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ELENCO INCIDENTI NUCLEARI DI CUI SI HA NOTIZIA

1. 1952 – Chalk River (Canada). L‟errore di un tecnico provocò una reazione che portò alla
semidistruzione del nocciolo del reattore.
2. 1952 – USA. Un incidente con reattore Argon. 4 morti accertati.
3. Febbraio 1955 – Atlantico. La nave appoggio Fori–Rosalie della Royal Navy affonda
nell‟Atlantico 1500 recipienti contenenti ciascuno una tonnellata di residui atomici a 1.600
Km dalle coste inglesi e a 2.000 metri di profondità.
4. 10 Marzo 1956 – Mar Mediterraneo. Un bombardiere B–47 precipita nel Mediterraneo con
a bordo due capsule di materiale fissile per la realizzazione di bombe nucleari.
5. 27 Luglio 1956 – Gran Bretagna. Un bombardiere B–47 in Gran Bretagna slitta sulla pista e
va a colpire un deposito contenente sei bombe nucleari.
6. Ottobre 1957– Windscale (GB). Fusione del nocciolo (l‟incidente più grave che possa
accadere in una centrale). Il reattore viene inondato. Fuga di radioattività pari al 1/10 della
bomba atomica di Hiroshima. La nube radioattiva arriva fino in Danimarca. La radioattività
su Londra si eleva 20 volte oltre il valore naturale (Londra dista da Windscale 500 km). Il
consumo di latte è vietato in un raggio di 50 km (ogni giorno vengono gettati 600.000 litri di
latte).
7. 7 Ottobre 1957 – Sellafield (Gran Bretagna) (scala Ines 5). Nel complesso nucleare di
Windscale in Gran Bretagna, dove si produce plutonio per scopi militari, un incendio nel
nocciolo di un reattore a gas–grafite (GCR) genera una nube radioattiva imponente. I
principali materiali rilasciati sono gli isotopi radioattivi di xenon, iodio, cesio e polonio. La
nube attraversa l‟Europa intera. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause
ricondotte all‟incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato.
8. Settembre 1957 – Kyshtym (Unione Sovietica) (scala Ines 6). In una fabbrica di armi
nucleari negli Urali, una cisterna contenente scorie radioattive prende fuoco ed esplode,
contaminando migliaia di chilometri quadrati di terreno con una nube di 20 milioni di curie.
Il rilascio esterno di radioattività avviene a seguito di un malfunzionamento del sistema di
refrigerazione di una vasca di immagazzinamento di prodotti di fissione ad alta attività.
Vengono esposte alle radiazioni circa 270mila persone. Si stimano per le conseguenze
dell‟incidente oltre 100 morti.
9. 1958 – USA. Un incidente a Oak Ridge: 12 persone investite dalle radiazioni.
10. 1958 – zona Urali (URSS). Catastrofe nucleare a causa dell‟esplosione di un deposito di
scorie radioattive. Centinaia di morti. Decine di migliaia di contaminati. Migliaia di km
ancora oggi recintati.
11. 3 Gennaio 1961 – Idaho Falls (USA). A seguito di un incidente in un reattore sperimentale
di Idaho Falls negli Stati Uniti, muoiono tre tecnici.4 Luglio 1961 – URSS. La fuoriuscita di
radiazioni per un guasto al sistema di controllo di uno dei due reattori di un sommergibile
atomico sovietico provoca la morte del capitano e di sette membri dell‟equipaggio.
12. 4 Luglio 1961– URSS. La fuoriuscita di radiazioni per un guasto al sistema di controllo di uno
dei due reattori di un sommergibile atomico sovietico provoca la morte del capitano e di
sette membri dell‟equipaggio.
13. 1964 USA. Incidente al reattore Wood River: un morto.
14. 1964 – Garigliano (Italia). Guasto al sistema di spegnimento di emergenza del reattore. Si
è andati vicino alla catastrofe.
15. 5 Dicembre 1965 – Isole Ryukyu (Giappone). Un jet militare americano A–4E con a bordo
una bomba all‟idrogeno B–43 scivola in mare da una portaerei statunitense vicino alle isole
giapponesi Ryukyu.
16. 17 Gennaio 1966 – Palomares (Spagna). Un B–52 statunitense con quattro bombe
all‟idrogeno B–28 entra in collisione con un aereo cisterna durante il rifornimento in volo. I
due aerei precipitano e tre bombe a idrogeno (bombe H) cadono nei pressi di Palomares,
mentre la quarta cade in mare. L‟esplosivo di due delle tre bombe, a contatto col suolo,
detona spargendo su una vasta area plutonio e altro materiale radioattivo. In tre mesi
vengono raccolte 1.400 tonnellate di terra e vegetazione radioattiva che vengono portate
negli Stati Uniti. Mentre i militari statunitensi sono forniti di tute protettive, gli spagnoli
continuano a vivere tranquillamente e a coltivare i terreni. Un monitoraggio effettuato nel
1988 su 714 abitanti ha rivelato in 124 di loro una concentrazione di plutonio nelle urine di
gran lunga superiore ai livelli normali.
17. 5 Ottobre 1966 – Detroit (USA). Il nucleo di un reattore sperimentale situato in un impianto
vicino a Detroit si surriscalda a causa di un guasto al sistema di raffreddamento
18. Ottobre 1966 – Lagoona Beach (USA). Alcune piastre di protezione si staccano e bloccano
il circuito di raffreddamento del reattore autofertilizzante Enrico Fermi (61 MW) per cui si ha
surriscaldamento; il dispositivo di arresto automatico non funziona; il reattore riprende la
sua attività soltanto nel 1970; e nel 1972 viene fermato definitivamente.
19. 1967 – Trino Vercellese (Italia). Fessurazione di una guaina d‟acciaio di una barra di
combustibile con conseguente chiusura della centrale per 3 anni. Per buona parte di questo
tempo la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo.
20. 1967 – Francia. Fusione di elementi combustibili nel cuore del reattore di Siloe (Grenoble).
Ciò provoca la liberazione di Iodio 131 e Cesio 137 nell‟acqua di raffreddamento del
reattore. Si liberano gas radioattivi nell‟aria.
21. 21 Gennaio 1968 – Groenlandia un B–52 si schiantò sul ghiaccio a pochi chilometri dalla
base militare di Thule, sulla costa nord–occidentale della Groenlandia (territorio danese), la
base più settentrionale delle forze armate americane, centro nevralgico del sistema di radar
che proteggevano il paese durante la guerra fredda. A bordo del bombardiere c‟erano
quattro bombe atomiche. Tre vennero recuperate, una non venne mai trovata, nonostante le
ricerche anche sottomarine. L‟incidente fu tenuto segreto per 40 anni.
22. 1968 – Den Haag (Paesi Bassi). Per un «errore tecnico» si libera nella centrale Up 2 del
materiale radioattivo. La radioattività nell‟aria della città supera di 100 volte i limiti
«accettabili».
23. Gennaio 1968 – Chooz (Belgio). Grave incidente nel reattore ad acqua leggera. La
riparazione è durata 2 anni e 2 mesi. Nel 1970 il reattore è guasto di nuovo.
24. 10 Marzo 1968 – Oceano Pacifico. Il sottomarino K–219 affonda nel Pacifico. A bordo ha tre
missili nucleari e due siluri a testata nucleare.
25. 27 Maggio 1968 – Oceano Atlantico. Un sottomarino statunitense con a bordo due siluri a
testata nucleare affonda nell‟Atlantico.
