Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
PRODUZIONE DELL’ACCIAIO AL
FORNO ELETTRICO
Le reazioni sono più blande e non ho bisogno di
contenerle. Basta una volta chiusa.
Ho refrattari in mattoni o pigiati sul fondo.
Pareti
Porta
Iniezione di
ossigeno
g
Bruciatore
Iniezione di
carbone
Refrattario
Suola Foro di spillaggio
CORSO DI IMPIANTI METALLURGICI 2011/2012 2
Il forno elettrico è formato da una scuola che è la parte bassa, dalla forma curva, che è una sorta di fondina destinata a raccogliere il metallo una volta fuso. Le
pareti cilindriche costituiscono il tino del forno, esse sono in grado di contenere la carica di rottame e non vengono in contatto con il metallo liquido. C'è poi la
volta, un coperchio piatto, che chiude il forno. Le pareti della scuola sono rivestite di refrattari, mentre le pareti del Tino sono realizzate con pannelli raffreddati
ad acqua. Sul lato è presente una porta che ha lo scopo sia di controllare ciò che avviene nel forno, sia di introdurre materiale nel forno come: ossigeno, carbone e
bruciatori che aiutano la fusione. Nei forni più moderni l'uscita del metallo liquido, una volta terminata la fusione, avviene tramite il Foro di spillaggio. Nel
colaggio il metallo viene versato nella forma finale, con lo spillaggio si rimuove solo il metallo fuso e lo si pone nella siviera. C'è anche un foro sulla volta in cui
vengono evacuati i fumi che vengono prodotti dalla fusione, soprattutto nella fase iniziale in cui il rottame è ancora freddo ed è ancora ricoperto da plastiche, oli,
grassi ecc. Il foro dei fumi è chiamato quarto foro in quanto sulla volta ci sono altri tre fori da cui passano gli elettrodi di grafite. Sono elementi caricati dalla
corrente elettrica ed essendocene 3 il forno è un forno elettrico trifase e lavora in corrente alternata. Esistono altri forni in corrente continua in cui l'elettrodo è
uno solo e devo avere una suola conduttiva per far passare la corrente (faccia da anodo) a differenza del trifase che scarica corrente sul rottame e poi essa torna
all'elettrodo. I bruciatori possono aiutare nella fusione del rottame e sono posizionati o sulle pareti del Tino o sono bruciatori mobili che vengono inseriti
aprendo la porta. Sono alimentati a gas. I bruciatori hanno funzioni multiple: oltre a creare una fiamma possono funzionare da iniettore e iniettare ossigeno e
carbone la cui reazione produce moltissimo energia (molto calore ). In passato era 90% energia elettrica e 10% bruciatori, oggi la percentuale di bruciatori si è
alzata notevolmente (anche se l'energia elettrica è ancora più del 50%).
La volta è fatta con un sistema di raffreddamento ad acqua e anche il tino, per evitare il collasso della struttura.
La porta è controllabile in remoto per verificare la situazione nel forno e introdurre materiale nel forno: bruciatori ossigeno o carbone.
Serve per rimuove la scoria che viene periodicamente rimossa.
I forni più recenti quando è tutto fuso si usa un foro di spillaggio e va in siviera. Sta nella suola ed è eccentrico.
Il quarto foro capta i fumi che si originano soprattutto all'inizio del processo, essendoci sporcizia, e poi quello che si origina con la CO. Poi ci sono altri 3 fori
che fanno entrare gli elettrodi. Sono quelli trifase se no esistono quelli in continua con un arco unico e hanno la suola conduttiva.
Gli elettrodi sono mobili per regolare la lunghezza dell'arco.
I bruciatori aiutano la fusione del rottame e sono sulla parete del tino e contengono i bruciatori oppure passano per la porta.
Possono iniettare ossigeno oltre che generare la fiamma con quelli moderni.
L'iniezione di ossigeno e carbone è l'alternativa all'utilizzo della sola componente elettrica.
Il carbone è sotto forma di polvere e ha ottime rese e riduce il consumo di corrente elettrica.
Gli elettrodi sono alimentati da due trasformatori: un trasformatore primario che serve per tutta l'acciaieria perché abbassa la tensione della corrente ( perché
generalmente all'acciaieria arrivano i cavi dell'alta tensione direttamente dalla centrale elettrica). Una volta abbassata la tensione in modo tale che la corrente possa
essere utilizzata da tutte le utenze dell'acciaieria (laminatoio, colata continua ed ecc). Questa è ancora la tensione troppo elevata per il forno elettrico e serve il
trasformatore di controllo che permette nei diversi momenti della fusione di variare a piacimento la tensione dell'arco elettrico (100-200 V) --> tensione bassa ma
correnti altissime per portare a fusione il rottame per irraggiamento.
