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Regolamenti per la Classificazione

delle Navi
In vigore dal 1 Gennaio 2008

Parte E
Notazioni di Servizio

RINA S.p.A.
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Genova Italia

Autorizzazione del Tribunale di Genova


No. 25/73 dell' 11 aprile 1973

© RINA S.p.A. - Tutti i diritti riservati


PREAMBOLO AI REGOLAMENTI: CONDIZIONI GENERALI
Definizioni Articolo 3
“Regolamenti” significa i Regolamenti per la Classificazione 3.1. – La classe assegnata ad una nave riflette il parere
delle Navi sia contenuti in questo documento che in altri discrezionale della Società che la nave, dato l’uso previsto
documenti emessi dalla Società. ed entro i relativi limiti di tempo, soddisfa i Regolamenti
"Servizi" significa le attività descritte nel successivo Articolo applicabili all’epoca in cui il servizio è prestato. L’entrata in
1, rese dalla Società su richiesta fatta dalla, Parte Interessata vigore e l’applicazione di nuove norme sono disciplinate
o in nome e per conto di questa. nella Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 2 dei
“Società” significa RINA S.p.A. e tutte le Società Regolamenti.
appartenenti al Gruppo RINA che forniscono i Servizi. 3.2. – A nessun rapporto, dichiarazione, annotazione su
“Tecnico” significa personale tecnico operante per conto disegno, esame, Certificato di Classe o qualsiasi documento
della Società nell’esecuzione delle attività descritte nel o informazione emanati o rilasciati in esecuzione di servizi
seguente Articolo 1. prestati dalla Società possono essere attribuiti effetti o
“Parte Interessata” significa una parte, diversa dalla Società, implicazioni legali diversi da una attestazione che la nave,
che abbia responsabilità nella classificazione della nave, la struttura, i materiali, le apparecchiature, i macchinari o
quale l’Armatore della nave ed i suoi rappresentanti, o il qualsiasi altro elemento, cui tale documento o
costruttore della nave, o il costruttore delle macchine, o il informazione si riferiscono, sono conformi ai Regolamenti.
fornitore di parti da collaudare. Tale dichiarazione è rilasciata solamente per l’uso della
“Armatore” significa il Proprietario o l’Armatore Disponente Società, dei suoi comitati e dei suoi clienti o di altri
o il Gestore o qualsiasi altra parte tenuta a mantenere la organismi autorizzati e per nessun altro fine. La validità,
nave atta alla navigazione, con particolare riguardo alle l’applicazione, il significato e l’interpretazione di un
disposizioni relative al mantenimento della classe indicate Certificato di Classe, o qualsiasi analogo documento o
nella Parte A, Capitolo 2 dei Regolamenti. informazione forniti dalla Società in relazione a oppure a
“Amministrazione” significa il Governo dello Stato di cui la seguito della prestazione dei propri servizi, sono
nave è autorizzata a battere la bandiera o lo Stato sotto la disciplinati dai Regolamenti della Società che è l'unica
cui autorità la nave viene gestita nel caso specifico. competente a fornirne l'interpretazione ufficiale. Qualsiasi
Articolo 1 contrasto relativo a questioni tecniche tra la Parte
1.1. – L'oggetto della Società è, tra gli altri, la Interessata ed il Tecnico nell’esecuzione delle sue funzioni
classificazione e la certificazione di navi, unità marittime e deve essere portato il più presto possibile, per iscritto, a
fluviali, strutture offshore ed imbarcazioni di tutti i tipi, (nel conoscenza della Società la quale risolve ogni divergenza
seguito sono collettivamente definite “navi”), e la di opinione o vertenza.
certificazione di loro parti e componenti. 3.3. – La classificazione di una nave, o il rilascio di un
La Società: certificato in relazione alla oppure a seguito della
– stabilisce e sviluppa Regolamenti, Guide ed altri classificazione di una nave o della prestazione di servizi da
documenti; parte della Società ha la validità conferita dai Regolamenti
– pubblica il Libro Registro; della Società all’epoca dell’assegnazione della classe o del
– emette Certificati, Dichiarazioni e Rapporti sulla base dei rilascio del certificato ed in nessun caso equivale ad una
suoi interventi. attestazione o una garanzia di navigabilità, integrità
1.2. – La Società prende parte anche alla applicazione di strutturale, qualità o idoneità ad un particolare scopo o
Norme Nazionali come pure di Norme e Standard servizio di qualsiasi nave, struttura, materiale,
Internazionali, per delega di diversi Governi. apparecchiatura o macchinario visitati dalla Società.
1.3. – La Società svolge Assistenza Tecnica su richiesta e 3.4. – Qualsiasi documento rilasciato dalla Società in
fornisce servizi particolari al di fuori dell’ambito della relazione ai propri interventi rappresenta le condizioni
classificazione, che sono soggetti alle presenti condizioni della nave all’epoca della visita.
generali, tranne ove espressamente previsto in contrario. 3.5. – I Regolamenti, le visite effettuate, i rapporti, i
certificati e gli altri documenti rilasciati dalla Società non
Articolo 2 sono intesi a sostituire per nessuna ragione gli obblighi e le
2.1. – I Regolamenti sviluppati dalla Società mirano a responsabilità di altre parti quali Governi, progettisti,
riflettere lo stato della tecnica in uso al tempo della loro costruttori, fabbricanti, riparatori, fornitori, imprenditori,
pubblicazione. La Società non è responsabile di qualsiasi subcontraenti, Armatori, gestori, assicuratori, venditori o
carenza o imperfezione di questi Regolamenti o di acquirenti di una nave o altro bene sottoposto a ispezione.
qualunque altro documento ad esso correlati, nella misura Detti documenti non esimono tali parti da qualsiasi
in cui queste siano il risultato di futuri sviluppi della garanzia, dovere o obbligo contrattuale da essi
tecnica, che non potevano essere ragionevolmente previsti esplicitamente o implicitamente assunti o da qualunque
al tempo della pubblicazione. responsabilità, né conferiscono a tali parti alcun diritto,
2.2. – La Società esercita la dovuta diligenza e capacità: pretesa o titolo nei confronti della Società. In particolare, le
- nella scelta dei propri Tecnici suddette attività della Società non esimono l’Armatore dal
- nell’esecuzione dei propri servizi, considerando lo stato suo obbligo di assicurare un’adeguata manutenzione della
della tecnica in uso all’epoca in cui tali servizi sono nave in ogni momento. Parimenti, i Regolamenti, le visite
effettuati. effettuate, i rapporti, i certificati e gli altri documenti
2.3. – Le visite eseguite dalla Società comprendono esami rilasciati dalla Società non sono finalizzati a garantire gli
visivi e prove non distruttive, ma non sono limitate a detti eventuali acquirenti della nave, di suoi componenti o di
accertamenti. Tranne ove diversamente previsto, i controlli altro bene oggetto di verifica o certificazione o a manlevare
sono eseguiti con tecniche di campionamento e non il venditore degli stessi rispetto agli obblighi loro
consistono nell'esame o nel monitoraggio completo di ogni incombenti in base alla legge o al contratto quanto alla
singolo elemento della nave o dei beni oggetto di qualità, al valore commerciale o alle caratteristiche del
certificazione. La Società può anche affidare prove di bene oggetto di transazione. Pertanto, in nessun caso la
laboratorio, ispezioni subacquee ed altri accertamenti a Società si assumerà gli obblighi incombenti sui soggetti
qualificati fornitori di servizi che li eseguono sotto la loro sopra menzionati, anche quando è chiamata ad esprimere
responsabilità. Le prassi e le procedure di visita sono scelte pareri in relazione a domande riguardanti materie non
dalla Società a sua esclusiva ed assoluta discrezione sulla coperte dai propri Regolamenti o altri documenti. In quanto
base delle proprie esperienze e conoscenze ed in accordo non sono disciplinati nel Preambolo, i doveri e le
con gli standard tecnici generalmente accettati responsabilità dell’Armatore e delle Parti Interessate nei
nell’industria. riguardi dei servizi prestati dalla Società sono descritti nella
Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 3 dei Regolamenti.
Articolo 4 entro TRE MESI dalla data in cui i servizi sono stati
4.1. – Qualsiasi richiesta di servizi della Società deve essere inizialmente prestati o i danni inizialmente scoperti. La
sottoposta per iscritto e firmata dalla Parte Interessata o da mancanza di tale avviso entro i termini qui stabiliti
altri per suo conto. Tale richiesta sarà considerata comporta la decadenza da ogni diritto o azione contro la
irrevocabile appena sarà ricevuta dalla Società e Società.
comporterà l’accettazione da parte del richiedente delle Articolo 6
pertinenti prescrizioni dei Regolamenti, Preambolo 6.1. – Qualsiasi vertenza derivante da o connessa con i
compreso. Non appena la richiesta scritta è accettata dalla Regolamenti o con i servizi della Società, comprese
Società, si intenderà stipulato un contratto tra la Società e eventuali questioni riguardanti obblighi, responsabilità o
la Parte Interessata, regolato dalle presenti Condizioni limitazioni della responsabilità della Società, sarà soggetta
Generali. alla legge italiana ed ogni procedimento dovrà essere
4.2. – La Parte Interessata e il soggetto che ha richiesto il iniziato o riassunto innanzi il Tribunale di Genova, Italia,
servizio saranno congiuntamente e solidalmente che avrà competenza esclusiva nell’esaminare e risolvere
responsabili per il pagamento dei compensi e delle spese tali vertenze.
dovuti alla Società per i servizi resi, anche se non portati a 6.2. – Tuttavia, per le controversie relative al mancato
termine per cause non imputabili alla Società. Nel caso di pagamento dei compensi e delle spese dovuti alla Società
pagamento ritardato possono essere richiesti gli interessi per i Servizi, la stessa avrà la facoltà di adire l'Autorità
maturati nella misura del tasso di interesse legale vigente, Giudiziaria del Paese dove ha sede la Parte Interessata o il
aumentato di due punti percentuale. soggetto che ha richiesto il Servizio.
4.3. – Il contratto può essere risolto e gli eventuali certificati Articolo 7
revocati a richiesta di una o dell’altra parte a condizione
che venga dato un preavviso per iscritto di 30 giorni. Il 7.1. – Tutti i disegni, le specifiche, i documenti e le
mancato pagamento dei compensi richiesti per i servizi informazioni forniti o emessi dalla Società o di cui questa
prestati dalla Società in esecuzione del suddetto contratto può venire a conoscenza, in occasione dell'esecuzione dei
darà diritto alla Società di risolvere il contratto e sospendere propri servizi, saranno trattati come documenti riservati e
l'esecuzione dei servizi. non saranno divulgati a terzi senza previa autorizzazione
A meno che la Società non decida diversamente, la della Parte Interessata, salvo quanto previsto o richiesto
risoluzione del contratto implica che l’assegnazione della dalla normativa internazionale, europea o nazionale
classe alla nave viene rifiutata oppure, se la nave è già applicabile, dal Codice di Etica dell'IACS, dallo Statuto
classificata, che la classe è sospesa o ritirata. dell'IACS o altre normative IACS, ovvero da un ordine di
un'Autorità Giudiziaria competente. Informazioni sulla
Articolo 5 situazione dei certificati di classe e statuali, compresi i
5.1. – Nel prestare i servizi citati nel precedente Articolo 1, trasferimenti, i cambiamenti, le sospensioni, le revoche
come pure nel dare informazioni o pareri, né la Società né della classe, le raccomandazioni/condizioni di classe, le
alcuno dei suoi dipendenti o agenti garantisce la precisione condizioni o le restrizioni operative stabilite nei confronti
delle informazioni o dei pareri forniti. Inoltre, la Società delle navi classificate ed altre informazioni pertinenti,
non presta alcuna garanzia esplicita od implicita. secondo quanto richiesto, possono essere pubblicate sul
Salvo quanto previsto al seguente paragrafo 5.2, ed anche sito internet o divulgate con altri mezzi senza previa
nel caso di visite eseguite per delega di Governi, né la autorizzazione della Parte Interessata.
Società né alcuno dei suoi dipendenti o agenti sarà 7.2 – Indipendentemente dall'obbligo generale di
responsabile di qualsiasi perdita, danno o spesa di riservatezza dovuto dalla Società nei confronti dei propri
qualunque natura sostenuta da qualsiasi persona, sia in via clienti in accordo alla sopraindicata clausola 7.1, i clienti
contrattuale, sia in via extracontrattuale, a causa di della Società con la presente accettano che la Società
qualsiasi atto o omissione di qualunque natura, siano essi partecipi all'Early Warning System dell'IACS il quale
negligenti o meno, e comunque tali perdita, danno o spesa richiede che ogni Societa IACS fornisca alle altre Società
siano stati causati. membri dell'IACS informazioni relative a danni rilevanti,
5.2. – Ferme restando le disposizioni di cui al precedente riscontrati sia alle strutture dello scafo che all'apparato
paragrafo 5.1, qualora un utente dei servizi della Società motore di navi da essa classificate, in modo che tali utili
dimostri di aver subito una perdita o un danno a causa di informazioni possano essere condivise ed utilizzate per
qualche azione od omissione negligente da parte della facilitare il corretto funzionamento dell'Early Warning
Società, dei suoi dipendenti o agenti, la Società risarcirà il System.
danno dimostrato fino a concorrenza della somma non 7.3 – Nel caso di trasferimento di classe ed aggiunta di una
superiore a cinque volte l’ammontare degli eventuali seconda classe o revoca da una "Double/Dual class", la
compensi fatturati dalla Società per le specifiche Parte Interessata si impegna a fornire alla Società o a
prestazioni, informazioni o consigli o, se non sono fatturati permettere alla Società di fornire all'altra Società di
compensi, fino a un massimo di diecimila Euro. Qualora i Classificazione tutti i piani e i disegni costruttivi, i
compensi siano relativi a diversi servizi, al fine di calcolare certificati, i documenti e le informazioni relativi all'unità
il limite massimo risarcibile, l’ammontare dei compensi classificata, compreso il suo archivio storico, che l'altra
sarà determinato con riferimento alla stima del tempo Società di Classificazione può richiedere ai fini della
impiegato nell’esecuzione di ciascun singolo servizio. classificazione in conformità con la Procedura IACS PR 1A,
Qualsiasi responsabilità per perdite o danni indiretti o come emendata, e con la normativa applicabile. E' dovere
consequenziali e per le relative spese è comunque dell'Armatore assicurare, quando richiesto, il consenso del
espressamente esclusa. In ogni caso, indipendentemente costruttore alla fornitura di piani e disegni alla nuova
dall’ammontare dei compensi, l'ammontare massimo Società di Classificazione, per mezzo di opportune clausole
risarcibile dalla Società non sarà superiore a 1 milione di inserite nel contratto di costruzione o tramite altri accordi.
Euro. Il risarcimento previsto in questo paragrafo non
implica assunzione di obblighi e/o ammissione di Articolo 8
responsabilità da parte della Società e sarà eseguito fermo 8.1. – Se qualche parte di questo Preambolo dovesse essere
restando quanto previsto dalla clausola di esclusione della dichiarata invalida, ciò non avrà effetto sulla validità delle
responsabilità contenuta nel precedente paragrafo 5.1. restanti disposizioni.
5.3. – Qualsiasi reclamo per perdita o danni di qualunque 8.2. – Nell’eventualità di dubbi riguardanti l’interpretazione
natura in virtù delle disposizioni qui stabilite deve essere di questo Preambolo, prevarrà il testo italiano.
fatto per iscritto, e ne deve essere dato avviso alla Società
NOTE ALLA PARTE E

1. Edizione di riferimento Parte A: Classificazione e visite


Per edizione di riferimento della presente Parte E si Parte B: Scafo e stabilità
intende l'edizione 2000 dei regolamenti del RINA in Parte C: Macchinari, Impianti e protezione contro
vigore dal 1 giugno 2000. gli incendi
2. Aggiornamento delle norme Parte D: Materiali e saldature
2.1 Con la pubblicazione dell'edizione 2000 i regola- Parte E: Notazioni di servizio
menti sono stati completamente rielaborati e riorga- Parte F: Notazioni addizionali di classe
nizzati.
Ciascuna Parte è suddivisa in:
2.2 Salvo casi particolari, i regolamenti vengono
• Capitoli
aggiornati e pubblicati annualmente.
• Sezioni ed eventuali Appendici
3. Entrata in vigore delle norme • Articoli
3.1 In corrispondenza di tutti i punti nei quali sono • Sotto-articoli
state introdotte norme nuove o modificate rispetto a • Requisiti
quelle contenute nell'edizione di riferimento è indi- Le Figura (abbr. Fig) e le Tabelle (abbr. Tab) sono nume-
cata una data tra parentesi. rate, in ordine crescente, all’interno di ciascuna Sezione
Tale data è quella di entrata in vigore delle norme o Appendice.
del punto considerato così come emendate con 5.2 Riferimenti
l'ultimo aggiornamento relativo alle stesse. I punti Esempi: Parte A, Cap 1, Sez 1, [3.2.1]o Parte A, Cap 1,
in corrispondenza dei quali non è indicata alcuna App 1, [3.2.1]
data tra parentesi contengono norme la cui data di • Parte A significa Parte A dei regolamenti
entrata in vigore è quella dell'edizione di riferi-
mento. La Parte è indicata quando è diversa dalla Parte nella
quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
3.2 Il seguente punto 6 fornisce un elenco delle modifi- cato.
che di carattere tecnico apportate rispetto all'edi-
• Cap 1 significa Capitolo 1
zione precedente. In generale tale elenco non
contiene quei punti che hanno subito modifiche di Il Capitolo è indicato quando è diverso dal Capitolo nel
carattere essenzialmente redazionale, che non quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
danno luogo ad alcuna variazione della data di cato.
entrata in vigore delle norme in essi contenute. • Sez 1 significa Sezione 1 (o App 1 significa
Appendice 1 )
4. Varianti normative e Errata-corrige
La Sezione (o l’Appendice) è indicata quando è diversa
Fino alla pubblicazione della nuova edizione dei Rego-
dalla Sezione (o dall’Appendice) nel quale compare il
lamenti, eventuali varianti normative e/o errata-corrige,
riferimento. Altrimenti non viene indicato.
saranno pubblicate sul sito web del RINA
(www.rina.org). Pertanto, salvo casi particolari, le vari- • [3.2.1] si riferisce al requisito [3.2.1] del sotto-arti-
anti normative o le errata-corrige non saranno pubbli- colo [3.2] dell’articolo [3].
cate in forma cartacea. I riferimenti ad un’intera Parte o ad un intero Capitolo
non vengono abbreviati, come indicato nei seguenti
5. Suddivisione delle norme e riferimenti esempi:
5.1 Suddivisione delle norme • Parte A - nel caso di riferimento alla Parte A
Le norme sono suddivise in sei parti, da A a F. • Parte A, Capitolo 1 - nel caso di riferimento al
Capitolo 1 della Parte A.
6. Modifiche introdotte nell’edizione in vigore dal Elenco dei punti contenenti norme nuove o modi-
1 gennaio 2008 ficate
Premessa CAPITOLO 2
La presente edizione della Parte E contiene modifiche
alle norme già pubblicate in un fascicolo allegato alla Sezione 3:[1.1.1];
Circolare 3529 del 27/6/2006, la cui data di entrata in CAPITOLO 3
vigore è il 1° luglio 2007 o il 1° gennaio 2008 ad ecce-
Esistente Sezione 4: (eliminata);
zione di alcune modifiche già pubblicate con la
Variante Normativa FTC/2006/04, in vigore dal CAPITOLO 6
1.1.2007. Sezione 2: [2.2.2]; [3.1]; [3.2]; [4.2.5];
La data di entrata in vigore di ciascun punto nuovo o Sezione 3:[7.2.1] e [7.2.2] (eliminati);
modificato è indicata tra parentesi in corrispondenza CAPITOLO 7
del punto stesso.
Sezione 2:[2.2.2]; [3.1]; [3.2]; [4.2.6];
La data di entrata in vigore delle modifiche al "Pream-
Sezione 3:[5.2.1] e [5.2.2] (eliminati);
bolo ai Regolamenti" è il 1° luglio 2007.
Sezione 4:[3.2.3]; [4.3.2] (editoriale); [5.4.4]
Modifiche al "Preambolo ai Regolamenti: condizioni (NUOVO);
generali" Sezione 5: Tabella 3 (eliminata);
Esistente Sezione 6: (eliminata);
Nel punto 3.5 è stata aggiunta una clausola circa le
responsabilità e la validità delle visite, dei certificati e CAPITOLO 8
degli altri documenti rilasciati dal RINA nei confronti di Sezione 1:[1.1.1];
chi acquista la nave o suoi componenti oggetto di veri- Sezione 7:[1.1.2];
Sezione 14:[2.3.1];
fica o certificazione.
Nel nuovo punto 7.2 sono stati introdotti requisiti stabi- CAPITOLO 9
liti dall'IACS allo scopo di precisare che, in attuazione Sezione 1:[1.1.1];
dell' Early Warning System (PR2), il RINA fornirà alle Sezione 4:[11.1.2] (NUOVO);
altre Società IACS informazioni su eventuali importanti Sezione 5:[1.1.2] (NUOVO);
avarie riguardanti sia le strutture sia gli impianti di navi Sezione 11: Revisione completa;
classificate. CAPITOLO 11
Sezione 5: [1.1.1]; [1.2.1] (precedente [1.1.1]); [2.2.3];
[2.2.4]; [2.2.5]; [2.3] (eliminato); [3.1.1] (NUOVO);
CAPITOLO 13
Sezione 2:[1.1.2] (editoriale);
CAPITOLO 15
Esistente Sezione 4: (eliminata);
CAPITOLO 17
Sezione 3:[3.2.2];
Esistente Sezione 5: (eliminata);
CAPITOLO 18
Esistente Sezione 4: (eliminata);
CAPITOLO 20
Esistente Sezione 6: (eliminata);
REGOLAMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE
DELLE NAVI

Parte E
Notazioni di servizio

Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

Capitolo 1 NAVI DA CARICO RO - RO


Capitolo 2 NAVI PORTACONTENITORI
Capitolo 3 NAVI PER TRASPORTO DI BESTIAME VIVO
Capitolo 4 NAVI PORTARINFUSA
Capitolo 5 NAVI MINERALIERE
Capitolo 6 NAVI PER SERVIZIO COMBINATO
Capitolo 7 NAVI CISTERNA PER IL TRASPORTO DI PRODOTTI PETROLIFERI
Capitolo 8 NAVI CHIMICHIERE
Capitolo 9 NAVI PER IL TRASPORTO DI GAS LIQUEFATTI
Capitolo 10 NAVI CISTERNA
Capitolo 11 NAVI DA PASSEGGERI
Capitolo 12 NAVI DA PASSEGGERI RO - RO
Capitolo 13 NAVI PER ATTIVITÀ DI DRAGAGGIO
Capitolo 14 RIMORCHIATORI
Capitolo 15 NAVI APPOGGIO
Capitolo 16 NAVI ANTINCENDIO
Capitolo 17 NAVI PER IL RECUPERO DI SOSTANZE OLEOSE
Capitolo 18 NAVI POSACAVI
Capitolo 19 NAVI PRIVE DI PROPULSIONE PROPRIA
Capitolo 20 NAVI DA PESCA
Capitolo 21 NAVI PER ATTIVITA’ DI RICERCA
Capitolo 22 NAVI POSATUBI
Capitolo 23 NAVI PER IL TRASPORTO DI CEMENTO
C APITOLO 8
NAVI CHIMICHIERE

Sezione 1 Generalità
1 Campo di applicazione 25
1.1 Applicabilità
2 Prescrizioni aggiuntive 26
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza
2.2 Macchine di governo
3 Documentazione da inviare 26
3.1

Sezione 2 Capacità di Sopravvivenza della Nave e Posizione delle Cisterne


del Carico
1 Bordo libero e stabilità allo stato integro 28
1.1 Stabilità allo stato integro
2 Posizione delle cisterne del carico 28
2.1 Minima distanza delle cisterne del carico dal fasciame esterno
2.2 Pozzetti d’aspirazione
3 Ipotesi relative all’allagamento 28
3.1 Gallerie, condotte e tubi in zona di falla

Sezione 3 Sistemazioni della Nave


1 Segregazione dei carichi 29
1.1 Segregazione di carichi che possono reagire fra di loro
1.2 Sistemazione delle tubolature del carico
2 Locali d’alloggio, locali per macchinari e di servizio e stazioni di
comando 29
2.1 Ubicazione delle prese d’aria ed altre aperture dei locali d’alloggio
2.2 Finestrini, portellini e porte
3 Locali per le pompe del carico 29
3.1 Prescrizione generale
3.2 Macchinari azionati da alberi che attraversano le paratie del locale pompe
4 Sistemazione degli accessi 30
4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del carico
4.2 Accesso agli spazi di prora

Regolamenti RINA 2008 3


5 Sistemazione degli impianti di sentina e di zavorra 31
5.1 Segregazione della zavorra
5.2 Sistemazione di riempimento della zavorra
5.3 Sentina
6 Sistemazioni per la caricazione e scaricazione da prora o da poppa 32
6.1 Mastre
7 Sistemazioni di scafo 32
7.1 Equipaggiamento

Sezione 4 Contenimento del Carico


1 Criteri di progetto delle strutture 33
1.1 Materiali
1.2 Strutture dello scafo
1.3 Struttura delle paratie
2 Sollecitazioni di trave nave 33
2.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla
3 Dimensionamento delle cisterne strutturali 34
3.1 Fasciame
3.2 Rinforzi ordinari
3.3 Travi rinforzate
4 Dimensionamento delle strutture delle cisterne indipendenti 35
4.1 Fasciame
4.2 Rinforzi ordinari
4.3 Travi rinforzate
5 Supporti delle cisterne indipendenti 35
5.1 Sistemazioni strutturali
5.2 Calcolo delle forze di reazione in corrispondenza dei supporti delle cisterne
5.3 Dimensionamento dei supporti delle cisterne indipendenti e delle strutture di
scafo in corrispondenza degli stessi
6 Altre strutture 36
6.1 Locale Macchine
7 Protezione delle strutture metalliche dello scafo 36
7.1 Pitture all’alluminio
7.2 Trattamento di passivazione
8 Costruzione e collaudo 36
8.1 Saldature e collegamenti saldati
8.2 Particolari strutturali speciali
8.3 Collaudi

4 Regolamenti RINA 2008


Sezione 5 Movimentazione del Carico
1 Dimensionamenti delle tubolature 38
1.1 Calcolo dello spessore dei tubi
1.2 Classi dei tubi
2 Fabbricazione dei tubi e particolari delle giunzioni 38
2.1 Tubi che non richiedono giunzioni saldate
2.2 Giunti di dilatazione
2.3 Controlli non distruttivi delle saldature
3 Sistemazione delle tubolature 39
3.1 Sistemazione delle tubolature del carico
3.2 Impianti di tubolature smontabili
4 Impianti di comando per la movimentazione del carico 39
4.1 Generalità
4.2 Dispositivi di comando, controllo ed allarme e centrale di controllo del carico
5 Manichette del carico a bordo della nave 40
5.1 Compatibilità
6 Messa a terra 40
6.1 Elettricità statica
7 Impianto integrato del carico e di zavorra 40
7.1 Generalità

Sezione 6 Materiali per la Costruzione


1 Generalità 41
1.1 Caratteristiche dei materiali e dei rivestimenti

Sezione 7 Controllo della Temperatura del Carico


1 Generalità 42
1.1 Impianti di riscaldamento e di raffreddamento del carico
1.2 Valvole ed altri accessori
1.3 Impianti di misura della temperatura del carico
1.4 Prescrizioni per prodotti speciali

Regolamenti RINA 2008 5


Sezione 8 Impianti di Sfogo Gas e Sistemazioni di Degassificazione per le
Cisterne del Carico
1 Sfoghi gas delle cisterne del carico 44
1.1 Drenaggio dell’impianto di sfogo gas
2 Tipi di impianti di sfogo gas 44
2.1 Posizioni degli sbocchi degli sfoghi gas
3 Degassificazione delle cisterne del carico 44
3.1 Ventilatori

Sezione 9 Controllo dell’Atmosfera all’Interno delle Cisterne


1 Generalità 45
1.1 Controllo mediante inertizzazione e separazione dall’aria
1.2 Controllo mediante deumidificazione
1.3 Prescrizioni speciali per gli impianti di gas inerte sulle navi chimichiere
1.4 Ventilazione

Sezione 10 Impianti Elettrici


1 Generalità 47
1.1 Applicabilità
1.2 Documentazione da inviare
1.3 Impianti di alimentazione
1.4 Apparecchiature elettriche
1.5 Dispositivi per la verifica dello stato di isolamento verso massa
1.6 Precauzioni contro l'ingresso di gas o vapori
1.7 Apparecchiature elettriche permesse nei luoghi pericolosi
2 Norme particolari per le navi chimichiere adibite al trasporto di
liquidi infiammabili aventi punto di infiammabilità non superiore a 60°C 48
2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi
3 Norme particolari per le navi chimichiere adibite al trasporto di
liquidi infiammabili aventi punto di infiammabilità superiore a 60°C 48
3.1 Classificazione dei luoghi pericolosi
3.2 Prodotti riscaldati ad una temperatura superiore al loro punto di infiammabilità
e prodotti riscaldati ad una temperatura entro 15°C dal loro punto di
infiammabilità

6 Regolamenti RINA 2008


Sezione 11 Protezione Antincendio ed Estinzione degli Incendi
1 Generalità 49
1.1

Sezione 12 Ventilazione Meccanica nella Zona del Carico


1 Locali normalmente frequentati durante le operazioni di
movimentazione del carico 50
1.1 Prescrizioni varie
1.2 Prescrizioni addizionali per i ventilatori antiscintilla
2 Locali pompe ed altri locali chiusi normalmente frequentati 51
2.1 Chiarimenti delle prescrizioni generali
3 Locali normalmente non frequentati 51
3.1 Ventilatori portatili

Sezione 13 Strumentazione
1 Indicatori di livello 52
1.1 Tipi di indicatori di livello
2 Rivelazione della presenza di vapori 52
2.1 Dispositivi per la rivelazione della presenza di vapori
2.2 Rivelazione del gas

Sezione 14 Mezzi per la Protezione del Personale


1 Equipaggiamento protettivo 53
1.1 Ubicazione dell’equipaggiamento protettivo
2 Equipaggiamento di sicurezza 53
2.1 Equipaggiamento addizionale per navi che trasportano prodotti tossici
2.2 Presidi medici di pronto soccorso
2.3 Docce di decontaminazione

Regolamenti RINA 2008 7


Sezione 15 Prescrizioni Particolari
1 Nitrato d’ammonio in soluzioni al 93% o inferiori 54
1.1 Immissione dell’ammoniaca nel carico
1.2 Pompe del carico
2 Soluzioni di perossido d’idrogeno 54
2.1 Perossido d’idrogeno in soluzioni superiori al 60% ma non superiori al 70%
3 Ossido di propilene e miscele di ossido di etilene e ossido di propilene
aventi un contenuto di ossido di etilene non superiore al 30% in massa 54
3.1 Pulizia delle cisterne
3.2 Giunzioni nelle tubolature del carico
3.3 Contenuto d’ossigeno nelle parti delle cisterne occupate da vapori
3.4 Valvole al collegamento con le manichette del carico
4 Zolfo (fuso) 54
4.1 Impianti antincendio
5 Acidi 55
5.1 Apparecchiature elettriche
5.2 Apparecchiature per la rivelazione delle perdite del carico
6 Prodotti tossici 55
6.1 Tubolature di ritorno a terra
7 Carichi protetti da addittivi 55
7.1 Precauzioni contro l’ostruzione dovuto alla polimerizzazione
8 Prodotti che hanno una tensione di vapore maggiore di 0,1013
MPa (1,013 bar) assoluti a 37,8 °C 55
8.1 Generalità
8.2 Ritorno a terra dei vapori
9 Prescrizioni particolari per i locali pompe del carico 56
9.1 Chiarimenti
10 Controllo dei rigurgiti del carico 56
10.1 Indipendenza fra gli impianti

Sezione 16 Prescrizioni Operative ed Ulteriori Misure per la Protezione


dell’Ambiente Marino
1 Generalità 57
1.1

Sezione 17 Sommario delle Prescrizioni Minime


1 Generalità 58
1.1

8 Regolamenti RINA 2008


Sezione 18 Elenco dei Prodotti Chimici ai Quali non si Applica il Presente
Capitolo
1 Generalità 59
1.1

Sezione 19 Elenco dei Prodotti Trasportati alla Rinfusa


1 Generalità 60
1.1

Sezione 20 Trasporto di Residui Liquidi di Prodotti Chimici


1 Generalità 61
1.1

Sezione 21 Criteri per l’Assegnazione dei Requisiti per il Trasporto dei Prodotti
Soggetti all’IBC Code
1 Generalità 62
1.1

Regolamenti RINA 2008 9


C APITOLO 9
NAVI PER IL TRASPORTO DI GAS LIQUEFATTI

Sezione 1 Generalità
1 Campo di applicazione 65
1.1 Applicabilità
2 Prescrizioni aggiuntive 66
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza
2.2 Macchine di governo
3 Documentazione da inviare 66
3.1
4 Prove delle apparecchiature per il carico 66
4.1 Scopo
4.2 Estensione delle prove

Sezione 2 Possibilità di Sopravvivenza della Nave e Posizione delle Cisterne


del Carico
1 Bordo libero e stabilità allo stato integro 69
1.1 Stabilità allo stato integro
2 Posizione delle cisterne del carico 69
2.1 Depositi del carico sul ponte
3 Ipotesi relative all’allagamento 69
3.1 Tubi, condotte e cofani nella zona dell’avaria

Sezione 3 Sistemazioni della Nave


1 Segregazione della zona del carico 70
1.1 Segregazione delle stive
1.2 Sistemi di contenimento del carico per i quali la barriera secondaria non è
richiesta
1.3 Sistemi di contenimento del carico per i quali è richiesta la barriera secondaria
2 Locali d’alloggio, locali di servizio, locali macchine e stazioni di comando 70
2.1 Generalità
3 Locali pompe del carico e locali compressori del carico 71
3.1 Sistemazione dei locali pompe del carico e dei locali compressori del carico

10 Regolamenti RINA 2008


4 Sistemazione degli accessi 71
4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del carico
4.2 Accesso agli spazi di prora
5 “Air locks” 73
5.1 Sistemazione
5.2 Allarmi
5.3 Apparecchiature elettriche
5.4 Ventilazione
6 Sistemazioni degli impianti di sentina, zavorra e combustibile liquido 74
6.1 Sistemazione dei drenaggi
6.2 Prescrizioni addizionali relative all’impianto di sentina
7 Sistemazioni per la caricazione e la scaricazione da prora e da poppa 75
7.1 Posizione dei dispositivi d’arresto per le pompe del carico ed i compressori del
carico
8 Allestimento 75
8.1 Equipaggiamenti

Sezione 4 Contenimento del Carico


1 Definizioni 76
1.1 Pressione di progetto per le condizioni in porto
1.2 Temperatura di progetto
2 Carichi di progetto 76
2.1 Pressione interna per le cisterne strutturali, cisterne a membrana e cisterne
indipendenti di tipo A
2.2 Pressione interna per depositi indipendenti di tipo B e C
3 Dimensionamenti di scafo 78
3.1 Fasciame
3.2 Rinforzi ordinari
3.3 Travi rinforzate
4 Analisi strutturale dei depositi strutturali 78
4.1 Dimensionamento
5 Analisi strutturale dei depositi a membrana 78
5.1 Generalità
5.2 Dimensionamenti
6 Analisi strutturale delle cisterne indipendenti di tipo A 79
6.1 Dimensionamenti
7 Analisi strutturale dei depositi indipendenti di tipo B 79
7.1 Fasciame e rinforzi ordinari
7.2 Travi rinforzate
7.3 Analisi a fatica
7.4 Analisi di propagazione delle cricche

Regolamenti RINA 2008 11


8 Analisi strutturale dei depositi indipendenti di tipo C 82
8.1 Anelli di rinforzo in corrispondenza dei supporti dei depositi
9 Supporti 83
9.1 Sistemazione strutturale
9.2 Calcolo delle forze di reazione in corrispondenza dei supporti dei depositi
9.3 Scontri
9.4 Dimensionamenti dei supporti di depositi indipendenti di tipo C e delle strutture
dello scafo situate in corrispondenza
10 Barriera secondaria 84
10.1 Estensione della barriera secondaria
11 Isolamento 84
11.1 Sistema per il riscaldamento delle strutture
12 Materiali 84
12.1 Caratteristiche dei materiali per l’isolamento
13 Costruzione e prove 85
13.1 Prove dei depositi strutturali
13.2 Prove dei depositi a membrana e a semi-membrana
13.3 Prove dei depositi indipendenti
13.4 Prove finali
14 Dettagli strutturali 85
14.1 Dettagli strutturali speciali
14.2 Collegamento del fasciame del cielo del doppio fondo e del fianco interno con
lamiere intermedie
14.3 Collegamento del fasciame del cielo del doppio fondo con paratie trasversali di
intercapedini
14.4 Fori e collegamenti

Sezione 5 Recipienti in Pressione di Processo e Impianti di Tubolature in


Pressione per Liquidi e Vapori
1 Generalità 87
1.1 Recipienti in pressione di processo del carico
2 Tubolature del carico e di processo 87
2.1 Generalità
2.2 Dimensionamento basato sulla pressione interna
2.3 Pressione di progetto
2.4 Sollecitazioni ammissibili
2.5 Analisi delle sollecitazioni
2.6 Tubi con rivestimento d’alluminio
3 Prescrizioni relative alle valvole negli impianti del carico 89
3.1 Collegamenti degli strumenti ai depositi del carico
3.2 Arresti in caso d’emergenza

12 Regolamenti RINA 2008


4 Metodi per la movimentazione del carico 89
4.1 Scarico attraverso collettori comuni
5 Messa a terra 90
5.1 Elettricità statica
6 Impianto integrato del carico e di zavorra 90
6.1 Generalità

Sezione 6 Materiali per la Costruzione


1 Prescrizioni relative ai materiali 91
1.1 Tubi, fucinati e getti per tubolature del carico e di processo
1.2 Rivestimenti d’alluminio
2 Saldature e controlli non distruttivi 91
2.1 Materiali d’apporto
2.2 Prescrizioni per le prove

Sezione 7 Controllo della Pressione e della Temperatura del Carico


1 Prescrizioni addizionali per gli impianti di refrigerazione 92
1.1
2 Impianti di reliquefazione di motonavi per il trasporto di gas naturali
liquefatti (LNG) 92
2.1 Refrigerazione meccanica intesa come sistema primario di controllo della
pressione del carico
2.2 Impianto di refrigerazione meccanica adoperato come sistema secondario di
controllo della pressione del carico

Sezione 8 Impianti di Sfogo Gas per i Depositi del Carico


1 Impianti di sicurezza contro la sovrapressione 93
1.1 Spazi fra le barriere
1.2 Sfoghi gas
1.3 Segregazione degli sfoghi gas
1.4 Contropressione
2 Impianti addizionali di sicurezza contro la sovrapressione per il
controllo del livello del liquido 94
2.1 Generalità

Regolamenti RINA 2008 13


Sezione 9 Controllo dell’Atmosfera
1 Inertizzazione 95
1.1 Generalità
2 Produzione di gas inerte a bordo 95
2.1 Deroghe

Sezione 10 Impianti Elettrici


1 Generalità 96
1.1 Applicabilità
1.2 Documentazione da inviare
1.3 Impianti di alimentazione
1.4 Dispositivi per la verifica dello stato di isolamento verso massa
1.5 Precauzioni contro le infiltrazioni di gas o vapori
1.6 Apparecchiature elettriche permesse nelle zone pericolose per gas
2 Luoghi pericolosi 97
2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi
2.2 Pompe del carico sommerse
3 Classificazione dei prodotti 97
3.1 Classe di temperatura e gruppo di esplosione

Sezione 11 Protezione Antincendio ed Estinzione degli Incendi


1 Generalità 100
1.1

Sezione 12 Ventilazione Meccanica nella Zona del Carico


1 Spazi frequentati durante le normali operazioni di movimentazione
del carico 101
1.1 Posizione degli scarichi dalle zone pericolose
1.2 Precauzioni contro il ricircolo
1.3 Prescrizioni addizionali per i ventilatori anti scintilla
2 Spazi normalmente non frequentati 102
2.1 Prescrizioni generali

14 Regolamenti RINA 2008


Sezione 13 Strumentazione (Indicatori di Livello, Dispositivi per la Rivelazione
della Presenza di Vapori)
1 Generalità 103
1.1 Strumentazione delle cisterne e dei depositi del carico
1.2 Rivelazione di perdite attraverso la barriera secondaria
1.3 Ubicazione degli indicatori
2 Indicatori di livello i depositi del carico 104
2.1 Generalità
3 Controllo del rigurgito 104
3.1 Allarme di rigurgito e blocco
4 Dispositivi di indicazione della pressione 104
4.1 Dispositivi di indicazione della pressione nei depositi del carico
5 Dispositivi per l’indicazione di temperatura 104
5.1 Generalità
6 Prescrizioni per la rivelazione di gas 104
6.1 Rivelazione del gas
6.2 Posizionamento delle sonde di campionatura
6.3 Linee di campionatura del gas
6.4 Locali protetti
6.5 Apparecchi portatili per la rivelazione di gas

Sezione 14 Protezione del Personale


1 Prescrizioni per la protezione del personale relative a singoli prodotti 106
1.1 Docce e vaschette per il lavaggio degli occhi

Sezione 15 Limiti di Riempimento dei Depositi del Carico


1 Generalità 107
1.1

Sezione 16 Impiego del Carico come Combustibile


1 Alimentazione del combustibile gassoso 108
1.1 Tubolature
1.2 Valvole
2 Impianto di preparazione del gas e relativi serbatoi di stoccaggio 108
2.1 Generalità
2.2 Compressori
2.3 Riscaldatori

Regolamenti RINA 2008 15


3 Prescrizioni speciali per le caldaie principali 109
3.1 Sistemazione della caldaia
3.2 Camere di combustione
3.3 Impianti di bruciatori
4 Prescrizioni speciali per motori a combustione interna e turbine
a gas alimentati a combustibile gassoso 109
4.1 Mandata di combustibile gassoso al motore
4.2 Impianti di tubolature di mandata del combustibile gassoso
4.3 Arresti della mandata del combustibile gassoso
4.4 Arresti d’emergenza dei motori ad alimentazione mista
4.5 Impianto di preparazione del gas e serbatoi di stoccaggio relativi
4.6 Prescrizioni per i motori ad alimentazione mista

Sezione 17 Prescrizioni Particolari


1 Materiali di costruzione 112
1.1 Materiali esposti al carico
2 Stabilizzazione 112
2.1 Precauzioni contro la polimerizzazione - Prescrizioni alternative
3 Cloro 112
3.1 Sistema di contenimento del carico
3.2 Impianto di tubolature del carico
3.3 Strumentazione - Dispositivi di sicurezza
3.4 Protezione del personale
3.5 Limiti di riempimento per i depositi del carico

Sezione 18 Prescrizioni Operative


1 Generalità 113
1.1

Sezione 19 Riassunto delle Prescrizioni Minime


1 Informazioni addizionali sui prodotti 114
1.1

16 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 10
NAVI CISTERNA

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 119
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Scafo e Stabilità


1 Progetto della sistemazione generale 120
1.1 Sistemazione dei compartimenti
2 Stabilità 120
2.1 Stabilità allo stato integro
3 Principi di progetto strutturale 120
3.1 Materiali
4 Carichi di progetto 120
4.1 Carichi della trave nave
5 Dimensionamenti di scafo 120
5.1 Fasciame
5.2 Rinforzi ordinari
5.3 Travi rinforzate
5.4 Dimensionamento della struttura delle cisterne indipendenti
5.5 Verifica di robustezza rispetto alle tensioni dovute al gradiente di temperatura
6 Altre strutture 121
6.1 Locale macchine
7 Protezione delle strutture metalliche di scafo 121
7.1 Pitturazione dell’involucro delle cisterne

Sezione 3 Macchinari ed Impianti del Carico


1 Generalità 122
1.1 Documenti da inviare
2 Tubolature 122
2.1 Generalità
2.2 Pompe e tubolature del carico
2.3 Sfoghi d’aria
2.4 Impianti di refrigerazione
2.5 Impianti di pulizia delle cisterne del carico
2.6 Ulteriori prescrizioni per navi che trasportano sostanze di categoria D
2.7 Impianto integrato del carico e di zavorra

Regolamenti RINA 2008 17


C APITOLO 11
NAVI DA PASSEGGERI

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 127
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 128
1.1 Definizioni
2 Sistemazioni generali 128
2.1 Posizione della paratia di collisione
2.2 Gavone di poppa, paratie del locale A.M. e astucci degli assi portaelica
2.3 Aperture nelle paratie stagne sotto il ponte delle paratie
2.4 Aperture nelle paratie sopra il ponte delle paratie
2.5 Porte
2.6 Sistemazione dei compartimenti

Sezione 3 Scafo e Stabilità


1 Stabilità 135
1.1 Stabilità allo stato integro
2 Criteri di progetto delle strutture 136
2.1 Strutture dello scafo
3 Carichi di progetto 137
3.1 Pressioni del mare
4 Robustezza della trave nave 137
4.1 Criteri di base
5 Dimensionamenti dello scafo 137
5.1 Fasciame
6 Altre strutture 138
6.1 Portelloni laterali e portelloni poppieri
7 Allestimento 138
7.1 Armamento marinaresco

18 Regolamenti RINA 2008


Sezione 4 Macchinari ed Impianti
1 Impianto di sentina 141
1.1 Generalità
1.2 Pompe di sentina
1.3 Aspirazione diretta di sentina
1.4 Posizionamento dei comandi
1.5 Precauzioni contro le avarie dell’impianto di sentina
1.6 Impianto di sentina per piccole navi
2 Impianto di zavorra 142
2.1
3 Altre prescrizioni 142
3.1 Macchine di governo
3.2 Indicatori di livello del combustibile liquido e dell’olio lubrificante
3.3 Porte stagne

Sezione 5 Impianti Elettrici


1 Generalità 143
1.1 Campo di applicazione
1.2 Documentazione da inviare
1.3 Distribuzione e protezione elettrica
2 Sorgente di emergenza di energia elettrica e impianti di emergenza 143
2.1 Generalità
2.2 Distribuzione dell’energia elettrica
3 Impianto di allarme generale di emergenza e impianto di
informazione pubblica 146
3.1 Campo di applicazione
3.2 Impianto di allarme generale di emergenza
3.3 Impianto di informazione pubblica
3.4 Impianto combinato di allarme generale di emergenza - informazione pubblica
4 Installazione 147
4.1 Sottoquadri e quadri di distribuzione
5 Componenti per i quali è richiesta l’approvazione di tipo 147
5.1

Regolamenti RINA 2008 19


C APITOLO 12
NAVI DA PASSEGGERI RO - RO

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 151
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 152
1.1 Applicazione
1.2 Definizioni
2 Sistemazioni generali 152
2.1 Numero e posizioni delle paratie trasversali stagne
2.2 Posizione della paratia di collisione
2.3 Paratia del gavone di poppa, paratie del locale macchine e astucci degli assi
portaelica
2.4 Aperture nelle paratie stagne sotto il ponte delle paratie
2.5 Aperture nelle paratie sopra il ponte delle paratie
2.6 Porte
2.7 Integrità dello scafo e delle sovrastrutture, prevenzione e controllo delle avarie
2.8 Sistemazione dei compartimenti
3 Ronda e monitoraggio 160
3.1 Locali da carico ro-ro e locali di categoria speciale

Sezione 3 Scafo e Stabilità


1 Stabilità 161
1.1 Stabilità allo stato integro
2 Criteri di progetto delle strutture 161
2.1 Generalità
2.2 Strutture dello scafo
3 Carichi di progetto 162
3.1 Carichi su ruote
3.2 Abitabilità
4 Robustezza della trave nave 162
4.1 Criteri di base
5 Dimensionamenti dello scafo 162
5.1 Fasciame
5.2 Rinforzi ordinari
5.3 Travi rinforzate

20 Regolamenti RINA 2008


6 Altre strutture 163
6.1 Sovrastrutture e tughe
6.2 Portelloni prodieri e porte interne
6.3 Portelloni laterali e poppieri
6.4 Ponti mobili e rampe mobili interne
6.5 Rampe esterne
7 Allestimento 164
7.1 Armamento marinaresco

Sezione 4 Impianti Elettrici


1 Generalità 166
1.1 Documentazione da inviare
1.2 Caratteristiche di sicurezza
2 Illuminazione di emergenza supplementare 166
2.1
3 Installazione 166
3.1 Impianti nei locali di categoria speciale situati al di sopra del ponte delle paratie
3.2 Impianti nei locali di categoria speciale situati al di sotto del ponte delle paratie
3.3 Impianti in locali da carico diversi dai locali di categoria speciale destinati al
trasporto di autoveicoli
4 Componenti per i quali è richiesta l’approvazione di tipo 167
4.1

Regolamenti RINA 2008 21


Parte E
Notazioni di Servizio

Capitolo 8

NAVI CHIMICHIERE

SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 CAPACITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E POSIZIONE
DELLE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO
SEZIONE 5 MOVIMENTAZIONE DEL CARICO
SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE
SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DEL CARICO
SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS E SISTEMAZIONI DI DEGASSIFICAZIONE
PER LE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA ALL’INTERNO DELLE CISTERNE
SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI
SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL CARICO
SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE
SEZIONE 14 MEZZI PER LA PROTEZIONE DEL PERSONALE
SEZIONE 15 PRESCRIZIONI PARTICOLARI
SEZIONE 16 PRESCRIZIONI OPERATIVE ED ULTERIORI MISURE PER LA
PROTEZIONE DELL’AMBIENTE MARINO
SEZIONE 17 SOMMARIO DELLE PRESCRIZIONI MINIME
SEZIONE 18 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI AI QUALI NON SI APPLICA IL
PRESENTE CAPITOLO
SEZIONE 19 ELENCO DEI PRODOTTI TRASPORTATI ALLA RINFUSA
SEZIONE 20 TRASPORTO DI RESIDUI LIQUIDI DI PRODOTTI CHIMICI
SEZIONE 21 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI REQUISITI PER IL
TRASPORTO DEI PRODOTTI SOGGETTI ALL’IBC CODE

Regolamenti RINA 2008 23


Parte E, Cap 8, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Campo di applicazione • Capitolo 2, Sezione 2.7 - Ipotesi relative all'allagamento


• Capitolo 2, Sezione 2.8 - Norme relative alla falla
1.1 Applicabilità • Capitolo 2, Sezione 2.9 - Criteri di sopravvivenza
• Capitolo 11, Protezione antincendio ed estinzione degli
1.1.1 Navi chimichiere (1/7/2007) incendi
La notazione di servizio chemical tanker, secondo quanto • Capitolo 14, Mezzi per la protezione del personale
indicato in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.5.4], può essere asse-
gnata alle navi progettate per il trasporto dei prodotti elen- • Capitolo16 - Prescrizioni operative
cati nella tabella della Sezione 17 del presente Capitolo. • Capitolo 16A - Misure addizionali per la protezione
Tali navi devono essere in accordo con le prescrizioni della dell’ambiente marino.
versione più aggiornata dell' "International Code for the
Construction and Equipment of Ships Carrying Dangerous Queste prescrizioni saranno applicate dalla Società, qua-
Chemicals in Bulk (IBC Code)", come emendato. Nel pre- lora esso agisca per conto dell’Amministrazione di bandiera
sente Capitolo la dizione "IBC Code" è usata per fare riferi- della nave, entro i limiti della delega (vedere [1.1.8]).
mento a detto Codice ed ai suoi emendamenti.
1.1.4 Trasporto di prodotti non elencati nell’IBC
La notazione di servizio chemical tanker può essere com- Code
pletata dalle caratteristiche addizionali IMO 1 oppure IMO Le prescrizioni dell’IBC Code e le prescrizioni aggiuntive
2 oppure IMO 3 se la nave soddisfa rispettivamente i requi- del presente Capitolo sono anche applicabili a prodotti
siti per l'assegnazione di nave di tipo 1 o tipo 2 o tipo 3 nuovi, che possono essere considerati nel campo di appli-
secondo il Capitolo 2 dell'IBC Code. cazione dei presenti Regolamenti, ma che non sono al
momento elencati nelle tabelle dei Capitoli 17 o 18
1.1.2 Prescrizioni dell’IBC Code e prescrizioni della dell’IBC Code.
Società
a) Per le navi con notazione di servizio chemical tanker, le 1.1.5 Prodotti di particolare pericolosità
prescrizioni dell’IBC Code devono essere considerate La Società si riserva il diritto di stabilire prescrizioni e/o
come prescrizioni di classe, con le eccezioni indicate in condizioni aggiuntive a quelle delle presenti norme per il
[1.1.3]. trasporto alla rinfusa di prodotti, non elencati nelle tabelle
dei Capitoli 17 o 18 dell’IBC Code, che potrebbero presen-
b) Le prescrizioni del presente Capitolo sono aggiuntive
tare pericoli superiori a quelli contemplati per i prodotti
rispetto alle prescrizioni dell’IBC Code. Le presenti pre-
coperti dall’IBC Code.
scrizioni comprendono prescrizioni di classe aggiuntive
obbligatorie, nonché interpretazioni dell’IBC Code da 1.1.6 Corrispondenza dell’IBC Code con le
parte della Società che sono anche considerate obbliga- prescrizioni del presente Capitolo 8
torie ai fini della classificazione.
Tutte le prescrizioni del presente Capitolo fanno riferimento
c) In generale il presente Capitolo si applica alle sistema- al Capitolo, Sezione o Paragrafo dell’IBC Code applicabile,
zioni per il contenimento e la movimentazione del come appropriato.
carico nonché all’interfacciamento fra queste sistema-
zioni ed il resto della nave, che deve essere in accordo 1.1.7 Equivalenze
con le sezioni applicabili dei Regolamenti relativi allo Per quanto riguarda le prescrizioni per la classificazione,
scafo ed ai macchinari. alle espressioni dell’IBC Code di cui alla Tab 1 deve essere
dato il significato indicato nella Tab 1 stessa.
1.1.3 Prescrizioni dell’IBC Code che non fanno
parte delle prescrizioni per la
classificazione (1/1/2007) Tabella 1

Le seguenti prescrizioni dell’IBC-Code non devono essere Significato valido solo ai fini
considerate prescrizioni per la classificazione: Espressione dell’IBC Code
della classificazione
• Capitolo 1, Sezione1.4 - Equivalenze Amministrazione Società
• Capitolo 1, Sezione 1.5 - Visite e certificazione IGC Code o Gas Code Capitolo 9 della Parte E dei
• Capitolo 2, Sezione 2.4 - Condizioni di caricazione Regolamenti

• Capitolo 2, Sezione 2.5 - Ipotesi relative alla falla Normativa riconosciuta Regolamenti

Regolamenti RINA 2008 25


Parte E, Cap 8, Sez 1

1.1.8 Certificate of Fitness 2 Prescrizioni aggiuntive


a) La responsabilità delle interpretazioni delle prescrizioni
dell’IBC Code allo scopo dell’emissione di un "Interna- 2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emer-
tional Certificate of Fitness for the Carriage of Dange-
genza
rous Chemicals in Bulk" è dell’Amministrazione di
bandiera della nave. 2.1.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza devono
b) Qualora la Società sia delegata da un’Amministrazione essere previste per le navi chimichiere di portata lorda
ad emettere il "Certificate of Fitness for the Carriage of uguale o superiore a 20.000 tonnellate, in accordo con le
Dangerous Chemicals in Bulk" per suo conto, o qualora prescrizioni di cui in Parte B, Cap 10, Sez 4, [4].
la Società sia autorizzata a svolgere esami e visite per
conto di un’Amministrazione allo scopo di dare a 2.2 Macchine di governo
quest’ultima la possibilità di emanare il "Certificate of
Fitness for the Carriage of Dangerous Chemicals in 2.2.1 Prescrizioni addizionali per le macchine di governo
Bulk", o qualora alla Società sia richiesto di certificare delle navi chimichiere di portata lorda uguale o superiore a
l’aderenza alla prescrizioni dell’IBC Code, la Società 10000 tonnellate sono date in Cap 7, Sez 4, [7].
garantirà la piena rispondenza alle prescrizioni dell’IBC
Code, comprese le prescrizioni operative indicate in 3 Documentazione da inviare
[1.1.3].
3.1
3.1.1 La Tab 2 elenca i disegni, le informazioni, le analisi,
ecc. che devono essere inviati in aggiunta alle informazioni
richieste in altre parti dei Regolamenti per quelle parti della
nave che non siano influenzate dal carico trasportato, come
applicabile.

Tabella 2 : Documenti da inviare

N. A/I Documento
1 I Elenco dei prodotti da trasportare, comprendente l’indicazione di pressione massima di vapore, temperatura massima
del carico liquido e di altre condizioni di progetto importanti
2 I Piano generale, indicante la posizione delle cisterne (o casse) del carico, del combustibile liquido, della zavorra e per
altri servizi
3 A Piano delle zone pericolose per la possibile presenza di gas
4 A Posizione dei locali vuoti ed accessi alle zone pericolose
5 A Sistemazione delle condotte di ventilazione negli spazi pericolosi per la possibile presenza di gas e nelle zone adia-
centi a detti spazi
6 A Particolari della struttura della nave in corrispondenza delle cisterne del carico, compresa la sistemazione dei sup-
porti delle cisterne, le selle, i dispositivi anti-galleggiamento ed anti sollevamento, i dispositivi di tenuta del ponte, le
cisterne indipendenti, ecc.
7 A Analisi delle tensioni dello scafo
8 A Analisi del movimento della nave in mare ondoso, quando un calcolo diretto è preferibile ai metodi indicati in Sez 4
9 A Calcoli della stabilità in condizioni di nave integra e di nave in avaria
10 A Dimensionamenti, materiali e sistemazione del sistema di contenimento del carico
11 A Particolari dei riporti in acciaio o dei rivestimenti
12 A Disegni e calcoli delle valvole di sicurezza
13 A Particolari della movimentazione del carico, compresi le sistemazioni e i particolari delle tubolature ed accessori
14 A Particolari delle pompe del carico
15 A Particolari dei recipienti in pressione di processo e del sistema di valvole relativo
16 A Impianto di sentina e di zavorra nella zona del carico
17 A Impianto di degassificazione nelle cisterne del carico compreso l’impianto di gas inerte
18 A Impianto di ventilazione nella zona del carico
19 A Particolari delle apparecchiature elettriche installate nella zona del carico, compreso l’elenco delle apparecchiature e
degli impianti con certificati di sicurezza per l’uso in zone pericolose ed i particolari della messa a terra delle cisterne
del carico e delle tubolature

26 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 1

N. A/I Documento
20 A Schema diagrammatico dei circuiti elettrici
21 A Impianto di rivelazione gas
22 A Strumentazione delle cisterne del carico
23 A Particolari degli impianti e delle apparecchiature antincedio nella zona del carico
24 I Descrizione delle operazioni di carico e scarico, compresi i limiti di riempimento delle cisterne, quando applicabile
Nota 1: A = da inviare all’approvazione in quadruplice copia
I = da inviare per conoscenza in duplice copia

Regolamenti RINA 2008 27


Parte E, Cap 8, Sez 2

SEZIONE 2 CAPACITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E


POSIZIONE DELLE CISTERNE DEL CARICO

1 Bordo libero e stabilità allo stato sentina contaminata del locale pompe del carico oppure
acqua di lavaggio delle cisterne, come eccezione alle pre-
integro
scrizioni in IBC 2.6.1.1.