26. 21 Agosto 1968 – Groenlandia. Un B–52 statunitense precipita in Groenlandia. Tre bombe
all‟idrogeno che si trovavano a bordo esplodono e 400 grammi di plutonio–239 si
disperdono nell‟ambiente. L‟area viene successivamente bonificata da oltre 500 uomini
inviati dalla Danimarca e da 200 militari statunitensi. Nei venti anni successivi, 100 dei
danesi che avevano partecipato all‟intervento si ammalano di cancro, altri di gravi malattie
tra cui la sterilità.
27. 1968 Agosto – Brenìllis (Spagna). La centrale si blocca completamente. La riparazione è
durata 3 anni.
28. 1968 Francia. Il reattore di Monts Arreé si arresta per un incidente. Periodo di riparazione:
3 mesi.
29. 1969 – Garigliano (Italia). Sette arresti alla centrale per guasti.
30. Gennaio 1969 – Lucens (Svizzera). Dopo sole 7 ore di funzionamento si ha
surriscaldamento con rottura di guaine ed infiltrazione di acqua contaminata nel
sotterraneo. La grotta contenente la centrale è stata murata definitivamente.
31. Febbraio 1969 – Latina (Italia). Arresto alla centrale di Latina per mancanza di
alimentazione alla strumentazione (a Marzo si avrà ancora un grosso guasto alla stessa
centrale).
32. 1969 – Germania. Per fessurazioni molteplici delle turbine il reattore Gundremmingen sul
Danubio viene chiuso per 3 anni.
33. 1969 – USA. Incendio nel reattore di Rocky–Flats. Durante l‟incendio si perde plutonio.
34. 17 Ottobre 1969 – San Laurent (Francia). Un errore nelle procedure adottate per la
gestione del combustibile provoca una fusione parziale a un reattore nucleare raffreddato a
gas.
35. 1970 – Belgio. Altro incidente nel cuore del reattore di Chooz.
36. 1970 – Chicago (USA). L‟impianto Edison perde 200.000 litri di acqua contaminata.
37. 1970 – USA. Il reattore da 600 MW Dresden 2 sfugge completamente al controllo per 2 ore
per un guasto ad una apparecchiatura di controllo.
38. 12 Aprile 1970 – Oceano Atlantico. Il sottomarino sovietico K–8 affonda nell‟Atlantico con a
bordo due reattori e due siluri a testata nucleare.
39. 1971 – Den Haag (Paesi Bassi). Rottura di un tubo per il convoglia–mento di acqua
radioattiva.
40. 1971 – Kansas. Si scopre che la miniera di sale scelta per lo stoccaggio delle scorie
radioattive, al riparo dell‟acqua, è piena di buchi e l‟AEC (Ente americano per l‟energia
nucleare) è costretto a improvvisare dei piani di stoccaggio in superficie.
41. 1971 – Francia. Fournier rivela in «Charlie Hebdo» n. 14 che un tecnico del centro nucleare
di Saclay ha tentato, due anni prima, di suicidarsi dando fuoco al laboratorio in cui lavorava.
42. 1972 – Francia. Due militanti del gruppo ecologico «Survivre et vivre» scoprono che più di
500 fusti di residui radioattivi su 18.000 conservati all‟aperto al centro di ricerche nucleari di
Saclay, hanno larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività.
43. 1972 – Francia. Un operaio portoghese che non conosce i segnali di pericolo lavora
parecchie ore in una sala irradiata del centro di Saclay.
44. 1972 – Francia. Ancora al centro di Saclay sfuggono dieci metri cubi di liquidi radioattivi.
45. 1972 – USA. Due lavoratori nell‟impianto di Surry muoiono per l‟esplosione dei tubi di un
sistema di sicurezza mentre ispezionano tubi già difettosi.
46. 1973 – Hanford (USA). La AEC ammette che nei 15 anni precedenti si sono verificati 15
incidenti in cui si sono liberati liquidi radioattivi per un totale di 1.600.000 litri.
47. Marzo 1973 – Chinon (Francia). Arresto definitivo della centrale nucleare di Chinon I,
dopo soli 11 anni di funzionamento. Di fatto la centrale ha mosso le turbine per 43.000 ore,
ossia per 5 anni.
48. Aprile 1973 – Isole Hawaii (USA). Fuga radioattiva nel sottomarino statunitense Guardfish
alle Hawaii. Cinque marinai dell‟equipaggio vengono contaminati dalle radiazioni.
49. Settembre 1973 – La Hague (Francia). Fuga di gas radioattivo. 35 lavoratori sono
contaminati di cui 7 gravemente.
50. Settembre 1973 – Windscale (GB). Nell‟officina di ritrattamento si ha un rigetto di
radioattività. 40 lavoratori sono contaminati.
51. Novembre 1973 – Hanford (USA). Si ha la diciassettesima fuga di liquidi radioattivi. Gli
accumuli di plutonio in una fossa vicino alla città sono così grandi da rendere possibile una
reazione a catena.
52. Dicembre 1973 – USA. Di 39 reattori, negli USA, 13 sono fuori servizio. Brown‟s Ferry lavora
al 10%, Peach Botton al 2%, Connec 2 al 20%.
53. 1973 – Den Haag (Paesi Bassi). 35 addetti agli impianti sono intossicati (7 in modo molto
grave). Nubi di gas radioattivo si diffondono per 15 minuti sulla campagna.
54. 1974 – Mar Caspio. Fonti di stampa segnalano un‟esplosione in un impianto atomico
sovietico a Shevchenko, nel Mar Caspio.
55. Aprile 1974 – Austria. Qualcuno contamina volontariamente il treno Vienna–Linz con Iodio
131 e Iodio 113. Dodici persone vengono ricoverate. Gli autori dell‟attentato non sono mai
scoperti.
56. Maggio 1974 – Casaccia (Italia). Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa
altro.
57. Maggio 1974 – USA. L‟AEC comunica che 861 anomalie si sono prodotte nel 1973 nei 42
reattori in funzione; che 371 avrebbero potuto essere serie e che 18 lo furono realmente (di
cui 12 con fuga di radioattività).
58. 1974 – USA. Una nube radioattiva di trizio si forma per una fuga di gas da un condotto della
centrale di Savannah Mirex, in Carolina. La nube va lentamente alla deriva ad una altezza di
70 metri.
59. 1974 – Francia. A 60 anni dall‟avvio di una fabbrica di radio, nonostante il suo
smantellamento, si libera ancora una radioattività significativa. L‟acquirente del terreno di
Gyf–sur–Yvette sul quale la fabbrica è situata scopre in vari punti fonti radioattive che
superano 50 volte la dose massima consentita.
60. 1974 – USA. Da un‟inchiesta risulta che più di 3.700 persone che avevano accesso ad armi
atomiche hanno dovuto essere licenziate. Motivi: demenza, decadimento intellettuale,
alcolismo.
61. 1974 – Belgio. L‟acqua della condotta Visé, captata nel Pletron, contiene da 2 a 3 volte più
radon 22 (gas radioattivo) del massimo ammesso per una popolazione adulta vicina ad una
centrale.
62. Gennaio 1975 – USA. Viene ordinata la chiusura di 23 reattori per guasti nel sistema di
raffreddamento, vibrazioni anormali e piccole fughe di gas radioattivo.
63. Inverno 1974/75 – Leningrado (URSS). Una serie di incidenti viene segnalata nell‟inverno
tra il 1974 e il 1975 presso la centrale nucleare di Leningrado, in Unione Sovietica. Tre morti
accertati.
64. Marzo 1975 – Brown’s Ferry (USA). Per cercare correnti d‟aria nella cabina di comando
della centrale viene usata una candela che appicca il fuoco a tutti i cavi elettrici bloccando
tutti i sistemi di sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più
dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera» del 2/7/1977, p. 3.).
