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Preparazione del terreno, messa a dimora

delle piantine e installazione dei tutori


L a riuscita della coltivazione del
pomodoro dipende da una buona
preparazione del terreno.
Il suolo è bene venga sistemato ad aio-
le, che devono essere sopraelevate in pre-
senza di terreni pesanti e dove ristagna
l’acqua. Preferibilmente va predisposta
sul terreno la pacciamatura, che compor-
ta, tra l’altro, anticipo della raccolta e ri-
sparmio d’acqua d’irrigazione, oltre a
evitare la crescita delle erbe infestanti.
La messa a dimora delle piantine va
effettuata in presenza di adeguate condi-
zioni climatiche (vedi tabella a pag. 6). Dopo aver preparato con cura il terreno,
Subito dopo la messa a dimora del- si effettua la preparazione delle aiole.
le piantine, nel caso siano di varietà in- Nella foto, aiola pacciamata con telo
determinate (cioè che continuano a svi- plastico scuro pochi giorni dopo la
lupparsi in altezza per tutto il ciclo vege- messa a dimora delle piantine
tativo) occorre procedere all’installazio-
ne dei tutori.
In presenza di terreni stanchi (dove gio che ha molto bisogno di magnesio,
La lavorazione cioè si è coltivato pomodoro per molti
anni), poveri o molto sfruttati, dopo la
elemento la cui mancanza si manifesta
con decolorazione delle foglie basali. In
del terreno vangatura si può interrare, tramite una questo caso si può sostituire il solfato di
e la concimazione zappatura, del concime chimico ad alto
titolo in fosforo e potassio, due elemen-
potassio-50 con solfato di potassio ma-
gnesiaco-22+8, sempre alla dose di 50-
Il terreno va preparato con cura, ti molto importanti per il pomodoro. Il 60 g per metro quadrato. In alternativa
effettuando una vangatura fosforo agisce positivamente su fioritura si può ricorrere a un concime ternario
profonda e un’abbondante e impollinazione, mentre il potassio mi- con un elevato titolo in fosforo e potas-
concimazione organica gliora le caratteristiche organolettiche sio, come per esempio Nitrophoska Blu
dei frutti. Tra i concimi chimici utilizza- o Compo Ortofrutta, alla dose di 40-50
Il terreno va lavorato preferibilmen- bili si può ricorrere al perfosfato mine- g per metro quadrato.
te da fine autunno a inizio inverno, ef- rale-16, alla dose di 60-70 g per metro Altri concimi molto validi sono quel-
fettuando una vangatura profonda 25- quadrato, più solfato di potassio-50, alla li definiti a lenta cessione (per esempio
30 cm. Gelo e disgelo disgregheran- dose di 50-60 g per metro quadrato. Nitrophoska Top, Bayfolan Multi, da in-
no poi le zolle più grossolane del suo- Il pomodoro, inoltre, soprattutto se terrare alla dose di 6-8 kg per 100 me-
lo, rendendolo così soffice e pronto, do- coltivato in terreni poveri, è un ortag- tri quadrati), che cedono lentamente gli
po opportune lavorazioni, per la messa a elementi nutritivi in essi contenuti. Se
dimora delle piantine. abbinati a una buona concimazione or-
La vangatura si deve effettuare quan- ganica di base, riescono a portare a evi-
do il terreno non è né troppo umido né denti aumenti di produzione, grazie alla
troppo asciutto (cioè «in tempera»), mai loro capacità di nutrire la pianta durante
bagnato o, peggio ancora, intriso d’ac- tutto il ciclo vegetativo.
qua, in quanto si rischierebbe di rovina-
re la struttura del suolo, con la forma-
zione di zolle grosse e difficili poi da la-
La preparazione
vorare. e la pacciamatura
Se in questo periodo le aiole sono oc-
cupate dalle tipiche colture autunno-in-
delle aiole
vernali (per esempio cavoli, porro, ra- Per una buona riuscita della coltura
dicchio, ecc.), la lavorazione del terreno occorre preparare con cura
va posticipata a fine inverno. le aiole e predisporre, preferibilmente,
Durante la vangatura va interrato le- la pacciamatura
tame ben maturo in ragione di 4-5 kg
per metro quadrato. In alternativa al le- Poco prima della messa a dimora
tame, non sempre facile da reperire, si delle piantine, operazione che si ese-
può interrare compost (3-4 kg per metro L’erba sfalciata essiccata, da stendere gue a partire dal mese di marzo sotto
quadrato) o stallatico, quest’ultimo repe- sul terreno nei primi stadi di crescita tunnel, occorre sminuzzare la superfi-
ribile confezionato in sacchi nei garden delle piante, è una valida alternativa al- cie del terreno tramite una zappa e/o un
center e/o consorzi agrari, da distribuire la pacciamatura realizzata con telo pla- erpicatore manuale e preparare successi-
alle dosi indicate sulla confezione. stico scuro vamente le aiole d’impianto.

