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Regolamenti per la Classificazione

delle Navi
In vigore dal 1 Gennaio 2008

Parte E
Notazioni di Servizio

RINA S.p.A.
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Stampato da: Algraphy S.n.c.


Genova Italia

Autorizzazione del Tribunale di Genova


No. 25/73 dell' 11 aprile 1973

© RINA S.p.A. - Tutti i diritti riservati


PREAMBOLO AI REGOLAMENTI: CONDIZIONI GENERALI
Definizioni Articolo 3
“Regolamenti” significa i Regolamenti per la Classificazione 3.1. – La classe assegnata ad una nave riflette il parere
delle Navi sia contenuti in questo documento che in altri discrezionale della Società che la nave, dato l’uso previsto
documenti emessi dalla Società. ed entro i relativi limiti di tempo, soddisfa i Regolamenti
"Servizi" significa le attività descritte nel successivo Articolo applicabili all’epoca in cui il servizio è prestato. L’entrata in
1, rese dalla Società su richiesta fatta dalla, Parte Interessata vigore e l’applicazione di nuove norme sono disciplinate
o in nome e per conto di questa. nella Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 2 dei
“Società” significa RINA S.p.A. e tutte le Società Regolamenti.
appartenenti al Gruppo RINA che forniscono i Servizi. 3.2. – A nessun rapporto, dichiarazione, annotazione su
“Tecnico” significa personale tecnico operante per conto disegno, esame, Certificato di Classe o qualsiasi documento
della Società nell’esecuzione delle attività descritte nel o informazione emanati o rilasciati in esecuzione di servizi
seguente Articolo 1. prestati dalla Società possono essere attribuiti effetti o
“Parte Interessata” significa una parte, diversa dalla Società, implicazioni legali diversi da una attestazione che la nave,
che abbia responsabilità nella classificazione della nave, la struttura, i materiali, le apparecchiature, i macchinari o
quale l’Armatore della nave ed i suoi rappresentanti, o il qualsiasi altro elemento, cui tale documento o
costruttore della nave, o il costruttore delle macchine, o il informazione si riferiscono, sono conformi ai Regolamenti.
fornitore di parti da collaudare. Tale dichiarazione è rilasciata solamente per l’uso della
“Armatore” significa il Proprietario o l’Armatore Disponente Società, dei suoi comitati e dei suoi clienti o di altri
o il Gestore o qualsiasi altra parte tenuta a mantenere la organismi autorizzati e per nessun altro fine. La validità,
nave atta alla navigazione, con particolare riguardo alle l’applicazione, il significato e l’interpretazione di un
disposizioni relative al mantenimento della classe indicate Certificato di Classe, o qualsiasi analogo documento o
nella Parte A, Capitolo 2 dei Regolamenti. informazione forniti dalla Società in relazione a oppure a
“Amministrazione” significa il Governo dello Stato di cui la seguito della prestazione dei propri servizi, sono
nave è autorizzata a battere la bandiera o lo Stato sotto la disciplinati dai Regolamenti della Società che è l'unica
cui autorità la nave viene gestita nel caso specifico. competente a fornirne l'interpretazione ufficiale. Qualsiasi
Articolo 1 contrasto relativo a questioni tecniche tra la Parte
1.1. – L'oggetto della Società è, tra gli altri, la Interessata ed il Tecnico nell’esecuzione delle sue funzioni
classificazione e la certificazione di navi, unità marittime e deve essere portato il più presto possibile, per iscritto, a
fluviali, strutture offshore ed imbarcazioni di tutti i tipi, (nel conoscenza della Società la quale risolve ogni divergenza
seguito sono collettivamente definite “navi”), e la di opinione o vertenza.
certificazione di loro parti e componenti. 3.3. – La classificazione di una nave, o il rilascio di un
La Società: certificato in relazione alla oppure a seguito della
– stabilisce e sviluppa Regolamenti, Guide ed altri classificazione di una nave o della prestazione di servizi da
documenti; parte della Società ha la validità conferita dai Regolamenti
– pubblica il Libro Registro; della Società all’epoca dell’assegnazione della classe o del
– emette Certificati, Dichiarazioni e Rapporti sulla base dei rilascio del certificato ed in nessun caso equivale ad una
suoi interventi. attestazione o una garanzia di navigabilità, integrità
1.2. – La Società prende parte anche alla applicazione di strutturale, qualità o idoneità ad un particolare scopo o
Norme Nazionali come pure di Norme e Standard servizio di qualsiasi nave, struttura, materiale,
Internazionali, per delega di diversi Governi. apparecchiatura o macchinario visitati dalla Società.
1.3. – La Società svolge Assistenza Tecnica su richiesta e 3.4. – Qualsiasi documento rilasciato dalla Società in
fornisce servizi particolari al di fuori dell’ambito della relazione ai propri interventi rappresenta le condizioni
classificazione, che sono soggetti alle presenti condizioni della nave all’epoca della visita.
generali, tranne ove espressamente previsto in contrario. 3.5. – I Regolamenti, le visite effettuate, i rapporti, i
certificati e gli altri documenti rilasciati dalla Società non
Articolo 2 sono intesi a sostituire per nessuna ragione gli obblighi e le
2.1. – I Regolamenti sviluppati dalla Società mirano a responsabilità di altre parti quali Governi, progettisti,
riflettere lo stato della tecnica in uso al tempo della loro costruttori, fabbricanti, riparatori, fornitori, imprenditori,
pubblicazione. La Società non è responsabile di qualsiasi subcontraenti, Armatori, gestori, assicuratori, venditori o
carenza o imperfezione di questi Regolamenti o di acquirenti di una nave o altro bene sottoposto a ispezione.
qualunque altro documento ad esso correlati, nella misura Detti documenti non esimono tali parti da qualsiasi
in cui queste siano il risultato di futuri sviluppi della garanzia, dovere o obbligo contrattuale da essi
tecnica, che non potevano essere ragionevolmente previsti esplicitamente o implicitamente assunti o da qualunque
al tempo della pubblicazione. responsabilità, né conferiscono a tali parti alcun diritto,
2.2. – La Società esercita la dovuta diligenza e capacità: pretesa o titolo nei confronti della Società. In particolare, le
- nella scelta dei propri Tecnici suddette attività della Società non esimono l’Armatore dal
- nell’esecuzione dei propri servizi, considerando lo stato suo obbligo di assicurare un’adeguata manutenzione della
della tecnica in uso all’epoca in cui tali servizi sono nave in ogni momento. Parimenti, i Regolamenti, le visite
effettuati. effettuate, i rapporti, i certificati e gli altri documenti
2.3. – Le visite eseguite dalla Società comprendono esami rilasciati dalla Società non sono finalizzati a garantire gli
visivi e prove non distruttive, ma non sono limitate a detti eventuali acquirenti della nave, di suoi componenti o di
accertamenti. Tranne ove diversamente previsto, i controlli altro bene oggetto di verifica o certificazione o a manlevare
sono eseguiti con tecniche di campionamento e non il venditore degli stessi rispetto agli obblighi loro
consistono nell'esame o nel monitoraggio completo di ogni incombenti in base alla legge o al contratto quanto alla
singolo elemento della nave o dei beni oggetto di qualità, al valore commerciale o alle caratteristiche del
certificazione. La Società può anche affidare prove di bene oggetto di transazione. Pertanto, in nessun caso la
laboratorio, ispezioni subacquee ed altri accertamenti a Società si assumerà gli obblighi incombenti sui soggetti
qualificati fornitori di servizi che li eseguono sotto la loro sopra menzionati, anche quando è chiamata ad esprimere
responsabilità. Le prassi e le procedure di visita sono scelte pareri in relazione a domande riguardanti materie non
dalla Società a sua esclusiva ed assoluta discrezione sulla coperte dai propri Regolamenti o altri documenti. In quanto
base delle proprie esperienze e conoscenze ed in accordo non sono disciplinati nel Preambolo, i doveri e le
con gli standard tecnici generalmente accettati responsabilità dell’Armatore e delle Parti Interessate nei
nell’industria. riguardi dei servizi prestati dalla Società sono descritti nella
Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 3 dei Regolamenti.
Articolo 4 entro TRE MESI dalla data in cui i servizi sono stati
4.1. – Qualsiasi richiesta di servizi della Società deve essere inizialmente prestati o i danni inizialmente scoperti. La
sottoposta per iscritto e firmata dalla Parte Interessata o da mancanza di tale avviso entro i termini qui stabiliti
altri per suo conto. Tale richiesta sarà considerata comporta la decadenza da ogni diritto o azione contro la
irrevocabile appena sarà ricevuta dalla Società e Società.
comporterà l’accettazione da parte del richiedente delle Articolo 6
pertinenti prescrizioni dei Regolamenti, Preambolo 6.1. – Qualsiasi vertenza derivante da o connessa con i
compreso. Non appena la richiesta scritta è accettata dalla Regolamenti o con i servizi della Società, comprese
Società, si intenderà stipulato un contratto tra la Società e eventuali questioni riguardanti obblighi, responsabilità o
la Parte Interessata, regolato dalle presenti Condizioni limitazioni della responsabilità della Società, sarà soggetta
Generali. alla legge italiana ed ogni procedimento dovrà essere
4.2. – La Parte Interessata e il soggetto che ha richiesto il iniziato o riassunto innanzi il Tribunale di Genova, Italia,
servizio saranno congiuntamente e solidalmente che avrà competenza esclusiva nell’esaminare e risolvere
responsabili per il pagamento dei compensi e delle spese tali vertenze.
dovuti alla Società per i servizi resi, anche se non portati a 6.2. – Tuttavia, per le controversie relative al mancato
termine per cause non imputabili alla Società. Nel caso di pagamento dei compensi e delle spese dovuti alla Società
pagamento ritardato possono essere richiesti gli interessi per i Servizi, la stessa avrà la facoltà di adire l'Autorità
maturati nella misura del tasso di interesse legale vigente, Giudiziaria del Paese dove ha sede la Parte Interessata o il
aumentato di due punti percentuale. soggetto che ha richiesto il Servizio.
4.3. – Il contratto può essere risolto e gli eventuali certificati Articolo 7
revocati a richiesta di una o dell’altra parte a condizione
che venga dato un preavviso per iscritto di 30 giorni. Il 7.1. – Tutti i disegni, le specifiche, i documenti e le
mancato pagamento dei compensi richiesti per i servizi informazioni forniti o emessi dalla Società o di cui questa
prestati dalla Società in esecuzione del suddetto contratto può venire a conoscenza, in occasione dell'esecuzione dei
darà diritto alla Società di risolvere il contratto e sospendere propri servizi, saranno trattati come documenti riservati e
l'esecuzione dei servizi. non saranno divulgati a terzi senza previa autorizzazione
A meno che la Società non decida diversamente, la della Parte Interessata, salvo quanto previsto o richiesto
risoluzione del contratto implica che l’assegnazione della dalla normativa internazionale, europea o nazionale
classe alla nave viene rifiutata oppure, se la nave è già applicabile, dal Codice di Etica dell'IACS, dallo Statuto
classificata, che la classe è sospesa o ritirata. dell'IACS o altre normative IACS, ovvero da un ordine di
un'Autorità Giudiziaria competente. Informazioni sulla
Articolo 5 situazione dei certificati di classe e statuali, compresi i
5.1. – Nel prestare i servizi citati nel precedente Articolo 1, trasferimenti, i cambiamenti, le sospensioni, le revoche
come pure nel dare informazioni o pareri, né la Società né della classe, le raccomandazioni/condizioni di classe, le
alcuno dei suoi dipendenti o agenti garantisce la precisione condizioni o le restrizioni operative stabilite nei confronti
delle informazioni o dei pareri forniti. Inoltre, la Società delle navi classificate ed altre informazioni pertinenti,
non presta alcuna garanzia esplicita od implicita. secondo quanto richiesto, possono essere pubblicate sul
Salvo quanto previsto al seguente paragrafo 5.2, ed anche sito internet o divulgate con altri mezzi senza previa
nel caso di visite eseguite per delega di Governi, né la autorizzazione della Parte Interessata.
Società né alcuno dei suoi dipendenti o agenti sarà 7.2 – Indipendentemente dall'obbligo generale di
responsabile di qualsiasi perdita, danno o spesa di riservatezza dovuto dalla Società nei confronti dei propri
qualunque natura sostenuta da qualsiasi persona, sia in via clienti in accordo alla sopraindicata clausola 7.1, i clienti
contrattuale, sia in via extracontrattuale, a causa di della Società con la presente accettano che la Società
qualsiasi atto o omissione di qualunque natura, siano essi partecipi all'Early Warning System dell'IACS il quale
negligenti o meno, e comunque tali perdita, danno o spesa richiede che ogni Societa IACS fornisca alle altre Società
siano stati causati. membri dell'IACS informazioni relative a danni rilevanti,
5.2. – Ferme restando le disposizioni di cui al precedente riscontrati sia alle strutture dello scafo che all'apparato
paragrafo 5.1, qualora un utente dei servizi della Società motore di navi da essa classificate, in modo che tali utili
dimostri di aver subito una perdita o un danno a causa di informazioni possano essere condivise ed utilizzate per
qualche azione od omissione negligente da parte della facilitare il corretto funzionamento dell'Early Warning
Società, dei suoi dipendenti o agenti, la Società risarcirà il System.
danno dimostrato fino a concorrenza della somma non 7.3 – Nel caso di trasferimento di classe ed aggiunta di una
superiore a cinque volte l’ammontare degli eventuali seconda classe o revoca da una "Double/Dual class", la
compensi fatturati dalla Società per le specifiche Parte Interessata si impegna a fornire alla Società o a
prestazioni, informazioni o consigli o, se non sono fatturati permettere alla Società di fornire all'altra Società di
compensi, fino a un massimo di diecimila Euro. Qualora i Classificazione tutti i piani e i disegni costruttivi, i
compensi siano relativi a diversi servizi, al fine di calcolare certificati, i documenti e le informazioni relativi all'unità
il limite massimo risarcibile, l’ammontare dei compensi classificata, compreso il suo archivio storico, che l'altra
sarà determinato con riferimento alla stima del tempo Società di Classificazione può richiedere ai fini della
impiegato nell’esecuzione di ciascun singolo servizio. classificazione in conformità con la Procedura IACS PR 1A,
Qualsiasi responsabilità per perdite o danni indiretti o come emendata, e con la normativa applicabile. E' dovere
consequenziali e per le relative spese è comunque dell'Armatore assicurare, quando richiesto, il consenso del
espressamente esclusa. In ogni caso, indipendentemente costruttore alla fornitura di piani e disegni alla nuova
dall’ammontare dei compensi, l'ammontare massimo Società di Classificazione, per mezzo di opportune clausole
risarcibile dalla Società non sarà superiore a 1 milione di inserite nel contratto di costruzione o tramite altri accordi.
Euro. Il risarcimento previsto in questo paragrafo non
implica assunzione di obblighi e/o ammissione di Articolo 8
responsabilità da parte della Società e sarà eseguito fermo 8.1. – Se qualche parte di questo Preambolo dovesse essere
restando quanto previsto dalla clausola di esclusione della dichiarata invalida, ciò non avrà effetto sulla validità delle
responsabilità contenuta nel precedente paragrafo 5.1. restanti disposizioni.
5.3. – Qualsiasi reclamo per perdita o danni di qualunque 8.2. – Nell’eventualità di dubbi riguardanti l’interpretazione
natura in virtù delle disposizioni qui stabilite deve essere di questo Preambolo, prevarrà il testo italiano.
fatto per iscritto, e ne deve essere dato avviso alla Società
NOTE ALLA PARTE E

1. Edizione di riferimento Parte A: Classificazione e visite


Per edizione di riferimento della presente Parte E si Parte B: Scafo e stabilità
intende l'edizione 2000 dei regolamenti del RINA in Parte C: Macchinari, Impianti e protezione contro
vigore dal 1 giugno 2000. gli incendi
2. Aggiornamento delle norme Parte D: Materiali e saldature
2.1 Con la pubblicazione dell'edizione 2000 i regola- Parte E: Notazioni di servizio
menti sono stati completamente rielaborati e riorga- Parte F: Notazioni addizionali di classe
nizzati.
Ciascuna Parte è suddivisa in:
2.2 Salvo casi particolari, i regolamenti vengono
• Capitoli
aggiornati e pubblicati annualmente.
• Sezioni ed eventuali Appendici
3. Entrata in vigore delle norme • Articoli
3.1 In corrispondenza di tutti i punti nei quali sono • Sotto-articoli
state introdotte norme nuove o modificate rispetto a • Requisiti
quelle contenute nell'edizione di riferimento è indi- Le Figura (abbr. Fig) e le Tabelle (abbr. Tab) sono nume-
cata una data tra parentesi. rate, in ordine crescente, all’interno di ciascuna Sezione
Tale data è quella di entrata in vigore delle norme o Appendice.
del punto considerato così come emendate con 5.2 Riferimenti
l'ultimo aggiornamento relativo alle stesse. I punti Esempi: Parte A, Cap 1, Sez 1, [3.2.1]o Parte A, Cap 1,
in corrispondenza dei quali non è indicata alcuna App 1, [3.2.1]
data tra parentesi contengono norme la cui data di • Parte A significa Parte A dei regolamenti
entrata in vigore è quella dell'edizione di riferi-
mento. La Parte è indicata quando è diversa dalla Parte nella
quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
3.2 Il seguente punto 6 fornisce un elenco delle modifi- cato.
che di carattere tecnico apportate rispetto all'edi-
• Cap 1 significa Capitolo 1
zione precedente. In generale tale elenco non
contiene quei punti che hanno subito modifiche di Il Capitolo è indicato quando è diverso dal Capitolo nel
carattere essenzialmente redazionale, che non quale compare il riferimento. Altrimenti non viene indi-
danno luogo ad alcuna variazione della data di cato.
entrata in vigore delle norme in essi contenute. • Sez 1 significa Sezione 1 (o App 1 significa
Appendice 1 )
4. Varianti normative e Errata-corrige
La Sezione (o l’Appendice) è indicata quando è diversa
Fino alla pubblicazione della nuova edizione dei Rego-
dalla Sezione (o dall’Appendice) nel quale compare il
lamenti, eventuali varianti normative e/o errata-corrige,
riferimento. Altrimenti non viene indicato.
saranno pubblicate sul sito web del RINA
(www.rina.org). Pertanto, salvo casi particolari, le vari- • [3.2.1] si riferisce al requisito [3.2.1] del sotto-arti-
anti normative o le errata-corrige non saranno pubbli- colo [3.2] dell’articolo [3].
cate in forma cartacea. I riferimenti ad un’intera Parte o ad un intero Capitolo
non vengono abbreviati, come indicato nei seguenti
5. Suddivisione delle norme e riferimenti esempi:
5.1 Suddivisione delle norme • Parte A - nel caso di riferimento alla Parte A
Le norme sono suddivise in sei parti, da A a F. • Parte A, Capitolo 1 - nel caso di riferimento al
Capitolo 1 della Parte A.
6. Modifiche introdotte nell’edizione in vigore dal Elenco dei punti contenenti norme nuove o modi-
1 gennaio 2008 ficate
Premessa CAPITOLO 2
La presente edizione della Parte E contiene modifiche
alle norme già pubblicate in un fascicolo allegato alla Sezione 3:[1.1.1];
Circolare 3529 del 27/6/2006, la cui data di entrata in CAPITOLO 3
vigore è il 1° luglio 2007 o il 1° gennaio 2008 ad ecce-
Esistente Sezione 4: (eliminata);
zione di alcune modifiche già pubblicate con la
Variante Normativa FTC/2006/04, in vigore dal CAPITOLO 6
1.1.2007. Sezione 2: [2.2.2]; [3.1]; [3.2]; [4.2.5];
La data di entrata in vigore di ciascun punto nuovo o Sezione 3:[7.2.1] e [7.2.2] (eliminati);
modificato è indicata tra parentesi in corrispondenza CAPITOLO 7
del punto stesso.
Sezione 2:[2.2.2]; [3.1]; [3.2]; [4.2.6];
La data di entrata in vigore delle modifiche al "Pream-
Sezione 3:[5.2.1] e [5.2.2] (eliminati);
bolo ai Regolamenti" è il 1° luglio 2007.
Sezione 4:[3.2.3]; [4.3.2] (editoriale); [5.4.4]
Modifiche al "Preambolo ai Regolamenti: condizioni (NUOVO);
generali" Sezione 5: Tabella 3 (eliminata);
Esistente Sezione 6: (eliminata);
Nel punto 3.5 è stata aggiunta una clausola circa le
responsabilità e la validità delle visite, dei certificati e CAPITOLO 8
degli altri documenti rilasciati dal RINA nei confronti di Sezione 1:[1.1.1];
chi acquista la nave o suoi componenti oggetto di veri- Sezione 7:[1.1.2];
Sezione 14:[2.3.1];
fica o certificazione.
Nel nuovo punto 7.2 sono stati introdotti requisiti stabi- CAPITOLO 9
liti dall'IACS allo scopo di precisare che, in attuazione Sezione 1:[1.1.1];
dell' Early Warning System (PR2), il RINA fornirà alle Sezione 4:[11.1.2] (NUOVO);
altre Società IACS informazioni su eventuali importanti Sezione 5:[1.1.2] (NUOVO);
avarie riguardanti sia le strutture sia gli impianti di navi Sezione 11: Revisione completa;
classificate. CAPITOLO 11
Sezione 5: [1.1.1]; [1.2.1] (precedente [1.1.1]); [2.2.3];
[2.2.4]; [2.2.5]; [2.3] (eliminato); [3.1.1] (NUOVO);
CAPITOLO 13
Sezione 2:[1.1.2] (editoriale);
CAPITOLO 15
Esistente Sezione 4: (eliminata);
CAPITOLO 17
Sezione 3:[3.2.2];
Esistente Sezione 5: (eliminata);
CAPITOLO 18
Esistente Sezione 4: (eliminata);
CAPITOLO 20
Esistente Sezione 6: (eliminata);
REGOLAMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE
DELLE NAVI

Parte E
Notazioni di servizio

Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

Capitolo 1 NAVI DA CARICO RO - RO


Capitolo 2 NAVI PORTACONTENITORI
Capitolo 3 NAVI PER TRASPORTO DI BESTIAME VIVO
Capitolo 4 NAVI PORTARINFUSA
Capitolo 5 NAVI MINERALIERE
Capitolo 6 NAVI PER SERVIZIO COMBINATO
Capitolo 7 NAVI CISTERNA PER IL TRASPORTO DI PRODOTTI PETROLIFERI
Capitolo 8 NAVI CHIMICHIERE
Capitolo 9 NAVI PER IL TRASPORTO DI GAS LIQUEFATTI
Capitolo 10 NAVI CISTERNA
Capitolo 11 NAVI DA PASSEGGERI
Capitolo 12 NAVI DA PASSEGGERI RO - RO
Capitolo 13 NAVI PER ATTIVITÀ DI DRAGAGGIO
Capitolo 14 RIMORCHIATORI
Capitolo 15 NAVI APPOGGIO
Capitolo 16 NAVI ANTINCENDIO
Capitolo 17 NAVI PER IL RECUPERO DI SOSTANZE OLEOSE
Capitolo 18 NAVI POSACAVI
Capitolo 19 NAVI PRIVE DI PROPULSIONE PROPRIA
Capitolo 20 NAVI DA PESCA
Capitolo 21 NAVI PER ATTIVITA’ DI RICERCA
Capitolo 22 NAVI POSATUBI
Capitolo 23 NAVI PER IL TRASPORTO DI CEMENTO
C APITOLO 1
NAVI DA CARICO RO - RO

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 23
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Scafo e Stabilità


1 Generalità 24
1.1 Applicabilità
1.2 Definizioni
2 Criteri di progetto delle strutture 24
2.1 Generalità
2.2 Strutture dello scafo
3 Carichi di progetto 24
3.1 Carichi su ruote
4 Robustezza della trave nave 24
4.1 Criteri di base
5 Dimensionamenti dello scafo 24
5.1 Fasciame
5.2 Rinforzi ordinari
5.3 Travi rinforzate
6 Altre strutture 25
6.1 Portelloni prodieri e porte interne
6.2 Portelloni laterali e poppieri
6.3 Ponti mobili e rampe mobili interne
6.4 Rampe esterne
7 Allestimento 26
7.1 Armamento marinaresco

Sezione 3 Macchinari
1 Ombrinali e scarichi sanitari 27
1.1 Scarichi dai locali da carico ro-ro destinati al trasporto di veicoli a motore con
combustibile liquido nei loro serbatoi per la loro propulsione

Regolamenti RINA 2008 3


Sezione 4 Impianti Elettrici
1 Generalità 28
1.1 Documentazione da inviare
1.2 Caratteristiche di sicurezza
2 Installazione 28
2.1 Installazione in locali da carico ro-ro
2.2 Impianti in locali da carico diversi dai locali da carico ro-ro, ma destinati al
trasporto di autoveicoli
3 Componenti per i quali è richiesta l’approvazione di tipo 28
3.1

4 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 2
NAVI PORTACONTENITORI

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 33
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Scafo e Stabilità


1 Generalità 34
1.1 Applicabilità
2 Stabilità 34
2.1 Stabilità allo stato integro
3 Criteri di progetto delle strutture 35
3.1 Materiali
3.2 Criteri di resistenza
3.3 Strutture del fondo
3.4 Strutture dei fianchi
3.5 Struttura del ponte
3.6 Struttura delle paratie
4 Carichi di progetto 37
4.1 Sollecitazioni di trave nave
4.2 Forze agenti sui contenitori
5 Dimensionamenti dello scafo 39
5.1 Fasciame
5.2 Travi rinforzate
6 Altre strutture 39
6.1 Coperture non stagne delle boccaporte sul ponte delle sovrastrutture
7 Guide cellulari fisse 40
7.1 Generalità
7.2 Sistemazione delle guide cellulari fisse
7.3 Criteri di resistenza
8 Costruzione e prove 41
8.1 Dettagli strutturali speciali

Sezione 3 Macchinari
1 Navi portacontenitori con stive senza boccaporte 42
1.1

Regolamenti RINA 2008 5


C APITOLO 3
NAVI PER TRASPORTO DI BESTIAME VIVO

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 45
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Scafo e Stabilità


1 Sistemazioni generali 46
1.1 Sistemazione del bestiame
1.2 Sistemazione dei compartimenti destinati al trasporto del bestiame
1.3 Mezzi di sfuggita e di accesso
2 Stabilità 46
2.1 Stabilità allo stato integro
3 Robustezza della trave nave 46
3.1 Applicabilità
4 Dimensionamenti dello scafo 47
4.1 Dimensionamenti del fasciame, dei rinforzi ordinari e delle travi rinforzate

Sezione 3 Macchinari ed Impianti Relativi agli Spazi per il Trasporto del


Bestiame
1 Generalità 48
1.1 Applicabilità
1.2 Documenti da inviare
2 Progetto degli impianti 48
2.1 Generalità
2.2 Impianto di ventilazione
2.3 Impianti per il mangime e l’acqua dolce
2.4 Impianto di lavaggio
2.5 Impianto di drenaggio

6 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 4
NAVI PORTARINFUSA

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 53
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 54
1.1 Applicabilità
2 Sistemazioni generali 54
2.1 Sistemazione degli accessi al doppio fondo e alle gallerie tubi
2.2 Sistemazione degli accessi alle stive del carico

Sezione 3 Scafo e Stabilità


1 Generalità 55
1.1 Applicabilità
1.2 Manuale di caricazione e strumento per il controllo della caricazione
2 Stabilità 55
2.1 Definizioni
2.2 Stabilità allo stato integro
3 Criteri di progetto delle strutture 56
3.1 Strutture del doppio fondo
3.2 Strutture dei fianchi a singolo fasciame
3.3 Strutture dei fianchi a doppio fasciame
3.4 Strutture del ponte
3.5 Paratie trasversali stagne corrugate verticalmente

Regolamenti RINA 2008 7


4 Carichi di progetto 63
4.1 Sollecitazioni sulla trave nave
4.2 Sollecitazioni sulla trave nave in condizioni di stive cariche
4.3 Sollecitazioni sulla trave nave in condizioni di zavorra
4.4 Sollecitazioni della trave nave in condizioni di allagamento per le navi
portarinfusa con caratteristica addizionale di servizio BC-A o BC-B
4.5 Pressioni interne e forze dovute ai carichi secchi alla rinfusa
4.6 Carichi locali sulle paratie trasversali stagne corrugate in condizioni di
allagamento per le navi portarinfusa di lunghezza uguale o superiore a 150 m
4.7 Carichi locali sul doppio fondo in condizioni di allagamento per le navi
portarinfusa di lunghezza uguale o superiore a 150 m
4.8 Prescrizioni addizionali relative ai carichi locali per le navi con la notazione di
servizio completata dalla caratteristica addizionale di servizio heavycargo
4.9 Condizione di caricazione per l’analisi della struttura rinforzata
5 Robustezza della trave nave 70
5.1 Robustezza longitudinale della trave nave in condizioni di allagamento per le
navi portarinfusa con caratteristica addizionale di servizio BC-A o BC-B
6 Dimensionamenti 70
6.1 Fasciame
6.2 Rinforzi ordinari
7 Dimensionamento delle paratie trasversali stagne corrugate
verticalmente e del doppio fondo delle navi portarinfusa di lunghezza
uguale o superiore a 150 m 72
7.1 Dimensionamento delle paratie trasversali stagne corrugate verticalmente in
condizioni di allagamento
7.2 Valutazione della resistenza del doppio fondo e del carico ammissibile nella
stiva in condizioni di allagamento
8 Parte prodiera 76
8.1 Rinforzo dell'area prodiera del fondo piatto
9 Allestimento dello scafo 76
9.1 Castello di prora
10 Protezione delle strutture metalliche dello scafo 77
10.1 Protezione delle cisterne contenenti acqua di mare di zavorra
10.2 Protezione delle stive del carico
11 Costruzione e prove 78
11.1 Saldature e collegamenti saldati
11.2 Particolari strutturali speciali

Sezione 4 Macchinari
1 Drenaggio e svuotamento dei locali prodieri 80
1.1 Applicabilità
1.2 Capacità di rimozione dell'acqua

8 Regolamenti RINA 2008


Appendice 1 Criteri di Stabilità allo Stato Integro per Caricazione di Granaglie
1 Calcolo dei momenti inclinanti assunti dovuti allo spostamento
del carico 81
1.1 Stivaggio delle granaglie alla rinfusa
1.2 Ipotesi generali
1.3 Momenti volumetrici inclinanti assunti per un compartimento pieno, stivato
1.4 Momenti inclinanti volumetrici assunti per un compartimento pieno non stivato
1.5 Momenti inclinanti volumetrici assunti per i cofani delle boccaporte
1.6 Momenti incliananti volumetrici assunti per un compartimento parzialmente
pieno
1.7 Altre ipotesi
1.8 Scodelle
1.9 Fermacarico e fissaggio
2 Dispensa dallo stivaggio delle estremità delle stive in certe navi 88
2.1 Esempi di calcolo

Regolamenti RINA 2008 9


C APITOLO 5
NAVI MINERALIERE

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 95
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 96
1.1 Applicabilità
2 Sistemazioni generali 96
2.1 Sistemazione degli accessi al doppio fondo e alla galleria tubi
2.2 Sistemazione degli accessi alle stive del carico

Sezione 3 Scafo e Stabilità


1 Generalità 97
1.1 Manuale di caricazione e strumento per il controllo della caricazione
2 Stabilità 97
2.1 Stabilità allo stato integro
3 Criteri di progetto delle strutture 97
3.1 Strutture del doppio fondo
3.2 Strutture dei fianchi
3.3 Strutture del ponte
3.4 Strutture delle paratie longitudinali
3.5 Strutture delle paratie trasversali
3.6 Paratie trasversali stagne corrugate verticalmente
4 Carichi di progetto 102
4.1 Sollecitazioni di trave nave

10 Regolamenti RINA 2008


5 Dimensionamenti dello scafo 102
5.1 Prescrizioni addizionali
5.2 Verifica di resistenza dei puntoni mediante analisi con modelli tridimensionali
a travi
5.3 Verifica di resistenza dei puntoni mediante analisi con modelli tridimensionali
a elementi finiti
6 Allestimento dello scafo 104
6.1 Cassero di prora
7 Protezione delle strutture metalliche dello scafo 105
7.1 Protezione delle cisterne contenenti acqua di mare di zavorra
8 Costruzione e prove 105
8.1 Saldature e collegamenti saldati
8.2 Dettagli strutturali speciali

Regolamenti RINA 2008 11


C APITOLO 6
NAVI PER SERVIZIO COMBINATO

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 109
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 110
1.1 Applicabilità
2 Sistemazioni generali 110
2.1 Generalità
2.2 Casse e compartimenti del doppio fondo
2.3 Stazione di navigazione
3 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne del carico e “slop” 112
3.1 Cisterne del carico
3.2 Fuoriuscita di prodotti petroliferi
3.3 Cisterne “slop”
4 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne o dei
compartimenti di zavorra di protezione 118
4.1 Generalità
4.2 Dimensionamento e sistemazione di cisterne o dei compartimenti di zavorra di
protezione
5 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne di zavorra
segregata (SBT) 119
5.1 Generalità
5.2 Capacità delle SBT
6 Sistemazione degli accessi 119
6.1 Accessi al doppio fondo e alla galleria tubi
6.2 Accesso alle stive del carico secco
6.3 Accessi a compartimenti nella zona del carico petrolifero
6.4 Accessi agli spazi della prora

12 Regolamenti RINA 2008


Sezione 3 Scafo e Stabilità
1 Generalità 122
1.1 Manuale di caricazione e strumento per il controllo della caricazione
2 Stabilità 122
2.1 Stabilità allo stato integro
3 Criteri di progetto delle strutture delle navi con notazione di
servizio combination carrier/OBO ESP 123
3.1 Strutture del doppio fondo
3.2 Strutture dei fianchi a doppio fasciame
3.3 Strutture del ponte
3.4 Paratie trasversali stagne corrugate verticalmente
4 Criteri di progetto delle strutture delle navi con notazione di
servizio combination carrier/OOC ESP 128
4.1 Strutture del doppio fondo
4.2 Strutture dei fianchi
4.3 Strutture del ponte
4.4 Strutture delle paratie longitudinali
4.5 Strutture delle paratie trasversali
4.6 Paratie trasversali stagne corrugate verticalmente
5 Carichi di progetto 128
5.1 Sollecitazioni di trave nave
5.2 Carichi locali
6 Dimensionamenti dello scafo 129
6.1 Fasciame
6.2 Rinforzi ordinari
6.3 Travi rinforzate
6.4 Verifica di resistenza nei confronti delle tensioni indotte dai gradienti di
temperatura
7 Altre strutture 132
7.1 Locale apparato motore
7.2 Sistemazione delle aperture
8 Allestimento dello scafo 132
8.1 Cassero di prora
9 Allestimento 133
9.1 Armamento marinaresco
10 Protezione delle strutture metalliche dello scafo 133
10.1 Protezione delle cisterne contenenti acqua di mare di zavorra
10.2 Protezione mediante pitture a base di alluminio
11 Costruzione e prove 133
11.1 Saldature e collegamenti saldati
11.2 Dettagli strutturali speciali

Regolamenti RINA 2008 13


Sezione 4 Macchinari ed Impianti del Carico
1 Generalità 135
1.1 Applicabilità
1.2 Documenti
2 Prescrizioni generali 135
2.1 Ventilazione e rilevazione gas
2.2 Sistemazione delle tubolature del carico
2.3 Aperture per il carico
2.4 Riempimento e drenaggio delle intercapedini
3 Cisterne residui (slop tanks) 136
3.1 Segregazione delle tubolature
3.2 Impianti di sfogo dei gas
3.3 Sistemazioni delle pompe e delle tubolature di scarico

14 Regolamenti RINA 2008


C APITOLO 7
NAVI CISTERNA PER IL TRASPORTO DI
PRODOTTI PETROLIFERI

Sezione 1 Generalità
1 Generalità 139
1.1 Applicabilità
1.2 Tabella riassuntiva
1.3 Definizioni

Sezione 2 Sistemazioni della Nave


1 Generalità 142
1.1 Applicabilità
2 Sistemazioni generali 142
2.1 Generalità
2.2 Casse o compartimenti del doppio fondo
2.3 Stazione di navigazione
3 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne del carico e “slop” 143
3.1 Cisterne del carico
3.2 Fuoriuscita di prodotti petroliferi
3.3 Cisterne “slop”
4 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne di zavorra di
protezione o compartimenti di protezione 149
4.1 Generalità
4.2 Dimensionamento e sistemazione di cisterne di zavorra o compartimenti
5 Dimensionamento e sistemazione delle cisterne di zavorra
segregata (SBT) 151
5.1 Generalità
5.2 Capacità delle SBT per navi petroliere di lunghezza maggiore di o uguale a 150
m
5.3 Capacità delle SBT per navi petroliere di lunghezza minore di 150 m
6 Sistemazione degli accessi 152
6.1 Generalità
6.2 Accessi alla galleria tubi e sistemazione delle aperture
6.3 Accesso ai compartimenti nella zona del carico
6.4 Accessi agli spazi della prora

Regolamenti RINA 2008 15


Sezione 3 Scafo e Stabilità
1 Stabilità 153
1.1 Applicabilità
1.2 Stabilità allo stato integro
2 Criteri di progetto delle strutture 153
2.1 Sistemazione dei rinforzi ordinari
2.2 Strutture delle paratie
3 Carichi di progetto 153
3.1 Sollecitazioni di trave nave
3.2 Carichi locali
4 Dimensionamenti dello scafo 154
4.1 Fasciame
4.2 Rinforzi ordinari
4.3 Travi rinforzate
4.4 Verifica di resistenza nei confronti delle tensioni indotte dai gradienti di
temperatura
5 Altre strutture 159
5.1 Locale apparato motore
5.2 Sistemazione delle aperture
6 Allestimento 159
6.1 Armamento marinaresco
7 Protezione delle strutture metalliche dello scafo 159
7.1 Protezione delle cisterne contenenti acqua di mare di zavorra
7.2 Protezione mediante pitture a base di alluminio
8 Costruzione e prove 159
8.1 Saldature e collegamenti saldati
8.2 Dettagli strutturali speciali

Sezione 4 Macchinari ed Impianti del Carico


1 Generalità 160
1.1 Applicabilità
1.2 Documenti da inviare
1.3 Abbreviazioni
2 Impianti di tubolature diversi dagli impianti delle tubolature del carico 160
2.1 Generalità
2.2 Impianti di sentina
2.3 Impianto di zavorra
2.4 Sfoghi d’aria e sonde in spazi diversi dalle cisterne del carico
2.5 Ombrinali
2.6 Impianti di riscaldamento del carico

16 Regolamenti RINA 2008


3 Pompe e tubolature del carico 165
3.1 Generalità
3.2 Pompe del carico
3.3 Progetto della tubolatura del carico
3.4 Sistemazione ed installazione delle tubolature del carico
3.5 Impianti integrati del carico e di zavorra
4 Cisterne del carico ed accessori 169
4.1 Applicabilità
4.2 Sfoghi gas delle cisterne del carico
4.3 Spurgo e/o degassificazione delle cisterne del carico
4.4 Impianto di indicatori di livello delle cisterne del carico
4.5 Protezione contro i sovraccarichi delle cisterne
4.6 Impianto di lavaggio delle cisterne
5 Prevenzione dell’inquinamento dal carico 173
5.1 Generalità
5.2 Ritenzione dell’olio a bordo
5.3 Impianti di comando e controllo dello scarico dell’olio
5.4 Sistemazioni di pompaggio, tubolature e scarichi
6 Certificazione, ispezioni e prove 175
6.1 Applicabilità
6.2 Prove in officina
6.3 Prove a bordo
7 Organi di governo 176
7.1 Generalità
7.2 Progetto degli organi di governo
7.3 Progetto alternativo per navi di portata lorda inferiore a 100000 tonnellate
8 Prescrizioni aggiuntive per navi con caratteristica addizionale di
servizio “asphalt carrier” 179
8.1 Applicabilità
8.2 Prescrizioni aggiuntive
9 Prescrizioni specifiche per navi con notazione di servizio
“FLS tanker” o “FLS tanker, flash point >60°C” 179
9.1 Applicabilità
9.2 Prescrizioni di progetto

Regolamenti RINA 2008 17


Sezione 5 Impianti Elettrici
1 Generalità 181
1.1 Applicabilità
1.2 Documentazione da inviare
1.3 Impianti di alimentazione
1.4 Apparecchiature elettriche
1.5 Dispositivi per la verifica dello stato di isolamento verso massa
1.6 Precauzioni contro le infiltrazioni di gas o vapori
1.7 Apparecchiature elettriche permesse nei luoghi pericolosi
2 Norme particolari per le navi petroliere adibite al trasporto di
liquidi infiammabili aventi punto di infiammabilità non superiore
a 60°C (prova in vaso chiuso) 182
2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi
3 Norme particolari per le navi petroliere adibite al trasporto di
liquidi infiammabili aventi punto di infiammabilità superiore a 60°C 182
3.1 Classificazione dei luoghi pericolosi di prodotti non riscaldati o riscaldati ad
una temperatura inferiore di almeno 15°C dal loro punto di infiammabilità
3.2 Prodotti riscaldati ad una temperatura superiore al loro punto di infiammabilità
e prodotti riscaldati ad una temperatura entro 15°C dal loro punto di
infiammabilità
4 Norme particolari per le navi cisterna FLS 182
4.1 Generalità, luoghi pericolosi e tipi di apparecchiature

Appendice 1 Dispositivi per Impedire il Passaggio di Fiamma nelle Cisterne del


Carico
1 Generalità 185
1.1 Applicabilità
1.2 Definizioni
1.3 Manuale d’istruzioni
2 Progettazione dei dispositivi 186
2.1 Principi
2.2 Caratteristiche costruttive
2.3 Caratteristiche di funzionamento
2.4 Reti tagliafiamma
2.5 Marcatura dei dispositivi
3 Dimensionamento, ubicazione ed installazione dei dispositivi 188
3.1 Dimensionamento dei dispositivi
3.2 Ubicazione ed installazione dei dispositivi
4 Procedure per le prove di tipo 188
4.1 Principi
4.2 Procedure di prova dei filtri tagliafiamma sistemati allo sbocco all’atmosfera
4.3 Prove delle valvole ad alta velocità d’efflusso
4.4 Impianto e procedure di prova dei filtri tagliafiamma resistenti alle detonazioni
installati lungo le tubolature
4.5 Procedure per le prove funzionali
4.6 Rapporto del laboratorio

18 Regolamenti RINA 2008


Appendice 2 Progetto degli Impianti di Lavaggio con Petrolio Greggio
1 Generalità 195
1.1 Applicabilità
1.2 Definizioni
1.3 Manuale operativo e delle apparecchiature
2 Progetto ed installazione 195
2.1 Tubolature
2.2 Macchinette per il lavaggio delle cisterne
2.3 Pompe
2.4 Impianto d’esaurimento
2.5 Tubolature di zavorra
3 Ispezioni e prove 198
3.1 Visita iniziale
3.2 Tubolature
3.3 Macchinette per il lavaggio delle cisterne
3.4 Impianto d’esaurimento

Appendice 3 Elenco dei Prodotti Petroliferi


1 Applicabilità 200
1.1 Elenchi dei prodotti

Appendice 4 Elenco degli “Easy Chemicals”


1 Applicabilità 201
1.1 Estensione dell’elenco degli “easy chemicals”
1.2 Pericoli relativi alla sicurezza e all’inquinamento
2 Elenco degli “easy chemicals” 201
2.1

Regolamenti RINA 2008 19


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 1

NAVI DA CARICO RO - RO

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 3 MACCHINARI

SEZIONE 4 IMPIANTI ELETTRICI

Regolamenti RINA 2008 21


Parte E, Cap 1, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità
Tabella 1 (1/1/2007)

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio ro-ro cargo ship, come defi- Sistemazione generale della nave (1)
nita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.2.3], può essere assegnata Scafo e stabilità Sez 2
alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capi-
tolo. Macchinari Sez 3
Impianti elettrici Sez 4
1.1.2 Le navi che sono oggetto del presente Capitolo
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C Automazione (1)
e D, per quanto applicabile, nonché le ulteriori prescrizioni
Protezione antincendio, rivelazione (1)
del presente Capitolo, che sono specifiche per navi da ed estinzione incendi
carico di tipo “ro-ro”.
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2 Tabella riassuntiva che per navi da carico di tipo “ro-ro”

1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che


contengono prescrizioni specifiche per navi da carico di
tipo “ro-ro”.

Regolamenti RINA 2008 23


Parte E, Cap 1, Sez 2

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

1 Generalità 2.2 Strutture dello scafo

2.2.1 Tipo di struttura


1.1 Applicabilità
In generale, il ponte di resistenza e il fondo devono essere a
struttura longitudinale.
1.1.1 Le prescrizioni della presente Sezione si applicano a
navi a più ponti, con doppio fondo e, in alcuni casi, con Qualora tuttavia sia utilizzata, per tali navi, la struttura tra-
cisterne laterali estendentesi dal fondo fino al ponte più sversale, questa deve essere considerata nei singoli casi
basso al di sopra dell’immersione di pieno carico, destinate dalla Società.
al trasporto di:
• veicoli con imbarco e sbarco sulle proprie ruote e/o 3 Carichi di progetto
carichi disposti su pianali (pallets) o in containers, cari-
cati e scaricati per mezzo di veicoli dotati di ruote, 3.1 Carichi su ruote
• rotabili ferroviari su rotaie fisse, con imbarco e sbarco
sulle proprie ruote. 3.1.1 I carichi su ruote indotti dai veicoli trasportati sono
specificati in Parte B, Cap 5, Sez 6, [6]

1.2 Definizioni
4 Robustezza della trave nave
1.2.1 Locali da carico ro-ro (1/1/2005)
I locali da carico Ro-ro sono spazi normalmente non suddi- 4.1 Criteri di base
visi in alcun modo e che si estendono per tutta la lunghezza
della nave o per una parte sostanziale della stessa, nei quali 4.1.1 Ponte di resistenza
autoveicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul- In aggiunta alle prescrizioni specificate in Parte B, Cap 6,
sione e/o merci (in colli o alla rinfusa, entro o su carri ferro- Sez 1, [2.2], il contributo fornito alla robustezza della trave
viari o stradali, veicoli, incluse le cisterne stradali o nave dalle strutture dello scafo fino al ponte di resistenza
ferroviarie, rimorchi, contenitori, piattaforme mobili (pal- deve essere determinato mediante una analisi ad elementi
lets), cisterne smontabili o entro o su unità di stivaggio simili finiti della nave intera nei seguenti casi:
o altri mezzi di contenimento) possono essere caricate o • quando le finestrature sui fasciami di fianchi e/o di para-
scaricate con movimentazione normalmente orizzontale. tie longitudinali, ubicate al di sotto del ponte designato
come ponte di resistenza dal progettista, siano di entità
1.2.2 Locali di categoria speciale (1/1/2005) tale da far diminuire in modo significativo la capacità
I locali di categoria speciale sono spazi chiusi, situati sopra dei fasciami di trasmettere gli sforzi di taglio al ponte di
o sotto il ponte delle paratie, destinati al trasporto di auto- resistenza,
veicoli con combustibile nei serbatoi per la loro propul- • quando le estremità di sovrastrutture che devono effica-
sione, nei quali e dai quali gli autoveicoli possono entrare o cemente contribuire alla robustezza longitudinale pos-
uscire guidati dai conducenti e ai quali i passeggeri possono sono essere considerate non collegate efficacemente
accedere. I locali di categoria speciale possono essere siste- alle corrispondenti strutture dello scafo.
mati su più di un ponte, a condizione che la loro altezza
libera complessiva non sia superiore a 10 m.
5 Dimensionamenti dello scafo
2 Criteri di progetto delle strutture
5.1 Fasciame

2.1 Generalità 5.1.1 Spessori minimi netti


Lo spessore netto dei fasciami del ponte esposto di resi-
2.1.1 Si raccomanda la protezione dei ponti per il tra- stenza e dei ponti di cofani deve essere non minore del
sporto di veicoli cingolati e veicoli non usuali mediante valore ottenuto, in mm, dalla seguente formula:
controfasciame in legno.
t = 2,1 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s
Si raccomanda di sistemare, al di sotto di ogni cavalletto di
sostegno dei semi-rimorchi, un pannello di legno di ade- dove:
guato spessore in modo da distribuire la massa sul fasciame s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
e sui rinforzi ordinari sistemati in corrispondenza. di fasciame.

24 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 1, Sez 2

5.1.2 Fasciame soggetto a carichi su ruote 6.2.5 (1/1/2005)


Lo spessore netto dei pannelli di fasciame soggetti a carichi Il dispositivo di segnalazione deve essere progettato in
su ruote deve essere ottenuto in accordo con le specifiche modo da rispondere al principio della "sicurezza in caso di
prescrizioni applicabili in Parte B, Cap 7, Sez 1. guasto" (fail-safe) e deve mostrare, con allarmi ottici, se la
porta non è completamente chiusa e bloccata e, con
allarmi acustici, se i dispositivi di fissaggio si aprono o se i
5.2 Rinforzi ordinari dispositivi di bloccaggio si disinseriscono.

5.2.1 Rinforzi ordinari soggetti a carichi su ruote L'alimentazione per il dispositivo di segnalazione di aper-
tura e chiusura delle porte deve essere indipendente da
I controlli della resistenza di rinforzi ordinari soggetti a cari-
quella per le operazioni di apertura e chiusura delle porte
chi su ruote devono essere eseguiti in accordo con le speci-
stesse e deve essere provvista di una alimentazione di ener-
fiche prescrizioni applicabili in Parte B, Cap 7, Sez 2.
gia elettrica di sostegno (back-up) fornita dalla sorgente di
energia elettrica di emergenza o da altra sorgente sicura di
5.3 Travi rinforzate energia, per esempio UPS.

I sensori dei dispositivi di segnalazione devono essere pro-


5.3.1 Travi rinforzate soggette a carichi su ruote tetti dall'acqua, da formazioni di ghiaccio e da danni mec-
I controlli della resistenza di travi rinforzate soggette a cari- canici.
chi su ruote devono essere eseguiti in accordo con le speci-
Nota 1: Il dispositivo di segnalazione è considerato progettato in
fiche prescrizioni applicabili Parte B, Cap 7, Sez 3 e in
modo da rispondere al principio della "sicurezza in caso di guasto"
Parte B, Cap 7, App 2. (fail-safe) quando si verificano le seguenti condizioni:

• Il pannello di segnalazione è provvisto di:


6 Altre strutture
- un allarme per mancanza di alimentazione

6.1 Portelloni prodieri e porte interne - un allarme per avaria al sistema di messa a massa

- una lampadina di prova


6.1.1 I portelloni prodieri e le porte interne devono soddi-
- indicazioni separate per: "porta chiusa", "porta bloccata",
sfare le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 9, Sez 5.
"porta non chiusa" e "porta non bloccata".

• Interruttori di limitazione chiusi elettricamente quando la porta


6.2 Portelloni laterali e poppieri è chiusa (quando siano provvisti più interruttori di limitazione,
essi possono essere collegati in serie).
6.2.1 I portelloni laterali e poppieri possono essere situati
sia sotto, sia sopra il ponte di bordo libero. • Interruttori di limitazione chiusi elettricamente quando i
sistemi di fissaggio sono in posto (quando siano provvisti più
interruttori di limitazione, essi possono essere collegati in
6.2.2 I portelloni laterali e poppieri devono soddisfare le serie).
specifiche prescrizioni di cui in Parte B, Cap 9, Sez 6.
• Due circuiti elettrici (anche in un cavo con anima multipla),
6.2.3 (1/1/2005) uno per l'indicazione di "porta chiusa" o di "porta non chiusa"
e l'altro per l'indicazione di "porta bloccata" o di "porta non
Le prescrizioni di cui da [6.2.4] a [6.2.7] si applicano a por- bloccata".
telloni, sistemati sui contorni di locali da carico ro-ro e di
locali di categoria speciale, definiti in [1.2.1] e [1.2.2], • Nel caso di spostamento degli interruttori di limitazione,
attraverso i quali tali locali possano essere allagati. segnalazione che indichi: "porta non chiusa" o "porta non bloc-
cata" o "sistemi di fissaggio non in posto", come appropriato.
Non è necessario applicare le prescrizioni di cui da [6.2.4]
a [6.2.7] ai portelloni, nessuna parte dei quali si trovi al di 6.2.6 (1/1/2005)
sotto della più alta linea di galleggiamento e la cui area
Il pannello di segnalazione in plancia deve essere munito di
libera di apertura non superi 6 m2.
un selettore "porto/navigazione", predisposto in modo che
venga emesso un allarme acustico in plancia se la nave
6.2.4 Devono essere previsti, in plancia e su ogni quadro lascia il porto con i portelloni non chiusi o con uno qualsi-
di comando, lampade di indicazione e allarmi acustici asi dei dispositivi di fissaggio non in posizione corretta.
separati che segnalino che i portelloni sono chiusi ed i loro
dispositivi di fissaggio e bloccaggio sono correttamente
6.2.7 Deve essere sistemato un dispositivo di rivelazione
posizionati.
di entrate d'acqua, con un allarme acustico e una sorve-
Il pannello di segnalazione deve essere provvisto di mezzi glianza televisiva, che segnalino alla plancia e alla centrale
idonei per provare le lampade di indicazione. Deve essere di comando delle macchine eventuali perdite d’acqua attra-
impedito lo spegnimento delle segnalazioni ottiche. verso le porte interne.

Regolamenti RINA 2008 25


Parte E, Cap 1, Sez 2

6.3 Ponti mobili e rampe mobili interne 7 Allestimento


6.3.1 Le prescrizioni applicabili ai ponti mobili e alle
rampe mobili interne sono specificate in Parte B, Cap 9, 7.1 Armamento marinaresco
Sez 8, [1].
7.1.1 Numero dei cavi di ormeggio
6.4 Rampe esterne
Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
6.4.1 Le prescrizioni applicabili alle rampe esterne sono Cap 10, Sez 4, [3.5.7] specifiche per le navi con notazione
specificate in Parte B, Cap 9, Sez 8, [2]. di servizio ro-ro cargo ship.

26 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 1, Sez 3

SEZIONE 3 MACCHINARI

1 Ombrinali e scarichi sanitari sciugamento deve essere tale da impedire il formarsi di


specchi liquidi. Se ciò non fosse possibile, l’effetto negativo
del peso aggiunto e dello specchio liquido sulla stabilità
1.1 Scarichi dai locali da carico ro-ro desti-
dovrà essere tenuto in considerazione, come ritenuto
nati al trasporto di veicoli a motore con necessario dalla Società, nella sua approvazione delle infor-
combustibile liquido nei loro serbatoi mazioni sulla stabilità. Vedere anche Parte F, Cap 11,
per la loro propulsione Sez 11.

1.1.1 Prevenzione della formazione di specchi 1.1.2 Scarichi dagli ombrinali


liquidi Gli ombrinali scaricanti dai locali da carico destinati al tra-
Ni locali da carico destinati al trasporto di veicoli a motore sporto di veicoli a motore con combustibile liquido nei loro
con combustibile liquido nei loro serbatoi per la loro pro- serbatoi per la loro propulsione, non devono scaricare in
pulsione, in cui sia sistemato un impianto fisso di estinzione locali macchine o in altre posizioni dove possono essere
incendi ad acqua spruzzata in pressione, l’impianto di pro- presenti fonti di ignizione.

Regolamenti RINA 2008 27


Parte E, Cap 1, Sez 4

SEZIONE 4 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità con un numero di ricambi d’aria all’ora non inferiore a 10


per tutto il tempo in cui i veicoli sono a bordo.
1.1 Documentazione da inviare 2.1.3 Le apparecchiature ed i cavi elettrici entro le con-
dotte di estrazione d’aria devono essere del tipo indicato in
1.1.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C,
[2.1.1].
Cap 2, Sez 1, Tab 1, la seguente deve essere inviata per
approvazione: 2.1.4 Le prescrizioni contenute in questo Sotto-articolo
a) Piano dei luoghi pericolosi sono riassunte in Tab 1.
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri-
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche 2.2 Impianti in locali da carico diversi dai
installate nei luoghi pericolosi. locali da carico ro-ro, ma destinati al tra-
sporto di autoveicoli
1.2 Caratteristiche di sicurezza
2.2.1 Si applicano le norme di cui in [2.1].
1.2.1 Il gruppo di esplosione e la classe di temperatura
delle costruzioni elettriche di tipo certificato di sicurezza 2.2.2 Tutti i circuiti elettrici che terminano nelle stive per il
per impiego in miscele esplosive di benzina devono essere carico devono essere provvisti di interruttori multipolari di
almeno IIA e T3. sezionamento ubicati fuori delle stive. Devono essere previ-
sti mezzi per il blocco di tali dispositivi nella posizione di
aperto.
2 Installazione Questa prescrizione non si applica a impianti installati per
ragioni di sicurezza come gli impianti di rivelazione di
2.1 Installazione in locali da carico ro-ro incendio, fumo o gas.
2.1.1 Ad eccezione di quanto prescritto in [2.1.2], le
apparecchiature elettriche devono essere dei tipi certificati 3 Componenti per i quali è richiesta
di sicurezza indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5] ed i l’approvazione di tipo
cavi elettrici dei tipi indicati in Parte C, Cap 2, Sez 3,
[10.2.2]. 3.1
2.1.2 Al di sopra di 450 mm dal ponte e da ciascuna piat- 3.1.1 I sistemi di allarme per i mezzi di chiusura delle
taforma per veicoli, se sistemata, eccetto piattaforme dotate aperture ed i sistemi per la rivelazione di entrate d’acqua se
di aperture di dimensioni sufficienti che permettano la di tipo elettronico, e gli impianti per la sorveglianza televi-
penetrazione verso il basso di vapori di benzina, sono siva devono essere di tipo approvato o in accordo con
ammesse apparecchiature elettriche del tipo indicato in [3.1.2].
Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.6] e cavi elettrici del tipo indi-
cato in Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.2.3], a condizione che 3.1.2 Caso per caso una accettazione basata sull’invio di
l’impianto di ventilazione sia progettato e funzioni in modo una documentazione adeguata e sull’esecuzione di prove
da garantire una ventilazione continua dei locali da carico può essere concessa a discrezione della Società.

28 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 1, Sez 4

Tabella 1 : Apparecchiatura elettrica permessa nei locali da carico ro-ro chiusi

Luoghi Spazi
Apparecchiature elettriche
pericolosi
N° Descrizione

Zona 1 1 Locali da carico ro-ro chiusi eccetto a) qualsiasi tipo considerato per la Zona 0;
gli spazi di cui in 3. b) apparecchiature di tipo certificato a sicurezza intrinseca Ex(ib);
c) semplici apparecchi elettrici e componenti (p.e. termocoppie, foto-
cellule, estensimetri a resistenza elettrica, cassette di collega-
mento, dispositivi di interruzione), inclusi in circuiti a sicurezza
intrinseca di categoria “ib” incapaci di immagazzinare o generare
energia elettrica o energia eccedente i limiti stabiliti nelle norme
relative.
d) apparecchiature certificate a prova di esplosione Ex(d);
e) apparecchiature certificate a sovrapressione interna Ex(p);
f) apparecchiature certificate a sicurezza aumentata Ex(e);
g) apparecchiature certificate incapsulate Ex(m);
h) apparecchiature certificate a riempimento di sabbia Ex(q);
i) apparecchiature certificate a protezione speciale Ex(s);
j) cavi elettrici protetti con almeno uno dei seguenti rivestimenti:
• una guaina non metallica impermeabile in combinazione con
trecce o altro rivestimento metallico
• una guaina in rame o in acciaio inossidabile (per cavi ad isola-
mento minerale soltanto)
Zona 1 2 Condotte di estrazione d’aria. Le stesse ammesse per gli spazi descritti in 1.
Zona 2 3 A condizione che l’impianto di ven- a) qualsiasi tipo considerato per la Zona 1;
tilazione sia progettato e funzioni in b) apparecchiature elettriche appositamente provate per la Zona 2
modo da garantire una ventilazione (p.e. protezione di tipo "n");
continua dei locali da carico con un
c) apparecchiature elettriche a sovrapressione interna;
numero di ricambi d’aria all’ora non
inferiore a 10 per tutto il tempo in d) apparecchiature elettriche incapsulate;
cui i veicoli sono a bordo: e) apparecchiature elettriche il cui tipo assicuri l’assenza di scintille,
• al di sopra di 450 mm dal ponte archi e punti caldi durante il loro normale funzionamento (grado
• al di sopra di 450 mm da cia- minimo di protezione IP55).
scuna piattaforma per veicoli, se f) cavi elettrici rivestiti con almeno una guaina impermeabile esterna
sistemata, non dotata di aperture non metallica.
di dimensioni sufficienti che per-
mettano la penetrazione verso il
basso di vapori di benzina
• al di sopra di ciascuna piatta-
forma per veicoli, se sistemata,
dotata di aperture di dimensioni
sufficienti che permettano la
penetrazione verso il basso di
vapori di benzina.

Regolamenti RINA 2008 29


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 2

NAVI PORTACONTENITORI

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ (NAVI PORTACONTENITORI)

SEZIONE 3 MACCHINARI

Regolamenti RINA 2008 31


Parte E, Cap 2, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità 1.2 Tabella riassuntiva


1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che
1.1 Applicabilità contengono prescrizioni specifiche per navi da carico di
tipo portacontenitori.
1.1.1 La notazione di servizio container ship, come defi-
nita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.2.5] può essere assegnata Tabella 1
alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capi-
Oggetto Riferimento
tolo.
Sistemazione generale della nave (1)
1.1.2 Le navi alle quali è stata assegnata la notazione addi- Scafo e stabilità Sez 2
zionale equipped for carriage of containers devono soddi-
sfare le prescrizioni applicabili del presente Capitolo ed in Macchinari Sez 3
particolare con le prescrizioni in Sez 2, [3.2.1], Sez 2, Impianti elettrici (1)
[3.3.1], Sez 2, [3.5.4] e Sez 2, [4.2].
Automazione (1)
1.1.3 Le navi che sono oggetto del presente Capitolo Protezione antincendio, rivelazione (1)
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C ed estinzione incendi
e D, per quanto applicabile, nonché le ulteriori prescrizioni
del presente Capitolo che sono specifiche per navi da (1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
carico di tipo portacontenitori. che per navi da carico di tipo portacontenitori

Regolamenti RINA 2008 33


Parte E, Cap 2, Sez 2

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

1 Generalità 2.1.2 Criteri addizionali


In aggiunta a [2.1.1], l’altezza metacentrica iniziale deve
1.1 Applicabilità essere uguale o maggiore di 0,20 m.

2.1.3 Criteri alternativi per navi di lunghezza


1.1.1 Le prescrizioni della presente Sezione si applicano
maggiore di 100 m
alle navi con doppio fondo e con fianchi a doppio o singolo
Per navi di lunghezza maggiore di 100 m, il RINA può appli-
fasciame, destinate al trasporto di contenitori nelle stive o
care i seguenti criteri invece di quelli della Parte B, Cap 3,
sui ponti. Quando è adottato la tipologia con fianchi a sin-
Sez 2:
golo fasciame, deve essere realizzata nella parte alta del
fianco una trave scatolare longitudinale resistente a torsione • l’area sottesa dalla curva dei bracci di stabilità (curva
oppure una struttura equivalente. Sezioni maestre tipiche GZ), in m.rad, non deve essere inferiore a 0,009/C fino
sono illustrate in Fig 1 e in Fig 2. ad un angolo d’inclinazione di 30°, né minore di
0,016/C fino a 40° ovvero fino all’angolo di allagamento
L’applicazione di queste prescrizioni ad altri tipi di navi è
θf se quest’ultimo è inferiore a 40°,
considerata nei singoli casi dalla Società.
• l’area sottesa dalla curva dei bracci di stabilità (curva
Figura 1 : Nave portacontenitori con fianchi a GZ), in m.rad, fra gli angoli di inclinazione di 30° e 40°
doppio fasciame ovvero fra 30° e θf, se quest’ultimo è minore di 40°, non
deve essere inferiore a 0,006/C,
• il braccio di stabilità GZ, in m, deve essere almeno
0,033/C ad un angolo d’inclinazione uguale o maggiore
di 30°,
• il massimo braccio di stabilità GZ, in m, deve essere
almeno 0,042/C,
• l’area totale sottesa dalla curva dei bracci di stabilità
(curva GZ), in m.rad, fino all’angolo di allagamento θf
non deve essere inferiore a 0,029/C.
dove:
C : coefficiente definito da:
2 ′
T 100 C TD
C = -------- ---------- ⎛⎝ ------B-⎞⎠ --------2-
Figura 2 : Nave portacontenitori con fianchi a KG L C W B m
singolo fasciame T : immersione media, in m,
KG : altezza del centro di massa dalla linea di costru-
zione, in m, corretta per l’effetto degli specchi
liquidi liberi, da assumere non inferiore a T,
CB : coefficiente di finezza totale,
CW : coefficiente di finezza della figura di galleggia-
mento,
D’ : altezza di costruzione dalla L.C., in m, corretta
per determinate parti di volumi dentro le mastre
delle boccaporte ottenuta con la formula
seguente:

2b – B 2Σl
D = D + ⎛ -------------------D⎞ ⎛ ------------H-⎞ h

⎝ BD ⎠ ⎝ L ⎠
2 Stabilità
h : altezza media, in m, delle mastre delle bocca-
porte entro L/4 avanti e addietro dalla Pp al
2.1 Stabilità allo stato integro
mezzo, (ved. Fig 3),
2.1.1 Criteri generali b : larghezza media, in m, delle mastre delle boc-
La stabilità per le condizioni di caricazione definite in caporte entro L/4 avanti e addietro dalla Pp al
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.4] deve soddisfare le prescri- mezzo, (ved. Fig 3),
zioni in Parte B, Cap 3, Sez 2. Bm, BD : larghezze, in m, definite in Fig 3,

34 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 2, Sez 2

lH : lunghezza, in m, di ciascuna mastra di bocca- determinazione dell’angolo di allagamento, purché il con-


porta entro L/4 avanti e addietro dalla Pp al trollo della chiusura di tali portelli sia affidabile ed efficace a
mezzo, (ved. Fig 4). soddisfazione della Società.
Per la condizione a stive allagate relativa alla nave integra,
Figura 3 : Definizione delle dimensioni gli specchi liberi possono essere determinati come segue:
• le stive devono essere considerate completamente cari-
h b che di contenitori,
• l’acqua di mare che entra nei contenitori non deve fuo-
riuscire durante l’inclinazione, condizione simulata defi-
B/4 nendo i quantitativi d’acqua nei contenitori come pesi
fissi,
D'
D • lo spazio libero intorno ai contenitori deve essere consi-
T KG derato allagato,
T/2 • lo spazio libero deve essere uniformemente distribuito
lungo tutta la lunghezza delle stive aperte.
Bm
B 3 Criteri di progetto delle strutture
BD

3.1 Materiali
Figura 4 : Definizione delle dimensioni
3.1.1 Acciai per le strutture dello scafo
H H H Le classi dei materiali, richieste in Parte B, Cap 4, Sez 1,
[2.4] per il fasciame del ponte di resistenza, della cinta e
L/4 L/4
delle travi scatolari longitudinali resistenti a torsione nella
zona entro lo 0,4 L al mezzo, devono essere mantenute per
tutta la zona delle stive.
L

3.2 Criteri di resistenza


2.1.4 Prescrizioni addizionali per navi
portacontenitori con stive senza coperture
3.2.1 Generalità
delle boccaporte
Devono essere previsti rinforzi locali sotto gli angoli dei
La stabilità a nave integra dovrà essere esaminata conside-
contenitori e le eventuali guide cellulari.
rando l’effetto dell’ingresso di acqua per effetto delle onde
attraverso le boccaporte aperte nel seguente modo:
3.2.2 Continuità strutturale
• per la condizione di nave integra descritta in [2.1.5] con Nelle navi con fianchi a doppio fasciame, i fianchi interni
le ipotesi di cui in [2.1.6], la stabilità della nave deve devono in generale proseguire entro il locale apparato
essere conforme ai criteri di sopravvivenza della Parte F, motore quando questo è situato tra due stive del carico.
Cap 11, Sez 11: il fattore di sopravvivenza "s" deve Quando l’apparato motore è situato a poppa, i fianchi
essere uguale ad uno. interni devono estendersi il più possibile verso poppa e
devono essere rastremati alle estremità.
2.1.5 Condizioni di carico per navi portacontenitori
a ponte aperto
La nave deve trovarsi alla linea di carico corrispondente al 3.3 Strutture del fondo
minimo bordo libero assegnato, in aggiunta tutte le stive
aperte devono essere assunte completamente piene 3.3.1 Intervallo tra i madieri e tra i paramezzali
d’acqua, con una permeabilità di 0,70 per le stive conteni- I madieri devono essere intervallati in modo tale da essere
tori, fino al livello del margine superiore del fianco della situati in corrispondenza degli angoli dei contenitori.
boccaporta o della mastra della boccaporta ovvero, nel Devono essere sistemati madieri anche in corrispondenza
caso di una nave munita di portelli di scarico acqua per le delle paratie trasversali stagne.
stive del carico, al livello di tali portelli. I paramezzali devono in generale essere situati in corri-
Devono essere prese in considerazione condizioni interme- spondenza degli angoli dei contenitori.
die di allagamento delle stive aperte (varie percentuali di
riempimento delle stive aperte con acqua dei marosi). 3.3.2 Rinforzi in corrispondenza delle guide
cellulari
2.1.6 Ipotesi per i calcoli di stabilità delle navi Le strutture del fondo e del cielo del doppio fondo che
portacontenitori con stive senza boccaporte sostengono le guide cellulari devono essere adeguatamente
Quando sono previsti portelli di scarico acqua per le stive rinforzati mediante raddoppi, squadre o altri rinforzi equi-
del carico, essi devono essere considerati chiusi al fine della valenti.

Regolamenti RINA 2008 35


Parte E, Cap 2, Sez 2

3.4 Strutture dei fianchi Figura 5 : Strutture del ponte tra le boccaporte

3.4.1 Sistemazione dei rinforzi ordinari


Sezione di trasferimento
Le strutture scatolari resistenti a torsione, situate nella parte delle forze
alta dei fianchi, devono essere a struttura longitudinale.

Quando i fianchi sono a struttura longitudinale, le travi rin-


forzate verticali dei fianchi devono essere allineate coi Struttura del ponte
madieri. tra le boccaporte

trave rinforzata
3.5 Struttura del ponte del fianco

3.5.1 Travi rinforzate longitudinali tra le boccaporte

La larghezza delle travi rinforzate longitudinali situate tra le


boccaporte e quella delle piattabande delle mastre devono Figura 6 : Collegamento delle travi rinforzate longitu-
essere tali da consentire la sistemazione delle coperture e la dinali con le strutture trasversali del ponte tra le
boccaporte
manovra dei loro dispositivi di chiusura.
piattabanda dell’anguilla
I collegamenti tra le travi rinforzate longitudinali e le mastre
delle boccaporte con le strutture del locale apparato motore
e delle zone avanti e addietro della nave devono garantire piattabanda della struttura
un’appropriata trasmissione delle tensioni tra le travi stesse trasversale del ponte
e le strutture adiacenti.

3.5.2 Strutture del ponte tra le boccaporte

Le strutture del ponte tra le boccaporte sono soggette alle


forze, trasmesse dalle travi rinforzate longitudinali, centrali
e laterali, dovute alla flessione della trave nave e alla fles-
sione locale delle travi stesse. piatto " a diamante"

Qualora la sistemazione delle boccaporte comporti l’inter-


ruzione delle travi rinforzate longitudinali (come nel caso di
una stiva con due boccaporte adiacente a una stiva con una
sola boccaporta), le strutture del ponte tra le boccaporte
3.5.4 Rinforzi del ponte e delle coperture delle
devono essere in grado di sopportare le forze longitudinali boccaporte
trasmesse dalle travi interrotte. In tal caso, la resistenza
Le strutture del ponte e delle coperture delle boccaporte
delle strutture deve essere verificata mediante calcolo
devono essere adeguatamente rinforzate per sostenere i
diretto.
carichi trasmessi dagli angoli dei contenitori e dalle guide
Le strutture del ponte tra le boccaporte sono anche soggette cellulari.
a una forza di taglio indotta dalla torsione della trave nave.
Pertanto la resistenza di tali strutture deve essere verificata 3.6 Struttura delle paratie
tenendo conto anche di tale forza.
3.6.1 Strutture scatolari trasversali situate in
Le strutture del ponte tra le boccaporte devono essere ade- corrispondenza delle paratie trasversali
guatamente sovrapposte alle estremità. Si deve verificare In corrispondenza delle paratie trasversali devono, in gene-
che le forze trasmesse da tali strutture possano essere trasfe- rale, essere sistemate strutture scatolari trasversali, al livello
rite alle strutture dei fianchi (vedere Fig 5). del doppio fondo e del ponte.

3.6.2 Travi rinforzate


3.5.3 Collegamento delle travi rinforzate
longitudinali con le strutture trasversali del Le travi rinforzate delle paratie trasversali devono essere
ponte tra le boccaporte allineate con le anguille e i paramezzali corrispondenti.

Dove le travi rinforzate longitudinali si uniscono alle strut- 3.6.3 Rinforzi in corrispondenza delle guide
ture trasversali del ponte tra le boccaporte, il collegamento cellulari
tra le loro piattabande deve in generale essere eseguito Le strutture delle paratie longitudinali o trasversali delimi-
come illustrato in Fig 6. Se necessario, l’altezza delle travi tanti la stiva che sostengono guide cellulari devono essere
rinforzate longitudinali deve essere gradualmente modifi- adeguatamente rinforzate per sostenere i carichi trasmessi
cata per consentire il suddetto collegamento. dalle guide stesse.

36 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 2, Sez 2

4 Carichi di progetto Tabella 2 : Livello “i” di contenitori - Forze in acqua


tranquilla e d’inerzia

4.1 Sollecitazioni di trave nave Cond.


Forza in acqua tranquilla FS e d’iner-
Condiz.
di
della nave zia FW , in kN
4.1.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla carico

Deve essere considerato il momento torcente di progetto in Acqua tran- FS,i = Mig
acqua tranquilla indotto dalla disuniforme distribuzione del quilla
carico, dai liquidi di consumo e dalla zavorra. In assenza di Nave diritta “a” Nessuna forza d’inerzia
più precise valutazioni fornite dal Progettista, tale momento (moto di sus-
deve essere ottenuto, in ogni sezione trasversale della trave “b” F W ,X ,i = M i a X1 in direzione x
sulto posi-
nave, in kN.m, dalla seguente formula: tivo) F W ,Z ,i = – M i a Z1 in direzione z

M SW, T = 31 ,4 F T STB Nave incli- “c”


nata (angolo F W ,Y ,i = M i C FA a Y2 in direzione y
dove: “d”
di rollio F W ,Z ,i = M i C FA a Z2 in direzione z
FT : fattore di distribuzione definito in Tab 1 in fun- negativo)
zione della coordinata x della sezione trasver- Nota 1:
sale della trave nave, rispetto al sistema di g : accelerazione di gravità, in m/s2:
coordinate di riferimento definito in Parte B, g = 9,81 m/s2,
Cap 1, Sez 2, [4], Mi : massa, in t, del contenitore considerato situato al
S : numero di pile di contenitori nella larghezza B, livello “i”,
CFA : fattore di combinazione, da assumere uguale a:
T : numero di strati di contenitori nella stiva del • CFA = 0,7 per la condizione di carico “c”
carico in mezzeria nave (esclusi, quindi, i con- • CFA = 1,0 per la condizione di carico “d”
tenitori trasportati sul ponte o sulle coperture
aX1, aZ1 : accelerazioni, in m/s2, calcolate nel baricentro
delle boccaporte).
del contenitore per condizioni di nave diritta e
Se il valore del momento torcente MSW,T ottenuto dalla pre- definite in Parte B, Cap 5, Sez 3, [3.4],
cedente formula è maggiore di 49000 kN.m, la Società può aY2, aZ2 : accelerazioni, in m/s2, calcolate nel baricentro
richiedere che tale momento torcente sia calcolato dal Pro- del contenitore per condizioni di nave inclinata
gettista mediante analisi più precise. e definite in Parte B, Cap 5, Sez 3, [3.4]

Figura 7 : Livelli di contenitori in una pila


Tabella 1 : Fattore di distributione FT
Rizzaggio
al livello N
Posizione della sezione tra-
Fattore di distribuzione FT
sversale della nave Contenitore
al livello N
0 ≤ x < 0,5L x/L
0,5L ≤ x ≤ L (1- x / L)

Rizzaggio
4.2 Forze agenti sui contenitori al livello i
Contenitore
4.2.1 Forze in acqua tranquilla e d’inerzia agenti su
un contenitore al livello i

Le forze in acqua tranquilla e d’inerzia agenti su un conte- Rizzaggio


nitore situato al livello “i”, come specificato in Fig 7, al livello i - 1
devono essere calcolate sulla base delle forze specificate, in
kN, in Tab 2.
Rizzaggio
Quando sono sistemati contenitori vuoti sulla sommità al livello 2
della pila, le pressioni e le forze interne devono essere cal- Contenitore
colate considerando la massa dei contenitori vuoti uguale al livello 2
a:
Rizzaggio
• 0,14 volte la massa di un contenitore pieno, in caso di al livello1
contenitori in acciaio,
Contenitore
• 0,08 volte la massa di un contenitore pieno, in caso di al livello 1
contenitori in alluminio,

Regolamenti RINA 2008 37


Parte E, Cap 2, Sez 2

4.2.2 Forze del vento agenti su un contenitore conto del numero di pile al livello considerato (vedere
Le forze dovute all’effetto del vento, agenti su un conteni- esempio in Fig 8).
tore stivato sul ponte al livello “i” della pila, devono essere
ottenute, in kN, dalle seguenti fomule: Figura 8 : Distribuzione delle forze del vento nel caso
• in direzione x: di pile aventi altezze diverse
Fx,wind,i = 1,2hCbC
Fy, wind distribuita su 3 pile
• in direzione y:
Fy,wind,i = 1,2 hClC Fy, wind distribuita su 4 pile

dove: Fy, wind distribuita su 5 pile


hC : altezza, in m, di un contenitore,
l C, bC : dimensioni, in m, della pila di conteni- Fy, wind distribuita su 5 pile
tori,rispettivamente nelle direzioni longitudi-
nale e trasversale della nave.
Tali forze agiscono solamente sulla pila esposta all’azione
del vento. Nel caso di M pile, affiancate e collegate tra loro, 4.2.3 Pile di contenitori
aventi la stessa altezza, le forze del vento devono essere Le forze in acqua tranquilla, d’inerzia e del vento, da consi-
distribuite sulle M pile. derarsi agenti nel baricentro di una pila di contenitori, e
In caso di pile, affiancate e collegate tra loro, aventi diverse quelle trasmesse agli angoli di tale pila devono essere otte-
altezze, le forze del vento devono essere distribuite tenendo nute, in kN, come specificato in Tab 3.

Tabella 3 : Pile di contenitori - Forze in acqua tranquilla, d’inerzia e del vento

Forza verticale in acqua tranquilla RS e


Forza in acqua tranquilla FS e forza d’iner-
Condizione forza d’inerzia e del vento RW, in kN,
Condizione della nave zia e del vento FW, in kN, agenti su
di carico trasmesse agli angoli di ciascuna pila di
ciascuna pila di contenitori
contenitori
Acqua tranquilla N
F
FS = ∑F S ,i R S = ----S
4
i=1

Nave diritta “a” Nessuna forza d’inerzia Nessuna forza d’inerzia


(vedere Fig 9) “b” • in direzione x
N

F W ,X = ∑ (F W ,X ,i + F X ,wind ,i )
F W, Z N C h C F W, X
i=1 R W ,1 = ---------
- + ------------------------
4 4l C
• in direzione z F W, Z N C h C F W, X
R W ,2 = ---------
- – ------------------------
4 4l C
N

F W ,Z = ∑F W ,Z ,i

i=1

Nave inclinata (angolo di “c” e “d” • in direzione y


rollio negativo) (vedere
N
Fig 10)
F W ,Y = ∑ (F W ,Y ,i + F Y ,wind ,i )
F W, Z N C h C F W, Y
i=1 R W ,1 = ---------
- + ------------------------
4 4b C
• in direzione z F W, Z N C h C F W, Y
R W ,2 = ---------
- – ------------------------
4 4b C
N

F W ,Z = ∑F W ,Z ,i

i=1

Nota 1:
N : numero di contenitori in ciascuna pila,
hC : altezza, in m, di un contenitore,
lC , b C : dimensioni, in m, della pila di contenitori, rispettivamente, nelle direzioni longitudinale e trasversale della nave.

