La città di Modena è stata fondata nel 183 a.C., come colonia di diritto
romano, dai triumviri Marco Emilio Lepido, Tito Ebuzio Parro e Lucio
Quinzio Crispino[4]. Dal 1598 al 1859 fu capitale del Ducato di Modena
e Reggio ed è un'antica sede universitaria ed arcivescovile. Il Palazzo
Ducale fu sede già nel 1859 della Scuola militare dell'Italia centrale (dettagli)
del Regno di Sardegna, evolutasi nei decenni fino a divenire nel 1947
Accademia Militare dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri.
Indice
Geografia fisica
Territorio Localizzazione
Sismicità Stato Italia
Clima
Regione Emilia-Romagna
Origini del nome
Provincia Modena
Storia
Età antica e Medioevo Amministrazione
Età moderna e contemporanea
Sindaco Gian Carlo Muzzarelli
Simboli
(PD) dal 9-6-2014
Onorificenze
Ricorrenze Territorio
Monumenti e luoghi d'interesse Coordinate 44°38′44.95″N
Architetture religiose 10°55′32.59″E
Duomo di Modena
Torre Ghirlandina Altitudine 34 m s.l.m.
Chiesa di San Vincenzo Superficie 183,19 km²
Chiesa di Santa Maria della Pomposa - Aedes
Muratoriana Abitanti 185 045[2] (31-10-2017)
Chiesa del voto Densità 1 010,13 ab./km²
Chiesa di Sant'Agostino
Frazioni nessuna[1]; vedi
Chiesa di San Carlo
Chiesa di San Giovanni Battista
Quartieri di Modena
Chiesa di San Francesco Comuni Bastiglia, Bomporto,
Chiesa di San Pietro confinanti Campogalliano, Carpi,
Chiesa di San Bartolomeo a Modena Casalgrande (RE),
Chiesa di San Giorgio Castelfranco Emilia,
Chiesa di San Biagio
Castelnuovo Rangone,
Chiesa di San Domenico
Formigine, Nonantola,
Chiesa di Sant'Eufemia o dell'Adorazione
Chiesa di Santa Maria delle Asse o della SS. Trinità
Rubiera (RE), San
Chiesa di San Barnaba Cesario sul Panaro,
Chiesa di Santa Maria delle Grazie Soliera, Spilamberto
Chiesa di Gesù Redentore Altre informazioni
Tempio israelitico (Sinagoga)
Cod. 41121–41126
Croce di san Geminiano
postale
Architetture civili
Palazzo Ducale Prefisso 059
Palazzo Comunale Fuso UTC+1
Teatro comunale Luciano Pavarotti orario
Mercato Albinelli
Codice 036023
Complesso di Sant'Agostino
Palazzo di Santa Margherita
ISTAT
Foro Boario Cod. F257
Cimitero di San Cataldo catastale
Teatro Storchi Targa MO
Società Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Evoluzione demografica
Etnie e minoranze straniere Cl. zona E, 2 258 GG[3]
climatica
Cultura
Istruzione Nome Modenesi o Geminiani
Università e accademie abitanti
Scuole Patrono San Geminiano
Biblioteche e archivi
Giorno 31 gennaio
Musei
Galleria Estense festivo
Museo lapidario estense Cartografia
Musei del Duomo
Museo del volley
Museo Enzo Ferrari
Museo della Figurina
Modena
Casa Museo Luciano Pavarotti
Musei universitari
Quartiere Fieristico
Media
Televisione
Stampa
Radio
Teatro
Cucina
Il carnevale
Geografia antropica
Suddivisioni amministrative
Area Metropolitana
Economia
Industria automobilistica
Artigianato
Industria alimentare
Infrastrutture e trasporti
Strade
Ferrovie
Mobilità urbana
Aeroporto
Eliporto
Amministrazione
Gemellaggi
Consolati
Sport
Automobilismo
Calcio
Ciclismo
Pallavolo Posizione del comune di Modena
Altri sport all'interno dell'omonima provincia
Principali Impianti
Sito istituzionale (http://www.comun
Nella cultura di massa e.modena.it)
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Geografia fisica
Territorio
La città si trova circa al centro della provincia di cui è capoluogo, nella Val Padana in un territorio completamente
pianeggiante. Due fiumi la circondano senza peraltro attraversarla: il Secchia ed il Panaro, la cui importanza per la città
è testimoniata anche dalla presenza della Fontana dei due fiumi, dello scultore modenese Giuseppe Graziosi, situata in
Largo Garibaldi.
Nasce all'interno della città il canale Naviglio, che sfocia nel fiume Panaro all'altezza di Bomporto. Un tempo accessibile
al trasporto fluviale, il canale è ora sotterraneo e non accessibile all'interno della città.
Le prime propaggini dell'Appennino modenese si trovano tra i 15 e i 20 km a sud della città, già fuori dal territorio
comunale, nei comuni non confinanti di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello e Castelvetro di Modena.
La città è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, nella provincia hanno sede importanti industrie
alimentari (tra cui Grandi Salumifici Italiani, Cremonini e Fini, centri di produzione del Parmigiano Reggiano e della
lavorazione del maiale - a cui Castelnuovo Rangone, il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento)
3 metalmeccaniche (Modena, così come la sua provincia, può essere considerata la Capitale Mondiale
dell'Automobilismo Sportivo con le sedi della Ferrari a Maranello, della Maserati in città, De Tomaso in periferia,
Pagani a San Cesario sul Panaro e fino a pochi anni fa la Bugatti a Campogalliano. Inoltre ad una decina di chilometri
dal confine provinciale, già in provincia di Bologna, nel comune di Sant'Agata Bolognese si trova la sede di un'altra
storica azienda del settore come la Lamborghini ). Viene anche considerata la capitale mondiale delle ceramiche (o della
piastrella), grazie alle aziende di spicco presenti nei territori di Sassuolo e Fiorano Modenese. Notevole l'industria
tessile presente nei territorio di Carpi e quella biomedica nel comune di Mirandola.
Fino alla metà del XIX secolo, la città aveva due darsene: una interna alle mura, nell'attuale Corso Vittorio Emanuele,
ed una esterna (il bacino) all'altezza del cavalcaferrovia della Sacca, interrata nel 1936. Dei canali di Modena rimane
traccia nei nomi delle strade, in particolare nel Centro Storico: esistono infatti vie chiamate Canal Grande, Canal
Chiaro, Canalino, Canaletto e così via.
Nel 1949 venne costruito, subito fuori delle mura, un Aerautodromo, con le funzioni di pista di volo per usi commerciali
e pista di gare internazionali di auto e moto e di prova per le industrie automobilistiche locali di allora (Ferrari,
Maserati e Stanguellini). È rimasto in uso sino al 1962, ma anche molto oltre per le gare motociclistiche ed esibizioni
varie attinenti ai motori. Ora al suo posto vi è un grande parco dedicato ad Enzo Ferrari.
Sismicità
Modena ha conosciuto la realtà di un forte terremoto nel maggio 2012. Ci furono due scosse principali a distanza di
nove giorni l'una dall'altra della magnitudo 5,9 e 5,8, entrambe con epicentro nella bassa pianura padana della
provincia tra i 20 e i 35 chilometri dalla città. Il sisma ha distrutto i comuni vicini all'epicentro. Modena non ha avuto
danni importanti se non leggere lesioni in alcune vecchie chiese tra cui il Duomo, soprattutto in seguito alla seconda
scossa da 5,8.
Clima
Il clima è tipicamente padano, con influssi subcontinentali: gli inverni sono umidi, freddi (temperature medie minime
sotto lo zero anche per diverse settimane) e moderatamente nevosi, con 35 cm medi annui di accumulo. In autunno ed
in inverno è assai frequente il fenomeno della nebbia, spesso molto fitta e costante anche per diversi giorni di fila.
