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Progetto
"Open University"
Vapore: Reti di distribuzione
AC/02/01

First for Steam Solutions

E X P E R T I S E S O L U T I O N S S U S T A I N A B I L I T Y
V a p o r e : R e t i d i d i s t r i b u z i o n e

Prima edizione 1999


© Copyright Spirax Sarco s.r.l.
Via per Cinisello, 18 - Nova Milanese (MB)

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SOMMARIO

SEZIONE 1 - INTRODUZIONE ............................................................................................................... 5

1.1 NOZIONI FONDAMENTALI SUL VAPORE ................................................................................................................................ 5


Circuito tipico di distribuzione vapore

1.2 SCELTA DELLA PRESSIONE DI ESERCIZIO ......................................................................................................................... 6


1.2.1 Distribuzione ad alta pressione

1.3 DIMENSIONAMENTO DELLE TUBAZIONI ............................................................................................................................... 7


1.3.1 Capacità delle tubazioni infunzione della velocità
1.3.2 Spessore delle tubazioni e dimensioni standard
Capacità delle tubazioni alle varie velocità

Identificazione delle tubazioni con bande colorate

1.4 PORTATE DELLE TUBAZIONI E PERDITE DI CARICO .......................................................................................................10


Esempio 1
Caduta di pressione in funzione della lunghezza della tubazione
Capacità delle tubazioni e coefficienti di ΔP (estratto)
Tabella dei coefficienti di pressione
Esempio 2

SEZIONE 2 - DERIVAZIONI E SCARICHI ....................................................................................................16


2.1 TUBAZIONI DI DERIVAZIONE ...............................................................................................................................16

2.2 MONTAGGIO DEGLI ACCESSORI E LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI DI SCARICO ................................................16


Separatori
2.2.1 Colpi d’ariete
Gli effetti dei colpi d’ariete
Tubazioni di distribuzione del vapore molto lunghe
2.2.2 Punti di scarico della condensa
Installazioni degli scaricatori di condensa
2.2.3 Riduzioni sulle tubazioni del vapore
Raccordi di riduzione sulle tubazioni del vapore
2.2.4 Filtri
Ristagno di condensa nei filtri e nelle valvole
2.2.5 Derivazioni dalle tubazioni
Installazione delle derivazioni
2.2.6 Prese di vapore e tasche di separazione
Corretta installazione delle prese di vapore

2.3 PERCORRENZE IN SALITA ...................................................................................................................................................... 21


Installazione di tubazioni di vapore a superamento di ostacoli

2.4 DRENAGGIO DI TUBAZIONI DI DISTRIBUZIONE ................................................................................................................. 22


Carichi di riscaldamento/Esercizio (kg) di una tubazione di vapore lunga 50 m
2.4.1 Scaricatori di condensa, tipi
2.4.1.1 Scaricatori termodinamici (TD)
2.4.1.2 Scaricatori a galleggiante
2.4.1.3 Scaricatori a secchiello rovesciato
2.4.1.4 Scaricatori termostatici

SEZIONE 3 - DILATAZIONI, SUPPORTI E COIBENTAZIONI .................................................................... 26


3.1 SPAZIO PER LE DILATAZIONI ................................................................................................................................................. 26
Coefficienti di dilatazione (α)
3.1.1 Dilatazione delle tubazioni
Diagramma delle dilatazioni di tubazioni di acciaio dolce
Pretensione delle tubazioni per permettere le dilatazioni

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3.2 ACCESSORI PER TUBAZIONI E SUPPORTI ........................................................................................................................ 29


3.2.1 Giunto a ricciolo completo
Dilatatore a ricciolo completo
3.2.2 Giunto ad omega
Dilatetore ad omega
3.2.3 Giunto di dilatazione in acciaio
Dilatatore a scorrimento
3.2.4 Giunto a soffietto flessibile
Dilatatore a soffietto flessibile
3.2.5 Uso dei soffietti di dilatazione
Installazione dei soffietti
3.2.6 Punti di ancoraggio
Punti fissi
3.2.7 Raccomandazioni sulla distanza di installazione dei supporti delle tubazioni
Supporti delle tubazioni

3.3 SPURGO DELL’ARIA ................................................................................................................................................. 34


Terminazione di una tubazione di vapore

3.4 RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI TERMICHE .................................................................................................................... 35


Emissioni termiche da tubazioni nude
Conducibilità termica di materiali di coibentazione

3.5 CALCOLO DELLO SCAMBIO TERMICO ................................................................................................................................ 36

SEZIONE 4 - DOMANDE ......................................................................................................................... 38

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SEZIONE 1 - INTRODUZIONE

In questo manuale sono descritti i metodi usati per la distribuzione del vapore dal luogo di
produzione al punto di utilizzo. Il luogo di produzione può essere una centrale termica oppu-
re il punto di consegna di un impianto di cogenerazione. Le caldaie della centrale termica
possono utilizzare combustibili primari (ad es. nafta pesante, gasolio, gas naturale, carbone
ecc.) oppure essere caldaie a ricupero che utilizzano gas di scarico di processi industriali ad
alta temperatura, di motori oppure di inceneritori. Qualunque sia il modo di produzione del
vapore, un buon sistema di distribuzione è essenziale per assicurare un vapore di appropria-
ta qualità e pressione e nella prevista quantità agli apparecchi utilizzatori finali.
Discuteremo inoltre alcune delle scelte che devono essere fatte ed alcune applicazioni che
possono presentare problemi arrivando a proporre soluzioni che si sono dimostrate razionali
ed efficaci.
Vedremo inoltre come sia importante mantenere secco il vapore saturo durante la sua distri-
buzione per ottenere il massimo risultato nelle applicazioni relative a scambiatori di calore
oppure per riscaldamento di ambienti.

1.1 Nozioni fondamentali sul vapore


A chi non è molto addentro a questi problemi chiediamo di comprendere che cosa sia un
sistema di distribuzione vapore ed un circuito vapore/condensa. Il flusso del vapore in un
circuito è dovuto alla condensazione del vapore stesso, la condensazione provoca una ridu-
zione di volume ed una caduta di pressione. Questa caduta di pressione causa il flusso del
vapore nelle tubazioni.
Il vapore generato da una caldaia deve essere distribuito attraverso tubazioni fino al punto
nel quale è richiesta la sua energia termica. All’inizio della distribuzione vi possono essere
una o più tubazioni principali le quali convogliano il vapore nella direzione in cui sono localiz-
zati gli utilizzatori. Da queste tubazioni principali sono derivate tubazioni secondarie (gene-
ralmente di diametro minore) che sono collegate alle singole apparecchiature che utilizzano
il vapore.
Allorchè si apre la valvola di caldaia (necessariamente in modo lento) il vapore passa imme-
diatamente dalla caldaia nelle tubazioni principali. Queste tubazioni sono inizialmente fred-
de per cui il vapore cede parte del suo calore riscaldandole. Anche l’aria circostante le
tubazioni è inizialmente fredda, cosicchè le tubazioni iniziano a disperdere energia termica
nell’aria. Questa dispersione causa una ulteriore condensazione del vapore (chiamata “cari-
co o perdita di esercizio”) in aggiunta a quella del vapore condensato per il riscaldamento
iniziale della tubazione stessa (chiamata “carico di avviamento “ oppure “perdita di riscalda-
mento”).
Il condensato risultante si raccoglie sul fondo della tubazione e viene trascinato sia dal flusso
di vapore che per gravità, in virtù di una adeguata pendenza che si assicura alla tubazione
lungo la direzione del flusso stesso. Il condensato dovrà quindi essere scaricato dal punto
più basso della tubazione principale.
All’apertura della valvola di intercettazione del vapore dell’apparecchio utilizzatore il vapore
entra nell’apparecchio stesso e viene in contatto con superfici più fredde alle quali cede il
suo calore (o entalpia) di evaporazione riscaldando l’apparecchio (carico di avviamento)
continuando poi a trasferire energia termica al processo (carico di esercizio) e naturalmente
diventa condensato.
Vi è quindi un flusso continuo di vapore dalla caldaia per alimentare l’apparecchio e per
mantenere questo flusso si deve generare continuamente vapore. La continuità del processo
è ottenuta alimentando proporzionalmente la caldaia sia con combustibile che con acqua
per integrare quella che è stata trasformata in vapore.
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Vapore

Apparecchi Sistema di
di scambio termico riscaldamento

Condensa
Vapore Processo

Scambiatori
di calore

Vapore
Acqua di
integrazione
Serbatoio di Condensa
Pompa alimentazione
alimento
Caldaia

Fig. 1.1 Circuito tipico di produzione e distribuzione vapore

1.2 Scelta della pressione di esercizio


Il sistema di distribuzione del vapore è il collegamento essenziale fra il sistema di produzione
e l’utilizzatore del vapore stesso. Esso deve fornire vapore della migliore qualità alla pressio-
ne necessaria ed alla portata richiesta, con le minori possibili dispersioni di energia termica
e naturalmente dovrà poter essere realizzato a costi contenuti.
Noi sappiamo che per i processi industriali e per il riscaldamento si deve usare vapore saturo
secco (e non surriscaldato e tantomeno umido) e questo sarà il nostro obiettivo. La pressio-
ne nel sistema di distribuzione del vapore è determinata dalla pressione più alta richiesta
dalle utenze nel punto dell’impianto in cui si trovano; dobbiamo tuttavia ricordare che il vapo-
re che fluisce nelle tubazioni perderà parte della sua pressione a causa della resistenza al
flusso ed anche perché parte di esso condenserà a causa delle dispersioni di linea. Tutti
questi fattori devono essere attentamente considerati quando si decide quale deve essere la
pressione iniziale del sistema di distribuzione.
Riassumendo, nella scelta della pressione di esercizio dobbiamo considerare la:
• Pressione richiesta dalle utenze nel punto di utilizzo
• Caduta di pressione lungo la linea (per attrito)
• Dispersione di energia termica della linea

Noi sappiamo che maggiore è la pressione del vapore, minore è il suo volume specifico. Ne
consegue che producendo vapore ad una pressione più elevata di quella richiesta dalle
utenze e distribuendolo a questa pressione saranno sufficienti tubazioni di diametro più pic-
colo a parità di portata richiesta.

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1.2.1 Distribuzione ad alta pressione


Distribuendo vapore ad alta pressione dovremo poi ridurre la pressione nel punto di utilizzo
secondo le necessità delle utenze e della tecnologia del processo produttivo.
I vantaggi che ne conseguono sono i seguenti:
1. Sono necessarie tubazioni di minore diametro, la cui minore superficie causerà minore
perdita di energia termica (si veda la sezione “Calcolo dello scambio di energia termica” e
l’influenza dell’aumento di Δt e di Δp).
2. Si riducono i costi delle tubazioni del vapore, sia dei materiali (tubazioni, flange, raccordi,
supporti, ecc.) che della manodopera.
3. Si riducono anche i costi delle coibentazioni.
4. Si ottiene vapore più secco nel punto di utilizzo a causa dell’effetto di evaporazione conse-
guente alla riduzione di pressione.
5. Il generatore di vapore può funzionare a pressione maggiore, corrispondente al suo mi-
gliore rendimento.
6. Si aumenta l’energia latente del generatore di vapore, il che permette al generatore stes-
so di affrontare variazioni di carico senza il pericolo di aumento di pressione oppure
di trascinamenti liquidi (si veda la sezione “Generatori di vapore”).

1.3 Dimensionamento delle tubazioni


Nel dimensionamento delle tubazioni esiste la tendenza naturale di scegliere il diametro
delle tubazioni pari al diametro degli attacchi delle utenze cui collegare l’adduzione del vapo-
re. Si trascura il fatto che spesso queste dimensioni sono previste per condizioni di pressione
e di portata diverse da quelle effettivamente usate.

Il delle tubazioni comporta che:

• le tubazioni costeranno più del necessario


• si formerà un maggior volume di condensato a causa delle maggiori perdite
• si avrà scadente qualità del vapore e di energia termica di scambio dovuta al maggior
volume di condensato (si veda la sezione “Principi fondamentali del vapore”)
• si avranno maggiori perdite di energia termica.