NOMENCLATURA
Viene usato generalmente per acciai da costruzione dove si punta sulla quantità e il volume prodotto. Per acciai speciali si usano tempi superiori perché si punta
alla qualità e alla composizione del materiale.
La dolomite (carica di calcio e magnesite) serve per evitare di fare equilibrio chimico tra la scoria e i mattoni di magnesite. Preservo il mattone refrattario.
8
A questo punto inizia il processo di affinazione che avviene insufflando ossigeno nel bagno che deve bruciare gli elementi indesiderati proprio come nel convertitore
della ghisa. Qui le quantità di elementi indesiderati sono molto piccole ma, per quanto piccole, non vanno bene. Quando si era inserito nei passaggi precedenti carbone
con ossigeno il CO sviluppato andava a depurare il bagno da azoto e idrogeno. Ci sono però degli equilibri nel bagno legati alle pressioni parziali: idrogeno e azoto
cercano di rifondere la bolla di CO per aumentare la loro pressione parziale e portarla l'equilibrio con quella del bagno. Durante la risalita delle bolle lungo il bagno
idrogeno e azoto entrano nella bolla: quando la bolla emerge avrà il 99% di CO 0,5% di azoto e 0,5% di idrogeno. Se c'è uno sviluppo notevole di CO nel bagno ci sarà
anche una riduzione notevole di azoto e idrogeno. L'azoto non è sempre visto come un elemento nocivo, l'idrogeno sì perché da molti problemi. E' possibile controllare
la quantità di idrogeno direttamente dal forno attraverso una sonda che è costosa e non è molto affidabile. In alternativa si preleva un campione di acciaio e lo si
congela con l'azoto liquido (se si usasse un raffreddamento lento si avrebbe la diffusione del gas fuori dal metallo quindi avremmo un valore più basso) e lo si analizza
in laboratorio tramite un forno ad induzione che sublima il metallo. Il metallo va pesato, preparato molto bene per non avere ossidi superficiali, quando sublima libera
dei gas che si legano a determinate sostanze all'interno del forno permettendo, in base al peso finale del metallo, di fare una stima della percentuale di ossigeno, azoto e
idrogeno. Nel bagno più ossigeno si insuffla e più carbonio se ne va (sviluppa CO) solo che c'è un limite alla quantità di ossigeno che si può insufflare: quando
l'ossigeno stabilisce l'equilibrio col carbonio lo stabilisce anche con il ferro e si rischia di buttare via molti kg di ferro che finiranno nella scoria come ossidi di ferro
abbassando la resa. L'ossigeno poi va tolto riducendo il tutto perché se no da problemi come bollicine nell'acciaio, l'ossigeno in soluzione abbassa la tenacità dell'acciaio
(lo rende più fragile) ecc. Quindi l'ossigeno va messo nella quantità esatta, non in eccesso, tale da eliminare elementi come alluminio, silicio, manganese e altri e
portare il carbonio a valori intorno al 0,05%. Da qui si può partire per produrre la maggior parte degli acciai. Tutti questi ossidi contribuiscono a creare la scoria.
Fondamentale è caricare la calce perché la scoria è composta principalmente da ossidi acidi e, se non resa basica dalla calce, rischierebbero di andare a reagire con i
refrattari basici delle pareti. La calce sarà circa un 50% della composizione della scoria. La messa a punto della scoria è una delle fasi principali del processo a forno
elettrico: l'acciaieria perde molto tempo per calcolare la quantità di calce da mettere nel bagno in modo da rendere basica la scoria ed in modo da desolforare il bagno.
L'ossido di ferro nella scoria influenza molto la lo schiumeggiamento (meno la resa perché essa dipende anche dalla massa della scoria) e le sue caratteristiche: se è
schiumosa, se è aggressiva ecc. Altro ossido che si trova nella scoria è la magnesite che talvolta non viene caricata come ossido puro ma come Dolomite (calce più
magnesite). Il refrattario del forno elettrico ha alcune zone realizzate in magnesite (basica). Una scoria priva di magnesite presenta comunque una certa capacità di
sciogliere la magnesite dei mattoni. Se si satura la scoria di magnesite si preserva il mattone.
Non é solo una decantazione del fosforo e quindi il bagno può contenere ancora fosforo e ciò dipende dagli equilibri. Esiste un rapporto che dice quanto di
quell'elemento è ripartito tra liquido e scoria (coefficiente di ripartizione=[concentrazione scora]/ [concentrazione bagno]). Il coefficiente di ripartizione dice quanto
la scoria riesce ad assorbire quell'elemento e quindi più alto e meglio è perché può assorbire impurezze. Quando il fosforo é in equilibrio la spugna é esausta e la
evacuo visto che la temperatura non cambia e quindi l'equilibrio rimane invariato.