Bisogna comunque sottolineare, che negli ultimi 20 anni, il clima si è in buona parte modificato, sia per quanto riguarda
le precipitazioni nevose molto diradate sulla città rispetto ad un tempo e in alcuni anni quasi inesistenti, ed anche per
quanto riguarda le nebbie, ormai rarissime in città e nelle sue adiacenze, ma ancora un po' più persistenti nelle
campagne, in particolare verso la bassa emiliana. Esiste inoltre una significativa escursione termica tra l’estate e
l’inverno: i mesi estivi e sempre più spesso anche quelli di fine primavera, sono infatti caldi e particolarmente afosi, con
punte massime ben al di sopra di 35 °C. La percezione delle temperature, in estate così come in inverno, è spesso
alterata dall'elevato tasso di umidità.
Mesi Stag
MODENA
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri
T. max. media
4,4 7,7 12,3 17,5 22,3 26,2 29,0 27,7 23,7 18,0 10,8 5,2 5,8 17,4
(°C)
T. min. media
0,0 2,1 5,0 9,0 13,2 16,9 19,5 19,7 15,8 11,3 6,0 0,9 1,0 9,1
(°C)
Precipitazioni
52 41 44 48 52 50 38 47 51 64 69 56 149 144
(mm)
Giorni di
7 6 6 6 7 6 4 6 5 6 9 7 20 19
pioggia
A causa della scarsa ventilazione della pianura padana e dell'elevato traffico veicolare, Modena è tra i primi posti tra le
città più inquinate d'Europa, dietro alle italiane Torino, Brescia e Milano[5].
(Cicerone, Filippiche)
Tra fine Ottocento e inizio Novecento l'Emilia (e in particolare la provincia di Modena) divenne un baluardo socialista
prima e comunista poi.
Il fenomeno dell'occupazione delle terre fu molto forte e si scontrò con la violenza fascista. Dopo il settembre 1943,
Modena e i suoi comuni dovettero sopportare umiliazioni ad opera degli occupanti tedeschi e della milizia fascista.
Nonostante la repressione, la Resistenza ebbe, con alterne vicende, una presenza sempre attiva nel territorio. Dopo la
guerra quella zona che per i vent'anni del regime veniva chiamato "Il Triangolo Nero" (in quanto completamente
controllato dai fascisti) prese il nome di "Triangolo Rosso" o "Triangolo della morte". Tale denominazione viene usata
da diversi storici per ricordare le circa 2000 uccisioni di civili e militari perpetrate, dopo la caduta del regime fascista e
particolarmente nel biennio 1946-1948, da alcune brigate di ex-partigiani comunisti che si erano dati il nome di "Gruppi
d'Azione Partigiana" (GAP), come rappresaglia contro chi veniva ritenuto compromesso con il regime.
Il 9 gennaio 1950, sei operai vennero uccisi dai carabinieri nell'eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, avvenuto
durante una manifestazione che chiedeva la riapertura delle Fonderie Riunite.
Negli anni del dopoguerra Modena conosce con il boom economico un periodo di benessere senza precedenti. Il
successo della città è legato soprattutto all'affermarsi di piccole industrie dai prodotti unici al mondo, come Ferrari o
Maserati o Panini, o come i poli ceramico di Sassuolo, tessile di Carpi e biomedicale di Mirandola, e alla valorizzazione
dei prodotti tipici della regione.
Simboli
(LA) (IT)
« Avia Pervia » « L’inaccessibile (a-via) diventa
accessibile »
« D'oro, alla croce d'azzurro accollato da due trivelle di ferro e oro in croce di
Sant'Andrea, sormontato da una corona aurea ducale tempestata di gemme
sostenente nove fioroni d'oro, cinque visibili, caricato ciascuno di una perla nel
cuore. Motto “Avia Pervia” »
Le trivelle, come strumenti utilizzati per scavare i pozzi, alludono alla grande ricchezza
d'acqua del territorio modenese, un tempo ricco di canali e affioramenti spontanei (fontanazzi). Questa abbondanza è
andata decrescendo a partire dalla seconda metà del XX secolo, soprattutto a causa dello sfruttamento a fini industriali
e abitativi della falda freatica, che ne ha provocato l'abbassamento.
La frase latina “Avia pervia” significa “Rendiamo facili le cose difficili”: probabilmente ideato dal letterato Giovanni
Maria Barbieri nel 1561, fu ufficialmente adottato nel secolo XVII, quando il sigillo accompagnato dalle trivelle e dal
motto venne apposto ad un codice degli statuti dei calzolai[18].
Onorificenze
Modena è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia
d'Oro al Valor Militare il 29 marzo 1947 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana
durante la seconda guerra mondiale[19].
Ricorrenze
Fiera di Sant'Antonio, il 17 gennaio.
Fiera di San Geminiano, il 31 gennaio, patrono della città, durante la quale in duomo viene scoperta la salma e si
dà ai fedeli la possibilità di baciare il braccio del santo, conservato in un'urna di medesime forme.
"Mak Π 100": saggio ginnico degli allievi dell'Accademia militare di Modena e gran ballo delle debuttanti cento
giorni prima della promozione a ufficiale degli allievi del secondo anno. Nel mese di maggio.
Festival filosofia: lezioni magistrali ed eventi culturali legati alla Filosofia. Nel mese di settembre. Vi partecipano
nomi illustri e docenti universitari di primo piano.
Mercato dell'antiquariato: è la più grande fiera antiquaria della regione Emilia-Romagna. Si svolge ogni quarto
sabato e domenica del mese presso il parco Novi Sad.
Eventi gastronomici e commerciali, in Centro Storico: mercatino internazionale, Modena in fiore (alcune vie del
centro si rivestono completamente di fiori, quasi si trattasse di giardini all'aperto), Stuzzicagente (una giornata di
degustazioni a tappe nel centro storico di Modena, normalmente due edizioni all'anno in primavera e in autunno).
Modena Organ Festival: costituisce una serie di appuntamenti nelle chiese più importanti della città ove si
esibiscono validi organisti di fama internazionale. Solitamente si svolge nei mesi giugno - Settembre. Il festival è
organizzato dall'Associazione Amici dell'Organo "J.S.Bach"[20].
Modena Terra di Motori. Ogni anno in aprile o maggio[21].
Il Carnevale,di giovedì grasso con la presenza della maschera cittadina, Sandrone e la famiglia Pavironica.
NODE festival, festival musicale annuale.
Architetture religiose
Bene protetto dall'UNESCO
Duomo di Modena
Patrimonio dell'umanità
In stile romanico, la cattedrale è stata edificata dall'architetto
Cattedrale, Torre Civica e Piazza
Lanfranco nel 1099, nel sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di
Grande
Modena. Al suo fianco sorge la torre campanaria detta la Ghirlandina.
(EN) Cathedral, Torre Civica and
Piazza Grande, Modena
Torre Ghirlandina
La Ghirlandina, alta 86 metri, è la torre campanaria del Duomo di
Modena e simbolo della città. Riconosciuta come patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO nel 1997, fu costruita a partire dal 1179,
quando fu innalzata come Torre di San Geminiano, che fu rialzata poi
nei due secoli successivi. Fu riparata alla fine dell'ottocento, e nel 2008
vennero iniziati lavori di restauro dovuti ad alcune lesioni, terminati
nel 2011.
Più che per la sua rilevanza monumentale, l'importanza della chiesa è dovuta al fatto di essere stata la sede parrocchiale
e la dimora di Ludovico Antonio Muratori, il grande storico modenese, che ne fu "prevosto" (parroco) dal 1716 al 1750.