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La pratica della pacciamatu-
Le piante innestate ra comporta però un surriscalda-
mento del suolo nei mesi estivi,
Nel caso l’orto presenti un terreno stanco, mol- creando un ambiente ostile al-
to sfruttato, non adatto alla coltivazione del po- lo sviluppo delle piante. Per ov-
modoro e/o un terreno nel quale si sviluppano viare a questo problema sareb-
facilmente malattie a carico dell’apparato ra- be opportuno, prima di esegui-
dicale di questo ortaggio, sappiate che in com- re la messa a dimora delle pian-
mercio vi sono piante innestate pronte per la tine, irrorare i teli con una solu-
messa a dimora, che danno buoni raccolti an- zione di acqua e calce (0,5 kg di
che in queste sfavorevoli condizioni. calce per 10 litri d’acqua); i te-
Si tratta di piante ottenute dall’unione di due li, così imbiancati, impedisco-
piante diverse ma affini tra loro, che somma- no un eccessivo riscaldamento
no le migliori caratteristiche dei due individui. del suolo.
Una pianta, il portinnesto, fornisce l’apparato Volendo, prima di stendere
radicale, mentre la seconda, il nesto, fornisce sulle aiole i teli della pacciama-
la parte aerea, quella che produrrà i frutti. tura, si può sistemare sul ter-
Le piante innestate presentano maggiore vigo- Piantina di pomodoro reno la manichetta forata, al fi-
ria, risultano meno soggette agli attacchi di innestata pronta per la messa ne di eseguire razionalmente le opera-
malattie fungine a carico dell’apparato radica- a dimora. Nel particolare, zioni d’irrigazione. Non si tratta tutta-
le, danno maggiori produzioni e si adattano a il punto d’innesto, protetto via di un lavoro indispensabile, in quan-
diversi tipi di terreno e/o condizioni colturali. da un manicotto in plastica to le irrigazioni si possono effettuare di-
Si deve sfruttare la maggiore vigoria di queste stribuendo l’acqua direttamente al piede
piante allevandole a due branche, anche se non è raro trovare in commercio delle piante.
piante già così impostate. Si ricorda che la pacciamatura non
Al momento della messa dimora occorre non interrare la zona d’innesto, osser- è una pratica indispensabile, in quan-
vare una distanza sulla fila di 60-80 cm, tra una pianta e l’altra, e di 90-100 cm to la coltura del pomodoro può dare ot-
tra una fila e l’altra, ed eliminare durante la crescita delle piante i germogli che timi risultati anche attuata in aiole non
si sviluppano dal portinnesto. pacciamate.
Le piante innestate presentano un solo svantaggio, quello cioè di avere un co-
sto maggiore rispetto alle altre, in quanto il loro prezzo può raggiungere anche
i 4 euro a piantina, a seconda del diametro del vaso di coltivazione e del luogo
La messa a dimora
di acquisto, contro i 30-40 centesimi delle piantine tradizionali. delle piantine
Questa operazione, che si può eseguire
In presenza di terreni pesanti e poco ne di evitare lo sviluppo delle piante in- sia in pieno campo che sotto tunnel,
drenanti si consiglia di predisporre aiole festanti e ridurre le irrigazioni. Ideali al- va effettuata con clima caldo e stabile,
(chiamate anche porche o prose) soprae- lo scopo sono i teli plastici di polietile- utilizzando piantine sane e robuste
levate di circa 20-25 cm. Questo accor- ne di colore nero dello spessore di 0,05-
gimento consente lo sgrondo delle ac- 0,06 millimetri, facilmente reperibili Una volta predisposta la pacciama-
que in eccesso (sia meteoriche che d’ir- presso gli empori agrari. In alternativa tura, il telo va forato con un piantabul-
rigazione) che, se presenti, potrebbero al telo plastico, si può utilizzare paglia bi, che, per lo scopo, va riscaldato su una
favorire l’insorgenza di malattie fungi- o erba sfalciata essiccata, da disporre in fiamma al fine di eseguire un foro netto.
ne a carico dell’apparato radicale e del uno spessore di circa 8-10 cm. La messa a dimora delle piantine si
colletto delle piante. La pacciamatura aumenta la tempera- esegue spostando il terreno con una ma-
Dopo aver preparato le aiole, prima tura del suolo, facilitando così l’attecchi- no o con una paletta, in modo da crea-
di procedere alla messa a dimora delle mento e lo sviluppo delle piante dei primi re un piccolo incavo nel quale posare il
piantine, si consiglia di stendere la pac- impianti primaverili, con un conseguen- pane di terra, ricoprendolo poi con ter-
ciamatura, cioè di ricoprire il terreno te anticipo di produzione. Contribuisce ra, senza pressarla troppo.
con un telo plastico (in commercio ve inoltre a mantenere puliti i frutti, che po- In qualunque caso, sia che si trat-
ne sono anche tipi biodegradabili) al fi- trebbero sporcarsi toccando il terreno. ti di piante autoprodotte che acquista-

In presenza di terreni Distanze d’impianto


poco drenanti, A fila singola A fila doppia
si consiglia
di realizzare
aiole
sopraelevate
di circa
30-40 cm

30-40 cm

20-25 cm
20-25 cm

90-100 cm 70-80 cm 90-100 cm

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Occorre ricordare infatti che la tempera-
tura minima per procedere al trapianto
non deve essere inferiore ai 12-14 °C, in-
dipendentemente dalla zona e dal tipo di
coltura che si vuole attuare (cioè sia essa
in pieno campo o sotto tunnel); vedi an-
che la tabella riportata a pag. 6.
Per quanto riguarda le distanze, oc-
corre mettere a dimora le piante lungo
la fila a 30-40 cm l’una dall’altra, men-
tre le file devono risultare distanti tra lo-
ro almeno 90-100 cm.
Nel caso si voglia eseguire impianti
a fila doppia la distanza tra le due file va
1 2
ridotta a circa 70-80 cm, mentre quella
tra le piante sulla fila deve essere sem-
pre di 30-40 cm.

L’installazione
dei tutori
È un lavoro indispensabile se si coltivano
varietà che crescono di continuo,
operazione che va eseguita prima
o subito dopo la messa a dimora
delle piantine

Nel caso si coltivino varietà a svilup-


3 4
po indeterminato (cioè che crescono di
Dopo aver predisposto la pacciamatura (1), operazione sempre consigliabile, e continuo), prima della messa a dimo-
aver segnato i punti di impianto, misurando le distanze con l’aiuto di un metro (2), ra delle piantine, o subito dopo, occor-
forate il telo con un piantabulbi (3). La messa a dimora della piantina si esegue re installare adeguati tutori che sosten-
spostando il terreno con una mano, in modo da creare una buchetta nella quale po- gano successivamente sia il peso della
sare il pane di terra (4), ricoprendolo poi con altra terra senza pressarla troppo pianta che quello dei frutti, e impedisca-
no che durante i temporali estivi le pian-
te, si deve prestare molta attenzione al suto, da togliere non appena le condizio- te si spezzino.
loro aspetto al momento della messa a ni climatiche si sono stabilizzate. I tutori più validi e utilizzati sono le
dimora. Le piantine si devono presenta- Il pomodoro non tollera le basse tem- canne di bambù (comunemente reperibi-
re sane, con foglie di un bel colore ver- perature, per questo motivo il momento li a prezzi modici nei garden center e ne-
de e prive di macchie giallastre e devono ideale per la messa a dimora delle pianti- gli empori agrari), robuste e facilmente
avere uno sviluppo equilibrato sia del- ne varia a seconda dell’area geografica e maneggiabili visto il leggero peso.
la parte aerea che dell’apparato radica- del tipo di coltivazione che si vuole attua- Le canne vanno infilate nel terreno
le; quest’ultimo non deve apparire molto re, cioè se in pieno campo o sotto tunnel. per almeno 25-30 cm, mentre la parte
sviluppato, ma solo trattenere il pane di
terra consentendo un’agevole estrazione
della piantina dal contenitore alveolato Le canne vanno infilate nel terreno
o dal vasetto di coltivazione. per almeno 25-30 cm,
Nel caso di coltura in pieno campo, al mentre la parte
Nord si può procedere alla messa a di- fuori terra
mora delle piantine da metà aprile ai pri- non deve
mi di maggio, mentre al Centro-Sud si risultare
può effettuare l’operazione già nel me- inferiore ai
se di marzo. Per proteggere le piantine da 160-170 cm
eventuali di ritorni di freddo è consiglia- di altezza
160-170 cm

bile stendervi sopra un velo di tessuto non


tessuto, da togliere non appena le condi-
zioni climatiche si sono stabilizzate.
Nel caso di coltura sotto tunnel, al
Nord si procede alla messa a dimora
delle piantine a metà marzo, mentre al
Centro-Sud tale operazione si può an-
25-30 cm

ticipare di circa un mese, a seconda del-


le condizioni climatiche. Anche nel caso Dopo la messa a dimora, per proteggere
di coltura sotto tunnel, è bene protegge- le piantine da eventuali ritorni di freddo,
re le giovani piantine da eventuali ritorni è consigliabile stendervi sopra un velo di
di freddo con un velo di tessuto non tes- tessuto non tessuto (vedi freccia)

