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LA RIFORMA

CARTABIA IN
PRATICA
…VISTA DA UN OPERATORE DI POLIZIA
GIUDIZIARIA…PER GLI OPERATORI
DI POLIZIA GIUDIZIARIA….
PRIME RIFLESSIONI PRATICHE
OPERATIVE (navighiamo tutti a vista)

Le modifiche del Codice di Procedura Penale e


del Codice Penale di solo immediato
interesse per gli operatori di strada
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE CON L’INDAGATO
-ART. 161 C.P.P.- Domicilio dichiarato, eletto o determinato per le notificazioni-
01. La polizia giudiziaria nel primo atto compiuto con l'intervento della persona sottoposta alle
indagini o dell'imputato, se è nelle condizioni di indicare le norme di legge che si assumono
violate, la data e il luogo del fatto e l’autorità giudiziaria procedente, ne da comunicazione
alla persona sottoposta alle indagini e la avverte che le successive notificazioni, diverse da
quelle riguardanti l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare, la citazione in giudizio ai sensi degli articoli
450, comma 2, 456, 552 e 601 e il decreto penale di condanna, saranno effettuate mediante
consegna al difensore di fiducia o a quello nominato d’ufficio. Contestualmente la persona
sottoposta alle indagini o l'imputato sono avvertiti che è loro onere indicare al difensore
ogni recapito, anche telefonico, o indirizzo di posta elettronica nella loro disponibilità, ove il
difensore possa effettuare le comunicazioni, nonché informarlo di ogni loro successivo
mutamento. (comma totalmente nuovo)
1. Il giudice, il pubblico ministero o la polizia giudiziaria, nel primo atto compiuto con l'intervento
della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato non detenuto né internato li invitano a dichiarare
uno dei luoghi indicati nell'articolo 157, comma 1, o un indirizzo di posta elettronica
certificata ovvero a eleggere domicilio per le notificazioni dell’avviso di fissazione
dell’udienza preliminare, degli atti di citazione in giudizio ai sensi degli articoli 450, comma
2, 456, 552 e 601, nonché del decreto penale di condanna. Contestualmente la persona
sottoposta alle indagini o l'imputato sono avvertiti che hanno l'obbligo di comunicare ogni mutamento del
domicilio dichiarato o eletto e che in mancanza di tale comunicazione o nel caso di rifiuto di dichiarare o
eleggere domicilio, nonché nel caso in cui il domicilio sia o divenga inidoneo, le notificazioni degli atti
indicati verranno eseguite mediante consegna al difensore, già nominato o che è contestualmente
nominato, anche d’ufficio .
-ART. 161 C.P.P.- Domicilio dichiarato, eletto o determinato per le notificazioni-
1-bis. Della dichiarazione o della elezione di domicilio, ovvero del rifiuto di compierla,
nonché degli avvertimenti indicati nei commi 1 e 2 è fatta menzione nel verbale.
c. 2 e c. 3 omissis…
4. Nei casi previsti dai commi 1 e 3, se la dichiarazione o l'elezione di domicilio
mancano o sono insufficienti o inidonee, le notificazioni sono eseguite
mediante consegna al difensore. Tuttavia, quando risulta che, per caso fortuito o
forza maggiore, l'imputato non è stato nella condizione di comunicare il mutamento del
luogo dichiarato o eletto, si applicano le disposizioni degli articoli 157 e 159.
4-bis. Nei casi di cui ai commi 1 e 3 l’elezione di domicilio presso il difensore
è immediatamente comunicata allo stesso
Le modifiche al 161 cpp sono di FONDAMENTALE IMPORTANZA e non
osservare quanto disposto può portare a nullità degli atti ad esempio per
difetto di notificazione!!
-ART. 162 C.P.P.- Comunicazione del domicilio dichiarato o del domicilio eletto-
…..omissis…… c. 4-bis. L’elezione di domicilio presso il difensore
d’ufficio non ha effetto se l’autorità che procede non riceve,
unitamente alla dichiarazione di elezione, l’assenso del difensore
domiciliatario. Nella medesima dichiarazione il difensore attesta anche
l'avvenuta comunicazione da parte sua all'imputato della mancata
accettazione della domiciliazione o le cause che hanno impedito tale
comunicazione.
Il primo periodo non ha subito modifiche ed il secondo periodo aggiunto dalla
riforma Cartabia non pare comunque avere attinenza con l’attività della P.G.
poiché si fa espresso riferimento all’imputato ed a una comunicazione che gli
deve essere fatta dal difensore.
-ART. 349 C.P.P.- Identificazione della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini e
di altre persone
…..omissis……comma 3. Quando procede alla identificazione, la polizia giudiziaria invita la persona nei
cui confronti vengono svolte le indagini a dichiarare o a eleggere il domicilio per le notificazioni a norma
dell'articolo 161 nonché ad indicare il recapito della casa di abitazione, del luogo in cui
esercita abitualmente l'attività lavorativa e dei luoghi in cui ha temporanea dimora o
domicilio, oltre che ad indicare i recapiti telefonici o gli indirizzi di posta elettronica nella
sua disponibilità. Osserva inoltre le disposizioni dell'articolo 66….omissis….
Attenzione ai dati ulteriori che vanno chiesti all’indagato con particolare considerazione dei
recapiti del luogo di lavoro , di temporanea dimora o domicilio (ricordiamoci che spesso le
residenze sono fittizie), i recapiti telefonici e gli indirizzi di posta elettronica nella sua
disponibilità (notiamo che non si parla di pec in questo caso). L’ottica della riforma
in questo caso è quella di avere una più celere circolazione delle comunicazioni ed
una certa reperibilità del reo.
Non sottovalutiamo mai l’importanza del verbale di identificazione!!! Le sole dichiarazioni
del soggetto privo di documenti e non fotosegnalato inerenti le proprie generalità
non sono certo sufficienti a dare per certa l’identificazione dell’indagato. (cfr. Cass.
Sez II n. 3063/2011 e Cass. Sez. III n. 22777/2010)
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE CON L’ARRESTATO O IL
SOTTOPOSTO A CUSTODIA CAUTELARE
ARTT. 386 E 293 C.P.P