38 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 2, Sez 2

4.2.4 Effetto delle guide cellulari 6.1.3 Gli interstizi non stagni tra i pannelli delle coperture
Quando sono sistemate guide cellulari per sostenere i con- delle boccaporte devono essere considerati come aperture
tenitori entro le stive, i valori di RW,1 e RW,2 calcolati in non dotate di chiusura ai fini dei calcoli di stabilità allo
accordo con [4.2.3] per condizioni di nave inclinata pos- stato integro e in allagamento.
sono essere assunti non maggiori di (FW,Z / 4 + 160), a con- Le dimensioni dei suddetti interstizi devono essere il più
dizione che la sistemazione delle guide e delle travi possibile contenute, in rapporto alla quantità d’acqua che si
trasversali, in accordo con [7.2], garantiscano il bloccaggio prevede possa entrare nelle stive e alla capacità
degli angoli dei contenitori. dell’impianto di sentina, nonché alla capacità e all’effi-
Altre sistemazioni possono essere accettate, a giudizio della cienza operativa del sistema di protezione anti-incendio. In
Società. generale, comunque, tali interstizi devono essere minori di
50 mm.
5 Dimensionamenti dello scafo
Figura 9 : Forze d’inerzia e del vento - Condizioni di
nave diritta
5.1 Fasciame

5.1.1 Spessore del corso di fasciame sotto la cinta


Lo spessore del corso di fasciame sotto la cinta non può
essere minore di 0,7 volte quello della cinta stessa.

5.1.2 Spessore del corso di fasciame sotto il corso


superiore delle travi scatolari longitudinali
resistenti a torsione
Lo spessore del corso di fasciame sotto il corso superiore
delle travi scatolari longitudinali resistenti a torsione non
può essere minore di 0,7 volte quello del suddetto corso
superiore.

5.2 Travi rinforzate

5.2.1 I dimensionamenti delle travi rinforzate di navi di


lunghezza superiore a 150 m devono essere analizzati in
accordo con Parte B, Cap 7, App 3, come ritenuto necessa-
rio dalla Società nei singoli casi.

Figura 10 : Forze d’inerzia e del vento - Condizioni di


6 Altre strutture nave inclinata

6.1 Coperture non stagne delle boccaporte


sul ponte delle sovrastrutture

6.1.1 Coperture non stagne possono essere sistemate sulle


boccaporte dei ponti esposti che si trovano almeno due
altezze standard di sovrastruttura al di sopra del ponte di
bordo libero assunto in modo tale che a partire da esso
possa essere calcolato un bordo libero risultante in un
immersione non minore di quella corrispondente al bordo
libero assegnato. Se una boccaporta è situata interamente o
in parte a proravia di 0,25L dalla perpendicolare avanti, la
boccaporta può essere dotata di coperture non stagne se
appartiene a un ponte esposto che si trova almeno tre
altezze standard di sovrastruttura al di sopra del ponte di
bordo libero reale o assunto.
Il ponte di bordo libero assunto è utilizzato soltanto allo
scopo di misurare l’altezza del ponte al quale appartiene la
boccaporta e può essere un ponte reale o un ponte virtuale;
in quest’ultimo caso, tale ponte non può essere utilizzato
per l’assegnazione del bordo libero. 6.1.4 Sistemi di scolo a labirinto, ghiotte o equivalenti
devono essere realizzati in prossimità dei margini dei pan-
6.1.2 L’altezza delle mastre delle boccaporte deve essere nelli delle coperture in corrispondenza degli interstizi non
non minore di 600 mm. stagni, in modo tale da minimizzare la quantità d’acqua

Regolamenti RINA 2008 39


Parte E, Cap 2, Sez 2

che può entrare nelle stive dei contenitori scorrendo sulla relativi supporti deve essere approvato e verificato sulla
superificie superiore dei pannelli stessi. base dei criteri di cui in [7.2] e [7.3].

6.1.5 I dimensionamenti dei pannelli delle coperture e 7.2 Sistemazione delle guide cellulari fisse
delle sistemazioni di fissaggio alle strutture di supporto e
alle mastre devono essere equivalenti a quelli richiesti per 7.2.1 Le guide verticali sono, in generale, costituite da
le coperture stagne e devono essere ottenuti in accordo con angolari a lati uguali, aventi spessore non minore di 12 mm,
le prescrizioni applicabili in Parte B, Cap 9, Sez 7. estese per una altezza sufficiente a fornire un appoggio
continuo ai contenitori.
7 Guide cellulari fisse 7.2.2 Le guide devono essere collegate fra loro e alle strut-
ture di supporto dello scafo per mezzo di travi trasversali e
7.1 Generalità longitudinali che ne impediscano la deformazione sotto
l’azione delle forze trasmesse dai contenitori.
7.1.1 I contenitori possono essere sistemati entro guide In generale, l’intervallo tra le travi trasversali di collega-
cellulari fisse, permanentemente collegate alle strutture mento delle guide deve essere non maggiore di 5 m e la
dello scafo mediante saldatura, che impediscono lo sposta- loro posizione deve coincidere per quanto possibile con
mento e il ribaltamento dei contenitori stessi (vedere quella dei blocchi d’angolo dei contenitori (vedere Fig 12).
Fig 11). Le travi trasversali devono essere vincolate logitudinal-
mente in uno o più punti, in modo che la loro deforma-
7.1.2 Quando i contenitori sono tenuti in posizione da zione elastica dovuta all’azione della spinta longitudinale
guide cellulari fisse, il dimensionamento di tali guide e dei dei contenitori, sia, in ogni punto, non maggiore di 20 mm.

Figura 11 : Contenitori sistemati entro guide cellulari fisse

40 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 2, Sez 2

Figura 12 : Struttura tipica di guide cellulari 7.2.4 L’estremità superiore delle guide deve essere munita
di un dispositivo atto a facilitare l’entrata del contenitore.
Guide cellulari Tale dispositivo deve essere di costruzione robusta per resi-
stere agli urti e agli sfregamenti.

7.3 Criteri di resistenza


Massimo 5 m

Squadre 7.3.1 Le tensioni locali agenti negli elementi delle guide


Travi cellulari, delle travi trasversali e longitudinali e dei collega-
trasversali menti con le strutture dello scafo devono essere minori dei
A A seguenti valori:
• tensione normale: 150/k N/mm2,
• tensione tangenziale: 100/k N/mm2,
• tensione equivalente di von Mises: 175/k N/mm2,
dove k è il coefficiente dipendente dal materiale, definito in
Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3].

8 Costruzione e prove
Sezione A -A

8.1 Dettagli strutturali speciali


7.2.3 Nella sistemazione dei contenitori all’interno delle
guide, il gioco tra il contenitore e la guida deve essere non 8.1.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
maggiore di 25 mm in senso trasversale e di 38 mm in Cap 12, Sez 2, [2.7] specifiche per le navi con notazione di
senso longitudinale. servizio container ship.

Regolamenti RINA 2008 41


Parte E, Cap 2, Sez 3

SEZIONE 3 MACCHINARI

1 Navi portacontenitori con stive


senza boccaporte

1.1
1.1.1 (1/1/2007)
L’impianto di sentina delle navi portacontenitori con stive
prive di boccaporte deve soddisfare le prescrizioni relative
contenute nella pubblicazione IMO MSC/Circ.608/rev.1
“Interim guidelines for open top container ships”.

42 Regolamenti RINA 2008


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 3

NAVI PER TRASPORTO DI BESTIAME VIVO

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 3 MACCHINARI ED IMPIANTI RELATIVI AGLI SPAZI PER IL


TRASPORTO DEL BESTIAME

Regolamenti RINA 2008 43


Parte E, Cap 3, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità
Tabella 1 (1/1/2007)

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio livestock carrier, come defi- Sistemazione generale della nave (1)
nita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.2.6] può essere assegnata Scafo e stabilità Sez 2
alle navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capi-
tolo. Macchinari e impianti relativi agli Sez 3
spazi per il trasporto di bestiame
1.1.2 Le navi che sono oggetto del presente Capitolo vivo
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C
Impianti elettrici (1)
e D, per quanto applicabile, nonché le ulteriori prescrizioni
del presente Capitolo che sono specifiche per navi per il tra- Automazione (1)
sporto di bestiame vivo.
Protezione antincendio, rivelazione (1)
ed estinzione incendi
1.2 Tabella riassuntiva
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che che per navi per il trasporto di bestiame vivo
contengono prescrizioni specifiche per navi per il trasporto
di bestiame vivo.

Regolamenti RINA 2008 45


Parte E, Cap 3, Sez 2

SEZIONE 2 SCAFO E STABILITÀ

1 Sistemazioni generali 1.3 Mezzi di sfuggita e di accesso

1.3.1 Generalità
1.1 Sistemazione del bestiame
Devono essere sistemati almeno due mezzi di sfuggita per
1.1.1 Il bestiame deve essere trasportato chiuso entro le persone da ogni locale in cui il bestiame è trasportato,
recinti, di dimensioni adeguate al tipo di bestiame. In gene- distanti tra loro e che conducano a un ponte scoperto.
rale, la larghezza e la lunghezza dei recinti non possono
Gli accessi ai locali per il bestiame devono essere sicuri per
essere maggiori rispettivamente di 4,5 m e 9 m.
le persone. Se sono combinati con rampe utilizzate per spo-
Il bestiame non può essere trasportato sulle coperture delle stare il bestiame tra i vari ponti, gli accessi per le persone
boccaporte a meno che queste ultime non siano efficace- devono essere separati da quelli per il bestiame per mezzo
mente protette. di recinzioni protettive.

1.3.2 Sistemazioni di chiusura


1.2 Sistemazione dei compartimenti desti-
nati al trasporto del bestiame Recinti, stalle e analoghe sistemazioni devono essere prov-
viste di un mezzo di accesso per le persone dotato di siste-
1.2.1 Generalità mazioni di chiusura la cui resistenza strutturale deve essere
considerata dalla Società nei singoli casi.
Le prescrizioni del presente sottoarticolo si applicano alla
sistemazione dei compartimenti destinati al trasporto del 1.3.3 Larghezza delle vie di passaggio
bestiame. Quando ritenuto necessario dalla Società, tali
compartimenti possono dover essere adattati o integrati in Se, ai fini di una corretta e sicura condotta della nave, è
funzione del tipo di animali di cui si prevede il trasporto. richiesto il passaggio tra i fianchi della nave e recinti, stalle
o analoghe sistemazioni, la larghezza di tale passaggio
1.2.2 Protezione del bestiame deve essere non minore di 550 mm, misurata al netto tra le
ringhiere o i parapetti della nave e le ringhiere o contenitori
Devono essere adottate sistemazioni che proteggano il dei recinti, delle stalle o delle analoghe sistemazioni.
bestiame da ferite, sofferenze evitabili ed esposizione alle
intemperie, al mare o a parti dello scafo a elevata tempera-
tura. 2 Stabilità
1.2.3 Sistemazione del bestiame
2.1 Stabilità allo stato integro
Il bestiame non può essere né trasportato, né caricato per il
trasporto, in zone della nave in cui il bestiame stesso, le 2.1.1 Generalità
relative attrezzature e le sistemazioni per il trasporto pos-
sano: La stabilità per le condizioni di caricazione definite nel
manuale di stabilità e assetto deve soddisfare le prescrizioni
• ostruire l’accesso ai locali di alloggio o di lavoro neces- in Parte B, Cap 3, Sez 2.
sari per il sicuro funzionamento della nave o la sfuggita
dalle stive o dai locali sottostanti, 2.1.2 Criteri addizionali
• interferire con le sistemazioni di salvataggio o di prote- Nel caso in cui si applichino Norme nazionali o internazio-
zione anti-incendio, nali, la Società può applicare le Norme dello Stato in cui la
• interferire con le apparecchiature di sondaggio delle nave è registrata o in cui effettua servizio.
cisterne o di pompaggio dalle sentine,
• interferire con la movimentazione dei mezzi di chiu- 3 Robustezza della trave nave
sura,
• limitare la funzionalità della aperture per lo scarico di 3.1 Applicabilità
grandi masse,
3.1.1 In generale, i ponti e i copertini situati al di sopra del
• interferire con l’illuminazione o la ventilazione di altre
ponte di resistenza e utilizzati per il trasporto del bestiame
parti della nave,
non possono essere tenuti in conto nel calcolo del modulo
• interferire con la corretta condotta della nave. di resistenza della trave nave.

46 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 3, Sez 2

4 Dimensionamenti dello scafo stoccaggio e la distribuzione del bestiame sui ponti o sui
copertini della nave, non sono oggetto di classe.
Nonostante ciò, quando la sicurezza della nave può essere
4.1 Dimensionamenti del fasciame, dei rin-
compromessa da un’eventuale cedimento strutturale dei
forzi ordinari e delle travi rinforzate suddetti elmenti, questi ultimi devono essere verificati in
accordo coi criteri in Parte B, Capitolo 7 o Parte B,
4.1.1 Elementi strutturali rimovibili o rientranti al di Capitolo 8, come applicabili. In tal caso, i dimensionamenti
sopra del ponte di resistenza
delle barriere che circondano ogni recinto devono tener
In generale, gli elementi strutturali rimovibili o rientranti conto dei carichi applicati dal bestiame a causa dei moti di
situati al di sopra del ponte di resistenza, e utilizzati per lo rollio e di beccheggio della nave.

Regolamenti RINA 2008 47


Parte E, Cap 3, Sez 3

SEZIONE 3 MACCHINARI ED IMPIANTI RELATIVI AGLI SPAZI


PER IL TRASPORTO DEL BESTIAME

1 Generalità 2.2.2 Portata dell’impianto di ventilazione


meccanica
La portata dell’impianto di ventilazione meccanica non
1.1 Applicabilità deve essere inferiore a:
1.1.1 Le prescrizioni della presente Sezione si applicano • 20 ricambi d’aria all’ora per gli spazi chiusi,
agli impianti delle navi con notazione di servizio livestock • 15 ricambi d’aria all’ora per ciascuno spazio parzial-
carrier in relazione alla: mente chiuso,
• fornitura alimenti, acqua ed aria al bestiame, in base al volume lordo dello spazio, avendo dedotto, se
• pulizia degli spazi occupati dal bestiame, applicabile, il volume di ogni cassa o condotta in quello
spazio.
• drenaggio dei rifiuti organici prodotti dal bestiame.
Nota 1: Qualora l’altezza netta dello spazio sia inferiore a 2,30 m,
la Società può richiedere un numero più alto di ricambi d’aria, con
1.2 Documenti da inviare un massimo di:
• 30 ricambi all’ora per gli spazi chiusi,
1.2.1 Devono essere inviati all’approvazione i documenti • 22,5 ricambi all’ora per gli spazi parzialmente chiusi.
elencati nella Tab 1.
2.2.3 Ventilatori
2 Progetto degli impianti a) I circuiti di ventilazione devono essere alimentati da
almeno due ventilatori indipendenti, ciascuno dei quali
con una portata tale da mantenere la ventilazione nor-
2.1 Generalità male di tutti gli spazi con un ventilatore non funzio-
nante.
2.1.1 Gli impianti di tubolature coperti dalla presente
Sezione devono essere progettati, costruiti e provati in b) I ventilatori azionati da motori elettrici devono essere
accordo con le prescrizioni applicabili in Parte C, Cap 1, considerati ausiliari essenziali. La loro alimentazione
Sez 10. elettrica deve essere in accordo con le prescrizioni in
Parte C, Cap 2, Sez 3.
2.2 Impianto di ventilazione
2.3 Impianti per il mangime e l’acqua dolce
2.2.1 Generalità
2.3.1 Generalità
Deve essere previsto un impianto di ventilazione mecca-
a) Gli spazi utilizzati per il bestiame devono avere conte-
nica per gli spazi seguenti contenenti bestiame:
nitori per nutrire ed abbeverare gli animali.
• spazi chiusi, b) La capacità di ciascun contenitore deve essere non infe-
• spazi parzialmente chiusi muniti di recinti che si esten- riore al 33% del consumo giornaliero degli animali da
dono per più di un livello di ponti con una larghezza esso serviti, a meno che non vi sia un impianto d’ali-
maggiore di 20 m. mentazione automatico.

Tabella 1 : Documenti da inviare

No. Descrizione del documento (1)


1 Schema dell’impianto di ventilazione con indicazione del volume lordo degli spazi chiusi
2 Schema degli impianti per l’immagazzinamento e la distribuzione del mangime e dell’acqua
3 Schema dell’impianto dell’acqua per la pulizia
4 Schema dell’impianto di drenaggio
(1) Gli schemi devono comprendere, se applicabile:
• gli impianti di comando e controllo (locali e a distanza) e gli impianti d’automazione,
• le istruzioni per il funzionamento e la manutenzione dell’impianto in questione (per informazione).

48 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 3, Sez 3

2.3.2 Impianto d’acqua dolce b) L’impianto di drenaggio che serve gli spazi utilizzati per
a) L’impianto d’acqua dolce per gli spazi del bestiame il trasporto del bestiame deve essere indipendente da
deve essere totalmente indipendente dall’impianto ogni altro impianto di tubolature che serva altre parti
d’acqua dolce che serve i locali dell’equipaggio. della nave ed in particolare l’impianto di sentina.
b) Tutti gli spazi per il bestiame devono essere provvisti di 2.5.2 Materiali
sistema di distribuzione dell’acqua dolce. I tubi e gli altri componenti dell’impianto di drenaggio
c) L’impianto d’acqua dolce deve comprendere almeno: devono essere di materiali resistenti alla corrosione che
• una pompa principale di alimentazione, di capacità potrebbe essere provocata dalle sostanze scaricate.
sufficiente a fornire acqua dolce con continuità al
bestiame, 2.5.3 Tubi di drenaggio e di scarico
• una pompa di riserva avente almeno la stessa por- a) Gli scarichi dagli spazi utilizzati per il trasporto del
tata. bestiame sono soggetti alle prescrizioni in Parte C,
Cap 1, Sez 10, [8].
Nota 1: Quando l’impianto di alimentazione dell’acqua non è
automatico, la pompa di riserva può essere sostituita con una b) I canali di drenaggio e le parti superiori dei tubi di dre-
pompa portatile che possa essere collegata rapidamente ad naggio devono essere coperti da una grata, quando
almeno una cisterna di acqua dolce. necessario.
d) Qualora la mandata d’acqua sia automatica, gli abbeve- c) I tubi di drenaggio dagli spazi utilizzati per il trasporto
ratoi devono essere forniti di: del bestiame devono scaricare entro casse di raccolta,
• mezzi per il controllo automatico del livello pozzetti o fuori bordo.
dell’acqua, Nota 1: Gli scarichi fuori bordo sono soggetti alle prescrizioni della
• dispositivi che impediscano il ritorno dell’acqua MARPOL Annex IV - “Regulations for the Prevention of Pollu-
dagli abbeveratoi nei depositi dell’acqua dolce. tion by Sewage”. Vedere anche Parte F, Cap 7, Sez 1.
d) Devono essere previsti mezzi per arrestare lo scarico
2.4 Impianto di lavaggio fuori bordo quando la nave è in porto.

2.4.1 Deve essere previsto un impianto di lavaggio ad 2.5.4 Casse di raccolta


acqua munito dei collegamenti appropriati per lavare gli a) Le casse di raccolta devono essere munite di mezzi per
spazi occupati dal bestiame. indicare visivamente la quantità del loro contenuto.
b) Le casse e i pozzetti di drenaggio devono essere acces-
2.5 Impianto di drenaggio sibili dal di fuori dei recinti degli animali per ispezione
e pulizia.
2.5.1 Generalità
a) Ogni spazio utilizzato per il trasporto del bestiame deve 2.5.5 Pompe ed eiettori
essere munito di un tubo o canale di scolo di dimen- Le pompe e gli eiettori che servono le casse o i pozzetti di
sioni sufficienti per drenare i rifiuti organici e gli scari- raccolta devono avere la capacità di convogliare sostanze
chi di lavaggio. semisolide.

Regolamenti RINA 2008 49


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 4

NAVI PORTARINFUSA

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 4 MACCHINARI

APPENDICE 1 CRITERI DI STABILITÀ ALLO STATO INTEGRO PER CARICAZIONE


DI GRANAGLIE

Regolamenti RINA 2008 51


Parte E, Cap 4, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità Tabella 1 (1/4/2006)

Oggetto Riferimento
1.1 Applicabilità
Sistemazione generale della nave Sez 2
1.1.1 (1/4/2006)
La notazione di servizio bulk carrier ESP, come definita in Scafo e stabilità Sez 3
Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.3.2] può essere assegnata alle navi
Macchinari Sez 4
che soddisfano le prescrizioni del presente Capitolo.
1.1.2 (1/4/2006) Impianti elettrici (1)
Le navi che sono oggetto del presente Capitolo devono sod- Automazione (1)
disfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C, D e le
Protezione antincendio, rivelazione (1)
"Norme comuni per le strutture delle navi portarinfusa"
ed estinzione incendi
(Common Structural Rules for Bulk Carriers), per quanto
applicabile, nonché le prescrizioni del presente Capitolo Stabilità allo stato integro per il tra- App 1
che sono specifiche per navi da carico di tipo portarinfusa sporto di grano
(bulk carriers).
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
che per navi da carico con notazione bulk carrier ESP.
1.2 Tabella riassuntiva
1.2.1 (1/4/2006)
La Tab 1 indica, per pronto riferimento, le Sezioni del pre- Tabella 2 (1/4/2006)
sente Capitolo che contengono prescrizioni specifiche per
Oggetto Riferimento
le navi da carico con notazione di servizio bulk carrier ESP.
1.2.2 (1/4/2006) Sistemazione generale della nave (1)
La Tab 2 indica, per pronto riferimento, le Sezioni del pre- Scafo (1)
sente Capitolo che contengono prescrizioni specifiche per
le navi da carico con notazione di servizio bulk carrier ESP Stabilità Sez 3, [2]
CSR. Macchinari Sez 4
Impianti elettrici (1)
Automazione (1)
Protezione antincendio, rivelazione (1)
ed estinzione incendi
Stabilità allo stato integro per il tra- App 1
sporto di grano
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
che per navi da carico con notazione bulk carrier ESP
CSR.

Regolamenti RINA 2008 53


Parte E, Cap 4, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità Comunque, essi devono essere evitati nelle zone dove


potrebbero verificarsi alte sollecitazioni di taglio.

1.1 Applicabilità
2.2 Sistemazione degli accessi alle stive del
1.1.1 (1/4/2006) carico
Le prescrizioni di questa Sezione si applicano alle navi con
notazione di servizio bulk carrier ESP. Sezioni maestre tipi- 2.2.1 Mezzi d’accesso
che sono illustrate in Fig 1. Per quanto praticabile, mezzi d’accesso permanenti o
mobili e conservati a bordo devono essere previsti per assi-
Ai fini di questo Capitolo per nave portarinfusa a scafo non
curare un’adeguata sorveglianza e manutenzione delle stive
a doppio fasciame si intende una nave portarinfusa nella
del carico e, in particolare, della parte inferiore delle
quale una o più stive del carico sono delimitate solo dal
costole del fianco nelle stive del carico.
fasciame del fianco o da due delimitazioni stagne all'acqua,
una delle quali è il fasciame del fianco, che distano meno
2.2.2 Boccaportelli d’accesso a grandi stive del
di 1000 mm in almeno una posizione. La distanza tra le
carico
due delimitazioni stagne all'acqua deve essere misurata
perpendicolarmente al fasciame del fianco. Se sono usati boccaportelli separati come accesso alle scale,
come richiesto in [2.2.3], ciascun boccaportello deve avere
L'applicabilità di queste prescrizioni ad altri tipi di nave una luce libera di almeno 600mm x 600mm.
verrà considerata nei singoli casi dalla Società.
Quando l’accesso ad una stiva del carico è attraverso la
boccaporta di carico, l’estremità superiore della scala deve
Figura 1 : Navi portarinfusa
essere sistemata il più vicino possibile alla mastra della boc-
Struttura del fianco a singolo e doppio fasciame
caporta.
Gli accessi e le scale devono essere sistemati in modo tale
che il personale equipaggiato con autorespiratori possa
facilmente entrare nella ed uscire dalla stiva del carico.
Le mastre di boccaportelli aventi un’altezza maggiore di
900 mm devono avere gradini all’esterno in congiunzione
con la scala di stiva.

2.2.3 Scale entro grandi stive del carico


Ciascuna stiva del carico deve essere provvista di almeno
due scale distanziate longitudinalmente il massimo possi-
2 Sistemazioni generali bile. Tali scale devono possibilmente essere disposte diago-
nalmente, cioè una scala vicino alla paratia prodiera a
2.1 Sistemazione degli accessi al doppio sinistra nave, l’altra vicino alla paratia poppiera a dritta,
fondo e alle gallerie tubi rispetto al piano di simmetria della nave.
Le scale devono essere progettate e sistemate in modo tale
2.1.1 Mezzi d’accesso da minimizzare il rischio di danni da parte delle attrezzature
Devono essere previsti adeguati mezzi d’accesso al doppio di manovra del carico.
fondo e alla galleria tubi. Possono essere consentite scale verticali purché siano siste-
mate una sopra l’altra in linea con altre scale alle quali esse
2.1.2 Passi d’uomo sul cielo del doppio fondo, nei formano accesso e siano previste posizioni di sosta ad inter-
madieri e nei paramezzali valli non superiori a 9 metri.
I passi d’uomo tagliati sul cielo del doppio fondo devono Gallerie attraversanti le stive del carico devono essere
distare dal cassonetto inferiore della paratia trasversale, o dotate di scale oppure di gradini a ciascuna estremità della
dalla paratia in assenza di cassonetto, non meno di un stiva cosicchè il personale possa scavalcare tali gallerie.
intervallo fra i madieri.
Quando fosse necessario lavorare entro una stiva del carico
Il posizionamento e le dimensioni dei passi d’uomo nei in preparazione della caricazione, devono essere prese in
madieri e paramezzali devono essere determinati in modo considerazione sistemazioni atte ad un maneggio in sicu-
da facilitare l’accesso al doppio fondo e la sua ventilazione. rezza di ponteggi e piattaforme mobili.

54 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

Simboli
D1 : Distanza, in m, dalla linea di costruzione al 1 Generalità
ponte di bordo libero in corrispondenza della
murata, in mezzeria nave (vedere Fig 12)
1.1 Applicabilità
hDB : Altezza, in m, del doppio fondo
1.1.1 (1/4/2006)
hLS : Altezza media, in m, del cassonetto inferiore, Le prescrizioni di questa Sezione si applicano alle navi con
misurata dal cielo del doppio fondo la notazione di servizio bulk carrier ESP.
k : Coefficiente dipendente dal materiale definito 1.1.2 (1/4/2006)
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3]
Le navi con la notazione di servizio bulk carrier ESP CSR
tC : Sovraspessore di corrosione in mm, definito in devono soddisfare le prescrizioni indicate in [2.1] e [2.2].
Parte B, Cap 4, Sez 2, Tab 2
l : Campata, in m, delle costole, vedere [3.2.3] 1.2 Manuale di caricazione e strumento per
d : Altezza, in mm, dell’anima delle costole, il controllo della caricazione
vedere [3.2.3]
lC : Campata, in m, delle corrugazioni delle paratie 1.2.1 Le navi con notazione di servizio bulk carrier ESP di
trasversali stagne corrugate verticalmente, lunghezza maggiore di o uguale a 150 m devono soddisfare
vedere [3.5.2] le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 11, Sez 2.
sC : Intervallo delle corrugazioni, in m, vedere Fig 4
2 Stabilità
ReH : Tensione minima di snervamento del materiale,
in N/mm2, definita in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2]
2.1 Definizioni
E : Modulo di Young, in N/mm2, da assumere
uguale a: 2.1.1 Granaglie
• E = 2,06.105 N/mm2 per gli acciai in genere Il termine granaglie comprende frumento, mais (grano-
• E = 1,95.105 N/mm2 per gli acciai inossida- turco), avena, segala, orzo, riso, legumi, sementi e forme
bili lavorate di ciò, il cui comportamento è simile a quello del
grano al suo stato naturale.
ρB : Densità, in t/m3, del carico secco alla rinfusa;
devono essere assunti, in generale, i seguenti 2.1.2 Compartimenti pieni stivati
valori: Il termine compartimento pieno stivato si riferisce ad ogni
• ρΒ = 3,0 t/m3 per il minerale di ferro spazio per il carico nel quale, a caricazione e stivaggio ulti-
• ρΒ = 1,3 t/m3 per il cemento mati in accordo all’ App 1, le granaglie alla rinfusa sono al
loro più alto livello possibile.
ϕ : Angolo di natural declivio, in gradi, del carico
secco alla rinfusa; in assenza di più precise 2.1.3 Compartimenti pieni non stivati
valutazioni si possono assumere i seguenti Il termine compartimento pieno non stivato si riferisce ad
valori: uno spazio del carico che è pieno al massimo livello possi-
• ϕ = 30° in generale bile in corrispondenza dell’apertura della boccaporta, ma
• ϕ = 35° per il minerale di ferro che non è stato stivato al di là della periferia dell’apertura
della boccaporta.
• ϕ = 25° per il cemento
ρ : Densità dell’acqua di mare, t/m3 2.1.4 Compartimenti riempiti parzialmente
hF, zF : Battente di allagamento e sua distanza dalla Il termine compartimento riempito parzialmente si riferisce
linea di costruzione, in m, definiti in [4.6.3] per ad ogni spazio per il carico dove le granaglie alla rinfusa
le paratie trasversali e in [4.7.3] per il doppio non sono state caricate come prescritto in [2.1.2] o [2.1.3].
fondo
2.1.5 Fattore di stivaggio
hB, zB : Altezza della superficie di compenso del carico Il termine fattore di stivaggio, allo scopo di calcolare il
secco alla rinfusa e sua distanza dalla linea di momento inclinante delle granaglie dovuto allo sposta-
costruzione, in m, definite in [4.6.4] per le para- mento delle stesse, indica il volume per unità di peso del
tie trasversali e in [7.2.6] per il doppio fondo carico come indicato dai servizi di carico, cioè non viene
g : Accelerazione di gravità, in m/s2, da assumere dato credito allo spazio perso quando lo spazio del carico è
uguale a 9,81 m/s2. riempito nominalmente.

Regolamenti RINA 2008 55


Parte E, Cap 4, Sez 3

2.1.6 Compartimenti specialmente idonei inglese né francese, il testo deve comprendere una tradu-
Il termine compartimento specialmente idoneo si riferisce zione in una di queste lingue.
ad uno spazio per il carico avente almeno due divisioni lon-
gitudinali verticali o inclinate, stagne alle granaglie che coin- 2.2.3 Criteri di stabilità allo stato integro per
caricazione di granaglie
cidono con le anguille ai lati delle boccaporte oppure sono
posizionate in modo tale da limitare l’effetto di qualunque Le caratteristiche di stabilità allo stato integro di qualunque
spostamento trasversale delle granaglie stesse. Se inclinate, nave trasportante granaglie alla rinfusa devono essere dimo-
le divisioni devono avere un’inclinazione non inferiore a 30° strate soddisfacenti, per tutta la durata del viaggio, ad
sull’orizzontale. almeno i seguenti criteri dopo aver tenuto conto, nella
maniera descritta in App 1 e nella Fig 1, dei momenti sban-
danti dovuti allo spostamento delle granaglie:
2.2 Stabilità allo stato integro
• l’angolo di sbandamento dovuto allo spostamento delle
2.2.1 Generalità granaglie non deve risultare maggiore di 12° ovvero
La stabilità della nave per le condizioni di carico in Parte B, dell’angolo al quale si verifica l’immersione del ponte a
Cap 3, App 2, [1.2.5] deve soddisfare le prescrizioni della murata, se minore;
Parte B, Cap 3, Sez 2. In aggiunta, devono essere soddisfatte • nel diagramma di stabilità statica, l’area netta o residua
le prescrizioni di cui in [2.2.2] e [2.2.3]. fra la curva dei bracci sbandanti e la curva dei bracci
raddrizzanti fino all’angolo di sbandamento corrispon-
2.2.2 Libretto di stabilità per caricazione di dente alla massima differenza fra le ordinate delle due
granaglie
curve, ovvero 40° o l’angolo di allagamento, scegliendo
Devono essere disponibili a bordo informazioni, sotto forma il valore minore, deve risultare in tutte le condizioni di
di fascicolo stampato, che permettano al Comandante di carico non inferiore a 0,075 m.rad;
assicurarsi che la nave soddisfi alle norme di stabilità indi-
• l’altezza metacentrica trasversale iniziale, corretta per
cate nei Regolamenti, in caso di caricazioni di granaglie alla
l’effetto degli specchi liberi dei liquidi nelle casse
rinfusa. Tale fascicolo è comunemente denominato Libretto
cisterne, come specificato nella Parte B, Cap 3, Sez 2,
di stabilità per caricazione di granaglie e deve contenere le
[4], non deve risultare inferiore a 0,30 m.
seguenti informazioni:
• caratteristiche principali della nave; A caricazione ultimata, il Comandante deve assicurarsi che
la nave sia diritta prima di uscire in mare.
• dislocamento della nave vacante e l’ordinata del centro
di gravità (KG) della nave vacante rispetto alla L.C;
• tabella delle correzioni per gli specchi liberi dei liquidi;
3 Criteri di progetto delle strutture
• capacità e centri di gravità;
3.1 Strutture del doppio fondo
• curva o tabella degli angoli di allagamento, se minori di
40°, per tutti i dislocamenti ammissibili; 3.1.1 Doppio fondo a struttura longitudinale
• curve o tabelle delle carene diritte adeguate al campo Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m, il doppio
d’immersioni operative; fondo e la paratia inclinata delle casse laterali basse devono
• curve delle carene inclinate trasversalmente, sufficienti essere a struttura longitudinale.
per gli scopi relativi ai requisiti in [2.2.3] e comprendenti L’intervallo tra i paramezzali deve essere non maggiore di 4
le curve a 12° e 40°; volte quello dei rinforzi ordinari del fondo o del cielo del
• curve o tabelle dei volumi, ordinate dei centri di volume doppio fondo e l’intervallo dei madieri deve essere non
e momenti sbandanti volumetrici assunti per ogni stiva, maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura.
completamente o parzialmente piene, oppure ogni
Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi
combinazione di ciò, incluso l’effetto di divisioni tempo-
dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut-
ranee;
ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo
• tabelle o curve dei massimi momenti sbandanti ammissi- con Parte B, Cap 7, App 1.
bili per vari dislocamenti e varie ordinate del centro di
gravità che permettano al Comandante di dimostrare la 3.1.2 Doppio fondo a struttura longitudinale
conformità con le prescrizioni specificate in [2.2.3]; Il doppio fondo e la paratia inclinata delle casse laterali
• istruzioni per la caricazione in forma di note riassumenti basse possono essere a struttura trasversale nella navi di
le prescrizioni del presente Regolamento; lunghezza minore di o uguale a 120 m, quando questa
• un esempio dettagliato per guida del Comandante; soluzione è ritenuta accettabile dalla Società nei singoli
casi. In tal caso, comunque, l’intervallo dei madieri deve
• condizioni di carico tipiche di servizio, partenza e
essere non maggiore di 2 volte l’intervallo di ossatura.
arrivo, e, se necessario, le peggiori condizioni di servizio
intermedie. 3.1.3 Madieri in corrispondenza delle paratie
Si raccomanda che le condizioni di carico siano prepa- trasversali
rate per almeno tre fattori di stivaggio rappresentativi. Lo spessore e le caratteristiche del materiale dei madieri in
Il Libretto di stabilità per caricazione di granaglie può essere corrispondenza delle paratie trasversali e delle travi rinfor-
preparato nella lingua, o lingue, ufficiale(i) dell’Amministra- zate delle gallerie tubi devono essere non minori di quelle
zione del Paese emittente; se la lingua usata non è né richieste per il fasciame delle paratie o, nel caso sia previsto

56 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

un cassonetto inferiore, del fasciame laterale del casso- 3.2.5 Costole a sezione non simmetrica
netto.
Nella navi di lunghezza minore di 190 m, la sezione delle
costole in acciaio ordinario può essere non simmetrica e le
3.2 Strutture dei fianchi a singolo fasciame squadre di estremità possono essere saldate alle costole. La
3.2.1 Generalità piattabanda delle squadre deve essere smentata a entrambe
le estremità. Le squadre devono essere sagomate con “soft
I fianchi all’interno delle casse longitudinali alte e basse
toes” in modo tale da evitare punti rigidi ai piedi delle squa-
devono in generale essere a struttura longitudinale. Possono
dre stesse.
essere a struttura trasversale quando tale struttura è adottata
per il doppio fondo e il ponte, in accordo rispettivamente- Il rapporto tra l’altezza e lo spessore dell’anima deve essere
con [3.1.2] e [3.4.1] . non maggiore di 50 k0,5. La larghezza della piattabanda a
3.2.2 Intervallo delle costole (1/7/2001) sbalzo rispetto all’anima deve essere non maggiore di 10
k0,5 volte lo spessore della piattabanda stessa.
In generale, l'intervallo delle costole nelle stive del carico
delimitate solo dal fasciame del fianco deve essere non
superiore ai valori ottenuti, in m, dalle seguenti formule: 3.2.6 Squadre alle estremità inferiore e superiore
L Il modulo di resistenza di ogni squadra di estremità o che
s = 0, 6 + ---------- per L < 90 m
320 sia parte integrante della costola, calcolato, con una striscia
L 0, 25 di fasciame associato in accordo con Parte B, Cap 4, Sez 3,
s = 0, 9 + 1, 25 ⎛⎝ ----------⎞⎠ per L ≥ 90 m
100 [3.3], alle estremità della campata l (sezioni AA e BB in
Fig 1), deve essere non minore di due volte il modulo di
3.2.3 Campata delle costole e altezza dell’anima resistenza richiesto per la costola a metà campata in
La campata delle costole l e l’altezza dell’anima d devono Parte B, Cap 7, Sez 2 o Parte B, Cap 8, Sez 4, a seconda dei
essere misurate come indicato in Fig 1. casi.

Le dimensioni delle squadre alle estremità inferiore e supe-


Figura 1 : Geometria delle costole e delle squadre di
estremità riore devono essere non minori di quelle indicate in Fig 1.

Cassa 3.2.7 Squadre di collegamento entro le casse


longitudinale alta
laterali basse e alte
0,5d Z BB Sezione B -B
(in generale) Devono essere sistemate squadre di collegamento entro le
r 0,25l casse laterali basse e alte, come indicato in Fig 2, in modo
tale da garantire continuità strutturale alle estremità delle
d l costole.
0,125l Z

r Figura 2 : Collegamento con le squadre entro le


Z AA 0,25l casse laterali basse e alte
Sezione A -A

Cassa
longitudinale bassa

3.2.4 Costole a sezione simmetrica


La sezione delle costole deve essere simmetrica e integrare, "SOFT TOE"
alle estremità inferiore e superiore, squadre sagomate con
“soft toes” in modo tale da evitare punti rigidi ai piedi delle
squadre stesse.
Il rapporto tra l’altezza e lo spessore dell’anima deve essere
non maggiore di 60 k0,5. La larghezza della piattabanda a
sbalzo rispetto all’anima deve essere non maggiore di 10
k0,5 volte lo spessore della piattabanda stessa. Le estremità
della piattabanda devono essere smentate.
3.2.8 Squadre anti-instabilità
Il raccordo tra la piattabanda delle costole e quella delle
squadre deve essere circolare (non a spigolo). Il raggio di Entro la stiva più a prua, le costole a sezione non simme-
curvatura, vedere Fig 1, deve essere non minore del valore trica devono essere provviste di squadre inclinate anti-insta-
ottenuto, in mm, dalla seguente formula: bilità, posizionate ogni due costole, come indicato in Fig 3.
2
0, 4b Entro le altre stive, le costole a sezione non simmetrica
r = ---------------f
tf devono essere provviste di squadre inclinate anti-instabilità,
dove bf e tf sono, rispettivamente, la larghezza e lo spessore posizionate ogni due costole, se l’altezza d dell’anima è
della piattabanda in mm. maggiore di 600 mm o la campata l è maggiore di 6 m.

Regolamenti RINA 2008 57


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 3 : Squadre anti-instabilità 3.4.2 Zona del ponte entro la linea delle boccaporte

La zona del ponte entro la linea delle boccaporte deve in


generale essere a struttura trasversale.
Il collegamento della zona laterale del ponte di resistenza
con la zona di ponte tra le boccaporte deve essere assicu-
rato da una lamiera di spessore intermedio.

3.4.3 Collegamento tra le travi in corrispondenza


delle mastre delle boccaporte e le strutture del
ponte
Un adeguato collegamento tra le travi in corrispondenza
delle mastre delle boccaporte e le strutture del ponte deve
essere assicurato mediante la sistemazione di strutture tra-
sversali o squadre addizionali all’interno delle casse laterali
3.3 Strutture dei fianchi a doppio fasciame
alte.
3.3.1 Generalità 3.4.4 Struttura delle casse laterali alte
I fianchi all’interno delle casse laterali alte e basse devono Le strutture delle casse laterali alte devono estendersi il più
in generale essere a struttura longitudinale. Possono essere possibile all’interno della zona dell’apparato motore e
a struttura trasversale quando tale struttura è adottata per il devono essere adeguatamente rastremate.
doppio fondo e il ponte, in accordo rispettivamente con
[3.1.2] e [3.4.1] . 3.5 Paratie trasversali stagne corrugate ver-
ticalmente
3.3.2 Strutture rinforzate dei fianchi
3.5.1 Generalità (1/7/2004)
L’intervallo delle strutture rinforzate trasversali deve essere Nelle navi di lunghezza uguale o superiore a 190 m, le
non maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura. paratie trasversali stagne corrugate verticalmente devono
Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi essere dotate di un cassonetto inferiore e, in generale, di un
dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut- cassonetto superiore posto sotto il ponte della nave. Nelle
ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo navi di minori dimensioni, le corrugazioni si possono esten-
con Parte B, Cap 7, App 1. dere dal cielo del doppio fondo fino al ponte; se sistemato,
il cassonetto deve soddisfare le prescrizioni di cui da
In ogni caso, le strutture rinforzate trasversali dei fianchi [3.5.1] a [3.5.5].
devono essere allineate con quelle delle casse laterali basse L’angolo ϕ della corrugazione, indicato in Fig 4, deve
e alte. essere non minore di 55°.
Gli spessori della parte bassa delle corrugazioni considerati
3.4 Strutture del ponte nell’applicazione delle disposizioni di cui in [3.5.9] e
[7.1.3] devono essere mantenuti per una distanza dal cielo
3.4.1 Zona del ponte al di fuori della linea delle del doppio fondo (se non c’è cassonetto inferiore) o
boccaporte e lamiere inclinate delle casse dall’estremità superiore del cassonetto inferiore non minore
laterali alte di 0,15lC.
Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m, la zona del Gli spessori della parte intermedia delle corrugazioni, con-
ponte al di fuori della linea delle boccaporte e le lamiere siderati nell’applicazione delle disposizioni di cui in
inclinate delle casse laterali alte devono essere a struttura [3.5.10] e [7.1.3], devono essere mantenuti per una
longitudinale. distanza dal ponte (se non c’è cassonetto superiore) o
dall’estremità inferiore del cassonetto superiore non mag-
L’intervallo delle strutture rinforzate nelle casse laterali alte giore di 0,3lC.
deve essere non maggiore di 6 volte l’intervallo di ossatura.
Il modulo di resistenza della corrugazione, nella rimanente
Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi parte superiore della paratia, deve essere non minore del
dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut- 75% di quello richiesto per la parte intermedia, corretto
ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo eventualmente per una diversa tensione minima di snerva-
con Parte B, Cap 7, App 1. mento del materiale.

58 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 4 : Geometria delle corrugazioni La base del cassonetto basso deve essere posta in corrispon-
denza dei madieri del doppio fondo e deve avere larghezza
non inferiore a 2,5 volte l'altezza media delle corrugazioni
della paratia. All'interno del cassonetto devono essere siste-
mati diaframmi allineati con i paramezzali del doppio
fondo al fine di garantire un supporto efficace alla paratia
corrugata. Si devono evitare scarichi nelle squadre e nei
diaframmi all'unione con il fasciame costituente la parte
superiore del cassonetto. Dove le corrugazioni sono inter-
CL rotte sul cassonetto inferiore, le corrugazioni stesse e lo sci-
A volo laterale del cassonetto devono essere saldati alla
lamiera superiore del cassonetto in accordo con [11.1].
C
Il fasciame laterale del cassonetto inferiore e i sottostanti
madieri devono essere saldati al fasciame del cielo del dop-
j £ 55° tw
pio fondo in accordo con [11.1].

tF 3.5.4 Cassonetto superiore


SC
Il cassonetto superiore, se adottato, deve, in generale, avere
3.5.2 Campata delle corrugazioni altezza non minore di 2 volte e non maggiore di 3 volte
La campata lC delle corrugazioni deve essere assunta l’altezza della corrugazione. I cassonetti rettangolari
uguale alla distanza specificata in Fig 5. Ai fini della defini- devono avere, in generale, un’altezza, misurata a livello del
zione di lC, l’estremità inferiore del cassonetto superiore ponte in prossimità dell’anguilla laterale della boccaporta,
non può essere assunta ad una distanza dal ponte in mezze- pari a 2 volte l’altezza della corrugazione.
ria maggiore di: Il cassonetto superiore deve essere adeguatamente suppor-
• 3 volte l’altezza delle corrugazioni, in generale, tato da anguille o da squadre alte collegate ai bagli adia-
• 2 volte l’altezza delle corrugazioni, nel caso di casso- centi alle boccaporte.
netti superiori a sezione rettangolare. La larghezza della lamiera inferiore del cassonetto supe-
riore deve, in generale, essere uguale a quella della lamiera
3.5.3 Cassonetto inferiore (1/7/2001)
superiore del cassonetto inferiore. La parte alta dei casso-
Il cassonetto inferiore, se adottato, deve, in generale, avere netti non rettangolari deve avere una larghezza non minore
altezza non inferiore a 3 volte l'altezza della corrugazione. di 2 volte l’altezza della corrugazione.
Lo spessore e il materiale della lamiera superiore del casso-
netto devono essere non inferiori a quelli richiesti per il Lo spessore e il materiale della lamiera inferiore del casso-
fasciame della paratia soprastante. Lo spessore e le caratte- netto superiore devono essere uguali a quelli richiesti per il
ristiche del materiale della parte superiore del fasciame fasciame della paratia sottostante. Lo spessore della parte
laterale, verticale o inclinato, del cassonetto inferiore, per inferiore del fasciame laterale del cassonetto deve essere
una altezza dall'estremità superiore del cassonetto pari alla non minore dell’80% di quello richiesto per la parte alta
larghezza della piattabanda della corrugazione, devono della paratia quando viene usato lo stesso materiale.
essere non minori di quelli della piattabanda stessa, per Le estremità dei rinforzi ordinari laterali del cassonetto
soddisfare le prescrizioni di rigidezza della paratia all'estre- devono essere collegati tramite squadre alle estremità supe-
mità inferiore della corrugazione. riore e inferiore del cassonetto.
Le estremità dei rinforzi ordinari dello scivolo devono All’interno del cassonetto devono essere sistemati dia-
essere collegati tramite squadre alle estremità superiore e frammi allineati con le anguille del ponte, a cui dovranno
inferiore del cassonetto. essere efficacemente collegati, estesi sino alle mastre delle
La distanza tra il margine esterno del pannello di fasciame boccaporte al fine di garantire un supporto efficace alla
costituente la parte superiore del cassonetto e la piatta- paratia corrugata. Si devono evitare scarichi nelle squadre e
banda della corrugazione deve essere in accordo con nei diaframmi all’unione con il fasciame costituente la parte
quanto indicato in Fig 6. inferiore del cassonetto.

Regolamenti RINA 2008 59


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 5 : Campata delle corrugazioni

lc
lc

asse neutro delle


corrugazioni

(*)

lc
lc
lc lc lc

(*) Vedere [3.5.2]

Figura 6 : Distanza ammessa, d, tra il margine esterno del pannello di fasciame costituente la parte superiore del
cassonetto e la piattabanda della corrugazione (1/7/2001)
Piattabanda della
corrugazione
Piattabanda della
d corrugazione t fg

t fg
t fg
lamiera della
parte superiore
del cassonetto d
lamiera della
parte superiore
del cassonetto

d ≤ t fg
d
t fg : spessore adottato della piattabanda (as built)

60 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

3.5.5 Allineamento 3.5.8 “Gussets” efficaci


Sul ponte, in prosecuzione delle flange delle corrugazioni, “Gussets” efficaci sono quelle che hanno le seguenti carat-
nel caso in cui non ci sia il cassonetto superiore, devono teristiche:
essere sistemati due bagli rinforzati. • sono sistemate insieme a “shedders” di spessore, tipo di
Sul cielo del doppio fondo, nel caso in cui non sia siste- materiale e collegamenti saldati in accordo con [3.5.7],
mato il cassonetto inferiore, le piattabande delle corruga- • hanno altezza non inferiore a metà della larghezza
zioni devono essere allineate con i madieri di sostegno. Le della piattabanda della corrugazione,
corrugazioni e i madieri devono essere saldati al fasciame
• sono allineate con il fasciame laterale del cassonetto
del cielo del doppio fondo in accordo con [11.1]. Lo spes-
inferiore,
sore e le caratteristiche del materiale dei madieri di soste-
gno devono essere non minori di quelli delle piattabande • sono saldate alla lamiera del cassonetto inferiore, alle
delle corrugazioni. Inoltre gli intagli sui madieri per il pas- corrugazioni e alle “shedders” in accordo con [11.1],
saggio dei longitudinali del cielo del doppio fondo devono • hanno spessore e caratteristiche del materiale almeno
essere chiusi con mascherine. I madieri di sostegno devono equivalenti a quelli delle piattabande delle corruga-
essere collegati tra di loro tramite diaframmi atti ad assor- zioni.
bire il taglio.
3.5.9 Modulo di resistenza all’estremità inferiore
Il fasciame laterale del cassonetto inferiore deve essere alli- delle corrugazioni
neato con le piattabande delle corrugazioni e i rinforzi ver-
a) Il modulo di resistenza all’estremità inferiore delle cor-
ticali delle pareti del cassonetto stesso e le relative squadre
rugazioni (sezioni 1 da Fig 7 a Fig 11) deve essere cal-
devono essere allineate con i longitudinali del cielo del
colato considerando per la piattabanda compressa una
doppio fondo, il tutto per garantire una efficace trasmis-
larghezza efficace bef non superiore a quanto specifi-
sione dello sforzo tra i suddetti elementi di rinforzo. Il
fasciame laterale del cassonetto inferiore non può presen- cato in [3.5.6].
tare pieghe tra il cielo del doppio fondo e la lamiera supe- b) Anime delle corrugazioni non scontrate da squadre.
riore del cassonetto stesso. Ad eccezione del caso e), se le anime delle corruga-
zioni non sono scontrate da squadre poste sotto la
3.5.6 Larghezza efficace della piattabanda
lamiera superiore del cassonetto inferiore (o sotto il
compressa
cielo del doppio fondo), il modulo di resistenza deve
La larghezza efficace della piattabanda della corrugazione essere calcolato considerando le anime delle corruga-
da considerarsi nella verifica di resistenza della paratia zioni efficaci al 30%.
deve essere ottenuta, in m, dalla seguente formula:
c) “Shedders” efficaci.
b EF = C E A
Se sono sistemate “shedders” efficaci, come definite in
dove: [3.5.7] (ved. Fig 7 e Fig 8), nel calcolo del modulo di
CE : coefficiente uguale a: resistenza delle corrugazioni all’estremità inferiore
2, 25 1, 25 (sezioni 1 in Fig 7 e Fig 8), l’area della piattabanda può
C E = ------------- – ------------
- per β > 1,25 essere aumentata del valore ottenuto, in cm2, dalla
β β
2

seguente formula:
C E = 1, 0 per β ≤ 1, 25
I SH = 2 ,5A t F t SH
β : coefficiente uguale a:
da assumersi non superiore a 2,5AtF,
3 A R eH
β = 10 ---- -------
- dove:
tf E
A : larghezza, in m, della piattabanda della corru- A : larghezza, in m, della piattabanda della cor-
gazione (vedere Fig 4), rugazione (ved. Fig 4),
tf : spessore netto della piattabanda, in mm. tSH : spessore netto delle “shedders”, in mm,
tF : spessore netto della piattabanda, in mm.
3.5.7 ”Shedders” efficaci
d) “Gussets” efficaci.
“Shedders” efficaci sono quelli che hanno le seguenti carat-
teristiche: Se sono sistemate “gussets” efficaci, come definite in
[3.5.8] (vedere da Fig 9 a Fig 11), nel calcolo del
• non sono piegate, modulo di resistenza delle corrugazioni all’estremità
• sono saldate alle corrugazioni e all’estremità del casso- inferiore (sezioni 1 da Fig 9 a Fig 11), l’area della piatta-
netto basso in accordo con [11.1], banda può essere aumentata del valore ottenuto, in
• sono sistemate con un minimo angolo di inclinazione di cm2, dalla seguente formula:
45° e la loro estremità inferiore è allineata con il I G = 7h G t F
fasciame laterale del cassonetto inferiore,
dove:
• hanno spessore non inferiore al 75% di quello richiesto
per le piattabande delle corrugazioni, hG : altezza delle “gussets”, in m, (ved. da Fig 9
• sono costituite da materiale con caratteristiche almeno a Fig 11), da assumersi non superiore a
equivalenti a quello delle piattabande delle corruga- (10/7)SGU,
zioni. SGU : larghezza delle “gussets”, in m,

Regolamenti RINA 2008 61


Parte E, Cap 4, Sez 3

tF : spessore netto della piattabanda, in mm, Figura 9 : “Gussets” con “Shedders” simmetriche
ricavato dallo spessore adottato.
e) Lamiera superiore del cassonetto inferiore inclinata
Se le anime delle corrugazioni sono saldate ad una
lamiera superiore di cassonetto inferiore inclinata di un
angolo non inferiore a 45° rispetto al piano orizzontale,
il modulo di resistenza della corrugazione deve essere
calcolato considerando le anime delle corrugazioni effi-
caci al 100%. Per angoli inferiori a 45°, l’efficacia "gusset"
dell’anima potrà essere ottenuta tramite interpolazione
lineare tra 30% per 0° e 100% per 45°.
Se sono sistemate “gussets” efficaci, nel calcolo del
modulo di resistenza delle corrugazioni, l’area della hg
piattabanda può essere aumentata secondo quanto spe-
cificato in d). La presenza di sole “shedders” non può
essere tenuta in considerazione per aumentare l’area 1
della piattabanda.
Figura 7 : “Shedders” simmetriche Cassonetto
basso

Figura 10 : “Gussets” con “Shedders” non


simmetriche
"shedder"
hg

Cassonetto
basso

Figura 8 : “Shedders” non simmetriche

"gusset"
hg

Cassonetto
basso

"shedder"

hg 3.5.10 Modulo di resistenza delle corrugazioni nelle


sezioni diverse da quella all’estremità
inferiore della corrugazione
1 Il modulo di resistenza deve essere calcolato considerando
l’anima della corrugazione pienamente efficace e per la
Cassonetto piattabanda compressa una larghezza efficace bEF non
basso superiore a quanto specificato in [3.5.6].

62 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 11 : “Gussets” con “Shedders” non simmetri- 4.1.3 Condizioni alla partenza ed all'arrivo
che - Lamiera superiore del cassonetto inferiore (1/7/2003)
inclinata A meno che non sia diversamente indicato, ciascuna delle
condizioni di caricazione di progetto definite in [4.2] e in
[4.3] deve essere verificata per le condizioni alla partenza
ed all'arrivo, definite come segue:
• Condizione alla partenza: con cisterne del combustibile
liquido riempite non meno del 95% e con gli altri mate-
riali di consumo al 100%
• Condizione all'arrivo: con materiali di consumo al
10%.

gusset 4.2 Sollecitazioni sulla trave nave in condi-


plate
pl
"gusset" zioni di stive cariche
4.2.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla per navi con
caratteristica addizionale di servizio BC-C
hg = (1/7/2003)
1 Le sollecitazioni in acqua tranquilla sulla trave nave devono
= essere calcolate in condizioni omogenee di carico, con la
massa volumica del carico corrispondente a tutte le stive,
Cassonetto comprese le boccaporte, riempite al 100% alla massima
basso immersione e con tutte le cisterne di zavorra vuote.

4.2.2 Sollecitazioni in acqua tranquilla per navi con


caratteristica addizionale di servizio BC-B
(1/7/2003)
Le sollecitazioni in acqua tranquilla sulla trave nave devono
essere calcolate nelle seguenti condizioni di caricazione:
• condizioni omogenee di carico, come definite in [4.2.1]
3.5.11 Area a taglio • condizioni omogenee di carico con massa volumica del
L’area a taglio deve essere opportunamente ridotta per carico uguale a 3,0 t/m3, e con il medesimo grado di
tenere conto di possibili non perpendicolarità tra le anime e riempimento (rapporto tra la massa del carico ed il
le piattabande delle corrugazioni stesse. In generale, l’area volume della stiva) in tutte le stive del carico, alla mas-
a taglio ridotta può essere ottenuta moltiplicando l’area sima immersione e con tutte le cisterne di zavorra
dell’anima per (sin ϕ), ove ϕ è l’angolo tra l’anima e la piat- vuote.
tabanda della corrugazione (vedere Fig 4). Nel caso in cui la massa volumica del carico conside-
rata per questa condizione di caricazione sia inferiore a
4 Carichi di progetto 3,0 t/m3, deve essere indicata la massima massa volu-
mica del carico che la nave è autorizzata a trasportare
con la caratteristica addizionale di servizio maximum
4.1 Sollecitazioni sulla trave nave
cargo density (in t/m3).
4.1.1 Campo di applicazione (1/7/2003) 4.2.3 Sollecitazioni in acqua tranquilla per navi con
In aggiunta alle prescrizioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2, caratteristica addizionale di servizio BC-A
[2.1.2], le sollecitazioni in acqua tranquilla devono essere (1/7/2003)
calcolate per le condizioni di caricazione indicate in [4.2] e Le sollecitazioni in acqua tranquilla sulla trave nave devono
in [4.3]. essere calcolate nelle seguenti condizioni di caricazione:
• condizioni omogenee di carico, come definite in [4.2.2]
Ai fini dell'applicazione delle prescrizioni di cui in [4.2] e
in [4.3], l'immersione massima deve essere assunta uguale • almeno una condizione di caricazione con determinate
all'mmersione del bordo libero estivo riferita alla linea di stive vuote, con massa volumica del carico uguale a 3,0
costruzione. t/m3, e con il medesimo grado di riempimento (rapporto
tra la massa del carico ed il volume della stiva) in tutte
4.1.2 Generalità (1/7/2003) le stive del carico, riempite, alla massima immersione e
con tutte le cisterne di zavorra vuote.
Una nave portarinfusa può essere caricata, nelle effettive
condizioni operative, in modo diverso dalle condizioni di La combinazione di determinate stive vuote deve essere
caricazione di progetto indicate nel manuale di carica- indicata con la caratteristica addizionale di servizio
zione, a condizione che non siano superati i limiti per la allowed combination of specified empty holds
robustezza longitudinale e locale indicati nel manuale di In tali casi, se la massa volumica del carico considerata
caricazione e nello strumento elettronico di bordo e siano è inferiore a 3,0 t/m3, la massima massa volumica del
rispettate le prescrizioni applicabili relative alla stabilità. carico che la nave è autorizzata a trasportare deve

Regolamenti RINA 2008 63


Parte E, Cap 4, Sez 3

essere indicata nella caratteristica assegnata; per esem- c) l'immersione dell'elica I/D deve essere almeno del
pio: caratteristica addizionale di servizio allowed com- 60%, essendo:
bination of specified empty holds, with maximum • I = la distanza dall'asse dell'elica alla linea di gal-
cargo density (in t/m3). leggiamento
• D = diametro dell'elica
4.2.4 Cisterne di zavorra parzialmente riempite in
condizioni di stive cariche (1/7/2003) d) l'assetto deve essere con nave appoppata per non più di
0.015LLL, essendo LLL la lunghezza tra le perpendicolari
Per condizioni di caricazione che prevedono gavoni e/o
altre cisterne di zavorra parzialmente riempiti, le prescri- della nave, come definita in Parte B, Cap 5, Sez 2, [3.2].
zioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2, [2.1.2], b) si applicano e) l'immersione prodiera riferita alla linea di costruzione,
solo ai gavoni. nella condizione di zavorra pesante, non deve essere
inferiore a 0,03L o a 8 m.
4.3 Sollecitazioni sulla trave nave in condi- In aggiunta alle prescrizioni di cui sopra, le sollecitazioni in
zioni di zavorra acqua tranquilla sulla trave nave devono essere calcolate
per:
4.3.1 Capacità e disposizione delle cisterne di • una condizione con tutte le cisterne di zavorra riempite
zavorra (1/7/2003) al 100 % e una stiva del carico adattata o destinata al
Tutte le navi portarinfusa devono avere cisterne di zavorra trasporto di acqua di zavorra in navigazione, se prevista,
di sufficiente capacità e disposte in modo da soddisfare pie- riempita al 100 %, e
namente le prescrizioni di cui in [4.3.2] e in [4.3.3]. • qualora più di una cisterna sia adattata e destinata al tra-
sporto di acqua di zavorra in navigazione, non è richie-
4.3.2 Condizione normale di zavorra (1/7/2003) sto che due o più stive siano assunte simultaneamente
Le sollecitazioni in acqua tranquilla sulla trave nave devono caricate al 100 % nel cacolo delle sollecitazioni in
essere calcolate per la condizione normale di zavorra. La acqua tranquilla sulla trave nave, a meno che tali condi-
condizione normale di zavorra è una condizione di zavorra zioni non siano previste nella condizione di zavorra
(senza carico) in cui: pesante. A meno che ciascuna stiva non sia verificata
individualmente, la stiva destinata ad essere caricata di
• le cisterne di zavorra possono essere piene, parzial- zavorra pesante e qualsiasi restrizione o tutte le restri-
mente riempite o vuote. Quando si scelga il riempi- zioni per l'uso di altre stive di zavorra devono essere
mento parziale delle cisterne, devono essere soddisfatte indicate sul manuale di caricazione.
le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2, [2.1.2], b)
• qualsiasi stiva del carico e le stive del carico adattate 4.4 Sollecitazioni della trave nave in condi-
per il trasporto di acqua di zavorra in navigazione zioni di allagamento per le navi portarin-
devono essere vuote fusa con caratteristica addizionale di
• l'elica deve essere totalmente immersa, e servizio BC-A o BC-B
• l'assetto deve essere con nave appoppata per non più di
4.4.1 Campo di applicazione (1/7/2003)
0,015LLL, essendo LLL la lunghezza tra le perpendicolari
Le seguenti prescrizioni si applicano in aggiunta a quelle di
della nave, come definita in Parte B, Cap 5, Sez 2, [3.2].
cui in Parte B, Cap 6, Sez 2, alle navi portarinfusa con carat-
Nella valutazione dell'immersione dell'elica e dell'assetto, teristica addizionale di servizio BC-A o BC-B.
possono essere usate le immesioni in corrispondenza delle
4.4.2 Ipotesi di allagamento (1/4/2006)
perpendicolari avanti e addietro.
Ogni stiva del carico deve essere considerata singolarmente
In aggiunta alle prescrizioni di cui sopra, le sollecitazioni in allagata fino alla linea di galleggiamento di equilibrio.
acqua tranquilla sulla trave nave devono essere calcolate
Per calcolare la quantità di acqua imbarcata, devono essere
considerando una condizione con cisterne di zavorra riem-
rispettate le seguenti ipotesi.
pite al 100 %.
Si devono assumere adeguate permeabilità e masse volumi-
4.3.3 Condizione di zavorra pesante (1/7/2003) che alla rinfusa a seconda del tipo di carico trasportato. Per
minerali di ferro, si deve assumere una permeabilità
Le sollecitazioni in acqua tranquilla sulla trave nave devono
minima di 0,3 e una corrispondente massa volumica alla
essere calcolate per la condizione di zavorra pesante. La
condizione di zavorra pesante è una condizione di zavorra rinfusa di 3,0 t/m3. Per il cemento, si deve assumere una
(senza carico) in cui: permeabilità minima di 0,3 e una corrispondente massa
volumica alla rinfusa di 1,3 t/m3. In questo contesto, "per-
a) le cisterne di zavorra possono essere piene, parzial- meabilità" per carichi solidi alla rinfusa è da intendersi
mente riempite o vuote. Quando si scelga il riempi- come il rapporto tra il volume allagabile tra le varie parti di
mento parziale delle cisterne, devono essere soddisfatte carico, granuli o ogni altra più grossa parte di carico e il
le prescrizioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2, [2.1.2], b) volume totale occupato dal carico.
b) almeno una stiva del carico adattata per il trasporto di La permeabilità di ogni spazio destinato al carico rimasto
acqua di zavorra in navigazione, quando richiesta o vuoto e di ogni volume sovrastante il carico in ogni spazio
prevista, deve essere piena destinato al carico, deve essere assunta pari a 0,95.

64 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Per carichi stivati (come acciai laminati), si deve assumere Ogni stiva del carico deve essere capace di essere vuota,
la massa volumica propria del carico unitamente ad una con tutte le cisterne nel doppio fondo, in corrispondenza
permeabilità pari a zero. della stiva stessa, vuote alla immersione corrispondente alla
massima zavorra.
4.4.3 Sollecitazioni di trave nave in acqua
tranquilla (1/7/2003) 4.5.4 Condizione applicabile per tutte le notazioni,
Le sollecitazioni in acqua tranquilla in condizioni di allaga- eccetto il caso in cui alla nave sia assegnata
mento devono essere calcolate per ciascuna delle condi- la caratteristica addizionale di servizio no MP
zioni di carico e di zavorra considerate nei calcoli di (1/7/2003)
robustezza longitudinale allo stato integro come specificato Ogni stiva del carico deve essere capace di trasportare MFull
in [4.1], [4.2] e [4.3]. con le eventuali cisterne del combustibile liquido nel dop-
pio fondo, in corrispondenza della stiva stessa, riempite al
4.4.4 Sollecitazioni di trave nave d’onda (1/7/2003) 100% e con le cisterne per acqua di zavorra nel doppio
I carichi d'onda in condizioni di allagamento devono essere fondo, in corrispondenza della stiva stessa, vuote al 67%
assunti pari all'80% di quelli definiti in Parte B, Cap 5, della massima immersione.
Sez 2, [3.1]. Ogni stiva del carico deve essere capace di essere vuota,
con tutte le cisterne nel doppio fondo, in corrispondenza
4.5 Pressioni interne e forze dovute ai cari- della stiva stessa, vuote all'87% della massima immersione.
chi secchi alla rinfusa Ogni due cisterne adiacenti devono essere capaci di tra-
sportare MFull con le eventuali cisterne del combustibile
4.5.1 Campo di applicazione (1/7/2003)
liquido nel doppio fondo, in corrispondenza della stiva
Le prescrizioni del presente punto [4.5] si applicano per la
stessa, riempite al 100% e con le cisterne per acqua di
valutazione della massa del carico da considerare per il cal-
zavorra nel doppio fondo, in corrispondenza della stiva
colo delle pressioni e delle forze in acqua tranquilla e
stessa, vuote al 67% della massima immersione. Questa
d'onda dovute ai carichi secchi alla rifusa.
prescrizione relativa alla massa del carico ed al combusti-
4.5.2 Definizioni (1/7/2003) bile liquido nelle cisterne del doppio fondo in corrispon-
denza della stiva del carico considerata vale anche per la
La massa massima ammissibile e quella minima richiesta
condizione in cui la stiva del carico adiacente è riempita
del carico in una stiva, o in due stive adiacenti caricate, è
con acqua di zavorra, se applicabile.
riferita al carico netto sul doppio fondo. Il carico netto sul
doppio fondo è una funzione dell'immersione, della massa Ogni due stive del carico adiacenti devono essere capaci di
del carico nella stiva, così come della massa del combusti- essere vuote con tutte le cisterne del doppio fondo in corri-
bile liquido e dell'acqua di zavorra contenuta nelle cisterne spondenza delle stive stesse vuote al 75% della massima
del doppio fondo. immersione.
Si applicano le seguenti definizioni: 4.5.5 Condizioni addizionali applicabili solo alle
MH : massa effettiva del carico in una stiva, corri- navi con caratteristica addizionale di servizio
spondente ad una condizione di caricazione BC-A (1/7/2003)
omogenea alla massima immersione. Tutte le stive del carico che sono previste essere vuote alla
MFull : massa del carico in una stiva, corrispondente al massima immersione devono essere capaci di essere vuote
carico con massa volumica virtuale (rapporto con tutte le cisterne del doppio fondo in corrispondenza
tra massa e volume della stiva omogeneo, con delle stive stesse ugualmente vuote.
minimo di 1,0 t/m3) riempita fino al lembo Le stive del carico che sono previste essere caricate con
superiore della mastra della boccaporta. In nes- carico ad alta massa volumica devono essere capaci di tra-
sun caso MFull deve essere inferiore a MH. sportare MHD più il 10% di MH, con le eventuali cisterne per
MHD : massa massima ammissibile del carico da tra- combustibile liquido nel doppio fondo in corrispondenza
sportare in una stiva, secondo le condizioni di delle stive stesse riempite al 100% e con le cisterne per
carico di progetto, con determinate stive vuote acqua di zavorra in corrispondenza delle stive stesse vuote
ed alla massima immersione. alla massima immersione. In esercizio, la massima massa
ammissibile del carico deve essere limitata a MHD.
4.5.3 Condizioni generali applicabili a tutte le navi
Ogni due stive adiacenti che, in accordo con una condi-
(1/7/2003)
zione di carico di progetto, possono essere riempite,
Ogni stiva del carico deve essere capace di trasportare MFull essendo la stive ad esse adiacenti vuote, devono essere
con le eventuali cisterne del combustibile liquido nel dop- capaci di trasportare il 10% di MH in ciascuna stiva in
pio fondo, in corrispondenza della stiva stessa, riempite al aggiunta al massimo carico corrispondente a quella condi-
100% e con le cisterne per acqua di zavorra nel doppio zione di carico di progetto, con le eventuali cisterne per
fondo, in corrispondenza della stiva stessa, vuote alla mas- combustibile liquido nel doppio fondo, in corrispondenza
sima immersione. delle stive stesse, riempite al 100% e con le cisterne di
Ogni stiva del carico deve essere capace di trasportare il zavorra nel doppio fondo, in corrispondenza delle stive
50% di MH, con tutte le cisterne nel doppio fondo, in corri- stesse, vuote, alla massima immersione. In esercizio, la
spondenza della stiva stessa, vuote alla massima immer- massima massa ammissibile deve essere limitata al mas-
sione. simo carico previsto dalle condizioni di carico di progetto.

Regolamenti RINA 2008 65


Parte E, Cap 4, Sez 3

4.5.6 Condizioni addizionali applicabili solo per le 4.6 Carichi locali sulle paratie trasversali
stive adibite a zavorra (1/7/2003) stagne corrugate in condizioni di allaga-
Le stive del carico che sono progettate come stive adibite ad mento per le navi portarinfusa di lun-
acqua di zavorra devono essere capaci di essere riempite ghezza uguale o superiore a 150 m
con acqua di zavorra al 100% della loro capacità, com-
4.6.1 Applicabilità (1/4/2006)
prese le boccaporte, con tutte le cisterne del doppio fondo
Queste prescrizioni si applicano, al posto di quelle di cui in
in corrispondenza delle stive stesse piene al 100 %, a qual- Parte B, Cap 5, Sez 6, [9] a tutte le navi con fianchi a sin-
siasi immersione corrispondente alla zavorra pesante. Per le golo fasciame, di lunghezza uguale o superiore a 150 m,
stive adibite a zavorra, adiacenti alle casse laterali alte, alle destinate al trasporto di carichi secchi alla rinfusa con
case laterali basse ed alle cisterne del doppio fondo, è massa volumica alla rinfusa uguale o superiore a 1,0 t/m3,
accettabile dal punto di vista della robustezza che le stive con paratie trasversali stagne corrugate verticalmente.
adibite a zavorra siano riempite quando le casse laterali Ogni stiva del carico deve essere considerata singolarmente
alte, le casse laterali basse e le cisterne del doppio fondo allagata.
sono vuote.
4.6.2 Generalità
4.5.7 Condizioni addizionali applicabili solo durante I carichi da considerarsi agenti sulle paratie sono quelli
le operazioni di caricazione e scaricazione in dovuti alla combinazione di quelli indotti dal carico tra-
sportato con quelli indotti dall’allagamento di una stiva
porto (1/7/2003)
adiacente alla paratia in esame. In ogni caso, si deve consi-
Ogni singola stiva del carico deve essere capace di conte- derare la pressione dovuta all’allagamento della stiva
nere la massima massa ammissibile in navigazione al 67% agente da sola.
dell'immersione massima, in condizioni di nave in porto. Ai fini del dimensionamento di ogni paratia, si devono con-
siderare le più sfavorevoli combinazioni di carico traspor-
Ogni due stive adiacenti devono essere capaci di traspor- tato e allagamento sulla base delle condizioni di
tare MFull, con le eventuali cisterne per combustibile liquido caricazione incluse nel Manuale di Caricazione e cioè:
nel doppio fondo in corrispondenza delle stive stesse riem- • condizioni di caricazione omogenee,
pite al 100% e con le cisterne di zavorra nel doppio fondo • condizioni di caricazione non omogenee,
in corrispondenza delle stive stesse vuote, al 67% della
massima immersione, in condizioni di nave in porto. per ognuna considerando l’allagamento singolo sia delle
stive piene, sia delle stive vuote.
Ad immersione ridotta, durante la caricazione e la scarica- Ai fini del presente calcolo, condizione di caricazione
zione in porto, la massa massima ammissibile in una stiva omogenea significa una condizione di caricazione nella
del carico può essere incrementata del 15% della massa quale il rapporto tra il maggiore e il minore grado di riempi-
massima ammissibile in condizioni di navigazione ma non mento, tra quelli di ogni stiva, è minore o uguale a 1,20,
non può essere superiore alla massa ammissibile all'immer- tenendo eventualmente conto della correzione per le diffe-
sione massima nelle condizioni di navigazione. La massa renti masse volumiche dei carichi trasportati nelle varie
stive.
minima richiesta può essere ridotta della stessa quantità.
Non è necessario considerare ai fini delle presenti prescri-
4.5.8 Curve delle masse nelle stive (1/7/2003) zioni condizioni di caricazione non-omogenee parziali
associate a operazioni di caricazione e/o scaricazione tra
Sulla base dei carichi di progetto per la robustezza locale, più porti per condizioni di caricazione omogenee.
come precisato da [4.5.1] a [4.5.7], eccetto [4.5.6], le curve I limiti dei carichi di progetto specificati per le stive del
delle masse nelle stive devono essere incluse nel Manuale carico, devono essere rappresentati dalle condizioni di
di caricazione e nello strumento elettronico e devono indi- carico definite dal progettista nel Manuale di Caricazione.
care la massa massima ammissibile e quella minima richie- Stive caricate con carichi stivati devono essere considerate
sta in funzione dell'immersione, nelle condizioni di vuote ai fini di questo calcolo.
navigazione così come durante la caricazione e la scarica- A meno che la nave trasporti solo minerale di ferro o
zione in porto (Vedere Parte B, Cap 11, Sez 2). comunque carico avente massa volumica alla rinfusa supe-
riore o uguale a 1,78 t/m3 in condizioni non omogenee, si
Ad immersioni diverse da quelle indicate nelle condizioni
dovrà considerare anche la condizione di stiva riempita fino
di carico di progetto di cui sopra, la massa massima ammis- al livello del ponte col massimo carico trasportabile dalla
sibile e quella minima richiesta devono essere corrette per il stiva stessa.
cambio della spinta agente sul fondo. Il cambio della spinta
deve essere calcolato usando l'area di galleggiamento a cia- 4.6.3 Battente di allagamento
scuna immersione. Il battente di allagamento hF (vedere Fig 12) è la distanza, in
m, misurata verticalmente a nave dritta, tra il punto di cal-
Devono essere incluse anche le curve delle masse per cia- colo e una quota situata a una distanza zF, in m, dalla linea
scuna singola stiva, così come per ogni due stive adiacenti. di costruzione uguale a:

66 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

• in generale: 4.6.4 Altezza di compenso del carico secco alla


- D1 per la paratia trasversale corrugata prodiera, rinfusa
L’altezza di compenso hB del carico secco alla rinfusa è la
- 0,9D1 per le altre paratie,
distanza verticale, in m, dal punto di calcolo al piano oriz-
nel caso in cui la nave debba trasportare carichi aventi zontale di compenso del carico, situato a una distanza zB
massa volumica alla rinfusa minore di 1,78 t/m3 in con- (vedere Fig 12), dalla linea di costruzione.
dizioni di caricazione non omogenee, si possono assu-
mere i seguenti valori: In assenza di più precise valutazioni, zB può essere ottenuta
come specificato in Parte B, Cap 5, Sez 6, [3.1.2].
- 0,95D1 per la paratia trasversale corrugata prodiera,
- 0,85D1 per le altre paratie, 4.6.5 Pressioni e forze su una corrugazione nelle
stive caricate con carico alla rinfusa non
• per navi aventi portata lorda inferiore a 50000 t e bordo
allagate
libero di tipo B:
In ogni punto della paratia, la pressione deve essere otte-
- 0,95D1 per la paratia trasversale corrugata prodiera, nuta, in kN/m2, dalla seguente formula:
- 0,85D1 per le altre paratie, 2
ϕ
nel caso in cui la nave debba trasportare carichi aventi p B = ρ B g z B tan ⎛ 45 – ---⎞
⎝ 2⎠
massa volumica alla rinfusa minore di 1,78 t/m3 in con-
dizioni di caricazione non omogenee, si possono assu- La forza agente su una corrugazione deve essere ottenuta,
mere i seguenti valori: in kN, dalla seguente formula:
2
- 0,9D1 per la paratia trasversale corrugata prodiera, ( z B – h DB – h LS )
- tan ⎛ 45 – ϕ
2
F B = ρ B g s C --------------------------------------- ---⎞
- 0,8D1 per le altre paratie. 2 ⎝ 2⎠

Figura 12 : Paratie trasversali - Battente di allagamento e altezza di compenso del carico secco alla rinfusa

h
B

D1
h
F V z zB
h F
B
zB
P

V= Volume occupato dal carico


P = Punto di calcolo

4.6.6 Pressioni e forze su una corrugazione nelle La forza agente su una corrugazione deve essere otte-
stive caricate con carico alla rinfusa allagate nuta, in kN, dalla seguente formula:
Si devono considerare due casi, in funzione dei valori di zF
e zB (vedere [4.6.3] e [4.6.4]): ( z F -z B )
2
ρg ( z F -z B )+ ( p B ,F ) LE
F B ,F =s C ρg ------------------- - ( z B -h DB -h LS )
- + ----------------------------------------------
2 2
• zF ≥ zB
In ogni punto della paratia situato a una distanza com- dove (pB,F)LE è la pressione pB,F, in kN/m2, calcolata
presa tra zB e zF dalla linea di costruzione, la pressione all’estremità inferiore della corrugazione.
deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula: • zF < zB
p B ,F = ρgh F
In ogni punto della paratia situato a una distanza com-
In ogni punto della paratia situato a una distanza presa tra zF e zB dalla linea di costruzione, la pressione
minore di zB dalla linea di costruzione, la pressione deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula:
deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula:
2
ϕ
2
ϕ p B ,F = ρ B g z B tan ⎛⎝ 45 – ---⎞⎠
p B ,F = ρ g h F + [ ρ B – ρ ( 1 – perm ) ]g hB tan ⎛ 45 – ---⎞ 2
⎝ 2⎠
dove perm è la permeabilità del carico, da assumere In ogni punto della paratia situato a una distanza
uguale a 0,3 per il minerale di ferro, il carbone e il minore di zF dalla linea di costruzione, la pressione
cemento. deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula:

Regolamenti RINA 2008 67


Parte E, Cap 4, Sez 3

2
ϕ F = F B ,F
p B ,F =ρ g h F + [ ρ B h B – ρ ( 1-perm ) h F ] g tan ⎛ 45 – ---⎞
⎝ 2⎠ dove:
dove perm è la permeabilità del carico, da assumere pB,F : pressione nelle stive allagate, in kN/m2, da
uguale a 0,3 per il minerale di ferro, il carbone e il calcolarsi come specificato in [4.6.6],
cemento.
FB,F : forza agente su una corrugazione nelle stive
La forza agente su una corrugazione deve essere otte- allagate, in kN, da calcolarsi come specifi-
nuta, in kN, dalla seguente formula: cato in [4.6.6].
2
( zB – zF )
- tan ⎛ 45 – ϕ
2
F B ,F = s C ρ B g ---------------------- ---⎞
2 ⎝ 2⎠ 4.6.9 Momento flettente, taglio e tensioni
tangenziali in una corrugazione
2
ϕ
ρ B g ( z B -z F ) tan ⎛ 45 – ---⎞ + ( p B ,F ) LE Il momento flettente di progetto in una corrugazione deve
⎝ 2⎠
+s C ----------------------------------------------------------------------------------- ( z F -h DB -h LS ) essere ottenuto, in kN.m, dalla seguente formula:
2
Fl
M = -------C-
8
dove (pB,F)LE è la pressione pB,F, in kN/m2, calcolata
all’estremità inferiore della corrugazione. dove F è la forza risultante, in kN, da calcolarsi come speci-
ficato in [4.6.8].
4.6.7 Pressioni e forze su una corrugazione nelle Il taglio di progetto in una corrugazione deve essere otte-
stive vuote allagate nuto, in kN, dalla seguente formula:
In ogni punto della paratia, la pressione in acqua tranquilla
indotta dal battente di allagamento hF da considerare deve Q = 0 ,8F
essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente formula: Le tensioni tangenziali in una corrugazione devono essere
ottenute, in N/mm2, dalla seguente formula:
p F = ρgh F
Q
La forza agente su una corrugazione deve essere ottenuta, τ = 10 ---------
A SH
in kN, dalla seguente formula:
( z F – h D B – h LS ) 2 dove ASH è l’area a taglio, in cm2, da calcolarsi come speci-
F F = s C ρg ------------------------------------- ficato in [3.5.11]
2

4.6.8 Pressioni e forze risultanti 4.7 Carichi locali sul doppio fondo in condi-
Le pressioni e le forze risultanti devono essere calcolate per zioni di allagamento per le navi portarin-
condizioni di caricazione omogenee e non omogenee uti- fusa di lunghezza uguale o superiore a
lizzando le seguenti formule:
150 m
• Condizioni di caricazione omogenee
In ogni punto delle strutture della paratia, la pressione 4.7.1 Applicabilità (1/4/2006)
risultante da considerarsi per il dimensionamento della Queste prescrizioni si applicano, al posto di quelle di cui in
paratia deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente Parte B, Cap 5, Sez 6, [9], alle navi portarinfusa, di lun-
formula: ghezza uguale o superiore a 150 m, destinate al trasporto di
p = p B ,F – 0 ,8p B carichi secchi alla rinfusa con massa volumica alla rinfusa
uguale o superiore a 1,0 t/m3.
La forza risultante agente su una corrugazione deve
essere ottenuta, in kN, dalla seguente formula: Ogni stiva del carico deve essere considerata singolarmente
allagata.
F = F B ,F – 0 ,8F B
dove: 4.7.2 Generalità
pB : pressione nelle stive non allagate, in kN/m , 2 I carichi da considerarsi agenti sul doppio fondo sono quelli
da calcolarsi come specificato in [4.6.5], dovuti alla pressione esterna del mare e alla combinazione
pB,F : pressione nelle stive allagate, in kN/m2, da di quelli indotti dal carico trasportato con quelli indotti
calcolarsi come specificato in [4.6.6], dall’allagamento della stiva alla quale il doppio fondo
appartiene.
FB,F : forza agente su una corrugazione nelle stive
allagate, in kN, da calcolarsi come specifi- Si devono considerare le più sfavorevoli combinazioni di
cato in [4.6.6]. carico trasportato e allagamento, sulla base delle condi-
zioni di caricazione incluse nel Manuale di Caricazione e
• Condizioni di caricazione non omogenee
cioè:
In ogni punto delle strutture della paratia, la pressione
risultante da considerarsi per il dimensionamento della • condizioni di caricazione omogenee,
paratia deve essere ottenuta, in kN/m2, dalla seguente • condizioni di caricazione non omogenee,
formula: • condizioni di caricazione che prevedono il trasporto di
p = p B ,F carichi stivati (acciai laminati e simili).
La forza risultante agente su una corrugazione deve Per ciascuna condizione di caricazione, nel calcolo del
essere ottenuta, in kN, dalla seguente formula: carico ammissibile nella stiva si deve considerare, tra i cari-

68 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

chi che possono essere trasportati, quello avente la massa 4.8 Prescrizioni addizionali relative ai cari-
volumica alla rinfusa maggiore. chi locali per le navi con la notazione di
4.7.3 Battente di allagamento servizio completata dalla caratteristica
Il battente di allagamento hF (vedere Fig 13) è la distanza, in addizionale di servizio heavycargo
m, misurata verticalmente a nave diritta, tra il cielo del dop-
pio fondo e una quota situata a una distanza zF, in m, dalla 4.8.1 Applicazione
linea di costruzione uguale a:
Per le navi con la notazione di servizio completata dalla
• in generale:
caratteristica addizionale di servizio heavycargo [HOLDi,
- D1 per la stiva prodiera,
Xi kN/m2, ρi kN/m3 - HATCHi, Yi kN/m2] (vedere Parte A,
- 0,9D1 per le altre stive. Cap 1, Sez 2, [4.3.2]), i valori Xi e ρi, relativi al carico alla
• per le navi avente portata lorda inferiore a 50000 t e rinfusa trasportato nelle stive, e Yi, relativi al carico uni-
bordo libero di tipo B: forme trasportato sulle coperture delle boccaporte, devono
- 0,95D1 per la stiva prodiera, essere calcolati come specificato rispettivamente in [4.8.2]
- 0,85D1 per le altre stive. e [4.8.3].

