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Alla Corte dei Conti

Sezione di Ancona
E,p,c.
Al Ministero dell’Ambiente e la Qualità della Vita

Oggetto:Tariffe Acquedotto Comunale: esposto per verifica danno erariale a carico


del Comune di Civitanova Marche.

La sottoscritta Maria Grazia Pierluca coordinatrice dell’ Associazione


Ambientalista ,residente a Civitanova Marche in via Maroncelli 79 con la presente invita le
S.V. a verificare se nelle azioni amministrative del Comune di Civitanova Marche di
seguito illustrate relativamente all’inquinamento della falda Idrica ,alla Tariffazione
dell’Acqua erogata dal pubblico acquedotto e nella transazione economica effettuata con
terzi per danni ambientali o presunti tali siano ravvisabili illegittimità ,danni economici
per gli utenti dell’acquedotto comunale e danni erariali.

I Fatti:

Il Comune di Civitanova Marche è stato interessato nella primavera del 1992 di un grave
inquinamento da sversamento nella Falda Idrica di solventi Organoalogenati in
particolare da Tricloroetano.
Il risultato fu che l’inibizione all’uso umano dell’acqua distribuita dalla rete idrica
Comunale e il ricorso per tre mesi,fino a quando non furono installati mezzi di
depurazione,alla distribuzione attraverso autobotti dell’acqua potabile alla cittadinanza.
Nel 1993 il Comune di Civitanova Marche inviò alla Procura della Repubblica di Macerata
una denuncia affinché fossero accertate le responsabilità dell’inquinamento.La Procura
della Repubblica affidò ai tecnici Stefano Leopardi e Gianni Corvatta la ricerca della
vastità e la qualità dell’inquinamento e le fonti inquinanti.

I due tecnici consegnarono un ponderoso lavoro scientifico che confermò la vastità


dell’inquinamento da tricloroetano in un’area all’interno della bassa vallata del Fiume
Chienti che va da Morrovalle fino a Civitanova Marche.
La Procura della Repubblica sulla base delle indagini chimiche e geologiche individuò la
causa dell’inquinamento in alcune aziende dell’area produttrici di Fondi per Calzature.Le
indagini confermarono che vi era sta to uno sversamento sul suolo e nel sottosuolo di rifiuti
di Tricloroetano.
I responsabili delle Aziende subirono un processo e quasi tutti condannati in sede penale
a mesi quattro e venti giorni di carcere.

Gli imputati ricorsero al patteggiamento e con questo si chiusero quei processi penali. Nel
frattempo si avviarono alcuni processi civili intentati dai Comuni per il risarcimento del
danno ambientale subito.
In questo contesto si colloca la vicenda del Comune di Civitanova Marche.
Il Primo settembre 1993 il GIP del Tribunale di Macerata dopo l’esecuzione
dell’incidente probatorio che confermava le analisi dei periti del tribunale incaricati
di verificare le modalità dell’inquinamento e le connessioni con alcune industrie
della zona che usavano nei cicli produttivi sostanze organo alogenate ritrovate
nella falda idrica ,condanna nove responsabili legali di aziende produttrici di fondi
di gomma per calzature. La pena fu patteggiata.
Il Comune di Civitanova Marche il 14.05.1993 ha presentato nei confronti dei legali
responsabili delle aziende che inquinarono una citazione presso il tribunale di Macerata
per il risarcimento del danno ambientale.
La citazione al Tribunale presentata dall’allora Commissario Prefettizio del Comune di
Civitanova Marche dott. Caro de Rosa si basava sulle risultanze analitiche e tecniche
dei periti della Procura della Repubblica e della quantificazione dei danni subiti ricostruiti
dai responsabili del settore Lavori Pubblici dello stesso Comune.

Una relazione dettagliata che sommava tutti i danni subiti sia in modo diretto che indiretto
proiettati nell’arco di dieci anni.Un lasso di tempo ritenuto necessario per la messa in
sicurezza d’emergenza ,dell’adozione di tecnologie per depurare l’acqua emunta dai pozzi
dell’acquedotto comunale,i costi di gestione della depurazione,le manutenzioni della rete
di collettamento, del probabile smaltimento degli inquinanti,ecc.La cifra quantificata allora
fu di 14 miliardi di lire.

Così divisi:

£ 940.000.000 acquisto potabilizzatore


£350.000.000 acquisto carboni attivi per depuratore
£300.000.000 noleggio depuratore all’atto dell’emergenza idrica
£2 miliardi per ampliamento rete idrica
£2,7 miliardi allaccio rete idrica acquedotto consorzio del Tennacola
£2,7 miliardi acquisto e distribuzione acqua potabile preconfezionata
£2 miliardi danni morali.

Su queste basi si avviarono i processi civili di risarcimento tutt’ora in corso.


Occorre precisare che in diverse occasioni il Sindaco ed esponenti della Giunta si
dichiararono in linea generale favorevoli con le altre aziende Civitanovesi coinvolte
nell’inquinamento alla transazione economica.
Ciononostante la disponibilità si concretizzò con la sola Eurosuole spa.

