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Via Piazzon 82/28 - 36051 Olmo di Creazzo (VI)


Tel. 0444 349611 - Fax 0444 349510
www.svec.it - email: svec@svec.it
vicenzaabc
venerdì 9 aprile 2004, numero 4, anno III
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE, CULTURA, POLITICA, ASSOCIAZIONISMO, SPETTACOLO
la città a chiare lettere Via Piazzon 82/28 - 36051 Olmo di Creazzo (VI)
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Un ruolo Pasqua con Monsignor Nosiglia. Cosa chiede alla città. E cosa chiedono a lui i vicentini
per la
chiesa
La venuta di un nuovo vescovo
può ben difficilmente venire consi-
derato un fatto di ordinaria ammi-
Il Vescovo ai cattolici
“Tornate alla politica”
nistrazione, un semplice avvicen-
damento di una carica ecclesiasti-
ca, certamente rilevante, ma limita-
to all’ambito strettamente religioso
e al sistema chiesa. La chiesa catto-
lica continua invece a svolgere in
Italia, ed ancor più in Veneto dove
la parrocchia ha sempre avuto un
forte radicamento sociale, impor-
tanti funzioni sociali oltre che cul- Si sveglia alle sei e trenta. E
turali e spirituali. Con questo non fino a mezzanotte la sua gior-
si vuole dire che non sia cambiato
nulla rispetto al passato. I muta- nata trascorre tra decine di
menti sono anzi evidenti. La chie- incontri, corse in lungo e in
sa, e la parrocchia in ambito loca- largo per tutta la diocesi,
le, non rivestono più quella centra- impegni gestionali e ammini-
lità culturale che assumevano in un strativi.
passato anche recente, quando una
società ancora contadina trovava lì Ma non disdegna, quando può,
i propri riferimenti culturali. Non di seguire i trionfi della Ferrari
si sono eclissate, ma costituiscono o informarsi su chi ha vinto
solo uno dei soggetti che influenza- l’ultima Milano-Sanremo, clas-
no la cultura di una società che è sica del ciclismo che, per un
ormai definitivamente diventata
plurale. Si è andata restringendo genovese come lui, ha lo stes-
l’area costituita dalle materie su cui so sapore di un piatto di orec-
detti interventi vengono ritenuti chiette col pesto.
legittimi o possono sperare di otte- Vicenza Abc ha incontrato il
nere ascolto. Basterebbe pensare nuovo Vescovo, Monsignor
alla sfera politica, ma anche a quel-
la dell’agire economico, spazi di Cesare Nosiglia. Una chiac-
discorso su cui ben difficilmente si chierata per conoscere più da
accettano oggi prese di posizione vicino l’uomo che - comunque
ecclesiastiche, anche se il plauso la si pensi - rappresenta un
unanime per le encicliche papali
può far pensare diversamente.
Ma tutto ciò non significa che la
punto cardinale nella vita citta-
dina.
Dalla tagliata ai tagli. Un invito che non si può rifiutare
chiesa in Italia e a Vicenza non Tra paure e speranze, certezze
conservi un ruolo primario rispetto presenti e obiettivi da raggiun-
a funzioni sociali vitali. Nella for-
mazione delle nuove generazioni
innanzitutto. In campo sociale in
secondo luogo, dove una serie di
problemi non risolti nelle politiche
gere, Monsignor Nosiglia rac-
conta la sua città, ma soprat-
tutto il progetto che ha in
mente per i suoi vicentini.
Dieci primari al colpo
di welfare, le tendenze a tagliare
reti che si credevano consolidate di
protezione sociale, la ridefinizione
degli equilibri tra intervento pub-
blico e del privato sociale, la persi-
stenza anche nelle società avanzate
Affrontando anche temi delicati
come politica (“I cristiani devo-
no essere più presenti anche
sotto questo profilo”), immigra-
zione (“Dobbiamo imparare a
a cena da Lia Sartori
Dalla tagliata ai tagli il un primario di buon monologo: “Bisogna sal- risotto di Arcore? E Lia suno. Mal di pancia del
di problemi sociali che i servizi non vivere in una società più aper- passo è breve. Per con- cuore (ogni riferimento al vare l’ospedale, Per Sartori, non a caso l’uni- giorno dopo: pochi. E
riescono ad affrontare, vedono una ta”), mass-media (“Devono fare vincere i primari del San reparto è quasi casuale): riuscirci, dobbiamo met- ca vera politica di rango terrorizzati. “A me nep-
presenza crescente delle chiesa cat- anche formazione”). Bortolo che abbattere la “Giovedì tutti a cena tere mano alla situazione. di Forza Italia nel Veneto pure avevano detto che
tolica che non solo ripropone, ma spesa sanitaria è cosa assieme per una chiac- Bisogna tagliare.” comin- (ci fosse un po’ meno alla cena c’era lei” si
rilancia di fatto il suo radicamento Quel che ne è uscito è un ritrat-
to a tutto campo dove il buona e giusta, l’euro- chierata con Lia Sartori” cia Lia in zona antipasto. maschilismo, questa lamenta un primario al
sociale e contribuisce ad allargarne
la credibilità anche presso strati di Vescovo indica la sua via per parlamentare Lia Sartori comunica ai colleghi. Che Al momento del caffè, il donna sarebbe come quale la tagliata è andata
popolazione che pure dicono di li conquista con la buona magari nel segreto del- monologo ha raggiunto minimo al posto di di traverso. “Tutte scuse
superare le contraddizioni di cucina. Dieci alla volta, i l’urna votano livelli che neanche Silvio Bondi) ha capito la lezio- – replica un altro – la
non appartenervi. La rapidità dei una città stretta tra un passato
cambiamenti che hanno interessato circa 50 primari dell’Uls Rifondazione, ma che B. da Bruno Vespa. ne. seconda cena è stata
la convivenza civile nel nostro di grandi tradizioni (ancora 6 ricevono in questi gior- all’invito non dicono mai D’altro canto, è proprio Al momento di andare in organizzata direttamente
Paese infine, il quadro di crescente molto forti) e un presente di ni un invito che non si di no, stando alle adesio- dal maestro che Lia ha stampa, abbiamo notizia a casa Sartori”. Che per
incertezza in cui questa versa, la cambiamenti repentini e, spes- può rifiutare. A racco- ni raccolte fin ora. imparato la tattica. Non di due cene già consuma- inciso, non ha alcun inca-
carenza di linguaggi condivisi che so, vorticosi. gliere le adesioni non è A tavola, quella che è lui quello che si vanta te. Defezioni: nessuna. rico istituzionale legato
possano rifondarla, la sensazione ovviamente l’autorevole doveva essere una chiac- di aver conquistato Bossi Improvvisi mal di pancia alla sanità. Mah!
diffusa di mancanza di valori forzista in persona, ma chierata diventa un & c con il suo famoso dell’ultimo minuto: nes- m.r.
comuni di riferimento, a partire da Alle pagine 4 e 5.
quello dell’unità nazionale, posso-
no infine contribuire a rafforzare il
rilievo culturale di un soggetto questa settimana
come la chiesa cattolica che viene
considerata dalla gente positiva-
mente, spesso anche quando non
viene ascoltata, perché garante di politica sanità scuola economia cultura
quelle permanenze e di quelle sta-
bilità che alla fine devono pur Hüllweck ritratta Cura senza scure Ese, l’Università Cresce il trend Rigoni Stern
esserci se si vuol garantire l’ordina-
to svolgersi della vita sociale. la sparata sui sindaci fantasma dalla caccia
Sandro Castegnaro
e schiva la condanna per l’ospedale di Corso Fogazzaro del terzo settore alla natura
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La stazione più piccola del mondo


Ad Anconetta una fermata ferroviaria fantasma: niente biglietti ma... nemmeno multe
Con quell’aria malinconica e un effettivamente da qualche parte ci poveri utenti senza fermarsi. Perché baffi e non sa cosa consigliarvi.
po’ desolata da Far West, la fermata sia scritto “Anconetta”. Se ci si trova questo accadeva: se il treno era in Ma non bastava una macchinetta
ferroviaria a fianco del passaggio a ad aspettare il treno qui, non si ritardo, a volte il controllore faceva il automatica? Figurarsi. Con una
livello di Anconetta è una stazione direbbe. giro dei vagoni chiedendo ai passeg- mano sul cuore e una sul portafogli,
enigmatica per gli sparuti ma fedeli Varcato il cancelletto che da viale geri: ”Qualcuno ferma ad il viaggiatore onesto e scrupoloso
pendolari della tratta Vicenza – Trieste dà sul binario (unica entrata: Anconetta?” E se nessuno fermava, dovrà adattarsi a salire a bordo e
Schio. sorry, chi viene da viale Anconetta, si si tirava diritto. cercare il controllore per pagare il
Ce n’è davvero bisogno? Provate a abbassa e passa sotto la sbarra) c’è Ma questi sono problemi superati, sovrapprezzo. Ingiustizia! Scandalo!
chiederlo agli automobilisti, che una pensilina modello fermata pull- l’efficienza (!) ha vinto e ora si sale e Roba da Mi manda Rai 3. Invece,
dopo anni di promesse da parte man e, attenzione, perfino una pan- si scende regolarmente. Un gran bel meraviglie dell’Italia che fa le leggi e
delle Ferrovie si incolonnano rasse- china! problema è invece munirsi di un poi le interpreta, il controllore (alme-
gnati, sigaretta in mano e tubo di Bisogna dare merito ai responsa- biglietto. Proprio lì a fianco c’è un no quelli che abbiamo trovato noi) vi
scappamento fumante, in lunghe file bili di aver dotato la fermata di un tabaccaio: venderà i biglietti ferrovia- dà la buona notizia: “È vero, dovre-
di traffico. posto a sedere riparato: fino a qual- ri, si suppone. Macché: il negoziante ste pagare la multa, ma fa lo stesso,
E se invece il servizio è utile e che tempo fa non c’era neanche vi guarda sconsolato e vi consiglia di vi faccio il semplice biglietto: 1,10
rende - ma le stesse Ferrovie hanno quello. Così si potevano ammirare andare in stazione centrale (sic). euro per Vicenza, 2 euro per Schio.”
avuto dubbi in passato - perché allo- festosi bivacchi di anziane signore e Proviamo allora al bar, non si sa mai, Almeno questo, per la gentile clien-
ra non renderlo più accogliente e più studenti zaini in spalla sul ciglio del si chiama pure “Alla vecchia ferra- tela.
praticabile? binario, con la pioggia o con la cani- ta”: magari, nel nonsenso generale,
Piacerebbe dare un’occhiata a una cola. Col pericolo, ora passato, che il la licenza per i ticket l’hanno data al Alessio Mannino
carta delle linee FS per vedere se treno-diligenza sfrecciasse davanti ai barista. Niente da fare: ride sotto i
2 sette giorni di politica vicenzaabc
Allergie di primavera in Consiglio: maggioranza frammentata e opposizione in tilt

