indicato in Tab 2: In accordo con quanto indicato in [8], il rapporto deve con-
tenere:
• pavimento morbido significa: tappeto, moquette e
• posizione dei punti di misurazione;
simili,
• livelli di rumore misurati, in accordo con le indicazioni
• pavimento duro significa: marmo, mattonelle, legno, di cui in [5];
resine e simili. • livello di comfort globale, in accordo con le indicazioni
di cui in [7].
Inoltre devono essere registrati e contenuti nel rapporto i
Tabella 2 : Caratteristiche dell'Indice di isolamento al seguenti dati generali:
calpestio di pavimenti (1/7/2003) • condizione di caricazione della nave;
• particolari delle macchine di propulsione;
Pavimento al di sopra di una cabina da passeggeri L'n,w (dB) • profondità stimata del fondale;
• condizioni ambientali stimate (vento e onde);
• Pavimento morbido 50
• presenza di sorgenti di rumore dovuto a fattori esterni
• Pavimento duro 55 come personale aggiuntivo, lavori di riparazione o di
• Pavimento di sala da ballo, palco scenico, 45 sistemazione in corso, etc;
palestra • valori delle misurazioni di R'w, e se appropriato, di L'n,w.

Regolamenti RINA 2008 163


Parte F, Cap 6, Sez 1

3.3 Prescrizioni operative Tabella 3 : Massimo livello di rumore da attività


(1/7/2003)
3.3.1 Massimo livello di rumore da attività
(1/7/2002) Spazio dB(A)
Ai fini di quanto indicato nella presente Sezione, il mas- Cabine standard 75
simo livello di rumore da attività, Nmax, è il livello massimo
Suite o mini-suite 75
di rumore, espresso in dB(A), che si prevede possa generarsi
a seguito delle attività svolte nello spazio considerato. I Tipo A: discoteca 105
valori di Nmax sono indicati, per i diversi spazi di bordo, in Tipo A: teatro, sala da spettacolo 100
Tab 3.
Tipo A: cinema 95
Una nave ben progettata dal punto di vista del comfort deve Tipo A: altri spazi 90
avere un sistema di isolamento acustico capace di soppor-
Tipo B: spazi publici 85
tare i valori di Nmax. Similmente, in una nave ben esercita
dal punto di vista del comfort, non devono essere generati Tipo C: spazi publici 80
dall'attività svolta a bordo livelli di rumore superiori a Nmax. Tipo D: spazi publici 80
Ospedale 75
4 Documentazione da sottoporre ad Cabina per equipaggio 75
approvazione Spazi di lavoro e spazi tecnici e stazione di 85
condizionamento
4.1 Piano di isolamento acustico Locale apparato motore e locali macchine 110

4.1.1 (1/7/2002)
4.4 Risultati delle misurazioni del rumore
Il piano di isolamento acustico deve essere inviato per
informazione non appena disponibile e molto prima di ese- 4.4.1 (1/7/2002)
guire il programma di misurazioni del rumore. Sebbene il Deve essere presentato per l'approvazione un rapporto det-
piano di isolamento acustico non sia soggetto ad approva- tagliato.
zione, la sua presentazione è un prerequisito necessario per Si raccomanda di seguire lo schema di compilazione indi-
la conformità con le prescrizioni della presente Sezione. cato in [8].
Il rapporto sulle misurazioni del rumore deve essere firmato
4.2 Caratteristiche dell'abbattimento del da un rappresentante dell'Armatore, da un rappresentante
rumore della ditta che ha eseguito le misurazioni e dal Tecnico
della Società sotto la cui sorveglianza sono state eseguite le
4.2.1 (1/7/2003)
misurazioni stesse.
Devono essere fornite le seguenti informazioni:
a) Per le pareti di delimitazione delle cabine: 5 Livelli di rumore: condizioni e criteri
• Certificato delle prove di laboratorio relative di accettazione
all'Indice di abbattimento del rumore Rw, per cia-
scun tipo di pareti di cabine installate a bordo 5.1 Condizioni di prova
• Dettagli relativi all'installazione di tutti pannelli e gli
allestimenti per le pareti ed i soffitti 5.1.1 Generalità (1/7/2005)
I livelli di rumore devono essere misurati in accordo allo
• La previsione dell'Indice di abbattimento apparente
ISO 2923 nelle condizioni di seguito descritte. Condizioni
del rumore R'w, oppure i valori misurati sul posto
diverse possono essere accettate come equivalenti a discre-
nei punti di misura indicati in [6.1].
zione della Società.
b) Per i pavimenti ed i soffitti delle cabine:
5.1.2 Apparecchiature funzionanti durante le prove
• La previsione dell'Indice di isolamento al calpestio (1/7/2002)
L'n,w , oppure i valori misurati sul posto nei punti di
Durante le misurazioni, tutti gli impianti ausiliari, gli
misura indicati in [6.1]. impianti di ventilazione forzata e di condizionamento
(impianti HVAC) e gli impianti per i servizi d'albergo
4.3 Piano delle misurazioni devono essere in funzione nelle normali condizioni di eser-
cizio; deve essere evitato qualsiasi rumore originato dallo
4.3.1 (1/7/2002) svolgimento di ogni genere di attività umana non necessaria
Il piano delle misurazioni proposto, sviluppato come indi- e pertanto deve essere presente solo il personale necessario
cato in [3.2.1], deve essere presentato, per informazione, per lo svolgimento di attività ai fini dell'esercizio della nave
con congruo anticipo rispetto all'inizio del programma di e quello addetto alle misurazioni.
misurazioni.
Durante le misurazioni tutte le apparecchiature per la ricre-
azione dei passeggeri devono essere spente.

164 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 1

Le porte e le finestre devono essere chiuse. Nella valutazione della distribuzione del rumore, per tutti i
tipi di locali chiusi, dovranno essere presi in considerazione
Le sale devono essere provviste di tutto il mobilio, gli arre-
solo i punti con il valore medio rappresentativo di un'area
damenti, i rivestimenti di ponte e di soffitti (per esempio:
superiore a 50 m2.
tappeti, etc.)
Se si verifica una differenza di livello di rumore superiore a
5.1.3 Condizioni di caricazione della nave 5 dB(A), nei medesimi locali chiusi, devono essere prese in
(1/7/2002) considerazione misurazioni addizionali in detti locali.
Per quanto possibile, le condizioni di caricazione della
nave devono essere le più prossime alle normali condizioni 5.2.2 Spazi per passeggeri (1/7/2005)
operative. a) Cabine, mini-suites e suites
Le misurazioni devono essere eseguite, sulla base del
5.1.4 Condizioni ambientali (1/7/2002) piano delle misurazioni, sul 30% più rappresentativo
La profondità dell'acqua deve essere almeno 10 volte supe- delle cabine ubicate tra la poppa e la paratia prodiera
riore al pescaggio della nave. del locale apparato motore e sul 10% più rappresenta-
tivo delle altre cabine. La posizione del microfono deve
In generale le condizioni meteorologiche devono essere
essere nel centro della cabina ad una altezza di 1,4 m
entro i seguenti limiti:
dal ponte. La distanza del microfono dalle pareti non
• Vento: non superiore a forza 3 Beaufort - forte brezza deve essere inferiore a 0,5 m.
(velocità: da 7 a 10 nodi); Ciascuna cabina sottoposta a misurazioni, di estensione
• onde: non superiori a forza 3 - mare mosso (altezza superiore a 25 m2, deve contenere almeno due punti di
significativa delle onde: da 0,5 a 1,25 metri). misurazione, con ciascun punto posto ad 1/3 della
dimensione principale. Misurazioni addizionali devono
5.1.5 Potenza propulsiva (1/7/2005) essere eseguite a discrezione della Società
a) Le misurazioni devono essere eseguite con l'impianto di b) Spazi chiusi per passeggeri ( Spazi di tipo A, B, C, D ed
propulsione funzionante alla potenza operativa CSR, di E)
cui in [2.3]. Devono essere eseguite misurazioni in tutti i detti spazi
b) Misurazioni addizionali devono essere eseguite al di estensione superiore a 150 m2.
100% MCR ed all'x% MCR, potenze propulsive diverse Un punto di misurazione deve essere posto (approssi-
rispetto alla potenza operativa CSR soggette all’approva- mativamente) ogni 100 m2 di superficie dello spazio sot-
zione della Società ed all’accordo fra armatore e can- toposto a misurazione.
tiere.
Spazi aventi una superficie inferiore a 150 m2 devono
essere presi in considerazione solo se sono vicini a
5.1.6 Altre apparecchiature (1/7/2003)
potenziali sorgenti di rumore.
Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
all'accordo con le Parti interessate, le apparecchiature c) Spazi aperti di tipo F
come i thrusters di prora, le pinne stabilizzatrici, etc. Devono essere eseguite misurazioni in tutti gli spazi
devono essere in funzione durante le misurazioni, se ciò è suddetti. Negli spazi ricreativi aperti, se progettati per
necessario affinché la nave proceda nelle normali condi- un soggiorno prolungato dei passeggeri (per esempio le
zioni di navigazione e nelle condizioni ambientali specifi- aree delle piscine), vi deve essere un punto di misura-
cate in [5.1.4]. zione ogni 100 m2 di superficie. Per gli altri tipi di spazi,
vi deve essere un punto di misurazione ogni 200 m2 di
Con le sopra citate altre apparecchiature funzionanti, il
superficie. Se lo spazio aperto può essere chiuso per
limite accettabile di rumore, in accordo con [5.5], sarà
mezzo di un elemento mobile, detto spazio può essere
oggetto di particolare considerazione da parte della
considerato come uno spazio chiuso e per esso si appli-
Società.
cano le disposizioni relative agli spazi chiusi.

5.2 Punti di misurazione 5.2.3 Spazi per equipaggio (1/7/2005)


Devono essere eseguite misurazioni in almeno:
5.2.1 Generalità (1/7/2003)
a) tre punti del locale timoneria (uno al centro, uno alle
Le misurazioni devono essere eseguite, in tutti gli spazi due estremità, a dritta o a sinistra ed uno sulla aletta di
maggiormente rappresentativi definiti in [2.1], vicino alle plancia nel lato sottovento);
sorgenti potenziali di rumore (cofano di motori, trunk di
ventilazione, stazione per impianti combinati di ventila- b) sei cabine (compreso l'ospedale) su ogni ponte, per cia-
zione forzata e condizionamento (impianti HVAC), sala scuna zona verticale principale (preferibilmente due
macchine, scarichi di ventilatori, etc.) in accordo con i cabine al centro, due a dritta e due a sinistra);
seguenti principi generali. c) un punto nei locali da lavoro presidiati.
Misurazioni addizionali devono essere eseguite, a discre- In qualsiasi altro spazio sottoposto a misurazioni e più
zione della Società, per stabilire l'estensione della zona ampio di 60 m2, vi devono essere almeno due punti di
soggetta ad eccessivo rumore. misurazione.