Secondo il calcolo delle probabilità questo incidente può verificarsi in un caso su mille
miliardi!
65. 19 Novembre 1975 – Germania. Muoiono 2 operai nel reattore di Gundremmingen. I due
dovevano riparare una valvola. Escono 4 litri di vapore radioattivo ad una pressione di 60
atmosfere e ad una temperatura di 270°C.
66. 22 Novembre 1975 – Mare Mediterraneo. Una portaerei e un incrociatore americani
entrano in collisione nel Mediterraneo a causa del mare agitato. Come in altri casi non è
accertata, ma probabile, la fuoriuscita di materiale nucleare in seguito all‟incidente.
67. 7 Dicembre 1975 – Lubmin (Repubblica Democratica Tedesca). Un cortocircuito
nell‟impianto della Centrale di Lubmin, sul litorale baltico nella Germania Orientale,
provoca una parziale fusione del nucleo del reattore.
68. Gennaio 1976 – Germania. Sempre a Gundremmingen la neve caduta in abbondanza
spezza le linee elettriche che convogliano l‟energia prodotta nel reattore. Questo, spento
con la procedura d‟emergenza, fu soggetto ad una tale pressione interna che le valvole di
sicurezza si aprirono e liberarono vapore radioattivo.
69. 1976 – Windscale (GB). Il reattore contamina di Iodio 131 centinaia di miglia di territorio.
70. 1976 Ottobre – Tallin (URSS). Salta in aria una centrale atomica sotterranea: almeno cento
persone sono morte. Le autorità sovietiche negano ma dopo il 25 Ottobre, e per una
settimana almeno, il quotidiano russo ha pubblicato una decina di necrologi ogni numero
(Per un resoconto più dettagliato di questo incidente vedi «Panorama» de 30/11/1976, p.
145.).
71. 1977 – Bulgaria. Nella centrale di Klozodiy, a causa di un terremoto, salta la strumentazione
di controllo del reattore. Grazie ai tecnici che sono riusciti a fermare la reazione, l‟Europa ha
evitato conseguenze gravissime.
72. Aprile 1977 – El Ferrol (Spagna). Fuga radioattiva. Più di 100 persone contaminate.
73. Maggio 1978 – Caorso (Italia). Il giorno del collegamento della centrale con la rete
elettrica (26 Maggio „78) si sono avute fughe limitate nel reparto turbine. Ci sono valvole
che non tengono, strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo,
mal progettati con calcoli sbagliati.
74. 28 Marzo 1979 – Three Mile Island (Harrisburgh, USA) (scala Ines 5). Il surriscaldamento
di un reattore, a seguito della rottura di una pompa nell‟impianto di raffreddamento,
provoca la parziale fusione del nucleo rilasciando nell‟atmosfera gas radioattivi pari a
15mila terabequerel (TBq). Vengono evacuate 3.500 persone.
75. 7 Agosto 1979 – Tennessee (USA). La fuoriuscita di uranio arricchito da una installazione
nucleare segreta provoca la contaminazione di oltre 1.000 persone. Vengono registrati nella
popolazione valori di radioattività fino a cinque volte superiori alla norma.
76. Agosto 1979 – Erwin (USA). Oltre 1.000 persone vengono contaminate a seguito di una fuga
radioattiva in un centro di ricerca nucleare, fino ad allora rimasto segreto, a Erwin, negli
Stati Uniti.
77. Marzo 1981 – Tsuruga (Giappone). 280 persone vengono contaminate a causa di una fuga
di residui radioattivi nella centrale di Tsuruga, in Giappone. Un mese dopo le autorità
comunicano che 45 operai sono stati esposti a radioattività nel corso delle operazioni per la
riparazione della centrale.
78. 1982 – USA. Nella centrale di Giuna, uno dei tubi del sistema refrigerante sì fessura e scarica
acqua bollente radioattiva.
79. 1982 – USA. Dopo l‟incidente di Giuna si scoprono in altre sette centrali oggetti di metallo
dimenticati nelle condotti. Molti impianti sono così fermati perché ritenuti poco sicuri.
80. Novembre 1983 – Sellafield (Gran Bretagna). Lo scarico di liquidi radioattivi nel Mare
d‟Irlanda provoca la reazione di cittadini ed ecologisti, che sollecitano la chiusura della
centrale nucleare di Sellafield, in Gran Bretagna.
81. 10 Agosto 1985 – URSS. Un‟esplosione devasta il sottomarino atomico sovietico Shkotovo–
22: muoiono dieci membri dell‟equipaggio esposti alle radiazioni.
82. 6 Gennaio 1986 – Oklahoma (USA). Un operaio muore e altri 100 restano contaminati a
seguito di un incidente che si sviluppa in una centrale atomica in Oklahoma, negli Stati Uniti.
83. 26 Aprile 1986 – Chernobyl (Ucraina) (scala Ines 7). L‟incidente nucleare in assoluto più
grave di cui si abbia notizia. Il surriscaldamento provoca la fusione del nucleo del reattore e
l‟esplosione del vapore radioattivo, che sotto forma di una nube pari a un miliardo di
miliardi di Bequerel si disperde nell‟aria. Centinaia di migliaia di persone, soprattutto nella
vicina Bielorussia, sono costrette a lasciare i territori contaminati. L‟intera Europa viene
esposta alla nube radioattiva e per milioni di cittadini europei aumenta il rischio di contrarre
tumori e leucemia. Non esistono ancora oggi dati ufficiali e definitivi sui decessi ricollegabili
alla tragedia.
84. 4 Maggio 1986, (una settimana dopo il disastro di Chernobyl). Hamm–Uentrop,
Germania Ovest. Un esperimento in un impianto da 300 megawatt THRT–300 PBMR
(reattore a letto di sfere) nella Germania Ovest ha causato la fuoriuscita di materiale
radioattivo dopo che uno dei letti di sfere è stato immesso nel condotto utilizzato per portare
carburante al reattore. Il tentativo di rimuovere l‟ostruzione creatasi ha danneggiato il
condotto e causato il rilascio di radionuclidi. Radiazioni sono state misurate per circa due
kilometri intorno al reattore.
85. 6 Ottobre 1986 – Oceano Atlantico. Il sottomarino K–219 affonda nell‟Atlantico con 34
testate nucleari a bordo.
86. 1989 – Finlandia. Avaria nel sistema di controllo nella stazione di Olkiluoto.
87. 1990 – Germania. Infiltrazione di tritio nella stazione nucleare di Kruemmel.
88. 1991 – Finlandia. Spegnimento manuale dovuto ad un incendio nella stazione di Olkiluoto.
89. 1991 – Germania. Incidente durante il rifornimento di carburante nella stazione di
Wuergassen.
90. Febbraio 1991 – Mihama (Giappone). La centrale riversa in mare 20 tonnellate di acqua
altamente radioattiva
91. 24 Marzo 1992 – San Pietroburgo (Russia). A seguito della perdita di pressione
nell‟impianto di Sosnovy Bor nei pressi di San Pietroburgo, fuoriescono e si disperdono in
atmosfera iodio e gas radioattivi.
92. Novembre 1992 – Forbach (Francia). Un grave incidente nucleare causa la contaminazione
radioattiva di tre operai. I dirigenti dell‟impianto vengono accUSAti l‟anno successivo di non
aver approntato le misure di sicurezza previste.
93. 1992 – Germania. Avaria nel sistema di raffreddamento nella centrale di Brunsbuttel.
94. 13 Febbraio 1993 – Sellafield (Gran Bretagna). Fuga radioattiva nell‟impianto di
riprocessamento di Sellafield. La densità massima di radionuclidi dello iodio consentita
viene superata di oltre tre volte.