. Art. 386 c.p.p. Doveri della Polizia Giudiziaria in caso di arresti e fermi:
nella comunicazione scritta consegnata all’arrestato o al sottoposto a fermo
in cui sono elencati i suoi diritti andrà aggiunta la previsione di cui al
comma 1 lettera i bis) e cioè della facoltà di accedere ai
programmi di giustizia riparativa.

Art. 293 c.p.p. Adempimenti esecutivi: nella comunicazione scritta


consegnata al sottoposto a custodia cautelare in cui sono elencati i suoi
diritti andrà aggiunta la previsione di cui al comma 1 lettera i bis) e
cioè della facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa.
LE MODIFICHE ALLE ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.O. E
EVENTUALE QUERELANTE
Art. 90 c.p.p Diritti e facoltà della persona offesa dal reato.

I. La persona offesa dal reato, oltre ad esercitare i diritti e le facoltà ad essa


espressamente riconosciuti dalla legge, in ogni stato e grado del procedimento può
presentare memorie e, con esclusione del giudizio di cassazione, indicare elementi
di prova.
1-bis. La persona offesa ha facoltà di dichiarare o eleggere domicilio. Ai
fini della dichiarazione di domicilio la persona offesa può indicare un
indirizzo di posta elettronica o altro servizio elettronico di recapito
certificato qualificato. (comma nuovo)

Novità certamente volta a garantire una partecipazione concreta della


parte offesa!
LE MODIFICHE DELLA ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.O. E
EVENTUALE QUERELANTE
Art. 90-bis c.p.p Informazioni alla persona offesa
Alla persona offesa, sin dal primo contatto con l'autorità procedente, vengono fornite, in una lingua a lei
comprensibile, informazioni in merito:
a) alle modalità di presentazione degli atti di denuncia o querela, al ruolo che assume nel corso delle indagini e del
processo, al diritto ad avere conoscenza della data, del luogo del processo e della imputazione e, ove costituita parte
civile, al diritto a ricevere notifica della sentenza, anche per estratto;
a-bis) all’obbligo del querelante di dichiarare o eleggere domicilio per la comunicazione e la notificazione
degli atti del procedimento, con l’avviso che la dichiarazione di domicilio può essere effettuata anche dichiarando un
indirizzo di posta elettronica;
a-ter) alla facoltà del querelante, ove non abbia provveduto all’atto di presentazione della querela, di dichiarare o
eleggere domicilio anche successivamente;
a-quater) all’obbligo del querelante, in caso di mutamento del domicilio dichiarato o eletto, di comunicare
tempestivamente e nelle forme prescritte all’autorità giudiziaria procedente la nuova domiciliazione;
a-quinquies) al fatto che, ove abbia nominato un difensore, il querelante sarà domiciliato presso quest'ultimo; che, in
mancanza di nomina del difensore, le notificazioni saranno eseguite al querelante presso il domicilio digitale e, nei
casi di cui all'articolo 148, comma 4, presso il domicilio dichiarato o eletto; che, in caso di mancanza, insufficienza
o inidoneità della dichiarazione o elezione di domicilio, le notificazioni al querelante saranno effettuate
mediante deposito presso la segreteria del pubblico ministero procedente o presso la cancelleria del
giudice procedente;
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.
O. E EVENTUALE QUERELANTE
Art. 90-bis c.p.p Informazioni alla persona offesa

……omissis………
n-bis) al fatto che la mancata comparizione senza giustificato motivo della
persona offesa che abbia proposto querela all’udienza alla quale sia stata
citata in qualità di testimone comporta la remissione tacita di querela;
….omissis…..
p-bis) alla facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa;
p-ter) al fatto che la partecipazione del querelante a un programma di giustizia riparativa,
concluso con un esito riparativo e con il rispetto degli eventuali impegni comportamentali
assunti da parte dell’imputato, comporta la remissione tacita di querela
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.O. E
EVENTUALE QUERELANTE
Art. 90-bis.1 c.p.p. Informazioni alla vittima di cui all’articolo 42, comma 1, lettera b), del decreto legislativo attuativo
della legge 27 settembre 2021, n. 134

1. La vittima del reato di cui all’articolo 42, comma 1, lettera b), del decreto legislativo
attuativo della legge 27 settembre 2021, n. 134, sin dal primo contatto con l'autorità
procedente, viene informata in una lingua a lei comprensibile della facoltà di svolgere un
programma di giustizia riparativa.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.
O. E EVENTUALE QUERELANTE
Art. 153-bis c.p.p. Domicilio del querelante. Notificazioni al querelante

