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IPSOA Diritto penale

e processo
Mensile di giurisprudenza, legislazione e dottrina

ISSN 1591-5611 - ANNO XXIV - Direzione e redazione Via dei Missaglia, n. 97 - 20142 Milano
12/2018
edicolaprofessionale.com/DPP

Un’efficace strategia comunicativa degli


Tariffa r.O.C.: POsTe iTaliane sPa sPediziOne in abbOnamenTO POsTale d.l. 353/2003 (COnv. in l. 27/02/2004 n. 46) arT. 1, COmma 1, dCb milanO

uffici giudiziari vs. il processo mediatico

Giudizio abbreviato e reati puniti


con la pena dell’ergastolo

Corte costituzionale su esame


del minore e messa al prova per adulti

Crisi aziendale e omesso versamento


delle ritenute previdenziali e assistenziali
DIREZIONE SCIENTIFICA
Giorgio Spangher
Paolo Pisa (condirettore)

COMITATO SCIENTIFICO
Roberto Bartoli
Paolo Ferrua
Luigi Kalb
5 000002 303760

Antonella Marandola
00230376

Francesco Palazzo
Marco Pelissero
Sergio Seminara
Paolo Tonini
e sentenza

N. 46) ART. 1, COMMA


concordato
Decreto di revoca del

RINNOVI

1, DCB MiLANO
om/ilfallimento
edicolaprofessionale.c
6/2018
RIVISTE
Milano (Mi) 97 - 20142
- Via dei Missaglia, n.
XL - Direzione e redazione
ISSN 0394-2740 - ANNO

2019
nza e dottrina
Mensile di giurisprude
concorsuali
e le altre procedure

IPSOA
Il Fallimento
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Diritto penale e processo
Sommario

EDITORIALE
Giusto processo UN’EFFICACE STRATEGIA COMUNICATIVA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
VS. IL PROCESSO MEDIATICO
di Giovanni Canzio 1537

LEGISLAZIONE
NOVITÀ NORMATIVE 1541

OSSERVATORI
OSSERVATORIO CORTE DI CASSAZIONE - SEZIONI UNITE
a cura di Giulio Garuti 1544
OSSERVATORIO CORTE DI CASSAZIONE - DIRITTO PENALE
a cura di Stefano Corbetta 1549
OSSERVATORIO CORTE DI CASSAZIONE - PROCESSO PENALE
a cura di Antonella Marandola 1555
OSSERVATORIO CONTRASTI GIURISPRUDENZIALI
a cura di Irene Scordamaglia 1560

GIURISPRUDENZA COMMENTATA
Prove Corte costituzionale 27 aprile 2018, n. 92
L’ESAME DEL MINORE AL VAGLIO DELLA CONSULTA: LA MOBILITÀ
DEL GIUDICE NATURALE PRESERVA LA CONCENTRAZIONE
di Lorenzo Algeri 1565
Messa alla prova Corte costituzionale 27 aprile 2018, n. 91 1573
per adulti LA CORTE COSTITUZIONALE SALVA LA MESSA ALLA PROVA CON UN’INGEGNOSA
QUADRATURA DEL CERCHIO
di Valeria Bove 1574
Cooperazione Cassazione Penale, Sez. VI, 26 giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018), n. 29290 1589
penale fra Stati MANDATO D’ARRESTO EUROPEO: IL RIFIUTO DELLA CONSEGNA DEL CITTADINO
EXTRACOMUNITARIO RESIDENTE E I CRITERI PER IL RINVIO DELLA CONSEGNA
di Federico Boncompagni 1590
Misure cautelari Cassazione Penale, Sez. II, 8 giugno 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 26370 1598
personali CONTRASTI SUL PERICOLO DI COMMISSIONE DI REATI: UN TENTATIVO DI SINTESI
di Sonia Tognazzi 1599
Reati in materia Cassazione Penale, Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27 marzo 2018), n. 20725 1608
di previdenza LA RILEVANZA DELLA CRISI AZIENDALE NEL REATO DI OMESSO VERSAMENTO
sociale e tributi DELLE RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI
di Fiorenza Oriana 1609
Procedimento Cassazione Penale, Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6 luglio 2017), n. 979 1617
di esecuzione APPLICAZIONE DELLA CONTINUAZIONE CON PRECEDENTE GIUDICATO E LIMITI
DI INTERVENTO DELLA CORTE DI CASSAZIONE
di Enrico Ranieri 1618

Diritto penale e processo 12/2018 1535


Diritto penale e processo
Sommario

OPINIONI
Rito abbreviato LE AMBIGUE LINEE DI POLITICA PENALE DELL’ATTUALE LEGISLATORE:
GIUDIZIO ABBREVIATO E REATI PUNITI CON LA PENA DELL’ERGASTOLO
di Agostino De Caro 1627
Processo, IL DIFFICILE RUOLO DEL GIUDICE PENALE CONTEMPORANEO VERSO
arbitrato LA PREVEDIBILE INTERPRETAZIONE DELLE FATTISPECIE
e mediazione di Fabio Coppola 1637

GIUSTIZIA SOVRANAZIONALE
OSSERVATORIO CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
a cura di Carlotta Conti 1648

INDICI
INDICE AUTORI, CRONOLOGICO DEI PROVVEDIMENTI, ANALITICO 1653
INDICE GENERALE 2018 1656

COMITATO PER LA VALUTAZIONE


Diritto penale: G. Amarelli; A. Bernardi; M. Bertolino; S. Canestrari; A. Ceretti; F. D’Alessandro; G. De Francesco; M. V. Del Tufo;
E. Dolcini; M. Donini; G. Fiandaca; A. Fiorella; G. Flora; G. Fornasari; G. Forti; A. Gargani; G.L. Gatta; G. Grasso; R. Guerrini; G. Insolera;
S. Larizza; C. de Maglie; V. Maiello; V. Manes; G. Mannozzi; F. Mantovani; A. M. Maugeri; E. Mezzetti; V. Militello; A. Pagliaro; C. E.
Paliero; M. Papa; L. Picotti; L. Risicato; M. Romano; A. Rossi; A. Vallini; F. Viganò.
Processo penale: E. Amodio; A. Bargi; G. Bellantoni; T. Bene; A. Bernasconi; P. Corso; A. De Caro; D. Curtotti; P. Dell’Anno;
O. Dominioni; V. Fanchiotti; M. Ferraioli; L. Filippi; C. Fiorio; A. Gaito; A. Giarda; P. Gualtieri; S. Lorusso; M.R. Marchetti; E. Marzaduri;
M. Menna; P. Moscarini; G. Pansini; V. Patane`; A. Pennisi; G. Pierro; A. Presutti; S. Sau; A. Scaglione; M. Scaparone; A. Scella.

Giurisprudenza italiana n. 11/2018:


Diritto penale:
- S. Cavallini, La “quadratura” impossibile: l’opzione minimal della Cassazione sul concorso di persone nel(l’auto-)riciclaggio
(Cassazione penale, Sez. II, 18 aprile 2018 (c.c. 17 gennaio 2018), n. 17235); 2475.
- A. Cappellini, Chirurgia inutile per denaro con morte del paziente: dolo o preterintenzione? (Cassazione penale, Sez. I, 3 aprile 2018
(ud. 22 giugno 2017), n. 14776; 2484.
Diritto Processuale Penale:
- L. Annunziata, Le Sezioni unite sulla inammissibilita’ delle impugnazioni inaudita altera parte (Cassazione penale, Sez. VI, 7 giugno
2018 (c.c. 19 gennaio 2018), n. 26032, ord.); 2493.
- R. Atzori, Le Sezioni unite sulla costituzione di parte civile a mezzo del sostituto processuale (Cassazione penale, Sez. un., 16 marzo
2018 (c.c. 21 dicembre 2017), n. 12213); 2502.

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Editoriale
Processo penale

Giusto processo

Un’efficace strategia
comunicativa degli uffici giudiziari
vs. il processo mediatico
di Giovanni Canzio

Il conflitto fra le aspettative di giustizia dei cittadini e il diritto applicato s’annida anche nella discrasia
temporale fra l’ipotesi di accusa formulata nell’inchiesta e il processo mediatico che da subito s’avvia,
da un lato, e gli esiti conclusivi della verifica giurisdizionale che segue a distanza di tempo, dall’altro. Le
recenti linee-guida approvate dal CSM sono dirette ad implementare l’efficacia delle performance
comunicative degli uffici giudiziari, in termini di oggettività, chiarezza, comprensibilità e tempestività.
Il modello si articola secondo modalità, contenuti e scansioni diversificati per gli uffici requirenti e
giudicanti. Fra le cadenze procedurali assume un inedito rilievo la redazione della notizia di decisione
(abstract), contestuale o immediatamente successiva alla decisione, diretta a ridurre la distanza
temporale fra la lettura del dispositivo e la pubblicazione della motivazione e quindi a restringere la
forbice fra il processo mediatico e gli esiti del giusto processo penale.
The Italian High Council for the Judiciary adopted guidelines to render more effective the commu-
nication by the judicial offices and to narrow the gap between the "media process" and the "fair trial". In
fact, the conflict between the expected justice and the actually applied one, arises from the temporal
distance between the accusation and the moment of the judge's decision.

Il tempo e la giustizia fra rito mediatico indignazione per i provvedimenti dei giudici di archi-
e processo viazione o di proscioglimento riguardanti gravi fatti
I ritmi e le sequenze dell’attività giudiziaria, per la criminosi, manifestando sconcerto per la mancata
rilevanza costituzionale della giurisdizione e per i punizione di coloro che i media hanno già additato
valori primari che si esprimono nel giusto processo come presunti colpevoli. La frattura che si viene così
(art. 111, primo 1, Cost.), esigono spazi e tempi a creare, fra gli esiti dell’attività giudiziaria e le
adeguati per l’analisi critica del caso e delle prove, aspettative di giustizia del popolo e delle vittime,
per lo studio delle questioni di fatto e di diritto, per la prescinde da ogni valutazione di merito circa la
scelta della migliore soluzione decisoria e per la correttezza, o non, delle soluzioni adottate. La credi-
spiegazione delle ragioni della stessa, secondo criteri bilità del (e la fiducia nel) sistema giudiziario è messa
di autorevolezza, equità, stabilità e prevedibilità. in discussione per il solo fatto che la decisione appare
Nel rapporto fra il tempo e la giurisdizione, risulta impopolare, senza che si proceda - come pure sarebbe
pertanto evidente lo scarto di paradigma rispetto necessario - a una pacata riflessione sulla complessità
al comune agire quotidiano, che appare invece dei fatti e delle prove, sui principi del diritto penale di
ispirato al “presente continuo”, al vivere la realtà fattispecie, sulle regole di garanzia del giusto processo
nella contingenza dell’“adesso”, perennemente e sulla funzione di controllo delle impugnazioni.
interconnessi “qui e ora” (1). Il nucleo del conflitto fra la giustizia attesa e il diritto
L’opinione pubblica, soprattutto nei casi di maggiore applicato s’annida, a ben vedere, nell’oggettiva
rilievo mediatico, esprime avversione e talora discrasia fra l’ipotesi di accusa, formulata all’esito
dell’inchiesta preliminare, e il conseguente pre-

(1) D. Rushkoff, Presente continuo. Quando tutto accade ora,


Torino, 2014.

Diritto penale e processo 12/2018 1537


Editoriale
Processo penale

giudizio mediatico da subito costruito nel processo sia al funzionamento dell’intero sistema di giustizia,
parallelo per assecondare le ansie securitarie dei cit- così da rendere comprensibili all’esterno il ruolo e
tadini, da un lato, e le conclusioni della verifica l’attività della giurisdizione, le ragioni del suo agire,
giurisdizionale, dall’altro, che talora smentiscono la gli obiettivi, le priorità. Complementare a tale
fondatezza dell’accusa, ma che seguono a distanza di approccio è la comunicazione reattiva, finalizzata
tempo dalle indagini, già di per sé lunghe. Sicché cioè a contrastare informazioni errate, false o distorte,
sarebbero le cadenze asfittiche del processo penale a che recano pregiudizio alle indagini, ai diritti delle
giustificare la cedevolezza di questo e, per converso, il persone coinvolte o all’immagine di imparzialità del
privilegio accordato ai pur provvisori esiti delle inda- singolo magistrato e dell’ufficio giudiziario.
gini. Se poi gli organi dell’accusa o i giudici di merito,
nell’inchiesta o nel dibattimento, decidono di intes- La delibera del CSM dell’11 luglio 2018
sere un dialogo diretto con i media e, tramite questi, Il Consiglio superiore della magistratura, con la deli-
con il popolo, anziché con i protagonisti del con- bera plenaria dell’11 luglio 2018 recante “Linee guida
traddittorio nel processo, la forbice fra il rito media- per l’organizzazione degli uffici giudiziari ai fini di una
tico e quello penale è destinata ancor più ad allargarsi. corretta comunicazione istituzionale” (2), è dunque legit-
timamente intervenuto per tracciare le linee d’indi-
L’esigenza di un’efficace comunicazione rizzo in un settore nevralgico, nella ferma convinzione
istituzionale degli uffici giudiziari che i valori di trasparenza e comprensibilità della
Fermo restando che è il motivato provvedimento giurisdizione non confliggono con il carattere riser-
giudiziario la fonte primaria di percezione all’esterno vato, talora segreto, della funzione e che essi, corret-
dell’azione della magistratura e più in generale del tamente interpretati secondo una moderna visione
servizio giustizia (art. 111, comma 6, Cost.), si va della responsabilità, aumentano la fiducia dei cittadini
facendo strada la consapevolezza che sia necessario nella giustizia e nello Stato di diritto, rafforzano l’in-
implementare progressivamente sia le prestazioni dipendenza della magistratura e, più in generale, l’au-
informative sia quelle comunicative degli uffici giudi- torevolezza delle istituzioni democratiche.
ziari. Superando le criticità e le manifestazioni di L’elaborazione delle linee-guida in materia (3) s’in-
auto-referenzialità registrate in passato, si ammette serisce, peraltro, nel quadro di precise indicazioni
cioè che, nei rapporti con i mezzi d’informazione, con sovranazionali (4), dirette ad assicurare che i media
i media, gli utenti e i cittadini, la comunicazione abbiano un corretto accesso alle informazioni sull’a-
istituzionale degli uffici giudiziari, caratterizzata da zione del P.M. e sull’esercizio della giurisdizione
oggettività e trasparenza, debba rivelarsi, in un cir- (senza alcun pregiudizio - va precisato - per l’auto-
cuito virtuoso di regole di condotta e metodologiche, noma attività giornalistica di ricerca di fonti e infor-
corretta, tempestiva ed efficace. mazioni), secondo modelli e prassi applicative
L’idea-chiave consiste nell’incoraggiare lo sviluppo tendenzialmente uniformi. È noto che, in materia,
di un approccio proattivo, rispetto sia a specifici casi l’elaborazione di principio è assai articolata a livello

(2) Il CSM si è avvalso del contributo conoscitivo e istruttorio del tribunali o sotto il controllo dei consigli superiori della magistratura
Gruppo di lavoro costituito da esperti aventi percorsi professionali o di altre autorità indipendenti. I giudici devono dar prova di
differenziati: i magistrati Giovanni Canzio -coordinatore-, Anto- moderazione nei loro rapporti con i media”; il par. 14 (Accesso
nello Mura e Giovanni Melillo; lo scrittore Gianrico Carofiglio; lo alla giustizia. Trasparenza) della Magna Carta dei giudici approvata
studioso dei problemi della comunicazione Stefano Rolando; i il 17 novembre 2010 dal Consiglio consultivo dei giudici europei
giornalisti Fabrizio Feo, Francesco Giorgino e Giovanni Minoli. (CCJE): “La giustizia deve essere trasparente e debbono formare
(3) Sulle modalità di comunicazione degli uffici giudiziari vanno oggetto di pubblicazione informazioni sul funzionamento del
menzionate le precedenti ma frammentarie esperienze degli sistema giudiziario”. L’ENCJ (European Network of Councils for
Uffici per le relazioni col pubblico (URP), oggetto della risoluzione the Judiciary), da ultimo, nel recente rapporto “Public Confidence
consiliare approvata il 26 luglio 2010, dei siti Internet o dei Bilanci di and the Image of Justice - Report 2017-2018”, discusso a Lisbona
responsabilità sociale (BRS), pure realizzate nell’ultimo decennio il 1° giugno 2018, sviluppa ampiamente la prospettiva della comu-
da vari uffici. nicazione in ambito giudiziario e suggerisce l’adozione di piani
(4) Vanno richiamati in proposito: il par. 19 della Raccomanda- d’azione nazionali, verifiche periodiche del livello di fiducia del
zione Rec(2010)12 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Eu- pubblico, la formazione professionale specifica (per capi degli
ropa agli Stati membri, sul tema dell’indipendenza, efficacia e uffici, giudici, procuratori, personale amministrativo), l’elabora-
responsabilità dei giudici, adottata il 17 novembre 2010: “I proce- zione di linee-guida sui rapporti tra il giudiziario e i media. In
dimenti giudiziari e le questioni relative all’amministrazione della particolare, tra l’altro, raccomanda la nomina come “spokeper-
giustizia sono di pubblico interesse. Il diritto all’informazione in son” di giudici o procuratori con specifica formazione in tema di
materia deve però essere esercitato tenendo conto delle limita- comunicazione e l’istituzione di uno “specialised department”
zioni imposte dall’indipendenza della magistratura. Deve essere che impieghi professionisti nella comunicazione sotto la direzione
incoraggiata la creazione di posti di portavoce giudiziario o di del “press judge/prosecutor”.
servizi stampa e comunicazione sotto la responsabilità dei

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Editoriale
Processo penale

europeo e consente di individuare una solida base delle altre parti di non apprendere dai media quanto
condivisa, pur a fronte di differenze profonde tra gli dovrebbe essere loro comunicato in via formale, il
ordinamenti nazionali. dovere del pubblico ministero di rispettare le decisioni
In tale prospettiva la delibera del CSM si articola in giudiziarie, contrastandole non nella comunicazione
una parte generale, recante indicazioni comuni a tutti pubblica bensì nelle sedi processuali proprie.
gli uffici giudiziari, e in una parte speciale, con indi- Si segnala, inoltre, che la Corte europea dei diritti
cazioni modulate sulle specificità dei diversi uffici, dell’uomo tutela incisivamente l’informazione nel
giudicanti e requirenti, di merito e di legittimità, da suo concreto esercizio e ne definisce i contorni nel
attuare mediante lo strumento tabellare o il progetto quadro di un’accurata comparazione con gli altri
organizzativo: indicazioni peraltro non statiche, valori fondamentali, precisando che neppure la rile-
bensì suscettibili di monitoraggio e aggiornamento, vanza pubblica del caso può azzerare la tutela della
dovendosene costantemente verificare obiettivi, vita privata che compete agli individui. Nell’ipotesi
risultati e criticità. d’illegittima pubblicazione di informazioni sussiste
un dovere dello Stato di adottare misure organizza-
Il modello delineato dalle linee-guida tive e di formazione del personale per prevenirne il
Nella cornice generale dei principi, diritti, doveri si rischio e di condurre efficaci investigazioni per rime-
avverte che la comunicazione deve essere obiettiva, diare alle violazioni di siffatti doveri.
sia che provenga da tribunali o corti sia che provenga La parte generale, che muove dai profili organizzativi,
da uffici di procura, poiché anche la presentazione si articola a sua volta in sezioni dedicate alle proce-
dell’enunciato di accusa, non meno di una decisione dure, ai contenuti e alle modalità, individuando i sog-
giurisdizionale, dev’essere imparziale, equilibrata e getti che debbono occuparsi della comunicazione e
misurata. Vanno perciò evitati alcuni atteggiamenti gli schemi d’azione circa i momenti di contatto
spesso riscontrabili nella prassi: la discriminazione tra (conferenze-stampa, incontri meno formalizzati, ela-
giornalisti o testate; la costituzione e il manteni- borazione di comunicati e informative di varia
mento di canali informativi privilegiati con espo- natura), fornendo indicazioni in positivo (cosa
nenti dei media; la personalizzazione delle occorre o è consigliabile comunicare) e in negativo
informazioni; l’espressione di opinioni personali e (cosa non si può, è vietato o è sconsigliabile comu-
giudizi di valore su persone o eventi. nicare), suggerendo tecniche del linguaggio semplici,
La comunicazione deve ispirarsi nella tecnica espo- chiare ed efficaci (come si scrive e si parla), in stretta
sitiva a criteri di chiarezza, sinteticità e tempestività e coerenza con la consapevolezza etica, la trasparenza e
deve avere ad oggetto informazioni di effettivo inte- la controllabilità della funzione giudiziaria.
resse pubblico: da un lato, i casi e le controversie di Si auspica, infine, che la Scuola superiore della magi-
obiettivo rilievo sociale, politico, economico, tec- stratura organizzi specifici percorsi di formazione, cen-
nico-scientifico; dall’altro, i provvedimenti organiz- trale e distrettuale, per i magistrati, aperti al confronto
zativi rilevanti per gli avvocati, il personale, i interdisciplinare con l’Ordine dei giornalisti e l’Avvo-
giornalisti, i giuristi, i cittadini. catura e alla partecipazione di esperti esterni anche per
Il catalogo dei doveri elenca, a sua volta: i doveri nei il settore delle nuove tecnologie (5).
confronti delle persone, fra i quali il rispetto della vita
privata, della sicurezza e della dignità dell’imputato e Linee-guida per gli uffici requirenti
dei suoi familiari, dei testimoni, dei terzi estranei al Nella struttura organizzativa degli uffici requirenti di
processo, della vittima e delle persone vulnerabili; i merito (Procure della Repubblica e Procure generali
doveri di matrice processuale, fra i quali il rispetto del presso le Corti d’Appello) è prevista la figura del
giusto processo, delle garanzie della difesa e della responsabile per la comunicazione in persona del capo
presunzione di non colpevolezza, la chiarezza nella dell’ufficio, in conformità al principio di responsabi-
distinzione di ruoli tra magistratura requirente e giu- lità dello stesso e alle prescrizioni dettate dall’art. 5,
dicante, l’ossequio alla centralità del giudicato rispetto D.Lgs. n. 106 del 2006. Alla stregua dei contributi
agli altri snodi processuali, il diritto dell’imputato e informativi forniti dai singoli magistrati e dell’analisi

(5) Il modello organizzativo di base della comunicazione pub- della gestione di flussi digitali sul web. È altresì essenziale l’ap-
blica presuppone che si traccino adeguatamente le linee: dell’at- profondita comprensione delle dinamiche del settore e, segnata-
tività comunicativa, realizzabile anche mediante strumenti mente, delle fasi nelle quali si articola il formarsi della notizia (c.d.
multimediali e interattivi, accessibili all’utenza; dell’attività infor- newsmaking): quella selettiva, quella della gerarchizzazione e del
mativa, orientata alla mediazione professionale giornalistica; e trattamento e altresì quella della tematizzazione della notizia.

Diritto penale e processo 12/2018 1539


Editoriale
Processo penale

dei rischi spetta al capo dell’ufficio attuare la più attivata dal magistrato addetto allo “spoglio” dei
opportuna, tempestiva ed equilibrata strategia di procedimenti o dal giudice competente e proseguita
comunicazione per gli affari di particolare gravità e dal presidente della sezione fino al responsabile per la
rilevanza, comunque idonei a coinvolgere l’imma- comunicazione.
gine dell’ufficio, per la natura dei fatti criminosi o per Fra le cadenze della procedura assume un inedito
la qualità dei soggetti coinvolti o per le questioni di rilievo la predisposizione da parte dell’organo deci-
diritto dibattute. dente della notizia di decisione o abstract, contestuale o
L’informazione, esclusi i canali riservati e ogni impro- immediatamente successiva alla deliberazione/deci-
pria o personalizzata rappresentazione dei meriti dell’a- sione, consistente nell’illustrazione sintetica, con
zione dell’ufficio e della polizia giudiziaria, non deve linguaggio semplice, chiaro e comprensibile, delle
interferire con le investigazioni e con l’esercizio dell’a- statuizioni decisorie e delle ragioni delle stesse, con
zione penale, né pregiudicare la tutela dei diritti dei riferimento: nel giudizio di primo grado, al fatto, alla
soggetti coinvolti nel procedimento o dei terzi mediante valutazione delle prove e alla regola di diritto appli-
l’ingiustificata diffusione di dati sensibili, lesivi della cata; nel giudizio di appello, alle ragioni in fatto e in
loro dignità e riservatezza; nonché, per assicurare il diritto poste a fondamento della conferma o della
rispetto della presunzione di innocenza, deve evitare riforma della sentenza impugnata; nel giudizio di
ogni rappresentazione idonea a determinare nel pub- legittimità, alle questioni giuridiche controverse e
blico la convinzione della colpevolezza dell’indagato ed ai principi di diritto affermati a sostegno della deci-
essere rispettosa del ruolo e delle decisioni del giudice. sione di inammissibilità/rigetto del ricorso ovvero di
Nel quadro della generale esigenza di trasparenza annullamento, con o senza rinvio, del provvedi-
dell’organizzazione giudiziaria, è altresì assicurata la mento impugnato. Infine, il responsabile per la
comunicazione dei documenti organizzativi dell’uffi- comunicazione cura la selezione, la rielaborazione
cio del pubblico ministero e dei dati relativi ai flussi tecnica delle notizie di decisione e la trasmissione
dei procedimenti. della relativa comunicazione alle agenzie di stampa e
Anche nell’ufficio della Procura generale presso la ai media che ne abbiano fatto richiesta.
Corte di cassazione è istituita la figura del responsabile
per la comunicazione in persona di un sostituto pro- Qualche considerazione conclusiva
curatore generale, delegato dal procuratore generale Con speciale riguardo al processo penale, la misura
per i rapporti con la stampa. Possono costituire organizzativa della notizia di decisione (mutuata dalla
oggetto di comunicazione gli atti e i provvedimenti tradizionale e consolidata esperienza della Corte di
adottati nell’esercizio dell’attività requirente, di legittimità con riferimento alla soluzione delle que-
coordinamento, in materia disciplinare, sulla base stioni di diritto controverse o di particolare impor-
del rilievo economico, sociale, politico, tecnico- tanza), se prevista tabellarmente e puntualmente
scientifico della notizia, nonché le soluzioni organiz- attuata dagli uffici giudicanti di merito, potrebbe
zative e i provvedimenti rilevanti per gli avvocati, il essere idonea a ridimensionare la distanza temporale
personale, i giornalisti, i giuristi, i cittadini. fra il momento della lettura del dispositivo e quello
della pubblicazione della motivazione. Non vi è dub-
Linee-guida per gli uffici giudicanti bio, infatti, che l’aspettativa di comprendere il senso
Nella struttura organizzativa degli uffici giudicanti di e le ragioni della decisione, soprattutto quando essa
merito (Tribunali e Corti di appello) e di legittimità contrasta con l’esito mediaticamente costruito e pre-
(Corte di cassazione) è istituita la figura del responsabile giudizialmente atteso, è frustrata se quella distanza
per la comunicazione, in persona del capo dell’ufficio o risulta sproporzionata.
di un giudice delegato (due negli uffici di maggiori Il modulo dell’abstract, da redigere contestual-
dimensioni). Possono costituire oggetto di comunica- mente o immediatamente dopo la deliberazione/
zione sia i casi e le controversie di obiettivo rilievo decisione, sembra inoltre muoversi nella giusta
economico, sociale, politico, tecnico-scientifico, sia le direzione di limitare gli effetti perversi della
soluzioni organizzative e i provvedimenti dell’ufficio deriva del processo mediatico, contribuendo a
giudicante con rilevanza esterna per gli avvocati, il restringere la forbice fra quel rito (e la “gogna”
personale, i giornalisti, i giuristi, i cittadini. che talora ne consegue senza rimedio alcuno per il
La procedura per gestire il flusso di comunicazioni è malcapitato) e il contesto spazio-temporale del
articolata secondo scansioni progressive, essendo giusto processo penale.

1540 Diritto penale e processo 12/2018


Legislazione
Novità in sintesi

Novità normative
Spese di giustizia
Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 120
“Disposizioni per armonizzare la disciplina delle spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio
2002, n. 115, in materia di spese per le prestazioni obbligatorie e funzionali alle operazioni di intercettazione, in attuazione
dell’articolo 1, comma 91, della legge 23 giugno 2017, n. 103” - G.U. 26 ottobre 2018, n. 250, Suppl. Ordinario n. 50
Il provvedimento in esame, in vigore dal 10 novembre 2018, attua la delega conferita dall’art. 1, comma 91, L. n. 103 del
2017 (c.d. “riforma Orlando”), introducendo, al D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, l’art. 168 bis. La norma disciplina il
pagamento delle spese relative alle operazioni di intercettazione e di quelle funzionali all’utilizzo delle prestazioni
medesime, disponendo che a tale incombente provveda senza ritardo il pubblico ministero che ha richiesto o eseguito
l’autorizzazione a disporre le operazioni di intercettazione. Se sussiste il segreto sugli atti d’indagine o sulla iscrizione
della notizia di reato, il decreto di pagamento è titolo provvisoriamente esecutivo ed è comunicato alle parti e al
beneficiario. Avverso il decreto di liquidazione è ammessa opposizione ai sensi dell’art. 170, d.P.R. n. 115 del 2002.

Processo minorile
Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121
“Disciplina dell’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni, in attuazione della delega di cui all’articolo 1,
commi 81, 83 e 85, lettera p), della legge 23 giugno 2017, n. 103” - G.U. 26 ottobre 2018, n. 250, Suppl. Ordinario n. 50
Il D.Lgs. in rassegna dà attuazione alla delega contenuta dall’art. 1, commi 81, 83 e 85 della “riforma Orlando”, di cui alla
L. n. 103 del 2017, in tema disciplina dell’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni. Si tratta di
un provvedimento molto articolato, che si compone di ventisei articoli ripartiti in quattro Capi, che, in questa sede,
possono essere solo fugacemente indicati.
Il Capo I (art. 1) reca le “Disposizioni generali”, racchiuse nell’art. 1, il quale, tra l’altro, afferma l’importante principio -
vera stella polare in questo delicatissimo ambito - secondo cui “l’esecuzione della pena detentiva e delle misure penali di
comunità deve favorire percorsi di giustizia riparativa e di mediazione con le vittime di reato” e “tende altresì a
favorire la responsabilizzazione, l’educazione e il pieno sviluppo psico-fisico del minorenne, la preparazione alla vita
libera, l’inclusione sociale e a prevenire la commissione di ulteriori reati, anche mediante il ricorso ai percorsi di
istruzione, di formazione professionale, di istruzione e formazione professionale, di educazione alla cittadinanza attiva e
responsabile, e ad attività di utilità sociale, culturali, sportive e di tempo libero”. Il Capo II (artt. 2-8) disciplina
l’“Esecuzione esterna e misure penali di comunità”, che sono: l’affidamento in prova al servizio sociale (art. 4),
l’affidamento in prova con detenzione domiciliare (art. 5), la detenzione domiciliare (art. 6), la semilibertà (art. 6),
l’affidamento in prova in casi particolari (art. 7); dette misure, ai sensi dell’art. 2, comma 2, “sono disposte quando
risultano idonee a favorire l’evoluzione positiva della personalità, un proficuo percorso educativo e di recupero, sempre
che non vi sia il pericolo che il condannato si sottragga all’esecuzione o commetta altri reati”. Il Capo III (artt. 9-13) delinea
la “Disciplina dell’esecuzione”, precisando, tra l’altro, che l’esecuzione delle misure penali di comunità è affidata al
magistrato di sorveglianza del luogo dove la misura deve essere eseguita (art. 12, comma 1). Il Capo IV, infine, (artt.14-
26) si occupa dell’“Intervento educativo e organizzazione degli istituti penali per minorenni”, con la previsione, tra
l’altro, di “colloqui a tutela dell’affettività” (art. 19).

Casellario giudiziale
Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 122
“Disposizioni per la revisione della disciplina del casellario giudiziale, in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 18
e 19, della legge 23 giugno 2017, n. 103” - G.U. 26 ottobre 2018, n. 250, Suppl. Ordinario n. 50
Come emerge dalla rubrica, il provvedimento in rassegna dà attuazione alla delega prevista dall’art. 1, commi 18 e 19,
L. n. 103 del 2017 (c.d. “riforma Orlando”) in relazione alla disciplina del casellario giudiziale, introducendo diversi
correttivi al d.P.R. 14 novembre 2002, n. 313 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti),
correttivi che, ai sensi dell’art. 7, acquistano efficacia decorso un anno dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta
Ufficiale. Tra le novità di maggior importanza, si segnala, in primo luogo, che tra i provvedimenti iscrivibili per estratto nel
casellario giudiziale, elencati nell’art. 3, comma 1, lett. i bis - il quale richiama l’ordinanza che dispone la sospensione del
procedimento di messa alla prova di cui all’art. 464 quater c.p.p. - sono ora contemplate anche le sentenze che
dichiarano estinto il reato per esito positivo della prova di cui all’art. 464 septies c.p.p. (art. 1). Sono poi ridefiniti i
presupposti per l’eliminazione delle iscrizioni, prevedendo che esse siano eliminate “decorsi quindici anni dalla morte
della persona alla quale si riferiscono e, comunque, decorsi cento anni dalla sua nascita”; ancora, ai fini dell’eliminazione
delle iscrizioni, oltre che alla revisione e alla revoca della sentenza ai sensi dell’art. 673 c.p.p., viene ora dato rilievo anche
all’istituto della rescissione del giudicato. Quanto alle iscrizioni dei carichi pendenti, le stesse devono essere

Diritto penale e processo 12/2018 1541


Legislazione
Novità in sintesi

cancellate alla morte della persona alla quale si riferiscono (anziché al compimento dell’ottantesimo anno di età).
Vengono poi razionalizzati gli adempimenti amministrativi, di regola di competenza dell’ufficio centrale. Ancora,
l’interessato, senza doverne motivare la richiesta, ha diritto al certificato, nel quale non devono essere riportate le
sentenze di “patteggiamento” ex art. 445 c.p.p., sempre che la pena irrogata non superi i due anni di pena detentiva soli
o congiunti alla pena pecuniaria, i provvedimenti che dispongono la sospensione del procedimento con messa alla prova
di cui all’art. 464 quater c.p.p. e le sentenze che dichiarano estinto il reato per esito positivo della prova di cui all’art. 464
septies c.p.p. Inoltre, il certificato riguardante un cittadino italiano deve contenere anche l’attestazione circa la
sussistenza o meno di iscrizioni nel casellario giudiziale europeo. Nel certificato del casellario dei carichi pendenti
richiesto dall’interessato è esclusa la menzione dei provvedimenti giudiziari che hanno dichiarato la non punibilità per
particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis c.p., dei provvedimenti che dispongono la sospensione del procedi-
mento con messa alla prova e delle sentenze che dichiarano estinto il reato per esito positivo della prova. Infine, viene
ridefinito il contenuto delle certificazioni a richiesta delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici
servizi.

Diritto penitenziario
Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 123
“Riforma dell’ordinamento penitenziario, in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 82, 83 e 85, lettere a), d), i), l),
m), o), r), t) e u), della legge 23 giugno 2017, n. 103” - G.U. 26 ottobre 2018, n. 250, Suppl. Ordinario n. 50

Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 124


“Riforma dell’ordinamento penitenziario in materia di vita detentiva e lavoro penitenziario, in attuazione della delega di cui
all’articolo 1, commi 82, 83 e 85, lettere g), h) e r), della legge 23 giugno 2017, n. 103” - G.U. 26 ottobre 2018, n. 250, Suppl.
Ordinario n. 50
In attuazione della delega contenuta nella “riforma Orlando” (art. 1, commi 82, 83 e 85, lett. g, h, r, L. n. 103 del 2017), il
Governo ha varato la tanto attesa “riforma penitenziaria”, attuata con la singolare scelta di emanare due distinti decreti
legislativi: l’uno, il n. 123, in materia di assistenza sanitaria, semplificazione delle procedure esecutive e vita penitenziaria;
l’altro, il n. 124, in tema di vita detentiva e disciplina del lavoro penitenziario; entrambi i decreti i sono in vigore dal 10
novembre 2018. Si tratta di provvedimenti molto articolati, che, per qualità e quantità, apportano importanti modifiche alla
L. n. 354 del 1975, che, in questa sede, non possono che essere tratteggiate solo per rapidissimi cenni.
Il D.Lgs. n. 123 si compone di dodici articoli suddivisi in quattro Capi. Il Capo I (artt. 1 e 2) racchiude le “Disposizioni per la
riforma dell’assistenza sanitaria in ambito penitenziario”, che riscrivono l’art. 11 l. n. 354 del 1975, con contestuale
abrogazione dell’art. 240 disp. att. c.p.p. Il Capo II (artt. 3-8) contiene “Disposizioni per la semplificazione dei proce-
dimenti” esecutivi, tra cui spiccano le numerose interpolazioni al testo dell’art. 678 c.p.p. - nel senso dell’ampliamento
delle materie in cui si applica la procedura semplificata ex art. 667, comma 4, c.p.p. - e le modifiche agli artt. 51 bis e 51 ter,
L. n. 354 del 1975. Il Capo III (artt. 9 e 10) si occupa delle “Modifiche all’ordinamento penitenziario in tema di competenza
degli uffici locali di esecuzione esterna e della polizia penitenziaria”, tra cui si segnala la modifica all’art. 72, L. n. 354 del
1975, che consente agli operatori degli U.E.P.E. di formulare delle osservazioni anche sul comportamento serbato dal
richiedente. Il Capo IV contiene le “Disposizioni in tema di vita penitenziaria”, che modificano una miriade di articoli
della L. n. 354 del 1974, quali: art. 1, che sancisce i principi fondamentali in tema di trattamento e rieducazione; art. 9, in
materia di alimentazione; art. 10, che regola la permanenza all’aperto, con l’innalzamento a quattro ore del tempo
giornaliero da trascorrere all’aria aperta; art. 13, in tema di individualizzazione del trattamento; art. 14, che, tra l’altro,
sancisce il diritto per i detenuti ad essere collocati in un istituto penitenziario più vicino alla stabile dimora della famiglia; art.
15, che valorizza l’attività di studio e di lavoro nel programma trattamentale; art. 18, che riconosce il diritto di informazione e
di espressione delle proprie opinioni; art. 19, che attua la parità di accesso delle donne detenute alle proposte culturali e
professionali; art. 27, che valorizza la figura del mediatore culturale; art. 31, che prevede la presenza di una detenuta nella
costituzione delle rappresentanze dei detenuti e degli internati; art. 33, che disciplina il regime di isolamento; art. 36, che
regola le sanzioni disciplinari, le quali non devono ostacolare il processo di recupero; art. 42, che disciplina i trasferimenti, i
quali non devono pregiudicare le esigenze familiari e lavorative; art. 43, secondo cui i detenuti e gli internati devono essere
dimessi con i documenti di identità validi; art. 45, in forza del quale il detenuto privo di residenza anagrafica sia iscritto - su
segnalazione del direttore - nei registri della popolazione residente del Comune dove è ubicata la struttura.
Il D.Lgs. n. 124 si compone di quattro articoli, suddivisi in due Capi. Il Capo I (art. 1) racchiude “Disposizioni in
tema di vita penitenziaria”, che modificano due norme della L. n. 354 del 1975, ossia: l’art. 5, il quale stabilisce
il principio secondo cui “gli edifici penitenziari devono essere dotati per le esigenze di vita individuale e di locali
per lo svolgimento di attività lavorative, formative, artigianali, sportive, di culto e di socializzazione”; l’art. 6, il
quale, tra l’altro, specifica che i locali nei quali si svolge la vita dei detenuti e degli internati devono essere di
ampiezza sufficiente, illuminati con luce naturale e artificiale in modo da permettere il lavoro e la lettura; si
prevede inoltre che “Fatta salva contraria prescrizione del sanitario e salvo che particolari situazioni dell’istituto
non lo consentano, al condannato alla pena dell’ergastolo è garantito il pernottamento in camere a un posto a
meno che egli richieda di essere assegnato a camere a più posti”. Il Capo II (art. 2-4) è dedicato alla riforma del
lavoro penitenziario. Va segnalato, anzitutto, l’integrale riscrittura dell’art. 20, il quale sancisce il principio per
cui il lavoro non ha carattere afflittivo e deve essere remunerato; viene meno inoltre il concetto dell’obbliga-
torietà del lavoro per i reclusi. Si apre inoltre la possibilità che il lavoro sia fornito direttamente da enti pubblici o
privati e siano offerti corsi di formazione professionale organizzati e svolti direttamente da enti pubblici e privati.

1542 Diritto penale e processo 12/2018


Legislazione
Novità in sintesi

Sono inoltre rinnovati sia la composizione, sia i compiti della composizione della commissione lavoro; si
incaricano le amministrazioni centrali dell’obbligo di stipulare convenzioni di inserimento lavorativo con
soggetti pubblici o privati o cooperative sociali interessati a fornire opportunità di lavoro. Viene introdotto
l’art. 20 ter sui lavori di pubblica utilità, a cui possono essere ammessi i detenuti e gli internati a titolo
volontario e gratuito nell’ambito di progetti di pubblica utilità, tenendo conto anche delle specifiche professio-
nalità e attitudini lavorative. Nuovo anche l’art. 25 ter, che prevede l’assistenza dei detenuti per l’accesso alle
prestazioni previdenziali e assistenziali; all’art. 46 si fissa il principio per i cui coloro che hanno terminato
l’espiazione della pena o non sono più sottoposti a misura di sicurezza detentiva e che versano in condizioni di
disoccupazione, possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, all’assegno di ricollocazione.

Diritto penale e processo 12/2018 1543


Osservatorio
Sezioni Unite

Osservatorio Corte
di cassazione - Sezioni Unite
a cura di Giulio Garuti

CONFISCA ALLARGATA 7 agosto 1992, n. 356 e succ. mod., nel caso di violazione dei
reati contemplati da tale norma, anche nella forma del tenta-
tivo aggravato dall’art. 7 legge n. 203/91”.
DELITTO TENTATO, AGGRAVANTE DELL’ART. 7 E SEQUESTRO In via preliminare, le SS.UU. hanno dato atto del fatto che l’art.
PREVENTIVO FINALIZZATO ALLA CONFISCA ALLARGATA 12 sexies è stato oggetto di ripetute riforme, puntualizzando
che la questione loro sottoposta debba essere affrontata sulla
Cassazione Penale, SS.UU., 24 settembre 2018 (ud. 19 base del testo vigente all’epoca dell’applicazione del decreto
aprile 2018), n. 40985 - Pres. Carcano - Rel. De Amicis - di sequestro preventivo.
P.M. Iacoviello (parz. diff.) - Ric. G.N.G. e D.M.I. Passando ai termini del contrasto, secondo un primo orienta-
mento, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di cui
Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca prevista all’art. 12 sexies, non può essere disposto in relazione al reato
dell’art. 12 sexies, D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito di estorsione tentata, anche se aggravato ai sensi del dell’art.
dalla L. n. 356 del 1992 (attuale art. 240 bis c.p.) può essere 7, stante la previsione espressa della confiscabilità esclusiva-
disposto per uno dei reati presupposto anche nella forma mente per il reato consumato e l’inammissibilità della sua
del tentativo aggravato dall’art. 7, L. n. 203 del 1991. estensione in malam partem, attesa l’autonomia del delitto
Il caso tentato. Secondo i sostenitori di detta tesi, l’interpretazione
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli opposta sarebbe contraria ai principi di legalità e di tassatività
disponeva il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca ai delle misure di sicurezza (art. 25, comma 3, Cost. e art. 199
sensi del D.L. 8 giugno 1992, n. 306, art. 12 sexies, convertito, c.p.), nonché lesiva del diritto, costituzionalmente e conven-
con modificazioni, dalla L. 7 agosto 1992, n. 356, di beni mobili zionalmente garantito, di proprietà.
e immobili appartenenti ai coniugi G.N.G. e D.M.I., in relazione Il contrario orientamento, invece, ritiene che la confisca di cui
al delitto di concorso in tentata estorsione, aggravato ai sensi all’art. 12 sexies debba essere disposta anche in conseguenza
della L. 12 luglio 1991, n. 203, art. 7. Il Tribunale di Napoli di una condanna per estorsione tentata, poiché il richiamo
accoglieva parzialmente la richiesta di riesame proposta dai contenuto nell’art. 12 sexies al “delitto previsto dall’art. 629
predetti coniugi, disponendo la restituzione di tutti i beni c.p.”, in mancanza di ulteriori specificazioni, non autorizza
acquisiti al loro patrimonio nel periodo 1997-2015, sul rilievo alcuna distinzione fra la fattispecie consumata e quella tentata.
della mancata dimostrazione del presupposto della spropor- Infine, secondo una interpretazione intermedia, la confisca in
zione tra il valore dei beni sequestrati e la loro capacità reddi- parola può essere disposta anche in conseguenza di una
tuale; il sequestro veniva invece mantenuto in relazione ad una condanna per tentata estorsione purché aggravata ai sensi del
quota di proprietà di un’imbarcazione acquistata da D.M., D.L. n. 152 del 1991, art. 7, atteso che anche quelli rimasti allo
nonché al saldo di un conto corrente intestato alla G.N., rite- stadio del tentativo sono da considerarsi “delitti” cui può
nendosi gli acquisti effettuati nel 2016 non giustificabili alla accedere la predetta aggravante, a differenza di quanto si
luce del reddito complessivo della famiglia dell’indagato. verifica nel caso dei delitti individuati con l’espressa indica-
Con atti separati, G.N.G. e D.M.I. ricorrevano per cassazione zione delle norme incriminatrici, per i quali detta confisca non
avverso detto provvedimento, lamentando, per quello che qui opera in caso di semplice tentativo.
importa, l’erronea applicazione della legge penale, nonché Le SS.UU. hanno ritenuto di condividere quest’ultimo orien-
l’assenza di motivazione per l’applicazione del sequestro pre- tamento, poiché applica correttamente i principi di legalità e di
ventivo, in funzione dell’art. 12 sexies, con riferimento all’ipo- tassatività esattamente enunciati dal primo filone interpreta-
tesi di reato di tentata estorsione, aggravata ai sensi dell’art. 7. tivo, non operando una estensione in malam partem della
Secondo i ricorrenti, l’autonomia strutturale del delitto tentato, confisca “allargata”, ma interpreta la legge attribuendole il
derivante dalla combinazione tra la norma di parte speciale e senso fatto palese dal significato proprio delle parole: perché,
l’art. 56 c.p., non consente di estendere a esso qualsiasi appunto, la parola “delitto”, senza ulteriore specificazione, è
conseguenza sfavorevole prevista dalla legge per un delitto comprensiva anche dei delitti tentati; inoltre, limitando la
consumato. confiscabilità dei beni, detta interpretazione tutela pure il
La II Sezione penale rimetteva i ricorsi alle SS.UU., constatata diritto di proprietà.
l’esistenza di tre diversi orientamenti giurisprudenziali sulla Invero, precisa la S.C., la soluzione prospettata non può dirsi
questione oggetto del motivo di ricorso richiamato. inedita, essendo già stata adottata in ambiti nei quali la pro-
blematica è analoga a quella posta dall’art. 12 sexies, poiché la
La decisione norma accosta elenchi nominativi di delitti a indicazione di
La questione rimessa allo scrutinio delle SS.UU. era la categorie di delitti (in particolare, quelli aggravati dall’art. 7,
seguente: “se sia possibile disporre il sequestro preventivo L. n. 203 del 1991) e l’opzione di considerare compresi in tali
finalizzato alla c.d. confisca allargata ex art. 12-sexies d.l. 8 categorie anche i delitti tentati produce effetti sfavorevoli per
giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge l’interessato. In quei casi, ciononostante, la natura sfavorevole

1544 Diritto penale e processo 12/2018


Osservatorio
Sezioni Unite

degli effetti non ha impedito un’interpretazione delle norme gennaio 2013, P.M. in proc. Musolino, ibidem, n. 257568;
comprensiva anche del delitto tentato, quando l’indicazione Cass., Sez. II, 23 settembre 2010, Fasano, ivi, n. 248164.
dei delitti è generica, mentre, al contrario, in presenza di Quanto al secondo, Cass., Sez. I, 28 maggio 2013, Guarnieri, in
un’elencazione specifica e nominativa dei delitti, la giurispru- CED, n. 255633; Cass., Sez. II, 30 settembre 2011, n. 38537,
denza di legittimità si è sempre richiamata alla natura auto- Maida, n.m.; Cass., Sez. I, 10 maggio 2005, Secchiano, in CED,
noma del delitto tentato e al principio di tassatività. n. 231665.
Quanto all’elenco dei predetti ambiti, la S.C. ha ricordato che: Per l’orientamento intermedio, sposato dalle SS.UU., Cass.,
a) l’art. 1, comma 2, lett. d), L. 31 luglio 2006, n. 241, (Con- Sez. I, 12 febbraio 2016, Masullo, in CED, n. 272158; Cass.,
cessione di indulto), prevede l’inapplicabilità della misura per i Sez. I, 12 febbraio 2016, Brito, n.m.; Cass., Sez. I, 12 febbraio
reati per i quali ricorre la circostanza aggravante di cui all’art. 7, 2016, Palladino, n.m.
nel senso che l’esclusione del beneficio riguarda sia le fatti-
specie consumate che quelle tentate; b) l’art. 649 u.c. c.p., nel La dottrina
limitare l’applicazione della causa di non punibilità per “ogni In argomento, A. Ardituro - F. Cioffi, La confisca ordinaria, per
altro delitto contro il patrimonio che sia commesso con vio- sproporzione e per equivalente nel processo di cognizioni ed
lenza alle persone”, si applica anche ai delitti tentati; c) l’art. 4 esecuzione, in A. Bargi - A. Cisterna (a cura di), La giustizia
bis ord. penit. prevede che il divieto di concessione di misure patrimoniale penale, II, Torino, 2011, 746 ss.; P. Gualtieri,
alternative alla detenzione e di benefici penitenziari operi per i Rapporti tra sequestro preventivo e confisca. Principi generali,
delitti aggravati dal fine di agevolazione dell’attività di un’asso- ibidem, 630 ss.; P. Corvi, La confisca nei reati di criminalità
ciazione di tipo mafioso anche se commessi nella forma del organizzata, in Sequestro e confisca, a cura di M. Montagna,
tentativo; d) l’art. 303, comma 1, lett. a), n. 3 e lett. b), n. 3 bis, Torino, 2017, 437 ss.; S. Finocchiaro, La riforma del codice
c.p.p., menzionando “i delitti di cui all’art. 407, comma 2, lett. antimafia (e non solo): uno sguardo d’insieme alle modifiche
a)” (il quale, a sua volta, contiene sia un’elencazione nomina- appena introdotte, in Dir. pen. cont., 2017, 10, 251 ss.;
tiva di delitti, sia l’indicazione dei “delitti commessi avvalen- F. Menditto, Le misure di prevenzione e la confisca allargata
dosi delle condizioni previste dall’art. 416-bis c.p., ovvero al (l. 17 ottobre 2017, n. 161), Milano, 2017; G. Varraso, Il seque-
fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stro a fini di confisca: dalle scelte del codice del 1988 alla legge
stesso articolo”), ancora una volta senza specificazione in n. 161 del 2017, in www.penalecontemporaneo.it.
ordine alla necessità che essi siano consumati o alla possibilità In ordine al nuovo art. 240 bis c.p., A.M. Maugeri, La riforma
che siano soltanto tentati, viene interpretato nel senso che il della confisca (d.lgs. 202/2016). Lo statuto della confisca
termine di un anno si applica anche ai delitti tentati. allargata ex art. 240-bis c.p.: spada di Damocle sine die sot-
Le SS.UU. hanno poi precisato che la soluzione prospettata tratta alla prescrizione (dalla l. 161/2017 al d.lgs. n. 21/2018), in
appare corretta anche alla luce della normativa sopravvenuta. www.archiviopenale.it.
Come noto, con il D.Lgs. 1° marzo 2018, n. 21, il D.L. n. 152 del
1991, art. 7, è stato trasfuso, senza modificazioni, nell’art. 416
bis comma 1 c.p., mentre l’art. 12 sexies, D.L. n. 306 del 1992 RESISTENZA A UN PUBBLICO UFFICIALE
ha trovato la sua collocazione nell’art. 240 bis c.p., che disci-
plina la “Confisca in casi particolari”, recependo le modifiche
apportate dalla L. 17 ottobre 2017, n. 161, che aveva unificato i CONCORSO FORMALE DI REATI
commi 1 e 2 e cancellato il riferimento al testo dell’art. 7, Cassazione Penale, SS.UU., 24 settembre 2018 (ud. 22
peraltro “recuperato” mediante il richiamo ai delitti previsti febbraio 2018), n. 40981 - Pres. Di Tomassi - Rel. De Cre-
dall’art. 51, comma 3 bis, c.p.p. Anche il nuovo art. 240 bis c.p. scienzo - P.M. Iacoviello (conf.) - Ric. A.R.
non contiene alcun riferimento a reati consumati e a reati
tentati: l’indicazione dei delitti che, in caso di condanna, impon- In tema di resistenza a un pubblico ufficiale, ex art. 337
gono la confisca è nominativa, con l’eccezione di quelli com- c.p., integra il concorso formale di reati, a norma dell’art.
messi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine 81, comma 1, c.p., la condotta di chi usa violenza o minac-
costituzionale. Tuttavia, il rinvio ai delitti previsti dall’art. 51, cia per opporsi a più pubblici ufficiali o incaricati di un
comma 3 bis, c.p.p. reintroduce l’indicazione a una categoria pubblico servizio mentre compiono un atto del loro ufficio
generale di delitti, ove però l’elencazione nominativa degli o servizio.
stessi è preceduta dalla dizione “consumati o tentati”.
Secondo la S.C. la conclusione per cui, quando il legislatore Il caso
indica nominativamente un determinato delitto, intende rife- La Corte d’Appello di Ancora confermava la sentenza con cui il
rirsi solo al delitto consumato, mentre, quando richiama una giudice di primo grado, all’esito di un giudizio abbreviato, aveva
categoria di delitti non specificati, si riferisce sia a quelli con- condannato A.R. ai sensi degli artt. 81, comma 2, e 337 c.p.,
sumati che a quelli tentati, può essere applicata anche per la per avere questi minacciato di morte e usato violenza contro
formulazione dell’art. 51, comma 3 bis, c.p.p. due pubblici ufficiali. Ricorreva per cassazione l’imputato,
In conclusione, è stato affermato il seguente principio di lamentando, per quel che qui interessa, la ritenuta sussistenza
diritto: “Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca previ- di una pluralità di fatti in continuazione fra loro pur a fronte di
sta dell’art. 12-sexies decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, un’unica azione delittuosa.
convertito dalla legge n. 356 del 1992 (attuale art. 240-bis c.p.) La VI Sezione penale, assegnataria del ricorso, rilevava l’esi-
può essere disposto per uno dei reati presupposto anche nella stenza di un contrasto giurisprudenziale in ordine all’applica-
forma del tentativo aggravato dall’art. 7 legge n. 203 del 1991”. bilità della disciplina prevista dall’art. 81, comma 1, c.p. nel
caso in cui l’azione di resistenza sia stata rivolta nei confronti di
I precedenti una pluralità di pubblici ufficiali impegnati nel complimento
Quanto al primo orientamento, Cass., Sez. V, 17 febbraio dello stesso atto dell’ufficio. La questione veniva così rimessa
2015, Abbate e altri, in CED, n. 263988; Cass., Sez. V, 12 alle Sezioni Unite, cui si domandava “(s)e, in tema di resistenza
giugno 2013, Sannino e altro, ivi, n. 258821; Cass., Sez. V, 16 a un pubblico ufficiale, ex art. 337 cod. pen., la condotta di chi,

Diritto penale e processo 12/2018 1545


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con una sola azione, usa violenza o minaccia per opporsi a più amministrativa ritengono che il pubblico ufficiale e l’incaricato di
pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, mentre com- pubblico servizio siano essi stessi pubblica amministrazione,
piono un atto del loro ufficio o servizio, configuri un unico reato poiché rappresentano lo strumento della sua estrinsecazione
ovvero un concorso formale di reati o un reato continuato”. nel mondo giuridico sul piano vuoi volitivo vuoi esecutivo. Sulla
base di quest’ultima considerazione il Collegio ha ritenuto di
La decisione aderire alla prima delle opzioni interpretative prospettate, ossia
A parere delle SS.UU., per offrire una risposta al quesito quella che ritiene integrato il concorso formale omogeneo di reati
prospettato, è necessario indagare due temi: il concorso for- in presenza di una azione di resistenza diretta nei confronti di più
male omogeneo di reati previsto dall’art. 81, comma 1, c.p. e la pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
fattispecie di cui all’art. 337 c.p. È stato infine affermato che la tesi per la quale l’opposi-
L’art. 81, comma 1, c.p. è dedicato all’istituto del concorso zione del soggetto agente non sarebbe diretta nei con-
formale di reati, che ricorre sia nel caso in cui una sola azione fronti del pubblico ufficiale bensì dell’atto amministrativo
od omissione violi più fattispecie incriminatrici (c.d. concorso non può essere ritenuta valida: essa, da un lato, non tiene
formale eterogeneo di reati) sia nel caso in cui una sola azione conto dell’illecito così come descritto dal testo dell’art.
od omissione violi più volte la medesima fattispecie incrimina- 337 c.p. e, dall’altro lato, omette di considerare che
trice (c.d. concorso formale omogeneo di reati). Nel concetto di proprio il fatto che l’elemento oggettivo del reato sia
azione unica cui fa riferimento la citata disposizione vanno ricom- integrato dalla violenza o dalla minaccia al pubblico uffi-
presi tanto i casi in cui l’azione si risolva in un “atto unico” quanto ciale o all’incaricato di pubblico servizio conferisce cen-
quelli in cui l’azione si realizzi attraverso il compimento di una tralità alla persona del singolo soggetto pubblico chiamato
“pluralità di atti” contestuali e aventi lo stesso fine. Un reato si a manifestare la volontà della pubblica amministrazione.
consuma ogniqualvolta venga realizzata, attraverso il compi- Senza pregio va parimenti considerato il raffronto fatto da
mento della condotta descritta in una norma incriminatrice, alcune pronunce tra l’art. 337 e l’art. 338 c.p. (così Cass.,
l’offesa tipizzata e venga leso l’interesse da essa protetto (c.d. Sez. VI, 14 dicembre 2016, Mozzi, in CED, n. 269005): si
evento giuridico): ebbene, da questa affermazione deriva che il tratta infatti di due fattispecie di reato profondamente
concorso formale omogeneo ricorre allorquando un bene giuri- diverse sia sul piano della struttura che sul piano della
dico venga leso più volte da una azione che, sul piano fenome- sanzione prevista dal legislatore, che è più grave nel caso
nico, diviene causa di una pluralità di lesioni o eventi omogenei. di violazione dell’art. 338 c.p.
Per accertare concretamente la ricorrenza di un concorso for- Tanto premesso, le SS.UU. hanno affermato il seguente prin-
male omogeneo, occorre dunque scindere idealmente la vicenda cipio di diritto: “(i)n tema di resistenza a un pubblico ufficiale,
fattuale in tante parti quanti sarebbero gli eventi giuridici, verifi- ex art. 337 cod. pen., integra il concorso formale di reati, a
cando che ognuno degli autonomi frammenti di essa integri, sia norma dell’art. 81, prima comma, cod. pen., la condotta di chi
sul piano oggettivo che su quello soggettivo, la fattispecie usa violenza o minaccia per opporsi a più pubblici ufficiali o
astratta prevista dal legislatore. Fatta questa premessa, i giudici incaricati di un pubblico servizio mentre compiono un atto del
di legittimità sono passati all’analisi della fattispecie di reato di cui loro ufficio o servizio”.
all’art. 337 c.p., ripercorrendo anzitutto i termini del contrasto
rilevato dalla Sezione rimettente. Secondo parte della giurispru- I precedenti
denza, la violenza o la minaccia utilizzata nei confronti di più Per l’orientamento sposato dalle SS.UU., Cass., Sez. VI, 25
pubblici ufficiali per contrastare il compimento di un atto del maggio 2017, Provenzano, in CED, n. 270545; Cass., Sez. VI,
loro ufficio configura tanti reati di resistenza quanti sono i soggetti 17 maggio 2012, P.G. in proc. Momodu, ivi, n. 253111; Cass.,
passivi coinvolti: questa tesi si fonda sulla considerazione che Sez. VI, 26 settembre 2011, P.G. in proc. De Marchi, ivi,
l’azione delittuosa, pur ledendo unitariamente l’interesse al rego- n. 250792; Cass., Sez. VI, 22 giugno 2006, P.G. in proc.
lare funzionamento della pubblica amministrazione, si risolve in Mastroiacovo e altri, ivi, n. 234831.
altrettante e distinte offese a ciascuno dei pubblici ufficiali inca- Quanto all’opposto orientamento, Cass., Sez. VI, 28 settem-
ricati del compimento dell’atto. Ad opposte conclusioni perviene bre 2017, Diop, in CED, n. 271559; Cass., Sez. VI, 12 luglio
altra parte della giurisprudenza, a parere della quale la violenza o la 2017, P.G. in proc. Damiani, ibidem, n. 270939; Cass., Sez. VI,
minaccia avrebbero carattere strumentale nella realizzazione 14 dicembre 2016, Mozzi, ivi, n. 269005; Cass., Sez. VI, 9
dell’illecito: la condotta del soggetto agente andrebbe perciò maggio 2014, P.G. in proc. Pastore, ivi, n. 260374.
considerata unica in ragione della unicità dell’atto amministrativo
ostacolato, indipendentemente dal numero di pubblici ufficiali La dottrina
destinatari della violenza o della minaccia. Nel ripercorrere i tratti Sulla questione sottoposta all’attenzione delle SS.UU.,
salienti della fattispecie delittuosa in esame, le SS.UU. hanno poi L. Fimiani, Il concorso formale di più reati di resistenza a
ricordato come essa preveda una condotta commissiva-opposi- pubblico ufficiale, in Cass. pen., 2018, 1639 ss. In generale,
tiva connotata: a) dalla violenza o dalla minaccia rivolta esclusi- sulla fattispecie di cui all’art. 337 c.p., E. Infante, Violenza,
vamente contro il pubblico ufficiale o il soggetto normativamente minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale, in A. Cadoppi -
ad esso equiparato, tesa a coartarne o a impedirne l’agire funzio- S. Canestrari - A. Manna - M. Papa (diretto da), Trattato di
nale; b) dalla volontà (dolo specifico) di ostacolare il soggetto diritto penale. Parte speciale, vol. II, 2008, Milano, 573 ss.;
passivo nel momento dell’esercizio della funzione pubblica. Il T. Martina, (voce) Resistenza a pubblico ufficiale, in Enc. giur.,
bene giuridico tutelato è unanimemente individuato nel “rego- XXVI, 1991, 1 ss.; R. Pasella, (voce) Violenza e resistenza a
lare funzionamento della pubblica amministrazione”; concetto, pubblico ufficiale, in Dig. disc. pen., XV, 1999, 249 ss.;
questo, che va inteso in senso ampio, cioè comprensivo anche M. Romano, I delitti contro la pubblica amministrazione. I
della sicurezza e della libertà di determinazione delle persone delitti dei privati. Le qualifiche soggettive pubblicistiche,
fisiche che singolarmente o in gruppo ne esercitano le funzioni o Milano, 2015, 34 ss.; S. Vinciguerra, I delitti contro la pubblica
ne adempiono i servizi. Non a caso la dottrina e la giurisprudenza amministrazione, Padova, 2008, 79 ss.

1546 Diritto penale e processo 12/2018


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SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI NEL TEMPO patteggiata possano dar luogo all’annullamento della sentenza
pronunciata ex art. 444 c.p.p.: interrogativo, questo, che ruota
intorno alla nozione di “pena illegale”. Detta espressione,
REATI AD EVENTO DIFFERITO valorizzata in diverse occasioni dalla giurisprudenza di legitti-
mità per riconoscere alla Corte di cassazione un potere deci-
Cassazione Penale, SS.UU., 24 settembre 2018 (ud. 19 sorio in bonam partem che trascende il devolutum, viene in
luglio 2018), n. 40986 - Pres. Carcano - Rel. Caputo - P.M. discussione poiché, nel caso di specie, la commisurazione
Fimiani (diff.) - Ric. P.F. della pena operata dal giudice del patteggiamento si sviluppa
- come si dirà - in contrasto con il principio di irretroattività della
In tema di successione di leggi penali, a fronte di una legge penale sfavorevole, sancito dall’art. 25, comma 2, Cost.
condotta interamente posta in essere sotto il vigore di Onde dirimere il contrasto interpretativo sottoposto alla pro-
una legge penale più favorevole e di un evento interve- pria attenzione, le SS.UU. hanno ricordato che, nella formula-
nuto nella vigenza di una legge penale più sfavorevole, zione anteriore al varo della L. 23 marzo 2016, n. 41, l’omicidio
deve trovare applicazione la legge vigente al momento colposo commesso con violazione delle norme sulla circola-
della condotta. zione stradale era punito dall’art. 589, comma 2, c.p., che
Il caso integrava una circostanza aggravante rispetto alla fattispecie
Il Tribunale di Prato applicava a F.P. la pena concordata con il base di cui al comma 1 della medesima disposizione. Il quadro
P.M. in relazione al reato di cui all’art. 589 bis c.p., per avere sanzionatorio è mutato per effetto della L. n. 41 del 2016, che
questi, in data 2 gennaio 2016, mentre era alla guida della sua ha introdotto, all’art. 589 bis c.p., la fattispecie di omicidio
autovettura, investito B.P., che a seguito dei traumi derivanti stradale, che si pone come una autonoma fattispecie di
dal sinistro stradale, decedeva il successivo 28 agosto. Ricor- reato. Quanto al contrasto rilevato dalla Sezione rimettente,
reva per cassazione il difensore dell’imputato, denunciando è stato poi ricordato che, per un primo orientamento, in pre-
che la disciplina dettata dall’art. 589 bis c.p. è stata introdotta in senza di una condotta interamente posta in essere sotto il
epoca successiva alla condotta ascritta all’imputato, mentre vigore di una legge penale più favorevole e di un evento nella
all’epoca di tale condotta vigeva il più favorevole art. 589, vigenza di una legge penale più sfavorevole, si deve avere
comma 2, c.p.: a parere del ricorrente il giudice territoriale riguardo per il momento in cui è occorso l’evento lesivo: in
avrebbe quindi violato i principi contenuti negli artt. 25, comma questi ultimi termini si esprime la sentenza Sandrucci (Cass.,
2, Cost. e 7 Cedu. Sez. IV, 17 aprile 2015, Sandrucci), intervenuta in un caso in cui
La IV Sezione penale destinataria del ricorso, ravvisato un la morte della persona offesa si era verificata molti anni dopo la
contrasto giurisprudenziale inerente al trattamento sanziona- condotta dell’imputato e, nell’intervallo di tempo tra l’una e
torio da applicare nel caso di una condotta interamente posta in l’altra, erano sopravvenute due modifiche legislative peggio-
essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole e di un rative. A favore del c.d. “criterio della condotta” milita invece la
evento intervenuto nella vigenza di una legge penale più sentenza Bartesaghi (Cass., Sez. IV, 5 ottobre 1972, Bartesa-
sfavorevole, rimetteva la questione alle Sezioni Unite, cui si ghi, in CED, n. 122686) che, intervenuta a proposito di un
domandava “se, a fronte di una condotta interamente posta in omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione
essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole e di un stradale, afferma che la legge da applicare è quella vigente al
evento intervenuto nella vigenza di una legge penale più momento dell’esecuzione dell’attività del reo e non quella del
sfavorevole, debba trovare applicazione la legge vigente al momento in cui si è verificato l’evento che determina la
momento della condotta ovvero quella vigente al momento consumazione del reato: se si prediligesse il c.d. “criterio
dell’evento”. dell’evento”, infatti, “il reo verrebbe ad essere punito più
gravemente per il fatto puramente casuale che nel periodo
La decisione di tempo intercorrente tra la sua condotta e l’evento sia
Prima di analizzare la questione sottoposta alla loro attenzione, sopraggiunta la nuova legge, in tal modo determinandosi
le SS.UU. si sono interrogate sulla tempestività del ricorso quell’incertezza sul grado di illiceità del comportamento
proposto dalla difesa: per far ciò hanno ritenuto necessario umano che è escluso in modo assoluto dal principio
valutare la questione relativa, da un lato, alla possibilità per il dell’irretroattività”.
giudice del c.d. patteggiamento di indicare nel dispositivo un Le SS.UU. hanno ritenuto di dover condividere il secondo degli
termine per il deposito della sentenza e, dall’altro, alla decor- orientamenti prospettati, a favore del quale depongono diversi
renza del termine per l’impugnazione in presenza di tale indi- argomenti. In questa prospettiva, i giudici di legittimità hanno
cazione. Una volta illustrato il panorama normativo e valorizzato i principi che governano il fenomeno della succes-
giurisprudenziale di riferimento, esse si sono espresse in sione di leggi penali nel tempo: tra questi, il riferimento corre
questi termini: “(l)a motivazione della sentenza di applicazione anzitutto al principio di irretroattività della norma penale sfa-
della pena su richiesta deve essere depositata contestual- vorevole cristallizzato nell’art. 25, comma 2, Cost. Esso, come
mente alla pronuncia; qualora la motivazione non sia deposi- rilevato dalla Corte costituzionale, “si pone come essenziale
tata contestualmente, anche per l’irrituale indicazione in strumento del cittadino contro gli arbitri del legislatore, espres-
dispositivo di un termine per il deposito, il termine di quindici sivo dell’esigenza della “calcolabilità” delle conseguenze giu-
giorni per l’impugnazione della sentenza pronunciata in ridico-penali della propria condotta, quale condizione
camera di consiglio decorre - esclusa qualsiasi nullità della necessaria per la libera autodeterminazione individuale”
sentenza stessa ed indipendentemente dal fatto che il termine (Corte cost. sent. n. 394 del 2006): esigenza, questa, “con la
irritualmente indicato dal giudice sia stato o meno osservato - quale contrasta un successivo mutamento peggiorativo “a
dall’ultima notificazione o comunicazione dell’avviso di depo- sorpresa” del trattamento penale della fattispecie” (Corte
sito del provvedimento”. Tanto premesso, l’atto di impugna- cost. sent. n. 230 del 2012). È quindi la condotta il punto di
zione proposto dalla difesa è stato ritenuto tempestivo. riferimento temporale idoneo a garantire la “calcolabilità”
Sempre in via preliminare, la Corte si è interrogata sui limiti delle conseguenze penali e, con essa, l’autodeterminazione
in cui gli errori in diritto nella determinazione della pena della persona; una soluzione diversa svilirebbe quest’ultima

Diritto penale e processo 12/2018 1547


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oltre alla ratio di tutela del principio costituzionale dell’irretroat- con riguardo ad alcune figure di reato caratterizzate non già,
tività, poiché impedirebbe a ciascuno di calcolare le conse- come quella in esame, dalla distanza tra condotta ed evento,
guenze penali derivanti dal proprio agire. Del resto, già nei bensì dal protrarsi nel tempo della stessa condotta tipica.
lavori preparatori dell’Assemblea costituente, si era affermato Trattasi del reato permanente e del reato abituale: nel primo
che “la norma di legge penale deve preesistere non solo caso, la giurisprudenza di legittimità individua il tempus
all’evento, ma anche all’azione”, poiché è in quest’ultima commissi delicti ai fini della successione di leggi penali
che “si realizza il contrasto tra la volontà imputabile del delin- nella cessazione della permanenza; nel secondo, nella rea-
quente e la volontà della legge”. Tracce della necessità di lizzazione dell’ultima condotta tipica integrante il fatto di
correlare, dal punto di vista ontologico, il principio di irretroat- reato.
tività alla condotta dell’agente si possono inoltre rinvenire nella Tutto ciò premesso, le SS.UU. hanno affermato il seguente
giurisprudenza di legittimità (in questo senso, sebbene ad altri principio di diritto: “(i)n tema di successione di leggi penali, a
fini, SS.UU., 6 marzo 1992, P.G. in proc. Piccillo e altro, in CED, fronte di una condotta interamente posta in essere sotto il
n. 189399) e della Cedu. L’identificazione del tempus com- vigore di una legge penale più favorevole e di un evento
missi delicti con la condotta tipica trova, secondo la SS.UU., intervenuto nella vigenza di una legge penale più sfavorevole,
decisive conferme anche sul piano sistematico e, in partico- deve trovare applicazione la legge vigente al momento della
lare, sul terreno delle funzioni della pena. Quanto alla preven- condotta”.
zione generale, basti pensare che è nel momento in cui un
soggetto agisce ovvero omette di compiere un’azione dove- I precedenti
rosa che si determina il contrasto con la funzione di orienta- Per l’orientamento sposato dalle Sezioni Unite, Cass., Sez. IV,
mento della norma penale. La medesima conclusione vale per 5 ottobre 1972, Bartesaghi, in CED, n. 122686.
la funzione rieducativa della pena: la Corte costituzionale ha in Quanto all’opposto orientamento, Cass., Sez. IV, 17 aprile
proposito messo in luce come “avuto riguardo anche al fon- 2015, Sandrucci, n.m.; Cass., Sez. V, 13 marzo 2014, Calamita
damentale principio di colpevolezza ed alla funzione preven- e altri, in CED, n. 260003.
tiva della pena desumibili dall’art. 27 Cost., ognuno dei
consociati deve essere posto in grado di adeguarsi libera- La dottrina
mente o meno alla legge penale, conoscendo in anticipo - C. Rossi, Successione di leggi penali e concorso di persone nel
sulla base dell’affidamento nell’ordinamento legale in vigore reato, in Cass. pen., 2015, 1879 ss.; S. Zirulla, Alle Sezioni
al momento del fatto - quali conseguenze afflittive potranno Unite la questione del tempus commissi delicti nei reati ad
scaturire dalla propria decisione (...): aspettativa che sarebbe, evento “differito”, in www.penalecontemporaneo.it; Id., Irre-
per contro, manifestamente frustrata qualora il legislatore troattività sfavorevole e reati d’evento lungo-latente, in Dir.
potesse sottoporre a sanzione criminale un fatto che all’epoca pen. cont., 2017, IV, 441 ss. In generale, sul principio di
della sua commissione non costituiva reato, o era punito meno irretroattività della norma penale sfavorevole, M. Gambar-
severamente” (Corte cost. sent. n. 364 del 1988). della, L’irretroattività, in A. Cadoppi - S. Canestrari -
Infine, per ragioni di completezza, la S.C. ha esaminato la A. Manna - M. Papa (diretto da), Trattato di diritto penale, I,
questione dell’individuazione del tempus commissi delicti Milano, 2012, 224 ss.

1548 Diritto penale e processo 12/2018


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di cassazione - Diritto penale
a cura di Stefano Corbetta

DELITTI CONTRO LA PERSONA I precedenti


Nel senso che il termine “percuotere” previsto dall’art. 581
c.p. non è assunto nel suo significato letterale di battere, colpire,
NON VI SONO “PERCOSSE” SE MANCA UN CONTATTO FISICO picchiare, ma in quello più lato, comprensivo di ogni violenta
DIRETTO TRA L’AGENTE E LA VITTIMA manomissione dell’altrui persona fisica, cfr. Cass., Sez. V, 17
maggio 2017, Moraldi, in CED, n. 271122; Cass., Sez. V, 14
Cassazione Penale, Sez. V, 23 ottobre 2018 (u.p. 28 giugno
settembre 2015, De Angelis, ivi, n. 265629; Cass., Sez. V, 13
2018), n. 48322 - Pres. Vessichelli - Rel. Zaza - P.M. Salzano
giugno 2014, Battistessa, ivi, n. 261451; Cass., Sez. V, 12
(diff.) - Ric. M.B. gennaio 2012, Andrisani, ivi, n. 252953.
Il termine “percuotere” non è assunto nell’art. 581 c.p. nel La dottrina
solo significato di battere, colpire, picchiare, ma anche in P. Baima Bollone - V. Zagrebelsky, Percosse e lesioni perso-
quello più lato, comprensivo di ogni violenta manomis- nali, Milano, 1975, passim; F. Basile, I delitti contro la vita e
sione dell’altrui persona fisica, tale da abbracciare qual- l’incolumità individuale, in G. Marinucci - E. Dolcini, Trattato di
siasi energia fisica esercitata con violenza e direttamente diritto penale. Parte Speciale, Padova, 2015, 3 ss.; T. Galiani,
sulla persona. voce Lesioni personali e percosse, in Enc. dir., XXIV, 1974, 140
ss.; M.G. Gallisai Pilo, voce Lesioni e percosse, in Dig. disc.
Il caso pen., VII, 1993, 394 ss.; F. Viganò, La tutela penale della libertà
In riforma della sentenza assolutoria del Giudice di pace di individuale, Milano, 2002, 259 ss.; V. Zagrebelsky, voce
Reggio Calabria e in accoglimento dell’appello proposto dalla Lesioni personali e percosse, in Enc. giur., XVIII, 1990, 1 ss.
parte civile, il Tribunale di Reggio Calabria dichiarava l’imputata
civilmente responsabile del reato di percosse, per aver scosso
la scala sulla quale la persona offesa era salita per controllare
una cassetta di derivazione dei contatti elettrici sita nel vano REATO
del pianerottolo ove si affacciava l’abitazione dell’imputata
medesima, al fine di impedire tale intervento, così cagionando QUANDO GLI “ATTI PREPARATORI” POSSONO INTEGRARE
la caduta della persona offesa. Tra i motivi di ricorso per
IL TENTATIVO PUNIBILE
cassazione, l’imputato deduceva violazione di legge e vizio
motivazionale sulla configurabilità del reato, ritenendola Cassazione Penale, Sez. II, 17 ottobre 2018 (u.p. 14 set-
esclusa dalla mancanza di alcun contatto fisico fra la persona tembre 2018), n. 47295 - Pres. Diotallevi - Rel. Monaco -
offesa e l’imputata, che si era limitata a toccare la scala su cui si P.M. Cuomo (conf.) - Ric. M.M.
trovava la parte lesa.
Per la configurabilità del tentativo rilevano non solo gli
La decisione atti esecutivi veri e propri, ma anche quegli atti che, pur
La Corte ha accolto il ricorso perché fondato. La Cassazione ha
classificabili come preparatori, facciano fondatamente
evidenziato come, per quanto ricostruito in sede di merito,
ritenere che l’agente, avendo definitivamente approntato
l’imputata aveva scosso la scala sulla quale si trovava la per-
il piano criminoso in ogni dettaglio, abbia iniziato ad
sona offesa, che era caduta solo a seguito del movimento in tal
attuarlo, che l’azione abbia la significativa probabilità di
modo impresso alla scala; non era pertanto in discussione che
conseguire l’obiettivo programmato e che il delitto sarà
non vi fosse stato alcun contatto fisico diretto fra i due.
commesso, salvo il verificarsi di eventi non prevedibili
Orbene, la S.C. ha chiarito che il termine “percosse”, che
indipendenti dalla volontà del reo.
descrive la condotta del reato previsto dall’art. 581 c.p. “pur
non dovendosi intendere nel suo stretto significato lessicale, Il caso
riferito alle azioni del ‘colpire’, del ‘picchiare’ o simili, è comun- Il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell’art. 309 c.p.p.,
que associato (…) al diretto esercizio di energia fisica su altra rigettava la richiesta d riesame e confermava l’ordinanza del
persona ovvero, nelle definizioni più ampie, ad una violenta G.I.P. che aveva applicato all’indagato la misura della custodia
manomissione dell’altrui persona”. La sussistenza del reato di cautelare in carcere in relazione ai reati di cui agli artt. 56, 628,
percosse, pertanto, presuppone “la necessità di un contatto comma 3, c.p. Nel proporre ricorso per cassazione, l’indagato
fisico diretto fra il soggetto agente e la vittima”. Nel caso di deduceva erronea applicazione della legge penale in relazione
specie, la condotta accertata non presentava tali caratteristi- artt. 56, 628 c.p. e 273 c.p.p. e difetto di motivazione in relazione
che, avendo l’azione dell’imputata attinto non la persona della alla configurazione dei gravi indizi di colpevolezza del reato di
vittima, ma solo la scala utilizzata dalla stessa; la sentenza tentata rapina aggravata, in quanto gli atti posti in essere non
impugnata è stata perciò annullata senza rinvio agli effetti civili, avrebbero superato la fase meramente preparatoria, sicché
revocandosi le relative statuizioni.

Diritto penale e processo 12/2018 1549


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l’azione non sarebbe giunta a un punto “di non ritorno”, arre- continuità al principio secondo cui “per la configurabilità del
standosi alla soglia del tentativo c.d. incompiuto. tentativo rilevano non solo gli atti esecutivi veri e propri, ma
anche quegli atti che, pur classificabili come ‘preparatori’, fac-
La decisione ciano fondatamente ritenere che l’agente, avendo definitiva-
La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Nel ripren- mente approntato il piano criminoso in ogni dettaglio, abbia
dere alcuni arresti in argomento, la Corte ha ribadito che, “ai fini iniziato ad attuarlo; che l’azione abbia la significativa probabilità
della punibilità del tentativo, rileva l’idoneità causale degli atti di conseguire l’obiettivo programmato e che il delitto sarà
compiuti per il conseguimento dell’obiettivo delittuoso nonché commesso, salvo il verificarsi di eventi non prevedibili indipen-
la univocità della loro destinazione, da apprezzarsi con valuta- denti dalla volontà del reo”. Nel caso sottoposto a scrutinio,
zione ex ante in rapporto alle circostanze di fatto ed alle modalità peraltro, gli atti posti in essere erano giunti allo stadio di esecu-
della condotta, al di là del tradizionale e generico discrimen tra zione, in quanto gli indagati si erano già appostati all’esterno
atti preparatori e atti esecutivi”. Di conseguenza, ai fini della della villa della vittima, vi avevano stazionato per quasi due ore in
configurabilità del tentativo rilevano non solo gli atti esecutivi attesa che la stessa uscisse (peraltro anche predisponendo un
veri e propri, “ma anche quegli atti che, pur classificabili come piano alternativo che prevedeva l’utilizzo di una scala, portata
preparatori, facciano fondatamente ritenere che l’agente, per tale scopo), circostanza ritenuta dalla S.C. significativa circa
avendo definitivamente approntato il piano criminoso in ogni l’inizio della effettiva esecuzione dell’attività criminosa.
dettaglio, abbia iniziato ad attuarlo, che l’azione abbia la signifi-
cativa probabilità di conseguire l’obiettivo programmato e che il I precedenti
delitto sarà commesso, salvo il verificarsi di eventi non preve- In senso conforme, cfr. Cass., Sez. II, 4 maggio 2017, Gentile,
dibili indipendenti dalla volontà del reo”. Secondo la S.C., quindi, in CED, n. 269963, la quale, in una vicenda relativa a tentativo di
anche un “atto preparatorio” può integrare gli estremi del rapina a un furgone portavalori, ha ritenuto che erroneamente
tentativo punibile, a una precisa condizione: “purché sia idoneo il tribunale del riesame, in riforma dell’ordinanza coercitiva,
e diretto in modo non equivoco alla consumazione di un reato, avesse escluso l’univocità degli atti solo per la non imminenza
ossia qualora abbia la capacità, sulla base di una valutazione - per dell’assalto, senza tener conto degli altri indici utilizzabili per
l’appunto ex ante - ed in relazione alle circostanze del caso, di stabilire se l’azione avesse una significativa probabilità di
raggiungere il risultato programmato ed a tale risultato sia essere portata a compimento, tra cui l’individuazione dell’o-
univocamente diretto”. Alla stregua di tale ricostruzione, la biettivo, la progettazione dell’azione nei minimi particolari, la
“disputa” sulla rilevanza, ai fini della punibilità del tentativo, progressione nell’organizzazione - con l’approvvigionamento
dei soli atti esecutivi ovvero anche di quelli preparatori perde di di una pala gommata, di armi e di maschere per i volti -
significato, “una volta correttamente inteso il requisito della nonostante la certezza del monitoraggio delle forze dell’or-
idoneità degli atti, il quale deve essere valutato in termini dine, nonché la scelta di un’idonea strada con curve a gomito
oggettivi, nel senso che gli atti considerati, esaminati nella per l’agguato; Cass., Sez. II. 14 settembre 2016, Gravina, ivi,
loro oggettività e nel contesto in cui si inseriscono, devono n. 268644, che ha riconosciuto il duplice tentativo di rapina
possedere l’intrinseca attitudine a denotare il proposito crimi- nella condotta degli imputati i quali, acquisita la disponibilità di
noso perseguito, rivelando la propria attuazione”. Ad avviso guanti e cappelli, avevano compiuto una ricerca in automobile
della Corte, l’unico criterio di ordine generale, che può essere di di istituti bancari non eccessivamente protetti e, in due occa-
valido ausilio nel riconoscimento dell’univocità degli atti, “è sioni, scesi dalla vettura, si erano portati, nel primo caso, nei
costituito dall’imprevedibilità della non consumazione, ovvero pressi della porta di ingresso di una banca e, nell’altro, all’in-
da quella complessiva situazione di fatto in cui tutto fa supporre terno, salvo allontanarsi per la percepita presenza della vigi-
che il reato sarà commesso, e non appaiono percepibili inco- lanza; Cass., Sez. II, 10 marzo 2016, Colombo, ivi, n. 267006,
gnite che pongano in dubbio tale eventualità”. Esulano, per- che ha ritenuto legittima la condanna per concorso nel tenta-
tanto, dal tentativo punibile “quegli eventi imprevedibili non tivo di rapina di due soggetti - uno dei quali in possesso di un
dipendenti dalla volontà del soggetto agente, atteso che costui taglierino e di una sacca utilizzati per compiere altre rapine - che
ha solo un modo per dimostrare di avere receduto dal proposito avevano lasciato l’auto nei pressi di un ufficio postale con le
criminoso: ossia la desistenza volontaria (art. 56, comma 3, c.p.) portiere aperte e la chiave nel quadro di accensione, avevano
o il recesso attivo (art. 56, comma 4, c.p.)”. Pertanto, il tentativo cercato di sottrarsi al controllo di p.g. fornendo spiegazioni
è punibile non solo quando l’esecuzione è compiuta, “ma anche contrastanti circa la loro presenza in loco, e avevano intratte-
quando l’agente ha compiuto uno o più atti (non necessaria- nuto tra loro conversazioni intercettate da cui emergeva il
mente esecutivi) che indichino, in modo inequivoco, la sua comune intento di dissimulare la ragione di tale loro presenza.
volontà di voler compiere un determinato delitto; ovvero, in
tutti quei casi in cui l’agente abbia approntato e completato il suo La dottrina
piano criminoso in ogni dettaglio ed abbia iniziato ad attuarlo, pur R. Bartoli, Brevi considerazioni sull’elemento oggettivo del
non essendo ancora arrivato alla fase esecutiva vera e propria, delitto tentato in una prospettiva de lege ferenda, in Riv. it.
ossia alla concreta lesione del bene giuridico protetto dalla dir. proc. pen., 2002, 917 ss.; F. Cingari, Gli incerti confini del
norma incriminatrice”. La conferma della tesi soggettiva del tentativo punibile, in questa Rivista, 2009, 859 ss.; U. Giuliani-
tentativo, propugnata dalla decisione in esame, si desume, da Balestrino, Sull’inizio della punibilità a titolo di delitto tentato, in
un lato, dai commi successivi dell’art. 56 c.p., che, nel discipli- Ind. pen. 2000, 487 ss.; D. Guidi, Univocità ed idoneità degli atti
nare il caso di desistenza dell’azione e di impedimento da parte nella recente elaborazione giurisprudenziale sul delitto ten-
dell’agente dell’evento determinato dagli atti esecutivi veri e tato, in questa Rivista, 2014, 881 ss.; A. Lagioia, La punibiltà
propri, confermano i due livelli del tentativo punibile sanzionati degli atti preparatori nel tentativo di rapina, in Cass. pen., 2017,
in modo differente, e, dall’altro, dal disposto dell’art. 49, comma 3235 ss.; G. Marinucci, Soggettivismo e oggettivismo nel
2, c.p., che esclude la punibilità per “l’inidoneità dell’azione” e diritto penale. Uno schizzo dogmatico e politico-criminale, in
non degli atti esecutivi, così confermando che occorre aver Riv. it. dir. proc. pen., 2011, 1 ss.; F. Palazzo, Il tentativo: un
riguardo alla idoneità dell’azione valutata nel suo complesso, problema ancora aperto? (tipicità ed offesa tra passato e
più che alla idoneità dei singoli atti. La Cassazione ha perciò dato futuro), ibidem, 38 ss.; O. Simone, Criteri giuridico-formali e

1550 Diritto penale e processo 12/2018


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giudizi fattuali nell’individuazione dell’inizio della punibilità nel del destinatario e della sua posizione economica e di ogni altra
tentativo, in Cass. pen., 2009, 3355 ss.; R. Urbani, Univocità e connotazione del caso concreto, con esclusione del reato sol-
circostanze nel tentativo: tra oggettivismo e soggettivismo, in tanto se manchi l’idoneità potenziale dell’offerta o della pro-
questa Rivista, 2012, 181 ss. messa a conseguire lo scopo perseguito dall’autore per
l’evidente quanto assoluta impossibilità del pubblico ufficiale di
tenere il comportamento illecito richiestogli”. Nel caso in esame,
DELITTI CONTRO LA P.A. la Corte d’Appello aveva fatto buon governo de principi appena
indicati, correttamente valorizzando il contesto in cui l’offerta era
stata effettuata dall’imputato alla volta di agenti della polizia
OFFERTA DI DENARO PER SOTTRARSI ALL’ALCOLTEST: stradale, intervenuti in occasione di un sinistro determinato dal
È ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE primo che, già sottoposto ad accertamento preliminare dello
stato di ebbrezza alcolica, veniva richiesto dagli operanti di sotto-
Cassazione Penale, Sez. VI, 11 ottobre 2018 (u.p. 19 porsi a un ulteriore controllo con etilometro, e quindi il modo
settembre 2018), n. 46015 - Pres. Paoloni - Rel. Scalia - “spavaldo” in cui l’offerta era stata effettuata e del carattere
P.M. Marinelli (conf.) - Ric. G.A. progressivo della stessa, apprezzato come diretto ad ostentare le
concrete possibilità economiche dell’imputato medesimo.
Per l’integrazione del reato di istigazione alla corruzione è
sufficiente la semplice offerta o promessa, purché sia I precedenti
caratterizzata da adeguata serietà e sia in grado di turbare In senso conforme, da ultimo, cfr. Cass., Sez. VI, 4 novembre
psicologicamente il pubblico ufficiale (o l’incaricato di 2015, Shirman, in CED, n. 266498, la quale - in applicazione del
pubblico servizio), sì che sorga il pericolo che lo stesso principio secondo cui l’offerta o la promessa di donativi di
accetti l’offerta o la promessa: non è necessario perciò che modesta entità integrano il delitto di istigazione alla corruzione
l’offerta abbia una giustificazione, né che sia specificata solo qualora la condotta sia caratterizzata da un’adeguata
l’utilità promessa, né quantificata la somma di denaro, serietà, da valutare alla stregua delle condizioni dell’offerente
essendo sufficiente la prospettazione, da parte dell’a- nonché delle circostanze di tempo e di luogo in cui l’episodio si
gente, dello scambio illecito. colloca e sia in grado di turbare psicologicamente il pubblico
ufficiale - ha ritenuto non seria e potenzialmente corruttiva, e
Il caso dunque inidonea a configurare il reato, l’offerta di 100 euro
La Corte d’Appello dell’Aquila confermava la decisione resa dal fatta dall’imputato, visibilmente ubriaco, a un agente di polizia
Tribunale di Pescara che, all’esito di giudizio abbreviato, aveva che lo aveva fermato alla guida di un’autovettura in stato di
condannato l’imputato alla pena di giustizia per i reati di cui agli ebbrezza.
artt. 322, comma 2, 336 e 337, 82, 585 e 61, n. 2, c.p., perché,
al fine di indurre i pubblici ufficiali, in servizio presso la polizia La dottrina
stradale, intervenuti per l’accertamento della dinamica di un Benussi, I delitti contro la pubblica amministrazione, I, I delitti
sinistro in cui era coinvolto il prevenuto e in procinto di verifi- dei pubblici ufficiali, Padova, 2013, 865 ss.; M.B. Magro, Ai
carne le condizioni di ebbrezza alcolica, ad omettere un atto del confini tra tentata induzione indebita e istigazione alla corru-
loro ufficio, offriva loro una somma di denaro di 200 euro, zione: riflessioni a margine di un caso di induzione indebita del
offerta non accolta, usando nei confronti dei predetti, nelle pubblico ufficiale non accolta, in Cass. pen., 2014, 4088 ss.;
indicate circostanze, minaccia e violenza al fine di impedire il A. Maniccia, La linea di demarcazione tra la sollecitazione e le
compimento dell’atto di ufficio e cagionando ad uno degli condotte di costrizione e induzione indebita nella recente
agenti lesioni personali. Nel ricorrere per cassazione, l’impu- giurisprudenza in tema di istigazione alla corruzione, in Cass.
tato deduceva violazione di legge e vizio di motivazione in pen., 2015, 2668 ss.; R. Marroni, Istigazione alla corruzione, in
relazione all’art. 322 c.p., per avere la Corte territoriale ritenuto Giust. pen., 2013, I, 328 ss.; M. Romano, I delitti contro la
integrati i presupposti del reato di istigazione alla corruzione, e pubblica amministrazione. I delitti dei pubblici ufficiali, III ed.,
segnatamente la serietà e concretezza della offerta di denaro, Milano, 2013, 121 ss.; D. Tarantino, Sui difficili rapporti tra
pur dando atto dello stato di ebbrezza in cui versava il preve- concussione per induzione e istigazione alla corruzione, in
nuto e quindi della chiara percepibilità ex ante dell’offerta Riv. it. dir. proc. pen., 2012, 245 ss.
come inconcludente ed in nessun modo credibile da parte
dei destinatari. RIMOZIONE DI SIGILLI APPOSTI A VEICOLO SOTTOPOSTO
A FERMO AMMINISTRATIVO
La decisione
La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso perché mani- Cassazione Penale, Sez. III, 10 ottobre 2018 (u.p. 11 aprile
festamente infondato. La Cassazione ha richiamato i punti fermi 2018), n. 45569 - Pres. Di Nicola - Rel. Aceto - P.M. Aniello
affermati dalla giurisprudenza di legittimità in relazione alla sussi- (conf.) - Ric. P.G. in c. B.O.
stenza del delitto di istigazione alla corruzione per atto contrario ai
doveri di ufficio, il quale “si configura con la semplice condotta Integra il reato di violazione di sigilli l’asportazione da
dell’offerta o della promessa di danaro o di altra utilità, purché veicolo assoggettato a fermo amministrativo dei sigilli
seria, potenzialmente e funzionalmente idonea ad indurre il apposti sullo stesso a norma dell’art. 214 c. str. e del
destinatario a compiere un atto contrario ai doveri di ufficio, D.M. Interno 1° marzo 2004.
tale da determinare una rilevante probabilità di causare un turba-
mento psichico nel pubblico ufficiale, sì che sorga il pericolo Il caso
che egli accetti l’offerta o la promessa”. Peraltro, l’idoneità Adito dalla richiesta del P.M. di emissione di decreto penale di
della condotta va valutata con un giudizio prognostico, “che condanna per i reati di guida senza patente e violazione di sigilli
tenga conto dell’entità del compenso, delle qualità personali aggravata, iI G.I.P. del Tribunale di Cuneo, ai sensi dell’art. 129

Diritto penale e processo 12/2018 1551


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c.p.p., assolveva l’imputato perché il fatto non sussiste; ad non può essere inferiore a 4 mm.”. Il successivo art. 2, comma
avviso del G.I.P. il reato di cui all’art. 349 c.p. non sarebbe 2, stabilisce che “Su ogni veicolo sottoposto a fermo ammini-
configurabile in caso di rimozione dei sigilli apposti al veicolo strativo devono essere apposti almeno due sigilli: uno nella
sottoposto a fermo amministrativo ai sensi degli artt. 116, parte anteriore ed uno nella parte laterale in corrispondenza o
comma 17, e 214 c. str. La sentenza veniva impugnata dal in prossimità del posto di guida. Sui ciclomotori, sui rimorchi,
P.G. territoriale, che eccepiva violazione di legge. sui motocicli ovvero sulle macchine agricole ed operatrici può
essere apposto un solo sigillo nella parte anteriore”. Infine, a
La decisione norma dell’art. 214, comma 2, c. str., il veicolo, quando non
La Corte ha accolto il ricorso. La S.C. ha osservato che il G.I.P. rimosso e trasportato in apposito luogo di custodia, deve
aveva ritenuto l’insussistenza del reato, applicando il principio essere affidato in custodia all’avente diritto o, in caso di tra-
secondo cui non integra il reato di violazione di sigilli, l’aspor- sgressione commessa da minorenne, ai genitori o a chi ne fa le
tazione da veicolo assoggettato a sequestro amministrativo veci o a persona maggiorenne appositamente delegata. Il
del foglio o cartello adesivo apposto sullo stesso e recante successivo comma 8 prevede un illecito amministrativo nei
l’indicazione del disposto sequestro a norma dell’art. 394, confronti di “chiunque circola con un veicolo sottoposto al
comma 9, reg. c. str. Tale principio, peraltro, trova applicazione fermo amministrativo, salva l’applicazione delle sanzioni
nel caso di sequestro amministrativo del veicolo, il quale, ai penali per la violazione degli obblighi poste in capo al custode”.
sensi dell’art. 213, comma 2, ultimo periodo, c. str., deve Orbene, dalla disciplina poc’anzi esposta, emerge limpida-
recare segnalazione visibile dello stato di sequestro con le mente che, in caso di fermo amministrativo del veicolo per
modalità stabilite nel regolamento e che di ciò è fatta menzione le infrazioni al codice della strada, devono essere material-
nel verbale di contestazione della violazione. Tale disposizione mente apposti i sigilli al veicolo medesimo, la cui violazione
trova attuazione nell’art. 394, comma 9, d.P.R. 16 dicembre integra il precetto penalmente sanzionato dall’art. 349 c.p. E
1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del difatti il reato di violazione dei sigilli è impermeabile alle
nuovo codice della strada), a norma del quale la segnalazione vicende che riguardano il titolo della loro apposizione, in
dello stato di sequestro del veicolo, ai sensi dell’art. 213 c. str., quanto “l’inefficacia o l’illegittimità del provvedimento di
è realizzata con l’apposizione di uno o più fogli adesivi sulla sequestro o di apposizione di sigilli non esclude il delitto di
parte anteriore o sul vetro parabrezza, recanti l’iscrizione “vei- cui all’art. 349 c.p., atteso che la norma richiede soltanto che
colo sottoposto sequestro” e con l’indicazione degli estremi l’apposizione dei sigilli derivi da una disposizione di legge o da
del provvedimento che lo ha disposto. L’apposizione di sigilli un ordine dell’autorità, così che, una volta che il vincolo sia
costituisce un elemento ulteriore e meramente eventuale, stato apposto a tutela della identità e della conservazione della
perché, come previsto dal precedente comma 5 dello stesso cosa, esso non può essere violato dal privato sino a che non
articolo, essi sono apposti alle cose sequestrate solo “se è venga formalmente rimosso dall’autorità competente”. La
necessario”. Affatto diversa è la disciplina di veicolo sottopo- Corte ha poi chiarito che la sopravvenuta depenalizzazione
sto a fermo amministrativo; in tal caso, l’art. 214, comma 1, c. del reato di cui all’art. 116 c. str. ad opera dell’art. 1, comma 1,
str., cui rimanda il comma 17 dell’art. 116, prevede espressa- D.Lgs. n. 8 del 2016, non incide sulla persistente penale
mente che “sul veicolo deve essere collocato un sigillo, rilevanza della condotta punita ai sensi dell’art. 349 c.p., che
secondo le modalità e con le caratteristiche fissate con non costituisce una conseguenza sanzionatoria del reato (oggi
decreto del Ministero dell’interno, che, decorso il periodo di illecito amministrativo) di guida senza patente e comunque, la
fermo amministrativo, è rimosso a cura dell’ufficio da cui sanzione accessoria del fermo amministrativo non è venuta
dipende l’organo di polizia che ha accertato la violazione meno. Conclusivamente, la Cassazione ha enunciato il
ovvero di uno degli organi di polizia stradale di cui all’articolo seguente principio: “integra il reato di violazione di sigilli,
12, comma 1”. In attuazione della norma, il Ministero dell’in- l’asportazione da veicolo assoggettato a fermo amministrativo
terno ha emanato il D.M. 1° marzo 2004, il cui art. 1 così recita: dei sigilli apposti sullo stesso a norma dell’art. 214, Cod. Str. e
“1. Il sigillo, che deve essere collocato sui veicoli sottoposti del DM Interno 01/03/2004”. La sentenza impugnata è stata
alla sanzione accessoria del fermo amministrativo, è costituito perciò annullata senza rinvio con trasmissione atti al Tribunale
da un pannello in materiale plastico o metallico o da un foglio di di Cuneo per l’ulteriore corso.
carta recante l’iscrizione: “Veicolo sottoposto a fermo” con
l’indicazione degli estremi del provvedimento che lo ha dispo- I precedenti
sto, conformemente ai modelli A e B, allegati al presente Non constano precedenti editi. Nel senso che on integra il
decreto. Il sigillo, realizzato in un unico pezzo, deve essere reato di violazione di sigilli, l’asportazione da veicolo assog-
riprodotto o anche solo rivestito da materiale che presenti gettato a sequestro amministrativo del foglio o cartello ade-
caratteristiche merceologiche adeguate che ne consentano sivo apposto sullo stesso e recante l’indicazione del disposto
la sua esposizione agli agenti atmosferici, per tutta la durata sequestro a norma dell’art. 394, comma 9, reg. c. str., cfr.
presumibile dello stato di fermo, senza che vengano a deter- Cass., Sez. III, 2 luglio 2015, La Bella, in CED, n. 264794; Cass.,
minarsi significative variazioni di leggibilità delle iscrizioni Sez. III, 11 gennaio 2012, Piro, ivi, n. 252897.
impresse. 2. Il sigillo deve essere fissato solidamente al vei-
colo in modo tale che non sia possibile la sua rimozione, la sua La dottrina
separazione dal veicolo o il suo occultamento, senza violarne G. Mannozzi, voce Violazione di sigilli, in Dig. disc. pen., XV,
l’integrità in modo irreversibile ed evidente. 3. Il sigillo deve 1999, 235 ss.; D. Nastro, voce Sigilli (violazione di), in Enc. dir.,
recare in modo ben visibile l’indicazione dell’ufficio o del XLII, 1990, 537; V. Maiello, voce Custodia - Violazione della
comando che lo ha apposto, nonché l’emblema della Repub- custodia delle cose sequestrate o pignorate, in Enc. giur., X,
blica italiana o lo stemma dell’amministrazione dalla quale 1988; M. Romano, Art. 349, in I delitti contro la Pubblica
l’organo accertatore dipende. L’altezza dei caratteri con i amministrazione. I delitti deli privati, III ed., Milano, 2013,
quali è composta l’iscrizione contenente tali dati identificativi 427 ss.

