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Sommario
DEFINIZIONE DEL CODICE DEL GRADO DI PROTEZIONE DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE CEI EN 6059
......................................................................................................................................................................3
DIFFERENZA E CARATTERISTICHE TRA HAZOP E FMEA.................................................................................3
DIFFERENZA TRA PERICOLO E RISCHIO.........................................................................................................4
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DA CARICO SECONDO LA
NORMATIVA ITALIANA.................................................................................................................................4
TIPOLOGIE FILTRI DA FUMO.........................................................................................................................4
DIFFERENZA TRA RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE E REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI.........4
CONDIZIONI PER LE QUALI E’ NECESSARIO RIPORTARE IL MARCHI CEE SU MACCHINE GIA’ IN ESERCIZIO
PRIMA DEL DPR 459/96................................................................................................................................5
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE PREVISTI DALLA NORMATIVA ITALIANA..........................5
DEF. DI MACCHINA E FASCICOLO TECNICO 459/96......................................................................................5
CRITERIO DI CALCOLO DEL NUMERO DI USCITE DI SICUREZZA.....................................................................5
ENTE OMOLOGAZIONE IMPIANTI MESSA A TERRA E CONDIZIONI AMBIENTALI..........................................6
INFORTUNIO SUL LAVORO............................................................................................................................6
INDICE DI FREQUENZA E INDICE DI GRAVITA’...............................................................................................6
PARAMETRI DI SCELTA DI UN INTERRUTTORE DIFFERENZIALE E SUA CARATTERISTICA DI INTERVENTO.....6
INFORTUNIO IN ITINERE...............................................................................................................................6
PONTEGGIO..................................................................................................................................................7
COMPITI DEL COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI....................................................................7
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO NON DELEGABILI...................................................................................7
CONDIZIONI E TIPOLOGIE DI INTERVENTI SULLE MACCHINE CHE COMPORTANO L’OBBLIGO DE
MARCATURA CEE..........................................................................................................................................7
RUOLO E POSSIBILITA’ DI ORGANIZZAZIONE DELL’SPP NELLA 626/94.........................................................8
MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI.......................8
OBBLIGHI DELLE PRINCIPALI FIGURE CON RUOLO DI RESPONSABILITA’ NELLA SICUREZZA DEI CANTIERI. . .8
PROCEDURA DI CALCOLO PER LA CLASSE ANTIINCENDIO DI UN IMPIANTO INDUSTRIALE..........................9
CLASSIFICAZIONE IMPIANTI ELETTRICI E VOLTAGGIO...................................................................................9
PROTEZIONE CONTATTI INDIRETTI...............................................................................................................9
MESSA A TERRA SEI SISTEMI DI PRIMA CATEGORIA.....................................................................................9
METODO NIOSCH.......................................................................................................................................10
CARATTERISTICHE DOCUMENTAZIONE GESTIONE SIC CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI..........................10
IDENTIFICA LE CARATT. PRINC. DI FIGURE PROFESS. PER LA SIC NEI CANT SECONDO LA NORMATIVA....10
CONTENUTI DELLA DIRETTIVA MACCHINE IN TERMINI DI OBBLIGHI..........................................................10
I risultati sono: identificazione dei pericoli e delle problematiche relative agli impianti e definizione di basi
per lo sviluppo di studi più approfonditi su temi in cui mancano informazioni. Infine i risultati vengono
riportati in forma tabellare.
La Fmea ( failure mode and effect analysis) è un potente strumento di analisi nel campo di verifica della
quantità di un progetto dal punto di vista funzionale dell’affidabilità e sicurezza ambientale e umana. È una
tecnica affidabilistica di tipo induttivo l’analisi inizia a livello del componente per
Rappresenta il metodo più diffuso di analisi e di validazione del progetto di un prodotto industriale.
L’esecuzione della FMEA prevede che ogni parte del prodotto venga analizzata considerando le sue
modalità di guasto con il calcolo della frequenza con cui si verificano e gli effetti sull’ambiente circostante.
Secondo la norma UNI EN 29004 la FMEA è uno strumento utilizzabile per la qualifica e la validazione di un
progetto. L’aggiunta di una analisi di criticità permette di quantificare la gravità degli effetti di ciascun tipo
di guasto e quindi di classificare tutte le tipologie di guasto previsti in base ad un indice che sima il rischio
connesso al guasto. L’Hazop richiede uno staff di esperti numeroso mentre la Fmea richiede risorse limitate
e inoltre i costi sono a vantaggio della Fmea.