1. Il querelante, nella querela, dichiara o elegge domicilio per la comunicazione e


la notificazione degli atti del procedimento. A tal fine, può dichiarare un indirizzo di posta elettronica
certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato.
2. Il querelante ha comunque facoltà di dichiarare o eleggere domicilio anche successivamente
alla formulazione della querela, con dichiarazione raccolta a verbale o depositata con le modalità
telematiche previste dall’articolo 111-bis, ovvero mediante telegramma o lettera raccomandata con
sottoscrizione autenticata da un notaio o da persona autorizzata o dal difensore. La dichiarazione può
essere effettuata anche presso la segreteria del pubblico ministero procedente o presso la cancelleria del
giudice procedente
3. In caso di mutamento del domicilio dichiarato o eletto, il querelante ha l’obbligo di comunicare
all’autorità procedente, con le medesime modalità previste dal comma 2, il nuovo domicilio dichiarato o
eletto.
4. Le notificazioni al querelante che non ha nominato un difensore sono eseguite presso il domicilio digitale
e, nei casi di cui all'articolo 148, comma 4, presso il domicilio dichiarato o eletto
5. Quando la dichiarazione o l'elezione di domicilio mancano o sono insufficienti o inidonee, le
notificazioni alla persona offesa che abbia proposto querela sono eseguite mediante deposito dell'atto da
notificare nella segreteria del pubblico ministero procedente o nella cancelleria del giudice procedente.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE AL PRIMO CONTATTO CON LA P.O. E
EVENTUALE QUERELANTE

RIASSUMENDO

PARTE OFFESA (ricordiamo che non sempre diventerà anche


querelante):
Ha la facoltà di eleggere domicilio non l’obbligo.
QUERELANTE:
1. Ha l’obbligo di dichiarare o eleggere domicilio, se lo fa in sede di querela
non servono ulteriori verbali….
2. Se non elegge o dichiara domicilio subito può farlo successivamente e lì si che
andranno fatte due righe di verbale seguendo la traccia data dalle disposizioni di
cui all’articolo 153 bis c.p.p. (no verbali strani!!)
3. Se vuole modificare il domicilio eletto o dichiarato ha obbligo di comunicarlo.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
Art. 134 c.p.p. Modalità di documentazione (norma generale)

1. Alla documentazione degli atti si procede mediante verbale e, nei casi previsti dalla legge,
anche mediante riproduzione audiovisiva o fonografica. (comma modificato dalla
riforma)
2. Il verbale è redatto, in forma integrale o riassuntiva, con la stenotipia o altro strumento idoneo
allo scopo ovvero, in caso di impossibilità di ricorso a tali mezzi, con la scrittura manuale. Si
osservano le disposizioni dell’articolo 110. (comma modificato dalla riforma)
3. Quando il verbale è redatto in forma riassuntiva o quando la redazione in forma integrale
è ritenuta insufficiente, alla documentazione dell’atto si procede altresì mediante
riproduzione audiovisiva o fonografica. (comma modificato dalla riforma)

QUESTA DISPOSIZIONE INTERESSA ANCHE LA P.G.? Si certamente, è la norma generale


sulla documentazione degli atti , salvo poi che vi siano ulteriori specificazioni e/o
eccezione normative, come ad esempio negli artt. 357 e 373 c.p.p.(la troviamo
richiamata in molte circolari diramate dalle Procure in tema Cartabia)
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
Art. 357 c.p.p. Documentazione dell'attività di polizia giudiziaria

1. La polizia giudiziaria annota secondo le modalità ritenute idonee ai fini delle indagini, anche sommariamente, tutte le
attività svolte, comprese quelle dirette alla individuazione delle fonti di prova.
2. Fermo quanto disposto in relazione a specifiche attività, redige verbale dei seguenti atti: a) denunce, querele e istanze
presentate oralmente; b) sommarie informazioni rese e dichiarazioni spontanee ricevute dalla persona nei cui confronti
vengono svolte le indagini; c) informazioni assunte a norma dell'articolo 351 ; d) perquisizioni e sequestri; e) operazioni
e accertamenti previsti dagli articoli 349, 353 e 354; f) atti, che descrivono fatti e situazioni, eventualmente compiuti sino a che
il pubblico ministero non ha impartito le direttive per lo svolgimento delle indagini.
3. Il verbale è redatto da ufficiali o agenti di polizia giudiziaria nelle forme e con le modalità previste dall'articolo 373.
3-bis. Quando le indagini riguardano taluno dei delitti di cui all’articolo 407, comma 2, lettera a), oppure quando la
persona informata sui fatti ne faccia richiesta, alla documentazione delle informazioni di cui al comma 2,
lettera c), si procede altresì mediante riproduzione fonografica a mezzo di strumenti tecnici idonei ad opera
della polizia giudiziaria, salva la contingente indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale tecnico.
3-ter. Le dichiarazioni della persona minorenne, inferma di mente o in condizioni di particolare vulnerabilità sono
documentate integralmente, a pena di inutilizzabilità, con mezzi di riproduzione audiovisiva o fonografica, salvo che si
verifichi una contingente indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale tecnico e sussistano
particolari ragioni di urgenza che non consentano di rinviare l’atto.
3-quater. La trascrizione della riproduzione audiovisiva o fonografica di cui ai commi 3-bis e 3-ter è disposta solo se
assolutamente indispensabile e può essere effettuata dalla polizia giudiziaria…..omissis…..
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
Art. 351 c.p.p. altre sommarie informazioni

COSA CAMBIA QUINDI PER LE SOMMARIE INFORMAZIONI RESE ALLA P.G.:


1) QUANDO LE INDAGINI SONO SVOLTE PER LE FATTISPECIE ex art. 407 c 2 lett. a) cpp. «reati gravi»
(mafia-terrorismo- omicidio- strage rapina aggravata-stupefacenti ipotesi aggravate-armi da guerra, etc
violenze sessuali aggravate o di gruppo):
◦ La polizia giudiziaria dovrà procedere mediante audio registrazione a mezzo di strumenti idonei;
◦ salvo la contingente indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale tecnico.
Quindi tale obbligo può venire «aggirato» se non si è muniti di apparecchiatura idonea e tale mancanza va
espressamente messa a verbale.
2) SE IL TESTE DOVRA’ ESSERE SENTITO IN MERITO AI RESTANTI REATI:
◦ Il soggetto dovrà essere informato della facoltà di audio registrazione;
◦ salvo la contingente indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale tecnico.
Anche in questo caso tale facoltà può venire «aggirato» se non si è muniti di apparecchiatura idonea e tale
mancanza va espressamente messa a verbale. P.S. Verbalizziamo la domanda al teste se vuole
l’audio registrazione.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
Art. 351 c.p.p. altre sommarie informazioni

3) SE IL TESTE SARA’ UN MINORE, UN INFERMO DI MENTE O UNA VITTIMA VULNERABILE:


◦ Le dichiarazioni sono documentate integralmente, a pena di inutilizzabilità, con mezzi di riproduzione
audiovisiva o fonografica;
◦ salvo che si verifichi una contingente indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale
tecnico e sussistano particolari ragioni di urgenza che non consentano di rinviare l’atto.
Ora come vediamo tale obbligo può venire «aggirato» se non si è muniti di apparecchiatura idonea e
sussistano particolari ragioni di urgenza che non consentano di rinviare l’atto, quindi le
condizioni che ci consentono di operare in deroga devono coesistere e sempre ben specificate nel verbale.
Inoltre l’inosservanza di quanto stabilito dal legislatore in questa precisa fattispecie introduce
anche la sanzione della inutilizzabilità degli atti non correttamente assunti.
A parere dello scrivente l’attuale limite contingente della mancanza di apparecchiatura non
potrà diventare strutturale. Importante quindi sottolineare che, almeno nell’intento del
legislatore, la normalità in futuro dovrà essere almeno l’audio registrazione.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE
DEGLI ATTI
I TANTI DUBBI

1. Che strumenti saranno ritenuti idonei per le videoregistrazioni


o audio registrazioni ? Il mio pensiero allo stato attuale è forse
un po’ controcorrente, ma nel cpp non sono tipizzati gli
strumenti e pertanto ritengo, ad esempio, che non vi sia un
espresso divieto ad usare il registratore che ormai qualunque
smartphone ha al suo interno per effettuare una audio
registrazione che poi andrà riversata in un cd sigillato ed
etichettato, messo poi in busta chiusa sigillata anch’essa.
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
I TANTI DUBBI

◦ Ma la riproduzione video o anche solo audio dovrà comunque essere verbalizzata? Sempre a
parere dello scrivente assolutamente si. Tale convinzione trae le mosse da alcune
valutazioni di ordine pratico , perché appare assolutamente inverosimile che un P.M. possa
mettersi ad ascoltare/vedere tutti i file audio o video allegati alle informative. Ma anche da
valutazioni di ordine procedurale anche alla luce della lettura degli artt. 134 e 139 c. 2 c.p.p. In
ultimo, ma non meno importante, qui si riportano gli stralci di alcune circolari di Procure in
merito:
◦ E' bene che le verbalizzazioni siano in linea di massima sempre accompagnate dalla
fonoregistrazione e che quindi i servizi di polizia giudiziaria siano attrezzati con le relative
apparecchiature… (circolare Procura di Trani)
◦ Dal punto di vista operativo, pertanto, risulterà fondamentale accompagnare la
riproduzione audiovisiva o la fonoregistrazione con un verbale riassuntivo
dettagliato… (circolare Procura di Brescia)
◦ A tal proposito, visto il principio generale introdotto dalla riforma che subordina la trascrizione
degli atti indicati alla “assoluta indispensabilità”, la Polizia Giudiziaria dovrà provvedere a
verbalizzazioni quanto più precise ed esaustive, specie per gli atti più complessi, al fine di
evitare la successiva necessità di trascrizione. (circolare Procura Minori Milano)
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
I TANTI DUBBI
◦ Ove quindi la persona chiamata a rendere informazioni chieda la registrazione delle proprie
dichiarazioni è obbligo della polizia giudiziaria provvedere alla registrazione ed allegare il
relativo file al verbale di dichiarazioni (circolare Procura Torino)
◦ Il D.lgs. 150 è in primo luogo intervenuto sulla norma generale dell’art. 134 c.p.p. e ha previsto
la riproduzione audiovisiva o fonografica come modalità generale di documentazione che
è destinata ad affiancare il verbale… (circolare Procura di Venezia) 
◦ Qualora, quindi, la persona chiamata a rendere informazioni chieda la registrazione fonografica
delle proprie dichiarazioni, è obbligo della polizia giudiziaria provvedere alla registrazione
ed allegare il relativo file al verbale delle dichiarazioni. (circolare Procura Verbania) 
◦ Il che significa anche nel caso si proceda mediante riproduzione audiovisiva o
fonografica il verbale riassuntivo dovrà comunque essere redatto (circolare Procura di
Padova)
◦ La trascrizione del verbale non è indispensabile in quanto si procede anche alla redazione
dell’ordinario verbale (circolare Procura di Tivoli)
LE MODIFICHE INERENTI ALLE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA VERBALIZZAZIONE DEGLI ATTI
Art. 370 e 373 c.p.p. BREVE CENNO IN MERITO ALL’INTERROGATORIO DELEGATO

Art. 370 Atti diretti e atti delegati 1. Il pubblico ministero compie personalmente ogni attività di indagine.
Può avvalersi della polizia giudiziaria per il compimento di attività di indagine e di atti specificamente delegati,
ivi compresi gli interrogatori ed i confronti cui partecipi la persona sottoposta alle indagini che si trovi in
stato di libertà, con l'assistenza necessaria del difensore. 1-bis. Quando la persona sottoposta alle indagini e
il difensore vi consentono, il pubblico ministero può disporre che l’interrogatorio della persona sottoposta
alle indagini si svolga a distanza. Allo stesso modo, il pubblico ministero provvede nei casi in cui il
compimento dell’interrogatorio è delegato alla polizia giudiziaria ai sensi del comma 1. 2. Quando procede a
norma del comma 1, la polizia giudiziaria osserva le disposizioni degli articoli 364, 365 e 373 e, nel caso di
cui al comma 1- bis, le disposizioni dell’articolo 133-ter in quanto compatibili.
Art. 373 c.p.p …omissis…. 2-bis. Alla documentazione degli interrogatori di cui al comma 1, lettere
b) e d-bis), si procede anche con mezzi di riproduzione audiovisiva o, se ciò non è possibile a
causa della contingente indisponibilità di mezzi di riproduzione audiovisiva o di personale
tecnico, con mezzi di riproduzione fonografica..omissis….
Come possiamo agevolmente leggere l’interrogatorio delegato di regola va videoregistrato e,
in caso di assenza di mezzi o personale tecnico, va almeno audio registrato.
LE MODIFICHE INERENTI ALLA PERQUISIZIONE
ART. 352 C.P.P.
Art. 352 c.p.p.: ….omissis…. Comma 4. La polizia giudiziaria trasmette
senza ritardo, e comunque non oltre le quarantotto ore, al pubblico
ministero del luogo dove la perquisizione è stata eseguita il verbale delle
operazioni compiute. Il pubblico ministero, nelle quarantotto ore
successive, decide con decreto motivato sulla convalida della
perquisizione.
4-bis. Salvo che alla perquisizione sia seguito il sequestro, entro dieci
giorni dalla data in cui hanno avuto conoscenza del decreto di
convalida, la persona nei cui confronti vengono svolte le indagini e la
persona nei cui confronti la perquisizione è stata disposta o eseguita
possono proporre opposizione, sulla quale il giudice provvede a
norma dell’articolo 127. Si applica la disposizione di cui all’articolo 252-
bis, comma 3
LE MODIFICHE INERENTI ALLA PERQUISIZIONE
ART. 352 C.P.P.
ABBASSIAMO ANCHE QUI L’ANSIA DA CARTABIA
1. Cosa è cambiato per l’operatore di polizia giudiziaria in materia di perquisizione? Udite udite…nulla!!!
2. Che avvisi dovrà aggiungere l’operatore di polizia giudiziaria al verbale di perquisizione? Assolutamente
nulla, riflettete, tale mezzo di impugnazione era già previsto per il sequestro ed in tale caso avete mai
messo qualcosa in merito nel verbale? Certo che no.
3. Se qualcuno vi dice che ora non si possono più fare le perquisizioni cosa dovete rispondere? Che forse
è meglio che il vostro interlocutore le perquisizioni non le avesse eseguite nemmeno prima perché
probabilmente non conosce l’istituto della perquisizione.
4. Tale modifica vale anche per le norme speciali (art. 4, 103, 41tulps ecc.)? Tecnicamente no, per
l’ovvio principio della specialità per cui la norma speciale deroga dall’ordinaria. Alcune Procure lo
hanno messo nero su bianco tale principio ed altre hanno invece taciuto in merito. Il mio consiglio
pratico è solo quello di scrivere bene le motivazioni che ci hanno portato ad eseguire una
perquisizione (nel corso del nostro evento rinfrescheremo le nozioni sulle perquisizioni)
5. Ma per una non convalida o una opposizione al decreto rischio la perquisizione arbitraria ex art. 609 c.
p.? Per aversi perquisizione arbitraria il P.U. deve agire volontariamente e con la consapevolezza di
abusare dei propri poteri, insomma ci vuole il dolo. L’errore sulla illegittimità della condotta esclude il
dolo…..
-II PARTE-
PASSIAMO ORA ALLE
MODIFICHE DEL
CODICE PENALE
I risvolti operativi/procedurali più rilevanti per gli operatori di P.G.
ART. 582 C.P. Lesioni personali
QUANDO LA LESIONE PERSONALE E’ ANCORA PROCEDIBILE D’UFFICIO?
Quando è aggravata!

1. in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nonché di chiunque svolga


attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette
professioni, a causa o nell'esercizio di tali professioni o attività (art. 61 c. 1 nr. 11 octies c.p.
)
2. se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa,
ovvero una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo
superiore ai quaranta giorni; se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o
di un organo; se dal fatto deriva una malattia certamente o probabilmente insanabile; la perdita
di un senso; la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l'arto inservibile, ovvero la
perdita dell'uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave
difficoltà della favella; (art. 583 c.p. lesione grave o gravissima)
3. se commesse con armi (anche armi improprie), con sostanze corrosive, da persona
travisata o da più persone riunite (art. 585 c.p. circostanze aggravanti)
4. se la malattia ha una durata superiore a venti giorni quando il fatto è commesso contro
persona incapace, per età o per infermità (art. 582 c. 2 c.p.)
ART. 582 C.P. Lesioni personali
5. col concorso di taluna delle circostanze indicate nel n. 2 dell'articolo 61 (es. aver commesso il reato per
eseguirne od occultarne un altro, oppure per garantirsi l’impunità di un altro ecc.)
6. contro l'ascendente o il discendente, quando concorre taluna delle circostanze indicate nei
numeri 1 e 4 dell'articolo 61 (motivi abbietti o futili, aver adoperato sevizie o aver agito con
crudeltà) o quando è adoperato un mezzo venefico o un altro mezzo insidioso, ovvero quando vi è
premeditazione;
7. dal latitante, per sottrarsi all'arresto, alla cattura o alla carcerazione ovvero per procurarsi i mezzi di
sussistenza durante la latitanza;
8. dall'associato per delinquere, per sottrarsi all'arresto, alla cattura o alla carcerazione;
9. in occasione della commissione di taluno dei delitti previsti dagli articoli 572, 583-quinquies,
600-bis, 600-ter, 609-bis, 609-quater e 609-octies;
10. dall'autore del delitto previsto dall'articolo 612-bis nei confronti della stessa persona offesa.
11. contro un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, ovvero un ufficiale o agente di pubblica
sicurezza, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio.
Tutte le aggravanti dell’elenco dal punto 5 al punto 11 le troviamo tipizzate nell’articolo 576 c.
p. espressamente richiamato dal 585 c.p.
ART. 590 bis C.P.
LESIONI PERSONALI STRADALI GRAVI O GRAVISSIME

◦ Il delitto di cui sopra diventa a querela di parte solamente se non


concorre nessuna nelle aggravanti contenute nell’articolo stesso.

◦ Pertanto se vi sarà solo una violazione generica del codice della strada (es.
velocità non commisurata, omesso controllo ecc.) si procederà solo a
querela di parte
ART. 605 C.P.
Sequestro di persona

◦ Art. 605 c. 1 c.p. a querela di parte , salvo che il fatto non sia commesso
nei confronti di persona incapace, per età o per infermità.

◦ Restanti commi procedibili d’ufficio.

◦ ATTENZIONE!!! Art. 71 D.lgs. 159/2011 in ogni caso si procede


d’ufficio se l’autore del reato è persona sottoposta a misura di
prevenzione e sino a tre anni dal momento in cui ne è cessata
l’esecuzione. Inoltre la pena è aggravata da un terzo alla metà e si
può procedere anche all’arresto fuori flagranza.
ART. 610 C.P.
violenza privata
◦ Delitto divenuto a querela di parte.
◦ Rimane d’ufficio se commesso ai danni di persona incapace, per età o per
infermità oppure se commessa nelle modalità di cui all’art. 339 c.p. :
commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero
con armi, o da persona travisata, o da più persone riunite, o con scritto
anonimo, o in modo simbolico, o valendosi della forza intimidatrice derivante da
segrete associazioni, esistenti o supposte, se è commessa da più di cinque persone
riunite, mediante uso di armi anche soltanto da parte di una di esse, ovvero da più di
dieci persone, pur senza uso di armi, oppure mediante il lancio o l'utilizzo di corpi
contundenti o altri oggetti atti ad offendere, compresi gli artifici pirotecnici, in modo da
creare pericolo alle persone.

◦ ATTENZIONE!!! Art. 71 D.lgs. 159/2011 in ogni caso si procede d’ufficio se


l’autore del reato è persona sottoposta a misura di prevenzione e sino a tre
anni dal momento in cui ne è cessata l’esecuzione. Inoltre la pena è
aggravata da un terzo alla metà e si può procedere anche all’arresto fuori
flagranza.
ART. 612 C.P.
minaccia
Si procede a querela salvo che :
◦ Si procede d’ufficio se commesso ai danni di persona incapace, per età o per
infermità, ovvero se la minaccia è grave e ricorrono circostanze aggravanti ad effetto
speciale diverse dalla recidiva (623 ter c.p.), oppure se commessa con le modalità di
cui all’art. 339 c.p. : commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto
al pubblico ovvero con armi, o da persona travisata, o da più persone riunite, o
con scritto anonimo, o in modo simbolico, o valendosi della forza intimidatrice
derivante da segrete associazioni, esistenti o supposte, se è commessa da più di cinque
persone riunite, mediante uso di armi anche soltanto da parte di una di esse, ovvero da
più di dieci persone, pur senza uso di armi, oppure mediante il lancio o l'utilizzo di corpi
contundenti o altri oggetti atti ad offendere, compresi gli artifici pirotecnici, in modo da
creare pericolo alle persone.
◦ ATTENZIONE!!! Art. 71 D.lgs. 159/2011 in ogni caso si procede d’ufficio se
l’autore del reato è persona sottoposta a misura di prevenzione e sino a tre
anni dal momento in cui ne è cessata l’esecuzione. Inoltre la pena è
aggravata da un terzo alla metà.
ART. 614C.P.
VIOLAZIONE DI DOMICILIO

Si procede a querela salvo che:

◦ il fatto è commesso con violenza alle persone, ovvero se il


colpevole è palesemente armato o se il fatto è commesso con
violenza sulle cose nei confronti di persona incapace, per età o
per infermità.
ARTT. 624 E 625 C.P.
A seguito della riforma Cartabia il furto aggravato è divenuto procedibile a querela salvo
alcune aggravanti che vediamo qui sotto
1. se il fatto è commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti
pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento o destinate
a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza; (art.
625 c. 1 n. 7 c.p. fatta eccezione per l’esposizione alla pubblica fede)
Arresto facoltativo.
2. se il fatto è commesso su componenti metalliche o altro
materiale sottratto ad infrastrutture destinate all'erogazione di
energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri
servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in
regime di concessione pubblica (art. 625 c. 1 nr. 7 bis c.p.) Arresto
obbligatorio.
ARTT. 624 E 625 C.P.
ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL FURTO
E’ innegabile il fatto che gli operatori di polizia si trovano quasi quotidianamente ad intervenire per il reato
di furto e, quindi, si trovano adesso a fare i conti con il fatto che per procedere dovranno raccogliere la
querela dall’avente diritto ma non sempre è facile avere questa possibilità nell’immediato. Il soggetto titolato
per definizione a sporgere querela è la persona offesa in proprio o a mezzo di soggetto delegato da procura
speciale (artt. 336 c.p.p. e 120 c.p.). Cosa ne pensa la Giurisprudenza in merito? Vediamolo:
◦ «…omissis…Il bene giuridico protetto dal reato di furto è costituito non solo dalla proprietà e
dai diritti reali e personali di godimento, ma anche dal possesso, inteso nella peculiare
accezione propria della fattispecie, costituito da una detenzione qualificata, cioè da una autonoma
relazione di fatto con la cosa, che implica il potere di utilizzarla, gestirla o disporne. Tale relazione
di fatto con il bene non ne richiede necessariamente la diretta, fisica disponibilità e si
può configurare anche in assenza di un titolo giuridico, nonché quando si costituisce in modo
clandestino o illecito. Ne discende che, in caso di furto di una cosa esistente in un esercizio
commerciale, persona offesa legittimata alla proposizione della querela è anche il
responsabile dell'esercizio stesso, quando abbia l'autonomo potere di custodire, gestire, alienare
la merce» (Cass. Sezioni Unite Nr. 40354 del 18.7.2013)
◦ «…omissis…non vi è dubbio quindi che non solo il responsabile
dell'esercizio commerciale, ma anche il capo reparto - e tale
ragionamento può essere esteso a qualsiasi addetto alle vendite
al ricorrere delle sotto indicate condizioni - rientra nella nozione
di persona offesa, come tale legittimata a proporre querela, ove si
trovi in una particolare relazione qualificata con il bene, che
comporti un autonomo potere di custodirlo e venderlo. Nel caso
di specie, secondo la ricostruzione della Corte territoriale, non contestata
dal ricorrente, la sig.ra XXXX Erika, capo reparto, si trovava con i beni
sottratti in una relazione della natura di quella sopra descritta, essendo
deputata alla custodia ed alla vendita dei beni medesimi.» (Cass. Sez. 5 Num.
11968/2018)
◦ «…omissis….con un unico motivo, deduce i vizi di inosservanza di norme processuali e di erronea
applicazione della legge penale, in relazione agli artt. 120 cod. pen. e 337 cod. proc. pen. Rappresenta che:
è contestato un furto non aggravato, che è un reato non procedibile d'ufficio; la querela è stata
presentata da una commessa del negozio, priva di procura speciale rilasciata dal titolare del
negozio…omissis…l'unico motivo di ricorso è manifestamente infondato. La Corte di appello, infatti, ha
correttamente rilevato che la querela era stata presentata da una commessa in servizio al momento
del fatto, che, conseguentemente, andava considerata come detentore qualificato della cosa. Si tratta di
un'affermazione conforme all'orientamento della giurisprudenza di legittimità, secondo il quale, ai fini
della procedibilità dei furti commessi all'interno degli esercizi commerciali, ciò che rileva e che il querelante «sia
titolare di una posizione di detenzione qualificata del bene, che ne comporti l'autonomo potere di custodia, gestione
ed alienazione» (Sez. 5, n. 11968 del 30/01/2018, Piricò, Rv. 272696). Orientamento che si pone in termini di
continuità con i principi affermati in materia dalle Sezioni Unite, le quali hanno evidenziato che, con
l'incriminazione del reato di furto, si tutela il possesso di cose mobili, e che il possesso, a tali fini, non va inteso negli
stretti termini di cui all'art. 1140 cod. civ., ma in senso più ampio, comprensivo della detenzione a qualsiasi
titolo, quale mera relazione di fatto qualunque sia la sua origine…omissis…non è necessario che il detentore
abbia anche poteri di rappresentanza del proprietario della cosa…omissis…sotto altro profilo, va
rilevato che i commessi, nei limiti delineati dagli artt.2210-2213 cod. civ., sono muniti ex lege del
potere di rappresentanza dell'imprenditore in relazione agli atti ordinariamente correlati alle
operazioni di cui sono incaricati: potere che include quello di proporre querela per il furto dei prodotti,
che appare correlato alle operazioni di custodia, gestione e alienazione dei prodotti, di cui sono incaricati i commessi
stessi…omissis..» (Cass. Sez. 5 num. 47830/2022)
◦ il responsabile dell’esercizio commerciale è legittimato a proporre querela nella qualità di
persona offesa, a prescindere da un’investitura formale o implicita da parte del proprietario
(Cass., Sez. 6, n. 1037 del 15/06/2012; Cass., Sez. 4, n. 41592 del 16/11/2010; Cass., Sez. 4, n. 37932 del
08/09/2010 ; Cass., Sez. 5, n. 34009 del 16/06/2010; Cass., Sez. 5, n. 26220 del 18/03/2009)
◦ il possesso non va inteso in senso civilistico, ma “ in senso più ampio e comprensivo della
detenzione a qualsiasi titolo, esplicantesi al di fuori della diretta vigilanza del possessore (in
senso civilistico) e di altri che abbia sulla cosa un potere giuridico maggiore” (Cass., Sez. 4, n.
41592 del 16/11/2010, Cacciari)
Appariva necessario fare un quadro di insieme al fine di mettere in condizione gli operatori di poter essere
il più possibili consapevoli al fine, soprattutto in questa fase iniziale, di poter avere un confronto
conscio con il P.M. di turno che rimane il naturale interlocutore della Polizia Giudiziaria sul
campo.
Un’ulteriore dettaglio pratico operativo importante riguarda la applicazione della misura pre-cauetelare in
flagranza; il furto, che sia semplice o aggravato, prevede sempre l’arresto facoltativo se non anche
obbligatorio, il comma 3 dell’articolo 380 c.p.p e il medesimo comma dell’articolo 381 prevedono che se
il delitto è perseguibile a querela l’arresto è eseguito se la stessa viene proposta, anche
oralmente all’ufficiale o all’agente di p.g. presente sul posto. Ergo, se sono sul posto due
Agenti di P.G. potranno tranquillamente , procedere all’arresto raccogliendo intanto la
volontà orale di querela della p.o.
ART. 635 C.P.
Danneggiamento

