delle Navi
In vigore dal 1 Gennaio 2008
Parte E
Notazioni di Servizio
RINA S.p.A.
Via Corsica, 12 - 16128 Genova - Italia
Tel. +39 01053851 - Fax: +39 0105351000
E-MAIL info@rina.org - WEB www.rina.org
C.F./P.Iva 03794120109
Cap. Soc. EURO 30.192.800,00 i.v.
R.I. Genova N. 03794120109
Direttore responsabile: Marcello Lucentini
Parte E
Notazioni di servizio
Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Sezione 1 Generalità
1 Campo di applicazione 25
1.1 Applicabilità
2 Prescrizioni aggiuntive 26
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza
2.2 Macchine di governo
3 Documentazione da inviare 26
3.1
Sezione 13 Strumentazione
1 Indicatori di livello 52
1.1 Tipi di indicatori di livello
2 Rivelazione della presenza di vapori 52
2.1 Dispositivi per la rivelazione della presenza di vapori
2.2 Rivelazione del gas
Sezione 21 Criteri per l’Assegnazione dei Requisiti per il Trasporto dei Prodotti
Soggetti all’IBC Code
1 Generalità 62
1.1
Sezione 1 Generalità
1 Campo di applicazione 65
1.1 Applicabilità
2 Prescrizioni aggiuntive 66
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza
2.2 Macchine di governo
3 Documentazione da inviare 66
3.1
4 Prove delle apparecchiature per il carico 66
4.1 Scopo
4.2 Estensione delle prove
Sezione 1 Generalità
1 Generalità 119
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva
Sezione 1 Generalità
1 Generalità 127
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva
Sezione 1 Generalità
1 Generalità 151
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva
Capitolo 8
NAVI CHIMICHIERE
SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 CAPACITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E POSIZIONE
DELLE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO
SEZIONE 5 MOVIMENTAZIONE DEL CARICO
SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE
SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DEL CARICO
SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS E SISTEMAZIONI DI DEGASSIFICAZIONE
PER LE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA ALL’INTERNO DELLE CISTERNE
SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI
SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL CARICO
SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE
SEZIONE 14 MEZZI PER LA PROTEZIONE DEL PERSONALE
SEZIONE 15 PRESCRIZIONI PARTICOLARI
SEZIONE 16 PRESCRIZIONI OPERATIVE ED ULTERIORI MISURE PER LA
PROTEZIONE DELL’AMBIENTE MARINO
SEZIONE 17 SOMMARIO DELLE PRESCRIZIONI MINIME
SEZIONE 18 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI AI QUALI NON SI APPLICA IL
PRESENTE CAPITOLO
SEZIONE 19 ELENCO DEI PRODOTTI TRASPORTATI ALLA RINFUSA
SEZIONE 20 TRASPORTO DI RESIDUI LIQUIDI DI PRODOTTI CHIMICI
SEZIONE 21 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI REQUISITI PER IL
TRASPORTO DEI PRODOTTI SOGGETTI ALL’IBC CODE
SEZIONE 1 GENERALITÀ
Le seguenti prescrizioni dell’IBC-Code non devono essere Significato valido solo ai fini
considerate prescrizioni per la classificazione: Espressione dell’IBC Code
della classificazione
• Capitolo 1, Sezione1.4 - Equivalenze Amministrazione Società
• Capitolo 1, Sezione 1.5 - Visite e certificazione IGC Code o Gas Code Capitolo 9 della Parte E dei
• Capitolo 2, Sezione 2.4 - Condizioni di caricazione Regolamenti
• Capitolo 2, Sezione 2.5 - Ipotesi relative alla falla Normativa riconosciuta Regolamenti
N. A/I Documento
1 I Elenco dei prodotti da trasportare, comprendente l’indicazione di pressione massima di vapore, temperatura massima
del carico liquido e di altre condizioni di progetto importanti
2 I Piano generale, indicante la posizione delle cisterne (o casse) del carico, del combustibile liquido, della zavorra e per
altri servizi
3 A Piano delle zone pericolose per la possibile presenza di gas
4 A Posizione dei locali vuoti ed accessi alle zone pericolose
5 A Sistemazione delle condotte di ventilazione negli spazi pericolosi per la possibile presenza di gas e nelle zone adia-
centi a detti spazi
6 A Particolari della struttura della nave in corrispondenza delle cisterne del carico, compresa la sistemazione dei sup-
porti delle cisterne, le selle, i dispositivi anti-galleggiamento ed anti sollevamento, i dispositivi di tenuta del ponte, le
cisterne indipendenti, ecc.
7 A Analisi delle tensioni dello scafo
8 A Analisi del movimento della nave in mare ondoso, quando un calcolo diretto è preferibile ai metodi indicati in Sez 4
9 A Calcoli della stabilità in condizioni di nave integra e di nave in avaria
10 A Dimensionamenti, materiali e sistemazione del sistema di contenimento del carico
11 A Particolari dei riporti in acciaio o dei rivestimenti
12 A Disegni e calcoli delle valvole di sicurezza
13 A Particolari della movimentazione del carico, compresi le sistemazioni e i particolari delle tubolature ed accessori
14 A Particolari delle pompe del carico
15 A Particolari dei recipienti in pressione di processo e del sistema di valvole relativo
16 A Impianto di sentina e di zavorra nella zona del carico
17 A Impianto di degassificazione nelle cisterne del carico compreso l’impianto di gas inerte
18 A Impianto di ventilazione nella zona del carico
19 A Particolari delle apparecchiature elettriche installate nella zona del carico, compreso l’elenco delle apparecchiature e
degli impianti con certificati di sicurezza per l’uso in zone pericolose ed i particolari della messa a terra delle cisterne
del carico e delle tubolature
N. A/I Documento
20 A Schema diagrammatico dei circuiti elettrici
21 A Impianto di rivelazione gas
22 A Strumentazione delle cisterne del carico
23 A Particolari degli impianti e delle apparecchiature antincedio nella zona del carico
24 I Descrizione delle operazioni di carico e scarico, compresi i limiti di riempimento delle cisterne, quando applicabile
Nota 1: A = da inviare all’approvazione in quadruplice copia
I = da inviare per conoscenza in duplice copia
1 Bordo libero e stabilità allo stato sentina contaminata del locale pompe del carico oppure
acqua di lavaggio delle cisterne, come eccezione alle pre-
integro
scrizioni in IBC 2.6.1.1.
2 Posizione delle cisterne del carico 3.1 Gallerie, condotte e tubi in zona di falla
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.1.2 2.2.2 Navi con una tuga al di sopra del ponte
principale
I pozzi catene devono essere sistemati al di fuori della zona RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.2.3
del carico.
Su tutte le navi chimichiere, indipendentemente dal tipo di
prodotto trasportato, qualora sia sistemata una tuga sul
1.2 Sistemazione delle tubolature del carico ponte principale in luogo di una sovrastruttura ed i prodotti
liquidi potrebbero scorrere lungo i lati della tuga, la parete
1.2.1 Sistemazioni per la caricazione da prora o da frontale della tuga deve essere prolungata fino ai lati della
poppa nave in modo da formare una mastra, oppure deve essere
sistemata una barriera permanente contro il gocciolamento
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.1.3
come descritto in “Regulation II-2/56.6 della SOLAS
Le prescrizioni del paragrafo 3.1.3 dell’IBC Code possono 74(83)”.
considerarsi soddisfatte se sono soddisfatte le prescrizioni
relative alla caricazione e scaricazione da prora o da poppa 3 Locali per le pompe del carico
del paragrafo 3.7 dell’IBC Code.
3.1 Prescrizione generale
2 Locali d’alloggio, locali per macchi-
3.1.1 Mezzi di sfuggita
nari e di servizio e stazioni di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.3.1
comando
In genere nel locale delle pompe del carico deve essere
sistemata una scala di accesso e/o di fuga. Quando si pre-
2.1 Ubicazione delle prese d’aria ed altre vede che nel locale delle pompe del carico debba esserci
aperture dei locali d’alloggio personale in permanenza o quando il locale pompe è più
grande del normale, può essere prescritto un mezzo di sfug-
2.1.1 gita addizionale.
PRIMO TIPO
DI CARICO
SECONDO TIPO
DI CARICO
PRIMO TIPO
DI CARICO
SECONDO TIPO
DOPPIO FONDO
DI CARICO
3.2 Macchinari azionati da alberi che attra- sibile fuga in emergenza dalle casse dei doppi fondi o da
versano le paratie del locale pompe spazi similari nei quali le ostruzioni potrebbero rendere dif-
ficili i movimenti, devono essere sistemati due accessi sepa-
3.2.1
rati. I due accessi devono essere lontani fra di loro per
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.3.7 quanto possibile. La sistemazione di un unico accesso può
a) Gli attraversamenti delle paratie o dei ponti dei locali essere approvata in circostanze speciali, purché, restando
delle pompe del carico o di altri locali pompe azionanti inteso che le sfuggite hanno le dimensioni prescritte, possa
gli alberi delle pompe e/o ventilatori devono essere essere provato a soddisfazione della Società che gli spazi in
muniti di tenute stagne ai gas a soddisfazione della questione possano essere attraversati rapidamente in modo
Società. da poter portare fuori una persona ferita.
b) La lubrificazione delle suddette tenute stagne o gli altri
dispositivi che assicurano il mantenimento della loro 4.1.3 Accesso attraverso aperture orizzontali
tenuta stagna ai gas devono essere sistemati in modo RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.2
tale da poter essere ispezionati dal di fuori del locale
pompe del carico. La Fig 2 indica la forma della minima apertura netta accet-
tabile da 600 mm per 600 mm.
4 Sistemazione degli accessi
Figura 2 : Forma della minima apertura netta
accettabile da 600 mm per 600 mm
4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del
carico
4.1.1 Accesso ai depositi del combustibile liquido
100
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.1
Le prescrizioni del paragrafo 3.4.1 dell’IBC Code si appli-
cano ai depositi del combustibile liquido adiacenti alle
600
Figura 3 : Dimensioni minime delle aperture verticali 5.2 Sistemazione di riempimento della
zavorra
5.2.1 Chiarimento
300
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.5.2
Il riempimento delle cisterne del carico con zavorra può
essere eseguito dal livello del ponte per mezzo di pompe
800
che normalmente servono le cisterne e/o le casse di zavorra
300
permanente, come indicato nel paragrafo 3.5.2 dell’IBC
Code, purché sia sistemato in corrispondenza dell’ingresso
nella cisterna del carico un branchetto smontabile o un
600 tubo flessibile con una valvola di intercettazione. La valvola
di intercettazione è in aggiunta alla prescritta valvola di non
ritorno. Deve essere considerata con attenzione la sistema-
4.1.4 Accesso attraverso aperture verticali zione delle tubolature entro le cisterne e la possibilità che si
creino cariche elettrostatiche (vedere Fig 4).
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.3
Solo per le cisterne del carico in pressione, le aperture Figura 4 : Sistemazione di scarico
d’accesso possono essere aperture circolari di diametro non
minore di 600 mm.
LOCALE
La Fig 3 indica le dimensioni minime delle aperture verti- MACCHINE LOCALE CISTERNA
POMPE ACQUA
cali. DI ZAVORRA
P
Simboli
k : Coefficiente dipendente dal materiale per tamente al fasciame del doppio fondo e del ponte (vedi
l’acciaio, definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] Fig 1).
Per navi aventi L ≥ 120 m, devono generalmente essere
1 Criteri di progetto delle strutture installati un cassonetto inferiore ed uno superiore (vedi
Fig 2). Diverse sistemazioni possono essere considerate
1.1 Materiali dalla Società caso per caso, purché siano supportate da cal-
coli diretti eseguiti in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 3.
1.1.1 Acciai per strutture di scafo Questi calcoli devono investigare, in particolare, le zone di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 collegamento della paratia col fasciame del fondo e del
ponte e devono essere inviati alla Società per esame.
In aggiunta alle prescrizioni di Parte B, Cap 4, Sez 1, [2], i
materiali delle cisterne del carico devono essere considerati
Figura 1 : Collegamenti delle paratie corrugate senza
dalla Società caso per caso per tutti i prodotti che si
cassonetto
vogliono trasportare.
• qualunque condizione di carico non omogeneo specifi- EI : modulo d’elasticità, in N/mm2, della lamiera
cata, d’acciaio inossidabile laminata,
• condizioni di zavorra leggera e pesante, tS : spessore, in mm, della placcatura d’acciaio
• condizioni a metà del viaggio relative a lavaggio delle inossidabile, da assumere non inferiore a 2,0
cisterne o altre operazioni se queste differiscono sensi- mm.
bilmente dalle condizioni di zavorra. Spessori di placcatura in acciaio inossidabile
diversi da quelli suddetti devono essere consi-
3 Dimensionamento delle cisterne derati dalla Società caso per caso.
strutturali
3.2 Rinforzi ordinari
3.1 Fasciame
3.2.1 Spessori netti minimi
3.1.1 Spessori netti minimi (1/7/2002) RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari non deve
Lo spessore netto del fasciame del ponte di resistenza e essere inferiore al valore ottenuto, in mm, con la seguente
delle paratie entro o delimitanti l'estensione longitudinale formula:
della zona del carico non deve essere inferiore ai valori tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s
indicati in Tab 1.
dove s è l’intervallo, in m, dei rinforzi ordinari.
Tabella 1 : Spessore netto minimo del fasciame del
ponte di resistenza e delle paratie 3.3 Travi rinforzate
Fasciame Spessore netto minimo, in mm 3.3.1 Spessori minimi netti
Ponte di resistenza (5,5 + 0,02 L) k per L < 200
1/2
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
(8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200 Lo spessore netto delle lamiere che formano le anime delle
Paratia di cisterna L1/3 k1/6 + 4,5 s travi rinforzate non deve essere inferiore al valore ottenuto,
Paratia stagna 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s in mm, con la seguente formula:
Paratia di sbatti- 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s tMIN = 1,45 L1/3 k1/6
mento
3.3.2 Condizioni di carico
Nota 1:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
di lamiera. I carichi in acqua tranquilla e d’onda devono essere calco-
lati per la più severa delle condizioni di carico specificate
3.1.2 Calcolo dello spessore equivalente per in [2.1.1], allo scopo di massimizzare le sollecitazioni nella
lamiere placcate di acciaio non legato - struttura longitudinale e nelle travi rinforzate.
acciaio inossidabile
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 3.3.3 Struttura delle cisterne del carico con parte
inferiore a tramoggia analizzata per mezzo di
Lo spessore di lamiere placcate non deve essere inferiore a un modello di trave tridimensionale
quello ottenuto con la seguente formula:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
t P = t + t S ⎛⎝ 1 – -------------------
EI ⎞ Se la struttura di una cisterna del carico inferiormente confi-
-
206000⎠ gurata a tramoggia viene analizzata con un modello di trave
dove: tridimensionale, in accordo con le prescrizioni in Parte B,
t : spessore, in mm, della lamiera placcata, da Cap 7, App 1, l’area netta resistente al taglio della sezione
ottenersi con le formule applicabili in Parte B, dei madieri entro una zona pari a 0,1l dalle estremità del
Cap 7, Sez 1, come se essa fosse costituita di madiere (vedi Fig 3 per la definizione di l) non deve essere
materiale omogeneo con le seguenti caratteristi- inferiore al valore ottenuto, in cm2, con la seguente for-
che: mula:
• modulo di elasticità, in N/mm2, da assumere Q
A Sh = 2 -----------------
uguale a: γR γm Ry
E = 206000 dove:
• coefficiente dipendente dal materiale, da
Q : massimo sforzo di taglio, in kN, ottenuto dai
ottenere con la formula seguente:
calcoli diretti,
EI
k 0 = k -------------------
- γR : coefficiente parziale di sicurezza di resistenza:
206000
γR = 1,2
k : coefficiente dipendente dal materiale della
lamiera d’acciaio inossidabile laminata, definito γm : coefficiente parziale di sicurezza del materiale:
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] γm = 1,02
Figura 3 : Zona all’estremità dei madieri in [2.1.1], allo scopo di massimizzare le tensioni nella strut-
tura longitudinale e nelle travi rinforzate.
I valori delle forze di reazione in corrispondenza dei sup- esistente) e il collegamento con la parte inferiore degli sci-
porti delle cisterne, da considerare per il dimensionamento voli, deve essere collegata, su navi chimichiere di tipo 2,
di questi elementi strutturali, sono definiti in [5.2]. per la sua intera lunghezza, alle strutture di scafo per
mezzo di saldature a piena penetrazione, come definite in
6 Altre strutture Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.4.1].
La parte inferiore dei contorni delle paratie di cisterne del In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 12, Sez 3, [2] il
carico, cioè il collegamento col fondo (o doppio fondo, se collaudo di cisterne deve soddisfare la Tab 2.
Tabella 1
Diametro esterno A poppavia di un quarto della lunghezza della nave A proravia di un quarto della lunghezza della nave
del tubo (1) H≤8 H=13 H≥18 H≤8 H=13 H≥18
≤25 1500 250 150 2200 350 150
50 1400 250 150 2000 350 150
75 1100 250 150 1600 350 150
100 700 250 150 700 350 150
≥150 500 250 150 700 350 150
(1) DC se il tubo è coibentato, D negli altri casi
2.2 Giunti di dilatazione non sono disponibili soluzioni alternative efficienti. In que-
sti casi particolari le misure di sicurezza ritenute necessarie
2.2.1
dalla Società saranno considerate caso per caso.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.2.4
Non è permesso l’impiego di giunti a soffietto per prodotti
4 Impianti di comando per la movimen-
corrosivi o polimerizzanti, a meno che non siano previsti
mezzi che impediscano la stagnazione di liquidi. tazione del carico
I tubi con rivestimento di alluminio sono accettabili nelle d) La centrale di controllo del carico deve essere ubicata al
cisterne di zavorra, nelle cisterne del carico inertizzate, di sopra del ponte di coperta e può essere considerata
nonché, purché siano protetti da urti accidentali, nelle zone come locale pericoloso o locale sicuro in base alla sua
pericolose sui ponti scoperti. ubicazione e alla possibile presenza in essa di prodotto
o di suoi vapori. Qualora sia considerata un locale peri-
coloso, essa deve essere provvista di impianto di venti-
3.2 Impianti di tubolature smontabili lazione in grado di effettuare non meno di 20 ricambi
3.2.1 d’aria all’ora, non deve essere ubicata nella zona degli
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.5 alloggi e le apparecchiature elettriche ammesse devono
Le pompe, le tubolature ed i relativi accessori devono costi- essere soltanto del tipo di sicurezza.
tuire un impianto permanentemente installato; in genere e) Una centrale di controllo del carico priva del comando
non sono permesse parti smontabili, eccettuati alcuni casi delle pompe e delle valvole del carico è definita "sta-
particolari per i quali può essere dimostrato alla Società che zione di controllo del carico".
5 Manichette del carico a bordo della dui, delle tubolature e delle apparecchiature e lo scafo
nave della nave non deve essere maggiore di106 Ω..
1 Generalità Tabella 1
Code, è prescritta una temperatura di trasporto non b) Se il dispositivo per il prelievo dei campioni di cui al
superiore a determinati limiti, come, ad esempio, il paragrafo 7.1.6.3 dell’IBC Code è costituito da una
fosforo elementare e lo zolfo fuso. cassa di osservazione degli spurghi, detta cassa deve, in
c) L’allarme deve essere trasdotto in plancia e nella sta- generale, soddisfare le seguenti prescrizioni:
zione di controllo del carico, se esistente.
• deve essere ubicata nella zona del carico ed essere
1.4 Prescrizioni per prodotti speciali dotata di un tubo di sfogo aria il cui sbocco sia prov-
visto di una rete tagliafiamma regolamentare e sia
1.4.1 Prodotti che possono danneggiare l’impianto ubicato ad una distanza non inferiore a 3 m da aper-
di riscaldamento o di raffreddamento del ture di locali di alloggio e da fonti di ignizione;
carico
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.6 • deve essere dotata di un collegamento per lo scarico
a) Le prescrizioni del paragrafo 7.1.6 dell’IBC Code si nelle "slop tanks" con le relative valvole di intercet-
applicano anche a quei prodotti che potrebbero dan- tazione, nonché di un vetro spia e deve essere prov-
neggiare l’impianto di riscaldamento o di raffredda- vista di un rubinetto per il prelievo di campioni per
mento. l’analisi del fluido di ritorno.
1 Sfoghi gas delle cisterne del carico condotte di immissione serventi locali pompe e locali
pompe per il carico
1.1 Drenaggio dell’impianto di sfogo gas
3 Degassificazione delle cisterne del
1.1.1 Grandi quantità di drenaggi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.2.2
carico
Qualora siano previsti drenaggi in grande quantità dagli sfo-
ghi gas delle cisterne e dei depositi del carico, deve essere 3.1 Ventilatori
provveduto un attacco per manichetta da collegarsi alla 3.1.1
tubolatura spurghi della cisterna per i residui.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.5
2 Tipi di impianti di sfogo gas a) Le ventole e le casse dei ventilatori, sia portatili che
fissi, sistemati in spazi pericolosi, devono essere costru-
ite in materiale antiscintilla avente le caratteristiche pre-
2.1 Posizioni degli sbocchi degli sfoghi gas
scritte nel paragrafo 12.1.8 dell’IBC Code.
2.1.1 Sfoghi gas di cisterne per il trasporto di b) Nel caso di ventilatori ubicati in locali sicuri, devono
prodotti infiammabili e tossici essere installati due dispositivi di non ritorno atti ad evi-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.3.3 tare il ritorno nel locale di vapori del carico infiamma-
Lo sbocco degli sfoghi gas delle cisterne e dei depositi per il bili e/o tossici quando l’impianto di ventilazione è
carico adibiti al trasporto di prodotti infiammabili o tossici fermo. Tali dispositivi di non-ritorno devono garantire la
deve essere sistemato ad una distanza non inferiore a 3 m tenuta stagna in qualsiasi condizione normale di assetto
dalle condotte di estrazione ed il più distante possibile dalle e sbandamento della nave.
tivi di non ritorno, tubi uscenti dalle torri di lavaggio 1.4 Ventilazione
ed altri tubi di drenaggio che potrebbero essere sog-
1.4.1
getti all’azione corrosiva dei gas e/o dei liquidi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1
devono essere costruiti con materiali resistenti alla
corrosione o rivestiti di gomma, fibra di vetro, resine Quando è richiesto dalle presenti norme un impianto di
epossidiche o altro materiale di rivestimento equiva- ventilazione degli spazi per il carico, diverso dall’impianto
lente. di sfogo gas di cui al paragrafo 8.2 dell’IBC Code, tale
impianto deve rispondere alle prescrizioni che caso per
5) Per quanto riguarda la protezione antincendio, il
caso vengono date dalla Società.
locale nel quale è installato un generatore di gas
inerte a combustibile liquido deve essere conside-
rato come locale macchine di categoria A.
6) Tutte le apparecchiature devono essere installate a
bordo e provate in condizioni di funzionamento a
soddisfazione del Tecnico.
apparecchiature elettriche devono soddisfare le norme degli 3 Norme particolari per le navi chimi-
spazi o dei locali ai quali l'apertura dà accesso. chiere adibite al trasporto di liquidi
Nota 1: Per le aperture, gli accessi e le condizioni di ventilazione infiammabili aventi punto di infiam-
che possono avere influenza sull'estensione dei luoghi pericolosi, mabilità superiore a 60°C
vedere la Pubblicazione IEC 60092-502.
1 Generalità
1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è priva di contenuto perché le prescrizioni
del Capitolo 11 dell'IBC Code non sono obbligatorie per la
classificazione.