Nel 2003 la Giunta Comunale d’intesa con i propri consulenti legali proponeva al
Consiglio Comunale una transazione economica nei confronti di una delle nove ditte ,cioè
l’azienda Civitanovese Eurosuole Spa una transazione economica sulla base di un
protocollo che prevedeva da parte della ditta il pagamento di 300.000.000 di lire,la
bonifica del sito produttivo,l’acquisizione di migliori tecniche di produzione,ecc.
Anche l’amministrazione provinciale di Macerata costituitasi all’epoca dei fatti parte civile
aprì con la stessa azienda in un contesto di accordo di programma più ampio optò per la
transazione economica con l’Eurosuole spa.
La transazione avvenne con conseguente remissione da parte del Comune di Civitanova
Marche della procedura legale per il risarcimento del danno ambientale.

E’ bene soffermarsi un attimo sulla incidenza del danno ambientale.Fra i vari parametri
fatti propri dai periti del GIP per valutare l’incidenza pro capite fra le nove aziende
coinvolte nell’inquinamento vi sono quelli legati all’acquisto e all’uso del tricloroetano.
All’Eurosuole fu assegnato sul totale complessivo il 28,35%.

In questo contesto si colloca la vicenda del costo della Tariffa Comunale sul consumo
dell’acqua distribuita dall’acquedotto applicata ai consumi effettuati.
Per disposizioni di legge al concorrere alla formazione della tariffa applicata al
consumatore finale vi sono anche i costi di generali di gestione. Ancorchè questi non
coprono il 100% i costi complessivi sostenuti dal Comune comprendono comunque una
quota dei costi relativi alla gestione. E’ chiaro che nella gestione della rete idrica
pubblica e conseguentemente nella tariffazione vengono calcolati parte dei costi
sopra citati.

Ne consegue che da un decennio i Civitanovesi continuano a pagare attraverso le


tariffe e indirettamente con la fiscalità generale i costi dei danni ambientali causati
da chi ha inquinato la Falda Idrica.
Di fatto gli utenti vengono chiamati a coprire i costi dei danni provocati dagli
inquinatori. Una decisione illegittima.

Intanto con il D.M. Ambiente del 26 febbraio 2003 proprio a causa di questo
inquinamento e alle sue caratteristiche una vasta area che comprende i Comuni di
Civitanova marche,Morrovalle e Montecosaro per la Provincia di Macerata e Porto
Sant’ Elpidio e Sant’ Elpidio a Mare per quella di Ascoli Piceno ora Fermo è stata
dichiarata “Sito di interesse nazionale del basso bacino del Fiume Chienti”.
Un decreto che obbliga privati ed enti pubblici a mettere in atto misure di
“caratterizzazione” e di eventuale bonifica del suolo e del sottosuolo.
A tal proposito le azioni amministrative di cui sopra vengono decise dalla Conferenza
Nazionale dei Servizi che periodicamente viene convocata presso il Ministero
dell’Ambiente e della Qualità della Vita a Roma.

Nella Conferenza dei Servizi decisoria tenutasi il 4 Agosto 2005 il Direttore del
Ministero nell’atto formale a compimento delle decisioni assunte Dott.Mascazzini
rilevava che “…tale situazione di contaminazione il Comune di Civitanova Marche
sopporta le conseguenze più pesanti in quanto detto Comune,a partire dagli anni 90
provvede con fondi pubblici all’emungimento e al trattamento ai limiti fissati dal
D.lgs 31.01 delle predette acque di falda…..” “… deliberano,infine la Direzione
Generale per la Qualità della Vita ad intraprendere le necessarie azioni per la
valutazione dei profili di danno ambientale:”

A mio avviso Comune di Civitanova Marche facendo pagare attraverso la Tariffazione


una parte o tutto il costo del trattamento preventivo delle acque, formato dalla
manutenzione degli impianti,la manutenzione,l’ammortamento nonché l’acqua acquistata
dal Consorzio del Tennacola in quanto molte fonti di captazione del campo pozzi
comunale sono chiuse a causa dell’inquinamento , mette in atto una azione illegittima.

E’ evidente che il Comune, nelle more del risarcimento del danno approntare quanto
necessario per la potabilizzazione dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale, ma lo
deve fare evitando che costi impropri ricadano sul consumatore attraverso la fatturazione
dell’acqua consumata.
Per i motivi sopra espressi crediamo che la somma della Transazione economica
Eurosuole Spa e Comune di Civitanova Marche sia stata svantaggiosa per quest’ultimo
come illegittima è la decisione che il Comune spalmi sulla tariffa costi impropri.
Per questi motivi chiediamo a codesta Corte di verificare che su quanto deliberato dalla
Sindaco, Giunta e dal Consiglio Comunale siano ravvisabili illegittimità che potrebbero
aver creato un danno al pubblico erario e nei confronti degli utenti dell’acquedotto
comunale.

In fede

Maria Grazia Pierluca

Mercoledì 26 Ottobre 2005

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