Regolamenti RINA 2008 165


Parte F, Cap 6, Sez 1

5.3 Strumentazione 5.5 Livello di rumore accettabile alla condi-


5.3.1 (1/7/2007) zione CSR
Le misurazioni devono essere eseguite per mezzo di fono- 5.5.1 (1/7/2003)
metri integratori di precisione. Detti misuratori devono sod- I limiti per la determinazione del livello di comfort da
disfare le disposizioni della Norma IEC 6167-1 tipo 1 rumore sono indicati in Tab 4, per ciascuna categoria di
oppure uno standard ritenuto equivalente dalla Società. spazi.
Per gli spazi per equipaggio, su tutti i tipi di navi, la Società
Tale conformità deve essere verificata almeno ogni due anni
può accettare valori diversi, se ciò è richiesto dalle norme
da una Organizzazione riconosciuta dalla Società.
nazionali dello Stato del quale la nave batte la bandiera, a
La data dell'ultima verifica e dell'accertamento di confor- condizione che detti valori non siano superiori al valore LB
mità alle relative normative IEC deve essere registrata. in Tab 4.
Devono essere disponibili le tabelle di taratura.
5.5.2 (1/1/2008)
Per ciascun spazio sottoposto a misurazioni, il livello medio
5.4 Procedura di misurazione di rumore rispetto al tempo ed allo spazio, LAeq, calcolato in
5.4.1 (1/7/2007) accordo con [5.4] viene confrontato con i limiti di cui in
Tab 4.
Devono essere eseguite misurazioni per stimare i livelli di
pressione sonora LP mediante la rilevazione della media dei a) Livelli di rumore: cabine per passeggeri e spazi di tipo
rumori durante un periodo di almeno 15 secondi, con il A, B, C, D meno ampi di 150 m2
tempo di pesatura lento (S). Se il suono è irregolare con flut- 1) Il livello di comfort è A se:
tuazioni superiori a ± 3 dB(A) la durata della misurazione • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
deve essere prolungata ad almeno 30 s. Il valore misurato oppure
deve essere arrotondato al valore intero più prossimo. • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
Il livello di rumore deve essere misurato in unità dB (A), con eccetto che per una quantità inferiore o uguale
la curva di pesatura A. al 5% del numero complessivo di spazi di questi
tipi.
Una zona verticale principale con livelli di rumore ecces-
sivi rispetto ai limiti attesi deve essere sottoposta a misura- In ogni caso eventuali valori superiori a LA
zioni addizionali, per mettere in evidenza l'estensione della devono essere inferiori o uguali a LB
distribuzione spaziale del rumore. 2) Il livello di comfort è B se:
Il livello di rumore medio misurato, LAeq, rappresentativo del • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB
livello di COMFORT del tipo di spazio, viene calcolato 3) Il livello di comfort è C se:
sulla base dell'energia in accordo con la seguente equa- • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB +
zione: 5dB(A).
• Spazio meno ampio di 150 m2, LAeq è la media dei livelli b) Livelli di rumore: spazi di tipo A, B, C, D, E ed F più
di rumore misurati calcolata per detto spazio: ampi di 150 m2
N
⎛1 ⎞ 1) Il livello di comfort è A se:
⎛ ⎝ 10 i⎠ ⎞
------ Lp

⎜ 10
⎜ =1
∑ ⎟

• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA
L Aeq = 10 log ⎜ i-------------------------- -⎟ 2) Il livello di comfort è B se:
⎜ N ⎟
⎜ ⎟ • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB
⎝ ⎠
3) Il livello di comfort è C se:
• Spazi uguali o più ampi di 150 m2, LAeq è la media pon- • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB,
derale della serie di punti di misurazione, tenendo eccetto che per una quantità inferiore o uguale
conto dell'area effettiva coperta dal singolo valore misu- al 10% del numero complessivo di spazi di que-
rato: sti tipi a bordo, che devono avere valori di LAeq
inferiori o uguali a LB + 5dB(A).
N
⎛ 1
- ⎞⎞
⎛ -----
⎝ Lp i⎠ c) Livelli di rumore: spazi per equipaggio
⎜ ∑
⎜ S i 10 10 ⎟
⎟ 1) Il livello di comfort è A se:
L Aeq = 10 log ⎜⎜ i-------------------------------
=1 ⎟

N
• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
⎜ ⎟


∑ Si ⎟

oppure
i=1 • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LA,
essendo: eccetto che per una quantità inferiore o uguale
al 10% del numero complessivo di spazi per
LPi : livello di rumore nel punto di misura i-esimo. equipaggio di questi tipi, che devono avere
Si : area associata con il livello di rumore nel punto valori di LAeq inferiori o uguali a LB
di misura i-esimo. 2) Il livello di comfort è B se:
N : numero di misurazioni. • tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB

166 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 1

3) Il livello di comfort è C se: gli spazi per la navigazione, la sala radio, l'ospe-
• tutti i valori di LAeq sono inferiori o uguali a LB, dale che devono avere valori di LAeq inferiori o
eccetto che per le cabine degli ufficiali superiori, uguali a LB + 5dB(A).

Tabella 4 : Condizione CSR - Limiti del livello di rumore (1/7/2005)

Tipo di spazi LA LB

Spazi per passeggeri


Suite o mini-suite (S) 45 50
Cabine standard (Cb) 50 55
Spazi di tipo A,B e D 55 60
Spazi di tipo C 52 57
Spazi di tipo E 60 65
Spazi di tipo F (1) 65 70
Spazi per equipaggio
Cabine per equipaggio 55 60
Cabine per Ufficiale Senior 52 55
Spazi per la navigazione 58 60
Sala radio 58 60
Ospedale 50 55
Spazi pubblici per equipaggio 60 65
Spazi di lavoro senza apparecchiature in funzione 70 75
Uffici 58 65
Sala mensa / Sala di ricreazione 60 65
Sala di comando macchine 70 75
Ponti scoperti per equipaggio (2) 70 75
(1) + 10 dB(A) se a distanza inferiore a 1 m da ingressi o scarichi della ventilazione
(2) + 5 dB(A) se a distanza inferiore a 1 m da prese o scarichi di ventilazione

5.6 Livello di rumore a potenze diverse da MCR) e Lx%MCR (livello di rumore alla condizione pari all'x%
CSR di MCR) sono confrontati con il livello di rumore alla condi-
zione CSR, LA eq di cui in [5.1.5] a).
5.6.1 Punti di misurazione (1/7/2005)
a) Il livello del comfort è A se:
Lo scopo di queste misurazioni è quello di verificare che il
livello di rumore non cambi in modo eccessivo. Le misura- • tutte le differenze del livello di rumore con i corri-
zioni devono riguardare le aree critiche fino al 5 % delle spondenti valori alla potenza CSR sono inferiori od
misurazioni complessive su ciascun ponte eseguite alla uguali a 3 dB(A), oppure
condizione operativa CSR. Le aree critiche sono quelle in • i livelli di rumore sono inferiori od uguali a LA+ 5
cui sono stati misurati i più elevati livelli di rumore. dB(A).
Esclusi gli spazi per ricreazione esterni, per ogni ponte, le
b) Il livello del comfort è B se:
aree in corrispondenza della posizione longitudinale
dell'elica e vicine al cofano del motore devono essere con- • i livelli di rumore sono inferiori od uguali a LB+ 5
siderate critiche. dB(A).

5.6.2 Livello di rumore accettabile in condizioni c) Il livello del comfort è C se:


diverse da CSR (1/7/2005)
• tutte le differenze del livello di rumore con i corri-
Il livello di rumore misurato nella condizione operativa di spondenti valori alla potenza CSR sono superiori a 5
cui in [5.1.5] b), LMCR (livello di rumore nella condizione dB(A).

Regolamenti RINA 2008 167


Parte F, Cap 6, Sez 1

6 Caratteristiche di isolamento acustico: B, se:


condizioni di prova e criteri di accetta- - L'isolamento acustico della divisione verticale R'wmis è
zione uguale o superiore a R'w al livello B, e
- L'isolamento acustico della divisione orizzontale R'wmis
6.1 Condizioni di prova tra la cabina per passeggeri e spazi di tipo A è uguale o
superiore a R'w al livello B.
6.1.1 Generalità (1/7/2003)
Le misurazioni devono essere eseguite nelle cabine per pas- C, se:
seggeri secondo le seguenti indicazioni. A giudizio della - L'isolamento acustico della divisione verticale R'wmis è
Società, devono essere eseguite misurazioni addizionali, in
uguale o superiore a R'w al livello C, e
particolari posizioni entro l'area misurata.
Le misurazioni devono essere eseguite anche negli spazi - L'isolamento acustico della divisione orizzontale R'wmis
per l'equipaggio, se l'installazione e l'assemblaggio delle tra la cabina per passeggeri e spazi di tipo A è uguale o
barriere, dei soffitti, dei pavimenti e di tutto l'isolamento superiore a R'w al livello C.
acustico sono diversi da quelli degli spazi per i passeggeri.
Le caratteristiche di isolamento acustico delle divisioni 7 Livello di comfort globale della nave
(R'w) e le caratteristiche di isolamento al calpestio di pavi- relativo al rumore
menti e soffitti (L'n,w) devono essere misurati solo nelle aree
delle cabine, con la nave agli ormeggi, una volta che sia
stata completata l'installazione di pavimenti, soffitti e arre- 7.1 Generalità
damento. 7.1.1 (1/7/2003)
6.1.2 Punti di misurazione (1/7/2003) Il livello di comfort è stabilito in base ai valori effettivi rag-
Per ciascun tipo di pareti o ponti, devono essere eseguite giunti dai livelli di rumore e dagli indici di isolamento acu-
misurazioni per la cabina con la più ampia superficie che stico, a condizione che si raggiunga almeno il livello C.
separa gli spazi misurati. Ai fini delle presenti norme, il livello di comfort globale
a) Per ciascun tipo di divisioni orizzontali o verticali, relativo al rumore viene assegnato come indicato nel
devono essere eseguite misurazioni dell'isolamento seguito.
acustico dall'Indice di rumore nell'aria R'Wmis.
7.1.2 COMF-NOISE A (1/7/2003)
I valori di R'Wmis devono essere confrontati con i limiti di
cui in Tab 1. Il livello di comfort è A, se:
b) Per ciascun tipo di alloggio, al di sotto dei diversi tipi di • il livello di rumore alla condizione CSR, di cui in [5.5]
pavimento, devono essere eseguite misurazioni dell'iso- • il livello di rumore in condizioni diverse da CSR, di cui
lamento acustico dal rumore dovuto al calpestio L’n,Wmis. in [5.6]
Devono essere considerate due tipologie di pavimento: • gli indici di isolamento acustico, di cui in [6.2]
• duro: marmo, legno, mattonelle
• morbido: moquette, erba sintetica. sono a livello A.
Per ciascun tipo di pavimento i valori misurati devono
essere confrontati con i limiti di cui in Tab 2.
7.1.3 COMF-NOISE B (1/7/2005)
Il livello di comfort è B, se si verifica che uno dei seguenti
6.1.3 Procedure di misurazione (1/7/2003) livelli/indici:
Le misurazioni degli indici di isolamento acustico da
• il livello di rumore alla condizione CSR, di cui in [5.5]
rumore nell'aria e da calpestio devono essere eseguite in
accordo con le Norme ISO di cui [2.4] e [2.5]. • il livello di rumore in condizioni diverse da CSR, di cui
in [5.6]
6.2 Criteri di accettazione • gli indici di isolamento acustico, di cui in [6.2]
6.2.1 (1/7/2003)
è a livello B (gli altri devono essere A o B).
Per ogni pavimento o parete misurati in accordo con [6.1.2]
e con riferimento al valore delle caratteristiche di R'w in 7.1.4 COMF-NOISE C (1/7/2005)
Tab 1 e di L'n,w in Tab 2, il livello di comfort risultante è:
Il livello di comfort è C, se si verifica che uno dei seguenti
A, se: livelli/indici:
- L'isolamento acustico della divisione verticale R'wmis è
• il livello di rumore alla condizione CSR, di cui in [5.5]
uguale o superiore a R'w al livello A, e
• il livello di rumore in condizioni diverse da CSR, di cui
- L'isolamento acustico della divisione orizzontale R'wmis in [5.6]
tra la cabina per passeggeri e spazi di tipo A è uguale o
• gli indici di isolamento acustico, di cui in [6.2]
superiore a R'w al livello A, e
- Il rumore da calpestio L'n,Wmis è inferiore o uguale a L'nw. è a livello C.

168 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 1

8 Rapporto

8.1
8.1.1 (1/7/2003)
Il rapporto sulle misurazioni del rumore deve contenere
quanto indicato nelle seguenti tabelle.