1552 Diritto penale e processo 12/2018


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DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO sia pure materialmente riconducibile alla condotta altrui, ed
esso sia comunque direttamente riconducibile alla sua volontà
essendo stato preveduto come ulteriore conseguenza dell’a-
CESSIONE DELLA PROPRIA CARTA PREPAGATA PER RICEVERE zione concordata ed accettato dall’agente il rischio del verifi-
DENARO ILLECITAMENTE SOTTRATTO DA UN CONTO ON LINE carsi di tale previsione”. Nel caso in esame, la Corte d’Appello
si era attenuta ai principi ora ricordati, avendo sottolineato
Cassazione Penale, Sez. II, 24 ottobre 2018 (u.p. 10 set- come non vi era nessun (altro) motivo (diverso dall’uso illecito
tembre 2018), n. 48553 - Pres. Cammino - Rel. Cianfrocca - che altri ne avrebbe fatto) che avesse potuto indurre l’imputato
P.M. Picardi (conf.) - Ric. G.M. - persona che, per sua stessa ammissione, era in difficoltà
economiche- ad acquisire ed attivare una carta postepay per
Integra il concorso nel delitto di frode informatica, realiz- poi consegnarla a terzi.
zata da terzi non identificati, la condotta di chi metta a
disposizione la propria carta postepay, su cui viene accre- I precedenti
ditato il denaro illecitamente sottratto da altri conti cor- Nel senso, invece, che integra il delitto di riciclaggio la
renti on line. condotta di chi, senza aver concorso nel delitto presuppo-
sto, metta a disposizione la propria carta prepagata per
Il caso ostacolare la provenienza delittuosa delle somme da altri
La Corte d’Appello di Roma confermava la sentenza di primo ricavate dall’illecito utilizzo di una carta clonata, consen-
grado che aveva riconosciuto l’imputato responsabile (in con- tendo il versamento del denaro in precedenza prelevato al
corso con altre persone rimaste ignote) del delitto di cui all’art. bancomat dal possessore di quest’ultima (resosi perciò
640 ter c.p. Secondo quanto accertato dai giudici di merito, le responsabile del delitto di frode informatica), ovvero con-
indagini avevano consentito di ricostruire il fenomeno del c.d. sentendo il diretto trasferimento, sulla predetta carta pre-
“phishing” e, in particolare, una vasta attività posta in essere pagata, delle somme ottenute dal possessore della carta
da soggetti dotati di una qualche forma di non rudimentale clonata con un’operazione di “ricarica” presso lo sportello
organizzazione, e che erano stati infatti in grado di accedere automatico, cfr. Cass., Sez. II, 21 aprile 2016, Barrai, in CED,
abusivamente a conti correnti on line da cui prelevare somme n. 266947.
che venivano fatte confluire su carte prepagate apposita-
mente attivate a tale scopo a nome e da persone in condizioni La dottrina
economiche disagiate le quali, da parte loro, erano material- F. Agnino, Computer crime e fattispecie penali tradizionali:
mente estranee all’accesso abusivo, limitandosi a ricevere un quando il phishing integra il delitto di truffa, in Corr. mer., 2009,
compenso per il solo fatto dell’apertura del rapporto sotto- 285 ss.; V. Di Lembo, La disciplina del phishing, in Riv. pen.,
stante il rilascio della carta prepagata, come era accaduto nel 2013, 892 ss., R. Flor, Phishing e profili penali dell’attività
caso in esame, in cui le somme fraudolentemente sottratte da illecita di “intermediazione” del c.d. financial manager, in
conti on line erano state trasferite su una carta postepay questa Rivista, 2012, 55 ss.; L. Ferola, Il dolo eventuale del
intestata all’imputato. Nel ricorrere per cassazione, l’imputato delitto di riciclaggio da phishing, in Giur. mer., 2009, 2825 ss.;
eccepiva violazione di legge e vizio motivazionale in ordine alla P. Valore, Phishing sul conto postale e trattamento dei dati
sussistenza del dolo, tenuto conto della costante negazione, personali, in Corr. mer., 2012, 663 ss.
da parte dell’imputato medesimo, di avere egli avuto a dispo-
sizione la carta postepay e del rilievo secondo cui non aveva
ricordo alcuno di averla attivata. DEPENALIZZAZIONE
La decisione
La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. La Cassa- COMMERCIO DI LIQUIDO PER SIGARETTE ELETTRONICHE:
zione, in primo luogo, ha precisato che reato di frode informa-
ILLECITO PENALE O AMMINISTRATIVO?
tica si differenzia dal reato di truffa perché l’attività fraudolenta
dell’agente investe non la persona, di cui difetta l’induzione in Cassazione Penale, Sez. III, 25 ottobre 2018 (u.p. 2
errore, bensì il sistema informatico di pertinenza della mede- ottobre 2018), n. 48825 - Pres. Andreazza - Rel. Rey-
sima, attraverso la manipolazione di detto sistema. Ciò posto, naud - P.M. Lignola (diff.) - Ric. M.P.M.
la S.C. ha affermato che “la volontà di concorrere nel reato,
materialmente ascrivibile ad altri, non presuppone necessa- L’immissione sul mercato dei preparati pericolosi discipli-
riamente un previo accordo o, comunque, la reciproca consa- nati dal D.Lgs. n. 65 del 2003 in violazione delle disposizioni
pevolezza del concorso altrui, in quanto l’attività costitutiva del in tema d’imballaggio, etichettatura e classificazione, con-
concorso può essere rappresentata da qualsiasi comporta- siderata nell’ipotesi base di cui all’art. 18, comma 1, del
mento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in decreto come contravvenzione punita con la sola pena
tutte o alcune fasi di ideazione, organizzazione od esecuzione, dell’ammenda, è stata depenalizzata dal D.Lgs. n. 8 del
alla realizzazione dell’altrui proposito criminoso, sicché, a tal 2016, salvo che si tratti delle sostanze e dei preparati peri-
fine, assume carattere decisivo l’unitarietà del ‘fatto collettivo’ colosi per l’ambiente di cui all’art. 2, comma 2, lett. q, del
realizzato che si verifica quando le condotte dei concorrenti citato decreto.
risultino, alla fine, con giudizio di prognosi postuma, integrate
in unico obiettivo, perseguito in varia e diversa misura dagli Il caso
imputati, sicché è sufficiente che ciascun agente abbia cono- La Corte d’Appello di Ancona confermava il giudizio di penale
scenza, anche unilaterale, del contributo recato alla condotta responsabilità dell’imputato per il reato di cui all’art. 9, comma
altrui”. Il dolo concorsuale può perciò configurarsi, a carico del 4, lett. b), D.Lgs. 14 marzo 2003, n. 65 per aver commercia-
singolo concorrente, anche sotto forma di dolo indiretto, che lizzato n. 319 confezioni di liquido per sigarette elettroniche,
“ricorre nel caso in cui il reo si rappresenta l’evento di danno, contenente sostanza chimica nicotina, prive, in etichetta, delle

Diritto penale e processo 12/2018 1553


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prescritte indicazioni relative al responsabile dell’immissione pericolosi per l’ambiente, per come definiti dall’art. 2,
sul mercato stabilito nell’UE. Nel ricorrere per cassazione, la comma 1, lett. q)” dello stesso decreto, vale a dire i “preparati
difesa lamentava, sotto diversi profili, violazione di legge che, qualora si diffondano nell’ambiente, presentino o pos-
penale e vizio di motivazione. sano presentare rischi immediati o differenti per una o più delle
componenti ambientali” (art. 2, comma 2, lett. q, D.Lgs. n. 65
La decisione del 2003, da ritenersi quale ipotesi richiamata dal citato alle-
Pur dichiarando l’inammissibilità del ricorso, la Corte ha annul- gato, nonostante si faccia errata indicazione del comma). Ne
lato senza rinvio la sentenza impugnata perché il fatto non è più segue che “l’immissione sul mercato dei preparati pericolosi
previsto dalla legge come reato, trattandosi di questione che disciplinati dal D.Lgs. n. 65 del 2003 in violazione delle dispo-
deve essere rilevata d’ufficio dalla Cassazione, anche indipen- sizioni in tema d’imballaggio, etichettatura e classificazione,
dentemente dall’ammissibilità del ricorso. La S.C. ha rilevato considerata nell’ipotesi base di cui all’art. 18, comma 1, del
che la contravvenzione di cui all’art. 9, D.Lgs. n. 65 del 2003 decreto come contravvenzione punita con la sola pena del-
contestata all’imputato è punita, ai sensi dell’art. 18, comma 1, l’ammenda, è stata depenalizzata dal D.Lgs. n. 8 del 2016,
dello stesso decreto, con la sola pena dell’ammenda, essendo salvo che si tratti delle sostanze e dei preparati pericolosi per
prevista anche la pena dell’arresto soltanto “nei casi di mag- l’ambiente di cui all’art. 2, comma 2, lett. q, del citato decreto”.
giore gravità” (art. 18, comma 2, D.Lgs. n. 65 del 2003), ipotesi Nel caso di specie, essendo pacifico che la nicotina contenuta
che integra una circostanza aggravante. Tale previsione, ha nei preparati per le sigarette elettroniche non abbia tali carat-
osservato la Corte, non osta alla depenalizzazione dell’illecito teristiche, la S.C. ha perciò annullato senza rinvio la sentenza
previsto dal primo comma della disposizione a norma dell’art. impugnata perché il fatto non è previsto dalla legge,
1, commi 1 e 2, D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 8, che, nel con trasmissione degli, in forza degli artt. 8, comma 1, e 9,
trasformare in illeciti amministrativi le violazioni punite con la commi 1 e 3, D.Lgs. n. 8 del 2016, al Comando Carabinieri N.A.
sola pena pecuniaria, ha espressamente previsto che ciò S. territorialmente competente per il seguito amministrativo.
avvenga pure nel caso di reati che, nelle ipotesi aggravate,
siano puniti (anche o soltanto) con la pena detentiva, restando I precedenti
queste penalmente rilevanti quali fattispecie autonome di Non constano precedenti in termini.
reato. Invero, l’art. 1, comma 3, D.Lgs. n. 8 del 2016, fa
salve dalla depenalizzazione - tra l’altro - le ipotesi di reato La dottrina
contenute nell’allegato allo stesso decreto legislativo, tra cui A. Gargani, La depenalizzazione bipolare: la trasformazione di
figura bensì, nell’ambito delle disposizioni in materia di reati in illeciti, in questa Rivista, 2016, 577 ss.; F. Palazzo, La
Ambiente, territorio e paesaggio, l’art. 18, comma 1, D.Lgs. depenalizzazione nel quadro delle recenti riforme sanzionato-
n. 65 del 2003, ma soltanto per “le sostanze e i preparati rie, ibidem, 285 ss.

1554 Diritto penale e processo 12/2018


Osservatorio
Processo penale

Osservatorio Corte
di cassazione - Processo
penale
a cura di Antonella Marandola

PATTEGGIAMENTO art. 444 c.p.p. “le spese di mantenimento in carcere dell’im-


putato devono essere in ogni caso poste a suo carico a pre-
scindere dalla sanzione concordata, attesa la loro diversa
SPESE DI CUSTODIA CAUTELARE natura rispetto alle spese processuali”; un secondo orienta-
mento ritiene, invece, che “in tema di patteggiamento, la
Cassazione Penale, Sez. IV, 7 novembre 2018 (ud. 17 aprile
previsione di cui all’art. 445 c.p.p. - per la quale l’applicazione
2018), n. 50314 - Pres. Izzo - Rel. Cenci - P.G. Romano
di una pena non superiore ai due anni di reclusione (sola o
(conf.) - Ric. A.C.
congiunta con pena pecuniaria) non comporta la condanna al
pagamento delle spese processuali - si estende anche alle
Il patteggiamento non evita all’imputato di pagare le
spese di mantenimento in carcere”.
spese per il suo mantenimento in carcere durante la
Recentemente peraltro la S.C. ha affrontato il problema pun-
custodia cautelare. I benefici sono, infatti, limitati alle
tualizzando che “la giurisprudenza di questa Corte registra
spese del procedimento.
differenti opinioni in merito all’interpretazione da attribuire
Il caso all’esenzione dal pagamento delle spese del procedimento
Il Tribunale il 1° febbraio 2018 ha applicato ad A.C., ai sensi prevista dall’art. 445, comma 1, c.p.p.
dell’art. 444 c.p.p., la pena di due anni di reclusione e di 3.500 Una prima tesi ritiene che in caso di applicazione di pena
euro di multa concordata tra l’imputato ed il P.M. in relazione al patteggiata le spese di mantenimento dell’imputato in car-
reato di detenzione a fine di cessione di stupefacente, con- cere durante la custodia cautelare possano essere poste a
dannando l’imputato al pagamento delle spese di custodia in carico della parte, in quanto il principio di irripetibilità stabi-
carcere. Ricorre per cassazione l’imputato, tramite il difen- lito dall’art. 445, comma 1, c.p.p. riguarda le sole spese del
sore, censurando la ritenuta contrarietà agli artt. 3, 7 e 111 procedimento, locuzione che si riferisce agli esborsi corre-
Cost. dell’art. 1, comma 62, L. 23 giugno 2017, n. 103, che ha lati all’attività dell’autorità giudiziaria e attinenti all’iter pro-
introdotto il comma 5 bis dell’art. 610 c.p.p., che prevede che la cessuale e non si estende ai costi di differente natura
Corte di legittimità, in determinati casi, dichiari de plano, cioè costituiti dagli esborsi sostenuti dall’amministrazione peni-
senza formalità di procedura, l’inammissibilità del ricorso tenziaria. Un secondo indirizzo interpretativo preferisce,
avverso la sentenza di applicazione della pena, conseguente- invece, intendere la locuzione in parola come comprensiva
mente chiedendo che la S.C. dichiari la rilevanza e la non anche delle spese di mantenimento in carcere durante la
manifesta infondatezza della questione e trasmetta gli atti custodia cautelare.
alla Corte costituzionale. Il ricorrente lamenta, inoltre, la rite- Ritiene questo collegio di condividere la prima soluzione per
nuta illegittimità della condanna dell’imputato al pagamento ragioni sistematiche. In linea generale le spese di manteni-
delle spese di custodia cautelare in carcere, in quanto “siffatte mento in carcere conseguono a un provvedimento assunto in
spese rientrano tra le “spese processuali” che non possono seno a un procedimento penale, hanno natura di spese corre-
essere poste e carico dell’imputato, quando il c.d. “patteggia- late allo svolgimento del processo penale e sono soggette a
mento” non superi i due anni di reclusione”, richiamando al ripetizione, a mente dell’art. 5 (L), comma 1, lett, i), d.P.R.
riguardo in tal senso alcuni precedenti di legittimità. n. 115/2002. Il successivo art. 200 (L) del d.P.R. n. 115/2002
distingue poi le spese processuali penali dalle spese di man-
La decisione tenimento dei detenuti, lasciando intendere che siano due
La Corte ha rigettato il ricorso. Quanto al primo aspetto, differenti species rientranti nel medesimo genus delle
essendo stata fissata udienza ai sensi dell’art. 611 c.p.p., spese riconnesse allo svolgimento di un processo penale.
senza partecipazione diretta ma con possibilità di contrad- Infine l’art. 204 (R) del medesimo testo unico stabilisce, al
dittorio cartolare, non viene in rilievo, come segnalato dal suo terzo comma, che si procede al recupero delle spese di
P.G., l’applicabilità dell’art. 610, comma 5 bis, c.p.p. In ogni mantenimento dei detenuti, oltre che delle spese per la custo-
caso, si osserva che l’art. 610, comma 5 bis, c.p.p. non lede dia dei beni sequestrati anche nel caso di sentenza ai sensi
la garanzia di ricorribilità ex art. 111, comma 7, Cost., limi- dell’art. 445 c.p.p.
tandosi a porre una regola procedurale sulla decisione, da Il combinato disposto di queste norme legislative e regola-
effettuarsi, in determinati, tassativi, de plano, senza la par- mentari lascia così intendere che gli oneri di mantenimento in
tecipazione delle parti. carcere non rientrino nel novero dell’esenzione previsto dalla
Nel merito, si registra nella giurisprudenza di legittimità un disciplina premiale in tema di applicazione della pena su richie-
contrasto tra due orientamenti: un primo indirizzo, secondo il sta delle parti, che è limitato ai soli esborsi sostenuti per lo
quale, a prescindere dalla durata della sanzione concordata ex sviluppo dell’iter processuale.

Diritto penale e processo 12/2018 1555


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I precedenti domanda del F.A. era inquadrabile come richiesta di revoca


V., Cass., Sez. II, 13 luglio 2017, n. 39040, Serrani. In senso della confisca definitiva, ai sensi dell’art. 7 della l. n.1423 del
conforme, Cass., Sez. III, 11 novembre 2015, n. 50461, Gior- 1956. Ne era derivata la qualificazione del ricorso in appello,
dano, Rv. 26728201; Cass. Sez. III, 19 aprile 2012, Vedda, data la individuazione del regime giuridico di impugnazione
Rv. 25264801 e Cass. Sez. VI, 25 febbraio 2003, n. 17650, applicabile a tale tipologia di domanda.
Marsala F e PG, Rv. 22450901. In senso contrario, Cass. Sez. Valutando le doglianze, la Corte di merito ritiene che nessun
V, 1° ottobre 2014, n. 6787, Hysa, Rv. 26267101; Cass., Sez. effetto ulteriore possa derivare dalla decisione emessa dalla
IV, 4 dicembre 2000, n. 2699, Magnetti, Rv. 21766901. Cedu in data 13 maggio 2014 nei confronti del F.A., atteso che
la stessa Cedu ha limitato l’effetto favorevole per il F.A. all’av-
La dottrina venuto accertamento della violazione (riconosciuta dal
V., per tutti, F. Rigo, Sub art. 445 c.p.p., in AA.VV., Codice di Governo italiano), da ritenersi riparazione equa, sufficiente a
procedura penale commentato, a cura di Giarda - Spangher, V compensare il danno morale. Si evidenzia altresì che l’Italia si è
ed., Milano, 2017, 1171; Sub art. 445 c.p.p., in P. Sechi, adeguata alla necessità di prevedere la facoltà di udienza
Patteggiamento, imputato detenuto e spese per la custodia pubblica in primo grado, nei procedimenti di prevenzione, in
cautelare, in Giur. it., 1997, 2. tal modo eliminando il vizio sistemico dell’ordinamento
interno. Tutto ciò premesso si ritiene intangibile il giudicato
di prevenzione, pure in presenza di un accertamento di viola-
REVISIONE EUROPEA zione, peraltro limitata ad un particolare aspetto del rito. Non
potrebbe, in conclusione, farsi discendere dalla previsione di
adeguamento contenuta nell’art. 46 Cedu un obbligo di rimo-
RAPPORTO CON L’INCIDENTE D’ESECUZIONE NELLA zione degli effetti del giudicato interno, specie lì dove la ria-
PROCEDURA DI PREVENZIONE pertura del giudizio non sia stata sollecitata, come strumento
Cassazione Penale, Sez. I, 8 novembre 2018 (ud. 13 luglio di riparazione, dalla stessa Cedu. Viene, pertanto, ribadito che
tale conclusione si impone, sia ove voglia mantenersi la
2018) n. 50919 - Pres. Mazzei - Rel. Magi - P.G. Fimiani
domanda in termini di ‘declaratoria di ineseguibilità, che in
(conf.) - Ric. F. G.
termini di ‘richiesta di revoca’.
Contro l’ordinanza ha proposto ricorso per cassazione - a
L’istituto della c.d. revisione europea ha lo scopo di elimi-
mezzo del difensore - F.A. per non avere la Corte d’Appello
nare le conseguenze della violazione riscontrata da una
disposto la restitutio in integrum pure a fronte di accertamento
sentenza resa dalla Cedu nell’ambito di una procedura di
della violazione dell’art. 6 Cedu. Secondo il ricorrente è erronea
prevenzione, consentendo al soggetto di trovarsi in una
la premessa in diritto - contenuta nella decisione impugnata -
condizione “emendata” dal vizio di rito rilevato, al fine di
per cui l’avvenuto accertamento della violazione sarebbe di per
pervenire alla soluzione del caso (sia in senso positivo che
sé una ‘riparazione equa’ del pregiudizio sofferto, perché tale
negativo).
pregiudizio non è solo morale ma anche materiale, essendo
Il caso stato inciso, nel procedimento di prevenzione, il diritto di
La Corte d’Appello con decreto emesso in data 27 ottobre proprietà, costituzionalmente protetto.
2017 ha respinto l’appello proposto da F.A., relativo alla deci- L’accertamento della violazione è fonte di un obbligo ulteriore,
sione con cui il Tribunale - in sede di misure di prevenzione - quello di eliminare gli effetti pregiudizievoli del procedimento
aveva rigettato la domanda di “non esecutività” della confisca che ancora perdurano: “se un procedimento è ingiusto, tutto
definitiva, proposta ai sensi dell’art. 46 CEDU. quel che ne consegue risulta inficiato dalla medesima ini-
F.A. è destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale, quità”, secondo la teoria processuale della invalidità derivata
definitiva dal 26 settembre del 2006. (art. 185, comma 1, c.p.p.).
La procedura che, all’epoca, determinò la confisca venne Dunque, non essendovi dubbio circa la ricorrenza di un ‘vizio’
trattata - in primo grado - in udienza camerale, pur a fronte di nella procedura che - a suo tempo - ha dato luogo alla confisca
richiesta di trattazione in udienza pubblica. (rappresentato dalla violazione della norma convenzionale, in
Circa tale aspetto, F.A. risulta destinatario di una sentenza a lui tema di modalità di trattazione del procedimento), l’esito di
favorevole emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo quella procedura andava dichiarato inefficace. Il fatto che la
(da ora in avanti Cedu) in data 13 maggio 2014. Corte costituzionale prima ed il legislatore poi abbiano elimi-
In particolare, la Cedu, nel suo dispositivo, dispone la cancel- nato il ‘vizio sistemico’ è confermativo, in tale prospettiva della
lazione dal ruolo della parte del ricorso relativa alla mancata gravità del vizio medesimo e della correlata necessità di rimo-
trattazione in udienza pubblica del procedimento che ha dato zione del giudicato.
luogo alla confisca, essendo intervenuta dichiarazione unila- Il ricorrente cita l’arresto rappresentato da Sez. I n. 43112 del
terale del Governo italiano che riconosce la violazione dell’art. 2017, Contrada, allo scopo di sostenere l’ammissibilità della
6 CEDU, con accollo delle spese del procedimento. La Corte mera richiesta di inefficacia (domanda esecutiva), che è cosa
d’Appello, nella decisione qui impugnata - dopo aver sintetiz- diversa dalla richiesta di riapertura del procedimento e la
zato gli argomenti della parte, tesi a ribadire il contenuto della decisione Sez. I n. 44193 del 2017, Dell’Utri, allo scopo di
domanda in termini di ‘annullamento’ della decisione di confi- evidenziare che nel caso in esame non vi sarebbe ‘necessità
sca, in virtù dei contenuti della sentenza emessa dalla Cedu -, della adozione dello strumento della revisione, trattandosi di
riuniva preliminarmente al giudizio la procedura ‘parallela’ che intervento di rimozione del giudicato privo di contenuti discre-
era stata oggetto di decisione da parte della Corte di cassa- zionali. Il ricorrente ribadisce di non aver chiesto - in alcun atto
zione in data 30 marzo 2017. F.A., infatti, aveva contestual- difensivo - la revisione ma di aver attivato un ‘semplice’ inci-
mente impugnato il diniego del Tribunale, sia con l’appello, che dente di esecuzione teso alla rimozione del giudicato iniquo.
mediante proposizione di ricorso per cassazione. La Corte, con Tale intervento di rimozione degli effetti era dunque necessi-
sentenza numero 20171 del 2017 aveva osservato che la tato e trova fonte nella previsione dell’art. 46 Cedu, così come

1556 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

tale disposizione è stata più volte interpretata dalla stessa In altre parole, nel sistema delle misure di prevenzione -
Cedu e dalla giurisprudenza interna (si cita Cedu 6 marzo ordinamento settoriale con tratti comuni ma non del tutto
2007, Scordino contro Italia, e Sez. I 2800 del 2003 Dorigo). sovrapponibili a quelli del procedimento penale -, è pacifica-
mente riconosciuta come esistente la particolare “ipotesi di
La decisione revisione” introdotta dalla Corte costituzionale con la sentenza
La Corte ha dichiarato il ricorso infondato, in quanto F.A. ha additiva n. 113 del 2011 correlata alla necessità di “conforma-
attivato un incidente di esecuzione (e non una domanda di zione” dell’ordinamento interno ai contenuti delle sentenze
revisione) in sede di prevenzione, prendendo a modello di definitive emesse dalla Corte di Strasburgo. Il contenitore
riferimento l’art. 670 c.p.p. e domandando non già la riapertura procedimentale è quello dell’art. 7 della L. n. 1423 del 1956
del procedimento definitivo, quanto la dichiarazione di inese- (revoca anche ex tunc, in virtù delle estensioni interpretative
guibilità del provvedimento di confisca, con immediata resti- giurisprudenziali), disposizione ora collocata nel testo dell’art.
tutio in integrum. La riaffermazione della volontà della parte, 11, comma 2, D.Lgs. n. 159 del 2011 (per le misure personali,
contenuta nel ricorso, non consente alcuna diversa qualifica- posto che per quelle patrimoniali è applicabile l’art. 28 del
zione dell’atto. È proprio la tipologia di domanda che conduce medesimo decreto legislativo), ma la fattispecie processuale
al rigetto del ricorso. è direttamente quella introdotta dalla Corte costituzionale, con
Va premesso, infatti, che i contenuti della decisione Sez. V, 15 la decisione più volte citata, non essendo - a tutt’oggi - inter-
novembre 2011, n. 4463, Labíta, condivisi dal Collegio, hanno venuto alcun provvedimento legislativo teso a delimitare i
fissato un primo principio di diritto che, nel caso in esame, confini dell’istituto o stabilirne le modalità di dettaglio.
appare decisivo: la portata additiva della decisione n. 113 del Ciò posto, va ripreso il secondo principio di diritto che orienta
2011 della Corte costituzionale, in tema di ‘revisione europea’ verso la soluzione del caso: in tutti i casi - successivi alla
si estende al procedimento di prevenzione. La decisione così decisione della Corte cost. n. 113 del 2011 - in cui venga in
argomenta : bisogna, in primo luogo, rilevare che il presuppo- rilievo una ‘necessità di adeguamento’ posteriore a una pro-
sto di fatto su cui è fondato il provvedimento impugnato è nunzia della Cedu e correlata all’art. 46 Cedu con potenziale
errato: la richiesta di revoca della misura del Labita era fondata neutralizzazione del giudicato interno, la disciplina regolatrice
sulla inconciliabilità tra la pronuncia della Cedu ed il presuppo- della particolare situazione procedimentale va individuata, con
sto del provvedimento di applicazione della misura di preven- assoluta priorità, nel testo e nel dispositivo della decisione in
zione personale, da cui era scaturita quella patrimoniale; era, parola, introduttiva della ipotesi aggiuntiva di revisione, e non
allora, evidente, la richiesta di revoca del provvedimento gene- in forme procedimentali diverse.
tico della misura di prevenzione. Nel citato arresto, si è - in particolare - affermato che il ricorso
Tanto premesso deve rilevarsi che nessun dubbio è oramai alle forme e allo statuto dell’incidente di esecuzione si è
possibile sull’obbligo della giurisdizione nazionale di confor- verificato, in rapporto alla esigenza sottesa all’art. 46 Cedu,
marsi alle decisioni della Corte Europea per i diritti dell’uomo a in momenti ‘storici’ che non consentivano soluzioni diverse (ad
seguito della sent. n. 113 del 2011 della Corte Costituzionale, es. il caso Dorigo) o in virtù di una particolare ‘sequenza’ che
che ha ad oggetto l’art. 630 c.p.p., ma le cui statuizioni deb- dalla decisione della Cedu - in caso di violazione del principio di
bono trovare applicazione anche con riferimento alle misure di legalità penale di cui all’art. 7 - ha finito con il coinvolgere la
prevenzione, dal momento che l’istituto disciplinato dalla Corte costituzionale italiana, con rimozione erga omnes del
L. n. 1423 del 1956, art. 7 è assimilato agli strumenti revocatori. precetto contrastante con la Costituzione e la Convenzione
Con la citata sentenza la Corte costituzionale ha dichiarato la (così nel caso Scoppola). L’ approdo allo strumento dell’inci-
incostituzionalità dell’art. 630 c.p.p. nella parte in cui non dente di esecuzione è - dichiaratamente - frutto dell’applica-
prevede un diverso caso di revisione della sentenza o del zione dell’art. 30, comma 4, L. n. 87 del 1953, norma che ha
decreto penale di condanna al fine di conseguire la riapertura senso richiamare solo in quanto vi sia stata la decisione di
del processo, quando ciò sia necessario, ai sensi dell’art. 46, illegittimità costituzionale che si pone quale “indefettibile
par. 1 Cedu, per conformarsi ad una sentenza definitiva della momento intermedio” tra la decisione emessa dalla Cedu e
Corte Europea dei diritti dell’uomo. Per effetto di una inter- l’applicazione postgiudicato dei principi in essa affermati nei
pretazione costituzionalmente orientata, l’effetto abrogante confronti di soggetti “ulteriori” rispetto alla parte vittoriosa in
deve essere esteso anche all’istituto della revoca della misura sede sovranazionale, sempre che la decisione Cedu abbia
di prevenzione previsto dalla L. n. 1423 del 1956, art. 7, tenuto individuato un vizio strutturale dell’ordinamento interno tale
conto, come già detto, della assimilazione di tale istituto agli da rendere “necessaria” l’estensione degli effetti come
strumenti revocatori e, quindi, della medesima ratio che con- misura riparatoria ricollegabile con chiarezza alle previsioni
nota gli istituti della revisione di cui all’art. 630 c.p.p. con degli artt. 41 e 46 della Convenzione, per come interpretati
riferimento al procedimento di cognizione e quello della revoca dalla stessa Cedu nel corso del tempo).
di cui al citato art. 7 con riferimento al procedimento di pre- Dunque va tenuto presente che nel caso qui in esame pur
venzione. Una diversa interpretazione renderebbe non mani- essendo - posteriormente alle decisioni emesse dalla Corte di
festamente infondata una eccezione di incostituzionalità della Strasburgo riguardanti l’Italia - intervenuta la decisione della
L. n. 1423 del 1956, art. 7. Corte cost. n. 136 del 2010, introduttiva della facoltà di richie-
L’elemento sopravvenuto che legittima la revisione del pro- dere la trattazione del giudizio di prevenzione in pubblica
cedimento di prevenzione non è, quindi, costituito, nel caso di udienza, la sottostante violazione dell’art. 6 Conv. per le pro-
specie, dal cd. fatto nuovo tradizionalmente inteso e nem- cedure già trattate (da ritenersi accertata anche nel caso del
meno dai mutamenti della giurisprudenza della S.C. in tema di F.A.) attiene al rito e si pone, pertanto, quale logico antece-
rapporto tra giurisdizione domestica e decisioni della Corte dente causale di una “rinnovazione” dell’atto (tramite la revi-
Europea per i diritti dell’uomo, mutamenti che non sarebbero sione) e non di una eliminazione necessaria dei suoi effetti.
rilevanti, ma dalla abrogazione, o meglio dalla integrazione, di Lo strumento processuale, in altre parole, non è qualcosa di
una norma procedurale quale è l’art. 630 c.p.p., integrazione indifferente o di surrogabile, rispetto ai valori che incarna e che
estensibile, come già detto, all’istituto previsto dalla L. n. 1423 intende proteggere.
del 1956, art. 7.

Diritto penale e processo 12/2018 1557


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Processo penale

L’adozione di un modello di intervento (revisione) piuttosto Dell’Utri, mantiene un significato storico di enorme rilievo,
che di un altro (incidente di esecuzione) non è affatto neutra, antecedente alla introduzione dello strumento della revisione
rispetto agli ambiti di intervento giurisdizionale ed agli effetti europea).
della domanda. Ed è proprio tale ‘natura ontologica’ dell’incidente di esecu-
Una impugnazione straordinaria come la revisione cd. euro- zione che, salvo ipotesi particolari (esistenza di una decisione
pea, è - in particolare - una forma aggiuntiva di revisione, con dichiarativa della illegittimità costituzionale di una norma di
vocazione generalista, che - secondo il percorso argomenta- diritto sostanziale incidente sul giudicato o assenza, per circo-
tivo del giudice delle leggi - consente di coniugare più esigenze stanze processuali, di altri rimedi esperibili, come nel caso
che indubbiamente risultano meritevoli di tutela: da un lato trattato da Sez. I, n. 43112 del 2017, Contrada, che, per tale
quella del soggetto che ha ottenuto una pronunzia favorevole ragione, non si presta a generalizzazioni come quelle proposte
dalla Cedu (nonché, è da ritenersi dei soggetti che pur trovan- nel ricorso) contrasta in modo irrimediabile con quel com-
dosi in identica condizione non abbiano attivato l’azione di plesso confronto di valori che l’istituto della revisione con-
accertamento della violazione convenzionale), successiva - sente di realizzare. Il caso in esame offre dimostrazione
per la stessa natura sussidiaria della giurisdizione convenzio- tangibile delle differenze tra gli istituti e della erroneità dell’ap-
nale - ad un giudicato interno (v. art. 35 Cedu), che si pone proccio coltivato dalla difesa: a fronte di decisione emessa
indubbiamente in termini di restitutio in integrum, dovendo - in dalla Cedu che:
termini generali - lo Stato destinatario della pronunzia attivarsi a) accerta, sia pure in via indiretta, l’esistenza della violazione
allo scopo di eliminare o quantomeno ridurre gli effetti della correlata alla mancata celebrazione della udienza pubblica;
violazione della Convenzione accertata nel giudizio sovrana- b) esclude, al contempo, la violazione dei parametri sostanziali
zionale ( v., caso Lorefice contro Italia, sent. del 23 giugno 2017 correlati alla tutela del diritto L proprietà, l’opzione del ricorrente
al par. 52, ;Ocalan c. Turchia [GC], n. 46221/99, par. 210, Cedu inquadra rigidamente - ma illogicamente - l’unica possibile rispo-
2005-IV; Gerovska Pogevska c. “Ex-Repubblica jugoslava di sta interna nell’incidente esecutivo di rimozione degli effetti (con
Macedonia, n. 48783/07, par. 68, 7 gennaio 2016); dall’altro, travolgimento irrimediabile del giudicato),lì dove l’adozione dello
quella non già della tutela formale del giudicato, quanto l’esi- strumento da ritenersi tipico (la revisione, non richiesta) avrebbe
genza di “perimetrare gli effetti della violazione” ed apprez- consentito la riapertura del procedimento (con celebrazione della
zare l’effettiva “incidenza” della violazione accertata (al di là pubblica udienza) ma, al contempo, il doveroso esercizio dei
della possibile ridiscussione del suo fondamento) in un conte- poteri cognitivi e valutativi del Tribunale della prevenzione, con
sto giurisdizionale aperto, atteso che la violazione che può soluzione aperta. Il ricorso va, pertanto rigettato.
riguardare aspetti sostanziali, aspetti in rito, condizioni di vali-
dità del processo in punto di indipendenza e imparzialità del I precedenti
giudice, regolarità del procedimento probatorio, effettiva V., pur nelle diversificate vicende, Cass., Sez. II, 20 giugno
conoscenza dell’accusa o quant’altro ricada nelle generali 2017, n. 40889, in Cass. pen., 2017, 4324; Cass., Sez. I, 6 luglio
descrizioni dei principi fondamentali contenuti nella Conven- 2017, n. 43112, C.B.; Cass., Sez. I, 11 ottobre 2016, Dell’Utri;
zione Europea. Cass., Sez. VI, 23 settembre 2014, n. 46067, S.A.; Sez. V, 15
Dunque, l’ individuazione della revisione come strumento novembre 2011, n. 4463, Labíta; Cedu 23 giugno 2017, Lore-
tipico attraverso il quale introdurre il procedimento di “verifica fice contro Italia.
delle condizioni per l’adeguamento” ai contenuti di una deci-
sione Cedu è stata valorizzata dallo stesso giudice delle leggi La dottrina
come contenitore idoneo, proprio nella misura in cui lo stru- Cfr., per tutti, E. Aprile, I “meccanismi” di adeguamento alle
mento della revisione implica quella “riapertura” del giudizio sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo nella giuri-
(atto prodromico alla eliminazione della violazione in rito) a sprudenza penale di legittimità, in Cass. pen., 2011, 3216;
soluzioni aperte che garantisce l’osservanza del principio di G. Canzio, Giudicato “europeo” e giudicato penale italiano:
legalità costituzionale. la svolta della Corte Costituzionale, in www.associazionedei-
La necessità della riapertura andrà apprezzata tenendo natu- costituzionalisti.it, 28 giugno 2011, 4 ss.; M. Gialuz, Una sen-
ralmente conto delle indicazioni contenute nella sentenza tenza “additiva di istituto”: la Corte costituzionale crea la
della cui esecuzione si tratta, nonché nella sentenza interpre- “revisione europea”, in Cass. pen., 2011, 3308; R. M. Geraci,
tativa eventualmente richiesta alla Corte di Strasburgo dal Sentenze della Corte E.D.U. e revisione del processo penale:
Comitato dei ministri, ai sensi dell’art. 46, par. 3 Cedu. S’in- dall’autarchia giudiziaria al rimedio straordinario, 2012, pas-
tende, per altro verso, che, quando ricorra l’evenienza consi- sim.; R. Greco, Dialogo tra Corti ed effetti nell’ordina - mento
derata, il giudice dovrà procedere a un vaglio di compatibilità interno. Le implicazioni della sentenza della Corte costituzio-
delle singole disposizioni relative al giudizio di revisione. nale del 7 aprile 2011, n. 113, in www.giustcostorg.it, 2011;
Non vi è dubbio, dunque, che lo strumento della revisione P. Maggio, Osservazioni a Corte cassazione, Sez. II, 7 settem-
europea si ponga l’obiettivo di rimettere il soggetto in una bre 2017, n. 40889, in Cass. pen., 2017, 4327; E. Lamarque, Gli
condizione “emendata” dal vizio in rito, ma non per questo effetti delle sentenze della Corte di Strasburgo secondo la
necessariamente liberatoria (dipendendo tale effetto dalla Corte costituzionale, in Corr. giur., 2010; A. Logli, La riapertura
natura del vizio accertato e dalla specifica situazione proces- del processo a seguito della sentenza Cedu. Questioni inter-
suale che si va a riprodurre). pretative sul nuovo caso di “revisione europea”, in Cass. pen.,
Tale particolare valore sistemico della revisione non è, di 2012, 933; S. Lonati, La Corte costituzionale individua lo stru-
contro, assicurato dall’incidente di esecuzione, strumento mento per dare attuazione alle sentenze della Corte europea:
processuale che sottintende - in rapporto alla rimozione del un nuovo caso di revisione per vizi processuali, in www.pena-
giudicato - una mera presa d’atto della esistenza di accadi- lecontemporano.it, 18 maggio 2011, 1; L. Piras, Incidente di
menti successivi che ne travolgano la validità (art. 673 c.p.p.) o esecuzione e “revisione europea”: cosa scegliere in casi di
la riconoscibilità di un vizio di formazione del titolo, con esclu- riconosciuta violazione di norma processuale, in D&G, 2018, 9
sione dei vizi del procedimento coperti dal giudicato (art. 670 c. novembre 2018; G. Ubertis, La revisione successiva a con-
p.p., disposizione che, come affermato nella citata decisione danne della Corte di Strasburgo, in Giur. cost., 2011, 1542.

1558 Diritto penale e processo 12/2018


Osservatorio
Processo penale

UDIENZA DI CONVALIDA L’espressa previsione che nel caso di applicazione di misura


cautelare conseguente ad arresto non debba farsi luogo ad
interrogatorio ex art. 294 c.p.p., ove si sia già provveduto in
INTERROGATORIO PER REATI DIVERSI DA QUELLI RELATIVI sede di convalida, attesta che tale interrogatorio costituisce
ALL’ARRESTO: CONDIZIONI DI VALIDITÀ DELL’ATTO valido equipollente dell’altro, in quanto volto anticipatamente a
vagliare non solo le condizioni di legittimità dell’arresto, ma
Cassazione Penale, Sez. VI, 2 novembre 2018, (ud. 27 marzo anche i presupposti per l’applicazione di una misura cautelare
2018) n. 49944 - Pres. Paoloni - Rel. Ricciarelli - P.G. Orsi richiesta dal p.m. In tale prospettiva non sembra che possa
(conf.) - Ric. F. G. dubitarsi della validità dell’interrogatorio svolto in sede di
convalida dell’arresto anche con riguardo a reati ulteriori, cui
Nell’ipotesi in cui, all’esito dell’udienza di convalida di cui parimenti si riferisca la richiesta del p.m., ove possa dirsi che si
all’art. 391 c.p.p., il G.I.P. emetta un’ordinanza cautelare sia instaurato un valido contraddittorio in ordine all’oggetto
per un reato diverso da quello per cui si è proceduto della contestazione ed agli elementi che valgono a sorreggere
all’arresto, non è necessario un ulteriore interrogatorio la richiesta del P.M. È stato del resto conformemente affer-
dell’indagato, a condizione che nell’udienza di convalida mato che “qualora all’esito dell’udienza di convalida di cui
sia stato rispettato il contraddittorio tra le parti. all’art. 391 c.p.p., il G.I.P. emetta un’ordinanza cautelare per
un reato diverso da quello per cui si è proceduto all’arresto o al
Il caso fermo, non è necessario un ulteriore interrogatorio dell’inda-
Con ordinanza del 18 aprile 2018 il Tribunale ha confermato in
gato, ai sensi dell’art. 294, comma 1, c.p.p., a condizione che
sede di riesame quella del G.I.P. del 7 aprile 2018, con cui è
nell’udienza di convalida sia stato pienamente rispettato il
stata applicata a F.G. la misura cautelare della custodia in
contraddittorio tra le parti, attraverso la contestazione dell’ul-
carcere per i delitti di detenzione e spaccio di cocaina e
teriore imputazione e l’accesso agli atti da parte della difesa, e,
resistenza a pubblico ufficiale, oggetto della contestazione
nel corso di detta udienza, l’indagato sia stato interrogato
provvisoria, in relazione ai quali era stato eseguito arresto in
anche su tale diverso reato”. A fronte di ciò il Tribunale ha
flagranza, nonché per il delitto di spaccio di stupefacenti di cui
dato conto del fatto che il P.M. aveva formulato la richiesta
al capo a), parimenti indicato nella richiesta di applicazione di
anche in ordine al reato di cui al capo a) della contestazione
misura cautelare avanzata dal P.M.
provvisoria, inviando gli atti di indagine posti a fondamento
Ha proposto ricorso il F.G. tramite il suo difensore, chiedendo
della richiesta, e che dunque il contraddittorio era stato piena-
la declaratoria di inefficacia della misura cautelare con riguardo
mente assicurato, ben al di là di una mera selezione di elementi
al capo a), in quanto all’applicazione della misura non era
a carico, illustrati dal Giudice in sede di interrogatorio. Né
seguito nel termine previsto l’interrogatorio di garanzia, effet-
risultano specificamente addotti nel motivo di ricorso elementi
tuato, invece, solo in sede di convalida dell’arresto. Il ricorrente
dai quali possa desumersi un concreto vulnus all’esercizio
sottolinea la diversa sequenza procedimentale prevista nei
delle prerogative difensive, correlate alla conoscenza della
rispettivi casi e la diversa funzione dell’interrogatorio, rile-
base fattuale del reato di cui al capo a). Da tutto ciò discende
vando inoltre che il G.I.P. aveva indicato i motivi dell’arresto
dunque l’inammissibilità del ricorso.
e illustrato le richieste del P.M. e che tale attività illustrativa non
avrebbe potuto reputarsi esaustiva ai fini della conoscenza I precedenti
degli atti e dell’approntamento di una difesa effettiva, anche a Cass., Sez. II, 1° dicembre 2017, n. 9904, Bona, rv. 272228.
fronte della diversa base fattuale della contestazione provvi-
soria sub a). La dottrina
Cfr., fra gli altri, L. Giuliani, Interrogatorio di garanzia, in Enc. dir.,
La decisione Annali, III, Milano, 2010, 756; K. La Regina, L’udienza di conva-
La Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile e il motivo lida dell’arresto in fragranza o del fermo, Padova, 2011, 490 ss.;
manifestamente infondato. Per la Sez. VI, in linea generale, Ead., Sub art. 391 c.p.p., in AA.VV., Codice di procedura penale
l’interrogatorio di cui all’art. 294 c.p.p., segue l’applicazione commentato, a cura di Giarda - Spangher, V ed., Milano, 2017,
della misura cautelare, ciò non significa che l’interrogatorio 888; L. Marafioti, Scelte auto difensive dell’indagato e alterna-
eseguito in sede di convalida dell’arresto anche con riguardo tive al silenzio, Torino, 2000, 183; A. Marandola, L’interrogatorio
a reati diversi da quelli che hanno provocato l’arresto e di garanzia: dal contraddittorio posticipato all’anticipazione delle
relativamente ai quali sia stata contestualmente formulata tutele difensive, Padova, 2006, 205; F. Vergine, in AA. VV.,
dal p. m. richiesta di applicazione di misura cautelare, non Trattato di procedura penale, diretto da G. Spangher, III, a
possa essere concretamente idoneo ad assicurare le mede- cura di G. Garuti, Indagini preliminari e udienza preliminare,
sime garanzie. Torino, 2009, 467.

Diritto penale e processo 12/2018 1559


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Contrasti giurisprudenziali

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Contrasti giurisprudenziali
a cura di Irene Scordamaglia

NULLITÀ comma 1, lett. c), c.p.p., sottoposta al regime di cui all’art. 180
c.p.p.

DECRETO DI CITAZIONE PER IL GIUDIZIO IMMEDIATO Il contrasto


Sulla vexata quaestio: “Se il mancato rispetto del termine di
Cassazione Penale, Sez. VI, 1° agosto 2018 (ud. 18 luglio comparizione per il giudizio immediato, stabilito dall’art. 456,
2018), n. 37196 - Pres. Paoloni - Est. Ricciarelli - P.M. Lori comma 3, c.p.p., dia luogo o meno ad una nullità e, in caso
(parz. diff.) - Ric. Calabrese positivo, quale ne sia il regime di rilevabilità o di deducibilità”
nella giurisprudenza di legittimità si fronteggiano una pluralità
La violazione del termine a comparire per il giudizio di opinioni interpretative.
immediato, previsto dall’art. 456, comma 3, c.p.p. in Un primo orientamento, in adesione al principio generale
almeno trenta giorni prima della data fissata per la cele- secondo il quale: “Il decreto che dispone il giudizio non è nullo
brazione della stessa, comporta una nullità di ordine qualora venga eccepito dalla difesa il mancato rispetto dei termini
generale a regime intermedio, che è soggetta ai limiti di minimi previsti dall’art. 552, comma 3, c.p.p. e il giudice rinvii
deducibilità di cui all’art. 182, comma 2, c.p.p. e alla sana- l’udienza ad una data successiva che sia coerente con i termini
toria di cui all’art. 184 c.p.p. suddetti, atteso che in tal modo il giudice assicura all’imputato il
tempo che la legge prevede come necessario al fine di preparare
Il fatto e l’impugnazione
adeguatamente la propria difesa” (Sez. III, 23 marzo 2007,
Con il ricorso per cassazione l’imputato denunciava il vizio di
n. 12278, D’Ambrosio; Sez. I, 7 ottobre 1999, n. 4794, Chiantese)
violazione della legge processuale, in cui sarebbe incappata la
sostiene che, in tema di giudizio immediato, l’inosservanza del
Corte di appello con il ritenere che il mancato rispetto del
termine a comparire conseguente alla tardiva notificazione del
termine di trenta giorni, stabilito dall’art. 456, comma 3, c.p.p.
relativo decreto non è motivo di nullità, atteso che l’art. 456,
per la comunicazione del decreto che dispone il giudizio imme-
comma 1, c.p.p., richiamando le disposizioni dell’art. 429, commi
diato, non integrasse una nullità assoluta ma, al più, una nullità
1 e 2, c.p.p., prevede la nullità del decreto soltanto nell’ipotesi di
generale a regime intermedio ovvero una nullità relativa, e così
inidonea indicazione del fatto e/o luogo, del giorno e dell’ora della
con il disattendere la relativa eccezione sul rilievo che non fosse
comparizione, con l’avvertimento che l’imputato, non compa-
stata dedotta nei termini dal difensore o che fosse da conside-
rendo, sarà giudicato in contumacia, e che, comunque, non vi è
rarsi sanata ex art. 184 c.p.p.
alcuna specifica comminatoria della detta sanzione processuale:
La soluzione della Suprema Corte tanto in ossequio al principio di tassatività delle nullità (Sez. I, 12
La Sesta Sezione penale ha rigettato il ricorso affermando il gennaio 2016 - ud. 23 settembre 2015 - n. 865, De Marco; Sez. II,
principio di diritto secondo il quale la violazione del termine a 5 giugno 2009, n. 23559, Romano).
comparire davanti al Tribunale per la celebrazione del giudizio Un secondo orientamento, valorizzando la ratio sottesa ad alcuni
immediato, stabilito dall’art. 456, comma 3, c.p.p., in almeno autorevoli arresti, a mente dei quali: “Nel procedimento di rie-
trenta giorni prima della data fissata per il giudizio medesimo, non same l’inosservanza del termine di tre giorni liberi che devono
determina la nullità assoluta del decreto di citazione a giudizio, intercorrere tra la data di comunicazione o notificazione dell’av-
bensì una nullità generale a regime intermedio, che la parte viso di udienza e quella dell’udienza stessa è causa di nullità
interessata all’osservanza della norma violata è tenuta a dedurre, generale (a regime intermedio) dell’atto che, se tempestiva-
a pena di decadenza, nei termini di cui all’art. 182 c.p.p. mente eccepita, ne impone la rinnovazione, non essendo suffi-
Escluso che, nel caso di inosservanza del termine di comunica- ciente la concessione di un ulteriore termine ad integrazione di
zione del decreto di giudizio immediato, non sia configurabile quello originario” (SS.UU., 7 marzo 2002, n. 8881, Munerato
alcuna nullità, poiché, alla stregua di una lettura costituzional- Carlino) e “In tema di giudizio di rinvio, è nullo, ex art. 178, comma
mente orientata della vigente disciplina, occorre assegnare 1, lett. c) c.p.p., il decreto di citazione notificato, per il giudizio di
rilievo alla funzione primaria di garanzia sottesa al termine di rinvio innanzi al Tribunale in composizione monocratica, senza il
comparizione, il Collegio di legittimità ha, per un verso, convali- rispetto del termine di venti giorni liberi per la comparizione
dato le conclusioni rassegnate sul punto dai giudici di merito, dell’imputato; tale termine è, infatti, previsto per garantire l’in-
quanto all’assunto che il mancato rispetto dei termini a comparire tervento, l’assistenza e la rappresentanza dell’imputato e la sua
non dia luogo ad una nullità assoluta, poiché tale connotazione è violazione comporta anche la conseguente nullità del giudizio e
attribuibile ex art. 179 c.p.p. solo all’omessa citazione dell’impu- della relativa sentenza (Sez. V, 16 marzo 2006 - ud. 22 settembre
tato, ma le ha disattese in riferimento alla configurabilità di una 2005 - n. 9231, Mati), si è fatto, invece, latore della tesi - accolta
nullità relativa, ai sensi dell’art. 181, comma 3, c.p.p., in virtù della dalla pronuncia annotata - secondo la quale: “La violazione del
riconduzione del termine a comparire nella categoria dell’inter- termine a comparire (nella specie almeno trenta giorni, stabiliti
vento dell’imputato, la cui mancata assicurazione nel processo è dall’art. 456, comma 3, c.p.p. per il giudizio immediato) comporta
sanzionata con la nullità di ordine generale di cui all’art. 178, una nullità di ordine generale a regime intermedio che, se non

1560 Diritto penale e processo 12/2018


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sanata ai sensi dell’art. 184 cod. proc. pen., impone al giudice la responsabilità pronunciato dal Tribunale nei confronti degli
rinnovazione dell’atto, ex art. 185, c.p.p., a seguito della quale non imputati, accusati di avere concorso nel delitto di cui agli
è consentito integrare il termine originario insufficiente, occor- artt. 110 e 480 c.p., realizzato mediante il rilascio, da parte
rendo provvedere alla sua integrale rinnovazione, di modo che sia del responsabile dell’ufficio tecnico comunale che aveva agito
sempre garantito un termine libero di pari durata” (Sez. V, 16 su istigazione e determinazione del committente e del pro-
aprile 2018, n. 16732, Reinard; conformemente in tema di giu- gettista delle opere edilizie in relazione alle quali era chiesto
dizio di appello: Sez. VI, 24 gennaio 2018 - ud. 20 dicembre 2017 - alla P.A. l’esercizio del potere di assenso, un’autorizzazione
n. 3366, T; Sez. V, 28 settembre 2015, n. 39221, Pop e altro; Sez. paesaggistica da ritenersi falsa, perché attestante l’esistenza
II, 9 luglio 2014, n. 30019, Braidich). dei requisiti che ne avrebbero consentito la realizzazione nella
Un terzo orientamento, infine, ribadisce il principio di diritto - fascia costiera del territorio comunale, sottoposto a vincolo
affermato in maniera largamente prevalente in seno alla giuri- paesaggistico, che di fatto non ricorrevano.
sprudenza di vertice ed in termini onnicomprensivi - secondo I ricorrenti denunciavano il vizio di violazione di legge, in
cui: “L’inosservanza del termine di comparizione dell’imputato relazione all’art. 480 c.p. e il vizio argomentativo, evidenziando
non costituisce una nullità assoluta (che si determina ai sensi come la Corte territoriale avesse posto a fondamento dell’af-
degli artt. 178, lett. c) e 179, n. 1 ultima parte cod. proc. pen. in fermazione di responsabilità degli imputati per il delitto di
caso di omessa citazione dell’imputato), bensì una nullità rela- falsità ideologica in autorizzazione amministrativa, non una
tiva che si ritiene sanata qualora non venga eccepita entro i rilevata difformità di quanto certificato nell’atto rispetto alla
termini di cui all’art. 181 c.p.p.: come si verifica nel caso in cui la realtà fattuale, ma una serie di valutazioni del tutto sganciate
relativa eccezione venga sollevata solo con l’atto di appello, da parametri interpretativi certi ed uniformi: donde insistevano
anziché, ai sensi dell’art. 491 c.p.p. nel giudizio di primo grado” per l’annullamento senza rinvio del provvedimento censurato.
(Sez. VI, 20 settembre 2013, n. 39021, B; Sez. VI, 4 settembre
2008, n. 34629, Pelizza; analogamente in tema di inosservanza La soluzione della Suprema Corte
del termine di comparizione dell’imputato nel giudizio di appello: La Quinta Sezione Penale, investita della decisione, ha ritenuto
Sez. VI, 11 ottobre 2017, n. 46789, Lusha e altro; Sez. III, 17 fondati i ricorsi e, per l’effetto, ha annullato senza rinvio la
marzo 2017, n. 13109, A; Sez. III, 24 giugno 2014, n. 27414 del sentenza impugnata per l’insussistenza del fatto ascritto agli
04/03/2014, Galati; Sez. VI, 29 novembre 2013, n. 47535, imputati, rilevando che nella fattispecie scrutinata non era
Arrabito; Sez. 6, 30 luglio 2013, n. 33132, Carlino). rinvenibile l’elemento oggettivo del delitto di falso contestato,
poiché i documenti oggetto di imputazione - segnatamente la
La dottrina relazione tecnica allegata all’istanza di rilascio dell’autorizza-
La tematica oggetto del contrasto giurisprudenziale non risulta zione paesaggistica e il provvedimento amministrativo - non
essere stata oggetto di approfondimenti teorici di carattere contenevano “una falsa rappresentazione ovvero descrizione
critico. Si vuol solo menzionare la tesi di F. Cordero secondo la dei fatti, quanto piuttosto un giudizio di compatibilità dell’in-
quale il mancato rispetto del termine di dieci giorni fissato tervento sotto il profilo paesaggistico e di idoneità rispetto alle
dall’art. 419, comma 4, c.p.p. - e, quindi, si deve opinare anche prescrizioni del piano ambientale”. Ha spiegato, in proposito,
tutte le altre invalidità che si riferiscono al mancato rispetto del che i dati oggetto della asserita falsa attestazione da parte del
termine di comparizione all’udienza - integra: “quanto all’im- Pubblico Ufficiale non erano elementi facenti parte della realtà
putato una nullità meno che assoluta (scilicet di ordine gene- fenomenica rappresentati in maniera distorta rispetto alla
rale a regime intermedio, ndr.)” perché: “caso contemplato percezione che ne avevano avuto i soggetti agenti (il funzio-
dall’art. 178, lett. c) c.p.p. ed escluso dall’art. 179; rispetto nario e il committente e il progettista delle opere), quanto
all’offeso è relativa (l’art. 178, lett. c, parla solo della vocatio in piuttosto dati valutativi sottoposti ad apprezzamento discre-
iudicium)” (Procedura penale, Settima edizione). zionale, svincolato da criteri predeterminati.

Il contrasto
REATI CONTRO LA FEDE PUBBLICA Va dato conto che la questione se l’attestazione di conformità alla
normativa urbanistico -ambientale, compiuta dal Pubblico Uffi-
ciale, in sede di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, sia tale
FALSITÀ IN AUTORIZZAZIONE AMMINISTRATIVA da integrare o meno l’elemento oggettivo del delitto di falsità
Cassazione Penale, Sez. V, 4 maggio 2018 (ud. 12 febbraio ideologica in autorizzazione amministrativa, di cui all’art. 480 c.p.,
2018), n. 19384 - Pres. Bruno - Est. Amatore - P.M. Corasa- in ipotesi di riscontrata illegittimità dell’atto amministrativo, per
niti ( diff.) - Ric. De Michele ed altri essere la valutazione compiuta dal soggetto agente - sulla base
dei dati informativi allegati dal richiedente e dal tecnico redigente
Non commette il delitto di falso in autorizzazione ammini- la relazione sullo stato dei luoghi e sulle caratteristiche delle opere
strativa di cui all’art. 480 c.p. il funzionario comunale che, edificande - in contrasto con le norme di rango primario e secon-
nel rilasciare il provvedimento di autorizzazione paesaggi- dario in materia di realizzazione di attività di trasformazione del
stica, attesti la compatibilità paesaggistico - ambientale territorio in area sottoposta a vincolo, è oggetto di soluzioni
dell’opera edilizia da realizzare in area sottoposta a vincolo diametralmente opposte da parte della S.C.
paesaggistico, non rappresentando il pubblico ufficiale, in Invero, secondo un primo minoritario orientamento - cui ha
maniera difforme dal reale, dati oggettivi caduti sotto la prestato adesione la pronuncia annotata -, ove ricorra in fatto
propria cognizione, ma compiendo una valutazione degli la situazione illustrata, il delitto di cui all’art. 480 c.p. non è
elementi fattuali allegati dal richiedente sulla base di criteri ravvisabile, perché tale titolo di reato: “non è configurabile
di giudizio non vincolanti. con riferimento al contenuto valutativo del documento relativo
a un giudizio di conformità alla pertinente normativa, formulato
Il fatto e l’impugnazione con riguardo non già a situazioni di fatto costituenti il presuppo-
Con il ricorso per cassazione veniva impugnata la sentenza con sto dell’atto, bensì alla mera interpretazione della normativa
la quale la Corte d’Appello aveva confermato il giudizio di stessa”: in tal senso si è precisato che ove la valutazione

Diritto penale e processo 12/2018 1561


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compiuta dal pubblico agente sia correlata alla mera interpreta- giudizio in base alla rispondenza dell’intervento edilizio ad ogget-
zione della normativa di settore, ma svincolata da qualsiasi tivi e preesistenti criteri normativi, in quanto tale non caratteriz-
riferimento ad elementi fattuali integranti il presupposto del- zato da una mera attività interpretativa di norme quanto,
l’atto, la detta attività di apprezzamento è priva di quella funzione piuttosto, da una verifica oggettiva (Sez. III, 23 febbraio 2018,
informativa in forza della quale l’enunciato può essere predicato n. 8852, Dilonardo ed altri).
di falsità” (Sez. V, 19 febbraio 2018, n. 7879, Daversa e altri). In
senso parzialmente conforme si sono espresse altre pronunce La dottrina
(Sez. V, 28 luglio 2017, n. 37914 e n. 37915, rispettivamente, (S. Gentiloni Silveri, Tassonomia amministrativa e artt. 479 -
Capoferri e Baglivo), che, nell’annullare le sentenze impugnate 480 c.p. nella giurisprudenza penale, in GiustAmm.it, 2015, 10,
con la formula perché il fatto non costituisce reato, hanno 4; S. Grossi, Appunti in tema di falsità ideologica e regime della
osservato come, implicando la valutazione da compiersi un’in- certificazione amministrativa, in Cass. pen., 2012, 10, 3388-
terpretazione della normativa di settore, fosse da escludersi nei 3401; A. Caputo, I reati di falso nei provvedimenti in materia di
soggetti agenti il dolo richiesto per il venire in essere del delitto urbanistica, in Cass. pen., 1997, 7-8, 2023-2037). Nei contri-
di falsità ideologica per effetto dell’esistenza nella materia di buti di carattere generale sul tema, l’attenzione è stata foca-
una confusione tecnico-normativa e di una diversità di prassi lizzata sul problema cruciale della messa a punto del concetto
amministrative, che non potevano non aver avuto diretta inci- di falsa attestazione in relazione al rilascio di autorizzazioni
denza su quanto posto in essere dal pubblico ufficiale nonché amministrative, rilevandosi come nell’attività prodromica all’a-
dal committente e dal progettista delle opere edilizie. dozione dei detti provvedimenti amministrativi sia labile il
Per il filone interpretativo, largamente prevalente, invece, la confine tra l’interpretazione delle norme di riferimento e la
discrezionalità nel rilascio dell’autorizzazione paesaggistica è riconduzione dei fatti, che ne fondano il presupposto applica-
vincolata alla verifica della conformità della situazione fattuale tivo, alle norme medesime, essendo queste di difficile lettura
rappresentata dalla parte richiedente alle previsioni normative e a e non statuenti criteri certi per il soggetto che con esse è
quelle degli strumenti di piano di governo del territorio urbanistici chiamato a vario titolo a confrontarsi.
e paesaggistici, con conseguente integrazione del reato di falso
ideologico, quanto meno in autorizzazione amministrativa, se il
detto giudizio di conformità non sia rispondente agli indicati REATI IN MATERIA DI STUPEFACENTI
parametri predeterminati: questo perché l’organo competente
all’adozione del provvedimento ha l’obbligo giuridico di verificare,
in qualunque modo, la sussistenza delle relative condizioni e il COLTIVAZIONE NON AUTORIZZATA DI PIANTE DESTINATE
documento che lo incorpora è destinato a comprovare l’attività di ALLA PRODUZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI
esame della documentazione prodotta dal richiedente e ad
Cassazione Penale, Sez. III, 4 luglio 2018 (ud. 15 marzo
esprimere la relativa valutazione tecnica del pubblico ufficiale
2018), n. 30046 - Pres. Di Nicola - Est. Reynaud - P.M.
sulla base di criteri predeterminati fissati da fonti normative
Marinelli ( diff.) - Ric. P.M. in proc. Mingione
primarie e secondarie (Sez. III, 30 agosto 2018, n. 39248, Chia-
rillo; Sez. III, 23 agosto 2018, n. 38838, Boracetti; Sez. III, 4 luglio
Ai fini della punibilità della coltivazione non autorizzata di
2018, n. 30040, Strambone; Sez. III, 4 luglio 2018, n. 30025,
piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti,
Scrudato; Sez. III, 3 maggio 2018, n. 18890, Renna; Sez. III, 5
l’offensività della condotta consiste nella sua idoneità a
marzo 2018, n. 9881, Costantini ed altri; Sez. III, 19 gennaio 2018,
produrre la sostanza per il consumo, non rilevando la
n. 2281, Siciliano ed altri; Sez. III, 21 dicembre 2017, n. 57120,
quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza,
Borrello ed altro; Sez. III, 21 dicembre 2017, n. 57108, Renna;
ma la mera conformità della pianta al tipo botanico previ-
Sez. III, 6 ottobre 2016, n. 42064, Quaranta e altri; Sez. V, 26
sto e la sua attitudine a giungere a maturazione e a
agosto 2016, n. 35556, Renna). Per dare ragione di tale presa di
produrre la sostanza stupefacente.
posizione ermeneutica si è spiegato - richiamando autorevoli
arresti della Corte di appartenenza (SS.UU., 27 maggio 2016, Il fatto e l’impugnazione
n. 22474, Passarelli e altro; Sez. II, 11 gennaio 2013 - ud. 11 Investito della convalida dell’arresto adottato dalla polizia giu-
ottobre 2012 - n. 1417, Platamone e altro; Sez. V, 2 novembre diziaria nei confronti di un soggetto ritenuto nella flagranza del
2011, n. 39360, Gulino; Sez. V, 11 aprile 2011, n. 14486, Marini e reato di cui all’art. 73, commi 1 e 4, d.P.R. 9 ottobre 1990,
altro). Sicché, se è indubitabile che il pubblico ufficiale sia asso- n. 309 - perché trovato in possesso di 11 piante di marijuana
lutamente libero nella propria attività valutativa allorché non coltivate presso il suo domicilio, di cui 6 in piena infiorescenza;
possieda alcun margine di scelta quanto ai criteri cui improntare di 84 gr. di foglie dalle stesse ricavate, appese ad essiccare, e
la propria delibazione, di modo che il documento che contiene il di 0,70 gr. di hashish accanto ad un bilancino di precisione -, il
giudizio formulato all’esito della stessa non è destinato a provare Giudice delle indagini preliminari non convalidava la misura
la verità di alcun fatto, nel caso in cui, invece, la valutazione da precautelare e disponeva l’immediata liberazione del ristretto,
compiersi deve essere effettuata sulla base di criteri predeter- argomentando nel senso che non ricorressero i presupposti
minati, si è in presenza di un esercizio di discrezionalità tecnica, dell’arresto, in primis quanto al fumus della fattispecie conte-
che vincola la formulazione del giudizio ad una verifica di confor- stata, non essendo stati acquisiti elementi atti a rendere
mità della situazione fattuale a parametri prefissati, con conse- astrattamente configurabile l’ipotesi che la sostanza ricavabile
guente integrazione della falsità se detto giudizio di conformità dalle piante o l’hashish fossero destinati a terzi piuttosto che al
non sia rispondente ai parametri cui esso è implicitamente consumo personale. L’ordinanza con la quale il decidente
vincolato. Si è conseguentemente ritenuto che l’opposto divisa- assumeva le statuizioni indicate era oggetto di impugnazione
mente propone una non convincente qualificazione dei contenuti da parte del Pubblico Ministero, che, con il ricorso per cassa-
dell’atto che si assume falso, perché nell’autorizzazione paesag- zione, deduceva l’inosservanza o l’erronea applicazione della
gistica vengono attestate la conformità urbanistica e la compa- legge penale, sia con riguardo alla ritenuta qualificazione del
tibilità ambientale delle opere da edificare, esprimendo un fatto come violazione dell’art. 73, comma 5, d.P.R. 9 ottobre

1562 Diritto penale e processo 12/2018


Osservatorio
Contrasti giurisprudenziali

1990, n. 309, sia con riguardo alla ritenuta mancanza di prova Sez. IV, 2 novembre 2015, n. 44136, Cinus). Tale prospetta-
circa la destinazione a terzi dello stupefacente, circostanza zione è stata, infatti, ritenuta coerente con la ratio della diver-
nella specie comunque irrilevante trattandosi di coltivazione. sificata disciplina legislativa predisposta per la fattispecie di
coltivazione di sostanze stupefacenti, individuata dal Giudice
La soluzione della Suprema Corte delle Leggi (Corte cost. n. 360/1995) nella “ maggiore perico-
La Terza sezione penale ha ritenuto non condivisibile l’argo- losità [della relativa condotta] in ragione dell’attitudine ad
mentazione spesa dal giudice censurato, affermando che, poi- innescare un meccanismo di creazione di nuove disponibilità
ché costituisce condotta penalmente rilevante qualsiasi attività di droga, quantitativamente non predeterminate” e con la
non autorizzata di coltivazione di piante dalle quali sono estraibili configurazione di essa secondo lo schema del reato di pericolo
sostanze stupefacenti, anche quando questa sia realizzata per la presunto rispetto al bene giuridico, costituito, oltre che dalla
destinazione del prodotto ad uso personale - alla stregua del salute pubblica, dalla sicurezza e dall’ordine pubblico, in
principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite Di Salvia, con la ragione dell’implementazione potenziale del mercato degli
sentenza 10 luglio 2008, n. 28605 -, ai fini della punibilità della stupefacenti e del conseguente allarme sociale destato da
coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili comportamenti propedeutici, per effetto dell’approvvigiona-
sostanze stupefacenti, l’offensività della condotta consiste mento, al consumo di sostanze droganti. Bene poliedrico, la
nella sua idoneità a produrre la sostanza per il consumo, non cui possibilità di vulnerazione per effetto della condotta astrat-
rilevando la quantità di principio attivo ricavabile nell’immedia- tamente sussumibile nella fattispecie incriminatrice, deve
tezza, ma la mera conformità della pianta al tipo botanico essere pur sempre verificata, in ossequio al principio di neces-
previsto e la sua attitudine, a giungere a maturazione e a saria offensività del reato, secondo il criterio dell’attitudine
produrre la sostanza stupefacente. Nondimeno il Collegio ha della piantagione a produrre, sia pure in misura minimale e,
rilevato che, quand’anche si volesse accedere alla tesi secondo dunque, indipendentemente dalla sua estensione, l’effetto
la quale, ai fini della configurabilità del reato di coltivazione di psicotropo oggetto della tutela penale.
piante stupefacenti, sia, altresì, necessario verificare se tale Si oppone a tale ermeneusi la schiera di arresti che hanno
attività sia concretamente idonea a ledere la salute pubblica ed a reiteratamente affermato il principio di diritto secondo il
favorire la circolazione della droga alimentandone il mercato, quale: “Ai fini della configurabilità della condotta di coltivazione
tale indagine integrerebbe un accertamento di merito incom- di piante stupefacenti, non è sufficiente l’accertamento della
patibile con la valutazione che deve effettuarsi in sede di giudizio loro conformità al tipo botanico previsto e della loro attitudine
di convalida dell’arresto, posto che, per la convalida dell’arresto futura a giungere a maturazione e produrre sostanza stupefa-
in flagranza per il reato di detenzione di stupefacente non è cente, dovendosi, invece, verificare l’offensività in concreto
neppure necessario il preventivo esame del narcotest, indi- della condotta, intesa come prova della effettiva ed attuale
spensabile, invece, per qualificare la gravità indiziaria ai fini capacità a produrre un effetto drogante rilevabile nell’immedia-
dell’emissione della misura cautelare. tezza” (Sez. VI, 21 gennaio 2016 - ud. 21 ottobre 2015 -, n. 2618,
Marongiu; in senso conforme Sez. III, 21 luglio 2017, Compa-
Il contrasto gnini; Sez. VI, 26 febbraio 2016, Pasta). Tale enunciazione
La giurisprudenza di legittimità è divisa intorno all’individua- costituisce la sintesi di una lettura della disposizione di riferi-
zione dei requisiti di offensività della condotta, necessari per mento che si propone come costituzionalmente orientata,
integrare il reato di coltivazione non autorizzata di piante dalle essendosi in tal senso rilevato come, altrimenti, si verifiche-
quali sono estraibili sostanze stupefacenti di cui all’art. 73, rebbe un’applicazione eccessivamente anticipata della tutela
comma 1, d.P.R. n. 309/1990. penale e si opererebbe una totale svalutazione dell’elemento
È prevalente l’orientamento interpretativo secondo il quale: costituito dalla necessaria offensività in concreto della con-
“Ai fini della punibilità della coltivazione non autorizzata di dotta, cioè dalla capacità della stessa di ledere effettivamente
piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, l’of- i beni giuridici tutelati dalla norma incriminatrice. In proposito si
fensività della condotta consiste nella sua idoneità a produrre sono rammentati i dicta del Giudice delle leggi che sottolineato,
la sostanza per il consumo, sicché non rileva la quantità di proprio in materia di coltivazione di sostanze stupefacenti, che il
principio attivo ricavabile nell’immediatezza, ma la conformità rispetto del principio di offensività rappresenta un limite di rango
della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche costituzionale alla discrezionalità del legislatore nel perseguire
per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a penalmente condotte contraddistinte da un giudizio di disvalore
produrre la sostanza stupefacente, nell’obiettivo di scongiu- e che la indispensabile connotazione di offensività in generale,
rare il rischio di diffusione futura della sostanza stupefacente” compatibile con i reati di pericolo presunto, implica la necessità
(Sez. VI, 19 luglio 2017, n. 35654, Nerini; Sez. IV, 15 dicembre che l’offensività sia ravvisabile anche in concreto “almeno in
2016, n. 53337, P.G. in proc. Trabanelli; Sez. VI, 24 maggio grado minimo, nella singola condotta dell’agente, in difetto di
2013, n. 22459, Cangemi): donde si è precisato che: “L’offen- ciò venendo la fattispecie a rifluire nella figura del reato impos-
sività della condotta non è esclusa dal mancato compimento sibile (art. 49 cod. pen.)” (Corte cost. n. 360/1995).
del processo di maturazione dei vegetali, neppure quando Su una linea mediana si collocano quelle pronunce che hanno
risulti l’assenza di principio attivo ricavabile nell’immediatezza, affermato che: “La coltivazione domestica di una piantina di
se gli arbusti sono prevedibilmente in grado di rendere, all’e- canapa indiana contenente principio attivo pari a mg. 16, posta
sito di un fisiologico sviluppo, quantità significative di prodotto in un piccolo vaso sul terrazzo di casa, costituisce condotta
dotato di effetti droganti, in quanto il “coltivare” è attività che si inoffensiva ‘ex’ art. 49 c.p., che non integra il reato di cui all’art.
riferisce all’intero ciclo evolutivo dell’organismo biologico” 73 d.P.R. n. 309 del 1990” (Sez. IV, 28 giugno 2011, n. 25674,
(Sez. VI, 12 dicembre 2016, n. 52547, Losi; Sez. VI, 16 giugno P.G. in proc. Marino), spettando pur sempre al giudice “verificare
2016, n. 25057, P.G. in proc. Iaffaldano; Sez. VI, 11 marzo in concreto l’offensività della condotta ovvero l’idoneità della
2016, n. 10169, Tamburini); offensività che, di contro, “deve sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile”
essere esclusa soltanto quando la sostanza ricavabile risulti (Sez. VI, 23 maggio 2013, n. 22110, P.M. in proc. Capuano;
priva della capacità ad esercitare, anche in misura minima, Sez. VI, 18 marzo 2013 - ud. 10 dicembre 2012 -, n. 12612,
effetto psicotropo” (Sez. III, 9 giugno 2016, n. 23881, Damioli; Floriano), “nel senso che la condotta deve essere così

Diritto penale e processo 12/2018 1563


Osservatorio
Contrasti giurisprudenziali

trascurabile da rendere sostanzialmente irrilevante l’aumento di Questa interpretazione è stata, infatti, ritenuta meglio in
disponibilità della droga e non prospettabile alcun pericolo di grado di assicurare coerenza, uniformità e logicità al
ulteriore diffusione di essa” (Sez. VI, 30 luglio 2014, n. 33835, sistema: questo perché: “in armonia con la lettera della
P.G. in proc. Piredda). legge, reputa penalmente rilevante la condotta di coltiva-
zione indipendentemente dallo scopo avuto di mira dall’a-
La dottrina gente; in armonia con i condivisibili approdi del principio di
(M. Toriello, Nuovi orizzonti del principio di offensività in necessaria concreta offensività del reato, lascia esenti da
materia di coltivazione di sostanze stupefacenti, in sanzione penale non qualsivoglia condotta di coltivazione di
Cass. pen., 2016, 5, II, 1955; G. Amato, La qualità di principio una o di poche piante (come si è visto, anche la coltivazione
attivo ricavabile deve far escludere una possibile diffusività, di una sola pianta può astrattamente consentire di ricavare
in Guida al diritto. Il sole 24 ore settimanale, 2014, 42, 77; id., principio attivo sufficiente per il confezionamento di centi-
Decisivo il giudizio sull’idoneità dell’azione a compromet- naia di dosi), non qualsivoglia condotta di coltivazione inter-
tere salute e sicurezza pubblica, in Guida al diritto. Il sole 24 rotta prima della maturazione (se il parametro dovesse
ore settimanale, 2011, 36, 87; A. Gentile, Coltivazione di essere solo quello del concreto grado di maturazione delle
stupefacenti e principio di offensività: una lettura obbligata piante, dovrebbero necessariamente ritenersi inoffensive
delle disposizioni dettate dal d.P.R. 309/90, in Riv. it. dir. anche condotte di sicuro ed elevato allarme sociale, quale ad
proc. pen., 2009, 3, 1529). Nei contributi di approfondi- esempio una coltivazione di centinaia di piante scoperta e
mento sul tema illustrato si è espressa unanime e convinta neutralizzata poche settimane dopo la messa a dimora dei
preferenza per l’orientamento giurisprudenziale che postula semi), ma solo quelle piccole piantagioni che hanno o avreb-
la necessità di verificare in concreto l’idoneità offensiva bero consentito di ricavare esigui quantitativi di principio
della condotta di coltivazione di sostanze stupefacenti a attivo verosimilmente destinati al consumo personale del
prescindere dall’utilizzazione di parametri predeterminati coltivatore” (sic Toriello, Nuovi orizzonti, cit.).

1564 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Prove

Corte costituzionale 27 aprile 2018, n. 92 - Pres. Lattanzi - Red. Modugno


Non è fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 398, comma 5, e 133 c.p.p., sollevata, in
riferimento all’art. 117, comma 1, Cost., in relazione agli artt. 3 e 4 della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a
New York il 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con L. 27 maggio 1991, n. 176. Il sistema processuale
vigente offre, infatti, al giudice un ampio e duttile complesso di strumenti di salvaguardia della personalità del
minore chiamato a rendere testimonianza, a fronte del quale deve escludersi l’asserita necessità costituzionale di
introdurre quello ulteriore congegnato dall’odierno rimettente.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Non si rinvengono precedenti.

Difforme Non si rinvengono precedenti.

La Corte costituzionale (omissis).


Per il testo della sentenza si rinvia al sito www.cortecosti-
tuzionale.it

L’esame del minore al vaglio della consulta: la mobilità del giudice


naturale preserva la concentrazione
di Lorenzo Algeri (*)

Con la sentenza n. 92 del 2018 la Corte costituzionale ha rigettato l’istanza volta a introdurre un’ulteriore
modalità di assunzione della prova dichiarativa del minore consistente nell’incidente probatorio da
svolgersi, al di fuori dei casi di urgenza, presso il tribunale della sua dimora, anziché presso il giudice
individuato secondo le ordinarie regole sulla competenza territoriale. La Consulta, dopo aver effettuato
un’ampia analisi dell’evoluzione normativa in materia di audizione protetta in sede di incidente probatorio,
ha concluso che l’ordinamento prevede già un esaustivo complesso di soluzioni per l’ascolto del minore.
With the sentence n. 92 of 2018, the Constitutional Court rejected the petition to introduce a further
method of assumption of the declarative test of the minor consisting in the probationary incident to be
carried out, outside the cases of urgency, in the court of his residence, rather than at the judge identified
according to the ordinary rules on territorial jurisdiction. After having carried out a broad analysis of the
normative evolution regarding a protected hearing during the probationary incident, the Court concluded
that the regulation already provides an exhaustive set of solutions for listening to the minor.

Considerazioni preliminari figura della vittima vulnerabile nella normativa


sovranazionale che ha stimolato, nel corso degli
L’ascolto del minore nel procedimento penale
ultimi anni, il legislatore ad introdurre misure di
continua ad essere una tematica di grande attua-
protezione a tutela della prova dichiarativa
lità, grazie, soprattutto, al rilievo assunto dalla
“debole” (1). Le suddette misure compongono

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce- 2015, 1 ss.; AA.VV., Vittime di reato e sistema penale, la ricerca di
dura di revisione a doppio cieco (double blind). nuovi equilibri, a cura di M. Bargis - H. Belluta, Torino, 2017, 15 ss.;
(1) Sulla tematica della prova dichiarativa vulnerabile si veda, D. Ferranti, Strumenti di tutela processuale per la vittima del reato.
amplius, volendo, L. Algeri, Il testimone vulnerabile, Milano, 2017, Sguardo di insieme sulle recenti innovazioni alla luce dell’attua-
p. 105 ss. Per un’analisi generale della figura del minore vittima o zione della direttiva 2012/29/UE, in Dir. pen. cont., 29 gennaio
testimone di reato nel procedimento penale, AA. VV., Il minorenne 2016, 1 ss.; H. Belluta, Eppur si muove: la tutela delle vittime
fonte di prova nel processo penale, a cura di C. Cesari, Milano, particolarmente vulnerabili nel processo penale italiano, in

Diritto penale e processo 12/2018 1565


Giurisprudenza
Processo penale

un quadro normativo complesso, sottoposto ad erano state motivate con lo stress accumulato da
un esame analitico da parte della Corte costitu- quest’ultimo, già esaminato più volte in sede di giu-
zionale, che ha proceduto ad una ricostruzione dizio civile, con i problemi che la trasferta gli avrebbe
sistematica delle regole stabilite per l’esame del recato sul piano della frequentazione scolastica e del
minore, al fine di valutare se siano esaustive e relativo rendimento, nonché con il disagio, manife-
adeguate per la soddisfazione, da un lato, delle stato dal minore, “a venire a Lecce, ove non si sentiva
esigenze di protezione e, da un altro lato, delle tranquillo per il timore di incontrare l’imputato”.
esigenze derivanti dal diritto di difesa e, soprat- Nel procedimento principale, invero, il giudice
tutto, dal diritto alla prova. rimettente aveva già respinto la richiesta di svolgere
l’esame del minore presso il luogo della sua residenza,
L’ordinanza di rimessione presentata invocando l’applicazione dell’art. 398,
comma 5 bis, c.p.p., nella parte in cui consente la
La Corte costituzionale è stata chiamata a pronun-
raccolta della testimonianza in luogo diverso dal
ciarsi sulla legittimità degli artt. 398, comma 5, e 133
tribunale. L’istanza era stata respinta sulla base
c.p.p. in relazione alla compatibilità degli stessi con
della ritenuta levità del disagio recato al minore
l’art. 117 della Carta, nella parte in cui assegna valore
convocato nella sede giudiziaria, il quale aveva già
di parametro interposto agli artt. 3 e 4 della Conven-
“sopportato” diverse audizioni presso il Tribunale per
zione sui diritti del fanciullo, stipulata a New York il
i minorenni di Lecce ed era stato ritenuto idoneo a
20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con L.
rendere testimonianza: ciò che, nella prospettiva del
27 maggio 1991, n. 176, in forza della quale gli Stati
giudice rimettente, consentiva di ritenere prevalente
parte devono considerare “preminente” l’“interesse
la tutela del diritto di difesa correlato alla stabilità
superiore” del fanciullo in tutte le decisioni che lo
della competenza territoriale, rispetto alle esigenze
riguardano (2).
del dichiarante, che chiedeva di essere preservato dal
Oggetto delle censure del Giudice per le indagini
disagio correlato al ritorno nel luogo ove si sarebbe
preliminari del Tribunale ordinario di Lecce, nella
consumato il delitto.
veste di giudice rimettente, era la limitazione della
Il giudice rimettente aveva, quindi, conclusivamente
possibilità di disporre la rogatoria per l’assunzione
ritenuto che le preoccupazioni e i disagi manifestati
della testimonianza in incidente probatorio del
dal minore imponessero soltanto di fare in modo che
minore, vittima presunta di maltrattamenti, “nei
il suo esame avvenisse “con modalità protette”, tali da
soli casi di urgenza” previsti dall’art. 398, comma 5,
evitargli il contatto, anche solo visivo, con l’impu-
c.p.p., presso il tribunale competente in relazione al
tato prima, durante e dopo l’incidente probatorio, in
luogo della sua dimora.
maniera da tutelare la sua “tranquillità emotiva”. In
Inoltre, era censurata la previsione dell’obbligo di
quest’ottica, il rimettente - oltre a richiedere l’assi-
procedere all’accompagnamento coattivo del testi-
stenza di uno psicologo - aveva disposto una serie di
mone minorenne, in applicazione dell’art. 133 c.p.p.,
cautele, stabilendo, in particolare, differenti orari di
nei casi in cui, come in quello di specie, lo stesso non
arrivo per i due interessati e il divieto, per l’imputato,
si presenti per evitare il disagio connesso al ritorno
di comparire prima di un certo orario, così da con-
nel luogo ove si sarebbero consumate le condotte
sentire al minore di raggiungere la sala destinata
delittuose.
all’escussione senza incrociarlo. Aveva disposto,
Il difensore della persona offesa aveva ripetutamente
infine, che l’imputato fosse ammesso ad assistere
chiesto che l’incidente probatorio fosse rinviato o
all’esame dietro uno “schermo/specchio”, in modo
sospeso, ovvero delegato al Giudice per le indagini
da non essere visto dal testimone.
preliminari del Tribunale ordinario di Avellino -
All’udienza fissata per l’espletamento dell’incidente
città nella quale il minore risiedeva con il padre -,
probatorio, il minore non era, peraltro, comparso. Il
ovvero che vi procedesse lo stesso G.I.P. di Lecce, ma
difensore della persona offesa e il padre di
sempre nel luogo di residenza del minore. Le istanze

L. Luparia (a cura di), Lo statuto europeo delle vittime di reato. di), La tutela internazionale dei diritti umani, Norme, garanzie,
Modelli di tutela tra diritto dell’Unione e buone pratiche nazionali, prassi, Milano, 2006, 232 ss.; M. Marchegiani, Convenzione
Milano, 2015, 257; F. Tribisonna, L’ascolto del minore testimone o internazionale sui diritti del fanciullo, in M. Sesta (a cura di), Codice
vittima di reato nel procedimento penale. il difficile bilanciamento della Famiglia, Le Fonti del Diritto italiano, I, 74 ss., Milano, 2007;
tra esigenze di acquisizione della prova e garanzie di tutela della M.R. Saulle, La Convenzione nel ventesimo anniversario, Con-
giovane età, Milano, 2017, 1 ss. venzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Roma, 2009,
(2) Per un commento sulla Convenzione si veda M.C. Maffei, La 1 ss.
tutela internazionale dei diritti del bambino, in L. Pineschi (a cura

1566 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

quest’ultima, comparsi in udienza, avevano rappre- parte in cui non prevedono che - quando la
sentato la volontà “particolarmente intensa e ferma” mancata comparizione del testimone minorenne
del minore di essere sentito ad Avellino, e non a sia dovuta a situazioni di disagio che ne com-
Lecce, per il “forte timore” di un possibile incontro promettono il benessere, alle quali si possa
con l’imputato. “ovviare” procedendo all’esame del minore
A fronte di tali evenienze, il giudice a quo si trovava, presso il tribunale nel cui circondario egli dimora
dunque, a valutare l’ipotesi di disporre l’accompa- - il giudice competente possa ritenere giustificata
gnamento coattivo del minore a mezzo della forza la sua mancata comparizione e delegare per l’ese-
pubblica, ai sensi dell’art. 133 c.p.p. cuzione dell’incidente probatorio il giudice per le
Il rimettente dubitava, tuttavia, della legittimità indagini preliminari del luogo di residenza del
costituzionale del “complesso normativo” che impor- minore.
rebbe di adottare un simile provvedimento, al quale La Corte costituzionale ha ritenuto rilevante, ma
andrebbe ascritta “una non minima capacità trauma- infondata, la questione di legittimità, osservando
tizzante sul minore”. che il sistema di tutela previsto per la raccolta la
In simili frangenti, l’impossibilità di delegare testimonianza del minore è ampio e duttile, e non
l’esecuzione dell’incidente probatorio al giudice richiede la invocata estensione del ricorso alla roga-
per le indagini preliminari del luogo di residenza toria fuori dei casi di urgenza.
del teste minorenne, e la conseguente necessità di
disporne l’accompagnamento coattivo, si porreb- La disciplina stabilita per l’esame
bero in contrasto con gli obblighi internazionali del minore: una barriera contro gli effetti
derivanti dagli artt. 3 e 4 della Convenzione di della c.d. vittimizzazione secondaria
New York sui diritti del fanciullo e, di riflesso,
con l’art. 117 Cost. Il suddetto art. 3 impone, La Corte costituzionale ha introdotto l’analisi del
infatti, agli Stati parti, in tutte le decisioni rela- tessuto normativo sull’esame del minore affermando
tive ai fanciulli, di attribuire un rilievo premi- che in materia è necessario contemperare due valori
nente all’“interesse superiore del fanciullo” di rilievo costituzionale. Il primo consiste nella tutela
(intendendosi, per tale, ai sensi dell’art. 1 della della personalità del minore (3). Il secondo riguarda il
Convenzione, il minore degli anni diciotto) e di principio del contraddittorio, con particolare riferi-
assicurare al medesimo “la protezione e le cure mento al diritto di difesa dell’imputato.
necessarie al suo benessere”. Il concetto di Per quanto riguarda il primo punto, secondo la Corte,
“benessere” sarebbe da ritenere più ampio di la ratio sottesa alle regole di protezione non è diretta
quello di “salute” e comprensivo anche dell’esi- ad evitare totalmente al minore ogni tipo di disagio
genza di evitare “gli stati d’ansia o stress che derivante anche indirettamente dal suo coinvolgi-
possono essere prodotti dall’applicazione delle mento nel procedimento penale.
norme processuali”. A sua volta, l’art. 4 della In realtà, una corretta esegesi di tali regole fa
Convenzione impegna gli Stati parti ad adeguare emergere un’esigenza maggiormente specifica da
i propri ordinamenti interni a tali principi, anche soddisfare. Nella materia in esame occorre evitare
tramite provvedimenti legislativi. che il minorenne subisca le conseguenze negative
Sulla base di tali considerazioni, il giudice a quo della cosiddetta “vittimizzazione secondaria”, cioè
riteneva, quindi, rilevante e non manifestamente i traumi psichici che spesso derivano dalla suc-
infondata la questione di legittimità costituzio- cessiva rievocazione degli eventi da parte del
nale degli artt. 398, comma 5, e 133 c.p.p., nella soggetto (4).