Ad esempio si è calcolato che il costo di installazione di una tubazione del diametro di 80


mm è superiore del 44% del costo di installazione di una tubazione del diametro di 50 mm
che sarebbe stata di capacità adeguata alle necessità. Il costo della coibentazione di una
tubazione di 80 mm è del 21% maggiore di quello di una tubazione di 50 mm ed inoltre le
perdite di energia termica sono maggiori del 50%.

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Il delle tubazioni comporta:

• maggiore velocità del vapore, maggiore caduta di pressione e quindi pressione più bassa
di quella richiesta al punto di utilizzo
• insufficiente volume di vapore al punto di utilizzo
• maggiori rischi di erosione e di colpi d’ariete (quindi inquinamento acustico) dovuti
alla maggiore velocità del vapore.
Le dimensioni delle tubazioni possono essere scelte sulla base di:
• velocità del fluido
• caduta di pressione.
In ciascuno dei casi sopracitati è buona cosa verificare sia la velocità del fluido sia la caduta
di pressione in modo da assicurarsi che i limiti relativi non siano stati superati.
Il dimensionamento delle tubazioni secondo la velocità del fluido è basato sul volume totale
del vapore fluente nella tubazione (si ricordi che il volume specifico varia al variare della
pressione), essendo uguale all’area della sezione della tubazione per la velocità:
m3 m
= m2 •
s s

Se conosciamo la portata massica e la pressione del vapore possiamo facilmente calcolare


la corrispondente portata volumica (m3/s). Adottando una accettabile velocità del vapore
(m/s) possiamo calcolare la sezione della tubazione (e quindi il diametro) richiesta per la
portata considerata.

1.3.1 Capacità delle tubazioni alle velocità specifiche


Un esempio tipico dell’aumento di capacità delle tubazioni vapore è mostrato a pag. 9 (por-
tate delle tubazioni alle velocità specifiche) dove viene indicato che la capacità delle tubazio-
ni aumenta con l’aumentare di:
• Velocità, per le ragioni evidenziate.
• Pressione, poiché con l’aumentare della pressione si ha una diminuzione del volume specifico
(il vapore quindi occupa meno volume della tubazione).
Il diagramma della capacità delle tubazioni è pertanto una guida utile quale primo approccio,
essendo basato soltanto sulla velocità del vapore: il campo da 25 a 40 m/s è generalmente
adatto a linee di derivazione corte ed una velocità attorno a 15-20 m/s è generalmente
adatta alle tubazioni principali di distribuzione.

1.3.2 Spessore delle tubazioni e diametri standard


Lo spessore delle tubazioni comunemente usate è basato su quelli formulati dall’American

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Petroleum Institute (API), secondo il quale allo spessore è associato un numero di “schedula”.
Queste “schedule” corrispondono alle pressioni nominali delle tubazioni; sono undici: 5, 10, 20,
30, 40, 60, 80, 100, 120, 140 e 160. Ad esempio, per una tubazione di diametro nominale di
150 mm (6 inches) o di diametro minore è specificata la “schedula 40”. Solamente le “schedule
40” e “80” coprono interamente i diametri nominali da 15 mm (1/2 inches) a 600 mm (24 inches).
La “schedula” più comunemente usata nelle installazioni di tubazioni di vapore è la “schedula
40” oppure la “schedula 80”. Le norme internazionali riportano le tabelle delle “schedule” met-
tendo a disposizione del progettista diametri nominali e spessori in millimetri delle tubazioni da
utilizzare. Lo spessore delle tubazioni deve essere calcolato usando l’equazione:
p•D
t =
20S+p
dove:
t = spessore in millimetri relativo alla pressione interna di progetto
p = pressione interna di progetto in bar (105 N/mm2)
D = diametro esterno della tubazione in millimetri
S = carico di sicurezza di progetto in N/mm2 (MN/m2)

Diametro nominale / diametro interno


Pressione Velocità
Bar m/s 15 20 25 32 40 50 65 80 100 125 150
15,8 20,93 26,64 35,04 40,9 52,5 62,7 77,92 102,26 128,2 154,05
15 9 15 2 43 58 95 136 201 362 569 822
0,4 25 14 25 41 71 97 159 227 350 603 948 1369
40 23 40 66 113 154 254 363 561 965 1517 2191
15 10 18 29 51 69 114 163 251 433 681 983
0,7 25 17 30 49 85 115 190 271 419 722 1135 1638
40 28 48 78 136 185 304 434 671 1155 1815 2621
15 12 21 34 59 81 133 189 292 503 791 1142
1 25 20 35 57 99 134 221 315 487 839 1319 1904
40 32 56 91 158 215 354 505 779 1342 2110 3046
15 18 31 50 86 118 194 277 427 735 1156 1669
2 25 29 51 83 144 196 323 461 712 1226 1927 2782
40 47 82 133 230 314 517 737 1139 1961 3083 4451
15 23 40 65 113 154 254 362 559 962 1512 2183
3 25 38 67 109 188 256 423 603 931 1603 2520 3639
40 61 107 174 301 410 6761 964 1490 2565 4032 5822
15 28 50 80 139 190 313 446 689 1186 1864 2691
4 25 47 83 134 232 316 521 743 1148 1976 3106 4485
40 75 132 215 371 506 833 1189 1836 3162 4970 7176
15 34 59 96 165 225 371 529 817 1408 2213 3195
5 25 56 98 159 276 375 619 882 1362 2347 3688 5325
40 90 157 255 441 601 990 1411 2180 3755 5901 8521
15 39 68 111 191 261 430 613 947 1631 563 3700
6 25 65 114 184 319 435 716 1022 1578 2718 4271 6167
40 104 182 295 511 696 1146 1635 2525 4348 6834 9867
15 44 77 125 217 296 487 695 1073 1848 2904 4194
7 25 74 129 209 362 493 812 1158 1788 3080 4841 6989
40 118 206 334 579 788 1299 1853 2861 4928 7745 11183
15 49 86 140 242 330 544 775 1198 2063 3242 4681
8 25 82 144 233 404 550 906 1292 1996 3438 5403 7802
40 131 230 373 646 880 1450 2068 3194 5501 8645 12484
15 60 105 170 294 401 660 942 1455 2506 3938 5686
10 25 100 175 283 490 668 1101 1570 2425 4176 6563 9477
40 160 280 453 785 1069 1761 2512 3880 6682 10502 15164
15 80 141 228 394 537 886 1263 1951 3360 5281 7625
14 25 134 235 380 657 896 1476 2105 3251 5600 8801 12708
40 214 375 608 1052 1433 2362 3368 5202 8960 14082 20333

Fig. 1.3.2.1 Tabella delle portate vapore in kg/ora delle tubazioni alle velocità specifiche

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Il materiale delle tubazioni comunemente usato è l’acciaio dolce (grado 620), ma il grado
può variare in conformità delle esigenze delle applicazioni. Il carico specifico di progetto
deve essere calcolato con l’equazione sopra indicata per avere un’indicazione dello spesso-
re della tubazione, ma può essere reperito sulle norme di unificazione DIN-BS-ecc. riferentesi
alle tubazioni per impieghi termici ed in connessione con caldaie.
Gli sforzi variano grandemente con la temperatura e questa è un parametro importante per
la scelta del carico specifico di progetto.
Occorre anche considerare gli sforzi che possono concentrarsi nei punti di ancoraggio delle
tubazioni ma, se il progetto è fatto in modo adeguato, ciò può essere trascurato, scegliendo per
il progetto dei carichi specifici conservativi. La tubazione inoltre dovrebbe avere uno spessore
sufficiente per resistere a stress occasionali oppure per sopportare usi erronei, quale ad es.
essere di supporto per pompe/parti di impianto ecc. Spesso è sufficiente il buon senso per valu-
tare se la tubazione da adottare è delle corrette dimensioni!
Un sistema comunemente usato per la identificazione dello spessore delle tubazioni è quello di
marcare le estremità con bande colorate, come previsto dalle tabelle internazionali di unificazio-
ne applicabili a tubazioni di acciaio di grado specifico, con banda rossa per quelle di spessore
maggiore e banda blu per quelle di spessore medio. Le tubazioni con banda rossa sono quelle
più comunemente usate per la distribuzione del vapore, mentre quelle con banda blu sono più
comunemente usate per la distribuzione di aria compressa. I tubi di lunghezza minore di 4 m hanno
soltanto una banda colorata mentre quelli di lunghezza compresa tra 4 e 7 m hanno due bande
colorate, ognuna delle quali vicina alle due estremità. Le bande colorate sono larghe circa 50 mm.

Fig. 1.3.2.2 Tubazioni con bande colorate

1.4 Portate delle tubazioni e perdite di carico


Dobbiamo considerare le perdite di carico o di pressione che si verificano nelle tubazioni
come conseguenza del flusso. E’ consigliabile l’uso delle tabelle di pag. 12 che permettono di
ottenere al riguardo informazioni più accurate e complete. Nelle pagine successive faremo
poi alcuni esempi teorici e pratici in modo che si possano capire i criteri usati per il
dimensionamento delle tubazioni.

Esempio 1
Supponiamo di avere una pressione iniziale di 7 bar ed una pressione di 6,4 bar al termine
della tubazione. Il fattore di pressione (P1) rilevabile dalle tabelle per il dimensionamento
delle tubazioni è di 56,38 corrispondente alla pressione iniziale e di 48,48 (P2) in corrispon-
denza della pressione finale.

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P1 P2
Senso del flusso

Fig. 1.4.1 Caduta di pressione in funzione della lunghezza della tubazione

P1 - P2 = F (Fattore di perdita di carico)


L

Se supponiamo che la lunghezza della tubazione (comprensiva di curve e derivazioni ) sia di


263 metri, avremo:
P1 - P2 (56,38 - 48,48)
= F = = 0,03
L 263

Nota per il docente: I calcoli relativi saranno meglio comprensibili se fatti sulla lava-
gna con la relativa diapositiva proiettata. I fattori di pressione mostrati sono calcolati
con equazioni teoriche (guida CIBSE-C4-67) che usano numeri di Reynolds, viscosità
e rugosità delle tubazioni di acciaio. Questi valori sono calcolati entro un certo campo
di pressioni e di velocità e quindi sono sufficientemente accurati per l’uso del
dimensionamento delle tubazioni di distribuzione vapore.
Per esempio, usando la tabella delle portate e dei fattori di caduta di pressione, par-
tendo dalla colonna (F) di sinistra per 0,030 e andando sulla colonna di destra corri-
spondente vediamo che, per una tubazione di diametro di 65 mm, si ha una portata di
vapore di 919 kg (x) con un fattore di velocità (y) di 80,6 m/s.
Il fattore di velocità (y) è basato su un volume di vapore di 1 m3/kg e quindi può essere
facilmente convertito per avere la velocità reale corrispondete ad altri volumi specifici.

velocità reale
y=
volume specifico attuale
Pertanto, se il fattore di velocità (y) = 80,6 m/s e la pressione del vapore è di 7 bar, con
un volume specifico di 0,240 m3/kg con il metodo di sostituzione avremo che la velocità
reale è di

80,6 • 0,24 = 19,3 m/s

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Diametro nominale (mm)


F 15 20 25 32 40 50 65 80 100 125 150 175 200 225 250 300

0.020 x 9.8 30.16 63.75 114.7 189.3 411 760.1 1226 2697 4904 7993 12014 17163 23538 31384 50508

y 20.51 29.55 36.07 39.62 46.36 58.27 66.67 75.01 92.41 107.5 122.3 135.6 147.3 160 172 193.3
0.025 x 10.99 33.48 70.73 127.3 209.8 459.7 834.6 1367 2970 5422 8817 13296 19332 26357 34750 56581
y 23 32.8 40.02 43.97 51.39 65.03 73.2 83.7 101.7 118.9 135 150.1 165.9 179.3 190.5 216.5
0.030 x 12 36.78 77.23 137.9 229.9 501.1 919.4 1480 3624 5884 9792 14481 20917 28595 37967 62522
y 25.11 36.03 43.7 47.63 56.31 70.89 80.64 90.62 111.8 129 149.9 163.5 179.5 194.5 206.6 239.3

0.08 x 21.1 62.3 135 245 402 873 1594 2599 5688 10249 16672 24518 36532
y 44.1 61 76.3 86.7 98.5 124 140 159 195 225 255 277 314

