Fiano Romano
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Fiano Romano è un comune italiano di 15 719 abitanti della città
metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Fiano Romano
comune
Indice
Etimologia
Geografia fisica
Territorio
Clima
Storia
Le origini
Il Medioevo
Francesco di Fiano e altri letterati
Dal rinascimento alla fine dell'illuminismo
Dal XVIII secolo ai giorni nostri
Le lotte per la terra a Fiano
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Architetture militari
Localizzazione
Società
Evoluzione demografica Stato Italia
Cultura Regione Lazio
Musica
Associazione Culturale Banda Musicale Fiano Romano Città Roma
Media metropolitana
Televisione
Cinema Amministrazione
Amministrazione Sindaco Ottorino
Sport Ferilli (MDP)
Calcio
dal 16/05/2011
Note
(2º mandato)
Bibliografia
Altri progetti Territorio
Collegamenti esterni
Coordinate 42°10′N
12°36′E
Etimologia Altitudine 97 m s.l.m.
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Il toponimo potrebbe derivare dai possedimenti che la gens Flavia Superficie 41,19 km²
aveva nella zona: da Flaiano, composto del nome di persona latino
Flavius e del suffisso "anus" che indica l'appartenenza.
Abitanti 15 719[1] (31-
10-2018)
Ci sarebbe anche una seconda ipotesi secondo la quale il nome della
città potrebbe derivare da Fanum Feroniae, cioè tempio di Feronia. Densità 381,62
ab./km²
Geografia fisica Comuni Capena,
confinanti Civitella San
Territorio Paolo, Fara
Fiano Romano sorge a 97 m di altezza sul livello del mare. in Sabina
(RI),
Clima Montelibretti,
Il clima di Fiano Romano è molto simile a quello di Roma ma non del
Montopoli di
tutto. Essendo distante dal mare non riceve influssi mitigatori, Sabina (RI),
questo comporta nella stagione invernale di avere temperature quasi Nazzano
sempre sottozero o poco al di sopra la notte e di giorno avere
giornate fresche nei tre mesi invernali. Le nevicate si hanno nelle
Altre informazioni
ondate di freddo più severe e possono scatenare con neve consistente Cod. postale 00065
al suolo l'effetto albedo con minime notturne che possono arrivare
Prefisso 0765
intorno ai -7 -8 gradi in casi eccezionali anche intorno ai -14 °C.
L'estate invece è relativamente calda con temperature diurne che si Fuso orario UTC+1
aggirano sui 31 °C e temperature notturne sui 17-18 °C. In occasione
Codice ISTAT 058036
di ondate di caldo la temperatura può superare i 36 °C. La vicinanza
dei monti può scatenare temporali estivi di calore che mitigano il Cod. D561
clima nelle giornate più calde. catastale
Targa RM
Storia
Cl. sismica zona 2B
(sismicità
Le origini media)
Secondo alcuni studiosi la città etrusca di Capena, il cui territorio era
Nome abitanti fianesi
compreso tra gli odierni paesi di Capena, Morlupo, Rignano
Flaminio, Riano, Castelnuovo di Porto, Filacciano, Torrita Tiberina, Patrono santo
Ponzano Romano, Sant'Oreste, Civitella San Paolo e Fiano Romano, Stefano
venne sconfitta agli inizi del IV secolo a.C. dai Romani insieme
all'alleata Veio. Gli abitanti si sparsero in piccoli insediamenti sulle Giorno 3 agosto
vicine colline, che sotto il dominio di Roma crebbero in importanza e festivo
rappresentarono i futuri nuclei oltre che di Fiano, di Civitella San
Cartografia
Paolo e dell'attuale Capena, di Morlupo, di Rignano Flaminio e di
Castelnuovo di Porto.
Il Medioevo
All'epoca buia delle invasioni barbariche, nelle campagne la chiesa
rappresentava l'unica autorità, che sarà poi consolidata nel V secolo
con la fondazione dei monasteri benedettini. Fiano (Fundus Fianus o
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L'importanza di Francesco da Fiano nella storia della cultura è stata posta nella giusta evidenza grazie, soprattutto,
all'appassionato lavoro di ricerca di un altro grande fianese, don Igino Taù, dell'istituto salesiano “villa Sora” di
Frascati (RM), che alla fine del 1961 licenziò alla stampa l'oneroso studio sull'opera più conosciuta di Francesco
“Contra ridiculos oblocutores et fellitos detractores poetarum”.
Con il “Contra oblocutores” il fianese si inserisce nella polemica tra i primi umanisti e gli anti umanisti: pur
appartenendo alla Curia romana, dove numerosi erano gli oppositori e detrattori della poesia classica, egli ha il
coraggio di difendere gli antichi poeti e di questi afferma energicamente il diritto di essere citati non solo alla presenza
del Papa, ma di Cristo stesso. È ridicolo accusare di anticristianesimo, i poeti nati prima di Cristo. Alcuni di loro, anzi,
possono essere considerati come profeti del Cristianesimo. Il consiglio comunale di Fiano Romano, nella seduta del 22
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febbraio 1989, deliberò con voti unanimi parere favorevole alla decisione espressa dal collegio dei docenti e dal
consiglio di istituto, di intitolare la scuola media statale della cittadina a Francesco da Fiano, il quale “indica alla sua
gente la via del rinnovamento nel segno della tradizione”.
