È un saggio storico scritto da Manzoni nel 1842 Alessandro Manzoni ha
parlato dell’epidemia di peste del 1600 nel suo romanzo I Promessi Sposi. Questa storia fa solo da sfondo alla storia di Renzo e Lucia, ma Manzoni ha voluto approfondire questo argomento in un saggio intitolato Storia della Colonna Infame. Questo approfondimento storico è stato scritto in contemporanea con la scrittura del romanzo ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1842. Manzoni fece degli studi molto approfonditi sulla peste del 1630, perché poi questo approfondimento sarebbe diventato il tema principale di una sua opera: Storia della Colonna Infame. Manzoni ha raccontato ciò che è successo a Milano non appena scoppiò la peste. Con precisione, narra le vicende della caccia agli untori e dei processi che vennero messi in atto per condannarli . Tra questi sfortunati c’era il barbiere Gian Giacomo Mora, la cui casa venne distrutta dalle autorità e al suo posto venne eretta una colonna, rinominata «infame» dal popolo che accusava il barbiere di essere stato veicolo di diffusione della peste. L’uso della parola «infame», nella versione di Manzoni, si riferisce insieme alla cattiveria e all’infamia di coloro che condannarono Mora e gli altri presunti untori. Manzoni in questo testo condanna fortemente le misure adottate dalla giurisdizione dell’epoca. Manzoni decide di allegare questo saggio al romanzo per dare la possibilità ai suoi lettori di farsi un’idea di ciò che è stata la realtà dei fatti. Nel romanzo si parla di lieto fine, tutto sembra andare per il meglio. Nella realtà, diversi uomini hanno patito le ingiustizie di coloro che andavano a caccia dell’untore e non tutti se la sono vissuta benissimo in quell’epoca di timori e paure. Oltre a raccontare i fatti servendosi di documenti ufficiali, Manzoni da spazio anche alle sue riflessioni, così da far capire al lettore la sua posizione contro questi atteggiamenti che spopolarono in quegli anni.