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fuori terra non deve risultare inferiore ai
160-170 cm.
Sia nel caso di messa a dimora a fi-
la singola che a fila doppia, è sempre op-
portuno, per ottenere una maggiore stabi-
lità delle piante, fissare i tutori a un paio
di fili di ferro zincato, disposti orizzontal-
mente a una distanza di circa 50 cm l’uno
dall’altro, saldamente ancorati a un pic-
chetto di testa e a un picchetto di coda.
Durante lo sviluppo della pianta si
deve intervenire con le legature ai tuto-
ri, in quanto il pomodoro, non essendo
a sviluppo rampicante, non è in grado di
sorreggersi da solo. Per lo scopo si pos-
sono utilizzare la rafia, lo spago, ma an-
che i pratici laccetti in materiale plasti-
co o biodegradabile con l’anima interna
di ferro che permette un fissaggio rapido
e sicuro. Questa semplice operazione va
1 2 eseguita nel migliore dei modi, in quan-
to un buon fissaggio ai tutori garantisce
stabilità alla pianta che in tal modo non
cadrà sotto il peso dei frutti.
Le legature non vanno mai strette
troppo, proprio per evitare che il fusto
– che aumenta di volume durante la cre-
scita – rimanga strozzato creando seri
problemi alla pianta.
Le canne di bambù a fine stagione
vanno sfilate dal terreno e ripulite da
eventuali residui, quindi riposte in un
ambiente asciutto in attesa di essere
riutilizzate nella successiva stagione.
In alternativa alle canne di bambù in
commercio sono reperibili tutori di di-
versi materiali, sia di metallo che di ma-
teriale plastico.
Nel caso si attui la coltura sotto tun-
nel, dove l’uso delle canne di bambù è
poco pratico, conviene ricorrere all’uso
di fili di nailon o di canapa collegati a
un robusto filo di ferro ben teso dispo-
3 4
sto orizzontalmente sopra le piante e fis-
I tutori più validi e utilizzati nelle colture di pomodoro a livello amatoriale sono le sato agli archi del tunnel ogni 2-3 metri.
canne di bambù (1). In commercio sono reperibili tutori alternativi, come quelli a spi- Dal filo di ferro si fanno scendere, in cor-
rale (2). Nel caso si attui la coltura sotto tunnel, conviene ricorrere all’uso di fili di rispondenza delle piante, i fili di nailon
nailon o di canapa (3) collegati a un robusto filo di ferro ben teso (vedi freccia) di- (o di canapa), che vanno legati non trop-
sposto orizzontalmente sopra le piante e fissato agli archi del tunnel ogni 2-3 metri. I po stretti alla base delle piantine. Durante
fili vanno legati non troppo stretti alla base delle piantine, e avvolti a spire non ecces- le fasi di crescita i fili vanno avvolti attor-
sivamente strette a mano a mano che le piante crescono (4) no alle piante, a spire non eccessivamen-
te strette, o fermati con appositi anelli in
materiale plastico, reperibili nei consorzi
agrari o nei garden center più forniti.
Nel caso si coltivino varietà a cresci-
ta determinata, cioè che fermano il loro
50 cm

sviluppo dopo aver formato un determi-


nato numero di palchi fiorali, non occor-
re installare tutori, ma si lasciano cre-
scere liberamente a terra le piante, che
assumeranno un aspetto cespuglioso.
In questo caso risulta ancor più uti-
le la predisposizione della pacciamatu-
ra sulle aiole, per evitare che i frutti si
Sia nel caso di messa a dimora a fila singola che a fila doppia, è sempre oppor- sporchino e che la vegetazione a contat-
tuno fissare i tutori a un paio di fili di ferro zincato (vedi testo) to con la terra non sia soggetta all’attac-
co di malattie di natura fungina.

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Le cure colturali dalla messa a dimora
al momento della raccolta
I

Foto: Alberto Locatelli


l pomodoro va seguito per tutto il ci-
clo di coltivazione con una serie di
interventi colturali – come concima-
zione e irrigazione, cimatura e sfemmi-
nellatura, rincalzatura e legatura ai tuto-
ri, ecc. – al fine di avere piante sane e,
soprattutto, ottenere un buon raccolto.
Vediamo con quando e con quali criteri
eseguirli.

La concimazione
minerale
Sono necessari regolari apporti
di fertilizzante, al fine di fornire alle
piante i nutrienti necessari per
la crescita e la formazione dei frutti

Il pomodoro è, come precedentemen-


te detto, una coltura molto esigente dal
punto di vista nutrizionale.
Oltre alla concimazione effettuata al
momento della preparazione del terreno
e prima di allestire le aiole per la messa
a dimora delle piantine, occorre seguire Il pomodoro va seguito con periodiche concimazioni minerali, soprattutto in pre-
la coltura con periodiche concimazioni senza di terreno stanco e/o poco fertile. Al fine di evitare eventuali irritazioni alla
minerali, soprattutto in presenza di ter- pelle, operate sempre indossando guanti per orticoltura o giardinaggio
reno stanco e/o poco fertile.
A partire dall’ingrossamento dei frut- grammi per metro quadrato, eseguendo li in commercio negli empori agrari e
ti va somministrato, alla dose di 6-8 l’operazione per 2-3 volte, alla distanza nei garden center. Tra i numerosi pro-
grammi per metro quadrato, Nitropho- di 4-5 settimane l’una dall’altra. dotti disponibili sul mercato consiglia-
ska Blu 12-12-17, per un totale di 6-8 Volendo si può effettuare anche la mo, per esempio, Poly-Feed 14-7-28.
volte, alla distanza di 12-15 giorni l’una fertirrigazione, che consiste nell’ap- Il concime va sciolto o diluito nel-
dall’altra, interrando il prodotto con una portare gli elementi fertilizzanti tramite l’acqua d’irrigazione, che va immessa
leggera zappatura. l’acqua d’irrigazione attraverso la mani- nella manichetta forata tramite un’elet-
Nel caso invece si utilizzi concime a chetta forata, predisposta, come prece- tropompa.
lenta cessione (cioè in grado di rilascia- dentemente indicato, sotto la pacciama- Si ricorda che le dosi di fertilizzante
re in modo costante e prolungato nel tura (vedi disegno in basso nella pagi- da sciogliere o diluire nell’acqua d’irri-
tempo gli elementi nutritivi che contie- na). In questo caso occorre impiegare gazione non devono essere superiori a 1-
ne), come per esempio Granverde Cifo prodotti solubili in acqua (in forma li- 2 grammi per litro d’acqua, indipenden-
16-10-18, occorre distribuirne 10-20 quida o in polvere), facilmente reperibi- temente dal tipo di prodotto utilizzato.
Chi non ha predisposto la manichetta
forata può sempre impiegare i sopra ci-
Il sistema tati prodotti sciogliendoli in acqua alle
più razionale stesse dosi e somministrandoli, al piede
per eseguire delle piante o nel foro della pacciamatu-
l’irrigazione ra, con un innaffiatoio.
è quello
che prevede
l’impiego della
L’irrigazione
manichetta
forata, Le piante, dalla messa a dimora
vedi freccia alla maturazione dei frutti,
devono sempre avere a disposizione
acqua, ma senza eccedere

