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15/5/2019 Fiano Romano - Wikipedia

Fiano Romano
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Fiano Romano è un comune italiano di 15 719 abitanti della città
metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Fiano Romano
comune

Indice
Etimologia
Geografia fisica
Territorio
Clima
Storia
Le origini
Il Medioevo
Francesco di Fiano e altri letterati
Dal rinascimento alla fine dell'illuminismo
Dal XVIII secolo ai giorni nostri
Le lotte per la terra a Fiano
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Architetture militari
Localizzazione
Società
Evoluzione demografica Stato Italia
Cultura Regione Lazio
Musica
Associazione Culturale Banda Musicale Fiano Romano Città Roma
Media metropolitana
Televisione
Cinema Amministrazione
Amministrazione Sindaco Ottorino
Sport Ferilli (MDP)
Calcio
dal 16/05/2011
Note
(2º mandato)
Bibliografia
Altri progetti Territorio
Collegamenti esterni
Coordinate 42°10′N
12°36′E
Etimologia Altitudine 97 m s.l.m.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiano_Romano 1/9
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Il toponimo potrebbe derivare dai possedimenti che la gens Flavia Superficie 41,19 km²
aveva nella zona: da Flaiano, composto del nome di persona latino
Flavius e del suffisso "anus" che indica l'appartenenza.
Abitanti 15 719[1] (31-
10-2018)
Ci sarebbe anche una seconda ipotesi secondo la quale il nome della
città potrebbe derivare da Fanum Feroniae, cioè tempio di Feronia. Densità 381,62
ab./km²
Geografia fisica Comuni Capena,
confinanti Civitella San
Territorio Paolo, Fara
Fiano Romano sorge a 97 m di altezza sul livello del mare. in Sabina
(RI),
Clima Montelibretti,
Il clima di Fiano Romano è molto simile a quello di Roma ma non del
Montopoli di
tutto. Essendo distante dal mare non riceve influssi mitigatori, Sabina (RI),
questo comporta nella stagione invernale di avere temperature quasi Nazzano
sempre sottozero o poco al di sopra la notte e di giorno avere
giornate fresche nei tre mesi invernali. Le nevicate si hanno nelle
Altre informazioni
ondate di freddo più severe e possono scatenare con neve consistente Cod. postale 00065
al suolo l'effetto albedo con minime notturne che possono arrivare
Prefisso 0765
intorno ai -7 -8 gradi in casi eccezionali anche intorno ai -14 °C.
L'estate invece è relativamente calda con temperature diurne che si Fuso orario UTC+1
aggirano sui 31 °C e temperature notturne sui 17-18 °C. In occasione
Codice ISTAT 058036
di ondate di caldo la temperatura può superare i 36 °C. La vicinanza
dei monti può scatenare temporali estivi di calore che mitigano il Cod. D561
clima nelle giornate più calde. catastale
Targa RM
Storia
Cl. sismica zona 2B
(sismicità
Le origini media)
Secondo alcuni studiosi la città etrusca di Capena, il cui territorio era
Nome abitanti fianesi
compreso tra gli odierni paesi di Capena, Morlupo, Rignano
Flaminio, Riano, Castelnuovo di Porto, Filacciano, Torrita Tiberina, Patrono santo
Ponzano Romano, Sant'Oreste, Civitella San Paolo e Fiano Romano, Stefano
venne sconfitta agli inizi del IV secolo a.C. dai Romani insieme
all'alleata Veio. Gli abitanti si sparsero in piccoli insediamenti sulle Giorno 3 agosto
vicine colline, che sotto il dominio di Roma crebbero in importanza e festivo
rappresentarono i futuri nuclei oltre che di Fiano, di Civitella San
Cartografia
Paolo e dell'attuale Capena, di Morlupo, di Rignano Flaminio e di
Castelnuovo di Porto.

Il Medioevo
All'epoca buia delle invasioni barbariche, nelle campagne la chiesa
rappresentava l'unica autorità, che sarà poi consolidata nel V secolo
con la fondazione dei monasteri benedettini. Fiano (Fundus Fianus o

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Flavianus o Flaganus) era compreso nella provincia denominata “La


Teverina” sotto la diocesi di Porto, controllata dai Monaci
Benedettini di S. Paolo; il “Fundus” viene nominato per la prima Fiano
Romano
volta nel diploma di Lotario I dell'anno 840 per l'abbazia di Farfa. In
seguito, del “Fundus” si ritrovano tracce in vari atti e documenti: nel
1013 è ricordato tra i beni che Benedetto VIII aveva in precedenza
donato a Farfa; nel 1058 i conti di Galeria donarono ai monaci la
chiesa di “Sancta Maria ad Pontem de Flaiano” e quella di S. Biagio
“infra castellum de Flaiano”.

Nel 1081, una bolla di Papa Gregorio VII riconosce il “Castellum”


Flaianum di proprietà del monastero di San Paolo. Nel 1139, l'abate
di San Paolo rivolge a Papa Innocenzo III la protesta per
l'usurpazione del castello operata dagli eredi di Tebaldo da Cencio. In
seguito, Papa Alessandro III e gli imperatori Federico I ed Enrico IV
confermeranno con atti ufficiali i diritti dei benedettini di S. Paolo su
Fiano. Più tardi (1300), gli Orsini acquistarono circa la metà di
Fiano; l'altra metà entrerà a far parte del patrimonio della stessa
famiglia tra il 1404 e il 1406, per opera di Paolo Orsini, che la
acquistò per soli 1.100 fiorini, avvalendosi della parentela che lo
legava come cognato all'abate di San Paolo. I discendenti di Paolo
Orsini vendettero, poi, Fiano con Morlupo e Monte la Guardia, per
10.000 fiorini ai Colonna, i quali non rimasero a lungo a Fiano, in
quanto nel 1443 Fiano e Scorano vengono divisi tra il monastero di S.
Paolo e Orso Orsini. Da quest'ultimo, nel 1451, fu posta un'ipoteca a
favore della moglie Elisabetta d'Anguillara sul castello di Fiano. Nel
1478 governava Fiano Paola Orsini e nel 1489 la città apparteneva a Posizione del comune di Fiano
Niccolò III Orsini. Romano nella città
metropolitana di Roma
Francesco di Fiano e altri letterati Capitale
Scarse sono le notizie relative alla biografia di Francesco, il più Sito istituzionale (http://www.
grande fra gli uomini di cultura nati a Fiano. Sul fatto che sia nato in
comune.fianoromano.rm.it)
questa cittadina non ci sono dubbi: il nome subisce diverse varianti
nei manoscritti (Fianus, Fiani, de Flaiano, de Flagano, de Flagiano,
de Faxano, de Frana, de Fiavano, de Fyano, de Fiancano, de Fiana ………), ma nel 1380, in alcuni versi che l'umanista
Quatriario di Sulmona invia all'amico Francesco da Fiano, scrive che la sua missiva lo troverà “a Fiano, che dietro
guarda il Soratte e davanti il Tevere”, sgombrando il campo da ogni incertezza. Incerta è la data della nascita, che può
variare dal 1340 al 1350; sono certi, invece, sia il nome del padre di Francesco (Antonio Cecchi di Fiano), che la data
della morte del letterato (1421).

L'importanza di Francesco da Fiano nella storia della cultura è stata posta nella giusta evidenza grazie, soprattutto,
all'appassionato lavoro di ricerca di un altro grande fianese, don Igino Taù, dell'istituto salesiano “villa Sora” di
Frascati (RM), che alla fine del 1961 licenziò alla stampa l'oneroso studio sull'opera più conosciuta di Francesco
“Contra ridiculos oblocutores et fellitos detractores poetarum”.