Figura 13 : Doppio fondo - Battente di allagamento e altezza di compenso del carico secco alla rinfusa

hB

D1 hF h ZF
B V

V = Volume occupato dal carico

4.8.2 Caratteristiche del carico alla rinfusa dimensionamento della copertura stessa. Yi deve essere
trasportato nelle stive (1/7/2005) superiore a 10 kN/m2.
ρi è, per ciascuna stiva, la densità del carico che riempie la
stiva, fino al livello del ponte superiore in mezzeria, con la 4.9 Condizione di caricazione per l’analisi
massa massima trasportabile nella stiva stessa; ρi deve
della struttura rinforzata
essere definita dal Progettista e deve essere superiore a 1,0
t/m3.
4.9.1 Nell’analisi della struttura rinforzata devono essere
Xi è la pressione locale massima ammissibile sul cielo del considerate le seguenti condizioni di caricazione:
doppio fondo di ciascuna stiva e deve essere definita dal
Progettista. In ogni caso, essa deve essere non minore del • caricazione omogenea
valore ottenuto, per ciascuna stiva, dalla formula per pS sul • caricazione a stive alterne, essendo la stiva carica com-
cielo del doppio fondo riportata in Parte B, Cap 5, Sez 6, pletamente riempita dal carico
[3.1.1]. Nell’applicazione di tale formula, la stiva deve
essere considerata completamente riempita e ρB deve essere • caricazione a stive alterne, essendo la massa volumica
assunta uguale al valore ρi sopra definito. del carico quella minima ottenuta dal manuale di cari-
cazione, ma assunta non inferiore a 3 t/m3
4.8.3 Caratteristiche del carico uniforme trasportato
• zavorra pesante, essendo la stiva della zavorra comple-
sulle coperture delle boccaporte (1/7/2005)
tamente piena.
Yi è la pressione locale massima ammissibile su ciascuna
copertura e deve essere definita dal Progettista. Per cia- Qualora non altrimenti specificato, queste condizioni di
scuna copertura, essa deve essere uguale al valore pS utiliz- caricazione devono essere associate alle condizioni di nave
zato in Parte B, Cap 5, Sez 6, [4.1.1] per il diritta.

Regolamenti RINA 2008 69


Parte E, Cap 4, Sez 3

5 Robustezza della trave nave QSW,F : taglio in acqua tranquilla, in kN, in condizioni
di allagamento, nella sezione trasversale della
5.1 Robustezza longitudinale della trave trave nave in esame, da calcolarsi in accordo
nave in condizioni di allagamento per le con [4.4],
navi portarinfusa con caratteristica addi- QWV,F : taglio verticale d’onda, in kN, in condizioni di
zionale di servizio BC-A o BC-B allagamento, nella sezione trasversale della
trave nave in esame, da assumere, in accordo
5.1.1 Applicabilità (1/7/2003) con [4.4], uguale a:
Le presenti prescrizioni si applicano, in aggiunta a quelle di QWV,F = 0,8QWV
cui in Parte B, Cap 6, Sez 2, alle navi portarinfusa con una
QWV : taglio verticale d’onda, in kN, nella sezione tra-
delle caratteristiche addizionali di servizio BC-A o BC-B.
sversale della trave nave in esame, definito in
Dette navi devono avere la robustezza della loro trave nave Parte B, Cap 5, Sez 2, [3.4],
verificata per specifiche condizioni di allagamento, in cia-
ε = sgn(QSW,F)
scuna delle condizioni di carico e di zavorra definite in
Parte B, Cap 6, Sez 2, [2.1] e in [4.1], [4.2] e [4.3] ed in ∆QC : correzione del taglio, in kN, da calcolarsi come
ogni altra condizione considerata nei calcoli di robustezza specificato in Parte B, Cap 6, Sez 2, [2.4.1],
longitudinale a nave integra, incluse quelle comprese nel dove la massa P deve includere la massa
Manuale di caricazione, in accordo con le disposizioni di dell’acqua imbarcata nella stiva e l’immersione
cui in Parte B, Cap 11, Sez 2, eccetto che non devono T1 deve essere misurata alla linea di galleggia-
essere considerate le condizioni in porto, le condizioni di mento di equilibrio,
visita di carena a nave galleggiante, le condizioni transitorie IY : momento d’inerzia, in m4, della sezione trasver-
di caricazione e scaricazione in porto e le condizioni che si sale della nave intorno al suo asse neutro oriz-
verificano durante il cambio dell'acqua di zavorra. zontale, da calcolarsi come specificato in
Si assume che la struttura danneggiata rimanga pienamente Parte B, Cap 6, Sez 1, [2.4],
efficiente nel resistere ai carichi applicati. S : momento statico, in m3, della sezione trasver-
sale della nave intorno al suo asse neutro oriz-
5.1.2 Tensioni (1/4/2006) zontale, da calcolarsi come specificato Parte B,
Le tensioni normali in ogni punto devono essere ottenute, Cap 6, Sez 1, [2.5],
in N/mm2, dalla seguente formula:
t : spessore, in mm, del fasciame dei fianchi.
M SW, F + M WV, F 3
σ1 F = -----------------------------------
- 10
ZA 5.1.3 Criteri di verifica
dove: Le tensioni σ1F e τ1F, calcolate come specificato in [5.1.2],
devono soddisfare le seguenti condizioni:
MSW,F : momento flettente in acqua tranquilla, in kNm,
in condizioni di allagamento, nella sezione tra- σ1F ≤ σ1,ALL
sversale della trave nave in esame, da calcolarsi τ1F ≤ τ1,ALL
in accordo come specificato in [4.4],
dove σ1,ALL e τ1,ALL sono le tensioni ammissibili normali e
MWV,F : momento flettente d’onda verticale, in kNm, in
tangenziali definite rispettivamente in Parte B, Cap 6, Sez 2,
condizioni di allagamento, nella sezione tra- [3.1] e Parte B, Cap 6, Sez 2, [3.2].
sversale della trave nave in esame, da assumere,
in accordo con [4.4], uguale a: 6 Dimensionamenti
• momento inarcante:
MWV,F = 0,8MWV,H 6.1 Fasciame
• momento insellante:
MWV,F = 0,8MWV,S 6.1.1 Spessore minimo netto del fasciame dei
fianchi delle navi portarinfusa con fianchi a
MWV,H, MWV,S : momenti flettenti verticali d’onda, in kN.m, singolo fasciame
inarcante e insellante, nella sezione trasversale Lo spessore netto del fasciame dei fianchi compreso tra le
della trave nave in esame, definiti in Parte B, casse laterali basse e quelle alte deve essere non minore del
Cap 5, Sez 2, [3.1], valore ottenuto, in mm, dalla seguente formula:
ZA : modulo di resistenza, in cm3, nel punto della
tMIN = L0,5 - tC
trave nave in esame.
Le tensioni tangenziali in ogni punto devono essere otte- 6.1.2 Verifica a instabilità per le navi portarinfusa di
nute, in N/mm2, dalla seguente formula: lunghezza maggiore o uguale a 150 m
(1/4/2006)
S
τ 1 F = δ ( Q SW, F + Q WV, F – ε∆Q C ) ------ Queste prescrizioni si applicano, in aggiunta a quelle in
IY t
Parte B, Cap 7, Sez 1, [5], alle navi portarinfusa di lun-
dove: ghezza superiore o uguale a 150 m, destinate al trasporto di
δ : coefficiente di distribuzione del taglio definito carichi secchi alla rinfusa con massa volumica alla rinfusa
nella Tab 2, superiore o uguale a 1,0 t/m3.

70 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Per tali navi, la resistenza a instabilità del fasciame che con- alte e basse, che svolgono funzione di sostegno delle squa-
tribuisce alla robustezza longitudinale della trave nave deve dre di collegamento sistemate in corrispondenza delle
essere verificata anche nelle condizioni di allagamento spe- squadre delle costole, in accordo con [3.2.7].
cificate in [4.4]. Tale verifica deve essere eseguita in
I dimensionamenti di tali rinforzi ordinari devono essere
accordo con Parte B, Cap 7, Sez 1, [5.4.1] e Parte B, Cap 7,
determinati in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 2 o Parte B,
Sez 1, [5.4.2], calcolando le tensioni di compressione
Cap 8, Sez 4, a seconda dei casi, con la loro campata misu-
mediante la seguente formula:
rata in accordo con Parte B, Cap 4, Sez 3, [3.2] tra gli ele-
σ X1, F = γ S1 σ S1, F + γ W1 σ WV1, F menti rinforzati delle casse laterali alte e basse.
dove: Sistemazioni alternative possono essere considerate nei sin-
γS1, γW1 : coefficienti parziali di sicurezza, definiti in goli casi dalla Società. Ad ogni modo, i dimensionamenti
Parte B, Cap 7, Sez 1, [1.2] per le verifiche a dei rinforzi ordinari devono essere determinati sufficienti a
instabilità, garantire un efficace supporto delle suddette squadre di col-
σS1,F, σWV1,F : tensioni normali di trave nave, in N/mm2, defi- legamento.
nite in Tab 1.
6.2.4 Verifica a instabilità per le navi portarinfusa di
lunghezza superiore o uguale a 150 m
6.2 Rinforzi ordinari (1/4/2006)
6.2.1 Spessore netto minimo delle costole con Queste prescrizioni si applicano, in aggiunta a quelle in
fianchi a singolo fasciame Parte B, Cap 7, Sez 2, [4], alle navi portarinfusa di lun-
Lo spessore netto delle costole e delle loro squadre, entro le ghezza superiore o uguale a 150 m, destinate al trasporto di
stive del carico, deve essere non minore dei valori specifi- carichi secchi alla rinfusa con massa volumica alla rinfusa
cati in Tab 3. superiore o uguale a 1,0 t/m3.

6.2.2 Dimensionamento delle costole adiacenti alla Per tali navi, la resistenza dei rinforzi ordinari che contribu-
paratia di collisione iscono alla robustezza longitudinale della trave nave deve
I dimensionamenti netti delle costole, nella stiva del carico essere verificata anche nelle condizioni di allagamento spe-
prodiera, immediatamente adiacenti alla paratia di colli- cificate in [4.4]. Tale verifica deve essere eseguita in
sione devono essere aumentati del 25% rispetto a quelli accordo con Parte B, Cap 7, Sez 2, [4.4.1], dove le tensioni
determinati in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 2 o Parte B, di compressione devono essere calcolate in accordo con la
Cap 8, Sez 4, a seconda dei casi, al fine di prevenire ecces- seguente formula:
sive deformazioni del fasciame dei fianchi.
σ X1, F = γ S1 σ S1, F + γ W1 σ WV1, F
In alternativa, devono essere sistemate strutture di sostegno
delle costole che assicurino la continuità strutturale, entro dove:
la stiva prodiera, dei correnti nel gavone di prora. γS1, γW1 : coefficienti parziali di sicurezza, definiti in
Parte B, Cap 7, Sez 2, [1.2] per le verifiche a
6.2.3 Rinforzi ordinari delle casse laterali alte e
basse instabilità,
Queste prescrizioni si applicano ai rinforzi ordinari dei fian- σS1,F, σWV1,F : tensioni normali di trave nave, in N/mm2, defi-
chi e delle paratie longitudinali inclinate delle casse laterali nite in Tab 1.

Regolamenti RINA 2008 71


Parte E, Cap 4, Sez 3

Tabella 1 : Tensioni normali di compressione nella trave nave in condizioni di allagamento

Condizione σS1,F in N/mm2 σWV1,F in N/mm2

M SW ,FS 0 ,5M WV ,S
z≥N ---------------- ( z – N ) 10 –3 ------------------------ ( z – N ) 10 –3
IY IY

M SW ,FH 0 ,5M WV ,H
z<N ----------------- ( z – N ) 10 – 3 ------------------------- ( z – N ) 10 – 3
IY IY

Nota 1:
MSW,FS, MSW,FH : momenti flettenti in acqua tranquilla, in kNm, in condizioni di allagamento, rispettivamente insellante e inarcante,
nella sezione trasversale della trave nave in esame, da calcolarsi in accordo con [4.4],
MWV,S, MWV,H : momenti flettenti verticali d’onda, in kN.m, rispettivamente insellante e inarcante, nella sezione trasversale della trave
nave in esame, da calcolarsi in accordo con Parte B, Cap 5, Sez 2, [3.1],

Tabella 2 : Tensioni tangenziali indotte dai tagli verticali (1/4/2006)

Significato dei simboli utilizzati nelle formule per il


Tipologia della nave Posizione t, in mm δ
calcolo di δ
Nave portarinfusa con fianchi a Fianchi tS 0,5
singolo fasciame
Fianchi tS (1 - φ) / 2
Nave portarinfusa con fianchi a φ = 0,275 + 0,25α α = tISM/tSM
Doppi fianchi tlS φ/2
doppio fasciame
Nota 1:
tS, tIS : Spessori minimi, in mm, del fasciame dei fianchi e dei doppi fianchi, rispettivamente;
tSM, tISM : Spessori medi, in mm, su tutti i corsi di fasciame dei fianchi e dei doppi fianchi, rispettivamente. Sono calcolati come
Σ(liti)/Σli, dove li e ti asono le lunghezze, in m, e gli spessori, in mm, del imo corso di fasciame dei fianchi e dei doppi
fianchi.

7 Dimensionamento delle paratie tra- p : pressione risultante, in kN/m2, definita in


[4.6.8],
sversali stagne corrugate vertical-
sW : larghezza del pannello, in m, da assumere
mente e del doppio fondo delle navi uguale alla maggiore tra quella della piatta-
portarinfusa di lunghezza uguale o banda e quella dell’anima della corrugazione
superiore a 150 m (vedere Fig 4 ).
Per corrugazioni costituite da lamiere saldate, se gli spessori
7.1 Dimensionamento delle paratie trasver- della piattabanda e dell’anima sono diversi:
sali stagne corrugate verticalmente in • lo spessore netto del pannello di larghezza minore deve
condizioni di allagamento essere non minore del valore ottenuto, in mm, dalla
seguente formula:
7.1.1 Applicabilità (1/4/2006)
1, 05p
Queste prescrizioni si applicano alle paratie trasversali sta- t N = 14, 9s N ----------------
R eH
gne corrugate delle navi portarinfusa di lunghezza uguale o
superiore 150 m, destinate al trasporto di carichi secchi alla • lo spessore netto del pannello di larghezza maggiore
rinfusa con massa volumica alla rinfusa uguale o superiore deve essere non minore del maggiore tra i valori otte-
a 1,0 t/m3, che sono delimitate da almeno una stiva del nuti, in mm, dalle seguenti formule:
carico, che deve essere considerata singolarmente allagata 1, 05p
in accordo con le prescrizioni di cui in [4.6.1]. t W = 14, 9s W ----------------
R eH
7.1.2 Fasciame 462sW p 2
2

Lo spessore netto locale della paratia t deve essere non tW = ---------------------- – t NP


R eH
minore del valore ottenuto, in mm, dalla seguente formula:
dove:
1 , 05p tNP : spessore netto adottato per il pannello di
t = 14, 9s W ----------------
R eH larghezza minore, in mm, da assumere non
dove: maggiore di:

72 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

1, 05p R eH
t NP = 14, 9s W ---------------- τc = τE per τ E ≤ ----------
-
R eH 2 3
R eH ⎛ R eH ⎞ R eH
τ c = -------
- 1 – ---------------
- per τ E > ----------
-
7.1.3 Capacità flessionale delle corrugazioni 3⎝ 4 3τ E⎠ 2 3
La capacità flessionale delle corrugazioni deve essere tale
τE : tensione di instabilità tangenziale di Eulero, che
da soddisfare la seguente condizione:
deve essere ottenuta, in N/mm2, dalla seguente
3 M formula:
10 ------------------------------------------------ ≤ 0 ,95
( 0 ,5W LE + W M )R eH
tW ⎞ 2
τ E = 0 ,9kt E ⎛⎝ ------------
-
dove: 10 C⎠
3

M : momento flettente in una corrugazione, da cal- kt : coefficiente da assumere uguale a 6,34,


colarsi come specificato in [4.6.9],
tW : spessore netto, in mm, delle anime delle corru-
F : forza risultante, in kN, da calcolarsi come spe- gazioni,
cificato in [4.6.8],
C : larghezza, in m, dell’anima delle corrugazioni
WLE : modulo di resistenza netto, in cm3, di metà (vedere Fig 4).
passo di una corrugazione, da calcolarsi
all’estremità inferiore delle corrugazioni come Tabella 3 : Minimo spessore netto delle costole
specificato in [3.5.9], senza assumerlo mag-
giore del valore ottenuto, in cm3, dalla seguente
formula: Elemento Spessore minimo netto, in mm
2 Anima delle costole CL (7,0 + 0,03L1) - tC
3 Qh G – 0 ,5h G s C p G⎞
W LE, M = W G + 10 ⎛ --------------------------------------------
-
⎝ R eH ⎠ Squadra inferiore Il maggiore tra:
WG : modulo di resistenza netto, in cm3, di metà • CL (7,0 + 0,03L1) + 2 - tC
passo di una corrugazione, da calcolarsi • lo spessore netto adottato
all’estremità superiore delle “shedders” o delle per l’anima delle costole
“gussets”, a seconda dei casi, come specificato Squadra superiore Il maggiore tra:
in [3.5.10], • CL (7,0 + 0,03L1) - tC
Q : taglio in una corrugazione, da calcolarsi come • lo spessore netto adottato
specificato in [4.6.9], per l’anima delle costole
hG : altezza, in m, delle “shedders” o delle “gus- Nota 1:
sets”, a seconda dei casi (vedere da Fig 7 a CL : coefficiente uguale a:
Fig 11), • 1,15 per le costole entro la stiva del carico
pG : pressione risultante, in kN/m2, da calcolarsi a prodiera,
metà altezza delle “shedders” o delle “gussets”, • 1,0 per le costole entro le altre stive del
a seconda dei casi, come specificato in [4.6.8], carico,
L1 : lunghezza della nave, in m, definita in Parte B,
WM : modulo di resistenza netto, in cm3, di metà Cap 1, Sez 2, [2].
passo di una corrugazione, da calcolarsi a metà
campata delle corrugazioni come specificato in
7.1.6 Fasciame e rinforzi ordinari dei cassonetti
[3.5.10], senza assumerlo maggiore di 1,15WLE.
inferiore e superiore
7.1.4 Verifica a snervamento a taglio delle Quando sono sistemati cassonetti inferiore e superiore in
corrugazioni accordo rispettivamente con [3.5.3] e [3.5.4], lo spessore
netto dei loro fasciami laterali e il modulo di resistenza dei
La tensione tangenziale τ, calcolata come specificato in
loro rinforzi ordinari devono essere non minori di quelli
[4.6.9], deve soddisfare la seguente condizione:
richiesti in Parte B, Cap 7, Sez 1, [3.5] e Parte B, Cap 7,
R eH Sez 2, [3.8] per condizioni di allagamento, considerando il
τ ≤ -------
-
2 modello di carico in [4.6].

7.1.5 Verifica a instabilità a taglio delle anime delle 7.2 Valutazione della resistenza del doppio
corrugazioni
fondo e del carico ammissibile nella
La tensione tangenziale τ, calcolata come specificato in stiva in condizioni di allagamento
[4.6.9], deve soddisfare la seguente condizione:
τ ≤ τC 7.2.1 Applicabilità (1/4/2006)
Queste prescrizioni si applicano al doppio fondo delle navi
dove: portarinfusa di lunghezza uguale o superiore a 150 m,
τC : tensione tangenziale critica di instabilità, che destinate al trasporto di carichi secchi alla rinfusa con
deve essere ottenuta, in N/mm2, dalle seguenti massa volumica alla rinfusa uguale o superiore a 1,0 t/m3,
formule: che appartiene alle stive che devono essere considerate sin-

Regolamenti RINA 2008 73


Parte E, Cap 4, Sez 3

golarmente allagate in accordo con le prescrizioni di cui in i loro spessori netti, da ottenersi, in mm, dalla seguente for-
[4.7.1]. mula:
t N = t – 2 ,5
7.2.2 Resistenza a taglio del doppio fondo
dove:
La resistenza a taglio del doppio fondo deve essere calco-
lata come la somma delle resistenze a taglio, ad ambedue t : spessore lordo, in mm, adottato per l’anima dei
le estremità, di: madieri e dei paramezzali.

• ogni madiere esteso tra le casse laterali basse meno 7.2.4 Resistenza a taglio dei madieri
metà della resistenza a taglio dei due madieri adiacenti La resistenza a taglio dei madieri, in kN, deve essere otte-
ai cassonetti inferiori delle paratie trasversali, o alle due nuta dalle seguenti formule:
paratie trasversali stesse della stiva se non esiste casso- • in corrispondenza dei pannelli, che costituiscono le
netto inferiore (ved. Fig 14); la resistenza a taglio dei anime dei madieri, adiacenti alle casse laterali basse:
madieri deve essere calcolata come specificato in
τ –3
[7.2.4], S F1 = A F -----A 10
η1
• ogni paramezzale del doppio fondo esteso tra i due cas-
• in corrispondenza delle aperture più esterne (cioè
sonetti inferiori delle paratie trasversali, o tra le due
quelle nei pannelli, che costituiscono le anime dei
paratie trasversali stesse della stiva se non esiste casso-
madieri, più vicini alle casse laterali basse):
netto inferiore; la resistenza a taglio dei paramezzali
deve essere calcolata come specificato in [7.2.5]. τ –3
S F2 = A F, H -----A 10
η2
Nelle stive di estremità, ove paramezzali e madieri si inter-
rompono e non sono direttamente uniti ai cassonetti infe- dove:
riori di estremità delle paratie trasversali o ai paramezzali AF : area di sezione netta, in mm2, del pannello
delle casse laterali basse, la loro resistenza al taglio dovrà adiacente alla cassa laterale bassa,
essere calcolata a una sola estremità. AF,H : area di sezione netta, in mm2, del pannello in
I paramezzali e i madieri da considerare ai fini del suddetto corrispondenza dell’apertura più esterna (cioè
calcolo sono quelli posti entro i confini della stiva formati quella più vicina alla cassa laterale bassa),
dalle casse laterali basse e dai cassonetti inferiori delle τA : tensione tangenziale ammissibile, in N/mm2, da
paratie trasversali (o dalle paratie trasversali stesse se queste assumere uguale alla minore tra:
non sono dotate di cassonetti inferiori). I paramezzali delle 0 ,6
R eH R eH
casse laterali basse e i madieri sottostanti i cassonetti infe- τ A = 0, 645 --------------------
-
0 ,8
e τ A = -------
-
riori delle paratie trasversali (o sottostanti le paratie trasver- ( s ⁄ tN ) 3
sali stesse se queste non sono dotate di cassonetti inferiori) tN : spessore netto dell’anima del madiere, in mm,
non possono essere considerati ai fini di questo calcolo. definito in [7.2.3],
Qualora la geometria e/o la struttura stessa del doppio s : intervallo, in m, degli elementi di irrigidimento
fondo siano tali da rendere inadeguate le suddette assun- del pannello di madiere in esame,
zioni, la resistenza a taglio del doppio fondo deve essere η1 : coefficiente da assumere uguale a 1,1,
calcolata mediante calcolo diretto in accordo con Parte B, η2 : coefficiente da assumere uguale, in generale, a
Cap 7, App 1, per quanto applicabile. 1,2; può essere ridotto a 1,1 quando sono siste-
mati idonei rinforzi in corrispondenza
7.2.3 Spessori netti dell’apertura più esterna, la cui adeguatezza
La resistenza a taglio dei madieri e dei paramezzali deve deve essere esaminata dalla Società nei singoli
essere calcolata considerando le anime di tali elementi con casi.

74 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 14 : Struttura del doppio fondo

Cassonetto basso Paratia trasversale

Madiere adiacente Madiere adiacente alla


al cassonetto paratia trasversale
CL

Paramezzali

Madieri

7.2.5 Resistenza a taglio dei paramezzali deve essere esaminata dalla Società nei singoli
La resistenza a taglio dei paramezzali, in kN, deve essere casi.
ottenuta dalle seguenti formule:
7.2.6 Carico ammissibile nella stiva
• in corrispondenza dei pannelli, che costituiscono le Il carico ammissibile nella stiva, deve essere ottenuto, in t,
anime dei paramezzali, adiacenti ai cassonetti inferiori dalla seguente formula:
(o alle paratie trasversali se non sono sistemati casso-
netti inferiori): 1
W = ρ B V ---
F
τ –3
S G 1 = A G -----A 10 dove:
η1
F : coefficiente da assumere uguale a:
• in corrispondenza delle più grandi aperture esterne
• F = 1,1 in generale,
(cioè quelle nei pannelli, che costituiscono le anime dei
paramezzali, più vicini ai cassonetti inferiori, o alle • F = 1,05 per acciai laminati,
paratie trasversali se non sono sistemati cassonetti infe- V : volume, in m3, occupato dal carico all’altezza
riori): hB (vedere Fig 13),
τ –3
hB : altezza di compenso del carico, in m, da otte-
S G 2 = A G, H -----A 10
η2 nersi dalla seguente formula:
X-
h B = --------
AG : area di sezione netta, in mm2, del pannello ρB g
adiacente al cassonetto inferiore (o alla paratia
trasversale se non è sistemato un cassonetto X : pressione, in kN/m2, da ottenersi dalle seguenti
inferiore), formule:
• per carichi secchi alla rinfusa, il minore tra:
AG,H : area di sezione netta, in mm2, del pannello in
corrispondenza della più grande apertura Z + ρg ( z F – 0 ,1D 1 – h F )
X = ---------------------------------------------------------
-
esterna (cioè quella più vicina al cassonetto ρ
1 + ----- ( perm – 1 )
inferiore, o alla paratia trasversale se non è ρB
sistemato un cassonetto inferiore), X = Z + ρg ( zF – 0 ,1D 1 – h F perm )
τA : tensione tangenziale ammissibile, in N/mm , 2 • per acciai laminati:
definita in [7.2.4], dove tN è lo spessore netto Z + ρg ( z F – 0 ,1D 1 – h F )
dell’anima del paramezzale, X = ---------------------------------------------------------
-
ρ-
1 – ----
η1 : coefficiente da assumere uguale a 1,1, ρB

η2 : coefficiente da assumere uguale, in generale, a perm : permeabilità del carico, che può essere assunta
1,15; può essere ridotto a 1,1 quando sono non maggiore di 0,3,
sistemati idonei rinforzi in corrispondenza Z : pressione, in kN/m2, da assumere uguale alla
dell’apertura più esterna, la cui adeguatezza minore tra:

Regolamenti RINA 2008 75


Parte E, Cap 4, Sez 3

CH
Z = ------------
-
8 Parte prodiera
A D B ,H
CE 8.1 Rinforzo dell'area prodiera del fondo
Z = -----------
-
A D B ,E piatto
CH : resistenza a taglio del doppio fondo, in kN, da 8.1.1 Immersione minima a prora (1/7/2003)
calcolarsi come specificato in [7.2.2], conside- La struttura del fondo a prora deve essere rinforzata in
rando, per ogni madiere, la minore delle resi- accordo con le disposizioni di cui in Parte B, Cap 9, Sez 1,
stenze a taglio SF1 ed SF2 (vedere [7.2.4]) e, per [3] contro le pressioni dinamiche dovute all'impatto sul
ogni paramezzale, la minore delle resistenze a fondo per la condizione indicata in [4.3.2] alla immersione
taglio SG1 e SG2 (vedere [7.2.5]), minima a prora.

CE : resistenza a taglio del doppio fondo, in kN, da 9 Allestimento dello scafo


calcolarsi come specificato in [7.2.2], conside-
rando, per ogni madiere, la resistenza a taglio 9.1 Castello di prora
SF1 (vedere [7.2.4]) e, per ogni paramezzale, la
minore delle resistenze a taglio SG1 e SG2 9.1.1 Generalità (1/1/2004)
(vedere [7.2.5]) Le navi con notazione di servizio bulk carrier ESP devono
essere provviste di un castello di prora chiuso sul ponte di
n
bordo libero.
A D B ,H = ∑S B i DB ,i
Le dimensioni richieste del castello di prora sono indicate
i=1
in [9.1.2].
n
Le sistemazioni strutturali ed il dimensionamento del
A D B ,E = ∑ S (B i DB – s) castello di prora devono soddisfare le disposizioni di cui in
i=1 Parte B, Cap 10, Sez 2.
n : numero dei madieri tra i cassonetti inferiori (o le 9.1.2 Dimensioni (1/1/2004)
paratie trasversali se non sono sistemati casso- Il castello di prora deve essere ubicato sul ponte di bordo
netti inferiori), libero con la sua paratia poppiera collocata in corrispon-
denza della paratia prodiera della stiva più a proravia, come
Si : intervallo dell’i-esimo madiere, in m,
indicato in Fig 16.
BDB,i : lunghezza, in m, da assumere uguale a: L'altezza del castello di prora HF al di sopra del ponte prin-
cipale non deve essere inferiore al maggiore tra i seguenti
• BDB,i = BDB - s per i madieri per i quali SF1 < due valori:
SF2 (vedere [7.2.4]), • l'altezza standard di una sovrastruttura, come precisato
• BDB,i = BDB,h per i madieri per i quali SF1 ≥ in Parte B, Cap 1, Sez 2, Tab 2, o
SF2 (vedere [7.2.4]), • HC + 0.5 m, essendo HC l'altezza della mastra trasver-
sale prodiera della boccaporta della stiva del carico
BDB : larghezza, in m, del doppio fondo tra le casse No.1.
laterali basse (vedere Fig 15), Tutti i punti dell'estremità poppiera del castello di prora
devono essere ubicati ad una distanza lF dalla lamiera della
BDB,h : distanza, in m, tra due aperture prese in esame
mastra della boccaporta tale da poter applicare il carico
(vedere Fig 15),
ridotto alla mastra trasversale prodiera della boccaporta
s : intervallo, in m, dei rinforzi ordinari longitudi- della stiva No.1 ed alla copertura della boccaporta No.1
nali del cielo del doppio fondo adiacenti alle quando si applichino le disposizioni di cui in Parte B,
Cap 9, Sez 7, [6.2.1] e in Parte B, Cap 9, Sez 7, [7.3.8],
casse laterali basse.
rispettivamente.
La suddetta distanza lF , in m, deve essere:
Figura 15 : Dimensioni BDB e BDB,h
l F ≤ 5 H F – HC
B DB,h
Sul ponte del castello di prora può non essere sistemato un
paraonde per proteggere la mastra e la copertura della boc-
caporta. Se esso viene sistemato per altre ragioni, deve
essere ubicato in modo che il suo lembo superiore nella
mezzeria nave non sia inferiore a HB / tan 20° a proravia del
B DB lembo poppiero del castello di prora, essendo HB l'altezza
del paraonde al di sopra del castello (vedere Fig 16).

76 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Figura 16 : Sistemazione del castello di prora Figura 17 : Fianchi a singolo fasciame - Aree da
(1/1/2004) pitturare
Estremità superiore alla Cassa
HB
mastra della boccaporta longitudinale alta
HF
HC

lF

Paratia
prodiera
Area da pitturare

10 Protezione delle strutture metalliche


dello scafo 30
0
m
m
10.1 Protezione delle cisterne contenenti
acqua di mare di zavorra Cassa longitudinale bassa

10.1.1 Tutte le cisterne destinate a contenere acqua di 10.2.4 Aree dei fianchi a doppio fasciame da
mare di zavorra devono essere protette contro la corrosione pitturare
per mezzo di un efficace sistema, quale pitturazione resi-
Le aree da pitturare sono le superfici interne di:
stente o altro sistema equivalente.
• fasciame dei fianchi interni,
E’ raccomandato che la pitturazione sia di un colore chiaro
che permetta di individuare la ruggine e faciliti l’ispezione. • le superfici interne delle lamiere inclinate delle casse
La protezione catodica mediante anodi sacrificali può laterali alte e delle casse longitudinali basse fino a una
essere utilizzate quando adeguata. distanza di 300 mm al di sotto della loro estremità supe-
riore.

10.2 Protezione delle stive del carico Tali aree sono illustrate in Fig 18.

10.2.1 Pitturazione Figura 18 : Fianchi a doppio fasciame - Aree da


La scelta della pitturazione adeguata al carico di cui si pre- pitturare
vede il trasporto, in particolare per quanto riguarda la sua Cassa
compatibilità col carico stesso, e le modalità di applica- longitudinale alta
zione in accordo con le raccomandazioni del produttore
sono responsabilità del Cantiere e dell’Armatore.

10.2.2 Applicabilità
Tutte le superfici interne ed esterne delle mastre e delle
coperture delle boccaporte e tutte le superfici interne delle
stive del carico (fianchi e paratie trasversali) devono essere
protette per mezzo di un efficace pitturazione, di tipo epos-
sidico o equivalente, applicata in accordo con le raccoman- Area da pitturare
dazioni del produttore.
Le aree dei fianchi (a singolo o doppio fasciame) e delle
paratie trasversali da pitturare sono specificate da [10.2.3] a
[10.2.5].

10.2.3 Aree dei fianchi a singolo fasciame da


pitturare 30
0
m
Le aree da pitturare sono: m

• le superfici interne del fasciame dei fianchi,


Cassa longitudinale bassa
• le costole con relative squadre di estremità,
• le superfici interne delle lamiere inclinate delle casse
10.2.5 Aree delle paratie trasversali da pitturare
laterali alte e, fino a una distanza di 300 mm al di sotto
delle lamiere inclinate delle casse laterali basse. Le aree da pitturare sono la parte superiore fino a 300 mm
al di sotto delle estremità superiori dei cassonetti inferiori.
Tali aree sono illustrate in Fig 17. Quando non sono sistemati cassonetti inferiori, le paratie

Regolamenti RINA 2008 77


Parte E, Cap 4, Sez 3

trasversali devono essere pitturate interamente. Le aree da per gli stessi collegamenti, per calcolare lo spessore della
pitturare sono illustrate in Fig 19. gola delle saldature a cordoni d’angolo dei collegamenti a
T, in accordo con Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.3]. I collega-
11 Costruzione e prove menti in Tab 4 devono essere eseguiti mediante saldature
continue a cordoni d’angolo.

11.1 Saldature e collegamenti saldati


11.2 Particolari strutturali speciali
11.1.1 In Tab 4 sono specificati i coefficienti di saldatura
da adottare per alcuni collegamenti tra le strutture dello 11.2.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
scafo. Tali coefficienti di saldatura devono essere adottati, al Cap 12, Sez 2, [2.5] specifiche per le navi con notazione di
posto di quelli specificati in Parte B, Cap 12, Sez 1, Tab 2 servizio bulk carrier ESP.

Figura 19 : Paratie trasversali - Aree da pitturare

Area da pitturare Area da pitturare Area da pitturare

300 mm 300 mm
300 mm
300 mm

300 mm 300 mm

Figura 20 : Zone “a” e “b” delle saldature delle costole

Cassa longitudinale
alta

Zona "a" 0,25l

Zona "b" l

Zona "a"
0,25l

Cassa
longitudinale bassa

78 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, Sez 3

Tabella 4 : Coefficiente di saldatura wF (1/7/2002)

Zona dello Collegamento


Coeff. di saldatura wF
scafo di con
Doppi fondi paramezzali fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
in corrispon- madieri (paramezzali interrotti) 0,35
denza delle
stive del madieri fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
carico fasciame del cielo del doppio fondo in corrispondenza di 0,45
paratie o dei loro cassonetti inferiori, in generale
fasciame del cielo del doppio fondo in corrispondenza di Saldatura a piena o par-
paratie stagne corrugate o dei loro cassonetti inferiori ziale penetrazione
madieri (paramezzali interrotti) 0,35
Paratie strutture delle paratie di lamiere superiori dei fasciami e rinforzi ordinari (paratie 0,45
cisterne e delle paratie cassonetti inferiori o, se piane)
stagne (di compartimen- non sono sistemati cas- corrugazioni verticali (paratie cor- Saldatura a piena pene-
tazione) sonetti inferiori, cielo rugate) trazione
del doppio fondo e
lamiere inclinate delle
casse basse laterali
lamiere inferiori dei cassonetti superiori o, se non sono siste- 0,45
mati cassonetti superiori, strutture del ponte e lamiere incli-
nate delle casse laterali alte
strutture dei fianchi 0,35
strutture dei cassonetti contorni fasciame dei cassonetti inferiori, 0,45
inferiori in generale
fasciame dei cassonetti inferiori Saldatura a piena o par-
che supportano paratie stagne cor- ziale penetrazione
rugate
rinforzi ordinari e diaframmi 0,45
strutture dei cassonetti contorni 0,45
superiori
“shedders” efficaci corrugazioni verticali e lamiere superiori dei cassonetti infe- Saldatura con penetra-
(vedere [3.5.7]) riori zione da un solo lato o
equivalente
“gussets” efficaci (vedere lamiere superiori dei cassonetti inferiori Saldatura a piena pene-
[3.5.8]) trazione
corrugazioni verticali e “shedders” Saldatura con penetra-
zione da un solo lato o
equivalente
Fianchi anima delle costole e fasciame dei fianchi, nella zona “a” (1) 0,45 (2)
relative squadre di estre- delle lamiere inclinate nella zona “b” (1) 0,40 (2)
mità delle casse laterali basse
e alte, delle piattabande
(1) Le zone “a” e “b” sono definite in Fig 20.
(2) Qualora le forme dello scafo siano tali da impedire la realizzazione di un efficiente cordone di saldatura d’angolo, la Società
può richiedere una preparazione adeguata delle anime delle costole e delle relative squadre di estremità, al fine di assicurare
lo stesso grado di efficienza di quello della saldatura richiesta.

Regolamenti RINA 2008 79


Parte E, Cap 4, Sez 4

SEZIONE 4 MACCHINARI

1 Drenaggio e svuotamento dei locali 1.2 Capacità di rimozione dell'acqua


prodieri 1.2.1 (1/1/2005)
L'impianto di rimozione dell'acqua per le cisterne di
1.1 Applicabilità zavorra ubicate a proravia della paratia di collisione e per le
1.1.1 (1/1/2005) sentine di spazi asciutti, qualsiasi parte dei quali si estenda
a proravia della stiva ubicata più verso prora, deve essere
Le presenti prescrizioni si applicano alle navi portarinfusa
progettato per rimuovere l'acqua dagli spazi prodieri con
che devono soddisfare le disposizioni della Regola 13 del
una portata che non sia inferiore a 320A m3/h, essendo A
Capitolo XII della Convenzione SOLAS.
l'area, in m2, della sezione trasversale del più grande dei
tubi di sfogo d'aria o della più grande tromba di ventila-
zione collegati dal ponte esposto ad uno spazio chiuso pro-
diero per il quale sia richiesta la rimozione dell'acqua
mediante detto impianto.

80 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

APPENDICE 1 CRITERI DI STABILITÀ ALLO STATO INTEGRO


PER CARICAZIONE DI GRANAGLIE

1 Calcolo dei momenti inclinanti A caricazione ultimata, tutte le superfici libere delle grana-
glie nei "compartimenti parzialmente pieni" devono essere
assunti dovuti allo spostamento del
livellate.
carico
1.1.5 Fissaggio del carico
1.1 Stivaggio delle granaglie alla rinfusa A meno che si tenga conto dello sfavorevole effetto dello
sbandamento dovuto allo spostamento delle granaglie in
1.1.1 Generalità accordo con il presente Regolamento, la superficie delle
Tutte le operazioni necessarie e ragionevoli devono essere granaglie alla rinfusa in ogni "compartimento parzialmente
eseguite per livellare tutte le superfici libere delle granaglie e pieno" deve essere fissata per prevenire un movimento
per ridurre al minimo l’effetto dello spostamento delle gra- delle granaglie, con un fermacarico come descritto in
naglie (stivaggio). [1.9.1] a [1.9.3]. In alternativa, nei "compartimenti parzial-
mente pieni", la superficie delle granaglie alla rinfusa può
1.1.2 Compartimenti pieni stivati essere fissata per mezzo di fascette o legature come
In ogni "compartimento pieno stivato", come definito in descritto in [1.9.4] o [1.9.5].
Sez 3, [2.1.2], le granaglie alla rinfusa devono essere stivate
Gli spazi inferiori del carico e gli interponti in corrispon-
in modo da riempire tutti gli spazi sotto i ponti e i coperchi
denza degli stessi possono essere caricati come un unico
delle boccaporte fino al massimo possibile.
compartimento purché, nel calcolare i momenti sbandanti
trasversali, sia tenuto debito conto del fluire delle granaglie
1.1.3 Compartimenti pieni non stivati
negli spazi inferiori.
In ogni "compartimento pieno non stivato", come definito
in Sez 3, [2.1.3], si deve riempire di granaglie alla rinfusa 1.1.6 Divisioni longitudinali
fino al massimo possibile lo spazio in corrispondenza
dell’apertura della boccaporta, ma le granaglie possono Nei "compartimenti pieni, stivati", "compartimenti pieni,
essere al loro angolo di natural declivio al di fuori della peri- non stivati" e "compartimenti parzialmente pieni" possono
feria dell’apertura della boccaporta. Un "compartimento essere installate divisioni longitudinali come mezzo per
pieno" può qualificarsi come tale se ricade in una delle ridurre l’avverso effetto di sbandamento dovuto allo sposta-
seguenti categorie: mento delle granaglie, purché:

a) la Società può, in base a [1.7], dispensare dallo stivaggio a) la divisione sia stagna alle granaglie,
in quei casi dove viene tenuto conto, nel calcolare le
b) la costruzione soddisfi le norme della Parte B per le
altezze dei vuoti, della geometria del vuoto sotto il
paratie longitudinali; se non è prevista nessuna norma
ponte risultante dal libero fluire delle granaglie in un
particolare vedere MSC Res. 23(59) sect.11-14; e
compartimento, che può essere provvisto di condotti di
alimentazione, ponti perforati o altri simili mezzi, c) se installate negli interponti, le divisioni devono esten-
oppure dersi da ponte a ponte e negli altri spazi del carico le
b) il compartimento è "specialmente idoneo" come defi- divisioni devono estendersi verso il basso dalla faccia
nito in Sez 3, [2.1.6], nel qual caso si possono dispen- inferiore del ponte o copertura di boccaporta, come
sare dallo stivaggio le estremità di detto compartimento. descritto in [1.3.2] a) (secondo punto), Nota 2 , [1.3.2]
b), Nota 7, oppure [1.6.1] b), in quanto applicabili.
1.1.4 Granaglie in compartimenti parzialmente
pieni
1.2 Ipotesi generali
Se non vi sono granaglie alla rinfusa o altri carichi al di sopra
di uno spazio inferiore per il carico contenente granaglie, le 1.2.1 Vuoti negli spazi caricati con granaglie
coperture delle boccaporte devono essere assicurate chiuse
in modo approvato con riguardo alla massa e alle sistema- Allo scopo di calcolare lo sfavorevole momento sbandante
zioni permanenti fornite per assicurare chiusi tali coperchi. dovuto ad uno spostamento della superficie del carico nelle
navi che trasportano granaglie alla rinfusa si assume che:
Quando le granaglie alla rinfusa sono stivate sopra ai coper-
chi chiusi di boccaporte d’interponte che non sono stagni a) Nei compartimenti pieni che sono stati stivati in accordo
alle granaglie, tali coperchi devono essere resi stagni alle con [1.1.2], esista un vuoto sotto tutte le superfici di
granaglie sigillando i giunti, coprendo l’intera boccaporta contorno, che hanno un’inclinazione rispetto all’oriz-
con incerate o teli di separazione o altri mezzi adatti. zontale inferiore a 30°, e quel vuoto è parallelo alla

Regolamenti RINA 2008 81


Parte E, Cap 4, App 1

superficie di contorno avendo un’altezza media calco-


lata con la formula: Tabella 1 : Altezza standard del vuoto

V d = V d1 + 0 ,75 ( d – 600 ) Distanza, in m, dall’estremità o dal Altezza standard


fianco della boccaporta al contorno del del vuoto Vd1,
dove: compartimento in mm
Vd : altezza media del vuoto, in mm, 0,5 570

Vd1 : altezza standard del vuoto, in mm, dalla 1,0 530


Tab 1, 1,5 500
d : altezza effettiva della trave, in mm. 2,0 480
2,5 450
In ogni caso, Vd deve essere assunto maggiore od uguale
a 100 mm. 3,0 440

b) Entro le boccaporte piene e in aggiunta ad ogni vuoto 3,5 430


aperto entro il coperchio della boccaporta, esista un 4,0 430
vuoto di altezza media pari a 150 mm misurato verso il 4,5 430
basso fino alla superficie del grano, dalla parte inferiore
della copertura della boccaporta ovvero dal punto più 5,0 430
alto della mastra laterale della boccaporta, assumendo il 5,5 450
valore minore. 6,0 470
c) In un "compartimento pieno, non stivato" che è esen- 6,5 490
tato dallo stivaggio al di fuori della periferia della bocca- 7,0 520
porta in base alle disposizioni in [1.1.3] a), si deve
assumere che la superficie delle granaglie a caricazione 7,5 550
ultimata sia inclinata, entro lo spazio vuoto sottoponte 8,0 590
in tutte le direzioni, con un angolo di 30° sull’orizzon- Nota 1:
tale a partire dal margine dell’apertura che determina il Per distanze dal contorno maggiori di 8,0 m, l’altezza stan-
vuoto. dard del vuoto Vd1 deve essere estrapolata linearmente con
d) In un "compartimento pieno, non stivato" che sia esen- incrementi di 80 mm per ciascun 1,0 m di aumento della lun-
tato dallo stivaggio nelle estremità del compartimento in ghezza.
base alle disposizioni in [1.1.3] b), si deve assumere che Nota 2:
la superficie delle granaglie a caricazione ultimata sia Nella zona d’angolo di un compartimento la distanza del
inclinata in tutte le direzioni dalla zona di riempimento contorno è la distanza perpendicolare dalla linea
con un angolo di 30° dal margine inferiore del baglio di dell’anguilla laterale della boccaporta ovvero dalla linea del
testa della boccaporta. Peraltro, se sono praticati fori di baglio di testa della boccaporta al contorno del comparti-
alimentazione nei bagli di testa della boccaporta in mento, se maggiore. L’altezza della trave d da assumersi è
accordo con la Tab 2, allora si deve assumere che la l’altezza dell’anguilla laterale della boccaporta ovvero del
baglio di testa, se minore.
superficie delle granaglie, dopo la caricazione, sia incli-
nata in tutte le direzioni con un angolo di 30° da una Nota 3:
linea sul baglio di testa che è la media dei picchi e degli Laddove esista un ponte rialzato al di là della boccaporta, la
avvallamenti della superficie reale delle granaglie, come profondità media del vuoto misurata dalla faccia inferiore del
ponte rialzato deve essere calcolata sulla base dell’altezza
indicato nella Fig 1.
standard in associazione con un’altezza di trave del baglio di
La descrizione del modo di comportarsi della superficie testa più l’altezza del ponte rialzato.
delle granaglie da assumersi nei compartimenti parzial-
mente pieni è contenuta in [1.6].

82 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

Tabella 2 : Prescrizioni per i fori di alimentazione tro del volume dell’intero compartimento di carico senza
tener conto dei vuoti. In tutti i casi il peso del carico deve
Diametro minimo, Intervallo mas- essere il volume del carico (risultante dalle ipotesi indicate
Area, in cm2
in mm simo, in m in [1.2.1] c) oppure [1.2.1] d)) diviso per il fattore di stivag-
90 63,6 0,60 gio.
100 78,5 0,75
1.2.4 Ipotesi per i “compartimenti parzialmente
110 95,0 0,90 pieni”
120 113,1 1,07 Nei compartimenti parzialmente pieni dello sfavorevole
130 133,0 1,25 effetto dello spostamento verticale della superficie delle gra-
naglie deve essere tenuto conto come segue:
140 154,0 1,45
M H ,T = 1 ,12 M H ,C
150 177,0 1,67
160 201,0 1,90 dove MH,T e MH,C sono definiti in [1.2.2].

≥ 170 227,0 2,00 1.2.5 Metodi equivalenti


Ogni altro metodo egualmente efficace può essere adottato
1.2.2 Ipotesi per i “compartimenti pieni, stivati”
per ottenere le compensazioni prescritte in [1.2.2] e [1.2.4].
Nelle verifiche dei criteri di stabilità specificati in Sez 3,
[2.2.3], i calcoli di stabilità della nave devono normalmente
essere basati sull’ipotesi che il centro di gravità del carico in 1.3 Momenti volumetrici inclinanti assunti
un "compartimento pieno, stivato" corrisponda al centro per un compartimento pieno, stivato
volumetrico dell’intero spazio di carico. In quei casi dove la
Società autorizza a tenere conto dell’effetto dei vuoti 1.3.1 Generalità
assunti sottoponte sulla posizione verticale del centro di Il movimento della superficie delle granaglie è riferito alla
gravità del carico nei "compartimenti pieni, stivati", è sezione trasversale della parte di compartimento presa in
necessario compensare lo sfavorevole effetto dello sposta- considerazione e il momento inclinante che ne risulta deve
mento verticale della superficie delle granaglie aumentando essere moltiplicato per la lunghezza della stessa parte di
l’assunto momento inclinante dovuto allo spostamento tra- compartimento per ottenere il momento inclinante relativo.
sversale delle granaglie come segue: Il momento inclinante trasversale dovuto allo spostamento
M H ,T = 1 ,06 M H ,C delle granaglie è una conseguenza dei cambiamenti finali di
forma e posizione dei vuoti dopo che le granaglie si sono
dove:
mosse trasversalmente.
MH,T : momento inclinante totale, in t.m
La superficie risultante delle granaglie dopo lo spostamento
MH,C : momento inclinante trasversale calcolato, in t.m
deve essere assunta inclinata a 15° sull’orizzontale.
In tutti i casi il peso del carico in un "compartimento pieno,
Nel calcolare l’area del massimo vuoto che si può formare
stivato" deve essere il volume dell’intero spazio di carico
contro un elemento strutturale longitudinale, gli effetti di
diviso per il fattore di stivaggio.
ogni superficie orizzontale, per esempio le flange o le piatta-
1.2.3 Ipotesi per i “compartimenti pieni non stivati” bande, devono essere ignorati.
Il centro di gravità del carico in un "compartimento pieno Le aree totali dei vuoti iniziali e finali devono risultare
non stivato” deve essere assunto in corrispondenza del cen- uguali.

Figura 1 : Superficie efficace delle granaglie da assumersi


  

 

 

 
  

 
   


 

   




 


Regolamenti RINA 2008 83


Parte E, Cap 4, App 1

Elementi strutturali longitudinali stagni alle granaglie pos- Nota 3: AB: Ogni area in eccesso di quella che può formarsi contro
sono essere considerati efficaci per tutta la loro altezza l’anguilla in B deve essere trasferita nell’area finale del vuoto entro
eccetto dove essi sono intesi come mezzo per ridurre la boccaporta.
l’effetto sfavorevole dello spostamento delle granaglie, nel Nota 4: CD: Ogni area in eccesso di quella che può formarsi con-
qual caso si applicano le disposizioni di [1.1.6]. tro l’anguilla in E deve essere trasferita nell’area finale del vuoto del
lato alto.
Una divisione longitudinale discontinua può essere conside-
rata efficace per tutta la sua lunghezza. Figura 4 : Andamento finale del vuoto
150 mm più ogni vuoto aperto della
1.3.2 Ipotesi copertura entro il vuoto della boccaporta

Nei paragrafi seguenti si assume che il momento inclinante C D E

totale per un compartimento si ottenga sommando i risultati


delle singole parti seguenti: A B H F G
Vd
a) avanti e addietro le boccaporte:
lato alto
• se un compartimento ha due o più boccaporte prin- lato J
0.6 m
basso
cipali attraverso le quali può effettuarsi la carica-
zione, l’altezza del vuoto sottoponte per la parte o le L
C

parti fra dette boccaporte deve essere determinata


usando la distanza in senso longitudinale al punto di Nota 5: L’area del vuoto in eccesso da AB deve trasferirsi nella
mezzo fra le boccaporte, metà verso il lato basso della boccaporta nella quale si formano
• dopo lo spostamento ipotizzato delle granaglie due aree separate del vuoto finale: una contro la divisione in mez-
zeria e l’altra contro la mastra longitudinale della boccaporta e
l’andamento finale del vuoto è come indicato in
l’anguilla del lato alto.
Fig 2.
Nota 6: Se viene formata una scodella di granaglie in sacchi
b) All’interno e a fianco delle boccaporte senza divisione oppure un imballaggio riempito di granaglie alla rinfusa dentro una
longitudinale, dopo lo spostamento ipotizzato delle gra- boccaporta si deve assumere, allo scopo di calcolare il momento
naglie l’andamento finale del vuoto è come mostrato in inclinante trasversale, che tale dispositivo sia almeno equivalente
Fig 3 oppure in Fig 4. alla divisione in mezzeria.
Nota 7: Se la divisione in mezzeria è stata sistemata in accordo con
Figura 2 : Andamento finale del vuoto [1.1.6], essa deve estendersi ad almeno 0,6 m sotto H ovvero J, se
ne risulta un’altezza maggiore.
A B C
1.3.3 Compartimenti caricati in combinazione
Vd
I seguenti paragrafi descrivono la maniera di comportarsi
lato basso lato alto dei vuoti che devono essere assunti quando i compartimenti
E vengono caricati in combinazione:
a) Senza efficace divisione in mezzeria:
D
• Sotto il ponte superiore:
CLdivisione longitudinale come nel caso di ponte singolo descritto in [1.3.2] a)
(secondo punto) e [1.3.2] b).
• Sotto il secondo ponte (se applicabile):
l’area del vuoto disponibile per il trasferimento dal
lato basso, cioè l’area del vuoto originale meno
Nota 1: Se l’area del massimo vuoto che si può formare contro l’area contro l’anguilla sotto la mastra della bocca-
l’anguilla in B è inferiore all’area iniziale del vuoto sotto AB, cioè porta deve assumersi che si trasferisca come segue:
AB.Vd, si assume che l’area in eccesso si trasferisca nel vuoto finale una metà nella boccaporta del ponte superiore e un
del lato alto. quarto ciascuno verso il lato alto sotto il ponte supe-
Nota 2: Se, per esempio, la divisione longitudinale in C è stata riore e il secondo ponte.
sistemata in accordo con [1.1.6], essa deve essere estesa almeno • Sotto il terzo ponte e ponti inferiori (se applicabile):
fino a 0,6 m sotto D ovvero E se ne risulta un’altezza maggiore.
le aree dei vuotì disponibilì per il trasferimento dal
lato basso di ciascuno di questi ponti devono assu-
Figura 3 : Andamento finale del vuoto
mersi che si trasferiscano in quantità uguali in tutti i
150 mm più ogni vuoto aperto
vuoti sotto i ponti nel lato alto e nel vuoto nella boc-
della copertura entro il vuoto della boccaporta caporta del ponte superiore.
C D
b) Con effettiva divisione in mezzeria che si estende nella
A B E F boccaporta del ponte superiore:
Vd
• A livello di tutti i ponti ai lati della divisione le aree
dei vuoti disponibili per il trasferimento dal lato
lato alto
basso devono assumersi che si trasferiscano nel
lato basso
vuoto sotto la metà dal lato basso della boccaporta
del ponte superiore

84 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

• A livello del ponte immediatamente sotto il fondo a) La superficie risultante delle granaglie a fianco della boc-
della divisione, l’area del vuoto disponibile per il tra- caporta dopo lo spostamento deve assumersi inclinata
sferimento dal lato basso deve assumersi che si tra- di 15° sull’orizzontale
sferisca come segue: una metà nel vuoto sotto la
b) La superficie risultante delle granaglie alle estremità,
metà dal lato basso della boccaporta del ponte
avanti e addietro della boccaporta dopo lo spostamento
superiore e il rimanente in eguali quantità nei vuoti
deve assumersi inclinata di 25° sull’orizzontale.
sotto i ponti nel lato alto

• A livello dei ponti più bassi di quelli descritti sopra, 1.5 Momenti inclinanti volumetrici assunti
l’area del vuoto disponibile per il trasferimento dal per i cofani delle boccaporte
lato basso di ciascuno di quei ponti deve assumersi
che si trasferisca in eguali quantità nei vuoti in cia- 1.5.1 Dopo lo spostamento assunto delle granaglie l’anda-
scuna delle due metà della boccaporta del ponte mento finale del vuoto è come indicato nella Fig 5.
superiore per ciascun lato della divisione e i vuoti
Nota 1: Se gli spazi laterali in corrispondenza del cofano non pos-
sotto i ponti nel lato alto.
sono essere opportunamente stivati in accordo con [1.1], si deve
assumere che si verifichi uno spostamento della superficie a 25°.
c) Con efficaci divisioni in mezzeria che non si estendano
nella boccaporta del ponte superiore:
1.6 Momenti incliananti volumetrici assunti
Poiché si può assumere che non si verifichino trasferi-
per un compartimento parzialmente
menti orizzontali di vuoti allo stesso livello del ponte
pieno
come della divisione, l’area di vuoto disponibile per il
trasferimento dal lato basso a questo livello deve assu-
1.6.1
mersi che si trasferisca sopra la divisione nei vuoti nel
lato alto in accordo con i principi di a) e b). a) Quando la superficie libera delle granaglie alla rinfusa
non è stata bloccata in accordo ai paragrafi da [1.9.1] a
[1.9.3], [1.9.4], o [1.9.5], si deve assumere che la super-
1.4 Momenti inclinanti volumetrici assunti ficie delle granaglie dopo lo spostamento sia inclinata di
per un compartimento pieno non stivato 25° sull’orizzontale.
b) In un compartimento parzialmente pieno, una divisione,
1.4.1 Generalità
se sistemata, deve estendersi da un ottavo della mas-
Tutte le disposizioni per i "compartimenti pieni, stivati" sta- sima larghezza del compartimento sopra il livello della
bilite in [1.3] si applicano anche ai "compartimenti pieni superficie delle granaglie fino alla stessa distanza sotto la
non stivati" eccetto come indicato in [1.4.2]. superficie delle granaglie.
c) In un compartimento nel quale le divisioni longitudinali
1.4.2 Prescrizioni addizionali non sono continue fra i limiti trasversali, la lunghezza
per la quale ogni tale divisione è efficace come mezzo
Nei "compartimenti pieni, non stivati" che sono esentati per prevenire spostamenti a piena larghezza della super-
dallo stivaggio fuori della periferia della boccaporta ficie delle granaglie deve essere assunta la lunghezza
secondo le disposizioni di [1.1.3] a) si applicano le seguenti reale della parte di divisione in considerazione meno
ipotesi: due settimi della maggiore delle distanze trasversali fra
la divisione e quelle adiacenti ovvero il fianco della
a) La superficie risultante delle granaglie dopo lo sposta-
nave. Questa correzione non si applica nei comparti-
mento deve assumersi inclinata di 25° sull’orizzontale.
menti inferiori di ogni carico in combinazione nel quale
Comunque, se in una qualunque sezione del comparti-
il compartimento superiore è o un compartimento pieno
mento, avanti, addietro o di fianco alla boccaporta, o uno parzialmente pieno.
l’area trasversale media del vuoto in quella sezione è
uguale o inferiore all’area che si otterrebbe applicando
la [1.2.1] a), allora l’angolo della superficie delle grana- 1.7 Altre ipotesi
glie dopo lo spostamento in quella sezione deve essere
assunto pari a 15° sull’orizzontale, 1.7.1 la Società può autorizzare deroghe alle ipotesi conte-
nute in questo Regolamento in quei casi dove esso consideri
b) L’area del vuoto in ogni sezione trasversale del comparti- cìò giustificato avendo riguardo alle disposizioni di carica-
mento deve assumersi essere la stessa sia prima che zione oppure per le sistemazioni strutturali, purché siano
dopo lo spostamento delle granaglie, cioè si deve assu- soddisfatti i criteri di stabilità in Sez 3, [2.2.3] .
mere che non si verifichi un’alimentazione addizionale Quando tale autorizzazione è concessa in base a questa
al momento dello spostamento delle granaglie. regola, i particolari relativi devono esseri inclusi nel
Nei "compartimenti pieni, non stivati" che sono esentati "Libretto di stabilità per la caricazione di granaglie".
dallo stivaggio nelle estremità, avanti e addietro della boc- Tali particolari comprendono i calcoli addizionali dei
caporta, secondo le disposizioni in [1.1.3] b) si applicano le momenti inclinanti per stive piene con estremità non sti-
seguenti ipotesi: vate; un esempio dei quali è riportato in [2.1].

Regolamenti RINA 2008 85


Parte E, Cap 4, App 1

Figura 5 : Andamento finale del vuoto

15˚ 15˚

lato basso lato alto


Vedere nota 25˚ Vedere nota

15˚ 15˚

2 area del vuoto in eccesso in mezzeria


3
1
3 area del vuoto sul lato alto

1.8 Scodelle 1.8.4 In alternativa al riempimento della scodella con gra-


naglie in sacchi o altro carico adatto, in un compartimento
1.8.1 Allo scopo di ridurre il momento inclinante può "pieno e stivato" si può usare un imballaggio di granaglie
essere usata una scodella al posto di una divisione longitudi- alla rinfusa purché:
nale, in corrispondenza dell’apertura di una boccaporta, a) le dimensioni e i mezzi per mantenere l’imballaggio in
soltanto in un compartimento "pieno e stivato" come defi- posto siano gli stessi specificati per la scodella in [1.8.2]
nito in Sez 3, [2.1.2], eccetto nel caso di semi di lino e altri e [1.8.3],
semi aventi caratteristiche analoghe, dove una divisione lon-
gitudinale non può essere sostituita con una scodella. Se b) la scodella sia foderata con materiale a soddisfazione
viene sistemata una divisione longitudinale, essa deve sod- della Società avente un carico di rottura per trazione
disfare i requisiti di [1.1.6]. non inferiore a 2,687 N per striscia di 5 cm e che sia
provvisto di mezzi di fissaggio adatti alla sommità,
1.8.2 L’altezza della scodella, misurata dal fondo della c) come alternativa a b), un materiale a soddisfazione
stessa fino alla linea del ponte, deve essere come segue: della Società avente un carico di rottura non inferiore a
• per navi aventi larghezza fuori ossatura fino a 9,1 m, 1,344 N per striscia di 5 cm si può usare se la scodella è
non meno di 1,2 m, costruita come segue:
• per navi aventi larghezza fuori ossatura di 18,3 m o più, • legature trasversali a soddisfazione della Società
non meno di 1,8 m, siano sistemate entro la scodella formata nelle grana-
glie alla rinfusa a intervalli non superiori a 2,4 m.
• per navi aventi larghezza fuori ossatura fra 9,1 m e 18,3 Queste legature devono essere di lunghezza suffi-
m, la minima altezza della coppa deve essere ricavata ciente da permettere di venire tirate saldamente e
per interpolazione. assicurate alla sommità della scodella,
1.8.3 La parte superiore della scodella (bocca) deve essere • un pagliolo in legno di spessore non inferiore a 25
formata dalla struttura sottoponte in corrispondenza della mm o altro materiale adatto di egual robustezza,
boccaporta, cioè anguille laterali o mastre e bagli di testa largo tra 150 mm e 300 mm, deve essere sistemato
della boccaporta. La scodella e la boccaporta soprastante longitudinalmente sopra queste legature per preve-
devono essere completamente riempite di granaglie in sac- nire tagli o logoramento del materiale che deve
chi, o altro carico adatto, steso su teli di separazione o equi- essere impiegato per foderare la scodella,
valenti e stivato strettamente contro le strutture adiacenti, in d) la scodella deve essere riempita con granaglie alla rin-
modo tale da avere una superficie di contatto con tali strut- fusa e assicurata alla sommità eccetto che, quando
ture per un’altezza uguale a o maggiore della metà viene usato materiale approvato in conformità con c),
dell’altezza specificata in [1.8.2]. un ulteriore pagliolo deve essere sovrapposto dopo il
Se la struttura dello scafo non è adatta per procurare tale posizionamento del materiale prima che la scodella sia
superficie di contatto, la coppa deve essere fissata in posi- chiusa saldamente sistemando le legature,
zione per mezzo di cavi d’acciaio, catene, o doppi nastri e) se viene usato pìù di uno strato di materiale per foderare
d’acciaio come specificato in [1.9.4] d) ad intervalli non la scodella, essi devono essere uniti in fondo o cucen-
superiori a 2,4 m. doli o raddoppiando il lembo,

86 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

f) la sommità della scodella deve coincidere con il lato lente, ciascuno di questi teso per mezzo di arridatoio da
inferiore dei bagli quando questi sono in posto e un 32 mm. Un tenditore a manovella, usato assieme con un
adatto carico generale o granaglie alla rinfusa possono braccio di bloccaggio, può sostituire l’arridatoio da 32
essere posti fra i bagli sopra la scodella. mm quando è usata nastratura d’acciaio, purché siano
disponibili chiavi adatte per montare il tutto come
1.9 Fermacarico e fissaggio necessario. Quando vengono usate nastrature in
acciaio, per bloccare le estremità devono essere usate
1.9.1 Granaglie in sacchi non meno di tre tenute pieghettate.
Quando vengono utilizzate granaglie in sacchi o altri carichi Quando viene usato il cavo d’acciaio, per formare le
adatti allo scopo di fissare saldamente "compartimenti par- gasse delle legature devono essere usati non meno di
zialmente pieni", la superficie libera delle granaglie deve quattro serrafili.
essere spianata e deve essere coperta da un telo di separa-
e) prima del completamento della caricazione, le legature
zione o equivalente o da un’adeguata piattaforma. Tale piat-
devono essere collegate in modo sicuro alle ossature in
taforma deve consistere di supporti a intervalli di non pìù di
un punto approssimativamente 450 mm sotto la prevista
1,2 m e di tavole da 25 mm posate sopra tali supporti e
superficie finale delle granaglie per mezzo di un mani-
intervallate non pìù di 100 mm. Le piattaforme possono
glione da 25 mm oppure di una staffa di robustezza
essere costruite di altri materiali purché ritenuti equivalenti
equivalente,
dalla Società.
f) le legature devono avere intervalli di non pìù di 2,4 m e
1.9.2 Piattaforme di separazione ciascuna di esse deve essere sostenuta da un supporto
La piattaforma o il telo di separazione deve essere coperto inchiodato sul pagliolo longitudinale. Questo supporto
con granaglie in sacchi strettamente stivati ed estendentisi deve consistere di una tavola non inferiore a 25 mm per
fino ad un’altezza non inferiore ad un sedicesimo della mas- 150 mm o equivalente e deve estendersi per tutta la lar-
sima larghezza della superficie libera delle granaglie ovvero ghezza del compartimento,
1,2 m, se quest’ultimo valore risulta maggiore.
g) durante il viaggio, la nastratura deve essere regolar-
1.9.3 Carico equivalente mente ispezionata e tesa se necessario.
Le granaglie in sacchi devono essere sistemate in sacchi
1.9.5 Fissaggio con rete metallica
robusti che devono essere ben riempiti e chiusi con sicu-
rezza. Quando, allo scopo di eliminare i momenti inclinanti delle
granaglie nei compartimenti "parzialmente pieni", vengono
Invece di granaglie in sacchi, possono essere usati altri
utilizzate nastrature o legature, il fissaggio può, in alterna-
adatti carichi strettamente stivati ed esercitanti almeno la
tiva al metodo descritto in [1.9.4], essere ottenuto come
stessa pressione delle granaglie in sacchi stivati in accordo
segue:
con [1.9.2].
a) le granaglie devono essere stivate e livellate fino al
1.9.4 Nastrature o legature punto che siano molto leggermente convesse lungo la
Quando, allo scopo di eliminare i momenti inclinanti nei mezzeria longitudinale del compartimento,
compartimenti parzialmente pieni, viene utilizzata una b) l’intera superficie delle granaglie deve essere coperta
nastratura o legatura, il fissaggio deve essere ottenuto come con teli di separazione di canapa o iuta, incerate, o
segue: equivalenti. Il materiale di copertura deve avere un
a) le granaglie devono essere stivate e livellate fino al carico di rottura non inferiore a 1,344 N per striscia di 5
punto che risultino molto leggermente convesse e cm,
coperte con teli di separazione di canapa o iuta, ince-
c) due strati di rete metallica di rinforzo devono essere
rate o equivalenti,
stesi sopra ai teli o altre coperture. Lo strato inferiore
b) i teli di separazione e/o le incerate devono avere i lembi deve essere steso trasversalmente e lo strato superiore
sovrapposti per almeno 1,8 m, longitudinalmente. Le lunghezze di rete metallica
c) due paglioli solidi di tavole di circa 25 mm larghe da devono sovrapporsi almeno per 75 mm. Lo strato supe-
150 mm a 300 mm devono esseri sistemati con il riore di rete deve essere posizionato sopra quello infe-
pagliolo superiore in senso longitudinale e inchiodato a riore in maniera tale che i quadrati formati dagli strati
quello inferiore sistemato trasversalmente. In alternativa, alternati misurino approssimativamente 75 mm per 75
può essere usato un solo pagliolo pieno di tavole da 50 mm. La rete metallica di rinforzo deve essere del tipo
mm, sistemato in senso longitudinale e inchiodato su un usato nelle costruzioni in cemento armato. Essa è fabbri-
supporto da 50 mm, largo non meno di 150 mm. I sup- cata con filo d’acciaio da 3 mm di diametro avente
porti devono estendersi per tutta la larghezza del com- carico di rottura non inferiore a 52 kN/cm2, saldato in
partimento e devono avere intervalli di non più di 2,4 quadrati da 150 mm x 150 mm. Reti metalliche presen-
m. Possono essere accettate sistemazioni utilizzanti altri tanti ossido d’officina possono essere usate, ma reti pre-
materiali se ritenuti equivalenti dalla Società, sentanti ruggine in scaglie staccate non possono essere
usate,
d) possono essere usati come legature cavi d’acciaio (19
mm di diametro o equivalente), doppia nastratura d) i contorni delle reti metalliche, sui lati di dritta e di sini-
d’acciaio (50 mm x 1,3 mm avente carico di rottura di stra del compartimento, devono essere fermati da assi di
almeno 49 kN), oppure catene di robustezza equiva- legno 150 mm x 50 mm,

Regolamenti RINA 2008 87


Parte E, Cap 4, App 1

e) legature di fermo, stese da fianco a fianco attraverso il Nel calcolare la geometria dei vuoti oltre l’estremità della
compartimento, devono essere intervallate non più di boccaporta, si può tener conto dei fori di alimentazione nei
2,4 m eccetto la prima e l’ultima legatura che non bagli di testa della boccaporta, purché soddisfino i requisiti
devono essere a più di 300 mm rispettivamente dalla indicati nella Tab 2.
paratia prodiera o poppiera. Prima del completamento La effettiva profondità deve essere assunta uguale alla
della caricazione, ciascuna legatura deve essere colle- distanza tra la faccia inferiore del ponte ed una linea oriz-
gata in modo positivo alle ossature, in un punto appros- zontale sul baglio di testa tracciata a compenso dei picchi e
simativamente a 450 mm sotto la prevista superficie degli avallamenti della superficie effettiva delle granaglie,
finale delle granaglie, per mezzo di un maniglione da 25 come indicato nella Fig 1.
mm oppure una staffa di robustezza equivalente. La
legatura deve essere condotta da questo punto sopra gli 2.1.2 Ipotesi
assi di legno di contorno descritti in d), che hanno la
Nello sviluppare il calcolo del momento inclinante volume-
funzione di distribuire la pressione verso il basso eserci-
trico, si assume che le granaglie nella boccaporta siano al
tata dalla legatura. Due strati di tavole da 150 mm x 25
massimo livello e la superficie risultante sia inclinata di un
mm devono essere stesi trasversalmente centrati al di
angolo di 15° sull’orizzontale.
sotto di ciascuna legatura ed estesi per tutta la larghezza
del compartimento, Nelle estremità non stivate la superficie delle granaglie si
dispone a mucchio attorno all’area di alimentazione, con
f) le legature di fermo devono consistere di tondino un angolo di inclinazione di 30° sull’orizzontale dal punto
d’acciaio (19 mm di diametro o equivalente), doppia più basso dei bagli di testa oppure, in certi casi, dal più alto
nastratura d’acciaio (50 mm x 1,3 mm avente un carico livello in cui sono praticati i fori di alimentazione.
di rottura di almeno 49 kN), oppure catene di robu-
stezza equivalente, ciascuno dei quali teso per mezzo di La somma dei momenti calcolati per le estremità e i
arridatoio da 32 mm. Un tenditore a manovella, usato momenti calcolati per la boccaporta fornisce il momento
assieme a un braccio di bloccaggio, può sostituire l’arri- inclinante volumetrico totale per il compartimento "pieno
datoio da 32 mm quando è usata nastratura d’acciaio, con le estremità non stivate", che deve essere incluso per
purché chiavi adatte siano disponibili per montare il ogni compartimento simile nel "Libretto di stabilità per la
tutto come necessario. Quando vengono usate nastra- caricazione delle granaglie”.
ture in acciaio, non meno di tre tenute pieghettate Le informazioni concernenti stive piene assunte stivate e
devono essere usate per bloccare le estremità. Quando stive parzialmente piene devono rimanere le stesse come al
viene usato il cavo d’acciaio, non meno di quattro serra- presente.
fili devono essere usati per formare le gasse delle lega-
ture, 2.1.3 Calcolo delle aree dei vuoti
Nelle navi aventi casse laterali alte inclinate in ciascuna
g) durante il viaggio le legature di fermo devono essere
stiva, la superficie delle granaglie va a lambire le casse late-
regolarmente ispezionate e tese se necessario.
rali alte se queste sono inclinate rispetto all’orizzontale di
un angolo uguale o superiore a 30°; in questo caso non si
2 Dispensa dallo stivaggio delle estre- ha la presenza di vuoti e la disposizione della superficie
mità delle stive in certe navi delle granaglie è quella indicata nella Fig 6.