(3) In questo senso Corte cost. 9 luglio 1998, n. 262, sent., in i sentimenti di ansia e di dolore provati al momento della commis-
Cass. pen., 1998, 3194, intervenuta a dichiarare l’illegittimità sione del reato. Si vedano, sull’argomento G.S. Goodman - B.L.
dell’art. 398, comma 5 bis, c.p.p. nella parte in cui non prevedeva Bottoms, Child Victims, Child Witness. Understanding and Impro-
il reato di cui all’art. 609 quinques c.p. (corruzione di minorenni) tra ving Testimony, New York, Guilford, 1993, 1 ss.; M. Avery, The
quelli che autorizzano, appunto, l’applicazione delle specifiche Child Abuse Witness: Potential for Secondary Victimization, in
tutele ivi contemplate. Criminal Justice Journal, 7, 1, 1983, 3-4; J. Morgan - L. Zender,
(4) Secondo le ricerche scientifiche di psicologia infantile i Child Victims, New York, Oxford University Press, 1992, 22 ss.;
minori, in quanto soggetti in età evolutiva, possono subire un G.S. Goodman - D.P.H. Jones, E.A. Pyle et al., The Emotional
trauma psicologico in seguito alla loro esperienza nel contesto Effects of Criminal Court Testimony on Child Sexual Assault
di un processo penale. In particolare, se il minore è la vittima del Victims: A Preliminary Report, in G. Davies, J. Drinkwater, The
reato, si rende necessario acquisire le sue dichiarazioni. Il reso- Child Witness. Do the Courts Abuse Children?, Leicester, The
conto del fatto può comportare l’attivazione di un meccanismo di British Psychological Society, 1988, 46 ss.
vittimizzazione secondaria, per il quale il minore è portato a rivivere

Diritto penale e processo 12/2018 1567


Giurisprudenza
Processo penale

La tutela del dichiarante minorenne contemporaneamente, di evitare eccessi investi-


nelle fonti sovranazionali gativi, capaci di minare non solo la stabilità
psicologica del minore ma anche la genuinità
Nella stesura originaria del codice del 1988 è
del prodotto probatorio dichiarativo. Si prevede,
possibile individuare un limitato complesso di
pertanto, che i colloqui con il minore si svolgano
norme poste a tutela dei dichiaranti mino-
- per quanto possibile - a ridosso dei fatti trau-
renni (5). Successivamente, tuttavia, la gamma
matici subiti dal medesimo, così da consentirgli
degli strumenti di salvaguardia del minore si è
un rapido allontanamento dal circuito mnemo-
progressivamente e sensibilmente arricchita per
nico e processuale legato al reato; che i colloqui
effetto di una serie di interventi innovativi. Nel
si svolgano in locali idonei allo scopo, attraverso
procedere in tale direzione, il legislatore ha
professionisti specificamente preparati ed adde-
tenuto conto, tra l’altro, della necessità di uni-
strati e con la presenza - salve necessità contrarie
formare l’ordinamento interno alle previsioni di
- di maggiorenni di riferimento; che il numero
norme sovranazionali attinenti, in modo speci-
dei colloqui sia limitato allo stretto indispensa-
fico, alle modalità di assunzione della testimo-
bile e sottoposto a video-registrazione, così da
nianza del minore vittima di reati.
poter sfruttare le registrazioni come prova nel
Nel contesto internazionale ha assunto una specifica
processo in luogo di nuove deposizioni del
rilevanza la Convenzione del Consiglio d’Europa per
minore.
la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli
Per le dichiarazioni in sede processuale stricto sensu,
abusi sessuali, stipulata a Lanzarote il 25 ottobre
infine, si prevede (art. 36) la possibilità di svolgi-
2007. (6) Si tratta di uno strumento sovranazionale,
mento del processo a porte chiuse oppure l’audizione
attraverso il quale si mira a predisporre un tessuto
a distanza.
normativo efficace per prevenire e reprimere le dila-
Il vero salto di qualità nel rafforzamento dei diritti
ganti forme di sfruttamento sessuale - in particolare
della persona offesa dal reato, oltre alle fondamentali
sotto forma di pornografia e prostituzione - che coin-
indicazioni che derivano dalla giurisprudenza della
volgono i minorenni.
Corte di Giustizia, è rappresentato dall’adozione
Il punto di equilibrio tra esigenze di salvaguardia
della Dir. 2012/29/UE del Parlamento europeo e
della psiche del minore e di genuinità dei con-
del Consiglio che sostituisce la decisione quadro
tributi probatori che gli stessi sono in grado di
2001/220/GAI (7).
fornire al processo penale è costituito dalle
Di particolare importanza è il capo 4 (“Protezione
regole relative ai “colloqui con il bambino” (art.
delle vittime e riconoscimento delle vittime con
35). Le regole si compongono di un catalogo di
specifiche esigenze di protezione”).
prescrizioni da osservare nelle interviste dei
L’elemento di assoluta novità contenuto nella disci-
minorenni (anche semplici testimoni dei fatti
plina dettata dalla direttiva consiste nelle misure
criminosi previsti dalla Convenzione), con lo
finalizzate all’individualizzazione della protezione
scopo di gestire in modo specialistico il percorso
della vittima (8). Si stabiliscono, in particolare,
di sofferenza legato al ricordo traumatico che la
determinati criteri di una “valutazione individuale
deposizione vuole rievocare e,

(5) Si tratta, come è noto, del regime derogatorio legale, disci- nazionali, Milano, 2015, 31 ss. In Italia, il legislatore ha attuato la
plinato dal quarto comma dell’art. 498 c.p.p., che affida in via Convenzione per mezzo della legge 1° ottobre 2012, n. 172.
principale al presidente del collegio la conduzione dell’esame (7) S. Lorusso, Le conseguenze del reato. Verso un protagoni-
del minore e, solo in seconda battuta, nel caso in cui il giudice smo dell vittima nel processo penale?, in questa Rivista, 8, 2013,
ritenga che le modalità ordinarie di assunzione della testimonianza 882. L’autore osserva che con la Dir. 2012/29/UE “Muta, in primo
non siano nocive per la serenità del minore, prevede la possibilità luogo, l’approccio stesso al concetto di vittima, la sua collocazione
che si proceda con l’esame incrociato, restituendo, così, alle parti nello scenario criminale complessivo: il reato, difatti, viene consi-
la possibilità di rivolgere direttamente le domande al teste. Inoltre, derato non soltanto come un fatto socialmente dannoso ma -
a tutela della riservatezza del minore, si è stabilito che il suo esame expressis verbis - anche come una violazione dei diritti individuali
avvenga a porte chiuse (art. 472, comma 4, c.p.p.), con conse- della vittima (considerando n. 9), questi ultimi contrapposti senza
guente divieto di ripresa o di eventuale trasmissione audiovisiva giri di parole ai consolidati diritti individuali dell’imputato.”. Cfr.
(art. 147, comma 4, disp. att., c.p.p.) e con il divieto di pubblica- anche L. Lupária, La victime dans le procès pénal italien à la
zione di generalità ed immagini del teste fino al compimento della lumière du récent scénario européen, in Revue pénitentiaire et
maggiore età (art. 114, comma 6, c.p.p.). de droit pénal, 2014, 615 s.
(6) Per un’analisi dettagliata della Convenzione di Lanzarote si (8) Cfr. M. Simonato, Deposizione della vittima e giustizia
veda S. Martelli, Le convenzioni di Lanzarote e Istanbul: un quadro penale, cit., 108 s.; F. Cassibba, Oltre Lanzarote: la frastagliata
d’insieme, in L. Lupária (a cura di), Lo statuto europeo delle vittime classificazione soggettiva dei dichiaranti vulnerabili, in Diritto
di reato. Modelli di tutela tra diritto dell’Unione e buone pratiche penale contemporaneo, 11 luglio 2014, 5 s.; M. Laxaminarayan,
Procedural Justice and Psychological Effects of Criminal

1568 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

delle vittime per individuarne le specifiche esigenze criminose, ma il riconoscimento dello status di
di protezione” (art. 22). vittima testimone vulnerabile deve poter essere
Tale valutazione individuale deve tener conto delle determinato caso per caso.
caratteristiche personali della vittima, del tipo o della
natura del reato e delle circostanze del reato, oltre che L’evoluzione del sistema dell’audizione
di una serie di criteri più specifici (9), relativamente a protetta del minore in incidente probatorio
qualsiasi fattispecie di reato. Sono, inoltre, “oggetto
di debita considerazione le vittime del terrorismo, L’incremento degli strumenti caratterizzanti l’audi-
della criminalità organizzata, della tratta di esseri zione protetta ha avuto inizio con la L. 15 febbraio
umani, della violenza di genere, della violenza nelle 1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale), il
relazioni strette, della violenza o dello sfruttamento cui art. 13 ha aggiunto all’art. 392 c.p.p. un comma 1
sessuale o dei reati basati sull’odio e le vittime con bis, introducendo, in tal modo, un particolare
disabilità” (art. 22, par. 3). Infine, è stata sancita una modulo procedurale per l’acquisizione delle dichia-
presunzione di “vulnerabilità” dei minori vittime di razioni del minore coinvolto, come vittima o testi-
reato (par. 4). Per determinare se e in quale misura mone, nei procedimenti aventi ad oggetto
debbano avvalersi delle misure di protezione, anche i determinati delitti commessi con violenza alla per-
minori vittime di reato sono oggetto di una valuta- sona (13). Si tratta del c.d. incidente probatorio
zione individuale (10). “speciale” o “atipico”, in quanto svincolato dall’or-
La vulnerabilità, pertanto, può dipendere da un pro- dinario presupposto della non rinviabilità della
filo “oggettivo” o da un profilo “soggettivo”, a prova al dibattimento. La ratio della possibilità di
seconda che si faccia riferimento al tipo di reato anticipare la deposizione del minorenne in inci-
(ad esempio, delitti di criminalità organizzata, delitti dente probatorio è duplice. In primo luogo, vi è
contro la libertà sessuale, delitti in ambito familiare) l’esigenza, da ritenersi prevalente, di permettere
ovvero si tratti di una condizione di debolezza della un controllo sulla credibilità ed attendibilità della
persona (ad esempio, minori e infermi di mente). Le deposizione del minore nel momento in cui la
due valutazioni, tuttavia, possono anche incrociarsi o memoria non ha ancora subìto quelle deformazioni
sovrapporsi: si pensi alla violenza di genere, oppure ai che si verificano inevitabilmente in situazioni di
delitti sessuali contro i minori (11). vulnerabilità con il passaggio del tempo. In secondo
Ciò che soprattutto rileva, nella normativa euro- luogo, occorre ridurre lo stress da esposizione al
pea, è la valorizzazione della vulnerabilità indivi- processo (14).
duale valutata in concreto, senza il ricorso a Inoltre, nell’ottica di preservare il fragile contributo
presunzioni, il cui ruolo è destinato a diventare conoscitivo espresso dal dichiarante minorenne la
residuale (12). Ne segue che l’accesso all’audi- regola di cui all’art. 190 bis preclude tendenzialmente
zione protetta non trova limiti nella predetermi- la reiterazione della testimonianza in sede
nazione legislativa di specifiche fattispecie dibattimentale (15).

Proceedings: The Moderating Effect of Offense Type, in Soc. comportato l’eliminazione del limite soggettivo dell’esame pro-
Just. Res., 2012, 25, 390 s.; D. Savy, La vittima dei reati nell’U- tetto ai soli minori di sedici anni ed ampliato i limiti oggettivi
nione europea. Le esigenze di tutela dei diritti fondamentali e la includendo nell’elenco ulteriori reati caratterizzati dalla violenza
complementarietà della disciplina penale e civile, Milano, contro la persona. Per una ricostruzione dell’evoluzione normativa
2013, 78. in materia, M.C. Coppetta, Il contributo dichiarativo del minorenne
(9) Recita l’art. 22, par. 3: “Nell’ambito della valutazione indivi- nell’incidente probatorio, in C. Cesari (a cura di), Il minorenne fonte
duale è rivolta particolare attenzione alle vittime che hanno subito di prova nel processo penale, Milano, 2015, 155 ss.
un notevole danno a motivo della gravità del reato, alle vittime di (14) P. Tonini, Manuale di procedura penale, Milano, 2017, 581-
reati motivati da pregiudizio o discriminazione che potrebbero 582. Parla di “tutela di preponderanti interessi di rango extra-
essere correlati in particolare alle loro caratteristiche personali, processuale”, G. Di Chiara, Incidente probatorio, in Enc. dir.,
alle vittime che si trovano particolarmente esposte per la loro Agg. VI, Milano, 2002, 552.
relazione e dipendenza nei confronti dell’autore del reato”. (15) La L. n. 269 del 1998 ha esteso alla testimonianza del
(10) P. De Crescenzo, Vittima vulnerabile ed accusato, in A. minore di sedici anni nei procedimenti per i reati di violenza
Agnese - P. De Crescenzo - G. Fuga (a cura di), La tutela della sessuale e pedofilia la medesima previsione di cui all’art. 190
vittima e le garanzie dell’imputato, cit., 28. bis c.p.p., introdotto per i procedimenti di criminalità organizzata
(11) G. Illuminati, La vittima come testimone, cit., 70. ad opera del D.L. n. 306 del 1992, convertito dalla L. n. 356 del
(12) S. Recchione, Il dichiarante vulnerabile fa (disordinata- 1992. Si veda, in proposito, L. Camaldo, La testimonianza dei
mente) ingresso nel nostro ordinamento: il nuovo comma 5 ter minori nel processo penale: nuove modalità di assunzione e criteri
dell’art. 398 c.p.p., in Dir. pen. cont., 14 aprile 2014. giurisprudenziali di valutazione, in Ind. pen., 2000, 181 ss.; C.
(13) Originariamente riservato agli infrasedicenni e previsto per Quaglierini, sub art. 190-bis, in Codice di procedura penale com-
i soli delitti di violenza sessuale, l’incidente probatorio speciale è mentato, Milano, 2010, 1827. Come è noto, l’art. 190 bis, comma
stato oggetto di numerosi interventi legislativi che hanno 1 bis, prevede un meccanismo di filtro in forza del quale il diritto ad

Diritto penale e processo 12/2018 1569


Giurisprudenza
Processo penale

Le speciali modalità di audizione del minore quella di non interrompere la frequenza scolastica, e
alla situazione psicologica del minore che spesso,
La Corte costituzionale ha rivolto, nella pronuncia in
quando è stato vittima del reato, svolge un pro-
esame, una particolare attenzione all’analisi delle
gramma di recupero che deve essere tenuto in
regole speciali per l’assunzione della testimonianza
considerazione (17).
del minore in incidente probatorio.
Occorre precisare che il rinvio alle norme dell’inci-
Nel 1996 fu introdotto il nuovo comma 5 bis dell’art.
dente probatorio concerne le sole “modalità” dell’as-
398 c.p.p., che conferisce al giudice la facoltà di
sunzione della prova (art. 498, comma 4 bis). Di
scegliere discrezionalmente “alla luce delle concrete
conseguenza, è plausibile ritenere che in dibatti-
esigenze di tutela” le modalità di escussione del
mento questa protezione possa operare per i mino-
minore, con particolare riferimento al “luogo” del-
renni nei procedimenti concernenti qualsiasi
l’assunzione della prova, potendo disporre che
reato (18).
l’esame del minore avvenga in luoghi alternativi e
Viceversa, nell’incidente probatorio l’assunzione
potenzialmente meno ansiogeni rispetto alle aule di
delle dichiarazioni del minore in luogo diverso dal
tribunale.
tribunale e con modalità particolari è limitata ai
Con la L. n. 269 del 1998 è stata introdotta una
procedimenti per i reati previsti espressamente dal-
modifica all’art. 498 c.p.p. per consentire l’applica-
l’art. 398, comma 5 bis, che possono essere definiti
zione anche in sede di esame dibattimentale delle
“reati di violenza alla persona” (19).
particolari modalità di audizione protetta del minore
L’art. 498, comma 4 ter, prevede un’ulteriore prote-
già previste per l’incidente probatorio (16).
zione consistente nel “vetro specchio” unitamente ad
In base alla previsione normativa attuale, dunque, la
un impianto citofonico (20). La protezione opera in
prova può essere assunta anche in un luogo diverso
presenza di incriminazioni previste espressamente
dal tribunale e con modalità speciali.
dall’art. 498, comma 4 ter, che in sintesi concernono
La protezione scatta, se il giudice lo ritiene necessa-
delitti di violenza alla persona nel loro elenco più
rio, “ove fra le persone interessate all’assunzione della
ristretto (21). La norma è prevista espressamente per
prova vi siano minorenni” (art. 398, comma 5 bis).
il dibattimento, ma è estensibile all’incidente proba-
Il giudice, in primo luogo, può stabilire che l’esame
torio a causa del rinvio generale disposto dall’art. 401,
testimoniale si svolga in un luogo diverso dal tribu-
comma 5 (22).
nale, cioè in un luogo fisico diverso dalle normali aule
Lo strumento di protezione in esame tende a raggiun-
di udienza e possa avvenire presso strutture specia-
gere un punto di equilibrio tra protezione della fonte
lizzate di assistenza, ove esistano, altrimenti addirit-
di prova vulnerabile e tutela del contraddittorio (23).
tura presso l’abitazione del minore stesso.
Infatti, l’art. 498, comma 4 ter prevede che, su richie-
In secondo luogo, può anche stabilire il momento
sta del minore vittima del reato o del suo difensore,
temporale più adatto per l’assunzione della prova
l’esame si svolga in una sala attrezzata in modo
sempre in riferimento a determinate esigenze, come

ottenere l’ammissione della prova dichiarativa in dibattimento è (19) Artt. 572 c.p. (maltrattamenti contro familiari); 600 (ridu-
limitato nei procedimenti aventi ad oggetto determinati reati in zione in schiavitù); 600 bis (prostituzione minorile); 600 ter (porno-
materia di violenza sessuale e di pedofilia quando il testimone grafia minorile) anche se relativo al materiale pornografico di cui
minore degli anni sedici ha già reso dichiarazioni in sede di inci- all’art. 600 quater.1; 600 quinquies: iniziative turistiche per pro-
dente probatorio o in dibattimento nel contraddittorio con la per- stituzione minorile; 601 (tratta di persone); 602 (acquisto di
sona nei cui confronti le dichiarazioni medesime saranno utilizzate schiavi); 609 bis (violenza sessuale); 609 ter (c. aggravanti); 609
ovvero si tratta di dichiarazioni i cui verbali sono stati acquisiti a quater (atti sessuali con minorenne); 609-octies (violenza ses-
norma dell’art. 238 c.p.p. In tali casi l’esame è ammesso soltanto suale di gruppo); 609 undecies c.p. (adescamento di minorenne);
se riguarda fatti o circostanze diversi da quelli oggetto delle 612 bis (atti persecutori); 609 quinquies (corruzione di minorenne;
precedenti dichiarazioni oppure se il giudice o una delle parti lo Corte cost. n. 262/1998).
ritengano necessario in base a specifiche esigenze. (20) L. Camaldo, La testimonianza del minore nel processo
(16) C. Cesari, La “campana di vetro”: protezione della perso- penale: nuove modalità di assunzione della testimonianza e criteri
nalità e rispetto del contraddittorio nell’esame dibattimentale del giurisprudenziali di valutazione, cit., 188 ss.; C. Cesari, La “cam-
teste minorenne, in C. Cesari (a cura di), Il minorenne fonte di pana di vetro”: protezione della personalità e rispetto del contrad-
prova nel processo penale, Milano, 2015, 301 ss. dittorio nell’esame dibattimentale del teste minorenne, cit.,
(17) L. Camaldo, La testimonianza del minore nel processo 310 ss.
penale: nuove modalità di assunzione della testimonianza e criteri (21) Si tratta dei reati previsti dagli artt. 572, 600, 600 bis, 600
giurisprudenziali di valutazione, cit., 188; C. Cesari, La “campana ter, 600 quater, 600 quinquies, 601, 602, 609 bis, 609 ter, 609
di vetro”: protezione della personalità e rispetto del contradditto- quater, 609 octies e 612 bis c.c.
rio nell’esame dibattimentale del teste minorenne, cit., 304. (22) P. Tonini, Manuale di procedura penale, cit., 730.
(18) Corte cost. n. 114 del 9 maggio 2001, in questa Rivista, (23) C. Gabrielli, sub art. 498 c.p.p., in G. Conso e G. Illuminati (a
2001, 6, 713. Nello stesso senso, in dottrina, P. Tonini, Manuale di cura di), Commentario breve al codice di procedura penale,
procedura penale, cit., 730. Padova, 2015, 2248.

1570 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

specifico per questa tipologia di colloqui. Il minore Conclusioni. Un complesso bilanciamento


viene introdotto in una stanza dove si trova anche tra valori contrapposti: le esigenze
l’esperto psicologo che condurrà l’esame. Una delle di protezione del minore e il diritto di difesa
pareti di tale stanza è costituita da un vetro specchio
Emergono due ordini di profili dalla motivazione
unidirezionale, al di là del quale si trovano le parti e il
della sentenza che ha dichiarato non fondata la
giudice che possono, così, vedere e ascoltare il
questione di legittimità costituzionale posta dal giu-
minore. Quest’ultimo, invece, non vede l’imputato
dice a quo e che devono essere assunti come criteri
e le parti per non subire inibizioni o suggestioni.
interpretativi dell’intera materia in esame. Il primo
L’esperto si trova con il minore in un locale che non
aspetto riguarda l’individuazione delle finalità a cui
presenta le formalità dell’aula di udienza e che costi-
sono dirette le norme che derogano rispetto alle
tuisce il luogo ideale per creare un rapporto di fiducia
ordinarie modalità di assunzione della prova dichia-
con il giovane testimone, in modo da sviluppare un
rativa. Il secondo passaggio riguarda il necessario
colloquio attraverso domande, rigorosamente non
bilanciamento tra i diritti della difesa e le esigenze
suggestive, per ricostruire lo svolgimento del fatto
di protezione dei soggetti deboli.
per cui si procede. Le dichiarazioni assunte in tal
Innanzitutto, la possibilità di delegare il giudice di un
modo presentano le caratteristiche della spontaneità
altro distretto per lo svolgimento dell’incidente pro-
in quanto sollecitate da domande aperte che non
batorio anche quando non ricorrano ragioni di
hanno indotto alcun suggerimento. Di conseguenza,
urgenza non è un’ipotesi sistematicamente accetta-
possono essere valutate come elementi di prova
bile in quanto va contro la ratio delle regole stabilite
attendibili e credibili da parte del giudice che segue
dal codice per l’ascolto del minore. Sono queste
l’intervista.
ultime, infatti, che soddisfano in concreto quell’ob-
Per introdurre nuove domande da rivolgere al minore
bligo dello Stato italiano, scaturente dalle generali e
o per ottenere chiarimenti su alcuni aspetti della
astratte previsioni degli artt. 3 e 4 della Convenzione
deposizione, si prevede anche l’utilizzo di un
di New York, di accordare “una considerazione pre-
impianto citofonico con la funzione di consentire
minente” all’“interesse superiore del fanciullo” in
alle parti che si trovano dietro lo specchio unidire-
tutte le decisioni che lo riguardano e di assicurare il
zionale di intervenire “in tempo reale” sullo svolgi-
suo “benessere”.
mento dell’esame. L’esperto riceve le istruzioni
Ad avviso della Corte, le regole dell’incidente pro-
attraverso il citofono e successivamente provvede a
batorio speciale non sono dirette ad eliminare qual-
porre le ulteriori domande al minore.
siasi disturbo connesso direttamente o
Attraverso la suddetta procedura si mantiene la
indirettamente con la testimonianza, ma sono volte
costante separazione del minore da ogni fonte stres-
a scongiurare quel disagio specifico che deriva dalla
sante e, allo stesso tempo, si consente ai difensori, al
vittimizzazione secondaria, fenomeno riconosciuto
pubblico ministero e al giudice di seguire l’esame e
ormai unanimemente negli studi di psicologia e
interagire ponendo eventuali domande.
nelle scienze forensi.
A completamento del meccanismo di protezione, di
In realtà, la questione posta dal rimettente è frutto di
regola il locale con il vetro specchio è dotato anche di
un ragionamento che confonde due dimensioni
telecamere che videoregistrano il colloquio, in modo
diverse. Scegliere il luogo idoneo per intervistare il
da permettere la documentazione audiovisiva delle
minore vittima o testimone di un reato non implica
dichiarazioni della vittima. Va osservato, infatti, che
affatto un cambiamento dell’organo giudicante.
anche se la videoregistrazione nell’ordinamento
Peraltro, anche le linee guida nazionali e straniere
vigente è soltanto consentita e non è stabilita come
stabiliscono precise indicazioni in merito all’adegua-
forma di documentazione obbligatoria, tuttavia è
tezza del luogo ove si deve svolgere il colloquio ma
fortemente raccomandata sia dalla Direttiva europea
non fanno alcun riferimento alla necessità o anche
n. 29 del 2012 sia dai protocolli nazionali e interna-
solo all’opportunità di delegare un giudice di un’altra
zionali sull’ascolto del minore.
circoscrizione a svolgere l’esame del minorenne (24).

(24) L’art. 8 dell’ultima versione della Carta di Noto (14 ottobre Proceedings (Home Office/Department of Health), nella nuova
2017) stabilisce che “[...] L’incontro deve avvenire in orari, tempi, versione del 2007, dal titolo Achieving Best Evidence in Criminal
modi e luoghi tali da assicurare, per quanto possibile, la serenità Proceedings: Guidance on Interviewing Victims and Witnesses,
del minore, evitando ogni contatto con l’accusato.”. Si veda anche and Using Special Measures: nel paragrafo intitolato Location of
il protocollo inglese, Memorandum of Good Practice on Video the interview, al punto 2.106, si prescrive che “The location
Recorded Interviews with Child Witnesses for Criminal should be quiet enough to avoid a situation in which background

Diritto penale e processo 12/2018 1571


Giurisprudenza
Processo penale

In secondo luogo, la Corte ha stabilito che in tema di La mobilità del giudice naturale, assicurata dalle
ascolto del minore occorre necessariamente proce- regole previste per l’incidente probatorio speciale,
dere al bilanciamento di valori contrapposti: da un preserva, dunque, la concentrazione della compe-
lato, la tutela della personalità del minore; da un altro tenza in capo al medesimo ufficio. Tale concentra-
lato, i valori coinvolti nel processo penale, quali zione è, altresì, direttamente funzionale all’esercizio
quelli espressi dai principi del contraddittorio e del del diritto difesa. In primo luogo, infatti, l’estensione
diritto di difesa nonché, per quanto interessa il caso in della possibilità di svolgimento dell’incidente proba-
esame, dalle regole sulla competenza territoriale. torio al di fuori della circoscrizione del giudice com-
Come è noto, tali regole sono strettamente collegate petente costringerebbe l’imputato a sopportare disagi
con il principio del giudice naturale, nel senso che di ordine logistico ed economico.
l’ufficio non soltanto è istituito da una legge ante- Inoltre, il giudice che procede, avendo già esaminato
riore alla commissione del fatto da giudicare ma i dettagli della vicenda ed acquisito la valutazione
risulta anche quello che si trova nella posizione peritale sulla capacità a testimoniare del minore, ha,
migliore per operare una più agevole e rapida rac- di regola, in relazione al caso di specie, un patrimonio
colta del materiale probatorio, con ricadute positive cognitivo più profondo e maggiormente consolidato
anche in relazione al diritto di difesa rispetto a quello che avrebbe il giudice eventual-
dell’imputato (25). mente delegato.
Di conseguenza, sottolinea la Corte, la gamma degli In conclusione, il giudice che procede è quello più
strumenti offerti dal codice per l’ascolto protetto dei idoneo ad assumere la prova. In tal modo, le regole
minori è ampia e variegata e consente al giudice sulla competenza risultano funzionali alla realizza-
competente di spostarsi, se necessario, in un luogo zione di un equilibrio tra esigenze di protezione e
diverso dal tribunale per l’assunzione della prova diritto di difesa.
dichiarativa. Il luogo in questione deve essere indi- Ed è proprio grazie a questo equilibrio che può essere
viduato in quello maggiormente adatto a soddisfare le ottenuto un risultato probatorio decisivo, in quanto
esigenze di tutela del minore e può anche essere caratterizzato dai requisiti della genuinità e
quello di residenza di quest’ultimo. dell’attendibilità.

noise is likely to interfere with the quality of the sound on any particolare, in ragione della “fisiologica” allocazione di quel pro-
visual or audio record, and should be free from interruptions, cesso nel locus commissi delicti. Qualsiasi istituto processuale,
distractions, and fear and intimidation, so that the interviewer quindi, che producesse [...] l’effetto di “distrarre” il processo dalla
and the child can concentrate fully on the task in hand: the sua sede, inciderebbe su un valore di elevato e specifico risalto per
interview. The interviewer should ensure that sufficient pens il processo penale; giacché la celebrazione di quel processo in
and paper are available for use where a child’s recall could be “quel” luogo, risponde ad esigenze di indubbio rilievo, fra le quali,
assisted by drawing a sketch plan.”. non ultima, va annoverata anche quella [...] per la quale il diritto e la
(25) Corte cost. 21 aprile 2006, n. 168, nel processo penale “il giustizia devono riaffermarsi proprio nel luogo in cui sono stati
predicato della “naturalità” assume [...] un carattere del tutto violati”.

1572 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

Messa alla prova per adulti

Corte costituzionale 27 aprile 2018, n. 91 - Pres. e Red. Lattanzi


Sono dichiarate inammissibili - per inadeguata sperimentazione della possibilità di una interpretazione costituzio-
nalmente orientata (in specie, consentita dal ricorso all’analogia) - le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 464
quater, comma 1, c.p.p., censurato dal Tribunale di Grosseto, in riferimento agli artt. 3, 111, comma 6, 25, comma 2, e
27, comma 2, Cost., nella parte in cui non prevede che il giudice del dibattimento, ai fini della cognizione occorrente ad
ogni decisione di merito da assumere nel procedimento speciale di messa alla prova, proceda alla acquisizione e
valutazione degli atti delle indagini preliminari restituendoli per l’ulteriore corso in caso di pronuncia negativa sulla
concessione o sull’esito della messa alla prova. Il giudice a quo non ha verificato compiutamente se, pur in assenza di
una specifica disposizione in tal senso, gli sia ugualmente consentito, ai soli fini della decisione sulla richiesta di messa
alla prova, prendere visione degli atti del fascicolo del pubblico ministero, non avendo considerato la possibilità (già
ammessa dalla giurisprudenza della Cassazione nei casi, come quelli oggetto dei giudizi a quibus, di richiesta di un rito
speciale presentata nell’udienza di comparizione a seguito di citazione diretta ex art. 555 c.p.p.) di una applicazione
analogica dell’art. 135 del D.Lgs. n. 271 del 1989, il quale, con riferimento al patteggiamento, consente al giudice di
accedere al fascicolo del p.m. per decidere sulla richiesta di applicazione della pena rinnovata prima della dichiarazione
di apertura del dibattimento di primo grado. Né v’è ragione - non dovendosi procedere al dibattimento - di impedire al
giudice la conoscenza degli atti contenuti in detto fascicolo necessaria ai soli fini della decisione sulla richiesta di messa
alla prova, poiché il fatto che ciò non sia espressamente previsto non significa che sia vietato.

Sono dichiarate non fondate le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 464 quater e 464 quinquies, c.p.p.,
censurati dal Tribunale di Grosseto - in riferimento all’art. 27, comma 2, Cost. - in quanto nel procedimento di
messa alla prova prevederebbero la irrogazione ed espiazione di sanzioni penali senza che risulti pronunciata né di
regola pronunciabile alcuna condanna, ancorché non definitiva. Al pari del patteggiamento ex art. 444 c.p.p. - cui è
assimilabile (solo) per la mancanza di un formale accertamento di responsabilità e di una specifica pronuncia di
condanna - il procedimento di messa alla prova non contrasta con la presunzione di non colpevolezza, sia perché
rientra (per la sua dimensione processuale) tra i riti speciali diretti ad assicurare un trattamento più vantaggioso di
quello del rito ordinario, la richiesta dei quali costituisce una delle facoltà difensive dell’imputato e quindi non può
essere logicamente ritenuta lesiva delle garanzie al medesimo riconosciute; sia perché l’innovativa struttura
procedimentale della messa alla prova - caratterizzata, sul piano sostanziale, dal ribaltamento dei tradizionali
sistemi di intervento sanzionatorio, in funzione della risocializzazione anticipata del richiedente - riserva alla
volontà dell’imputato non soltanto la decisione sulla messa alla prova, ma anche la sua esecuzione, essendo il
trattamento programmato (a differenza della pena ridotta applicata con la sentenza di patteggiamento) non già
una sanzione penale, eseguibile coattivamente, ma un’attività rimessa alla spontanea osservanza delle prescri-
zioni da parte dell’imputato, il quale liberamente può farla cessare, con l’unica conseguenza che il processo
sospeso riprende il suo corso; sia, infine, perché in detta procedura non manca, in via incidentale e allo stato degli
atti, una considerazione della responsabilità dell’imputato, dovendo il giudice verificare che non ricorrono le
condizioni per pronunciare sentenza di proscioglimento a norma dell’art. 129 c.p.p.

È dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 168 bis, commi 2 e 3, c.p., censurato dal
Tribunale di Grosseto - in riferimento all’art. 25, comma 2, Cost. - in quanto, con riferimento al procedimento speciale di
messa alla prova, prescriverebbe l’applicazione di sanzioni penali non legalmente determinabili sia sul piano
qualitativo, potendo il trattamento a cui l’imputato viene sottoposto risolversi in vincoli conformativi e ablatori
della libertà personale di diversa intensità, sia sul piano quantitativo, ossia con riferimento alla sua misura temporale.
Non sussiste la prospettata violazione dei principi di tassatività e determinatezza legale delle pene, in quanto - sotto il
profilo quantitativo - la durata massima del lavoro di pubblica utilità e quella dell’affidamento in prova al servizio
sociale, seppur non specificate dalle disposizioni censurate, risultano indirettamente dall’art. 464 quater, comma 5,
c.p.p., dovendo, in mancanza di diversa determinazione, corrispondere necessariamente alla durata della sospen-
sione del procedimento (non superiore a due anni o a un anno, rispettivamente a seconda che si proceda per reati per i
quali sia prevista una pena detentiva o solo una pena pecuniaria), la quale deve in concreto essere determinata dal
giudice tenendo conto conto dei criteri previsti dall’art. 133 c.p. e delle caratteristiche che dovrà avere la prestazione
lavorativa); ed in quanto - sotto il profilo qualitativo - un programma di trattamento per sua natura caratterizzato dalla
finalità specialpreventiva e risocializzante deve essere ampiamente modulabile in rapporto alla personalità dell’im-
putato e ai reati oggetto dell’imputazione, e dunque può essere determinato legislativamente solo attraverso
l’indicazione dei tipi di condotta che ne possono formare oggetto, rimettendone (come è avvenuto) la specificazione
all’ufficio di esecuzione penale esterna e al giudice, con il consenso dell’imputato, donde l’inconferenza del riferimento
all’art. 25, comma 2, Cost.

Sono dichiarate non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 464 quater, comma 4, c.p.p.,
censurato dal Tribunale di Grosseto - in riferimento agli artt. 97, 101 e 111, comma 2, Cost. - nella parte in cui,
con riferimento all’istituto della messa alla prova, prevede il consenso dell’imputato quale condizione meramente

Diritto penale e processo 12/2018 1573


Giurisprudenza
Diritto penale

potestativa di efficacia del provvedimento giurisdizionale recante modificazione o integrazione del programma di
trattamento. La facoltà dell’imputato di scegliere se accettare o meno le integrazioni e modificazioni apportate dal
giudice al programma di trattamento fatto elaborare dall’ufficio di esecuzione penale esterna è conforme al
modello legale del procedimento speciale, che si basa sulla volontà dell’imputato di accedere ad esso, e pertanto
non viola la sfera riservata all’autorità giudiziaria, né il principio del buon andamento, la cui evocazione è
inconferente rispetto all’attività giurisdizionale in senso stretto. Neppure sussiste il prospettato contrasto con
la ragionevole durata del processo, atteso che il consenso è richiesto per le integrazioni e le modificazioni
apportate dal giudice prima che sia svolta qualsivoglia attività processuale, e che il rito speciale è diretto, tra
l’altro, a semplificare il procedimento, riducendone anche i tempi. L’integrità delle attribuzioni costituzionali
dell’autorità giudiziaria non è violata quando il legislatore ordinario non tocca la potestà di giudicare, ma opera sul
piano generale e astratto delle fonti, costruendo il modello normativo cui la decisione del giudice deve riferirsi.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme In riferimento alla prima massima: Corte Cost. n. 45/2017, n. 58/2017(ord.), n. 97/2017(ord.) e n. 253/2017; in
riferimento alla seconda massima: Corte Cost. n. 313/1990, n. 251/1991, n. 73/1993 (ord.), n. 399/1997 (ord.); in
riferimento alla terza massima: Corte Cost. n. 54/2017; in riferimento alla quarta massima: Corte Cost. n. 432/
1997, n. 236/2002 (ord.), n. 148/2005, n. 170/2008, n. 272/2008, n. 408/2008 (ord.), n. 56/2009, n. 63/2009, n. 84/
2011 (ord.), n. 303/2011, n. 65/2014, n. 23/2015 e n. 12/2016. Per tutte si veda Cass., SS.UU., 29 luglio 2016 (c.c.
31 marzo 2016), n. 33216, Rigacci e Cass., SS.UU., 1° settembre 2016 (c.c. 31 marzo 2016), n. 36272, Sorcinelli.

Difforme Non constano precedenti difformi.

La Corte costituzionale (omissis).


Per il testo della sentenza si rinvia al sito www.cortecosti-
tuzionale.it.

La Corte costituzionale salva la messa alla prova con un’ingegnosa


quadratura del cerchio
di Valeria Bove (*)

Valorizzando le esigenze special-preventive e quelle premiali e nel contrasto tra chi sostiene la necessità di
una decisione che abbia natura accertativa e chi ne ribadisce la natura sommaria ed incidentale, la Corte
costituzionale, investita della questione di legittimità costituzionale sullo snodo cruciale e più controverso,
quello relativo alla decisione di ammissione alla prova, offre, con la sentenza n. 91/2018, un’interpreta-
zione delle disposizioni normative che va oltre la piena legittimità costituzionale delle norme interessate,
per investire l’istituto nel suo complesso. Ricorrendo ad ingegnose soluzioni, la Corte riesce nella difficile
quadratura del cerchio di salvare la messa alla prova, senza intaccare i principi costituzionali di non
colpevolezza e di legalità e consegna agli operatori del diritto una decisione destinata a ripercuotersi su una
serie di problematiche ancora irrisolte, ricca anche, ed implicitamente, di indicazioni pratiche, raccolte
dall’autrice, nella parte finale del contributo, in una loro possibile sequenza logica, potenzialmente idonea
ad orientare i giudici e gli operatori del diritto, nella fase delicata e complessa dell’ammissione alla prova.
A constitutionality issue has been raised to the Constitutional Court about a crucial and extremely
disputed matter. Judicial decision about probation is a really contrasted question, because some authors
tend to enhance special-preventive needs and retribution purpose, claiming the necessity of judicial
ascertainment. Some scholars, on the contrary, deem its summary and incidental nature. The Consti-
tutional Court offers, in the case n. 91/2018, an interpretation of statutory law that deals with the
constitutional legitimacy of the statutory framework of probation at issue. The Court manages to save the
probation through a witty decision, without putting constitutional principles of presumption of innocence
and legality in jeopardy. This decision will produce several consequences about unsolved issues but it
implicitly contains many practical guidelines, collected by the Author in the final part of the paper through a
logical sequence, that might be appropriate to lead judges and jurists in the delicate and complex
probation admission.

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce-


dura di revisione a doppio cieco (double blind).

1574 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

Una decisione su un nodo cruciale cui prevede il consenso dell’imputato quale condi-
zione meramente potestativa di efficacia del provve-
La Corte costituzionale, nella sent. 27 aprile 2018,
dimento giurisdizionale recante modificazione o
n. 91 (21 febbraio 2018) in commento, affronta (e
integrazione del programma di trattamento.
risolve) quello che negli ultimi tempi era diventato
La Corte costituzionale, dichiarando inammissibili le
il punto nevralgico del nuovo istituto della sospen-
questioni di cui al n. 1), e non fondate tutte le altre, ha
sione del procedimento con messa alla prova nei
pronunciato una sentenza con la quale ha offerto la
confronti dei maggiorenni, da sempre in bilico tra
sua autorevole interpretazione delle norme che disci-
chi ne sosteneva la legittimità costituzionale e chi
plinano l’istituto della messa alla prova, che, essendo
ne era fortemente critico (1).
uscito indenne dal vaglio di costituzionalità sulle
Quattro le questioni che il Tribunale ordinario di
questioni più spinose, ha ormai avuto il pieno, e
Grosseto ha (nuovamente) sollevato ed esse hanno
forse anche definitivo, “via libera” dalla Corte
riguardato:
costituzionale (2).
1) l’art. 464 quater, comma 1, c.p.p., in riferimento
Portare all’attenzione del giudice delle leggi l’art.
agli artt. 3, 111, comma 6, 25, comma 2 e 27, comma
464 quater c.p.p., ossia la norma che disciplina la
2, Cost., nella parte in cui non prevede che il giudice
decisione sulla sospensione del procedimento con
del dibattimento, ai fini della decisione di merito da
messa alla prova, ponendo la questione degli
assumere nel procedimento speciale di messa alla
elementi utilizzabili, quando la richiesta venga
prova, proceda all’acquisizione e valutazione degli
avanzata prima della dichiarazione di apertura
atti delle indagini preliminari, restituendoli per l’ul-
del dibattimento, in una fase in cui il giudice
teriore corso in caso di pronuncia negativa sulla
non ha a disposizione gli atti dell’indagine, e
concessione o sull’esito della messa alla prova;
prospettando l’espiazione, ai sensi dell’art. 464
2) gli artt. 464 quater e 464 quinquies c.p.p., in rife-
quinquies c.p.p., di sanzioni penali irrogate senza
rimento all’art. 27, comma 2, Cost., in quanto pre-
alcuna condanna, significava dover entrare a
vedono l’irrogazione ed espiazione di sanzioni penali
gamba tesa in ciò che, sin nei primi commenti,
senza che risulti pronunciata né di regola pronuncia-
veniva ritenuto essere il vulnus della messa alla
bile alcuna condanna definitiva o non definitiva;
prova, ossia la natura e la portata della decisione
3) l’art. 168 bis, commi 2 e 3, c.p., in riferimento all’art.
assunta dall’autorità giudiziaria, su cui sin da
25, comma 2, Cost, in quanto prevede l’applicazione di
subito si sono registrati due opposti e contrapposti
sanzioni penali non legalmente determinabili;
orientamenti (3), tra chi ne sostiene la natura
4) l’art. 464 quater, comma 4, c.p.p., in riferimento
accertativa, estesa al merito dell’accusa e alla
agli artt. 97, 101 e 111, comma 2, Cost., nella parte in
responsabilità (4), e chi ne ribadisce la natura

(1) Per una analisi della problematica sulla tenuta costituzionale tema di sospensione del procedimento con messa alla prova, in Riv.
dell’istituto, cfr. R. Bartoli, La sospensione del procedimento con it. dir. pen. proc., 2013, 1300; e, se consentito, V. Bove, La messa alla
messa alla prova: una goccia deflattiva nel mare del sovraffolla- prova, in Quid Iuris, Collana diretta da Giorgio Spangher, III, Pisa,
mento?, in questa Rivista, 2014, 663; F. Caprioli, Due iniziative di 2018, 42.
riforma nel segno della deflazione: la sospensione del procedimento (2) Per un primo commento sulla sentenza, cfr. C. Conti, La
con messa alla prova dell’imputato maggiorenne e l’archiviazione per messa alla prova tra le due Corti: aporie o nuovi paradigmi?, in
particolare tenuità del fatto, in Cass. pen., 2012, 7; C. Cesari, voce questa Rivista, 2018, 6, 677; S. Corbetta, Via libera della Corte
Sospensione del processo con messa alla prova, in Enc. dir., IX, costituzionale all’istituto della messa alla prova, in Il Quotidiano
Milano, 2016, 1005; Id., La sospensione del processo con messa alla Giuridico, 7 maggio 2018; G. Leo, La Corte costituzionale rico-
prova: sulla falsariga dell’esperienza minorile, nasce il probation struisce ed ‘accredita’, in punto di compatibilità costituzionale,
processuale per gli imputati adulti, in Legisl. pen., 2014, 4, 387; Id., l’istituto della messa alla prova, in www.penalecontemporaneo.it,
Trasferire la messa alla prova nel processo penale per adulti: condi- 7 maggio 2018; C. Minnella, La messa alla prova supera il vaglio di
zioni e limiti di una riforma possibile, in Aa.Vv., Esperienze di proba- costituzionalità, in D&G, 2018, 78, 13; R. Muzzica, La Consulta
tion in Italia e in Europa, a cura di Mastropasqua-Mordeglia, Genova, ‘salva’ la messa alla prova: l’onere di una interpretazione ‘conven-
2011, 155; C. Conti, La messa alla prova tra le due Corti: aporie o zionalmente’ orientata per il giudice nazionale in Dir. pen. con-
nuovi paradigmi?, in questa Rivista, 2018, 6, 666; Id., Messa alla temp., 2018, 6, 173; se consentito, V. Bove, La messa alla prova si
prova: le prime applicazioni dell’istituto in Aa.Vv., Treccani, Il libro scrolla di dosso altre censure di incostituzionalità, come a suo
dell’anno del diritto 2016, Roma, 2016; Id., Sospensione del pro- tempo il patteggiamento, in www.ilPenalista.it, 28 maggio 2018.
cesso con messa alla prova dell’imputato maggiorenne, in Dig. pen. (3) Per la compiuta disanima dei due orientamenti, cfr. C. Conti,
Agg., IX, Torino, 2016, 691; P. Ferrua, Una messa alla prova sul filo del La messa alla prova tra le due Corti: aporie o nuovi paradigmi?,
rasoio costituzionale, in Strategie di deflazione penale e rimodulazioni cit., 666.
del giudizio in absentia, a cura di M. Daniele - P.P. Paulesu, 2015, 181; (4) Secondo tale orientamento, il giudice chiamato a decidere
V. Maffeo, I profili processuali della sospensione con messa alla della messa alla prova può compiere un accertamento che si
prova, Napoli, 2017, 136; R. Orlandi, Procedimenti speciali, in AA. estende anche al fatto, utilizzando gli atti disponibili in base alla
VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso, V. Grevi, M. fase processuale che occupa ed in questo senso propende quella
Bargis, Padova 2014, 745; F. Viganò, Sulla proposta legislativa in parte della dottrina critica nei confronti della decisione sulla messa

Diritto penale e processo 12/2018 1575


Giurisprudenza
Diritto penale

sommaria ed incidentale (5), senza con ciò ledere dunque piena contezza. La domanda sarà in questo
il principio di non colpevolezza. caso necessariamente la stessa: la decisione che egli
La soluzione della questione sulla legittimità costitu- andrà ad assumere dovrà esprimere un compiuto accer-
zionale dell’art. 464 quater, comma 1 c.p.p. doveva tamento sul merito dell’accusa e sulla colpevolezza? O
infatti passare per la risoluzione di questa problema- dovrà contenere sul punto una delibazione sommaria ed
tica di fondo, che costituisce in realtà il vero nodo incidentale?
cruciale che la Corte ha dovuto, a monte, sciogliere: Se per converso, nella fase processuale dell’apertura
lasciando all’interprete la valutazione su quale tra i del dibattimento, si nega a monte che il giudice possa
due orientamenti sia stato avallato, la Corte non si visionare il fascicolo del p.m., nell’assunto che non vi
sottrae, entra nel merito delle questioni e fornisce del sia alcuna norma che lo consenta, la decisione sul-
provvedimento di ammissione alla prova - e correla- l’ammissione verrebbe assunta solo sulla scorta dei
tivamente della stessa sentenza di proscioglimento pochi atti presenti nel fascicolo del dibattimento
per esito positivo della messa alla prova - la lettura (decreto di citazione diretta a giudizio; eventuali atti
costituzionalmente orientata, in grado di guidare i irripetibili e casellario giudiziale) e il giudice potrebbe
giuristi e la giurisdizione nella risoluzione del nodo non avere tutti gli strumenti per entrare nel merito del
cruciale sulla natura della decisione e delle ulteriori fatto contestato. Portando alle estreme conseguenze
problematiche che, come si vedrà, ne derivano. questa apparente dimenticanza, e facendo leva sull’as-
Analizzare la questione della (mancata) visione degli senza di un accertamento sul fatto o comunque sulla
atti di indagine, nella specifica fase processuale degli atti presenza di un accertamento del fatto che potrebbe
introduttivi al dibattimento, impedita da una norma essere anche parziale e frammentario, per la mancanza
espressa sul punto (6), significava fornire una risposta al fascicolo del dibattimento degli atti di indagine,
sugli strumenti che il giudice ha a propria disposizione, l’orientamento critico verso la tenuta costituzionale
anche ed eventualmente per entrare nel merito del- dell’istituto sostiene che in tal modo verrebbe imposto
l’accertamento sul fatto, salvo poi verificare se quell’ac- un programma di trattamento necessariamente privo
certamento debba avere o no natura incidentale e di un accertamento sulla penale responsabilità (di
sommaria, o se esso possa spingersi fino a valutare la fatto impedito dalla mancata visione di tutti gli
responsabilità dell’imputato. È questa una problematica atti), adottato quindi in violazione della presunzione
che allora non riguarda più la sola fase processuale del di non colpevolezza, a maggior ragione se si ritiene -
dibattimento ma investe la decisione sull’ammissione così come propende il giudice rimettente - che quel
alla prova in qualunque momento essa intervenga, e programma di trattamento abbia la connotazione
dunque anche quando venga proposta nella fase delle sostanziale di una pena.
indagini preliminari ed il gip abbia a propria disposi- A quel punto, il passo per arrivare a sostenere, come fa
zione il fascicolo del p.m., del quale può prendere l’orientamento che qui si critica, l’incostituzionalità

alla prova definita come una “cripto-condanna” - - definizione sent., (Cc. 20 gennaio 2016) Rv. 266387). Secondo tale orienta-
contenuta in F. Caprioli, Due iniziative di riforma nel segno della mento il provvedimento di sospensione con messa alla prova
deflazione: la sospensione del procedimento con messa alla prova contiene solo una delibazione sommaria in ordine all’assenza
dell’imputato maggiorenne e l’archiviazione per particolare ictu oculi delle condizioni per pronunciare un’eventuale sentenza
tenuità del fatto, cit., 7 - nonché alcune decisioni pronunciate in di immediato proscioglimento ai sensi dell’art. 129 c.p.p. Pertanto
tema di modifica dell’imputazione da parte del giudice cui sia stata né la decisione di ammissione alla prova, né la sentenza che
richiesta la messa alla prova prima dell’apertura del dibattimento conclude il procedimento, effettuano un approfondito scrutinio
(Cass., Sez. IV, 3 marzo 2016, n. 4527, sent. (cc. 20 ottobre 2015) delle prove e nessuna delle due esprime alcun accertamento di
Rv. 265735), o di prognosi di recidiva (rectius: prognosi sfavore- colpevolezza, limitandosi entrambe ad una verifica sullʼidoneità
vole nei confronti dell’imputato in ordine alla astensione in futuro del programma di trattamento proposto, e ad una prognosi favo-
dalla commissione di ulteriori reati) formulata dal giudice, oltre che revole di non recidivanza, fondata sugli eventuali precedenti
sui precedenti penali, in base al contenuto dell’ordinanza di appli- penali, sul tenore delle imputazioni, e sugli atti che il giudice, in
cazione della misura cautelare (Cass., Sez. V, 26 febbraio 2016, n. base alla fase del procedimento, ha a sua disposizione.
7983, sent. (Cc. 26 ottobre 2015) Rv. 266256) o di rigetto della (6) È indubbio infatti che nella normativa che ha esteso ai
richiesta di messa alla prova fondato su un precedente specifico maggiorenni l’istituto della sospensione del procedimento con
(Cass., Sez. IV, 8 marzo 2016, n. 9581, sent. (Cc. 26 novembre messa alla prova non vi è alcuna norma specifica che consenta al
2015) Rv. 266299). giudice del dibattimento, investito della richiesta prima della
(5) È questo l’altro orientamento, oggi prevalente, soprattutto dichiarazione di apertura del dibattimento, di visionare gli atti del
in giurisprudenza, e che si predilige, secondo cui la sentenza di p.m.; per converso, vi è una specifica disposizione (l’art. 141 ter,
proscioglimento per esito positivo della messa alla prova, di cui comma 2, disp. att. c.p.p.) che espressamente prevede che gli atti
all’art. 464 septies c.p.p., non è idonea ad esprimere un compiuto del procedimento penale vadano depositati presso l’u.e.p.e. (e
accertamento sul merito dell’accusa e sulla colpevolezza (Cass., solo presso l’u.e.p.e.), quasi a voler rimarcare che ad esso e non
Sez. V, 7 luglio 2017, n. 33277, sent. (ud. 28 marzo 2017) Rv. alla a.g, vada assicurata la conoscenza degli atti del procedimento,
270533; Cass., Sez. II, 16 dicembre 2016, n. 53648, sent. (Cc. 5 dovendo predisporre, in accordo con il richiedente, quel pro-
ottobre 2016) Rv. 268635; Cass., Sez. III, 11 aprile 2016, n. 14750, gramma di trattamento nel quale si articola la messa alla prova.

1576 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

dell’istituto nel suo complesso diventa molto breve, al grado di approfondimento della valutazione che la
tenuto conto che la soluzione alla questione non sottende ed agli strumenti utilizzabili per la deci-
riguarderebbe stricto sensu solo la fase dell’ammissione sione, non costituiva solo il nodo cruciale per la
alla prova, con annessa la preventiva valutazione in risoluzione della questione sull’art. 464quater e 464
ordine all’insussistenza degli elementi per una pronun- quinquies c.p.p., affrontata dalla Corte: essa rileva in
cia di proscioglimento a norma dell’art. 129 c.p.p., e quelli che attualmente sono ancora i punti nevral-
dunque il solo art. 464 quater c.p.p., ma avrebbe imme- gici dell’istituto, che non hanno trovato soluzioni o
diate ripercussioni anche sulla decisione conclusiva, che, anche quando alcune soluzioni sono state adot-
assunta ai sensi dell’art. 464 septies c.p.p., soprattutto tate, esse quasi mai sono uniformi.
nel caso di esito positivo della prova e di pronuncia La Corte non li affronta, perché le questioni non
della sentenza di proscioglimento. È evidente infatti avevano ad oggetto quelle problematiche, e non era
che la natura di quella decisione sarebbe essa stessa dunque tenuta ad affrontarle, ma la ricostruzione della
sommaria, accertativa del fatto o estesa ad una valuta- disciplina normativa che la Corte offre, consente
zione formale sulla responsabilità penale a seconda del all’interprete di riflettere sulle ripercussioni che la
contenuto che si ritiene debba avere la decisione sulla sentenza in commento ha sulle altre ed ulteriori pro-
messa alla prova e degli strumenti che possano essere blematiche strettamente connesse allo snodo sulla
posti a suo fondamento. natura sommaria o accertativa della decisione.
È in questo contesto (rectius, contrasto) che è inter- Sono questi i casi di rigetto, revoca o esito negativo
venuta la sentenza della Corte costituzionale e se della messa alla prova; di messa alla prova “parziale
l’art. 464 quater, c.p.p. fosse stato ritenuto incostitu- oggettiva”, avanzata nei procedimenti oggettiva-
zionale, a maggior ragione in caso di accoglimento mente cumulativi da un imputato per alcuni reati
totale, sarebbe stato probabilmente depennato in un soltanto fra quelli contestatigli (7), o “parziale sogget-
sol colpo l’intero istituto della messa alla prova, tiva”, perché avanzata, nei procedimenti soggettiva-
divenuto vulnerabile nella sua parte più vitale, qual mente cumulativi, da alcuni imputati soltanto (8), e
è appunto la fase della decisione. sono tutti casi in cui l’accoglimento dell’una o dell’al-
tra tesi sulla natura della decisione ha ricadute evidenti
Le ripercussioni sulle altre, ulteriori, sull’imparzialità del giudice (e sulla connessa incom-
problematiche patibilità), sul potenziale contrasto tra le decisioni.
In tutti questi casi la problematica di fondo che si
La problematica relativa alla natura sommaria o pone riguarda infatti il giudice che decide sulla messa
accertativa della decisione sulla messa alla prova, alla prova e la sua eventuale incompatibilità a trattare

(7) In argomento, V. Maffeo, I profili processuali della sospen- alla prova parziale oggettiva. Secondo la Corte il sistema norma-
sione con messa alla prova, cit., 167; C. Conti Messa alla prova: le tivo non prevede un diritto assoluto per l’imputato di accedere a
prime applicazioni dell’istituto, cit.; C. Conti Sospensione del tale procedura condizionato alla sola richiesta dell’imputato, ma
processo con messa alla prova dell’imputato maggiorenne, in prevede pur sempre l’esercizio di un potere valutativo del giudice
Dig. pen. Agg., IX, Torino, 2016, 701 e, se consentito, V. Bove, che deve inserirsi nel più ampio quadro della situazione proces-
La messa alla prova, cit., 90. La messa alla prova “parziale ogget- suale nella quale verrebbe ad operare l’istituto della sospensione
tiva” a ben vedere non è contemplata nella normativa di cui alla L. parziale del processo e della situazione personale dell’imputato. In
n. 67 del 2018 ma è un’ipotesi che si può concretamente verifi- altri termini, in un procedimento oggettivamente cumulativo, non
care. È infatti possibile che vengano contestati all’indagato e/o sarà possibile ammettere la messa alla prova “parziale” qualora il
imputato più reati, tra loro connessi, ed è possibile o che il giudice non la ritenga praticabile in base alla situazione proces-
beneficio - in ragione dei limiti edittali o ratione materiae - possa suale (perché ritenga di non poter separare il procedimento per il
essere richiesto non per tutti i reati ma solo per alcuni di essi, o che quale si chiede la sospensione e la messa alla prova e di dover
la parte voglia chiedere la messa alla prova per uno o più reati e, per mantenere la riunione tra gli stessi, se assolutamente necessaria
le più svariate ragioni, voglia invece celebrare il giudizio di cogni- per l’accertamento dei fatti) ed alla situazione personale dell’im-
zione in relazione agli altri. Sulla questione si registra al momento putato (qualora con la messa alla prova “parziale” non si riesca ad
in cui si scrive ancora un’unica pronuncia (Cass., Sez. II, 8 aprile assicurare la risocializzazione e la rieducazione del soggetto inte-
2015, n. 14112, sent. (ud. 12 marzo 2015)), massimata e com- ressato). Diversamente non si ravvisano preclusioni di sorta ad
mentata nell’assunto che la Corte di cassazione abbia tendenzial- ammettere la messa alla prova “parziale oggettiva”.
mente escluso l’ammissibilità di una messa alla prova parziale (8) Il legislatore non disciplina nello specifico questa eventua-
(così la massima: “In tema di sospensione con messa alla prova, la lità, così come non disciplina il caso della richiesta di messa alla
sospensione non può essere disposta, previa separazione dei prova “parziale oggettiva”. Non diversamente da quest’ultima,
processi, soltanto per alcuni dei reati contestati per i quali sia può ritenersi ammissibile la richiesta di sospensione del procedi-
possibile l’accesso al beneficio, in quanto la messa alla prova mento con messa alla prova “parziale soggettiva” avanzata cioè,
tende alla eliminazione completa delle tendenze antisociali del nell’ambito di un procedimento penale ascritto a più indagati/
reo e sarebbe incompatibile con le finalità dell’istituto una riedu- imputati, e dunque di un procedimento soggettivamente cumu-
cazione “parziale”). Contrariamente a quanto si è ritenuto, la lativo, da uno soltanto di essi. In questo senso Cass., Sez. III, 11
sentenza, a parere di chi scrive, non sembra escludere la messa aprile 2016, n. 14750, sent. (Cc. 20 gennaio 2016).

Diritto penale e processo 12/2018 1577


Giurisprudenza
Diritto penale

il procedimento di cognizione ordinaria qualora la contrasto tra giudicati non può porsi, perché la
richiesta di messa alla prova venga rigettata, o la sentenza conclusiva del procedimento di messa
messa alla prova venga revocata o abbia esito nega- alla prova non conterrebbe alcun accertamento
tivo o qualora abbia accolto la richiesta di sospen- sul merito e sulla responsabilità.
sione avanzata per alcuni reati o da alcuni imputati e
si trovi a dover procedere anche per gli altri reati o nei L’ordinanza n. 237/2016 e l’occasione persa
confronti degli altri coimputati.
In queste ipotesi la risposta dipende (oltre che dalla La questione di legittimità costituzionale della norma
connessione oggettiva o soggettiva, anche) dal con- che disciplina la decisione da parte del giudice sulla
tenuto, accertativo o sommario, della decisione che il messa alla prova ha dunque dei risvolti di notevole
giudice avrà adottato sulla messa alla prova. rilievo e non è la prima volta che la Corte ne è stata
Quanto più il giudizio sulla sospensione del procedi- investita: il Tribunale ordinario di Grosseto, con tre
mento con messa alla prova sia stato esteso al fatto e, ordinane del 10 marzo 2015 di identico contenuto,
con esso, al merito e alla responsabilità, tanto più quel aveva già promosso, in riferimento agli artt. 3, 111,
giudice non potrà ritenersi imparziale e si troverà in comma 6, 25, comma 2 e 27, comma 2, della Costitu-
una situazione di incompatibilità, per la rimozione zione, una questione di legittimità costituzionale del-
della quale le alternative possibili - almeno fino alla l’art. 464 quater, comma 1 c.p.p. “nella parte in cui non
pronuncia della sentenza in commento ed alla lettura prevede che il giudice, ai fini di ogni decisione di
che qui se ne dà - erano essenzialmente due (9). merito da assumere nel procedimento speciale di
Diversamente, ove si ritenesse che la cognizione del messa alla prova, proceda alla acquisizione e valuta-
giudice che decide sulla messa alla prova sia una zione degli atti delle indagini preliminari di cui già
cognizione sommaria “sul fatto” (e per converso appro- altrimenti non disponga, restituendoli per l’ulteriore
fondita sulle ragioni che hanno spinto la parte a corso nel caso di esito negativo della pronuncia sulla
richiedere il beneficio, sulla sua personalità e sul peri- concessione o sull’esito della messa alla prova”.
colo di reiterazione), difficilmente si può profilare La questione a suo tempo proposta era stata però
un’incompatibilità del giudice a procedere al giudizio dichiarata manifestamente inammissibile, in
di cognizione e sarà dunque possibile, per il giudice che difetto di una descrizione dei fatti oggetto dei
abbia ammesso la prova, decidere anche quel proce- giudizi a quibus e dunque della loro rilevanza, (10)
dimento, senza doversene spogliare. e si era persa un’occasione per dare voce alla
La questione sull’incompatibilità del giudice non è Corte.
tuttavia l’unica problematica su cui si riflette l’acco- Con tenacia il Tribunale di Grosseto, raccogliendo le
glimento dell’una o dell’altra teoria sulla natura della indicazioni della Corte, ha dunque nuovamente sol-
decisione. levato la questione, articolandola in modo tale da
Se si segue la teoria della natura accertativa, evitare un’altra pronuncia di manifesta inammissibi-
estesa al merito ed alla responsabilità, qualora il lità e consentendo così alla Corte di decidere nel
procedimento sulla messa alla prova si chiuda con merito, emettendo una “decisione “su base” interpre-
sentenza, essa è in astratto suscettibile di un tativa della questione di legittimità” (11), con la
contrasto tra giudicati, nei casi in cui nei con- quale è stato fornito un contributo della massima
fronti dei coimputati venga adottata, all’esito del autorevolezza in tema di messa alla prova per gli
giudizio ordinario di cognizione, una sentenza adulti, che allo stato, nell’ambito delle pronunce
contrastante; se si segue la teoria della cognizione della Corte sull’argomento, è anche il più
sommaria ed incidentale, la problematica del completo (12).

(9) Due le soluzioni: o della incompatibilità del giudice a decidere escluse a priori, perché il giudice, nella decisione sulla messa alla
va investita la Corte costituzionale, così come in passato nelle ipotesi prova, non dovrebbe entrare nel merito del fatto e della responsabi-
in cui è stata dichiarata a più riprese l’illegittimità dell’art. 34, comma lità, essendo quel giudizio di accertamento definitivo rimesso al
2, c.p.p.; o, come invece sta accadendo in vari uffici giudiziari, è il giudizio di cognizione “principale”.
giudice stesso che dichiara di astenersi - eventualmente richiaman- (10) Ordinanza Corte cost. 10 novembre 2016, n. 237 (21
dosi, laddove ciò sia stato previsto, ai progetti organizzativi degli uffici settembre 2016), Pres. Grossi; Rel. Lattanzi.
giudiziari (c.d. Tabelle) che abbiano individuato questa situazione, (11) G. Leo, La Corte costituzionale ricostruisce ed ‘accredita’,
come un’ipotesi in cui il procedimento separato vada attribuito ad in punto di compatibilità costituzionale, l’istituto della messa alla
altro giudice (persona fisica diversa) dello stesso tribunale -, ovvero prova, cit.
sollecitando una verifica in concreto del requisito dell’imparzialità del (12) Ulteriore, fondamentale, sentenza “su base interpretativa” è
giudice mediante gli istituti di cui agli artt. 36, comma 1, lett. h) e 37, la sentenza 240 del 2015 (G.U. 048 del 2 dicembre 2015), data di
comma 1 lett. b) c.p.p. A seguito della pronuncia in esame, come si udienza 7 ottobre 2015 che ha ritenuto non fondate le questioni di
vedrà, queste ipotesi di incompatibilità (o di astensione) sarebbero legittimità costituzionale, sollevate dal Tribunale ordinario di Torino,

1578 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

La lettura che dell’istituto fornisce la Corte relativa all’art. 464 quater, comma 4, c.p.p. - e
costituzionale nella sentenza n. 91 del 2018 quindi le questioni affrontate in prima battuta
dalla Corte, ossia quelle relative all’art. 464 quater,
La Corte costituzionale, nell’affrontare tra le righe lo
comma 1, c.p.p., che, riferendosi agli strumenti
snodo della natura della decisione sulla messa alla
utilizzabili dal giudice ai fini della decisione ed al
prova, e pur in assenza di un’espressa presa di posi-
contenuto della stessa, vanno a loro volte analiz-
zione a favore dell’una o dell’altra tesi, offre una
zate unitamente alla (terza) questione, relativa
lettura costituzionalmente orientata della disposi-
all’art. 168 bis, commi 2 e 3, c.p. (13).
zione che disciplina la decisione sulla messa alla
prova e più in generale dell’istituto della messa alla
prova che, a parere della scrivente, valorizzando sia le Il consenso come fondamento costituzionale
esigenze special-preventive che quelle premiali che dell’istituto della messa alla prova:
lo connotano, si colloca nell’ambito dell’orienta- il parallelismo e le differenze con il
mento favorevole alla decisione sommaria ed inci- patteggiamento
dentale, individuando - ed in questo un’ingegnosa La Consulta, nell’affrontare le questioni sugli artt.
“novità” - una terza soluzione per risolvere la que- 464 quater e 464 quinquies c.p.p., parte da una pre-
stione della visione degli atti da parte del giudice del messa di fondo e con essa supera tutte le questioni di
dibattimento e dunque degli strumenti utilizzabili ai illegittimità costituzionale sollevate: nel condividere
fini della decisione, in questo modo riempiendo di la lettura che dell’istituto hanno dato le Sezioni
contenuti sostanziali quella decisione e fugando il Unite, nell’ormai nota sentenza “gemella” del 31/3/
rischio che essa possa essere assunta in violazione del 2016 - la nr 36272, Sorcinelli (14), che, a sua volta,
principio di non colpevolezza. aveva fatto propria l’interpretazione costituzional-
Per comprendere appieno il ragionamento seguito mente orientata offerta dalla Corte cost. nella sen-
dalla Corte, occorre, a parere di chi scrive, ribaltare tenza n. 240/2015 -, ha ribadito che il profondo
l’ordine seguito nella sentenza ed analizzare prima ripensamento del sistema sanzionatorio contenuto
il discorso che il giudice delle leggi fa in ordine alla nel nuovo istituto della messa alla prova si è concre-
seconda questione di legittimità sollevata - quella tizzato nell’infrangere il binomio classico processo di
sugli artt. 464 quater e 464 quinquies c.p.p. -, cui è cognizione-esecuzione della pena, rinunciandosi ad
strettamente connessa l’ultima delle questioni - istruire un processo nei confronti dell’indagato/

dell’art. 464 bis, comma 2, c.p.p., impugnato, in riferimento agli artt. contrariamente alla tesi del rimettente, che il trattamento dell’im-
3, 24, 111, e 117, comma 1, Cost., nella parte in cui, in assenza di una putato nei diversi casi oggetto del procedimento speciale in que-
disciplina transitoria, non prevede l’ammissione all’istituto della stione risulta necessariamente diverso, poiché la disciplina della
sospensione del procedimento penale con messa alla prova - intro- sospensione del procedimento con messa alla prova comporta
dotto dalla L. n. 67/2014 - ai processi pendenti in primo grado, nei una diversificazione dei contenuti, prescrittivi e di sostegno, del
quali la dichiarazione di apertura del dibattimento sia stata effettuata programma di trattamento, con l’affidamento al giudice di un
prima dell’entrata in vigore della nuova norma. È questa la decisione - giudizio sull’idoneità del programma, da svolgersi in base ai para-
richiamata nelle due sentenze delle SS.UU., 31 marzo 2016, n. metri di cui all’art. 133 c. p. (richiamati dall’art. 464 quater, comma
33216, Rigacci, e 36272, Sorcinelli - in cui la Corte ha evidenziato 3, c.p.p.), in una valutazione complessiva circa la rispondenza del
la natura bifronte dell’istituto, affermando che “L’istituto della trattamento alle esigenze del caso concreto, che presuppone
sospensione del procedimento con messa alla prova pur avendo anche una prognosi di non recidiva Quanto poi alla asserita man-
effetti sostanziali, perché dà luogo all’estinzione del reato, è conno- canza di parametri per determinare in concreto la durata del lavoro
tato comunque da un’intrinseca dimensione processuale e in ragion di pubblica utilità, il giudice deve tenere conto dei criteri previsti
di ciò si giustifica la scelta legislativa di parificare la disciplina del dall’art. 133 c.p. e delle caratteristiche dell’attività lavorativa.
termine per la richiesta, senza distinguere tra processi in corso e Infine, sempre in questo ambito, l’ord. n. 0207 del 2016 (G.U. 14
processi nuovi”. settembre 2016, n. 037), Fissazione: 15 giugno 2016, Deposito: 8
Altra decisione di rilievo, della medesima tipologia, è l’ord. n. 54 del settembre 2016 nella quale la Corte, dichiarando manifestamente
2017 (G.U. 15 marzo 2017, n. 11), Fissazione: 11 gennaio 2017, infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 464 bis,
Deposito: 10 marzo 2017 con cui è stata dichiarata manifesta- comma 2, c.p.p., impugnato, in riferimento all’art. 117, comma 1,
mente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. Cost., in relazione all’art. 7 della Convenzione europea per la
168 bis c.p., censurato dal Tribunale di Prato - in riferimento all’art. salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali,
3 Cost. - in quanto, consentendo la sospensione del processo con “nella parte in cui prevede che la richiesta di sospensione del
messa alla prova dell’imputato per numerosi reati diversi tra loro procedimento con messa alla prova “può essere proposta fino alla
per tipo e trattamento sanzionatorio, non sarebbe idoneo ad dichiarazione di apertura del dibattimento nel giudizio direttis-
impedire che casi diversi ricevano identico trattamento. In essa simo”“ ha nuovamente ribadito che tale termine è collegato alle
la Corte - richiamando quanto affermato nella sent. n. 240 del caratteristiche e alla funzione dell’istituto, che è alternativo al
2015, ossia che la sospensione del procedimento con messa alla giudizio ed è destinato ad avere un rilevante effetto deflattivo.
prova costituisce un istituto che ha effetti sostanziali, perché dà (13) In argomento, C. Conti, La messa alla prova tra le due Corti:
luogo all’estinzione del reato, ma è connotato da un’intrinseca aporie o nuovi paradigmi? cit., 677.
dimensione processuale, in quanto consiste in un nuovo proce- (14) Cass., SS.UU., 1° settembre 2016, n. 36272, sent. (Cc. 31
dimento speciale, alternativo al giudizio - ha affermato, marzo 2016), Sorcinelli.

Diritto penale e processo 12/2018 1579


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Diritto penale

imputato che volontariamente scelga di chiedere al conforme al modello legale del procedimento non
giudice di sottoporsi alla messa alla prova, il cui esito viola l’art. 101 Cost. perché non viene toccata la
positivo porta all’estinzione del reato. Ne è nato un potestà di giudicare, in quanto il legislatore, subordi-
istituto che si caratterizza per una duplice natura, nando le integrazioni e le modificazioni del pro-
sostanziale e processuale, che persegue scopi deflat- gramma di trattamento al consenso dell’imputato,
tivi e contestualmente specialpreventivi in una fase ha legittimamente ricollegato l’accesso al procedi-
anticipata ed in funzione del raggiungimento della mento speciale a un accadimento processuale (il
risocializzazione del soggetto (15). consenso, appunto) naturalmente rimesso a una
Con la messa alla prova si rinuncia al processo ordi- parte del processo (18).
nario e ciò è reso possibile dalla richiesta volontaria “... se è vero che nel procedimento di messa alla prova
del rito speciale, che costituisce espressione di una manca una condanna, è anche vero che correlativa-
facoltà difensiva che non viola alcuna garanzia rico- mente manca un’attribuzione di colpevolezza: nei
nosciuta all’indagato/imputato, il quale, proprio con confronti dell’imputato e su sua richiesta (non perché
la sua richiesta volontaria, non contestando l’accusa, è considerato colpevole), in difetto di un formale
si assicura un trattamento più vantaggioso di quello accertamento di responsabilità, viene disposto un
che gli offrirebbe il rito ordinario. trattamento alternativo alla pena che sarebbe stata
Il fondamento costituzionale della messa alla prova, applicata nel caso di un’eventuale condanna”: ed è
come quello del patteggiamento (16), è dunque nella questo, ossia il riferimento alla mancanza di un formale
volontà che l’imputato esprime quando chiede il rito accertamento di responsabilità e di una specifica pro-
speciale e quando presta il suo consenso alle condotte nuncia di condanna che porta la Corte ad assimilare la
contemplate nel programma di trattamento, che sospensione del procedimento con messa alla prova al
viene elaborato dall’u.e.p.e. e dal giudice e per la patteggiamento, basandosi entrambi sulla volontà del-
cui modifica o integrazione è richiesto sempre ed in l’imputato che, non contestando l’accusa, in un caso, si
ogni caso il consenso dell’imputato, il quale, con il sottopone al trattamento e, nell’altro, accetta la pena.
suo consenso, vi si sottopone (17). Le similitudini con il patteggiamento finiscono tut-
Sotto quest’ultimo profilo, nonostante si tratti del- tavia qui: esse riguardano, in parte, la fase della
l’ultima fra le questioni di legittimità sollevate, va decisione sul rito e certamente non si estendono
anticipato quanto la Corte dice con riferimento all’esecuzione.
all’art. 464 quater, comma 4 c.p.p., che, nel riferirsi L’istituto della messa alla prova conduce infatti ad una
al potere integrativo e modificativo riconosciuto al sentenza di proscioglimento per estinzione del reato, a
giudice, rinviene nel medesimo consenso il fonda- differenza del patteggiamento, che, pur non potendo
mento costituzionale della disposizione. “Qualora essere pienamente identificata con una vera e propria
infatti il giudice consideri il programma proposto sentenza di condanna (19), si conclude, come sotto-
inidoneo a perseguire le finalità del trattamento, linea la Corte, con una sentenza “equiparata ex art.
l’imputato deve poter scegliere se accettare le inte- 445 c.p.p.” ad una sentenza di condanna.
grazioni o le modificazioni indicate oppure proseguire Lo stesso programma di trattamento, dice la Consulta,
il giudizio nelle forme ordinarie”: questa facoltà non è una sanzione penale, eseguibile coattivamente:

(15) Così la Corte, riportando le parole delle sezioni unite della patteggiamento, richiamando la sent. n. 313 del 1990 e l’ord. n.
Corte di cassazione: “...[q]uesta nuova figura, di ispirazione anglo- 399 del 1997, in esito alle quali anche quell’istituto, tacciato a suo
sassone, realizza una rinuncia statuale alla potestà punitiva condi- tempo di illegittimità costituzionale, ne è uscito indenne.
zionata al buon esito di un periodo di prova controllata e assistita e (17) Aveva già sostenuto la rilevanza del consenso, quale
si connota per una accentuata dimensione processuale, che la fondamento costituzionale della messa alla prova C. Cesari, La
colloca nell’ambito dei procedimenti speciali alternativi al giudizio sospensione del processo con messa alla prova: sulla falsariga
(Corte cost. n. 240 del 2015). Ma di essa va riconosciuta, soprat- dell’esperienza minorile, nasce il probation processuale per gli
tutto, la natura sostanziale. Da un lato, nuovo rito speciale, in cui imputati adulti, cit., 393.
l’imputato che rinuncia al processo ordinario trova il vantaggio di (18) Di qui l’infondatezza delle ultime questioni di legittimità
un trattamento sanzionatorio non detentivo; dall’altro, istituto che costituzionale sollevate sull’art. 464 quater, comma 4, c.p.p., in
persegue scopi specialpreventivi in una fase anticipata, in cui riferimento agli artt. 97, 101 e 111, comma 2, Cost., nella parte in
viene “infranta” la sequenza cognizione-esecuzione della pena, cui prevede il consenso dell’imputato quale condizione mera-
in funzione del raggiungimento della risocializzazione del sog- mente potestativa di efficacia del provvedimento giurisdizionale
getto” (Cass., SS.UU., n. 36272 del 2016). Sulla continua tensione recante modificazione o integrazione del programma di
tra le finalità specialpreventive e premiali, cfr. R. Bartoli, La trattamento.
“novità” della sospensione del procedimento con messa alla (19) Sentenza Corte cost. n. 251 del 1991, richiamata nella
prova, in www.penalecontemporaneo.it, 9 dicembre 2015. decisione in esame, e ord. n. 73 del 1993.
(16) È la Corte, nella sentenza in esame, ad effettuare il paral-
lelismo ed il raffronto - salvo poi enuclearne le differenze - con il

1580 Diritto penale e processo 12/2018


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Diritto penale

esso è un’attività disposta con ordinanza (l’ordinanza questo che esclude la violazione della presunzione di
di sospensione del procedimento con messa alla prova) non colpevolezza.
e non già con sentenza e, soprattutto, a differenza della Applicando i principi espressi nelle ordinanze che
sanzione penale, è rimessa alla spontanea osservanza hanno dato patente di costituzionalità al patteg-
delle prescrizioni da parte dell’imputato, il quale libe- giamento, e che la Corte espressamente richiama
ramente può farla cessare (nel quale caso il processo nella sentenza in commento, laddove emergano
riprenderà il suo corso e la parte non potrà più richie- elementi per i quali vada pronunciata sentenza ex
dere in futuro la messa alla prova). art. 129 c.p.p. il giudice dovrà farlo, anche se la
È questa un’affermazione di notevole rilevanza, che parte abbia chiesto la definizione del procedimento
merita una riflessione attenta, perché la Corte, per la con il rito speciale, in questo caso, della messa alla
prima volta, si esprime sulla natura del programma di prova; diversamente, quando la verifica è negativa,
trattamento precisando che non è una “pena” ed il vaglio del giudice sul fatto deve necessariamente
ancora questa conclusione, probabilmente per evitare fermarsi, perché a quel punto assume preponde-
rilievi sotto il profilo dell’art. 7 CEDU (20), ad una ranza la volontà dell’imputato e dunque, nell’ottica
considerazione che non risulta essere mai stata fatta: il premiale che parimenti connota l’istituto, il potere
programma di trattamento non è una pena, da un lato, dispositivo che è riconosciuto alla parte, la quale,
perché non si basa su un titolo esecutivo, non essendo nel chiedere il rito alternativo, rinuncia ad avva-
tale né la sentenza che definisce il procedimento, lersi della facoltà di contestare l’accusa.
trattandosi di una sentenza di proscioglimento, ma Non diversamente dalle pronunce che hanno
neanche l’ordinanza di sospensione del procedimento, decretato la legittimità costituzionale del patteg-
che è per altro il provvedimento che contempla il giamento, anche nel caso della messa alla prova
programma di trattamento, dall’altro, perché prevede l’iniziativa della parte, proprio perché “temperata”
una serie di condotte che sono rimesse alla volontà da questa verifica giudiziale, non contrasta con la
dell’imputato, il quale decide se osservarle o meno, presunzione di innocenza, e di qui l’infondatezza
essendo lasciato al suo potere dispositivo (a differenza delle questioni di legittimità costituzionale degli
di quanto accade nel patteggiamento) anche la fase artt. 464 quater e 464 quinquies c.p.p. in riferi-
dell’esecuzione, oltre a quella della decisione sul rito. mento all’art. 27, comma 2, Cost. nella parte in
Nella messa alla prova manca dunque una condanna, cui prevedono la irrogazione ed espiazione di
il trattamento non è una pena e manca un titolo sanzioni penali senza che risulti pronunciata né
esecutivo per l’applicazione di una sanzione penale: si di regola pronunciabile alcuna condanna defini-
tratta, come dice la Corte, di una caratteristica fon- tiva o non definitiva.
damentale, che lo differenzia dal patteggiamento,
perché viene riservata alla volontà dell’imputato L’accoglimento della teoria della cognizione
non soltanto la decisione sulla messa alla prova sommaria ed incidentale e l’applicazione
(come accade nel patteggiamento), ma anche la analogica dell’art. 135 disp att c.p.p.
sua esecuzione.
Tuttavia, come nel patteggiamento, anche nel nuovo Se questa è “la situazione risultante dall’applicazione
istituto della messa alla prova “non manca in via delle norme in questione”, il passo per dire, con
incidentale e allo stato degli atti (perché l’accerta- tranquillizzante serenità, che la Corte ha messo un
mento definito è rimesso all’eventuale prosieguo del punto fermo sulla natura della decisione, accogliendo
giudizio, nel caso di esito negato della prova) una sostanzialmente la teoria della natura sommaria ed
considerazione della responsabilità dell’imputato”, incidentale della decisione sulla messa alla prova,
perché resta sempre in capo al giudice il potere-dovere nella quale difetta un formale accertamento di
di verificare che non ricorrano le condizioni per una responsabilità, rimesso all’eventuale prosieguo del
pronuncia ex art. 129 c.p.p. ed è sostanzialmente giudizio, è veramente molto breve.

(20) Di “rischio di nuovo caso Varvara” parla a tal proposito R. Cost., sostanziandosi la messa alla prova in un meccanismo che
Muzzica, La Consulta ‘salva’ la messa alla prova: l’onere di una applica una pena a ai sensi dell’art. 7 CEDU, anche se concordata
interpretazione ‘convenzionalmente’ orientata per il giudice nazio- con l’imputato, senza un pieno accertamento di responsabilità
nale cit., 180. L’autore sottolinea che la qualificazione del pro- penale; di qui un’interpretazione “convenzionalmente” orientata
gramma di trattamento come insieme di prescrizioni non afferenti che mira a potenziare gli strumenti cognitivi offerti al giudice nella
al concetto di “pena”, sembra non del tutto conforme alla giuri- fase di ammissione alla prova, funzionale ad evitare il rischio di un
sprudenza consolidata della Corte Europea dei diritti dell’uomo e, nuovo caso Varvara.
dunque, attraverso tale norma interposta, all’art. 117, comma 1,

Diritto penale e processo 12/2018 1581


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Diritto penale

Si potrebbe obiettare che il riferimento contenuto “...gli atti contenuti nel fascicolo del pubblico mini-
nella pronuncia alla circostanza che non manca, stero sono di regola sottratti alla cognizione dibatti-
nell’istituto in esame, “una considerazione della mentale, ma se non si deve procedere al dibattimento
responsabilità dell’imputato” escluda l’accoglimento non c’è ragione di impedirne la conoscenza al giudice
della teoria opposta alla natura accertativa della quando ciò è necessario ai soli fini della decisione su
decisione: si tratta di un argomento che tuttavia tale richiesta”: in termini chiari ed inequivoci, dun-
prova troppo, sia perché, a più riprese la Corte riba- que, la decisione sulla messa alla prova va adottata in
disce che nel procedimento di messa alla prova via incidentale ed allo stato degli atti, senza che ciò si
manca una condanna e correlativamente difetta traduca in un giudizio sul merito dell’azione penale, e
un’attribuzione di colpevolezza e dunque un formale ciò trova ulteriore conferma nel richiamo che la
accertamento di responsabilità, sia perché quella Corte fa alla sentenza della Cass., SS.UU. pen., 27
“considerazione” - non a caso la Corte non parla né ottobre 2004, n. 44711, sent.
di giudizio, né di valutazione, ma ricorre ad un ter- Val la pena riportare per esteso quanto espresso nella
mine sfumato, che evoca una analisi sommaria - è pronuncia richiamata (“Il giudice è chiamato ad
assunta in via incidentale ed allo stato degli atti, in effettuare, acquisendo gli atti del fascicolo del pub-
quanto funzionale solo ed esclusivamente a verificare blico ministero in applicazione analogica dell’art.
che non ricorrono le condizioni per pronunciare 135 disp. att. c.p.p., una valutazione solo incidentale
sentenza di proscioglimento a norma dell’art. 129 delle risultanze raccolte, finalizzata alla verifica della
c.p.p., così temperando connotazioni di natura esclu- prospettata necessità della prova integrativa richie-
sivamente premiali. sta, senza che ciò si traduca in giudizio sul merito
Sotto questo profilo, l’ulteriore e definitiva conferma dell’azione penale e dunque in causa di incompatibi-
della natura sommaria ed incidentale della decisione, lità per il giudice stesso”), perché è proprio questo il
la si trae dalla prima parte della decisione, quella in principio che va applicato anche al caso in esame, ed
cui la Corte, occupandosi degli strumenti utilizzabili è in questo modo che va letta, a parere di chi scrive, la
dal giudice ai fini della decisione sulla messa alla sentenza della Corte costituzionale.
prova, affronta e supera la questione della mancanza Il giudice del dibattimento che visioni gli atti di
di una norma che consenta al giudice del dibatti- indagine in virtù dell’applicazione analogica dell’art.
mento di prendere visione del fascicolo del p.m. 135 disp. att. c.p.p. - ma il discorso non cambia quando
Qui la Corte entra nel vivo dello snodo di fondo che a dover decidere sia il giudice per le indagini prelimi-
permea non solo la fase della decisione ma tutto nari o dell’udienza preliminare che visiona diretta-
l’istituto della messa alla prova e lo fa adottando mente tutti gli atti di indagine, disponendo in quella
un’interpretazione costituzionalmente orientata coe- fase del fascicolo del p.m.- deve compiere su quegli atti
rente con la cornice normativa, già profilata da una una valutazione solo incidentale delle risultanze rac-
parte della dottrina (21), ma diversa sia da quella colte, finalizzata “alla verifica che non ricorrano le
suggerita dal giudice remittente, sia da quelle gene- condizioni per pronunciare sentenza di prosciogli-
ralmente espresse dai due orientamenti sopra esposti. mento a norma dell’art. 129 c.p.p.”, senza che ciò si
Secondo la Corte, pur in assenza di una specifica traduca in giudizio sul merito dell’azione penale, della
disposizione in tal senso, è consentito al giudice del responsabilità e/o della colpevolezza dell’imputato e
dibattimento, ma ai soli fini della decisione sulla senza che ciò determini una causa di incompatibilità
richiesta di messa alla prova, prendere visione degli per il giudice che quegli atti abbia visionato.
atti del fascicolo del pubblico ministero, applicando È questa una lettura della sentenza delle Corte costi-
in via analogica l’art. 135 disp att c.p.p. (22), come già tuzionale che si armonizza perfettamente con i criteri
ritenuto dalla giurisprudenza di legittimità nel caso in interpretativi che la stessa Corte offre nella decisione
cui l’imputato rinnovi, prima della dichiarazione di in commento, allorché afferma che nel procedimento
apertura del dibattimento, una richiesta condizio- di messa alla prova manca una condanna ed un formale
nata di giudizio abbreviato, già respinta dal giudice accertamento di responsabilità ed essa, a parere di chi
per le indagini preliminari (23). scrive, mette definitivamente un punto fermo in

(21) In questo senso, V. Maffeo, I profili processuali della ordina l’esibizione degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico
sospensione con messa alla prova, cit., 139. ministero. Se la richiesta è accolta, gli atti esibiti vengono inseriti
(22) L’art. 135 disp. att. c.p.p. stabilisce che “[il] giudice, per nel fascicolo per il dibattimento; altrimenti gli atti sono immedia-
decidere sulla richiesta di applicazione della pena rinnovata prima tamente restituiti al pubblico ministero”.
della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, (23) Cass., SS.UU., 27 ottobre 2004, n. 44711, sent.

1582 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

favore della natura sommaria ed incidentale della degli strumenti appare meramente indicativa e ben
decisione sulla messa alla prova, nella quale, anche può essere colmata dall’interprete), l’audizione della
quando occorre effettuare una “considerazione della persona offesa qualora compaia (24).
responsabilità dell’imputato”, sarà necessario assu- L’indicazione offerta dalla Corte merita alcune rifles-
merla, in via incidentale ed allo stato degli atti, al sioni. Occorre infatti chiedersi come vadano raccolte
solo fine di verificare che non ricorrano le condizioni le dichiarazioni dell’imputato o delle altre parti pro-
per una pronuncia di proscioglimento ai sensi dell’art. cessuali, tra cui la persona offesa; su quali circostanze
129 c.p.p. (e, come si vedrà, per valutare l’idoneità del vadano sentiti e, soprattutto, occorre domandarsi se
programma di trattamento ed effettuare la prognosi le loro dichiarazioni, come anche le informazioni
favorevole di non recidivanza). raccolte ai sensi dell’art. 464 bis, comma 5, c.p.p.
siano utilizzabili in altro procedimento, o nello stesso
Gli (altri) strumenti utilizzabili ai fini procedimento, qualora la messa alla prova venga
della decisione sulla messa alla prova negata, revocata o abbia esito negativo.
La risposta richiede alcune precisazioni.
Quali siano poi gli strumenti utilizzabili per effettuare In primo luogo, va evidenziato che, a norma dell’art.
la verifica in ordine alla mancanza delle condizioni 464 quater c.p.p. il giudice decide con ordinanza
per pronunciare una sentenza di proscioglimento ai “sentite le parti, nonché la persona offesa” e, “se
sensi dell’art. 129 c.p.p. e, più in generale, per deci- ritiene opportuno verificare la volontarietà della
dere sulla messa alla prova è sempre la Corte ad richiesta, dispone la comparizione dell’imputato”: il
indicarli, offrendo, anche in questo caso, un apporto richiedente, per espressa voluntas legis, può essere
interpretativo di notevole rilevanza, anche per le sentito dal giudice, ma solo sulla volontarietà della
immediate ricadute pratiche. richiesta presentata e già questo traccia il contenuto
“.... [il giudice] anche a tale scopo può esaminare gli delle dichiarazioni, limitandone la portata.
atti del fascicolo del pubblico ministero, deve valu- Quanto all’utilizzabilità delle dichiarazioni rese qua-
tare la richiesta dell’imputato, eventualmente dispo- lora il beneficio venga revocato o non venga proprio
nendone la comparizione (art. 464-quater, comma 2, concesso, il discorso investe, come detto, tutte le
cod. proc. pen.), e, se lo ritiene necessario, può anche informazioni, sia quelle raccolte ai sensi dell’art.
acquisire ulteriori informazioni, in applicazione del- 464 bis, comma 5 c.p.p. sia quelle rese dal richiedente,
l’art. 464-bis, comma 5, cod. proc. pen.”. dalla persona offesa o dalle altre parti processuali.
Un primo strumento su cui fondare la decisione sono Si tratta di problematiche rispetto alle quali la soluzione
dunque gli atti contenuti nel fascicolo del p.m. e ciò non non è affatto scontata ed attualmente non si registrano
solo quando la richiesta venga avanzata in fase di pronunce giurisprudenziali sul punto: se da un lato
indagini preliminari o in udienza preliminare, ma, in infatti può, in via analogica, farsi riferimento alla circo-
virtù dell’applicazione analogica dell’art. 135 disp. att. stanza che in sede di approvazione del testo definitivo
c.p.p., anche quando sia presentata innanzi al giudice dell’art. 464 septies c.p.p. è stato espunto l’inciso
del dibattimento, prima della dichiarazione di apertura. secondo cui “le informazioni acquisite ai fini e durante
La Corte indica poi, come ulteriori strumenti, il il procedimento di messa alla prova non sono utilizza-
contenuto della richiesta dell’imputato, del quale bili”, potendosi da ciò desumere una volontà di senso
può anche essere eventualmente disposta la compa- contrario da parte del legislatore, dall’altro, occorre
rizione, e le ulteriori informazioni in relazione alle tener presente che, a norma dell’art. 526 c.p.p., il
condizioni di vita personale, familiare, sociale ed giudice non può utilizzare ai fini della deliberazione
economica dell’imputato, che possono essere acqui- prove diverse da quelle legittimamente acquisite nel
site, ai sensi dell’art. 464 bis, comma 5, c.p.p., tramite dibattimento. Ne deriva, secondo un orientamento che
la polizia giudiziaria, i servizi sociali o altri enti si predilige, che sono inutilizzabili, ai fini della decisione
pubblici. A questi strumenti può aggiungersi, pur nel merito o in altro procedimento, informazioni rac-
non se non viene annoverata (ma l’elencazione colte ai sensi dell’art. 464 bis, comma 5, c.p.p. (25), o

(24) Ritiene utile valorizzare il contributo conoscitivo della per- richiesta officiosa è disposta “Al fine di decidere sulla conces-
sona offesa, nell’ottica di un potenziamento della cognizione sione, nonché ai fini della determinazione degli obblighi e delle
alternativa da parte del giudice, R. Muzzica, La Consulta ‘salva’ prescrizioni cui eventualmente subordinarla”, rende le informa-
la messa alla prova: l’onere di una interpretazione ‘convenzional- zioni raccolte teleologicamente vincolate, con la conseguenza che
mente’ orientata per il giudice nazionale, cit., 188 non sarebbe ammissibile l’utilizzazione del materiale raccolto per
(25) Sul punto va rimarcato che anche la formulazione dell’art. fini diversi da quelli previsti dal legislatore.
464 bis, comma 5, c.p.p., nella parte in cui stabilisce che la

Diritto penale e processo 12/2018 1583


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Diritto penale

dichiarazioni rese nel corso del procedimento inciden- prendendo visione degli atti delle indagini prelimi-
tale di messa alla prova, compreso quelle raccolte dal nari, non diverrà incompatibile a procedere nella fase
personale dell’u.e.p.e., o rese dalle parti in sede di di cognizione ed a decidere dunque nel merito, qua-
mediazione ed anche quelle che il richiedente rende lora la messa alla prova venga rigettata, revocata, o
al giudice quando venga sentito ex art. 464 bis c.p.p., e abbia esito negativo, e ciò in considerazione del fatto
ciò in quanto assunte in funzione della messa alla prova che “Il giudice è chiamato ad effettuare, acquisendo
e formalmente acquisite senza che siano stati dati gli gli atti del fascicolo del pubblico ministero in appli-
avvisi richiesti allorché si proceda all’esame diretto. Lo cazione analogica dell’art. 135 disp. att. c.p.p., una
stesso vale, a parere di chi scrive, anche per le dichia- valutazione solo incidentale delle risultanze raccolte,
razioni offerte dalla persona offesa, che, quando viene ..., senza che ciò si traduca in giudizio sul merito
sentita ex art. 464 bis c.p.p., va sentita (essenzialmente, dell’azione penale e dunque in causa di incompatibi-
come si vedrà) sulla messa alla prova, ma comunque lità per il giudice stesso” (27).
senza ricevere alcun avviso, o prestare alcun Ciò per altro dovrebbe valere anche all’ipotesi in cui
giuramento (26). il giudice, esercitando il potere-dovere di verificare la
A ben vedere, la ritenuta inutilizzabilità delle infor- correttezza della qualificazione giuridica del fatto,
mazioni raccolte nella fase incidentale di ammissione abbia ammesso alla prova, previa derubricazione
alla prova si armonizza anche con quella cognizione del fatto o comunque previa diversa qualificazione
sommaria che (alla luce della lettura che qui si offre di esso (28).
della pronuncia in commento) dovrebbe connotare Non si ravvisano inoltre problemi ad applicare questi
ogni decisione sulla messa alla prova: come per gli atti stessi principi anche agli altri casi “problematici”,
di indagine presi in visione, anche le ulteriori infor- venendo in rilievo situazioni assimilabili, a condi-
mazioni non devono concretizzarsi in un approfondito zione che il giudice, nel decidere sulla messa alla
scrutinio delle prove, né devono condurre ad un prova, sia in fase di ammissione che poi in fase
accertamento di colpevolezza, non potendo la deci- conclusiva, abbia adottato una pronuncia di natura
sione sulla messa alla prova tradursi in un giudizio sul sommaria ed incidentale.
merito dell’azione penale. Ne deriva che tanto le Può pertanto affermarsi che qualora quello stesso
dichiarazioni, quanto le ulteriori informazioni dovreb- giudice abbia ammesso il richiedente alla messa alla
bero vertere unicamente su circostanze funzionali ad prova parziale, oggettiva o soggettiva, potrebbe tran-
una pronuncia di immediato proscioglimento ai sensi quillamente procedere per gli altri reati, così come
dell’art. 129 c.p.p. (e dovrebbero essere funzionali, potrebbe procedere a dibattimento nei confronti di
come si vedrà, a valutare l’idoneità del programma quei coimputati che, nello stesso procedimento, non
di trattamento proposto, e ad effettuare una prognosi abbiano avanzato richiesta di messa alla prova.
favorevole di non recidivanza) e la loro rilevanza, ai Una soluzione di questo tipo non solo si armonizza
fini dell’accertamento del fatto, dovrebbe di conse- con i principi espressi nella decisione in commento,
guenza essere sfumata, se non addirittura minima. ma inciderebbe positivamente sulle finalità deflat-
tive dell’istituto, perché evitandosi profili di incom-
Le ricadute della decisione sulle altre patibilità del giudice, si limitano le duplicazioni di
problematiche processi, con minor aggravio per gli uffici di giudi-
ziari: in questo modo, quelle finalità deflattive che
La Corte costituzionale offre già, implicitamente, una anche al Corte costituzionale (ord. n. 207 del 2016)
risposta alla problematica dell’incompatibilità del giu- ha evidenziato, come scopo della messa alla prova,
dice, nel caso in cui la messa alla prova venga rigettata verrebbero assicurate.
o abbia esito negativo o venga revocata. Parimenti anche la sentenza adottata, se si rispettano i
Venendo in rilievo una cognizione sommaria ed canoni della cognizione sommaria ed incidentale, non
applicando i principi espressi dalla Corte di cassa- riguardando essa il fatto e non sostanziandosi in una
zione nel suo massimo consesso, nella sentenza n. pronuncia accertativa di merito, non sarà suscettibile
44711 del 2004, richiamata dalla Corte costituzio- di un contrasto tra giudicati, nelle ipotesi in cui nei
nale nella parte relativa all’applicazione analogica confronti dei coimputati venga adottata una sentenza
dell’art. 135 disp. att. c.p.p., deve ritenersi che il contrastante, con evidenti ripercussioni positive sulla
giudice che decida sull’ammissione alla prova, pur deflazione (quanto meno in termini di non aggravio).