Tabella 5 : Caratteristiche della nave (1/7/2003)

Nome della nave


Numero di Registro - RI
Bandiera
Nome dell’Armatore
Nome del Cantiere
Numero di costruzione
Tipo di nave
Dimensioni
Lunghezza - Lpp m
Larghezza - B m
Altezza di costruzione - D m
Immersione massima - T m
Dislocamento all’immersione T t
Velocità alla potenza MCR nodi
Potenza propulsiva MCR kW
Potenza propulsiva CSR kW % MCR

Tabella 6 : Caratteristiche delle macchine (1/7/2003)

Macchine di propulsione
Costruttore
Tipo
Numero di unità
Potenza massima continuativa kW
Velocità di rotazione dell’albero giri/min

Tipo di elica
Numero di eliche
Numero di pale
Velocità di rotazione alla massima potenza propulsiva MCR giri/min
Diametro dell'elica m
Passo dell'elica alla potenza propulsiva MCR
Elica a pale orientabili SI NO

Pinne stabilizzatrici, thruster SI NO


di prora, etc. necessari per il
normale esercizio

Regolamenti RINA 2008 169


Parte F, Cap 6, Sez 1

Tabella 7 : Strumentazione di misura - rumore (1/7/2003)

Strumentazione / Fabbricante
Misuratore del livello di rumore
Microfono
Filtro
Calibro
Taratura del misuratore del livello di rumore
Data di taratura in laboratorio
Data di taratura prima delle misurazioni

Tabella 8 : Condizioni durante le misurazioni (1/7/2005)

Data
Inizio
Completamento
Posizione della nave
Tipo di viaggio
Condizioni durante le misurazioni
Immersione a prora m
Immersione a poppa m
Profondità dell'acqua sotto la chiglia m
Condizioni del tempo
Forza/velocità del vento Bf - m/s
Stato del mare/ altezza media d'onda SS - m
CSR MCR x%MCR
Velocità della nave Nodi
Velocità di rotazione dell'albero portaelica giri/min
Impostazione del passo
dell'elica
Velocità di rotazione delle macchine di propulsione giri/min
Potenza delle macchine di propulsione kW
Percentuale della massima potenza continuativa % 100
Numero di unità delle macchine di propulsione in
funzione
Numero di generatori elettrici in funzione
Numero di unità dei macchinari ausiliari in fun-
zione

Tabella 9 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa CSR - dettagli (1/7/2005)

Punto di misura Tipo di spazio: S [m2] LP LAeq LX%MCR LMCR


Numero Cb: Cabina standard; Suite o minisuite; A; B; C; D, E, [dB(A)] [dB(A)] [dB(A)] [dB(A)]
F; Crew cab: Cabina standard per l'equipaggio; Crew
S.: Cabine per ufficiali superiori; Uffici per l'equipag-
gio; Spazio da lavoro per equipaggio; Spazio per la
navigazione per equipaggio; spazio pubblico per equi-
paggio
1
2
...

170 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 1

Tabella 10 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa (CSR) - sommario (1/7/2003)

Numero totale di misurazioni Numero totale di spazi

Numero di misurazioni ≤ LA % di misurazioni ≤ LA

Numero di misurazioni ≤ LB % di misurazioni ≤ LB

Numero di misurazioni ≤ LB + 5 dB(A) % di misurazioni ≤ LB + 5 dB(A)

Tabella 11 : Risultati delle misurazioni: misurazioni a potenze diverse da CSR - sommario (1/7/2005)

Numero di misurazioni x% MCR %


Numero di misurazioni Lx%MCR -LAeq ≤ 3 dB o Numero di misurazioni Lx%MCR ≤ LB + 5 dB (A)
Lx%MCR ≤ LA + 5 dB (A)

Numero di misurazioni MCR %


Numero di misurazioni LMCR -LAeq ≤ 3 dB o Numero di misurazioni LMCR ≤ LB + 5 dB (A)
LMCR ≤ LA + 5 dB (A)

Tabella 12 : Misurazioni eseguite agli ormeggi (isolamento acustico da rumore nell'aria) (1/7/2003)

Tipo di parete:
Spazi delimitati:
Punto di misurazione Numero R'W misurato R'W ammissibile Deviazione [dB]

1
2
...

Tabella 13 : Misurazioni eseguite agli ormeggi (isolamento acustico del rumore da calpestio) (1/7/2002)

Tipo di pavimento:
Spazio sovrastante:
Punto di misurazione Numero L'n,W misurato L'n,W ammissibile Deviazione [dB]

1
2
...

Regolamenti RINA 2008 171


Parte F, Cap 6, Sez 2

SEZIONE 2 COMFORT RELATIVO ALLE VIBRAZIONI

1 Generalità 1.2.2 (1/7/2002)


La conformità con la normativa presente è verificata in base
1.1 Applicabilità a misure dei livelli di vibrazione negli spazi di bordo.

1.1.1 (1/7/2007) Le misure devono essere eseguite da un Tecnico della


Società, o da tecnici di un'altra Società riconosciuta idonea
La notazione COMF-VIB, in accordo con Parte A, Cap 1,
dalla Società stessa. In quest'ultimo caso, le misure
Sez 2, [6.7.3], sarà assegnata alle navi classificate con la
dovranno essere effettuate sotto la sorveglianza di un Tec-
Società che soddisfino le prescrizioni della presente
nico della Società.
Sezione.
Qualora la nave sia sottoposta a lavori di modifica, di 2 Definizioni
ristrutturazione o di riparazione che possano influenzare il
livello di comfort, la conservazione della notazione è 2.1 Categorie di spazi
subordinata alle risultanze di nuove misurazioni ritenute
appropriate dalla Società. 2.1.1 Generalità (1/7/2002)
Ai fini dell'applicazione delle norme della presente Sezione
La notazione è completata dalle lettere A, B o C, che rap-
viene utilizzata una specifica suddivisione in categorie
presentano la classe di merito acquisita per l'assegnazione
degli spazi della nave in relazione al loro comfort.
della notazione, corrispondendo alla classe A il livello di
vibrazione più basso. La notazione COMF- VIB viene asse- 2.1.2 Spazi per l'equipaggio (1/7/2002)
gnata solo se si raggiunge almeno la classe di merito C. Gli spazi per l'equipaggio sono quelli descritti nella Risolu-
Se i livelli di merito acquisiti dagli eventuali spazi per pas- zione IMO A.468(XII).
seggeri e dagli spazi per l'equipaggio sono diversi, la nota-
zione viene completata con il suffisso: 2.1.3 Spazi per passeggeri (1/7/2002)
Con l'eccezione dei garage, delle lavanderie e delle toilet-
• PAX, per gli spazi per i passeggeri, e
tes, a cui non si applicano le norme della presente Sezione,
• CREW, per gli spazi per l'equipaggio. i locali per passeggeri comprendono:
1.1.2 (1/7/2002) a) Cabine standard
Alle navi non classificate con la Società che soddisfino le Spazi per uso privato dei passeggeri, il cui utilizzo pri-
prescrizioni della presente Sezione viene rilasciato un Cer- mario è quello ai fini del riposo.
tificato di Conformità attestante che la loro qualità di
b) Suites o mini-suites
comfort. Il detto Certificato ha una validità di 5 anni che
può essere confermata, a richiesta dell'Armatore, per ulte- Cabine con livello di progettazione più elevato aventi
riori 5 anni sulla base delle risultanze di una serie limitata superficie maggiore di 15 m2 con zona soggiorno di
di misurazioni che rappresenti almeno il 5% delle misura- almeno il 30% della superficie totale.
zioni eseguite al tempo del primo rilascio del Certificato. c) Spazi di intrattenimento di Tipo A
1.1.3 (1/7/2003) Spazi chiusi per la ricreazione e/o per il soggiorno pro-
Le disposizioni della presente Sezione si applicano alle navi lungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore è
convenzionali da passeggeri e da carico indipendente- normalmente alto quando sono frequentati (per esem-
mente dalla loro età, per quanto pratico e ragionevole a pio: discoteche, teatri, cinema, casinò, sale di spetta-
giudizio della Società. colo, etc.).
Le navi con lunghezza tra le perpendicolari inferiore a 65 d) Spazi pubblici di Tipo B
metri saranno oggetto di particolare considerazione da Spazi chiusi per la ricreazione dei e/o per il soggiorno
parte della Società, soprattutto per quanto riguarda le pre- prolungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore
scrizioni di cui in [7]. non è normalmente alto quando sono frequentati (per
esempio: ristoranti, bar, palestre, sale con poltrone pull-
1.2 Principi di base man, sale conferenze e spazi similari, etc.).
1.2.1 (1/7/2002) e) Spazi pubblici di Tipo C
Le prescrizioni della presente Sezione definiscono i limiti Spazi chiusi per la ricreazione dei e/o per il soggiorno
dei livelli di vibrazione a bordo delle navi, i metodi per la prolungato dei passeggeri, nei quali il livello di rumore
verifica della conformità ed i criteri di accettabilità. Esse è basso (per esempio: sale di lettura, biblioteche, sale
sono basate, come appropriato, sulle normative internazio- per giochi a carte, cappelle, ristoranti alla carta, centri
nali di riferimento e sono intese a conservarne i loro prin- di benessere, sale con poltrone pullman, piccole sale di
cipi generali. soggiorno e spazi similari, etc.).

172 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 2

f) Spazi pubblici di Tipo D dell'intera nave (modelli a 3D), eseguiti nella prima fase di
Spazi nei quali non è normalmente previsto il soggiorno progetto.
prolungato dei passeggeri (per esempio: negozi, passeg- Sebbene non sia richiesto di sottoporre ad approvazione
giate al coperto, atri, halls e spazi similari, etc.). una valutazione della vibrazione di progetto, si racco-
g) Spazi di transito di Tipo E manda che essa sia eseguita da parte del Progettista, soprat-
tutto per le navi da passeggeri, allo scopo di progettare
Spazi nei quali è normalmente previsto il soggiorno dei correttamente le sistemazioni strutturali in modo da evitare
passeggeri per breve tempo (per esempio: corridoi, livelli elevati di vibrazione.
scale, piccole lavanderie per passeggeri, etc.).
h) Spazi aperti di Tipo F 3.2 Prescrizioni relative alla costruzione
Spazi esterni per il soggiorno prolungato e/o ricreativo
dei passeggeri (per esempio: aree per piscine, per idro- 3.2.1 Piano di misurazione delle vibrazioni
(1/7/2002)
massaggi, passeggiate all'aperto, ponti per esposizione
al sole, etc.). Deve essere predisposto un piano che descriva il pro-
gramma di misurazioni proposto, sviluppato in conformità
2.1.4 Spazi da lavoro (1/7/2003) con le indicazioni di cui in [5.2]. Il piano deve compren-
Spazi di servizio (come cucine, spazi per personale di servi- dere l'estensione e la classificazione delle zone della nave
zio, locali pitture, spazi tecnici, officine, zone di transito, ed il numero minimo proposto di misurazioni da effettuare
etc.) con occasionali significativi livelli di rumore o con alti in ciascun spazio della nave. Lo scopo è quello di ottenere
livelli potenziali di rumore superiori a 85 dBA. una distribuzione razionale dei punti di misurazione
sull'intera estensione della nave.
2.2 Vibrazione 3.2.2 Rapporto relativo alle misurazioni delle
2.2.1 (1/7/2005) vibrazioni (1/7/2003)
Deve essere inviato un rapporto dettagliato delle misura-
Variazione con il tempo del valore di una grandezza fisica
zioni eseguite. A tale scopo, possono essere utilizzati i
descrittiva del moto o della posizione di un impianto mec-
moduli illustrati in [8]. Il rapporto deve contenere:
canico, quando tale valore sia alternativamente maggiore o
minore di un valore medio di riferimento. • posizione dei punti di misurazione
• livelli di vibrazione misurati
Per quanto concerne le presenti norme, si considera come
grandezza di riferimento: nel campo di frequenze tra 1 e 5 • per ogni punto di misurazione delle vibrazioni, lo spet-
Hz, l'accelerazione strutturale misurata in mm/s2 e, nel tro della velocità strutturale nella gamma di frequenze
campo di frequenze tra 5 e 100 Hz, la velocità strutturale di investigazione, come prodotto dai misuratori portatili
misurata in mm/s.. (vibrometri), insieme con una indicazione della fre-
quenza e dei principali valori di picco
2.3 Potenza operativa • livello di comfort risultante.