Fig. 1.4.2 Portate e fattori di perdita di carico delle tubazioni (estratto)

Pressione ba r g Volume m3 / kg Fattore di pressione


6 0 .2 7 2 43.54
6 .1 0 .2 6 9 44.76
6 .2 0 .2 6 5 45.98
6 .3 0 .2 6 1 47.23
6 .4 0 .2 5 8 48.48
6 .5 0 .2 5 5 49.76
6 .6 0 .2 5 2 51.05
6 .7 0 .2 4 9 52.36
6 .8 0 .2 4 6 53.68
6 .9 0 .2 4 3 55.02
7 0 .2 4 56.38
7 .1 0 .2 3 7 57.75
7 .2 0 .2 3 5 59.13
7 .3 0 .2 3 2 60.54
7 .4 0 .2 2 9 61.96
7 .5 0 .2 2 7 63.39
7 .6 0 .2 2 4 64.84
7 .7 0 .2 2 2 66.31
7 .8 0 .2 1 9 67.79
7 .9 0 .2 1 7 69.29
8 0 .2 1 5 70.8

Fig. 1.4.3 Tabella dei fattori di pressione (estratto)

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Esempio 2
Come esempio pratico usiamo il calcolo della caduta di pressione per determinare il diame-
tro della tubazione principale del vapore di cui alla figura 1.4.4.
195 m + 10% = 214 m
lunghezza equivalente della tubazione

Batteria di riscaldamento
6,6 bar g 270 kg/h
Caldaia
7 bar g 289 kg/h

Fig. 1.4.4

Lunghezza
Conoscendo la distanza fra una caldaia ed una batteria di scambio termico, noi dobbiamo
tener conto della resistenza relativa ai componenti ed agli accessori montati sulla tubazione
che li collega. E’ conveniente esprimere il valore di tale resistenza in metri di lunghezza
equivalente di tubazione, per cui, ad esempio, una valvola a globo presenta una resistenza
al flusso corrispondente a x metri di tubazione diritta.
Se fosse conosciuto il diametro della tubazione principale, la lunghezza equivalente da ag-
giungere alla lunghezza corrispondente alla distanza, relativa ai componenti, sarebbe
calcolabile, mentre per il nostro caso è necessario fare delle supposizioni.
Se la lunghezza della tubazione fosse maggiore di 100 m ed altresì rettilinea, allora la lun-
ghezza equivalente proporzionale da aggiungere per la raccorderia ed accessori vari po-
trebbe verosimilmente essere del 10%.
Per una tubazione simile, ma di lunghezza inferiore, la lunghezza equivalente da aggiungere
potrebbe essere attorno al 20%.
Poiché il nostro esempio è relativo al primo caso, alla lunghezza di 195 m aggiungeremo il
10% (19 m) = 214 m.

Portata vapore
Un’ulteriore supposizione deve essere fatta relativamente alle dispersioni di energia termica
della tubazione principale.
La batteria di scambio richiede una portata vapore di 270 kg/h, per cui al flusso nella tubazio-
ne principale a questa quantità dobbiamo aggiungere la quantità di vapore condensato rela-
tiva alle dispersioni. Il diametro della tubazione principale non è ancora stato determinato per
cui non è possibile fare un calcolo definitivo della dispersione e quindi della portata vapore
necessaria, ma se supponiamo che la tubazione sia coibentata, è ragionevole ritenere suffi-

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ciente l’aggiunta per perdite corrispondenti all’1% della portata ogni 30 m di tubazione.
Nel nostro esempio
214 m 1
• = 7,1%
30 m 100

portata vapore all’uscita caldaia = 270 + 7,1 % = 289 kg/h

Dalla tabella ricaviamo che i fattori di pressione sono:


a 7,0 bar P1 = 56,38
a 6,6 bar P2 = 51,05
e
lunghezza equivalente L = 214 m

quindi:
P1 - P2 (56,38 - 51,05)
F= = = 0,025
L 214

Dalle tabelle della capacità delle tubazioni e delle cadute di pressione ricaviamo, per un
fattore F = 0,025, che:
una tubazione da 40 mm di diametro avrebbe una portata di 209,8 kg/h
una tubazione da 50 mm di diametro avrebbe una portata di 459,7 kg/h.
Ne consegue che, per il nostro caso, utilizzeremo il diametro di 50 mm.
• E’ cattiva abitudine dimensionare una tubazione al limite assoluto della sua capacità,
mentre è meglio lasciare un certo margine per compensare sia ogni eventuale erro-
re di progetto che una possibile espansione dell’impianto.
• Qualora il valore calcolato di F sia compreso tra due di quelli indicati nella tabella, sarà
possibile fare una interpolazione con discreta precisione anche se l’espressione di calcolo
dei valori tabulati non è perfettamente lineare. Inoltre, va tenuto conto che le tubazioni sono
prodotte soltanto nelle dimensioni standard (come mostrato nella tabella), per cui approssima-
zioni sono comunque inevitabili.
Effettuiamo ora la verifica della velocità.
Abbiamo visto precedentemente che i dati di cui alla linea “y” rappresentano i fattori di
velocità riferiti ad un volume di vapore di 1 m3/kg.
Per una tubazione di diametro di 50 mm la tabella dà un valore “y” di 65 ed una portata di
459,7 kg/h di vapore. Dal momento che la nostra portata è di 289 kg/h di vapore il valore di
“y” può essere determinato proporzionalmente, cioè
65 y
=
459,7 289
y = 40,86
Poiché il vapore a 7 bar ha un volume (ricavato dalla tabella dei fattori di pressione) di 0,24
m3/kg la velocità reale dell’esempio sopra riportato per una tubazione di 50 mm sarà:

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velocità reale
y=
volume specifico attuale

velocità reale
40,86 =
0,24
velocità reale = 9,8 m/s

Si può credere che la velocità di cui sopra sia bassa in confronto con la massima velocità
possibile, bisogna però ricordare che la tubazione del vapore è stata dimensionata in modo
da limitare la caduta di pressione, poiché alla massima velocità possibile è associata una
caduta di pressione molto alta. Vediamo pertanto come avremmo determinato il diametro
della tubazione se avessimo invece usato una velocità di 21 m/s.
Le pressioni intermedie e le velocità possono essere calcolate in questo modo:
velocità reale
y=
volume specifico attuale

Per una velocità di 21 m/s ed una pressione del vapore a 7 bar (volume di 0,24 m3/kg)

21
y= = 87,5
0,24
Possiamo ora scorrere la tabella delle capacità delle tubazioni e dei fattori di caduta di pres-
sione deducendo in quali condizioni 289 kg di vapore possono essere gestiti con un fattore di
velocità di 87,5.
Le condizioni più prossime sono quelle dalla colonna della tubazione da 40 mm in corrispon-
denza di un fattore F di 0,08. Usando una tubazione di diametro 40 mm, dato che P1 ed L
sono invariati, mediante la formula
P1- P2
= F
L

determiniamo
P2 = P1 – (F • L) = 56,38 – (0,08 • 214)
P2 = 39,26
Dalla tabella dei fattori di pressione ricaviamo che quanto precede è equivalente ad una
pressione leggermente inferiore a 5,7 bar.
Se si fosse installata una tubazione da 40 mm anziché una da 50 mm la pressione del
vapore alla batteria di scambio termico sarebbe stata ben inferiore alla pressione di
progetto!

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SEZIONE 2 - DERIVAZIONI E SCARICHI

2.1 Tubazioni di derivazione


E’ importante ricordare che le tubazioni di derivazione sono normalmente più corte delle tubazio-
ni principali, perciò è meno necessario determinare il diametro delle derivazioni sulla base della
caduta di pressione. Con una tubazione principale di 250 m di lunghezza, una caduta di pressio-
ne limitata a 0,5 bar può essere perfettamente valida perfino se comporta velocità più basse di
quelle previste. Con una tubazione di derivazione di 5 oppure 10 m di lunghezza lo stesso criterio
di dimensionamento porterebbe a valori di 0,01 oppure di 0,02 bar solamente. Questi valori sono
chiaramente insignificanti per cui usualmente si dimensionano le tubazioni di derivazione in modo
da avere velocità maggiori anche se ciò può portare a maggiori cadute di pressione che per
tubazioni di lunghezza limitata sono certamente accettabili.
Spesso si scelgono i diametri delle tubazioni usando tabelle simili a quella riportata a fig. 1.3.2.1
“Capacità delle tubazioni e velocità specifiche del vapore”.
Le velocità di 25/30 m/s si utilizzano esclusivamente con tratti di collegamento agli utilizzi molto
corti in quanto presuppongono una alta perdita di carico unitaria.
La caduta di pressione aumenta sensibilmente quando ci sia una sensibile presenza di raccorderia,
giunti, gomiti, ecc. La perdita di carico è variabile in modo più che proporzionale (potenziale) con
il diametro di tubazione per cui contenere la velocità in presenza di diametri piccoli od aumentarla
con l’aumento del diametro di tubazione.
Per lunghezze sensibili limitare la velocità entro i 15 m/s oppure effettuare il dimensionamento
con la determinazione delle perdite di carico.

2.2 Montaggio degli accessori e localizzazione dei punti di scarico


E’ necessario fare alcune considerazioni sull’appropriato posizionamento ed allineamento delle tuba-
zioni di derivazione e di servizio delle apparecchiature accessorie nonché sugli scarichi o gli sfoghi
d’aria. Le tubazioni del vapore non sono un’eccezione.
Il vapore in uscita da una caldaia o da altro generatore è spesso più umido di quanto si creda, e nel
caso che non si provveda all’eliminazione di questa condensa, nel punto d’utilizzo del vapore si avrà
un fluido vettore con una più bassa capacità di scambio termico rispetto a quella che ci si aspettereb-
be dal vapore saturo secco.
L’uso di un separatore per la rimozione della condensa è indispensabile ed è mostrato nella figura 2.2.

Flusso
Flusso

Separatore
Separatore

Fig. 2.2 Gruppo per separazione e scarico condensa

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Il dimensionamento dei separatori non è difficile in quanto generalmente si sceglie lo stesso


diametro della tubazione sulla quale vanno installati. Il separatore deve essere corredato di uno
scaricatore automatico di condensa di tipo meccanico, ad esempio a galleggiante, adeguata-
mente dimensionato.
Il vapore in uscita dalla caldaia condenserà in ragione dell’energia termica dispersa dalla tubazio-
ne. La coibentazione ridurrà queste perdite ma anche se la condensazione fosse ridotta al minimo
essa rappresenta comunque una quantità finita che, se non rimossa andrà progressivamente
accumulandosi. Il condensato si formerà in goccioline le quali, unendosi, diventaranno una pelli-
cola sulla parete della tubazione trascinata dal flusso del vapore.
Il condensato si porterà per gravità sul fondo della tubazione, creando in questa zona uno spes-
sore maggiore ed a causa del flusso del vapore si formeranno perfino delle piccole onde, la cui
cresta potrebbe essere trascinata dal vapore sotto forma di spruzzi e gocce. Il risultato finale è
che l’alimentazione delle apparecchiature di scambio viene effettuata con vapore saturo umido
anziché con vapore saturo secco.

2.2.1 Colpi d’ariete


L’acqua formatasi per condensazione si raccoglie e ristagna in tutti i punti più bassi della tubazio-
ne: ai piedi delle risalite, in corrispondenza di accessori o raccordi male installati ed in ogni
avvallamento della tubazione creatosi vuoi per inadeguatezza dei supporti o per il cedimento di
punti di ancoraggio. Si forma quindi una ostruzione che viene messa in movimento, sospinta dal
vapore, e scagliata violentemente contro il primo ostacolo incontrato a valle, valvola od altro
apparecchio o componente come illustrato a fig. 2.2.1.1.
Questa massa, in movimento a velocità fino a 30 m/s ed anche più, acquista una considerevole
quantità di energia cinetica che viene rilasciata durante l’impatto causando sovrappressioni istan-
tanee, elevata rumorosità e vibrazione: l’insieme è denominato e noto come “colpo d’ariete” che
è in grado di danneggiare, spesso anche gravemente, le tubazioni e le apparecchiature connesse.

