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Angelo Poliziano (1454-1494): Autore della Favola di Orfeo, considerato il primo dramma

pastorale

Compositori operanti per i Barberini

Stefano Landi (1586-1639):


- La morte di Orfeo (Roma, 1619) opera di carattere pastorale e morale che seguivano
il modello fiorentino nello stile dominante di recitativo
- Sant’Alessio (Roma, 1631) curato da Rospigliosi (futuro papa Clemente IX nel 1667).
Opera di successo replicata per tre anni. Degni di nota sono i cori (demoni, angeli e
domestici) e le buffonerie (paggi, demonio)
Michelangelo Rossi (1601-1656)
Virgilio Marzocchi (1602-1662)
- Chi soffre speri (1637 e 1639, in collaborazione con Marazzoli), libretto di Rospigliosi
tratto dal Decameron di Boccaccio
Marco Marazzoli (1602-1662)
- Dal male il bene (1654, in collaborazione con Antonio Maria Abbatini) libretto di
Rospigliosi basato su una commedia spagnola del XVII secolo di Antonio Sigler de
Huerta; insieme a Chi soffre speri si tratta dei primissimi esempi di opere buffe per
l’uso esteso dei rapidi recitativi semplici parlanti e degli assieme solistici concertati
Luigi Rossi (1597-1653):
- Erminia sul Giordano (1633) su libretto di Rospigliosi, ricavato dalla Gerusalemme
Liberata di Tasso
- Il palazzo incantato d’Atlantide (1642) su libretto di Rospigliosi, ricavato dall’ Orlando
Furioso di Ariosto
- Orfeo, presentato a Parigi nel 1647 (Rossi seguì in Francia i Barberini durante il loro
esilio)

Venezia

Francesco Cavalli (1602-1676)


Allievo di Monteverdi
- Giasone (Venezia 1649) fu la sua opera più fortunata e durò sulle scene fino alla fine
del secolo (18 rappresentazioni a Venezia e almeno 20 nel resto dell’Italia).
- Delizie, contenti: aria di sortita in cui si presenta al pubblico prima della sua
uscita di scena. 2 strofe con versi senari.
- Scena XV (pag.58): versi sdruccioli (quinari), aria strofica; recitativo; ariosi
(recitativo più espressivo)
Antonio Cesti (1623-1669)
Compositore che più contribuì a dare all’opera la sua forma per lungo tempo definitiva. Il
pezzo chiuso (aria solistica, duetto) diventa l’elemento fondamentale per la costruzione
melodrammatica.
- Orontea (Venezia, 1649)
- Alessandro vincitor di se stesso (Venezia 1651)
- Dori (Innsbruck 1657)
- Tito (Venezia 1666)

Compagnie Itineranti
Benedetto Ferrari, compositore e librettista, e
Francesco Manelli, compositore e cantante, erano i principali membri del primo gruppo di
compagnie itineranti. Manelli scrisse le opere che inaugurarono il teatro di San Cassiano
(Andromeda, 1637) e quello dei SS. Giovanni e Paolo (Delia, 1639)

Claudio Monteverdi
- Arianna (Mantova, 1608), modello e prototipo illustre del lamento operistico
(Lasciatemi morire, sezione che fece guadagnare all’opera un grande successo per
la suggestione suscitata nel pubblico)
- ll ritorno d'Ulisse in patria, composta su testo del nobile veneziano Giacomo
Badoaro (1602-1654) e rappresentata dalla compagnia Ferrari-Manelli al teatro di
San Cassiano e a Bologna nel 1640. Con quest’opera il più che settantenne
Monteverdi usciva dal riserbo che lo aveva tenuto lontano dalle scene operistiche per
oltre trent’anni.
- L'incoronazione di Poppea, suo ultimo lavoro teatrale rappresentato al teatro dei
SS. Giovanni e Paolo nel carnevale del 1643 su libretto di Gian Francesco Busenello
(1598-1659)

Ascoltate
Mozart
Concerto per piano e orchestra n 12 in La maggiore k 414
Concerto per piano e orchestra n 20 in re minore K 466
Concerto per violino e orchestra n 5 in La maggiore K 219

B. Galuppi
Concerto a 4 in Sol maggiore
Andante-Allegro Andante Allegro assai

Vivaldi
Dorilla RV709 “come l’onde in mezzo al mar”
Orlando RV 728 “Rompo i ceppi”
Giustino RV 717 “Vedrò con mio diletto”
Agrippo RV 697 “se lento ancora il fulmine”
Sinfonia in Re minore RV 127
Allegro Adagio Allegro
Sinfonia in Do maggiore RV114
Allegro Largo Alllegro

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