1.1.4 Precauzioni contro il funzionamento delle Per prodotti infiammabili o che possono reagire con i mate-
pompe del carico in condizione di pericolo riali della nave dando luogo a vapori infiammabili (quali ad
esempio gli acidi forti), le estremità superiori delle condotte
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 1 di ventilazione devono essere ubicate a distanza non infe-
Deve essere sistemato un idoneo dispositivo automatico riore a 3 m da qualsiasi fonte di ignizione secondo le pre-
mediante il quale si arrestino i motori azionanti le pompe scrizioni in Sez 8, [2.1].
del carico e vengano disenergizzate le altre eventuali appa-
1.1.9 Serrande
recchiature elettriche non certificate di sicurezza, in caso di
arresto della ventilazione nei locali ove siano ubicati tali RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
motori ed apparecchiature. Tali prescrizioni non si appli- Le condotte di ventilazione devono essere munite di ser-
cano ai motori e alle altre apparecchiature elettriche siste- rande metalliche d’intercettazione, provviste degli indici di
mati nel locale apparato motore. "aperto" e "chiuso". Dette serrande devono essere ubicate al
di sopra del ponte di coperta, in posizione prontamente austenitici) con una distanza di progetto fra le estre-
accessibile. mità della girante e cassa non inferiore a 13 mm.
d) Le seguenti giranti e casse non sono considerate anti
1.1.10 Posizione dei motori elettrici che azionano i
ventilatori scintilla e non sono permesse:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 • giranti costruite con leghe di alluminio o leghe di
magnesio e casse costruite con materiali ferrosi,
Motori elettrici che azionino i ventilatori devono essere
qualunque sia la distanza fra le estremità della
sistemati all’esterno dei locali serviti ed all’esterno delle
girante e cassa,
condotte di ventilazione, in posizione adeguata in rela-
zione alla presenza di vapori infiammabili. • casse costruite con leghe di alluminio o leghe di
magnesio e giranti costruite con materiali ferrosi,
1.1.11 Passaggi degli alberi dei motori attraverso le qualunque sia la distanza fra le estremità della
paratie girante e la cassa,
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 • qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite
Il passaggio dell’albero di trasmissione dei motori elettrici con materiali ferrosi con una distanza di progetto fra
azionanti i ventilatori attraverso le paratie o i ponti dei le estremità della girante e la cassa inferiore a 13
locali pericolosi a causa dei gas o attraverso le condotte di mm.
ventilazione deve essere munito di dispositivo di tenuta sta-
gna ai gas, a bagno d’olio o equivalente, ritenuto idoneo 1.2.3 Prove di tipo per i ventilatori antiscintilla
dalla Società. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
Prove di tipo sui prodotti finiti devono essere eseguite in
1.2 Prescrizioni addizionali per i ventilatori accordo con le prescrizioni della Società o con altre norma-
antiscintilla tive nazionali o internazionali equivalenti.
SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE
1) un indicatore di livello
2 Rivelazione della presenza di vapori
2) un allarme di alto livello
Figura 1 : Tenuta
CAMICIA
ALBERO
9 Prescrizioni particolari per i locali zione dati per fornire indicazioni digitali o analogiche ubi-
cate ad esempio in una zona della plancia, l’indipendenza
pompe del carico
dei circuiti deve essere mantenuta almeno fino a queste
unità. L’alimentazione deve essere derivata da un quadro di
9.1 Chiarimenti distribuzione.
9.1.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.18 10.1.4 Allarmi nella centrale di controllo del carico
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
In merito alla possibilità di accettare in casi particolari la
sistemazione di locali pompe del carico al di sotto del Qualora nella centrale di controllo del carico o in una zona
ponte, si precisa che non vi sono in pratica casi in cui si della plancia sia installata una unità modulare, devono
possa accettare tale sistemazione. essere date, per ciascuna delle funzioni di cui in a), b) o c),
indicazioni separate per il livello e per gli allarmi ottici.
10 Controllo dei rigurgiti del carico Deve essere dato anche un allarme acustico; non è necessa-
rio che esso sia singolo per ogni funzione non essendo
distinguibile. Deve essere previsto un allarme acustico
10.1 Indipendenza fra gli impianti anche nella zona del carico.
10.1.1 Indicatori di livello 10.1.5 Allarmi quando non è prevista una centrale
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 per il controllo del carico
In quasi tutti casi in cui, per il trasporto di un prodotto, è RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
prescritto un allarme di alto livello o il controllo del rigur-
a) Qualora non esista la centrale di controllo del carico,
gito del carico, è prescritto anche un indicatore di livello di
un allarme ottico ed acustico deve essere posizionato
tipo chiuso.
nella stazione di controllo del carico, che generalmente
10.1.2 Separazione dei sensori degli indicatori di coincide con la plancia.
livello b) Gli allarmi ottici ed acustici di alto livello e di controllo
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 del rigurgito del carico devono essere posizionati in
Pertanto una cisterna destinata al trasporto del suddetto pro- modo tale da poter essere facilmente uditi e notati dal
dotto deve essere provvista di: personale addetto alle operazioni di caricazione e scari-
cazione. Si richiama l’attenzione sul fatto che tali
a) indicatore di livello
allarmi sono generalmente raggruppati in due segnali
b) allarme di alto livello indipendenti per cui non è possibile individuare diretta-
c) controllo del rigurgito. mente la cisterna del carico dalla quale proviene la
I sensori per i dispositivi di cui in a), b) e c) devono essere segnalazione di allarme. In tali casi il Comando di
separati; tuttavia quelli per i dispositivi di cui in b) e c) bordo deve provvedere affinchè una persona sia pre-
(micro-interruttori, camere di tipo galleggiante, dispositivi sente presso la stazione di controllo del carico al fine di
elettronici, ecc.) possono essere contenuti in una stessa poter avvisare il personale addetto alle operazioni di
sezione di tubo metallico. caricazione sul ponte di coperta.
10.1.3 Circuiti elettronici ed idraulici per i sensori 10.1.6 Prove dei sensori
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
I circuiti elettronici pneumatici od idraulici richiesti per i I dispositivi per la prova dei sensori devono essere sistemati
sensori dei dispositivi di cui in a), b) e c) devono essere al di fuori delle cisterne, anche se non è proibito l’ingresso
indipendenti tra loro in modo tale che un guasto ad uno entro le cisterne pulite dai prodotti. Sono accettabili prove
qualsiasi di essi non metta fuori servizio anche qualsiasi di simulazione dei circuiti elettronici o dei circuiti che sono
degli altri. Qualora vengano impiegate unità di elabora- dotati di dispositivi di autocontrollo.
1 Generalità
1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione, in
quanto le prescrizioni dei Capitoli 16 e 16A dell’IBC Code
contengono disposizioni operative che non sono obbligato-
rie per la classifica.
1 Generalità
1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è priva di contenuti in quanto non ci sono
prescrizioni addizionali o alternative a quelle indicate nel
Capitolo 17 dell'IBC Code.
1 Generalità
1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
18 dell’IBC Code.
1 Generalità
1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
19 dell’IBC Code.
1 Generalità
1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
20 dell’IBC Code.
1 Generalità
1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano in
aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo 21
dell’IBC Code.
Capitolo 9
SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E POSIZIONE
DELLE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO
SEZIONE 5 RECIPIENTI IN PRESSIONE DI PROCESSO E IMPIANTI DI
TUBOLATURE IN PRESSIONE PER LIQUIDI E VAPORI
SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE
SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA PRESSIONE E DELLA TEMPERATURA DEL
CARICO
SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS PER I DEPOSITI DEL CARICO
SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA
SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI
SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL CARICO
SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE (INDICATORI DI LIVELLO, DISPOSITIVI PER LA
RIVELAZIONE DELLA PRESENZA DI VAPORI)
SEZIONE 14 PROTEZIONE DEL PERSONALE
SEZIONE 15 LIMITI DI RIEMPIMENTO DEI DEPOSITI DEL CARICO
SEZIONE 16 IMPIEGO DEL CARICO COME COMBUSTIBILE
SEZIONE 17 PRESCRIZIONI PARTICOLARI
SEZIONE 18 PRESCRIZIONI OPERATIVE
SEZIONE 19 RIASSUNTO DELLE PRESCRIZIONI MINIME
SEZIONE 1 GENERALITÀ
Fitness for the Carriage of Liquefied Gases in Bulk", o richieste in altre parti dei Regolamenti per quelle parti della
qualora alla Società sia richiesto di certificare l’ade- nave che non sono influenzate dal carico trasportato, come
renza alle prescrizioni dell’IGC Code, la Società garan- applicabile.
tirà la piena rispondenza alle prescrizioni dell’IGC
Code, comprese le prescrizioni operative indicate in 4 Prove delle apparecchiature per il
[1.1.2]. carico
2 Prescrizioni aggiuntive 4.1 Scopo
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emer- 4.1.1 Prove in condizioni di esercizio
genza Tutte le apparechiature a cui si applica il presente Capitolo
devono essere provate in condizioni di esercizio effettive.
2.1.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza devono
essere previste per le navi gasiere con portata lorda uguale 4.1.2 Prove da effettuare quando la nave viene
o superiore a 20000 t, in accordo con le prescrizioni in caricata
Parte B, Cap 10, Sez 4, [4].
Le prove che possono essere eseguite solo quando la nave
viene caricata devono essere eseguite in occasione della
Tabella 1
prima caricazione della nave.
N. A/I Documento
1 I Elenco dei prodotti da trasportare, comprendente l’indicazione di massima pressione di vapore, temperatura mas-
sima del liquido e di altre condizioni di progetto importanti
2 I Piano generale, indicante la posizione dei depositi del carico, delle casse del combustibile liquido, delle casse e
cisterne di zavorra e per altri servizi
3 A Piano delle zone pericolose per la possibile presenza di gas
4 A Posizione degli spazi vuoti ed accessi alle zone pericolose per la possibile presenza di gas
5 A “Air locks” fra zone sicure e zone pericolose per la possibile presenza di gas
6 A Sistemazione delle condotte di ventilazione negli spazi pericolosi per la possibile presenza di gas e nelle zone adia-
centi a detti spazi
7 A Particolari della struttura dello scafo in corrispondenza dei depositi del carico, compresa la sistemazione dei sup-
porti e delle selle dei depositi, i dispositivi anti-galleggiamento ed anti sollevamento, i dispositivi di tenuta del
ponte, ecc.
8 A Calcoli delle temperature dello scafo in tutte le condizioni di progetto del carico
9 A Distribuzione dei tipi e qualità di acciaio determinata in relazione alle temperature effettive previste, ottenute
mediante i calcoli di cui alla voce 8
10 A Analisi delle tensioni dello scafo
11 A Analisi del movimento della nave in mare ondoso, quando un calcolo diretto è preferibile al metodo indicato in
Sez 4
12 A Calcoli della stabilità in condizioni di nave integra e di nave in avaria
13 A Dimensionamenti, materiali e sistemazione del sistema di contenimento del carico, compresa la barriera seconda-
ria, se prevista.
14 A Analisi delle tensioni delle cisterne del carico comprese l’analisi a fatica e l’analisi di propagazione della frattura
per le cisterne di tipo “B”. Questa analisi può essere congiunta con l’analisi indicata alla voce 10
15 I Calcolo dell’adeguatezza della coibentazione, comprendente il tasso d’evaporazione del gas e la potenzialità
dell’impianto di refrigerazione, se esistente, le procedure di raffreddamento ed i gradienti di temperatura durante le
operazioni di carico e scarico
16 A Particolari della coibentazione
17 A Particolari delle scale, accessori e torri nei depositi e nelle cisterne e relativa analisi delle tensioni, se necessario
18 A Particolari dei duomi dei depositi e delle tenute in corrispondenza del ponte
19 A Disegni e calcoli delle valvole di sicurezza
20 A Particolari delle sistemazioni per la movimentazione del carico e per il vapore, comprese le sistemazioni ed i parti-
colari delle tubolature e degli accessori
21 A Particolari delle pompe e dei compressori del carico
22 A Particolari dei recipienti in pressione di processo e della sistemazione delle valvole ad essi relative
23 A Impianti di sentina e di zavorra nella zona del carico
24 A Impianto di degassificazione nei depositi del carico compreso l’impianto di gas inerte
25 A Impianti di drenaggio, inertizzazione e pressurizzazione degli spazi fra le barriere
26 A Impianto di ventilazione nella zona del carico
27 A Impianto di riscaldamento della struttura dello scafo, se esistente
28 A Disegno diagrammatico dell’impianto di refrigerazione e reliquefazione, se esistente
29 A Particolari delle apparecchiature elettriche installate nella zona del carico, compreso l’elenco delle apparecchiature
certificate di sicurezza per l’uso in zone pericolose ed i particolari della messa a terra delle cisterne e delle tubola-
ture del carico
30 A Diagramma dell’impianto elettrico nella zona del carico
31 A Impianto per la rivelazione dei gas
32 A Strumentazione dei depositi, compreso l’impianto per il controllo delle temperature del carico e delle strutture
dello scafo
33 A Impianto degli arresti in emergenza
34 A Impianto di scaricazione d’emergenza del carico a mare, se esistente
35 A Particolari delle apparecchiature e degli impianti antincendio nella zona del carico
N. A/I Documento
36 A Descrizione delle operazioni di caricazione e scaricazione, compresi i limiti di riempimento dei depositi del carico
37 A Procedure per le prove e l’ispezione dei depositi del carico
38 Per i macchinari che usano gas come combustibile
I a) Piano generale dell’impianto dei macchinari
I b) Descrizione dell’intero impianto
A c) Schema delle tubolature del gas per i macchinari
A d) Elenco completo delle apparecchiature di sicurezza, rivelazione dei gas e d’avvertimento
A e) Disegni delle caldaie
I f) Disegni particolareggiati delle apparecchiature per l’immissione del gas e del combustibile liquido
I g) Caratteristiche del gas
A h) Piano generale dell’impianto per il trattamento del gas, compresi i compressori del gas, i motori primi ed i pre-
riscaldatori del gas
A i) Disegni dei depositi del gas
A j) Disegni dei compressori del gas e preriscaldatori
Nota 1: A = da inviare all’approvazione in quadruplice copia
I = da inviare per conoscenza in duplice copia
1 Bordo libero e stabilità allo stato Cap 11, Sez 2, [3] ed un fascicolo di istruzioni sulla stabi-
lità e sull’assetto come specificato in Parte B, Cap 3, App 2.
integro
2 Posizione delle cisterne del carico
1.1 Stabilità allo stato integro
1.1.2 Effetto degli specchi liberi dei liquidi 3 Ipotesi relative all’allagamento
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.2.3
L’effetto degli specchi liquidi liberi deve essere calcolato in 3.1 Tubi, condotte e cofani nella zona
accordo con le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2, dell’avaria
[4].
3.1.1 Robustezza delle strutture interne
1.1.3 Informazioni da fornire Gallerie, condotte, tubi, porte, paratie e ponti che possono
formare contorni stagni di spazi intatti in caso di un’avaria
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.2.5
ipotizzata convenzionale, devono avere robustezza minima
Al Comandante della nave devono essere forniti un adeguata a resistere alla pressione corrispondente al mas-
Manuale di caricazione come specificato in Parte B, simo galleggiamento di equilibrio in condizioni di avaria.
Figura 1 : Accettabilità di angoli in comune fra le stive del carico e gli altri spazi
ACCETTABILE ACCETTABILE
LOCALI ALLOGGIO LOCALI ALLOGGIO
2.1.5 Porte prospicienti la zona del carico di un ponte o di una paratia. Le stesse condizioni devono
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.4 essere soddisfatte anche quando i locali pompe del carico e
Le porte prospicienti la zona del carico o sistemate in zone i locali compressori del carico, ubicati nella zona del
proibite sui lati della nave devono esclusivamente dare carico, hanno una paratia in comune con i locali di alloggio
accesso a depositi di apparecchiature relative al carico o e di servizio, le stazioni di comando e i locali macchine di
alla sicurezza, centrali di comando delle operazioni del Categoria A.
carico, locali contenenti docce di decontaminazione o
3.1.2 Apparecchiature elettriche nei locali pompe
dispositivi per il lavaggio degli occhi. del carico e nei locali compressori del carico
Qualora tali porte siano permesse, detti locali non devono RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.3
dare accesso ad altri spazi coperti dalle prescrizioni del
I locali pompe del carico e/o i locali compressori del carico
paragrafo 3.2.4 dell’IGC Code e le pareti comuni con detti
di navi adibite al trasporto di gas infiammabili non devono
spazi devono essere costituite da paratie di classe A60.
contenere apparecchiature elettriche, salvo quanto stabilito
2.1.6 Deroghe, aperture di ventilazione e tipi di nel capitolo 10 dell’IGC Code, od altre fonti di ignizione
chiusure quali motori a combustione interna o motrici a vapore con
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.6 temperatura di funzionamento che possa provocare
l’accensione o l’esplosione di eventuali miscele di tali gas
La prescrizione di sistemare sulle prese d’aria e sulle aper-
con l’aria.
ture di ventilazione di navi che trasportano prodotti tossici
dispositivi di chiusura azionabili dall’interno dello spazio
servito si applica ai locali nei quali sono sistemati le appa- 4 Sistemazione degli accessi
recchiature radio, le apparecchiature principali per la navi-
gazione, le cabine, le mense dell’equipaggio, i locali 4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del
igiene, gli ospedali, le cucine, ecc. ma non si applica agli carico
spazi che non sono normalmente frequentati, quali depositi
sul ponte, depositi nel castello di prora, cofani dei motori, 4.1.1 Generalità
locali macchine di governo, officine. La prescrizione non si RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
applica alle centrali per il comando delle operazioni del
carico sistemate nella zona del carico. Le vie di passaggio previste al di sopra al di sotto dei depo-
siti del carico devono avere almeno l’area di sezione pre-
Quando è prescitta una chiusura interna, detta prescrizione scritta nel paragrafo 3.5.3.1 dell’IGC Code.
è applicabile sia alle prese che agli sbocchi d’aria di venti-
lazione. 4.1.2 Passaggi attraverso i depositi del carico
I dispositivi di chiusura devono essere ragionevolmente sta- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
gni ai gas. Normali valvole d’acciaio incernierate prive di
Allo scopo di soddisfare le disposizioni dei paragrafi 3.5.1 e
guarnizioni/tenute non sono considerate in genere accetta-
3.5.2 dell’IGC Code si applicano le prescrizioni seguenti:
bili.
a) Qualora sia richiesto che il Tecnico possa passare fra la
2.1.7 Aperture per la rimozione di macchinari superficie piana o curva da ispezionare ed elementi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.6 strutturali, quali bagli, rinforzi, costole, anguille, ecc., la
Possono essere accettate lamiere imbullonate di classe A 60 distanza fra la superficie ed il lembo libero degli ele-
per la rimozione di macchinari sulle paratie prospicienti la menti strutturali deve essere pari ad almeno 380 mm. La
zona del carico, purché sia sistemata una targa con l’avver- distanza fra la superficie da ispezionare e la superficie
timento che dette lamiere possono essere aperte solamente alla quale sono collegati i sopra menzionati elementi
quando la nave si trova in condizione libera da gas. strutturali, p.e. ponte, paratia o fasciame, deve essere
pari ad almeno 450 mm nel caso che la superficie del
deposito sia curva (p es. nel caso di depositi di tipo C) o
3 Locali pompe del carico e locali 600 mm nel caso che la superficie del deposito sia
compressori del carico piana (p.e. nel caso di cisterne di tipo A) (vedere Fig 2).
3.1 Sistemazione dei locali pompe del Figura 2 : Passaggio minimo al di sopra dei
carico e dei locali compressori del depositi del carico
carico struttura della nave
600/450
zionare deve essere almeno pari al maggiore fra 50 mm ed approssimativamente parallele alle quali non siano
e metà della larghezza della piattabanda della struttura applicati rinforzi strutturali, la distanza fra queste super-
(vedere Fig 3). fici deve essere pari ad almeno 600 mm (vedere Fig 5).
Figura 3 : Distanza minima delle strutture dai e) La distanza minima tra il pozzetto del deposito del
depositi del carico per permettere l’ispezione carico e la struttura adiacente del doppio fondo in corri-
visiva spondenza del pozzetto d’aspirazione non deve essere
minore di quanto indicato in Fig 6. In caso di assenza di
un pozzetto d’aspirazione la distanza fra il pozzetto del
600/450
b
passaggio
380
deposito del carico ed il cielo del doppio fondo non
deve essere inferiore a 50 mm.
deposito del carico il maggiore tra b/2 e 50
f) La distanza fra il duomo dei depositi del carico e la
c) Qualora per ispezionare una superficie curva il Tecnico struttura del ponte non deve essere inferiore a 150 mm
debba passare tra detta superficie ed un’altra superficie (vedere Fig 7).
piana o curva sulla quale non vi siano rinforzi struttu-
rali, la distanza fra le due superfici deve essere pari ad g) Se necessarie per l’ispezione possono essere sistemate
almeno 380 mm (vedere Fig 4). Qualora non sia richie- impalcature fisse o mobili. Tali impalcature non devono
sto che il Tecnico passi fra la superficie curva e l’altra ridurre le distanze prescritte nel paragrafo 3.5.3
superficie, potrà essere accettata una distanza minore di dell’IGC Code.
380 mm tenendo conto della forma della superficie h) Se sono sistemate condotte di ventilazione fisse o
curva. mobili in accordo con le prescrizioni del paragrafo 12.2
d) Se per l’ispezione di una superficie pressoché piana il dell’IGC Code tali condotte non devono ridurre le
Tecnico deve passare fra due superfici pressoché piane, distanze prescritte nel paragrafo 3.5.3 dell’IGC Code.
380
deposito del carico
Figura 5 : Passaggio minimo fra superfici piane Figura 6 : Distanza minima tra il pozzetto del
deposito del carico ed il cielo del doppio fondo
600
superficie piana
superficie 600 della struttura
piana del 450
della nave
deposito
0
38
gradino
150
della
scala di
150
accesso
4.2.2 (1/7/2006)
100
Le navi gassiere devono essere dotate dei mezzi per permet-
tere all'equipaggio di accedere in sicurezza alla prora anche
600
5 “Air locks”
Figura 9 : Dimensione minima dei passi d’uomo
5.1 Sistemazione
300
5.1.1
300
Gli “air locks” devono essere sistemati in modo da provve-
dere un facile passaggio e devono coprire una superficie di
ponte non minore di 1,5 m2. Gli “air locks” devono essere
600 mantenuti privi di ostruzioni e non possono essere utilizzati
per altri usi, quale zona di deposito.
Le seguenti condizioni sono accettabili quale alternativa ai Devono essere sistemati mezzi di sondaggio negli spazi che
dispositivi di controllo della sovrapressione nei locali prov- non sono sempre accessibili.
visti di impianto di ventilazione in grado di effettuare non Deve essere sistemato un impianto di sicurezza contro le
meno di 30 ricambi d’aria all’ora: sovrapressioni e le depressioni o tubi di sfogo d’aria negli
• controllo della corrente o potenza sul circuito di ali- spazi privi di un impianto di ventilazione permanente.
mentazione ai motori elettrici dei ventilatori; o
Nei locali in cui il tasso di ventilazione è inferiore a 30 6.2.1 Funzionamento dell’impianto di sentina negli
ricambi d’aria all’ora o qualora sia sistemata una delle alter- spazi del carico e negli spazi fra le barriere
native di cui sopra, oltre agli allarmi richiesti nel paragrafo RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.7
3.6.3 dell’IGC Code, devono essere prese misure per dise-
nergizzare le apparecchiature elettriche che non siano di Il servizio sentina per le stive contenenti i depositi del
tipo certificato sicuro, qualora più di una porta dell’“air carico e per gli spazi interbarriera deve essere azionabile
lock” venga spostata dalla posizione di chiusura. dal ponte di coperta.
5.3.2 Compressori per l’impianto del gas evaporato 6.2.2 Mezzi per rilevare le perdite
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.4 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.7
7 Sistemazioni per la caricazione e la quale sia possibile tenere sotto controllo le rampe di
carico/scarico.
scaricazione da prora e da poppa
Simboli
k : Coefficiente dipendente dal materiale per 2.2 Pressione interna per depositi indipen-
l’acciaio, definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] denti di tipo B e C
β
β βm
βmax ax
1.0
1.0
β
a
aβ
a
y
ax
az
az
Ellissi MEZZERIA
Ellissi In mezzeria NAVE
nave
A 0,05L dalla AE
A 0,05L dalla AE
Z
Z b3
3 Zb1
Zb2 b
z ab 1
2
Zb1
b
1
Zb2
Z b3
Z b3
Zb2 Zb1
2
b
ab 3 b
y ab
3 2 1
Tabella 1 : Spessore minimo netto del fasciame del ponte di coperta di resistenza, del ponte del cofano, delle
paratie di cisterna e stagne
5.2 Dimensionamenti • l’estensione del modello deve essere conforme alle pre-
scrizioni in [7.2.2],
5.2.1
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.2 • i carichi d’onda sulla trave nave e le pressioni dovute
all’onda da applicare al modello devono essere con-
I dimensionamenti netti del fasciame, dei rinforzi ordinari e formi alle prescrizioni in [7.2.3],
delle travi rinforzate dei depositi a membrana devono
• i carichi inerziali da applicare al modello devono essere
essere non minori di quelli ottenuti dalle prescrizioni in
conformi alle prescrizioni in [7.2.4].
Parte B, Capitolo 7, dove i carichi della trave nave e la pres-
sione interna devono essere calcolati in accordo con le spe- 7.2.2 Estensione del modello
cifiche prescrizioni in Parte B, Capitolo 5. L’estensione longitudinale del modello strutturale deve
essere conforme alle prescrizioni in Parte B, Cap 7, App 1,
6 Analisi strutturale delle cisterne indi- [3.2]. In ogni caso, il modello strutturale deve comprendere
pendenti di tipo A lo scafo e il deposito con i suoi sistemi di supporto e bloc-
caggio.
σ i = σ 0 ⎛⎝ 1 ,1 – --------⎞⎠
i
7.4 Analisi di propagazione delle cricche 5 ,3
i
7.4.1 Generalità n i = 0 ,913 ⋅ 10
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5 dove:
Per zone molto sollecitate deve essere effettuata l’analisi di σi : tensione (i = 1,06; 2,12; 3,18; 4,24; 5,30), in
propagazione di cricche. Tali zone devono essere definite N/mm2, (vedere Fig 7),
dal Progettista e concordate nei singoli casi con la Società.
Devono essere considerate le velocità di propagazione σ0 : tensione definita in [7.3.4],
delle cricche nel materiale base, nel materiale d’apporto e ni : numero di cicli per ciascuna tensione σi consi-
nella zona termicamente alterata. derata (i = 1,06; 2,12; 3,18; 4,24; 5,30).
Figura 6 : Verifica a fatica basata sul metodo del danno cumulativo convenzionale
log∆σ
log∆σ
∆σN,O
∆σN ∆σN
i i
log n logN
Ni
ni
Distribuzione delle variazioni di tensione di intaglio Curva S-N corrispondente al materiale grezzo di laminazione
Figura 7 : Distribuzione semplificata delle tensioni l’analisi strutturale eseguita in accordo alle prescrizioni in
per l’analisi di propagazione delle cricche [7.2.1].
∆σ Livello di
-8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1
probabilità 8 Analisi strutturale dei depositi indi-
10 10 10 10 10 10 10 1
σo 10
pendenti di tipo C
La forma e la dimensione iniziale della cricca devono • b = 0 ,78 rt per il fasciame cilidrico,
essere considerate nei singoli casi dalla Società, tenendo • b = 20 tb per le paratie longitudinali (in caso di
conto del tipo di dettaglio strutturale e delle relative meto- depositi lobati),
dologie di controllo.
dove:
La dimensione della cricca ammissibile deve essere consi-
derata nei singoli casi dalla Società e, in ogni caso, deve r : raggio medio, in mm, del fasciame cilindrico,
essere assunta minore della dimensione della cricca che t : spessore del fasciame, in mm,
può indurre la perdita di efficacia dell’elemento strutturale tb : spessore delle paratie, in mm.
considerato.
Gli eventuali raddoppi possono essere considerati apparte-
7.4.5 Analisi di propagazione delle cricche da un nenti al fasciame associato.
difetto iniziale interessante l’intero spessore
8.1.3 Condizioni di vincolo
dell’elemento
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5
Le condizioni di vincolo dell’anello di rinforzo devono
Deve essere verificato che un difetto iniziale interessante
essere modellate in accordo alle seguenti prescrizioni:
l’intero spessore dell’elemento, soggetto a carichi dinamici
con la distribuzione di tensioni specificata in [7.4.3], non si • forze circonferenziali applicate su ciascun lato
accresca oltre la dimensione della cricca ammissibile. dell’anello, calcolate mediante la teoria del flusso del
taglio bi-dimensionale, la risultante delle quali è uguale
La dimensione iniziale della cricca interessante l’intero alla forza di taglio nel deposito,
spessore dell’elemento deve essere assunta non minore
• forze di reazione in corrispondenza dei supporti del
della dimensione della cricca attraverso la quale passa la
deposito, ottenute in accordo con le prescrizioni in
quantità minima di carico che può essere individuata dal
[9.2].
sistema di controllo (ad esempio rivelatori di gas)
La dimensione della cricca ammissibile deve essere consi- 8.1.4 Pressione laterale
derata nei singoli casi dalla Società e, in ogni caso, deve RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
essere assunta molto minore della dimensione critica della La pressione laterale che deve essere considerata per la
cricca, definita in [7.4.6]. verifica degli anelli di rinforzo devve essere ottenuta dalle
7.4.6 Dimensione critica della cricca prescrizioni in [2.2].
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5 8.1.5 Verifica a snervamento
La dimensione critica della cricca è la dimensione della RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
cricca dalla quale può iniziare la frattura fragile e deve Le tensioni equivalenti agenti negli anelli di rinforzo in cor-
essere considerata nei singoli casi dalla Società. In ogni rispondenza dei supporti devono soddisfare la seguente for-
caso, essa deve essere calcolata per la massima tensione mula:
più probabile a cui è soggetto l’elemento strutturale durante
σ E ≤ σ ALL
la vita della nave, la quale è uguale alla tensione, agente
nel dettaglio strutturale considerato, ottenuta mediante dove:
σE : tensione equivalente negli anelli di rinforzo, 9.2 Calcolo delle forze di reazione in corri-
calcolata per le condizioni di carico specificate spondenza dei supporti dei depositi
in IGC 4.6.2 e in IGC 4.6.3, in N/mm2, ottenuta
9.2.1
dalla seguente formula:
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.6
σE = ( σ N + σ B ) + 3τ 2 Le forze di reazioni i corrispondenza dei supporti dei depo-
siti devono essere ottenute mediante l’analisi strutturale dei
σN 2
: tensione normale, in N/mm , nella direzione
depositi stessi o degli anelli di rinforzo in corrispondenza
circonferenziale dell’anello di rinforzo,
dei relativi supporti, considerando i carichi specificati in:
σB : tensione di flessione, in N/mm2, nella direzione • [6], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
circonferenziale dell’anello di rinforzo, tipo A,
τ : tensione tangenziale, in N/mm2, nell’anello di • [7], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
rinforzo, tipo B,
σALL : tensione ammissibile, in N/mm2, da assumere • [8], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
uguale al minore tra i due seguenti valori: tipo C.
30
12.1.3
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
BARRIERA SECONDARIA Il sistema di isolamento deve essere ispezionabile mediante
esame visivo da almeno un lato, dove applicabile.
12.1.4
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
Quando l’isolamento è spruzzato o schiumato, la tempera-
tura minima delle strutture in acciaio al momento
CISTERNA DEL CARICO DANNEGGIATA dell’applicazione deve essere non minore della temperatura
indicata nelle specifiche dell’isolamento.
14.3 Collegamento del fasciame del cielo del essere situati il più in basso possibile e a metà intervallo tra
doppio fondo con paratie trasversali di due paramezzali adiacenti.
intercapedini
14.3.1 Generalità 14.4 Fori e collegamenti
In aggiunta alla prescrizioni specificate nella tavola 3.5 in 14.4.1 Fori
Parte B, Cap 12, App 1, devono essere applicate le prescri- RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
zioni specificate da [14.3.2] a [14.3.4].
I fori praticati per il passaggio di rinforzi ordinari del cielo
14.3.2 Madieri
del doppio fondo, del fianco interno e delle paratie
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
dell’intercapedine attraverso le lamiere d’anima verticali
Lo spessore e le caratteristiche del materiale dei madieri di devono essere chiusi da mascherine saldate al fasciame del
supporto devono essere almeno uguali a quello del cielo del doppio fondo o del fianco interno.
fasciame delle paratie trasversali dell’intercapedine.
14.4.2 Collegamento della sistemazione di
14.3.3 Lamiere d’anima verticali sistemate su paratie contenimento del carico alle strutture dello
di intercapedini scafo
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
Le lamiere d’anima verticali sistemate su paratie di interca-
pedini devono essere allineate con i paramezzali del dop- Quando ritenuto necessario, devono essere sistemati ade-
pio fondo. guati rinforzi sul cielo del doppio fondo, sul fianco interno
e sulle paratie trasversali delle intercapedini in corrispon-
14.3.4 Passi d’uomo denza del collegamento della sistemazione di conteni-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10 mento del carico con le strutture dello scafo. I particolari di
I passi d’uomo praticati nei madieri del doppio fondo alli- tale collegamento devono essere sottoposti per approva-
neati con le paratie trasversali di intercapedini devono zione alla Società.
1.1.2 Temperatura del vapore e dei fluidi di RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
riscaldamento entro la zona del carico I mezzi di rivelazione della presenza di carico liquido pos-
(1/7/2007) sono essere costituiti da livellostati di tipo elettrico il cui cir-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.1 cuito deve essere del tipo a sicurezza intrinseca. Le
segnalazioni di allarme date dai livellostati devono essere
La temperatura massima del vapore e dei fluidi di riscalda-
trasmesse in plancia e nella stazione di controllo del carico,
mento entro la zona del carico deve essere definita in fun-
se esistente.
zione della classe di temperatura dei carichi.
2.1.6 Attacchi degli scarichi delle valvole di
sicurezza ai depositi del carico
2 Tubolature del carico e di processo RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
Gli eventuali attacchi ai depositi del carico degli scarichi
2.1 Generalità delle valvole di sicurezza sistemate sulla tubolatura del
carico per la fase liquida, non devono essere muniti di val-
2.1.1 Precauzioni per la protezione delle tubolature
contro le sollecitazioni termiche vole di intercettazione, ma devono essere muniti di valvole
di non ritorno in prossimità dei depositi stessi.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.2
2.1.7 Pompe centrifughe
I giunti di dilatazione devono essere protetti contro dilata- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
zioni e compressioni superiori ai limiti per essi stabiliti e le
Le valvole di sicurezza contro la sovrapressione nelle
tubolature ad essi collegate devono essere conveniente-
pompe del carico possono essere omesse nel caso di
mente sopportate ed ancorate. I giunti di espansione a sof-
pompe centrifughe aventi una pressione massima di man-
fietto devono essere protetti contro danneggiamenti
data, con la valvola di mandata tutta chiusa, non maggiore
meccanici.
di quella consentita dalla tubolatura stessa.
2.1.2 Segregazione delle tubolature ad alta
temperatura 2.2 Dimensionamento basato sulla pres-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.3 sione interna
I tubi ad alta temperatura devono essere termicamente iso- 2.2.1 Tubolature soggette a colpi di mare
lati dalle strutture adiacenti. In particolare la temperatura RIFERIMENTO IBC-CODE 5.2.2
delle tubolature non deve superare i 220 °C nelle zone Per le tubolature che possono essere soggette ai colpi di
nelle quali possono esservi gas pericolosi. mare, la pressione di progetto P, in bar, indicata nella for-
2.1.3 Taratura delle valvole di sicurezza mula del paragrafo 5.2.2.1 dell’IGC Code deve essere sosti-
tuita da una pressione equivalente P’ data dalla formula
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.6
seguente:
Le valvole di sicurezza devono essere tarate ad una pres-
D
P' = --- ⎛ P + P 2 + 0 ,006R'K ------C-⎞
sione non superiore alla pressione di progetto in modo tale 1
che la sovrapressione durante lo scarico non superi il 110% 2⎝ D⎠
di detta pressione di progetto. essendo:
DC : Diametro esterno del tubo tenendo conto della I calcoli devono essere eseguiti tenendo conto dei carichi
coibentazione (in mm), il cui spessore deve seguenti:
essere assunto almeno uguale a:
a) tubolature non soggette ai colpi di mare:
40 mm se D ≤ 50 mm
• pressione,
80 mm se D ≥ 150 mm • peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
Valori intermedi devono essere ottenuti • contrazioni;
mediante interpolazione
b) tubolature soggette ai colpi di mare che potrebbero
R’ : Resistenza al trascinamento corrispondente essere in esercizio sia in mare che in porto:
all’effetto del colpo di mare, in daN/m2, come
indicato nella Tabella 1 in funzione della posi- • pressione,
zione del tubo e della sua altezza H (in m) al di • peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
sopra dell’immersione di pieno carico; valori
intermedi devono essere ottenuti mediante • colpi di mare,
interpolazione lineare. • contrazioni,
K : Sollecitazione ammissibile, in N/mm2 • accelerazioni dovute ai movimenti della nave;
c) tubolature soggette ai colpi di mare che sono in eserci-
2.3 Pressione di progetto zio esclusivamente in porto: la più severa fra le due
combinazioni di carico seguenti:
2.3.1 Definizione della pressione di progetto
• pressione,
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.3.1
• peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
Per ogni tratto di tubolatura deve essere considerato il
• contrazioni,
valore maggiore fra quelli applicabili indicati nel paragrafo
5.2.2.1 dell’IGC Code. e
• peso dei tubolatura,
2.4 Sollecitazioni ammissibili • colpi di mare,
2.4.1 Flange non costruite in accordo con una • dilatazioni, assumendo che le sollecitazioni termi-
normativa che siano completamente eliminate.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.4.5 2.5.4 Direzione dei colpi di mare
Per le flange non costruite secondo una normativa, il tipo e RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
le dimensioni delle guarnizioni devono essere a soddisfa-
zione della Società. Quando si considerano i colpi di mare, devono essere con-
siderati i loro effetti nelle tre direzioni seguenti, a meno che
non sia altrimenti giustificato:
2.5 Analisi delle sollecitazioni
• asse della nave,
2.5.1 Calcoli eseguiti in accordo con normative • verticale,
riconosciute
• orizzontale, perpendicolare all’asse della nave. Il carico
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 sui tubi è il carico R’ definito in [2.2.1].
Qualora tale analisi sia richiesta, essa deve essere eseguita
2.5.5 Livello delle sollecitazioni
in accordo con le prescrizioni seguenti. Subordinatamente
a tale condizione, calcoli secondo normative riconosciute RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
possono essere accettati dalla Società.
Il livello delle sollecitazioni deve essere determinato come
2.5.2 Condizioni per il calcolo indicato nelle formule in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.3.2] per
i tubi progettati per alte temperature;
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
a) per le sollecitazioni primarie risultanti da:
I calcoli devono essere eseguiti per ogni possibile condi-
zione operativa; tuttavia devono essere inviati solamente • pressione,
quelli relativi alle condizioni d’esercizio che portano ai • peso,
risultati più sfavorevoli.
• colpi di mare;
2.5.3 Carichi da assumere per i calcoli
b) per le sollecitazioni primarie e secondarie risultanti
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 dalle contrazioni.
Tabella 1
Diametro esterno A poppavia di un quarto della lunghezza della nave A proravia di un quarto della lunghezza della nave
del tubo (1) H≤8 H=13 H≥18 H≤8 H=13 H≥18
≤25 1500 250 150 2200 350 150
50 1400 250 150 2000 350 150
75 1100 250 150 1600 350 150
100 700 250 150 700 350 150
≥150 500 250 150 700 350 150
(1) DC se il tubo è coibentato, D negli altri casi
2.5.6 Limiti dei livelli di sollecitazione ché, purché siano protetti da urti accidentali, nelle zone
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 pericolose sui ponti esposti.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.6.2
Per tubi con dispositivi d’espansione, le caratteristiche di Le prescrizioni di cui al paragrafo 5.6.2 dell’IGC Code, rela-
detti dispositivi devono essere inviate alla Società. Qualora tive agli attacchi ai depositi del carico per manometri e stru-
queste caratteristiche siano tali che le forze ed i momenti menti di misura, non si applicano ai depositi con un
alle estremità di detti dispositivi siano trascurabili a seguito MARVS non superiore a 0,07 MPa.
delle contrazioni che devono assorbire, non è richiesto il
calcolo dei carichi dovuti alle contrazioni per le tubolature
ad essi corrispondenti. Deve, tuttavia, essere controllato 3.2 Arresti in caso d’emergenza
che il livello di sollecitazione corrispondente alle sollecita-
zioni primarie non superi i limiti dati in [2.5.6]. 3.2.1 Chiarimenti sulla posizione degli elementi
fusibili
2.5.8 Coefficiente di flessibiltà
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.6.4
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
Per le stazioni di caricazione in corrispondenza delle quali
Il coefficiente di flessibiltà dei gomiti deve essere determi-
devono essere sistemati gli elementi fusibili di cui al para-
nato con le formule date in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.3.2]
grafo 5.6.4 dell’IGC Code devono intendersi le rampe di
per i tubi progettati per alte temperature.
caricazione e scaricazione.
2.5.9 Tensioni locali
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 4 Metodi per la movimentazione del
Deve essere portata attenzione particolare ai calcoli delle carico
sollecitazioni locali nelle sistemazioni soggette a forze
assiali e momenti flettenti. La Società si riserva il diritto di
richiedere giustificazioni addizionali o rinforzi locali, 4.1 Scarico attraverso collettori comuni
quando ritenuto necessario.
4.1.1
2.6 Tubi con rivestimento d’alluminio RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.8
5 Messa a terra Quando le piattine per la messa a terra sono prescritte, esse
devono essere:
5.1 Elettricità statica
a) chiaramente visibili in modo che qualsiasi interruzione
5.1.1 Resistenza accettabile possa essere chiaramente rilevata;
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 10, 10.3
Allo scopo di evitare i rischi di scariche elettriche dovute al b) progettate e sistemate in modo da essere protette contro
formarsi di elettricità statica risultante dal flusso dei danni meccanici e da non essere influenzate negativa-
liquidi/gas/vapori, la resistenza fra qualsiasi punto della mente da contaminazioni da parte di sostanze ad alta
superficie dei depositi del carico, delle cisterne dei residui, resistività, per esempio prodotti corrosivi o pitture;
delle tubolature e delle apparecchiature e lo scafo della
nave non deve essere maggiore di106 Ω.. c) facili da sistemare e sostituire.
5.1.2 Piattine per la messa a terra
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 10, 10.3 6 Impianto integrato del carico e di
Devono essere sistemate piattine per la messa a terra per i zavorra
depositi del carico, le cisterne per i residui, le tubolature e
le apparecchiature che non siano permanentemente colle-
gate alle strutture della nave, come per esempio: 6.1 Generalità
a) depositi del carico indipendenti;
6.1.1 (1/1/2004)
b) tubolature dei depositi del carico che sono elettrica-
mente separate dalle strutture della nave; Le prescrizioni relative agli impianti integrati del carico e di
c) collegamenti dei tubi mediante branchetti smontabili. zavorra sono quelle di cui in Cap 7, Sez 4, [3.5].
1 Prescrizioni relative ai materiali depositi del carico, nei locali pompe, nelle intercapedini e
in qualsiasi altra zona nella quale potrebbero accumularsi
1.1 Tubi, fucinati e getti per tubolature del gas provenienti dal carico.
carico e di processo
1.1.1 2 Saldature e controlli non distruttivi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, Tabella 6.4
a) In genere non sono richieste prove di resilienza per fuci-
nati, laminati e tubi senza saldatura in acciai inossida-
2.1 Materiali d’apporto
bili austenitici dei gradi 304, 304L, 316, 316L, 321 e
2.1.1
347.
b) Sono richieste prove di resilienza per: RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, 6.3.2
• getti di acciai di grado 304, 304L, 321 e 347 Il contenuto del paragrafo 6.3.2 dell’IGC Code si applica
quando la temperatura d’esercizio è minore di -60
anche ai recipienti in pressione per il processo ed alle bar-
°C;
riere secondarie.
• getti di acciaio di tipo 316 e 316L (con contenuto di
molibdeno) a qualsiasi temperatura. Una riduzione
delle prove può essere considerata caso per caso 2.2 Prescrizioni per le prove
dalla Società per temperature di progetto maggiori
di -60 °C. 2.2.1 Prove di piega
1 Prescrizioni addizionali per gli non è richiesto un ulteriore scambiatore di calore di riserva
che usi LNG come liquido refrigerante. Gli altri scambiatori
impianti di refrigerazione
di calore che utilizzano acqua di raffreddamento devono
avere la riserva o devono avere almeno un 25% di capacità
1.1 superiore a quella richiesta.
1.1.1 2.1.3 Metodi alternativi per il controllo della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2 pressione/temperatura del carico
In generale oltre che alle prescrizioni nel capitolo 7.2 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2
dell’IGC Code, gli impianti di refrigerazione sono anche Il paragrafo 7.2.1 dell’IGC Code stabilisce che a meno che
soggetti alle prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 13 e non vi sia un metodo alternativo per controllare la pres-
Parte F, Capitolo 8, come applicabile. sione/temperatura del carico a soddisfazione dell’Ammini-
strazione, devono essere sistemate un’unità (o più unità) di
2 Impianti di reliquefazione di moto- riserva che diano una capacità di riserva pari almeno a
navi per il trasporto di gas naturali quella richiesta per l’unità singola maggiore.
1 Impianti di sicurezza contro la sovra- 1.1.2 Dimensioni dei dispositivi di sicurezza contro
la sovrapressione
pressione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.2
1.1 Spazi fra le barriere La capacità di scarico combinata (in m3/s) dei dispositivi di
sicurezza contro la sovrapressione degli spazi tra le barriere
1.1.1 Protezione degli spazi fra le barriere intorno ai depositi del carico indipendenti di tipo A con la
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.2 coibentazione sistemata sui depositi del carico stessi può
essere determinata con la formula seguente:
a) La formula per la determinazione della capacità di sca-
rico data nel paragrafo 8.3.2 dell’IGC Code è sviluppata ρ
Q sa = 3 ,4 ⋅ A C ⋅ ----- ⋅ h
per spazi fra le barriere che delimitano depositi del ρV
carico indipendenti di tipo A in cui la coibentazione è essendo:
sistemata sui depositi stessi.
Qsa : Portata minima richiesta dello scarico in aria
b) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro alle condizioni standard di 273 K e 0,1013 MPa
la sovrapressione degli spazi fra le barriere che delimi-
AC : Area di apertura della crina di progetto (m2)
tano i depositi del carico indipendenti di tipo B può
essere determinata in base al metodo dato nel paragrafo π
A C = --- ⋅ δ ⋅ l
8.2 dell’IGC Code, tuttavia il tasso di perdita deve 4
essere determinato in accordo con le prescrizioni del con:
paragrafo 4.7.6.1 dell’IGC Code. δ : Massima larghezza della crina in
c) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro (m)
la sovrapressione degli spazi tra le barriere dei depositi δ = 0 ,2 ⋅ t
del carico a membrana o a semi-membrana deve essere
t : Spessore del fasciame
valutata in base al progetto specifico del deposito a
del fondo del deposito
membrana o semi-membrana.
(m)
d) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro
l : Lunghezza di progetto della crina
la sovrapressione degli spazi fra le barriere adiacenti ai
(m) uguale alla diagonale del pan-
depositi del carico strutturali può essere determinata, se
nello di lamiera più grande del
applicabile, come per i depositi del carico indipendenti
fondo del deposito (vedere Fig 1)
di tipo A.
h : Altezza massima del liquido al di sopra del
e) Ai fini di questa interpretazione, i dispositivi di sicu-
fondo del deposito più 10 × MARVS in (m)
rezza contro la sovrapressione negli spazi fra le barriere
sono dispositivi di emergenza che proteggono le strut- ρ : Massa volumica della fase liquida del prodotto
ture della nave da indebite sovrasollecitazioni derivanti (t/m3) alla pressione di taratura del dispositivo di
da un innalzamento della pressione nello spazio fra le sicurezza dello spazio fra le barriere
barriere dovuto ad un’avaria della barriera primaria. ρV : Massa volumica della fase vapore del prodotto
Pertanto non è necessario che tali dispositivi siano con- (t/m3) alla pressione di taratura del dispositivo di
formi alle prescrizioni dei paragrafi 8.2.9 e 8.2.10 sicurezza dello spazio fra le barriere e alla tem-
dell’IGC Code. peratura di 273 K.