2.3.1 (1/7/2002) Inoltre devono essere registrati e contenuti nel rapporto le


condizioni ed i dati generali seguenti:
La potenza operativa che è la potenza, in kW, di normale
esercizio della nave. • condizione di caricazione della nave
• particolari delle macchine di propulsione, degli ausiliari
2.3.2 (1/7/2003)
essenziali, degli apparecchi di ausilio alla navigazione,
La potenza operativa deve essere considerata, ai fini delle degli impianti radio e radar
presenti norme, è uguale all'85% della massima potenza
• profondità del fondale
continuativa (MCR = Maximum Continuous Rating) ed è
definita come CSR (Continuous Service Rating). • condizioni ambientali stimate (vento e onde)

2.3.3 (1/7/2003)
4 Documentazione da inviare
Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed
all'accordo con Armatore e Cantiere costruttore, si può
impiegare una potenza operativa superiore all'85% di 4.1 Piano delle misurazioni
MCR, se detta potenza corrisponde a quella di normale 4.1.1 (1/7/2002)
navigazione della nave. Il piano delle misurazioni proposto, sviluppato come indi-
cato in [3.2.1], deve essere presentato per approvazione
3 Prescrizioni generali con congruo anticipo rispetto all'inizio del programma di
misurazioni.
3.1 Prescrizioni di progetto
4.2 Rapporto sui risultati delle misurazioni
3.1.1 Valutazione della vibrazione di progetto 4.2.1 (1/7/2002)
(1/7/2002) Deve essere presentato per approvazione un rapporto, debi-
Una valutazione della vibrazione di progetto è una previ- tamente firmato. Si raccomanda di utilizzare lo schema sug-
sione delle velocità di vibrazione previste negli spazi della gerito in [8]. Il rapporto relativo alle misurazioni delle
nave, basata su modelli di calcolo ad elementi finiti (FEM) vibrazioni deve essere firmato per conferma da un rappre-

Regolamenti RINA 2008 173


Parte F, Cap 6, Sez 2

sentante dell'Armatore, da un rappresentante della ditta che zioni di navigazione e nelle condizioni ambientali specifi-
ha eseguito le misurazioni e dal Tecnico della Società sotto cate in [5.1.4].
la cui sorveglianza sono state eseguite le misurazioni stesse. Con le suddette altre apparecchiature in funzione, i livelli
accettabili di vibrazione di cui in [7] possono essere
5 Livelli di vibrazione: condizioni e cri- oggetto di particolare considerazione da parte della
teri di accettazione Società.

5.1 Condizioni di prova 5.2 Punti di misurazione

5.1.1 Generalità (1/7/2002) 5.2.1 Generalità (1/7/2003)


I livelli di vibrazione devono essere misurati nelle condi- Le misurazioni devono essere eseguite in tutti gli spazi defi-
zioni di seguito descritte. Condizioni diverse possono niti in [2.1], in accordo con i principi generali di cui alle
essere accettate come equivalenti a discrezione della Norme ISO 4867-1984 e ISO 4868-1984. Misurazioni
Società. addizionali devono essere eseguite a discrezione della
Società, qualora si manifesti una evidente vibrazione
Per quanto possibile la nave deve navigare lungo una rotta
locale.
rettilinea.
A titolo di riferimento, deve essere misurata la componente
5.1.2 Apparecchiature funzionanti durante le prove verticale della vibrazione in almeno due punti sullo stesso
(1/7/2003) ponte, il più prossimi possibile alla posizione longitudinale
Durante le misurazioni, tutti gli impianti ausiliari, gli dell'elica (o delle eliche), uno a centro nave e uno sul
impianti combinati di ventilazione forzata e di condiziona- fianco. Si raccomanda che per detti due punti di misura-
mento (impianti HVAC) e gli impianti per i servizi zione siano previsti una registrazione in tempo reale delle
d'albergo devono essere in funzione nelle normali condi- vibrazioni, con la storia nel tempo della forma d'onda, e gli
zioni di esercizio. spettri di vibrazione.
Le sale devono essere provviste di tutto il mobilio, gli arre- 5.2.2 (1/7/2003)
damenti ed i rivestimenti di ponti e di soffitti (per esempio: Nei locali per passeggeri devono essere eseguite misura-
tappeti). zioni in almeno 10 posizioni per ogni ponte, con almeno
tre misurazioni per la zona verticale principale. Il 50% dei
5.1.3 Condizioni di caricazione della nave
(1/7/2002) punti di misurazione deve essere ubicato nella zona com-
presa tra l'estremità poppiera e la paratia prodiera del
Per quanto possibile, le condizioni di caricazione della
locale apparato motore.
nave devono essere le più prossime alle condizioni opera-
tive normali. Per gli spazi per l'equipaggio, devono essere eseguite
almeno 6 misurazioni per ogni ponte.
5.1.4 Condizioni ambientali (1/7/2002)
La profondità del fondale deve essere almeno 10 volte 6 Strumentazione
superiore al pescaggio medio della nave.
In generale le condizioni meteorologiche devono essere 6.1 Generalità
entro i seguenti limiti:
• vento: non superiore a forza 3 Beaufort- forte brezza
6.1.1 (1/7/2007)
(velocità: da 7 a 10 nodi) I livelli di vibrazione Vmis devono essere misurati mediante
• onde: non superiori a forza 3 - mare mosso (altezza uno strumento misuratore portatile (vibrometro). La stru-
significativa delle onde: da 0,5 a 1,25 metri). mentazione deve soddisfare le prescrizioni della norma ISO
8041. Tale conformità deve essere verificata almeno ogni
5.1.5 Potenza propulsiva (1/7/2005) due anni da una Organizzazione riconosciuta dalla Società.
a) Le misurazioni devono essere eseguite con l'impianto di La data dell'ultima verifica e dell'accertamento di confor-
propulsione funzionante alla potenza operativa CSR, di mità alle relative normative IEC deve essere registrata.
cui in Sez 1, [2.3]. Devono essere disponibili le tabelle di taratura.
b) Misurazioni addizionali devono essere eseguite al Se applicabile, l’impostazione dell’analizzatore FFT (Fast
100% MCR ed all'x% MCR, potenze propulsive diverse Fourier Transform), per ottenere lo spettro di vibrazione,
rispetto alla potenza operativa CSR sono soggette deve essere la seguente:
all’approvazione della Società ed all’accordo fra Arma- • gamma di frequenza: 1 - 100 Hz
tore e Cantiere.
• finestra temporale tipo hanning con sovrapposizione di
5.1.6 Altre apparecchiature (1/7/2003) 2/3 o 3/4 (66,7% o 75%)
Subordinatamente all'accettazione da parte della Società ed • numero di linee nello spettro almeno: 400
all'accordo con le Parti interessate, le apparecchiature • spettro mediato lineare o esponenziale.
come i thrusters di prora, le pinne stabilizzatrici, etc.
devono essere in funzione durante le misurazioni se ciò è Differenti impostazioni dello strumento saranno considerate
necessario affinché la nave proceda nelle normali condi- caso per caso dalla Società.

174 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 2

6.2 Procedura di misurazione Le aree critiche sono quelle in cui sono stati misurati i più
elevati livelli di vibrazione.
6.2.1 (1/7/2005)
Per ciascuna area critica, i valori misurati devono essere
Le misurazioni del livello di vibrazione devono essere ese-
confrontati con i seguenti limiti di vibrazione.
guite registrando il valore da zero al picco delle armoniche
della accelerazione strutturali, in mm/s2, nel campo di fre- Il livello di comfort è assegnato se almeno:
quenza tra 1 e 5 Hz e la velocità strutturale, in mm/s, nel
campo di frequenze tra 1 e 100 Hz, per mezzo di uno stru- • Vmis ≤ Vlim + 2,0 mm/s, per frequenza f: 5 ≤ f ≤ 100 Hz.
mento misuratore portatile (vibrometro) collegato ad un
accelerometro. • amis ≤ alim + 62,8 mm/s2, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.

In alternativa, possono essere rilevati i valori RMS (Radice


Quadrata Media) in luogo dei valori da zero al picco della 7.3 Livelli di COMFORT
velocità strutturale. Si precisa che i valori RMS corrispon-
7.3.1 (1/7/2005)
dono ai valori da zero al picco divisi per 21/2.
Il livello di comfort viene assegnato sulla base degli effettivi
Dei livelli di vibrazione delle linee spettrali deve essere
valori raggiunti dai livelli di vibrazione, purché sia almeno
fatta una media relativa ad un periodo di almeno 30
raggiunto il livello C.
secondi. Se compare una significativa evidenza di modula-
zione nei livelli di vibrazione, la media del livello di vibra- Il livello di comfort globale relativo alle vibrazioni viene
zione deve essere relativa ad un periodo di 60 secondi.
assegnato come di seguito indicato.
Nella valutazione del livello di comfort, per ciascun punto
a) Il livello di comfort è A, se:
di misura, deve essere considerata solo la massima vibra-
zione tra le componenti verticale, trasversale o longitudi- • nella condizione CSR, tutti i valori Vmis ≤ VA, e
nale.
• sono soddisfatti i criteri di cui in [7.2.1], nelle con-
dizioni diverse da CSR
7 Criteri di accettazione
b) Il livello di comfort è B, se:

7.1 Livelli di vibrazione alla potenza opera- • nella condizione CSR, tutti i valori Vmis ≤ VA, oppure
tiva CSR
• nella condizione CSR tutti i valori Vmis ≤ VB, e sono
7.1.1 (1/7/2005) soddisfatti i criteri di cui in [7.2.1], nelle condizioni
diverse da CSR
Per ciascun tipo di spazio, i limiti (Vlim) per la determina-
zione del livello di comfort relativo alle vibrazioni sono c) Il livello di comfort è C, se a CSR:
indicati in Tab 1, così come in Fig 1, che mostrano inoltre i
limiti numerici (curva dell'accelerazione costante) per fre- • Vmis ≤ VB + 1,5 mm/s, per frequenza f: 5 ≤ f ≤ 100 Hz
quenze inferiori 5 Hz.
• amis ≤ aB + 47,1 mm/s, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.
Valori dei livelli di vibrazione superiori a Vlim possono
essere trascurati, a condizione che: Figura 1 : Curve limite per i livelli di vibrazione, per
• non riguardino più del 10% della superficie totale del tutte le navi (1/7/2002)
ponte entro la zona verticale principale 100
Massimo Valore di Picco (mm/s)

e siano inferiori a:

• Vlim + 1,5 mm/s, per frequenza f: 5 ≤ f ≤ 100 Hz. 25,20


20,16
Velocità

17,64
• amis ≤ alim + 47,1 mm/s2, per frequenza f: 1 ≤ f ≤ 5 Hz.
12,60
10
7,56
7.2 Livello di vibrazione in condizioni
C5 5,0
diverse diverse da CSR C4 4,0
C3 3,5

7.2.1 (1/7/2003) C2 2,5

Lo scopo di queste misurazioni è quello di verificare che il C1


1,5

livello di vibrazione non sia eccessivo. Le misurazioni 1


devono riguardare le aree critiche fino al 10 % delle misu- 1 10 100

razioni complessive eseguite per ciascun ponte. Frequenza (Hertz)

Regolamenti RINA 2008 175


Parte F, Cap 6, Sez 2

8 Rapporto

8.1
8.1.1 (1/7/2002)
Il rapporto relativo alle misurazioni del livello di vibrazione
deve contenere le tabelle riportate nel seguito.

