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vv. 2-3
- Salmo di lode a Dio: “antropologia” della Scrittura è “teo-logica”.
- Piccolezza e grandezza dell’uomo nella lode.
v.4
- lo sguardo dell’uomo è unico e contemplativo
- l’uomo si capisce con tutto il creato e nella sua dimensione corporale
“L’atto di creazione di Dio è un atto d’artigiano, che richiede delicatezza e tenerezza. Un passare e
ripassare le dita, modellando la forma perfetta degli astri: come maioliche preziose, come
gioielli…” (L. Alonso Schökel, Trenta salmi: poesia e preghiera, 72).
- piccolezza dell’uomo davanti agli astri e al cosmo
vv.5-6
- un grido di angoscia o di ammirazione?
- vicinanza di Dio all’essere umano
- non si parla del peccato
2
vv.7-9
- il dominio dell’uomo sul creato
- un dominio secondo la mente di Dio
- dominare gli animali in noi
Verso una sistematicità, ma la materia rimane dispersa e ci pongono domande circa l’ordine
dell’esposizione.
2. L’epoca post-tridentina
Francisco Suarez.
Due evoluzioni: 1) sempre maggior integrazione degli elementi di antropologia in un tutto coerente
2) creazione-peccato-grazia vengono trattati in modo più articolato.
M. Flick, “La struttura del Trattato ‘De Deo creante’”, Gregorianum 36 (1955), 284-290.
De primordiis salutis humanae.
Cristo come “chiave, centro, fine di tutta la storia umana” (Gaudium et spes, 10).
“In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo,
infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm 5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il
nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente
l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte
le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice. Egli è ‘l'immagine
dell'invisibile Iddio’ (Col 1,15) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza
con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato. Poiché in lui la natura umana è stata
assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una
dignità sublime.” (Gaudium et spes, 22)
“Chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, si fa lui pure più uomo.” (Gaudium et spes, 41)
CONCLUSIONI