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Nella stragrande maggioranza dei casi, quando ci sediamo a tavola, il nostro modo
di mangiare è fortemente influenzato dai nostri pensieri,
da preconcetti sull’alimentazione, e dalle nostre emozioni.
Ti sarà capitato di fare un pasto rimuginando su qualcosa di sgradevole successo
poco prima, o di avere la testa proiettata verso una situazione futura… insomma,
di avere la testa ovunque tranne che nel momento presente.
Oppure, potrebbe esserti successo di mettere sotto i denti qualcosa solo perché eri
annoiata, nervosa o arrabbiata.
O ancora, potresti aver seguito il menù preimpostato di una dieta del momento,
seguendo regole rigide e ignorando tutti i segnali del tuo corpo. Magari hai passato
giorni a petto di pollo e insalata scondita, anche se proprio non ti piacciono, solo
perché eri convinta che quello fosse il modo migliore per ottenere i risultati che
desideri.
Ma il tuo corpo cosa dice?
Ti sei mai chiesta cosa significhi per te avere fame (fame vera, intendo) o
sentirti sazia? E che differenza c’è tra sentirti sazia e sentirti piena?
Quando è stata l’ultima volta che ti sei goduta un dolce senza sensi di colpa, in
totale serenità dal primo all’ultimo boccone?
Quando ti siedi a tavola dov’è la tua mente, che sensazioni ti manda il tuo corpo?
Come scegli cosa cucinare, quale cibo mangiare per primo?
Insomma, in che modo mangi?
Ecco, sul “come mangi” si focalizza la pratica del mindful eating, che significa,
letteralmente, mangiare in modo consapevole.
Mangiare Mindful
Al giorno d’oggi, rimanere presenti a noi stessi e lasciare che a decidere cosa e
quanto mangiare sia il nostro corpo, sembra una capacità ormai persa.
Con la mindfulness e il mindful eating, si lavora proprio su questo.
Non su cosa mangi. Non su quanto mangi. Ma sul come.
Si migliora la propria presenza mentale (in questo caso specifico, nel momento del
pasto) e si ascoltano e rispettano i segnali corporei.
Ovvero, si acquisisce sempre maggior consapevolezza.
Mangiare mindful significa portare la mente al momento presente, focalizzarsi sui
cinque sensi ed essere consapevoli di quello che sta succedendo (fuori e dentro di
noi).
Osservarsi, senza giudizio.
Allenare la presenza mentale nel momento del pasto, ti permetterà di sentirti più
sazia e soprattutto MOLTO più appagata da ciò che stai mangiando.
Diversamente, il rischio è quello di mangiare qualcosa di particolarmente sfizioso
ma, a causa dei sensi di colpa o di altri pensieri ed emozioni che interferiscono,
l’esperienza del pasto non verrà realmente registrata dal cervello, che quindi ti
chiederà di mangiarne di più, perché sta ancora cercando un po’ di soddisfazione
(dopamina e serotonina).