(26) Per una più ampia disanima, se consentito, V. Bove, La (27) In questo senso Cass. n. 44711/2004 richiamata.
messa alla prova, cit. 102. (28) Cass., Sez. IV, 20 ottobre 2015, n. 4527, sent.

1584 Diritto penale e processo 12/2018


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Diritto penale

La questione sull’indeterminatezza Quanto poi alla misura temporale degli elementi del
qualitatitiva e quantitativa del programma trattamento, richiamando anche in questo caso i
di trattamento principi già espressi nell’ord. n. 54 del 2017, deve
ritenersi, in mancanza di una norma che ne indichi la
La terza questione portata all’attenzione della Corte ha
durata massima, che quella del lavoro di pubblica
investito l’art. 168 bis, commi 2 e 3, c.p. avendo il
utilità, non diversamente dall’affidamento in prova
giudice a quo affermato che le disposizioni, in violazione
al servizio sociale, non potrà che corrispondere alla
del principio di legalità penale, sancito dall’art. 25,
durata massima della sospensione del procedimento,
comma 2, Cost., prescriverebbero sanzioni penali inde-
ricavabile indirettamente dall’art. 464 quater c.p.p.,
terminate sia sul piano qualitativo (tipologia delle
ma anche in questo caso sarà il giudice a determinarla
condotte), sia sul piano quantitativo (durata), ed
in concreto, e nel farlo egli “deve tenere conto dei
anche questa questione è stata ritenuta infondata
criteri previsti dall’art. 133 cod. pen. e delle caratte-
dalla Corte.
ristiche che dovrà avere la prestazione lavorativa
La Corte in questo caso si è richiamata ai principi già
(ordinanza n. 54 del 2017)”.
espressi nell’ordinanza n. 54 del 2017, nonché alla
lettura che del programma di trattamento ha dato la
Cassazione, nel suo massimo consesso, con “l’altra” Quali le indicazioni operative per il giudice?
sentenza gemella del 31 marzo 2016, la n. 33216,
Rigacci e, pur non ribadendo espressamente quanto La natura processuale e sostanziale del nuovo istituto
affermato con riferimento alle altre questioni, ossia della messa alla prova per i maggiorenni, le sue molte-
che le condotte di cui si compone il programma di plici finalità, l’articolato iter procedimentale sono fonte
trattamento non possono considerarsi sanzioni di problematiche interpretative notevoli, che hanno
penali, è comunque giunta a ritenere inconferente dato luogo ad un’ampia produzione giurisprudenziale.
il riferimento all’art. 25, comma 2, Cost. In questo ambito, la sent. n. 91 del 2018 in commento
Con riferimento agli aspetti qualitativi, e dunque consente di enucleare una serie di importanti indi-
alla tipologia delle condotte contemplate e contem- cazioni di carattere sistematico, ma anche, a parere di
plabili nel programma di trattamento, esse, secondo chi scrive, di natura operativa, essenziali per i giudici
la Corte, non possono ritenersi indeterminate, e più in generale per la giurisdizione.
essendo attribuita (ed attribuibile) al legislatore Oltre alla lettura sistematica delle norme in tema di
(solo) l’indicazione dei tipi di condotta che ne natura e contenuto della decisione, caratteristiche
possono formare oggetto, in quanto la loro specifi- del programma di trattamento e titolo esecutivo, la
cazione e dunque la loro modulazione è rimessa ai tre Corte costituzionale colma infatti i vuoti legislativi
soggetti che elaborano il programma di trattamento, che caratterizzano la fase della decisione sulla messa
ossia l’ufficio esecuzione penale esterna e il giudice, alla prova, ed in particolare la fase dell’ammissione
con il consenso dell’imputato. In altri termini, il alla prova, che non risulta disciplinata dalla legge in
programma di trattamento, nell’ambito delle con- modo organico (29), e, riuscendo in una quadratura
dotte indicate dal legislatore, si riempie di contenuti del cerchio che si presentava scivolosa e per nulla
prescrittivi e di sostegno, che diversificano tra loro scontata, armonizza la messa alla prova con i principi
le condotte, tenendo conto della personalità del- costituzionali, indicando al giudice gli strumenti, il
l’imputato e dei reati oggetto dell’imputazione ed contenuto e le finalità della decisione che deve
affidando al giudice, come espressamente affermato assumere quando gli venga presentata una richiesta
nelle pronunce richiamate, “un giudizio sull’ido- di sospensione del procedimento.
neità del programma, quindi sui contenuti dello Tenendo conto delle indicazioni fornite dalla Corte
stesso, comprensivi sia della parte ‘afflittiva’ sia di nella sentenza in commento e valorizzando al mas-
quella ‘rieducativa’, in una valutazione complessiva simo gli strumenti di conoscenza che la Corte ha
circa la rispondenza del trattamento alle esigenze del sollecitato (anche al fine di fugare il rischio che
caso concreto, che presuppone anche una prognosi possano ritenersi violate le garanzie convenzionali
di non recidiva”. di cui all’art. 7 CEDU (30)), si può provare a

(29) Per una disamina dei provvedimenti adottabili dal giudice, (30) Sul punto, R. Muzzica, La Consulta ‘salva’ la messa alla
se consentito, V. Bove, Lʼistituto della messa alla prova per gli prova: l’onere di una interpretazione ‘convenzionalmente’ orien-
adulti: indicazioni operative per il giudice e provvedimenti adotta- tata per il giudice nazionale, cit. che, nell’ottica di un ampliamento
bili, in penalecontemporaneo.it, 27 novembre 2014. della cognizione alternativa da parte del giudice, propende per un
potenziamento nell’utilizzo degli strumenti di conoscenza indicati

Diritto penale e processo 12/2018 1585


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Diritto penale

tracciare, pur se con tutti i limiti che può avere una del P.M., se diverso), quanto le richieste rivolte al
schematizzazione di questo tipo, un inter procedi- richiedente, alle parti o agli organi tenuti a dare
mentale della fase di ammissione alla prova, dando informazioni dovranno essere funzionali alla veri-
una concatenazione logica ai vari step decisionali, e si fica “in negativo” sull’inesistenza dei presupposti
può dunque individuare una sequenza di questo tipo, per un proscioglimento e al più “positiva” sulla
che tiene conto della duplice natura dell’istituto e sussistenza dei presupposti oggettivi e soggettivi
delle molteplici finalità che lo connotano: per accedere alla messa alla prova, ma non
a) il giudice, investito della richiesta di sospensione potranno mai mirare ad un giudizio sul merito
del procedimento con messa alla prova, valuta, alla dell’azione penale, o sulla colpevolezza;
luce degli atti contenuti al suo fascicolo, la sussistenza d) la verifica che dunque il giudice farà, utilizzando gli
dei requisiti formali (art. 464 bis c.p.p.) e sostanziali (i indicati strumenti, dovrà essere incidentale e
limiti oggettivi e soggettivi di cui all’art. 168 bis c.p.) sommaria;
per l’ammissione e verifica che non siano state supe- e) qualora non sussistano i presupposti per pronun-
rate le preclusioni di fase (i termini di decadenza di ciare sentenza di proscioglimento ai sensi dell’art. 129
cui agli artt. 464 bis e ter c.p.p.); c.p.p., comunicherà all’u.e.p.e. - adottando preferi-
b) qualora questa prima verifica abbia esito positivo, bilmente le modalità di comunicazioni concordate
dovrà verificare che non sussistano i presupposti per negli eventuali protocolli redatti dagli uffici giudi-
una pronuncia di proscioglimento ai sensi dell’art. ziari a tal fine (33) - l’ammissibilità della richiesta,
129 c.p.p.; consentendo così all’u.e.p.e. di redigere il programma
c) a tal fine, qualora non siano già a sua dispo- di trattamento;
sizione, potrà (rectius, dovrà (31)) prendere f) una volta ricevuto il programma di trattamento,
visione degli atti del fascicolo del p.m., salvo che l’u.e.p.e. avrà elaborato con il consenso del
poi all’esito restituirli, e potrà anche disporre la richiedente (consenso che va richiesto su ciascuna
citazione del richiedente o sentire la persona condotta e/o prestazione), il giudice potrà intervenire
offesa se compare (32); se lo riterrà necessario sul programma di trattamento, ma dovrà farlo sempre
potrà anche acquisire informazioni ex art. 464 bis, con il consenso dell’imputato (ed anche in questo
comma 5, c.p.p. In tutte queste ipotesi tanto la caso il consenso va richiesto su ogni voce di cui si
visione degli atti (del proprio fascicolo e di quello compone il programma) (34);

dalla Corte costituzionale, onde evitare che vengano considerate interagito tra loro; una nuova modalità di applicazione di una
violate le garanzie convenzionali di cui all’art. 7 CEDU, dovendo sanzione, che è anche un beneficio, irrogata non più in sede di
ritenersi che, diversamente da quanto affermato dalla Corte, la condanna, ma a prescindere del tutto da essa; un procedimento
sospensione del processo con messa alla prova si sostanzia in un speciale che non si esaurisce (come tutti gli altri) nell’analisi degli
meccanismo che applica una pena a tutti gli effetti. atti e nell’irrogazione di una sanzione, ma che si concretizza in un
(31) In questo senso, condivisibilmente, R. Muzzica, La Con- iter, che può anche avere tempi lunghi di definizione, nel corso del
sulta ‘salva’ la messa alla prova: l’onere di una interpretazione quale vanno costantemente monitorate le condotte realizzate
‘convenzionalmente’ orientata per il giudice nazionale, cit., 187 dalla parte, così come previste nel programma di trattamento;
(“Questo meccanismo conoscitivo, sebbene limitato ai fini della più in generale il ruolo “operativo” attribuito al difensore ed una
decisione sulla richiesta di messa alla prova (e dunque di una nuova concezione del ruolo giudice, il cui giudizio non più ancorato
decisione in via incidentale ed allo stato degli atti), dovrebbe (soltanto) alla lettura degli atti, sono stati tutti elementi che hanno
essere configurato come un potere-dovere del giudice del dibat- spinto gli uffici giudiziari a ricorrere, per la prima volta, in modo
timento che, nell’ottica di potenziamento cognitivo necessario per assolutamente massivo, a protocolli e linee guida (se ne contano
rispettare lo standard di Strasburgo, non dovrebbe mai esimersi circa 20 pubblicati sul sito del Ministero della giustizia e qualche
dall’acquisizione del fascicolo delle indagini, decidendo sempre e altro pubblicato sui siti online del relativo consiglio dell’ordine, per
comunque anche sulla base degli atti ivi contenuti, ovviamente un totale complessivo che, alla fine dello scorso anno, si avvicina a
restituendoli nel caso in cui, per una qualunque ragione, il proce- circa 50 protocolli/linee guida). Sul punto, se consentito, V. Bove,
dimento debba riprendere il suo corso ordinario”). Brevi riflessioni su protocolli e linee guida: è a rischio il principio di
(32) A differenza della persona offesa che va sentita se com- legalità? in penalecontemporaneo.it, 17 luglio 2015.
pare e che può anche decidere di non presentarsi una volta (34) Fra i giudici si è posta di recente la questione delle ore del
avvisata della richiesta di messa alla prova, senza che ciò possa lavoro di pubblica utilità (di seguito, l.p.u.) da indicare nel pro-
incidere sulla istanza di messa alla prova proposta, l’eventuale gramma di trattamento, tenuto conto che molti protocolli preve-
assenza non giustificata del richiedente che sia stato convocato dono “fasce” di reato, rispetto alle quali sono indicati periodi
ben può essere valutata dal giudice come indice negativo della minimi e massimi di sospensione del procedimento. Sotto questo
volontarietà della richiesta anche della sua personalità, della sua profilo, a parere della scrivente, deve ritenersi che l’indicazione
capacità a sottostare alle prescrizioni che gli verrebbero imposte delle fasce sia meramente orientativa e soprattutto sia relativa al
con il programma di trattamento e più in generale dell’ammissi- periodo complessivo di messa alla prova, che rientra nella valuta-
bilità della richiesta. zione discrezionale del giudice. Cosa diversa sono invece le ore di
(33) L’assoluta novità rappresentata da un istituto, immediata- l.p.u.: si tratta, in questo caso, di una delle prescrizioni (sicura-
mente applicabile, che coinvolgeva (e coinvolge) organi diversi mente essenziale) del trattamento, che va indicata dall’u.e.p.e. nel
(giudici ordinari, u.e.p.e.) che mai fino a quel momento avevano programma, ma rispetto alla quale il giudice - come per tutte le voci

1586 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

g) per intervenire sul programma di trattamento e tenendo conto della personalità dell’imputato, della
dunque per modificarlo, integrarlo, o per modulare le prognosi di non recidiva, dei reati oggetti dell’impu-
condotte, diversificarne o specificarne i contenuti, tazione, e, più in generale, dei parametri di cui all’art.
comprensivi sia della parte “afflittiva” sia di quella 133 c.p.: sarà quindi necessario, anche in tal caso, che
“rieducativa”, individualizzare il trattamento, fissare la cognizione del giudice resti sommaria ed inciden-
la durata del lavoro di pubblica utilità e delle altre tale e non si risolva in un giudizio sul merito dell’a-
condotte, e più in generale per valutarne l’idoneità ed zione penale e della colpevolezza;
effettuare quella prognosi di non recidivanza all’esito i) all’esito, se ne ricorrano i presupposti, il giudice
dei quali si può disporre con ordinanza la sospensione, potrà emettere l’ordinanza di sospensione del proce-
il giudice dovrà assicurare che il programma abbia dimento, ammettendo alla prova il richiedente.
una finalità specialpreventiva e risocializzante (e, se Cosi ricostruito il percorso decisorio della fase di
possibile, riparativa (35)) e potrà utilizzare a tutti ammissione alla prova, risultano evidenti gli apporti
questi fini gli stessi strumenti che ha a disposizione anche “pratici”, e di massima autorevolezza, che la
quando deve escludere la sussistenza dei presupposti Consulta ha offerto con la pronuncia in esame: nello
per una pronuncia ai sensi dell’art. 129 c.p.p. Egli sciogliere le questioni più spinose che attentavano
dovrà quindi visionare gli atti del p.m., salvo subito alla stessa sopravvivenza dell’istituto, la Corte ha
dopo restituirli, potrà sentire le parti e potrà anche fornito al giudice, e più in generale alla giurisdizione
acquisire le informazioni ex art. 464 quater, comma 3, ed ai giuristi, una preziosa guida nella lettura siste-
c.p.p. matica delle norme, in grado di colmare, riempien-
h) anche in questa ipotesi, gli strumenti utilizzabili doli di indicazioni e di significato, molti di quei vuoti
dovranno essere funzionali allo scopo, che per il legislativi che il legislatore del 2014 aveva, non si sa
giudice è quello di valutare l’idoneità del programma, quanto volutamente, lasciato.

di cui si compone il programma di trattamento - ha ampi poteri di il consenso del richiedente, a maggior ragione dopo la pronuncia in
intervento, al pari dell’u.e.p.e. È però necessario, una volta deter- esame, che quel consenso ha ampiamente valorizzato.
minate le ore (ma lo stesso vale anche per le altre prescrizioni) che (35) Sulle finalità di giustizia riparativa cui tende la messa alla
si chieda e si abbia il consenso all’imputato. In altri termini, una prova cfr. C. Cesari, La sospensione del processo con messa alla
cosa è il periodo di durata complessiva della messa alla prova, che prova: sulla falsariga dell’esperienza minorile, nasce il probation
viene indicato dal giudice, e per esso si può anche far riferimento, processuale per gli imputati adulti, cit., p. 389, che a tal proposito
come parametri orientativi, alle fasce indicate nei protocolli; altra sottolinea come la sospensione del processo con messa alla prova
cosa sono le ore di l.p.u. e più in generale le varie prescrizioni traghetti l’ordinamento processualpenalistico verso le logiche
specificatamente contemplate nel programma, rispetto alle quali, della giustizia riparativa e, se consentito V. Bove, Messa alla
una volta che siano state stabilite, occorre necessariamente avere prova a poco più di un anno: quali ancora le criticità?, in www.
penalecontemporaneo.it, 22 dicembre 2015.

Diritto penale e processo 12/2018 1587


Giurisprudenza
Processo penale

Cooperazione penale fra Stati

Cassazione Penale, Sez. VI, 26 giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018), n. 29290 - Pres. Mogini - Est.
Giordano - Ric. M.S.
L’art. 18, lett. r), L. n. 69/2005 che consente il rifiuto della consegna del soggetto destinatario di un mandato
d’arresto europeo all’autorità giudiziaria procedente trova applicazione solo con riferimento ai cittadini italiani ed
ai cittadini di un altro Paese membro dell’UE che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel
territorio italiano. Per quel che concerne, invece, la facoltà riconosciuta alla corte di appello di rinviare la consegna
per consentire alla persona richiesta in consegna di essere sottoposta a procedimento penale in Italia per un reato
diverso da quello oggetto del mandato d’arresto, questa implica una valutazione di opportunità, che deve tener
conto non solo dei criteri desumibili dalla L. n. 69 del 2005, art. 20 (ossia, la gravità dei reati e la loro data di
consumazione), ma anche di altri parametri pertinenti, quali lo stato di restrizione della libertà, la complessità dei
procedimenti, la fase o il grado in cui essi si trovano, l’eventuale definizione con sentenza passata in giudicato,
l’entità della pena da scontare e le prevedibili modalità della sua esecuzione (massima non ufficiale).

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Successivamente alla sentenza della Corte cost. 21 giugno 2010, n. 227, Cass., Sez. VI, 20 marzo 2018, n. 13994,
Ademi Bujar, in Italgiure.giustizia.it.; Cass., Sez. VI, 14 ottobre 2015, n. 41516, Marcol, in D&G, 16 ottobre 2015;
Cass., Sez. fer., 28 agosto 2015, n. 35778, Krzystof, in D&G, 31 agosto 2015; Cass. 3 dicembre 2014, n. 51082,
Dirk, in D&G, 5 dicembre 2014; Cass., Sez. VI, 25 novembre 2014, n. 50386, Batanas, in CED Cass., Rv. 261375;
Cass., Sez. VI, 5 marzo 2014, n. 10892, B.M., in CED Cass., Rv. 259340; Cass., Sez. VI, 26 febbraio 2014, n. 9767,
Echim, in CED Cass., Rv. 259118; Cass., Sez. VI, 20 novembre 2013, n. 46494, Cosmin, in CED Cass., Rv.
258414; Cass., Sez. VI, 6 novembre 2012, n. 43011, Vaduva, in CED Cass., Rv. 253794.

Difforme Successivamente alla sentenza della Corte cost. 21 giugno 2010, n. 227, non si rinvengono orientamenti difformi.

La Corte (omissis). eventualmente consentire ulteriori approfondimenti, peral-


tro in alcun modo evocati dal ricorrente, circa la possibilità di
2. È infondato il primo motivo di ricorso che, in materia di applicare la norma in esame anche al cittadino extracomu-
rifiuto della consegna ai fini della esecuzione di una pena o di nitario che legittimamente ed effettivamente abbia nel ter-
una misura sicurezza privative della libertà personale, muove ritorio italiano residenza o stabile dimora che consenta di
dalla erronea premessa di applicazione della L. 22 aprile 2005, acquisire con lo Stato di esecuzione legami d’intensità pari “a
n. 69, art. 18, lett. r), anche al cittadino di Paesi extra- quelli che si instaurano in caso di residenza”.
comunitari. Infatti, la disposizione in parola, anche all’esito Come ampiamente argomentato dalla sentenza impugnata,
della estensione operata con la sentenza della Corte costitu- non esistono infatti ragioni per ritenere accertata in capo al
zionale n. 227 del 2010, impone di affermare che il rifiuto ricorrente la residenza o la stabile dimora nel territorio
della consegna, ai fini dell’esecuzione della pena detentiva in italiano, nell’accezione giuridica al riguardo tracciata da
Italia conformemente al diritto interno, si riferisce al solo questa Corte e secondo la quale la nozione di residenza che
cittadino italiano ovvero al cittadino di un altro Paese viene in considerazione per l’applicazione della L. 22 aprile
membro dell’Unione Europea che legittimamente ed effet- 2005, n. 69, art. 19, lett. c), non si riferisce al mero dato
tivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano. formale anagrafico, ma deve tener conto dell’esistenza di un
Chiara ed univoca è la lettera della citata L. n. 69 del 2005, radicamento reale e non estemporaneo dello straniero in
art. 18, comma 1, lett. r), al pari delle ragioni di carattere Italia, tra i cui indici concorrenti rilevano la non illegalità
sistematico evincibili dalla richiamata decisione del Giu- della presenza per il cittadino non comunitario, l’apprezza-
dice delle Leggi che, ai fini della pronuncia di illegittimità, bile continuità temporale e stabilità territoriale della pre-
ha ravvisato la violazione degli artt. 11 e 117 Cost., in senza, la sede quantomeno principale - se non esclusiva - e
relazione alle disposizioni recate dalla decisione quadro consolidata degli interessi lavorativi familiari ed affettivi, il
2002/584/GAI e all’art. 18 del TFUE (già art. 12 del TCE) pagamento eventuale di oneri contributivi e fiscali, la
sul principio di non discriminazione dei cittadini dell’U- distanza temporale tra commissione del reato, la condanna
nione Europea, giustificando l’estensione della norma in all’estero e l’inizio della presenza in Italia; mentre solo per il
materia di rifiuto della consegna oltre i suoi limiti formali cittadino comunitario che abbia acquisito il diritto di
con riferimento alla comune appartenenza dei cittadini soggiorno permanente in conseguenza di un soggiorno
degli Stati membri dell’Unione Europea ad un unico per un periodo ininterrotto di cinque anni è possibile
spazio di libertà, sicurezza e giustizia di cui il sistema del prescindere dalla valutazione di tali specifici elementi sin-
mandato di arresto Europeo costituisce espressione. tomatici (Sez. 6, n. 10042 del 09/03/2010, P.G. in proc.
A tale riguardo, il Collegio osserva che nel caso di specie Matei, Rv. 246507; Sez. 6, n. 46494 del 20/11/2013, Chi-
mancano i presupposti di rilevanza che potrebbero riac, Rv. 258414; sulla definizione di dimora rilevante ai

Diritto penale e processo 12/2018 1589


Giurisprudenza
Processo penale

medesimi fini, rappresentata dal soggiorno nello Stato 3. Anche il secondo motivo di ricorso è infondato.
stabile e idoneo a consentire l’acquisizione di legami con Costituisce ius receptum nella giurisprudenza di questa
lo Stato pari a quelli che si instaurano in caso di residenza, Corte il principio secondo il quale la facoltà ricono-
Sez. 6, n. 9767 del 26/02/2014, Echim, Rv. 259118). sciuta alla corte di appello di rinviare la consegna per
Ebbene, con argomentazioni ineccepibili e fondate consentire alla persona richiesta in consegna di essere
sulla disamina delle risultanze processuali, la Corte sottoposta a procedimento penale in Italia per un reato
di appello di Torino ha ritenuto che la residenza diverso da quello oggetto del mandato d’arresto
anagrafica del ricorrente nel Comune di Torino è implica una valutazione di opportunità, che deve
puramente fittizia, poiché a seguito delle ricerche ivi tener conto non solo dei criteri desumibili dalla L.
svolte il M. non è risultato reperibile presso il detto n. 69 del 2005, art. 20 (ossia, la gravità dei reati e la
indirizzo, né sono stati acquisiti elementi che denotino loro data di consumazione), ma anche di altri parame-
l’effettivo radicamento del ricorrente in Italia, Paese tri pertinenti, quali lo stato di restrizione della libertà,
nel quale la sua presenza deve ritenersi, piuttosto, la complessità dei procedimenti, la fase o il grado in
correlata alla necessità di sottrarsi al processo belga cui essi si trovano, l’eventuale definizione con sen-
e alla esecuzione della pena all’esito inflittagli, in tenza passata in giudicato, l’entità della pena da scon-
mancanza di elementi quali lo svolgimento di attività tare e le prevedibili modalità della sua esecuzione (Sez.
lavorativa e il conseguente pagamento di oneri con- 6, n. 10892 del 05/03/2014 - dep. 06/03/2014, B, Rv.
tributivi e fiscali, del tutto carenti. 259340), valutazione che, se sostenuta da idonea moti-
In tale quadro, il possesso di un permesso di soggiorno vazione si sottrae al sindacato di legittimità (Sez. 6, n.
provvisorio rilasciato nel 2003 per motivi umanitari non 19361 del 20/05/2010, Vadanoiu, Rv. 247097).
può essere ritenuto dimostrativo di un effettivo radica- Nel caso in esame la Corte territoriale ha fatto buon
mento del ricorrente in Italia, mentre la condanna penale governo di tali regole, a prescindere dal riferimento allo
da lui riportata nell’anno 2004 e il procedimento penale stato del procedimento italiano, valorizzando l’entità
pendente a suo carico, contraddicendo la finalità di rein- della pena inflitta al M. dall’autorità giudiziaria Belga e
serimento sociale e lavorativo della persona richiesta di la gravità dei reati posti a fondamento del mandato di
consegna, non costituiscono elementi di fatto utili ad arresto esecutivo e, cioè, reati contro la persona, connessi
attestare l’esistenza di un radicamento territoriale stabile allo sfruttamento sessuale, e traffico di esseri umani, a
e non estemporaneo nello Stato (Sez. 6, n. 17706 del 18/ fronte di un reato quale la indebita utilizzazione di carte di
04/2014 - dep. 23/04/2014, Tirziman, Rv. 262760). credito che costituisce oggetto del procedimento in
Neppure sono stati concretamente allegati elementi che Italia.
denotino la esistenza di rapporti familiari meritevoli di tutela. (omissis).

Mandato d’arresto europeo: il rifiuto della consegna del cittadino


extracomunitario residente e i criteri per il rinvio della consegna
di Federico Boncompagni (*)

La Corte di cassazione si è pronunciata ancora in tema di rifiuto e rinvio della consegna della persona
richiesta nell’ambito della disciplina del mandato d’arresto europeo. La sentenza, in linea con i
precedenti giurisprudenziali, ribadisce quali sono i parametri cui occorre far riferimento tanto
nell’accertamento della sussistenza dei presupposti del rifiuto della consegna, ossia la residenza o
la stabile dimora, quanto ai fini delle valutazioni in merito al rinvio della consegna. La Suprema Corte ha
perso nuovamente l’occasione per approfondire il tema della possibilità di estendere l’applicazione
dell’art. 18, comma 1, lett. r) anche al cittadino extracomunitario residente in Italia.
The Court of cassation has ruled again on the matter of the refusal and the postponement of the
surrender of the requested person within the framework of the European Arrest Warrant. The
judgment, in line with the case-law, reaffirms the criteria that have to be considered in the
assessment of both the requirements for the refusal of the surrender, namely the residence or
the habitual abode, and for the valuation of the opportunity of the postponement of the surrender. The
Supreme Court has once again missed an opportunity to deepen the issue about the possibility to
extend the application of the Article 18, paragraph 1, letter r) to a Non-EU citizen residing in Italy.

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce-


dura di revisione a doppio cieco (double blind).

1590 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Brevi cenni sulla vicenda Corte d’Appello l’obbligo di rifiutare la consegna


della persona richiesta qualora quest’ultima sia
La sentenza in commento si inserisce in un con-
cittadino italiano o dell’UE, che risieda o dimori
testo di pronunce conformi della Corte di legitti-
in Italia, anche al cittadino extracomunitario
mità (1) in materia di mandato d’arresto europeo,
(sempre a condizione che risieda o dimori in
in particolare sul tema del rifiuto e del rinvio
Italia). È interessante notare come la Corte di
della consegna della persona richiesta. Infatti, a
legittimità, nella apertura delle motivazioni, sem-
partire dalla nota sentenza della Corte costituzio-
bri escludere in modo chiaro che tale disposizione
nale del 2010 (2), da un punto di vista “squisi-
possa essere applicata anche al cittadino extra-
tamente” giuridico non vi sono state rilevanti
comunitario (si legge infatti “muove dalla erronea
novità. Ciò, ha reso di fatto di particolare inte-
premessa di applicazione della L. 22 aprile 2005,
resse quasi esclusivamente le questioni attinenti
n. 69, art. 18, lett. r), anche al cittadino di Paesi
al merito. Nello specifico, con riguardo alla tema-
extracomunitari”), salvo poi osservare che nel
tica del rinvio della consegna, il riferimento va
caso di specie manchino “i presupposti di rile-
alla valutazione delle circostanze di fatto, inerenti
vanza che potrebbero eventualmente consentire
la persona del richiesto, sulla base delle quali sia
ulteriori approfondimenti”, ossia elementi tali da
possibile desumere la sussistenza dei presupposti
far ritenere accertata in capo al ricorrente la
della residenza o della dimora, ossia di un forte
residenza o la stabile dimora nel territorio ita-
radicamento della persona con il territorio
liano. Tale ultimo inciso, sembrerebbe ricono-
italiano.
scere un certo margine di valutazione sul punto.
Per quel che concerne invece la facoltà della Corte
Tuttavia, la Corte di cassazione ha perso nuova-
d’Appello di rinviare la consegna della persona
mente l’occasione di approfondire questo aspetto
richiesta in presenza di un procedimento penale
assai rilevante. La presente nota, dopo un breve
pendente in Italia per un reato diverso da quello
excursus storico, cercherà di svolgere alcune con-
oggetto del mandato di arresto, hanno rilevanza
siderazioni in merito.
elementi di fatto attinenti il reato e il procedimento
In secondo luogo, ci soffermeremo sul secondo tema
penale pendente in Italia (3).
affrontato dai giudici di legittimità, ossia l’individua-
Detto ciò, è opportuno descrivere brevemente i fatti
zione dei criteri che la Corte d’Appello deve valutare al
da cui trae origine la decisione della Corte di cassa-
fine di pronunciarsi sul rinvio della consegna della
zione in commento.
persona richiesta, ai sensi dell’art. 24, L. n. 69/2005.
La vicenda nasce dalla sentenza della Corte d’Appello
Tale rinvio, come analizzeremo nel prosieguo, è fina-
di Torino con la quale era stata disposta la consegna
lizzato a consentire alla persona richiesta in consegna di
del ricorrente all’autorità giudiziaria del Belgio, in
essere sottoposta a procedimento penale in Italia per un
esecuzione di un mandato di arresto europeo relativo
reato diverso da quello oggetto del mandato d’arresto.
all’esecuzione di una pronuncia di condanna per gravi
delitti contro la persona, quali tratta di esseri umani,
sfruttamento sessuale e associazione a delinquere. Il rifiuto della consegna: dalla legge
Le questioni giuridiche, sollevate dal ricorrente e di attuazione alla Corte costituzionale
sulle quali si è pronunciata la sesta sezione, sono le
due tematiche cui si è appena fatto cenno. Il legislatore italiano, chiamato a dare attuazione alla
In primo luogo, la Cassazione si è soffermata sulla Decisione Quadro 2002/584/GAI (4), ha recepito
possibilità di applicare l’art. 18, comma 1, lett. r), l’art. 4, n. 6 con alcuni elementi rilevanti di
L. n. 69 del 2005, il quale prevede in capo alla divergenza.

(1) Cass., Sez. VI, 9 marzo 2010, n. 10042, in CED, Matei, Rv. d’arresto esecutivo e motivi di rifiuto alla consegna: l’illegittimità
246507; Cass., Sez. VI, 20 novembre 2013, n. 46494, Chiriac, in costituzionale della mancata estensione della disciplina italiana del-
CED, Rv. 258414; Cass., Sez. VI, 26 febbraio 2014, n. 9767, Echim, l’art. 18, comma 1, lett. r, L. 22 aprile 2005, n. 69, al cittadino di un altro
in CED, Rv. 259118; Cass., Sez. VI, 6 novembre 2012, n. 43011, paese UE residente nello Stato, in Giur. cost., 2010, n. 3, 2630 ss.
Vaduva, in CED, Rv. 253794. (3) Le sentenze cui si fa riferimento sono Cass., Sez. VI, 20
(2) Si rinvia alla nota sentenza della Corte cost. 24 giugno 2010, marzo 2018, n. 13994, Ademi Bujar, in Italgiure.giustizia.it; Cass.,
n. 227, in Cass. pen., 2010, n. 12, 4148 con nota di G. Colaiacovo, Sez. VI, 5 marzo 2014, n. 10892, B., in CED, Rv. 259340; Cass.,
Euromandato e cittadini extracomunitari residenti: ancora dubbi Sez. VI, 20 maggio 2010, n. 19361, Vadanoiu, in CED, Rv. 247097.
dopo la pronuncia della Corte costituzionale. A commento della (4) Per un primo commento alla Decisione Quadro si rimanda a
pronuncia si vedano anche R. Calvano, Una nuova (ed ottima) deci- L. Salazar, Il mandato d’arresto europeo: un primo passo verso il
sione in tema di mandato d’arresto europeo ed una vecchia obie- mutuo riconoscimento delle decisioni penali, in questa Rivista,
zione, in Giur. cost., 2010, n. 3, 2623 ss.; B. Piattoli, Mandato 2002, n. 8, 1031 ss.

Diritto penale e processo 12/2018 1591


Giurisprudenza
Processo penale

In particolare, l’art. 4, n. 6 della Decisione Quadro membri dell’UE di estendere le guarentigie previste
attribuisce la facoltà, e non dunque l’obbligo, di non per i propri cittadini anche agli stranieri che dimo-
eseguire il mandato di arresto “qualora la persona rino o risiedano nel proprio territorio (9).
ricercata dimori nello Stato membro di esecuzione, Occorre attendere il 2009 per vedere mutata l’opi-
ne sia cittadino o vi risieda”. La legge di attuazione 22 nione della Cassazione, la quale, con quattro ordi-
aprile 2005, n. 69 (5) alla lett. r) dell’art. 18, fatto nanze (10), ha sollevato questione di legittimità
salvo che la legittimità del rifiuto è subordinata alla costituzionale dell’art. 18, comma 1, lett. r) nella
condizione che “la Corte di Appello disponga che misura in cui prevedeva l’obbligo della Corte d’Ap-
tale pena o misura di sicurezza sia eseguita in Italia pello di rifiutare la consegna della persona ricercata
conformemente al suo diritto interno” (6), presenta i soltanto qualora cittadino italiano e non anche nel
seguenti elementi di divergenza (7). caso in cui si trattasse di cittadino di un altro Stato
Innanzitutto, preme sottolineare come il legislatore membro residente o con dimora in Italia.
italiano abbia delineato anche questa ipotesi (8) di Quale primo parametro di legittimità invocato dalla
rifiuto come obbligatoria. Cassazione è stato richiamato l’art. 117 Cost. per
In secondo luogo, l’art 18, comma 1, lett. r), nella sua violazione dell’art. 4, punto 6, della Decisione Qua-
veste originaria, circoscriveva la portata applicativa dro. La disposizione comunitaria richiamata, infatti,
della disposizione ai soli cittadini italiani, disatten- ad avviso dei remittenti, facendo espresso riferimento
dendo i riferimenti europei ai concetti di residenza e al concetto di residenza e dimora, non consentirebbe
dimora. di limitare il rifiuto della consegna al solo cittadino
Con le prime pronunce intervenute dopo l’entrata in del paese di esecuzione. Peraltro, l’attuazione, limi-
vigore della legge di attuazione, la Corte di cassazione tando l’obbligo di rifiuto della consegna al solo citta-
ha ritenuto che l’art. 18, comma 1, lett. r), nel dino italiano, comporterebbe anche una violazione
limitare la portata applicativa del rifiuto al solo del principio di non discriminazione in base alla
cittadino italiano, non si ponesse in alcun modo in nazionalità previsto dall’art. 18 del Trattato sul fun-
contrasto con la Decisione Quadro. Ad avviso dei zionamento dell’Unione europea (TFUE) (11).
giudici di legittimità, infatti, la normativa europea In subordine, gli Ermellini hanno richiamato quale
attribuiva la facoltà, ma non l’obbligo, per gli Stati parametro l’art. 27, comma 3, Cost. che, come vedremo,

(5) Per un approfondimento sulla legge di attuazione all’origine si radicamento reale e non estemporaneo dello straniero in tema di
rinvia a A. Lanciotti, I coinvolgimenti sovranazionali, in questa Rivista, mandato d’arresto europeo, cit.; E. Zanetti, Art. 18, in G. Conso - G.
2005, n. 7, 806 ss.; L. Cassetti, Profili costituzionali, in questa Rivista, Illuminati, Commentario breve, Padova, 2015, 3267; G. Iuzzolino,
2005, n. 7, 812 ss.; M.V. Del Tufo, Profili di diritto penale sostanziale, Sub art. 18, in G. Colaiacovo - G. De Amicis - G. Iuzzolino (a cura di),
in questa Rivista, 2005, n. 8, 938 ss.; A. Scalfati, La procedura passiva Parte speciale. Mandato d’arresto europeo, cit., 146.
di consegna, in questa Rivista, 2005, n. 8, 947 ss.; M.R. Marchetti, La (8) Tutte le ipotesi introdotte dal legislatore italiano all’art. 18
fase dell’esecuzione nella procedura passiva di consegna. la proce- sono obbligatorie, a differenza di quanto previsto dalla decisione
dura attiva e le misure cautelari reali, in questa Rivista, 2005, n. 8, 957 quadro che prevede sia ipotesi facoltative (art. 4) che obbligatorie
ss.; AA.VV., Il mandato d’arresto europeo, G. Pansini - A. Scalfati (a (art. 3) G. Della Monica, Il mandato di arresto europeo, in L. Kalb (a
cura di), Napoli, 2005; AA.VV., Mandato di arresto europeo, dall’e- cura di), Spazio europeo di giustizia e procedimento penale ita-
stradizione alle procedure di consegna, M. Bargis - E. Selvaggi, liano. Adattamenti normativi e approdi giurisprudenziali, Torino,
Torino, 2005; AA.VV., Il mandato d’arresto europeo e l’estradizione, 2012, 762; A. Chelo, Il mandato di arresto europeo, Padova,
E. Rozo Acuna (a cura di), Padova, 2005; G. Dalia, L’adeguamento 2010, 220.
della legislazione nazionale alla decisione quadro tra esigenze di (9) Cass., Sez. VI, 25 giugno 2008, n. 25879, in Cass. pen.,
cooperazione e rispetto delle garanzie fondamentali, in L. Kalb (a 2009, n. 9, 3529 ss. In senso conforme Cass., Sez. VI, 16 aprile
cura di), Mandato di arresto europeo e procedure di consegna, 2008, Badile, in CED Cass., n. 239721; Cass., Sez. fer., 4 settem-
Milano, 2005; G. Iuzzolino, Mandato di arresto europeo e garanzie bre 2007, Dobos, in Foro It., 2008, II, c. 3, con nota di G. Iuzzolino,
costituzionali, in Giusto proc., 2002, 173; M. Tiberi, Mandato di Contenuto e forma del mandato d’arresto europeo. L’eurordi-
arresto europeo, in Dig. disc. pen., Vol. I, Torino, 2005, 852 ss. nanza come forma eminente della cooperazione basata sul
(6) “Ovviamente per quanto attiene all’euromandato, sulla mutuo riconoscimento.
scorta del principio ‘aut dedere aut punire’, il rifiuto alla consegna (10) Si tratta dell’ordinanza del 27 agosto 2009 (r.o. n. 298 del
è condizionato all’espiazione della pena, laddove nell’estradizione 2009) e delle ordinanze del 4 settembre 2009 (r.o. n. 305 del 2009),
vige il principio meno vincolante ‘aut dedere aut iudicare’ Come del 28 ottobre 2008 (r.o. n. 10 del 2010) e dell’11 novembre 2009
brillantemente sottolineato da S. Michelagnoli, Il radicamento (r.o. n. 45 del 2010).
reale e non estemporaneo dello straniero in tema di mandato (11) Tale principio già previsto dall’ex art. 12 TCE prevede che
d’arresto europeo, in questa Rivista, 2017, n. 1, 66 ss.; in tal “nel campo di applicazione dei trattati, e senza pregiudizio delle
senso anche G. Iuzzolino, Sub art. 18, in G. Colaiacovo - G. De disposizioni particolari dagli stessi previste, è vietata ogni discri-
Amicis - G. Iuzzolino (a cura di), Parte speciale. Mandato d’arresto minazione effettuata in base alla nazionalità”. Il principio è da
europeo, in G. Lattanzi - E. Lupo, Codice di procedura penale: ritenersi una componente essenziale della cittadinanza europea,
rassegna di giurisprudenza e di dottrina, XIII, Milano, 2013, 146. pertanto “benché l’articolo non lo dica espressamente, il divieto
(7) In dottrina si è sottolineato come questa disposizione costi- opera unicamente rispetto a soggetti che abbiano la cittadinanza di
tuisse peraltro il punto di maggior divario tra la decisione quadro e la uno Stato membro”. R. Adam - A. Tizzano, Manuale di diritto
normativa di attuazione. In tal senso si rimanda a S. Michelagnoli, Il dell’Unione europea, Torino, 2017, 390. La Corte di Giustizia ha

1592 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

a nostro avviso, assume grande rilevanza quale argo- comma 3, Cost., in quanto ritenute assorbite dalla
mento a sostegno della applicabilità dell’art. 18 anche al questione principale.
cittadino extracomunitario. I rimettenti hanno, infatti, Successivamente a tale pronuncia, quanto affer-
ritenuto che l’espiazione della pena nel paese nel quale mato dalla Corte costituzionale è stato confer-
la persona ricercata ha residenza o dimora, e dunque ove mato dalla stessa Corte di Giustizia, la quale
si esplicano legami familiari e sociali, risponda all’esi- nel noto caso Lopes Da Silva Jorge ha ribadito
genza di risocializzazione del condannato, in attuazione che “gli Stati membri, qualora traspongano l’art.
della finalità rieducativa della pena sancita dall’art. 27, 4, punto 6, della decisione quadro 2002/584 nel
comma 3, Cost. L’espiazione della pena nel luogo in cui loro ordinamento interno, non possono, pena la
il condannato ha la residenza o la stabile dimora per- lesione del principio di non discriminazione in
metterebbe, infatti, di mantenere quei rapporti familiari base alla nazionalità, limitare tale motivo di non
e sociali necessari per facilitare il reinserimento nella esecuzione ai soli cittadini nazionali, escludendo
società una volta espiata la pena. in maniera assoluta e automatica i cittadini di
Infine, sempre in subordine, i rimettenti hanno altri Stati membri che dimorano o risiedono nel
paventato una possibile violazione dell’art. 3 Cost., territorio dello Stato membro di esecuzione, indi-
in quanto, ad avviso degli Ermellini, non sarebbe pendentemente dai legami che essi presentano
stata ragionevole la diversa disciplina prevista dal- con tale Stato membro” (15).
l’art. 18 rispetto all’art. 19, lett. c) (12), il quale, con A partire dalla pronuncia della Corte costituzionale
riferimento al mandato di arresto europeo cosiddetto sopra richiamata si è, dunque, investita “formalmente”
“processuale” (13) non faceva (e non fa tuttora) l’autorità procedente (in Italia la Corte d’Appello) del
alcuna distinzione tra cittadino italiano e cittadino compito di valutare se, alla luce di elementi di fatto
di altro Stato membro residente in Italia. quali la durata, la natura e le modalità della presenza in
Detto ciò, è opportuno soffermarsi brevemente sulla Italia, i legami familiari e sociali, possano ritenersi
decisione assunta dalla Corte costituzionale. Quest’ul- sussistenti i presupposti della residenza o della stabile
tima ha dichiarato l’art. 18, lett. r) incostituzionale, in dimora.
quanto in violazione degli artt. 11 Cost. (14) (articolo È, dunque, a partire da questa pronuncia della Corte
non invocato dai rimettenti) e 117 Cost., nella misura costituzionale che il focus sull’art. 18, comma 1, lett. r)
in cui tale disposizione non prevedeva “il rifiuto di si è drasticamente spostato dalla legittimità al merito.
consegna anche del cittadino di un altro Paese membro
dell’Unione europea, che legittimamente ed effettiva- Le nozioni di residenza e di dimora
mente abbia residenza o dimora nel territorio italiano, ai
fini dell’esecuzione della pena detentiva in Italia con- La Corte costituzionale ha precisato che le nozioni
formemente al diritto interno”. di dimora e residenza, nell’ambito della disciplina
La Corte costituzionale non ha invece affrontato le del mandato di arresto europeo, hanno natura
questioni poste con riferimento agli artt. 3 e 27, comunitaria (16).

sancito in modo chiaro che il divieto di discriminazione in com- relativi alle limitazioni di sovranità consentite, a fondamento del
mento è “una componente essenziale” della cittadinanza dell’U- suo potere di dichiarare l’incostituzionalità della norma impugnata
nione. Corte di Giustizia UE, 12 maggio 1998, Causa C-85/96, in via incidentale per la violazione mediata di una disposizione della
Martinez Sala, in Dir. com. e scamb. int., 1998, 628 ss. decisione quadro”. R. Calvano, Una nuova (ed ottima) decisione in
(12) In particolare, l’art. 19, lett. c) stabilisce che “se la persona tema di mandato d’arresto europeo ed una vecchia obiezione, in
oggetto del mandato d’arresto europeo ai fini di un’azione penale è Giur. cost., 2010, cit.
cittadino o residente dello Stato italiano, la consegna è subordi- (15) Corte di Giustizia UE, Grande Chambre, 5 settembre 2012,
nata alla condizione che la persona, dopo essere stata ascoltata, Causa C-42/11, Joao Pedro Lopes Da Silva Jorge, in Riv. dir.
sia rinviata nello Stato membro di esecuzione per scontarvi la pena intern., 2013, 1, 231 ss. Differente è l’ipotesi in cui la normativa
o la misura di sicurezza privative della libertà persona eventual- di attuazione nazionale subordini il rifiuto alla condizione che il
mente pronunciate nei suoi confronti nello Stato membro di cittadino di un altro Stato membro abbia soggiornato legalmente in
emissione”. via continuativa per cinque anni in detto Stato membro di esecu-
(13) Il mandato di arresto processuale, cioè diretto all’esercizio zione. Si veda Corte di Giustizia UE, Grande Chambre, 6 ottobre
dell’azione penale, si differenzia dal mandato di arresto europeo 2009, Causa C-123/2008, Wolzemburg, in Cass. pen., 2010, n. 3,
cosiddetto esecutivo, ossia quello diretto ad ottenere la consegna 1185 ss., con nota di E. Calvanese - G. De Amicis, Mandato
di persona condannata con sentenza irrevocabile. E. Aprile, Osser- d’arresto europeo e consegna “esecutiva” del cittadino nell’inter-
vazioni a Cass. pen., Sez. FF, 3 agosto 2010, n. 31009, in pretazione della Corte di Giustizia: verso la declaratoria di incosti-
Cass. pen., 2011, nn. 7-8; 2644 ss. tuzionalità dell’art. 18, lett. r), della L. n. 69/2005?
(14) Come sottolineato in dottrina la ricostruzione della Corte (16) In dottrina si rimanda a M. Bargis, Il mandato d’arresto
costituzionale “oltre a sembrare volta ad evitare un’emargina- europeo dalla decisione quadro del 2002 alle odierne prospettive,
zione dell’art. 11 rispetto al comma 1 del 117, dà l’impressione in Dir. pen. cont, 2015, n. 4, 62.
di una Corte quasi tesa ad evocare i confini assiologici dell’art. 11,

Diritto penale e processo 12/2018 1593


Giurisprudenza
Processo penale

La Corte di appello, che come anticipato è chiamata fiscali, la distanza temporale tra commissione del
ad accertare questi presupposti, dovrà pertanto far reato, la condanna all’estero e l’inizio della pre-
riferimento alla nozione europea e non nazionale di senza in Italia (19).
tali concetti. Dettò ciò, la Corte di appello dovrà La definizione di dimora viene invece individuata
peraltro interpretare le nozioni di residenza e di nel soggiorno stabile e di una certa durata nello
dimora in conformità con quanto statuito dalla Stato. In particolare, il soggiorno deve essere
Corte di Giustizia dell’UE (17). idoneo a consentire l’acquisizione di legami con
Pertanto, al fine di individuare quale sia la defi- lo Stato pari a quelli che si instaurano in caso di
nizione di tali concetti è necessario richiamare la residenza (20).
giurisprudenza della Corte di Giustizia Anche la sentenza in commento, come antici-
dell’UE (18). pato, ha ribadito tali concetti. Nel caso concreto,
Per quanto concerne il concetto di residenza, la Corte di la Cassazione ha concordato con l’accertamento
Giustizia ha sottolineato come quest’ultima debba effettuato dalla Corte di appello di Torino. In
intendersi come residenza effettiva, e non meramente particolare, nel caso in esame sono stati ritenuti
formale, mentre per dimora debba intendersi l’acquisi- non sussistenti sia il requisito della residenza
zione “a seguito di un soggiorno stabile di una certa effettiva sia quello della stabile dimora. La Cas-
durata in questo medesimo Stato” di “legami con que- sazione, ha infatti ritenuto ineccepibili le argo-
st’ultimo di intensità simile a quella dei legami che si mentazioni della Corte di appello sviluppate in
instaurano in caso di residenza”. In particolare, ai fini merito alla residenza anagrafica della persona
della sussistenza del requisito della dimora, la Corte ha richiesta. Il giudice di merito aveva ritenuto que-
sottolineato che vi è l’esigenza di valutare numerosi st’ultima fittizia e aveva ritenuto la presenza della
elementi oggettivi quali la durata, la natura e le moda- persona richiesta in Italia finalizzata esclusiva-
lità del soggiorno, nonché i rapporti familiari ed eco- mente a sottarsi all’esecuzione della pena commi-
nomici che il richiesto in consegna intrattiene con lo nata per i reati commessi in Belgio.
Stato membro di esecuzione.
Sulla scorta di quanto affermato a livello europeo, Il rifiuto della consegna del cittadino
la Cassazione ha, a più riprese, evidenziato come di Paese extra UE
il concetto di residenza rilevante ai fini della
disciplina del mandato di arresto europeo richieda Come anticipato nel paragrafo introduttivo, la
un radicamento reale nel territorio dello Stato Cassazione, nel caso in esame, non ha approfon-
italiano, non essendo sufficiente il mero dato dito la problematica relativa alla possibilità di
anagrafico (come evidenziato anche dalla sen- estendere l’applicazione dell’art. 18, comma 1,
tenza che qui si annota). I criteri cui occorre lett. r) anche al cittadino di un Paese non
fare riferimento per accertare l’effettività del membro dell’UE, tuttavia residente o avente
legame della persona con il territorio sono: la dimora in Italia. La Cassazione ha ritenuto che
non illegalità della presenza dell’interessato in tale approfondimento non fosse necessario in
Italia, l’apprezzabile continuità temporale e stabi- quanto, sulla base degli elementi di fatto rappre-
lità territoriale della presenza, la sede quanto- sentati dal ricorrente, non risultavano essere
meno principale - se non esclusiva - e accertati in capo all’interessato i presupposti
consolidata degli interessi lavorativi e familiari della residenza e/o della stabile dimora nel terri-
ed affettivi, il pagamento di oneri contributivi e torio italiano.

(17) La Corte di Giustizia nel noto caso Kozlowski ha evidenziato 66. In senso conforme Corte di Giustizia UE, Sez. IV, 18 ottobre
che “la definizione di questi due termini non può essere lasciata al 2007, n. 195, Causa C-195/06, Österreichischer Rundfunk, in Foro
libero apprezzamento di ciascuno Stato membro. Infatti, dalla it., 2008, nn. 7-8, IV, 380 ss.
necessità di garantire tanto l’applicazione uniforme del diritto (18) La stessa Corte costituzionale richiama la nota sentenza
dell’Unione quanto il principio di uguaglianza discende che i ter- Kozlowski. Si veda sopra.
mini di una disposizione di tale diritto, la quale non contenga alcun (19) Con riferimento al cittadino comunitario che abbia ottenuto
espresso richiamo al diritto degli Stati membri ai fini della deter- il diritto di soggiorno permanente in conseguenza di un periodo di
minazione del suo senso e della sua portata, devono di norma soggiorno ininterrotto di 5 anni la residenza effettiva è presunta. Si
essere oggetto, nell’intera Unione, di un’interpretazione auto- veda su tutte Cass., Sez. VI, 9 marzo 2010, n. 10042, in CED Cass,
noma e uniforme, da effettuarsi tenendo conto della disposizione Matei, Rv. 246507; Cass., Sez. VI, 20 novembre 2013, n. 46494,
stessa e della finalità perseguita dalla normativa in questione.” Chiriac, in CED Cass., Rv. 258414.
Corte di Giustizia UE, Grande Chambre, 17 luglio 2008, Causa C- (20) Si rimanda a Cass., Sez. VI, 26 febbraio 2014, n. 9767,
66/08, Kozlowski, in Cass. pen., 2008, n. 11, 4399 ss., con nota di Echim, in CED Cass., Rv. 259118; Cass., Sez. VI, 6 novembre
E. Selvaggi, Osservazioni a Cass. pen., sez. GS, 17 luglio 2008, n. 2012, n. 43011, Vaduva, in CED Cass., Rv. 253794.

1594 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Detto ciò, la S.C. ha comunque manifestato quale (già art. 17 TCE), e lascia intuire, per converso,
sia la propria opinione sul punto. Infatti, la Corte l’intenzione del legislatore di ricomprendere nella
di legittimità, sebbene da un lato sembri non fattispecie ogni tipo di legame qualificato con lo
escludere che vi siano margini per svolgere appro- Stato ospite” (21).
fondimenti circa l’applicabilità della disciplina di Infine, escludere dalla portata applicativa della
cui all’art. 18, lett. r) anche al cittadino extra- disposizione il cittadino extracomunitario, potrebbe
comunitario con residenza o dimora in Italia, porsi in contrasto con alcuni principi di rango costi-
dall’altro lato pare escluderne l’applicabilità tuzionale. In particolare, in questo caso assumono
sulla base di due argomenti. nuovamente rilievo i parametri di legittimità sui
In primo luogo, la sesta sezione ha affermato che lo quali non si è pronunciata la Corte costituzionale
stesso dato letterale della disposizione, il quale si nel 2010 in quanto ritenuti assorbiti dal principale
riferisce esclusivamente al cittadino italiano e al motivo di rimessione.
cittadino di altro paese membro, non lascerebbe Si fa dunque specifico riferimento alla violazione
alcun margine per estenderne l’applicazione anche dell’art. 27, comma 3, Cost., ossia alla finalità riedu-
al cittadino extracomunitario. cativa della pena, ed in particolare alla circostanza,
In secondo luogo, alla stessa conclusione portereb- peraltro fatta propria dalla stessa Corte di Giustizia
bero anche le ragioni poste alla base della declaratoria nel caso Kozlowski, che l’esecuzione della pena nel
di incostituzionalità del 2010. Infatti, in questo caso luogo in cui la persona ha i legami familiari e sociali
non è possibile invocare la violazione del divieto di più intensi favorirebbe il reinserimento sociale una
discriminazione dei cittadini dell’UE in base alla volta espiata la pena.
nazionalità. Dato tale presupposto, sembrerebbe peraltro
È sulla base di tali argomenti che la Cassazione, in ingiustificato un trattamento differenziato per il
premessa, ha dichiarato infondato il motivo di ricorso cittadino europeo ed extracomunitario sempre
in quanto “muove dalla erronea premessa di applica- residente o avente stabile dimora in Italia. Difatti,
zione della L. 22 aprile 2005, n. 69, art. 18, lett. r), le considerazioni attinenti la rilevanza del luogo
anche al cittadino di Paesi extracomunitari”. di esecuzione della pena ai fini del reinserimento
Le ragioni della Cassazione meritano alcuni del condannato, in ossequio alla funzione riedu-
approfondimenti. cativa della pena, sono parimenti valide tanto per
Difatti, se è pur vero che il dato letterale dell’art. 18, il cittadino europeo quanto per una persona con
comma 1, lett. r) è chiaro nel limitare la portata cittadinanza di un Paese non membro. Questa
applicativa della disposizione al cittadino italiano o ingiustificata disparità di trattamento potrebbe
di altro Stato membro, alcune considerazioni, fina- pertanto portare a ritenere sussistente una viola-
lizzate a ricomprendere anche il cittadino extraco- zione del principio di uguaglianza ai sensi dell’art.
munitario, paiono opportune. 3 Cost.
Innanzitutto, è necessario ricordare che l’art. 18 è
“frutto” di una pronuncia additiva della Corte I parametri per il rinvio della consegna
costituzionale, la quale era stata chiamata a pro-
La Cassazione, chiamata a pronunciarsi su un
nunciarsi su casi specifici riguardanti cittadini di
secondo motivo di ricorso, si è poi soffermata su un
Stati Membri. La problematica dell’extracomuni-
ulteriore tema, ossia quello inerente l’individuazione
tario residente esulava dunque dal thema deciden-
dei criteri cui la Corte d’Appello deve far riferimento
dum della Corte.
nell’esercizio del proprio potere discrezionale di rin-
Inoltre, soffermandosi ancora sul dato letterale,
vio della consegna della persona richiesta ai sensi
occorre sottolineare come la normativa europea, in
dell’art. 24, L. n. 69/2005.
particolare l’art. 4, punto 6, anche alla luce delle
È necessario evidenziare come l’art. 24 attribuisca
interpretazioni date dalla Corte di Giustizia, “si
alla Corte d’Appello un potere discrezionale e non
rivolge genericamente al residente e al dimorante,
un obbligo di sospensione della consegna in pre-
senza vincolare l’operatività della previsione all’ul-
senza di determinate circostanze. Il potere attribuito
teriore requisito rappresentato dall’art. 20 T.F.U.E.
alla Corte di appello in questo caso è, dunque,

(21) G. Colaiacovo, Euromandato e cittadini extracomunitari evidenza la problematica del cittadino extracomunitario e propo-
residenti: ancora dubbi dopo la pronuncia della Corte costituzio- sto validi argomenti a sostegno della possibilità di estendere
nale, cit. L’autore con questo brillante commento alla sentenza l’applicabilità dell’art. 18 pure al cittadino extracomunitario.
della Corte costituzionale n. 227/2010 ha sin da subito messo in

Diritto penale e processo 12/2018 1595


Giurisprudenza
Processo penale

differente da quanto previsto in materia di estradi- In sintesi, la pronuncia in commento si è limitata a far
zione dall’art. 709 c.p.p. Difatti, l’art. 24 attribuisce proprio l’orientamento sopra richiamato e a verifi-
alla Corte d’Appello un potere discrezionale, che care che tali criteri fossero stati correttamente seguiti
implica dunque una valutazione di opportunità, dalla Corte d’Appello.
mentre in materia di estradizione il ministro della La Cassazione ha dunque avallato la decisione del
giustizia è obbligato a sospendere la consegna (22). giudice di merito, il quale aveva negato il rinvio
Inoltre, preme sottolineare come tale disposi- in quanto il procedimento pendente in Italia
zione risponda ad esigenze di giustizia aveva ad oggetto il reato di indebita utilizzazione
interna (23). L’art. 24, infatti, permette alla di carte di credito, fattispecie ben meno grave dei
Corte di appello di rinviare la consegna del delitti contro la persona per i quali era stato
richiesto al solo fine di permettere alla persona condannato in Belgio.
di essere sottoposta a procedimento penale in
Italia per un reato diverso da quello oggetto Considerazioni conclusive
del mandato d’arresto.
L’art. 24 non individua però i criteri cui la Corte di La Cassazione, con la sentenza in commento, si è posta
appello deve far riferimento ai fini della propria in linea con il percorso tracciato dai precedenti, limi-
decisione. Anche in questo caso è stato, dunque, tandosi in particolare a rilevare l’incensurabilità delle
necessario un intervento dei giudici della legittimità, argomentazioni della Corte d’Appello di Torino nella
i quali, con plurime sentenze, hanno individuato con valutazione degli elementi di fatto relativi tanto alla
precisione quali siano i parametri che la Corte di sussistenza dei presupposti della residenza effettiva o
appello deve prendere in considerazione nelle pro- della stabile dimora (come visto rilevanti ai fini del
prie valutazioni (24). rifiuto della consegna) quanto dei parametri relativi al
La Cassazione, nel caso in esame, richiamando pro- procedimento pendente in Italia e al reato per cui si
prio questi precedenti conformi, ha ribadito come, ai procede (di interesse per la decisione sul rinvio della
fini di tale valutazione di opportunità, la Corte d’Ap- consegna).
pello non debba fare riferimento esclusivamente ai La Corte di legittimità, nonostante sembri essersi
parametri desumibili dall’art. 20 della legge di attua- resa conto della necessità di approfondire la proble-
zione (ossia la gravità dei reati e la loro data di matica relativa alla possibilità di applicare l’art. 18,
consumazione) (25), bensì debba tenere in conside- comma 1, lett. r) anche al cittadino extracomuni-
razione anche ulteriori parametri. tario residente, non ha poi approfondito il tema.
In particolare, la Corte di legittimità ha individuato Infatti, la sesta sezione, con la “scusa” della insussi-
quali criteri rilevanti lo stato di restrizione della stenza nel caso di specie dei presupposti della resi-
libertà, la complessità dei procedimenti, la fase o il denza o della stabile dimora, ha ritenuto che tale
grado in cui si trovano, l’eventuale definizione con approfondimento fosse superfluo ai fini della deci-
sentenza passata in giudicato, l’entità della pena da sione, di talché ha perso nuovamente l’occasione
scontare e le prevedibili modalità della sua per affrontare questa questione, sicuramente attuale
esecuzione (26). e per nulla marginale.

(22) Si veda A. Ragozzino, La consegna della persona ricercata: delle date di emissione dei mandati di arresto e considerando, in
termini e modalità, in M. Bargis-E. Selvaggi (a cura di), Mandato questo contesto, se i mandati sono stati emessi nel corso di un
d’arresto europeo dall’estradizione alle procedure di consegna, procedimento penale ovvero per l’esecuzione di una pena o
cit.; E. Aprile, Osservazioni a Cass. pen., Sez. VI, 3 giugno 2009, misura di sicurezza privative della libertà personale “. Per un
n. 22451, in Cass. pen., n. 6, 2495 ss. approfondimento sulla disposizione si rinvia a E. Zanetti, Sub
(23) E. Zanetti, Sub Art. 24, in G. Conso - G. Illuminati, Com- Art. 20, in G. Conso - G. Illuminati, Commentario breve, Padova,
mentario breve, Padova, 2015, 3282. 2015, 3275 ss.
(24) Cass., Sez. VI, 20 marzo 2018, n. 13994, Ademi Bujar, in (26) La valutazione della Corte d’Appello deve essere com-
Italgiure.giustizia.it; Cass., Sez. VI, 5 marzo 2014, n. 10892, B., in pleta. In particolare, non deve tenere conto esclusivamente delle
CED, Rv. 259340; Cass., Sez. VI, 20 maggio 2010, n. 19361, esigenze processuali dello Stato italiano, bensì anche delle esi-
Vadanoiu, in CED, Rv. 247097. genze processuali dello Stato richiedente. La Cassazione si è
(25) L’art. 20 riguarda il concorso di richieste di consegna e spinta sino a riconoscere la legittimità del rinvio della consegna
prevede che “Quando due o più Stati membri hanno emesso un anche in presenza del consenso alla consegna immediata da parte
mandato d’arresto europeo nei confronti della stessa persona, la dell’interessato. In tal senso Cass., Sez. VI, 27 marzo 2014,
corte di appello decide quale dei due mandati d’arresto deve Dumitran, in CED, rv. 259464. In dottrina si rinvia a G. Iuzzolino,
essere eseguito, tenuto conto di ogni rilevante elemento di valu- Sub Art. 24, in A. Giarda-G. Spangher (a cura di), Codice di proce-
tazione e, in particolare, della gravità dei reati per i quali i mandati dura penale commentato, Milano, 2017, III, 3106.
sono stati emessi, del luogo in cui i reati sono stati commessi e

1596 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

In conclusione, essendovi ragionevoli dubbi sulla quando verrà investita nuovamente della questione,
legittimità costituzionale dell’art. 18, comma 1, dia una interpretazione costituzionalmente orientata
lett. r), L. n. 62/2005, per le ragioni sopra esposte, della norma o che, quantomeno, rimetta nuova-
pare auspicabile che, in assenza di uno specifico mente l’art. 18, comma 1, lett. r) al vaglio della
intervento del legislatore, la Corte di cassazione, Corte costituzionale.

Diritto penale e processo 12/2018 1597


Giurisprudenza
Processo penale

Misure cautelari personali

Cassazione Penale, Sez. II, 8 giugno 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 26370 - Pres. Gallo - N.
Ai fini dell’applicazione della misura cautelare è necessario prevedere, in termini di alta probabilità, che
all’imputato si presenti effettivamente un’occasione per compiere ulteriori delitti della stessa specie. La
prognosi comporta la valutazione, attraverso la disamina della fattispecie concreta, della permanenza della
situazione di fatto che ha reso possibile o ha agevolato la commissione del delitto per il quale si procede
(massima non ufficiale).

Il requisito dell’attualità del pericolo deve essere inteso non come imminenza del pericolo di commissione di
ulteriori reati, ma come prognosi di commissione di delitti analoghi, fondata su elementi concreti e non
congetturali rivelatori di una continuità ed effettività del pericolo di reiterazione, attualizzata al momento
della adozione della misura (massima non ufficiale).

Il requisito dell’attualità del pericolo può sussistere anche quando l’indagato non disponga di effettive ed
immediate opportunità di ricaduta (massima non ufficiale).

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Cass., Sez. VI, 16 febbraio 2016, n. 9894, in CED, n. 266421; Cass., Sez. VI, 27 novembre 2015, n. 3043, in Cass.
pen., 2016, p. 1406; Cass., Sez. II, 13 settembre 2016, n. 44946, in CED, 267965; Cass., Sez. II, 7 settembre
2016, n. 47891, in CED, n. 268366.

Difforme Cass., Sez. V, 15 maggio 2014, n. 24051, in CED, n. 260143; Cass., Sez. III, 17 dicembre 2013, n. 3661, in CED,
n. 258053; Cass., Sez. VI, 5 aprile 2013, n. 28618, in CED, n. 255857; Cass., Sez. I, 16 gennaio 2013, n. 15667, in
CED, n. 255350; Cass., Sez. III, 26 marzo 2004, Torsello, in CED, n. 229911; Cass., Sez. I, 20 gennaio 2004,
Catanzaro, in CED, n. 227227; Cass., Sez. III, 10 novembre 2015, n. 11372, in CED, n. 266481; Cass., Sez. III, 10
novembre 2015, n. 18495, in Guida dir., 2016, n. 28, 60.

La Corte (omissis). pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura caute-


lare è chiamata a realizzare (Sez. 6, Sentenza n. 3043 del 27/
Con riferimento al pericolo di reiterazione dei reati, si deve 11/2015, Rv. 265618).
poi affermare, su un piano generale, che l’art. 274, comma 1, Sul punto, si è anche più recentemente precisato che la
lett. c), cod. proc. pen., nel testo introdotto dalla legge 16 sussistenza di un pericolo “attuale” di reiterazione del reato
aprile 2015, n. 47, richiede che il pericolo che l’imputato va esclusa soltanto qualora la condotta criminosa posta in
commetta altri delitti sia non solo concreto, ma anche essere si riveli del tutto sporadica ed occasionale, dovendo
attuale, sicché non è più sufficiente ritenere altamente invece essere affermata se - all’esito di una valutazione
probabile che l’imputato torni a delinquere qualora se ne prognostica fondata sulle modalità del fatto, sulla perso-
presenti l’occasione, ma è anche necessario prevedere, in nalità del soggetto e sul contesto socio-ambientale in cui
termini di alta probabilità, che all’imputato si presenti effet- egli verrà a trovarsi, ove non sottoposto a misure - appaia
tivamente un’occasione per compiere ulteriori delitti della probabile, anche se non imminente, la commissione di
stessa specie: la relativa prognosi comporta, in particolare, la ulteriori reati; ne deriva che il requisito dell’attualità del
valutazione, attraverso la disamina della fattispecie concreta pericolo può sussistere anche quando l’indagato non
in tutte le sue peculiarità, della permanenza della situazione disponga di effettive ed immediate opportunità di ricaduta
di fatto che ha reso possibile o, comunque, agevolato la (Sez. 2, Sentenza n. 44946 del 13/09/2016, Rv. 267965,
commissione del delitto per il quale si procede. Sez. 2, Sentenza n. 47891 del 07/09/2016, Rv. 268366).
Nel caso in esame, i1 Tribunale ha correttamente applicato Sul punto, i giudici di merito hanno adeguatamente valo-
il principio per cui il requisito dell’attualità del pericolo di rizzato gli elementi concreti - e non congetturali - rileva-
reiterazione del reato, introdotto espressamente dalla legge bili al momento della applicazione della misura (e quindi
16 aprile 25, n. 47 nel testo dell’art. 274 lett. c) cod. proc. attuali): il Tribunale ha infatti evidenziato, con motiva-
pen., deve essere inteso non come imminenza del pericolo zione congrua e coerente e quindi esente da censure, che il
di commissione di ulteriori reati, ma come prognosi di ricorrente si è prestato in modo continuativo a mettersi al
commissione di delitti analoghi, fondata su elementi con- servizio di D. D. al fine di consentirgli di gestire la S. s.r.l. e
creti - e non congetturali - rivelatori di una continuità ed di farne sparire la relativa documentazione, con il conse-
effettività del pericolo di reiterazione, attualizzata al guente pericolo della reiterazione di tale collaborazione,
momento della adozione della misura (Sez. 6, sentenza che non risulta esse cessata.
n. 9894 del 16/02/2016 Rv. 266421), pericolo che va Il Tribunale ha dunque richiamato in modo pertinente i
apprezzato sulla base anche della presenza di elementi parametri tratti della natura e dalle modalità di commis-
indicativi recenti, idonei a dar conto della effettività del sione dei reati nonché della personalità dell’indagato (Sez.

1598 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

6, Sentenza n. 17313 del 20/04/2011, Rv. 250060 Sez. 5, argomentazioni esaustive e coerenti che si sottraggono
Sentenza n. 51260 del 04/07/2014, Rv. 261723) per giu- alle censure proposte.
stificare la sussistenza di esigenze cautelari, con (omissis).

Contrasti sul pericolo di commissione di reati: un tentativo


di sintesi
di Sonia Tognazzi (*)

La misura cautelare può essere applicata solo se il pericolo di commissione di ulteriori reati sia fondato
su elementi concreti ed attuali. Tentando di comporre il contrasto giurisprudenziale in ordine al
significato da attribuire all’attualità del pericolo, concettualmente e logicamente distinta dalla con-
cretezza, la Corte di Cassazione esamina i precedenti in materia, proponendo una soluzione condi-
visibile. La prognosi deve essere fondata su dati di fatto tangibili - in ciò consiste la concretezza -
esistenti al momento dell’applicazione della misura - in questo l’attualità -, tali da rendere altamente
probabile il verificarsi di un’occasione vicina di reiterazione criminosa.
The precautionary measure can only be applied if the risk of recidivism is based on concrete and
current elements. Attempting to compose the case law with regard to the significance of the actuality
of the risk, conceptually and logically distinct from the concreteness, the Court of Cassation examines
the precedents in matter, arriving to a shareable solution. The prevision must be based on tangible
factual data - in this the concreteness - existing at the time of the application of the measure - in this
consists the actuality -, such as to make a close occasion of criminal reiteration highly probable.

La riforma del 2015 e l’introduzione fianco del periculum, così uniformando il giudizio pro-
del requisito dell’attualità del pericolo gnostico relativo alle tre esigenze che debbono giusti-
di commissione di ulteriori reati ficare l’adozione delle misure cautelari. Pertanto non
solo il pericolo di inquinamento probatorio deve essere
A distanza di circa tre anni dall’entrata in vigore della
sorretto da dati concreti e attuali, ma anche il pericolo
L. 16 aprile 2015, n. 47 (1), la quale costituisce un
di fuga e il pericolo di commissione di ulteriori reati.
intervento organico sulla disciplina delle misure cau-
Certo è che tra le esigenze previste all’art. 274 c.p.p.,
telari e l’espressione di un rinnovato sentimento
il pericolo di commissione di ulteriori reati, un po’ per
garantista, la Corte di cassazione tenta di far luce su
la formulazione normativa, un po’ per la naturale
alcune delle questioni interpretative poste dal
indeterminatezza dei fattori scatenanti il rischio di
“nuovo” testo normativo.
recidivanza, pare quello più generico (2), tanto che si
La pronuncia si inserisce nell’acceso dibattito giuri-
auspicava una revisione normativa che descrivesse il
sprudenziale che vede contrapporsi orientamenti
pericolo in questione con maggiore specificità (3).
diversi in relazione al significato da attribuire al
Ora l’esplicita previsione che il pericolo - o meglio,
concetto di “pericolo attuale” di commissione di
l’insieme dei fattori posti alla base del giudizio pro-
ulteriori reati.
gnostico - deve essere attuale ha quantomeno impo-
Come noto, la legge del 2015 ha inserito all’art. 274,
sto al giudice di motivare i provvedimenti applicativi
comma 1, lett. c) e b), c.p.p. l’attributo “attuale” a

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce- La riforma delle misure cautelari, in questa Rivista, 2015, n. 5,
dura di revisione a doppio cieco (double blind). 106 ss.
(1) Per approfondimenti sulla generale portata della riforma, P. (2) C. Conso - V. Grevi, Compendio di procedura penale,
Borrelli, Una prima lettura delle novità della legge 47 del 2015 in Padova, 2009, 394; C. Iasevoli, Concretezza ed attualità delle
tema di misure cautelari personali, in Dir. Pen. Cont., 3 giugno esigenze cautelari, in T. Bene (a cura di), Il rinnovamento delle
2015; R. Bricchetti - L. Pistorelli, Al pericolo concreto si aggiunge il misure cautelari, Torino, 2015, 21 ss.; E.N. La Rocca, Misure
canone dell’attualità, in Guida dir., 2015, n. 20, 38 ss.; E.N. La cautelari (profili innovativi), in Dig. pen., IX Agg., Milano, 2016,
Rocca, Le nuove disposizioni in materia di misure cautelari perso- 467; R. Mastrototaro, sub art. 274 c.p.p., in Canzio - Bricchetti (a
nali, in www.archiviopenale.it, 30 aprile 2015, 1 ss.; G. Spangher, cura di), Codice di procedura penale commentato, Milano, 2017,
Un restyling per le misure cautelari, in questa Rivista, 2015, 529; 1779.
Id, Brevi riflessioni sistematiche sulle misure cautelari dopo la l. n. (3) C. Iasevoli, Concretezza ed attualità delle esigenze cautelari,
47 del 2015, in Dir. pen. contemporaneo, 2015, n. 4, 4 ss.; E. Turco, cit., 21.

Diritto penale e processo 12/2018 1599


Giurisprudenza
Processo penale

della misura cautelare in maniera più rigorosa (4), giustificarsi solo in presenza di gravi indizi di colpe-
soffermandosi sulla verifica di un requisito che prima volezza (10) e di un pericolo urgente (11) da
si era ritenuto di poter trascurare (5). neutralizzare.
La ratio garantista della riforma allora appare evi- Si pensi, inoltre, che la misura cautelare disposta per
dente (6). In effetti l’intenzione del legislatore era evitare il pericolo di commissione di ulteriori reati ha
quella di porre un freno alla prassi giudiziaria (7) che una natura del tutto particolare, difettando del carat-
riteneva sufficiente per l’adozione della misura cau- tere della strumentalità (12). In altre parole, la misura
telare la concretezza dei dati cui ancorare la prognosi adottata al fine di impedire la commissione di ulte-
di recidivanza. In altre parole, l’espressa previsione riori reati non è servente rispetto alla decisione di
che il solo pericolo di inquinamento probatorio merito che si attende per il caso concreto, ma anzi ne
dovesse essere attuale lasciava intendere che per prescinde (13). Si vuole soltanto impedire, nell’im-
sostenere una prognosi di recidivanza o di fuga fosse mediato, che l’indagato torni a delinquere, senza
sufficiente un pericolo concreto, ancorché non alcuna connessione finalistica con l’accertamento
attuale (8). giudiziale. Piuttosto la misura sembra rispondere ad
La riforma doveva restituire allo strumento cautelare esigenze preventive e di difesa sociale, assolvendo
il valore dell’extrema ratio (9). La restrizione della funzioni che esulano dal procedimento in corso e dal
libertà prima della sentenza irrevocabile può suo esito (14).

(4) G. Amato, Tutela rafforzata anche con il canone dell’attua- restrizione inframuraria», G. Spangher, Un restyling per le misure
lità, in Guida dir., 2015, n. 5, 2 ss.; P. Borrelli, Una prima lettura delle cautelari, cit., 529.
novità della legge 47 del 2015 in tema di misure cautelari personali, (10) M. Chiavario, sub art. 274 c.p.p., in Commento al nuovo
cit., 3; R. Mastrototaro, sub art. 274 c.p.p., cit., 1780; V. Pazienza - codice di procedura penale, Torino, 1990, 29 ss.; E. Marzaduri,
G. Fidelbo, Le nuove disposizioni in tema di misure cautelari, voce Misure cautelari personali (principi generali e disciplina), in
Relazione dell’Ufficio del Massimario del 6 maggio 2015, in Dir. Dig. pen., 1994, 64; F. Terrusi, Le misure personali di coercizione,
Pen. Cont., 7 maggio 2015, 4; E. Turco, La riforma delle misure Torino, 2000, 12; P. Tonini, Manuale di procedura penale, cit., 442.
cautelari, cit., 107. (11) P. Tonini, Manuale di procedura penale, cit., 426.
(5) F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni legali e giuri- (12) Sulla strumentalità della misura cautelare, P. Calamandrei,
sprudenziali, in D. Chinnici, Le misure cautelari personali nella Introduzione allo studio sistematico dei provvedimenti cautelari,
strategia del minimo sacrificio necessario, Roma, 2015, 17. Padova, 1936, 21; P. Corso, Procedura penale, Torino, 2015, 365;
(6) Relazione di accompagnamento alla proposta di legge n. A. De Caro, Presupposti e criteri applicativi, in G. Spangher (diretto
631 AC, in www.documenti.camera.it; A. Macrillò, Il pericolo di da), Trattato di procedura penale, Torino, 2008, II, 71 ss.;
reiterazione ex art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. dopo la L. n. 47 del G. Foschini, Sistema del diritto processuale penale, Milano,
2015 al vaglio della Cassazione, in questa Rivista, 2016, 494; V. 1965, I, 502 ss.; G. Garuti, Misure coercitive (diritto processuale
Pazienza - G. Fidelbo, Le nuove disposizioni in tema di misure penale), in Enc. dir., Milano, 2001, agg. VI, 740 ss.; P. Tonini,
cautelari, Relazione dell’Ufficio del Massimario del 6 maggio Manuale di procedura penale, cit., 426. Sull’analogia con la misura
2015, cit., 2 ss. di sicurezza personale, ove difettino esigenze endoprocessuali, F.
(7) E. Turco, La riforma delle misure cautelari, cit., 107; L. Ramacci, Corso di diritto penale, a cura di R. Guerrini, Torino, 2015,
Giuliani, La libertà personale dell’imputato dopo la L. 16 aprile 584; G. Illuminati, La presunzione d’innocenza dell’imputato,
2015, n. 47, in Riv. dir. proc., 2017, 165 ss. Bologna, 1979, 54. Argomenta in modo analogo, con riferimento
(8) F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni legali e giuri- all’art. 5 della CEDU, E. Amodio, La tutela della libertà personale
sprudenziali, cit., 17; E. Turco, La riforma delle misure cautelari, dell’imputato nella Convenzione dei diritti dell’uomo, in Riv. ita. dir.
cit., 107. In giurisprudenza, Cass., Sez. V, 15 maggio 2014, n. proc. pen., 1967, 874.
24051, in CED, n. 260143; Cass., Sez. VI, 5 aprile 2013, n. 28618, in (13) In prospettiva critica, sulla possibile strumentalizzazione
CED, n. 255857; Cass., Sez. IV, 10 aprile 2012, n. 18851, in CED, delle misure custodiali per esigenze estranee a quelle tipiche della
253864; Cass., Sez. I, 3 giugno 2009, n. 25214, in CED, 244829; cautela, con riferimento al principio dell’inviolabilità personale,
Cass., Sez. I, 20 gennaio 2004, n. 10347, in CED, n. 227227. In G. Illuminati, Ripartire dalla Costituzione, in Leg. pen., 2006,
dottrina, in senso critico, D. Potetti, Aspetti rilevanti del «fattore 375 ss.
tempo» nell’ambito delle misure cautelari personali, in Cass. pen., (14) G. Amato, sub art. 274 c.p.p., in Commentario al nuovo
1999, 593. codice di procedura penale, a cura di E. Amodio - O. Dominioni,
(9) Relazione di accompagnamento alla proposta di legge n. Milano, 1990, III, 32; F. Bricola, Politica criminale e scienza del
631 AC, cit.; A. Macrillò, Il pericolo di reiterazione ex art. 274, diritto penale, Bologna, 76 ss.; F. Callari, Il periculum libertatis
comma 1, lett. c), c.p.p. dopo la L. n. 47 del 2015 al vaglio della costituito dal rischio di realizzazione di determinati reati e le misure
Cassazione, cit., 494; L. Giuliani, La libertà personale dell’imputato cautelari: il fine giustifica i mezzi?, cit., 10; M. Chiavario, sub art.
dopo la L. 16 aprile 2015, n. 47, cit., 165 ss. Sul significato della 274 c.p.p., in Commento al nuovo codice di procedura penale, cit.,
misura cautelare quale estrema ratio, P. Tonini, Manuale di pro- 53; P. Corso, Procedura penale, cit., 365; A. De Caro, Libertà
cedura penale, Milano, 2017, 430. Sull’eccesso di leggi e l’abuso personale e sistema processuale penale, Napoli, 2000, 32; L.
della criminalizzazione nel nostro Paese, E. Amodio, Inviolabilità Iandolo, I rafforzati criteri per l’effettiva valutazione di pericolosità,
della libertà personale e coercizione cautelare minima, in Riv. ita., in questa Rivista, 2017, 55; C. Iasevoli, Concretezza ed attualità
2014, 18; V. Grevi, Più ombre che luci nella l. 8 agosto 1995 n. 332 delle esigenze cautelari, cit., 22; G. Illuminati, La presunzione
tra istanze garantistiche ed esigenze del processo, in V. Grevi (a d’innocenza dell’imputato, cit., 42; Id, Presunzione di innocenza
cura di), Misure cautelari e diritto di difesa, Milano, 1996, 11; e uso della carcerazione preventiva come sanzione atipica, in Riv.
G. Illuminati, Carcere e custodia cautelare, in Cass. pen., 2012, ita. dir. proc. pen., 1978, 922; E.N. La Rocca, Misure cautelari
2375. Evidenzia che lo scopo della riforma è quello di «ridimen- (profili innovativi), cit., 467; R. Mastrototaro, sub art. 274 c.p.p.,
sionare le situazioni che conducono all’applicazione della cit., 1779; V. Vassalli, Libertà personale dell’imputato e tutela della
collettività, in Giust. pen., 1978, 24.

1600 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Diversamente, la misura disposta per impedire l’inqui- esplicitamente che solo il pericolo di inquinamento
namento probatorio tende a garantire l’efficacia del- probatorio fosse basato su elementi attuali, per soste-
l’accertamento del reato, così come la misura applicata nere una prognosi di recidiva o di fuga si ritenevano
per neutralizzare il pericolo di fuga vuole assicurare la sufficienti dati concreti, non anche attuali (18).
sostanziale efficacia della decisone finale. D’altra parte, l’orientamento più garantista riteneva
In definitiva, il contenuto “cautelare” della misura che il concetto di attualità fosse insito in quello di
disposta ai sensi dell’art. 274 comma 1, l. c), c.p.p. concretezza (19). Si affermava che un pericolo non
manca di strumentalità, salvo il requisito dell’ur- attuale non può essere concreto (20). Benché la
genza. A maggior ragione, è indispensabile che l’esi- norma parlasse soltanto di pericolo concreto, al giu-
genza di impedire la recidiva - e quindi l’applicazione dice doveva comunque richiedersi uno sforzo moti-
della misura cautelare - sia fondata su elementi vazionale ulteriore con riferimento all’attualità,
attuali, ovvero esistenti al momento della valuta- soprattutto quando la commissione del reato fosse
zione del periculum. risalente nel tempo (21).
In tale contesto, la L. n. 47 del 2015 è intervenuta a
Gli orientamenti giurisprudenziali prima recepire l’appello che da più fronti richiedeva un
e dopo la riforma recupero dei principi della presunzione d’inno-
cenza (22) e dell’inviolabilità della libertà personale,
Dopo la riforma dell’art. 274 c.p.p., la giurisprudenza anche considerate le pesanti condanne subite dall’I-
si è divisa sul significato da attribuire all’attualità del talia a causa del sovraffollamento carcerario (23).
pericolo (15). L’art. 274, comma 1, l. c) c.p.p. ne è uscito rinnovato,
A dire il vero, già in precedenza era insorta la que- sebbene da qualche parte si sia detto trattarsi di una
stione della rilevanza dell’attualità del pericolo ai fini “novità vecchia” (24). In effetti si è sostenuto che la
della valutazione delle esigenze cautelari, nonostante riforma non abbia fatto altro che attuare «il principio
l’assenza di una specifica previsione di legge, interve- giurisprudenziale, preesistente alla novella, della
nuta solo nel 2015 (16). necessità che l’attualità del pericolo sia specifica-
Da una parte si sosteneva che «l’attualità del peri- mente valutata dal giudice, avendo riguardo alla
colo, derivante dalla riconosciuta esistenza di occa- sopravvivenza del pericolo di recidiva al momento
sioni prossime favorevoli alla commissione di nuovi della adozione della misura, in relazione al tempo
reati» (17), fosse cosa diversa dalla concretezza del trascorso dal fatto contestato e alle peculiarità della
pericolo, definita dall’esistenza di elementi di fatto, vicenda cautelare» (25). In particolare, il requisito
non congetturali, in base ai quali poter affermare che, dell’attualità, ora espressamente introdotto nella
presentandosi l’occasione, l’indagato sarebbe tornato legge, ma già considerato presupposto della misura
a delinquere. Dato il diverso significato dei due attri- cautelare, non andrebbe inteso quale imminente
buti e considerato che la legge richiedeva realizzazione del rischio temuto, ma indicherebbe

(15) Per un’approfondita sintesi dei principali orientamenti (20) A. Gasparini, voce Misure cautelari personali, in Dig. pen.,
giurisprudenziali sul punto, V. Pazienza, Aspetti problematici in 2000, 471; E.N. La Rocca, Misure cautelari (profili innovativi), cit.,
tema di “attualità” delle esigenze cautelari, in Cass. pen., 2017, 466, che riporta l’opinione di Gasparini.
suppl. n. 5, 521 ss. (21) Cass., Sez. VI, 26 novembre 2014, n. 52404, in CED,
(16) Da parte della dottrina si auspicava la specificazione del n. 261670; Cass. Sez III, 15 dicembre 1997, Di Giorgio, in Cass.
pericolo in termini di attualità, G. Illuminati, Carcere e custodia pen., 1999, 587, con nota di D. Potetti, Aspetti rilevanti del «fattore
cautelare, cit., 2378. tempo» nell’ambito delle misure cautelari personali.
(17) Cass., Sez. VI, 5 aprile 2013, n. 28618, cit.; Cass., Sez. IV, (22) Ampiamente, sulla presunzione d’innocenza, G. Illuminati,
10 aprile 2012, n. 18851, in CED, n. 253864; Cass., Sez. I, 3 giugno Presunzione di innocenza e uso della carcerazione preventiva
2009, n. 25214, cit. come sanzione atipica, cit., 919; Id, La presunzione d’innocenza
(18) Cass., Sez. V, 15 maggio 2014, n. 24051, cit.; Cass., Sez. III, dell’imputato, cit., 11 ss.
17 dicembre 2013, n. 3661, in CED, n. 258053; Cass., Sez. VI, 5 (23) E. Amodio, Inviolabilità della libertà personale e coercizione
aprile 2013, n. 28618, cit.; Cass., Sez. I, 16 gennaio 2013, n. 15667, cautelare minima, cit., 12; P. Borrelli, Una prima lettura delle novità
in CED, n. 255350; Cass., Sez. III, 26 marzo 2004, Torsello, in CED, della legge 47 del 2015 in tema di misure cautelari personali, cit., 2;
n. 229911; Cass., Sez. I, 20 gennaio 2004, Catanzaro, in CED, E.N. La Rocca, Le nuove disposizioni in materia di misure cautelari
n. 227227. personali, cit., 1, A. Macrillò, Il pericolo di reiterazione ex art. 274,
(19) Cass., Sez. VI, 18 settembre 2015, n. 42630, in CED, comma 1, lett. c), c.p.p. dopo la L. n. 47 del 2015 al vaglio della
n. 264984; Cass., Sez. IV, 11 giugno 2015, n. 26570, in CED, Cassazione, cit., 493; G. Spangher, Un restyling per le misure
n. 26570; Cass., Sez. VI, 26 febbraio 2013, n. 20112, in CED, cautelari, cit., 529.
n. 255725; Cass., Sez. IV, 21 novembre 2013, n. 49112, in (24) P. Grillo, Il significato dell’attualità del periculum cautelare,
CED, n. 257880. in D&G, 2016, f. 30, 40.
(25) Cass., Sez. III, 18 dicembre 2015, n. 12477, in CED, n.
266485.

Diritto penale e processo 12/2018 1601


Giurisprudenza
Processo penale

«la continuità del periculum liberatis nella sua dimen- insita della concretezza e imponeva al giudice di
sione temporale, che va apprezzata sulla base della valutare anche quest’ulteriore presupposto implicito,
vicinanza ai fatti in cui si è manifestato la potenzialità indicativo della continuità del periculum libertatis
criminale dell’indagato ovvero della presenza di ele- nella sua dimensione temporale, pare oggi dover
menti indicativi, idonei a dar conto della effettività cedere il passo ad un’altra tesi più favorevole
del pericolo di concretizzazione dei rischi che la all’indagato.
misura cautelare è chiamata a neutralizzare» (26). Il cuore argomentativo della teoria, opposta a quella
La novella avrebbe sancito a livello normativo un che afferma la corrispondenza tra il concetto di con-
presupposto implicito, insito nella nozione di con- cretezza e di attualità, risiede nell’attribuzione di un
cretezza già in uso nella prassi (27). contenuto autonomo all’attualità del pericolo (30).
Talora si è addirittura affermato che l’ulteriore spe- Infatti si è sostenuto che «a seguito dell’introduzione
cificazione dell’attualità del periculum, in aggiunta al del requisito dell’attualità del periculum, non è più
requisito della concretezza, fosse da considerarsi una sufficiente ritenere - in termini di certezza o di alta
mera endiadi (28). probabilità - che l’imputato torni a delinquere qua-
Quest’ultima tesi appare non condivisibile, in quanto lora se ne presenti l’occasione, ma è necessario anzi-
sostanzialmente abrogativa del novum e poco sensi- tutto prevedere - negli stessi termini di certezza o di
bile alle esigenze sottese alla riforma, su cui conviene alta probabilità - che all’imputato si presenti effetti-
indagare. Come ricordato, la novella ha inteso richia- vamente un’occasione per compiere ulteriori
mare l’attenzione sulla necessità di contenere il delitti» (31). In definitiva, il pericolo sarebbe attuale
ricorso allo strumento cautelare. Si vuole limitare quando sorretto da dati concreti, che consentono la
la discrezionalità del giudice (29), cui è richiesto di previsione di un’occasione prossima, vicina nel suo
vagliare non solo la concretezza dei dati posti a verificarsi o addirittura imminente, di reiterazione
fondamento della prognosi di recidivanza, ma criminosa (32).
anche la loro attualità, quale requisito ulteriore e In altre parole, concretezza non è sinonimo di attua-
logicamente distinto. lità. Il dato concreto è reale, non congetturale, pro-
In definitiva, la “vecchia” teoria di ispirazione garan- vato nella sua esistenza (33). Il dato attuale è
tista che individuava nell’attualità una caratteristica presente, effettivo, immediatamente verificabile.