Figura 6 : Profondità del vuoto - Sezione trasversale


2.1 Esempi di calcolo

2.1.1 Generalità
Come risultato di quanto specificato in [1.1.3] e [1.7.1], può Vd
essere concessa deroga allo stivare le estremità delle stive in
navi specialmente adatte, quando richiesto, purché dati
addizionali circa i momenti inclinanti per "stive piene con
estremità non stivate" vengano approvati e inclusi nel
"Libretto di stabilità per caricazione di granaglie" richiesto
in Sez 3, [2.2.2]. Le estremità non stivate devono essere trat-
tate come spazi parzialmente pieni e, perciò, la superficie
delle granaglie in queste parti di stiva deve assumersi spo-
stata fino ad un angolo di 25° dall’orizzontale. AA BB
Dopo aver tenuto conto dei momenti inclinanti dovuti allo Nella zona avanti e addietro della boccaporta, la superficie
spostamento delle granaglie nelle estremità non stivate, la delle granaglie si dispone in modo che l’altezza del vuoto
deroga dello stivaggio può essere concessa purché la nave standard Vd aumenta con la distanza dalla boccaporta,
soddisfi i criteri di stabilità specificati in Sez 3, [2.2.3]. come indicato nella Fig 7.
La deroga può essere concessa solo a navi con paratie incli- Per il calcolo dell’altezza del vuoto, si prendono in consi-
nate formanti a dritta e sinistra i contorni longitudinali derazione tre diverse sezioni trasversali, AA, BB e CC e per
interni delle casse alte laterali e la cui inclinazione sia supe- ciascuna di queste sezioni ci si deve riferire a tre punti (A1,
riore od uguale a 30° sull’orizzontale. A2, A3, B1, B2, B3, e C1, C2, C3) come indicato nella Fig 8.

88 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

La distanza tra i punti C3 e B2, in m, risulta: • Area AV,II, in m2, relativa al vuoto II, eguale a:
2 2 AV,II = 5 ⋅ 2,91 = 14,55
C3 B2 = ( 3 + 2 ) = 3 ,61
• Area totale AT,AA del vuoto dritta e sinistra, in m2, nella
e l’altezza del vuoto Vd2, in m, misurata in B2 risulta:
sezione AA, eguale a:
o
V d2 = 3 ,61 tan 30 + 0 ,60 = 2 ,68 AT,AA = 2 (7,64 + 14,55) = 44,38
2
L’area della cassa alta AW, in m , (I + II) risulta: Con la stessa procedura si calcola il vuoto relativo alla
o sezione BB che risulta:
6 ( tan 30 )6
A W = ( 6 + 0 ,60 ) + ------------------------------ = 13 ,99
2 • Area totale AT,BB del vuoto, dritta e sinistra, in m2, nella
sezione BB,
Le altezze dei vuoti Vd3, Vd2, Vd1, in m, relative ai punti A3,
A2, A1 della sezione AA risultano: AT,BB = 22,98
o • Area totale AT,CC del vuoto, dritta e sinistra, in m2, nella
V d3 = 4 tan 30 + 0 ,60 = 2 ,91
sezione CC,
2 2
V d2 = ( 3 + 4 ) tan 30 + 0 ,60 = 3 ,49
o
AT,CC = 2 (5 ⋅ 0,60) = 6,00

2 2 o
V d1 = ( 6 + 4 ) tan 30 + 0 ,60 = 4 ,76 Figura 7 : Profondità del vuoto - Sezione
longitudinale
L’area AV,AA, in m2, del vuoto della sezione trasversale AA
(calcolata per integrazione con la Regola di Simpson)
risulta:
A1 A2
A V ,AA = ------------ ⋅ ( V d3 + 4 ⋅ V d2 + V d1 ) = 21 ,63
3
Con riferimento alla Fig 9 e alla Fig 10 sono calcolate le
seguenti aree:
• Area A1A3G1G3 (che è l’area AV,AA calcolata sopra), in
m2, eguale a: 21,63
• Area della cassa laterale alta AW , in m2, eguale a: 13,99
• Area AV,I, in m2, relativa al vuoto I, eguale a:
AV,I = 21,63 - 13,99 = 7,64

Figura 8 : Geometria per il calcolo della profondità del vuoto


A B C 22
A1 B1 C1
A2 B2 6 10 6
C2
6

A3 B3 C3
3

Angolo della boccaporta


2 2
0,6 [1]

[1] Questa altezza può essere ridotta se sono


A B C sistemati fori di alimentazione

6
3,6t
B2 C3

Vd2 30˚ 30˚


0,60
0,60

II
Superficie delle granaglie

Regolamenti RINA 2008 89


Parte E, Cap 4, App 1

Figura 9 : Geometria per il calcolo della profondità • Area A2, in m2, relativa alla zona 2:
del vuoto o
)! A 2 = 13 ( tan 25 )13
) ) ------------------------------------- – 13 ,99 = 25 ,41
! ! # 2
• Area A3, in m2, relativa alla zona 3:
o
16 ( tan 25 )16
A 3 = ------------------------------------- – 13 ,99 = 45 ,70
2

I momenti delle aree M1, M2, M3, in m3, relativi alle aree A1,
/! A2 ed A3, riferiti all’asse di simmetria risultano:
• Momento dell’area M1:
11
/ M 1 = 17 ,81 ⎛ --- .8 ,74 + 2 ,26⎞ – 3 ,6 ( 3 + 5 ) – 10 ,38 ⎛ --- .6 + 5⎞
2 2
1 ⎝3 ⎠ ⎝3 ⎠
= 21 ,80

/ • Momento dell’area M2:

M 2 = 39 ,39 ⎛ --- .13 – 2⎞ – 3 ,6 ( 3 + 5 ) – 10 ,38 ⎛ --- .6 + 5⎞


2 2
⎝3 ⎠ ⎝3 ⎠
Figura 10 : Geometria per il calcolo della profondità
del vuoto = 140 ,38
• Momento dell’area M3:
5
C3
M 3 = 59 ,68 ⎛ --- .16 – 5⎞ – 3 ,6 ( 3 + 5 ) – 10 ,38 ⎛ --- .6 + 5⎞
2 2
⎝3 ⎠ ⎝3 ⎠
= 215 ,97
0,6

Nella Tab 3 è riportato il sommario dei valori ottenuti.

2.1.5 Calcolo del momento inclinante volumetrico


a) Momento inclinante volumetrico nelle estremità non sti-
vate.
Nella Tab 4 sono riportati i valori delle aree e dei
momenti delle aree ricavati dalla curva della Fig 11.
Pertanto, essendo la distanza longitudinale fra i punti A,
2.1.4 Calcolo delle aree e dei momenti delle aree B, C, uguale a 2 m, il momento inclinante volumetrico
nella estremità non stivata MI, in m4, risulta:
Trovare la superficie di ciascuna sezione dopo lo scorri-
mento, che porta ad un’area del vuoto esattamente uguale a I 2
M = --- [ 1 ⋅ 34 + 4 ⋅ 128 + 1 ⋅ 212 ] = 505 ,33
quella precedente allo scorrimento, è un calcolo compli- 3
cato se eseguito direttamente. b) Momento inclinante volumetrico nella boccaporta.
Tuttavia se le aree e i corrispondenti momenti delle aree Il calcolo seguente è valido per spazi vuoti entro la boc-
sono calcolati per una serie di angoli di scorrimento caporta (ved. Fig 13).
dall’orizzontale fino a 25°, e si traccia una curva delle aree • L’area del vuoto AH, in m2, risulta:
in funzione dei momenti delle aree, entrando nella curva A H = 10 ( 0 ,4 + 0 ,15 ) = 5 ,5
con il valore dell’area del vuoto per ogni posizione prima
dello scorrimento, si può ottenere con buona approssima- • Centro di gravità x, in m, relativo ad AH:
zione il momento dell’area dopo lo scorrimento. Un esem- 5 ,5 ⋅ 2 = 6 ,41
pio di tale curva è riportato nella Fig 11. x = -----------------
o
tan 15
Un altro vantaggio di questo metodo consiste nel fatto che • Il momento dell’area MH, in m3, risulta:
mentre le lunghezze delle sezioni di estremità possono
variare, le dimensioni delle sezioni trasversali sono general- M H = 5 ,5 ⎛ 5 – 6 ,41⎞ = 15 ,75
-----------
⎝ 3 ⎠
mente uniformi lungo la maggior parte della nave. Pertanto
la stessa curva delle aree in funzione dei momenti delle Essendo la lunghezza della boccaporta uguale a 15 m, il
aree può essere usata in diverse posizioni. momento inclinante volumetrico dentro la boccaporta
Con riferimento alla Fig 12, le aree relative alle zone 1,2 e 3 MII, in m4, risulta:
risultano: II
M = 15 ,75 ⋅ 15 = 236 ,25
• Area A1, in m2, relativa alla zona 1: Inoltre, si deve tener conto dell’eventuale vuoto relativo
ad una anguilla come descritto in Fig 14, così come
o
8 ,74 ( tan 25 )8 ,74 dell’eventuale vuoto relativo alla geometria della cassa
A 1 = ----------------------------------------------- – 13 ,99 = 3 ,82
2 alta laterale come descritto in Fig 15; al contrario,

90 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 4, App 1

l’eventuale vuoto relativo ai rinforzi longitudinali della Figura 14 : Vuoto eventuale dovuto ad un’anguilla
cassa alta laterale come descritti in Fig 16 può essere 25˚
trascurato.
c) Momento inclinante volumetrico.
Il momento inclinante volumetrico totale in una stiva,
come riportato nella Tab 4, è la somma dei contributi di
a) e b) di cui sopra. 30˚
Anguilla
Figura 11 : Curva delle aree in funzione dei momenti
delle aree
Area, in m2
50

A Figura 15 : Vuoto eventuale dovuto alla geometria


40
della cassa alta laterale
25˚

30

20 30˚

10
C

20 40 60 80 120 160 200


Momento dell'area, in m 3 Figura 16 : Vuoto eventuale dovuto ai rinforzi longitu-
dinali della cassa alta laterale
Figura 12 : Geometria per il calcolo della profondità
del vuoto 25˚
11
5 5 6

25˚
3,6m2
30˚
2
1 10,38m

Tabella 3 : Aree e momenti delle aree

Zona Area, in m2 Momento dell’area, in m3


1 3,83 21,80
Figura 13 : Momento inclinante volumetrico nella
boccaporta 2 25,41 140,38
10,0 3 45,70 215,97
0,4
0,15

15˚ Copertura
della boccaporta Tabella 4 : Momento volumetrico totale in una stiva,
con estremità non stivate

30˚ X Zona di stiva Momento sbandante in m4


Estremità prodiera 505,33
Boccaporta 236,25

Livello delle granaglie prima dello spostamento Estremità poppiera 505,33

Livello delle granaglie dopo lo spostamento Totale 1246,91

Regolamenti RINA 2008 91


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 5

NAVI MINERALIERE

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

Regolamenti RINA 2008 93


Parte E, Cap 5, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità Tabella 1

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio ore carrier, come definita in Sistemazione generale della nave Sez 2
Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.3.5], può essere assegnata alle Scafo e stabilità Sez 3
navi che soddisfano le prescrizioni del presente Capitolo.
Macchinari (1)
1.1.2 Le navi che sono oggetto del presente Capitolo
Impianti elettrici (1)
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C
e D dei Regolamenti, per quanto applicabile, nonché le Automazione (1)
prescrizioni del presente Capitolo che sono specifiche per
Protezione antincendio, rivelazione (1)
navi da carico per il trasporto alla rinfusa di minerali (mine-
ed estinzione incendi
raliere).
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2 Tabella riassuntiva che per navi da carico mineraliere

1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che


contengono prescrizioni applicabili alle navi mineraliere.

Regolamenti RINA 2008 95


Parte E, Cap 5, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità Quando l’accesso ad una stiva del carico avviene attraverso


la boccaporta di carico, l’estremità superiore della scala
deve essere sistemata il più vicino possibile alla mastra della
1.1 Applicabilità boccaporta.

1.1.1 Le prescrizioni della Sez 2 e Sez 3 si applicano alle Gli accessi e le scale devono essere sistemati in modo tale
navi con un ponte, con due paratie longitudinali e con dop- che il personale equipaggiato con autorespiratori possa
pio fondo esteso nella zona del carico, destinate al tra- facilmente entrare ed uscire dalla stiva del carico.
sporto di carichi secchi alla rinfusa, inclusi minerali, nelle Le mastre dei boccaportelli di accesso aventi un’altezza
sole stive centrali. Una sezione maestra tipica è illustrata in maggiore di 900 mm devono avere gradini all’esterno in
Fig 1. corrispondenza della scala di stiva.
L’applicazione di queste prescrizioni ad altri tipi di nave
deve essere considerata nei singoli casi dalla Società. 2.2.3 Scale entro grandi stive del carico
Ciascuna stiva del carico deve essere provvista di almeno
2 Sistemazioni generali due scale distanziate longitudinalmente il massimo possi-
bile. Tali scale devono possibilmente essere disposte diago-
nalmente, cioè una scala vicino alla paratia prodiera a
2.1 Sistemazione degli accessi al doppio sinistra nave, l’altra vicino alla paratia poppiera a dritta,
fondo e alla galleria tubi rispetto al piano di simmetria della nave.

Le scale devono essere progettate e sistemate in modo tale


2.1.1 Mezzi d’accesso da minimizzare il rischio di danni da parte delle attrezzature
Devono essere previsti adeguati mezzi d’accesso al doppio di manovra del carico.
fondo e alla galleria tubi.
Possono essere consentite scale verticali purchè siano siste-
mate una sopra l’altra in linea con altre scale alle quali esse
2.1.2 Passi d’uomo sul cielo del doppio fondo,
formano accesso e siano previste posizioni di sosta ad inter-
madieri e paramezzali
valli non superiori a 9 metri.
I passi d’uomo aperti sul cielo del doppio fondo devono
distare dal cassonetto inferiore alla paratia trasversale non Gallerie attraversanti le stive del carico devono essere
meno di un intervallo tra i madieri. dotate di scale oppure di gradini a ciascuna estremità della
stiva cosicchè il personale possa attraversare tali gallerie.
Il posizionamento e le dimensioni dei passi d’uomo nei
madieri e paramezzali devono essere determinati in modo Quando fosse necessario lavorare entro una stiva del carico
da facilitare l’accesso alle strutture del doppio fondo e la in preparazione della caricazione, devono essere prese in
sua ventilazione. Comunque, essi devono essere evitati considerazione sistemazioni atte ad un maneggio in sicu-
nelle zone dove potrebbero verificarsi alte sollecitazioni di rezza di ponteggi mobili o piattaforme mobili.
taglio.
Figura 1 : Nave per il trasporto di minerale
2.2 Sistemazione degli accessi alle stive del
carico

2.2.1 Mezzi d’accesso


Per quanto praticabile, mezzi d’accesso permanenti o
mobili e conservati a bordo devono essere previsti per assi-
curare un’adeguata sorveglianza e manutenzione delle stive
del carico.

2.2.2 Boccaportelli d’accesso a grandi stive del


carico
Se sono usati boccaportelli separati come accesso alle scale,
come richiesto in [2.2.3], ciascun boccaportello deve avere
una luce libera di almeno 600 mm x 600 mm.

96 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 5, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

Simboli
Ry : Tensione minima di snervamento, in N/mm2, 3.1.3 Deve essere assicurata un’adeguata rastremazione
del materiale utilizzato, da assumere uguale a della struttura del doppio fondo entro le cisterne laterali. In
235/k N/mm2, salvo ove diversamente specifi- generale, il fasciame del cielo del doppio fondo deve essere
cato prolungato entro le cisterne laterali in corrispondenza dei
k : Coefficiente dipendente dal materiale definito madieri mediante squadre orizzontali adeguatamente
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] dimensionate.
E : Modulo di Young, in N/mm2, da assumere
uguale a: 3.2 Strutture dei fianchi
5 2
• E = 2,06.10 N/mm per gli acciai in genere, 3.2.1 Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m i fianchi
• E = 1,95.105 N/mm2 per gli acciai inossida- devono essere a struttura longitudinale.
bili. In generale, l’intervallo delle strutture rinforzate trasversali
deve essere non maggiore di 6 volte l’intervallo di ossatura.
1 Generalità
3.2.2 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin-
goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi
1.1 Manuale di caricazione e strumento per
delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in
il controllo della caricazione accordo con Parte B, Cap 7, App 1.
1.1.1 Le navi con notazione di servizio ore carrier ESP di
lunghezza maggiore di o uguale a 150 m devono soddisfare 3.3 Strutture del ponte
le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 11, Sez 2.
3.3.1 La zona del ponte al di fuori della linea delle bocca-
porte deve essere a struttura longitudinale.
2 Stabilità
3.3.2 La zona del ponte entro la linea delle boccaporte
2.1 Stabilità allo stato integro deve in generale essere a struttura trasversale.

2.1.1 Generalità 3.3.3 Un adeguato collegamento tra i bagli rinforzati in


La stabilità della nave per le condizioni di carico indicate corrispondenza delle mastre delle boccaporte e le strutture
nella Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.5] deve soddisfare le pre- del ponte deve essere assicurato mediante la sistemazione
scrizioni della Parte B, Cap 3, Sez 2. Nel caso in cui la nave di costole o squadre addizionali all’interno delle cisterne
debba anche trasportare granaglie, devono essere soddi- laterali.
sfatte le prescrizioni del Cap 4, Sez 3, [2.2.2] e Cap 4,
Sez 3, [2.2.3]. 3.4 Strutture delle paratie longitudinali
3.4.1 Le paratie longitudinali devono essere piane, ma
3 Criteri di progetto delle strutture possono essere piegate nella parte inferiore o superiore per
assumere una forma a tramoggia che favorisca lo stivaggio e
3.1 Strutture del doppio fondo lo scarico. In tal caso, la sistemazione delle pieghe e delle
strutture adiacenti deve essere considerata nei singoli casi
3.1.1 Il doppio fondo deve essere a struttura longitudinale. dalla Società.
L’intervallo tra i paramezzali deve essere non maggiore di 4
3.4.2 Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m, le para-
volte quello dei rinforzi ordinari del fondo o del cielo del
tie longitudinali devono essere a struttura longitudinale.
doppio fondo e l’intervallo dei madieri deve essere non
maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura. 3.4.3 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin-
Devono essere sistemati madieri pieni allineati con le strut- goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi
ture rinforzate delle cisterne laterali; a metà intervallo tra le delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in
strutture rinforzate devono essere sistemati madieri inter- accordo con Parte B, Cap 7, App 1.
medi.
3.5 Strutture delle paratie trasversali
3.1.2 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin-
goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi 3.5.1 Qualora la sistemazione strutturale delle paratie tra-
delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in sversali entro le cisterne laterali sia diversa da quella entro
accordo con Parte B, Cap 7, App 1. le stive centrali, deve essere garantita un’adeguata conti-

Regolamenti RINA 2008 97


Parte E, Cap 5, Sez 3

nuità strutturale della paratia trasversale attraverso quella Lo spessore e le caratteristiche del materiale della parte
longitudinale. superiore del fasciame laterale, verticale o inclinato, del
cassonetto inferiore, per una altezza dall'estremità supe-
3.6 Paratie trasversali stagne corrugate ver- riore del cassonetto pari alla larghezza della piattabanda
ticalmente della corrugazione, devono essere non minori di quelli
della piattabanda stessa, per soddisfare i requisiti di rigi-
3.6.1 Generalità dezza della paratia all'estremità inferiore della corruga-
Le paratie trasversali stagne corrugate verticalmente devono zione.
in generale essere dotate di cassonetto inferiore e di un cas-
sonetto superiore posto sotto il ponte della nave. Le estremità dei rinforzi ordinari dei fianchi del cassonetto
devono essere collegate tramite squadre alle estremità supe-
L’angolo ϕ della corrugazione definito nella Fig 1 deve riore e inferiore del cassonetto stesso.
essere non minore di 55°.
La distanza tra il margine esterno del pannello di fasciame
Figura 1 : Geometria delle corrugazioni costituente la parte superiore del cassonetto e la piatta-
banda della corrugazione deve essere quella indicata in
Fig 3.
La base del cassonetto inferiore deve essere posta in corri-
spondenza di madieri del doppio fondo e deve avere lar-
ghezza non inferiore a 2,5 volte l’altezza media delle
corrugazioni della paratia.
All’interno del cassonetto devono essere sistemati dia-
frammi allineati coi paramezzali del doppio fondo al fine di
garantire un supporto efficace alla paratia corrugata. Si
CL
devono evitare scarichi nelle squadre e nei diaframmi
A
all’unione con il fasciame costituente la parte superiore del
cassonetto.
C
Dove le corrugazioni sono interrotte sul cassonetto infe-
riore, le corrugazioni stesse e lo scivolo laterale del casso-
j £ 55° tw
netto devono essere saldati al fasciame superiore del
cassonetto inferiore in accordo con [8.1]. Il fasciame late-
tF rale del cassonetto inferiore e i sottostanti madieri devono
SC
essere saldati al fasciame del cielo del doppio fondo in
3.6.2 Campata delle corrugazioni accordo con [8.1].
La campata lC delle corrugazioni (da utilizzare nelle verifi- Figura 2 : Campata delle corrugazioni
che di resistenza in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 2 o
Parte B, Cap 8, Sez 4, a seconda dei casi) deve essere
assunta quale la distanza specificata in Fig 2. Ai fini della (*)
definizione di lC, l’estremità inferiore del cassonetto supe-
riore non può essere assunta ad una distanza dal ponte in
mezzeria maggiore di: lc lc
• 3 volte l’altezza delle corrugazioni, in generale, lc

• 2 volte l’altezza delle corrugazioni, nel caso di casso-


netti superiori a sezione rettangolare. n

n
3.6.3 Cassonetto inferiore (1/7/2002)
Il cassonetto inferiore deve, in generale, avere altezza non
inferiore a 3 volte l'altezza della corrugazione.
Lo spessore e il materiale del fasciame superiore del casso- n= asse neutro
netto inferiore deve essere non minore di quello richiesto delle corrugazioni
per il fasciame della paratia soprastante. (*) Ved. [3.6.2]

98 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 5, Sez 3

Figura 3 : Distanza ammessa, d, tra il margine esterno del pannello di fasciame costituente la parte superiore del
cassonetto e la piattabanda della corrugazione (1/7/2001)

Piattabanda della
corrugazione
Piattabanda della
d corrugazione t fg

t fg
t fg
lamiera della
parte superiore
del cassonetto d
lamiera della
parte superiore
del cassonetto

d ≤ t fg
d
t fg : spessore adottato della piattabanda (as built)

3.6.4 Cassonetto superiore 3.6.5 Allineamento

Il cassonetto superiore, deve, in generale, avere altezza non Il fasciame laterale del cassonetto deve essere allineato con
minore di 2 volte e non maggiore di 3 volte l’altezza della le piattabande delle corrugazioni e i rinforzi verticali delle
corrugazione. I cassonetti rettangolari devono avere, in pareti del cassonetto inferiore e le relative squadre devono
essere allineate con i longitudinali del cielo del doppio
generale, un’altezza, misurata a livello del ponte in prossi-
fondo, il tutto per garantire una efficace trasmissione dello
mità dell’anguilla laterale della boccaporta, pari a 2 volte sforzo tra i suddetti elementi. Il fasciame laterale del casso-
l’altezza della corrugazione. netto inferiore non può presentare pieghe tra il fasciame del
cielo del doppio fondo e il fasciame superiore del casso-
Il cassonetto superiore deve essere adeguatamente suppor-
netto stesso.
tato da anguille o da squadre alte collegate ai bagli adia-
centi alle boccaporte. 3.6.6 Larghezza efficace della piattabanda
compressa
La larghezza del fasciame inferiore del cassonetto superiore
deve, in generale, essere uguale a quella del fasciame supe- La larghezza efficace della piattabanda compressa da con-
riore del cassonetto inferiore. La parte alta dei cassonetti siderarsi nella verifica di resistenza della paratia deve essere
ottenuta, in m, dalla seguente formula:
non rettangolari deve avere una larghezza non minore di 2
volte l’altezza della corrugazione. b EF = C E A

Lo spessore e il materiale del fasciame inferiore del casso- dove:


netto superiore deve essere uguale a quello richiesto per il
CE : coefficiente uguale a:
fasciame della paratia sottostante. Lo spessore della parte
inferiore del fasciame laterale del cassonetto deve essere 2, 25 1, 25
C E = ------------- – ------------
- per β > 1,25
non minore dell’80% di quello richiesto per la parte alta β β
2

della paratia quando viene usato lo stesso materiale. C E = 1, 0 per β ≤ 1, 25

Le estremità dei rinforzi ordinari dei fianchi del cassonetto β : coefficiente uguale a:
devono essere collegate tramite squadre alle estremità supe-
3 A R eH
riore e inferiore del cassonetto. β = 10 ---- -------
-
tf E
All’interno del cassonetto devono essere sistemati dia-
A : larghezza, in m, della piattabanda della corru-
frammi allineati con le anguille del ponte, a cui dovranno gazione (ved. Fig 1),
essere efficacemente collegati, estesi sino alle mastre delle
boccaporte al fine di garantire un supporto efficace alla tf : spessore netto della piattabanda, in mm,
paratia corrugata. Si devono evitare scarichi nelle squadre e ReH : tensione minima di snervamento, in N/mm2, del
nei diaframmi all’unione con il fasciame costituente la parte materiale delle piattabande, definita in Parte B,
inferiore del cassonetto. Cap 4, Sez 1, [2].

Regolamenti RINA 2008 99


Parte E, Cap 5, Sez 3

3.6.7 “Shedders” efficaci A : larghezza, in m, della piattabanda della cor-


“Shedders” efficaci sono quelle che hanno le seguenti rugazione (vedere Fig 1),
caratteristiche: tSH : spessore netto delle “shedders”, in mm,
• non sono piegate,
tF : spessore netto della piattabanda, in mm.
• sono saldate alle corrugazioni e al fasciame superiore
del cassonetto inferiore in accordo con [8.1], d) “Gussets” efficaci.

• sono sistemate con un angolo di inclinazione di almeno Se sono sistemate “gussets” efficaci, come definite in
45° e la loro estremità inferiore è allineata con il [3.6.8], (vedere da Fig 6 a Fig 8), nel calcolo del modulo
fasciame laterale del cassonetto inferiore, di resistenza delle corrugazioni all’estremità inferiore
(sezioni 1 da Fig 6 a Fig 8), l’area della piattabanda può
• hanno spessore non inferiore al 75% di quello prescritto
essere aumentata del valore ottenuto, in cm2, dalla
per le piattabande delle corrugazioni,
seguente formula:
• siano costituite da materiale con caratteristiche almeno
equivalenti a quelle prescritte per le piattabande delle I G = 7h G t F
corrugazioni.
dove:
3.6.8 “Gussets” efficaci hG : altezza delle “gussets”, in m, (vedere da
“Gussets” efficaci sono quelle che hanno le seguenti carat- Fig 6 a Fig 8), da assumersi non superiore a
teristiche: (10/7)SGU,
• sono sistemate insieme a “shedders” di spessore, tipo di SGU : larghezza delle “gussets”, in m,
materiale e collegamenti saldati in accordo con [3.6.7],
tF : spessore netto della piattabanda, in mm,
• hanno altezza non inferiore a metà della larghezza
ricavato dallo spessore adottato.
della piattabanda della corrugazione,
• sono allineate con il fasciame laterale del cassonetto e) Lamiera superiore inclinata del cassonetto
inferiore, Se le anime delle corrugazioni sono saldate ad un cas-
• sono saldate all’estremità del cassonetto inferiore, alle sonetto inferiore avente la lamiera superiore inclinata di
corrugazioni e alle “shedders” in accordo con [8.1], un angolo non inferiore a 45° rispetto al piano orizzon-
tale, il modulo di resistenza della corrugazione può
• hanno spessore e caratteristiche del materiale almeno
essere calcolato considerando le anime delle corruga-
equivalente a quelli prescritti per le piattabande delle
zioni efficaci al 100%. Per angoli inferiori a 45°, l’effi-
corrugazioni.
cacia dell’anima potrà essere ottenuta tramite
3.6.9 Modulo di resistenza all’estremità inferiore interpolazione lineare tra 30% per 0° e 100% per 45°.
delle corrugazioni Se sono sistemate “gussets” efficaci, nel calcolo del
a) Il modulo di resistenza all’estremità inferiore delle cor- modulo di resistenza delle corrugazioni, l’area della
rugazioni (sezioni 1 da Fig 4 a Fig 8) deve essere calco- piattabanda può essere aumentata secondo quanto spe-
lato considerando per la piattabanda compressa una cificato in d). La presenza di sole “shedders” non può
larghezza efficace bef , non superiore a quanto specifi- essere tenuta in considerazione per aumentare l’area
cato in [3.6.6]. della piattabanda.
b) Anime delle corrugazioni non scontrate da squadre.
Figura 4 : “Shedders” simmetriche
Ad eccezione del caso e), se le anime delle corruga-
zioni non sono scontrate nella parte inferiore da squa-
dre locali poste sotto il pannello di fasciame costituente
l’estremità superiore del cassonetto inferiore, il modulo
di resistenza delle corrugazioni deve essere calcolato
considerando le anime delle corrugazioni efficaci al
30%.
"shedder"
c) “Shedders” efficaci.
Se sono sistemate “shedders” efficaci, come definite in hg
[3.6.7], (vedere Fig 4 e Fig 5), nel calcolo del modulo di
resistenza delle corrugazioni all’estremità inferiore
(sezioni 1 in Fig 4 e Fig 5), l’area della piattabanda può 1
essere aumentata del valore ottenuto, in cm2, dalla
seguente formula: Cassonetto
basso
I SH = 2 ,5A t F t SH

da assumersi non superiore a 2,5AtF,


dove:

100 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 5, Sez 3

Figura 5 : “Shedders” asimmetriche e le piattabande delle corrugazioni stesse. In generale,


l’area a taglio ridotta può essere ottenuta moltiplicando
l’area dell’anima per (sin ϕ), ove ϕ è l’angolo tra l’anima e
la flangia della corrugazione (vedere Fig 1).

Figura 7 : “Gussets” con “Shedders” asimmetriche

"shedder"

hg

Cassonetto
basso

"gusset"
hg
Figura 6 : “Gussets” con “Shedders” simmetriche
1
Cassonetto
basso

"gusset"
plate Figura 8 : “Gussets” con “Shedders” asimmetriche -
Lamiera superiore del cassonetto inclinata

hg

Cassonetto
basso
gusset
plate
"gusset"

3.6.10 Modulo di resistenza delle corrugazioni nelle


hg =
sezioni diverse da quella all’estremità
1
inferiore della corrugazione
=
Il modulo di resistenza deve essere calcolato considerando
Cassonetto
l’anima della corrugazione pienamente efficace e per la basso
piattabanda compressa una larghezza efficace, bEF, non
maggiore di quella specificata in [3.6.6].

3.6.11 Area a taglio


L’area a taglio deve essere opportunamente ridotta per
tenere conto di eventuali non perpendicolarità tra le anime

Regolamenti RINA 2008 101


Parte E, Cap 5, Sez 3

4 Carichi di progetto identificato come asse y, mentre quello nel piano


dell’anima è l’asse x (vedere le figure in Tab 2).
4.1 Sollecitazioni di trave nave La forza assiale può essere di trazione o di compressione. In
funzione di ciò, devono essere eseguiti due tipi di verifica,
4.1.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla (1/7/2002) rispettivamente in accordo con [5.2.2] o [5.2.3].
In aggiunta alle prescrizioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2,
[2.1.2], le sollecitazioni in acqua tranquilla devono esser Tabella 1 : Spessore minimo netto del fasciame del
calcolate per le seguenti condizioni di caricazione, distin- cielo del doppio fondo entro le stive
guendo tra condizioni alla partenza e condizioni all'arrivo,
come appropriato: Fasciame Spessore minimo netto, in mm
• condizioni di caricazione a stive alterne (carichi leggeri
Cielo del dop- Struttura longi- 2,15 (L1/3 k1/6) + 4,5 s
e pesanti) alla massima immersione,
pio fondo tudinale
• condizioni di caricazione omogenee alla massima entro le stive
immersione, con carichi sia leggeri, sia pesanti, alla Struttura tra- 2,35 (L1/3 k1/6) + 4,5 s
massima immersione, sversale

• condizioni di zavorra; Nota 1:


• condizioni di caricazioni adottate per brevi viaggi, nelle s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello
quali la nave è caricata alla massima immersione, ma di fasciame.
con una quantità ridotta di combustibile,
5.2.2 Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a
• condizioni di caricazione adottate per operazione di
forza assiale di trazione e a momenti flettenti
carico e scarico tra più porti ,
I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali da
• condizioni di caricazione che prevedono il trasporto di soddisfare la seguente condizione:
carichi sul ponte, quando ciò è ammesso,
F 3 M Ry
• sequenze tipiche di caricazione della nave, dall’inizio 10 ------T- + 10 -------- ≤ ----------
A ct w yy γ R γ m
delle operazioni fino al raggiungimento della massima
portata lorda, per condizioni di caricazione omogenee, dove:
per condizioni di caricazione parziali e, se ammesse, FT : forza assiale di trazione, in kN, nel puntone,
per condizioni di caricazione a stive alterne. Devono ottenuta dall’analisi strutturale,
anche essere considerate sequenze tipiche di scarica-
Act : area netta di sezione, in cm2, del puntone,
zione della nave per le suddette caricazioni. Le
sequenze tipiche di carico e scarico devono essere defi- M : max (|M1|, |M2|),
nite in modo tale che i limiti di resistenza ammissibili M1, M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m,
non siano superati. Le sequenze tipiche di carico intorno all’asse y alle estremità del puntone,
devono essere definite anche tenendo in considerazione ottenuti dall’analisi strutturale,
la velocità di caricazione e la capacità di sbarco della wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del puntone
zavorra. intorno all’asse y,
• sequenze tipiche di cambio della zavorra in mare, γR : cefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza:
quando ciò è ammesso.
γR = 1,02
γm : cefficiente parziale di sicurezza sul materiale:
5 Dimensionamenti dello scafo
γm = 1,02
5.1 Prescrizioni addizionali 5.2.3 Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a
forza assiale di compressione e a momenti
5.1.1 Spessore minimo netto del fasciame del cielo flettenti
del doppio fondo
I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali da
Lo spessore netto del fasciame del cielo del doppio fondo soddisfare le seguenti condizioni:
entro le stive del carico deve essere non minore dei valori
Φe Ry
10F C ⎛ ------- + --------⎞ ≤ ----------
in Tab 1. 1
⎝ A ct w xx⎠ γ R γ m

5.2 Verifica di resistenza dei puntoni F 3 M max Ry


- ≤ ----------
10 ------C- + 10 -----------
mediante analisi con modelli tridimen- A ct w yy γ R γ m
sionali a travi dove:
FC : forza assiale di compressione, in kN, nel pun-
5.2.1 Generalità
tone, ottenuta dall’analisi strutturale,
Un puntone verificato mediante in un modello tridimensio-
Act : area netta di sezione, in cm2, del puntone,
nale a travi in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 3 deve, nel
caso più generale, essere considerato soggetto a una forza 1
Φ = -----------------
assiale e a un momento flettente intorno all’asse neutro per- F
1 – ------C-
pendicolare all’anima del puntone stesso. Questo asse è F EX

102 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 5, Sez 3

FEX : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno schematizzazione fine in accordo con Parte B,
all’asse x: Cap 7, Sez 3 e Parte B, Cap 7, App 1,

π 2 EI xx σc : Tensione critica, in N/mm2, definita in [5.3.2],


F EX = --------------
5 2
-
10 l γR : Coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
4 stenza:
Ixx : momento d’inerzia netto, in cm , del puntone
intorno all’asse x, γR = 1,02
l : campata, in m, del puntone, γm : Coefficiente parziale di sicurezza sul materiale:
e : distanza, in cm, dal baricentro all’anima del γm = 1,02
puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi di
sezione trasversale del puntone, 5.3.2 La tensione critica di instabilità dei puntoni deve
3 essere ottenuta, in N/mm2, dalle seguenti formule:
www : modulo di resistenza netto, in cm , del puntone
intorno all’asse x, R
σ c = σE per σ E ≤ -----y
Mmax : max (|M0|, |M1|, |M2|), 2
R
σ c = R y ⎛ 1 – --------
Ry ⎞
1 + t 2 ( M1 + M 2 ) - per σ E > -----y
M 0 = -------------------------------------------
- ⎝ 4σ E⎠ 2
2 cos ( u )
M 2 – M 1⎞
t = ----------------- ⎛ --------------------
1 dove:
-
tan ( u ) ⎝ M 2 + M 1⎠
σE = Min (σE1, σE2),
π F
u = --- ------C- σE1 : Tensione di Eulero di instabilità flessionale, da
2 F EY
ottenersi, in N/mm2, dalla seguente formula:
FEY : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno
π 2 EI
all’asse y: σ E1 = ---------------------
4 2
10 A ct l
π 2 EI yy
F EY = --------------
5 2
- I : Min (Ixx, Iyy),
10 l
Ixx : Momento d’inerzia netto, in cm4, del puntone
Iyy : momento d’inerzia netto, in cm4, del puntone
intorno all’asse x definito in [5.2.1],
intorno all’asse y,
Iyy : Momento d’inerzia netto, in cm4, del puntone
M1,M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m,
intorno all’asse y definito in [5.2.1],
intorno all’asse y alle estremità del puntone,
ottenuti dall’analisi strutturale, Act, : Area netta di sezione, in cm2, del puntone,
wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del puntone l : Campata, in m, del puntone,
intorno all’asse y, σE2 : Tensione di Eulero di instabilità torsionale, da
γR : cefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza: ottenersi, in N/mm2, dalla seguente formula:
γR = 1,02 π 2 EI w J
σ E2 = -----------------
-2 + 0 ,41 E ---
4
10 I o l Io
γm : cefficiente parziale di sicurezza sul materiale:
γm = 1,02. Iw : Momento d’inerzia settoriale netto, in cm4, del
puntone, specificato in Tab 2 per vari tipi di
sezione trasversale del puntone,
5.3 Verifica di resistenza dei puntoni
mediante analisi con modelli tridimen- Io : Momento d’inerzia polare netto, in cm4, del
sionali a elementi finiti puntone,
I o = I xx + I yy + A ct ( y o + e ) 2
5.3.1 In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3,
[4] e Parte B, Cap 7, Sez 3, [6], i dimensionamenti netti dei yo : Distanza, in cm, dal centro di torsione
puntoni soggetti a tensoni assiali di compressione devono all’anima del puntone, specificata in Tab 2 per
essere tali da soddisfare la seguente condizione: vari tipi di sezione trasversale del puntone,

σC e : Distanza, in cm, dal baricentro all’anima del


σ ≤ ---------- puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi di
γR γm
sezione trasversale del puntone,
dove:
J : Momento d’inerzia di St. Venant netto, in cm4,
σ : Tensione di compressione, in N/mm2, ottenuta del puntone, specificato in Tab 2 per vari tipi di
dall’analisi tridimensionale a elementi finiti a sezione trasversale del puntone.

Regolamenti RINA 2008 103


Parte E, Cap 5, Sez 3

Tabella 2 : Calcolo delle caratteristiche geometriche dei puntoni

Sezione del puntone e y0 J IW

T simmetrica

bf
X
tf

1 t f h w2 b f3
0 0 --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) ----------------
tw 3 24
hw Y
O

tf

T asimmetrica

b 1f
X

tf

Y 3 3
O 1 t f h w2 b 1 f b 2f
tw 0 0 --- ( b 1 + b 2 )t f3 + h w t w3 -------------------------------
3 3
-
hw
3 12 ( b 1f + b 2 f )

tf

b2 f

Asimmetrica

bf
X
tf

b2 tf 3b f2 t f 1 t f b f3 h 2 3b f t f + 2h w t w
------------------------
- ----------------------------- --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) --------------- ---------------------------------
htw + 2bt f 6b f t f + h w t w 3 12 6b f t f + h w t w
hw yo e G Y
O

tw

6 Allestimento dello scafo 6.1.2 Dimensioni (1/1/2004)


Il cassero di prora deve essere ubicato sul ponte di bordo
6.1 Cassero di prora libero, con la sua paratia poppiera collocata in corrispon-
denza della paratia prodiera della stiva più a proravia, come
6.1.1 Generalità (1/1/2004) indicato in Fig 9.
Le navi con notazione di servizio ore carrier ESP devono Comunque, se questa prescrizione ostacola la manovra
essere provviste di un castello di prora chiuso sul ponte di delle coperture della boccaporta, la paratia poppiera del
bordo libero. cassero prodiero può essere sistemata più avanti della para-
Le dimensioni richieste del castello di prora sono indicate tia prodiera della stiva più a proravia purché la lunghezza
in [6.1.2]. del cassero prodiero misurata addietro della FE non sia infe-
riore a 0,07LLL, essendo:
Le sistemazioni strutturali ed il dimensionamento del
castello di prora devono soddisfare le disposizioni di cui in FE : Estremità prodiera della lunghezza L, come
Parte B, Cap 10, Sez 2. definita nella Parte B, Cap 1, Sez 2, [3.3.1]

104 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 5, Sez 3

LLL : Lunghezza di bordo libero, come definita nella 7 Protezione delle strutture metalliche
Parte B, Cap 1, Sez 2, [3.2] dello scafo
L'altezza del cassero di prora HF al di sopra del ponte prin-
cipale non deve essere inferiore al maggiore tra i seguenti
7.1 Protezione delle cisterne contenenti
due valori:
acqua di mare di zavorra
• l'altezza standard di una sovrastruttura, come precisato
in Parte B, Cap 1, Sez 2, Tab 2, o 7.1.1 Tutte le cisterne destinate a contenere acqua di mare
• HC + 0,5 m, essendo HC l'altezza della mastra trasver- di zavorra devono essere protette contro la corrosione per
sale prodiera della boccaporta della stiva del carico mezzo di un efficace sistema, quale pitturazione resistente o
N. 1. altro sistema equivalente.
E’ raccomandato che la pitturazione sia di un colore chiaro
Tutti i punti dell'estremità poppiera del castello di prora
che permetta di individuare la ruggine e faciliti l’ispezione.
devono essere ubicati ad una distanza lF , dalla lamiera
della mastra della boccaporta tale da poter applicare il La protezione catodica mediante anodi sacrificali può
carico ridotto alla mastra trasversale prodiera della bocca- essere utilizzata quando adeguata.
porta della stiva N.1 ed alla copertura della boccaporta N.1
quando si applichino le disposizioni di cui in Parte B, 8 Costruzione e prove
Cap 9, Sez 7, [6.2.1] e in Parte B, Cap 9, Sez 7, [7.3.8],
rispettivamente. 8.1 Saldature e collegamenti saldati
La suddetta distanza lF , in m, deve essere:
8.1.1 In Tab 3 sono specificati i coefficienti di saldatura da
lF ≤ 5 H F – H C adottare per alcuni collegamenti tra le strutture dello scafo.
Sul ponte del castello di prora può non essere sistemato un Tali coefficienti di saldatura devono essere adottati, al posto
paraonde per proteggere la mastra e la copertura della boc- di quelli specificati in Parte B, Cap 12, Sez 1, Tab 2, per gli
caporta. Se esso viene sistemato per altre ragioni, deve stessi collegamenti, per calcolare lo spessore della gola
essere ubicato in modo che il suo lembo superiore nella delle saldature a cordoni d’angolo di giunti a T, in accordo
mezzeria nave non sia inferiore a HB / tan 20° a proravia del con Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.3]. I collegamenti in Tab 3
lembo poppiero del castello di prora, essendo HB l'altezza devono essere eseguiti mediante saldature continue a cor-
del paraonde al di sopra del castello (vedere Fig 9). doni d’angolo.

Figura 9 : Sistemazione del castello di prora 8.2 Dettagli strutturali speciali


(1/1/2004)
8.2.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
Estremità superiore alla
mastra della boccaporta
HB Cap 12, Sez 2, [2.6] specifiche per le navi con notazione di
servizio ore carrier ESP.
HF
HC

lF

Paratia
prodiera

Regolamenti RINA 2008 105


Parte E, Cap 5, Sez 3

Tabella 3 : Coefficiente di saldatura wF (1/7/2002)

Zona dello Collegamento


Coeff. di saldatura wF
scafo di con
Doppi fondi paramezzali fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
in corrispon-
madieri (paramezzali interrotti) 0,35
denza delle
stive del madieri fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
carico
fasciame del cielo del doppio fondo in corrispondenza dei casso- 0,45
netti inferiori, in generale
fasciame del cielo del doppio fondo in corrispondenza dei casso- Saldatura a piena o par-
netti inferiori di paratie stagne corrugate ziale penetrazione
paramezzali (madieri interrotti) 0,35
Paratie nelle strutture delle para- lamiere superiori dei cas- fasciami e rinforzi ordinari (paratie 0,45
stive del tie stagne sonetti bassi piane)
carico
lamiere delle corrugazioni verticali Saldatura a piena pene-
(paratie corrugate) trazione
lamiere inferiori dei cassonetti alti 0,45
paratie longitudinali 0,35
strutture dei casso- contorni fasciame dei cassonetti inferiori, in 0,45
netti inferiori generale
fasciame dei cassonetti inferiori di Saldatura a piena o par-
paratie stagne corrugate ziale penetrazione
rinforzi ordinari e diaframmi 0,45
strutture dei casso- contorni 0,45
netti superiori
“shedders” efficaci lamiere delle corrugazioni verticali e lamiere superiori dei casso- Saldatura con penetra-
(vedere [3.6.7]) netti inferiori zione da un solo lato o
equivalente
“gussets” efficaci lamiere superiori dei cassonetti inferiori Saldatura a piena pene-
(vedere [3.6.8]) trazione
lamiere delle corrugazioni verticali e “shedders” Saldatura con penetra-
zione da un solo lato o
equivalente

106 Regolamenti RINA 2008


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 6

NAVI PER SERVIZIO COMBINATO

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE (NAVI TRASPORTO CARICHI


COMBINATI)

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

Regolamenti RINA 2008 107


Parte E, Cap 6, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità
Tabella 1

1.1 Applicabilità Oggetto Riferimento

1.1.1 La notazione di servizio combination carrier, come Sistemazione generale della nave Sez 2
definita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.3.6], e Parte A, Cap 1, Scafo e stabilità Sez 3
Sez 2, [4.3.7], può essere assegnata alle navi progettate
secondo le prescrizioni del presente Capitolo. Macchinari e impianti del carico Sez 4
Impianti elettrici (1)
1.1.2 Le navi, che sono oggetto del presente Capitolo,
devono soddisfare le prescrizioni indicate nelle Parti A, B, C Automazione (1)
e D, per quanto applicabile, nonché le ulteriori prescrizioni
Protezione antincendio, rivelazione (2)
del presente Capitolo che sono specifiche per navi miste
ed estinzione incendi
petroliere-portarinfusa (combination carriers).
(1) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
1.2 Tabella riassuntiva che per navi miste petroliere-portarinfuse
(2) Le prescrizioni specifiche per navi miste petroliere-
1.2.1 La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che portarinfusa sono date in Parte C, Capitolo 4
contengono prescrizioni specifiche per navi miste petro-
liere-portarinfusa.

Regolamenti RINA 2008 109


Parte E, Cap 6, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità 2.1.2 Segregazione del carico


Salvo dove espressamente indicato altrimenti, cisterne con-
1.1 Applicabilità tenenti prodotti petroliferi o residui di prodotti petroliferi
devono essere segregate dagli spazi destinati ad alloggi, ser-
1.1.1 Le prescrizioni in Sez 2 e Sez 3 si applicano alle: vizi e locali macchinari, casse di acqua potabile e depositi
• navi con un ponte, con fianchi a doppio fasciame, con destinati a carichi per consumi umani per mezzo di una
doppio fondo, con casse laterali basse a tramoggia e intercapedine, od ogni altro simile compartimento.
casse laterali alte, destinate al trasporto di carichi secchi Dove alloggi e compartimenti di servizio sono previsti
alla rinfusa, inclusi minerali, o carichi petroliferi alla immediatamente sopra i compartimenti contenenti liquidi
rinfusa (navi con notazione combination carrier/OBO infiammabili, l’intercapedine può essere omessa soltanto
ESP); una sezione maestra tipica è illustrata in Fig 1, dove il ponte non ha aperture d’accesso ed è rivestito con
• navi con un ponte, con due paratie longitudinali e con uno strato di materiale riconosciuto adeguato dalla Società.
doppio fondo esteso nella zona del carico, destinate al L’intercapedine può essere omessa anche dove tali compar-
trasporto di carichi secchi alla rinfusa, inclusi minerali, timenti sono adiacenti ad un passaggio, purché siano soddi-
o carichi petroliferi nelle stive centrali (navi con nota- sfatte le seguenti condizioni:
zione di servizio combination carrier/OOC ESP);
sezioni maestre tipiche sono illustrate in Fig 2. • gli spessori delle lamiere del comune contorno delle
casse adiacenti siano aumentati, rispetto a quelli otte-
L’applicazione di queste prescrizioni ad altri tipi di nave è nuti in base alle prescrizioni applicabili della Parte B,
considerata nei singoli casi dalla Società. Cap 6, Sez 2, di 2 mm nel caso di casse per l’acqua
dolce o acqua d’alimento della caldaia, e di 1 mm in
2 Sistemazioni generali tutti gli altri casi,
• la somma delle gole dei cordoni di saldatura ai margini
2.1 Generalità di tali lamiere non sia minore dello spessore delle
lamiere stesse,
2.1.1 Intercapedini
• la prova idrostatica sia effettuata con un battente
Una intercapedine o simile compartimento di larghezza
aumentato di 1 m rispetto a quello prescritto nella
non inferiore a 760 mm deve essere prevista alla estremità
Parte B, Cap 12, Sez 3.
posteriore della zona delle cisterne del carico. La sua para-
tia deve estendersi dalla chiglia al ponte per tutta la lar-
ghezza della nave. Figura 1 : Nave petroliera-portarinfusa

Con il termine "intercapedine" s’intende, per gli scopi di


questo paragrafo, un compartimento isolante tra due paratie
d’acciaio o ponti adiacenti. La distanza minima tra le due
paratie o ponti deve essere sufficiente per un sicuro accesso
e ispezione.
Allo scopo di soddisfare il principio della singola avaria, nel
caso particolare che si verifichi una situazione di angolo
contro angolo, tale principio può essere soddisfatto sal-
dando una lamiera diagonale attraverso l’angolo.
Le intercapedini devono anche essere costruite in modo da
assicurare un’adeguata ventilazione.

Figura 2 : Nave mista petroliera-portarinfusa

110 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

Navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda uguale o tive prescrizioni, tenendo conto degli effetti di superficie
superiore a 600 t non sono autorizzate a trasportare pro- libera causati dai liquidi contenuti dalle ghiotte stesse.
dotti petroliferi in alcun compartimento estendentesi a pro-
ravia della paratia di collisione situata in accordo con la 2.1.5 Tubolature
Parte B, Cap 2, Sez 1, [2]. Si devono provvedere mezzi per intercettare le tubolature
che collegano il locale pompe alle cisterne "slop". I mezzi
2.1.3 Cisterne “slop” d’intercettazione devono consistere in una valvola seguita
da una flangia ad occhiale ovvero un branchetto smontabile
Le cisterne "slop" devono essere delimitate da intercapedini
con appropriate flange cieche.
eccetto quando le delimitazioni di tali cisterne, nei casi in
cui esse possano contenere slops (acque sporche di lavag- Tali mezzi devono essere situati adiacenti alle cisterne
gio cisterne) mentre la nave trasporta carico secco, siano "slop", ma dove ciò è irragionevole o impraticabile essi pos-
costituiti dallo scafo, dal ponte principale sopra il carico, sono essere situati entro il locale pompe direttamente dopo
dalla paratia del locale pompe del carico oppure di un che la tubolatura attraversa la paratia.
deposito d’olio combustibile. Tali intercapedini non devono Un sistema separato di pompe e tubolature deve essere
avere aperture di comunicazione con doppi fondi, gallerie installato per scaricare il contenuto delle cisterne "slop"
tubi, locali pompe od altri spazi chiusi. direttamente al di sopra del ponte aperto quando la nave
Devono essere previsti mezzi per riempire d’acqua le inter- effettua il trasporto di solo carico secco.
capedini e per svuotarle. Le tubolature del carico petrolifero sotto il ponte devono
essere sistemate in condotti speciali.
Quando il contorno di una cisterna "slop" è la paratia del
locale pompe del carico, il locale pompe non deve avere 2.1.6 Aperture nelle paratie stagne e nei ponti
aperture di comunicazione con il doppio fondo, galleria
tubi od altro spazio chiuso; tuttavia, aperture provviste di Aperture intese per la manovra del carico secco non sono
mezzi di chiusura imbullonati stagni ai gas possono essere permesse nelle paratie e nei ponti che separano le cisterne
ammesse. del carico petrolifero da altri compartimenti non designati
ed equipaggiati per il trasporto di prodotti petroliferi, a
meno che tali aperture siano equipaggiate con mezzi alter-
2.1.4 Traboccamenti sul ponte
nativi approvati dalla Società che assicurino una equiva-
Devono essere previsti mezzi per tenere lontano dagli lente integrità.
alloggi e dalle aree di servizio i traboccamenti sul ponte.
Ciò può essere ottenuto sistemando una mastra permanente 2.1.7 Aperture per il lavaggio delle cisterne
e continua di altezza adeguata che si estenda da fianco a Boccaporte ed aperture per il lavaggio delle cisterne "slop"
fianco della nave. sono permesse soltanto sul ponte aperto e devono essere
dotate di mezzi di chiusura.
Se sono installate ghiotte sul ponte di coperta di navi miste
petroliere-portarinfusa in corrispondenza dei collettori delle Eccetto quando questi consistono di lamiere imbullonate
tubolature del carico e sono estese a poppa fino ad una con bulloni ad intervallo stagno, tali mezzi di chiusura
paratia poppiera di sovrastrutture, allo scopo di contenere i devono essere dotati di sistemi di bloccaggio che devono
traboccamenti di carico sul ponte durante le operazioni di essere sotto il controllo dell’ufficiale della nave responsa-
carico e scarico, gli effetti delle superfici liquide libere, cau- bile.
sati dal contenimento di un traboccamento del carico
durante operazioni di trasferimento ovvero dell’acqua di 2.2 Casse e compartimenti del doppio fondo
mare intrappolata in coperta durante il viaggio, devono
essere presi in considerazione nei confronti del margine 2.2.1 Generalità
disponibile della stabilità inziale positiva della nave (GMo). Casse del doppio fondo adiacenti alle cisterne del carico
non possono essere usate come casse per olio combustibile.
Se le ghiotte installate sono più alte di 300 mm, esse
devono essere trattate come parapetti con aperture per lo 2.2.2 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata
scarico di masse d’acqua in accordo a Parte B, Cap 9, lorda uguale o superiore a 5000 t (1/7/2007)
Sez 9, [5] e devono essere dotate di chiusure efficienti da Ad ogni sezione trasversale, l’altezza di ciascuna cassa o
usarsi durante le operazioni di carico e scarico. I mezzi di deposito del doppio fondo deve essere tale che la distanza
chiusura permanenti devono essere predisposti in modo h fra il fondo delle cisterne del carico e la linea fuori ossa-
tale che non possa verificarsi un bloccaggio mentre la nave tura del fasciame del fondo, misurata perpendicolarmente
è in mare, con la sicurezza che le aperture di scarico riman- al fasciame del fondo, come indicato in Fig 3, non deve
gano sempre efficienti. essere minore di B/15, in m, ovvero 2,0 m, se minore. La
Nelle navi senza bolzone o quando l’altezza delle ghiotte distanza h non deve essere minore di 1,0 m.
supera quella del bolzone e, indipendentemente Ogni suddivisione orizzontale necessaria per soddisfare le
dall’altezza di tali mastre, quando la larghezza delle prescrizioni sopraddette deve essere sistemata ad una
cisterne del carico delle navi miste petroliere-portarinfusa altezza dalla linea di costruzione non minore di B/6 o 6 m,
supera il 60% della massima larghezza della nave in mez- assumendo la minore delle due, ma comunque non mag-
zeria, le ghiotte non possono essere accettate senza una giore di 0,6D, essendo D l'altezza di costruzione in mezze-
verifica della stabilità iniziale (GMo) in accordo con le rela- ria nave.

Regolamenti RINA 2008 111


Parte E, Cap 6, Sez 2

Figura 3 : Linee delimitanti le cisterne del carico

w w

h>w w
w h<w

h h 1.5 . h
h h
Linea di
costruzione

2.2.3 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata 3 Dimensionamento e sistemazione


lorda inferiore a 5000 t e uguale a o maggiore
di 600 t delle cisterne del carico e “slop”
Ad ogni sezione trasversale, l’altezza di ciascuna cassa o
deposito del doppio fondo deve essere tale che la distanza 3.1 Cisterne del carico
h fra il fondo delle cisterne del carico e la linea fuori ossa-
tura del fasciame del fondo, misurata perpendicolarmente 3.1.1 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata
al fasciame del fondo, non deve essere minore di B/15, in lorda uguale o superiore a 5000 t (1/7/2007)
m, con un valore minimo di 0,76 m. Le navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda uguale
Nella zona del ginocchio e nelle posizioni senza un ginoc- o superiore a 5000 t devono soddisfare le prescrizioni indi-
chio definito, la linea di contorno della cisterna del carico cate in [3.2].
deve correre parallela alla linea del fondo piatto in sezione
maestra, come indicato in Fig 4. 3.1.2 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata
lorda inferiore a 5000 t ma uguale o superiore
Figura 4 : Linee delimitanti le cisterne del carico di 600 t (1/7/2007)
La lunghezza di ciascuna cisterna del carico non deve supe-
rare 10 m o uno dei valori della Tab 1, per quanto applica-
bile, scegliendo il valore maggiore.

Tabella 1 : Lunghezza delle cisterne del carico

Lunghezza delle
Disposizione delle Condizione
cisterne del carico, in
paratie longitudinali (1)
m
h Nessuna paratia - (0,5 bi / B + 0,1) L
h
(combination car- (2)
Linea di
rier/OBO ESP)
costruzione
Due paratie bi / B ≥ 1/5 0,2 L
(combination car-
2.3 Stazione di navigazione rier/OOC ESP) bi / B < 1/5 (0,5 bi / B + 0,1) L

2.3.1 Quando si dimostra necessario installare una sta- (1) bi è la minima distanza dalla murata alla paratia stagna
zione di navigazione sopra la zona del carico, tale stazione longitudinale laterale della i-esima cisterna, misurata
deve essere usata soltanto ai fini della navigazione e deve perpendicolarmente al piano di simmetria della nave al
livello corrispondente al bordo libero estivo assegnato.
essere separata dal ponte della cisterna del carico da uno
spazio aperto di almeno 2 m di altezza. (2) Non deve superare 0,2 L.

112 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

3.1.3 Tubolature che attraversano le cisterne del 3.2.2 Prescrizioni relative alla fuoriuscita di prodotti
carico (1/7/2007) petroliferi (1/7/2007)
Linee di tubolature che attraversano le cisterne del carico Per fornire, nel caso di collisione o di incaglio, una adeguata
liquido a una distanza dalla murata minore di 0,30 BS o ad protezione contro l'inquinamento da prodotti petroliferi
una distanza minore di 0,30 DS dal fondo della nave deve essere soddisfatto quanto segue:
devono essere dotate di valvole o simili mezzi di chiusura al a) per le navi petroliere di portata lorda (DW) uguale o
punto in cui esse entrano in qualunque cisterna del carico. superiore a 5000 t, il parametro di fuoriuscita media di
Tali valvole devono essere mantenute sempre chiuse in navi- prodotti petroliferi deve risultare:
gazione quando le cisterne contengono carico di prodotti
OM ≤ 0,015 per C ≤ 200000 m3
petroliferi, eccetto che esse possono venire aperte soltanto
per trasferire il carico per manovre indispensabili. OM ≤ 0,012 + (0,003/200000)·(400000-C) per
200000 m3 < C < 400000 m3
3.1.4 Pozzetti d’aspirazione nelle cisterne del OM ≤ 0,012 per C > 400000 m3
carico
I pozzetti di aspirazione nelle cisterne del carico possono b) per le navi per servizio combinato (petroliera-portarin-
sporgere nel doppio fondo sotto la linea di delimitazione fusa) la cui capacità di carico è compresa tra una por-
definita dalla distanza h di cui a [2.2.2] o [2.2.3], come tata lorda (DW) uguale o superiore a 5000 t ed un
applicabile, purchè tali pozzetti siano piccoli il più possibile volume totale dei prodotti liquidi trasportabili di
e la distanza fra il fondo del pozzetto e il fasciame del fondo 200000 m3, si può applicare il parametro di fuoriuscita
sia non minore di 0,5 h. media di prodotti purchè i calcoli, da sottoporre
all'esame della Società, dimostrino che la nave per servi-
zio combinato, tenuto conto della sua aumentata robu-
3.2 Fuoriuscita di prodotti petroliferi
stezza strutturale, ha una fuoriuscita di prodotti
3.2.1 Definizioni (1/7/2007) petroliferi almeno equivalente a quella di una nave
cisterna standard a doppio scafo delle stesse dimensioni
• Immersione di bordo libero dS, in m
e con un OM ≤ 0,015.
Distanza verticale, in m, misurata a metà lunghezza
OM ≤ 0,021 per C ≤ 100000 m3
nave dalla linea di costruzione sino alla linea di galleg-
giamento corrispondente al bordo libero estivo da asse- OM ≤ 0,015 + (0,006/100000)·(200000-C) per
gnare alla nave. I calcoli relativi a questo requisito 100000 m3 < C ≤ 200000 m3
devono essere basati sull'immersione dS, indipendente- dove:
mente dal fatto che le immersioni assegnate possano OM : parametro di fuoriuscita media di prodotti
essere superiori a dS, come ad es. quella corrispondente
petroliferi.
alla marca di carico tropicale.
C : volume totale, in m3, dei prodotti petroliferi tra-
• Linea di galleggiamento dB, in m sportabili calcolato al 98% del grado di riempi-
Distanza verticale, in m, misurata a metà lunghezza mento delle cisterne.
nave dalla linea di costruzione sino alla linea di galleg-
giamento corrispondente al 30% della altezza DS. 3.2.3 Ipotesi generali per il calcolo del parametro di
fuoriuscita di prodotti petroliferi (1/7/2007)
• Larghezza BS, in m
Per il calcolo del parametro di fuoriuscita di prodotti petroli-
La massima larghezza fuori ossatura della nave, in m, feri si applicano le seguenti ipotesi generali:
misurata in corrispondenza o al disotto della più alta
immersione dS. a) la lunghezza della zona del carico si estende tra le estre-
mità prodiera e poppiera di tutte le cisterne destinate al
• Larghezza BB, in m trasporto di prodotti petroliferi, incluse le cisterne per
La massima larghezza fuori ossatura della nave, in m, residui oleosi (slop tank)
misurata in corrispondenza o al disotto della linea di b) se questa prescrizione si riferisce alle cisterne del carico
galleggiamento dB. devono essere considerate tutte le cisterne del carico, le
• Altezza DS, in m cisterne per residui oleosi e le cisterne per il combusti-
L'altezza entro fasciame, in m, misurata a metà lun- bile comprese nella lunghezza della zona del carico
ghezza nave sino al ponte più alto in corrispondenza del c) la nave deve essere considerata carica sino all'immer-
fianco. sione di bordo libero, senza assetto o sbandamento
Nel calcolare la fuoriuscita ipotetica di prodotti petroliferi, d) tutte le cisterne del carico devono essere assunte cari-
deve essere considerato quanto segue: cate al 98% del loro volume
• il volume di una cisterna del carico deve includere il e) la densità nominale dei prodotti petroliferi ρn, in Kg/m3,
volume della boccaporta fino al lembo superiore delle deve essere determinata come segue:
mastre della stessa, indipendentemente dalla costru-
zione della boccaporta, ma il volume di ogni copertura ρn = 1000 (DW)/C
della boccaporta può essere escluso, dove DW è la portata lorda, in t
• per determinare il volume fuori ossatura, non è f) per questi calcoli di fuoriuscita, la permeabilità di cia-
ammessa alcuna deduzione per il volume delle strutture scuno spazio nella zona del carico, comprese le cisterne
interne. del carico, le cisterne di zavorra e degli altri spazi non

Regolamenti RINA 2008 113


Parte E, Cap 6, Sez 2

destinati a prodotti petroliferi, deve essere assunta pari a oppure se PS(i) è calcolato secondo quanto indi-
0,99, se non diversamente dimostrato. cato in [3.2.7].
g) i pozzetti di sentina possono essere trascurati nella
3.2.6 Calcolo della fuoriuscita per falla sul
determinazione della posizione della cisterna purché fondo (1/7/2007)
siano quanto più piccoli possibile e la distanza tra il
La fuoriuscita media per falla sul fondo, in m2, deve essere
fondo del pozzetto ed il fasciame esterno non risulti
calcolata per ogni condizione di marea con la seguente for-
minore di 0,5h, essendo h l'altezza definita in [2.2.2].
mula:
3.2.4 Ipotesi generali per la combinazione dei a)
parametri di fuoriuscita di prodotti
petroliferi (1/7/2007) n

Nella combinazione dei parametri di fuoriuscita di prodotti


petroliferi devono essere adottate le seguenti ipotesi:
O MB ( 0 ) = ∑P B(i) O B ( i ) C DB ( i )
i
a) La fuoriuscita media dei prodotti petroliferi deve essere dove:
calcolata separatamente per falla sul fianco e sul fondo
i : rappresenta ogni cisterna del carico in
e quindi combinata nel parametro adimensionale di fuo-
esame;
riuscita media OM, come segue:
n : numero totale di cisterne del carico;
OM = (0,4 OMS + 0,6 OMB ) / C
PB(i) : probabilità che la i-ma cisterna del carico
dove: venga interessata dalla falla sul fondo, calco-
OMS : fuoriuscita media per falla sul fianco, in m3; lata secondo quanto indicato in [3.2.8];
OMB : fuoriuscita media per falla sul fondo, in m3; OB(i) : fuoriuscita, in m3, dalla cisterna del carico
b) Nel caso di falla sul fondo devono essere eseguiti calcoli "i", calcolata secondo quanto indicato nel
separati della fuoriuscita media nelle condizioni di comma c);
assenza di marea (0 m) e di marea negativa (-2,5 m), e CDB(i) : fattore che tiene conto dei prodotti petroli-
combinati come segue: feri intrappolati come definito in d).
OMB = 0,7 OMB(0) + 0,3 OMB(2,5) b)
dove: n

OMB(0) : fuoriuscita media nella condizione di O MB ( 2, 5 ) = ∑P B(i) O B ( i ) C DB ( i )


assenza di marea 0 m, in m3; e i

OMB(2,5) : fuoriuscita media nella condizione di marea dove:


negativa -2,5 m, in m3. i, n, PB(i) e CDB(i) come definiti nel comma a);
3.2.5 Calcolo della fuoriuscita per falla sul OB(i) : fuoriuscita dalla cisterna del carico "i", in
fianco (1/7/2007) m3, dopo la variazione di marea.
La fuoriuscita media per falla sul fianco OMS, in m3 , deve c) La fuoriuscita OB(i) di prodotti petroliferi da ogni
essere calcolata con la seguente formula: cisterna del carico deve essere calcolata sulla base del
principio di bilanciamento delle pressioni, adottando le
n seguenti ipotesi:
O MS = C 3 ∑P s(i) Os(i) • La nave deve essere considerata incagliata, priva di
assetti e sbandamenti, con l'immersione di incaglio
i
prima della variazione di marea uguale alla immer-
dove: sione di bordo libero dS.
i : rappresenta ogni cisterna del carico in esame;
• Il livello del carico dopo la falla deve essere calco-
n : numero totale di cisterne del carico; lato come segue:
PS(i) : probabilità che la i-ma cisterna del carico venga hc = [(dS + tc- Zl) (ρS) - (1000 p) / g]/ ρn
interessata dalla falla sul fianco, calcolata dove:
secondo quanto indicato in [3.2.7];
hc : altezza del carico petrolifero al disopra di
OS(i) : fuoriuscita, in m3, dalla cisterna del carico "i"
Zl, in m;
per falla sul fianco, che si assume uguale al
volume totale della cisterna "i" riempita al tc : variazione di marea, in m. Le riduzioni di
98%, a meno che non venga dimostrato con marea devono essere indicate con valori
l'applicazione della Risoluzione IMO indicata in negativi;
[4.2.5] che volumi significativi del carico ven- Zl : altezza, in m, misurata dalla linea di costru-
gono trattenuti all'interno. zione, del punto più basso della cisterna del
C3 : 0,77 per navi con due paratie longitudinali carico;
entro le cisterne del carico, purché queste para- ρs : densità dell'acqua di mare, assunta pari a
tie siano continue per tutta la zona del carico e 1025 kg/m3;
PS(i) sia calcolato come richiesto da questa pre- p : se è sistemato un impianto di gas inerte, la
scrizione. C3 è uguale a 1 per tutte le altre navi normale sovrapressione, in kPa, deve essere

114 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

assunta non minore di 5 kPa; in caso contra- b) PSa, PSf, PSl, PSu e PSy devono essere ricavate, per interpo-
rio la sovrapressione può essere assunta lazione lineare, dalla tavola di probabilità di falla sul
uguale a 0; fianco indicata nella Tab 2,
g : accelerazione di gravità assunta pari a dove:
9,81 m/s2; PSa : probabilità che la falla si trovi completa-
ρn : densità nominale dei prodotti petroliferi, mente addietro della posizione Xa/L;
calcolata secondo quanto indicato in PSf : probabilità che la falla si trovi completa-
[3.2.3]. mente avanti della posizione Xf/L;
• Per le cisterne del carico delimitate dal fasciame del PS1 : probabilità che la falla si trovi completa-
fondo nave la fuoriuscita di prodotti petroliferi OB(i), mente al disotto della cisterna;
se non diversamente dimostrato, sarà assunta non PSu : probabilità che la falla si trovi completa-
inferiore all'1% del volume totale dei prodotti petro- mente al disopra della cisterna; e
liferi trasportati nella cisterna "i", per tener conto PSy : probabilità che la falla si trovi completa-
delle perdite iniziali e degli effetti dinamici causati mente all'esterno della cisterna.
dalle correnti marine e dalle onde.
Le delimitazioni Xa, Xf, Zl, Zu e y del compartimento
d) Nel caso di falla sul fondo, una parte della fuoriuscita di devono essere determinate come segue:
prodotti dalla cisterna del carico può essere intrappolata Xa : distanza longitudinale, in m, tra l'estremità
in compartimenti non destinati a prodotti petroliferi.
poppiera di L ed il punto più addietro del
Tale effetto viene approssimativamente valutato impie-
compartimento considerato;
gando, per ogni cisterna, il fattore CDB(i) assunto come
Xf : distanza longitudinale, in m, tra l'estremita
segue:
poppiera di L ed il punto più avanti del com-
CDB(i) : 0,6 per cisterne del carico delimitate infe- partimento considerato;
riormente da compartimenti non destinati al
Zl : distanza verticale, in m, tra la linea di
trasporto di prodotti petroliferi;
costruzione ed il punto più basso del com-
CDB(i) : 1,0 per cisterne del carico delimitate dal partimento considerato;
fasciame del fondo nave. Zu : distanza verticale, in m, tra la linea di
costruzione ed il punto più alto del compar-
3.2.7 Calcolo della probabilità di falla sul fianco
(1/7/2007) timento considerato. Zu non deve essere
assunto maggiore di DS;
La probabilità PS che un compartimento venga danneggiato
da una falla sul fianco deve essere calcolata come segue: y : minima distanza orizzontale, in m, misurata,
perpendicolarmente al piano di simmetria
a) PS = PSL PSV PST della nave, tra il compartimento considerato
dove: ed il fasciame esterno.
PSl =1 - PSf - PSa = probabilità che la falla si estenda nella c) PSy deve essere calcolata come segue:
zona longitudinale delimitata da Xa e Xf; PSy = (24,96 -199,6 y/BS) (y/BS) per y/BS ≤ 0,05
PSv = 1 - PSu - PS1 = probabilità che la falla si estenda PSy = 0,749 + {5 -44,4 (y/BS - 0,05)} (y/BS - 0,05) per
nella zona verticale delimitata da Zl e Zu; e 0,05 < y/BS < 0,1
PSt = 1 - PSy = probabilità che la falla si estenda trasver- PSy = 0,888 + 0,56 (y/BS - 0,1) per y/BS > 0,1
salmente oltre la delimitazione definita da y. PSy non deve essere assunta maggiore di 1.

Regolamenti RINA 2008 115


Parte E, Cap 6, Sez 2

Tabella 2 : Probabilità di falla sul fianco (1/7/2007)

Xa/L PSa Xf/L PSf Zl/DS PSl Zu/DS PSu

0,00 0,000 0,00 0,967 0,00 0,000 0,00 0,968


0,05 0,023 0,05 0,917 0,05 0,000 0,05 0,952
0,10 0,068 0,10 0,867 0,10 0,001 0,10 0,931
0,15 0,117 0,15 0,817 0,15 0,003 0,15 0,905
0,20 0,167 0,20 0,767 0,20 0,007 0,20 0,873
0,25 0,217 0,25 0,717 0,25 0,013 0,25 0,836
0,30 0,267 0,30 0,667 0,30 0,021 0,30 0,789
0,35 0,317 0,35 0,617 0,35 0,034 0,35 0,733
0,40 0,367 0,40 0,567 0,40 0,055 0,40 0,670
0,45 0,417 0,45 0,517 0,45 0,085 0,45 0,599
0,50 0,467 0,50 0,467 0,50 0,123 0,50 0,525
0,55 0,517 0,55 0,417 0,55 0,172 0,55 0,452
0,60 0,567 0,60 0,367 0,60 0,226 0,60 0,383
0,65 0,617 0,65 0,317 0,65 0,285 0,65 0,317
0,70 0,667 0,70 0,267 0,70 0,347 0,70 0,255
0,75 0,717 0,75 0,217 0,75 0,413 0,75 0,197
0,80 0,767 0,80 0,167 0,80 0,482 0,80 0,143
0,85 0,817 0,85 0,117 0,85 0,553 0,85 0,092
0,90 0,867 0,90 0,068 0,90 0,626 0,90 0,046
0,95 0,917 0,95 0,023 0,95 0,700 0,95 0,013
1,00 0,967 1,00 0,000 1,00 0,775 1,00 0,000

3.2.8 Calcolo della probabilità di falla sul PBs : probabilità che la falla si trovi completa-
fondo (1/7/2007) mente a destra della cisterna;
a) La probabilità PB che un compartimento venga danneg- PBz : probabilità che la falla si trovi completa-
giato da una falla sul fondo deve essere calcolata come mente al disotto della cisterna.
segue: Le delimitazioni Xa, Xf, Yp, Ys, e z del compartimento
PB = PBL PBT PBV devono essere determinate come segue:
dove: Xa e Xf come definite in [3.2.7];
PBL =1 - PBf - PBa è la probabilità che la falla si estenda Yp : distanza trasversale, in m, misurata in corri-
nella zona longitudinale delimitata da Xa e Xf spondenza o al disotto della linea di galleg-
PBT = 1 - PBp - PBs è la probabilità che la falla si estenda giamento dB, tra il punto più a sinistra del
nella zona trasversale delimitata da Yp e Ys compartimento ed un piano verticale a
PBV = 1 - PBz è la probabilità che la falla si estenda verti- distanza BB/2 a destra del piano di simme-
calmente al di sopra della delimitazione definita da z tria della nave;
b) PBa, PBf, PBp, PBs, e PBz devono essere ricavate, per Ys : distanza trasversale, in m, misurata in corri-
interpolazione lineare, dalla tavola di probabilità di falla spondenza o al disotto della linea di galleg-
sul fondo indicate nella Tab 3, giamento dB tra il punto più a destra del
dove: compartimento ed un piano verticale a
distanza BB/2 a sinistra del piano di simme-
PBa : probabilità che la falla si trovi completa-
tria della nave;
mente addietro della posizione Xa/L;
z : minimo valore di z su tutta la lunghezza del
PBf : probabilità che la falla si trovi completa- compartimento, dove z è, per ogni posi-
mente avanti della posizione Xf/L; zione longitudinale, la distanza verticale , in
PBp : probabilità che la falla si trovi completa- m, tra il punto più basso del fasciame
mente a sinistra della cisterna; esterno in quella posizione longitudinale ed

116 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

il punto più basso del compartimento in PBz = (14,5 - 67 z/DS) (z/DS ) per z/DS ≤ 0,1,
quella stessa posizione. PBz = 0,78 + 1,1 (z/DS - 0,1) per z/DS > 0,1.
c) PBz deve essere calcolata come segue: PBz deve essere assunta non maggiore di 1.

Tabella 3 : Probabilità di falla sul fondo (1/7/2007)

Xa/L PBa Xf/L PBf Yp/BB PBp Ys/BB PBs

0,00 0,000 0,00 0,969 0,00 0,844 0,00 0,000


0,05 0,002 0,05 0,953 0,05 0,794 0,05 0,009
0,10 0,008 0,10 0,936 0,10 0,744 0,10 0,032
0,15 0,017 0,15 0,916 0,15 0,694 0,15 0,063
0,20 0,029 0,20 0,894 0,20 0,644 0,20 0,097
0,25 0,042 0,25 0,870 0,25 0,594 0,25 0,133
0,30 0,058 0,30 0,842 0,30 0,544 0,30 0,171
0,35 0,076 0,35 0,810 0,35 0,494 0,35 0,211
0,40 0,096 0,40 0,775 0,40 0,444 0,40 0,253
0,45 0,119 0,45 0,734 0,45 0,394 0,45 0,297
0,50 0,143 0,50 0,687 0,50 0,344 0,50 0,344
0,55 0,171 0,55 0,630 0,55 0,297 0,55 0,394
0,60 0,203 0,60 0,563 0,60 0,253 0,60 0,444
0,65 0,242 0,65 0,489 0,65 0,211 0,65 0,494
0,70 0,289 0,70 0,413 0,70 0,171 0,70 0,544
0,75 0,344 0,75 0,333 0,75 0,133 0,75 0,594
0,80 0,409 0,80 0,252 0,80 0,097 0,80 0,644
0,85 0,482 0,85 0,170 0,85 0,063 0,85 0,694
0,90 0,565 0,90 0,089 0,90 0,032 0,90 0,744
0,95 0,658 0,95 0,026 0,95 0,009 0,95 0,794
1,00 0,761 1,00 0,000 1,00 0,000 1,00 0,844

3.2.9 Metodi di calcolo alternativi (1/7/2007) zioni di densità di probabilità contenute nelle Risolu-
Questa prescrizione utilizza un approccio probabilistico zioni IMO indicate in [4.2.5].
semplificato col quale si esegue una sommatoria dei contri- • l'andamento della fuoriuscita di prodotti petroliferi può
buti di ogni cisterna alla fuoriuscita media. Per certi progetti essere valutato secondo il metodo descritto nelle Risolu-
caratterizzati ad es. dalla presenza di scalini o recessi nella zioni IMO indicate in [4.2.5].
paratie o nei ponti e da paratie inclinate e/o da una accen- Nota 1: Si fa riferimento alle “Explanatory Notes on matters
tuata curvatura dello scafo, può essere opportuno eseguire related to the accidental oil outflow performance” adottate
calcoli più accurati. In tali casi può essere utilizzato uno dei dall’IMO con Risoluzione MEPC.122(52).
seguenti metodi di calcolo:
• le probabilità indicate in [3.2.7] e [3.2.8] possono essere 3.2.10 Abbuoni per la riduzione della fuoriuscita di
determinate con maggior precisione considerando dei prodotti petroliferi (1/7/2007)
compartimenti addizionali ipotetici. Vedere Nota 1. Abbuoni per la riduzione della fuoriuscita di prodotti petro-
• le probabilità indicate in [3.2.7] e [3.2.8] possono essere liferi utilizzando un impianto di emergenza per il trasferi-
mento rapido del carico oppure un altro impianto
determinate mediante l'applicazione diretta delle fun-
predisposto per ridurre la fuoriuscita di prodotti possono
essere presi in considerazione soltanto dopo che l'efficacia
e gli aspetti di sicurezza dell'impianto saranno approvati
dalla Società. La presentazione per l'approvazione deve
essere fatta secondo le disposizioni delle Risoluzioni IMO
indicate in [4.2.5].