1.1 Stabilità allo stato integro


2.2 Pozzetti d’aspirazione
1.1.1 Generalità
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 2, 2.2 2.2.1
La stabilità della nave, nelle condizioni di carico definite in RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 2, 2.6.2
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.7], deve soddisfare le prescri-
zioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2. In generale, l’area dei pozzetti d’aspirazione non deve
essere maggiore di quella richiesta per alloggiare le pompe
1.1.2 Informazioni da fornire
del carico, i tubi di aspirazione, le valvole, le serpentine di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 2, 2.5
riscaldamento, ecc., e per assicurare un flusso efficace ed il
Al Comandante della nave devono essere forniti un necessario accesso per la pulizia e la manutenzione.
Manuale di caricazione come specificato in Parte B,
Cap 11, Sez 2, [3] ed un Fascicolo di informazioni
sull’assetto e la stabilità come specificato in Parte B, Cap 3, 3 Ipotesi relative all’allagamento
App 2.

2 Posizione delle cisterne del carico 3.1 Gallerie, condotte e tubi in zona di falla

3.1.1 Robustezza delle strutture interne


2.1 Minima distanza delle cisterne del carico
dal fasciame esterno Gallerie, condotte, tubi, porte, paratie e ponti che possano
formare contorni stagni di spazi intatti in caso di un’avaria
2.1.1 Eccezioni convenzionale, devono avere robustezza minima adeguata
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 2, 2.6.1 a resistere alla pressione corrispondente al battente del
Qualunque cisterna del carico, indipendentemente dalla massimo galleggiamento di equilibrio in condizioni di ava-
sua posizione, può essere usata per raccogliere acqua di ria.

28 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 3

SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Segregazione dei carichi 2.2 Finestrini, portellini e porte

2.2.1 Prescrizioni generali


1.1 Segregazione di carichi che possono
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.2.3
reagire fra di loro
a) Gli accessi prospicienti la zona del carico o altre zone
1.1.1 Angoli in comune proibilte devono essere limitati ai depositi di apparec-
chiature relative al carico o alla sicurezza, alle stazioni
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.1.2 di controllo del carico ed ai locali per le docce d’emer-
genza.
Un angolo in comune in un giunto cruciforme, sia verticale
che orizzontale, può essere considerato “una barriera dop- b) Gli ingressi e le aperture dei locali di servizio sistemati a
pia” ai fini della segregazione: proravia della zona del carico non devono essere pro-
spicienti a detta zona. Tuttavia per navi piccole solu-
• fra prodotti che possono reagire fra di loro (vedi Fig 1), zioni alternative potranno essere oggetto di
considerazioni particolari da parte della Società.
• fra prodotti che reagiscono con l’acqua e l’acqua (vedi
Fig 1). c) La distanza fra i bulloni delle lamiere indicate nel para-
grafo 3.2.3 dell’IBC Code deve essere tale da garantire
una idonea tenuta al passaggio dei gas.
1.1.2 Pozzi catene

RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.1.2 2.2.2 Navi con una tuga al di sopra del ponte
principale
I pozzi catene devono essere sistemati al di fuori della zona RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.2.3
del carico.
Su tutte le navi chimichiere, indipendentemente dal tipo di
prodotto trasportato, qualora sia sistemata una tuga sul
1.2 Sistemazione delle tubolature del carico ponte principale in luogo di una sovrastruttura ed i prodotti
liquidi potrebbero scorrere lungo i lati della tuga, la parete
1.2.1 Sistemazioni per la caricazione da prora o da frontale della tuga deve essere prolungata fino ai lati della
poppa nave in modo da formare una mastra, oppure deve essere
sistemata una barriera permanente contro il gocciolamento
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.1.3
come descritto in “Regulation II-2/56.6 della SOLAS
Le prescrizioni del paragrafo 3.1.3 dell’IBC Code possono 74(83)”.
considerarsi soddisfatte se sono soddisfatte le prescrizioni
relative alla caricazione e scaricazione da prora o da poppa 3 Locali per le pompe del carico
del paragrafo 3.7 dell’IBC Code.
3.1 Prescrizione generale
2 Locali d’alloggio, locali per macchi-
3.1.1 Mezzi di sfuggita
nari e di servizio e stazioni di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.3.1
comando
In genere nel locale delle pompe del carico deve essere
sistemata una scala di accesso e/o di fuga. Quando si pre-
2.1 Ubicazione delle prese d’aria ed altre vede che nel locale delle pompe del carico debba esserci
aperture dei locali d’alloggio personale in permanenza o quando il locale pompe è più
grande del normale, può essere prescritto un mezzo di sfug-
2.1.1 gita addizionale.

RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.2.2 3.1.2 Segregazione


Le prescrizioni relative alle prese d’aria nel paragrafo 3.2.2 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.3.1
dell’IBC Code devono essere considerate applicabili anche I locali delle pompe del carico e gli altri locali pompe non
agli sbocchi della ventilazione. Tale interpretazione si devono avere un accesso diretto agli altri locali della nave e
applica anche alle prescrizioni dei paragrafi 3.2.3, 3.7.4, devono essere separati dai locali adiacenti mediante paratie
8.3, 15.12.1.3 e 19.3.8 dell’IBC Code. e/o ponti stagni ai gas.

Regolamenti RINA 2008 29


Parte E, Cap 8, Sez 3

Figura 1 : Segregazione fra carichi che possono reagire fra di loro

PRIMO TIPO
DI CARICO

SECONDO TIPO
DI CARICO

PRIMO TIPO
DI CARICO

SECONDO TIPO
DOPPIO FONDO
DI CARICO

3.2 Macchinari azionati da alberi che attra- sibile fuga in emergenza dalle casse dei doppi fondi o da
versano le paratie del locale pompe spazi similari nei quali le ostruzioni potrebbero rendere dif-
ficili i movimenti, devono essere sistemati due accessi sepa-
3.2.1
rati. I due accessi devono essere lontani fra di loro per
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.3.7 quanto possibile. La sistemazione di un unico accesso può
a) Gli attraversamenti delle paratie o dei ponti dei locali essere approvata in circostanze speciali, purché, restando
delle pompe del carico o di altri locali pompe azionanti inteso che le sfuggite hanno le dimensioni prescritte, possa
gli alberi delle pompe e/o ventilatori devono essere essere provato a soddisfazione della Società che gli spazi in
muniti di tenute stagne ai gas a soddisfazione della questione possano essere attraversati rapidamente in modo
Società. da poter portare fuori una persona ferita.
b) La lubrificazione delle suddette tenute stagne o gli altri
dispositivi che assicurano il mantenimento della loro 4.1.3 Accesso attraverso aperture orizzontali
tenuta stagna ai gas devono essere sistemati in modo RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.2
tale da poter essere ispezionati dal di fuori del locale
pompe del carico. La Fig 2 indica la forma della minima apertura netta accet-
tabile da 600 mm per 600 mm.
4 Sistemazione degli accessi
Figura 2 : Forma della minima apertura netta
accettabile da 600 mm per 600 mm
4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del
carico
4.1.1 Accesso ai depositi del combustibile liquido
100
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.1
Le prescrizioni del paragrafo 3.4.1 dell’IBC Code si appli-
cano ai depositi del combustibile liquido adiacenti alle
600

cisterne del carico, anche se tali depositi non sono com-


presi nella “zona del carico” come definita nel paragrafo
1.3.5 dell’IBC Code.

4.1.2 Accessi e sfuggite dalle casse dei doppi fondi


e/o da spazi similari
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.1
Allo scopo di tener conto delle limitazioni di movimento 600
del personale e per ridurre il tempo necessario per una pos-

30 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 3

Figura 3 : Dimensioni minime delle aperture verticali 5.2 Sistemazione di riempimento della
zavorra
5.2.1 Chiarimento
300
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.5.2
Il riempimento delle cisterne del carico con zavorra può
essere eseguito dal livello del ponte per mezzo di pompe

800
che normalmente servono le cisterne e/o le casse di zavorra
300
permanente, come indicato nel paragrafo 3.5.2 dell’IBC
Code, purché sia sistemato in corrispondenza dell’ingresso
nella cisterna del carico un branchetto smontabile o un
600 tubo flessibile con una valvola di intercettazione. La valvola
di intercettazione è in aggiunta alla prescritta valvola di non
ritorno. Deve essere considerata con attenzione la sistema-
4.1.4 Accesso attraverso aperture verticali zione delle tubolature entro le cisterne e la possibilità che si
creino cariche elettrostatiche (vedere Fig 4).
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.4.3

Solo per le cisterne del carico in pressione, le aperture Figura 4 : Sistemazione di scarico
d’accesso possono essere aperture circolari di diametro non
minore di 600 mm.
LOCALE
La Fig 3 indica le dimensioni minime delle aperture verti- MACCHINE LOCALE CISTERNA
POMPE ACQUA
cali. DI ZAVORRA
P

4.2 Accesso agli spazi di prora


4.2.1 (1/7/2006)
5.3 Sentina
Le navi chimichiere devono essere fornite di una passerella
fra la sovrastruttura o tuga poppiera e il cassero di prora, 5.3.1 Sistemazione
ovvero una sistemazione equivalente in accordo con la RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.5.3
Convenzione internazionale sul Bordo Libero, 1966, e rela-
tivi emendamenti. Le deroghe relative all’impianto di sentina per gli spazi che
sono separati dalle cisterne del carico da una paratia dop-
4.2.2 (1/7/2006) pia sono limitate a quegli spazi che non abbiano al loro
interno tubolature contenenti carico.
Le navi chimichiere devono essere dotate dei mezzi per
permettere all'equipaggio di accedere in sicurezza alla 5.3.2 Uso delle pompe del carico come pompe di
prora anche in cattive condizioni meteorologiche. Tali sentina
mezzi devono essere a soddisfazione della Società. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.5.3
Nota 1: La Società considera accettabili mezzi che siano conformi a) Le pompe del carico possono essere adoperate anche
alle "Guidelines" adottate dal "Maritime Safety Committee" come pompe di sentina purché esse siano collegate alla
dell'IMO con la Risoluzione MSC.62(67) del 5/12/1996. tubolatura di sentina attraverso una valvola di intercetta-
zione ed una valvola di non ritorno sistemate in serie.
5 Sistemazione degli impianti di sen- b) Nel caso di trasporto di liquidi corrosivi, una delle
tina e di zavorra pompe del carico, come previsto nel paragrafo 3.5.3
dell’IBC Code, può essere adoperata per il servizio di
sentina purché essa sia collegata alla tubolatura di sen-
5.1 Segregazione della zavorra tina tramite due valvole di intercettazione più una val-
vola di non ritorno sistemate in serie.
5.1.1 Eiettori c) Nei locali pompe del carico delle navi che trasportano
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.5.1 prodotti tossici o corrosivi devono essere previsti mezzi
adeguati per convogliare stillicidi dalle pompe del
Un eiettore sistemato nella zona del carico azionato da carico e dalle valvole in raccoglitori di contenimento. I
acqua pompata dalle pompe sistemate nel locale mac- raccoglitori possono anche consistere in parte del fondo
chine, può essere accettato come mezzo per lo scarico del locale pompe, opportunamente delimitata e protetta
della zavorra permanente dalle cisterne e/o dai doppi fondi dall’azione dei prodotti corrosivi. Lo stillicidio può
adiacenti alle cisterne del carico, purché la tubolatura d’ali- essere eliminato per mezzo di pompe adeguate o eiet-
mento sia sistemata al di sopra del livello del ponte ed una tori adeguati. Nel caso di trasporto contemporaneo di
valvola di non ritorno ed un branchetto smontabile siano prodotti incompatibili fra di loro, i sistemi per racco-
sistemati nella tubolatura d’alimento al di fuori del locale gliere ed eliminare gli stillicidi, indicati sopra, devono
macchine (vedere Fig 4). essere differenti e separati fra di loro.

Regolamenti RINA 2008 31


Parte E, Cap 8, Sez 3

6 Sistemazioni per la caricazione e 7 Sistemazioni di scafo


scaricazione da prora o da poppa
7.1 Equipaggiamento
6.1 Mastre
6.1.1 7.1.1 Sistemazioni di rimorchio d’emergenza
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 3, 3.7.7 Per le navi con notazione di servizio chemical tanker aventi
In genere l’altezza della mastra non deve essere inferiore a portata lorda non inferiore a 20000 tonnellate devono
150 mm. In ogni caso, essa non deve essere inferiore a 50 essere osservate le prescrizioni specifiche in Parte B,
mm misurata dal margine superiore della cinta. Cap 10, Sez 4, [4].

32 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 4

SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO

Simboli
k : Coefficiente dipendente dal materiale per tamente al fasciame del doppio fondo e del ponte (vedi
l’acciaio, definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] Fig 1).
Per navi aventi L ≥ 120 m, devono generalmente essere
1 Criteri di progetto delle strutture installati un cassonetto inferiore ed uno superiore (vedi
Fig 2). Diverse sistemazioni possono essere considerate
1.1 Materiali dalla Società caso per caso, purché siano supportate da cal-
coli diretti eseguiti in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 3.
1.1.1 Acciai per strutture di scafo Questi calcoli devono investigare, in particolare, le zone di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 collegamento della paratia col fasciame del fondo e del
ponte e devono essere inviati alla Società per esame.
In aggiunta alle prescrizioni di Parte B, Cap 4, Sez 1, [2], i
materiali delle cisterne del carico devono essere considerati
Figura 1 : Collegamenti delle paratie corrugate senza
dalla Società caso per caso per tutti i prodotti che si
cassonetto
vogliono trasportare.

1.1.2 Lamiere laminate


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
Lamiere laminate di acciaio non legato oppure acciaio
inossidabile possono essere usate per la costruzione delle
cisterne. Caratteristiche meccaniche, procedura d’approva-
zione e collaudi di queste lamiere devono soddisfare i
requisiti applicabili della Parte D.

1.1.3 Modulo di elasticità longitudinale per acciai


inossidabili Figura 2 : Collegamenti delle paratie corrugate con
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 cassonetto superiore ed inferiore
Per acciai inossidabili il modulo di elasticità longitudinale
deve essere assunto uguale a 193000 N/mm2.

1.1.4 Rivestimento di gomma e materiali sintetici


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
L’adeguatezza del rivestimento di gomma o materiale sinte-
tico deve essere considerata dalla Società caso per caso.

1.2 Strutture dello scafo


1.2.1 Tipo di struttura
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
2 Sollecitazioni di trave nave
In generale, entro la zona delle cisterne del carico di navi 2.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla
chimichiere di lunghezza superiore a 90 m, il fondo, il cielo
del doppio fondo e il ponte devono avere struttura longitu- 2.1.1 Condizioni di carico
dinale. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
Differenti tipi di struttura possono essere considerati dalla In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 5, Sez 2, [2.1], i
Società caso per caso, purché siano supportati da calcoli carichi in acqua tranquilla devono essere calcolati per le
diretti. seguenti condizioni di carico:
1.3 Struttura delle paratie • condizioni di carico omogeneo (escludendo le cisterne
destinate esclusivamente a zavorra segregata) alla mas-
1.3.1 Collegamenti delle paratie corrugate sima immersione,
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 • condizioni di carico parziale,
Per navi aventi L < 120 m, le paratie trasversali o longitudi- • condizioni di carico con carico di alta massa volumica,
nali corrugate verticalmente possono essere collegate diret- carico riscaldato e carichi segregati,

Regolamenti RINA 2008 33


Parte E, Cap 8, Sez 4

• qualunque condizione di carico non omogeneo specifi- EI : modulo d’elasticità, in N/mm2, della lamiera
cata, d’acciaio inossidabile laminata,
• condizioni di zavorra leggera e pesante, tS : spessore, in mm, della placcatura d’acciaio
• condizioni a metà del viaggio relative a lavaggio delle inossidabile, da assumere non inferiore a 2,0
cisterne o altre operazioni se queste differiscono sensi- mm.
bilmente dalle condizioni di zavorra. Spessori di placcatura in acciaio inossidabile
diversi da quelli suddetti devono essere consi-
3 Dimensionamento delle cisterne derati dalla Società caso per caso.
strutturali
3.2 Rinforzi ordinari
3.1 Fasciame
3.2.1 Spessori netti minimi
3.1.1 Spessori netti minimi (1/7/2002) RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari non deve
Lo spessore netto del fasciame del ponte di resistenza e essere inferiore al valore ottenuto, in mm, con la seguente
delle paratie entro o delimitanti l'estensione longitudinale formula:
della zona del carico non deve essere inferiore ai valori tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s
indicati in Tab 1.
dove s è l’intervallo, in m, dei rinforzi ordinari.
Tabella 1 : Spessore netto minimo del fasciame del
ponte di resistenza e delle paratie 3.3 Travi rinforzate
Fasciame Spessore netto minimo, in mm 3.3.1 Spessori minimi netti
Ponte di resistenza (5,5 + 0,02 L) k per L < 200
1/2
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
(8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200 Lo spessore netto delle lamiere che formano le anime delle
Paratia di cisterna L1/3 k1/6 + 4,5 s travi rinforzate non deve essere inferiore al valore ottenuto,
Paratia stagna 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s in mm, con la seguente formula:

Paratia di sbatti- 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s tMIN = 1,45 L1/3 k1/6
mento
3.3.2 Condizioni di carico
Nota 1:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
di lamiera. I carichi in acqua tranquilla e d’onda devono essere calco-
lati per la più severa delle condizioni di carico specificate
3.1.2 Calcolo dello spessore equivalente per in [2.1.1], allo scopo di massimizzare le sollecitazioni nella
lamiere placcate di acciaio non legato - struttura longitudinale e nelle travi rinforzate.
acciaio inossidabile
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 3.3.3 Struttura delle cisterne del carico con parte
inferiore a tramoggia analizzata per mezzo di
Lo spessore di lamiere placcate non deve essere inferiore a un modello di trave tridimensionale
quello ottenuto con la seguente formula:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
t P = t + t S ⎛⎝ 1 – -------------------
EI ⎞ Se la struttura di una cisterna del carico inferiormente confi-
-
206000⎠ gurata a tramoggia viene analizzata con un modello di trave
dove: tridimensionale, in accordo con le prescrizioni in Parte B,
t : spessore, in mm, della lamiera placcata, da Cap 7, App 1, l’area netta resistente al taglio della sezione
ottenersi con le formule applicabili in Parte B, dei madieri entro una zona pari a 0,1l dalle estremità del
Cap 7, Sez 1, come se essa fosse costituita di madiere (vedi Fig 3 per la definizione di l) non deve essere
materiale omogeneo con le seguenti caratteristi- inferiore al valore ottenuto, in cm2, con la seguente for-
che: mula:
• modulo di elasticità, in N/mm2, da assumere Q
A Sh = 2 -----------------
uguale a: γR γm Ry
E = 206000 dove:
• coefficiente dipendente dal materiale, da
Q : massimo sforzo di taglio, in kN, ottenuto dai
ottenere con la formula seguente:
calcoli diretti,
EI
k 0 = k -------------------
- γR : coefficiente parziale di sicurezza di resistenza:
206000
γR = 1,2
k : coefficiente dipendente dal materiale della
lamiera d’acciaio inossidabile laminata, definito γm : coefficiente parziale di sicurezza del materiale:
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] γm = 1,02

34 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 4

Figura 3 : Zona all’estremità dei madieri in [2.1.1], allo scopo di massimizzare le tensioni nella strut-
tura longitudinale e nelle travi rinforzate.

4.3.2 Controlli di robustezza


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
³0,1 I dimensionamenti netti delle travi rinforzate sia dello scafo
sia delle cisterne indipendenti devono essere ottenuti per

mezzo di calcoli diretti basati su criteri concordati con la
Società caso per caso.
4 Dimensionamento delle strutture
delle cisterne indipendenti 5 Supporti delle cisterne indipendenti

4.1 Fasciame 5.1 Sistemazioni strutturali

4.1.1 Controlli di robustezza 5.1.1 Generalità


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
In generale, lo spessore netto del fasciame delle cisterne Le forze di reazione in corrispondenza dei supporti delle
indipendenti non deve essere inferiore a quello ottenuto cisterne devono essere trasmesse il più direttamente possi-
con le formule applicabili in Parte B, Cap 7, Sez 1, dove le bile alle travi rinforzate di scafo, minimizzando le concen-
pressioni laterali devono essere calcolate in accordo con trazioni di tensioni.
Parte B, Capitolo 5 e le sollecitazioni della trave nave pos-
Se le forze di reazione non sono nel piano delle travi rinfor-
sono essere assunte uguali a zero.
zate, devono essere installate lamiere di rinforzo e squadre
Se, a causa della sistemazione delle cisterne, l’approssima- in modo da trasmettere questi carichi per mezzo degli sforzi
zione suddetta è ritenuta non accettabile dalla Società, di taglio.
devono essere tenute in conto le sollecitazioni nella
cisterna dovute ai carichi della trave nave . Queste solleci- 5.1.2 Aperture
tazioni devono in generale essere calcolate per mezzo di RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
calcoli diretti basati su un modello a elementi finiti dello
scafo e della cisterna con il suo sistema di supporto e bloc- Nei supporti delle cisterne e nelle strutture di scafo in corri-
caggio. spondenza degli stessi, le aperture devono essere ridotte al
massimo possibile e possono essere necessari rinforzi
4.1.2 Calcolo dello spessore equivalente per locali.
lamiere placcate di acciaio non legato -
acciaio inossidabile 5.2 Calcolo delle forze di reazione in corri-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 spondenza dei supporti delle cisterne
Si applicano le prescrizioni in [3.1.2]. 5.2.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
4.2 Rinforzi ordinari
Le forze di reazione in corrispondenza dei supporti delle
4.2.1 Controlli di robustezza cisterne devono essere ottenuti dall’analisi strutturale della
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 cisterna, considerando i carichi specificati in Parte B,
In generale, lo spessore netto dei rinforzi ordinari delle Capitolo 5.
cisterne indipendenti non deve essere inferiore a quello Se i supporti della cisterna non hanno la possibilità di rea-
ottenuto con le formule applicabili in Parte B, Cap 7, Sez 2, gire in trazione, la distribuzione finale delle forze di rea-
dove le pressioni laterali devono essere calcolate in zione in corrispondenza dei supporti può non evidenziare
accordo con Parte B, Capitolo 5 e le tensioni della trave sforzi di trazione.
nave possono essere assunte uguali a zero.
Se, a causa della sistemazione delle cisterne, l’approssima- 5.3 Dimensionamento dei supporti delle
zione suddetta è ritenuta non accettabile dalla Società, cisterne indipendenti e delle strutture di
deve essere tenuto conto delle tensioni nella cisterna scafo in corrispondenza degli stessi
dovute ai carichi della trave nave. Tali tensioni devono, in
generale, essere calcolate come specificato in [4.1.1]. 5.3.1 Dimensionamento
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
4.3 Travi rinforzate I dimensionamenti netti del fasciame, dei rinforzi ordinari e
delle travi rinforzate dei supporti delle cisterne e delle strut-
4.3.1 Condizioni di carico
ture di scafo in corrispondenza degli stessi, devono essere
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 non inferiori a quelli ottenuti applicando i criteri in Parte B,
I carichi in acqua tranquilla e d’onda devono essere calco- Capitolo 7, dove i carichi della trave nave e le pressioni
lati per la più severa delle condizioni di carico specificate laterali sono da calcolare secondo Parte B, Capitolo 5.

Regolamenti RINA 2008 35


Parte E, Cap 8, Sez 4

I valori delle forze di reazione in corrispondenza dei sup- esistente) e il collegamento con la parte inferiore degli sci-
porti delle cisterne, da considerare per il dimensionamento voli, deve essere collegata, su navi chimichiere di tipo 2,
di questi elementi strutturali, sono definiti in [5.2]. per la sua intera lunghezza, alle strutture di scafo per
mezzo di saldature a piena penetrazione, come definite in
6 Altre strutture Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.4.1].

La parte rimanente dei contorni della cisterna può essere


6.1 Locale Macchine
collegata per mezzo di saldature d'angolo, come definite in
6.1.1 Prolungamento delle strutture di scafo entro il Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.4.1]. Tuttavia la saldatura a par-
locale macchine ziale penetrazione, così come definita in Parte B, Cap 12,
Sez 1, [2.4.1], può essere presa in considerazione sulla
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
base dei risultati di analisi di robustezza. Inoltre, qualsiasi
Paratie longitudinali prolungate attraverso le intercapedini altra prescrizione più severa stabilita per specifici tipi di
devono continuare entro il locale macchine ed essere usate collegamento in Parte B, Cap 12, Sez 1 e Parte B, Cap 12,
preferibilmente come paratie longitudinali di cisterne per Sez 2, a seconda dei casi, deve essere soddisfatta.
carico liquido. Tale prolungamento deve essere compatibile
con la forma delle strutture del doppio fondo, del ponte e di 8.1.3 Saldature dei rinforzi in acciaio non legato a
copertini nel locale macchine. lamiere di acciaio inossidabile
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
7 Protezione delle strutture metalliche
dello scafo In generale, rinforzi in acciaio non legato non possono
essere saldati direttamente a lamiere sottili di acciaio inossi-
dabile.
7.1 Pitture all’alluminio
7.1.1 Tuttavia, se la saldatura dei rinforzi e dei componenti di
scafo in acciaio di normale robustezza a lamiere di acciaio
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
inossidabile è ritenuta accettabile dalla Società, la saldatura
L’impiego di pitture all’alluminio è proibito nelle cisterne deve essere eseguita usando elettrodi austeno-ferritici con
del carico, nell’area di ponte delle cisterne del carico, nei elevato contenuto di nichel e cromo come, per esempio, il
locali pompe, nelle intercapedini o in ogni altra zona dove tipo di elettrodo con 24% Cr, 14% Ni e 3% Mo.
possono accumularsi i vapori del carico.
8.1.4 Saldatura su lamiere placcate
7.2 Trattamento di passivazione
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
7.2.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 Saldature eseguite su lamiere placcate devono essere consi-
derate dalla Società caso per caso.
Per una struttura di acciaio inossidabile, un trattamento di
passivazione deve essere eseguito con attenzione in tutta la In particolare, quando la saldatura d’angolo è eseguita
zona delle cisterne in una nave nuova e in tutta la zona direttamente sulla lamiera laminata, l’esame con ultrasuoni
riparata in caso di riparazioni. Ciò vale in particolare anche del collegamento deve essere effettuato su una striscia del
per il trattamento di passivazione delle saldature. collegamento larga 100 mm, centrata sulla lamiera perpen-
dicolare al fasciame. Questo esame con ultrasuoni deve
8 Costruzione e collaudo essere eseguito in accordo con Parte D, Cap 2, Sez 1, [8.9].

8.1 Saldature e collegamenti saldati 8.2 Particolari strutturali speciali

8.1.1 Saldatura delle paratie delle cisterne del 8.2.1


carico di navi chimichiere di tipo 1 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4
Devono essere soddisfatte le specifiche prescrizioni in
I contorni delle paratie delle cisterne del carico di navi chi- Parte B, Cap 12, Sez 2, [2.3] per navi con notazione di ser-
michiere di tipo 1 devono essere collegati, per la loro intera vizio chemical tanker.
lunghezza, alle strutture di scafo per mezzo di saldature a
piena penetrazione, come definite in "Guida per la salda-
tura". 8.3 Collaudi
8.1.2 Saldatura delle paratie delle cisterne del 8.3.1 Collaudo di cisterne
carico di navi chimichiere di tipo 2 (1/7/2003)
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 4

La parte inferiore dei contorni delle paratie di cisterne del In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 12, Sez 3, [2] il
carico, cioè il collegamento col fondo (o doppio fondo, se collaudo di cisterne deve soddisfare la Tab 2.

36 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 4

Tabella 2 : Prescrizioni addizionali per il collaudo di cisterne di navi chimichiere

Struttura da collaudare Prescrizioni di collaudo Pressione per il collaudo strutturale


Cisterne strutturali o Collaudo strutturale dei contorni delle La maggiore delle seguenti:
indipendenti cisterne del carico da almeno un lato, • 2,4 m di battente d’acqua sopra il punto più alto della
come definito in Parte B, Cap 12, cisterna,
Sez 3, [2.2]. • pressione di taratura delle valvole di sicurezza, se pertinente.

Regolamenti RINA 2008 37


Parte E, Cap 8, Sez 5

SEZIONE 5 MOVIMENTAZIONE DEL CARICO

1 Dimensionamenti delle tubolature austenitico o austenitico-ferritico, tubi con rivestimento


interno o, se applicabile, con un rivestimento o una pittura
protettiva esterno(a) accettabile.
1.1 Calcolo dello spessore dei tubi
1.1.1 Tubi soggetti a colpi di mare 1.2 Classi dei tubi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.1.1 1.2.1
Per i tubi che possono essere soggetti ai colpi di mare, la RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.1
pressione di progetto P, in bar, indicata nella formula del
In accordo con le prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10,
paragrafo 5.1.1 dell’IBC-Code deve essere sostituita da una
[1.5.2], i tubi del carico e gli accessori relativi sono consi-
pressione equivalente P’ data dalla formula seguente:
derati di:
D
P' = --- ⎛ P + P 2 + 0 ,006R'K ------C-⎞
1 a) Classe I quando la pressione di progetto è superiore a
2⎝ D⎠ 1,5 MPa, o il tubo è utilizzato per convogliare sostanze
essendo: tossiche,
DC : Diametro esterno del tubo tenendo conto della b) Classe II quando la pressione di progetto è uguale o
coibentazione (in mm), il cui spessore deve inferiore a 1,5 MPa,
essere assunto almeno uguale a: c) Classe III quando i tubi terminano con un’esremità
40 mm se D ≤ 50 mm aperta o quando sono sistemati all’interno delle cisterne
80 mm se D ≥ 150 mm del carico.
valori intermedi devono essere ottenuti
mediante interpolazione 2 Fabbricazione dei tubi e particolari
R’ : Resistenza al trascinamento corrispondente delle giunzioni
all’effetto del colpo di mare, in daN/m2, come
indicato nella Tab 1 in funzione della posizione 2.1 Tubi che non richiedono giunzioni sal-
del tubo e della sua altezza H (in m) al di sopra
date
dell’immersione di pieno carico; valori inter-
medi possono essere ottenuti mediante interpo- 2.1.1
lazione. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.2.2
K : Sollecitazione ammissibile, in N/mm2 I tronchi delle tubolature per il carico devono essere colle-
gati mediante saldatura ad eccezione, in aggiunta a quelli
1.1.2 Costante di corrosione
flangiati per valvole di intercettazione e giunti di dilata-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.1.1 zione (come permessi nel paragrafo 5.2.2.1 dell’IBC Code),
Il coefficiente c (incremento di spessore per la corrosione) di quelli flangiati per branchetti smontabili o sistemazioni
della formula nel paragrafo 5.1.1 dell’IBC Code, deve nor- similari o di quelli necessari per pitturazioni protettive, rive-
malmente essere non minore di 3 mm. La Società potrà stimenti interni, costruzioni particolari, ispezioni e manu-
accettare valori inferiori per tubi in acciaio inossidabile tenzione.

Tabella 1

Diametro esterno A poppavia di un quarto della lunghezza della nave A proravia di un quarto della lunghezza della nave
del tubo (1) H≤8 H=13 H≥18 H≤8 H=13 H≥18
≤25 1500 250 150 2200 350 150
50 1400 250 150 2000 350 150
75 1100 250 150 1600 350 150
100 700 250 150 700 350 150
≥150 500 250 150 700 350 150
(1) DC se il tubo è coibentato, D negli altri casi

38 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 5

2.2 Giunti di dilatazione non sono disponibili soluzioni alternative efficienti. In que-
sti casi particolari le misure di sicurezza ritenute necessarie
2.2.1
dalla Società saranno considerate caso per caso.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.2.4
Non è permesso l’impiego di giunti a soffietto per prodotti
4 Impianti di comando per la movimen-
corrosivi o polimerizzanti, a meno che non siano previsti
mezzi che impediscano la stagnazione di liquidi. tazione del carico

2.3 Controlli non distruttivi delle saldature 4.1 Generalità


2.3.1 4.1.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.2.5 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.6.1
a) I tubi saldati testa a testa e gli accessori devono essere a) Una flangia cieca deve essere sistemata in aggiunta alla
sottoposti ad esami a campione mediante esame radio- valvola d’intercettazione prescritta nel paragrafo 5.6.1.2
grafico ed esame completo mediante liquidi penetranti dell’IBC Code in corrispondenza di ciascun collega-
o altra metodologia equivalente. mento alle manichette del carico.
b) Gli esami radiografici devono comprendere almeno il b) Le prescrizioni del paragrafo 5.6.1 dell’IBC Code non
10% dei collegamenti e possono essere estesi a richiesta devono essere considerate come aggiuntive rispetto a
del Tecnico in dipendenza dei risultati delle ispezioni. quelle per le tubolature al di sotto dei ponti menzionate
nei paragrafi 5.5.2 e 5.5.3 dell’IBC Code.
c) Deroghe alle prescrizioni di cui sopra potranno essere
considerate caso per caso dalla Società per tubi saldati
in officina. Tuttavia tali deroghe potranno essere con- 4.2 Dispositivi di comando, controllo ed
cesse dalla Società solamente per navi progettate esclu- allarme e centrale di controllo del carico
sivamente per il trasporto di carichi con basso rischio 4.2.1
d’incendio.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.6
a) Il comando delle pompe del carico deve essere ubicato
3 Sistemazione delle tubolature in una posizione che sia prontamente accessibile,
anche in caso di rottura delle tubolature o delle mani-
3.1 Sistemazione delle tubolature del carico chette del carico. La suddetta posizione deve essere
chiaramente indicata.
3.1.1 Sistemazione delle tubolature del carico sotto
il ponte b) Qualora esista una centrale di controllo del carico, in
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.5.2 essa devono essere sistemati i seguenti comandi, indica-
zioni ed allarmi:
Lo scopo delle prescrizioni contenute nel paragrafo 5.5.2
• comando delle pompe del carico
dell’IBC Code è quello di prevenire il rischio di eventuali
gocciolamenti del carico, attraverso il dispositivo di tenuta • comando delle valvole di caricazione e di scarica-
di una valvola di intercettazione, nel locale nel quale detta zione
valvola è sistemata. • indicatori di livello
• indicatori di temperatura
3.1.2 Sistemazione delle tubolature del carico sul
ponte • allarmi di alto livello
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.5.2 • allarmi di altissimo livello
Le tubolature del carico sistemate sopra le cisterne del • allarmi di alta/bassa temperatura
carico devono essere prolungate fino al fondo delle singole • allarmi di alta/bassa pressione
cisterne. • allarmi dell’impianto fisso di rivelazione dei gas.
3.1.3 Tubi con rivestimento d’alluminio c) In genere gli allarmi di alta/bassa temperatura devono
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.5 essere riportati anche in plancia.

I tubi con rivestimento di alluminio sono accettabili nelle d) La centrale di controllo del carico deve essere ubicata al
cisterne di zavorra, nelle cisterne del carico inertizzate, di sopra del ponte di coperta e può essere considerata
nonché, purché siano protetti da urti accidentali, nelle zone come locale pericoloso o locale sicuro in base alla sua
pericolose sui ponti scoperti. ubicazione e alla possibile presenza in essa di prodotto
o di suoi vapori. Qualora sia considerata un locale peri-
coloso, essa deve essere provvista di impianto di venti-
3.2 Impianti di tubolature smontabili lazione in grado di effettuare non meno di 20 ricambi
3.2.1 d’aria all’ora, non deve essere ubicata nella zona degli
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.5 alloggi e le apparecchiature elettriche ammesse devono
Le pompe, le tubolature ed i relativi accessori devono costi- essere soltanto del tipo di sicurezza.
tuire un impianto permanentemente installato; in genere e) Una centrale di controllo del carico priva del comando
non sono permesse parti smontabili, eccettuati alcuni casi delle pompe e delle valvole del carico è definita "sta-
particolari per i quali può essere dimostrato alla Società che zione di controllo del carico".

Regolamenti RINA 2008 39


Parte E, Cap 8, Sez 5

5 Manichette del carico a bordo della dui, delle tubolature e delle apparecchiature e lo scafo
nave della nave non deve essere maggiore di106 Ω..

6.1.2 Piattine per la messa a terra


5.1 Compatibilità RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 10, 10.3
5.1.1
Devono essere sistemate piattine per la messa a terra per le
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 5, 5.7.1 cisterne del carico, le cisterne per i residui, le tubolature e
Le prescrizioni del paragrafo 5.7.1 dell’IBC Code si appli- le apparecchiature che non siano collegate permanente-
cano alle manichette del carico sistemate a bordo della mente allo scafo della nave, come per esempio:
nave e la loro prescritta "compatibilità con il carico"
a) cisterne del carico indipendenti;
richiede che:
b) tubolature delle cisterne del carico che siano elettrica-
a) la manichetta non perda la sua resistenza meccanica o
mente separate dallo scafo della nave;
subisca indebiti deterioramenti qualora venga in con-
tatto con i prodotti trasportati, e c) collegamenti dei tubi mediante branchetti smontabili:
b) il materiale di cui sono fabbricate le manichette non Quando le piattine per la messa a terra sono prescritte, esse
reagisca pericolosamente con i prodotti trasportati. devono essere:
Con riferimento ai suddetti requisiti, deve essere posta parti- a) chiaramente visibili in modo che qualsiasi interruzione
colare attenzione alle superfici interna ed esterna delle possa essere chiaramente rivelata;
manichette quando le stesse possono essere impiegate
come parti integranti di, o collegate a, pompe di emergenza b) progettate e sistemate in modo da essere protette contro
per il carico e possono essere immerse all’interno di danneggiamenti meccanici e da non essere influenzate
cisterne o depositi per il carico. negativamente da contaminazioni ad alta resistività, per
esempio prodotti corrosivi o pitture;

6 Messa a terra c) facili da sistemare e sostituire.

6.1 Elettricità statica 7 Impianto integrato del carico e di


zavorra
6.1.1 Resistenza accettabile
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 10, 10.3
7.1 Generalità
Allo scopo di evitare i rischi di scariche elettriche dovute al
formarsi di elettricità statica risultante dal flusso dei 7.1.1 (1/1/2004)
liquidi/gas/vapori, la resistenza fra qualsiasi punto della Le prescrizioni relative agli impianti integrati del carico e di
superficie delle cisterne del carico, delle cisterne dei resi- zavorra sono quelle di cui in Cap 7, Sez 4, [3.5].

40 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 6

SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE

1 Generalità mili. Quanto sopra si intende esteso, oltre che alle


strutture, anche ai materiali costituenti gli impianti, i
1.1 Caratteristiche dei materiali e dei dispositivi e gli apparecchi sistemati in dette cisterne.
rivestimenti c) Le cisterne per acqua di mare di zavorra possono avere
1.1.1 (1/1/2007) struttura in parte di acciaio inossidabile ed in parte di
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap 6, 1 acciaio da scafo, sempre che siano prese idonee misure
a) Per quanto riguarda le prescrizioni generali, valgono le contro la corrosione dell’acciaio da scafo. L’impiego di
norme di cui alla Parte D del Regolamento. I materiali appositi rivestimenti protettivi è subordinato al buon
delle cisterne devono comunque avere caratteristiche esito di accertamenti e prove preliminari, a soddisfa-
non inferiori a quelle degli acciai da scafo adottati zione della Società, che può richiedere anche l’effettua-
secondo le prescrizioni della Parte D del Regolamento; zione di visite ad intervalli più ristretti di quelli normali.
se di qualità diversa da quanto ivi prescritto, la loro ado- Nella valutazione della idoneità del sistema protettivo,
zione sarà considerata caso per caso dalla Società. la Società potrà anche richiedere che sia drasticamente
b) Nella costruzione di cisterne del carico, destinate alter- ridotta l’area catodica (ad esempio, proteggendo ade-
nativamente al carico ed ad acqua di mare di zavorra, guatamente anche le strutture di acciaio inossidabile) al
dovrà essere posta la massima cura nella scelta del fine di evitare corrosioni fortemente localizzate nelle
materiale delle strutture (in genere acciaio inossidabile zone delle strutture di acciaio da scafo che eventual-
austenitico) con particolare riguardo alla resistenza mente potrebbero risultare, per varie ragioni, non pro-
dello stesso ai vari tipi di corrosione localizzata: tette dal rivestimento.
• vaiolatura (pitting), d) L’impiego di rivestimenti contenenti alluminio non è
• corrosione sotto tensione, permesso nelle cisterne del carico, nelle zone del ponte
• corrosione interstiziale. in corrispondenza delle cisterne del carico, nei locali
Dette strutture dovranno inoltre essere realizzate con lo pompe, nelle intercapedini ed in qualsiasi altra zona
stesso tipo di materiale onde evitare corrosioni galvani- dove potrebbero accumularsi gas provenienti dal
che che si genererebbero in presenza di materiali dissi- carico.

Regolamenti RINA 2008 41


Parte E, Cap 8, Sez 7

SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DEL CARICO

1 Generalità Tabella 1

Temperatura di riferimento (°C)


1.1 Impianti di riscaldamento e di raffredda- Impianti di Impianti di
mento del carico riscaldamento raffreddamento
Mare 0 32
1.1.1 Mezzi per il controllo della temperatura del
carico Aria 5 45
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.1
1.1.4 Ridondanza (1/7/2002)
Qualora sia necessario mantenere una determinata tempe- RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.1
ratura (più alta o più bassa di quella ambiente) per la con-
Qualora gli impianti di riscaldamento o di raffreddamento
servazione del carico, deve essere adottato uno dei sistemi
siano essenziali per la conservazione del carico, i compo-
seguenti:
nenti seguenti devono essere duplicati:
a) Cisterne isolate termicamente atte a mantenere la tem- a) Fonti di riscaldamento o raffreddamento; negli impianti
peratura del carico entro limiti accettabili per tutta la di riscaldamento del carico, la Società può permettere
durata del viaggio. solo una caldaia a fiamma in grado di fornire la poten-
zialità di riscaldamento che si richiede di installare, a
b) Un impianto di riscaldamento o raffreddamento o un condizione che siano disponibili a bordo sufficienti
impianto frigorifero. parti di rispetto per i bruciatori ed i relativi accessori al
c) Una combinazione dei sistemi indicati in a) e b). fine di rendere possibile la riparazione di qualsiasi ava-
ria da parte del personale del bordo.
1.1.2 Prescrizioni addizionali per gli impianti di b) Pompe di circolazione per il carico e per il fluido riscal-
riscaldamento e raffreddamento (1/1/2007) dante o raffreddante. Se adatte all'impiego, le pompe
del carico possono essere utilizzate come pompe di cir-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.1
colazione del fluido riscaldante o raffreddante
a) I collettori per la mandata e quelli per il ritorno del c) Impianto di refrigerazione.
fluido riscaldante devono essere sistemati sul ponte di
coperta; le derivazioni per l’entrata nelle e l’uscita dalle 1.2 Valvole ed altri accessori
cisterne del carico devono attraversare queste ultime in
corrispondenza del loro cielo. 1.2.1 Impianti di spurgo
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.3
b) Qualora il locale scambiatori di calore sia sistemato
nella zona dei locali di alloggio, e considerato sicuro da Gli impianti per il riscaldamento od il raffreddamento del
gas, esso deve essere trattato come fosse un locale mac- carico, devono essere dotati degli attacchi necessari per
chine (non di categoria A) e deve essere provvisto di poter lavare il circuito riscaldante o raffreddante di ciascuna
ventilazione meccanica indipendente in estrazione e di cisterna o di ciascun deposito per il carico, mediante gas
ombrinali scaricanti direttamente nel locale macchine. inerte oppure aria compressa, e per poter effettuare pressa-
ture di prova dell’impianto.
c) La temperatura massima del vapore e dei fluidi di riscal-
damento entro la zona del carico deve essere definita 1.3 Impianti di misura della temperatura del
in funzione della classe di temperatura dei carichi.
carico
1.1.3 Temperature di riferimento 1.3.1 Allarmi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.1 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.5
a) Un impianto di allarme è prescritto per quei prodotti
Qualora la temperatura del carico sia mantenuta per che vengono trasportati riscaldati (vedere paragrafo
mezzo di un impianto di riscaldamento o di raffredda- 15.13.6 dell’IBC Code) e per i quali nella colonna "o"
mento, l’impianto deve essere progettato tenendo conto delle Tabelle del Capitolo 17 dell’IBC Code, si richia-
delle temperature di riferimento indicate nella Tab 1, a mano le prescrizioni di cui al paragrafo 15.13 dell’IBC
meno che non sia indicato diversamente nella specifica Code.
contrattuale della nave.
b) Un impianto di allarme è anche richiesto per quei pro-
dotti per i quali, nel sopracitato Capitolo 15 dell’IBC

42 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 7

Code, è prescritta una temperatura di trasporto non b) Se il dispositivo per il prelievo dei campioni di cui al
superiore a determinati limiti, come, ad esempio, il paragrafo 7.1.6.3 dell’IBC Code è costituito da una
fosforo elementare e lo zolfo fuso. cassa di osservazione degli spurghi, detta cassa deve, in
c) L’allarme deve essere trasdotto in plancia e nella sta- generale, soddisfare le seguenti prescrizioni:
zione di controllo del carico, se esistente.
• deve essere ubicata nella zona del carico ed essere
1.4 Prescrizioni per prodotti speciali dotata di un tubo di sfogo aria il cui sbocco sia prov-
visto di una rete tagliafiamma regolamentare e sia
1.4.1 Prodotti che possono danneggiare l’impianto ubicato ad una distanza non inferiore a 3 m da aper-
di riscaldamento o di raffreddamento del ture di locali di alloggio e da fonti di ignizione;
carico
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 7, 7.1.6 • deve essere dotata di un collegamento per lo scarico
a) Le prescrizioni del paragrafo 7.1.6 dell’IBC Code si nelle "slop tanks" con le relative valvole di intercet-
applicano anche a quei prodotti che potrebbero dan- tazione, nonché di un vetro spia e deve essere prov-
neggiare l’impianto di riscaldamento o di raffredda- vista di un rubinetto per il prelievo di campioni per
mento. l’analisi del fluido di ritorno.

Regolamenti RINA 2008 43


Parte E, Cap 8, Sez 8

SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS E SISTEMAZIONI DI


DEGASSIFICAZIONE PER LE CISTERNE DEL
CARICO

1 Sfoghi gas delle cisterne del carico condotte di immissione serventi locali pompe e locali
pompe per il carico
1.1 Drenaggio dell’impianto di sfogo gas
3 Degassificazione delle cisterne del
1.1.1 Grandi quantità di drenaggi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.2.2
carico
Qualora siano previsti drenaggi in grande quantità dagli sfo-
ghi gas delle cisterne e dei depositi del carico, deve essere 3.1 Ventilatori
provveduto un attacco per manichetta da collegarsi alla 3.1.1
tubolatura spurghi della cisterna per i residui.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.5

2 Tipi di impianti di sfogo gas a) Le ventole e le casse dei ventilatori, sia portatili che
fissi, sistemati in spazi pericolosi, devono essere costru-
ite in materiale antiscintilla avente le caratteristiche pre-
2.1 Posizioni degli sbocchi degli sfoghi gas
scritte nel paragrafo 12.1.8 dell’IBC Code.
2.1.1 Sfoghi gas di cisterne per il trasporto di b) Nel caso di ventilatori ubicati in locali sicuri, devono
prodotti infiammabili e tossici essere installati due dispositivi di non ritorno atti ad evi-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 8, 8.3.3 tare il ritorno nel locale di vapori del carico infiamma-
Lo sbocco degli sfoghi gas delle cisterne e dei depositi per il bili e/o tossici quando l’impianto di ventilazione è
carico adibiti al trasporto di prodotti infiammabili o tossici fermo. Tali dispositivi di non-ritorno devono garantire la
deve essere sistemato ad una distanza non inferiore a 3 m tenuta stagna in qualsiasi condizione normale di assetto
dalle condotte di estrazione ed il più distante possibile dalle e sbandamento della nave.

44 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 9

SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA ALL’INTERNO


DELLE CISTERNE

1 Generalità 1.3.4 Prescrizioni addizionali


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1
1.1 Controllo mediante inertizzazione e a) Le presenti prescrizioni si applicano quando a bordo di
separazione dall’aria una nave chimichiera è installato un impianto di gas
inerte basato su un generatore di gas inerte a combusti-
1.1.1 Fluido di separazione bile liquido. Sarà oggetto di considerazione speciale
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1.3 qualsiasi proposta relativa all’uso di altre fonti di gas
inerte.
Il fluido di separazione deve essere compatibile, dal punto
b) Oltre a quanto indicato nel paragrafo 9.1.5.1 dell’IBC
di vista della sicurezza, con i prodotti da trasportare, non
Code, l’impianto di gas inerte deve essere in accordo
deve reagire con essi e con l’aria e deve avere caratteristi-
con le prescrizioni dell’ “IMO Resolution A 567(14)”.
che chimiche e fisiche ritenute idonee dalla Società.
Alla parola "Administration" nella “Resolution” deve
L’impianto deve rispondere alle prescrizioni relative agli
essere dato il significato “la Società”.
impianti di gas inerte, per quanto applicabile.
c) In alternativa alla tenuta ad acqua nella tubolatura di
gas inerte sul ponte, può essere accettata una sistema-
1.2 Controllo mediante deumidificazione
zione consistente in due valvole d’intercettazione in
1.2.1 Trasporto contemporaneo di prodotti serie con una valvola di sfogo interposta fra di loro. A
incompatibili tale sistemazione si applicano le condizioni seguenti:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1.4 • L’azionamento della valvola deve essere automa-
tico. Le indicazioni per l’apertura/chiusura devono
Nel caso di trasporto contemporaneo di prodotti incompati-
essere originate direttamente dal processo, per
bili tra di loro, le tubolature di mandata del gas secco ai sin-
esempio dal flusso di gas inerte o dalla sua pres-
goli spazi per il carico devono essere separate tra di loro.
sione differenziale.
• Deve essere sistemato un allarme per funziona-
1.3 Prescrizioni speciali per gli impianti di mento difettoso delle valvole, per esempio le condi-
gas inerte sulle navi chimichiere zioni di “fermo delle soffianti” e “valvole (valvola) di
mandata aperte (aperta)” devono essere considerate
1.3.1 Applicabilità (1/1/2007) condizioni d’allarme.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1
d) Oltre alle prescrizioni della “Resolution A567(14)”,
Vedere Parte C, Cap 4, Sez 1, [9.2]. devono essere soddisfatte le prescrizioni seguenti:
1) Devono essere inviati per valutazione disegni dia-
1.3.2 Trasporto contemporaneo di prodotti
incompatibili grammatici comprendenti:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1 • particolari e sistemazioni dell’impianto di gene-
razione di gas inerte compresi i dispositivi di
L’impianto del gas inerte deve essere in accordo con le pre- controllo,
scrizioni del paragrafo 9.1.5.1 dell’IBC Code, adattate, a
• la sistemazione delle tubolature per la distribu-
giudizio della Società, alle caratteristiche individuali dei
zione del gas inerte.
prodotti da trasportare. Nel caso di trasporto contempora-
neo di prodotti incompatibili fra di loro, le tubolature di 2) In ogni caso deve essere sistemato un dispositivo per
mandata di gas inerte in ciascuna cisterna del carico il controllo automatico della combustione che sia
devono essere separate fra di loro. atto a mantenere una produzione adeguata di gas
inerte in ogni condizione di servizio.
1.3.3 Navi prive di un impianto fisso di gas inerte 3) Quando sono sistemate due soffianti, la portata
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1 totale di gas inerte richiesta deve essere preferibil-
Qualora non siano previste a bordo sistemazioni fisse per la mente divisa in parti uguali fra le due soffianti; in
produzione di gas inerte o di gas secco, la quantità minima nessun caso una soffiante può avere una portata
da tenere a bordo deve essere stabilita dal Comandante in inferiore a 1/3 della portata totale richiesta.
base alla durata del viaggio, alle variazioni giornaliere di 4) I materiali impiegati per l’impianto di gas inerte
temperatura previste, alle perdite di gas attraverso le tenute devono essere adeguati al loro servizio in accordo
delle cisterne del carico e all’esperienza proveniente da con le prescrizioni del Regolamento. In particolare
casi similari precedenti. quelle parti delle torri di lavaggio, soffianti, disposi-

Regolamenti RINA 2008 45


Parte E, Cap 8, Sez 9

tivi di non ritorno, tubi uscenti dalle torri di lavaggio 1.4 Ventilazione
ed altri tubi di drenaggio che potrebbero essere sog-
1.4.1
getti all’azione corrosiva dei gas e/o dei liquidi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 9, 9.1
devono essere costruiti con materiali resistenti alla
corrosione o rivestiti di gomma, fibra di vetro, resine Quando è richiesto dalle presenti norme un impianto di
epossidiche o altro materiale di rivestimento equiva- ventilazione degli spazi per il carico, diverso dall’impianto
lente. di sfogo gas di cui al paragrafo 8.2 dell’IBC Code, tale
impianto deve rispondere alle prescrizioni che caso per
5) Per quanto riguarda la protezione antincendio, il
caso vengono date dalla Società.
locale nel quale è installato un generatore di gas
inerte a combustibile liquido deve essere conside-
rato come locale macchine di categoria A.
6) Tutte le apparecchiature devono essere installate a
bordo e provate in condizioni di funzionamento a
soddisfazione del Tecnico.

46 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 10

SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità 1.5 Dispositivi per la verifica dello stato di


isolamento verso massa
1.1 Applicabilità 1.5.1 (1/1/2007)
1.1.1 Le norme della presente Sezione si applicano alle Nei sistemi di distribuzione sia isolati che con collega-
navi chimichiere, in aggiunta a quelle contenute in Parte C, mento a massa deve essere installato un dispositivo, o più
Capitolo 2. dispositivi, per controllare continuamente lo stato di isola-
mento verso massa ed attivare un allarme ottico ed acu-
stico, in una postazione presidiata, nel caso di un livello di
1.2 Documentazione da inviare isolamento eccessivamente basso e/o di un valore alto della
1.2.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C, corrente di dispersione.
Cap 2, Sez 1, Tab 1, deve essere inviato all’approvazione Quanto sopra non è applicabile agli impianti indicati in
quanto segue: [1.3.1].
a) Piano dei luoghi pericolosi
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri- 1.6 Precauzioni contro l'ingresso di gas o
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche vapori
installate nei luoghi pericolosi 1.6.1 (1/1/2007)
c) Schemi degli impianti di indicazione del livello di Deve essere impedito, mediante opportuni accorgimenti, a
cisterne e depositi, degli impianti di allarme di alto soddisfazione della Società, che gas o vapori possano pas-
livello e quelli di controllo del rigurgito ove richiesti. sare da un locale pericoloso ad un altro locale attraverso le
aperture per il passaggio dei cavi o attraverso le loro con-
1.3 Impianti di alimentazione dotte.
1.3.1 (1/1/2007)
Non sono ammessi impianti con collegamento a massa e 1.7 Apparecchiature elettriche permesse nei
ritorno attraverso lo scafo salvo i seguenti a giudizio della luoghi pericolosi
Società:
1.7.1 (1/1/2007)
a) impianti di protezione catodica a corrente impressa Le apparecchiature elettriche permesse nelle zone perico-
b) impianti di limitata estensione e collegati a massa local- lose sono quelle indicate nella Parte C, Cap 2, Sez 3,
mente, come gli impianti di avviamento e di accensione [10.1.4], Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5] e Parte C, Cap 2,
dei motori a combustione interna, purché qualsiasi Sez 3, [10.1.6].
eventuale corrente risultante non passi direttamente
1.7.2 (1/1/2007)
attraverso un qualsiasi luogo pericoloso
In aggiunta alle prescrizioni indicate in [1.7.1], nella Zona
c) dispositivi per la verifica dello stato di isolamento pur- 1 e Zona 2, è consentita l'installazione di quanto segue:
ché la corrente circolante non superi 30 mA nelle con- dispositivi a scafo contenenti i terminali o i passaggi a
dizioni più sfavorevoli fasciame per gli anodi o gli elettrodi di un impianto di pro-
d) impianti a sicurezza intrinseca. tezione catodica a corrente impressa, o i trasduttori come
1.3.2 (1/1/2007) quelli per ecoscandagli o solcometri, purché tali dispositivi
Non sono ammessi collegamenti a massa di parti in ten- siano di costruzione stagna ai gas o racchiusi entro una
sione di impianti di distribuzione isolati eccetto che: custodia stagna ai gas e non siano adiacenti ad una paratia
delle cisterne del carico. La progettazione di tali dispositivi
a) attraverso un dispositivo per la verifica dello stato di iso- o delle loro custodie e dei mezzi attraverso i quali entrano i
lamento cavi, e qualsiasi prova per stabilirne la tenuta stagna ai gas,
b) attraverso componenti usati per la soppressione delle devono essere a soddisfazione della Società. I cavi associati
interferenze nei circuiti radio. devono essere protetti da tubi di acciaio di forte spessore
con giunzioni a tenuta stagna ai gas.
1.4 Apparecchiature elettriche 1.7.3 (1/1/2007)
1.4.1 (1/1/2007) I locali chiusi o parzialmente chiusi (non contenenti sor-
Apparecchiature elettriche, cavi e cavetteria non devono genti di pericolo) aventi aperture dirette, comprese quelle
essere installati in luoghi pericolosi a meno che essi siano per la ventilazione su un qualsiasi luogo pericoloso,
conformi a normative non inferiori a quelle indicate nella devono essere considerati luoghi pericolosi allo stesso
norma IEC 60092-502. modo dello spazio verso cui è posizionata l'apertura. Le

Regolamenti RINA 2008 47


Parte E, Cap 8, Sez 10

apparecchiature elettriche devono soddisfare le norme degli 3 Norme particolari per le navi chimi-
spazi o dei locali ai quali l'apertura dà accesso. chiere adibite al trasporto di liquidi
Nota 1: Per le aperture, gli accessi e le condizioni di ventilazione infiammabili aventi punto di infiam-
che possono avere influenza sull'estensione dei luoghi pericolosi, mabilità superiore a 60°C
vedere la Pubblicazione IEC 60092-502.