Una corretta irrigazione è alla base


della buona riuscita di questa coltura.
Piante poco irrigate crescono in modo
stentato, presentano una cascola (cadu-

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giornaliere, mentre in terreni pesanti e/o
Come favorire l’impollinazione dei fiori argillosi possono essere più rade.
Si consiglia sempre di irrigare al
L’impollinazione dei mattino presto o la sera, evitando di
fiori del pomodoro bagnare la vegetazione, al fine di scon-
avviene tramite gli giurare l’insorgenza di malattie fungine,
insetti pronubi (api, come per esempio peronospora e batte-
bombi, osmie, ecc.) e riosi.
per azione del vento. Il sistema più usato, in caso di dispo-
In alcune particola- a nibilità d’acqua, è quello per scorri-
b
ri condizioni, però, mento-infiltrazione laterale dentro
l’impollinazione può In natura i fiori di pomodoro vengono impollinati da api, solchi, che però, se non ben gestita, può
risultare limitata op- bombi (a) e altri insetti pronubi; nella foto (b), si può os- provocare l’insorgenza di malattie fun-
pure essere ostacola- servare come si presenta un fiore impollinato, con le ti- gine a carico del colletto e dell’apparato
ta, con conseguente piche macchie scure sul cono staminale, vedi freccia radicale delle piante. Questo sistema lo
caduta dei fio- si può attuare anche qualora si abbia
ri e/o mancata produzione. Generalmente queste condizioni si ma- predisposto sulle aiole la pacciamatura –
nifestano negli impianti precoci (cioè realizzati nel mese di marzo) ma non la manichetta forata –, che in
sotto tunnel o in estate: nei primi le basse temperature riducono la questo caso va forata sui fianchi con un
produzione di polline, che oltretutto si presenta anche poco fertile; forcone per consentire all’acqua di rag-
in estate, invece, sono le alte temperature che inibiscono la ferti- giungere le radici delle piante.
lità del polline. Per questo motivo occorre evitare trapianti troppo Qualora invece non vi sia grande di-
precoci e, in estate, in località con andamento climatico particolar- sponibilità d’acqua, il sistema d’irriga-
mente caldo, predisporre sulle colture reti ombreggianti, al fi- zione più semplice e pratico
ne di abbassare la temperatura a livello delle piante. prevede la somministrazione
Detto questo, possiamo anche intervenire per facilitare dell’acqua al piede delle piante
l’impollinazione dei fiori. È sufficiente scuotere le pian- con un tubo di gomma o tra-
c te un paio di volte al giorno battendo con un bastone i mite un innaffiatoio.
tutori (c): il polline dei fiori posti più in alto nella pianta Il sistema più razionale per
cadrà su quelli sottostanti, fecondandoli. Questa operazione va fat- eseguire l’irrigazione rimane co-
ta nelle ore più calde della giornata, quando il polline è più mobile munque l’impiego di manichette
(cioè si stacca dalle antere con maggiore facilità). forate (o ali gocciolanti), che con-
Altra pratica utile a facilitare l’impollinazione dei fiori consiste nel- d sentono un’irrigazione localizza-
lo spruzzarli di giorno con un getto d’acqua distillata molto nebuliz- ta a livello dell’apparato radicale
zato, mantenendosi a una distanza di circa 25-30 cm (d). Questo interven- delle piante, con un maggiore con-
to va eseguito su fiori aperti ed, essendo la fioritura del pomodoro scala- trollo delle quantità e conseguente
re, va ripetuto più volte. risparmio d’acqua.
Nelle colture sotto tunnel le irri-
gazioni dovranno essere più frequen-
ta) dei fiori più elevata, maggiore inci- ti rispetto al pieno campo, in quanto la
denza di marciume apicale e una ridotta coltura non si avvantaggia delle precipi-
produttività. Irrigazioni eccessive, inve- tazioni atmosferiche.
ce, aumentano notevolmente il rischio di
malattie fungine (per esempio fusariosi
e verticilliosi), causano un’eccessiva vi-
La cimatura
goria delle piante a scapito di fioritura e Si esegue quando le piante
produzione, peggiorano la qualità dei sono in piena vegetazione ed è utile
frutti e aumentano il dilavamento (cioè per regolare i tempi di maturazione
l’allontanamento) degli elementi nutriti- e la qualità dei pomodori
vi presenti nel terreno. che si raccolgono
Come regola generale non si de-
ve eccedere con le irrigazioni nel pe- Si interviene con la cimatura solo
riodo immediatamente successivo al- sulle piante di varietà a crescita inde-
la messa a dimora. Le quantità e la pe- terminata (vedi disegno a pag. 7), do-
riodicità delle somministrazioni d’acqua po che si sono formati almeno 5-6 pal-
aumentano mano a mano che le pian- chi fiorali, i più bassi dei quali portano
te crescono, per raggiungere il massi- bacche ben formate. L’operazione con-
mo in prossimità di fioritura e allegagio- siste nell’eliminazione della parte ter-
ne dei frutti. minale (apice) della pianta per un trat-
Il maggiore fabbisogno d’acqua da to di circa 10-15 cm, tagliandola con un
parte del pomodoro coincide con l’au- coltello o con la forbice. Non si tratta di
mento della temperatura; basti pensare La cimatura (vedi segno in rosso) si un’operazione fondamentale, ma è utile
che in piena estate una pianta in produ- esegue solo su varietà a crescita inde- qualora si voglia accelerare la fine della
zione richiede anche 4-5 litri d’acqua al terminata, dopo che si sono formati al- coltura, per esempio perché occorre pre-
giorno. meno 5-6 palchi fiorali, i più bassi dei parare l’aiola per semine e/o trapianti di
In presenza di terreni sciolti le irriga- quali portano bacche ben formate altri ortaggi, oppure quando l’imminen-
zioni devono essere frequenti, anche te arrivo della stagione fredda non per-

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metterebbe la maturazione di ulterio-
ri frutti prodotti nella parte più alta del-
la pianta.
La cimatura comporta un lieve anti-
cipo della raccolta e anche a un au-
mento della pezzatura dei frutti dei
palchi superiori.
Questo intervento è invece superfluo
negli impianti precoci, dove le piante
hanno a disposizione tutto il tempo a lo-
ro necessario per portare a maturazione
i frutti di tutti i palchi prima dell’arrivo
della brutta stagione.