Cedimento linea
per inadeguata supportazione

Tappo costituito
dal condensato
Vibrazioni e rumorosità
causati dai colpi d’ariete

Fig. 2.2.1.1 Gli effetti del colpo d’ariete

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Nei punti più bassi, ovvero ad intervalli di circa 30-50 m di lunghe tubazioni “orizzonta-
li”, bisogna creare dei punti di drenaggio ed installare degli scaricatori di condensa. Si
dovrà inoltre assicurare una minima pendenza dei tubi in senso concorde al movimento
del vapore in modo da facilitare il movimento del condensato verso i punti di drenaggio.
In alcuni casi, con tubazioni di una certa lunghezza, la pendenza necessaria impone
degli abbassamenti progressivi di percorso non accettabili; si dovranno così prevede-
re dei punti di risalita in quota come indicato in figura 2.2.1.2.
Le pendenze utilizzate sono molto variabili e comprese in un campo tra il 3 0/00 e 1,5%;
possono essere variamente influenzate dal tipo e dal percorso della distribuzione: un
valore medio standard suggerito è tra il 4 ed il 5 0/00. Con queste precauzioni si faciliterà
il trascinamento del condensato verso i punti di drenaggio effettuato dal movimento del
vapore lungo la tubazione.

Pendenza 1/250

Vapore Ritorno
in quota

30 - 50m Punti di scarico

Flusso del vapore

Fig. 2.2.1.2 Installazione di una lunga tubazione di vapore

2.2.2 Punti di scarico


I punti di scarico costituiti da piccoli fori praticati sul fondo della tubazione vapore di
grande diametro ai quali collegare la tubazione di scarico hanno un effetto limitato. Il
film di condensa che scorre sul fondo è trascinato dal vapore oltre questi fori. Occorre
predisporre dei tronchetti di scarico costituiti da raccordi a T di eguali dimensioni della
tubazione principale che si dimostrano molto più efficaci. Essi sono di grande effetto
pratico per tubazioni fino a 100 mm di diametro. Per tubazioni di diametro maggiore i
tronchetti di scarico possono essere previsti di due o tre misure più piccole fino a
giungere a metà del diametro della tubazione principale per le tubazioni di oltre 200 mm
di diametro. La lunghezza di questi tronchetti di scarico è generalmente 1,5 volte il
diametro ma non inferiore a 200 mm anche con tubazioni di piccolo diametro. La figura
2.2.2 dimostra come sia più efficace lo scarico di condensa con un tronchetto di scarico
di grande diametro rispetto ad un tronchetto di piccolo diametro per il quale è evidente
l’insufficienza allo scopo.

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Flusso del vapore

Condensa
Sezione
trasversale
Corretto Sacca

 25/30cm
Gruppo di scarico

Flusso del vapore Sezione


trasversale

Sbagliato Gruppo di scarico


Fig. 2.2.2 Installazione di scaricatori di condensa

L’attacco per lo scarico della condensa è generalmente effettuato a 25/30 mm sopra il fondo
del tronchetto di scarico per evitare il trascinamento di scorie nello scaricatore. Inoltre, il
fondo del tronchetto può essere flangiato o chiuso con un fondello provvisto di tappo di
spurgo. Questo consente alla manutenzione di provvedere alla rimozione delle scorie duran-
te le fermate dell’impianto. Il tronchetto di scarico può anche essere usato per la pulizia e lo
spurgo delle tubazioni dopo una fermata dell’impianto.

2.2.3 Riduzioni sulle tubazioni del vapore


Dopo le derivazioni dalla linea principale e le relative riduzioni di portata del vapore associate,
può risultare economico proseguire la linea principale con un diametro ridotto rispetto al
precedente. Le comuni riduzioni concentriche non sono adatte allo scopo perché formano
un ostacolo contro il quale si raccoglie il condensato. La figura 2.2.3 mostra come sia preferibile
usare una riduzione eccentrica in virtù della quale il condensato può proseguire naturalmente
verso il punto di scarico.

Vapore
 Corretto

Condensa

Vapore
 Sbagliato

Condensa

Fig. 2.2.3 Riduzioni di diametro su tubazioni di vapore

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2.2.4 Filtri
I filtri sono accessori necessari per proteggere le valvole di regolazione dall’ingresso di scorie
e detriti. Come mostrato dalla figura 2.2.4 i filtri installati con il cestello di filtraggio inferior-
mente alla tubazione si riempiono di condensa specialmente quando le valvole di regolazione
sono chiuse. L’apertura della valvola di regolazione, richiesta dalle variate condizioni di carico
dall’apparecchio, provoca il trascinamento della condensa giacente nel filtro verso gli organi
di otturazione della valvola stessa; la miscela condensa/vapore a queste alte velocità risulta
molto erosiva e può quindi usurare la valvola e comprometterne la tenuta. È questo un vero
e proprio fenomeno erosivo causato dalla presenza dell’acqua nel vapore che si muove ad
altissima velocità tra sede ed otturatore. Questo fenomeno è esaltato in modo particolare
nelle valvole sovradimensionate e spesso è erroneamente imputato all’azione del vapore
anziché al condensato. Ciò può essere evitato semplicemente montando il filtro rivolto non
sotto la tubazione ma orizzontalmente. D’altro canto però se il vapore è molto umido causa
punti di scarico insufficienti “l’erosione” può ugualmente avvenire.

Valvola di
regolazione
Filtro

Fig. 2.2.4 Condensato non scaricato nei filtri e nelle valvole di regolazione

Anche le valvole a globo montate “normali” rispetto una tubazione orizzontale costituiscono
un punto di raccolta della condensa che impedisce al condensato di fluire verso il successivo
punto di scarico. Le valvole quindi dovranno essere montate con asse orizzontale od inclinato
così che la raccolta di condensa potrà essere notevolmente ridotta o addirittura evitata.

2.2.5 Collegamento delle derivazioni

Vapore Vapore

Condensa

 Sbagliato  Corretto
Fig. 2.2.5 Installazione di derivazioni

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Le derivazioni effettuate dalla parte superiore della tubazione principale permettono di prele-
vare vapore il più secco possibile. Se la derivazione fosse installata su un lato della tubazione
o, peggio, sul lato inferiore essa diventerebbe punto di raccolta della condensa. Il risultato
sarebbe quindi che l’apparecchiatura dell’impianto verrebbe alimentata con vapore umido.

2.2.6 Derivazione verso il basso

Tubazione
principale

Valvoladi
intercettazione

Gruppo di filtraggio e scarico

Fig. 2.2.6 Corretta derivazione da una tubazione di vapore

Ovviamente si possono avere punti bassi anche nelle linee derivate. La situazione più comu-
ne è uno stacco verso una valvola di intercettazione o di regolazione. Il condensato che si
accumula a monte di queste valvole sarà, alla loro apertura, trascinato e si mischierà con il
vapore.
E’ pertanto necessario costituire un punto di drenaggio con relativo scaricatore automatico
come mostrato dalla figura 2.2.6.
Si noti che la derivazione è stata effettuata dal punto superiore della tubazione principale;
siccome l’acqua è più pesante rimarrà sul fondo della tubazione principale proseguendo il
proprio cammino e sarà quindi derivato vapore il più secco possibile.

2.3 Percorrenze in salita


Non è infrequente dover installare una tubazione di vapore nel percorso della quale si incon-
trano ostacoli causati dalla conformazione del terreno, costruzioni o strutture da superare per
cui non è possibile installare una tubazione orizzontale od in pendenza verso la direzione del
flusso come precedentemente visto. Nei casi meno critici può essere sufficiente creare una
tubazione di raccordo verticale la cui altezza sia riferita al punto più alto da superare e di qui
proseguire con pendenza verso il basso. Vi sono tuttavia casi in cui è solo possibile installare
la tubazione con pendenza verso l’alto (piuttosto che verso il basso) in opposizione al flusso

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m
15

30-50 m

Velocità del vapore


fino a 40 m/s

30-50 m
Aumento del diametro della tubazione
di modo che la velocità del vapore
sia ridotta a 15 m/s

Fig. 2.3 Installazione di una tubazione di vapore con superamento di ostacoli

creato dal movimento del vapore. E’ opportuno quindi mantenere bassa la velocità ed assi-
curarsi che la tubazione sia di diametro tale, almeno nella parte in pendenza, da limitare la
velocità del vapore a non più di 15 m/s.
Similmente nel tratto in contropendenza anche la distanza tra due punti successivi di scarico
della condensa dovrà essere ridotta a circa 15 m. Lo scopo è quello di evitare l’aumento di
spessore della pellicola di condensato entro la tubazione fino al punto in cui il vapore, che si
muove in contro corrente, possa trascinare le gocce di condensato (come abbiamo visto
succedere nel caso in cui vapore e condensato fluiscano nella medesima direzione).

2.4 Drenaggio di tubazioni di distribuzione


Gli scaricatori di condensa usati per le tubazioni di distribuzione vapore devono essere adatti
alla massima pressione prevista ed avere una capacità di scarico sufficiente per scaricare il
condensato presente nelle varie situazioni con le pressioni differenziali attuali nelle varie fasi.
Il primo requisito non è un problema: la massima pressione prevista se non è un dato già noto
può essere facilmente trovato. La quantità di condensato che lo scaricatore deve eliminare nelle
condizioni di esercizio (cioè considerando solo le dispersioni di energia termica della tubazione)
possono essere calcolate o rilevate con sufficiente precisione dalla tabella “Energia termica per
riscaldamento iniziale / esercizio di tubazioni vapore” di cui all’estratto di fig. 2.4.
Si deve tener presente che gli scaricatori previsti per il drenaggio del collettore di caldaia
spesso sono chiamati a scaricare anche l’acqua trascinata dal vapore in fase di generazione.
In questo caso è ragionevole considerare la capacità di scarico dello scaricatore pari a circa
il 10% della portata nominale di vapore prodotto dalla caldaia. Per gli altri scaricatori localiz-
zati lungo la linea, mantenendo valido l’intervallo di circa 50 m tra di essi precedentemente
raccomandato, la quantità di condensato da scaricare è normalmente coperta dalla portata di
uno scaricatore da 1/2" del tipo a bassa capacità. Solo in caso di applicazioni (abbastanza
rare) con alte pressioni (oltre i 70 bar) combinate con grandi diametri di tubazione saranno
necessari scaricatori con maggiore capacità di scarico.
Il problema deve essere considerato con maggiore attenzione quando il sistema venga avvia-
to ed arrestato con una certa frequenza. Le tabelle riportano altresì le quantità di condensato

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formatosi per il riscaldamento della tubazione da freddo alla temperatura di esercizio. Poiché
queste cifre sono espresse in unità di massa e non in portata, bisogna tenere conto anche
del tempo necessario al riscaldamento del processo. Per esempio se una tubazione è portata
alla pressione di esercizio in 20 minuti, la quantità oraria da considerare sarà il triplo delle
cifre indicate in tabella (60/20 = 3 volte).
Durante la prima fase del riscaldamento la formazione di condensa sarà almeno uguale alla
quantità media di cui sopra. Tuttavia la pressione all’interno della tubazione sarà di poco
superiore alla pressione atmosferica, forse 0,05 bar. Questo significa che la capacità dello
scaricatore sarà corrispondentemente ridotta. Nei casi in cui si hanno frequenti avviamenti
del processo la scelta più appropriata può essere quella di uno scaricatore da 1/2" con
capacità di scarico normale. Scaricatori più grossi sono inutilmente più costosi e quando si
guastano hanno la possibilità potenziale di maggiori perdite di vapore.