Con Rischio intendiamo la probabilità che sia raggiunto il livello di potenziale di danno nelle condizioni di
impiego e/o esposizione.
La scelta degli interruttori differenziali secondo le norme e le leggi vigenti si basa sulle seguenti condizioni di
impiego:
1)tipi di interruttori con Idn>1A e ritardi di >1s sono utilizzati solo negli impianti industriali con cabina
propria per compiti di protezione generale delle linee di distribuzione
2) i tipi con 0.5A≤ Idn<1A e ritardo ≤ 1 s trovano impiego negli impianti a bassa tensione
3) i tipi con Idn=0.3° sia selettivi che istantanei sono utilizzati in circuiti terminali di macchine per le quali
non è garantito un elevato livello di isolamento.
INFORTUNIO IN ITINERE
PONTEGGIO
È una struttura reticolare provvista di impalcature, realizzati per la costruzione/ristrutturazione degli edifici.
I ponteggi metallici sono formati da: tubi (correnti o diagonali), giunti, telai, prefabbricati (telaietto di
parapetto, a portale, ad H), impalcati, scale, tavole fermapiede, parapetto, parasassi, basette, spinotti,
ancoraggi.
I ponteggi in legname sono formati da: montanti, traversi, sistemi di irrigidimento, fermapiedi e giunzioni.
Ponteggio a piano di lavoro autosollevante: colonna, basamento, ancoraggio,piano di lavoro, ponte di
sicurezza, mensola di accostamento, sistema di sollevamento, paracadute.
METODO NIOSCH
Il metodo niosh viene utilizzato per la valutazione del rischio da MMC (movimentazione manuale carico)
solo per le azioni di sollevamento. L’obiettivo è quello di determinare l’indice di sollevamento mediante il
quale possono essere prese in esame eventuali provvedimenti.
LI(lifting index) = Peso/RWL (peso limite raccomandato)
Quest’ultimo si calcola come il prodotto di 7 fattori ognuno rappresentante un aspetto del sollevamento.
RWL= LCxHMxVMxDMxAMxFMxCM
LC = costante di peso HM = fattore orizzontale
VM = fattore verticale DM = fattore distanza verticale
AM = fattore di asimmetria FM = fattore di frequenza
CM = fattore di presa
La criticità del guasto è un’innovazione rispetto alla tecnica della fmea. Lo RPM nasce allo scopo di ricavare
una graduatoria di intervento e in genere è definito un livello di RPM per cui il rischio è considerato
accettabile.
ATTIVITA’ DI DEMOLIZIONE
Demolizione = operazione di abbattimento parziale o totale di un’opera edificata attraverso una sequenza
programmata di interventi. Prima dell’inizio dei lavori si devono verificare le condizioni di conservazione e
stabilità delle strutture da demolire, occorre verificare che sono state scollegate le utenze dei servizi
pubblici e l’eventuale presenza di impianti tecnologici.
Il programma o il piano di sicurezza devono essere portati a conoscenza dei lavoratori. I lavori di
demolizione devono procedere dall’alto verso il basso ed essere condotti in modo da non pregiudicare la
stabilità delle strutture portanti o di collegamento. Si possono predisporre ponteggi di servizio. La zona
sottostante all’opera deve essere delimitata con sbarramenti e deve essere vietato il transito e la sosta ai
non addetti ai lavori. Deve essere vietato l’accumulo dei materiali di risulta sui solai;
devono essere calati per mezzo di impianti di sollevamento o convogliati in appositi canali di scolo.
MEDICO COMPETENTE
Il medico competente è una figura introdotta dal Dgl 626/94. I suoi compiti riguardano:
l’effettuazione della sorveglianza sanitaria e delle visite mediche ai lavoratori, l’istituzione e
l’aggiornamento di una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore, l’espressione di giudizi di idoneità
alla mansione assegnata al lavoratore. Il medico competente informa per mezzo scritto il datore di lavoro e
il lavoratore circa l’eventuale giudizio di idoneità, che può essere parziale temporaneo o totale.
La selettività amperometrica tra i due interruttori sarebbe efficace se la corrente differenziale fosse
maggiore di 0.5 IΔn dell’interruttore a valle e minore di 0.5 IΔn dell’interruttore a monte, in tal caso
interverrà il più rapido tra i due. Diventa perciò importante la selettività cronometrica (verticale).
La selettività amperometrica è basata su valori crescenti da valle verso monte delle correnti differenziali di
intervento.
La selettività cronometrica è basata su valori crescenti da valle verso monte dei tempi di intervento. Nel
caso di un impianto elettrico industriale va garantita anche la selettività cronometrica dove la caratteristica
dell’interruttore del quadro a monte non si deve sovrapporre sulla caratteristica dell’interruttore del
quadro a valle.