I mal di pancia della Lega


e i mal di testa dell’Ulivo
Un vespaio tra i consiglieri leghisti: la mancanza di Bossi si sente pure qui. Ma anche il centrosinistra
naviga in cattive acque: tornano a far discutere le vicende dell’hotel De La Ville e il nuovo Piano regolatore
Settimana di passione all’interno dei partiti vicenti- sta per Vicenza, in giugno per una alleanza all’ulti- ra folle”. Una frase sibillina, che messa in relazione
ni: è scontro per la segreteria cittadina tra i Ds, è mo momento col Polo) nella campagna per le muni- alla vicenda giudiziaria dell’Hotel De La Ville, sem-
scontro tra la base del Carroccio per la presidenza cipali del 2003 annunciava in pompa magna: bra puntare l’indice contro i portavoce del comitato
della provincia. Le tensioni che attraversano Ulivo e Investire in Aim significa offrire ai cittadini servizi a Paolo Crestanello e soprattutto Fulvio Rebesani.
Cdl riaffiorano proprio mentre gli spettri dell’urba- prezzi competitivi e quindi diminuire l’onere delle Quest’ultimo (all’epoca faceva parte della sinistra
nistica si riverberano sulla gestione dei partiti. bollette (pagina 22 del programma, Ndr). Occorre del Pds) era stato uno degli artefici della caduta
Sul versante della Lega, tutto nasce dalle condizioni un piano industriale e di sviluppo che sia articolato, della giunta Quaresimin, accusata di non aver vota-
di salute di Umberto Bossi: la carenza di leadership di rilancio nei settori della produzione dell’energia to la delibera anti palazzoni, detta anti Rc-1, ripro-
nel partito ha aumentato le fughe in avanti verso elettrica e di riscaldamento... il vero utile che le Aim posta poi dai Verdi durante il primo mandato
una visione barricadera dei colonnelli del partito debbono versare alla città sta nella qualità dei servi- Hüllweck.
stesso. Una circostanza che ha avuto la conseguenza zi, nell’abbattimento dei costi delle bollette. La grana politica per l’Ulivo sta nel fatto che il
di aumentare in tutto il Paese i mugugni della base. La settimana scorsa il consiglio ha approvato la documento sembra difendere a spada tratta tutti i
A Vicenza è la consigliere Franca Equizi a dar voce delibera redatta da Linda Favretto, assessore leghi- dipendenti municipali coinvolti nella vicenda. In
al malessere: nell’ultimo mese ha attaccato senza sta alle finanze, con la quale si aumenta mediamen- municipio qualcuno ha interpretato la cosa come un
sosta la giunta e in particolare gli assessori del suo te del 4% il gravame sugli utenti dovuto per lo favore anche verso Lorella Bressanello, direttrice del
partito. A palazzo Trissino si parla di malcontento smaltimento dei rifiuti. Poi c’è un altro rompicapo, Territorio, oggi moglie del sindaco, entrata in
tra i militanti per l’inadeguatezza delle risposte del- che da settimane sta mandando in subbuglio la Comune con un contratto ad personam. Ironia della
l’amministrazione alle richieste degli elettori leghisti. base. A pagina 7 dell’opuscolo di Stefani si legge: sorte, allora la si dava in quota al centrosinistra
Richieste che erano state tradotte nel programma Non è lecito che il comune abusi delle sue capacità mentre oggi è iscritta a Forza Italia. Implicata assie-
elettorale di Stefano Stefani, nella privera del 2003, di indebitamento trasferendo al domani i suoi costi me ad altri dipendenti comunali e esponenti della
candidato sindaco per il Carroccio. attuali, interventi dispendiosi come il nuovo teatro giunta nell’affaire De La Ville, è stata assolta di
A pagina 23 del libretto di Stefani si legge: non hanno alcun senso. Intanto i lavori per il nuovo recente ma è tutt’ora invischiata nella vicenda giudi-
Dobbiamo rimettere mano ai regolamenti cittadini e civico vanno avanti con il silenzio-assenso degli ziaria di Ponte Alto, assieme ad altri dipendenti
ai bandi nella assegnazione degli alloggi di proprietà assessori leghisti e della Dal Lago. municipali.
pubblica, stabilendo il principio per cui è prioritaria A turbare il centrosinistra ci sono poi altri temi: la
la cittadinanza italiana e la residenza nella provincia Nel centrosinistra le cose non vanno meglio. Gli Circolare Rossetto, il Piano Pomari, il restauro di
di Vicenza da almeno cinque anni per la assegnazio- ultimi dieci giorni sono stati segnati dalle diatribe Palazzo Porto Festa, Ponte Alto, l’hotel De La Ville,
ne degli alloggi pubblici e nelle agevolazioni per la interne ai Ds (che a molti sono sembrate una guerra aree commerciali in zona industriale, Rc-1; per di
prima casa. Detto fatto: l’assessore al sociale Davide per le poltrone più che per i programmi). Gli oppo- più in municipio si vocifera di un diktat della
Piazza (Lega) sotto il pressing degli alleati ha sitori del segretario cittadino Tommaso Rebesani Margherita, imposto agli alleati, per firmare un
approntato una delibera che butta nel cassonetto il (quest’ultimo appartiene al correntone diessino) documento che in qualche maniera faccia da con- Una veduta notturna
programma della Lega, cosa che avrebbe fatto pure hanno cercato di imporre una gestione collegiale del tropartita alle pubbliche scuse firmate da Hüllweck dell’hotel De La Ville
infuriare Manuela Dal Lago (che è pure capogrup- partito, ma a palazzo Trissino il malcontento per il per le affermazioni infamanti sugli ex sindaci di
po in municipio). Quest’ultima appartiene all’ala comportamento dell’opposizione di centrosistra è Vicenza. comitato durante le quali si chiedeva l’abolizione di
filogovernativa del Carroccio, ma avrebbe intravisto arrivato al culmine ai primi di aprile. I vertici della Nella nota pubblicata dal Giornale di Vicenza infat- quello status amministrativo nelle zone di completa-
nella delibera Piazza il rischio di un eccessivo scolla- giunta Quaresimin (1995-1998) hanno infatti sotto- ti c’è pure la firma di Ciro Asproso, uno dei più mento Rc-1, salvo poi definire ambiguo, assieme
mento dal corpo elettorale. scritto assieme a diversi esponenti della minoranza duri oppositori alla permanenza delle attuali dispo- agli altri rappresentanti ulivisti, l’operato del comi-
Ma l’altra magagna per il partito di Bossi riguarda un intervento di fuoco contro il comitato anti abusi sizioni del Piano regolatore sulle Rc-1 (norme che tato contro l’abusivismo edilizio.
l’aumento della tassa sulle immondizie. Sempre edilizi, pubblicato il 4 aprile dal Giornale di danno zero vincoli ai costruttori). Negli anni passati Marco Milioni
Stefani (candidato sindaco e plenipotenziario leghi- Vicenza: “Quel comitato ci ha dichiarato una guer- il consigliere aveva partecipato alle conferenze del

Identikit del contro-potere. Preparatissimo, puntiglioso, altezzoso. E un incredibile feeling con l’insospettabile Manuela Dal Lago

Ubaldo Alifuoco, il gentleman che non sa farsi amare


Sguardo austero, voce impo- come un altezzoso, anche se zia speciale messa in piedi pro- Beppe Rossi che più che con-
stata, passo elegante, bocca tutti gli riconoscono una pre- prio per volontà della provin- testare l'evidenza se l'è presa
appena aperta anche quando parazione di ferro unita a una cia e della camera di commer- col Giornale di Vicenza reo di
parla in puro stile Clint grande passione, guarda caso, cio. Amicizia che gli avrebbe aver dato spazio alla minoran-
Eastwood. È lo standard in per la storiografia made in suggerito di non attaccare il za. Ma il consigliere è impe-
consiglio comunale di Ubaldo England. Carroccio su alcune questioni gnato anche sul fronte interno
Alifuoco, vice capogruppo I suoi amici lo descrivono spinose come la risistemazione del partito; stizzito per una
diessino. Dalemiano di ferro come una persona molto pun- dell'area di San Felice. leadership vicentina che non
un po' troppo destrorso dico- tigliosa, estremamente educata Ma Alifuoco è anche l'uomo lo convince è quasi indispetti-
no i suoi oppositori diessini e con una volontà d'acciaio, dell'impegno a tutto campo su to da quei personaggi che
all'interno del partito. anche se negli ultimi giorni Aim, azienda che gli sta parti- secondo i suoi fedelissimi non
In aula ha quella severità e non gli hanno perdonato la colarmente a cuore e che negli hanno nemmeno una virgola
quel british understatement, calata di brache nei confronti ultimi mesi ha analizzato non della sua intelligenza politica e
che farebbero la sua fortuna in della Margherita per la vicen- solo con la passione del politi- con i quali si vede costretto a
qualche municipality o in da dell'Hotel De La Ville. co ma con il piglio dell'econo- condividere una barca, che si
qualche dicastero inglese, ma Qualcuno a palazzo Trissino mista, mettendo in piedi una muove nelle acque agitate di
che forse sono un po' fuori si è pure lamentato delle sue serie di studi tanto ricchi di una città allo sbando per le
luogo a Vicenza; nella patria amicizie con la presidente analisi da fare invidia ad un colpe di centrosinistra e cen-
del "paron mi", lui ex sinda- della provincia Manuela Dal consulente industriale. Studi trodestra.
calista ex funzionario di banca Lago, de facto sua datrice di che una volta pubblicati
viene visto spesso dai suoi lavoro, visto che il consigliere hanno mandato su tutte le m.m.
foto Corrado Pedron oppositori politici, e non solo, è a capo di una sorta di agen- furie il presidente di Aim

LABIRINTI DI PALAZZO ACQUE MOSSE IN LAGUNA


Aveva dato loro dei ladri senza motivo: querelato, ha fatto marcia indietro Dalla Regione. L’aggravarsi della situazione politica fa sfumare il tour promozionale in Palestina

Hüllweck chiede scusa ai vecchi sindaci Rinviata la Crociata dei Serenissimi


Hüllweck si scusa e i sindaci intenzione anche solo dubitare Doveva essere la missione di Pasqua o, Betlemme (veglia pasquale) un messaggio
ritirano la querela. Il primo cit- della vostra correttezza e one- come qualcuno ha detto, il “pellegrinaggio di pace.
tadino aveva dato dei ladri ai stà. Vi chiedo di rimettere la istituzionale”. Decine di amministratori Hanno dovuto rinunciare per ovvi motivi di
precedenti amministratori i querela e abbandonare la causa veneti tra consiglieri regionali e comunali incolumità anche i consiglieri regionali più
in Terra Santa durante la settimana temerari come Elena Donazzan e Iles
quali lo avevano portato in tri- civile, assumendomi io tutte le santa. Sfidando i kamikaze di Hamas e i Braghetto, che nel marzo dello scorso
bunale: prova quello che dici spese legali.” soldati di Sharon che notoriamente non anno, alla vigilia dell’attacco di USA e
oppure paga le conseguenze. I quattro sindaci hanno accetta- vanno tanto per il sottile. Regno Unito all’Iraq, volarono a Bagdad
Adesso arriva la marcia indie- to come pienamente soddisfa- Doveva, perché la situazione è precipita- con gli ultimi voli prima della chiusura degli
tro di Hüllweck: “Riconosco cente la lettera di Hüllweck e ta. L’uccisione dello sceicco Ahmed spazi aerei.
non solo la correttezza e l’one- hanno deciso pertanto di rimet- Yassin ha definitivamente fatto sfumare La bandiera con il leone di San Marco è
stà di tutti i miei predecessori, tere la querela. Accettano le l’ipotesi. La delegazione veneta era già pronta: alla guida stata, dunque, ammainata e la nuova crociata della
ma anche l’impegno profuso. A scuse, e sottolineano come la l’ex patriarca di Venezia Marco Cè. Tra il seguito dei con- Serenissima verso il Santo Sepolcro rinviata a tempi
voi Sala, Corazzin, Variati e vicenda offra un ulteriore moti- siglieri regionali la bassanese Elena Donazzan di An, Iles migliori. Con gran rimpianto de “Il segno” e “Viaggi e pel-
Quaresimin la mia incondizio- vo di riflessione e un monito a Braghetto dell’Uc, Amedeo Gerolimetto di Forza Italia. legrinaggi”, con sedi a Asolo e Mestre, che contavano
Si erano messi in lista non pochi amministratori vicentini, molto nel tour dei politici per rilanciare il turismo in Terra
nata stima sul piano personale Hüllweck e a chi fa politica in come il sindaco di Schio Giuseppe Berlato Sella, gli Santa, oggi un po’ fuori moda.
e professionale. Ben diverso è il generale: il dovere di sentire assessori provinciali Luciano Zerbaro e Galdino Nel frattempo l’unico consigliere regionale veneto che è
mio giudizio politico in merito sempre l’alta responsabilità nel- Zanchetta e l’assessore comunale di Vicenza Davide riuscito ad andare veramente in Terra Santa (in questo
alle scelte da voi operate e sui l’esercizio delle pubbliche fun- Piazza. caso, sarebbe meglio dire in Palestina), è Mauro Tosi,
risultati raggiunti. Se comunque zioni, nel rispetto delle persone L’obiettivo della missione intitolata ufficialmente “Gli capogruppo di Rifondazione. Un viaggio meno “religiosa-
le mie parole vi hanno offesi, e nella valutazione obiettiva e amministratori veneti in cammino per la Terra Santa” era mente corretto”: aggregatosi alla “carovana della pace”
me ne scuso con voi, ribadendo serena dell’impegno di ciascu- di portare tra Nazareth (visita dei luoghi, incontro con la del social forum dal 13 al 22 marzo scorsi, Tosi ha mani-
che non era assolutamente mia no. comunità locale e Messa ) Gerusalemme (Via Crucis) e festato solidarietà con la causa palestinese.
vicenzaabc cronaca 3

Sanità, la cura senza scure


Il manager Filippo Marelli: “Gli ospedali vicentini puniti dal centrodestra
ma la soluzione esiste: ecco come risparmiare senza tagliare i servizi”
circostanza non è del tutto curazioni mediche”. fare come hanno fatto già la
casuale, “perché oggi viene Toscana e l’Emilia Romagna
considerato bravo solo chi fa Da cosa nasce questo sconfi- dove sono stati creati i cosid-
spendere meno”. namento nel deficit di alcune detti Ospedali di Comunità.
ULSS venete? Attraverso queste strutture
Secondo Marelli l’Ospedale di vengono sostanzialmente
Vicenza è una struttura molto “I due esperti incaricati dalla eliminati i ricoveri impropri e
valida con settori di eccellen- Regione hanno individuato si creano delle strutture dove
za e di valore assoluto: in otto aziende che hanno un il primo responsabile è il
passato il mantenimento di deficit notevole e hanno medico di base. La spesa
un buon livello nelle terapie espresso il loro giudizio: giornaliera per un ricovero che
era visto come un obiettivo bisogna intervenire drastica- è oggi di 300/400 euro può
ottimale. mente. In realtà il problema essere ridotta di due terzi!
“Oggi non più - sostiene del deficit nasce dalle modal- Sono molte le patologie che
Marelli - perché al primo
posto di ogni ragionamento ci
sono i costi da razionalizzare,
ità con le quali vengono
finanziati i vari ospedali: è un
meccanismo complesso che
possono essere seguite in
queste strutture, sotto il dirit-
to controllo dei medici condot-
Nadia Qualarsa bacchetta
Filippo Marelli, 64 anni lom-
i bilanci da salvaguardare.
Secondo me la posizione del
premia, comunque, chi attua
il minor numero di interventi e
ti”. Alessandri, non esagerare
bardo di nascita ma vicentino centro destra sulla sanità pro- di operazioni. Ecco perché, ad Ma i medici di base sono
di adozione (vive ad Altavilla
Vicentina dal 1981), è stato
durrà risultati inquietanti nel esempio, centri regionali d’accordo di assumersi Fiducia al manager, ma senza sconti
prossimo periodo. importanti come quelli di questo ulteriore impegno?
direttore generale dell’Ulss di Verona, Vicenza e Padova La consigliera regionale mente seguendo un preciso
Bussolengo. Manager di Ovvero? hanno i bilanci più pesanti. E’ “Il loro coinvolgimento è asso- vicentina Nadia Qualarsa è piano concordato a livello
grande esperienza, ha opera- sbagliato porre le varie lutamente indispensabile, ma presidente della Sesta regionale”.
to sia nel settore privato “Queste cose io le vado a aziende del Veneto in contrap- non dobbiamo dimenticarci Commissione consiliare che
(era dirigente alla Zambon sostenere nei vari convegni posizione fra loro o mettere che questo sarebbe un modo si occupa delle problematiche Ma se questo disegno
farmaceutici) sia nel settore che tengo sulla sanità; il paletti fra una struttura ed per loro di recuperare profes- legate all’Istruzione, alle dovesse comportare dei tagli
pubblico nelle Usl di Ancona trend garantito con gli attuali un’altra. Sarebbe come se sionalità e competenze. Attività culturali, alla Ricerca nei servizi?
e Udine. Alla fine del 2002 è parametri regionali non può alla Fiat venissero posti in Spesso questi medici, dotati scientifica e allo Sport.
stato anche lui sacrificato che essere il seguente: avre- contrapposizione fra di loro i di grandi capacità, si lamen- Come tutti i consiglieri region- “Non sarebbe assolutamente
sull’altare delle nuove diret- mo un progressivo indeboli- vari reparti della fabbrica! tano di essere ridotti ad un ali ha incrociato, tuttavia, i accettabile. I servizi che
tive regionali in materia di mento della struttura degli ruolo di impiegati della san- problemi inerenti la sanità attualmente l’Ospedale offre
tagli alla sanità. La sua ospedali pubblici, una mag- Ma come è possibile inter- ità; così potrebbero effettiva- vicentina. ai nostri cittadini non devono
estromissione è avvenuta gior partecipazione dei cittadi- venire sui bilanci evitando il mente svolgere la professione essere toccati. Da parte mia
contemporaneamente a quel- ni alla spesa per farmaci e taglio selvaggio che si ipotiz- per la quale hanno studiato “Noi non possiamo che ricon- non sono disponibile ad
la di Valdo Mellone (ex Ulss servizi, lunghe liste d’attesa. za per molte strutture? per anni”. fermare la nostra piena fidu- accettare nessuna riduzione
Dolo, attualmente alle Ipab) A meno che uno non si rivolga cia nell’operato del direttore ai servizi e alle funzioni di
e di Antonio Petrella (ex alle strutture private, e un “In realtà una ricetta esiste Federico Formisano generale Antonio Alessandri. eccellenza conquistate dal
ULSS 6 Vicenza). E per lui la progressivo ricorso alle assi- ed è molto semplice: basta D’altra parte, sta semplice- San Bortolo”.