Figura 1 : Determinazione di l
trave
principale
b (t)
trave
principale
S S S
rinforzi
1.2 Sfoghi gas tura della valvola. Per valvole di sicurezza non bilanciate la
contropressione nella tubolatura di scarico non deve supe-
1.2.1
rare il 10% della pressione manometrica all’ingresso della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.9 valvola di sicurezza quando le tubolature degli sfoghi gas
L’altezza degli scarichi degli sfoghi gas indicata nel para- sono esposte al fuoco.
grafo 8.2.9 dell’IGC Code, deve essere misurata anche a
partire dal cielo dei depositi, del carico in coperta e delle 2 Impianti addizionali di sicurezza con-
tubolature del carico liquido, come applicabile.
tro la sovrapressione per il controllo
1.3 Segregazione degli sfoghi gas del livello del liquido
Tabella 1 : Classificazione dei luoghi pericolosi di navi cisterna adibite al trasporto di gas liquefatti
infiammabili (1/1/2007)
Spazi Luoghi
pericolosi
N. Descrizione
1 Generalità
1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è vuota in quanto le prescrizioni del Capi-
tolo 11 dell'IGC Code non sono più obbligatorie per la clas-
sificazione.
qualunque sia la distanza fra le estremità della losi o attraverso le condotte di ventilazione, deve essere
girante e la cassa, munito di dispositivo di tenuta stagna ai gas, del tipo a
• casse costruite con leghe di alluminio o leghe di bagno d’olio o equivalente, ritenuto idoneo dalla Società.
magnesio e giranti costruite con materiali ferrosi,
qualunque sia la distanza fra le estremità della
girante e la cassa, 2 Spazi normalmente non frequentati
• qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite
con materiali ferrosi con una distanza di progetto fra 2.1 Prescrizioni generali
le estremità delle girante e la cassa minore di 13
mm.
2.1.1 Numero minimo di ricambi d’aria
1.3.3 Prove di tipo per i ventilatori antiscintilla
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.2
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12.1.9
Prove di tipo sui prodotti finiti devono essere eseguite in Sia gli impianti fissi che quelli portatili devono garantire
accordo con le prescrizioni della Società o con altre norma- un’efficace ventilazione dei locali in relazione alla densità,
tive nazionali o internazionali equivalenti. rispetto all’aria, ed alla tossicità dei gas trasportati. Detti
impianti di ventilazione devono essere in grado di assicu-
1.3.4 Alberi di trasmissione dei motori rare non meno di 8 ricambi d’aria all’ora. Il tipo di ventila-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.9 tori portatili ed il loro collegamento agli spazi da essi serviti
Il passaggio dell’albero di trasmissione dei motori azionanti devono essere approvati dalla Società. In ogni caso non
i ventilatori attraverso le paratie o i ponti dei locali perico- sono ammessi ventilatori portatili elettrici.
allarmi di cui in b) possono essere raggruppati in un bracci del carico, l’impianto delle tubolature della nave e di
unico allarme ottico ed acustico ad eccezione degli terra, ove applicabile.
allarmi di cui in 4), 5) e 7) che devono essere comunque
indipendenti tra di loro. 4 Dispositivi di indicazione della pres-
d) Gli allarmi acustici ed ottici di alto livello e di alta e sione
bassa pressione dei depositi del carico di cui in 13.3.1 e
13.4.1 dell’IGC Code e l’allarme che segnala la pre- 4.1 Dispositivi di indicazione della pres-
senza di liquido nel collettore di sfogo gas devono sione nei depositi del carico
essere ubicati in posizione tale da essere chiaramente 4.1.1
uditi ed individuati dal personale addetto al controllo
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.4.1
delle operazioni di caricazione.
Anche l’allarme di bassa pressione indicato nel paragrafo
13.4.1 dell’IGC Code deve essere ubicato nella centrale di
2 Indicatori di livello i depositi del controllo del carico.
carico
5 Dispositivi per l’indicazione di tem-
2.1 Generalità peratura
2.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.2.1 5.1 Generalità
a) Per verificare se un indicatore di livello sia accettabile o 5.1.1 Registrazione di temperatura
no, l’espressione "qualsiasi manutenzione necessaria" RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.5.1
deve essere interpretata con il significato che qualsiasi
Le temperature devono essere registrate con continuità ad
parte dell’indicatore di livello possa essere revisionata
intervalli regolari. Si devono attivare automaticamente
mentre il deposito del carico è in servizio.
allarmi ottici ed acustici quando la temperatura dello scafo
b) Quando gli indicatori di livello che contengono il in acciaio raggiunge la temperatura minima per la quale è
carico sono sistemati al di fuori del deposito del carico stato approvato l’acciaio stesso.
che essi servono, devono essere previsti mezzi per inter-
cettarli automaticamente in caso di guasto. 6 Prescrizioni per la rivelazione di gas
3 Controllo del rigurgito 6.1 Rivelazione del gas
3.1 Allarme di rigurgito e blocco 6.1.1 (1/1/2007)
In aggiunta alle prescrizioni indicate in [6.2] e [6.3] l'instal-
3.1.1 Valvola di intercettazione per il controllo del lazione delle apparecchiature per la rivelazione del gas su
rigurgito navi è soggetta alle prescrizioni di cui in Parte C, Cap 4,
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.3.1 Sez 1, [5.2.4] b).
Il sensore per la chiusura automatica della valvola di carica-
zione per il controllo del rigurgito può essere combinato 6.2 Posizionamento delle sonde di campio-
con gli indicatori di livello del liquido richiesti dal para- natura
grafo 13.2.1 dell’IGC Code.
6.2.1
3.1.2 Tempo di chiusura delle valvola di RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.2
intercettazione
Le sonde di campionatura nelle stive del carico non devono
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.3.1 essere ubicate in posizioni in cui potrebbe essere raccolta
Il tempo di chiusura in secondi della valvola di cui in l’acqua di sentina.
13.3.1 (cioè il tempo che intercorre tra l’inizio del segnale
di arresto e la chiusura completa della valvola) non deve
6.3 Linee di campionatura del gas
essere superiore di: 6.3.1
3600 ⋅ U
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.5
----------------------
L⋅R Le linee di campionatura del gas devono essere ubicate al
di fuori dei locali alloggio, a meno che esse non siano col-
dove:
locate entro tubolature stagne ai gas.
U : volume non occupato dal liquido al livello del
segnale di funzionamento (m3) 6.4 Locali protetti
LR : portata massima di caricazione concordata tra 6.4.1
la nave e l’impianto di terra (m3/h) RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.7
La velocità di caricazione deve essere regolata per limitare In aggiunta alla lista del paragrafo 13.6.7 dell’IGC Code,
la sovrapressione alla chiusura della valvola ad un livello l’impianto di rivelazione gas deve servire anche i locali
accettabile tenendo in considerazione le manichette e i adiacenti a locali pompe e/o compressori del carico.
1 Generalità
1.1
1.1.1 La presente Sezione è senza contenuto, poiché non
vi sono prescrizioni addizionali o alternative a quelle con-
tenute nel Capitolo 15 dell’IGC Code.
1 Alimentazione del combustibile gas- b) Nel caso in cui si verifichi una delle seguenti situazioni
di guasto:
soso
1) Mandata del gas ai bruciatori delle caldaie
1.1 Tubolature • aria insufficiente per completare la combustione
del gas;
1.1.1 Percorsi dei tubi • spegnimento della fiamma pilota di un brucia-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1 tore in funzione, a meno che l’alimentazione del
a) La tubolatura del gas fra la stazione di preparazione del gas a ciascun singolo bruciatore sia fornita di
gas ed il locale apparato motore deve essere il più corto una valvola a chiusura rapida che intercetti auto-
maticamente il gas;
possibile.
• bassa pressione del gas.
b) La tubolatura del gas deve essere installata nel locale il
più in alto possibile e il più distante possibile dalle strut- 2) Mandata del gas ai motori a combustione interna
ture della nave. • mancata alimentazione alla pompa d’iniezione
del combustibile pilota;
1.1.2 Segregazione delle tubolature • caduta della velocità del motore al di sotto della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1 minima velocità di esercizio;
La tubolatura del gas deve essere indipendente da altri • indicazione di un rivelatore di gas nella tubola-
impianti e può essere utilizzata esclusivamente per il con- tura di sfogo gas del carter che la concentra-
vogliamento del gas. Essa deve essere sistemata in maniera zione di gas nel carter si avvicina al limite
tale da essere protetta contro danneggiamenti esterni. inferiore di esplosività.
di taratura delle valvole di sicurezza contro il vuoto nei dove potrebbe accumularsi del gas, ed eventualmente può
depositi del carico. richiedere anche la sistemazione di adatti ugelli per l’aria.
c) Deve essere possibile ricaricare manualmente il disposi-
tivo automatico di arresto dei compressori. 3.3 Impianti di bruciatori
d) I compressori del tipo a stantuffo devono essere muniti
di valvole di sicurezza scaricanti in una posizione 3.3.1 Dispositivi di sicurezza
all’aperto e tale da non introdurre pericoli. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.4
e) I compressori volumetrici devono essere muniti di val-
Deve essere sistemato un dispositivo meccanico che impe-
vola di sicurezza contro le sovrapressioni e le depres-
disca l’apertura della valvola del gas finché i controlli
sioni scaricante entro la tubolatura d’aspirazione del
dell’aria e del combustibile liquido non siano in posizione
compressore.
di accensione. Sul tubo di ciascun bruciatore a gas deve
f) La dimensione della valvola di sicurezza deve essere essere sistemata una rete tagliafiamma che può essere
determinata in modo tale che la massima pressione non incorporata nel bruciatore stesso.
superi la massima pressione d’esercizio per più del 10%
con la valvola di mandata in posizione chiusa. 3.3.2 Arresti
g) I compressori devono essere arrestati automaticamente RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.4
dal sistema di arresti d’emergenza delle valvole del
carico. La mandata del gas deve essere bloccata automaticamente
dal dispositivo d’arresto indicato nel paragrafo 16.3.6
h) I compressori devono essere dotati di valvole di intercet-
dell’IGC Code.
tazione e reti parafiamma sia sul lato aspirazione che
sul lato mandata.
4 Prescrizioni speciali per motori a
2.3 Riscaldatori combustione interna e turbine a gas
2.3.1 Prescrizioni varie addizionali
alimentati a combustibile gassoso
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.4.3
a) Il funzionamento dei riscaldatori deve essere regolato
4.1 Mandata di combustibile gassoso al
automaticamente in funzione della temperatura del gas motore
all’uscita dei riscaldatori stessi.
4.1.1 Dispositivi tagliafiamma
b) Il fluido riscaldante (vapore o acqua calda) deve passare
attraverso una cassa di degassificazione sistemata nella RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
zona del carico prima di rientrare nel locale apparato Devono essere sistemati dispositivi tagliafiamma
motore. all’ingresso della mandata del gas nel collettore del motore.
c) Devono essere prese misure per rivelare e segnalare la
presenza di gas nella cassa. Lo sbocco dello sfogo gas 4.1.2 Arresti manuali
deve essere in una posizione sicura e deve avere una RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
rete tagliafiamma.
Devono essere previsti mezzi per arrestare manualmente la
3 Prescrizioni speciali per le caldaie mandata di gas al motore dalla posizione d’avviamento o
da qualsiasi altra posizione di comando.
principali
4.1.3 Precauzioni contro avarie provocate dalla
3.1 Sistemazione della caldaia fatica
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
3.1.1 Circolazione forzata dell’aria
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.1 La sistemazione e l’installazione della tubolatura del gas
deve essere idonea ad assicurare la flessibilità necessaria
Le caldaie devono essere sistemate nella parte più alta pos-
della tubolatura di mandata del gas tale da permettere le
sibile dei locali ad esse destinati e devono essere di tipo
oscillazioni del motore senza il rischio di avarie provocate
membranato o equivalente, allo scopo di creare fra la mem-
dalla fatica.
branatura ed il rivestimento delle caldaie una intercapedine
con circolazione d’aria forzata.
4.1.4 Protezione dei collegamenti delle tubolature
del gas
3.2 Camere di combustione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
3.2.1 Rivelatori del gas nelle camere di Le tubolature o condotte di protezione delle tubolature del
combustione
gas, indicate in [4.2.1] devono essere estese in modo da
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.3 provvedere una completa protezione in corrispondenza del
A suo giudizio la Società può richiedere la sistemazione di collegamento con le valvole di iniezione del combustibile
rivelatori di gas in quelle zone delle camere di combustione gassoso.
4.2 Impianti di tubolature di mandata del speciale da parte della Società in base ad un livello di
combustibile gassoso sicurezza equivalente.
4.2.1 Tubolature del combustibile nei locali 4.2.2 Tubi ad alta pressione
macchine
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
Deve essere controllato mediante un’analisi delle tensioni
Le tubolature del combustibile gassoso possono attraversare
che le tubolature del gas ad alta pressione abbiano una
o estendersi entro locali macchine o locali sicuri da gas
robustezza costruttiva sufficiente, tenendo conto delle ten-
diversi dai locali d’alloggio, locali di servizio e stazioni di
sioni indotte dal peso dell’impianto di tubolatura compresi i
comando purché siano soddisfatte le condizioni seguenti:
carichi dovuti alle accelerazioni, quando significative, della
a) L’impianto deve essere in accordo con le prescrizioni pressione interna e dei carichi dovuti all’insellamento e
nel paragrafo 16.3.1.1 dell’IGC Code, ed inoltre con le all’inarcamento della nave.
prescrizioni 1), 2) e 3) indicate qui di seguito:
1) deve essere controllata continuamente la pressione 4.2.3 Valvole e giunti di dilatazione
entro lo spazio fra i tubi concentrici. Prima che la RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
pressione cada ad un valore inferiore a quello del
tubo interno, deve essere azionato un allarme e la Tutte le valvole ed i giunti di dilatazione adoperati nelle
valvole automatiche indicate nel paragrafo 16.3.6 tubolature di mandata del gas ad alta pressione devono
dell’IGC Code (da qui in poi indicate come "valvole essere di tipo approvato.
interconnesse del gas") e la valvola principale di
mandata del combustibile gassoso indicata nel para- 4.2.4 Giunzioni dei tubi
grafo 16.3.7 dell’IGC Code (da qui in poi indicata
come "valvola principale del gas") devono essere RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
chiuse (tuttavia deve aprirsi una valvola intercon- Per l’intera lunghezza delle tubolature di mandata del com-
nessa collegata allo sfogo del gas); bustibile gassoso, i giunti devono essere saldati testa a testa
2) la costruzione e la robustezza dei tubi esterni deve con piena penetrazione e radiografati al 100%, salvo
essere in accordo con le prescrizioni nel paragrafo quando specialmente approvato dalla Società.
5.2 dell’IGC Code;
3) l’impianto deve essere sistemato in maniera tale che 4.2.5 Giunzioni dei tubi non saldate
l’interno della tubolatura di alimento del gas fra la RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
valvola principale del gas e il motore sia automati-
camente spurgato con gas inerte quando la valvola Le giunzioni dei tubi non saldate, nei punti specificamente
principale del gas è chiusa; o approvati dalla Società, devono essere in accordo con nor-
mative riconosciute dalla Società, o realizzate con giunti la
b) L’impianto deve essere in accordo col sottoparagrafo cui robustezza strutturale sia stata analizzata e ritenuta ade-
16.3.1.2 dell’IGC Code, ed inoltre, con le voci da 1) a guata dalla Società mediante l’analisi di prove.
4) date qui di seguito:
1) i materiali, la costruzione e la robustezza 4.2.6 Trattamenti termici di distensione
dell’impianto dei tubi o delle condotte di protezione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
e dell’impianto di ventilazione meccanica devono
avere una sufficiente resistenza contro l’esplosione e Deve essere eseguito per tutte le giunzioni dei tubi ad alta
la crescita rapida dell’alta pressione del gas in caso pressione e delle tubolature di mandata del combustibile
di scoppio della tubolatura del gas; gassoso saldate testa a testa il trattamento termico di disten-
2) la capacità dell’impianto di ventilazione meccanica sione qualunque sia il tipo di materiale impiegato.
deve essere determinata in funzione della portata
del combustibile gassoso e della costruzione e siste-
4.3 Arresti della mandata del combustibile
mazione dei tubi o condotte protettive, come rite-
nuto appropriato dalla Società;
gassoso
3) le prese d’aria dell’impianto di ventilazione mecca- 4.3.1 Arresto della mandata del combustibile
nica devono essere provviste di dispositivi di non
ritorno efficaci per eventuali trafilamenti di gas. Tut- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
tavia se un rivelatore di gas è sistemato nelle prese
Oltre alla cause elencate nel paragrafo 16.3.6 dell’IGC
d’aria può essere data deroga da questa prescri-
Code, la mandata del combustibile gassoso ai motori deve
zione;
essere arrestata dalle valvole interconnesse del gas nel caso
4) il numero dei giunti flangiati dei tubi o delle con- in cui si verifichi una delle anomalie seguenti:
dotte protettive deve essere ridotto al minimo; o
a) anomalie specificate in Parte C, Cap 1, App 2;
c) prescrizioni alternative rispetto a quelle particolareg-
giate alle voci a) e b) saranno oggetto di considerazione b) arresti del motore dovuti a qualsiasi causa.
4.3.2 Chiusura della valvola principale del gas 4.5 Impianto di preparazione del gas e ser-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6 batoi di stoccaggio relativi
Oltre alle cause elencate nel paragrafo 16.3.7 dell’IGC 4.5.1 Costruzione delle apparecchiature
Code, la valvola principale del gas deve chiudersi qualora si RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
verifichi uno degli eventi seguenti:
La costruzione, il comando e le apparecchiature di sicu-
a) il rivelatore della concentrazione di vapori d’olio nel rezza dei compressori del gas ad alta pressione, dei reci-
carter o l’indicatore di temperatura del cuscinetto speci- pienti in pressione e degli scambiatori di calore che
ficato in Parte C, Cap 1, App 2 indichino anomalie; costituiscono l’impianto di preparazione del gas devono
essere a soddisfazione della Società.
b) venga rilevato qualsiasi genere di perdita di combusti-
bile gassoso; 4.5.2 Fatica
c) anomalie specificate in Parte C, Cap 1, App 2. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
Deve essere considerata la possibilità di rotture per fatica
4.3.3 Operazioni automatiche delle tubolature del gas ad alta pressione a causa delle
vibrazioni.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
La valvola principale del gas deve chiudersi automatica- 4.5.3 Pulsazioni della pressione del gas
mente a seguito dell’azionamento delle valvole intercon- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
nesse del gas. Deve essere considerata la possibilità di pulsazioni della
pressione della mandata di combustibile gassoso dovute al
4.4 Arresti d’emergenza dei motori ad ali- compressore del gas ad alta pressione.
mentazione mista
4.6 Prescrizioni per i motori ad alimenta-
4.4.1 zione mista
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6 4.6.1
I motori ad alimentazione mista devono essere arrestati RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
prima che la concentrazione del gas rivelata dai rivelatori di Prescrizioni specifiche per i motori a combustione interna
gas indicati nel paragrafo 16.2.2 dell’IGC Code raggiunga il ad alimentazione con combustibile gassoso sono contenute
60% del limite inferiore di infiammabilità. in Parte C, Cap 1, App 2.
I materiali "esposti al carico" sono quelli costituenti Figura 1 : Flangia a colletto idonea
impianti, apparecchiature per il carico o sistemazioni che
siano a contatto con il carico (liquido o vapore) nelle nor-
mali condizioni operative.
2 Stabilizzazione
3.1 Sistema di contenimento del carico 3.5 Limiti di riempimento per i depositi del
carico
3.1.1 Valvole di sicurezza
3.5.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.1.4 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.6.1
Lo scarico di cloro dalle valvole di sicurezza deve essere Quando vengono determinati i limiti di riempimento dei
convogliato ad un dispositivo di assorbimento ritenuto ido- depositi del carico per il trasporto di cloro, non si deve
neo dalla Società. tener conto dell’effetto dell’impianto di refrigerazione.
1 Generalità
1.1
1.1.1 La presente Sezione è senza contenuto, in quanto le
prescrizioni del Capitolo 18 dell’IGC Code contengono
disposizioni operative che non sono obbligatorie per la
classifica, ad eccezione del contenuto del paragrafo 18.8.2,
che è richiamato in Sez 13, [3.1.2].
1 Informazioni addizionali sui prodotti L’elenco nella Tab 1 indica le proprietà dei prodotti puri. La
massa volumica da considerare nella progettazione della
nave potrebbe essere differente considerando le proprietà
1.1
effettive dei prodotti commerciali.
1.1.1
Informazioni sulle classi di temperatura e sui gruppi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 19 d’esplosione per le apparecchiature elettriche in relazione
La Tab 1 elenca alcune informazioni addizionali per quei ai prodotti da trasportare sono indicate in Sez 10, Tab 2.
prodotti che sono elencati nella tabella del capitolo 19
dell’IGC Code.
Tabella 1
Massa volumica
Temperatura
alla temperatura Rapporto densità
Nome del prodotto d’ebollizione
d’ebollizione vapore/aria
(°C)
(kg/m3)
Acetaldeide 20,8 780 1,52
Ammoniaca anidra - 33,4 680 0,60
Anidride solforosa -10 1460 2,3
Azoto -196 808 0,97
Bromuro di metile 4,5 1730 3,27
Butano -0,5/11,7 600 2,02
Butadiene - 4,5 650 1,87
Butileni - 6,3/- 7 625 1,94
Cloro - 34 1560 2,49
Cloruro di etile 12,4 920 2,22
Cloruro di metile -23,7 1000 1,78
Cloruro di vinilidene 31,7 1250 3,45
Cloruro di vinile -13,9 970 2,15
Dimetilammina 6,9 670 1,55
Etano - 88,6 549 1,04
Etere dietilico 34,6 640 2,55
Etere viniletilico 35,5 754 2,50
Etilammina 16,6 690 1,56
Etilene - 104 570 0,97
Gas refrigeranti
Diclorodifluorometano (R12) -30 1486 4,26
Dicloromonofluoroetano (R21) 8,9 1480 3,9
Diclorotetrafluoroetano (R114) 3,8 1510 1,31
Monoclorodifluorometano (R22) -42 1420 2,98
Monoclorotetrafluoroetano (R124) - - 4,70
Monoclorotrifluorometano (R13) -81,4 1520 3,60
Isoprene 34,5 680 2,35
Isopropilammina 32,5 700 2,03
Metano (LNG) -161,5 420 0,55
Ossidi di propilene 34,5 860 2.00
Ossido di etilene -10,7 870 1,52
Pentani (tutti gli isomeri) 36,1 610 2,6
Pentene (tutti gli isomeri) 30,1/37 610 2,6
Propano -42,3 580 1,56
Propilene -47,7 610 1,50
Capitolo 10
NAVI CISTERNA
SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 1 GENERALITÀ
1 Progetto della sistemazione generale paratia frontale di detto cassero deve essere estesa in avanti
in modo da coprire ogni apertura del locale pompe.
1.1 Sistemazione dei compartimenti
4 Carichi di progetto
1.1.1 Generalità
Le navi cisterna possono essere costruite con cisterne indi- 4.1 Carichi della trave nave
pendenti o strutturali.