Tabella 1 : Condizione CSR - livelli di vibrazione limite (1/7/2005)

Tipo di spazio VA VB

Spazi per passeggeri 1< f < 5 Hz 5 ≤ f ≤ 100 Hz 1< f < 5 Hz 5 ≤ f ≤ 100 Hz


Accelerazione da 0 al Vibrazione da 0 al Accelerazione da 0 al Vibrazione da 0 al
picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori
RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2)
Suites o mini-suites 31,4 1,0 78,5 2,5

Cabine standard 47,1 1,5 94,3 3,0

Spazi di tipo A,B e D 62,8 2,0 125,7 4,0

Spazi di tipo C 47,1 1,5 94,3 3,0

Spazi di tipo E 62,8 2,0 157,1 5,0

Spazi di tipo F 94,3 3,0 157,1 5,0

Spazi per equipaggio 1< f < 5 Hz 5 ≤ f ≤ 100 Hz 1< f < 5 Hz 5 ≤ f ≤ 100 Hz


Accelerazione da 0 al Vibrazione da 0 al Accelerazione da 0 al Vibrazione da 0 al
picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori picco, in mm/s (Valori
RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2) RMS = Picco / 21/2)
Cabine per equipaggio 62,8 2,0 110,0 3,5

Cabine per Ufficiale Superiore 47,1 1,5 94,3 3,0

Spazi per la navigazione 78,5 2,5 125,7 4,0


Sala radio 78,5 2,5 125,7 4,0
Ospedale 47,1 1,5 94,3 3,0
Spazi pubblici per equipaggio 78,5 2,5 157,1 5,0
Spazi di servizio 78,5 2,5 157,1 5,0
Spazi di lavoro 78,5 2,5 125,7 4,0
Uffici 78,5 2,5 125,7 4,0
Sala mensa 78,5 2,5 125,7 4,0
Sala di commando macchine 78,5 2,5 125,7 4,0
Ponti scoperti per equipaggio 78,5 3,0 157,1 5,0

176 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 2

Tabella 2 : Caratteristiche della nave (1/7/2005)

Nome della nave


Numero di Registro - RI
Bandiera
Nome dell’Armatore
Nome del Cantiere
Numero di costruzione
Tipo di nave
Dimensioni
Lunghezza m
Larghezza - B m
Altezza di costruzione - D m
Immersione massima - T m
Dislocamento all’immersione T t
Velocità nodi
Potenza propulsiva MCR kW
Potenza propulsiva CSR kW % MCR

Tabella 3 : Caratteristiche delle macchine (1/7/2003)

Macchine di propulsione
Costruttore
Tipo
Numero di unità
Potenza massima continuativa kW
Velocità di rotazione dell’albero giri/min

Tipo di elica
Numero di eliche
Numero di pale
Velocità di rotazione alla potenza MCR giri/min
Diametro dell’elica m
Passo dell’elica alla potenza MCR
Elica a pale orientabili SI NO

Pinne stabilizzatrici, thru- SI NO


ster di prora, etc. neces-
sari per il normale
esercizio:

Tabella 4 : Strumentazione di misura - vibrazione (1/7/2002)

Strumentazione / Fabbricante
Tipo

Regolamenti RINA 2008 177


Parte F, Cap 6, Sez 2

Tabella 5 : Condizioni durante le misurazioni (1/7/2005)

Data
Inizio
Completamento
Posizione della nave
Tipo di viaggio
Condizioni durante le misurazioni
Immersione a prora m
Immersione a poppa m
Profondità del lato sotto la chiglia m
Condizioni del tempo
Forza/velocità del vento Bf - m/s
Stato del mare/ altezza media d'onda SS - m
CSR MCR x%MCR
Velocità della nave Nodi
Velocità di rotazione dell'albero portaelica giri/min
Impostazione del passo
dell'elica
Velocità di rotazione delle macchine di propulsione giri/min
Potenza delle macchine di propulsione kW
Percentuale della massima potenza continuativa % 100
Numero di unità delle macchine di propulsione in
funzione
Numero di generatori elettrici in funzione
Numero di unità dei macchinari ausiliari in fun-
zione

Tabella 6 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa - dettagli (1/7/2005)

Punto di Tipo di spazio: Freq. Vmis [hz] Vmis 0 - peak Vmis 0 - peak Vmis 0 - peak
misura Cb: Cabina standard; S: Suite o [mm/s] CSR mm/s MCR mm/s x%MCR
Numero mini-suite;
A; B; C; D, E, F; Crew cab:
Cabina standard per l'equipag-
gio; Crew S.: Cabine per uffi-
ciali superiori; Uffici per
l'equipaggio; Spazio da lavoro
per equipaggio; Spazio per la
navigazione per equipaggio;
Spazio pubblico per equipaggio
1
2
...

178 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 2

Tabella 7 : Risultati delle misurazioni: misurazioni alla potenza operativa (CSR) - sommario (1/7/2005)

Numero totale di misurazioni


Numero di misurazioni ≤ VA % di misurazioni ≤ VA

Numero di misurazioni ≤ VA + 1,5 mm/s % di misurazioni ≤ VA + 1,5 mm/s

Numero di misurazioni ≤ VB % di misurazioni ≤ VB

Numero di misurazioni ≤ VB + 1,5 mm/s % di misurazioni ≤ VB + 1,5 mm/s

Tabella 8 : Risultati delle misurazioni: misurazioni a potenze diverse da CSR - sommario (1/7/2005)

Numero di misurazioni x% MCR %


Numero di misurazioni x% MCR ≤ VA + 2 mm/s % ≤ VA + 2 mm/s

Numero di misurazioni x% MCR ≤ VB + 2 mm/s % ≤ VB + 2 mm/s

Numero di misurazioni MCR %


Numero di misurazioni MCR ≤ VA + 2mm/s % ≤ VA + 2 mm/s

Numero di misurazioni MCR ≤ VB + 2mm/s % ≤ VB + 2 mm/s

Regolamenti RINA 2008 179


Parte F, Cap 6, Sez 3

SEZIONE 3 COMFORT RELATIVO ALLE CONDIZIONI CLIMATI-


CHE (NORME SPERIMENTALI)

1 Generalità del controllo dell’aria, e della applicabilità tecnica alla


nave delle presenti norme ad un costo ragionevole:
a) Navi da passeggeri, comprese navi da crociera, navi di
1.1 Applicabilità
linea, navi traghetto per passeggeri nelle quali partico-
lare cura deve essere data al comfort.
1.1.1 Premessa
b) Navi per servizi pesanti, cioè tutti i tipi di navi da
La sensazione di benessere relativa alle condizioni climati- carico, comprese, navi petroliere, navi porta conteni-
che è soggettiva e dipende da molti fattori differenti, quali tori, navi porta rinfuse, ecc., per le quali è necessario un
fattori ambientali (temperatura dell’aria, gradiente di tempe- minimo comfort per la prevenzione di errori umani
ratura, radiazione termica, luce, velocità dell’aria, umidità dovuti alla eccessiva stanchezza dell’equipaggio, cau-
ecc.) e fattori personali (metabolismo, stato di salute, vestia- sata da condizioni climatiche non soddisfacenti in quei
rio, attività, ecc.). Ciò rende quasi impossibile stabilire una locali in cui si svolgono attività essenziali per la sicu-
norma tale da garantire condizioni che soddisfino tutte le rezza della nave.
persone.
Vi sono tuttavia certi campi di temperatura, umidità, velo- 1.2 Definizioni
cità dell’aria, ecc. che possono dare una sensazione di
benessere alla maggior parte delle persone in buona salute, 1.2.1 HVAC
che indossano vestiti di tipo normale, e che svolgono le HVAC comprende gli impianti combinati per il riscalda-
normali attività previste in un certo locale, mentre il mento, la ventilazione ed il condizionamento dell’aria.
numero delle persone insoddisfatte risulta limitato ad una
1.2.2 Locali alloggio equipaggio
piccola percentuale delle persone che occupano tale
locale. Locali alloggio equipaggio sono le cabine, gli uffici, gli
ospedali, i locali mensa, i locali di ricreazione all’aperto
Lo scopo di queste norme sperimentali è quello di stabilire utilizzati dagli ufficiali e dall’equipaggio della nave.
un certo numero di parametri climatici che possano soddi-
sfare la maggior parte dell’equipaggio e dei passeggeri delle 1.2.3 Locali alloggio passeggeri
navi, nonché il modo di accertare che l’impianto HVAC Locali alloggio passeggeri sono tutte le zone destinate
della nave è adeguato a provvedere tali condizioni in tutte all’uso dei passeggeri.
le condizioni di progetto.
1.2.4 Locali pubblici
1.1.2 Applicabilità a) Locali pubblici sono i locali destinati ai passeggeri com-
prendenti i locali pubblici adibiti a soggiorno prolun-
a) La notazione COMF-AIR in accordo con Parte A, gato e/o ricreativo ed i locali adibiti a soggiorno non
Cap 1, Sez 2, [6.7.4] sarà assegnata alle navi che soddi- prolungato.
sfano alle prescrizioni della presente Sezione .
b) Le scale di servizio ed le aree garage non fanno parte di
b) La notazione COMF-AIR può avere uno dei due suffissi questa definizione.
W o S che significano che l’impianto HVAC è stato pro- c) Ai fini dell'uso della presente norma vale la seguente
vato e trovato soddisfacente nelle condizioni rispettive classificazione dei locali pubblici:
d’Inverno o d’Estate come indicato in [1.5.1].
1) Locali di tipo A:
c) Le presenti norme si applicano ai locali normalmente Locali chiusi adibiti al soggiorno prolungato dei pas-
frequentati dai passeggeri e dall’equipaggio (locali seggeri e/o ricreativi nei quali si svolge un’attività
alloggio equipaggio e passeggeri, timonerie, centrali di fisica elevata (discoteche, palestre, ecc.)
comando, uffici). 2) Locali di tipo B:
d) Le norme non sono applicabili a locali di servizio tipo Locali chiusi adibiti al soggiorno prolungato dei pas-
lavanderie, cucine, officine, depositi, scale di servizio e seggeri e/o ricreativi nei quali si svolge un’attività
garages, per i quali si rimanda alle eventuali norme fisica media o normalmente particolarmente affollati
nazionali vigenti ed applicabili. (ristoranti, bar, cinema, sale conferenze, sale da
gioco, teatri, casinò, saloni, ecc.)
1.1.3 Categorie di navi 3) Locali di tipo C:
Le navi sono divise in due categorie principali, tenendo Locali chiusi adibiti al soggiorno prolungato dei pas-
conto delle caratteristiche specifiche della nave nel campo seggeri e/o ricreativi in cuil’attività fisica è bassa,

180 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

(sale di lettura, biblioteche, sale per giochi a carte, 1.2.15 Centrale termofrigorifera
cappelle, ecc.)
La centrale termofrigorifera comprende le unità frigorifere e
4) Locali di tipo D: le unità termiche.
Zone dove di norma non e' previsto un soggiorno a) La centrale frigorifera comprende uno o più compres-
prolungato dei passeggeri (negozi, passeggiate sori di gas frigorigeno completi di condensatori ed eva-
interne, atrii, corridoi, ecc.) poratori, relative apparecchiature di regolazione e
controllo e impianto di pompaggio di acqua di mare per
1.2.5 Cabine, suites e mini-suites per i passeggeri il raffreddamento del condensatore.
Cabine, suites e mini-suites per i passeggeri sono locali adi-
Il raffreddamento dell’aria può realizzarsi con una delle
biti all’uso privato dei passeggeri.
seguenti modalità:
1.2.6 Clima • per espansione del gas frigorigeno;
Clima è l’insieme dei fattori fisici che influenzano la sensa-
• per scambio termico con un flusso d’aria raffred-
zione di benessere o di malessere delle persone in un certo
data. In tal caso l’unità frigorifera sarà dotata di un
ambiente.
impianto di pompe di circolazione del refrigerante
secondario.
1.2.7 Temperatura ambiente (interna)
Temperatura ambiente è la temperatura media dell’aria b) L’unità termica comprende uno o più scambiatori di
risultante da un certo numero di differenti misure di tempe- calore per la produzione dell’acqua calda per il riscal-
ratura prese in un certo tempo in uno certo locale. damento dell’aria, apparecchiature di regolazione e
controllo e un impianto di pompaggio per la circola-
1.2.8 Gradiente di temperatura zione dell’acqua calda.
Ai fini di queste norme, gradiente di temperatura è la diffe-
renza di temperatura presa in verticale in una certa posi- 1.2.16 Unità di trattamento dell’aria
zione fra un punto situato a 0,1 m di distanza dal L’unità di trattamento dell’aria è un cassone metallico
pavimento ed un punto situato ad una distanza di 1,7 m dal opportunamente strutturato e coibentato contenente tutte le
pavimento. apparecchiature (ventilatori, batterie di scambio termico
freddo e caldo, filtri umidificatori, bacinella di raccolta di
1.2.9 Temperatura dell’aria esterna acqua di condensa, ecc.) necessarie al trattamento dell’aria
Temperatura dell’aria esterna è la temperatura dell’aria esterna o di miscela da immettere nei vari ambienti.
misurata al di fuori dello spazio in considerazione in una
posizione non esposta al sole.
1.3 Principi di base
1.2.10 Temperatura del bulbo secco
1.3.1 Conformità alla normativa
Temperatura del bulbo secco è la temperatura indicata da
un elemento sensibile asciutto di un termometro che sia La conformità alla normativa è verificata sulla base
schermato dagli effetti delle radiazioni. dell’esame dei disegni e di misure da effettuarsi a bordo
nelle posizioni e condizioni indicate nella presente
1.2.11 Temperatura del bulbo umido Sezione.
Temperatura del bulbo umido è la temperatura misurata con
un termometro il cui bulbo sia coperto da una guaina 1.3.2 Misure
bagnata ed esposto ad una corrente d’aria che si muova Le misure richieste dalla presente Sezione devono essere
rapidamente. effetuate da un Tecnico della Società o da un tecnico di una
Società riconosciuta idonea dalla Società. In quest’ultimo
1.2.12 Umidità relativa caso le misure devono essere eseguite sotto la sorveglianza
Umidità relativa è il rapporto fra la massa di vapore conte- di un Tecnico della Società.
nuta in un volume d’aria e la massa di vapore richiesta per
saturare lo stesso volume d’aria. 1.3.3 Norme internazionali

1.2.13 Velocità dell’aria Le presenti norme sono basate sulle più recenti normative
internazionali relative alle condizioni climatiche. La Tab 1
Velocità dell’aria è la velocità media della massa d’aria. elenca queste normative. Tale elenco è dato a titolo infor-
mativo; qualora alcune delle normative riportate nella
1.2.14 Corrente d’aria tabella abbiano prescrizioni più restrittive di quelle della
Corrente d’aria è il raffreddamento localizzato del corpo presente Sezione, ai fini dell’assegnazione della notazione
dovuto ad un movimento d’aria. In genere esso dà luogo ad COMF-AIR, sarà sufficiente l’osservanza delle norme qui
una sensazione spiacevole. sotto indicate, salvo quando altrimenti indicato.