Pressione Tubazione principale del vapore (mm)


vapore
(bar g) 50 65 80 100 125 150 200 250 300 350 400 450 500 600
9 9.5 15.1 19.7 28.1 38.1 49.4 71 105 139 164 216 272 320 436
9.3 11.3 14.1 16.5 20.6 24.5 31.5 39 46.5 51.5 60 64 72 88
10 9.9 15.7 20.4 29.2 39.6 51.3 77 109 144 171 224 282 332 463
9.8 11.9 14.6 16.9 21.3 25 33 41 49 54 62 67 75 90
11 10.4 16.5 21.6 30.7 41.7 54.1 81.1 115 152 180 236 298 350 488
10.9 13 15.7 17.7 22.5 26 36 45 53 59 67 73 81 97

Fig. 2.4 Energia per riscaldamento iniziale / esercizio di tubazioni vapore


(kg di vapore per 50 m di tubazione)

2.4.1. Tipi di scaricatori di condensa


Nella scelta delle caratteristiche degli scaricatori di condensa per le tubazioni di distribu-
zione vapore si devono tenere presenti tutti i vari aspetti inerenti l’installazione specifica.
Lo scaricatore è destinato a scaricare condensato alla temperatura di saturazione o ad
una molto prossima, a meno che non si sia previsto il montaggio con lunghe tasche di
raccolta e raffreddamento.
Ciò significa che la scelta del tipo di scaricatore è spesso fatta tra quelli di tipo meccanico
quali quelli a galleggiante/termostatico od a secchiello rovesciato oppure tra quelli di tipo
termodinamico.

2.4.1.1. Scaricatori di tipo termodinamico (TD)


Nei casi in cui le tubazioni principali sono installate all’esterno ed esiste quindi la possibi-
lità di danni derivanti dal gelo, è conveniente la scelta di scaricatori di tipo termodinamico
poiché anche se l’installazione è tale da lasciare del condensato nello scaricatore alla
fermata dell’impianto ed anche nell’eventualità che questo condensato dovesse gelare lo

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scaricatore può essere sgelato e posto in funzionamento senza danni o precauzioni par-
ticolari. Lo scaricatore di tipo termodinamico scaricherà più facilmente l’aria se installato
con la testa di comando verso il basso, e se è previsto lo scarico per gravità, in questa
posizione eliminerà più facilmente il condensato alla fermata dell’impianto. Gli svantaggi
in questo caso sono inerenti alla pulizia del filtro, poiché vi è il pericolo che le sostanze
trattenute dal filtro ricadano nella tubazione, ed alla possibilità di maggiori usure del seg-
gio poiché per richiudersi lo scaricatore necessita di una più alta velocità del fluido. E’
quindi consigliabile l’installazione degli scaricatori nella posizione normale anziché quella
rovesciata utilizzando modelli provvisti di dispositivi che ne potenziano la sensibilità
all’aria che saranno particolarmente utili all’avviamento dell’impianto.

Fig. 2.4.1.1

2.4.1.2. Scaricatori a galleggiante sferico


Gli scaricatori di questo tipo utilizzano l’azione del galleggiante per azionare una valvola a spillo.
Si è detto che il galleggiante può schiacciarsi o danneggiarsi a causa di eventuali colpi d’ariete,
questo fenomeno è ormai abbastanza raro grazie all’impiego di materiali più adatti e ad una
costruzione volta allo scopo.
Gli scaricatori di questo tipo sono particolarmente adatti quali scarichi automatici di separatori
installati all’uscita delle caldaie od in linea su tubazioni vapore o per altri servizi.
Le alte capacità di scarico possibili e la quasi istantanea risposta alle variazioni di carico sono le
caratteristiche apprezzate di questo tipo di scaricatore, la cui versatilità di applicazione è molto
vasta, dagli scambiatori alle batterie di riscaldamento alle varie apparecchiature di processo, ecc.
La funzione dell’elemento termostatico nello scaricatore è di permettere lo scarico dei gas
incondensabili contenuti nel vapore.

Fig. 2.4.1.2

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2.4.1.3. Scaricatori a secchiello rovesciato


Per la loro robusta costruzione e specialmente per lunghe tubazioni di grande diametro ed in
servizio continuo, gli scaricatori a secchiello rovesciato sono i più adatti allo scopo. Speciale
attenzione va rivolta all’impiego di questi scaricatori su tubazioni vapore corte e di piccolo
diametro poiché si portebbero verificare condizioni di basso carico che portano alla perdita
della condensa di tenuta, cosa che causa in definitiva perdite di vapore vivo. La figura 2.4.1.3
mostra uno scaricatore tipicamente usato per lo scarico di condensa dalle tubazioni di distri-
buzione vapore.

Fig. 2.4.1.3

2.4.1.4. Scaricatori di tipo termostatico


La figura 2.4.1.4 illustra un tipico scaricatore di condensa termostatico a pressioni
equilibrate.
Questi apparecchi sono di piccole dimensioni, sono inoltre leggeri e, rispetto alla loro
dimensione, hanno grande capacità di scarico. La valvola è completamente aperta a
freddo permettendo quindi lo scarico dell’aria all’avviamento ed il massimo scarico di
condensato nel momento di maggior carico.
Questo tipo di scaricatore non è soggetto a congelamento se montato all’aperto, a
meno che la tubazione a valle non sia in risalita formando una colonna di condensa
che allagherà lo scaricatore nel momento in cui il vapore verrà intercettato.

Fig. 2.4.1.4

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SEZIONE 3 - DILATAZIONI, SUPPORTI E COIBENTAZIONI

3.1 Spazio per le dilatazioni


Sebbene tutte le tubazioni siano installate a temperatura ambiente, al passaggio di fluidi
caldi quali acqua, vapore od altro si riscaldano assumendo una temperatura prossima a
quella del fluido convogliato; a causa dell’innalzamento di temperatura, i tubi sono soggetti
a dilatazioni, specialmente in lunghezza. L’entità della dilatazione può essere facilmente
calcolata per mezzo della equazione sotto riportata oppure può essere desunta da appo-
site tabelle.
Nei casi in cui uno scaricatore di condensa scarica condensato in una tubazione che è
parallela alla tubazione del vapore si deve considerare la differenza delle dilatazioni tra le
due tubazioni poiché le temperature del vapore e del condensato saranno molto diverse, in
special modo all’avviamento dell’impianto: si verificheranno dei movimenti relativi tra i di-
versi punti. Il problema della dilatazione è affrontato prevedendo l’ancoraggio delle tuba-
zioni a “punti fissi” ed interponendo elementi flessibili sagomati oppure predisponendo
l’inserimento di soffietti, dilatatori, ecc. La sagomatura delle tubazioni consiste nel creare
una forma elastica generalmente ad omega (Ω) e comunque dipendente dal diametro e
dalla lunghezza della tubazione, in modo che sia possibile assorbire le dilatazioni senza
compromettere l’integrità della tubazione stessa.
Il problema delle dilatazioni è di particolare importanza nei lunghi percorsi rettilinei mentre
è meno pressante per le piccole diramazioni in cui i percorsi sono spezzati da curve e
cambiamenti di direzione.
Per le installazioni all’interno di edifici, in genere le tubazioni sono costrette a così tante
curve o percorsi poco rettilinei per cui possono senz’altro assorbire le dilatazioni che si
generano per effetto delle variazioni di temperatura del fluido.
La tabella di seguito riportata indica i coefficienti di dilatazione validi per i metalli più comu-
ni usati nella fabbricazione delle tubazioni.

Calcolo della dilatazione lineare di una tubazione:


Dilatazione (ΔL) = Lo • Δt • α (mm)
1000
in cui: Lo = lunghezza della tubazione tra due “punti fissi” (m)
Δt = differenza di temperatura, caldo - freddo in (°C)
α = coefficiente di dilatazione, funzione del tipo di metallo 10-6 ( m )
m • °C
Campo di variazione -30 - 0 0 - 100 0 - 200 0 - 315 0 - 400 0 - 485 0 - 600 0 - 700
della temperatura
Acciaio dolce
12.8 14 15 15.6 16.2 17.8 17.5 -
0,1 - 0,2 % C

Acciaio legato
13.8 14.4 15.1 15.8 16.6 17.3 17.6 -
1% Cr ½% Mo

Acciaio inox
9.4 20 20.9 21.2 21.8 22.3 22.7 23
18% Cr 8% Ni

Fig. 3.1 Coefficenti di dilatazione lineare (α)

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3.1.1. Dilatazioni delle tubazioni


In alternativa al calcolo della dilatazione sopra riportato può essere usato il diagramma
di fig. 3.1.1.1 che, note la temperatura ambiente e la temperatura del fluido, fornisce i
valori di dilatazione in modo sufficientemente accurato. Il diagramma si riferisce a tuba-
zioni in acciaio dolce che è quello più comunemente usato per le tubazioni vapore a
bassa/media pressione e temperatura.
La geometria di installazione delle tubazioni dovrebbe sempre essere tale da garantire
una flessibilità sufficiente ad assorbire le dilatazioni che si generano con il riscaldamen-
to. Nella maggioranza dei casi il percorso di progetto delle tubazioni è tale da garantire
una flessibilità sufficiente ad evitare sforzi meccanici indesiderati ma è bene verificare
attentamente caso per caso. Per alcune realizzazioni è necessario introdurre artifici od
adottare percorsi particolari per acquisire la necessaria flessibilità.

Differenza di temperatura °C
50 100 200 300 400 500
220
200
Lunghezza della tubazione (mm)

100

50
40
30

20

10

5
10 20 30 40 50 100 200 300 400 500 1000 2000
Dilatazione della tubazione (mm)

bar g 1 2 3 4 5 7,5 10 15 20 25 30
o
C 120 133 143 152 158 162 183 200 214 225 235
Temperatura del vapore saturo

Fig. 3.1.1.1

Accorgimenti simili devono essere previsti anche per le tubazioni di scarico condensato
in modo che la derivazione sulla tubazione principale effettuata per il montaggio dello
scaricatore non sia soggetta a sforzi meccanici indesiderati.

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L Distanziatore

Semidilatazione
calcolata sulla
lunghezza L

Posizione
pretensione a freddo

posizione naturale

posizione a caldo

Fig. 3.1.1.2 Pre-tensione a freddo

L’entità del movimento di una tubazione, che con la dilatazione trascina anche gli ap-
parecchi su di essa montati, può essere ridotta applicando una “pre-tensione a fred-
do”. Prima di tutto si calcola la dilatazione lineare della tubazione che avviene tra
“punti fissi” successivi in funzione delle possibili variazioni di temperatura del fluido. “A
freddo”, cioè a temperatura ambiente, è effettuata una pre-tensione alla struttura ela-
stica creata dalla sagomatura della tubazione pari a metà di quella che si verificherà
per effetto dell’aumento di temperatura. Nel caso in cui la temperatura di montaggio sia
superiore od inferiore alla minima di lavoro occorrerà adeguare di conseguenza la pre-
tensione. La pre-tensione sarà in direzione contraria a quella che si verificherà “a cal-
do” e si può realizzare agendo sulle flangiature poste fra i vari tronchi della tubazione.
In questo modo con metà dell’aumento di temperatura previsto si avrà anche metà
della dilatazione e quindi la tubazione assumerà una posizione esente da sforzi mec-
canici.
Alla temperatura di esercizio la tubazione si sarà poi dilatata completamente ed assu-
merà una posizione corrispondente a metà della dilatazione che si sarebbe verificata
senza la pre-tensione iniziale. Ne risulta pertanto che la dilatazione della tubazione
non sarà da 0 a 100% in una direzione ma per effetto della pre-tensione iniziale sarà
da -50% a + 50% con conseguente riduzione degli sforzi meccanici che la dila-
tazione comporta.
Nella pratica delle installazioni la pre-tensione si realizza interponendo nel giunto
flangiato visto precedentemente un tronchetto di larghezza pari a metà della dilatazio-
ne prevista. Quando la tubazione è definitivamente installata ed ancorata ai “punti fis-
si” si toglie questo tronchetto e si serra il giunto flangiato. Se la dilatazione risultante
non potrà essere assorbita dalla flessibilità della tubazione si dovranno adottare ac-
corgimenti diversi quali ad es. l’inserimento di appositi “giunti di dilatazione”.

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3.2. Accessori per tubazioni e supporti


3.2.1. Giunti elastici a ricciolo
Questi giunti sono semplicemente spezzoni di tubazione sagomati a cerchio e dovrebbero
essere impiegati preferibilmente per tubazioni orizzontali per evitare il ristagno e l’accumu-
larsi del condensato.
Con riferimento alla direzione del flusso, la parte a valle del ricciolo dovrebbe passare sotto
la parte a monte; è importante ordinare esattamente ciò che è richiesto dalla conformazione
dell’impianto per non trovarsi poi con un pezzo non adatto e/o di verso contrario.
Il giunto a ricciolo non produce una forza in opposizione a quella generata dalla dilatazione
lineare come avviene in altri tipi di giunti, bensì la pressione interna del fluido tende ad aprire
il ricciolo aggiungendo un carico meccanico alle flange.