Sgarbi e sgambetti. Alleati ai ferri corti a causa del discusso progetto del nuovo complesso a Marano
La sanità dell’Alto Vicentino spacca Fi e An
Lunedì scorso si è tenuto a Schio I soliti bene informati sostengono zione di un nuovo ospedale. Il nuovo
“Ospedali e Territorio”, un convegno che le assenze, e quelle dei forzisti complesso, posto vicino a Marano
sulla sanità. L’invito era partito da in modo particolare, siano da ricolle- Vicentino e ai confini con Schio,
Alleanza Nazionale che schierava in gare al netto taglio del Convegno, comporterebbe la chiusura dei due
prima fila i suoi big: da Giorgio Conte non in linea con la posizione dell’eu- Ospedali di Thiene e di Schio.
all’onorevole Martini, più un nutrito roparlamentare Lia Sartori sulla que- Per il Sindaco di Schio Berlato Sella
corollario di consiglieri regionali e stione del nuovo ospedale dell’Alto è “Un’operazione molto strana che
comunali. Vicentino. prevede la predisposizione di proget-
Nel cartoncino di presentazione veni- Su questo argomento il parlamenta- ti e la discesa in campo di promoter,
vano annunciati, tra gli altri, i nomi di re eletto nel collegio, Giorgio Conte prima che la stessa Giunta
alcuni pezzi forti, a partire da Giorgio aveva già avuto modo di esprimersi Regionale si pronunci e prima che la
Carollo, coordinatore regionale di dichiarandosi apertamente contrario: Quinta Commissione Regionale, pre-
Forza Italia, e così via fino all’asses- “Niente ospedale nuovo, bisogna raf- sieduta da Padrin, abbia deciso a
sore regionale Raffaele Grazia (Fi), forzare Schio” ha più volte ripetuto, favore dell’una o dell’altra tesi.
Iles Braghetto della Commissione non ultimo al Giornale di Vicenza, lo l’ex presidente del Consiglio Valentino Ziche e di Franco Gemmo, Eppure vi sono situazioni nel Veneto,
Sanità della Regione, Remo Andreoli, scorso 23 gennaio. Regionale, la thienese Lia Sartori. ecc.) e i responsabili dello studio riguardanti la chiusura di Ospedali
responsabile Consulta Salute Nord E certamente non era un caso che al Nei cartelli si faceva riferimento in d’Ingegneria Altieri che stanno già che hanno una ben diversa priorità
Est (An) e Francesco Campanile, posto degli Azzurri fosse presenti il particolare ad una cena tenutasi a lavorando alla predisposizione del rispetto a Schio.”
responsabile Consulta Salute Vicenza Comitato per la salvaguardia dell’o- casa della consigliera regionale progetto ambizioso che prevede la
(An). In realtà nessuno di costoro si è spedale di Schio, con tanto di cartel- Nadia Qualarsa, presenti alcuni realizzazione di un mega centro Nella foto, due amici-litiganti storici:
presentato. li poco lusinghieri nei confronti del- Stan Laurel e Oliver Hardy
imprenditori (si fanno i nomi di commerciale in cambio della costru-

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4 la nostra inchiesta vicenzaabc

Una lunga chiacchierata con Monsignor No


“A Vicenza chiedo di imparare ad aprirsi al mo

Un tè con
Monsignor Nosiglia, lei è appena arrivato a Vicenza. Molti ancora non la formale. Non intenso. Non intimo. I veri sistemi di riferimento sono altri. Ne

I vicentini chiedono
conoscono. Prima di parlare con il Vescovo vorremo sapere qualcosa dell’uo- deriva una sorta di religione laica che riduce la fede a rito. Ma così facendo, la
mo. Le sue letture, la cucina preferita, i suoi hobby.... religiosità scivola, al massimo, nella superstizione! Credo che società e chiesa
debbano lavorare insieme unendo le proprie forze: risorse umane e spirituali. In
Naturalmente amo molto le Sacre Scritture. Sono affascinato dalla spirituali- un dialogo continuo. In un confronto perpetuo. Solo così è possibile superare
tà dei grandi Padri della Chiesa. Sant’Agostino e Santa Teresa. Tanto per citar- ogni negatività. Intendiamoci: poi tutto dipende dalla prospettiva in cui si guar-
gliene due. Ma leggo molto anche la filosofia: sul comodino ho l’ultimo libro di dano le cose. Queste difficoltà aprono anche spazi a nuove possibilità. Un
La Chiesa faccia da paciere Massimo Cacciari. Certo, non è un cattolico, ma i suoi scritti sono sempre sti-
molanti. Devo confessare invece che seguo decisamente meno la narrativa.
tempo tutti erano cristiani, giusto? Bene. Ora invece si sceglie di diventarlo!
Insomma, cristiani non si nasce, si diventa. Dalla difficoltà sta emergendo un
nel conflitto che incendia i mondi Compenso con la pagina di cultura di Avvenire: molto ben fatta. cristianesimo di qualità. Per così dire: uno “zoccolo duro”. Vero. Forte.