Per sua stessa volontà, Muratori, al tempo già studioso e scrittore di fama, si fece assegnare "la cura delle anime" di
quello che era uno dei quartieri più poveri e malmessi della città. La chiesa stessa, in pessime condizioni, fu ricostruita
dalle fondamenta, e Muratori vi fece aggiungere il coro. All'interno si trova un ciclo di dipinti del Seicento e del
Settecento su San Sebastiano, opera di Bernardino Cervi e Francesco Vellani.
La chiesa, con annessa canonica (dove Muratori visse attendendo alle sue opere più celebri), costituisce oggi il
complesso dell'Aedes Muratoriana ("Casa del Muratori"), sede della Deputazione di Storia patria e del Museo
Muratoriano. Testimonianza di affetto dei modenesi per uno dei suoi cittadini più illustri è il monumento a L. A.
Muratori, che sorge poco lontano, sull'omonimo Largo che si affaccia sulla via Emilia. Scolpito da Adeodato Malatesta,
che non volle ricevere compenso, il monumento ritrae lo storico in un atteggiamento pensieroso, ma riesce anche a
suggerirne la profonda umanità.
Chiesa di Sant'Agostino
Di fianco al palazzo dei Musei si affaccia sul piazzale Sant'Agostino questa
chiesa (chiamata anche Pantheon Atestinum, in quanto adornata con statue
e busti di santi e beati della casa d'Este, o in qualche modo imparentati con
essa), che, eretta nel Trecento (nel sito di una precedente "chiesa degli
agostiniani" fondata nel 1245) e recante ancora sul fianco sinistro numerose
tracce di quell'epoca, ha però attualmente una spiccata fisionomia
seicentesca. Essa fu infatti profondamente modificata nel 1663, per volere
della duchessa Laura Martinozzi, che volle che fossero qui celebrati i solenni
funerali del duca Alfonso IV suo marito: la sobria struttura trecentesca è
ornata da una ricca decorazione di stucchi e da un pregevole soffitto a
cassettoni, sul quale più artisti dipinsero ritratti di nobili e santi. Spicca
invece per intensità drammatica il gruppo scultoreo in terracotta della
Deposizione della Croce (1476), capolavoro del modenese Antonio Begarelli
Affresco trecentesco di Tommaso da (nella prima cappella a destra). Altra traccia visibile dell'antica chiesa,
Modena in Sant'Agostino
conservata all'interno, è l'affresco trecentesco della Madonna della
consolazione, di Tommaso da Modena: una Maria ritratta con delicata
naturalezza nell'atto di allattare il bambino.
Adiacente alla chiesa è presente un'antica abbazia abitata da una congregazione di monaci benedettini[23]. In origine il
monastero di san Pietro venne fondato fuori le mura della città nel 996 come fondazione vescovile[23].
La chiesa è degna di nota per la sua pianta a croce greca (cioè composta di quattro bracci della stessa dimensione). Fu
realizzata a partire dal 1647 da un progetto di Gaspare Vigarani e Cristoforo Malagola detto il Galaverna.
Architetture civili
Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale di Modena è stato sede della Corte Estense tra Seicento ed Ottocento.
Dall'Unità d'Italia, il Palazzo ospita la prestigiosa Accademia militare di Modena. Tra i
più illustri ex-allievi dell'Accademia troviamo 10 Marescialli d'Italia, un Maresciallo
dell'Aria, 31 ministri, sei Presidenti del Consiglio, 31 Senatori del Regno e tre Senatori
della Repubblica e 1 Deputato: di questi i nomi più illustri sono ricordati nella Galleria
della memoria del museo storico dell'Accademia militare, ubicato nella sede stessa del
Palazzo Ducale.
La sua costruzione fu iniziata da Francesco I d'Este nel 1634 e fu finita da Francesco V. Il Francesco I d'Este
Palazzo sorse su un precedente "Forte Estense" e la sua architettura fu creata anche da
interventi di Bernini e Borromini.
La maestosa facciata del Palazzo, alleggerita dal gioco cromatico dei marmi,
è stata recentemente restaurata. Dalla porta centrale si accede all'elegante
"Cortile d'onore", sede delle cerimonie militari, e al suggestivo "Scalone
d'onore". Nel Salone centrale è degno di nota il soffitto, affrescato nel
Settecento da Marco Antonio Franceschini con l'incoronazione di
Bradamante, capostipite degli Este, già celebrata da Ariosto nell'Orlando
furioso. Suggestiva testimonianza dello sfarzo della piccola corte modenese
nel Settecento è il "Salottino d'oro", il gabinetto di lavoro del duca Francesco Facciata del Palazzo Ducale
III, che nel 1756 lo fece rivestire e decorare con pannelli rivestiti di oro
zecchino.
Di fronte al Palazzo si alza una statua dedicata all'eroe risorgimentale Ciro Menotti,
mentre alle spalle si trovano i principali "Giardini pubblici" di Modena, anteriormente
detti giardini botanici estensi.
Palazzo Comunale
Non si tratta in realtà di un unico palazzo, ma del risultato della ristrutturazione sei-
settecentesca di numerose costruzioni sorte a partire dal 1046, tutte con la medesima
funzione di edifici amministrativi e di rappresentanza. L'antica Torre civica (oggi Torre
Mozza) crollò nel 1671 in seguito a un terremoto. Interessante nell'ala nord è la Sala
Il monumento a Ciro
delle Bifore, ambiente in cui è tornata alla luce parte della precedente facciata
Menotti di fronte al
medievale, arretrata di alcuni metri rispetto alla precedente. Palazzo Ducale
Mercato Albinelli
Il "Mercato Albinelli" è un mercato ortofrutticolo nel centro storico di Modena, esistente dalla prima metà del XX
secolo. I modenesi lo chiamano familiarmente anche "Mercato coperto". Spesso, quindi, si parla di "Mercato coperto
Albinelli".
Complesso di Sant'Agostino
Il complesso di Sant'Agostino, che si estende per 25.000 m² circa, è situato alle porte del centro storico della città.
Originariamente l'edificio ospitava un ospedale, il Grande Spedale degli Infermi, che il duca Francesco III volle verso la
metà del XVIII secolo. Poco più tardi l'ospedale venne ampliato, raddoppiando il fronte su via Emilia, per ospitare
anche l'infermeria militare. Nonostante la nascita del Policlinico, l'ospedale è rimasto in funzione fino al 2005,
dopodiché il personale e l'attività sanitaria sono stati trasferiti nel nuovo ospedale di Baggiovara. Tra il 2005 e il 2008
l'intero edificio è stato acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha manifestato l'intenzione di
trasformarlo nel nuovo polo della cultura, comprendente un polo bibliotecario, un centro linguistico per
l'internazionalizzazione, un centro per la fotografia e per l'immagine, un polo espositivo, un centro di varie attività
complementari ed economiche. Il progetto, che è stato curato dallo studio dell'architetto Gae Aulenti, scaturisce da un
protocollo d'intesa firmato nel 2007 tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Ministero per i Beni Culturali,
Comune di Modena.