Con il “Contra oblocutores” il fianese si inserisce nella polemica tra i primi umanisti e gli anti umanisti: pur
appartenendo alla Curia romana, dove numerosi erano gli oppositori e detrattori della poesia classica, egli ha il
coraggio di difendere gli antichi poeti e di questi afferma energicamente il diritto di essere citati non solo alla presenza
del Papa, ma di Cristo stesso. È ridicolo accusare di anticristianesimo, i poeti nati prima di Cristo. Alcuni di loro, anzi,
possono essere considerati come profeti del Cristianesimo. Il consiglio comunale di Fiano Romano, nella seduta del 22
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febbraio 1989, deliberò con voti unanimi parere favorevole alla decisione espressa dal collegio dei docenti e dal
consiglio di istituto, di intitolare la scuola media statale della cittadina a Francesco da Fiano, il quale “indica alla sua
gente la via del rinnovamento nel segno della tradizione”.

Oltre a Francesco da Fiano, possono essere indicati i nomi di altri letterati fianesi: messer Nucio da Fiano, nel 1473
professore universitario a Roma; frate Giorgio da Fiano, francescano riformista, che nel 1609 pubblicò a Venezia le
rime spirituali del suo amico e confratello Bartolomeo di Saluzzo. La tradizione poetica è stata tramandata attraverso i
secoli e ancora oggi è viva a Fiano, anche grazie ai “Poeti a Braccio” che, tra un bicchiere di vino e l'altro, cantano versi
improvvisati simpaticissimi e, talvolta, di notevole fattura.

Dal rinascimento alla fine dell'illuminismo


Niccolò III Orsini (1442-1510) è stato il più importante signore di Fiano: conosciuto da tutti per la fama di grande
generale, fu al servizio di Firenze e, poi, di Venezia, e salvò la Serenissima con la strenua difesa di Padova contro
l'esercito strapotente dell'imperatore Massimiliano. Niccolò III, che era anche conte di Nola, Pitigliano e Sovana, a
Fiano fece costruire (1489-1493) il castello ducale (su disegno di Giuliano da Sangallo), che ha avuto l'onore di ricevere
nel 1493 la visita di papa Alessandro VI Borgia, accompagnato da personaggi notevoli, come il giovanissimo cardinale
di Valencia (Cesare Borgia) e il cardinale Piccolomini (futuro papa Pio III). Alla morte di Niccolò III, i due figli
legittimi, Ludoviso Orsini e Aldobrandino Orsini litigarono a lungo per il possesso di Fiano e per risolvere la questione
nel 1514 papa Leone X dovette inviare come mediatore Giordano Orsini di Monterotondo. Fiano appartenne agli
Orsini fino al 1600, quando Alessandro lo vendette a Caterina de' Nobili, madre del cardinale Francesco Sforza, il
quale nel 1607 ottenne il titolo di duca di Fiano per Sforzino, suo figlio naturale. Nel 1621, Orazio Ludovisi, generale
della Chiesa, comprò il ducato di Fiano e nel 1690 lo rivendette a Papa Alessandro VIII, il quale lo regalò a Marco
Ottoboni, suo nipote e generale delle galere pontificie, ed ai suoi successori.

Dal XVIII secolo ai giorni nostri


Per più di duecento anni, gli Ottoboni furono i signori di Fiano (1690-1897), fino a quando il principe don Marco
Ottoboni-Boncompagni-Ludovisi Senatore del Regno, pur mantenendo il titolo di duca di Fiano (che, con il nome e
lo stemma, trasmise agli eredi e successori nella "primogenitura perpetua Ottoboni", istituita da Alessandro VIII nel
marzo 1690 e che prevedeva anche la "successione femminile" in caso di estinzione della discendenza maschile, oggi
pervenuta "de iure" al marchese don Domenico Serlupi Crescenzi Ottoboni attraverso la sua trisavola principessa
Giovanna Ottoboni cg. Serlupi), vendette al costruttore Carlo Menotti il Castello e i terreni per 900.000 lire. Alla
morte di Carlo Menotti, ereditò il patrimonio il figlio Mario Menotti. Dopo la Grande Guerra (1915-18), una parte della
tenuta dei Menotti fu ceduta agli ex combattenti, che la pagarono una somma esigua.

Con l'inizio dell'epoca fascista, Mario Menotti andò in India, dove morirà molto tempo dopo, e l'amministrazione delle
terre fu affidata al conte Orsolini Cencelli. Ma i fianesi richiedevano con forza la concessione di altre terre e alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, iniziarono un'aspra e lunga lotta per ottenerla. Per quanto riguarda il Castello è stato
acquistato dal comune di Fiano Romano, che ha compensato la congregazione delle suore domenicane con la
costruzione di un meraviglioso complesso alle falde di una collina vicinissima al centro di Fiano, che ospita
numerosissimi bambini della scuola materna delle suore. Il periodo più recente è stato caratterizzato da un forte
incremento demografico che ha messo il paese di fronte a problemi di integrazione culturale. Tale aumento della
popolazione residente ha causato naturalmente una dispersione della cultura autoctona e difficoltà nel gestire
fenomeni di natura sociale, i quali richiedono tempi adeguati di soluzione. Nulla è stato fatto per tentare un recupero
del paese, lasciato in uno stato di abbandono totale in mano alla speculazione edilizia. Degna di menzione è la
situazione della Via Tiberina, l'asso viario prncipale di accesso al paese, dove stati aperti almeno 5 grandi agglomerati
commerciali con conseguente intasamento della viabilità. Anche la situazione del verde pubblico peggiora di giorno in
giorno, nessun intervento strutturale di protezione del verde residuale è attualmente in corso. Si è provveduto soltanto
ad una piantumazione di piante non autoctone a ridosso della pista ciclabile, un innegabile tentativo di porre a vetrina

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qualcosa che definitivamente non risiede nel DNA dell'amministrazione comunale. È chiaro il tentativo di far
diventare il paese una delle tante borgate anonime della capitale, una situazione dove la speculazione edilizia potrà
procedere ancora più velocemente cementificando tutte le aree disponibili.

Le lotte per la terra a Fiano


La rivolta dei contadini e le rivendicazioni sulle terre, che in Italia si andavano sempre più estendendo fin dall'inizio
del Novecento, videro protagonisti i fianesi, con una lotta lunga, estenuante, la quale, sommariamente, si articolò nelle
tappe seguenti:

24 agosto 1919 – Fiano è tra i circa 40 Comuni della Provincia di Roma, nelle cui tenute più importanti
scoppiarono movimenti impetuosi, con invasioni delle terre incolte;
1920 - raggiunse la massima espansione il movimento dei contadini, che era ripreso per l'insoddisfazione
derivata dalla lentezza delle pratiche per l'assegnazione delle terre incolte o malcoltivate, prevista dal Decreto
Visocchi del settembre 1919: a seguito delle occupazioni, anche a Fiano vennero assegnate le terre (un ettaro
per capofamiglia), anche se non erano le più fertili;
novembre 1944 – dopo il ventennio fascista, ripresero le lotte per le terre e a Fiano la proprietà Menotti assegnò
alle due cooperative “Pace e Lavoro” e “Viribus Unitis” 300 ettari di terra;
1945 – ai primi 300 ettari, se ne aggiunsero altri 700, che la commissione per le terre incolte assegnò ai reduci
(nella misura di un ettaro e mezzo ciascuno), dopo le invasioni delle tenute dell'amministrazione Menotti, che
portarono la lotta, oltre che nei campi, anche nei tribunali, dove venivano giudicati i braccianti arrestati durante le
invasioni. Dopo lo sdoppiamento delle cooperative, seguito alla nascita della Coldiretti, la quale rappresentava le
rivendicazioni dei piccoli proprietari, certamente diverse da quelle dei braccianti, ripresero le lotte a Fiano, con le
invasioni e le occupazioni delle terre da parte della "lega contadina":
1946 – il 4 settembre, con la massiccia partecipazione dei fianesi, diecimila contadini manifestarono a Roma; il 9
e 12 settembre, nuove invasioni delle terre dei Menotti e occupazioni che continuarono fino alla fine di ottobre,
con arresti dei partecipanti;
1947 – notevole è la testimonianza della visione pacifista e non violenta della lotta per la terra, fornita da una
comunicazione del 15 settembre agli attivisti, in preparazione di una occupazione delle terre, che poi si svolse
dal 21 al 25 settembre, affiancata dallo sciopero dei braccianti, e coinvolse un centinaio di fianesi, che
occuparono – guidati dal sindaco e dai capilega - duecento ettari;
1949 – tra maggio e luglio, a Fiano vi furono invasioni, con scontri e fermi di polizia; il 4 dicembre ripresero le
occupazioni, con arresti e blocchi stradali attuati dai braccianti guidati dal Sindaco; l'8 dicembre, cariche della
polizia contro occupanti di tenute agricole, con cinque arresti;
1950 – il 21 ottobre viene approvata la legge stralcio che doveva rappresentare il primo passo verso la riforma
agraria completa: a Fiano, stabiliti gli assegnatari delle terre e i lotti da distribuire, furono effettuati i sorteggi in
una pubblica assemblea.
1990 - Le terre strappate con la lotta dai contadini vengono distolte dal loro uso naturale e destinate a costruire
anonimi e bruttissimi agglomerati abitativi senza alcuna progettazione paesaggistica. Un esempio da manuale di
distruzione del territorio.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose
A Fiano Romano si trovano le seguenti chiese[2]:

Chiesa di Santo Stefano Nuovo


È stata iniziata a costruire a partire dalla 2ª metà del XV secolo e rimaneggiata, secondo attestazioni storiche
dell'Archivio di Stato, nel 1774.

La chiesa ha una pianta basilicale su 3 navate sormontate da archi a tutto sesto poggianti su pilastri di travertino.

L'altare è sito dietro un arco di trionfo racchiuso entro un timpano sorretto da 2 colonne con capitelli corinzi.
Al centro è posto un quadro di Antonio del Massaro, detto il Pastura, rappresentante la Madonna tra i santi:

https://it.wikipedia.org/wiki/Fiano_Romano 5/9
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Giovanni Battista,
Stefano,
Biagio
e Pietro.
Sulla navata destra vi è il mausoleo di Niccolò III Orsini, degli affreschi provenienti dalla Chiesa di Santa Maria ad
Pontem e la cappella dell'Annunziata (già degli Orsini) nel cui interno vi sono una tavola del Cristo Salvatore e degli
affreschi attribuiti alla scuola del Pinturicchio.

Sulla navata sinistra vi è il sarcofago di Pietro Gregorio Ottoboni Boncompagni Ludovisi duca di Fiano ed una
campana del 1278 realizzata da Guidotto da Pisa dedicata a San Martino.

Altri affreschi portano la cappella ornata di abside, di un crocifisso in legno ed un altare con basamento di pietra (forse
originariamente un pilastro).
Anticamente questa cappella constava di affreschi.

Chiesa di Santa Maria ad Pontem

Chiesa di Santo Stefano Vecchio

È sita poco fuori dalla città, sul lato ovest. Nonostante fosse la chiesa principale di Fiano Romano, ora è di proprietà
privata, per via che tale chiesa risulta essere fuori mano per la stragrande maggioranza della popolazione fianese.
L'interno ha pianta basilicale, fu cenobio benedettino, presenta stile romanico dei secoli XII e XIII ma con svariati
rimaneggiamenti e restauri successivi. Le 3 navate sono separate da 10 colonne per parte in granito. I capitelli sono
tutti quanti diversi e constanti di un pilastro centrale ognuno. Ai 2 lati del portale d'ingresso vi sono un candelabro per
parte realizzati in bronzo a colonne tortili con spirali richiamanti le piante di alloro ed alti circa 3 metri ciascuno.
L'altare odierno è sito nella parte absidale al posto del vecchio ciborio e realizzato in marmo greco. Il ciborio è stato
portato dapprima nel collegio irlandese di Roma, poi al Metropolitan Museum di New York dov'è esposto tuttora. Il
campanile consta di 3 ordini di finestre, a partire dal basso:

bifore,
trifore
monofore.