3.1 Classificazione dei luoghi pericolosi


2 Norme particolari per le navi chimi- 3.1.1 (1/1/2007)
chiere adibite al trasporto di liquidi Per la classificazione dei luoghi pericolosi vedere Cap 7,
Sez 5, Tab 2.
infiammabili aventi punto di infiam-
mabilità non superiore a 60°C 3.2 Prodotti riscaldati ad una temperatura
superiore al loro punto di infiammabilità
2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi e prodotti riscaldati ad una temperatura
entro 15°C dal loro punto di infiammabi-
2.1.1 (1/1/2007) lità
Per la classificazione dei luoghi pericolosi vedere Cap 7, 3.2.1 (1/1/2007)
Sez 5, Tab 1. Si applicano le prescrizioni di cui in [2].

48 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 11

SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE


DEGLI INCENDI

1 Generalità

1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è priva di contenuto perché le prescrizioni
del Capitolo 11 dell'IBC Code non sono obbligatorie per la
classificazione.

Regolamenti RINA 2008 49


Parte E, Cap 8, Sez 12

SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL


CARICO

1 Locali normalmente frequentati 1.1.5 Alternativa agli impianti di ventilazione del


tipo ad estrazione
durante le operazioni di movimenta-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
zione del carico
In alternativa agli impianti di ventilazione del tipo ad estra-
zione, richiesti in 12.1.4 dell’IBC Code, può essere accet-
1.1 Prescrizioni varie tato un impianto di ventilazione funzionante in mandata:
• nel caso di locali pompe del carico adiacenti a cisterne
1.1.1 Arresto dell’impianto di ventilazione o depositi per il carico o ad altri locali pericolosi a
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 causa dei gas; o
• nel caso in cui, nei locali adiacenti sicuri da gas, ivi
Tutti gli impianti di ventilazione prescritti devono poter compresi i locali contenenti i motori delle pompe del
essere fermati da una posizione ubicata al di fuori dei locali carico, sia mantenuta una adeguata sovrappressione
serviti e al di sopra del ponte di coperta. rispetto ai locali pompe del carico stessi.

1.1.2 Targhe d’avvertimento 1.1.6 Posizione dell’estremità superiore delle


condotte d’immissione
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
Deve essere apposta in vicinanza dell’ingresso di tutti i
Con riferimento a quanto richiesto in 12.1.5 dell’IBC Code,
locali serviti dagli impianti di ventilazione meccanica pre-
l’estremità superiore delle condotte di immissione, deve, in
scritti, una targa ben visibile segnalante che l’accesso a tali
generale, essere ubicata a distanza non inferiore a 3 m dalle
locali deve avvenire soltanto dopo che essi siano stati ade-
condotte di ventilazione e dalle prese d’aria serventi i locali
guatamente preventilati e che i relativi impianti di ventila-
sicuri menzionati nel suddetto paragrafo.
zione devono essere mantenuti continuamente in funzione
per tutto il tempo di permanenza delle persone nei locali 1.1.7 Distanza minima fra le estremità superiori
stessi. delle condotte di immissione ed estrazione
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
1.1.3 Precauzioni contro il funzionamento dei
motori elettrici in condizione di pericolo Con riferimento al paragrafo 12, 12.1.6 dell’IBC Code, le
estremità superiori delle condotte di ventilazione (estra-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 zione ed immissione) serventi uno stesso locale devono
essere a distanza l’una dall’altra non inferiore a 3 m, misu-
Deve essere sistemato un idoneo dispositivo automatico
rati orizzontalmente, e devono, in generale, essere ubicate
che impedisca il funzionamento di motori elettrici azio-
ad una adeguata altezza sul ponte di coperta, in ogni caso
nanti le pompe del carico e di altre apparecchiature elettri-
non inferiore a 2,4 m. Altezze superiori sono richieste nel
che non certificate di sicurezza prima che i locali ove sono
paragrafo 15.17 dell’IBC Code.
ubicati tali motori ed apparecchiature siano stati preventi-
lati in modo da renderli sicuri da gas (a tale riguardo si pre- 1.1.8 Estremità superiori delle condotte di
cisa che le norme internazionali dell’IEC richiedono una ventilazione su navi che trasportano prodotti
immissione di una quantità d’aria pari ad almeno 10 volte il che possono produrre vapori infiammabili
volume del locale servito). RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1

1.1.4 Precauzioni contro il funzionamento delle Per prodotti infiammabili o che possono reagire con i mate-
pompe del carico in condizione di pericolo riali della nave dando luogo a vapori infiammabili (quali ad
esempio gli acidi forti), le estremità superiori delle condotte
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 1 di ventilazione devono essere ubicate a distanza non infe-
Deve essere sistemato un idoneo dispositivo automatico riore a 3 m da qualsiasi fonte di ignizione secondo le pre-
mediante il quale si arrestino i motori azionanti le pompe scrizioni in Sez 8, [2.1].
del carico e vengano disenergizzate le altre eventuali appa-
1.1.9 Serrande
recchiature elettriche non certificate di sicurezza, in caso di
arresto della ventilazione nei locali ove siano ubicati tali RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
motori ed apparecchiature. Tali prescrizioni non si appli- Le condotte di ventilazione devono essere munite di ser-
cano ai motori e alle altre apparecchiature elettriche siste- rande metalliche d’intercettazione, provviste degli indici di
mati nel locale apparato motore. "aperto" e "chiuso". Dette serrande devono essere ubicate al

50 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 12

di sopra del ponte di coperta, in posizione prontamente austenitici) con una distanza di progetto fra le estre-
accessibile. mità della girante e cassa non inferiore a 13 mm.
d) Le seguenti giranti e casse non sono considerate anti
1.1.10 Posizione dei motori elettrici che azionano i
ventilatori scintilla e non sono permesse:
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 • giranti costruite con leghe di alluminio o leghe di
magnesio e casse costruite con materiali ferrosi,
Motori elettrici che azionino i ventilatori devono essere
qualunque sia la distanza fra le estremità della
sistemati all’esterno dei locali serviti ed all’esterno delle
girante e cassa,
condotte di ventilazione, in posizione adeguata in rela-
zione alla presenza di vapori infiammabili. • casse costruite con leghe di alluminio o leghe di
magnesio e giranti costruite con materiali ferrosi,
1.1.11 Passaggi degli alberi dei motori attraverso le qualunque sia la distanza fra le estremità della
paratie girante e la cassa,
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 • qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite
Il passaggio dell’albero di trasmissione dei motori elettrici con materiali ferrosi con una distanza di progetto fra
azionanti i ventilatori attraverso le paratie o i ponti dei le estremità della girante e la cassa inferiore a 13
locali pericolosi a causa dei gas o attraverso le condotte di mm.
ventilazione deve essere munito di dispositivo di tenuta sta-
gna ai gas, a bagno d’olio o equivalente, ritenuto idoneo 1.2.3 Prove di tipo per i ventilatori antiscintilla
dalla Società. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
Prove di tipo sui prodotti finiti devono essere eseguite in
1.2 Prescrizioni addizionali per i ventilatori accordo con le prescrizioni della Società o con altre norma-
antiscintilla tive nazionali o internazionali equivalenti.

1.2.1 Ventilatori antiscintilla 2 Locali pompe ed altri locali chiusi


RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1 normalmente frequentati
a) Un ventilatore è considerato antiscintilla se risulta
improbabile la possibilità che esso possa produrre scin-
2.1 Chiarimenti delle prescrizioni generali
tille sia in condizioni di funzionamento normali che in 2.1.1 (1/1/2001)
condizioni di funzionamento anormali. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.2
b) La distanza fra la girante e la cassa del ventilatore deve a) Le sistemazioni per l’impianto di ventilazione dei locali
essere non minore di 0,1 volte il diametro dell’albero ai quali si applica il paragrafo 12.2 dell’IBC Code
della girante in corrispondenza del cuscinetto della devono soddisfare, in generale, le disposizioni indicate
girante stessa, ma non inferiore a 2 mm. Non è necessa- nel precedente articolo 1, come applicabili.
rio che questa distanza sia superiore a 13 mm.
b) Le disposizioni di cui al paragrafo 12.2 dell’IBC Code, si
1.2.2 Materiali per i ventilatori antiscintilla applicano a tutti i locali pompe, indipendentemente dal
fatto che il comando delle pompe e delle valvole in essi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.1
sistemate avvenga o no dall’esterno di detti locali.
a) Le giranti e le casse in corrispondenza delle giranti
devono essere costruite in leghe riconosciute antiscin- c) La distanza delle estremità superiori delle condotte di
tilla sulla base di prove appropriate. estrazione e di immissione da prese d’aria ed altre aper-
ture dei locali menzionati nel paragrafo 12.1.5 dell’IBC
b) Deve essere impedita la formazione di cariche elettro- Code non deve essere inferiore a 3 m misurati orizzon-
statiche sia nei corpi rotanti che nelle casse mediante talmente. Tali impianti devono poter essere comandati
l’uso di materiali antistatici. Inoltre l’installazione a dal di fuori dei locali serviti e deve essere apposta in
bordo delle unità di ventilazione deve essere eseguita in vicinanza dell’ingresso dei locali stessi la targa di cui in
modo da assicurare la loro messa a terra in maniera [1.1.2].
sicura.
c) Possono non essere richieste prove per i ventilatori che 3 Locali normalmente non frequentati
hanno le combinazioni seguenti:
3.1 Ventilatori portatili
• giranti e/o casse costruite con materiali non metal-
lici, tenuto conto dell’eliminazione dell’elettricità 3.1.1 (1/1/2001)
statica, RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12, 12.3
• giranti e casse costruite con materiali non ferrosi, a) Il tipo dei ventilatori portatili ed il loro collegamento ai
• giranti costruite con leghe d’alluminio o leghe di locali da essi serviti devono essere ritenuti idonei dalla
magnesio con una cassa costruita con materiali fer- Società. In ogni caso non sono ammessi ventilatori por-
rosi (compresi acciai inossidabili austenitici), purché tatili azionati da motori elettrici o da motori a combu-
un anello di spessore appropriato di materiale non stione interna.
ferroso sia sistemato in corrispondenza della girante, b) Le sistemazioni per la ventilazione di tali locali devono
• qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite soddisfare, in generale, le disposizioni indicate nel pre-
con materiali ferrosi (compresi acciai inossidabili cedente articolo 1, come applicabili.

Regolamenti RINA 2008 51


Parte E, Cap 8, Sez 13

SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE

1 Indicatori di livello 1.1.2 Esempio di indicatore ad efflusso limitato

RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 13, 13.1.1


1.1 Tipi di indicatori di livello
Un indicatore di livello del tipo ad efflusso limitato può
essere costituito da un tubo sonda avente il diametro
1.1.1 Sistemazione
interno non superiore a 200 mm e munito di un tappo a
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 13, 13.1.1 tenuta stagna ai vapori. Detto tubo sonda deve essere forato
in modo da eguagliare la pressione esistente al suo interno
a) In quasi tutti i casi un prodotto che richieda un allarme con quella esistente all’interno della cisterna o del deposito
di alto livello ed un controllo del rigurgito richiede del carico. A tal fine, i fori devono essere praticati
anche un indicatore di livello di tipo chiuso. Una
all’interno della cisterna o del deposito, in prossimità del
cisterna od un deposito del carico contenente un tale
cielo di detti spazi per il carico.
prodotto richiede perciò tre sensori:

1) un indicatore di livello
2 Rivelazione della presenza di vapori
2) un allarme di alto livello

3) un controllo del rigurgito 2.1 Dispositivi per la rivelazione della pre-


senza di vapori
b) I sensori di 1), 2) e 3) devono essere separati sebbene i
sensori di 2) e 3) (interruttori a lamella, camere di tipo
galleggiante, dispositivi elettronici, ecc.) possano essere 2.1.1 Locali da controllare
contenuti nello stesso tubo. RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 13, 13.2.1
c) I circuiti elettronici, pneumatici, idraulici richiesti per i
I dispositivi, fissi o portatili, per la rivelazione della pre-
sensori 1), 2) e 3) devono essere indipendenti gli uni
senza di vapori, devono essere di tipo riconosciuto idoneo
dagli altri in modo tale che un guasto di uno di essi non
dalla Società per i prodotti da trasportare. I locali da con-
renda nessuno degli altri inoperativo.
trollare sono:
d) Quando vengono utilizzate unità di processo per fornire
indicazioni ottiche o digitali, come per esempio in una • locali pompe del carico,
zona della plancia, l’indipendenza dei circuiti deve • locali contenenti i motori azionanti le pompe del
essere mantenuta almeno oltre questo punto.
carico, escluso il locale macchine,
e) L’alimentazione deve essere derivata da un quadro di
• locali chiusi contenenti tubolature del carico, apparec-
distribuzione.
chiature relative alla movimentazione del carico, inter-
f) Quando sono previsti una sala controllo od una zona capedini, locali chiusi e doppi fondi adiacenti a cisterne
della plancia contenenti una unità modulare, devono o depositi per il carico,
essere previste indicazioni di livello separate ed allarmi
• gallerie di tubi,
ottici separati per ciascuna delle funzioni 1), 2) o 3).
Deve essere previsto anche un allarme acustico ma dato • altri locali a giudizio della Società, in relazione al tipo
che non è direzionale non è necessario che sia separato. di nave.
g) Deve essere previsto un allarme acustico anche nella
zona del carico. Qualora venga installato un impianto fisso, lo stesso deve
servire i locali, tra quelli sopra elencati, che siano normal-
h) Quando non esiste una centrale del carico deve essere mente frequentati dall’equipaggio.
previsto un allarme ottico ed acustico nella stazione di
controllo del carico.
2.2 Rivelazione del gas
i) Dispositivi per la prova dei sensori devono essere siste-
mati al di fuori delle cisterne anche se non è impedito 2.2.1 (1/1/2007)
l’ingresso nelle cisterne pulite dai prodotti.
L'installazione delle apparecchiature per la rivelazione del
j) E’ accettabile la prova di simulazione dei circuiti elet- gas è soggetta alle prescrizioni di cui in Parte C, Cap 4,
tronici o dei circuiti che sono auto-segnalatori di guasto. Sez 1, [5.2.4] b)1).

52 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 14

SEZIONE 14 MEZZI PER LA PROTEZIONE DEL PERSONALE

1 Equipaggiamento protettivo quantità d’aria equivalente delle bombole di aria compressa


di rispetto deve essere non inferiore a 4800 litri.
1.1 Ubicazione dell’equipaggiamento protet-
tivo 2.2 Presidi medici di pronto soccorso
1.1.1
2.2.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 14, 14.1.2
a) I depositi per abiti da lavoro o equipaggiamenti protet- RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 14, 14.2.9
tivi che non siano nuovi o non siano stati sottoposti ad I presidi medici di pronto soccorso, della cui buona conser-
un accurato lavaggio non devono avere accesso diretto vazione è responsabile il Comando della nave, devono
ai locali di alloggio. essere tenuti in un apposito deposito chiaramente segna-
b) Qualora il deposito per tali indumenti non sottoposti ad lato.
un accurato lavaggio sia sistemato nella zona dei locali
di alloggio, esso deve essere delimitato da paratie e
ponti di Classe A-0 e provvisto di ventilazione mecca- 2.3 Docce di decontaminazione
nica indipendente in estrazione. L’eventuale comunica-
2.3.1 (1/7/2007)
zione con i locali di alloggio, se ammessa, deve
avvenire tramite due porte di acciaio sostanzialmente RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 14, 14.2.10
stagne ai gas, a chiusura automatica e senza alcun
mezzo di ritenuta in posizione di apertura. a) Affinché le docce e le apparecchiature per il lavaggio
degli occhi possano essere utilizzati in qualsiasi condi-
zione ambientale, deve essere sistemato un impianto di
2 Equipaggiamento di sicurezza riscaldamento dei tubi dell’acqua o un’ altra sistema-
zione adeguata che impedisca la formazione di ghiac-
2.1 Equipaggiamento addizionale per navi cio all’interno dei tubi stessi.
che trasportano prodotti tossici
b) Le docce di decontaminazione e le apparecchiature per
2.1.1 il lavaggio degli occhi devono essere sistemate almeno
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 14, 14.2.4 su entrambi i lati del ponte principale in corrispondenza
Con riferimento al paragrafo 14.2.4 dell’IBC Code, in luogo del collettore di imbarco e sbarco del carico (inclusi i
dell’impianto di tubolature d’aria a bassa pressione, la collettori di prora e di poppa, se sistemati).

Regolamenti RINA 2008 53


Parte E, Cap 8, Sez 15

SEZIONE 15 PRESCRIZIONI PARTICOLARI

1 Nitrato d’ammonio in soluzioni al 3.2 Giunzioni nelle tubolature del carico


93% o inferiori 3.2.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.8.12
1.1 Immissione dell’ammoniaca nel carico Giunti filettati possono essere ammessi soltanto su linee
accessorie e per la strumentazione aventi diametro esterno
1.1.1 Procedure d’immissione non superiore a 25 mm.
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.2.6
3.3 Contenuto d’ossigeno nelle parti delle
L’ammoniaca gassosa può essere immessa nel carico men-
tre questo viene fatto circolare mediante la pompa del cisterne occupate da vapori
carico. 3.3.1 Apparecchiature di analisi
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.8.28
1.2 Pompe del carico Le apparecchiature di analisi per rilevare il contenuto di
ossigeno e di ossido di propilene devono essere di tipo rico-
1.2.1 Tenute
nosciuto idoneo dalla Società. Qualora siano impiegate
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.2.7 apparecchiature portatili, esse devono essere almeno due.
I dispositivi di tenuta (ad acqua) per le pompe centrifughe Qualora invece sia sistemato un impianto fisso, deve essere
devono essere a pressatrecce provvisti di lanterna. L’acqua provveduta anche una apparecchiatura portatile.
dolce deve essere iniettata sotto pressione nel pressatrecce
in corrispondenza della lanterna (vedere Fig 1). 3.4 Valvole al collegamento con le mani-
chette del carico
2 Soluzioni di perossido d’idrogeno
3.4.1 Tempo di chiusura delle valvole
d’intercettazione
2.1 Perossido d’idrogeno in soluzioni supe-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.8.30
riori al 60% ma non superiori al 70%
Il tempo di chiusura delle valvole di intercettazione siste-
2.1.1 Impianto ad acqua spruzzata mate in corrispondenza di ogni attacco per manichette
deve tener conto della portata di caricazione o di scarica-
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.5.10
zione e deve essere tale da evitare pericolose sovrapressioni
Si precisa che, allo scopo della valutazione dell’entità delle nelle tubolature e nelle manichette per il carico.
perdite del carico nel caso di avaria delle tubolature o
manichette del carico, tale avaria deve essere assunta 4 Zolfo (fuso)
totale.

4.1 Impianti antincendio


3 Ossido di propilene e miscele di
ossido di etilene e ossido di propi- 4.1.1 Protezione delle cisterne del carico
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.10
lene aventi un contenuto di ossido di
etilene non superiore al 30% in Le cisterne del carico devono essere protette da un
impianto fisso di estinzione incendi a CO2, secondo le pre-
massa scrizioni in Parte C, Capitolo 4 o da un impianto d’estin-
zione a vapore. In quest’ultimo caso deve essere previsto un
3.1 Pulizia delle cisterne impianto d’essiccamento delle cisterne per impedirne la
corrosione dopo l’uso del vapore.
3.1.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.8.3 4.1.2 Ugelli per il CO2
Nell’attesa di un emendamento al riguardo da parte RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.10
dell’IMO, si precisa che la formulazione iniziale del testo Nelle condizioni normali d’esercizio gli ugelli che man-
del paragrafo 15.8.3 dell’IBC Code "Prima di trasportare dano il CO2 alle cisterne del carico devono essere chiusi
questi prodotti, ........" deve essere intesa come segue: con un disco di rottura allo scopo di impedire l’eventualità
"Prima della caricazione iniziale con questi prodotti e che i tubi di mandata possano essere tappati dallo zolfo. Gli
prima di ogni caricazione con questi prodotti successiva ugelli devono essere situati nella parte superiore della
alla caricazione con altri prodotti". cisterna, al di sopra del livello del liquido.

54 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 15

Figura 1 : Tenuta

GIRANTE ALIMENTAZIONE D’ACQUA


LANTERNA
GUARNIZIONE

CAMICIA
ALBERO

5 Acidi 7 Carichi protetti da addittivi

7.1 Precauzioni contro l’ostruzione dovuto


5.1 Apparecchiature elettriche
alla polimerizzazione
5.1.1
7.1.1 Sistemazioni
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.11.5 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.13.6
Negli spazi chiusi adiacenti alle cisterne ed ai depositi del I suddetti impianti, oltre ad essere progettati in modo da
carico sono ammessi materiali ed apparecchiature elettri- evitare di essere ostruiti internamente a causa della forma-
che conformi a quanto precisato nel paragrafo 10.1.2 zione di polimeri, devono avere le valvole di pres-
dell’IBC Code. sione/vuoto ed i dispositivi tagliafiamma sistemati in modo
da essere facilmente accessibili per l’ispezione e la manu-
tenzione.
5.2 Apparecchiature per la rivelazione delle
perdite del carico 8 Prodotti che hanno una tensione di
vapore maggiore di 0,1013 MPa
5.2.1 Rivelatori delle perdite (1,013 bar) assoluti a 37,8 °C
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.11.7
8.1 Generalità
Le apparecchiature per la rivelazione delle perdite suddette
devono essere almeno due e devono essere progettate e 8.1.1 Sistemazioni per mantenere la temperatura
tarate per rivelare perdite del carico negli spazi adiacenti del carico al di sotto del punto d’ebollizione
alle cisterne ed ai depositi del carico. Tali apparecchiature RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.14.1
possono essere costituite da un pHmetro, da un rivelatore di
a) Qualsiasi impianto installato al fine di mantenere la
gas, atto a rivelare la presenza di miscele di aria e di idro-
temperatura del carico al di sotto della sua temperatura
geno, ritenuto di tipo idoneo dalla Società, o da altri sistemi
di ebollizione deve essere realizzato a soddisfazione
idonei. Le apparecchiature possono essere di tipo fisso o
della Società.
portatile; qualora sia installato un impianto fisso, deve
essere provveduta anche un’apparecchiatura portatile. b) Qualora si intenda, invece, progettare le cisterne ed i
depositi per il carico specificatamente per il trasporto
dei prodotti trattati nel paragrafo 15.7 dell’IBC Code, le
6 Prodotti tossici cisterne ed i depositi per il carico devono essere in
grado di resistere alla tensione di vapore dei prodotti
stessi corrispondente alla temperatura di 45 °C.
6.1 Tubolature di ritorno a terra
8.2 Ritorno a terra dei vapori
6.1.1 Valvole sui collegamenti per il ritorno a terra
8.2.1 Valvole sul collegamento per il ritorno a terra
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.12.2
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.14.4
I suddetti impianti devono essere dotati di una valvola di I suddetti impianti devono essere dotati di una valvola di
intercettazione e di una flangia cieca in corrispondenza del intercettazione e di una flangia cieca in corrispondenza del
ritorno a terra dei vapori. ritorno a terra dei vapori.

Regolamenti RINA 2008 55


Parte E, Cap 8, Sez 15

9 Prescrizioni particolari per i locali zione dati per fornire indicazioni digitali o analogiche ubi-
cate ad esempio in una zona della plancia, l’indipendenza
pompe del carico
dei circuiti deve essere mantenuta almeno fino a queste
unità. L’alimentazione deve essere derivata da un quadro di
9.1 Chiarimenti distribuzione.
9.1.1
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.18 10.1.4 Allarmi nella centrale di controllo del carico
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
In merito alla possibilità di accettare in casi particolari la
sistemazione di locali pompe del carico al di sotto del Qualora nella centrale di controllo del carico o in una zona
ponte, si precisa che non vi sono in pratica casi in cui si della plancia sia installata una unità modulare, devono
possa accettare tale sistemazione. essere date, per ciascuna delle funzioni di cui in a), b) o c),
indicazioni separate per il livello e per gli allarmi ottici.
10 Controllo dei rigurgiti del carico Deve essere dato anche un allarme acustico; non è necessa-
rio che esso sia singolo per ogni funzione non essendo
distinguibile. Deve essere previsto un allarme acustico
10.1 Indipendenza fra gli impianti anche nella zona del carico.
10.1.1 Indicatori di livello 10.1.5 Allarmi quando non è prevista una centrale
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 per il controllo del carico
In quasi tutti casi in cui, per il trasporto di un prodotto, è RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
prescritto un allarme di alto livello o il controllo del rigur-
a) Qualora non esista la centrale di controllo del carico,
gito del carico, è prescritto anche un indicatore di livello di
un allarme ottico ed acustico deve essere posizionato
tipo chiuso.
nella stazione di controllo del carico, che generalmente
10.1.2 Separazione dei sensori degli indicatori di coincide con la plancia.
livello b) Gli allarmi ottici ed acustici di alto livello e di controllo
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 del rigurgito del carico devono essere posizionati in
Pertanto una cisterna destinata al trasporto del suddetto pro- modo tale da poter essere facilmente uditi e notati dal
dotto deve essere provvista di: personale addetto alle operazioni di caricazione e scari-
cazione. Si richiama l’attenzione sul fatto che tali
a) indicatore di livello
allarmi sono generalmente raggruppati in due segnali
b) allarme di alto livello indipendenti per cui non è possibile individuare diretta-
c) controllo del rigurgito. mente la cisterna del carico dalla quale proviene la
I sensori per i dispositivi di cui in a), b) e c) devono essere segnalazione di allarme. In tali casi il Comando di
separati; tuttavia quelli per i dispositivi di cui in b) e c) bordo deve provvedere affinchè una persona sia pre-
(micro-interruttori, camere di tipo galleggiante, dispositivi sente presso la stazione di controllo del carico al fine di
elettronici, ecc.) possono essere contenuti in una stessa poter avvisare il personale addetto alle operazioni di
sezione di tubo metallico. caricazione sul ponte di coperta.

10.1.3 Circuiti elettronici ed idraulici per i sensori 10.1.6 Prove dei sensori
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19 RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 15, 15.19
I circuiti elettronici pneumatici od idraulici richiesti per i I dispositivi per la prova dei sensori devono essere sistemati
sensori dei dispositivi di cui in a), b) e c) devono essere al di fuori delle cisterne, anche se non è proibito l’ingresso
indipendenti tra loro in modo tale che un guasto ad uno entro le cisterne pulite dai prodotti. Sono accettabili prove
qualsiasi di essi non metta fuori servizio anche qualsiasi di simulazione dei circuiti elettronici o dei circuiti che sono
degli altri. Qualora vengano impiegate unità di elabora- dotati di dispositivi di autocontrollo.

56 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 16

SEZIONE 16 PRESCRIZIONI OPERATIVE ED ULTERIORI


MISURE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
MARINO

1 Generalità

1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione, in
quanto le prescrizioni dei Capitoli 16 e 16A dell’IBC Code
contengono disposizioni operative che non sono obbligato-
rie per la classifica.

Regolamenti RINA 2008 57


Parte E, Cap 8, Sez 17

SEZIONE 17 SOMMARIO DELLE PRESCRIZIONI MINIME

1 Generalità

1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è priva di contenuti in quanto non ci sono
prescrizioni addizionali o alternative a quelle indicate nel
Capitolo 17 dell'IBC Code.

58 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 18

SEZIONE 18 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI AI QUALI NON SI


APPLICA IL PRESENTE CAPITOLO

1 Generalità

1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
18 dell’IBC Code.

Regolamenti RINA 2008 59


Parte E, Cap 8, Sez 19

SEZIONE 19 ELENCO DEI PRODOTTI TRASPORTATI ALLA


RINFUSA

1 Generalità

1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
19 dell’IBC Code.

60 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 8, Sez 20

SEZIONE 20 TRASPORTO DI RESIDUI LIQUIDI DI PRODOTTI


CHIMICI

1 Generalità

1.1
1.1.1 Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano
in aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo
20 dell’IBC Code.

Regolamenti RINA 2008 61


Parte E, Cap 8, Sez 21

SEZIONE 21 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI REQUISITI


PER IL TRASPORTO DEI PRODOTTI SOGGETTI
ALL’IBC CODE

1 Generalità

1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Non vi sono prescrizioni in questa Sezione che siano in
aggiunta o in alternativa a quanto prescritto nel Capitolo 21
dell’IBC Code.

62 Regolamenti RINA 2008


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 9

NAVI PER IL TRASPORTO DI GAS LIQUEFATTI

SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E POSIZIONE
DELLE CISTERNE DEL CARICO
SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO
SEZIONE 5 RECIPIENTI IN PRESSIONE DI PROCESSO E IMPIANTI DI
TUBOLATURE IN PRESSIONE PER LIQUIDI E VAPORI
SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE
SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA PRESSIONE E DELLA TEMPERATURA DEL
CARICO
SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS PER I DEPOSITI DEL CARICO
SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA
SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI
SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI
SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL CARICO
SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE (INDICATORI DI LIVELLO, DISPOSITIVI PER LA
RIVELAZIONE DELLA PRESENZA DI VAPORI)
SEZIONE 14 PROTEZIONE DEL PERSONALE
SEZIONE 15 LIMITI DI RIEMPIMENTO DEI DEPOSITI DEL CARICO
SEZIONE 16 IMPIEGO DEL CARICO COME COMBUSTIBILE
SEZIONE 17 PRESCRIZIONI PARTICOLARI
SEZIONE 18 PRESCRIZIONI OPERATIVE
SEZIONE 19 RIASSUNTO DELLE PRESCRIZIONI MINIME

Regolamenti RINA 2008 63


Parte E, Cap 9, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Campo di applicazione • Capitolo 1, Sezione 1.5 - Visite e certificazione


• Capitolo 2, Sezione 2.4 - Condizioni di caricazione
1.1 Applicabilità • Capitolo 2, Sezione 2.5 - Ipotesi relative alla falla
• Capitolo 2, Sezione 2.7 - Ipotesi relative all'allagamento
1.1.1 Prescrizioni dell’IGC Code e dei Regolamenti • Capitolo 2, Sezione 2.8 - Norme relative alla falla
della Società (1/7/2006) • Capitolo 2, Sezione 2.9 - Criteri di sopravvivenza
a) Le navi progettate per il trasporto di gas liquefatti • Capitolo 11, Protezione antincendio ed estinzione degli
devono essere in accordo con le prescrizioni della ver- incendi
sione più aggiornata dell' “International Code for the • Capitolo 14, Mezzi per la protezione del personale
Construction and Equipment of Ships Carrying Liquefied • Capitolo18 - Prescrizioni operative.
Gases in Bulk (IGC Code)” compreso il primo gruppo di
emendamenti all’IGC Code di cui alla risoluzione IMO Queste prescrizioni vengono applicate dalla Società, qua-
MSC 30(61) e degli emendamenti 2000, in accordo con lora esso agisca per conto dell’Amministrazione di bandiera
la risoluzione IMO MSC 103(73). della nave, entro i limiti della delega (vedere [1.1.7]).
Nel presente Regolamento la dizione “IGC Code” è 1.1.3 Caricazione di prodotti non elencati nell’IGC
usata per fare riferimento a detto Codice ad ai suoi Code
emendamenti. Pertanto per le navi per le quali è richie- Le prescrizioni dell’IGC Code e le prescrizioni addizionali
sta la notazione di servizio liquefied gas carrier, del presente Capitolo sono anche applicabili a prodotti
secondo quanto indicato in Parte A, Cap 1, Sez 2, nuovi, che possono essere considerati rientranti nel campo
[4.5.5], le prescrizioni dell'IGC Code devono essere di applicazione delle presenti norme, ma che non sono al
considerate come prescrizioni regolamentari con le momento elencati nella tabella del Capitolo 19 dell’IGC
eccezioni indicate in [1.1.2]. Code.
b) Le prescrizioni del presente Capitolo sono addizionali 1.1.4 Prodotti di particolare pericolosità
rispetto alle prescrizioni dell'IGC Code, come emen-
La Società si riserva il diritto di stabilire prescrizioni e/o
dato. Le presenti prescrizioni comprendono prescrizioni
condizioni addizionali a quelle delle presenti norme per il
addizionali obbligatorie ai fini della classificazione,
trasporto alla rinfusa di prodotti, non elencati nella tabella
nonché interpretazioni dell'IGC Code da parte della
del Capitolo 19 dell’IGC Code, che presentino pericoli
Società che sono anche considerate obbligatorie per la
superiori a quelli contemplati per i prodotti coperti dall’IGC
classificazione.
Code.
c) Il presente Capitolo e l’IGC Code si riferiscono a navi
che trasportano quei prodotti che sono elencati nel 1.1.5 Corrispondenza dell’IGC Code con le
prescrizioni del presente Capitolo 9
Capitolo 19 dell’IGC Code e nella Sez 19 del presente
Capitolo. Tutte le prescrizioni del presente Capitolo fanno riferimento
al Capitolo, Sezione o Paragrafo dell’IGC Code applicabile,
d) Il presente Capitolo e l’IGC Code comprendono prescri- come appropriato.
zioni per il trasporto del carico entro sistemi di conteni-
mento costituiti da depositi strutturali, depositi a 1.1.6 Equivalenze
membrana o depositi indipendenti come descritto in Per quanto riguarda le prescrizioni per la classificazione,
dettaglio nel Capitolo 4 dell’IGC Code e in Sez 4. alle espressioni dell’IGC Code di cui alla Tab 1 deve essere
dato il significato indicato nella Tab 1 stessa.
e) In generale il presente Capitolo si applica alle sistema-
zioni per il contenimento e la movimentazione del 1.1.7 Certificate of Fitness
carico nonché all’interfacciamento fra queste sistema- a) La responsabilità delle interpretazioni delle prescrizioni
zioni ed il resto della nave, che deve essere in accordo dell’IGC Code allo scopo dell’emissione di un "Interna-
con le sezioni applicabili dei Regolamenti relativi allo tional Certificate of Fitness for the Carriage of Liquefied
scafo ed ai macchinari. Gases in Bulk" resta dell’Amministrazione di bandiera
della nave.
1.1.2 Prescrizioni dell’IGC Code che non fanno
parte delle prescrizioni per la b) Qualora la Società sia delegata da un’Amministrazione
classificazione (1/1/2007) ad emettere il "Certificate of Fitness for the Carriage of
Liquefied Gases in Bulk" per suo conto, o qualora la
Le seguenti prescrizioni dell’IGC Code non devono essere
Società sia autorizzata a svolgere verifiche o visite per
considerate prescrizioni per la classificazione:
conto di un’Amministrazione allo scopo di dare a
• Capitolo 1, Sezione1.4 - Equivalenze quest’ultima la possibilità di emanare il "Certificate of

Regolamenti RINA 2008 65


Parte E, Cap 9, Sez 1

Fitness for the Carriage of Liquefied Gases in Bulk", o richieste in altre parti dei Regolamenti per quelle parti della
qualora alla Società sia richiesto di certificare l’ade- nave che non sono influenzate dal carico trasportato, come
renza alle prescrizioni dell’IGC Code, la Società garan- applicabile.
tirà la piena rispondenza alle prescrizioni dell’IGC
Code, comprese le prescrizioni operative indicate in 4 Prove delle apparecchiature per il
[1.1.2]. carico
2 Prescrizioni aggiuntive 4.1 Scopo
2.1 Sistemazioni per il rimorchio in emer- 4.1.1 Prove in condizioni di esercizio
genza Tutte le apparechiature a cui si applica il presente Capitolo
devono essere provate in condizioni di esercizio effettive.
2.1.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza devono
essere previste per le navi gasiere con portata lorda uguale 4.1.2 Prove da effettuare quando la nave viene
o superiore a 20000 t, in accordo con le prescrizioni in caricata
Parte B, Cap 10, Sez 4, [4].
Le prove che possono essere eseguite solo quando la nave
viene caricata devono essere eseguite in occasione della
Tabella 1
prima caricazione della nave.

Significato valido solo ai fini 4.2 Estensione delle prove


Espressione dell’IGC Code
della classificazione
Amministrazione Società 4.2.1 Procedure di prova delle apparecchiature del
carico
IBC Code o Chemical Code Capitolo 8 della Parte E dei
La procedura di prova delle apparecchiature per il carico
Regolamenti
deve essere inviata alla Società per esame.
Normativa riconosciuta Regolamento
4.2.2 Navi con impianti di refrigerazione meccanica
2.2 Macchine di governo Le navi con unità di refrigerazione meccanica devono
essere sottoposte ad una procedura di prova iniziale per
2.2.1 Ulteriori prescrizioni per le macchine di governo controllare l’idoneità dell’impianto rispetto alle prescrizioni
delle navi gasiere con portata lorda uguale o superiore a applicabili. L’annotazione dei dati dell’impianto di relique-
10000 t sono in Cap 7, Sez 4, [7]. fazione, come pure la durata di funzionamento e le condi-
zioni ambiente, può essere effettuata durante il primo
3 Documentazione da inviare viaggio con carico.
3.1 4.2.3 Impiego del carico come combustibile
3.1.1 La Tab 2 elenca i disegni, le informazioni. le analisi, Gli impianti per l’uso del carico come combustibile sono
ecc. che devono essere inviati in aggiunta alle informazioni soggetti a procedure speciali di prova.

66 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 1

Tabella 2 : Documenti da inviare

N. A/I Documento
1 I Elenco dei prodotti da trasportare, comprendente l’indicazione di massima pressione di vapore, temperatura mas-
sima del liquido e di altre condizioni di progetto importanti
2 I Piano generale, indicante la posizione dei depositi del carico, delle casse del combustibile liquido, delle casse e
cisterne di zavorra e per altri servizi
3 A Piano delle zone pericolose per la possibile presenza di gas
4 A Posizione degli spazi vuoti ed accessi alle zone pericolose per la possibile presenza di gas
5 A “Air locks” fra zone sicure e zone pericolose per la possibile presenza di gas
6 A Sistemazione delle condotte di ventilazione negli spazi pericolosi per la possibile presenza di gas e nelle zone adia-
centi a detti spazi
7 A Particolari della struttura dello scafo in corrispondenza dei depositi del carico, compresa la sistemazione dei sup-
porti e delle selle dei depositi, i dispositivi anti-galleggiamento ed anti sollevamento, i dispositivi di tenuta del
ponte, ecc.
8 A Calcoli delle temperature dello scafo in tutte le condizioni di progetto del carico
9 A Distribuzione dei tipi e qualità di acciaio determinata in relazione alle temperature effettive previste, ottenute
mediante i calcoli di cui alla voce 8
10 A Analisi delle tensioni dello scafo
11 A Analisi del movimento della nave in mare ondoso, quando un calcolo diretto è preferibile al metodo indicato in
Sez 4
12 A Calcoli della stabilità in condizioni di nave integra e di nave in avaria
13 A Dimensionamenti, materiali e sistemazione del sistema di contenimento del carico, compresa la barriera seconda-
ria, se prevista.
14 A Analisi delle tensioni delle cisterne del carico comprese l’analisi a fatica e l’analisi di propagazione della frattura
per le cisterne di tipo “B”. Questa analisi può essere congiunta con l’analisi indicata alla voce 10
15 I Calcolo dell’adeguatezza della coibentazione, comprendente il tasso d’evaporazione del gas e la potenzialità
dell’impianto di refrigerazione, se esistente, le procedure di raffreddamento ed i gradienti di temperatura durante le
operazioni di carico e scarico
16 A Particolari della coibentazione
17 A Particolari delle scale, accessori e torri nei depositi e nelle cisterne e relativa analisi delle tensioni, se necessario
18 A Particolari dei duomi dei depositi e delle tenute in corrispondenza del ponte
19 A Disegni e calcoli delle valvole di sicurezza
20 A Particolari delle sistemazioni per la movimentazione del carico e per il vapore, comprese le sistemazioni ed i parti-
colari delle tubolature e degli accessori
21 A Particolari delle pompe e dei compressori del carico
22 A Particolari dei recipienti in pressione di processo e della sistemazione delle valvole ad essi relative
23 A Impianti di sentina e di zavorra nella zona del carico
24 A Impianto di degassificazione nei depositi del carico compreso l’impianto di gas inerte
25 A Impianti di drenaggio, inertizzazione e pressurizzazione degli spazi fra le barriere
26 A Impianto di ventilazione nella zona del carico
27 A Impianto di riscaldamento della struttura dello scafo, se esistente
28 A Disegno diagrammatico dell’impianto di refrigerazione e reliquefazione, se esistente
29 A Particolari delle apparecchiature elettriche installate nella zona del carico, compreso l’elenco delle apparecchiature
certificate di sicurezza per l’uso in zone pericolose ed i particolari della messa a terra delle cisterne e delle tubola-
ture del carico
30 A Diagramma dell’impianto elettrico nella zona del carico
31 A Impianto per la rivelazione dei gas
32 A Strumentazione dei depositi, compreso l’impianto per il controllo delle temperature del carico e delle strutture
dello scafo
33 A Impianto degli arresti in emergenza
34 A Impianto di scaricazione d’emergenza del carico a mare, se esistente
35 A Particolari delle apparecchiature e degli impianti antincendio nella zona del carico

Regolamenti RINA 2008 67


Parte E, Cap 9, Sez 1

N. A/I Documento
36 A Descrizione delle operazioni di caricazione e scaricazione, compresi i limiti di riempimento dei depositi del carico
37 A Procedure per le prove e l’ispezione dei depositi del carico
38 Per i macchinari che usano gas come combustibile
I a) Piano generale dell’impianto dei macchinari
I b) Descrizione dell’intero impianto
A c) Schema delle tubolature del gas per i macchinari
A d) Elenco completo delle apparecchiature di sicurezza, rivelazione dei gas e d’avvertimento
A e) Disegni delle caldaie
I f) Disegni particolareggiati delle apparecchiature per l’immissione del gas e del combustibile liquido
I g) Caratteristiche del gas
A h) Piano generale dell’impianto per il trattamento del gas, compresi i compressori del gas, i motori primi ed i pre-
riscaldatori del gas
A i) Disegni dei depositi del gas
A j) Disegni dei compressori del gas e preriscaldatori
Nota 1: A = da inviare all’approvazione in quadruplice copia
I = da inviare per conoscenza in duplice copia

68 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 2

SEZIONE 2 POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVENZA DELLA NAVE E


POSIZIONE DELLE CISTERNE DEL CARICO

1 Bordo libero e stabilità allo stato Cap 11, Sez 2, [3] ed un fascicolo di istruzioni sulla stabi-
lità e sull’assetto come specificato in Parte B, Cap 3, App 2.
integro
2 Posizione delle cisterne del carico
1.1 Stabilità allo stato integro

1.1.1 Generalità 2.1 Depositi del carico sul ponte


RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.2.2 2.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.6.1
La stabilità della nave per le condizioni di carico definite in
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.8], deve soddisfare le prescri- I depositi del carico poste sul ponte devono distare non
zioni definite in Parte B, Cap 3, Sez 2. meno di 760 mm dalla murata.

1.1.2 Effetto degli specchi liberi dei liquidi 3 Ipotesi relative all’allagamento
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.2.3
L’effetto degli specchi liquidi liberi deve essere calcolato in 3.1 Tubi, condotte e cofani nella zona
accordo con le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2, dell’avaria
[4].
3.1.1 Robustezza delle strutture interne
1.1.3 Informazioni da fornire Gallerie, condotte, tubi, porte, paratie e ponti che possono
formare contorni stagni di spazi intatti in caso di un’avaria
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 2, 2.2.5
ipotizzata convenzionale, devono avere robustezza minima
Al Comandante della nave devono essere forniti un adeguata a resistere alla pressione corrispondente al mas-
Manuale di caricazione come specificato in Parte B, simo galleggiamento di equilibrio in condizioni di avaria.

Regolamenti RINA 2008 69


Parte E, Cap 9, Sez 3

SEZIONE 3 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Segregazione della zona del carico 2 Locali d’alloggio, locali di servizio,


locali macchine e stazioni di
1.1 Segregazione delle stive comando

1.1.1 Posizione dell’elica trasversale di prora 2.1 Generalità

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.1.1 2.1.1 Locali di alloggio


RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.1
E’ permesso sistemare eliche trasversali di manovra a prora- La Fig 1 indica alcune sistemazioni accettabili ed alcune
via dei depositi del carico. sistemazioni non accettabili dei locali d’alloggio rispetto ai
depositi del carico.
1.2 Sistemi di contenimento del carico per i 2.1.2 Precauzioni contro i vapori pericolosi
quali la barriera secondaria non è richie- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.2
sta La rispondenza alle disposizioni applicabili nei paragrafi
dell’IGC Code ed in particolare nei paragrafi 3.2.4, 3.8,
1.2.1 Separazione fra i depositi del carico 8.2.10 e 12.1.6, come applicabile, garantisce anche la
rispondenza alle disposizioni di cui nel paragrafo 3.2.2
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.1.2
dell’IGC Code relative alle precauzioni contro i vapori peri-
I depositi del carico possono essere separati fra di loro da colosi.
un’unica paratia. Qualora sia sistemata un’intercapedine, in 2.1.3 Spazi sistemati a proravia della zona del
luogo di una paratia semplice, la stessa può essere utiliz- carico
zata come cisterna di zavorra purché essa sia approvata RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.4
dalla Società in base a considerazioni speciali.
Gli accessi e le aperture a locali di servizio ubicati a prora-
via della zona del carico non devono essere prospicienti a
1.3 Sistemi di contenimento del carico per i tale zona.
quali è richiesta la barriera secondaria 2.1.4 Sbocchi d’aria
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.4
1.3.1 Separazione fra i depositi del carico
Le prescrizioni relative alle prese d’aria nel paragrafo 3.2.4
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.1.3 dell’IGC Code devono essere considerate applicabili anche
agli sbocchi della ventilazione. Questa interpretazione si
La prescrizione di cui in [1.2.1] è applicabile anche in que- applica anche alle prescrizioni dei paragrafi 3.2.2, 3.8.4 e
sto caso. 8.2.10 dell’IGC Code.

Figura 1 : Accettabilità di angoli in comune fra le stive del carico e gli altri spazi

ACCETTABILE ACCETTABILE
LOCALI ALLOGGIO LOCALI ALLOGGIO

STIVA SENZA STIVA SENZA


LOCALE BARRIERA SECONDARIA LOCALE BARRIERA SECONDARIA
MACCHINE MACCHINE

ACCETTABILE NON ACCETTABILE


LOCALI ALLOGGIO LOCALI
LOCALIALLOGGIO
ALLOGGIO

STIVA CON BARRIERA STIVA SENZA


LOCALE LOCALE
SECONDARIA BARRIERA SECONDARIA
MACCHINE MACCHINE

70 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 3

2.1.5 Porte prospicienti la zona del carico di un ponte o di una paratia. Le stesse condizioni devono
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.4 essere soddisfatte anche quando i locali pompe del carico e
Le porte prospicienti la zona del carico o sistemate in zone i locali compressori del carico, ubicati nella zona del
proibite sui lati della nave devono esclusivamente dare carico, hanno una paratia in comune con i locali di alloggio
accesso a depositi di apparecchiature relative al carico o e di servizio, le stazioni di comando e i locali macchine di
alla sicurezza, centrali di comando delle operazioni del Categoria A.
carico, locali contenenti docce di decontaminazione o
3.1.2 Apparecchiature elettriche nei locali pompe
dispositivi per il lavaggio degli occhi. del carico e nei locali compressori del carico
Qualora tali porte siano permesse, detti locali non devono RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.3
dare accesso ad altri spazi coperti dalle prescrizioni del
I locali pompe del carico e/o i locali compressori del carico
paragrafo 3.2.4 dell’IGC Code e le pareti comuni con detti
di navi adibite al trasporto di gas infiammabili non devono
spazi devono essere costituite da paratie di classe A60.
contenere apparecchiature elettriche, salvo quanto stabilito
2.1.6 Deroghe, aperture di ventilazione e tipi di nel capitolo 10 dell’IGC Code, od altre fonti di ignizione
chiusure quali motori a combustione interna o motrici a vapore con
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.6 temperatura di funzionamento che possa provocare
l’accensione o l’esplosione di eventuali miscele di tali gas
La prescrizione di sistemare sulle prese d’aria e sulle aper-
con l’aria.
ture di ventilazione di navi che trasportano prodotti tossici
dispositivi di chiusura azionabili dall’interno dello spazio
servito si applica ai locali nei quali sono sistemati le appa- 4 Sistemazione degli accessi
recchiature radio, le apparecchiature principali per la navi-
gazione, le cabine, le mense dell’equipaggio, i locali 4.1 Accesso ai compartimenti nella zona del
igiene, gli ospedali, le cucine, ecc. ma non si applica agli carico
spazi che non sono normalmente frequentati, quali depositi
sul ponte, depositi nel castello di prora, cofani dei motori, 4.1.1 Generalità
locali macchine di governo, officine. La prescrizione non si RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
applica alle centrali per il comando delle operazioni del
carico sistemate nella zona del carico. Le vie di passaggio previste al di sopra al di sotto dei depo-
siti del carico devono avere almeno l’area di sezione pre-
Quando è prescitta una chiusura interna, detta prescrizione scritta nel paragrafo 3.5.3.1 dell’IGC Code.
è applicabile sia alle prese che agli sbocchi d’aria di venti-
lazione. 4.1.2 Passaggi attraverso i depositi del carico
I dispositivi di chiusura devono essere ragionevolmente sta- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
gni ai gas. Normali valvole d’acciaio incernierate prive di
Allo scopo di soddisfare le disposizioni dei paragrafi 3.5.1 e
guarnizioni/tenute non sono considerate in genere accetta-
3.5.2 dell’IGC Code si applicano le prescrizioni seguenti:
bili.
a) Qualora sia richiesto che il Tecnico possa passare fra la
2.1.7 Aperture per la rimozione di macchinari superficie piana o curva da ispezionare ed elementi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.2.6 strutturali, quali bagli, rinforzi, costole, anguille, ecc., la
Possono essere accettate lamiere imbullonate di classe A 60 distanza fra la superficie ed il lembo libero degli ele-
per la rimozione di macchinari sulle paratie prospicienti la menti strutturali deve essere pari ad almeno 380 mm. La
zona del carico, purché sia sistemata una targa con l’avver- distanza fra la superficie da ispezionare e la superficie
timento che dette lamiere possono essere aperte solamente alla quale sono collegati i sopra menzionati elementi
quando la nave si trova in condizione libera da gas. strutturali, p.e. ponte, paratia o fasciame, deve essere
pari ad almeno 450 mm nel caso che la superficie del
deposito sia curva (p es. nel caso di depositi di tipo C) o
3 Locali pompe del carico e locali 600 mm nel caso che la superficie del deposito sia
compressori del carico piana (p.e. nel caso di cisterne di tipo A) (vedere Fig 2).

3.1 Sistemazione dei locali pompe del Figura 2 : Passaggio minimo al di sopra dei
carico e dei locali compressori del depositi del carico
carico struttura della nave
600/450

3.1.1 Concetto del guasto singolo passaggio


380

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.3


Quando viene ammessa la sistemazione di locali pompe
del carico e di locali compressori del carico all’estremità
deposito del carico
poppiera dell’ultima stiva di poppa, la paratia che separa i
suddetti locali dai locali di alloggio e di servizio, dalle sta- b) Qualora non sia richiesto che il Tecnico possa passare
zioni di comando e dai locali macchine di Categoria A fra la superficie da ispezionare e qualsiasi parte della
deve essere ubicata in modo tale da evitare che i gas pene- struttura, per ragioni di visibilità la distanza fra il lembo
trino nei locali sicuri suddetti attraverso una singola rottura libero degli elementi strutturali e la superficie da ispe-

Regolamenti RINA 2008 71


Parte E, Cap 9, Sez 3

zionare deve essere almeno pari al maggiore fra 50 mm ed approssimativamente parallele alle quali non siano
e metà della larghezza della piattabanda della struttura applicati rinforzi strutturali, la distanza fra queste super-
(vedere Fig 3). fici deve essere pari ad almeno 600 mm (vedere Fig 5).

Figura 3 : Distanza minima delle strutture dai e) La distanza minima tra il pozzetto del deposito del
depositi del carico per permettere l’ispezione carico e la struttura adiacente del doppio fondo in corri-
visiva spondenza del pozzetto d’aspirazione non deve essere
minore di quanto indicato in Fig 6. In caso di assenza di
un pozzetto d’aspirazione la distanza fra il pozzetto del

600/450
b
passaggio
380
deposito del carico ed il cielo del doppio fondo non
deve essere inferiore a 50 mm.
deposito del carico il maggiore tra b/2 e 50
f) La distanza fra il duomo dei depositi del carico e la
c) Qualora per ispezionare una superficie curva il Tecnico struttura del ponte non deve essere inferiore a 150 mm
debba passare tra detta superficie ed un’altra superficie (vedere Fig 7).
piana o curva sulla quale non vi siano rinforzi struttu-
rali, la distanza fra le due superfici deve essere pari ad g) Se necessarie per l’ispezione possono essere sistemate
almeno 380 mm (vedere Fig 4). Qualora non sia richie- impalcature fisse o mobili. Tali impalcature non devono
sto che il Tecnico passi fra la superficie curva e l’altra ridurre le distanze prescritte nel paragrafo 3.5.3
superficie, potrà essere accettata una distanza minore di dell’IGC Code.
380 mm tenendo conto della forma della superficie h) Se sono sistemate condotte di ventilazione fisse o
curva. mobili in accordo con le prescrizioni del paragrafo 12.2
d) Se per l’ispezione di una superficie pressoché piana il dell’IGC Code tali condotte non devono ridurre le
Tecnico deve passare fra due superfici pressoché piane, distanze prescritte nel paragrafo 3.5.3 dell’IGC Code.

Figura 4 : Passaggio minimo fra superfici curve

superficie piana della


struttura della nave
380

380
deposito del carico

Figura 5 : Passaggio minimo fra superfici piane Figura 6 : Distanza minima tra il pozzetto del
deposito del carico ed il cielo del doppio fondo
600

superficie piana
superficie 600 della struttura
piana del 450
della nave
deposito
0
38

del carico cielo del doppio fondo

gradino
150

della
scala di
150
accesso

72 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 3

Figura 7 : Distanza minima fra il duomo del carico 4.1.4 Intercapedini


e le strutture del ponte
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
(6)
Le intercapedini, quando sistemate, devono avere dimen-
sioni sufficienti per dare libero accesso a tutte le loro parti.
150
La larghezza delle intercapedini non deve essere minore di
600 mm.
struttura del ponte

4.1.5 Gallerie tubi

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5

Le gallerie tubi devono avere spazio sufficiente da permet-


tere le ispezioni dei tubi. I tubi di dette gallerie devono
4.1.3 Passaggi attraverso boccaportelli e passi essere installati il più in alto possibile rispetto al fondo della
d’uomo
nave.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
Le seguenti prescrizioni si applicano per soddisfare le pre- 4.1.6 Accessi alle gallerie tubi
scrizioni nel paragrafo 3.5.3 dell’IGC Code:
a) La locuzione “apertura minima libera non inferiore a RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.5
600 x 600 mm” significa che tali aperture possono avere
Non sono permessi accessi alle gallerie tubi mediante passi
gli angoli arrotondati con un raggio non maggiore di
100 mm (vedere Fig 8). d’uomo nel locale macchine.

b) la locuzione “apertura minima libera non inferiore a


600 x 800 mm” comprende anche un’apertura delle 4.2 Accesso agli spazi di prora
dimensioni indicate in Fig 9:
c) Aperture circolari di accesso in depositi del carico di 4.2.1 (1/7/2006)
tipo C devono avere un diametro non inferiore a 600 Le navi gassiere devono essere fornite di una passerella fra
mm.
la sovrastruttura o tuga poppiera e il cassero di prora,
Figura 8 : Dimensione minima di un boccaportello ovvero una sistemazione equivalente in accordo con la
orizzontale Convenzione internazionale sul Bordo Libero, 1966, e rela-
tivi emendamenti.

4.2.2 (1/7/2006)
100
Le navi gassiere devono essere dotate dei mezzi per permet-
tere all'equipaggio di accedere in sicurezza alla prora anche
600

in cattive condizioni meteorologiche. Tali mezzi devono


essere a soddisfazione della Società.

Nota 1: La Società considera accettabili mezzi che siano conformi


alle "Guidelines" adottate dal "Maritime Safety Committee"
dell'IMO con la Risoluzione MSC.62(67) del 5/12/1996.
600

5 “Air locks”
Figura 9 : Dimensione minima dei passi d’uomo
5.1 Sistemazione

300
5.1.1

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.1


800

300
Gli “air locks” devono essere sistemati in modo da provve-
dere un facile passaggio e devono coprire una superficie di
ponte non minore di 1,5 m2. Gli “air locks” devono essere
600 mantenuti privi di ostruzioni e non possono essere utilizzati
per altri usi, quale zona di deposito.

Regolamenti RINA 2008 73


Parte E, Cap 9, Sez 3

5.2 Allarmi prima di energizzare le apparecchiature elettriche "non di


sicurezza".
5.2.1 Lampade di segnalazione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.3 6 Sistemazioni degli impianti di sen-
tina, zavorra e combustibile liquido
Gli impianti di allarme devono essere del tipo a sicurezza
intrinseca. Tuttavia, le lampade di segnalazione possono
essere dei tipi di sicurezza autorizzati per i luoghi perico- 6.1 Sistemazione dei drenaggi
losi in cui sono installate.
6.1.1 Drenaggio di spazi asciutti nella zona del
carico
5.3 Apparecchiature elettriche
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.7
5.3.1 Alternative accettabili alla pressione Gli spazi asciutti nella zona del carico devono avere un
differenziale impianto di sentina o drenaggio non collegato col locale
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.4 macchine.