Oltre a Francesco da Fiano, possono essere indicati i nomi di altri letterati fianesi: messer Nucio da Fiano, nel 1473
professore universitario a Roma; frate Giorgio da Fiano, francescano riformista, che nel 1609 pubblicò a Venezia le
rime spirituali del suo amico e confratello Bartolomeo di Saluzzo. La tradizione poetica è stata tramandata attraverso i
secoli e ancora oggi è viva a Fiano, anche grazie ai “Poeti a Braccio” che, tra un bicchiere di vino e l'altro, cantano versi
improvvisati simpaticissimi e, talvolta, di notevole fattura.
Con l'inizio dell'epoca fascista, Mario Menotti andò in India, dove morirà molto tempo dopo, e l'amministrazione delle
terre fu affidata al conte Orsolini Cencelli. Ma i fianesi richiedevano con forza la concessione di altre terre e alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, iniziarono un'aspra e lunga lotta per ottenerla. Per quanto riguarda il Castello è stato
acquistato dal comune di Fiano Romano, che ha compensato la congregazione delle suore domenicane con la
costruzione di un meraviglioso complesso alle falde di una collina vicinissima al centro di Fiano, che ospita
numerosissimi bambini della scuola materna delle suore. Il periodo più recente è stato caratterizzato da un forte
incremento demografico che ha messo il paese di fronte a problemi di integrazione culturale. Tale aumento della
popolazione residente ha causato naturalmente una dispersione della cultura autoctona e difficoltà nel gestire
fenomeni di natura sociale, i quali richiedono tempi adeguati di soluzione. Nulla è stato fatto per tentare un recupero
del paese, lasciato in uno stato di abbandono totale in mano alla speculazione edilizia. Degna di menzione è la
situazione della Via Tiberina, l'asso viario prncipale di accesso al paese, dove stati aperti almeno 5 grandi agglomerati
commerciali con conseguente intasamento della viabilità. Anche la situazione del verde pubblico peggiora di giorno in
giorno, nessun intervento strutturale di protezione del verde residuale è attualmente in corso. Si è provveduto soltanto
ad una piantumazione di piante non autoctone a ridosso della pista ciclabile, un innegabile tentativo di porre a vetrina
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qualcosa che definitivamente non risiede nel DNA dell'amministrazione comunale. È chiaro il tentativo di far
diventare il paese una delle tante borgate anonime della capitale, una situazione dove la speculazione edilizia potrà
procedere ancora più velocemente cementificando tutte le aree disponibili.
24 agosto 1919 – Fiano è tra i circa 40 Comuni della Provincia di Roma, nelle cui tenute più importanti
scoppiarono movimenti impetuosi, con invasioni delle terre incolte;
1920 - raggiunse la massima espansione il movimento dei contadini, che era ripreso per l'insoddisfazione
derivata dalla lentezza delle pratiche per l'assegnazione delle terre incolte o malcoltivate, prevista dal Decreto
Visocchi del settembre 1919: a seguito delle occupazioni, anche a Fiano vennero assegnate le terre (un ettaro
per capofamiglia), anche se non erano le più fertili;
novembre 1944 – dopo il ventennio fascista, ripresero le lotte per le terre e a Fiano la proprietà Menotti assegnò
alle due cooperative “Pace e Lavoro” e “Viribus Unitis” 300 ettari di terra;
1945 – ai primi 300 ettari, se ne aggiunsero altri 700, che la commissione per le terre incolte assegnò ai reduci
(nella misura di un ettaro e mezzo ciascuno), dopo le invasioni delle tenute dell'amministrazione Menotti, che
portarono la lotta, oltre che nei campi, anche nei tribunali, dove venivano giudicati i braccianti arrestati durante le
invasioni. Dopo lo sdoppiamento delle cooperative, seguito alla nascita della Coldiretti, la quale rappresentava le
rivendicazioni dei piccoli proprietari, certamente diverse da quelle dei braccianti, ripresero le lotte a Fiano, con le
invasioni e le occupazioni delle terre da parte della "lega contadina":
1946 – il 4 settembre, con la massiccia partecipazione dei fianesi, diecimila contadini manifestarono a Roma; il 9
e 12 settembre, nuove invasioni delle terre dei Menotti e occupazioni che continuarono fino alla fine di ottobre,
con arresti dei partecipanti;
1947 – notevole è la testimonianza della visione pacifista e non violenta della lotta per la terra, fornita da una
comunicazione del 15 settembre agli attivisti, in preparazione di una occupazione delle terre, che poi si svolse
dal 21 al 25 settembre, affiancata dallo sciopero dei braccianti, e coinvolse un centinaio di fianesi, che
occuparono – guidati dal sindaco e dai capilega - duecento ettari;
1949 – tra maggio e luglio, a Fiano vi furono invasioni, con scontri e fermi di polizia; il 4 dicembre ripresero le
occupazioni, con arresti e blocchi stradali attuati dai braccianti guidati dal Sindaco; l'8 dicembre, cariche della
polizia contro occupanti di tenute agricole, con cinque arresti;
1950 – il 21 ottobre viene approvata la legge stralcio che doveva rappresentare il primo passo verso la riforma
agraria completa: a Fiano, stabiliti gli assegnatari delle terre e i lotti da distribuire, furono effettuati i sorteggi in
una pubblica assemblea.