La sfemminellatura 1 2
Si esegue quando le piante sono
in piena vegetazione ed è utile
per contenere lo sviluppo vegetativo
e per migliorare la produzione

La sfemminellatura è un interven-
to fondamentale nella coltivazione di
varietà a crescita indeterminata; nelle
varietà da salsa, per pelati o da essiccare
generalmente non si esegue (in quanto si
tratta spesso di varietà determinate, ap-
positamente selezionate per crescere
adagiate al suolo senza necessità di in-
terventi di potatura), lasciando crescere
liberamente le piante che assumono un
3 4
aspetto cespuglioso.
Questa pratica, che per il pomodoro è Sfemminellatura. È sempre consigliabile eliminare le femminelle tempestivamen-
conosciuta anche con il nome di «scac- te, quando sono ancora piccole e tenere, vedi frecce nella foto 1, rimuovendole
chiatura», consiste nell’eliminazione dei completamente (2). Qualora una femminella si presenti troppo sviluppata, vedi
germogli che si sviluppano all’ascella freccia nella foto 3, si consiglia di eliminarla tagliandola con una forbice, lascian-
delle foglie; il germoglio apicale, che do un moncone della lunghezza di circa 2-3 cm (vedi freccia nella foto 4)
forma la «testa della pianta», va invece
lasciato crescere liberamente.
L’operazione si esegue a mano, du- Come ottenere piante dalle femminelle
rante tutto il ciclo colturale del pomodo-
ro, recidendo i germogli tra pollice e in-
dice quando sono ancora piccoli e tene-
ri. Si interviene a più riprese, in quanto
le femminelle si formano per tutto il ci-
clo di sviluppo del pomodoro.
Gli scopi di questa pratica sono di-
versi. Per prima cosa è utile a contene-
re lo sviluppo vegetativo della pianta, b
che così si asciuga prima dopo una piog-
gia o dalla rugiada mattutina, risultando a
meno soggetta a malattie fungine. Con-
temporaneamente si ottengono file di
piante più ordinate, che competono
meno tra loro per lo spazio e per la luce.
Un altro vantaggio non trascurabile ri- Le femminelle di 10-15 cm di lunghezza si possono utilizzare per ottenere pian-
guarda la migliore qualità e maggiore te con le stesse caratteristiche della pianta madre, da impiegare per effettuare
pezzatura dei frutti che si raccolgono. impianti tardivi (di fine maggio) o per sostituire eventuali piante morte.
Infatti le femminelle, qualora si lascino Dopo aver staccato la femminella dalla pianta madre (a), ponetela in un barat-
crescere, producono fiori e frutti, che tolo riempito quasi totalmente d’acqua (b) – che dovrà essere sostituita ogni
sottraggono energia alla produzione dei giorno – quindi posizionate il barattolo a mezzombra. Nel giro di 5-7 giorni al-
palchi principali. la base della femminella si formeranno delle radichette. Quando queste rag-
Nel caso di piante innestate o di va- giungeranno la lunghezza di circa 3-4 cm, potete trasferire la femminella a di-
rietà vigorose (tipo datterino e ciliegi- mora. Abbiate però l’accortezza di stendere sulla giovane piantina un velo di
no), si può lasciare la femminella più ro- tessuto non tessuto o materiale simile, e di mantenerlo per 4-5 giorni, in modo
busta posta nella parte più bassa della da acclimatarla gradualmente al sole.
pianta, allevandola come se fosse un se-

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condo fusto («allevamento a Y»); in que-
sto caso le distanze d’impianto sulla fila
vanno raddoppiate.
Dopo la sfemminellatura è consiglia-
bile effettuare un trattamento a base di
rame, irrorando tutta la vegetazione con
Cupravit Blu WG della Bayer (non clas-
sificato) alle dosi di 25-35 grammi per
10 litri d’acqua.

La legatura
Le varietà indeterminate vanno
affrancate ai sostegni
adoperando rafia, spago o legacci
di materiale plastico
1 2
Lo sviluppo delle varietà indeter- Le varietà indeterminate, cioè che crescono di continuo, vanno costantemente le-
minate va accompagnato su tutori o gate ai tutori tramite rafia naturale o sintetica, spago (1) o legacci, appositi ferma-
altre strutture di sostegno apposita- gli di materiale plastico (2). Operando bisogna fare in modo che la vegetazione, con
mente predisposte. La vegetazione si la crescita, non rimanga «strozzata»
lega ai sostegni con rafia naturale o sin-
tetica, spago, legacci o appositi fermagli
di materiale plastico (reperibili nei più
La rincalzatura
forniti garden center ed empori agrari), e la defogliazione
facendo in modo che la vegetazione,
crescendo, non rimanga «strozzata», La rincalzatura si esegue nei primi
con conseguente indebolimento o morte stadi di crescita delle piante,
della pianta al di sopra della legatura. mentre la defogliazione è una pratica
È bene non attendere molto per fis- utile in prossimità della raccolta
sare le piante ai sostegni, altrimenti ri-
schiano di non crescere diritte: meglio La rincalzatura è un’operazione
effettuare la prima legatura nei primissi- che si effettua solo nelle aiole non pac-
mi stadi vegetativi (quando la pianta ciamate e consiste nel «dare terra», cioè
raggiunge un’altezza di 20-25 cm). Alla accostare terra alla base delle piante aiu-
prima seguiranno altre legature a mano tandosi con una zappa. Con questa pra-
a mano che la pianta cresce, fino agli ul- tica, oltre a stimolare le piante a emet-
timi periodi di coltivazione. Spesso in- tere nuove radici assorbenti, si elimina-
vece si trascura questa pratica e, dopo no eventuali erbe infestanti e al contem-
aver raccolto i frutti dei primi palchi, si La rincalzatura, che si effettua solo po si formano, se non è stata predispo-
lascia la pianta a se stessa. nelle aiole non pacciamate, consiste sta la manichetta forata, i solchi per l’ir-
nell’accostare terra alla base delle rigazione per scorrimento-infiltrazio-
La lotta piante, aiutandosi con una zappa ne laterale.
La rincalzatura si effettua su piante
alle erbe infestanti giovani, quindi con apparato radicale
ancora poco esteso; se eseguito su pian-
Leggere e periodiche zappature te adulte tale intervento rovinerebbe le
si rendono necessarie radici, che si presentano ormai ben svi-
per eliminare le erbe infestanti luppate ed estese.
qualora non si ricorra La defogliazione consiste nell’eli-
alla pacciamatura minare manualmente le foglie a mano
a mano che sui diversi palchi i frutti so-
Se non si adotta la pacciamatura, è no prossimi alla maturazione, limitando
necessario procedere con regolarità al l’operazione ai primi 2-3 palchi più bas-
diserbo, soprattutto nelle prime fasi si della pianta.
di crescita delle piantine, per evitare Si tratta di un’operazione non fon-
che le erbe infestanti entrino in concor- damentale, che permette però un anti-
renza con loro nel consumo di nutrienti cipo della raccolta e una migliore co-
e acqua. In seguito, saranno i pomodori lorazione dei frutti, i quali, al contem-
stessi che, occupando spazio e ombreg- po, si presenteranno più sani (infatti, si
giando il terreno, limiteranno lo svilup- asciugano molto più velocemente dopo
po delle malerbe. un’eventuale pioggia, che potrebbe far-
Il diserbo si esegue per mezzo di zap- li marcire).
pature o impiegando erpici manuali; in Ecco come si presentano alcune piante, La defogliazione va eseguita gradual-
prossimità dei fusti delle piante convie- coltivate su aiola pacciamata, dopo es- mente, in modo da esporre i frutti al so-
ne intervenire direttamente con le mani, sere state defogliate in corrispondenza le poco alla volta, evitando pericolose
per evitare di lesionarle o estirparle. del primo palco di frutti scottature.