Foro Boario
Il Foro Boario è un edificio di notevole interesse architettonico e urbanistico, poiché costruzione unica nel panorama
negli interventi di architettura ducale per dimensioni, tipologia e collocazione. È costituito da un lunghissimo edificio
(circa 250 metri) perfettamente bifronte, con quattro facciate, uguali a due a due. Nel corpo centrale, che si estende per
circa 45 metri, è presente nel fastigio un orologio e panoplia, opera di Luigi Righi, che vi ha raffigurato le Allegorie delle
Armi, della Fertilità, delle Arti e del Tempo. Fu costruito nella prima metà dell'Ottocento per volontà di Francesco IV
d'Austria d'Este (duca di Modena, Reggio e Mirandola dal 1815) che ne affidò la progettazione all'architetto Francesco
Vandelli, autore di numerosi altri edifici pubblici e privati della città. A tutt'oggi sul lato che costeggia il versante
sinistro di viale Berengario è presente una lapide voluta dal duca stesso, che riporta la data di edificazione (1831) e la
dedica agli agricoltori (Honori et comodo fidelium agricolarum) impegnati nella costruzione del complesso. La
struttura era inizialmente destinata al mercato bovino e all'immagazzinamento di prodotti agricoli, ma dopo poco più di
un decennio l'edificio fu trasformato in caserma. In seguito, i cittadini ne rivendicarono l'uso (secondo ciò che peraltro il
duca stesso aveva voluto) durante il regno di Umberto I. Nel 1989 vi iniziarono i lavori di restauro e riuso per la nuova
sede della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Modena, inaugurata nel 1994 presso i piani superiori
dell'edificio. A piano terra si trovano ora, nell'ala est, la biblioteca della Facoltà, e l'area adibita ad esposizioni
temporanee, nella parte ovest. Dal 2002 la struttura ospita le mostre promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Modena.
Teatro Storchi
Il teatro prende il nome da Gaetano Storchi, un ricco commerciante
modenese che ne finanziò la costruzione. Sorge su un terreno della nuova Cimitero di San Cataldo
(Monumentale Cesare Costa e Aldo
area edificabile ricavata con la costruzione della barriera Garibaldi (1884), a
Rossi)
seguito dell'abbattimento di porta Bologna (1882). L'ubicazione del teatro
influenzò la singolare originale struttura dell'edificio, che presenta una
doppia facciata: a settentrione si trova la facciata principale, che guarda su piazza Garibaldi, mentre quella da lato ovest
si affaccia su viale Martiri della Libertà, un tempo il passeggio delle mura, ed è opera dell'architetto Maestri. L'edificio è
nato sulla base di un progetto particolarmente ricercato, che prevedeva locali di servizio, ridotto, fumoir, caffè; tuttavia,
la realizzazione avvenne in economia, su un terreno che apparve instabile fin dall'inizio, e soprattutto con l'impiego di
materiali scadenti che ne compromisero ben presto la stabilità. A ciò si devono i numerosi successivi interventi di
ristrutturazione e recupero dell'edificio. Tra i più rilevanti, si ricordano il rifacimento della copertura e la modifica della
curvatura della sala ad opera dell'ingegnere Luigi Sfondrini di Milano; il restauro dell'esterno con rifacimento
dell'intonaco e delle cornici del 1929, e un successivo intervento sulla sala nel 1931.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[28]
Comuni italiani per popolazione
1. Marocco, 3.275
2. Romania, 3.069
3. Ghana, 2.826
4. Filippine, 2.816
5. Albania, 2.406
6. Moldavia, 1.938
7. Ucraina, 1.846
8. Tunisia, 1.134
9. Nigeria, 1.059
10. Cina, 1.023
Cultura
Istruzione
Università e accademie
Modena può vantare un ateneo fondato nel 1175 che, a seguito della riapertura di nuove facoltà nella vicina Reggio
Emilia, a partire dal 1998 ha assunto il nome di Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
L'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena è l'erede dell'Accademia dei Dissonanti, sorta a Modena verso il
1680.
Scuole
Si ricordano il Liceo Ginnasio Muratori - San Carlo, dalla lunga e illustre storia (fino all'anno scolastico 2015/2016
come due scuole separate); il liceo scientifico Wiligelmo; il Liceo scientifico Alessandro Tassoni; l'Istituto tecnico e liceo
scientifico Fermo Corni; l'Istituto Tecnico Industriale Statale Enrico Fermi; l'Istituto Tecnico Commerciale Statale
Jacopo Barozzi, la cui fondazione è del 1866[29]. Svariati sono inoltre altri istituti professionali, tecnici e licei in città.
Biblioteche e archivi
La Biblioteca Estense, oltre a volumi di ogni tipo per la consultazione e lo studio, ha una collezione di manoscritti, carte
geografiche, spartiti musicali, xilografie, incisioni in rame e antichi libri a stampa tra le più grandi e importanti d'Italia,
visibili in una mostra permanente all'interno della biblioteca. Fra tutti occorre ricordare i due volumi della Bibbia di
Borso d'Este, uno dei testi miniati più famosi al mondo, le cui sgargianti miniature opera di Taddeo Crivelli ed altri sono
considerate uno dei capolavori assoluti dell'arte del Quattrocento, e il De Sphaera, unanimemente considerato il più bel
libro astrologico del Rinascimento italiano: miniato per la corte di Milano (reca infatti lo stemma Visconti-Sforza sulla
copertina) forse da Cristoforo de Predis, pervenne agli Estensi di Ferrara nell'ambito dei frequenti interscambi con la
corte sforzesca.
La Biblioteca civica è dedicata ad Antonio Delfini. Ha circa 150.000 documenti di cui oltre 100.000 sono volumi
collocati a scaffale aperto. Tra le Biblioteche comunali spicca la Biblioteca CROCETTA di nuova costruzione situata nei
pressi di Viale Gramsci.
L'Archivio di Stato di Modena raccoglie i fondi documentali degli Stati Estensi preunitari (Ducato di Ferrara, Ducato di
Modena e Reggio, Ducato di Massa e Carrara, Ducato della Mirandola, Principato di Correggio, Contea di Novellara,
Garfagnana) e di Casa d'Este.
Musei
I principali musei della città sono raccolti presso il Palazzo dei musei, situato
in piazza Sant'Agostino. Il piazzale Sant'Agostino, posto a ridosso
dell'omonima porta (abbattuta nel XIX secolo), è un esempio di urbanistica
del Settecento. Qui Francesco III d'Este fece costruire due grandi edifici con
finalità sociali: nel lato settentrionale l'ospedale (sede di uno degli ospedali
modenesi sostituito oggi da un moderno ospedale nella frazione di
Baggiovara) e di fronte l'albergo dei poveri, inaugurato nel 1771, che un
secolo più tardi fu trasformato dal comune di Modena nell'odierno Palazzo
Il Palazzo dei musei dei musei. La piazza era completata dal grande monumento equestre di
Francesco III realizzato dall'abate carrarese Giovanni Antonio Cybei
inaugurato nel 1774 e poi atterrato nei moti rivoluzionari del 1797.
Il palazzo ospita i più importanti musei della città. Vi si trovano il Museo civico d'arte, il Museo lapidario estense, il
Museo Lapidario Romano, la Gipsoteca Graziosi e il Museo archeologico etnologico e la Galleria Estense; poco fuori
della città si trova il Parco archeologico e museo all'aperto della terramara, a Montale Rangone. Nel Palazzo dei musei è
possibile inoltre visitare la Biblioteca estense e la Galleria Estense, le due raccolte che testimoniano la passione per le
arti e la cultura della casa d'Este: entrambe furono trasportate da Ferrara alla fine del Cinquecento, quando Modena
divenne la capitale del ducato.
Dal 1894 al 1990 è stato attivo il Museo civico del Risorgimento, le cui collezioni comprendevano 2.000 cimeli, 1.500
volumi e 2.500 fotografie su questo periodo storico. Ora i cimeli si trovano nel Palazzo dei Musei.