(26) Cass., Sez. VI, 27 novembre 2015, n. 3043, in Cass. pen., concreto si aggiunge il canone dell’attualità, cit., 38; C. Iasevoli,
2016, 1406. Concretezza ed attualità delle esigenze cautelari, cit., 11; E.N. La
(27) Cass., Sez. II, 12 ottobre 2017, n. 49204, in www.italgiure. Rocca, Misure cautelari (profili innovativi), cit., 466. In giurispru-
giustizia.it; Cass., Sez. V, 29 maggio 2017, n. 39792, in CED, n. denza, Cass., Sez. II, 14 aprile 2016, n. 18744, in CED, n. 266946,
271119; Cass., Sez. III, 16 gennaio 2017, n. 1783, in questa ritiene l’intervento riformatore «un dato indicativo di un rinnovato
Rivista, 2017, 1173, con nota di Cirino Groccia; Cass., Sez. VI, monito di attenzione, diretto il giudice, nella valutazione delle
10 maggio 2016, n. 24779, in CED, n. 267830; Cass., Sez. VI, 16 esigenze cautelari, cui fa da pendant una doverosa necessità di
febbraio 2016, n. 9894, in CED, n. 266421; Cass., Sez. III, 18 compiuta motivazione in ordine ad esse».
dicembre 2015, n. 12477, cit.; Cass., Sez. VI, 1 ottobre 2015, n. (30) Cass., Sez. V, 18 gennaio 2017, n. 12618, in Giust. pen.,
44605, in CED, n. 265350; Cass., Sez. V, 24 settembre 2015, n. 2017, III, 549, con nota di Scordamaglia, secondo cui «la rilevata
43083, in CED, n. 264902. In senso conforme, ma traendo con- discontinuità normativa rende ragione della necessità, sul piano
clusioni che vanificano lo spirito della riforma, Cass. Pen., Sez. VI, interpretativo, di riconoscere un ambito operativo autonomo al
29 ottobre 2015, n. 50027, in Guida dir., 2016, n. 9, 65, ritiene che requisito dell’‘attualità’ rispetto a quello della ‘concretezza’».
si tratti di un intervento normativo non innovativo e che, dunque, (31) Cass., Sez. II, 3 marzo 2016, n. 9908, in CED, n. 267570.
non sia necessario «ricercare una attualità delle esigenze di cau- Conformi, Cass., Sez. VI, 4 maggio 2016, n. 24476, cit., 59; Cass.,
tela che si aggiunga al parametro della concretezza», che già Sez. VI, 2 dicembre 2015, n. 1406, in CED, n. 265916; Cass., Sez.
ricomprende il concetto di attualità. III, 15 settembre 2015, n. 43113, in CED, n. 265653; Cass., Sez. III,
(28) Cass., Sez. I, 21 ottobre 2015, n. 5787, in CED, n. 265985. 19 maggio 2015, n. 37087, in CED, n. 264688. In dottrina, sul-
Contra, Cass., Sez. II, 20 giugno 2018, n. 30410, in www.italgiure. l’autonomia del concetto di attualità, indicativo della vicinanza
giustizia.it; Cass., Sez. VI, 11 maggio 2016, in Guida dir., 2016, n. temporale di atti sintomatici, ai fini della rilevanza processuale
29, 60; Cass., Sez. VI, 11 maggio 2016, n. 21350, in CED, n. del pericolo, C. Iasevoli, Concretezza ed attualità delle esigenze
266958; Cass., Sez. VI, 4 maggio 2016, n. 24476, in Guida dir., cautelari, cit., 20. In senso conforme, G. Amato, Rischio di reci-
2016, n. 28, 59. In dottrina, E. Turco, La riforma delle misure diva: l’attualità si aggiunge alla concretezza del pericolo, in Guida
cautelari, cit., 107. Contra, E. Aprile-F. D’Arcangelo, Le misure dir., 12 luglio 2016.
cautelari nel processo penale, Milano, 2017, 197; R. Bricchetti - L. (32) Cass., Sez. IV, 24 maggio 2018, n. 26875, in www.italgiure.
Pistorelli, Al pericolo concreto si aggiunge il canone dell’attualità, giustizia.it; Cass., Sez. VI, 4 maggio 2016, n. 24476, cit., 59; Cass.,
cit., 38. Sez. VI, 19 aprile 2016, n. 19006, in CED, n. 266568; Cass., Sez. III,
(29) L. Algeri, Le modifiche in tema di esigenze cautelari, in G. 19 maggio 2015, n. 37087, in CED, n. 264688.
M. Baccari - K. La Regina - E.M. Mancuso (a cura di), Il nuovo volto (33) Cass., Sez. II, 8 settembre 2016, n. 53645, in Arch. n. proc.
della giustizia penale, Vicenza, 2015, 399; G. Amato, Tutela raf- pen., 2017, 198; Cass., Sez. II, 7 settembre 2016, n. 47891, in
forzata anche con il canone dell’attualità, cit., 2 ss.; P. Borrelli, Una CED, n. 268366; Cass., Sez. VI, 11 maggio 2016, n. 21350, cit.;
prima lettura delle novità della legge 47 del 2015 in tema di misure Cass., Sez. II, 25 maggio 2015, n. 32073, in www.italgiure.giu-
cautelari personali, cit., 3; R. Bricchetti - L. Pistorelli, Al pericolo stizia.it. In dottrina, sulla necessità di valutare la concretezza in

1602 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Pertanto il giudizio di concretezza non può risolversi Peraltro la giurisprudenza più recente ha opportuna-
nel giudizio di attualità, che vuole indagare una mente rilevato che un effettivo contrasto giurispru-
qualità diversa degli elementi posti a fondamento denziale sussiste solo con riferimento al carattere più
dell’esigenza cautelare (34). o meno innovativo della riforma del 2015 (39). La
Sulla scia di quest’ultimo orientamento si è formata discordanza di opinioni sul punto pare irrilevante in
un ulteriore indirizzo secondo cui il requisito dell’at- ordine alle conseguenze interpretative del concetto
tualità richiederebbe un giudizio prognostico non di attualità del pericolo. In altri termini, il conflitto
tanto in ordine alla prossimità dell’occasione di rei- giurisprudenziale sembra potersi agevolmente com-
terazione delittuosa, bensì alla occasionalità dei com- porre mediante un’interpretazione che tenga conto
portamenti illeciti (35). Il pericolo non è attuale se la di tutti gli indirizzi sopra riportati, ognuno meritevole
condotta si dimostra del tutto sporadica ed occasio- di accoglimento, con esclusione delle tesi più estreme
nale, diversamente se «l’illecito possa ripetersi in che, ancorate all’idea che l’attualità sia insita nella
ragione delle modalità del suo estrinsecarsi e della concretezza, ritengono del tutto inutile la nuova
personalità del soggetto, indipendentemente dall’im- specificazione normativa e ritengono sufficiente la
minenza della sua verificazione» (36). verifica del requisito di concretezza del pericolo.
Ognuno di questi orientamenti offre una definizione Infatti, si voglia o meno ritenere insito il concetto
del concetto di attualità del pericolo, seguendo tesi di attualità nella nozione di concretezza o, in gene-
apparentemente non conciliabili. In estrema sintesi: rale, nel giudizio cautelare (40), bisogna comunque
da un lato si sostiene che il pericolo è attuale quando riconoscerne la differenza di significato e, quindi, la
siano presenti - nel preciso momento in cui il giudice necessità di una valutazione autonoma (41).
è chiamato ad applicare la misura cautelare - elementi
concreti su cui fondare la prognosi di reiterazione
criminosa (37); dall’altro si ritiene il pericolo attuale La composizione del conflitto
quando sia prevedibile un’occasione prossima e Intervenuta nel vivace dibattito giurispruden-
imminente di commissione di ulteriori reati (38). ziale, la pronuncia in commento ha il pregio di

base ad elementi che trovano fondamento nei fatti del procedi- sulla sussistenza dell’esigenza cautelare deve fondarsi su ele-
mento, G. Illuminati, Presupposti delle misure cautelari, in V. Grevi menti concreti - e non congetturali - rivelatori di una continuità
(a cura di), Misure cautelari e diritto di difesa, Milano, 1996, 85. ed effettività del pericolo di reiterazione, attualizzata al momento
(34) C. Carvelli, Osservazioni a Cass. pen. 22 settembre 2015 n. della adozione della misura, e idonei a dar conto della continuità del
47513 Sez. VI, in Cass. pen., 2016, 626 ss. periculum libertatis nella sua dimensione temporale». Conforme,
(35) Cass., Sez. II, 20 giugno 2018, n. 30410, in www.italgiure. Cass., Sez. V, 18 gennaio 2017, n. 12618, cit., 549 ss.
giustizia.it; Cass., Sez. II, 16 maggio 2017, n. 31340, in CED, (38) Cass., Sez. VI, 4 maggio 2016, n. 24476, cit., 59; Cass., Sez.
270670; Cass., Sez. II, 13 settembre 2016, n. 44946, in CED, II, 3 marzo 2016, n. 9908, in CED, n. 267570; Cass., Sez. VI, 2
267965. dicembre 2015, n. 1406, in CED, n. 265916; Cass., Sez. III, 15
(36) Cass., Sez. II, 16 maggio 2017, n. 31340, cit. settembre 2015, n. 43113, in CED, n. 265653; Cass., Sez. III, 19
(37) Cass., Sez. VI, 16 febbraio 2016, n. 9894, in CED, n. maggio 2015, n. 37087, in CED, n. 264688. Cass., Sez. VI, 22
266421. Nel senso di intendere l’attualità come continuità del marzo 2017, n. 18425, in Dir. e giustizia, 13 aprile 2017, distingue
periculum libertatis nella sua dimensione temporale, apprezzata tra requisito di attualità, correlato «alla presenza di occasioni
sulla base della vicinanza dei fatti in cui si è manifestata la poten- prossime al reato», dal requisito di concretezza, riferito alla «capa-
zialità criminale dell’indagato, ovvero della presenza di elementi cità a delinquere del reo».
indicativi recenti: Cass., Sez. IV, 5 aprile 2017, n. 204000, in www. (39) Cass., Sez. V, 29 maggio 2015, n. 39792, in CED, n.
italgiure.giustizia.it; Cass., Sez. III, 20 luglio 2016, n. 35460, in 271119.
www.italgiure.giustizia.it; Cass., Sez. VI, 24 maggio 2016, n. (40) Condivisibile la tesi di F. Morelli, L’allentamento delle
26638, in Dir. e giustizia, 20 giugno 2016; Cass., Sez. II, 14 aprile presunzioni legali e giurisprudenziali, cit., 22 e 27, che ritiene
2016, n. 18744, in CED, n. 266946; Cass., Sez. III, 8 marzo 2016, n. l’attualità requisito cogente, essenziale della misura cautelare.
33051, in CED, n. 268664; Cass., Sez. VI, 27 novembre 2015, n. In tal senso, l’attualità del pericolo sarebbe insita nell’idea stessa
3043, cit., 1406; Cass., Sez. V, 29 maggio 2015, n. 39792, in CED, di cautela.
n. 271119. In dottrina, in senso critico avverso tale interpretazione, (41) Particolarmente rilevante sul punto, Cass., SS.UU., 28
che finisce per costituire un vuoto richiamo al giudice, P. Grillo, Il aprile 2016, n. 20769, in Guida dir., 2016, n. 29, 54 con nota di
significato dell’attualità del periculum cautelare, cit., 40 ss. Contra, Cisterna, rileva che il pericolo non deve essere solo concreto, ma
F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni legali e giurispruden- anche attuale: «Si tratta di attributi distinti, legati l’uno (la concre-
ziali, cit., 20, secondo cui «le esigenze cautelari, a seguito dell’o- tezza) alla capacità a delinquere del reo, l’altro (l’attualità) alla
dierna riforma, vanno riscontrate nella esistenza nel presente, presenza di occasioni prossime al reato, la cui sussistenza,
dovendo essere ‘attuali’». In senso parzialmente conforme, anche se desumibile dai medesimi indici rivelatori (specifiche
Cass., Sez. VI 29 novembre 2017, n. 57529, in Guida dir., 2018, modalità e circostanze del fatto e personalità dell’indagato o
n. 11, 58, esprime un orientamento di recente formazione, imputato), deve essere autonomamente e separatamente valu-
secondo cui la prognosi di recidivanza deve essere formulata tata, non risolvendosi il giudizio di concretezza in quella di attualità
sulla base di dati concreti, espressivi della «permanenza della e viceversa». Conformi, Cass., Sez. VI, 18 luglio 2017, n. 39020, in
situazione di fatto che ha reso possibile o, comunque, agevolato Guida dir., 2017, n. 11, 46; Cass., Sez. III, 18 dicembre 2015,
la commissione del delitto». Solo quando tale «valutazione sia n. 15924, in Guida dir., 2016, n. 22, 55.
preclusa, in ragione delle peculiarità del caso di specie, il giudizio

Diritto penale e processo 12/2018 1603


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Processo penale

cogliere il contributo delle interpretazioni svi- Secondo la Corte, la valutazione sull’attualità del
luppatesi in ordine al significato da attribuire pericolo consiste nella previsione, in termini di alta
all’attualità del pericolo di recidiva, per com- probabilità, che all’imputato si presenti effettiva-
porre un contrasto che in effetti pare solo mente l’occasione per compiere delitti della stessa
formale. specie.
Al giudice di legittimità è infatti richiesto di Tuttavia, prosegue la Corte, la verifica dell’attualità
verificare la corretta valutazione del requisito del pericolo non deve consistere nella previsione di
dell’attualità del pericolo di commissione di ulte- un’immediata occasione per la reiterazione crimi-
riori reati compiuta dal giudice di primo grado. nosa, bensì nella «prognosi di commissione di delitti
Secondo il ricorrente, il Tribunale avrebbe omesso di analoghi, fondata su elementi concreti - e non con-
considerare il lungo tempo trascorso dai fatti criminosi, getturali - rivelatori di una continuità ed effettività
risalenti al 2015, valorizzando invece la mancanza di del pericolo di reiterazione, attualizzata al momento
riscontri circa la cessazione della collaborazione tra della adozione della misura».
l’indagato e il concorrente, ai quali si erano contestate Pare evidente il richiamo ad argomenti differenti,
la partecipazione in associazione per delinquere finaliz- desunti dalle diverse interpretazioni giurisprudenziali
zata alla commissione di reati tributari e la commissione sopra ricordate. Tuttavia la composizione del contra-
di reati di riciclaggio. sto appare agevole, una volta escluso che il pericolo
Ribadito il consolidato principio per cui il con- attuale di recidiva debba consistere nell’esistenza di
trollo di legittimità dei provvedimenti de libertate una occasione imminente di reiterazione delittuosa.
è circoscritto alla verifica della correttezza logica Si osservi, peraltro, che tale impostazione non è
del ragionamento probatorio posto alla base della unanime (42). Giurisprudenza e dottrina hanno tal-
decisione impugnata, senza investire la ricostru- volta giustificato l’applicazione della misura caute-
zione dei fatti operata dal giudice di merito, la lare solo in presenza di un presupposto stringente: la
Corte di cassazione passa ad esaminare l’unico riconosciuta esistenza di un’occasione specifica di
motivo di impugnazione, relativo all’erronea valu- recidiva, di imminente realizzazione. Ma per questa
tazione dell’esigenza cautelare. Richiamando via è manifesta la compressione della portata norma-
argomentazioni attinte dai diversi orientamenti tiva. Salvo qualche raro caso fortunato, sarebbe estre-
sopra ricordati, il giudice di legittimità tenta mamente arduo - se non impossibile - accertare la
una sintesi delle interpretazioni giurisprudenziali sussistenza del periculum, posto che al giudice può
più rilevanti in ordine alla questione. essere richiesta una prognosi in termini di probabi-
Il risultato può sembrare a prima vista una mixture di lità, seppur alta, ma mai di assoluta certezza, che
argomenti difficilmente conciliabili tra loro. A ben sfugge alla cognizione umana (43).
vedere, il Collegio sembra cogliere nel segno. Pertanto, esclusa la prevedibilità di un’occasione che
Innanzi tutto si afferma che pericolo di reiterazione si stia per presentare, il “pericolo attuale” deve così
di reati, dopo la riforma dell’art. 274 c.p.p., deve intendersi: esistenza, al momento dell’adozione della
essere attuale. Tale premessa implica il riconosci- misura cautelare, di elementi oggettivi e soggettivi,
mento del carattere innovativo della novella del che lasciano prevedere in termini di alta probabilità il
2015 e consente di procedere alla composizione concretizzarsi di un’occasione vicina di reiterazione
del conflitto interpretativo in ordine al significato del reato. Infatti la prognosi di recidivanza, sorretta
dell’attualità. da elementi concreti, rivelatori di una continuità ed

(42) Ritengono che la realizzazione dell’evento temuto (l’occa- settembre 2016, n. 44946, in CED, n. 267965; Cass., Sez. II, 8
sione di recidiva) debba essere imminente-immediato, L. Algeri, Le settembre 2016, n. 53645, cit., 198 ss.; Cass., Sez. II, 7 settembre
modifiche in tema di esigenze cautelari, cit., 400; C. Iasevoli, Con- 2016, n. 47891, in CED, n. 268366; Cass., Sez. II, 14 aprile 2016,
cretezza ed attualità delle esigenze cautelari, cit., 21; E.N. La Rocca, n. 18744, in CED, n. 266946; Cass., Sez. V, 29 maggio 2015, n.
Misure cautelari (profili innovativi), cit., 469; F. Morelli, L’allenta- 39792, in CED, n. 271119. In particolare, Cass., Sez. III, 8 marzo
mento delle presunzioni legali e giurisprudenziali, cit., 17, 28. 2016, n. 33051, in CED, n. 268664, ritiene dimostrativa la distinzione
Cass., Sez. III, 10 novembre 2015, n. 11372, in CED, n. 266481, codicistica tra “esigenze cautelari” e “eccezionali esigenze caute-
parla di occasione «immediata, o comunque cronologicamente lari”, che non consentirebbe di equiparare il requisito dell’attualità
vicina». Similmente, Cass., Sez. III, 10 novembre 2015, n. 18495, all’imminenza del pericolo.
in Guida dir., 2016, n. 28, 60. Con riferimento al pericolo di fuga, (43) Cass., Sez. II, 19 ottobre 2016, n. 47619, cit., rileva che la
Cass., Sez. III, 11 gennaio 2017, n. 18496, in CED, n. 269630; Cass., previsione di una “specifica occasione” per delinquere esula dalle
Sez. II, 13 ottobre 2015, n. 44526, in CED, n. 265042. Contra, Cass., facoltà del giudice. In senso conforme, Cass., Sez. V, 13 novem-
Sez. II, 14 giugno 2018, n. 29929, in www.italgiure.giustizia.it; Cass., bre 2017, n. 5821, in Giurisprudenza penale, 23 febbraio 2018;
Sez. II, 16 maggio 2017, n. 31340, in CED, 270670; Cass., Sez. II, 19 Cass., Sez. V, 3 maggio 2017, n. 33004, in CED, 271216; Cass.,
ottobre 2016, n. 47619, in CED, n. 268508; Cass., Sez. II, 13 Sez. II, 8 settembre 2016, n. 53645, in CED, 268977.

1604 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

effettività del pericolo di reiterazione, non può che realizzazione di un evento naturalistico, secondo
avere ad oggetto il verificarsi di un’occasione pros- una catena causale logico-scientifica della quale è
sima di reato. possibile immaginare gli sviluppi successivi, invece
Solo se sorretta da fattori astratti e quiescenti la il giudizio prognostico in ordine ad un comporta-
prognosi di recidivanza potrebbe riguardare generi- mento umano può essere condotto solo alla luce di
camente la possibilità che il soggetto torni a delin- massime di esperienza, che necessitano, per una
quere, così mutando l’oggetto rispetto a quella corretta formulazione, di dati esistenti (concreti)
riguardante la prossimità di un’occasione di reitera- in quel preciso momento in cui la valutazione si
zione criminosa. Invece, quando il giudizio sia for- compie (attuali). Per tali motivi, un pericolo di
mulato sulla base di dati effettivamente esistenti in recidivanza non sorretto da dati attuali non è un
quel preciso momento, la previsione avrà sempre ad pericolo: il tempo potrebbe incidere sul processo
oggetto il verificarsi dell’occasione prossima di reite- causale diretto alla realizzazione dell’evento
razione criminosa, in tal modo assolvendosi al pre- temuto (46).
cetto normativo. L’essenza della questione allora Può dirsi che l’intervento normativo del 2015 abbia
riguarda l’individuazione dei dati da porre a fonda- riportato l’attenzione sulla dimensione temporale che
mento della previsione di recidivanza. L’attributo necessariamente deve caratterizzare il giudizio caute-
“attuale” non tanto si addice al pericolo, quanto lare (47). Con l’inserimento del requisito dell’attualità
piuttosto agli elementi che devono sostenere il giu- del pericolo, infatti, viene rafforzato anche il signifi-
dizio prognostico. L’esistenza del pericolo, infatti, è cato dell’art. 292, comma 2, l. c), c.p.p., che già
proprio determinato dall’attualità dei fattori che imponeva al giudice di valutare la sussistenza dell’esi-
potrebbero innescare la realizzazione dell’evento genza cautelare «tenuto conto anche del tempo tra-
dannoso temuto. In altre parole, un pericolo inat- scorso dalla commissione del reato». L’attualità del
tuale non è un pericolo, bensì una possibilità (44). In pericolo non verrà meno per il solo fatto che sia passato
tal senso si deve ritenere che il concetto stesso di molto tempo dagli eventi criminosi (48), tuttavia al
pericolo di recidiva racchiuda la necessaria attualità giudice sarà richiesto uno sforzo motivazionale rigo-
degli elementi fondanti il giudizio (45). roso, tanto da involgere la presenza di elementi idonei
Si osservi infatti che il giudizio prognostico in a fondare una prognosi di recidivanza nonostante il
ordine alla commissione di un reato non si risolve lungo tempo trascorso (49).
in un calcolo di probabilità statistica, come avviene Nella pronuncia in esame, la Corte di cassazione
quando si applica una legge scientifica. Il giudizio di ritiene che il Tribunale abbia ben motivato l’esi-
recidivanza attiene alla dinamica comportamentale stenza del pericolo. Nonostante i fatti criminosi per
dell’individuo, i cui moventi possono essere plurimi i quali si procedeva risalissero al 2015, la collabora-
e inconoscibili. Pertanto, se nell’ambito dell’esame zione tra i coindagati, origine dell’attività criminosa,
scientifico è possibile prevedere anche in assenza di non risultava cessata al momento dell’applicazione
dati attuali la futura (prossima o lontana) della misura. Ciò lasciava intendere che il tempo

(44) F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni legali e giuri- cautelari, cit., 21; F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni
sprudenziali, cit., 19. Esclude che il “pericolo del pericolo” sia un legali e giurisprudenziali, cit., 21.
pericolo, F. Mantovani, Diritto penale, Padova, 2013, 438. (48) Sulla persistenza di atteggiamenti sintomatici di proclività
(45) L. Algeri, Le modifiche in tema di esigenze cautelari, cit., al reato, Cass., Sez. VI, 29 novembre 2107, n. 57529, in Guida dir.,
400, ritiene che «soltanto un pericolo attuale può giustificare una 2018, n. 11, 58. Sul decorso del tempo di esecuzione, accompa-
prognosi di commissione di determinati reati in futuro». In senso gnato dalla corretta osservanza degli obblighi imposti, quale ele-
conforme, F. Morelli, L’allentamento delle presunzioni legali e mento non indicativo in assoluto del venir meno delle esigenze
giurisprudenziali, cit., 18, secondo cui «è proprio l’art. 27, cautelari, Cass., Sez. V, 29 maggio 2015, n. 39792, in CED,
comma 2 Cost., in definitiva, a pretendere che il rischio da scon- n. 271119; Cass., Sez. IV, 8 aprile 2014, n. 34786, in CED,
giurare con la cautela, da imporre ad un soggetto ancora titolare n. 260293; Cass., Sez. I, 10 maggio 2013, n. 24897, in CED,
del suo diritto alla libertà, sia attuale, ossia non una semplice n. 255832.
possibilità, seppur concreta». (49) Cass., Sez. IV, 28 maggio 2015, n. 24865, in D&G, 15
(46) Sul decorso di un arco temporale significativo, che può giugno 2015, ritiene che «la distanza tra il temporale tra i fatti il
essere sintomo di affievolimento del pericolo di reiterazione, momento della decisione cautelare, giacche tendenzialmente
Cass., Sez. un., 24 settembre 2009, n. 40538, in CED, n. 244377; dissonante con nell’attualità e l’intensità dell’esigenza cautelare,
Cass., Sez. VI, 26 novembre 2014, n. 52404, in CED, n. 262670; comporta un rigoroso obbligo di motivazione sia in relazione a
Cass., Sez. VI, 26 febbraio 2013, n. 20112, in CED, n. 255752. In detta attualità, sia in relazione alla scelta della misura». In senso
dottrina, D. Potetti, Aspetti rilevanti del «fattore tempo» nell’ambito conforme, Cass., Sez. II, 14 aprile 2016, n. 18744, in CED, n.
delle misure cautelari personali, cit., 591. 266946; Cass., Sez. VI, 13 novembre 2015, n. 46960, in Guida dir.,
(47) Sull’importanza della dinamica temporale nella disciplina 2016, n. 11, 86; Cass., Sez. III, 13 ottobre 2015, n. 45280, in questa
cautelare, L. Algeri, Le modifiche in tema di esigenze cautelari, Rivista, 2016, 488, con nota di Macrillò; Cass., Sez. IV, 12 marzo
cit., 400; C. Iasevoli, Concretezza ed attualità delle esigenze 2015, n. 24478, in CED, n. 263722.

Diritto penale e processo 12/2018 1605


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trascorso non avesse in alcun modo affievolito nell’esercizio o in ragione di funzioni giuridicamente
l’emergenza cautelare. qualificate (52).
Altre volte invece la Corte di cassazione ha censurato
La valutazione di elementi concreti ed attuali, valutazioni limitate al solo dato oggettivo ovvero
attinenti al fatto di reato e alla personalità soggettivo. Infatti si è affermato che «entrambe le
dell’indagato/imputato dimensioni dell’attualità devono essere prese in con-
siderazione: il pericolo non sarebbe attuale in assenza
Il giudizio cautelare deve assumere ad oggetto la di indici soggettivi di pericolosità, e nondimeno il
fattispecie concreta, intesa come combinazione del requisito verrebbe meno in assenza di condizioni
profilo soggettivo con quello oggettivo. Anche nella esterne idonee a favorire la recidiva» (53). Ancora,
pronuncia in commento, come in altri precedenti censurando l’esclusiva analisi di elementi soggettivi,
conformi (50), la Corte afferma che la prognosi di si è detto che «la valutazione non può arrestarsi al
reiterazione criminosa «comporta la valutazione ... vaglio delle condizioni personali dell’indagato ma
(omissis)... della permanenza della situazione di fatto deve estendersi all’esame dell’ambito socio-ambien-
che ha reso possibile o comunque agevolato la com- tale in cui lo stesso verrà a trovarsi ove non sottoposto
missione del delitto per il quale si procede». In a misure» (54).
relazione al caso concreto, tal senso viene valorizzato In effetti, l’art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. prevede
il contesto socio-ambientale nel quale si inseriscono che il pericolo debba desumersi da «specifiche moda-
le condotte di reato e, in particolare, il pactum sceleris lità e circostanze del fatto» e dalla «personalità della
che lega i coindagati nel sodalizio criminoso. Tutta- persona sottoposta alle indagini o dell’imputato».
via, nonostante la Corte approvi la valutazione effet- Del resto, una valutazione basata solo su elementi
tuata dal giudice di merito, che «ha richiamato in relativi alla soggettività della persona si avvicine-
modo pertinente i parametri tratti dalla natura e dalle rebbe ad un giudizio sull’autore del fatto, più che sul
modalità concrete di commissione dei reati nonché fatto (55). Mentre un’attenzione esclusiva agli ele-
della personalità dell’indagato», il vaglio appare par- menti oggettivi del fatto potrebbe sacrificare la fun-
ziale. Infatti nessuna considerazione viene fatta con zione preventiva della misura disposta per evitare la
riferimento alla personalità dell’indagato, dalla quale reiterazione criminosa.
desumere la proclività al reato. Sembra allora preferibile l’analisi di dati sia atti-
Il giudice di legittimità si è pronunciato più volte sul nenti al profilo personale del soggetto, sia alle
tema. condizioni di fatto nelle quali si è realizzata la
Talora si è posta attenzione quasi esclusivamente alle condotta criminosa, per valutare non solo l’attua-
condizioni oggettive del fatto (51) ed in particolare al lità, ma anche la concretezza del pericolo. Infatti
contesto ambientale e alle abitudini di vita dell’in- gli indici di proclività al delitto, ricavati dalla
dagato, soprattutto con riferimento ai reati commessi personalità del soggetto, devono essere concreti

(50) Di particolare importanza, per la tentata sintesi del contra- essere le condotte contestate. Analogamente, Cass., Sez. VI,
sto, Cass., Sez. V, 18 gennaio 2017, n. 12618, cit., 549 ss. In senso 11 febbraio 2016, n. 8211, in CED, n. 266511. Con riferimento a
conforme, Cass., Sez. II, 7 ottobre 2016, n. 51087, in www. reati consumati «all’interno di “relazioni strette” (nella specie,
italgiure.giustizia.it; Cass., Sez. II, 14 aprile 2016, n. 18744, in maltrattamenti in famiglia)», Cass., Sez. II, 13 febbraio 2018, n.
CED, n. 266946. 11031, in CED, n. 272471, ritiene che «la concretezza del pericolo
(51) In senso parzialmente conforme, Cass., Sez. VI 29 novem- e la sua attualità possono escludersi solo in presenza di elementi
bre 2017, n. 57529, in Guida dir., 2018, n. 11, 58. Secondo tale che indichino la recisione della relazione nella quale si è manife-
orientamento giurisprudenziale, formatosi di recente, la prognosi stata la condotta criminosa».
di recidivanza deve essere formulata sulla base di dati concreti, (53) Cass., Sez. II, 8 settembre 2016, n. 53645, cit., 198 ss. In
espressivi della «permanenza della l di fatto che ha reso possibile senso conforme Cass., Sez. II, 7 settembre 2016, n. 47891, in
o, comunque, agevolato la commissione del delitto». Solo quando CED, n. 268366; Cass., Sez. V, 29 maggio 2015, n. 39792, cit.;
tale «valutazione sia preclusa, in ragione delle peculiarità del caso Cass., Sez. II, 25 maggio 2015, n. 32073, cit. Contra, Cass., Sez. II,
di specie, il giudizio sulla sussistenza dell’esigenza cautelare deve 12 ottobre 2017, n. 49204, cit., che fa riferimento solo al “dato
fondarsi su elementi concreti - e non congetturali - rivelatori di una personologico”. In senso conforme, Cass., Sez. VI, 12 novembre
continuità ed effettività del pericolo di reiterazione, attualizzata al 2015, n. 1082, in CED, n. 265958.
momento della adozione della misura, e idonei a dar conto della (54) Cass., Sez. II, 16 maggio 2017, n. 31340, cit. Sull’impor-
continuità del periculum libertatis nella sua dimensione tanza di una valutazione complessiva del contesto socio-ambien-
temporale». tale, scenario del fatto criminoso, E. Marzaduri, voce Misure
(52) Cass., Sez. V, 18 gennaio 2017, n. 12618, cit., 549 ss.; cautelari personali (principi generali e disciplina), cit., 72; D.
Cass., Sez. VI, 10 maggio 2016, n. 24779, in CED, n. 267830, che Potetti, Aspetti rilevanti del «fattore tempo» nell’ambito delle
ha annullato l’ordinanza applicativa della misura cautelare, perché misure cautelari personali, cit., 593.
il giudice di merito non aveva considerato l’intervenuta revoca (55) E.N. La Rocca, Misure cautelari (profili innovativi), cit., 467.
dell’incarico pubblico, attraverso cui l’imputato aveva posto in

1606 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

ad attuali, così come devono esserlo i fattori e concreto circa la futura, probabile commissione di
possibili attivatori del pericolo, ricavati da dati ulteriori delitti, così favorendo l’individuazione dello
ambientali o di contesto. strumento cautelare più idoneo a neutralizzare il
In conclusione, è proprio l’analisi congiunta del rischio paventato nella situazione specifica, nel
contesto criminoso e della personalità dell’autore rispetto dei principi di adeguatezza, proporzionalità
che consente di formulare un giudizio specializzante e minor sacrificio.

Diritto penale e processo 12/2018 1607


Giurisprudenza
Diritto penale

Reati in materia di previdenza sociale e tributi

Cassazione Penale, Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27 marzo 2018), n. 20725 - Pres. Andreazza - Est.
Mengoni - P.M. Marinelli (diff.) - Ric. M.C.
Il dolo generico del reato di cui all’art. 2, comma 1 bis, D.L. 12 settembre 1983, n. 463, convertito dalla L. 11
novembre 1983 n. 638, che punisce l’omesso versamento da parte del datore di lavoro delle ritenute previdenziali e
assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, può essere escluso dal giudice in considerazione
del modesto importo delle somme non versate o della discontinuità ed episodicità delle inadempienze riscon-
trate. Inoltre, l’imputato può fondatamente invocare l’assoluta impossibilità di adempiere il debito di imposta,
quale causa di esclusione della responsabilità penale, ove provveda ad assolvere specifici oneri si allegazione
concernenti sia il profilo della non imputabilità a lui medesimo della crisi economica che ha investito l’azienda, sia
l’aspetto dell’impossibilità di fronteggiare la crisi economica tramite il ricorso a misure idonee, anche sfavorevoli
per il suo patrimonio personale, da valutarsi in concreto.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Cass., Sez. III, 17 luglio 2014, n. 18501

Difforme Cass., Sez. III, 10 aprile 2017, n. 43811

La Corte (omissis). retribuzioni in modo da adempiere al proprio obbligo


contributivo, anche se ciò comporta l’impossibilità di
Considerato in diritto pagare i compensi nel loro intero ammontare (tra le
3. Il ricorso risulta fondato. molte, Sez. 3, n. 43811 del 10/4/2017, Agozzino,
Al riguardo, occorre innanzitutto premettere che il debito Rv. 271189; Sez. 3, n. 38269 del 25/9/2007, Tafuro,
verso il fisco è collegato all’obbligo di erogazione degli Rv. 237827).
emolumenti ai dipendenti; ogni qualvolta il sostituto 5. Tutto quanto ribadito, costituisce costante indirizzo
d’imposta effettua tali erogazioni, quindi, sorge a suo di legittimità anche quello per cui, nel reato in esame,
carico il dovere di accantonare le somme dovute all’Erario, l’imputato può invocare la assoluta impossibilità di
organizzando le risorse disponibili in modo da poter adem- adempiere il debito di imposta, quale causa di esclusione
piere all’obbligazione tributaria. della responsabilità penale, a condizione che provveda
4. Ciò premesso, osserva la Corte che, per costante e ad assolvere gli oneri di allegazione concernenti sia il
condiviso indirizzo di legittimità, per l’integrazione della profilo della non imputabilità a lui medesimo della crisi
fattispecie quanto alla sussistenza dell’elemento sogget- economica che ha investito l’azienda, sia l’aspetto della
tivo risulta sufficiente il dolo generico, ossia la coscienza e impossibilità di fronteggiare la crisi di liquidità tramite
volontà di non versare all’Erario le ritenute effettuate nel il ricorso a misure idonee, da valutarsi in concreto
periodo considerato (per tutte, Sez. U, n. 37425 del 28/3/ (Sez. 3, n. 20266 dell’8/4/2014, Zanchi, Rv. 259190);
21013, Favellato, Rv. 255759); dolo generico che, peral- occorre, cioè, la prova che non sia stato altrimenti
tro, può essere escluso dal giudice in considerazione del possibile per il contribuente reperire le risorse necessa-
modesto importo delle somme non versate o della discon- rie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento
tinuità ed episodicità delle inadempienze riscontrate (per delle obbligazioni tributarie, pur avendo posto in essere
tutte, Sez. 3, n. 3663 dell’8/1/2014, De Michele, tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo
Rv. 259097). Dolo generico che, ancora, è ravvisabile patrimonio personale, dirette a consentirgli di recupe-
nella consapevole scelta di omettere i versamenti dovuti, rare, in presenza di una improvvisa crisi di liquidità,
non rilevando la circostanza che il datore di lavoro attra- quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale,
versi una fase di criticità e destini risorse finanziarie per far senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua
fronte a debiti ritenuti più urgenti (tra le molte, Sez. 3, volontà e ad egli non imputabili (Sez. 3, n. 8352 del 24/
n. 3705 del 19/12/2013, Casella, Rv. 258056; Sez. 3, 6/2014, Schirosi, Rv. 263128; Sez. 3, n. 20266 dell’8/4/
n. 13100 del 19/1/2011, Biglia, Rv. 249917); proprio a 2014, Zanchi, Rv. 259190; Sez. 3, n. 5467 del 5/12/2013,
questo riguardo, infatti, si è sovente sostenuto che il reato Mercutello, Rv. 258055).
sussiste anche quando il datore di lavoro, in presenza di 6. Orbene, così richiamati i fondamentali approdi ermeneu-
una situazione di difficoltà economica, abbia deciso di dare tici che disciplinano la materia, ritiene la Corte che il
preferenza al pagamento degli emolumenti ai dipendenti Collegio di appello non ne abbia fatto buon governo, redi-
ed alla manutenzione dei mezzi destinati allo svolgimento gendo al riguardo una motivazione del tutto insufficiente e,
dell’attività di impresa, e di pretermettere il versamento come tale, censurabile in questa sede. In particolare, e
delle ritenute all’erario, essendo suo onere quello di ripar- pacifica la contestata omissione contributiva, la sentenza si
tire le risorse esistenti all’atto della corresponsione delle è limitata a sottolineare - in termini del tutto generici - che

1608 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

“dalla documentazione prodotta dall’imputato (la cui società garanzia su propri immobili, per reperire liquidità, quel che
non è mai fallita) emerge con evidenza AL MASSIMO una potrebbe rappresentare una “possibile soluzione” al reato
crisi di liquidità, risolta con la consapevole commissione del invece negata dalla Corte di merito).
reato de quo e non con altre possibili soluzioni”; da tale La pronuncia, pertanto, deve essere annullata con rinvio
sintetico argomento, tuttavia, emerge che il Collegio non ha ad altra sezione della Corte di appello di Bologna, per
neppure valutato - né, tantomeno smentito - le numerose nuovo esame.
produzioni offerte dalla difesa, ed ampiamente richiamate nel
gravame di merito, volte ad evidenziare elementi che avreb- P.Q.M.
bero potuto incidere quantomeno sul profilo psicologico
della condotta, nei termini sopra richiamati (ad esempio, Annulla la sentenza impugnata con rinvio ad altra sezione
con riguardo ai mutui che il ricorrente avrebbe acceso, con della Corte di Appello di Bologna.

La rilevanza della crisi aziendale nel reato di omesso versamento


delle ritenute previdenziali e assistenziali
di Fiorenza Oriana (*)

Con la pronuncia in esame, la Suprema Corte ha affermato che è possibile escludere la sussistenza
dell’elemento soggettivo in capo all’imprenditore che non abbia versato i contributi assistenziali e
previdenziali a causa di una grave crisi economica della società, qualora egli assolva precisi oneri
probatori. La Cassazione si è così discostata dall’indirizzo giurisprudenziale prevalente, che ritiene
sufficiente, ai fini della sussistenza del reato in esame, il dolo generico, integrato dalla mera coscienza
e volontà da parte del datore di lavoro di omettere il versamento delle ritenute, con conseguente
irrilevanza di eventuali criticità aziendali.
In its ruling, the Italian Supreme Court declared that it is possible to exclude the subjective element of
the entrepreneur, who did not pay social security contributions because of a serious economic crisis,
if he fulfils a severe burden of proof. Therefore, the Supreme Court deviates from the settled case-
law, which assumes that it is enough to set up the offense the general intent, or consciousness and
willingness not to pay contributions, the company crisis being irrelevant.

Introduzione soggettivo del reato contestato, in quanto non avreb-


Con la sentenza in esame, la Cassazione torna a bero tenuto conto della grave crisi economica e
pronunciarsi sulla tormentata fattispecie delittuosa finanziaria che aveva colpito la società e delle con-
dell’omesso versamento delle ritenute previdenziali e seguenti condotte - quali quelle di contrarre mutui e
assistenziali, prevista dall’art. 2, comma 1 bis, D.L. ipoteche sui propri beni personali - poste in essere
463 del 1983, convertito dalla L. n. 683 del 1983, dall’imputato al fine di adempiere il debito tributario.
annullando la condanna emessa dal Tribunale di La pronuncia in oggetto accoglie, quindi, il ricorso
Piacenza e confermata dalla Corte d’Appello di Bolo- proposto avverso la sentenza di appello dall’impren-
gna nei confronti del legale rappresentante di una S. ditore, stabilendo che quest’ultimo può invocare,
a.s., il quale, a causa di un’improvvisa crisi aziendale, quale causa di esclusione della responsabilità
non aveva versato le ritenute previdenziali ed assi- penale, l’assoluta impossibilità di adempiere il
stenziali effettuate sulle retribuzioni dei dipendenti debito di imposta, qualora dimostri rigorosamente
nell’anno 2013, per l’ammontare complessivo di sia la non imputabilità, a se medesimo, della crisi
circa 15.600 euro. economica che ha improvvisamente investito
La S.C. ha, infatti, ritenuto di non aderire alla rico- l’azienda, sia l’impossibilità di fronteggiare la crisi
struzione operata dai giudici di merito, i quali avreb- di liquidità tramite il ricorso a misure idonee, da
bero condannato l’imprenditore senza argomentare valutarsi in concreto, anche sfavorevoli per il suo
adeguatamente circa la sussistenza dell’elemento patrimonio personale.

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce-


dura di revisione a doppio cieco (double blind).

Diritto penale e processo 12/2018 1609


Giurisprudenza
Diritto penale

Secondo la Cassazione, il Collegio di appello, nono- Invero, si è più volte ribadito come le ritenute previ-
stante le numerose allegazioni prodotte al riguardo denziali siano parte integrante della stessa retribuzione
dalla difesa, non avrebbe tenuto conto di tali ele- e che, pertanto, il datore di lavoro è tenuto a ripartire le
menti, che avrebbero potuto incidere quantomeno risorse esistenti al momento di corrispondere i com-
sul profilo psicologico della condotta. pensi ai lavoratori dipendenti in modo da poter adem-
Le motivazioni della pronuncia in oggetto, seppur piere all’obbligo del versamento delle ritenute, anche
sintetiche, mostrano interessanti profili di novità e se ciò possa riflettersi sull’integrale pagamento delle
offrono quindi lo spunto per alcune considerazioni retribuzioni medesime (4).
riflessive. In sostanza, secondo tale orientamento, il datore di
lavoro non potrebbe mai considerarsi liberato dall’o-
L’elemento soggettivo: un’ipotesi speciale nere contributivo, in quanto, nel momento in cui
di appropriazione indebita? corrisponde le retribuzioni ai lavoratori, è altresì
tenuto ad accantonare le somme necessarie al fine
Relativamente all’ipotesi delittuosa in esame, di poter adempiere il debito tributario, anche se ciò
sembra pacifico in giurisprudenza che, ai fini dovesse comportare l’impossibilità di pagare gli sti-
della sussistenza dell’elemento soggettivo, sia pendi nel loro intero ammontare (5).
sufficiente il dolo generico, che si esaurisce Tale rigorosa impostazione prende le mosse dall’as-
nella coscienza e volontà da parte del datore di sunto che il rapporto di lavoro subordinato fa sorgere
lavoro di omettere o ritardare il versamento delle in capo al datore di lavoro, da una parte, l’obbligo di
ritenute, con conseguente irrilevanza di even- retribuire il dipendente, dall’altra, quello di versare i
tuali criticità aziendali (1). relativi contributi previdenziali e assistenziali; in
La S.C. ha statuito a più riprese come il reato in realtà, al riguardo, una recente pronuncia della Cas-
oggetto non richieda il dolo specifico e come, per- sazione (6) ha sottolineato come solo il mancato
tanto, sia sufficiente il compimento della condotta versamento delle somme all’INPS sia condotta
omissiva nella consapevolezza della sua illiceità, non penalmente rilevante; al contrario, il diritto dei
richiedendo la norma, quale ulteriore requisito, un lavoratori a percepire la retribuzione non riceve
atteggiamento antidoveroso di volontario contrasto alcuna tutela penalistica. Per tali ragioni, deve essere
con il precetto violato (2). privilegiato in ogni caso l’adempimento del debito
Per tali ragioni, il delitto in oggetto risulta inte- contributivo, che non può essere pretermesso nep-
grato persino in caso di grave crisi aziendale, anche pure in favore dell’erogazione degli stipendi ai
qualora questa sia tale da comportare la successiva dipendenti.
cessazione dell’attività o il fallimento della Si può, inoltre, osservare come l’orientamento
società (3), non rilevando neppure la circostanza sopra richiamato rifletta quell’interpretazione giu-
che le (scarse) risorse finanziarie siano state desti- risprudenziale - sconfessata dalla dottrina preva-
nate a far fronte a debiti ritenuti di maggiore lente (7) - che qualificava il reato in esame come
urgenza, quali il pagamento delle retribuzioni ai ipotesi speciale di appropriazione indebita, rite-
dipendenti. nendo che il datore di lavoro, omettendo di

(1) V. ex plurimis, Cass., Sez. III, 10 aprile 2017, n. 43811, in (6) Cass., Sez. III, 6 marzo 2018, n. 19671, in D&G, 2018.
Cass. pen., 2017; Cass., Sez. III, 19 gennaio 2011, n. 13100, in (7) E. Scorza, I reati in materia di previdenza e assistenza
Cass. pen., 2012, 3, 1113. sociale, in B. Deidda - A. Gargani (a cura di), Reati contro la salute
(2) Cass., Sez. III, 18 luglio 2017, n. 39072 in Riv. pen., 2017, e la dignità del lavoratore, in Trattato teorico-pratico di diritto
10, 850. penale, diretto da F. Palazzo - C. E. Paliero, X, Torino, 2012, 588
(3) Cass., Sez. III, 12 febbraio 2015, n. 11353, in D&G, 2015, ss. e V. Salafia, Il sistema sanzionatorio previdenziale: le sanzioni
relativamente al caso di una società successivamente posta in amministrative e penali, in Dir. lav., 1987, 367, i quali evidenziano
liquidazione. come, in realtà, le ritenute non siano costituite da somme di
(4) Cass., Sez. III, 25 settembre 2007, n. 38269, in Cass. pen., proprietà del lavoratore, bensì del datore di lavoro: non si verifica
2009, 3, 1236. mai, infatti, una materiale dazione della somma di denaro da parte
(5) Nel caso in cui, invece, il dissesto finanziario dell’azienda sia del prestatore di lavoro all’imprenditore. Nel reato in esame
tale da determinare l’impossibilità per l’imprenditore di corrispon- difetta, quindi, il requisito dell’altruità della cosa mobile oggetto
dere ai dipendenti la retribuzione tout court, è ormai pacifica, a di appropriazione, che è, al contrario, elemento essenziale della
seguito di pronuncia a Sezioni Unite della Suprema Corte (Cass., fattispecie prevista dall’art. 646 c.p. Peraltro, l’obbligo contribu-
Sez. Un., 28 maggio 2003, n. 27641, in Foro it., 2003, 126, 10, 503), tivo nei confronti dell’ente gestore sorge unicamente in capo al
la non configurabilità del reato de quo (sul precedente contrasto datore di lavoro, mentre il dipendente non ne risulta gravato.
giurisprudenziale, v. A. Morrone, Diritto penale del lavoro. Nuove
questioni e figure controverse, Milano, 2009, 183 ss.).

1610 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

versare le ritenute previdenziali, si appropriasse di senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla
somme del dipendente, delle quali aveva in realtà sua volontà ed a lui non imputabili.
una semplice disponibilità provvisoria (8). La pronuncia in commento richiama sul punto alcuni
Tale impostazione derivava da una ricostruzione precedenti, relativi però a due diverse fattispecie
“bifasica” della condotta del reato, suddivisa in due delittuose, ossia l’omesso versamento di ritenute
momenti distinti: il primo commissivo, consistente dovute o certificate e l’omesso versamento di imposta
nell’appropriazione da parte del datore di lavoro delle sul valore aggiunto, previste dagli artt. 10 bis e 10 ter
ritenute previdenziali e assistenziali operate sulle del D.Lgs. n. 74/2000, rispetto alle quali vi era stata
retribuzioni corrisposte ai propri dipendenti, ed il effettivamente qualche pronuncia relativa all’effica-
secondo omissivo, consistente nel mancato versa- cia esimente della crisi economica (11).
mento all’INPS delle ritenute medesime (9). Si ritiene, pertanto, utile delineare un quadro sinte-
Il dolo generico, alla luce di quest’ultima interpreta- tico delle ipotesi criminose da ultimo citate, le quali,
zione, è stato talvolta escluso soltanto in considera- pur nella loro diversità, possono essere trattate, per
zione del modesto importo delle somme non versate o quanto qui interessa, congiuntamente.
della discontinuità ed episodicità delle inadem-
pienze (10). In realtà, in tali casi, ad essere escluso La crisi aziendale nei reati di omesso
sarebbe non tanto l’elemento soggettivo, quanto, al versamento delle ritenute dovute o certificate
limite, l’offensività in concreto della condotta; tut- e dell’imposta sul valore aggiunto: tra assenza
tavia, tale problema risulta ad oggi in parte superato, a di dolo e causa di forza maggiore
seguito dell’introduzione nel 2016 di un’espressa
soglia di punibilità del reato de quo, fissata a diecimila In primo luogo, si può al riguardo osservare come sia
euro annui (potendo, al limite, residuare la questione sufficiente, perché tali reati siano integrati, il dolo
relativa all’opportunità di punire gli omessi versa- generico, essendo anche in questi casi irrilevante il
menti che superino di poco la soglia prevista). fine perseguito dall’agente, dal momento che non è
La pronuncia in esame rappresenta, pertanto, un’in- richiesto, a differenza di altre fattispecie analoghe,
teressante apertura rispetto al passato, in quanto la che il comportamento illecito sia dettato dallo scopo
Cassazione statuisce, ai fini della valutazione del specifico di evadere le imposte, né tantomeno l’in-
dolo, la necessità di analizzare la situazione contin- tima adesione del soggetto alla volontà di violare il
gente dell’impresa che abbia determinato il mancato precetto (12).
versamento delle ritenute, lasciando così un margine In effetti si ritiene, in via interpretativa, che quando
più ampio per poter ritenere l’imprenditore, il quale si il legislatore abbia voluto attribuire all’elemento
trovi in una situazione di seria difficoltà economica, soggettivo del reato il compito di concorrere a tipiz-
esente dall’obbligo contributivo. zare la condotta e/o quello di escludere dall’area della
La sentenza, infatti, anche se nella sua prima parte penale rilevanza le condotte solo eventualmente
cita il costante indirizzo sopra ampiamente descritto, (e dunque non intenzionalmente) volte a cagionare
fa in seguito riferimento ad una diversa impostazione l’evento, lo ha fatto in modo espresso, incriminando
giurisprudenziale, secondo la quale è possibile assol- unicamente gli atti ispirati da un’intenzione che va
vere l’imprenditore, per mancanza dell’elemento sog- oltre la condotta tipizzata (i reati a dolo specifico) e
gettivo, qualora quest’ultimo dimostri rigorosamente assegnando al momento finalistico della condotta
l’oggettiva impossibilità di reperire le risorse neces- stessa il compito di individuare il bene offeso (13).
sarie per il corretto adempimento degli obblighi con- Conseguentemente, anche per le ipotesi delittuose
tributivi, pur avendo posto in essere tutte le possibili da ultimo citate, la giurisprudenza maggioritaria
azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio per- ritiene tendenzialmente irrilevante la circostanza
sonale, dirette a consentirgli di recuperare quelle che l’imprenditore attraversi una fase di crisi che
somme necessarie ad assolvere il debito erariale, non gli permetta, alle scadenze fissate dalla legge,

(8) Cass., Sez. II, 18 marzo 2009, n. 19911, in Guida dir., 2011, (10) Cass., Sez. III, 8 gennaio 2014, n. 3663, Rv. 259097.
47, 97. (11) Cass., Sez. III, 8 aprile 2014, n. 20266, in Riv. dir. tribut.,
(9) C. Monticelli, I reati in tema di previdenza obbligatoria e 2014, 66; Cass., Sez. III, 5 dicembre 2013, n. 5467, in Guida dir.,
complementare, in N. Mazzacuva - E. Amati (a cura di), Il diritto 2014, 13, 102.
penale del lavoro, in Diritto del lavoro, diretto da F. Carinci, VII, (12) Cass., SS.UU., 28 marzo 2013, n. 37425, in Cass. pen.
Torino, 2007, 375 ss. Si noti, inoltre, come in realtà la giurispru- 2014, 1, 38 e Cass., Sez. III, 5 dicembre 2013, 5467, cit.
denza di legittimità più recente ricostruisca la fattispecie in esame (13) Cass., Sez. III, 24 giugno 2014, n. 8352, in Cass. pen., 2015.
in termini di reato omissivo (proprio).

Diritto penale e processo 12/2018 1611


Giurisprudenza
Diritto penale

di adempiere il debito tributario, rimproverandogli di abbia improvvisamente investito l’azienda, ma


non aver accantonato per tempo le somme da versare anche relativamente alla circostanza che detta
all’Erario. crisi non potesse essere adeguatamente fronteg-
Tale ricostruzione viene a maggior ragione condivisa giata tramite il ricorso ad idonee misure da
nell’ipotesi di omesso versamento di IVA, poiché in valutarsi in concreto (15).
quest’ultimo caso l’imprenditore incassa effettiva- Al riguardo le Sezioni Unite della Cassazione (16),
mente dai clienti le somme dovute a tale titolo e, intervenute sulla fattispecie delittuosa prevista dal-
pertanto, non potrebbe invocare l’efficacia scusante l’art. 10 bis, hanno chiarito come “nonostante la
della situazione di illiquidità nella quale si dovesse prova del dolo sia solitamente insita nella duplice
venire a trovare alla scadenza prevista dall’art. 10 ter circostanza del rilascio della certificazione al sosti-
(salvo, forse, nel caso in cui, in tale data, egli non tuito e della presentazione della dichiarazione
abbia ancora materialmente riscosso l’IVA dal annuale del sostituto, ciò non impedisce che, in
terzo (14)). casi concreti, a tale elemento oggettivo del reato
Si evidenzia, tra l’altro, come quest’ultima fattispecie non corrisponda l’elemento soggettivo della
sia maggiormente riconducibile, rispetto alle altre coscienza e volontà di omissione dei versamenti,
sopra citate, al paradigma dell’appropriazione inde- non essendosi verificata alcuna scelta inidonea a
bita che si è descritto in precedenza: l’imprenditore si “non far debitamente fronte” agli obblighi di legge,
trova nell’impossibilità di adempiere il debito tribu- cioè - a prescindere dalla sussistenza o meno, quindi,
tario perché ha liberamente disposto di somme - che di una scriminante e rimanendo sul piano stretta-
si sarebbe dovuto limitare ad accantonare - destinan- mente soggettivo - non risultando dimostrata una
dole ad altri fini, quali il soddisfacimento dei creditori consapevole volontà criminosa in chi ha omesso i
dell’azienda o delle esigenze di produzione. versamenti laddove, nel tempo prodromico al rilascio
Per tali ragioni, raramente si è ritenuto che non suddetto, la sua condotta gestoria non ha rappresen-
sussistesse, in capo all’imprenditore che aveva effet- tato una scelta consapevole nel senso dell’astensione
tivamente ricevuto dai clienti il pagamento delle da un adeguato piano di accantonamento organizza-
prestazioni svolte, l’elemento soggettivo del dolo, tivo che consentisse poi l’adempimento dell’obbligo
perlomeno nella forma del dolo eventuale, inteso divenuto penalmente rilavante”.
come accettazione del rischio di non poter adempiere Può essere utile a questo punto precisare che il
il debito d’imposta a causa dell’omessa creazione di momento consumativo dei reati da ultimo citati
riserve sufficienti a provvedere in seguito al soddi- non coincide con il termine, individuato con cadenza
sfacimento di tale credito dell’Erario. mensile, di adempimento dell’obbligazione tributa-
In tali casi, infatti, viene valutato il comportamento ria, ma è ad esso successivo, avendo il legislatore
tenuto dal contribuente prima della scadenza del ritenuto di lasciare al contribuente un lasso di
termine fissato per l’adempimento: talché si ritiene tempo per poter sanare il proprio debito tributario
che la crisi aziendale non incida comunque sull’o- prima che la condotta omissiva integri la fattispecie
messo versamento delle imposte, che è imputabile penalmente rilevante. Pertanto, il reato risulta per-
unicamente a una cattiva gestione delle risorse dispo- fezionato solo se la somma degli inadempimenti
nibili da parte dell’imprenditore. supera, alla fine dell’anno successivo a quello d’im-
Ciononostante, si osserva come recentemente la posta, la soglia fissata dalla legge.
giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, Premesso, allora, che una condotta di mancato
abbia talvolta affermato la rilevanza dell’ogget- accantonamento mese per mese al momento della
tiva impossibilità di provvedere al versamento erogazione degli stipendi ai dipendenti non è già di
dei tributi previsti dagli artt. 10 bis e 10 ter, per sé penalmente rilevante - poiché l’organizzazione
richiedendo comunque l’assolvimento di precisi previdente del datore di lavoro deve configurarsi su
oneri di allegazione non solo circa la non impu- scala annuale -, vi può essere l’eventualità, rilevante
tabilità al contribuente della crisi economica che ai fini di escludere la colpevolezza, che sia

(14) Cass., Sez. III, 28 marzo 2018, n. 37089, in D&G, 2018, fossero stati effettivamente realizzati e, conseguentemente, a
relativa ad un caso di omesso versamento dell’I.V.A., che non era quest’ultimo non si poteva rimproverare di non aver accantonato
stata riscossa dall’imprenditore, a causa dell’imprevedibile falli- le somme dovute a titolo di imposta.
mento di cinque dei suoi più importanti clienti. In quest’ultimo (15) Cass., Sez. III, 17 luglio 2014, n. 18501 in D&G, 2015.
caso, la Cassazione ha correttamente annullato la sentenza di (16) Cass., SS.UU., 28 marzo 2013, n. 37425, in Cass. pen.,
condanna del Corte d’Appello, ritenendo che, a causa del mancato 2014.
pagamento delle fatture emesse dall’imprenditore, tali crediti non

1612 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

intervenuta una crisi di liquidità al momento della forza maggiore prevista dall’art. 45 c.p.: l’improvvisa
scadenza del termine c.d. “lungo”, crisi non derivante e grave crisi aziendale escluderebbe persino il fatto
dalla scelta del datore di lavoro “di non far debita- tipico e, dunque, l’omesso versamento dei tributi,
mente fronte” al suo obbligo organizzativo: è in que- dovuto all’assoluta mancanza di fondi sufficienti a
st’ultimo caso che difetterebbe, allora, il dolo far fronte al loro pagamento, integrerebbe un fatto
richiesto dalla fattispecie (17). neppure riconducibile al soggetto agente, poiché
Talvolta, in relazione a tali ipotesi delittuose, è stata dovuto a cause totalmente indipendenti dalla sua
invocata l’applicazione della scriminante della crisi volontà.
aziendale ai sensi dell’art. 54 c.p., in relazione all’in- Sul punto si registra un andamento oscillante della
violabilità del diritto al lavoro, la cui perdita com- giurisprudenza di legittimità, la quale prevalente-
porterebbe, a livello morale, sociale e materiale, un mente esclude che le difficoltà economiche in cui
danno grave alla persona. versa il soggetto agente possano integrare la forza
Pertanto, in quest’ultima ipotesi, la crisi aziendale maggiore penalmente rilevante, in quanto essa, tra-
assumerebbe rilevanza non tanto in relazione all’ele- dizionalmente definita come vis cui resisti non
mento psicologico richiesto dalla fattispecie, che potest (19), postula la individuazione di un fatto
risulterebbe comunque integrato, quanto in relazione imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, che
all’antigiuridicità della condotta tenuta dal datore di esula del tutto dalla condotta dell’agente, sì da ren-
lavoro: quest’ultimo, infatti, ometterebbe il versa- dere ineluttabile la verificazione dell’evento, non
mento dei tributi al fine di evitare ai propri dipen- potendo ricollegarsi in alcun modo ad un’azione od
denti un danno grave, quale sarebbe quello derivante omissione cosciente e volontaria dell’agente.
dalla riduzione dei loro compensi. Poiché il sostituto di imposta, quale debitore di una
L’indirizzo ermeneutico prevalente tende, però, ad somma costituente reddito per il sostituito, deve,
escludere la configurabilità di tale causa di giustifi- allorché procede al versamento in favore di quest’ul-
cazione in relazione ai reati in esame, in quanto si è timo, trattenere una percentuale di questo emolu-
ritenuto che con l’espressione “danno grave alla mento (c.d. ritenuta alla fonte) per, poi, versarlo
persona” il legislatore abbia inteso riferirsi ai soli all’Erario entro il sedici del mese successivo a quello
beni morali e materiali che costituiscono l’essenza nel quale ha operato la trattenuta, si ritiene che gli
stessa dell’essere umano, come la vita, l’integrità spazi per ritenere sussistente la causa di forza maggiore
fisica (comprensiva del diritto alla salute), la libertà quale conseguenza di una improvvisa ed imprevista
morale e sessuale, il nome, l’onore, ma non anche situazione di illiquidità siano, all’evidenza, oggetti-
quei beni che, pur essendo costituzionalmente rile- vamente ristretti (20).
vanti, contribuiscono al completamento ed allo svi- Secondo tale indirizzo interpretativo, inoltre, ciò
luppo della persona umana. sarebbe valido anche considerando il termine più
Ne consegue quindi che, pur dovendosi affermare che ampio fissato dalla norma penale: il contri-
il diritto al lavoro è costituzionalmente garantito e buente, che persista nel tenere la condotta omis-
che il lavoro contribuisce alla formazione ed allo siva anche oltre le scadenze mensili, non
sviluppo della persona umana, si deve escludere, potrebbe legittimamente invocare la causa di
tuttavia, che la sua perdita costituisca in quanto forza maggiore, neppure in caso di crisi aziendale
tale un danno grave alla persona sotto il profilo sopravvenuta e imprevedibile, in quanto que-
dell’art. 54 c.p. (18). st’ultima sarebbe una causa solo concorrente, e
Più spesso, invece, è stata invocata, al fine di chiedere non esclusiva, dell’evento finale e quindi, come
l’assoluzione dell’imprenditore in crisi, la causa di tale, non rilevante (21).

(17) Cass., SS.UU., 28 marzo 2013, n. 37425, cit. e, in relazione requisito della coscienza e volontà dell’azione come presupposto di
al reato previsto dall’art. 10 ter, v. Cass., Sez. III, 8 gennaio 2014, un rimprovero di colpevolezza. Ma non si può parlare di forza
n. 15416, in D&G, 2014. maggiore se la coazione è soltanto relativa, ossia qualora il soggetto
(18) Cass., Sez. III, 8 gennaio 2014, n. 15416, cit. e Cass., Sez. agente disponga di un sufficiente margine di scelta, v. G. Fiandaca,
III, 8 aprile 2014, n. 20266, cit., peraltro richiamate come prece- E. Musco, Diritto penale Parte generale, VII, Bologna, 2014, 229 ss.
denti nella sentenza in esame. (20) Cass., Sez. III, 8 gennaio 2014 n. 15416, cit., che precisa
(19) Viene solitamente intesa come qualsiasi energia esterna altresì come analoghe considerazioni valgano anche per l’imposta
contro la quale il soggetto non è in grado di resistere e che perciò lo sul valore aggiunto, che deve essere anch’essa versata, come si è
costringe necessariamente ad agire: in altri termini, il soggetto detto prima, entro il giorno sedici del mese successivo.
agitur, non agit. In tali casi, l’azione causativa dell’evento non è (21) La forza maggiore sussiste, infatti, solo e in tutti quei casi in
riconducibile al potere di signoria del soggetto, onde si può dire che cui la realizzazione dell’evento stesso o la consumazione della
l’azione non gli appartiene, non gli è propria: manca, pertanto, il condotta antigiuridica è dovuta all’assoluta ed incolpevole

Diritto penale e processo 12/2018 1613


Giurisprudenza
Diritto penale

Al riguardo, si è altresì ritenuto che neppure la dall’altra -, entrambi penalmente sanzionati, e come
necessità dell’imprenditore di scongiurare il falli- fra i due sia comunque ritenuto prevalente quello che
mento è sufficiente ad integrare l’ipotesi di forza consente all’ente pubblico la riscossione dei propri
maggiore sopra delineata: il reato in esame risulterà tributi.
integrato anche nel caso in cui il contribuente pri- In particolare, per quanto riguarda l’IVA, questa
vilegi, al fine di evitare il fallimento, il pagamento di rigida impostazione era motivata per la ragione
creditori diversi dall’Erario (22). che si trattasse di un tributo c.d. “armonizzato”,
Tuttavia, non sono mancate pronunce in senso costituente, cioè, risorsa propria dell’Unione Euro-
contrario, le quali hanno significativamente sta- pea, la cui tutela era, quindi, considerata di premi-
tuito che, anche per quanto concerne i reati di cui nente rilevanza anche per gli interessi finanziari
agli art. 10 bis e 10 ter del D.Lgs. n. 74 del 2000, non sovranazionali.
può escludersi in assoluto che l’omissione possa Conseguentemente, le procedure nazionali che con-
derivare in toto da una causa di forza maggiore. sentono lo stralcio di tale imposta erano ritenute
Quest’ultima, tenuto conto della conformazione incompatibili con il dovere di ogni stato membro
dei suddetti reati, ragionevolmente può anche con- di realizzare gli obiettivi, anche finanziari, dell’UE,
figurarsi, a seconda dei casi concreti, in una impre- contrastando in particolare con le disposizioni previ-
vista e imprevedibile indisponibilità del necessario ste dalla “direttiva I.V.A.” (25) e, più in generale, con
denaro, non correlata in alcun modo alla condotta la normativa sovranazionale in materia di concor-
gestionale dell’imprenditore (23). renza, posto che la procedura concordataria rischia di
favorire il reinserimento nel mercato dei soggetti che
L’eterna contraddizione tra diritto ne hanno potuto beneficiare, a scapito di imprendi-
fallimentare e sanzione penale. Uno sguardo tori dichiarati falliti o, comunque, meno competitivi
allo scenario europeo perché sottoposti all’obbligo di versare le imposte per
intero.
Si segnala, infine, come, in relazione alle imposte Per tale ragione, si era più volte ribadito il principio di
sopra descritte, sussista una discrasia di sistema, in “neutralità fiscale”, secondo il quale ogni stato mem-
quanto, secondo le norme di diritto fallimentare, tali bro deve garantire una riscossione effettiva delle
tributi possono rientrare nel piano del concordato risorse proprie dell’Unione, verificando di non
preventivo (ai sensi degli artt. 182 ter e 160 l.fall.) ed creare, in materia di riscossione dell’IVA, differenze
essere, pertanto, corrisposti in misura inferiore al di trattamento significative tra operatori economici
dovuto, mentre il diritto penale sanziona in ogni che effettuino operazioni uguali.
caso la loro mancata corresponsione per intero. Sul punto, però, si è registrato di recente un
La giurisprudenza di legittimità, confermando significativo revirement, in quanto la Corte di Giu-
l’orientamento rigoroso sopra richiamato, ha infatti stizia dell’UE, intervenuta a seguito del rinvio
stabilito a più riprese come, in tema di omesso versa- pregiudiziale da parte del Tribunale di Udine rela-
mento IVA, l’ammissione alla procedura di concor- tivamente alla possibilità per un imprenditore in
dato preventivo, seppure antecedente alla scadenza crisi di versare solo parzialmente l’IVA, ha stabilito
del termine previsto per il versamento dell’imposta, che l’ammissione di un pagamento parziale di tale
non escluda il reato previsto dall’art. 10 ter, in rela- debito, nell’ambito di una procedura di concordato
zione al debito IVA scaduto e da versare (24). preventivo, non è contraria all’obbligo degli stati
È evidente come in questo caso vi sia un conflitto tra membri di garantire il prelievo integrale dell’IVA
due diversi obblighi - quello di versare l’IVA da una nel loro territorio nonché la riscossione effettiva
parte e quello di eseguire il concordato preventivo delle risorse proprie dell’Unione, purché si accerti

impossibilità dell’agente di uniformarsi al comando, mai quando tributi, in Grosso, Padovani, Pagliaro (diretto da), Trattato del diritto
egli si trovi già in condizioni di illegittimità (v. Cass., Sez. IV, 13 penale, Parte speciale, Milano, 2010, 595 ss., il quale richiama al
maggio 1982, n. 8089, Rv. 55131). riguardo la nota pronuncia della Corte Costituzionale n. 1085 del 13
(22) Cass., Sez. III, 8 aprile 2014, n. 20266, cit., che precisa al dicembre 1988, relativa alla causa di forza maggiore nel reato di
riguardo come la semplice necessità di impedire il fallimento della furto d’uso, ritenendola applicabile anche alle fattispecie in
società non sia sufficiente ad integrare l’ipotesi di forza maggiore esame.
sopra delineata, anche in quanto il fallimento avrebbe ben potuto (24) Cass., Sez. III, 4 febbraio 2016, n. 12912, in Cass. pen.,
essere richiesto dallo stesso Erario proprio in relazione ai crediti 2016.
tributari. (25) La Dir. 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006,
(23) Cass., Sez. III, 9 ottobre 2013, n. 5905, in Cass. pen., 2014, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto.
9, 3059; in dottrina, v. A. Martini, Reati in materia di finanze e

1614 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Diritto penale

che tale debito non riceverebbe un trattamento un principio già espresso (poche) altre volte e perlo-
migliore in caso di fallimento (26). più nell’ambito dei reati tributari, ma in realtà rara-
Conseguentemente, anche la giurisprudenza nazio- mente riconosciuto in concreto, soprattutto in
nale si è adeguata (27), in quanto vi sono state alcune relazione ai casi di omesso versamento delle ritenute
recenti pronunce di legittimità che, pur avallando un previdenziali.
orientamento ancora minoritario, stabiliscono la Tale estensione anche al reato in oggetto si ritiene
non configurabilità del reato di cui all’art. 10 ter, coerente, soprattutto se si considera che, per quanto
D.Lgs. n. 74/00, per il mancato versamento del debito riguarda le ritenute previdenziali e assistenziali, esse
IVA scaduto, nel caso in cui il debitore sia stato vengono versate all’INPS mediante l’impiego di
ammesso al concordato preventivo con pagamento risorse proprie dell’impresa, le quali, in particolare
dilazionato e/o parziale dell’imposta (28). a seguito della profonda crisi che ha colpito le nostre
Quest’ultima ricostruzione permetterebbe, quindi, di aziende nell’ultimo decennio, possono talvolta
superare la persistente contraddizione tra il diritto essere insufficienti, per cause non addebitabili
fallimentare e il diritto penale sopra descritta, che all’imprenditore.
riguarda altresì i contributi previdenziali e assisten- Al contrario, si è già evidenziato come, nei casi
ziali, dal momento che anch’essi possono rientrare previsti dagli artt. 10 bis e 10 ter, l’imprenditore
nel piano del concordato preventivo (ai sensi degli venga sanzionato in quanto non versa all’Erario
artt. 182 ter (29) e 160 l.fall.). Rispetto a tali ritenute, somme che tendenzialmente ha già incassato o che,
però, la giurisprudenza sembra essere sempre molto comunque, ha dichiarato di aver già trattenuto in
rigida (30). relazione agli emolumenti corrisposti al terzo.
Per tali ragioni, l’impostazione delineata dalla sen-
Conclusioni. L’atteggiamento oscillante tenza in esame risulta altresì maggiormente conforme
della giurisprudenza nei confronti ad alcuni principi fondamentali del diritto penale,
dell’evasore quali il principio di colpevolezza e quello di legalità.
In effetti, l’interpretazione più rigorosa, prevalente
In sintesi, si ritiene che la ricostruzione operata dalla in giurisprudenza, rischia di punire a titolo di dolo
pronuncia in oggetto sia da accogliere con favore, anche quelle condotte tenute dall’imprenditore in
poiché permette di escludere la sussistenza dell’ele- crisi che siano in realtà dovute a una gestione
mento soggettivo in capo al datore di lavoro, il quale imprudente, e quindi ontologicamente colposa,
si trovi in una condizione di totale e imprevedibile delle risorse d’impresa.
crisi di liquidità e al quale, pertanto, in ossequio al Come si è già accennato sopra, infatti, può acca-
noto principio ad impossibilia nemo tenetur, non si dere che l’omesso accantonamento delle somme
possa muovere alcun rimprovero, operando così un dovute all’INPS sia dovuto ad una momentanea
distinguo rispetto ai casi nei quali l’omissione sia, al necessità di distribuire diversamente le risorse a
contrario, dovuta ad una scelta consapevole dell’im- disposizione dell’imprenditore, il quale è sicura-
prenditore di destinare le risorse economiche dell’a- mente consapevole di non rispettare il termine
zienda ad altri fini. mensile previsto per l’adempimento dell’obbliga-
La sentenza in esame, infatti, pur confermando quel- zione tributaria, ma ritiene di poter soddisfare
l’atteggiamento oscillante della giurisprudenza di tale debito dell’ente previdenziale entro il termine
legittimità nei confronti dell’imprenditore che più ampio previsto dalla norma penale. In que-
evade, costituisce un’interessante applicazione di st’ultimo caso, qualora intervenga solo in seguito

(26) Sentenza CGUE, Sez. II, 7 aprile 2016, causa C-546/14. (30) Sul punto non sono mancate pronunce che abbiano rite-
(27) Sul punto è stato altresì modificato l’art. 182 ter l.fall., dal nuto irrilevante persino il fatto che l’imprenditore, dichiarato fallito,
quale è stato espunto il riferimento all’IVA e alle ritenute operate avesse omesso di versare le ritenute previdenziali e assistenziali,
non versate, che in precedenza erano solo dilazionabili, mentre, a al fine di evitare di commettere il più grave reato di bancarotta
seguito di tale pronuncia, sono anche falcidiabili. preferenziale. Al riguardo, la S.C. (v. Cass., Sez. III, 14 giugno 2011,
(28) Cass., Sez. III, 8 giugno 2018, n. 39696 e Cass., Sez. IV, 17 n. 29616, in Cass. pen., 2001) aveva stabilito come fosse incon-
ottobre 2017, n. 52542, in Guida dir., 2018. ferente, ai fini della configurazione del reato de quo in capo al
(29) Si evidenzia come l’originaria formulazione dell’art. 182 ter legale rappresentante della società datrice di lavoro, la circostanza
l.fall. in realtà non contemplasse i contributi previdenziali e assi- che la società medesima non si trovasse in bonis, ben potendo
stenziali, essendo il concordato limitato ai soli “tributi amministrati l’imputato, non fallito personalmente, provvedere al pagamento
dalle agenzie fiscali”. Solo successivamente la transazione fiscale della somma dovuta con le sue personali risorse finanziarie.
è stata estesa anche ai “contributi amministrati dagli enti gestori di
forme di previdenza e assistenza obbligatorie”.

Diritto penale e processo 12/2018 1615


Giurisprudenza
Diritto penale

una grave crisi economica dell’impresa, sarebbe Infine, sembra potersi intravedere, all’indomani delle
possibile muovere al contribuente un rimprovero sentenze Taricco (31), un lento superamento della
unicamente a titolo di colpa, certamente non visione di assoluta preminenza della tutela degli inte-
compatibile con la normativa in esame. ressi finanziari pubblici, sulla scia di alcune pronunce
Inoltre, gli orientamenti giurisprudenziali, anche più garantiste che, pur non accontentandosi di generici
sovranazionali, più recenti sembrano dare maggiore riferimenti alla crisi economica e finanziaria dell’ultimo
coerenza sistematica a una materia nella quale gli decennio, ma, al contrario, richiedendo l’assolvimento
interventi di riforma sono sempre stati puntuali e di precisi oneri probatori, consentono, tenendo conto
disorganici, con la conseguenza di aver costruito una delle specificità del caso concreto, di sollevare l’impren-
normativa talvolta contraddittoria. ditore in crisi dall’obbligo contributivo.

(31) Per un approfondimento sulla prima sentenza Taricco, di un intervento della nostra Corte Costituzionale e di una nuova
v. F. Consulich, La prescrizione della legalità. Il rapporto tra pronuncia della CGUE che stemperasse, almeno in parte,
diritto penale tributario e il diritto dell’Unione europea dopo la l’estremo rigore della prima sentenza in materia di frodi IVA,
sentenza della Corte di Giustizia sul caso Taricco, in Dir. prat. sul punto, v. E. Lupo, La sentenza europea cd. Taricco-bis: risolti
tribut. Internaz., 2016, 6. Come noto, tale pronuncia ha solle- i problemi per il passato, rimangono aperti i problemi per il
vato numerosi profili di incompatibilità con i principi fondamen- futuro, in www.penalecontemporaneo.it, 22 dicembre 2017.
tali del nostro sistema penale, tanto da determinare la necessità

1616 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Procedimento di esecuzione

Cassazione Penale, Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6 luglio 2017), n. 979 - Pres. Di Tomassi - Est. Michella
- P.M. Viola (conf.) - Ric. K.A.
È improponibile davanti alla Corte di cassazione (e, quindi, inammissibile il relativo motivo di ricorso) la
richiesta di applicazione della continuazione tra un reato ancora sub iudice ed altro reato per il quale sia
intervenuta condanna definitiva successivamente alla pronuncia della sentenza oggetto di ricorso, rimanendo
aperta, in tale eventualità, soltanto la possibilità che la continuazione venga applicata, in sede esecutiva, ai
sensi dell’art. 671 c.p.p.(massima non ufficiale).

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conformi Cass., Sez. II, 2 luglio 2015, n. 31974, C.V.; Cass., Sez. V, 22 novembre 2013, n. 5236, Tommasi; Cass., Sez. VI,
12 ottobre 2004, n. 4425, Moschetti.

Difformi Cass., Sez. IV, 16 ottobre 2012, n. 49810, Ferrara; Cass., Sez. III, 13 giugno 1996, n. 7316, Baiano; Cass., Sez. II,
13 aprile 1995, n. 9955, Palma.

La Corte (omissis). condanna definitiva successivamente alla pronuncia


della sentenza gravata di ricorso, rimanendo aperta, in
Considerato in diritto tale eventualità, soltanto la possibilità che la continua-
L’ultima argomentazione del ricorrente - ripercorsa zione venga applicata in sede esecutiva, ai sensi dell’art.
anche nei motivi nuovi depositati dal difensore - 671 c.p.p. (Sez. 6, n. 4425 del 12/10/2004, Rv. 230564; Sez.
consiste in una espressa richiesta di riconoscimento 5, n. 5236 del 22/11/2013, Rv. 258880; Sez. 2, n. 31974 del
della continuazione tra tutti i reati commessi dal 02/07/2015, Rv. 264180). Infatti, l’art. 609 c.p.p., comma
ricorrente nella medesima data e cioè tra i plurimi 2, nella parte in cui stabilisce che la Corte di Cassazione
omicidi di cui alla sentenza in data 15/04/2014 del decide anche le questioni che non sarebbe stato possibile
GUP del Tribunale di Milano ed il duplice tentato dedurre in grado di appello, trova applicazione a condi-
omicidio di cui all’attuale procedimento, con conse- zione che si tratti di questioni di solo diritto, sorte a
guente applicazione del criterio moderatore di cui cagione dello jus superveniens o per circostanze sopravve-
all’art. 78 c.p.: la richiesta è fondata sulla base del nute, rimanendo quindi esclusa la sua operatività quando
fatto che si è trattato di azioni susseguitesi in un arco la decisione implicherebbe valutazioni di fatto, quali
temporale ristretto di poche ore, connotate dall’omo- quelle aventi ad oggetto l’unicità del disegno criminoso,
geneità attuativa e dall’evidenza di un unico disegno ai fini della riconoscibilità della continuazione (Sez. 2, n.
criminoso. 48308 del 15/10/2004, Rv. 230425), apparendo un’evi-
Ma si tratta di una richiesta inammissibile: essa è stata dente forzatura la pronuncia di una decisione sostanzial-
articolata per la prima volta dinanzi a questa Corte con mente di merito da parte della Corte di Cassazione la
riferimento, quindi, a reati ancora sub judice e reati per i dilatazione del contenuto della norma ultima citata fino
quali è già intervenuta sentenza definitiva di condanna a comprendere la determinazione di una pena del tutto
(infatti, per gli omicidi consumati sopra richiamati, la defi- nuova effettuata in virtù di un giudizio discrezionale
nitività della condanna è intervenuta a seguito della sentenza (omissis).
di questa Corte in data 22/03/2016 n. 25859 - successiva alla La richiesta di riconoscimento della continuazione
sentenza oggi impugnata - che dichiarava inammissibile il avanzata direttamente a questa Corte va invece
ricorso per rinunzia da parte dell’interessato). dichiarata inammissibile: la presente decisione lascia
Tuttavia è improponibile davanti a questa Corte la richie- comunque impregiudicata l’eventuale proposizione di
sta di applicazione della continuazione tra un reato ancora analoga richiesta al giudice dell’esecuzione ex art. 671
sub judice ed altro reato per il quale sia intervenuta c.p.p.

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce-


dura di revisione a doppio cieco (double blind).

Diritto penale e processo 12/2018 1617


Giurisprudenza
Processo penale

Applicazione della continuazione con precedente giudicato e limiti


di intervento della Corte di cassazione
di Enrico Ranieri (*)

La Cassazione, con la sentenza in commento, ribadisce i limiti di cognizione del Giudice di legittimità,
che, in quanto giudice del diritto, non può decidere questioni la cui soluzione richiede una valutazione
rimessa, esclusivamente, al giudice di merito o, in via suppletiva, al giudice dell’esecuzione.
Ciò, ad onta degli interventi di riforma, apportati, tra l’altro, alla disciplina del giudizio di cassazione,
dalla L. n. 103 del 2017, che ben avrebbero potuto indurre la Corte ad una diversa soluzione, di certo,
maggiormente in linea con la ratio ispiratrice della riforma, in vista della (tanto) auspicata, maggiore,
efficienza del sistema di giustizia penale.
The Cassation, with the decision in comment, reiterates the limits of cognition of the Judge of legitimacy,
which, as a judge of the law, can not decide questions whose solution requires an assessment remitted
exclusively to the court of merit or, by supplemental , to the judge of the execution.
This, despite the interventions of reform, made, among other things, to the regulation of cassation, by
Law n. 103 of 2017, which could well have led the Court to a different solution, certainly, more in line
with the inspiring ratio of the reform, in view of the (much) desired, greater, efficiency of the criminal
justice system.

Premessa alla somma aritmetica delle pene irrogabili per ciascuna


violazione e non potrà superare i limiti di cui agli artt. 78
L’istituto del reato continuato - introdotto per mitigare
e 79 c.p. (c.d. criterio del cumulo materiale).
il regime sanzionatorio eccessivamente severo del
codice del 1930 ed applicabile, inizialmente, solo in
ipotesi di reiterata violazione, in esecuzione di un unico Reato continuato e processo penale
disegno criminoso, della medesima disposizione di L’immediata ed agevole verifica della ricorrenza dei
legge (1) - trova disciplina nell’art. 81, comma 2, c.p., presupposti per l’applicazione dell’istituto della con-
che, nella sua attuale formulazione, a seguito delle tinuazione tra più fatti-reato, commessi dalla stessa
modifiche apportate con la L. n. 220 del 1974, prevede persona, presuppone che unico sia il processo avente
che se una stessa persona compie, con più azioni od ad oggetto l’accertamento di quei fatti. In tal caso, il
omissioni, una pluralità di violazioni della stessa o di giudice della cognizione potrà ricostruire i fatti e
diverse disposizioni di legge, anche in tempi diversi, valutarne la riconducibilità ad un unico disegno
purché poste in essere in esecuzione dello stesso disegno criminoso dell’autore, sì da poter, poi, in sede di
criminoso, sarà, in caso di condanna, destinataria di una commisurazione della pena e previa valutazione
pena la cui entità è calcolata in forza del criterio previsto della gravità di ciascuno di essi, procedere all’appli-
dall’art. 81, comma 1, c.p., vale a dire della pena che cazione del c.d. cumulo giuridico delle pene.
dovrebbe infliggersi per la violazione più grave, aumen- Di certo, funzionale a tale esigenza è la previsione di cui
tata sino al triplo (cd criterio del cumulo giuridico) (2). all’art. 12, comma 1, lett. b), c.p.p., che annovera il
Trattasi, in tutta evidenza, di un istituto giuridico reato continuato tra i casi di connessione, finalizzata,
ispirato al favor rei (3), come confermato, del resto, quale autonomo criterio attributivo della competenza,
dalla specificazione contenuta nel comma 3 dell’art 81 ad affidare ad un unico giudice la cognizione di diversi
c.p., secondo cui, in ogni caso, l’entità della pena fatti-reato, precipuamente avvinti tra loro.
inflitta, in ipotesi di reato continuato, non potrà, a Non può sfuggire, tuttavia, che l’operatività della
prescindere dal numero delle disposizioni di legge vio- connessione non comporta, necessariamente, la cele-
late o dal numero delle violazioni della stessa disposi- brazione di un simultaneus processus, conseguendo l’in-
zione di legge, superare l’entità della pena conseguente staurazione del processo cumulativo alla operatività di

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce- (2) G. Zagrebelsky, Reato continuato, in Enc. dir., XXXVIII,
dura di revisione a doppio cieco (double blind). Milano, 1987, 840.
(1) G. Leone, Del reato continuato, abituale e permanente, (3) G. Leone, op. cit., 279; G. Zagrebelsky, op. cit., 42; A. Moro,
Napoli, 1933, 177; G. Pisapia, Reato continuato, Napoli, 1938, 7. Unità e pluralità di reati, Padova, 1951, 208.

1618 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

altro istituto, ovvero la “riunione” ex art. 17 c.p.p., che, chiusura, negando che un giudice, nel pronunciarsi su di
pur contemplando, tra i suoi presupposti, le ipotesi di un reato, potesse riconoscere il vincolo della continua-
connessione ex art. 12 c.p.p., potrebbe non trovare zione con un altro reato, oggetto di una condanna già
applicazione in forza dei limiti posti nello stesso art. 17 irrevocabile, stante l’intangibilità del giudicato - ad
c.p.p. (necessità della pendenza dei processi innanzi offrire soluzioni interpretative idonee a recuperare i
allo stesso giudice, nello stesso stato e grado ed assenza benefici, sul versante della quantificazione della pena,
di vulnus alla rapida definizione del processo) oppure dell’istituto della continuazione, in tutte le ipotesi di
per la operatività del diverso e prevalente istituto della mancata celebrazione di un simultaneus processus.
“separazione” ex art. 18 c.p.p., destinato ad essere Ciò, tuttavia, solo entro certi limiti.
disapplicato solo se la riunione è ritenuta dal giudice Difatti, secondo un primo orientamento giurispruden-
assolutamente necessaria per l’accertamento dei fatti. ziale, 1’istituto della continuazione era applicabile sol-
Si pensi, poi, ai casi in cui più fatti-reato, pur essendo tanto quando il precedente provvedimento di
stati posti in essere in esecuzione di un unico disegno condanna, divenuto irrevocabile, avesse avuto ad
criminoso, vengano accertati in tempi diversi oppure oggetto reati più gravi di quelli contestati nel giudizio
siano oggetto di azione penale frazionata - per insin- successivo, atteso che, in tal caso, si sarebbe potuto
dacabili esigenze investigative - da parte del magi- determinare, in forza del criterio del cumulo giuridico, la
strato del pubblico ministero, con conseguente entità della pena per i reati sub iudice, senza arrecare
celebrazione di processi separati, anche a considere- alcun vulnus alla intangibilità del giudicato, oramai
vole distanza di tempo gli uni dagli altri. formatosi sul precedente reato (6).
È possibile, quindi, che più fatti-reato, avvinti dalla Tale ultima soluzione interpretativa, però, stante la
continuazione, non vengano giudicati nell’ambito di evidente disparità di trattamento che ne poteva con-
un simultaneus processus e siano, quindi, oggetto di seguire per l’imputato, a seconda che il reato oggetto
diverse decisioni. della sentenza già passata in giudicato fosse o meno
Non vi è dubbio che dalla separata celebrazione di quello più grave rispetto ai restanti reati in continua-
processi per più reati avvinti dalla continuazione zione, veniva, ben presto, disattesa dalla stessa giuri-
possa, in astratto, derivare un pregiudizio per l’impu- sprudenza di legittimità, sino all’intervento risolutore
tato, il quale potrebbe vedersi preclusa la possibilità della Sezioni unite, che affermavano il principio di
di ottenere il cumulo giuridico delle pene, per ragioni diritto secondo il quale “anche nella ipotesi in cui il
a lui non imputabili, in forza delle quali quei reati reato per il quale il giudice procede è più grave di quello
sono stati giudicati separatamente (4). già giudicato con sentenza irrevocabile di condanna, è
Il problema sussisteva sotto la vigenza del codice del applicabile la continuazione, purché venga accertata
1930 e sussiste, a maggior ragione, sotto la vigenza la identità del disegno criminoso dell’uno e dell’altro
dell’attuale codice, connotato dalla tendenza a ridurre fatto criminoso, con 1’effetto, in tema di determina-
le ipotesi di processo cumulativo e a favorire, per zione della pena, che, ritenuta la pena-base per il reato
esigenze di celerità, “la celebrazione di processi ten- più grave sottoposto al suo esame, il giudice vi appor-
denzialmente basati su una singola imputazione” (5). terà l’aumento che giudica equo per la ritenuta conti-
nuazione con il reato già giudicato e meno grave (7).
La soluzione al conflitto tra tutela
della intangibilità del giudicato e diritto ...e nel codice del 1988
all’applicazione del cumulo giuridico
Con il varo del codice di rito penale del 1988, il
nel codice del 1930 e ...
legislatore, in attuazione di una specifica direttiva
Vigente l’abrogato codice, in assenza di rimedi attivabili contenuta nella legge delega - che, espressamente,
nella fase esecutiva, era stata la giurisprudenza - che, in invitava il legislatore delegato a contemplare “la
verità, inizialmente, aveva assunto posizioni di rigida possibilità di valutare anche in fase di esecuzione il

(4) A.A. Sammarco, L’intervento della giurisdizione esecutiva, continuato e cosa giudicata: accertamento della violazione più
in AA.VV., Trattato di procedura penale, diretto da G. Spangher, grave dopo la sentenza e nuova determinazione della pena, in
vol. VI, a cura di L. Kalb, Torino, 2009, 224. Giur. mer., 1970, II, 89; F. Grisolia, Reato continuato e cosa
(5) A. Gaito - G. Rinaldi, Esecuzione penale, Milano, 2016, 250. giudicata, in Giur. mer., 1974, II, 307; G. Zagrebelsky, Cosa giudi-
(6) Cass., Sez. II, 15 novembre 1989, Fanigliuolo, in Giust. pen., cata parziale ed applicabilità dell’art. 81, 2° e 3° co., c.p. da parte del
1991, II, 109; Id., Sez. III, 19 aprile 1989, Granvillano, in Cass. pen., giudice d’appello, in Riv. it. dir. proc. pen., 1966, 1021.
1990, 1937; Id., Sez. V, 20 ottobre 1983, Toni, in Giust. pen., 1984, (7) Cass., SS.UU., 21 giugno 1986, Nicolini, in Cass. pen., 1986,
III, 349. Critico, in dottrina, F. Corbi, L’esecuzione nel processo 1738.
penale, Torino, 1992, 299. In argomento, v. anche F. Coppi, Reato

Diritto penale e processo 12/2018 1619


Giurisprudenza
Processo penale

concorso formale di reati e la continuazione, sempre sospensione condizionale della pena, quella esecuzione
che non siano stati precedentemente esclusi nel debba immediatamente cessare.
giudizio di cognizione” (8) - ha offerto una definitiva Presupposto per il ricorso al rimedio di cui all’art. 671 c.
soluzione al problema, con l’introduzione dell’art. p.p. è che, nei confronti dello stesso soggetto, siano stati
671 c.p.p., che disciplina l’applicabilità, anche in emessi diversi provvedimenti di condanna aventi ad
sede di esecuzione, delle norme sul concorso formale oggetto diversi fatti-reato avvinti dalla continuazione, a
di reati e sulla continuazione, con correlativa ride- prescindere dal fatto che, per taluno di tali reati, sia stata
terminazione della pena inflitta con i vari provvedi- seguita la strada del rito ordinario, ovvero quella della
menti già passati in giudicato (9). definizione del processo mediante il ricorso a riti alter-
Trattasi di una disposizione che ha costituito “una nativi (rito abbreviato; applicazione di pena concordata
delle novità più rilevanti del vigente codice di rito in e decreto penale di condanna non opposto). A tale
punto di oggetto della competenza del giudice del- regola fa eccezione solo il caso in cui tutti i processi
l’esecuzione” (10), finalizzata a “risolvere a favore del aventi ad oggetto i diversi fatti-reato avvinti dalla
condannato l’astratto conflitto tra tutela dell’intan- continuazione siano stati definitivi mediante ricorso
gibilità del giudicato e il diritto all’applicazione del al rito alternativo della applicazione di pena concor-
cumulo giuridico” (11). data. In tal caso, a norma dell’art. 188 disp. att. c.p.p.,
In sintesi, al fine di evitare “sperequazioni fra chi viene non è sufficiente che ricorra il presupposto della unicità
giudicato in un unico processo per diversi episodi riuniti del disegno criminoso, ma occorre che via sia una
in continuazione o in concorso formale e chi, al con- concorde richiesta al giudice della esecuzione del con-
trario, per analoghi episodi subisce più processi” (12), il dannato e del magistrato del pubblico ministero (il cui
legislatore ha attribuito al giudice della esecuzione - da dissenso, eventualmente ingiustificato, potrebbe
individuarsi in base ai criteri indicati dall’art. 665 c.p.p. - comunque essere superato da una autonoma valuta-
una competenza funzionale, residuale, atta a consentire, zione del giudice della esecuzione) ed è necessario,
su richiesta del magistrato del pubblico ministero o del altresì, che la pena complessivamente concordata -
condannato, il recupero, sul versante sanzionatorio, del quale pena risultante dalla applicazione del criterio
favor rei sotteso all’istituto del reato continuato (e del del cumulo giuridico - non superi complessivamente i
concorso formale di reati), consentendo al giudice della cinque anni, soli o congiunti a pena pecuniaria, ovvero
esecuzione, previo accertamento della ricorrenza della due anni, soli o congiunti a pena pecuniaria, nei casi di
unicità del disegno criminoso, di rideterminare la pena cui al comma 1 bis dell’art. 444 c.p.p. (13).
finale, applicando il criterio del cumulo giuridico, non- Il giudice della esecuzione, investito della richiesta di
ché, di concedere, ricorrendone i presupposti, altresì, i applicazione della disciplina del reato continuato
benefici della sospensione condizionale della pena e (o del concorso formale), ha ampi poteri istruttori
della non menzione della condanna nel certificato del ex officio e, nel riconoscere la sussistenza o meno dei
casellario giudiziale. La previsione, con la quale si presupposti applicativi dell’art. 81, comma 2, c.p., ha
chiude l’art. 671 c.p.p., secondo la quale il giudice i medesimi poteri decisionali del giudice della cogni-
della esecuzione “adotta infine ogni altro provvedi- zione, al quale si sostituisce.
mento conseguente”, dà conto, poi, della possibilità, Utile ricordare, infine, che, come autorevolmente evi-
per il giudice della esecuzione, di incidere, altresì, sulla denziato, il ricorso, ex art. 671 c.p.p., al giudice dell’e-
eventuale esecuzione in corso di una pena detentiva, secuzione è esperibile persino dopo l’espiazione delle
ove mai, per effetto della rideterminazione della pena pene irrogate con i diversi provvedimenti di condanna
complessiva o per effetto della concessione della passati in giudicato, poiché, in tal caso, potrebbe esservi

(8) V. art. 2, n. 97 della L. 16 febbraio 1987, n. 81. garanzie giurisdizionali, in Cass. pen., 1994, 2125; P. Tonini,
(9) F. Cordero, Procedura penale, Milano, 2003, 162; A.A. Dalia - Manuale di procedura penale, Milano, 2017, 1042; G. Varraso, Il
M. Ferraioli, Manuale di diritto processuale penale, Padova, 2016, reato continuato tra processo ed esecuzione penale, Padova,
896; G. Dean, Ideologie e modelli dell’esecuzione penale, Torino, 2003; G. Zagrebelsky, Reato continuato, in Enc. dir., XXXVIII,
2004, 55; A. Gaito, Concorso formale e reato continuato nella fase Milano, 1987, 840.
dell’esecuzione, in Riv. it. dir. proc. pen., 1989, 1000; Id., Poteri di (10) F. Corbi, L’esecuzione nel processo penale, Torino,
integrare il merito post rem judicatam, in questa Rivista, 1995, 1992, 296.
1317; Id., Reato continuato e cosa giudicata nel nuovo processo (11) L. Kalb, op. cit., 379.
penale, in AA.VV., Studi in onore di Pietro Nuvolone, III, Il nuovo (12) P. Tonini, op. cit., 1042.
processo penale, Milano, 1991, 215; A. Gaito - G. Rinaldi, op. cit., (13) Cass., Sez. I, 1° aprile 2004, Adelizzi, in CED, n. 228984.; Id,
250; L. Kalb, Il processo per le imputazioni connesse, Torino, Sez. I, 9 luglio 2003, Verardi, in Cass. pen., 2004, 3657; Id., Sez. I,
1995,377; S. Lorusso, Procedimento applicativo della disciplina 14 febbraio 2001, Magnoni, in CED, n. 218811. In dottrina, v. A.
relativa al concorso formale e al reato continuato in executivis e Gaito - G. Rinaldi, op. cit., 256 e L. Kalb, op. cit., 388.

1620 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

l’interesse del condannato ad imputare ad altro titolo della continuazione, rimoduli il trattamento sanzio-
esecutivo a suo carico la pena di fatto sofferta oltre la natorio, applicando il criterio del cumulo giuridico.
misura complessiva rideterminata a norma dell`art. 671 Vi è, infine, una terza possibilità.
c.p.p., nonché dal fine di escludere e/o limitare deter- Non di rado, infatti, si può verificare che i reati, avvinti
minati effetti penali delle condanne (14). dalla continuazione, vengano giudicati separatamente
Ora, se è vero, per un verso, che l’introduzione dell’art. e che, all’atto della celebrazione di uno dei processi
671 c.p.p. è stata la soluzione ideata dal legislatore per aventi ad oggetto uno o più di quei reati, sia già
evitare che - in ragione del favor separationis conno- divenuta irrevocabile la condanna per gli altri reati
tante l’intero sistema processuale - si vanificasse il in continuazione.
diritto dell’imputato a fruire del trattamento sanzio- Ebbene, in tal caso, essendo quella del giudice della
natorio complessivamente più favorevole previsto dal- cognizione una competenza prioritaria ad applicare
l’art. 81 c.p., è altrettanto evidente che l’intervento del l’istituto della continuazione, l’imputato ha la facoltà
giudice della esecuzione, così come disciplinato dalla di chiedere al giudice della cognizione l’applicazione,
richiamata disposizione codicistica, abbia natura asso- in ipotesi di condanna, della continuazione tra il
lutamente sussidiaria, potendo trovare applicazione reato oggetto di decisione e l’altro o gli altri reati
solo quando, per qualsiasi ragione, il giudice della già oggetto di condanna definitiva.
cognizione non si sia potuto pronunciare sulla sussi- Alla richiesta dell’imputato consegue l’obbligo per il
stenza della continuazione, e non anche quando que- giudice della cognizione di pronunciarsi sulla richie-
st’ultima sia stata espressamente esclusa da quello sta, integrando una eventuale omissione una ipotesi
stesso giudice. di carenza assoluta di motivazione, denunciabile in
Milita, in tal senso, l’inciso contenuto nel comma 1 sede di controllo di legittimità (16).
dell’art. 671 c.p.p., che esclude la possibilità di rivol-
gersi al giudice della esecuzione per ottenere l’appli- La sentenza in commento e i limiti del potere
cazione della disciplina del reato continuato quando decisionale della Corte di legittimità
analoga richiesta sia già stata rivolta, con esito nega-
tivo, al giudice della cognizione (15). Proprio in relazione a tale ultima eventualità, inter-
In conclusione, alla luce del vigente ordito norma- viene la sentenza in commento, con la quale la
tivo, diverse sono le possibilità offerte ad un soggetto, suprema Corte è stata chiamata a decidere su se,
autore di più reati, realizzati in esecuzione di un prima che tutti i provvedimenti di condanna diven-
medesimo disegno criminoso, per fruire della appli- tino irrevocabili, sia possibile rivolgersi anche alla
cazione del regime, a lui più favorevole, del reato Corte di cassazione, quale giudice della cognizione
continuato. (seppur di sola legittimità), per ottenere l’applica-
In primo luogo, è possibile che tutti i reati avvinti dal zione della continuazione tra il reato ancora sub iudice
vincolo della continuazione siano giudicati congiun- e altro reato per il quale sia già intervenuto provve-
tamente dallo stesso giudice. In tal caso, il giudice dimento di condanna irrevocabile, viepiù se non era
valuterà la ricorrenza della continuazione e, ove stato possibile rivolgere la stessa richiesta al giudice di
sussistente, in sede di trattamento sanzionatorio, merito del precedente grado, per essere l’altro prov-
determinerà la pena complessiva applicando il crite- vedimento di condanna divenuto irrevocabile solo
rio del cumulo giuridico. dopo la conclusione del giudizio innanzi a
È possibile, poi, che i diversi reati, seppur realizzati in quest’ultimo.
esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ven- Al quesito la Corte ha dato risposta negativa, dichia-
gano giudicati separatamente e divengano oggetto di rando inammissibile il motivo di ricorso con il quale
diversi provvedimenti di condanna, sui quali auto- tale istanza era stata avanzata.
nomamente si viene a formare il giudicato penale. In A ben vedere, sulla stessa questione, sin dai primi anni
tal caso, al condannato è riservata la possibilità di di applicazione del nuovo codice, si erano registrati,
ricorrere al giudice della esecuzione affinché, ex art. nella giurisprudenza di legittimità, decisioni di segno
671 c.p.p., previo accertamento della sussistenza diametralmente opposto, avendo la stessa Cassazione

(14) L. Kalb, op. cit., 382. Concordemente, tra tante, Cass., Sez. (16) Cass., SS.UU., 19 gennaio 2000, n. 1, in Cass. pen., 2000,
I, 20 settembre 1991, D’Ursi, in Arch. nuova proc. pen., 1992, 271. 2967.
(15) V. D’Ascola, Limiti applicazione della disciplina del reato
continuato nella fase dell’esecuzione, in Riv. it. dir. proc. pen.,
1991, 1278; A. Gaito - G. Rinaldi, op. cit., 255; L. Kalb, op. cit., 384.

Diritto penale e processo 12/2018 1621


Giurisprudenza
Processo penale

ammesso la possibilità di applicare la continuazione, a sostegno della testé riassunta opzione ermeneutica.
seguito di richiesta formulata, per la prima volta, in sede Innanzitutto, l’annullamento, con rinvio, di una sen-
di legittimità, qualora solo dopo la pronuncia della tenza sostanzialmente immune da vizi di legittimità - al
sentenza impugnata fosse passata in giudicato la sen- solo fine di consentire al giudice di merito di applicare
tenza relativa al reato per il quale era chiesta la la continuazione - determinerebbe un vulnus per il
continuazione (17). principio della ragionevole durata del processo,
Tale opzione ermeneutica trovava la sua dichiarata assunto, oramai, a cardine del nostro sistema proces-
giustificazione nel fatto che la disciplina contemplata suale, in quanto consacrato sia nella Convenzione
dall’art. 671 c.p.p. ha carattere sussidiario ed incontra europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e
alcune limitazioni (artt. 187 e 188 disp. att. c.p.p. e 671 delle libertà fondamentali, sia nell’art. 111 Cost. In
c.p.p.) insussistenti in sede cognitiva, ragion per cui, ove secondo luogo, la Corte di legittimità, in ipotesi di
possibile, era al giudice della cognizione che sarebbe opposta soluzione, sarebbe chiamata a sostituirsi al
spettato, in primis, il compito di verificare la ricorrenza giudice di merito e ad assumere una decisione che
dei presupposti e delle condizioni per l’applicazione richiede una valutazione discrezionale, in palese con-
della disciplina del reato continuato tra più fatti-reato. trasto con la natura e la funzione dell’Organo nomo-
Nondimeno, a tale orientamento si è venuto a con- filattico, che, tranne i casi tassativamente previsti
trapporre altro, di segno opposto, nel cui solco si dalla legge (19), è, e resta, Giudice di legittimità (20).
colloca anche la sentenza in commento, diretto ad Tuttavia, è proprio se si tiene conto delle due ragioni
escludere che possa essere proposta dinanzi la Corte addotte a giustificazione dell’orientamento giurispru-
di Cassazione la richiesta di applicazione della conti- denziale nel cui solco si colloca anche la sentenza in
nuazione, anche se la sentenza di condanna sia pas- commento, che deve convenirsi che la scelta inter-
sata in giudicato successivamente alla pronuncia di pretativa della Corte di legittimità non può dirsi
quella oggetto di ricorso (18). A sostegno di tale condivisibile.
diversa presa di posizione, si è rilevato che, avendo
il legislatore del codice del 1988 previsto il rimedio di Critica
cui all’art. 671 c.p.p., deve escludersi che, divenuta
una sentenza irrevocabile, successivamente alla pro- Prima, però, di passare ad esporre le ragioni di tale
nuncia di quella contro la quale pende il ricorso per ultimo assunto, sembra utile ricordare che, di
Cassazione, debba procedersi all’annullamento della recente, con la L. 23 giugno 2017, n. 103 (c.d.
sentenza ancora sub iudice, con rinvio al giudice di riforma Orlando), il legislatore è intervenuto, in
appello, per l’esame del punto concernente la conti- modo significativo, sulla disciplina del processo
nuazione con i reati già oggetto di giudicato penale. penale, introducendo modifiche di non poco
Se, difatti, una simile soluzione poteva dirsi obbligata conto, nel precipuo intento di perseguire, tra gli
sotto la vigenza del precedente codice, per non vani- altri, il fine di evitare, ove possibile, la regressione
ficare il diritto dell’imputato a fruire della più favo- dell’iter di accertamento penale, a discapito del
revole disciplina prevista dall’art. 81 c.p., con principio della ragionevole durata del processo.
l’entrata in vigore del codice del 1988, tanto non Sintomatiche di tale scelta sono tantissime modi-
risulterebbe più necessario, in quanto la disciplina fiche apportate al codice di rito penale e, per
della continuazione può essere richiesta ed applicata quanto riguarda la specifica disciplina del ricorso
in sede di esecuzione. per cassazione, le modifiche apportate all’art. 620,
Due sono gli argomenti che quest’ultimo orienta- comma 1, lett. l), c.p.p. ad opera dell’art 1,
mento giurisprudenziale, ormai prevalente, spende a comma 67 della L. n. 103/2017 (21).

(17) Cass., Sez. IV, 16 ottobre 2012, n. 49810, Ferrara, in CED, (19) Si pensi all’art. 706 c.p.p., in tema di estradizione.
n. 254091; Id., Sez. III, 13 giugno 1996, n. 7316, Baiano, in CED, n. (20) Analoghe considerazioni si rinvengono in Cass., Sez. II, 2
205811 e, ancora prima, Id., Sez. II, 13 aprile 1995, n. 9955, Palma, luglio 2015, n. 31974, cit.
in CED, n. 202813. Le citate sentenze, peraltro, sono in linea con (21) Sulle innovazioni apportate dalla legge n. 103 del 2017, v.
quello che era l’orientamento assolutamente prevalente sotto la G. Spangher, (a cura di), La riforma Orlando. Modifiche al Codice
vigenza del codice di procedura penale del 1930, espresso, tra le penale, Codice di procedura penale e Ordinamento penitenziario,
altre, da Cass., Sez. I, 4 ottobre 1988, n. 3160, Barozzi, in CED, n. Milano, 2017, nonché A. Marandola - T. Bene, La riforma della
181235. giustizia penale, Modifiche al codice penale, al codice di procedura
(18) Cass., Sez. II, 2 luglio 2015, n. 31974, C.V., in Arch. nuova penale e all’ordinamento penitenziario (L. 103/2017), Milano,
proc. pen, 2015, 6, 575; Id., Sez. V, 22 novembre 2013, n. 5236, 2017; A. Scalfati (a cura di), La riforma della giustizia penale,
Tommasi, in CED, n. 258880; Id., Sez. VI, 12 ottobre 2004, n. 4425, Commento alla legge 23 giugno 2017, n. 103, Milano, 2017.
Moschetti, in CED, n. 230564; Id., Sez. V, 2 marzo 1990, n. 4855,
Achilli, in CED, n. 183942.

1622 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

Per effetto della novellazione legislativa, è, ora, pre- Tuttavia, dopo l’entrata in vigore della citata disposi-
visto che la Corte di cassazione pronuncia sentenza di zione, nella stessa giurisprudenza di legittimità, ci si è
annullamento, senza rinvio ogni qualvolta possa, tra chiesti se il legislatore, con la nuova formulazione della
le altre ipotesi, rideterminare la pena sulla base delle lettera l) del comma 1 dell’art. 620 c.p.p., avesse inteso
statuizioni del giudice di merito. o meno attribuire alla Corte di cassazione “poteri
Invero, la nuova disposizione - ispirata dalla finalità discrezionali nella rideterminazione della pena, sulla
di evitare dispendiosi annullamenti, con rinvio, al base delle statuizioni del giudice di merito e sempre che
solo fine di consentire al giudice del rinvio di assu- non fossero necessari ulteriori accertamenti di fatto”.
mere determinazioni, anche in punto di determina- La questione è stata rimessa alle sezioni unite della
zione della pena, che ben avrebbe potuto assumere Corte di cassazione e le considerazioni espresse nella
direttamente il collegio di legittimità - è la riprova ordinanza di rimessione appaiono particolarmente
della scelta di fondo, sottesa, tra le altre, alla modifica interessanti.
del sistema di giustizia penale, di evitare, ove possi- La sezione remittente, infatti, dopo aver opportu-
bile, il compimento di attività giudiziaria superflua, a namente evidenziato come la modifica apportata al
discapito sia del principio della celerità della cele- testo dell’art. 620 c.p.p. sia ispirata ad una dichia-
brazione dei processi che della, altrettanto avvertita, rata ratio deflattiva, mirando ad ampliare le ipotesi
esigenza di certezza del diritto penale. di annullamento senza rinvio, sottolinea come la
Se questo è, occorre chiedersi se, a ben vedere, norma di cui al novellato art. 620, comma 1, lett. l),
l’orientamento giurisprudenziale che qui si annota utilizzando l’espressione “ritiene” e, rinviando, per
abbia tenuto in debito conto la portata innovativa consentire una rideterminazione della pena, alle
della citata disposizione di legge, nel doveroso con- “statuizioni del giudice di merito”, intenda chiara-
temperamento, ovviamente, delle finalità sottese alla mente attribuire alla Corte di legittimità la possibi-
riforma ed il rispetto del ruolo di giudice di legittimità lità di riformulare il trattamento sanzionatorio - alla
della S.C. sola condizione che la sentenza impugnata fornisca
Non può sfuggire, intanto, che la disposizione di dati tali da consentire detto giudizio - in forza di un
nuovo conio, pur contemplando la possibilità per la potere certamente discrezionale.
Corte di rideterminate la pena, presuppone, incon- Di qui, l’invocato intervento della sezioni unite della
dizionatamente, che ciò avvenga sulla base delle Corte, chiamate a pronunciarsi su se, ai sensi del
statuizioni già assunte dal giudice di merito. novellato art. 620, comma 1, lett. l), il presupposto
Ora, se è vero, per un verso, che, in ipotesi di istanza di affinché la Corte di cassazione possa procedere alla
applicazione della continuazione, atteso l’onere di rideterminazione della pena sia la mera possibilità di
allegazione degli altri provvedimenti già passati in correggere la decisione, senza sostituire giudizi di
giudicato (22), la Corte disporrebbe sicuramente di merito, ovvero se, nell’ambito di parametri valutativi
una piattaforma conoscitiva che darebbe atto, ampia- comunque accertati nella sentenza impugnata, la
mente, delle statuizioni (e, a maggior ragione, delle Corte di cassazione possa esercitare un potere discre-
valutazioni) già assunte dai giudici del merito, sem- zionale di rideterminazione del trattamento
brerebbe altrettanto incontrovertibile che, una volta sanzionatorio (23).
riconosciuta la effettiva sussistenza della continua- Ebbene, altrettanto interessante, per quel che qui ci
zione, la Corte di legittimità (nonostante disponga, occupa, è la decisone con la quale il massimo consesso
altresì, di una già compiuta valutazione di merito giurisdizionale si è pronunciata sulla questione.
circa la gravità delle singole ipotesi di reato), Le sezioni unite hanno fatto espresso richiamo - onde
dovrebbe dismettere la veste di giudice del diritto e pervenire ad una interpretazione conforme alla intentio
divenire giudice di merito per la sola operazione di legis - sia alla circostanza che, con la riforma, il legi-
quantificazione degli aumenti di pena per i reati in slatore ha espressamente inteso perseguire la finalità di
continuazione con quello ritenuto più grave dai giu- “deflazionare i casi di giudizio di rinvio dopo l’annul-
dici di merito, se non altro perché la novellata dispo- lamento”, sia alla circostanza che il legislatore, nel
sizione di cui all’art. 620, comma 1, lett. l), c.p.p. si modificare la lettera l) del comma 1 dell’art. 620 c.p.p.,
riferisce ai casi di annullamento senza rinvio. si è dichiaratamente ispirato all’analoga previsione per

(22) V. Cass., Sez. IV, 16 ottobre 2012, n. 49810, Ferrara, cit.; condizione di ammissibilità della richiesta di applicazione della
Id., Sez. III, 13 giugno 1996, n. 7316, Baiano, cit.; Id., Sez. II, 13 continuazione.
aprile 1995, n. 9955, Palma, cit., per le quali l’allegazione dei (23) Cass., Sez. IV, 19 settembre 2017, n. 47059, Matrone, in
provvedimenti già passati in giudicato, da parte del ricorrente, è D&G, fasc.162, 2017, 2.

Diritto penale e processo 12/2018 1623


Giurisprudenza
Processo penale

il giudizio civile di cassazione di cui al secondo comma e - per effetto dell’onere di allegazione dell’interessato -
dell’art. 384 c.p.p., a tenore del quale la Corte di di quello dell’altro e/o degli altri provvedimenti dive-
cassazione, in sede civile, in caso di accoglimento nuti definitivi, dispone di una completa piattaforma
del ricorso, “decide la causa nel merito qualora non conoscitiva o meglio di tutti gli accertamenti e di tutte
siano necessari ulteriori accertamenti di fatto”. le valutazioni compiute dal giudice di merito nella
Sulla base di tali premesse, il giudice nomofilattico ricostruzione dei fatti (in ordine al tempo di commis-
non ha potuto esimersi dal rilevare la portata inno- sione dei fatti, al contesto in cui gli stessi hanno trovato
vativa della nuova disposizione, che “consente alla consumazione; alla gravità dei fatti, alle modalità della
Corte di cassazione di decidere senza rinvio in base condotta, alla personalità dell’autore e alla sua capacità
alle statuizioni del giudice di merito” e che affida “al a delinquere ecc...), dai quali poter, in forza del potere
giudice di legittimità una deliberazione che costitui- discrezionale ormai attribuitole dalla riformata disposi-
sce il risultato di valutazioni, per l’appunto, discre- zione normativa, desumere la sussistenza della conti-
zionali”, ancorché si tratti di una “discrezionalità nuazione e, conseguentemente, rideterminare la pena,
vincolata alle statuizione del giudice di merito, utili sulla base, proprio, delle valutazioni espresse dai giudici
e necessarie ad orientare “effettivamente la discre- del merito.
zionalità riconosciuta dalla nuova norma al giudice di Resta, ora, da valutare se una soluzione interpreta-
legittimità” (24). tiva, come quella testè proposta, riesca a soddisfare (e
In sintesi, secondo le sezioni unite, la Corte di cassa- in quale misura) proprio quelle esigenze addotte a
zione pronuncia sentenza di annullamento, senza giustificazione dell’orientamento contrario sposato
rinvio, se ritiene superfluo il rinvio e se, anche all’e- dalla sentenza in commento.
sito di valutazioni discrezionali, può decidere la causa Come detto, le sentenze che hanno dichiarato
alla stregua degli elementi di fatto già accertati o sulla inammissibile il motivo di ricorso con il quale
base delle statuizioni adottate dal giudice di merito, era stata chiesta l’applicazione della disciplina
non risultando perciò necessari ulteriori accerta- della continuazione tra il reato sub iudice e altri
menti di fatto. reati, oggetto di precedenti decisioni, divenute
Trattasi, di sicuro, di un arresto giurisprudenziale che - irrevocabili dopo la conclusione del giudizio in
al di là della concreta applicazione che dello stesso appello e nelle more della decisione della Corte di
intenderà fare, in futuro, la Corte stessa - per un verso, legittimità, hanno giustificato tale scelta erme-
appare in perfetta assonanza con la ratio ispiratrice neutica adducendo che, diversamente, la Corte
della recente riforma normativa relativa alla disciplina di legittimità sarebbe chiamata a sostituirsi al
del processo penale e che, per altro verso, sollecita non giudice di merito e ad assumere una decisione
poche riflessioni critiche sulla sentenza in commento, che richiede una valutazione discrezionale, in
soprattutto se si pone mente proprio alle esigenze che, palese contrasto con la natura e la funzione del-
dichiaratamente, l’orientamento giurisprudenziale, l’Organo nomofilattico, e che ne sarebbe derivato
cui quella sentenza ha dichiarato di aderire, ritiene un grave vulnus per il principio della ragionevole
di dover soddisfare. durata del processo, assunto, oramai, a cardine del
Ed infatti, non sembra possa revocarsi in dubbio che la nostro sistema processuale.
modifica dell’art. 620, comma 1, lett. l), c.p.p., mirata A ben vedere, tuttavia, è proprio per le stesse ragioni
all’ampliamento delle ipotesi di annullamento senza che, ora, non si può più condividere l’orientamento
rinvio, mutuando ispirazione dalla novellata previsione espresso con la sentenza in commento.
di cui all’art. 384, comma 2, c.p.c., utilizzando l’espres- Non sembra, infatti, che la opposta soluzione, in
sione “ritiene” e rinviando, per consentire detta ride- epigrafe proposta, si ponga in insuperabile con-
terminazione, alle “statuizioni del giudice di merito”, trasto con i precipui limiti che avvincono e con-
letta nel contesto letterale e in armonia con la ratio notano il sindacato di (mera) legittimità della
ispiratrice, abbia inteso attribuire alla Corte di legitti- suprema Corte e ciò per almeno due ordini di
mità la possibilità di riformulare il trattamento sanzio- ragioni: in primo luogo, è la stessa riformata
natorio, anche nel caso in cui si debba applicare la disposizione di cui all’art 620 c.p.p. ad escludere
continuazione tra il reato sub iudice e quelli già oggetto che la Corte, per addivenire ad una pronuncia
di precedenti provvedimenti passati in giudicato. Ed conclusiva del processo, rideterminando finanche
invero, la Corte, grazie al testo della sentenza impugnata la pena, possa procedere ad ulteriori accertamenti

(24) Cass., SS.UU., 30 novembre 2017, n. 3464, Matrone, in


Riv. pen., 2018, 3, 249.

1624 Diritto penale e processo 12/2018


Giurisprudenza
Processo penale

di fatto; in secondo luogo, perché è sempre la Né si possono ignorare gli eventuali pregiudizi per
citata previsione normativa a riconoscere alla l’imputato: basti, al riguardo, considerare che,
Corte, innovando il sistema, l’esercizio di un seguendo l’orientamento cui aderisce la decisione in
potere che, lungi dal renderla giudice del merito, commento, alla sentenza della Corte conseguirebbe il
comunque le consente, ricorrendone i presuppo- passaggio in giudicato di una sentenza di condanna e,
sti, una valutazione discrezionale, seppur oggetti- quindi, la eventuale messa in esecuzione della stessa,
vamente vincolata. anche quando, magari, con applicazione della conti-
Quanto, poi, alla esigenza della ragionevole nuazione, il condannato avrebbe potuto beneficiare
durata del processo, non sembra possa revocarsi della sospensione condizionale della pena; beneficio
in dubbio che se la stessa Corte di legittimità, in che, solo dopo l’inizio dell’esecuzione, potrebbe
forza del dettato di cui alla lett. l) dell’art. 620 c. vedersi concesso dal giudice della esecuzione.
p.p., previa valutazione della infondatezza o
inammissibilità di tutti gli altri eventuali motivi La riforma Orlando: efficienza del processo
di ricorso, disponendo di tutti gli elementi penale o del (solo) giudizio di cassazione?
necessari (id est: statuizioni dei giudici di
merito), desumibili sia dalla sentenza oggetto Un’ultima considerazione appare doverosa.
di ricorso che dagli altri provvedimenti irrevo- Con la recente legge di riforma (cd. riforma
cabili prodotti dall’interessato e non ravvisando Orlando), il legislatore ha inteso rimediare a talune
la necessità di ulteriori accertamenti di fatto, in criticità registratesi nel sistema di giustizia penale,
accoglimento di un precipuo motivo di ricorso, tanto da intervenire sull’intero ordito codicistico
applicasse al ricorrente l’istituto della continua- (dalla fase delle indagini alla disciplina delle impu-
zione e rideterminasse l’entità della pena gnazioni e a quella della esecuzione). Tra le altre
(secondo il criterio del cumulo giuridico), di finalità, si è dato rilievo particolare alla necessità di
certo, risulterebbe ampiamente soddisfatta la esi- recuperare la efficienza ed efficacia del giudizio di
genza di ragionevole durata del processo. Ciò in Cassazione, adottando significativi rimedi al pro-
quanto, nel caso ipotizzato, la decisione della blema dell’eccessivo carico di lavoro della Corte,
Corte segnerebbe la fine dell’intera vicenda pro- nell’intento di recuperarne e rafforzarne il ruolo di
cessuale dell’imputato, il quale, diversamente, Organo nomofilattico (26).
avrebbe necessità di instaurare un nuovo proce- Il che ha reso necessario, per un verso, che determi-
dimento, innanzi al giudice della esecuzione, per nate questioni fossero direttamente sottratte alla
vedersi applicato, ex art. 671 c.p.p., l’istituto competenza della Corte (per esempio: impugnazione
della continuazione, senza sottovalutare, poi, la del decreto di archiviazione, ex art. 410 bis, c.p.p. e
possibilità e, quindi, la eventualità, della propo- rescissione del giudicato, ex art. 629 bis c.p.p.), per
sizione di ulteriore impugnazione avverso la altro verso, che fossero semplificate le procedure per
decisione del giudice dell’esecuzione. la declaratoria di inammissibilità dei ricorsi (art. 610,
Non di rado, infatti, proprio la Corte di legitti- comma 5 bis, c.p.p.); per altro verso, ancora, che si
mità è investita dei ricorsi proposti avverso le privasse, finanche, la persona imputata del diritto a
decisioni assunte dal giudice della esecuzione, ricorrere personalmente al Giudice di legittimità
chiamato ad applicare l’istituto della continua- (art. 613, comma 1, c.p.p.).
zione ex art. 671 c.p.p. e, in tal caso, la Corte, È altrettanto innegabile, però, che le modifiche testè
risolvendo le questioni prospettate dai ricorrenti, ricordate sono state volute e realizzate nell’unico,
ove condivise, è tenuta ad annullare la decisione comune, interesse, di garantire l’efficienza ed effica-
impugnata e a rinviare gli atti, per un nuovo cia del sistema di giustizia penale nel suo complesso e
giudizio, al giudice di merito (25). non solo del giudizio di cassazione.

(25) Da ultimo, Cass., SS.UU., 22 febbraio 2018, Cesarano, con Cass., sez. I, 14 febbraio 2017, n. 17881, P.G. contro A.D.; Id., Sez.
la quale la Corte è stata chiamata a decidere “Se l’applicazione I, 18 giugno 2014, n. 44240, P.B., in Arch. nuova proc. pen., 2015,
della continuazione tra reati giudicati con rito ordinario ed altri 2, 152; Id., sez. I, 30 marzo 2010, n. 16235, D.F.A.
giudicati con rito abbreviato comporti che soltanto a questi ultimi (26) Sul punto, si vedano le riflessioni, come sempre, interes-
debba essere applicata la riduzione di un terzo della pena a norma santi ed i timori, oltremodo condivisibili, di G. Spangher, Nomofi-
dell’art. 442, comma 2, cod. proc. pen.”. Quesito al quale, le lachia “rinforzata”: serve trasparenza, in questa Rivista,
Sezioni unite, secondo l’informazione provvisoria diffusa dalla 2018, 985.
Suprema Corte, hanno dato risposta affermativa. Ancora, prima,

Diritto penale e processo 12/2018 1625


Giurisprudenza
Processo penale

Se questo è, non si comprende la ragione per la quale consolidatisi in relazione alle previgenti norme,
la Corte di legittimità, come nel caso della sentenza con conseguenze pregiudizievoli, di non poco rilievo,
in commento, a fronte della rinnovata possibilità di per l’imputato, ovvero per chi, pure, dal citato inter-
pervenire ad una rapida definizione dell’iter procedi- vento di riforma avrebbe dovuto trarre qualche bene-
mentale di un imputato, continui ad aderire, pedis- ficio, sul versante, ovviamente, della efficienza del
sequamente, ad orientamenti giurisprudenziali sistema.

1626 Diritto penale e processo 12/2018


Opinioni
Processo penale

Rito abbreviato

Le ambigue linee di politica


penale dell’attuale legislatore:
giudizio abbreviato e reati puniti
con la pena dell’ergastolo
di Agostino De Caro (*)

Il contributo, prendendo spunto da due recenti disegni di legge, coordinati in un’unica proposta
approvata dalla Camera dei Deputati, analizza i profili costituzionali dell’impianto normativo in base al
quale si vuole impedire la celebrazione del giudizio abbreviato per i reati puniti con la pena dell’erga-
stolo.
La soluzione normativa in via di approvazione definitiva, contiene numerosi aspetti di dubbia
costituzionali e tradisce la vocazione alla celere celebrazione dei processi, proprio nelle ipotesi in
cui più sentita ed opportuna è la deflazione processuale.
The work, inspired by two recent law bills, joined in a single proposal approved by the Chamber of
Deputies, analyzes the constitutional aspects of the regulatory framework on the basis of which it is
intended to prevent summary judgements for crimes punished with life imprisonment.
The legislative solution, currently being definitively approved, has many aspect of doubtful consti-
tutionality and betrays the vocation to the rapid celerbration of trials, expecially in cases where trials
deflation is needed and appropriate.

L’oggetto della riflessione e il suo accede al giudizio speciale e l’astratta previsione della
perimetro pena dell’ergastolo.
Alla Commissione giustizia della Camera dei Depu- La tendenza a valorizzare la colpevolezza, la con-
tati sono state discusse due proposte di legge (C. 392 danna e l’esemplarità della pena comminata in
Molteni e C. 460 Morani), confluite in un unico astratto - tendenza sempre in agguato, ma oggi in
testo, approvato da uno dei rami del parlamento, rapida evoluzione sulla spinta di una cultura politica
con un oggetto analogo: la volontà di rendere inap- e giuridica sempre meno attenta ai valori ed alle
plicabile il giudizio abbreviato ai reati puniti con la garanzie - deve confrontarsi innanzitutto con i prin-
pena dell’ergastolo. Pur prescindendo dalle differenti cipi costituzionali e convenzionali, poiché l’effi-
declinazioni procedurali ed alle non secondarie cienza del sistema penale si raggiunge con la
diversità strutturali, le due proposte di legge puntano rapidità e la certezza dell’accertamento e non con
a raggiungere questo obiettivo principale. l’aumento indiscriminato e illogico della pena o con
L’occasione, quindi, consente di ragionare su un tema l’individuazione periodica di un pericolo aleatorio:
di estrema rilevanza, la cui latitudine travalica gli oggi i reati punti con l’ergastolo e domani?
aspetti tecnici della (non condivisibile) proposta di Quel che rende sicuro un paese e scoraggia il crimine è la
legge e autorizza la ricostruzione dei profili di costi- consapevolezza del celere e sicuro intervento repressivo
tuzionalità che collegano la riduzione processuale di e del successivo rapido processo, celebrato secondo le
pena prevista dalle norme del codice di rito per chi regole del giusto processo, non altro. Il processo penale,

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce-


dura di revisione a doppio cieco (double blind).

Diritto penale e processo 12/2018 1627


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Processo penale

infatti, non serve a combattere qualcuno, ma ha una la previa verifica giurisdizionale sulla decidibilità delle
ratio (lo scopo politico) ben precisa: rappresenta un regiudicanda riconosceva la sua ragion d’essere in una
percorso di accertamento (funzione cognitiva) con- connotazione abbastanza condivisibile: il giudice non
dotto nel rigoroso rispetto dei diritti dell’individuo (il poteva essere costretto a decidere anche in presenza di
giusto processo, appunto). La celerità dell’accerta- una lacuna probatoria colmabile con un’attività sem-
mento nel rispetto del percorso garantista disegnato plice integrativa. Non potendo disporre, però, attività
dai principi fondamentali è l’obiettivo da raggiungere. dirette ad arricchire il materiale probatorio, doveva
L’efficienza del processo si nasconde dietro questa ovvia necessariamente respingere la richiesta dell’imputato,
considerazione e non ha nulla a che fare con la som- ove riscontrava una impossibilità di decidere allo stato
marietà e la esemplarità. degli atti.
Intervenire per ridimensionare il ricorso al giudizio La peculiarità del rito fondava sul fatto che il dissenso
abbreviato rappresenta, dunque, un grave errore, che del pubblico ministero era vincolante e soprattutto
renderà il processo meno efficiente e rapido. Ugual- era sottratto a qualsiasi obbligo motivazionale che
mente, sembra poco convincente sul piano dell’uma- maturava su parametri non tipizzati dalla legge.
nità e della cultura giuridica, puntare a rendere Cosi costruito, però, il rito abbreviato ha funzionato
irriducibile la pena dell’ergastolo, laddove, invece, la poco e non ha assunto quel ruolo realmente deflat-
sanzione perpetua, per la logica antitetica ai principi tivo, auspicato al momento dell’entrata in vigore del
che costituiscono lo statuto costituzionale e conven- codice di rito. Si sperava, infatti, che la deflazione
zionale della risposta punitiva dello Stato, dovrebbe, affidata ai giudizi speciali consentisse di ridurre le
man mano, sparire dall’orizzonte penalistico. regiudicande destinate al dibattimento di percentuali
vicine a quelle raggiunte nei sistemi di common law.
Una sintetica evoluzione del giudizio La speranza è rimasta, però, tale.
abbreviato dal codice del 1988 ad oggi Il dibattito sulla necessaria riforma del giudizio abbre-
Il giudizio abbreviato è stato introdotto nel sistema viato è stato, infatti, parallelo al confronto sul recupero
processuale penale con il codice di procedura penale dell’efficienza del sistema processuale, inizialmente
Vassalli, entrato in vigore il 24 ottobre del 1989. ancorato alle aspettative connesse all’uso massiccio
L’originario istituto aveva delle peculiarità che lo dei giudizi speciali premiali (giudizio abbreviato, appli-
connotavano come un vero e proprio giudizio allo cazione della pena si richiesta e procedimento moni-
stato degli atti. Nell’udienza preliminare, infatti, torio) ai quali si affidavano le prospettive deflattive
l’imputato poteva chiedere di essere giudicato sulla ritenute indispensabili per far funzionare il nuovo
base degli elementi probatori fino ad allora raccolti. processo penale accusatorio.
L’ammissione del rito era subordinata al consenso del Il parziale fallimento della deflazione e il conseguen-
pubblico ministero ed alla previa verifica sulla deci- ziale ingolfamento del dibattimento ha rappresentato
dibilità allo stato degli atti da parte del giudice. In la premessa per pensare ad una riforma che desse
quel contesto, il rito speciale veniva definito, non a maggior slancio proprio al rito abbreviato.
caso, come un giudizio a prova bloccata: non poteva, Le prime sostanziali destrutturazioni del modello
cioè, in nessun caso essere implementato il materiale originario sono riconducibili alla Corte costituzio-
probatorio utilizzabile per la decisione, “bloccato” nale che, con alcune decisioni, ha man mano messo
(appunto) al momento in cui il giudice, previo con- in discussione alcuni dei tratti procedurali singolari
senso del pubblico ministero, lo ammetteva. del rito, iniziando col correggere il profilo del dissenso
La fisionomia del rito abbreviato aveva, però, delle immotivato dell’accusa.
criticità, individuate proprio nel consenso dell’accusa In questa prospettiva culturale, la c.d. legge Carotti,
e nella previa verifica del giudice, che, spesso, ne n. 479 del 1999 ha disegnato un nuovo volto al rito
limitavano la fruibilità. Il dibattito dottrinale è stato, speciale.
all’epoca, particolarmente ricco e ruotava proprio L’intervento novellistico ne ha modificato in radice i
intorno a questi due poli ed alle implicazioni che ne presupposti originari, determinando il superamento
derivavano. Era indubbio, però, che mentre il consenso del modello allo stato degli atti che caratterizzava
dell’accusa poteva rappresentare un eccentricità ed l’originario istituto, trasformandolo da giudizio a
un’anomalia (era poco giustificabile, infatti, il dissenso prova bloccata in giudizio a prova semplificata.
del pubblico ministero sulla piena utilizzabilità dell’at- Alcuni autori lo hanno definito addirittura “dibatti-
tività investigativa che, per definizione, doveva essere mento ad attività probatoria contratta” che col vec-
completa e quindi capace di reggere un giudizio pieno), chio istituto procedurale condivideva solo il nome.

1628 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

Con la novella del 1999, il legislatore ha disegnato puntualmente tradotti dalla Corte costituzionale con
due nuovi modelli di rito. Il primo, caratterizzato dal la sentenza n. 176 del 1991, con la quale venne
diritto assoluto, riconosciuto all’imputato, di chie- dichiarata la illegittimità costituzionale della
dere il rito e di ottenere lo sconto di pena corrispon- norma corrispondente proprio per eccesso di delega.
dente, nel caso ovviamente di riconosciuta La decisione ha innescato un dibattito dottrinale e
responsabilità; il secondo, invece, è fondato sulla giurisprudenziale sulla portata concreta della decla-
facoltà di subordinare la richiesta ad un’integrazione ratoria di illegittimità costituzionale. Si riteneva, da
della piattaforma probatoria: in questo caso, però, il un lato, che il dispositivo si riferisse solo alla struttura
giudice deve previamente controllare l’ammissibilità letterale del vecchio art. 442, comma 2, c.p.p. onde il
del rito, verificando se le acquisizioni probatorie giudice dell’udienza preliminare avrebbe potuto giu-
richieste sono effettivamente indispensabili ai fini dicare col rito abbreviato i reati punibili con l’erga-
del decidere e rispettano le finalità di economicità stolo, senza, però, poter applicare, nel caso di effettiva
tipiche del rito abbreviato. applicazione dell’ergastolo, riduzioni di pena, posta la
L’attuale assetto del rito speciale ne ha ampliato irriducibilità quantitativa della sanzione criminale
l’utilizzazione anche se siamo lontano dalle percen- non temporanea.
tuali di deflazione auspicate. In realtà, funziona Su un fronte opposto, invece, si sosteneva la inscin-
soprattutto nei processi per reati gravi e nei confronti dibilità del versante premiale dal giudizio speciale e
di imputati detenuti; è molto meno scelto dagli quindi si riteneva inammissibile la celebrazione del
imputati liberi, tratti a giudizio per reati meno giudizio abbreviato per i reati punibili, anche solo in
gravi. In questi casi, a dire il vero, lo spettro della astratto, con l’ergastolo.
prescrizione funge da deterrente alla scelta del rito più È prevalsa l’ultima tesi (di matrice giurisprudenziale)
celere. e per molti anni il rito abbreviato è stato ritenuto
inapplicabile per i reati punti in astratto con la pena
In particolare: rito abbreviato e reati punti dell’ergastolo a nulla rilevando che il giudice dovesse,
con la pena dell’ergastolo in concreto, applicare una pena diversa. L’interpre-
Il tema relativo ai complessi rapporti tra la pena tazione era sostenuta dalla convinzione circa la lati-
dell’ergastolo e la definizione anticipata del processo tudine dei poteri di verifica del giudice, il quale, in
mediante il rito abbreviato non è certo nuovo. Nei sede di delibazione sulla richiesta di definizione anti-
lavori preparatori al codice del 1989 si trova traccia cipata del giudizio, poteva e doveva solo statuire sulla
del serrato dibattito, svolto nell’ambito della Com- sussistenza dei presupposti di accesso al rito e, quindi,
missione redigente proprio in relazione ai criteri di solo sulla decidibilità allo stato degli atti. Nessun
riduzione della pena perpetua. La legge delega del ulteriore spazio residuava per sindacati più penetranti
1987, infatti, si limitava ad individuare la riduzione di in ordine al perimetro dell’imputazione (cfr. Corte
un terzo della pena applicata nel caso di condanna a cost. n. 163 del 1992 e n. 305 del 1993), compresa la
seguito di giudizio abbreviato, senza affrontare il possibile neutralizzazione dell’imputazione preclu-
problema dell’esatta individuazione dei criteri di siva del rito, attraverso il riconoscimento delle atte-
calcolo della riduzione nel caso in esame. nuanti (cfr. Corte cost. n. 204 del 1994 e n. 263 del
Nel silenzio della legge delega, si ritenne preferibile - 1995).
e, per certi versi, obbligata - la riduzione fissa a L’esigenza di scongiurare che la preclusione al rito
trent’anni della pena dell’ergastolo. La ratio della speciale fosse determinata da scelte errate o arbitrarie
scelta fondava su esigenze di prevenzione generale del pubblico ministero (dominus della formulazione
che giustificavano, per la gravità dei reati normal- dell’imputazione) era assicurata - si diceva - dal
mente puniti con la pena dell’ergastolo, il richiamo controllo sui presupposti affidato al giudice del dibat-
alla pena massima prevista nel nostro codice (cfr. Rel timento, al quale era demandato comunque il dovere
prog. prel. C.p.p. pag. 106). di verificare, con giudizio ex ante, oltre alla decidibi-
Ma, poiché il criterio previsto dalla legge delega lità allo stato degli atti, anche la correttezza della
corrispondeva ad una regola aritmetica di abbatti- qualificazione del fatto e delle circostanze.
mento della pena da irrogare in concreto, esso non si Con la legge Carotti del 1999, il legislatore ha inteso
coniugava in modo convincente con l’indetermina- ripristinare l’originario spettro applicativo del giudi-
tezza tipica della pena perpetua. Questa semplice zio, prevedendo, espressamente che la pena dell’erga-
considerazione ha immediatamente palesato in dot- stolo venisse ridotta, a seguito di giudizio abbreviato,
trina dubbi di costituzionalità per eccesso di delega, con la reclusione di anni trenta.

Diritto penale e processo 12/2018 1629


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Attraverso la legge del 1999 è stato reintrodotto il Molteplici sono le critiche che vengono mosse all’i-
rito, precedentemente escluso non per motivi colle- stituto dell’ergastolo anche nel nostro Paese, par-
gati alla sua irragionevolezza ma esclusivamente per tendo da diversi piani costituzionali. Si sostiene, in
eccesso di delega. La modifica normativa è stata rapida sintesi, che l’ergastolo è illegittimo perché è
completata con la L. 4 del 2001 (di conversione del una pena fissa e automatica in contrasto con gli artt.
D.L. n. 341 del 2000) ove è stato precisato che con la 3, 24 comma 2, 27 comma 3, Cost.; perché contiene
parola ergastolo si intende riferirsi all’ergastolo sem- in sé una disparità di trattamento; perché contrasta
plice e che l’ergastolo con isolamento diurno, nel col principio (e con il senso di) di umanità della pena
caso di giudizio abbreviato, si trasforma in ergastolo (art. 27, comma 3, Cost.); è illegittimo, inoltre,
semplice. perché contrasta con la finalità rieducativa della
Il nuovo complesso normativo ha generato numerosi pena sancita dall’art. 27, comma 3, Cost. e per il
interventi della Cedu, della Corte costituzionale e suo anacronismo.
delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione relati- Sono tutti profili che meriterebbero attenzione, ma
vamente all’applicabilità retroattiva della norma più che travalicano il punto specifico del quale mi sto
favorevole. In conclusione, è stata ritenuta applica- occupando. Rappresentano, però, la premessa per
bile anche agli imputati che, per avendo contestati verificare, sempre con estrema concisione, se il
reati punti in astratto con la pena dell’ergastolo, nucleo concettuale essenziale dell’ergastolo - “fine
avessero fatto richiesta di giudizio abbreviato prece- pena mai” - è ancora attuale ovvero se, come a me
dentemente alle modifiche normative introdotte con sembra, si fa strada, man mano e lentamente, una
la L. n. 479 del 1999 (c.d. legge Carotti) (cfr., per un rimodellazione di molti tratti della pena perpetua in
quadro generale della discussione, Cedu 17 settembre quelli tipici della pena temporanea. Sicché, sostituire
2009, Scoppola c. Italia; Corte cost. n. 210 del 2013). la pena perpetua con la massima pena temporanea
Senza alcune pretesa di dar conto con precisione e non viola alcun presidio di garanzia per la società, né
puntualità di complesse articolazioni del dibattito mette in crisi la tutela della collettività. Tutti gli
dottrinale e soprattutto dei vari approdi giurispru- ergastoli, in linea di principio, devono potersi tra-
denziali, oggettivamente estranei allo specifico sformare, nel tempo, in pene temporanea ed offrire al
ambito del mio intervento, devo però sottolineare condannato (specie dopo un lungo percorso di rie-
come l’ampio confronto sui rapporti tra giudizio ducazione) la prospettiva della libertà.
abbreviato e pena dell’ergastolo, pur avendo scanda- La Corte costituzionale, con la sent. n. 149 del 21
gliato il tema in tutti i suoi possibili risvolti, non ha giugno 2018 (Pres. Lattanzi, Est, Viganò), ha affron-
mai messo in risalto il tema dell’inopportunità, sotto tato, sia pure nell’ottica di un particolare tipo di
il profilo della tutela della collettività e più in gene- ergastolo c.d. ostativo, alcuni temi in modo davvero
rale della tutela sociale, o della irragionevolezza della mirabile.
scelta normativa in relazione al tipo di sanzione La Corte ha preso spunto da una particolare situa-
prevista in astratto. zione così descritta: Mentre, dunque, per la generalità
Viceversa, al centro del dibattito dottrinale è sem- dei condannati le soglie temporali di accesso ai singoli
pre stata posta la esigenza di implementare il benefici possono essere anticipate per effetto delle detra-
ricorso ai riti speciali per raggiungere l’obiettivo zioni conseguenti alla liberazione anticipata, in propor-
di deflazionare, in modo significativo, il ricorso al zione al numero di semestri nei quali la loro partecipazione
dibattimento, strada imprescindibile per restituire all’opera di rieducazione sia stata valutata in termini
una credibile efficienza al nostro sistema proces- positivi, la soglia dei due terzi di pena o dei ventisei anni
suale penale. nel caso di ergastolo, per le speciali categorie di condannati
cui si riferisce l’art. 58 quater, non è suscettibile di alcuna
Ergastolo: la crisi dell’idea stessa del “fine riduzione per effetto della liberazione anticipata, pure
pena mai” e le nuove frontiere culturali eventualmente maturata dal condannato per effetto
e giurisprudenziali della sua partecipazione all’opera rieducativa durante
Non ha perso attualità la disputa sulla (non) eticità e l’intero corso della sua permanenza in carcere. Con il
sulla (il) legittimità della pena perpetua in un sistema risultato che, rispetto al caso specifico dei condannati
democratico. Non a caso, l’ordinamento Vaticano - all’ergastolo, le detrazioni di pena virtualmente accumu-
attento ai profili richiamati - ha abolito da qualche late a titolo di liberazione anticipata (già inidonee a
anno l’ergastolo, sostituendolo con la reclusione da incidere sul termine finale della pena, che è inflitta a titolo
trenta a trentacinque anni. perpetuo) divengono del tutto inutili ai fini pratici, dal

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momento che - una volta espiati ventisei anni effettivi di essa stabilito per i condannati all’ergastolo impedisce
pena - le ordinarie soglie temporali per la concessione di al giudice qualsiasi valutazione individuale sul con-
tutti gli altri benefici previsti dalla legge sull’ordinamento creto percorso di rieducazione compiuto dal condan-
penitenziario sono già ampiamente scadute. nato all’ergastolo durante l’esecuzione della pena
Il profilo era stato sottolineato dal giudice che ha stessa, in ragione soltanto del titolo di reato che
sollevato la questione di legittimità poiché la disci- supporta la condanna. Tale automatismo - e la con-
plina derogatoria (l’art. 58 quater, comma 4, ord. nessa impossibilità per il giudice di procedere a valu-
penit. prevede che, per le ipotesi ivi richiamate, i tazioni individualizzate - contrasta però con il ruolo
condannati all’ergastolo possano usufruire dei bene- che deve essere riconosciuto, nella fase di esecuzione
fici penitenziari solo dopo aver scontato 26 anni di della pena, alla sua finalità di rieducazione del con-
reclusione), con particolare e specifico riferimento ai dannato; finalità ineliminabile (sentenza n. 189 del
condannati all’ergastolo per il delitto di sequestro di 2010), che deve essere sempre garantita anche nei
persona a scopo di estorsione che abbiano cagionato confronti di autori di delitti gravissimi, condannati
la morte della vittima (ragionamento, poi, esteso alla massima pena prevista nel nostro ordinamento,
all’ipotesi di cui all’art. 289 bis c.p.), sarebbe incom- l’ergastolo (sentenza n. 274 del 1983)”.
patibile, per un verso, con l’art. 3 Cost., sotto il profilo Le motivazioni della Corte sono di estremo rilievo
della possibile irragionevolezza della disparità di trat- perché dimostrano come anche l’ergastolo rappre-
tamento evidenziata; e, per altro verso, con l’art. 27, senti una pena destinata, per sua natura e in presenza
comma 3, Cost., per la possibile irragionevolezza delle condizioni giuridiche previste, a trasformarsi, in
intrinseca della disciplina rispetto alla necessaria concreto, in una sanzione a tempo. Il declino del “fine
funzione rieducativa della pena. pena mai” è inesorabile: non può esistere, sul piano
La Corte ha accolto la questione affermando alcune etico e giuridico, una condanna che prescinda total-
cose di estrema importanza, utili anche nella ottica mente dalla possibilità di riacquistare la libertà;
della piena comprensione del lento cammino di tra- sarebbe lesiva dei principi di rieducazione e umanità
sformazione dell’ergastolo. della pena scolpiti nell’art. 27, comma 3, Cost.
Il ragionamento della Consulta segue queste scan- Il dato rileva, dal punto di vista ontologico, sia pur
sioni: “l’appiattimento all’unica e indifferenziata indirettamente, anche nel segmento procedurale di
soglia di ventisei anni per l’accesso a tutti i benefici cui mi sto occupando.
penitenziari indicati nel primo comma dell’art. 4 bis L’ergastolo non è, allora, una pena irriducibile. Anzi,
ordin. penit. si pone, infatti, in contrasto con il il codice penale, riconosce al proprio interno mecca-
principio della progressività trattamentale e flessibi- nismi di riduzione dell’ergastolo in pena temporanea
lità della pena (sent. n. 255 del 2006; in senso con- anche più significativi di quelli contemplati per la
forme, sentenze n. 257 del 2006, n. 445 del 1997 e n. scelta del giudizio speciale in esame.
504 del 1995), ossia del graduale reinserimento del La sua trasformazione premiale non solo è etica, ma
condannato all’ergastolo nel contesto sociale corrisponde anche alla logica che impregna l’intero
durante l’intero arco dell’esecuzione della pena”. ordinamento penale con riferimento alla sanzione
“... A tale profilo di irragionevolezza intrinseca della criminale.
disciplina nel prisma della funzione rieducativa della Trasformare l’ergastolo semplice in trent’anni di
pena denunciato dal giudice rimettente può, d’altra reclusione (e a maggior ragione trasformare l’erga-
parte, aggiungersi l’ulteriore considerazione che la stolo con isolamento diurno in ergastolo semplice)
disposizione censurata, sterilizzando ogni effetto pra- non mette in pericolo l’ordine pubblico, né rappre-
tico delle detrazioni di pena a titolo di liberazione senta un abbassamento del livello di guardia rispetto
anticipata sino al termine di ventisei anni, riduce alle fondamentali esigenze di tutela della collettività
fortemente, per il condannato all’ergastolo, l’incen- e di difesa sociale.
tivo a partecipare all’opera di rieducazione, in cui si Colgo anche l’occasione per sollecitare la riflessione
sostanzia la ratio dello stesso istituto della liberazione sulla necessità di affrontare, più in generale, la “sop-
anticipata (sentenze n. 186 del 1995 e n. 276 del portabilità” in termini etici e giuridici della pena
1990). ... Un terzo profilo di irragionevolezza intrin- perpetua (ergastolo). Credo che il nostro Paese e la
seca della disposizione censurata, in relazione alla nostra Democrazia siano pronti, sul piano della cul-
necessaria finalità rieducativa della pena, deve infine tura e del diritto, a mettere in discussione un istituto
essere rilevato. Il carattere automatico della preclu- che, in radice, nega l’idea stessa di pena finalizzata
sione temporale all’accesso ai benefici penitenziari da alla rieducazione del condannato. Lo statuto

Diritto penale e processo 12/2018 1631


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costituzionale e convenzionale della pena respinge La richiesta di anticipata definizione si traduce nella
l’idea stessa di una sanzione detentiva che non ter- domanda di essere giudicato sulla base degli elementi
minerà mai, destinata ad accompagnare la vita del investigativi, pienamente utilizzabili quali prove del
condannato fino alla sua naturale conclusione. Ed giudizio; ciò non crea, dunque, alcuna crepa nel telaio
anche se oggi questa prospettiva è solo astratta, è la di garanzie previste dalla Costituzione, poiché la
sua connotazione teorica a confliggere con l’im- eccezione è specificamente contemplata dalla dispo-
pianto fondamentale che regge l’ordinamento giuri- sizione sovraordinata.
dico italiano. La situazione delineata rappresenta la caratteristica
saliente del rito abbreviato, ove, di norma, si verifica
La compatibilità, sul piano costituzionale, proprio questo. L’imputato, chiedendo di essere giu-
tra rito abbreviato e reati punti con dicato all’udienza preliminare (o avanti al giudice per
l’ergastolo le indagini preliminari se l’azione penale è stata
Il tema centrale emergente dall’intervento norma- esercitata in modo diverso dall’ordinario: ad esempio
tivo si deve confrontare con l’attuale assetto, susse- con giudizio immediato), rinunzia alle prerogative
guente all’evoluzione normativa e giurisprudenziale, del dibattimento e consente che il suo giudizio
del rito abbreviato, forma procedurale originaria- avvenga utilizzando come prove le attività investi-
mente pensata per “accelerare il processo”, che gative effettuate prevalentemente dal pubblico mini-
vive, attualmente, una diversa “ordinarietà” costruita stero e dalla polizia giudiziaria, ma anche dal
sulla monocraticità in chiave efficientista. difensore. Ciò comporta un enorme risparmio in
Oggi, non a caso, il rito semplificato previsto per termini di tempo, evidente e innegabile. Ed anche
tutti i reati (senza alcuna esclusione), rappresenta il riconoscimento implicito della bontà dell’attività
un vero e proprio diritto dell’imputato (nel quale si investigativa.
compendia, in modo inscindibile, anche il diritto Uno dei pilastri del giusto processo è, peraltro, rap-
alla riduzione di pena, previa rinunzia a difendersi presentato dal principio della ragionevole durata del
provando utilizzando la massima latitudine del processo (art. 111, comma 2, Cost.), che rileva mag-
dibattimento), e consente di accelerare vistosa- giormente nei processi complessi, con imputati dete-
mente i tempi del processo proprio per i delitti di nuti per fatti gravi, ove, peraltro, anche se i tempi di
maggiore gravità e maggiore allarme sociale, ove gli prescrizione sono molto lunghi, incombe il rischio di
imputati sono (spesso) detenuti, evitando scarce- scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia
razioni per decorrenza termini che, invece, sono la cautelare (in questo ambito si annoverano sicura-
spina nel fianco dei dibattimenti lunghi e com- mente i reati puniti con la pena dell’ergastolo, soprat-
plessi. Contribuisce, quindi, in modo sensibile, tutto se connessi ad altri reati).
anche all’efficienza del sistema. Naturalmente, la riduzione drastica dei tempi di
Nelle vicende più gravi, relative a fatti che coinvol- durata del rito è presente sempre, in tutti i giudizi
gono la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico, abbreviati, anche se la fattispecie contestata non è
l’esigenza più sentita è proprio quella di accertare in particolarmente grave. In questi casi, però, il pro-
tempi brevi i fatti e giudicare con celerità (ma nel cedimento speciale viene scelto con minore fre-
rispetto delle regole) gli imputati. La crisi del pro- quenza e non sempre perché prevalgono le
cesso risiede, tra l’altro, soprattutto nella lentezza necessità probatorie connesse all’ampiezza del con-
dell’accertamento. traddittorio dibattimentale.
Possiamo dire che l’effetto particolarmente positivo Come già accennato in precedenza, la scelta del rito
sul sistema si nota in modo particolare proprio nei speciale, esprime, di regola, l’accettazione del mate-
processi complessi, con imputati detenuti per gravi riale investigativo raccolto dal pubblico ministero.
vicende (che si traducono in contestazioni di reati Tale fatto spinge, inevitabilmente, verso l’efficienza
gravi). dell’attività investigativa: più è completo il materiale
La struttura del rito è, peraltro, coerente con l’im- raccolto nelle indagini preliminari, meglio sono fatte
pianto costituzionale. L’art. 111 Cost., nel prevedere, le investigazioni, più breve è il tempo in cui le stesse
per il processo penale, il principio del contraddittorio sono state svolte, maggiore è la possibilità che l’im-
nella formazione della prova quale regola imprescin- putato chieda di essere giudicato all’udienza prelimi-
dibile del giusto processo, ha stabilito, tra le eccezioni, nare. In fondo, si compendiano l’efficienza
la volontà dell’imputato, il quale può rinunziare a tale investigativa e il suo riconoscimento esterno: il pro-
prerogativa. dotto è l’accelerazione della definizione della

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vicenda. Anche il giudizio abbreviato probatoria- Va anche sottolineato come, posta la piena discre-
mente condizionato esprime la medesima peculiarità, zionalità del legislatore di normare le situazioni come
con la differenza che, in questo caso, l’imputato meglio crede e di apprestare soluzioni ai conflitti
chiede di aggiungere qualche dato probatorio in sociali anche diseguali e mutevoli, la differenza di
più, ma sempre nell’alveo della strumentalità rispetto trattamento può essere, talune volte, legittima. Il
alle esigenze della decisione e del principio di eco- limite alla discrezionalità del legislatore è, però,
nomicità tipico del rito speciale. offerto dalla ragionevolezza delle sue scelte. Ed il
Dunque, massima efficienza e drastica riduzione dei principio rappresenta anche lo strumento privile-
tempi processuali, che passano, però, attraverso la giato - non l’unico, in verità - per verificare la tenuta
rinunzia al pieno contraddittorio dibattimentale, della garanzia dell’eguaglianza di trattamento nei casi
molto più lungo e complesso. È evidente, però, che critici.
l’appetibilità di una scelta volontaria, capace di Fatta questa premessa, devo subito richiamare un
consentire un significativo lucro in termini di concetto che ho già espresso. La possibilità di acce-
risorse giudiziarie e tempi di durata del processo, dere al rito abbreviato ed allo sconto di un terzo della
valorizzando l’efficienza investigativa, non può che pena che ne consegue, rinunziando al dibattimento,
passare attraverso l’elargizione di un premio (la rappresenta un diritto dell’imputato, azionabile
riduzione della pena) coerente con l’impianto volontariamente. Nell’attuale assetto normativo -
costituzionale ed anche utile in termini di politica sia pure nell’ambito di un andamento altalenante
penale. della legislazione (cfr. punto 3) - il rito speciale
Sotto questi due primi profili è, a mio giudizio, sicu- non soffre alcuna eccezione, potendo essere chiesto
ramente un errore, in termini di efficienza del sistema per tutti i reati e da tutti gli imputati.
giustizia, sottrarre da questa prospettiva, di enorme Un’eventuale limitazione del catalogo di reati o di
impatto anche sul principio costituzionale della soggetti possibili fruitori del rito in parola finirebbe,
ragionevole durata, i reati punti con la pena dell’er- invero, per creare una disparità di trattamento, desti-
gastolo, che spesso rappresentano vicende gravi, nata a coinvolgere, inevitabilmente, la previsione
complesse e di prevedibile lunga durata dibattimen- dell’art. 3 Cost. Sul piano formale, cioè, è indiscuti-
tale. Rinunziare, in questi casi, a cuor leggero al rito bile la violazione della garanzia dell’uguaglianza di
abbreviato equivale a sacrificare efficienza e ragione- trattamento, perché taluni imputati sarebbero esclusi
vole durata del processo proprio in alcuni casi nei dall’accesso al rito speciale solo sulla scorta della
quali detti valori sono più avvertiti. astratta previsione sanzionatoria prevista per il
Esiste anche un ulteriore versante degno di atten- reato contestato: l’ergastolo.
zione. Il fondamentale principio di uguaglianza san- Si deve aggiungere anche un ulteriore dato utile alla
cito dall’art. 3 Cost. si oppone decisamente a comprensione delle varie implicazioni della scelta
trattamenti differenti in situazioni analoghe. Il valore normativa contenuta nelle due proposte di legge.
espresso dalla norma costituzionale - posta, non a La scelta del rito abbreviato integra un diritto, il cui
caso, immediatamente dopo la esaltazione della esercizio volontario incide sulle conseguenze sanzio-
sovranità popolare (art. 1) e il riconoscimento e la natorie nel caso di condanna - cioè, sulla “carne”
tutela di tutti i diritti fondamentali dell’individuo dell’imputato - determinando una significativa ridu-
(art. 2), quasi a disegnare le linee portanti della zione della pena applicata in concreto.
democrazia giuridica italiana - si deve tradurre, sul Sotto questo profilo, appare utile ricordare come la
piano politico e della prospettiva, nella attenzione Corte costituzionale ha, in passato, valutato lo sconto
massima alla uguaglianza dei cittadini di fronte alla di pena connaturato alle scelte dei riti deflattivi.
legge, e, sul piano dei singoli provvedimenti legisla- Con le sentenze n. 66 del 1990, 183 del 1990 e 81 del
tivi, nella necessità di evitare che rispetto a vicende 1991, la Consulta è intervenuta per censurare la
analoghe vengano consentite soluzioni normative previsione, all’epoca vigente, che consentiva al dis-
differenti e pregiudizievoli per alcuni. In particolare, senso immotivato del pubblico ministero di impedire
è poco coerente col principio di uguaglianza discri- all’imputato di fruire di una congrua riduzione della
minare tra imputati e imputati rispetto alla possibilità pena riconosciutagli dalla legge. In questi casi, ovvia-
di ottenere una accelerazione cospicua dei tempi di mente differenti da quello del quale mi sto occupando
definizione del giudizio, lucrando un premio che ma ad esso vicini dal punto di vista del valore rico-
rappresenta la conseguenza diretta dell’esercizio di nosciuto, in linea generale, alla riduzione di pena
un diritto (la scelta del rito abbreviato). prevista per il rito abbreviato e per l’applicazione

Diritto penale e processo 12/2018 1633


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della pena su richiesta, la Corte costituzionale ha dell’ergastolo nella pena temporanea di trenta anni di
rinvenuto un contrasto con il combinato disposto reclusione e dell’ergastolo con isolamento diurno
degli artt. 3 e 27, commi 1 e 3, Cost., in quanto, da un nell’ergastolo semplice.
lato, la riduzione della pena verrebbe condizionata da Faccio fatica a comprendere le ragioni del primo tipo.
una mera scelta processuale dell’accusa, capace di Ad eccezione di quella sull’opportunità che il giudizio
sottrarre all’imputato la “certezza delle conseguenze sui reati di sangue sia affidato alla Corte di assise - che
delle sue scelte comportamentali” in violazione dei potrebbe essere soddisfatta prevedendo la compe-
principi di legalità e colpevolezza; dall’altro, è stata tenza di quest’ultima a celebrare il rito abbreviato
evidenziata anche una disparità di trattamento fra per tutti i reati che l’art. 5 c.p.p., ratione materia o per
chi, nella medesima situazione processuale, fruisca di previsione sanzionatoria, gli affida, o, più, in gene-
un consenso immotivato dell’accusa e chi trovi osta- rale, la competenza collegiale per alcune fattispecie
colo nel dissenso, pure immotivato, ed insindacabile, complesse -, le altre, nel versante che riguarda l’im-
della stessa, violando i canoni di “adeguatezza e putato, sono soddisfatte anche nel giudizio abbre-
proporzione” (che vuole sanzioni uguali in situazioni viato, dove sono applicate tutte le garanzie previste
identiche), al centro della tutela prevista dall’art. 3 dall’ordinamento ad eccezione della formazione della
Cost. prova in contraddittorio: ma poiché il rito è scelto
Questi principi, pur nella loro peculiare valenza, dall’imputato e la norma rispetta il dettato dell’art.
ritornano nel caso di specie, soprattutto laddove 111 Cost. non riesco a individuare il vulnus eviden-
essi esprimono, dal punto di vista giuridico ed onto- ziato. Sul versante della persona offesa, invece, credo
logico, il diritto dell’imputato ad ottenere la ridu- che la esigenza più avvertita è connessa all’efficienza
zione di pena prevista dalla legge quale conseguenza delle indagini ed alla celerità della definizione del
della scelta del rito speciale. processo: obiettivi che il giudizio abbreviato privile-
Diventa a questo punto interessante comprendere - gia e non mortifica. Lasciare il tema della quantifi-
per verificare la tenuta dell’art. 3 Cost. - se la pecu- cazione delle sanzioni alla parte offesa equivale ad
liare disciplina che si vuole introdurre e che reca in sé, aprire il processo a rivendicazioni eccentriche
come abbiamo sottolineato più volte, una differenza rispetto a quelle legittime che caratterizzano la sua
di trattamento procedurale evidente sia ragionevole presenza nel rito penale.
o, almeno, non sia irragionevole. La scelta della monocraticità del giudice competente
La giustificazione razionale che fonda le proposte di a celebrare il rito abbreviato, peraltro, coinvolge
legge sembra essere la volontà “che per certi reati per tutte le fattispecie, anche quelle complesse, natural-
cui la legge prevede la pena in astratto dell’ergastolo - mente di competenza del Tribunale collegiale o della
si parla, ad esempio, di stragi, di femminicidi efferati, Corte di Assise. Ciò potrebbe avere una sua logica,
di altri gravi atti che riguardano il terrorismo - si collegata alla necessità di dare efficienza al sistema e
celebri il processo, ci accertino le responsabilità e ci ridurre il carico dei giudici del dibattimento. Se si
sia la pena congrua, proporzionata alla gravitò del affidasse a questi ultimi la decisione allo stato degli
fatto” (C. 460 Morani) ed inoltre che il processo si atti sarebbe, probabilmente, vanificata la ragion d’es-
svolga “davanti al giudice naturale, che è la Corte di sere del rito speciale e la sua vocazione deflattiva.
assise, e non dinanzi ad un giudice monocratico, con Si può sostenere, peraltro, che nell’assetto problema-
le piene garanzie sia per l’imputato, sia per le vittime, tico in cui versa il processo penale, il rito abbreviato
di partecipare all’accertamento della verità” (C. 460 voluto per “accelerare il processo”, vive oggi una
Morani). In una direzione analoga, forse ancor più diversa “ordinarietà” costruita sulla monocraticità
diretta a profili connessi alla sanzione, è stato sotto- in chiave efficientista.
lineato che “consentire la scelta del giudizio abbre- Pone qualche perplessità anche il richiamo alla
viato. ... non sembra accettabile per reati che, in “incongruenza” o “irragionevolezza” della riduzione
ragione della loro gravità, il codice penale punisce della pena per reati di particolare gravità e allarme
tanto severamente e che creano un grave allarme sociale punti con la pena dell’ergastolo.
sociale nell’opinione pubblica” (C. 392 Molteni). Va innanzitutto evidenziato come la riduzione di
Le ragioni che sostengono le proposte sono, allora, di pena prevista per i reati punti con l’ergastolo non
due tipi: da un lato, le esigenze connesse all’indivi- sia, poi, tanto significativa, né evidente, posto che
duazione del giudice naturale ed all’ampiezza delle l’ergastolo semplice si trasforma nella reclusione a
garanzie per l’imputato e la parte offesa; dall’altro, trenta anni (equivalente alla pena temporanea mas-
invece, la incongruenza della riduzione della pena sima prevista dal codice penale) e l’ergastolo con

1634 Diritto penale e processo 12/2018


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isolamento diurno (forma di detenzione particolar- rispetto agli altri casi di rito abbreviato. Credo che sia
mente odiosa e non coerente con la vocazione rie- addirittura, nel complesso ed in prospettiva, meno
ducativa affidata, ex art. 27, dalla Costituzione alla consistente.
sanzione penale e con il principio di umanizzazione Un ulteriore riflessione mi sembra utile. Non sempre i
delle pene) si trasforma in ergastolo semplice. reati punti con la pena dell’ergastolo sono quelli che
Insomma, la riduzione della pena prevista non ha destano maggior allarme sociale e che mettono in
neppure l’appetibilità che normalmente consegue pericolo significativo l’ordine pubblico o la pubblica
alla scelta del rito abbreviato, dove la riduzione di tranquillità. La loro gravità è sicuramente connessa al
pena è di un terzo della sanzione irrogata. La trasfor- valore supremo del bene - la vita - che ledono. Ma sul
mazione della pena dell’ergastolo con isolamento versante dell’ordine pubblico o dell’allarme sociale,
diurno in ergastolo semplice, peraltro, si traduce ci sono altri reati punti con pene temporanee -
esclusivamente nell’elisione di una ingiustificata associazione mafiosa, associazione finalizzata al traf-
asprezza del regime detentivo che andrebbe, in verità, fico di stupefacenti, associazione terroristica, seque-
eliminata dall’ordinamento giuridico tanto è disu- stro di persona a scopo di estorsione - che sono di
mana e degradante. Inoltre, sul piano della tutela uguale, se non maggiore gravità. La disciplina codi-
della collettività e della tranquillità sociale la diffe- cistica in materia di libertà personale, infatti, con-
renza tra ergastolo semplice ed ergastolo con isola- templa, all’art. 275, comma 3, c.p.p., un’unica
mento diurno è, ammesso che esista, davvero presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e
impercettibile. di scelta della custodia carceraria e non riguarda reati
Giova anche sottolineare, in questa prospettiva cri- punti con la pena dell’ergastolo, ma il delitto di
tica, come i processi ove sono contestate pluralità di associazione di stampo mafioso punti con pena
fattispecie connesse punibili, in astratto, con la temporanea.
detenzione non temporanea e con isolamento Se si intraprende, poi, la strada di vietare il giudizio
diurno, sono anche di particolare complessità, spesso abbreviato per i reati in astratto di enorme o parti-
con imputati detenuti, ove la celerità della defini- colare gravità si finirà, giocoforza, per escludere il
zione della res iudicanda rappresenta un valore ricorso al rito speciale anche in altri casi, o, almeno, si
aggiunto da perseguire e incentivare, non certo correrà questo rischio. Il danno per l’efficienza del
dall’ostacolare. sistema sarebbe enorme.
Per quanto riguarda, invece, la trasformazione del- Infine, trent’anni di reclusione rappresentano il
l’ergastolo semplice nella reclusione di trenta anni si limite massimo raggiungibile, nel nostro sistema
deve ragionare tenendo in debita considerazione penale, dalla pena detentiva temporanea, mentre la
almeno tre profili, pur prescindendo dalla avversione reclusione per un singolo reato non aggravato non
nei confronti della pena non temporanea e della sua può superare i ventiquattro anni.
eccentricità rispetto allo statuto costituzionale della Il limite quantitativo in esame integra anche il
sanzione criminale. tetto massimo raggiungibile nel caso di cumulo di
Per un verso, il concetto di “fine pena mai” sta pene temporanee inflitte ed inferiori a ventiquat-
andando rapidamente in crisi. Le prospettive riedu- tro anno per ciascun reato. Ciò significa che un
cative connesse alla possibilità di accedere ai benefici soggetto potrebbe essere condannato cento volte a
e, quindi, in ultima analisi di riacquistare la libertà pena inferiore a 24 anni di reclusione, raggiungere
dopo aver scontato una congrua pena, sono state, un cumulo anche di oltre mille anni, ma ne scon-
come ho sottolineato al punto 3, valorizzate anche terà sempre trenta. Ciò si verifica, ad esempio, per
per l’ergastolo “c.d. ostativo” dalla Corte costituzio- molti collaboratori di giustizia, condannati per
nale nella sent. n. 149 del 21 luglio 2018 (depositata centinaia di reati e anche molti omicidi, ognuno
l’11 luglio 2018; Pres. Lattanzi, Est. Viganò). Esse con pena contenuta per effetto del positivo con-
valgono, a maggior ragione, per l’ergastolo semplice tributo offerto con la collaborazione processuale:
che, inevitabilmente, può tradursi nel corso della sua in questi casi, sovente il cumulo materiale delle
vita (e quasi sempre si traduce, se il condannato pene applicate in concreto supera le diverse centi-
partecipa alla propria attività di rieducazione) in naia di anni, ma attraverso il calmiere previsto
una pena temporanea. dagli artt. 66 e 78 c.p. si riduce automaticamente
Allora, la trasformazione in trenta anni di reclusione a trent’anni di reclusione.
rappresenta sicuramente un premio, la cui valenza, Ciò dimostra che la pena temporanea in esame è
però, non è di tale portata da renderla sproporzionata quella massima possibile nell’impianto del sistema

Diritto penale e processo 12/2018 1635


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penale sostanziale del 1930, impianto di matrice - In questa particolare prospettiva, dunque, alla modi-
non bisogna dimenticarlo - autoritaria. fica proposta si oppone anche il principio sancito
Ho già sottolineato come l’ergastolo non sia una pena dall’art. 27, comma 2, Cost.
irriducibile, dal momento nel sistema penale è già Un ulteriore norma di rango costituzionale coinvolta
prevista una modalità di riduzione della pena perpe- è sicuramente il diritto di difesa, di cui all’art. 24,
tua. L’art. 65 c.p. stabilisce, infatti, che quando comma 2, Cost., la cui valenza generale non può
ricorre una circostanza attenuante e non è dalla essere relegata alla presenza del difensore tecnico
legge determinata la diminuzione di pena, la sanzione né alla partecipazione dell’imputato al processo, ma
dell’ergastolo è sostituita con la reclusione da venti a ha una dimensione che coinvolge l’intero patrimonio
ventiquattro anni. Appare evidente che siamo al di diritti dell’imputato e la possibilità di azionarli nei
cospetto di una riduzione di pena molto più sostan- casi previsti.
ziosa di quella prevista per la scelta del rito Più volte ho sottolineato che le scelte deflattive,
abbreviato. collegate alla riduzione della pena, sono preroga-
La trasformazione non ridonda, dunque, a favore tive che il sistema processuale costruisce quali
dell’imputato in modo irragionevole. Tutt’altro. diritti processuali dell’imputato. Diritti ai quali
Si deve ancora aggiungere che sarebbe errato limitare consegue - e di questo l’ordinamento prende atto
l’ottica di valutazione dell’opportunità/utilità del - un risparmio di tempi e risorse notevoli, che viene
giudizio speciale in commento al solo versante premiato, non fosse altro che per incentivarlo.
della condanna. Il rito abbreviato si traduce in un Vietare tali prerogative solo per poche fattispecie
giudizio vero e proprio, che può concludersi con una di reato equivale e violare il diritto di difesa degli
condanna o con un’assoluzione. Nell’ultimo caso, imputati ai quali vengono contestate le fattispecie
sembra davvero ingiustificato e irragionevole negare escluse. Una delle caratteristiche minime del
all’imputato, che ritiene di essere “non colpevole”, la diritto sancito dall’art. 24, comma 2, Cost. è pro-
possibilità di anticipare la definizione del giudizio prio quella di non subire ostacoli irragionevoli nel
all’udienza preliminare e far valere la propria inno- percorso che consente di azionare i diritti proce-
cenza (o, per meglio dire, non colpevolezza) con durali. Quello di poter accedere, su richiesta, al rito
congruo anticipo. deflattivo premiale rappresenta uno dei profili
La giustificazione che regge la scelta di fondo conte- garantiti e non conculcabili (anche per le ulteriori
nuta nelle due proposte di legge, è, quindi, a mio connessioni costituzionali già evidenziate). Si può
giudizio, debole, al punto da non giustificare, sul discutere di entità del premio, ma della sua
piano della ragionevolezza, la disparità di tratta- fruibilità.
mento che inevitabilmente ne deriva. A questi profili si deve aggiungere, infine, quello
La considerazione si traduce nella rappresentazione dell’efficienza del sistema giustizia, che passa neces-
del rischio di illegittimità costituzionale, per viola- sariamente ed assolutamente attraverso l’incentiva-
zione dell’art. 3 Cost. zione dei giudizi speciali deflattivi premiali ed in
La costruzione dell’irrazionalità del rito abbreviato particolare, per i reati più gravi (esclusi dal patteg-
per i reati punti con la pena dell’ergastolo solo o giamento, dal rito monitorio e dalla messa alla
prevalentemente nella prospettiva della possibile prova), del rito abbreviato.
condanna (laddove l’attenzione viene focalizzata in La tendenza dovrebbe essere, invece, quella di
prevalenza sulla riduzione della pena) si scontra, poi, ampliare le possibilità di accesso, rendere il rito più
inevitabilmente con la presunzione di non colpevo- appetibile e trasformarlo nella strada principale di
lezza prevista dall’art. 27, comma 2, Cost., principio definizione della regiudicanda. La strada è lunga e
che si oppone a qualsiasi equiparazione tra imputato e presuppone interventi anche su ulteriori versanti
colpevole. Vietare l’accesso ad un rito premiale pre- come, ad esempio, la prescrizione, che spesso sconsi-
visto per tutti, solo perché non si vuole ridurre - anche glia l’accesso al rito deflattivo, la implementazione
se di poco - la pena dell’ergastolo, senza alcuna delle possibilità di investigazioni difensiva, attra-
considerazione del beneficio in termini di accelera- verso l’accesso al giudice per le indagini preliminari
zione dei tempi del processo per l’imputato non e l’anticipazione della conoscenza della pendenza
colpevole, equivale a violare la presunzione di non dell’indagine per poter azionare con tempestività le
colpevolezza. indagini difensive.

1636 Diritto penale e processo 12/2018


Opinioni
Processo penale

Processo, arbitrato e mediazione

Il difficile ruolo del giudice


penale contemporaneo verso
la prevedibile interpretazione
delle fattispecie
di Fabio Coppola (*)

Partendo dal certificato deficit di intelligibilità da parte del popolo rispetto alle decisioni giurisdizionali,
effettuate, per volere costituzionale, nel nome di quest’ultimo, il presente contributo prova a
ripercorrerne le origini all’interno del non semplice bilanciamento tra potere legislativo e potere
giudiziario, che ha dato vita a prodotti legislativi ibridi e dall’applicazione imprevedibile, e ad avanzare
qualche correttivo da cui ripartire per la tenuta e la credibilità del sistema penale.
As people have a certified lack of understandability about judicial decisions, which are supposed to be
made in their name, this paper aims to highlight the origin of the issue, focusing on the complicated
relation between legislative and judicial powers, which produced ambiguous laws and uncertainty at
the interpretation stage, and to suggest some remedial to restart the virtuous circle, spreading
credibility and certainty through the criminal justice system.

Premessa uomini vivi, da cui si irradiano invisibili forze magne-


Nel 1956 Piero Calamandrei scriveva: “La motivazione tiche che trovano risonanze o repulsioni, illogiche ma
delle sentenze è certamente una grande garanzia di umane, nei sentimenti del giudicante. Come si può
giustizia, quando riesce a riprodurre esattamente, considerar fedele una motivazione che non riproduca
come in uno schizzo topografico, l’itinerario logico i sotterranei meandri di queste correnti sentimentali,
che il giudice ha percorso per arrivare alla sua conclu- al cui influsso magico nessun giudice, si pure il più
sione: in tal caso, se la conclusione è sbagliata, si può severo, riesce a sottrarsi?” (1).
facilmente rintracciare, attraverso la motivazione, in D’altro canto, Beccaria, nel suo celebre libello,
quale tappa del suo cammino il giudice ha smarrito ammoniva: “Se l’interpretazione delle leggi è un
l’orientamento. male, egli è evidente esserne un altro l’oscurità che
Ma quante volte la motivazione è una riproduzione strascina seco necessariamente l’interpretazione, e lo
fedele del sentiero che ha guidato il giudice fino a quel sarà grandissimo se le leggi sieno scritte in una lingua
punto di arrivo? Quante volte il giudice è in grado di straniera al popolo, che lo ponga nella dipendenza di
rendersi esatto conto, lui stesso, dei motivi che lo alcuni pochi, non potendo giudicar da se stesso qual
hanno indotto a decider così? sarebbe l’esito della sua libertà, o dei suoi membri, in
Si rappresenta scolasticamente la sentenza come il una lingua che formi di un libro solenne e pubblico un
prodotto di un puro giuoco logico, freddamente com- quasi privato e domestico. Che dovremo pensare
piuto su concetti astratti, legati da una inesorabile degli uomini, riflettendo esser questo l’inveterato
concatenazione di premesse e di conseguenze; ma in costume di buona parte della colta ed illuminata
realtà sulla scacchiera del giudice le pedine sono Europa! Quanto maggiore sarà il numero di quelli

(*) Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a proce- (1) Cfr. P. Calamandrei, Elogio dei giudici scritto da un avvocato,
dura di revisione a doppio cieco (double blind). Milano, 2015, 170.

Diritto penale e processo 12/2018 1637


Opinioni
Processo penale

che intenderanno e avranno fralle mani il sacro Eppure, non può non preoccupare lo scarto rispetto ai
codice delle leggi, tanto men frequenti saranno i competitor europei, specie se si considera che l’art.
delitti, perché non v’ha dubbio che l’ignoranza e 101, comma 1, Cost. prescrive che le sentenze siano
l’incertezza delle pene aiutino l’eloquenza delle pronunciate “in nome del popolo”, individuando in
passioni” (2). quest’ultimo l’immediato destinatario delle pro-
Interrogativi che, a distanza di decenni, risultano nunce, al fine di esercitare il “controllo democratico
di un’attualità disarmante nel dibattito sociale e sull’esercizio del potere giurisdizionale” che gli è
scientifico sui temi della Giustizia, dove, assodata demandato (7).
l’impossibilità di pretendere giudici di ispirazione Ma, soprattutto, le inquietudini aumentano alla let-
illuministica, acritiche bouche de la loi, si è acceso il tura del successivo Justice Scoreboard portato avanti
dibattuto sul ruolo del giudice contemporaneo, dalla Commissione Europea nel 2017, che offriva un
quale partecipe della “rinnovata concezione della affresco comparato sull’efficienza, qualità e indipen-
legalità”, che si estenda anche alla “possibilità di denza dei diversi sistemi giudiziari in Europa (8).
prevedere gli orientamenti interpretativi con cui la Rispetto al dato italiano, a fronte di un’acclarata
giurisprudenza le applica (le leggi) ai casi con- pluralità di fonti informative sul sistema giudiziario
creti” (3). In buona sostanza, dopo un annoso liberamente accessibili online, oltre la metà dei citta-
dibattito scientifico (4), sembra finalmente dini che ha partecipato al sondaggio ha manifestato la
ammettersi l’imprescindibile ruolo creativo della percezione di un livello di indipendenza dei giudici
giurisprudenza, purché reso prevedibile ai conso- basso o molto basso. Risultato paradossale se si con-
ciati in virtù del principio di legalità scolpito in sidera l’impalcatura costituzionale dell’organo giudi-
Costituzione (5). ziario, autogovernato dal CSM proprio per garantire
Come si è arrivati a questo punto? quell’indipendenza apparentemente carente agli
Partiamo da un dato inquietante. occhi dei partecipanti al sondaggio. A ben vedere,
Secondo una recente ricerca del Consiglio d’Europa quindi, le ragioni di tale percezione vanno indivi-
(2013), la cui finalità era quella di fotografare il duate altrove. E infatti, gli italiani giustificavano il
livello di fiducia nella giustizia da parte dei cittadini dato statistico posizionando al primo posto presunte
dei Paesi membri, è emerso che, alla domanda circa la pressioni o interferenze da parte del potere politico; al
comprensibilità delle decisioni giurisdizionali, soltanto secondo, pressioni da non meglio identificati “poteri
il 14% degli intervistati italiani ha risposto di essere economici” e lobbies; infine, soltanto in coda, ritene-
pienamente soddisfatto, mentre il dato medio euro- vano che lo status e la posizione dei magistrati non ne
peo si assestava intorno al 46%, con un gap di almeno garantisse a sufficienza l’indipendenza.
14 punti percentuali rispetto a ogni altro Paese euro- Orbene, al netto del comprensibile inquinamento del
peo (6). Giudizio legato alla percezione (e pertanto dato statistico dovuto a una certa “logica del
impreciso), che non distingue tra le diverse giurisdi- sospetto” (9) che tarda ad abbandonare il Belpaese,
zioni e che va pertanto maneggiato con estrema i due indizi (quasi una prova) emergenti dalle rileva-
cautela. zioni europee meritano un approfondimento che

(2) Cfr. C Beccaria, Dei delitti e delle pene, cap. V, Garzanti, ed. (6) Per una analisi più approfondita dei dati nel contesto euro-
2000, 17. peo, sia consentito il rimando a F. Coppola, The lack of perceived
(3) Cfr. G. Fiandaca, Prima lezione di diritto penale, Roma, 2017, legitimacy in Italy toward the Italian Criminal Justice System.
115-116, (contenuto tra parentesi dell’Autore). Lessons from England, in A.R. Castaldo (a cura di), Il patto per la
(4) Data la copiosa letteratura in argomento, si rimanda al lavoro legalità. Politiche di sicurezza e integrazione, Padova, 2017,
e ai richiami bibliografici presenti in O. Di Giovine, L’interpreta- 123 ss.
zione nel diritto penale. Tra creatività e vincolo della legge, Milano, (7) Cfr. N. Triggiani, “In nome del popolo italiano”? Spunti di
2006, passim. riflessione sul linguaggio della sentenza penale, in www.panale-
(5) Cfr. A. Bernardi, Il fattore culturale nel sistema penale, contemporaneo.it, 4 novembre 2016.
Torino, 2010, 66 ss.; F. Mantovani, Erosione del principio della (8) Cfr., The 2017 Eu Justice Scoreboard, consultabile su
riserva di legge, interrogativi e rimedi, in https://discrimen.it/ero- https://ec.europa.eu/italy/news/
sione-del-principio-della-riserva-di-legge-interrogativi-e-rimedi/, 20170410_giustizia_quadrovalutazione_it.
8; M. Trapani, Creazione giudiziale della norma penale e suo (9) Sul punto, si vedano le profonde riflessioni di A. R. Castaldo,
controllo politico, in Arch. pen., 1, 2017, passim; M. Papa, La Se la logica del sospetto diventa regola del legislatore, in Id., In
tipicità iconografica della fattispecie e l’interpretazione del giu- ordine sparso. Il diritto penale, oggi, Torino, 2016, 133; cfr., inoltre,
dice. La tradizione illuministica e le sfide del presente, in Per un l’interessante punto di vista di F. Petrelli, Il giudice e il Leviatano, in
manifesto del neoilluminismo penale, a cura di G. Cocco, Padova, Unione delle Camere Penali Italiane, 24 agosto 2018: “L’atto
2016, 125 ss.; F. Palazzo, Testo, contesto e sistema nell’interpre- stesso del giudicare ed il processo non sono altro che una media-
tazione penalistica, in Studi in onore di G. Marinucci. Teoria del zione fra interessi contrapposti: la libertà e l’autorità. Nulla della
diritto penale, criminologia e politica criminale, a cura di E. Dolcini - giurisdizione, ivi compresa la necessaria funzione svolta dai difen-
C.E. Paliero, Giuffrè, 2006. sori, può sopravvivere all’annichilimento di tale fondamentale

1638 Diritto penale e processo 12/2018


Opinioni
Processo penale

tenti di offrire una risposta scientifica ai problemi Talvolta, l’ambiguità del testo si deve alla pre-
evidenziati. cisa scelta legislativa di offrire all’elettorato una
Il presente lavoro limiterà ratione materiae il soluzione di simbolico rigore repressivo (15),
raggio di analisi al sistema penale (10) (auspi- salvo poi ‘scaricare’ con altra mano al giudice
cando altri lavori nelle diverse aree), dove il della comminatoria edittale e a quello dell’ese-
richiamo alla credibilità della macchina giudizia- cuzione l’angusto compito di “gestire complessi-
ria è ancora più sentito a causa dei rilevanti vamente l’universo carcerario assicurandone la
interessi costituzionali in gioco, primo fra tutti compatibilità con l’ininterrotto abuso che del
la libertà personale dell’individuo, e per il possi- carcere ha fatto il legislatore” (16), generando
bile effetto negativo che la sfiducia può avere in forse in quest’ultimi il desiderio di riaffermare la
termini di cooperazione dei consociati nel far loro fondamentale funzione a protezione della
emergere il malaffare, nel partecipare attiva- società e a difesa dei diritti fondamentali (pro-
mente e con convinzione all’importante veste blema, come vedremo, a valle).
di testimoni (11) e nei processi decisionali in In aggiunta, la carenza di una visione organica
tema di criminalizzazione e carcerizzazione (12). dietro gli interventi di riforma crea confusione e
Proviamo quindi a risalire il tortuoso percorso che sfiducia negli “utilizzatori finali”, i quali potreb-
potrebbe portarci a scovare alcune delle cause della bero percepirli come ingiuste invasioni di campo
scarsa intellegibilità delle decisioni giudiziarie. (si pensi al mancato aggiornamento dei delitti di
falso nell’epoca delle autocertificazioni, il cui
Il problema “a monte”: la difficoltà contenuto non è sempre di immediata perce-
redazionale delle fattispecie penali zione), con danno evidente per le potenzialità
Nel nostro cammino, il primo ostacolo che incon- uniformanti del precetto, dovute più al timore di
triamo attiene alla tecnica legislativa adottata negli restare imbrigliati “in qualche modo” (e sine die)
ultimi decenni. La produzione del penale nell’insta- nei tentacoli del ‘mostro’ che alla convinta ade-
bile frammentarietà parlamentare obbliga troppo sione al catalogo di valori protetti in via resi-
spesso scelte penali ‘di compromesso’ rispetto alle duale dal sistema penale (17).
diverse istanze (13), che generano prodotti legislativi Quale esempio di fattispecie “onnivora” e dai contorni
ibridi e polivalenti, forse incapaci “di guadagnare il “sfocati”, si pensi alla riforma del delitto di abuso
consenso di loro destinatari” (14), e che rimettono al d’ufficio, nata con le più nobili intenzioni di fornire
giudice il compito di selezionare le condotte penal- precisione tipica a una fattispecie “cerniera” dell’emi-
mente rilevanti. sfero dei reati contro la P.A., ma presentata ancora
Ma non solo. ‘fumante’ al tavolo della prassi con una formula ampia

funzione politica e civile. L’idea, ora vincente, che tra il decisore e il (13) Cfr. G. Insolera, La produzione del “penale”: tra governo
cittadino non possa e non debba esservi nulla che si frappone a maggioritario e parlamento maggioritario, in www.penalecon-
quel felice rapporto, rende la giustizia un istituto incomprensibile e temporaneo.it, 17 aprile 2016.
insopportabile. L’idea stessa che un giudice o un pubblico mini- (14) Cfr. L. Eusebi, L’insostenibile leggerezza del testo: la
stero possano autonomamente ed indipendentemente decidere responsabilità perduta della progettazione politico-criminale, in
della qualificazione di un fatto, della esistenza di un illecito, della Riv. it. dir. proc. pen., 4, 2016, 1678.
responsabilità di un ente o di un soggetto, della necessità o meno (15) Rispetto alle “leve emotive” verso la criminalizzazione, cfr.
di una cautela, magari utilizzando un proprio incomprensibile C. de Maglie, Alle radici del bisogno di criminalizzazione. Rifles-
armamentario giuridico, entra evidentemente in rotta di collisione sioni in tema di moralità, immoralità e diritto penale, 16 ss., opera
con la purezza e con la trasparenza di quell’idillio che si è oggi destinata alla pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia e
instaurato fra governato e governante”. consultabile in anteprima al seguente link: https://discrimen.it/wp-
(10) Non a caso ci riferiamo al “sistema penale” come l’insieme content/uploads/de-Maglie-Alle-radici-del-bisogno-di-criminaliz-
di principi che limitano l’intervento legislativo e giudiziario. In zazione.pdf.
argomento, autorevolmente, cfr. P. Nuvolone, Il sistema del diritto (16) Da ultimo, cfr. F. Palazzo, Crisi del carcere e culture di
penale, Padova, 1975, passim. riforma, in Dir. pen. cont. - riv. trim., 4, 2017, 8. In senso conforme,
(11) Sul tema, Cfr. M. Hough - B.B. Radford - J.J. Jackson - J. V. cfr. S. Aleo - E. Lanza, L’ampiamento degli spazi di discrezionalità
Roberts, Attitudes to Sentencing and Trust in Justice. Exploring del giudice nella determinazione della pena, dal codice Rocco ai
Trends from the Crime Survey for England and Wales, in Ministry giorni nostri, come sintomo della trasformazione della funzione
of Justice analytical series, Ministry of Justice, London, UK, 2013, penale, in L’Indice penale, settembre - dicembre, 2017, 855 ss.
56 ss. (17) Di recente, cfr. A. Lanzi, Il caos punitivo e la nomofilachia:
(12) In argomento, cfr. M. Pavarini, Governare la penalità. una medicina o un inutile accanimento terapeutico?, in L’Indice
Struttura sociale, processi decisionali e discorsi pubblici sulla Penale, 2, 2018, 4. Invero, tali tematiche erano già presenti in
pena, Bobonia University Press, 2013, 40-41. C. Collodi, “Le avventure di Pinocchio” (1883). Per una interes-
sante rilettura dell’opera in ottica giudiziaria, cfr. E. Palombi,
Pinocchio e la inGiustizia, Napoli, 2017, in part. 98.

Diritto penale e processo 12/2018 1639


Opinioni
Processo penale

e pericolosa (ogni “violazione di norme di legge o di Altre volte, invece, l’oscurità del testo giuridico è
regolamento”), che ha permesso di incriminare anche dovuta alla scarsa metabolizzazione e ponderazione
quelle condotte in violazione di principi costituzio- dello stesso prima della entrata in vigore.
nali, come quello di imparzialità della P.A. (art. 97 Viene in mente in particolare il recente reato di
Cost.), ovvero condotte che, seppur moralmente autoriciclaggio, nato con un’evidente contraddizione
deprecabili, nulla c’entrano con l’area necessaria- testuale, laddove al comma quarto esclude la penale
mente circoscritta del penalmente rilevante (ci rife- rilevanza “fuori dei casi di cui ai commi precedenti”,
riamo, ad esempio, al precedente del primario anziché, come ci si sarebbe aspettato, “nei casi previ-
riconosciuto colpevole di abuso d’ufficio per aver sti dai precedenti commi”, che definiscono, appunto,
tenuto un comportamento “baronale” all’interno il delitto di autoriciclaggio. A porvi rimedio, la magi-
della clinica, in quanto tale condotta è stata ritenuta stratura è intervenuta con una interpretazione questa
in contrasto con l’art. 13 del d.” n. 3/1957 che, al volta rigorosamente letterale, paradossalmente meno
comma 3, richiede agli impiegati della pubblica ammi- efficace (in termini di razionalità dell’articolato nor-
nistrazione di tenere con i colleghi un atteggiamento mativo) di quella creativa, che avrebbe tuttavia impo-
ispirato al principio “di un’assidua o solerte sto l’irragionevole correzione per via ermeneutica del
collaborazione”) (18). testo legislativo (19).