◦ Art. 635 c. 1 c.p. a querela di parte , salvo che il fatto non sia commesso
nei confronti di persona incapace, per età o per infermità oppure se
commesso in occasione del delitto previsto dall’art. 331 c.p. (interruzione
di un servizio pubblico o di pubblica necessità)
◦ Restanti commi procedibili d’ufficio.
◦ ATTENZIONE!!! Art. 71 D.lgs. 159/2011 in ogni caso si procede
d’ufficio se l’autore del reato è persona sottoposta a misura di
prevenzione e sino a tre anni dal momento in cui ne è cessata
l’esecuzione. Inoltre la pena è aggravata da un terzo alla metà e si
può procedere, quando previsto (no 1° comma) anche all’arresto
fuori flagranza.
ART. 640 C.P.
truffa

◦ Eliminata solo la procedibilità d’ufficio per il danno di rilevante


entità previsto dall’articolo 61 c. 1 nr. 7;

◦ Restante articolo rimasto invariato.


MODIFICA PROCEDIBILITA’ CONTRAVVENZIONI
◦ Art. 659 c. 1 Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di
strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non
impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle
persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito
con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro. In questa
ipotesi la contravvenzione è punibile a querela della persona offesa,
salvo che il fatto abbia ad oggetto spettacoli, ritrovi o
trattenimenti pubblici, ovvero sia commesso nei confronti di
persona incapace, per età o per infermità
◦ Art. 660 Molestia o disturbo alle persone. Divenuto a querela di parte
salvo che il fatto sia commesso nei confronti di persona incapace,
per età o per infermità.
PRIMA DI CHIUDERE…
Abbiamo visto come alcuni reati siano divenuti procedibili a querela, peraltro abbiamo visto che se il reo
appartiene alla categoria dei colpiti da misura di prevenzione (avviso orale, foglio di via, sorveglianza speciale,
sorveglianza speciale con obbligo o divieto di dimora) molti reati tornano ad essere esattamente come prima, ma,
se ci trovassimo comunque davanti ad un reato procedibile a querela e ci trovassimo nella impossibilità di
raccogliere la querela che facciamo? Esempio, alle tre di notte fermiamo un ladro che ha appena sottratto una
bicicletta, ma non riusciamo in alcun modo ad individuare la persona offesa, come dovremmo procedere? La
risposta la troviamo sempre nel codice di procedura penale
Art. 346 c.p.p Atti compiuti in mancanza di una condizione di procedibilità
Fermo quanto disposto dall'articolo 343, in mancanza di una condizione di procedibilità che può ancora
sopravvenire, possono essere compiuti gli atti di indagine preliminare necessari ad assicurare le fonti
di prova (art. 348 c.p.p.) e, quando vi è pericolo nel ritardo, possono essere assunte le prove
previste dall'articolo 392
Art. 112 n.a. c.p.p.
La polizia giudiziaria riferisce senza ritardo al pubblico ministero l'attività di indagine prevista dall'articolo 346 del codice.
Se sussistono ragioni di urgenza o si tratta di taluno dei delitti indicati nell'articolo 407, comma 2, lettera a), numeri da
1) a 6) la comunicazione è data immediatamente anche in forma orale. La documentazione delle attività compiute è
prontamente trasmessa al pubblico ministero se questi ne fa richiesta.
Tale articoli individuano i limiti in cui possiamo muoverci in mancanza di una condizione di procedibilità
che può comunque ancora sopravvenire. Noi dovremmo occuparci di fare in modo che gli elementi
probatori non vadano dispersi e la formula utilizzata dal legislatore «assicurare le fonti di prova» non
lascia dubbi di sorta, lasciando peraltro un buon margine di manovra alla p.g. che almeno in astratto
potrà compiere gli atti sia informali che tipizzati e disciplinati dall’art. 348 al 354 c.p.p.
CONCLUSIONI
Con questo mio elaborato non ho certo la presunzione di aver dipanato il bandolo della
matassa della riforma «Cartabia» per ciò che quotidianamente riguarda il nostro operato
su strada, ma, spero soltanto, di «esservi servito» per meglio chiarire alcuni aspetti,
peraltro «navigando a vista» io stesso.
Questo è un argomento delicato e che certamente dovrà avere il supporto della Dottrina
e della Giurisprudenza, peraltro con un probabilissimo intervento a breve del legislatore.
Vi saluto ricordandovi che quanto illustrato è frutto dell’esperienza e del convincimento
dello scrivente e non vuole essere in alcun modo vincolante per i terzi, né rappresenta in
alcun modo l’amministrazione di appartenenza dello stesso.
Materiale in uso esclusivo per appartenenti alle FF.OO.
Dott. Mirko Visani.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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