Le condizioni ottimali sono quelle scritte e sono all'inizio dell'operazione di produzione (circa 1500 gradi) e la scoria è basica grazie alla calce presente.
Lo zolfo genera problemi e quindi va ridotto ma non si riesce a fare in questa fase essendoci l'ossido di ferro e quindi la spugna non funziona per questo elemento.
Si fa durante la riduzione e avrò un coefficiente di ripartizione alto ma non eccessivamente se no si formerà una scoria dura.
l’ossigeno
g e l’FeO, secondo la reazione: Mn + FeO → MnO + Fe
riducendo le loro concentrazioni (Mn ≅ 0,06%);
- Una forte decarburazione è fondamentale per la rimozione dell’azoto
(N2 ≅ 80-100
80 100 ppm) e dell
dell’idrogeno
idrogeno. E E’ stato dimostrato che una velocità
di decarburazione di 1% all’ora, può abbassare il livello di idrogeno da 8
ppm a 2 ppm in 10 minuti. Primo passo per ridurre gli elementi nocivi ma non è sufficiente, viene ritrattato per ridurre
ulteriormente l'idrogeno.
Operazione di scorifica
Ha lo scopo di rimuovere le impurità ossidate durante le fasi precedenti.
Nel caso si utilizzi la pratica della scoria schiumosa, caratterizzata dalla
riduzione di FeO,
FeO conviene prima eliminare la scoria ricca di fosforo.
fosforo
Non svuoto completamente il forno e si lascia una pozza di liquido per avere le reazioni esotermiche usando l'ossigeno per
il ciclo successivo. Nelle siviere si mettono dei disossidanti per eliminarle e ridurre i ppm di gas presenti nell'acciaio.
Lo spillaggio dal fondo non trascina la scoria se non si formano vortici.
Spillaggio
- Il metallo viene versato in una siviera per
essere trasportato alla stazione successiva.
- Vengono
V aggiunti
i ti glili elementi
l ti di lega
l e i
disossidanti (Al, Fe-Si, Fe-Mn).
- Viene creata una nuova scoria a base di
calcio e alluminio.
Piede liquido
DISCESA DELL’ELETTRODO
Viene fatto il controllo sulla radioattività e si possono individuare solo sorgenti libere e non schermate.
Può capitare che non venga individuato al controllo è quindi necessario fare un controllo sul semilavorato e sui fumi.
A seconda della fonte radioattiva essa può accumularsi nei fumi, nella scoria o nell'acciaio in modo selettivo e quindi ci sono vari detector e si bloccano gli elementi
radioattivi.
La silice e l'allumina sono acidi ed é pericoloso per la scoria e devo compensare l'acidità.
Ho altre impurezze che si vorrebbero evitare. Il DRI consuma più energia rispetto al rottame e può essere
utile perché assorbe il calore che andrebbe perso nei fumi e galleggia sul metallo liquido essendo poroso.
La scoria galleggia ma è isolante e non assorbe calore, funge da spugna di impurezze, ciò risulta conveniente.
Carburo di ferro Iniettato con le lance e ha il vantaggio che la CO che si forma elimina l'azoto nel bagno.
Serve una persona specializza per la sostituzione dei refrattari. Si sostituisce il refrattario con una pannellatura raffreddata e così posso aumentare la potenza del
forno e non si ha il danneggiamento come nel rafrettario e quindi minori manutenzioni.
-Ip
parametri che influenzano la vita dei p
pannelli sono:
• qualità, velocità e portata dell’acqua,
• caduta di p
pressione attraverso il p
pannello, La perdita di pressione è presente
34
La forma del pannello è studiata ma spesso il pannello si danneggia e c'è il rischio che si sostituisca con uno errato. Il pannello deve
avere gli stessi parametri. La configurazione dei tubi è verticale per evitare il bloccaggio del materiale nei tubi.
- Un’alternativa ai p
pannelli raffreddati ad acqua
q è costituita dai sistemi di
raffreddamento a spruzzo (spray–cooled equipment), utilizzati per la
volta e per le pareti superiori del forno.
Sono strutture
S t tt metalliche
t lli h inscatolate,
i t l t dentro
d t le l qualili sono montati
t ti degli
d li
ugelli che spruzzano acqua contro la superficie esposta al calore.
Il sistema lavora a p
pressione atmosferica con p
portate di 120 l/min•m2.