4.1.1 Carichi in acqua tranquilla
1.1.2 Cisterne strutturali
In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 5, Sez 2,
Si devono sistemare intercapedini tra le cisterne e i compar- [2.1.2], i carichi in acqua tranquilla devono essere calcolati
timenti destinati a liquidi che è probabile che alterino i per le seguenti condizioni di carico:
liquidi commestibili trasportati.
• condizioni di carico omogeneo (escludendo le cisterne
Le cisterne devono essere separate da ogni compartimento destinate esclusivamente a zavorra segregata) alla mas-
contenente fonti di calore per mezzo di intercapedini sima immersione,
ovvero paratie debitamente isolate contro il calore.
• condizioni di carico parziale,
1.1.3 Sistemazione delle cisterne • qualunque condizione specificata di carico non omoge-
In generale, ciascuna cisterna deve avere: neo,
• un’asta metallica graduata di controllo del livello o • condizioni di zavorra leggera e pesante,
qualsiasi altro apparecchio di sondaggio equivalente, • condizioni a metà del viaggio relative a lavaggio delle
• un portello d’ispezione di dimensioni adeguate munito cisterne o altre operazioni se, a discrezione della
di coperchio metallico stagno all’acqua fissato da bul- Società, queste differiscono sensibilmente dalle condi-
loni snodati od ogni altro dispositivo che offra una sicu- zioni di zavorra.
rezza equivalente,
• un sistema d’espansione inteso ad evitare ogni ecces- 5 Dimensionamenti di scafo
siva pressione ed ogni rischio di traboccamento dovuto
ad un innalzamento di temperatura o fermentazione 5.1 Fasciame
occasionale. La capacità di espansione deve essere
circa 0,5% della capacità in volume della cisterna, 5.1.1 Spessori netti minimi (1/7/2002)
• un pozzetto di drenaggio che può essere eliminato se si Lo spessore netto del fasciame del ponte di resistenza e
devono prendere precauzioni per migliorare lo scorri- delle paratie, entro o delimitanti l'estensione longitudinale
mento dei liquidi verso i tubi di aspirazione. della zona del carico, non deve essere inferiore ai valori
indicati in Tab 1.
2 Stabilità
Tabella 1 : Spessore netto minimo del fasciame del
ponte di resistenza e delle paratie
2.1 Stabilità allo stato integro
Fasciame Spessore netto minimo, in mm
2.1.1 Generalità
La stabilità della nave per le condizioni di carico di cui in Ponte di resistenza (5,5 + 0,02 L) k1/2 per L < 200
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.3] deve soddisfare le prescri- (8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200
zioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2.
Paratia di cisterna L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
In generale, deve essere anche inviato un esempio rappre- 1,5 k1/2 + 8,2 + s per L ≥ 275
sentativo delle condizioni di carico previste per la nave.
Anche le condizioni di carico addizionali devono soddi- Paratia stagna 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
sfare le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2. 1,5 k1/2 + 7,5 + s per L ≥ 275
Paratia di sbattimento 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s per L < 275
3 Principi di progetto strutturale 3 k1/2 + 4,5 + s per L ≥ 275
Nota 1:
3.1 Materiali
k : coefficiente dipendente dal materiale per
3.1.1 Acciai per le strutture dello scafo l’acciaio definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3].
Per navi aventi un cassero di poppa, il tipo di acciaio usato s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
per il fasciame del ponte resistente in corrispondenza della di lamiera.
5.2 Rinforzi ordinari °C. In tali calcoli, la temperatura dell'acqua deve essere
assunta uguale a 0 °C.
5.2.1 Spessori netti minimi
I calcoli devono essere inviati alla Società per esame.
Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari non deve
essere inferiore al valore ottenuto, in mm, con le seguenti 5.5.2 Le tensioni indotte nelle strutture di scafo dal gra-
formule: diente di temperatura devono soddisfare i criteri di verifica
tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4.3].
2.1 Generalità b) Gli sfoghi d’aria delle cisterne del carico contenenti
sostanze commestibili devono essere portati il più lon-
2.1.1 Materiali tano possibile da:
a) I materiali adoperati per le tubolature sono soggetti alle • sfoghi d’aria di casse di acque nere e di casse o
prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.1]. cisterne contenenti prodotti infiammabili,
b) Deve essere prestata particolare attenzione ad eventuali • sbocchi della ventilazione di macchina.
normative o regolamenti nazionali che potrebbero proi-
bire l’impiego di certi materiali quando essi vengano a 2.4 Impianti di refrigerazione
contatto con sostanze commestibili.
2.4.1
2.1.2 Indipendenza delle tubolature
a) Qualora sia necessario mantenere il carico refrigerato
a) Le tubolature del carico devono essere completamente per la sua conservazione, l’impianto di refrigerazione
separate dalle altre tubolature della nave. deve soddisfare le prescrizioni applicabili in Parte F,
Capitolo 8.
b) Nel caso di trasporto di sostanze commestibili, devono
essere prese misure per impedire involontarie contami- b) Devono essere previsti mezzi per impedire qualsiasi
nazioni del carico. In particolare i collegamenti per il contaminazione del carico col fluido refrigerante.
riempimento e la scaricazione delle cisterne del carico
devono essere sistemati ad una certa distanza da quelli 2.5 Impianti di pulizia delle cisterne del
relativi alle tubolature di macchina. carico
2.1.3 Passaggio di tubi attraverso le cisterne 2.5.1 Devono essere previsti mezzi adeguati per pulire le
cisterne del carico.
Le cisterne del carico contenenti sostanze commestibili non
devono essere attraversate da tubolature che convogliano
2.6 Ulteriori prescrizioni per navi che tra-
altri liquidi.
sportano sostanze di categoria D
2.2 Pompe e tubolature del carico
2.6.1 Le navi cisterna che trasportano sostanze di catego-
ria D sono soggette alle prescrizioni in Cap 7, Sez 4, [9.2].
2.2.1 Pompe del carico
Capitolo 11
NAVI DA PASSEGGERI
SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ
SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI
SEZIONE 5 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 1 GENERALITÀ
1 Generalità
Tabella 1
1.1.1 La notazione di servizio passenger ship, come defi- Sistemazione generale della nave Sez 2
nita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.6.2], può essere assegnata Scafo e stabilità Sez 3
alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capi-
tolo. Macchinari ed impianti Sez 4
Impianti elettrici Sez 5
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C Automazione (1)
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Protezione, rivelazione ed (2)
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per estinzione incendi
navi da passeggeri.
Metodo di calcolo per i dispositivi di App 1
1.1.3 In alternativa, su richiesta delle parti interessate, la bilanciamento trasversale
Società applica la Direttiva dell'Unione Europea N. (cross flooding)
98/18/CE adottata dal Consiglio il 17 marzo 1998 alle navi Calcolo del fattore di compartimen- App 2
soggette a tale Direttiva. tazione
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2 Tabella riassuntiva
che per navi da passeggeri
1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che (2) Le prescrizioni specifiche per navi da passeggeri sono
contengono prescrizioni specifiche per navi da passeggeri. date in Parte C, Capitolo 4
2.2.2 In tutti i casi gli astucci degli assi devono essere Le porte apribili durante la navigazione devono essere
chiusi in spazi stagni di volume modesto. Il premitrecce munite di un dispositivo che ne impedisca l’apertura non
deve essere situato in una galleria alberi stagna od in un autorizzata. Passi d’uomo, o accessi nelle paratie stagne tra-
altro spazio stagno separato dal compartimento degli sversali dividenti uno spazio per il carico da un altro spazio
astucci e di volume tale che, se allagato da perdite attra- per il carico adiacente ovvero da un deposito combustibile
verso il premitrecce, la linea limite non venga sommersa. permanente, possono pure essere accettati dalla Società.
2.4 Aperture nelle paratie sopra il ponte devono essere sistemati a tutti i portellini di murata degli
delle paratie spazi sotto il primo ponte soprastante il ponte delle paratie.
Tabella 1 : Porte
2.5.2 Costruzione delle porte stagne all’acqua tati quando assolutamente necessario secondo
Il progetto, i materiali e la costruzione di tutte le porte sta- quanto deciso dalla Società.
gne all’acqua devono essere a soddisfazione della Società. • deve essere munita delle sistemazioni necessarie per
I telai delle porte stagne a scorrimento verticale non devono aprire e chiudere la porta usando energia elettrica,
avere scanalature sul fondo dove la sporcizia possa accu- energia oleodinamica o qualunque altra forma di
mularsi e impedire la corretta chiusura della porta. energia che sia accettabile dalla Società;
• deve essere munita di un meccanismo di manovra
2.5.3 Porte nelle paratie stagne sotto il ponte delle manuale individuale. Deve essere possibile aprire e
paratie chiudere la porta a mano da ciascun lato della porta
a) Le porte stagne devono essere in grado di venir chiuse stessa e, inoltre, chiudere la porta da una posizione
contemporaneamente dalla "consolle" operativa cen- accessibile al di sopra del ponte delle paratie con
trale in plancia in non più di 60 secondi con la nave in manovella a rotazione continua o qualche altro
posizione diritta. dispositivo purché dia lo stesso grado di sicurezza
accettabile dalla Società. Il senso di rotazione o altra
b) I sistemi di manovra sia meccanici sia manuali di ogni
direzione di movimento deve essere chiaramente
porta stagna a scorrimento con manovra meccanica
indicata in tutti i posti di manovra Il tempo necessa-
devono essere in grado di chiudere la porta con la nave
rio per la completa chiusura della porta, quando
sbandata di 15° a dritta o a sinistra. Devono essere
manovrata con meccanismo manuale, non può
prese in considerazione le forze che possono agire su
superare 90 secondi con nave diritta;
ciascun lato della porta, come può accadere quando
l’acqua fluisce attraverso l’apertura, applicando un bat- • deve essere munita di comandi per aprire e chiudere
tente statico equivalente ad una altezza d’acqua di la porta meccanicamente da entrambi i lati della
almeno 1 m sopra la soglia al centro della porta. porta stessa e anche per chiudere la porta meccani-
camente dalla consolle di manovra centrale sul
c) I comandi delle porte stagne, inclusi tubolature idrauli- ponte di comando;
che e cavi elettrici, devono essere tenuti quanto più pra-
• deve essere munita di un allarme acustico, distinto
ticamente possibile vicino alla paratia sulla quale le
da ogni altro allarme nella zona, che deve suonare
porte sono sistemate, al fine di ridurre al minimo la pro-
ogni volta che la porta viene chiusa a distanza con
babilità che essi vengano interessati da una qualsiasi
manovra meccanica; esso deve suonare per almeno
avaria che la nave possa subire. La posizione delle porte
5 secondi ma non più di 10 prima che la porta
stagne e dei loro comandi deve essere tale che, se la
cominci a muoversi e deve continuare a suonare
nave subisce un’avaria entro un quinto della sua lar-
fino a che la porta non sia completamente chiusa.
ghezza, misurando tale distanza perpendicolarmente al
Nel caso di manovra manuale a distanza è suffi-
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento
ciente che l’allarme acustico suoni soltanto mentre
di compartimentazione, non venga compromesso il fun-
la porta è in movimento. Inoltre, nelle zone passeg-
zionamento delle porte stagne nella zona della nave
geri e nelle zone di alto livello di rumore ambientale,
non interessata dall’avaria.
la Società può richiedere che l’allarme acustico sia
d) Tutte le porte stagne a scorrimento con manovra mecca- integrato da un segnale visivo intermittente sulla
nica devono essere munite di mezzi d’indicazione che porta;
avvisino in tutte le posizioni di manovra a distanza se le • deve avere una velocità di chiusura con manovra
porte sono aperte o chiuse. Le posizioni di manovra a meccanica approssimativamente uniforme. Il tempo
distanza devono essere sistemate solo sul ponte di di chiusura, dal momento in cui la porta comincia a
comando e sul luogo dove è richiesta dal paragrafo e) la muoversi al momento in cui essa raggiunge la posi-
manovra manuale al di sopra del ponte delle paratie . zione di chiusura completa non deve in alcun caso
e) Ogni porta stagna a scorrimento con manovra mecca- essere inferiore a 20 secondi o superiore a 40
nica: secondi con nave diritta.
• deve muoversi verticalmente od orizzontalmente; f) L’energia elettrica necessaria per le porte stagne a scorri-
• deve essere normalmente limitata ad una larghezza mento con manovra meccanica deve essere fornita dal
massima netta di apertura di 1,20 m. La Società può quadro di emergenza direttamente o da un quadro di
permettere porte di larghezza maggiore soltanto distribuzione apposito sistemato al di sopra del ponte
nella misura considerata necessaria per l’effettivo delle paratie. I circuiti associati di comando, indicazione
esercizio della nave purché vengano prese in consi- ed allarme devono essere alimentati dal quadro di emer-
derazione altre misure di sicurezza, incluse le genza direttamente o da un apposito quadro di distribu-
seguenti: zione situato al di sopra del ponte delle paratie e
devono poter essere alimentati automaticamente da una
- speciale considerazione deve essere data alla fonte temporanea di energia elettrica di emergenza in
robustezza della porta e ai suoi mezzi di chiu- caso di mancanza della fonte di energia elettrica sia
sura al fine di impedire trafilamenti; principale sia d’emergenza.
- la porta deve essere sistemata fuori della zona di La fonte temporanea di energia elettrica di emergenza
avaria B/5; deve consistere di una batteria di accumulatori, situata
- la porta deve essere tenuta chiusa quando la in posizione adeguata per essere impiegata in una emer-
nave è in navigazione, eccetto per periodi limi- genza, che deve funzionare senza ricarica mantenendo
la tensione della batteria per tutto il periodo di scarica energia elettrica di emergenza in caso di mancanza
entro il 12% al di sopra o al di sotto della sua tensione della fonte di energia elettrica sia principale sia
nominale e che deve avere capacità sufficiente, ed d’emergenza, e con una capacità sufficiente per
essere provvista di sistemazioni tali da alimentare auto- manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura-
maticamente, in caso di mancanza della fonte di energia apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda-
elettrica sia principale sia di emergenza, i circuiti di mento della nave di 15°.
comando, indicazione ed allarme almeno per mezz’ora. La fonte temporanea di energia elettrica di emer-
g) Le porte stagne a scorrimento con manovra meccanica genza deve consistere di una batteria di accumula-
devono avere: tori, situata in posizione adeguata per essere
impiegata in una emergenza, che deve funzionare
• un impianto oleodinamico centralizzato con due
senza ricarica mantenendo la tensione della batteria
fonti di energia indipendenti ciascuna consistente in
per tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
un motore e in una pompa in grado di chiudere con-
sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che
temporaneamente tutte le porte. Inoltre, vi devono
deve avere capacità sufficiente, ed essere provvista
essere per tutto l’impianto accumulatori oleodina-
di sistemazioni tali da alimentare automaticamente,
mici di capacità sufficiente a manovrare tutte le
in caso di mancanza della fonte di energia elettrica
porte almeno tre volte, cioè chiusura-apertura-chiu-
sia principale sia di emergenza, le porte stagne, ma
sura, con uno sfavorevole sbandamento della nave
non necessariamente tutte contemporaneamente, a
di 15°. Questo ciclo di manovra deve poter essere
meno che sia disponibile una fonte indipendente di
eseguito quando l’accumulatore si trova nella condi-
energia immagazzinata.
zione di pressione alla quale interviene la pompa. Il
fluido usato deve essere scelto considerando le tem- Per gli impianti sopra specificati, deve essere previsto
perature che è previsto vengano incontrate quanto segue:
dall’impianto durante l’esercizio. L’impianto con Gli impianti di potenza per porte stagne a scorrimento
manovra meccanica deve essere progettato per con manovra meccanica devono essere separati da
ridurre al minimo la possibilità che una singola ava- qualsiasi altro impianto di energia. Una singola avaria
ria alla tubolatura oleodinamica influenzi sfavorevol- negli impianti con manovra meccanica elettrici od oleo-
mente il funzionamento di più di una porta. dinamici escluso l’attuatore oleodinamico non deve
L’impianto oleodinamico deve essere munito di un impedire la manovra a mano di qualsiasi porta.
allarme di basso livello per i serbatoi di fluido oleodi- h) Devono essere previste leve locali di manovra su cia-
namico che servono l’impianto con manovra mecca- scun lato della paratia ad un’altezza minima di 1,60 m
nica e un allarme cumulativo di bassa pressione del sopra il pavimento, sistemate in modo da permettere
gas o altro mezzo efficace per segnalare la perdita di alle persone che attraversino la porta di tenerle
energia immagazzinata negli accumulatori oleodina- entrambe in posizione di apertura senza avere la possi-
mici. Questi allarmi devono essere acustici ed ottici bilità di mettere involontariamente in funzione il mecca-
e devono essere situati sulla consolle centrale di nismo di chiusura meccanica. Il senso di movimento
manovra in plancia; oppure delle leve nell’aprire e chiudere la porta deve essere
• un impianto oleodinamico indipendente per cia- quello del movimento della porta stessa e deve essere
scuna porta con ciascuna fonte di energia consi- chiaramente indicato.
stente in un motore ed in una pompa in grado di i) Per quanto praticamente possibile, le apparecchiature e
aprire e di chiudere la porta. Inoltre vi deve essere i componenti elettrici per le porte stagne devono essere
un accumulatore idraulico di capacità sufficiente per sistemati al di sopra del ponte delle paratie e al di fuori
manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura- di zone e spazi pericolosi.
apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda-
mento della nave di 15°. Questo ciclo di manovra j) Le custodie dei componenti elettrici situati per necessità
deve poter essere eseguito quando l’accumulatore si sotto il ponte delle paratie devono fornire protezione
trova nella condizione di pressione alla quale inter- adeguata contro l’entrata d’acqua.
viene la pompa. Il fluido usato deve essere scelto k) I circuiti elettrici di potenza, di comando, di indicazione
considerando le temperature che è previsto vengano e di allarme devono essere protetti contro i guasti in
incontrate dall’impianto durante l’esercizio. Un modo tale che un’avaria al circuito di una porta non
allarme cumulativo di bassa pressione del gas o altro provochi un’avaria al circuito di qualsiasi altra porta.
mezzo efficace per segnalare la perdita di energia Cortocircuiti o altri guasti nei circuiti di allarme o di indi-
immagazzinata negli accumulatori oleodinamici cazione di una porta non devono causare la perdita
deve essere previsto sulla consolle di manovra cen- della manovra meccanica di quella porta. Le sistema-
trale sul ponte di comando. Deve essere prevista zioni devono essere tali che trafilamenti d’acqua entro
l’indicazione di una perdita di energia immagazzi- l’apparecchiatura elettrica posta sotto il ponte delle
nata anche in ogni posto di manovra locale; oppure paratie non provochino l’apertura della porta.
• un impianto elettrico indipendente e un motore per l) Una singola avaria elettrica all’impianto di manovra
ciascuna porta con ciascuna fonte di energia consi- meccanica o di comando di una porta stagna a scorri-
stente in un motore in grado di aprire e chiudere la mento con manovra meccanica non deve dar luogo
porta. La fonte di energia deve poter essere alimen- all’apertura di una porta chiusa. La disponibilità dell’ali-
tata automaticamente dalla fonte temporanea di mentazione di energia deve essere controllata con con-
tinuità in un punto del circuito elettrico il più vicino manovrate a mano con la nave sbandata di 20° da un
possibile a ciascuno dei motori prescritti nel paragrafo lato o dall’altro.
g). La perdita di una qualunque di tali alimentazioni di Indicatori di posizione, che avvisino se le porte sono
energia deve attivare un allarme acustico ed ottico sulla aperte o chiuse e che gli strettoi sono completamente e
consolle di manovra centrale sul ponte di comando. correttamente bloccati, devono essere sistemati in plan-
m) La consolle di manovra centrale sul ponte di comando cia, così come localmente su entrambi i lati della porta.
deve avere un commutatore di "selezione principale" Dove le porte hanno anche la funzione di porte taglia-
con due posizioni di comando: fuoco, esse devono essere dotate di indicatori di posi-
• una posizione di "comando locale" che permetta a zione nella stazione di comando antincendio e allarmi
qualsiasi porta di essere aperta localmente e chiusa acustici come richiesto per le porte tagliafuoco, così
localmente dopo l’uso senza chiusura automatica e come per le porte stagne alle intemperie. Dove sono
sistemate due porte, esse devono essere in grado di
• una posizione "porte chiuse" che deve chiudere
essere manovrate indipendentemente sia a distanza sia
automaticamente qualsiasi porta che sia aperta. La
da entrambi i lati di ciascuna porta.
posizione "porte chiuse" deve permettere l’apertura
locale delle porte e deve automaticamente richiu- b) Porte normalmente chiuse in navigazione
dere le porte stesse al rilascio del meccanismo di In aggiunta al paragrafo a), porte non usate di frequente
comando locale. per accesso durante la navigazione devono essere
Il commutatore di "selezione principale" deve essere tenute normalmente chiuse e possono essere del tipo sia
normalmente nella posizione "controllo locale". a cerniera che a scorrimento.
La posizione "porte chiuse" deve essere usata solo in Le porte tenute normalmente chiuse devono essere
emergenza o a scopo di prova. L’affidabilità del commu- manovrabili localmente da entrambi i lati delle stesse e
tatore di "selezione principale" deve essere oggetto di devono avere un cartello su entrambi i lati indicante:
speciale considerazione. "deve rimanere chiusa in navigazione".
n) La consolle di manovra centrale sul ponte di comando c) Porte normalmente aperte in navigazione
deve essere munita di un piano indicante la posizione di Se sistemate in locali pubblici per il passaggio dei pas-
ciascuna porta, con indicatori ottici che segnalino se seggeri e dell’equipaggio, le porte possono rimanere
una porta è aperta o chiusa. Una luce rossa deve indi- normalmente aperte in navigazione e possono essere
care che una porta è completamente aperta e una luce del tipo a cerniera o a scorrimento.
verde deve indicare che essa è completamente chiusa.
In aggiunta al paragrafo a), le porte tenute normalmente
Quando una porta viene chiusa a distanza la luce rossa
aperte in navigazione devono avere manovra mecca-
deve indicare la posizione intermedia lampeggiando. Il
nica locale da entrambi i lati della porta e chiusura a
circuito d’indicazione deve essere indipendente dal cir-
distanza dalla plancia. La manovra di queste porte deve
cuito di manovra per ciascuna porta.
utilizzare un commutatore di "selezione principale" in
o) Non deve essere possibile aprire alcuna porta a distanza plancia, il comando locale può sovrapporsi al sistema
dalla consolle di manovra centrale. di chiusura a distanza dopo di che la porta viene auto-
p) Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse maticamente richiusa a distanza su rilascio del meccani-
durante la navigazione. Certe porte stagne possono smo locale di comando.
rimanere aperte durante la navigazione soltanto se con- Le porte tenute normalmente aperte in navigazione
siderato assolutamente necessario; cioè, l’essere aperte devono avere un allarme acustico, distinto da ogni altro
è stato deciso essere essenziale per un esercizio sicuro allarme nell’area, che suoni ogni volta che le porte ven-
ed efficace delle macchine della nave o per permettere gono chiuse a distanza. Gli allarmi devono suonare per
ai passeggeri un accesso normalmente illimitato in tutta almeno 5 secondi ma non più di 10 prima che le porte
la zona passeggeri. Tale decisione deve essere presa comincino a muoversi e continuare a suonare fino alla
dalla Società solo dopo accurata considerazione completa chiusura delle porte. Nelle zone passeggeri e
dell’impatto sull’esercizio della nave e la sua sopravvi- zone di alto rumore ambientale, gli allarmi acustici
venza. Una porta stagna, che pertanto è concesso devono essere integrati da segnali ottici su entrambi i lati
rimanga aperta, deve essere chiaramente indicata nelle delle porte.
istruzioni di stabilità della nave e nella documentazione
di controllo avaria e deve essere sempre pronta per 2.6 Sistemazione dei compartimenti
un’immediata chiusura.