Fig. 3.2.1 Giunti elastici a ricciolo

3.2.2. Giunti elastici ad omega


Questo tipo di giunto elastico è spesso usato quando vi sia sufficiente spazio disponibile.
Similmente al giunto a ricciolo è buona norma limitarne l’uso a tubazioni orizzontali.

Fig. 3.2.2 Giunti elastici ad omega

La pressione del fluido nella tubazione non tende a divaricare le estremità del giunto, vi è
solo una debole tendenza a raddrizzare il giunto stesso dovuta alla sua forma, cosa che però
non provoca disallineamento delle flange. Quando questo tipo di giunto viene montato su
tubazione verticale si deve provvedere a scaricare la condensa che si raccoglie nella parte
superiore del giunto.

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3.2.3. Giunti di dilatazione saldati


È possibile realizzare dei giunti di dilatazione utilizzando e saldando tra loro spezzoni di tubo
e curve preformate.
Dilatazione dalla posizione neutrale (mm)
25 50 75 100 125 150 175 200
400

300
Diametro nominale tubazione (mm)

200

100
90 3,5 4,0 4,5 5,0
80
70
60 Raggio di
50 curvatura
= 1,5
40 2W diametri
W
30
25 Pressione massima 17 bar
0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Temperatura 260°C
W. Metri

Fig. 3.2.3 Diagramma delle dilatazioni assorbibili

Il diagramma indica i movimenti possibili relativamente al diametro delle tubazioni considera-


te e nel campo di pressioni fino a 17 bar e temperature fino a 260°C; non viene considerata
la “pre-tensione a freddo”.

3.2.3. Giunti scorrevoli (a bicchiere)


Questi tipi di giunti sono spesso usati perché richiedono poco spazio ma è essenziale che la
tubazione sia rigidamente ancorata ai “punti fissi” ed opportunamente guidata.

Area di azione della pressione

Movimento dovuto
alla dilatazione della tubazione

Fig. 3.2.3 Giunto scorrevole

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Le guide assumono importanza fondamentale poiché la pressione del vapore agisce sul-
l’area circolare costituita dalla sezione della tubazione, (tendendo a sfilare e dividere le parti
componenti) in opposizione alla forza esercitata dalla dilatazione lineare; un disallineamento
della tubazione provocherebbe la piegatura del giunto. E’ richiesta inoltre la regolare manu-
tenzione delle guarnizioni di tenuta.

3.2.4. Giunti a soffietto


Il giunto a soffietto ha il vantaggio di essere montato in linea con la tubazione e di non
richiedere guarnizioni di tenuta ma ha anche lo svantaggio che la pressione tende ad allun-
garlo, come avviene col giunto scorrevole. Pertanto i “punti fissi” e le guide devono essere in
grado di contrastare questa forza e mantenere l’allineamento.

Fig. 3.2.4 Giunto elastico a soffietto (assiale od angolare)

3.2.5. Utilizzo dei giunti a soffietto


La figura 3.2.5 mostra come con l’idoneo tipo di giunto e con un adatto montaggio si possano
risolvere problemi di dilatazione e di disallineamento delle tubazioni.
Disallineamento

Flusso del vapore

Movimento assiale

Fig. 3.2.5 Installazione di giunti a soffietto (tipo angolare)

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Si noti che in queste applicazioni i giunti devono essere appositamente previsti e costruiti per
assorbire le dilatazioni assiali e gli spostamenti angolari o laterali della tubazione. E’ altresì
importante che la tubazione sia “guidata” in modo tale che ogni spostamento non alteri la
pendenza prevista per la raccolta del condensato ed il suo movimento verso il punto di scarico.

3.2.6. Punti di ancoraggio o “punti fissi”


Benché il progetto degli ancoraggi non riguardi lo scopo di queste note riportiamo a figura
3.2.6 due esempi di realizzazione di “punti fissi” o di ancoraggio di tubazioni utilizzando le
stesse flange della tubazione oppure piastre saldate sulla stessa.

Piastra di unione
Piastra di fermo Piastra di fermo

Flange delle tubazioni

Fig. 3.2.6 Punti di ancoraggio

3.2.7. Raccomandazioni circa la distanza tra i supporti delle tubazioni


E’ ovvio che sia le tubazioni del vapore che quelle del condensato devono essere adeguatamente
supportate. Il numero dei supporti necessari varia in funzione del diametro delle tubazioni, del
materiale di cui sono costituite (es. acciaio oppure rame) e del fatto che l’installazione sia orizzon-
tale oppure verticale.
Generalmente i supporti per le tubazioni dovrebbero essere previsti in accordo con la normativa
e l’unificazione impiegata nella nazione di installazione e/o adottata per lo specifico impianto.
Riportiamo alcuni dei punti più importanti:
• I supporti delle tubazioni dovrebbero essere predisposti nei punti di giunzione delle tuba-
zioni, cioè curve, raccordi a T, valvole, flange ad intervalli non superiori a quelli indicati
nella tabella di cui a fig. 3.2.7.1: raccomandazioni circa la distanza tra i supporti per tuba-
zioni in acciaio. Il tipo di giunto installato può richiedere l’adozione di minori distanze; in
questo caso fanno testo le norme di installazione e le prescrizioni fornite dal costruttore.
• Lo scopo del montaggio nei punti giunzione è di eliminare gli sforzi meccanici nei giunti
flangiati o filettati.

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• Se due o più tubazioni sono ancorate da una staffa comune, la distanza tra i supporti deve
essere quella necessaria per la tubazione di diametro minore.
• Nel caso in cui è prevista una notevole dilatazione, ad es. con lunghezza di tubazione
diritta superiore ai 15 m e con tubazioni di un certo peso, i supporti, come mostrato dalla
figura seguente, dovrebbero essere del tipo a rulli con i “punti fissi” dislocati adeguatamente.

Diametro nominale Tubazione orizzontale Tubazione verticale


Acciaio/Rame (m) (m)
Diametro Diam.esterno Acciaio dolce Rame Acciaio dolce Rame
12 15 - 1 - 1.2
15 18 2 1.2 2.4 1.4
20 22 2.4 1.4 3 1.7
25 28 2.7 1.7 3 2
32 35 2.7 1.7 3 2
40 42 3 2 3.6 2.4
50 54 3.4 2 4.1 2.4
65 67 3.7 2 4.4 2.4
80 76 3.7 2.4 4.4 2.9
100 108 4.1 2.7 4.9 3.2
125 133 4.4 3 5.3 3.6
150 159 4.8 3.4 5.7 4.1
200 194 5.1 - 6 -
250 267 5.8 - 5.9 -

Fig. 3.2.7.1 Distanze raccomandate tra i supporti


per tubazioni in acciaio od in rame

Tubazioni verticali: Le tubazioni verticali dovrebbero essere supportate alla base in modo
da resistere al peso totale della parte verticale. I tronchetti di derivazione non devono essere
usati quali attacchi dei supporti poiché ciò causerebbe degli sforzi meccanici inopportuni sui
raccordi a T.
Dilatazioni: E’ importante che i supporti delle tubazioni possano permettere la libera dilata-
zione e contrazione delle tubazioni stesse ed il loro punto di montaggio non interferisca con
tronchetti di derivazione, raccordi, valvole, ecc. durante la dilatazione.
I supporti a rulli per le tubazioni in acciaio dovrebbero essere costruiti con materiale ferroso,
mentre quelli per le tubazioni in rame dovrebbero essere costruiti con materiali non ferrosi.
Per le tubazioni con supporti a rulli è buona pratica prevedere ad intervalli non superiori a 6
m una sella ancorata alla staffa di supporto dei rulli per evitare il sollevamento della tubazione.
NON è certamente buona pratica, per due tubazioni sovrapposte, usare dei supporti del tipo
mostrato dalla figura di destra.

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Staffa con Staffa a briglia Staffa di supporto a rulli


supporto a rulli con supporto a rulli per due tubazioni


sovrapposte

 
Fig. 3.2.7.2 Supporti per tubazioni

Tutti i supporti delle tubazioni dovrebbero essere adeguati al diametro esterno della tubazio-
ne da supportare. NON è buona pratica usare staffe sovradimensionate che non possono
assicurare il corretto allineamento.

3.3 Spurgo dell’aria


Spesso viene trascurato il fatto che all’apertura del vapore, quando si avvia l’impianto,
dopo un periodo di fermo, le tubazioni sono piene d’aria. Non solo, con l’alimentazione
del vapore si introducono ulteriori quantitativi di aria e gas incondensabili che si trova-
no disciolti nel vapore stesso. Questi gas, anche se in quantità modesta, se non scari-
cati, si accumuleranno nella tubazione, negli scambiatori e nelle apparecchiature di
scambio man mano che il vapore condenserà. Negli impianti a vapore l’eliminazione
dell’aria è effettuata con scaricatori di condensa termostatici installati superiormente
al massimo livello raggiungibile dal condensato in modo che possano essere raggiunti
solo da vapore, aria, o miscele aria/vapore. Il punto di applicazione migliore è ai termi-
nali delle tubazioni principali del vapore e sulle principali diramazioni. La figura 3.3
mostra come creare un punto di drenaggio della condensa e di eliminazione dell’aria
su un terminale.
Lo scarico dell’aria può essere convogliato in luogo sicuro con una tubazione dedicata
oppure convogliato nella tubazione del condensato purché sia a ricupero atmosferico
per gravità ed equipaggiato con un serbatoio ventilato.

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Eliminazione d’aria
a pressioni equilibrate

Tubazione di distribuzione del vapore

Aria

Scaricatore
termodinamico

Fig. 3.3 Terminale di una tubazione di distribuzione vapore

L’argomento “Eliminazione dell’aria dal vapore” è appositamente descritto nel manuale “Sca-
rico della condensa e spurgo dell’aria”.

3.4 Riduzione delle dispersioni termiche


E’ evidente che per ottenere la massima efficienza da un sistema di distribuzione vapore si
devono prevedere tutti quegli accorgimenti atti a ridurre al minimo economico le dispersioni
termiche. Lo spessore della coibentazione più economicamente conveniente dipende dai

Differenza
temperatura Diametro nominale tubazione (mm)
vapore/aria
15 20 25 32 40 50 65 80 100 150
o
C W/m
50 48 58 71 92 96 118 138 168 208 289
60 61 73 90 109 122 150 177 211 265 367
70 74 90 109 134 149 182 216 267 323 449
80 89 108 131 161 184 221 260 311 417 540
90 100 121 148 181 207 249 292 350 469 608
100 116 140 169 208 234 285 337 400 501 696
110 133 163 196 239 269 331 338 465 593 809
120 153 183 224 274 308 378 445 533 670 930
140 185 226 274 335 376 461 544 626 821 1.141
160 231 280 342 419 469 557 683 803 1.047 1.429
180 274 329 408 494 556 676 808 959 1.190 1.660
200 319 384 475 584 654 781 937 1.113 1.343 1.909

Fig. 3.4.1 Emissioni termiche da tubazioni non isolate

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costi d’installazione, dalla quantità di energia termica trasportata dal vapore, dalle dimensioni
della tubazione e dalla sua temperatura.
I fattori da considerare nella quantificazione e che possono influenzare le dispersioni di
energia termica sono: posizione di installazione, all’aperto o meno, velocità dell’aria che
circonda le tubazioni, presenza di umidità che può aumentare lo scambio termico.
Molte società elaborano e tabulano l’entità più economicamente conveniente dello spessore
della coibentazione con riferimento sia al diametro delle tubazioni usate che alla temperatu-
ra di esercizio, applicando i propri costi relativi a impianti specifici. La tabella di fig. 3.4.1
indica le emissioni di energia termica specifica (W/m) di tubazioni nude.
3.4.1 Materiali per coibentazione
Materiali tipici usati per le coibentazione: Lana di vetro e alluminio
Lana di roccia e alluminio
Silicato di calcio
La tabella seguente fornisce i coefficienti di conducibilità termica dei materiali usati per la
coibentazione.