Galleria Estense
La Galleria estense, nazionale, è forse il maggiore tesoro portato dai duchi d'Este a Modena: tanto che alla grande
collezione fece ricorso il duca Francesco III, che nel 1746 sanò il dissestato bilancio del ducato vendendo al re di Polonia
i cento quadri stimati più importanti. Malgrado la perdita di queste opere (oggi per lo più a Dresda) essa rimane una
delle più importanti collezioni pubbliche italiane, ospitando opere di Tintoretto, Paolo Veronese, Guido Reni, Jacopo
Bassano, Correggio, Cosmè Tura, Tommaso da Modena, Lorenzo di Credi, Jacopo Palma il giovane, Dosso Dossi, il
Guercino, i fratelli Carracci, i primitivi emiliani e il celebre Trittico di El Greco. Ma le opere più celebri sono i due ritratti
del duca Francesco I d'Este: il busto in marmo del Bernini e la tela di Velázquez. La galleria espone anche oggetti antichi
etruschi e romani, ceramiche, esempi del medagliere estense, strumenti musicali fra cui la famosa Arpa Estense. Altra
pregevole raccolta è quella della Banca Popolare dell'Emilia Romagna.
Il Lapidario, costituito già alla fine dell'800, integra il discorso storico-artistico del tempio, capolavoro della cultura
romanica costruito dal 1099 dall'architetto Lanfranco con sculture del grande Wiligelmo, sulla tomba di San
Geminiano, vescovo e patrono di Modena vissuto nel IV secolo. Raduna rilievi, sculture e iscrizioni d'età romana,
medievale e rinascimentale, recuperati negli interventi al Duomo fra Otto e Novecento, rinvenuti in scavi o rimossi per
motivi di conservazione; vi spiccano le "metope" romaniche, otto lastre a decoro del tetto scolpite da un seguace di
Wiligelmo.
Il Museo, inaugurato nell'anno giubilare 2000, racchiude il "tesoro" di straordinaria magnificenza, che vanta
suppellettili e arredi come l'altarolo portatile del XI-XII secolo, l'Evangeliario romanico con coperta in argento e avorio,
l'apparato in argento già sulla tomba del Santo, preziosi reliquiari, parati liturgici, gli arazzi con Storie della Genesi
prodotti a Bruxelles fra il 1560 e il '70 e un'importante quadreria.
Il museo è stato aperto al pubblico il 15 dicembre 2006, nella sede di Palazzo Santa Margherita che ospita anche la
Biblioteca Delfini, la Galleria Civica e l'Istituto Superiore di Studi Musicali O. Vecchi - A. Tonelli.
I sei armadi del Museo, sei grandi album da sfogliare, ripercorrono l'intera storia della figurina dagli antecedenti ad
oggi: 2.500 pezzi tra stampe e oggetti originali, parte del patrimonio del museo di circa 500.000 esemplari. Accanto alle
figurine vere e proprie, sono presenti anche collezioni di cigarette cards, fascette di sigari, scatole di fiammiferi, menu,
etichette d'hotel, calendarietti da barbiere e bolli chiudilettera.
Musei universitari
Gemma 1786 - Museo Mineralogico e Geologico Estense è il Museo del Dipartimento Universitario di Scienze
della Terra, voluto e arricchito con lasciti e donazioni da alcuni membri della Famiglia Estense, e la cui storia ha
accompagnato l'evoluzione culturale che ha caratterizzato la città e il suo territorio.
Il Museo di Paleontologia possiede importanti collezioni storiche, raccolte a partire dalla seconda metà
dell'Ottocento e costituite da decine di migliaia di fossili di invertebrati (molluschi, echinodermi, artropodi, ecc.),
vertebrati (tra i quali dinosauri e rettili marini) e vegetali. Nel 1991 nasce la Sala dei Dinosauri in cui sono presenti
quattro scheletri di dinosauri e fossili di altri rettili e mammiferi.
Il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata espone nelle sue 14 sale oltre 3.500 animali impagliati e
provenienti da tutto il mondo e un'ampia collezione di insetti, collezionati a partire dalla fine del '700.
L'Orto Botanico nacque come "Giardino dei Semplici" nel 1758 per volere del duca Francesco III d'Este, che
destinò parte dei Giardini Ducali alla coltura delle piante medicinali, sotto la guida di Gaetano Rossi. Nel 1772 il
duca affidò all'architetto neoclassico Giuseppe Maria Soli la progettazione delle aiuole. In seguito gli illustri Botanici
che diressero l'Orto incrementarono le collezioni viventi, gli Erbari, le raccolte di reperti vegetali. In particolare
Giovanni de' Brignoli di Brünnhoff (1818‑1855) arricchì l'Orto di esotiche, in accordo con il collezionismo di
Francesco IV. A quel tempo risale il complesso architettonico delle Serre Ducali e del Museo-Erbario, tuttora
funzionali. L'Orto Botanico conserva l'antica suddivisione: il "sistema" ad aiuole e la vasca, la montagnola, l'area
pianeggiante con l'arboreto. Tra i settori tematici, ispirati ai moderni principi di museologia scientifica: la serra delle
succulente, la serra caldo-umida, la roccera, il fossato e le "collezioni di conservazione" per i progetti di tutela della
biodiversità. L'Orto Botanico dell'Ateneo di Modena e Reggio Emilia è localizzato nel centro storico della città, ha
un'estensione di circa 1 ettaro e dispone di 300 m² di superficie coperta per il ricovero e l'ostensione delle piante.
Il Museo Astronomico e Geofisico si trova nella torre orientale (costruita nel 1634) del Palazzo Ducale e
conserva le apparecchiature della Specola, l'Osservatorio Astronomico e Meteorologico fondato dal duca
Francesco IV d'Austria Este nel 1827, che testimoniano lo straordinario avanzamento delle conoscenze in campo
scientifico nella Modena ottocentesca. Si può ammirare la carta lunare disegnata nel 1662 dall'astronomo e
matematico modenese Geminiano Montanari, autentico monumento della selenografia seicentesca.
Il Laboratorio delle Macchine Matematiche raccoglie 150 macchine e copie funzionanti di antichi strumenti
geometrici dalla Grecia classica ai giorni odierni, costruite da docenti del Liceo Scientifico Tassoni di Modena.
I Musei anatomici raccolgono reperti storico-scientifici creati a supporto dell'insegnamento dell'anatomia e la
Collezione delle Terracotte ostetriche del '700 di Giovan Battista Manfredini.
Quartiere Fieristico
Il quartiere fieristico di Modena, che si chiama Fiera di Modena o anche Modena Fiere, si trova nella zona periferica
della città, affiancato dall'Autostrada Milano-Napoli, tra i quartieri della Bruciata e di Cittanova. È raggiungibile
dall'Autostrada dal casello di Modena Nord e dalla Tangenziale di Modena dalle uscite 15 (via Virgilio / Fiera) e 16-16
bis (SS9 Reggio E. / Milano).
Media
Televisione
TRC, visibile in tutta la regione, che oltre al canale principale trasmette anche su TRC2 Sport e TRC3 Cultura.
Telestudio Modena
Tv Qui
Video Modena Telestar - VMT, canale sussidiario di TRC[30]
Stampa
Gazzetta di Modena
il Resto del Carlino (edizione locale con una propria redazione)
Prima Pagina, nato in seguito alla chiusura de l'Informazione
Vivo
Radio
Radio Stella
Modena Radio City
Modena90
Radio Modena
Teatro
In città la prosa è rappresentata nei teatri Michelangelo, Storchi e delle Passioni. Gli ultimi due fanno parte dell'ERT
(Emilia Romagna Teatro). Tutte le altre rappresentazioni (opera, musica classica, balletto) vengono ospitate presso il
Teatro comunale Luciano Pavarotti. Nel Teatro dei Segni, teatro Sacro Cuore e Teatro della Cittadella vengono tenute
rappresentazioni da parte di gruppi di teatranti locali aventi ad oggetto, in alcuni casi, sperimentazioni (ad esempio
match di improvvisazione teatrale).
Cucina
Questa voce o sezione sull'argomento cucina non cita le fonti
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In quanto antica capitale dei domini estensi, la cucina di corte della città ha decisamente influenzato lo sviluppo delle
cucine modenese e reggiana. Il caso più noto è quello dell'aceto balsamico, la cui diffusione oltre una ristretta cerchia di
famiglie aristocratiche si ebbe con la dispersione e la svendita dell'acetaia ducale durante le occupazioni napoleoniche.
Ma anche i ricettari di corte ebbero un profondo influsso sullo sviluppo delle preparazioni locali, ed oggi alcuni
ristoranti propongono piatti ispirati alle ricette estensi dei secoli passati.
Numerosi sono i caseifici dediti alla produzione di Parmigiano-reggiano, e grande importanza rivestono nella cucina
cittadina i salumi e le preparazioni a base di maiale. Due piatti tipici della stagione invernale, ma che è possibile trovare
per buona parte dell'anno nelle trattorie come nelle case modenesi, sono lo zampone, ottenuto con carne macinata di
maiale insaccata nella cotica della zampa anteriore, ed il cotechino, dalla lavorazione piuttosto simile, ma diverso per
forma e cotenna.
Ma dal maiale si ottiene anche lo strutto indispensabile per il tipico gnocco fritto: una focaccia fritta quadrata che si
accompagna molto bene ai salumi. Originaria dell'Appennino (ma gustata volentieri in città) è invece la crescentina,
detta comunemente (ed impropriamente) tigella. Accanto alle tradizionali trattorie, in città sono oggi presenti numerosi
locali noti come "tigellerie" o "crescenterie" per il consumo da asporto di tale prodotto.
Tradizionalmente conteso con l'antica ed eterna rivale Bologna è il tortellino, un quadretto di pasta sfoglia ripiegato su
un trito di maiale, prosciutto e parmigiano reggiano (anche se le ricette variano spesso di famiglia in famiglia).
Centro della produzione del Lambrusco, la città rappresenta anche il confine ideale tra le zone di produzione del
Grasparossa (prodotto sulla collina) dai lambruschi Sorbara e Salamino (prodotti nella pianura).
A Modena si trovano l'Osteria Francescana, tre stelle Michelin, e il ristorante Fini, due stelle.
Il carnevale
L'aspetto del carattere modenese è ben rappresentato dalla maschera della città: il Sandrone ("Sandròun"): e non è
certo un caso se tra tante manifestazioni della tradizione il carnevale è quella che conserva a tutt'oggi la maggior
visibilità. Sull'origine di Sandrone vi sono varie teorie. Pare che a ogni carnevale il duca invitasse ai festeggiamenti di
corte un contadino per il gusto di metterne in ridicolo la dabbenaggine e la grossolanità. Le cose cambiarono però
quando a corte fu chiamato un tale Alessandro Pavironi, di Bosco di Sotto, che alle imbarazzanti domande dei convitati,
escogitate proprio per metterlo in ridicolo, rispose con un'arguzia e un buon senso rimasti memorabili. Da allora la
figura del "Sandrone" divenne l'emblema della saggezza del mondo contadino, contrapposto alle sofisticherie della città,
dei ricchi e dei nobili.
La leggenda è simile a quella di tante fiabe popolari. Di certo vi è soltanto che il personaggio di Sandrone era già
popolare nella prima metà del XIX secolo, portato sulle scene da una dinastia di attori e burattinai che si esibirono con
successo anche presso la corte estense.
Ancora oggi, secondo la tradizione (tenuta in vita dalla "compagnia del Sandrone"), ogni anno il giovedì grasso
Sandrone arriva a Modena. Lo accompagnano la moglie, la robusta Pulonia, e il figlio Sgorghìguelo: insieme la
"famiglia Pavironica" sfila dalla stazione fino a Piazza Grande, dove i modenesi si affollano per assistere allo
"sproloquio": il discorso dei tre (pronunciato nientemeno che dal balcone del Palazzo Comunale e rigorosamente in
dialetto modenese!), ricco di commenti arguti sulla vita cittadina e bonarie critiche all'amministrazione e fa divertire.
Geografia antropica
Suddivisioni amministrative
L'area comunale di Modena si divide amministrativamente in quattro circoscrizioni che hanno in parte unito la
suddivisione precedente: Centro storico (Centro Storico, San Cataldo), Crocetta (San Lazzaro-Modena Est, Crocetta),
Buon Pastore (Buon Pastore, Sant'Agnese, San Damaso) e San Faustino (S.Faustino-Saliceta San Giuliano, Madonnina-
Quattro Ville); ognuna delle quali dotata di una certa autonomia locale, di servizi specifici e di organi di delibera e
consiglio.
Area Metropolitana
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati dell'Emilia-
Romagna non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono
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L'area metropolitana di Modena, seppure non costituisca una realtà istituzionalizzata (non esiste nessun organo
sovracomunale che la rappresenti, situazione comune a tutte le aree metropolitane italiane), è una realtà vissuta ogni
giorno da centinaia di migliaia di persone che si spostano all'interno di essa per lavorare, fare acquisti, vivere e
divertirsi.
A differenza di molti agglomerati basati solo sulla continuità urbana, l'area metropolitana di Modena è definita anche
da collegamenti regolari e costanti tra le sue parti. La mobilità è garantita dal trasporto urbano ed extraurbano
dell'azienda di trasporto regionale tra Modena, Reggio Emilia e Piacenza (SETA) e dalla ferrovia Modena-Sassuolo, che
collega le due stazioni della città e prosegue fino al nuovo polo ospedaliero di Baggiovara, continuando poi fino ai centri
di Casinalbo, Formigine, Fiorano Modenese e Sassuolo. Altrettanto utilizzate anche le linee ferroviarie Modena-Carpi
(con fermate a Soliera, e prosecuzione per Rolo-Novi-Fabbrico), Modena-Rubiera (RE) e la Modena-Castelfranco
Emilia.
Economia
Industria automobilistica
Soprattutto negli anni '50 e '60 a Modena sono nate e si sono sviluppate
molte aziende nel settore automobilistico (carrozzerie e motori).
Artigianato
Per quanto riguarda l'artigianato, Modena è rinomata soprattutto per la Periferia sud, Via Tignale Del Garda
produzione di strumenti musicali, tra i quali i violini ed i violoncelli, grazie
all'antica arte della liuteria.[31]
Industria alimentare
Modena presenta inoltre un'importante produzione alimentare che contribuisce alla grandezza della sua economia. Gli
elementi principali di esportazione in ogni parte del mondo sono tipi di pasta ripiena (tortellini e affini), salumi di ogni
genere (tra i quali zampone e cotechino), formaggi (in primis Parmigiano Reggiano) e soprattutto vini (dei quali il più
caratteristico è il Lambrusco).
Infrastrutture e trasporti
Strade
Modena costituisce un fondamentale nodo autostradale e stradale a livello nazionale: è proprio qui che nasce infatti
l'Autostrada A22 del Brennero, unico collegamento stradale diretto tra Italia e centro Europa, e sempre a Modena essa
si unisce con l'Autostrada A1 del Sole. A livello locale, l'infrastruttura più importante e recente è la Tangenziale di
Modena.
Ferrovie
La stazione di Modena si trova sulla linea Milano-Bologna, ed è capolinea della linea per Mantova e Verona e della linea
FER per Sassuolo.
In passato Modena era al centro di un fitto sistema di trasporti su rotaia che la collegavano al restante territorio
provinciale con tre linee ferroviarie e le due tranvie a vapore Modena-Maranello e Castelfranco-Bazzano. Altre due linee
ferroviarie vennero progettate ma mai realizzate completamente.