2.6.1 Compartimenti di zavorra
2.5.4 Porte nelle paratie stagne sopra il ponte delle
paratie In generale non deve essere trasportata acqua di zavorra in
depositi intesi per combustibile liquido. Su quelle navi per le
a) Generalità quali non è praticamente possibile evitare di introdurre
Le porte devono potersi aprire e chiudere a mano local- acqua nei depositi di combustibile liquido, deve essere
mente da entrambi i lati delle stesse con la nave sban- sistemato un impianto per la depurazione dell’acqua oleosa
data di 15° da un lato o dall’altro. Se alla nave è a soddisfazione della Società, o si devono adottare altri
concesso sbandare fino a 20° durante gli stadi intermedi mezzi alternativi, quale lo scarico in stazioni di ricezione
di allagamento, allora le porte devono poter essere costiere, giudicati soddisfacenti dalla Società stessa, per lo
smaltimento dell’acqua di zavorra oleosa (vedere Parte C, possono essere autorizzati dalla Società se essa è convinta
Cap 1, Sez 10, [7]). che le sistemazioni forniscano una protezione equivalente a
quella offerta da un doppio fondo conforme a queste pre-
2.6.2 Doppio fondo scrizioni.
Deve essere installato un doppio fondo che si estenda dalla Un doppio fondo non è necessario in corrispondenza di
paratia del gavone di prora a quella del gavone di poppa, compartimenti stagni di modesta grandezza destinati esclu-
per quanto ciò sia praticamente possibile e compatibile con sivamente al trasporto di liquidi, purché, in caso di avaria al
il progetto e il normale esercizio della nave. fondo o al fianco, siano soddisfatti i requisiti di Parte F,
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 50 m ma Cap 11, Sez 11, [3.7.4] h), con le ipotesi di Parte F, Cap 11,
inferiore a 61 m, deve essere sistemato un doppio fondo Sez 11, [3.7.4] e) 1), Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.7.4] e) 3) e
almeno fra il locale macchine e la paratia del gavone di Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.7.4] f) e Parte F, Cap 11, Sez 11,
prora, o quanto più vicino possibile ad essa. [3.7.4] g) dove l’estensione trasversale dell’avaria deve
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 61 m ma essere ipotizzata tale da causare il più severo effetto sulla
inferiore a 76 m deve essere sistemato un doppio fondo stabilità della nave.
almeno fuori dal locale macchine che si estenda fino Navi passeggeri impiegate in viaggi particolari per il tra-
alle paratie dei gavoni di prora e di poppa, o quanto più sporto di gran numero di passeggeri particolari, come il tra-
vicino possibile ad esse. sporto di pellegrini, devono essere oggetto di speciale
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 76 m considerazione da parte della Società.
deve essere sistemato un doppio fondo a metà nave che
si estenda fino alle paratie dei gavoni di prora e di 2.6.3 Compartimenti dei macchinari
poppa, o quanto più vicino possibile ad esse. Quando paratie longitudinali sono sistemate nel locale
Quando è richiesto che sia sistemato un doppio fondo, la macchine, devono essere installati impianti automatici al
sua altezza deve soddisfare la Parte B, Cap 4, Sez 4, [4.2] e fine di evitare un eccessivo sbandamento dopo l’avaria.
il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a Nel caso in cui tali impianti siano condotte di bilancia-
murata, in modo da proteggere il fondo fino alla curva del mento automatico, la loro area deve essere calcolata in
ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente se la accordo con le prescrizioni in Parte F, Cap 11, App 4. Inol-
linea d’intersezione del lembo esterno della lamiera margi- tre, tali sistemi devono soddisfare i criteri in Parte F, Cap 11,
nale con le lamiere del ginocchio in nessun punto risulti al Sez 11, [3.7.4] i).
di sotto di un piano orizzontale passante per il punto di
intersezione con il tracciato fuori ossatura della sezione Figura 1 : Sistemazione dei doppi fondi
maestra di una linea trasversale diagonale inclinata a 25°
sulla linea di costruzione e intersecante quest’ultima in un
punto distante metà della larghezza fuori ossatura della
nave a partire dal piano di simmetria (vedere Fig 1).
I pozzetti di sentina praticati nei doppi fondi in relazione
con l’impianto di esaurimento delle stive, ecc., non devono
essere più profondi del necessario. La loro profondità non
deve mai essere superiore all’altezza del doppio fondo sul
piano di simmetria diminuita di 460 mm, né tali pozzetti
devono estendersi al di sotto del piano orizzontale indicato
nel precedente paragrafo. Un pozzetto estendentesi fino al 25°
fasciame esterno può, tuttavia, essere permesso all’estre-
mità poppiera della galleria alberi. Altri pozzetti (ad esem-
pio per l’olio di lubrificazione sotto le macchine principali)
panti tutti i posti a sedere e le aree loro assegnate in colato secondo le disposizioni del precedente
ragione di 4 passeggeri per ogni metro quadrato, comma 2).
partendo dal ponte più alto e andando verso i ponti
più bassi fino a quando il loro massimo numero 4) Nel caso in cui ostruzioni longitudinali, come sedili,
ammissibile non sia esaurito. ringhiere o reti di sbarramento, siano sistemati per
impedire ai passeggeri di addensarsi su un lato,
2) La distanza tra la superficie superiore del ponte prin- della nave, la Società può attenuare le suddette pre-
cipale, in corrispondenza del fianco, e la linea di scrizioni relative all'addensamento dei passeggeri su
galleggiamento nella condizione finale di equilibrio un lato della nave, riducendo, per quanto ragione-
della nave sbandata (minimo bordo libero residuo) vole a suo giudizio, il grado di addensamento delle
deve essere non inferiore a 0,20 m. A tal fine, i pas- persone in piedi. Le suddette ostruzioni longitudi-
seggeri devono essere considerati come alloggiati nali possono essere parzialmente mobili allo scopo
su un solo lato della nave, dalla linea di mezzeria, di evitare l'ostacolo ad una adeguata distribuzione
occupando tutti i posti a sedere e le aree loro asse- dei passeggeri che si imbarcano; ciò nonostante,
gnate in ragione di 4 passeggeri per ogni metro qua- l'equipaggio si assume l'obbligo di di rimettere al
drato, partendo dal ponte più alto e andando verso i loro posto le ostruzioni longitudinali temporanea-
ponti più bassi fino a quando il loro massimo mente rimosse, prima che inizi la navigazione.
numero ammissibile non sia esaurito.
5) Per facilitare i calcoli, è ammesso di non tenere
Se il numero di tutti i passeggeri su un lato della conto sia dell'insellatura che del bolzone della nave
nave non raggiunge il massimo numero ammissibile ma di valutare la posizione verticale dei baricentri
di passeggeri, i passeggeri, le persone in eccesso riferendosi alla sezione a 0,5 L.
devono essere ignorate nel calcolo dell'angolo di
sbandamento trasversale della nave. 6) Portellini apribili, eventualmente presenti al di sotto
del ponte superiore, che, a causa dello sbanda-
3) Il numero massimo ammissibile di passeggeri deve mento trasversale della nave possano avere il loro
essere il minimo tra quelli calcolati in accordo con i punto più basso a meno di 0,20 m al di sopra della
precedenti commi 1) and 2). Tale numero può essere linea di galleggiamento finale, devono essere prov-
ulteriormente ridotto tenendo conto di quanto visti di efficienti dispositivi che permettano di tenerli
segue: chiusi e bloccati in modo efficace, sotto la responsa-
bilità del Comandante, fintanto che i passeggeri
• Se il valore calcolato in accordo con le disposi- sono a bordo. Detta condizione deve essere anno-
zioni di cui al comma 1) porta ad un valore di (r- tata nel fascicolo relativo alla stabilità della nave. E'
a) inferiore a 0,30 m e ciò non può essere evitato ammesso che, nei calcoli, i suddetti portellini risul-
mediante l'uso della zavorra della nave, o altre tino del tutto o parzialmente immersi alla fine dello
idonee operazioni, detto numero deve essere sbandamento.
diminuito sbarcando, nel calcolo, un numero
adeguato di passeggeri, partendo dal ponte più 7) Nel caso di navi pontate di lunghezza inferiore a 20
basso, fino a quando non si raggiunga un valore m, il comma b) si applica, ad eccezione che il bordo
di (r-a) non inferiore a 0,30 m. Pertanto il libero residuo richiesto, sul lato dove sono addensati
numero ridotto di passeggeri che ne risulta deve i passeggeri, che non deve essere non inferiore a
essere considerato in luogo di quello calcolato 0,20 m, deve corrispondere ad un angolo di sbanda-
secondo le disposizioni del precedente comma mento non superiore a 15°. Nel caso di navi non
1). pontate, il bordo libero residuo, dopo lo sbanda-
mento dovuto all'addensamento dei passeggeri su
• Se il bordo libero residuo, calcolato mediante la un solo lato della nave, deve essere non inferiore a
distribuzione dei passeggeri indicata nel prece- 0,30 m, con un angolo di sbandamento non supe-
dente comma 2), risulta inferiore a 0,20 m e non riore a 15°.
può essere incrementato zavorrando la nave o
mediante altre idonee operazioni, il numero dei
passeggeri calcolato secondo le disposizioni del 2 Criteri di progetto delle strutture
precedente comma 2) deve essere diminuito
sbarcando, nel calcolo, un adeguato numero di 2.1 Strutture dello scafo
passeggeri, partendo da quelli in piedi più vicini
al piano di centro nave sul ponte più basso. In 2.1.1 Tipo di struttura
tale operazione, ovviamente, un ponte superiore
non deve essere interessato dallo sbarco dei pas- In generale, nelle navi di lunghezza maggiore di 100 m, il
seggeri fino a che tutti i passeggeri, prima quelli ponte di resistenza e il fondo devono essere a struttura lon-
in piedi e quindi quelli seduti, nel ponte infe- gitudinale.
riore non siano stati sbarcati.
Qualora tuttavia sia utilizzata, per le navi suddette, la strut-
Il numero ridotto di passeggeri che ne risulta tura trasversale, questa deve essere considerata nei singoli
deve essere considerato in luogo di quello cal- casi dalla Società.
CL = 1,0 per L ≥ 80 m,
Sezione A - A
CZ : coefficiente dipendente dalla distanza tra il gal-
leggiamento estivo e il punto di calcolo:
4 Robustezza della trave nave
• per z ≥ 2C + T -11:
C Z = [ C – 0, 5 ( z – T ) ] 0, 82 – 0, 09 ⎛⎝ ------------⎞⎠
z–T 4.1 Criteri di base
T
4.1.1 Ponte di resistenza
• per z < 2C + T - 11: In aggiunta alle prescrizioni specificate in Parte B, Cap 6,
Sez 1, [2.2], il contributo fornito alla robustezza longitudi-
C Z = 4, 5 – 0, 5 ⎛⎝ ------------⎞⎠
z–T
T nale dalle strutture dello scafo fino al ponte di resistenza
deve essere determinato mediante una analisi ad elementi
C : parametro d’onda, definito in Parte B, Cap 5, finiti della nave intera nei seguenti casi:
Sez 2, • quando le finestrature sui fasciami di fianchi e/o di para-
z : coordinata z, in m, del punto di calcolo rispetto tie longitudinali, ubicate al di sotto del ponte designato
al sistema di coordinate di riferimento definito come ponte di resistenza dal progettista, siano di entità
in Parte B, Cap 1, Sez 2, [4], tale da far diminuire in modo significativo la capacità
α : angolo dello slancio di prua, definito come dei fasciami di trasmettere gli sforzi di taglio al ponte di
l’angolo tra la linea verticale e la tangente al resistenza,
fasciame esterno del fianco, misurato nel punto • quando le estremità di sovrastrutture che devono contri-
di calcolo in un piano verticale normale alla buire alla robustezza longitudinale possono essere con-
tangente orizzontale al fasciame esterno (vedere siderate non collegate efficacemente alle corrispondenti
Fig 1), strutture dello scafo.
β : angolo di entrata, definito come l’angolo tra la
linea longitudinale parallela alla linea di centro
5 Dimensionamenti dello scafo
nave e la tangente al fasciame esterno del
5.1 Fasciame
fianco, misurato nel punto di calcolo nel piano
orizzontale (vedere Fig 1). 5.1.1 Spessori minimi netti
Valori diversi della pressione d’impatto sullo slancio di prua Lo spessore netto dei fasciami del cielo del doppio fondo,
possono essere considerati nei singoli casi dalla Società, a dei fianchi, del ponte esposto di resistenza e dei ponti di
condizione che essi siano ottenuti mediante prove su cofani deve essere non minore del valore ottenuto dalla
modello o misurazioni al vero. Tab 1.
Modulo di armamento EN Ancore di posta senza ceppo Catene con traversino per ancore di posta
A < EN ≤ B Massa di ciascuna Lunghezza Diametro, in mm
N
A B ancora, in kg totale, in m Q1 Q2 Q3
19 22 1 21 65 7
22 25 1 27 70 7
25 30 1 32 70 8
30 35 1 37 75 8
35 40 1 43 75 9
40 45 1 53 80 10
45 50 1 64 82,5 11
50 60 1 80 82,5 11 10
60 70 1 90 82,5 12,5 11
70 80 1 100 110 12,5 11 10
80 90 1 120 110 14 12,5 11
90 100 1 140 110 14 12,5 11
100 110 1 160 110 16 14 12,5
110 120 1 180 110 16 14 12,5
120 130 1 200 110 16 14 12,5
130 140 1 240 110 17,5 16 14
140 150 1 260 137,5 17,5 16 14
150 175 1 300 137,5 19 17,5 16
175 205 1 360 137,5 20,5 17,5 16
205 240 1 420 137,5 22 19 17,5
240 280 1 480 137,5 24 20,5 19
280 320 1 575 165 26 22 20,5
320 360 1 660 165 28 24 22
360 400 1 700 165 30 26 22
400 450 1 780 165 30 26 24
450 500 1 900 192,5 32 28 26
500 550 1 1020 192,5 34 30 26
550 600 1 1140 192,5 36 32 28
600 660 2 1200 385 38 32 30
660 720 2 1295 385 40 34 30
720 780 2 1440 440 42 36 32
780 840 2 1500 440 42 36 32
840 910 2 1595 440 44 38 34
910 980 2 1740 440 46 40 36
980 1060 2 1920 440 48 42 36
Modulo di arma-
mento EN Cavi di ormeggio
A < EN ≤ B
Lunghezza di
Carico di rot-
A B N ciascun cavo,
tura, in kN
in m
19 50 2 40 32
50 70 3 40 34
70 90 3 50 37
90 110 3 55 39
110 130 3 55 44
130 150 3 60 49
150 175 3 60 54
1.5.1 Avarie dell’impianto di sentina 1.6 Impianto di sentina per piccole navi
Devono essere prese misure per impedire che un comparti- 1.6.1 (1/1/2001)
mento servito da qualsiasi aspirazione di sentina possa Per le navi da passeggeri non soggette alle norme di com-
essere allagato a seguito di una rottura o di qualsiasi altra partimentazione, di stazza lorda inferiore a 25 ton, cui sia
avaria della tubolatura di aspirazione a causa di collisione stata assegnata una notazione di navigazione limitata o che
od incaglio in qualsiasi altro compartimento. A tale scopo, siano impiegate in viaggi nei quali esse non si allontanino
qualora il tubo sia sistemato in una parte qualsiasi ad una dal porto più vicino di una distanza superiore a quella cor-
distanza dalla murata (misurata perpendicolarmente al rispondente ad un’ora di navigazione, l’impianto di sentina
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento di formerà oggetto di particolare considerazione da parte della
compartimentazione), inferiore a 1/5 della larghezza della Società caso per caso.
nave o sia sistemato entro una galleria tubi, deve essere
sistemata sul tubo una valvola di non ritorno nel comparti-
mento entro il quale il tubo termina con estremità aperta. 2 Impianto di zavorra
1.3.2 Per i generatori predisposti per funzionare in paral- 2.1.6 In una posizione adeguata sul quadro principale o
lelo e per i generatori funzionanti singolarmente, si deve nella stazione di comando del macchinario, deve essere
prevedere un sistema che escluda automaticamente il montato un indicatore che indichi quando le batterie, costi-
carico in eccesso quando i generatori siano sovraccaricati e tuenti la sorgente di emergenza di energia elettrica o la sor-
che operi in modo da impedire una prolungata diminu- gente temporanea di emergenza di energia elettrica di cui in
zione della velocità. L’intervento di tale dispositivo deve Parte C, Cap 2, Sez 3, [2.3.13] e Parte C, Cap 2, Sez 3,
provocare un allarme ottico ed acustico. [2.3.14] sono in fase di scarica.
dalla condizione di nave priva di energia entro 30 minuti per quanto possa realizzarsi in condizioni di sicurezza, con
dopo che si è verificata la mancanza totale di energia elet- un massimo di 45 s; e
trica.
(c) integrato da una sorgente temporanea di emergenza di
Ai fini di questa regola soltanto, la condizione di “nave energia elettrica in accordo con [2.1.14].
priva di energia” e di mancanza totale di energia elettrica
(blackout) sono entrambe intese significare una condizione 2.1.13 Se la sorgente di emergenza di energia elettrica è
nella quale l’impianto di propulsione principale, le caldaie una batteria di accumulatori, essa deve essere in grado di:
e gli ausiliari non sono in funzione, e nel ripristinare la pro-
pulsione si suppone che non sia disponibile alcuna energia (a) sopperire al carico elettrico di emergenza senza essere
immagazzinata per l'avviamento dell'impianto di propul- ricaricata mantenendo la tensione della batteria durante
sione, e non siano ugualmente disponibili la sorgente prin- tutto il periodo di scarica entro il 12% al di sopra o al di
cipale di energia elettrica e gli altri ausiliari essenziali. Si sotto della sua tensione nominale;
suppone che siano disponibili in ogni momento mezzi per
avviare il generatore di emergenza. (b) collegarsi automaticamente al quadro di emergenza nel
caso di mancanza della sorgente principale di energia elet-
Il generatore di emergenza e gli altri mezzi necessari a ripri- trica; e
stinare la propulsione devono avere una capacità tale che
(c) alimentare immediatamente almeno i servizi specificati
l’energia di avviamento necessaria per la propulsione sia
in [2.2.7].
disponibile entro 30 minuti dal manifestarsi della condi-
zione di mancanza totale di energia elettrica (blackout) /
“nave priva di energia” definita sopra. L’energia di avvia- 2.1.14 La sorgente temporanea di emergenza di energia
mento immagazzinata per il generatore d’emergenza non elettrica quando prescritta in [2.1.12] (c) deve essere costi-
deve essere utilizzata direttamente per avviare l’impianto di tuita da una batteria di accumulatori che deve funzionare
propulsione, la sorgente principale di energia elettrica e/o senza essere ricaricata, mantenendo la tensione della batte-
altri ausiliari essenziali (generatore di emergenza escluso). ria durante tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che deve
Per le navi a vapore, il limite di tempo di 30 minuti dato essere provvista di sistemazioni tali da alimentare automati-
nella SOLAS può essere interpretato come il tempo che camente, in caso di mancanza o della sorgente principale di
intercorre tra la condizione di mancanza totale di energia energia elettrica o di quella di emergenza almeno i servizi
elettrica (blackout) / “nave priva di energia” definita sopra e riportati in [2.2.7] se essi dipendono per il loro funziona-
l’accensione della prima caldaia. mento da una sorgente di energia elettrica.
e ponti scoperti), e nei punti di raccolta (cioè punti di riu- 3.3.11 L’impianto deve essere sistemato in modo tale da
nione). ridurre al minimo l’effetto di un singolo guasto in modo tale
L’impianto di informazione pubblica è/può essere non che i messaggi di emergenza siano ancora udibili (al di
richiesto in spazi come ad esempio i passaggi sotto i ponti, sopra dei livelli di rumore ambientale) anche in caso di gua-
il deposito nostromo, l’ospedale ed il locale pompe. sto di qualunque circuito o componente.
3.3.5 L’impianto non deve richiedere nessuna azione da 3.4.1 Quando l’impianto di informazione pubblica è
parte dei destinatari. l’unico mezzo per azionare il segnale di allarme generale di
emergenza e l’allarme d’incendio, in aggiunta alle prescri-
3.3.6 Deve essere possibile informare separatamente i zioni di cui in [3.2] e [3.3], devono essere soddisfatte anche
locali di lavoro e alloggio dell’equipaggio dai locali passeg- le seguenti:
geri. • l’impianto supera automaticamente ogni altro ingresso
quando viene richiesto un allarme di emergenza;
3.3.7 In aggiunta ad ogni funzione prevista per impiego di • nel modo di funzionamento in emergenza, quando
routine a bordo, l’impianto deve avere una funzione di viene richiesto un allarme di emergenza, l’impianto
comando di emergenza in ciascuna postazione di comando supera automaticamente qualsiasi comando di volume
che: installato per fornire l’uscita desiderata;
a) sia chiaramente indicata come funzione di emergenza; • l’impianto è sistemato in modo tale da ridurre al
minimo l’effetto di un singolo guasto in modo tale che il
b) sia protetta contro l’uso non autorizzato;
segnale di allarme sia ancora udibile (al di sopra dei
c) superi automaticamente ogni altro impianto o pro- livelli di rumore ambientale) anche in caso di guasto di
gramma di ingresso; e qualunque circuito o componente, mediante l’impiego
d) superi automaticamente qualsiasi comando di volume e di più di un dispositivo per generare il segnale il segnale
di inserito/escluso in modo tale che in tutti i locali sia acustico elettronico.
raggiunto il volume richiesto per il modo di funziona-
mento in emergenza. 4 Installazione
3.3.8 L’impianto deve essere installato per quanto riguarda 4.1 Sottoquadri e quadri di distribuzione
le condizioni acustiche, in modo tale che gli annunci di
emergenza siano chiaramente udibili al di sopra del rumore 4.1.1 I vani o gli armadi che si trovano in posizioni acces-
ambientale in tutti i locali nei quali sono normalmente pre- sibili ai passeggeri devono poter essere chiusi a chiave.
senti membri dell’equipaggio o passeggeri o entrambi
(locali alloggio e di servizio, stazioni di comando e ponti
scoperti), e nei punti di raccolta (cioè punti di riunione).
5 Componenti per i quali è richiesta
l’approvazione di tipo
3.3.9 Con la nave alla via in condizioni normali, il livello
minimo di pressione del suono per la diffusione di messaggi 5.1
d’emergenza deve essere:
a) all’interno di 75 dB (A) e di almeno 20 dB (A) al di sopra 5.1.1 I componenti per gli impianti di illuminazione posi-
del brusio di fondo; e zionati nella parte bassa (Low-Location Lighting: LLL) dei
percorsi di sfuggita delle navi da passeggeri devono essere
b) all’esterno di 80 dB (A) e di almeno 15 dB (A) al di sopra di tipo approvato oppure in accordo con [5.1.2].
del brusio di fondo.
5.1.2 Caso per caso può essere concessa una accettazione
3.3.10 L’impianto deve essere sistemato per prevenire basata sull’invio di una documentazione adeguata e
retroazioni o altre interferenze. sull’esecuzione di prove a discrezione della Società.