Conducibilità termica
Densità W/(m.K)
Materiale Temperatura °C
kg/m3
50 100 300

Silicato di calcio 210 0,055 0,058 0,083

Gomma espansa 65 - 90 0,039 - -

16 0,047 0,065
Lana di vetro
48 0,035 0,044 -

Lana di roccia 100 0,037 0,043 0,88

Ossido
190 0,055 0,058 0,082
di magnesio
Schiuma di
50 0,023 0,026 -
poli-isocianuro

Fig. 3.4.2 Conducibilità termica dei materiali per coibentazione

3.5 Calcolo dello scambio termico


L’entità della dispersione termica (W) è calcolata usando l’equazione:

Q = U • A • Δt
Dove:
Q = Entità dell’energia dispersa (W)
U = Coefficiente totale di trasmissione termica (W/m2 K)
A = Superficie media (m2)
Δt = Differenza tra temperatura del fluido e la temperatura ambiente (K)

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Il coefficiente totale di trasmissione termica (U) si può ricavare dalle tabelle oppure si può
calcolare (usando i coefficienti relativi ai materiali di cui alla tabella sopraindicata) in relazione
alle dimensioni della tubazione ed ai materiali di isolamento termico impiegati.

U =Σ k
x
dove:
k = conducibilità termica (W / m2 K)
x = spessore del materiale (m)

Per la tubazione e la coibentazione la superficie media viene calcolata usando il raggio medio
(rm) della sezione interna (r1) e della sezione esterna (r2) da cui:

(r2 + r1)
rm =
2
Con questa formula l’uso della media aritmetica dei raggi anziché la media logaritmica è di
poco maggiore del 4% per un rapporto r2 / r1 = 2. Per le tubazioni del vapore e la coibentazione
raramente questo rapporto è maggiore di 2 per cui l’errore commesso è trascurabile.
Per rapporti maggiori di 2 usare:
r2 + r1
rm =
r2
loge
r1
I fattori che maggiormente influenzano il calcolo delle tubazioni vapore per la determinazio-
ne della pressione di distribuzione sono:
• Superficie media (A). Ovviamente maggiore è il diametro della tubazione maggio-
re sarà l’area media per cui anche lo scambio termico sarà
maggiore.
• Differenza di temperatura (Δt). Maggiore è la differenza di temperatura fra l’ambiente e
l’interno della tubazione maggiore sarà il coefficiente di
scambio. Sappiamo che la temperatura di saturazione
del vapore aumenta con l’aumentare della pressione per
cui lo scambio termico sarà maggiore con l’aumentare
della pressione.

Sembra che questi due fattori portino a conclusioni opposte, ma i calcoli dimostrano che la
dispersione termica aumenta con l’aumento della superficie in modo più che proporzionale
rispetto l’aumento della differenza di temperatura; questa è la ragione principale per cui il
vapore viene distribuito a pressione più elevata che permette l’uso di tubazioni di diametro più
piccolo.

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V a p o r e : R e t i d i d i s t r i b u z i o n e

SEZIONE 4 - DOMANDE

1. Spiegate in termini semplici gli svantaggi derivanti dall’impiego di una tubazione vapore
sovradimensionata.
2. Una tubazione vapore deve essere installata inclinata verso l’alto, cioè con il condensato
in controcorrente. Qual’è la velocità massima del vapore che dovrebbe essere prevista
ed a quale intervallo devono essere installati i dispositivi di scarico condensa?
3. Nel dimensionamento di una tubazione come viene considerato il termine “lunghezza
equivalente” della tubazione?
4. Qual’è la caduta di pressione in una tubazione di vapore da 50 mm, di lunghezza equiva-
lente di 50 m con una portata di 785 kg/h ad una pressione iniziale di 7 bar relativi?
5. Quale caduta di pressione si avrebbe nell’esempio del punto 4 se la lunghezza equiva-
lente fosse di 300 m anziché di 50 m?
6. Una tubazione vapore di 100 mm di diametro deve essere dotata di scaricatori di con-
densa. Che dimensioni deve avere il tronchetto per l’installazione degli scaricatori e qua-
le tipo di scaricatore dovrebbe essere impiegato?
7. Approssimativamente qual’è l’energia termica occorrente per il riscaldamento iniziale e
l’esercizio di una tubazione vapore di diametro nominale di 200 mm e di lunghezza di 100 m
con vapore saturo a 10 bar g ed una temperatura ambiente di 20°C?
8. Stabilire il diametro nominale di una tubazione vapore con una portata di 15.000 kg/h di
vapore saturo a 15 bar g la cui lunghezza equivalente è di 700 m.
9. La tubazione principale del vapore è installata all’esterno di un edificio. La temperatura
ambiente può raggiungere valori inferiori a 0°C. Che tipo di scaricatori di condensa
dovrebbero essere previsti?
10. Descrivere brevemente cosa occorre prevedere su una tubazione vapore in modo
che essa possa dilatarsi senza produrre danneggiamenti alla tubazione stessa ed ai
relativi supporti.
11. Una tubazione vapore a 5 bar g è lunga 100 m; che dilatazione è prevista per un
avviamento da freddo?
12. Indicare a quale distanza dovrebbero essere installati i supporti per le tubazioni sottoindicate:
diametro nominale 40 mm - tubazione in acciaio
diametro nominale 100 mm - tubazione in acciaio
diametro esterno 28 mm - tubazione in rame
diametro esterno 108 mm - tubazione in rame
13. Che cosa si può prevedere di fare per ridurre le perdite di energia termica su flange e
valvole di tubazioni per vapore e per condensato?

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Tabella A - Fattori di pressione (P) per dimensionamento tubazioni (unità SI) Tabella A - Fattori di pressione (P) per dimensionamento tubazioni (unità SI seguito)

Pressione Fattore Pressione Fattore


assoluta Volume di Pressione Fattore Pressione Fattore
Pressione Volume Fattore Pressione Volume Fattore relativa Volume di Volume Volume
bar m3/kg pressione relativa di relativa di relativa di relativa di
m3/kg bar m3/kg pressione bar m3/kg pressione bar m3/kg pressione
bar m3/kg pressione bar pressione
0,05 28,192 0,0301
6,90 0,243 55,02 9,30 0,189 91,92 13,40 0,135 175,83
0,10 14,674 0,0115 0,95 0,901 3,694 2,95 0,466 14,41 7,00 0,240 56,38 9,40 0,187 93,66 13,60 0,133 180,58
0,15 10,022 0,0253 1,00 0,881 3,878 3,00 0,461 14,76 7,10 0,237 57,75 9,50 0,185 95,41 13,80 0,132 185,40
0,20 7,649 0,0442 1,05 0,860 4,067 3,10 0,451 15,48 7,20 0,235 59,13 9,60 0,184 97,18 14,00 0,130 190,29
0,25 6,204 0,0681 1,10 0,841 4,260 3,20 0,440 16,22 7,30 0,232 60,54 9,70 0,182 98,62 14,20 0,128 195,23
0,30 5,229 0,0970 1,15 0,823 4,458 3,30 0,431 16,98 7,40 0,229 61,96 9,80 0,182 100,75 14,40 0,127 200,23
0,35 4,530 0,1308 1,20 0,806 4,660 3,40 0,422 17,75 7,50 0,227 63,39 9,90 0,179 102,57 14,60 0,125 205,30
0,40 3,993 0,1694 1,25 0,788 4,866 3,50 0,413 18,54 7,60 0,224 64,84 10,00 0,177 104,40 14,80 0,124 210,42
0,45 3,580 0,2128 1,30 0,773 5,076 3,60 0,405 19,34 7,70 0,222 66,31 10,20 0,174 108,10 15,00 0,122 215,61
0,50 3,240 0,2610 1,35 0,757 5,291 3,70 0,396 20,16 7,80 0,219 67,79 10,40 0,172 111,87 15,20 0,121 220,86
0,55 2,964 0,3140 1,40 0,743 5,510 3,80 0,389 21,00 7,90 0,217 69,29 10,60 0,169 115,70 15,40 0,119 226,17
0,60 2,732 0,3716 1,45 0,728 5,734 3,90 0,381 21,85 8,00 0,215 70,80 10,80 0,166 119,59 15,60 0,118 231,54
0,65 2,535 0,4340 1,50 0,714 5,961 4,00 0,374 22,72 8,10 0,212 72,33 11,00 0,163 123,54 15,80 0,117 236,97
0,70 2,365 0,5010 1,55 0,701 6,193 4,10 0,367 23,61 8,20 0,210 73,88 11,20 0,161 127,56 16,00 0,115 242,46
0,75 2,217 0,5727 1,60 0,689 6,429 4,20 0,361 24,51 8,30 0,208 75,44 11,40 0,158 131,64 16,20 0,114 248,01
0,80 2,087 0,6489 1,65 0,677 6,670 4,30 0,355 25,43 8,40 0,206 77,02 11,60 0,156 135,78 16,40 0,113 253,62
0,85 1,972 0,7298 1,70 0,665 6,915 4,40 0,348 26,36 8,50 0,204 78,61 11,80 0,153 139,98 16,60 0,111 259,30
0,90 1,869 0,8153 1,75 0,654 7,164 4,50 0,342 27,32 8,60 0,202 80,22 12,00 0,151 144,25 16,80 0,110 265,03
0,95 1,777 0,9053 1,80 0,643 7,417 4,60 0,336 28,28 8,70 0,200 81,84 12,20 0,149 148,57 17,00 0,109 270,83
1,013 1,673 1,025 1,85 0,632 7,675 4,70 0,330 29,27 8,80 0,198 83,49 12,40 0,147 152,96 17,20 0,108 276,69
Pressione 1,90 0,622 7,937 4,80 0,325 30,27 8,90 0,196 85,14 12,60 0,145 157,41 17,40 0,107 282,60
relat. bar 1,95 0,612 8,203 4,90 0,320 31,29 9,00 0,194 86,81 12,80 0,143 161,92 17,60 0,106 288,58
0 1,673 1,025 2,00 0,603 8,473 5,00 0,315 32,32 9,10 0,192 88,50 13,00 0,141 166,50 17,80 0,105 294,62
0,05 1,601 1,126 2,05 0,594 8,748 5,10 0,310 33,37 9,20 0,191 90,90 13,20 0,139 171,13 18,00 0,104 300,72
0,10 1,533 1,230 2,10 0,585 9,026 5,20 0,305 34,44
0,15 1,471 1,339 2,15 0,576 9,309 5,30 0,301 35,52
0,20 1,414 1,453 2,20 0,568 9,597 5,40 0,296 36,62
0,25 1,361 1,572 2,25 0,560 9,888 5,50 0,292 37,73
0,30 1,312 1,694 2,30 0,552 10,18 5,60 0,288 38,86
0,35 1,268 1,822 2,35 0,544 10,48 5,70 0,284 40,01
0,40 1,225 1,953 2,40 0,536 10,79 5,80 0,280 41,17
0,45 1,186 2,090 2,45 0,529 11,10 5,90 0,276 42,35
0,50 1,149 2,230 2,50 0,522 11,41 6,00 0,272 43,54
0,55 1,115 2,375 2,55 0,515 11,72 6,10 0,269 44,76
0,60 1,083 2,525 2,60 0,509 12,05 6,20 0,265 45,98
0,65 1,051 2,679 2,65 0,502 12,37 6,30 0,261 47,23
0,70 1,024 2,837 2,70 0,496 12,70 6,40 0,258 48,48
0,75 0,997 2,999 2,75 0,489 13,03 6,50 0,255 49,76
0,80 0,971 3,166 2,80 0,483 13,37 6,60 0,252 51,05
0,85 0,946 3,338 2,85 0,477 13,71 6,70 0,249 52,36
0,90 0,923 3,514 2,90 0,471 14,06 6,80 0,246 53,68