Regolamenti RINA 2008 117


Parte E, Cap 6, Sez 2

3.3 Cisterne “slop” 4.2 Dimensionamento e sistemazione di


cisterne o dei compartimenti di zavorra
3.3.1 Navi miste petroliere-portarinfusa di stazza di protezione
lorda uguale a o maggiore di 150 t
Le sistemazioni delle cisterne "slop" o combinazioni di 4.2.1 Generalità
cisterne "slop" devono avere una capacità necessaria per Le cisterne del carico devono essere protette per l’intera lun-
contenere le acque sporche generate dal lavaggio delle ghezza da cisterne di zavorra o compartimenti diversi da
cisterne, residui oleosi e di zavorra sporca. La capacità quelli del carico e del combustibile come indicato in [4.2.2]
totale della cisterna o cisterne "slop" non deve essere infe- fino a [4.2.5] per navi miste petroliere-portarinfusa di por-
riore al 3% della capacità di carico di prodotti petroliferi tata lorda uguale a o maggiore di 5000 t, oppure [4.2.6] se
della nave, eccetto che la Società può accettare: di portata lorda minore di 5000 t.
• 2% per quelle navi miste petroliere-portarinfusa dove il
4.2.2 Cisterne o compartimenti laterali
sistema di lavaggio delle cisterne è tale che, una volta
caricata la cisterna o le cisterne "slop" con l’acqua di Le cisterne o compartimenti laterali devono estendersi per
lavaggio, quest’acqua è sufficiente per il lavaggio delle tutta l’altezza della murata oppure dal cielo del doppio
cisterne e, se applicabile, per fornire il fluido per il fun- fondo al ponte più alto, trascurando il trincarino curvo se
zionamento degli eiettori, senza l’introduzione di acqua presente. Essi devono essere sistemati in modo tale che le
addizionale nell’impianto, cisterne del carico petrolifero siano poste all’interno della
superficie interna del fasciame del fianco, in nessun punto a
• 2% quando sono previste cisterne di zavorra segregata meno della distanza w che, come indicato in Fig 3, è misu-
in accordo con [5]. Questa capacità può essere ulterior- rata in ogni sezione trasversale perpendicolarmente al
mente ridotta a 1,5% per quelle navi miste petroliere- fasciame del fianco, come sotto specificato, essendo DW la
portarinfusa dove il sistema di lavaggio cisterne è tale portata lorda in t:
che, una volta caricata la cisterna o le cisterne "slop"
con l’acqua di lavaggio, quest’acqua è sufficiente per il • w = 0,5 + DW / 20000, o
lavaggio delle cisterne e, se applicabile, per fornire il • w = 2,0 m
fluido per il funzionamento degli eiettori, senza l’intro-
duzione di acqua addizionale nell’impianto, scegliendo il valore minore.
Il valore di w non deve essere minore di 1,0 m.
• 1% per navi miste petroliere-portarinfusa dove il carico
di prodotti petroliferi è trasportato soltanto in cisterne a
pareti lisce. Questa capacità può essere ulteriormente 4.2.3 Casse o compartimenti del doppio fondo
ridotta a 0,8% per quelle navi dove il sistema di lavag- Si applicano le prescrizioni di cui in [2.2.1] e [2.2.2].
gio cisterne è tale che, una volta caricata la cisterna o le
cisterne "slop" con l’acqua di lavaggio, quest’acqua è 4.2.4 Capacità totale delle cisterne zavorra
sufficiente per il lavaggio delle cisterne e, se applicabile, Sulle navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda
per fornire il fluido per il funzionamento degli eiettori, uguale a o maggiore di 20000 t e sulle "product carriers"
senza l’introduzione di acqua addizionale nell’impianto. di portata lorda uguale a o maggiore di 30000 t, la capacità
Il termine "cisterne a pareti lisce" comprende le cisterne totale delle cisterne laterali, casse del doppio fondo, gavoni
principali del carico petrolifero di navi miste petroliere- di prora e di poppa non deve essere inferiore alla capacità
portarinfusa che sono costruite con ossature verticali di delle cisterne di zavorra segregata necessaria per soddisfare
piccola altezza. Le paratie corrugate verticalmente sono le prescrizioni di [5]. Le cisterne laterali o i compartimenti
considerate pareti lisce. laterali e le casse del doppio fondo usati per soddisfare le
prescrizioni di [5] devono essere distribuiti in maniera più
3.3.2 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata uniforme possibile lungo la zona delle cisterne del carico.
lorda uguale a o maggiore di 70000 t Zavorra segregata addizionale da impiegarsi per ridurre le
sollecitazioni di flessione longitudinali della trave nave,
Le navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda uguale l’assetto, ecc. può essere sistemata in ogni punto della nave.
a o maggiore di 70000 t devono essere dotate di almeno
due cisterne "slop". Nel calcolare la capacità totale, si deve tener conto di
quanto segue:
• la capacità delle casse zavorra nel locale apparato
4 Dimensionamento e sistemazione motore deve essere esclusa dalla capacità totale delle
delle cisterne o dei compartimenti di cisterne di zavorra;
zavorra di protezione • la capacità delle cisterne di zavorra poste dentro il dop-
pio scafo deve essere esclusa dalla capacità totale delle
4.1 Generalità cisterne di zavorra (vedere Fig 5).
Ogni zavorra trasportata in estensioni localizzate, rientranze
4.1.1 Queste prescrizioni si applicano a navi miste petro- o recessi del doppio scafo, come i cassonetti delle paratie,
liere-portarinfusa di portata lorda uguale a o maggiore di può considerarsi zavorra in eccesso sopra il minimo richie-
600 t. sto per la capacità di zavorra segregata in accordo con [5].

118 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

4.2.5 Criteri alternativi di progettazione e sione al mezzo dm suddetta, in unione con l’assetto
costruzione (1/7/2007) appoppato non maggiore di 0,015 L,
Altri criteri di progettazione e costruzione di navi miste • in ogni caso l’immersione alla perpendicolare addietro
petroliere-portarinfusa possono essere accettati come alter- deve essere non minore di quella necessaria per otte-
native alle prescrizioni di cui in [4.2.2] fino a [4.2.4], purché nere la completa immersione dell’elica o delle eliche,
tali metodi assicurino almeno lo stesso livello di protezione
• in nessun caso l’acqua di zavorra deve essere traspor-
contro l’inquinamento da idrocarburi nel caso di collisione
tata nelle cisterne del carico, eccetto:
o incaglio. Tali metodi devono essere ritenuti accettabili
dalla Società. - in quei rari viaggi quando le condizioni meteorologi-
Nota 1: la Società considera accettabile il metodo descritto nella che sono così severe che, a giudizio del Coman-
Risoluzione IMO MEPC.110(49). dante, sia necessario imbarcare acqua di zavorra
addizionale nelle cisterne del carico per la sicurezza
4.2.6 Navi miste petroliere-portarinfusa di portata della nave,
lorda minore di 5000 t
- in casi eccezionali dove il particolare carattere
Navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda minore di dell’operazione di una nave mista petroliera-porta-
5000 t devono soddisfare le prescrizioni in [2.2.3]. rinfusa renda necessario imbarcare acqua di zavorra
in eccesso della quantità richiesta per soddisfare le
5 Dimensionamento e sistemazione prescrizioni suddette, purché tale operazione delle
delle cisterne di zavorra segregata navi miste petroliere-portarinfusa rientri nella cate-
goria dei casi eccezionali.
(SBT)
5.2.2 Navi miste petroliere-portarinfusa di
5.1 Generalità lunghezza minore di 150 m
La capacità delle cisterne di zavorra segregata deve essere
5.1.1 Ogni nave mista petroliera-portarinfusa di portata considerata dalla Società nei singoli casi.
lorda uguale a o maggiore di 20000 t e ogni "product car-
rier" di di portata lorda uguale a o maggiore di 30000 t
devono essere dotate di cisterne di zavorra segregata e 6 Sistemazione degli accessi
devono soddisfare le prescrizioni in [5.2].
6.1 Accessi al doppio fondo e alla galleria
5.2 Capacità delle SBT tubi
5.2.1 Navi miste petroliere-portarinfusa di 6.1.1 Mezzi di accesso
lunghezza maggiore di o uguale a 150 m Devono essere previsti adeguati mezzi di accesso al doppio
La capacità delle cisterne per zavorra segregata deve essere fondo e alla galleria tubi.
determinata in modo tale che la nave possa operare in sicu-
rezza nei viaggi in zavorra senza far ricorso all’uso delle 6.1.2 Passi d’uomo sul cielo del doppio fondo,
cisterne del carico per l’ acqua di zavorra. In tutti i casi, tut- madieri e paramezzali
tavia, la capacità delle SBT deve essere almeno tale che, in Passi d’uomo non possono essere tagliati nel cielo del dop-
qualunque condizione di zavorra in qualunque parte del pio fondo in corrispondenza delle cisterne del carico;
viaggio, compresa la condizione di nave vacante più la sola l’accesso al doppio fondo deve essere, in generale, fornito
zavorra segregata, le immersioni e l’assetto della nave soddi- di garitte che conducano al ponte di coperta.
sfino ciascuno dei requisiti seguenti:
Il posizionamento e le dimensioni dei passi d’uomo nei
• l’immersione dalla linea di costruzione a metà nave, dm, paramezzali e nei madieri devono essere determinati in
in m (trascurando ogni deformazione della nave) deve modo da facilitare l’accesso alle strutture del doppio fondo
essere non minore di 2,0 + 0,02 L, e la sua ventilazione. Comunque, essi devono essere evitati
• le immersioni sulle perpendicolari AV e AD devono cor- nelle aree dove potrebbero verificarsi alte sollecitazione di
rispondere a quelle determinate per mezzo dell’immer- taglio.

Regolamenti RINA 2008 119


Parte E, Cap 6, Sez 2

Figura 5 : Cisterne di zavorra segregata poste dentro il doppio scafo


A

SBT SBT SBT SBT SBT


SBT

APT F/R P/R FPT

SBT
SBT SBT SBT SBT SBT

SBT COT COT SBT


Linea del doppio scafo assunta

SEZIONE A-A

6.1.3 Accesso alla galleria tubi sotto le cisterne del 6.2.2 Boccaporte delle grandi stive del carico
carico
Quando l’accesso ad una stiva del carico secco avviene
La galleria tubi posta nel doppio fondo sotto le cisterne del attraverso la boccaporta di carico, l’estremità superiore
carico deve soddisfare le seguenti prescrizioni: della scala deve essere sistemata il più vicino possibile alla
• non deve comunicare con il locale apparato motore, mastra della boccaporta, come richiesto in [6.2.3].

• devono essere previste almeno due uscite sul ponte Accessi e scale devono essere sistemati in modo tale che il
aperto sistemate alla massima distanza una dall’altra. personale equipaggiato con autorespiratori possa facilmente
Una di queste uscite, munita di chiusura stagna entrare nella e uscire dalla stiva del carico secco.
all’acqua, può condurre nel locale pompe del carico. Le mastre dei boccaportelli d’accesso aventi altezza mag-
giore di 900 mm devono avere anche dei gradini all’esterno
6.1.4 Porte fra la galleria tubi e il locale pompe in corrispondenza della scala di stiva del carico secco.
principale
Dove esiste un accesso permanente da una galleria tubi al 6.2.3 Scale
locale pompe principale, deve essere sistemata una porta
stagna che soddisfi le prescrizioni in Parte B, Cap 2, Sez 1, Ciascuna stiva per carico secco deve essere provvista di
[6.2.1] per le porte stagne aperte in navigazione e poste almeno due scale alla massima distanza praticabile in senso
sotto il ponte di bordo libero. Inoltre devono essere soddi- longitudinale. Se possibile queste scale devono essere siste-
sfatti i seguenti punti: mate diagonalmente, per esempio una scala vicino alla
paratia prodiera a sinistra, l’altra vicino alla paratia poppiera
• in aggiunta al comando dalla plancia, la porta stagna a dritta, rispetto al piano di simmetria della nave.
deve potersi chiudere manualmente dall’esterno
dell’entrata del locale pompe principale, Le scale devono essere progettate e sistemate in modo tale
da minimizzare il rischio di danni da parte delle attrezzature
• la porta stagna deve essere mantenuta chiusa durante le di manovra del carico.
normali operazioni della nave eccetto quando sia richie-
sto di accedere alla galleria tubi. Un avviso deve essere Possono essere consentite scale verticali purché siano siste-
affisso alla porta, informante che essa non può essere mate una sopra l’altra in linea con altre scale alle quali esse
lasciata aperta. formano accesso e siano previste posizioni di sosta ad inter-
valli non superiori a 9 metri.

6.2 Accesso alle stive del carico secco Gallerie attraversanti le stive del carico devono essere
dotate di scale oppure di gradini a ciascuna estremità della
6.2.1 Mezzi d’accesso stiva in modo che il personale possa scavalcare tali gallerie.
Per quanto praticabile, mezzi di accesso permanenti o Quando fosse necessario lavorare entro una stiva del carico
mobili e conservati a bordo devono essere previsti per assi- secco per la preparazione della caricazione, devono essere
curare un’adeguata sorveglianza e manutenzione delle stive prese in considerazione sistemazioni atte ad un maneggio in
del carico secco. sicurezza di ponteggi mobili o piattaforme mobili.

120 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 2

6.3 Accessi a compartimenti nella zona del indossante un autorespiratore ed equipaggiamento protet-
carico petrolifero tivo di salire e scendere ogni scala senza impedimenti e
inoltre per provvedere un’apertura libera che consenta un
6.3.1 Generalità facile sollevamento di una persona ferita dal fondo del com-
Gli accessi alle intercapedini, cisterne di zavorra, stive per partimento. La minima luce libera deve essere non inferiore
carico secco, cisterne per prodotti petroliferi e altri compar- a 600 mm x 600 mm.
timenti nella zona del carico petrolifero devono essere
diretti dal ponte aperto e tali da assicurare la loro completa 6.3.4 Accessi attraverso aperture verticali
ispezione.
Per gli accessi attraverso aperture verticali la minima luce
6.3.2 Accesso al gavone di prora (1/7/2001) libera deve essere non inferiore a 600 mm x 800 mm ad
L'accesso al gavone di prora deve avvenire direttamente dal un’altezza di non più di 600 mm dal fasciame del fondo a
ponte scoperto. Se il gavone di prora è separato mediante meno che siano installati grigliati o altri punti d’appoggio.
intercapedini dalle cisterne del carico, può essere accettato
un accesso attraverso un passo d'uomo imbullonato stagno 6.4 Accessi agli spazi della prora
ai gas, ubicato in uno spazio chiuso. In tal caso, deve essere
posto un avviso in corrispondenza del passo d’uomo che
6.4.1 Le navi miste petroliere-portarinfusa devono essere
informi che la cisterna può essere aperta solamente dopo
dotate dei mezzi per permettere all’equipaggio di accedere
che sia stato verificato che è libera da gas o dopo che le
in sicurezza alla prora anche in cattive condizioni meteoro-
apparecchiature elettriche ubicate nel locale chiuso che
logiche. Tali mezzi devono essere a soddisfazione della
non siano elettricamente sicure sono state isolate.
Società.
6.3.3 Accessi attraverso aperture orizzontali Nota 1: la Società considera accettabili mezzi che siano conformi
Per gli accessi attraverso aperture orizzontali, le dimensioni alle "Guidelines" adottate dal "Maritime Safety Committee"
devono essere sufficienti da permettere ad una persona dell’IMO con la Risoluzione MSC.62(67) del 5/12/1996.

Regolamenti RINA 2008 121


Parte E, Cap 6, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

Simboli
Ry : Tensione minima di snervamento, in N/mm2, condizioni le cisterne di zavorra devono assumersi
del materiale utilizzato, da assumere uguale a smezzate.
235/k N/mm2, salvo ove diversamente specifi- b) L’altezza metacentrica iniziale GMo, in m, corretta per
cato gli specchi liberi dei liquidi misurati a 0° di sbanda-
k : Coefficiente dipendente dal materiale definito mento, deve essere non inferiore a 0,15. Allo scopo di
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] calcolare GMo, le correzioni per gli specchi liberi dei
E : Modulo di Young, in N/mm2, da assumere liquidi devono essere basate sugli appropriati momenti
uguale a: d’inerzia delle superfici libere a nave diritta.
• E = 2,06.105 N/mm2, per gli acciai in c) La nave deve essere caricata come segue:
genere, • tutte le cisterne riempite fino ad un livello corrispon-
• E = 1,95.105 N/mm2, per gli acciai inossida- dente al massimo totale combinato del momento
bili. verticale del volume più il momento d’inerzia degli
specchi liberi a 0° di sbandamento, per ogni singola
cisterna,
1 Generalità
• la massa volumica del carico deve corrispondere alla
portata di carico disponibile al dislocamento per il
1.1 Manuale di caricazione e strumento per quale il valore del KM trasversale raggiunge il
il controllo della caricazione minimo,
• consumabili completi alla partenza,
1.1.1 Le navi con notazione di servizio combination car-
rier/OBO ESP o combination carrier/OOC ESP di lun- • 1% della capacità totale dell’acqua di zavorra. Il
ghezza maggiore di o uguale a 150 m devono soddisfare le massimo momento degli specchi liberi deve essere
specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 11, Sez 2. assunto per tutte le cisterne di zavorra.

2.1.3 Prescrizioni alternative per le operazioni di


2 Stabilità movimentazione di liquidi
In alternativa alle prescrizioni in [2.1.2], semplici proce-
2.1 Stabilità allo stato integro dure operative supplementari devono essere seguite quando
la nave trasporta carichi petroliferi oppure durante le opera-
2.1.1 Generalità zioni di movimentazione di liquidi.
La stabilità della nave per le condizioni di carico di cui alla Semplici procedure operative supplementari per le opera-
Parte B, Cap 3, App 2, [1.2.5] deve soddisfare le prescri- zioni di trasferimento di liquidi significano procedure scritte
zioni della Parte B, Cap 3, Sez 2. Nel caso in cui la nave a disposizione del Comandante che:
debba trasportare anche granaglie, devono essere soddi-
• siano approvate dalla Società,
sfatte le prescrizioni di cui al Cap 4, Sez 3, [2.2.2] e Cap 4,
Sez 3, [2.2.3]. • indichino quelle cisterne del carico o di zavorra che
possono, in ogni specifica condizione di movimenta-
Inoltre, per il trasporto di liquidi, devono essere soddisfatte zione di liquidi e possibile campo di masse volumiche
le prescrizioni di cui in [2.1.3]. del carico, risultare smezzata continuando a permettere
che i criteri di stabilità siano soddisfatti. Le cisterne
2.1.2 Operazioni di trasferimento dei liquidi
smezzate possono variare durante le operazioni di
Navi con compartimentazione particolare possono essere movimentazione di liquidi e formare qualsiasi combina-
soggette a ingavonarsi durante le operazioni di movimenta- zione purchè esse soddisfino i criteri,
zione di liquidi come caricazione, discarica o zavorra-
mento. Allo scopo di prevenire gli effetti • siano prontamente comprensibili all’ufficiale in carico
dell’ingavonamento, il progetto delle petroliere di portata delle operazioni di movimentazione di liquidi,
lorda uguale o superiore a 5000 t deve soddisfare i seguenti • forniscano sequenze pianificate per operazioni di movi-
criteri: mentazione di carico/zavorra,
a) I criteri di stabilità allo stato integro riportati in b) • permettano di confrontare la stabilità conseguita con
devono essere rispettati per la peggiore condizione di quella richiesta usando criteri di verifica della stabilità in
carico e zavorra come definita in c), in accordo con la forma grafica o tabulare,
buona pratica operativa, includendo gli stadi intermedi • non richiedano estesi calcoli matematici da parte
delle operazioni di movimentazione di liquidi. In tutte le dell’ufficiale in carico,

122 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

• forniscano azioni correttive da adottarsi da parte ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo
dell’ufficiale in carico nel caso di scostamento dai valori con Parte B, Cap 7, App 1.
raccomandati ed in caso di situazioni di emergenza, In ogni caso, le strutture rinforzate trasversali dei fianchi
• siano esposte in maniera prominente nel fascicolo devono essere allineate con quelle delle casse laterali basse
approvato delle istruzioni relative alla stabilità, nella sta- e alte.
zione di controllo della movimentazione di
carico/zavorra e nei programmi di ogni "computer" per 3.3 Strutture del ponte
mezzo di cui si eseguono i calcoli di stabilità.
3.3.1 Zona del ponte al di fuori della linea delle
3 Criteri di progetto delle strutture boccaporte e lamiere inclinate delle casse alte
laterali
delle navi con notazione di servizio
Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m, la zona del
combination carrier/OBO ESP ponte al di fuori della linea delle boccaporte e le lamiere
inclinate delle casse laterali alte devono essere a struttura
3.1 Strutture del doppio fondo longitudinale.
L’intervallo delle strutture rinforzate nelle casse laterali alte
3.1.1 Doppio fondo a struttura longitudinale
deve essere non maggiore di 6 volte l’intervallo di ossatura.
Nella navi di lunghezza maggiore di 120 m, il doppio
fondo e la paratia inclinata delle casse basse laterali devono Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi
essere a struttura longitudinale. dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut-
ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo
L’intervallo tra i paramezzali deve essere non maggiore di 4 con Parte B, Cap 7, App 1.
volte quello dei rinforzi ordinari del fondo o del cielo del
doppio fondo e l’intervallo dei madieri deve essere non 3.3.2 Zona del ponte entro la linea delle boccaporte
maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura. La zona del ponte entro la linea delle boccaporte deve in
Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi generale essere a struttura trasversale.
dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut-
ture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in accordo 3.3.3 Collegamento tra le travi in corrispondenza
con Parte B, Cap 7, App 1. delle mastre delle boccaporte e le strutture del
ponte
3.1.2 Doppio fondo a struttura trasversale Un adeguato collegamento tra le travi in corrispondenza
Il doppio fondo e la paratia inclinata delle casse basse late- delle mastre delle boccaporte e le strutture del ponte deve
rali possono essere a struttura trasversale nella navi di lun- essere assicurato mediante la sistemazione di costole o
ghezza minore di o uguale a 120 m, quando questa squadre addizionali all’interno delle casse laterali alte.
soluzione è ritenuta accettabile dalla Società nei singoli
3.3.4 Strutture delle classi laterali alte
casi. In tal caso, comunque, l’intervallo dei madieri deve
essere non maggiore di 2 volte l’intervallo di ossatura. Le strutture delle casse laterali alte devono estendersi il più
possibile all’interno della zona dell’apparato motore e
3.1.3 Madieri in corrispondenza delle paratie devono essere adeguatamente rastremate.
trasversali
Lo spessore e le caratteristiche del materiale dei madieri in 3.4 Paratie trasversali stagne corrugate ver-
corrispondenza delle paratie trasversali e delle travi rinfor- ticalmente
zate delle chiglie condotto devono essere non minori di
quelle richieste per il fasciame delle paratie o, nel caso sia 3.4.1 Generalità (1/7/2004)
previsto un cassonetto inferiore, del fasciame laterale del Nelle navi di lunghezza uguale o superiore a 190 m, le
cassonetto. paratie trasversali stagne corrugate verticalmente devono
essere dotate di un cassonetto inferiore e, in generale, di un
3.2 Strutture dei fianchi a doppio fasciame cassonetto superiore posto sotto il ponte della nave. Nelle
navi di minori dimensioni, le corrugazioni si possono esten-
3.2.1 Generalità dere dal cielo del doppio fondo fino al ponte; se sistemato,
I fianchi all’interno delle casse laterali alte e basse devono il cassonetto deve soddisfare le prescrizioni di cui in [3.4.1]
in generale essere a struttura longitudinale. Possono essere a [3.4.5].
a struttura trasversale quando tale struttura è adottata per il L’angolo ϕ della corrugazione indicato in Fig 1 deve essere
doppio fondo e il ponte, in accordo rispettivamente con non minore di 55°.
[3.1.2] e [3.3.1].
3.4.2 Campata delle corrugazioni
3.2.2 Strutture rinforzate dei fianchi
La campata lC delle corrugazioni (da utilizzare nelle verifi-
L’intervallo delle strutture rinforzate trasversali deve essere che di resistenza in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 2 o
non maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura. Parte B, Cap 8, Sez 4, a seconda dei casi) deve essere
Intervalli maggiori possono essere accettati nei singoli casi assunta uguale alla distanza specificata in Fig 2. Ai fini
dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi delle strut- della definizione di lC, l’estremità inferiore del cassonetto

Regolamenti RINA 2008 123


Parte E, Cap 6, Sez 3

superiore non può essere assunta ad una distanza dal ponte Figura 1 : Geometria delle corrugazioni
in mezzeria maggiore di:
• 3 volte l’altezza delle corrugazioni, in generale,
• 2 volte l’altezza delle corrugazioni, nel caso di casso-
netti superiori a sezione rettangolare.

3.4.3 Cassonetto inferiore (1/7/2001)


Il cassonetto inferiore deve, in generale, avere altezza non
inferiore a 3 volte l'altezza della corrugazione.
CL
Lo spessore e il materiale del fasciame superiore del casso-
A
netto inferiore devono essere non inferiori a quelli richiesti
per il fasciame della paratia soprastante.
C
Lo spessore e le caratteristiche del materiale della parte
superiore del fasciame laterale, verticale o inclinato, del j £ 55° tw
cassonetto inferiore, per una altezza dall'estremità supe-
riore del cassonetto pari alla larghezza della piattabanda
tF
della corrugazione, devono essere non minori di quelli SC
della piattabanda stessa, per soddisfare i requisiti di rigi-
dezza della paratia all'estremità inferiore della corruga-
zione. Figura 2 : Campata delle corrugazioni

Le estremità dei rinforzi ordinari dei fianchi del cassonetto


devono essere collegati tramite squadre alle estremità supe-
riore e inferiore del cassonetto stesso.

La distanza tra il margine esterno del pannello di fasciame lc


lc
costituente la parte superiore del cassonetto e la piatta-
n
banda della corrugazione deve essere quella indicata in
Fig 3.
n
La base del cassonetto inferiore deve essere posta in corri-
spondenza di madieri del doppio fondo e deve avere lar-
ghezza non inferiore a 2,5 volte l’altezza media delle
n= asse neutro
corrugazioni della paratia. delle corrugazioni
All’interno del cassonetto devono essere sistemati dia-
frammi allineati coi paramezzali del doppio fondo al fine di (*)
garantire un supporto efficace alla paratia corrugata. Si
devono evitare scarichi nelle squadre e nei diaframmi
all’unione con il fasciame costituente la parte superiore del lc
lc
cassonetto. lc lc lc

Dove le corrugazioni sono interrotte sul cassonetto infe-


riore, le corrugazioni stesse e lo scivolo laterale del casso-
netto devono essere saldati al fasciame superiore del
cassonetto inferiore in accordo con [11.1]. Il fasciame del
cassonetto inferiore e i sottostanti madieri devono essere
saldati al fasciame del cielo del doppio fondo in accordo
con [11.1]. (*) Ved. [3.4.2].

124 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

Figura 3 : Distanza ammessa, d, tra il margine esterno del pannello di fasciame costituente la parte superiore del
cassonetto e la piattabanda della corrugazione (1/7/2001)

Piattabanda della
corrugazione
Piattabanda della
d corrugazione t fg

t fg
t fg
lamiera della
parte superiore
del cassonetto d
lamiera della
parte superiore
del cassonetto

d ≤ t fg
d
t fg : spessore adottato della piattabanda (as built)

3.4.4 Cassonetto superiore Sul cielo del doppio fondo, nel caso in cui non sia siste-
Il cassonetto superiore, se adottato, deve, in generale, avere mato il cassonetto inferiore, le piattabande delle corruga-
altezza non minore di 2 volte e non maggiore di 3 volte zioni devono essere allineate con i madieri di sostegno. Le
l’altezza della corrugazione. I cassonetti rettangolari corrugazioni e i madieri devono essere saldati al fasciame
devono avere, in generale, un’altezza, misurata a livello del del cielo del doppio fondo in accordo con [11.1]. Lo spes-
ponte in prossimità dell’anguilla laterale della boccaporta, sore e le caratteristiche del materiale dei madieri di soste-
pari a 2 volte l’altezza della corrugazione. gno devono essere non minori di quelli delle piattabande
delle corrugazioni. Inoltre gli intagli sui madieri per il pas-
Il cassonetto superiore deve essere adeguatamente suppor- saggio dei longitudinali del cielo del doppio fondo devono
tato da anguille o da squadre alte collegate ai bagli adia- essere chiusi con mascherine. I madieri di sostegno devono
centi alle boccaporte. essere collegati tra di loro tramite diaframmi atti ad assor-
bire il taglio.
La larghezza del fasciame inferiore del cassonetto superiore
deve, in generale, essere uguale a quella del fasciame supe- Il fasciame laterale del cassonetto inferiore deve essere alli-
riore del cassonetto inferiore. La parte alta dei cassonetti neato con le piattabande delle corrugazioni e i rinforzi ver-
non rettangolari deve avere una larghezza non minore di 2 ticali delle pareti del cassonetto stesso e le relative squadre
volte l’altezza della corrugazione. devono essere allineate con i longitudinali del cielo del
doppio fondo, il tutto per garantire una efficace trasmis-
Lo spessore e il materiale del fasciame inferiore del casso- sione dello sforzo tra i suddetti elementi di rinforzo. Il
netto superiore deve essere uguale a quello richiesto per il fasciame laterale del cassonetto non può presentare pieghe
fasciame della paratia sottostante. Lo spessore della parte tra il cielo del doppio fondo e il fasciame superiore del cas-
inferiore del fasciame laterale del cassonetto deve essere sonetto stesso.
non minore dell’80% di quello richiesto per la parte alta
della paratia quando viene usato lo stesso materiale. 3.4.6 Larghezza efficace della piattabanda
compressa
Le estremità dei rinforzi ordinari dei fianchi del cassonetto
devono essere collegate tramite squadre alle estremità supe- La larghezza efficace della piattabanda compressa da con-
riore e inferiore del cassonetto. siderarsi nella verifica di resistenza della paratia deve essere
ottenuta, in m, dalla seguente formula:
All’interno del cassonetto devono essere sistemati dia-
frammi allineati con le anguille del ponte, a cui dovranno b EF = C E A
essere efficacemente collegati, estesi sino ai rinforzi delle dove:
mastre di estremità delle boccaporte al fine di garantire un
CE : coefficiente uguale a:
supporto efficace alla paratia corrugata. Si devono evitare
scarichi nelle squadre e nei diaframmi all’unione con il 2, 25 1, 25
C E = ------------- – ------------
- per β > 1,25
fasciame costituente la parte inferiore del cassonetto. β β
2

C E = 1, 0 per β ≤ 1, 25
3.4.5 Allineamento
β : coefficiente uguale a:
Sul ponte, in prosecuzione delle piattabande delle corruga-
zioni, nel caso in cui non ci sia il cassonetto superiore, 3 A R eH
β = 10 ---- -------
-
devono essere sistemati due bagli rinforzati. tf E

Regolamenti RINA 2008 125


Parte E, Cap 6, Sez 3

A : larghezza, in m, della piattabanda della corru- I SH = 2 ,5A t F t SH


gazione (vedere Fig 1),
da assumersi non superiore a 2,5AtF,
tf : spessore netto della piattabanda, in mm,
dove:
ReH : tensione minima di snervamento, in N/mm2, del
materiale della piattabanda, definita in Parte B, A : larghezza, in m, della piattabanda della cor-
Cap 4, Sez 1, [2]. rugazione (vedere Fig 1),
tSH : spessore netto delle “shedders”, in mm,
3.4.7 “Shedders” efficaci tF : spessore netto della piattabanda, in mm.
“Shedders” efficaci sono quelli che hanno le seguenti carat-
d) “Gussets” efficaci.
teristiche:
Se sono sistemate “gussets” efficaci, come definite in
• non sono piegate,
[3.4.8] (vedere da Fig 6 a Fig 8), nel calcolo del modulo
• sono saldate alle corrugazioni e alla lamiera superiore di resistenza delle corrugazioni all’estremità inferiore
del cassonetto inferiore in accordo con [11.1], (sezioni 1 da Fig 6 a Fig 8), l’area della piattabanda può
• sono sistemate con un angolo di inclinazione di almeno essere aumentata del valore ottenuto, in cm2, dalla
45° e la loro estremità inferiore è allineata con il seguente formula:
fasciame laterale del cassonetto inferiore,
I G = 7h G t F
• hanno spessore non inferiore al 75% di quello prescritto
dove:
per le piattabande delle corrugazioni,
hG : altezza delle “gussets”, in m, (vedere da
• siano costituite da materiale con caratteristiche almeno
equivalenti a quelle prescritte per le piattabande delle Fig 6 a Fig 8), da assumersi non superiore a
corrugazioni. (10/7)SGU,
SGU : larghezza delle “gussets”, in m,
3.4.8 “Gussets” efficaci tF : spessore netto della piattabanda, in mm,
“Gussets” efficaci sono quelle che hanno le seguenti carat- ricavato dallo spessore adottato.
teristiche:
e) Lamiera superiore inclinata del cassonetto
• sono sistemate insieme a “shedders” di spessore, tipo di
Se le anime delle corrugazioni sono saldate ad un cas-
materiale e collegamenti saldati in accordo con [3.4.7],
sonetto inferiore avente la lamiera superiore inclinata di
• hanno altezza non inferiore a metà della larghezza un angolo non inferiore a 45° rispetto al piano orizzon-
della piattabanda della corrugazione, tale, il modulo di resistenza della corrugazione deve
• sono allineate con il fasciame laterale del cassonetto essere calcolato considerando le anime delle corruga-
inferiore, zioni efficaci al 100%. Per angoli inferiori a 45°, l’effi-
• sono saldate alla lamiera del cassonetto inferiore, alle cacia dell’anima potrà essere ottenuta tramite
corrugazioni e alle “shedders” in accordo con [11.1], interpolazione lineare tra 30% per 0° e 100% per 45°.
• hanno spessore e caratteristiche del materiale almeno Se sono sistemate “gussets” efficaci, nel calcolo del
equivalenti a quelli prescritti per le piattabande delle modulo di resistenza delle corrugazioni, l’area della
corrugazioni. piattabanda può essere aumentata secondo quanto spe-
cificato in d). La presenza di sole “shedders” non può
3.4.9 Modulo di resistenza all’estremità inferiore essere tenuta in considerazione per aumentare l’area
delle corrugazioni della piattabanda.
a) Il modulo di resistenza all’estremità inferiore delle cor-
rugazioni (sezioni 1 da Fig 4 a Fig 8) deve essere calco- Figura 4 : “Shedders” simmetriche
lato considerando per la piattabanda compressa una
larghezza efficace bef, non superiore a quanto specifi-
cato in [3.4.6].
b) Anime delle corrugazioni non scontrate da squadre.
Ad eccezione del caso e), se le anime delle corruga-
zioni non sono scontrate nella parte inferiore da squa-
dre poste sotto il pannello di fasciame costituente "shedder"
l’estremità superiore del cassonetto inferiore (o sotto il
cielo del doppio fondo), il modulo di resistenza delle hg
corrugazioni deve essere calcolato considerando le
anime delle corrugazioni efficaci al 30%.
c) “Shedders” efficaci. 1
Se sono sistemate “shedders” efficaci, come definite in
[3.4.7] (vedere Fig 4 e Fig 5), nel calcolo del modulo di Cassonetto
resistenza delle corrugazioni all’estremità inferiore basso
(sezioni 1 in Fig 4 e Fig 5), l’area della piattabanda può
essere aumentata del valore ottenuto, in cm2, dalla
seguente formula:

126 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

Figura 5 : “Shedders” asimmetriche e le piattabande delle corrugazioni stesse. In generale,


l’area a taglio ridotta può essere ottenuta moltiplicando
l’area di sezione dell’anima per (sin ϕ), ove ϕ è l’angolo tra
l’anima e la piattabanda della corrugazione (vedere Fig 1).

Figura 7 : “Gussets” con “Shedders” asimmetriche

"shedder"

hg

Cassonetto
basso

"gusset"
hg
Figura 6 : “Gussets” con “Shedders” simmetriche
1
Cassonetto
basso

"gusset"
Figura 8 : “Gussets” con “Shedders” asimmetriche -
Lamiera superiore del cassonetto inclinata

hg

Cassonetto
basso
gusset
"gusset"
plate

3.4.10 Modulo di resistenza delle corrugazioni nelle hg =


sezioni diverse da quella all’estremità 1
inferiore della corrugazione =
Il modulo di resistenza deve essere calcolato considerando
Cassonetto
l’anima della corrugazione pienamente efficace e per la basso
piattabanda compressa una larghezza efficace, bEF, non
superiore a quanto specificato in [3.4.6].

3.4.11 Area a taglio


L’area a taglio deve essere opportunamente ridotta per
tenere conto di eventuali non perpendicolarità tra le anime

Regolamenti RINA 2008 127


Parte E, Cap 6, Sez 3

4 Criteri di progetto delle strutture 4.4.2 Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m, le para-
tie longitudinali devono essere a struttura longitudinale.
delle navi con notazione di servizio
combination carrier/OOC ESP 4.4.3 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin-
goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi
4.1 Strutture del doppio fondo delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in
accordo con Parte B, Cap 7, App 1.
4.1.1 Il doppio fondo deve essere a struttura longitudinale.
L’intervallo tra i paramezzali deve essere non maggiore di 4 4.5 Strutture delle paratie trasversali
volte quello dei rinforzi ordinari del fondo o del cielo del
4.5.1 Qualora la sistemazione strutturale delle paratie tra-
doppio fondo e l’intervallo dei madieri deve essere non
sversali entro le cisterne laterali sia diversa da quella entro
maggiore di 3 volte l’intervallo di ossatura.
le stive centrali, deve essere garantita un’adeguata conti-
Devono essere sistemati madieri pieni allineati con le strut- nuità strutturale della paratia trasversale attraverso quella
ture rinforzate trasversali delle cisterne laterali; a metà inter- longitudinale.
vallo tra le strutture rinforzate devono essere sistemati
madieri intermedi. 4.6 Paratie trasversali stagne corrugate ver-
4.1.2 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin-
ticalmente
goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi 4.6.1 Si applicano le prescrizioni in [3.4], con l’eccezione
delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in che i cassonetti inferiori e superiori sono in generale richie-
accordo con Parte B, Cap 7, App 1. sti, indipendentemente dalla lunghezza della nave (vedere
[3.4.1]).
4.1.3 Deve essere assicurata un’adeguata rastremazione
della struttura del doppio fondo entro le cisterne laterali. In
generale, in corrispondenza dei madieri devono essere 5 Carichi di progetto
sistemate squadre orizzontali di dimensionamento ade-
guato in prosecuzione del cielo del doppio fondo. 5.1 Sollecitazioni di trave nave
5.1.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla (1/7/2002)
4.2 Strutture dei fianchi
In aggiunta alle prescrizioni di cui in Parte B, Cap 5, Sez 2,
4.2.1 Nelle navi di lunghezza maggiore di 120 m i fianchi [2.1.2], le sollecitazioni in acqua tranquilla devono essere
devono essere a struttura longitudinale. calcolate per le seguenti condizioni di caricazione, distin-
guendo tra condizioni alla partenza e condizioni all'arrivo:
In generale, l’intervallo delle strutture rinforzate trasversali
deve essere non maggiore di 6 volte l’intervallo di ossatura. • condizioni di caricazione a stive alterne con carichi leg-
geri e pesanti (carichi secchi e carichi petroliferi) alla
4.2.2 Altre sistemazioni possono essere accettate nei sin- massima immersione, quando ciò è ammesso,
goli casi dalla Società, in funzione dei risultati dell’analisi • condizioni di caricazione omogeneee alla massima
delle strutture rinforzate nelle stive del carico, eseguita in immersione, con carichi sia leggeri, sia pesanti (carichi
accordo con Parte B, Cap 7, App 1. secchi e carichi petroliferi),
• condizioni di zavorra. Per navi aventi stive di zavorra
4.3 Strutture del ponte adiacenti alle casse laterali alte e basse, o alle cisterne
laterali, e ai doppi fondi, è accettabile, dal punto di
4.3.1 La zona del ponte al di fuori della linea delle bocca- vista della robustezza strutturale, che le stive di zavorra
porte deve essere a struttura longitudinale. siano piene quando i suddetti compartimenti sono
vuoti.
4.3.2 La zona del ponte entro la linea delle boccaporte
• condizioni di caricazione adottate per brevi viaggi,
deve in generale essere a struttura trasversale.
nelle quali la nave è caricata alla massima immersione,
4.3.3 Un adeguato collegamento tra i bagli rinforzati in ma con una quantità ridotta di combustibile,
corrispondenza delle mastre di estremità delle boccaporte e • condizioni di caricazione adottate per operazione di
le strutture del ponte deve essere assicurato mediante la carico e scarico tra più porti,
sistemazione di costole o squadre addizionali all’interno • condizioni di caricazione che prevedono il trasporto di
delle cisterne laterali. carichi sul ponte, quando ciò è ammesso,
• sequenze tipiche di caricazione della nave, dall’inizio
4.4 Strutture delle paratie longitudinali delle operazioni fino al raggiungimento della massima
portata lorda, per condizioni di caricazione omogenee,
4.4.1 Le paratie longitudinali devono essere piane, ma per condizioni di caricazione parziali e, se ammesse,
possono essere piegate nella parte inferiore o superiore per per condizioni di caricazione a stive alterne. Devono
assumere una forma a tramoggia che favorisca lo stivaggio e anche essere considerate sequenze tipiche di scarica-
lo scarico. In tal caso, la sistemazione delle pieghe e delle zione della nave per le suddette caricazioni. Le
strutture adiacenti deve essere considerata nei singoli casi sequenze tipiche di carico e scarico devono essere defi-
dalla Società. nite in modo tale che i limiti di resistenza ammissibili

128 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

non siano superati. Le sequenze tipiche di carico 6.2 Rinforzi ordinari


devono essere definite anche tenendo in considerazione
la velocità di caricazione e la capacità di sbarco della 6.2.1 Spessori minimi netti
zavorra. Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari deve
• sequenze tipiche di cambio della zavorra in mare, essere non minore del valore ottenuto, in mm, dalle
quando ciò è ammesso. seguenti formule:
tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 m
5.2 Carichi locali tMIN = 1,5 k1/2 + 7,0 + s per L ≥ 275 m

5.2.1 Pressione d’impatto sul fondo dove s è l’intervallo, in m, tra i rinforzi ordinari.

Nelle navi miste petroliere-portarinfusa di portata lorda


maggiore di o uguale a 20000 t, l’immersione TF, da consi-
6.3 Travi rinforzate
derare nel calcolo della pressione d’impatto sul fondo in 6.3.1 Spessori minimi netti
accordo con Parte B, Cap 9, Sez 1, [3.2], è quella calcolata
Lo spessore netto del fasciame che costituisce l’anima delle
considerando la zavorra nelle sole cisterne di zavorra segre-
travi rinforzate deve essere non minore del valore ottenuto,
gata.
in mm, dalla seguente formula:
5.2.2 Densità del carico (prodotti petroliferi) tMIN = 1,45 L1/3 k1/6
In assenza di più precise valutazioni, la densità del carico 6.3.2 Verifica di resistenza dei madieri della
petrolifero da utilizzare nel calcolo delle pressioni e delle struttura delle cisterne del carico con casse
forze interne nelle cisterne del carico, in accordo con basse laterali analizzate mediante modelli
Parte B, Cap 5, Sez 6, deve essere assunta uguale a 0,9 t/m3. tridimensionali a travi
Quando la struttura di una cisterna con casse basse laterali
6 Dimensionamenti dello scafo è analizzata mediante un modello tridimensionale a travi,
in accordo con Parte B, Cap 7, App 1, per ogni madiere
l’area di sezione netta a taglio entro 0,1 l dalle estremità
6.1 Fasciame (vedere Fig 9 per la definizione di l) deve essere non
minore del valore ottenuto, in cm2, dalla seguente formula:
6.1.1 Spessori minimi netti (1/7/2002)
Q
Lo spessore netto del fasciame del cielo del doppio fondo A Sh = 2 -----------------
γR γ m R y
entro le stive destinate a trasportare carico minerale, del
ponte di resistenza e delle paratie entro o delimitanti dove:
l'estensione longitudinale della zona del carico deve essere Q : taglio, in kN, nel madiere alle estremità di l,
non minore dei valori indicati in Tab 1. ottenuto dall’analisi strutturale,
γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
Tabella 1 : Spessore minimo netto del fasciame del
cielo del doppio fondo entro le stive destinate a tra- stenza:
sportare carico minerale, del ponte di resistenza e γR = 1,2
delle paratie γm : coefficiente parziale di sicurezza sul materiale:
γm = 1,02
Fasciame Spessore minimo netto, in mm
Cielo del doppio Struttura lon- 2,15 (L1/3 k1/6) + 4,5 s Figura 9 : Zone di estremità dei madieri
fondo entro le gitudinale
stive destinate a
Struttura tra- 2,35 (L1/3 k1/6) + 4,5 s
trasportare carico
sversale
minerale
Ponte di resi- (5,5 + 0,02 L) k1/2 per L < 200 m
stenza (8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200 m ³0,1

Paratie di cisterne L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 m 


1,5 k1/2 + 8,2 + s per L ≥ 275 m

Paratie di com- 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 m


6.3.3 Verifica di resistenza dei puntoni nei modelli
partimentazione 1,5 k1/2 + 7,5 + s per L ≥ 275 m tridimensionali a travi
Paratie di sbatti- 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s per L < 275 m a) Un puntone verificato mediante in un modello tridi-
mento 3,0 k1/2 + 4,5 + s per L ≥ 275 m mensionale a travi in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 3
deve, nel caso più generale, essere considerato soggetto
Nota 1: a una forza assiale e a un momento flettente intorno
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello all’asse neutro perpendicolare all’anima del puntone
di fasciame. stesso. Questo asse è identificato come asse y, mentre

Regolamenti RINA 2008 129


Parte E, Cap 6, Sez 3

quello nel piano dell’anima è l’asse x (vedere le Figure 1


in Tab 2). Φ = -----------------
F
1 – ------C-
La forza assiale può essere di trazione o di compres- F EX
sione. In funzione di ciò, devono essere eseguiti due tipi
di verifica, rispettivamente in accordo con b) o c). FEX : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno
all’asse x:
b) Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a forza assiale
di trazione e a momenti flettenti. π 2 EI xx
F EX = --------------
5 2
-
I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali 10 l
da soddisfare la seguente condizione: Ixx : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
F 3 M Ry tone intorno all’asse x,
10 ------T- + 10 -------- ≤ ----------
A ct w yy γ R γ m l : campata, in m, del puntone,
dove: e : distanza, in cm, dal baricentro all’anima del
puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi di
FT : forza assiale di trazione, in kN, nel puntone,
sezione trasversale del puntone,
ottenuta dall’analisi strutturale,
www : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun-
Act : area netta di sezione, in cm2, del puntone,
tone intorno all’asse x,
M : max (|M1|, |M2|), Mmax : max (|M0|, |M1|, |M2|),
M1, M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m,
1 + t2 ( M1 + M2 )
intorno all’asse y alle estremità del puntone, M 0 = -------------------------------------------
-
2 cos ( u )
ottenuti dall’analisi strutturale,
M2 – M 1⎞
t = ----------------- ⎛ --------------------
1
wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun- -
tan ( u ) ⎝ M 2 + M 1⎠
tone intorno all’asse y,
π F
γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi- u = --- ------C-
2 F EY
stenza:
FEY : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno
γR = 1,02
all’asse y:
γm : coefficiente parziale di sicurezza sul mate-
riale: π 2 EI yy
F EY = --------------
5 2
-
γm = 1,02 10 l

c) Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a forza assiale Iyy : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
di compressione e a momenti flettenti. tone intorno all’asse y,
I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali M1,M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m,
da soddisfare le seguenti condizioni: intorno all’asse y alle estremità del puntone,
ottenuti dall’analisi strutturale,
Φe Ry
10F C ⎛⎝ ------- + --------⎞⎠ ≤ ----------
1
wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun-
A ct w xx γR γm
tone intorno all’asse y,
F 3 M max Ry
- ≤ ----------
10 ------C- + 10 ----------- γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
A ct w yy γ R γ m
stenza:
dove: γR = 1,02
FC : forza assiale di compressione, in kN, nel γm : coefficiente parziale di sicurezza sul mate-
puntone, ottenuta dall’analisi strutturale, riale:
Act : area netta di sezione, in cm2, del puntone, γm = 1,02

130 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

Tabella 2 : Calcolo delle caratteristiche geometriche dei puntoni

Sezione del puntone e y0 J IW


T simmetrica

bf
X
tf

1 t f h w2 b f3
tw 0 0 --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) ----------------
3 24
hw Y
O

tf

T asimmetrica

b 1f
X

tf

Y 3 3
O 1 t f h w2 b 1 f b 2f
tw 0 0 --- ( b 1 + b 2 )t f3 + h w t w3 -------------------------------
3 3
-
3 12 ( b 1f + b 2 f )
hw

tf

b 2f

Asimmetrica

bf
X
tf

b2 tf 3b f2 t f 1 t f b f3 h 2 3b f t f + 2h w t w
------------------------
- ----------------------------- --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) --------------- ---------------------------------
htw + 2bt f 6b f t f + h w t w 3 12 6b f t f + h w t w
hw yo e G Y
O

tw

6.3.4 Verifica di resistenza dei puntoni mediante σ : tensione di compressione, in N/mm2, otte-
analisi con modelli tridimensionali a elementi nuta dall’analisi tridimensionale a elementi
finiti finiti a schematizzazione fine in accordo
a) In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4] con Parte B, Cap 7, Sez 3 e Parte B, Cap 7,
e Parte B, Cap 7, Sez 3, [6], i dimensionamenti netti dei App 1,
puntoni soggetti a tensioni assiali di compressione σc : tensione critica, in N/mm2, definita nel
devono essere tali da soddisfare la seguente condizione: seguente punto b),
σC γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
σ ≤ ----------
γR γm stenza:
dove: γR = 1,02

Regolamenti RINA 2008 131


Parte E, Cap 6, Sez 3

γm : coefficiente parziale di sicurezza sul mate- dell'acqua di mare deve essere assunta uguale a 0°C. I cal-
riale: coli devono essere inviati alla Società per informazione.
γm = 1,02
6.4.2 Le tensioni indotte nelle strutture dello scafo dai gra-
b) La tensione critica di instabilità dei puntoni deve essere dienti di temperatura devono soddisfare le verifiche di resi-
ottenuta, in N/mm2, dalle seguenti formule: stenza in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4.3].
R
σc = σE per σ E ≤ -----y 7 Altre strutture
2
R
σ c = R y ⎛ 1 – --------
Ry ⎞
- per σ E > -----y
⎝ 4σ E⎠ 2 7.1 Locale apparato motore
dove: 7.1.1 Estensione delle strutture dello scafo entro il
σE = min (σE1, σE2), locale apparato motore
Le paratie longitudinali o i fianchi interni, a seconda dei
σE1 : tensione di Eulero di instabilità flessionale,
casi, passanti attraverso i cofani devono continuare entro il
da ottenersi, in N/mm2, dalla seguente for-
locale apparato motore e devono, per quanto possibile,
mula:
costituire le paratie longitudinali delle casse per trasporto di
π 2 EI liquidi ivi situate. In ogni caso, l’estensione delle suddette
σ E1 = ---------------------
4 2
10 A ct l strutture entro il locale apparato motore deve essere com-
patibile con la forma delle strutture del doppio fondo, dei
I : min (Ixx, Iyy),
ponti e dei copertini.
Ixx : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
Quando sono presenti casse laterali alte, le loro strutture
tone intorno all’asse x definito in [6.3.3] a),
devono estendersi il più possibile entro il locale apparato
Iyy : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun- motore e devono essere adeguatamente rastremate.
tone intorno all’asse y definito in [6.3.3] a),
Act : area netta di sezione, in cm2, del puntone, 7.2 Sistemazione delle aperture
l : campata, in m, del puntone,
7.2.1 Coperchi delle aperture nelle cisterne del
σE2 : tensione di Eulero di instabilità torsionale,
carico
da ottenersi, in N/mm2, dalla seguente for-
I coperchi delle aperture nelle cisterne del carico devono
mula:
essere robusti e in grado di assicurare la tenuta stagna agli
π 2 EI w J idrocarburi e all’acqua.
σ E2 = -----------------
-2 + 0 ,41 E ---
4
10 I o l I o
Tali coperchi non possono essere costruiti in alluminio.
Iw : momento d’inerzia settoriale netto, in cm6, L’uso di coperchi in fibra di vetro deve essere considerato
del puntone, specificato in Tab 2 per vari nei singoli casi dalla Società.
tipi di sezione trasversale del puntone,
Io : momento d’inerzia polare netto, in cm4, del 8 Allestimento dello scafo
puntone,
I o = I xx + I yy + A ct ( y o + e ) 2 8.1 Cassero di prora
yo : distanza, in cm, dal centro di torsione 8.1.1 Generalità (1/1/2004)
all’anima del puntone, specificata in Tab 2
Le navi con notazione di servizio combination carrier ESP
per vari tipi di sezione trasversale del pun-
devono essere provviste di un castello di prora chiuso sul
tone,
ponte di bordo libero.
e : distanza, in cm, dal baricentro all’anima del
puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi di Le dimensioni richieste del castello di prora sono indicate
sezione trasversale del puntone, in [8.1.2].

J : momento d’inerzia di St. Venant netto, in Le sistemazioni strutturali ed il dimensionamento del


cm4, del puntone, specificato in Tab 2 per castello di prora devono soddisfare le disposizioni di cui in
vari tipi di sezione trasversale del puntone. Parte B, Cap 10, Sez 2.

8.1.2 Dimensioni (1/7/2006)


6.4 Verifica di resistenza nei confronti delle Il cassero di prora deve essere ubicato sul ponte di bordo
tensioni indotte dai gradienti di tempera- libero con la sua paratia poppiera collocata in corrispon-
tura denza della paratia prodiera della stiva più a proravia, come
6.4.1 (1/7/2001) indicato in Fig 10.
Le tensioni indotte nelle strutture dello scafo dai gradienti di Comunque, se questa prescrizione ostacola la manovra
temperatura devono essere determinate, mediante calcoli delle coperture della boccaporta, la paratia poppiera del
diretti, nelle navi destinate al trasporto di carichi a tempera- cassero prodiero può essere sistemata più avanti della para-
tura maggiore di 75°C. In tali calcoli, la temperatura tia prodiera della stiva più a proravia purché la lunghezza

132 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 3

del cassero prodiero misurata addietro della FE non sia infe- 10 Protezione delle strutture metalliche
riore a 0,07LLL, essendo:
dello scafo
FE : Estremità prodiera della lunghezza L, come
definita nella Parte B, Cap 1, Sez 2, [3.3.1]
10.1 Protezione delle cisterne contenenti
LLL : Lunghezza di bordo libero, come definita nella
acqua di mare di zavorra
Parte B, Cap 1, Sez 2, [3.2]
L'altezza del cassero di prora HF al di sopra del ponte prin- 10.1.1 Tutte le cisterne destinate a contenere acqua di
cipale non deve essere inferiore al maggiore tra i seguenti mare di zavorra devono essere protette contro la corrosione
due valori: per mezzo di un efficace sistema, quale pitturazione resi-
• l'altezza standard di una sovrastruttura, come precisato stente o altro sistema equivalente.
in Parte B, Cap 1, Sez 2, Tab 2, o E’ raccomandato che la pitturazione sia di un colore chiaro
• HC + 0.5 m, essendo HC l'altezza della mastra trasver- che permetta di individuare la ruggine e faciliti l’ispezione.
sale prodiera della boccaporta della stiva del carico La protezione catodica mediante anodi sacrificali può
No.1. essere utilizzate quando adeguata.

Tutti i punti dell'estremità poppiera del castello di prora


10.2 Protezione mediante pitture a base di
devono essere ubicati ad una distanza lF , dalla lamiera
della mastra della boccaporta tale da poter applicare il
alluminio
carico ridotto alla mastra trasversale prodiera della bocca- 10.2.1 L’uso di pitture a base di alluminio non è permesso
porta della stiva No.1 ed alla copertura della boccaporta nelle cisterne per il carico, nelle zone del ponte in corri-
No.1 quando si applichino le disposizioni di cui in Parte B, spondenza delle cisterne per il carico, nel locale pompe,
Cap 9, Sez 7, [6.2.1] e in Parte B, Cap 9, Sez 7, [7.3.8], nei cofani e in ogni altra zona dove i vapori del carico si
rispettivamente. possono accumulare.
La suddetta distanza lF , in m, deve essere:
lF ≤ 5 H F – H C 11 Costruzione e prove
Sul ponte del castello di prora può non essere sistemato un
paraonde per proteggere la mastra e la copertura della boc- 11.1 Saldature e collegamenti saldati
caporta. Se esso viene sistemato per altre ragioni, deve
11.1.1 In Tab 3 sono specificati i coefficienti di saldatura
essere ubicato in modo che il suo lembo superiore nella
da adottare per alcuni collegamenti tra le strutture dello
mezzeria nave non sia inferiore a HB / tan 20° a proravia del
scafo. Tali coefficienti di saldatura devono essere adottati, al
lembo poppiero del castello di prora, essendo HB l'altezza posto di quelli specificati in Parte B, Cap 12, Sez 1, Tab 2
del paraonde al di sopra del castello (vedere Fig 10). per gli stessi collegamenti, per calcolare lo spessore della
gola delle saldature a cordoni d’angolo di giunti a T, in
9 Allestimento accordo con Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.3]. I collegamenti in
Tab 3 devono essere eseguiti mediante saldature continue a
9.1 Armamento marinaresco cordoni d’angolo.

9.1.1 Sistemazioni per il rimorchio d’emergenza 11.2 Dettagli strutturali speciali


Le navi con notazione di servizio combination car-
rier/OBO ESP o combination carrier/OOC ESP di portata 11.2.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
lorda maggiore di o uguale a 20000 t devono soddisfare le Cap 12, Sez 2, [2.6] specifiche per le navi con notazione di
specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 10, Sez 4, [4]. servizio combination carrier/OBO ESP o combination car-
rier/OOC ESP.
Figura 10 : Sistemazione del castello di prora
(1/1/2004)

Estremità superiore alla


HB
mastra della boccaporta

HF
HC

lF

Paratia
prodiera

Regolamenti RINA 2008 133


Parte E, Cap 6, Sez 3

Tabella 3 : Coefficiente di saldatura wF (1/7/2002)

Zona della Collegamento


Coefficiente di saldatura wF
nave di con
Doppi fondi paramezzali fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
in corrispon- madieri (paramezzali interrotti) 0,35
denza delle
stive del madieri fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
carico e delle fasciame del cielo del doppio fondo in corri- 0,45
cisterne spondenza dei cassonetti inferiori, in generale
paramezzali (madieri interrotti) 0,35
Paratie delle strutture dei cassonetti contorni 0,45
stive del inferiori e superiori
carico secco “shedders” efficaci corrugazioni verticali e lamiere superiori dei Saldatura con penetrazione da un
(vedere [3.4.7]) cassonetti inferiori solo lato o equivalente
“gussets” efficaci (vedere lamiere superiori dei cassonetti inferiori Saldatura a piena penetrazione
[3.4.8])
Paratie delle rinforzi ordinari fasciame delle paratie 0,35
cisterne del
carico
petrolifero

134 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 6, Sez 4

SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

1 Generalità 2 Prescrizioni generali

1.1 Applicabilità 2.1 Ventilazione e rilevazione gas

2.1.1 Ventilazione (1/1/2007)


1.1.1 Le navi con notazione di servizio combination car-
Tutti gli spazi adibiti al carico e tutti gli spazi chiusi adia-
rier sono soggette alle prescrizioni in Cap 7, Sez 4 relative
centi a quelli adibiti al carico devono poter essere ventilati
alle navi con notazione di servizio oil tankers o oil tankers meccanicamente. La ventilazione meccanica può essere
flash point > 60°C, come appropriato. provvista mediante ventilatori portatili. Vedere anche
Parte C, Cap 4, Sez 1, [5.2.2].
Inoltre esse sono soggette alle prescrizioni della presente
Sezione. 2.1.2 Rivelazione dei gas (1/1/2007)
a) Le sistemazioni per la rivelazione dei gas devono essere
1.2 Documenti in accordo con le prescrizioni pertinenti in Parte C,
Cap 4, Sez 1, [5.2.4].
1.2.1 Documenti da inviare b) Gli allarmi ottici ed acustici relativi agli impianti rivela-
tori di gas devono essere sistemati in plancia o in un
Devono essere inviati all’approvazione, in aggiunta a quelli altro spazio opportuno continuamente presidiato.
indicati in Cap 7, Sez 4, Tab 2, i documenti elencati nella
seguente Tab 1.
2.2 Sistemazione delle tubolature del carico
2.2.1 (1/1/2007)
Tabella 1 : Documenti da inviare a) Quando sono previste cisterne laterali per il carico, le
tubolature del carico sotto il ponte devono essere instal-
N. Descrizione del documento (1) late in dette cisterne. Tuttavia la Società può permettere
che le tubolature del carico siano sistemate in condotte
1 Schema degli impianti di ventilazione per gli spazi
adibiti al carico e gli spazi chiusi adiacenti agli speciali che siano in grado di essere adeguatamente
spazi adibiti al carico pulite, ventilate e che siano a soddisfazione della
Società.
2 Schema degli impianti per la rivelazione dei gas
Tali condotte, se collegate al locale pompe del carico,
nei locali pompe del carico, gallerie tubi ed inter-
capedini adiacenti alle casse e cisterne residui devono essere considerate come locali pompe del
(slop tanks) carico ai fini della sicurezza.

3 Schema degli impianti di riempimento d’acqua e b) Nel caso in cui non siano previste cisterne laterali per il
drenaggio per le intercapedini carico, le tubolature del carico al di sotto del ponte pos-
sono essere sistemate in condotte speciali.
4 Schema degli impianti di pompaggio e tubolature
per le casse e cisterne residui (slop tanks)
2.3 Aperture per il carico
(1) I diagrammi devono comprendere anche, se applica-
bile: 2.3.1 Aperture che possano essere utilizzate per le opera-
• l’impianto di comando e controllo (locale e a zioni di carico non sono premesse nelle paratie e nei ponti
distanza) e l’impianto d’automazione, che separano le zone del carico petrolifero dagli altri spazi
• le istruzioni per il funzionamento e la manuten- non progettati ed equipaggiati per il trasporto di carichi
zione degli impianti in questione (per informa- petroliferi, a meno che non siano provvisti mezzi alternativi
zione). approvati che assicurino un’integrità equivalente.

1.2.2 Manuale d’istruzioni 2.4 Riempimento e drenaggio delle interca-


pedini
Deve essere tenuto a bordo un manuale che dia tutte le
istruzioni per il trasporto sicuro delle morchie contaminate 2.4.1 Devono essere previsti mezzi per riempire d’acqua e
nelle casse e cisterne residui (slop tanks) quando la nave si drenare le intercapedini che circondano le casse e le
trova in condizioni di carico secco. cisterne per i residui (slop tanks). Vedere Sez 2, [2.1.3].

Regolamenti RINA 2008 135


Parte E, Cap 6, Sez 4

3 Cisterne residui (slop tanks) dispositivo deve essere sistemato in una posizione adia-
cente alle casse e alle cisterne residui, ma quando ciò
non è ragionevole o non è possibile, esso può essere
3.1 Segregazione delle tubolature
sistemato nel locale pompe immediatamente dopo che
3.1.1 (1/1/2007) il tubo ha attraversato la paratia.
a) I tubi per le casse e cisterne residui devono essere segre-
gati dalle altre parti degli impianti di pompaggio e tubo- 3.2 Impianti di sfogo dei gas
lature mediante dispositivi d’intercettazione in accordo
con le prescrizioni in b) o c). 3.2.1 Le casse e cisterne residui devono avere un impianto
di sfogo dei gas separato che soddisfi le prescrizioni in
b) Le sistemazioni per l’isolamento delle casse e cisterne
Cap 7, Sez 4, [4.2].
dei residui contenenti prodotti petroliferi o residui di
prodotti petroliferi dalle altre cisterne del carico devono
consistere in flange cieche da mantenere in posizione 3.3 Sistemazioni delle pompe e delle tubola-
tutte le volte che vengono trasportati carichi diversi dai ture di scarico
prodotti petroliferi aventi punto di infiammabilità non 3.3.1 (1/1/2007)
superiore a 60°C. Deve essere previsto un impianto di pompe e tubolature
c) Devono essere previsti mezzi per isolare le tubolature separato comprendente un collettore di scarico per scari-
che uniscono i locali pompe alle casse e cisterne resi- care il contenuto delle casse e delle cisterne residui diretta-
dui. I dispositivi d’isolamento devono consistere in una mente alla coperta e quindi in una stazione di raccolta
valvola seguita da una flangia a otto o in un branchetto terrestre mentre la nave si trova in condizioni di caricazione
di tubo mobile con appropriate flange cieche. Tale secca.

136 Regolamenti RINA 2008


Parte E
Notazioni di servizio

Capitolo 7

NAVI CISTERNA PER IL TRASPORTO DI


PRODOTTI PETROLIFERI

SEZIONE 1 GENERALITÀ

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

SEZIONE 5 IMPIANTI ELETTRICI

APPENDICE 1 DISPOSITIVI PER IMPEDIRE IL PASSAGGIO DI FIAMMA NELLE


CISTERNE DEL CARICO

APPENDICE 2 PROGETTO DEGLI IMPIANTI DI LAVAGGIO CON PETROLIO


GREGGIO

APPENDICE 3 ELENCO DEI PRODOTTI PETROLIFERI

APPENDICE 4 ELENCO DEGLI “EASY CHEMICALS”

Regolamenti RINA 2008 137


Parte E, Cap 7, Sez 1

SEZIONE 1 GENERALITÀ

1 Generalità sportano sostanze di categoria D per quanto riguarda il


rischio d’inquinamento sono date in Sez 4, [9].
1.1 Applicabilità c) L’elenco delle sostanze il cui trasporto alla rinfusa è per-
messo per navi con notazione di servizio FLS tanker e
1.1.1 Notazione di servizio oil tanker ESP (1/1/2007)
FLS tanker, flash point > 60 °C è dato in App 4.
a) Le prescrizioni del presente Capitolo si applicano a navi
Nota 2: La notazione di servizio FLS tanker non copre carichi con-
che hanno la notazione di servizio oil tanker ESP, come
tenenti quantità di benzene pari al 10% o più. Le navi che tra-
definita in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.5.2] e oil tanker sportano tali carichi devono soddisfare le prescrizioni del
ESP CSR, come definite nella Parte A, Cap 1, Sez 2, Capitolo 8.
[4.5.3]. Esse si applicano anche a navi con le notazioni
Nota 3: Quando sono soddisfatte contemporaneamente le prescri-
addizionali di servizio flash point > 60 °C e asphalt car-
zioni di questo Capitolo per la notazione di servizio oil tanker
rier, tenendo conto delle attenuazioni date nelle varie e per la notazione di servizio FLS tanker, possono essere asse-
Sezioni. gnate alla nave entrambe le notazioni oil tanker - FLS tanker o
Nota 1: Le attenuazioni indicate in a) non si applicano a navi adi- oil tanker - FLS tanker, flash point > 60 °C, come applicabile.
bite al trasporto di carichi liquidi alla rinfusa ad una tempera-
tura al di sopra del punto di infiammabilità del prodotto 1.2 Tabella riassuntiva
trasportato.
b) Ulteriori attenuazioni sono concesse alle navi con nota- 1.2.1 (1/4/2006)
zione addizionale di servizio oil tanker ESP, flash point La Tab 1 indica le Sezioni del presente Capitolo che con-
> 60 °C oppure oil tanker ESP CSR, flash point > 60 °C tengono prescrizioni specifiche per navi con le seguenti
adibite esclusivamente al trasporto di prodotti liquidi notazioni di servizio:
alla rinfusa:
• oil tanker ESP
• che siano trasportati ad una temperatura di almeno
• oil tanker ESP, flash point > 60 °C
15 °C al di sotto del loro punto d’infiammabilità, o
• oil tanker ESP, asphalt carrier
• che abbiano un punto d’infiammabilità al di sopra
di 100 °C. • FLS tanker
c) Ulteriori prescrizioni per navi con notazione di servizio • FLS tanker, flash point > 60 °C
oil tanker ESP, asphalt carrier sono contenute in Sez 4,
[8]. 1.2.2 (1/4/2006)
La Tab 2 indica, per pronto riferimento, le Sezioni del pre-
d) L’elenco delle sostanze il cui trasporto alla rinfusa è per-
sente Capitolo che contengono prescrizioni specifiche per
messo per navi con notazioni di servizio:
navi con le seguenti notazioni di servizio:
• oil tanker ESP
• oil tanker ESP CSR
• oil tanker ESP CSR
• oil tanker ESP CSR, flash point > 60 °C
• oil tanker ESP flash point > 60 °C
• oil tanker ESP CSR, flash point > 60 °C
1.3 Definizioni
• oil tanker ESP, asphalt carrier
è dato in App 3. 1.3.1 Zona del carico
La zona del carico è quella parte della nave che contiene le
1.1.2 Notazione di servizio FLS tanker
cisterne del carico nonché le cisterne dei residui (slop
a) Le prescrizioni del presente Capitolo si applicano alle tanks), i locali pompe del carico, comprendenti i locali
navi con notazione di servizio FLS tanker, come definita pompe, le intercapedini, gli spazi, sia vuoti che adibiti a
in Parte A, Cap 1, Sez 2, [4.5.6]. Esse si applicano zavorra adiacenti alle cisterne del carico o cisterne residui,
anche alle navi con la notazione addizionale flash nonché l’area di ponte per tutta la larghezza e per tutta la
point > 60 °C, tenendo conto delle attenuazioni date in lunghezza della parte di nave al di sopra degli spazi sopra
Sez 4. definiti.
Nota 1: Le attenuazioni indicate in a) non si applicano a navi adi-
Qualora nelle stive del carico siano installate cisterne indi-
bite al trasporto di carichi liquidi alla rinfusa ad una tempera-
pendenti, le intercapedini, gli spazi vuoti o adibiti a
tura al di sopra del punto di infiammabilità del prodotto
trasportato.
zavorra sistemati all’estremità poppiera della stiva del
carico poppiera o all’estremità prodiera della stiva del
b) Ulteriori prescrizioni per navi con notazioni di servizio carico prodiera sono escluse dalla zona del carico.
FLS tanker e FLS tanker, flash point > 60 °C che tra-

Regolamenti RINA 2008 139


Parte E, Cap 7, Sez 1

Tabella 1 (1/1/2007) 1.3.4 Zavorra pulita


Zavorra pulita significa la zavorra in una cisterna che,
Oggetto Riferimento avendo in precedenza contenuto prodotti petroliferi, è stata
Sistemazione generale della nave Sez 2 pulita in modo tale che gli effluenti dalla cisterna stessa, se
Scafo e stabilità Sez 3 fossero scaricati da una nave ferma in acqua calma pulita in
un giorno chiaro non darebbero luogo a tracce oleose visi-
Macchinari e impianti del carico Sez 4 (1)
bili sulla superficie dell'acqua o sulle linee di costa adia-
Impianti elettrici Sez 5 centi o a depositi di morchie o emulsioni sotto la superficie
Automazione (2) dell'acqua o sulle linee di costa adiacenti. Se la zavorra
viene scaricata attraverso un impianto di comando e con-
Protezione antincendio, rivelazione (1)
trollo degli scarichi di olio in mare approvato dalla Società,
ed estinzione incendi
la prova basata su tale impianto dimostrante che il conte-
Dispositivi per impedire il passaggio App 1 nuto di olio nell'effluente non supera le 15 parti per milione
di fiamme entro cisterne del carico deve essere determinante per dimostrare che la zavorra era
Impianto di lavaggio col greggio App 2 pulita, nonostante la presenza di tracce visibili.
Elenco dei prodotti petroliferi App 3
1.3.5 Greggio
Elenco degli “Easy chemicals” App 4 Greggio significa qualsiasi miscela liquida di idrocarburi
(1) Nella sezione è contenuta una tabella indicante che si trova naturalmente nella terra, sia che venga o non
l’elenco delle attenuazioni applicabili a ciascuna nota- venga trattata per renderla trasportabile e comprende:
zione di servizio
a) greggio dal quale possono essere state rimosse certe fra-
(2) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
zioni distillate; e
che per navi con notazione di servizio oil tanker ESP e
FLS tanker b) greggio al quale possono essere state aggiunte alcune
frazioni distillate.
Tabella 2 (1/1/2007)
1.3.6 Nave petroliera per greggio (crude oil tanker)
Nave petroliera per greggio significa una nave petroliera
Oggetto Riferimento
impiegata per il trasporto di greggio.
Sistemazione generale della nave (2)
Scafo (2) 1.3.7 Stive del carico
Stive del carico sono gli spazi racchiusi dalle strutture della
Stabilità Sez 3, [2]
nave nei quali sono sistemate le cisterne indipendenti.
Macchinari e impianti del carico Sez 4 (1)
Impianti elettrici Sez 5 1.3.8 Combustibile liquido
Automazione (2) Combustibile liquido significa qualsiasi prodotto petrolifero
impiegato come combustibile per i macchinari di propul-
Protezione antincendio, rivelazione (1) sione e ausiliari della nave sulla quale tale prodotto petroli-
ed estinzione incendi
fero viene trasportato.
Dispositivi per impedire il passaggio App 1
di fiamme entro cisterne del carico 1.3.9 Impianto integrato del carico e di zavorra
(1/1/2004)
Impianto di lavaggio col greggio App 2
Un impianto integrato del carico e di zavorra è qualsiasi
Elenco dei prodotti petroliferi App 3
impianto integrato idraulico e/o elettrico utilizzato per azio-
(1) Nella sezione è contenuta una tabella indicante nare entrambe le pompe del carico e di zavorra (compresi i
l’elenco delle attenuazioni applicabili a ciascuna nota- sistemi attivi di comando e di sicurezza ed esclusi i compo-
zione di servizio nenti passivi come, ad esempio, le tubolature).
(2) Nel presente Capitolo non vi sono prescrizioni specifi-
che per navi con notazione di servizio oil tanker ESP 1.3.10 Miscela oleosa
CSR Miscela oleosa significa una miscela con qualsiasi conte-
nuto di prodotti petroliferi.
1.3.2 Locale pompe del carico
Il locale pompe del carico è uno spazio che contiene le 1.3.11 Nave porta prodotti (product carrier)
pompe, comprensive dei loro accessori, per la movimenta- Nave porta prodotti significa una nave petroliera per il tra-
zione dei prodotti coperti dalla notazione di servizio asse- sporto di prodotti diversi dal greggio.
gnata alla nave.
1.3.12 Locale pompe
1.3.3 Locali di servizio per il carico Il locale pompe è un locale, sistemato nella zona del
I locali di servizio per il carico sono spazi entro la zona del carico, contenente le pompe ed i loro accessori per la
carico adoperati per officine, armadi e depositi di più di 2 movimentazione della zavorra e del combustibile liquido, o
m2 d’area, adibiti agli equipaggiamenti relativi alla movi- carichi diversi da quelli per i quali è stata assegnata la nota-
mentazione del carico. zione di servizio alla nave.

140 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 1

1.3.13 Zavorra segregata 1.3.14 Cisterna residui (slop tank)


Zavorra segregata significa l'acqua di zavorra introdotta in Cisterna residui significa una cisterna destinata in modo
una cisterna che sia completamente separata dall'impianto specifico alla raccolta di drenaggi delle cisterne, lavaggi
del carico di prodotti petroliferi e da quello del combusti- delle cisterne e altre miscele oleose.
bile liquido e che sia destinata in modo permanente al tra-
sporto di zavorra o al trasporto di zavorra o carichi diversi 1.3.15 Spazio vuoto
da prodotti petroliferi o sostanze nocive come variamente Spazio vuoto è uno spazio chiuso nella zona del carico
definite nel Capitolo 7 e nel Capitolo 8. esterna alle cisterne del carico, che non sia una stiva del
carico, uno spazio adibito a zavorra, una cassa del combu-
stibile liquido, un locale pompe del carico, un locale
pompe o uno spazio normalmente adoperato dal personale.

Regolamenti RINA 2008 141


Parte E, Cap 7, Sez 2

SEZIONE 2 SISTEMAZIONI DELLA NAVE

1 Generalità Dove alloggi e compartimenti di servizio sono previsti


immediatamente sopra i compartimenti contenenti liquidi
infiammabili, l’intercapedine può essere omessa soltanto
1.1 Applicabilità dove il ponte non ha aperture d’accesso ed è rivestito con
1.1.1 Le prescrizioni di cui in Sez 2 e Sez 3 si applicano a uno strato di materiale riconosciuto adeguato dalla Società.
L’intercapedine può essere omessa anche dove tali compar-
navi ad un ponte, con l’apparato motore a poppa, doppio
timenti sono adiacenti ad un passaggio, purché siano soddi-
fondo in tutta la zona delle cisterne del carico, doppio
fasciame del fianco ed eventuali paratie longitudinali, sfatte le seguenti condizioni:
oppure semplice fasciame del fianco e una o più paratie • gli spessori delle lamiere del comune contorno delle
longitudinali lungo la zona delle cisterne del carico. Il casse adiacenti siano aumentati , rispetto a quelli otte-
ponte può essere a semplice o doppio fasciame, con o nuti in base alle prescrizioni applicabili della Parte B e
senza cofano. della Sez 3, di 2 mm nel caso di casse per l’acqua dolce
o acqua d’alimento della caldaia, e di 1 mm in tutti gli
L’applicazione di dette prescrizioni ad altri tipi di navi deve
altri casi,
essere considerata nei singoli casi dalla Società.
• la somma delle gole dei cordoni di saldatura ai margini
1.1.2 Le prescrizioni di questa Sezione si applicano a navi di tali lamiere non sia minore dello spessore delle
con notazione di servizio oil tanker ESP, ad eccezione lamiere stesse,
delle prescrizioni di cui in [2.1] e [6.2.2], che si applicano • la prova idrostatica sia effettuata con un battente
alle navi con notazione di servizio FLS tanker. aumentato di 1 m rispetto a quello richiesto nella
Parte B, Cap 12, Sez 3.
2 Sistemazioni generali 2.1.4 Traboccamenti sul ponte
Devono essere previsti mezzi per tenere lontano dagli
2.1 Generalità alloggi e dalle aree di servizio i traboccamenti sul ponte.
Ciò può essere ottenuto sistemando una mastra permanente
2.1.1 Applicabilità e continua di altezza adeguata che si estenda da fianco a
Le prescrizioni di cui da [2.1.2] a [2.1.4] si applicano anche fianco della nave.
alle navi con notazione di servizio FLS tanker.
Se ghiotte sono installate sul ponte di coperta di navi petro-
2.1.2 Intercapedini liere in corrispondenza dei collettori del carico e sono
estese verso poppa fino alla paratia poppiera delle sopra-
Una intercapedine o simile compartimento di larghezza
strutture, allo scopo di contenere i traboccamenti di carico
non inferiore a 760 mm deve essere prevista alla estremità
sul ponte durante le operazioni di carico e scarico, gli effetti
posteriore della zona delle cisterne del carico. Le sue para-
delle superfici liquidi libere, causati dal contenimento di
tie devono estendersi dalla chiglia al ponte per tutta la lar-
un traboccamento del carico durante operazioni di trasferi-
ghezza della nave.
mento di liquidi ovvero da mare in coperta durante il viag-
Con il termine "intercapedine" s’intende, per gli scopi di gio, devono essere presi in considerazione nei confronti del
questa prescrizione, un compartimento isolante fra due margine disponibile della stabilità iniziale positiva della
paratie o ponti d’acciaio adiacenti. La distanza minima tra nave (GMo).
le due paratie o ponti deve essere sufficiente per un accesso Se le ghiotte installate sono più alte di 300 mm, esse
ed ispezione in sicurezza. devono essere trattate come parapetti con aperture per lo
Allo scopo di soddisfare il principio della singola avaria, nel scarico di masse d’acqua in accordo a Parte B, Cap 9,
caso particolare che si verifichi una situazione di angolo Sez 9, [5] e chiusure efficienti da usarsi durante le opera-
contro angolo, tale principio può essere soddisfatto sal- zioni di carico e scarico. Le chiusure fisse devono essere
dando una lamiera diagonale attraverso l’angolo. predisposte in modo tale che non possa verificarsi un bloc-
Le intercapedini devono essere costruite in modo da assicu- caggio mentre la nave è in mare, con la sicurezza che le
rare un’adeguata ventilazione. aperture di scarico rimangano sempre efficienti.
Su navi senza bolzone, o dove l’altezza delle ghiotte supera
2.1.3 Segregazione del carico il bolzone, e per navi petroliere aventi le cisterne del carico
Salvo dove espressamente indicato altrimenti, cisterne con- eccedenti il 60% della larghezza massima della nave alla
tenenti carico o residui di carico devono essere segregate sezione maestra qualunque sia l’altezza delle ghiotte, que-
dagli spazi destinati ad alloggi, servizi e locali macchinari, ste non possono essere accettate senza una verifica della
casse di acqua potabile e depositi destinati a carichi per stabilità iniziale (GMo) per conformità con le relative pre-
consumi umani per mezzo di una intercapedine, od ogni scrizioni di stabilità, tenendo conto degli effetti degli spec-
altro simile compartimento. chi liquidi liberi causati dai liquidi trattenuti da tali ghiotte.