1990 - Le terre strappate con la lotta dai contadini vengono distolte dal loro uso naturale e destinate a costruire
anonimi e bruttissimi agglomerati abitativi senza alcuna progettazione paesaggistica. Un esempio da manuale di
distruzione del territorio.
Architetture religiose
A Fiano Romano si trovano le seguenti chiese[2]:
La chiesa ha una pianta basilicale su 3 navate sormontate da archi a tutto sesto poggianti su pilastri di travertino.
L'altare è sito dietro un arco di trionfo racchiuso entro un timpano sorretto da 2 colonne con capitelli corinzi.
Al centro è posto un quadro di Antonio del Massaro, detto il Pastura, rappresentante la Madonna tra i santi:
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Giovanni Battista,
Stefano,
Biagio
e Pietro.
Sulla navata destra vi è il mausoleo di Niccolò III Orsini, degli affreschi provenienti dalla Chiesa di Santa Maria ad
Pontem e la cappella dell'Annunziata (già degli Orsini) nel cui interno vi sono una tavola del Cristo Salvatore e degli
affreschi attribuiti alla scuola del Pinturicchio.
Sulla navata sinistra vi è il sarcofago di Pietro Gregorio Ottoboni Boncompagni Ludovisi duca di Fiano ed una
campana del 1278 realizzata da Guidotto da Pisa dedicata a San Martino.
Altri affreschi portano la cappella ornata di abside, di un crocifisso in legno ed un altare con basamento di pietra (forse
originariamente un pilastro).
Anticamente questa cappella constava di affreschi.
È sita poco fuori dalla città, sul lato ovest. Nonostante fosse la chiesa principale di Fiano Romano, ora è di proprietà
privata, per via che tale chiesa risulta essere fuori mano per la stragrande maggioranza della popolazione fianese.
L'interno ha pianta basilicale, fu cenobio benedettino, presenta stile romanico dei secoli XII e XIII ma con svariati
rimaneggiamenti e restauri successivi. Le 3 navate sono separate da 10 colonne per parte in granito. I capitelli sono
tutti quanti diversi e constanti di un pilastro centrale ognuno. Ai 2 lati del portale d'ingresso vi sono un candelabro per
parte realizzati in bronzo a colonne tortili con spirali richiamanti le piante di alloro ed alti circa 3 metri ciascuno.
L'altare odierno è sito nella parte absidale al posto del vecchio ciborio e realizzato in marmo greco. Il ciborio è stato
portato dapprima nel collegio irlandese di Roma, poi al Metropolitan Museum di New York dov'è esposto tuttora. Il
campanile consta di 3 ordini di finestre, a partire dal basso:
bifore,
trifore
monofore.
Altre chiese
La chiesa della Madonna del Carmine non ha un gran criterio estetico ed architettonico di cui non si hanno
notizie precise.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiano_Romano 6/9
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Architetture militari
Il castello ducale Orsini.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
Cultura
Musica
Media
Televisione
Nella serie tv Boris il personaggio di René Ferretti (Francesco Pannofino) è originario di Fiano Romano.
Cinema
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiano_Romano 7/9
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A Fiano Romano è stata ricostruita l'abbazia del film Il nome della rosa, tratto dall'omonimo romanzo del
semiologo italiano Umberto Eco.[4]
Fiano Romano è la città di Rocca Secca nel film del 1963 Gli onorevoli dove Totò fa il suo discorso alla
popolazione.[5]
Amministrazione
Nel 1872 Fiano cambia denominazione in Fiano Romano.
Sport
Calcio
Le squadre di calcio della città sono:
- L'A.S.D. G.S. Fiano Romano che milita nel girone B di Promozione laziale.
- La Pro Fiano A.S.D. 2004 che milita nel girone E di seconda categoria laziale.
Note
1. ^ Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html) - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
2. ^ Fonti dal sito ufficiale del comune di Fiano (http://www.comune.fianoromano.rm.it/chiese.asp) Archiviato (http
s://web.archive.org/web/20080116234111/http://www.comune.fianoromano.rm.it/chiese.asp) il 16 gennaio 2008 in
Internet Archive.
3. ^ Statistiche I.Stat (http://dati.istat.it/Index.aspx) - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
4. ^ [1] (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/viviamo-nel-secolo-delle-bufale/2150164/18), quarto capoverso
5. ^ Gli onorevoli, capitolo trama quinto capoverso
6. ^ Eletto con il 61,87%
Bibliografia
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Controllo di
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