95. 17 Febbraio 1993 – Barsebaeck (Danimarca). Uno dei reattori della centrale di
Barsebaeck viene temporaneamente fermato a causa della fuoriuscita accidentale di vapore
radioattivo.
96. Aprile 1993 – Siberia (Russia). Un incendio nel complesso chimico di Tomsk–7 colpisce un
serbatoio di uranio. Risultano contaminati circa 1.000 ettari di terreno. La nube radioattiva si
dirige verso zone disabitate.
97. 23 Marzo 1994 – Biblis (Germania). Centrale nucleare di Biblis: una falla nel circuito
primario di un reattore fa uscire liquido altamente contaminato.
98. 28 Giugno 1994 – Petropavlosk (Russia). Fuga di materiale radioattivo nella baia di
Seldevaia a causa della rottura di un deposito a Petropavlosk.
99. 1995 – Germania. L‟Alta Corte tedesca decide che la licenza di attività concessa alla
stazione di Mülheim–Kärlich è illegale, a causa della mancata considerazione, in fase di
concessione, del rischio di terremoto nella zona.
100. Settembre 1995 – Kola (Mare di Barents). L‟energia elettrica della centrale di Kola viene
staccata per morosità e vanno fuori uso i sistemi di raffreddamento. Incidente solo sfiorato,
grazie all‟intervento del comandante della base.
101. Novembre 1995 – Chernobyl (Ucraina) (scala Ines 3). Un‟avaria al sistema di
raffreddamento del reattore n.1 di Cernobyl causa un incidente nel quale la radioattività si
disperde e contamina gli operai impegnati nella manutenzione.
102. 8 Dicembre 1995 – Monju (Giappone). Due tonnellate di sodio liquido e altro materiale
radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare prototipo di Monju nella prefettura di Fukui a
causa di un malfunzionamento al sistema di raffreddamento. L‟impianto è costituito da un
reattore autofertilizzante a neutroni veloci FBR.
103. Febbraio 1996 – Dimitrovgrad (Federazione Russa). Un addetto causa la rottura della
valvola di sicurezza di uno dei reattori del centro di ricerche atomiche di Dimitrovgrad.
Fuoriesce una nube radioattiva contenente soprattutto radionuclidi di manganese.
104. 1997 – Germania. Un treno trasportante liquido nucleare deraglia di fronte alla stazione di
Kruemmel.
105. Marzo 1997 – Tokaimura (Giappone). Un incendio e un‟esplosione nel reattore nucleare
nell‟impianto di ritrattamento nucleare di Tokaimura contamina almeno 35 operai.
106. Giugno 1997 – Arzamas (Russia). Un incidente nel centro ricerche di Arzamas porta i
materiali radioattivi sull‟orlo di una reazione a catena. Si sviluppa una nube radioattiva a
seguito della quale muore il responsabile dell‟esperimento.
107. Luglio 1997 – La Hague (Francia). Il comune di Amburgo denuncia presenza di
radioattività nell‟acqua scaricata nella Manica dall‟impianto di trattamento francese di La
Hague. La Francia smentisce, ma il presidente della Commissione di controllo si dimette.
108. Settembre 1997 – Urali (Russia). Sugli Urali si scontrano un trattore e un camion che
trasporta isotopi radioattivi. Da due container fuoriesce liquido pericoloso contenente iridio
192 e cobalto 60. Nell‟area la radioattività sviluppata è 25 volte superiore al limite
consentito.
109. 1 Maggio 1998 – Catena delle Alpi. Le autorità di controllo francesi scoprono elevati livelli
di contaminazione da cesio 137 sulle Alpi, causati dal passaggio di rottami ferrosi
provenienti dall‟Europa dell‟Est.
110. 8 Gennaio 1999 – Francia. Centrale di Cruas Meysse, 65 persone evacuate dopo che si
sono accese le luci d‟allarme radioattivo.
111. 11 Marzo 1999 – Francia. Centrale del Tricastin, un contaminato.
112. 16 Giugno 1999 – Russia. Centrale di Seversk, 2 contaminati per fuga radioattiva.
113. 23 Giugno 1999 – Ucraina. Centrale di Rivno, principio incendio.
114. 4 Luglio 1999 – Ucraina. Centrale di Zaporozhie (Ucraina), bloccato un reattore per
precauzione.
115. 12 Luglio 1999 – Giappone. Centrale Tsuruga, bloccato reattore per una perdita acqua.
116. 17 Luglio 1999 – Ucraina. Centrale di Cernobyl, 3 operai contaminati.
117. 30 Settembre 1999 – Tokaimura (Giappone) (scala Ines 4). Un incidente in una fabbrica di
combustibile nucleare attiva una reazione a catena incontrollata. Viene accertato che si
tratta di un errore umano: due operai hanno trattato materiali radioattivi in contenitori non
idonei. Tre persone muoiono all‟istante, mentre altre 439, di cui 119 in modo grave,
vengono esposte alle radiazioni. Vengono ricoverati in 600 ed evacuati 320mila abitanti
della zona.
118. 2 Ottobre 1999 – Ucraina. Centrale di Khmelitskaya, blocco del reattore per
malfunzionamento.
119. 4 Ottobre 1999 – Wolsong (Corea del Sud). Una fuoriuscita di acqua pesante durante lavori
di manutenzione della Centrale di Wolsong causa l‟esposizione alle radiazioni di 22 operai
impiegati presso l‟impianto.
120. 5 Ottobre 1999 – Centrale di Loviisa (Finlandia). Viene segnalata una perdita di idrogeno
nell‟impianto di Loviisa, sulla costa Finlandese. Secondo i tecnici della centrale c‟è stato un
pericolo di incendio e perdite. La situazione, secondo gli addetti, è rimasta comunque sotto
controllo.
121. 8 Ottobre 1999 – Rokkasho (Giappone). Una piccola quantità di materiale radioattivo
fuoriesce da un deposito di scorie a Rokkasho, nella prefettura giapponese di Aomori. Le
radiazioni provengono da due fusti arrivati dalla centrale nucleare di Ekushima.
122. 20 Ottobre 1999 – Superphenix (Francia). Un incidente tecnico ritarda lo smantellamento
del reattore a neutroni rapidi Superphenix di Creys–Malville (Isere), nel Sud–Ovest della
Francia. Nell‟operazione di scarico del reattore un inconveniente tecnico a una puleggia per
l‟estrazione delle cartucce di combustibile arresta la fase di scarico del materiale
radioattivo.
123. 18 Novembre 1999 – Torness (Scozia). Un Tornado della Raf in esercitazione precipita in
mare di fronte alla centrale nucleare di Torness in Scozia a meno di ottocento metri
dall‟impianto. Un grave incidente è sfiorato per un soffio.
124. 27 Ottobre 1999 – USA. “I bambini statunitensi residenti vicino le centrali nucleari di New
York, New Jersey e Florida hanno nei denti un “radioisotopo” (lo stronzio 90) che li espone
ad un rischio tumore molto alto”. Così Ernest Sternglass, professore di radiologia
all‟università di Pittsburgh ha esordito nell‟ultima conferenza stampa del progetto no–profit
di “radioprotezione e salute pubblica”. Lo sconcertante risultato è stato ottenuto dai
ricercatori statunitensi che hanno analizzato 515 bambini residenti negli Stati di New York,
New Jersey e Florida. I livelli di radioattività rilevata nei campioni, raccolti dal 1979 al 1992,
erano molto vicini a quelli osservati a metà degli anni „50 quando Stati Uniti e Unione
Sovietica, in piena guerra fredda, si dilettavano negli esperimenti con le armi invisibili.