All'interno del territorio comunale sono presenti tre stazioni destinate al servizio viaggiatori: Modena, gestita da
Centostazioni S.p.A.; Quattro Ville, sulla Ferrovia Verona-Modena; e Modena Piazza Manzoni, sulla linea regionale per
Sassuolo. Su quest'ultima linea sono presenti, sempre all'interno del territorio comunale, anche quattro fermate:
Modena Policlinico, Fornaci, Baggiovara Ospedale e Baggiovara[32].
Mobilità urbana
Il trasporto pubblico urbano è gestito da SETA S.p.A..
È in servizio un'estesa rete filoviaria, costituita da 3 linee, che nel 1950 sostituì la rete tranviaria di Modena.
Aeroporto
Nella frazione di Marzaglia è presente l'Aeroporto di Modena, dove ha sede l'Aero Club Modena.
Eliporto
In città sono presenti alcuni eliporti (Ospedale Policlinico, Ospedale Civile - Baggiovara, Vigili del fuoco) non aperti al
traffico generale.
Amministrazione
Dopo la Liberazione, Modena è stata ininterrottamente governata da maggioranze di sinistra. Si tratta di una delle
poche realtà in Italia a non avere ancora sperimentato un'alternanza al potere tra soggetti politici contendenti. Si veda
anche alla voce: sindaci di Modena.
Primo
Periodo Partito Carica Note
cittadino
Governatore
1859 1859 Luigi Carlo Farini -
province modenesi
1859 1860 Egidio Boni Sindaco -
1860 1863 Gaetano Parenti Sindaco -
Claudio
1863 1864 Sindaco -
Sandonnini
Giuseppe
1864 1867 Sindaco -
Campori
1867 1875 Luigi Tardini Sindaco -
Claudio
1875 1881 Sindaco -
Sandonnini
1881 1887 Giuseppe Triani Sindaco -
1887 1892 Paolo Menafoglio Sinistra Sindaco -
1892 1893 Gennaro Minervini Sindaco -
Gennaro Tosi
1893 1895 Sindaco -
Bellucci
1895 1896 Benito Malmusi Sindaco -
1896 1897 Francesco Zironi Sindaco -
1897 1897 Mario Rebucci Sindaco -
1897 1898 Francesco Zironi Sindaco -
Gennaro Tosi
1898 1900 Sindaco -
Bellucci
1900 1900 Gino Buganza Sindaco -
1900 1908 Luigi Albinelli Sindaco -
Pier Luigi San
1908 1910 Sindaco -
Donnino
1910 1910 Filippo Pino Sindaco -
1910 1912 Cesare Pagani Sindaco -
1912 1913 Ulrico Marchesani Sindaco -
Pier Luigi San
1913 1914 Sindaco -
Donnino
Giuseppe
1914 1919 Gambigliani Sindaco -
Zoccoli
1920 1920 Italo Pio Sindaco -
1920 1921 Ferruccio Teglio Partito Socialista Italiano Sindaco -
Bartolomeo Commissario
1921 1922 -
Andreoli Prefettizio
1922 1925 Fausto Bianchi Partito Nazionale Fascista Sindaco -
1925 1926 Antonio Rizzi pro-Sindaco -
Commissario
05/1926 12/1926 Antonio Boragno Partito Nazionale Fascista -
Prefettizio
Guido San
12/12/1926 21/03/1940 Partito Nazionale Fascista Podestà -
Donnino
Primo
Periodo Partito Carica Note
cittadino
Giuseppe Commissario
1940 1943 Partito Nazionale Fascista -
Giannuzzi Prefettizio
28/04/1943 28/07/1943 Carlo Vandelli Partito Nazionale Fascista Podestà -
1943 1945 Mirko Manzotti Partito Fascista Repubblicano Podestà -
1945 1962 Alfeo Corassori Partito Comunista Italiano Sindaco -
1962 1972 Rubes Triva Partito Comunista Italiano Sindaco -
Germano
1972 1980 Partito Comunista Italiano Sindaco -
Bulgarelli
1980 1987 Mario Del Monte Partito Comunista Italiano Sindaco -
1987 1992 Alfonsina Rinaldi Partito Comunista Italiano Sindaco -
Pier Camillo
1992 1994 Partito Democratico della Sinistra Sindaco -
Beccaria
Mariangela
1994 1995 Partito Democratico della Sinistra Sindaco -
Bastico
Partito Democratico della
1995 2004 Giuliano Barbolini Sindaco -
Sinistra/Democratici di Sinistra
Democratici di Sinistra/Partito
2004 2014 Giorgio Pighi Sindaco -
Democratico
Gian Carlo
2014 in carica Partito Democratico Sindaco -
Muzzarelli
Gemellaggi
Il comune di Modena è gemellato con:[33]
Almaty
Benxi
Linz
Londrina
Novi Sad
Saint Paul
Consolati
Consolato onorario del Cile
Sport
Automobilismo
L'automobilismo è probabilmente l'attività sportiva che maggiormente contribuisce a rendere Modena celebre nel
mondo. Oltre alla Scuderia Ferrari, fondata a Modena nel 1929 e trasferitasi a Maranello durante la guerra, e alla
Maserati che invece ha sede in città fin dal 1937, vanno ricordati anche costruttori come De Tomaso e Stanguellini, e
squadre come la Scuderia Centro Sud con la celebre scuola di pilotaggio diretta da Piero Taruffi.
Tra il 1927 e il 1947 la città ospitò diversi gran premi automobilistici su tracciati stradali denominati Circuito di
Modena, che videro vittoriosi piloti come Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari.[34] A seguito di un incidente mortale si decise
di abbandonare le competizioni sul circuito cittadino, iniziando la costruzione dell'Aerautodromo che fu inaugurato nel
1950. Sul nuovo tracciato permanente si disputarono sette edizioni del Gran Premio di Modena, riservato a vetture di
Formula 2 e Formula 1, e ventidue edizioni del Gran Premio Motociclistico, solitamente gara di apertura del
Campionato Italiano. Il tracciato fu chiuso e quindi demolito alla fine degli anni '70[34].
Attualmente nel territorio comunale, più precisamente nella frazione di Marzaglia, è presente un circuito denominato
"Autodromo di Modena", aperto nel 2011.
Calcio
La principale squadra di calcio della città è il Modena F.C. che durante la stagione 2017-2018 ha militato nel girone B
della Serie C, terza divisione del campionato italiano di calcio, fino alla sua esclusione avvenuta all'inizio di novembre,
in seguito alla mancata disputa di quattro partite di campionato con conseguenti sconfitte a tavolino. Vanta un terzo
posto in Serie A e due Coppe Anglo-Italiane, dove la squadra vanta il record di titoli. La squadra disputava i suoi
incontri casalinghi allo stadio Alberto Braglia. Il periodo di maggior splendore del calcio modenese fu a cavallo della
Seconda guerra mondiale, con diversi campionati di serie A disputati e un piazzamento al terzo posto in Serie A 1946-
1947. Il club canarino in 105 anni di storia ha disputato 13 campionati di A (ultima apparizione nella stagione 2003-
2004) e 50 campionati di B (ultima apparizione nella stagione 2015-2016), terza nella classifica perpetua del
campionato cadetto dopo Brescia e Verona.
Due sono invece le società di calcio a 5 presenti nel territorio comunale di Modena: la Montanari Calcio a 5, militante
nel campionato regionale di serie C2; e la CUS Modena, la squadra universitaria, militante nel campionato provinciale
di serie D.
Ciclismo
In sei edizioni del Giro d'Italia Modena è stata sede di arrivo di tappa: la prima volta nel 1928, l'ultima nel 1974. Nel
1953 Modena ospitò due frazioni: una in linea (vinta da Fiorenzo Magni) seguita, il giorno dopo, da una cronometro a
squadre disputata nell'aerautodromo cittadino. Significativa fu la tappa del 1940 vinta da Fausto Coppi, alla sua prima
partecipazione al Giro. In quell'occasione il Campionissimo conquistò la maglia rosa che non avrebbe più ceduto fino al
termine della corsa vincendo così il primo Giro d'Italia della sua carriera. In altre due edizioni (Alfredo Binda nel 1928 e
Arnaldo Pambianco nel 1961) chi ha indossato la maglia rosa a Modena è risultato vincitore della classifica finale.
Pallavolo
La città di Modena ha una ricca e gloriosa tradizione nello sport della pallavolo. Il principale campo da gioco è il
PalaPanini.
Nella pallavolo maschile Modena può vantare un record di 22 scudetti vinti, suddivisi tra quattro diverse società. Negli
anni sessanta per un periodo ci furono nella massima serie ben tre squadre modenesi, l'Avia Pervia, la Minelli e la Villa
d'Oro che dal 1952 al 1962 monopolizzarono il titolo di campione italiano per undici anni di fila. Con lo scioglimento
dell'Avia Pervia venne fondato il Modena Volley, che dal 1968 milita ininterrottamente in Serie A1 e ha vinto, tra l'altro
12 scudetti e 4 coppe dei campioni[35].
In campo femminile Modena ha vinto 13 scudetti, suddivisi tra quattro società tutte scomparse, come l'Audax Modena
(5 volte campione), la Minelli Modena (2), la Fini Modena e Volley Modena (1). Al 2016 la città è rappresentata in Serie
A1 dalla River Volley.
Altri sport
La squadra di Hockey su pista è la Amatori Modena che partecipa al campionato di serie A2. Ha vinto due volte il titolo
di campione d'Italia.
La squadra di baseball è il Modena Baseball, che dopo aver partecipato in passato a numerosi campionati della massima
serie (serie A1), arrivando alla finale scudetto nel 2003, dal 2006 milita nella Serie A Federale, terzo livello del
Campionato italiano di baseball. Vanta due Coppe CEB[36].
La squadra di rugby è il Modena Rugby Club, militante nel campionato di Serie B ma che in passato ha partecipato
anche al campionato di Serie A, seconda divisione del campionato italiano di rugby. In passato, il CUS Modena
partecipò al massimo campionato nel 1956-1957.
Nella pallacanestro in campo femminile la PSA Modena milita nel Serie C regionali mentre in quello maschile il PSA
Modena milita in Serie C Gold.
La Scuola Pallamano Modena, partecipante al campionato di Serie A2 e gareggia al Palazzetto dello Sport di Viale
Molza[37].
La società Modena Nuoto, che ha sede nelle piscine Dogali si occupa di nuoto e pallanuoto. La Pallanuoto Modena
partecipa al campionato di serie B[38].
I Vipers Modena sono la squadra di football americano della città. Partecipa al Campionato di Seconda Divisione, il
secondo livello italiano[39].
L'ASD Invicta Skate Modena, partecipa alla Serie A2 del Campionato Italiano di Hockey in-line. Vanta partecipazioni
alla Serie A1. Gareggia al Palaroller Vellani.
Principali Impianti
[40]
Note
1. ^ Comune di Modena - elenco quartieri e circoscrizioni di decentramento (https://www.comune.modena.it/decentra
mento)
2. ^ a b Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html) - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993,
n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1
marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
4. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, XXXIX,55, 6-8
5. ^ Istat - Qualità dell'aria nelle città europee (http://www.istat.it/it/archivio/4549/)
6. ^ Livio XXI, 3.
7. ^ CIL XI, 831.
8. ^ Cicerone Bruto 1, 5.
9. ^ CIL X, 1401.
10. ^ Strabone IV 6-7; V, 12.
11. ^ Polibio III, 40.
12. ^ Tolomeo III, 1.
13. ^ Carlo Tagliavini, Sul nome di Mutina, in Atti del I Congresso Internazionale Etrusco, Firenze, 1929, pp. 186-187.
14. ^ Giulio Bertoni, Profilo stroico del dialetto di Modena, Génève, Olschki, 1925, pp. 3-5.
15. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 470.
16. ^ Teresa Cappello e Manlio Cortelazzo, Dizionario dgli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Patron, 1981, p. 326.
17. ^ Franco Violi, Saggio di un dizionario topoomastico della pianura modenese, Modena, Società Tipografica
Modenese, 1946, pp. 6-8.
18. ^ Lo stemma di Modena su www.comune.modena.it
(http://www.comune.modena.it/~astor000/attivita/scuole/2i.htm).
19. ^ Centinaia furono i modenesi, donne e uomini quasi tutti giovanissimi, che dettero la vita nella guerra partigiana
contro i fascisti ed i nazisti durante il periodo bellico dell'ultima Guerra Mondiale.
dprogressivo=18843&iddecorato=18390 Medaglia d'oro al valor militare della città di Modena su quirinale.it (http://w
ww.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?.)
20. ^ Associazione Bach Modena (http://www.associazionebachmodena.it/)
21. ^ Modena Terra di Motori (http://www.modenaterradimotori.com) Archiviato (https://web.archive.org/web/201510270
52931/http://www.modenaterradimotori.com/) il 27 ottobre 2015 in Internet Archive.
22. ^ http://www.laguidadimodena.it/guida/chiese-modena/san-francesco
23. ^ a b c La storia, su www.monasteromodena.it. URL consultato il 12 novembre 2016.
24. ^ http://www.cultura.marche.it/CMDirector.aspx?id=1090
25. ^ R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi 1915 (http://books.google.it/books?id=sNENAQAAIAAJ
&q=%22Croce+di+San+Geminiano%22&dq=%22Croce+di+San+Geminiano%22&hl=it&ei=BI_xTKX6LMfHswbVis3
1Cg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDEQ6AEwAg)
26. ^ Aedes Muratoriana, 1976 (http://books.google.it/books?id=WLBNAAAAYAAJ&q=%22Croce+di+San+Geminian
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Voci correlate
Storia di Modena
Battaglia di Mutina (43 a.C.)
Arcidiocesi di Modena-Nonantola
Comunità Ebraica di Modena
Dialetto modenese
Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Accademia militare di Modena
Modena Football Club
Chiesa Madonnina Modena
Ferrovie modenesi
Tranvia Modena-Maranello
Teatro comunale Luciano Pavarotti
Bianca Modenese
Emilia Romagna Teatro
Fiera di Modena
Cappelli (editore)
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Collegamenti esterni
Sito Ufficio Informazioni turistiche di Modena, su turismo.comune.modena.it.
Sito delle città d'arte dell'Emilia-Romagna, su cittadarte.emilia-romagna.it.
Prodotti tipici della cucina modenese, su traditionalfood.it.
Modena vista da satellite via Google, su maps.google.com.
Piazza Grande vista dalla Ghirlandina via webcam, su 83.216.160.101.
Webcam 24/7 su Via Sauro nel Centro Storico, su modena.vp44.com.
Situazione meteo e webcam a Modena in tempo reale, su modenameteo.it.
Museo del volley, su museodelvolley.it.
Fondazione casa natale Enzo Ferrari, su fondazionecasanataleenzoferrari.it.
Parco archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale, su parcomontale.it.
Società dei Naturalisti e Matematici di Modena, su socnatmatmo.unimore.it.
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VIAF (EN) 130110243 (https://viaf.org/viaf/130110243) · ISNI (EN) 0000 0001 2156
Controllo di 9640 (http://isni.org/isni/0000000121569640) · GND (DE) 4115170-7 (https://d-nb.info/g
autorità nd/4115170-7) · BNF (FR) cb11948652h (http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb11948652
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