Regolamenti RINA 2008 181


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 1 : Normative internazionali

Ente
Numero Titolo
normativo
ISO 7726 Thermal environments - Instruments and methods for measuring physical quantities
ISO 7730 Moderate thermal environments - Determination of PMV and PPD indices
ISO 7547 Air conditioning and ventilation of accommodation spaces on board ships - Design
considerations and basis of calculations
ISO 8862 Air conditioning and ventilation of machinery control rooms on board ships - Design
conditions and basis for calculations
ISO 8864 Air conditioning and ventilation of wheelhouse on board ships - Design conditions
and basis for calculations
ANSI 55-1992 Thermal environmental conditions for human occupancy
/ASHRAE
ANSI 62-1989 Ventilation for acceptable indoor air quality
/ASHRAE
ANSI 1995 Handbook HVAC applications
/ASHRAE
ANSI 1997 Handbook Fundamentals
/ASHRAE
WHO (1) EURO reports and studies Indoor air pollutants -Exposure and health effects
78, 83
WHO (1) Series 23,1987 Air quality guidelines for Europe
(1) World Health Organization

1.4 Documentazione da inviare 1.5 Misurazioni a bordo

1.4.1 Descrizione dell’impianto HVAC 1.5.1 Condizioni di misura


Deve essere inviata alla Società una descrizione a) A causa dell’impossibilità di eseguire un sufficiente
dell’impianto HVAC. Tale descrizione deve includere la numero di misure rappresentative per dimostrare il fun-
specifica tecnica dell’impianto comprensiva dei suoi criteri zionamento dell’impianto HVAC in tutto il campo delle
di progetto. condizioni ambientali climatiche di progetto, devono
essere eseguite almeno due campagne di misurazioni
L’analisi successiva sarà utilizzata come base per la verifica che rappresentino rispettivamente le condizioni inver-
dei risultati delle misure a bordo (vedere [1.5.1] e [3.2.4]. nali ed estive, come segue:
1) Condizioni invernali
1.4.2 Piano delle misure
• Differenza di temperatura fra l’effettiva tempera-
a) E' condizione necessaria al rilascio della notazione, tura dell’aria esterna e la temperatura interna di
l'esecuzione di misure di temperatura, velocità dell’aria progetto non minore del 50% della differenza fra
ed umidità secondo le indicazioni di cui in [3.1] e la temperatura dell’aria esterna di progetto e la
[3.2]. temperatura interna di progetto.
b) Dovrà essere inviato un piano delle misure particolareg- • Le condizioni del tempo possono essere da
giato al fine di verificare preliminarmente la conformità nuvoloso a parzialmente nuvoloso.
con le presenti norme. 2) Condizioni estive
c) Il piano deve contenere: • Differenza di temperatura fra l’effettiva tempera-
tura dell’aria esterna e la temperatura interna di
• l’estensione e la classificazione delle zone della progetto non minore del 50% della differenza fra
nave, la temperatura dell’aria esterna di progetto e la
• la posizione delle prese e degli sbocchi di ventila- temperatura interna di progetto.
zione e relativi all’impianto HVAC, • Differenza di umidità fra l’effettiva umidità
• il tipo e il numero minimo di misure da prendere in dell’aria esterna e l’umidità interna non minore
ciascun locale interessato della nave, del 50% della differenza fra l’umidità esterna di
progetto e l’umidità interna.
• le posizioni proposte dei punti di misura,
• Le condizioni del tempo devono essere da
• le condizioni ambientali previste durante le misure. sereno a parzialmente nuvoloso.

182 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

b) Al completamento soddisfacente di una delle due cam- 2.1.3 Temperatura di progetto dell’acqua di mare
pagne di misura, verrà assegnata alla nave la notazione La temperatura di progetto dell’acqua di mare deve essere
COMF-AIR seguita dal suffisso appropriato W o S, in presa uguale a:
dipendenza delle effettive condizioni di prova (invernali • INVERNO
o estive). Al completamento soddisfacente della
non maggiore di - 2 °C,
seconda campagna di misura, se richiesto dall’Arma-
tore, verrà rilasciata la piena notazione COMF-AIR • ESTATE
(senza alcuna limitazione). In genere questa seconda non minore di 30 °C.
campagna di misure deve essere eseguita entro un anno
dal completamento della prima. 2.1.4 Umidità
a) L’umidità relativa di progetto esterna in Estate non deve
c) I risultati di questi due gruppi di misurazioni saranno
essere inferiore a 70%.
confrontati con i documenti menzionati in [1.4.1] e
[3.2.4]. Nel caso in cui i risultati non vengano trovati in b) L’umidità relativa di progetto all’interno in Estate ed
ragionevole conformità la Società si riserva il diritto di Inverno deve essere in accordo con [3.2.5], tuttavia in
richiedere ulteriori campagne di misurazioni. ogni caso non deve essere minore del 30% e non mag-
giore del 60%.
d) Nel caso di navi essenzialmente impiegate in rotte parti-
colari, prescrizioni alternative potranno essere conside-
2.2 Particolari di progettazione
rate caso per caso dalla Società.
2.2.1 Controllo della temperatura
1.5.2 Rapportazione dei risultati
a) Deve essere previsto un impianto adeguato per la rego-
a) A completamento delle misure di cui in [1.4.2], [1.5.1] lazione ed il controllo della temperatura.
[3.2] dovrà essere inviata una relazione particolareg-
b) Per navi da passeggeri i regolatori di cui sopra sistemati
giata. Possono essere utilizzati a tale scopo i moduli
nelle suites, minisuites e cabine dei passeggeri devono
indicati in [5].
avere un dispositivo per la regolazione automatica della
b) La relazione dovrà riportare: temperatura.
• la posizione dei punti di misura
2.2.2 Gradiente di temperatura
• i livelli misurati Il gradiente di temperatura come definito in [1.2.8], non
c) I dati generali e le condizioni seguenti devono essere deve essere maggiore di 3 °C.
rilevati e annotati nella relazione:
2.2.3 Differenza di temperatura
• condizioni di carico della nave In genere la differenza di temperatura in un locale fra due
• condizioni di funzionamento dell'impianto di pro- posizioni differenti allo stesso livello (altezza dal pavi-
pulsione, ausiliari principali, apparecchiature di mento) non deve essere maggiore di 2 °C.
assistenza alla navigazione, radio e radar
2.2.4 Temperatura del pavimento
• profondità del fondale
La temperatura della superficie del pavimento deve essere
• condizioni ambientali. non minore di 19 °C e non maggiore di 26 °C. Nel caso sia
adottato un impianto di riscaldamento a pavimento, pos-
2 Prescrizioni di base relative al pro- sono essere concordati valori diversi con la Società.
getto 2.2.5 Continuità del servizio
a) Per la parte frigorifera è ammessa una riduzione della
2.1 Criteri di progetto potenzialità dell’impianto in relazione ad eventuali ava-
rie dei macchinari.
2.1.1 Generalità b) Nel caso in cui si verifichi un’avaria in qualsiasi parte
Possono essere usate condizioni alternative di progetto, dell’impianto, l’impianto stesso dovrà essere in grado di
rispetto a quelle qui sotto indicate, purché sia fornita alla continuare a funzionare in quei locali che non sono
Società una giustificazione tecnica accettabile. interessati dall’avaria.

2.1.2 Temperatura di progetto dell’aria 2.2.6 Macchinari ed apparecchiature


a) La temperatura di progetto dell’aria esterna deve essere I vari componenti degli impianti, quali motori primi, com-
presa come segue: pressori, recipienti in pressione, scambiatori di calore, con-
dotte, filtri, ecc. devono essere progettati, costruiti e provati
• INVERNO in accordo con le parti applicabili del Regolamento.
non maggiore di - 5 °C.
• ESTATE 2.3 Ventilazione
non minore di + 32 °C. 2.3.1 Calcolo della portata d’aria
b) Le temperature di progetto dell’aria all’interno sono La portata d’aria in ciascun locale deve essere calcolata
date in [3.2]. secondo le indicazioni della Norma ISO 7547 e assumendo

Regolamenti RINA 2008 183


Parte F, Cap 6, Sez 3

il volume lordo del locale considerato senza deduzioni per 2.6 Ispezioni e prove durante la costruzione
i mobili ed altre apparecchiature sistemate in modo perma-
nente. 2.6.1 I motori primi, i compressori, i recipienti in pres-
sione, gli scambiatori di calore, ecc. devono essere collau-
2.3.2 Ricircolo dell’aria dati presso il fabbricante in accordo con le prescrizioni
La mandata d’aria può consistere parzialmente di aria di delle parti applicabili del Regolamento.
ricircolo. Tuttavia l’aria fornita a ciascun locale deve avere
un flusso di aria proveniente dall’esterno non minore del Tabella 2 : Capacità filtrante
maggiore fra 0,008 m3/s per ciascuna persona per cui lo
spazio è progettato e il 40% dell’aria totale fornita.
Dimensioni minime del 90%
2.3.3 Temperatura dell’aria delle particelle intrappolate
La temperatura all’ingresso dell’aria inviata in un locale Zona dal filtro in micron
deve essere: Navi da pas- Navi per ser-
seggeri vizi pesanti
• non inferiore per più di 10 °C alla temperatura media
nel locale, quando è utilizzata per il raffreddamento; Suites o mini-suites 1 -
Cabine da passeggeri tipo 4 -
• non superiore per più di 23 °C alla temperatura media
nel locale, quando è utilizzata per il riscaldamento. Locale ricreativo di tipo A 4 -
Locale ricreativo di tipo B 4 -
2.3.4 Velocità dell’aria Locale ricreativo di tipo C 1 -
Per le prescrizioni di progetto relative alla velocità dell’aria Locale ricreativo di tipo D 9 -
vedere [3.2.10].
Timoneria 4 4
2.3.5 Qualità dell’aria Stazione radio 4 4
a) Le condotte di ventilazione devono essere costruite e Cabine dell’equipaggio 9 9
mantenute in modo tale da rendere minime le possibi- Uffici 4 9
lità di crescita e disseminazione di micro-organismi Locali mensa 9 9
attraverso l’impianto di ventilazione. Ospedali 1 4
b) Particelle contaminate trasportate dall’aria, quali micro- Centrali di comando delle 9 9
organismi, polveri, fumi ed altre sostanze pericolose macchine
devono essere catturate da filtri e/o collettori di polveri
adeguati. 2.7 Ispezioni e prove dopo il completamento
2.3.6 Filtri 2.7.1 Prove idrostatiche
a) I filtri devono essere di un tipo facile da pulire o da Dopo l’installazione a bordo e prima dell’avvio l’impianto
sostituire arrestando la ventilazione di un unico settore deve essere sottoposto ad una prova alla sua massima pres-
della nave solamente per periodi limitati di tempo. sione d’esercizio.
b) La Tab 2indica la minima capacità filtrante richiesta per
Tuttavia tutte le parti di tubolature in pressione che hanno
certe zone della nave.
giunti saldati a bordo devono essere sottoposte a una prova
2.3.7 Impianto alternativo di ventilazione di robustezza ad una pressione pari ad 1,5 volte la pres-
sione d’esercizio massima prima di essere coibentate.
Un impianto di ventilazione alternativa naturale o mecca-
nica deve essere previsto per le timonerie, le centrali di 2.7.2 Prove dell’impianto di ventilazione
comando e controllo e gli ospedali nel caso di un’avaria
grave all’impianto principale di HVAC. a) Dopo l’installazione l’impianto di ventilazione deve
essere provato e devono essere registrate la pressione, la
portata dell’aria in m3/min, la velocità massima di rota-
2.4 Calcolo dei guadagni e perdite di calore
zione e la potenza assorbita dai ventilatori.
2.4.1 Il calcolo dei guadagni e perdite di calore deve b) Deve essere controllata la distribuzione dell’aria nei
essere eseguito utilizzando una norma accettabile dalla vari locali.
Società, ed adoperando parametri ricavati dalla norma
stessa, esperienza, misure dirette o banche dati. c) Devono essere eseguite le prove di taratura dei vari
impianti.

