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Non si maravigli alcuno se nel parlare che io farò de’ Principati al tutto nuovi, e di Principe e di Stato, io
addurrò grandissimi esempi; perchè, camminando gli uomini quasi sempre per le vie battute da altri, e
procedendo nelle azioni loro con le imitazioni, nè si potendo le vie d’altri al tutto tenere, nè alla virtù di
quelli che tu imiti, aggiugnere, debbe un uomo prudente entrare sempre per vie battute da uomini grandi, e
quelli che sono stati eccellentissimi, imitare, acciochè se la sua virtù non v’arriva, almeno ne renda qualche
odore; e fare come gli arcieri prudenti, ai quali parendo il luogo, dove disegnano ferire, troppo lontano, e
cognoscendo fino a quanto arriva la virtù del loro arco, pongono la mira assai più alta, che il luogo destinato,
non per aggiugnere con la loro forza o freccia a tanta altezza, ma per potere con lo aiuto di sì alta mira
pervenire al disegno loro.
Spiega con parole tue il perché Machiavelli “porterà grandissimi esempi” per l’uomo prudente
Macchiavelli afferma che porterà grandissimi esempi consapevole che gli uomini non riusciranno a
raggiungere la virtù di questi uomini, ma riusciranno, se sono uomini prudenti, ad avvicinarsi ad essa.
Spiega la similitudine dell’arciere
Come un arciere per colpire un bersaglio al di fuori della portata dell’arco mira più in alto in modo da
raggiungere l’obbiettivo da lui voluto, gli uomini devono cercare di essere come i principi eccellenti in modo
da avvicinarsi il più possibile alla loro virtù.
Ma per venire a quelli, che per propria virtù e non per fortuna sono diventati Principi, dico, che li più
eccellenti sono Moisè, Ciro, Romulo, Teseo, e simili. (…) Ed esaminando le azioni, e vita loro, non si vedrà
che quelli avessino altro dalla fortuna, che l’occasione, la quale dette loro materia di potervi introdurre quella
forma che a lor parse; e senza quella occasione la virtù dell’animo loro si saria spenta, e senza quella virtù
l’occasione sarebbe venuta invano.
(…) E debbesi considerare come non è cosa più difficile a trattare, nè più dubbia a riuscire, nè più pericolosa
a maneggiare, che farsi capo ad introdurre nuovi ordini. Perché l’introduttore ha per nimici tutti coloro che
degli ordini vecchi fanno bene; e tepidi difensori tutti quelli che degli ordini nuovi farebbono bene; la qual
tepidezza nasce, parte per paura degli avversari, che hanno le leggi in beneficio loro, parte dalla incredulità
degli uomini, i quali non credono in verità le cose nuove, se non ne veggono nata esperienza ferma. Donde
nasce che qualunque volta quelli che sono nimici, hanno occasione di assaltare, lo fanno parzialmente, e
quelli altri difendono tepidamente, in modo che insieme con loro si periclita.
Spiega con parole tue perché è così difficile introdurre nuovi ordinamenti?
Introdurre nuovi ordinamenti è così difficile perché si avrebbero come nemici tutti coloro che traevano
vantaggio da quelli vecchi e si avrebbero come sostenitori deboli tutti quelli che trarrebbero vantaggio da
quelli nuovi. I sostenitori dei nuovi ordini difenderebbero essi solamente tiepidamente, in parte perché non
vorrebbero inimicarsi i sostenitori dei vecchi ordinamenti e in parte perché sono non sono convinti delle
novità prima di averne fatto esperienza.