Verso la fine dell’Era terziaria, come abbiamo visto, comparvero i primati,
piccoli mammiferi quadrupedi che vivevano sugli alberi delle foreste
dell’Africa. Si spostavano agilmente da un ramo all’altro grazie al pollice opponibile, con cui afferravano ogni cosa. Erano i primi mammiferi ad avere questa caratteristica. Tra i primati comparvero le scimmie antropomorfe, cioè con caratteristiche e comportamenti simili all’uomo. Circa 5 milioni di anni fa, in Africa orientale, a causa di grandi movimenti della crosta terrestre, si formò la Rift Valley, una spaccatura del terreno che divise in due il territorio dove vivevano i primati. A ovest si stabilirono i primati, mentre a est, le foreste dove vivevano le scimmie antropomorfe scomparvero pian piano a causa della siccità (acqua scarsa) e vennero sostituite dalla savana (distesa di erba con pochi alberi). Così queste scimmie si adattarono a vivere a terra e cominciarono a camminare in posizione eretta, cioè su due zampe. Camminando sulle zampe posteriori avevano quelle anteriori libere per raccogliere il cibo e afferrare oggetti come bastoni o pietre per difendersi. Gli scienziati ritengono che l’uso delle mani le abbia aiutate a sviluppare un cervello più evoluto degli altri primati e chiamano Ominidi, cioè quasi uomini, questa specie di scimmie.