Le seguenti condizioni sono accettabili quale alternativa ai Devono essere sistemati mezzi di sondaggio negli spazi che
dispositivi di controllo della sovrapressione nei locali prov- non sono sempre accessibili.
visti di impianto di ventilazione in grado di effettuare non Deve essere sistemato un impianto di sicurezza contro le
meno di 30 ricambi d’aria all’ora: sovrapressioni e le depressioni o tubi di sfogo d’aria negli
• controllo della corrente o potenza sul circuito di ali- spazi privi di un impianto di ventilazione permanente.
mentazione ai motori elettrici dei ventilatori; o

• sensori di flusso dell’aria ubicati nelle condotte di venti-


6.2 Prescrizioni addizionali relative
lazione. all’impianto di sentina

Nei locali in cui il tasso di ventilazione è inferiore a 30 6.2.1 Funzionamento dell’impianto di sentina negli
ricambi d’aria all’ora o qualora sia sistemata una delle alter- spazi del carico e negli spazi fra le barriere
native di cui sopra, oltre agli allarmi richiesti nel paragrafo RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.7
3.6.3 dell’IGC Code, devono essere prese misure per dise-
nergizzare le apparecchiature elettriche che non siano di Il servizio sentina per le stive contenenti i depositi del
tipo certificato sicuro, qualora più di una porta dell’“air carico e per gli spazi interbarriera deve essere azionabile
lock” venga spostata dalla posizione di chiusura. dal ponte di coperta.

5.3.2 Compressori per l’impianto del gas evaporato 6.2.2 Mezzi per rilevare le perdite

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.4 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.7

Con riferimento ai mezzi per accertareperdite entro le stive


L’assenza della sovrapressione o del flusso d’aria non deve
e/o gli spazi fra le barriere, si precisa quanto segue:
comportare l’arresto dei motori dei compressori utilizzati
per l’impianto del gas evaporato (boil-off) di cui al capitolo • i suddetti mezzi devono essere idonei ad accertare la
16 dell’IGC Code; pertanto, detti motori devono essere del presenza di acqua:
tipo certificato sicuro e la relativa apparecchiatura di
comando deve essere ubicata in luogo non pericoloso. - nelle stive contenenti depositi indipendenti di tipo
C;
Quanto sopra non è applicabile qualora, durante le mano-
- nelle stive e negli spazi fra le barriere al di fuori
vre o le operazioni in porto, sia utilizzato esclusivamente
della barriera secondaria;
combustibile liquido, oppure qualora il sistema di passag-
gio automatico da gas a combustibile liquido, di cui al • i suddetti mezzi devono essere idonei ad accertare la
paragrafo 16.5.4 dell’IGC Code, entri in funzione anche nel presenza di carico liquido negli spazi adiacenti a depo-
caso di arresto dei suddetti motori elettrici senza compor- siti del carico diversi dai depositi indipendenti di tipo C.
tare lo spegnimento della caldaia.
Qualora i suddetti spazi possano essere interessati da
perdite di acqua dalle adiacenti strutture della nave, i
5.4 Ventilazione mezzi in questione devono essere idonei anche a poter
accertare la presenza di acqua.
5.4.1 Ricambi d’aria Qualora i suddetti mezzi siano livellostati di tipo elet-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.6.5 trico, i relativi circuiti devono essere del tipo a sicurezza
intrinseca e le segnalazioni con relativi allarmi devono
Il locale protetto da "air lock" deve essere preventilato per il essere trasdotti in plancia e nella stazione di controllo
tempo necessario ad effettuare almeno 10 ricambi d’aria del carico, se sistemata.

74 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 3

7 Sistemazioni per la caricazione e la quale sia possibile tenere sotto controllo le rampe di
carico/scarico.
scaricazione da prora e da poppa

7.1 Posizione dei dispositivi d’arresto per le 8 Allestimento


pompe del carico ed i compressori del
carico 8.1 Equipaggiamenti
7.1.1 8.1.1 Sistemazioni per il rimorchio in emergenza
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 3, 3.8.7 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
Devono essere sistemati dispositivi per l’arresto delle Cap 10, Sez 4, [4] per le navi con notazione di servizio
pompe del carico e dei compressori del carico e per la liquefied gas carrier con una portata lorda non minore di
chiusura delle valvole del carico da una posizione dalla 20000 t.

Regolamenti RINA 2008 75


Parte E, Cap 9, Sez 4

SEZIONE 4 CONTENIMENTO DEL CARICO

Simboli
k : Coefficiente dipendente dal materiale per 2.2 Pressione interna per depositi indipen-
l’acciaio, definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] denti di tipo B e C

1 Definizioni 2.2.1 Generalità

RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.3.2


1.1 Pressione di progetto per le condizioni
in porto La pressione interna inerziale del liquido deve essere calco-
1.1.1 lata considerando la nave nelle seguenti condizioni mutual-
mente escludentisi:
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.2.6.4
Se la pressione del vapore nelle condizioni “in porto” è • condizione di nave diritta (vedere [2.2.2]),
maggiore di p0, definito in IGC 4.2.6.4, questo valore deve
essere specificato nelle Istruzioni operative per il Coman- • condizione di nave inclinata (vedere [2.2.3]).
dante della Nave.
2.2.2 Accelerazioni in condizioni di nave diritta
1.2 Temperatura di progetto In queste condizioni, la nave incontra onde che producono
1.2.1 Uso di riscaldatori del carico per aumentare la movimenti della nave nel piano X-Z, cioè: "surge" (avanzo),
temperatura del carico "sussulto" e beccheggio.
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.2.7
L’accelerazione adimensionale aβ deve essere ottenuta, per
Qualora sia previsto un riscaldatore del carico, per aumen-
tare la temperatura dello stesso ad un valore accettabile per una arbitraria direzione β, in accordo con la Fig 1, nella
i depositi del carico, devono essere soddisfatte le seguenti quale le accelerazioni d’onda trasversale e verticale rispetti-
prescrizioni: vamente aX e aZ, sono calcolate con la formula in IGC 4.12.
• le tubolature e le valvole interessate devono essere 2.2.3 Accelerazioni in condizioni di nave inclinata
adatte per la temperatura di caricazione di progetto;
• un termometro deve essere installato all’uscita del In queste condizioni, la nave incontra onde che producono
riscaldatore. Deve essere tarato alla temperatura di pro- movimenti della nave nei piani X-Y e Y-Z, cioè: scarroccio,
getto dei depositi e, quando attivato, deve azionare un sussulto, rollio e imbardata.
allarme sia acustico che ottico. Questo allarme deve
essere installato nella stazione di controllo del carico L’accelerazione adimensionale aβ deve essere ottenuta, per
oppure, quando tale stazione non è prevista, in timone- una arbitraria direzione β, in accordo con la Fig 2, nella
ria; quale le accelerazioni d’onda longitudinale e verticale
• la nota seguente deve essere scritta sul "Certificate of fit- rispettivamente aY e aZ, sono calcolate con la formula in
ness": "La minima temperatura ammissibile nel preri- IGC 4.12.
scaldatore del carico è....°C".
2.2.4 Altezze e pressione del liquido

2 Carichi di progetto RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.3.2.2

Le altezze del liquido Zβ devono essere calcolate in


2.1 Pressione interna per le cisterne struttu-
accordo con la Fig 3 in ciascun punto di calcolo del depo-
rali, cisterne a membrana e cisterne indi-
sito.
pendenti di tipo A
2.1.1 Generalità In ciascun punto di calcolo, la pressione interna massima
La pressione interna inerziale del liquido deve essere calco- (Pgd)max deve essere ottenuta per la direzione β che fornisce
lata in accordo con le specifiche prescrizioni in Parte B, il massimo valore di Pgd, in accordo con IGC 4.3.2.2
Capitolo 5. (vedere Fig 4).

76 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 4

Figura 1 : Accelerazione adimensionale in condizione Figura 2 : Accelerazione adimensionale


di nave diritta in condizione di nave inclinata
Piano diametrale Piano diametrale

Centro di gravità del deposito Centro di gravità del deposito

β
β βm
βmax ax

1.0
1.0

β
a

a
y
ax

az
az

Ellissi MEZZERIA
Ellissi In mezzeria NAVE
nave

A 0,05L dalla AE
A 0,05L dalla AE

Figura 3 : Determinazione dell’altezza del liquido Zβ per i punti di pressione 1, 2 e 3

Z
Z b3

3 Zb1
Zb2 b

z ab 1
2
Zb1

b
1
Zb2
Z b3
Z b3
Zb2 Zb1
2
b
ab 3 b
y ab
3 2 1

Regolamenti RINA 2008 77


Parte E, Cap 9, Sez 4

Figura 4 : Determinazione della pressione interna 3.2 Rinforzi ordinari


per i punti di pressione 1, 2 e 3
3.2.1 Spessori netti minimi
Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari deve
1 essere non minore del valore ottenuto, in mm, dalle
seguenti formule:
2
3 tMIN = 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s per L < 220 m
1
Pg tMIN = 3 k1/2 + 4,5 + s per L ≥ 220 m
d dove s è l’intervallo, in m, dei rinforzi ordinari.
2

3 3.3 Travi rinforzate


3.3.1 Spessori minimi netti
> Lo spessore netto delle lamiere che formano le anime delle
>max travi rinforzate deve essere non minore del valore ottenuto,
in mm, dalla seguente formula:
tMIN = 4,1 + 0,015 L k1/2
2.2.5 Densità del carico
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.3.2.2
4 Analisi strutturale dei depositi strut-
Quando la massima massa volumica del liquido trasportato turali
non è nota, devono essere presi in considerazione i
seguenti valori, in t/m3:
4.1 Dimensionamento
• ρL = 0,50 t/m3 per il metano, 4.1.1
• ρL = 0,58 t/m per il propano,
3 RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.1
I dimensionamenti netti del fasciame, dei rinforzi ordinari e
• ρL = 0,60 t/m3 per il butano,
delle travi rinforzate dei depositi strutturali devono essere
• ρL = 0,70 t/m3 per l’ammoniaca (anidra). non minori di quelli ottenuti dalle prescrizioni in Parte B,
Capitolo 7, dove i carichi della trave nave e la pressione
interna devono essere calcolati in accordo con Parte B,
3 Dimensionamenti di scafo Capitolo 5.

3.1 Fasciame 5 Analisi strutturale dei depositi a


3.1.1 Spessori minimi netti (1/7/2002) membrana
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4
5.1 Generalità
Lo spessore netto del fasciame del ponte esposto di resi-
stenza, del ponte del cofano, delle paratie di cisterna e 5.1.1 Le sollecitazioni specifiche ammissibili e/o le defor-
delle paratie stagne, entro o delimitanti l'estensione longitu- mazioni della trave nave indicate dal Progettista, devono
dinale della zona del carico, deve essere non minore dei essere tenute in considerazione nel determinare i dimensio-
valori specificati in Tab 1. namenti.

Tabella 1 : Spessore minimo netto del fasciame del ponte di coperta di resistenza, del ponte del cofano, delle
paratie di cisterna e stagne

Fasciame Spessore minimo netto, in mm


Ponte di coperta resistente e ponte del cofano in sezione maestra Struttura longitudi- 1,6 + 0,032 L k1/2 + 4,5 s per L < 220
nale 6 k1/2 + 5,7 + s per L ≥ 220
Struttura trasver- 1,6 + 0,04 L k1/2 + 4,5 s per L < 220
sale 6 k1/2 + 7,5 + s per L ≥ 220
Ponte di coperta resistente e ponte del cofano alle estremità e tra le 2,1 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s
boccaporte
Paratie di cisterna 1,7 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s
Paratie stagne 1,3 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s
Nota 1:
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello di lamiera.

78 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 4

5.2 Dimensionamenti • l’estensione del modello deve essere conforme alle pre-
scrizioni in [7.2.2],
5.2.1
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.2 • i carichi d’onda sulla trave nave e le pressioni dovute
all’onda da applicare al modello devono essere con-
I dimensionamenti netti del fasciame, dei rinforzi ordinari e formi alle prescrizioni in [7.2.3],
delle travi rinforzate dei depositi a membrana devono
• i carichi inerziali da applicare al modello devono essere
essere non minori di quelli ottenuti dalle prescrizioni in
conformi alle prescrizioni in [7.2.4].
Parte B, Capitolo 7, dove i carichi della trave nave e la pres-
sione interna devono essere calcolati in accordo con le spe- 7.2.2 Estensione del modello
cifiche prescrizioni in Parte B, Capitolo 5. L’estensione longitudinale del modello strutturale deve
essere conforme alle prescrizioni in Parte B, Cap 7, App 1,
6 Analisi strutturale delle cisterne indi- [3.2]. In ogni caso, il modello strutturale deve comprendere
pendenti di tipo A lo scafo e il deposito con i suoi sistemi di supporto e bloc-
caggio.

6.1 Dimensionamenti 7.2.3 Carichi di trave nave d’onda e pressioni


d’onda
6.1.1 RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.4
I carichi di trave nave d’onda e le pressioni d’onda devono
I dimensionamenti netti del fasciame, dei rinforzi ordinari e essere ottenuti mediante un’analisi completa dei movimenti
delle travi rinforzate dei depositi indipendenti di tipo A e delle accelerazioni della nave in onde irregolari, da sotto-
devono essere non minori di quelli ottenuti dalle specifiche porre per approvazione alla Società, salvo ove tali dati
prescrizioni in Parte B, Capitolo 7, dove i carichi della trave siano ottenibili da navi simili.
nave e la pressione interna devono essere calcolati in
Questi carichi devono essere ottenuti come i più probabili
accordo alle specifiche prescrizioni in Parte B, Capitolo 5.
che la nave possa subire durante la sua vita operativa, per
Nel calcolare la pressione interna, la presenza del duomo un livello di probabilità di 10-8.
può essere trascurata.
7.2.4 Carichi inerziali
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5
7 Analisi strutturale dei depositi indi-
I carichi inerziali devono essere ottenuti dalle formule spe-
pendenti di tipo B cificate in IGC 4.3.2.
7.2.5 Verifica a snervamento di travi rinforzate di
7.1 Fasciame e rinforzi ordinari depositi indipendenti di tipo B formate
7.1.1 Verifica di robustezza del fasciame e dei prevalentemente da solidi di rivoluzione
rinforzi ordinari soggetti a pressione laterale RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5 Le tensioni ideali agenti nelle travi rinforzate devono soddi-
I dimensionamenti netti del fasciame e dei rinforzi ordinari sfare la seguente relazione:
dei depositi indipendenti di tipo B devono essere non σE ≤ σALL
minori di quelli ottenuti dalle specifiche prescrizioni in
dove:
Parte B, Capitolo 7, dove la pressione interna deve essere
calcolata in accordo a [2.2]. σE : tensione ideale, in N/mm2, ottenuta dalla for-
mula specificata in IGC 4.5.1.8 per ciascuna
7.1.2 Verifica a instabilità
delle seguenti categorie di tensione, definite in
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5 IGC 4.13:
I dimensionamenti del fasciame e dei rinforzi ordinari di • tensione generale primaria di membrana,
depositi indipendenti di tipo B devono essere non minori di
• tensione locale primaria di membrana,
quelli ottenuti dalle specifiche prescrizioni in Parte B,
Capitolo 7. • tensione primaria di flessione,
• tensione secondaria,
7.2 Travi rinforzate σALL : tensione ammissibile, definita in IGC 4.5.1.4
7.2.1 Criteri di analisi per ciascuna delle categorie di tensione sud-
dette.
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5
7.2.6 Verifica a snervamento di travi rinforzate di
L’analisi delle travi rinforzate del deposito soggette a pres- depositi indipendenti di tipo B formate
sione laterale basata su di un modello tridimensionale deve prevalentemente da superfici piane
essere eseguita in accordo alle seguenti prescrizioni:
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5
• il modello strutturale deve essere conforme alle prescri-
Le tensioni ideali agenti nelle travi rinforzate devono soddi-
zioni da Parte B, Cap 7, App 1, [1] a Parte B, Cap 7,
sfare la seguente relazione:
App 1, [3],
• il calcolo delle tensioni deve essere conforme alle pre- σE ≤ σALL
scrizioni in Parte B, Cap 7, App 1, [5], dove:

Regolamenti RINA 2008 79


Parte E, Cap 9, Sez 4

σE : tensione ideale, in N/mm2, ottenuta dalla for- 7.3.3 Carichi d’onda


mula specificata in Parte B, Cap 7, App 1, [5.1], In condizioni di nave diritta e nave inclinata i carichi
come risultato di calcoli diretti da effettuarsi in d’onda da considerare per l’analisi a fatica del deposito
accordo alle prescrizioni in [7.2.1], comprendono:
σALL : tensione ammissibile, in N/mm2, ottenuta dalla • massimi e minimi carichi di trave nave d’onda e pres-
Tab 2. sioni d’onda, da ottenere da una completa analisi dei
movimenti e delle accelerazioni della nave in onde irre-
7.2.7 Verifica locale a instabilità di pannelli di golari, da sottoporre per approvazione alla Società,
lamiera di travi rinforzate
salvo ove tali dati siano ottenibili da navi simili. Questi
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.5 carichi devono essere ottenuti come i più probabili che
Per i pannelli di lamiera che costituiscono travi rinforzate la nave possa subire durante la sua vita operativa, per
deve essere effettuata la verifica ad instabilità in accordo un livello di probabilità di 10-8,
alle specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 1, [5] . • massime e minime pressioni inerziali, da ottenersi dalle
formule specificate in IGC 4.3.2 in funzione della dire-
Nell’effettuare tale verifica, le tensioni nei pannelli di zione arbitraria β.
lamiera devono essere ottenute da calcoli diretti effettuati in
accordo con le prescrizioni in [7.2.1]. 7.3.4 Distribuzione semplificata delle tensioni per
l’analisi a fatica
7.3 Analisi a fatica RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.3.4.3
La distribuzione a lungo termine semplificata dei carichi
7.3.1 Generalità d’onda specificata in IGC 4.3.4.3 può essere rappresentata
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5.6 per mezzo di 8 variazioni di tensione, ciascuna caratteriz-
zata da una tensione alterna ±σi ed un numero di cicli ni
L’analisi a fatica deve essere eseguita per le zone dove sono
previste alte tensioni indotte dai carichi d’onda o dove sono (vedere Fig 5). I valori corrispondenti di σi e ni devono
previste alte concentrazioni di tensione, per giunti saldati e essere ottenuti dalle seguenti formule:
materiale base. Tali zone devono essere definite dal Proget-
σ i = σ 0 ⎛ 1 ,0625 – ---⎞
i
tista e concordate nei singoli casi con la Società. ⎝ 8⎠
i
n i = 0 ,9 ⋅ 10
Tabella 2 : Tensione ammissibile per travi rinforzate
formate prevalentemente da superfici piane dove:
σi : tensione (i = 1, 2,..., 8), in N/mm2 (vedere
Fig 5),
Tensione ammissibile, in
Materiali
N/mm2 σ0 : massima tensione più probabile lungo la vita
della nave, in N/mm2, per un livello di probabi-
Acciai al C-Mn e acciai al Ni La minore di: lità di 10-8,
• 0,75 ReH
ni : numero dei cicli per ciascuna tensione σi consi-
• 0,5 Rm
derata (i = 1, 2,..., 8).
Acciai austenitici La minore di:
• 0,80 ReH Figura 5 : Distribuzione semplificata dalle tensioni
• 0,4 Rm per l’analisi a fatica
I
Leghe d’alluminio La minore di:
• 0,75 ReH
• 0,35 Rm
n
Nota 1:
ReH : carico minimo di snervamento, in N/mm2, del I I
I I!
materiale, definita in Parte B, Cap 4, Sez 1, I" I% I&
I#
[2.1]. I$
Rm : carico di rottura per trazione, in N/mm2, del
materiale, definita in Parte B, Cap 4, Sez 1, 10 102 103 104 105 106 107 108
[2.1].
7.3.5 Danno cumulativo convenzionale
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5.6
7.3.2 Caratteristiche dei materiali
Per ciascun dettaglio strutturale per il quale deve essere
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5.6 effettuata l’analisi a fatica, il danno cumulativo convenzio-
Le caratteristiche dei materiali che hanno effetto sulla fatica nale deve essere calcolato in accordo con la seguente pro-
dei particolari verificati devono essere documentate. cedura:
Quando questa documentazione non è disponibile, la • Il valore a lungo termine della variazione di tensione di
Società può richiedere di ricavare tali proprietà da esperi- “hot spot” ∆σS,0 deve essere ottenuto dalla seguente for-
menti effettuati in accordo con norme riconosciute. mula:

80 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 4

∆σ S, 0 = σ S, MAX – σ S, MIN Devono essere eseguite le seguenti verifiche:


• propagazione di cricche da un difetto iniziale, in modo
dove:
da verificare che il difetto non si accresca fino a causare
σS,MAX, σS,MIN: massima e minima tensione di “hot spot” la rottura fragile prima che il difetto possa essere indivi-
da ottenersi per mezzo di un’analisi struttu- duato. Tale verifica deve essere effettuata in accordo
rale effettuata in accordo con le prescrizioni con le prescrizioni in [7.4.4];
in Parte B, Cap 7, App 1, dove i carichi • propagazione di cricche da un difetto iniziale interes-
d’onda sono quelli specificati in [7.3.3]. sante l’intero spessore dell’elemento, in modo da verifi-
• Il valore a lungo termine della variazione di tensione care che il difetto che dà luogo ad una perdita non si
∆σN,0 d’intaglio è ottenuto dalle formule specificate in accresca fino a causare la rottura fragile prima di 15
Parte B, Cap 7, Sez 4, [3.3] in funzione della variazione giorni dopo che è stato individuato. Tale verifica deve
di tensione di “hot spot” ∆σS,0. essere effettuata in accordo con le prescrizioni in
• Deve essere calcolata la distribuzione a lungo termine [7.4.5].
delle variazioni di tensione d’intaglio ∆σN,i. Ciascuna 7.4.2 Caratteristiche dei materiali
variazione di tensione ∆σN,i della distribuzione, corri-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5
spondente a ni cicli di tensione, è ottenuta dalle formule
specificate in [7.3.4], dove σ0 è assunta uguale a ∆σN,0. Le caratteristiche di meccanica della frattura dei materiali
considerate per l’analisi di propagazione delle cricche,
• Per ciascuna variazione di tensione d’intaglio ∆σN,i, il ossia le caratteristiche che definiscono la relazione tra la
numero di cicli di tensione Ni che causa la rottura a velocità di propagazione di cricche e la variazione di ten-
fatica deve essere ottenuto per mezzo delle curve S-N sione all’apice della cricca, devono essere documentate per
corrispondenti agli acciai grezzi di laminazione (vedere i vari spessori sia del materiale base sia del materiale
Fig 6). I criteri adottati per ottenere le curve S-N devono d’apporto. Quando questa documentazione non è disponi-
essere documentati. Se tale documentazione non è bile, la Società può richiedere di ricavare tali proprietà da
disponibile, la Società può richiedere che tali curve esperimenti effettuati in accordo con norme riconosciute.
siano ottenute da esperimenti effettuati in accordo con
norme riconosciute. 7.4.3 Distribuzione semplificata delle tensioni per
l’analisi di propagazione di cricche
• Il danno cumulativo convenzionale per la i-esima varia-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.3.4.4
zione di tensione d’intaglio ∆σN,i deve essere ottenuto
dalla formula specificata in IGC 4.4.5.6. La distribuzione semplificata dei carichi d’onda specificata
in IGC 4.3.4.4 può essere rappresentata per un periodo di
7.3.6 Criteri di verifica 15 giorni per mezzo di 5 variazioni di tensione, ciascuna
Il danno cumulativo convenzionale, da calcolarsi in caratterizzata da una tensione alterna ±σi ed un numero di
accordo con [7.3.5], deve essere minore di o uguale a CW, cicli ni (vedere Fig 7). I valori corrispondenti di σi e ni
definito in IGC 4.4.5.6. devono essere ottenuti dalle seguenti formule:

σ i = σ 0 ⎛⎝ 1 ,1 – --------⎞⎠
i
7.4 Analisi di propagazione delle cricche 5 ,3
i
7.4.1 Generalità n i = 0 ,913 ⋅ 10
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5 dove:
Per zone molto sollecitate deve essere effettuata l’analisi di σi : tensione (i = 1,06; 2,12; 3,18; 4,24; 5,30), in
propagazione di cricche. Tali zone devono essere definite N/mm2, (vedere Fig 7),
dal Progettista e concordate nei singoli casi con la Società.
Devono essere considerate le velocità di propagazione σ0 : tensione definita in [7.3.4],
delle cricche nel materiale base, nel materiale d’apporto e ni : numero di cicli per ciascuna tensione σi consi-
nella zona termicamente alterata. derata (i = 1,06; 2,12; 3,18; 4,24; 5,30).

Figura 6 : Verifica a fatica basata sul metodo del danno cumulativo convenzionale
log∆σ
log∆σ

∆σN,O

∆σN ∆σN
i i

log n logN
Ni
ni

Distribuzione delle variazioni di tensione di intaglio Curva S-N corrispondente al materiale grezzo di laminazione

Regolamenti RINA 2008 81


Parte E, Cap 9, Sez 4

Figura 7 : Distribuzione semplificata delle tensioni l’analisi strutturale eseguita in accordo alle prescrizioni in
per l’analisi di propagazione delle cricche [7.2.1].
∆σ Livello di
-8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1
probabilità 8 Analisi strutturale dei depositi indi-
10 10 10 10 10 10 10 1
σo 10
pendenti di tipo C

8.1 Anelli di rinforzo in corrispondenza dei


supporti dei depositi
8.1.1 Modello strutturale
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
∆σ1 ∆σ2 ∆σ3 ,σ4 ∆I5 2.10 5 N Gli anelli di rinforzo in corrispondenza dei supporti di
0
1 10
1
10
2
10
3
10
4
10
5
10
6
10
7
10
8 depositi cilindrici orizzontali devono essere modellati come
ni
travi circonferenziali costituite da anima, piattabanda,
15 giorni eventuali raddoppi e fasciame associato agli anelli.
8.1.2 Larghezza di fasciame associato
7.4.4 Analisi di propagazione delle cricche da un RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
difetto iniziale
La larghezza di fasciame associato da considerare, su cia-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5 scun lato dell’anima, per le verifiche di snervamento e di
Deve essere verificato che un difetto iniziale, soggetto alla instabilità dell’anello di rinforzo, specificate rispettivamente
distribuzione di tensioni specificata in [7.3.4], non si accre- in [8.1.5] e in [8.1.6], deve essere ottenuta, in mm, dalle
sca oltre la dimensione della cricca ammissibile. seguenti formule:

La forma e la dimensione iniziale della cricca devono • b = 0 ,78 rt per il fasciame cilidrico,
essere considerate nei singoli casi dalla Società, tenendo • b = 20 tb per le paratie longitudinali (in caso di
conto del tipo di dettaglio strutturale e delle relative meto- depositi lobati),
dologie di controllo.
dove:
La dimensione della cricca ammissibile deve essere consi-
derata nei singoli casi dalla Società e, in ogni caso, deve r : raggio medio, in mm, del fasciame cilindrico,
essere assunta minore della dimensione della cricca che t : spessore del fasciame, in mm,
può indurre la perdita di efficacia dell’elemento strutturale tb : spessore delle paratie, in mm.
considerato.
Gli eventuali raddoppi possono essere considerati apparte-
7.4.5 Analisi di propagazione delle cricche da un nenti al fasciame associato.
difetto iniziale interessante l’intero spessore
8.1.3 Condizioni di vincolo
dell’elemento
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5
Le condizioni di vincolo dell’anello di rinforzo devono
Deve essere verificato che un difetto iniziale interessante
essere modellate in accordo alle seguenti prescrizioni:
l’intero spessore dell’elemento, soggetto a carichi dinamici
con la distribuzione di tensioni specificata in [7.4.3], non si • forze circonferenziali applicate su ciascun lato
accresca oltre la dimensione della cricca ammissibile. dell’anello, calcolate mediante la teoria del flusso del
taglio bi-dimensionale, la risultante delle quali è uguale
La dimensione iniziale della cricca interessante l’intero alla forza di taglio nel deposito,
spessore dell’elemento deve essere assunta non minore
• forze di reazione in corrispondenza dei supporti del
della dimensione della cricca attraverso la quale passa la
deposito, ottenute in accordo con le prescrizioni in
quantità minima di carico che può essere individuata dal
[9.2].
sistema di controllo (ad esempio rivelatori di gas)
La dimensione della cricca ammissibile deve essere consi- 8.1.4 Pressione laterale
derata nei singoli casi dalla Società e, in ogni caso, deve RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
essere assunta molto minore della dimensione critica della La pressione laterale che deve essere considerata per la
cricca, definita in [7.4.6]. verifica degli anelli di rinforzo devve essere ottenuta dalle
7.4.6 Dimensione critica della cricca prescrizioni in [2.2].
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.5 8.1.5 Verifica a snervamento
La dimensione critica della cricca è la dimensione della RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6
cricca dalla quale può iniziare la frattura fragile e deve Le tensioni equivalenti agenti negli anelli di rinforzo in cor-
essere considerata nei singoli casi dalla Società. In ogni rispondenza dei supporti devono soddisfare la seguente for-
caso, essa deve essere calcolata per la massima tensione mula:
più probabile a cui è soggetto l’elemento strutturale durante
σ E ≤ σ ALL
la vita della nave, la quale è uguale alla tensione, agente
nel dettaglio strutturale considerato, ottenuta mediante dove:

82 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 4

σE : tensione equivalente negli anelli di rinforzo, 9.2 Calcolo delle forze di reazione in corri-
calcolata per le condizioni di carico specificate spondenza dei supporti dei depositi
in IGC 4.6.2 e in IGC 4.6.3, in N/mm2, ottenuta
9.2.1
dalla seguente formula:
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.6
σE = ( σ N + σ B ) + 3τ 2 Le forze di reazioni i corrispondenza dei supporti dei depo-
siti devono essere ottenute mediante l’analisi strutturale dei
σN 2
: tensione normale, in N/mm , nella direzione
depositi stessi o degli anelli di rinforzo in corrispondenza
circonferenziale dell’anello di rinforzo,
dei relativi supporti, considerando i carichi specificati in:
σB : tensione di flessione, in N/mm2, nella direzione • [6], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
circonferenziale dell’anello di rinforzo, tipo A,
τ : tensione tangenziale, in N/mm2, nell’anello di • [7], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
rinforzo, tipo B,
σALL : tensione ammissibile, in N/mm2, da assumere • [8], per l’analisi strutturale di depositi indipendenti di
uguale al minore tra i due seguenti valori: tipo C.

• 0,57 Rm Nella distribuzione finale delle forze di reazione agenti sui


supporti non possono essere considerate forze di trazione.
• 0,85 ReH,
Rm : definita in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.1], 9.3 Scontri
ReH : definita in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.1]. 9.3.1 Generalità
Per depositi non aventi scontri per il rollio in sommità, non
8.1.6 Verifica ad instabilità
sono in generale accettabili livelli di riempimento minori
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.4.6 del 90%.
Le verifiche ad instabilità degli anelli di rinforzo devono Le strutture dei depositi e della nave in corrispondenza
essere effettuate in accordo con le formule applicabili spe- degli scontri devono essere rinforzate, in modo da resistere
cificate in Parte B, Cap 7, Sez 2. alle corrispondenti reazioni vincolari e ai corrispondenti
momenti.

9 Supporti 9.3.2 Scontri per il rollio


Gli scontri per il rollio devono essere verificati per l’azione
delle accelerazioni trasversali e verticali, specificate in
9.1 Sistemazione strutturale Parte B, Cap 5, Sez 3, [3.4.1] per la condizione di nave
9.1.1 Generalità inclinata, e applicate al massimo peso previsto del deposito
pieno.
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 6
Deve essere verificato che la tensione combinata agente
Le forze di reazione in corrispondenza dei supporti del negli scontri per il rollio soddisfi la seguente relazione:
deposito devono essere trasmesse in modo quanto più pos- σALL > σC
sibile diretto alle travi rinforzate della nave, minimizzando
le concentrazioni di tensione. dove:
σALL : Tensione ammissibile, N/mm2, da assumere
Qualora le forze di reazione non agiscano nel piano delle
uguale al minimo tra 0,75 ReH e 0,5 Rm
travi rinforzate, devono essere sistemate lamiere d’anima e
squadre in modo da trasmettere tali forze mediante tensioni ReH : Carico minimo di snervamento, in N/mm2, del
tangenziali. materiale a 20 °C
Rm : Carico di rottura per trazione, in N/mm2, del
9.1.2 Continuità strutturale
materiale a 20 °C
Particolare attenzione deve essere rivolta ad assicurare la
9.3.3 Scontri per il beccheggio
continuità strutturale tra i supporti di depositi circolari e le
travi rinforzate della nave. Gli scontri per il beccheggio devono essere verificati per
l’azione delle accelerazioni longitudinali, da assumere non
9.1.3 Aperture minori di 0,3, e verticali, specificate in Parte B, Cap 5,
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.6 Sez 3, [3.4.1] per la condizione di nave diritta, e applicate
al massimo peso previsto della cisterna piena.
Nelle travi rinforzate di supporti di depositi e nelle strutture
Deve essere verificato che la tensione combinata agente
situate in corrispondenza di tali supporti devono essere evi-
negli scontri per il beccheggio soddisfi la seguente rela-
tate aperture e possono essere richiesti rinforzi locali.
zione:
9.1.4 Sistemazioni anti-galleggiamento σALL > σC
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.6.7 dove:
Deve essere prevista, per tutte le condizioni operative, una σALL : Tensione ammissibile, N/mm2, definita in
adeguata distanza tra i depositi e le strutture dello scafo. [9.3.2]

Regolamenti RINA 2008 83


Parte E, Cap 9, Sez 4

9.4 Dimensionamenti dei supporti di depo- 11 Isolamento


siti indipendenti di tipo C e delle strut-
ture dello scafo situate in 11.1 Sistema per il riscaldamento delle strut-
corrispondenza ture

9.4.1 11.1.1 Segregazione dell’impianto di riscaldamento


RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.8.4
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.6
Qualora sia installato un impianto per il riscaldamento
I dimensionamenti netti di fasciame, reinforzi ordinari e delle strutture dello scafo in conformità con le prescrizioni
travi rinforzate dei supporti dei depositi e delle strutture specificate in IGC 4.8.4, tale impianto deve essere siste-
dello scafo situate in corrispondenza dei depositi stessi mato solo all’interno della zona del carico, ovvero i fluidi di
devono essere non minori di quelli ottenuti dalle formule ritorno dalle serpentine dell’impianto di riscaldamento
dello scafo sistemate nelle casse laterali, nelle intercapedini
specificate in Parte B, Capitolo 7.
e nel doppio fondo devono essere convogliati in una
Le sollecitazioni di trave nave e le pressioni laterali da con- cisterna di de-gassificazione. Tale cisterna deve essere
siderare nelle formule di cui sopra devono essere ottenuti situata nella zona del carico e gli sfoghi gas devono essere
situati in posizione sicura e provvisti di retine taglia-
dalle formule specificate in Parte B, Capitolo 5.
fiamma.
I valori delle reazioni vincolari in corrispondenza dei sup-
11.1.2 Temperatura del vapore e dei fluidi di
porti dei depositi da considerare per i dimensionamenti riscaldamento entro la zona del
degli elementi strutturali di cui sopra devono essere otte- carico (1/7/2007)
nute dall’analisi strutturale del deposito (vedere [9.2]) in cui RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.8.4
le accelerazioni della nave definite in [2.2] sono moltipli-
La temperatura massima del vapore e dei fluidi di riscalda-
cate per il fattore 0,625. mento entro la zona del carico deve essere definita in fun-
zione della classe di temperatura dei carichi.
10 Barriera secondaria
12 Materiali
10.1 Estensione della barriera secondaria
12.1 Caratteristiche dei materiali per l’isola-
10.1.1 mento
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.7 12.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
L’estensione della barriera secondaria deve essere non
I materiali per l’isolamento devono essere approvati dalla
minore di quella necessaria a proteggere le strutture dello
Società. L’approvazione di materiali per adesione, sigilla-
scafo nell’ipotesi che il carico liquido fuoriuscito dalla falla tura, rivestimento costituenti barriera al vapore o protezione
nel deposito del carico sia in equilibrio ad un angolo statico meccanica deve essere considerata nei singoli casi dalla
di sbandamento trasversale uguale a 30° (vedere Fig 8). Società. In ogni caso, tali materiali devono essere chimica-
mente compatibili con il materiale utilizzato per l’isola-
mento.
Figura 8 : Estensione della barriera secondaria
12.1.2
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
Prima dell’applicazione dell’isolamento, le superfici delle
strutture del deposito o dello scafo devono essere accurata-
LIVELLO DEL mente pulite.
LIQUIDO

30
12.1.3
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
BARRIERA SECONDARIA Il sistema di isolamento deve essere ispezionabile mediante
esame visivo da almeno un lato, dove applicabile.
12.1.4
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.9.5 E 4.9.6
Quando l’isolamento è spruzzato o schiumato, la tempera-
tura minima delle strutture in acciaio al momento
CISTERNA DEL CARICO DANNEGGIATA dell’applicazione deve essere non minore della temperatura
indicata nelle specifiche dell’isolamento.

84 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 4

13 Costruzione e prove 13.4.5


RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
13.1 Prove dei depositi strutturali
Tutti i dati e le temperature operativi registrati durante i
13.1.1
viaggi seguenti al primo devono essere conservati e messi a
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10.6 disposizione della Società per un adeguato periodo di
Le prove dei depositi strutturali devono essere eseguite in tempo.
conformità alle prescrizioni specificate in Parte B, Cap 12,
Sez 3.
14 Dettagli strutturali
13.2 Prove dei depositi a membrana e a semi-
membrana 14.1 Dettagli strutturali speciali
13.2.1
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10.7 14.1.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
Le prove dei depositi a membrana e a semi-membrana Cap 12, Sez 2, [2.4] specifiche per le navi con notazione di
devono essere eseguite in conformità alle prescrizioni spe- servizio liquefied gas carrier.
cificate in Parte B, Cap 12, Sez 3.
14.2 Collegamento del fasciame del cielo del
13.3 Prove dei depositi indipendenti doppio fondo e del fianco interno con
13.3.1 lamiere intermedie
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10.10
14.2.1
Le condizioni di esecuzione delle prove devono simulare,
per quanto possibile, la caricazione effettiva del deposito e RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
dei relativi supporti.
Il collegamento del fasciame del cielo del doppio fondo e
13.3.2
del fianco interno con lamiere intermedie deve essere effet-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10.10 tuato in accordo con le prescrizioni specificate in:
Qualora le prove siano eseguite dopo che il deposito è stato
installato, devono essere presi adeguati provvedimenti, • tavole da 4.5 a 4.7 in Parte B, Cap 12, App 1 per la posi-
prima del varo della nave, al fine di evitare tensioni ecces- zione 1 in Fig 9
sive nelle strutture della nave. • tavole da 6.8 a 6.9 in Parte B, Cap 12, App 1 per la posi-
zione 2 in Fig 9
13.4 Prove finali
• per le posizioni 3 e 4 in Fig 9 in modo analogo alle
13.4.1 posizioni 1 e 2.
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
Le prove finali sulla sistemazione completata devono essere Figura 9 : Posizione dei collegamenti
eseguite alla presenza di un Tecnico e devono dimostrare
che le sistemazioni di contenimento del carico siano in
grado di essere inertizzate, raffreddate, caricate e scaricate
in modo soddisfacente e che tutti i dispositivi di sicurezza "
operino correttamente. !
13.4.2
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
Le prove devono essere eseguite alla minima temperatura di
esercizio o ad una temperatura ad essa molto prossima.
13.4.3
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10 
L’eventuale impianto di ri-liquefazione e di produzione di
gas inerte e l’eventuale installazione di impianti per l’uti-
lizzo di gas come combustibile per caldaie o per motori a
combustione interna devono essere provati a soddisfazione
del Tecnico. 14.2.2 Qualora non siano sistemate squadre di prolunga-
mento in corrispondenza dei giunti di spigolo in posizione
13.4.4
1 e/o 2, il collegamento delle lamiere d’anima trasversali al
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10 fasciame del cielo del doppio fondo, del fianco interno e ai
Tutti i dati e le temperature operativi registrati durante il paramezzali deve essere eseguito mediante saldature a par-
primo viaggio della nave con il carico devono essere inviati ziale penetrazione aventi lunghezza non minore di 400
alla Società. mm.

Regolamenti RINA 2008 85


Parte E, Cap 9, Sez 4

14.3 Collegamento del fasciame del cielo del essere situati il più in basso possibile e a metà intervallo tra
doppio fondo con paratie trasversali di due paramezzali adiacenti.
intercapedini
14.3.1 Generalità 14.4 Fori e collegamenti
In aggiunta alla prescrizioni specificate nella tavola 3.5 in 14.4.1 Fori
Parte B, Cap 12, App 1, devono essere applicate le prescri- RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
zioni specificate da [14.3.2] a [14.3.4].
I fori praticati per il passaggio di rinforzi ordinari del cielo
14.3.2 Madieri
del doppio fondo, del fianco interno e delle paratie
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
dell’intercapedine attraverso le lamiere d’anima verticali
Lo spessore e le caratteristiche del materiale dei madieri di devono essere chiusi da mascherine saldate al fasciame del
supporto devono essere almeno uguali a quello del cielo del doppio fondo o del fianco interno.
fasciame delle paratie trasversali dell’intercapedine.
14.4.2 Collegamento della sistemazione di
14.3.3 Lamiere d’anima verticali sistemate su paratie contenimento del carico alle strutture dello
di intercapedini scafo
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10
Le lamiere d’anima verticali sistemate su paratie di interca-
pedini devono essere allineate con i paramezzali del dop- Quando ritenuto necessario, devono essere sistemati ade-
pio fondo. guati rinforzi sul cielo del doppio fondo, sul fianco interno
e sulle paratie trasversali delle intercapedini in corrispon-
14.3.4 Passi d’uomo denza del collegamento della sistemazione di conteni-
RIFERIMENTO IGC CODE : Cap. 4, 4.10 mento del carico con le strutture dello scafo. I particolari di
I passi d’uomo praticati nei madieri del doppio fondo alli- tale collegamento devono essere sottoposti per approva-
neati con le paratie trasversali di intercapedini devono zione alla Società.

86 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 5

SEZIONE 5 RECIPIENTI IN PRESSIONE DI PROCESSO E


IMPIANTI DI TUBOLATURE IN PRESSIONE PER
LIQUIDI E VAPORI

1 Generalità 2.1.4 Protezione contro le perdite


RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
1.1 Recipienti in pressione di processo del Qualora un impianto di tubolature sia progettato per liquidi
con un punto di ebollizione minore di - 30 °C, devono
carico
essere sistemati dispositivi permanenti che impediscano il
1.1.1 verificarsi della possibilità di contatto fra le perdite e le
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.1.2 strutture dello scafo in tutte quelle posizioni nelle quali
potrebbe verificarsi uno stillicidio, quali, per esempio, col-
I recipienti in pressione di processo del carico devono legamenti a terra, tenute delle pompe, flange soggette a fre-
essere considerati almeno recipienti in pressione di Classe 2 quenti smontaggi, ecc.
in accordo con le prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 3,
2.1.5 Mezzi per rivelare la presenza di carico liquido
[1.4.1].

1.1.2 Temperatura del vapore e dei fluidi di RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
riscaldamento entro la zona del carico I mezzi di rivelazione della presenza di carico liquido pos-
(1/7/2007) sono essere costituiti da livellostati di tipo elettrico il cui cir-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.1 cuito deve essere del tipo a sicurezza intrinseca. Le
segnalazioni di allarme date dai livellostati devono essere
La temperatura massima del vapore e dei fluidi di riscalda-
trasmesse in plancia e nella stazione di controllo del carico,
mento entro la zona del carico deve essere definita in fun-
se esistente.
zione della classe di temperatura dei carichi.
2.1.6 Attacchi degli scarichi delle valvole di
sicurezza ai depositi del carico
2 Tubolature del carico e di processo RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
Gli eventuali attacchi ai depositi del carico degli scarichi
2.1 Generalità delle valvole di sicurezza sistemate sulla tubolatura del
carico per la fase liquida, non devono essere muniti di val-
2.1.1 Precauzioni per la protezione delle tubolature
contro le sollecitazioni termiche vole di intercettazione, ma devono essere muniti di valvole
di non ritorno in prossimità dei depositi stessi.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.2
2.1.7 Pompe centrifughe
I giunti di dilatazione devono essere protetti contro dilata- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1
zioni e compressioni superiori ai limiti per essi stabiliti e le
Le valvole di sicurezza contro la sovrapressione nelle
tubolature ad essi collegate devono essere conveniente-
pompe del carico possono essere omesse nel caso di
mente sopportate ed ancorate. I giunti di espansione a sof-
pompe centrifughe aventi una pressione massima di man-
fietto devono essere protetti contro danneggiamenti
data, con la valvola di mandata tutta chiusa, non maggiore
meccanici.
di quella consentita dalla tubolatura stessa.
2.1.2 Segregazione delle tubolature ad alta
temperatura 2.2 Dimensionamento basato sulla pres-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.3 sione interna
I tubi ad alta temperatura devono essere termicamente iso- 2.2.1 Tubolature soggette a colpi di mare
lati dalle strutture adiacenti. In particolare la temperatura RIFERIMENTO IBC-CODE 5.2.2
delle tubolature non deve superare i 220 °C nelle zone Per le tubolature che possono essere soggette ai colpi di
nelle quali possono esservi gas pericolosi. mare, la pressione di progetto P, in bar, indicata nella for-
2.1.3 Taratura delle valvole di sicurezza mula del paragrafo 5.2.2.1 dell’IGC Code deve essere sosti-
tuita da una pressione equivalente P’ data dalla formula
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.1.6
seguente:
Le valvole di sicurezza devono essere tarate ad una pres-
D
P' = --- ⎛ P + P 2 + 0 ,006R'K ------C-⎞
sione non superiore alla pressione di progetto in modo tale 1
che la sovrapressione durante lo scarico non superi il 110% 2⎝ D⎠
di detta pressione di progetto. essendo:

Regolamenti RINA 2008 87


Parte E, Cap 9, Sez 5

DC : Diametro esterno del tubo tenendo conto della I calcoli devono essere eseguiti tenendo conto dei carichi
coibentazione (in mm), il cui spessore deve seguenti:
essere assunto almeno uguale a:
a) tubolature non soggette ai colpi di mare:
40 mm se D ≤ 50 mm
• pressione,
80 mm se D ≥ 150 mm • peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
Valori intermedi devono essere ottenuti • contrazioni;
mediante interpolazione
b) tubolature soggette ai colpi di mare che potrebbero
R’ : Resistenza al trascinamento corrispondente essere in esercizio sia in mare che in porto:
all’effetto del colpo di mare, in daN/m2, come
indicato nella Tabella 1 in funzione della posi- • pressione,
zione del tubo e della sua altezza H (in m) al di • peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
sopra dell’immersione di pieno carico; valori
intermedi devono essere ottenuti mediante • colpi di mare,
interpolazione lineare. • contrazioni,
K : Sollecitazione ammissibile, in N/mm2 • accelerazioni dovute ai movimenti della nave;
c) tubolature soggette ai colpi di mare che sono in eserci-
2.3 Pressione di progetto zio esclusivamente in porto: la più severa fra le due
combinazioni di carico seguenti:
2.3.1 Definizione della pressione di progetto
• pressione,
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.3.1
• peso della tubolatura e del fluido al suo interno,
Per ogni tratto di tubolatura deve essere considerato il
• contrazioni,
valore maggiore fra quelli applicabili indicati nel paragrafo
5.2.2.1 dell’IGC Code. e
• peso dei tubolatura,
2.4 Sollecitazioni ammissibili • colpi di mare,
2.4.1 Flange non costruite in accordo con una • dilatazioni, assumendo che le sollecitazioni termi-
normativa che siano completamente eliminate.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.4.5 2.5.4 Direzione dei colpi di mare
Per le flange non costruite secondo una normativa, il tipo e RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
le dimensioni delle guarnizioni devono essere a soddisfa-
zione della Società. Quando si considerano i colpi di mare, devono essere con-
siderati i loro effetti nelle tre direzioni seguenti, a meno che
non sia altrimenti giustificato:
2.5 Analisi delle sollecitazioni
• asse della nave,
2.5.1 Calcoli eseguiti in accordo con normative • verticale,
riconosciute
• orizzontale, perpendicolare all’asse della nave. Il carico
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 sui tubi è il carico R’ definito in [2.2.1].
Qualora tale analisi sia richiesta, essa deve essere eseguita
2.5.5 Livello delle sollecitazioni
in accordo con le prescrizioni seguenti. Subordinatamente
a tale condizione, calcoli secondo normative riconosciute RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
possono essere accettati dalla Società.
Il livello delle sollecitazioni deve essere determinato come
2.5.2 Condizioni per il calcolo indicato nelle formule in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.3.2] per
i tubi progettati per alte temperature;
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
a) per le sollecitazioni primarie risultanti da:
I calcoli devono essere eseguiti per ogni possibile condi-
zione operativa; tuttavia devono essere inviati solamente • pressione,
quelli relativi alle condizioni d’esercizio che portano ai • peso,
risultati più sfavorevoli.
• colpi di mare;
2.5.3 Carichi da assumere per i calcoli
b) per le sollecitazioni primarie e secondarie risultanti
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 dalle contrazioni.

88 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 5

Tabella 1

Diametro esterno A poppavia di un quarto della lunghezza della nave A proravia di un quarto della lunghezza della nave
del tubo (1) H≤8 H=13 H≥18 H≤8 H=13 H≥18
≤25 1500 250 150 2200 350 150
50 1400 250 150 2000 350 150
75 1100 250 150 1600 350 150
100 700 250 150 700 350 150
≥150 500 250 150 700 350 150
(1) DC se il tubo è coibentato, D negli altri casi

2.5.6 Limiti dei livelli di sollecitazione ché, purché siano protetti da urti accidentali, nelle zone
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 pericolose sui ponti esposti.

a) Nel primo caso il livello di sollecitazione deve essere


limitato dal minore fra: 3 Prescrizioni relative alle valvole negli
0,8 Re e 0,4 Rm impianti del carico
b) Nel secondo caso il livello di sollecitazione deve essere
limitato dal minore fra: 3.1 Collegamenti degli strumenti ai depositi
del carico
1,6 Re e 0,8 Rm
2.5.7 Tubolature con dispositivi d’espansione 3.1.1 Deroghe

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.6.2

Per tubi con dispositivi d’espansione, le caratteristiche di Le prescrizioni di cui al paragrafo 5.6.2 dell’IGC Code, rela-
detti dispositivi devono essere inviate alla Società. Qualora tive agli attacchi ai depositi del carico per manometri e stru-
queste caratteristiche siano tali che le forze ed i momenti menti di misura, non si applicano ai depositi con un
alle estremità di detti dispositivi siano trascurabili a seguito MARVS non superiore a 0,07 MPa.
delle contrazioni che devono assorbire, non è richiesto il
calcolo dei carichi dovuti alle contrazioni per le tubolature
ad essi corrispondenti. Deve, tuttavia, essere controllato 3.2 Arresti in caso d’emergenza
che il livello di sollecitazione corrispondente alle sollecita-
zioni primarie non superi i limiti dati in [2.5.6]. 3.2.1 Chiarimenti sulla posizione degli elementi
fusibili
2.5.8 Coefficiente di flessibiltà
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.6.4
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5
Per le stazioni di caricazione in corrispondenza delle quali
Il coefficiente di flessibiltà dei gomiti deve essere determi-
devono essere sistemati gli elementi fusibili di cui al para-
nato con le formule date in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.3.2]
grafo 5.6.4 dell’IGC Code devono intendersi le rampe di
per i tubi progettati per alte temperature.
caricazione e scaricazione.
2.5.9 Tensioni locali
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.5 4 Metodi per la movimentazione del
Deve essere portata attenzione particolare ai calcoli delle carico
sollecitazioni locali nelle sistemazioni soggette a forze
assiali e momenti flettenti. La Società si riserva il diritto di
richiedere giustificazioni addizionali o rinforzi locali, 4.1 Scarico attraverso collettori comuni
quando ritenuto necessario.
4.1.1

2.6 Tubi con rivestimento d’alluminio RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.8

2.6.1 Quando più di una pompa, sistemate in differenti depositi


del carico funzionano contemporaneamente scaricando
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 5, 5.2.6
attraverso un collettore comune, l’arresto delle pompe deve
I tubi con rivestimento di alluminio sono accettabili nelle dar luogo ad un allarme nella centrale di comando delle
cisterne di zavorra, nei depositi del carico inertizzato, non- operazioni del carico.

Regolamenti RINA 2008 89


Parte E, Cap 9, Sez 5

5 Messa a terra Quando le piattine per la messa a terra sono prescritte, esse
devono essere:
5.1 Elettricità statica
a) chiaramente visibili in modo che qualsiasi interruzione
5.1.1 Resistenza accettabile possa essere chiaramente rilevata;
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 10, 10.3
Allo scopo di evitare i rischi di scariche elettriche dovute al b) progettate e sistemate in modo da essere protette contro
formarsi di elettricità statica risultante dal flusso dei danni meccanici e da non essere influenzate negativa-
liquidi/gas/vapori, la resistenza fra qualsiasi punto della mente da contaminazioni da parte di sostanze ad alta
superficie dei depositi del carico, delle cisterne dei residui, resistività, per esempio prodotti corrosivi o pitture;
delle tubolature e delle apparecchiature e lo scafo della
nave non deve essere maggiore di106 Ω.. c) facili da sistemare e sostituire.
5.1.2 Piattine per la messa a terra
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 10, 10.3 6 Impianto integrato del carico e di
Devono essere sistemate piattine per la messa a terra per i zavorra
depositi del carico, le cisterne per i residui, le tubolature e
le apparecchiature che non siano permanentemente colle-
gate alle strutture della nave, come per esempio: 6.1 Generalità
a) depositi del carico indipendenti;
6.1.1 (1/1/2004)
b) tubolature dei depositi del carico che sono elettrica-
mente separate dalle strutture della nave; Le prescrizioni relative agli impianti integrati del carico e di
c) collegamenti dei tubi mediante branchetti smontabili. zavorra sono quelle di cui in Cap 7, Sez 4, [3.5].

90 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 6

SEZIONE 6 MATERIALI PER LA COSTRUZIONE

1 Prescrizioni relative ai materiali depositi del carico, nei locali pompe, nelle intercapedini e
in qualsiasi altra zona nella quale potrebbero accumularsi
1.1 Tubi, fucinati e getti per tubolature del gas provenienti dal carico.
carico e di processo
1.1.1 2 Saldature e controlli non distruttivi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, Tabella 6.4
a) In genere non sono richieste prove di resilienza per fuci-
nati, laminati e tubi senza saldatura in acciai inossida-
2.1 Materiali d’apporto
bili austenitici dei gradi 304, 304L, 316, 316L, 321 e
2.1.1
347.
b) Sono richieste prove di resilienza per: RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, 6.3.2
• getti di acciai di grado 304, 304L, 321 e 347 Il contenuto del paragrafo 6.3.2 dell’IGC Code si applica
quando la temperatura d’esercizio è minore di -60
anche ai recipienti in pressione per il processo ed alle bar-
°C;
riere secondarie.
• getti di acciaio di tipo 316 e 316L (con contenuto di
molibdeno) a qualsiasi temperatura. Una riduzione
delle prove può essere considerata caso per caso 2.2 Prescrizioni per le prove
dalla Società per temperature di progetto maggiori
di -60 °C. 2.2.1 Prove di piega

RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, 6.3.4.2


1.2 Rivestimenti d’alluminio
1.2.1 In alternativa alla prova di piega descritta nel paragrafo
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 6, 6.2 6.3.4.2 dell’IGC Code, può essere richiesta una prova su
L’uso di rivestimenti contenenti alluminio è proibito nei mandrino di diametro pari a 3 volte lo spessore fino ad un
depositi del carico, nelle zone di ponte al di sopra dei angolo di piega di 120°.

Regolamenti RINA 2008 91


Parte E, Cap 9, Sez 7

SEZIONE 7 CONTROLLO DELLA PRESSIONE E DELLA TEM-


PERATURA DEL CARICO

1 Prescrizioni addizionali per gli non è richiesto un ulteriore scambiatore di calore di riserva
che usi LNG come liquido refrigerante. Gli altri scambiatori
impianti di refrigerazione
di calore che utilizzano acqua di raffreddamento devono
avere la riserva o devono avere almeno un 25% di capacità
1.1 superiore a quella richiesta.
1.1.1 2.1.3 Metodi alternativi per il controllo della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2 pressione/temperatura del carico
In generale oltre che alle prescrizioni nel capitolo 7.2 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2
dell’IGC Code, gli impianti di refrigerazione sono anche Il paragrafo 7.2.1 dell’IGC Code stabilisce che a meno che
soggetti alle prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 13 e non vi sia un metodo alternativo per controllare la pres-
Parte F, Capitolo 8, come applicabile. sione/temperatura del carico a soddisfazione dell’Ammini-
strazione, devono essere sistemate un’unità (o più unità) di
2 Impianti di reliquefazione di moto- riserva che diano una capacità di riserva pari almeno a
navi per il trasporto di gas naturali quella richiesta per l’unità singola maggiore.

liquefatti (LNG) Al fine di soddisfare detta prescrizione, possono essere con-


siderati appropriati mezzi alternativi per il controllo della
pressione/temperatura del carico e cioè:
2.1 Refrigerazione meccanica intesa come
a) Una o più caldaie ausiliarie in grado di bruciare i vapori
sistema primario di controllo della pres- evaporati dal carico (boil-off) e di scaricare il vapore
sione del carico d’acqua così generato o un sistema alternativo per la
dispersione del calore accettato dalla Società. Potrà
2.1.1 Generalità
essere considerato un impianto che bruci solamente
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2
parte del “boil-off” generato purché possa essere dimo-
Il paragrafo 7.2 dell’IGC Code relativo agli impianti di refri- strato che il “MARVS” non venga raggiunto entro un
gerazione si basa sull’ipotesi che il mantenimento della periodo di 21 giorni.
pressione del carico indicata nel paragrafo 7.1 dell’IGC
b) Lo sfogo controllato dei vapori del carico come preci-
Code possa essere conseguito utilizzando i mezzi definiti
sato nel paragrafo 7.1.1.5 dell’IGC Code se permesso
nel paragrafo 7.1.1.2 dell’IGC Code. Ciò significa che un
dall’Amministrazione di competenza.
impianto di refrigerazione meccanica è utilizzato come
mezzo primario per il mantenimento della pressione nei
depositi del carico al di sotto del “MARVS”. 2.2 Impianto di refrigerazione meccanica
adoperato come sistema secondario di
2.1.2 Unità refrigeranti di riserva controllo della pressione del carico
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2
Il paragrafo 7.2 dell’IGC Code si applica agli impianti di 2.2.1
refrigerazione sistemati sulle navi per il trasporto di gas RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 7, 7.2
naturali liquefatti (LNG), cioè la capacità di riserva richiesta Qualora un impianto di refrigerazione sia utilizzato come
deve essere come prescritto nel paragrafo 7.2.1 dell’IGC mezzo per lo smaltimento dell’eccesso di energia come
Code. Non è necessario che lo scambiatore di calore che indicato nella seconda frase del paragrafo 7.1.1.2 dell’IGC
usa LNG come liquido refrigerante abbia una capacità del Code, non è richiesta l’unità di riserva per l’impianto di
25% in eccesso rispetto a quella normalmente richiesta e refrigerazione.