Secondo i responsabili del progetto i livelli di radioattività dovevano invece essere scesi
intorno allo zero. “Se gli esperimenti nucleari sia di superficie, sia sotterranei sono
effettivamente terminati, i primi sospetti cadono sui reattori nucleari e sui relativi incidenti”,
ha detto Sternglass, che ha aggiunto: “II mondo è troppo piccolo per gli incidenti nucleari”.
I responsabili del progetto attribuiscono parte di questa radioattività al disastro avvenuto
nel 1979 a Three Mile Island e a quello di Chernobyl nel 1986. Ci sono documenti federali
che testimoniano la fuga nucleare dal reattore di Suffolk (New York) nei primi anni „80.
125. 13 Dicembre 1999 – Zaporozhe (Ucraina). Il primo dei sei reattori nucleari della centrale
ucraina di Zaporozhe viene fermato per il malfunzionamento dei uno dei segnalatori di
eccessiva pressione.
126. 5 Gennaio 2000 – Blayais (Francia) (scala Ines 2). Una tempesta provoca un incidente alla
centrale di Blayais, nella Gironda, dove due dei quattro reattori vengono fermati. L‟acqua
invade alcuni locali della centrale: danneggiati pompe e circuiti importanti
127. 27 Gennaio 2000 – Giappone. Un incidente a una installazione per il riprocessamento
dell‟uranio in Giappone provoca livelli di radiazione 15 volte superiori alla norma in un
raggio di circa 1,2 miglia. Funzionari locali segnalano che almeno 21 persone sono state
esposte alle radiazioni.
128. 15 Febbraio 2000 – Indian Point (USA). Una piccola quantità di vapore radioattivo fuoriesce
dal reattore Indian Point 2 vicino alla cittadina di Buchanan sul fiume Hudson, località a circa
70 chilometri da New York. La perdita di gas radioattivo costringe la società che gestisce
l‟impianto a chiudere la centrale e a dichiarare lo stato di allerta. La perdita è di circa mezzo
metro cubo di vapori radioattivi.
129. 16 Giugno 2000 – Germania. Gradualmente, ma senza esitazioni, la Germania metterà al
bando l‟energia nucleare. Una dopo l‟altra, nell‟arco di 32 anni, le 19 centrali nucleari
tuttora attive sul suolo tedesco saranno chiuse. Sui tempi dello smantellamento si è
raggiunto un compromesso: il governo chiedeva 30 anni, gli industriali 35, se ne
impiegheranno 32 per ogni stabilimento. Il primo che chiuderà sarà il più vecchio: la
centrale di Obrigheim, aperta nel 1968, si spegnerà nel 2001. L‟ultima, invece, nel 2021,
sarà quella di Neckarwestheim–II, nel Baden–Wuerttemberg, che produce 1.269 Megawatt.
Inoltre entro il Luglio 2005 sarà proibito il trattamento delle scorie nucleari. Al momento le
centrali nucleari tedesche producono il 33,5 per cento del fabbisogno energetico nazionale.
130. 12 Agosto 2000 – Russia. il sommergibile nucleare russo Kursk affondò durante una
manovra militare 1a seguito di una esplosione. Alla prima esplosione ne seguirono altre,
percepite sia da navi militari russe coinvolte nella stessa operazione che da un
sommergibile statunitense, nei paraggi per “spiare” l‟esercitazione. Persero la vita tutti i
118 marinai a bordo, abbandonati nel relitto a 110 metri di profondità nel Mare di Barents,
non lontano dalle coste norvegesi. Un anno dopo una compagnia olandese recuperò il
relitto e lo trasportò in una officina militare nel porto di Murmansk, nella penisola di Kola,
per essere smantellato. I due reattori nucleari del sommergibile (miracolosamente intatti
dopo le esplosioni) furono sistemati in un deposito all‟aperto,
131. 2001 – Germania. Esplosione di una parte dell‟impianto di Brunsbuettel.
132. 10 Aprile 2003 – Paks (Ungheria) (scala Ines 3). L‟unità numero 2 del sito nucleare di Paks
(costituito da quattro reattori è l‟unico in Ungheria a 115 chilometri da Budapest) subisce il
surriscaldamento e la distruzione di trenta barre di combustibile altamente radioattive. Solo
un complesso intervento di raffreddamento scongiura il pericolo di un‟esplosione nucleare,
limitata ma incontrollata con gravi conseguenze per l‟area intorno a Paks.
133. 17 Ottobre 2003 – Arcipelago de La Maddalena (Italia). Sfiorato incidente nucleare: il
sottomarino americano Hartford s‟incaglia nella Secca dei Monaci a poche miglia dalla base
di La Maddalena dove solo l‟abilità del comandante riesce a portare in porto il mezzo
avariato. Il licenziamento di alcuni militari induce a pensare che il rischio corso non sia stato
risibile.
134. 9 Agosto 2004 – Mihama (Giappone). Nel reattore numero 3 nell‟impianto di Mihama, 350
chilometri a ovest di Tokyo, una falla provoca la fuoriuscita di vapore ad alta pressione che
raggiunge i 270 gradi provoca quattro morti tra gli operai. Altri sette lavoratori vengono
ricoverati in fin di vita. È l‟incidente più tragico nella storia nucleare del Giappone. La
centrale viene chiUSA.
135. 9 Agosto 2004 – Shimane (Giappone). Scoppia un incendio nel settore di smaltimento delle
scorie in una centrale nella prefettura di Shimane.
136. 9 Agosto 2004 – Ekushima–Daini (Giappone). L‟impianto viene fermato per una perdita
d‟acqua dal generatore.
137. Aprile 2005 – Sellafield (Gran Bretagna). Viene denunciata la fuoriuscita di oltre 83mila
litri di liquido radioattivo in 10 mesi a causa di una crepatura nelle condotte e di una serie di
errori tecnici.
138. Maggio 2006 – Laboratori Enea di Casaccia (Italia). Fuoriuscita di plutonio, ammessa
solo quattro mesi dopo, che ha contaminato sei persone addette allo smantellamento degli
impianti.
139. Maggio 2006 – Mihama (Giappone). Ennesimo incidente con fuga di 400 litri di acqua
radioattiva nella ex centrale nucleare di Mihama.
140. 26 Luglio 2006 – Oskarshamn (Svezia) (scala Ines 2). Corto circuito nell‟impianto elettrico
della centrale a 250 chilometri a sud di Stoccolma per cui due dei quattro generatori di
riserva non sono stati in grado di accendersi. Vengono testate tutte le centrali nucleari del
Paese e quella di Forsmark viene spenta.
141. 7 Ottobre 2006 – Kozlodui (Bulgaria). Viene intercettato un livello di radioattività venti
volte superiore ai limiti consentiti e le verifiche portano a scoprire una falla in una tubazione
ad alta pressione. La centrale, che sorge nei pressi del Danubio, scampa a una gravissima
avaria. Secondo la stampa locale la direzione cerca di nascondere l‟accaduto e di
minimizzarlo nel rapporto all‟Agenzia nazionale dell‟Energia Atomica
142. 28 Giugno 2007 – Kruemmel (Germania). Scoppia un incendio nella centrale nucleare di
Krummel, nel nord della Germania vicino ad Amburgo. Le fiamme raggiungono la struttura
che ospita il reattore e si rende necessario fermare l‟attività dell‟impianto. In pochi mesi si
verificano avarie anche nelle centrali di Forsmark, Ringhals e Brunsbuttel.Secondo il
rapporto 2006 del ministero federale dell‟Ambiente, l‟impianto di Kruemmel è il più
soggetto a piccoli incidenti tra le 17 centrali. Stando ai piani di uscita dal nucleare, fissati in
una legge del 2002, il reattore dovrebbe essere spento al più tardi nel 2015.
143. 16 Luglio 2007 – Kashiwazaki (Giappone). La centrale nucleare di Kashiwazaki–Kariwa, la
più grande del mondo che fornisce elettricità a 20 milioni di abitanti, viene chiUSA in
seguito ai danneggiamenti provocati dal terremoto. L‟Agenzia di controllo delle attività
nucleari giapponesi ammette una serie di fughe radioattive dall‟impianto, ma precisa che si
tratta di iodio fuoriuscito dal una valvola di scarico. Il direttore generale dell‟AIEA,
Mohammed El Baradei, dice che il sisma: “è stato più forte di quello per cui la centrale era
stata progettata”. Il terremoto provoca un grosso incendio in un trasformatore elettrico, la
fuoriuscita di 1.200 litri di acqua radioattiva che si riversano nel Mar del Giappone e una
cinquantina di altri incidenti. Si teme che la faglia sismica attiva passi proprio sotto la
centrale.
144. 4 Giugno 2008 – Krsko ( Slovenia). Alle ore 17.38 ora italiana il sistema d‟allerta dell‟Ecurie
(European Community Urgent Radiological Information Exchange) ha ricevuto
un‟informativa dalla Slovenia su un incidente alla centrale nucleare di Krsko, 130 km in linea
d‟aria da Trieste. La comunicazione è stata trasmessa a tutti i 27 Stati membri dell‟Unione. Le
prime notizie sembrano relativamente rassicuranti: pare non via sia stata una fuoriuscita di
sostanze radioattive dalla centrale. Sono state attivate le procedure di spegnimento del
reattore, dopodiché sarà possibile, secondo un portavoce della Nek, la società che gestisce
la centrale, verificare le cause dell‟incidente.Quello che non è rassicurante è il silenzio
informativo delle tv: praticamente su tutte le principali testate sul web la notizia
campeggiava giustamente in prima pagina, ma in tv niente, niente alla lettera. Nessun
programma è stato interrotto, nessuno ha pensato di aprire una finestra informativa.
Neppure Emilio Fede che, quando non fa il propagandista, come giornalista sa il fatto suo e
di solito su avvenimenti del genere ci si butta a pesce, bruciando spesso la concorrenza con
ottime dirette. Eppure la notizia era ghiotta, ghiottissima, se non altro in termini di ascolti.
Ma in tv sono rimasti tutti zitti. Sarà forse perché il governo Berlusconi ha deciso di
rilanciare il nucleare in grande stile, e questa notizia sarebbe stata una grandissima
“seccatura”? Del resto non è la prima volta che la centrale slovena di Krsko è al centro di
polemiche per la sua pericolosità: già nel 2005 la parlamentare dei verdi Luana Zanella
aveva presentato una interrogazione piuttosto inquietante. Le conseguenze in caso di fall–
out radioattivo alla centrale di Krsko sarebbero drammatiche: la nube radioattiva potrebbe
raggiungere Trieste in sole due ore e, complessivamente, sarebbero colpite circa 30 milioni
di persone di cui circa 5 milioni a rischio di vita immediato (dati forniti dall‟associazione
“Amici della Terra”).
145. 7 Luglio 2008 – Parigi. L‟Autorità per la sicurezza nucleare francese ha chiesto in mattinata
a Socatri, società satellite del colosso energetico Areva, di sospendere l‟attività del suo sito
di trattamento nella centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, e di prendere
“misure immediate di messa in sicurezza”. Dagli impianti di Socatri, a Tricastin, si era
verificata lunedì scorso una fuoriuscita di acque contenenti uranio, con parziale
riversamento nei fiumi circostanti. Timori ecologisti ma autorità rassicurano – dopo
incidente Areva sotto accusa Mentre l‟Autorità per la sicurezza nucleare (ASN) diffondeva
messaggi rassicuranti, già nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste francesi erano sul
piede di guerra dopo la fuoriuscita accidentale di acque di scarico contenenti uranio dalla
centrale nucleare di Tricastin in due fiumi vicini. L‟associazione ecologista “Uscire dal
nucleare” accusa Areva, azienda proprietaria del sito, “di aver trattenuto deliberatamente
informazioni e di fatto, aver messo volontariamente in pericolo la popolazione”, e ha
annunciato una manifestazione sabato prossimo a Parigi. Parla invece di “dimostrazione che
il nucleare non è un‟energia pulita” Greenpeace, che aggiunge: “Nicolas Sarkozy
chiaramente omette di precisare questo genere di „dettagli‟ quando annuncia in pompa
magna il lancio di una nuova centrale EPR, per cui Tricastin è uno dei siti possibili”. Reazioni
negative anche dalla Commissione di ricerca e d‟informazione indipendente sulla
radioattività, che ha annunciato che sporgerà denuncia contro le due società filiali di Areva
responsabili del sito di Tricastin, Areva Cn e Socatri, rispettivamente per “la sepoltura di
più di 700 tonnellate di scorie” e per “scarichi radioattivi nell‟ambiente”. Da parte loro, i
responsabili istituzionali mandano invece messaggi rassicuranti. L‟ASN ha fatto sapere che i
rilievi effettuati nella falda acquifera, in tre pozzi di pompaggio appartenenti a privati e nei
corsi d‟acqua in cui si sono riversate le acque all‟uranio non hanno riscontrato “alcun
elemento anormale”. Anche i tassi di radioattività rilevati nella zona,afferma sempre l‟ASN,
risultano da una serie di verifiche “in costante diminuzione da ieri sera”. L’INCIDENTE
Sono state mantenute per tutta la notte di martedì le misure di sicurezza precauzionali nei
comuni intorno alla centrale nucleare di Tricastin dopo che, durante il lavaggio di una
cisterna, parte di 30 metri cubi d‟acqua usata, contenente 12 grammi di uranio per litro, era
accidentalmente finita in due fiumi vicini. Divieto di attività nautiche, bagno e pesca lungo il
Gauffiere e l‟Auzon, blocco della distribuzione di acqua potabile e dei prelievi privati dai
due fiumi, oltre che dell‟irrigazione dei campi nelle aree interessate dalla fuoriuscita. La
Commissione di ricerca e d‟informazione indipendente sulla radioattività (Criirad) aveva
denunciato la “mancanza di affidabilità” della centrale di Tricastin, spiegando che “il rischio
sanitario è effettivamente lieve, ma questo incidente, non trascurabile, giunge in seguito a
un numero crescente di altri incidenti, che mostrano un degrado della gestione delle scorie
su un sito destinato invece a svilupparsi”. Criticato anche il modo di dare informazioni
sull‟accaduto: “l‟utilizzo dell‟unità di misura della massa (il grammo) – ha aggiunto il Criirad
– invece di quella della radioattività (il becquerel) non rende conto dell‟ampiezza della
fuga”. La perdita, conclude la commissione, avrebbe riversato nei fiumi “uno scarico più di
100 volte superiore al limite annuale”. Si è fatta sentire anche l‟organizzazione „Uscire dal
nuclearè, secondo la quale “é impossibile che una tale fuga, contenente uranio, non abbia
conseguenze importanti sull‟ambiente e sulla salute delle persone”.
146. 11 Luglio 2008 – Goteborg (Svezia). Un incendio si è verificato oggi sul tetto di una turbina
nella centrale nucleare di Ringhals, situata a 60 chilometri da Goteborg, nella Svezia
occidentale. Secondo i responsabili dell‟impianto, l‟incendio è stato rapidamente spento
senza che il reattore potesse costituire in alcun momento una vera minaccia.” La nostra
equipe di pompieri è riuscita a spegnere le fiamme in pochi minuti” ha dichiarato Gosta
Larsen, portavoce della centrale. L‟incendio è stato provocato dagli operai che lavoravano
con alcune torce sul tetto dell‟edificio e che hanno involontariamente dato fuoco allo stesso.
“Non c‟é stato niente di drammatico”, ha aggiunto Larsen, riconoscendo però che una fitta
nube di fumo ha invaso il sistema di ventilazione della turbina, facendo scattare gli allarmi
anti–incendioesterni che hanno provocato l‟arrivo immediato di altre squadre di pompieri
locali. La centrale nucleare di Ringhals possiede quattro reattori e produce il 20% circa
dell‟elettricità consumata in Svezia.
147. 16 Luglio 2008 – Francia. Falda contaminata nei pressi della centrale di Tricastin. 10 giorni
dopo la fuoriuscita da un impianto di acque usate contenenti 8,2 grammi al litro di uranio
naturale. Il problema stavolta non sono però le acque superficiali dei fiumi Gaffiere e
Lauzon, in cui secondo i dati dell‟Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare (Irsn) c‟é
una “diminuzione regolare del livello di uranio”, ma 4 punti di prelievo d‟acqua in
profondità, falde freatiche e pozzi privati, in cui la concentrazione di uranio supera la soglia
massima fissata dall‟Organizzazione mondiale della sanità di 15 microgrammi per litro.
148. 18 Luglio 2008 – Francia. Fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, “senza
impatto sull‟ambiente”, sono state registrate in un impianto della Areva a Romans–sur–Isere,
nel dipartimento della Drome, nel sud–est della Francia. Lo ha reso noto stamane l‟Autorithy
francese per la sicurezza nucleare.
149. 21 Luglio 2008 – Francia. Quindici operai dell‟impianto nucleare di Saint Alban, nella
regione dell‟Isere (sud della Francia), sono stati contaminati dalla fuoriuscita di liquido
radioattivo. Lo riferisce Electricité de France (Edf), l‟azienda elettrica francese. «Gli operai
sono stati leggermente contaminati nel corso di un intervento di manutenzione su un
cantiere dell‟unità produttiva numero due», ha indicato un responsabile della direzione.
L‟incidente non è stato classificato dall‟Agenzia di sicurezza nucleare.
150. 23 Luglio 2008 – Francia. Cento operai della centrale nucleare del Tricastin, dove alcuni
giorni fa c‟era stata una fuga di materiale radioattivo, sono stati contaminati „„leggermentè‟
oggi da elementi fuorusciti da una tubatura nel reattore numero 4, fermo per manutenzione.
Lo ha reso noto la direzione di EDF.
151. 29 Luglio 2008 – Francia. Nuovo allarme alla centrale nucleare di Tricastin a 40 chilometri
da Avignone, nel sud della Francia. Un centinaio di impiegati sono stati sgomberati
dall‟impianto a causa dell‟allarme lanciato dopo una nuova fuoruscita di polvere radioattiva
dal reattore No4.
152. 2 Agosto 2008 – Oceano Pacifico. Acqua potenzialmente radioattiva può essere fuoriuscita
da un sommergibile nucleare americano in navigazione nel Pacifico per mesi. Lo ha reso
noto in serata la CNN, riportando fondi ufficiali della Marina. La perdita è stata scoperta
mentre il sommergibile nucleare, lo Houston (che aveva navigato tra Guam, le Hawaii ed il
Giappone), era in un porto delle Hawaii per la manutenzione.
153. 6 Agosto 2008 – Francia. Tricastin, nel sud della Francia, fa parlare di sé quest‟estate per
un incidente, anzi un‟anomalia: a Luglio – ma si è saputo solo oggi – ci sarebbero state
troppe emissioni di scorie di carbonio 14 alla fabbrica Socatri (Areva) sul sito in cui già
quattro volte è scattato l‟allarme. Lo ha annunciato l‟ASN, Autorità di sicurezza nucleare. Si
tratterebbe, in realtà, della prima anomalia in ordine temporale, essendo stata appurata il 4
Luglio, durante il trattamento delle scorie. In quella fase, stando all‟ASN, ci sarebbe stato
“un superamento, per il mese di Giugno, del limite di rifiuti gassosi mensili di carbonio 14”.
154. 21 Agosto 2008 – Francia. Una piccola fuoriuscita di uranio è stata scoperta due giorni fa
nei pressi della centrale nucleare di Pierrelatte, nel sud della Francia. La fuoriuscita è stata
rilevata da alcuni operai a lavoro su una canalizzazione interrata delle reti di acque della
società Comurhex che non era più utilizzata. La prefettura del dipartimento Drome ha
parlato di „„un impatto ambientale marginalè‟, dopo un‟ispezione dei tecnici dell‟authority
per la sicurezza nucleare.
155. 24 Agosto 2008 – Spagna. L‟impianto nucleare Vandellos II in Catalogna, nel nord–est della
Spagna, è stato fermato per un incendio, che è stato domato. Secondo le autorità spagnole
“alle 08:49 un incendio è divampato nel generatore elettrico, e alle 10:30 è stato
completamente spento. Tutti i sistemi di sicurezza dell‟impianto hanno funzionato come
previsto, e ora la centrale è ferma e in condizioni stabili”. L‟impianto è stato costruito nel
1980, la sua autorizzazione scade nel 2010.
156. 26 Agosto 2008 – Fleurus (Belgio). Fuga radioattiva verificatasi in un istituto che produce
radioisotopi per uso medico a Fleurus, località ad una cinquantina di chilometri a sud di
Bruxelles, nella zona di Charleroi. L‟incidente risale allo scorso fine settimana, ma solo ora
le autorità competenti hanno deciso di avvertire la popolazione. Per le vie della cittadina di
Fleurus – circa 20 mila abitanti –, per iniziativa del sindaco, auto della polizia con
altoparlanti hanno diffuso appelli alla prudenza, raccomandando agli abitanti, che vivono
entro un raggio di cinque chilometri dal luogo dove è avvenuta la fuga, di non consumare la
frutta e la verdura dei loro giardini, né di bere l‟acqua piovana o il latte delle loro fattorie
fino ad un nuovo ordine. , l‟incidente era stato classificato al livello 3 (guasto grave) della
scala internazionale Ines, che comprende 7 livelli
157. 24 Settembre 2008 – Cherbourg (Francia) – Un incidente nucleare di “livello 1” su una
scala internazionale da 0 a 7, con un “versamento di materiale”, è avvenuto all‟interno di un
impianto per il riprocessamento del combustibile atomico a La Hague, nella regione della
Normandia, nel nord–ovest della Francia. Lo rende noto il gruppo nucleare Areva che
gestisce l‟impianto, aggiungendo che l‟incidente “non ha avuto alcuna conseguenza sul
personale né sull‟ambiente”. L‟incidente, fa sapere l‟Areva, è avvenuto il 24 Settembre
scorso. Comunicato il 10/10/2008. La società in un comunicato scrive che l‟incidente è
“accaduto durante il riempimento di un contenitore di plutonio” ed è consistito nello
“straripamento del contenitore”. “Il materiale (fuoriuscito) è rimasto confinato all‟interno
del perimetro all‟interno del quale si svolgeva l‟operazione. I lavori di riempimento è stata
interrotta e il materiale (fuoriuscito) è stato recuperato”, scrive Areva. Si tratta del quarto
incidente di livello 1 registrato nello stesso stabilimento dall‟inizio del 2008.
158. 6 Novembre 2009 – Francia. Un incidente si è verificato nella centrale nucleare francese di
Tricastin, durante la ricarica di una parte delle barre di uranio. Le operazioni di
manutenzione al reattore numero 2 della centrale sono state quindi sospese. Il gruppo Edf
spiega che l‟edificio che ospita il reattore “è stato bloccato per motivi di prevenzione ed è
stata disposta una vigilanza continua. La direzione della centrale propone di classificare
l‟evento al livello 1” su una scala da 0 a 7.
159. 22 Novembre 2009 – Washington (USA). Una fuga radioattiva nella famigerata centrale
nucleare di Three Mile Island, teatro nel 1979 del peggiore incidente negli USA, ha esposto
20 dipendenti a un “basso livello” di contaminazione. Lo riferisce il sito web del New York
Daily News secondo cui l‟operaio più colpito ha ricevuto una dose di 16 millirem, mentre il
limite annuo non considerato pericoloso è pari a 2.000 millirem. L‟incidente si è verificato
alla 16 locali di sabato nel primo reattore. Alcuni lavoratori stavano tagliando delle
condutture nell‟impianto in Pennsylvania è risuonato l‟allarme facendo evacuare i 150
lavoratori presenti. All‟esterno dell‟impianto non si è registrata al momento alcuna
contaminazione. Il 29 Marzo 1979 la parziale fusione del nocciolo del secondo reattore causò
la fuoriuscita di 13 milioni di curie che però non causarono alcuna vittima. L‟incidente
bloccò la costruzione di nuove centrali negli USA
160. 29 Novembre 2009 – Kaiga (INDIA). Le autorità indiane hanno aperto un‟indagine sulla
fuoriuscita di una sostanza radioattiva nell‟acqua potabile in un impianto di energia nucleare
nel sud del paese. In particolare si sta cercando di capire come un perdita di tritio che ha
inquinato l‟acqua potabile, si sia potuta verificare nell‟impianto di Kaiga (450 km da
Bangalore), dopo che almeno 55 operai hanno dovuto essere trattati in ospedale per
eccessiva esposizione alle radiazioni. L‟impianto di Kaiga è considerato ad “alta sicurezza”
e le autorità indiane pensano che la perdita potrebbe essere stata “causata
deliberatamente”. La fuoriuscita di materiale radioattivo, hanno specificato gli inquirenti,
non ha interessato né l‟ambiente né la popolazione della zona.
161. 27 Agosto 2010 – Aleksandrovsk (Russia). Secondo il Barents Observer, ci sarebbe un
aumento del livello di radiazioni dopo l‟incendio che si è sviluppato in un cantiere navale
russo nella penisola di Kola implicato nella demolizione di materiale militare nucleare e
rifiuti radioattivi. I norvegesi lamentano il fatto di non essere stati avvisati dai russi
dell‟incidente che è scoppiato il 27 Agosto nel cantiere 10 in Aleksandrovsk,
precedentemente conosciuto come Polyarny, e che ci sono volute circa due ore per domare
l‟incendio, almeno a leggere quel che scrive il giornale Novaya Gazeta. Non ci sarebbero
feriti, ma nessuno sa quali danni siano stati fatti dal fuoco che ha distrutto terminal di arrivo
dei fusti radioattivi destinati allo smaltimento.
162. 25 Ottobre 2010 –Fiume Mohawk (USA). Il Department of Environmental Conservation
(DEC) USA ha reso noto che ad Ottobre almeno 2400 litri di acque reflue contaminate
fuoriuscite dal Knolls Atomic Power Laboratory sono finite attraverso uno scarico nel fiume
Mohawk. L‟acqua contaminata conteneva cesio 137, stronzio 90, uranio e plutonio e il DEC
ha spiegato che è finita nel fiume per lo straripamento di un canale sotterraneo drenante.
163. 11 Marzo 2011 – Onagawa (Giappone). Centrale nucleare in fiamme. Continua a salire il
bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Giappone, arrivato a 32. Ma in questo
momento l‟emergenza più pressante è quella nucleare. Nonostante quattro centrali siano
state chiuse c‟è un principio di incendio in quella di Onagawa, nella prefettura di Miyag. Il
problema Maggiore è che non c‟è abbastanza elettricità per raffreddare i noccioli delle
centrali, che si stanno rapidamente surriscaldando in quanto il terremoto ha messo fuori uso
gli impianti di raffreddamento. Per ora non ci sono segnalazioni di perdite di materiali
radioattivi, ma il Primo Ministro Naoto Kan ha lanciato un allarme nucleare, confermato
dall‟Agenzia atomica dell‟Onu
164. 12 Marzo 2011 – Fukushima (Giappone). Alcuni impiegati della centrale nucleare di
Fukushima sono stati feriti da un‟esplosione, che avrebbe polverizzato la gabbia di
contenimento di uno dei reattori. Lo riferisce la tv pubblica NHK, spiegando che una colonna
di fumo bianco sembra venir fuori dall‟impianto, che ha già problemi di raffreddamento.
Poco prima dell‟esplosione l‟Agenzia nipponica sulla sicurezza nucleare aveva annunciato il
successo delle operazioni di riduzione della pressione nel reattore.
165. 16 Marzo 2011 – Pickering, Toronto (Canada). L‟impianto di Pickering, che dista 35
chilometri da Toronto, riversa “non intenzionalmente” (come afferma la Ontario Power
Generation, la società che gestisce l‟impianto) nel lago 73mila litri di acqua contaminata. La
causa è un malfunzionamento al sistema di scarico. Sono state misurate tracce di trizio
nell‟acqua, ma – sostengono i responsabili – in quantità molto inferiori alla soglia
considerata pericolosa per la salute delle persone
166. 2 Maggio 2011 – Scriba, New York (USA). Shutdown automatico del reattore della centrale
nucleare di Nine Mile Point Unit 1. La Constellation Energy Nuclear Group, proprietaria
dell‟impianto ha dichiarato in una nota che “l‟impianto è in una condizione stabile e sicura”.
Non noti i motivi tecnici dello “arresto automatico” visto che il reattore era stato fuori
servizio per manutenzione e per un rifornimento di carburante nucleare. Non si sa quando il
reattore sarà riavviato.
167. 3 Maggio 2011 – Prefettura di Fukui (Giappone). Fuoriuscita di materiale radioattivo
proveniente dall‟acqua utilizzata per raffreddare le barre di combustibile nella centrale di
Tsuruga. A causa di un‟anomalia tecnica lo iodio radioattivo depositatosi nel liquido
refrigerante è stato rinvenuto nel reattore “Tsuruga–2”, il più recente dei due presenti.
L‟Atomic Power Co. ha “spento” il reattore.
168. 5 Maggio 2011 – Mar Artico, Siberia Occidentale (Federazione Russa). Perdita di
materiale nucleare a bordo della nave rompighiaccio russa, a propulsione nucleare, Taimyr.
La fuga di materiale radioattivo alla Taimyr, si è verificata quando la nave stava lasciando il
fiume siberiano Ienissei, che sfocia nell‟Oceano Artico, costringendola a rientrare verso il
porto di Mourmansk, nel mare di Barents, sede della più grande flotta al mondo di
rompighiaccio a propulsione nucleare. La causa della fuoruscita, ipotizza l‟agenzia federale,
potrebbe essere nel sistema sigillante del primo involucro del reattore. “Se la situazione
dovesse peggiorare – ha dichiarato Andrei Smirnov, responsabile della Rosatom – il sistema
del reattore sarà fermato e comincerà il processo di raffreddamento”.

AGGIORNATO A 01/06/2011

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