Altre chiese
La chiesa della Madonna del Carmine non ha un gran criterio estetico ed architettonico di cui non si hanno
notizie precise.

Il Camassei, in un manoscritto del 1700, circa narra forse di questa


chiesa, chiamandola chiesa della fraternita (usata anche come cimitero
per i contadini).
La chiesa della Beata Vergine della nuova o della ruota (sullo stesso manoscritto non è ben riconoscibile il nome
corretto).
La chiesa della Madonna delle Grazie sita di fronte all'ospedale per i poveri.
Della chiesa di Sancti Georgi in Suburbio Castri Flaiani il Ghibelli cita che era possedimento del monastero di
Sant'Andrea e di San Gregorio al Clivo di Scauro a Roma.
La chiesa di Val Casale era gestita da un eremita e, nel suo interno, vi era una tela raffigurante San Giovanni di
Dio di Francesco Trevisani.
La chiesa di San Sebastiano veniva utilizzata nel giorno dell'Ascensione per fare una processione e benedire la
campagna ed ottenere così un buon raccolto.

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Architetture militari
Il castello ducale Orsini.

Società

Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]

Cultura

Musica

Associazione Culturale Banda Musicale Fiano Romano


Pur non risultando alcuna data ufficiale di costituzione, si sa che un gruppo di musicanti esisteva già dalla fine del
1800. Nel corso di oltre un secolo dalla sua esistenza, la Banda Musicale di Fiano Romano ha avuto diverse
vicissitudini, alternando periodi di maggiore attività a periodi di stasi, specialmente durante le guerre, ma non si è mai
sciolta e nel 1995 si è costituita in associazione.

Media

Televisione

Nella serie tv Boris il personaggio di René Ferretti (Francesco Pannofino) è originario di Fiano Romano.

Cinema

https://it.wikipedia.org/wiki/Fiano_Romano 7/9
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A Fiano Romano è stata ricostruita l'abbazia del film Il nome della rosa, tratto dall'omonimo romanzo del
semiologo italiano Umberto Eco.[4]
Fiano Romano è la città di Rocca Secca nel film del 1963 Gli onorevoli dove Totò fa il suo discorso alla
popolazione.[5]

Amministrazione
Nel 1872 Fiano cambia denominazione in Fiano Romano.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note


14 giugno 15 maggio Tarquinio
Partito Democratico Sindaco
2001 2011 Splendori
Partito Democratico
16 maggio [6]
in carica Ottorino Ferilli Movimento Democratico e Sindaco
2011
Progressista

Sport

Calcio
Le squadre di calcio della città sono:

- L'A.S.D. G.S. Fiano Romano che milita nel girone B di Promozione laziale.

- La Pro Fiano A.S.D. 2004 che milita nel girone E di seconda categoria laziale.

- L'A.S.D. Città di Fiano 2018

Note
1. ^ Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html) - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
2. ^ Fonti dal sito ufficiale del comune di Fiano (http://www.comune.fianoromano.rm.it/chiese.asp) Archiviato (http
s://web.archive.org/web/20080116234111/http://www.comune.fianoromano.rm.it/chiese.asp) il 16 gennaio 2008 in
Internet Archive.
3. ^ Statistiche I.Stat (http://dati.istat.it/Index.aspx) - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
4. ^ [1] (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/viviamo-nel-secolo-delle-bufale/2150164/18), quarto capoverso
5. ^ Gli onorevoli, capitolo trama quinto capoverso
6. ^ Eletto con il 61,87%

Bibliografia

Altri progetti
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Collegamenti esterni
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