92 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 8

SEZIONE 8 IMPIANTI DI SFOGO GAS PER I DEPOSITI DEL


CARICO

1 Impianti di sicurezza contro la sovra- 1.1.2 Dimensioni dei dispositivi di sicurezza contro
la sovrapressione
pressione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.2

1.1 Spazi fra le barriere La capacità di scarico combinata (in m3/s) dei dispositivi di
sicurezza contro la sovrapressione degli spazi tra le barriere
1.1.1 Protezione degli spazi fra le barriere intorno ai depositi del carico indipendenti di tipo A con la
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.2 coibentazione sistemata sui depositi del carico stessi può
essere determinata con la formula seguente:
a) La formula per la determinazione della capacità di sca-
rico data nel paragrafo 8.3.2 dell’IGC Code è sviluppata ρ
Q sa = 3 ,4 ⋅ A C ⋅ ----- ⋅ h
per spazi fra le barriere che delimitano depositi del ρV
carico indipendenti di tipo A in cui la coibentazione è essendo:
sistemata sui depositi stessi.
Qsa : Portata minima richiesta dello scarico in aria
b) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro alle condizioni standard di 273 K e 0,1013 MPa
la sovrapressione degli spazi fra le barriere che delimi-
AC : Area di apertura della crina di progetto (m2)
tano i depositi del carico indipendenti di tipo B può
essere determinata in base al metodo dato nel paragrafo π
A C = --- ⋅ δ ⋅ l
8.2 dell’IGC Code, tuttavia il tasso di perdita deve 4
essere determinato in accordo con le prescrizioni del con:
paragrafo 4.7.6.1 dell’IGC Code. δ : Massima larghezza della crina in
c) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro (m)
la sovrapressione degli spazi tra le barriere dei depositi δ = 0 ,2 ⋅ t
del carico a membrana o a semi-membrana deve essere
t : Spessore del fasciame
valutata in base al progetto specifico del deposito a
del fondo del deposito
membrana o semi-membrana.
(m)
d) La capacità di scarico dei dispositivi di sicurezza contro
l : Lunghezza di progetto della crina
la sovrapressione degli spazi fra le barriere adiacenti ai
(m) uguale alla diagonale del pan-
depositi del carico strutturali può essere determinata, se
nello di lamiera più grande del
applicabile, come per i depositi del carico indipendenti
fondo del deposito (vedere Fig 1)
di tipo A.
h : Altezza massima del liquido al di sopra del
e) Ai fini di questa interpretazione, i dispositivi di sicu-
fondo del deposito più 10 × MARVS in (m)
rezza contro la sovrapressione negli spazi fra le barriere
sono dispositivi di emergenza che proteggono le strut- ρ : Massa volumica della fase liquida del prodotto
ture della nave da indebite sovrasollecitazioni derivanti (t/m3) alla pressione di taratura del dispositivo di
da un innalzamento della pressione nello spazio fra le sicurezza dello spazio fra le barriere
barriere dovuto ad un’avaria della barriera primaria. ρV : Massa volumica della fase vapore del prodotto
Pertanto non è necessario che tali dispositivi siano con- (t/m3) alla pressione di taratura del dispositivo di
formi alle prescrizioni dei paragrafi 8.2.9 e 8.2.10 sicurezza dello spazio fra le barriere e alla tem-
dell’IGC Code. peratura di 273 K.

Regolamenti RINA 2008 93


Parte E, Cap 9, Sez 8

Figura 1 : Determinazione di l

trave
principale

b (t)

pannello di fasciame tipico


bxs

trave
principale

S S S

rinforzi

1.2 Sfoghi gas tura della valvola. Per valvole di sicurezza non bilanciate la
contropressione nella tubolatura di scarico non deve supe-
1.2.1
rare il 10% della pressione manometrica all’ingresso della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.9 valvola di sicurezza quando le tubolature degli sfoghi gas
L’altezza degli scarichi degli sfoghi gas indicata nel para- sono esposte al fuoco.
grafo 8.2.9 dell’IGC Code, deve essere misurata anche a
partire dal cielo dei depositi, del carico in coperta e delle 2 Impianti addizionali di sicurezza con-
tubolature del carico liquido, come applicabile.
tro la sovrapressione per il controllo
1.3 Segregazione degli sfoghi gas del livello del liquido

1.3.1 Prescrizioni addizionali sulla posizione degli 2.1 Generalità


sfoghi gas
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.10 2.1.1 Ulteriori sistemi per scaricare la
sovrapressione
a) Le distanze degli scarichi degli sfoghi gas devono essere
misurate orizzontalmente. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.3.1.2
Il sistema di sorpasso indicato nel paragrafo 8.3.1.2
b) Nel caso di trasporto di prodotti infiammabili e/o tossici
dell’IGC Code deve essere azionabile manualmente. In
lo scarico degli sfoghi gas deve essere sistemato ad una
alternativa devono essere previsti mezzi di sfogo gas ad
distanza non inferiore a 5 m dalle condotte di estra-
azionamento manuale.
zione e a 10 m dalle condotte di immissione serventi
locali pompe del carico e/o locali compressori del 2.1.2 Limiti di riempimento dei depositi
carico.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.3.1
c) Le distanze devono intendersi riferite anche agli scarichi
La frase "al fine di impedire che i depositi possano riempirsi
delle condotte di ventilazione dei locali sicuri.
di liquido" nel paragrafo 8.3.1 dell’IGC Code ha il seguente
significato:
1.4 Contropressione In nessun momento durante le fasi di caricazione, trasporto
e di scaricazione, comprese anche le condizioni di incen-
1.4.1 Cadute di pressione nelle tubolature degli dio, i depositi devono raggiungere un grado di riempimento
sfoghi gas
maggiore del 98% eccetto quanto permesso nel paragrafo
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 8, 8.2.16 15.1.3 dell’IGC Code. Questa prescrizione, assieme a
La caduta di pressione nelle tubolature degli sfoghi gas fra i quella di cui al paragrafo 8.2.17 dell’IGC Code, è intesa ad
depositi del carico e l’ingresso delle valvole di sicurezza assicurare che le valvole di sicurezza contro la sovrapres-
contro la sovrapressione non deve superare il 3% della tara- sione rimangano nella fase vapore.

94 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 9

SEZIONE 9 CONTROLLO DELL’ATMOSFERA

1 Inertizzazione nel capitolo 6 dell’IGC Code, per il tipo di acciaio per


esse impiegato.

1.1 Generalità 1.1.2 Precauzioni contro il rischio d’incendio


RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 9, 9.4.1
1.1.1 Punto di rugiada Devono essere prese precauzioni per rendere minimo il
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 9, 9.4.1 rischio che elettricità statica generata dall’impianto di gas
inerte possa diventare una fonte d’ignizione.
In merito a quanto prescritto dall’IGC Code relativamente al
punto di rugiada, si applicano le seguenti disposizioni addi-
zionali: 2 Produzione di gas inerte a bordo
a) qualora l’isolamento dei depositi del carico non sia pro-
tetto contro la penetrazione del vapore d’acqua 2.1 Deroghe
mediante un’efficace barriera al vapore, accettata dalla 2.1.1
Società, il valore massimo del punto di rugiada deve
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 9, 9.5
essere minore della temperatura di progetto;
a) Gli impianti generatori di gas inerte sono da considerare
b) qualora l’isolamento dei depositi del carico sia protetto servizi essenziali e devono rispondere alle Sezioni
con un’efficace barriera al vapore, accettata dalla applicabili del Regolamento per quanto applicabile.
Società, il valore massimo del punto di rugiada deve
b) Qualora, in aggiunta al gas inerte prodotto a bordo, sia
essere minore della minima temperatura che si può veri-
possibile immettere negli spazi in argomento aria secca,
ficare su qualunque superficie all’interno degli spazi
nei casi in cui quest’ultima sia accettabile in dipen-
riempiti con il gas inerte secco o con l’aria secca;
denza del tipo di deposito del carico adottato, oppure
c) la temperatura delle strutture dello scafo adiacenti ai gas inerte fornito da una scorta esistente a bordo, non è
depositi del carico non deve scendere al di sotto della necessario che vi siano a bordo componenti di riserva o
minima temperatura di esercizio ammissibile, indicata di rispetto per l’impianto di gas inerte.

Regolamenti RINA 2008 95


Parte E, Cap 9, Sez 10

SEZIONE 10 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità dispositivi, per controllare continuamente lo stato di isola-


mento verso massa ed attivare un allarme ottico ed acu-
stico, in una postazione presidiata, nel caso di un livello di
1.1 Applicabilità isolamento eccessivamente basso e/o di un valore alto della
1.1.1 Le norme della presente Sezione si applicano alle corrente di dispersione.
navi gassiere in aggiunta a quelle contenute in Parte C, Quanto sopra non è applicabile agli impianti indicati in
Capitolo 2. [1.3.1].

1.2 Documentazione da inviare 1.5 Precauzioni contro le infiltrazioni di gas


o vapori
1.2.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C,
Cap 2, Sez 1, Tab 1, deve essere inviata per approvazione 1.5.1 (1/1/2007)
quanto segue: Deve essere impedito, mediante opportuni accorgimenti, a
a) Piano dei luoghi pericolosi soddisfazione della Società, che gas o vapori possano pas-
sare da un locale pericoloso ad un altro locale attraverso le
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri-
aperture per il passaggio dei cavi o attraverso le loro con-
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche
dotte.
installate nei luoghi pericolosi
c) Schemi degli impianti di indicazione del livello di
1.6 Apparecchiature elettriche permesse
cisterne e depositi, degli impianti di allarme di alto
livello e quelli di controllo del rigurgito ove richiesti. nelle zone pericolose per gas
1.6.1 (1/1/2007)
1.3 Impianti di alimentazione Le apparecchiature elettriche permesse nelle zone perico-
1.3.1 (1/1/2007) lose sono quelle indicate nella Parte C, Cap 2, Sez 3,
Non sono ammessi impianti con collegamento a massa e [10.1.4], Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5], e Parte C, Cap 2,
ritorno attraverso lo scafo salvo i seguenti a giudizio della Sez 3, [10.1.6].
Società: 1.6.2 (1/1/2007)
a) impianti di protezione catodica a corrente impressa In aggiunta alle prescrizioni indicate in [1.6.1], nella Zona
b) impianti di limitata estensione e collegati a massa local- 1 e Zona 2, è consentita l'installazione di quanto segue:
mente, come gli impianti di avviamento e di accensione dispositivi a scafo contenenti i terminali o i passaggi a
dei motori a combustione interna, purché qualsiasi fasciame per gli anodi o gli elettrodi di un impianto di pro-
eventuale corrente risultante non passi direttamente tezione catodica a corrente impressa, o i trasduttori come
attraverso un qualsiasi luogo pericoloso quelli per ecoscandagli o solcometri, purché tali dispositivi
siano di costruzione stagna ai gas o racchiusi entro una
c) dispositivi per la verifica dello stato di isolamento pur- custodia stagna ai gas e non siano adiacenti ad una paratia
ché la corrente circolante non superi 30 mA nelle con- delle cisterne del carico. La progettazione di tali dispositivi
dizioni più sfavorevoli o delle loro custodie e dei mezzi attraverso i quali entrano i
d) impianti a sicurezza intrinseca. cavi, e qualsiasi prova per stabilirne la tenuta stagna ai gas,
devono essere a soddisfazione della Società. I cavi associati
1.3.2 (1/1/2007)
devono essere protetti da tubi di acciaio di forte spessore
Non sono ammessi collegamenti a massa di parti in ten-
con giunzioni a tenuta stagna ai gas.
sione di impianti di distribuzione isolati eccetto che:
1.6.3 (1/1/2007)
a) attraverso un dispositivo per la verifica dello stato di iso-
lamento I locali chiusi o parzialmente chiusi (non contenenti sor-
genti di pericolo) aventi aperture dirette, comprese quelle
b) attraverso componenti usati per la soppressione delle
per la ventilazione, su un qualsiasi luogo pericoloso,
interferenze nei circuiti radio.
devono essere considerati luoghi pericolosi allo stesso
modo dello spazio verso cui è posizionata l'apertura.
1.4 Dispositivi per la verifica dello stato di
Le apparecchiature elettriche devono soddisfare le norme
isolamento verso massa degli spazi o dei locali ai quali l'apertura dà accesso.
1.4.1 (1/1/2007) Nota 1: Per le aperture, gli accessi e le condizioni di ventilazione
Nei sistemi di distribuzione sia isolati che con collega- che possono avere influenza sull'estensione dei luoghi pericolosi,
mento a massa deve essere installato un dispositivo, o più vedere la Pubblicazione IEC 60092-502.

96 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 10

2 Luoghi pericolosi durante le operazioni di carico, scarico e maneggio del


carico.
2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi b) Vi devono essere dispositivi per arrestare automatica-
2.1.1 (1/1/2007) mente i motori in caso di basso livello del liquido. Ciò
può essere effettuato in base ad un segnale di bassa
Per la classificazione dei luoghi pericolosi vedere la Tab 1.
pressione sulla mandata della pompa, di bassa corrente
al motore o di basso livello del liquido. Tale arresto
2.2 Pompe del carico sommerse deve essere segnalato sotto forma di allarme alla sta-
zione di controllo del carico. I motori delle pompe del
2.2.1 Eccezioni
carico devono poter rimanere sezionati dalla loro ali-
Le pompe del carico sommerse non sono ammesse con i
mentazione elettrica durante le operazioni di degassifi-
seguenti prodotti:
cazione.
• etere dietilico
• etere viniletilico 3 Classificazione dei prodotti
• ossido di etilene
• ossido di propilene 3.1 Classe di temperatura e gruppo di esplo-
• miscela di ossido di etilene e ossido di propilene. sione
2.2.2 Motori elettrici sommersi 3.1.1
a) Quando vengono impiegati motori elettrici sommersi, La Tab 2 riporta i dati relativi alla classe di temperatura ed il
devono essere previste sistemazioni, p.e. mediante gli gruppo di esplosione dei prodotti indicati nel Capitolo 19.
accorgimenti indicati al paragrafo 17.6 dell’IGC Code al I valori indicati fra parentesi sono stati dedotti da prodotti
fine di evitare la formazione di miscele esplosive simili.

Regolamenti RINA 2008 97


Parte E, Cap 9, Sez 10

Tabella 1 : Classificazione dei luoghi pericolosi di navi cisterna adibite al trasporto di gas liquefatti
infiammabili (1/1/2007)

Spazi Luoghi
pericolosi
N. Descrizione

1 Sistemazioni per il contenimento del carico. Zona 0


2 Stive quando il carico è trasportato in sistemazioni che richiedono una barriera secondaria. Zona 0
3 Stive quando il carico è trasportato in sistemazioni che non richiedono una barriera secondaria. Zona 1
4 Luoghi separati dalle stive per mezzo di un'unica paratia in acciaio stagna ai gas, quando il carico è trasportato Zona 1
in sistemazioni di contenimento che richiedono una barriera secondaria.
5 Locali pompe e compressori per il carico. Zona 1
6 Spazi sul ponte scoperto o entro locali parzialmente chiusi sul ponte scoperto entro 3 m da qualunque apertura Zona 1
delle cisterne del carico (portelli delle cisterne, portellini di visita, aperture per il lavaggio delle cisterne, aperture
per il sondaggio delle cisterne, tubi sonda ecc.), valvole dei collettori del carico, valvole del carico, flange sulle
tubolature del carico, ingressi e scarichi della ventilazione dei locali pompe del carico e dei locali compressori
del carico ed aperture per il controllo della pressione nelle cisterne del carico previste per permettere il flusso di
piccoli volumi di gas o vapori causato da variazioni termiche.
7 Spazi sul ponte scoperto, o locali parzialmente chiusi sul ponte scoperto sopra ed in prossimità delle aperture Zona 1
degli scarichi degli sfoghi per il passaggio di grandi volumi di miscele di gas o vapori durante le operazioni di
caricazione e zavorramento o durante la discarica, entro un cilindro verticale di altezza illimitata avente raggio
di 6 m centrato in corrispondenza del centro dello scarico, ed entro una semisfera avente raggio di 6 m al di sotto
dello scarico.
8 Luoghi su ponti scoperti o entro spazi parzialmente chiusi su ponti scoperti entro 1,5 m dagli accessi al locale Zona 1
pompe del carico, dalle aperture di ventilazione del locale pompe del carico, dalle aperture delle intercapedini o
altri spazi di Zona 1.
9 Spazi su ponti scoperti all'interno delle mastre antispandimento, sistemate attorno alle valvole dei collettori del Zona 1
carico, e per 3 m al di là di esse ed estesi sino a 2,4 m sopra il ponte.
10 Spazi sul ponte scoperto sopra a tutte le cisterne ed a tutti i depositi del carico (comprese tutte le cisterne di Zona 1
zavorra entro la zona delle cisterne e dei depositi per il carico) dove le strutture limitano la ventilazione naturale
ed estesi per tutta la larghezza della nave più 3 m sia avanti la paratia più a prora delle cisterne del carico che
addietro la paratia più a poppa delle cisterne del carico, fino ad una altezza di 2,4 m sopra il ponte.
11 Compartimenti per le manichette del carico. Zona 1
12 Locali chiusi o parzialmente chiusi nei quali sono ubicate le tubolature contenenti carico. Zona 1
13 Locali chiusi o parzialmente chiusi nei quali sono sistemate tubolature contenenti il carico di impianti che utiliz- Zona 1
zano come combustile il boil-off del carico, a meno che non siano stati adottati particolari accorgimenti, appro-
vati dalla Società, atti ad impedire che i prodotti gassosi contenuti nelle tubolature fuoriescano entro tali locali.
14 Luoghi che circondano per 1,5 m gli spazi aperti o parzialmente chiusi di Zona 1. Zona 2
15 Aree 4 m oltre il cilindro e 4 m oltre la sfera definiti in 7 Zona 2
16 Locali che costituiscono un air-lock Zona 2
17 Luoghi su ponti scoperti che si estendono dalle mastre destinate a trattenere gli spandimenti del ponte lontani dai Zona 2
locali alloggio e di servizio e 3 m oltre questi fino ad una altezza di 2,4 m al di sopra del ponte.
18 Spazi sul ponte scoperto sopra a tutte le cisterne ed a tutti i depositi per il carico (comprese tutte le cisterne di Zona 2
zavorra entro la zona delle cisterne e dei depositi del carico) dove la ventilazione naturale non è limitata da strut-
ture o altro ed estesi per tutta la larghezza della nave più 3 m sia avanti la paratia più a prora delle cisterne del
carico che addietro la paratia più a poppa delle cisterne del carico, fino ad una altezza di 2,4 m sopra il ponte
che circondano le aree o gli spazi parzialmente chiusi di Zona 1.
19 Locali a proravia delle zone del ponte esposto di cui in 10 e 18, sottostanti il livello del ponte principale, ed Zona 2
aventi un'apertura sul ponte principale o a un livello inferiore a 0,5 m sopra il ponte principale, a meno che:
a) gli accessi a tali spazi non siano prospicienti la zona delle cisterne del carico e, unitamente a tutti gli altri
accessi a tali locali, compresi le aperture di aspirazione e gli sfoghi per l'impianto di ventilazione, siano
situati ad almeno 5 m dalla cisterna per il carico prodiera ed almeno 10 m misurati orizzontalmente da qua-
lunque sbocco delle cisterne per il carico o sbocco di gas o vapori; e
b) i locali siano meccanicamente ventilati.
20 Spazi entro 2,4 m dalla superficie esterna di un serbatoio del carico quando tale superficie è esposta alle intem- Zona 2
perie.

98 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 10

Tabella 2 : Classe di temperatura e gruppo di esplosione di alcuni prodotti

Classe di Gruppo di Classe di Gruppo di


Nome Prodotto Nome Prodotto
temperatura esplosione temperatura esplosione
Acetaldeide T4 II A Etere viniletilico T3 II B
Ammoniaca anidra T1 II A Etilammina T2 II A
Anidride solforosa (T3) (II B) Etilene T2 II B
Azoto NF NF Gas refrigeranti NF NF
Bromuro di metile T3 II A Isoprene T3 II B
Butadiene T2 II B Isopropilammina T2 II A
Butano T2 II A Metano T2 II A
Butileni T3 II A Miscele di butano-pro- T2 II A
pano
Cloro NF NF Miscela di metilaceti- T4 II A
lene-propadiene
Cloruro di etile T2 II A Miscela di ossido di eti- T2 II B
lene e ossido di propi-
lene con ossido di
etilene ≤ 30% in massa
Cloruro di metile T1 II A Ossido di etilene T2 II B
Cloruro di vinile T2 II A Ossido di propilene T2 II B
Cloruro di vinilidene T2 II A Pentano (tutti gli iso- (T2) (II A)
meri)
Dimetilammina T2 II A Pentene (tutti gli isomeri) (T3) (II B)
Etano T2 II A Propano T2 II A
Etere dietilico T4 II B Propilene T2 II B

Regolamenti RINA 2008 99


Parte E, Cap 9, Sez 11

SEZIONE 11 PROTEZIONE ANTINCENDIO ED ESTINZIONE


DEGLI INCENDI

1 Generalità

1.1
1.1.1 (1/1/2007)
Questa Sezione è vuota in quanto le prescrizioni del Capi-
tolo 11 dell'IGC Code non sono più obbligatorie per la clas-
sificazione.

100 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 12

SEZIONE 12 VENTILAZIONE MECCANICA NELLA ZONA DEL


CARICO

1 Spazi frequentati durante le normali 1.3 Prescrizioni addizionali per i ventilatori


operazioni di movimentazione del anti scintilla
carico 1.3.1 Ventilatori anti scintilla
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.9
1.1 Posizione degli scarichi dalle zone peri- a) Un ventilatore è considerato antiscintilla se risulta
improbabile che esso possa produrre scintille sia in con-
colose
dizioni di funzionamento normale che in condizioni di
funzionamento anormali.
1.1.1 Sistemazione delle condotte di ventilazione
b) La distanza fra la girante e la cassa del ventilatore non
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.6 deve essere minore di 0,1 volte il diametro dell’albero
della girante in corrispondenza del cuscinetto, ma non
a) Le condotte di ventilazione devono essere ubicate ad inferiore a 2 mm. Non è necessario che questa distanza
una adeguata altezza sul ponte di coperta. Tale altezza sia superiore a 13 mm.
non deve essere inferiore a 2,4 m per le condotte di c) All’entrata e all’uscita delle condotte di ventilazione
immissione. devono essere sistemati schermi protettivi aventi maglie
di dimensioni non superiori a 13 mm2 al fine di impe-
b) le condotte di ventilazione devono essere munite di ser-
dire l’entrata di oggetti estranei nella cassa del ventila-
rande metalliche di intercettazione provviste di indici di
tore.
"aperto" e "chiuso". Dette serrande devono essere ubi-
cate all’aperto, in posizione prontamente accessibile. 1.3.2 Materiali per i ventilatori antiscintilla
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.9
c) Ai fini della voce a) sono considerati spazi pericolosi
per la presenza di gas quegli spazi indicati nel paragrafo a) Le giranti e le casse in corrispondenza delle giranti
devono essere costruite in leghe riconosciute antiscin-
12.1.5 dell’IGC Code. Per altri spazi, che sono spazi
tilla sulla base di prove appropriate.
pericolosi per i gas, esclusivamente in relazione alla
loro posizione, potranno essere concesse delle attenua- b) Deve essere impedita la formazione di cariche elettro-
zioni. statiche sia nei corpi rotanti che nelle casse mediante
l’uso di materiali antistatici. Inoltre l’installazione a
bordo delle unità di ventilazione deve essere eseguita in
1.2 Precauzioni contro il ricircolo modo da assicurare la loro messa a terra in maniera
sicura.
1.2.1 c) Possono non essere richieste prove per i ventilatori che
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.7 hanno le combinazioni seguenti:
• giranti e/o casse costruite con materiali non metal-
a) Le condotte di estrazione di locali pericolosi per gas lici, tenuto debito conto dell’eliminazione dell’elet-
devono essere ubicate ad una distanza, misurata oriz- tricità statica,
zontalmente, di almeno 10 m da scarichi di ventila- • giranti e casse costruite con materiali non ferrosi,
zione di locali sicuri da gas. Distanze inferiori possono • giranti costruite con leghe d’alluminio o leghe di
essere accettate per scarichi di ventilazione di locali magnesio con una cassa costruita con materiali fer-
sicuri protetti da "air locks". rosi (compresi acciai inossidabili austenitici), purché
un anello di spessore appropriato di materiale non
b) Le condotte di immissione di locali pericolosi per gas
ferroso sia sistemato in corrispondenza della girante,
devono essere ubicate ad una distanza, misurata oriz-
• qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite
zontalmente, di almeno 3 m da prese e scarichi di venti-
con materiali ferrosi (compresi acciai inossidabili
lazione e da aperture di locali di alloggio, di stazioni di
austenitici) con una distanza di progetto fra le estre-
comando e di altri spazi sicuri da gas.
mità delle giranti e la cassa non minore di 13 mm..
c) Le condotte di estrazione ed immissione di uno stesso d) Le seguenti giranti e casse non sono considerate anti-
locale pericoloso per gas o di uno stesso locale reso scintilla e non sono permesse:
sicuro da "air locks" devono essere a distanza reciproca, • giranti costruite con leghe di alluminio o leghe di
misurata orizzontalmente, non inferiore a 3 m. magnesio e casse costruite con materiali ferrosi,

Regolamenti RINA 2008 101


Parte E, Cap 9, Sez 12

qualunque sia la distanza fra le estremità della losi o attraverso le condotte di ventilazione, deve essere
girante e la cassa, munito di dispositivo di tenuta stagna ai gas, del tipo a
• casse costruite con leghe di alluminio o leghe di bagno d’olio o equivalente, ritenuto idoneo dalla Società.
magnesio e giranti costruite con materiali ferrosi,
qualunque sia la distanza fra le estremità della
girante e la cassa, 2 Spazi normalmente non frequentati
• qualsiasi combinazione di giranti e casse costruite
con materiali ferrosi con una distanza di progetto fra 2.1 Prescrizioni generali
le estremità delle girante e la cassa minore di 13
mm.
2.1.1 Numero minimo di ricambi d’aria
1.3.3 Prove di tipo per i ventilatori antiscintilla
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.2
RIFERIMENTO IBC CODE: Cap. 12.1.9
Prove di tipo sui prodotti finiti devono essere eseguite in Sia gli impianti fissi che quelli portatili devono garantire
accordo con le prescrizioni della Società o con altre norma- un’efficace ventilazione dei locali in relazione alla densità,
tive nazionali o internazionali equivalenti. rispetto all’aria, ed alla tossicità dei gas trasportati. Detti
impianti di ventilazione devono essere in grado di assicu-
1.3.4 Alberi di trasmissione dei motori rare non meno di 8 ricambi d’aria all’ora. Il tipo di ventila-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 12, 12.1.9 tori portatili ed il loro collegamento agli spazi da essi serviti
Il passaggio dell’albero di trasmissione dei motori azionanti devono essere approvati dalla Società. In ogni caso non
i ventilatori attraverso le paratie o i ponti dei locali perico- sono ammessi ventilatori portatili elettrici.

102 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 13

SEZIONE 13 STRUMENTAZIONE (INDICATORI DI LIVELLO,


DISPOSITIVI PER LA RIVELAZIONE DELLA PRE-
SENZA DI VAPORI)

1 Generalità 8) l’allarme per le apparecchiature per la rivelazione


gas di cui in 13.6.4 dell’IGC Code;
1.1 Strumentazione delle cisterne e dei 9) l’allarme di alta temperatura dei compressori del
depositi del carico carico di cui in 17.4.2.2 dell’IGC Code;
10) l’allarme di intervento del dispositivo di arresto dei
1.1.1 La strumentazione deve essere di tipo approvato
compressori per alta pressione e per alta tempera-
dalla Società.
tura di cui in 17.18.4.4 dell’IGC Code.
1.2 Rivelazione di perdite attraverso la bar- Quando l’impianto del carico non è comandato a
riera secondaria distanza e quindi non sono richieste le "posizioni di
comando" suddette, i comandi, le informazioni e gli
1.2.1 allarmi di cui sopra devono essere ubicati in una conve-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.1.2 niente posizione facilmente accessibile.
Quando la temperatura del carico non è inferiore a – 55 °C, Se tale "posizione" è un locale chiuso, questo deve
possono essere accettati dalla Società appropriati dispositivi rispondere alle prescrizioni di cui in 3.3.4 dell’IGC
di indicazione della temperatura sulla base di una speciale Code. E’ preferibile che tale posizione sia ubicata in
approvazione al posto di dispositivi di rivelazione della pre- plancia.
senza di vapori. b) Indipendentemente da quanto sopra detto, devono
essere trasdotti in plancia:
1.3 Ubicazione degli indicatori
1) l’allarme che segnala la presenza di acqua e/o
1.3.1 Elenco delle indicazioni carico liquido nelle stive o negli spazi tra le barriere;
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.1.3 2) l’allarme di bassa temperatura del riscaldatore del
carico di cui in 4.2.7.2 dell’IGC Code;
Le informazioni e gli allarmi elencati di seguito devono
essere raggruppati nelle posizioni precisate. 3) l’allarme che segnala la presenza di carico liquido
nel collettore di sfogo gas di cui in 5.2.1.7 dell’IGC
a) Nel "locale per il controllo del carico" e nella "posizione Code;
di comando" quali definiti in 3.4.1 dell’IGC Code
devono essere trasdotti: 4) l’indicazione del valore della pressione nello spazio
contenente la fase gassosa di ciascun deposito del
1) l’indicazione che segnala la presenza di acqua e/o carico di cui in 13.4.1 dell’IGC Code. In corrispon-
carico liquido nelle stive o negli spazi tra le barriere; denza di tale indicazione devono essere precisati il
2) l’allarme di bassa temperatura del riscaldatore del valore della pressione di taratura della valvola di
carico di cui in 4.10.19 dell’IGC Code; sicurezza e quello della pressione minima ammissi-
3) l’allarme che segnala la presenza di carico liquido bile nel deposito del carico considerato;
nel collettore di sfogo gas di cui in 5.2.1.7 dell’IGC 5) gli allarmi di alta pressione e di bassa pressione,
Code; quando richiesti, dei depositi del carico di cui in
13.4.1 dell’IGC Code;
4) l’indicazione della temperatura dello scafo e
l’allarme di bassa temperatura delle strutture dello 6) l’allarme di bassa temperatura delle strutture dello
scafo di cui in 13.5.2 dell’IGC Code; scafo di cui in 13.5.2 dell’IGC Code;
5) l’allarme che segnala l’arresto automatico delle 7) l’allarme delle apparecchiature per la rivelazione
pompe sommerse azionate da motori elettrici di cui gas di cui in 13.6.4 dell’IGC Code;
in 10.2.2 dell’IGC Code; 8) l’allarme di alta temperatura dei compressori del
6) l’indicazione del livello del carico e l’allarme di alto carico di cui in 17.4.2.2 dell’IGC Code;
livello dei depositi del carico di cui in 13.3.1 9) l’allarme di intervento del dispositivo automatico di
dell’IGC Code; arresto dei compressori del carico per alta pressione
7) l’indicazione della pressione della fase gassosa ed i e per alta temperatura di cui in 17.18.4.4 dell’IGC
misuratori della pressione della fase gassosa di ogni Code.
deposito del carico e relativi allarmi di alta e bassa c) Se il locale per il controllo del carico è ubicato nei
pressione di cui in 13.4.1 dell’IGC Code; locali di alloggio ed è facilmente raggiungibile, gli

Regolamenti RINA 2008 103


Parte E, Cap 9, Sez 13

allarmi di cui in b) possono essere raggruppati in un bracci del carico, l’impianto delle tubolature della nave e di
unico allarme ottico ed acustico ad eccezione degli terra, ove applicabile.
allarmi di cui in 4), 5) e 7) che devono essere comunque
indipendenti tra di loro. 4 Dispositivi di indicazione della pres-
d) Gli allarmi acustici ed ottici di alto livello e di alta e sione
bassa pressione dei depositi del carico di cui in 13.3.1 e
13.4.1 dell’IGC Code e l’allarme che segnala la pre- 4.1 Dispositivi di indicazione della pres-
senza di liquido nel collettore di sfogo gas devono sione nei depositi del carico
essere ubicati in posizione tale da essere chiaramente 4.1.1
uditi ed individuati dal personale addetto al controllo
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.4.1
delle operazioni di caricazione.
Anche l’allarme di bassa pressione indicato nel paragrafo
13.4.1 dell’IGC Code deve essere ubicato nella centrale di
2 Indicatori di livello i depositi del controllo del carico.
carico
5 Dispositivi per l’indicazione di tem-
2.1 Generalità peratura
2.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.2.1 5.1 Generalità
a) Per verificare se un indicatore di livello sia accettabile o 5.1.1 Registrazione di temperatura
no, l’espressione "qualsiasi manutenzione necessaria" RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.5.1
deve essere interpretata con il significato che qualsiasi
Le temperature devono essere registrate con continuità ad
parte dell’indicatore di livello possa essere revisionata
intervalli regolari. Si devono attivare automaticamente
mentre il deposito del carico è in servizio.
allarmi ottici ed acustici quando la temperatura dello scafo
b) Quando gli indicatori di livello che contengono il in acciaio raggiunge la temperatura minima per la quale è
carico sono sistemati al di fuori del deposito del carico stato approvato l’acciaio stesso.
che essi servono, devono essere previsti mezzi per inter-
cettarli automaticamente in caso di guasto. 6 Prescrizioni per la rivelazione di gas
3 Controllo del rigurgito 6.1 Rivelazione del gas
3.1 Allarme di rigurgito e blocco 6.1.1 (1/1/2007)
In aggiunta alle prescrizioni indicate in [6.2] e [6.3] l'instal-
3.1.1 Valvola di intercettazione per il controllo del lazione delle apparecchiature per la rivelazione del gas su
rigurgito navi è soggetta alle prescrizioni di cui in Parte C, Cap 4,
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.3.1 Sez 1, [5.2.4] b).
Il sensore per la chiusura automatica della valvola di carica-
zione per il controllo del rigurgito può essere combinato 6.2 Posizionamento delle sonde di campio-
con gli indicatori di livello del liquido richiesti dal para- natura
grafo 13.2.1 dell’IGC Code.
6.2.1
3.1.2 Tempo di chiusura delle valvola di RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.2
intercettazione
Le sonde di campionatura nelle stive del carico non devono
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.3.1 essere ubicate in posizioni in cui potrebbe essere raccolta
Il tempo di chiusura in secondi della valvola di cui in l’acqua di sentina.
13.3.1 (cioè il tempo che intercorre tra l’inizio del segnale
di arresto e la chiusura completa della valvola) non deve
6.3 Linee di campionatura del gas
essere superiore di: 6.3.1
3600 ⋅ U
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.5
----------------------
L⋅R Le linee di campionatura del gas devono essere ubicate al
di fuori dei locali alloggio, a meno che esse non siano col-
dove:
locate entro tubolature stagne ai gas.
U : volume non occupato dal liquido al livello del
segnale di funzionamento (m3) 6.4 Locali protetti
LR : portata massima di caricazione concordata tra 6.4.1
la nave e l’impianto di terra (m3/h) RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.7
La velocità di caricazione deve essere regolata per limitare In aggiunta alla lista del paragrafo 13.6.7 dell’IGC Code,
la sovrapressione alla chiusura della valvola ad un livello l’impianto di rivelazione gas deve servire anche i locali
accettabile tenendo in considerazione le manichette e i adiacenti a locali pompe e/o compressori del carico.

104 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 13

6.5 Apparecchi portatili per la rivelazione di


gas
6.5.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 13, 13.6.13
Per le navi destinate al trasporto di gas tossici ed infiamma-
bili, gli apparecchi portatili di rivelazione gas devono essere
due per i prodotti tossici e due per i prodotti infiammabili.

Regolamenti RINA 2008 105


Parte E, Cap 9, Sez 14

SEZIONE 14 PROTEZIONE DEL PERSONALE

1 Prescrizioni per la protezione del


personale relative a singoli prodotti

1.1 Docce e vaschette per il lavaggio degli


occhi
1.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 14, 14.4.3
Le docce e le vaschette per il lavaggio degli occhi devono
avere un impianto di riscaldamento, o altra sistemazione
appropriata, che impediscano la formazione di ghiaccio
entro le relative tubolature.

106 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 15

SEZIONE 15 LIMITI DI RIEMPIMENTO DEI DEPOSITI DEL


CARICO

1 Generalità

1.1
1.1.1 La presente Sezione è senza contenuto, poiché non
vi sono prescrizioni addizionali o alternative a quelle con-
tenute nel Capitolo 15 dell’IGC Code.

Regolamenti RINA 2008 107


Parte E, Cap 9, Sez 16

SEZIONE 16 IMPIEGO DEL CARICO COME COMBUSTIBILE

1 Alimentazione del combustibile gas- b) Nel caso in cui si verifichi una delle seguenti situazioni
di guasto:
soso
1) Mandata del gas ai bruciatori delle caldaie
1.1 Tubolature • aria insufficiente per completare la combustione
del gas;
1.1.1 Percorsi dei tubi • spegnimento della fiamma pilota di un brucia-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1 tore in funzione, a meno che l’alimentazione del
a) La tubolatura del gas fra la stazione di preparazione del gas a ciascun singolo bruciatore sia fornita di
gas ed il locale apparato motore deve essere il più corto una valvola a chiusura rapida che intercetti auto-
maticamente il gas;
possibile.
• bassa pressione del gas.
b) La tubolatura del gas deve essere installata nel locale il
più in alto possibile e il più distante possibile dalle strut- 2) Mandata del gas ai motori a combustione interna
ture della nave. • mancata alimentazione alla pompa d’iniezione
del combustibile pilota;
1.1.2 Segregazione delle tubolature • caduta della velocità del motore al di sotto della
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1 minima velocità di esercizio;
La tubolatura del gas deve essere indipendente da altri • indicazione di un rivelatore di gas nella tubola-
impianti e può essere utilizzata esclusivamente per il con- tura di sfogo gas del carter che la concentra-
vogliamento del gas. Essa deve essere sistemata in maniera zione di gas nel carter si avvicina al limite
tale da essere protetta contro danneggiamenti esterni. inferiore di esplosività.

1.1.3 Messa a terra


2 Impianto di preparazione del gas e
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1
relativi serbatoi di stoccaggio
La tubolatura del gas deve essere messa a terra in maniera
appropriata.
2.1 Generalità
1.1.4 Prove
2.1.1 Posizione delle apparecchiature per la
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.1
preparazione del gas
Le tubolature, le valvole e gli accessori devono essere sotto- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.4.1
posti dopo l’installazione a bordo ad una prova idrostatica
Le apparecchiature per la preparazione del gas devono
ad una pressione pari a 1,5 volte la pressione d’esercizio,
essere munite di dispositivi atti a spurgare gas infiammabili
ma non inferiore a 0,7 MPa. Devono quindi essere sottopo-
prima della loro apertura.
sti ad una prova pneumatica in modo da accertare che tutte
le giunzioni siano perfettamente stagne. 2.1.2 Apparecchiature sistemate sul ponte di
coperta
1.2 Valvole RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.4.1
Nel caso in cui apparecchiature per la preparazione del gas
1.2.1 Operazioni manuali
per l’uso come combustibile (riscaldatori, compressori, fil-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.6 tri) e i serbatoi di stoccaggio siano sistemati sul ponte di
Le tre valvole indicate nel paragrafo 16.3.6 dell’IGC Code coperta, essi devono essere opportunamente protetti dagli
devono poter essere azionate manualmente. agenti atmosferici e dal mare.

1.2.2 Operazioni automatiche 2.2 Compressori


RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.3.6
Deve essere possibile azionare le valvole indicate nel 2.2.1 Prescrizioni varie
paragrafo 16.3.6 dell’IGC Code localmente e da ciascuna RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.4.2
stazione di comando. Esse si devono chiudere a) I compressori devono poter essere arrestati a distanza da
automaticamente nelle condizioni di esercizio seguenti: una posizione all’aperto non pericolosa sempre e facil-
a) Qualora la pressione del gas vari per più del 10 % o, nel mente accessibile e anche dal locale apparato motore.
caso di motori sovralimentati, se la pressione differen- b) Inoltre i compressori devono avere un dispositivo di
ziale fra il gas e l’aria di sovralimentazione non si man- arresto automatico quando la pressione all’aspirazione
tenga costante. raggiunge un certo valore che dipende dalla pressione

108 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 16

di taratura delle valvole di sicurezza contro il vuoto nei dove potrebbe accumularsi del gas, ed eventualmente può
depositi del carico. richiedere anche la sistemazione di adatti ugelli per l’aria.
c) Deve essere possibile ricaricare manualmente il disposi-
tivo automatico di arresto dei compressori. 3.3 Impianti di bruciatori
d) I compressori del tipo a stantuffo devono essere muniti
di valvole di sicurezza scaricanti in una posizione 3.3.1 Dispositivi di sicurezza
all’aperto e tale da non introdurre pericoli. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.4
e) I compressori volumetrici devono essere muniti di val-
Deve essere sistemato un dispositivo meccanico che impe-
vola di sicurezza contro le sovrapressioni e le depres-
disca l’apertura della valvola del gas finché i controlli
sioni scaricante entro la tubolatura d’aspirazione del
dell’aria e del combustibile liquido non siano in posizione
compressore.
di accensione. Sul tubo di ciascun bruciatore a gas deve
f) La dimensione della valvola di sicurezza deve essere essere sistemata una rete tagliafiamma che può essere
determinata in modo tale che la massima pressione non incorporata nel bruciatore stesso.
superi la massima pressione d’esercizio per più del 10%
con la valvola di mandata in posizione chiusa. 3.3.2 Arresti
g) I compressori devono essere arrestati automaticamente RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.4
dal sistema di arresti d’emergenza delle valvole del
carico. La mandata del gas deve essere bloccata automaticamente
dal dispositivo d’arresto indicato nel paragrafo 16.3.6
h) I compressori devono essere dotati di valvole di intercet-
dell’IGC Code.
tazione e reti parafiamma sia sul lato aspirazione che
sul lato mandata.
4 Prescrizioni speciali per motori a
2.3 Riscaldatori combustione interna e turbine a gas
2.3.1 Prescrizioni varie addizionali
alimentati a combustibile gassoso
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.4.3
a) Il funzionamento dei riscaldatori deve essere regolato
4.1 Mandata di combustibile gassoso al
automaticamente in funzione della temperatura del gas motore
all’uscita dei riscaldatori stessi.
4.1.1 Dispositivi tagliafiamma
b) Il fluido riscaldante (vapore o acqua calda) deve passare
attraverso una cassa di degassificazione sistemata nella RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
zona del carico prima di rientrare nel locale apparato Devono essere sistemati dispositivi tagliafiamma
motore. all’ingresso della mandata del gas nel collettore del motore.
c) Devono essere prese misure per rivelare e segnalare la
presenza di gas nella cassa. Lo sbocco dello sfogo gas 4.1.2 Arresti manuali
deve essere in una posizione sicura e deve avere una RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
rete tagliafiamma.
Devono essere previsti mezzi per arrestare manualmente la
3 Prescrizioni speciali per le caldaie mandata di gas al motore dalla posizione d’avviamento o
da qualsiasi altra posizione di comando.
principali
4.1.3 Precauzioni contro avarie provocate dalla
3.1 Sistemazione della caldaia fatica
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
3.1.1 Circolazione forzata dell’aria
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.1 La sistemazione e l’installazione della tubolatura del gas
deve essere idonea ad assicurare la flessibilità necessaria
Le caldaie devono essere sistemate nella parte più alta pos-
della tubolatura di mandata del gas tale da permettere le
sibile dei locali ad esse destinati e devono essere di tipo
oscillazioni del motore senza il rischio di avarie provocate
membranato o equivalente, allo scopo di creare fra la mem-
dalla fatica.
branatura ed il rivestimento delle caldaie una intercapedine
con circolazione d’aria forzata.
4.1.4 Protezione dei collegamenti delle tubolature
del gas
3.2 Camere di combustione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
3.2.1 Rivelatori del gas nelle camere di Le tubolature o condotte di protezione delle tubolature del
combustione
gas, indicate in [4.2.1] devono essere estese in modo da
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.5.3 provvedere una completa protezione in corrispondenza del
A suo giudizio la Società può richiedere la sistemazione di collegamento con le valvole di iniezione del combustibile
rivelatori di gas in quelle zone delle camere di combustione gassoso.

Regolamenti RINA 2008 109


Parte E, Cap 9, Sez 16

4.2 Impianti di tubolature di mandata del speciale da parte della Società in base ad un livello di
combustibile gassoso sicurezza equivalente.

4.2.1 Tubolature del combustibile nei locali 4.2.2 Tubi ad alta pressione
macchine
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
Deve essere controllato mediante un’analisi delle tensioni
Le tubolature del combustibile gassoso possono attraversare
che le tubolature del gas ad alta pressione abbiano una
o estendersi entro locali macchine o locali sicuri da gas
robustezza costruttiva sufficiente, tenendo conto delle ten-
diversi dai locali d’alloggio, locali di servizio e stazioni di
sioni indotte dal peso dell’impianto di tubolatura compresi i
comando purché siano soddisfatte le condizioni seguenti:
carichi dovuti alle accelerazioni, quando significative, della
a) L’impianto deve essere in accordo con le prescrizioni pressione interna e dei carichi dovuti all’insellamento e
nel paragrafo 16.3.1.1 dell’IGC Code, ed inoltre con le all’inarcamento della nave.
prescrizioni 1), 2) e 3) indicate qui di seguito:
1) deve essere controllata continuamente la pressione 4.2.3 Valvole e giunti di dilatazione
entro lo spazio fra i tubi concentrici. Prima che la RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
pressione cada ad un valore inferiore a quello del
tubo interno, deve essere azionato un allarme e la Tutte le valvole ed i giunti di dilatazione adoperati nelle
valvole automatiche indicate nel paragrafo 16.3.6 tubolature di mandata del gas ad alta pressione devono
dell’IGC Code (da qui in poi indicate come "valvole essere di tipo approvato.
interconnesse del gas") e la valvola principale di
mandata del combustibile gassoso indicata nel para- 4.2.4 Giunzioni dei tubi
grafo 16.3.7 dell’IGC Code (da qui in poi indicata
come "valvola principale del gas") devono essere RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
chiuse (tuttavia deve aprirsi una valvola intercon- Per l’intera lunghezza delle tubolature di mandata del com-
nessa collegata allo sfogo del gas); bustibile gassoso, i giunti devono essere saldati testa a testa
2) la costruzione e la robustezza dei tubi esterni deve con piena penetrazione e radiografati al 100%, salvo
essere in accordo con le prescrizioni nel paragrafo quando specialmente approvato dalla Società.
5.2 dell’IGC Code;
3) l’impianto deve essere sistemato in maniera tale che 4.2.5 Giunzioni dei tubi non saldate
l’interno della tubolatura di alimento del gas fra la RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
valvola principale del gas e il motore sia automati-
camente spurgato con gas inerte quando la valvola Le giunzioni dei tubi non saldate, nei punti specificamente
principale del gas è chiusa; o approvati dalla Società, devono essere in accordo con nor-
mative riconosciute dalla Società, o realizzate con giunti la
b) L’impianto deve essere in accordo col sottoparagrafo cui robustezza strutturale sia stata analizzata e ritenuta ade-
16.3.1.2 dell’IGC Code, ed inoltre, con le voci da 1) a guata dalla Società mediante l’analisi di prove.
4) date qui di seguito:
1) i materiali, la costruzione e la robustezza 4.2.6 Trattamenti termici di distensione
dell’impianto dei tubi o delle condotte di protezione
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
e dell’impianto di ventilazione meccanica devono
avere una sufficiente resistenza contro l’esplosione e Deve essere eseguito per tutte le giunzioni dei tubi ad alta
la crescita rapida dell’alta pressione del gas in caso pressione e delle tubolature di mandata del combustibile
di scoppio della tubolatura del gas; gassoso saldate testa a testa il trattamento termico di disten-
2) la capacità dell’impianto di ventilazione meccanica sione qualunque sia il tipo di materiale impiegato.
deve essere determinata in funzione della portata
del combustibile gassoso e della costruzione e siste-
4.3 Arresti della mandata del combustibile
mazione dei tubi o condotte protettive, come rite-
nuto appropriato dalla Società;
gassoso

3) le prese d’aria dell’impianto di ventilazione mecca- 4.3.1 Arresto della mandata del combustibile
nica devono essere provviste di dispositivi di non
ritorno efficaci per eventuali trafilamenti di gas. Tut- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
tavia se un rivelatore di gas è sistemato nelle prese
Oltre alla cause elencate nel paragrafo 16.3.6 dell’IGC
d’aria può essere data deroga da questa prescri-
Code, la mandata del combustibile gassoso ai motori deve
zione;
essere arrestata dalle valvole interconnesse del gas nel caso
4) il numero dei giunti flangiati dei tubi o delle con- in cui si verifichi una delle anomalie seguenti:
dotte protettive deve essere ridotto al minimo; o
a) anomalie specificate in Parte C, Cap 1, App 2;
c) prescrizioni alternative rispetto a quelle particolareg-
giate alle voci a) e b) saranno oggetto di considerazione b) arresti del motore dovuti a qualsiasi causa.

110 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 16

4.3.2 Chiusura della valvola principale del gas 4.5 Impianto di preparazione del gas e ser-
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6 batoi di stoccaggio relativi
Oltre alle cause elencate nel paragrafo 16.3.7 dell’IGC 4.5.1 Costruzione delle apparecchiature
Code, la valvola principale del gas deve chiudersi qualora si RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
verifichi uno degli eventi seguenti:
La costruzione, il comando e le apparecchiature di sicu-
a) il rivelatore della concentrazione di vapori d’olio nel rezza dei compressori del gas ad alta pressione, dei reci-
carter o l’indicatore di temperatura del cuscinetto speci- pienti in pressione e degli scambiatori di calore che
ficato in Parte C, Cap 1, App 2 indichino anomalie; costituiscono l’impianto di preparazione del gas devono
essere a soddisfazione della Società.
b) venga rilevato qualsiasi genere di perdita di combusti-
bile gassoso; 4.5.2 Fatica
c) anomalie specificate in Parte C, Cap 1, App 2. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
Deve essere considerata la possibilità di rotture per fatica
4.3.3 Operazioni automatiche delle tubolature del gas ad alta pressione a causa delle
vibrazioni.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
La valvola principale del gas deve chiudersi automatica- 4.5.3 Pulsazioni della pressione del gas
mente a seguito dell’azionamento delle valvole intercon- RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
nesse del gas. Deve essere considerata la possibilità di pulsazioni della
pressione della mandata di combustibile gassoso dovute al
4.4 Arresti d’emergenza dei motori ad ali- compressore del gas ad alta pressione.
mentazione mista
4.6 Prescrizioni per i motori ad alimenta-
4.4.1 zione mista
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6 4.6.1
I motori ad alimentazione mista devono essere arrestati RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 16, 16.6
prima che la concentrazione del gas rivelata dai rivelatori di Prescrizioni specifiche per i motori a combustione interna
gas indicati nel paragrafo 16.2.2 dell’IGC Code raggiunga il ad alimentazione con combustibile gassoso sono contenute
60% del limite inferiore di infiammabilità. in Parte C, Cap 1, App 2.

Regolamenti RINA 2008 111


Parte E, Cap 9, Sez 17

SEZIONE 17 PRESCRIZIONI PARTICOLARI

1 Materiali di costruzione 3.2 Impianto di tubolature del carico


3.2.1 Progetto e fabbricazione della tubolatura
1.1 Materiali esposti al carico RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.2.2
1.1.1 Si riporta, a titolo di esempio, nella Fig 1, un tipo di flangia
a colletto ritenuto idoneo.
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.2

I materiali "esposti al carico" sono quelli costituenti Figura 1 : Flangia a colletto idonea
impianti, apparecchiature per il carico o sistemazioni che
siano a contatto con il carico (liquido o vapore) nelle nor-
mali condizioni operative.

2 Stabilizzazione

2.1 Precauzioni contro la polimerizzazione -


Prescrizioni alternative
2.1.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.8.1

a) In alternativa all’aggiunta di liquido stabilizzato può 3.3 Strumentazione - Dispositivi di sicu-


essere accettato che al termine di ogni periodo di refri- rezza
gerazione il liquido sia completamente rimosso
dall’impianto di refrigerazione per mezzo dei vapori 3.3.1 Impianto di rivelazione del gas
provenienti dai compressori o per mezzo di gas inerte. RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.4.3
In tal caso sul “Certificate of Fitness” deve essere anno-
tata la seguente frase: L’impianto di rivelazione del gas deve essere permanente-
mente installato.
"Al termine di ciascun periodo di refrigerazione il
liquido deve essere completamente rimosso
3.4 Protezione del personale
dall’impianto di refrigerazione per mezzo dei vapori
provenienti dai compressori o per mezzo di gas inerte". 3.4.1 Apparecchiature addizionali
b) Sulla mandata del compressore del carico deve essere RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.5
sistemato un termostato tarato ad una temperatura ido- In aggiunta alla riserva d’aria non contaminata, devono
nea, in relazione alle caratteristiche del prodotto tra- essere provveduti due apparecchi di respirazione ad aria,
sportato (ad esempio 60 °C per il butadiene), che dia un completi ed indipendenti, che non impieghino riserve di
allarme ottico ed acustico in plancia e nella stazione di ossigeno, aventi ognuno capacità corrispondente ad
controllo del carico. se esiste, e che provochi l’arresto almeno 1.200 litri di aria non compressa e due equipaggia-
del compressore stesso quando la suddetta temperatura menti protettivi, completi di stivali, guanti ed occhiali a
viene superata. tenuta stagna ai gas. I suddetti apparecchi ed indumenti
devono essere tenuti nello spazio citato nel paragrafo
17.14.5.1 dell’IGC Code e sono in aggiunta a quelli pre-
3 Cloro
scritti in altre parti del presente Capitolo.

3.1 Sistema di contenimento del carico 3.5 Limiti di riempimento per i depositi del
carico
3.1.1 Valvole di sicurezza
3.5.1
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.1.4 RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 17, 17.14.6.1
Lo scarico di cloro dalle valvole di sicurezza deve essere Quando vengono determinati i limiti di riempimento dei
convogliato ad un dispositivo di assorbimento ritenuto ido- depositi del carico per il trasporto di cloro, non si deve
neo dalla Società. tener conto dell’effetto dell’impianto di refrigerazione.

112 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 18

SEZIONE 18 PRESCRIZIONI OPERATIVE

1 Generalità

1.1
1.1.1 La presente Sezione è senza contenuto, in quanto le
prescrizioni del Capitolo 18 dell’IGC Code contengono
disposizioni operative che non sono obbligatorie per la
classifica, ad eccezione del contenuto del paragrafo 18.8.2,
che è richiamato in Sez 13, [3.1.2].

Regolamenti RINA 2008 113


Parte E, Cap 9, Sez 19

SEZIONE 19 RIASSUNTO DELLE PRESCRIZIONI MINIME

1 Informazioni addizionali sui prodotti L’elenco nella Tab 1 indica le proprietà dei prodotti puri. La
massa volumica da considerare nella progettazione della
nave potrebbe essere differente considerando le proprietà
1.1
effettive dei prodotti commerciali.
1.1.1
Informazioni sulle classi di temperatura e sui gruppi
RIFERIMENTO IGC CODE: Cap. 19 d’esplosione per le apparecchiature elettriche in relazione
La Tab 1 elenca alcune informazioni addizionali per quei ai prodotti da trasportare sono indicate in Sez 10, Tab 2.
prodotti che sono elencati nella tabella del capitolo 19
dell’IGC Code.