142 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 2

2.2 Casse o compartimenti del doppio ρ : densità dell’acqua di mare, in t/m3.


fondo c) Ogni suddivisione orizzontale necessaria per soddisfare
le prescrizioni sopraddette deve essere sistemata ad una
2.2.1 Generalità altezza dalla linea di costruzione non minore di B/6 o 6
Casse del doppio fondo adiacenti alle cisterne del carico m, assumendo la minore delle due, ma comunque non
non possono essere usate come casse per olio combustibile. maggiore di 0,6D, essendo D l'altezza di costruzione al
mezzo.
2.2.2 Navi petroliere di portata lorda uguale o
superiore a 5000 t (1/7/2007) 2.2.3 Navi petroliere di portata lorda inferiore a
a) Ad ogni sezione trasversale, l’altezza di ciascuna cassa o 5000 t ma uguale o superiore a 600 t
compartimento del doppio fondo deve essere tale che la Ad ogni sezione trasversale, l’altezza di ciascuna cassa o
distanza h fra il fondo delle cisterne del carico e la linea compartimento del doppio fondo deve essere tale che la
fuori ossatura del fasciame del fondo, misurata perpen- distanza h fra il fondo delle cisterne del carico e la linea
dicolarmente al fasciame del fondo, come indicato in fuori ossatura del fasciame del fondo, misurata perpendico-
Fig 1, non deve essere minore di B/15, in m, ovvero 2,0 larmente al fasciame del fondo, non deve essere minore di
m, se minore. La distanza h non deve essere minore di B/15, in m, con un valore minimo di 0,76 m.
1,0 m. Nella zona del ginocchio e nelle posizioni senza un ginoc-
b) Le casse o i compartimenti del doppio fondo come chio definito, la linea di contorno della cisterna del carico
richiesti in a) possono non essere richiesti, purché il pro- deve correre parallela alla linea del fondo piatto in sezione
getto della nave cisterna sia tale che la pressione del maestra, come indicato in Fig 2.
carico e dei vapori esercitata sul fasciame del fondo for-
mante una singola linea di confine fra il carico e il mare 2.3 Stazione di navigazione
non superi la pressione idrostatica esterna dell’acqua,
come espressa dalla seguente formula: 2.3.1 Quando si dimostra necessario installare una sta-
fh c ρ c g + 1000∆p ≤ T 1 ρg zione di navigazione sopra la zona del carico, tale stazione
deve essere impiegata soltanto ai fini della navigazione e
dove:
deve essere separata dal ponte della cisterna del carico da
f : coefficiente di sicurezza uguale ad 1,1, uno spazio aperto di almeno 2 m di altezza.
hc : altezza, in m, del carico in contatto con il
fasciame del fondo, 3 Dimensionamento e sistemazione
ρc : massima densità del carico, in t/m3,
delle cisterne del carico e “slop”
g : accelerazione standard di gravità uguale a
9,81 m/s2,
3.1 Cisterne del carico
∆p : massima pressione di taratura, in MPa, della
valvola di pressione/vuoto sistemata sulla 3.1.1 Generalità
cisterna del carico, Navi petroliere di portata lorda uguale a o maggiore di 600 t
T1 : minima immersione operativa, in m, fra non possono trasportare prodotti petroliferi in qualsiasi
quelle di tutte le previste condizioni di compartimento esteso a proravia della paratia di collisione
carico, sistemata secondo Parte B, Cap 2, Sez 1, [2].

Figura 1 : Linee delimitanti le cisterne del carico

w w

h>w w
w h<w

h h 1.5 . h
h h
linea di
costruzione

Regolamenti RINA 2008 143


Parte E, Cap 7, Sez 2

Figura 2 : Linee delimitanti le cisterne del carico in navigazione quando le cisterne contengono carico di
prodotti petroliferi, eccetto che esse possono venire aperte
soltanto per trasferire il carico per manovre indispensabili.

3.1.5 Pozzetti d’aspirazione nelle cisterne del


carico (1/7/2007)
I pozzetti di aspirazione nelle cisterne del carico possono
sporgere nel doppio fondo sotto la linea limite definita dalla
distanza h di cui in [2.2.2] o [2.2.3], come applicabile, pur-
h
chè tali pozzetti siano quanto più piccoli possibile e la
h distanza fra il fondo del pozzetto e il fasciame del fondo sia
linea di non minore di 0,5 h.
costruzione

3.2 Fuoriuscita di prodotti petroliferi


3.1.2 Navi petroliere di portata lorda uguale a o
maggiore di 5000 t (1/7/2007) 3.2.1 Definizioni (1/7/2007)
Le navi petroliere di portata lorda uguale o superiore a • Immersione di bordo libero dS, in m
5000 t devono soddisfare le prescrizioni indicate in [3.2].
Distanza verticale, in m, misurata a metà lunghezza
3.1.3 Navi petroliere di portata lorda minore di 5000 nave dalla linea di costruzione sino alla linea di galleg-
t (1/7/2007) giamento corrispondente al bordo libero estivo da asse-
La lunghezza di ciascuna cisterna del carico non deve supe- gnare alla nave. I calcoli relativi a questa norma devono
rare 10 m o uno dei valori della Tab 1, per quanto applica- essere basati sull'immersione dS, indipendentemente dal
bile, scegliendo il valore maggiore. fatto che le immersioni assegnate possano essere supe-
Navi petroliere di portata lorda minore di 5000 t ma uguale riori a dS, come ad es. quella corrispondente alla marca
a o maggiore di 600 t devono avere le cisterne del carico di carico tropicale.
dimensionate in modo che la capacità di ciascuna cisterna • Linea di galleggiamento dB, in m
non superi 700 m3 a meno che le cisterne o compartimenti Distanza verticale, in m, misurata a metà lunghezza
laterali siano in accordo con [4.2.2] in conformità di quanto nave dalla linea di costruzione sino alla linea di galleg-
segue: giamento corrispondente al 30% della altezza DS.
2 ,4 DW
w = 0 ,4 + ------------------- con un valore minimo di 0,76 m • Larghezza BS, in m
20000
La massima larghezza fuori ossatura della nave, in m,
dove w è la distanza, in m, descritta in Fig 1 e DW è la por- misurata in corrispondenza o al disotto dell’immersione
tata lorda, in t. dS.
3.1.4 Tubolature che attraversano le cisterne del • Larghezza BB, in m
carico (1/7/2007)
La massima larghezza fuori ossatura della nave, in m,
Linee di tubolature che attraversano le cisterne del carico misurata in corrispondenza o al disotto della linea di
liquido ad una distanza uguale a o minore di 0,30 BS dalla galleggiamento dB.
murata o uguale a o minore di 0,30 DS dal fondo della nave
devono essere dotate di valvole o simili mezzi di chiusura • Altezza DS, in m
nel punto in cui esse entrano in qualunque cisterna del L'altezza entro fasciame, in m, misurata in mezzeria
carico. Tali valvole devono essere mantenute sempre chiuse nave sino al ponte più alto in corrispondenza del fianco.

Tabella 1 : Lunghezza delle cisterne del carico

Disposizione delle paratie Disposizione della Lunghezza delle cisterne del


Cisterna del carico Condizione (1)
longitudinali paratia centrale carico, in m
Nessuna paratia - - - (0,5 bi / B + 0,1) L (2)

Paratia centrale - - - (0,25 bi / B + 0,15) L

Due o più paratie Cisterna laterale - - 0,2 L


Cisterna centrale bi / B ≥ 1/5 - 0,2 L

bi / B < 1/5 No (0,5 bi / B + 0,1) L

Si (0,25 bi / B + 0,15) L

(1) bi è la minima distanza dalla murata alla paratia stagna longitudinale laterale della i-esima cisterna, misurata perpendicolar-
mente al piano di simmetria della nave al livello corrispondente al bordo libero estivo assegnato.
(2) Non deve superare 0,2 L.

144 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 2

3.2.2 Prescrizioni relative alla fuoriuscita di prodotti destinati a prodotti petroliferi, deve essere assunta pari a
petroliferi (1/7/2007) 0,99, se non diversamente dimostrato.
Per fornire, nel caso di collisione o di incaglio, una adeguata g) i pozzetti di sentina possono essere trascurati nella
protezione contro l'inquinamento da prodotti petroliferi determinazione della posizione della cisterna purché
deve essere soddisfatto quanto segue: siano quanto più piccoli possibile e la distanza tra il
a) per le navi petroliere di portata lorda (DW) maggiore o fondo del pozzetto ed il fasciame esterno non risulti
uguale a 5000 t, il parametro di fuoriuscita media di minore di 0,5h, essendo h l'altezza definita in [2.2.2].
prodotti petroliferi deve risultare:
3.2.4 Ipotesi generali per la combinazione dei
OM ≤ 0,015 per C ≤ 200000 m3 parametri di fuoriuscita di prodotti
OM ≤ 0,012 + (0,003/200000)·(400000-C) per petroliferi (1/7/2007)
200000 m3 < C < 400000 m3 Le seguenti ipotesi devono essere adottate nella combina-
OM ≤ 0,012 per C > 400000 m3 zione dei parametri di fuoriuscita di prodotti petroliferi:
b) per le navi per servizio combinato (petroliera-portarin- a) La fuoriuscita media dei prodotti petroliferi deve essere
fusa) la cui capacità di carico è compresa tra una por- calcolata separatamente per falla sul fianco e sul fondo
tata lorda (DW) maggiore o uguale a 5000 t ed un e quindi combinata nel parametro adimensionale di fuo-
volume totale dei prodotti liquidi trasportabili di riuscita media OM, come segue:
200000 m3, si può applicare il parametro di fuoriuscita OM = (0,4 OMS + 0,6 OMB ) / C
media di prodotti purché i calcoli, da sottoporre dove:
all'esame della Società, dimostrino che la nave per servi-
OMS : fuoriuscita media per falla sul fianco, in m3;
zio combinato, tenuto conto della sua aumentata robu-
stezza strutturale, ha una fuoriuscita di prodotti OMB : fuoriuscita media per falla sul fondo, in m3;
petroliferi almeno equivalente a quella di una nave b) Nel caso di falla sul fondo devono essere eseguiti calcoli
cisterna standard a doppio scafo delle stesse dimensioni separati della fuoriuscita media nelle condizioni di
e con un OM ≤ 0,015. assenza di marea (0 m) e di marea negativa (-2,5 m), e
OM ≤ 0,021 per C ≤ 100000 m3 combinati come segue:
OMB = 0,7 OMB(0) + 0,3 OMB(2,5)
OM ≤ 0,015 + (0,006/100000)·(200000-C) per
100000 m3 < C ≤ 200000 m3 dove:
dove: OMB(0) : fuoriuscita media nella condizione di
OM : parametro di fuoriuscita media di prodotti assenza di marea 0 m, in m3; e
petroliferi. OMB(2,5) : fuoriuscita media nella condizione di marea
C 3
: volume totale, in m , dei prodotti petroliferi tra- negativa -2,5 m, in m3.
sportabili calcolato al 98% del grado di riempi-
3.2.5 Calcolo della fuoriuscita per falla sul
mento delle cisterne. fianco (1/7/2007)
3.2.3 Ipotesi generali per il calcolo del parametro di La fuoriuscita media per falla sul fianco OMS, in m3, deve
fuoriuscita di prodotti petroliferi (1/7/2007) essere calcolata con la seguente formula:
Per il calcolo del parametro di fuoriuscita di prodotti petroli-
feri si applicano le seguenti ipotesi generali: n

a) la lunghezza della zona del carico si estende tra le estre- OMS = C 3


∑ Ps ( i ) Os ( i )
mità prodiera e poppiera di tutte le cisterne destinate al i
trasporto di prodotti petroliferi, incluse le cisterne per
residui oleosi (slop tank). dove:
b) se questa prescrizione si riferisce alle cisterne del carico i : rappresenta ogni cisterna del carico in esame;
devono essere considerate tutte le cisterne del carico, le n : numero totale di cisterne del carico;
cisterne per residui oleosi e le cisterne per il combusti- PS(i) : probabilità che la i-ma cisterna del carico venga
bile comprese nella lunghezza della zona del carico. interessata dalla falla sul fianco, calcolata
c) la nave deve essere considerata carica sino all'immer- secondo quanto indicato in [3.2.7];
sione di bordo libero, senza assetto o sbandamento. OS(i) : fuoriuscita, in m3, dalla cisterna del carico "i"
d) tutte le cisterne del carico devono essere assunte cari- per falla sul fianco, che si assume uguale al
cate al 98% del loro volume. volume totale della cisterna "i" riempita al
98%, a meno che non venga dimostrato con
e) la densità nominale dei prodotti petroliferi ρn, in Kg/m3,
l'applicazione della Risoluzione IMO indicata in
deve essere determinata come segue:
[4.2.6] che volumi significativi del carico ven-
ρn = 1000 (DW)/C gono trattenuti all'interno.
dove DW è la portata lorda, in t. C3 : 0,77 per navi con due paratie longitudinali
f) per questi calcoli di fuoriuscita, la permeabilità di cia- entro le cisterne del carico, purchè queste para-
scuno spazio nella zona del carico, comprese le cisterne tie siano continue per tutta la zona del carico e
del carico, le cisterne di zavorra e degli altri spazi non PS(i) sia calcolato come richiesto da questa pre-

Regolamenti RINA 2008 145


Parte E, Cap 7, Sez 2

scrizione. C3 è uguale a 1 per tutte le altre navi p : se è sistemato un impianto di gas inerte, la
oppure se PS(i) è calcolato secondo quanto indi- normale sovrapressione, in kPa, deve essere
cato in [3.2.7]. assunta non minore di 5 kPa; in caso contra-
rio la sovrapressione può essere assunta
3.2.6 Calcolo della fuoriuscita per falla sul uguale a 0;
fondo (1/7/2007)
g : accelerazione di gravità assunta pari a 9,81
La fuoriuscita media per falla sul fondo, in m3, deve essere m/s2;
calcolata per ogni condizione di marea con la seguente for-
mula: ρn : densità nominale dei prodotti petroliferi,
calcolata secondo quanto indicato in
a) [3.2.3].
• Per le cisterne del carico delimitate dal fasciame del
n fondo nave la fuoriuscita di prodotti petroliferi OB(i),
OMB ( 0 ) =
∑ PB ( i ) OB (i ) CDB ( i ) se non diversamente dimostrato, sarà assunta non
i inferiore all'1% del volume totale dei prodotti petro-
dove: liferi trasportati nella cisterna "i", per tener conto
delle perdite iniziali e degli effetti dinamici causati
i : rappresenta ogni cisterna del carico in dalle correnti marine e dalle onde.
esame;
d) Nel caso di falla sul fondo, una parte della fuoriuscita di
n : numero totale di cisterne del carico;
prodotti dalla cisterna del carico può può essere intrap-
PB(i) : probabilità che la i-ma cisterna del carico polata in compartimenti non destinati a prodotti petroli-
venga interessata dalla falla sul fondo, calco- feri. Tale effetto viene approssimativamente valutato
lata secondo quanto indicato in [3.2.8]; impiegando, per ogni cisterna, il fattore CDB(i) assunto
OB(i) : fuoriuscita, in m3, dalla cisterna del carico come segue:
"i", calcolata secondo quanto indicato nel CDB(i) : 0,6 per cisterne del carico delimitate infe-
comma c); riormente da compartimenti non destinati al
CDB(i) : fattore che tiene conto dei prodotti petroli- trasporto di prodotti petroliferi;
feri intrappolati come definito in d). CDB(i) : 1,0 per cisterne del carico delimitate dal
b) fasciame del fondo nave.
n

∑ PB ( i ) OB ( i) CDB ( i )
O MB ( 2, 5 ) =
3.2.7 Calcolo della probabilità di falla sul
fianco (1/7/2007)
i
La probabilità PS che un compartimento venga danneggiato
dove: da una falla sul fianco deve essere calcolata come segue:
i, n, PB(i) e CDB(i) come definiti nel comma a); a) PS = PSL PSV PST
OB(i) : fuoriuscita dalla cisterna del carico "i", in dove:
m3, dopo la variazione di marea. PSl =1 - PSf - PSa = probabilità che la falla si estenda nella
c) La fuoriuscita OB(i) di prodotti petroliferi da ogni zona longitudinale delimitata da Xa e Xf;
cisterna del carico deve essere calcolata sulla base del PSv = 1 - PSu - PS1 = probabilità che la falla si estenda
principio di bilanciamento delle pressioni, adottando le nella zona verticale delimitata da Zl e Zu; e
seguenti ipotesi:
PSt = 1 - PSy = probabilità che la falla si estenda trasver-
• La nave deve essere considerata incagliata, priva di
salmente oltre la delimitazione definita da y.
assetti e sbandamenti, con l'immersione di incaglio
prima della variazione di marea uguale alla immer- b) PSa, PSf, PSl, PSu e PSy devono essere ricavate, per interpo-
sione di bordo libero dS. lazione lineare, dalla tavola di probabilità di falla sul
fianco indicata nella Tab 2,
• Il livello del carico dopo la falla deve essere calco-
lato come segue: dove:
hc = [(dS + tc- Zl) (ρS) - (1000 p) / g]/ ρn PSa : probabilità che la falla si trovi completa-
dove: mente addietro della posizione Xa/L;
hc : altezza del carico petrolifero al disopra di PSf : probabilità che la falla si trovi completa-
Zl, in m; mente avanti della posizione Xf/L;
tc : variazione di marea, in m. Le riduzioni di PS1 : probabilità che la falla si trovi completa-
marea devono essere indicate con valori mente al disotto della cisterna;
negativi; PSu : probabilità che la falla si trovi completa-
Zl : altezza, in m, misurata dalla linea di costru- mente al disopra della cisterna; e
zione, del punto più basso della cisterna del PSy : probabilità che la falla si trovi completa-
carico; mente all'esterno della cisterna.
ρs : densità dell'acqua di mare, assunta pari a Le delimitazioni Xa, Xf, Zl, Zu e y del compartimento
1025 kg/m3; devono essere determinate come segue:

146 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 2

Xa : distanza longitudinale, in m, tra l'estremità timento considerato. Zu non deve essere


poppiera di L ed il punto più addietro del assunto maggiore di DS;
compartimento considerato; y : minima distanza orizzontale, in m, misurata,
perpendicolarmente al piano di simmetria
Xf : distanza longitudinale, in m, tra l'estremità
della nave, tra il compartimento considerato
poppiera di L ed il punto più avanti del com- ed il fasciame esterno.
partimento considerato;
c) PSy deve essere calcolata come segue:
Zl : distanza verticale, in m, tra la linea di PSy = (24,96 -199,6 y/BS) (y/BS) per y/BS ≤ 0,05
costruzione ed il punto più basso del com- PSy = 0,749 + {5 -44,4 (y/BS - 0,05)} (y/BS - 0,05) per
partimento considerato; 0,05 < y/BS < 0,1
Zu : distanza verticale, in m, tra la linea di PSy = 0,888 + 0,56 (y/BS - 0,1) per y/BS > 0,1
costruzione ed il punto più alto del compar- PSy non deve essere assunta maggiore di 1.

Tabella 2 : Probabilità di falla sul fianco (1/7/2007)

Xa/L PSa Xf/L PSf Zl/DS PSl Zu/DS PSu

0,00 0,000 0,00 0,967 0,00 0,000 0,00 0,968


0,05 0,023 0,05 0,917 0,05 0,000 0,05 0,952
0,10 0,068 0,10 0,867 0,10 0,001 0,10 0,931
0,15 0,117 0,15 0,817 0,15 0,003 0,15 0,905
0,20 0,167 0,20 0,767 0,20 0,007 0,20 0,873
0,25 0,217 0,25 0,717 0,25 0,013 0,25 0,836
0,30 0,267 0,30 0,667 0,30 0,021 0,30 0,789
0,35 0,317 0,35 0,617 0,35 0,034 0,35 0,733
0,40 0,367 0,40 0,567 0,40 0,055 0,40 0,670
0,45 0,417 0,45 0,517 0,45 0,085 0,45 0,599
0,50 0,467 0,50 0,467 0,50 0,123 0,50 0,525
0,55 0,517 0,55 0,417 0,55 0,172 0,55 0,452
0,60 0,567 0,60 0,367 0,60 0,226 0,60 0,383
0,65 0,617 0,65 0,317 0,65 0,285 0,65 0,317
0,70 0,667 0,70 0,267 0,70 0,347 0,70 0,255
0,75 0,717 0,75 0,217 0,75 0,413 0,75 0,197
0,80 0,767 0,80 0,167 0,80 0,482 0,80 0,143
0,85 0,817 0,85 0,117 0,85 0,553 0,85 0,092
0,90 0,867 0,90 0,068 0,90 0,626 0,90 0,046
0,95 0,917 0,95 0,023 0,95 0,700 0,95 0,013
1,00 0,967 1,00 0,000 1,00 0,775 1,00 0,000

3.2.8 Calcolo della probabilità di falla sul PBT = 1 - PBp - PBs è la probabilità che la falla si estenda
fondo (1/7/2007) nella zona trasversale delimitata da Yp e Ys
a) La probabilità PB che un compartimento venga danneg- PBV = 1 - PBz è la probabilità che la falla si estenda verti-
giato da una falla sul fondo deve essere calcolata come calmente al di sopra della delimitazione definita da z
segue: b) PBa, PBf, PBp, PBs, e PBz devono essere ricavate, per
PB = PBL PBT PBV interpolazione lineare, dalla tavola di probabilità di falla
sul fondo indicate nella Tab 3,
dove: dove:
PBL =1 - PBf - PBa è la probabilità che la falla si estenda PBa : probabilità che la falla si trovi completa-
nella zona longitudinale delimitata da Xa e Xf; mente addietro della posizione Xa/L;

Regolamenti RINA 2008 147


Parte E, Cap 7, Sez 2

PBf : probabilità che la falla si trovi completa- Ys : distanza trasversale, in m, misurata in corri-
mente avanti della posizione Xf/L; spondenza o al disotto della linea di galleg-
PBp : probabilità che la falla si trovi completa- giamento dB tra il punto più a destra del
mente a sinistra della cisterna; compartimento ed un piano verticale a
distanza BB/2 a sinistra del piano di simme-
PBs : probabilità che la falla si trovi completa-
tria della nave;
mente a destra della cisterna;
PBz : probabilità che la falla si trovi completa- z : minimo valore di z su tutta la lunghezza del
compartimento, dove z è, per ogni posi-
mente al disotto della cisterna.
zione longitudinale, la distanza verticale , in
Le delimitazioni Xa, Xf, Yp, Ys, e z del compartimento m, tra il punto più basso del fasciame
devono essere determinate come segue: esterno in quella posizione longitudinale ed
Xa e Xf come definite in [3.2.7]; il punto più basso del compartimento in
Yp : distanza trasversale, in m, misurata in corri- quella stessa posizione.
spondenza o al disotto della linea di galleg- c) PBz deve essere calcolata come segue:
giamento dB, tra il punto più a sinistra del
PBz = (14,5 - 67 z/DS) (z/DS ) per z/DS ≤ 0,1,
compartimento ed un piano verticale a
distanza BB/2 a destra del piano di simme- PBz = 0,78 + 1,1 (z/DS - 0,1) per z/DS > 0,1.
tria della nave; PBz deve essere assunta non maggiore di 1.

Tabella 3 : Probabilità di falla sul fondo (1/7/2007)

Xa/L PBa Xf/L PBf Yp/BB PBp Ys/BB PBs

0,00 0,000 0,00 0,969 0,00 0,844 0,00 0,000


0,05 0,002 0,05 0,953 0,05 0,794 0,05 0,009
0,10 0,008 0,10 0,936 0,10 0,744 0,10 0,032
0,15 0,017 0,15 0,916 0,15 0,694 0,15 0,063
0,20 0,029 0,20 0,894 0,20 0,644 0,20 0,097
0,25 0,042 0,25 0,870 0,25 0,594 0,25 0,133
0,30 0,058 0,30 0,842 0,30 0,544 0,30 0,171
0,35 0,076 0,35 0,810 0,35 0,494 0,35 0,211
0,40 0,096 0,40 0,775 0,40 0,444 0,40 0,253
0,45 0,119 0,45 0,734 0,45 0,394 0,45 0,297
0,50 0,143 0,50 0,687 0,50 0,344 0,50 0,344
0,55 0,171 0,55 0,630 0,55 0,297 0,55 0,394
0,60 0,203 0,60 0,563 0,60 0,253 0,60 0,444
0,65 0,242 0,65 0,489 0,65 0,211 0,65 0,494
0,70 0,289 0,70 0,413 0,70 0,171 0,70 0,544
0,75 0,344 0,75 0,333 0,75 0,133 0,75 0,594
0,80 0,409 0,80 0,252 0,80 0,097 0,80 0,644
0,85 0,482 0,85 0,170 0,85 0,063 0,85 0,694
0,90 0,565 0,90 0,089 0,90 0,032 0,90 0,744
0,95 0,658 0,95 0,026 0,95 0,009 0,95 0,794
1,00 0,761 1,00 0,000 1,00 0,000 1,00 0,844

148 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 2

3.2.9 Metodi di calcolo alternativi (1/7/2007) 3.3.2 Navi petroliere di portata lorda uguale a o
maggiore di 70000 t
Questa prescrizione utilizza un approccio probabilistico
Navi petroliere di portata lorda uguale a o maggiore di
semplificato col quale si esegue una sommatoria dei contri-
70000 t devono essere dotate di almeno due cisterne
buti di ogni cisterna alla fuoriuscita media. Per certi progetti
"slop".
caratterizzati ad es. dalla presenza di scalini o recessi nella
paratie o nei ponti e da paratie inclinate e/o da una accen-
tuata curvatura dello scafo, può essere opportuno eseguire
4 Dimensionamento e sistemazione
calcoli più accurati. In tali casi può essere utilizzato uno dei delle cisterne di zavorra di prote-
seguenti metodi di calcolo: zione o compartimenti di protezione
• le probabilità indicate in [3.2.7] e [3.2.8] possono essere
determinate con maggior precisione considerando dei 4.1 Generalità
compartimenti addizionali ipotetici
4.1.1 Questa prescrizione si applica a navi cisterna di por-
• le probabilità indicate in [3.2.7] e [3.2.8] possono essere tata lorda uguale a o maggiore di 600 t.
determinate mediante l'applicazione diretta delle fun-
zioni di densità di probabilità contenute nelle Risolu- 4.2 Dimensionamento e sistemazione di
zioni IMO indicate in [4.2.6] cisterne di zavorra o compartimenti
• L'andamento della fuoriuscita di prodotti petroliferi può 4.2.1 Generalità
essere valutato secondo il metodo descritto nelle Risolu-
Le cisterne del carico devono essere protette per l’intera lun-
zioni IMO indicate in [4.2.6].
ghezza da cisterne di zavorra o compartimenti diversi da
quelli del carico e del combustibile liquido come indicato in
3.2.10 Abbuoni per la riduzione della fuoriuscita di [4.2.2] fino a [4.2.6] per navi petroliere di portata lorda
prodotti petroliferi (1/7/2007)
uguale a o maggiore di 5000 t, oppure [4.2.7] per le navi
Abbuoni per la riduzione della fuoriuscita di prodotti petro- petroliere di portata lorda minore di 5000 t.
liferi utilizzando un impianto di emergenza per il trasferi-
mento rapido del carico oppure un altro impianto 4.2.2 Cisterne o compartimenti laterali
predisposto per ridurre la fuoriuscita di prodotti possono Le cisterne o compartimenti laterali devono estendersi per
essere presi in considerazione soltanto dopo che l'efficacia tutta l’altezza della murata oppure dal cielo del doppio
e gli aspetti di sicurezza dell'impianto saranno approvati fondo al ponte più alto, trascurando il trincarino curvo se
dalla Società. La presentazione per l'approvazione deve presente. Essi devono essere sistemati in modo tale che le
essere fatta secondo le disposizioni delle Risoluzioni IMO cisterne del carico siano poste all’interno della linea del
indicate in [4.2.6]. garbo del fasciame del fianco, in nessun punto a meno della
distanza w che, come indicato in Fig 1, è misurata in ogni
sezione trasversale perpendicolarmente al fasciame del
3.3 Cisterne “slop” fianco, come sotto specificato:
• w = 0,5 + DW / 20000, oppure
3.3.1 Navi cisterna di stazza lorda uguale a o
• w = 2,0 m
maggiore di 150 t
assumendo il valore minore.
Le sistemazioni delle cisterne "slop" o combinazioni di
Il valore di w non deve essere minore di 1,0 m.
cisterne "slop" devono avere una capacità necessaria per
contenere le acque sporche generate dal lavaggio delle 4.2.3 Cisterne o compartimenti laterali di navi
cisterne, residui oleosi e di zavorra sporca. La capacità petroliere conformi a 2.2.2 b)
totale della cisterna o cisterne "slop" non deve essere infe- La posizione delle cisterne o compartimenti laterali di navi
riore al 3% della capacità di carico di prodotti petroliferi petroliere di portata lorda uguale a o maggiore di 5000 t
della nave, eccetto che la Società può accettare: che sono esentate dalle prescrizioni di [2.2.2] a) deve essere
• 2% per quelle navi cisterna dove il sistema di lavaggio come definita in [4.2.2], eccetto che, sotto ad un livello pari
delle cisterne è tale che, una volta caricata la cisterna o a 1,5 h sopra la linea di costruzione dove h è definita in
le cisterne "slop" con l’acqua di lavaggio, quest’acqua è [2.2.2] a), la linea di contorno della cisterna del carico può
sufficiente per il lavaggio delle cisterne e, se applicabile, essere verticale fino al fasciame del fondo, come indicato in
per fornire il fluido per il funzionamento degli eiettori, Fig 3.
senza l’introduzione di acqua addizionale nell’impianto, Dette cisterne o compartimenti laterali non possono conte-
nere carico o combustibile liquido.
• 2% quando sono previste cisterne di zavorra segregata
in accordo con [5]. Questa capacità può essere ulterior- 4.2.4 Casse o compartimenti del doppio fondo
mente ridotta a 1,5% per quelle navi petroliere dove il Si applicano le prescrizioni di cui in [2.2.1] e [2.2.2].
sistema di lavaggio cisterne è tale che, una volta caricata
la cisterna o le cisterne "slop" con l’acqua di lavaggio, 4.2.5 Capacità totale delle cisterne di zavorra
quest’acqua è sufficiente per il lavaggio delle cisterne e, Sulle navi petroliere per greggio di portata lorda uguale a o
se applicabile, per fornire il fluido per il funzionamento maggiore di 20000 t e sulle navi portaprodotti (product car-
degli eiettori, senza l’introduzione di acqua addizionale riers) di portata lorda uguale a o maggiore di 30000 t, la
nell’impianto. capacità totale delle cisterne laterali, delle casse del doppio

Regolamenti RINA 2008 149


Parte E, Cap 7, Sez 2

fondo e dei gavoni di prora e di poppa non deve essere infe- Nel calcolare la capacità totale, deve tenersi conto di
riore alla capacità delle cisterne di zavorra segregata neces- quanto segue:
saria per soddisfare le prescrizioni di cui in [5]. Le cisterne o • la capacità delle casse zavorra nel locale apparato
compartimenti laterali e le casse del doppio fondo impie- motore deve essere esclusa dalla capacità totale delle
gati per soddisfare le prescrizioni di cui in [5] devono essere cisterne di zavorra;
distribuiti in maniera più uniforme possibile lungo la zona • la capacità delle casse di zavorra poste dentro il doppio
delle cisterne del carico. Zavorra segregata addizionale da scafo deve essere esclusa dalla capacità totale delle
impiegarsi per ridurre le sollecitazioni di flessione longitudi- cisterne di zavorra (vedere Fig 4).
nali della trave nave, l’assetto, ecc. può essere ubicata in
Ogni zavorra trasportata in estensioni entro bordo localiz-
ogni punto della nave.
zate, rientranze o recessi del doppio scafo, come i casso-
netti delle paratie, può considerarsi zavorra in eccesso oltre
il minimo richiesto per la capacità di zavorra segregata in
accordo con [5].

Figura 3 : Linee di contorno delle cisterne del carico

1.5. h
linea di
costruzione

Figura 4 : Cisterne di zavorra segregata poste dentro il doppio scafo


A

SBT SBT SBT SBT SBT


SBT

APT E/R P/R FPT

SBT
SBT SBT SBT SBT SBT

SBT COT COT SBT


linea del doppio
scafo assunta

SEZIONE A - A

150 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 2

4.2.6 Criteri alternativi di progettazione e addizionale nelle cisterne del carico per la sicurezza
costruzione (1/7/2007) della nave,
Altri criteri di progettazione e costruzione di navi petroliere - in casi eccezionali dove il particolare carattere
possono essere accettati come alternative alle prescrizioni dell’operazione di una nave petroliera renda neces-
di cui in [4.2.2] fino a [4.2.5], purché tali metodi assicurino sario imbarcare acqua di zavorra in eccesso della
almeno lo stesso livello di protezione contro l’inquinamento quantità richiesta per soddisfare i requisiti suddetti,
da idrocarburi nel caso di collisione o incaglio. Tali metodi purché tale operazione della nave petroliera rientri
devono essere ritenuti accettabili dala Società. nella categoria dei casi eccezionali.
Nota 1: la Società considera il metodo descritto nella Risoluzione
IMO MEPC.110(49) come accettabile. 5.3 Capacità delle SBT per navi petroliere di
lunghezza minore di 150 m
4.2.7 Navi petroliere di portata lorda minore di
5000 t 5.3.1 Generalità
Navi petroliere di portata lorda minore di 5000 t devono La capacità delle cisterne della zavorra segregata deve
soddisfare le prescrizioni in [2.2.3] e [3.1.3]. essere considerata dalla Società nei singoli casi. In gene-
rale, la capacità delle cisterne della zavorra segregata deve
essere almeno tale che, in qualunque condizione di zavorra
5 Dimensionamento e sistemazione in qualunque parte del viaggio, compresa la condizione di
delle cisterne di zavorra segregata nave vacante più la sola zavorra segregata, l’immersione e
(SBT) l’assetto della nave soddisfino i requisiti sui minimi e mas-
simi valori forniti, per sola guida, in [5.3.2], [5.3.3] e
[5.3.4]. Questi valori sono i risultati di differenti formula-
5.1 Generalità zioni.

5.1.1 Ogni nave petroliera per greggio di portata lorda Le formulazioni sono basate sia su ricerche teoriche sia su
uguale a o maggiore di 20000 t e ogni nave porta prodotti studi della pratica reale riguardanti navi petroliere di diffe-
di portata lorda uguale a o maggiore di 30000 t deve essere renti configurazioni, che considerano vari gradi di affiora-
dotata di cisterne di zavorra segregata e deve soddisfare mento dell’elica, vibrazioni, "slamming", perdita di
[5.2] ovvero [5.3], come appropriato. velocità, rollio, entrata in bacino e altro. Inoltre, sono com-
prese informazioni concernenti lo stato del mare ipotizzato.

5.2 Capacità delle SBT per navi petroliere di 5.3.2 Formulazione A


lunghezza maggiore di o uguale a 150 m Le seguenti formule furono derivate da uno studio di 26 navi
petroliere di lunghezza da 50 a 150 m. Le immersioni ven-
5.2.1 La capacità delle cisterne della zavorra segregata nero estratte dai libretti d’istruzioni relative alla stabilità e
deve essere determinata in modo tale che la nave possa rappresentano casi di zavorra alla partenza. I casi di zavorra
operare in sicurezza nei viaggi in zavorra senza far ricorso rappresentano condizioni di navigazione con tempo fino a
all’uso delle cisterne del carico per l’acqua di zavorra. In Beaufort 5 compreso.
tutti i casi, tuttavia, la capacità delle cisterne della zavorra
segregata deve essere almeno tale che, in qualunque con- L’immersione media minima, in m, e l’assetto massimo, in
dizione di zavorra in qualunque parte del viaggio, compresa m, sono ottenuti rispettivamente dalle seguenti formule:
la condizione di nave vacante più la sola zavorra segregata, dm = 0,2 + 0,032 L
le immersioni e l’assetto della nave soddisfino ciascuna
tm = (0,024 - 6,0.10-5L) L
delle prescrizioni seguenti:
• l’immersione dalla linea di costruzione a metà nave, dm 5.3.3 Formulazione B
in m (trascurando ogni deformazione della nave) deve Le seguenti formule risultano da investigazioni basate su
essere non minore di 2,0 + 0,02 L, ricerche teoriche, prove su modelli e al vero. Queste for-
• le immersioni sulle perpendicolari AV e AD devono cor- mule sono basate su di un mare forza 6 (Scala internazio-
rispondere a quelle determinate per mezzo dell’immer- nale dello stato del mare).
sione al mezzo dm suddetta, unitamente ad un assetto Le immersioni minime, in m, a poppa e a prora sono otte-
appoppato non maggiore di 0,015 L, nute rispettivamente dalle seguenti formule:
• in ogni caso l’immersione alla perpendicolare addietro dm,S = 2,3 + 0,030 L
deve essere non minore di quella necessaria per otte-
dm,B = 0,7 + 0,0170 L
nere la completa immersione dell’elica o delle eliche,
oppure l’immersione media minima, in m, e l’assetto mas-
• in nessun caso l’acqua di zavorra deve essere traspor-
simo, in m, sono ottenuti rispettivamente dalle seguenti for-
tata nelle cisterne del carico, eccetto:
mule:
- in quei rari viaggi quando le condizioni meteorologi-
dm = 1,55 + 0,023 L
che sono così severe che, a giudizio del Coman-
dante, sia necessario imbarcare acqua di zavorra tm = 1,6 + 0,013 L

Regolamenti RINA 2008 151


Parte E, Cap 7, Sez 2

5.3.4 Formulazione C avvenire direttamente dal ponte scoperto e deve essere tale
Le seguenti formule forniscono, per certe immersioni da consentire una loro completa ispezione. L’accesso ai
aumentate, un aiuto nella prevenzione dell’affioramento compartimenti del doppio fondo può avvenire attraverso un
dell’elica e dello "slamming" nelle navi di maggior lun- locale pompe del carico, un locale pompe, un’intercape-
ghezza. dine alta, una galleria tubi o compartimenti simili, soggetti a
considerazione degli aspetti della ventilazione.
Le immersioni minime, in m, a poppa e a prora sono otte-
nute rispettivamente dalle seguenti formule:
6.3.2 Accesso al gavone di prora (1/7/2001)
dm,S = 2,0 + 0,0275 L
L'accesso al gavone di prora deve avvenire direttamente dal
dm,B = 0,5 + 0,0225 L
ponte scoperto. Se il gavone di prora è separato mediante
intercapedini dalle cisterne del carico, può essere accettato
6 Sistemazione degli accessi un accesso attraverso un passo d'uomo imbullonato stagno
ai gas, ubicato in uno spazio chiuso. In tal caso, deve essere
6.1 Generalità posto un avviso in corrispondenza del passo d’uomo che
informi che la cisterna può essere aperta solamente dopo
6.1.1 Per quanto praticabile, mezzi d’accesso permanenti che sia stato verificato che è libera da gas o dopo che le
o mobili conservati a bordo devono essere forniti per assi- apparecchiature elettriche ubicate nel locale chiuso che
curare una adeguata sorveglianza e manutenzione delle non siano elettricamente sicure siano state isolate.
cisterne del carico e dei compartimenti zavorra.
6.3.3 Accessi attraverso aperture orizzontali
6.1.2 Mezzi d’accesso alle cisterne centrale e laterali non
devono essere posti nella stessa sezione trasversale. Per gli accessi attraverso aperture orizzontali, le dimensioni
devono essere sufficienti da permettere ad una persona
indossante un autorespiratore ed equipaggiamento protet-
6.2 Accessi alla galleria tubi e sistemazione tivo di salire e scendere ogni scala senza impedimenti e
delle aperture inoltre da provvedere un’apertura libera che faciliti il solle-
vamento di una persona ferita dal fondo del comparti-
6.2.1 Accesso alla galleria tubi nel doppio fondo
mento. La minima luce libera deve essere non inferiore a
La galleria tubi posta nel doppio fondo deve soddisfare i 600 mm x 600 mm.
seguenti requisiti:
• essa non deve comunicare con il locale macchine, 6.3.4 Accessi attraverso aperture verticali
• devono essere previste almeno due uscite sul ponte Per gli accessi attraverso aperture verticali la minima luce
aperto sistemate alla massima distanza l’una dall’altra. libera deve essere non inferiore a 600 mm x 800 mm ad
Una di queste uscite, munita di chiusura stagna un’altezza di non più di 600 mm dal fasciame del fondo a
all’acqua, può condurre nel locale pompe del carico. meno che siano installati grigliati o altri punti d’appoggio
per i piedi.
6.2.2 Porte fra la galleria tubi e il locale pompe
principale
6.3.5 Navi petroliere di portata lorda inferiore a
Questa prescrizione si applica alle navi con notazione di
5000 t
servizio FLS tanker.
Dove esiste un accesso permanente da una galleria tubi al Per navi petroliere di portata lorda inferiore a 5000 t la
locale pompe principale, deve essere sistemata una porta Società può approvare dimensioni inferiori in speciali circo-
stagna che soddisfi i requisiti in Parte B, Cap 2, Sez 1, stanze, se la capacità di attraversare tali aperture o di rimuo-
[6.2.1] per le porte stagne aperte in mare e poste sotto il vere una persona ferita può essere provata a soddisfazione
ponte di bordo libero. Inoltre devono essere soddisfatti i della stessa Società.
seguenti punti:
• in aggiunta al comando dalla plancia, la porta stagna 6.4 Accessi agli spazi della prora
deve potersi chiudere manualmente dall’esterno
dell’entrata del locale pompe, 6.4.1 Le navi petroliere devono essere fornite di una pas-
• la porta stagna deve essere mantenuta chiusa durante le serella fra la sovrastruttura o tuga poppiera e il castello di
normali operazioni della nave eccetto quando sia richie- prora, ovvero una sistemazione equivalente in accordo con
sto di accedere alla galleria tubi. Un avviso deve essere la Convenzione internazionale sul Bordo Libero, 1966, e
affisso alla porta, informante che essa non può essere relativi emendamenti.
lasciata aperta.
6.4.2 Le navi cisterna devono essere dotate dei mezzi per
6.3 Accesso ai compartimenti nella zona del permettere all’equipaggio di accedere in sicurezza alla
prora anche in cattive condizioni meteorologiche. Tali
carico
mezzi devono essere a soddisfazione della Società.
6.3.1 Generalità Nota 1: la Società considera accettabili mezzi che siano conformi
L’accesso alle intercapedini, cisterne di zavorra, cisterne del alle "Guidelines" adottate dal "Maritime Safety Committee"
carico e altri compartimenti nella zona del carico deve dell’IMO con la Risoluzione MSC.62(67) del 5/12/1996.

152 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 3

SEZIONE 3 SCAFO E STABILITÀ

Simboli
Ry : Minima tensione di snervamento, in N/mm2, del momento verticale del volume più il momento
materiale, da assumere uguale a 235/k N/mm2, d’inerzia degli specchi liberi dei liquidi a 0° di sban-
salvo ove diversamente specificato damento, per ogni singola cisterna,
k : Coefficiente dipendente dal materiale definito • la massa volumica del carico deve corrispondere alla
in Parte B, Cap 4, Sez 1, [2.3] portata di carico disponibile al dislocamento per il
E : Modulo di Young, in N/mm2, da assumersi quale il valore di KM trasversale raggiunge il minimo,
uguale a: • dotazioni di consumo complete alla partenza,
5 2
• E = 2,06.10 N/mm per acciai in generale, • 1% della capacità totale dell’acqua di zavorra. Per
5 2 tutte le cisterne di zavorra deve essere assunto il
• E = 1,95.10 N/mm per acciai inossidabili.
massimo momento degli specchi liberi dei liquidi.

1 Stabilità 2 Criteri di progetto delle strutture


1.1 Applicabilità
2.1 Sistemazione dei rinforzi ordinari
1.1.1 Le prescrizioni di cui in [1.2.2] si applicano alle
2.1.1 In generale, il fondo, il doppio fondo e il ponte
navi con notazione di servizio oil tanker ESP.
devono essere a struttura longitudinale nella zona del
carico delle navi di lunghezza maggiore di 90 m.
1.2 Stabilità allo stato integro
Altre sistemazioni possono essere accettate nei singoli casi
1.2.1 Generalità dalla Società, se giustificate dai risultati di calcoli diretti.
La stabilità della nave per le condizioni di carico in Parte B,
Cap 3, App 2, [1.2.6] deve soddisfare le prescrizioni di cui 2.2 Strutture delle paratie
in Parte B, Cap 3, Sez 2. Inoltre devono essere soddisfatte
le prescrizioni di cui in [1.2.2]. 2.2.1 Generalità
Le paratie trasversali possono essere piane o corrugate.
1.2.2 Operazione di trasferimento dei liquidi
Navi con compartimentazione particolare possono essere 2.2.2 Paratie corrugate (1/7/2002)
soggette a ingavonarsi durante le operazioni di trasferi- Nelle navi di lunghezza minore di 120 m, le paratie trasver-
mento dei liquidi come caricazione, scaricazione o zavor- sali o longitudinali con corrugazioni verticali possono
ramento. Allo scopo di prevenire gli effetti essere collegate direttamente al doppio fondo e al ponte.
dell’ingavonamento, il progetto di navi cisterna di portata Nelle navi di lunghezza uguale o superiore a 120 m,
lorda uguale o superiore a 5000 t deve soddisfare i seguenti devono essere sistemati, in generale, un cassonetto inferiore
criteri: e un cassonetto superiore.
a) I criteri di stabilità allo stato integro riportati in b) La Società può considerare sistemazioni diverse, caso per
devono essere rispettati per la peggiore condizione di caso, a condizione che esse siano supportate da calcoli
carico e zavorra come definita in c), in accordo con la diretti eseguiti in accordo con le prescrizioni di cui in
buona pratica operativa, compresi gli stadi intermedi Parte B, Cap 7, Sez 3. Detti calcoli devono verificare in par-
delle operazioni di trasferimento dei liquidi. In tutte le ticolare le zone di collegamento della paratia con il
condizioni le cisterne di zavorra devono ipotizzarsi fasciame del ponte e del doppio fondo e devono essere sot-
smezzate. toposti all'esame della Società.
b) L’altezza metacentrica iniziale GMo, in m, corretta per
gli specchi liberi dei liquidi misurati a 0° di sbanda- 3 Carichi di progetto
mento, deve essere non inferiore a 0,15. Allo scopo di
calcolare GMo, le correzioni per gli specchi liberi dei
liquidi devono essere basate sugli appropriati momenti
3.1 Sollecitazioni di trave nave
d’inerzia degli specchi liberi dei liquidi a nave diritta.
3.1.1 Sollecitazioni in acqua tranquilla
c) La nave deve essere caricata come segue: In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 5, Sez 2,
• tutte le cisterne del carico riempite fino ad un livello [2.1.2], le sollecitazioni in acqua tranquilla devono esser
corrispondente al massimo totale combinato del calcolate per le seguenti condizioni di caricazione, distin-

Regolamenti RINA 2008 153


Parte E, Cap 7, Sez 3

guendo tra condizioni alla partenza e condizioni all’arrivo 4.2 Rinforzi ordinari
come appropriato:
• condizioni di caricazione omogenee (escludendo le 4.2.1 Spessori minimi netti
cisterne destinate unicamente a zavorra segregata) alla Lo spessore netto dell’anima dei rinforzi ordinari deve
massima immersione, essere non minore del valore ottenuto, in mm, dalle
• condizioni di caricazione parziali, seguenti formule:
• ogni specificata condizione di caricazione non omoge- tMIN = 0,75 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275 m
nea,
tMIN = 1,5 k1/2 + 7,0 + s per L ≥ 275 m
• condizioni di zavorra leggere e pesanti,
dove s è l’intervallo, in m, tra i rinforzi ordinari.
• condizioni intermedie durante il viaggio utilizzate per la
pulizia delle cisterne o altre operazioni se, a giudizio
della Società, tali condizioni sono significativamente 4.3 Travi rinforzate
diverse da quelle di zavorra.
4.3.1 Spessori minimi netti
3.2 Carichi locali Lo spessore netto del fasciame che costituisce l’anima delle
travi rinforzate deve essere non minore del valore ottenuto,
3.2.1 Pressione d’impatto sul fondo in mm, dalla seguente formula:
Nelle navi petroliere di portata lorda maggiore di o uguale a
tMIN = 1,45 L1/3 k1/6
20000 t e nelle navi petroliere porta prodotti di portata
lorda maggiore di o uguale a 30000 t, l’immersione TF, da
4.3.2 Condizioni di caricazione da considerare
considerare nel calcolo della pressione d’impatto sul fondo nell’analisi delle travi rinforzate
in accordo con Parte B, Cap 9, Sez 1, [3.2], è quella calco-
lata considerando soltanto le cisterne di zavorra segregata. I carichi in acqua tranquilla e d’onda devono essere calco-
lati per le condizioni di caricazione più gravose che, tra
3.2.2 Densità del carico quelle specificate nel manuale di caricazione, inducono le
maggiori tensioni nelle strutture longitudinali e nelle travi
In assenza di più precise valutazioni, la densità del carico
rinforzate.
da utilizzare nel calcolo delle pressioni e delle forze interne
indotte nelle cisterne dai prodotti petroliferi trasportati, in In assenza di manuale di caricazione, le condizioni di cari-
accordo con Parte B, Cap 5, Sez 6, deve essere assunta cazione da considerare nell’analisi delle travi rinforzate
uguale a 0,9 t/m3. delle cisterne del carico e della zavorra sono quelle specifi-
cate in:
4 Dimensionamenti dello scafo • Fig 1 per le navi di lunghezza minore di 200 m
• Fig 2 e Fig 3 per le navi di lunghezza maggiore di o
4.1 Fasciame uguale a 200 m.

4.1.1 Spessori minimi netti (1/7/2002) 4.3.3 Verifica di resistenza dei madieri della
Lo spessore netto del ponte di resistenza e del fasciame struttura delle cisterne del carico con cisterne
delle paratie entro o delimitanti l'estensione longitudinale basse laterali nei modelli tridimensionali a
travi
della zona del carico deve essere non minore dei valori
indicati in Tab 1. Quando la struttura di una cisterna con casse basse laterali
è analizzata mediante un modello tridimensionale a travi,
Tabella 1 : Spessore minimo netto del fasciame del in accordo con Parte B, Cap 7, App 1, per ogni madiere
ponte di resistenza e delle paratie
l’area di sezione netta a taglio entro 0,1 l dalle estremità
(vedere Fig 4 per la definizione di l) deve essere non
Fasciame Spessore minimo netto, in mm
minore del valore ottenuto, in cm2, dalla seguente formula:
Ponte di (5,5 + 0,02 L) k1/2 per L < 200
resistenza (8 + 0,0085 L) k1/2 per L ≥ 200 Q
A Sh = 2 -----------------
γR γm Ry
Paratie di cisterne L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
1,5 k1/2 + 8,2 + s per L ≥ 275 dove:
Q : taglio, in kN, nel madiere alle estremità di l,
Paratie di com- 0,85 L1/3 k1/6 + 4,5 s per L < 275
partimentazione ottenuto dall’analisi strutturale,
1,5 k1/2 + 7,5 + s per L ≥ 275
γR : coefficiente parziale di resistenza sulla resi-
Paratie di 0,8 + 0,013 L k1/2 + 4,5 s per L < 275
stenza:
sbattimento 3,0 k1/2 + 4,5 + s per L ≥ 275
γR = 1,2
Nota 1:
s : lunghezza, in m, del lato più corto del pannello γm : coefficiente parziale di resistenza sul materiale:
di fasciame. γm = 1,02

154 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 3

Figura 1 : Condizioni di caricazione per le navi di lunghezza uguale o superiore a 200 m (1/7/2002)
Condizione di pieno carico Condizione di pieno carico
uniforme all'immersione T non uniforme all'immersione T

Condizione di caricazione parziale Condizione di zavorra leggera


a un'immersione uguale a 0,5 D alla relativa immersione

Caricazione a scacchiera a un'immersione uguale a 0,5 D

Figura 2 : Condizioni di caricazione per le navi di lunghezza uguale o superiore a 200 m (1/7/2002)
Condizione di pieno carico uniforme all'immersione T

Condizione di pieno carico non uniforme all'immersione T

Condizione di zavorra leggera alla relativa immersione

Caricazione a scacchiera a un'immersione uguale a 0,5D

Regolamenti RINA 2008 155


Parte E, Cap 7, Sez 3

Figura 3 : Condizioni di caricazione per le navi di lunghezza uguale o superiore a 200 m

Condizioni di caricazione parziali a un'immersione uguale a 0,5 D

Condizioni di caricazione parziali a un'immersione uguale a 0,4 D

Condizioni di zavorra pesante (quando applicabili) alle relative immersioni

Figura 4 : Zone di estremità dei madieri M1, M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m,
intorno all’asse y alle estremità del puntone,
ottenuti dall’analisi strutturale,
wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun-
tone intorno all’asse y,
³0,1
γR : cefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
 stenza:
γR = 1,02
4.3.4 Verifica di resistenza dei puntoni nei modelli
γm : cefficiente parziale di sicurezza sul mate-
tridimensionali a travi
riale:
a) Un puntone verificato mediante un modello tridimen-
sionale a travi in accordo con Parte B, Cap 7, Sez 3 γm = 1,02
deve, nel caso più generale, essere considerato soggetto c) Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a forza assiale
a una forza assiale e a un momento flettente intorno di compressione e a momenti flettenti.
all’asse neutro perpendicolare all’anima del puntone I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali
stesso. Questo asse è identificato come asse y, mentre da soddisfare le seguenti condizioni:
quello nel piano dell’anima è l’asse x (vedere le Figure
in Tab 2). 10F C ⎛ ------ Φe-⎞ ≤ ----------
1- + ------- Ry
⎝ A ct w xx⎠ γ R γ m
La forza assiale può essere di trazione o di compres-
sione. In funzione di ciò, devono essere eseguiti due tipi F 3 M max Ry
- ≤ ----------
10 ------C- + 10 -----------
di verifica, rispettivamente, in accordo con b) o c). A ct w yy γ R γ m

b) Verifica di resistenza dei puntoni soggetti a forza assiale dove:


di trazione e a momenti flettenti. FC : forza assiale di compressione, in kN, nel
I dimensionamenti netti dei puntoni devono essere tali puntone, ottenuta dall’analisi strutturale,
da soddisfare la seguente condizione: Act : area di sezione netta, in cm2, del puntone,
F 3 M Ry
10 ------T- + 10 -------- ≤ ---------- 1
Φ = -----------------
A ct w yy γ R γ m F
1 – ------C-
dove: F EX
FT : forza assiale di trazione, in kN, nel puntone, FEX : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno
ottenuta dall’analisi strutturale, all’asse x:
Act : area di sezione netta, in cm2, del puntone, π 2 EI xx
F EX = --------------
5 2
-
M : max (|M1|, |M2|), 10 l

156 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 3

Ixx : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun- b) La tensione critica di instabilità dei puntoni deve essere
tone intorno all’asse x, ottenuta, in N/mm2, dalle seguenti formule:
l : campata, in m, del puntone, R
σc = σE per σ E ≤ -----y
e : distanza, in cm, dal baricentro all’anima del 2
puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi R
σ c = R y ⎛ 1 – --------
Ry ⎞
- per σ E > -----y
di sezione trasversale del puntone, ⎝ 4σ E⎠ 2
www : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun-
dove:
tone intorno all’asse x,
σE = min (σE1, σE2),
Mmax : max (|M0|, |M1|, |M2|),
σE1 : tensione di Eulero di instabilità flessionale,
1 + t2 ( M1 + M2 )
M 0 = -------------------------------------------
- da ottenersi, in N/mm2, dalla seguente for-
2 cos ( u )
mula:
M 2 – M 1⎞
t = ----------------- ⎛⎝ --------------------
1
- π 2 EI
tan ( u ) M 2 + M 1⎠ σ E1 = ---------------------
4 2
10 A ct l
π F
u = --- ------C- I : min (Ixx, Iyy),
2 F EY
FEY : carico di instabilità di Eulero, in kN, intorno Ixx : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
all’asse y: tone intorno all’asse x definito in [4.3.4] a),
Iyy : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
π 2 EI yy
F EY = --------------
5 2
- tone intorno all’asse y definito in [4.3.4] a),
10 l
Act : area netta, in cm2, del puntone,
Iyy : momento d’inerzia netto, in cm4, del pun-
tone intorno all’asse y, l : campata, in m, del puntone,
M1,M2 : momenti flettenti (coi loro segni), in kN.m, σE2 : tensione di Eulero di instabilità torsionale,
intorno all’asse y alle estremità del puntone, da ottenersi, in N/mm2, dalla seguente for-
ottenuti dall’analisi strutturale, mula:
wyy : modulo di resistenza netto, in cm3, del pun- π 2 EI w J
σ E2 = -----------------
-2 + 0 ,41 E ---
tone intorno all’asse y, 4
10 I o l Io
γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
Iw : momento d’inerzia settoriale netto, in cm6,
stenza:
del puntone, specificato in Tab 2 per vari
γR = 1,02 tipi di sezione trasversale del puntone,
γm : coefficiente parziale di sicurezza sul mate- Io : momento d’inerzia polare netto, in cm4, del
riale: puntone,
γm = 1,02
I o = I xx + I yy + A ct ( y o + e ) 2
4.3.5 Verifica di resistenza dei puntoni nei modelli yo : distanza, in cm, dal centro di torsione
tridimensionali a elementi finiti all’anima del puntone, specificata in Tab 2
a) In aggiunta alle prescrizioni in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4] per vari tipi di sezione trasversale del pun-
e Parte B, Cap 7, Sez 3, [6], i dimensionamenti netti dei tone,
puntoni soggetti a tensioni assiali di compressione e : distanza, in cm, dal baricentro all’anima del
devono essere tali da soddisfare la seguente condizione: puntone, specificata in Tab 2 per vari tipi di
σC sezione trasversale del puntone,
σ ≤ ----------
γR γm J : momento d’inerzia di St. Venant netto, in
dove: cm4, del puntone, specificato in Tab 2 per
σ : tensione di compressione, in N/mm2, otte- vari tipi di sezione trasversale del puntone.
nuta dall’analisi tridimensionale a elementi
finiti a schematizzazione fine in accordo 4.4 Verifica di resistenza nei confronti delle
con Parte B, Cap 7, Sez 3 e Parte B, Cap 7, tensioni indotte dai gradienti di tempera-
App 1, tura
σc : tensione critica, in N/mm2, definita nel
4.4.1 (1/7/2001)
seguente punto b),
Le tensioni indotte nelle strutture dello scafo dai gradienti di
γR : coefficiente parziale di sicurezza sulla resi-
temperatura devono essere determinate, mediante calcoli
stenza:
diretti, nelle navi destinate al trasporto di carichi a tempera-
γR = 1,02 tura maggiore di 75 °C. In tali calcoli, la temperatura
γm : coefficiente parziale di sicurezza sul mate- dell'acqua di mare deve essere assunta uguale a 0 °C.
riale: I calcoli devono essere sottoposti alla Società per informa-
γm = 1,02 zione.

Regolamenti RINA 2008 157


Parte E, Cap 7, Sez 3

Tabella 2 : Calcolo delle caratteristiche geometriche dei puntoni

Sezione del puntone e y0 J IW

T simmetrica

bf
X
tf

1 t f h w2 b f3
tw 0 0 --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) ----------------
3 24
hw Y
O

tf

T asimmetrica

b 1f
X

tf

3 3
O Y 1 t f h w2 b 1 f b 2f
0 0 --- ( b 1f + b 2f )t f3 + h w t w3 -------------------------------
-
tw 3 3
12 ( b 1f + b 2f )
3

hw

tf

b 2f

Asimmetrica

bf
X
tf

b 2 tf 3b f2 t f 1 t f b f3 h 2 3b f t f + 2h w t w
------------------------
- ----------------------------- --- ( 2b f t f3 + h w t w3 ) --------------
- ---------------------------------
yo
htw + 2bt f 6bf t f + h w t w 3 12 6b f t f + h w t w
hw e G Y
O

tw

158 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 3

4.4.2 Le tensioni indotte nelle strutture dello scafo dai gra- 7 Protezione delle strutture metalliche
dienti di temperatura devono soddisfare le verifiche di resi-
stenza in Parte B, Cap 7, Sez 3, [4.3].
dello scafo

7.1 Protezione delle cisterne contenenti


5 Altre strutture acqua di mare di zavorra
7.1.1 Tutte le cisterne destinate a contenere esclusiva-
5.1 Locale apparato motore mente acqua di mare di zavorra devono essere protette
contro la corrosione per mezzo di un efficace sistema,
5.1.1 Estensione delle strutture dello scafo entro il quale pitturazione resistente o altro sistema equivalente.
locale apparato motore
E’ raccomandato che la pitturazione sia di un colore chiaro
Le paratie longitudinali passanti attraverso le intercapedini che permetta di individuare la ruggine e faciliti l’ispezione.
devono continuare entro il locale apparato motore e La protezione catodica mediante anodi sacrificali può
devono, per quanto possibile, costituire le paratie longitudi- essere utilizzate quando adeguata.
nali delle casse per liquidi ivi situate. In ogni caso, l’esten-
sione delle suddette strutture entro il locale apparato 7.2 Protezione mediante pitture a base di
motore deve essere compatibile con la forma delle strutture
del doppio fondo, dei ponti e dei copertini del locale appa-
alluminio
rato motore. 7.2.1 L’impiego di pitture a base di alluminio non è per-
messo nelle cisterne del carico, nelle zone del ponte in cor-
5.2 Sistemazione delle aperture rispondenza delle cisterne del carico, nel locale pompe,
nelle intercapedini e in ogni altra zona dove i vapori del
carico si possono accumulare.
5.2.1 Coperchi delle aperture nelle cisterne del
carico
I coperchi delle aperture nelle cisterne del carico devono
8 Costruzione e prove
essere robusti e in grado di assicurare la tenuta stagna agli
idrocarburi e all’acqua. 8.1 Saldature e collegamenti saldati
Tali coperchi non possono essere costruiti in alluminio. 8.1.1 In Tab 3 sono specificati i coefficienti di saldatura da
L’uso di coperchi in fibra di vetro rinforzata deve essere adottare per alcuni collegamenti tra le strutture dello scafo.
considerato nei singoli casi dalla Società. Tali coefficienti di saldatura devono essere adottati, al posto
di quelli specificati in Parte B, Cap 12, Sez 1, Tab 2 per gli
stessi collegamenti, per calcolare lo spessore della gola
6 Allestimento delle saldature a cordoni d’angolo di giunti a T, in accordo
con Parte B, Cap 12, Sez 1, [2.3]. I collegamenti in Tab 3
6.1 Armamento marinaresco devono essere eseguiti mediante saldature d’angolo conti-
nue a cordoni d’angolo.
6.1.1 Sistemazioni per il rimorchio d’emergenza
8.2 Dettagli strutturali speciali
Le navi con notazione di servizio oil tanker ESP or FLS
tanker di portata lorda maggiore di o uguale a 20000 t 8.2.1 Devono essere soddisfatte le prescrizioni in Parte B,
devono soddisfare le specifiche prescrizioni in Parte B, Cap 12, Sez 2, [2.3] specifiche per le navi con notazione di
Cap 10, Sez 4, [4]. servizio oil tanker ESP.

Tabella 3 : Coefficiente di saldatura wF

Collegamento
Zona della nave Coefficiente di saldatura wF
di con
Doppi fondi in cor- paramezzali fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
rispondenza delle
madieri (paramezzali interrotti) 0,35
cisterne del carico
madieri fasciame del fondo e del cielo del doppio fondo 0,35
fasciame del cielo del doppio fondo in corrispon- 0,45
denza di paratie o dei loro cassonetti inferiori
paramezzali (madieri interrotti) 0,35
Paratie (1) rinforzi ordinari fasciame delle paratie 0,35

(1) Non richiesto per le navi con caratteristica addizionale di servizio flash point > 60 oC

Regolamenti RINA 2008 159


Parte E, Cap 7, Sez 4

SEZIONE 4 MACCHINARI ED IMPIANTI DEL CARICO

1 Generalità 2 Impianti di tubolature diversi dagli


impianti delle tubolature del carico
1.1 Applicabilità
2.1 Generalità
1.1.1 Attenuazioni relative a certe notazioni di 2.1.1 Materiali (1/7/2002)
servizio (1/4/2006)
a) I materiali sono soggetti alle prescrizioni di cui in
Le norme seguenti da [2] a [7] forniscono prescrizioni Parte C, Cap 1, Sez 10.
applicabili a navi con notazione di servizio oil tanker ESP, b) La ghisa sferoidale può essere accettata per tubolature
oil tanker ESP CSR e, quando indicato nelle note relative, di sentina o di zavorra.
le attenuazioni che possono essere accettate per navi di
stazza lorda inferiore a 500 ton e per navi con le notazioni 2.1.2 Indipendenza degli impianti di tubolature
di servizio seguenti: a) Gli impianti di sentina, zavorra ed ombrinali relativi a
• oil tanker ESP, flash point > 60 °C, spazi nella zona del carico:
• devono essere indipendenti da qualsiasi impianto di
• oil tanker ESP CSR, flash point > 60 °C, tubolatura relativo a spazi sistemati al di fuori della
zona del carico,
• oil tanker ESP, asphalt carrier,
• non devono essere estesi al di fuori della zona del
• FLS tanker, carico.
• FLS tanker, flash point > 60 °C. b) Gli impianti del combustibile liquido devono:
• essere indipendenti dall’impianto delle tubolature
Tali attenuazioni sono riassunte nella Tab 1. del carico,
• non avere collegamenti con le tubolature relative a
Ai fini di questa Sezione: cisterne del carico o cisterne residui (slop tanks).
• Il termine oil tanker si riferisce ad entrambe le notazioni
2.1.3 Passaggi attraverso cisterne del carico e
oil tanker ESP e oil tanker ESP CSR cisterne residui (slop tanks)
• Il termine oil tanker, flash point > 60°C si riferisce ad a) Eccetto quando altrimenti specificato, le tubolature di
entrambe le notazioni oil tanker ESP, flash point > 60°C sentina, zavorra e del combustibile liquido relative a
e oil tanker ESP CSR, flash point > 60°C. spazi sistemati al di fuori della zona del carico non
devono passare attraverso cisterne del carico o cisterne
1.1.2 Ulteriori prescrizioni residui. Esse possono passare attraverso cisterne di
zavorra o spazi vuoti sistemati entro la zona del carico.
Ulteriori prescrizioni sono contenute in:
b) Quando esplicitamente permesso, i tubi di zavorra che
• [8] per navi con notazione di servizio oil tanker, passano attraverso le cisterne del carico devono soddi-
asphalt carrier, sfare le prescrizioni seguenti:
• devono avere giunti saldati o robustamente flangiati
• [9] per navi adibite al trasporto di sostanze inquinanti il cui numero deve essere il minimo possibile,
di categoria D.
• devono avere spessore extra-rinforzato secondo
quanto indicato in Parte C, Cap 1, Sez 10, Tab 5,
1.2 Documenti da inviare • devono essere adeguatamente sopportati e protetti
contro i danneggiamenti meccanici.
1.2.1 Devono essere inviati all’approvazione i documenti
2.1.4 Pompe
elencati nella Tab 2.
Devono essere sistemate, in adatto locale a proravia delle
cisterne del carico, una o più pompe azionate da energia
1.3 Abbreviazioni meccanica per i servizi di sentina, di zavorra ed eventual-
mente del combustibile liquido.
1.3.1 In questa Sezione è adoperata l’abbreviazione Nota 1: Per navi cisterna aventi una stazza lorda inferiore a 500
seguente. ton, la pompa o le pompe di cui sopra possono essere omesse, pur-
ché si provveda ai citati servizi con sistemazioni equivalenti da sot-
FP : Punto d’infiammabilità (in °C) toporre, di volta in volta, all’approvazione della Società.

160 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

Tabella 1

Notazione di servizio o altre caratteri-


Riferimento al
Oggetto stiche della nave alla quale si appli- Attenuazioni
regolamento
cano le attenuazioni
Pompe azionate meccanica- [2.1.4] <500 ton di stazza lorda Possono essere accettate sistemazioni
mente per sentina, zavorra, equivalenti
ecc.
Drenaggio delle intercape- [2.2.5] <500 ton di stazza lorda Permesse pompe a mano
dini
Pompe di zavorra [2.3.2] • oil tanker, Flash point > 60 °C Non sono richiesti dispositivi di compen-
• oil tanker, asphalt carrier sazione dei disallineamenti degli alberi,
• FLS tanker, Flash point > 60 °C tenuta ai gas delle tenute sugli alberi e
sensori di temperatura
Sfoghi d’aria e tubi sonda di [2.4] • oil tanker, Flash point > 60 °C NA (1)
spazi diversi dalle cisterne • oil tanker, asphalt carrier
del carico • FLS tanker, Flash point > 60 °C
Pompe del carico [3.2.3] • oil tanker, Flash point>60 °C Non sono richiesti dispositivi di compen-
[3.2.4] • oil tanker, asphalt carrier sazione dei disallineamenti degli alberi,
[3.2.5] • FLS tanker, Flash point>60 °C tenuta ai gas delle tenute sugli alberi e
sensori di temperatura
Generazione di elettricità [3.4.4] • oil tanker, Flash point>60 °C NA (1)
statica • oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker, Flash point>60 °C
Sistemazioni per la carica- [3.4.5] • oil tanker, Flash point>60 °C NA (1)
zione e scaricazione da • oil tanker, asphalt carrier
prora o da poppa • FLS tanker, Flash point>60 °C
Sfoghi gas delle cisterne del [4.2] • oil tanker, Flash point>60 °C vedere Tab 4
carico • oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker, Flash point>60 °C
Spurghi e degassificazione [4.3] • oil tanker, Flash point>60 °C NA (1)
delle cisterne del carico • oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker, Flash point>60 °C
Indicatori di livello delle [4.4] • oil tanker, Flash point>60 °C vedere Tab 4
cisterne del carico • oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker, Flash point > 60 °C
Lavaggio delle cisterne del [4.6] • FLS tanker, NA (1)
carico • FLS tanker, Flash point>60 °C
Ritenzione di olio a bordo [5.2] • oil tanker, asphalt carrier NA (1)
• FLS tanker,
• FLS tanker, Flash point>60 °C
Impianto di controllo e [5.3] • oil tanker, con stazza lorda minore NA (1)
comando degli scarichi di 150 ton
d’olio in mare • oil tanker, Flash point>60 °C, e
con stazza lorda minore di 150 ton
• oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker
• FLS tanker, Flash point > 60 °C
Sistemazioni per lo scarico [5.4] • FLS tanker NA (1)
di acque contaminate • FLS tanker, Flash point > 60 °C
Sorveglianza delle apparec- [6.3.2] • FLS tanker NA (1)
chiature per la prevenzione • FLS tanker, Flash point > 60 °C
dell’inquinamento
(1) NA significa che le prescrizioni indicate nella seconda colonna della tabella non sono applicabili

Regolamenti RINA 2008 161


Parte E, Cap 7, Sez 4

Tabella 2 : Documenti da inviare

No. Descrizione del documento (1)


1 Vista generale del locale pompe del carico con i particolari:
• degli attraversamenti delle paratie
• dell’impianto di rivelazione di gas
• di altri allarmi e sistemazioni di sicurezza
2 Diagramma dell’impianto delle tubolature del carico
3 Diagramma dell’impianto di sfogo gas dalle cisterne del carico con:
• indicazione delle posizioni degli sbocchi
• particolari delle valvole di pressione/depressione e dei dispositivi per impedire il passaggio di fiamma
• particolari degli impianti di drenaggio, se esistenti
4 Schemi degli impianti degli indicatori di livello delle cisterne del carico e dei sistemi di controllo del rigurgito
5 Schema dell’impianto di lavaggio delle cisterne del carico
6 Schema dell’impianto di sentina e zavorra per gli spazi sistemati nella zona del carico
7 Schema dell’impianto di riscaldamento del carico
8 Schemi dell’impianto di gas inerte con i particolari della sua installazione
9 Schema dell’impianto di rivelazione dei gas negli spazi compresi entro il doppio scafo ed il doppio fondo
(1) Gli schemi devono anche comprendere, se applicabile, l’impianto di comandi e controlli (locali ed a distanza) e l’impianto
d’automazione

2.2 Impianti di sentina della sentina determinata con la formula Parte C, Cap 1, Sez 10,
[6.8.3].
2.2.1 Pompe di sentina Deve essere prestata attenzione a quanto stabilito in Parte C,
Capitolo 4 per quanto riguarda il diametro da adottare per la deter-
a) Deve essere sistemata almeno una pompa di sentina per minazione della capacità delle pompe da incendio
drenare gli spazi sistemati entro la zona del carico. Pos-
sono essere adoperate a tale scopo le pompe del carico 2.2.3 Prosciugamento dei locali pompe
o le pompe d’esaurimento . a) Nel locale pompe deve essere prevista una sistema-
zione per l’esaurimento della sentina per mezzo di
b) Le pompe di sentina per i locali entro le zone del carico pompe o di eiettori.
devono essere sistemate nel locale pompe del carico o
Nota 1: Nel caso di navi cisterna aventi una stazza lorda inferiore a
in un altro locale opportuno nella zona del carico.
500 ton, l’esaurimento della sentina del locale pompe può
essere effettuato con una pompa a mano avente il condotto di
2.2.2 Prosciugamento dei locali situati al di fuori aspirazione di diametro non inferiore a 50 mm.
della zona del carico
b) Per l’aspirazione della sentina dei locali pompe possono
Per l’esaurimento della sentina dei locali sistemati al di essere usate anche le pompe per il carico, o quelle per il
fuori della zona del carico fare riferimento a Parte C, prosciugamento delle cisterne, purché:
Cap 1, Sez 10, [6]. • l’aspirazione di sentina sia munita di valvole con-
Nota 1: Quando le pompe di sentina devono provvedere al solo mandate di non ritorno, e
esaurimento del locale macchine, il diametro interno d, in mm, del • sia sistemata una valvola comandata a distanza sulla
collettore principale di sentina può essere inferiore a quello calco- tubolatura di collegamento della predetta pompa
lato con la formula in Parte C, Cap 1, Sez 10, [6.8.1]], ma non con la cassa valvole di sentina.
deve essere, in ogni caso, inferiore a quello calcolato con la
seguente formula: c) Il diametro interno dei tubi di aspirazione di sentina
deve, in ogni caso, essere non inferiore a 50 mm.
d = 35 + 3 L 0 ( B + D ) d) L’impianto di sentina dei locali pompe del carico deve
essendo: poter essere comandato dall’esterno.
e) L’alto livello della sentina deve attivare un allarme ottico
L0 : Lunghezza del locale macchine, in m
ed acustico nella centrale di controllo del carico e in
B : Larghezza della nave, in m plancia.
D : Altezza di costruzione della nave misurata al ponte 2.2.4 Prosciugamento delle gallerie e dei locali
delle paratie, in m pompe diversi dai locali pompe del carico
In ogni caso la sezione interna del collettore di sentina non deve Devono essere previste sistemazioni per prosciugare le gal-
essere inferiore a due volte quella dei branchetti d’aspirazione lerie tubi ed i locali pompe diversi dai locali pompe del

162 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

carico. Possono essere adoperate per questo servizio le 2.3.2 Pompe di zavorra
pompe del carico secondo le prescrizioni in [2.2.3], b). a) Le pompe di zavorra devono essere sistemate nel locale
pompe del carico o in uno spazio simile entro la zona
2.2.5 Prosciugamento delle intercapedini sistemate del carico non contenente alcuna sorgente di ignizione.
alle estremità prodiere e poppiere della zona
del carico b) Se le pompe di zavorra sono sistemate nel locale pompe
del carico devono essere soddisfatte le prescrizioni
a) Le intercapedini sistemate alle estremità prodiera e pop- applicabili in [3.2.3] e [3.2.4].
piera della zona del carico, che non siano destinate ad
essere riempite con acqua di zavorra, devono essere Nota 1: Le prescrizioni di cui sopra non si applicano alle navi
cisterna che hanno una delle notazioni seguenti:
munite di sistemazioni per il prosciugamento.
• oil tanker, Flash point > 60 °C,
b) Le intercapedini poppiere adiacenti al locale pompe del
• oil tanker, asphalt carrier,
carico possono essere esaurite mediante una pompa del
carico in accordo con le prescrizioni in [2.2.3], b) e c), • FLS tanker, Flash point > 60 °C.
o con eiettori di sentina.
2.3.3 Impianti di pompaggio per le cisterne di
c) L’esaurimento della sentina delle intercapedini a prora- zavorra entro la zona del carico
via delle cisterne del carico può essere effettuato con le a) Gli impianti per la zavorra segregata nella zona del
pompe di sentina o di zavorra indicate in [2.1.4], o con carico devono essere sistemati interamente entro la
eiettori di sentina. zona del carico e non devono essere collegati ad altri
d) Non è permesso il prosciugamento dell’intercapedine impianti di tubolature.
poppiera mediante l’impianto di sentina di macchina. b) Le cisterne per la zavorra segregata sistemate entro la
Nota 1: Nelle navi petroliere con una stazza lorda inferiore a 500 zona del carico devono avere due impianti. Almeno
ton, le intercapedini possono essere prosciugate mediante pompe a uno di essi deve essere costituito da una pompa o un
mano con un diametro d’aspirazione non minore di 50 mm. eiettore adoperato esclusivamente per la zavorra.