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Oltre che in pieno campo e sotto tunnel,
il pomodoro riesce bene anche in vaso
Q Seguite bene le piante

Foto: Anacleto Sorio


ualora non si abbia la disponibilità
di un orto, questo ortaggio si adat-
ta anche alla coltivazione in vaso. con le irrigazioni e le
concimazioni necessarie
Preferite varietà Affinché le piante producano
a crescita determinata abbondantemente, occorre seguirle
con costanza durante la crescita
Sono quelle che più si prestano a essere
coltivate in vaso, in quanto presentano Dopo la messa a dimora delle pianti-
uno sviluppo più contenuto ne, i vasi vanno posizionati in un luogo
soleggiato.
In questi ultimi anni si sta diffondendo Le piante vanno seguite nei primi pe-
sempre più, tra coloro che non hanno la riodi di crescita con moderate irrigazio-
possibilità di avere un orto, la coltivazio- ni, al fine di evitare l’insorgenza di mar-
ne di ortaggi e piante aromatiche in vaso ciumi a livello radicale. Successivamen-
su terrazzo e balcone. Tra i numerosi or- te, a mano a mano che le temperature si
taggi che si prestano a questo tipo di col- innalzano e le piante vegetano attiva-
tivazione rientra anche il pomodoro che, mente, occorre aumentare la periodicità,
anche nello spazio limitato di un conteni- innaffiando anche tutti i giorni; tenete
tore, garantisce un abbondante raccolto. presente che in estate una pianta di po-
Premettiamo che è possibile coltivare Rigogliosa pianta di pomodoro modoro in pieno sviluppo può anche
in vaso ogni tipo di pomodoro, anche se in produzione coltivata in vaso aver bisogno di 3-4 litri d’acqua al
sono da preferire le varietà determina- giorno.
te (cioè quelle che arrestano il loro svi- tate o per quelli in materiale plastico o Il sistema idea-
luppo dopo che hanno prodotto un certo per quelli in terracotta. I vasi di plastica le per irrigare pian-
numero di palchi fiorali) a grappolo, i ci- sono sicuramente più duraturi nel tempo, te di pomodoro
liegino e i datterino, da sostenere co- più leggeri, facilmente maneggiabili e coltivate in vaso è
munque con tutori. talvolta, ma non sempre, anche meno co- quello automatico
Per quanto riguarda il contenitore di stosi. Meglio evitare, se possibile, quelli a goccia (vedi frec-
coltivazione, bisogna tener conto del vi- di colore nero, in quanto se esposti in zo- ce nella foto a la-
goroso vegetativo che caratterizza l’or- ne con forte irraggiamento solare si pos- to), che oltre a ri-
taggio, accompagnato spesso da un’ab- sono surriscaldare, causando stress ter- durre i rischi di
bondante sviluppo dell’apparato radica- mici all’apparato radicale delle piante. stress idrico, per-
le. Per questo motivo scegliete vasi con I vasi di terracotta, invece, si riscal- mette una corretta
diametro di almeno 30-40 cm e altez- dano meno rispetto a quelli di plastica e gestione delle irri-
za di 25-30 cm, per dar modo alla pian- hanno una maggior capacità di trattene- gazioni anche nei
ta di crescere forte e rigogliosa, riducen- re l’umidità, vantaggio non trascurabile periodi di assenza.
do al minimo il rischio di stress idrici. soprattutto nei mesi estivi. Per contro Qualora non si abbia modo di instal-
Tra i vasi reperibili in commercio op- possono risultare più costosi, più pesan- lare un impianto d’irrigazione automati-
ti e più delicati. co, procedete manualmente con le irri-
Foto: Anacleto Sorio

Sul fondo del vaso si consiglia di di- gazioni tramite un innaffiatoio.


sporre uno strato di 7-8 cm di argilla Come precedentemente detto, il po-
espansa (vedi disegno qui sotto), che fa- modoro è una pianta molto esigente in
vorisce lo sgrondo dell’acqua e impedi- fatto di nutrizione. Per questo motivo
sce i ristagni. Il vaso va riempito poi con occorre concimare le piante tutte le set-
del buon terriccio universale miscelato timane con un fertilizzante idrosolubile,
con pomice o argilla espansa in ragio- da miscelare all’acqua d’irrigazione. In
ne del 20-30%, al fine di evitare perico- commercio vi sono molte tipologie, sia
losi ristagni d’acqua, e con stallatico liquide che in polvere, l’importante è
pellettato o in polvere in ragione del che presentino un elevato tenore di po-
10-15%. tassio (titolo NPK di riferimento 14-7-
A questo punto si può procedere alla 28); indicativamente vanno disciolti in
messa a dimora delle piantine ragione di 1-2 grammi per
(una per ogni vaso di 30-40 litro d’acqua.
cm di diametro), facendo at- Per quanto riguarda
Anche su un terrazzo è possibile tenzione a non interrare la cimatura e sfemminella-
coltivare diverse tipologie di ortaggi, zona del colletto (punto di in- tura, legatura, defogliazio-
sia sotto tunnel (come nella foto) serzione delle radici sul fusto) ne, difesa dalle avversità e
che in piena aria. Tra questi non può o, nel caso siano innestate, il raccolta, si rimanda ai rela-
mancare il pomodoro punto d’innesto. tivi capitoli.
7-8 cm

