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libro all'esterno.
Il libro o floema, che conduce la linfa. A differenza del legno non aumenta in
•
quando esse non sono presenti, spesso al fine di ridurre la traspirazione (es.
fico d'India);
Fillocladi quando le ramificazioni laterali si accorciano (asparago);
•
riserva;
Rizomi fusti sotterranei ingrossati, più simili a radici;
•
Bulbi sono costituiti da corti fusti conici e da numerose foglie modificate per
•
la funzione di riserva;
Turioni sono germogli carnosi spesso commestibili (es. asparago);
•
L’ossigeno è la fonte di vita dell’umanità ed è un gas attivo; esso è il prodotto dell’attività delle piante
attraverso la fotosintesi clorofilliana.
L’azoto si combina con ossigeno, carbonio e idrogeno.
L ‘anidride carbonica proviene da attività biologiche: respirazione, fermentazione e combustioni di
sostanze organiche e combustibili fossili.
Il vapore acqueo è costituito da acqua sotto forma di vapore; esso proviene dalla traspirazione delle
piante, dalla respirazione degli esseri viventi, dall’evaporazione delle acque che costituiscono l’idrosfera.
Il radon è un gas raro radioattivo che deriva dal decadimento dell’uranio presente in certi tipi di roccia;
passando per le fondamenta delle case e respirandolo a lungo, può dare origine a tumori dell’apparato
respiratorio.
Il clima assume una grande importanza quando si parla di inquinamento.
L’atmosfera che ci circonda è il risultato di trasformazioni le cui cause sono ancora scarsamente
conosciute. Le caratteristiche dell’atmosfera, alcuni milioni di anni fa, erano molto diverse da quelle attuali.
Con lo sviluppo delle attività umane si è andato incontro ad un aumento di sostanze nocive pronte a
interferire negativamente sulla vita animale e vegetale. Tra i principali problemi connessi all’inquinamento
atmosferico ci sono quelli legati all’avvento della rivoluzione industriale, ma anche all’uso di autoveicoli, di
combustibili naturali e fossili per il riscaldamento. Gli inquinanti si dividono in tre gruppi:
¨ Gas
¨ Odori
¨ Aerosol
I gas inquinanti hanno la percettibilità del loro odore; essi vengono classificati tenendo conto dell’elemento
maggiormente dannoso per la salute dell’uomo: zolfo, azoto, alogeni e carboni.
Gli aerosol sono particelle di piccola massa trasportabili dal vento; si
dividono in: fumi, polveri, nebbie e ceneri volanti.
Chi inquina di più?
AUTO: emettono il 99% del monossido di carbonio.
INDUSTRIE: le più nocive sono quelle siderurgiche, le
raffinerie, le fonderie con impianti meno moderni.
RISCALDAMENTO: gli impianti più inquinanti sono quelli a
nafta, mentre quelli a metano emettono meno sostanze nocive. La
soluzione per non inquinare è la riduzione degli impianti di
riscaldamento con la realizzazione di moderni sistemi di produzione.
Altrettanto inquinante è il riscaldamento a legna.
Le più pericolose fonti di inquinamento sono le industrie, si può
ovviare una parte di questo problema con alcuni accorgimenti, per
esempio:
eliminando dal ciclo produttivo la sostanza che inquina di
più;
intercettando le sostanze inquinanti attraverso i tubi di
scarico;
attuando trattamenti depurativi attraverso meccanismi di
natura elettrostatica (separatori).
Un inquinante ambientale molto noto è l’ozono, la cui molecola è
costituita da tre atomi di ossigeno. Esistono due tipi di ozono:
Ozono buono, che si trova nella stratosfera.
Ozono cattivo, che si trova nella troposfera.
L’ozono è considerato l’inquinante atmosferico più dannoso per le
piante, infatti penetra nelle foglie distruggendo la clorofilla.
L’effetto è l’ingiallimento e la morte delle foglie.
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Spettro di energia elettromagnetica
Lo spettro solare va dal violetto estremo (400
nanometri) al vicino infrarosso (fino a 900
nanometri)
In tale intervallo vari organismi fotosintetici, sia
procarioti che eucarioti, utilizzano parte
dell'energia raggiante disponibile, in funzione dei
tipi di pigmenti che corredano il proprio apparato
fotosintetico.
Schema generale della fotosintesi
La parte superiore dello schema dà la
nota reazione chimica totale: (la foglia
assorbe CO2 dall'atmosfera, ed H2O
attraverso il gambo; quindi emette
O2 dalla sua superficie).
Nella reazione alla luce i fotoni
La parte inferiore dello schema mostra i catturati da clorofilla o altri
pigmenti danno l'energia
vari stadi della fotosintesi. necessaria per scindere l'acqua in
ossigeno, protoni ed elettroni;
questi trasformano NADP+ nella
forma ridotta NADH.
Un'altra parte dell'energia viene
accumulata nella formazione di ATP
da ADP.
Nella reazione al buio l'energia
accumulata in NADPH e ATP
viene usata per trasformare
l'anidride carbonica in glucosio.