Credo che il ruolo più significativo che la chiesa può e deve assumere in Cosa mangia il vescovo? Dove sta questo “zoccolo duro”?
questo momento storico e nella realtà vicentina, sia quello di calmieratrice
nel conflitto che si sta determinando rispetto al fenomeno dell’immigrazio- Come genovese la risposta è quasi scontata: adoro il pesto. In omaggio alla Nella solidarietà. Verso i poveri, gli anziani, gli immigrati. I
ne. E’ in corso un confronto epocale che produrrà molti effetti. Se questi mia attuale diocesi devo dire che ho molto apprezzato il vostro famoso baccalà. più deboli. Ci tengo a sottolineare la presenza fortissima di que-
saranno negativi o positivi, dipenderà appunto da come verrà affrontata la Buonissimo. Magari accompagnato a un bicchiere del favoloso vino di queste sto fenomeno a Vicenza! Non avevo mai visto tanto trasporto
questione. Sia chiaro, questa gente che arriva da noi cerca solo un modo parti. Che vuole, son figlio di un alpino: apprezzo il vino che, con la giusta prima d’ora. Pensi, sono venuto a sapere che perfino degli
per sbarcare il lunario. Ma se abbandonata a se stessa, alla miseria, moderazione, è davvero un gran piacere. Mio padre mi ha trasmesso anche la imprenditori passano le loro vacanze in Africa ad aiutare la
povertà ed emarginazione, diventa terreno fertile per il fondamentalismo passione per la montagna. Appena posso mi rifugio tra le vette. Pensi che appe- gente. In silenzio. Senza pubblicità. Senza farlo sapere alla
che fa breccia facilmente su un popolo disperato. In Europa non abbiamo na arrivato a Vicenza la prima parrocchia che ho visitato è stata Tonezza! stampa. Ma lo fanno. Abbiamo 1200 missionari vicentini
la tradizione del melting pot americano. Ognuno agisce a suo modo. In sparsi in giro per il mondo. Non solo religiosi, molti sono
Inghilterra ultimamente si sta portando avanti una politica che impone agli Le piace lo sport? laici.
immigrati di adeguarsi non solo alle leggi locali, ma anche ai costumi. In
Francia si impedisce l’uso del velo nelle scuole... Insomma, le risposte Ah sì: il ciclismo. Da sempre. Quando ero bambino ricordo la Milano- Perché secondo lei, è così forte questo fenomeno nel vicenti-
sono frammentarie, diverse, a volte contraddittorie. Sanremo. Allora, come oggi, passava dalle mie parti. Ed era una vera festa in no?
In tutto questo, da noi in Italia, deve inserirsi la chiesa. Non solo attra-
paese. Poi il mito: Coppi, Bartali. Non ho dimenticato. Quando posso lo seguo
verso le strutture di accoglienza, ma soprattutto nella costruzione di un ter- anche oggi. Il calcio meno. Ma quando incontro i giovani me lo chiedono con- In parte per la tradizione cattolica. Ma credo anche per un
reno di cultura nel quale si possa convivere tutti insieme. Le più avvedute tinuamente: ‘Vescovo, per che squadra tifa?’ Allora rispondo loro che la mia altro motivo. Dopo che si è perso il riferimento politico a causa
componenti ecclesiastiche hanno ormai compreso che la diversità è una squadra è la Sampdoria. Li lascio un po’ così, ma questo è quanto. Invece la della fine della Democrazia Cristiana, molti hanno scelto di impe-
ricchezza. Anche lo stato dovrebbe farsi artefice di questo percorso, ma Formula Uno mi interessa molto. Riesco a vedere anche qualche Gran Premio. gnarsi nel sociale. Cosa apprezzabilissima, ma sono convinto che i
purtroppo, oggi come oggi, non è in grado di farlo. Davvero, il governo Domenica scorsa, ad esempio, ho visto il gp del Bahrein. L’orario era favorevo- cristiani debbano farsi sentire anche sotto il profilo politico. Credo
Berlusconi (nonostante l’intelligenza di un ministro come Pisanu) non dà le: ora di pranzo. Ma il mio vero relax è la musica. Classica sinfonica. I soliti vi sia una sostanziale debolezza negli attuali schieramenti. Una
alcuna garanzia. Loro hanno fatto la Bossi-Fini. Che i problemi non li risol- grandi. I miei genitori mi hanno trasmesso soprattutto la passione per la lirica, volta a destra, una volta a sinistra, si cerca di tirare il papa
ve: li crea. Meglio va, qualche volta, a livello locale. Dunque, vista l’assolu- la grande musica operistica: Verdi e Puccini. Poi sa, io ero parroco a Roma nel dalla propria parte. Spesso, un mero calcolo elettorale.
ta latitanza di “Cesare”, sia “Dio” ad assumersi questo decisivo ruolo cul- ’68. Allora si respirava molto quell’aria di utopia. Positiva. In chiesa si comin- Pensano che “arruolando” il Papa tra le proprie fila
turale, prima che istituzionale. E’ una chiave di volta per sperare in un futu- ciò a cantare con le chitarre. A ciò aggiunga che io sono – ripeto – genovese, e sia più facile intercettare il voto cattolico. Ma il
ro migliore. Per tutti. il gioco è fatto: Fabrizio De Andrè è e resterà sempre nel mio cuore. Papa prosegue un proprio discorso coeren-
te che non è né di destra né di sinistra!
Diego Bardelli Immagino però che non abbia molto tempo per ascoltarlo. Per dirla altrimen- Il principio è sempre lo stesso: l’uo-
ti, qual è la sua giornata tipo? mo al centro. Anche la politica
abbandoni ogni calcolo utilitari-
Non tradire la nostra primogenitura Ah, il tempo.... Devo conquistarmelo. Un vescovo viene tirato da tutte le
parti. Speravo di avere una giornata di ferie a Pasquetta. E’ saltata anche quel-
stico. Rimetta al centro l’uomo.
La scorsa settimana ho parlato
per un misero piatto di lenticchie la. Pazienza. Comunque, di solito mi alzo alle sei, sei e trenta. E vado a dormire
intorno a mezzanotte. Senza queste sei, sette ore di sonno non ce la farei. Per
a quasi duecento politici locali.
Sono stato molto contento.
Il cortese interlocutore che mi ha telefonato per chiedermi queste 20 fortuna non soffro d’insonnia. Cosa faccio di più durante la giornata? A parte i Abbiamo discusso di onestà,
righe ha precisato che me le chiedeva come cattolico di centro destra. Ah, momenti di preghiera di cui ho assoluto bisogno: ascolto. Lei non ha idea di coscienza, coerenza. Credo sia
questa antica voluttà classificatoria dei cattolici italiani, graziosa, fine-otto- quanta gente voglia parlare con me. Cerco di essere il più disponibile possibile: necessario convergere su alcu-
cento, dura a morire! Non ti interpellano per quello che puoi e vuoi dire, per me il rapporto personale è fondamentale. Giro anche moltissimo, sto cer- ni valori fondanti: educazio-
ma da dove lo devi dire. Di qua o di là. Perché che c. di cattolico saresti cando di incontrare, uno ad uno, tutti i sacerdoti. E poi i giovani! Tutti i giorni ne, lavoro, famiglia.
se non fosse noto da che parte stai? Ma non si preoccupi, il mio cortese vedo i ragazzi che si preparano per la cresima. Sono davvero tanti. Tenga pre- Abbiamo bisogno di più
interlocutore. Mi sarei arrabbiato ancor di più se mi avesse cercato creden- sente che nella diocesi ci sono più di trecento parrocchie. Un impegno che non politica! Ma di una politica
domi di centro-sinistra (dispiace se metto il trattino?). è solo pastorale, ma anche amministrativo e gestionale. Molto del mio tempo concepita nell’esclusivo inte-
deve essere necessariamente impiegato in queste cose. resse dell’essere umano.
Dopo questa inutile premessa, utile solo a togliermi, prudentemente, un
po’ di spazio, entro nel merito e alla Chiesa dico: non tradisca la primoge-
nitura per un piatto di lenticchie. Da quando la Dc si è sciolta, i cattolici, A proposito delle parrocchie di Vicenza, come ha trovato la nostra realtà? Dei mass-media, che ne
privi di recinto, sono dilagati, ma, invece di portare nelle varie e disparate Vicenza è tradizionalmente cattolica ma, al tempo stesso, ha subito un notevole pensa?
caselle il loro personale cristianesimo, hanno portato il loro autorizzato cle- processo di cambiamento derivato da un’industrializzazione impetuosa. Siamo
ricalismo. E la Chiesa ha chiesto e ottenuto favori, ha chiesto, meno insi- tra le provincie più ricche d’Italia. Penso che contribuscano
stentemente, e non ottenuto, ideali. Si è accontentata dei favori, anche di non poco a creare lo stato di
quelli indecorosi. Credo che l’attuale benessere del vicentino si fondi su valori portanti che rassegnazione che serpeggia
Ha ottenuto, ad esempio, la legge sulla immissione in ruolo degli inse- sono quelli assolutamente tradizionali: la laboriosità, l’intraprendenza, il grande nella nostra società.
gnanti di religione, una delle più gravi offese alla laicità dello Stato da valore della famiglia che è radicato fortissimamente al famoso “modello vene- Utilizzano un po’ troppo lo
quando esiste la Repubblica. Si è accettato di trasformare in un banale e to”. Qui, perfino le aziende diventate enormi si rifanno a questa comune origi- schema doccia fredda/doccia
sconcio clientelismo di massa un delicatissimo snodo del rapporto tra ne. Posso dire di essermi trovato di fronte ad una realtà vivace e creativa calda. Prima danno notizie
Chiesta e Stato, la cui laicità ridiventa un ostacolo anziché un valore. E
non ho sentito “cattolici” né di sinistra, né di centro-sinistra, sollevare obie- (impressionante, ad esempio, la presenza del volontariato!). Sotto tutti i profili. disastrose che mettono in
zioni. Almeno nel clericalismo siamo compatti, destri e sinistri! Certo, Vicenza, come tutto il resto del mondo, è molto cambiata rispetto al allarme le persone (salvo
passato. Bisogna rispondere in maniera adeguata alle mutazioni in atto. Noi, magari, abbandonarle del
Abbiamo ottenuto finanziamenti per le scuole “cattoliche”, e accettiamo, come Chiesa, ci stiamo rinnovando. Faticosamente. Ma lo stiamo facendo. Del tutto dopo qualche giorno),
anche qui, da noi, a Vicenza, che scuole indecenti nascondano dietro l’ispi- resto, credo che società e chiesa siano indissolubilmente legate tra loro. Hanno poi saltano a pié pari su una
razione religiosa il mercimonio più sconveniente… radici profonde in comune. Al processo di rinnovamento di una deve corri- notizia di pura evasione. Un
Mi dispiace finire così bruscamente, ma quella che sto scrivendo è, spondere la crescita dell’altra. La crisi dell’una apre spazi oscuri anche per l’al- vero frullatore. Come posso-
almeno sul mio computer, la 20ma riga. Non è bene che un cattolico di tra. no convivere così angoscia e
centro destra abusi dello spazio di un giornale (di centro-sinistra?). divertimento? Sono per una
Dunque, tutto bene? informazione che sia anche
Giuliano Zoso formazione.
Non proprio. Ho parlato di vivacità e creatività. Tutto vero. Ma non mi
nascondo i problemi. Esistono anche quelli. Come no. C’è anche sfiducia. Monsignore, che fare contro la
Impariamo a riconoscerci peccatori Paura. Rassegnazione. Bisogna vincere questi sentimenti negativi. Così come
l’edonismo e il materialismo che una società come la nostra, in qualche modo,
“rassegnazione” cui lei più volte
accenna?
Troppo facile sentirsi sempre santi promuove. Come non vedere nelle persone, nella famiglia, le tracce di questo
processo? Il rischio è quello di mettere insieme cose tra loro incompatibili. Mi Sarà uno dei miei compiti più
La Chiesa oggi: quale Chiesa? Quella istituzionale? Ovvero quella dei spiego. Magari si mantiene un certo rapporto con la chiesa (sono pochi coloro importanti: ridare speranza. Non Foto Corrado Pedron
credenti in Cristo Signore? Oppure tutte e due insieme? che non fanno battezzare o cresimare i propri figli), ma è un legame del tutto bisogna peccare contro la speranza.
Penso che, nel bene e nel male ci siamo dentro tutti.
Nel tempo confuso e oscuro che segna i nostri giorni, a noi cristiani
viene chiesto di riconoscere i segni dei tempi, di schierarci in maniera chia-
ra, di avere l’umiltà di annunciare una Parola che non è nostra e della Un ricordo in presa diretta dei quattro vescovi che hanno segnato sessant’anni della vita cittadina
quale siamo tuttavia responsabili.
A me sembra che responsabili significhi ricercare, proprio in questo
tempo, se e come sia possibile non tradire questa stessa Parola, senza
ambiguità.
La Chiesa ha potere: mezzi, comunicazione, altoparlanti sparsi in ogni
territorio e comunità. A che serve? A rendere testimonianza della speranza
Così uguali eppur così diversi
Quattro Vescovi nella storia cali nelle culture, crisi economiche niversità. Porta sapienza, autore- Pietro Nonis ha incontrato le
che è in noi, in questo passare dei tempi, in questa pasqua dove sono moderna della diocesi vicentina, a e sociali, terrorismo e violenze. La volezza, attitudine ai rapporti nuove impetuose trasformazioni
attesi e implorati segni di risurrezione che favoriscano relazioni umane e partire dal 1943. Ciascuno a chiesa diocesana vive dentro que- umani, al colloquio con le istitu- sociali, il massiccio arrivo di
convivenze verso un mondo più giusto e solidale. caratterizzare momenti diversi di sto dramma collettivo, tenta di zioni. È chiamato a collaborare uomini di diverse culture e tradi-
Penso alle speranze degli ultimi, al dialogo con le culture, al rispetto
della laicità, al coraggio della verità. questa storia. Carlo Zinato viene capirlo, di portarvi con organismi della zioni, il nuovissimo talvolta
Fuor di metafora: parliamo degli ultimi con tanti ragionamenti e poche in uno dei più cruciali passaggi il contributo positi- chiesa italiana, negli inquietante confronto con l’Islam.
azioni concrete; ci confrontiamo con chi la pensa diversamente e fatichia- storici, fra guerra, occupazione vo di un messaggio ambiti della scuola e Non ha mancato di ricordare ai
mo ad accogliere altri pensieri; rispettiamo il pluralismo culturale, sociale, tedesca, resistenza, eccidi, libera- più che millenario. della cultura. cristiani i doveri del dialogo, del-
politico, istituzionale ma, nella quotidianità, non ci mettiamo a lavorare zione. Non manca di forti gesti Il Vescovo Onisto è Coltiva filosofia e l’accoglienza. Nel pieno di questa
insieme con ogni uomo e donna di buona volontà, negli spazi pubblici davanti al tiranno. Promuove, uomo mite, guarda arte. Promuove un nuova storia è arrivato il Vescovo
(scuole, consultori, aggregazioni laiche, partiti…) perché amiamo troppo i ritornata la pace, ricostruzioni lucidamente la real- radicale ripristino Cesare Nosiglia. E’ un tempo che
nostri territori cattolici e sacri; amiamo la verità che pensiamo ci apparten- poderose dalle immani rovine: tà, non evita i con- del palazzo delle pone aspri interrogativi e sollecita
ga, e non ne riconosciamo i frammenti presenti in altri luoghi, culture, ideo- dalla cattedrale all’episcopio, e fronti difficili con i opere sociali. Della e pretende risposte. Lui viene da
logie. realizza il nuovo grandioso semi- potenti, con parola sua acuta sensibilità forti esperienze, soprattutto nella
Tutti noi desideriamo la pace, soprattutto la nostra idea di pace, ma non Monsignor Nonis, il precedente
ci è facile coniugarla con la giustizia e il perdono. nario in tempi che abbondano di pacata predica la Vescovo di Vicenza e generosità resterà complessa diocesi di Roma. Qui
Difficilmente sappiamo riconoscerci peccatori, più facile la tentazione di vocazioni al sacerdozio. E’ giustizia. E’ Vescovo il segno nel futuro trova una chiesa diocesana con
sentirci santi. Vescovo forte di una chiesa forte. pastore di una chie- museo diocesano, molti problemi e molte potenziali-
Ogni giorno, proprio oggi, è il tempo opportuno per invitare anzitutto i Le esigenze del dialogo si affac- sa che si fa più un’operazione alla tà. E aspettative in una società
credenti alla conversione del cuore e della vita. Alla forza del coraggio cui ciano faticosamente. debole, più dialogante, per stare quale ha dedicato anni di impe- che non vede chiarezza nel futuro,
ci invitano le parole di Gesù: Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella Arnoldo Onisto viene nel tempo più vicina ai deboli. gno, a salvaguardia del grande e cerca ancoraggi più rassicuranti.
luce, e quello che ascoltate all’orecchio gridatelo sui tetti. tormentato da tensioni e aspetta- Pietro Nonis viene dal mondo patrimonio artistico della chiesa
Maria Rosa Tapparo Stocchiero tive ribollenti. Cambiamenti epo- della cultura, dal prestigio dell’u- vicentina. Giorgio Sala
vicenzaabc la nostra inchiesta 5

osiglia per discutere sul ruolo della Chiesa


ondo. Ai cattolici dico di tornare alla politica”

il Vescovo
Non lasciamoci travolgere da quel pezzettino di storia che stiamo vivendo. Nel matrice cattolica. Molti bambini, studenti, vengono da altri paesi. Come vuole

I vicentini chiedono
momento in cui la si vive, la storia sembra eterna. Certi “imperi” sembravano che ci si rifiuti di dialogare con loro? Ognuno è portatore di risorse e culture
infiniti, oltre il tempo. Alla fine sono tutti crollati. Allora, bisogna imparare a diverse che vanno tenute ben presenti. Lo stesso dicasi per i laici.
guardare avanti. Nella pratica, questo “esercizio di speranza” deve trovare
applicazione nella famiglia che ha grandi risorse che mi sembrano oggi come Quindi?
soffocate. E, ancora di più, ci tengo molto a precisarlo, è necessario puntare sui
giovani. Dobbiamo, devo, stare con loro, “perdere tempo” con loro. Sono fon- Quindi sono per partire dalla nostra identità per costruire una società aperta.
damentali. Ci indicano varchi possibili per una nuova cultura della
Chiesa. Riescono così bene a conciliare modernità e valori cri-
Identità non significa contrapposizione. Ma affidarsi a ciò che si è per aprirsi
agli altri. Se proprio vuole che mi inventi uno slogan: sono per una identità Camminiamo insieme alla storia
stiani! E soprattutto, ci riescono in maniera assolutamente
naturale. I giovani hanno bisogno di spazi d’ascolto. Di
aperta.
nella vita concreta degli uomini
dialogo. E, noti bene, non mi aspetto che siano loro a In che rapporto si pone rispetto al suo predecessore? lei sembra più riserva-
Registro con piacere le buone impressioni che il nuovo Vescovo sta
cercare me. Io mi sono messo in cammino. Li vado a to... suscitando nelle comunità ecclesiale e civile vicentina. La nostra è una col-
“stanare”. Tutti, anche quelli che non frequentano la lettività composita, rapidamente trasformata in questi ultimi anni, ricca
Chiesa. Ho partecipato a diverse assemblee studente- Rispetto al lavoro di Monsignor Nonis credo di essermi posto in un rappor- peraltro di valori cristiani ma anche di tradizioni culturali diverse, di poten-
sche. Insomma, mi metto in gioco. Poi, dò loro facil- to di grande continuità. Quando sono arrivato a Vicenza ho raccolto e prose- zialità umane, sociali ed ecclesiali un po’ stanche. Era atteso un Pastore
mente la mia e-mail. Ne ricevo circa 10 al giorno. guito molte delle sue iniziative. Su tutte: il percorso di educazione alla fede che sapesse risvegliare. Lo dice il suo peregrinare quasi forzato per la dio-
Hanno estremo bisogno di parlare. Perché la “Cristiani non si nasce, si diventa”. Poi, rispetto alla mia supposta riservatez- cesi nel desiderio di conoscere persone e situazioni senza preconcetti, i
nostra società mette a disposizione tanti servizi, za... Sa, siamo uomini. Ognuno di noi è diverso. A ciascuno il suo stile. Il mio è suoi numerosi incontri con le varie componenti e le diverse situazioni
ma ha pochi educatori. Pochi “padri”. quello di stare in mezzo alle persone, fuori dal palazzo, dall’episcopio. Poca umane della società vicentina: dai disabili, agli operatori nel volontariato, a
ufficialità e tanta gente. Lo dico sempre ai miei parroci: ‘finita la messa, non quanti sono impegnati nella vita politica ed economica, soprattutto con i
E lei risponde? rifugiatevi in sacrestia. Scendete in mezzo al vostro gregge, guardatelo negli giovani con i quali sembra stia stabilendo un rapporto particolare di fiducia
occhi!’ Con ciò, sia del tutto chiaro, non sto alludendo in alcun modo al mio e di dialogo.
Sì, sempre. Trovo un po’ di tempo la sera tardi. predecessore. Sto parlando di me: io sono così. Se vuole definire questo mio
Magari non ce la faccio a scrivere lunghe mail. stile ‘riservato’, faccia pure. Ne è stato conferma l’incontro affollatissimo di sabato 1 dicembre in
Ma almeno dò il segnale che ho ricevuto il loro Cattedrale. È semplice e spontaneo il suo modo di porsi e di stabilire rap-
appello. Insomma, ciò che scrivono non passa Monsignore, visto che lei è il vescovo della ricca Vicenza, una provocazione: porti. Perchè lo si possa incontrare ha tolto barriere e ha persino conse-
nell’indifferenza e nel silenzio. è ancora vero che è più facile che un cammello passi per la cruna dell’ago piut- gnato ai giovani il numero del suo cellulare per favorire il contatto. È chiaro
tosto che un ricco ascenda al regno dei cieli? e stimolante il suo parlare sempre ancorato ai testi biblici ma con applica-
zioni concrete all’attualità; talvolta sembra un condottiero che guida la
Allora, il suo messaggio è: puntare tutto sui comunità credente a risvegliarsi per riprendere la sua testimonianza di
giovani? Guardi, proprio Vicenza, pur nelle sue contraddizioni, è un esempio di come fede e di servizio adeguato ad un mondo che cambia. Insiste molto sulla
si possa conciliare il benessere con una fede vera. In silenzio, si fa moltissimo necessità di una fede matura, ma incarnata e operante soprattutto in favo-
Non solo ovviamente. Non dimen- per gli “ultimi” ma, come le dicevo prima, con estremo pudore. Insomma, re dei più deboli. Ha scelto come tema per la riflessione agli operatori poli-
tico che i giovani, senza gli poche parole e molti fatti. Non dimentichi che oggi siamo sì ricchi, ma in pas- tici e dell’economia ‘Giuda e lo scandalo della croce’ e in un passaggio ha
anziani, perdono la memo- sato queste terre hanno vissuto in grandissima povertà. La gente, ne sono sicu- detto : “la tentazione di esercitare potere sugli altri e non per gli altri è
ria. Così come, viceversa, ro, non ha dimenticato. Le voglio fare ancora un esempio. Vicenza è tra le città ricorrente anche in ciascuno di noi che siamo chiamati ad esercitare nella
gli anziani senza i giovani più impegnate d’Italia nelle adozioni a distanza. Non le pare un dato significati- società e nella chiesa una qualche forma di responsabilità e di potere in
perdono il futuro. Forse vo? vista del bene comune. (...) È essenziale che teniamo sempre unite nella
la speranza. In definiti- nostra coscienza la promozione della giustizia e della solidarietà verso i più
va, le parole d’ordine Lei parla spesso di vera fede. A tal proposito, quali dovrebbero essere, oggi, deboli ed indifesi. La giustizia passa attraverso la volontà di abbattere le
sono sempre le stesse: le virtù di un buon cristiano? sperequazioni esistenti. (...) I cristiani non possono tacere di fronte alle
dialogo, confronto, ingiustizie che ingenerano gravi tensioni tra gli uomini e quando agiscono
scambio. Quelle di sempre, ma vissute in maniera intima e, appunto, vera. nel politico e nel sociale debbono farlo salvando il primato dell’uomo e di
Perseveranza, coraggio, coerenza. Umiltà nel porsi in posizione di ascolto. ogni persona sulle cose.”
Anche nei con- Impegno nel vivere la carità nella solidarietà.
fronti di chi cat- Cosa possiamo attenderci noi laici, non laicisti, non associati nel mondo
cattolico, ma pur sempre partecipi con la nostra fede più o meno sicura di
tolico non è? E l’obbedienza? una Chiesa di cui ci sentiamo parte e che vorremmo ancora ispiratrice
coraggiosa, audace di valori autentici per la società?
Guardi, Anche. Perché no? E’ una virtù sempre necessaria. Senza legalità, regole, Che non si spengano intanto queste prospettive di fiducia che il Vescovo
nell’intera morale, etica sarebbe il caos. Obbedienza significa anche rispetto. Non accetto, sta suscitando perchè soffocate o frenate da chi ha nostalgie di un passa-
provincia ci ad esempio, che un padre mi dica ‘sono amico di mio figlio’. Ma quale amico? to più lento e tranquillo, non ritmato sulla problematicità del tempo presen-
sono 185 Un padre è un padre. Siamo una società senza padri, molto, troppo materna, te. Che ritorni una Chiesa non frenata, più estroversa, capace di cammina-
scuole comprensiva, accogliente a prescindere da tutto. Ma il ‘padre’, inteso in senso re con il ritmo della storia e di stare dentro la vita concreta degli uomini
di simbolico non certo come genere sessuale maschile, non resta neutrale di fronte con il suo annuncio di speranza e il suo servizio. E soprattutto una speran-
al bene e al male. Credo che il Papa rappresenti al meglio questa paternità e za: che si ritorni al clima di partecipazione, di fiducia, di apertura vissuto
maternità simboliche. Accoglie, abbraccia, ama profondamente ma, al tempo con il Sinodo diocesano. Certamente ciò avrebbe una sua stimolante rica-
stesso, indica la via, si esprime senza mezzi termini, sceglie. Non accetta com- duta anche sulla nostra società civile vicentina che spesso appare assopi-
promessi né neutralità. ta, quasi avviluppata su se stessa.

Monsignore, una domanda che credo si pongano – da sempre - molti laici, Mario Zocche
ma anche i cristiani. Dov’era Dio ad Auschwitz? Dov’è Dio laddove regnano
inconstrastati, oggi come allora, violenza e dolore?

Senza fede è difficile comprendere, ma Dio era lì. In mezzo a quella sofferen-
La Chiesa e lo Stato, due entità
za infinita. Anche a Gesù sulla croce dicevano: ‘Se sei davvero figlio di Dio,
scendi da lì...’ Ma lui è rimasto dov’era, ad affrontare il martirio. Dio partecipa
separate ma in relazione
pienamente del dolore. Anche il più immenso. E’ un Dio che costringe la sua Il ruolo della Chiesa era, è e sarà la proclamazione della parola di Dio,
gente a compiere un gesto come quello di padre Kolbe: sacrificarsi al posto di dell'Evangelo, cioè della verità cattolica, cioè universale. Il suo messaggio
un altro. Anche il ladrone, crocifisso a fianco di Gesù Cristo, decide di affidarsi è rivolto all'uomo in quanto tale, alla sua salvezza, non ad una istituzione,
a lui. Si fida di uno che si trova nella sua stessa situazione. Apparentemente, la Chiesa è unica nella carità e nella fede e realizza il comandamento del-
uno come lui. Eppure il ladrone sceglie Cristo. La sua persona. Ed è alla figura l'amore, che è il bene universale, da attuare in ogni circostanza. Per que-
di Cristo che bisogna ritornare. Tornare a legare indissolubilmente il messaggio sto propone e realizza la libertà e la giustizia per la dignità dell'uomo.
alla sua persona. Il Papa è molto amato non solo per quello che dice, ma per- Il compito non è legato alle situazioni di luogo e di tempo, perché la
ché è lui, quell’uomo che è Giovanni Paolo II, a dirlo. Riscoprire Gesù Cristo sapienza della Chiesa non è meramente terrena, ma viene da Dio ed è
significa tornare a comprendere lo ‘scandalo’ che è stata la sua persona. Che è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti
senza parzialità, senza ipocrisia, come dice San Paolo.
ancora.
La Chiesa è responsabile, non si preoccupa se uno Stato si dice laico,
Un messaggio ai vicentini per concludere? purché non limiti la sua libertà di fede e di evangelizzazione, come è già
accaduto. La Chiesa è consapevole della sua differenza dallo Stato, non si
Puntare, con vera fede, sull’uomo. Abbandonarsi, cedere alla speranza. Ce la confonde con esso (Gaudium et spes), ma sa che deve ispirare e dirigere
faremo. l'azione politica dei credenti, e ciò senza confusioni di contenuto e di azio-
ne con prospettive solo laiche, che sono limitate nell'orizzonte temporale.
Davide Lombardi
Italo Francesco Baldo
6 città e persone vicenzaabc
Alla European School of Economics di Corso Fogazzaro i conti non tornano Rispolverato il creazionismo. La scuola insorge

L’Università fantasma Darwin spodestato:


la scuola insorge
ha i giorni contati
10mila euro l’anno a studente spariti in un dedalo di società
European School of Economics d’informazione e altrettanti dichia- Con la riforma operata dal ministro Moratti, da quest’anno la teoria
Vicenza ha oramai i giorni contati.
Siamo all’epilogo di una storia di
razioni choc e relative smentite sulle
pagine dei quotidiani locali. La que-
“Senza soldi e dell’evoluzione perderà spazio nei libri di scienze, affiancata dalla pro-
spettiva creazionista. Scienza, religione e politica si incontrano e si
mala istruzione, mala gestione e stione si è risolta il 13 novembre senza lavoro dopo scontrano. Da più di un secolo il dibattito tra creazionisti ed evoluzio-
gran confusione tutta all’italiana. scorso: la Ese ha vinto il ricorso
In passato si era già parlato presso la Corte Europea ed ottenu- mesi di sacrifici” nisti è vivace in tutto il mondo, e nel nostro Paese, come spesso accade,
viene strumentalizzato dalle più svariate ideologie politiche e religiose.
molto di questa università privata to il riconoscimento del titolo. Dagli scienziati cattolici a Forza Nuova, dagli Hare Krishna ad An, dal
internazionale: qualche anno fa la Ma non poteva essere finita qui, Un ex dipendente di Ese Vicenza,
che per ovvie ragioni preferisce Vaticano ai marxisti materialisti ed agli agnostici razionalisti: chiunque
Ese ha infatti goduto dell’attenzione nonostante l’eleganza delle sedi e lo dice la sua sull’origine dell’uomo, e naturalmente tira acqua al suo
della stampa e di trasmissioni televi- sfarzo delle cerimonie di laurea. restare anonimo, racconta una real-
tà lavorativa al limite del grottesco. mulino.
sive come “Mi manda Rai Tre”. Sotto sotto la European School of
All’epoca la spinosa questione Economics continuava a puzzare un Ho conseguito un BA in Il mondo accademico sembra essere nettamente contrario alle nuove
riguardava il titolo di studio rila- po’ di fregatura. Sociologia all’estero, in Inghilterra. direttive ministeriali. “Penso sia un enorme abbaglio scientifico e cultu-
sciato: il Bachelor of Arts (BA), tito- L’ironia della vita: il motto della Lavorare per la European School, rale di cui pagheranno le conseguenze i nostri figli e nipoti. – dice
lo accademico inglese, non ricono- scuola, “Visibilia ex invisibilibus”, che proponeva lo stesso titolo di stu- Giovanni Boniolo, titolare della cattedra di Filosofia della Scienza pres-
sciuto in Italia, e venduto dagli incarna perfettamente questa sensa- dio, mi sembrava un buon inizio. so l’Università di Padova – quando è la politica che decide che cosa sia
esperti di marketing della Ese come zione. Letteralmente significa ren- Nella sede Ese di Vicenza mi occupa- scientificamente valido, per un paese è finita. Il problema non riguarda
equivalente ad una laurea nostrana. dere visibile ciò che in realtà non lo vo degli scambi culturali con altre esigenze scientifiche. Non penso nemmeno che siano intervenute
Come prima diretta conseguenza gli è, materializzare l’immaginario, università internazionali. Le mie influenze religiose. Penso ad un atto di stupidità e arroganza politica.
iscritti maschi si sono dovuti tutti dare forma al sogno: praticamente mansioni si sono moltiplicate espo- Uno dei molti atti che stanno portando il nostro paese distante da chi
rassegnare a scegliere fra due alter- un gran gioco di prestigio ben nenzialmente, mano a mano che i fa ricerca e cultura nel mondo. Sono cose del tutto inconcepibili razio-
native: interrompere gli studi e par- riuscito. Però il prestigiatore, quello soldi non arrivavano e colleghi se ne nalmente”. La politica minaccia dunque l’autonomia della ricerca
tire per il servizio militare, o sob- vero, non rivela mai i suoi, mentre andavano. Ho dovuto dividermi fra scientifica e dell’insegnamento. “Se ciò che si insegna è in funzione
barcarsi il peso di lunghi ricorsi al alla Ese i trucchi e le magagne sono scambi culturali e lavoro di didattica, delle direttive del governo, diveniamo uno stato etico e non uno stato
Tar. venuti alla luce. fungevo da receptionist, fotocopiavo di diritto. Sfortunatamente molti guai sono già stati fatti. Speriamo
La European School of “La Ese è un’università interna- le dispense, a fine anno ho fatto nelle prossime elezioni e nel fatto che gli elettori si rendano conto di
Economics rilascia il BA, previa zionale, interculturale e pragmatica, anche parte delle commissioni di lau- chi e cosa votano”.
approvazione di un’università ingle- una Scuola di Economia, Finanza e rea. In pratica un factotum.
se con tutte le carte in regola: un Marketing tra le migliori d’Europa. Tra l’altro mancava tutto: dal
Il palladiano palazzo Valmarana Braga fondo cassa per comperare i franco- Il diktat governativo, nonostante le sue linee guide non siano ancora
comitato di controllo qualità super- Ha sedi a Londra, Parigi, New York in corso Fogazzaro. Sede Ese a Vicenza facilmente decifrabili, fa storcere il naso agli insegnanti berici. “Se mi
visiona il lavoro di docenti e stu- e 10 Campus nel cuore delle princi- bolli alle linee telefoniche. A noi
dipendenti spettava l’onere di tratta- obbligassero a tornare indietro penso che mi rifiuterei”. dice Laura
denti e se questi rispondono agli pali città italiane…” Questo è Tizian, insegnante di scienze alle scuole medie. “Il creazionismo ha
standard stabiliti, convalida percor- quanto si legge nel sito web della re con gli studenti e le loro famiglie,
cercando di minimizzare e giustifica- dignità filosofica e religiosa, ma non può essere equiparato alla teoria
so e titolo. European, che ergendosi a fucina pulsa ancora, anche se a fatica. dell’evoluzione sul piano scientifico. Ridimensionare una teoria accet-
re i disservizi. Dovevamo tranquilliz-
Una precisazione è dovuta per dei manager del futuro dovrebbe Sugli uffici pende la spada di zarli e convincerli a continuare a tata è assurdo”. Silvano Secondin, insegnante di scienze presso il liceo
dovere di onestà informativa: il BA essere un esempio di ottima gestio- Damocle di uno sfratto esecutivo: pagare la retta. Un carico morale scientifico Lioy, non usa mezze misure: “Non ero al corrente di questa
è da tempo riconosciuto come lau- ne aziendale, con bilanci brillanti di l’ultima proroga scadrà in giugno; notevole, dal momento che ci rende- rivoluzione che considero un’isteria pseudo-intellettuale di matrice
rea inglese in tutta la Comunità una cristallina trasparenza. mobili e materiali sono stati già vamo sempre più conto di come fun- anglosassone. Il creazionismo è superato, e la decisione governativa è
Europea, il problema nel caso Ese I suoi dipendenti ce li immaginia- pignorati. zionavano le cose. I soldi c’erano, assurda. Se mi imponessero di modificare il programma di insegnamen-
era che gli studenti frequentavano i mo ben vestiti, sereni e sorridenti, Alla Ese molti docenti se ne sono diecimila euro l’anno a studente, che to in prospettiva creazionista, penso che mi rifiuterei di farlo in nome
corsi in Italia, quindi presso una felici di lavorare in un ambiente tra andati dal momento che il loro venivano regolarmente versati nelle della libertà di insegnamento. Io insegno scienze, e queste speculazioni
sede distaccata rispetto all’universi- i migliori d’Europa; le sedi Ese lavoro non è stato retribuito in casse della scuola per poi sparire nel non mi interessano”.
tà validante. dovrebbero essere tutte un brulicare alcun modo. Di dipendenti nemme- buio. Dietro la Ese c’è un complicato Giuseppe Bertagna, a capo del gruppo di lavoro che per conto del
Un vizio di forma, un cavillo che di docenti e studenti, trasudanti di no l’ombra: dopo sei mesi senza sti- groviglio di società e nessun respon- ministero ha formulato la riforma dell’insegnamento, sostiene che
ha però scatenato un putiferio: la eutusiasmo e internazionalità. pendio (l’ultima mensilità l’hanno sabile a cui fare riferimento. Sembra Darwin non verrà eliminato, bensì rivisto e criticato. Nonostante que-
Ese è stata accusata di fare pubblici- E invece Ese Vicenza, in questi percepita lo scorso ottobre), è stato un meccanismo studiato apposita- ste rassicurazioni, è evidente come le attuali direttive lancino un forte
tà ingannevole, di vendere un titolo giorni, ha un aspetto davvero deso- necessario pensare a come riciclarsi mente per far sparire i capitali. segnale che rischia di contrapporre frontalmente gli organi statali e gli
di studio spacciandolo per laurea lante: pochi studenti, niente docen- e sbarcare il lunario. Ho lavorato per la European per insegnanti, che a loro volta minacciano di ribellarsi.
italiana quando in realtà non aveva ti, niente dipendenti. Palazzo Eppure di soldi alla Ese di poco più di un anno: co.co.co, lavo- Schiacciati fra l’incudine governativa e il martello dei docenti, gli stu-
nessun valore: in sostanza di vende- Valmarana Braga, la sede di Corso Vicenza dovrebbero circolarne ro a tempo determinato e periodi in
totale assenza di alcun tipo di con- denti sembrano avere le idee molto chiare. Marco e Alessandro, stu-
re fumo. Fogazzaro, maestoso ed imponente parecchi: circa 60 studenti per dieci- denti dell’ultimo anno del Lioy: “La religione non deve entrare a scuo-
Da qui la causa intentata dalla dalla prima all’ultima colonna, mila euro di retta cadauno. Dove tratto. Attualmente avanzo diverse
mensilità, sono in cerca di lavoro e, la. Se studi scienze devi fare riferimento a Darwin, se ti interessa la
European presso la Corte Europea appare tetro, cupo. In una parola: saranno andati a finire? creazione vai a catechismo
per il riconoscimento del titolo, vuoto. come tutti i miei colleghi, sono nel
quella contro la Rai per diffamazio- La sede non ha ancora chiuso m.a. bel mezzo di una lunga causa legale.
m.a. Nicola Rezzara
ne, decine di altre querele ad organi definitivamente i battenti, il cuore

RITRATTI VICENTINI

Come dire no a doping e soldi. E vivere felici


Francesco Pavan, vicecampione mondiale di mountain bike amatoriale, fa del ciclismo pulito la sua bandiera
“Se facessi come gli altri, chissà dove arriverei. Ma lo sport è troppo bello per umiliarlo con queste porcherie”
Lui ha sempre detto no. Mentre altri si faceva- Faccio il pane: rosette, mantovane, sfilatini... È scita muscolare, i centesimi di
no tentare dalla chimica pur di raggiungere le vette stato ed è un sacrificio, un impegno serio. D’altra secondo guadagnati, le vittorie
dell’agonismo – fino al punto in cui l’anormalità aparte sono solo un amatore, non posso certo di plastica. Quello che conta
era non doparsi – lui ha continuato la sua strada. lasciare il panificio per la bici.” davvero è la maturazione
E raggiunge grandi risultati con la sola forza delle Oggi è anche trainer all’interno della sua squa- umana.
sue gambe e del suo carattere. “Con le qualità dra, la Tosetto di Motta di Costabissara. Ho visto con i miei occhi tanti
che ha – dice Marco Sinicato, uno dei suoi prepa- “Non chiedetemi i miei obiettivi per il futuro: casi in cui la visione costruttiva
ratori (già allenatore della pallacanestro vicentina non ne ho la minima idea”. dello sport viene a mancare. In
maschile e femminile dei tempi d’oro, dell’hockey Francesco è un grande esempio, in positivo, questi casi, quando crolla l’indi-
Bassano e di altri sportivi di grido – potrebbe per tutto il mondo del ciclismo e per una provincia viduo, ci si accorge che era cre-
eccellere anche tra i professionisti. A patto di dove moltissimi atleti usano - più o meno consa- sciuto solo l’atleta e non l’uo-
accettare certe porcherie. Cosa che il nostro pevoli - sostanze dopanti: a volte sono i loro alle- mo. No, tutto questo non fa per
Francesco fortunatamente non farebbe mai”. natori, a volte le squadre di cui fanno parte, spes- me.”
Francesco Pavan, vicentino, ha gambe d’ac- so la loro stessa ambizione. Come ti hanno aiutato le due
ciaio e cuore da asceta orientale. È riuscito a rag- Si sta facendo qualcosa per invertire la rotta? ruote?
giungere risultati di altissimo livello nel mondo “Devo confessare che quando sei all’apice ti La mountain bike rispecchia
della mountain bike dilettante, godendo allo stes- viene naturale chiederti: porca miseria, se pren- la visione della vita che ho io:
so tempo della fama di campione schierato contro dessi io quelle cose, cosa arriverei a fare? Ma la fatta di sacrificio e di sudore.
ogni forma di doping. scelta che ho fatto è quella di prendere lo sport Arrivare primi non vuol dire che
Dev’essere dura, verrebbe da pensare, render- come scuola di vita. Ho fatto sempre leva sul bisogna sopraffare gli altri. È
si conto di avere qualità per cui basterebbe un sacrificio; è questo il fattore determinante del una lotta interiore che ognuno fa Francesco Pavan
salto... in farmacia per ritrovarsi sbalzati da un successo di un vero atleta, non c’è altro. C’è con se stesso, che ci aiuta a “La vittoria è soprattutto
ottimo livello da dilettante a un ottimo livello da anche da dire che l’atleta è l’ultimo anello di una non sentirci sconfitti nei interiore. Per questo anche
professionista. ma questo discorso non vale per catena di interessi più grandi, che inizia dalle case momenti difficili, nei lutti o nelle se con il doping si può
Francesco Pavan. farmaceutiche. L’atleta soddisfa i suoi sogni, ma delusioni. La bicicletta mi ha arrivare primi, si perde
contro se stessi”
“Ho iniziato a correre in bici tardi, avevo già 26 a scapito della sua salute. Quando il fisico ti dice dato soddisfazioni non solo per
anni. Ma venivo da molti anni di calcio. Ho deciso che non ce la fai ma la mente dice che quella gara le vittorie che mi hanno fatto coronare un sogno, giunge questo grado di coscienza, quando capisci
di cambiare perché preferivo una disciplina indivi- la vuoi vincere, può accadere di scivolare. Perché ma anche perché ho capito che puoi ottenere tan- la bellezza dello sport, puoi apprezzarlo in tutti i
duale. La bicicletta mi ha permesso di realizzare i sei fragile. Ma la cosa peggiore è quando la tissimo contando su te stesso e la forza di volon- suoi aspetti: non tifi più per qualcuno, ma per
sogni dell’adolescenza, quelli di vincere molte coscienza viene rovinata ai giovani, perché vengo- tà, senza barare. tutti.
gare, anche se nel settore amatoriale.” no loro richieste sempre più vittorie, ritmi sempre Ho visto appese alle pareti, accanto alla croce Consigli ai giovani di entrare nel mondo dello
Il suo palmarès è di tutto rispetto: campione più alti. Lo sport sta vivendo un momento difficile, cristiana, delle foto di santi della tradizione india- sport, nonostante tutto?
italiano juniores nel 2000 e, nello stesso anno, ma è giusto che sia così: spero che prima o poi na. Anche questo fa parte della tua filosofia di Tu affideresti tuo figlio a me dopo quello che ti
secondo posto assoluto nel campionato mondiale. venga tutto a galla e che si faccia pulizia. vita? ho detto? Io ho avuto la fortuna di conoscere delle
Nel 2002 poi un clamoroso successo nel campio- La morte di Pantani è stato uno shock per mol- Da anni pratico yoga e meditazione, il mio mae- persone, che mi hanno seguito nelle prime espe-
nato europeo. tissimi appassionati e sportivi. Che insegnamen- stro si chiama Paramahansa Yogananda. È stato rienze, che credevano in uno sport sano. C’è biso-
“E non ho finito - dice Francesco - ma attual- to si può trarre da questa vicenda? un aiuto anche per lo sport, un altro complemen- gno di persone come queste, che creino un’altra
mente ho abbassato i ritmi di preparazione. Pantani è stato un personaggio sfortunato. La to della mia costruzione interiore. Lo sport stesso visione del mondo sportivo, che insegnino parten-
Qualche anno fa mi allenavo per due o tre ore al sua morte deve dare uno scrollone alle coscienze è stato un passaggio, una fase di questa crescita, do da buoni principi. Bisogna farlo per i giovani di
giorno, mantenendo allo stesso tempo il lavoro di tanti. Viviamo sognando grandi traguardi ma si per arrivare a capire altre cose. Ho scoperto l’esi- oggi: gli uomini di domani.
che mi obbliga ad alzarmi alle tre della mattina. tralascia l’obiettivo principale. Che non è la cre- genza di capire qualcosa di me. Quando si rag- Andrea Fasulo
vicenzaabc economia e società 7
La struttura unisce 52 cooperative e non smette di crescere: “Siamo il futuro dei servizi”

La terza via dell’economia


Il consorzio Prisma impiega 2000 persone e fattura 45 milioni di euro.
Per gli economisti è una strada vincente tra pubblico e privato
Diversamente da un colosso valido sostegno del territo- rare in una cooperativa? zo delle cooperative sia una via
industriale, qui non troverete rio - a cominciare dalla Chi sceglie questo lavo- morbida alla privatizzazione, per
amministratori in blazer e nemme-
no auto blu di rappresentanza. Per
Chiesa, che ne ha sempre
apprezzato il fine sociale –
Il presidente Zulian: “Le ro deve sentire dentro di
sè il senso di ciò che fa.
abbattere il ruolo delle istituzioni
pubbliche con l’unico fine di
il resto Prisma non ha niente da ultimamente anche molti cooperative sociali sono la Qui bisogna “intrapren- risparmiare. Rischiate di passare
invidiare a una grande azienda: dà economisti cominciano a dere”. La cultura del per meri fornitori di manodopera
lavoro a 2000 persone, fattura 45 guardarle di buon occhio: miglior soluzione tra due lavoro dipendente non qualificata a basso costo.
milioni di euro l’anno e risponde a
bisogni primari del mercato.
anche tra i duri e puri del
liberismo c’è chi riconosce derive: una gestione pubblica paga. Insomma, lavorare
è più difficile. Però c’è un
“Il consorzio è nato anche per
rispondere a questo problema. Chi
Né impresa pubblica, né azienda
privata: Prisma è un consorzio
a queste strutture la capa-
cità di offrire servizi di sempre più problematica e vantaggio: più stimoli,
più soddisfazioni perso-
si associa a Prisma deve offrire pre-
cise garanzie di qualità del servizio
capace oggi di unire 52 cooperati-
ve sociali della provincia di
qualità liberando il settore
pubblico, e la sanità prima
una privatizzazione selvaggia nali. E un maggiore sboc-
co professionale.”
e un ruolo partecipativo nella pro-
grammazione dei servizi, oltre che
Vicenza. Nato nel 1994 dalla felice
intuizione di un gruppo di coope-
di tutto, da costi insosteni-
bili o da avventurieri a cac-
dei servizi” Anche la scuola si è
accorta di voi.
nella gestione. Il marchio Prisma
significa essere fornitore qualifica-
rative che non si sentivano suffi- cia di contratti facili. È un’altra dimostrazio- to, non intermediatore di manodo-
cientemente rappresentate, si è “Quello che ci è un po’ manca- “Non è il consorzio a rappresen- ne del valore di questa scelta. pera. Stiamo lavorando per
posto un preciso obiettivo: contare to in questi anni - dice Gianni tare una novità, ma la sua dimen- L'istituto Boscardin di Vicenza ad costruire il progetto qualità pri-
su una struttura comune che Zulian – è la capacità di comuni- sione. In molte province troviamo esempio, propone un iter di studi sma, una sorta di Iso 9001 delle
garantisse a tutti più rappresentan- care. Oggi vogliamo fare un salto addirittura tre o quattro consorzi. finalizzato proprio alle professioni cooperative - e il bilancio sociale
za, più servizi, più valore aggiunto di qualità anche da questo punto Noi siamo un’eccezione perché sociali”. consortile.”
ai soci nel mercato del lavoro. di vista. Il rischio, altrimenti, è di abbiamo unito più di 50 realtà Un consiglio per chi intende In due battute: perché associarsi
Una sfida che in 10 anni può non essere identificati per quello sotto lo stesso tetto”. mettere in piedi una cooperativa. a Prisma?
dirsi vinta, stando ai numeri e che siamo. Ad esempio siamo spes- Perché gli economisti vi guarda- “Fatelo, perché ne vale la pena. Per acquistare valore aggiunto e
all’interesse con cui Prisma è osser- so confusi con il volontariato no con interesse? Oggi c’è un evidente processo di qualità riconosciuta. Attraverso
vata dal resto d’Italia. Non sono quando siamo invece organizzati a “Perché siamo una valida solu- esternalizzazione dei servizi. A Prima la cooperativa promuoverà
più di cinque infatti, nel nostro tutti gli effetti come imprese.” zione ai problemi di politica socia- cominciare dall’Uls, che preferisce un’idea precisa di sé e offrirà
Paese, i consorzi capaci di raggiun- Cominciamo dal nome. “Prisma le. Non è facile oggi esercitare una non sobbarcarsi più la gestione dei garanzie per i diritti alla salute e
gere i risultati del gruppo vicenti- significa Promozione Impresa pubblica funzione. Noi garantia- servizi ma appaltarli. Saranno all’assistenza. Inoltre riceverà
no. Sociale Mutualità e Autogestione. mo il ruolo delle istituzioni contro richiesti sempre più quei soggetti molti servizi dal consorzio: dalla
Acronimo ben riuscito, perché dà due diverse derive: da una parte la che danno garanzie organizzative e formazione all’aggiornamento alle
Con la benedizione il senso il una realtà dalle molte difficoltà sempre maggiore del solidità economico-finanziaria”. consulenze gestionali”.
facce ma con un’anima sola. Si va pubblico di gestire i servizi; dall’al- C’è anche un rischio: che l’utiliz-
della Chiesa infatti dalla Cooperativa Insieme, tra il rischio di una privatizzazione
(e degli economisti) il cui fine è l’inserimento lavorati- selvaggia.”
vo di persone svantaggiate, a Giuridicamente privati ma, per nazionale e internazionale. ziali siano Jfk, come il presidente
Gli economisti chiamano queste cooperative che offrono servizi statuto, con finalità pubblica. Le elezioni in Spagna sono il primo Kennedy) sarà il sicuro candidato
realtà “terzo settore” e disegnano
per loro buone prospettive nel
socio sanitari come l’assistenza
domiciliare agli anziani o le comu-
Come conciliate due cose così
incompatibili? LETTERE importante segno: la clamorosa e,
per la maggior parte dei politici,
alle elezioni di novembre e ha
buone probabilità di battere il sia
nuovo mondo del lavoro che va nità terapeutiche.” “Solo incompatibili solo appa-
costruendosi in questi anni. La Cooperativa Insieme è uno rentemente. Siamo un’impresa a inattesa sconfitta di Aznar è, a mio pur ricchissimo Bush. Per questi
“Il termine Terzo settore è una dei fiori all’occhiello del Consorzio servizio della comunità, solida e avviso, la prima di queste modifi- eventi, in fondo, non mancano che
visione un po’ residuale – dice perché dimostra che si può lavora- capace. Tant’è che oggi, dopo il che. pochi mesi. Mi auguro di essere un
Gianni Zulian, presidente del con- re e crescere con mentalità impren- grande sviluppo degli anni 90, Gli spagnoli non volevano la guer- buon profeta.
sorzio - perché richiama un’impre- ditoriale senza vendere l’anima e viviamo una fase di consolidamen- ra all’Iraq e hanno punito il gover-
sa a mezza via tra Stato e mercato. perdere per strada i propri obietti- to. In termini di fatturato e di
occupati siamo in crescita.”
Il mondo vira un po’ no che l’ha fatta. Enrico Dini
Noi preferiamo il termine “privato vi: lo dimostra l’ottimo risultato
sociale”: abbiamo infatti una raggiunto con la raccolta dei fondi a sinistra Quanti italiani volevano entrare in Primario di Ematologia
guerra? Credo che in giugno Ospedale di Vicenza
forma giuridica privata, come le per la costruzione della nuova sede Lavoro sicuro
aziende tradizionali, ma finalità attraverso finanziamenti etici a Credo fermamente che tra pochi Berlusconi se ne accorgerà.
sociali.” rendita limitata. Lavoro duro mesi potremo vedere un’importan- Sul fronte americano il senatore
Ma se fino a oggi queste coope- Perché Prisma è un esperimento te modifica nel quadro politico Kelly (il caso vuole che le sue ini-
rative hanno avuto dalla loro un interessante a livello nazionale? Come spingere i giovani a lavo-