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La prevenzione e la cura delle avversità
S ono diverse le avversità che posso-
no colpire il pomodoro. È però op-
portuno premettere che in un orto
familiare, seguendo una corretta tecnica
di coltivazione, si possono ottenere rac-
colti senza eseguire trattamenti fitosani-
tari, oppure effettuarli solo limitatamen-
te alle annate in cui – a causa dell’anda-
mento climatico o altro – si presentano
più problemi per le colture. Le avversità
A B
si possono manifestare durante differenti
fasi di coltivazione, e vanno a interessare Fusariosi Verticilliosi
radici e colletto, fusto, foglie e frutti.
Di seguito elenchiamo le principali av- fungina che si manifesta sulla pagina in- F-Peronospora (Phytophthora infe-
versità, suddividendole a seconda della feriore delle foglie con macchie di muf- stans). Malattia di origine fungina che
parte di pianta che in genere colpiscono. fa color fuliggine. Gli attacchi interessa- causa sulle foglie macchie decolorate, ri-
no solitamente le piante coltivate sotto coperte di muffa biancastra, e successivo
Radici e colletto tunnel e sono favoriti dai ristagni di umi-
dità relativa dell’aria. Come prevenzio-
disseccamento dei tessuti colpiti; sui frut-
ti determina macchie dall’aspetto cuoio-
A-Fusariosi (Fusarium oxysporum ne è quindi sufficiente arieggiare regolar- so. Non mettete a dimora le piante trop-
lycopersici e Fusarium oxysporum radi- mente i tunnel per favorire la circolazio- po fitte. Non eccedete con le concimazio-
cis). Malattia di origine fungina che cau- ne dell’aria e abbassare il tasso di umidità ni azotate. Usate un sistema d’irrigazio-
sa l’imbrunimento dei vasi conduttori del- relativa. Per le colture sotto tunnel e negli ne che non bagni la vegetazione. Le pri-
la linfa, marciumi del colletto e delle ra- ambienti con elevata umidità ambientale me infezioni avvengono indicativamente
dici. Effettuate ampie rotazioni e ricorre- potete ricorrere alla coltivazione di varie- in seguito a 3-4 «cicli favorevoli di svi-
te a piante innestate o alla coltivazione di tà resistenti codificate sulla bustina con la luppo» di 5 giorni ciascuno, ognuno dei
varietà resistenti, codificate sulla bustina sigla «Ff». quali cioè interessato da piogge di al-
con le sigle «Fol» e «For». Asportate e di- meno 20 mm e da una temperatura
struggete le piante colpite. minima superiore ai 10 °C. In presen-
B-Verticilliosi (Verticillium dahliae e za di queste condizioni potete inizia-
Verticillium albo-atrum). Malattia di or- re gli interventi, ripetendoli dopo ogni
gine fungina che compromette la funzio- pioggia. In estate avanzata, in seguito
nalità dei vasi linfatici, causando dissec- al verificarsi di piogge o abbondanti
camenti fogliari. Effettuate ampie rota- rugiade che mantengono bagnata a lungo
zioni e ricorrete a piante innestate. Colti- la vegetazione, intervenite con trattamen-
vate varietà resistenti, codificate sulla bu- ti settimanali. Per gli interventi utilizza-
stina con le sigle «Vd» e «Va». Asportate te poltiglia bordolese-20 (bio, non clas-
e distruggete le piante colpite. sificato o irritante, alla dose di 50 gram-
C
mi per 10 litri d’acqua, tempo di sicurez-
Fusto e foglie Afidi, 1,5 mm (vedi particolare)
C-Afidi (Myzus persicae). Picco-
li insetti che invadono foglie e fiori e,
succhiandone la linfa, causano deperi-
menti vegetativi e trasmettono virosi.
Alla comparsa delle infestazioni interve-
nire con azadiractina-1 (bio, non classifi-
cato o irritante, tempo di sicurezza di 3
giorni) o piretro-4 (bio, non classificato o
irritante, tempo di sicurezza di 2 giorni) o
D E
imidacloprid-17,6 o 19,4 (non classifica-
to, 5 ml per 10 litri d’acqua, tempo di si- Alternariosi Cladosporiosi
curezza di 7 giorni), al fine di eliminarli,
in quanto diretti responsabili della diffu-
sione delle avversità di origine virale.
D-Alternariosi (Alternaria porri so-
lani). Avversità di origine fungina che
causa macchie fogliari rotondeggianti
con successivo disseccamento dei tessu-
ti interessati. La malattia è contenuta dai
trattamenti con prodotti a base di rame ef-
fettuati contro la peronospora.
F G
E-Cladosporiosi (Cladosporium ful-
vum o Fulvia fulva). Avversità di origine Peronospora Septoriosi

