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curricolo
inclusivo di Paola Pasotto
Direttore editoriale
di Giunti EDU
P
arlare di didattica inclusiva signi ica por- scienti ico si parla di Universal Design for Lear-
si il problema di una progettazione che ning (UDL) e cioè della progettazione di curri-
non differenzi escludendo l’Altro, bensì coli che prevedano in dall’inizio la possibilità
una progettazione capace di essere flessibile in di essere adattati in modo da offrire maggiori
modo da adattare la didattica e i contenuti alle opportunità per tutti.
esigenze dei diversi studenti. Abbiamo sentito Ne discutiamo con Lucio Cottini, Professo-
parlare negli anni di personalizzazione e indivi- re ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale
dualizzazione, due termini che si portano die- all’Università di Urbino, curatore della guida
tro la necessità di rimodulare rispettivamente Universal Design for Learning e curricolo inclusivo
obiettivi e metodologie. Nell’attuale panorama (Giunti EDU, ).
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PER UN CURRICOLO INCLUSIVO
Che cosa fare per rendere più in- offre molte più opportunità a ogni al- dulari che, contrapponendosi all’or-
clusivo il curricolo e come proget- lievo di una classe di sentirsi accolto e ganizzazione orizzontale dei processi
tarlo sotto il pro ilo dei contenuti stimolato, perché non presuppone il di pensiero, propongono un modello
e dell’organizzazione didattica? Se programma standard per tutti e, nello di funzionamento cognitivo basato
gli alunni hanno bisogni diversi è stesso tempo, rappresenta la base per su facoltà verticali speci iche per do-
possibile che il curricolo di Italiano, ulteriori speci ici adattamenti. minio. Schematizzando, due teorie
Matematica, Storia ecc. non rimanga risultano particolarmente signi i-
lo stesso per tutti? C’è un modo per Lo Universal Design for Learning cative, in quanto enfatizzano lo svi-
affrontare le differenze senza predi- rappresenta il riferimento teorico luppo differenziato di ogni individuo
sporre un programma per ogni allie- principale per l’identi icazione dei sulla base di caratteristiche proprie:
vo e al tempo stesso senza farne uno principi di una programmazione la teoria delle intelligenze multiple
uguale per tutti? universale dei contenuti educativi. di Howard Gardner e, soprattutto,
La domanda coglie nel segno, in quan- Che cosa può dirci al riguardo? quella triarchica di Robert Sternberg.
to sono due le insidie dalle quali sfug- L’UDL prende spunto dai principi
gire: da un lato ritenere che si possa della programmazione universale – Dal punto di vista dell’insegnan-
pensare a un allievo tipico, o medio, in de inita Universal Design negli Stati te quali sono gli step essenziali
relazione alla classe nella quale si inse- Uniti e Design for All in Europa – per progettare curricula inclusivi?
gna; dall’altro pensare alle differenze portandoli sul piano dell’istruzione e Come deve fare l’insegnante per
che popolano e arricchiscono le no- dell’apprendimento. Tale approccio appropriarsi di questo metodo e
stre classi come a una condizione che prevede, in dall’inizio, degli adatta- vederne l’ef icacia in termini di pre-
richiede un approccio rivolto a ogni menti ai curricoli didattici, in modo parazione e gestione della lezione?
singolo individuo. La proposta del che gli stessi, da un lato, risultino La nostra proposta si orienta su
curricolo inclusivo, invece, si fonda maggiormente rispondenti alle esi- quattro linee di lavoro:
sull’adattamento del curricolo comu- genze dei singoli alunni e, dall’altro, • le modalità di presentazione delle
ne, ampliandolo e diversi icandolo, iniscano per costituire delle oppor- proposte didattiche, per andare oltre
così che possa accogliere le esigenze di tunità qualitative per tutti. In sintesi, alla semplice esposizione verbale e
tutti gli studenti o, perlomeno, della quello che è necessario per qualcuno diventare capaci di una declinazio-
maggior parte di essi. inisce per diventare utile a tutti. ne variata dei contenuti, chiarendo
Questo non signi ica che l’adozione di anche aspetti complessi connessi al
un simile orientamento faccia venire Di quali altri approcci teorici e me- lessico, ai simboli, alla sintassi ecc.;
meno l’importanza di programmazio- todologici è utile tener conto per co- • le modalità di organizzazione delle
ni individualizzate per gli allievi con bi- struire un curricolo inclusivo? attività e delle risposte, intese sia come
sogni molto particolari. Progettare un Sicuramente gli studi sulla pluralità articolazione variata dei compiti
curricolo flessibile in dall’inizio, però, delle funzioni mentali, le teorie mo- proposti alla classe, con possibilità
di utilizzo di varie strategie, sia come
previsione di procedure differenziate
da parte degli allievi per dimostrare
il loro grado di acquisizione di cono-
scenze e competenze;
• le modalità di elaborazione richieste
PER SAPERNE DI PIÙ agli allievi, ovvero le procedure di
elaborazione delle informazioni, con
• Cottini, L. (a cura di) (2019). Universal particolare riferimento alle funzioni
Design for Learning: verso il curricolo esecutive; ci si riferisce in particola-
per l’inclusione. Esempi pratici di ap- re alle strategie cognitive e metaco-
plicazione dell’UDL alle discipline della gnitive che possono essere messe in
scuola primaria. Firenze: Giunti EDU. campo e alle forme di pensiero che
caratterizzano ogni allievo, qualun-
que sia il suo livello di dotazione per-
sonale;
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PER UN CURRICOLO INCLUSIVO
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