Spirax Sarco “Open University” AC/02/01 Spirax Sarco “Open University” AC/02/01
Tabella B - Portate delle tubazioni e fattori di perdita di carico (unità SI)
Diametro tubazione
F 15 mm 20 mm 25 mm 32 mm 40 mm 50 mm 65 mm 80 mm 100 mm 125 mm 150 mm 175 mm 200 mm 225 mm 250 mm 300 mm
½” ¾” 1” 1 ¼” 1 ½” 2” 2 ½” 3” 4” 5” 6” 7” 8” 9” 10” 12”
x 30,40 55,41 90,72 199,1 360,4 598,2 890,0 1275 1755 2329 3800
0,00016 y 4,30 4,86 5,55 6,82 7,90 9,16 10,05 10,94 11,94 12,77 14,54
x 16,18 34,32 62,77 103,0 225,6 407,0 662,0 1005 1437 1966 2623 4276
0,00020 y 3,96 4,85 5,51 6,31 7,72 8,92 10,13 11,34 12,33 13,37 14,38 16,36
x 10,84 17,92 38,19 69,31 113,2 249,9 450,3 735,5 1108 1678 2183 2904 4715
0,00025 y 3,74 4,39 5,40 6,08 6,92 8,56 9,87 11,26 12,51 14,40 14,85 15,92 18,04
x 11,95 19,31 41,83 75,85 124,1 271,2 491,9 804,5 1209 1733 2390 4172 5149
0,00030 y 4,13 4,73 5,92 6,65 7,60 9,29 10,79 12,31 13,65 14,87 16,26 17,39 19,07
x 6,86 12,44 20,59 43,76 80,24 130,01 285,3 519,2 845,3 1279 1823 2497 3346 5406
0,00035 y 3,88 4,30 5,04 6,21 7,04 7,96 9,77 11,38 12,94 14,44 15,64 17,00 18,34 20,69
x 3,62 7,94 14,56 23,39 50,75 92,68 150,9 333,2 604,6 979,7 1478 2118 2913 3884 6267
0,00045 y 3,54 4,49 5,03 5,73 7,18 8,13 9,24 11,42 13,26 15,00 16,68 18,18 19,82 21,29 23,99
x 4,04 8,99 16,18 26,52 57,09 103,8 170,8 373,1 674,2 1101 1663 2382 3281 4338 7057
0,00055 y 3,96 5,09 5,59 6,49 8,08 9,10 10,46 12,79 14,78 16,85 18,77 20,44 22,32 23,78 27,01
x 4,46 9,56 17,76 29,14 62,38 113,8 186,7 409,8 739,9 1207 1823 2595 3597 4781 7741
0,00065 y 4,37 5,41 6,13 7,14 8,82 9,98 11,43 14,04 16,22 18,48 20,58 22,27 24,47 26,21 29,62
x 4,87 10,57 19,31 31,72 68,04 124,1 203,2 445,9 804,5 1315 1977 2836 3908 5172 8367
0,00075 y 4,77 5,98 6,67 7,77 9,62 10,88 12,44 15,28 17,64 20,13 22,32 24,34 26,59 28,35 32,02
x 5,52 11,98 21,88 35,95 77,11 140,7 230,2 505,4 911,8 1490 2240 3215 4429 5861 9482
0,00085 y 5,41 6,78 7,56 8,80 10,91 12,34 14,09 17,32 19,99 22,81 25,29 27,59 30,13 32,13 36,29
x 1,96 5,84 12,75 23,50 38,25 81,89 148,6 245,2 539,4 968,5 1579 2403 3383 4707 6228 10052
0,00100 y 4,10 5,72 7,21 8,12 9,37 11,58 13,03 15,01 18,48 21,24 24,17 27,13 29,03 32,02 34,14 38,47
x 2,10 6,26 13,57 24,96 40,72 87,57 159,8 261,8 577,9 1038 1699 2544 3634 5035 6655 10639
0,00125 y 4,39 6,13 7,68 8,62 9,97 12,39 14,02 16,03 19,80 22,76 26,01 28,72 31,19 34,26 36,48 40,71
x 2,39 7,35 15,17 28,04 45,97 98,84 179,3 295,1 652,8 1172 1908 2896 4091 5631 7493 11999
0,00150 y 5,00 7,20 8,58 9,68 11,26 13,98 15,72 18,07 22,37 25,70 29,21 32,69 35,11 38,31 41,08 45,92
x 2,48 7,51 16,30 29,61 49,34 103,4 188,8 311,1 686,5 1270 2017 3046 4291 5921 7852 13087
0,00175 y 5,19 7,36 9,22 10,23 12,08 14,63 16,56 19,05 23,52 27,85 30,88 34,39 36,83 40,28 43,04 50,08
x 2,84 8,58 18,63 33,83 56,39 118,2 215,8 355,5 784,6 1451 2305 3482 4904 6767 8974 14956
0,0020 y 5,94 8,40 10,54 11,68 13,81 16,72 18,93 21,77 26,88 31,82 35,28 39,31 42,09 46,04 49,19 57,24
x 3,16 9,48 20,75 37,25 61,30 132,0 240,5 391,3 881,7 1556 2456 3819 5422 7544 10090 16503
0,0025 y 6,61 9,29 11,74 12,86 15,01 18,67 21,09 23,96 30,21 34,12 38,97 43,11 46,53 51,33 55,31 63,16
x 3,44 10,34 22,5 40,45 66,66 143,4 262,0 429,8 924,4 1701 2767 4183 6068 8275 11033 18021
0,0030 y 7,20 10,13 12,73 13,97 16,33 20,29 22,98 26,32 32,29 37,30 42,36 47,22 52,08 56,30 60,48 68,97
x 4,17 12,50 26,97 48,55 80,91 173,1 313,8 514,9 1128 2040 3330 5051 7208 9905 13240 21625
0,0040 y 8,73 12,25 15,26 16,77 19,82 24,49 27,52 31,53 38,65 44,73 50,97 57,02 61,86 67,39 72,58 82,76
x 4,71 14,12 30,40 54,92 90,23 196,1 354,0 578,6 1275 2305 3727 5757 8189 11278 14858 24469
0,0050 y 9,86 13,83 17,20 18,97 20,10 27,74 31,05 35,43 43,69 50,54 57,05 64,76 70,28 76,73 81,45 93,64
x 5,25 15,69 35,80 60,31 99,05 215,8 392,3 647,3 1412 2250 4148 6277 9072 12406 16476 26970
0,0060 y 10,99 15,37 20,26 20,83 24,26 30,53 34,41 39,63 48,38 55,92 63,50 70,86 77,86 84,40 90,82 103,21
x 6,08 18,34 39,23 70,12 116,2 251,5 456,0 750,3 1648 2976 4879 7355 10543 14417 19173 31384
0,0080 y 12,72 17,97 22,20 24,22 28,46 35,58 40,00 45,95 56,46 65,26 74,69 83,03 90,48 98,09 105,1 120,1
x 6,86 20,64 44,13 79,44 130,4 283,9 514,9 845,9 1863 3334 5492 8336 11867 16280 21576 35307
0,0100 y 14,36 20,22 24,97 27,44 31,94 40,16 45,16 51,80 63,83 73,11 84,07 94,11 101,8 110,8 118,28 135,1

x 7,35 22,20 47,28 81,00 140,1 302,1 547,3 901,9 1983 3589 5867 8844 12697 17426 23074 37785
0,0125 y 15,38 21,75 26,75 27,98 34,31 42,74 48,00 55,22 67,94 78,70 89,81 99,84 109,0 118,5 1215,5 144,6
x 8,27 25,00 53,33 95,62 157,2 342,0 620,6 1020 2230 4045 6620 10022 14251 19584 25974 42616
0,0150 y 17,31 24,49 30,18 33,03 38,50 43,38 54,43 62,46 76,40 88,70 101,3 113,1 122,3 133,2 142,4 163,09
x 8,58 26,39 55,78 100,4 165,6 360,4 665,1 1073 2360 4291 6994 10512 15017 20595 27461 44194
0,0175 y 17,95 25,85 31,56 34,68 40,65 50,99 58,34 65,70 80,52 94,09 107,1 118,7 128,9 140,1 150,5 169,1
x 9,80 30,16 63,75 114,7 189,3 411,9 760,1 1226 2697 4904 7993 12014 17163 23538 31384 50508
0,020 y 20,51 29,55 36,07 39,62 46,36 58,27 66,67 75,01 92,41 107,5 122,3 135,6 147,3 160,01 172,0 193,3
x 10,99 33,48 70,73 127,3 209,8 459,7 834,6 1367 2970 54,22 8817 13296 19332 26357 34750 56581
0,025 y 23,00 32,80 40,02 43,97 51,39 65,03 73,20 83,70 101,7 118,9 135,0 150,1 165,9 179,3 190,5 216,5
x 12,00 36,78 77,23 137,9 229,9 501,1 919,4 1480 3264 5884 9792 14481 20917 28595 37697 62522
0,030 y 25,11 36,03 43,70 47,63 56,31 70,89 80,64 90,62 111,8 129,0 149,9 163,5 179,5 194,5 206,6 239,3
x 14,46 44,16 93,17 169,2 279,5 600,7 1093 1790 3923 7710 11622 17457 25254 34571 45604 75026
0,040 y 30,26 43,23 52,72 58,44 68,46 84,98 95,87 109,6 134,4 155,9 177,9 1971,1 216,7 235,2 250,0 287,1
x 16,43 49,53 104,4 191,2 313,8 676,7 1231 2020 4413 8042 13044 19370 28441 39229 51489 85324
0,050 y 34,38 48,52 59,08 66,04 76,86 95,73 108,0 123,7 151,2 176,3 199,7 218,7 244,1 266,9 282,3 326,5
x 18,14 52,91 115,7 210,8 343,2 750,3 1373 2231 4855 8827 14368 21282 31384 43152 57373
0,06 y 37,96 51,88 65,47 72,81 84,06 106,1 120,4 136,6 166,3 193,5 219,9 240,2 269,3 293,6 814,5
x 21,08 62,28 134,8 245,2 402,1 872,8 1594 2599 5688 10249 16672 24518 36532
0,08 y 44,11 61,02 76,28 86,69 98,49 123,5 139,8 159,1 194,9 224,7 255,2 276,8 313,5
x 24,03 70,12 152,0 277,0 456,0 990,7 1804 2942 6424 11524 18879 27461
0,10 y 50,29 68,70 86,01 95,67 111,7 138,7 158,2 180,1 220,1 252,7 289,0 310,0
x 25,99 77,48 167,7 306,5 500,2 1079 1986 3236 7110 12700 20841
0,12 y 54,39 75,91 94,90 105,9 122,5 152,6 174,2 198,1 243,6 278,5 319,0
x 28,50 84,13 183,9 334,2 551,7 1195 2161 3494 7769
0,15 y 59,64 82,42 104,1 115,4 135,1 169,0 189,5 213,9 266,2
x 34,32 102,0 220,7 402,1 622,0 1427 2599 4217 9317
0,20 y 71,82 99,93 124,9 138,9 162,1 201,9 228,0 258,2 319,2
x 37,72 112,7 245,2 447,9 735,5 1565 2876 4668
0,25 y 78,94 110,4 138,7 154,7 180,1 221,4 252,3 285,8
x 41,37 122,7 266,6 487,3 804,5 1710 3126 5057
0,30 y 86,58 120,2 150,9 168,3 197,0 241,9 274,2 309,6
x 43,34 128,7 283,2 514,9 841,0 1802 3261
0,35 y 90,70 126,1 160,2 177,8 206,0 254,9 286,0
x 49,93 147,1 323,6 588,4 961,1 2059 3727
0,40 y 104,5 144,1 183,1 203,2 235,4 291,3 326,9
x 50,31 150,0 326,6 600,2 979,7 2083
0,45 y 105,3 146,9 184,8 207,3 239,9 294,7
x 55,90 166,7 362,9 666,9 1089 23214
0,5 y 117,0 163,3 205,3 230,3 266,7 327,4
x 62,28 185,3 402,1 735,5 1201
0,6 y 130,3 181,5 227,5 254,0 294,1
x 63,07 188,8 407,6 750,9
0,7 y 132,0 185,0 230,6 259,3 x = kg/h - portata
x 72,08 215,8 465,8 858,1 y = m/s - velocità con volume di 1 m3/kg
0,8 y 150,8 211,4 263,6 296,4
x 73,28 218,4 476,6
0,9 y 153,3 214,0 269,7

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