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ProgettazioneStradale
stradale
Sviluppo in serie
di sen e cos
Progettazione
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stradale
1 2
In curva gli elementi che fiancheggiano la carreggiata (banchine, corsie di emergenza, corsie
specializzate, piazzole di sosta) presentano pendenza uguale e concorde a quella della carreggiata.
Progettazione
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2
1
Progettazione
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Perchè una clotoide svolga correttamente le proprie funzioni va verificata secondo la norma
con 3 criteri:
La clotoide viene verificata tramite il fattore di scala A, che dovrà essere compatibile con
valori limite fissati dalla norma.
Progettazione
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Per garantire la percezione ottica del raccordo, A non deve essere troppo piccolo rispetto
al raggio, per cui va verificata la relazione:
Questo perchè si stabilisce che l'angolo di deviazione prodotto dalla Clotoide sia:
Per garantire la percezione della curva alla fine della clotoide è necessario limitare
la lunghezza di quest'ultima:
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In questo caso non vale perciò il requisito minimo fissato secondo il quale un rettifilo, per
poter esser percepito come tale dall’utente, deve avere una lunghezza non inferiore ai
valori riportati nella seguente tabella:
Progettazione
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A Policy on Geometric Design of Highways and Streets- 2004 American Association of State Highway and Transportation Officials Executive Committee
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Per strade a più di 2 corsie per senso di marcia, si può assumere il raggio dell'asse della
carreggiata o semicarreggiata.
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Rettifilo Clotoide
Ce
rch
io
L'allargamento inizia 7.5 m prima della clotoide e termina 7.5 m entro la curva circolare.
Caso di Flesso
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Caso di Continuità
Progettazione
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L'allargamento delle corsie in curva necessario al corretto inserimento dei veicoli non va
confuso con l'eventuale allargamento della piattaforma necessario a garantire le distanze
di visibilità.
Progettazione
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Il tracciato altimetrico è
costituito da tratti a pendenza
costante (livellette) collegati
da raccordi verticali concavi
o convessi.
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I suddetti valori della pendenza massima possono essere aumentati di una unità qualora
risulti che lo sviluppo della livelletta non penalizzare eccessivamente la circolazione, in
termini di riduzione delle velocità e della qualità del deflusso.
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Pendenza Geodetica
Progettazione
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1. ll raccordo di lunghezza L si divide in due lunghezze uguali pari ad L/2 rispetto al vertice V formato
dalle due livellette;
2. una qualsiasi corda alla parabola tra due suoi punti è parallela alla tangente alla parabola nel
punto medio della corda.
Da notare che il vertice della parabola A non ha la stessa ascissa del vertice V.
Progettazione
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I parametri a e b possono
essere calcolati
uguagliando le derivate
prime in 0 e L al valore
delle pendenze i1 e i2 (che
sono anche I valori delle
tangenti in 0 e L)
Progettazione
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Le pendenze i2 ed i1 vanno
prese con il proprio segno per
cui risulta sempre Δi < 0 per i
raccordi convessi e Δi > 0 per
i raccordi concavi.
Δi è la differenza delle
tangenti, e, considerato che
parliamo sempre di valori
piccoli per cui tgα = i ≅α, può
essere confusa con l'angolo
formato dalle livellette. Dal
che si definisce il Raggio del
cerchio oscuratore nel vertice
della parabola (cerchio che
presenta il medesimo raggio
di curvatura del vertice:
Progettazione
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a
Progettazione
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1 - l'iscrizione geometrica, cioè che nessuna parte del veicolo (eccetto le ruote) abbia
contatti con la superficie stradale; ciò comporta:
?
Progettazione
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Al fine di garantire una percezione chiara delle caratteristiche del tracciato stradale ed
evitare variazioni brusche delle linee che lo definiscono nel quadro prospettico,
occorre coordinare opportunamente l'andamento planoaltimetrico dell'asse con
il profilo longitudinale.
Un valido strumento di controllo di tale coerenza è fornito dalla rappresentazione
prospettica del tracciato.
Progettazione
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Occorre evitare che il punto di inizio di una curva planimetrica coincida o sia
prossimo con la sommità di un raccordo verticale convesso. Se ciò si verifica,
risulta mascherato il cambiamento di direzione in planimetria.
Quando non sia possibile spostare i due elementi in modo che le posizioni dei
rispettivi vertici coincidano, un miglioramento della qualità ottica del tracciato lo si
ottiene imponendo che il rapporto fra il raggio verticale Rv ed il raggio della curva
planimetrica R sia ≥ 6.
Progettazione
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Per correggere tale difetto occorre aumentare il più possibile il rapporto Rv/R in modo
che gli sviluppi dei due raccordi coincidano.
Progettazione
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Questo difetto può essere ancora corretto portando a coincidere i vertici dei due
elementi.
Progettazione
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Ad ogni tipo di strada sono associati un limite inferiore ed uno superiore per le
velocità di progetto degli elementi planoaltimetrici che compongono il suo asse.
Si costruisce, sulla base del solo tracciato planimetrico, calcolando per ogni
elemento di esso l’andamento della velocità di progetto, che deve essere contenuta
nei limiti di cui sopra.
Progettazione
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FASE 1:
Secondo il modello semplificato i valori dell’accelerazione e della decelerazione restano determinati in 0.8
m/s2.
E' con questa accelerazione o decelerazione che si raccordano le velocità, cioè si passa dalla velocità
Vp1 alla velocità Vp2 di due elementi che si succedono lungo il tracciato. La lunghezza di transizione DT
si calcola con la classica formula della cinematica:
I casi che si possono presentare dipendono dalla distanza D esistente tra le due curve con velocità di
progetto Vp1 e Vp2 e le relative distanze di transizione DT1 e DT2 calcolate tra la velocità di progetto
della curva e la Vp max:
Se Vp1<Vp2 tutta la prima curva è percorsa alla Vp1 ma, accelerando a partire dal punto di tangenza
finale, la Vp2 non è raggiunta sul punto di tangenza della seconda curva e quindi l’accelerazione continua
all’interno di essa.
Progettazione
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in caso di decelerazioni la distanza di transizione DT deve avere una lunghezza non superiore
alla distanza di riconoscimento:
dove con Dv si indica la distanza di visuale libera nel tratto che precede la curva circolare.
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2011