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Quando nacque, nella primavera di tredici anni fa, si
chiamava il “Mezzanino” ed era situato in un primo ”I nostri settori di intervento sono moltissimi e spes-
piano modesto e ridotto, caratteristico delle vecchie so poco conosciuti – dice il Presidente Massimiliano
case di Vicenza, in via Lampertico. Il primo passo Bressan, poco più che trentenne – a partire dal volon-
avanti lo fece scendendo verso il basso: passò al tariato ospedaliero, che impegna ben 240 persone. Il
piano terra e aprì un portone su Contrà della problema è che nella nostra realtà sono sempre di più
Fascina, proprio a due passi dalla Curia vescovile. le persone che non possono permettersi una badante
D’altronde fu proprio il Vescovo di allora, Nonis, a o semplicemente qualcuno che le aiuti. Perciò i nostri
volere questa struttura. volontari si occupano dei tanti che hanno bisogno di
Il “Mezzanino” nacque come centro di ascolto per assistenza anche per fare le cose più semplici: dalla
tutti coloro che desideravano una parola di conforto, spesa al ritiro della pensione, dalla visita medica alla
una segnalazione su come trovare un alloggio o un semplice passeggiata.”
lavoro, ma anche un posto per chi si sentiva solo e
aveva voglia di sedersi due minuti senza timore di In questi ultimi anni si sono aggiunte nuove figure in
essere mandato via, come succede nel parco o nelle cerca di una mano, a comincire dai figli di immigra-
panchine di viale Roma. ti che avendo entrambi i genitori che lavorano non
possono essere lasciati a se stessi per una visita medi-
Eppure il “Mezzanino” non è mai un posto triste: ca o una terapia da seguire.
gestito da volontari (prima anche da obiettori) è un E ancora: la conferenza carcerati, che si occupa di
luogo sempre vivo, dove si creano situazioni para- molte cose a partire dal problema del reinserimento
dossali che fanno scoppiare risa improvvise e libera- lavorativo di chi esce dal carcere. Quello a cui ora i
torie. Dopo gli italiani, a partire dagli anni Novanta, responsabili vorrebbero arrivare è il diritto alla dife-
iniziarono ad arrivare gli stranieri, così il centro si sa. Qualcosa hanno già avviato con lo sportello giu-
colorò di mille sfumature e si animò di mille lingue. ridico, ma la strada da fare è ancora lunga.”
Alle volte accontentare tutti era impossibile. Ne sono Infine l’assistenza domiciliare: impegna 20 volontari
derivati momenti di tensione, che gli infaticabili a Sandrigo, presso la Casa di Riposo Diodata e nel
volontari - si badi bene, non ragazzini di primo pelo territorio.
– hanno sempre saputo mediare. Ma il vero fiore all’occhiello dell’Ozanam è indub-
biamente il periodico “Incontri”, che è giunto al sedi-
Ogni giorno vengono distribuite dalle cinquanta alle cesimo anno di vita e che dietro l’apparenza di un
ottanta colazioni: caffè, latte, panini, yogurt e dolci giornaletto dall’aria confessionale mette a nudo, con
preparati dai volontari o offerti da persone amiche. garbo e incisività, temi che di solito non si vogliono
Due volte alla settimana viene offerta la cena. Nel affrontare. “Il nostro motto - conclude Massimiliano
retro, tra profumi di ragù e patate arrosto, sembra di – è semplice: La verità ci renderà liberi”.
entrare nella cucina di un vero ristorante. “Sarebbe
bello poter offrire un servizio quotidiano di cena - Milena Nebbia
dice Mariagrazia Cacciavillan, una delle responsabi-
li – purtroppo questa città non è organizzata per dare Associazione Ozanam
questo tipo di risposta come riescono a fare Padova via Vescovado 1, Vicenza
e Mestre. Le iniziative in verità ci sono, ma manca un tel 0444 326154 – fax 0444 323072
coordinamento di tutte le realtà attente al disagio e-mail assozanam@yahoo.it
8 cultura vicenzaabc
Perché i critici non hanno mai capito la grandezza di Mario Rigoni Stern: uno stile schivo scambiato per provinciale

Il lieve sergente nelle neve


In fondo, ho sempre avuto l’impressione che Mario 1921 Il dopoguerra tanto, fermandosi a liberare la corrente dalla mille
Rigoni Stern – non ho il coraggio di chiamarlo per Nasce ad Asiago: S’impiega al catasto impurità di cui noi stessi l’abbiamo ingombrata. Così
nome: del resto, ai suoi tempi, al padre si dava del voi famiglia numerosa di Asiago. Nasce “Il lui ha fatto. Rigoni Stern scrive per sottrazione, fil-
– ho sempre avuto l’impressione, dicevo, che non che commercia i sergente nella neve” trando e setacciando continuamente la sua prosa, pri-
abbia mai goduto di eccessiva stima letteraria, che sia prodotti di malga • vandola di tutto: intrusioni personali, commenti, giu-
sempre stato considerato uno scrittore ‘minore’, vor- • Anni ‘60 dizi, allusioni. Tutto cade dalla penna, tutto il super-
rei dire regionale, se non addirittura di genere. Nella Infanzia Scrive il soggetto fluo se ne va. Rimane l’essenziale: la vita, le cose, gli
migliore delle ipotesi, un vecchio alpino, che con un del film di Olmi accadimenti. Vi sono testi di Rigoni Stern semplice-
bicchiere in mano racconta ai nipotini, commosso Fa il garzone nel mente incredibili (Uomini, boschi e api, per esempio,
ma nel fondo fiero, le sue imprese guerresche. Nella negozio dei genitori “I recuperanti” o Arboreto salvatico), dove la distillazione è stata
peggiore, una specie di vecchio nonno, che narra – ai • • portata al massimo grado, e dove la pagina vibra, e
soliti nipotini – di cosa mangiano i caprioli, o di dove 1938 1970 balugina di colori e luci. Non è più letteratura, è la
va a nascondersi ‘il’ lepre (ma come parlano strano Volontario Lascia il lavoro. musica interna delle cose. Questa è la sua ‘povertà’,
questi montanari). Sì, insomma, un brav’uomo, sen- alla scuola militare Comincia una povertà adamantina che riesce a pochissimi, solo
z’altro, e rispettabilissimo, ma dopo che l’abbiamo d'alpinismo di Aosta a pubblicare a coloro che sanno vedere e intendere l’armonia del
ascoltato possiamo stringergli la mano, e andarcene, • e a collaborare Creato.
con sulle labbra un sorriso di sufficienza, verso le 1939 con La Stampa C’è poi un’altra sua caratteristica che merita di esse-
cose davvero importanti della vita. Inviato sul fronte • re annotata. Il suo è un narrare di tipo aedico. Rigoni
occidentale. Poi 2000 Stern non ‘inventa’ storie perché vengano pubblicate
È spiegabilissimo, anzi è consequenziale e ‘giusto’, un albanese e russo Cura “1915-18: la sui libri, perché si dica che sono belle o brutte, non
simile atteggiamento, nell’ambiente letterario italia- • guerra sugli ha fini ‘letterari’. Lui è il genius populi. Da che la
no, dove, salvo rarissime e fulgide eccezioni – Primo 9 maggio 1945 Altipiani. prima parola scorre sulla pagina, subito la narrazio-
Levi, Elsa Morante, Dino Buzzati, Natalia Ginzburg Ritorno in Altipiano Testimonianze di ne si alza a livelli vertiginosi. Non sono storie, rac-
– i ‘letterati’, gli ‘intellettuali’, sono piccoli buddha dopo due anni di soldati al fronte” conti: sono l’epos, sono vicende universali, che rom-
autoreferenziali, che passano il tempo a contemplar- lager.Ha 23 anni (Neri Pozza, 2000) bano nel tempo, e parlano un linguaggio essenziale.
si l’ombelico, a riflettere sulla propria grandezza, sul- Aedo dei poveri, cantore dei valori fondamentali del-
l’eccezionalità del proprio ‘messaggio’, sull’assoluta l’uomo, Rigoni Stern con la sua opera ha composto
originalità della propria ‘sperimentazione’ letteraria,
pronti a reagire rabbiosamente e istericamente contro Gli umili guerra. Mai egli si impanca a tribuno: ‘non fa per lui’,
come direbbe Chaplin. Rigoni Stern non attacca mai
direttamente la guerra. Eppure, quant’è profondo ed
un unico poema indiviso.