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za di 3 giorni per alcuni formulati com-
merciali) o solfato di rame tribasico-15,2
(bio, non classificato, alla dose di 40 ml
per 10 litri d’acqua, tempo di sicurezza
di 3 giorni).
G-Septoriosi (Septoria lycopersici),
avversità di origine fungina che si ma-
nifesta sulle foglie con numerose picco-
le macchie imbrunite. La malattia è con-
tenuta dai trattamenti con prodotti a base
H I
di rame effettuati contro la peronospora.
Botrite Batteriosi
Frutti
H-Botrite (Botrytis cinerea). Avver-
sità di origine fungina che sui frutti causa
marciumi coperti di muffa grigia. Non ec-
cedete con le concimazioni azotate e con
gli apporti d’acqua. Le colture sotto tunnel
vanno arieggiate il più possibile. Asporta-
te e allontanate in discarica i frutti colpiti.
Ricorrete eventualmente a un trattamen-
L M
to alla comparsa della malattia con Bacil-
lus subtilis-15,67 (bio, non classificato, al- Marciume apicale Ragnetto rosso, 0,6 mm (vedi particolare)
la dose di 4 grammi per 10 metri quadra-
ti, tempo di sicurezza di 3 giorni) o con fe-
nexamid-42,8 (non classificato, alla dose
di 10 grammi per 10 litri d’acqua, tempo
di sicurezza di 3 giorni), ripetendo il trat-
tamento dopo 7-10 giorni.
I-Batteriosi (Xanthomonas campe-
stris, Pseudomonas syringae var. tomato).
Avversità di origine batterica che su fo-
glie e bacche causano piccole tacche dal-
N O
l’aspetto oleoso, con successivo dissec-
camento dei tessuti interessati. Coltiva- Scottature delle bacche Tuta absoluta, 7-8 mm (vedi particolare)
te varietà resistenti. Alla comparsa delle
prime punteggiature e macchie dall’aspet- la (10-12 mm) farfalla notturna le cui lar-
to oleoso intervenite con i prodotti a base ve formano mine fogliari e perforano i
di rame indicati contro la peronospora, ri- frutti in qualsiasi stadio di sviluppo. Alla
spettando dosi e tempi di sicurezza. Con- comparsa dei primi forellini causati dal-
tro Pseudomonas syringae var. tomato po- le larve sulle giovani bacche intervenite
tete anche intervenire con Bacillus subti- con spinosad-11,6 (bio, non classificato,
lis-15,67 (bio, non classificato, alla dose alla dose di 10 ml per 10 litri d’acqua) o
di 4 grammi per 10 metri quadrati, tempo con Bacillus thuringiensis var. kurstaki-
di sicurezza di 3 giorni). 6,4 (bio, non classificato, alla dose di 10
P
L-Marciume apicale. Avversità di ori- grammi per 10 litri d’acqua), rispettan-
gine non parassitaria, dovuta a un’anoma- Virosi dei frutti do in entrambi i casi il tempo di sicurez-
la assimilazione di calcio. Causa la com- za di 3 giorni.
parsa di una macchia nera alla base delle rugginosità sulle bacche e sui residui del P-Virosi dei frutti. I virus TSWV (To-
bacche. Evitate di coltivare il pomodoro in calice. Alla comparsa degli acari sulle mato spotted wilt virus, trasmesso da tri-
terreni in cui le piante potrebbero soffrire foglie intervenite con exitiazox-24 (non pidi, Frankliniella occidentalis in primo
di irregolare assorbimento dell’acqua. Non classificato, alla dose di 2 ml per 10 litri luogo) e ToMV (Tomato mosaic virus, tra-
eccedete con le concimazioni (in particola- d’acqua, tempo di sicurezza di 7 giorni) smesso per sfregamento tra piante infette e
re con azoto e potassio) e con le irrigazio- o etoxazole-10,68 (non classificato, alla piante sane) causano la comparsa di anula-
ni (queste vanno effettuate a intervalli re- dose di 5 ml per 10 litri d’acqua, tempo ture concentriche e mosaicature. Ricorre-
golari). Per le concimazioni post impian- di sicurezza di 3 giorni). te alla coltivazione di varietà resistenti ed
to preferite il nitrato di calcio. Per l’irriga- N-Scottature delle bacche. Si ma- estirpate e allontanate dall’orto le piante
zione evitate il sistema per scorrimento-in- nifesta con ampie macchie biancastre, infette. La lotta contro i tripidi è valida per
filtrazione laterale dentro solchi, preferen- con tessuti allessati, sul lato della bac- contenere la diffusione di TSWV.
do quello tramite manichetta forata. Me- ca maggiormente esposto al sole. Quan-
glio non coltivare varietà allungate (tipo S. do effettuate la defogliazione delle pian- Ricordate che prima di effettuare un
Marzano) e Cuore di bue, perché di rego- te prima della raccolta, operate con gra- trattamento antiparassitario è necessa-
la sono più sensibili a questa alterazione. dualità, evitando una repentina esposi- rio leggere sempre l’etichetta del prodot-
M-Ragnetto rosso (Tetranychus ur- zione dei frutti al sole cocente. to impiegato, la quale riporta tutte le in-
ticae). Piccoli ragnetti che causano la O-Tuta absoluta. Avversità di origi- dicazioni per l’impiego in sicurezza: pre-
bronzatura dei tessuti fogliari, nonché ne animale. Si tratta infatti di una picco- parazione, dosi e «tempi di sicurezza».

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 4/2012 25


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Il momento della raccolta dipende
dal tipo di coltura e dalla varietà
O gni tipologia di pomodoro deve
essere raccolta nel momento mi-
gliore, in modo da poter apprez-
zare pienamente le caratteristiche orga-
nolettiche e nutrizionali del frutto.
sentano completamente rossi.
In tutte le varietà, comunque, la rac-
colta è un operazione che va eseguita
prestando la massima attenzione a non
rovinare, ammaccare o lesionare le bac-
che, che si staccano con le mani general-
Quando raccogliere mente senza grosse difficoltà. Nei tipi a
grappolo, o in presenza di frutti difficili
Il momento in cui procedere da staccare, è meglio aiutarsi con forbici
dipende principalmente dalla zona o coltello. Una volta raccolte, le bacche
climatica e dalla tipologia di pomodoro vanno posizionate con delicatezza in un
cesto, o contenitore similare, cercando di
Si tenga presente che i tempi del ciclo do si presentano completamente rossi, in non ammaccarle e di non formare più di
di coltivazione variano a seconda che si quanto questa tipologia presenta una polpa due-tre strati perché non si schiaccino.
operi sotto tunnel o in pieno campo. poco consistente; i tipi insalataro, invece, Il tempo di conservazione dei po-
Sotto tunnel la raccolta si esegue da vanno raccolti quando sono di colore ver- modori dopo la raccolta varia a secon-
maggio al Centro-Sud e dai primi di de-rosato o rosso. I pomodori a grappolo, da delle tipologie. Indicativamente i tipi
giugno al Nord, sino ai primi freddi. ciliegino, datterino e da serbo, si raccolgo- che si raccolgono quando presentano un
In pieno campo la raccolta si esegue no quando sono di un rosso brillante uni- colore verde-rosato si mantengono anche
da metà maggio al Sud e da metà-fine forme. Per Marmande e Costoluto fiorenti- per un paio di settimane a una temperatu-
giugno al Nord, sino ai primi freddi. no, le bacche vanno prelevate quando non ra di 8-10 °C; quelli invece che si raccol-
Per quanto riguarda i pomodori da sono eccessivamente mature. gono completamente rossi si possono
mensa, i Cuore di bue vanno raccolti quan- I pomodori da salsa, per pelati o da conservare per una decina di giorni a una
do sono di colore verde-rosato, mai quan- essiccare, si raccolgono quando si pre- temperatura di 3-4 °C.

Ciclo di coltivazione del pomodoro sotto tunnel


Zona d’Italia Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

Semina Trapianto Raccolta


Nord

Semina Trapianto Raccolta


Centro-Sud

Ciclo di coltivazione del pomodoro in pieno campo


Zona d’Italia Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

Semina Trapianto Raccolta


Nord

Semina Trapianto Raccolta


Centro-Sud

Legenda: = periodo di maggiore attività = periodo di minore attività

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