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Un ruolo Pasqua con Monsignor Nosiglia. Cosa chiede alla città. E cosa chiedono a lui i vicentini
per la
chiesa
La venuta di un nuovo vescovo
può ben difficilmente venire consi-
derato un fatto di ordinaria ammi-
Il Vescovo ai cattolici
“Tornate alla politica”
nistrazione, un semplice avvicen-
damento di una carica ecclesiasti-
ca, certamente rilevante, ma limita-
to all’ambito strettamente religioso
e al sistema chiesa. La chiesa catto-
lica continua invece a svolgere in
Italia, ed ancor più in Veneto dove
la parrocchia ha sempre avuto un
forte radicamento sociale, impor-
tanti funzioni sociali oltre che cul- Si sveglia alle sei e trenta. E
turali e spirituali. Con questo non fino a mezzanotte la sua gior-
si vuole dire che non sia cambiato
nulla rispetto al passato. I muta- nata trascorre tra decine di
menti sono anzi evidenti. La chie- incontri, corse in lungo e in
sa, e la parrocchia in ambito loca- largo per tutta la diocesi,
le, non rivestono più quella centra- impegni gestionali e ammini-
lità culturale che assumevano in un strativi.
passato anche recente, quando una
società ancora contadina trovava lì Ma non disdegna, quando può,
i propri riferimenti culturali. Non di seguire i trionfi della Ferrari
si sono eclissate, ma costituiscono o informarsi su chi ha vinto
solo uno dei soggetti che influenza- l’ultima Milano-Sanremo, clas-
no la cultura di una società che è sica del ciclismo che, per un
ormai definitivamente diventata
plurale. Si è andata restringendo genovese come lui, ha lo stes-
l’area costituita dalle materie su cui so sapore di un piatto di orec-
detti interventi vengono ritenuti chiette col pesto.
legittimi o possono sperare di otte- Vicenza Abc ha incontrato il
nere ascolto. Basterebbe pensare nuovo Vescovo, Monsignor
alla sfera politica, ma anche a quel-
la dell’agire economico, spazi di Cesare Nosiglia. Una chiac-
discorso su cui ben difficilmente si chierata per conoscere più da
accettano oggi prese di posizione vicino l’uomo che - comunque
ecclesiastiche, anche se il plauso la si pensi - rappresenta un
unanime per le encicliche papali
può far pensare diversamente.
Ma tutto ciò non significa che la
punto cardinale nella vita citta-
dina.
Dalla tagliata ai tagli. Un invito che non si può rifiutare
chiesa in Italia e a Vicenza non Tra paure e speranze, certezze
conservi un ruolo primario rispetto presenti e obiettivi da raggiun-
a funzioni sociali vitali. Nella for-
mazione delle nuove generazioni
innanzitutto. In campo sociale in
secondo luogo, dove una serie di
problemi non risolti nelle politiche
gere, Monsignor Nosiglia rac-
conta la sua città, ma soprat-
tutto il progetto che ha in
mente per i suoi vicentini.
Dieci primari al colpo
di welfare, le tendenze a tagliare
reti che si credevano consolidate di
protezione sociale, la ridefinizione
degli equilibri tra intervento pub-
blico e del privato sociale, la persi-
stenza anche nelle società avanzate
Affrontando anche temi delicati
come politica (“I cristiani devo-
no essere più presenti anche
sotto questo profilo”), immigra-
zione (“Dobbiamo imparare a
a cena da Lia Sartori
Dalla tagliata ai tagli il un primario di buon monologo: “Bisogna sal- risotto di Arcore? E Lia suno. Mal di pancia del
di problemi sociali che i servizi non vivere in una società più aper- passo è breve. Per con- cuore (ogni riferimento al vare l’ospedale, Per Sartori, non a caso l’uni- giorno dopo: pochi. E
riescono ad affrontare, vedono una ta”), mass-media (“Devono fare vincere i primari del San reparto è quasi casuale): riuscirci, dobbiamo met- ca vera politica di rango terrorizzati. “A me nep-
presenza crescente delle chiesa cat- anche formazione”). Bortolo che abbattere la “Giovedì tutti a cena tere mano alla situazione. di Forza Italia nel Veneto pure avevano detto che
tolica che non solo ripropone, ma spesa sanitaria è cosa assieme per una chiac- Bisogna tagliare.” comin- (ci fosse un po’ meno alla cena c’era lei” si
rilancia di fatto il suo radicamento Quel che ne è uscito è un ritrat-
to a tutto campo dove il buona e giusta, l’euro- chierata con Lia Sartori” cia Lia in zona antipasto. maschilismo, questa lamenta un primario al
sociale e contribuisce ad allargarne
la credibilità anche presso strati di Vescovo indica la sua via per parlamentare Lia Sartori comunica ai colleghi. Che Al momento del caffè, il donna sarebbe come quale la tagliata è andata
popolazione che pure dicono di li conquista con la buona magari nel segreto del- monologo ha raggiunto minimo al posto di di traverso. “Tutte scuse
superare le contraddizioni di cucina. Dieci alla volta, i l’urna votano livelli che neanche Silvio Bondi) ha capito la lezio- – replica un altro – la
non appartenervi. La rapidità dei una città stretta tra un passato
cambiamenti che hanno interessato circa 50 primari dell’Uls Rifondazione, ma che B. da Bruno Vespa. ne. seconda cena è stata
la convivenza civile nel nostro di grandi tradizioni (ancora 6 ricevono in questi gior- all’invito non dicono mai D’altro canto, è proprio Al momento di andare in organizzata direttamente
Paese infine, il quadro di crescente molto forti) e un presente di ni un invito che non si di no, stando alle adesio- dal maestro che Lia ha stampa, abbiamo notizia a casa Sartori”. Che per
incertezza in cui questa versa, la cambiamenti repentini e, spes- può rifiutare. A racco- ni raccolte fin ora. imparato la tattica. Non di due cene già consuma- inciso, non ha alcun inca-
carenza di linguaggi condivisi che so, vorticosi. gliere le adesioni non è A tavola, quella che è lui quello che si vanta te. Defezioni: nessuna. rico istituzionale legato
possano rifondarla, la sensazione ovviamente l’autorevole doveva essere una chiac- di aver conquistato Bossi Improvvisi mal di pancia alla sanità. Mah!
diffusa di mancanza di valori forzista in persona, ma chierata diventa un & c con il suo famoso dell’ultimo minuto: nes- m.r.
comuni di riferimento, a partire da Alle pagine 4 e 5.
quello dell’unità nazionale, posso-
no infine contribuire a rafforzare il
rilievo culturale di un soggetto questa settimana
come la chiesa cattolica che viene
considerata dalla gente positiva-
mente, spesso anche quando non
viene ascoltata, perché garante di politica sanità scuola economia cultura
quelle permanenze e di quelle sta-
bilità che alla fine devono pur Hüllweck ritratta Cura senza scure Ese, l’Università Cresce il trend Rigoni Stern
esserci se si vuol garantire l’ordina-
to svolgersi della vita sociale. la sparata sui sindaci fantasma dalla caccia
Sandro Castegnaro
e schiva la condanna per l’ospedale di Corso Fogazzaro del terzo settore alla natura
2 3 6 7 8
Identikit del contro-potere. Preparatissimo, puntiglioso, altezzoso. E un incredibile feeling con l’insospettabile Manuela Dal Lago
Sgarbi e sgambetti. Alleati ai ferri corti a causa del discusso progetto del nuovo complesso a Marano
La sanità dell’Alto Vicentino spacca Fi e An
Lunedì scorso si è tenuto a Schio I soliti bene informati sostengono zione di un nuovo ospedale. Il nuovo
“Ospedali e Territorio”, un convegno che le assenze, e quelle dei forzisti complesso, posto vicino a Marano
sulla sanità. L’invito era partito da in modo particolare, siano da ricolle- Vicentino e ai confini con Schio,
Alleanza Nazionale che schierava in gare al netto taglio del Convegno, comporterebbe la chiusura dei due
prima fila i suoi big: da Giorgio Conte non in linea con la posizione dell’eu- Ospedali di Thiene e di Schio.
all’onorevole Martini, più un nutrito roparlamentare Lia Sartori sulla que- Per il Sindaco di Schio Berlato Sella
corollario di consiglieri regionali e stione del nuovo ospedale dell’Alto è “Un’operazione molto strana che
comunali. Vicentino. prevede la predisposizione di proget-
Nel cartoncino di presentazione veni- Su questo argomento il parlamenta- ti e la discesa in campo di promoter,
vano annunciati, tra gli altri, i nomi di re eletto nel collegio, Giorgio Conte prima che la stessa Giunta
alcuni pezzi forti, a partire da Giorgio aveva già avuto modo di esprimersi Regionale si pronunci e prima che la
Carollo, coordinatore regionale di dichiarandosi apertamente contrario: Quinta Commissione Regionale, pre-
Forza Italia, e così via fino all’asses- “Niente ospedale nuovo, bisogna raf- sieduta da Padrin, abbia deciso a
sore regionale Raffaele Grazia (Fi), forzare Schio” ha più volte ripetuto, favore dell’una o dell’altra tesi.
Iles Braghetto della Commissione non ultimo al Giornale di Vicenza, lo l’ex presidente del Consiglio Valentino Ziche e di Franco Gemmo, Eppure vi sono situazioni nel Veneto,
Sanità della Regione, Remo Andreoli, scorso 23 gennaio. Regionale, la thienese Lia Sartori. ecc.) e i responsabili dello studio riguardanti la chiusura di Ospedali
responsabile Consulta Salute Nord E certamente non era un caso che al Nei cartelli si faceva riferimento in d’Ingegneria Altieri che stanno già che hanno una ben diversa priorità
Est (An) e Francesco Campanile, posto degli Azzurri fosse presenti il particolare ad una cena tenutasi a lavorando alla predisposizione del rispetto a Schio.”
responsabile Consulta Salute Vicenza Comitato per la salvaguardia dell’o- casa della consigliera regionale progetto ambizioso che prevede la
(An). In realtà nessuno di costoro si è spedale di Schio, con tanto di cartel- Nadia Qualarsa, presenti alcuni realizzazione di un mega centro Nella foto, due amici-litiganti storici:
presentato. li poco lusinghieri nei confronti del- Stan Laurel e Oliver Hardy
imprenditori (si fanno i nomi di commerciale in cambio della costru-
Mercedes Classe A.
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Un tè con
Monsignor Nosiglia, lei è appena arrivato a Vicenza. Molti ancora non la formale. Non intenso. Non intimo. I veri sistemi di riferimento sono altri. Ne
I vicentini chiedono
conoscono. Prima di parlare con il Vescovo vorremo sapere qualcosa dell’uo- deriva una sorta di religione laica che riduce la fede a rito. Ma così facendo, la
mo. Le sue letture, la cucina preferita, i suoi hobby.... religiosità scivola, al massimo, nella superstizione! Credo che società e chiesa
debbano lavorare insieme unendo le proprie forze: risorse umane e spirituali. In
Naturalmente amo molto le Sacre Scritture. Sono affascinato dalla spirituali- un dialogo continuo. In un confronto perpetuo. Solo così è possibile superare
tà dei grandi Padri della Chiesa. Sant’Agostino e Santa Teresa. Tanto per citar- ogni negatività. Intendiamoci: poi tutto dipende dalla prospettiva in cui si guar-
gliene due. Ma leggo molto anche la filosofia: sul comodino ho l’ultimo libro di dano le cose. Queste difficoltà aprono anche spazi a nuove possibilità. Un
La Chiesa faccia da paciere Massimo Cacciari. Certo, non è un cattolico, ma i suoi scritti sono sempre sti-
molanti. Devo confessare invece che seguo decisamente meno la narrativa.
tempo tutti erano cristiani, giusto? Bene. Ora invece si sceglie di diventarlo!
Insomma, cristiani non si nasce, si diventa. Dalla difficoltà sta emergendo un
nel conflitto che incendia i mondi Compenso con la pagina di cultura di Avvenire: molto ben fatta. cristianesimo di qualità. Per così dire: uno “zoccolo duro”. Vero. Forte.
Credo che il ruolo più significativo che la chiesa può e deve assumere in Cosa mangia il vescovo? Dove sta questo “zoccolo duro”?
questo momento storico e nella realtà vicentina, sia quello di calmieratrice
nel conflitto che si sta determinando rispetto al fenomeno dell’immigrazio- Come genovese la risposta è quasi scontata: adoro il pesto. In omaggio alla Nella solidarietà. Verso i poveri, gli anziani, gli immigrati. I
ne. E’ in corso un confronto epocale che produrrà molti effetti. Se questi mia attuale diocesi devo dire che ho molto apprezzato il vostro famoso baccalà. più deboli. Ci tengo a sottolineare la presenza fortissima di que-
saranno negativi o positivi, dipenderà appunto da come verrà affrontata la Buonissimo. Magari accompagnato a un bicchiere del favoloso vino di queste sto fenomeno a Vicenza! Non avevo mai visto tanto trasporto
questione. Sia chiaro, questa gente che arriva da noi cerca solo un modo parti. Che vuole, son figlio di un alpino: apprezzo il vino che, con la giusta prima d’ora. Pensi, sono venuto a sapere che perfino degli
per sbarcare il lunario. Ma se abbandonata a se stessa, alla miseria, moderazione, è davvero un gran piacere. Mio padre mi ha trasmesso anche la imprenditori passano le loro vacanze in Africa ad aiutare la
povertà ed emarginazione, diventa terreno fertile per il fondamentalismo passione per la montagna. Appena posso mi rifugio tra le vette. Pensi che appe- gente. In silenzio. Senza pubblicità. Senza farlo sapere alla
che fa breccia facilmente su un popolo disperato. In Europa non abbiamo na arrivato a Vicenza la prima parrocchia che ho visitato è stata Tonezza! stampa. Ma lo fanno. Abbiamo 1200 missionari vicentini
la tradizione del melting pot americano. Ognuno agisce a suo modo. In sparsi in giro per il mondo. Non solo religiosi, molti sono
Inghilterra ultimamente si sta portando avanti una politica che impone agli Le piace lo sport? laici.
immigrati di adeguarsi non solo alle leggi locali, ma anche ai costumi. In
Francia si impedisce l’uso del velo nelle scuole... Insomma, le risposte Ah sì: il ciclismo. Da sempre. Quando ero bambino ricordo la Milano- Perché secondo lei, è così forte questo fenomeno nel vicenti-
sono frammentarie, diverse, a volte contraddittorie. Sanremo. Allora, come oggi, passava dalle mie parti. Ed era una vera festa in no?
In tutto questo, da noi in Italia, deve inserirsi la chiesa. Non solo attra-
paese. Poi il mito: Coppi, Bartali. Non ho dimenticato. Quando posso lo seguo
verso le strutture di accoglienza, ma soprattutto nella costruzione di un ter- anche oggi. Il calcio meno. Ma quando incontro i giovani me lo chiedono con- In parte per la tradizione cattolica. Ma credo anche per un
reno di cultura nel quale si possa convivere tutti insieme. Le più avvedute tinuamente: ‘Vescovo, per che squadra tifa?’ Allora rispondo loro che la mia altro motivo. Dopo che si è perso il riferimento politico a causa
componenti ecclesiastiche hanno ormai compreso che la diversità è una squadra è la Sampdoria. Li lascio un po’ così, ma questo è quanto. Invece la della fine della Democrazia Cristiana, molti hanno scelto di impe-
ricchezza. Anche lo stato dovrebbe farsi artefice di questo percorso, ma Formula Uno mi interessa molto. Riesco a vedere anche qualche Gran Premio. gnarsi nel sociale. Cosa apprezzabilissima, ma sono convinto che i
purtroppo, oggi come oggi, non è in grado di farlo. Davvero, il governo Domenica scorsa, ad esempio, ho visto il gp del Bahrein. L’orario era favorevo- cristiani debbano farsi sentire anche sotto il profilo politico. Credo
Berlusconi (nonostante l’intelligenza di un ministro come Pisanu) non dà le: ora di pranzo. Ma il mio vero relax è la musica. Classica sinfonica. I soliti vi sia una sostanziale debolezza negli attuali schieramenti. Una
alcuna garanzia. Loro hanno fatto la Bossi-Fini. Che i problemi non li risol- grandi. I miei genitori mi hanno trasmesso soprattutto la passione per la lirica, volta a destra, una volta a sinistra, si cerca di tirare il papa
ve: li crea. Meglio va, qualche volta, a livello locale. Dunque, vista l’assolu- la grande musica operistica: Verdi e Puccini. Poi sa, io ero parroco a Roma nel dalla propria parte. Spesso, un mero calcolo elettorale.
ta latitanza di “Cesare”, sia “Dio” ad assumersi questo decisivo ruolo cul- ’68. Allora si respirava molto quell’aria di utopia. Positiva. In chiesa si comin- Pensano che “arruolando” il Papa tra le proprie fila
turale, prima che istituzionale. E’ una chiave di volta per sperare in un futu- ciò a cantare con le chitarre. A ciò aggiunga che io sono – ripeto – genovese, e sia più facile intercettare il voto cattolico. Ma il
ro migliore. Per tutti. il gioco è fatto: Fabrizio De Andrè è e resterà sempre nel mio cuore. Papa prosegue un proprio discorso coeren-
te che non è né di destra né di sinistra!
Diego Bardelli Immagino però che non abbia molto tempo per ascoltarlo. Per dirla altrimen- Il principio è sempre lo stesso: l’uo-
ti, qual è la sua giornata tipo? mo al centro. Anche la politica
abbandoni ogni calcolo utilitari-
Non tradire la nostra primogenitura Ah, il tempo.... Devo conquistarmelo. Un vescovo viene tirato da tutte le
parti. Speravo di avere una giornata di ferie a Pasquetta. E’ saltata anche quel-
stico. Rimetta al centro l’uomo.
La scorsa settimana ho parlato
per un misero piatto di lenticchie la. Pazienza. Comunque, di solito mi alzo alle sei, sei e trenta. E vado a dormire
intorno a mezzanotte. Senza queste sei, sette ore di sonno non ce la farei. Per
a quasi duecento politici locali.
Sono stato molto contento.
Il cortese interlocutore che mi ha telefonato per chiedermi queste 20 fortuna non soffro d’insonnia. Cosa faccio di più durante la giornata? A parte i Abbiamo discusso di onestà,
righe ha precisato che me le chiedeva come cattolico di centro destra. Ah, momenti di preghiera di cui ho assoluto bisogno: ascolto. Lei non ha idea di coscienza, coerenza. Credo sia
questa antica voluttà classificatoria dei cattolici italiani, graziosa, fine-otto- quanta gente voglia parlare con me. Cerco di essere il più disponibile possibile: necessario convergere su alcu-
cento, dura a morire! Non ti interpellano per quello che puoi e vuoi dire, per me il rapporto personale è fondamentale. Giro anche moltissimo, sto cer- ni valori fondanti: educazio-
ma da dove lo devi dire. Di qua o di là. Perché che c. di cattolico saresti cando di incontrare, uno ad uno, tutti i sacerdoti. E poi i giovani! Tutti i giorni ne, lavoro, famiglia.
se non fosse noto da che parte stai? Ma non si preoccupi, il mio cortese vedo i ragazzi che si preparano per la cresima. Sono davvero tanti. Tenga pre- Abbiamo bisogno di più
interlocutore. Mi sarei arrabbiato ancor di più se mi avesse cercato creden- sente che nella diocesi ci sono più di trecento parrocchie. Un impegno che non politica! Ma di una politica
domi di centro-sinistra (dispiace se metto il trattino?). è solo pastorale, ma anche amministrativo e gestionale. Molto del mio tempo concepita nell’esclusivo inte-
deve essere necessariamente impiegato in queste cose. resse dell’essere umano.
Dopo questa inutile premessa, utile solo a togliermi, prudentemente, un
po’ di spazio, entro nel merito e alla Chiesa dico: non tradisca la primoge-
nitura per un piatto di lenticchie. Da quando la Dc si è sciolta, i cattolici, A proposito delle parrocchie di Vicenza, come ha trovato la nostra realtà? Dei mass-media, che ne
privi di recinto, sono dilagati, ma, invece di portare nelle varie e disparate Vicenza è tradizionalmente cattolica ma, al tempo stesso, ha subito un notevole pensa?
caselle il loro personale cristianesimo, hanno portato il loro autorizzato cle- processo di cambiamento derivato da un’industrializzazione impetuosa. Siamo
ricalismo. E la Chiesa ha chiesto e ottenuto favori, ha chiesto, meno insi- tra le provincie più ricche d’Italia. Penso che contribuscano
stentemente, e non ottenuto, ideali. Si è accontentata dei favori, anche di non poco a creare lo stato di
quelli indecorosi. Credo che l’attuale benessere del vicentino si fondi su valori portanti che rassegnazione che serpeggia
Ha ottenuto, ad esempio, la legge sulla immissione in ruolo degli inse- sono quelli assolutamente tradizionali: la laboriosità, l’intraprendenza, il grande nella nostra società.
gnanti di religione, una delle più gravi offese alla laicità dello Stato da valore della famiglia che è radicato fortissimamente al famoso “modello vene- Utilizzano un po’ troppo lo
quando esiste la Repubblica. Si è accettato di trasformare in un banale e to”. Qui, perfino le aziende diventate enormi si rifanno a questa comune origi- schema doccia fredda/doccia
sconcio clientelismo di massa un delicatissimo snodo del rapporto tra ne. Posso dire di essermi trovato di fronte ad una realtà vivace e creativa calda. Prima danno notizie
Chiesta e Stato, la cui laicità ridiventa un ostacolo anziché un valore. E
non ho sentito “cattolici” né di sinistra, né di centro-sinistra, sollevare obie- (impressionante, ad esempio, la presenza del volontariato!). Sotto tutti i profili. disastrose che mettono in
zioni. Almeno nel clericalismo siamo compatti, destri e sinistri! Certo, Vicenza, come tutto il resto del mondo, è molto cambiata rispetto al allarme le persone (salvo
passato. Bisogna rispondere in maniera adeguata alle mutazioni in atto. Noi, magari, abbandonarle del
Abbiamo ottenuto finanziamenti per le scuole “cattoliche”, e accettiamo, come Chiesa, ci stiamo rinnovando. Faticosamente. Ma lo stiamo facendo. Del tutto dopo qualche giorno),
anche qui, da noi, a Vicenza, che scuole indecenti nascondano dietro l’ispi- resto, credo che società e chiesa siano indissolubilmente legate tra loro. Hanno poi saltano a pié pari su una
razione religiosa il mercimonio più sconveniente… radici profonde in comune. Al processo di rinnovamento di una deve corri- notizia di pura evasione. Un
Mi dispiace finire così bruscamente, ma quella che sto scrivendo è, spondere la crescita dell’altra. La crisi dell’una apre spazi oscuri anche per l’al- vero frullatore. Come posso-
almeno sul mio computer, la 20ma riga. Non è bene che un cattolico di tra. no convivere così angoscia e
centro destra abusi dello spazio di un giornale (di centro-sinistra?). divertimento? Sono per una
Dunque, tutto bene? informazione che sia anche
Giuliano Zoso formazione.
Non proprio. Ho parlato di vivacità e creatività. Tutto vero. Ma non mi
nascondo i problemi. Esistono anche quelli. Come no. C’è anche sfiducia. Monsignore, che fare contro la
Impariamo a riconoscerci peccatori Paura. Rassegnazione. Bisogna vincere questi sentimenti negativi. Così come
l’edonismo e il materialismo che una società come la nostra, in qualche modo,
“rassegnazione” cui lei più volte
accenna?
Troppo facile sentirsi sempre santi promuove. Come non vedere nelle persone, nella famiglia, le tracce di questo
processo? Il rischio è quello di mettere insieme cose tra loro incompatibili. Mi Sarà uno dei miei compiti più
La Chiesa oggi: quale Chiesa? Quella istituzionale? Ovvero quella dei spiego. Magari si mantiene un certo rapporto con la chiesa (sono pochi coloro importanti: ridare speranza. Non Foto Corrado Pedron
credenti in Cristo Signore? Oppure tutte e due insieme? che non fanno battezzare o cresimare i propri figli), ma è un legame del tutto bisogna peccare contro la speranza.
Penso che, nel bene e nel male ci siamo dentro tutti.
Nel tempo confuso e oscuro che segna i nostri giorni, a noi cristiani
viene chiesto di riconoscere i segni dei tempi, di schierarci in maniera chia-
ra, di avere l’umiltà di annunciare una Parola che non è nostra e della Un ricordo in presa diretta dei quattro vescovi che hanno segnato sessant’anni della vita cittadina
quale siamo tuttavia responsabili.
A me sembra che responsabili significhi ricercare, proprio in questo
tempo, se e come sia possibile non tradire questa stessa Parola, senza
ambiguità.
La Chiesa ha potere: mezzi, comunicazione, altoparlanti sparsi in ogni
territorio e comunità. A che serve? A rendere testimonianza della speranza
Così uguali eppur così diversi
Quattro Vescovi nella storia cali nelle culture, crisi economiche niversità. Porta sapienza, autore- Pietro Nonis ha incontrato le
che è in noi, in questo passare dei tempi, in questa pasqua dove sono moderna della diocesi vicentina, a e sociali, terrorismo e violenze. La volezza, attitudine ai rapporti nuove impetuose trasformazioni
attesi e implorati segni di risurrezione che favoriscano relazioni umane e partire dal 1943. Ciascuno a chiesa diocesana vive dentro que- umani, al colloquio con le istitu- sociali, il massiccio arrivo di
convivenze verso un mondo più giusto e solidale. caratterizzare momenti diversi di sto dramma collettivo, tenta di zioni. È chiamato a collaborare uomini di diverse culture e tradi-
Penso alle speranze degli ultimi, al dialogo con le culture, al rispetto
della laicità, al coraggio della verità. questa storia. Carlo Zinato viene capirlo, di portarvi con organismi della zioni, il nuovissimo talvolta
Fuor di metafora: parliamo degli ultimi con tanti ragionamenti e poche in uno dei più cruciali passaggi il contributo positi- chiesa italiana, negli inquietante confronto con l’Islam.
azioni concrete; ci confrontiamo con chi la pensa diversamente e fatichia- storici, fra guerra, occupazione vo di un messaggio ambiti della scuola e Non ha mancato di ricordare ai
mo ad accogliere altri pensieri; rispettiamo il pluralismo culturale, sociale, tedesca, resistenza, eccidi, libera- più che millenario. della cultura. cristiani i doveri del dialogo, del-
politico, istituzionale ma, nella quotidianità, non ci mettiamo a lavorare zione. Non manca di forti gesti Il Vescovo Onisto è Coltiva filosofia e l’accoglienza. Nel pieno di questa
insieme con ogni uomo e donna di buona volontà, negli spazi pubblici davanti al tiranno. Promuove, uomo mite, guarda arte. Promuove un nuova storia è arrivato il Vescovo
(scuole, consultori, aggregazioni laiche, partiti…) perché amiamo troppo i ritornata la pace, ricostruzioni lucidamente la real- radicale ripristino Cesare Nosiglia. E’ un tempo che
nostri territori cattolici e sacri; amiamo la verità che pensiamo ci apparten- poderose dalle immani rovine: tà, non evita i con- del palazzo delle pone aspri interrogativi e sollecita
ga, e non ne riconosciamo i frammenti presenti in altri luoghi, culture, ideo- dalla cattedrale all’episcopio, e fronti difficili con i opere sociali. Della e pretende risposte. Lui viene da
logie. realizza il nuovo grandioso semi- potenti, con parola sua acuta sensibilità forti esperienze, soprattutto nella
Tutti noi desideriamo la pace, soprattutto la nostra idea di pace, ma non Monsignor Nonis, il precedente
ci è facile coniugarla con la giustizia e il perdono. nario in tempi che abbondano di pacata predica la Vescovo di Vicenza e generosità resterà complessa diocesi di Roma. Qui
Difficilmente sappiamo riconoscerci peccatori, più facile la tentazione di vocazioni al sacerdozio. E’ giustizia. E’ Vescovo il segno nel futuro trova una chiesa diocesana con
sentirci santi. Vescovo forte di una chiesa forte. pastore di una chie- museo diocesano, molti problemi e molte potenziali-
Ogni giorno, proprio oggi, è il tempo opportuno per invitare anzitutto i Le esigenze del dialogo si affac- sa che si fa più un’operazione alla tà. E aspettative in una società
credenti alla conversione del cuore e della vita. Alla forza del coraggio cui ciano faticosamente. debole, più dialogante, per stare quale ha dedicato anni di impe- che non vede chiarezza nel futuro,
ci invitano le parole di Gesù: Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella Arnoldo Onisto viene nel tempo più vicina ai deboli. gno, a salvaguardia del grande e cerca ancoraggi più rassicuranti.
luce, e quello che ascoltate all’orecchio gridatelo sui tetti. tormentato da tensioni e aspetta- Pietro Nonis viene dal mondo patrimonio artistico della chiesa
Maria Rosa Tapparo Stocchiero tive ribollenti. Cambiamenti epo- della cultura, dal prestigio dell’u- vicentina. Giorgio Sala
vicenzaabc la nostra inchiesta 5
il Vescovo
Non lasciamoci travolgere da quel pezzettino di storia che stiamo vivendo. Nel matrice cattolica. Molti bambini, studenti, vengono da altri paesi. Come vuole
I vicentini chiedono
momento in cui la si vive, la storia sembra eterna. Certi “imperi” sembravano che ci si rifiuti di dialogare con loro? Ognuno è portatore di risorse e culture
infiniti, oltre il tempo. Alla fine sono tutti crollati. Allora, bisogna imparare a diverse che vanno tenute ben presenti. Lo stesso dicasi per i laici.
guardare avanti. Nella pratica, questo “esercizio di speranza” deve trovare
applicazione nella famiglia che ha grandi risorse che mi sembrano oggi come Quindi?
soffocate. E, ancora di più, ci tengo molto a precisarlo, è necessario puntare sui
giovani. Dobbiamo, devo, stare con loro, “perdere tempo” con loro. Sono fon- Quindi sono per partire dalla nostra identità per costruire una società aperta.
damentali. Ci indicano varchi possibili per una nuova cultura della
Chiesa. Riescono così bene a conciliare modernità e valori cri-
Identità non significa contrapposizione. Ma affidarsi a ciò che si è per aprirsi
agli altri. Se proprio vuole che mi inventi uno slogan: sono per una identità Camminiamo insieme alla storia
stiani! E soprattutto, ci riescono in maniera assolutamente
naturale. I giovani hanno bisogno di spazi d’ascolto. Di
aperta.
nella vita concreta degli uomini
dialogo. E, noti bene, non mi aspetto che siano loro a In che rapporto si pone rispetto al suo predecessore? lei sembra più riserva-
Registro con piacere le buone impressioni che il nuovo Vescovo sta
cercare me. Io mi sono messo in cammino. Li vado a to... suscitando nelle comunità ecclesiale e civile vicentina. La nostra è una col-
“stanare”. Tutti, anche quelli che non frequentano la lettività composita, rapidamente trasformata in questi ultimi anni, ricca
Chiesa. Ho partecipato a diverse assemblee studente- Rispetto al lavoro di Monsignor Nonis credo di essermi posto in un rappor- peraltro di valori cristiani ma anche di tradizioni culturali diverse, di poten-
sche. Insomma, mi metto in gioco. Poi, dò loro facil- to di grande continuità. Quando sono arrivato a Vicenza ho raccolto e prose- zialità umane, sociali ed ecclesiali un po’ stanche. Era atteso un Pastore
mente la mia e-mail. Ne ricevo circa 10 al giorno. guito molte delle sue iniziative. Su tutte: il percorso di educazione alla fede che sapesse risvegliare. Lo dice il suo peregrinare quasi forzato per la dio-
Hanno estremo bisogno di parlare. Perché la “Cristiani non si nasce, si diventa”. Poi, rispetto alla mia supposta riservatez- cesi nel desiderio di conoscere persone e situazioni senza preconcetti, i
nostra società mette a disposizione tanti servizi, za... Sa, siamo uomini. Ognuno di noi è diverso. A ciascuno il suo stile. Il mio è suoi numerosi incontri con le varie componenti e le diverse situazioni
ma ha pochi educatori. Pochi “padri”. quello di stare in mezzo alle persone, fuori dal palazzo, dall’episcopio. Poca umane della società vicentina: dai disabili, agli operatori nel volontariato, a
ufficialità e tanta gente. Lo dico sempre ai miei parroci: ‘finita la messa, non quanti sono impegnati nella vita politica ed economica, soprattutto con i
E lei risponde? rifugiatevi in sacrestia. Scendete in mezzo al vostro gregge, guardatelo negli giovani con i quali sembra stia stabilendo un rapporto particolare di fiducia
occhi!’ Con ciò, sia del tutto chiaro, non sto alludendo in alcun modo al mio e di dialogo.
Sì, sempre. Trovo un po’ di tempo la sera tardi. predecessore. Sto parlando di me: io sono così. Se vuole definire questo mio
Magari non ce la faccio a scrivere lunghe mail. stile ‘riservato’, faccia pure. Ne è stato conferma l’incontro affollatissimo di sabato 1 dicembre in
Ma almeno dò il segnale che ho ricevuto il loro Cattedrale. È semplice e spontaneo il suo modo di porsi e di stabilire rap-
appello. Insomma, ciò che scrivono non passa Monsignore, visto che lei è il vescovo della ricca Vicenza, una provocazione: porti. Perchè lo si possa incontrare ha tolto barriere e ha persino conse-
nell’indifferenza e nel silenzio. è ancora vero che è più facile che un cammello passi per la cruna dell’ago piut- gnato ai giovani il numero del suo cellulare per favorire il contatto. È chiaro
tosto che un ricco ascenda al regno dei cieli? e stimolante il suo parlare sempre ancorato ai testi biblici ma con applica-
zioni concrete all’attualità; talvolta sembra un condottiero che guida la
Allora, il suo messaggio è: puntare tutto sui comunità credente a risvegliarsi per riprendere la sua testimonianza di
giovani? Guardi, proprio Vicenza, pur nelle sue contraddizioni, è un esempio di come fede e di servizio adeguato ad un mondo che cambia. Insiste molto sulla
si possa conciliare il benessere con una fede vera. In silenzio, si fa moltissimo necessità di una fede matura, ma incarnata e operante soprattutto in favo-
Non solo ovviamente. Non dimen- per gli “ultimi” ma, come le dicevo prima, con estremo pudore. Insomma, re dei più deboli. Ha scelto come tema per la riflessione agli operatori poli-
tico che i giovani, senza gli poche parole e molti fatti. Non dimentichi che oggi siamo sì ricchi, ma in pas- tici e dell’economia ‘Giuda e lo scandalo della croce’ e in un passaggio ha
anziani, perdono la memo- sato queste terre hanno vissuto in grandissima povertà. La gente, ne sono sicu- detto : “la tentazione di esercitare potere sugli altri e non per gli altri è
ria. Così come, viceversa, ro, non ha dimenticato. Le voglio fare ancora un esempio. Vicenza è tra le città ricorrente anche in ciascuno di noi che siamo chiamati ad esercitare nella
gli anziani senza i giovani più impegnate d’Italia nelle adozioni a distanza. Non le pare un dato significati- società e nella chiesa una qualche forma di responsabilità e di potere in
perdono il futuro. Forse vo? vista del bene comune. (...) È essenziale che teniamo sempre unite nella
la speranza. In definiti- nostra coscienza la promozione della giustizia e della solidarietà verso i più
va, le parole d’ordine Lei parla spesso di vera fede. A tal proposito, quali dovrebbero essere, oggi, deboli ed indifesi. La giustizia passa attraverso la volontà di abbattere le
sono sempre le stesse: le virtù di un buon cristiano? sperequazioni esistenti. (...) I cristiani non possono tacere di fronte alle
dialogo, confronto, ingiustizie che ingenerano gravi tensioni tra gli uomini e quando agiscono
scambio. Quelle di sempre, ma vissute in maniera intima e, appunto, vera. nel politico e nel sociale debbono farlo salvando il primato dell’uomo e di
Perseveranza, coraggio, coerenza. Umiltà nel porsi in posizione di ascolto. ogni persona sulle cose.”
Anche nei con- Impegno nel vivere la carità nella solidarietà.
fronti di chi cat- Cosa possiamo attenderci noi laici, non laicisti, non associati nel mondo
cattolico, ma pur sempre partecipi con la nostra fede più o meno sicura di
tolico non è? E l’obbedienza? una Chiesa di cui ci sentiamo parte e che vorremmo ancora ispiratrice
coraggiosa, audace di valori autentici per la società?
Guardi, Anche. Perché no? E’ una virtù sempre necessaria. Senza legalità, regole, Che non si spengano intanto queste prospettive di fiducia che il Vescovo
nell’intera morale, etica sarebbe il caos. Obbedienza significa anche rispetto. Non accetto, sta suscitando perchè soffocate o frenate da chi ha nostalgie di un passa-
provincia ci ad esempio, che un padre mi dica ‘sono amico di mio figlio’. Ma quale amico? to più lento e tranquillo, non ritmato sulla problematicità del tempo presen-
sono 185 Un padre è un padre. Siamo una società senza padri, molto, troppo materna, te. Che ritorni una Chiesa non frenata, più estroversa, capace di cammina-
scuole comprensiva, accogliente a prescindere da tutto. Ma il ‘padre’, inteso in senso re con il ritmo della storia e di stare dentro la vita concreta degli uomini
di simbolico non certo come genere sessuale maschile, non resta neutrale di fronte con il suo annuncio di speranza e il suo servizio. E soprattutto una speran-
al bene e al male. Credo che il Papa rappresenti al meglio questa paternità e za: che si ritorni al clima di partecipazione, di fiducia, di apertura vissuto
maternità simboliche. Accoglie, abbraccia, ama profondamente ma, al tempo con il Sinodo diocesano. Certamente ciò avrebbe una sua stimolante rica-
stesso, indica la via, si esprime senza mezzi termini, sceglie. Non accetta com- duta anche sulla nostra società civile vicentina che spesso appare assopi-
promessi né neutralità. ta, quasi avviluppata su se stessa.
Monsignore, una domanda che credo si pongano – da sempre - molti laici, Mario Zocche
ma anche i cristiani. Dov’era Dio ad Auschwitz? Dov’è Dio laddove regnano
inconstrastati, oggi come allora, violenza e dolore?
Senza fede è difficile comprendere, ma Dio era lì. In mezzo a quella sofferen-
La Chiesa e lo Stato, due entità
za infinita. Anche a Gesù sulla croce dicevano: ‘Se sei davvero figlio di Dio,
scendi da lì...’ Ma lui è rimasto dov’era, ad affrontare il martirio. Dio partecipa
separate ma in relazione
pienamente del dolore. Anche il più immenso. E’ un Dio che costringe la sua Il ruolo della Chiesa era, è e sarà la proclamazione della parola di Dio,
gente a compiere un gesto come quello di padre Kolbe: sacrificarsi al posto di dell'Evangelo, cioè della verità cattolica, cioè universale. Il suo messaggio
un altro. Anche il ladrone, crocifisso a fianco di Gesù Cristo, decide di affidarsi è rivolto all'uomo in quanto tale, alla sua salvezza, non ad una istituzione,
a lui. Si fida di uno che si trova nella sua stessa situazione. Apparentemente, la Chiesa è unica nella carità e nella fede e realizza il comandamento del-
uno come lui. Eppure il ladrone sceglie Cristo. La sua persona. Ed è alla figura l'amore, che è il bene universale, da attuare in ogni circostanza. Per que-
di Cristo che bisogna ritornare. Tornare a legare indissolubilmente il messaggio sto propone e realizza la libertà e la giustizia per la dignità dell'uomo.
alla sua persona. Il Papa è molto amato non solo per quello che dice, ma per- Il compito non è legato alle situazioni di luogo e di tempo, perché la
ché è lui, quell’uomo che è Giovanni Paolo II, a dirlo. Riscoprire Gesù Cristo sapienza della Chiesa non è meramente terrena, ma viene da Dio ed è
significa tornare a comprendere lo ‘scandalo’ che è stata la sua persona. Che è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti
senza parzialità, senza ipocrisia, come dice San Paolo.
ancora.
La Chiesa è responsabile, non si preoccupa se uno Stato si dice laico,
Un messaggio ai vicentini per concludere? purché non limiti la sua libertà di fede e di evangelizzazione, come è già
accaduto. La Chiesa è consapevole della sua differenza dallo Stato, non si
Puntare, con vera fede, sull’uomo. Abbandonarsi, cedere alla speranza. Ce la confonde con esso (Gaudium et spes), ma sa che deve ispirare e dirigere
faremo. l'azione politica dei credenti, e ciò senza confusioni di contenuto e di azio-
ne con prospettive solo laiche, che sono limitate nell'orizzonte temporale.
Davide Lombardi
Italo Francesco Baldo
6 città e persone vicenzaabc
Alla European School of Economics di Corso Fogazzaro i conti non tornano Rispolverato il creazionismo. La scuola insorge
RITRATTI VICENTINI
ASSOCIAZIONI D’IDEE
vicenzaabc la città a chiare lettere
Nel silenzio di Vicenza, Ozanam è centro di incontro e dialogo
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Parlare fa miracoli
Associazioni d’idee è una rubrica che presenta, volta economico, psichico, lavorativo. Non voglio dire che
consiglieri Marina Cenzon, Giorgio Sala, Corte dei Molini, 7 - Vicenza
Stefano Soprana, Giorgio Stefani, PaoloTodescan Bonifico: per volta, le associazioni vicentine. Un viaggio nel Vicenza non è una città solidale. Lo è, ma si fatica a
Collegio sindacale Unicredit C.so Padova ricchissimo mondo dell’associazionismo cittadino fare qualcosa insieme perché ogni realtà è autorefe-
presidente Margherita Monti c.c. 19719000 ABI 02008 CAB 11802 che continua con Ozanam, gruppo che ha creato una renziale.”
sindaci Giampaolo Chiodi, Luigi Scarso Intestato a: Vicenza Abc S.c.a.r.l. struttura dalla porta sempre aperta dove chi vuole L’associazione “Ozanam”, regolarmente iscritta nel
Progetto grafico Corte dei Molini, 7 - Vicenza può entrare per trovare un pasto caldo ma soprat- Registro regionale, prende il nome dal Beato
Michele Vezzaro Contanti: tutto compagnia. Antonio Federico Ozanam, fondatore della società
Amministrazione (info@vicenzaabc.it) Presso la sede di Vicenza (info@vicenzaabc.it)
Gabriele De Rugna, Carla Toffolon Corte dei Molini, 7 - il lunedì e il martedì San Vincenzo de’ Paoli.
Quando nacque, nella primavera di tredici anni fa, si
chiamava il “Mezzanino” ed era situato in un primo ”I nostri settori di intervento sono moltissimi e spes-
piano modesto e ridotto, caratteristico delle vecchie so poco conosciuti – dice il Presidente Massimiliano
case di Vicenza, in via Lampertico. Il primo passo Bressan, poco più che trentenne – a partire dal volon-
avanti lo fece scendendo verso il basso: passò al tariato ospedaliero, che impegna ben 240 persone. Il
piano terra e aprì un portone su Contrà della problema è che nella nostra realtà sono sempre di più
Fascina, proprio a due passi dalla Curia vescovile. le persone che non possono permettersi una badante
D’altronde fu proprio il Vescovo di allora, Nonis, a o semplicemente qualcuno che le aiuti. Perciò i nostri
volere questa struttura. volontari si occupano dei tanti che hanno bisogno di
Il “Mezzanino” nacque come centro di ascolto per assistenza anche per fare le cose più semplici: dalla
tutti coloro che desideravano una parola di conforto, spesa al ritiro della pensione, dalla visita medica alla
una segnalazione su come trovare un alloggio o un semplice passeggiata.”
lavoro, ma anche un posto per chi si sentiva solo e
aveva voglia di sedersi due minuti senza timore di In questi ultimi anni si sono aggiunte nuove figure in
essere mandato via, come succede nel parco o nelle cerca di una mano, a comincire dai figli di immigra-
panchine di viale Roma. ti che avendo entrambi i genitori che lavorano non
possono essere lasciati a se stessi per una visita medi-
Eppure il “Mezzanino” non è mai un posto triste: ca o una terapia da seguire.
gestito da volontari (prima anche da obiettori) è un E ancora: la conferenza carcerati, che si occupa di
luogo sempre vivo, dove si creano situazioni para- molte cose a partire dal problema del reinserimento
dossali che fanno scoppiare risa improvvise e libera- lavorativo di chi esce dal carcere. Quello a cui ora i
torie. Dopo gli italiani, a partire dagli anni Novanta, responsabili vorrebbero arrivare è il diritto alla dife-
iniziarono ad arrivare gli stranieri, così il centro si sa. Qualcosa hanno già avviato con lo sportello giu-
colorò di mille sfumature e si animò di mille lingue. ridico, ma la strada da fare è ancora lunga.”
Alle volte accontentare tutti era impossibile. Ne sono Infine l’assistenza domiciliare: impegna 20 volontari
derivati momenti di tensione, che gli infaticabili a Sandrigo, presso la Casa di Riposo Diodata e nel
volontari - si badi bene, non ragazzini di primo pelo territorio.
– hanno sempre saputo mediare. Ma il vero fiore all’occhiello dell’Ozanam è indub-
biamente il periodico “Incontri”, che è giunto al sedi-
Ogni giorno vengono distribuite dalle cinquanta alle cesimo anno di vita e che dietro l’apparenza di un
ottanta colazioni: caffè, latte, panini, yogurt e dolci giornaletto dall’aria confessionale mette a nudo, con
preparati dai volontari o offerti da persone amiche. garbo e incisività, temi che di solito non si vogliono
Due volte alla settimana viene offerta la cena. Nel affrontare. “Il nostro motto - conclude Massimiliano
retro, tra profumi di ragù e patate arrosto, sembra di – è semplice: La verità ci renderà liberi”.
entrare nella cucina di un vero ristorante. “Sarebbe
bello poter offrire un servizio quotidiano di cena - Milena Nebbia
dice Mariagrazia Cacciavillan, una delle responsabi-
li – purtroppo questa città non è organizzata per dare Associazione Ozanam
questo tipo di risposta come riescono a fare Padova via Vescovado 1, Vicenza
e Mestre. Le iniziative in verità ci sono, ma manca un tel 0444 326154 – fax 0444 323072
coordinamento di tutte le realtà attente al disagio e-mail assozanam@yahoo.it
8 cultura vicenzaabc
Perché i critici non hanno mai capito la grandezza di Mario Rigoni Stern: uno stile schivo scambiato per provinciale