Reazioni chimiche globali della fotosintesi
La chimica globale della fotosintesi si può esprimere sinteticamente con un
trasferimento di elettroni da un donatore, DH2 a un accettore, CO2,
attivata da hn (quanto di energia_elettromagnetica o fotone):
2 DH2 + CO2 + hn ® D2 + (CH2O) + H2O
Si ha la produzione di (CH2O), simbolo qui usato per indicare in generale
uno zucchero (in effetti ne rappresenta la formula minima).
Nella fotosintesi anossigenica, trattata nella biochimica del ciclo dello
zolfo, propria dei batteri fotosintetici, DH2 è un composto inorganico od
organico che è già presente o viene prodotto dal metabolismo degli
organismi stessi.
Nella fotosintesi ossigenica (così detta poiché in essa si produce
ossigeno), attuata dai cianobatteri e dalle piante verdi, il donatore di
elettroni è l'acqua.
La si può sinteticamente descrivere con la reazione:
2 H2O + CO2 + hn ® O2 + (CH2O) + H2O
Energia elettromagnetica
Secondo la teoria quantistica un raggio di luce può essere
descritto come un flusso di pacchetti di energia, detti quanti o
fotoni hn.
L'energia corrispondente ad ogni quanto è data dalla relazione
E = h n
in cui h è la costante di Planck (6,6 x 10-34 J sec) e n è la
frequenza della radiazione.
E' possibile ricavare anche la relazione tra l'energia del fotone e
la lunghezza d'onda della radiazione l, ricordando che n = c/l e
che la velocità della luce è c (e vale 3 x 108 m/sec):
E = hn/l
Esiste cioè una corrispondenza tra lunghezza d'onda ed
energia.
Dato che in un processo fotochimico una molecola assorbe un
numero piccolo e intero di quanti, viene calcolata, in genere,
l'energia assorbita da un numero N di molecole (il numero di
Avogadro, N = 6,02 x 1023), che viene espressa in Einstein,
quantità di energia
Corrispondenza tra lunghezza d'onda ed
energia
Si può esprimere l'energia in funzione del "colore"
della radiazione: la lunghezza d'onda è espressa
in nm (nanometri, 10-9 m); l'energia del fotone
viene indicata come Ef, in eV (elettronvolt) e
come EE, in Einstein (quantità di energia
assorbita da N molecole, ciascuna delle quali
assorbe un solo fotone) (KJ/mole):
Ef EE
colore
suo nome, Nicotinammide Adenina
Dinucleotide.
La molecola è costituita da due unità:
una nicotinammide-ribosio, che
compare nella parte in alto della
figura,
una adenina-ribosio, che compare
nella parte in basso della figura,
collegate da un ponte difosfato, a
sinistra.
NADP si differenzia da NAD soltanto
per un ulteriore gruppo fosfato che
sostituisce un OH del ribosio.
Interazione dei fotosistemi I e II
Lo schema rappresenta le azioni ossidoriduttive dei due
fotosistemi sotto l'azione delle radiazioni luminose
assorbite.
Esaminando i potenziali standard di ossidoriduzione
riportati nello schema a Z si può constatare che il
fotosistema II (che estrae elettroni dall'acqua e
riduce il fotosistema I) si comporta come un forte
ossidante e un debole riducente.
Al contrario, il fotosistema I, che è in grado di cedere
elettroni a un potenziale molto più negativo rispetto
al fotosistema II, genera un riducente così forte da
ridurre NADP+, comportandosi da forte riducente e
blando ossidante.
NADPH è un riducente adatto alle riduzioni
biosintetiche, prima fra tutte quella dell'anidride
carbonica a zucchero.
Una trattazione più approfondita dei processi coinvolti viene
fatta quando si affronta la fase luminosa della
fotosintesi.
Le piante carnivore, meraviglie della Natura
di Massimiliano Della Corte
Carissimi amici di MD, su un sito bello come questo non poteva certo mancare un cenno sulle
piante carnivore. Si, avete capito bene: PIANTE CARNIVORE!!!! Brrrrr, ma come? E cosa mangiano?
Tranquilli, si tratta di piante predatrici di insetti non di esseri umani!!! Un mondo affascinante
composto da colori, ingegnose ed evolute trappole e tante coccole da fare alle nostre amate
piantine. Premettiamo una cosa: non sono ne un professore tanto meno un esperto. Sono un
semplice appassionato che ha deciso di scrivere un articolo su queste piante in base alle proprie
esperienze (con tutti i miei limiti sull’ argomento) sperando di suscitare interesse verso queste
meraviglie della natura. In questo articolo, mi limito ad una presentazione dei generi di Piante
Carnivore, con le tecniche base per la coltivazione; le foto che troverete sono tutte fatte alle mie
piante. Se siete interessati alla loro coltivazione, vivamente di, dove troverete una miriade di
informazioni su dove reperire il materiale e sulla coltivazione. Terminata la dovuta premessa,
iniziamo a parlare di loro; come mai queste piante si sono evolute sino a diventare carnivore???
Semplice, le condizioni in cui vivono sono quasi sterili: torba acida (quasi priva di nutrienti) e
acqua piovana…dove trarre allora il nutrimento necessario per poter permettere la crescita? Ma
dagli insetti!!!! Ed ecco che le piante hanno iniziato ad organizzarsi a modificare le loro foglie per
poter costruire trappole in grado di catturare forme viventi di piccole dimensioni.
Trappola a tagliola:
Dionaea muscipula: