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"Natale" di Giuseppe Ungaretti

Napoli, il 26 dicembre 1916


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

In questa poesia dedicata al Natale Ungaretti racconta del suo ritorno a casa dal fronte della
Prima Guerra Mondiale. E' tornato a casa in licenza, ma è stanco e non vuole fingere di
dimenticare neanche per un po’ le atrocità della guerra, tuffandosi tra la gente e nella città in
festa. E' il Natale del 1916 e Ungaretti è in licenza a Napoli dove, per un po', abbandona i
pesaggi di guerra. Nel poeta pero' non c'è voglia di festeggiare: Ungaretti invoca solitudine ed il
suo stato d'animo viene trasmesso anche dall'assenza di punteggiatura del testo poetico: un
discorso unico composto da segmenti brevi che trasmette nel lettore grande forza evocativa. Per
Ungaretti questo è il Natale per ritrovare la pace con se stesso.

Figure retoriche
 Antitesi tra il Natale e la stanchezza: il Natale, simbolo dell’amore, dell’unità e della
gioia, si contrappone a un momento di riflessione e di stanchezza, dovuto alla tragicità vissuta
nelle trincee da Ungaretti.
 Enjambements: (vv.3-4; 5-6; 6-7; 9-10; 11-12; 13-14; 16-17; 20-21; 21-22; 22-23).
 Metafora: “gomitolo di strade” (vv.3-4) – “ho tanta stanchezza sulle spalle” (vv.6-7) –
“sto con le quattro capriole di fumo” (vv.19-23).
 Similitudine: “come una cosa posata” (vv.9-10-11).
 Allitterazione della s: “stanchezza sulle spalle” (vv.6-7).
 Allitterazione della f: “fumo del focolare” (vv.22-23).
 Sinestesia: “caldo buono” (v.18).
 Analogia: “quattro capriole di fumo” (vv.20-22).

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