114 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 9, Sez 19

Tabella 1

Massa volumica
Temperatura
alla temperatura Rapporto densità
Nome del prodotto d’ebollizione
d’ebollizione vapore/aria
(°C)
(kg/m3)
Acetaldeide 20,8 780 1,52
Ammoniaca anidra - 33,4 680 0,60
Anidride solforosa -10 1460 2,3
Azoto -196 808 0,97
Bromuro di metile 4,5 1730 3,27
Butano -0,5/11,7 600 2,02
Butadiene - 4,5 650 1,87
Butileni - 6,3/- 7 625 1,94
Cloro - 34 1560 2,49
Cloruro di etile 12,4 920 2,22
Cloruro di metile -23,7 1000 1,78
Cloruro di vinilidene 31,7 1250 3,45
Cloruro di vinile -13,9 970 2,15
Dimetilammina 6,9 670 1,55
Etano - 88,6 549 1,04
Etere dietilico 34,6 640 2,55
Etere viniletilico 35,5 754 2,50
Etilammina 16,6 690 1,56
Etilene - 104 570 0,97
Gas refrigeranti
Diclorodifluorometano (R12) -30 1486 4,26
Dicloromonofluoroetano (R21) 8,9 1480 3,9
Diclorotetrafluoroetano (R114) 3,8 1510 1,31
Monoclorodifluorometano (R22) -42 1420 2,98
Monoclorotetrafluoroetano (R124) - - 4,70
Monoclorotrifluorometano (R13) -81,4 1520 3,60
Isoprene 34,5 680 2,35
Isopropilammina 32,5 700 2,03
Metano (LNG) -161,5 420 0,55
Ossidi di propilene 34,5 860 2.00
Ossido di etilene -10,7 870 1,52
Pentani (tutti gli isomeri) 36,1 610 2,6
Pentene (tutti gli isomeri) 30,1/37 610 2,6
Propano -42,3 580 1,56
Propilene -47,7 610 1,50

Regolamenti RINA 2008 115


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 10

NAVI CISTERNA

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 3 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

Regolamenti RINA 2008 117


Parte E, Cap 10, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità 1.2 Tabella riassuntiva


1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che
1.1 Applicabilità contengono prescrizioni specifiche per navi cisterna.
1.1.1 La notazione di servizio tanker, come definita in
Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.5.7] e Parte A, Cap 1, Sez 2, Tabella 1
[4.3.7], può essere assegnata alle navi che soddisfano le
Oggetto Riferimento
prescrizioni del presente Capitolo.
Sistemazione generale della nave (1)
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C Scafo e stabilità Sez 2
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Macchinari e impianti del carico Sez 3
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per
navi cisterna. Impianti elettrici (1)
Automazione (1)
1.1.3 I carichi liquidi che è permesso trasportare con le
navi suddette sono indicati Cap 7, App 4. Protezione antincendio, rivelazione (1)
ed estinzione incendi
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
che per navi cisterna

Regolamenti RINA 2008 119


Parte E, Cap 10, Sez 2

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

1 Progetto della sistemazione generale paratia frontale di detto cassero deve essere estesa in avanti
in modo da coprire ogni apertura del locale pompe.
1.1 Sistemazione dei compartimenti
4 Carichi di progetto
1.1.1 Generalità
Le navi cisterna possono essere costruite con cisterne indi- 4.1 Carichi della trave nave
pendenti o strutturali.
4.1.1 Carichi in acqua tranquilla
1.1.2 Cisterne strutturali
In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 5, Sez 2,
Si devono sistemare intercapedini tra le cisterne e i compar- [2.1.2], i carichi in acqua tranquilla devono essere calcolati
timenti destinati a liquidi che è probabile che alterino i per le seguenti condizioni di carico:
liquidi commestibili trasportati.
• condizioni di carico omogeneo (escludendo le cisterne
Le cisterne devono essere separate da ogni compartimento destinate esclusivamente a zavorra segregata) alla mas-
contenente fonti di calore per mezzo di intercapedini sima immersione,
ovvero paratie debitamente isolate contro il calore.
• condizioni di carico parziale,
1.1.3 Sistemazione delle cisterne • qualunque condizione specificata di carico non omoge-
In generale, ciascuna cisterna deve avere: neo,
• un’asta metallica graduata di controllo del livello o • condizioni di zavorra leggera e pesante,
qualsiasi altro apparecchio di sondaggio equivalente, • condizioni a metà del viaggio relative a lavaggio delle
• un portello d’ispezione di dimensioni adeguate munito cisterne o altre operazioni se, a discrezione della
di coperchio metallico stagno all’acqua fissato da bul- Società, queste differiscono sensibilmente dalle condi-
loni snodati od ogni altro dispositivo che offra una sicu- zioni di zavorra.
rezza equivalente,
• un sistema d’espansione inteso ad evitare ogni ecces- 5 Dimensionamenti di scafo
siva pressione ed ogni rischio di traboccamento dovuto
ad un innalzamento di temperatura o fermentazione 5.1 Fasciame
occasionale. La capacità di espansione deve essere
circa 0,5% della capacità in volume della cisterna, 5.1.1 Spessori netti minimi (1/7/2002)
• un pozzetto di drenaggio che può essere eliminato se si Lo spessore netto del fasciame del ponte di resistenza e
devono prendere precauzioni per migliorare lo scorri- delle paratie, entro o delimitanti l'estensione longitudinale
mento dei liquidi verso i tubi di aspirazione. della zona del carico, non deve essere inferiore ai valori
indicati in Tab 1.
2 Stabilità
Tabella 1 : Spessore netto minimo del fasciame del
ponte di resistenza e delle paratie
2.1 Stabilità allo stato integro
Fasciame Spessore netto minimo, in mm
2.1.1 Generalità
La stabilità della nave per le condizioni di carico di cui in Ponte di resistenza (5,5 + 0,02 L) k1/2 per L < 200
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.3] deve soddisfare le prescri- (8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200
zioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2.
Paratia di cisterna L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
In generale, deve essere anche inviato un esempio rappre- 1,5 k1/2 + 8,2 + s per L ≥ 275
sentativo delle condizioni di carico previste per la nave.
Anche le condizioni di carico addizionali devono soddi- Paratia stagna 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
sfare le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 3, Sez 2. 1,5 k1/2 + 7,5 + s per L ≥ 275
Paratia di sbattimento 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s per L < 275
3 Principi di progetto strutturale 3 k1/2 + 4,5 + s per L ≥ 275
Nota 1:
3.1 Materiali
k : coefficiente dipendente dal materiale per
3.1.1 Acciai per le strutture dello scafo l’acciaio definito in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3].
Per navi aventi un cassero di poppa, il tipo di acciaio usato s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
per il fasciame del ponte resistente in corrispondenza della di lamiera.

120 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 10, Sez 2

5.2 Rinforzi ordinari °C. In tali calcoli, la temperatura dell'acqua deve essere
assunta uguale a 0 °C.
5.2.1 Spessori netti minimi
I calcoli devono essere inviati alla Società per esame.
Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari non deve
essere inferiore al valore ottenuto, in mm, con le seguenti 5.5.2 Le tensioni indotte nelle strutture di scafo dal gra-
formule: diente di temperatura devono soddisfare i criteri di verifica
tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4.3].

tMIN = 1,5 k1/2 + 7,0 + s per L ≥ 275


6 Altre strutture
dove s è l’intervallo, in m, dei rinforzi ordinari.
6.1 Locale macchine
5.3 Travi rinforzate
6.1.1 Prolungamento delle strutture di scafo entro il
5.3.1 Spessori minimi netti locale macchine
Lo spessore netto delle lamiere che formano le anime delle Paratie longitudinali prolungate attraverso le intercapedini
travi rinforzate non deve essere inferiore al valore ottenuto, devono continuare entro il locale macchine ed essere usate
in mm, con la seguente formula: preferibilmente come paratie longitudinali di cisterne per
tMIN = 1,45 L1/3 k1/6 carico liquido. In ogni caso, tale prolungamento deve
essere compatibile con la forma delle strutture del doppio
5.4 Dimensionamento della struttura delle fondo, del ponte e di copertini nel locale macchine.
cisterne indipendenti
7 Protezione delle strutture metalliche
5.4.1 Strutture in corrispondenza del collegamento
tra la cisterna e la struttura di scafo
di scafo
Le cisterne devono essere rinforzate localmente in corri-
spondenza del loro collegamento alla struttura di scafo e 7.1 Pitturazione dell’involucro delle cisterne
dei loro punti di fissaggio, se esistenti.
7.1.1 La pitturazione dell’interno delle cisterne deve
La struttura della nave deve essere rinforzata in modo da essere realizzata per mezzo di un’appropriata composi-
evitare deformazioni eccessive, dovute al peso delle zione, a meno che le dimensioni e il tipo della cisterna per-
cisterne piene e alle forze d’inerzia dovute ai movimenti mettano la smaltatura a fuoco.
della nave, specificati in Parte B, Capitolo 5.
La pittura deve essere applicata in accordo alle specifiche
del produttore. Devono essere presi provvedimenti per
5.5 Verifica di robustezza rispetto alle ten- rimuovere i solventi completamente prima dell’impiego
sioni dovute al gradiente di temperatura delle cisterne.
5.5.1 (1/7/2001) La pittura deve avere appropriate qualità di resistenza agli
Calcoli diretti delle tensioni indotte nelle strutture di scafo urti ed essere in grado di resistere ad ogni prevedibile
dal gradiente di temperatura devono essere eseguiti per navi distorsione della struttura della nave o della cisterna senza
destinate a trasportare carichi a temperatura superiore a 75 il rischio di formazione di criccature.

Regolamenti RINA 2008 121


Parte E, Cap 10, Sez 3

SEZIONE 3 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

1 Generalità in modo tale da evitare il rischio di contaminazione del


carico.

1.1 Documenti da inviare


2.3 Sfoghi d’aria
1.1.1 Devono essere inviati all’approvazione i documenti
elencati in Tab 1. 2.3.1

a) Gli sfoghi d’aria delle cisterne del carico devono essere


2 Tubolature muniti di dispositivi di chiusura automatici. Fare riferi-
mento a Parte C, Cap 1, Sez 10, [9.1].

2.1 Generalità b) Gli sfoghi d’aria delle cisterne del carico contenenti
sostanze commestibili devono essere portati il più lon-
2.1.1 Materiali tano possibile da:

a) I materiali adoperati per le tubolature sono soggetti alle • sfoghi d’aria di casse di acque nere e di casse o
prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.1]. cisterne contenenti prodotti infiammabili,

b) Deve essere prestata particolare attenzione ad eventuali • sbocchi della ventilazione di macchina.
normative o regolamenti nazionali che potrebbero proi-
bire l’impiego di certi materiali quando essi vengano a 2.4 Impianti di refrigerazione
contatto con sostanze commestibili.
2.4.1
2.1.2 Indipendenza delle tubolature
a) Qualora sia necessario mantenere il carico refrigerato
a) Le tubolature del carico devono essere completamente per la sua conservazione, l’impianto di refrigerazione
separate dalle altre tubolature della nave. deve soddisfare le prescrizioni applicabili in Parte F,
Capitolo 8.
b) Nel caso di trasporto di sostanze commestibili, devono
essere prese misure per impedire involontarie contami- b) Devono essere previsti mezzi per impedire qualsiasi
nazioni del carico. In particolare i collegamenti per il contaminazione del carico col fluido refrigerante.
riempimento e la scaricazione delle cisterne del carico
devono essere sistemati ad una certa distanza da quelli 2.5 Impianti di pulizia delle cisterne del
relativi alle tubolature di macchina. carico

2.1.3 Passaggio di tubi attraverso le cisterne 2.5.1 Devono essere previsti mezzi adeguati per pulire le
cisterne del carico.
Le cisterne del carico contenenti sostanze commestibili non
devono essere attraversate da tubolature che convogliano
2.6 Ulteriori prescrizioni per navi che tra-
altri liquidi.
sportano sostanze di categoria D
2.2 Pompe e tubolature del carico
2.6.1 Le navi cisterna che trasportano sostanze di catego-
ria D sono soggette alle prescrizioni in Cap 7, Sez 4, [9.2].
2.2.1 Pompe del carico

Devono essere previste almeno due pompe del carico per il


2.7 Impianto integrato del carico e di
trasferimento del carico stesso.
zavorra
2.2.2 Impianti degli indicatori di livello 2.7.1 (1/1/2004)
Gli impianti degli indicatori di livello per le cisterne che Le prescrizioni relative agli impianti integrati del carico e di
contengono sostanze commestibili devono essere progettati zavorra sono quelle di cui in Cap 7, Sez 4, [3.5].

122 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 10, Sez 3

Tabella 1 : Documenti da inviare

N. Descrizione del documento (1)


1 Schema delle tubolature del carico
2 Schema dell’impianto di sfogo d’aria delle cisterne del carico
3 Schema dell’impianto degli indicatori di livello delle cisterne del carico
4 Schema dell’impianto per la pulizia delle cisterne del carico
5 Schema degli impianti di sentina e zavorra relativi agli spazi del carico
6 Schema degli impianti di riscaldamento e refrigerazione del carico
(1) Gli schemi devono comprendere anche, se applicabile:
• gli impianti di comando e controllo (locale ed a distanza) e gli impianti d’automazione,
• le istruzioni per il funzionamento e la manutenzione relative agli impianti di tubolature (per conoscenza).

Regolamenti RINA 2008 123


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 11

NAVI DA PASSEGGERI

SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ
SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI
SEZIONE 5 IMPIANTI ELETTRICI

Regolamenti RINA 2008 125


Parte E, Cap 11, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità
Tabella 1

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio passenger ship, come defi- Sistemazione generale della nave Sez 2
nita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.6.2], può essere assegnata Scafo e stabilità Sez 3
alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capi-
tolo. Macchinari ed impianti Sez 4
Impianti elettrici Sez 5
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C Automazione (1)
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Protezione, rivelazione ed (2)
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per estinzione incendi
navi da passeggeri.
Metodo di calcolo per i dispositivi di App 1
1.1.3 In alternativa, su richiesta delle parti interessate, la bilanciamento trasversale
Società applica la Direttiva dell'Unione Europea N. (cross flooding)
98/18/CE adottata dal Consiglio il 17 marzo 1998 alle navi Calcolo del fattore di compartimen- App 2
soggette a tale Direttiva. tazione
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2 Tabella riassuntiva
che per navi da passeggeri
1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che (2) Le prescrizioni specifiche per navi da passeggeri sono
contengono prescrizioni specifiche per navi da passeggeri. date in Parte C, Capitolo 4

Regolamenti RINA 2008 127


Parte E, Cap 11, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità • ad una distanza di 3 m a proravia della Pp AV;


assumendo il valore minore.
1.1 Definizioni
2.1.2 Se viene sistemata una lunga sovrastruttura prodiera,
1.1.1 Galleggiamento di compartimentazione la paratia del gavone prodiero o di collisione su tutte le navi
Il galleggiamento di compartimentazione è la linea di galleg- passeggeri deve essere prolungata stagna alle intemperie
giamento in base alla quale viene determinata la comparti- fino al prossimo ponte completo sopra il ponte delle para-
mentazione della nave. tie. Tale prolungamento deve essere sistemato in modo da
precludere l’eventualità che il portellone di prora lo dan-
1.1.2 Massimo galleggiamento di neggi nel caso che il portellone stesso subisca un danno o si
compartimentazione distacchi.
Il massimo galleggiamento di compartimentazione è la
Il prolungamento non deve necessariamente essere siste-
linea di galleggiamento che corrisponde alla massima
mata direttamente in linea con la sottostante paratia, pur-
immersione permessa dalle norme di compartimentazione
ché ogni parte del prolungamento non cada a proravia dei
che sono applicabili.
limiti prodieri specificati in [2.1.1].
1.1.3 Lunghezza LS Rampe che non soddisfino i requisiti suddetti non devono
La lunghezza LS è la lunghezza misurata tra le perpendico- essere considerate un prolungamento della paratia di colli-
lari condotte alle estremità del massimo galleggiamento di sione.
compartimentazione.
La lunghezza a cui si fa riferimento in [2] è la lunghezza LS. 2.1.3 Non sono permesse porte, passi d’uomo o altre aper-
ture di accesso nella paratia di collisione sotto la linea
1.1.4 Ponte delle paratie limite.
Il ponte delle paratie è il ponte più alto al quale si esten- La paratia di collisione può essere perforata al di sotto della
dono le paratie stagne trasversali. linea limite da non più di un tubo necessario per il passag-
gio del liquido contenuto nel gavone di prora, purché il
1.1.5 Linea limite tubo sia munito di valvola del tipo a chiusura a vite e mano-
La linea limite è una linea tracciata ad almeno 76 mm sotto vrabile da una posizione al di sopra del ponte delle paratie,
la faccia superiore del ponte delle paratie a murata. la cassa valvola essendo collegata alla paratia di collisione
all’interno del gavone. La Società può, tuttavia, autorizzare
1.1.6 Locali per i passeggeri
il montaggio di detta valvola sul lato poppiero della paratia
Locali per i passeggeri sono quei locali che sono destinati ad
di collisione purché la valvola sia prontamente accessibile
alloggio ed uso dei passeggeri, esclusi i bagagliai, depositi,
in tutte le condizioni di servizio e lo spazio dove essa è col-
locali per le provviste e la posta.
locata non sia uno spazio per il carico.
In tutti i casi i volumi e le aree devono essere calcolati fra le
linee fuori ossatura. Se il gavone di prora è diviso per contenere due diversi tipi
di liquidi, la Società può permettere che la paratia di colli-
sione sia perforata sotto la linea limite da due tubi, ciascuno
2 Sistemazioni generali dei quali installato come richiesto dal suddetto paragrafo,
purché la Società sia convinta che non esiste pratica alter-
2.1 Posizione della paratia di collisione nativa all’installazione di tale secondo tubo e che, conside-
rando la compartimentazione addizionale del gavone di
2.1.1 Deve essere sistemata una paratia del gavone di prora, la sicurezza della nave venga mantenuta.
prora o di collisione che deve essere stagna fino al ponte
delle paratie. Tale paratia deve essere collocata ad una
distanza, in m, dalla perpendicolare avanti non inferiore al 2.2 Gavone di poppa, paratie del locale A.M.
5% della lunghezza della nave LS e a non più di 3 m più il e astucci degli assi portaelica
5% della lunghezza LS della nave.
2.2.1 Una paratia del gavone di poppa e paratie dividenti
Se parte della nave sotto il galleggiamento si prolunga a pro-
il locale macchine dagli spazi avanti e addietro, destinati al
ravia della perpendicolare avanti, per esempio una prora a
carico e ai passeggeri, devono pure essere installate e rese
bulbo, le distanze sopra stabilite devono essere misurate da
stagne fino al ponte delle paratie. La paratia del gavone di
un punto che sia:
poppa può, tuttavia, presentare un gradino sotto il ponte
• nel punto di mezzo di tale prolungamento; oppure delle paratie, purché il grado di sicurezza della nave per
• ad una distanza pari a 1,5% della lunghezza della nave quanto riguarda la compartimentazione non venga perciò
LS a proravia della Pp AV; oppure diminuito.

128 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 2

2.2.2 In tutti i casi gli astucci degli assi devono essere Le porte apribili durante la navigazione devono essere
chiusi in spazi stagni di volume modesto. Il premitrecce munite di un dispositivo che ne impedisca l’apertura non
deve essere situato in una galleria alberi stagna od in un autorizzata. Passi d’uomo, o accessi nelle paratie stagne tra-
altro spazio stagno separato dal compartimento degli sversali dividenti uno spazio per il carico da un altro spazio
astucci e di volume tale che, se allagato da perdite attra- per il carico adiacente ovvero da un deposito combustibile
verso il premitrecce, la linea limite non venga sommersa. permanente, possono pure essere accettati dalla Società.

2.3.3 Aperture sulle navi passeggeri che


2.3 Aperture nelle paratie stagne sotto il trasportano veicoli merci con proprio
ponte delle paratie personale
La presente prescrizione si applica a navi passeggeri proget-
2.3.1 Aperture entro i locali macchine tate o adattate per il trasporto di veicoli merci e del loro per-
Non più di una porta, a parte le porte dei depositi combu- sonale quando il numero totale di persone a bordo diverse
stibile e delle gallerie alberi, può essere installata in cia- dai passeggeri come definito in Parte A, Cap 1, Sez 2,
scuna paratia stagna trasversale principale entro gli spazi [4.6.2], è superiore a 12.
contenenti i macchinari di propulsione principali ed ausi- Se in tale nave il numero totale dei passeggeri incluso il per-
liari, incluse le caldaie che servono alle necessità della pro- sonale che accompagna i veicoli non supera:
pulsione e tutti i depositi combustibile permanenti. Quando
sono installate due o più linee d’alberi, le gallerie devono A
N = 12 + ------
essere collegate da un passaggio intercomunicante. Soltanto 25
una porta è ammessa fra il locale macchine e le gallerie dove:
dove sono installate due linee d’alberi e soltanto due porte
dove ci sono più di due linee d’alberi. Tutte queste porte N : il massimo numero di passeggeri per il quale la
devono essere del tipo a scorrimento e devono essere così nave è certificata,
collocate da avere le loro soglie più in alto possibile. Il mec- A : l’area totale di ponte, in m2, degli spazi disponi-
canismo manuale per manovrare queste porte da sopra il bili per lo stivaggio dei veicoli merci
ponte delle paratie deve essere situato fuori dagli spazi con-
tenenti macchinari. e dove l’altezza libera alla posizione di stivaggio e
all’ingresso in tali spazi non è inferiore a 4 m, si applicano le
Lamiere portatili delle paratie non sono permesse salvo che disposizioni di [2.3.2] nei riguardi delle porte stagne,
nei locali macchine. Tali lamiere devono sempre essere in eccetto che le porte nelle paratie stagne che dividono gli
posto prima che la nave lasci il porto, e non devono essere spazi del carico possono essere sistemate ad ogni livello.
rimosse durante la navigazione eccetto in caso di urgente
Inoltre, sono richiesti indicatori sul ponte di comando che
necessità a discrezione del Comandante. I tempi della rimo-
segnalino automaticamente quando ciascuna porta è chiusa
zione e riposizionamento di qualunque di tali lamiere porta-
e tutti i suoi dispositivi di bloccaggio fissati.
tili devono essere registrati nel giornale di bordo, e le
necessarie precauzioni devono essere prese nel rimetterle in
2.3.4 Cofani e gallerie
posto per assicurare che i giunti siano stagni. La Società può
permettere che non più di una porta stagna scorrevole con Se cofani di passaggio o gallerie per l’accesso dagli alloggi
manovra motorizzata, in ciascuna paratia trasversale princi- equipaggio al locale dei forni, per tubolature, o per qualun-
pale, più larga di 1,2 m sostituisca queste lamiere portatili, que altro scopo attraversano le paratie stagne trasversali
purché queste porte siano chiuse prima che la nave lasci il principali, essi devono essere stagni e in accordo con le pre-
porto e rimangano chiuse durante la navigazione, eccetto scrizioni di Parte B, Cap 4, Sez 7, [1.3]. L’accesso ad almeno
nei casi di urgente necessità a discrezione del Comandante. una estremità di ciascuna di tali gallerie o cofani, se usato
Non è necessario che tali porte soddisfino la prescrizione di per transito quando la nave è in mare, deve essere attra-
completa chiusura a mano in 90 secondi (vedere [2.5.3] e). verso una garitta che si estenda stagna fino ad un’altezza
I tempi di apertura e chiusura di queste porte, a prescindere sufficiente per permettere l’accesso al di sopra della linea
dal fatto che la nave sia in navigazione o in porto, deve limite. L’accesso all’altra estremità del cofano o galleria può
essere registrato nel giornale di bordo. avvenire attraverso una porta stagna del tipo richiesto dalla
sua posizione nella nave. Tali cofani o gallerie non devono
2.3.2 Aperture negli spazi del carico estendersi attraverso la prima paratia di compartimenta-
zione a poppavia della paratia di collisione.
Porte stagne soddisfacenti le prescrizioni di [2.5.1] possono
essere installate nelle paratie stagne dividenti gli interponti Se cofani di passaggio in relazione al carico refrigerato e alla
destinati al carico. Tali porte possono essere del tipo a cer- ventilazione o cofani per il tiraggio forzato attraversano più
niera, su rulli od a scorrimento ma non devono essere di una paratia stagna, i mezzi di chiusura di tali aperture
comandate a distanza. Esse devono essere installate al più devono essere manovrati meccanicamente ed avere la pos-
alto livello e il più lontano praticamente possibile dal sibilità di essere chiusi da una posizione centrale situata
fasciame esterno, ma in nessun caso il loro stipite esterno sopra il ponte delle paratie.
deve essere situato ad una distanza dal fasciame esterno
inferiore ad un quinto della larghezza della nave, misurando 2.3.5 Prescrizioni addizionali
tale distanza perpendicolarmente al piano di simmetria al In aggiunta a [2.3.1], [2.3.2], [2.3.3], e [2.3.4], devono
livello del massimo galleggiamento di compartimentazione. essere soddisfatte le prescrizioni riportate in [2.5.3].

Regolamenti RINA 2008 129


Parte E, Cap 11, Sez 2

2.4 Aperture nelle paratie sopra il ponte devono essere sistemati a tutti i portellini di murata degli
delle paratie spazi sotto il primo ponte soprastante il ponte delle paratie.

2.4.2 Estremità aperta degli sfoghi d’aria


2.4.1 Generalità
L’altezza dell’estremità aperta degli sfoghi d’aria terminanti
Misure come la sistemazione di paratie parziali o diaframmi entro una sovrastruttura deve essere almeno 1 m sopra il
devono essere prese per limitare l’entrata e la propagazione galleggiamento corrispondente ad uno sbandamento di 15°,
dell’acqua sopra il ponte delle paratie. Quando sono siste- ovvero, se maggiore, al massimo angolo di sbandamento
mate paratie stagne parziali e diaframmi sul ponte delle durante gli stadi intermedi di allagamento, determinato con
paratie, sopra o nelle immediate vicinanze delle paratie di calcoli diretti. Nel caso in cui non sia disponibile alcuna
compartimentazione principali, i loro collegamenti con il informazione riguardo al suddetto angolo di sbandamento,
fasciame e il ponte delle paratie devono essere stagne in l’estremità aperta degli sfoghi d’aria terminanti entro una
modo da limitare il flusso dell’acqua lungo il ponte quando sovrastruttura deve essere almeno un metro sopra il galleg-
la nave è sbandata per avaria. Dove la paratia stagna par- giamento corrispondente ad uno sbandamento di 15°
ziale non è in linea con la paratia sottostante, il ponte delle ovvero, se maggiore, 0,5 m sopra il galleggiamento corri-
paratie tra di esse deve essere efficacemente stagno. spondente ad uno sbandamento di 15° dal ponte delle
Il ponte delle paratie o il ponte soprastante deve essere sta- paratie.
gno alle intemperie. Le mastre di tutte le aperture sul ponte In alternativa, gli sfoghi aria dalle casse diverse da quelle del
di coperta esposto devono avere altezza e robustezza più combustibile liquido od olio lubrificante possono scaricare
che sufficienti e devono essere provviste di mezzi efficaci attraverso il fianco della soprastruttura. Le prescrizioni di
per una spedita chiusura stagna alle intemperie. Portelli questo paragrafo non pregiudicano quelle della Conven-
d’impavesata, ringhiere e ombrinali devono essere sistemati zione Internazionale sul Bordo Libero in vigore.
come necessario per un rapido sgombro dell’acqua dal
ponte di coperta in ogni condizione di tempo. 2.4.3 Prescrizioni addizionali
I portellini di murata, i portelli dei barcarizzi e quelli per il In aggiunta a [2.4.1] e [2.4.2], devono essere soddisfatte le
carico o combustibile ed altri mezzi di chiusura delle aper- prescrizioni in [2.5.4] .
ture nel fasciame sopra la linea limite devono essere di pro-
getto e costruzione efficaci e sufficiente robustezza (vedere 2.5 Porte
Parte B, Cap 9, Sez 9) con riguardo agli spazi nei quali sono
situati e le loro posizioni relative al massimo galleggiamento 2.5.1 Requisiti per le porte
di compartimentazione.
I requisiti relativi al grado di tenuta, così come quelli rela-
Efficaci controportellini interni, tali che possano essere facil- tivi all’impianto di manovra, per porte conformi alle pre-
mente ed efficacemente chiusi e bloccati in maniera stagna, scrizioni in [2.5.2] e [2.5.3] sono specificati in Tab 1.

Tabella 1 : Porte

Tipo a scorrimento Tipo a cerniera


Tipo su
comando a comando a soltanto rulli
indica- soltanto indica-
distanza distanza mano- (interponti
tore in manovra tore in
indicazione indicazione vra di carico)
plancia locale plancia
in plancia in plancia locale
stagne sotto il aperte in mare X
all’acqua ponte
normalmente X
delle
chiuse (4)
paratie
sempre chiuse (4) X (1) X (1) (3)
stagne sopra il aperte in mare X X
alle ponte
normalmente X X
intempe- delle
chiuse (4)
rie/semi- paratie
stagne sempre chiuse (4) X
all’acqua
(2)
(1) La porta deve essere chiusa prima dell’inizio del viaggio.
(2) Porte semi-stagne all’acqua sono prescritte per posizioni sotto il galleggiamento di equilibrio degli stadi intermedi di allaga-
mento.
(3) Se la porta è accessibile durante la navigazione, deve essere sistemato un dispositivo che impedisca aperture non autorizzate.
(4) Avviso da affiggersi su entrambi i lati della porta: "da mantenere chiusa in mare".

130 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 2

2.5.2 Costruzione delle porte stagne all’acqua tati quando assolutamente necessario secondo
Il progetto, i materiali e la costruzione di tutte le porte sta- quanto deciso dalla Società.
gne all’acqua devono essere a soddisfazione della Società. • deve essere munita delle sistemazioni necessarie per
I telai delle porte stagne a scorrimento verticale non devono aprire e chiudere la porta usando energia elettrica,
avere scanalature sul fondo dove la sporcizia possa accu- energia oleodinamica o qualunque altra forma di
mularsi e impedire la corretta chiusura della porta. energia che sia accettabile dalla Società;
• deve essere munita di un meccanismo di manovra
2.5.3 Porte nelle paratie stagne sotto il ponte delle manuale individuale. Deve essere possibile aprire e
paratie chiudere la porta a mano da ciascun lato della porta
a) Le porte stagne devono essere in grado di venir chiuse stessa e, inoltre, chiudere la porta da una posizione
contemporaneamente dalla "consolle" operativa cen- accessibile al di sopra del ponte delle paratie con
trale in plancia in non più di 60 secondi con la nave in manovella a rotazione continua o qualche altro
posizione diritta. dispositivo purché dia lo stesso grado di sicurezza
accettabile dalla Società. Il senso di rotazione o altra
b) I sistemi di manovra sia meccanici sia manuali di ogni
direzione di movimento deve essere chiaramente
porta stagna a scorrimento con manovra meccanica
indicata in tutti i posti di manovra Il tempo necessa-
devono essere in grado di chiudere la porta con la nave
rio per la completa chiusura della porta, quando
sbandata di 15° a dritta o a sinistra. Devono essere
manovrata con meccanismo manuale, non può
prese in considerazione le forze che possono agire su
superare 90 secondi con nave diritta;
ciascun lato della porta, come può accadere quando
l’acqua fluisce attraverso l’apertura, applicando un bat- • deve essere munita di comandi per aprire e chiudere
tente statico equivalente ad una altezza d’acqua di la porta meccanicamente da entrambi i lati della
almeno 1 m sopra la soglia al centro della porta. porta stessa e anche per chiudere la porta meccani-
camente dalla consolle di manovra centrale sul
c) I comandi delle porte stagne, inclusi tubolature idrauli- ponte di comando;
che e cavi elettrici, devono essere tenuti quanto più pra-
• deve essere munita di un allarme acustico, distinto
ticamente possibile vicino alla paratia sulla quale le
da ogni altro allarme nella zona, che deve suonare
porte sono sistemate, al fine di ridurre al minimo la pro-
ogni volta che la porta viene chiusa a distanza con
babilità che essi vengano interessati da una qualsiasi
manovra meccanica; esso deve suonare per almeno
avaria che la nave possa subire. La posizione delle porte
5 secondi ma non più di 10 prima che la porta
stagne e dei loro comandi deve essere tale che, se la
cominci a muoversi e deve continuare a suonare
nave subisce un’avaria entro un quinto della sua lar-
fino a che la porta non sia completamente chiusa.
ghezza, misurando tale distanza perpendicolarmente al
Nel caso di manovra manuale a distanza è suffi-
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento
ciente che l’allarme acustico suoni soltanto mentre
di compartimentazione, non venga compromesso il fun-
la porta è in movimento. Inoltre, nelle zone passeg-
zionamento delle porte stagne nella zona della nave
geri e nelle zone di alto livello di rumore ambientale,
non interessata dall’avaria.
la Società può richiedere che l’allarme acustico sia
d) Tutte le porte stagne a scorrimento con manovra mecca- integrato da un segnale visivo intermittente sulla
nica devono essere munite di mezzi d’indicazione che porta;
avvisino in tutte le posizioni di manovra a distanza se le • deve avere una velocità di chiusura con manovra
porte sono aperte o chiuse. Le posizioni di manovra a meccanica approssimativamente uniforme. Il tempo
distanza devono essere sistemate solo sul ponte di di chiusura, dal momento in cui la porta comincia a
comando e sul luogo dove è richiesta dal paragrafo e) la muoversi al momento in cui essa raggiunge la posi-
manovra manuale al di sopra del ponte delle paratie . zione di chiusura completa non deve in alcun caso
e) Ogni porta stagna a scorrimento con manovra mecca- essere inferiore a 20 secondi o superiore a 40
nica: secondi con nave diritta.
• deve muoversi verticalmente od orizzontalmente; f) L’energia elettrica necessaria per le porte stagne a scorri-
• deve essere normalmente limitata ad una larghezza mento con manovra meccanica deve essere fornita dal
massima netta di apertura di 1,20 m. La Società può quadro di emergenza direttamente o da un quadro di
permettere porte di larghezza maggiore soltanto distribuzione apposito sistemato al di sopra del ponte
nella misura considerata necessaria per l’effettivo delle paratie. I circuiti associati di comando, indicazione
esercizio della nave purché vengano prese in consi- ed allarme devono essere alimentati dal quadro di emer-
derazione altre misure di sicurezza, incluse le genza direttamente o da un apposito quadro di distribu-
seguenti: zione situato al di sopra del ponte delle paratie e
devono poter essere alimentati automaticamente da una
- speciale considerazione deve essere data alla fonte temporanea di energia elettrica di emergenza in
robustezza della porta e ai suoi mezzi di chiu- caso di mancanza della fonte di energia elettrica sia
sura al fine di impedire trafilamenti; principale sia d’emergenza.
- la porta deve essere sistemata fuori della zona di La fonte temporanea di energia elettrica di emergenza
avaria B/5; deve consistere di una batteria di accumulatori, situata
- la porta deve essere tenuta chiusa quando la in posizione adeguata per essere impiegata in una emer-
nave è in navigazione, eccetto per periodi limi- genza, che deve funzionare senza ricarica mantenendo

Regolamenti RINA 2008 131


Parte E, Cap 11, Sez 2

la tensione della batteria per tutto il periodo di scarica energia elettrica di emergenza in caso di mancanza
entro il 12% al di sopra o al di sotto della sua tensione della fonte di energia elettrica sia principale sia
nominale e che deve avere capacità sufficiente, ed d’emergenza, e con una capacità sufficiente per
essere provvista di sistemazioni tali da alimentare auto- manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura-
maticamente, in caso di mancanza della fonte di energia apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda-
elettrica sia principale sia di emergenza, i circuiti di mento della nave di 15°.
comando, indicazione ed allarme almeno per mezz’ora. La fonte temporanea di energia elettrica di emer-
g) Le porte stagne a scorrimento con manovra meccanica genza deve consistere di una batteria di accumula-
devono avere: tori, situata in posizione adeguata per essere
impiegata in una emergenza, che deve funzionare
• un impianto oleodinamico centralizzato con due
senza ricarica mantenendo la tensione della batteria
fonti di energia indipendenti ciascuna consistente in
per tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
un motore e in una pompa in grado di chiudere con-
sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che
temporaneamente tutte le porte. Inoltre, vi devono
deve avere capacità sufficiente, ed essere provvista
essere per tutto l’impianto accumulatori oleodina-
di sistemazioni tali da alimentare automaticamente,
mici di capacità sufficiente a manovrare tutte le
in caso di mancanza della fonte di energia elettrica
porte almeno tre volte, cioè chiusura-apertura-chiu-
sia principale sia di emergenza, le porte stagne, ma
sura, con uno sfavorevole sbandamento della nave
non necessariamente tutte contemporaneamente, a
di 15°. Questo ciclo di manovra deve poter essere
meno che sia disponibile una fonte indipendente di
eseguito quando l’accumulatore si trova nella condi-
energia immagazzinata.
zione di pressione alla quale interviene la pompa. Il
fluido usato deve essere scelto considerando le tem- Per gli impianti sopra specificati, deve essere previsto
perature che è previsto vengano incontrate quanto segue:
dall’impianto durante l’esercizio. L’impianto con Gli impianti di potenza per porte stagne a scorrimento
manovra meccanica deve essere progettato per con manovra meccanica devono essere separati da
ridurre al minimo la possibilità che una singola ava- qualsiasi altro impianto di energia. Una singola avaria
ria alla tubolatura oleodinamica influenzi sfavorevol- negli impianti con manovra meccanica elettrici od oleo-
mente il funzionamento di più di una porta. dinamici escluso l’attuatore oleodinamico non deve
L’impianto oleodinamico deve essere munito di un impedire la manovra a mano di qualsiasi porta.
allarme di basso livello per i serbatoi di fluido oleodi- h) Devono essere previste leve locali di manovra su cia-
namico che servono l’impianto con manovra mecca- scun lato della paratia ad un’altezza minima di 1,60 m
nica e un allarme cumulativo di bassa pressione del sopra il pavimento, sistemate in modo da permettere
gas o altro mezzo efficace per segnalare la perdita di alle persone che attraversino la porta di tenerle
energia immagazzinata negli accumulatori oleodina- entrambe in posizione di apertura senza avere la possi-
mici. Questi allarmi devono essere acustici ed ottici bilità di mettere involontariamente in funzione il mecca-
e devono essere situati sulla consolle centrale di nismo di chiusura meccanica. Il senso di movimento
manovra in plancia; oppure delle leve nell’aprire e chiudere la porta deve essere
• un impianto oleodinamico indipendente per cia- quello del movimento della porta stessa e deve essere
scuna porta con ciascuna fonte di energia consi- chiaramente indicato.
stente in un motore ed in una pompa in grado di i) Per quanto praticamente possibile, le apparecchiature e
aprire e di chiudere la porta. Inoltre vi deve essere i componenti elettrici per le porte stagne devono essere
un accumulatore idraulico di capacità sufficiente per sistemati al di sopra del ponte delle paratie e al di fuori
manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura- di zone e spazi pericolosi.
apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda-
mento della nave di 15°. Questo ciclo di manovra j) Le custodie dei componenti elettrici situati per necessità
deve poter essere eseguito quando l’accumulatore si sotto il ponte delle paratie devono fornire protezione
trova nella condizione di pressione alla quale inter- adeguata contro l’entrata d’acqua.
viene la pompa. Il fluido usato deve essere scelto k) I circuiti elettrici di potenza, di comando, di indicazione
considerando le temperature che è previsto vengano e di allarme devono essere protetti contro i guasti in
incontrate dall’impianto durante l’esercizio. Un modo tale che un’avaria al circuito di una porta non
allarme cumulativo di bassa pressione del gas o altro provochi un’avaria al circuito di qualsiasi altra porta.
mezzo efficace per segnalare la perdita di energia Cortocircuiti o altri guasti nei circuiti di allarme o di indi-
immagazzinata negli accumulatori oleodinamici cazione di una porta non devono causare la perdita
deve essere previsto sulla consolle di manovra cen- della manovra meccanica di quella porta. Le sistema-
trale sul ponte di comando. Deve essere prevista zioni devono essere tali che trafilamenti d’acqua entro
l’indicazione di una perdita di energia immagazzi- l’apparecchiatura elettrica posta sotto il ponte delle
nata anche in ogni posto di manovra locale; oppure paratie non provochino l’apertura della porta.
• un impianto elettrico indipendente e un motore per l) Una singola avaria elettrica all’impianto di manovra
ciascuna porta con ciascuna fonte di energia consi- meccanica o di comando di una porta stagna a scorri-
stente in un motore in grado di aprire e chiudere la mento con manovra meccanica non deve dar luogo
porta. La fonte di energia deve poter essere alimen- all’apertura di una porta chiusa. La disponibilità dell’ali-
tata automaticamente dalla fonte temporanea di mentazione di energia deve essere controllata con con-

132 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 2

tinuità in un punto del circuito elettrico il più vicino manovrate a mano con la nave sbandata di 20° da un
possibile a ciascuno dei motori prescritti nel paragrafo lato o dall’altro.
g). La perdita di una qualunque di tali alimentazioni di Indicatori di posizione, che avvisino se le porte sono
energia deve attivare un allarme acustico ed ottico sulla aperte o chiuse e che gli strettoi sono completamente e
consolle di manovra centrale sul ponte di comando. correttamente bloccati, devono essere sistemati in plan-
m) La consolle di manovra centrale sul ponte di comando cia, così come localmente su entrambi i lati della porta.
deve avere un commutatore di "selezione principale" Dove le porte hanno anche la funzione di porte taglia-
con due posizioni di comando: fuoco, esse devono essere dotate di indicatori di posi-
• una posizione di "comando locale" che permetta a zione nella stazione di comando antincendio e allarmi
qualsiasi porta di essere aperta localmente e chiusa acustici come richiesto per le porte tagliafuoco, così
localmente dopo l’uso senza chiusura automatica e come per le porte stagne alle intemperie. Dove sono
sistemate due porte, esse devono essere in grado di
• una posizione "porte chiuse" che deve chiudere
essere manovrate indipendentemente sia a distanza sia
automaticamente qualsiasi porta che sia aperta. La
da entrambi i lati di ciascuna porta.
posizione "porte chiuse" deve permettere l’apertura
locale delle porte e deve automaticamente richiu- b) Porte normalmente chiuse in navigazione
dere le porte stesse al rilascio del meccanismo di In aggiunta al paragrafo a), porte non usate di frequente
comando locale. per accesso durante la navigazione devono essere
Il commutatore di "selezione principale" deve essere tenute normalmente chiuse e possono essere del tipo sia
normalmente nella posizione "controllo locale". a cerniera che a scorrimento.
La posizione "porte chiuse" deve essere usata solo in Le porte tenute normalmente chiuse devono essere
emergenza o a scopo di prova. L’affidabilità del commu- manovrabili localmente da entrambi i lati delle stesse e
tatore di "selezione principale" deve essere oggetto di devono avere un cartello su entrambi i lati indicante:
speciale considerazione. "deve rimanere chiusa in navigazione".
n) La consolle di manovra centrale sul ponte di comando c) Porte normalmente aperte in navigazione
deve essere munita di un piano indicante la posizione di Se sistemate in locali pubblici per il passaggio dei pas-
ciascuna porta, con indicatori ottici che segnalino se seggeri e dell’equipaggio, le porte possono rimanere
una porta è aperta o chiusa. Una luce rossa deve indi- normalmente aperte in navigazione e possono essere
care che una porta è completamente aperta e una luce del tipo a cerniera o a scorrimento.
verde deve indicare che essa è completamente chiusa.
In aggiunta al paragrafo a), le porte tenute normalmente
Quando una porta viene chiusa a distanza la luce rossa
aperte in navigazione devono avere manovra mecca-
deve indicare la posizione intermedia lampeggiando. Il
nica locale da entrambi i lati della porta e chiusura a
circuito d’indicazione deve essere indipendente dal cir-
distanza dalla plancia. La manovra di queste porte deve
cuito di manovra per ciascuna porta.
utilizzare un commutatore di "selezione principale" in
o) Non deve essere possibile aprire alcuna porta a distanza plancia, il comando locale può sovrapporsi al sistema
dalla consolle di manovra centrale. di chiusura a distanza dopo di che la porta viene auto-
p) Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse maticamente richiusa a distanza su rilascio del meccani-
durante la navigazione. Certe porte stagne possono smo locale di comando.
rimanere aperte durante la navigazione soltanto se con- Le porte tenute normalmente aperte in navigazione
siderato assolutamente necessario; cioè, l’essere aperte devono avere un allarme acustico, distinto da ogni altro
è stato deciso essere essenziale per un esercizio sicuro allarme nell’area, che suoni ogni volta che le porte ven-
ed efficace delle macchine della nave o per permettere gono chiuse a distanza. Gli allarmi devono suonare per
ai passeggeri un accesso normalmente illimitato in tutta almeno 5 secondi ma non più di 10 prima che le porte
la zona passeggeri. Tale decisione deve essere presa comincino a muoversi e continuare a suonare fino alla
dalla Società solo dopo accurata considerazione completa chiusura delle porte. Nelle zone passeggeri e
dell’impatto sull’esercizio della nave e la sua sopravvi- zone di alto rumore ambientale, gli allarmi acustici
venza. Una porta stagna, che pertanto è concesso devono essere integrati da segnali ottici su entrambi i lati
rimanga aperta, deve essere chiaramente indicata nelle delle porte.
istruzioni di stabilità della nave e nella documentazione
di controllo avaria e deve essere sempre pronta per 2.6 Sistemazione dei compartimenti
un’immediata chiusura.
2.6.1 Compartimenti di zavorra
2.5.4 Porte nelle paratie stagne sopra il ponte delle
paratie In generale non deve essere trasportata acqua di zavorra in
depositi intesi per combustibile liquido. Su quelle navi per le
a) Generalità quali non è praticamente possibile evitare di introdurre
Le porte devono potersi aprire e chiudere a mano local- acqua nei depositi di combustibile liquido, deve essere
mente da entrambi i lati delle stesse con la nave sban- sistemato un impianto per la depurazione dell’acqua oleosa
data di 15° da un lato o dall’altro. Se alla nave è a soddisfazione della Società, o si devono adottare altri
concesso sbandare fino a 20° durante gli stadi intermedi mezzi alternativi, quale lo scarico in stazioni di ricezione
di allagamento, allora le porte devono poter essere costiere, giudicati soddisfacenti dalla Società stessa, per lo

Regolamenti RINA 2008 133


Parte E, Cap 11, Sez 2

smaltimento dell’acqua di zavorra oleosa (vedere Parte C, possono essere autorizzati dalla Società se essa è convinta
Cap 1, Sez 10, [7]). che le sistemazioni forniscano una protezione equivalente a
quella offerta da un doppio fondo conforme a queste pre-
2.6.2 Doppio fondo scrizioni.
Deve essere installato un doppio fondo che si estenda dalla Un doppio fondo non è necessario in corrispondenza di
paratia del gavone di prora a quella del gavone di poppa, compartimenti stagni di modesta grandezza destinati esclu-
per quanto ciò sia praticamente possibile e compatibile con sivamente al trasporto di liquidi, purché, in caso di avaria al
il progetto e il normale esercizio della nave. fondo o al fianco, siano soddisfatti i requisiti di Parte F,
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 50 m ma Cap 11, Sez 11, [3.7.4] h), con le ipotesi di Parte F, Cap 11,
inferiore a 61 m, deve essere sistemato un doppio fondo Sez 11, [3.7.4] e) 1), Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.7.4] e) 3) e
almeno fra il locale macchine e la paratia del gavone di Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.7.4] f) e Parte F, Cap 11, Sez 11,
prora, o quanto più vicino possibile ad essa. [3.7.4] g) dove l’estensione trasversale dell’avaria deve
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 61 m ma essere ipotizzata tale da causare il più severo effetto sulla
inferiore a 76 m deve essere sistemato un doppio fondo stabilità della nave.
almeno fuori dal locale macchine che si estenda fino Navi passeggeri impiegate in viaggi particolari per il tra-
alle paratie dei gavoni di prora e di poppa, o quanto più sporto di gran numero di passeggeri particolari, come il tra-
vicino possibile ad esse. sporto di pellegrini, devono essere oggetto di speciale
• Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 76 m considerazione da parte della Società.
deve essere sistemato un doppio fondo a metà nave che
si estenda fino alle paratie dei gavoni di prora e di 2.6.3 Compartimenti dei macchinari
poppa, o quanto più vicino possibile ad esse. Quando paratie longitudinali sono sistemate nel locale
Quando è richiesto che sia sistemato un doppio fondo, la macchine, devono essere installati impianti automatici al
sua altezza deve soddisfare la Parte B, Cap 4, Sez 4, [4.2] e fine di evitare un eccessivo sbandamento dopo l’avaria.
il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a Nel caso in cui tali impianti siano condotte di bilancia-
murata, in modo da proteggere il fondo fino alla curva del mento automatico, la loro area deve essere calcolata in
ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente se la accordo con le prescrizioni in Parte F, Cap 11, App 4. Inol-
linea d’intersezione del lembo esterno della lamiera margi- tre, tali sistemi devono soddisfare i criteri in Parte F, Cap 11,
nale con le lamiere del ginocchio in nessun punto risulti al Sez 11, [3.7.4] i).
di sotto di un piano orizzontale passante per il punto di
intersezione con il tracciato fuori ossatura della sezione Figura 1 : Sistemazione dei doppi fondi
maestra di una linea trasversale diagonale inclinata a 25°
sulla linea di costruzione e intersecante quest’ultima in un
punto distante metà della larghezza fuori ossatura della
nave a partire dal piano di simmetria (vedere Fig 1).
I pozzetti di sentina praticati nei doppi fondi in relazione
con l’impianto di esaurimento delle stive, ecc., non devono
essere più profondi del necessario. La loro profondità non
deve mai essere superiore all’altezza del doppio fondo sul
piano di simmetria diminuita di 460 mm, né tali pozzetti
devono estendersi al di sotto del piano orizzontale indicato
nel precedente paragrafo. Un pozzetto estendentesi fino al 25°
fasciame esterno può, tuttavia, essere permesso all’estre-
mità poppiera della galleria alberi. Altri pozzetti (ad esem-
pio per l’olio di lubrificazione sotto le macchine principali)

134 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

1 Stabilità 1.1.5 Massimo sbandamento in accostata


L’angolo di sbandamento conseguente ad un’accostata non
può superare 10° se calcolato con la formula seguente:
1.1 Stabilità allo stato integro
2
V0 ⎛
- ∆ KG – -----1⎞
T
M R = 0, 02 -------
1.1.1 Generalità LS ⎝ 2⎠
Ogni nave passeggeri di qualunque grandezza deve essere dove:
sottoposta ad una prova di stabilità dopo il suo completa-
MR : momento sbandante, in t.m,
mento per determinare i suoi elementi di stabilità. Devono
essere fornite al Comandante le necessarie informazioni, a V0 : velocità d’esercizio, in m/s,
soddisfazione della Società, tali da metterlo in grado, per T1 : immersione media, in m,
mezzo di rapidi e semplici procedimenti, di ottenere accu- KG : altezza del centro di gravità sopra la chiglia, in
rate indicazioni riguardo alla stabilità della nave nelle varie m.
condizioni di esercizio. Una copia delle informazioni rela-
tive alla stabilità deve essere fornita alla Società. 1.1.6 Se su di una nave vengono installati dispositivi anti-
rollio, la Società deve essere convinta che i suddetti criteri
Se una nave subisce modifiche tali da avere effetto sostan-
possono essere rispettati quando i dispositivi sono in fun-
ziale sulle informazioni relative alla stabilità fornite al
zione.
Comandante, devono essergli fornite informazioni aggior-
nate. Se necessario la nave deve essere sottoposta ad una 1.1.7 Navi adibite a navigazione in acque tranquille
nuova prova di stabilità. (1/7/2003)
La Società può permettere che una singola nave venga a) Condizioni di carico
dispensata dalla prova di stabilità purché le caratteristiche In aggiunta alle condizioni di carico considerate in
base della stabilità siano deducibili dalla prova di stabilità di Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.1] e Parte B, Cap 3, App 2,
una nave gemella e purché sia dimostrato, a soddisfazione [1.2.9], deve essere considerata anche la condizione di
della Società, che attendibili informazioni sulla stabilità per carico all'arrivo, senza carico, con la necessaria acqua
la nave esentata possono essere ottenute da tali caratteristi- di zavorra, con tutti i passeggeri, su tutti i ponti a loro
che base. assegnati, addensati sullo stesso lato della nave. Se in
una qualsiasi condizione di carico effettiva la stabilità
1.1.2 Controllo periodico della nave vacante della nave è meno favorevole che nelle condizioni
A intervalli periodici non superiori a cinque anni, deve richieste, i requisiti di stabilità devono essere verificati
essere effettuata una visita a nave vacante su tutte le navi da anche per quella condizione effettiva.
passeggeri per verificare qualunque mutamento del disloca- Nella predisposizione del fascicolo sulla stabilità, si
mento e della posizione longitudinale del centro di gravità devono fare le seguenti assunzioni:
della nave vacante. La nave deve essere sottoposta ad una
nuova prova di stabilità ogni volta che, rispetto alle caratte- 1) peso di ciascuna persona uguale a 75 kg;
ristiche di stabilità approvate, venga riscontrata o prevista 2) baricentro di ogni persona, sia in piedi che seduta,
una deviazione dal dislocamento della nave vacante supe- uguale a 0,90 m al di sopra della superficie supe-
riore al 2% ovvero una deviazione della posizione longitu- riore del ponte sul quale è sistemata;
dinale del centro di gravità superiore all’1% di L. 3) numero massimo ammissibile di persone uguale al
numero di posti a sedere più due passeggeri per
1.1.3 Prescrizioni standard metro quadrato delle aree disponibili per i passeg-
In aggiunta a quanto richiesto in Parte B, Cap 3, Sez 2, [2] geri; al netto delle persone sedute.
devono essere soddisfatte le prescrizioni da [1.1.4] a [1.1.6] Si può assumere un numero più alto di passeggeri in
per le condizioni di carico definite in Parte B, Cap 3, piedi, a condizione che vi sia il consenso dell'autorità
App 2, [1.2.1] e Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.9]. competente. Nel calcolo dell'area nella quale i passeg-
geri sono addensati, la distanza tra ogni due panche
1.1.4 Addensamento di passeggeri (1/7/2003)
adiacenti può essere ridotta di 0,3 m x l (essendo l la
L'angolo di sbandamento conseguente all'addensamento lunghezza della panca) per escludere l'area occupata
dei passeggeri su un lato della nave, definito in Parte F, dai passeggeri seduti.
Cap 11, Sez 11, [3.7.4] g) 1), non può superare 10° ed in
b) Requisiti di stabilità in tutte le condizioni di carico
ogni caso il ponte di bordo libero non deve essere immerso.
richieste.
Per navi di lunghezza inferiore a 20 m, l'angolo di sbanda-
mento non deve essere superiore all'angolo corrispondente Devono essere soddisfatte le seguenti prescrizioni:
al bordo libero di 0,1 m prima dell'immersione del ponte o 1) (r-a) deve essere non inferiore a 0,30 m. A tal fine, i
a 12 °, se minore. . passeggeri devono essere considerati come occu-

Regolamenti RINA 2008 135


Parte E, Cap 11, Sez 3

panti tutti i posti a sedere e le aree loro assegnate in colato secondo le disposizioni del precedente
ragione di 4 passeggeri per ogni metro quadrato, comma 2).
partendo dal ponte più alto e andando verso i ponti
più bassi fino a quando il loro massimo numero 4) Nel caso in cui ostruzioni longitudinali, come sedili,
ammissibile non sia esaurito. ringhiere o reti di sbarramento, siano sistemati per
impedire ai passeggeri di addensarsi su un lato,
2) La distanza tra la superficie superiore del ponte prin- della nave, la Società può attenuare le suddette pre-
cipale, in corrispondenza del fianco, e la linea di scrizioni relative all'addensamento dei passeggeri su
galleggiamento nella condizione finale di equilibrio un lato della nave, riducendo, per quanto ragione-
della nave sbandata (minimo bordo libero residuo) vole a suo giudizio, il grado di addensamento delle
deve essere non inferiore a 0,20 m. A tal fine, i pas- persone in piedi. Le suddette ostruzioni longitudi-
seggeri devono essere considerati come alloggiati nali possono essere parzialmente mobili allo scopo
su un solo lato della nave, dalla linea di mezzeria, di evitare l'ostacolo ad una adeguata distribuzione
occupando tutti i posti a sedere e le aree loro asse- dei passeggeri che si imbarcano; ciò nonostante,
gnate in ragione di 4 passeggeri per ogni metro qua- l'equipaggio si assume l'obbligo di di rimettere al
drato, partendo dal ponte più alto e andando verso i loro posto le ostruzioni longitudinali temporanea-
ponti più bassi fino a quando il loro massimo mente rimosse, prima che inizi la navigazione.
numero ammissibile non sia esaurito.
5) Per facilitare i calcoli, è ammesso di non tenere
Se il numero di tutti i passeggeri su un lato della conto sia dell'insellatura che del bolzone della nave
nave non raggiunge il massimo numero ammissibile ma di valutare la posizione verticale dei baricentri
di passeggeri, i passeggeri, le persone in eccesso riferendosi alla sezione a 0,5 L.
devono essere ignorate nel calcolo dell'angolo di
sbandamento trasversale della nave. 6) Portellini apribili, eventualmente presenti al di sotto
del ponte superiore, che, a causa dello sbanda-
3) Il numero massimo ammissibile di passeggeri deve mento trasversale della nave possano avere il loro
essere il minimo tra quelli calcolati in accordo con i punto più basso a meno di 0,20 m al di sopra della
precedenti commi 1) and 2). Tale numero può essere linea di galleggiamento finale, devono essere prov-
ulteriormente ridotto tenendo conto di quanto visti di efficienti dispositivi che permettano di tenerli
segue: chiusi e bloccati in modo efficace, sotto la responsa-
bilità del Comandante, fintanto che i passeggeri
• Se il valore calcolato in accordo con le disposi- sono a bordo. Detta condizione deve essere anno-
zioni di cui al comma 1) porta ad un valore di (r- tata nel fascicolo relativo alla stabilità della nave. E'
a) inferiore a 0,30 m e ciò non può essere evitato ammesso che, nei calcoli, i suddetti portellini risul-
mediante l'uso della zavorra della nave, o altre tino del tutto o parzialmente immersi alla fine dello
idonee operazioni, detto numero deve essere sbandamento.
diminuito sbarcando, nel calcolo, un numero
adeguato di passeggeri, partendo dal ponte più 7) Nel caso di navi pontate di lunghezza inferiore a 20
basso, fino a quando non si raggiunga un valore m, il comma b) si applica, ad eccezione che il bordo
di (r-a) non inferiore a 0,30 m. Pertanto il libero residuo richiesto, sul lato dove sono addensati
numero ridotto di passeggeri che ne risulta deve i passeggeri, che non deve essere non inferiore a
essere considerato in luogo di quello calcolato 0,20 m, deve corrispondere ad un angolo di sbanda-
secondo le disposizioni del precedente comma mento non superiore a 15°. Nel caso di navi non
1). pontate, il bordo libero residuo, dopo lo sbanda-
mento dovuto all'addensamento dei passeggeri su
• Se il bordo libero residuo, calcolato mediante la un solo lato della nave, deve essere non inferiore a
distribuzione dei passeggeri indicata nel prece- 0,30 m, con un angolo di sbandamento non supe-
dente comma 2), risulta inferiore a 0,20 m e non riore a 15°.
può essere incrementato zavorrando la nave o
mediante altre idonee operazioni, il numero dei
passeggeri calcolato secondo le disposizioni del 2 Criteri di progetto delle strutture
precedente comma 2) deve essere diminuito
sbarcando, nel calcolo, un adeguato numero di 2.1 Strutture dello scafo
passeggeri, partendo da quelli in piedi più vicini
al piano di centro nave sul ponte più basso. In 2.1.1 Tipo di struttura
tale operazione, ovviamente, un ponte superiore
non deve essere interessato dallo sbarco dei pas- In generale, nelle navi di lunghezza maggiore di 100 m, il
seggeri fino a che tutti i passeggeri, prima quelli ponte di resistenza e il fondo devono essere a struttura lon-
in piedi e quindi quelli seduti, nel ponte infe- gitudinale.
riore non siano stati sbarcati.
Qualora tuttavia sia utilizzata, per le navi suddette, la strut-
Il numero ridotto di passeggeri che ne risulta tura trasversale, questa deve essere considerata nei singoli
deve essere considerato in luogo di quello cal- casi dalla Società.