2.5 Manutenzione 2.7.3 Prove dell’impianto idrico


2.5.1 L’impianto HVAC deve essere progettato e sistemato Devono essere eseguite le prove di funzionamento
in modo tale da rendere possibili le ispezioni, la pulizia, e dell’impianto idrico per l’acqua calda e fredda.
la manutenzione ordinaria senza arrestare l’intero impianto
e bloccando esclusivamente una sezione dell’impianto alla 2.7.4 Prove di funzionamento
volta per un periodo di tempo limitato. Per le prove di funzionamento a bordo vedere [1.5] e [3.2].

184 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

3 Criteri di verifica sperimentale d) Il numero minimo di punti di misura deve essere come
segue:
• Cabine con una superficie del pavimento uguale a o
3.1 Generalità
minore di 25 m2, 1 punto di misura.
3.1.1 A giudizio della Società, possono essere accettate • Suites, minisuites ed ospedali con una superficie di
condizioni operative equivalenti ai fini delle presenti pavimento maggiore di 25 m2, 1 punto di misura per
norme. ogni ulteriori 25 m2 (o frazione) di superficie del
pavimento.
3.2 Livello di comfort • Altri locali con una superficie del pavimento uguale
a o minore di 60 m2, 1 punto di misura.
3.2.1 Parametri da misurare • Altri locali con una superficie del pavimento mag-
a) In ciascuno dei locali indicati in Tab 3 devono essere giore di 60 m2, 1 punto di misura per i primi 60 m2
misurati ed annotati i parametri seguenti: più 1 punto di misura per ogni ulteriori 80 m2 (o fra-
zione) di superficie del pavimento.
• Temperatura ambiente (interna)
e) Le misure di temperatura devono essere prese o in
• Velocità dell’aria media mezzo al locale considerato (quando è previsto solo un
• Umidità relativa media. punto di misura) o in posizioni che possono essere con-
siderate rappresentative dell’intero locale (quando sono
b) Ulteriori misure dei gradienti di temperatura e della
previsti più di un punto di misura), tuttavia la distanza
temperatura dei pavimenti in certe posizioni rappresen-
dei punti di misura dalle pareti e/o dalle prese e man-
tative saranno concordate di volta in volta con la
date dell’impianto HVAC non deve essere inferiore a
Società.
0,5 m. La distanza dei punti di misura dai pavimenti
deve essere compresa fra 1 m e 1,7 m.
3.2.2 Posizioni delle misure
a) Le misure devono essere prese in tutti gli spazi pubblici 3.2.3 Campi di temperatura dell’aria
e di lavoro ed in almeno una cabina per tipologia e per La Tab 3 indica i campi nominali della temperatura To di
zona di impianto, ma non più del 30% delle cabine, riferimento in condizioni invernali ed estive nei vari locali
suites e mini-suites. della nave. I valori ottenuti effettivamente durante le misure
b) Le cabine scelte per le misure devono essere uniforme- devono essere entro i limiti indicati nella Tab 3, come
mente distribuite fra i vari ponti e nelle varie zone modificati in [3.2.6] [3.2.7] [3.2.8] e [3.2.9].
tagliafuoco. 3.2.4 Valutazione e correzione dei dati misurati
c) Nelle navi da passeggeri piccole e nelle navi per carichi Qualora le prove vengano condotte ad una temperatura
pesanti, le misure devono essere prese in almeno 3 esterna diversa da quella di progetto, i valori misurati
cabine per ciascun ponte e/o per ciascuna zona relativa saranno confrontati con curve di correlazione preparate dal
alla protezione antincendio. cantiere ed accettate dalla Società.

Tabella 3 : Campi delle temperature interne di riferimento

Condizioni invernali Condizioni estive


Navi per servizi Navi per servizi
Navi da passeggeri Navi da passeggeri
Zona pesanti pesanti
Max To Min To Max To Min To Max To Min To Max To Min To
(°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C)
Suites o mini-suites 23 22 - - 25 22 - -
Cabine tipo per passeggeri 23 22 - - 26 22 - -
Locali di tipo A 23 20 - - 26 22 - -
Locali di tipo B 23 21 - - 26 22 - -
Locali di tipo C 23 22 - - 26 22 - -
Locali di tipo D 23 21 - - 26 22 - -
Timoneria 23 22 23 22 25 22 25 22
Stazioni di sicurezza 23 22 23 22 25 22 25 22
Cabine per l’equipaggio 23 20 23 21 26 22 26 22
Uffici 23 22 23 21 25 22 25 22
Locali mensa 23 21 23 21 26 22 26 22
Ospedali 23 22 23 22 25 22 25 22
Centrali di comando delle mac- 23 22 23 22 25 22 25 22
chine

Regolamenti RINA 2008 185


Parte F, Cap 6, Sez 3

3.2.5 Umidità relativa 3.2.8 Limiti di temperatura di comfort per le navi da


passeggeri in condizioni estive
Per tutti i locali indicati in Tab 3 i valori dell’umidità relativa
misurata devono essere contenuti nella zona ombreggiata Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis)
del diagramma psicrometrico in Fig 1. deve essere confrontato con la Tab 3.

a) Suites o mini-suites, locali di tipo C, ospedali


3.2.6 Limiti di temperatura di comfort per le navi da
passeggeri in condizioni invernali Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis) tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 0,5 °C e Tmin
deve essere confrontato con la Tab 3. + 2,5 °C, eccetto che per meno del 20% dei valori
misurati che non devono essere maggiori di Tmax + 0,5
a) Suites o mini-suites, locali di tipo C, ospedali
°C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
b) Cabine per passeggeri, locali di tipo A, B e D, timonerie,
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmax - 1 °C e Tmax + stazione di sicurezza, stazione di comando e controllo
1,5 °C, eccetto che per meno del 20% dei valori misu-
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
rati che non devono essere minori di Tmin - 0,5 °C.
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1 °C e Tmin +
b) Cabine per passeggeri, locali di tipo A, B e D, timoneria, 3 °C, eccetto che per meno del 20% dei valori misurati
stazioni di sicurezza, centrali di comando e controllo che non devono essere maggiori di Tmax + 1 °C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se: c) Tutti gli altri locali
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmax - 1,5 °C e Tmax Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
+ 1,5 °C, eccetto che per meno del 20% dei valori
misurati che non devono essere minori di Tmin - 1 °C. tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1,5 °C e Tmin
+ 3,5 °C, eccetto che per meno del 20% dei valori
c) Tutti gli altri locali misurati che non devono essere maggiori di Tmax + 1,5
°C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
d) La Fig 3 fornisce una rappresentazione grafica dei limiti
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmax - 2 °C e Tmax +
di temperatura per il comfort delle navi da passeggeri in
1,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori misu-
condizioni estive.
rati che non devono essere minori di Tmin - 1,5 °C.

d) La Fig 2 fornisce una rappresentazione grafica dei limiti 3.2.9 Limiti di temperatura per le navi per servizi
di temperatura per il comfort delle navi da passeggeri in pesanti in condizioni estive
condizioni invernali. Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis)
deve essere confrontato con la Tab 3.
3.2.7 Limiti di temperatura di comfort per le navi per
servizi pesanti in condizioni invernali a) Timonerie, stazioni di sicurezza, stazioni di comando e
controllo e ospedali
Per ciascuna temperatura misurata, il valore misurato (Tmis)
deve essere confrontato con la Tab 3. Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:

a) Timonerie, stazioni radio, stazioni di sicurezza e ospe- tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1 °C e Tmax +
dali 0,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori misu-
rati che non devono essere maggiori di Tmax + 1,5 °C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
b) Tutti gli altri locali
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 0,5 °C e Tmax
+ 1,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
misurati che non devono essere minori di Tmin - 1 °C.
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 1,5 °C e Tmax
b) Tutti gli altri locali + 1 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori misu-
rati che non devono essere maggiori di Tmax +2 °C.
Il livello di comfort è considerato soddisfacente se:
c) La Fig 3 fornisce una rappresentazione grafica dei
tutti i valori di Tmis sono compresi fra Tmin - 0,5 °C e Tmax limiti di temperatura per il comfort delle navi da carico
+ 1,5 °C, eccetto che per meno del 30% dei valori in condizioni estive.
misurati che non devono essere minori di Tmin - 2 °C.
3.2.10 Campi di velocità dell’aria
c) La Fig 2 fornisce una rappresentazione grafica dei limiti
di temperatura per il comfort delle navi per servizi La Tab 4 indica i campi di velocità dell’aria in condizioni
pesanti in condizioni invernali. invernali ed estive.

186 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

Figura 1 : Diagramma psicrometrico

Figura 2 : Limiti di temperatura per il comfort in condizioni invernali


(navi da passeggeri e navi per servizi pesanti)

Regolamenti RINA 2008 187


Parte F, Cap 6, Sez 3

Figura 3 : Limiti di temperature per il comfort in condizioni estive


(navi da passeggeri e navi per servizi pesanti)

Tabella 4 : Campi di velocità dell’aria

Navi da passeggeri Navi per servizi pesanti


Zona Velocità massima Velocità minima Velocità massima Velocità minima
dell’aria (m/s) dell’aria (m/s) dell’aria (m/s) dell’aria (m/s)
Suites o mini-suites 0,25 0,15 - -
Cabine tipo per passeggeri 0,35 0,25 - -
Locali ricreativi di tipo A 0,40 0,25 - -
Locali ricreativi di tipo B 0,40 0,25 - -
Locali ricreativi di tipo C 0,35 0,20 - -
Locali ricreativi di tipo D 0,40 0,25 - -
Timoneria 0,30 0,20 0,30 0,20
Stazione di sicurezza 0,30 0,20 0,30 0,20
Cabine per l’equipaggio 0,40 0,25 0,45 0,30
Uffici 0,35 0,25 0,45 0,30
Locali mensa 0,40 0,25 0,45 0,30
Ospedali 0,25 0,15 0,25 0,15
Centrali di comando della macchina 0,30 0,20 0,30 0,20

3.3 Notazione per navi da passeggeri 4 Metodologia di prova

3.3.1 La notazione può essere assegnata alle navi da pas- 4.1 Strumentazione
seggeri anche se il livello di comfort delle zone non comu-
nemente frequentate dai passeggeri non raggiunge i valori 4.1.1 Termometri
stabiliti per detti spazi, purché essi raggiungano almeno i La temperatura e l’umidità devono essere misurate con ter-
valori previsti per gli stessi spazi nelle navi per servizi mometri a bulbo secco e termometri a bulbo umido o con
pesanti. altre metodologia approvate.

