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Ci sono due tipi di conflitti che ogni protagonista dovrà affrontare nel corso del romanzo – esterno e interno

(il conflitto nella trama e il conflitto del personaggio). Questi due conflitti lavoreranno insieme (di solito
lavorando l’uno contro l’altro, ironicamente) per costruire il romanzo. Abbiamo cominciato a ragionare sul
conflitto il giorno 6, e ora è il momento di dare corpo e consistenza a quei conflitti. Oggi ci occuperemo dei
conflitti esterni e domani di quelli interni.

Scopri il tuo conflitto esterno


Il conflitto è il cuore di ogni romanzo. A dire il vero anche di più, è il cuore di ogni scena. E’ frequente per le
persone sentire la parola “conflitto” e associarvi immediatamente una lite, una lotta, ma il conflitto non è
sempre violento né dovrebbe esserlo. Il conflitto sono semplicemente due cose in opposizione.

“Non posso andare a quella riunione, ho un conflitto!”

Di certo non è una questione di vita o di morte, anche se potrebbe esserlo in determinate circostanze. Ma
questo “conflitto” obbliga la persona a fare una scelta [cancellare una delle due riunioni, n.d.t.]. Ecco che
cosa è così grandioso (e utile in fase di costruzione della trama) nei conflitti:

I conflitti obbligano le persone a scegliere. E scegliere le costringe ad agire.

I conflitti sono ciò che sta tra il protagonista e la sua meta. Gli ostacoli e le sfide che devono essere superate
per avere quello che vuole. Un conflitto può essere una persona, una situazione o una lotta personale –
praticamente qualsiasi cosa che impedisca al protagonista di conseguire il suo obiettivo o fare quello che
deve essere fatto.

Per esempio:

una ragazza deve sopravvivere a una battaglia mortale trasmessa in televisione (The Hunger Games)
un hobbit deve distruggere un anello magico per tenerlo lontano dalle mani di un malvagio signore della
guerra (Il Signore degli Anelli)
Una ragazza devo trovare e salvare dai cattivi la sorella scomparsa (The Shifter)
Ma i conflitti non devono essere per forza aggressivi o pericolosi. I conflitti tranquilli sono ottimi per
romanzi centrati sul personaggio dove la focalizzazione è più interna che esterna.

Per esempio:

La mamma vuole fare un sonnellino dopo una giornata lunghissima; i bambini vogliono giocare a Monopoli
con lei.
Ciò che la mamma vuole è in conflitto con ciò che vogliono i bambini. Questo non diventerà letteralmente
una lotta, e non ci sono cattivi; solo due parti che vogliono cose diverse e sono pronte ad agire per avere
quello che vogliono.

E questa è la chiave per problemi non violenti. Bisogni diversi. Perché volere qualcosa non è la stessa cosa
che fare qualcosa di violento per ottenerla.

Qual è il tuo conflitto centrale?


Il conflitto centrale è il problema definitivo che il libro sta tentando di risolvere. Scatena la serie di ostacoli
che il protagonista deve affrontare lungo la storia. Scoprire questo problema è l’inizio del romanzo, e
risolvere il conflitto è la fine del romanzo. Nei romanzi condotti dalla trama, è qui che sta il focus della
storia.

Abbiamo già svolto un po’ di lavoro per decidere che tipo di conflitto ha la nostra storia, cosa la fa avanzare
e chi sono protagonista e antagonista, così dovresti avere un’idea concreta di quale sia il conflitto centrale
(ecco perché abbiamo aspettato fino ad ora per mettere a fuoco questo aspetto critico della storia).
Esercizio: riassumi il tuo conflitto centrale e perché è un problema per il tuo protagonista.
Questo sarà il cuore della tua trama. Ti guiderà quando deciderai che tipo di problemi il tuo protagonista
affronterà nel libro, e ti ricorderà il tema della storia (se ti blocchi durante la stesura)

Quali sono i conflitti esterni?


Il conflitto centrale comunque non è l’unico nella tua storia. Avrai altri conflitti esterni che saranno gli
ostacoli sulla strada del protagonista, e richiederanno scelte e azioni da compiere e da risolvere. Sono i
problemi esterni lungo il percorso dei bisogni e desideri del protagonista. I conflitti esterni servono a creare
la trama.

Perché i conflitti esterni sono importanti?


I conflitti esterni danno al protagonista qualcosa da fare. Forniscono ostacoli e obiettivi che il protagonista
deve superare o raggiungere per avere quello che vuole e salvare la giornata. Lo fanno muovere, lo
rendono intraprendente e lo costringono in situazioni dove deve fare quelle scelte, così avvincenti per i
lettori, che fanno avanzare la trama.

Ecco alcune domande da porsi per individuare i possibili conflitti esterni:

Elenca cinque possibile conflitti, che probabilmente includeranno i vari passi necessari a risolvere il conflitto
centrale.
In che modo essi impediranno al protagonista di raggiungere ciò che vuole? Spiega come e perché.
Quali sono altri possibili conflitti nella tua idea?
Quali personaggi potrebbero scontrarsi fra loro?
Quali conflitti più ampi potrebbero verificarsi nell’universo che hai creato o nella tua ambientazione?
Esercizio: riassumi i tuoi conflitti esterni e dì in che modo possono adattarsi alla storia.
Questa è un’ottima occasione per pensare a come si svolgerà la tua trama, che sottotrame potresti avere, e
dove potrebbero verificarsi problemi nella tua storia.

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