2.2.6 Prosciugamento delle altre intercapedini o 2.3.4 Sistemazioni di pompaggio per intercapedini
spazi vuoti ubicati nella zona del carico situate alle estremità prodiera e poppiera degli
spazi del carico
Le altre intercapedini e gli spazi vuoti ubicati nella zona del Se le intercapedini sistemate alle estremità poppiera e pro-
carico e non destinati ad essere riempiti con acqua di diera degli spazi del carico possono essere riempite con
zavorra devono essere muniti di adeguati mezzi d’esauri- acqua di zavorra, una pompa di zavorra del locale mac-
mento. chine o nel locale prodiero menzionato in [2.1.4] può
essere usata per l’esaurimento, purché:
2.3 Impianto di zavorra • la tubolatura di zavorra sia collegata direttamente alla
detta pompa e non agli impianti di tubolatura dei locali
2.3.1 Generalità macchine,
a) Ogni nave petroliera per greggio di portata lorda uguale • la pompa stessa abbia uno scarico diretto fuori bordo
a o maggiore di 20000 tonnellate ed ogni nave per pro- indipendente.
dotti di portata lorda uguale a o maggiore di 30000 ton-
nellate deve essere munita di cisterne di zavorra 2.3.5 Scarico della zavorra segregata in emergenza
segregata. Può essere previsto uno scarico di emergenza della zavorra
segregata per mezzo di un collegamento ad una pompa del
b) Eccetto quando esplicitamente permesso. gli impianti di carico attraverso un branchetto smontabile, purché:
zavorra per le cisterne di zavorra segregata devono
essere completamente separati dagli impianti del carico • sui collegamenti della zavorra segregata siano sistemate
e del combustibile liquido. valvole di non ritorno per impedire il passaggio del pro-
dotto petrolifero nelle cisterne di zavorra, e
c) Nelle navi petroliere di stazza lorda uguale a o mag-
• siano previste valvole di intercettazione per intercettare
giore di 150 ton, non deve essere normalmente caricata
le tubolature del carico e di zavorra prima che il bran-
acqua di zavorra in alcuna cisterna del combustibile
chetto smontabile venga rimosso.
liquido. Vedere Parte C, Cap 1, Sez 10, [7.1.3].
Il branchetto smontabile deve essere sistemato in una posi-
d) Nelle:
zione ben visibile nel locale pompe e in prossimità di esso
• navi petroliere per greggio di portata lorda uguale a deve essere affisso, in posizione prominente, un cartello
o maggiore di 20000 tonnellate, permanente che ne limiti l’impiego.

• navi per prodotti di portata lorda uguale a o mag- 2.3.6 Trasporto di acqua di zavorra nelle cisterne
giore di 30000 tonnellate, del carico
non deve essere caricata acqua di zavorra nelle cisterne a) Devono essere previsti mezzi per riempire le cisterne
del carico se non in casi eccezionali. del carico con acqua di mare, quando ciò è permesso.

Regolamenti RINA 2008 163


Parte E, Cap 7, Sez 4

Tale acqua di mare deve essere trattata e scaricata ado- 2.4.2 Generalità
perando le apparecchiature indicate in [5]. Gli sfoghi d’aria e tubi sonda negli spazi seguenti:
b) Le prese a mare e gli scarichi fuori bordo delle cisterne • intercapedini sistemate alle estremità prodiera e pop-
del carico per quanto riguarda la prescrizione in a) non piera della zona del carico,
devono avere collegamenti con l’impianto di zavorra • cisterne ed intercapedini sistemate entro la zona del
per le cisterne di zavorra segregata. carico non destinate al carico,
c) Le pompe del carico possono essere utilizzate per pom-
devono essere portati all’aperto.
pare acqua di zavorra da o per le cisterne del carico,
purché siano sistemate due valvole d’intercettazione per 2.4.3 Sfoghi d’aria
isolare l’impianto del carico dalle prese a mare e dagli
Gli sfoghi d’aria indicati in [2.4.2] devono essere sistemati
scarichi fuori bordo.
come indicato in Parte C, Cap 1, Sez 10, [9] e devono
d) Le pompe di zavorra per la zavorra segregata possono avere al loro sbocco un dispositivo tagliafiamma facilmente
essere utilizzate per riempire le cisterne del carico con smontabile.
acqua di mare purché il collegamento sia effettuato
sopra il cielo delle cisterne e consista in un branchetto 2.4.4 Passaggi attraverso le cisterne del carico
smontabile ed una valvola comandata di non ritorno in Nelle petroliere di portata lorda uguale a o maggiore di 600
modo da evitare l’effetto sifone. ton, gli sfoghi d’aria ed i tubi sonda indicati in [2.4.2] non
devono passare attraverso le cisterne del carico, ad ecce-
2.3.7 Tubi di zavorra passanti attraverso le cisterne zione che nei casi seguenti;
a) Nelle navi petroliere aventi una portata lorda uguale a o • brevi tratti di tubolature per le cisterne di zavorra,
maggiore di 600 tonnellate, i tubi di zavorra non
• tubolature che servono le casse nei doppi fondi della
devono passare attraverso le cisterne del carico, eccetto
zona del carico, eccetto nel caso di navi petroliere di
per il caso di tubi che soddisfino le prescrizioni in
portata lorda uguale a o maggiore di 5000 tonnellate,
[2.1.3], b).
b) Non devono essere adoperati, per compensare le dilata- purché siano soddisfatte le prescrizioni in [2.1.3], b).
zioni, accoppiatoi a scorrimento quando le tubolature
di zavorra passano attraverso le cisterne del carico. 2.5 Ombrinali
Sono esclusivamente permesse curve di dilatazione.
2.5.1 I tubi degli ombrinali non devono passare attraverso
2.3.8 Impianto di zavorra per il gavone di prora nelle le cisterne del carico, eccetto, quando ciò non è possibile,
navi petroliere (1/7/2001) nel caso di brevi tratti di tubi che soddisfino le prescrizioni
Il gavone di prora può essere zavorrato utilizzando seguenti:
l'impianto che serve le cisterne del carico entro la zona del • devono essere di acciaio,
carico, a condizione che:
• devono essere solamente saldati o uniti con flange robu-
a) il gavone sia considerato luogo pericoloso, ste il cui numero deve essere ridotto al minimo,
b) le aperture per lo sfogo gas siano ubicate sul ponte sco- • devono essere di spessore rinforzato in accordo con
perto ad almeno 3 metri di distanza da sorgenti di agni- quanto indicato in Parte C, Cap 1, Sez 10, Tab 23,
zione, colonna 1.
c) siano provvisti mezzi, sul ponte scoperto, per permet-
tere la misurazione della concentrazione di gas infiam- 2.6 Impianti di riscaldamento del carico
mabili entro il gavone mediante un idoneo strumento
portatile, 2.6.1 Generalità (1/7/2001)
d) le sistemazioni per il sondaggio sono azionate diretta- a) Gli impianti di riscaldamento del carico sono soggetti
mente dal ponte scoperto. alle prescrizioni pertinenti di cui in Parte C, Cap 1,
Sez 10.
2.3.9 Impianto integrato del carico e di zavorra b) La temperatura del vapore e del fluido riscaldante nella
(1/1/2004) zona del carico non deve superare 220 °C.
Le prescrizioni per gli impianti integrati del carico e di
c) Flange cieche o dispositivi simili devono essere siste-
zavorra sono contenute in [3.5].
mati sui circuiti di riscaldamento installati nelle cisterne
che trasportano carichi che non devono essere riscal-
2.4 Sfoghi d’aria e sonde in spazi diversi dati.
dalle cisterne del carico d) Gli impianti di riscaldamento devono essere progettati
in modo che la pressione mantenuta nei circuiti riscal-
2.4.1 Applicabilità
danti sia maggiore di quella esercitata dal carico. Ciò
Le seguenti prescrizioni in [2.4] non si applicano a navi
può non essere applicato ai circuiti di riscaldamento
con una delle notazioni di servizio seguenti: che non sono in servizio, purché essi siano drenati ed
• oil tanker, Flash point > 60 °C, intercettati con flange cieche.
• oil tanker, asphalt carrier, e) Devono essere previste valvole di intercettazione sui
• FLS tanker, Flash point > 60 °C. collegamenti d’entrata e d’uscita dei circuiti di riscalda-

164 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

mento delle cisterne. Devono essere previste sistema- non deve essere esteso al di fuori della zona del carico e
zioni per permettere la regolazione manuale del flusso. deve essere indipendente dagli altri impianti di tubolature
di bordo.
f) I tubi e le serpentine di riscaldamento entro le cisterne
devono essere costruite di un materiale compatibile con
3.2 Pompe del carico
i prodotti riscaldati e di spessore rinforzato in accordo
con le prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10, Tab 5. Essi 3.2.1 Numero e sistemazione delle pompe del
devono avere unicamente collegamenti saldati. carico
a) Ciascuna cisterna del carico deve avere almeno due
2.6.2 Riscaldamento a vapore
sistemi fissi separati per la scaricazione e l’esaurimento.
Al fine di ridurre il rischio di entrate di carico liquido o gas- Tuttavia, il secondo sistema può essere costituito da una
soso entro i locali macchine o caldaie, l’impianto di riscal- pompa barellabile per le cisterne munite di pompe som-
damento a vapore delle cisterne del carico deve soddisfare merse individuali.
una delle prescrizioni seguenti:
b) Le pompe del carico devono essere sistemate in:
• essere indipendente dagli altri servizi della nave, eccet-
• un locale pompe dedicato, o
tuati gli impianti di riscaldamento o raffreddamento del
carico senza ritorno del condensato nel locale mac- • sul ponte, o
chine, o • dentro le cisterne del carico, quando sono apposita-
• essere munito di una cassa di osservazione in corrispon- mente progettate a tale fine.
denza del ritorno del condensato situata nella zona del
carico. Tuttavia tale cassa può essere situata nel locale 3.2.2 Impiego delle pompe del carico
macchine in zona ben ventilata, lontana dalle caldaie e a) Eccetto per quanto esplicitamente permesso in [2.2] e
da altre fonti di ignizione. Il suo sfogo d’aria deve essere [2.3], le pompe del carico liquido devono essere impie-
portato all’aperto e munito di dispositivo tagliafiamma. gate esclusivamente per tale scopo e non devono avere
collegamenti con spazi diversi dalle cisterne del carico.
2.6.3 Riscaldamento ad acqua calda
b) Se compatibile con le loro prestazioni, le pompe del
Gli impianti ad acqua calda per le cisterne del carico carico possono essere adoperate come pompe d’esauri-
devono essere indipendenti dagli altri impianti. Essi non mento.
devono ritornare nei locali macchine a meno che non sia
sistemata una cassa d’espansione munita di: c) Se necessario, le pompe del carico possono essere ado-
perate per lavare le cisterne del carico.
• mezzi per la rivelazione di vapori infiammabili,
• uno sfogo d’aria portato all’aperto e munito di disposi- 3.2.3 Motori primi delle pompe del carico (1/7/2007)
tivo tagliafiamma. a) I motori primi delle pompe del carico non devono
essere sistemati nella zona del carico, eccetto che nei
2.6.4 Riscaldamento con olio diatermico casi seguenti:
Gli impianti di riscaldamento con olio diatermico per le • macchine a vapore azionate da vapore con una tem-
cisterne del carico devono essere costituiti da un sistema peratura non superiore a 220 °C
secondario separato completamente contenuto nella zona
del carico. Tuttavia un unico circuito può essere accettato • motori oleodinamici
purché: • motori elettrici di tipo certificato.
• l’impianto sia sistemato in modo tale da assicurare una b) Non sono permesse nelle cisterne del carico pompe con
pressione positiva nelle serpentine pari ad una colonna motori elettrici sommersi.
d’acqua di almeno 3 m al di sopra dell’altezza statica c) Quando le pompe del carico sono azionate da motori
del carico quando la pompa di circolazione non è in sistemati al di fuori del locale pompe del carico, devono
funzione, essere previste le sistemazioni seguenti:
• siano previsti nella cassa d’espansione dispositivi per la 1) gli alberi di trasmissione devono essere muniti di
rivelazione di gas infiammabili; a tale scopo possono giunti elastici o altri mezzi atti a mantenere l’allinea-
essere accettate apparecchiature portatili; mento,
• siano previste valvole per le serpentine di riscaldamento 2) i passaggi a paratia o a ponte devono essere di tipo
individuali con sistema di bloccaggio per assicurare che stagno ai gas, di tipo approvato dalla Società e
le serpentine siano in ogni momento sotto pressione sta- muniti di un efficace mezzo di lubrificazione ubi-
tica. cato fuori del locale pompe e devono essere proget-
tati in modo tale da prevenire surriscaldamenti. Le
3 Pompe e tubolature del carico parti costituenti le tenute del passaggio a paratia o a
ponte deve essere di un materiale che non dia luogo
3.1 Generalità a scintille,
3.1.1 Deve essere sistemato, per il servizio del carico 3) per i cuscinetti dei passaggi a paratia devono essere
liquido, un impianto completo di pompe e tubolature. previsti dei sensori di temperatura. Vedere [3.2.5].
Eccetto quando esplicitamente permesso, e precisamente Nota 1: Le prescrizioni di cui sopra si applicano anche alle pompe
per le stazioni di carico prodiere e poppiere, tale impianto di zavorra ed alle pompe di esaurimento.

Regolamenti RINA 2008 165


Parte E, Cap 7, Sez 4

Nota 2: Le prescrizioni di cui al punto c) non si applicano a navi d) La ghisa grigia può essere accettata per le tubolature del
con una delle notazioni di servizio seguenti: carico:
• oil tanker, flash point > 60 °C, • entro le cisterne del carico, e
• oil tanker, asphalt carrier, • sul ponte esposto per pressioni fino a 1,6 Mpa.
• FLS tanker, flash point > 60 °C.
Essa non può essere adoperata per le traverse collegate
3.2.4 Progetto delle pompe del carico alle manichette per l'imbarco e lo sbarco del carico,
nonché per le valvole ed accessori.
a) I materiali adoperati per la costruzione delle pompe del
carico devono essere compatibili con i prodotti traspor- e) Possono essere adoperati tubi di plastica alle condizioni
tati. indicate in Parte C, Cap 1, App 3. Devono essere prese
b) Le pompe del carico devono essere munite di valvole misure per impedire la generazione di cariche elettro-
automatiche di ritorno dalla mandata all’aspirazione statiche.
della pompa stessa (by-pass), debitamente regolate in 3.3.3 Collegamenti dei tratti di tubolatura
modo da realizzare un circuito chiuso. Tali valvole pos-
I tratti delle tubolature del carico possono essere collegati
sono essere omesse nel caso di pompe centrifughe
soltanto mediante giunti saldati o, eccetto quando altri-
aventi una pressione massima sulla mandata, con la val-
menti specificato, mediante collegamenti flangiati.
vola di mandata chiusa, non maggiore di quella di pro-
getto della tubolatura. 3.3.4 Giunti di dilatazione
c) Sensori di temperatura devono essere sistemati sulle a) Le tubolature per il carico, dove necessario, devono
casse delle pompe. Vedere [3.2.5]. essere provviste di giunti o curve di dilatazione.
Nota 1: Le prescrizioni di cui alla voce c) non si applicano a navi b) I giunti di dilatazione, compresi quelli a soffietto
con una delle notazioni di servizio seguenti: devono essere di un tipo approvato dalla Società.
• oil tanker, flash point > 60 °C,
c) I giunti di dilatazione di materiale non-metallico pos-
• oil tanker, asphalt carrier, sono essere accettati unicamente entro le cisterne pur-
• FLS tanker, flash point > 60 °C. ché essi siano:
3.2.5 Controlli delle pompe del carico • di un tipo approvato,
Le pompe del carico devono essere dotate di controlli, • progettati per resistere alla pressione massima
come definiti nella Tab 3. esterna ed interna,

3.2.6 Comandi delle pompe del carico • elettricamente conduttivi.


Deve essere possibile arrestare le pompe del carico da: d) Nelle navi con notazione di servizio oil tanker, non
devono essere adoperati giunti di tipo scorrevole ai fini
• una posizione al di fuori del locale pompe, e
di permettere la dilatazione quando le tubolature del
• una posizione vicino alle pompe. carico passano attraverso cisterne per zavorra segregata.
3.3 Progetto della tubolatura del carico e) Nelle navi con notazione di servizio FLS tanker, non
devono essere adoperati giunti di tipo scorrevole per le
3.3.1 Generalità tubolature del carico con l’eccezione delle sezioni di
a) Eccetto quando altrimenti specificato, le tubolature del tubolatura entro le cisterne del carico servite da dette
carico devono essere progettate e costruite in accordo sezioni di tubolatura.
con le prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10 relative
agli impianti di tubolature di: 3.3.5 Valvole con comandi a distanza
• classe III, per navi con la notazione di servizio oil a) Le valvole con comandi a distanza sono soggette alle
tanker, prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 10, [2.7.3]
• classe II, per navi con notazione di servizio FLS b) Le valvole sommerse devono essere comandate a
tanker, con l’eccezione dei tubi del carico e degli distanza. Nel caso vi sia un impianto oleodinamico di
accessori ad estremità aperta o che siano situati comando a distanza, le cassette di azionamento devono
entro le cisterne del carico, per i quali può essere essere sistemate al di fuori della cisterna in modo tale
accettata la classe III. da poter permettere i comandi delle valvole in emer-
b) Per le prove, fare riferimento a [6]. genza.
c) Gli azionatori delle valvole situati all’interno delle
3.3.2 Materiali (1/7/2002)
cisterne del carico non devono essere azionati con aria
a) In generale le tubolature del carico devono essere in compressa.
acciaio o ghisa.
b) I terminali dei tubi, le valvole, i giunti e gli altri acces- 3.3.6 Manichette del carico
sori, ai quali vengono collegate le manichette per a) Le manichette del carico devono essere di un tipo
l'imbarco e lo sbarco del carico, devono essere di approvato dalla Società per le condizioni d’uso previste.
acciaio o di altro idoneo materiale tenace. b) Le manichette sottoposte alla pressione della cisterna o
c) La ghisa sferoidale può essere impiegata per le tubola- alla pressione di mandata delle pompe devono essere
ture del carico. progettate per una pressione di scoppio non minore di 5

166 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

volte la pressione massima durante il trasferimento del elettrica delle manichette del carico non deve superare
carico. 106 Ω.
c) A meno che non sia previsto un sistema di messa a terra
in accordo con le prescrizioni in Section 6, la resistenza

Tabella 3 : Controlli delle pompe del carico

Allarme Indicazione Commenti


Apparecchiatura, parametro
(1) (2)
Pompa, pressione alla mandata L • sulla pompa (3), o
• vicino alla stazione di comando della scaricazione
Cassa della pompa, temperatura H (4) ottico ed acustico, nella stazione di controllo del carico o
(4) nella postazione di comando delle pompe
Cuscinetti dei passaggi a paratia, H (4) ottico ed acustico, nella stazione di controllo del carico o
temperatura (4) nella postazione di comando delle pompe
(1) H=alto
(2) L=basso
(3) e vicino al motore primo, se questo è sistemato in un compartimento separato
(4) non richiesto per le cisterne con una delle notazioni di servizio seguenti:
• oil tanker, flash point > 60 °C,
• oil tanker, asphalt carrier,
• FLS tanker, flash point > 60 °C.

3.4 Sistemazione ed installazione delle pompe del carico sulla tubolatura che porta a ciascuna
tubolature del carico cisterna.
d) Le valvole principali del carico sistemate nel locale
3.4.1 Tubi del carico che passano attraverso pompe del carico del carico al di sotto del pagliolato
cisterne o compartimenti
del fondo, devono essere comandate a distanza da una
a) Le tubolature del carico non devono passare attraverso posizione al di sopra del pagliolato stesso.
cisterne o compartimenti sistemati al di fuori della zona
del carico. 3.4.4 Prevenzione della generazione di cariche
elettrostatiche
b) Le tubolature del carico e le tubolature similari per le
cisterne del carico non devono passare attraverso le a) Al fine di impedire la generazione di cariche elettrostati-
cisterne di zavorra eccetto che per tratti di tubi che sod- che, i tubi di riempimento devono essere portati il più in
disfino le prescrizioni in [2.1.3], b). basso possibile nella cisterna.
c) Le tubolature del carico possono passare attraverso b) I tratti di tubolature del carico ed i loro accessori
cisterne del combustibile verticali adiacenti alle cisterne devono essere collegati elettricamente fra di loro ed allo
del carico purché siano soddisfatte le prescrizioni in scafo della nave.
[2.1.3], b).
Nota 1: Le prescrizioni in [3.4.4] non si applicano alle navi con
una della notazioni di servizio seguenti:
3.4.2 Tubolature del carico che passano attraverso
le paratie • oil tanker, flash point > 60 °C,
Le tubolature del carico che attraversano le paratie devono • oil tanker, asphalt carrier,
essere sistemate in modo da impedire sollecitazioni ecces-
• FLS tanker, flash point > 60 °C.
sive sulla paratia. Non possono essere adoperate flange
imbullonate sulle paratie.
3.4.5 Sistemazioni per la caricazione e la
scaricazione da prora o da poppa (1/7/2001)
3.4.3 Valvole
Quando la nave è munita di sistemazioni per la caricazione
a) Devono essere sistemate valvole d’intercettazione per
e scaricazione al di fuori della zona del carico devono
isolare ciascuna cisterna.
essere soddisfatte le seguenti prescrizioni:
b) Deve essere sistemata una valvola d’intercettazione a
a) la tubolatura al di fuori della zona del carico deve
ciascuna estremità delle traverse del carico.
essere munita di una valvola d'intercettazione al suo
c) Quando una pompa del carico nel locale delle pompe collegamento con la tubolatura entro la zona del carico
del carico serve più di una cisterna del carico, deve e devono essere provvisti mezzi di separazione quali
essere sistemata una valvola d’intercettazione nel locale flange cieche o branchetti smontabili o mezzi equiva-

Regolamenti RINA 2008 167


Parte E, Cap 7, Sez 4

lenti (vedere Nota 1) quando la tubolatura entro la zona Figura 1 : Collegamento della tubolatura di piccolo
del carico non è in uso, diametro alla valvola della traversa
a terra
Nota 1: I mezzi indicati nella pubblicazione IMO MSC/Circ. 474
sono considerati equivalenti. tubolatura di piccolo diametro

b) il collegamento a terra deve essere munito di flangia


cieca e valvola d'intercettazione, s/p= pompa di
prosciugamento ponte di coperta
s/p p/c p/c
c) i collegamenti dei tubi al di fuori della zona del carico locale cisterna tubolatura
p/c= pompa pompe del carico
devono essere esclusivamente di tipo saldato, del carico
del carico

d) devono essere previste sistemazioni per permettere che


le tubolature al di fuori della zona del carico siano effi-
cacemente prosciugate e spurgate. dalla cisterna residui
( slop tank)
Nota 2: Le prescrizioni di cui in [3.4.5] non si applicano a navi con
una delle notazioni di servizio seguenti:
3.5 Impianti integrati del carico e di zavorra
• oil tanker / flash point > 60 °C,,
3.5.1 Prescrizioni operative (1/1/2004)
• oil tanker / asphalt carrier, Il funzionamento degli impianti del carico e/o di zavorra
può essere necessario, in particolari situazioni di emer-
• FLS tanker, flash point > 60 °C.. genza o nel corso della navigazione, per aumentare la sicu-
rezza delle navi cisterna.
3.4.6 Prosciugamento delle pompe e delle Come tali, devono essere adottate misure per impedire che
tubolature del carico le pompe del carico e di zavorra vadano contemporanea-
Ogni nave cisterna per la quale sono richieste cisterne di mente fuori servizio a seguito di una singola avaria
zavorra segregata o è richiesto l’impianto di lavaggio col nell'impianto integrato del carico e di zavorra, compresi i
sistemi di comando e di sicurezza. Gli stessi criteri si appli-
greggio deve soddisfare le prescrizioni seguenti:
cano ai sistemi di comando e di sicurezza delle valvole del
a) deve essere equipaggiata con tubolature del carico pro- carico e di zavorra.
gettate ed installate in modo che sia ridotta al minimo la 3.5.2 Caratteristiche di progetto (1/1/2004)
ritenzione di carico, e Devono essere previste, tra l'altro, le seguenti caratteristi-
che:
b) siano previsti mezzi per prosciugare tutte le pompe del
carico e tutte le tubolature del carico al completamento a) i circuiti di arresto di emergenza degli impianti del
della scaricazione, quando necessario mediante un carico e di zavorra devono essere indipendenti dai cir-
dispostivo d’esaurimento. I drenaggi dalle tubolature e cuiti per i sistemi di comando. Una singola avaria nei
sistemi di comando o nei circuiti di arresto di emer-
dalle pompe devono poter essere scaricati a terra e in
genza non devono mettere fuori servizio l'impianto
una cisterna del carico o in una cisterna residui. Per lo
integrato del carico e di zavorra;
scarico a terra deve essere prevista una tubolatura spe-
ciale di piccolo diametro con una sezione non supe- b) l'arresto manuale di emergenza delle pompe del carico
deve essere sistemato in modo che esso non possa cau-
riore al 10% della tubolatura principale di scaricazione
sare l'arresto dell’unità di potenza mettendo fuori servi-
e collegata a valle della valvola delle traversa del carico
zio le pompe di zavorra;
su entrambi i lati, mentre il carico viene scaricato.
c) i sistemi di commando devono essere provvisti con una
Vedere Fig 1.
sorgente di energia di sostegno, che può essere realiz-
Per le navi cisterna con impianto di lavaggio col greggio, zata con una alimentazione di energia duplicata dal
fare riferimento anche all’ App 2, [2.4.5]. quadro elettrico principale. L'avaria di una qualunque
sorgente di energia deve attivare un allarme acustico ed
ottico in qualsiasi posizione in cui sia sistemato il pan-
3.4.7 Pulizia e degassificazione
nello di controllo;
a) L’impianto delle tubolature del carico deve essere pro- d) nel caso di avaria dei sistemi di commando automatico
gettato e sistemato in modo da permettere la sua pulizia o a distanza, deve essere reso disponibile un secondo
e degassificazione efficace. sistema di comando per il funzionamento dell'impianto
integrato del carico e di zavorra. Ciò può essere realiz-
b) Le prescrizioni per l’impianto di gas inerte sono date in zato mediante un cavallottamento manuale e/o sistema-
Parte C, Cap 4, Sez 1. zioni ridondanti nei sistemi di comando.

168 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

4 Cisterne del carico ed accessori

4.1 Applicabilità
4.1.1
a) Le prescrizioni del presente Articolo [4] si applicano
alle cisterne del carico ed alle cisterne residui (slop
tanks).
b) Le prescrizioni del presente Articolo [4] si applicano
secondo le varie notazioni di servizio in accordo con
quanto indicato nella Tab 4.

Tabella 4 : Prescrizioni applicabili alle cisterne del carico in accordo con le notazioni di servizio

Prescrizioni alternative per le notazioni di


Notazioni di servizio alle quale si applica il
Riferimento Oggetto servizio alle quali non si applica la norma in
riferimento
riferimento
[4.2] sfoghi gas delle • oil tanker • Devono essere soddisfatte le prescrizioni perti-
cisterne • FLS tanker nenti in Parte C, Cap 1, Sez 10, [9] e Parte C,
Cap 1, Sez 10, [11].
• Gli impianti di sfoghi gas devono essere aperti
all’atmosfera ad un’altezza di almeno 760 mm
al di sopra del ponte di coperta. (1)
• Le cisterne possono essere munite di impianto
di sfogo gas di tipo aperto munito di dispositivo
tagliafiamma. (2)
[4.3] spurghi e degas- • oil tanker Nessuna prescrizione
sificazione delle • FLS tanker
cisterne
[4.4] indicatori di • oil tanker • Devono essere soddisfatte le prescrizioni perti-
livello delle • FLS tanker nenti in Parte C, Cap 1, Sez 10, [9] e Parte C,
cisterne Cap 1, Sez 10, [11].
• Le cisterne possono avere indicatori di livello di
tipo aperto, quali tubi di sondaggio manuale o
indicatori di livello portatili.
[4.5] protezione con- • oil tanker
tro il rigurgito • oil tanker, flash point >60 °C
delle cisterne • oil tanker, asphalt carrier
• FLS tanker
• FLS tanker, flash point >60 °C
[4.6] lavaggio delle • oil tanker Possono essere applicate le prescrizioni pertinenti
cisterne • oil tanker, flash point >60 °C in [9.2.2] quando vengono trasportati “easy chemi-
• oil tanker, asphalt carrier cals” come definiti in App 4.

(1) Per navi con notazione oil tanker, flash point >60 °C che trasportano carichi con punto di infiammabilità superiore a 15 °C,
questa altezza deve essere aumentata a 2,4 m.
(2) Per navi che hanno al notazione oil tanker, flash point>60 °C che trasportano carichi con punto di infiammabilità superiore a
100°C, il dispositivo tagliafiamma può essere omesso.

Regolamenti RINA 2008 169


Parte E, Cap 7, Sez 4

4.2 Sfoghi gas delle cisterne del carico dalle variazioni termiche nelle cisterne del carico, in
accordo con il comma a) del punto [4.2.2] a).
4.2.1 Principi c) Se è prevista la caricazione e lo zavorramento o la scari-
Le cisterne del carico devono essere munite di impianti di cazione di una cisterna del carico o di un gruppo di
sfogo gas completamente separati dai tubi di sfogo aria di cisterne isolate dall’impianto comune di sfogo gas, detta
altri compartimenti della nave. Le sistemazioni e la posi- cisterna o gruppo di cisterne deve essere munita di
zione delle aperture sul ponte delle cisterne del carico, dalle mezzi per la protezione contro la sovrapressione o
quali può verificarsi l’emissione di vapori infiammabili, depressione come prescritto al comma c) del punto
devono essere tali da ridurre al minimo la possibilità che i [4.2.2] c).
detti vapori infiammabili penetrino in spazi chiusi che con-
tengano fonti di ignizione, oppure che si raccolgano in pros- 4.2.4 Sistemazione delle tubolature di sfogo gas
simità di macchinari di coperta e di apparecchiature che Le sistemazioni per lo sfogo gas devono essere collegate al
possano costituire pericolo di ignizione. cielo di ciascuna cisterna del carico e devono essere auto-
drenanti verso le cisterne del carico in tutte le normali con-
4.2.2 Progetto della sistemazione degli sfoghi gas
dizioni di assetto e sbandamento della nave. Nel caso in cui
Le sistemazioni per lo sfogo gas devono essere progettate e non sia possibile sistemare tubolature autodrenanti, devono
funzionare in modo tale da assicurare che le cisterne del essere previste sistemazioni permanenti per drenare le tubo-
carico non siano assoggettate a valori di pressione e vuoto lature di sfogo gas e convogliare i drenaggi in una cisterna
superiori a quelli di progetto e devono essere tali da permet- del carico.
tere:
Tappi o mezzi equivalenti devono essere sistemati sulle
a) il flusso di piccoli volumi di miscele di vapori di idrocar- tubolature a valle delle valvole di sicurezza.
buri, aria o gas inerte, causato da variazioni termiche in
una cisterna del carico, in tutte le condizioni, attraverso 4.2.5 Aperture per il controllo della
valvole di pressione e depressione, e pressione (1/7/2002)
b) il passaggio di grandi volumi di miscele di vapori di idro- Le aperture per il controllo della pressione prescritte in
carburi, aria o gas inerte, durante le operazioni di cari- [4.2.2] a) devono:
cazione e zavorramento o di scaricazione, a) avere la massima altezza possibile rispetto al ponte delle
c) il rilascio del pieno flusso, attraverso un mezzo alterna- cisterne del carico, allo scopo di ottenere la massima
tivo, di vapori, aria o miscele di gas inerte, tale da preve- dispersione dei vapori infiammabili; tale altezza non
nire sovrappressioni o depressioni nel caso di avaria dei deve essere, in alcun caso, inferiore a 2 m,
dispositivi previsti per soddisfare quanto richiesto nel b) essere sistemate il più distante possibile, ed in nessun
punto b) di cui sopra. In alternativa possono essere caso a meno di 5 m, dalle più vicine prese d'aria ed
installati sensori di pressione per ciascuna cisterna del aperture di spazi chiusi che contengono sorgenti di igni-
carico per la quale sono previsti i dispositivi di cui in b). zione e da macchinari di coperta ed apparecchiature
I valori della pressione devono essere segnalati nella che possano costituire pericolo di ignizione. I verricelli
centrale di controllo del carico, oppure nella posizione salpancore e le aperture dei pozzi catene costituiscono
dalla quale vengono normalmente effettuate le opera- sorgenti d'ignizione.
zioni del carico. Nel sistema di segnalazione deve essere
inoltre previsto un allarme che venga attivato allorchè 4.2.6 Valvole di pressione e depressione (1/7/2002)
all’interno di una cisterna si verificano condizioni di a) Uno o più dispositivi di rilascio della pressione/depres-
sovrappressione o depressione. sione devono essere sistemati per impedire che le
cisterne del carico siano assoggettate a:
4.2.3 Combinazione degli impianti di sfogo gas
1) una pressione positiva superiore alla pressione di
a) Le sistemazioni per lo sfogo gas di ciascuna cisterna del pressatura delle cisterne del carico, se il carico deve
carico possono essere indipendenti oppure combinate essere caricato alla massima portata delle pompe del
con quelle di altre cisterne del carico e possono essere carico e tutte le altre aperture di scarico sono state
incorporate nel sistema di tubolature per il gas inerte. lasciate chiuse; e
b) Se le sistemazioni per lo sfogo gas sono in comune con 2) una pressione negativa superiore a 700 mm di
quelle di altre cisterne del carico, devono essere previste colonna d'acqua, qualora il carico dovesse essere
valvole di intercettazione o altri mezzi equivalenti, per scaricato alla massima portata delle pompe del
isolare ogni cisterna del carico. Quando vengono instal- carico e le soffianti dell'impianto di gas inerte doves-
late valvole di intercettazione, devono essere sistemate sero andare in avaria
per le stesse dispositivi di bloccaggio che devono essere
sotto il controllo di un ufficiale responsabile della nave. Tali dispositivi devono essere installati sul collettore
Deve esservi una chiara indicazione visiva dello stato dell'impianto di gas inerte, a meno che essi non siano
operativo delle valvole o altri dispositivi accettabili. installati nell'impianto di sfogo gas richiesto dal presente
Quando delle cisterne sono state isolate, ci si deve assi- [4.2] o sulle singole cisterne del carico.
curare che le relative valvole d’intercettazione vengano b) Le valvole di pressione e depressione devono essere
aperte prima dell’inizio della caricazione, dello zavorra- tarate ad un valore di pressione non superiore a 0,021
mento e della scaricazione di tali cisterne. Ogni intercet- MPa e ad un valore di depressione non superiore a
tazione deve comunque permettere il flusso causato 0,007 MPa. Valori di taratura più alti, ma non superiori

170 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

a 0,07 MPa di pressione positiva, possono essere accet- Comandante della nave devono essere fornite istruzioni
tati se i dimensionamenti delle cisterne sono adeguati. circa la massima portata di caricazione ammissibile per
c) Le valvole di pressione/depressione richieste in [4.2.2] ciascuna cisterna e, nel caso di sfoghi gas combinati, per
a), quando siano installate sui collettori di sfogo gas ciascun gruppo di cisterne.
oppure all'estremità verticale degli stessi, possono f) Le sistemazioni per lo sfogo dei vapori emessi dalle
essere provviste di dispositivi per il loro sorpasso. Se tale cisterne del carico durante le operazioni di caricazione
dispositivo è previsto, devono essere installati idonei e di zavorramento devono soddisfare le prescrizioni del
indicatori che segnalino se il sorpasso è aperto o chiuso. presente [4.2] e devono consistere in uno o più collettori
d) Le valvole di pressione/depressione devono essere di un verticali o in un certo numero di valvole ad alta velocità
tipo approvato dalla Società secondo quanto indicato in di efflusso. Per tale sistema di sfogo può essere utilizzato
App 1. il collettore di alimentazione del gas inerte.
e) Le valvole di pressione/depressione devono essere facil- 4.2.8 Valvole ad alta velocità di efflusso
mente accessibili. a) Le valvole ad alta velocità di efflusso devono essere
f) Le valvole di pressione/depressione devono essere prov- facilmente accessibili.
viste di un dispositivo di apertura manuale in modo da
b) Le valvole ad alta velocità di efflusso per le quali non
poter essere bloccate in posizione aperta. Non sono
siano necessari i dispositivi tagliafiamma (vedere
ammissibili dispositivi di blocco in posizione chiusa.
[4.2.9]) non devono poter essere bloccate in posizione
4.2.7 Sbocchi degli sfoghi gas (1/7/2002) aperta.
Gli scarichi all'aperto degli sfoghi gas per le operazioni di 4.2.9 Prevenzione del passaggio delle fiamme entro
caricazione, scaricazione e zavorramento richiesti in [4.2.2] le cisterne del carico (1/7/2002)
b) devono:
a) Le sistemazioni per lo sfogo gas devono essere munite di
a) assicurare: dispositivi per impedire il passaggio di fiamma nelle
1) il libero efflusso di miscele di vapori di idrocarburi, cisterne del carico. La progettazione, le prove e l'ubica-
oppure zione di detti dispositivi devono soddisfare i requisiti di
cui in App 1. Le aperture per la misurazione del livello
2) uno strozzamento allo scarico delle miscele di
del carico nelle cisterne non possono essere utilizzate
vapori di idrocarburi tale da realizzare una velocità
per bilanciare la pressione. Esse devono essere provviste
di efflusso non inferiore a 30 m/s,
di mezzi di auto-chiusura e di coperchi a chiusura erme-
b) essere sistemati in modo tale che la miscela di vapore tica. Non sono ammessi su dette aperture retine o altri
venga scaricata verticalmente verso l'alto, dispositivi tagliafiamma.
c) qualora sia impiegato il metodo di libero efflusso delle b) Può essere accettato un dispositivo tagliafiamma inte-
miscele di vapori di idrocarburi, essere tali che lo grato nell'impianto di sfogo gas.
sbocco all'aperto sia a non meno di 6 m sopra il ponte
c) Le reti ed i dispostivi tagliafiamma devono essere pro-
delle cisterne del carico, oppure sopra le passerelle pro-
gettati per una facile manutenzione e pulizia.
diera e poppiera se lo sbocco è sistemato entro 4 m
dalle passerelle stesse. Devono inoltre essere sistemati 4.2.10 Prevenzione delle risalite di liquidi
ad una distanza non inferiore a 10 m, misurata orizzon- nell’impianto di sfogo gas
talmente, dalle più vicine prese d'aria ed aperture di
a) Devono essere prese precauzioni per impedire la risalita
spazi chiusi che contengano sorgenti di ignizione e da
di liquidi nell’impianto di sfogo gas. Fare riferimento a
macchinari di coperta che possono comprendere verri-
[4.5].
celli salpancore, aperture per pozzi catene ed apparec-
chiature che possono costituire un pericolo di ignizione, b) L’impianto di sfogo gas delle cisterne del carico non può
essere adoperato come impianto rigurgiti.
d) qualora sia impiegato il metodo di scarico ad alta velo-
cità di efflusso, essere sistemati ad una altezza non infe- c) Le spill valves non possono essere considerate come
riore a 2 m rispetto al ponte delle cisterne del carico e equivalenti ad un impianto dei rigurgiti.
ad una distanza non inferiore a 10 m, misurata orizzon-
talmente, dalle più vicine prese d'aria ed aperture di 4.3 Spurgo e/o degassificazione delle
spazi chiusi che contengano sorgenti di ignizione e da cisterne del carico
macchinari di coperta che possono comprendere verri-
celli salpancore, aperture per pozzi catene ed apparec- 4.3.1 Generalità
chiature che possono costituire un pericolo di ignizione. a) Devono essere previste sistemazioni per lo spurgo e/o la
Tali scarichi all'aperto devono essere provvisti di disposi- degassificazione delle cisterne del carico. Tali sistema-
tivi di scarico ad alta velocità di tipo approvato dalla zioni devono essere tali da ridurre al minimo i rischi
Società, dovuti alla dispersione di vapori infiammabili nell’atmo-
e) essere progettati sulla base della massima portata di sfera ed alla presenza di miscele infiammabili in una
caricazione di progetto moltiplicata per un fattore pari cisterna del carico. Pertanto devono essere soddisfatte le
ad almeno 1,25, per tener conto dello sviluppo di gas. prescrizioni in [4.3.2] e [4.3.3], come applicabile.
Ciò allo scopo di impedire che la pressione in qualsiasi b) Le tubolature di ventilazione/degassificazione, fra i ven-
cisterna del carico superi la pressione di progetto. Al tilatori e le cisterne del carico, devono essere munite di

Regolamenti RINA 2008 171


Parte E, Cap 7, Sez 4

mezzi, quali branchetti smontabili, che impediscano il cisterna. Eccetto quando altrimenti specificato, l’indica-
riflusso di idrocarburi gassosi attraverso i ventilatori tore di livello può essere portatile o fisso a lettura locale.
quando essi non sono in uso. b) I dispositivi misuratori di livello e l’impianto di lettura a
c) Gli sbocchi degli scarichi devono essere sistemati ad distanza devono essere di tipo approvato.
almeno 10 m, misurati orizzontalmente, dalle prese c) Le aperture per sonde e gli altri dispositivi di misura che
d’aria più vicine e dalle aperture verso spazi interni nei potrebbero sviluppare vapori del carico all’atmosfera
quali potrebbero essere presenti fonti d’ignizione, non- non devono essere sistemati in spazi chiusi.
chè dai macchinari di coperta che possono costituire un
pericolo d’ignizione. 4.4.2 Definizioni
a) Un “dispositivo di misura ad efflusso limitato” è un
4.3.2 Navi provviste di impianto di gas dispositivo che entra nella cisterna e che, quando in
inerte (1/7/2007) uso, permette che una piccola quantità di vapore o
Nel caso di navi provviste di impianto di gas inerte, le liquido venga rilasciata all’atmosfera. Quando non in
cisterne del carico devono essere dapprima spurgate in con- uso, il dispositivo deve essere completamente chiuso.
formità con quanto prescritto nella Parte C, Capitolo 4 fino Esempio sono i tubi sonda.
a quando la concentrazione di vapori di idrocarburi nelle b) Un “dispositivo di misura chiuso” è un dispositivo che è
cisterne stesse sia stata ridotta a meno del 2% in volume; separato dall’atmosfera della cisterna ed impedisce che
successivamente la degassificazione può avvenire al livello il contenuto della cisterna stessa possa essere rilasciato.
del ponte delle cisterne del carico. Esso può:
• penetrare nella cisterna, quale un impianto a galleg-
4.3.3 Navi sprovviste di impianti di gas giare, sonde elettriche, sonde magnetiche o vetri
inerte (1/7/2002) d’osservazione protetti,
Nel caso di navi non provviste di impianti di gas inerte, la • non penetrare nella cisterna, per esempio dispositivi
procedura per lo spurgo e/o la degassificazione delle a radar o ultrasonici.
cisterne del carico deve essere tale che i vapori infiammabili c) Un “dispositivo di misura indiretto” è un dispositivo che
vengano dapprima scaricati: determina il livello di liquido per esempio mediante
a) attraverso gli scarichi degli sfoghi gas prescritti in misuratori di peso o di portata.
[4.2.7], oppure
4.4.3 Navi cisterna con impianto di gas inerte
b) attraverso aperture poste ad almeno 2 m di altezza sul a) In una nave cisterna con impianto di gas inerte, i dispo-
livello del ponte delle cisterne del carico, con una velo- sitivi di misura devono essere di tipo chiuso.
cità di efflusso verticale di almeno 30 m/s, mantenuta
b) Sarà oggetto di considerazione speciale l’uso di
durante le operazioni di degassificazione; oppure
impianti di misura indiretti.
c) attraverso aperture poste ad almeno 2 m di altezza sul
livello del ponte delle cisterne del carico, con una velo- 4.4.4 Navi cisterna sprovviste di impianto di gas
inerte
cità di efflusso verticale di almeno 20 m/s, che siano
protette da idonei dispositivi per impedire di passaggio a) Nelle navi cisterna senza impianto di gas inerte, i dispo-
della fiamma. sitivi di misura devono essere di tipo chiuso o ad
efflusso limitato. Le aperture per sonde possono essere
Le suddette aperture devono essere ubicate ad una distanza usate unicamente come un mezzo di sondaggio di
misurata in orizzontale non inferiore a 10 metri dalle più riserva e devono avere un dispositivo di chiusura stagno.
vicine prese d'aria e aperture di spazi chiusi che conten-
b) Quando vengono adoperati dispositivi di misura
gono sorgenti di ignizione e da macchinari di coperta che
ristretti, devono essere prese precauzioni al fine di:
possono comprendere verricelli salpancore, aperture per
pozzi catene ed apparecchiature che possono costituire un • impedire pericolose sfuggite di liquido o vapore in
pericolo di ignizione. pressione attraverso il dispositivo,
• scaricare la pressione nella cisterna prima che il
Quando la concentrazione di vapori infiammabili in corri-
dispositivo venga adoperato.
spondenza delle suddette aperture si sia ridotta al 30% del
limite inferiore di infiammabilità, la degassificazione può c) I tubi sonda, quando usati, devono essere muniti di
successivamente essere continuata al livello del ponte delle dispositivo di chiusura automatico.
cisterne del carico.
4.5 Protezione contro i sovraccarichi delle
4.4 Impianto di indicatori di livello delle cisterne
cisterne del carico 4.5.1 Generalità
a) Devono essere prese precauzioni per impedire la risalita
4.4.1 Generalità
di liquidi nell’impianto di sfogo gas delle cisterne del
a) Ciascuna cisterna del carico o cisterna residui (slop carico e delle cisterne residui (slop tanks) fino ad
tank) deve avere un impianto di indicatori di livello che un’altezza che potrebbe superare il battente di progetto
indichi il livello di liquido per tutta l’altezza della delle cisterne stesse. Ciò può essere ottenuto mediante

172 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

un allarme di alto livello o con un impianto di controllo 4.6.3 Tubi di lavaggio


dei rigurgiti o altri mezzi equivalenti, insieme con a) I tubi di lavaggio devono essere costruiti, installati, ispe-
dispositivi misuratori di livello e procedure di riempi- zionati e provati in accordo con le prescrizioni perti-
mento del carico. nenti in Parte C, Cap 1, Sez 10, secondo il tipo di fluido
Nota 1: Per navi con notazione di servizio FLS tanker, sono per- di lavaggio impiegato, acqua o greggio.
messi solamente allarmi di alto livello. b) I tubi di lavaggio col greggio sono anche soggetti alle
b) Deve essere lasciato spazio sufficiente al termine del prescrizioni in [3.3].
riempimento della cisterna per permettere la libera
espansione del carico durante il trasporto. 4.6.4 Impiego di macchinette per il lavaggio con
greggio per operazioni di lavaggio con acqua
c) Gli allarmi di alto livello, il sistema di controllo dei Le macchinette per il lavaggio con greggio possono essere
rigurgiti e le altre sistemazioni indicate in a) devono collegate ai tubi di lavaggio con acqua, purchè siano previ-
essere indipendenti dall’impianto di misura indicato in ste sistemazioni d’isolamento, quali una valvola e un bran-
[4.4]. chetto smontabile, per isolare i tubi dell’acqua.
4.5.2 Allarmi di alto livello 4.6.5 Installazione degli impianti di lavaggio
a) Gli allarmi di alto livello devono essere di tipo appro- a) Le aperture per la pulizia delle cisterne non possono
vato. essere sistemate in spazi chiusi.
b) Gli allarmi di alto livello devono dare luogo a segnali b) L’installazione completa deve essere permanentemente
ottici ed acustici nella stazione di controllo, se esistente. collegata a massa allo scafo.

4.5.3 Altri mezzi di protezione 5 Prevenzione dell’inquinamento dal


a) Quando gli impianti degli indicatori di livello, i carico
comandi delle pompe del carico e di zavorra e gli
impianti di comando delle valvole sono riuniti in
5.1 Generalità
un’unica posizione, le prescrizioni in [4.5.1] possono
essere soddisfatte sistemando un indicatore di livello 5.1.1 Applicabilità (1/7/2001)
che segnali il termine della caricazione, in aggiunta a
Eccetto quando specificato altrimenti, le prescrizioni di cui
quelli richiesti per ciascuna cisterna in [4.4]. Le letture
in [5.2] e [5.3] si applicano esclusivamente a navi con
di entrambi gli indicatori devono essere per ciascuna
notazione di servizio oil tanker o oil tanker, flash point >60
cisterna le più vicine possibile tra di loro e sistemate in
°C di stazza lorda uguale a o superiore a 150 ton.
modo tale che qualsiasi discordanza fra di esse possa
essere facilmente rilevata. 5.1.2 Prescrizioni per navi cisterna di stazza lorda
b) Qualora una cisterna sia riempita solamente dalle altre inferiore a 150 ton
cisterne, le prescrizioni in [4.5.1] possono considerrsi Il controllo dello scarico per navi con la notazione di servi-
soddisfatte. zio oil tanker o oil tanker, flash point >60 °C di stazza
lorda minore di 150 ton deve essere ottenuto mediante
ritenzione a bordo dei prodotti petroliferi con conseguente
4.6 Impianto di lavaggio delle cisterne scaricazione dei residui di pulizia contaminati in una sta-
zione di ricezione a terra, a meno che non siano previste
4.6.1 Generalità
installazioni adeguate che assicurino che lo scarico di ogni
a) Devono essere previsti mezzi adeguati per pulire le effluente in mare, quando permesso, sia controllato effica-
cisterne del carico. cemente in modo da assicurare che la quantità totale di olio
b) Ogni nave petroliera per greggio con una portata lorda scaricato in mare non superi 1/30000 della quantità totale
uguale a o maggiore di 20000 tonnellate deve essere di quel particolare carico di cui il residuo ha fatto parte.
munita di un impianto di pulizia delle cisterne del
5.1.3 Deroghe
carico che utilizzi il lavaggio con il greggio e che sia in
accordo con le prescrizioni in App 2. a) le prescrizioni in [5.2] e [5.3] possono essere derogate
nei casi seguenti:
c) Gli impianti di lavaggio col greggio sistemati su petro-
• navi petroliere impiegate unicamente in viaggi entro
liere diverse dalle navi cisterna per greggio con una por-
50 miglia dalla costa più vicina e di durata pari a o
tata lorda uguale a o maggiore di 20000 tons devono
minore di 72 ore e limitati a rotte fra porti o termi-
essere in accordo con le prescrizioni in App 2 che
nali concordati con la Società, purché le miscele
riguardano la sicurezza.
oleose siano ritenute a bordo per susseguente scari-
cazione in una stazione di ricezione,
4.6.2 Macchinette per il lavaggio
• navi petroliere che trasportano prodotti soggetti alle
a) Le macchinette per il lavaggio delle cisterne devono
prescrizioni del Capitolo 7 che a causa delle loro
essere di un tipo approvato dalla Società.
caratteristiche fisiche impediscano l’efficace separa-
b) Le macchinette per il lavaggio devono essere in acciaio zione del prodotto dall’acqua e relativo controllo,
o altro materiale elettricamente conduttivo con limitata per le quali il controllo dello scarico deve essere
attitudine a produrre scintille per contatto. effettuato mediante la ritenzione dei residui a bordo

Regolamenti RINA 2008 173


Parte E, Cap 7, Sez 4

con la scaricazione di tutti i residui contaminati del 5.3 Impianti di comando e controllo dello
lavaggio in una stazione di ricezione, scarico dell’olio
• le petroliere con notazione di servizio oil tanker,
asphalt carrier. 5.3.1 Generalità
a) Deve essere sistemato un impianto per il comando e
b) Qualora, a parere della Società, le apparecchiature indi- controllo dello scarico dell’olio.
cate in [5.3.1] e [5.3.2] non siano disponibili per il
controllo dello scarico di prodotti raffinati (oli bianchi), b) Deve essere previsto un mezzo alternativo azionato
tali prescrizioni possono essere derogate purché lo sca- manualmente.
rico sia permesso solamente secondo le procedure
applicabili. 5.3.2 Progetto dell’impianto di comando e controllo
dello scarico (1/1/2007)

5.2 Ritenzione dell’olio a bordo a) L’impianto di comando e controllo dello scarico deve
essere di un tipo approvato in accordo con le prescri-
zioni della Risoluzione A.586(14) dell’IMO.
5.2.1 Generalità
b) L’impianto di comando e controllo dello scarico deve
Devono essere previsti mezzi adeguati per trasferire i resi-
essere munito di un dispositivo di registrazione che
dui della zavorra sporca ed i residui del lavaggio delle
provveda una registrazione continua dello scarico in
cisterne dalle cisterne del carico a una cisterna residui (slop
litri per miglio marino e la quantità totale scaricata o il
tank) approvata dalla Società.
contenuto d’olio e la portata di scarico. Deve essere
identificabile il tempo e la data della registrazione.
5.2.2 Capacità delle cisterne residui
c) L’impianto di comando e controllo dello scarico
La sistemazione della cisterna residui o combinazione di dell’olio deve entrare in funzione quando vi sono scari-
cisterne residui deve avere la capacità necessaria a ritenere chi d’effluenti in mare e deve essere tale da assicurare
i residui generati dal lavaggio delle cisterne, i residui oleosi che qualsiasi scarico di miscela oleosa sia bloccato
ed i residui di zavorra sporca. La capacità totale della o automaticamente quando la portata istantanea di sca-
delle cisterne residui non deve essere inferiore al 3% della rico del contenuto di olio supera i 30 litri per miglio
capacità di carico di prodotti petroliferi della nave, con marino.
l’eccezione che la Società potrà accettare:
d) Qualsiasi avaria all’impianto di comando e controllo
a) il 2% per quelle navi petroliere nelle quali la sistema- deve bloccare lo scarico.
zione dell’impianto di lavaggio delle cisterne sia tale
che, una volta che la o le cisterne residui siano cariche 5.3.3 Rilevatori dell’interfaccia olio/acqua
di acqua di lavaggio, quest’acqua sia sufficiente per il
lavaggio delle cisterne e, quando applicabile, per for- Rilevatori efficaci dell’interfaccia olio/acqua approvati dalla
nire il fluido di azionamento degli eiettori senza l’intro- Società devono essere previsti per una determinazione
duzione di acqua addizionale nell’impianto, rapida ed accurata dell’interfaccia olio/acqua nelle cisterne
residui e devono essere disponibili per l’uso nelle altre
b) il 2% quando sono previste cisterne di zavorra segregata cisterne in cui si effettua la separazione dell’olio e
in accordo con Sez 2, [5], o quando l’impianto di puli- dell’acqua e dalle quali si intenda scaricare l’effluente diret-
zia delle cisterne del carico che impieghi greggio per il tamente in mare.
lavaggio sia sistemato in accordo con le prescrizioni in
[4.6]. Tale capacità può essere ulteriormente ridotta 5.4 Sistemazioni di pompaggio, tubolature e
all’1,5% per quelle petroliere nelle quali la sistema-
scarichi
zione per il lavaggio delle cisterne sia tale che, una
volta che la o le cisterne residui siano cariche di acqua
di lavaggio, tale acqua sia sufficiente per il lavaggio 5.4.1 Collettore di scarico
delle cisterne stesse, e, quando applicabile, per provve- In ciascuna petroliera deve essere sistemato sul ponte sco-
dere fluido di azionamento degli eiettori, senza introdu- perto in corrispondenza di entrambi i lati della nave un col-
zione di ulteriore acqua nell’impianto. lettore di scarico per il collegamento alla stazione di
ricezione per lo scarico dell’acqua sporca di zavorra o delle
Le petroliere di portata lorda uguale a o maggiore di 70000 acque contaminate da sostanze oleose.
tonnellate devono avere almeno due cisterne residui.
5.4.2 Tubolature di scarico
5.2.3 Progetto delle cisterne residui
In ogni petroliera le tubolature per lo scarico di acqua di
Le cisterne residui devono essere progettate con particolare zavorra o acqua contaminata da residui oleosi dalle zone
considerazione alla posizione delle prese, sbocchi, deflet- delle cisterne del carico al mare, quando permesso, devono
tori o stramazzi, quando sistemati, in modo da impedire portare al ponte scoperto o ai lati della nave al di sopra
l’eccessiva turbolenza e l’intrappolamento di olio o emul- della linea di galleggiamento in condizioni di zavorra
sioni nell’acqua. pesante, con l’eccezione che:

174 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

a) La zavorra segregata e la zavorra pulita possono essere 6 Certificazione, ispezioni e prove


scaricate al di sotto della linea di galleggiamento:
• nei porti e nei terminali offshore, oppure 6.1 Applicabilità
• in mare per gravità, 6.1.1 Le prescrizioni del presente Articolo sono relative
purché la superficie dell’acqua di zavorra sia stata esa- alle tubolature del carico ed alle altre apparecchiature siste-
minata immediatamente prima dello scarico per assicu- mate nella zona del carico. Esse sono addizionali rispetto a
rare che non vi sia stata alcuna contaminazione con quelle date in Parte C, Cap 1, Sez 10, [20] per gli impianti
sostanze oleose. di tubolature.

b) Su ciascuna petroliera in mare, l’acqua di zavorra


sporca o l’acqua contaminata dalle cisterne nella zona
6.2 Prove in officina
del carico, diverse dalle cisterne residui possono essere 6.2.1 Prove sui materiali
scaricate per gravità al di sotto della linea di galleggia-
Quando richiesto nella Tab 5, i materiali utilizzati per i tubi,
mento, purché sia passato un tempo sufficiente per per-
valvole ed accessori sono soggetti alle prove richieste in
mettere la separazione fra acqua e sostanze oleose e
Parte C, Cap 1, Sez 10, [20.3.2].
l’acqua di zavorra sia stata esaminata immediatamente
prima dello scarico con un rilevatore dell’interfaccia 6.2.2 Ispezione dei giunti saldati
olio/acqua, come indicato in [5.3.3], al fine di assicu- Quando richiesto in Tab 5, i giunti saldati devono essere
rare che l’altezza dell’interfaccia sia tale che lo scarico sottoposti agli esami specificati in Parte C, Cap 1, Sez 10,
non porti ad un aumento del rischio di danni per [3.6] per i tubi di classe II.
l’ambiente marino.
6.2.3 Prove idrostatiche
5.4.3 Arresto della scaricazione a) Quando richiesto in Tab 5, i tubi del carico, le valvole,
Devono essere previsti mezzi per arrestare la scaricazione gli accessori, e le casse delle pompe devono essere sot-
in mare dell’acqua di zavorra o dell’acqua contaminata da toposte a prove idrostatiche in accordo con le prescri-
sostanze oleose provenienti dalla zona delle cisterne del zioni pertinenti in Parte C, Cap 1, Sez 10, [20.4].
carico, diverse da quelle scaricate al di sotto della linea di b) Giunti di dilatazione e manichette del carico devono
galleggiamento secondo la prescrizione in [5.4.2], da una essere sottoposti a prove idrostatiche secondo le prescri-
posizione sul ponte di coperta o al di sopra di esso situata zioni pertinenti in Parte C, Cap 1, Sez 10, [20.4].
in modo tale che possano essere osservati visivamente il
c) Quando sistemate, le parti a soffietto delle tenute stagne
collettore in funzione indicato in [5.4.1] e lo scarico in
ai gas dei passaggi stagni devono essere provate a pres-
mare dalle tubolature indicate in [5.4.2]. Non occorre che
sione.
siano previsti mezzi per arrestare la scaricazione nella posi-
zione d’osservazione nel caso in cui sia previsto un sistema 6.2.4 Prove di tenuta
di comunicazioni efficace, quale un telefono o un impianto Deve essere controllata la tenuta dei dispositivi seguenti:
radio, fra il punto d’osservazione e la stazione di controllo
• passaggi stagni ai gas,
dello scarico.
• valvole di pressione/depressione e valvole ad alta velo-
5.4.4 Collegamenti delle tubolature del carico alle cità di efflusso per le cisterne del carico.
prese a mare (1/7/2007) Nota 1: Tali prove possono essere eseguite o in officina o a bordo.
Se una presa a mare è permanentemente collegata
all'impianto delle tubolature del carico, essa deve essere 6.2.5 Controllo della taratura delle valvole di
sicurezza
munita sia di una valvola di presa a mare che di una valvola
di intercettazione all'interno dello scafo. In aggiunta a que- La taratura della pressione delle valvole di pres-
ste valvole, la presa a mare deve poter essere isolata dal sione/depressione deve essere controllata prestando parti-
sistema di tubolature del carico, mentre la nave sta imbar- colare attenzione alle prescrizioni in [4.2.6].
cando, trasportando o scaricando il carico, mediante un
6.2.6 Tabella riassuntiva
adeguato dispositivo diretto accettato dalla Società. Tale
Le ispezioni e le prove richieste per le tubolature del carico
dispositivo è un sistema installato sulla tubolatura del
e per le altre apparecchiature sistemate nella zona del
carico allo scopo di impedire, in ogni circostanza, che il
carico sono riassunte in Tab 5.
tratto di tubolatura tra la valvola della presa a mare e la val-
vola interna si riempia di carico. Esempi di tali dispositivi
sono branchetti smontabili, flange ad occhiali, flange cie- 6.3 Prove a bordo
che, impianti di svuotamento o sottovuoto, impianti a pres-
6.3.1 Prove di pressatura
sione pneumatica o oleodinamica. Se vengono utilizzati
impianti di svuotamento o sottovuoto, oppure impianti a) Dopo l’installazione a bordo le tubolature del carico
pneumatici o oleodinamici, tali impianti devono essere devono essere controllate per eventuali perdite in con-
muniti sia di un manometro che di un impianto di allarme dizioni operative.
che consentano il controllo continuo della situazione del b) Le tubolature adoperate per il lavaggio con olio devono
tratto di tubolatura tra la valvola della presa a mare e quella essere sottoposte a prove idrostatiche in accordo con le
interna e quindi l'integrità della valvola. prescrizioni in App 2, [3.2.1].

Regolamenti RINA 2008 175


Parte E, Cap 7, Sez 4

6.3.2 Sorveglianza delle apparecchiature per la governare dovuta ad una singola avaria in qualsiasi
prevenzione dell’inquinamento parte di uno degli impianti di azionamento meccanico
Ogni nave con la notazione di servizio oil tanker o oil della macchina di governo principale, ad eccezione
tanker, flash point >60 °C e con stazza lorda uguale a o della barra, del settore o di altri componenti destinati
superiore a 150 ton deve essere sottoposta ad una visita ini- allo stesso scopo, o del blocco degli azionatori del
ziale prima che la nave entri in servizio per assicurare che timone, sia possibile ripristinare la capacità di governare
le apparecchiature, gli impianti, gli accessori, le sistema- in non più di 45 s dopo la perdita di un impianto di
zioni e i materiali siano in pieno accordo con le prescri- azionamento meccanico;
zioni di cui in [4.6] e [5]. b) la macchina di governo principale deve comprendere:
1) due impianti di azionamento meccanico separati e
7 Organi di governo indipendenti, ciascuno in grado di soddisfare alle
prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 11, [3.2.1]; o
7.1 Generalità
2) almeno due impianti identici di azionamento mec-
7.1.1 In aggiunta alle prescrizioni in Parte C, Cap 1, canico che, funzionando simultaneamente nelle nor-
Sez 11, gli organi di governo delle navi con notazione di mali condizioni operative, siano capaci di soddisfare
servizio oil tanker o oil tanker, flash point >60 °C, di alle prescrizioni in Parte C, Cap 1, Sez 11, [3.2.1].
stazza lorda uguale a o maggiore di 10000 ton sono sog- Se necessario per soddisfare a questa prescrizione,
gette alle prescrizioni del presente Articolo [7]. devono essere sistemate interconnessioni tra i
sistemi idraulici di azionamento. Nel caso di perdita
7.2 Progetto degli organi di governo del fluido idraulico da un impianto, essa deve poter
essere segnalata, e l’impianto in avaria deve poter
7.2.1 Tutte le navi cisterna di stazza lorda uguale o supe- essere isolato automaticamente in modo che l’altro
riore a 10000 ton devono, subordinatamente alle prescri- o gli altri impianti di azionamento rimangano com-
zioni in [7.3], soddisfare alle prescrizioni seguenti: pletamente funzionanti;
a) La macchina di governo principale deve essere realiz- c) macchine di governo diverse da quelle idrauliche
zata in modo che, nel caso di perdita della capacità di devono avere uno standard equivalente.

176 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

Tabella 5 : Ispezioni e prove in officina

Prove sui materiali Ispezioni e prove sui prodotti


Tipo del certi-
N. Voce Y/N Tipo del certificato per Durante la fab- Dopo il comple- ficato di pro- Riferimenti
(1) il materiale (2) bricazione (1) tamento (1) (3) dotto
(2)
1 Tubi, valvole ed Y • C quando ND > [6.2.1]
accessori di classe 100 mm
II (vedere [3.3.1]) • W quando ND ≤ [6.2.1]
100 mm
(ND = diametro Y (4) [6.2.2]
nominale) Y [6.2.3]
C
2 Y (5) W [6.2.1]
Giunti di dilata-
N
zione e mani-
Y [6.2.3]
chette del carico
C
3 Pompe del carico Y C
Y (6) vedere nota (6)
Y [6.2.3]
C
4 N
Tenute stagne ai
N
gas nei passaggi a
Y [6.2.3], [6.2.4]
paratia e a ponte
C
5 Valvole di pres- Y C [6.2.1]
sione/depres- Y [6.2.2]
sione e ad alta Y [6.2.3], [6.2.4]
velocità di C
efflusso delle
cisterne del
carico
6 Dispositivi taglia- N
fiamma N
Y vedere nota (3)
C
7 Impianto di N
comando e con- Y (7) vedere nota (3)
trollo dello scarico C
di sostanze oleose
8 Rivelatore N
dell’interfaccia Y (7) vedere nota (3)
olio/acqua C
(1) Y= richiesto, N= non richiesto
(2) C=certificato di classe, W=certificato d’officina
(3) comprende il controllo delle caratteristiche regolamentari in accordo con i disegni approvati
(4) solamente nel caso di costruzione saldata
(5) se metallico
(6) deve essere eseguita l’ispezione durante la costruzione secondo un programma approvato dalla Società.
(7) può anche essere eseguito a bordo

Regolamenti RINA 2008 177


Parte E, Cap 7, Sez 4

7.3 Progetto alternativo per navi di portata c) Tensioni ammissibili


lorda inferiore a 100000 tonnellate Per la determinazione del dimensionamento generale
delle parti degli azionatori del timone soggette a pres-
7.3.1 Generalità sione interna idraulica, le tensioni ammissibili non
Per le navi cisterna di stazza lorda uguale a o superiore a devono superare i seguenti valori:
10.000 ton, ma aventi portata lorda inferiore a 100.000 t, • σm ≤ f
possono essere accettate soluzioni diverse da quelle stabi-
• σl ≤ 1,5.f
lite nel precedente [7.2], per le quali non è necessaria
l’applicazione del criterio della singola avaria all’azionatore • σb ≤ 1,5.f
od agli azionatori del timone, purché sia raggiunto uno stan- • σl +σb ≤ 1,5.f
dard di sicurezza equivalente e purché: • σm +σb ≤ 1,5.f
a) in caso di perdita della capacità di governare dovuta ad essendo:
una singola avaria in qualunque parte delle tubolature o
σm : Tensione ideale primaria generale di
in una delle unità di potenza sia possibile ripristinare la
capacità di governare in non più di 45 s; e membrana
σl : Tensione ideale primaria locale di mem-
b) quando la macchina di governo comprende un solo
brana
azionatore del timone, sia preso in particolare conside-
razione un metodo di analisi delle tensioni per il pro- σb : Tensione ideale primaria di flessione,
getto che comprenda l’analisi della fatica e l’analisi della f : Il minore fra σB/A e σy/B
meccanica della frattura, come appropriato, i materiali σB : Valore di specifica del minimo carico
impiegati, la sistemazione di dispositivi di tenuta, il col- unitario di rottura per trazione del mate-
laudo, le ispezioni ed i provvedimenti per una efficace riale alla temperatura ambiente
manutenzione.
σy : Valore di specifica del minimo carico
7.3.2 Materiali unitario di snervamento, o carico al
Le parti soggette a pressione interna idraulica o che trasmet- quale corrisponde un allungamento per-
tono forze meccaniche all’asta del timone, devono essere manente dello 0,2%, del materiale alla
costruite con materiali tenaci debitamente collaudati e temperatura ambiente
rispondenti a normative riconosciute. I materiali per parti in A : uguale a:
pressione devono corrispondere a standard riconosciuti per • 4 per l’acciaio
recipienti in pressione. Tali materiali non devono avere un • 4,6 per l’acciaio fuso
allungamento inferiore al 12% né un carico di rottura per
• 5,8 per la ghisa sferoidale
trazione superiore a 650 N/mm2.
B : uguale a:
7.3.3 Progetto • 2 per l’acciaio
a) Pressione di progetto • 2,3 per l’acciaio fuso
La pressione di progetto deve essere assunta almeno • 3,5 per la ghisa sferoidale
uguale al maggiore dei seguenti due valori:
d) Prova di scoppio
1) 1,25 volte la massima pressione di esercizio prevista
1) Le parti in pressione per le quali non viene richiesta
nelle condizioni operative prescritte in Parte C,
l’analisi di fatica e l’analisi di meccanica della frat-
Cap 1, Sez 11, [3.3.1],
tura possono essere accettate, a giudizio della
2) la pressione di taratura della valvola o delle valvole Società, in base a una prova di scoppio certificata;
di sicurezza. in tal caso non è necessario effettuare l’analisi parti-
b) Analisi colareggiata prescritta in [7.3.3], b).

1) I costruttori degli azionatori dei timoni devono pre- 2) La minima pressione di scoppio deve essere calco-
sentare calcoli particolareggiati dimostranti l’ido- lata con la seguente formula:
neità del progetto al servizio previsto. σ Ba
P b = P ⋅ A ⋅ -------
-
2) Deve essere eseguita una analisi particolareggiata σB
delle tensioni delle parti in pressione dell’azionatore essendo:
al fine di determinare le tensioni alla pressione di Pb : Pressione minima di scoppio,
calcolo.
P : Pressione di progetto, come definita in
3) Ove ritenuto necessario a causa della complessità [7.3.3], a)
del progetto o dei procedimenti costruttivi, possono
A : Coefficiente di cui in [7.3.3], c)
essere richieste un’analisi di fatica e un’analisi di
meccanica della frattura. In relazione a tali analisi σBa : Valore effettivo del minimo carico unita-
devono essere considerati tutti i carichi dinamici pre- rio di rottura per trazione del materiale
visti. In dipendenza della complessità del progetto σB : Valore del minimo carico unitario di rot-
può essere richiesta, in aggiunta o in sostituzione dei tura per trazione del materiale come
calcoli teorici, un’analisi sperimentale delle tensioni. definito in [7.3.3], c).

178 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 4

7.3.4 Particolari di costruzione b) Altre prove


a) Generalità 1) Devono essere eseguite prove idrostatiche a 1,5
La costruzione deve essere tale da ridurre al minimo le volte la pressione di progetto su tutte le parti sog-
concentrazioni di tensioni locali. gette a pressione.
2) Dopo l’installazione a bordo, l’azionatore del
b) Saldature
timone deve essere sottoposto ad una prova idrosta-
1) I particolari di saldatura ed i relativi procedimenti tica e ad una prova di funzionamento.
devono essere approvati.
2) Tutti i giunti saldati entro la zona soggetta a pres- 8 Prescrizioni aggiuntive per navi con
sione di un azionatore del timone o colleganti organi caratteristica addizionale di servizio
che trasmettono carichi meccanici devono essere a
“asphalt carrier”
piena penetrazione o di resistenza equivalente.
c) Tenute oleodinamiche 8.1 Applicabilità
1) Le tenute oleodinamiche tra parti non in movimento,
che impediscono la fuoriuscita del fluido idraulico in 8.1.1 Le prescrizioni del presente Articolo si applicano in
pressione, devono essere del tipo metallo su metallo aggiunta a quelle contenute negli Articoli da [1] a [7], a
o di tipo equivalente. navi petroliere con caratteristica addizionale di servizio
asphalt carrier.
2) Le tenute oleodinamiche tra parti in movimento, che
impediscono la fuoriuscita del fluido idraulico in 8.2 Prescrizioni aggiuntive
pressione, devono essere duplicate, in modo che
l’avaria ad una tenuta non metta fuori servizio l’azio- 8.2.1 Impianto di riscaldamento
natore. Sistemazioni alternative che diano una pro-
a) Le cisterne del carico destinate al trasporto di soluzioni
tezione equivalente contro le perdite possono essere
bituminose devono essere dotate di un impianto di
accettate a giudizio della Società.
riscaldamento in grado di mantenere dette soluzioni
d) Valvole d’intercettazione allo stato liquido. Devono essere sistemate valvole alle
In corrispondenza del collegamento dei tubi all’aziona- entrate ed alle uscite dell’impianto di riscaldamento.
tore devono essere sistemate valvole d’intercettazione b) Le tubolature del carico ed i relativi accessori, fuori
montate direttamente sull’azionatore. dalle cisterne, devono essere dotati di idonei mezzi di
riscaldamento. Fare riferimento a [3.4.7].
e) Valvole di sicurezza
Le valvole di sicurezza per la protezione dell’azionatore 8.2.2 Termometri
del timone dalle sovrappressioni, come richiesto in Ogni cisterna del carico deve essere dotata di non meno di
Parte C, Cap 1, Sez 11, [2.2.5], devono soddisfare le due termometri per rilevare la temperatura delle soluzioni
seguenti prescrizioni: bituminose.
1) La pressione di taratura non deve essere inferiore a 8.2.3 Coibentazione
1,25 volte la massima pressione di esercizio prevista
Le tubolature del carico ed i relativi accessori, fuori dalle
nelle condizioni di funzionamento prescritte in
cisterne, devono essere adeguatamente coibentati, dove
Parte C, Cap 1, Sez 11, [3.3.1], b),
necessario.
2) la minima capacità di scarico delle valvole di sicu-
rezza non deve essere minore della portata totale di 9 Prescrizioni specifiche per navi con
tutte le pompe dell’olio che forniscono energia
all’azionatore, aumentata del 10%. In tali condi- notazione di servizio “FLS tanker” o
zioni l’aumento di pressione non deve superare il “FLS tanker, flash point >60°C”
10% della pressione di taratura. A tale riguardo
devono essere tenute in considerazione le condi- 9.1 Applicabilità
zioni ambientali estreme previste in relazione alla
viscosità dell’olio. 9.1.1 Le prescrizioni del presente Articolo, derivate
dall’Appendice II della MARPOL 73/78, sono relative alla
7.3.5 Ispezioni e prove prevenzione dell’inquinamento da sostanze liquide nocive.
a) Prove non distruttive Esse si applicano come segue:
L’azionatore del timone deve essere sottoposto ad ido- a) Quando ad una nave è assegnata la notazione di servi-
nee e complete prove non distruttive intese a rivelare zio FLS tanker o FLS tanker, flash point > 60 °C, le pre-
difetti sia superficiali che interni. La procedura e i criteri scrizioni seguenti sostituiscono quelle in [5] relative
di accettazione per le prove non distruttive devono alla prevenzione dell’inquinamento da sostanze oleose.
essere conformi alle prescrizioni di normative ricono- b) Quando ad una nave sono assegnate entrambe le nota-
sciute. Se ritenuto necessario può essere effettuata, la zione di servizio oil tanker - FLS tanker, o oil tanker -
determinazione della massima entità ammissibile dei FLS, flash point > 60 °C, queste prescrizioni sono
difetti applicando un’analisi di meccanica della frattura. aggiuntive a quelle in [5].

Regolamenti RINA 2008 179


Parte E, Cap 7, Sez 4

9.2 Prescrizioni di progetto il fondo della cisterna. La Fig 2 può essere adoperata
per valutare l’adeguatezza dell’apparecchiatura di ven-
9.2.1 Generalità (1/1/2007)
tilazione impiegata per ventilare una cisterna di una
Le prescrizioni del presente [9.2] si applicano a navi che
data altezza.
trasportano sostanze di categoria Z (vedere App 4, Tab 1).
c) L’apparecchiatura di ventilazione deve essere sistemata
9.2.2 Apparecchiature di ventilazione
in corrispondenza dell’apertura della cisterna più vicina
a) Se i residui sono rimossi dalle cisterne del carico
mediante ventilazione, devono essere sistemate appa- al pozzetto della cisterna stessa o al punto d’aspira-
recchiature di ventilazione in accordo con le prescri- zione.
zioni seguenti.
d) Quando possibile, l’apparecchiatura di ventilazione
Nota 1: Le procedure di ventilazione possono essere applicate
solamente per quelle sostanze che hanno una pressione di deve essere posizionata in modo che il getto d’aria sia
vapore superiore a 5.103 Pa a 20 °C. diretto verso il pozzetto della cisterna o verso il punto
b) Le apparecchiature di ventilazione devono essere in d’aspirazione e che sia impedito per quanto possibile
grado di produrre un getto d’aria che possa raggiungere che il getto d’aria colpisca le strutture della cisterna.

Figura 2 : Portata minima in funzione della profondità di penetrazione del getto


PORTATA MINIMA PER CIASCUNA ENTRATA DI CISTERNA (m 3/ min.)

600

500

diametro di entrata =61 cm

400

300
46 cm

200

30 cm

100 23 cm

15 cm

10 20 30 38,1

ALTEZZA DI PENETRAZIONE DEL GETTO ALL’ENTRATA (m)

Nota: la profondità di penetrazione del getto deve essere confrontata con l’altezza della cisterna.

180 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 5

SEZIONE 5 IMPIANTI ELETTRICI

1 Generalità conformi a normative non inferiori a quelle indicate nella


norma IEC 60092-502.
1.1 Applicabilità Comunque per i luoghi non coperti da tali normative, appa-
recchiature elettriche, cavi e cavetteria non conformi alle
1.1.1 (1/4/2006) normative possono essere installati nei luoghi pericolosi
Le prescrizioni della presente Sezione si applicano in sulla base di una valutazione del rischio, a soddisfazione
aggiunta a quelle contenute in Parte C, Capitolo 2 alle navi della Società, che assicuri la garanzia di un livello di sicu-
con notazione di servizio oil tanker ESP, oil tanker ESP CSR rezza equivalente.
o FLS tanker.
1.5 Dispositivi per la verifica dello stato di
1.2 Documentazione da inviare isolamento verso massa
1.2.1 In aggiunta alla documentazione richiesta in Parte C, 1.5.1 (1/1/2007)
Cap 2, Sez 1, Tab 1, deve essere inviata all’approvazione la Nei sistemi di distribuzione sia isolati che con collega-
seguente: mento a massa deve essere installato un dispositivo, o più
a) Piano dei luoghi pericolosi dispositivi, per controllare continuamente lo stato di isola-
mento verso massa ed attivare un allarme ottico ed acu-
b) Documenti che specifichino i tipi di cavi e le caratteri- stico, in una postazione presidiata, nel caso di un livello di
stiche di sicurezza delle apparecchiature elettriche isolamento eccessivamente basso e/o di un valore alto della
installate nei luoghi pericolosi corrente di dispersione.
c) Schemi degli impianti di indicazione del livello di Quanto sopra non è applicabile agli impianti indicati in
cisterne e depositi, degli impianti di allarme di alto [1.3.1].
livello e quelli di controllo del rigurgito ove richiesti.