(18) Cfr. Cass. Pen., Sez. VI, 14.6.2012, n. 41215, A.W. e altri., A tale tesi si è obiettato che la suddetta interpretazione rende-
In argomento, di recente cfr. A. R. Castaldo, Abuso d’ufficio, errori rebbe del tutto superfluo il quarto comma. Sul presupposto, quindi
da evitare in una riforma necessaria, in Il Mattino, 10 settembre di un evidente lapsus calami in cui il legislatore, per sciatteria,
2017; Id., Porqué es necesario reformar el delito de abuso de sarebbe incorso, si è proposto di ‘riscrivere’ e leggere la norma, in
poder, pubblicato nel volume Estudios de Derecho penal, in tale senso: ‘nei casi di cui ai commi precedenti [...]’.
Homenaje al profesor Santiago Mir Puig, Montevideo - Buenos Di conseguenza, a seguito della evidente diortosi alla quale la
Aires, 2017, 1053 ss.; F. Coppola, La persistente ambiguità del- norma è sottoposta, a livello dogmatico, la suddetta clausola
l’abuso d’ufficio. Alcune (amare) riflessioni a margine del ‘caso fungerebbe come un limite alla condotta descritta e sanzionata
termovalorizzatore’, in www.penalecontemporaneo.it, 4 aprile nel primo comma, ossia come una causa di non punibilità da
2017; Id., Il processo ‘alle intenzioni’ per abuso d’ufficio, in Riv. applicare tutte le volte in cui la condotta ‘autoriciclatoria’, di per
trim. dir. pen. ec., 1-2, 2018, 247 ss.; M. Donini, Osservazioni sulla sé punibile, sia stata finalizzata alla utilizzazione o godimento
proposta “Castaldo-Naddeo” di riforma dell’art. 323 c.p. La ricerca personale del denaro, dei beni o delle altre attività provento del
di un’ultima ratio ancor più tassativa contro il trend generale delitto presupposto.
dell’espansione penalistica, in A.R. Castaldo (a cura di), Migliorare (...)3.2. Questo Collegio ritiene di aderire alla prima delle tesi
le performance della Pubblica Amministrazione. Riscrivere prospettate per le ragioni di seguito indicate.
l’abuso d’ufficio, Torino, 2018, 94 ss.; M. Naddeo, Dogmatica di Innanzitutto, non si ritiene percorribile la via interpretativa per
categorie e limiti della tutela penale nell’“abuso d’ufficio”, in effetto della quale il dato letterale (‘fuori dei casi [...]’) dovrebbe
Annali del CERSIG, 1, 2017, 171 ss.; Id., Abuso d’ufficio: tipicità essere sostituito con un’altra ed antitetica locuzione (‘nei casi 1.1’)
umbratile o legalità crepuscolare del diritto vivente? Dogmatica di perché il significato della norma finirebbe per essere stravolto sia
categoria e struttura del tipo nella prospettiva de lege ferenda, in dal punto di vista semantico-giuridico che di quello dogmatico: la
Migliorare le performance della Pubblica Amministrazione. Riscri- suddetta interpretazione, quindi, violerebbe il canone interpreta-
vere l’abuso d’ufficio, a cura di A. R. Castaldo, Torino, 2018, 31 ss. tivo dell’art. 12 delle preleggi.
(19) Sul punto, si ritiene essenziale riportare l’emblematico (...) Sarebbe, quindi, paradossale consentire all’agente del reato
ragionamento condensato nelle motivazioni di Cass. Pen., Sez. II, presupposto di effettuare una tipica condotta di autoriciclaggio
sent. 5 luglio 2018, n. 30399: “La questione, sostanzialmente, è (rendere non tracciabile i proventi del reato) e, al contempo,
sorta sul significato da attribuire alla locuzione ‘Fuori dei casi di cui consentirgli di usufruire della clausola di non punibilità. (...) All’e-
ai commi precedenti...’. sito della suddetta disamina può, in conclusione, enunciarsi il
Secondo una prima tesi, la norma va interpretata secondo il senso seguente principio di diritto: ‘la clausola di non punibilità prevista
fatto palese dal significato proprio delle suddette parole e cioè nel nel comma quarto dell’art. 648 ter 1 cod. pen. a norma della quale
senso che la suddetta clausola non si applica alle condotte ‘Fuori dei casi di cui ai commi precedenti [...]’ va intesa ed
descritte nei commi precedenti: ‘fuori dei casi [...]’ a livello seman- interpretata nel senso fatto palese dal significato proprio delle
tico, null’altro significa che la fattispecie prevista è diversa ed suddette parole e cioè che la fattispecie ivi prevista non si applica
autonoma rispetto a quelle previste nei ‘commi precedenti’. alle condotte descritte nei commi precedenti. Di conseguenza,
Quindi, la norma - avendo una sua autonomia e ponendosi all’e- l’agente può andare esente da responsabilità penale solo e
sterno delle fattispecie previste nei commi precedenti - avrebbe soltanto se utilizzi o goda dei beni proventi del delitto presuppo-
una mera funzione, per così dire, ‘interpretativa’ o di puntualizza- sto in modo diretto e senza che compia su di essi alcuna opera-
zione del primo comma, proprio perché alle medesime conclu- zione atta ad ostacolare concretamente l’identificazione della
sioni si sarebbe potuti pervenire anche senza di essa sulla base di loro provenienza delittuosa’”. Per una diversa possibile lettura,
una semplice interpretazione a contrario. Infatti, posto che il primo cfr. F. D’Alessandro, Il delitto di autoriciclaggio (art. 648-ter.1
comma sanziona l’impiego, la sostituzione, il trasferimento in c.p.), ovvero degli enigmi legislativi riservati ai solutori “più che
attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative del abili”, in Il nuovo volto della giustizia penale. Autoriciclaggio,
denaro, dei beni o delle altre utilità provenienti dal commissione difesa d’ufficio, misure di contrasto al terrorismo, ordine di
del delitto presupposto, si sarebbe potuto ugualmente pervenire a protezione europeo, particolare tenuità del fatto, modifiche in
ritenere non punibile ‘le condotte per cui il denaro, i beni o le altre materia di misure cautelari e ordinamento penitenziario, a cura di
utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento G. M. Baccari - K. La Regina - E. M. Mancuso, Padova 2015,
personale’, proprio perché si tratta di condotte estranee all’area 24-28: “Esistono, ci si deve chiedere a questo punto, casi che
della condotta tipica, e, quindi, non punibili in ossequio al principio possano rientrare nell’ambito disciplinato dalla fattispecie, una
di legalità. volta che la stessa sia stata interpretata in termini coerenti con il

1640 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

Oppure, basti considerare l’impatto delle linee guida In un altro caso mediaticamente esposto e umana-
sulla responsabilità penale in ambito medico-sanita- mente toccante, è stata sollevata la questione di
rio, la cui portata esimente è stata soltanto di recente legittimità costituzionale del delitto di Istigazione o
chiarita, dopo una lunga e complessa argomentazione aiuto al suicidio (art. 580 c.p.), nella parte in cui
giuridica, delle Sezioni Unite (20). incrimina anche colui che “ne agevola in qualsiasi
Altre volte, è stata la modernità a giocare brutti scherzi modo l’esecuzione” senza aver determinato o raffor-
al legislatore, mettendolo di fronte all’amletico dub- zato il proposito suicida, ritenuto dal giudice remit-
bio se ritoccare (rischiando di peggiorare le cose) la tente distonico rispetto alla disciplina del diritto di
norma, oppure lasciare ai giudici il compito di smus- decidere della propria morte (quale estrinsecazione
sarne i contorni della tipicità. È il caso della con- della libertà personale) introdotta con L. n. 219/
travvenzione di Molestia o disturbo alle persone “col 2017 (24). Eppure, qualcosa non torna: se avesse
mezzo del telefono” (art. 660 c.p.), di certo non voluto, ben avrebbe potuto il legislatore in quel-
immaginata, nelle originarie intenzioni repressive, l’occasione rimodulare la fattispecie penale in
per l’agente che, al fine di infastidire il proprio com- esame in conformità con i contenuti della novella,
mensale durante una cena, tambureggiasse il braccio depenalizzando il mero contributo agevolativo
di quest’ultimo con il cellulare (21). rispetto all’esercizio del diritto ad una morte digni-
In tale ipotesi, ossia quando la sgualcita carta d’iden- tosa. Ancora una volta, invece, si invoca ex post
tità dell’atto normativo lo rende disallineato rispetto l’intervento suppletivo della magistratura per risol-
al mutato contesto sociale, “l’individuazione della vere attraverso “l’eufemistica ‘interpretazione costi-
‘norma’ concretamente applicabile è inevitabilmente tuzionalizzata’” (25) ‘scottanti’ problemi di natura
rimessa solo al giudice (...) attraverso il ricorso alla (...) politica, lasciati assopire fino a quando il palcosce-
interpretazione c.d. ‘evolutiva’” (22). Così, di nico mediatico non li ha portati con urgenza alla
recente, la contravvenzione di cui all’art. 5 della L. ribalta.
n. 283/1962, che sanziona anche la sola detenzione di Non si sottrae a un linguaggio frettoloso e a una certa
alimenti destinati alla vendita “in cattivo stato di sovrapposizione di più piani sanzionatori nemmeno
conservazione”, è stata estesa alla esposizione al sole, la legislazione antiterrorismo degli ultimi anni: così,
per quanto temporanea, delle bottiglie d’acqua in l’art. 270 quater c.p. al quarto comma punisce la
contenitori di plastica, applicando a quest’ultime la persona arruolata per il compimento di atti di terrori-
medesima regola cautelare del divieto di esposizione smo. La fattispecie però si apre con una clausola di
dell’acqua alla luce o al calore prescritta dal un riserva, che cede il passo laddove si configuri il delitto
Decreto Ministeriale del 1927 con riferimento ai di cui all’art. 270 bis c.p., che punisce il partecipe alla
contenitori in vetro (id est: non suscettibili di subire milizia terroristica. Orbene, delineare con accurata e
modificazioni al contatto con la luce o con il convincente precisione la differenza tra arruolato
calore) (23). (punito ai sensi dell’art. 270 quater c.p.) e associato

significato letterale delle espressioni verbali utilizzate dal legi- c) se l’evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da imperizia
slatore?”. Secondo l’Autore la risposta è positiva ed un esempio nella individuazione e nella scelta di linee-guida o di buone pratiche
ne è l’art. 12-quinquies, comma 1, l. 7 agosto 1992, n. 356, in clinico-assistenziali non adeguate alla specificità del caso
quanto norma spesso adoperata dalla giurisprudenza quale pre- concreto;
sidio contro le condotte di autoriciclaggio non punibili a causa d) se l’evento si è verificato per colpa ‘grave’ da imperizia nell’e-
della previgente clausola di riserva del delitto di riciclaggio. secuzione di raccomandazioni di linee-guida o buone pratiche
Ebbene, l’art. 12-quinquies troverebbe oggi ancora operatività clinico-assistenziali adeguate, tenendo conto del grado di rischio
spazio per quelle condotte di autoriciclaggio connotate da difetto da gestire e delle speciali difficoltà dell’atto medico’”.
di capacità decettiva. Il comma 4 dell’art. 648-ter.1 c.p. serve, (21) L’esempio si deve a G. Martiello, Il caso della molestia
secondo l’Autore, ad escludere quindi la tipicità non del delitto di ‘telefonica’ tra evoluzione tecnologica e primato della legalità, in
autoriciclaggio bensì del delitto di trasferimento fraudolento, nel La Giustizia Penale, 1/2011, 55 ss.
caso in cui i proventi siano riservati ad una mera utilizzazione o (22) Cfr. M. Trapani, op. cit., 59.
godimento personale da parte dell’agente. (23) Cfr. Cass. Pen., Sez. III, sent. 10 maggio 2018, n. 39037,
(20) Cfr. Cass. Pen., Sez. Un., sent. 22 febbraio 2018, n. 8770: Pres. Savani.
“11. Sul quesito proposto devono quindi affermarsi i seguenti (24) Cfr. Corte d’Assise di Milano, ord. 14 febbraio 2018, Pres.
principi di diritto: Mannucci Pacini, Giud. Simi De Burgis, Imp. Cappato, con nota di
‘L’esercente la professione sanitaria risponde, a titolo di colpa, per M. Forconi, La Corte d’assise di Milano nel caso Cappato: solle-
morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico- vata questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p., in
chirurgica: www.penalecontemporaneo.it, 16 febbraio 2018. Per una appro-
a) se l’evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da negligenza fondita e autorevole riflessione in dottrina, cfr. D. Pulitanò, Il diritto
o imprudenza; penale di fronte al suicidio, in www.penalecontemporaneo.it, 16
b) se l’evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da imperizia luglio 2018.
quando il caso concreto non è regolato dalle raccomandazioni (25) Così, F. Mantovani, op. cit., 9.
delle linee-guida o dalle buone pratiche clinico-assistenziali;

Diritto penale e processo 12/2018 1641


Opinioni
Processo penale

(punito ai sensi dell’art. 270 bis c.p.) creerà, come già con ragionevole certezza quale sarà l’interpretazione
ha creato, più di un grattacapo e necessiterà di capa- giurisprudenziale di una fattispecie, confondendo
cità contorsionistiche in capo all’interprete (26). (e sfiduciando?) gli operatori e - soprattutto- i conso-
Inoltre, l’art. 270 quinquies c.p., come modificato nel ciati nel cui nome tali scelte vengono effettuate (31).
2015, punisce il c.d. foreign fighters che si sia auto Qualche esempio?
addestrato o fatto addestrare per le finalità terroristi- Pensiamo all’utilizzo, per taluni improprio, ma tutta-
che. Ebbene, è stato ben notato come la condotta via garantista e opportuno a causa dei deficit di deter-
criminalizzata venga descritta utilizzando il termine minatezza sopra sommariamente indicati, che la
“comportamento”, riservato dal codice penale sol- magistratura ha fatto del principio di offensività,
tanto a un’altra ipotesi delittuosa, l’art. 544 ter c.p., passato da criterio di legislazione penale, secondo il
che punisce i comportamenti insopportabili cui sono quale i soli fatti realmente offensivi o pericolosi
costretti gli animali. Lapsus freudiano frutto di una possono assurgere a illecito penale, a criterio di
involontaria assimilazione mentale? (27). esclusione della tipicità (ritenuta soltanto appa-
La questione non è meramente stilistica, ma di rente) per tramite dell’art. 49, comma 2 c.p., di quelle
sostanza. Infatti, una disposizione legislativa eccessi- ipotesi tipiche ma in concreto inoffensive. Un para-
vamente ambigua, che non riesce a “copiare” il feno- dosso, se si pensa all’originaria funzione, ma che nel
tipo criminale già presente nella società (28) è aperta tempo ha permesso, pur senza una esplicita ‘coper-
a ogni significato e lascia i giudici pressoché liberi di tura’ legislativa in tal senso (almeno fino all’introdu-
dargli qualsiasi significato “politico-valoriale”, tramu- zione dell’art. 131 bis c.p.), di evitare la sanzione
tandoli nei detentori-ombra delle scelte di politica penale per quei fatti di minima importanza che
criminale (dietro cui può celarsi con insidia il c.d. sarebbe inopportuno ricomprendere nella slabbrata
populismo giudiziario) (29). cornice tipica del reato: insomma, tenere legato un
Ruolo politico - è opportuno precisarlo - che non ha astice sul banchetto per la vendita del pescato non
nulla a che vedere con quello fisiologico di elettorato costituisce maltrattamento di animali (o ne costitui-
passivo, ammesso a determinate condizioni (30), ma sce la manifestazione tenue non punibile?); il pub-
che risale invece al momento patologico della sepa- blico ufficiale che utilizza una tantum il telefono
razione dei poteri di romantica tradizione illuminista. dell’ufficio per una finalità privata non risponde di
peculato d’uso (o, allo stato, ne rappresenta l’ipotesi
L’effetto “a valle”: l’imprevedibilità tenue non punibile?) (32).
della decisione Percorso creativo dell’interpretazione giurispruden-
Il problema poc’anzi delineato, si traduce a valle nel- ziale che ha avuto l’avallo della stessa Consulta, che,
l’incontrollata e disomogenea applicazione delle a parte la censura “a gamba tesa” sul delitto di plagio,
norme penali, che non rende possibile prevedere ha lasciato indenni molte delle fattispecie penali

(26) Sul punto, cfr. Cass. Pen., Sez. I, sent. 9 settembre 2015, L. J. Stalans - J. Indermaur - M. Hough, Penal populism and public
n. 40699, in Massima Redazionale, 2015: “Nell’ambito dell’art. opinion: Lessons from five Countries, Oxford University Press,
270 quater c.p., pur non potendosi equiparare il termine “arruo- 2002. Circa la fisionomia del fenomeno in Italia, cfr. S. Anastasia -
lamento” al diverso concetto di “reclutamento”, si può affermare M. Anselmi - D. Falcinelli, Populismo penale: una prospettiva
che il significato è invece equiparabile alla nozione di ingaggio, italiana, Padova, 2015, passim.
intesa come raggiungimento di un “serio accordo” tra soggetto (30) Cfr. Corte Cost., sent. 4 luglio 2018 (dep. 20 luglio 2018),
che propone (il compimento, in forma organizzata, di più atti di n. 70. Per una lettura critica, Cfr. l’intervista a S. Cassese, I guai
violenza ovvero di sabotaggio con finalità di terrorismo) e soggetto della Giustizia, in Il Foglio Quotidiano, 5 agosto 2018.
che aderisce”. Per una lettura critica in dottrina, Cfr. A. Cavaliere, (31) Sul principio di prevedibilità della decisione giudiziale, si
Considerazioni critiche intorno al d.l. antiterrorismo, n. 7 del 18 rimanda a S. De Blasis, Oggettivo, soggettivo ed evolutivo nella
febbraio 2015, in dir. pen. cont. - riv. trim., 2, 2015, in part. 230 ss.; prevedibilità dell’esito giudiziario tra giurisprudenza sovranazio-
F. Fasani, Le nuove fattispecie antiterrorismo: una prima lettura, in nale e ricadute interne, in www.penalecontemporaneo.it, 15
questa Rivista, 8, 2015, 935; G. Marino, Il sistema antiterrorismo dicembre 2017; M. Donini, Lettura di Corte cost. n. 115/2018.
alla luce della l. 43/2015: un esempio di “diritto penale del La determinatezza ante applicationem e la prescrizione sostan-
nemico”?, in Riv. it. dir. proc. pen., 3, 2016, 1404. ziale sostanziale come controlimiti alla regola Taricco, in www.
(27) Così F. Fasani, op. cit., 943. penalecontemporaneo.it, 11 luglio 2018 e Id., La personalità della
(28) Cfr. M. Papa, op. cit., 135. Autorevolmente definita “pato- responsabilità penale fra ticipità e colpevolezza. Una “resa dei
logia della legislazione penale” da F. Mantovani, op. cit., 7. conti” con la prevenzione generale, in Relazione al Convegno
(29) In dottrina, autorevolmente, G. Fiandaca, Populismo poli- dell’AIPDP, su “I principi del diritto penale nella postmodernità”,
tico e populismo giudiziario, in Criminalia, 2013, 95 ss., Id., La Roma 10-11 novembre 2017, in corso di pubblicazione in Riv. it.
giustizia è in ostaggio?, in Il Foglio Quotidiano, 26 luglio 2018 e dir. proc. pen., 2018, par. 9.
D. Pulitanò, Populismi e penale. Sull’attuale situazione spirituale (32) Ampiamente, sul punto, cfr. D. Brunelli, Il fatto tenue tra
della giustizia penale, in Criminalia, 2013, 125 ss. Per un’analisi offensività e tenuità, in Arch. pen., 3, 2015, 5 ss.
comparata del fenomeno del populismo penale, cfr. J. V. Roberts -

1642 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

imprecise, dando così nuova linfa e spazio al “novo (è stata giustamente paragonata ad una corsa ad
idolo: il diritto vivente” (33). ostacoli), la decorrenza della prescrizione durante il
A ciò, si aggiunga la volontà politica di riaffermare le procedimento penale diventa soltanto un mezzo di
proprie prerogative all’interno di un rapporto tal- garanzia dell’impunità.
volta antagonista e conflittuale con il potere esecu- Al di là della retorica che potrà essere spesa per
tivo, specie dopo i fatti di Tangentopoli (34), che ha difendere una norma iniqua, vi è soltanto l’obiettivo
dato vita al fenomeno che prende il nome di populi- di consentire ai colpevoli di sottrarsi alle conseguenze della
smo giudiziario, dove alla magistratura (volente o propria condotta. (...).
nolente) è stato riconosciuto l’ulteriore compito di In sostanza, lo Stato italiano fa prevalere l’interesse
fornire alla coscienza sociale quelle risposte che la all’impunità dei colpevoli rispetto alla piena attuazione
politica criminale non voleva o non poteva fornire, della normativa sovranazionale. (...).
talvolta ‘forzando’ la stessa regola iuris. Da guardiani Infatti, è consueto che il reo (tramite intestazioni
della legalità a guardiani della società, tale ruolo fittizie o altre modalità fraudolente) si spogli di
politico sacrifica la già offuscata incisione tipica del tutto il suo patrimonio, privando la parte offesa di
‘nemico’, rilanciata e ricalibrata a gran voce dai qualsiasi possibilità di ottenere anche solo in parte il
media, a beneficio di ragioni “di lotta” e dai contorni risarcimento dei danni patiti. (...).
moraleggianti (35). Il tutto, condensato in motiva- La Corte di Giustizia gode di una grandissima oppor-
zioni inquinate da elementi valoriali, eticizzanti, che tunità: quella di attuare una svolta epocale in vista di
abbandonano il campo della neutralità (e credibilità) un’applicazione sempre più efficace del diritto
del diritto. dell’Unione.
Per fare un esempio non esaustivo, si legga l’ordi- D’altro canto, trascurare gli effetti di quel breve
nanza di trasmissione degli atti per una pronuncia comma del codice penale equivarrebbe a trascurare
pregiudiziale della Corte di Giustizia da parte del la famigerata piccola crepa che fece crollare la diga
GUP presso il Tribunale di Cuneo che ha dato il gigantesca” (37).
via alla c.d. “saga Taricco”, soltanto di recente risolta Nell’esimerci da qualsiasi valutazione nel merito, in
dalla Consulta con una motivazione - a parere di chi corsivo abbiamo indicato i passaggi para-giuridici,
scrive - di piena riaffermazione delle regole e dei che lasciano trasparire ragioni di politica-criminale,
principi del sistema penale costituzionale che, ci ampie considerazioni sui ‘problemi della Giustizia’,
piaccia o non ci piaccia, costituiscono garanzia inde- giudizi di equità sulle norme da applicare, addirittura
fettibile di uguaglianza (36). occasioni per “cambiare il sistema” in via ermeneu-
Per quanto qui di interesse, il provvedimento del tica, che nulla hanno a che vedere con il ruolo
GUP, nella parte conclusiva, sempre con riferimento spettante all’interprete per volere costituzionale.
alla prescrizione, testualmente riportava: “Qualcuno Un ulteriore efficace banco di prova ci viene fornito
potrebbe sostenere che la ratio della norma costitui- dall’evoluzione giurisprudenziale sul kirpan e la tema-
sce per l’ordinamento italiano un principio irrinun- tica dei reati culturalmente orientati (38).
ciabile di garanzia dell’imputato. Come noto, il kirpan è un pugnaletto sacro che la
Non va però dimenticato che le garanzie dell’impu- religione del Sikh (di origine Pakistana) impone di
tato si basano sulla presunzione d’innocenza ed indossare insieme ad altri quattro articoli di fede. Si
hanno lo scopo d’impedire che il cittadino sia vessato tratta di un oggetto potenzialmente utilizzabile come
al di là dei limiti di quanto necessario per l’accerta- arma bianca, ma che, allo stato, non registra nessun
mento dei reati. caso di utilizzo atto ad offendere.
Nel caso di specie, in un contesto in cui alla giustizia Ebbene, per lungo tempo, sia dottrina che giurispru-
ordinaria vengono assegnate pochissime risorse umane e denza erano pressoché concordi sull’approccio indul-
materiali, con una procedura inutilmente complicata genziale verso tale pratica. La maggior parte delle

(33) Cfr. G. Insolera, Dall’imprevedibilità del diritto all’impreve- europeo certo, in www.penalecontemporaneo.it, 4 giugno 2018 e
dibilità del giudizio, in Riv. it. dir. proc. pen., 4, 2016, 2001. M. Donini, Lettura critica di Corte Costituzionale n. 115/2018, cit.,
(34) Si rinvia all’illuminante analisi di T. Padovani, Il problema in www.penalecontemporaneo.it, 11 luglio 2018.
“tangentopoli” tra normalità dell’emergenza ed emergenza della (37) Cfr. Ordinanza del GUP, dott. Boetti, presso il Tribunale di
normalità, in Riv. it. dir. proc. pen., 1996, 448 ss. Cuneo, 17 gennaio 2014.
(35) Cfr. G. Fiandaca, Populismo, cit. 108-109. (38) Sul tema dei reati culturalmente orientati, cfr. F. Basile, Il
(36) Cfr. C. Cost., sent. 10 aprile 2018 (dep. 31 maggio 2018), diritto penale nelle società multiculturali: i reati culturalmente
n. 115, Pres. e Red. Lattanzi, con commento di C. Cupelli, La Corte motivati, in Polít. Crim., 12, 2011, 339 ss.
Costituzionale chiude il caso Taricco e apre a un diritto penale

Diritto penale e processo 12/2018 1643


Opinioni
Processo penale

volte che i portatori del kirpan sono entrati nelle aule tutela della sicurezza pubblica e dell’incolumità delle
dei Tribunali ne sono usciti assolti dall’accusa di aver persone assicurata dalla disciplina delle armi e degli
“portato fuori di casa un’arma impropria” senza “giu- altri oggetti atti a offendere” (enfasi, in corsivo,
stificato motivo” (di cui alla contravvenzione ex art. nostra).
4, L. n. 110/1975), in quanto veniva loro riconosciuto Sennonché, il tautologico richiamo all’ordine pub-
nel movente culturale quel “giustificato motivo”, blico finisce per svuotare di contenuti il bilancia-
oppure l’inoffensività dell’arma a causa della lama mento preteso dalla norma quando pone il
non affilata e dunque non riconducibile nel novero “giustificato motivo” quale limite di operatività del
delle “armi improprie”. generico divieto di porto di armi, che trova fonda-
Il clima permessivista inizia a mutare con il nuovo mento su ragioni di ordine pubblico. A conferma,
millennio, a partire dai due pareri negativi del Con- anche la Corte Costituzionale nell’interpretare i
siglio di Stato, datati 2010 e 2013, rispetto al ricono- limiti alla libertà di culto diverso da quello cattolico
scimento del Sikh come culto diverso da quello di cui all’art. 8 Cost. (“in quanto non contrastino con
cattolico. Le motivazioni del rifiuto, condensate l’ordinamento giuridico italiano”), ha chiarito come
nei due pareri, si basavano principalmente su due questi vadano riferiti soltanto a quelle pratiche che
motivi: il divieto per le sole donne di divorziare, in mettano in serio pericolo gli assi fondanti del nostro
contrasto con il nostro art. 3 Cost. e l’obbligo di ordinamento e non a ogni condotta asseritamene in
indossare il kirpan, che confliggerebbe con l’art. 4 contrasto con una normativa settoriale (42).
della L. n. 110/1975 in base al quale il nostro ordi- b) Sentenza del 1° marzo 2016 - 14 giugno 2016,
namento impone il generico divieto di porto delle n. 24739: ha annullato viceversa una sentenza di
armi bianche. Su tale ultimo aspetto, da entrambi i assoluzione del giudice di prime cure sulla base di
pareri viene fuori un rilievo autoreferenziale e dal due argomenti altrettanto discutibili: i) che la libertà
sapore nazionalista: se la finalità religiosa confligge religiosa trova un limite invalicabile nel rispetto delle
con una norma statale, quest’ultima deve avere norme dell’ordinamento interno, per il quale vale la
prevalenza (39). medesima riserva avanzata per la precedente sen-
Da lì, anche la giurisprudenza di merito penale ha tenza, ossia quella di valutare la nazionalità della
iniziato a guardare “con sospetto” i possessori del normativa quale patente di essenzialiatà.
kirpan, condannandoli in due casi consecutivi (40). ii) che, pur ad ammettere la presenza di un giustificato
Di recente, la questione ha interessato i giudici della motivo, questo non può essere considerato tale se
Cassazione Penale, in particolare la I^ Sezione, che si dedotto a posteriori (quasi a tavolino) per costruire ex
è espressa sul punto ben tre volte. post una ‘scusa’, come avvenuto nel caso oggetto di
È interessante riprenderne alcuni passaggi e - soprat- giudizio.
tutto - l’audace analisi di Bernardi di cui condivi- Ragionamento impeccabile in teoria, ma che perde di
diamo i contenuti di seguito sintetizzati (41): razionalità se contestualizzato rispetto all’ipotesi con-
a) Sentenza del 25 febbraio 2016 - 16 giugno 2016, creta dell’immigrato, le cui plausibili difficoltà lin-
n. 25163: in questo caso, la Cassazione, sollecitata dal guistiche potrebbero non avergli permesso di
ricorso per saltum del possessore del kirpan rispetto alla esplicitare al momento del fermo le reali ragioni
condanna da parte del G.I.P. di Mantova alla pena del porto del coltello, specie se poi tale eventualità
sospesa dell’ammenda di euro 2000, nel confermare la risulta riscontrata dalla presenza degli altri 4 simboli
condanna per l’asserita assenza di un giustificato religiosi “imposti” dalla religione del Sikh.
motivo, apoditticamente statuiva “la manifestazione c) Sentenza 31 marzo 2017 - 15 maggio 2017,
delle pratiche religiose deve necessariamente ade- n. 24084: tale pronuncia si denota non tanto per i
guarsi ai valori fondamentali dell’ordinamento giuri- principi enunciati (in linea con le due precedenti
dico italiano, coi quali non possono entrare in decisioni), quanto per il richiamo a valutazioni dal
contrasto, nel cui ambito assume rango primario la lessico ‘politico-moraleggiante’ e culturalmente

(39) Cfr. Consiglio di Stato, Sez. I, adunanza di Sezione del 23 2016 della Cassazione penale), in Stato, Chiese e pluralismo
giugno 2010, numero affare 02387/2010 e Consiglio di Stato, Sez. confessionale, 1, 2017, nota n. 8.
I, Adunanza di Sezione del 10 aprile 2013, numero affare 00135/ (40) Tribunale di Mantova, sent. 10 dicembre 2014; sent.
2013. In argomento, cfr. A. Bernardi, Populismo giudiziario? L’evo- 5 febbraio 2015.
luzione della giurisprudenza penale sul kirpan, in Riv. it. dir. proc. (41) I rilievi che seguono, si devono all’approfondita analisi di
pen., 2/2017, 671 ss. e A. Licastro, Il motivo religioso non giustifica A. Bernardi, op. ult. cit., passim.
il porto fuori dell’abitazione del kirpan da parte del fedele sikh (42) Cfr. A. Licastro, Il motivo religioso, cit., 21.
(considerazioni in margine alle sentenze n. 24739 e n. 25163 del

1644 Diritto penale e processo 12/2018


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Processo penale

orientate che palesano possibili pregiudizi e una prescritto dall’art. 335 c.p.p. e fondamento dell’im-
certa ‘frettolosità’ nel terminare con ragionamenti palcatura accusatoria del procedimento penale (45).
autoreferenziali la redazione della motivazione Infine, un ruolo nella percepita ‘perdita identitaria’
(e qui sia dato atto dell’eccessivo carico di lavoro della magistratura (e delle sue decisioni) agli occhi
anche in Cassazione). Il paragrafo di riferimento è il dei consociati potrebbe averlo giocato anche la con-
2.3 della citata sentenza dove, primo indizio, il tiguità di alcuni magistrati con la politica, in un
termine valori è riportato ben 5 volte (3 espressa- walzer che, se trova copertura costituzionale nei limiti
mente e 2 attraverso il termine “quelli”). E quindi, in cui non sfoci nella “sistematicità e continuatività
viene affermato “l’obbligo per l’immigrato di con- della partecipazione del magistrato alla vita di un
formarsi ai valori del mondo occidentale nel quale partito” (46), genera una distorta confusione dei ruoli
hanno liberamente scelto di inserirsi”. Passaggio nello spettatore, specie in una fase storica dove alla
all’apparenza convincente, ma che, come arguta- “politica” viene acriticamente e necessariamente
mente messo in evidenza da Bernardi, non spiega affibbiato il prefisso “mala”, a prescindere dai dove-
quali siano i richiamati valori occidentali: ad esempio, rosi distinguo e dalle storie personali e professionali di
gli USA che consentono liberamente di circolare ognuno. Senza dimenticare la narcisistica pretesa che
armati, rappresentano o meno questi fantomatici chi ci giudica debba essere al di sopra dei problemi
valori occidentali? ancora, non sono occidentali i “dei comuni mortali”, “in quanto rappresentante
valori degli scozzesi che permettono (in alcune della moralità collettiva” (47).
occasioni, anzi, impongono) di indossare kilt e lo
sgian-dubh, un temibile pugnale a doppia lama celato Il “populismo difensivo”: una nuova
nel calzino? degenerazione all’orizzonte?
A tali considerazioni di estetica-motivazionale, si Pur senza alcuna pretesa scientifica, ci limitiamo a
aggiungono altre di politica-giudiziaria, declinate rilanciare una considerazione che deriva dall’esperienza
nella deformazione prasseologica del principio di in qualità di osservatori delle vicende giudiziarie, dove
obbligatorietà dell’azione penale, passato da garanzia emerge una certa tendenza da parte di alcuni difensori a
indefettibile di uguaglianza dinanzi alla legge rispetto rispondere al populismo giudiziario, magistralmente
a una pluralità di determinazioni all’esito delle inda- illustrato da Fiandaca, con “strategie” difensive dai
gini preliminari ad alibi dai contorni notarili (e in toni altrettanto populistici. Per fare qualche esempio,
alcuni casi dal sapore burocratico) della pressoché che sottoponiamo alla possibile smentita del lettore, è
scontata richiesta di rinvio a giudizio (43). capitato di assistere con maggiore frequenza ad arringhe
Non è un caso che, con una circolare emanata di difensive che si concentravano (con sorprendente
recente, il Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone enfasi) su considerazioni tutt’altro che giuridiche e
ha opportunamente segnalato ai suoi sostituti la slegate dal fatto e dal diritto. E così, si introducono
necessità di ponderare le iscrizioni nel registro degli nella discussione giudizi personali sull’imputato (“e una
indagati e di assumersi la responsabilità di un preli- brava persona”, “ha sempre vissuto grazie al frutto del
minare e non superficiale controllo, onde evitare il proprio lavoro”), si confutano gli elementi probatori
rischio di farsi mero megafono delle istanze di giu- dell’accusa con il richiamo alla reputazione dell’impu-
stizia dei cittadini, canalizzate attraverso gli esposti in tato (“potreste chiedere in giro e non troverete con-
Procura, e contenere l’indebita prassi di dare vastis- ferma di quanto gli si attribuisce”, “chiedete a chi lo
sima diffusione mediatica alle notizie riguardanti le conosce”, “è ben voluto da tutti”). E si potrebbe conti-
indagini preliminari (44). Un richiamo, quindi, ad nuare con un simpatico decalogo che meriterebbe
un equilibrato esercizio del potere processuale già tuttavia trattazione in ben altre sedi.

(43) Sul tema, sia consentito rimandare alle brevi riflessioni cfr. P. Macciocchi, Non basta l’archiviazione: l’indagato resta in
contenute in F. Coppola, Quali occhiali per il futuro della Giustizia banca dati per venti anni, in Il Sole 24 ore - Norme e Tributi, 30
penale?, in Strade - Il Magazine, 13 luglio 2018. Per una appro- agosto 2018.
fondita analisi, cfr. E. B. Liberati, Le scelte del pubblico ministero: (45) Circolare consultabile al seguente link: http://questione-
obbligatorietà dell’azione penale, strategie di indagine e deonto- giustizia.it/doc/La_circolare_della_Procura_di_Ro-
logia, in Questione Giustizia, 1, 2018, 14 ss. ma_n_3225_17.pdf, con nota di D. Stasio, “No a iscrizioni
(44) Con le note conseguenze anche in termini reputazionali (e a frettolose”. Pignatone sfata la leggenda dell’“atto dovuto”, in
prescindere dalla ‘giuridica’ considerazione di non colpevolezza Questione Giustizia, 17 ottobre 2017.
che non sempre coincide con quella ‘sociale’. Limitatamente ad (46) Cfr. Corte Cost., sent. 20 luglio 2018, n. 170, Pres. Lattanzi.
una delle conseguenze giuridiche legate alla sola iscrizione nel (47) Cfr. A. Verde, Come si giustifica chi rende giustizia?, in
registro degli indagati di recente affrontata dalla giurisprudenza, Criminalia, 2011, 377.

Diritto penale e processo 12/2018 1645


Opinioni
Processo penale

Conclusioni della punizione penale sull’altare di non meglio iden-


Volendo tirare le fila della breve e incompleta disa- tificate istanze securitarie o ragioni di lotta.
mina, tenendo da parte le considerazioni che atten- e) La rassegnazione verso inopportune commistioni
gono alla personale e distorta percezione di una tra ordine politico e giudiziario (con la dialettica
giustizia incomprensibile in quanto frutto di clemen- politica ridotta a battaglia giudiziaria a suon di certi-
zialismo (o garantismo) ‘peloso’ (48) e mantenendoci ficati penali).
sui dati maggiormente accertabili, le non esaustive Se agevole è stata la diagnosi, molto più arduo risulta
problematiche che abbiamo segnalato potrebbero lo sforzo posologico in questo complesso e delicato
aver inciso sulla fiducia dei consociati nel ‘sistema’ terreno.
e sulla comprensibilità delle scelte giudiziarie. In E allora, rischiando di cadere nell’ovvio, proviamo a
particolare, abbiamo messo in luce i seguenti fattori immaginare alcuni punti fermi da cui ripartire.
di disorientamento: Anzitutto, legislatore e magistratura dovrebbero
a) Una politica criminale sempre più messaggio smettere di ricorrersi e tornare ciascuno a fare “il
politico di lotta e sempre meno specchio di una proprio mestiere”, il primo occupandosi dell’oscurità
iconografia delittuosa precisa e frammentaria, col del testo normativo e il secondo di contenere l’im-
rischio di rendere la fattispecie penale uno stru- prevedibilità del giudizio (53). In fondo, la Corte
mento per “avallare poteri sostanzialmente indiscri- Costituzionale ci ha recentemente insegnato che
minati di condanna” (49); “il principio di determinatezza ha una duplice dire-
b) Uno stile motivazionale e un linguaggio giuridico zione, perché non si limita a garantire, nei riguardi del
distante dal linguaggio comune (50) (andrebbe giudice, la conformità alla legge dell’attività giurisdi-
capito se per eccessiva astrusità del primo o per zionale mediante la produzione di regole adeguata-
imbarbarimento del secondo); mente definite per essere applicate, ma assicura a
c) L’ondivago revirement giurisprudenziale (ai limiti chiunque “una percezione sufficientemente chiara
della schizofrenia), che passa a seconda del clima ed immediata” dei possibili profili di illiceità penale
sociale e politico e - soprattutto- senza alcuna raffor- della propria condotta”.
zata motivazione che ne giustifichi il cambia- Per farlo, occorrerebbe preliminarmente rasserenare il
mento (51), da sentenze di assoluzione a quelle di dibattito politico sui delicati temi della giustizia (54),
condanna per la medesima condotta, il quale rischia educare - con il fondamentale apporto dei media (55) -
di confondere (specialmente “lo straniero”) e, para- il popolo a comprendere e maneggiare (seppur in
dossalmente, offrire uno strategico escamotage alla superficie) la complessità delle scelte penali (56).
pretesa punitiva dello Stato che risiede nella scusa- Obiettivo arduo e di medio-lungo termine, ma sul
bilità dell’errore inevitabile sul precetto ai sensi del- quale puntare con decisione per la tenuta dell’intero
l’art. 5 c.p. (52); sistema. Dal punto di vista metodologico, limitata-
d) Uno stile motivazionale e una dialettica proces- mente alla misura di pena - e sulla scorta del confronto
suale che talvolta confondono valutazioni pretta- comparatistico con il sentencing system inglese -,
mente giuridiche con considerazioni etiche, abbiamo ipotizzato altrove il ricorso a uno strumento
offuscando la razionalità intrinseca del male “giusto” di anticipazione del percorso mentale che il giudice

(48) Termine che prendiamo in prestito da G. Fiandaca, Prima (53) Così, autorevolmente, A. R. Castaldo, Le leggi confuse
lezione, cit., 186. rendono confusa la giustizia, in Il Sole 24 Ore, 5 agosto 2018.
(49) Cfr., L. Eusebi, L’insostenibile leggerezza del testo, cit., (54) In argomento, cfr. M. Pavarini, op. cit., 101 ss.
1678. (55) Cfr. R. Borsari, I mass media fanno paura. Il loro ruolo nella
(50) Così N. Triggiani, op. cit., 7. politica criminale, in www.glistatigenerali.com, 6 agosto 2018.
(51) Cfr. D. Galliani, Sul mestiere del giudice, tra Costituzione e (56) Sul punto, potrebbe seguirsi la strada intrapresa dagli inglesi
Convenzione, in Consulta Online, 1, 2018, 141: “Quello che con il website You Be The Judge, attraverso il quale agli utenti veniva
dovrebbe fare la differenza è se il giudice italiano la condivide o data la possibilità di indossare i panni del giudice e, dopo una breve
meno. Se non la condivide può procedere senza l’interpretazione spiegazione delle regole sanzionatorie, selezionare la ‘giusta’ misura
convenzionalmente orientata, ma adottando una motivazione di pena da infliggere al caso sottoposto al loro giudizio. Sorprenden-
rinforzata”. temente, una volta edotti circa le regole e i principi della commisu-
(52) Sull’inevitabilità dell’ignorantia legis per precedenti asso- razione della pena, le risposte degli utenti si sono rivelate addirittura
luzioni per lo stesso fatto (c.d. criterio misto), cfr. Corte Cost., 23- più indulgenti di quelle realmente effettuate dal giudice. Per una
24 marzo 1988, n. 364. In dottrina, cfr., per tutti, M. Donini, La analisi approfondita dei risultati del test, cfr. S. Cuthbertson, Analysis
personalità della responsabilità penale fra ticipità e colpevolezza, of complete ‘You be the Judge’ website experiences, 2013, consul-
cit., par. 8 e D. Pulitanò, Una sentenza storica che restaura il tabile online all’indirizzo: https://www.gov.uk/government/uploads/
principio di colpevolezza, in Riv. it. dir. proc. pen., 1988, 686 ss. system/uploads/attachment_data/file/203006/Analysis_of_comple-
te_You_be_the_Judge_website_experiences__web_.pdf.

1646 Diritto penale e processo 12/2018


Opinioni
Processo penale

adotterà nella determinazione della pena per il singolo con maggiore decisione quelle norme (o gli irrigidi-
reato o per categoria di reati, condensato in linee guida menti sanzionatori) non conformi ai principi costi-
che possano razionalizzare e rendere trasparente anche tuzionali, i quali limitano (e non subiscono) le
ai profani le scelte sanzionatorie (57). La medesima decisioni legislative a prescindere dagli umori diffusi
pretesa di predicibilità potrebbe portare a immaginare nell’opinione pubblica (62).
per gli stessi illeciti penali (o quantomeno quelli meno A tale mission, come autorevolmente affermato,
afferrabili) la possibilità che l’autorità giudiziaria par- non può sottrarsi la Dottrina, chiamata al ruolo
tecipi alla “messa a fuoco (...) del tipo criminoso” (58), pubblico di orientamento della politica criminale
anticipando casisticamente l’operatività e i limiti del anche al di fuori delle aule universitarie (dove pure
divieto (59). occorrerà formare, anche - e soprattutto - lingui-
Fino ad allora, è forse il caso di richiedere, in una sticamente, le future generazioni di legislatori e
prima fase, uno sforzo motivazionale e un rigore operatori giuridici) (63).
valutativo maggiore ai magistrati (60). Il primo, Abbiamo offerto poche (forse banali) soluzioni,
affinché le decisioni abbiano quella capacità persua- lasciando volutamente più di una provocazione
siva in grado di orientare future pronunce (61); il (e speriamo qualche ulteriore spunto di riflessione)
secondo, affinché la Corte Costituzionale censuri alla libera interpretazione dei lettori.

(57) Sia consentito il richiamo a F. Coppola, Le scelte sanzio- precedente?, in www.penalecontemporaneo.it, 29 gennaio
natorie alla prova del principio di proporzionalità. Un’ipotesi di 2018 e A. Lanzi, Il caos punitivo, cit., 4.
‘valorizzazione’ dal confronto con il sentencing system inglese, (61) Cfr. N. Triggiani, op. cit., 2.
in corso di pubblicazione negli Atti del Convegno “Uguaglianza, (62) Degna di nota, sul punto, Corte Cost, sentenza 10 novem-
Proporzionalità e solidarietà nel costituzionalismo penale contem- bre 2016, n. 236, con l’autorevole commento di E. Dolcini, Pene
poraneo”, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 28-29 edittali, principio di proporzione, funzione rieducativa della pena: la
settembre 2017. Corte Costituzionale ridetermina la pena per l’alterazione di stato,
(58) Riprendiamo l’efficace formula di M. Papa, op. cit., 132. in Riv. it. dir. proc. pen., 4, 2016, 1956 ss.; D. Pulitanò, La misura
(59) Cfr. sul punto le interessanti intuizioni di L. Eusebi, op. ult. delle pene, fra discrezionalità politica e vincoli costituzionali, in
cit., 1679. Cfr. altresì M. Papa, op. cit., 138 il quale parla di “cornice www.penalecontemporaneo.it, 13 febbraio 2017 e di F. Viganò,
semantica” entro la quale blindare l’interpretazione del giudice. Un’importante pronuncia della Consulta sulla proporzionalità della
(60) Sul possibile apporto del comma 1 bis dell’art. 618 c.p.p., pena, in www.penalecontemporaneo.it, 14 novembre 2016.
di recente introduzione, cfr. G. Fidelbo, Verso il sistema del (63) Auspicio che riprendiamo, condividendone toni e conte-
nuti, da G. Fiandaca, Prima lezione, cit., 193.

Diritto penale e processo 12/2018 1647


Giustizia sovranazionale
Sintesi

Osservatorio Corte europea


dei diritti dell’uomo
a cura di Carlotta Conti

DIRITTO AL RISPETTO DELLA VITA PRIVATA E FAMILIARE prevedibile. Nel caso di specie, la perquisizione era basata
sugli artt. 247 ss. c.p.p., che non poneva problemi in punto di
accessibilità e prevedibilità.
QUESTIONI IN PUNTO DI ILLEGITTIMITÀ DELLA PERQUISIZIONE Per quanto attiene alla compatibilità delle suddette norme con
Corte europea dei diritti umani, Sez. I, 27 settembre 2018 - il principio dello stato di diritto, la Corte ha riscontrato che la
perquisizione era stata disposta dalla Procura il giorno stesso
Pres. Sicilianos - Brazzi c. Italia
dell’apertura del fascicolo a carico del Sig. Brazzi, dopo un
tentativo investigativo da parte della polizia tributaria, com-
La Corte ha accertato una violazione dell’art. 8 della Con-
piuto nell’ambito di una verifica fiscale. La perquisizione, per-
venzione, poiché la normativa italiana non aveva permesso
al ricorrente di ottenere un effettivo controllo giudiziale, tanto, aveva avuto luogo in una fase particolarmente precoce
preventivo o successivo, sulla necessità e legittimità della del procedimento penale. La Corte aveva già avuto modo di
perquisizione subìta presso la propria abitazione. precisare che una perquisizione eseguita in tale fase dev’es-
sere sorretta da garanzie sufficienti ad assicurare che la stessa
Il caso non possa essere utilizzata dagli inquirenti al fine di ottenere
Il ricorrente, Marco Brazzi, è un cittadino italiano e tedesco, nato informazioni compromettenti su persone non ancora sospet-
nel 1965 e residente a Monaco (Germania). Egli è iscritto nelle tate di aver commesso un reato. Nel caso di specie, la norma-
liste degli italiani residenti all’estero. Possiede una casa in Italia tiva italiana non prevedeva alcuna supervisione preventiva
dal 2009 e, durante l’anno scolastico, la moglie e il figlio vivono lì. delle perquisizioni disposte nella fase delle indagini prelimi-
Nel luglio 2010, il Sig. Brazzi fu sottoposto a verifiche da parte nari. Non vi era alcuna disposizione che imponesse al pubblico
dell’Erario italiano, il quale riteneva che egli fosse residente in ministero di chiedere l’autorizzazione di un giudice o di infor-
Italia ai fini fiscali e non pagasse le imposte e l’IVA dal 2003. Il marlo della decisione di effettuare una perquisizione. Detto
6 luglio 2010, nel contesto del procedimento amministrativo, ciò, la carenza di qualsiasi supervisione preventiva da parte del
il pubblico ministero di Mantova autorizzò la polizia tributaria giudice poteva essere bilanciata da una successiva revisione
ad entrare nell’appartamento del ricorrente, al fine di racco- giudiziale, concernente la legittimità e necessità della misura.
gliere elementi di prova. Il 13 luglio 2010, gli agenti si recarono In altre parole, l’interessato poteva ottenere uno scrutinio
presso l’immobile, ma il Sig. Brazzi non c’era. Quel giorno effettivo, in fatto e in diritto, operato da un giudice sulla misura
stesso, la Procura di Mantova aprì un’indagine ed emise un in questione e sulla sua esecuzione. Così, qualora un’opera-
mandato di perquisizione per la casa e i veicoli del ricorrente, zione illegittima avesse già avuto luogo, il rimedio disponibile
onde trovare e sequestrare documenti contabili e qualsiasi consentiva di ottenere un ristoro adeguato. All’uopo, la Corte
altra prova del fatto che egli avesse commesso il reato di aveva già precisato che la revisione di una misura disposta in
evasione fiscale. La perquisizione ebbe luogo il 6 agosto violazione dell’art. 8 è idonea a garantire un’adeguata ripara-
2010. Non fu sequestrato alcunché. zione soltanto qualora il magistrato abbia posto in essere
Il procedimento fu archiviato il 7 ottobre 2010, dopo che il Sig. un’effettiva valutazione della legittimità e necessità della per-
Brazzi ebbe chiarito la sua posizione con il Fisco, provando di quisizione impugnata, eventualmente escludendo le relative
risiedere abitualmente in Germania. Nel frattempo, egli aveva prove dal procedimento penale. Tuttavia, nel caso in esame, la
presentato ricorso per cassazione, censurando l’illegittimità perquisizione non aveva portato alla raccolta di alcuna prova e il
della perquisizione; tuttavia, la sua impugnazione fu dichiarata giudice per le indagini preliminari aveva archiviato il procedi-
inammissibile. mento. Inoltre, il magistrato non aveva esaminato la legittimità
In base all’art. 8 della Convenzione (diritto al rispetto della vita e necessità della perquisizione, limitandosi ad accogliere la
privata e familiare), il Sig. Brazzi denunciava una violazione del richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Il ricorrente
suo diritto al rispetto del domicilio. Con riferimento agli artt. 6 e non aveva potuto ottenere neanche una revisione della
13 (diritto a un processo equo/diritto a un rimedio effettivo), misura, in quanto lo specifico rimedio previsto dall’art. 257
egli affermava che la legislazione italiana non prevedesse c.p.p. poteva essere attivato soltanto qualora la perquisizione
mezzi di tutela effettivi per garantire il diritto al rispetto della fosse sfociata in un sequestro. Pertanto, nessun giudice aveva
vita privata e familiare. esaminato la legittimità e la necessità della perquisizione
disposta dal pubblico ministero presso l’abitazione del Sig.
La decisione: violazione dell’art. 8 (diritto al rispetto Brazzi. Di conseguenza, il ricorrente non aveva potuto ottenere
della vita privata e familiare) un ristoro appropriato per i danni lamentati.
La Corte ha rilevato che la perquisizione in questione aveva Inoltre, non contemplando alcuna forma di controllo preven-
determinato un’interferenza con il diritto alla vita privata del tivo o successivo sulla misura impugnata, la normativa italiana
Sig. Brazzi. In base alla giurisprudenza della Corte stessa, non prevedeva garanzie sufficienti contro il rischio di possibili
l’interferenza con l’art. 8 della Convenzione deve avere una abusi da parte degli organi inquirenti, nonostante il fatto che la
base legale sufficientemente accessibile, che la renda perquisizione fosse disciplinata dal Codice di procedura

1648 Diritto penale e processo 12/2018


Giustizia sovranazionale
Sintesi

penale. Alla luce di quanto sopra, il ricorrente non aveva potuto da parte del giudice nazionale. Pertanto, la S.C. inviò una
beneficiare della “supervisione effettiva” richiesta dallo stato richiesta di rogatoria alle autorità svedesi, contenente la lista
di diritto in una società democratica. Dunque, l’interferenza delle domande da rivolgere al ricorrente. Tuttavia, poiché le
con il diritto al rispetto della vita privata del Sig. Brazzi non era autorità svedesi ritardarono a dar seguito alla richiesta nono-
avvenuta “nel rispetto della legge”, ai sensi dell’art. 8, par. 2, stante un certo numero di solleciti, la S.C. decise di procedere
della Convenzione. Quindi, vi era stata una violazione di que- indipendentemente dalla loro risposta. Il 14 giugno 2013,
st’ultima disposizione. condannò il Sig. Bivolaru per atti sessuali con minorenne,
basando la propria decisione sulle prove contenute nel fasci-
Art. 41 (equo indennizzo) colo del caso (dichiarazioni testimoniali, documenti, intercet-
La Corte non ha riconosciuto un indennizzo al Sig. Brazzi, in tazioni telefoniche).
quanto esso non era stato richiesto. Nel febbraio 2016, il Sig. Bivolaru fu arrestato a Parigi e, nel
luglio dello stesso anno, fu consegnato alle autorità rumene,
I precedenti
che lo sottoposero a custodia cautelare. Fu rilasciato nel
Sul diritto al rispetto della vita privata e familiare, cfr. Cedu, Sez. V,
settembre 2017. La sua richiesta di riapertura del procedi-
8 febbraio 2018, Ben Faiza c. Francia, in www.echr.coe.int;
mento penale fu respinta.
Cedu, Sez. II, 28 novembre 2017, Antović e Mirković c. Monte-
Contemporaneamente, nel giugno 2012, il ricorrente fece
negro, ivi; Cedu, Grande Camera, 5 settembre 2017, Bărbulescu
causa allo Stato per via delle intercettazioni telefoniche. Il
c. Romania, in questa Rivista, 2017, 11, 1522; Cedu, Sez. V, 22
giudice si pronunciò in suo favore, rilevando una violazione
giugno 2017, Dagregorio e Mosconi c. Francia, ivi, 2017, 10,
del diritto al rispetto della vita privata e riconoscendogli una
1389; Cedu, Sez. V, 22 giugno 2017, Aycaguer c. Francia, ivi,
cifra simbolica a titolo di risarcimento dei danni non patrimo-
2017, 10, 1389; Cedu, Sez. III, 30 maggio 2017, Trabajo Rueda c.
niali sofferti.
Spagna, ibidem, 2017, 9, 1253; Cedu, Sez. V, 27 aprile 2017,
Sulla base dell’art. 6 della Convenzione (diritto a un processo
Sommer c. Germania, ivi, 2017, 8, 1110; Cedu, Sez. I, 9 marzo
equo), il Sig. Bivolaru lamentava di essere stato condannato in
2017, K2 c. Regno Unito, ivi, 2017, 7, 972; Cedu, Sez. III, 21
absentia senza che la S.C. lo avesse esaminato. Censurava
febbraio 2017, Rubio Dosamantes c. Spagna, ivi, 2017, 6, 832;
altresì la durata del procedimento e il rifiuto delle autorità
Cedu, Sez. V, 3 marzo 2016, Prade c. Germania, in www.echr.
rumene di riaprire il giudizio.
coe.int; Cedu, Sez. I, 10 aprile 2014, Layijov c. Azerbaigian, ivi;
Con riferimento all’art. 8 della Convenzione (diritto al rispetto
Cedu, Sez. III, 17 dicembre 2013, Szilagyi c. Romania, ibidem;
della vita privata e familiare), denunciava le intercettazioni
Cedu, Sez. I, 17 ottobre 2013, Horvatić c. Croazia, ivi; Cedu, Sez. I,
telefoniche subìte. Sul punto, sosteneva anche di non aver
25 febbraio 2010, Lisica c. Croazia, ivi; Cedu, Grande Camera, 10
potuto accedere a un rimedio effettivo, in violazione del-
marzo 2009, Bykov c. Russia, ivi; Cedu, Grande Camera, 11 luglio
l’art. 13.
2006, Jalloh c. Germania, ibidem; Cedu 9 giugno 1998, Teixeira
de Castro c. Portogallo, ivi; Cedu, 12 luglio 1988, Schenk La decisione: violazione dell’art. 6, par. 1 (diritto
c. Svizzera, ivi. a un processo equo in un tempo ragionevole)
Con riferimento alla censurata condanna in absentia, la Corte ha
rigettato il ricorso perché manifestamente infondato. La Corte
DIRITTO A UN PROCESSO EQUO ha rilevato, tra le altre cose, che il Sig. Bivolaru era a conoscenza
del procedimento a suo carico ed era stato rappresentato da un
avvocato di fiducia per tutto il corso dello stesso. La Corte ha
ECCESSIVA DURATA DEL PROCEDIMENTO PENALE precisato che non vi era stato diniego di giustizia e che il sistema
Corte europea dei diritti umani, Sez. IV, 2 ottobre 2018 - giudiziario rumeno permetteva la riapertura del processo in
Pres. Yudkivska - Bivolaru c. Romania (n. 2) favore dei condannati in absentia. A quest’ultimo riguardo, ha
notato che i giudici nazionali avevano attentamente valutato la
La Corte ha accertato una violazione dell’art. 6 della Con- richiesta di riapertura avanzata dal ricorrente e l’avevano riget-
venzione, a causa della lunga durata del procedimento tata sulla base di argomentazioni non arbitrarie.
penale a carico del ricorrente. Relativamente alla condanna da parte della S.C. senza che il
ricorrente fosse stato sentito personalmente e dopo che lo
Il caso stesso era stato assolto in due gradi di giudizio, la Corte ha
Il ricorrente, Gregorian Bivolaru (alias Magnus Aurolsson), è un rilevato che i giudici rumeni avevano cercato, in tutti i modi
cittadino rumeno, nato nel 1952. previsti dal sistema normativo esistente, di assicurare l’esame
Nel marzo 2004, la Procura di Bucarest avviò un procedimento del Sig. Bivolaru; nessuna censura poteva esser mossa loro in
penale a carico del ricorrente, accusato di atti sessuali con proposito. Pertanto, non vi era stata alcuna violazione dell’art.
minorenne. Il Sig. Bivolaru fu sottoposto a custodia cautelare 6, par. 1, della Convenzione.
dal 30 marzo al 1° aprile 2004. Dopo il rilascio, avvenuto in data La S.C. aveva fatto ricorso alla rogatoria internazionale al fine di
sconosciuta, egli si recò in Svezia, dove, nel 2006, gli furono sentire il ricorrente. Essa aveva due possibilità: l’esame in
garantiti lo status di rifugiato politico e una nuova identità. Nel collegamento video o la rogatoria. Il Sig. Bivolaru, tramite il
frattempo, il pubblico ministero di Bucarest lo rinviò a giudizio suo legale, aveva espressamente rifiutato di essere sentito
in absentia. Il Sig. Bivolaru, che fu rappresentato da un avvo- tramite collegamento video, anche se tale metodo avrebbe
cato di fiducia per tutto il corso del procedimento, fu assolto in permesso di acquisire il suo contributo direttamente e
primo grado e in appello. La Procura presentò ricorso per rapidamente.
cassazione e la S.C. riscontrò violazioni di legge; inoltre, decise In secondo luogo, la S.C. aveva rispettato la richiesta del
di esaminare direttamente le prove e il merito del caso. ricorrente di essere esaminato in Svezia a seguito di una
Nel novembre 2012, la S.C. offrì al Sig. Bivolaru la possibilità di rogatoria; tuttavia, a causa dei ritardi da parte delle autorità
essere esaminato a distanza, ma egli rifiutò, preferendo svedesi nell’evadere la domanda e nell’indicare tempi certi al
essere sentito a seguito di una richiesta formale di rogatoria riguardo, il giudice rumeno aveva deciso di non sentire

Diritto penale e processo 12/2018 1649


Giustizia sovranazionale
Sintesi

l’imputato. Peraltro, le autorità svedesi non avevano fornito c. Francia, in www.echr.coe.int; Cedu, 7 ottobre 1988, Martins
alcuna spiegazione per giustificare i suddetti ritardi. Moreira c. Portogallo, ivi.
Dopo circa sei mesi di contatti tra la S.C. e le autorità svedesi,
l’esame della rogatoria era ancora alla fase iniziale e vi era PROBLEMATICHE IN MATERIA DI INDIPENDENZA
incertezza sia relativamente all’esito, sia circa la data in cui il E IMPARZIALITÀ DEI GIUDICI
ricorrente sarebbe stato sentito. La S.C. aveva avvisato le
autorità svedesi dell’urgenza della propria richiesta. Inoltre, Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 18 ottobre 2018 -
le autorità svedesi non avevano informato quelle romene in Pres. Nußberger - Thiam c. Francia
ordine ad eventuali errori procedurali nella formulazione della
rogatoria e la S.C. non aveva altri mezzi per sollecitare il La Corte ha stabilito che la circostanza che il Presidente
disbrigo delle formalità. della Repubblica si fosse costituito parte civile nel proce-
Infine, dato il tempo impiegato per esaminare la richiesta - che, dimento a carico del ricorrente non avesse leso il diritto
alla luce della risposta delle autorità svedesi, non sembrava alla parità delle armi.
poter essere accolta - la decisione della S.C. di non proseguire la
procedura in questione, presa dopo l’invio di una serie di solleciti Il caso
alle autorità svedesi, a giudizio della Corte, non era irragione- Il ricorrente, Abdoul Aziz Thiam, è un cittadino africano, nato
vole. La Corte ha ritenuto che il giudice rumeno avesse fatto nel 1978.
tutto il possibile per garantire al Sig. Bivolaru la possibilità di Nel settembre 2008, la banca Société Générale presentò una
essere sentito tramite una rogatoria. Inoltre, la S.C. aveva denuncia contro ignoti per contraffazione, immissione in cir-
potuto conoscere le richieste del ricorrente attraverso il suo colazione di documenti contraffatti e frode, dopo una querela
avvocato, che era stato presente durante l’esame del ricorso ed sporta dal Sig. Sarkozy, l’ex Presidente della Repubblica, rela-
aveva difeso effettivamente gli interessi del suo cliente. tivamente ad operazioni bancarie effettuate sul suo conto
Relativamente alla durata del procedimento, la Corte ha osser- corrente. Il mese successivo, la Procura avviò un’indagine
vato che la lunghezza del giudizio di primo grado aveva avuto per associazione a delinquere finalizzata alla frode. Nel corso
notevoli ripercussioni su quella complessiva, che, nel caso di delle investigazioni, il Sig. Sarkozy si costituì parte civile.
specie, era stata irragionevole. Pertanto, vi era stata una viola- Nel giugno 2009, il giudice per le indagini preliminari rinviò a
zione dell’art. 6, par. 1, della Convenzione. La Corte ha notato giudizio il Sig. Thiam e altre sei persone. Furono accusati di
che il procedimento era durato circa nove anni, due mesi e due aver ottenuto contratti telefonici, telefoni cellulari e abbona-
settimane, attraverso tre gradi di giudizio (dal marzo 2004 al menti utilizzando le informazioni bancarie di un terzo.
giugno 2013). Il processo si era svolto per cinque anni e tre mesi Prima dell’apertura del dibattimento, il ricorrente contestò l’am-
dinanzi alla Corte Distrettuale di Sibiu, poiché, tra le altre cose, missibilità della costituzione di parte civile presentata dal Sig.
erano stati necessari molti rinvii a causa di errori nella citazione Sarkozy. Nel luglio 2009, il giudice lo ritenne colpevole e lo
dei testimoni e non era stata seguita la procedura corretta per condannò a un anno di reclusione; affermò che la costituzione
condurre l’accusato davanti al giudice. Con riguardo alla durata di parte civile del Sig. Sarkozy fosse legittima in base al diritto di
del procedimento presso la Corte d’Appello e la S.C., la Corte accesso alla giustizia, ma rinviò la decisione in ordine al risarci-
europea ha ritenuto che essa fosse stata equa. mento dei danni. Nel gennaio 2010, la Corte d’Appello di Ver-
Per quanto attiene alla censura concernente la violazione del sailles ridusse la pena del Sig. Thiam a otto mesi di reclusione;
diritto al rispetto della vita privata del Sig. Bivolaru a causa delle inoltre, ordinò al ricorrente di risarcire il Sig. Sarkozy.
intercettazioni, la Corte ha ritenuto che il ricorrente non Il Sig. Thiam presentò ricorso per cassazione e, contestual-
potesse ritenere di essere vittima del mancato rispetto del- mente, chiese alla S.C. di deferire alla Corte costituzionale una
l’art. 8 della Convenzione. Pertanto, il ricorso era incompatibile questione pregiudiziale concernente la compatibilità dell’art. 2
ratione personae con le disposizioni della Convenzione. La del Codice di procedura penale con il principio della separa-
Corte di Bucarest, nella propria sentenza del 23 giugno zione dei poteri e con il diritto di difesa, nonché con il diritto a un
2015, aveva espressamente riconosciuto una violazione del processo equo. Nel novembre 2010, la Corte di Cassazione
diritto al rispetto della vita privata del Sig. Bivolaru. All’uopo, la decise di non deferire la pregiudiziale di costituzionalità, affer-
Corte ha stabilito che, nonostante fosse simbolica, la cifra mando che si trattasse di questione non nuova e altresì infon-
liquidata a titolo di risarcimento dei danni non era in contrasto data, poiché di competenza dei tribunali ordinari.
con la propria giurisprudenza. Infatti, in recenti casi analoghi, la Nel giugno 2012, la Corte di cassazione, a Sezioni Unite,
Corte aveva ribadito che il riscontro di una violazione costi- affermò che il Presidente delle Repubblica, nella sua qualità
tuisse di per sé sufficiente indennizzo per i danni derivanti dal di danneggiato dal reato, avesse il diritto di costituirsi parte
mancato rispetto dell’art. 8 della Convenzione. civile nel processo penale anche durante il suo mandato.
Con riferimento all’effettività dei rimedi approntati dal diritto La S.C. stabilì che l’imputato non avesse provato di aver subìto
nazionale, la Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infon- una violazione del diritto a un processo equo da parte delle
dato: il ricorrente aveva potuto beneficiare di strumenti idonei, istituzioni francesi, in quanto il fatto che i giudici fossero
che gli avevano permesso di ottenere il riconoscimento giu- designati dal Presidente della Repubblica non li rendeva auto-
diziale delle violazioni commesse a livello nazionale. maticamente subordinati a quest’ultimo. Ciascuna parte
aveva potuto presentare le proprie argomentazioni e conte-
Art. 41 (equo indennizzo) stare quelle della controparte per tutto il corso del procedi-
La Corte ha stabilito che la Romania debba corrispondere al mento. La Corte di cassazione annullò la sentenza della Corte
Sig. Bivolaru 1.200 euro per danni non patrimoniali e 5.000 d’Appello con riferimento alla mancata indicazione dei motivi
euro per costi e spese. che l’avevano portata a non concedere la sospensione condi-
zionale della pena, rimettendole gli atti.
I precedenti Nel gennaio 2014, la Corte d’Appello di Versailles modificò la
Per quanto riguarda la giurisprudenza richiamata dalla Corte, sentenza, condannando il ricorrente a dieci mesi di reclusione,
cfr. Cedu, Grande Camera, 27 giugno 2000, Frydlender con pena sospesa.

1650 Diritto penale e processo 12/2018


Giustizia sovranazionale
Sintesi

Relativamente all’art. 6, parr. 1 e 3, lett. d), della Convenzione Repubblica, necessitava comunque dell’approvazione del
(diritto a un processo equo/diritto ad ottenere l’esame dei CSM, non potendo l’esecutivo agire in modo difforme dal
testimoni), il Sig. Thiam sosteneva che la costituzione di parere espresso da quest’ultimo organo. Per di più, con rife-
parte civile del Presidente della Repubblica avesse leso il rimento alla nomina dei giudici della Corte di cassazione,
principio della parità delle armi e violato il diritto all’imparzialità nonché dei presidenti delle Corti d’Appello e del Tribunaux
e indipendenza del giudice. de grande instance, il CSM selezionava i nomi dei candidati ed
esaminava i loro curriculum in modo indipendente, prima di
La decisione: non violazione dell’art. 6 (diritto a un indicare le persone che riteneva idonee a ricoprire tali cariche.
processo equo) Inoltre, contro il decreto di nomina di un magistrato era possi-
Circa la violazione del principio di parità delle armi, il Sig. Thiam bile presentare ricorso al Consiglio di Stato. Di conseguenza, il
censurava, in primo luogo, lo squilibrio generato dalla circostanza fatto che il Presidente della Repubblica firmasse i provvedi-
che il Presidente della Repubblica fosse tutelato ex art. 67 Cost. menti concernenti le promozioni e i trasferimenti dei giudici
dai procedimenti penali vòlti a punire eventuali abusi di potere non determinava problemi in punto di indipendenza degli
commessi costituendosi parte civile. La Corte ha notato che, nel stessi.
caso di specie, non sussistevano le condizioni per avviare simili Tuttavia, la Corte ha notato che il Sig. Sarkozy era altresì
procedimenti; pertanto, l’intervento del Presidente non aveva presidente del CSM, quando i giudici di primo e secondo
privato il Sig. Thiam del diritto alla parità delle armi. grado avevano esaminato il caso del ricorrente. Pertanto,
Inoltre, il Sig. Thiam sosteneva che, perché il processo fosse l’intervento del Presidente della Repubblica nel procedimento
equo, egli avrebbe dovuto avere il diritto di confrontarsi con il penale avrebbe potuto indurre il Sig. Thiam a interrogarsi circa
Presidente della Repubblica. Tuttavia, la Corte ha accertato che, la sua influenza sul futuro professionale dei giudici chiamati a
ai sensi della Costituzione, il Sig. Sarkozy non poteva essere pronunciarsi sulla sua responsabilità penale.
citato in qualità di testimone. Di conseguenza, la sua assenza dal In ogni caso, la Corte ha ritenuto tale circostanza insufficiente a
giudizio non contrastava con l’art. 6 della Convenzione, in provare una mancanza d’indipendenza. Il ricorrente non aveva
quanto fondata su valide ragioni e su considerazioni oggettive. fornito alcuna prova idonea a dimostrare che egli potesse
Peraltro, i giudici nazionali non avevano fatto alcun riferimento a fondatamente temere che i magistrati in questione fossero
prove prodotte dalla parte civile, che comportassero la neces- sotto l’influenza del Presidente della Repubblica.
sità di valutare la credibilità e l’attendibilità del Sig. Sarkozy. Allo stesso modo, il caso sottoposto ai giudici non aveva
Il Sig. Thiam segnalava altresì una violazione del principio di alcuna connessione con le funzioni politiche del Presidente
parità delle armi, a causa del sostegno dato dal pubblico mini- della Repubblica, che non aveva avviato il procedimento, né
stero alla parte civile. La Corte ha rilevato che non vi erano prove fornito elementi atti a stabilire la colpevolezza del ricorrente.
della circostanza che il coinvolgimento del Sig. Sarkozy avesse Inoltre, quando la Corte di Cassazione si era pronunciata sulla
spinto la Procura ad agire in modo tale da influenzare indebita- questione, il Sig. Sarkozy non era più presidente del CSM. La
mente il giudice o da pregiudicare il diritto del ricorrente a revisione della Costituzione francese, operata con Legge del
beneficiare di una difesa effettiva. Inoltre, niente dimostrava 23 luglio 2008, era entrata in vigore dopo la sentenza emessa
che al Sig. Thiam fosse stato negato il diritto al contraddittorio. dalla Corte d’Appello nel gennaio 2010 e aveva determinato il
La Corte ha concluso che l’intervento del Sig. Sarkozy nel trasferimento della presidenza del CSM dal Presidente della
procedimento non avesse creato ostacoli all’esercizio dei Repubblica al Primo Presidente della Corte di cassazione.
diritti delle parti e allo svolgimento del giudizio. Pertanto, In conclusione, la Corte non ha rinvenuto elementi idonei a
non vi era stata una violazione dell’art. 6, par. 1, della Conven- sostenere la carenza d’indipendenza in capo ai giudici chiamati
zione in punto di parità delle armi. a pronunciarsi sulla penale responsabilità del ricorrente.
Relativamente alla presunta parzialità del giudice, la Corte ha
accertato che la colpevolezza del Sig. Thiam era stata basata su I precedenti
prove diverse da quelle inerenti l’azione civile del Sig. Sarkozy. Per un recente arresto in materia di imparzialità del collegio
Inoltre, il ricorrente non aveva provato che i giudici nazionali giudicante, cfr. Cedu, Sez. II, 26 gennaio 2017, Bodet c. Belgio,
avessero agito sulla base di istruzioni ricevute dal Presidente in questa Rivista, 2017, 548.
della Repubblica. Di conseguenza, la Corte ha ritenuto che Sul diritto alla presunzione di innocenza, cfr. Cedu, Sez. II, 26
niente dimostrasse la parzialità del procedimento penale con- gennaio 2016, Iasir c. Belgio, in www.echr.coe.int; Cedu, Sez.
dotto a carico del Sig. Thiam. V, 15 gennaio 2015, Cleve c. Germania, ivi; Cedu, Grande
Circa il sostenuto difetto d’indipendenza dei giudici nazionali, Camera, 12 luglio 2013, Allen c. Regno Unito, in questa Rivista,
la Corte ha riscontrato, in primo luogo, che vi erano garanzie 2013, 1000; Cedu, Sez. III, 2 ottobre 2012, Virabyan c. Arme-
idonee a tutelare i magistrati dalle pressioni esterne, in parti- nia, ivi, 2012, 1408; Cedu, Sez. I, 29 maggio 2012, Shuvalov
colare se provenienti dal potere esecutivo. In base alla norma- c. Estonia, ibidem, 2012, 902; Cedu, Sez. V, 12 aprile 2012,
tiva francese, lo status di giudice era costituzionalmente Lagardère c. Francia, ibidem, 2012, 778; Cedu, Sez. IV, 8
protetto e disciplinato tramite regole dettagliate. Le decisioni settembre 2011, G. c. Regno Unito, ivi, 2011, 1416; Cedu,
riguardanti l’insediamento dei giudici, nonché i trasferimenti e Sez. I, 26 luglio 2011, Huseyn e altri c. Azerbaijan, ibidem,
le promozioni, venivano prese con l’intervento del CSM e 2011, 1285; Cedu, Sez. I, 24 maggio 2011, Konstas c. Grecia,
all’esito di un procedimento in contraddittorio. In campo disci- ibidem, 2011, 908; Cedu, Sez. II, 29 giugno 2010, Karadag
plinare, il CSM operava autonomamente, con decisioni di c. Turchia, ivi, 2010, 1013; Cedu, Sez. III, 16 marzo 2010, Jiga
carattere giudiziale. c. Romania, ibidem, 2010, 636; Cedu, 10 febbraio 1995, Alle-
In ordine alla designazione dei giudici, la Corte ha sottolineato net de Ribemont c. Francia, in www.echr.coe.int; Cedu, 25
che, anche se essa prevedeva l’intervento del Presidente della marzo 1983, Minelli c. Svizzera, ivi.

Diritto penale e processo 12/2018 1651


Indici
Diritto penale e processo

INDICE DEGLI AUTORI INDICE CRONOLOGICO


Algeri Lorenzo DEI PROVVEDIMENTI
L’esame del minore al vaglio della Consulta: la
Giurisprudenza
mobilità del giudice naturale preserva la
concentrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1565 Corte costituzionale
Boncompagni Federico 27 aprile 2018, n. 92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1565
27 aprile 2018, n. 91 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1573
Mandato d’arresto europeo: il rifiuto della consegna
del cittadino extracomunitario residente e i criteri per Corte di cassazione (Sezioni Unite)
il rinvio della consegna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1590 24 settembre 2018 (19 luglio 2018), n. 40986 . . . . . 1547
24 settembre 2018 (19 aprile 2018), n. 40985 . . . . . 1544
Bove Valeria
24 settembre 2018 (22 febbraio 2018), n. 40981 . . 1545
La Corte costituzionale salva la messa alla prova con
un’ingegnosa quadratura del cerchio . . . . . . . . . . . . . . 1574 Corte di cassazione (Sezioni semplici)
Sez. I, 8 novembre 2018 (ud. 13 luglio 2018)
Canzio Giovanni n. 50919 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1556
Un’efficace strategia comunicativa degli uffici giudi-
ziari vs. il processo mediatico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1537 Sez. IV, 7 novembre 2018 (ud. 17 aprile 2018),
n. 50314 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1555
Conti Carlotta
Sez. VI, 2 novembre 2018, (ud. 27 marzo 2018)
Osservatorio Corte Europea dei Diritti dell’Uomo . . 1648 n. 49944 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1559
Coppola Fabio Sez. III, 25 ottobre 2018 (u.p. 2 ottobre 2018),
Il difficile ruolo del giudice penale contemporaneo n. 48825 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1553
verso la prevedibile interpretazione delle Sez. II, 24 ottobre 2018 (u.p. 10 settembre 2018),
fattispecie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1637 n. 48553 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1553
Corbetta Stefano Sez. V, 23 ottobre 2018 (u.p. 28 giugno 2018),
Osservatorio Corte di cassazione - Diritto penale . . 1549 n. 48322 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1549
Sez. II, 17 ottobre 2018 (u.p. 14 settembre 2018),
De Caro Agostino
n. 47295 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1549
Le ambigue linee di politica penale dell’attuale legi-
slatore: giudizio abbreviato e reati puniti con la pena Sez. VI, 11 ottobre 2018 (u.p. 19 settembre 2018),
dell’ergastolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1627 n. 46015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1551
Sez. III, 10 ottobre 2018 (u.p. 11 aprile 2018),
Garuti Giulio
n. 45569 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1551
Osservatorio Corte di cassazione – Sezioni Unite . . 1544
Sez. VI, 1° agosto 2018 (18 luglio 2018), n. 37196 1560
Marandola Antonella Sez. III, 4 luglio 2018 (C.C. 15 marzo 2018), n. 30046 1562
Osservatorio Corte di cassazione - Processo penale 1555 Sez. VI, 26 giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018),
n. 29290 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1589
Oriana Fiorenza
Sez. II, 8 giugno 2018 (ud. 31 maggio 2018),
La rilevanza della crisi aziendale nel reato di omesso n. 26370 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1598
versamento delle ritenute previdenziali e
assistenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1609 Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27 marzo 2018),
n. 20725 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1608
Ranieri Enrico
Sez. V, 4 maggio 2018 (12 febbraio 2018), n. 19384 1561
Applicazione della continuazione con precedente Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6 luglio 2017), n. 979 1617
giudicato e limiti di intervento della Corte di
cassazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1618 Corte Europea dei Diritti Umani
Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 18 ottobre
Scordamaglia Irene
2018 - Pres. Nußberger - Thiam c. Francia . . . . . . . . 1650
Osservatorio contrasti giurisprudenziali . . . . . . . . . . . . 1560
Corte europea dei diritti umani, Sez. IV, 2 ottobre
Tognazzi Sonia 2018 - Pres. Yudkivska - Bivolaru c. Romania (n. 2) 1649
Contrasti sul pericolo di commissione di reati: un Sez. I, 27 settembre 2018 - Pres. Sicilianos - Brazzi c.
tentativo di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1599 Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1648

Diritto penale e processo 12/2018 1653


Indici
Diritto penale e processo

INDICE ANALITICO Successione di leggi penali nel tempo


Reati ad evento differito (Cassazione Penale, SS.
Diritto penale UU., 24 settembre 2018 (19 luglio 2018), n.
40986) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1547
Delitti contro il patrimonio
Cessione della propria carta prepagata per ricevere Giustizia sovranazionale
denaro illecitamente sottratto da un conto on line Diritto al rispetto della vita privata e familiare
(Cassazione Penale, Sez. II, 24 ottobre 2018 (u.p. 10
settembre 2018), n. 48553) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1553 Questioni in punto di illegittimità della perquisizione
(Corte europea dei diritti umani, Sez. I, 27 settembre
Delitti contro la P.A. 2018 - Pres. Sicilianos - Brazzi c. Italia) . . . . . . . . . . . . 1648
Offerta di denaro per sottrarsi all’alcoltest: è istiga- Diritto a un processo equo
zione alla corruzione (Cassazione Penale, Sez. VI, 11
ottobre 2018 (u.p. 19 settembre 2018), n. 46015) . 1551 Eccessiva durata del procedimento penale (Corte
europea dei diritti umani, Sez. IV, 2 ottobre 2018 -
Rimozione di sigilli apposti a veicolo sottoposto a Pres. Yudkivska - Bivolaru c. Romania (n. 2)) . . . . . . 1649
fermo amministrativo (Cassazione Penale, Sez. III,
10 ottobre 2018 (u.p. 11 aprile 2018), n. 45569) . . . 1551 Problematiche in materia di indipendenza e impar-
zialità dei giudici (Corte europea dei diritti umani,
Delitti contro la persona Sez. V, 18 ottobre 2018 - Pres. Nußberger - Thiam
Non vi sono “percosse” se manca un contatto fisico c. Francia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1650
diretto tra l’agente e la vittima (Cassazione Penale,
Processo penale
Sez. V, 23 ottobre 2018 (u.p. 28 giugno 2018), n.
48322) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1549 Confisca allargata
Depenalizzazione Delitto tentato, aggravante dell’art. 7 e sequestro
Commercio di liquido per sigarette elettroniche: ille- preventivo finalizzato alla confisca allargata (Cassa-
cito penale o amministrativo? (Cassazione Penale, zione Penale, SS.UU., 24 settembre 2018 (19 aprile
Sez. III, 25 ottobre 2018 (u.p. 2 ottobre 2018), n. 2018), n. 40985) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1544
48825) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1553 Cooperazione penale fra Stati
Messa alla prova per adulti Mandato d’arresto europeo: il rifiuto della consegna
La Corte costituzionale salva la messa alla prova con del cittadino extracomunitario residente e i criteri per
un’ingegnosa quadratura del cerchio (Corte Costitu- il rinvio della consegna (Cass. Penale, Sez. VI, 26
zionale 27 aprile 2018, n. 91) di Valeria Bove . . . . . . 1573 giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018), n. 29290) di
Federico Boncompagni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1589
Reati contro la fede pubblica
Giusto processo
Falsità in autorizzazione amministrativa (Cassazione
Penale, Sez. V, 4 maggio 2018 (12 febbraio 2018), n. Un’efficace strategia comunicativa degli uffici giudi-
19384) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1561 ziari vs. il processo mediatico di Giovanni Canzio . . 1537

Reati in materia di previdenza sociale e tributi Misure cautelari personali


La rilevanza della crisi aziendale nel reato di omesso Contrasti sul pericolo di commissione di reati: un
versamento delle ritenute previdenziali e assisten- tentativo di sintesi (Cass. Penale, Sez. II, 8 giugno
ziali (Cass. Penale, Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 26370) di Sonia
marzo 2018), n. 20725) di Fiorenza Oriana . . . . . . . . 1608 Tognazzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1598

Reati in materia di stupefacenti Nullità


Coltivazione non autorizzata di piante destinate alla Decreto di citazione per il giudizio immediato (Cas-
produzione di sostanze stupefacenti (Cassazione sazione Penale, Sez. VI, 1° agosto 2018 (18 luglio
Penale, Sez. III, 4 luglio 2018 (C.C. 15 marzo 2018), n. 37196) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1560
2018), n. 30046) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1562 Patteggiamento
Reato Spese di custodia cautelare (Cassazione Penale,
Quando gli “atti preparatori” possono integrare il Sez. IV, 7 novembre 2018 (ud. 17 aprile 2018), n.
tentativo punibile (Cassazione Penale, Sez. II, 17 50314) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1555
ottobre 2018 (u.p. 14 settembre 2018), n. 47295) . 1549 Procedimento di esecuzione
Resistenza a un pubblico ufficiale Applicazione della continuazione con precedente
Concorso formale di reati (Cassazione Penale, SS. giudicato e limiti di intervento della Corte di cassa-
UU., 24 settembre 2018 (22 febbraio 2018), n. zione (Cass. Penale, Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6
40981) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1545 luglio 2017), n. 979) di Enrico Ranieri . . . . . . . . . . . . . . 1617

1654 Diritto penale e processo 12/2018


Indici
Diritto penale e processo

Processo, arbitrato e mediazione Rito abbreviato


Il difficile ruolo del giudice penale contemporaneo Le ambigue linee di politica penale dell’attuale legi-
verso la prevedibile interpretazione delle fattispecie slatore: giudizio abbreviato e reati puniti con la pena
di Fabio Coppola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1637 dell’ergastolo di Agostino De Caro . . . . . . . . . . . . . . . . 1627
Prove Udienza di convalida
L’esame del minore al vaglio della Consulta: la mobi- Interrogatorio per reati diversi da quelli relativi all’ar-
lità del giudice naturale preserva la concentrazione resto: condizioni di validità dell’atto (Cassazione
(Corte Costituzionale 27 aprile 2018, n. 92) di Penale, Sez. VI, 2 novembre 2018, (ud. 27 marzo
Lorenzo Algeri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1565 2018) n. 49944) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1559
Revisione europea
Rapporto con l’incidente d’esecuzione nella proce-
dura di prevenzione (Cassazione Penale, Sez. I, 8
novembre 2018 (ud. 13 luglio 2018) n. 50919) . . . . 1556

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Diritto penale e processo 12/2018 1655


Indice generale 2018
Sommario

SOMMARIO
INDICE DEGLI AUTORI 1657

INDICE CRONOLOGICO
Legislazione 1661
Giurisprudenza 1661

INDICE ANALITICO
Diritto penale 1666
Giustizia sovranazionale 1671
Processo penale 1673

1656 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice degli autori

Canzio Giovanni
INDICE DEGLI AUTORI
Un’efficace strategia comunicativa degli uffici giudi-
Algeri Lorenzo ziari vs. il processo mediatico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1537
L’esame del minore al vaglio della Consulta: la mobilità Caroli Paolo
del giudice naturale preserva la concentrazione . . . . . 12, 1565
Aggravante di negazionismo e nuove condotte
Anselmi Elisa tipiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 605
La difficoltà economica come causa di esclusione Casto Andrea
del patteggiamento per i reati tributari . . . . . . . . . . . . 8, 1046
Pronuncia di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. a
Aterno Stefano seguito di concordato in appello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1303
La Cassazione, alle prese con il captatore informatico, Cavalli Francesco
non convince sull’acquisizione mediante screen shot 8, 1065
La valutazione del linguaggio captato, tra logica e
Barbati Marie Charlotte massime di esperienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1458
Maltrattamenti in famiglia e nuovi contesti familiari 9, 1203 Cecchi Marco
Bartoli Roberto Annullamento senza rinvio: la Cassazione rimodula i
propri poteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 766
Furto: è penalmente rilevante soltanto la destrezza
che elude o “distrae” la sorveglianza . . . . . . . . . . . . . 2, 218 La Corte europea torna sul testimone irreperibile e
condanna l’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 962
Bianchi Davide
Non è abnorme il provvedimento che invita il P.M. a
Irretroattività e retroattività nella recente giurispru-
(ri)valutare l’archiviazione per particolare tenuità del
denza costituzionale in materia penale . . . . . . . . . . . . 2, 259
fatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1166
“Psicanalisi” della c.d. confisca di prevenzione e
Una chiave di lettura per le precedenti dichiarazioni
prospettive di razionalizzazione ermeneutica . . . . . . 11, 1469
dell’irreperibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1481
Bigiarini Andrea
Cisterna Alberto
Il caso Contrada e l’esecuzione delle sentenze della
I nuovi protocolli processuali delle misure di
Cedu. il punto di vista del processualista . . . . . . . . . . 2, 232
prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 713
Boncompagni Federico
Conti Carlotta
Quantificazione degli aumenti di pena per i reati
Osservatorio Corte Europea dei Diritti dell’Uomo . . 1, 131;
satellite in executivis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 71 2, 273; 3, 407; 4, 561; 5, 692; 6, 833; 7, 971; 8, 1100; 9, 1237; 10,
Mandato d’arresto europeo: il rifiuto della consegna 1367; 11, 1525; 12, 1648
del cittadino extracomunitario residente e i criteri per La messa alla prova tra le due Corti: aporie o nuovi
il rinvio della consegna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1590 paradigmi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 666
Prova informatica e diritto fondamentali: a proposito
Bortoluzzi Marco di captatore e non solo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1210
Luci e ombre della sentenza d’appello Bemba
Gombo della Corte penale internazionale . . . . . . . . . . 10, 1369 Consulich Feberico
Il prisma del ne bis in idem nelle mani del Giudice
Bove Valeria eurounitario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 949
La Corte costituzionale salva la messa alla prova con
un’ingegnosa quadratura del cerchio . . . . . . . . . . . . . . 12, 1574 Coppola Fabio
Il whistleblowing: la “scommessa etica”
Braschi Sofia dell’anticorruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 475
I confini fra esercizio arbitrario delle proprie ragioni
con violenza alle persone ed estorsione . . . . . . . . . . . 3, 358 Il difficile ruolo del giudice penale contemporaneo
verso la prevedibile interpretazione delle fattispecie 12, 1637
Atti osceni in luogo pubblico e tutela del minore . . 7, 888
Corbetta Stefano
Birritteri Emanuele Osservatorio Corte di cassazione - Diritto penale . . 1, 47;
La qualificazione soggettiva dei dipendenti “banco- 2, 185; 3, 343; 4, 491; 5, 623; 6, 748; 7, 856; 8, 1003; 9, 1133;
posta”: attività privatistica e pubblico servizio . . . . . 6, 824 10, 1266; 11, 1403; 12, 1549

Brusco Carlo Coscia Carola


Responsabilità medica penale: le Sezioni Unite appli- Le modifiche all’art. 4 St. lav.: dignità e riservatezza
cano le regole sulla responsabilità civile del presta- del lavoratore continuano a prevalere sulla tutela del
tore d’opera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 646 patrimonio aziendale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 872

Diritto penale e processo 12/2018 1657


Indice generale 2018
Indice degli autori

Cucinotta Carlo Fiaschi Alessandra


Sul concetto di influenza illecita nell’art. 346 bis c.p. 8, 1053 L’uso della motivazione per relationem nei decreti
autorizzativi delle intercettazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 100
Daraio Girolamo
Il rinvio dell’udienza per malattia del difensore: un Filippi Leonardo
diritto processuale dagli incerti confini . . . . . . . . . . . . . 1, 107 Intercettazioni: una riforma complicata e inutile . . . 3, 294

De Caro Agostino Flor Roberto


Le ambigue linee di politica penale dell’attuale legi- La condotta del pubblico ufficiale fra violazione della
slatore: giudizio abbreviato e reati puniti con la pena voluntas domini, “abuso” dei profili autorizzativi e
dell’ergastolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1627 “sviamento di potere” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 506

Dell’Anno Pierpaolo Fontani Carolina


Prima condanna in appello tra Riforma Orlando e Patteggiamento su dissenso del P.M.: conseguenze
recente giurisprudenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 539 sul processo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 900
Della Bella Angela Il contributo collaborativo dell’indagato e il contro-
Libri e riviste al 41 bis: la consulta ritiene legittimi i verso rapporto fra dichiarazioni spontanee e diritto di
divieti contenuti nelle circolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 62 difesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1319

Delvecchio Francesca Forte Luca


La sospensione delle pene detentive brevi per impu- Cassazione e motivazione autonoma del giudice
tati minorenni: verso il tramonto degli automatismi competente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 805
legislativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 201

Demuro Gian Paolo Francazi Silvia


Ne bis in idem e reati tributari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1222
Permessi retribuiti e truffa a danno dello Stato . . . . 1, 91

Di Chiara Giuseppe Frosina Paolo


Riforma Orlando e prescrizione dei reati contro la P.
Osservatorio Corte costituzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 335;
5, 611; 9, 1125 A.: un intervento incoerente e poco utile . . . . . . . . . . 5, 681

Di Giovine Ombretta Gargani Alberto


Procreazione assistita, aiuto al suicidio e biodiritto in Riforma Orlando: la modifica della disciplina del
generale: dagli schemi astratti alle valutazioni in regime di procedibilità per taluni reati . . . . . . . . . . . . . 5, 579
concreto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 913
Garuti Giulio
Diddi Alessandro
Osservatorio Corte di cassazione – Sezioni Unite . . 1, 42;
Videoconferenze e partecipazione dell’imputato al 2, 181; 3, 339; 4, 486; 5, 618; 6, 741; 7, 852; 9, 1131; 10, 1263;
dibattimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 458 11, 1397; 12, 1544
Dinacci Filippo Raffaele Goisis Luciana
La riforma del giudizio in Cassazione tra pragmatismi Uso della cannabis a scopo terapeutico: disciplina
operativi ed accentuata nomofilachia . . . . . . . . . . . . . . 5, 591 italiana e statunitense a confronto . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 927

Dinoi Alessio
Gualtieri Piero
Sproporzione tra reddito e patrimonio: la dimostra-
Ricorso per cassazione: un rimedio per ricchi? . . . . 6, 705
zione di proventi leciti ma non dichiarati al fisco non
funge da giustificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1440 Iacopozzi Andrea
Donini Massimo Le Sezioni Unite tra abuso del processo ed esercizio
del diritto di difesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1084
L’art. 3 bis c.p. in cerca del disegno che la riforma
Orlando ha forse solo immaginato . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 429 Prime pronunce sulla riforma Orlando: per la Cassa-
zione non impugnabile la decisione sul reclamo . . . 11, 1452
Fasani Fabio
L’impatto della direttiva antiterrorismo sulla legisla- Iasevoli Clelia
zione penale sostanziale italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 12
Motivazione e filtri di ammissibilità . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 446
Ferri Chiara
Insolera Gaetano
La ricerca con i cani molecolari. prospettive applica-
Sul controllo della tempestiva iscrizione nel registro
tive nel processo penale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 247
previsto dall’ art. 335 c.p.p. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1359

1658 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice degli autori

Larinni Claudia Mazzanti Edoardo


Lecita l’attività produttiva in aziende sottoposte a Emissioni nocive e disastro innominato. Cronache di
sequestro preventivo se bilanciati gli interessi costi- resistenza giurisprudenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1092
tuzionalmente protetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1295
Merenda Ilaria
Larizza Silvia Autoriciclaggio e concorso di persone: per la Cassa-
La particolare tenuità del fatto al vaglio della Corte zione la strada è obbligata, ma i conti non tornano 10, 1309
costituzionale: prime indicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 638
Minafra Mena
Nel rispetto della legalità: le Sezioni Unite negano Decreto penale di condanna e richiesta di messa alla
l’applicabilità dell’articolo 131 bis nei procedimenti prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 797
innanzi al giudice di pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1026
Mucciarelli Francesco
Lorusso Sergio Riforma penalistica del market abuse: l’attesa
Ipertrofia normativa e declino del sistema continua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 5
processuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 285
Mugnai Giulia
Luciani Massimo Differimento della pena per grave infermità e principi
La dura realtà e il “caso Taricco” . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1284 costituzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 370
Retroattività del maxi-sconto di pena per chi sceglie il
Macrillò Armando
rito abbreviato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1342
L’inevitabile (quanto auspicata) declaratoria d’inco-
stituzionalità dell’art. 656, comma 5, c.p.p. . . . . . . . . 9, 1153 Nacar Barbara
La rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in
Maiello Vincenzo
appello: dubbi applicativi e questioni di legittimità
La Cassazione ripristina la legalità convenzionale costituzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 314
nel caso contrada. il punto di vista del
sostanzialista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 224 L’esclusione della legittimazione dell’imputato a
ricorrere personalmente per cassazione è costituzio-
Verso una nuova clemenza collettiva? . . . . . . . . . . . . . 5, 573 nalmente legittima? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 550
La violazione degli obblighi di “vivere onestamente”
e “rispettare le leggi” tra abolitio giurisprudenziale e Niccolai Giovanni
giustizia costituzionale: la vicenda Paternò . . . . . . . . 6, 777 Cassazione e deflazione: il caso della sentenza pre-
dibattimentale d’appello di proscioglimento per pre-
Manacorda Stefano
scrizione pronunciata de plano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 516
Il contrasto penalistico della tratta e del traffico di
migranti nella stagione della chiusura delle Nieva Fenoll Jordi
frontiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1389 L’esame dell’autorità richiesta nel mandato d’arresto
europeo e la consegna di politici indipendentisti: tra
Mangiaracina Annalisa
politica e diritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1493
L’acquisizione “europea” della prova cambia volto:
l’Italia attua la Direttiva relativa all’ordine europeo di Oriana Fiorenza
indagine penale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 158 La rilevanza della crisi aziendale nel reato di omesso
versamento delle ritenute previdenziali e
Mantovani Giulia assistenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1609
Quando il reo è genitore: giustizia penale e tutela
della prole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1347 Palma Mauro
Il pendolo della pena detentiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1117
Marandola Antonella
Osservatorio Corte di cassazione - Processo penale 1, 52; Pansini Carla
2, 192; 3, 349; 4, 497; 5, 629; 6, 756; 7, 863; 8, 1009; 9, 1139; Piccoli correttivi alla revocazione della confisca di
10, 1272; 11, 1404; 12,1555 prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 935
Misure cautelari personali: ancora lacunosa la
disciplina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1249 Pascotto Mattia
Confisca e prescrizione del reato di lottizzazione
Masarone Valentina
abusiva: nodi giurisprudenziali e pericoli per la pre-
Tutela della vittima e funzione della pena . . . . . . . . . 3, 397 sunzione di innocenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 786
Mazzacuva Francesco Pecorella Gaetano
Favoreggiamento e induzione della prostituzione: La crisi della legalità come crisi della democrazia
limiti e contraddizioni dei paradigmi causali . . . . . . . . 10, 1333 rappresentativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 945

Diritto penale e processo 12/2018 1659


Indice generale 2018
Indice degli autori

Penco Emmanuele Sau Silvio


Omesso versamento di contributi previdenziali e La nuova disciplina sui testimoni di giustizia: prime
nuova soglia di punibilità secondo le Sezioni Unite 9, 1180 riflessioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 993

Pezzimenti Carmela Schiaffo Francesco


Tortura e diritto penale simbolico: un binomio Delega per la riforma delle misure di sicurezza: l’eco
indissolubile? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 153 di un “immenso ‘appetito di medicina’” . . . . . . . . . . . 1, 119

Pierro Giudo Scordamaglia Irene


La specificità estrinseca dei motivi di appello tra 1, 57;
Osservatorio contrasti giurisprudenziali . . . . . . . . . . . .
Sezioni Unite e riforma Orlando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 306 2, 196; 3, 353; 4, 501; 5, 633; 6, 761; 7, 867; 8, 1015; 9, 1144;
10, 1277; 11, 1412; 12, 1560
Pioletti Ugo
Sforza Ilaria
Danno, pericolo e condotta tipica nella bancarotta . 3, 384
La vittima davanti alla Corte penale internazionale:
Porcu Francesco singolarità della figura e suoi poteri processuali . . . 8, 1073
Sequestro preventivo funzionale alla confisca e conti
Sicurella Rosaria
correnti bancari: la commixtio nummorum che diso-
rienta la Cassazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1194 Spazio europeo e giustizia penale: l’istituzione della
Procura europea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 845
Porricolo Matteo
Signori Diletta
La figura del datore di lavoro pubblico ai fini della
sicurezza sul lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 80 Sproporzione tra reddito e patrimonio: la dimostra-
zione di proventi leciti ma non dichiarati al fisco non
Provera Alessandro funge da giustificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1440
Carezze o violenze? La Cassazione affronta il pro-
Spangher Giorgio
blema dei reati sessuali a presunto orientamento
culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1432 L’Avvocato in Costituzione per i 30 anni del codice di
procedura penale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 425
Pulitanò Domenico
Nomofilachia “rinforzata”: serve trasparenza . . . . . . 8, 985
La chiusura della saga Taricco e i problemi della
legalità penalistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1289 Stoppioni Chiara
Quattrocchi Alessandro I requisiti di attualità e concretezza nel pericolo di
commissione dei delitti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 655
Lottizzazione abusiva e confisca urbanistica: la
discussa compatibilità convenzionale davanti alla Stefanini Eleonora
Grande Camera della Corte Edu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1505
La ricerca con i cani molecolari. prospettive applica-
Ranieri Enrico tive nel processo penale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 247
Applicazione della continuazione con precedente Suraci Leonardo
giudicato e limiti di intervento della Corte di
DM 20 aprile 2018: il c.d. “archivio riservato delle
cassazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1618
intercettazioni” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1258
Riondato Silvio
Telesca Mariangela
Osservatorio Corte di giustizia dell’Unione europea 3, 412;
8, 1103; 11, 1517 Sicurezza sul lavoro: comportamento abnorme del
lavoratore ed interruzione del nesso causale. Il ruolo
Rossi Alessandra del rischio (im)prevedibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1419
Prevenzione del riciclaggio e finanziamento del ter- Tognazzi Sonia
rorismo: finalità e novità normative . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 25
La detenzione domiciliare della madre: bilancia-
Rossi Valenti Silvia mento tra tutela della collettività e tutela del minore 8, 1034
Il divieto di custodia cautelare in carcere nei confronti Contrasti sul pericolo di commissione di reati: un
di soggetti ultrasessantenni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 86 tentativo di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1599

Rotolo Giuseppe Toninelli Camilla


Dignità del lavoratore e controllo penale del Obbligo dei riscontri nella valutazione delle dichiara-
“caporalato” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 811 zioni predibattimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 661

1660 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice cronologico

Torre Marco 5 settembre 2017 (c.c. 27 aprile 2017), n. 40076 . . 6, 777


DM 20 aprile 2018: le disposizioni di attuazione per le 8 settembre 2017 (ud. 18 maggio 2017), n. 41210 4, 506
intercettazioni mediante inserimento di captatore 13 ottobre 2017 (ud. 22 giugno 2017), n. 47374 . . . 1, 45
informatico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1255 18 ottobre 2017 (ud. 20 luglio 2017), n. 47970 . . . . 2, 181
19 ottobre 2017 (ud. 20 luglio 2017), n. 48126 . . . . 2, 182
Urbinati Francesco 24 novembre 2017 (ud. 26 ottobre 2017), n. 53390 1, 42
Limiti processuali alla revoca del consenso al 28 novembre 2017 (ud. 22 giugno 2017), n. 53683 1, 43;
patteggiamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 880 8, 1021
29 dicembre 2017 (ud. 22 giugno 2017), n. 58120 3, 339
Vallini Antonio 30 novembre 2017 (ud. 4 gennaio 2018), n. 111 . . 3, 340
Tracce di ne bis in idem sostanziale lungo i percorsi 21 dicembre 2017 (ud. 16 marzo 2018), n. 12213 . 6, 743
disegnati dalle Corti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 525 18 gennaio 2018 (ud. 9 maggio 2018), n. 20569 . . . 7, 852
24 gennaio 2018 (ud. 26 ottobre2017), n. 3391 . . . 4, 486
Visconti Costantino 24 gennaio 2018 (ud. 30 novembre 2017), n.3464 . 4, 488
Codice antimafia: luci e ombre della riforma . . . . . . . 2, 145 24 gennaio 2018 (c.c. 30 novembre 2017), n. 3464 6, 766
26 gennaio 2018 (ud. 21 dicembre 2017), n. 3775 . 4, 488
Zampaglione Angelo 22 febbraio 2018 (c.c. 21 dicembre 2017), n. 8770 5, 619;
5, 646
Prima condanna in appello tra Riforma Orlando e
23 febbraio 2018 (ud. 21 dicembre 2017), n. 8914) 5, 618
recente giurisprudenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 539
7 marzo 2018 (ud. 18 gennaio 2018), n. 10424 . . . . 6, 745
3 aprile 2018 (ud. 21 dicembre 2017), n. 14800 . . . 6, 741
5 aprile 2018 (ud. 28 settembre 2017), n. 15290 . . 6, 744
INDICE CRONOLOGICO 3 luglio 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 29847 . . . . . 9, 1131
9 maggio 2018 (ud. 18 gennaio 2018), n. 20569 . . . 9, 1165
DEI PROVVEDIMENTI 8 marzo 2018 (ud. 18 gennaio 2018), n. 10424 . . . . 9, 1176
26 luglio 2018 (ud. 22 febbraio 2018), n. 35852 . . . 10, 1264
Legislazione 27 luglio 2018 (ud. 19 aprile 2018), n. 36072 . . . . . . 10, 1263
Direttiva (UE) 15 marzo 2017, n. 2017/541 . . . . . . . . 1, 12 3 settembre 2018 (ud. 22 febbraio 2018), n. 39608 11, 1397
Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90 . . . . . . . . 1, 25 7 settembre 2018 (ud. 21 giugno 2018), n. 40150 . 11, 1401
Decreto Legislativo 21 giugno 2017, n. 108 . . . . . . . 2, 158 10 settembre 2018 (ud. 19 luglio 2018), n. 40256 . 11, 1399
Legge 14 luglio 2017, n. 110 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 152 24 settembre 2018 (ud. 22 febbraio 2018), n. 40981 12, 1545
Legge 17 ottobre 2017, n. 161 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 713 24 settembre 2018 (ud. 19 aprile 2018), n. 40985 . 12, 1544
Legge 20 novembre 2017, n. 167 . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 605 24 settembre 2018 (ud. 19 luglio 2018), n. 40986 . 12, 1547
Legge 11 gennaio 2018, n. 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 987
Corte di cassazione (Sezioni semplici)
Decreto ministeriale Ministero della giustizia 20
aprile 2018 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1254 Sez. VI, 14 novembre 2016 (c.c. 28 settembre 2016),
n. 48009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 99
Giurisprudenza
Sez. I, 23 novembre 2016 (ud. 22 giugno 2016), n.
Corte costituzionale 49825 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 370
28 aprile 2017, n. 90 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 201 Sez. II, 23 dicembre 2016 (c.c. 1° dicembre 2016), n.
26 maggio 2017, n. 122 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 62 54712 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 91
17 luglio 2017, n. 207 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 638
Sez. VI, 10 febbraio 2017 (c.c. 12 gennaio 2017), n.
13 dicembre 2017, n. 263 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 336
6462 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 85
15 novembre 2017, n. 239 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 335
20 dicembre 2017, n. 275 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 616 Sez. III, 20 febbraio 2017 (c.c. 3 novembre 2016), n.
9 febbraio 2018, n. 22 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 611 7951 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 899
21 febbraio 2018, n. 33 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 612
2 marzo 2018, n. 41 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 615; Sez. IV, 20 febbraio 2017 (c.c. 9 febbraio 2017), n.
9, 1149 8119 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 79
23 marzo 2018, n. 58 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1295 Sez. V, 20 marzo 2017 (ud. 18 gennaio 2017), n.
31 maggio 2018, n. 115 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1127; 13522 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 661
10, 1281
27 aprile 2018, n. 91 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1125; Sez. V, 7 aprile 2017 (ud. 24 marzo 2017), n. 17819 3, 384
12, 1573 Sez. V, 7 aprile 2017 (ud. 22 novembre 2016), n.
27 aprile 2018, n. 92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1565 17822 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 655
Sez. I, 10 aprile 2017 (P.U. 21 marzo 2017) n. 18116 4, 504
Corte di cassazione (Sezioni Unite)
Sez. I, 2 maggio 2017 (P.U. 9 gennaio 2017), n.
10 febbraio 2017 (ud. 24 novembre 2016), n. 6296 1, 69 20810) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 633
9 giugno 2017 (ud. 27 aprile 2017), n. 28954 . . . . . . 4, 516
12 luglio 2017 (ud. 27 aprile 2017), n. 34090 . . . . . . 2, 218 Sez. VI, 9 maggio 2017 (P.U. 6 aprile 2017), n. 22614) 5, 634