chiunque mostri di non averli compresi e adorati,


infoiati di successo, di prime pagine, di visibilità, di
potere. Come poteva, questa gente, capire Rigoni
Aedo degli umili, degli ultimi, dei poveri, degli scon-
fitti, Rigoni Stern conosce quale sia il gusto del sale
assoluto il rifiuto che ce ne insegna. Lui guarda alla
guerra, ancora una volta, dal basso, dal punto di
La natura e la caccia
Stern? Come poteva capire uno che, dopo la guerra, della terra, e chi con quel sale la renda fertile e viva. vista dei minimi. Essi la fanno, a volte, la guerra, per- Il senso della natura di Rigoni Stern è profondamen-
la ritirata di Russia, e la prigionia, dopo aver cono- I protagonisti delle sue storie sono sempre contadini, ché ce li mandano, perché ce li trascinano – i poveri, te religioso. Vi è, nelle sue opere, una religione della
sciuto morte, freddo e fame, dopo tutto questo, torna montanari, povera gente. Questo non per una scelta da sempre ‘carne da cannone’ – ma la considerano natura che non è cristiana. È – questa sì – figlia della
a casa, in silenzio, quasi temendo di disturbare, quasi ‘politica’, o per meglio dire ideologica; nemmeno per anche, la giudicano, e la condannano, senza appello, sua terra, delle sue genti, dei Cimbri che l’hanno pre-
paventando un qualche festeggiamento per il ritorno la povera ragione – ché questo sì lo ridurrebbe ad senza giustificazioni, senza remore. ceduto e da cui discende, pagana nel senso che si
del reduce, e si mette a fare l’impiegato comunale. uno scrittore ‘paesano’ – che si tratta della gente in Vedono sfilare davanti a sé questa macchina violenta accomuna a quella religiosità naturale praticata da
L’impiegato comunale: non è un lavoro da protago- mezzo a cui ha sempre vissuto. No. Rigoni Stern ha e distruttrice, che tritura case, campi e vite, che pol- tutti i popoli europei prima della cristianizzazione.
nisti, e neppure da eroi. È un lavoro ‘quotidiano’, raccontato gli umili perché sa che sono essi a costrui- verizza in un istante anni e secoli di lavoro umano, La natura in Rigoni Stern è prima di tutto divina
semplice: tutti i giorni dalle otto alle quattordici, scri- re il mondo, che loro sono le fatiche, loro i sudori, che annulla vite, ed ognuna è unica ed insostituibile nella sua bellezza, e negli innumerevoli modi in cui la
vere, fare i conti giusti, tenere in ordine le carte, tener loro, quando occorre, il sangue. Loro è anche la (nell’Uomo del treno, il recente capolavoro di Patrice manifesta; è nutrice, poiché fornisce, a chi sa cercare
pulita la scrivania, rispondere – umanamente, senza dignità. I poveri di Rigoni Stern paiono non ribellar- Leconte, uno dei protagonisti dice: ‘Più invecchiamo ed ascoltare, cibo e riparo; è maestra, poiché insegna
arroganza – ai bisogni della gente, tornare a casa con si mai: vanno in guerra, oppure faticano, mangiano il e più diventiamo preziosi’). Vedono davanti a sé le a sopravvivere, a superare le difficoltà, a comparare
la coscienza del lavoro compiuto onestamente. “La formaggio con la crosta perché hanno fame, patisco- azioni di questo Moloch, e vedono che oltre che bar- e adattare i suoi ritmi ai nostri; è spettacolo di armo-
consigne c’est la consigne” avrebbe commentato un no il freddo, muoiono. Ma quella non è viltà, né ras- bare esse sono stupide, perché a nessun’altra logica nia e di misura. Non è mai nemica. E anche quando
altro grande poeta degli uomini, Saint-Exupéry. segnazione. È, appunto dignità, quella di chi trova la obbediscono se non a quella del potere e della sopraf- può parere che lo sia, anche quando il gelo uccide i
propria dignità di uomo nel seguire il proprio ‘desti- fazione, ovverosia ad una logica ‘biologicamente’ compagni, allora è perché noi ne abbiamo violato il
Poi, a casa – la sua casa, la casa in mezzo agli alberi, no’ (ancora la ‘consigne’ saintexuperiana, che diven- contraria a quella del genere umano, che è quella regno e le regole. Altrimenti, spira in tutte le sue pagi-
la casa con i figli e i pochi amici, con gli alveari, col ta divisa esistenziale) – pur avvertendone benissimo della solidarietà. Il ‘pacifismo’ e l’antifascismo di ne un profondo misticismo dell’albero e del bosco,
cane, con gli uccelli che passano e il bariletto dei la durezza, e conoscendone le ineguaglianze – e pre- Rigoni Stern sono, appunto, ‘biologici’, naturali. una religiosità panica che accomuna esseri umani,
crauti, la casa che vibra di altri suoni e odori che non ferisce lasciare agli altri, ai ‘potenti’, agli individui Nascono dalle cose, dall’essenza delle cose, sono così insetti, erbe, neve e vento, raccontando quell’unità
quelli delle nostre vite di déracinés – il momento del eccezionali, i beaux gestes, i discorsi altisonanti, la perché così dev’essere, e non potrebbe essere altri- perfetta e primigenia che abbiamo infranto e che
silenzio, del ricordo. Sui suoi quaderni, pian piano, ‘gloria’ e, se del caso, la fuga ignominiosa e la vergo- menti . È quasi un sillogismo: la guerra ed il fascismo siamo incapaci di ricostruire.
tornava tutto. La giovinezza, la guerra, il freddo, i gna. sono antiumani, io sono un essere umano, io sono
compagni morti, il ritorno. Ma non solo. Tornavano contro la guerra e contro il fascismo . Anche quando Così, il suo rapporto con la caccia è sciamanico. La
anche – dalla sua esistenza e da quelle di coloro che Sconfitti, dunque, solo apparentemente; in realtà vin- militò – sempre con estrema discrezione – in partiti caccia per Rigoni Stern non è quella falcidie indiscri-
l’avevano preceduto – le storie di caccia, di animali, citori, operatori nel mondo di giustizia e di bene, politici della sinistra, anche quando girava le scuole minata che è oggi, sterminatrice di ogni forma di vita
di boschi. inteso come rigore morale, umanità. Un mondo italiane per tenere discorsi agli studenti, il suo pacifi- selvatica e trionfo della potenza e della violenza. Il
Tutto ritornava, lentamente, e l’impiegato, il caccia- umano e narrativo, dunque, quello di Rigoni Stern, smo non è mai stato ‘politico’, non nel senso settario cacciatore di Rigoni Stern è il cacciatore del neolitico,
tore di urogalli, l’ex soldato, stava lì seduto e dava che lungi dall’essere angusto, limitato, particolare, del termine. La sua voce ha sempre detto no alla è l’uomo dei boschi, è appunto lo sciamano, colui che
voce a tutti, uno alla volta. Da quel suo ‘esistere’ e diventa profondamente, imprescindibilmente univer- guerra perché distrugge le case, perché uccide gli esse- si fa bestia, traccia, usta, in un rapporto di stretta col-
riflettere, sono nati i suoi libri, umilmente e ‘natural- sale. Gli esseri umani di Rigoni Stern sono quelli che ri umani, perché nega la solidarietà ed insegna l’odio, leganza e ‘fratellanza’ con l’animale cacciato, che for-
mente’. Così nacquero i primi, e così ha continuato a sono già stati, in passato, in culture e società certo perché non è ‘umana’. Quanto più una verità è ele- nirà a lui ed alla sua famiglia cibo e nuove forze. Il
‘partorirli’, e se pur, ad un certo punto, si è trovato più povere ma più essenziali della nostra; sono quel- mentare, tanto più è assoluta. suo cacciatore non odia, non prova rabbia, non agi-
investito di una certa celebrità, si ha sempre avuto li che dovrebbero essere oggi, se avessero orecchie per sce per desiderio di conquista: egli adempie un ciclo
l’impressione che il suo editore dovesse quasi strap-
pargli ogni tanto un suo nuovo fascicolo di pagine,
quasi che lui se ne schermisse, e poi arrivavano a noi,
udire; sono quelli che dovranno essere, se vorranno
salvarsi dalla perdizione. La prosa naturale, ‘necessario’, equilibrato e perfetto, che per-
ciò diventa anche rito . L’ennesimo richiamo al ‘gran
cerchio’ che l’uomo ha spezzato, l’ennesima ‘lezione’
ed era ogni volta una nuova epifania. Così è stato
fino alle sue ultime righe di poco tempo fa, a quella
Ultima partita a carte, ultimo cristallo trasparente.
La guerra Forse ciò che meno è stato apprezzato di Rigoni Stern
è proprio la sua prosa, che molti avranno trovato
‘povera’. E così è, in effetti. Rigoni Stern non conosce
del Maestro.

Giuliano Corà, 53 anni, vicentino, è traduttore di let-


Anche il suo approccio alla guerra, la sua posizione prosa lirica, voli pindarici, metafore ardite, raffina- teratura francese per gli editori Neri Pozza e Salerno
Queste mie righe – e spero, anche quelle di altri ‘antibellicista’, è assolutamente particolare, verrebbe tezze stilistiche, esercizi retorici: lui conosce la vita. E e critico di cinema per cineclick.it e ilcineforum.it. È
migliori di me – siano dunque per tributargli onore e quasi da dire ‘indiretta’. Mai, nei suoi libri, si trove- la vita, per essere raccontata, non ha bisogno di maestro elementare alla scuola Zanella di Vicenza.
rispetto, ed intimissimo affetto. ranno proclami, concioni, roboanti discorsi contro la orpelli: basta lasciare che scorra, eventualmente, ogni

L’ex presidente Rai parla di tv e di Gasparri


a Bassano: lo show di Berlusconi sta per finire BUONASERA
Così parlò Zaccaria il locale
mai banale
sorprese
dietro l’angolo
“Con la televisione si vince. Ma attenzione: non si rivince”. Parola di
Zaccaria. Che di nome fa Roberto ed è professore ordinario di Diritto
Costituzionale Generale nell’Università di Firenze, ma soprattutto, è stato pre- In pizzeria con Sir Lancillotto Romanzini d’amore nello studio fotografico
sidente dell’ultima Rai targata Ulivo prima che il secondo governo Berlusconi
facesse piazza pulita. Dalla chiusura di uno dei più brie e porchetta con rucola e Di grande interesse la rassegna di testi storici fondamentali della scul-
“E’ vero” ha spiegato il professore venerdì scorso a Bassano del Grappa ad conosciuti ristoranti del centro pomodorini freschi). Ci viene servi- una trentina di sculture di Paola tura.
un pubblico di un centinaio di persone accorse alla Libreria La Bassanese (Scudo di Francia) è nata qualche ta chiusa, tipo calzone , con rucola Romanzini in mostra nello studio Del resto molti sono i riferimenti
(www.labassanese.it) per la presentazione del suo volume “Televisione: dal anno fa questa pizzeria che del vec- e pomodorini sopra. Dopo due fotografico Vajenti. presenti in queste opere ma il
monopolio al monopolio” (Baldini Castoldi Dalai - euro 11.80), “Berlusconi chio Scudo ha mantenuto tutto il bocconi perdoniamo perfino il Si tratta di figure singole o di grup- carattere del suo linguaggio si defi-
si è giovato non poco della televisione per convincere gli italiani della bontà meglio: il Re di Spagna è un susse- nome: la pasta è ben cotta, gli pi, tutti di piccole dimensioni, ma nisce per una indipendenza da
del suo sogno. Ma il giochino è finito. Semmai, la sovraesposizione attuale del guirsi di sale e salette che potrebbe- ingredienti calibrati, la mozzarella con la capacità di imporsi allo canoni, regole e tendenze.
presidente del consiglio – che ultimamente furoreggia oltre misura su tutti i ro ospitare un reggimento, tavoli e non disturba. E bevendo un bic- sguardo con grande determinazio- Si ha la sensazione che l’Artista
canali Rai e Mediaset (memorabile un suo recente intervento di sedici minuti sedie di legno così spesso che oggi chiere di Stones Strong, una rossa ne. Essi si muovono sulla scena da ami lasciarsi aperte tutte le possibi-
alla Domenica Sportiva) – potrebbe ritorcesi contro di lui. Insomma, un boo- basterebbe per farci una catena di spillata alla perfezione, vi sentirete protagonisti, con una gestualità lità, senza chiudere ad alcuna delle
merang. Il leader di Forza Italia è in difficoltà, e per venirne a capo utilizza lo pizzerie, soffitti e pavimenti da dei re di Spagna a tutti gli effetti. pacata ed elegante. Personaggi che soluzioni possibili. Di più: sembra
strumento che meglio conosce. Ma in tv, come nella vita, il troppo stroppia. stare ad ammirare. In un posto Al momento di pagare il conto poi, rappresentano archetipi umani, voler affermare l’inesistenza di una
Vale anche per lui”. Chissà se Zaccaria sarà buon profeta. così potrebbero entrare Lancillotto vi converrà contare su un budget riflessivi e solenni nel compiere le risposta definitiva al problema
In attesa di verificarlo, i presenti hanno raccolto l’opinione autorevole di chi e i cavalieri di Re Artù e nessuno ci da sangue blu: 25 euro tra pizza, loro azioni, siano esse quotidiane o della forma.
televisione l’ha fatta per tanti anni, sulla famigerata Legge Gasparri definita farebbe caso: ci sono perfino spade birra e coperto, 30 se osate chiude- assolute. Rientra in questo suo metodo svi-
dal professore, senza mezzi termini, “una truffa”. e armature che pendono dalle re con il dolce. Ma per una pizza Intensamente vibrante è anche la luppare le diverse potenzialità nar-
Un esempio? Il tanto declamato “moltiplicatore di pluralismo” che dovrebbe pareti. Il Re di Spagna vi propone degna del suo nome si fa questo e sensualità che pervade in assoluta rative dell’argilla, studiare nuovi
essere il digitale terrestre. “Null’altro che uno specchietto per le allodole. decine di birre, bruschette, tacos, altro. compostezza le figure della morfemi nell’ambito di un neo
Primo perchè per fare tv, digitale o no, ci vogliono comunque un sacco di soldi cocktails, panecillos oltre a 70 Romanzini: amanti silenziosi, con- naturalismo ricco di simbologie
e soprattutto, il controllo della pubblicità (e in Italia si sa chi si divide la torta: diverse pizze. In cucina in effetti Osvaldo Derocco centrati su loro stessi, usciti dalla personali e cosmiche. E anche in
Sipra e Publitalia). In secondo luogo perchè il digitale ce l’hanno - alla lettera sembra di essere alla Fiat. Al listino terza dimensione dopo aver lascia- tale specialissimo modo di far poe-
- quattro gatti. dunque: potrete perdonare nomi Pizzeria Re di Spagna to fuori dallo spazio fisico ogni sia risiede la forza della creatività
Ed ecco uno dei tanti trucchetti di questa Legge: entro il 30 aprile l’Authority quali “Aumma aumma pane Contrà Barche, Vicenza tumulto, quasi ponendosi al centro di Paola Romanzini.
per le Telecomunicazioni dovrà accertare il mercato esistente nel digitale. caldo” o “Sboldra”? Avrete il Telefono 0444.112233 dell’occhio immobile di un ciclone. Tazio Cirri
Come? In maniera semplicemente ridicola. Verificando se il segnale esiste e, coraggio di assaggiare la “Araiss”, Chiuso lunedì La capacità della scultrice di speri-
quanti decoder ci sono – attenzione – non presso le famiglie, ma nei negozi! che si presenta con mozzarella, Forno aperto fino alle 1:30 mentare e di interpolare tecniche Paola Romanzini: sculture
Insomma, i calcoli saranno fatti sull’offerta perché, diciamocelo, la domanda pistacchio, noci, brie e sfilacci di Provata il 5 marzo 2004 diverse è ad ampio raggio e include Studio Fotografico Vajenti
attualmente sta a zero”. “La finzione propria del mezzo televisivo” – ha con- cavallo? E la “Re di Spagna”, che il rilievo, condotto con una conce- Corso Palladio 67
cluso Zaccaria, “agisce ormai ad ogni livello. Ma insisto: lo show è finito. Gli vi tenta con paté di tartufo e pro- Pizze: 8/10 zione plastica fluida che insiste La mostra rimarrà aperta fino al
italiani torneranno a fare i conti con quel che resta: la reality”. sciutto di struzzo? Noi proviamo la Servizio: 8/10 soprattutto sui valori pittorici ed 23 aprile con orari da lunedì a
d.l. “Riccardo pane caldo” (asiago, Prezzo: 6/10 evidenzia un’attenzione ad alcuni venerdì 10-12.30 e 16-19.30

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