136 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 3

3 Carichi di progetto Figura 1 : Definizione degli angoli α e β

3.1 Pressioni del mare


3.1.1 Pressione d’impatto sullo slancio di prua
La pressione d’impatto sullo slancio di prua deve essere Punto di
A A
calcolo
ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula:
2
p FI = nC S C L C Z ( 0 ,22 + 0 ,15 tan α ) ( 0 ,4 V sin β + 0 ,6 L )
Z
dove:
CS : coefficiente dipendente dal tipo di elemento
strutturale sul quale la pressione d’impatto sullo
slancio di prua è considerata agente: B
Sezione B - B
CS = 1,8 per fasciami e rinforzi ordinari,
CS = 0,5 per travi rinforzate,
CL : coefficiente dipendente dalla lunghezza della
nave:
CL = 0,0125 L per L < 80 m, B

CL = 1,0 per L ≥ 80 m,
Sezione A - A
CZ : coefficiente dipendente dalla distanza tra il gal-
leggiamento estivo e il punto di calcolo:
4 Robustezza della trave nave
• per z ≥ 2C + T -11:

C Z = [ C – 0, 5 ( z – T ) ] 0, 82 – 0, 09 ⎛⎝ ------------⎞⎠
z–T 4.1 Criteri di base
T
4.1.1 Ponte di resistenza
• per z < 2C + T - 11: In aggiunta alle prescrizioni specificate in Parte B, Cap 6,
Sez 1, [2.2], il contributo fornito alla robustezza longitudi-
C Z = 4, 5 – 0, 5 ⎛⎝ ------------⎞⎠
z–T
T nale dalle strutture dello scafo fino al ponte di resistenza
deve essere determinato mediante una analisi ad elementi
C : parametro d’onda, definito in Parte B, Cap 5, finiti della nave intera nei seguenti casi:
Sez 2, • quando le finestrature sui fasciami di fianchi e/o di para-
z : coordinata z, in m, del punto di calcolo rispetto tie longitudinali, ubicate al di sotto del ponte designato
al sistema di coordinate di riferimento definito come ponte di resistenza dal progettista, siano di entità
in Parte B, Cap 1, Sez 2, [4], tale da far diminuire in modo significativo la capacità
α : angolo dello slancio di prua, definito come dei fasciami di trasmettere gli sforzi di taglio al ponte di
l’angolo tra la linea verticale e la tangente al resistenza,
fasciame esterno del fianco, misurato nel punto • quando le estremità di sovrastrutture che devono contri-
di calcolo in un piano verticale normale alla buire alla robustezza longitudinale possono essere con-
tangente orizzontale al fasciame esterno (vedere siderate non collegate efficacemente alle corrispondenti
Fig 1), strutture dello scafo.
β : angolo di entrata, definito come l’angolo tra la
linea longitudinale parallela alla linea di centro
5 Dimensionamenti dello scafo
nave e la tangente al fasciame esterno del
5.1 Fasciame
fianco, misurato nel punto di calcolo nel piano
orizzontale (vedere Fig 1). 5.1.1 Spessori minimi netti
Valori diversi della pressione d’impatto sullo slancio di prua Lo spessore netto dei fasciami del cielo del doppio fondo,
possono essere considerati nei singoli casi dalla Società, a dei fianchi, del ponte esposto di resistenza e dei ponti di
condizione che essi siano ottenuti mediante prove su cofani deve essere non minore del valore ottenuto dalla
modello o misurazioni al vero. Tab 1.

Regolamenti RINA 2008 137


Parte E, Cap 11, Sez 3

I portelloni poppieri devono essere situati sopra il ponte di


Tabella 1 : Spessori minimi netti del cielo del doppio bordo libero.
fondo, dei fianchi, del ponte esposto di resistenza e
dei ponti di cofani 6.1.2 Le prescrizioni applicabili ai portelloni laterali e ai
portelloni poppieri sono esposte in Parte B, Cap 9, Sez 6.
Spessore minimo netto,
Fasciame
in mm
7 Allestimento
Cielo del doppio fondo al di fuori 2,0 + 0,02 L k1/2 + 4,5 s
del locale apparato motore
7.1 Armamento marinaresco
Fianchi
• sotto il ponte di bordo libero 2,1 + 0,028 L k1/2 + 4,5 s 7.1.1 Numero dei cavi di ormeggio
• tra il ponte di bordo libero e il 2,1 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
ponte di resistenza Cap 10, Sez 4, [3.5.7] specifiche per le navi con notazione
Ponte esposto di resistenza e ponti 2,2 k1/2 + 2,1 + s di servizio passenger ship.
di cofani
7.1.2 Navi con notazione di navigazione diversa da
Nota 1: “unrestricted navigation” di lunghezza minore
k : coefficiente dipendente dal materiale, definito in di o uguale a 30 m
Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3]
Per navi con notazione di navigazione diversa da unre-
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello stricted navigation di lunghezza minore di o uguale a 30
di fasciame.
m:

6 Altre strutture • le dotazioni di ancore di posta senza ceppo e di catene


per ancore (o di cavi di acciaio, in accordo alle prescri-
6.1 Portelloni laterali e portelloni poppieri zioni specificate in Parte B, Cap 10, Sez 4, [3.3.5]) pos-
sono essere ottenute dalla Tab 2,
6.1.1 I portelloni laterali possono trovarsi sia sotto sia • le dotazioni di cavi di ormeggio di acciaio o di fibra
sopra il ponte di bordo libero. vegetale possono essere ottenute dalla Tab 3.

138 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 3

Tabella 2 : Armamento marinaresco

Modulo di armamento EN Ancore di posta senza ceppo Catene con traversino per ancore di posta
A < EN ≤ B Massa di ciascuna Lunghezza Diametro, in mm
N
A B ancora, in kg totale, in m Q1 Q2 Q3
19 22 1 21 65 7
22 25 1 27 70 7
25 30 1 32 70 8
30 35 1 37 75 8
35 40 1 43 75 9
40 45 1 53 80 10
45 50 1 64 82,5 11
50 60 1 80 82,5 11 10
60 70 1 90 82,5 12,5 11
70 80 1 100 110 12,5 11 10
80 90 1 120 110 14 12,5 11
90 100 1 140 110 14 12,5 11
100 110 1 160 110 16 14 12,5
110 120 1 180 110 16 14 12,5
120 130 1 200 110 16 14 12,5
130 140 1 240 110 17,5 16 14
140 150 1 260 137,5 17,5 16 14
150 175 1 300 137,5 19 17,5 16
175 205 1 360 137,5 20,5 17,5 16
205 240 1 420 137,5 22 19 17,5
240 280 1 480 137,5 24 20,5 19
280 320 1 575 165 26 22 20,5
320 360 1 660 165 28 24 22
360 400 1 700 165 30 26 22
400 450 1 780 165 30 26 24
450 500 1 900 192,5 32 28 26
500 550 1 1020 192,5 34 30 26
550 600 1 1140 192,5 36 32 28
600 660 2 1200 385 38 32 30
660 720 2 1295 385 40 34 30
720 780 2 1440 440 42 36 32
780 840 2 1500 440 42 36 32
840 910 2 1595 440 44 38 34
910 980 2 1740 440 46 40 36
980 1060 2 1920 440 48 42 36

Regolamenti RINA 2008 139


Parte E, Cap 11, Sez 3

Tabella 3 : Cavi di ormeggio

Modulo di arma-
mento EN Cavi di ormeggio
A < EN ≤ B
Lunghezza di
Carico di rot-
A B N ciascun cavo,
tura, in kN
in m
19 50 2 40 32
50 70 3 40 34
70 90 3 50 37
90 110 3 55 39
110 130 3 55 44
130 150 3 60 49
150 175 3 60 54

140 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 4

SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI

1 Impianto di sentina 1.2.3 Disponibilità delle pompe


Su navi di lunghezza uguale a o maggiore di 91,5 m o con
1.1 Generalità criterio di servizio, come definito in Parte F, Cap 11,
Sez 11, [3.7.3] f), uguale o superiore a 30, tali sistemazioni
1.1.1 devono essere tali che almeno una pompa di sentina ad
azionamento meccanico sia disponibile all’uso in tutte le
a) L’impianto di sentina prescritto in Parte C, Cap 1,
condizioni di allagamento in cui la nave potrebbe trovarsi,
Sez 10, [6] deve essere in grado di funzionare in tutte le
come segue:
condizioni praticamente possibili dopo un’avaria, sia
che la nave sia diritta o sbandata. A tale scopo, in a) una delle pompe di sentina prescritte deve essere una
genere, devono essere sistemate aspirazioni laterali, con pompa sommersa di emergenza di tipo affidabile con la
l’eccezione che in compartimenti stretti all’estremità sua fonte di energia situata al di sopra del ponte delle
della nave un’unica aspirazione sentina può essere suffi- paratie; o
ciente. In compartimenti di forma non comune, pos-
b) le pompe di sentina e le loro fonti di energia devono
sono essere richieste aspirazioni addizionali.
essere distribuite lungo tutta la nave in modo tale che
b) Devono essere previste sistemazioni affinché l’acqua almeno una pompa sia disponibile in un compartimento
contenuta in qualsiasi compartimento possa defluire non danneggiato.
verso i tubi di aspirazione.
c) Qualora per particolari compartimenti la Società ritenga 1.2.4 Capacità di esaurimento
che l’impianto di esaurimento non sia indispensabile, Ad eccezione delle pompe supplementari che possono
potrà essere permessa la deroga da tale prescrizione essere sistemate solo per i gavoni, ciascuna delle pompe di
purché i calcoli di stabilità in condizioni d’avaria, ese- sentina prescritte deve essere sistemata in modo tale da
guiti in accordo con le prescrizioni in Sez 3, [1] indi- poter aspirare acqua da tutti i compartimenti che devono
chino che la capacità di sopravvivenza della nave non essere prosciugati.
ne sia pregiudicata.
1.3 Aspirazione diretta di sentina
1.2 Pompe di sentina
1.3.1
1.2.1 Numero e portata delle pompe di sentina
a) Nelle navi da passeggeri soggette alle norme di compar-
a) Ogni nave da passeggeri deve avere almeno tre pompe timentazione, le pompe di sentina indipendenti ad azio-
di sentina ad azionamento meccanico collegate al col- namento meccanico sistemate nei locali macchine e/o
lettore di sentina; una di dette pompe può essere azio- nei locali caldaie devono avere un’aspirazione diretta da
nata dai macchinari di propulsione. Qualora il criterio di detti locali, eccetto che non più di due di tali aspirazioni
servizio, come definito in Parte F, Cap 11, Sez 11, sono richieste per ciascuno di detti locali.
[3.7.3] f), sia uguale o superiore a 30, deve essere siste-
mata un’ulteriore pompa indipendente ad azionamento b) Qualora due o più di tali aspirazioni siano sistemate in
meccanico. un compartimento, almeno una di esse deve essere
sistemata su ciascun lato della nave.
Ciascuna delle dette pompe deve avere una portata non
inferiore a quella prescritta in Parte C, Cap 1, Sez 10, c) La Società può richiedere che le pompe di sentina indi-
[6.7.4]. pendenti ad azionamento meccanico sistemate in altri
Per l’uso di eiettori in luogo di pompe di sentina, vedere locali abbiano aspirazioni dirette separate.
Parte C, Cap 1, Sez 10, [6.7.2].
1.4 Posizionamento dei comandi
1.2.2 Posizionamento delle pompe di sentina
Se possibile, le pompe di sentina ad azionamento mecca- 1.4.1
nico devono essere sistemate in compartimenti stagni sepa-
a) I volantini delle prese a mare e delle valvole delle aspira-
rati, sistemate o posizionate in modo tale che detti
zioni dirette devono estendersi ben al di sopra del
compartimenti non siano allagati a seguito della stessa ava-
copertino di macchina.
ria. Se il macchinario principale di propulsione, i macchinari
ausiliari e le caldaie sono sistemati in due o più comparti- b) Qualora le pompe di circolazione siano azionate da
menti stagni, le pompe disponibili per il servizio di sentina motori elettrici, i loro dispositivi d’avviamento devono
devono essere distribuite per quanto possibile fra questi essere sistemati in corrispondenza del livello dei motori
compartimenti. o al di sopra di tale livello.

Regolamenti RINA 2008 141


Parte E, Cap 11, Sez 4

1.5 Precauzioni contro le avarie corrispondenza della posizione di azionamento e devono


dell’impianto di sentina avere dispositivi per indicare se sono aperti o chiusi.

1.5.1 Avarie dell’impianto di sentina 1.6 Impianto di sentina per piccole navi
Devono essere prese misure per impedire che un comparti- 1.6.1 (1/1/2001)
mento servito da qualsiasi aspirazione di sentina possa Per le navi da passeggeri non soggette alle norme di com-
essere allagato a seguito di una rottura o di qualsiasi altra partimentazione, di stazza lorda inferiore a 25 ton, cui sia
avaria della tubolatura di aspirazione a causa di collisione stata assegnata una notazione di navigazione limitata o che
od incaglio in qualsiasi altro compartimento. A tale scopo, siano impiegate in viaggi nei quali esse non si allontanino
qualora il tubo sia sistemato in una parte qualsiasi ad una dal porto più vicino di una distanza superiore a quella cor-
distanza dalla murata (misurata perpendicolarmente al rispondente ad un’ora di navigazione, l’impianto di sentina
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento di formerà oggetto di particolare considerazione da parte della
compartimentazione), inferiore a 1/5 della larghezza della Società caso per caso.
nave o sia sistemato entro una galleria tubi, deve essere
sistemata sul tubo una valvola di non ritorno nel comparti-
mento entro il quale il tubo termina con estremità aperta. 2 Impianto di zavorra

1.5.2 Operazioni in caso di allagamento 2.1


a) Le cassette di distribuzione, i rubinetti e le valvole rela-
2.1.1 In genere non deve essere caricata acqua di zavorra
tive all’impianto di sentina devono essere sistemate in
in depositi usati per il combustibile liquido. Nelle navi in cui
modo tale che, in caso di allagamento, una delle pompe
sia praticamente impossibile, per evitare l’immissio-
di sentina possa essere funzionante in qualsiasi compar-
ned’acqua nei depositi del combustibile liquido, deve
timento; inoltre l’avaria di una pompa o del tubo che la
essere sistemato a soddisfazione della Società un impianto
collega al collettore principale di sentina che si trovano
per la depurazione di acque oleose o devono essere prese
ad una distanza dalla murata inferiore a 1/5 della lar-
altre misure alternative, quali la possibilità di scaricare in
ghezza della nave non deve mettere fuori servizio
depositi terrestri che possano trattare la zavorra oleosa.
l’impianto di sentina.
b) Se esiste un unico impianto di tubolature comune a 3 Altre prescrizioni
tutte le pompe, le valvole necessarie per comandare le
aspirazioni di sentina devono poter essere manovrate da
una posizione al di sopra del ponte delle paratie.
3.1 Macchine di governo
c) Qualora in aggiunta all’impianto principale di sentina sia 3.1.1 Per la sistemazione delle macchine di governo senza
previsto un impianto di sentina d’emergenza, esso deve macchina di governo ausiliaria, vedere Parte C, Cap 1,
essere indipendente dall’impianto principale e sistemato Sez 11, [3.5.2].
in modo tale che una pompa possa aspirare da qualsiasi
compartimento nelle condizioni di allagamento. In que- 3.2 Indicatori di livello del combustibile
sto caso è richiesto che soltanto per le valvole necessa- liquido e dell’olio lubrificante
rie per il funzionamento dell’impianto d’emergenza
possano essere comandate da una posizione al di sopra 3.2.1 Per gli indicatori di livello del combustibile liquido e
del ponte delle paratie. dell’olio lubrificante, vedere Parte C, Cap 1, Sez 10,
[11.6.7].
1.5.3 Comandi delle valvole
Tutti i rubinetti e le valvole menzionate in [1.5.2] che pos- 3.3 Porte stagne
sono essere comandate dal di sopra del ponte delle paratie,
devono avere i loro comandi chiaramente contrassegnati in 3.3.1 Per quanto riguarda le porte stagne, vedere la Sez 2.

142 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 5

SEZIONE 5 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità salvaguardare l’indipendenza del funzionamento in emer-


genza in tutte le circostanze.
1.1 Campo di applicazione Sono da considerarsi eccezionali, con nave in navigazione,
situazioni quali:
1.1.1 (1/7/2007)
Come indicato nella Nota 1 della Parte A, Cap 1, Sez 1, a) mancanza totale di energia elettrica (blackout);
[1.1.2], i requisiti statuali della Convenzione SOLAS e/o b) nave priva di energia;
quelli delle norme di sicurezza nazionali, per quanto appli- c) impiego per prove periodiche;
cabili, relativi alla protezione, segnalazione ed estinzione
d) funzionamento in parallelo per brevi periodi con la sor-
incendi (nel seguito indicati come "requisiti statuali antin-
gente di energia elettrica principale per il trasferimento
cendio") non costituiscono più requisiti obbligatori per la
del carico.
classificazione tranne quando la Società esegue le visite
riguardanti tali requisiti per conto della Amministrazione di A meno che non sia altrimenti stabilito dalla Società, il
bandiera. In tal caso, i requisiti statuali antincendio sono generatore di emergenza può essere impiegato durante le
considerati materia oggetto di Classe e pertanto, in occa- soste in porto per alimentare la rete principale purché siano
sione delle visite di classe, la conformità a tali requisiti soddisfatte le prescrizioni di cui in Parte C, Cap 2, Sez 3,
viene controllata dalla Società ai fini della classificazione. [2.4].

2.1.3 L’energia elettrica disponibile deve essere sufficiente


1.2 Documentazione da inviare ad alimentare tutti quei servizi che sono essenziali per la
sicurezza in una condizione di emergenza, ponendo parti-
1.2.1 Deve essere inviata per approvazione la documenta-
colare attenzione a quei servizi che possono dover essere
zione relativa agli impianti elettrici delle porte stagne e
fatti funzionare contemporaneamente.
delle porte tagliafuoco (ved. [1.1.1]).
2.1.4 La sorgente di emergenza di energia elettrica deve
1.3 Distribuzione e protezione elettrica essere capace di alimentare contemporaneamente almeno i
servizi riportati in [2.2.3] per i periodi specificati, se essi
1.3.1 La distribuzione di energia elettrica su navi da pas- dipendono per il loro funzionamento da una sorgente elet-
seggeri deve essere tale che un incendio in una zona verti- trica, tenendo presenti le correnti di avviamento e la natura
cale principale, come definita in Parte C, Capitolo 4, non transitoria di alcuni carichi.
pregiudichi i servizi essenziali per la sicurezza in un’altra
zona verticale principale. 2.1.5 La sorgente temporanea di emergenza di energia
Questa norma si può ritenere soddisfatta se le alimentazioni elettrica, quando prescritta, deve avere capacità sufficiente
elettriche dell’impianto principale e di emergenza attraver- per alimentare almeno i servizi riportati in [2.2.7] per i peri-
santi una qualsiasi di tali zone sono distanziate il più possi- odi specificati, se essi dipendono per il loro funzionamento
bile tra loro, sia verticalmente che orizzontalmente. da una sorgente elettrica.

1.3.2 Per i generatori predisposti per funzionare in paral- 2.1.6 In una posizione adeguata sul quadro principale o
lelo e per i generatori funzionanti singolarmente, si deve nella stazione di comando del macchinario, deve essere
prevedere un sistema che escluda automaticamente il montato un indicatore che indichi quando le batterie, costi-
carico in eccesso quando i generatori siano sovraccaricati e tuenti la sorgente di emergenza di energia elettrica o la sor-
che operi in modo da impedire una prolungata diminu- gente temporanea di emergenza di energia elettrica di cui in
zione della velocità. L’intervento di tale dispositivo deve Parte C, Cap 2, Sez 3, [2.3.13] e Parte C, Cap 2, Sez 3,
provocare un allarme ottico ed acustico. [2.3.14] sono in fase di scarica.

2.1.7 Se i servizi che devono essere alimentati dalla sor-


2 Sorgente di emergenza di energia gente temporanea ricevono alimentazione dalle batterie di
elettrica e impianti di emergenza accumulatori mediante convertitori a semiconduttori,
devono essere previsti mezzi per poter alimentare tali ser-
2.1 Generalità vizi anche nel caso di guasto del convertitore (p.e. preve-
dendo una linea di sorpasso o la duplicazione del
2.1.1 Deve essere prevista una sorgente autonoma di convertitore).
emergenza di energia elettrica.
2.1.8 Quando, per ripristinare la propulsione, è necessaria
2.1.2 Il generatore di emergenza può essere usato in casi l’energia elettrica, la capacità della sorgente di emergenza
eccezionali e per brevi periodi per alimentare circuiti non di deve essere sufficiente a ripristinare la propulsione unita-
emergenza, qualora siano adottate appropriate misure per mente agli altri macchinari, come appropriato, a partire

Regolamenti RINA 2008 143


Parte E, Cap 11, Sez 5

dalla condizione di nave priva di energia entro 30 minuti per quanto possa realizzarsi in condizioni di sicurezza, con
dopo che si è verificata la mancanza totale di energia elet- un massimo di 45 s; e
trica.
(c) integrato da una sorgente temporanea di emergenza di
Ai fini di questa regola soltanto, la condizione di “nave energia elettrica in accordo con [2.1.14].
priva di energia” e di mancanza totale di energia elettrica
(blackout) sono entrambe intese significare una condizione 2.1.13 Se la sorgente di emergenza di energia elettrica è
nella quale l’impianto di propulsione principale, le caldaie una batteria di accumulatori, essa deve essere in grado di:
e gli ausiliari non sono in funzione, e nel ripristinare la pro-
pulsione si suppone che non sia disponibile alcuna energia (a) sopperire al carico elettrico di emergenza senza essere
immagazzinata per l'avviamento dell'impianto di propul- ricaricata mantenendo la tensione della batteria durante
sione, e non siano ugualmente disponibili la sorgente prin- tutto il periodo di scarica entro il 12% al di sopra o al di
cipale di energia elettrica e gli altri ausiliari essenziali. Si sotto della sua tensione nominale;
suppone che siano disponibili in ogni momento mezzi per
avviare il generatore di emergenza. (b) collegarsi automaticamente al quadro di emergenza nel
caso di mancanza della sorgente principale di energia elet-
Il generatore di emergenza e gli altri mezzi necessari a ripri- trica; e
stinare la propulsione devono avere una capacità tale che
(c) alimentare immediatamente almeno i servizi specificati
l’energia di avviamento necessaria per la propulsione sia
in [2.2.7].
disponibile entro 30 minuti dal manifestarsi della condi-
zione di mancanza totale di energia elettrica (blackout) /
“nave priva di energia” definita sopra. L’energia di avvia- 2.1.14 La sorgente temporanea di emergenza di energia
mento immagazzinata per il generatore d’emergenza non elettrica quando prescritta in [2.1.12] (c) deve essere costi-
deve essere utilizzata direttamente per avviare l’impianto di tuita da una batteria di accumulatori che deve funzionare
propulsione, la sorgente principale di energia elettrica e/o senza essere ricaricata, mantenendo la tensione della batte-
altri ausiliari essenziali (generatore di emergenza escluso). ria durante tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che deve
Per le navi a vapore, il limite di tempo di 30 minuti dato essere provvista di sistemazioni tali da alimentare automati-
nella SOLAS può essere interpretato come il tempo che camente, in caso di mancanza o della sorgente principale di
intercorre tra la condizione di mancanza totale di energia energia elettrica o di quella di emergenza almeno i servizi
elettrica (blackout) / “nave priva di energia” definita sopra e riportati in [2.2.7] se essi dipendono per il loro funziona-
l’accensione della prima caldaia. mento da una sorgente di energia elettrica.

2.1.9 Devono essere previsti mezzi per prove periodiche


2.2 Distribuzione dell’energia elettrica
dell’impianto di emergenza completo, comprendenti la
verifica dei dispositivi di avviamento automatico.
2.2.1 Il quadro di emergenza deve essere alimentato,
durante il normale funzionamento, dal quadro principale
2.1.10 Per gli impianti di avviamento dei gruppi elettroge-
per mezzo di una linea di alimentazione di interconnes-
neratori di emergenza vedere Parte C, Cap 1, Sez 2, [3.1].
sione che deve essere adeguatamente protetta sul quadro
principale contro sovraccarico e corto circuito e che deve
2.1.11 La sorgente di emergenza di energia elettrica può essere automaticamente scollegata sul quadro di emer-
essere un generatore o una batteria di accumulatori che genza a seguito della mancanza della sorgente principale di
devono soddisfare rispettivamente le norme dei paragrafi energia elettrica.
[2.1.12] o [2.1.13].
Quando l’impianto è previsto per alimentazione inversa, la
2.1.12 Se la sorgente di emergenza di energia elettrica è linea di alimentazione di interconnessione deve anche
un generatore, esso deve essere: essere protetta sul quadro di emergenza almeno contro
corto circuito.
(a) azionato da un idoneo motore primo con una alimenta-
zione indipendente del combustibile avente punto di 2.2.2 Al fine di assicurare una pronta disponibilità della
infiammabilità (determinato con prova in vaso chiuso) non sorgente di emergenza di energia elettrica, devono essere
inferiore a 43 °C; previsti, se necessario, dispositivi per scollegare automatica-
mente circuiti non di emergenza dal quadro di emergenza
(b) avviato automaticamente a seguito della mancanza di
per assicurare che l’energia sia disponibile ai circuiti di
alimentazione del quadro di emergenza dalla sorgente prin-
emergenza.
cipale di energia elettrica ed essere collegato automatica-
mente al quadro di emergenza; i servizi indicati in [2.2.7] 2.2.3 (1/7/2007)
devono essere automaticamente commutati sul gruppo elet-
trogeneratore di emergenza. L’impianto di avviamento auto- La sorgente di emergenza di energia elettrica deve essere
matico e le caratteristiche del motore primo devono essere capace di alimentare contemporaneamente almeno i
tali da consentire che il generatore di emergenza eroghi la seguenti servizi per i periodi sottospecificati, se essi dipen-
sua piena potenza nominale nel più breve tempo possibile, dono per il loro funzionamento da una sorgente elettrica:

144 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 5

a) per un periodo di 36 ore, l’illuminazione di emergenza: d) per un periodo di 36 ore:


1) di ogni punto di riunione ed imbarco e sulle murate; 1) una delle pompe da incendio prescritte (ved.
[1.1.1]);
2) dei corridoi, delle scale e delle uscite che danno
accesso ai punti di riunione e di imbarco; 2) la pompa per l’impianto a “sprinkler” ad intervento
automatico, se prevista (ved. [1.1.1]); e
3) di tutti i corridoi, le scale e le uscite di servizio e
3) la pompa di sentina di emergenza e tutte le apparec-
degli alloggi, e delle cabine degli ascensori del per-
chiature essenziali per il funzionamento delle val-
sonale;
vole di sentina con comando a distanza alimentate
4) dei locali macchine e delle centrali elettriche princi- elettricamente;
pali, incluse le loro posizioni di comando; e) per il periodo di tempo richiesto in Parte C, Cap 1,
5) di tutti i posti di comando, delle sale di comando del Sez 11, [2], le macchine di governo, quando per esse sia
macchinario e di ogni quadro principale e di emer- prescritta l’alimentazione dalla sorgente di emergenza;
genza; f) per un periodo di mezz’ora:
6) di tutte le posizioni di deposito degli equipaggia- 1) tutte le porte stagne per le quali è prescritto dalla
menti da vigile del fuoco; Regola II-1/15 che siano azionate meccanicamente,
unitamente ai loro indicatori ed ai segnali di allarme;
7) delle macchine di governo; e
2) i dispositivi di emergenza per portare le cabine degli
8) della pompa da incendio, della pompa per ascensori al livello del ponte per consentire la fuga
l’impianto a “ sprinkler” e della pompa di sentina di delle persone. In una condizione di emergenza le
emergenza, di cui al successivo comma (d), e dei cabine degli ascensori dei passeggeri possono essere
posti di avviamento dei loro motori; portate al livello del ponte in sequenza.
b) per un periodo di 36 ore: 2.2.4 (1/7/2007)
1) i fanali di navigazione e gli altri fanali prescritti dalle Gli impianti di comunicazione interna richiesti in una con-
vigenti “Norme internazionali per prevenire gli dizione di emergenza generalmente comprendono:
abbordi in mare”; e a) i mezzi di comunicazione tra la plancia ed il locale
agghiaccio;
2) su navi costruite il 1 febbraio 1995 o dopo tale data
l’installazione radio VHF richiesta dalla Regola b) i mezzi di comunicazione tra la plancia e la posizione
IV/7.1.1 e IV/7.1.2 della SOLAS, Consolidated Edi- nel locale macchine o la postazione nella sala di con-
tion 1992, e, se applicabile: trollo dalla quale i motori sono normalmente coman-
dati;
• l’installazione radio MF richiesta dalle Regole
IV/9.1.1, IV/9.1.2, IV/10.1.2 e IV/10.1.3; c) i mezzi di comunicazione tra l’ufficiale di guardia e la
persona responsabile di chiudere tutte le porte stagne
• la stazione terrestre di nave richiesta dalla Regola che non possono essere chiuse da una posizione centra-
IV/10.1.1; e lizzata di comando;
• l’installazione radio MF/HF richiesta dalle Regole d) l’impianto di informazione pubblica o altri efficaci
IV/10.2.1, IV/10.2.2 e IV/11.1; mezzi di comunicazione negli alloggi e nei locali pub-
c) per un periodo di 36 ore: blici e di servizio (ved. [1.1.1]);
e) i mezzi di comunicazione tra la plancia e la stazione di
1) tutti gli impianti di comunicazione interna richiesti in
controllo incendio principale.
una condizione di emergenza, vedere [2.2.4];
2.2.5 (1/7/2007)
2) le apparecchiature di navigazione richieste dalla
I segnali interni richiesti in una condizione di emergenza
Regola V/12; la Società può esentare da questa pre-
generalmente comprendono:
scrizione le navi aventi stazza lorda inferiore a 5000
ton, quando ritenga la prescrizione stessa non pra- a) l’allarme generale (ved. [1.1.1]),
tica o non ragionevole; b) l’indicazione delle porte stagne,
3) l’impianto automatico di rivelazione e allarme di c) l’indicazione delle porte tagliafuoco (ved. [1.1.1]).
incendio e l’impianto di ritenuta e sganciamento 2.2.6 (1/7/2003)
delle porte tagliafuoco (ved. [1.1.1]); e
Per le navi impegnate regolarmente in viaggi di breve
4) il funzionamento intermittente della lampada per durata, e cioè che non si allontanano dalla costa per più di
segnalazioni diurne, del fischio nave, degli avvisatori 20 miglia marine o nel caso di navi classificate per naviga-
a comando manuale e di tutte le segnalazioni zione costiera, la Società può accettare un periodo inferiore
interne (vedere [2.2.5]) che sono richieste in una alle 36 ore specificate nei commi da (b) a (e) di [2.2.3] ma
condizione di emergenza; a meno che tali servizi non minore di 12 ore, purché a sua soddisfazione sia garan-
non abbiano una alimentazione indipendente per tito un adeguato livello di sicurezza.
un periodo di 36 ore da una batteria di accumulatori Nota 1: Sulle navi alle quali non si applica la Convenzione SOLAS,
ubicata in maniera adeguata per essere impiegata in può essere accettato un periodo di tempo ridotto, ma non inferiore
una condizione di emergenza; a tre ore.

Regolamenti RINA 2008 145


Parte E, Cap 11, Sez 5

2.2.7 La prescritta sorgente di emergenza temporanea di 3.2.6 (1/7/2002)


energia elettrica, deve alimentare almeno i seguenti servizi,
L’impianto deve essere azionabile dalla plancia e, eccetto
se essi dipendono per il loro funzionamento da una sor-
che per il fischio, da altre postazioni strategiche.
gente di energia elettrica:
Nota 1: Possono essere considerate altre postazioni strategiche
a) per mezz’ora:
quelle postazioni, oltre alla plancia, dalle quali si possono effet-
1) l’illuminazione richiesta nei commi [2.2.3] (a) e (b1); tuare comandi in situazioni di emergenza e dalle quali si può atti-
vare l’impianto di allarme generale di emergenza. Una postazione
2) tutti i servizi richiesti nei commi (c 1, 3 e 4) di anti-incendio è normalmente considerata postazione strategica.
[2.2.3] salvo quando tali servizi abbiano un’alimen-
tazione indipendente, per il periodo specificato, da 3.2.7 L’allarme deve continuare a funzionare dopo che è
una batteria di accumulatori ubicata adeguatamente stato attivato fino a quando non venga interrotto manual-
per essere impiegata in una condizione di emer- mente oppure non venga temporaneamente interrotto da un
genza. messaggio sull’impianto di informazione pubblica.
b) Essa deve fornire anche l’energia per chiudere le porte
stagne come richiesto dalla Regola II-1/15.7.3.3, ma 3.2.8 L’impianto d’allarme deve essere udibile in tutti i
non necessariamente tutte contemporaneamente, a locali alloggio, negli spazi in cui l’equipaggio normalmente
meno che non sia provvista una sorgente temporanea lavora e su tutti i ponti scoperti.
indipendente di energia accumulata, e l’energia per i
circuiti di comando, indicazione e allarme come richie- 3.2.9 Il livello minimo di pressione del suono per il tono
sto dalla Regola II-1/15.7.2, per mezz’ora. dell’allarme di emergenza all’interno e all’esterno deve
essere di 80 dB (A) e di almeno 10 dB (A) sopra il rumore di
fondo presente durante il normale funzionamento delle
3 Impianto di allarme generale di emer- apparecchiature con la nave alla via in condizioni di tempo
genza e impianto di informazione normale.
pubblica
3.2.10 Nelle cabine senza altoparlante, deve essere instal-
lato un trasduttore elettronico d’allarme, p.e. un buzzer o
3.1 Campo di applicazione
simile.
3.1.1 (1/7/2007)
Per l'applicazione di questo articolo [3], vedere [1.1.1]. 3.2.11 Il livello di pressione sonora, in corrispondenza dei
testa letto e nei bagni delle cabine deve essere di almeno
75 dB (A) e di almeno 10 dB (A) sopra il rumore di fondo.
3.2 Impianto di allarme generale di emer-
genza 3.2.12 Per i cavi utilizzati per gli impianti di allarme gene-
rale di emergenza vedere Parte C, Cap 2, Sez 3, [9.6],
3.2.1 Un impianto costituito da campane o trombe Parte C, Cap 2, Sez 11, [5.2.1] e Parte C, Cap 2, Sez 11,
comandate elettricamente, o un altro impianto equivalente [5.2.4].
di avvertimento in aggiunta al fischio o alla sirena della
nave, per diffondere il segnale di allarme generale di emer- 3.2.13 I cavi e le apparecchiature elettriche per l’impianto
genza deve rispondere alle seguenti prescrizioni. di allarme generale di emergenza e le loro sorgenti di ali-
mentazione devono essere sistemate in modo tale da
3.2.2 L’impianto di allarme generale di emergenza deve
ridurre al minimo la perdita dell’impianto in ogni zona a
essere supplementato da un impianto di informazione pub-
causa di un incendio localizzato.
blica rispondente alle prescrizioni di cui in [3.3] o da altri
adeguati mezzi di comunicazione.
3.2.14 Quando l’allarme incendio per radunare l’equipag-
gio azionato dalla plancia o dalla stazione antincendio è
3.2.3 L’impianto di intrattenimento musicale deve essere
incluso nell’impianto di allarme generale nave, esso deve
automaticamente escluso quando è attivato l’impianto di
poter essere azionato indipendentemente dall’allarme per i
allarme generale.
locali da passeggeri.
3.2.4 L’impianto deve essere alimentato con continuità e
deve essere dotato di commutazione automatica ad una 3.3 Impianto di informazione pubblica
sorgente di alimentazione di riserva in caso di perdita della
sorgente di alimentazione abituale. 3.3.1 L’impianto di informazione pubblica deve essere un
Deve essere dato un allarme in caso di guasto della sor- impianto completo costituito da altoparlanti che consen-
gente di alimentazione abituale. tano la trasmissione contemporanea di messaggi dalla plan-
cia, e da almeno un’altra posizione a bordo da impiegare
3.2.5 L’impianto deve essere alimentato, per mezzo di due nel caso in cui la plancia non sia disponibile a causa di una
circuiti, uno dalla sorgente di alimentazione principale condizione di emergenza, in tutti gli spazi in cui siano nor-
della nave e l’altro dalla sorgente di emergenza di energia malmente presenti membri dell’equipaggio o passeggeri o
elettrica richiesta in [2.1] e [2.2]. entrambi (locali alloggio e di servizio, stazioni di comando

146 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 11, Sez 5

e ponti scoperti), e nei punti di raccolta (cioè punti di riu- 3.3.11 L’impianto deve essere sistemato in modo tale da
nione). ridurre al minimo l’effetto di un singolo guasto in modo tale
L’impianto di informazione pubblica è/può essere non che i messaggi di emergenza siano ancora udibili (al di
richiesto in spazi come ad esempio i passaggi sotto i ponti, sopra dei livelli di rumore ambientale) anche in caso di gua-
il deposito nostromo, l’ospedale ed il locale pompe. sto di qualunque circuito o componente.

3.3.2 (1/7/2002) 3.3.12 Ciascun altoparlante deve essere protetto indivi-


L’impianto di informazione pubblica deve essere alimentato dualmente contro il corto circuito.
con continuità dalla sorgente principale di energia elettrica,
3.3.13 Per i cavi utilizzati per gli impianti di informazione
dalla sorgente di emergenza di energia elettrica e dalla sor-
pubblica vedere Parte C, Cap 2, Sez 3, [9.6], Parte C, Cap 2,
gente temporanea di energia elettrica come richiesto in
Sez 11, [5.2.1] e Parte C, Cap 2, Sez 11, [5.2.4].
[2.2].
3.3.14 Tutte le aree di ciascuna zona di incendio devono
3.3.3 I comandi dell’impianto in plancia devono poter essere alimentate da almeno due anelli dedicati di cavi
interrompere qualunque trasmissione sull’impianto effet- ritardanti la fiamma che devono essere sufficientemente
tuata da qualsiasi altra posizione a bordo. separati per tutta la loro lunghezza e alimentati da due
amplificatori separati ed indipendenti.
3.3.4 Quando il singolo altoparlante possiede un disposi-
tivo locale per essere tacitato, deve essere previsto un
dispositivo di intervento ad esclusione della tacitazione 3.4 Impianto combinato di allarme generale
dalla(e) stazione(i) di comando inclusa la plancia. di emergenza - informazione pubblica

3.3.5 L’impianto non deve richiedere nessuna azione da 3.4.1 Quando l’impianto di informazione pubblica è
parte dei destinatari. l’unico mezzo per azionare il segnale di allarme generale di
emergenza e l’allarme d’incendio, in aggiunta alle prescri-
3.3.6 Deve essere possibile informare separatamente i zioni di cui in [3.2] e [3.3], devono essere soddisfatte anche
locali di lavoro e alloggio dell’equipaggio dai locali passeg- le seguenti:
geri. • l’impianto supera automaticamente ogni altro ingresso
quando viene richiesto un allarme di emergenza;
3.3.7 In aggiunta ad ogni funzione prevista per impiego di • nel modo di funzionamento in emergenza, quando
routine a bordo, l’impianto deve avere una funzione di viene richiesto un allarme di emergenza, l’impianto
comando di emergenza in ciascuna postazione di comando supera automaticamente qualsiasi comando di volume
che: installato per fornire l’uscita desiderata;
a) sia chiaramente indicata come funzione di emergenza; • l’impianto è sistemato in modo tale da ridurre al
minimo l’effetto di un singolo guasto in modo tale che il
b) sia protetta contro l’uso non autorizzato;
segnale di allarme sia ancora udibile (al di sopra dei
c) superi automaticamente ogni altro impianto o pro- livelli di rumore ambientale) anche in caso di guasto di
gramma di ingresso; e qualunque circuito o componente, mediante l’impiego
d) superi automaticamente qualsiasi comando di volume e di più di un dispositivo per generare il segnale il segnale
di inserito/escluso in modo tale che in tutti i locali sia acustico elettronico.
raggiunto il volume richiesto per il modo di funziona-
mento in emergenza. 4 Installazione
3.3.8 L’impianto deve essere installato per quanto riguarda 4.1 Sottoquadri e quadri di distribuzione
le condizioni acustiche, in modo tale che gli annunci di
emergenza siano chiaramente udibili al di sopra del rumore 4.1.1 I vani o gli armadi che si trovano in posizioni acces-
ambientale in tutti i locali nei quali sono normalmente pre- sibili ai passeggeri devono poter essere chiusi a chiave.
senti membri dell’equipaggio o passeggeri o entrambi
(locali alloggio e di servizio, stazioni di comando e ponti
scoperti), e nei punti di raccolta (cioè punti di riunione).
5 Componenti per i quali è richiesta
l’approvazione di tipo
3.3.9 Con la nave alla via in condizioni normali, il livello
minimo di pressione del suono per la diffusione di messaggi 5.1
d’emergenza deve essere:
a) all’interno di 75 dB (A) e di almeno 20 dB (A) al di sopra 5.1.1 I componenti per gli impianti di illuminazione posi-
del brusio di fondo; e zionati nella parte bassa (Low-Location Lighting: LLL) dei
percorsi di sfuggita delle navi da passeggeri devono essere
b) all’esterno di 80 dB (A) e di almeno 15 dB (A) al di sopra di tipo approvato oppure in accordo con [5.1.2].
del brusio di fondo.
5.1.2 Caso per caso può essere concessa una accettazione
3.3.10 L’impianto deve essere sistemato per prevenire basata sull’invio di una documentazione adeguata e
retroazioni o altre interferenze. sull’esecuzione di prove a discrezione della Società.

Regolamenti RINA 2008 147


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 12

NAVI DA PASSEGGERI RO - RO

SEZIONE 1 GENERALITÀ
SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE
SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ
SEZIONE 4 IMPIANTI ELETTRICI

Regolamenti RINA 2008 149


Parte E, Cap 12, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità
Tabella 1

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio ro-ro passenger ship, come Sistemazioni della nave Sez 2
definita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.6.3], può essere asse- Scafo e stabilità Sez 3
gnata alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente
Capitolo. Macchinari e impianti Cap 1, Sez 3 e
Cap 11, Sez 4
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
Impianti elettrici Sez 4
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Automazione (1)
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per
Protezione antincendio, rivelazione (2)
navi traghetto da passeggeri (navi da passeggeri ro-ro).
ed estinzione incendi
1.1.3 In alternativa, su richiesta delle parti interessate, la (1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
Società applica la Direttiva dell’Unione Europea N. che per navi traghetto da passeggeri (navi da passeggeri
98/18/CE adottata dal Consiglio il 17 marzo 1998 alle navi ro-ro)
soggette a tale Direttiva. (2) Le prescrizioni specifiche per navi traghetto da passeg-
geri (navi da passeggeri ro-ro) sono date in Parte C,
1.2 Tabella riassuntiva Capitolo 4

1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che


contengono prescrizioni specifiche per navi traghetto da
passeggeri (navi da passeggeri ro-ro).

Regolamenti RINA 2008 151


Parte E, Cap 12, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità della nave o per una parte sostanziale della stessa, nei quali
autoveicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul-
sione e/o merci (in colli o alla rinfusa, entro o su carri ferro-
1.1 Applicazione
viari o stradali, veicoli, incluse le cisterne stradali o
1.1.1 Le prescrizioni in Cap 11, Sez 2 e Cap 11, Sez 3 si ferroviarie, rimorchi, contenitori, piattaforme mobili (pal-
applicano alle navi a più ponti, con doppio fondo e, in lets), cisterne smontabili o entro o su unità di stivaggio simili
alcuni casi, cisterne laterali estese fino al più basso ponte o altri mezzi di contenimento) possono essere caricate o
sopra la linea di galleggiamento di pieno carico, destinate scaricate con movimentazione normalmente orizzontale.
al trasporto di:
1.2.8 Locali di categoria speciale (1/1/2005)
• passeggeri
I locali di categoria speciale sono spazi chiusi, situati sopra
• veicoli che possono essere imbarcati o sbarcati sulle o sotto il ponte delle paratie, destinati al trasporto di auto-
loro ruote e/o merci entro contenitori o su piattaforme veicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul-
mobili (pallets) che possono essere caricate o scaricate sione, nei quali e dai quali gli autoveicoli possono entrare o
mediante veicoli su ruote uscire guidati dai conducenti e ai quali i passeggeri possono
• veicoli ferroviari, su rotaie fisse, che possono essere accedere. I locali di categoria speciale possono essere siste-
imbarcati o sbarcati sulle loro ruote. mati su più di un ponte, a condizione che la loro altezza
libera complessiva non sia superiore a 10 m.
1.2 Definizioni
2 Sistemazioni generali
1.2.1 Galleggiamento di compartimentazione
Il galleggiamento di compartimentazione è la linea di galleg-
giamento in base alla quale viene determinata la comparti-
2.1 Numero e posizioni delle paratie trasver-
mentazione della nave. sali stagne

1.2.2 Massimo galleggiamento di 2.1.1 Quando le paratie trasversali stagne sono in numero
compartimentazione minore di quello specificato in Parte B, Cap 2, Sez 1, [1.1] o
Il massimo galleggiamento di compartimentazione è la quando il loro intervallo è considerato eccessivo dalla
linea di galleggiamento che corrisponde alla massima Società, la nave deve essere provvista di un sistema di para-
immersione permessa dalle norme di compartimentazione tie parziali, di costole rinforzate dei fianchi e di bagli rinfor-
che sono applicabili. zati, tali da fornire una rigidezza trasversale equivalente.

1.2.3 Lunghezza della nave LS 2.2 Posizione della paratia di collisione


La lunghezza della nave LS è la lunghezza misurata tra le
perpendicolari condotte alle estremità del massimo galleg- 2.2.1 Deve essere sistemata una paratia del gavone di
giamento di compartimentazione. prora o di collisione che deve essere stagna fino al ponte
La lunghezza a cui si fa riferimento in [2] è la lunghezza LS. delle paratie. Tale paratia deve essere collocata ad una
distanza, in m, dalla perpendicolare avanti non inferiore al
1.2.4 Ponte delle paratie 5% della lunghezza LS della nave e a non più di 3 m più il
Il ponte delle paratie è il ponte più alto al quale si esten- 5% della lunghezza LS della nave.
dono le paratie stagne trasversali. Se parte della nave sotto il galleggiamento si prolunga a pro-
ravia della perpendicolare avanti, per esempio una prora a
1.2.5 Linea limite bulbo, le distanze sopra stabilite devono essere misurate da
La linea limite è una linea tracciata ad almeno 76 mm sotto un punto che sia:
la faccia superiore del ponte delle paratie a murata.
• nel punto di mezzo di tale prolungamento; oppure
1.2.6 Locali per i passeggeri • ad una distanza pari a 1,5% della lunghezza della nave
I locali per i passeggeri sono i locali destinati ad alloggio ed LS a proravia della Pp AV; oppure
uso dei passeggeri, esclusi i bagagliai, i depositi ed i locali • ad una distanza di 3 m a proravia della Pp AV;
locali per le provviste e la posta. assumendo il valore minore.
In ogni caso, i volumi e le aree devono essere calcolati fra le
linee fuori ossatura. 2.2.2 Se viene sistemata una lunga sovrastruttura prodiera,
la paratia del gavone prodiero o di collisione su tutte le navi
1.2.7 Locali da carico ro-ro (1/1/2005) passeggeri ro-ro deve essere prolungata stagna alle intempe-
I locali da carico ro-ro sono spazi normalmente non suddi- rie fino al prossimo ponte completo sopra il ponte delle
visi in alcun modo e che si estendono per tutta la lunghezza paratie. Tale prolungamento deve essere sistemato in modo

152 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 2

da impedire l’eventualità che il portellone di prora lo dan- contenenti i macchinari di propulsione principali ed ausi-
neggi nel caso che il portellone stesso subisca un danno o si liari, incluse le caldaie che servono alle necessità della pro-
distacchi. pulsione e tutti i depositi combustibile permanenti. Quando
Il prolungamento non deve necessariamente essere siste- sono installati due o più linee d’alberi, le gallerie devono
mato direttamente in linea con la sottostante paratia, pur- essere collegate da un passaggio intercomunicante. Soltanto
ché ogni parte del prolungamento non cada a proravia dei una porta è ammessa fra il locale macchine e le gallerie
limiti prodieri specificati in [2.2.1]. dove sono installate due linee d’alberi e soltanto due porte
dove ci sono più di due assi. Tutte queste porte devono
Rampe che non soddisfino i requisiti suddetti non devono
essere del tipo a scorrimento e devono essere così collocate
essere considerate un prolungamento della paratia di colli-
da avere le loro soglie più in alto possibile. Il meccanismo
sione.
manuale per manovrare queste porte da sopra il ponte delle
2.2.3 Non sono permesse porte, passi d’uomo o altre aper- paratie deve essere situato fuori dagli spazi contenenti mac-
ture di accesso nella paratia di collisione sotto la linea chinari.
limite. Lamiere portatili delle paratie non sono permesse salvo che
La paratia di collisione può essere perforata al di sotto della nei locali macchine. Tali lamiere devono sempre essere in
linea limite da non più di un tubo necessario per il passag- posto prima che la nave lasci il porto, e non devono essere
gio del liquido contenuto nel gavone di prora, purché il rimosse durante la navigazione eccetto in caso di urgente
tubo sia munito di valvola del tipo a chiusura a vite e mano- necessità a discrezione del Comandante. I tempi della rimo-
vrabile da una posizione al di sopra del ponte delle paratie, zione e riposizionamento di qualunque di tali lamiere porta-
la cassa valvola essendo collegata alla paratia di collisione tili devono essere registrati nel giornale di bordo, e le
all’interno del gavone. La Società può, tuttavia, autorizzare necessarie precauzioni devono essere prese nel rimetterle in
il montaggio di detta valvola sul lato poppiero della paratia posto per assicurare che i giunti siano stagni. La Società può
di collisione purché la valvola sia prontamente accessibile permettere che non più di una porta stagna scorrevole con
in tutte le condizioni di servizio e lo spazio dove essa è col- manovra meccanica, in ciascuna paratia trasversale princi-
locata non sia uno spazio per il carico. pale, più larga di 1,2 m sostituisca queste lamiere portatili,
Se il gavone di prora è diviso per contenere due diversi tipi purché queste porte siano chiuse prima che la nave lasci il
di liquidi, la Società può permettere che la paratia di colli- porto e rimangano chiuse durante la navigazione, eccetto
sione sia perforate sotto la linea limite da due tubi, ciascuno nei casi di urgente necessità a discrezione del Comandante.
dei quali installato come richiesto dal suddetto paragrafo, Non è necessario che tali porte soddisfino le prescrizioni di
purché la Società sia convinta che non esiste pratica alter- completa chiusura a mano in 90 secondi (vedere [2.6.3] e).
nativa all’installazione di tale secondo tubo e che, conside- I tempi di apertura e chiusura di queste porte , a prescin-
rando la compartimentazione addizionale del gavone di dere che la nave sia in navigazione o in porto, deve essere
prora, la sicurezza della nave venga mantenuta. registrato nel giornale di bordo.

2.4.2 Aperture negli spazi del carico


2.3 Paratia del gavone di poppa, paratie del
locale macchine e astucci degli assi por- Porte stagne soddisfacenti le prescrizioni di [2.6.1] possono
taelica essere installate nelle paratie stagne dividenti gli interponti
destinati al carico. Tali porte possono essere del tipo a cer-
2.3.1 Una paratia del gavone di poppa e paratie dividenti niera, su rulli od a scorrimento ma non devono essere
il locale macchine dagli spazi avanti e addietro, destinati al comandate a distanza. Esse devono essere installate al più
carico e ai passeggeri, devono pure essere installate e rese alto livello e il più lontano praticamente possibile dal
stagne fino al ponte delle paratie. La paratia del gavone di fasciame esterno, ma in nessun caso il loro stipite esterno
poppa può, tuttavia, presentare un gradino sotto il ponte deve essere situato ad una distanza dal fasciame esterno
delle paratie, purché il grado di sicurezza della nave per inferiore ad un quinto della larghezza della nave, misurando
quanto riguarda la compartimentazione non venga perciò tale distanza perpendicolarmente al piano di simmetria al
diminuito. livello del massimo galleggiamento di compartimentazione.
Le porte apribili durante la navigazione devono essere
2.3.2 In tutti i casi gli astucci degli assi devono essere munite di un dispositivo che ne impedisca l’apertura non
chiusi in spazi stagni di volume modesto. Il premitrecce autorizzata. Passi d’uomo, o accessi nelle paratie stagne tra-
deve essere situato in una galleria degli alberi stagna od in sversali dividenti uno spazio per il carico da un altro spazio
un altro spazio stagno separato dal compartimento degli per il carico adiacente ovvero da un deposito combustibile
astucci e di volume tale che, se allagato da perdite attra- permanente, possono pure essere accettati dalla Società.
verso il premitrecce, la linea limite non venga sommersa.
2.4.3 Aperture sulle navi passeggeri che
2.4 Aperture nelle paratie stagne sotto il trasportano veicoli merci con proprio
personale
ponte delle paratie
La presente prescrizione si applica a navi passeggeri proget-
2.4.1 Aperture entro i locali macchine tate o adattate per il trasporto di veicoli merci e del loro per-
Non più di una porta, a parte le porte dei depositi combu- sonale quando il numero totale di persone a bordo diverse
stibile e delle gallerie d’alberi, può essere installata in cia- dai passeggeri come definito in Parte A, Cap 1, Sez 2,
scuna paratia stagna trasversale principale entro gli spazi [4.6.2], è superiore a 12.