Capitolo 12
NAVI DA PASSEGGERI RO - RO
SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ
SEZIONE 4 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 1 GENERALITÀ
1 Generalità
Tabella 1
1.1.1 La notazione di servizio ro-ro passenger ship, come Sistemazioni della nave Sez 2
definita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.6.3], può essere asse- Scafo e stabilità Sez 3
gnata alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente
Capitolo. Macchinari e impianti Cap 1, Sez 3 e
Cap 11, Sez 4
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
Impianti elettrici Sez 4
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Automazione (1)
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per
Protezione antincendio, rivelazione (2)
navi traghetto da passeggeri (navi da passeggeri ro-ro).
ed estinzione incendi
1.1.3 In alternativa, su richiesta delle parti interessate, la (1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
Società applica la Direttiva dell’Unione Europea N. che per navi traghetto da passeggeri (navi da passeggeri
98/18/CE adottata dal Consiglio il 17 marzo 1998 alle navi ro-ro)
soggette a tale Direttiva. (2) Le prescrizioni specifiche per navi traghetto da passeg-
geri (navi da passeggeri ro-ro) sono date in Parte C,
1.2 Tabella riassuntiva Capitolo 4
1 Generalità della nave o per una parte sostanziale della stessa, nei quali
autoveicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul-
sione e/o merci (in colli o alla rinfusa, entro o su carri ferro-
1.1 Applicazione
viari o stradali, veicoli, incluse le cisterne stradali o
1.1.1 Le prescrizioni in Cap 11, Sez 2 e Cap 11, Sez 3 si ferroviarie, rimorchi, contenitori, piattaforme mobili (pal-
applicano alle navi a più ponti, con doppio fondo e, in lets), cisterne smontabili o entro o su unità di stivaggio simili
alcuni casi, cisterne laterali estese fino al più basso ponte o altri mezzi di contenimento) possono essere caricate o
sopra la linea di galleggiamento di pieno carico, destinate scaricate con movimentazione normalmente orizzontale.
al trasporto di:
1.2.8 Locali di categoria speciale (1/1/2005)
• passeggeri
I locali di categoria speciale sono spazi chiusi, situati sopra
• veicoli che possono essere imbarcati o sbarcati sulle o sotto il ponte delle paratie, destinati al trasporto di auto-
loro ruote e/o merci entro contenitori o su piattaforme veicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul-
mobili (pallets) che possono essere caricate o scaricate sione, nei quali e dai quali gli autoveicoli possono entrare o
mediante veicoli su ruote uscire guidati dai conducenti e ai quali i passeggeri possono
• veicoli ferroviari, su rotaie fisse, che possono essere accedere. I locali di categoria speciale possono essere siste-
imbarcati o sbarcati sulle loro ruote. mati su più di un ponte, a condizione che la loro altezza
libera complessiva non sia superiore a 10 m.
1.2 Definizioni
2 Sistemazioni generali
1.2.1 Galleggiamento di compartimentazione
Il galleggiamento di compartimentazione è la linea di galleg-
giamento in base alla quale viene determinata la comparti-
2.1 Numero e posizioni delle paratie trasver-
mentazione della nave. sali stagne
1.2.2 Massimo galleggiamento di 2.1.1 Quando le paratie trasversali stagne sono in numero
compartimentazione minore di quello specificato in Parte B, Cap 2, Sez 1, [1.1] o
Il massimo galleggiamento di compartimentazione è la quando il loro intervallo è considerato eccessivo dalla
linea di galleggiamento che corrisponde alla massima Società, la nave deve essere provvista di un sistema di para-
immersione permessa dalle norme di compartimentazione tie parziali, di costole rinforzate dei fianchi e di bagli rinfor-
che sono applicabili. zati, tali da fornire una rigidezza trasversale equivalente.
da impedire l’eventualità che il portellone di prora lo dan- contenenti i macchinari di propulsione principali ed ausi-
neggi nel caso che il portellone stesso subisca un danno o si liari, incluse le caldaie che servono alle necessità della pro-
distacchi. pulsione e tutti i depositi combustibile permanenti. Quando
Il prolungamento non deve necessariamente essere siste- sono installati due o più linee d’alberi, le gallerie devono
mato direttamente in linea con la sottostante paratia, pur- essere collegate da un passaggio intercomunicante. Soltanto
ché ogni parte del prolungamento non cada a proravia dei una porta è ammessa fra il locale macchine e le gallerie
limiti prodieri specificati in [2.2.1]. dove sono installate due linee d’alberi e soltanto due porte
dove ci sono più di due assi. Tutte queste porte devono
Rampe che non soddisfino i requisiti suddetti non devono
essere del tipo a scorrimento e devono essere così collocate
essere considerate un prolungamento della paratia di colli-
da avere le loro soglie più in alto possibile. Il meccanismo
sione.
manuale per manovrare queste porte da sopra il ponte delle
2.2.3 Non sono permesse porte, passi d’uomo o altre aper- paratie deve essere situato fuori dagli spazi contenenti mac-
ture di accesso nella paratia di collisione sotto la linea chinari.
limite. Lamiere portatili delle paratie non sono permesse salvo che
La paratia di collisione può essere perforata al di sotto della nei locali macchine. Tali lamiere devono sempre essere in
linea limite da non più di un tubo necessario per il passag- posto prima che la nave lasci il porto, e non devono essere
gio del liquido contenuto nel gavone di prora, purché il rimosse durante la navigazione eccetto in caso di urgente
tubo sia munito di valvola del tipo a chiusura a vite e mano- necessità a discrezione del Comandante. I tempi della rimo-
vrabile da una posizione al di sopra del ponte delle paratie, zione e riposizionamento di qualunque di tali lamiere porta-
la cassa valvola essendo collegata alla paratia di collisione tili devono essere registrati nel giornale di bordo, e le
all’interno del gavone. La Società può, tuttavia, autorizzare necessarie precauzioni devono essere prese nel rimetterle in
il montaggio di detta valvola sul lato poppiero della paratia posto per assicurare che i giunti siano stagni. La Società può
di collisione purché la valvola sia prontamente accessibile permettere che non più di una porta stagna scorrevole con
in tutte le condizioni di servizio e lo spazio dove essa è col- manovra meccanica, in ciascuna paratia trasversale princi-
locata non sia uno spazio per il carico. pale, più larga di 1,2 m sostituisca queste lamiere portatili,
Se il gavone di prora è diviso per contenere due diversi tipi purché queste porte siano chiuse prima che la nave lasci il
di liquidi, la Società può permettere che la paratia di colli- porto e rimangano chiuse durante la navigazione, eccetto
sione sia perforate sotto la linea limite da due tubi, ciascuno nei casi di urgente necessità a discrezione del Comandante.
dei quali installato come richiesto dal suddetto paragrafo, Non è necessario che tali porte soddisfino le prescrizioni di
purché la Società sia convinta che non esiste pratica alter- completa chiusura a mano in 90 secondi (vedere [2.6.3] e).
nativa all’installazione di tale secondo tubo e che, conside- I tempi di apertura e chiusura di queste porte , a prescin-
rando la compartimentazione addizionale del gavone di dere che la nave sia in navigazione o in porto, deve essere
prora, la sicurezza della nave venga mantenuta. registrato nel giornale di bordo.
Se in tale nave il numero totale dei passeggeri incluso il per- 2.5 Aperture nelle paratie sopra il ponte
sonale che accompagna i veicoli non supera: delle paratie
A 2.5.1 Generalità
N = 12 + ------
25
Misure come la sistemazione di paratie parziali o diaframmi
dove: devono essere prese per limitare l’entrata e la propagazione
dell’acqua sopra il ponte delle paratie. Quando sono siste-
N : il massimo numero di passeggeri per il quale la mate paratie stagne parziali e diaframmi sul ponte delle
nave è certificata, paratie, sopra o nelle immediate vicinanze delle paratie di
A : l’area totale di ponte, in m2, degli spazi disponi- compartimentazione principali, i loro collegamenti con il
bili per lo stivaggio dei veicoli merci, fasciame e il ponte delle paratie devono essere stagne in
modo da limitare il flusso dell’acqua lungo il ponte quando
e dove l’altezza libera alla posizione di stivaggio e la nave è sbandata per avaria. Dove la paratia stagna par-
all’ingresso in tali spazi non è inferiore a 4 m, si applicano le ziale non è in linea con la paratia sottostante, il ponte delle
disposizioni di [2.4.2] nei riguardi delle porte stagne, paratie tra di esse deve essere efficacemente stagno.
eccetto che le porte nelle paratie stagne che dividono gli Il ponte delle paratie o il ponte soprastante deve essere sta-
spazi del carico possono essere sistemate ad ogni livello. gno alle intemperie. Le mastre di tutte le aperture sul ponte
Inoltre, sono richiesti indicatori sul ponte di comando che di coperta devono avere altezza e robustezza più che suffi-
segnalino automaticamente quando ciascuna porta è chiusa cienti e devono essere provviste di mezzi efficaci per una
e tutti i suoi dispositivi di bloccaggio sono fissati. spedita chiusura stagna alle intemperie. Portelli d’impave-
sata, ringhiere e ombrinali devono essere sistemati come
2.4.4 Cofani e gallerie necessario per un rapido sgombro dell’acqua dal ponte di
coperta in ogni condizione di tempo.
Se cofani di passaggio o gallerie per l’accesso dagli alloggi I portellini di murata, i portelli dei barcarizzi e quelli per il
equipaggio al locale dei forni, per tubolature, o per qualun- carico o carbone ed altri mezzi di chiusura delle aperture
que altro scopo attraversano le paratie stagne trasversali nel fasciame sopra la linea limite devono essere di progetto
principali, essi devono essere stagni e in accordo con le pre- e costruzione efficaci e sufficiente robustezza (vedere
scrizioni di Parte B, Cap 4, Sez 7, [1.3]. L’accesso ad almeno Parte B, Cap 9, Sez 9) con riguardo agli spazi nei quali sono
una estremità di ciascuna di tali gallerie o cofani, se usato situati e le loro posizioni relative al massimo galleggiamento
per transito quando la nave è in mare, deve essere attra- di compartimentazione.
verso una garitta che si estenda stagna fino ad un’altezza
Efficaci controportellini interni, tali che possano essere facil-
sufficiente per permettere l’accesso al di sopra della linea
mente ed efficacemente chiusi e bloccati in maniera stagna,
limite. L’accesso all’altra estremità del cofano o galleria può
devono essere sistemati a tutti i portellini di murata degli
avvenire attraverso una porta stagna del tipo richiesto dalla
spazi sotto il primo ponte soprastante il ponte delle paratie.
sua posizione nella nave. Tali cofani o gallerie non devono
estendersi attraverso la prima paratia di compartimenta- 2.5.2 Tenuta stagna dal ponte ro-ro (ponte delle
zione a poppavia della paratia di collisione. paratie) verso i locali sottostanti
Se cofani di passaggio in relazione al carico refrigerato e alla Nelle navi cui si applicano le prescrizioni in [2.5.3], tutti gli
ventilazione o cofani per il tiraggio forzato attraversano più accessi che portano a locali sotto il ponte delle paratie
di una paratia stagna, i mezzi di chiusura di tali aperture devono avere il loro punto più basso almeno 2,5 m sopra il
devono essere manovrati meccanicamente ed avere la pos- ponte delle paratie.
sibilità di essere chiusi da una posizione centrale situata
2.5.3 Rampe per veicoli e altri accessi
sopra il ponte delle paratie.
Nel caso in cui siano sistemate rampe per veicoli che diano
Qualora un condotto di ventilazione passante attraverso accesso a locali sotto il ponte delle paratie, le loro aperture
una struttura passi attraverso il ponte delle paratie, tale con- devono poter essere chiuse in modo stagno alle intemperie
dotto deve essere in grado di resistere alla pressione dovuta per prevenire l’ingresso di acqua nei locali sottostanti e
all’acqua eventualmente presente al suo interno, tenendo devono essere munite di allarme e di segnalazione in plan-
conto del massimo angolo di sbandamento trasversale cia.
ammissibile durante le fasi intermedie di allagamento. La Società può permettere la sistemazione di particolari
In assenza di informazioni relative al massimo angolo di accessi ai locali sotto il ponte delle paratie, purchè essi
sbandamento di cui sopra, la pressione d’acqua relativa alla siano necessari alle operazioni essenziali sulla nave, come
posizione trasversale del condotto di ventilazione deve ad esempio la movimentazione di macchinari e provviste, e
essere ottenuta interpolando linearmente tra 0,5 m sul alla condizione che tali accessi siano resi stagni all’acqua e
piano di simmetria della nave e l’altezza, dal ponte della siano muniti di allarme e di indicazione in plancia.
paratie, corrispondente a un angolo di 15°, più 0,5 m sul
2.5.4 Estremità aperta degli sfoghi d’aria
fianco.
L’altezza dell’estremità aperta degli sfoghi d’aria terminanti
entro una sovrastruttura deve essere almeno 1 m sopra il
2.4.5 Prescrizioni addizionali
galleggiamento corrispondente ad uno sbandamento di 15°,
In aggiunta a [2.4.1], [2.4.2], [2.4.3], e [2.4.4], devono ovvero, se maggiore, al massimo angolo di sbandamento
essere soddisfatte le prescrizioni riportate in [2.6.3]. durante gli stadi intermedi di allagamento, determinato con
calcoli diretti. Nel caso in cui non sia disponibile alcuna 2.6 Porte
informazione riguardo al suddetto angolo di sbandamento,
l’apertura degli sfoghi d’aria terminanti entro una sovrastrut-
2.6.1 Prescrizioni per le porte
tura deve essere almeno un metro sopra il galleggiamento
corrispondente ad uno sbandamento di 15° ovvero, se mag- Le prescrizioni relative al grado di tenuta, così come quelle
giore, 0,5 m sopra il galleggiamento corrispondente ad uno relative all’impianto di manovra, per porte conformi alle
sbandamento di 15° relativo al ponte delle paratie. prescrizioni in [2.6.2] e [2.6.3] sono specificate in Tab 1.
In alternativa, gli sfoghi aria dalle casse diverse da quelle del
combustibile liquido od olio lubrificante possono scaricare 2.6.2 Costruzione delle porte stagne all’acqua
attraverso il fianco della sovrastruttura. Le prescrizioni di
questo paragrafo non pregiudicano quelle della Conven- Il progetto, i materiali e la costruzione di tutte le porte sta-
zione Internazionale sul Bordo Libero in vigore. gne all’acqua devono essere a soddisfazione della Società.
2.5.5 Prescrizioni addizionali I telai delle porte stagne a scorrimento verticale non devono
In aggiunta a [2.5.1], [2.5.2], [2.5.3] e [2.5.4], devono avere scanalature sul fondo dove la sporcizia possa accu-
essere soddisfatte le prescrizioni in [2.6.4]. mularsi e impedire la corretta chiusura della porta.
Tabella 1 : Porte
2.6.3 Porte nelle paratie stagne sotto il ponte delle chiudere la porta a mano da ciascun lato della porta
paratie stessa e, inoltre, chiudere la porta da una posizione
a) Le porte stagne devono essere in grado di venir chiuse accessibile al di sopra del ponte delle paratie con
contemporaneamente dalla "consolle" operativa cen- manovella a rotazione continua o qualche altro
trale in plancia in non più di 60 secondi con la nave in dispositivo purché dia lo stesso grado di sicurezza
posizione diritta. accettabile dalla Società. Il senso di rotazione o altra
b) I sistemi di manovra meccanici o manuali di ogni porta direzione di movimento deve essere chiaramente
stagna a scorrimento con manovra meccanica devono indicata in tutti i posti di manovra Il tempo necessa-
essere in grado di chiudere la porta con la nave sban- rio per la completa chiusura della porta, quando
data di 15° a dritta o a sinistra. Devono essere prese in manovrata con meccanismo manuale, non può
considerazione anche le forze che possono agire su cia- superare 90 secondi con nave diritta;
scun lato della porta, come può accadere quando • deve essere munita di comandi per aprire e chiudere
l’acqua fluisce attraverso l’apertura, applicando un bat- la porta meccanicamente da entrambi i lati della
tente statico equivalente ad una altezza d’acqua di porta stessa e anche per chiudere la porta meccani-
almeno 1 m sopra la soglia al centro della porta. camente dalla consolle di manovra centrale in plan-
c) I comandi delle porte stagne, inclusi tubolature oleodi- cia;
namiche e cavi elettrici, devono essere tenuti quanto più • deve essere munita di un allarme acustico, distinto
praticamente possibile vicino alla paratia sulla quale le da ogni altro allarme nella zona, che deve suonare
porte sono sistemate, al fine di ridurre al minimo la pro- ogni volta che la porta viene chiusa a distanza con
babilità che essi vengano interessati da una qualsiasi manovra meccanica; esso deve suonare per almeno
avaria che la nave possa subire. La posizione delle porte 5 secondi ma non più di 10 prima che la porta
stagne e dei loro comandi deve essere tale che, se la cominci a muoversi e deve continuare a suonare
nave subisce un’avaria entro un quinto della sua lar- fino a che la porta non sia completamente chiusa.
ghezza, misurando tale distanza perpendicolarmente al Nel caso di manovra manuale a distanza è suffi-
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento ciente che l’allarme acustico suoni soltanto mentre
di compartimentazione, non venga compromesso il fun- la porta è in movimento. Inoltre, nelle zone passeg-
zionamento delle porte stagne nella zona della nave geri e nelle zone di alto livello di rumore ambientale,
non interessata dall’avaria. la Società può richiedere che l’allarme acustico sia
d) Tutte le porte stagne a scorrimento con manovra mecca- integrato da un segnale visivo intermittente sulla
nica devono essere munite di mezzi d’indicazione che porta;
avvisino in tutte le posizioni di manovra a distanza se le
• deve avere una velocità di chiusura con manovra
porte sono aperte o chiuse. Le posizioni di manovra a
meccanica approssimativamente uniforme. Il tempo
distanza devono essere sistemate solo sul ponte di
di chiusura, dal momento in cui la porta comincia a
comando e sul luogo dove è richiesta dal comma e) la
muoversi al momento in cui essa raggiunge la posi-
manovra manuale al di sopra del ponte delle paratie .
zione di chiusura completa non deve in alcun caso
e) Ogni porta stagna a scorrimento con manovra mecca- essere inferiore a 20 secondi o superiore a 40
nica: secondi con nave diritta.
• deve muoversi verticalmente od orizzontalmente;
f) L’energia elettrica necessaria per le porte stagne a scorri-
• deve essere normalmente limitata ad una larghezza
mento con manovra meccanica deve essere fornita dal
massima netta di apertura di 1,20 m. La Società può
quadro di emergenza direttamente o da un quadro di
permettere porte di larghezza maggiore soltanto
distribuzione apposito sistemato al di sopra del ponte
nella misura considerata necessaria per l’effettivo
delle paratie. I circuiti associati di comando, indicazione
esercizio della nave purché vengano prese in consi-
ed allarme devono essere alimentati dal quadro di emer-
derazione altre misure di sicurezza, incluse le
genza direttamente o da un apposito quadro di distribu-
seguenti:
zione situato al di sopra del ponte delle paratie e
- speciale considerazione deve essere data alla devono poter essere alimentati automaticamente da una
robustezza della porta e ai suoi mezzi di chiu- fonte temporanea di energia elettrica di emergenza in
sura al fine di impedire trafilamenti; caso di mancanza della fonte di energia elettrica princi-
- la porta deve essere sistemata fuori della zona di pale o d’emergenza.
avaria B/5;
La fonte temporanea di energia elettrica di emergenza
- la porta deve essere tenuta chiusa quando la deve consistere di una batteria di accumulatori, situata
nave è in navigazione, eccetto per periodi limi- in posizione adeguata per essere impiegata in una emer-
tati quando assolutamente necessario secondo genza, che deve funzionare senza ricarica mantenendo
quanto deciso dalla Società. la tensione della batteria per tutto il periodo di scarica
• deve essere munita delle sistemazioni necessarie per entro il 12% al di sopra o al di sotto della sua tensione
aprire e chiudere la porta usando energia elettrica, nominale e che deve avere capacità sufficiente, ed
energia oleodinamica o qualunque altra forma di essere provvista di sistemazioni tali da alimentare auto-
energia che sia accettabile dalla Società; maticamente, in caso di mancanza della fonte di energia
• deve essere munita di un meccanismo di manovra elettrica principale o di emergenza, i circuiti di
manuale individuale. Deve essere possibile aprire e comando, indicazione ed allarme almeno per mezz’ora.
g) Le porte stagne a scorrimento con manovra meccanica chiusura, con uno sfavorevole sbandamento della
devono avere: nave di 15°.
• un impianto oleodinamico centralizzato con due La fonte temporanea di energia elettrica di emer-
genza deve consistere di una batteria di accumula-
fonti di energia indipendenti ciascuna consistente in
tori, situata in posizione adeguata per essere
un motore e in una pompa in grado di chiudere con-
impiegata in una emergenza, che deve funzionare
temporaneamente tutte le porte. Inoltre, vi devono
senza ricarica mantenendo la tensione della batteria
essere per tutto l’impianto accumulatori oleodina-
per tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
mici di capacità sufficiente a manovrare tutte le sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che
porte almeno tre volte, cioè chiusura-apertura-chiu- deve avere capacità sufficiente, ed essere provvista
sura, con uno sfavorevole sbandamento della nave di sistemazioni tali da alimentare automaticamente,
di 15°. Questo ciclo di manovra deve poter essere in caso di mancanza della fonte di energia elettrica
eseguito quando l’accumulatore si trova nella condi- principale o di emergenza, le porte stagne, ma non
zione di pressione alla quale interviene la pompa. Il necessariamente tutte contemporaneamente, a
fluido usato deve essere scelto considerando le tem- meno che sia disponibile una fonte indipendente di
perature che è previsto vengano incontrate energia immagazzinata.
dall’impianto durante l’esercizio. L’impianto con
Per gli impianti sopra specificati, deve essere previsto
manovra meccanica deve essere progettato per quanto segue:
ridurre al minimo la possibilità che una singola ava-
ria alla tubolatura oleodinamica influenzi sfavorevol- Gli impianti di energia per porte stagne a scorrimento
mente il funzionamento di più di una porta. con manovra meccanica devono essere separati da
L’impianto oleodinamico deve essere munito di un qualsiasi altro impianto di energia. Una singola avaria
negli impianti a manovra meccanica elettrici od oleodi-
allarme di basso livello per i serbatoi di fluido oleodi-
namici escluso l’attuatore oleodinamico non deve impe-
namico che servono l’impianto con manovra mecca-
dire la manovra a mano di qualsiasi porta.
nica e un allarme cumulativo di bassa pressione del
gas o altro mezzo efficace per segnalare la perdita di h) Devono essere previste leve locali di manovra su cia-
energia immagazzinata negli accumulatori oleodina- scun lato della paratia ad un’altezza minima di 1,60 m
mici. Questi allarmi devono essere acustici ed ottici sopra il pavimento, sistemate in modo da permettere
e devono essere situati sulla consolle centrale di alle persone che attraversino la porta di tenerle
manovra in plancia; oppure entrambe in posizione di apertura senza avere la possi-
bilità di mettere involontariamente in funzione il mecca-
• un impianto oleodinamico indipendente per cia- nismo di chiusura meccanica. Il senso di movimento
scuna porta con ciascuna fonte di energia consi- delle leve nell’aprire e chiudere la porta deve essere
stente in un motore ed in una pompa in grado di quello del movimento della porta stessa e deve essere
aprire e di chiudere la porta. Inoltre vi deve essere chiaramente indicato.
un accumulatore idraulico di capacità sufficiente per i) Per quanto praticamente possibile, le apparecchiature e
manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura- i componenti elettrici per le porte stagne devono essere
apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda- sistemati al di sopra del ponte delle paratie e al di fuori
mento della nave di 15°. Questo ciclo di manovra di zone e spazi pericolosi.
deve poter essere eseguito quando l’accumulatore si
j) Le custodie dei componenti elettrici situati per necessità
trova nella condizione di pressione alla quale inter-
sotto il ponte delle paratie devono fornire protezione
viene la pompa. Il fluido usato deve essere scelto
adeguata contro l’entrata d’acqua.
considerando le temperature che è previsto vengano
incontrate dall’impianto durante l’esercizio. Un k) I circuiti elettrici di potenza, di comando, di indicazione
allarme cumulativo di bassa pressione del gas o altro e di allarme devono essere protetti contro i guasti in
mezzo efficace per segnalare la perdita di energia modo tale che un’avaria al circuito di una porta non
immagazzinata negli accumulatori oleodinamici provochi un’avaria al circuito di qualsiasi altra porta.
deve essere previsto sulla consolle di manovra cen- Cortocircuiti o altri guasti nei circuiti di allarme o di indi-
trale in plancia. Deve essere prevista l’indicazione di cazione di una porta non devono causare la perdita
una perdita di energia immagazzinata anche in ogni della manovra meccanica di quella porta. Le sistema-
posto di manovra locale; oppure zioni devono essere tali che trafilamenti d’acqua entro
l’apparecchiatura elettrica posta sotto il ponte delle
• un impianto elettrico indipendente e un motore per paratie non provochino l’apertura della porta.
ciascuna porta con ciascuna fonte di energia consi- l) Una singola avaria elettrica all’impianto di manovra
stente in un motore in grado di aprire e chiudere la meccanica o di comando di una porta stagna a scorri-
porta. La fonte di energia deve poter essere alimen- mento con manovra meccanica non deve dar luogo
tata automaticamente dalla fonte temporanea di all’apertura di una porta chiusa. La disponibilità dell’ali-
energia elettrica di emergenza in caso di mancanza mentazione di energia deve essere controllata con con-
della fonte di energia elettrica principale o d’emer- tinuità in un punto del circuito elettrico il più vicino
genza, e con una capacità sufficiente per manovrare possibile a ciascuno dei motori prescritti nel comma g).
la porta almeno tre volte, cioè chiusura-apertura- La perdita di una qualunque di tali alimentazioni di
energia deve attivare un allarme acustico ed ottico sulla Indicatori di posizione, che avvisino se le porte sono
consolle di manovra centrale in plancia. aperte o chiuse e che gli strettoi sono completamente e
correttamente bloccati, devono essere sistemati in plan-
m) La consolle di manovra centrale in plancia deve avere
cia, così come localmente su entrambi i lati della porta.
un commutatore di "selezione principale" con due posi-
zioni di comando: Dove le porte hanno anche la funzione di porte taglia-
fuoco, esse devono essere dotate di indicatori di posi-
• una posizione di "comando locale" che permetta a zione nella stazione di comando antincendio e allarmi
qualsiasi porta di essere aperta localmente e chiusa acustici come richiesto per le porte tagliafuoco, così
localmente dopo l’uso senza chiusura automatica e come per le porte stagne alle intemperie. Dove sono
• una posizione "porte chiuse" che deve chiudere sistemate due porte, esse devono essere in grado di
automaticamente qualsiasi porta che sia aperta. La essere manovrate indipendentemente sia a distanza sia
posizione "porte chiuse" deve permettere l’apertura da entrambi i lati di ciascuna porta.
locale delle porte e deve automaticamente richiu- b) Porte normalmente chiuse in navigazione
dere le porte stesse al rilascio del meccanismo di
In aggiunta al comma a), porte non usate di frequente
comando locale.
per accesso durante la navigazione devono essere
Il commutatore di "selezione principale" deve tenute normalmente chiuse e possono essere del tipo sia
essere normalmente nella posizione "controllo a cerniera che a scorrimento.
locale". La posizione "porte chiuse" deve essere
Le porte tenute normalmente chiuse devono essere
usata solo in emergenza o a scopo di prova. L’affida-
manovrabili localmente da entrambi i lati delle stesse e
bilità del commutatore di "selezione principale"
devono avere un cartello su entrambi i lati indicante:
deve essere oggetto di speciale considerazione.
