Mauro Patrignani
Una delle principali cause di deterioramento delle valvole termoioniche è dovuta alla
riduzione del numero di elettroni emessi dal catodo, detta anche esaurimento del
catodo. In qualche caso è possibile porre rimedio con la procedura descritta di seguito,
tratta da un articolo apparso su "La Radio per Tutti" del 1936 a firma dell'Ing. Argia dal
titolo "La riattivazione delle valvole termoioniche". Da allora le valvole sono pressoché
rimaste le stesse. Noi abbiamo riadattato l'articolo impiegando tecnologie e strumenti
più attuali. Abbiamo anche rifatto i disegni, quelli originali erano difficilmente leggibili,
mantenendone tuttavia lo stile. Per quanto ci siamo dati da fare non abbiamo trovato
altri testi che descrivono tecniche analoghe ne in italiano ne in qualsiasi altra lingua,
questo è indicativo del fatto che queste pratiche non davano risultati prevedibili ed
erano in qualche modo deprecate in favore, ovviamente, della sostituzione della valvola
in oggetto con una nuova, non essendoci garanzie ne statistiche sulla durata di una
valvola riattivata. In ogni caso, per completezza abbiamo deciso di documentare anche
questa pratica, trattata se non altro come curiosità.
- Inizio dell'articolo originale apparso su "La Radio per Tutti" del 1936 a firma dell'Ing. Argia dal
titolo
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Le costanti di una valvola sono:
1. L'emissione elettronica,
2. L'impedenza di placca,
3. Il fattore di amplificazione e
4. La conduttanza mutua
che dipendono dalla condizione del filamento.
Ora se strutturalmente gli elementi della valvola sono inalterati
e questa non risulta più efficiente, significa che il filamento
non emette più il numero necessario di elettroni; e ciò in
dipendenza di una modificazione superficiale del filamento.
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Il dispositivo che abbiamo usato e che descriveremo in questo
articolo ha, come dicevamo, il vantaggio di essere di pochissimo
costo.
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Sulla basetta si predisporranno due manette di contatto di cui una
in corrispondenza di 3 plots e una in corrispondenza di 7 plots.
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Due aghi di acciaio che passano dentro due manici isolanti
costituiscono i contatti di tali interruttori. Ogni volta che
viene immersa la punta del mercurio si stabilisce il circuito,
interrompendosi nel caso contrario.
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Molte volte questa semplice operazione è sufficiente anche per le
valvole a corrente alternata, quindi essa deve provarsi prima di
ogni altro esperimento.
Supponiamo ad esempio che si tratti di una valvola 224; essa viene
sottoposta ad una tensione di accensione di 5 volta per mezzo
minuto, indi viene provata l'emissione (che naturalmente viene
anche misurata in precedenza per assicurarsi dello stato di
inefficienza della valvola), se la valvola non ha raggiunto la
voluta efficienza si sottopone all'accensione a 5 volta per un
minuto, poi per un minuto e mezzo, poi per due, sino a tre minuti,
provando ogni volta il risultato.
Ing. Argia.
- Fine dell'articolo originale apparso su "La Radio per Tutti" del 1936 a firma dell'Ing. Argia dal
titolo "La riattivazione delle valvole termoioniche"
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Riassumendo:
Dare al filamento una tensione doppia Dare al filamento una tensione doppia
rispetto a quella nominale per un tempo rispetto a quella nominale per un tempo che
1a Fase che va da 30Sec a 3Min. aumentando a va da 30Sec a 3Min. aumentando a step di
step di 30Sec nel caso non si sortisca 30Sec nel caso non si sortisca nessun
nessun effetto effetto
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Rivisitazione in chiave "moderna" dell'articolo precedente