Diritto penale e processo 12/2018 1661


Indice generale 2018
Indice cronologico

Sez. I, 5 giugno 2017 (ud. 22 marzo 2017), n. 27766 3, 370 Sez. VI, 27 novembre 2017 (u.p. 19 ottobre 2017), n.
Sez. VI, 22 giugno 2017 (P.U. 23 marzo 2017), n. 53572 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 189
31285) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 636
Sez. III, 29 novembre 2017 (c.c. 13 luglio 2017), n.
Sez. IV, 27 luglio 2017 (c.c.13 giugno 2017) n. 37524) 1, 57 53692 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 785
Sez. V, 5 settembre 2017 (C.C. 15 giugno 2017) n.
Sez. I, 30 novembre 2017 (c.c. 26 settembre 2017),
40293 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 501
n. 54128 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 353
Sez. V, 6 settembre 2017 (C.C. 13 luglio 2017) n.
Sez. V, 1° dicembre 2017 (ud. 9 novembre 2017), n.
40506) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 59
54319) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 54
Sez. I, 20 settembre 2017 (c.c. 6 luglio 2017), n.
Sez. I, 4 dicembre 2017 (ud. 26 settembre 2017), n.
43112 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 224
54502) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 52
Sez. II, 26 settembre 2017 (ud. 13 settembre 2017),
Sez. V, 11 dicembre 2017 (ud. 15 dicembre 2017), n.
n. 44234 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 357
55139) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 52
Sez. IV, 12 ottobre 2017 (P.U.12 settembre 2017) n.
Sez. II, 11 dicembre 2017 (ud. 28 maggio 2016), n.
46953) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 58
55068 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 194
Sez. V, 20 ottobre 2017 (c.c. 30 maggio 2017), n.
Sez. V, 12 dicembre 2017 (u.p. 25 settembre 2017),
48370 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1063
n. 55418 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 346
Sez. IV, 25 ottobre 2017 (u.p. 14 settembre 2017), n.
Sez. III, 13 dicembre 2017 (u.p. 27 giugno 2017), n.
48951 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 49
55481 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 347
Sez. V, 27 ottobre 2017 (P.U. 19 luglio 2017), n.
Sez. III, 13 dicembre 2017 (ud. 12 aprile 2017), n.
49509 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1415
55511 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 192
Sez. III, 27 ottobre 2017 (c.c. 22 giugno 2017), n.
Sez. VI, 14 dicembre 2017 (P.U. 28 novembre 2017)
49550 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 887
n. 55854 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 503
Sez. IV, 31 ottobre 2017 (ud. 17 ottobre 2017), n.
Sez. IV, 15 dicembre 2017 (u.p. 12 ottobre 2017), n.
50077 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1279
56092 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 354
Sez. IV, 31 ottobre 2017 (p.u. 20 settembre 2017), n.
Sez. III, 19 dicembre 2017 (u.p. 18 luglio 2017), n.
50020 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 761
56430 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 355
Sez. IV, 31 ottobre 2017 (u.p. 10 ottobre 2017), n.
Sez. VI, 21 dicembre 2017 (P.U. 10 novembre 2017),
50038 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 50
n. 57237 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 764
Sez. V, 2 novembre 2017 (c.c. 22 settembre 2017),
Sez. V, 22 dicembre 2017 (u.p. 23 novembre 2017),
n. 50088 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 48
n. 57503 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 345
Sez. VI, 3 novembre 2017 (c.c. 5 ottobre 2017), n. 50198 1, 47
Sez. IV, 28 dicembre 2017 (p.u. 24 novembre 2018),
Sez. III, 16 novembre 2017 (u.p. 8 luglio 2017), n.
n. 57673 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1145
52436 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 188
Sez. IV, 1° gennaio 2018 (ud. 15 dicembre 2018),
Sez. IV, 17 novembre 2017 (ud. 9 novembre 2017) n.
n. 832 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1341
52538) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 53
Sez. IV, 2 gennaio 2018 (u.p. 21 novembre 2017),
Sez. V, 20 novembre 2017 (u.p. 28 settembre 2017),
n. 8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 345
n. 52743 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 187
Sez. III, 8 gennaio 2018 (ud. 13 dicembre 2017),
Sez. II, 21 novembre 2017 (u.p. 13 ottobre 2017), n.
n. 172 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 192
52950 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 186
Sez. VI, 9 gennaio 2018 (u.p. 29 novembre 2017),
Sez. I, 23 novembre 2017 (u.p. 4 luglio 2017), n.
n. 335 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 344
53323 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 190
Sez. VI, 10 gennaio 2018 (p.u. 21 novembre 2018),
Sez. VI, 23 novembre 2017 (ud. 27 settembre 2017),
n. 594 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1144
n. 53332 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1051
Sez. IV, 11 gennaio 2018 (ud. 15 dicembre 2017),
Sez. VI, 23 novembre 2017 (u.p. 27 settembre 2017),
n. 832 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 349
n. 23960 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 185
Sez. II, 12 gennaio 2018 (u.p. 28 novembre 2017),
Sez. II, 24 novembre 2017 (p.u. 15 giugno 2018), n.
n. 952 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 343
53477 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1147
Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6 luglio 2017), n. 979 12, 1617
Sez. I, 24 novembre 2017 (c.c. 20 settembre 2017),
Sez. VI, 15 gennaio 2018 (C.C. 3 ottobre 2017), n.
n. 53409 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 797
1430 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1015

1662 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice cronologico

Sez. V, 16 gennaio 2018 (ud. 21 novembre 2017), n. Sez. V, 5 marzo 2018 (u.p. 6 dicembre 2017), n.
1822 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 350 9950) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 624
Sez. III, 22 gennaio 2018 (ud. 5 ottobre 2017), n. Sez. V, 6 marzo 2018 (u.p. 5 febbraio 2018), n.
2399 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1329 10132) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 626
Sez. I, 24 gennaio 2018 (u.p. 26 maggio 2017), n. Sez. III, 6 marzo 2018 (u.p. 11 gennaio 2018), n.
3392 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 492 10169) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 624
Sez. I, 25 gennaio 2018 (ud. 22 dicembre 2017), n. Sez. IV, 7 marzo 2018 (u.p. 18 gennaio 2018), n.
3640 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 352 10378) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 627
Sez. V, 30 gennaio 2018 (c.c. 16 ottobre 2017), n. Sez. IV, 7 marzo 2018 (u.p. 30 gennaio 2018), n.
4401 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 879 10394) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 626
Sez. III, 31 gennaio 2018 (c.c. 10 ottobre 2017), n. Sez. IV, 19 marzo 2018 (u.p. 20 dicembre 2017), n.
4564 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 871 12631 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 753
Sez. III, 31 gennaio 2018 (u.p. 19 ottobre 2017), n. Sez. IV, 22 marzo 2018 (ud. 9 febbraio 2018), n.
4571 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 494 13348) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 631
Sez. VI, 23 gennaio 2018, (ud. 22 novembre 2017), n. Sez. IV, 22 marzo 2018 (C.C. 14 marzo 2018), n.
3075 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 351 13360 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1016
Sez. III, 31 gennaio 2018 (ud. 19 ottobre 2017), n. Sez. V, 22 marzo 2018 (ud. 20 febbraio 2018), n.
4571 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1328 13434) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 630
Sez. V, 31 gennaio 2018 (u.p. 7 novembre 2017), n. Sez. II, 22 marzo 2018 (P.U. 2 marzo 2018), n. 13480 7, 868
4669 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 495 Sez. VI, 26 marzo 2018 (u.p. 20 febbraio 2018), n.
13982 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 751
Sez. V, 31 gennaio 2018 (u.p. 7 novembre 2017), n.
4682 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 491 Sez. V, 28 marzo 2018 (ud. 14 dicembre 2017), n.
14205 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1277
Sez. III, 1° febbraio2018 (u.p.19 ottobre 2017), n.
4735 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 493 Sez. II, 28 marzo 2018 (ud. 13 marzo 2018), n. 14320 10, 1317
Sez. VI, 4 aprile 2018 (u.p. 30 gennaio 2018), n.
Sez. IV, 1° febbraio 2018 (u.p. 10 gennaio 2018), n.
14940 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 749
4939 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 492
Sez. IV, 5 aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15214 6, 748
Sez. III, 6 febbraio 2018 (ud. 12 gennaio 2018), n.
Sez. IV, 5 aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15215 6, 752
5448 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1045
Sez. IV, 5 aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15216 6, 749
Sez. V, 6 febbraio 2018 (P.U. 18 gennaio 2018), n. Sez. I, 6 aprile 2018 (ud. 6 marzo 2018), n. 15546) 5, 630
5452 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 869 Sez. I, 13 aprile 2018 (P.U. 13 marzo 2018), n. 16528 8, 1018
Sez. III, 16 aprile 2018 (ud. 16 febbraio 2018), n.
Sez. I, 6 febbraio 2018 (ud. 5 luglio 2017), n. 5500 4, 497; 16711 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 758
8, 1033
Sez. II, 8 febbraio 2018 (C.C. 25 gennaio 2018), n. Sez. II, 18 aprile 2018 (ud. 17 gennaio 2018), n.
6043 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 762 17235 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1307
Sez. II, 8 febbraio 2018 (P.U. 29 novembre 2017), n. Sez., II, 19 aprile 2018 (ud. 29 marzo 2018), n.17720 6, 759
6021 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 867 Sez. V, 20 aprile 2018 (u.p. 12 gennaio 2018), n.
17923 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 857
Sez. III, 9 febbraio 2018 (ud. 26 ottobre 2017), n.
5784 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 499 Sez. VI, 23 aprile 2018 (ud. 21 marzo 2018), n. 18082 6, 756
Sez. V, 26 aprile 2018 (ud. 19 marzo 2018), n.
Sez. III, 9 febbraio 2018 (ud. 12 gennaio 2018), n.
18299 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1303
6246 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 498
Sez. VI, 2 maggio 2018 (u.p. 23 febbraio 2018), n.
Sez. I, 22 febbraio 2018 (P.U. 24 gennaio 2018), n.
18833 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 860
8634 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1412
Sez. III, 4 maggio 2018 (u.p. 22 novembre 2017), n.
Sez. IV, 22 febbraio 2018 (ud. 24 gennaio 2018), n.
19152 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 861
8617 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 498
Sez. III, 4 maggio 2018, (ud. 31 luglio 2017) n. 19139 6, 756
Sez. III, 1° marzo 2018 (u.p. 23 febbraio 2017), n.
Sez. VI, 4 maggio 2018 (u.p. 7 febbraio 2018), n.
9361) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 623
19489 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 856
Sez. II, 5 marzo 2018 (ud. 20 febbraio 2018), n. 9897) 5, 629
Sez. V, 4 maggio 2018 (12 febbraio 2018), n. 19384 12, 1561
Sez. V, 5 marzo 2018 (ud. 24 novembre 2017), n.
Sez. III, 7 maggio 2018 (ud. 19 aprile 2018), n. 19700 7, 865
9936 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 500
Sez. I, 7 maggio 2018 (u.p. 28 marzo 2018), n. 19780 7, 856

Diritto penale e processo 12/2018 1663


Indice generale 2018
Indice cronologico

Sez. VI, 7 maggio 2018 (22 febbraio 2018), n. 19868 9, 1201 Sez. V, 27 giugno 2018 (u.p. 7 maggio 2018), n.
Sez. II, 8 maggio 2018 (u.p. 20 febbraio 2018), n. 29469 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1136
20117 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 859
VSez. VI, 2 luglio 2018 (u.p. 29 maggio 2018), n.
Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27 marzo 2018), n. 29661 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1133
20725 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1608
Sez. II, 3 luglio 2018 (ud. 12 aprile 2018), n. 29923 9, 1191
Sez. V, 10 maggio 2018 (ud. 23 marzo 2018), n. Sez. III, 3 luglio 2018 (u.p. 1° dicembre 2018), n.
20826 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1439 29870 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1137
Sez. II, 17 aprile 2018 (ud. 28 marzo 2018), n. 17158 11, 1456 Sez. III, 4 luglio 2018 (C.C. 15 marzo 2018), n. 30046 12, 1562
Sez. VI, 18 aprile 2018 (c.c. 23 marzo 2018), n. Sez. V, 12 luglio 2018 (ud. 15 marzo 2018), n. 32013 . 10, 1278
17535, ord. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1448 Sez. III, 12 luglio 2018 (ud. 28 marzo 2018), n. 31384 9, 1142
Sez. V, 20 luglio 2018, (ud. 25 maggio 2018), n.
Sez. III, 21 maggio 2018, (ud. 29 marzo 2018), n.
34504 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1139
22458 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 863
Sez. V, 26 luglio 2018 (u.p. 21 maggio 2018), n.
Sez. I, 23 maggio 2018 (u.p. 1° marzo 2018), n.
35792 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1270
23160 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1005
Sez. IV, 31 luglio 2018 (u.p. 4 maggio 2018), n. 36742 10, 1267
Sez. III, 23 maggio 2018 (u.p. 21 marzo 2018), n.
Sez. IV, 1° agosto 2018 (ud. 9 maggio 2018), n.
23178 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1006
37106 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1417
Sez. II, 25 maggio 2018 (u.p. 24 aprile 2018), n.
Sez. VI, 1° agosto 2018 (18 luglio 2018), n. 37196 12, 1560
23369 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1005
Sez. IV, 6 agosto 2018 (ud. 5 luglio 2018), n. 37852 . . 9, 1140
Sez. III, 28 maggio 2018 (u.p. 23 febbraio 2018), n. Sez. III, 24 agosto 2018 (u.p. 10 aprile 2018), n.
23848 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1003 38882 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1268

Sez. III, 29 maggio 2018 (u.p. 25 gennaio 2018), n. Sez. III, 24 agosto 2018 (ud. 27 aprile 2018), n. 38907 10, 1273
24027 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1006 Sez. III, 27 agosto 2018 (u.p. 12 aprile 2018), n.
38925 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1268
Sez. IV, 29 maggio 2018 (u.p. 29 marzo 2018), n.
24109 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1004 Sez. V, 27 agosto 2018 (u.p. 28 maggio 2018), n.
39009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1269
Sez. II, 30 maggio 2018, (ud. 22 marzo 2018), n.
24451 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 864 Sez. II, 28 agosto 2018 (u.p. 3 luglio 2018), n. 39075 10, 1266
Sez. II, 28 agosto 2018 (ud. 3 luglio 2018), n. 39077 . 10, 1274
Sez. II, 7 giugno 2018 (ud. 17 maggio 2018), n.25986 8, 1010 Sez. IV, 30 agosto 2018 (ud. 17 luglio 2018), n. 39293 10, 1273
Sez. I, 7 giugno 2018, (ud. 27 novembre 2017), n. Sez. VI, 4 settembre 2018 (ud. 6 luglio 2018), n.
26062 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1012 39926 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1272
Sez. II, 8 giugno 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. Sez. V, 12 settembre 2018 (u.p. 16 aprile 2018), n.
26370 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1598 40470 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1406
Sez. IV, 12 giugno 2018 (u.p. 29 maggio 2018), n. Sez. II, 13 settembre 2018 (ud. 19 luglio 2018), n.
26857 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1135 40777 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1408
Sez. IV, 13 giugno 2018, (ud. 30 maggio 2018), n. Sez. VI, 28 settembre 2018 (u.p. 19 giugno 2018), n.
27214 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1011 42918 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1404
Sez. IV, 15 giugno 2018 (ud. 9 maggio 2018), n. Sez. I, 1° ottobre 2018 (u.p. 23 maggio 2018), n.
27526 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1141 43264 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1403
Sez. VI, 19 giugno 2018 (ud. 12 aprile 2018), n. Sez. VI, 1° ottobre 2018 (u.p. 3 luglio 2018), n. 43283 11, 1404
28222 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1009 Sez. V, 2 ottobre 2018 (u.p. 17 luglio 2018), n. 43598 11, 1405
Sez. III, 20 giugno 2018 (ud. 15 marzo 2018), n. Sez. I, 3 ottobre 2018 (u.p. 4 ottobre 2017), n. 43815 11, 1407
28522 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1012 Sez. III, 10 ottobre 2018 (u.p. 11 aprile 2018), n.
45569 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1551
Sez. IV, 22 giugno 2018, (ud. 5 giugno 2018), n.
29104 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1009 Sez. VI, 11 ottobre 2018 (u.p. 19 settembre 2018), n.
46015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1551
Sez. II, 22 giugno 2018 (u.p. 13 febbraio 2018), n.
29010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1138 Sez. I, 17 ottobre 2018 (ud. 7 maggio 2018), n. 47059 11, 1411
Sez. II, 17 ottobre 2018 (u.p. 14 settembre 2018), n.
Sez. VI, 26 giugno 2018 (u.p. 17 maggio 2018), n. 47295 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1549
29263 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1134
Sez. III, 18 ottobre 2018 (ud. 7 giugno 2018), n.
Sez. VI, 26 giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018), n. 47452 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1409
29290 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1589

1664 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice cronologico

Sez. III, 18 ottobre 2018 (ud. 3 luglio 2018), n. 47456 11, 1409 Sez. IV, 24 aprile 2018 - Pres. Yudkivska - Stoica c.
Sez. V, 23 ottobre 2018 (u.p. 28 giugno 2018), n. Romania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 973
48322 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1549
Sez. IV, 24 aprile 2018 -Pres. Yudkivska-Benedik c.
Sez. II, 24 ottobre 2018 (u.p. 10 settembre 2018), n. Slovenia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 974
48553 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1553
Sez. V, 24 maggio 2018, Pres.Nußberger-Laurent c.
Sez. III, 25 ottobre 2018 (u.p. 2 ottobre 2018), n. Francia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1101
48825 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1553
Sez. II, 22 maggio 2018 - Pres. Spano - Hysi c.
Sez. VI, 2 novembre 2018, (ud. 27 marzo 2018) n. Albania; Malo c. Albania; Muca c. Albania; Topi c.
49944 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1559 Albania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1100
Sez. IV, 7 novembre 2018 (ud. 17 aprile 2018), n. Sez. V, 7 giugno 2018 - Pres. Møse - Dimitrov e
50314 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1555 Momin c. Bulgaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1237
Sez. I, 8 novembre 2018 (ud. 13 luglio 2018) n. Camera d’appello, 8 giugno 2018, n. ICC-01/05-
50919 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1556 01/08 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1369
Corte europea dei diritti umani Sez. IV, 12 giugno 2018 - Pres.Yudkivska - T.K. c.
Sez. I, 26 ottobre 2017 - Pres. Sicilianos - Cirino e Lituania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1238
Renne c. Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 132 Grande camera, 28 giugno 2018 – G.I.E.M. S.r.l. e
Sez. I, 26 ottobre 2017 - Pres. Sicilianos - Blair e altri altri c. Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1501
c. Italia; Azzolina e altri c. Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 131 Sez. V, 19 luglio 2018 - Pres. Nußberger - Sarishvili-
Sez. IV, 28 novembre 2017, Pres.Yudkivska - N. c. Bolkvadze c. Georgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1367
Romania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 273 Sez. V, 26 luglio 2018 - Pres. Mits - Gohe c. Francia -
Sez. II, 28 novembre 2017, Pres. Spano-Antović e Cornelissen c. Francia; Parent c. Francia - Guedj c.
Mirković c. Montenegro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 274 Francia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1368

Sez. IV, 31 ottobre 2017 - Pres. Yudkivska - Drago- Sez. IV, 28 agosto 2018 - Pres. Pinto de Albuquerque
şIoan Rusu c. Romania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 134 - Vizgirda c. Slovenia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1525

Sez. IV, 5 dicembre 2017 - Pres. Yudkivska-Hamido- Sez. I, 6 settembre 2018 - Pres. Sicilianos - Dadayan
vić c. Bosnia Herzegovina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 407 c. Armenia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1525

Sez. III, 12 dicembre 2017 - Pres. Jäderblom-Zadu- Sez. I, 13 settembre 2018 - Pres. Sicilianos - Big
mov c. Russia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 408 Brother Watch e altri c. Regno Unito . . . . . . . . . . . . . . 11, 1526

Sez. V, 19 dicembre 2017 - Pres. Nußberger-Ramda Sez. I, 27 settembre 2018 - Pres. Sicilianos - Brazzi c.
c. Francia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 409 Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1648

Grande Camera, 19 dicembre 2017 - Pres. Raimondi Sez. IV, 2 ottobre 2018 - Pres. Yudkivska - Bivolaru c.
- Lopes de Sousa Fernandes c. Portogallo . . . . . . . . . 4, 561 Romania (n. 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1649

Sez. I, 12 gennaio 2018 – Pres. Pardalos – Rel. Sez. V, 18 ottobre 2018 - Pres. Nußberger - Thiam c.
Campos – Ric. Cafagna c. Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 961 Francia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1650

Sez. I, 1° febbraio 2018 - Pres. Sicilianos - V.C. c. Corte di Giustizia dell’Unione europea
Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 562 Sez. V, 12 ottobre 2017, C-278/16 – Sleutjes . . . . . . 3, 412
Grande Sezione, 5 dicembre 2017, C-42/17 - M.A.S.
Sez. V, 8 febbraio 2018 - Pres. Nußberger - Ben Faiza
e M.B.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 413
c. Francia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 692
Sez. VIII, 7 dicembre 2017, C-636/16 - López
Sez. III, 13 febbraio 2018 - Pres. Jäderblom - Portu
Pastuzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 414
Juanenea - Sarasola Yarzabal c. Spagna . . . . . . . . . . . 5, 693
Grande Sezione, 20 marzo 2018, sent. C-524/15 . . 8, 1103
Sez. III, 13 marzo 2018 - Pres. Jäderblom-Vilches
Grande Sezione, 24 aprile 2018, C-353/16 . . . . . . . . . 8, 1105
Coronado e altri c. Spagna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 694
Grande Sezione, 2 maggio 2018, C-574/15 . . . . . . . . 8, 1104
Grande Camera, 4 aprile 2018 - Pres. Raimondi - Grande Sezione, 2 maggio 2018, Cause riunite C-
Correia de Matos c. Portogallo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 833 331/16 e C-366/16 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1517

Sez. V, 5 aprile 2018 - Pres. Nußberger - Dobrinov Grande Sezione, 25 luglio 2018, C-216/18 . . . . . . . . . 11, 1520
Gospodinov c. Bulgaria) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 834 Sez. I, 25 luglio 2018, C-220/18 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1521
Sez. V, 25 luglio 2018, C-268/17 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1519
Sez. II, 17 aprile 2018 -Pres. Spano - Pirozzi c. Belgio 7, 972
Sez. III, 17 aprile 2018 - Pres. Jäderblom-Uche c.
Svizzera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 971

Diritto penale e processo 12/2018 1665


Indice generale 2018
Indice analitico

INDICE ANALITICO Continuazione tra reati


Reati giudicati con rito abbreviato e reati giudicati
Diritto penale con rito ordinario (Cassazione Penale, SS.UU., 26
luglio 2018 (22 febbraio 2018), n. 35852) . . . . . . . . . . 10, 1264
Armi
Contravvenzioni di polizia
Porto e trasporto di arma: quale differenza? (Cassa-
zione Penale, Sez. I, 23 maggio 2018 (u.p. 1° marzo Quando i rumori provenienti dal condominio inte-
2018), n. 23160) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1005 grano il disturbo del riposo delle persone (Cassa-
zione Penale, Sez. III, 1° marzo 2018 (u.p. 23
Atti osceni febbraio 2017), n. 9361) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 623
Atti osceni in luogo pubblico e tutela del minore Quando ricorre il “procurato allarme presso l’Auto-
(Cassazione Penale, Sez. III, 27 ottobre 2017 (c.c. rità” (Cassazione Penale, Sez. I, 3 ottobre 2018 (u.p.
22 giugno 2017), n. 49550) di Sofia Braschi . . . . . . . 7, 887 4 ottobre 2017), n. 43815) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1407
Bancarotta Controlli difensivi
Danno, pericolo e condotta tipica nella bancarotta Le modifiche all’art. 4 St. lav.: dignità e riservatezza
(Cassazione Penale, Sez. V, 7 aprile 2017 (ud. 24 del lavoratore continuano a prevalere sulla tutela del
marzo 2017), n. 17819) di Ugo Pioletti . . . . . . . . . . . . 3, 384 patrimonio aziendale (Cassazione Penale, Sez. III, 31
Biodiritto gennaio 2018 (c.c. 10 ottobre 2017), n. 4564) di
Carola Coscia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 871
Procreazione assistita, aiuto al suicidio e biodiritto in
generale: dagli schemi astratti alle valutazioni in con- Clemenza
creto di Ombretta Di Giovine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 913 Verso una nuova clemenza collettiva? di Vincenzo
Cannabis terapeutica Maiello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 573
Uso della cannabis a scopo terapeutico: disciplina Delitti contro il patrimonio
italiana e statunitense a confronto di Luciana Goisis 7, 927 Importazione di merce con marchio contraffatto fer-
Carcere mata alla dogana: quali reati? (Cassazione Penale,
Sez. II, 21 novembre 2017 (u.p. 13 ottobre 2017), n.
Il pendolo della pena detentiva di Mauro Palma . . . 9, 1117
52950) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 186
Cause di giustificazione Rapina impropria (Cassazione Penale, Sez. I, 10
Whistleblowing: quando la “segnalazione” costitui- aprile 2017 (P.U. 21 marzo 2017) n. 18116) . . . . . . . 4, 504
sce adempimento di un dovere (Cassazione Penale,
Sez. V, 26 luglio 2018 (u.p. 21 maggio 2018), n. Allacciamento abusivo al contatore condominiale: è
35792) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1270 furto aggravato (Cassazione Penale, Sez. IV, 1° feb-
braio 2018 (u.p. 10 gennaio 2018), n. 4939 . . . . . . . . 4, 492
Codice della strada
Ladro che occulti la refurtuiva: furto tentato o con-
Revoca della patente di guida e reati in materia di sumato? (Cassazione Penale, Sez. IV, 7 marzo 2018
stupefacenti (Corte costituzionale 9 febbraio 2018 (u.p. 30 gennaio 2018), n. 10394) . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 626
(24 gennaio 2018), n. 22) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 611
Aggravante della “destrezza”: non basta la disatten-
Colpa zione del detentore (Cassazione Penale, Sez. IV, 5
Responsabilità per colpa: quale la rilevanza del com- aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15216) . . . . . . . . 6, 749
portamento alternativo lecito (Cassazione Penale,
Furto commesso in orario notturno: quanto è ravvi-
Sez. IV, 7 marzo 2018 (u.p. 18 gennaio 2018), n.
sabile la “minorata difesa” (Cassazione Penale, Sez.
10378) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 627
IV, 5 aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15214) . . . 6, 748
Concorso di norme e di reati Tentativo di prelievo di denaro mediante tessera
Tracce di ne bis in idem sostanziale lungo i percorsi bancomat rubata senza avere il codice pin: quale la
disegnati dalle Corti di Vallini Antonio . . . . . . . . . . . . . 4, 525 rilevanza penale? (Cassazione Penale, Sez. V, 20
aprile 2018 (u.p. 12 gennaio 2018), n. 17923) . . . . . 7, 857
Confisca ed estinzione del reato
Cliente che non versa all’avvocato la somma liquidata
Confisca e prescrizione del reato di lottizzazione dall’assicurazione a titolo di onorario del difensore: è
abusiva: nodi giurisprudenziali e pericoli per la pre- appropriazione indebita (Cassazione Penale, Sez. II, 8
sunzione di innocenza (Cass., Sez. III, 29 novembre maggio 2018 (u.p. 20 febbraio 2018), n. 20117) . . . . . 7, 859
2017 (c.c. 13 luglio 2017), n. 53692) di Mattia
Pascotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 785 Tentativo di estorsione: è sufficiente l’oggettiva
serietà della minaccia (Cassazione Penale, Sez. II,
25 maggio 2018 (u.p. 24 aprile 2018), n. 23369) . . . 8, 1005

1666 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Auto usata rivenduta con il tachimetro manomesso: Penale, SS.UU., 10 settembre 2018 (ud. 19 luglio
truffa contrattuale o frode in commercio? (Cassa- 2018), n. 40256) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1399
zione Penale, Sez. III, 29 maggio 2018 (u.p. 25
Falsità in autorizzazione amministrativa (Cassazione
gennaio 2018), n. 24027) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1006
Penale, Sez. V, 4 maggio 2018 (12 febbraio 2018), n.
Quando la pattuizione della clausola penale può 19384) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1561
integrare il delitto di usura (Cassazione penale,
Sez. II, 22 giugno 2018 (u.p. 13 febbraio 2018), Delitti contro la inviolabilità dei segreti
n. 29010) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1138 Rivelazione di corrispondenza bancaria indirizzata
all’ex coniuge mediante produzione nel procedi-
Danneggiamento aggravato (Cassazione Penale, mento di separazione: è “giusta causa”? (Cassa-
Sez. I, 22 febbraio 2018 (P.U. 24 gennaio 2018), n. zione Penale, Sez. II, 12 gennaio 2018 (u.p. 28
8634) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1412 novembre 2017), n. 952) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 343
Cessione della propria carta prepagata per ricevere
Delitti contro l’ambiente
denaro illecitamente sottratto da un conto on line
(Cassazione Penale, Sez. II, 24 ottobre 2018 (u.p. 10 I caratteri dell’inquinamento ambientale (Cassazione
settembre 2018), n. 48553) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1553 Penale, Sez. III, 16 novembre 2017 (u.p. 8 luglio
2017), n. 52436) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 188
Delitti contro la famiglia Gestione non autorizzata di rifiuti: quando si confi-
Corresponsione parziale dell’assegno di manteni- gura la responsabilità dell’appaltatore (Cassazione
mento: quando sussiste la violazione agli obblighi Penale, Sez. III, 4 maggio 2018 (u.p. 22 novembre
di assistenza familiare (Cassazione Penale, Sez. VI, 2017), n. 19152) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 861
27 novembre 2017 (u.p. 19 ottobre 2017), n.
Circostanze aggravanti agevolazione mafiosa (Cas-
53572) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 189
sazione Penale, Sez. II, 8 febbraio 2018 (P.U. 29
Violazione degli obblighi di assistenza familiare (Cas- novembre 2017), n. 6021) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 867
sazione Penale, Sez. VI, 21 dicembre 2017 (P.U. 10
novembre 2017), n. 57237) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 764 Delitti contro l’amministrazione della giustizia
Falsa denuncia di un fatto integrante un reato pro-
Figli minori vittime di “violenza assistita”: è maltrat- cedibile a querela: è calunnia? (Cassazione Penale,
tamento? (Cassazione Penale, Sez. VI, 2 maggio Sez. VI, 9 gennaio 2018 (u.p. 29 novembre 2017),
2018 (u.p. 23 febbraio 2018), n. 18833) . . . . . . . . . . . 7, 860 n. 335) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 344
Atti vessatori in danno delle figlie motivati dal
Delitti contro la persona
metodo educativo di un’altra cultura: maltrattamenti
o abuso dei mezzi di correzione? (Cassazione Delitto di stalking connesso alle lesioni (solo) ten-
Penale, Sez. VI, 1° ottobre 2018 (u.p. 3 luglio tate: quale la procedibilità? (Cassazione Penale, Sez.
2018), n. 43283) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1404 V, 2 novembre 2017 (c.c. 22 settembre 2017), n.
50088) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 48
Maltrattamenti in famiglia e stalking: assorbimento o
concorso di reati? (Cassazione Penale, Sez. VI, 28 Partecipazione al gioco “Blue whale challenge”
settembre 2018 (u.p. 19 giugno 2018), n. 42918) . 11, 1404 mediante messaggi inviati a minore: è tentativo di
istigazione al suicidio? (Cassazione Penale, Sez. V,
Delitti contro la fede pubblica 22dicembre217 (u.p.23novembre 2017), n. 57503) 3, 345
Contraffazione di un marchio cromatico regolar- Falso fotografo che abusa di una minore adescata
mente registrato: quale la penale rilevanza? (Cassa- con l’inganno: è violenza sessuale per induzione
zione Penale, Sez. V, 31 gennaio 2018 (u.p. 7 (Cassazione Penale, Sez. III, 13 dicembre 2017 (u.
novembre 2017), n. 4682) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 491 p. 27 giugno 2017), n. 55481) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 347
Falsa richiesta di immatricolazione di autoveicoli Errore sul consenso della vittima: omicidio doloso o
importati da un paese U.E.: è falso ideologico per del consenziente? (Cassazione Penale, Sez. I, 24
induzione (Cassazione Penale, Sez. V, 5 marzo 2018 gennaio 2018 (u.p. 26 maggio 2017), n. 3392) . . . . . 4, 492
(u.p. 6 dicembre 2017), n. 9950) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 624
Posizionamento di una micro camera nel bagno del-
Falsità documentale in fotocopia (Cassazione l’ufficio: quando è interferenza illecita nella vita pri-
Penale, Sez. V, 6 febbraio 2018 (P.U. 18 gennaio vata (Cassazione Penale, Sez. V, 31 gennaio 2018 (u.
2018), n. 5452) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 869 p. 7 novembre 2017), n. 4669) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 495
Falsa dichiarazione di resistenza resa al funzionario I caratteri della condotta che integra la violenza pri-
comunale: quale la penale rilevanza? (Cassazione vata (Cassazione Penale, Sez. V, 6 marzo 2018 (u.p.
penale, Sez. V, 27 giugno 2018 (u.p. 7 maggio 5 febbraio 2018), n. 10132) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 626
2018), n. 29469) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1136
Quanto sussiste il tentativo di violenza sessuale
Abolitio criminis della falsità su assegno bancario (Cassazione Penale, Sez. III, 23 maggio 2018 (u.p.
munito di clausola di non trasferibilità (Cassazione 21 marzo 2018), n. 23178) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1006

Diritto penale e processo 12/2018 1667


Indice generale 2018
Indice analitico

Atti di autoerotismo commessi in presenza della Incidente stradale provocato da malore alla guida del
persona offesa: è “violenza sessuale”? (Cassazione conducente: quale rilevanza? (Cassazione Penale,
Penale, Sez. IV, 31 luglio 2018 (u.p. 4 maggio 2018), Sez. IV, 5 aprile 2018 (u.p. 6 marzo 2018), n. 15215) 6, 752
n. 36742) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1267
Responsabilità dell’automobilista per l’investimento
La differenza di età tra l’autore dell’abuso sessuale e di ciclista circolante di notte su strada isolata (Cas-
la vittima non giustifica l’esclusione del “fatto di sazione Penale, Sez. IV, 29 maggio 2018 (u.p. 29
minore gravità” (Cassazione Penale, Sez. III, 27 ago- marzo 2018), n. 24109) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1004
sto 2018 (u.p. 12 aprile 2018), n. 38925) . . . . . . . . . . 10, 1268
“Nuovo” delitto di omicidio stradale aggravato dalla
Non vi sono “percosse” se manca un contatto fisico guida in stato di ebbrezza: è reato complesso (Cas-
diretto tra l’agente e la vittima (Cassazione Penale, sazione penale, Sez. IV, 12 giugno 2018 (u.p. 29
Sez. V, 23 ottobre 2018 (u.p. 28 giugno 2018), n. maggio 2018), n. 26857) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1135
48322) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1549
Delitti contro l’economia pubblica
Delitti contro la pubblica amministrazione Esposizione di immagini di pietanze senza l’indica-
Impossessamento di un caricabatterie da parte del zione che si tratta di alimenti surgelati: è tentativo di
personale aeroportuale addetto al controllo dei baga- frode in commercio (Cassazione Penale, Sez. III, 1°
gli: è peculato? (Cassazione Penale, Sez. VI, 3 febbraio2018 (u.p.19 ottobre 2017), n. 4735) . . . . . . 4, 493
novembre 2017 (c.c. 5 ottobre 2017), n. 50198) . . . 1, 47
Delitti contro l’incolumità pubblica
Millantato credito e traffico di influenze illecite: quale Naufragio di natante: occorre accertare il pericolo per
rapporto? (Cassazione Penale, Sez. VI, 23 novembre l’incolumità pubblica (Cassazione Penale, Sez. IV, 19
2017 (u.p. 27 settembre 2017), n. 23960) . . . . . . . . . 2, 185 marzo 2018 (u.p. 20 dicembre 2017), n. 12631) . . . 6, 753
Omessa denuncia della morte di pensionato inps Rimozione od omissione dolosa di cautele contro
cointestatario del conto corrente: quando è configu- infortuni sul lavoro (Cassazione penale, Sez. IV,
rabile il delitto di indebita percezione (Cassazione 28 dicembre 2017 (p.u. 24 novembre 2018), n.
Penale, Sez. VI, 4 aprile 2018 (u.p. 30 gennaio 57673) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1145
2018), n. 14940) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 749
Delitti contro l’onore
Minaccia di atti autolesionistici finalizzata a contra-
stare un atto d’ufficio: è resistenza a p.u. (Cassa- Responsabilità del direttore per un articolo diffama-
zione Penale, Sez. I, 7 maggio 2018 (u.p. 28 marzo torio pubblicato sotto pseudonimo in un periodico on
2018), n. 19780) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 856 line (Cassazione Penale, Sez. V, 20 novembre 2017
(u.p. 28 settembre 2017), n. 52743) . . . . . . . . . . . . . . . 2, 187
Concussione, induzione indebita e traffico di
influenze illecite: quali differenze? (Cassazione Critica politica: come si configura il requisito della
Penale, Sez. VI, 4 maggio 2018 (u.p. 7 febbraio “verita’” del fatto (Cassazione Penale, Sez. V, 2
2018), n. 19489) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 856 ottobre 2018 (u.p. 17 luglio 2018), n. 43598) . . . . . . 11, 1405

Concussione: quando si realizza “l’abuso della qua- Delitti contro l’ordine pubblico
lità” (Cassazione penale, Sez. VI, 2 luglio 2018 (u.p. Condivisione di video di propaganda dell’Isis sui
29 maggio 2018), n. 29661) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1133 social network”: è apologia del terrorismo? (Cassa-
zione Penale, Sez. V, 12 dicembre 2017 (u.p. 25
Appropriazione di beni dell’interdetto da parte del
settembre 2017), n. 55418) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 346
tutore: è peculato (Cassazione penale, Sez. VI, 26
giugno 2018 (u.p. 17 maggio 2018), n. 29263) . . . . 9, 1134 Esercizio di un’attività o di un mestiere rumoroso
(Cassazione Penale, Sez. III, 19 dicembre2017 (P.U.
Offerta di denaro per sottrarsi all’alcoltest: è istiga-
18 luglio 2017), n. 56430) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 355
zione alla corruzione (Cassazione Penale, Sez. VI, 11
ottobre 2018 (u.p. 19 settembre 2018), n. 46015) . 12, 1551 Attenuante della dissociazione nell’associazione per
delinquere di tipo mafioso (Cassazione Penale, Sez.
Rimozione di sigilli apposti a veicolo sottoposto a
I, 13 aprile 2018 (P.U. 13 marzo 2018), n. 16528) . 8, 1018
fermo amministrativo (Cassazione Penale, Sez. III,
10 ottobre 2018 (u.p. 11 aprile 2018), n. 45569) . . . 12, 1551 Associazione di tipo mafioso (Cassazione penale, Sez.
II, 24 novembre 2017 (p.u. 15 giugno 2018), n. 53477) 9, 1147
Delitti contro l’assistenza familiare
Maltrattamenti in famiglia e nuovi contesti familiari Quando si realizza la “devastazione” (Cassazione
(Cassazione penale, Sez. VI, 7 maggio 2018 (22 Penale, Sez. I, 1° ottobre 2018 (u.p. 23 maggio
febbraio 2018), n. 19868) di Marie Charlotte Barbati 9, 1201 2018), n. 43264) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1403

Delitti contro la vita Depenalizzazione


Lavori in subappalto: chi risponde dell’infortunio del Commercio di liquido per sigarette elettroniche: ille-
lavoratore che tiene una condotta imprudente? (Cas- cito penale o amministrativo? (Cassazione Penale,
sazione Penale, Sez. IV, 25 ottobre 2017 (u.p. 14 Sez. III, 25 ottobre 2018 (u.p. 2 ottobre 2018), n.
settembre 2017), n. 48951) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 49 48825) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1553

1668 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Diritti dei detenuti Imputabilità


Libri e riviste al 41 bis: la consulta ritiene legittimi i Quando i disturbi della personalità integrano il vizio di
divieti contenuti nelle circolari (Corte Costituzionale mente (Cassazione Penale, Sez. I, 23 novembre
26 maggio 2017, n. 122) di Angela Della Bella . . . . 1, 62 2017 (u.p. 4 luglio 2017), n. 53323) . . . . . . . . . . . . . . . 2, 190

Diritto penale del lavoro Infortuni sul lavoro


Dignità del lavoratore e controllo penale del “capo- Sicurezza sul lavoro: comportamento abnorme del
ralato” di Giuseppe Rotolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 811 lavoratore ed interruzione del nesso causale. Il ruolo
del rischio (im)prevedibile (Cassazione Penale, Sez.
Installazione di apparecchiature di videosorve-
IV, 1° agosto 2018 (ud. 9 maggio 2018), n. 37106) di
glianza: scrimina il consenso del lavoratore? (Cassa-
Mariangela Telesca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1417
zione Penale, Sez. III, 24 agosto 2018 (u.p. 10 aprile
2018), n. 38882) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1268 Legislazione antimafia
La rilevanza della crisi aziendale nel reato di omesso Codice antimafia: luci e ombre della riforma di
versamento delle ritenute previdenziali e assisten- Costantino Visconti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 145
ziali (Cass. Penale, Sez. III, 10 maggio 2018 (ud. 27
Leggi penali complementari
marzo 2018), n. 20725) di Fiorenza Oriana . . . . . . . . 12, 1608
Omesso versamento di contributi previdenziali e
Disastro ambientale nuova soglia di punibilità secondo le Sezioni Unite
Emissioni nocive e disastro innominato. Cronache (Cassazione Penale, Sez. Un., 8 marzo 2018 (ud. 18
di resistenza giurisprudenziale, di Edoardo gennaio 2018), n. 10424) di Emmanuele Penco . . . 9, 1176
Mazzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1092
Market abuse
Esecuzione sentenze sovranazionali Riforma penalistica del market abuse: l’attesa conti-
La Cassazione ripristina la legalità convenzionale nua di Francesco Mucciarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 5
nel caso contrada. il punto di vista del sostanziali-
Messa alla prova per adulti
sta (Cassazione Penale, Sez. I, 20 settembre
2017 (c.c. 6 luglio 2017), n. 43112) di Vincenzo La Corte costituzionale salva la messa alla prova
Maiello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 224 con un’ingegnosa quadratura del cerchio (Corte
Costituzionale 27 aprile 2018, n. 91) di Valeria
Estorsione Bove . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1573
I confini fra esercizio arbitrario delle proprie ragioni
Misure cautelari personali
con violenza alle persone ed estorsione (Cassazione
Penale, Sez. II, 26 settembre 2017 (ud. 13 settembre Retrodatazione dei termini di custodia cautelare
2017), n. 44234) di Sofia Braschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 357 (Cassazione Penale, Sez. V, 6 settembre 2017 (C.
C. 13 luglio 2017) n. 40506) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 59
Furto con destrezza
Misure di prevenzione
Furto: è penalmente rilevante soltanto la destrezza
che elude o “distrae” la sorveglianza (Cassazione La violazione degli obblighi di “vivere onestamente”
Penale, Sez. Unite, 12 luglio 2017 (ud. 27 aprile e “rispettare le leggi” tra abolitio giurisprudenziale e
2017), n. 34090) di Roberto Bartoli . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 218 giustizia costituzionale: la vicenda Paternò (Cass.,
Sez. Un., 5 settembre 2017 (c.c. 27 aprile 2017), n.
Genitori detenuti 40076) di Vincenzo Maiello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 777
Quando il reo è genitore: giustizia penale e tutela “Psicanalisi” della c.d. confisca di prevenzione e
della prole di Giulia Mantovani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1347 prospettive di razionalizzazione ermeneutica di
Giudice di pace Davide Bianchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1469
Esclusione della punibilità per particolare tenuità del Negazionismo
fatto (Cassazione Penale, SS.UU., 28 novembre Aggravante di negazionismo e nuove condotte tipi-
2017 (22 giugno 2017), n. 53683) . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 43 che (Legge 20 novembre 2017, n. 167) di Paolo
Guida in stato di ebbrezza Caroli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 605
Accertamento (Cassazione Penale, Sez. IV, 15 Omesso versamento delle ritenute previdenziali
dicembre 2017 (P.U. 12 ottobre 2017), n. 56092) . 3, 354 e assistenziali
Immigrazione Soglia di punibilità annua (Cassazione penale, Sez.
Un., 7 marzo 2018 (ud. 18 gennaio 2018), n. 10424) 6, 745
Respingimento differito con accompagnamento alla
frontiera, art. 13 Cost. e moniti al legislatore (Corte Operatori bancari
costituzionale 20 dicembre 2017, n. 275) . . . . . . . . . . 5, 616 La qualificazione soggettiva dei dipendenti “banco-
Il contrasto penalistico della tratta e del traffico di posta”: attività privatistica e pubblico servizio di
migranti nella stagione della chiusura delle frontiere Emanuele Birritteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 824
di Stefano Manacorda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1389

Diritto penale e processo 12/2018 1669


Indice generale 2018
Indice analitico

Particolare tenuità del fatto Bancarotta (Cassazione Penale, Sez. V, 27 ottobre


La particolare tenuità del fatto al vaglio della Corte 2017 (P.U. 19 luglio 2017), n. 49509) . . . . . . . . . . . . . . 11, 1415
costituzionale: prime indicazioni (Corte cost. 17 Reati fiscali
luglio 2017, n. 207) di Silvia Larizza . . . . . . . . . . . . . . . 5, 638
È “indebita” la compensazione di credititributari ine-
Nel rispetto della legalità: le Sezioni Unite negano sistenti mediante “accollo fiscale” (Cassazione
l’applicabilità dell’articolo 131 bis nei procedimenti Penale, Sez. III, 3 luglio 2018 (u.p. 1 dicembre
innanzi al giudice di pace (Cassazione penale, Sez. 2018), n. 29870) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1137
Un., 28 novembre 2017 (ud. 2 giugno 2017), n.
53683) di Silvia Larizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1021 Reati informatici
La condotta del pubblico ufficiale fra violazione della
Pericolosità sociale voluntas domini, “abuso” dei profili autorizzativi e
Delega per la riforma delle misure di sicurezza: l’eco di “sviamento di potere” (Cassazione Penale, S.U., 8
un “immenso ‘appetito di medicina’” di Francesco settembre 2017 (ud. 18 maggio 2017), n. 41210) di
Schiaffo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 119 Flor Roberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 506
Prescrizione Macchina cambiamonete: è “sistema informatico”?
Riforma Orlando e prescrizione dei reati contro la P.A.: (Cassazione Penale, Sez. V, 12 settembre 2018 (u.p.
un intervento incoerente e poco utile di Paolo Frosina 5, 681 16 aprile 2018), n. 40470) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1406

Prescrizione, frodi comunitarie, “regola Taricco” e Reati perseguibili a querela


dialogo tra corti (Corte Costituzionale 31 maggio Riforma Orlando: la modifica della disciplina del
2018, n. 115) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1127 regime di procedibilità per taluni reati di Alberto
Gargani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 579
Principi costituzionali della materia penale
Irretroattività e retroattività nella recente giurispru- Reati tributari
denza costituzionale in materia penale di Davide La difficoltà economica come causa di esclusione
Bianchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 259 del patteggiamento per i reati tributari (Cassazione
penale, Sez. III, 6 febbraio 2018 (ud. 12 gennaio
La dura realtà e il “caso Taricco” (Corte Cost. 31
2018), n. 5448) di Elisa Anselmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1045
maggio 2018, n. 115) di Massimo Luciani . . . . . . . . . 10, 1281
La chiusura della saga Taricco e i problemi della Reato
legalità penalistica (Corte Cost. 31 maggio 2018, n. Morte del paziente per errore nella trasfusione di
115) di Domenico Pulitanò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1289 sangue: come opera il principio dell’affidamento?
(Cassazione Penale, Sez. IV, 31 ottobre 2017 (u.p.
Procura europea 10 ottobre 2017), n. 50038) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 50
Spazio europeo e giustizia penale: l’istituzione della
Concorso di persone nel reato e connivenza non
Procura europea di Rosaria Sicurella . . . . . . . . . . . . . . 7, 845
punibile: quale differenza? (Cassazione Penale,
Prostituzione Sez. IV, 2 gennaio 2018 (u.p. 21 novembre 2017),
Locazione dell’immobile: quando è favoreggiamento n. 8) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 345
alla prostituzione (Cassazione Penale, Sez. III,31 Aberratio delicti plurilesiva e reato diverso da quello
gennaio2018 (u.p. 19 ottobre 2017), n. 4571) . . . . . 4, 494 voluto da taluno dei concorrenti: quale rapporto?
Favoreggiamento e induzione della prostituzione: (Cassazione Penale, Sez. II, 28 agosto 2018 (u.p. 3
limiti e contraddizioni dei paradigmi causali luglio 2018), n. 39075) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1266
(Cass. pen., Sez. III, 31 gennaio 2018 (ud. 19 ottobre Quando gli “atti preparatori” possono integrare il
2017), n. 4571; Cass. pen., Sez. III, 22 gennaio 2018 tentativo punibile (Cassazione Penale, Sez. II, 17
(ud. 5 ottobre 2017), n. 2399) di Francesco ottobre 2018 (u.p. 14 settembre 2018), n. 47295) . 12, 1549
Mazzacuva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1328
Resistenza a un pubblico ufficiale
Reati culturalmente orientati
Concorso formale di reati (Cassazione Penale, SS.
Carezze o violenze? La Cassazione affronta il pro- UU., 24 settembre 2018 (22 febbraio 2018), n.
blema dei reati sessuali a presunto orientamento 40981) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1545
culturale (Cassazione Penale, Sez. III, 2 luglio 2018
(c.c. 29 gennaio 2018), n. 29613) di Alessandro Responsabilità medica
Provera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1429 Legge Gelli-Bianco (Cassazione Penale, SS.UU., 22
febbraio 2018 (21 dicembre 2017), n. 8770) . . . . . . . 5, 619
Reati fallimentari
Omessa tenuta di scritture contabili: il liquidatore Responsabilità medica penale: le Sezioni Unite appli-
della società ne risponde anche per colpa lieve (Cas- cano le regole sulla responsabilità civile del presta-
sazione Penale, Sez. V, 27 agosto 2018 (u.p. 28 tore d’opera (Cass. pen., Sez. Un., 22 febbraio 2018
maggio 2018), n. 39009) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1269 (c.c. 21 dicembre 2017), n. 8770) di Carlo Brusco . 5, 646

1670 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Riciclaggio Whistleblowing
Prevenzione del riciclaggio e finanziamento del ter- Il whistleblowing: la “scommessa etica” dell’anti-
rorismo: finalità e novità normative (Decreto Legisla- corruzione di Coppola Fabio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 475
tivo 25 maggio 2017, n. 90) di Alessandra Rossi . . 1, 25
Giustizia sovranazionale
Riserva di codice
L’art. 3 bis c.p. in cerca del disegno che la riforma Appello
Orlando ha forse solo immaginato di Donini La rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in
Massimo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 429 appello: dubbi applicativi e questioni di legittimità
costituzionale, di Barbara Nacar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 314
Sicurezza sul lavoro
La specificità estrinseca dei motivi di appello tra
La figura del datore di lavoro pubblico ai fini della
Sezioni Unite e riforma Orlando, di Giudo Pierro . . . 3, 306
sicurezza sul lavoro (Cassazione Penale, Sez. IV, 20
febbraio 2017 (c.c. 9 febbraio 2017), n. 8119) di Condizioni per la concessione della protezione
Matteo Porricolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 79 sussidiaria
Stupefacenti Persona che è stata sottoposta a tortura nel suo
paese di origine (Corte di giustizia dell’Unione euro-
Quando il prezzo dello stupefacente incide sulla
pea, Grande Sezione, 24 aprile 2018, C-353/16) . . . 8, 1105
qualificazione del fatto come “di lieve entità” (Cas-
sazione Penale, Sez. III, 6 marzo 2018 (u.p. 11 gen- Confisca urbanistica
naio 2018), n. 10169) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 624
Lottizzazione abusiva e confisca urbanistica: la
Nuove aperture per il riconoscimento del fatto come discussa compatibilità convenzionale davanti alla
di “lieve entità”? (Cassazione Penale, Sez. VI, 26 Grande Camera della Corte Edu (Corte EDU, Grande
marzo 2018 (u.p. 20 febbraio 2018), n. 13982) . . . . 6, 751 camera, 28 giugno 2018 – G.I.E.M. S.r.l. e altri c.
Italia) di Alessandro Quattrocchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1501
I presupposti oggettivi e soggettivi dell’aggravante di
aver commesso il fatto in concorso con un mino- Cooperazione giudiziaria in materia penale
renne (Cassazione Penale, Sez. III, 28 maggio 2018 Diritto all’interpretazione e alla traduzione nei pro-
(u.p. 23 febbraio 2018), n. 23848) . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1003 cedimenti penali (Corte di giustizia dell’Unione
Coltivazione non autorizzata di piante destinate alla europea, Sez. V, 12 ottobre 2017, C-278/16 –
produzione di sostanze stupefacenti (Cassazione Sleutjes) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 412
Penale, Sez. III, 4 luglio 2018 (C.C. 15 marzo Crimini contro l’umanità e crimini di guerra
2018), n. 30046) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1562
Luci e ombre della sentenza d’appello Bemba
Successione di leggi penali nel tempo Gombo della Corte penale internazionale (Corte
Reati ad evento differito (Cassazione Penale, SS.UU., penale internazionale, camera d’appello, 8 giugno
24 settembre 2018 (19 luglio 2018), n. 40986) . . . . . . 12, 1547 2018, n. ICC-01/05-01/08) di Marco Bortoluzzi . . 10, 1369

Terrorismo internazionale Direttiva 3, 2003/3, 109/CE


L’impatto della direttiva antiterrorismo sulla legisla- Adozione di una decisione di allontanamento nei con-
zione penale sostanziale italiana (Direttiva (UE) 2017/ fronti di un soggiornante di lungo periodo (Corte di
541 del Parlamento Europeo e del Consiglio 15 giustizia dell’Unione europea, Sez. VIII, 7 dicembre
marzo 2017) di Fabio Fasani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 12 2017, C-636/16 - López Pastuzano) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 414

Tortura Direttiva 11, 2004/11, 38/CE


Legge 14 luglio 2017, n. 110 Limitazione del diritto d’ingresso e di sog-
Tortura e diritto penale simbolico: un binomio indis- giorno e Allontanamento dal territorio per motivi di
solubile? di Carmela Pezzimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 152 ordine pubblico o di pubblica sicurezza (Corte
di giustizia dell’Unione europea, Grande Sezione,
Traffico di influenze illecite 2 maggio 2018, Cause riunite C-331/16 e C-
Sul concetto di influenza illecita nell’art. 346 bis c.p. 366/16) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1517
(Cassazione penale, Sez. VI, 23 novembre 2017 (ud.
Diritto a un processo equo
27 settembre 2017), n. 53332) di Carlo Cucinotta . 8, 1051
Diritto di ottenere la comparizione e l’esame dei
Truffa a danno dello Stato testimoni a carico (Corte europea dei diritti umani,
Permessi retribuiti e truffa a danno dello stato (Cas- Sez. III, 12dicembre 2017 - Pres. Jäderblom-Zadu-
sazione Penale, Sez. II, 23 dicembre 2016 (c.c. 1° mov c. Russia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 408
dicembre 2016), n. 54712) di Gian Paolo Demuro . 1, 91 Problematiche in materia di condanne per atti ter-
Vittima roristici (Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 19
dicembre 2017 - Pres. Nußberger-Ramda c.
Tutela della vittima e funzione della pena, di Valen-
Francia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 409
tina Masarone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 397

Diritto penale e processo 12/2018 1671


Indice generale 2018
Indice analitico

Nuova valutazione, operata in sede di appello, dei Problematiche in punto di geolocalizzazione e tabulati
fatti accertati nel giudizio di primo grado (Corte euro- telefonici (Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 8
pea dei diritti umani, Sez. III, 13 marzo 2018 - Pres. febbraio 2018 - Pres. Nußberger - Ben Faiza c. Francia) 5, 692
Jäderblom-Vilches Coronado e altri c. Spagna) . . . . 5, 694
Problematiche in punto di violazione della privacy
Personalmente questioni in punto di obbligatorietà dell’utente internet (Corte europea dei diritti
della difesa tecnica nel procedimento penale (Corte umani, Sez. IV, 24 aprile 2018 -Pres. Yudkivska-
europea dei diritti umani, Grande Camera, 4 aprile Benedik c. Slovenia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 974
2018 - Pres. Raimondi - Correia de Matos c.
Segretezza della corrispondenza tra imputato e
Portogallo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 833
difensore (Corte europea dei diritti umani, Sez. V,
Problematiche in materia di imparzialità del collegio 24 maggio 2018, Pres.Nußberger-Laurent c. Francia) 8, 1101
giudicante (Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 5
Problematiche in materia di perquisizione, sequestro
aprile 2018 - Pres. Nußberger - Dobrinov Gospodinov
e diritto all’assistenza legale (Corte europea dei diritti
c. Bulgaria) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 834
umani, Sez. V, 26 luglio 2018 - Pres. Mits - Gohe c.
Informazione sulla natura e sui motivi dell’accusa; Francia - Cornelissen c. Francia; Parent c. Francia -
obbligo di motivazione dei provvedimenti giudiziali Guedj c. Francia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1368
(Corte europea dei diritti umani, Sez. III, 17 aprile
Questioni in punto di illegittimità della perquisizione
2018 - Pres. Jäderblom-Uche c. Svizzera) . . . . . . . . . 7, 971
(Corte europea dei diritti umani, Sez. I, 27 settembre
Omessa rinnovazione dell’istruttoria in appello 2018 - Pres. Sicilianos - Brazzi c. Italia) . . . . . . . . . . . . 12, 1648
(Corte europea dei diritti umani, Sez. IV, 24 aprile
2018 - Pres. Yudkivska - Stoica c. Romania) . . . . . . . 7, 973 Diritto al rispetto della vita privata e familiare e libertà
di espressione
Celebrazione di procedimenti penali in absentia Problematiche in materia di intercettazioni (Corte
(Corte europea dei diritti umani, Sez. II, 22 maggio europea dei diritti umani, Sez. I, 13 settembre
2018 - Pres. Spano - Hysi c. Albania; Malo c. Albania; 2018 - Pres. Sicilianos - Big Brother Watch e altri
Muca c. Albania; Topi c. Albania) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1100 c. Regno Unito) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1526
Diritto di controesaminare i testimoni (Corte europea
Diritto alla libertà e alla sicurezza
dei diritti umani, Sez. V, 7 giugno 2018 - Pres. Møse -
Dimitrov e Momin c. Bulgaria) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1237 Ingiustificato protrarsi della custodia cautelare
presso un ospedale psichiatrico (Corte europea dei
Questioni in punto di diritto all’interprete (Corte euro- diritti umani, Sez. IV, 28 novembre 2017, Pres.Yud-
pea dei diritti umani, Sez. IV, 28 agosto 2018 - Pres. kivska - N. c. Romania) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 273
Pinto de Albuquerque - Vizgirda c. Slovenia) . . . . . . . 11, 1525
Questioni in materia di esecuzione del mandato
Diritto ad ottenere la comparizione e l’esame dei d’arresto europeo (Corte europea dei diritti umani,
testimoni a carico (Corte europea dei diritti umani, Sez. II, 17 aprile 2018 -Pres. Spano - Pirozzi c. Belgio) 7, 972
Sez. I, 6 settembre 2018 - Pres. Sicilianos - Dadayan
c. Armenia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1525 Diritto alla vita
Decesso per setticemia in seguito a numerosi rico-
Eccessiva durata del procedimento penale (Corte
veri ospedalieri (Corte Europea dei Diritti Umani,
europea dei diritti umani, Sez. IV, 2 ottobre 2018 -
Grande Camera, 19 dicembre 2017 - Pres. Raimondi
Pres. Yudkivska - Bivolaru c. Romania (n. 2)) . . . . . . 12, 1649
- Lopes de Sousa Fernandes c. Portogallo) . . . . . . . . 4, 561
Problematiche in materia di indipendenza e impar-
Questioni in punto di decesso per negligenza medica
zialità dei giudici (Corte europea dei diritti umani,
(Corte europea dei diritti umani, Sez. V, 19 luglio
Sez. V, 18 ottobre 2018 - Pres. Nußberger - Thiam
2018 - Pres. Nußberger - Sarishvili-Bolkvadze c.
c. Francia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1650
Georgia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1367
Diritto al confronto
Divieto di trattamenti inumani o degradanti
La Corte europea torna sul testimone irreperibile e
Condannata nuovamente l’italia per i fatti del g8 di
condanna l’Italia (Corte europea dei diritti umani,
genova (Corte europea dei diritti umani, Sez. I, 26
Sez. I, 12 gennaio 2018 – Pres. Pardalos – Rel.
ottobre 2017 - Pres. Sicilianos - Blair e altri c. Italia;
Campos – Ric. Cafagna c. Italia) di Marco Cecchi . . 7, 961
Azzolina e altri c. Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 131
Diritto al rispetto della vita privata e familiare
Torture perpetrate da alcuni agenti penitenziari nei
Problematiche in punto di sequestro della corrispon- confronti di due detenuti (Corte europea dei diritti
denza ed illegittimità delle prove così ottenute (Corte umani, Sez. I, 26 ottobre 2017 - Pres. Sicilianos -
europea dei diritti umani, Sez. IV, 31 ottobre 2017 - Cirino e Renne c. Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 132
Pres. Yudkivska - DragoşIoan Rusu c. Romania) . . . 1, 134
Sfruttamento della prostituzione ai danni di
Videosorveglianza sul posto di lavoro (Corte europea una minorenne (Corte europea dei diritti umani,
dei diritti umani, Sez. II, 28 novembre 2017, Pres. Sez. I, 1° febbraio 2018 - Pres. Sicilianos - V.C. c.
Spano-Antović e Mirković c. Montenegro) . . . . . . . . . 2, 274 Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 562

1672 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Lesioni inferte ai ricorrenti, che si trovavano in custo- Annullamento senza rinvio


dia cautelare, da alcuni ufficiali di polizia giudiziaria Annullamento senza rinvio e nuovo giudizio abbre-
(Corte europea dei diritti umani, Sez. III, 13 febbraio viato (Cassazione Penale, Sez. IV, 11 gennaio 2018
2018 - Pres.Jäderblom - Portu Juanenea - Sarasola (ud. 15 dicembre 2017), n. 832) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 349
Yarzabal c. Spagna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 693
Annullamento senza rinvio: la Cassazione rimodula i
Problemi in punto di rispetto del detenuto e diritto di propri poteri (Cass., Sez. Un., 24 gennaio 2018 (c.c.
controesaminare i testimoni a carico (Corte europea 30 novembre 2017), n. 3464), di Marco Cecchi . . . . 6, 766
dei diritti umani, Sez. IV, 12 giugno 2018 - Pres.
Yudkivska - T.K. c. Lituania) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1238 Appello
Rinnovazione dell’istruzione (Cassazione penale,
Doppio binario sanzionatorio
Sez. Un., 3 aprile 2018 (ud. 21 dicembre 2017), n.
Il prisma del ne bis in idem nelle mani del Giudice 14800) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 741
eurounitario di Feberico Consulich . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 949
Applicazione della pena
Ne bis in idem e reati tributari di Silvia Francazi . . . 9, 1222
Patteggiamento su dissenso del P.M.: conseguenze
Imposta sul valore aggiunto (IVA) sul processo (Cassazione Penale, Sez. III, 20 feb-
Lesione degli interessi finanziari dell’unione europea braio 2017 (c.c. 3 novembre 2016), n. 7951) di Caro-
(Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande lina Fontani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 899
Sezione, 5 dicembre 2017, sent., C-42/17 - M.A.S. Archiviazione
e M.B.C.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 413
Particolare tenuità del fatto (Cassazione Penale, Sez.
Principio del ne bis in idem (Corte di giustizia del- V, 5 settembre 2017 (C.C. 15 giugno 2017) n. 40293) 4, 501
l’Unione europea, Grande Sezione, 20 marzo 2018,
sent. C-524/15) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1103 Artt. 4, 546 e 4, 581 c.p.p.
Motivazione e filtri di ammissibilità di Iasevoli Clelia 4, 446
Omesso versamento, entro i termini prescritti dalla
legge, dell’IVA risultante dalla dichiarazione annuale Autoriciclaggio
(Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande Autoriciclaggio e concorso di persone: per la Cassa-
Sezione, 2 maggio 2018, C-574/15) . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1104 zione la strada è obbligata, ma i conti non tornano
Libertà di religione (Cass. pen., Sez. II, 18 aprile 2018 (ud. 17 gennaio
2018), n. 17235) di Ilaria Merenda . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1307
Esposizione di simboli religiosi nelle aule di tribunale
(Corte europea dei diritti umani, Sez. IV, 5 dicembre Avvisi
2017 - Pres. Yudkivska-Hamidović c. Bosnia Il difensore assente non ha sempre diritto all’avviso
Herzegovina) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 407 di nuova udienza (Cassazione Penale, Sez. V, 11
Mandato d’arresto europeo dicembre 2017 (ud. 15 dicembre 2017), n. 55139) 1, 52
Emissione di più mandati d’arresto europei nei con- Braccialetto elettronico
fronti della stessa persona (Corte di giustizia dell’U- Assenza dell’istanza del P.M. (Cassazione Penale,
nione europea, Sez. V, 25 luglio 2018, C-268/17) . . 11, 1519 Sez. III, 8 gennaio 2018 (ud. 13 dicembre 2017),
L’esame dell’autorità richiesta nel mandato d’arresto n. 172) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 192
europeo e la consegna di politici indipendentisti: tra
Codice antimafia
politica e diritto di Jordi Nieva Fenoll . . . . . . . . . . . . . . 11, 1493
I nuovi protocolli processuali delle misure di preven-
Procedure di consegna tra stati membri (Corte di zione (Legge 17 ottobre 2017, n. 161), di Alberto
giustizia dell’Unione europea, Grande Sezione, 25 Cisterna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 713
luglio 2018, C-216/18) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1520
Competenza
Condizioni di detenzione nello stato membro emit-
Connessione teleologica (Cassazione Penale, SS.
tente (Corte di giustizia dell’Unione europea, Sez. I,
UU., 24 novembre 2017 (26 ottobre 2017), n. 53390) 1, 42
25 luglio 2018, C-220/18) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1521
Decreto penale di condanna e richiesta di messa alla
Processo penale prova (Cass., Sez. I, 24 novembre 2017 (c.c. 20
settembre 2017), n. 53409) di Mena Minafra . . . . . . 6, 797
Abnormità
Non è abnorme il provvedimento che invita il P.M. a Concordato in appello
(ri)valutare l’archiviazione per particolare tenuità del Pronuncia di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. a
fatto (Cassazione penale, Sez. Un., 9 maggio 2018 seguito di concordato in appello (Cass. pen., Sez.
(ud. 18 gennaio 2018), n. 20569) di Marco Cecchi . 9, 1165 V, 26 aprile 2018 (ud. 19 marzo 2018), n. 18299) di
Andrea Casto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1303

Diritto penale e processo 12/2018 1673


Indice generale 2018
Indice analitico

Confisca Detenzione domiciliare


Confisca “allargata” e ricettazione (Corte costituzio- Criteri per la concessione della detenzione domici-
nale 21 febbraio 2018, n. 33) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 612 liare (Cassazione Penale, Sez. I, 6 febbraio 2018 (ud.
5 luglio 2017), n. 5500) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 497
La commixtio nummorum in chiave penalistica che
disorienta la Cassazione (Cassazione penale, Sez. II, La detenzione domiciliare della madre: bilancia-
3 luglio 2018 (ud. 12 aprile 2018), n. 29923) di mento tra tutela della collettività e tutela del minore
Francesco Porcu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1191 (Cassazione penale, Sez. I, 6 febbraio 2018 (ud. 5
luglio 2017), n. 5500) di Sonia Tognazzi . . . . . . . . . . . 8, 1033
Terzo cessionario del credito ipotecario (Cassazione
penale, Sez. Un., 3 luglio 2018 (31 maggio 2018), n. Dichiarazioni dell’indagato
29847) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1131 Il contributo collaborativo dell’indagato e il contro-
Terzo titolare di credito ipotecario (Cassazione verso rapporto fra dichiarazioni spontanee e diritto di
Penale, SS.UU., 3 settembre 2018 (ud. 22 febbraio difesa (Cass. pen., Sez. II, 28 marzo 2018 (ud. 13
2018), n. 39608) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1397 marzo 2018), n. 14320) di Carolina Fontani . . . . . . . . 10, 1317

Sproporzione tra reddito e patrimonio: la dimostra- Diritto al confronto


zione di proventi leciti ma non dichiarati al fisco non Una chiave di lettura per le precedenti dichiarazioni
funge da giustificazione (Cassazione Penale, Sez. V, dell’irreperibile di Marco Cecchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1481
10 maggio 2018 (ud. 23 marzo 2018), n. 20826) di
Diletta Signori e Alessio Dinoi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1439 Documenti
Dati e messaggi di testo contenuti nel cellulare
Delitto tentato, aggravante dell’art. 7 e sequestro
(Cassazione Penale, Sez. V, 16 gennaio 2018 (ud.
preventivo finalizzato alla confisca allargata (Cassa-
21 novembre 2017), n. 1822) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 350
zione Penale, SS.UU., 24 settembre 2018 (19 aprile
2018), n. 40985) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1544 Fotografie che rappresentano lo “stato dei luoghi”
(Cassazione Penale, Sez. III, 4 maggio 2018, (ud. 31
Cooperazione penale fra Stati
luglio 2017) n. 19139) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 756
Mandato d’arresto europeo: il rifiuto della consegna
del cittadino extracomunitario residente e i criteri per Esecuzione
il rinvio della consegna (Cass. Penale, Sez. VI, 26 Quantificazione degli aumenti di pena per i reati
giugno 2018 (c.c. 21 giugno 2018), n. 29290) di satellite in executivis (Cassazione Penale, Sez.
Federico Boncompagni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1589 Unite, 10 febbraio 2017 (ud. 24 novembre 2016),
n. 6296) di Federico Boncompagni . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 69
Costituzione di parte civile
Sostituto processuale del difensore del danneggiato La sospensione delle pene detentive brevi per impu-
(Cassazione penale, Sez. Un., 21 dicembre 2017 (16 tati minorenni: verso il tramonto degli automatismi
marzo 2018), n. 12213) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 743 legislativi (Corte Costituzionale 28 aprile 2017, n. 90)
di Francesca Delvecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 201
Crimini internazionali
Differimento della pena per grave infermità e principi
La vittima davanti alla Corte penale internazionale: costituzionali (Cassazione Penale, Sez. I, 5 giugno
singolarità della figura e suoi poteri processuali, di 2017 (ud. 22 marzo 2017), n. 27766; Cassazione
Ilaria Sforza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1073 Penale, Sez. I, 23 novembre 2016 (ud. 22 giugno
Custodia cautelare in carcere 2016), n. 49825) di Giulia Mugnai . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 370
Il divieto di custodia cautelare in carcere nei confronti Istanza di affidamento in prova al servizio sociale ex
di soggetti ultrasessantenni (Cassazione Penale, art. 47, comma 3 bis, ord. pen. (Cassazione Penale,
Sez. VI, 10 febbraio 2017 (c.c. 12 gennaio 2017), n. Sez. I, 30 novembre 2017 (C.C. 26 settembre 2017),
6462) di Silvia Rossi Valenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 85 n. 54128) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 353

Decreto penale di condanna Sospensione dell’esecuzione di pene detentive non


Limiti di esecutività del decreto e dies a quo per superiori a quattro anni: incostituzionale l’art. 656,
impugnare (Cassazione Penale, Sez. III, 9 febbraio comma 5, c.p.p. (Corte costituzionale 2 marzo 2018,
2018 (ud. 12 gennaio 2018), n. 6246) . . . . . . . . . . . . . 4, 498 n. 41) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 615

Determinazione della pena sostitutiva richiesta dal L’inevitabile (quanto auspicata) declaratoria d’inco-
PM con il decreto di condanna (Cassazione Penale, stituzionalità dell’art. 656, comma 5, c.p.p. (Corte
Sez. III, 21 maggio 2018, (ud. 29 marzo 2018), Costituzionale 2 marzo 2018, n. 41) di Armando
n.22458) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 863 Macrillò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1149
Applicazione della continuazione con precedente
Deposito atti
giudicato e limiti di intervento della Corte di cassa-
Il termine per il deposito degli atti vale anche per il P. zione (Cass. Penale, Sez. I, 12 gennaio 2018 (c.c. 6
M. (Cassazione Penale, Sez. II, 13 settembre 2018 luglio 2017), n. 979) di Enrico Ranieri . . . . . . . . . . . . . . 12, 1617
(ud. 19 luglio 2018), n. 40777) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1408

1674 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Funzione deflattiva della Cassazione Ricorso per cassazione proposto personalmente dal-
Cassazione e deflazione: il caso della sentenza pre- l’imputato in materia cautelare (Cassazione Penale,
dibattimentale d’appello di proscioglimento per pre- SS.UU., 23 febbraio 2018 (21 dicembre 2017), n.
scrizione pronunciata de plano (Cassazione Penale, 8914) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 618
S.U., 9 giugno 2017 (ud. 27 aprile 2017), n. 28954) di Interesse ad impugnare (Cassazione Penale, Sez. II,
Niccolai Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 516 22 marzo 2018 (P.U. 2 marzo 2018), n. 13480) . . . . 7, 868
Garanzie di libertà del difensore Correlazione tra motivi e richieste (Cassazione
Utilizzabilità intercettazioni della conversazione inter- penale, Sez. V, 20 luglio 2018, (ud. 25 maggio
corsa con il difensore (Cassazione Penale, Sez. II, 30 2018), n. 34504) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1139
maggio 2018, (ud. 22 marzo 2018), n. 24451) . . . . . 7, 864
Prime pronunce sulla riforma Orlando: per la Cassa-
Giudice di pace zione non impugnabile la decisione sul reclamo (Cas-
sazione Penale, Sez. VI, 18 aprile 2018 (c.c. 23 marzo
Estinzione del reato conseguente a condotte ripara-
2018), n. 17535, ord.) di Andrea Iacopozzi . . . . . . . . . 11, 1448
torie (Cassazione Penale, Sez. IV, 31 ottobre 2017 (p.
u. 20 settembre 2017), n. 50020) . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 761 Indagini preliminari
Giudizio Termine per proporre impugnazione avverso il
decreto di archiviazione non preceduto da avviso
Atti introduttivi del dibattimento (Cassazione Penale,
alla parte offesa che ne aveva fatto richiesta (Cassa-
Sez. I, 2 maggio 2017 (P.U. 9 gennaio 2017), n. 20810) 5, 633
zione Penale, Sez. IV, 27 luglio 2017 (c.c.13 giugno
Prova testimoniale (Cassazione Penale, Sez. VI, 10 2017) n. 37524) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 57
gennaio 2018 (p.u. 21 novembre 2018), n. 594) . . . 9, 1144
Prelievo di materiale biologico e garanzie difensive
Giudizio abbreviato (Corte costituzionale 15 novembre 2017 (26 settem-
Efficacia del mandato in caso di modifica dell’impu- bre 2017), n. 239) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 335
tazione (Cassazione Penale, Sez. VI, 4 settembre Ordinanza del giudice delle indagini preliminari di
2018 (ud. 6 luglio 2018), n. 39926) . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1272 prosecuzione delle indagini o di formulazione del-
Retroattività del maxi-sconto di pena per chi sceglie il l’impugnazione coatta (Cassazione Penale, Sez. V,
rito abbreviato (Cass. pen., Sez. IV, 1° gennaio 2018 28 marzo 2018 (P.U. 14 dicembre 2017), n.
(ud. 15 dicembre 2018), n. 832) di Giulia Mugnai . . 10, 1341 14205) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1277

Le ambigue linee di politica penale dell’attuale legi- Intercettazioni


slatore: giudizio abbreviato e reati puniti con la pena Intercettazioni: una riforma complicata e inutile, di
dell’ergastolo di Agostino De Caro . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1627 Leonardo Filippi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 294
Giusto processo Diritto di copia senza limiti per la difesa (Cassazione
Un’efficace strategia comunicativa degli uffici giudi- Penale, Sez. VI, 23 aprile 2018 (ud. 21 marzo 2018),
ziari vs. il processo mediatico di Giovanni Canzio . . 12, 1537 n. 18082) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 756
La Cassazione, alle prese con il captatore informa-
Gratuito patrocinio
tico, non convince sull’acquisizione mediante screen
Ammessa autocertificazione dello straniero (Cassa- shot (Cassazione penale, Sez. V, 20 ottobre 2017
zione Penale, Sez. IV, 22 febbraio 2018 (ud. 24 (c.c. 30 maggio 2017), n. 48370) di Stefano Aterno 8, 1063
gennaio 2018), n. 8617) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 498
Prova informatica e diritto fondamentali: a proposito
Escluso il cumulo con i redditi del coniuge persona di captatore e non solo di Carlotta Conti . . . . . . . . . . 9, 1210
offesa (Cassazione Penale, Sez. IV, 22 giugno 2018,
(ud. 5 giugno 2018), n. 29104) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1009 DM 20 aprile 2018: le disposizioni di attuazione per le
intercettazioni mediante inserimento di captatore
Impugnazioni informatico (Decreto ministeriale Ministero della giu-
Annullamento senza rinvio (Cassazione Penale, S.U., stizia 20 aprile 2018) di Marco Torre . . . . . . . . . . . . . . 10, 1254
24 gennaio 2018 (30 novembre 2017), n. 3464) . . . 4, 487
DM 20 aprile 2018: il c.d. “archivio riservato delle
Effetto estensivo e declaratoria di estinzione del intercettazioni” (Decreto ministeriale Ministero della
reato per prescrizione (Cassazione Penale, S.U., 24 giustizia 20 aprile 2018) di Leonardo Suraci . . . . . . . 10, 1258
gennaio 2018 (26 ottobre2017), n. 3391) . . . . . . . . . . 4, 486
Interpretazione creativa e nuove prospettive
Appello avverso sentenza di applicazione della pena La crisi della legalità come crisi della democrazia
pecuniaria (Cassazione Penale, Sez. II, 5 marzo 2018 rappresentativa di Gaetano Pecorella . . . . . . . . . . . . . . 7, 945
(ud. 20 febbraio 2018), n. 9897) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 629
Legittimazione dell’imputato
Interesse ad impugnare (Cassazione Penale, Sez. VI,
9 maggio 2017 (P.U. 6 aprile 2017), n. 22614) . . . . . 5, 634 L’esclusione della legittimazione dell’imputato a
ricorrere personalmente per cassazione è costituzio-
nalmente legittima? di Nacar Barbara . . . . . . . . . . . . . 4, 550

Diritto penale e processo 12/2018 1675


Indice generale 2018
Indice analitico

Iscrizione nel registro delle notizie di reato 2017 (ud. 22 novembre 2016), n. 17822) di Chiara
Sul controllo della tempestiva iscrizione nel registro Stoppioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 655
previsto dall’ art. 335 c.p.p. di Gaetano Insolera . . . 10, 1359 Decorrenza del termine di fase della custodia
Legittimo impedimento cautelare (Cassazione Penale, Sez. II, 8 febbraio
2018 (C.C. 25 gennaio 2018), n. 6043) . . . . . . . . . . . . 6, 762
Il rinvio dell’udienza per malattia del difensore: un
diritto processuale dagli incerti confini di Girolamo Impugnazione del sequestro conservativo (Cassa-
Daraio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 107 zione penale, Sez. Un., 5 aprile 2018 (ud. 28 settem-
bre 2017), n. 15290) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 744
Prova del certificato medico e legittimo impedi-
mento dell’imputato a comparire in appello (Cassa- Autonoma valutazione degli indizi e delle esigenze
zione Penale, Sez. VI, 19 giugno 2018 (ud. 12 aprile cautelari (Cassazione Penale, Sez. VI, 15 gennaio
2018), n. 28222) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1009 2018 (C.C. 3 ottobre 2017), n. 1430) . . . . . . . . . . . . . . 8, 1015

Messa alla prova Revoca o sostituzione fondata sulla incompatibilità


con il regime carcerario (Cassazione Penale, Sez. IV,
Determinazione durata lavoro di pubblica utilità (Cas-
22 marzo 2018 (C.C. 14 marzo 2018), n. 13360) . . . 8, 1016
sazione Penale, Sez. III, 13 dicembre 2017 (ud. 12
aprile 2017), n. 55511) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 192 Insussistenza del narcotest e del quadroindiziario
(Cassazione penale, Sez. IV, 6 agosto 2018 (ud. 5
Modifica del programma di trattamento (Cassazione
luglio 2018), n. 37852) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1139
Penale, Sez. III, 9 febbraio 2018 (ud. 26 ottobre
2017), n. 5784) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 499 Misure cautelari personali: ancora lacunosa la disci-
plina di Antonella Marandola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1249
La messa alla prova tra le due Corti: aporie o nuovi
paradigmi? di Carlotta Conti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 666 Contrasti sul pericolo di commissione di reati: un
tentativo di sintesi (Cass. Penale, Sez. II, 8 giugno
Escluso l’accesso al rito al sostituto del difensore
2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 26370) di Sonia
senza procura (Cassazione Penale, Sez. III, 16 aprile
Tognazzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1598
2018 (ud. 16 febbraio 2018), n. 16711) . . . . . . . . . . . . 6, 758
Sospensione del processo con messa alla prova e Misure di prevenzione
garanzie costituzionali di contesto (Corte Costituzio- Accertamento del requisito della pericolosità (Cassa-
nale 27 aprile 2018, n. 91) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1125 zione Penale, SS.UU., 30 novembre 2017 (4 gennaio
2018), n. 111) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 340
Reati edilizi: presupposti (Cassazione Penale, Sez.
III, 18 ottobre 2018 (ud. 3 luglio 2018), n. 47456) . . 11, 1409 Piccoli correttivi alla revocazione della confisca di
prevenzione di Carla Pansini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 935
Mezzi di ricerca della prova
L’uso della motivazione per relationem nei decreti Misure di sicurezza
autorizzativi delle intercettazioni (Cassazione Penale, Rigidità della libertà vigilata e violazione del principio
Sez. VI, 14 novembre 2016 (c.c. 28 settembre 2016), di legalità (Cassazione Penale, Sez. I, 25 gennaio
n. 48009) di Alessandra Fiaschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 99 2018 (ud. 22 dicembre 2017), n. 3640) . . . . . . . . . . . . 3, 352
Sequestro probatorio del corpo di reato (Cassazione Mutamento collegio giudicante
Penale, Sez. VI, 14 dicembre 2017 (P.U. 28 novem-
Valore consenso preventivo all’utilizzo degli atti (Cas-
bre 2017) n. 55854) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 503
sazione Penale, Sez. III, 24 agosto 2018 (ud. 27 aprile
Intercettazione di conversazioni in lingua straniera 2018), n. 38907) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1273
(Cassazione Penale, Sez. VI, 22 giugno 2017 (P.U. 23
marzo 2017), n. 31285) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 636 Notificazioni
Domicilio dichiarato o eletto e notifica al difensore di
Sequestro probatorio del corpo del reato (Cassa- fiducia (Cassazione Penale, SS.UU., 29 dicembre
zione Penale, SS.UU., 27 luglio 2018 (19 aprile 2017 (22 giugno 2017), n. 58120) . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 339
2018), n. 36072) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1263
Le Sezioni Unite tra abuso del processo ed esercizio
La valutazione del linguaggio captato, tra logica e del diritto di difesa, di Andrea Iacopozzi . . . . . . . . . . . 8, 1084
massime di esperienza (Cassazione Penale, Sez. II,
17 aprile 2018 (ud. 28 marzo 2018), n. 17158) di Notificazioni, comunicazioni ed istanze delle parti
Francesco Cavalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1456 private (Cassazione Penale, Sez. V, 12 luglio 2018
(P.U. 15 marzo 2018), n. 32013) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1278
Misure cautelari
Procedimento di riesame e principio di pubblicità Nullità
delle procedure giudiziarie (Corte costituzionale 13 Decreto di citazione per il giudizio immediato (Cas-
dicembre 2017 (24 ottobre 2017), n. 263) . . . . . . . . . 3, 336 sazione Penale, Sez. VI, 1° agosto 2018 (18 luglio
I requisiti di attualità e concretezza nel pericolo di 2018), n. 37196) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1560
commissione dei delitti (Cass. pen., Sez. V, 7 aprile

1676 Diritto penale e processo 12/2018


Indice generale 2018
Indice analitico

Opposizione a decreto penale di condanna e Pec Processo, arbitrato e mediazione


Inammissibile l’opposizione presentata a mezzo Pec Ricorso per cassazione: un rimedio per ricchi? di
(Cassazione Penale, Sez. II, 7 giugno 2018 (ud. 17 Piero Gualtieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 705
maggio 2018), n.25986) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1010
Il difficile ruolo del giudice penale contemporaneo
Ordinanza cautelare verso la prevedibile interpretazione delle fattispecie
di Fabio Coppola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1637
Cassazione e motivazione autonoma del giudice
competente di Luca Forte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 805 Processo in assenza
Ordine europeo di indagine penale Processo in assenza e regime transitorio (Cassa-
zione Penale, Sez. III, 18 ottobre 2018 (ud. 7 giugno
L’acquisizione “europea” della prova cambia volto: 2018), n. 47452) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1409
l’Italia attua la Direttiva relativa all’ordine europeo di
indagine penale (Decreto Legislativo 21 giugno Prove
2017, n. 108) di Annalisa Mangiaracina . . . . . . . . . . . . 2, 158 Registrazioni ad opera di uno dei partecipi di conver-
Partecipazione a distanza sazione tra presenti (Cassazione Penale, Sez. IV, 12
ottobre 2017 (P.U.12 settembre 2017) n. 46953) . . 1, 58
Videoconferenze e partecipazione dell’imputato al
dibattimento di Diddi Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 458 Prima condanna in appello tra Riforma Orlando e
recente giurisprudenza di Dell’Anno Pierpaolo e
Patteggiamento Zampaglione Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 539
Limiti al ricorso per cassazione (Cassazione Penale, Obbligo dei riscontri nella valutazione delle dichiara-
Sez. V, 22 marzo 2018 (ud. 20 febbraio 2018), n. zioni predibattimentali (Cass. pen., Sez. V, 20 marzo
13434) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 630 2017 (ud. 18 gennaio 2017), n. 13522) di Camilla
Vizi nella formazione della volontà (Cassazione Toninelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 661
Penale, Sez. IV, 13 giugno 2018, (ud. 30 maggio Uso delle telecamere di sorveglianza private (Cassa-
2018), n. 27214) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1011 zione Penale, Sez. IV, 30 agosto 2018 (ud. 17 luglio
Spese di custodia cautelare (Cassazione Penale, 2018), n. 39293) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1273
Sez. IV, 7 novembre 2018 (ud. 17 aprile 2018), n. L’esame del minore al vaglio della Consulta: la mobilità
50314) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1555 del giudice naturale preserva la concentrazione (Corte
Costituzionale 27 aprile 2018, n. 92) di Lorenzo Algeri 12, 1565
Permesso di necessità
Eccezionale gravità della situazione (Cassazione Querela
Penale, Sez. I, 7 giugno 2018, (ud. 27 novembre La querela può anche essere implicita (Cassazione
2017), n. 26062) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1012 Penale, Sez. IV, 17 novembre 2017 (ud. 9 novembre
2017) n. 52538) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 53
Principi costituzionali della materia penale
Il caso contrada e l’esecuzione delle sentenze della Restituzione nel termine
cedu. il punto di vista del processualista di Andrea Esclusa la necessità della procura speciale (Cassa-
Bigiarini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 224 zione Penale, Sez. I, 17 ottobre 2018 (ud. 7 maggio
2018), n. 47059) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11, 1411
Procedimenti speciali
Limiti processuali alla revoca del consenso al patteg- Revoca costituzione parte civile
giamento (Cassazione Penale, Sez. V, 30 gennaio L’adesione della parte civile alle richieste del p.m.
2018 (c.c. 16 ottobre 2017), n. 4401) di Francesco equivale a revoca tacita della costituzione in giudizio
Urbinati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 879 (Cassazione Penale, Sez. V, 5 marzo 2018 (ud. 24
novembre 2017), n. 9936) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 500
Procedimento in camera di consiglio
Giuridica esistenza della decisione (Cassazione Revoca custodia cautelare
Penale, Sez. I, 4 dicembre 2017 (ud. 26 settembre Valorizzazione della figura paterna: va rivalutata la
2017), n. 54502) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 52 possibilità di revoca della custodia in carcere del
Procedimento minorile padre (Cassazione Penale, Sez., II, 19 aprile 2018
(ud. 29 marzo 2018), n.17720) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 759
Misure cautelari personali (Cassazione Penale, Sez. IV,
31 ottobre 2017 (ud. 17 ottobre 2017), n. 50077) . . . . 10, 1279
Revoca misura cautelare
Procedimento per decreto Mancato avviso alla persona offesa di un reato com-
Valutazione circa la sussistenza della causa di non messo con violenza alla persona (Cassazione Penale,
punibilità ex art. 131 bis c.p. (Cassazione Penale, SS. Sez. V, 1° dicembre 2017 (ud. 9 novembre 2017), n.
UU., 18 gennaio 2018 (9 maggio 2018), n. 20569) . 7, 852 54319) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 54

Diritto penale e processo 12/2018 1677


Indice generale 2018
Indice analitico

Revisione europea Scarsa attendibilità del testimone e obbligo della


Rapporto con l’incidente d’esecuzione nella rinnovazione (Cassazione Penale, Sez. II, 28 agosto
procedura di prevenzione (Cassazione Penale, 2018 (ud. 3 luglio 2018), n. 39077) . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1274
Sez. I, 8 novembre 2018 (ud. 13 luglio 2018) n. Scienza e processo penale
50919) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1556
La ricerca con i cani molecolari. prospettive applica-
Riconoscimento della sentenza straniera tive nel processo penale di Chiara Ferri ed Eleonora
Stefanini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 247
Riconoscimento della sentenza straniera di con-
danna: obblighi (Cassazione Penale, Sez. VI, 23 gen- Sentenza di non luogo a procedere
naio 2018, (ud. 22 novembre 2017), n. 3075) . . . . . . 3, 351 Escluso il ricorso immediato (Cassazione penale,
Ricorso per Cassazione Sez. IV, 15 giugno 2018 (ud. 9 maggio 2018), n.
27526) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9, 1140
La riforma del giudizio in Cassazione tra pragmatismi
operativi ed accentuata nomofilachia di Filippo Raf- Sequestro preventivo e confisca
faele Dinacci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 591 Tutela del terzo proprietario estraneo al procedi-
Non è ammessa la presentazione del ricorso via pec mento (Cassazione Penale, SS.UU., 19 ottobre
(Cassazione Penale, Sez. I, 6 aprile 2018 (ud. 6 marzo 2017 (20 luglio 2017), n. 48126) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 182
2018), n. 15546) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 630 Sequestro probatorio
Avviso alla persona offesa ex art. 12 del D.Lgs. 10 Facoltà di assistenza del difensore: condizioni e
aprile 2018, n. 36 (Cassazione Penale, SS.UU., 7 obbligo di avviso all’indagato (Cassazione Penale,
settembre 2018 (ud. 21 giugno 2018), n. 40150) . . 11, 1401 Sez. III, 12 luglio 2018 (ud. 28 marzo 2018), n. 31384) 9, 1142
Riesame cautelare Sicurezza dei lavoratori
Luogo di presentazione della richiesta (Cassazione Lecita l’attività produttiva in aziende sottoposte a
Penale, SS.UU., 13 ottobre 2017 (22 giugno 2017), n. sequestro preventivo se bilanciati gli interessi costi-
47374) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1, 45 tuzionalmente protetti (Corte Cost. 23 marzo 2018,
n. 58) di Claudia Larinni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 1295
Termini per il deposito della motivazione nel giudizio
di rinvio (Cassazione Penale, SS.UU., 18 ottobre Sistema penitenziario
2017 (20 luglio 2017), n. 47970) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 181
Artt. 35 bis e 35 ter ord. pen.
Integrazione della motivazione (Cassazione Penale, Cassazione Penale, SS.UU., 26 gennaio 2018 (21
Sez. III, 7 maggio 2018 (ud. 19 aprile 2018), n. dicembre 2017), n. 3775 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4, 488
19700) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 865
Tenuità del fatto e arresto
Riforma Costituzione La particolare tenuità del fatto non impedisce l’arre-
L’Avvocato in Costituzione per i 30 anni del codice di sto (Cassazione Penale, Sez. III, 20 giugno 2018 (ud.
procedura penale di Spangher Giorgio . . . . . . . . . . . . . 4, 425 15 marzo 2018), n. 28522) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 1012

Riforma Orlando Testimoni


Nomofilachia “rinforzata”: serve trasparenza, di La nuova disciplina sui testimoni di giustizia: prime
Giorgio Spangher . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8, 985 riflessioni (Legge 11 gennaio 2018, n. 6), di Silvio Sau 8, 987

Riforma processo penale Trasgressione arresti domiciliari


Ipertrofia normativa e declino del sistema proces- Evasione dagli arresti domiciliari e custodia cautelare
suale, di Sergio Lorusso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3, 285 in carcere: escluso ogni automatismo (Cassazione
Penale, Sez. IV, 22 marzo 2018 (ud. 9 febbraio 2018),
Rinnovazione dell’istruzione dibattimentale n. 13348) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5, 631
Il teste subornato non va riesaminato in caso di
overturning del verdetto assolutorio (Cassazione Udienza di convalida
Penale, Sez. II, 11 dicembre 2017 (ud. 28 maggio Interrogatorio per reati diversi da quelli relativi all’ar-
2016), n. 55068) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2, 193 resto: condizioni di validità dell’atto (Cassazione
Penale, Sez. VI, 2 novembre 2018, (ud. 27 marzo
2018) n. 49944) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12, 1559

1678 Diritto penale e processo 12/2018


GDPR E NORMATIVA
PRIVACY
COMMENTARIO
a cura di G.M. RICCO, G. SCORZA, E. BELISARIO

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personali (c.d. GDPR) costituisce, a partire dal 25 maggio Cod. 00234766
2018, il regime primario interno circa il trattamento e la libera
circolazione dei dati delle persone fisiche, insieme al D.Lgs.
10 agosto 2018, n. 101 e al Codice privacy, modificato per
adeguare la normativa nazionale alla normativa europea.
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accademici, commenta i singoli articoli del Regolamento,
integrati con le norme del decreto di adeguamento.
Vengono analizzate tutte le novità della disciplina:
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e di data protection-by-design e by-default
- il diritto alla portabilità dei dati personali
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- il data protection officer (DPO)
- la valutazione d’impatto privacy (DPIA)
- l’obbligo generale di notificazione e comunicazione
di violazioni dei dati
- il quadro sanzionatorio.
Il decreto di adeguamento D.Lgs. n. 101/2018 ha novellato il
Codice della privacy esistente, garantendone, nel contempo,
la continuità, facendo salvi per un periodo transitorio i
provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno
oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici
vigenti.
In Appendice, il testo integrale del D.Lgs. n. 101/2018 e del
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giurisprudenza, di legittimità e di merito (da ultimo, Cass. S.U. n. 27199/2017, sulla formulazione dell’atto
d’appello; Cass. S.U. n. 10709/2017, in materia di prove). Il Codice offre una ricostruzione analitica delle
questioni processuali più rilevanti e frequenti. Particolare attenzione è riservata alle peculiarità del
processo civile telematico e alle importanti riforme legislative in tema di:
• immigrazione (L. n. 46/2017);
• lavoro autonomo (L. n. 81/2017);
• competenza del giudice di pace (D.lgs. n. 116/2017).
In presenza di questioni dubbie e di contrasti giurisprudenziali, sono illustrati in dettaglio gli orientamenti
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