"deve rimanere chiusa in navigazione".
n) La consolle di manovra centrale in plancia deve essere c) Porte normalmente aperte in navigazione
munita di un piano indicante la posizione di ciascuna
porta, con indicatori ottici che segnalino se una porta è Se sistemate in locali pubblici per il passaggio dei pas-
aperta o chiusa. Una luce rossa deve indicare che una seggeri e dell’equipaggio, le porte possono rimanere
porta è completamente aperta e una luce verde deve normalmente aperte in navigazione e possono essere
indicare che essa è completamente chiusa. Quando una del tipo a cerniera o a scorrimento.
porta viene chiusa a distanza la luce rossa deve indicare In aggiunta al comma a), le porte tenute normalmente
la posizione intermedia lampeggiando. Il circuito d’indi- aperte in navigazione devono avere manovra mecca-
cazione deve essere indipendente dal circuito di mano- nica locale da entrambi i lati della porta e chiusura a
vra per ciascuna porta. distanza dalla plancia. Per la manovra di queste porte
deve essere usato un commutatore di "selezione princi-
o) Non deve essere possibile aprire alcuna porta a distanza pale" in plancia, per cui il comando locale può sovrap-
dalla consolle di manovra centrale. porsi al sistema di chiusura a distanza dopo di che la
p) Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse porta viene automaticamente richiusa a distanza su rila-
durante la navigazione. Certe porte stagne possono scio del meccanismo locale di comando.
rimanere aperte durante la navigazione soltanto se con- Le porte tenute normalmente aperte in navigazione
siderato assolutamente necessario; cioè, l’essere aperte devono avere un allarme acustico, distinto da ogni altro
è stato deciso essere essenziale per un esercizio sicuro allarme nell’area, che suoni ogni volta che le porte ven-
ed efficace delle macchine della nave o per permettere gono chiuse a distanza. Gli allarmi devono suonare per
ai passeggeri un accesso normalmente illimitato in tutta almeno 5 secondi ma non più di 10 prima che le porte
la zona passeggeri. Tale decisione deve essere presa comincino a muoversi e continuare a suonare fino alla
dalla Società solo dopo accurata considerazione completa chiusura delle porte. Nelle zone passeggeri e
dell’impatto sull’esercizio della nave e la sua sopravvi- zone di alto rumore ambientale, gli allarmi acustici
venza. Una porta stagna, che pertanto è concesso devono essere integrati da segnali ottici su entrambi i lati
rimanga aperta, deve essere chiaramente indicata nelle delle porte.
istruzioni di stabilità della nave e nella documentazione
d) I seguenti portelloni, ubicati al di sopra della linea limite,
di controllo dell’avaria e deve essere sempre pronta per
devono essere dotati di adeguati mezzi di chiusura e di
un’immediata chiusura.
bloccaggio in accordo con le prescrizioni nei precedenti
commi a) e b) e in Parte B, Cap 9, Sez 6, [6];
2.6.4 Porte nelle paratie sopra il ponte delle
paratie (1/1/2007) • portelli del carico sistemati a fasciame o sulle delimi-
tazioni di sovrastrutture chiuse,
a) Generalità
• celate prodiere sistemate a fasciame o sulle delimita-
Le porte devono potersi aprire e chiudere a mano local- zioni di sovrastrutture chiuse,
mente da entrambi i lati delle stesse con la nave sban-
data di 15° da un lato o dall’altro. Se alla nave è • portelloni del carico sistemati sulla paratia di colli-
concesso sbandare fino a 20° durante gli stadi intermedi sione,
di allagamento, allora le porte devono poter essere • rampe stagne alle intemperie che rappresentano
manovrate a mano con la nave sbandata di 20° da un mezzi di chiusura alternativi a quelli definiti prece-
lato o dall’altro. dentemente.
2.7 Integrità dello scafo e delle sovrastrut- speciale o di un locale da carico ro-ro. Le procedure opera-
ture, prevenzione e controllo delle avarie tive devono essere incluse nelle informazioni sulla stabilità
o nel manuale di controllo dell’avaria.
2.7.1 In plancia devono essere sistemati indicatori per tutti
i portelloni a fasciame, portelloni da carico e altri mezzi di 2.7.5 Deve essere sistemato un indicatore di chiusura per i
chiusura che, se lasciati aperti o impropriamente fissati, portelloni prodieri interni che costituiscono prolungamento
potrebbero, a giudizio della Società, portare all’allagamento delle paratie di collisione sopra il ponte delle paratie, come
di un locale di categoria speciale o di un locale da carico ro- richiesto in [2.7.1].
ro. L’impianto indicatore deve essere progettato secondo il
principio “in sicurezza in caso di avaria” (fail-safe) e deve 2.8 Sistemazione dei compartimenti
indicare per mezzo di allarmi ottici se il portellone non è
completamente chiuso o se qualsiasi sistemazione di fissag- 2.8.1 Compartimenti di zavorra
gio non è in posto e completamente bloccata, e per mezzo
di allarmi acustici se il portellone stesso o i dispositivi di In generale non deve essere trasportata acqua di zavorra in
chiusura si aprono o se le sistemazioni di fissaggio si allen- depositi intesi per combustibile liquido. Sulle navi per le
tano. Il pannello indicatore in plancia deve essere equipag- quali non è praticamente possibile evitare di introdurre
giato con una funzione di selezione di modo “porto/viaggio acqua nei depositi di combustibile liquido, deve essere
marittimo” regolata in modo tale da dare un allarme acu- sistemato un impianto per la depurazione dell’acqua oleosa
stico in plancia se la nave lascia il porto con i portelloni pro- a soddisfazione della Società, o si devono adottare altri
dieri, i portelloni interni, la rampa poppiera o qualsiasi altro mezzi alternativi, quale lo scarico in stazioni di ricezione
portellone laterale a fasciame, non chiusi, oppure con qual- costiere, giudicati soddisfacenti dalla Società stessa, per lo
siasi dispositivo di chiusura in posizione non corretta. L’ali- smaltimento dell’acqua di zavorra oleosa (vedere Parte C,
mentazione di energia per l’impianto indicatore deve essere Cap 1, Sez 10, [7]).
indipendente dall’alimentazione di energia per il funziona-
mento e il fissaggio dei portelloni e deve essere provvista di 2.8.2 Doppio fondo
un’alimentazione di riserva.
Deve essere installato un doppio fondo che si estenda dalla
I sensori dell’impianto indicatore devono essere protetti paratia del gavone di prora a quella del gavone di poppa,
dall’acqua, dal ghiaccio e da danni meccanici. per quanto ciò sia praticamente possibile e compatibile con
il progetto e il normale esercizio della nave.
Il pannello indicatore deve essere in grado di indicare even-
tuali anomalie dell’impianto mediante accensione di una • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 50 m ma
spia luminosa. Deve essere impossibile spegnere tale spia inferiore a 61 m, deve essere sistemato un doppio fondo
luminosa. almeno fra il locale macchine e la paratia del gavone di
prora, o quanto più vicino possibile ad essa.
2.7.2 Devono essere sistemati una sorveglianza televisiva e • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 61 m ma
un impianto rivelatore di rientrate d’acqua, intesi a fornire in inferiore a 76 m deve essere sistemato un doppio fondo
plancia e nella stazione di comando delle macchine l’indi- almeno fuori dal locale macchine che si estenda fino
cazione di qualsiasi rientrata d’acqua attraverso i portelloni alle paratie dei gavoni di prora e di poppa, o quanto più
prodieri interni ed esterni, i portelloni poppieri o qualsiasi vicino possibile ad esse.
altro portellone a fasciame che possa portare all’allaga-
mento dei locali di categoria speciale o dei locali da carico • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 76 m
ro-ro. deve essere sistemato un doppio fondo a metà nave che
si estenda fino alle paratie dei gavoni di prora e di
2.7.3 I locali di categoria speciale e i locali da carico ro-ro poppa, o quanto più vicino possibile ad esse.
devono avere un servizio di ronda continua oppure devono Quando è richiesto che sia sistemato un doppio fondo, la
essere controllati con mezzi efficaci, come ad esempio una sua altezza deve soddisfare la Parte B, Cap 4, Sez 4, [4.2] e
sorveglianza televisiva, in modo tale da poter osservare, il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a
mentre la nave è in navigazione, movimenti di veicoli dovuti murata, in modo da proteggere il fondo fino alla curva del
ad avverse condizioni meteomarine, oppure un accesso ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente se la
non autorizzato di passeggeri a tali locali. linea d’intersezione del lembo esterno della lamiera margi-
nale con le lamiere del ginocchio in nessun punto risulta al
2.7.4 Devono essere disponibili a bordo, ed esposte in di sotto di un piano orizzontale passante per il punto di
luogo appropriato, procedure operative documentate per la intersezione con il tracciato fuori ossatura della sezione
chiusura ed il fissaggio di tutti i portelloni a fasciame, portel- maestra di una linea trasversale diagonale inclinata a 25°
loni da carico e altri dispositivi di chiusura che, se lasciati sulla linea di costruzione e intersecante quest’ultima in un
aperti o impropriamente fissati, potrebbero, a giudizio della punto distante metà della larghezza fuori ossatura della
Società, portare all’allagamento di un locale di categoria nave a partire dal piano di simmetria (vedere Fig 1).
Figura 1 : Sistemazione dei doppi fondi [3.8.4] g), dove l’estensione trasversale dell’avaria deve
essere ipotizzata tale da causare il più sfavorevole effetto
sulla stabilità della nave.
Navi passeggeri impiegate in viaggi particolari per il tra-
sporto di gran numero di passeggeri particolari, come il tra-
sporto di pellegrini, devono essere oggetto di speciale
considerazione da parte della Società.
5.3.1 Strutture del doppio fondo 6.3.1 I portelloni laterali possono essere situati sotto, o
sopra il ponte di bordo libero.
Nelle navi sulle quali i puntelli sono distanziati notevol- I portelloni poppieri devono essere situati sopra il ponte di
mente tra loro e trasmettono al doppio fondo carichi di bordo libero.
entità elevata, i dimensionamenti netti delle strutture del
doppio fondo devono essere considerati nei singoli casi 6.3.2 I portelloni laterali e poppieri devono soddisfare le
dalla Società, tenendo conto dei risultati di calcoli diretti specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 9, Sez 6.
effettuati in accordo con i criteri specificati in Parte B,
Cap 7, App 1. 6.3.3 Le prescrizioni specificate da [6.3.4] a [6.3.7] si
applicano a portelloni sistemati sui contorni di locali da
Quando ritenuto necessario, sulla base dei risultati dei cal- carico ro-ro o di locali di categoria speciale, definiti rispetti-
coli di cui sopra, possono essere richiesti madieri e para- vamente in Sez 2, [1.2.7] e in Sez 2, [1.2.8], attraverso i
mezzali aggiuntivi. quali tali locali possano essere allagati.
5.3.2 Travi rinforzate soggette a carichi su ruote 6.3.4 Devono essere previsti, in plancia e su ogni quadro
comandi, lampade di indicazione e allarmi acustici separati
I dimensionamenti netti di travi rinforzate soggette a carichi che segnalino che i portelloni sono chiusi ed i loro disposi-
su ruote devono essere ottenuti in accordo con le specifiche tivi di fissaggio e bloccaggio sono correttamente posizio-
prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3 e Parte B, Cap 7, App 2 nati.
o Parte B, Cap 8, Sez 5, come applicabile.
Il pannello di segnalazione deve essere provvisto di mezzi
idonei per provare le lampade di indicazione. Deve essere
5.3.3 Zona inferiore per un’altezza di 0,5 m di
paratie formanti divisioni verticali lungo i impedito lo spegnimento delle segnalazioni ottiche.
percorsi di sfuggita
6.3.5 Il dispositivo di segnalazione deve essere progettato
I dimensionamenti netti di travi rinforzate appartenenti alla in modo da rispondere al principio della “sicurezza in caso
zona inferiore, per un'altezza di 0,5 m, delle paratie ed di guasto” (fail-safe) e deve indicare, con allarmi ottici, se la
altre delimitazioni che formino divisioni verticali lungo i porta non è completamente chiusa e bloccata e con allarmi
percorsi di sfuggita devono essere ottenuti in accordo con le acustici se i dispositivi di fissaggio si aprono o se i disposi-
specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3 o in Parte B, tivi di bloccaggio si disinseriscono.
Cap 8, Sez 5, come applicabile, dove i carichi sono quelli L’alimentazione per il dispositivo di segnalazione deve
specificati in Parte B, Capitolo 5 o in Parte B, Cap 8, Sez 1, essere indipendente da quella per le operazioni di apertura
come applicabile ed in [3.2.1]. e chiusura dei portelloni e deve essere provvista di alimen-
tazione di energia elettrica di sostegno (back-up).
6 Altre strutture I sensori dei dispositivi di segnalazione devono essere pro-
tetti dall'acqua, da formazioni di ghiaccio e da danni mec-
canici.
6.1 Sovrastrutture e tughe
6.3.6 Il pannello di segnalazione in plancia deve essere
6.1.1 Qualora un condotto di ventilazione attraversi il munito di un selettore “porto/navigazione”, predisposto in
ponte delle paratie, tale condotto deve essere in grado di modo che un allarme acustico venga emesso se la nave
resistere alla pressione dovuta all’acqua eventualmente pre- lascia il porto con i portelloni non chiusi o con qualche
sente al suo interno, tenendo conto del massimo angolo di dispositivo di fissaggio non in posizione corretta.
sbandamento trasversale ammissibile durante le fasi inter-
medie di allagamento in accordo ai criteri specificati in 6.3.7 Devono essere sistemati un dispositivo di rilevazione
Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.8.4] i). di entrate d’acqua con un allarme acustico ed un sistema di
sorveglianza televisiva, che segnalino in plancia e nella
centrale di controllo dell’apparato motore eventuali perdite
6.1.2 Qualora tutto o parte del passaggio del condotto di d’acqua attraverso i portelloni interni.
ventilazione attraverso il ponte delle paratie sia sul ponte ro-
ro principale, il condotto deve essere in grado di resistere
alla pressione dinamica dovuta ai movimenti dell’acqua 6.4 Ponti mobili e rampe mobili interne
(“sloshing”) intrappolata sul ponte ro-ro, calcolata in
accordo con le formule applicabili in Parte B, Cap 5, Sez 6, 6.4.1 I ponti mobili e le rampe mobili interne devono sod-
[2]. disfare le specifiche prescrizioni applicabili in Parte B,
Cap 9, Sez 8, [1].
6.2.1 I portelloni prodieri e le porte interne devono soddi- 6.5.1 Le rampe esterne devono soddisfare le specifiche
sfare le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 9, Sez 5. prescrizioni applicabili in Parte B, Cap 9, Sez 8, [2].
Modulo di armamento EN Ancore di posta senza ceppo Catene con traversino per ancore di posta
A < EN ≤ B Massa di cia- Diametro, in mm
Lunghezza
N scuna ancora,
A B totale, in m Q1 Q2 Q3
in kg
19 22 1 21 65 7
22 25 1 27 70 7
25 30 1 32 70 8
30 35 1 37 75 8
35 40 1 43 75 9
40 45 1 53 80 10
45 50 1 64 82,5 11
50 60 1 80 82,5 11 10
60 70 1 90 82,5 12,5 11
70 80 1 100 110 12,5 11 10
80 90 1 120 110 14 12,5 11
90 100 1 140 110 14 12,5 11
100 110 1 160 110 16 14 12,5
110 120 1 180 110 16 14 12,5
120 130 1 200 110 16 14 12,5
130 140 1 240 110 17,5 16 14
140 150 1 260 137,5 17,5 16 14
150 175 1 300 137,5 19 17,5 16
175 205 1 360 137,5 20,5 17,5 16
205 240 1 420 137,5 22 19 17,5
240 280 1 480 137,5 24 20,5 19
280 320 1 575 165 26 22 20,5
320 360 1 660 165 28 24 22
360 400 1 700 165 30 26 22
400 450 1 780 165 30 26 24
450 500 1 900 192,5 32 28 26
500 550 1 1020 192,5 34 30 26
550 600 1 1140 192,5 36 32 28
600 660 2 1200 385 38 32 30
660 720 2 1295 385 40 34 30
720 780 2 1440 440 42 36 32
780 840 2 1500 440 42 36 32
840 910 2 1595 440 44 38 34
910 980 2 1740 440 46 40 36
980 1060 2 1920 440 48 42 36
1.1.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C, b) tutti i corridoi dei locali equipaggio, locali per la ricrea-
Cap 2, Sez 1, Tab 1, la seguente deve essere inviata per zione e in tutti i locali di lavoro che sono normalmente
approvazione: occupati devono essere provvisti di una lampada porta-
tile funzionante con batteria ricaricabile, a meno che
a) Piano dei luoghi pericolosi non sia installato un sistema di illuminazione di emer-
genza supplementare, come richiesto in (a).
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri-
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche
installate nei luoghi pericolosi 3 Installazione
c) Schemi degli impianti di indicazione dello stato dei por-
telloni a fasciame, di carico e simili e di sorveglianza 3.1 Impianti nei locali di categoria speciale
televisiva o del sistema rilevatore di rientrate d’acqua
situati al di sopra del ponte delle paratie
d) Schemi delle alimentazioni degli impianti di illumina-
zione di emergenza supplementare. 3.1.1 Apparecchiature e cavi elettrici devono essere instal-
lati almeno 450 mm al di sopra di qualsiasi ponte o piatta-
forma, se installata, sui quali vengano trasportati autoveicoli
1.2 Caratteristiche di sicurezza
e sui quali si possa prevedere l’accumulo di miscele esplo-
sive eccetto piattaforme dotate di aperture di dimensioni
1.2.1 Il gruppo di esplosione e la classe di temperatura sufficienti che permettano la penetrazione verso il basso di
delle apparecchiature elettriche di tipo certificato di sicu- vapori di benzina.
rezza per impiego in miscele esplosive di aria e benzina
devono essere almeno IIA e T3. Le apparecchiature elettriche devono essere dei tipi indicati
in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.6] ed i cavi elettrici dei tipi
indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.2.3].
2 Illuminazione di emergenza supple-
mentare 3.1.2 Qualora l’installazione di apparecchiature e cavi
elettrici a meno di 450 mm al di sopra del ponte o piatta-
2.1 forma sia ritenuta necessaria ai fini del sicuro esercizio
della nave, le apparecchiature elettriche devono essere dei
tipi certificati di sicurezza indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3,
2.1.1 In aggiunta all'illuminazione di emergenza richiesta
[10.1.5] ed i cavi elettrici dei tipi indicati in Parte C, Cap 2,
in Cap 11, Sez 5, [2.2], su tutte le navi da passeggeri con
Sez 3, [10.2.2].
locali da carico Ro/Ro o locali di categoria speciale:
a) tutti i locali pubblici e corridoi passeggeri devono essere 3.1.3 Le apparecchiature ed i cavi elettrici entro le con-
muniti di illuminazione elettrica supplementare che dotte di estrazione d’aria devono essere del tipo indicato in
possa funzionare per almeno tre ore dopo l'interruzione [3.1.2].
di tutte le altre sorgenti di energia elettrica e in qualsiasi
condizione di sbandamento. L'illuminazione fornita 3.1.4 Le prescrizioni contenute in questo sotto-articolo
deve essere tale da rendere prontamente visibile sono riassunte in Tab 1.
l'accesso ai mezzi di sfuggita. La sorgente di energia per
l'illuminazione supplementare deve consistere in batte-
rie di accumulatori sistemate entro le unità di illumina- 3.2 Impianti nei locali di categoria speciale
zione, che siano caricate con continuità, ove situati al di sotto del ponte delle paratie
praticamente possibile, dal quadro di emergenza. In
alternativa, qualsiasi altro mezzo di illuminazione di effi- 3.2.1 Qualsiasi apparecchiatura elettrica deve essere di
cacia almeno equivalente può essere accettato dalla uno dei tipi indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5] ed i
Società. L'illuminazione supplementare deve essere tale cavi elettrici dei tipi indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3,
da rendere immediatamente palese qualsiasi guasto alle [10.2.2].
Tabella 1 : Apparecchiature elettriche permesse nei locali di categoria speciale al di sopra del ponte delle paratie
Luoghi Spazi
Apparecchiature elettriche
pericolosi
N. Descrizione
3.2.2 Le apparecchiature ed i cavi elettrici entro le con- sezionamento ubicati fuori delle stive. Devono essere previ-
dotte di estrazione d’aria devono essere del tipo indicato in sti mezzi per il blocco di tali dispositivi nella posizione di
[3.2.1]. aperto.
Questa prescrizione non si applica a impianti installati per
3.2.3 Le prescrizioni contenute in questo sotto-articolo
ragioni di sicurezza come gli impianti di rivelazione di
sono riassunte in Tab 2.
incendio, fumo o gas.
per la sorveglianza televisiva devono essere di tipo appro- 4.1.2 Caso per caso può essere concessa una accettazione
vato o in accordo con [4.1.2]. basata sull’invio di una documentazione adeguata e
sull’esecuzione di prove a discrezione della Società.
Tabella 2 : Apparecchiature elettriche permesse nei locali di categoria speciale al di sotto del ponte delle paratie
Luoghi Spazi
Apparecchiature elettriche
pericolosi
N. Descrizione