188 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

4.1.2 Taratura 5.2 Caratteristiche delle macchine


La strumentazione per la misura deve essere regolarmente
tarata secondo norme riconosciute. 5.2.1 La Tab 6 indica il formato suggerito per la registra-
zione dei dati relativi alle macchine della nave.
5 Appendice 1 - Moduli
5.3 Strumenti di misura
5.1 Caratteristiche della nave
5.1.1 La Tab 5 indica il formato suggerito per la registra- 5.3.1 La Tab 7 indica il formato suggerito per raccogliere i
zione dei dati della nave. dati relativi agli strumenti di misura.

Tabella 5 : Caratteristiche della nave

Caratteristiche della nave


Nome della nave
Numero di registro - RI
Bandiera
Porto di registro
Nome dell’armatore
Nome del cantiere
Località di costruzione
Numero di costruzione
Tipo di nave
Dimensioni Lunghezza - Lpp (m)
Larghezza -B (m)
Altezza - D (m)
Immersione massima - T
(m)
Dislocamento all’immersione T
Data di consegna

Tabella 6 : Caratteristiche delle macchine

Caratteristiche delle macchine


Macchine di propulsione Costruttore
Tipo
Numero di unità
Potenza massima continuativa (kW)
Velocità dell’albero (giri/min)
Riduttore principale Costruttore
Tipo
Rapporto di riduzione
Tipo d’elica Tipo delle eliche
Numero di eliche
Numero di pale
Velocità dell’albero alla massima
potenza continuativa (giri/min)
Ausiliari principali Costruttore
Tipo
Numero delle unità
Potenza massima continuativa (kW)

Regolamenti RINA 2008 189


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 7 : Strumenti di misura

Caratteristiche dello strumento


Strumento Costruttore Tipo dello strumento
Termometro
Anemometro
Taratura del termo- Data in laboratorio
metro
Data prima delle
misure
Taratura dell’anemo- Data in laboratorio
metro
Data prima delle
misure

5.4 Condizioni durante le misure 5.5.3 Le Tab 13, Tab 14, Tab 15 e Tab 16 sono i formati
suggeriti per la registrazione delle misure eseguite in cabine
5.4.1 La Tab 8 indica il formato suggerito per la registra- per passeggeri, locali di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di
zione dei dati relativi alle condizioni durante le misure. sicurezza, centrali di comando.

5.5 Risultati delle misure 5.5.4 Le Tab 17, Tab 18, Tab 19 e Tab 20 sono i formati
suggeriti per la registrazione delle misure eseguite in tutti gli
5.5.1 Le tabelle seguenti indicano lo schema generale per altri locali delle navi da passeggeri e delle navi per servizi
rapportare le posizioni di misura ed i livelli del clima. pesanti.

5.5.2 Le Tab 9, Tab 10, Tab 11 e Tab 12 sono i formati sug-


geriti per la registrazione delle misure eseguite in suites o
mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali.

Tabella 8 : Condizioni durante le misure

Condizioni durante le misure


Data
Ora d’inizio
Ora di completamento
Posizione della nave
Tipo di viaggio
Condizioni durante la misura Immersione a prora (m)
Immersione a poppa (m)
Profondità del fondale sotto la chiglia (m)
Condizioni meteorologiche Forza del vento /velocità (Bf -m/s)
Stato del mare / altezza d’onda media (SM -m)
Temperatura media dell’aria esterna
Velocità della nave (nodi)
Velocità dell’albero dell’elica (giri/min)
Passo dell’elica
Velocità del macchinario di propulsione (giri/min)
Potenza del macchinario di propulsione (kW)
Numero delle macchine di propulsione in funzionamento
Numero delle macchine D/A in funzionamento
Numero dei macchinari ausiliari

190 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 9 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni invernali - Particolari

Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Tabella 10 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali -


Misure in condizioni invernali - Riassunto

Numero totale di misure


Temperature operative Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmax-0,5≤Τo≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,05

Tmax-1≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin+0,05

AVmis≤ AVmin+0,10

Tmin≤To≤Τmax+1,5 AVmis≤ AVmax

Tmin−1≤To≤Τmax+1,5 AVmis≤ AVmax+0,10

Tabella 11 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni estive - Particolari

Tempera-
Tempera- tura Temperatu-
tura misurata radell’aria
Numero della
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria interna
posizione
esterna ambiente corretta
Ta (interna) To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Regolamenti RINA 2008 191


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 12 : Suites, mini-suites, locali ricreativi di tipo C ed ospedali - Misure in condizioni estive - Riassunto

Numero totale di misure


Temperature operative Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmin-0,5≤To≤Tmin+0,5 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,05

Tmin-0,5≤To≤Tmin+2,5 AVmis≤ AVmin+0,05

AVmis≤ AVmin+0,10

Tmin-0,5≤To≤Tmax AVmis≤ AVmax

Tmin-0,5≤To≤Tmax+1 AVmis≤ AVmax+0,10

Tabella 13 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni invernali - Particolari

Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Tabella 14 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni invernali - Riassunto

Numero totale di misure


Temperature Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmax-1≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,1

Tmax-1,5≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin+0,1

AVmis≤ AVmin+0,15

Tmin≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmax

Tmin-1,5≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmax+0,15

192 Regolamenti RINA 2008


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 15 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, plancia, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni estive - Particolari

Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Tabella 16 : Cabine per passeggeri, locali ricreativi di tipo A, B e D, timonerie, stazioni di sicurezza, centrali di
comando - Misure in condizioni estive - Riassunto

Numero totale di misure


Temperature operative Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmin-1<To<Tmin+1 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,1

Tmin-1<To<Tmin+3 AVmis≤ AVmin+0,1

AVmis≤ AVmin+0,15

Tmin-1<To<Tmax+0,5 AVmis≤ AVmax

Tmin-1<To<Tmax+1,5 AVmis≤ AVmax+0,15

Tabella 17 : Altri spazi - Misure in condizioni invernali - Particolari

Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Regolamenti RINA 2008 193


Parte F, Cap 6, Sez 3

Tabella 18 : Altri spazi - Misure in condizioni invernali - Riassunto

Numero totale di misure


Temperature operative Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmax-1,5≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,15

Tmax-2≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmin+0,15

AVmis≤ AVmin+0,2

Tmin-0,5≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmax+0,05

Tmin-2≤To≤Tmax+1,5 AVmis≤ AVmax+0,2

Tabella 19 : Altri spazi - Misure in condizioni estive - Particolari

Tempera-
Tempera-
Tempera- tura
tura-
tura misurata
Numero della dell’aria
Tipo di locale Area (m2) Umidità AVmis dell’aria dell’aria
posizione interna
esterna ambiente
corretta
Ta (interna)
To (1)
Tmis

1
2
3
......
(1) Temperatura dell’aria ambiente (interna) corretta secondo quanto indicato in [3.2.4]

Tabella 20 : Altri spazi - Misure in condizioni estive - Riassunto

Numero totale delle misure


Temperature operative Velocità dell’aria Umidità
Misura Numero % Misura Numero % Max. Min.
Tmin-1,5≤To≤Tmin+1,5 AVmis≤ AVmin

AVmis≤ AVmin+0,15

Tmin-1,5≤To≤Tmin+3,5 AVmis≤ AVmin+0,15

AVmis≤ AVmin+0,2

Tmin-1,5≤To≤Tmax+1 AVmis≤ AVmax+0,05

Tmin-1,5≤To≤Tmax+2 AVmis≤ AVmax+0,2

6 Misura dell’umidità b) Il primo termometro è un termometro ordinario che


indica la temperatura dell’aria ta. Questa verrà indicata
come temperatura “secca” dell’aria a differenza della
6.1 Misurazione dell’umidità assoluta con temperatura indicata dal secondo termometro che verrà
uno psicrometro indicata come temperatura “umida”.
c) Il secondo termometro è un termometro circondato da
6.1.1 Principi
una guaina bagnata generalmente costituita da una rete
a) Uno psicrometro consiste di due termometri e di un fitta di cotone. L’estremità della guaina si trova in un
dispositivo che assicuri la ventilazione dei termometri contenitore d’acqua. L’acqua viene sollevata per capil-
ad una velocità minima dell’aria (vedere Fig 4). larità dal contenitore al termometro e quindi evapora ad

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una velocità che dipende dall’umidità dell’aria. Ciò essere protetto da uno o più schermi. Poiché la tempera-
comporta un maggior raffreddamento del termometro tura umida può essere differente dalla temperatura
quanto più secca è l’aria (tale raffreddamento è limitato radiante media, è importante che il termometro sia pro-
dal calore trasmesso per convezione dell’aria). La tem- tetto.
peratura indicata dal termometro circondato dalla
e) La guaina intorno al termometro umido deve essere
guaina bagnata è indicata come temperatura umida
(psicrometrica) tw. estesa oltre alla parte sensibile del sensore per evitare
errori dovuti alla conduzione termica nel termometro.
d) La temperatura secca e la temperatura umida osservate Se non si prende questa precauzione, la parte sensibile
sono usate nella determinazione dell’umidità assoluta del sensore raffreddata dall’evaporazione è alla tempe-
dell’aria. ratura umida, mentre la parte non sensibile, non
essendo raffreddata, è alla temperatura dell’aria. Ciò
6.1.2 Precauzioni da prendere per l’uso dello comporta un trasferimento di calore per conduzione fra
psicrometro le due parti ed un conseguente errore nella misura della
a) A meno che non siano prese precauzioni appropriate temperatura umida. La guaina bagnata deve pertanto
durante le misure, la semplicità del principio e l’uso essere estesa sufficientemente lungo il termometro da
dello psicrometro potrebbero portare ad errori di misura raffreddare il termometro stesso oltre alla parte sensi-
sensibili. bile. La Tab 21 indica la lunghezza della guaina racco-
mandata per differenti tipi di termometro.
b) La temperatura umida dello psicrometro non deve
essere confusa con la temperatura umida naturale che si f) L’acqua che bagna la guaina deve essere acqua distil-
misura usando un sensore con una guaina bagnata sot- lata, poiché la pressione del vapore d’acqua nel caso di
toposto a ventilazione naturale. soluzioni di sali è inferiore a quella dell’acqua pura.

c) Il termometro umido deve essere ventilato ad una velo- g) La guaina del termometro umido deve permettere
cità sufficiente, generalmente almeno fra 4 e 5 m/s. all’acqua di circolare facilmente per capillarità special-
L’aria può essere rinnovata muovendo rapidamente il mente quando l’umidità assoluta dell’aria è bassa. In
termometro umido manualmente nell’ambiente (psicro- queste condizioni, l’aumento d’evaporazione
metro a girandola), o aspirando aria con una microtur- dell’acqua sul termometro richiede che l’acqua salga
bina o un piccolo ventilatore azionati da un motore velocemente dal contenitore. La guaina deve essere
elettrico o meccanico. Normalmente piccoli sensori di sostituita se sporca.
temperatura richiedono velocità minime dell’aria più
h) E’ necessario misurare la pressione barometrica quando
basse.
essa varia sensibilmente (2 %) da 101,3 kPa. Poiché il
d) I termometri secco e umido devono essere protetti dalle fenomeno di evaporazione dipende dalla pressione
radiazioni con uno schermo. Quando la temperatura atmosferica (variabile in particolare in funzione dell’alti-
radiante media è maggiore o minore della temperatura tudine), è necessario adoperare diagrammi di corrispon-
dell’aria, il sensore della temperatura dell’aria deve denza con la pressione barometrica misurata.

Figura 4 : Principio di funzionamento dello psicrometro

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Tabella 21 che può essere tenuta ad una temperatura data caratte-


rizzano l’umidità relativa dell’ambiente.
Lunghezza della
Tipo Diametro (mm) b) L’umidità relativa è il rapporto fra la pressione parziale
guaina (mm)
del vapore d’acqua pa nell’aria umida e la pressione di
Termometro al Tutti 20 (oltre il saturazione del vapore d’acqua pas alla stessa tempera-
mercurio bulbo) tura e alla stessa pressione totale:
1,2 60 p
e = ------a
Termocoppia 0,45 30 p as
0,12 10
c) L’umidità relativa è spesso espressa in percentuale
secondo la relazione:
6.2 Umidità relativa
RH = 100 ⋅ e
6.2.1 d) Con riferimento alla trasmissione di calore fra l’uomo e
a) I valori che danno la composizione dell’aria in termini l’ambiente circostante per evaporazione, si deve tener
di vapore d’acqua in relazione alla massima quantità conto dell’umidità assoluta dell’aria.

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