1.6 Precauzioni contro le infiltrazioni di gas


1.3 Impianti di alimentazione
o vapori
1.3.1 (1/1/2007)
Non sono ammessi impianti con collegamento a massa e 1.6.1 Deve essere impedito, mediante opportuni accorgi-
ritorno attraverso lo scafo salvo i seguenti a soddisfazione menti, a soddisfazione della Società, che gas o vapori pos-
della Società: sano passare da un locale pericoloso ad un altro locale
attraverso le aperture per il passaggio dei cavi o attraverso le
a) impianti di protezione catodica a corrente impressa loro condotte.
b) impianti di limitata estensione e collegati a massa local-
mente, come i sistemi di avviamento e di accensione 1.7 Apparecchiature elettriche permesse nei
dei motori a combustione interna, purché qualsiasi pos-
luoghi pericolosi
sibile corrente risultante non fluisca direttamente attra-
verso un qualsiasi luogo pericoloso 1.7.1 (1/1/2007)
c) dispositivi per la verifica dello stato di isolamento pur- Le apparecchiature elettriche permesse nelle zone perico-
ché la corrente di circolazione non superi 30 mA nelle lose sono quelle indicate nella Parte C, Cap 2, Sez 3,
condizioni più sfavorevoli [10.1.4], Parte C, Cap 2, Sez 3, [10.1.5] e Parte C, Cap 2,
Sez 3, [10.1.6].
d) impianti a sicurezza intrinseca.
1.7.2 (1/1/2007)
1.3.2 Non sono ammessi collegamenti a massa di parti in In aggiunta alle prescrizioni indicate in [1.7.1], nella Zona
tensione di sistemi di distribuzione isolati eccetto che: 1 e Zona 2, è consentita l'installazione di quanto segue:
a) attraverso un dispositivo per la verifica dello stato di iso- i dispositivi a scafo contenenti i terminali o i passaggi a
lamento fasciame per gli anodi o gli elettrodi di un impianto di pro-
b) attraverso componenti usati per la soppressione delle tezione catodica a corrente impressa, o i trasduttori come
interferenze nei circuiti radio. quelli per ecoscandagli o solcometri, purché tali dispositivi
siano di costruzione stagna ai gas o racchiusi entro una
1.4 Apparecchiature elettriche custodia stagna ai gas e non siano adiacenti ad una paratia
delle cisterne del carico. La progettazione di tali dispositivi
1.4.1 (1/1/2007) o delle loro custodie e dei mezzi attraverso i quali entrano i
Apparecchiature elettriche, cavi e cavetteria non devono cavi, e qualsiasi prova per stabilirne la tenuta stagna ai gas,
essere installati in luoghi pericolosi a meno che essi siano devono essere a soddisfazione della Società. I cavi associati

Regolamenti RINA 2008 181


Parte E, Cap 7, Sez 5

devono essere protetti da tubi di acciaio di forte spessore 3 Norme particolari per le navi petro-
con giunzioni a tenuta stagna ai gas.
liere adibite al trasporto di liquidi
1.7.3 Le apparecchiature elettriche di tipo certificato di infiammabili aventi punto di infiam-
sicurezza devono avere al minimo il gruppo di esplosione mabilità superiore a 60°C
IIA e la classe di temperatura T3 nel caso di navi adibite al
trasporto di greggio o altri prodotti petroliferi. 3.1 Classificazione dei luoghi pericolosi di
Altre caratteristiche potrebbero essere necessarie per pro- prodotti non riscaldati o riscaldati ad
dotti pericolosi diversi dai suddetti. una temperatura inferiore di almeno
1.7.4 I locali chiusi o parzialmente chiusi (non contenenti 15°C dal loro punto di infiammabilità
sorgenti di pericolo) aventi aperture dirette, comprese
3.1.1 (1/1/2007)
quelle per la ventilazione su un qualsiasi luogo pericoloso,
devono essere considerati luoghi pericolosi allo stesso Per la classificazione dei luoghi pericolosi vedere la Tab 2.
modo dello spazio verso cui è posizionata l’apertura.
Le apparecchiature elettriche devono soddisfare le norme 3.2 Prodotti riscaldati ad una temperatura
degli spazi o dei locali ai quali l’apertura dà accesso. superiore al loro punto di infiammabilità
Nota 1: Per le aperture, gli accessi e le condizioni di ventilazione e prodotti riscaldati ad una temperatura
che possono avere influenza sull’estensione dei luoghi pericolosi, entro 15°C dal loro punto di infiammabi-
vedere la Pubblicazione IEC 60092-502. lità
2 Norme particolari per le navi petro- 3.2.1 (1/1/2007)
liere adibite al trasporto di liquidi Si applicano le prescrizioni di cui in [2].
infiammabili aventi punto di infiam-
mabilità non superiore a 60°C (prova 4 Norme particolari per le navi cisterna
in vaso chiuso) FLS

2.1 Classificazione dei luoghi pericolosi 4.1 Generalità, luoghi pericolosi e tipi di
apparecchiature
2.1.1 (1/1/2007)
Per la classificazione dei luoghi pericolosi vedere la Tab 1. 4.1.1 Si applicano le prescrizioni di cui in Cap 8, Sez 10.

182 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, Sez 5

Tabella 1 : Classificazione dei luoghi pericolosi per navi petroliere adibite al trasporto di liquidi infiammabili aventi
punto di infiammabilità inferiore od uguale a 60°C (1/1/2007)

Spazi Luoghi
perico-
N. Descrizione losi

1 L’interno delle cisterne del carico, le cisterne per residui (slop tanks), qualsiasi tubolatura per il controllo della pres- Zona 0
sione delle cisterne del carico o altri impianti di sfogo gas per le cisterne del carico e le cisterne residui, le tubolature
e gli impianti contenenti il carico o che sviluppano gas o vapori infiammabili.
2 Spazi vuoti al di sopra, al di sotto o adiacenti a cisterne o depositi strutturali per il carico. Zona 1
3 Stive contenenti le cisterne o i depositi indipendenti per il carico. Zona 1
4 Intercapedini e cisterne di zavorra permanenti (per esempio zavorra segregata) adiacenti alle cisterne del carico. Zona 1
5 Locali pompe del carico. Zona 1
6 Locali chiusi o parzialmente chiusi, immediatamente sovrastanti le cisterne del carico (p.e. spazi di interponte) o Zona 1
aventi paratie in prosecuzione verso l’alto di paratie di cisterne del carico, a meno che non siano protette da una
lamiera diagonale a soddisfazione della Società.
7 Locali diversi dalle intercapedini adiacenti alle cisterne e sottostanti il cielo di queste (p.e. cofani, corridoi di passag- Zona 1
gio e stive) così come i doppi fondi e le gallerie sottostanti le cisterne del carico.
8 Spazi sul ponte scoperto, o entro locali parzialmente chiusi sul ponte scoperto, entro 3 m da qualunque apertura delle Zona 1
cisterne del carico, aperture di scarico di gas o vapore, valvole dei collettori del carico, valvole del carico, flange sulle
tubolature del carico, scarichi della ventilazione dei locali pompe del carico ed aperture per il controllo della pres-
sione nelle cisterne del carico previste per permettere il flusso di piccoli volumi di gas o vapori causato da variazioni
termiche.
9 Spazi sul ponte scoperto, o locali parzialmente chiusi sul ponte scoperto sopra ed in prossimità delle aperture degli Zona 1
scarichi degli sfoghi per il passaggio di grandi volumi di miscele di gas o vapori durante le operazioni di caricazione e
zavorramento o durante la discarica, entro un cilindro verticale di altezza illimitata avente raggio di 6 m centrato in
corrispondenza del centro dello scarico, ed entro una semisfera avente raggio di 6 m al di sotto dello scarico.
10 Luoghi su ponti scoperti o entro spazi parzialmente chiusi su ponti scoperti entro 1,5 m dagli accessi al locale pompe Zona 1
del carico, dalle aperture di ventilazione del locale pompe del carico, dalle aperture delle intercapedini o altri spazi
di Zona 1.
11 Spazi su ponti scoperti all'interno delle mastre antispandimento, sistemate attorno alle valvole dei collettori del carico, Zona 1
e per 3 m al di là di esse ed estesi sino a 2,4 m sopra il ponte.
12 Spazi sul ponte scoperto sopra a tutte le cisterne ed a tutti i depositi del carico (comprese tutte le cisterne di zavorra Zona 1
entro la zona delle cisterne e dei depositi per il carico) dove le strutture limitano la ventilazione naturale ed estesi per
tutta la larghezza della nave più 3 m sia avanti la paratia più a prora delle cisterne del carico che addietro la paratia
più a poppa delle cisterne del carico, fino ad una altezza di 2,4 m sopra il ponte.
13 Compartimenti per le manichette del carico. Zona 1
14 Locali chiusi o parzialmente chiusi nei quali sono ubicate le tubolature contenenti carico. Zona 1
15 Luoghi che circondano per 1,5 m gli spazi aperti o parzialmente chiusi di Zona 1. Zona 2
16 Aree 4 m oltre il cilindro e 4 m oltre la sfera definiti in 9. Zona 2
17 Luoghi su ponti scoperti che si estendono dalle mastre destinate a trattenere gli spandimenti del ponte lontani dai Zona 2
locali alloggio e di servizio e 3 m oltre questi fino ad una altezza di 2,4 m al di sopra del ponte.
18 Spazi sul ponte scoperto sopra a tutte le cisterne ed a tutti i depositi per il carico (comprese tutte le cisterne di zavorra Zona 2
entro la zona delle cisterne e dei depositi del carico) dove la ventilazione naturale non è limitata da strutture o altro ed
estesi per tutta la larghezza della nave più 3 m sia avanti la paratia più a prora delle cisterne del carico che addietro la
paratia più a poppa delle cisterne del carico, fino ad una altezza di 2,4 m sopra il ponte che circondano le aree o gli
spazi parzialmente chiusi di Zona 1.
19 Locali a proravia delle zone del ponte esposto di cui in 12 e 18, sottostanti il livello del ponte principale, ed aventi Zona 2
un’apertura sul ponte principale o a un livello inferiore a 0,5 m sopra il ponte principale, a meno che:
a) gli accessi a tali spazi non siano prospicienti la zona delle cisterne del carico e, unitamente a tutti gli altri accessi
a tali locali, compresi le aperture di aspirazione e gli sfoghi per l'impianto di ventilazione, siano situati ad almeno
5 m dalla cisterna per il carico prodiera ed almeno 10 m misurati orizzontalmente da qualunque sbocco delle
cisterne per il carico o sbocco di gas o vapori.
b) i locali siano meccanicamente ventilati.

Regolamenti RINA 2008 183


Parte E, Cap 7, Sez 5

Tabella 2 : Classificazione dei luoghi pericolosi di navi petroliere adibite al trasporto di liquidi infiammabili aventi
punto di infiammabilità superiore a 60°C non riscaldati o riscaldati ad una temperatura inferiore di almeno 15°C dal
loro punto di infiammabilità (1/1/2007)

Spazi Luoghi pericolosi


N. Descrizione

1 L'interno delle cisterne del carico, le cisterne per residui (slop tanks), qualsiasi tubolatura per il con- Zona 2
trollo della pressione delle cisterne del carico o altri impianti di sfogo gas per le cisterne del carico
e le cisterne residui, le tubolature e gli impianti contenenti il carico.

184 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 1

APPENDICE 1 DISPOSITIVI PER IMPEDIRE IL PASSAGGIO DI


FIAMMA NELLE CISTERNE DEL CARICO

1 Generalità b) aperture destinate ad evitare pressione o vuoto eccessivi


durante le operazioni di caricazione, zavorramento e
scaricazione (vedere Sez 4, [4.2.2], b));
1.1 Applicabilità c) scarichi destinati alle operazioni di degassificazione
1.1.1 (1/4/2006) (vedere Sez 4, [4.3.3]).

La presente Appendice è relativa alla progettazione, alle 1.1.6 I dispositivi devono essere tali da non poter essere
prove, all’ubicazione ed alla manutenzione dei "dispositivi sorpassati o bloccati aperti, a meno che essi non siano stati
per impedire il passaggio di fiamma nelle cisterne del sottoposti, in tali condizioni, alle prove previste in [4].
carico" (nel seguito richiamati semplicemente come "dispo-
sitivi") di navi aventi le notazioni di servizio oil tanker ESP, 1.1.7 La presente Appendice non prende in esame le sor-
oil tanker ESP CSR, o combination carrier, che trasportano genti di ignizione quali le scariche elettriche atmosferiche,
greggio e prodotti petroliferi aventi punto di infiammabilità in quanto mancano informazioni sufficienti alla formula-
non superiore a 60 °C (prova in vaso chiuso) e tensione di zione di idonei requisiti per i dispositivi stessi. Tutte le ope-
vapore Reid inferiore alla pressione atmosferica, e altri pro- razioni di movimentazione del carico, di pulizia e
dotti liquidi che presentano rischi di incendio similari. Essa zavorramento delle cisterne devono essere sospese all’avvi-
si applica anche a navi aventi la notazione di servizio FLS cinarsi di una tempesta elettrica.
tanker che trasportano prodotti infiammabili aventi il sud-
detto punto di infiammabilità. 1.1.8 La presente Appendice non prende in esame la pos-
sibilità del passaggio di fiamma da una cisterna del carico
1.1.2 (1/4/2006) ad un’altra su navi petroliere dotate di un impianto di sfogo
gas in comune per più cisterne.
Le navi aventi le notazioni di servizio oil tanker ESP, oil
tanker ESP CSR , combination carrier o FLS tanker dotate 1.1.9 Quando è richiesto che le aperture di scarico di
di impianto di gas inerte conforme alle prescrizioni in impianti di degassificazione su navi cisterna, non munite di
Parte C, Cap 4, Sez 1, [10], devono essere munite di dispo- impianto di gas inerte, vengano protette con dispositivi, essi
sitivi che devono soddisfare le norme della presente Appen- devono soddisfare alle norme della presente Appendice,
dice ad eccezione di quelle relative alle prove di cui in tranne che le prove specificate in in [4.2.3] e [4.3.3] non
[4.2.3] e [4.3.3], che non sono richieste. Tali dispositivi sono richieste.
devono essere ubicati solamente in corrispondenza delle
aperture, a meno che essi non siano stati sottoposti a prova 1.1.10 Alcune delle prove prescritte in [4] della presente
in conformità con quanto previsto in [4.4]. Appendice sono potenzialmente pericolose, ma la presente
Appendice non è intesa a formulare prescrizioni di sicu-
1.1.3 La presente Appendice si applica ai dispositivi per la rezza per tali prove.
protezione delle cisterne del carico contenenti greggio, pro-
dotti petroliferi e prodotti chimici infiammabili. Nel caso di 1.2 Definizioni
trasporto di prodotti chimici, possono essere usati i fluidi di
prova previsti in [4]. Tuttavia, i dispositivi per le navi chimi- 1.2.1 Premessa
chiere adibite al trasporto di prodotti con MESG inferiore a
Agli effetti della presente Appendice, si applicano le defini-
0,9 mm devono essere provati con fluidi appropriati.
zioni di cui ai seguenti paragrafi.
Nota 1: Per MESG "Maximum Experimental Safe Gap (Massimo
gioco di sicurezza sperimentale)", fare riferimento alla Pubblica- 1.2.2 Filtro tagliafiamma
zione IEC 79-1. Un filtro tagliafiamma è un dispositivo per impedire il pas-
saggio di fiamma in accordo con una norma di funziona-
1.1.4 I dispositivi devono essere sottoposti a prove ed ubi- mento specificata. Il suo elemento tagliafiamma è basato
cati in accordo con la presente Appendice. sul principio dell’assorbimento di calore.

1.2.3 Rete tagliafiamma


1.1.5 I dispositivi sono installati per proteggere:
Una rete tagliafiamma è un dispositivo a maglie metalliche
a) aperture destinate ad evitare pressione o vuoto eccessivi per impedire il passaggio di fiamma causata da un incendio
causati da variazioni termiche (vedere Sez 4, [4.2.2], o da un’esplosione all’aperto in accordo con una norma di
a)); funzionamento specificata.

Regolamenti RINA 2008 185


Parte E, Cap 7, App 1

1.2.4 Velocità della fiamma 2) spegnersi.


La velocità della fiamma è la velocità con la quale la
fiamma si propaga in un tubo od in un altro ambiente. 2.1.3 Allo scopo di impedire il passaggio di fiamma in una
cisterna del carico, i dispositivi devono essere in grado di
1.2.5 Passaggio di fiamma svolgere una o più delle seguenti funzioni:
Passaggio di fiamma è il passaggio della fiamma attraverso a) permettere ai vapori di attraversare il dispositivo senza
un dispositivo. passaggio di fiamma e senza ignizione dei vapori sul
lato protetto, quando il dispositivo è soggetto a riscalda-
1.2.6 Valvola ad alta velocità d’efflusso mento per un determinato periodo di tempo;
Una valvola ad alta velocità d’efflusso è un dispositivo atto b) mantenere l’efflusso dei vapori ad una velocità supe-
ad impedire il passaggio di fiamma, consistente in una val- riore a quella della fiamma relativa ai vapori stessi, qua-
vola meccanica che regola la sezione di passaggio dei gas, lunque sia la configurazione geometrica del dispositivo,
in funzione della pressione a monte della valvola stessa, in e senza ignizione dei vapori sul lato protetto, quando il
modo tale che la velocità di efflusso non sia inferiore a 30 dispositivo è soggetto a riscaldamento per un determi-
m/s. nato periodo di tempo; e
1.2.7 Valvola di pressione-depressione c) impedire l’ingresso di fiamma quando all’interno delle
Una valvola di pressione-depressione è un dispositivo pro- cisterne del carico si verificano condizioni di depres-
gettato per mantenere la pressione ed il vuoto in un conte- sione.
nitore chiuso entro valori prefissati.
Nota 1: Le valvole di pressione/depressione sono dispositivi atti ad 2.2 Caratteristiche costruttive
impedire il passaggio di fiamma quando progettati e provati in
accordo con la presente Appendice. 2.2.1 L’involucro esterno o il corpo del dispositivo deve
soddisfare ai requisiti di robustezza, resistenza al calore e
resistenza alla corrosione simili a quelli relativi alla tubola-
1.3 Manuale d’istruzioni
tura sulla quale esso è installato.
1.3.1 Il Costruttore deve fornire una copia del manuale
2.2.2 I dispositivi devono essere di costruzione tale da per-
d’istruzioni, che deve essere tenuto a bordo della nave
mettere una facile ispezione e rimozione degli elementi
cisterna e deve contenere:
interni per la loro sostituzione, pulizia o riparazione.
a) istruzioni per l’installazione;
b) istruzioni operative; 2.2.3 Tutte le giunzioni piane del corpo devono essere
completamente lavorate di macchina ed avere contatto
c) prescrizioni per la manutenzione, compresa la pulizia metallo su metallo adeguato.
(vedere [2.3.3]);
d) copia dei rapporti del laboratorio indicati in [4.6]; e 2.2.4 L’elemento tagliafiamma deve essere sistemato nel
corpo in modo tale che la fiamma non possa passare tra
e) dati delle prove d’efflusso, comprese le portate l’elemento ed il corpo stesso.
d’efflusso a pressione positiva e negativa, la sensibilità
operativa, la resistenza al flusso e la velocità. 2.2.5 Tenute elastiche possono essere usate solo se proget-
tate in modo tale che il dispositivo sia ancora in grado di
2 Progettazione dei dispositivi impedire efficacemente il passaggio di fiamma, anche
quando esse sono parzialmente o totalmente danneggiate o
bruciate.
2.1 Principi
2.2.6 I dispositivi devono permettere un efficiente drenag-
2.1.1 In funzione del loro servizio e della loro ubicazione, gio della condensa senza che la loro efficienza nell’impe-
i dispositivi devono proteggere contro la propagazione di: dire il passaggio di fiamma venga menomata.
a) fiamme in movimento; e/o
2.2.7 I materiali del corpo, dell’elemento tagliafiamma e
b) fiamme stazionarie di vapori premiscelati a seguito delle guarnizioni devono essere idonei per le più alte pres-
dell’ignizione dei vapori, qualunque ne sia la causa. sioni e temperature alle quali il dispositivo può essere sotto-
posto sia in condizioni normali che in quelle specifiche di
2.1.2 Quando vapori infiammabili, uscenti da un’apertura, prova al fuoco.
vengono accesi, si possono verificare le seguenti situazioni:
a) con bassa velocità di efflusso dei vapori la fiamma può: 2.2.8 I dispositivi sistemati all’estremità terminale della
tubolatura devono essere costruiti in modo tale da dirigere
1) propagarsi all’interno; o
l’efflusso dei vapori verticalmente verso l’alto.
2) stabilizzarsi come se l’apertura fosse un bruciatore;
2.2.9 I mezzi di fissaggio essenziali per il funzionamento
b) con alta velocità di efflusso dei vapori la fiamma può:
del dispositivo, cioè i bulloni ecc, devono essere protetti
1) bruciare ad una certa distanza sopra l’apertura; o contro l’allentamento.

186 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 1

2.2.10 Devono essere previsti mezzi per accertare che le 2.3.3 I dispositivi devono essere progettati e costruiti in
valvole si aprano facilmente senza rimanere in posizione modo da ridurre al minimo le conseguenze dell’intasa-
aperta. mento nelle normali condizioni operative. Il manuale di
istruzioni del costruttore deve contenere, per ciascun dispo-
2.2.11 I dispositivi nei quali l’arresto della fiamma viene sitivo, istruzioni circa i metodi di pulizia e per stabilire
ottenuto mediante il funzionamento di una valvola e che quando la pulizia stessa è necessaria.
non sono muniti di filtri tagliafiamma (p.e. valvole ad alta
velocità di efflusso) devono avere una larghezza della zona 2.3.4 I dispositivi devono essere in grado di funzionare in
di contatto del seggio della valvola non inferiore a 5 mm. condizioni di gelo. I dispositivi muniti di mezzi di riscalda-
mento tali che la temperatura della superficie possa supe-
2.2.12 I dispositivi devono essere resistenti alla corro- rare gli 85 °C, devono essere sottoposti alle prove alla
sione, in conformità con quanto previsto in [4.5.1]. massima temperatura operativa.
2.2.13 Gli elementi, le guarnizioni e le tenute devono 2.3.5 I dispositivi basati sul mantenimento di una velocità
essere di materiale resistente sia all’azione dell’acqua di di efflusso minima devono aprirsi in modo da realizzare
mare che a quella dei prodotti trasportati. immediatamente una velocità di efflusso di 30 m/s e
devono mantenere almeno tale velocità a tutte le portate e,
2.2.14 L’involucro esterno od il corpo devono essere in
quando il flusso di gas è interrotto, devono chiudersi in
grado di superare la prova di pressatura idrostatica richiesta
modo da mantenere questa velocità minima fino alla com-
in [4.5.2].
pleta chiusura della valvola.
2.2.15 I dispositivi sistemati lungo la tubolatura devono
essere in grado di resistere, senza danneggiamenti o defor- 2.3.6 Per le valvole ad alta velocità di efflusso deve essere
mazioni permanenti, alla pressione interna di detonazione considerata la possibilità di involontario e dannoso martel-
quando sono sottoposti a prova in conformità a quanto pre- lamento che può portare al danneggiamento e/o all’avaria
visto in [4.4]. delle valvole stesse, al fine di eliminarlo.
Nota 1: Per martellamento si intende una rapida completa aper-
2.2.16 La progettazione dei dispositivi deve prevedere un tura/chiusura non prevista dal fabbricante durante il funziona-
controllo di qualità durante la produzione in modo da mento normale.
garantire la corrispondenza delle loro caratteristiche al pro-
totipo sottoposto alle prove previste dalla presente Appen- 2.4 Reti tagliafiamma
dice.
2.4.1 Le reti tagliafiamma devono:
2.3 Caratteristiche di funzionamento a) essere progettate in modo da non poter essere inserite
impropriamente sull’apertura;
2.3.1 I dispositivi devono essere sottoposti alle prove spe-
cificate in [4.5] ed essere successivamente in grado di b) essere saldamente sistemate sull’apertura in modo che
superare le pertinenti prove da [4.2] a [4.4], come appro- la fiamma non possa aggirare la rete stessa;
priato. c) essere conformi alle prescrizioni della presente Appen-
Nota 1: La prova di resistenza alle fiamme stazionarie specificata dice. La prova specificata in [4.2.3] non è richiesta per
in [4.2.3] non è richiesta per dispositivi di estremità da installare le reti tagliafiamma sistemate sulle aperture di entrata
solamente allo sbocco all’atmosfera di aperture di cisterne inertiz- aria per depressione, attraverso le quali non possa
zate. esservi fuoriuscita di vapori;
Nota 2: Quando cuffie, cappellotti contro l’ingresso degli agenti
d) essere protette contro i danneggiamenti meccanici.
atmosferici, deflettori, ecc. sono previsti per i dispositivi ubicati
all’estremità degli sfoghi gas, le prove descritte in [4.2] devono
essere effettuate con tali accessori in loco. 2.5 Marcatura dei dispositivi
Nota 3: Quando lo scarico all’atmosfera non viene effettuato attra-
verso un dispositivo ubicato all’estremità dello sfogo gas secondo 2.5.1 Su ciascun dispositivo devono essere indicati, con
Nota 2, o attraverso un dispositivo resistente alla detonazione marcatura permanente o su targhetta in acciaio inossidabile
secondo [3.2.2], il dispositivo ubicato lungo la tubolatura deve o altro materiale resistente alla corrosione fissata in modo
essere sottoposto a prova specifica, includendo tutti i tubi, raccordi permanente, i seguenti dati:
a T, curve, cuffie, cappellotti contro l’ingresso degli agenti atmosfe-
rici ecc, che possono essere sistemati tra il dispositivo stesso e
a) nome del fabbricante o marchio di fabbrica;
l’atmosfera. La prova deve consistere in una prova di resistenza al b) versione, tipo, modello, od altra designazione data dal
passaggio di fiamma di cui in [4.2.2] e, se per una data installa- fabbricante del dispositivo;
zione è possibile la permanenza di una fiamma stazionaria in corri-
spondenza del dispositivo stesso, la prova deve comprendere c) dimensioni dell’apertura per la quale il dispositivo è
anche la prova di resistenza alle fiamme stazionarie di cui in approvato;
[4.2.3].
d) posizione di installazione per la quale il dispositivo è
2.3.2 Le caratteristiche di funzionamento quali la portata stato approvato con l’indicazione della massima o
in condizioni sia di pressione che di depressione, la rispon- minima lunghezza dell’eventuale tubolatura che può
denza operativa, la resistenza dell’efflusso e la velocità essere sistemata tra il dispositivo e l’atmosfera;
devono essere dimostrati mediante idonee prove. e) direzione del flusso dei vapori attraverso il dispositivo;

Regolamenti RINA 2008 187


Parte E, Cap 7, App 1

f) indicazione del laboratorio che ha effettuato le prove e di bordo di raggiungere i dispositivi situati ad una altezza
del numero del relativo rapporto; e sul ponte superiore a 2 m.
g) indicazione che il dispositivo è conforme alle prescri-
zioni della presente Appendice. 4 Procedure per le prove di tipo

3 Dimensionamento, ubicazione ed 4.1 Principi


installazione dei dispositivi
4.1.1 Le prove devono essere effettuate da un laboratorio
riconosciuto dalla Società.
3.1 Dimensionamento dei dispositivi
4.1.2 Ciascuna dimensione di ciascun modello di disposi-
3.1.1 Per la determinazione delle dimensioni dei disposi- tivo deve essere sottoposta alle prove di tipo. Tuttavia, nel
tivi, al fine di evitare eccessive pressioni o depressioni nelle caso di filtri tagliafiamma le prove possono essere limitate
cisterne del carico durante le operazioni di caricazione e di alla dimensione più piccola, alla dimensione più grande e
scaricazione, si deve effettuare un calcolo delle cadute di ad una dimensione intermedia scelta dalla Società. I dispo-
pressione. sitivi devono avere le stesse dimensioni e le tolleranze più
Devono essere tenuti in considerazione i seguenti parame- sfavorevoli previste in produzione. Qualora il dispositivo
tri: sottoposto alle prove venga modificato nel corso delle
prove stesse, le prove devono essere ripetute dall’inizio.
a) portata di caricazione e di scaricazione;
b) sviluppo di vapori; 4.1.3 Le prove descritte nel presente Articolo [4] che pre-
vedono l’uso di vapori di benzina (distillato di petrolio
c) caduta di pressione attraverso i dispositivi, tenendo senza piombo consistente essenzialmente di composti di
conto del coefficiente di resistenza; idrocarburi alifatici con un punto di ebollizione approssi-
d) caduta di pressione nella tubolatura di sfogo gas; mativamente compreso nel campo 65 °C ÷ 75 °C), di vapori
di esano commerciale, o di propano commerciale, come
e) pressione di apertura dello sfogo gas nel caso di valvole appropriato, sono idonee per tutti i dispositivi che proteg-
ad alta velocità di efflusso, e gono le cisterne contenenti atmosfere infiammabili dei pro-
f) massa volumica della miscela satura di aria e vapori di dotti ai quali si fa riferimento in Sez 1, [1.1.1]. Quanto
idrocarburi; sopra non preclude l’impiego di vapori di benzina o di
vapori di esano commerciale per tutte le prove indicate nel
g) eventuali intasamenti dei filtri tagliafiamma; il calcolo
presente Articolo [4].
delle cadute di pressione nell’impianto deve essere
effettuato considerando il 70% delle caratteristiche 4.1.4 A conclusione delle prove il dispositivo non deve
nominali. evidenziare danneggiamenti meccanici che compromet-
tano le prestazioni originali.
3.2 Ubicazione ed installazione dei disposi-
tivi 4.1.5 Prima di iniziare le prove devono essere tarate le
seguenti apparecchiature, come appropriato:
3.2.1 Generalità a) misuratori di concentrazione dei vapori;
a) I dispositivi devono essere ubicati allo sbocco all’atmo- b) termometri;
sfera dello sfogo gas, a meno che essi non siano stati
sottoposti a prove ed approvati per essere installati c) misuratori di portata;
lungo la tubolatura. d) misuratori di pressione e
b) Dispositivi destinati ad essere installati lungo la tubola- e) dispositivi per la registrazione del tempo.
tura non possono essere ubicati allo sbocco all’atmo-
sfera, a meno che essi non siano stati anche sottoposti 4.1.6 Nel corso delle prove devono essere registrati i
alle prove previste ed approvati per quella posizione. seguenti parametri, come appropriato:

3.2.2 Dispositivi resistenti alla detonazione a) concentrazione di combustibile nella miscela infiam-
mabile;
Quando vengono installati dispositivi resistenti alla detona-
zione, come dispositivi ubicati lungo la tubolatura con b) temperatura della miscela infiammabile di prova
sbocco all’atmosfera, essi devono essere situati ad una suffi- all’entrata del dispositivo e
ciente distanza dall’estremità terminale aperta della tubola- c) portata di miscela infiammabile di prova, quando appli-
tura stessa, in modo da impedire la possibilità di cabile.
permanenza di fiamme stazionarie in corrispondenza del
dispositivo. 4.1.7 Il passaggio di fiamma deve essere rilevato regi-
strando, ad esempio, la temperatura, la pressione o l’emis-
3.2.3 Accesso ai dispositivi sione di luce con idonei sensori sistemati sul lato protetto
Per facilitare la manutenzione, la riparazione e l’ispezione, del dispositivo; in alternativa il passaggio di fiamma può
devono essere previsti mezzi che permettano al personale essere registrato su video-nastro.

188 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 1

4.2 Procedure di prova dei filtri tagliafiamma dispositivi di cui in [2.3.1] Nota 3, il filtro tagliafiamma
sistemati allo sbocco all’atmosfera deve essere posizionato in modo da riflettere il suo
orientamento finale.
4.2.1 Impianto di prova
b) Le fiamme stazionarie devono essere ottenute usando la
L’impianto di prova deve consistere in una apparecchiatura miscela aria/vapori di benzina di massima combustibi-
per la produzione della miscela esplosiva, un piccolo ser- lità o la miscela aria/vapori di esano commerciale di
batoio con diaframma, un prototipo del filtro tagliafiamma massima combustibilità con l’ausilio di una fiamma
con flangia di accoppiamento, un sacco di plastica ed una pilota mantenuta continuamente accesa o di un accen-
fonte di ignizione in tre posizioni (vedere Fig 1). Impianti di dino a scintilla mantenuto continuamente in funzione
prova diversi possono essere impiegati purché le prove allo sbocco. Il gas di prova deve essere introdotto a
richieste nel presente Articolo [4] possano essere eseguite a monte del contenitore indicato nella Fig 1. Mante-
soddisfazione della Società. nendo la concentrazione della miscela infiammabile al
Nota 1: Le dimensioni del sacco di plastica dipendono da quelle valore sopra indicato, variando la portata, il filtro taglia-
del filtro tagliafiamma. Per filtri tagliafiamma normalmente usati fiamma deve essere riscaldato fino a raggiungere la
sulle navi cisterna, il sacco di plastica può avere una circonferenza massima temperatura ottenibile sul lato carico del
di 2 m, una lunghezza di 2,5 m ed uno spessore di 0,05 mm. dispositivo. Le temperature devono essere misurate, ad
Nota 2: Al fine di evitare che residui del sacco di plastica ricadano esempio, in corrispondenza del lato protetto della
sul dispositivo provato dopo l’ignizione della miscela combusti- matrice del filtro assorbente il calore della fiamma (o in
bile/aria, può essere utile montare un telaio grossolano di filo corrispondenza del seggio della valvola nel caso di
metallico attraverso il dispositivo entro il sacco di plastica. Il telaio
prove di valvole ad alta velocità di efflusso eseguite in
deve essere costruito in modo tale da non interferire con il risultato
conformità al punto [4.3]). Si considera raggiunta la
della prova.
massima temperatura ottenibile quando l’aumento di
4.2.2 Prova di resistenza al passaggio della fiamma temperatura non supera 0,5 °C al minuto, per un peri-
odo di dieci minuti. Questa temperatura deve essere
La prova di resistenza al passaggio di fiamma deve essere
mantenuta per un periodo di dieci minuti dopo di che si
eseguita con le seguenti modalità.
arresterà il flusso e si osserveranno le condizioni. La
a) Il serbatoio, il filtro tagliafiamma ed il sacco di plastica temperatura del fluido di prova deve essere compresa
(vedere [4.2.1]) che avvolge il prototipo del filtro tra 15 °C e 40 °C.
devono essere riempiti in modo tale che il loro volume
contenga la miscela aria/propano di massima combusti- Nel caso in cui non avvenga alcun incremento di tem-
bilità (Vedere Pubblicazione IEC - 79/1). La concentra- peratura deve essere trovata una più adeguata posizione
zione della miscela deve essere verificata mediante un per il sensore di temperatura, tenendo conto della posi-
appropriato controllo della composizione dei gas nel zione della fiamma stazionaria, come memorizzata visi-
sacco di plastica. Per le prove da effettuarsi sui disposi- vamente, durante la prima parte della prova. Devono
tivi di cui in [2.3.1] Nota 3, il sacco di plastica deve essere considerate posizioni che richiedono di realiz-
essere sistemato allo sbocco all’atmosfera. Devono zare piccoli fori nelle parti fisse del filtro. Qualora la
essere previste tre fonti di ignizione lungo l’asse del modifica della posizione del sensore di temperatura non
sacco, una vicina al filtro tagliafiamma, un’altra il più dia alcun risultato, il detto sensore deve essere siste-
lontano possibile e la terza in posizione intermedia tra mato in corrispondenza del lato a valle del filtro vicino
le due precedenti. Le tre fonti devono essere accese in alla fiamma stazionaria.
successione, due volte in ciascuna delle tre posizioni Qualora insorgano difficoltà nel realizzare condizioni
richieste. La temperatura del fluido di prova deve essere di temperatura stazionaria (per valori elevati della tem-
compresa tra 15 °C e 40 °C. peratura stessa) deve essere seguito il seguente criterio:
b) Nel caso in cui si verifichi passaggio di fiamma, il dia- utilizzando il flusso che ha prodotto la temperatura
framma sulla cisterna viene rotto dall’esplosione interna massima durante le precedenti fasi di prova, le fiamme
e ciò è udibile e visibile dall’operatore in seguito alla stazionarie devono essere mantenute per un periodo di
fuoriuscita di fiamma. Sensori rivelatori di fiamma, due ore dal momento in cui si è stabilito il detto flusso.
calore e pressione possono essere usati in alternativa al Dopo tale periodo si arresterà il flusso e si osserveranno
diaframma che scoppia. le condizioni. Durante tale prova non deve verificarsi
passaggio di fiamma.
4.2.3 Prova di resistenza alle fiamme stazionarie
La prova di resistenza alle fiamme stazionarie deve essere 4.2.4 Caso in cui una valvola pressione/vuoto è
effettuata, in aggiunta alla prova di resistenza al passaggio integrata con un filtro tagliafiamma
di fiamma, per i filtri tagliafiamma destinati alle aperture
Nei casi in cui una valvola pressione/vuoto è integrata con
attraverso le quali si può prevedere fuoriuscita di vapori un filtro tagliafiamma, la prova di resistenza al passaggio di
infiammabili.
fiamma deve essere effettuata con la valvola pres-
a) Può essere impiegato lo stesso impianto di prova di cui sione/vuoto bloccata aperta. Qualora non vi sia alcun ele-
in [4.2.1], senza sacco di plastica. Il filtro tagliafiamma mento addizionale che assorba calore, integrato nella
deve essere installato in modo che l’efflusso della valvola lato pressione, la valvola stessa deve essere consi-
miscela sia verticale. In questa posizione la miscela derata e provata come valvola ad alta velocità di efflusso in
deve essere incendiata. Per la prova da effettuarsi sui conformità a quanto indicato in [4.3].

Regolamenti RINA 2008 189


Parte E, Cap 7, App 1

4.3 Prove delle valvole ad alta velocità impianti di prova appropriati. Impianti diversi possono
d’efflusso essere usati purché le prove possano essere eseguite a sod-
disfazione della Società.
4.3.1 Impianto di prova
L’impianto di prova deve essere in grado di fornire le portate
richieste. Nelle Fig 2 e Fig 3 sono riportati gli schemi di

Figura 1 : Impianto di prova per prova di resistenza al passaggio della fiamma

1
2

(1): Diaframma a rottura di plastica


(2): Ingresso della miscela esplosiva
(3): Serbatoio
(4): Dispositivo di arresto della fiamma
(5): Sacco di plastica
(6): Fonte d’ignizione

190 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 1

Figura 2 : Piano schematico dell’impianto di prova per le valvole ad alta velocità d’efflusso (unicamente prove di
resistenza alla fiamme stazionarie)

M 1

11
ARIA 12
MISCELA aria/vapori 10
13 2 9
15 13
3
5 4 VAPORI 8
14

N2 VAPORE ACQUEO

6 CONDENSATO

BENZINA

(1): Ventilatore a velocità variabile


(2): Indicatore di portata volumetrica
(3): Tubo (diametro=500 mm, lunghezza=30 m)
(4): Tubo riscaldato per i vapori
(5): Sorpasso dell’aria
(6): Evaporatore e serbatoio benzina
(7): Sorpasso miscela aria vapori
(8): Fluidi estinguenti
(9): Valvola automatica di comando e ad azionamento rapido
(10): Filtro tagliafiamma a nastro increspato con sensori di temperatura per la protezione dell’impianto di prova
(11): Valvola ad alta velocità di efflusso da provare
(12): Rivelatore di fiamma
(13): Diaframma a rottura
(14): Indicatore di concentrazione
(15): Serbatoio

Regolamenti RINA 2008 191


Parte E, Cap 7, App 1

Figura 3 : Impianto di prova per gli sfoghi gas ad alta velocità d’efflusso
 !
*



!
&
"
%

#
'

(1): Fonte di ignizione primaria


(2): Fonte di ignizione secondaria
(3): Rubinetti
(4): Portello di antiesplosione
(5): Alimentazione del gas
(6): Rivelatore del passaggio di fiamma
(7): Registratore grafico
(8): Misuratore di flusso
(9): Ventilatore
(10): Serranda e linea di sorpasso per le basse portate
(11): Manometro
(12): Analizzatore del gas
(13): Valvola ad alta velocità di efflusso da provare

4.3.2 Prova di efflusso spondenza del punto di ignizione. Tale miscela deve essere
La prova di efflusso deve essere effettuata per le valvole ad accesa con l’ausilio di una fiamma pilota permanente o di
alta velocità di efflusso usando aria compressa o gas alle un accendino a scintilla allo sbocco.
predeterminate portate. Devono essere registrati i seguenti a) La prova di resistenza al passaggio di fiamma nella
parametri: quale, invece che benzina o esano, può essere utiliz-
a) la portata. Quando per la prova è usata aria od un gas in zato propano deve essere effettuata con lo sfogo gas in
luogo dei vapori dei prodotti per i quali il dispositivo è posizione verticale e poi con lo sfogo gas inclinato di
destinato, la portata ottenuta deve essere corretta per 10° rispetto alla verticale. Per soluzioni particolari
riferirla alla massa volumica dei vapori di tali prodotti; dell’impianto di sfogo gas può essere necessaria l’esecu-
zione di ulteriori prove con lo sfogo gas inclinato in più
b) la pressione prima dell’apertura della valvola. La pres-
di una direzione. In ciascuna di queste prove, che
sione nella cisterna di prova sulla quale il dispositivo è
devono essere almeno 50, il flusso di miscela deve
installato non deve avere un incremento maggiore di
essere ridotto fino alla chiusura della valvola ed
0,01 MPa al minuto;
all’estinzione della fiamma. Il lato in depressione di val-
c) la pressione di apertura della valvola; vole con più funzioni deve essere sottoposto a prova in
d) la pressione di chiusura della valvola; conformità con quanto previsto in [4.2.2] con la val-
vola di depressione mantenuta aperta per tutta la durata
e) la velocità di efflusso allo sbocco. Essa non deve essere
della prova stessa, allo scopo di accertare l’efficienza
inferiore a 30 m/s per tutto il tempo durante il quale la
del dispositivo installato.
valvola rimane aperta.
b) La prova di resistenza alle fiamme stazionarie deve
4.3.3 Prove di sicurezza contro il passaggio della essere effettuata in conformità a quanto previsto in
fiamma [4.2.3]. In prosecuzione di questa prova la fiamma sul
Le seguenti prove di sicurezza contro il passaggio di dispositivo deve essere spenta e quindi, con la fiamma
fiamma devono essere effettuate, tenendo conto di quanto pilota mantenuta accesa, o con un accendino a scintilla
indicato in [2.3.6], impiegando una miscela di vapori di in funzione, devono essere fatte uscire, per un periodo
benzina ed aria o di vapore di esano commerciale ed aria di dieci minuti, piccole quantità di miscela di massima
che realizza la miscela di massima combustibilità in corri- combustibilità, mantenendo la pressione a monte della

192 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 1

valvola al 90% della sua pressione di apertura. Durante 4.5 Procedure per le prove funzionali
il suddetto periodo non deve verificarsi passaggio di
fiamma. Per l’esecuzione di questa prova devono essere 4.5.1 Prova di resistenza alla corrosione
rimossi tenute o seggi morbidi. Deve essere effettuata una prova di resistenza alla corro-
sione. In questa prova il dispositivo completo, comprensivo
di un tratto del tubo al quale è collegato, deve essere espo-
4.4 Impianto e procedure di prova dei filtri sto ad uno spruzzo di soluzione di cloruro di sodio al 5%,
tagliafiamma resistenti alle detonazioni ad una temperatura di 25 °C per un periodo di 240 ore e
installati lungo le tubolature fatto quindi asciugare per 48 ore. Può essere effettuata una
prova equivalente a soddisfazione della Società. Al termine
4.4.1 Il filtro tagliafiamma deve essere installato ad una della prova tutte le parti mobili devono funzionare corretta-
estremità di un tubo di lunghezza appropriata e dello stesso mente e non devono esservi depositi di corrosione che non
diametro della flangia del dispositivo. La flangia opposta possano essere eliminati con il lavaggio.
del dispositivo deve essere collegata a un tubo avente lun-
ghezza pari a dieci volte il diametro del tubo la cui estre- 4.5.2 Prova di pressatura idrostatica
mità deve essere chiusa con un sacco di plastica od un Sull’involucro esterno o sul corpo di un dispositivo cam-
diaframma. Il tubo deve essere riempito con una miscela pione deve essere effettuata una prova di pressatura idrosta-
aria/propano di massima combustibilità, che deve quindi tica in accordo con [2.2.15].
essere accesa. Deve essere misurata la velocità di propaga-
zione della fiamma vicino al filtro tagliafiamma. Tale velo- 4.6 Rapporto del laboratorio
cità deve avere il valore corrispondente alle condizioni di
stabile detonazione. 4.6.1 Il rapporto del laboratorio deve comprendere:
a) disegni dettagliati del dispositivo;
Nota 1: Le dimensioni del sacco di plastica devono essere almeno
4 m di circonferenza, 4 m di lunghezza, 0,05 mm di spessore. b) tipi di prove effettuate. Se vengono provati dispositivi
installati lungo le tubolature, devono essere indicate
4.4.2 Devono essere effettuate tre prove di resistenza alla anche le massime pressioni e velocità rilevate durante la
detonazione, durante le quali non si deve verificare passag- prova;
gio di fiamma attraverso il dispositivo. Il filtro tagliafiamma c) informazioni specifiche sugli accessori approvati;
non deve risultare danneggiato nè evidenziare deforma- d) tipi di prodotti per i quali il dispositivo è approvato;
zioni permanenti in alcuna sua parte.
e) schemi dell’impianto di prova;
4.4.3 Impianti di prova diversi possono essere impiegati f) pressioni di apertura e di chiusura e velocità di efflusso,
purchè le prove possano essere eseguite a soddisfazione nel caso di valvole ad alta velocità di efflusso;
della Società. Uno schema dell’impianto di prova è ripor- g) tutte le altre informazioni riportate sul dispositivo di cui
tato in Fig 4. in [2.5].

Regolamenti RINA 2008 193


Parte E, Cap 7, App 1

Figura 4 : Impianto di prova dei filtri tagliafiamma installati lungo la tubolatura

6 4
5.2
3 2
0.1 0.1

d
5 5.1 7 1

SEZIONE A- A
(1): Ingresso della miscela esplosiva
(2): Fonte di ignizione; ignizione entro la miscela non fluente
(3): Serbatoio
(4): Sistema di misura per la velocità della fiamma di una detonazione stabile
(5): Dispositivo tagliafiamma sistemato sulla tubolatura; (5.1): Elemento tagliafiamma; (5.2): Smorzatore dell’onda d’urto
(6): Sacco di plastica
(7): l/d = 100

194 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 2

APPENDICE 2 PROGETTO DEGLI IMPIANTI DI LAVAGGIO CON


PETROLIO GREGGIO

1 Generalità essi possono essere assoggettate e devono essere adeguata-


mente collegate e sopportate.
1.1 Applicabilità Nota 1: Potrà essere accettata ghisa grigia nell’impianto d’alimen-
tazione del petrolio greggio di lavaggio quand’essa è in accordo
1.1.1 (1/4/2006) con normative nazionali approvate.
La presente Appendice si applica a navi aventi la notazione
oil tanker ESP, oil tanker ESP CSR nelle condizioni di cui in 2.1.2 L’impianto di lavaggio con petrolio greggio deve
Sez 4, [4.6.1]. essere costituito da tubolature permanentemente installate e
deve essere indipendente dal collettore d’incendio e da
qualsiasi altro impianto diverso dall’impianto per il lavaggio
1.2 Definizioni delle cisterne, ad eccezione di sezioni dell’impianto del
1.2.1 Zavorra all’arrivo carico della nave che possono essere incorporate
nell’impianto di lavaggio col petrolio greggio purché esse
Ai fini della presente Appendice, “zavorra all’arrivo” signi-
soddisfino le prescrizioni per le tubolature di petrolio greg-
fica zavorra pulita come definita in Sez 1, [1.3.4].
gio. Come eccezione alle prescrizioni precedenti, possono
1.2.2 Zavorra alla partenza essere permesse per le navi miste petroliere-portarinfusa le
Ai fini della presente Appendice, “zavorra alla partenza” seguenti sistemazioni:
significa zavorra di tipo diverso dalla zavorra all’arrivo. a) la possibilità di rimozione per le apparecchiature, se
necessario, durante il trasporto di carichi diversi dal
1.3 Manuale operativo e delle apparecchia- petrolio greggio, purché quando dette apparecchiature
vengono reinstallate, l’impianto sia come installato ori-
ture
ginariamente e sia provata la sua tenuta al petrolio;
1.3.1 Deve essere inviato alla Società per conoscenza il b) l’impiego di manichette flessibili per collegare
manuale operativo e delle apparecchiature relativo l’impianto di lavaggio con petrolio greggio alle macchi-
all’impianto di lavaggio con petrolio greggio. Tale manuale nette di lavaggio, se è necessario sistemare tali macchi-
deve contenere almeno le informazioni seguenti: nette sulle coperture delle boccaporte delle cisterne del
a) piano schematico dell’impianto di lavaggio con petrolio carico. Tali manichette flessibili devono avere collega-
greggio con l’indicazione delle posizioni rispettive delle menti flangiati, devono essere costruite e provate
pompe, tubolature e macchinette di lavaggio relative secondo una norma accettabile dalla Società, e devono
all’impianto di lavaggio con greggio, essere compatibili con i compiti che dovranno svolgere.
La lunghezza di tali manichette non deve essere mag-
b) una descrizione dell’impianto ed un elenco di proce- giore di quella necessaria a collegare le macchinette di
dure per controllare che le apparecchiature funzionino lavaggio ad un punto adiacente appena al di fuori della
soddisfacentemente durante le operazioni di lavaggio mastra della boccaporta. Tali manichette devono essere
col petrolio greggio. Esso deve contenere un elenco dei sistemate in un deposito appositamente preparato e pro-
parametri degli impianti e delle apparecchiature che tetto quando non vengono adoperate.
devono essere controllati, quali pressione nelle tubola-
ture, livelli d’ossigeno, numero di giri delle macchine, 2.1.3 Devono essere prese misure per impedire sovrapres-
durata dei cicli, ecc. Devono essere inclusi i valori sta- sioni nella tubolatura di alimento di petrolio greggio per il
biliti per tali parametri. Devono anche essere indicati i lavaggio. Le valvole di sicurezza sistemate per impedire la
risultati delle prove effettuate in accordo con [3.3] ed i sovrapressione devono scaricare sul lato di aspirazione
valori di tutti i parametri controllati durante tali prove, delle pompe di alimento. Possono essere accettati metodi
c) le altre informazioni indicate in [2.1.8], [2.2.2], alternativi a soddisfazione della Società purché essi provve-
[2.3.2], [2.3.5], [2.4.3] e [3.3.1]. dano un grado equivalente di sicurezza e di protezione
dell’ambiente.
2 Progetto ed installazione Nota 1: Per impianti muniti esclusivamente di pompe centrifughe
progettate in modo tale che la loro pressione non possa superare la
pressione di progetto della tubolatura è richiesto un sensore di tem-
2.1 Tubolature peratura sistemato nella cassa della pompa che possa azionare un
dispositivo di arresto della pompa nel caso di surriscaldamento.
2.1.1 Le tubolature del petrolio greggio per il lavaggio e
tutte le valvole inserite nell’impianto d’alimento devono 2.1.4 Quando sulle prese da incendio sono sistemate val-
essere d’acciaio o altro materiale equivalente, devono avere vole per la pulizia ad acqua delle tubolature di lavaggio
robustezza adeguata per quanto riguarda la pressione a cui delle cisterne, tali valvole devono essere di robustezza ade-

Regolamenti RINA 2008 195


Parte E, Cap 7, App 2

guata e devono essere prese misure affinché tali collega- 2.2 Macchinette per il lavaggio delle
menti possano essere chiusi con flange cieche quando le cisterne
tubolature di lavaggio contengono petrolio greggio. In alter-
nativa le valvole delle prese da incendio devono essere iso- 2.2.1 Le macchinette per il lavaggio col petrolio greggio
devono essere montate permanentemente e devono essere
late dall’impianto di lavaggio con petrolio greggio mediante
di un progetto accettabile dalla Società.
flange cieche.
2.2.2 Le caratteristiche di comportamento di una macchi-
2.1.5 Tutti i collegamenti per i manometri o per altra stru- netta per il lavaggio delle cisterne dipende dal diametro
mentazione devono essere provvisti di valvole d’intercetta- dell’ugello, dalla pressione di esercizio, dal tipo e dalla
tempistica del suo movimento. Ciascuna macchinetta di
zione adiacenti alle tubolature a meno che gli accessori
lavaggio installata deve avere caratteristiche tali da assicu-
non siano di tipo autosigillante. rare che la parte di cisterna coperta da tale macchinetta
possa essere lavata efficacemente entro il tempo indicato
2.1.6 Nessuna parte dell’impianto di lavaggio con petrolio nel manuale operativo e delle apparecchiature.
greggio può entrare nei locali macchine. Quando
2.2.3 Le macchinette di lavaggio devono essere sistemate
l’impianto di lavaggio delle cisterne è munito di riscaldatore
in ciascuna cisterna del carico ed il metodo di sostegno
a vapore per l’uso durante il lavaggio con acqua, il riscalda-
deve essere a soddisfazione della Società. Qualora le mac-
tore deve essere sistemato al di fuori dei locali macchine e chinette di lavaggio siano sistemate molto al di sotto del
deve essere efficacemente isolato durante il lavaggio col cielo nelle cisterne del carico per scavalcare protuberanze
petrolio greggio da una doppia valvola d’intercettazione o nelle cisterne, deve essere presa in considerazione la neces-
da flange cieche facilmente identificabili. sità di provvedere un supporto addizionale per la macchi-
netta e per la sua tubolatura d’alimentazione.
2.1.7 Qualora sia adoperato un impianto combinato di 2.2.4 Ciascuna macchinetta deve poter essere isolata
lavaggio delle cisterne con greggio e acqua, la tubolatura di mediante valvole d’intercettazione nelle tubolature d’ali-
alimento deve essere progettata in modo tale da poter per- mento. Se per qualche ragione viene rimossa una macchi-
mettere, per quanto possibile, il drenaggio del petrolio greg- netta di lavaggio montata sul ponte, deve essere previsto un
gio in uno spazio apposito, prima di incominciare il dispositivo per intercettare la tubolatura d’alimentazione
lavaggio con acqua. Tali spazi possono essere casse residui del petrolio alla macchinetta per il periodo in cui la mac-
chinetta stessa è rimossa. Allo stesso modo devono essere
(slop tanks) o altre cisterne del carico.
prese misure per intercettare le aperture delle cisterne con
lamiere o metodi equivalenti.
2.1.8 Le tubolature devono essere di un diametro tale da Nota 1: Quando più di una macchinetta immersa è collegata alla
poter far funzionare contemporaneamente il numero mas- stessa tubolatura d’alimento, può essere accettabile un’unica val-
simo di macchinette di lavaggio prescritte ed indicate nel vola d’intercettazione nella tubolatura d’alimento purché possa
manuale operativo e delle apparecchiature alla loro pres- essere verificata la rotazione della macchinetta sommersa secondo
quanto indicato in [2.2.10]
sione e portata di progetto. La sistemazione della tubolatura
deve essere tale che il numero richiesto delle macchinette 2.2.5 Il numero e la sistemazione delle macchinette di
di lavaggio delle cisterne sistemate in ciascuna cisterna in lavaggio delle cisterne deve essere a soddisfazione della
accordo con quanto indicato nel manuale operativo e delle Società.
apparecchiature possa essere fatto funzionare simultanea- 2.2.6 La posizione delle macchinette dipende dalle carat-
mente. teristiche descritte in [2.2.2] e dalla configurazione delle
strutture interne della cisterna.
2.1.9 Le tubolature di alimento di petrolio greggio per il
2.2.7 Il numero e la sistemazione delle macchinette in cia-
lavaggio devono essere ancorate (collegate solidamente)
scuna cisterna del carico deve essere tale che tutte le aree
alle strutture della nave in posizioni appropriate e devono verticali ed orizzontali possano essere lavate o dal getto
essere previsti mezzi per permettere la libertà di movimento diretto o da deviazione o spruzzo efficace del getto. Nella
nei punti non sopportati per compensare le dilatazioni ter- valutazione di un grado accettabile di deviazione del getto
miche e le flessioni della nave. L’ancoraggio deve essere e degli spruzzi deve essere prestata particolare attenzione al
tale da assorbire qualsiasi colpo d’ariete senza indebiti lavaggio delle parti orizzontali rivolte verso l’alto e devono
movimenti della tubolatura d’alimento. Gli ancoraggi essere adoperati i parametri seguenti:
devono essere sistemati generalmente in corrispondenza a) Per le aree orizzontali del fondo delle cisterne e per la
dell’estremità più lontana dall’ingresso del petrolio greggio superficie superiore delle traverse o altre travi rinforzate
delle cisterne, l’area totale schermato al getto diretto da
nella tubolatura d’alimento. Qualora le macchinette di
traverse del ponte o del fondo, anguille rinforzate, cor-
lavaggio siano adoperate come ancoraggio dei branchetti,
renti del fianco o altre simili travi rinforzate non deve
devono essere previste sistemazioni particolari per ancorare essere maggiore del 10% dell’area totale della superfi-
tali branchetti quando le macchinette di lavaggio vengono cie orizzontale del fondo della cisterna, della superficie
rimosse per qualsiasi ragione. superiore dei correnti e delle altre travi rinforzate.

196 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 2

b) Per le aree verticali dei fianchi delle cisterne, l’area 2.3.2 La capacità delle pompe deve essere sufficiente a
totale dei fianchi della cisterna schermata al getto provvedere la portata necessaria alla pressione prescritta
diretto dal ponte o dalle traverse del ponte o del fondo, per il numero massimo delle macchinette che devono fun-
anguille rinforzate, correnti del fianco o altre simili travi zionare simultaneamente come specificato nel manuale
rinforzate non deve essere maggiore del 15% dell’area operativo e delle apparecchiature. Oltre a quanto qui sopra
totale dei fianchi della cisterna. prescritto, le pompe devono avere la capacità di alimentare
In alcune installazioni può essere necessario considerare la gli eiettori, nel caso in cui sia adottato un impianto con
sistemazione di più di un tipo di macchinette di lavaggio al eiettori, in accordo con le prescrizioni in [2.4.2] per esau-
fine di ottenere una copertura adeguata. rire le cisterne.
Nota 1: Per quanto riguarda l’applicazione di tale prescrizione, 2.3.3 La capacità delle pompe deve essere tale che le pre-
una cisterna residui (slop tank) deve essere considerata come una
scrizioni in [2.3.2] possano essere soddisfatte con una
cisterna del carico.
qualsiasi pompa non funzionante. Gli impianti di pompe e
2.2.8 In fase di progetto deve essere utilizzata la proce- tubolature devono essere tali che l’impianto di lavaggio con
dura seguente minima per determinare l’area della superfi- petrolio greggio possa essere fatto funzionare efficacemente
cie della cisterna bagnata dal getto diretto: con una pompa qualsiasi non funzionante.

a) utilizzando un piano strutturale adatto devono essere 2.3.4 Il trasporto di diversi tipi di carico non deve impe-
tracciate delle linee dalla punta della macchinetta a dire il lavaggio delle cisterne con petrolio greggio.
quelle parti della cisterna che si trovino nel campo rag-
giungibile dai getti; 2.3.5 Allo scopo di permettere che il lavaggio con petro-
lio greggio possa essere eseguito in modo efficace quando
b) quando la configurazione della cisterna è considerata
la contropressione del terminale di terra è minore della
complicata dalla Società, può essere adoperata una sor-
pressione richiesta per il lavaggio con il greggio, devono
gente di luce puntiforme situata in corrispondenza delle
essere prese misure per mantenere una pressione adeguata
punte delle macchinette di lavaggio in un modello in
nelle macchinette di lavaggio secondo quanto indicato in
scala della cisterna.
[2.3.2]. Tale prescrizione deve essere soddisfatta con una
2.2.9 Il progetto delle macchinette di lavaggio montate sul qualsiasi pompa del carico non funzionante. La pressione
ponte deve essere tale che vi siano dispositivi esterni alla d’alimentazione minima prescritta per il lavaggio con petro-
cisterna che indichino la rotazione e l’arco di movimento lio greggio deve essere indicata nel manuale operativo e
delle macchinette stesse, mentre l’operazione di lavaggio delle apparecchiature. Nel caso in cui non sia possibile
col petrolio greggio è in corso. Qualora le macchinette ottenere detta pressione minima d’alimento, non devono
montate sul ponte siano di tipo non programmabile, con essere eseguite le operazioni di lavaggio col petrolio greg-
ugelli di tipo doppio, potranno essere accettati mezzi alter- gio.
nativi a soddisfazione della Società purché sia possibile
ottenere un grado di verifica equivalente. 2.4 Impianto d’esaurimento

2.2.10 Qualora siano richieste macchinette sommerse, 2.4.1 Il progetto dell’impianto per l’esaurimento del petro-
esse devono essere di tipo non programmabile e, allo scopo lio greggio dal fondo di ciascuna cisterna del carico deve
di verificare le prescrizioni in [2.2.7], deve essere possibile essere a soddisfazione della Società.
verificare la loro rotazione mediante uno dei metodi
seguenti: 2.4.2 Il progetto e la capacità dell’impianto di easurimento
devono essere tali che il fondo della cisterna nella quale si
a) indicatori esterni alla cisterna; esegue il lavaggio sia privo di accumuli di petrolio e di sedi-
b) controllo delle caratteristiche dell’andamento del suono menti verso il completamento del processo di lavaggio.
della macchinetta, nel qual caso il funzionamento della
macchinetta deve essere verificato verso la fine di cia- 2.4.3 L’impianto di easurimento deve avere una capacità
scun ciclo di lavaggio. Quando sulla stessa tubolatura pari ad almeno 1,25 volte la portata totale di tutte le mac-
d’alimento sono installate due o più macchinette som- chinette di lavaggio delle cisterne che sono fatte funzionare
merse, devono essere sistemate valvole in modo tale simultaneamente durante il lavaggio del fondo delle
che il funzionamento di ciascuna macchinetta possa cisterne del carico come descritto nel manuale operativo e
essere verificato indipendentemente dalle altre macchi- delle apparecchiature.
nette sulla stessa tubolatura d’alimento;
2.4.4 Dispositivi quali indicatori di livello, sonde manuali,
c) degassificazione della cisterna e controllo del funziona- ed indicatori del funzionamento dell’impianto d’esauri-
mento delle macchinette con acqua durante il viaggio mento descritto in [2.4.8] devono essere previsti onde veri-
in zavorra. ficare che il fondo di ciascuna cisterna del carico sia
asciutto dopo il lavaggio con petrolio greggio. Devono
2.3 Pompe essere previste sistemazioni adeguate per sondaggi manuali
nella zona poppiera della cisterna ed in tre altre posizioni
2.3.1 Le pompe che inviano il petrolio greggio alle mac- opportune a meno che non siano sistemati mezzi approvati
chinette per il lavaggio delle cisterne devono essere o per assicurare in modo efficace che il fondo di ogni cisterna
pompe del carico o pompe specifiche per questa opera- sia asciutto. Ai fini del presente paragrafo, il fondo delle
zione. cisterne del carico è considerato “asciutto” quando vi sia

Regolamenti RINA 2008 197


Parte E, Cap 7, App 2

non più di piccole quantità di petrolio vicino alle aspira- deve essere tale che le pompe del carico, i collettori e i tubi
zioni di esaurimento senza accumuli di petrolio in altre per lo zavorramento possano essere drenati in modo sicuro
zone della cisterna. ed efficace dal petrolio, prima di essere adoperati per ope-
razioni di zavorra.
2.4.5 Devono essere previsti mezzi per drenare tutte le
pompe e tubolature del carico al completamento della sca-
ricazione, se necessario mediante collegamento con un 3 Ispezioni e prove
dispositivo di esaurimento. Deve essere possibile scaricare
il drenaggio delle tubolature e delle pompe in una cisterna
del carico o a terra. Per lo scarico a terra, deve essere previ- 3.1 Visita iniziale
sta una tubolatura speciale di piccolo diametro collegata
alla valvola esterna della traversa di scaricazione. L’area 3.1.1 La visita iniziale richiesta in Sez 4, [6.3.2] deve com-
della sezione di questa tubolatura non deve essere mag- prendere un’ispezione completa delle apparecchiature e
giore del 10% della tubolatura principale di scaricazione. della sistemazione dell’impianto per il lavaggio con petrolio
Nota 1: Per le petroliere per il trasporto di petrolio greggio che greggio e deve comprendere, eccetto che nei casi contem-
hanno una pompa individuale collegata ad un impianto indivi- plati in [3.3.3], un esame delle cisterne dopo che esse siano
duale di tubolatura in ciascuna cisterna del carico, può essere con- state lavate con petrolio greggio ed i controlli aggiuntivi
siderata l’esenzione dalla tubolatura speciale di piccolo diametro
specificati in [3.3.1] e [3.3.2] onde assicurare che l’effi-
prescritta, qualora la quantità totale di petrolio residuo nella
cisterna dopo l’esaurimento e nella tubolatura dalla cisterna alla cienza dell’impianto di lavaggio sia in accordo con le pre-
traversa di scaricazione sia inferiore a 0,00085 volte il volume scrizioni della presente Appendice.
della cisterna del carico. La considerazione di cui sopra si applica
anche nel caso in cui sia previsto un impianto di pompe del carico
sommerse provviste di un dispositivo per l’evacuazione del petrolio 3.2 Tubolature
residuo.
3.2.1 Le tubolature devono essere sottoposte a prova idro-
2.4.6 L’esaurimento del petrolio nelle cisterne del carico statica ad una pressione pari a 1,5 volte la pressione d’eser-
può essere ottenuto mediante pompe volumetriche, pompe cizio dopo l’installazione a bordo.
centrifughe autoadescanti, eiettori o altri metodi a soddisfa-
zione della Società. Qualora una tubolatura d’esaurimento
sia collegata a diverse cisterne, devono essere previsti 3.3 Macchinette per il lavaggio delle
mezzi idonei ad isolare ciascuna cisterna che non debba cisterne
essere esaurita in quel particolare momento.

2.4.7 Il trasporto di più di un tipo di carico non deve 3.3.1 Allo scopo di verificare la pulizia della cisterna ed il
impedire la possibilità di lavare le cisterne con il greggio. progetto con riferimento al numero ed al posizionamento
delle macchinette di lavaggio deve essere eseguita un’ispe-
2.4.8 Devono essere sistemate apparecchiature idonee a zione visiva entrando nella cisterna dopo il lavaggio con
controllare l’efficienza dell’impianto d’esaurimento. Tali petrolio greggio, ma prima di un eventuale risciacquo con
apparecchiature devono avere mezzi di lettura a distanza acqua che potrebbe essere richiesto nel manuale operativo
sistemati nella centrale di controllo del carico o in qualche e delle apparecchiature. Il fondo della cisterna da ispezio-
altro locale sicuro, comodo e di facile accesso per l’uffi- nare può tuttavia essere lavato con acqua ed esaurito allo
ciale responsabile delle operazioni di caricazione e di scopo di rimuovere qualsiasi residuo di petrolio greggio
lavaggio con petrolio greggio. Qualora sia prevista una liquido sul fondo stesso prima della degassificazione neces-
pompa d’esaurimento, le apparecchiature di controllo saria per l’accesso. Tale ispezione deve assicurare che la
devono comprendere o un indicatore di flusso, o un conta- cisterna sia essenzialmente priva di scorie e depositi. Se
tore di cicli o un contatore di giri, come appropriato, non- viene adottata una procedura di lavaggio per la prova speci-
ché manometri ai collegamenti di ingresso e di mandata
ficata in [3.3.2], deve essere utilizzata una cisterna simile
della pompa o equivalente apparecchiatura. Qualora siano
non innaffiata.
previsti eiettori, le apparecchiature di controllo devono
comprendere manometri all’ingresso ed all’uscita del fluido
d’azionamento ed un misuratore di pressione/depressione 3.3.2 Per verificare l’efficacia delle sistemazioni di esauri-
in corrispondenza della presa d’aspirazione. mento e drenaggio, deve essere misurata la quantità di
petrolio galleggiante sulla superficie della zavorra alla par-
2.4.9 La struttura interna della cisterna deve essere tale tenza. Il rapporto tra il volume del petrolio greggio sulla
che il drenaggio del petrolio in corrispondenza delle boc- superficie dell’acqua di zavorra alla partenza ed il volume
che d’aspirazione dell’impianto di esaurimento sia ade- delle cisterne contenenti tale acqua non deve essere mag-
guato a soddisfare le prescrizioni in [2.4.2] e [2.4.4]. giore di 0,00085. Questa prova deve essere eseguita dopo il
lavaggio con petrolio greggio ed esaurimento in una
2.5 Tubolature di zavorra cisterna simile in tutti i rispetti alla cisterna esaminata in
accordo con [3.3.1], che non sia stata assoggettata a
2.5.1 Qualora non sia previsto un impianto di zavorra risciacquo con acqua o al lavaggio con acqua se permesso
separato per zavorrare le cisterne del carico, l’impianto in [3.3.1].

198 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 2

3.3.3 Quando la Società è convinto che le navi sono simili cisterne le prescrizioni in [3.3.1] possono essere applicate
per tutti gli aspetti rilevanti, le prescrizioni in [3.3.1] e ad un’unica cisterna della serie solamente.
[3.3.2] possono essere applicate ad una nave solamente.
Inoltre quando una nave ha una serie di cisterne che sono 3.4 Impianto d’esaurimento
simili per tutti gli aspetti rilevanti, allora per quella serie di
3.4.1 Deve essere prestata particolare cura affinché il dre-
naggio trasversale e longitudinale sia soddisfacente e ciò
deve essere verificato durante la visita prescritta in [3.3].

Regolamenti RINA 2008 199


Parte E, Cap 7, App 3

APPENDICE 3 ELENCO DEI PRODOTTI PETROLIFERI

1 Applicabilità cui trasporto alla rinfusa è coperto dalle notazioni di servi-


zio:
1.1 Elenchi dei prodotti • oil tanker ESP
1.1.1 (1/1/2007) • oil tanker ESP, flash point > 60 °C
L’elenco dei prodotti petroliferi dato nell’Appendice 1 della • oil tanker ESP CSR
Convenzione MARPOL 73/78, con l’eccezione che è opi- • oil tanker ESP CSR, flash point > 60 °C
nione della Società che il prodotto “naphtha solvent” debba • oil tanker ESP, asphalt carrier
essere considerato un prodotto chimico soggetto alle pre-
scrizioni del Capitolo 8, comprende i prodotti petroliferi il secondo le prescrizioni in Sez 1, [1.1.1].

200 Regolamenti RINA 2008


Parte E, Cap 7, App 4

APPENDICE 4 ELENCO DEGLI “EASY CHEMICALS”

1 Applicabilità trasporto in sicurezza. In tal caso la Società potrebbe


richiedere prescrizioni di sicurezza appropriate.
c) Alcuni prodotti chimici appartengono alla categoria
1.1 Estensione dell’elenco degli “easy che- d’inquinamento D e pertanto sono soggetti a certe pre-
micals” scrizioni operative dell’Annesso II della MARPOL 73/78.
d) Le miscele liquide che sono provvisoriamente valutate
1.1.1 L’elenco nella presente Appendice comprende i pro- ricadere sotto le prescrizioni della Regola 3(4)
dotti chimici per i quali l’IBC Code non è applicabile. Tali dell’Annesso II della MARPOL 73/78 per quanto
prodotti definiti come “easy chemicals” possono essere tra- riguarda la categoria d’inquinamento D, e che non pre-
sportati da navi con notazione di servizio FLS tanker o, sentano pericoli per la sicurezza, possono essere tra-
qualora il loro punto di infiammabilità sia superiore a sportate secondo le prescrizioni per “liquidi nocivi, non
60 °C, anche da navi con notazione di servizio FLS tanker altrimenti specificati” nella presente Appendice. In
flash point > 60 °C. modo simile quelle miscele, provvisoriamente valutate
non ricadere nelle categorie d’inquinamento A, B, C o
Quando indicato nell’elenco, è anche permesso che alcuni D, e che non presentano pericoli per la sicurezza, pos-
prodotti siano trasportati da navi con notazione di servizio sono essere trasportate secondo le prescrizioni per
tanker. “liquidi non nocivi, non altrimenti specificati” nella pre-
sente Appendice.
e) I prodotti che appartengono alla categoria d’inquina-
1.2 Pericoli relativi alla sicurezza e all’inqui-
mento III non sono soggetti alle prescrizioni
namento dell’Annesso II della MARPOL 73/78 con particolare
riguardo a:
1.2.1 • lo scarico dell’acqua di sentina o di zavorra o altri
residui o miscele contenenti unicamente tali pro-
a) I prodotti seguenti sono prodotti chimici che sono stati
dotti,
valutati per quanto riguarda i loro pericoli relativi alla
• lo scarico in mare di zavorra pulita o segregata.
sicurezza e all’inquinamento e per i quali è stato riscon-
trato che non presentano rischi di tale ampiezza da
richiedere l’applicazione dell’IBC Code. L’elenco può 2 Elenco degli “easy chemicals”
essere adoperato come una guida per la considerazione
del trasporto di prodotti chimici alla rinfusa i cui rischi 2.1
non siano stati ancora valutati.
2.1.1 L’elenco degli “easy chemicals” è dato in Tab 1. I
b) Benché i prodotti chimici elencati nella presente Appen- simboli e le notazioni relativi impiegati in Tab 1 sono indi-
dice non richiedano l’applicazione dell’IBC Code, cati in Tab 2.
alcune precauzioni possono essere necessarie per il loro

Regolamenti RINA 2008 201


Tabella 1 : Elenco degli “easy chemicals” (1/1/2007)

202
Classe
di tem- Gruppo
Catego- pera- delle Punto
Sfoghi Rivela- Prote- Massa Punto
Numer ria tura per appa- di Indica- Allarme
gas zione zione Famiglia volu- di Notazione di
Nome del prodotto o d’inqui appa- recchia- infiam- tori di di alto
delle dei antin- chimica mica fusione servizio
ONU nament recchia- ture mabilità livello livello
cisterne vapori cendio (t/m3) (°C)
o ture elettri- (°C)
Parte E, Cap 7, App 4

elettri- che
che

(a) (b) (c) (d) (e) (f) (g) (h) (i) (j) (k) (l) (m) (n) (o)
Acetone 1090 Z Cont T1 IIA -18 R F A Y 18 0,79 - FLS
Alcoholic beverages, not otherwise spe- da 20
cified. 3065 Z Cont - - a R F A Y - 1,00 - FLS
60 (1)
Apple juice - OS Aperti - - NF O - - N - 1,00 - T
n-Butyl alcohol 1120 Z Cont T2 IIA 29 R F A Y 20 0,81 - FLS
sec-Butyl alcohol 1120 Z Cont T2 IIA 24 R F A Y 20 0,81 - FLS
Clay slurry - OS Aperti - - NF O - - N - 1,50 - T
Coal slurry - OS Aperti - - NF O - A, B N - 1,50 - T
Diethylene glycol - Z Aperti T3 IIB >60 O - A N 40 1,12 - FLS>60
Ethyl alcohol 1170 Z Cont T2 IIA 13 R F A Y 20 0,79 - FLS
Ethylene carbonate - Z Aperti T2 - >60 O - A N - 1,32 36 FLS>60
Glucose solution - OS Aperti - - NF O - - N - 1,50 - T
Glycerine - Z Aperti T2 IIA >60 O - A N 20 1,26 18 FLS>60
Glycerol monooleate - Z - - - - - - - - - - - -
Hexamethylenetetramine solutions - Z Aperti - - NF O - - N 7 1,50 - T
Hexylene glycol - Z Aperti T2 IIA >60 O - B, C N 20 0,92 - FLS>60
Isopropyl alcohol 1219 Z Cont 22 R F A Y 20 0,78 - FLS
Kaolin slurry - OS Aperti NF O - - N 43 1,50 - T
Magnesium hydroxide slurry - Z Aperti - - NF O - - N - 1,23 - T
Methyl propyl ketone - Z Cont - - <60 R F A Y 18 0,82 - FLS
N-Methylglucamine solution (70% or
- Z - - - - - - - - - - - -
less)

Regolamenti RINA 2008


Molasses - OS Aperti - - >60 O - A N 20 1,45 - FLS>60
Classe
di tem- Gruppo
Catego- pera- delle Punto
Sfoghi Rivela- Prote- Massa Punto
Numer ria tura per appa- di Indica- Allarme
gas zione zione Famiglia volu- di Notazione di
Nome del prodotto o d’inqui appa- recchia- infiam- tori di di alto
delle dei antin- chimica mica fusione servizio
ONU nament recchia- ture mabilità livello livello
cisterne vapori cendio (t/m3) (°C)
o ture elettri- (°C)
elettri- che

Regolamenti RINA 2008


che

(a) (b) (c) (d) (e) (f) (g) (h) (i) (j) (k) (l) (m) (n) (o)
Noxious liquid (11), not otherwise speci-
- Z Cont - - <60 R F A Y - 1,00 - FLS
fied, Cat. Z
Non-noxious liquid (12), not otherwise
- OS Cont - - <60 R F A Y - 1,00 - FLS
specified, Cat. OS
Polyaluminium chloride solution - Z Aperti - - NF O - - N - 1,25 - T
Potassium formate solutions - Z - - - - - - - - - - - -
Propylene carbonate - Z - - - - - - - - - - - -
Propylene glycol - Z Aperti T2 IIA >60 O - A N 20 1,03 - FLS>60
Sodium acetate solutions - Z Aperti - - NF O - - N - 1,45 - T
Sodium sulphate solutions - Z Aperti - - NF O - - N - 1,45 - T
Tetraethylene glycol - Z Aperti - - >60 O - A N 40 1,50 - FLS>60
Tetraethyl silicate monomer/oligomer
- Z - - - - - - - - - - - -
(20% in ethanol)
Water - OS Aperti - - NF O - - N - 1,00 - T
(1) Secondo la composizione
(2) Secondo l’isomero
(3) Punto d’infiammabilità non determinato col metodo a recipiente chiuso
(4) Secondo il contenuto d’acetato

203
Parte E, Cap 7, App 4
Parte E, Cap 7, App 4

Tabella 2 : Simboli e notazioni adoperati nell’elenco degli “easy chemicals”

Voce Col. Commento


Nome del prodotto (a) Fornisce il nome commerciale in lingua inglese del prodotto (in ordine alfabetico)
Numero ONU (b) Il numero relativo a ciascun prodotto indicato nelle raccomandazioni proposte dall’ ”United
Nations Committee of Experts on the Transport of Dangerous Goods”.
I numeri ONU, quando disponibili, sono dati esclusivamente per conoscenza.
Categoria d’inquina- (c) La lettera D fa riferimento alla categoria d’inquinamento D come definita nell’Annesso II della
mento MARPOL 73/78.
Il simbolo III indica che il prodotto è stato valutato e trovato non appartenete alle categorie A, B,
C e D definite nell’Annesso II della MARPOL 73/78.
Sfoghi gas delle (d) Cont = sfoghi gas controllati
cisterne
Classe di temperatura (e) I simboli da T1 a T6 fanno riferimento alla classe di apparecchiature elettriche relativa alla tem-
delle apparecchiature peratura secondo quanto definito nella pubblicazione IEC 79-0.
elettriche
Gruppo delle apparec- (f) I simboli IIA e IIB fanno riferimento ai gruppi di apparecchiature elettriche secondo quanto defi-
chiature elettriche nito nella pubblicazione IEC 79-0.
Punto d’infiammabilità (g)
Indicatori di livello (h) O = indicatori di livello di tipo aperto
R = indicatori di livello ad efflusso limitato
Rivelazione dei vapori (i)
Protezione antincendio (j) Le lettere A, B, C e D fanno riferimento ai seguenti agenti estinguenti, che sono stati riscontrati
efficaci per certi prodotti:
A : schiume resistenti all’alcool (o schiume per scopi multipli),
B : schiuma normale, comprende tutte le schiume che non sono resistenti agli alcool,
comprese le fluoro-proteine e le schiume che formano una pellicola acquosa (AFFF),
C : acqua spruzzata,
D : polveri chimiche.
Allarmi di alto livello (k)
Famiglia chimica (l)
Massa volumica (m)
Punto di fusione (n)
Notazione di servizio (o) I simboli FLS, FLS>60 e T sono definiti come segue:
FLS : prodotti che possono essere trasportati da navi con notazione di servizio FLS tanker,
FLS>60 : prodotti che possono essere trasportati da navi con notazione di servizio FLS tanker,
flash point > 60 °C,
T : prodotti che possono essere trasportati da navi con notazione di servizio tanker.

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