Regolamenti RINA 2008 153


Parte E, Cap 12, Sez 2

Se in tale nave il numero totale dei passeggeri incluso il per- 2.5 Aperture nelle paratie sopra il ponte
sonale che accompagna i veicoli non supera: delle paratie
A 2.5.1 Generalità
N = 12 + ------
25
Misure come la sistemazione di paratie parziali o diaframmi
dove: devono essere prese per limitare l’entrata e la propagazione
dell’acqua sopra il ponte delle paratie. Quando sono siste-
N : il massimo numero di passeggeri per il quale la mate paratie stagne parziali e diaframmi sul ponte delle
nave è certificata, paratie, sopra o nelle immediate vicinanze delle paratie di
A : l’area totale di ponte, in m2, degli spazi disponi- compartimentazione principali, i loro collegamenti con il
bili per lo stivaggio dei veicoli merci, fasciame e il ponte delle paratie devono essere stagne in
modo da limitare il flusso dell’acqua lungo il ponte quando
e dove l’altezza libera alla posizione di stivaggio e la nave è sbandata per avaria. Dove la paratia stagna par-
all’ingresso in tali spazi non è inferiore a 4 m, si applicano le ziale non è in linea con la paratia sottostante, il ponte delle
disposizioni di [2.4.2] nei riguardi delle porte stagne, paratie tra di esse deve essere efficacemente stagno.
eccetto che le porte nelle paratie stagne che dividono gli Il ponte delle paratie o il ponte soprastante deve essere sta-
spazi del carico possono essere sistemate ad ogni livello. gno alle intemperie. Le mastre di tutte le aperture sul ponte
Inoltre, sono richiesti indicatori sul ponte di comando che di coperta devono avere altezza e robustezza più che suffi-
segnalino automaticamente quando ciascuna porta è chiusa cienti e devono essere provviste di mezzi efficaci per una
e tutti i suoi dispositivi di bloccaggio sono fissati. spedita chiusura stagna alle intemperie. Portelli d’impave-
sata, ringhiere e ombrinali devono essere sistemati come
2.4.4 Cofani e gallerie necessario per un rapido sgombro dell’acqua dal ponte di
coperta in ogni condizione di tempo.
Se cofani di passaggio o gallerie per l’accesso dagli alloggi I portellini di murata, i portelli dei barcarizzi e quelli per il
equipaggio al locale dei forni, per tubolature, o per qualun- carico o carbone ed altri mezzi di chiusura delle aperture
que altro scopo attraversano le paratie stagne trasversali nel fasciame sopra la linea limite devono essere di progetto
principali, essi devono essere stagni e in accordo con le pre- e costruzione efficaci e sufficiente robustezza (vedere
scrizioni di Parte B, Cap 4, Sez 7, [1.3]. L’accesso ad almeno Parte B, Cap 9, Sez 9) con riguardo agli spazi nei quali sono
una estremità di ciascuna di tali gallerie o cofani, se usato situati e le loro posizioni relative al massimo galleggiamento
per transito quando la nave è in mare, deve essere attra- di compartimentazione.
verso una garitta che si estenda stagna fino ad un’altezza
Efficaci controportellini interni, tali che possano essere facil-
sufficiente per permettere l’accesso al di sopra della linea
mente ed efficacemente chiusi e bloccati in maniera stagna,
limite. L’accesso all’altra estremità del cofano o galleria può
devono essere sistemati a tutti i portellini di murata degli
avvenire attraverso una porta stagna del tipo richiesto dalla
spazi sotto il primo ponte soprastante il ponte delle paratie.
sua posizione nella nave. Tali cofani o gallerie non devono
estendersi attraverso la prima paratia di compartimenta- 2.5.2 Tenuta stagna dal ponte ro-ro (ponte delle
zione a poppavia della paratia di collisione. paratie) verso i locali sottostanti
Se cofani di passaggio in relazione al carico refrigerato e alla Nelle navi cui si applicano le prescrizioni in [2.5.3], tutti gli
ventilazione o cofani per il tiraggio forzato attraversano più accessi che portano a locali sotto il ponte delle paratie
di una paratia stagna, i mezzi di chiusura di tali aperture devono avere il loro punto più basso almeno 2,5 m sopra il
devono essere manovrati meccanicamente ed avere la pos- ponte delle paratie.
sibilità di essere chiusi da una posizione centrale situata
2.5.3 Rampe per veicoli e altri accessi
sopra il ponte delle paratie.
Nel caso in cui siano sistemate rampe per veicoli che diano
Qualora un condotto di ventilazione passante attraverso accesso a locali sotto il ponte delle paratie, le loro aperture
una struttura passi attraverso il ponte delle paratie, tale con- devono poter essere chiuse in modo stagno alle intemperie
dotto deve essere in grado di resistere alla pressione dovuta per prevenire l’ingresso di acqua nei locali sottostanti e
all’acqua eventualmente presente al suo interno, tenendo devono essere munite di allarme e di segnalazione in plan-
conto del massimo angolo di sbandamento trasversale cia.
ammissibile durante le fasi intermedie di allagamento. La Società può permettere la sistemazione di particolari
In assenza di informazioni relative al massimo angolo di accessi ai locali sotto il ponte delle paratie, purchè essi
sbandamento di cui sopra, la pressione d’acqua relativa alla siano necessari alle operazioni essenziali sulla nave, come
posizione trasversale del condotto di ventilazione deve ad esempio la movimentazione di macchinari e provviste, e
essere ottenuta interpolando linearmente tra 0,5 m sul alla condizione che tali accessi siano resi stagni all’acqua e
piano di simmetria della nave e l’altezza, dal ponte della siano muniti di allarme e di indicazione in plancia.
paratie, corrispondente a un angolo di 15°, più 0,5 m sul
2.5.4 Estremità aperta degli sfoghi d’aria
fianco.
L’altezza dell’estremità aperta degli sfoghi d’aria terminanti
entro una sovrastruttura deve essere almeno 1 m sopra il
2.4.5 Prescrizioni addizionali
galleggiamento corrispondente ad uno sbandamento di 15°,
In aggiunta a [2.4.1], [2.4.2], [2.4.3], e [2.4.4], devono ovvero, se maggiore, al massimo angolo di sbandamento
essere soddisfatte le prescrizioni riportate in [2.6.3]. durante gli stadi intermedi di allagamento, determinato con

154 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 2

calcoli diretti. Nel caso in cui non sia disponibile alcuna 2.6 Porte
informazione riguardo al suddetto angolo di sbandamento,
l’apertura degli sfoghi d’aria terminanti entro una sovrastrut-
2.6.1 Prescrizioni per le porte
tura deve essere almeno un metro sopra il galleggiamento
corrispondente ad uno sbandamento di 15° ovvero, se mag- Le prescrizioni relative al grado di tenuta, così come quelle
giore, 0,5 m sopra il galleggiamento corrispondente ad uno relative all’impianto di manovra, per porte conformi alle
sbandamento di 15° relativo al ponte delle paratie. prescrizioni in [2.6.2] e [2.6.3] sono specificate in Tab 1.
In alternativa, gli sfoghi aria dalle casse diverse da quelle del
combustibile liquido od olio lubrificante possono scaricare 2.6.2 Costruzione delle porte stagne all’acqua
attraverso il fianco della sovrastruttura. Le prescrizioni di
questo paragrafo non pregiudicano quelle della Conven- Il progetto, i materiali e la costruzione di tutte le porte sta-
zione Internazionale sul Bordo Libero in vigore. gne all’acqua devono essere a soddisfazione della Società.

2.5.5 Prescrizioni addizionali I telai delle porte stagne a scorrimento verticale non devono
In aggiunta a [2.5.1], [2.5.2], [2.5.3] e [2.5.4], devono avere scanalature sul fondo dove la sporcizia possa accu-
essere soddisfatte le prescrizioni in [2.6.4]. mularsi e impedire la corretta chiusura della porta.

Tabella 1 : Porte

Tipo a scorrimento Tipo a cerniera


Tipo su
comando a comando a soltanto rulli (inter-
indica- soltanto indica-
distanza distanza mano- ponti di
tore in manovra tore in
indicazione indicazione vra carico)
plancia locale plancia
in plancia in plancia locale
stagne sotto il apribili in mare X
all’acqua ponte
normalmente X
delle
chiuse (4)
paratie
sempre chiuse (4) X (1) X (1) (3)
stagne sopra il aperte in mare X X
alle ponte
normalmente X X
intempe- delle
chiuse (4)
rie/semi- paratie
stagne sempre chiuse (4) X
all’acqua
(2)
(1) La porta deve essere chiusa prima dell’inizio del viaggio.
(2) Porte semi-stagne all’acqua sono prescritte per posizioni sotto il galleggiamento di equilibrio degli stadi intermedi di allaga-
mento.
(3) Se la porta è accessibile durante la navigazione, deve essere sistemato un dispositivo che impedisca aperture non autorizzate.
(4) Avviso da affiggersi su entrambi i lati della porta: "da mantenere chiusa in mare".

Regolamenti RINA 2008 155


Parte E, Cap 12, Sez 2

2.6.3 Porte nelle paratie stagne sotto il ponte delle chiudere la porta a mano da ciascun lato della porta
paratie stessa e, inoltre, chiudere la porta da una posizione
a) Le porte stagne devono essere in grado di venir chiuse accessibile al di sopra del ponte delle paratie con
contemporaneamente dalla "consolle" operativa cen- manovella a rotazione continua o qualche altro
trale in plancia in non più di 60 secondi con la nave in dispositivo purché dia lo stesso grado di sicurezza
posizione diritta. accettabile dalla Società. Il senso di rotazione o altra
b) I sistemi di manovra meccanici o manuali di ogni porta direzione di movimento deve essere chiaramente
stagna a scorrimento con manovra meccanica devono indicata in tutti i posti di manovra Il tempo necessa-
essere in grado di chiudere la porta con la nave sban- rio per la completa chiusura della porta, quando
data di 15° a dritta o a sinistra. Devono essere prese in manovrata con meccanismo manuale, non può
considerazione anche le forze che possono agire su cia- superare 90 secondi con nave diritta;
scun lato della porta, come può accadere quando • deve essere munita di comandi per aprire e chiudere
l’acqua fluisce attraverso l’apertura, applicando un bat- la porta meccanicamente da entrambi i lati della
tente statico equivalente ad una altezza d’acqua di porta stessa e anche per chiudere la porta meccani-
almeno 1 m sopra la soglia al centro della porta. camente dalla consolle di manovra centrale in plan-
c) I comandi delle porte stagne, inclusi tubolature oleodi- cia;
namiche e cavi elettrici, devono essere tenuti quanto più • deve essere munita di un allarme acustico, distinto
praticamente possibile vicino alla paratia sulla quale le da ogni altro allarme nella zona, che deve suonare
porte sono sistemate, al fine di ridurre al minimo la pro- ogni volta che la porta viene chiusa a distanza con
babilità che essi vengano interessati da una qualsiasi manovra meccanica; esso deve suonare per almeno
avaria che la nave possa subire. La posizione delle porte 5 secondi ma non più di 10 prima che la porta
stagne e dei loro comandi deve essere tale che, se la cominci a muoversi e deve continuare a suonare
nave subisce un’avaria entro un quinto della sua lar- fino a che la porta non sia completamente chiusa.
ghezza, misurando tale distanza perpendicolarmente al Nel caso di manovra manuale a distanza è suffi-
piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento ciente che l’allarme acustico suoni soltanto mentre
di compartimentazione, non venga compromesso il fun- la porta è in movimento. Inoltre, nelle zone passeg-
zionamento delle porte stagne nella zona della nave geri e nelle zone di alto livello di rumore ambientale,
non interessata dall’avaria. la Società può richiedere che l’allarme acustico sia
d) Tutte le porte stagne a scorrimento con manovra mecca- integrato da un segnale visivo intermittente sulla
nica devono essere munite di mezzi d’indicazione che porta;
avvisino in tutte le posizioni di manovra a distanza se le
• deve avere una velocità di chiusura con manovra
porte sono aperte o chiuse. Le posizioni di manovra a
meccanica approssimativamente uniforme. Il tempo
distanza devono essere sistemate solo sul ponte di
di chiusura, dal momento in cui la porta comincia a
comando e sul luogo dove è richiesta dal comma e) la
muoversi al momento in cui essa raggiunge la posi-
manovra manuale al di sopra del ponte delle paratie .
zione di chiusura completa non deve in alcun caso
e) Ogni porta stagna a scorrimento con manovra mecca- essere inferiore a 20 secondi o superiore a 40
nica: secondi con nave diritta.
• deve muoversi verticalmente od orizzontalmente;
f) L’energia elettrica necessaria per le porte stagne a scorri-
• deve essere normalmente limitata ad una larghezza
mento con manovra meccanica deve essere fornita dal
massima netta di apertura di 1,20 m. La Società può
quadro di emergenza direttamente o da un quadro di
permettere porte di larghezza maggiore soltanto
distribuzione apposito sistemato al di sopra del ponte
nella misura considerata necessaria per l’effettivo
delle paratie. I circuiti associati di comando, indicazione
esercizio della nave purché vengano prese in consi-
ed allarme devono essere alimentati dal quadro di emer-
derazione altre misure di sicurezza, incluse le
genza direttamente o da un apposito quadro di distribu-
seguenti:
zione situato al di sopra del ponte delle paratie e
- speciale considerazione deve essere data alla devono poter essere alimentati automaticamente da una
robustezza della porta e ai suoi mezzi di chiu- fonte temporanea di energia elettrica di emergenza in
sura al fine di impedire trafilamenti; caso di mancanza della fonte di energia elettrica princi-
- la porta deve essere sistemata fuori della zona di pale o d’emergenza.
avaria B/5;
La fonte temporanea di energia elettrica di emergenza
- la porta deve essere tenuta chiusa quando la deve consistere di una batteria di accumulatori, situata
nave è in navigazione, eccetto per periodi limi- in posizione adeguata per essere impiegata in una emer-
tati quando assolutamente necessario secondo genza, che deve funzionare senza ricarica mantenendo
quanto deciso dalla Società. la tensione della batteria per tutto il periodo di scarica
• deve essere munita delle sistemazioni necessarie per entro il 12% al di sopra o al di sotto della sua tensione
aprire e chiudere la porta usando energia elettrica, nominale e che deve avere capacità sufficiente, ed
energia oleodinamica o qualunque altra forma di essere provvista di sistemazioni tali da alimentare auto-
energia che sia accettabile dalla Società; maticamente, in caso di mancanza della fonte di energia
• deve essere munita di un meccanismo di manovra elettrica principale o di emergenza, i circuiti di
manuale individuale. Deve essere possibile aprire e comando, indicazione ed allarme almeno per mezz’ora.

156 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 2

g) Le porte stagne a scorrimento con manovra meccanica chiusura, con uno sfavorevole sbandamento della
devono avere: nave di 15°.

• un impianto oleodinamico centralizzato con due La fonte temporanea di energia elettrica di emer-
genza deve consistere di una batteria di accumula-
fonti di energia indipendenti ciascuna consistente in
tori, situata in posizione adeguata per essere
un motore e in una pompa in grado di chiudere con-
impiegata in una emergenza, che deve funzionare
temporaneamente tutte le porte. Inoltre, vi devono
senza ricarica mantenendo la tensione della batteria
essere per tutto l’impianto accumulatori oleodina-
per tutto il periodo di scarica entro il 12% al di
mici di capacità sufficiente a manovrare tutte le sopra o al di sotto della sua tensione nominale e che
porte almeno tre volte, cioè chiusura-apertura-chiu- deve avere capacità sufficiente, ed essere provvista
sura, con uno sfavorevole sbandamento della nave di sistemazioni tali da alimentare automaticamente,
di 15°. Questo ciclo di manovra deve poter essere in caso di mancanza della fonte di energia elettrica
eseguito quando l’accumulatore si trova nella condi- principale o di emergenza, le porte stagne, ma non
zione di pressione alla quale interviene la pompa. Il necessariamente tutte contemporaneamente, a
fluido usato deve essere scelto considerando le tem- meno che sia disponibile una fonte indipendente di
perature che è previsto vengano incontrate energia immagazzinata.
dall’impianto durante l’esercizio. L’impianto con
Per gli impianti sopra specificati, deve essere previsto
manovra meccanica deve essere progettato per quanto segue:
ridurre al minimo la possibilità che una singola ava-
ria alla tubolatura oleodinamica influenzi sfavorevol- Gli impianti di energia per porte stagne a scorrimento
mente il funzionamento di più di una porta. con manovra meccanica devono essere separati da
L’impianto oleodinamico deve essere munito di un qualsiasi altro impianto di energia. Una singola avaria
negli impianti a manovra meccanica elettrici od oleodi-
allarme di basso livello per i serbatoi di fluido oleodi-
namici escluso l’attuatore oleodinamico non deve impe-
namico che servono l’impianto con manovra mecca-
dire la manovra a mano di qualsiasi porta.
nica e un allarme cumulativo di bassa pressione del
gas o altro mezzo efficace per segnalare la perdita di h) Devono essere previste leve locali di manovra su cia-
energia immagazzinata negli accumulatori oleodina- scun lato della paratia ad un’altezza minima di 1,60 m
mici. Questi allarmi devono essere acustici ed ottici sopra il pavimento, sistemate in modo da permettere
e devono essere situati sulla consolle centrale di alle persone che attraversino la porta di tenerle
manovra in plancia; oppure entrambe in posizione di apertura senza avere la possi-
bilità di mettere involontariamente in funzione il mecca-
• un impianto oleodinamico indipendente per cia- nismo di chiusura meccanica. Il senso di movimento
scuna porta con ciascuna fonte di energia consi- delle leve nell’aprire e chiudere la porta deve essere
stente in un motore ed in una pompa in grado di quello del movimento della porta stessa e deve essere
aprire e di chiudere la porta. Inoltre vi deve essere chiaramente indicato.
un accumulatore idraulico di capacità sufficiente per i) Per quanto praticamente possibile, le apparecchiature e
manovrare la porta almeno tre volte, cioè chiusura- i componenti elettrici per le porte stagne devono essere
apertura-chiusura, con uno sfavorevole sbanda- sistemati al di sopra del ponte delle paratie e al di fuori
mento della nave di 15°. Questo ciclo di manovra di zone e spazi pericolosi.
deve poter essere eseguito quando l’accumulatore si
j) Le custodie dei componenti elettrici situati per necessità
trova nella condizione di pressione alla quale inter-
sotto il ponte delle paratie devono fornire protezione
viene la pompa. Il fluido usato deve essere scelto
adeguata contro l’entrata d’acqua.
considerando le temperature che è previsto vengano
incontrate dall’impianto durante l’esercizio. Un k) I circuiti elettrici di potenza, di comando, di indicazione
allarme cumulativo di bassa pressione del gas o altro e di allarme devono essere protetti contro i guasti in
mezzo efficace per segnalare la perdita di energia modo tale che un’avaria al circuito di una porta non
immagazzinata negli accumulatori oleodinamici provochi un’avaria al circuito di qualsiasi altra porta.
deve essere previsto sulla consolle di manovra cen- Cortocircuiti o altri guasti nei circuiti di allarme o di indi-
trale in plancia. Deve essere prevista l’indicazione di cazione di una porta non devono causare la perdita
una perdita di energia immagazzinata anche in ogni della manovra meccanica di quella porta. Le sistema-
posto di manovra locale; oppure zioni devono essere tali che trafilamenti d’acqua entro
l’apparecchiatura elettrica posta sotto il ponte delle
• un impianto elettrico indipendente e un motore per paratie non provochino l’apertura della porta.
ciascuna porta con ciascuna fonte di energia consi- l) Una singola avaria elettrica all’impianto di manovra
stente in un motore in grado di aprire e chiudere la meccanica o di comando di una porta stagna a scorri-
porta. La fonte di energia deve poter essere alimen- mento con manovra meccanica non deve dar luogo
tata automaticamente dalla fonte temporanea di all’apertura di una porta chiusa. La disponibilità dell’ali-
energia elettrica di emergenza in caso di mancanza mentazione di energia deve essere controllata con con-
della fonte di energia elettrica principale o d’emer- tinuità in un punto del circuito elettrico il più vicino
genza, e con una capacità sufficiente per manovrare possibile a ciascuno dei motori prescritti nel comma g).
la porta almeno tre volte, cioè chiusura-apertura- La perdita di una qualunque di tali alimentazioni di

Regolamenti RINA 2008 157


Parte E, Cap 12, Sez 2

energia deve attivare un allarme acustico ed ottico sulla Indicatori di posizione, che avvisino se le porte sono
consolle di manovra centrale in plancia. aperte o chiuse e che gli strettoi sono completamente e
correttamente bloccati, devono essere sistemati in plan-
m) La consolle di manovra centrale in plancia deve avere
cia, così come localmente su entrambi i lati della porta.
un commutatore di "selezione principale" con due posi-
zioni di comando: Dove le porte hanno anche la funzione di porte taglia-
fuoco, esse devono essere dotate di indicatori di posi-
• una posizione di "comando locale" che permetta a zione nella stazione di comando antincendio e allarmi
qualsiasi porta di essere aperta localmente e chiusa acustici come richiesto per le porte tagliafuoco, così
localmente dopo l’uso senza chiusura automatica e come per le porte stagne alle intemperie. Dove sono
• una posizione "porte chiuse" che deve chiudere sistemate due porte, esse devono essere in grado di
automaticamente qualsiasi porta che sia aperta. La essere manovrate indipendentemente sia a distanza sia
posizione "porte chiuse" deve permettere l’apertura da entrambi i lati di ciascuna porta.
locale delle porte e deve automaticamente richiu- b) Porte normalmente chiuse in navigazione
dere le porte stesse al rilascio del meccanismo di
In aggiunta al comma a), porte non usate di frequente
comando locale.
per accesso durante la navigazione devono essere
Il commutatore di "selezione principale" deve tenute normalmente chiuse e possono essere del tipo sia
essere normalmente nella posizione "controllo a cerniera che a scorrimento.
locale". La posizione "porte chiuse" deve essere
Le porte tenute normalmente chiuse devono essere
usata solo in emergenza o a scopo di prova. L’affida-
manovrabili localmente da entrambi i lati delle stesse e
bilità del commutatore di "selezione principale"
devono avere un cartello su entrambi i lati indicante:
deve essere oggetto di speciale considerazione.
"deve rimanere chiusa in navigazione".
n) La consolle di manovra centrale in plancia deve essere c) Porte normalmente aperte in navigazione
munita di un piano indicante la posizione di ciascuna
porta, con indicatori ottici che segnalino se una porta è Se sistemate in locali pubblici per il passaggio dei pas-
aperta o chiusa. Una luce rossa deve indicare che una seggeri e dell’equipaggio, le porte possono rimanere
porta è completamente aperta e una luce verde deve normalmente aperte in navigazione e possono essere
indicare che essa è completamente chiusa. Quando una del tipo a cerniera o a scorrimento.
porta viene chiusa a distanza la luce rossa deve indicare In aggiunta al comma a), le porte tenute normalmente
la posizione intermedia lampeggiando. Il circuito d’indi- aperte in navigazione devono avere manovra mecca-
cazione deve essere indipendente dal circuito di mano- nica locale da entrambi i lati della porta e chiusura a
vra per ciascuna porta. distanza dalla plancia. Per la manovra di queste porte
deve essere usato un commutatore di "selezione princi-
o) Non deve essere possibile aprire alcuna porta a distanza pale" in plancia, per cui il comando locale può sovrap-
dalla consolle di manovra centrale. porsi al sistema di chiusura a distanza dopo di che la
p) Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse porta viene automaticamente richiusa a distanza su rila-
durante la navigazione. Certe porte stagne possono scio del meccanismo locale di comando.
rimanere aperte durante la navigazione soltanto se con- Le porte tenute normalmente aperte in navigazione
siderato assolutamente necessario; cioè, l’essere aperte devono avere un allarme acustico, distinto da ogni altro
è stato deciso essere essenziale per un esercizio sicuro allarme nell’area, che suoni ogni volta che le porte ven-
ed efficace delle macchine della nave o per permettere gono chiuse a distanza. Gli allarmi devono suonare per
ai passeggeri un accesso normalmente illimitato in tutta almeno 5 secondi ma non più di 10 prima che le porte
la zona passeggeri. Tale decisione deve essere presa comincino a muoversi e continuare a suonare fino alla
dalla Società solo dopo accurata considerazione completa chiusura delle porte. Nelle zone passeggeri e
dell’impatto sull’esercizio della nave e la sua sopravvi- zone di alto rumore ambientale, gli allarmi acustici
venza. Una porta stagna, che pertanto è concesso devono essere integrati da segnali ottici su entrambi i lati
rimanga aperta, deve essere chiaramente indicata nelle delle porte.
istruzioni di stabilità della nave e nella documentazione
d) I seguenti portelloni, ubicati al di sopra della linea limite,
di controllo dell’avaria e deve essere sempre pronta per
devono essere dotati di adeguati mezzi di chiusura e di
un’immediata chiusura.
bloccaggio in accordo con le prescrizioni nei precedenti
commi a) e b) e in Parte B, Cap 9, Sez 6, [6];
2.6.4 Porte nelle paratie sopra il ponte delle
paratie (1/1/2007) • portelli del carico sistemati a fasciame o sulle delimi-
tazioni di sovrastrutture chiuse,
a) Generalità
• celate prodiere sistemate a fasciame o sulle delimita-
Le porte devono potersi aprire e chiudere a mano local- zioni di sovrastrutture chiuse,
mente da entrambi i lati delle stesse con la nave sban-
data di 15° da un lato o dall’altro. Se alla nave è • portelloni del carico sistemati sulla paratia di colli-
concesso sbandare fino a 20° durante gli stadi intermedi sione,
di allagamento, allora le porte devono poter essere • rampe stagne alle intemperie che rappresentano
manovrate a mano con la nave sbandata di 20° da un mezzi di chiusura alternativi a quelli definiti prece-
lato o dall’altro. dentemente.

158 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 2

2.7 Integrità dello scafo e delle sovrastrut- speciale o di un locale da carico ro-ro. Le procedure opera-
ture, prevenzione e controllo delle avarie tive devono essere incluse nelle informazioni sulla stabilità
o nel manuale di controllo dell’avaria.
2.7.1 In plancia devono essere sistemati indicatori per tutti
i portelloni a fasciame, portelloni da carico e altri mezzi di 2.7.5 Deve essere sistemato un indicatore di chiusura per i
chiusura che, se lasciati aperti o impropriamente fissati, portelloni prodieri interni che costituiscono prolungamento
potrebbero, a giudizio della Società, portare all’allagamento delle paratie di collisione sopra il ponte delle paratie, come
di un locale di categoria speciale o di un locale da carico ro- richiesto in [2.7.1].
ro. L’impianto indicatore deve essere progettato secondo il
principio “in sicurezza in caso di avaria” (fail-safe) e deve 2.8 Sistemazione dei compartimenti
indicare per mezzo di allarmi ottici se il portellone non è
completamente chiuso o se qualsiasi sistemazione di fissag- 2.8.1 Compartimenti di zavorra
gio non è in posto e completamente bloccata, e per mezzo
di allarmi acustici se il portellone stesso o i dispositivi di In generale non deve essere trasportata acqua di zavorra in
chiusura si aprono o se le sistemazioni di fissaggio si allen- depositi intesi per combustibile liquido. Sulle navi per le
tano. Il pannello indicatore in plancia deve essere equipag- quali non è praticamente possibile evitare di introdurre
giato con una funzione di selezione di modo “porto/viaggio acqua nei depositi di combustibile liquido, deve essere
marittimo” regolata in modo tale da dare un allarme acu- sistemato un impianto per la depurazione dell’acqua oleosa
stico in plancia se la nave lascia il porto con i portelloni pro- a soddisfazione della Società, o si devono adottare altri
dieri, i portelloni interni, la rampa poppiera o qualsiasi altro mezzi alternativi, quale lo scarico in stazioni di ricezione
portellone laterale a fasciame, non chiusi, oppure con qual- costiere, giudicati soddisfacenti dalla Società stessa, per lo
siasi dispositivo di chiusura in posizione non corretta. L’ali- smaltimento dell’acqua di zavorra oleosa (vedere Parte C,
mentazione di energia per l’impianto indicatore deve essere Cap 1, Sez 10, [7]).
indipendente dall’alimentazione di energia per il funziona-
mento e il fissaggio dei portelloni e deve essere provvista di 2.8.2 Doppio fondo
un’alimentazione di riserva.
Deve essere installato un doppio fondo che si estenda dalla
I sensori dell’impianto indicatore devono essere protetti paratia del gavone di prora a quella del gavone di poppa,
dall’acqua, dal ghiaccio e da danni meccanici. per quanto ciò sia praticamente possibile e compatibile con
il progetto e il normale esercizio della nave.
Il pannello indicatore deve essere in grado di indicare even-
tuali anomalie dell’impianto mediante accensione di una • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 50 m ma
spia luminosa. Deve essere impossibile spegnere tale spia inferiore a 61 m, deve essere sistemato un doppio fondo
luminosa. almeno fra il locale macchine e la paratia del gavone di
prora, o quanto più vicino possibile ad essa.
2.7.2 Devono essere sistemati una sorveglianza televisiva e • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 61 m ma
un impianto rivelatore di rientrate d’acqua, intesi a fornire in inferiore a 76 m deve essere sistemato un doppio fondo
plancia e nella stazione di comando delle macchine l’indi- almeno fuori dal locale macchine che si estenda fino
cazione di qualsiasi rientrata d’acqua attraverso i portelloni alle paratie dei gavoni di prora e di poppa, o quanto più
prodieri interni ed esterni, i portelloni poppieri o qualsiasi vicino possibile ad esse.
altro portellone a fasciame che possa portare all’allaga-
mento dei locali di categoria speciale o dei locali da carico • Nelle navi di lunghezza uguale a o maggiore di 76 m
ro-ro. deve essere sistemato un doppio fondo a metà nave che
si estenda fino alle paratie dei gavoni di prora e di
2.7.3 I locali di categoria speciale e i locali da carico ro-ro poppa, o quanto più vicino possibile ad esse.
devono avere un servizio di ronda continua oppure devono Quando è richiesto che sia sistemato un doppio fondo, la
essere controllati con mezzi efficaci, come ad esempio una sua altezza deve soddisfare la Parte B, Cap 4, Sez 4, [4.2] e
sorveglianza televisiva, in modo tale da poter osservare, il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a
mentre la nave è in navigazione, movimenti di veicoli dovuti murata, in modo da proteggere il fondo fino alla curva del
ad avverse condizioni meteomarine, oppure un accesso ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente se la
non autorizzato di passeggeri a tali locali. linea d’intersezione del lembo esterno della lamiera margi-
nale con le lamiere del ginocchio in nessun punto risulta al
2.7.4 Devono essere disponibili a bordo, ed esposte in di sotto di un piano orizzontale passante per il punto di
luogo appropriato, procedure operative documentate per la intersezione con il tracciato fuori ossatura della sezione
chiusura ed il fissaggio di tutti i portelloni a fasciame, portel- maestra di una linea trasversale diagonale inclinata a 25°
loni da carico e altri dispositivi di chiusura che, se lasciati sulla linea di costruzione e intersecante quest’ultima in un
aperti o impropriamente fissati, potrebbero, a giudizio della punto distante metà della larghezza fuori ossatura della
Società, portare all’allagamento di un locale di categoria nave a partire dal piano di simmetria (vedere Fig 1).

Regolamenti RINA 2008 159


Parte E, Cap 12, Sez 2

Figura 1 : Sistemazione dei doppi fondi [3.8.4] g), dove l’estensione trasversale dell’avaria deve
essere ipotizzata tale da causare il più sfavorevole effetto
sulla stabilità della nave.
Navi passeggeri impiegate in viaggi particolari per il tra-
sporto di gran numero di passeggeri particolari, come il tra-
sporto di pellegrini, devono essere oggetto di speciale
considerazione da parte della Società.

2.8.3 Compartimenti dei macchinari


Quando paratie longitudinali sono sistemate nel locale
macchine, devono essere installati impianti automatici al
25° fine di evitare un eccessivo sbandamento dopo l’avaria.
Nel caso in cui tali impianti siano condotte di bilancia-
mento automatico, la loro area deve essere calcolata in
I pozzetti di sentina praticati nei doppi fondi in relazione accordo con le prescrizioni in Parte F, Cap 11, App 4. Inol-
all’impianto di esaurimento delle stive, ecc., non devono tre, tali impianti devono soddisfare i criteri in Parte F,
essere più profondi del necessario. La loro profondità non Cap 11, Sez 11, [3.8.4] i).
deve mai essere superiore all’altezza del doppio fondo sul
2.8.4 Locali per i passeggeri sulle navi ro-ro
piano di simmetria diminuita di 460 mm, né tali pozzetti
devono estendersi al di sotto del piano orizzontale indicato Non sono permessi locali per i passeggeri su ponti ro-ro
nel precedente paragrafo. Un pozzetto estendentesi fino al chiusi.
fasciame esterno può, tuttavia, essere permesso all’estre-
mità poppiera della galleria alberi. Altri pozzetti (ad esem- 3 Ronda e monitoraggio
pio per l’olio di lubrificazione sotto le macchine principali)
possono essere autorizzati dalla Società se essa è convinta
3.1 Locali da carico ro-ro e locali di catego-
che le sistemazioni forniscano una protezione equivalente a
quella offerta da un doppio fondo conforme a queste pre-
ria speciale
scrizioni. 3.1.1 (1/1/2005)
Un doppio fondo non è necessario in corrispondenza di I locali da carico ro-ro ed i locali di categoria speciale
compartimenti stagni di modesta grandezza destinati esclu- devono essere sottoposti a ronda con continuità oppure
sivamente al trasporto di liquidi, purché, in caso di avaria al essere monitorati mediante mezzi efficaci, come una sorve-
fondo o al fianco, siano soddisfatte le prescrizioni di Parte F, glianza televisiva, in modo che ciascun movimento dei vei-
Cap 11, Sez 11, [3.8.4] h), con le ipotesi di Parte F, Cap 11, coli in avverse condizioni meteorologiche o qualsiasi
Sez 11, [3.8.4] e) 1) e Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.8.4] e) 3), accesso ad essi non autorizzato di passeggeri possano
Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.8.4] f) e Parte F, Cap 11, Sez 11, essere rilevati mentre la nave è in navigazione.

160 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

1 Stabilità spondente ad un bordo libero di 0,1 m prima che il ponte


venga immerso, o 12° se minore.
1.1 Stabilità allo stato integro 1.1.5 Massimo sbandamento in accostata
1.1.1 Generalità L’angolo di sbandamento conseguente ad un’accostata non
Ogni nave da passeggeri ro-ro di qualunque grandezza può superare 10° se calcolato con la formula seguente:
deve essere sottoposta ad una prova di stabilità dopo il suo V0 ⎛
2
- ∆ KG – -----1⎞
T
completamento e per determinare i suoi elementi di stabi- M R = 0, 02 -------
LS ⎝ 2⎠
lità. Devono essere fornite al Comandante le necessarie
informazioni, a soddisfazione della Società, tali da metterlo dove:
in grado, per mezzo di rapidi e semplici procedimenti, di
MR : momento sbandante, in t.m,
ottenere accurate indicazioni riguardo alla stabilità della
nave nelle varie condizioni di esercizio. Una copia delle V0 : velocità d’esercizio, in m/s,
informazioni relative alla stabilità deve essere fornita alla T1 : immersione media, in m,
Società.
KG : altezza del centro di gravità sopra la chiglia, in
Se una nave subisce modifiche tali da avere effetto sostan-
m.
ziale sulle informazioni relative alla stabilità fornite al
Comandante, devono essergli fornite informazioni aggior-
1.1.6 Se su di una nave vengono installati dispositivi anti-
nate. Se necessario la nave deve essere sottoposta ad una
rollio, la Società deve essere convinta che i suddetti criteri
nuova prova di stabilità.
possono essere rispettati quando i dispositivi sono in fun-
La Società può permettere che una singola nave venga zione.
dispensata dalla prova di stabilità purché le caratteristiche
base della stabilità siano deducibili dalla prova di stabilità di 1.1.7 Manuale di stabilità delle navi ro-ro
una nave gemella e purché sia dimostrato, a soddisfazione
Il manuale di stabilità delle navi ro-ro deve contenere infor-
della Società, che attendibili informazioni sulla stabilità per
la nave esentata possono essere ottenute da tali caratteristi- mazioni relative all’importanza di assicurare e mantenere la
che base. tenuta stagna di tutte le chiusure, in ragione della rapida
perdita di stabilità che può derivare dall’ingresso di acqua
1.1.2 Controllo periodico della nave vacante sul ponte degli autoveicoli e della conseguente possibilità di
rapido capovolgimento della nave.
A intervalli periodici non superiori a cinque anni, deve
essere effettuata una visita a nave vacante su tutte le navi da
passeggeri ro-ro per verificare qualunque mutamento del 2 Criteri di progetto delle strutture
dislocamento e della posizione longitudinale del centro di
gravità della nave vacante. La nave deve essere sottoposta
ad una nuova prova di stabilità ogni volta che, rispetto alle 2.1 Generalità
caratteristiche di stabilità approvate, venga riscontrata o
prevista una deviazione dal dislocamento della nave 2.1.1 Si raccomanda la protezione dei ponti per il tra-
vacante superiore al 2% ovvero una deviazione della posi- sporto di veicoli cingolati e veicoli non usuali mediante
zione longitudinale del centro di gravità superiore all’1% di controfasciame in legno.
LS. Si raccomanda di sistemare, al di sotto di ogni cavalletto di
sostegno dei semi-rimorchi, un pannello di legno di ade-
1.1.3 Prescrizioni standard guato spessore in modo da distribuire la massa sul fasciame
In aggiunta a quanto richiesto in Parte B, Cap 3, Sez 2, [2] e sui rinforzi ordinari sistemati in corrispondenza.
devono essere soddisfatte le prescrizioni da [1.1.4] a [1.1.7]
per le condizioni di carico definite in Parte B, Cap 3,
2.2 Strutture dello scafo
App 2, [1.2.1] e Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.9].

1.1.4 Addensamento di passeggeri 2.2.1 Tipo di struttura


L’angolo di sbandamento conseguente all’addensamento In generale, il ponte di resistenza e il fondo devono essere a
dei passeggeri su un lato della nave, definito in Parte F, struttura longitudinale
Cap 11, Sez 11, [3.8.3] g), non può superare 10°. Qualora tuttavia sia utilizzata, per le navi suddette, la strut-
Per navi aventi lunghezza inferiore a 20 m, l'angolo di tura trasversale, questa deve essere considerata nei singoli
sbandamento non deve essere maggiore dell'angolo corri- casi dalla Società.

Regolamenti RINA 2008 161


Parte E, Cap 12, Sez 3

2.2.2 Strutture dei fianchi 5.1.2 Fasciame soggetto a carichi su ruote


Quando sui ponti sono praticate aperture per le rampe nelle Lo spessore netto di pannelli di fasciame soggetti a carichi
immediate vicinanze del fianco della nave, i supporti per le su ruote deve essere ottenuto in accordo con le specifiche
strutture del fianco stesso devono essere oggetto di partico- prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 1 o in Parte B, Cap 8,
lare considerazione. Sez 3, come applicabili.

3 Carichi di progetto 5.1.3 Zona inferiore per un’altezza di 0,5 m di


paratie formanti divisioni verticali lungo i
percorsi di sfuggita
3.1 Carichi su ruote
Lo spessore netto di pannelli di fasciame appartenenti alla
3.1.1 I carichi su ruote indotti dai veicoli trasportati sono zona inferiore, per un'altezza di 0,5 m, delle paratie ed
specificati in Parte B, Cap 5, Sez 6, [6]. altre delimitazioni che formino divisioni verticali lungo i
percorsi di sfuggita deve essere ottenuto in accordo con le
3.2 Abitabilità specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 1 o in Parte B,
Cap 8, Sez 3, come applicabile, dove i carichi sono quelli
3.2.1 Zona inferiore per un’altezza di 0,5 m di specificati in Parte B, Capitolo 5 o in Parte B, Cap 8, Sez 1,
paratie formanti divisioni verticali lungo i come applicabile ed in [3.2.1].
percorsi di sfuggita
Le pressioni in acqua tranquilla e d’onda trasmesse alle Tabella 1 : Spessori minimi netti del cielo del doppio
strutture appartenenti alla zona inferiore, per un'altezza di fondo, dei fianchi, del ponte esposto di resistenza e
0,5 m, delle paratie ed altre delimitazioni che formino divi- dei ponti di cofani
sioni verticali lungo i percorsi di sfuggita devono essere otte-
nute, in kN/m2, in accordo con le prescrizioni specificate in
Parte B, Cap 5, Sez 6, [7], dove il valore pS deve essere Spessore minimo netto,
Fasciame
assunto non minore di 1,5 kN/m2, onde permettere di in mm
usare tali zone come superficie di calpestio dal lato del per- Cielo del doppio fondo al di fuori 2,0 + 0,02 L k1/2 + 4,5 s
corso di sfuggita con la nave inclinata a grandi angoli di del locale apparato motore
sbandamento.
Fianchi
• sotto il ponte di bordo libero 2,1 + 0,028 L k1/2 + 4,5 s
4 Robustezza della trave nave • tra il ponte di bordo libero e il 2,1 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s
ponte di resistenza
4.1 Criteri di base Ponte esposto di resistenza e 2,2 k1/2 + 2,1 + s
ponti di cofani
4.1.1 Ponte di resistenza
In aggiunta alle prescrizioni specificate in Parte B, Cap 6, Nota 1:
Sez 1, [2.2], il contributo fornito alla robustezza longitudi- k : coefficiente dipendente dal materiale, definito
nale della trave nave dalle strutture dello scafo fino al ponte in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3].
di resistenza deve essere determinato mediante una analisi s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
ad elementi finiti della nave intera nei seguenti casi: di fasciame.
• quando le finestrature sui fasciami di fianchi e/o di para-
tie longitudinali, ubicate al di sotto del ponte designato 5.2 Rinforzi ordinari
come ponte di resistenza dal progettista, siano di entità
tale da far diminuire in modo significativo la capacità 5.2.1 Rinforzi ordinari soggetti a carichi su ruote
dei fasciami di trasmettere gli sforzi di taglio al ponte di
resistenza, I dimensionamenti netti dei rinforzi ordinari soggetti a cari-
chi su ruote devono essere ottenuti in accordo con le speci-
• quando le estremità di sovrastrutture che devono contri-
fiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 2 o Parte B, Cap 8,
buire alla robustezza longitudinale possono essere con-
Sez 4, come applicabili.
siderate non collegate efficacemente alle corrispondenti
strutture dello scafo.
5.2.2 Zona inferiore per un’altezza di 0,5 m di
paratie formanti divisioni verticali lungo i
5 Dimensionamenti dello scafo percorsi di sfuggita
I dimensionamenti netti di rinforzi ordinari appartenenti
5.1 Fasciame alla zona inferiore, per un’altezza di 0,5 m, delle paratie ed
altre delimitazioni che formino divisioni verticali lungo i
5.1.1 Spessori minimi netti percorsi di sfuggita devono essere ottenuti in accordo con le
Lo spessore netto dei fasciami del cielo del doppio fondo, specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 2 o in Parte B,
dei fianchi, del ponte esposto di resistenza e dei ponti di Cap 8, Sez 4, come applicabili, dove i carichi sono quelli
cofani deve essere non minore del valore ottenuto, dalla specificati in Parte B, Capitolo 5 o in Parte B, Cap 8, Sez 1,
Tab 1. come applicabile ed in [3.2.1].

162 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 3

5.3 Travi rinforzate 6.3 Portelloni laterali e poppieri

5.3.1 Strutture del doppio fondo 6.3.1 I portelloni laterali possono essere situati sotto, o
sopra il ponte di bordo libero.
Nelle navi sulle quali i puntelli sono distanziati notevol- I portelloni poppieri devono essere situati sopra il ponte di
mente tra loro e trasmettono al doppio fondo carichi di bordo libero.
entità elevata, i dimensionamenti netti delle strutture del
doppio fondo devono essere considerati nei singoli casi 6.3.2 I portelloni laterali e poppieri devono soddisfare le
dalla Società, tenendo conto dei risultati di calcoli diretti specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 9, Sez 6.
effettuati in accordo con i criteri specificati in Parte B,
Cap 7, App 1. 6.3.3 Le prescrizioni specificate da [6.3.4] a [6.3.7] si
applicano a portelloni sistemati sui contorni di locali da
Quando ritenuto necessario, sulla base dei risultati dei cal- carico ro-ro o di locali di categoria speciale, definiti rispetti-
coli di cui sopra, possono essere richiesti madieri e para- vamente in Sez 2, [1.2.7] e in Sez 2, [1.2.8], attraverso i
mezzali aggiuntivi. quali tali locali possano essere allagati.

5.3.2 Travi rinforzate soggette a carichi su ruote 6.3.4 Devono essere previsti, in plancia e su ogni quadro
comandi, lampade di indicazione e allarmi acustici separati
I dimensionamenti netti di travi rinforzate soggette a carichi che segnalino che i portelloni sono chiusi ed i loro disposi-
su ruote devono essere ottenuti in accordo con le specifiche tivi di fissaggio e bloccaggio sono correttamente posizio-
prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3 e Parte B, Cap 7, App 2 nati.
o Parte B, Cap 8, Sez 5, come applicabile.
Il pannello di segnalazione deve essere provvisto di mezzi
idonei per provare le lampade di indicazione. Deve essere
5.3.3 Zona inferiore per un’altezza di 0,5 m di
paratie formanti divisioni verticali lungo i impedito lo spegnimento delle segnalazioni ottiche.
percorsi di sfuggita
6.3.5 Il dispositivo di segnalazione deve essere progettato
I dimensionamenti netti di travi rinforzate appartenenti alla in modo da rispondere al principio della “sicurezza in caso
zona inferiore, per un'altezza di 0,5 m, delle paratie ed di guasto” (fail-safe) e deve indicare, con allarmi ottici, se la
altre delimitazioni che formino divisioni verticali lungo i porta non è completamente chiusa e bloccata e con allarmi
percorsi di sfuggita devono essere ottenuti in accordo con le acustici se i dispositivi di fissaggio si aprono o se i disposi-
specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3 o in Parte B, tivi di bloccaggio si disinseriscono.
Cap 8, Sez 5, come applicabile, dove i carichi sono quelli L’alimentazione per il dispositivo di segnalazione deve
specificati in Parte B, Capitolo 5 o in Parte B, Cap 8, Sez 1, essere indipendente da quella per le operazioni di apertura
come applicabile ed in [3.2.1]. e chiusura dei portelloni e deve essere provvista di alimen-
tazione di energia elettrica di sostegno (back-up).
6 Altre strutture I sensori dei dispositivi di segnalazione devono essere pro-
tetti dall'acqua, da formazioni di ghiaccio e da danni mec-
canici.
6.1 Sovrastrutture e tughe
6.3.6 Il pannello di segnalazione in plancia deve essere
6.1.1 Qualora un condotto di ventilazione attraversi il munito di un selettore “porto/navigazione”, predisposto in
ponte delle paratie, tale condotto deve essere in grado di modo che un allarme acustico venga emesso se la nave
resistere alla pressione dovuta all’acqua eventualmente pre- lascia il porto con i portelloni non chiusi o con qualche
sente al suo interno, tenendo conto del massimo angolo di dispositivo di fissaggio non in posizione corretta.
sbandamento trasversale ammissibile durante le fasi inter-
medie di allagamento in accordo ai criteri specificati in 6.3.7 Devono essere sistemati un dispositivo di rilevazione
Parte F, Cap 11, Sez 11, [3.8.4] i). di entrate d’acqua con un allarme acustico ed un sistema di
sorveglianza televisiva, che segnalino in plancia e nella
centrale di controllo dell’apparato motore eventuali perdite
6.1.2 Qualora tutto o parte del passaggio del condotto di d’acqua attraverso i portelloni interni.
ventilazione attraverso il ponte delle paratie sia sul ponte ro-
ro principale, il condotto deve essere in grado di resistere
alla pressione dinamica dovuta ai movimenti dell’acqua 6.4 Ponti mobili e rampe mobili interne
(“sloshing”) intrappolata sul ponte ro-ro, calcolata in
accordo con le formule applicabili in Parte B, Cap 5, Sez 6, 6.4.1 I ponti mobili e le rampe mobili interne devono sod-
[2]. disfare le specifiche prescrizioni applicabili in Parte B,
Cap 9, Sez 8, [1].

6.2 Portelloni prodieri e porte interne 6.5 Rampe esterne

6.2.1 I portelloni prodieri e le porte interne devono soddi- 6.5.1 Le rampe esterne devono soddisfare le specifiche
sfare le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 9, Sez 5. prescrizioni applicabili in Parte B, Cap 9, Sez 8, [2].

Regolamenti RINA 2008 163


Parte E, Cap 12, Sez 3

7 Allestimento 7.1.2 Navi con notazione di navigazione diversa da


“unrestricted navigation” di lunghezza L
7.1 Armamento marinaresco minore di o uguale a 30 m
Per navi con notazione di navigazione diversa da unre-
7.1.1 Numero dei cavi di ormeggio stricted navigation di lunghezza L minore di o uguale a 30
Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B, m:
Cap 10, Sez 4, [3.5.7] specifiche per le navi con notazione • le dotazioni di ancore di posta senza ceppo e di catene
di servizio ro-ro passenger ship. per ancore (o di cavi di acciaio, in accordo con le pre-
scrizioni specificate in Parte B, Cap 10, Sez 4, [3.3.5])
possono essere ottenute dalla Tab 2,
• le dotazioni di cavi di ormeggio di acciaio o di fibra
vegetale possono essere ottenute dalla Tab 3.

Tabella 2 : Armamento marinaresco

Modulo di armamento EN Ancore di posta senza ceppo Catene con traversino per ancore di posta
A < EN ≤ B Massa di cia- Diametro, in mm
Lunghezza
N scuna ancora,
A B totale, in m Q1 Q2 Q3
in kg
19 22 1 21 65 7
22 25 1 27 70 7
25 30 1 32 70 8
30 35 1 37 75 8
35 40 1 43 75 9
40 45 1 53 80 10
45 50 1 64 82,5 11
50 60 1 80 82,5 11 10
60 70 1 90 82,5 12,5 11
70 80 1 100 110 12,5 11 10
80 90 1 120 110 14 12,5 11
90 100 1 140 110 14 12,5 11
100 110 1 160 110 16 14 12,5
110 120 1 180 110 16 14 12,5
120 130 1 200 110 16 14 12,5
130 140 1 240 110 17,5 16 14
140 150 1 260 137,5 17,5 16 14
150 175 1 300 137,5 19 17,5 16
175 205 1 360 137,5 20,5 17,5 16
205 240 1 420 137,5 22 19 17,5
240 280 1 480 137,5 24 20,5 19
280 320 1 575 165 26 22 20,5
320 360 1 660 165 28 24 22
360 400 1 700 165 30 26 22
400 450 1 780 165 30 26 24
450 500 1 900 192,5 32 28 26
500 550 1 1020 192,5 34 30 26
550 600 1 1140 192,5 36 32 28
600 660 2 1200 385 38 32 30
660 720 2 1295 385 40 34 30
720 780 2 1440 440 42 36 32
780 840 2 1500 440 42 36 32
840 910 2 1595 440 44 38 34
910 980 2 1740 440 46 40 36
980 1060 2 1920 440 48 42 36

164 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 3

Tabella 3 : Cavi di ormeggio


Modulo di armamento EN
Cavi di ormeggio
A < EN ≤ B
Lunghezza di ciascun cavo,
A B N Carico di rottura, in kN
in m
19 50 2 40 32
50 70 3 40 34
70 90 3 50 37
90 110 3 55 39
110 130 3 55 44
130 150 3 60 49
150 175 3 60 54

Regolamenti RINA 2008 165


Parte E, Cap 12, Sez 4

SEZIONE 4 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità lampade. Tutte le batterie di accumulatori sistemate


devono essere sostituite ad intervalli stabiliti sulla base
della vita di esercizio prevista nelle condizioni ambien-
1.1 Documentazione da inviare tali cui esse sono soggette durante l'esercizio;

1.1.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C, b) tutti i corridoi dei locali equipaggio, locali per la ricrea-
Cap 2, Sez 1, Tab 1, la seguente deve essere inviata per zione e in tutti i locali di lavoro che sono normalmente
approvazione: occupati devono essere provvisti di una lampada porta-
tile funzionante con batteria ricaricabile, a meno che
a) Piano dei luoghi pericolosi non sia installato un sistema di illuminazione di emer-
genza supplementare, come richiesto in (a).
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri-
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche
installate nei luoghi pericolosi 3 Installazione
c) Schemi degli impianti di indicazione dello stato dei por-
telloni a fasciame, di carico e simili e di sorveglianza 3.1 Impianti nei locali di categoria speciale
televisiva o del sistema rilevatore di rientrate d’acqua
situati al di sopra del ponte delle paratie
d) Schemi delle alimentazioni degli impianti di illumina-
zione di emergenza supplementare. 3.1.1 Apparecchiature e cavi elettrici devono essere instal-
lati almeno 450 mm al di sopra di qualsiasi ponte o piatta-
forma, se installata, sui quali vengano trasportati autoveicoli
1.2 Caratteristiche di sicurezza
e sui quali si possa prevedere l’accumulo di miscele esplo-
sive eccetto piattaforme dotate di aperture di dimensioni
1.2.1 Il gruppo di esplosione e la classe di temperatura sufficienti che permettano la penetrazione verso il basso di
delle apparecchiature elettriche di tipo certificato di sicu- vapori di benzina.
rezza per impiego in miscele esplosive di aria e benzina
devono essere almeno IIA e T3. Le apparecchiature elettriche devono essere dei tipi indicati
in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.6] ed i cavi elettrici dei tipi
indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.2.3].
2 Illuminazione di emergenza supple-
mentare 3.1.2 Qualora l’installazione di apparecchiature e cavi
elettrici a meno di 450 mm al di sopra del ponte o piatta-
2.1 forma sia ritenuta necessaria ai fini del sicuro esercizio
della nave, le apparecchiature elettriche devono essere dei
tipi certificati di sicurezza indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3,
2.1.1 In aggiunta all'illuminazione di emergenza richiesta
[10.1.5] ed i cavi elettrici dei tipi indicati in Parte C, Cap 2,
in Cap 11, Sez 5, [2.2], su tutte le navi da passeggeri con
Sez 3, [10.2.2].
locali da carico Ro/Ro o locali di categoria speciale:
a) tutti i locali pubblici e corridoi passeggeri devono essere 3.1.3 Le apparecchiature ed i cavi elettrici entro le con-
muniti di illuminazione elettrica supplementare che dotte di estrazione d’aria devono essere del tipo indicato in
possa funzionare per almeno tre ore dopo l'interruzione [3.1.2].
di tutte le altre sorgenti di energia elettrica e in qualsiasi
condizione di sbandamento. L'illuminazione fornita 3.1.4 Le prescrizioni contenute in questo sotto-articolo
deve essere tale da rendere prontamente visibile sono riassunte in Tab 1.
l'accesso ai mezzi di sfuggita. La sorgente di energia per
l'illuminazione supplementare deve consistere in batte-
rie di accumulatori sistemate entro le unità di illumina- 3.2 Impianti nei locali di categoria speciale
zione, che siano caricate con continuità, ove situati al di sotto del ponte delle paratie
praticamente possibile, dal quadro di emergenza. In
alternativa, qualsiasi altro mezzo di illuminazione di effi- 3.2.1 Qualsiasi apparecchiatura elettrica deve essere di
cacia almeno equivalente può essere accettato dalla uno dei tipi indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5] ed i
Società. L'illuminazione supplementare deve essere tale cavi elettrici dei tipi indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3,
da rendere immediatamente palese qualsiasi guasto alle [10.2.2].

166 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 12, Sez 4

Tabella 1 : Apparecchiature elettriche permesse nei locali di categoria speciale al di sopra del ponte delle paratie

Luoghi Spazi
Apparecchiature elettriche
pericolosi
N. Descrizione

Zona 1 1 A meno di 450 mm al di sopra a) qualsiasi tipo considerato per la Zona 0;


del ponte e di ciascuna piatta- b) apparecchiature di tipo certificato a sicurezza intrinseca Ex(ib);
forma per veicoli, se sistemata,
c) semplici apparecchi e componenti elettrici (p.e. termocoppie, fotocellule,
non dotata di aperture di
estensimetri a resistenza elettrica, cassette di collegamento, dispositivi di
dimensioni sufficienti che per-
interruzione), inclusi in circuiti a sicurezza intrinseca di categoria “ib”
mettano la penetrazione verso
incapaci di immagazzinare o generare energia elettrica o energia ecce-
il basso di vapori di benzina.
dente i limiti stabiliti nelle norme relative.
d) apparecchiature certificate a prova di esplosione Ex(d);
e) apparecchiature certificate a sovrapressione interna Ex(p);
f) apparecchiature certificate a sicurezza aumentata Ex(e);
g) apparecchiature certificate incapsulate Ex(m);
h) apparecchiature certificate a riempimento di sabbia Ex(q);
i) apparecchiature certificate a protezione speciale Ex(s);
j) cavi elettrici protetti con almeno uno dei seguenti rivestimenti:
• una guaina non metallica impermeabile in combinazione con trecce o
altro rivestimento metallico
• una guaina in rame o in acciaio inossidabile (per cavi ad isolamento
minerale soltanto)
Zona 1 2 Condotte di estrazione d’aria. Le stesse ammesse per gli spazi descritti in 1.
Zona 2 3 • al di sopra di 450 mm dal a) qualsiasi tipo considerato per la Zona 1;
ponte b) apparecchiature elettriche appositamente provate per la Zona 2 (p.e. prote-
• al di sopra di 450 mm da zione di tipo "n");
ciascuna piattaforma per
c) apparecchiature elettriche a sovrapressione interna;
veicoli, se sistemata, non
dotata di aperture di dimen- d) apparecchiature elettriche incapsulate;
sioni sufficienti che permet- e) apparecchiature elettriche il cui tipo assicura l’assenza di scintille, archi e
tano la penetrazione verso “punti caldi” durante il loro normale funzionamento (grado minimo di pro-
il basso di vapori di ben- tezione IP55).
zina f) cavi elettrici rivestiti con almeno una guaina impermeabile esterna non
• al di sopra di ciascuna piat- metallica.
taforma per veicoli, se siste-
mata, dotata di aperture di
dimensioni sufficienti che
permettano la penetra-
zione verso il basso di
vapori di benzina.

3.2.2 Le apparecchiature ed i cavi elettrici entro le con- sezionamento ubicati fuori delle stive. Devono essere previ-
dotte di estrazione d’aria devono essere del tipo indicato in sti mezzi per il blocco di tali dispositivi nella posizione di
[3.2.1]. aperto.
Questa prescrizione non si applica a impianti installati per
3.2.3 Le prescrizioni contenute in questo sotto-articolo
ragioni di sicurezza come gli impianti di rivelazione di
sono riassunte in Tab 2.
incendio, fumo o gas.

3.3 Impianti in locali da carico diversi dai


4 Componenti per i quali è richiesta
locali di categoria speciale destinati al
trasporto di autoveicoli
l’approvazione di tipo

3.3.1 Si applicano le norme valide per i locali di categoria 4.1


speciale situati al di sotto del ponte delle paratie, come sta-
bilito in [3.2]. 4.1.1 Le lampade con batteria incorporata per l’illumina-
zione elettrica supplementare, gli impianti di allarme per i
3.3.2 Tutti i circuiti elettrici che terminano nelle stive per il mezzi di chiusura delle aperture e gli impianti per la rivela-
carico devono essere provvisti di interruttori multipolari di zione di entrate d’acqua se di tipo elettronico, e gli impianti

Regolamenti RINA 2008 167


Parte E, Cap 12, Sez 4

per la sorveglianza televisiva devono essere di tipo appro- 4.1.2 Caso per caso può essere concessa una accettazione
vato o in accordo con [4.1.2]. basata sull’invio di una documentazione adeguata e
sull’esecuzione di prove a discrezione della Società.

Tabella 2 : Apparecchiature elettriche permesse nei locali di categoria speciale al di sotto del ponte delle paratie

Luoghi Spazi
Apparecchiature elettriche
pericolosi
N. Descrizione

Zona 1 1 Locali di categoria speciale. a) qualsiasi tipo considerato per la Zona 0;


b) apparecchiature di tipo certificato a sicurezza intrinseca Ex(ib);
c) semplici apparecchi e componenti elettrici (p.e. termocoppie, fotocellule,
estensimetri a resistenza elettrica, cassette di collegamento, dispositivi di
interruzione), inclusi in circuiti a sicurezza intrinseca di categoria “ib” inca-
paci di immagazzinare o generare energia elettrica o energia eccedente i
limiti stabiliti nelle norme relative.
d) apparecchiature certificate a prova di esplosione Ex(d);
e) apparecchiature certificate a sovrapressione interna Ex(p);
f) apparecchiature certificate a sicurezza aumentata Ex(e);
g) apparecchiature certificate incapsulate Ex(m);
h) apparecchiature certificate a riempimento di sabbia Ex(q);
i) apparecchiature certificate a protezione speciale Ex(s);
j) cavi elettrici protetti con almeno uno dei seguenti rivestimenti:
• una guaina non metallica impermeabile in combinazione con trecce o
altro rivestimento metallico
• una guaina in rame o in acciaio inossidabile (per cavi ad isolamento
minerale soltanto)
Zona 1 2 Condotte di estrazione d’aria. Le stesse ammesse per gli spazi descritti in 1.

168 Regolamenti RINA 2008

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