REI DI UN LOCALE
Attitudine di un elemento da costruzione a conservare in tutto o in parte:
R = stabilità: attitudine di un elemento da costruzione a conservare in tutto o in parte la resistenza meccanica sotto l’azione del
fuoco
E = tenuta: attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare né produrre se sottoposto all’azione del fuoco su un lato
fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto.
I = isolamento termico: attitudine di un elemento da costruzione a ridurre entro un certo limite la trasmissione del calore. Le classi
sono 15,30,40,60.90,120.180
Per la classificazione degli elementi non portanti il criterio R è automaticamente soddisfatto qualora siano soddisfatti i criteri E ed I.
SEGNALETICA DI SICUREZZA
Segnale di divieto: vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo. Forma
rotonda, pittogramma nero su fondo bianco,bordo e banda (verso il basso da sx s dx a 45°) rossi (almeno il
35% della superficie del cartello)
Segnale di avvertimento (pericolo): avverte di un rischio o pericolo. Forma
triangolare, pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero. (giallo almeno il
50%)
Segnale di prescrizione (obbligo): prescrive un comportamento da seguire. Forma rotonda, pittogramma
bianco su fondo azzurro (almeno il 50% della superficie)
Segnale di salvataggio o soccorso: fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso
o salvataggio. Forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo verde (almeno il 50%)
Segnale per attrezzature antincendio: fornisce indicazioni relative all’ubicazione e al tipo di attrezzatura
antincendio. Forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo rosso (almeno il 50% della
superficie).
STANDARD FONDAMENTALI INTERNAZIONALI E NAZIONALI INERENTI L’ERGONOMIA
Principi ergonomici nella progettazione dei sistemi di lavoro UNI (italiani) EN(europei) ISO ( internazionali)
AFFIDABILITA’ DELL’UOMO
Si definisce affidabilità dell’uomo la probabilità che l’uomo esegua correttamente un compito, discreto o
continuo, in prefissati periodi di tempo e condizioni di stress.
Le distribuzioni di tempo al guasto si differenziano a seconda o meno della casualità o meno del guasto del
componente. Nel caso di guasto casuale (elettronici) si considera il tasso di guasto costante nel tempo
e si associa la distribuzione esponenziale negativa: h(t)=λ (t≥0), f(t)= λe- λt, R(t)=e-λt, F(t)=1- e-λt.
Nel caso di guasto non casuale (meccanici, uomo soggetto ad affaticamento) si assume il tasso di guasto
crescente nel tempo e si utilizza la distribuzione di Weibull : λ= parametro di scala β=parametro di forma.
h(t)= λ β (λt)β-1 (t≥0), f(t)= λ β (λt)β-1e-(λt)β, F(t)=1-e-(λt)β, R(t)= e-(λt)β
PRINCIPALI FIGURE COINVOLTE NELLA GEST. DELLA SIC. DEFINITE DALLA 626/94
-Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, con un rapporto di
lavoro subordinato, anche speciale
- Datore di lavoro: soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o comunque il soggetto che ha
la responsabilità dell’impresa o dell’unità produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali.
- SPP: insieme delle persone e dei mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e
protezione dai rischi professionali dell’azienda.
- Medico competente: collabora con il datore di lavoro e con SPP sulla base della specifica conoscenza
dell’organizzazione dell’azienda e delle situazioni di rischio, alla predisposizione dell’attuazione delle misure
per la tutela della salute e dell’integrità psico-fisica dei lavoratori.
- responsabile del SPP: persona designata dal Ddl in possesso di attitudini e capacità adeguate.
- rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori
per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
DISTANZE ANTIINCENDIO
Le distanze di sicurezza antincendio possono essere di 3 tipi: esterne, interne e di protezione.
Dist. Sic esterna: il valore minimo previsto dalla norma delle distanze misurate orizzontalmente tra il
perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di una attività e il perimetro del più vicino fabbricato
esterno all’attività stessa oppure rispetto ai confini di aree edificabili verso le quali tali distanze devono
essere osservate.
Dist. Sic interna: il valore minimo previsto dalla norma delle distanze misurate orizzontalmente tra i
rispettivi perimetri in pianta dei vari elementi pericolosi di un’attività.
Dist. Di protezione: il valore minimo previsto dalla norma delle distanze misurate orizzontalmente tra il
perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di una attività e la recinzione, oppure il confine dell’area
su cui sorge l’attività stessa.